Fondazione Cassa Di Risparmi Di Livorno 1992/2012 Nascita Di Una Collezione a Cura Di Stefania Fraddanni
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Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno 1992/2012 Nascita di una collezione a cura di Stefania Fraddanni Fondazione Cassa di Risparmi Pacini di Livorno Editore Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno (1992/2012) © Copyright 2013 by Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno Nascita di una collezione ISBN 978-88-6315-530-3 Chiusura delle iniziative promosse per il XX anniversario della nascita della Fondazione. Inaugurazione della sede ristrutturata e del nuovo ingresso. Realizzazione editoriale e grafica Apertura al pubblico dell’esposizione di opere d’arte. Livorno, Fondazione Cassa di Risparmi, Via A. Gherardesca Piazza Grande 23, 16 marzo 2013 56121 Ospedaletto (Pisa) www.pacinieditore.it 1992/2012 I venti anni della Fondazione [email protected] Responsabile Comunicazione Stefania Fraddanni Progetto Grafico Logo e Immagine Coordinata Anna Laura Bachini Sales Manager Beatrice Cambi Progetto editoriale a cura di Responsabile editoriale Stefania Fraddanni Elena Tangheroni Amatori con la collaborazione di Raffaella Soriani Direzione produzione Testi di Stefano Fabbri Andrea Baboni Giovanna Bacci di Capaci Conti Fotolito e Stampa Silvestra Bietoletti Industrie Grafiche Pacini Francesca Cagianelli Francesca Dini Vincenzo Farinella Referenze forografiche Piero Frati Archivio Dini, Montecatini-Firenze Francesca Giampaolo Fondo fotografico Istituto Matteucci, Viareggio Monica Guarraccino Archivio Baboni, già Malesci, Correggio Maria Teresa Lazzarini Nadia Marchioni Dario Matteoni Giuliano Matteucci L’editore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comuni- Nicola Micieli care e per le eventuali omissioni. Renato Miracco Michele Pierleoni Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di Sergio Rebora ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Sandra Roca Rey Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commer- Gianni Schiavon ciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a segui- Aurora Scotti to di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano Maddalena Paola Winspeare 20122, e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org Sommario 7 Presentazione di Luciano Barsotti 9 Introduzione di Stefania Fraddanni 17 1. I percorsi del nuovo spazio espositivo Vincenzo Farinella, Gianni Schiavon 23 2. Una stima… itinerante: la schedatura inventariale di Andrea Conti Giovanna Bacci di Capaci Conti La StaGIoNe deLLe GRaNdI moStRe 29 3. Livorno, Villa Mimbelli. La promozione di un patrimonio collettivo Francesca Giampaolo 35 4. I Postmacchiaioli protagonisti di un’avventura artistica toscana Giuliano matteucci 39 5. La rivincita del Divisionismo toscano Giovanna Bacci di Capaci Conti 45 6. Ritorna Oscar Ghiglia con tutti i suoi capolavori maddalena Paola Winspeare 49 7. Per la prima volta esposte al pubblico Silvestra Bietoletti 55 8. Contributi alla valorizzazione del grande maestro livornese Giovanni Fattori andrea Baboni 61 9. Le suggestioni del mare inaugurano i Granai, promessa di una nuova stagione culturale dario matteoni 65 10. Verso una nuova alfabetizzazione dei codici artistici Renato miracco 69 11. L’omaggio a Garibaldi e i Mille nelle celebrazioni dell’Unità d’Italia aurora Scotti 75 12. Alfredo Müller: un Italien de Paris restituito a Livorno Francesca Cagianelli 81 13. La presenza di artisti di origine ebraica michele Pierleoni 87 14. L’eredità di Fattori e Puccini Il Gruppo Labronico tra le due guerre Vincenzo Farinella, Gianni Schiavon 93 15. Castiglioncello, Castello Pasquini. Sotto l’egida spirituale di Diego Martelli una stagione di grandi mostre Francesca dini 111 16. Le mostre di Collesalvetti: un progetto nel nome dei Servolini Francesca Cagianelli Le doNazIoNI 121 17. Vittore Grubicy De Dragon e Benvenuto Benvenuti, un vincolo inscindibile nel segno del divisionismo Sergio Rebora 127 18. Tasselli di storia dell’arte italiana Renato miracco 133 19. La centralità della figura femminile nelle sculture di Giulio Guiggi e Vitaliano De Angelis Nicola micieli 143 20. Osvaldo Peruzzi “futurista assolutamente” dario matteoni 149 21. Il caso Zampieri: un percorso nel Novecento Labronico dal divisionismo al neocubismo Francesca Cagianelli I NuoVI aCquIStI 155 22. Gli acquisti: Llewelyn Lloyd e Lodovico Tommasi, due capolavori ritrovati Vincenzo Farinella, Nadia marchioni, Gianni Schiavon Le StamPe 159 23. Nelle antiche stampe la storia e il carattere di una comunità Piero Frati 165 24. Una raccolta dedicata all’epopea napoleonica monica Guarraccino maNuteNzIoNe e ReStauRo 171 25. Un progetto preventivo per una migliore conservazione Sandra Roca Rey INteRVeNtI SuL teRRItoRIo 177 26. Tra Livorno e la Val di Cornia. Arte, restauri e musei maria teresa Lazzarini 5 Il logo ereditato dall’Accademia dei Floridi La Società dei Floridi viene fondata agli inizi del 1700 da individui ispirati da “semi di probità e di prudenza”. Nei suoi primi anni di vita non può essere paragonata alle tante società o “accademie che hanno perfezionato le Arti e le Scienze, umanizzato i popoli e squarciato le tenebre dell’ignoranza” dalle quali i fondatori traggono principi ispiratori. A Livorno non si coltivano le scienze in modo particolare, è invece diffuso il convincimento che gli uomini hanno bisogno di istruirsi e ristorarsi al tempo stesso e per questo motivo viene costituita la Società dei Floridi. La città deve la sua prosperità alla posizione favorevole, ai traffici marittimi con le Nazioni europee e le conversazioni della Società vertono prevalentemente su materie che hanno a che fare proprio con questi temi: com- mercio e navigazione. Col tempo le iniziative crescono di numero, si arricchiscono e dopo 75 anni di attività la Società può pretendere il decoroso titolo di Accademia. Nel 1797 si rivolge pertanto al sovrano Ferdinando III per ottenere la concessione del titolo di Accademia dei Floridi, con l’onore d’innalzare il Regio Stemma all’ingresso. La Società si dota di nuove disposizioni che ne disciplinano il funzionamento e assume l’impegno di erigere due pubbliche scuole: una di naviga- zione e l’altra di lingua inglese; si impegna inoltre a produrre giornali e fogli periodici relativi al Commercio e a divertire annualmente il Paese con feste di ballo o di musica o di poesia estemporanea. Il 19 maggio del 1797 alla Società dei Floridi viene concesso il titolo di Accademia. Il 27 luglio dello stesso anno il sovrano approva i Capitoli dell’Accademia e le sue variazioni. L’Accademia conserva il nome di Floridi e il logo sul quale appare un “bugno di api situato in aperta campagna con cielo sereno”. Il logo, con il motto OMNIA LIBANT FLORIDI, verrà collocato sulla fascia superiore della porta principale d’ingresso all’Accademia, come pure nella sala e nell’archivio. Quando nel 1883, l’Accademia viene acquisita dalla Cassa di Risparmi di Livorno. La scritta nei cartigli “Omnia Libant Floridi” viene sostituita con “Cassa di Risparmi di Livorno”. Nel 1992, la Fondazione fa proprio quel logo. Aggiungendo, sotto, “Fondazione”. Il dipinto su legno riprodotto nella pagina precedente è di proprietà del Comune di Livorno ed è potuto rientrare nel 2013 in Fondazione, gentil- mente concesso in comodato d’uso. Presentazione L’apertura della rinnovata sede e della collezione d’arte, è stata l’occasione per ripensare a venti anni di attività culturale pro- mossa e sostenuta dalla nostra fondazione nel territorio. Invece di un catalogo, a cui penseremo successivamente, abbiamo deciso di offrire uno spaccato di vita della fondazione, attra- verso un percorso di avvicinamento all’apertura della collezione d’arte. Percorso che si è articolato nel tempo, con sempre maggiore consapevolezza della necessità di passare da un ruolo di mero sponsor ad un ruolo più propositivo e propulsivo. In questa direzione va la scelta compiuta in questi anni di promuovere un la- voro di selezione e riorganizzazione della collezione, di acquisizioni mirate che unite e alle generose donazioni, in primis quella di Benvenuti, ci consegnano oggi una collezione significativa della stagione artistica labronica da fine 800 a metà del 900, con qualitative incursioni nel divisionismo italiano e toscano. Una scelta che può apparire eccentrica rispetto alle urgenze di un territorio ma, viceversa, tende a promuovere, collegata soprattutto alle tante iniziative di sostegno alle scuole, la cultura che i soggetti privati, nella situazione di difficoltà finanziaria degli enti locali, devono continuare a sostenere onde evitare un irreversibile impoverimento della società. Che si riversa, soprattutto, sulle generazioni più giovani. Una collezione che nelle nostre intenzioni non vuole essere isolata, ma occasione di studio, stimolo di iniziative, espositive e di- dattiche, che coinvolgeranno, in primo luogo, il sistema locale ma anche quello delle fondazioni d’origine bancaria, consapevoli che non hanno spazio visioni particolari, ma sono necessarie aperture, soprattutto alle esperienze artistiche contemporanee. Segnalo in questa direzione la partecipazione della nostra fondazione ad un progetto nazionale (funder 35)che vede coinvolte una decina di fondazioni e che vuole sostenere la strutturazione delle imprese giovanili che hanno necessità di essere ac- compagnate in un percorso di crescita e di apertura alle esperienze nazionali per crescere e diventare occasione di crescita culturale e, soprattutto, di occupazione.