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Un esempio per gli uomini

Mohamed, il messaggero di Allah

Prof. Ragheb El-Sergany

Traduzione a cura di: Somaia El-Ashal

Un esempio per gli uomini

Ricerca presentata per Il Premio del Centro Generale Islamico per la Revoca di Al-Tawhid e Al-Sunnah

Prof. Ragheb El-Sergany

Professore all‟Università del Cairo

i iii Indice degli argomenti

Indice degli argomenti ...... v Visione ...... 2 Introduzione ...... 6 L‟ordine della ricerca ...... 10 Prima parte: Il Profeta è un umano ...... 14 Il primo capitolo: È in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere ...... 16 Il primo tema: La perfezione del suo carattere ...... 17 Il secondo tema: La sua sincerità ...... 20 Il terzo tema: La sua clemenza ...... 22 Il quarto tema: La sua giustizia ...... 25 Il quinto tema: La sua nobiltà ...... 28 Il sesto tema: Il suo coraggio ...... 31 Il secondo capitolo: Il rapporto del Profeta con gli altri...... 36 Il primo tema: Il suo rapporto con le sue mogli ...... 37 Il secondo tema: come trattava i figli e nipoti ...... 39 Il terzo tema: il suo rapporto con gli amici ...... 41 Il quarto tema: Il suo rapporto con i suoi soldati ...... 43 Il quinto tema: il suo rapporto con gli estranei ...... 47 Il terzo capitolo: Il Profeta e i diritti ...... 50 Il primo tema: Il Profeta e i diritti umani ...... 51 Il secondo tema: Il Profeta e i diritti delle donne ...... 54 Il terzo tema: il Profeta e i diritti dei bambini ...... 56 Il quarto tema: Il Profeta e i diritti dei servi e dei lavoratori ...... 58 Il quinto tema: Il Profeta e i diritti dei malati e dei disabili ...... 60 Il sesto tema: Il Profeta e i diritti degli orfani, dei bisognosi e delle vedove ...... 62 Il settimo tema: Il Profeta e i diritti degli animali ...... 64 L'ottavo tema: Il Profeta e i diritti dell'ambiente ...... 66 Seconda parte: Le prove della sua rivelazione ...... 70 Il primo capitolo: Il Miracolo eterno (Il Sacro Corano) ...... 72 Il primo tema: il miracolo linguistico e retorico ...... 73 Il secondo tema: Il miracolo legislativo ...... 80 Il terzo tema: I miracoli scientifici ...... 87 Il quarto tema: Il miracolo storico ...... 94 Il quinto tema: il miracolo dell‟ignoto ...... 96 Il sesto tema: il miracolo psicologico ...... 98 Il secondo capitolo: Le sue parole sono le prove della sua rivelazione ...... 106 Il primo tema: Il miracolo dell'ignoto ...... 107 Il secondo tema: Il miracolo scientifico ...... 109 Il terzo tema: Il miracolo retorico ...... 111 Il terzo capitolo: Il procedimento del Profeta per risolvere i problemi della nazione ...... 114 Il primo tema: La sua soluzione per il problema della violenza e del terrorismo ...... 115 Il secondo tema: La sua soluzione per il problema della povertà e della disoccupazione ...... 119 Il terzo tema: La sua soluzione per il problema degli alcolici e delle droghe ...... 122 Il quarto capitolo: La sua vita è la prova della sua rivelazione ...... 126

v Il primo tema: La sua astinenza ...... 127 Il secondo tema: La sua devozione ...... 129 Il terzo tema: La sua premura con l'Ummah ...... 131 Il quarto tema: La purezza della sua vita ...... 133 Il quinto tema: Il suo analfabetismo ...... 136 Il quinto capitolo: La sua citazione nei libri precedenti ...... 140 Il primo tema: il presagio del Profeta nei libri precedenti ...... 141 Il secondo tema: Il presagio nel Torah del Profeta ...... 143 Il terzo tema: Il presagio nella Bibbia del Profeta ...... 146 Il sesto capitolo: Testimonianze sulla veridicità della sua rivelazione ...... 150 Il primo tema: La testimonianza di Dio ...... 151 Il secondo tema: I suoi compagni ...... 153 Il terzo tema: Le sue mogli ...... 156 Il quarto tema: I non-musulmani ai suoi tempi ...... 158 Il quinto tema: Gli occidentali equi ...... 161 Il sesto tema: Le prove della realtà ...... 163 La terza parte: Il comportamento del Profeta con i non-musulmani ...... 168 Il primo capitolo: Il Profeta e i messaggi precedenti ...... 170 Il primo tema: La visione del Corano dei Profeti ...... 171 Il secondo tema: La visione del Profeta dei messaggi che l‟hanno preceduto...... 174 Il secondo capitolo: Il suo comportamento con i non-musulmani in tempi di pace ...... 178 Il Primo tema: Il suo comportamento con i politeisti a Mecca ...... 180 Il secondo tema: Il suo comportamento con la minoranza non musulmana a Medina ...... 183 Il terzo tema: Il suo comportamento con i popoli non-musulmani ...... 186 Il terzo capitolo: I suoi trattati di pace con i non-musulmani...... 190 Il primo tema: I suoi trattati di pace con gli ebrei ...... 191 IL Secondo tema: I suoi trattati di pace con i cristiani ...... 196 Il terzo tema: I suoi trattati con i politeisti ...... 200 Il quarto capitolo: Le sue battaglie con i non-musulmani ...... 206 Il primo tema: La sua condotta durante e dopo le battaglie ...... 207 Il secondo tema: Il suo comportamento con i prigionieri di guerra ...... 212 Il quinto capitolo: Le accuse e le risposte ...... 218 Il primo tema: L'accusa di brame sessuale e la moltitudine di mogli ...... 219 Il secondo tema: L'accusa che l' si è diffuso a forza d'armi ...... 222 Il terzo tema: L'accusa che il Profeta permise lo schiavismo ...... 224 Il quarto tema: L'accusa di aver copiato il Corano dalla Bibbia e dal Torah ...... 227 Il quinto tema: L'accusa di aver attaccato una carovana durante la battaglia di Badr ...... 231 Il sesto tema: L'accusa di non essere stato giusto con gliebrei ...... 234 L'epilogo ...... 242 Poscritto ...... 245 Riferimenti ...... 262

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1 Visione

Sogno il giorno in cui tutti gli uomini su questa terra, musulmani e non, vengano a conoscenza della vera storia dell‟Islam, senza alcuna falsificazione, il giorno in cui tutti sappiano che questa meravigliosa religione ha dato alla luce una Storia Universale. Tutti devono sapere che quest‟Ummah ha una base impossibile da sradicare. Ogni ricercatore nella storia islamica deve comprendere che questa nazione resterà viva fino alla fine del Mondo. E che un giorno tornerà alla guida del Mondo com‟era stata in passato. Allah ha il predominio nei Suoi disegni, ma la maggior parte degli uomini non lo sa.

Prof. Ragheb El-Sergany Indirizzo: 18 Al Manial St., Flat 701, Al Rawda, Cairo, Egypt Cell: +20122 3968767 Ufficio: +202 25320371 Fax: +202 25319111 E-mail: [email protected]

Presidente del Consiglio al Centro della Civiltà per gli Studi Storici.  Professore alla Facoltà di Medicina, Università del Cairo.

 Supervisore del sito Storia dell‟Islam (il più grande sito di storia islamica).

 Laureato con il massimo dei voti in Medicina, Università del Cairo.

 Dottorato in chirurgia di Nefrologia e Urologia con il massimo dei voti presso l‟Università del Cairo, nel 1992.

 Dottorato in Chirurgia di Nefrologia e Urologia con supervisione egiziana e americana, nel 1998.  Ricercatore e intellettuale con speciale interesse in storia islamica.

 Membro dell‟Assemblea Geografica Egiziana.

 Ha completato lo studio del Sacro Corano nel 1991.

 Ha tenuto centinaia di conferenze in molti paesi orientali e occidentali.

 Ha presentato diversi programmi su molti canali televisivi.

2  Ha vinto il premio del Programma Mondiale per l‟introduzione al “Profeta della Clemenza” nel 2007.

 Ha pubblicato fino ad oggi venti libri sulla storia Islamica: 1. La storia delle Crociate. 2. Tra storia e realtà. (2 parti) 3. La scienza e la costruzione dei popoli. 4. La storia dei mongoli, dall‟inizio a Ein Jaloot. 5. Tu e la Palestina. 6. Chi compra il Paradiso? 7. Non siamo al tempo di Abraha. 8. Come riuscire a pregare costantemente Al Fajr. 9. Come imparare il Sacro Corano. 10. Un‟Ummah che non perirà. 11. Se voi non lo aiutate. 12. La lettura è uno stile di vita. 13. Un messaggio ai giovani dell‟Ummah. 14. La Palestina non perirà... come mai? 15. La tortura nelle prigioni della libertà. 16. Ramadan e la costruzione dell‟Ummah. 17. Il pellegrinaggio non è solo per i pellegrini. 18. Il boicottaggio. 19. Fratello medico, boicotta!

 Ha tenuto centinaia di conferenze e ha registrato molti dischi islamici, tra cui:

 Al-Andalus dalla conquista islamica alla caduta. (12 parti)  Affinchè la Palestina non diventi una seconda Andalus. (12 parti)  Abu Bakr Al-Seddik, che Allah sia compiaciuto di lui, come amico e come califfo. (6 parti)  Abu Bakr Al-Seddik, che Allah sia compiaciuto di lui, e gli eventi di Sakifa. (6 parti)  La storia del Profeta, a Mecca e ad Al-Medina. (46 parti)  La storia dei mongoli dall‟inizio a Ein Galoot. (12 parti)  Prova a essere uno dei Compagni del Profeta! (12 parti)  Come valere un‟Ummah?! (10 parti)

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5 Introduzione

Ringraziamo Allah e li chiediamo ricorso e perdono e di salvarci dai mali delle nostre anime e dai peccati dei nostri atti. Colui che viene guidato da Allah verso la retta via niente può sviarlo, mentre chi Egli svia, nessuno lo può guidare. Allah l‟Altissimo ha inviato il Profeta, pace e benedizione su di Lui, con un messaggio, presagio ed avviso, per l‟intera umanità. Per salvarci dall‟oscurità e illuminare il nostro mondo con la luce del Monoteismo e della devozione all‟Unico Dio, dall‟oppressione dei falsi culti per passare alla giustizia dell‟Islam, per questo il nostro Profeta si è giustamente meritato di essere il Salvatore e l‟esempio per tutti gli uomini. Dio disse: (Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità, ma la maggior parte degli uomini non sanno) ‎1. Il Profeta Mohamed ha proferito un sistema di vita completo capace di donare la felicità e la salvezza a coloro che lo seguono. Essendo un sistema divino, esso si adatta perfettamente alla natura umana poiché si tratta di un sistema equilibrato caratterizzato da un‟adeguata regolazione tra i bisogni fisici e spirituali. Il messaggero di Allah ha agito in modo eccezionale nelle situazioni vissute, la sua Sunnah ha donato a tutta l‟umanità tesori nell‟arte delle relazioni e delle condotte umane. Qualsiasi detto o atto del Profeta può essere considerato un esempio di buone relazioni e massima cortesia, ed esso rappresenta il vertice della perfezione umana, anche nelle situazioni in cui è difficile immaginare la cortesia come fattore influente, come nei periodi di guerra, nella politica o quando si occupava dei miscredenti e dei guerrieri nemici dell‟Islam. Il Profeta era un comandante modesto, onesto, capace di risolvere i problemi ed era un grande esempio di buon padre, marito e compagno... per questo il Profeta disse: “ Sono stato inviato per completare le buone maniere” 2. La Madre Dei Credenti, Aisha 3, che Allah sia soddisfatto di lei, descrivendo il Profeta disse: “Il suo carattere era il Corano” 4. Queste sue parole non sono altro che un‟altra dimostrazione della sincerità della sua rivelazione e la perfezione del suo messaggio. Il Profeta era il miglior modello ed esempio per i suoi compagni, per questo l‟affetto verso di lui era profondo nei loro cuori al punto che erano disposti a morire purché lui non sia ferito anche solo da una spina 5.

1 Interpretazione del Sacro Corano, Saba', 28. 2 Hadith narrato da Horaira che lo riferì ad Al-Hakem (4221), Al-Bihaki (20571) e Al-Albany (45). 3 Aisha: Figlia di Abu Bakr e successivamente la più importante sposa del Profeta. Poiché, Aisha visse a lungo dopo la morte di Mohamed, divenne una figura importante nella tradizione orale. Famosa per la sua conoscenza, appresa per frequentazione diretta del marito, fu un fondamentale punto di riferimento per le generazioni successive ricordando a memoria i detti del marito, e mantenne fino alla fine una posizione di altissimo profilo nella società islamica di Medina. 4 Hadith tratto da Sahih Muslim libro di: La preghiera in viaggio e la sua cortezza (746), Abu Dawoud (1342), Al- Nesa‟ei(1601), Ahmad (24645). 5 Disse Zaid Ebn Al-Dasna ad Abu Sofian: Non mi rende felice che sono con la mia gente mentre Mohamed è al suo posto e forse sarà ferito anche solo da una spina. Tratto da: La storia del Profeta (Al-Sira Al Nabaweya) di Ebn Hesham 172/2. Ebn kasir, La Storia del Profeta 128/3.

6 Così visse Mohamed nei loro cuori e nelle loro anime, l‟amore dei suoi compagni verso di lui è una dimostrazione chiara della lealtà e affetto con cui lui li trattava. In questi giorni abbiamo tutti grande necessità di riprendere l‟affetto che deve legare tutti i credenti al Profeta, questo è senza dubbi un nostro dovere. Quest‟affetto non può restare solo un sentimento perché così sarà incompleto e fragile! Il vero amore verso il Profeta può essere solo con la conoscenza della sua storia e dei suoi atti sublimi, lui deve essere il nostro esempio, Dio lodando il Profeta disse: (Avete nel Messaggero di Allah un bell‟esempio per voi, per chi spera in Allah e nell'Ultimo Giorno e ricorda Allah frequentemente) 6. E qui arriva il secondo passo da fare: applicare nella nostra vita ciò che sappiamo della Sunnah del Profeta, seguendo così i suoi passi; non si tratta solo di culti ma eseguire in modo completo gli atti del Profeta nella devozione ad Allah, nella politica, nell‟economia, nei rapporti umani ed anche nel suo modo di giudicare. Alla fine arriva il terzo e ultimo importante passo come dimostrazione del nostro profondo amore verso di lui iniziando a presentarlo a tutto il mondo in modo pratico ed efficace, applicando così il consiglio del Profeta: “Trasmettete da me, anche solo un verso coranico” 7. Un musulmano deve dare un esempio con i suoi atti! Solo così tutti quelli che insultano Mohamed comprenderanno l‟atroce errore che stanno compiendo perché comprenderanno tramite i nostri stessi atti la verità su di lui. Nei tempi passati dissero: “Gli atti di un uomo verso mille uomini sono più rilevanti delle parole di mille uomini verso un solo uomo” 8. La realtà che nessuno può contraddire è che tutti noi abbiamo compiuto molti atti di negligenza verso il Profeta, la maggior parte degli uomini non conosce la sua storia, il suo carattere o la sua benevolenza; per questo motivo da un periodo all‟altro c‟è chi attacca la sua persona. I musulmani vedono quest‟attacco in modi diversi, c‟è chi dice: L‟attacco all‟Islam è un atto individuale da persone che forse cercano fama, mentre altri credono che dietro a questi attacchi ci siano individui che si oppongono all‟Islam, altri ancora credono che i veri responsabili siano i musulmani stessi non riuscendo a difendere se stessi o il loro Profeta. Dobbiamo ricordare tutto questo essendo tutte idee collegate l‟una all‟altra mentre presentiamo il Profeta a tutto il mondo, riuscendo così a raggiungere le mentalità occidentali e a eliminare tutte le idee e i concetti consolidati erroneamente sull‟Islam. Non possiamo neanche dimenticare che non tutte le società occidentali guardano l‟Islam nello stesso modo e dallo stesso punto di vista, c‟è chi è equo e razionale e chi non accetta la realtà dell‟Islam, Dio disse: (Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore) 9. Incominciamo insieme a presentare il Profeta a tutto il mondo!

6 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ahzab (I Coalizzati), 21. 7 Hadith narrato da Abdullah Ebn Amr. Tratto da: Sahih Al-Bukhary, Libro dei Profeti, Ciò che viene raccontato su Bani (3274), Al-Tormozy (2669), Ahmad (6486). 8 Tratto dal libro: L‟abbondanza capace di spiegare la piccola raccolta. 9 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le api), 125.

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9 L‟ordine della ricerca

La ricerca che avete tra le mani vi presenta uno dei temi più importanti in questi tempi, il nostro Profeta è stato molte volte oggetto di discriminazioni e infamie, da qui lo scopo di questa ricerca che non è solo di presentare il Profeta ai musulmani e di mostrare la sua rivelazione a tutto il mondo ma è un messaggio per tutti gli uomini, perché la vita del Profeta è un esempio puro e perfetto per l‟umanità. Scrivendo la ricerca ho sperato di riuscire a raccogliere tutte le situazioni e gli eventi che dimostrano la sincerità e la benevolenza di Mohamed, ma ho scoperto che riuscire a raccogliere tutto questo materiale in una sola ricerca è un‟impresa impossibile, perché significherebbe raccontare tutte le situazioni vissute dal Profeta sin dal primo fino all‟ultimo giorno della sua vita. Ho per questo deciso di raccogliere qui tutto ciò che è collegato con l‟oggetto della ricerca e spero di essere riuscito nel mio intento. Mi sono basato scrivendo questa ricerca su esempi e situazioni che confermano la sincerità e la grandiosità del messaggio del Profeta. Lo scopo della ricerca non è di raccontare la storia del Profeta ma di mostrare la maestosità del suo carattere e della sua persona: quanto era misericordioso, clemente; dimostrare razionalmente gli indizi della sua rivelazione e collegarla agli indizi giudiziari e discutere le accuse dei media occidentali. Di norma la più grande difficoltà riscontrata dai ricercatori nel raccogliere il materiale di una ricerca è la scarsezza delle risorse d‟informazioni, ma al contrario la più grande difficoltà che ho incontrato era l‟abbondanza di riferimenti e dati. Esistono migliaia di volumi scritti da scienziati musulmani ed anche da ricercatori non-musulmani, tutti hanno descritto in modo eccezionale la vita del Profeta. Per via dell‟abbondanza di dati raccolti ho usato il seguente procedimento per dipendere le informazioni da me utilizzate nella ricerca: Primo: Nel raccontare gli aspetti della vita del Profeta e confermare la sua rivelazione ed il suo sommo messaggio mi sono affidato in modo principale al Sacro Corano e ai libri di tafsir che spiegano in modo chiaro i versi del Corano, per esempio i libri di tafsir scritti da Al-Tobary, Ebn-Kasir, El-Kortoby e altri ancora (che Allah abbi pietà di tutti loro). Secondo: Mi sono affidato in modo principale, per quanto mi è stato possibile, sulle narrazioni tratte dai libri di Hadith, tra cui i più fidati: Sahih Al-Bukhary, Sahih Muslim, El-Tormozy, El- Nesa‟ey, Ebn Dawoud, Ebn magah, El Behaky e altri. Mi sono affidato anche ad altre fonti fidate tra cui Masnad Ahmad Ebn Hanbal, non ciecamente ma confermando le sue narrazioni con quelle di altri famosi studiosi di Hadith, sia antichi sia moderni, accettando solo le narrazioni confermate da uno studioso di fiducia. Terzo: Dopo i libri di Sunnah ho sfruttato anche i libri che raccontano le vicende degli antichi personaggi noti, ne esistono davvero molti e sono pieni di racconti, tra cui molti storicamente non accertati, ho per questo deciso di non utilizzare questi libri se non per le vicende confermate nei libri di Sunnah. Ho anche utilizzato i racconti e le storie degli antichi dopo che gli studiosi di Hadith assicurarono che furono citati nei Hadith del Profeta, che la pace sia con lui.

10 Quarto: Ho evitato di citare ogni avvenimento o Hadith cui mi è stato impossibile trovare conferma. Quinto: Dopo ogni avvenimento o Hadith citato ho commentato e chiarito in cosa può esserci utile nella nostra vita quotidiana, in certi casi questo commento o chiarimento descriveva solo una mia deduzione o un mio punto di vista e in altri casi era tratto dalle parole di altri scienziati che scrissero prima di me nello stesso argomento citando sempre la fonte da cui ho tratto il testo. Dopo aver terminato la raccolta del materiale della ricerca, l‟ho suddiviso in tre parti: Nella prima parte ho descritto il messaggero di Allah, l'uomo che ha dato all‟intera umanità un esempio da seguire in tutti i lati della vita. Questa prima parte è divisa in tre capitoli principali: nel primo è descritto il sommo carattere del Profeta Mohamed, sia prima sia dopo la rivelazione; il secondo parla del suo comportamento con le mogli, i figli, gli amici e i suoi fidati guerrieri. Mentre nel terzo ho deciso di parlare brevemente dei diritti umani che furono attuati dal Profeta sugli uomini, sulle donne e sui bambini. Ho anche trattato i diritti degli animali affinché tutti possano sapere della grandezza del Profeta e dell‟unicità e la purezza del suo messaggio. Nella seconda parte, che io considero la parte principale della ricerca, in cui ho stabilito che siano discusse le testimonianze sulla rivelazione di Mohamed, l‟ho divisa in sei capitoli: Nel primo capitolo ho parlato del Sacro Corano, il miracolo eterno del Profeta, che ogni giorno dimostra di essere una rivelazione divina, ho discusso brevemente gli aspetti linguistici, retorici, scientifici, storici e metafisici del Sacro Corano. Nel secondo capitolo ho citato le parole miracolose del Profeta. Nel terzo capitolo ho raccontato come il Profeta, seguendo gli ordini divini, abbia risolto anche i problemi più gravi. Nel quarto capitolo ho parlato della purezza del Profeta, che era una prova molto importante della sua rivelazione. Nel quinto capitolo: le citazioni del Profeta negli altri libri celesti, anche dopo che furono alterati. Nella sesta e ultima parte: ho trascritto le testimonianze sulla sua rivelazione, prima di tutto le testimonianze nelle parole di Allah l‟Altissimo, seconda anche la testimonianza delle persone a lui vicine e le testimonianze dei suoi nemici e alla fine le testimonianze storiche. Nella terza parte, che ho suddiviso in cinque capitoli, ho parlato di come il Profeta trattava i non-musulmani, il primo capitolo intitolato “il Profeta e i messaggi precedenti” in cui ho presentato come il Corano e il Profeta si dedicarono ai messaggi precedenti. Nel secondo capitolo mi dedicai a come il Profeta si comportò con i non-musulmani sia a Mecca, quando era in uno stato di debolezza, che a Medina, quando era alla guida del neo-stato Islamico. Nel terzo capitolo ho parlato degli accordi del Profeta con i non-musulmani, sia politeisti sia cristiani o ebrei. Nel quarto capitolo le guerre in cui il Profeta è stato costretto dai non-musulmani a prendere parte battendosi contro di loro ma agendo sempre con clemenza e costanza. Nel quinto e ultimo capitolo ho scritto dei sospetti e delle accuse dell‟occidente verso Mohamed, cui ho risposto con logica provando così la sua innocenza da tutte queste infamie.

11 Dopo aver finito di scrivere la ricerca, ho citato le fonti e i riferimenti da me sfruttati, che ho poi classificato in gruppi con i nomi d‟autore in ordine alfabetico per facilitare ai lettori l‟accesso alle fonti usate, ho anche citato il nome completo della fonte o del riferimento specificando anche il nome dell‟autore e se possibile anche il nome della casa editrice, il paese e l‟anno di pubblicazione e quando possibile anche il nome del traduttore e del curatore. Ho aggiunto mappe, immagini e immagini grafiche per valorizzare il contenuto della ricerca, arricchendo il suo contenuto e facilitando così ai lettori la comprensione del suo contenuto. Ho anche aggiunto citazioni di famosi studiosi ed orientalisti non-musulmani, sia occidentali che orientali ed anche versi tratti da poesie scritte da poeti musulmani sul Profeta. A parte l‟indice tradizionale, alla fine della ricerca, ho anche aggiunto altri diversi indici, uno per i versi coranici, un altro per gli Hadith del Profeta, un terzo per i personaggi citati nella ricerca (specificando le pagine in cui venne citato il loro nome), ho anche aggiunto un indice delle persone da cui ho sfruttato versi o scritti nella mia ricerca, un ultimo indice per i luoghi, le città, le mappe e le immagini per facilitare la vostra ricerca di qualsiasi informazione. Vi porgo le mie scuse per qualsiasi negligenza da parte mia per non avere citato ogni parola saggia o importante regola giudiziaria o meravigliosa situazione nella vita del Profeta. La mia unica scusa è che l‟imperfezione è una natura umana mentre la perfezione assoluta è solo una capacità divina, Emad El-Ashbahani 10 disse: “Ho trovato che qualsiasi uomo scriva un libro oggi l‟indomani dirà: Se questa parte fosse differente sarebbe di sicuro stato meglio, se quest‟altra parte fosse stata più completa sarebbe stato tutto più perfetto, se avessi preceduto questa parte a quell‟altra sarebbe stato meglio, se avessi eliminato questa parte sarebbe ancora più bello ... e questo è un esempio e prova che l‟imperfezione è una natura umana” 11.

10 Più conosciuto come Imad Al-Din Al-Isfahani: era uno storico, studioso e retorico persiano. Ha lasciato una collezione di letteratura di valore, poesie arabe e diversi scritti storici. 11 Tratto dal libro Abgad di scienze 70/1.

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13 Prima parte: Il Profeta è un umano

Il sommo carattere del Profeta fece di lui un uomo, nel vero senso della parola. Allah l‟Altissimo per trasmettere i suoi messaggi all‟umanità scelse sempre gli uomini migliori, coloro che hanno la mentalità più elevata, il cuore più puro ed i più adatti a reggere la responsabilità del messaggio divino. I profeti, che la pace di Dio sia con tutti loro, sono sempre stati dei grandi esempi per tutta l‟umanità. Il nostro Profeta è stato la luce che illuminano la via per coloro che vagavano nelle oscurità. Il suo buon carattere ha raggiunto il più alto vertice d‟etica umana, il suo rapporto e legami erano puri, parleremo di tutto ciò nelle prossime pagine:

Il primo capitolo: È in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere Il secondo capitolo: Il rapporto del Profeta con gli altri Il terzo capitolo: Il Profeta e i diritti

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15 Il primo capitolo: È in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere Se meditiamo per un attimo sulla vita del Profeta, troveremo che è una fonte ricca di superiorità umana, Dio lo ha scelto tra gli uomini perché sia l‟ultimo Profeta. La sua vita era la più radiosa tra le altre vite umane mai esistite, meritandosi così le parole di Allah: (È in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere). La perfezione del suo carattere è una prova della sua rivelazione, per questo motivo molti hanno creduto in lui dopo aver visto con i loro stessi occhi la nobiltà del suo carattere, mentre altri li seguirono dopo aver letto, dopo la sua morte, la descrizione del suo carattere. Questo è ciò di cui parleremo nelle prossime pagine:

Il primo tema: La perfezione del suo carattere Il secondo tema: La sua sincerità Il terzo tema: La sua clemenza Il quarto tema: La sua giustizia Il quinto tema: La sua benevolenza Il sesto tema: Il suo coraggio

16 Il primo tema: La perfezione del suo carattere Il Profeta era un buon esempio e un modello da seguire. Il suo carattere era una prova della sua rivelazione, è stato capace, grazie al sistema divino a lui rivelato, di costruire un‟Ummah (nazione), e di fondare una civiltà unica basata sull‟etica, per questo il Profeta disse: “ Sono stato inviato per completare le buone maniere” 12. Il Profeta è stato onorato con la testimonianza di Dio che disse di lui: (È in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere) 13, queste affermazioni sono una testimonianza divina sulla nobiltà del Profeta. Il Profeta fu soprannominato dalla sua gente, ancor prima del messaggio di Dio, come il sincero e il leale e dopo la sua rivelazione nessuno di loro osò affermare che fosse un mentitore o un traditore, ma hanno però cercato di diffamarlo in altri modi insinuando che fosse un folle mago. Le parole di Allah: (È in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere) non sono solo una descrizione dei fatti ma anche un‟affermazione che una persona con un nobile carattere non può in alcun modo essere accusato di follia o pazzia 14. Molti suoi amici, ma anche nemici, rimasero impressionati dal suo sommo carattere che era una delle ragioni per cui molti si convertirono all‟Islam tra cui El Golandi 15, Re di Omman, che rimase impressionato dal buon carattere del Profeta e disse: “ Giuro che questo Profeta illetterato che ci impone di agire bene ed è lui il primo a compiere ogni bene, e non proibisce il male se non è lui il primo ad averlo abbandonato, quando esce vittorioso da una battaglia non umilia i nemici e se perde non si adira e mantiene le promesse fatte ... Io testimonio che Mohamed è il Profeta di Allah” 16. Il suo carattere era uniforme ed ideale nel senso che la sua pazienza eguagliava il suo coraggio, la sua lealtà era pari alla sua generosità, e la sua onestà eguagliava la sua pazienza. Questa equità etica non si è manifestata in nessun uomo eccetto Mohamed 17. Il poeta tedesco, Wolfgang Göthe, disse: "Ho cercato nella storia un esempio di modello umano e l'ho trovato nel Profeta arabo Mohamed" 18. Il Sacro Corano era la fonte da cui il Profeta traeva l‟etica, perfezionando così il suo già sommo carattere, e abbellendo le sue già cortesi maniere, dirigendolo verso la benevolenza e guidandolo verso gli atti di cortesia, affinché divenne un Corano che si muove sulla terra, sia nei suoi detti che nei suoi atti; Per questo Aisha la Madre dei Credenti, che Dio sia compiaciuto di Lei, disse quando Sa‟ad Ebn Hesham Ebn Amer 19 le domandò del carattere del Profeta, “Leggi il Corano?” lui le rispose: sì lo leggo. Lei disse: l‟etica del Profeta era il Corano 20, poi aggiunse: “Quando leggi Surat Al Mu'minûn (I credenti), leggi: (Invero

12 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Al-Haken (4221), Al-Behaky nel suo libro Sunnah Al-Kubra (20571), accertato dal Al-Albany nella sua serie Al-Sahih (45) 13 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qalam (II Calamo), 4. 14 Tratto dal libro di Shehab El-Din Al-Alusy, Il Significato del Sacro Corano 25/29. 15 El Golandi, Re di Omman, a cui il Profeta inviò Amr Ebn Al-As per presentarli l‟Islam. 16 Tratto da Al-Kady Ayad, Al-Shafa 248/1. 17 Tratto dal libro Mohamed Profeta Di Allah, di Mohamed Al-Sadek Argoun, 211/1, 212. 18 Tratto dal libro Il Sole Degli Arabi illumina l‟Occidente, di Zaghrid Hawnakah, p.465. 19 Sa‟ad Ebn Hesham Ebn Amer, uno dei compagni del Profeta. 20 Tratto da Sahih Muslim, Libro della cortezza della della Preghiera di coloro che sono in viaggio, (746), Abu Dawoud (1342), Al-Nesa‟ey (1601), Ahmad (23645).

17 prospereranno i credenti, quelli che sono umili nell'orazione, che evitano il vaniloquio, che versano la decima e che si mantengono casti, eccetto con le loro spose e con schiave che possiedono - e in questo non sono biasimevoli, mentre coloro che desiderano altro sono i trasgressori - che rispettano ciò che è loro stato affidato e i loro impegni; che sono costanti nell'orazione: essi sono gli eredi, che erediteranno il Giardino, dove rimarranno in perpetuo) 21, questa è la descrizione del Profeta” 22. Questa era la descrizione accurata della Madre dei Credenti Aisha del carattere del Profeta. Il Profeta aveva una visione molto chiara dell‟Islam, basata sull‟etica e questo gli arabi lo capirono bene sin dall‟inizio della sua invocazione. Qui un esempio di quando Mohamed si presentò alla delega di Bani Shiban Ebn Sa‟alaba; Tra loro c‟era anche: Mafruk Ebn Omar, Al- Mosana Ebn Haresa, Hanè Ebn Kobisa ed El-No‟man Ebn Sharik, allora il Profeta recitò a loro i versi del Sacro Corano: (Dì: “Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro”) 23. Allora Mafruk disse: Queste non sono le parole di un umano, se lo fossero, lo avremmo di certo capito. Il Profeta recitò ancora: (In verità Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli vi ammonisce, affinché ve ne ricordiate) 24. Mafruk disse: Tu Mohamed invochi ad agire con bontà e giustizia, hanno errato la retta via coloro che ti hanno accusato di menzogna. E questo era chiaro nei suoi atti e nei suoi Hadith, il Profeta disse ai suoi amici: “I più credenti sono coloro che hanno il carattere più benevolo e coloro che meglio trattano i loro parenti” 25. E quest‟etica veniva applicata con tutti, non solo con alcuni prescelti. Il Profeta non si è mai isolato dai suoi amici, si dedicava ai poveri, era clemente con i bisognosi, tutta l‟Ummah poteva incontrarlo per le vie di Medina, visitava i malati, partecipava ai funerali, visitava i suoi amici a casa, era sempre sorridente e quando aveva due possibilità di scelta, sceglieva sempre quella più facile e agevole da applicare se non era peccaminosa, il Profeta era clemente persino con coloro che lo offendevano! Il suo sommo carattere era chiaro anche all‟interno della sua casa e quando comunicava con i non-musulmani che vivevano nelle comunità Islamiche e ciò che rendeva il Profeta un personaggio davvero eccezionale era che trattava persino i suoi nemici con ovvia clemenza; Abu Sufian che era a capo dei politeisti, prima di convertirsi all‟Islam, testimoniò: “Sei benevolo, ti ho combattuto ed eri un grande combattente, poi abbiamo fatto un accordo di pace e sei stato un grande pacifista, che Allah ti benedica” 26. Il carattere del Profeta non può essere riassunto in poche pagine, l‟immensa bontà del suo carattere era ammirata da musulmani e non-musulmani. L‟orientalista britannico William Muir 27 disse:

21 Interpretazione del Sacro Corano, Al Mu'minûn (I credenti), 1. 22 Tratto dal libro di Hadith di Al-Hakem (3481). 23 Interpretazione del Sacro Corano, Al-An'âm (Il bestiame), 151. 24 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le api), 90. 25 Hadith narrato da Aisha e tratto dal libro del Tormozy (2612). Ahmad (24250, 24721). 26 Tratto dal libro di Abu Naem Al-Asbahany: La conoscenza dei Compagni del Profeta, 1509/3. 27 Sir William Muir, (1819 –1905), era un orientalista scozzese specializzato nella storia araba all'epoca di Mohamed e del primo Califfato. I suoi principali contributi sono: La vita di Mohamed e La Storia dell‟Islam

18 “L‟agevolezza era l‟immagine della sua vita, ed era gentile e cortese, modesto, misericordioso, paziente, altruista e generoso. Questa era la sua persona anche quando si dedicava ai suoi più umili seguaci, per questo era ammirato e amato da tutti i suoi seguaci, non ignorò mai un invito anche dai più miserabili, né un regalo per quanto fosse umile, non era altezzoso e dava molto valore ed importanza a tutti anche i più miserevoli, e se vedeva qualcuno rallegrarsi per un successo compiuto li stringeva la mano, felice anche lui. E se qualcuno era triste, il Profeta prendeva la parte del compagno compassionevole e pietoso. Nei tempi di miseria divideva il suo cibo con i più poveri e bisognosi ed era sempre occupato a rendere gli altri felici e gioiosi” 28. Questo è il nostro Profeta, di cui siamo fieri e di cui deve essere fiera tutta l‟umanità. Il suo carattere era il Corano.

all‟Era del Hejra, I Primi Anni del Califfato, Il Califfato: L‟Inizio, Declino e Caduta_ un compendio con una prosecuzione degli Annals_ che abbraccia il periodo compreso fra la caduta del Califfato e l'inizio della storia Islamica sotto i Mongoli; Il Corano: La Sua Composizione e i Suoi Insegnamenti; La Controversia di Mohamed: una ristampa dei cinque saggi pubblicati tra il 1885 e il 1887. Nel 1888 tenne la conferenza a Cambridge su I Primi Califfi e la Nascita dell‟IslamThe Early Caliphate and Rise of Islam. 28 Tratto dal libro di William Muir: La vita di Mohamed.

19 Il secondo tema: La sua sincerità La sincerità è la parte suprema del carattere umano, per questo motivo l‟attenzione del Corano fu rivolta verso di essa. Dio rivolgendosi ai credenti disse: (O voi che credete, temete Allah e state con i sinceri) 29 dichiarando così che la comunità Islamica deve essere caratterizzata dalla sincerità che è all‟origine di ogni bene. Il Profeta era un esempio di sincerità e prima della rivelazione divina era conosciuto dai qurayshiti come il sincero e leale, li affidavano i loro beni e i loro segreti. E dopo la sua rivelazione rimase onesto e leale da riconsegnare ai suoi oramai nemici tutti i loro averi da lui custoditi fino ad allora 30. E quando Allah li ordinò di annunciare la sua rivelazione alle persone a lui vicine, sali sul Monte Safa e disse: “Se vi dissi che ci sono cavalieri nella valle e stanno per assalirvi, mi crederete?” dissero: sì, sei sempre stato sincero 31 ... Anche i suoi nemici erano testimoni della sua sincerità, tra loro El-Nadr Ebn El-Hares che disse ai signori di : “Popolo di Quraysh, vi è accaduto ciò per cui non eravate preparati, Mohamed era tra di voi un ragazzo, il più benevolo, colui che parla sinceramente, onesto e fedele ma quando crebbe e vi annunciò il suo messaggio lo avete accusato di essere un mago, no, io giuro che non è un mago, conosciamo i maghi e i loro sortilegi. Lo avete accusato di essere un sacerdote, no, io giuro che non è un sacerdote, abbiamo visto i sacerdoti e sentito le loro parole. Avete detto che è un poeta, no, io giuro che non è un poeta, noi tutti conosciamo ogni genere di poesie. Lo avete accusato di follia, no io giuro che Mohamed non è un folle... Guardatevi e scoprirete che vi è accaduto un avvenimento grandioso” 32. La testimonianza più grande era nelle parole di Dio: (Chi ha recato la Verità e chi vi si è attenuto: ecco i timorati) 33 colui che ha recato la verità era il Profeta Mohamed ed Allah è colui che vi è attenuto nel Sacro Corano intonato dal Settimo Cielo. Ebn Ashour disse commentando questo verso del Sacro Corano: “Colui che ha recato la Verità era Mohamed il Profeta di Allah, e la Verità è il Corano stesso” 34. Il Profeta disse: “ Dovete essere sinceri perché la sincerità induce alla cortesia e la cortesia induce al Paradiso; Quando un uomo è sincero e continua ad esserlo viene scritto da Dio che è veritiero. Attenti alla menzogna perché la menzogna induce all‟immoralità e l‟immoralità induce all‟inferno; quando un uomo mente e continua a mentire viene scritto da Dio che è bugiardo” 35. Il Profeta indirizzando le sue parole ai musulmani disse: “Se mi garantite di applicare sei principi vi garantisco il paradiso: Siate sinceri quando parlate, mantenete le promesse fatte, siate onesti quando vi viene affidato un bene o un segreto, salvaguardate la vostra castità, non guardate le donne e non rubate” 36. La grandiosità dei suoi insegnamenti è chiara e viva nel rispetto che avevano i suoi discendenti e discepoli verso la sincerità. Abu

29 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tawba (Il pentimento o la disapprovazione), 119. 30 Tratto dai seguenti libri: L‟Inizio e La Fine di Ebn Kathir (218/3, 219). La Storia Delle Nazioni e dei Re di Al- Tobary (569/1), Le Grandi Sunnah di Al-Behaky (12477). 31 Hadith narrato da Abdullah Ebn El-Abbas e tratto da Sahih Al-Bukhary: Libro di Tafsir (4492), Sahih Muslim: Libro della Fede, le parole di Dio: (Danne l'annuncio ai tuoi parenti più stretti) Ash-Shu'arâ (I poeti), 214. 32 Tratto dal libro: La Vita del Profeta di Ebn Hesham (299/1, 300). 33 Interpretazione del Sacro Corano, Az-Zumar (I Gruppi), 33. 34 Tratto dal libro: La Libertà e L‟Illuminazione di Ebn Ashour, 86/24. 35 Hadith narrato da Abdullah Ebn Maso‟ud, tratto da Sahih Muslim, Abu Dawoud (4989), Al-Tormozy (1971). 36 Hadith narrato da Ebada Ebn Samet, tratto da Ahmad Ebn Hanbal (22809). Guarda anche Sahih Al-Game‟ (1018)

20 Al-Hawarè El-Saady chiese ad Al- Hassan Ebn Ali 37: Che cosa hai imparato dal Profeta di Allah? Al-Hassan li rispose: Ho imparato dal Profeta: “Lascia ciò che ti spaventa e scegli ciò che ti tranquillizza, la sincerità è pace e riposo mentre la menzogna è dubbio e paura” 38. Il Profeta era sincero anche nei momenti di allegria e svago in cui molti credono che sia possibile mentire scherzando. Ed era così anche in tempo di guerra, anche se era permesso mentire o imbrogliare i nemici per prevenire il loro male, ma lui non disse altro che la verità, ricordiamo così il suo atteggiamento nella battaglia di Badr39, in cui Quraysh ha cercato di sterminare i musulmani, quando il Profeta usci con Abu Bakr Al-Sedik per scoprire le notizie del nemico trovarono un vecchio a cui chiesero notizie di Quraysh e anche di Mohamed e i suoi seguaci e cosa sapesse di loro, il vecchio uomo li disse: Non vi informo se prima non mi dite da quale clan provenite? Il Profeta di Dio li disse: “ Se ci rispondi, ti diremo da quale clan siamo”. Il vecchio per assicurarsi chiese: Se vi rispondo, mi rispondete? Li dissero: “Sì”, allora lui disse: Ho sentito che Mohamed e i suoi seguaci si sono spostati il giorno [..] se colui che mi ha riferito le loro notizie era sincero oggi dovrebbero essere a [..], ho anche sentito che i Qurayshiti si sono spostati il giorno [..] se colui che mi ha riferito le loro notizie era sincero oggi dovrebbero essere a [..]. Quando finì di riferire le informazioni di cui il Profeta aveva bisogno li chiese da quale clan provenivano, il Profeta disse: “Siamo da maè” (in arabo significa acqua, ma potrebbe anche essere inteso come il nome di un clan arabo) e partì con il suo amico ed il vecchio rimase a chiedersi: Quale Maè? Sarà forse il clan iracheno? 40 Il miglior modo per terminare questo tema è di raccontare ciò che è accaduto con la delegazione di Hawazen 41 a cui il Profeta insegnò il valore della sincerità, disse a loro: “Per me le migliori parole sono quelle sincere” 42. Questa era la vita di Mohamed, costruita sulla sincerità, Thomas Carlyle 43 disse: Credete che sia possibile che un menzognero riesca a creare una religione così meravigliosa? Un mentitore non può neanche costruire una casa di pietre! Se non fosse a conoscenza delle caratteristiche della calce, del gesso e delle altre sostanze usate. Allora non costruirebbe una casa ma solo una montagna di macerie che non meriterebbe di rimanere in piedi dodici secoli con duecento milioni di credenti 44, ma si meriterebbe di crollare e scomparire come se non fosse mai esistita. Io so che ogni uomo deve vivere con le regole della natura altrimenti li riuscirebbe impossibile realizzare i propri desideri. Ciò che i miscredenti diffondono sono menzogne in cui loro stessi credono ma l‟umanità non deve essere imbrogliata. 45

37 Fu il figlio primogenito di Ali Ebn Abi Taleb, quarto califfo dell‟Islam, e di Fatima figlia di Mohamed. 38 Hadith tratto da Al-Tormozy e Ahmad (1723). 39 La battaglia di Badr: costituisce il primo fatto d'armi della storia dell‟Islam. Lo scontro avvenne il 17 marzo 624 ai pozzi di Badr. I musulmani, oltre 300 uomini condotti militarmente dallo zio del Profeta sotto la guida morale del Profeta, si appostarono in agguato e colsero del tutto impreparata la piccola carovana meccana costituita da un centinaio di uomini, agli ordini di, uno dei più accaniti avversari del Profeta. Mohamed aveva infatti fatto insabbiare tutti i pozzi salvo quello più vicino allo stuolo musulmano appostato in agguato e la disfatta fu totale per i Meccani. Caddero 70 dei miscredenti. 40 Tratto dal libro La Vita del Profeta di Ebn Kathir (396/2). E dal libro La Vita del Profeta di Ebn Hesham (615/1). 41 Tribù pre-islamica araba, vissero nell‟area attorno a Ta‟if nella Penisola Araba. 42 Hadith narrato da Marawan Ebn Al-Hakam e Al-Masour Ebn Makhrama, tratto da Sahih Al-Bukhary. Abu Dawo‟ud (2693), Ahmad (18934). 43 Thomas Carlyle: Storico, saggista e filosofo scozzese. 44 Questo era il numero dei musulmani quando Carlyle scrisse il suo libro, Gli Eroi, nel 2008 il numero dei musulmani oggi è più di 1,3 miliardi. 45 Tratto dal libro: Gli Eroi di Thomas Carlyle.

21 Il terzo tema: La sua clemenza La clemenza è un atto di natura divina, Dio essendo clemente e misericordioso ci ha inviato il suo messaggero come misericordia per tutta l‟umanità, una luce per sconfiggere le oscurità e questo è ciò che disse Allah l‟Altissimo nel suo Sacro Libro: (Non ti mandammo se non come misericordia per il creato) 46, per questo il Profeta ripeteva sempre: “ O popolo! Io sono la misericordia a voi donata” 47. Il Profeta era misericordioso con tutti, specialmente con il suo popolo, disse una volta: “ Io e la gente assomigliamo a un uomo che ha acceso un fuoco poi, quando il fuoco ha illuminato i dintorni, le farfalle e gli altri insetti si avvicinarono attirati dalla luce perendo così nel fuoco, l‟uomo ha cercato di salvarli ma loro si ostinavano ad avvicinarsi e perire. Allo stesso modo io cerco di salvarvi e allontanarvi dall‟Inferno ma voi insistete a buttarvi dentro.” 48 Questa è una misericordia senza pari tra gli uomini. Era misericordioso con i vecchi e i giovani, gli uomini e le donne, i parenti ma anche gli sconosciuti, gli amici e i nemici; la sua misericordia non era limitata a un tempo o a un luogo ma era un dono per tutti gli uomini sin dalla sua rivelazione fino al giorno del giudizio, per questo disse ai suoi seguaci: “Allah è misericordioso con i misericordiosi” 49. La misericordia nelle azioni del Profeta non era limitata a certe situazioni con l‟intento di abbellirsi o illudere i suoi seguaci ma era naturale, spontanea e presente in tutte le situazioni, nonostante le diverse circostanze e la moltitudine di eventi. La misericordia era la virtù più rilevante nel carattere del Profeta e questo di certo non è una sorpresa perché nel Sacro Corano la virtù più rilevante era sempre la misericordia (Immagine 1). La sua misericordia verso gli anziani e i bambini, il Profeta disse: “Non è uno di noi colui che non è clemente con i bambini e non rispetta gli anziani” 50. Come può una nazione che segue gli ordini del Profeta riguardanti le buone maniere e le virtù morali a non essere clemente?! Troviamo il Profeta clemente e misericordioso anche con i peccatori che si recavano da lui per confessare i propri peccati sperando così di trovare pace. La vita del Profeta è piena di situazioni simili, Abu Horaira 51 racconta: Mentre eravamo con il Profeta di Allah è venuto un uomo e ha detto: O Profeta di Allah! sono in rovina. Il Profeta li chiese: “Cosa ti è accaduto?”, l‟uomo ha detto: Ho avuto un rapporto sessuale con mia moglie mentre ero digiuno. Il Profeta li chiese: “puoi liberare uno schiavo?”, l‟uomo rispose: No!... Il Profeta chiese: “ riesci a digiunare due mesi consecutivi?”, l‟uomo rispose: No!... Il Profeta chiese: “Riesci a nutrire sessanta bisognosi?”, l‟uomo rispose: No!...

46 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Anbiy (I profeti), 107. 47 Hadith tratto dal libro: L‟Introduzione, com‟era il Profeta all‟inizio (15), di Al-Deramy. Sahih Al Game‟ (2345). 48 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Come Riuscire a Non Commettere Più Peccati (6118). Sahih Muslim, La sua Misericordia con l‟Ummah (6095). 49 Hadith narrato da Osama Ebn Zaid e tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Funerali (1224). Sahih Muslim, Libro Dei Funerali (923). 50 Hadith narrato da Hassan Ebn Malek e tratto da Al-Tormozy, Libro delle Relazioni (1919), Ahmad (6733), Al- Bukhary (358). 51 Abu Horaira: era uno dei compagni del Profeta e il narratore di hadith veriteri ed autentici. Nei libri di hadith il nome di Abu Horaira viene moltissime volte menzionato essendo il narratore più famoso e credibile.

22 23 Allora il Profeta si alzò e quando tornò portava un cesto pieno di datteri e chiese: “Dov‟è l‟uomo che domandava?”, l‟uomo disse: Io.. il Profeta li disse: “prendi questi datteri e distribuiscili come elemosina”, l‟uomo disse: Profeta, devo dare l‟elemosina a qualcuno più bisognoso di me? Giuro che in Medina non esiste una casa più bisognosa della mia! , allora il Profeta rise fino a scoprire i canini poi disse: “allora dai i datteri ai tuoi famigliari.” 52 Com‟è clemente il Profeta! Che ha cercato di dare a questo peccatore molte scelte di penitenza senza adirarsi, anzi lo ha aiutato sorridendo e cercando in ogni modo possibile di alleggerire il suo tormento e dargli pace e quando l‟uomo ha dichiarato che non è capace di subire qualsiasi penitenza il Profeta non si è adirato, anzi li ha portato datteri da dare come elemosina. La sua misericordia era chiara anche nel culto; un giorno un uomo venne dal Profeta lamentandosi: Profeta, io mi assento dalla preghiera del mattino per causa di [..] che prolunga molto la preghiera. Il Profeta si arrabbiò tanto e predicò: “Gente, certi di voi respingono con i loro atti gli altri dalla preghiera, chi di voi prega come imam (guida nella preghiera) non deve allungare la preghiera perché dietro di lui pregano anche deboli, anziani ed invalidi” 53. Il Profeta era clemente anche con i prigionieri di guerra, ecco la figlia di Hatem Al-Tae‟y 54 che venne fatta prigioniera nella guerra contro la tribù Al Tae‟y e venne rinchiusa in una cella vicina alla moschea, quando il Profeta le passò accanto, lei essendo una donna saggia li disse: Profeta di Allah, mio padre è morto e il mio difensore (intende il fratello) è mancato, sì clemente che Dio ti benedica. Il Profeta le disse: “Sei libera ma non ti affrettare ad andartene fino a quando troverai qualcuno di fiducia della tua gente che ti riaccompagni alla tua terra, solo allora vieni da me per avere il mio permesso.” La figlia di Hatem Al-Tae‟y alloggiò fino all‟arrivo di una carovana da Baly e Koda‟a 55 e lei volle andare da suo fratello nella Grande Siria 56, si presentò dal Profeta e li disse: O! Profeta di Allah, è arrivato un gruppo fidato della mia gente, allora il Profeta le diede viveri, vestiario e denaro e le permise di viaggiare con loro fino alla Grande Siria. Questa situazione ci descrive chiaramente la benevolenza e la clemenza del Profeta con questa prigioniera, non accettò che viaggi da sola ma le disse di non affrettarsi a partire fino all‟arrivo di qualche persona fidata della sua gente. Il Profeta era clemente anche con gli animali, i volatili e gli insetti. Leggendo la storia della sua vita troveremo anche la storia di un‟adultera perdonata da Allah perché è stata clemente con un cane1. La clemenza del Profeta oltrepassò gli animali e arrivò agli uccelli, disse: “Chi di voi ucciderà un uccello per divertimento e senza averne bisogno, l‟uccello si lamenterà da Allah il giorno del Giudizio e dirà: O Dio! Quest‟uomo mi ha ucciso per puro divertimento e non per usufruire di me” 57. Questa è la misericordia pura senza nessuno scrupolo e senza un guadagno terrestre o obbiettivo personale, una clemenza meravigliosa che cancella ogni dolore e alleggerisce i dispiaceri.

52 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Digiuno (1834). Sahih Muslim, Libro del Digiuno (1111). 53 Hadith narrato da Abu Maso‟ud e tratto da Sahih Al-Bukhary libro degli Imam (672). Sahih Muslim, Libro della Preghiera (466). 54 Hatem Al-Tae‟y: era un famoso poeta arabo pre-islamico, era cristiano ed esistono diverse vicende sulla sua generosità che lo resero un‟icona fino ai giorni d‟oggi. 55 Baly e Koda‟a: Due famose tribù arabe. 56 Grande Siria: conosciuta anche come Siria e comprendeva anche Giordania, Libano e Palestina. 57 Hadith narrato da Al-Sharid Ebn Suid tratto da Al-Nesa‟ey (4446), Ahmad (19488), Ebn Habban (5993), Al- Tobarany: Il Grande Dizionario 479/6.

24 Il quarto tema: La sua giustizia La giustizia è una virtù onorabile e grandiosa, amata e rispettata da tutti, è la speranza degli oppressi, per questo Dio ordinò a chiare lettere nel Sacro Corano: (In verità Allah ha ordinato la giustizia...) 58. L‟Islam ordinò anche di essere equi con i nemici nonostante la brutalità dei loro atti, Allah l‟Altissimo disse: (O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah, secondo giustizia. Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: l'equità è consona alla devozione. Temete Allah. Allah è ben informato su quello che fate) 59. La giustizia stabilizza l‟ordine e con essa i diritti vanno a chi spetta. Dove c‟è giustizia c‟è gioia ma dove manca la giustizia rimane solo la disgrazia, per questo il Profeta era ansioso di insegnare il valore della giustizia ai suoi amici e seguaci, rivelando a loro il pregio dei giusti e degli onesti nel giorno del giudizio: “Nel Giorno Del Giudizio le persone oneste saranno tra le mani di Allah il Misericordioso su una piattaforma di perle, per le buone azioni compiute nel mondo” 60. Il Profeta radicò così la giustizia nel cuore dei suoi amici e compagni ed era il primo a eseguire gli ordini di Allah. La giustizia era un‟attitudine radicata in lui sin dalla più giovane età; il Profeta era presente 61 nella Confederazione delle virtù (Hilf Al-Fudul) che fu fondata per aiutare gli oppressi a riacquistare i loro diritti nella casa di Abdullah Ebn God‟an 62, prima ancora dell‟invocazione. E quando i Qurayshiti ricostruirono Al Ka‟ba 63 non trovarono un accordo su come e chi riporterà La Pietra Nera 64 al suo posto così scelsero Mohamed come giudice, sebbene la sua tribù, Bani Hashim, erano anche loro parte del conflitto, ma tutti i Qurayshiti avevano tanta fiducia nel giudizio di Mohamed da non trovare miglior giudice.

58 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le api), 90. 59 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 8. 60 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dei Regimi (1827). Al-Nesa‟ey (1827), narrato da Abdullah Ebn Amr e tratto da Ahmad (6485). 61 Hilf Al-Fudul: Confederazione formata da diversi Meccani, incluso il nostro Profeta che ebbe un ruolo rilevante nella formazione della confederazione, per stabilizzare regole commerciali eque. 62 Abdullah Ebn God‟an: Uno dei signori di Quraysh e il Signore di Bani Tim ed era conosciuto per la sua generosità 63 La Ka‟ba , ossia cubo, è una costruzione che si trova al centro della Mecca e costituisce il luogo più sacro dell‟Islam. In età preislamica l'edificio (più piccolo dell'attuale) era dedicato al culto della divinità maschile di Hubal. I Qurayshiti della Mecca avrebbero però aperto le porte del santuario a un gran numero di altre divinità venerate in tutta l'Arabia, così da promuovere alla sosta i mercanti provenienti per i loro affari nella città e richiamare altri pellegrini, traendone i relativi lucrosi vantaggi ... per poi essere successivamente identificata dall‟Islam come il primo tempio dedicato al culto monoteistico fatto discendere da Dio direttamente dal Paradiso. 64 La Pietra Nera è una roccia nera, grande quasi come un pallone, incastonata a circa 1,10 m d'altezza nell'angolo est della Ka‟ba di Mecca. Nel corso di uno dei tanti restauri della Ka‟ba, la storia islamica ricorda come il giovane Mohamed, non ancora prescelto come suo Profeta da Allah, partecipasse con grande avvedutezza alla sistemazione dell'oggetto nell'angolo dell'edificio, coinvolgendo tutti i principali clan della sua tribù nel suo trasporto e limitando a se stesso il solo onore della sistemazione fisica della Pietra Nera nel suo angolo.

25 E quando Allah lo inviò come messaggero per gli uomini, mise la giustizia alla base del suo governo e la insegnò ai suoi compagni e la rese una legge e un metodo di vita. La situazione che più prova la sua giustizia è quella che raccontò Aisha, la Madre dei credenti: I Qurayshiti erano interessati a ciò che accadde alla donna di Bani Makhzum 65, che rubò. Ci pensarono poi decisero che colui che aveva più possibilità di convincere il Profeta era Osama Ebn Zaid 66. Quando Osama ne parlò con il Profeta, il Profeta si addirò e disse: “Mi chiedi di non eseguire un ordine di Allah?” e radunò i credenti e predicò: “La rovina dei vostri predecessori era che quando un nobile rubava non lo punivano... ma se un debole rubava, eseguivano su di lui la pena. Giuro su Dio, se Fatima figlia di Mohamed rubasse, taglierei la sua mano.” 67 Il Profeta cercava sempre di prevenire le ingiustizie Swaid Ebn Kais disse: Io e Makhrafa El- Abady 68 tornammo da un viaggio con abiti da vendere, venne da noi il Profeta e scelse un paio di calzoni e avevamo con noi un valutatore. Il Profeta li disse: “O valutatore, valuta e prevali (al venditore s‟intende)” 69. Il Profeta intraprese la giustizia come stile di vita. La sua biografia, raccontata in diversi libri. È ricca di situazioni che stupiscono i lettori con la forza con cui il Profeta manteneva la giustizia, che sia un ordine di allah o normali faccende di vita, lui la applicava prima di tutto su sé stesso e sulla sua famiglia e alla fine sul resto dei credenti. Un giorno un ipocrita cercò di dubitare dell‟equità del Profeta che li rispose: “Ahimè! Chi è equo se non sono equo io? Che io sia fallito e perso se non sono equo!” 70. Il Profeta era equo con le sue mogli anche nelle faccende più semplici, Anas Ebn Malek 71 disse: il Profeta era da una delle sue mogli, quando un‟altra delle madri dei credenti mandò un vaso con del cibo, allora la prima colpì la mano del servo che portava il vaso che cadde e si frantumò, il Profeta raccolse i pezzi e raccolse anche il cibo rovesciato e disse: “Vostra madre si ingelosì” e fece aspettare il servo e li diede un altro vaso intatto, dalla casa di colei che si ingelosì, da riportare alla moglie di cui venne rotto il recipiente e lasciò quello a pezzi da colei che si ingelosì 72. La sua giustizia era anche con i non-musulmani, Abdullah Ebn Masoud 73 disse: il Profeta di Allah un giorno ci disse: “Chi giura ed è menzognero per sottrarre denaro a un musulmano, quando incontrerà Allah sarà in collera con lui.”

65 La donna di Bani Makhzum: Una donna che rubò ed era di una grande famiglia Qurayshita, allora il Profeta sentenziò che doveva essere punita con la mutilazione della mano, la sua famiglia si arrabbiò e cercò in tutti i modi di cambiare la senteza passando le notti a pianificare come riuscire a salvarla dalla pena. 66 Osama Ebn Zaid: Era il figlio di Zaid Ebn Harithah che il Profeta liberò dalla schiavitù e adottò fino a quando Dio proibì l‟adozione. Osama era molto amato dal Profeta ed era un grande guerriero, era a capo dell‟esercito islamico in diverse battaglie. 67 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary , Libro degli Ordini di Dio (6406). Sahih Muslim, Libro degli Ordini di Dio (1688). 68 Swaid Ebn Kais & Makhrafa El-Abady: Due compagni del Profeta. 69 Hadith tratto da Abu Dawoud (3336), Al-Tormozy (1305), Ahmad (19121), Sahih Al-Game‟ (3574). 70 Hadith narrato da Ebn Gaber e tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟Elemosina (1064). 71 Anas Ebn Malek: Era un compagno fidato del Profeta e fu l‟ultimo dei compagni del Profeta a morire (712). 72 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei matrimoni (4827), Abu Dawoud (3567), Ahmad (12046). 73 Abdullah Ebn Masoud: Un compagno del Profeta, tra i primi a prendere parte alle due Al-Hijra e pregò verso le due Qibla (prima verso la Moschea del Aqsa poi verso Al-Ka‟ba) e fu il primo a leggere il Sacro Corano a voce alta senza temere i miscredenti.

26 Al-Ashat Ebn Kais 74 disse: Un ebreo mi vendette un pezzo di terra e poi rinnegò la vendita, lo portai dal Profeta, che mi chiese: “Hai una prova?” li dissi: no, poi chiese al ebreo di giurare. Io allora dissi: “ O Profeta di Allah, se giurasse mentendo e poi si appropria del mio denaro?”, allora Allah disse: (In verità, coloro che svendono a vil prezzo il patto con Allah e i loro giuramenti, non avranno parte alcuna nell'altra vita. Allah non parlerà a loro, né li guarderà nel Giorno della Resurrezione, non li purificherà e avranno doloroso castigo) 75, che situazione rara! In una contestazione tra due uomini, uno di loro un compagno del Profeta, mentre l‟altro era un ebreo, vengono entrambi dal Profeta chiedendo giustizia e lui applica la legge divina senza favorismi o imparzialità; la legge divina comanda che se l‟accusatore, Al- Ashat Ebn Kais, debba avere una prova e se non fosse capace di dimostrare la sua affermazione allora basterà che l‟imputato, in questo caso l‟ebreo, giuri che è innocente da quest‟accusa. Questo è ciò che il Profeta disse: “È richiesta una prova dall‟accusatore e un giuramento dall‟imputato” 76. La sua giustizia era un modello per ogni governatore, così la vita sarà come ha ordinato Dio, in questo modo tutta l‟umanità sarà felice.

74 Al-Ashat Ebn Kais: Venne dal Profeta quando aveva dieci anni, ma quando il Profeta morì lasciò l‟Islam poi si convertì ancora una volta e sposò la sorella di Abu-Bakr, prese parte alle battaglie di Kadeseya e Saffein. 75 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 77. 76 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dei Casi (1711), Al-Mowata‟ (844), Al-Behaky (20990).

27 Il quinto tema: La sua nobiltà L‟Islam è una religione fondata sulla nobiltà, per questo Dio disse descrivendo il suo Profeta: (Questa è in verità la parola di un Messaggero nobilissimo; non è la parola di un poeta - [credetelo] per quanto poco crediate) 77. Qui Allah ha scelto la nobiltà fra le altre virtù del Profeta, perché tutte le altre virtù sono basate sulla grandiosità e generosità del suo carattere ed era così anche prima della sua rivelazione. Khadija 78, che Allah sia soddisfatto di lei, descrisse il Profeta: “Tu mantieni i legami di parentela, sostieni gli oneri della gente, aiuti i bisognosi, dai ospitalità agli ospiti e aiuti le persone ad avere i loro diritti” 79. Tutte queste virtù significano che era generoso, nobile e benevolo. Abdullah Ebn Al-Abbas 80 descrisse il Profeta dicendo: Il Messaggero di Allah, che Allah lo benedica e li conceda la pace, era il più nobile tra gli uomini, era ancora più generoso nel mese di Ramadan, quando lo incontrava Jibril. Ed era solito incontrarlo tutte le sere nel mese di Ramadan per ripassare il Corano insieme a lui. Il Messaggero di Allah era più generoso e benevolo del vento che porta il bene 81. Se leggiamo la biografia del Profeta, troveremo che incoraggiava sempre i suoi amici alla benevolenza, perché la benevolenza porta la felicità che genera poi lo sviluppo delle comunità. Per questo il Profeta insegnò ai suoi compagni e dopo di loro a tutta la comunità islamica: “Ogni giorno i servi di Allah si svegliano, due angeli scendono dal cielo, il primo dice: (Allah premia con tutti i beni colui che spende in suo nome). Mentre l‟altro dice: (Allah dai il male a colui che non spende a suo nome)” 82. La vita del Profeta era un‟applicazione pratica di tutto ciò che diceva e in cui credeva, i musulmani prosperarono seguendo gli insegnamenti del Profeta e vissero tranquilli e sicuri, Sahl Ebn Saad disse: Venne una donna dal Profeta con un abito. Disse: O Profeta di Allah, vestiti con questo. Il Profeta avendone bisogno accettò il dono, uno dei suoi compagni quando lo vide li disse "O Profeta di Allah, quanto è benfatto quest`abito, me lo puoi concedere e quando il Profeta se ne andò altri, rimproverano l'uomo dicendo: hai sbagliato

77 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Haqqah (L'lnevitabile), 40, 41. 78 Khadīja: Era figlia di un ricco commerciante di Mecca. Vedova due volte. Venne presto a sapere delle capacità e dell'onestà del giovane Mohamed e ne richiese i servigi professionali in veste di fiduciario. Dopo un certo numero di viaggi d'affari che portarono Mohamed in Siria e in Yemen, la donna s'innamorò del suo valido sottoposto, più giovane di lei di circa 15 anni (Khadīja ne aveva allora 40). L'intatta grande bellezza di Khadīja, rinomata fra gli abitanti di Mecca, ma anche la sua ricchezza convinsero Mohamed all'impegno matrimoniale, trattato per il tramite di un'intermediaria, secondo l'uso consuetudinario. Col matrimonio Khadīja abbandònò la cura della sua impresa, totalmente affidata da quel momento al marito, dedicandosi alla cura della parole che era riuscita finalmente ad avere grazie al Profeta: due maschi (morti in tenera età) di nome Al-Qasim e, forse, Abd Allah e quattro femmine (Zaynab, Ruqayya, Umm Kulthum e Faṭima). Condivise per prima in assoluto fra gli esseri umani l'esperienza religiosa del marito quando questi le riferì di essere stato scelto da Dio per la Sua Rivelazione, trasmessagli dall'Arcangelo Gabriele (Jibril) e lo sostenne psicologicamente. Patì con lui le difficoltà inflitte dai pagani di Mecca all'esiguo gruppo dei musulmani e alla misura di boicottaggio dei Qurayshiti. Mori nel 619, lo stesso anno di morte di Abu Ṭālib (l‟amato zio e difensore del Profeta), tanto che le fonti musulmane lo chiamarono "l‟anno del dolore", lasciando nel suo sposo un doloroso vivido ricordo che non si spegnerà mai più. 79 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟Inizio Della Rivelazione, (3). Sahih Muslim, Libro Della Fede, (160). 80 Abdullah Ebn Al-Abbas: Era un cugino paterno del Profeta. È grandemente rinomato non solo in quanto compagno di spicco, ma perché fu tradizionalista ed esegeta coranico particolarmente approfondito, ed aveva una profonda conoscenza della Sunnah di suo cugino Mohamed. 81 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟Inizio Della Rivelazione, (6). Sahih Muslim, Libro Delle Virtù, (2308). 82 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟Elemosina (1374).

28 quando hai visto che il Profeta prese l'abito avendone bisogno e tu lo chiesi lo stesso, tu sai che quando li viene chiesto qualsiasi cosa lui non rifiuta mai, allora l'uomo rispose: "Ho voluto la benedizione dell'abito dopo che il Profeta se ne vestì, sperando così che quando morirò sarà questo il mio sudario", quell'abito fu il suo sudario 83. Dopo aver letto questa vicenda, avremo la consapevolezza delle parole di Gaber, che disse: "Non fu mai chiesto qualcosa al Profeta e si rifiutò " 84, questa è una testimonianza della benevolenza del Profeta con i bisognosi, anche se lui stesso aveva un certo bisogno. Il Profeta diede un grande esempio di generosità e benevolenza, quando si appropriò dei beni del Bahrain, ed era il massimo che i musulmani avessero mai posseduto fino ad allora, allora il Profeta ordinò: "distribuitelo nella moschea" 85, il Profeta distribuiva anche prima che li venisse chiesto ed era felice di questo, per questo disse: “Non mi renderebbe felice avere oro tanto quanto il Monte di Uhud 86 e trovarmelo poi in mano dopo più di tre giorni se non un dinaro che posso tenere per pagare un debito. Direi questi sono per i servi di Allah …” 87. La sua generosità e la sua benevolenza erano un motivo per cui molti si convertirono all‟Islam, il Profeta era generoso e dava l'elemosina come se non temesse la povertà, Anas Ibn Malek disse: "Al Profeta non fu mai chiesto niente per l‟Islam e si rifiutò”. Un giorno venne da lui un uomo a cui diede tante pecore da riempire lo spazio tra due montagne: l'uomo disse al suo popolo: popolo mio convertitevi all‟Islam Mohamed è generoso al punto di non temere la povertà" 88. Al-Robei‟ Bent Màouz Ebn Afra disse: "Venni una volta dal Profeta con un vassoio di datteri e un vaso di cetrioli, lui mi riempi la mano di gioielli (oro) che mi donò dicendomi "porta questi ornamenti" 89 e questa è una prova della sua generosità, lui accettava un regalo semplice da una donna musulmana ripagandola con un dono prezioso, distribuiva con generosità tutto il denaro che possedeva ai musulmani, nonostante fosse povero e non possedeva denari propri. E quando era sul letto di morte, ebbe un atto di generosità senza pari tra gli uomini, Aisha disse: "Le sofferenze del Profeta di Allah aumentarono e possedeva sette o nove dinari... allora chiese: " Aisha cosa hai fatto con quei denari che possedevamo?" li risposi che li possedevamo ancora, mi ordinò di darli via per elemosina... mi occupai di lui e mi dimenticai dei denari... dopo un poco mi chiese ancora dei denari dicendo: “Aisha, cosa hai fatto con quei denari?” e quando li risposi che li avevo ancora, allora mi chiese di portarli da lui, quando li misi nella sua mano, il Profeta disse: “Cosa credi che accadrà a Mohamed se incontra Allah e possiede ancora questi denari? ” 90 e quando arrivò Omm Salamah e trovò il Profeta con il viso preoccupato credette che fosse per via delle sue sofferenze, chiese: " O Profeta di Allah... perché il tuo viso è preoccupato?" il Profeta le rispose "per

83 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Buone Maniere (5689), Ebn magah (3555), Ahmad (22876). 84 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Buone Maniere (5687), Sahih Muslim, Libro Delle Virtù (2311). 85 Hadith narrato da Anas Ebn Malek, tratto da sahih Al-Bukhary, Capitolo delle moschee (411). 86 Monte di Uhud: è l'altura, a settentrione di Medina, alle cui pendici fu combattuta la seconda battaglia campale fra musulmani e qurayshiti dell'anno 3 dell'Hejra. 87 Hadith narrato da Abu Zerr tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle virtù (6079). 88 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2312), Ahmad (12813), Ebn Habban (6373). 89 Hadith tratto da Ahmad (27065), Al-Tormozy (201), Isaac Ebn Rahaweya (2036). 90 Hadith tratto da Ahmad (24604).

29 via dei sette denari che possediamo da ieri, ci vennero e non li spendemmo come elemosina" 91. E una delle situazioni più belle, con cui possiamo concludere il nostro tema è ciò che accadde il Giorno di Honain e fu una prova chiara delle generosità del Profeta quando lui e i suoi compagni si impossessarono di tantissimo bottino, in quel giorno tanto che Jobair ben Mut'am che accompagnò il Profeta al ritorno da Honain disse: La gente del deserto accompagnarono il Profeta chiedendoli elemosina e spingendo il suo cammello dal sentiero ed andò sotto un alberello di spine (desertico) che graffiò la sua schiena del Profeta e strappò via il suo mantello e disse: "Datemi il mio mantello, se avessi quanto queste spine dei tesori li avrei distribuiti su di voi, io non sono avaro, bugiardo o vigliacco" 92. Il Profeta non raccolse il denaro per sé dstribuendone poco ai suoi guerrieri, perché sapeva bene che il denaro è solo un mezzo per raggiungere il proprio intento, lo usò per convincere i capi di Mecca come Abi Sofian, Hakim Bin Hizam El Hares bin Hesham (il fratello di Abu jahl), El Nodir Ibn Al Hares (il fratello di Al Nadr Bin Al Hares, conosciuto come il diavolo di Quraysh, ed era un acerrimo nemico del Profeta) e diede anche ai capi della tribù Bani Fazaza e il Akra' bin Hables, il capo della tribù Bani Tamim. la generosità del Profeta era il motivo per cui molti di loro si convertirono all‟Islam. Anas Ibn Malek disse: "Un uomo prima di convertirsi all‟Islam non vuole altro che la vita terrena, ma quando si converte l‟Islam diventa più caro a lui di tutto il mondo" 93.

91 Hadith tratto da Ahmad (26714). 92 Hadith narrato da Amr Ebn Sho‟eib, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Cinque (2979). Al-Nesa‟ey (3688). Ebn Habban (4820). 93 Hadith narrato da Amr Ebn Sho‟eib, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Cinque (2979). Al-Nesa‟ey (3688). Ebn Habban (4820).

30 Il sesto tema: Il suo coraggio Il Sacro Corano insegnò il coraggio ai credenti, i suoi versi erano la fonte da cui la gente comprese e imparò il valore del coraggio, Allah l'Altissimo indirizzando le proprie parole al popolo e al Profeta: (Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa) 94. E tutte le azioni e la parole del Profeta erano un esempio pratico di coraggio. Leggendo la sua biografia troveremo che affrontava le difficoltà con coraggio e fede per questo Dio disse: (Combatti dunque per la causa di Allah - sei responsabile solo di te stesso - e incoraggia i credenti. Forse Allah fermerà l'acrimonia dei miscredenti. Allah è più temibile nella Sua acrimonia, è più temibile nel Suo castigo) 95. E questo coraggio era radicato nel suo cuore sin dalla nascita, prese parte alla Battaglia del Fijar prima ancora di aver compiuto quindici anni, e stava in disparte (I'tikaf) nella caverna di Hira' in mezzo al deserto per questo non era strano che avesse coraggio anche dopo la rivelazione divina, e queste non sono parole teoriche ma tutti gli atti del Profeta esprimono coraggio, non era codardo o pavido. Nei primi giorni di revocazione affrontò coraggiosamente i pagani con idee contro la loro logica e inconcepibili per la loro immaginazione, e non ebbe paura di rendere pubblica la sua invocazione dando così un esempio di grande coraggio per tutta l'umanità, il suo coraggio era chiaro in molte situazioni tra cui ciò che raccontò Ebn Hesham:" Un uomo arrivò a Mecca con un cammello che Abu Jahl comprò e lo ingannò nel pezzo, l'uomo si alzò in mezzo ai qurayshiti (il Profeta era seduto in un angolo della moschea) e disse: " O gente di Quraysh, chi riesce a rendere giustizia tra me e Abi Al-Hakam Ebn Hesham? Sono uno straniero povero e lui mi ha ingannato". Allora alcuni qurayshiti li indicarono il Profeta, bullandosi dello straniero, perché sapevano dell‟odio tra il Profeta e Abi Jahl, li dissero: Vai da lui e ti darà ciò che ti spetta. L'uomo andò dal Profeta e disse: O servo di Dio Abi Al-Hakam Ebn Hesham mi ingannò, e sono un povero straniero, chiesi a quella gente chi può rendere giustizia tra me e lui e ti indicarono a me ... riportami ciò che mi spetta, che Dio ti benedica. Il Profeta disse, "Andiamo da lui" e s‟incamminò con l'uomo fino alla porta di Abu Jahl, che chiese: chi batte alla porta? I qurayshiti mandarono dietro di loro un uomo per spiare ciò che sarebbe accaduto per poi riferire a loro. Il Profeta rispose "Sono Mohamed... vieni fuori", Abu Jahl usci con il viso atterrito il Profeta li disse: "Dai a quest'uomo ciò che li spetta". Abu Jahl rispose: Sì, prima che te ne andassi, li darò il resto del suo denaro. E entrò in casa e uscì con il denaro che doveva allo straniero, il Profeta se ne andò e disse allo straniero: "vai per la tua strada"... L'uomo andò dal gruppo dei Qurayshiti e disse: che Dio lo benedica mi ha dato ciò che mi spetta. Tornò anche l'uomo che avevano mandato a spiare e li chiesero dell‟accaduto disse: "C‟è da meravigliarsi! Giuro che appena Mohamed ha bussato alla porta di abu Jahl, quest‟ultimo uscì atterrito e quando li ordinò di dare all‟uomo ciò che li spetta... rispose: " Sì,prima che te ne andassi li darò il resto del suo denaro", quando arrivò Abu Jahl li chiesero del accaduto , Abu Jahl rispose:

94 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 74. 95 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 84.

31 " Giuro che appena ha bussato alla mia porta e ho sentito la sua voce sono rimasto atterrito e quando sono uscito mi è apparsa una bestia enorme sopra la sua testa ... aveva una testa spaventosa e un collo terrificante e zanne tremende. Giuro che se avessi rifiutato mi avrebbe divorato 96. Il suo sublime coraggio si manifesta chiaramente quando qualcuno dei suoi compagni o dei suoi famigliari si trovava in pericolo. Anas Ebn Malek descrive il Profeta dicendo: "Il Profeta è il migliore, il più generoso ed il più coraggioso tra gli uomini. Una notte gli abitanti di Medina udirono un suono terrificante e si incamminarono verso la direzione da cui proveniva il suono ed incrociarono il Profeta di ritorno, cavalcava senza sella il cavallo di Abu Talha e portava una spada a tracolla e disse loro:"Non abbiate paura, non abbiate paura, ho appena scoperto che questo cavallo è molto veloce" 97. Il Profeta in battaglia era un esempio di coraggio. Il suo coraggio era la via che i suoi compagni seguirono dopo di lui. Ali Ebn Abi Taleb disse: quando la battaglia si infuriava e i due eserciti si incontravano...nessuno di noi era più vicino all‟esercito nemico del Profeta 98. Nei momenti più duri nella Battaglia di Uhud quando i musulmani stavano per essere sconfitti dall‟esercito nemico, troveremo che il Profeta era saldo, coraggioso e molto abile e si batteva con grande coraggio contro i capi dell'esercito nemico, lo raggiunse Abi Ibn Khalf e li disse: Mohamed solo uno di noi due sopravvivrà. Allora i compagni del Profeta dissero: O Profeta di Allah, ti chiediamo il permesso che uno di noi si batta con lui? Il Profeta disse: "Lasciatelo" e quando il nemico si avvicinò il Profeta prese una lancia da Al Haretsh Ebn Al samma e fece un veloce salto velocemente per farci allontanare, come le mosche si allontanano, e avvicinandosi al nemico lo colpì al collo facendolo cadere dalla sella ... mori sulla strada di ritorno a Mecca. 99 Per questo Al-Mekdad ibn Amr parlando della fermezza e del suo coraggio il Giorno di Uhud, disse: Giuro su Dio che il Profeta non si mosse neanche di un palmo, era sempre in fronte al nemico. Un gruppo dei suoi compagni si univa a lui per un po‟ e poi lo lasciava. Lo abbiamo visto tirare con l'arco e lanciare pietre fino a quando ci divisero e rimase solo lui con un piccolo gruppo di guerrieri 100. E il Giorno di Hunayn 101 (Mappa 1) il Profeta diede esempio di grande coraggio, quando il suo esercito fuggì dal campo di battaglia, lui scese dal suo mulo e pregò: "Sono il Profeta e questa è la verità, sono figlio di Abd Al Muttalib, Dio donaci la tua vittoria" 102, Non si è visto nessuno quel giorno con la forza e la fermezza del Profeta o più vicino al nemico di lui 103, era di fronte ai nemici. Sfidandoli tutti, prese un po‟ di sassi, li lanciò verso di loro e disse: "Ai vostri visi odiosi” 104 e nessuno di loro riuscì a farli del male 105.

96 Tratto da Ebn Hesham, La Vita Del Profeta 389/1-391. 97 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Jihad (2665). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2307). 98 Hadith tratto da Ahmad (1346). 99 Tratto da Ebn Hesham, La Vita Del Profeta 83/2. 100 Tratto da Al-Behaky, Le Prove Della Sua Rivelazione, 236/3. 101 La battaglia di Hunayn: Fu un fatto d'armi del primo Islam e vide contrapposti i musulmani e i pagani appartenenti a vari raggruppamenti tribali, ebbe luogo nel 630 d.c. 102 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Del Jihad (2772). Sahih Muslim, Libro Del Jihad (1776). 103 Tratto da Ebn Sayed El-Nas 422/2. Ebn Kayem Al-Guzieh 90/3. 104 Hadith narrato da salamah Ebn Al-Akwa‟, tratto da Sahih Muslim, Libro Del Jihad (1777). Ahmad (2762). 105 Tratto da Ebn Hesham, La Vita Del Profeta 628/1. Al-Sohely 228/1, 229.

32 33 Il Profeta insegnò alla sua gente di non avere paura perché la morte e i mezzi di sussistenza di tutto il creato sono nelle mani di Dio: "Dio, ti chiedo ricorso dalla paura e dall'avarizia" 106. Continuò così a insegnare al suo popolo il coraggio in tutti i campi, cominciando da come parlare con coraggio, a come essere coraggiosi nello Jihad, a come affrontare l'ingiustizia disse: "Il miglior Jihad, è dire la verità in faccia a un governatore tiranno" 107. Che sia un sultano, autorità o monarca, disse anche dello Jihad:"un giorno o una notte di battaglia(Jihad) è meglio di tutto il mondo" 108. Il coraggio del Profeta non era avventatezza ma era un coraggio ragionevole, quando assediò la fortezza di Al-Taèf dopo quattro giorni, venne a sapere che i viveri all‟interno della fortezza basteranno come minimo per un anno o forse di più, allora il coraggioso comandante confrontò tra i benefici e i danni dell'assedio e trovò che se fosse rimasto in quel posto ancora per più tempo la nazione islamica avrebbe affrontato grandi problemi, perché le sue truppe non sono solo un piccolo gruppo dell'esercito islamico ma sono la comunità islamica stessa, il Profeta non lasciò a Medina più di pochi uomini per difendere le case e le donne, è quindi esposta a qualunque attacco dai politeisti o ebrei; per questo prese la decisione di terminare l'assedio. 109 Il Profeta era coraggioso e al contempo clemente, per questo combatteva lo Jihad per alzare la parola di Dio e mai si vendicò per sé o si batté se non per Dio, Aisha disse: "Il Profeta non colpì mai nessuno, mai una donna o un servo, solo se era al Jihad. Non si vendicò mai di qualcuno che lo abbia trattato male, ma si vendicò solo per Dio 110. Il coraggio del Profeta era costruito su certezza e stabilità morale e principale per questo era un esempio valido per tutti i tempi!

106 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Preghiere (6008). Sahih Muslim, Libro Delle Preghiere (2706). 107 Hadith narrato da Aby Sa‟id Al-Khodary, tratto da Abu Dawoud (4344). Al-Tormozy (2174). Ebn Magah (4011). 108 Hadith narrato da Anas Ebn Malek, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Del Jihad (2639). Sahih Muslim (1880). 109 Tratto da Ebn Kasir: La Vita Del Profeta 652/3-709. 110 Tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Virtù 2328.

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35 Il secondo capitolo: Il rapporto del Profeta con gli altri. I rapporti del Profeta erano di una nobiltà mai raggiunta da nessun uomo, il suo rapporto con le sue mogli, i suoi figli, i suoi nipoti e i suoi amici erano un esempio per tutta l'umanità, parlava con i suoi compagni con un linguaggio che toccava il cuore prima di arrivare alla mente, per questo l'amore verso di lui riempì i cuori dei suoi amici e compagni, e si comportava così anche con i suoi soldati, era per loro una guida e un insegnante che insegnò loro i principi morali supremi, il suo comportamento era una prova della sua profezia e questo è ciò di cui parleremo in questo capitolo.

Il primo tema: Il suo rapporto con le sue mogli Il secondo tema: Il suo rapporto con i suoi figli Il terzo tema: Il suo rapporto con i suoi compagni Il quarto tema: Il suo rapporto con i suoi soldati Il quinto tema: Il suo rapporto con gli estranei

36 Il primo tema: Il suo rapporto con le sue mogli Dio creò gli uomini e le donne e mise un‟importante regola per l‟universo: l'accoppiamento di questi due sessi, Dio disse: (Fa parte dei Suoi segni l'aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono. Questo quiete, amore e clemenza è un grande prodigio) 111. La vita coniugale del Profeta era un'applicazione di questi versi coranici, per questo raccomandava sempre ai suoi compagni di trattare bene le donne e consigliava agli uomini sposati di rendere il verso coranico precedente, la base della loro vita coniugale disse: "Il migliore tra di voi è colui che tratta meglio la propria moglie, e io sono colui che tratta meglio le sue mogli" 112. Il suo rapporto con le sue mogli è un grande esempio, era il primo a consolarla a cancellando le sue lacrime se era triste, rispettando le sue emozioni e i suoi giudizi, ascoltando le sue lamentele e alleggerendo i suoi dolori. Era un esempio da seguire in ogni casa musulmana in tutti i tempi. Anas disse: Safeya venne a sapere che Hafsa disse di lei che era la figlia di un ebreo, per questo pianse. Il Profeta arrivò da lei e trovandola in lacrime le chiese: "Cosa ti fa piangere?". Lei li rispose: Hafsa mi ha detto che sono figlia di un ebreo. Il Profeta le disse: " Sei figlia di un Profeta, tuo zio è un Profeta e sei sposata con un Profeta... cos'ha quindi lei meglio di te?".E disse a Hafsa: “Hafsa, abbi pietà di Dio" 113. Nostra madre Aisha descrivendo com‟era il Profeta dentro casa disse: " Riparava le sue scarpe e rammendava i suoi abiti" 114. Il suo rapporto con le sue mogli era basato sull‟amore e sulla clemenza, perche anche lui era umano come tutti noi perciò era normale che aiuti le sue mogli. Aisha disse: " Dopo aver bevuto, davo il bicchiere al Profeta, che metteva la bocca nel posto in cui io avevo messo la mia e quando prendevo un morso di carne, lui ne prendeva uno mettendo la bocca nel posto in cui io avevo messo la mia" 115. Il Profeta lodava sempre le sue mogli, disse di Una volta andò da Zeinab Bent Gahsh 116 e trovò una corda appesa tra due pilastri, chiese: "Cos'è questa corda?”, risposero: questa è per Zeinab che quando si sente stanca si tiene alla corda (per continuare a rimanere in piedi e pregare). Il Profeta disse: "Togliete la corda, dovete pregare fino a quando ne avete la forza, ma quando vi stancate, sedetevi!” 117. Il Profeta era paziente con le sue mogli e rispondeva alla loro asprezza sorridendo con amore... un giorno Abu Bakr andò dal Profeta di Allah e sentì Aisha che alzava la voce sul Profeta. Andò da lei per schiaffeggiarla dicendo: Non voglio mai sentirti alzare la voce sul Profeta di Allah. Il Profeta li impedì di toccarla e Abu Bakr arrabbiato se ne andò. Allora il

111 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Rum (I Romani), 21. 112 Hadith tratto da Ebn Magah (1977). Al-Tormozy (3895). 113 Hadith tratto da Al-Tormozy (3894). Ahmad (12415). Al-Albany (6183). 114 Tratto da Ahmad (24793). Ebn Habban (5769). 115 Tratto da Sahih Muslim, Il Libro Del Ciclo Mestruale (300). Al-Nesa‟ey (70). Al-Taialsy (1606). 116 Zainab Bent Gahsh: Era una delle mogli del Profeta, per questo fu una Madre Dei Credenti. 117 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Il Libro Della Preghiera Notturna (1099). Sahih Muslim (784).

37 Profeta disse: "Hai visto come ti ho salvato dall‟uomo?! ”. Dopo qualche giorno Abu Bakr tornò a casa del Profeta e trovò i due coniugi tranquilli e sereni disse loro: "Datemi una parte nella vostra pace come mi avete dato una parte nella vostra lite". Il Profeta disse: "Hai una parte, hai una parte" 118. Quando qualcuna delle sue mogli era gelosa, lui era paziente e tollerante, le rispettava e le stimava, quando Aisha s‟ingelosì perchè il Profeta parlava troppo di Khadija e raccontava di quanto l'ha amata. Nonostante Khadija era morta, prima ancora che il Profeta sposasse Aisha, quest‟ultima disse: "Non ero gelosa di nessuna delle mogli del Profeta com‟ero gelosa di Khadija, non l'ho mai vista, ma il Profeta parlava troppo di lei, quando sacrificava una pecora, la macellava poi la divideva e ne mandava una parte alle amiche di Khadija", e se li dicevo:" come se al mondo non esistesse che Khadija". Mi rispondeva dicendo : "Lei era(...)e faceva(...) e ho avuto figli da lei" 119. Anche se delle volte lo infastidivano, il Profeta non picchiò mai nessuno delle sue mogli 120, anzi, le consolava se piangevano per qualsiasi motivo. Safeya un giorno si mise in viaggio con il Profeta, ma cavalcando rimase indietro, il Profeta la aspettò fino a quando arrivò in lacrime dicendo: Mi hai dato un cavallo pigro...il Profeta asciugò con la mano le sue lacrime e la consolò 121. Il Profeta fece delle sue mogli complici nelle situazioni più grandiose nella storia islamica, nell'accordo dell‟Hodaybeyya 122, il Profeta ordinò ai suoi amici di sacrificare e radersi, ma nessuno eseguì i suoi ordini, anche dopo averlo ripetuto tre volte, senza avere risposta, il Profeta li lascio e andò da Om Salamah 123 e le raccontò l‟accaduto. Lei disse: "O Profeta di Allah, esci e non riferire parola a nessuno. Fai il sacrificio e raditi... il Profeta uscì e non parlò a nessuno, sacrificò e si rasò. Quando i suoi seguaci lo videro in fretta, corsero a sacrificare e a radersi a vicenda 124. In questa drammatica situazione il Profeta seguì il consiglio di Om Salamah e fu un bene per l'intera nazione, leggendo le sue biografie troveremo che il Profeta stimava le sue mogli e le trattava nel miglior modo.

118 Hadith tratto da Abu Dawoud (4999). Ahmad (18418). 119 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Il Libro Delle Virtù Dei Sahaba (3607). Sahih Muslim (2436). 120 Tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Virtù (2328). Abu Dawoud (4786). Ahmad (24080). Ebn Habban (488). 121 Hadith narrato da Anas Ebn Malek Tratto da Ahmad (26908). Al-Nesa‟ey (9162). 122 L'accordo del Hodaybeyya: fu un trattato stipulato fra i qurayshiti e i musulmani , i quali avevano ottenuto una rilevante vittoria sui meccani, nel 628. 123 Om Salamah: una delle mogli del Profeta, per questo fu una Madre Dei Credenti. Prima del Profeta era sposata con uno dei primi musulmani che però morì come martire nella Battaglia di Uhud. 124 Tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Condizioni (2581). Ebn Habban (4872).

38 Il secondo tema: come trattava i figli e nipoti L‟Islam ha portato sani principi nella relazione padre - figlio, principi basati sulla clemenza e sulla pietà. Donando una giusta guida e una buona istituzione per i figli in tutta la loro vita, il padre è colui che avvolge i figli, per questo il Corano immortalò questa relazione rivelando ciò che Loqmam riferì al figlio: (E [ricorda] quando Luqmân disse a suo figlio: “Figlio mio, non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un'enorme ingiustizia") 125. L'intimità tra un padre e la figlia è molto chiara nella situazione che Aisha racconta: Fatima arrivò, somigliava molto al Profeta quando camminavano, quando lui la vide, la accolse dicendole: "Benvenuta, figlia mia" poi la fece sedere alla sua destra (o sinistra). Poi le parlò sottovoce, lei pianse e quando il Profeta la trovò triste le bisbigliò ancora e lei rise, quanto io le chiesi più tardi cosa il Profeta le aveva ha detto? Mi disse: non rivelerei mai un segreto che mi fu detto dal Profeta ma quando il Profeta morì le chiesi ancora una volta cosa le disse il Profeta e lei finalmente mi rispose: Quando mi parlò per la prima volta mi disse: "ero abituato che l‟Arcangelo Jibril mi recitasse il Corano una volta ogni anno ma quest‟anno me lo recitò due volte, per questo avverto la morte e tu sarai la prima della mia famiglia a seguirmi", per questo piansi, la seconda volta mi disse: "Non sei felice di diventare la signora delle donne del Paradiso?" per questo ho riso 126. Questo era il metodo con cui il Profeta educava sua figlia un'istruzione basata sull'affetto, cortesia e tenerezza. E quando morì Ibrahim, il figlio del Profeta, si manifestarono le emozioni paterne, disse al figlio: " O Ibrahim se non avessi la certezza di una promessa di Dio, che un giorno riunirà tutti gli uomini, se non sapessi che ogni esistenza ha una fine sarei ancora più addolorato, O Ibrahim siamo rattristati per la tua separazione, gli occhi versano lacrime e il cuore si affligge e non diremo altro eccetto ciò che compiace Dio". E quando morì Ibrahim il Profeta disse: "Non copritelo con il sudario prima che io lo guardassi". Andò a vederlo e rimase a piangere accanto al figlio defunto 127. Il Profeta ebbe cura dei suoi nipoti, sin dalla scelta dei loro nomi, scegliendo sempre i nomi più belli, Ali disse: Quando Al-Hassan nacque, l'ho chiamato Harb (che in arabo significa battaglia). Quando il Profeta venne a vederlo disse: "Fatemi vedere mio figlio, come lo avete chiamato?". Li dissi: " Harb". Disse: "No! Lui è Hassan" e quando nacque Al-Hussein l'ho chiamato Harb; e quando venne il Profeta disse: "Fatemi vedere mio figlio, come lo avete chiamato?" Disse: "No! Lui è Hassan" e quando nacque Al-Hussein l'ho chiamato Harb; e quando venne il Profeta disse: "Fatemi vedere mio figlio, come lo avete chiamato?". Li dissi: " Harb". Disse: "No! Lui è Al-Hussein" e quando mi nacque il terzo figlio, l'ho chiamato Harb; e quando venne il Profeta disse: "Fatemi vedere il mio figlio, come lo avete chiamato?" li dissi:" Harb", disse: "No! Lui è Mohsen”. E aggiunse: "Li ho scelto nomi come quelli dei figli di Haronne: Shabbar, Shobeir e Moshber" 128.

125 Interpretazione del Sacro Corano, Luqman, 13. 126 Hadith tratto da Sahih Al-bukhary, Libro delle Virtù (3426). 127 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Virtù (2315). 128 Al-Hassan, Al-Hussein e Mohsen: sono nomi di origine araba tutti derivati dalla parola(Al-Hosn) che significa letteralmente bellezza, sono i nipoti del Profeta figli di Aly Ebn Abi Taleb e Fatima figlia di Mohamed. Hadith tratto da Ahmad (769). Al-Hakem (4773).

39 L'affetto e l‟amore che provava verso i suoi nipoti viene descritto da Abdullah Ebn Boridah a cui venne riferito dal padre: "Un giorno mentre il Profeta predicava vennero Al-Hassan e Al- Hussein vestiti con camice rosse, incespicavano e si rialzavano, il Profeta scese dal posto in cui era seduto, se li mise sulle gambe e disse: "Dio giustamente disse: (I vostri beni e i vostri figli non sono altro che tentazione, mentre presso Allah c'è ricompensa immensa) 129 quando vidi questi due non sono riuscito a trattenermi" poi continuò la sua predica 130. Allo stesso modo voleva bene agli altri suoi nipoti, il Profeta pregava mentre teneva fra le braccia Omama la figlia di Zainab, quando s‟inginocchiava in preghiera, la metteva per terra e quando si alzava, la riportava sulle braccia 131. Shaddad Ebn Al-Had El-Laithy, riferì al figlio, Abdullah Ebn Shaddad che raccontò: Una volta il Profeta pregava con i musulmani (Al-Duhr o Al-Asr), mentre teneva fra le braccia uno dei suoi nipoti Al-Hassan o Al-Hussein, il Profeta avanzò per la preghiera e mise il nipote vicino al piede destro, e quando si inginocchiò, rimase troppo a lungo prostrato, mio padre mi riferì che alzò la testa per vedere cosa succedeva e trovò il Profeta ancora inginocchiato mentre il bambino era seduto sulla sua schiena. Quando la preghiera finì, la gente li chiese: "O Profeta di Allah, hai prolungato molto la tua prostrazione, ti venne ordinato da Allah? O era un momento di rivelazione? Il Profeta rispose: " Niente di tutto questo, ma mio figlio mi accavalcava e non ho voluto farli fretta fino a quando avesse finito di giocare" 132. E questa situazione che rivela il suo grande amore verso i nipoti non era rara nella sua vita ma si ripeté in diverse situazioni e non solo con i piccoli fratelli. Abu Horaira raccontò che il Profeta baciò Al-Hassan figlio di Ali mentre era seduto con Al-Akra' Ebn Habes Al-Tamimy, quest‟ultimo disse: Ho dieci figli e non ho mai baciato nessuno di loro. Il Profeta disse: "Chi non è misericordioso con gli altri, Dio non sarà misericordioso con lui" 133. Il Profeta non fu mai ingiusto con i musulmani per via del suo amore verso i propri figli o nipoti, un giorno Ali Ebn Abi Taleb andò da Fatima e le disse: Il mio petto mi duole. Anche lei disse: E a me duole la mano per aver macinato la farina. Lui le disse: "Dal Profeta, sono appena arrivati degli schiavi, vai da lui che magari ti da un servo. Fatima andò dal Profeta che disse loro: "Siete venuti sperando che vi dia un servo, ma io vi dirò cosa è meglio per voi di un servo, ripetete Subhan Allah dopo ogni preghiera trentatré volte, e dite Al Hamdu lellah trentatré volte, e ripetete Allahu Akbar trentaquattro volte, e quando andate a dormire ripetete tutto questo cento volte" 134, in questo modo il Profeta insegnava ai suoi figli che non avrebbe avuto preferenze tra loro e il resto dei musulmani, anche se li amava molto, li istruiva a rafforzare il loro legame con Allah perche è lui che li sosterrà, perche è il supporto di Dio che aiuta i credenti nei loro lavori e rende ogni uomo felice sia nella vita terrena che in quella moderna.

129 Interpretazione del Sacro Corano, At-Taghabun (II Reciproco Inganno), 15. 130 Hadith tratto da Abu Dawoud (1109). Ebn Magah (3600). Al-Hakem (7396). 131 Narrato da Abi Ketada, tratto da Sahih Muslim, Libro delle Moshee, (494). 132 Hadith tratto da Al-Nesa‟ey, Libro Delle Descrizione Della Preghiera (1141). Ahmad (16076). 133 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Buone Maniere (5651). Abu Dawoud (5218). 134 Hadith tratto da Ebn Habban (5524).

40 Il terzo tema: il suo rapporto con gli amici Uno dei più grandi doni di Allah al popolo islamico è la fratellanza che regna tra i musulmani, che rafforzò i legami tra di loro sin dall‟inizio della rivelazione di Mohamed. Dopo aver vissuto in periodi oscuri con avversioni e ostilità, si trasformano in fratelli grazie a Dio, che disse: (per grazia Sua siete diventati fratelli) 135. Poi dichiarò che la fratellanza è una prova di fede e disse: (In verità i credenti sono fratelli) 136. Il Profeta lodò coloro che sono fratelli per Dio, e rivelò i grandi frutti di questa fratellanza dicendo: “ci sono sette persone che Allah riparerà sotto la sua ombra nel giorno in cui non ci sarà ombra se non la sua … Due uomini che si ameranno per Dio, e questo sarà il motivo per cui si incontreranno e si separeranno" 137. Il Profeta rinnegò le lotte e i litigi tra amici, disse: "Non è lecito che un uomo sia in conflitto con un fratello per tre notti, che s‟incontrino e ognuno ignori l'altro. Il migliore tra loro è colui che comincia a salutare l'altro" 138. Il Profeta trattava gli amici con amore e rispetto, ognuno di loro in modo speciale dagli altri, dando a ognuno di loro un soprannome che lo rendeva speciale e lo faceva sentire un prediletto. Al Zobair Ebn El-Awwam era soprannominato "l'apostolo del Profeta" 139, Omar Ebn El Khattab e Abu Bakr El Seddik erano “i suoi ministri” 140, e Hozaifa Ebn Al Yamman “coloui che tiene i suoi segreti” 141 e Abu Obaida “il fedele della nazione” 142. Si univa agli amici e mangiava e beveva con loro rafforzando i legami di amicizia che li univano. Gaber Ebn Abdullah racconta: "Ero a casa e passò da me il Profeta di Allah e mi accennò di seguirlo andai con lui e mi tenne per mano fino a quando arrivammo alla stanza di una delle sue mogli ed entrò, poi mi permise di entrare, sua moglie era velata, disse a lei: "C‟è da mangiare?", e lei disse: sì. Ci portarono tre pagnotte e le misero su un tavolo. Il Profeta prese una pagnotta per sé e diede l'altra a me, la terza la divise a metà prendendone una e dandomi l'altra, poi chiese: "Non c'è niente con cui mangiare il pane?", dissero: no, nient‟altro se non un po‟ di aceto. Il Profeta disse: "Portatelo, non c'è niente di meglio con cui mangiare il pane che un po‟ di aceto" 143. Partecipava nei momenti di divertimento con i suoi amici e compagni, perché credeva, giustamente, che questi momenti di allegria ravvicinassero gli amici, Anas Ebn Malek racconta: Un beduino chiamato Zaher portava al Profeta doni dal deserto, il Profeta disse: "Zaher è il nostro uomo del deserto e noi siamo la sua civiltà", li voleva bene anche se era un uomo brutto. Il Profeta lo trovò un giorno che vendeva la sua merce, lo abbracciò dalle spalle. Zaher non riusciva a vedere chi lo teneva, il Profeta si mise a gridare,

135 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 103. 136 Interpretazione del Sacro Corano, Al Hujurat (Le Stanze Intime), 10. 137 Hadith narrato da Abu Horaira. Tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Jama‟a (629). 138 Tratto da Sahih Al-Bukhary. Libro Dell‟Educazione (5727). 139 Traddo da Sahih Al-Bukhary, Libro del Jihad (2691). 140 Hadith narrato da Abu Sa‟id Al-Khodary. Tratto da Al-Tormozy (3680). Al-Hakem (3046). 141 Tratto da Sahih Al-Bukhary, Il Libro Dei Meriti Dei Sahaba. 142 Tratto da Sahih Al-Bukhaty, La Storia di Bani Najran (4121). 143 Tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Bevande (2052).

41 scherzosamente, dicendo: "Chi compra questo schiavo?", l'uomo disse: O Profeta di Allah, non troverai nessuno che mi voglia comprare. Il Profeta disse: "Ma tu sei caro ad Allah" 144. Il Profeta dava così valore ai suoi amici e badava ai loro sentimenti, si rallegrava e si rattristiva con loro. Anche nei momenti più bui della storia islamica troveremo il Profeta vicino ai suoi amici, uno di loro, condivideva le loro stesse angosce, e soffriva delle loro pene, e dava tutto ciò che possedeva per sfamarli e renderli felici. I musulmani soffrivano la fame nel (fossato) la battaglia di Al-Khandak e quando Gaber Ebn Abdullah portò poco cibo al Profeta, si rifiutò di mangiare senza i suoi amici, che chiamò dicendo: "O gente del Khandak 145, Gaber v‟invita a mangiare, venite in fretta, unitevi a noi!" 146. Era presente con i suoi amici nelle loro crisi e sventure, e aveva talvolta una parte efficace e altre volte dava loro presagi di grandi ricompense nel Aldilà e li aiutava nei loro problemi con soluzioni pratiche quando poteva. Diede un presagio ad Abdullah Ebn Gahsh quando quest‟ultimo li riferì che Abu Sofian s‟impadronì della sua casa dopo Al-Hijra (l‟emigrazione da Mecca a Medina) e la vendette, il Profeta li disse: "Abdullah, non desideri che Allah ti doni una casa più bella in Paradiso?", Abdullah disse: lo voglio. Il Profeta disse: "Sarà tua!" 147. Un altro compagno s‟indebitò per aver comprato dei prodotti, quando il suo debito aumentò, il Profeta disse ai suoi compagni: "Dateli l'elemosina", ma non bastò per rimborsare i suoi creditori, cui il Profeta chiese: "Prendete ciò che abbiamo raccolto fino ad adesso, e non avrete nient'altro" 148. Il Profeta era un grande amico per i suoi compagni, condivideva le loro gioie e i loro dolori, i momenti di forza e di crisi, e non li abbandonava in nessun momento, sia nei viveri che nel vestiario. E questo rapporto che univa il Profeta e i suoi amici stupiva i politeisti, Abu Sufyan Ebn Harb prima di convertirsi all‟Islam disse: Non ho mai visto un amore unire gli uomini, come l'affetto che univa Mohamed e i suoi amici 149.

144 Hadith tratto da Ahmad (12669), Al-Behaky (11724). 145 La Battaglia Del Khandak: fu combattuta nel 627, fra i musulmani immigrati a Medina e i loro alleati convertiti da un lato e i Meccani e i loro alleati pagani dall'altro. 146 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Del Jihad, (2905). Sahih Muslim, Libro Delle Bevande (2039). 147 Tratto da Ebn Hesham, La Vita Del Profeta 28/3. 148 Hadith tratto da Al-Tormozy (655). Se un uomo va in bancarotta non può essere imprigionato per i suoi debiti, ma viene lasciato libero per risarcire i suoi creditori. Questo non significa che i creditori non avranno altro. 149 Tratto da Ebn Hesham, La Vita Del Profeta 172/2.

42 Il quarto tema: Il suo rapporto con i suoi soldati La capacità di guidare i gruppi e le nazioni è una virtù che venne donata a persone speciali che in futuro divennero capi,guide o comandanti eccezionali. I primi tra queste guide sono i messaggeri di Allah, che guidarono intere nazioni ad obbedire i comandi di Allah, il Corano racconta le loro storie con le loro nazioni, facendo di questi racconti un esempio che ogni guida deve seguire, Allah l'altissimo disse: (Nelle loro storie c'è una lezione per coloro che hanno intelletto) 150. Il Profeta seguì i passi di questi predecessori, e diventò il più grande capo che l'umanità abbia mai conosciuto. Leggendo la sua storia troveremo che il Profeta era una guida esperta e saggia in tutte le faccende di vita, che sia amministrativa, sociale, economica, politica o anche faccende militari. Conosceva il valore e le capacità dei suoi guerrieri, e si sforzò di radicare nei loro cuori i sani principi dell‟Islam, tra cui avere fede nello scopo per cui combattevano, che era salvare gli uomini dalle oscurità del politeismo alla luce della devozione ad Allah, e diede a loro un grande esempio quando i capi di Quraysh li offrirono diversi privilegi e disse loro: "Non vi ho riferito il messaggio di Dio per chiedere il vostro denaro, o per avere dei privilegi o il dominio su di voi ma perché Allah mi ha inviato con un messaggio e mi ha rivelato un Libro Sacro e mi ordinò di essere predecessore e precursore. Io vi ho riferito il messaggio di Dio e vi ho dato consiglio. Se seguite i miei consigli, questa sarà la vostra fortuna sia nella vita terrena che nel Aldilà, e se rifiutate le mie parole, aspetterò affinché Dio giudicherà tra me e voi" 151. Lo scopo della sua invocazione era chiaro nella sua mente e aveva grande fiducia nella vittoria di Allah, nonostante la sua gente lo smentì e si ostinarono a non seguire le sue parole. La sua grande fiducia in Dio fu trasferita ai suoi seguaci, disse Khabab Ebn Al Arat che soffriva dalle torture crudeli che Quraysh li ha afflitto: Giuro! Questa religione non sarà completa fino a quando ogni viaggiatore da San‟a‟ fino a Hadramawt 152 non avrà timore se non di Dio e dal lupo che potrebbe mangiare le sue pecore, ma voi avete troppa fretta 153. Il Profeta metteva sempre la persona giusta al posto giusto, perché conosceva le potenzialità dei suoi uomini, che erano ai suoi occhi gli elementi necessari in cui una guida può credere, la sua conoscenza di loro fece si che ci sia grande intesa tra loro, li spinse a dare il meglio di sé e li incoraggiò a essere ingegnosi nei loro lavori. Il miglior esempio per tutto ciò era la battaglia di Badr, Al-Habab Ebn Al-Monzer, esperto di affari militari propose al Profeta, che aveva preceduto i politeisti alla sorgente d'acqua di Badr: O Profeta di Allah, questo edificio (indicando un edificio) non è una casa, dobbiamo spostare i nostri uomini e avvicinarli più di Quraysh al pozzo. Distruggiamo l‟edificio, poi conquistiamo il pozzo per poi costruire un serbatoio d'acqua che riempiremo in modo che noi potremo bere mentre i nostri nemici no. Il Profeta disse: "Questa è l'idea giusta 154".

150 Interpretazione del Sacro Corano, Yûsuf (Giuseppe), 111. 151 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Azioni Degli Uomini (408). Ebn Khathir, La Vita Del Profeta 479/1. 152 San‟a‟: Capitale del Yemen. Hadramawt: provincia araba. 153 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Virtù (3416). Abu Dawoud (2649). Ahmad (21095). 154 Tratto da Ebn Hesham, La Storia Del Profeta 620/1.

43 Conoscendo le potenzialità di ognuno di loro, il Profeta soprannominò i suoi compagni con nomi che descrivevano eccezionalmente la loro persona, per esempio Abu Bakr (il più misericordioso della nazione), Omar (colui che divideva tra la giustizia e l'inganno), Osman Ebn Affan ( il più puderoso), Ali Ebn Abi Taleb (il più giudizioso dei Sahaba). Ga'afar Ebn Abi Taleb (colui che è il più magnanimo con i bisognosi), Khaled Ebn El-Walid (la spada di Dio), Moaz Ebn Jabal, (colui che più conosce ciò ch è lecito e ciò che non lo è), Zaid Ebn Sabet (il più conoscente degli obblighi religiosi), Abi Ebn Ka'b (il lettore della nazione), Hamza Ebn Abd El-Motteleb (il leone di Allah) 155. Il Profeta era una guida eccezionale in tutti i campi, sopratutto nel campo militare e ciò che è accaduto nella battaglia di Badr era una prova di questa genialità. Prima ancora della battaglia nell'organizzazione delle linee dei guerrieri, preparandoli al confronto con il nemico: i politeisti di Quraysh. Quando cominciò il duello, uomo a uomo, il Profeta conoscendo le potenzialità dei suoi guerrieri scelse tre dei più valorosi per affrontare i tre nemici, disse: "Alzati Obaida Ebn Al- Hares, alzati Hamza e alzati Ali". Dio uccise i loro nemici: Otba, Shaiba Ebn Rabi‟a e Al-Walid Ebn Otba. E il valoroso Obaida Ebn Al-Hares si ferì. Questo duello inflisse una sconfitta mentale all‟esercito nemico prima ancora che cominciasse la battaglia, in cui l‟esercito dei musulmani uccise settanta e catturò altri settanta nemici 156. Il Profeta insegnò loro ad essere intraprendenti e creativi, preziose virtù nelle situazioni in cui bisognava prendere una decisione velocemente. Ne diede un grande esempio il giorno in cui si accordò con i politeisti qurayshiti nell‟accordo dell‟Hodaybeyya dando prova di grande saggezza, traendo grandi benefici tra cui: per la prima volta nella storia i musulmani furono considerati una nazione indipendente e alla pari con Quraysh, questo fu il primo riconoscimento da parte di quest‟ultima della nazione islamica. Altre tribù si allearono al Profeta e fu finalmente stabilita la sicurezza che aiutò i musulmani a diffondere la loro religione nelle tribù e nei clan vicini. Questo patto fu una grande prova della saggezza del Profeta 157. Noteremo la sua genialità quando pianificò l‟emigrazione da Mecca, prima di tutto scelse il compagno del suo viaggio, che altro non era che Abu Bakr Al-Sedik, il miglio amico del Profeta. Poi scelse la strada da percorrere, la strada costiera che era la meno trafficata, e finalmente decise di intrattenersi nella Grotta di Thur per tre notti, fino a quando i loro inseguitori si allontanarono. Il Profeta scelse la sua guida: il politeista Abdullah Ebn Oraiket. E mandò Abdullah il figlio di Abu Bakr, per avere notizie di Quraysh e finalmente far pascolare le capre Amer Ebn Fahaira attorno alla grotta per farsi assicurare. La sua magnificenza si manifestò nella sua fede in Dio, e la sua certezza nella presenza di Allah... disse ad Abu Bakr: "Che cosa credi che ne sarà di due persone di cui il terzo con loro è Allah?" 158.

155 Tratto da: Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Virtù Dei Sahaba. Sahih Muslim, Le Virtù Dei Sahaba, Al-Tormozy. Ebn Magah. 156 Tratto da Ebn Kathir, La Storia Del Profeta 423/2. Al-Tobary, La Storia Dei Popoli e Dei Re. 157 Tratto dal libro: Il Profeta, Il Comandante, p. 288. Di Ma7mud Shit Khattab. 158 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Di Tafsir (4386). Sahih Muslim, Libro Delle Virtù Dei Sahaba (2381).

44 Questa fede non era solo parole o versi, ma era radicata nel suo cuore, lui dava esempio in tutto, e riusciva ad influenzare gli altri con le sue buone maniere, le sue parole, la sua modestia, la sua tolleranza, la sua clemenza e la sua pazienza... nella Battaglia di Al-Ahzab troveremo il Profeta che alzava il morale dei suoi guerrieri aiutandoli nello scavo della trincea (Mappa 2), ripetendo i versi di Ebn Rawahe: “La terra ha scoperto il suo chiaro addome” 159, mentre trasportava la terra rimossa. Questa sua semplicità e allegria ebbero l'effetto di alleggerire la stanchezza della battaglia, e aumentare il ritmo di lavoro facendo si che riescano a completare la trincea nel tempo dovuto, prima dell'arrivo del nemico. Alla fine della battaglia la sua severità, una sua grande virtù, fu di grande importanza quando chiamò i suoi compagni e ordinò: "Che nessuno di voi preghi Al-Asr se non a Bani Koraiza" 160, questa era una decisione severa dal comandante ai suoi guerrieri, che uscirono tutti per combattere coloro che tradirono il patto e si unirono al nemico. La sua giustizia con i suoi guerrieri è un esempio che non ha simili tra gli uomini. Nella battaglia di Badr mentre organizzava le linee del suo esercito, tenendo in mano un bastone per allineare gli uomini, passò davanti a Sawad Ebn Ghaziah 161 e lo trovò fuori dalla linea. Lo colpì allo stomaco con il bastone e li disse: "Allineati Sawad", l'uomo disse: O Profeta di Allah, mi hai addolorato e Dio ti ha inviato per la giustizia e il bene, è giusto che anch‟io ti colpisca allo stesso modo. Il Profeta allora scoprì l‟addome e li disse: "Colpiscimi, è tuo diritto”, Sawad abbracciò il Profeta e baciò il suo addome, il Profeta disse: "Chi te l‟ha fatto fare Sawad?", rispose: "Siamo in battaglia, O Profeta, ho voluto che l'ultimo ricordo che abbia di te, fosse il contatto con la tua pelle", il Profeta pregò per lui 162. Questo era il rapporto che univa il Profeta ai suoi guerrieri, in tutte le battaglie combattute. Questo suo comportamento era una prova della sua guida che derivava dalla sua grande fede in Dio, facendo di lui un esempio per ogni capo, comandante o guida fino a!giorno del giudizio.

159 Tratto da Ebn Hesham, La Storia Del Profeta 495/1. Ebn Kathir, La Storia Del Profeta 406/2. 160 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Preghiere (904). Sahih Muslim, Libro Del Jihad (1770). 161 Sawad Ebn Ghaziah: Uno dei Sahaba, compagni del Profeta, combatté in Badr e in tutte le battaglie che la seguirono. 162 Tratto da Ebn Hesham, La Storia Del Profeta 626/1. Ebn Kathir, La Storia Del Profeta 410/2.

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46 Il quinto tema: il suo rapporto con gli estranei Una prova evidente della profezia del messaggero di Allah è il suo sommo comportamento con gli estranei, perché una persona si può abbellire davanti ai suoi conoscenti, ma essere aspra e rude con gli estranei. Allah disse: (È per misericordia di Allah che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero allontanati da te) 163. La sua biografia è testimone dell‟ammirevole condotta del suo meraviglioso comportamento con gli sconosciuti, Hobaish Ebn Khaled, fratello di Om Ma'bad, racconta che il Profeta quando venne cacciato da Mecca ed emigrò con l'amico Abu Bakr a Medina, con la compagna del pastore di pecore Amer Ebn Fahira e la loro guida Abdullah Al Laithy. Passando vicino alla tenda di Om Ma'bad le chiesero se aveva carne e datteri da vendere, ma non trovarono niente. Erano miseri e senza provviste, il Profeta appena vide una capra nell'angolo della tenda, chiese: "Che cos‟è questa capra, Om Ma'bad?". La donna li rispose che è una capra che dalla fatica e dalla stanchezza non riesce più ad andare al pascolo con gli altri animali. Il Profeta chiese: "Da latte?", la donna disse che è affaticata al punto di non riuscire a dare latte, il Profeta chiese: "Mi permetti di mungerla?". Lei disse: Sacrificherei mio padre e mia madre per te! Se trovi in lei latte, mungila! Il Profeta pregò, poi passò le mani sulle mammelle dell‟animale, e disse: "In nome di Dio il Compassionevole e il Misericordioso fino a che l‟animale aprì le zampe posteriori pronta per essere munta mentre ruminava il cibo mangiato. Il Profeta chiese che li sia portato un recipiente grande che basti a sfamarli e munse la capra fino a quando la schiuma raggiunse l'orlo del recipiente. Diede a Om Ma'bad da bere fino a saziarsi, diede ai suoi amici che bevvero e per ultimo bevve lui. Munse una seconda volta la capra fino a riempire il recipiente di nuovo, e lo lasciò alla donna, la pagò per il latte bevuto e se ne andò con i suoi compagni 164. In questa situazione il Profeta fu giusto ed equo con lei provando la magnificenza della sua persona che pur non conoscendo la donna, quindi non avendo da temere che lei si faccia una cattiva idea di lui, e pur essendo un emigrante non violò i diritti altrui. Perché lui si comportava da Profeta non da fuorilegge o brigante. Al-Monzer Ebn Zarir, li fu riferito dal padre: "Eravamo dal Profeta a mezzogiorno ed arrivarono da lui gente scalza e nuda, vestivano con pochi indumenti tigrati e portavano spade, la maggior parte di loro, anzi tutti erano nauseanti. Il Profeta si rattristì vedendoli poveri e bisognosi, entrò in casa e usci, poi ordinò a Bilal di Chiamare per la preghiera, il Profeta pregò e cominciò a predicare dicendo: (Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi) 165, poi un verso da Soorat AI-Hashr (L'Esodo): (O voi che credete, temete Allah e che ognuno rifletta su ciò che avrà preparato per l'indomani) 166.

163 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 159. 164 Hadith tratto da Al-Hakem (4274). 165 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 1. 166 Interpretazione del Sacro Corano, AI-Hashr (L'Esodo), 18.

47 Un uomo deve dare l'elemosina dai suoi dinari, dai suoi vestiti, dai suoi datteri o anche da un solo dattero. Allora arrivò uno degli abitanti di Medina con un fagotto che quasi non riusciva a portare e altri fecero come lui... fino a quando trovammo due mucchi di viveri e vestiario. E il viso del Profeta divenne sereno, disse: "Chi nell‟Islam fa una buona azione dando esempio ad altri verrà ricompensato per le sue azioni e quelle di chi lo imiterà, senza diminuire la loro ricompensa. E chi fa una cattiva azione dando esempio ad altri avrà anche lui parte del peccato commesso, senza diminuire la punizione per la trasgressione degli altri” 167. Era anche motivo per cui molti si convertirono all‟Islam come Zeid Ebn So'na, un pontefice ebreo, racconta come si convertì all‟Islam: Ho trovato tutti i segni della profezia sul viso di Mohamed appena l'ho visto, tranne due segni: la sua pazienza supera la sua inconsapevolezza e più le persone lo trattano con ignoranza più aumenta la sua pazienza. Ho così cominciato ad avvicinarmi amichevolmente a lui per scoprire quanto è paziente o se è ignorante. Ho visto il Profeta uscire da casa in compagna di Ali Ebn Abi Taleb, e venne da lui un uomo a cavallo che sembrava un beduino e disse: O Profeta di Allah, il villaggio di (...) si sono convertiti all‟Islam, avevo detto a loro che se si fossero convertiti all‟Islam, Dio li avrebbe mandato una moltitudine di beni e grazie, ma sono stati colpiti da una tempesta e adesso sono in miseria e temo O Profeta di Allah, che lascino l‟Islam per lo stesso motivo che li ha fatti convertire, l'avidità, se vedi che è meglio mandare qualcuno in loro soccorso, fallo. Il Profeta allora guardò un uomo vicino a lui, notai che era Omar Ebn Al-Khattab che disse: Non ne è rimasto più nulla, O Profeta. Mi avvicinai a lui e dissi: O Mohamed, mi puoi vendere una quantità di datteri dal giardino di (…) fino a una data precisa? Il Profeta li disse: “No ebreo, ti vendo una quantità di datteri fino a una certa data, ma non precisare da quale giardino!”. Accettai e così prese da me ottanta denari d‟oro in cambio di una certa quantità di datteri fino a una data precisa e diede l‟oro all‟uomo 168. Il miglior modo per terminare questo tema è raccontare come il Profeta si comportò con uno sconosciuto che provò in tutti i modi di ben ospitare, per via della sua povertà non aveva niente da offrire all‟ospite, che fu poi ospitato a casa di uno degli ansar. Abu Horaira racconta questa situazione dicendo; Un uomo venne dal Profeta e disse: Sono sfinito. Il Profeta mandò a chiedere cibo a una delle sue mogli che disse: Giuro su colui che ti mandò con la verità che non ho niente salvo l'acqua. Chiese a un‟altra ed ebbe la stessa risposta e le altre dissero lo stesso... alla fine disse: "Chi ospita quest'uomo per la grazia di Dio?". Un uomo degli ansar si alzò e disse: Io Profeta di Allah 169. Il Profeta si comportava in questo modo con gli sconosciuti e questa è un‟altra prova evidente della sua rivelazione. La purezza era il suo metodo di vita.

167 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dell‟elemosina (2398). Al-Nesa‟ey (2554). Ahmad (19225). 168 Hadith tratto da Ebn Habban, Libro Della Misericordia (288). Al-Hakem (6547). 169 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Bevande (2054). Ebn Habban (5286).

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49 Il terzo capitolo: Il Profeta e i diritti Dio donò all'umanità l‟Islam, che rese la causa dei diritti umani un principio radicato nel culto, e l'ha resa un metodo divino per cui ogni uomo verrà ricompensato, ma se non lo attuerà nella propria vita sarà peccatore. L‟Islam ha precisato che i diritti non sono una concessione che un essere umano dona a pochi prescelti, per qual che sia il suo grado o potere, ma sono diritti comuni che includono ogni uomo di qualsiasi religione, colore, razza o genere e non solo ma includono anche gli animali e l'ambiente. Il Profeta fu colui che applicò questi diritti nel miglior modo, e tutti vissero liberi sotto la sua guida e Sunnah. Per questo motivo parleremo in questo capitolo di alcuni dei diritti che l‟Islam stabilì, dando esempio della magnificenza ed equità della legge divina, e dell‟esattezza con cui il Profeta applicò questi diritti, tramite i seguenti temi.

Il primo tema: Il Profeta e i diritti umani Il secondo tema: Il Profeta e i diritti delle donne Il terzo tema: Il Profeta e i diritti dei bambini Il quarto tema: Il Profeta e i diritti dei servi e dei lavoratori Il quinto tema: Il Profeta e i diritti dei malati e dei disabili Il sesto tema: Il Profeta e i diritti degli orfani e dei bisognosi e delle vedove Il settimo tema: Il Profeta e i diritti degli animali I' ottavo tema: Il Profeta e i diritti dell‟ambiente

50 Il primo tema: Il Profeta e i diritti umani L‟Islam vede l'uomo come essere sommo e glorifico, Allah l'altissimo disse: (In verità abbiamo onorato i figli di Adamo, li abbiamo condotti sulla terra e sul mare e abbiamo concesso loro cibo eccellente e li abbiamo fatti primeggiare su molte delle Nostre creature) 170. Questa visione ha dotato l‟Islam di integrità, meriti e valori precisi. Tra cui l'accuratezza dei diritti essendo politici, economici, sociali ed intellettuali... e sono anche diritti comuni per tutti gli individui che siano musulmani o no, senza differenze tra persone di colore, razze, lingue o culti diversi tra loro. E questi diritti sono regole divine e sono quindi irrevocabili e invariabili. Le parole e gli atti del Profeta sono la miglior testimonianza del valore di questi diritti, nella predica d'addio che era simile a una dichiarazione completa di diritti umani, il Profeta disse: "Il vostro sangue e le vostre proprietà sono a voi sacre come la sacralità di questo giorno, di questo mese e di questo paese fino al giorno in cui incontrerete il vostro Dio" 171. Questa predica del Profeta non era altro che una conferma di certi diritti umani, tra cui la sacralità del sangue, la proprietà, l'onore e altri. Lo troveremo anche a glorificare le essenze umane in generale, mantenendo il sommo diritto di esistere a tutti gli uomini. E quando li fu chiesto quali sono i grandi peccati, rispose: "Il politeismo e uccidere un essere umano" 172. La parola “essere umano” è generale per includere ogni essere che sia ucciso senza ragioni valide. Il Profeta si approfondì nel diritto di esistere fino a difendere la vita umana persino da se stessi, proibendo il suicidio, disse: "Se una persona si getta da una montagna, uccidendo se stessa nelle fiamme dell‟Inferno sarà buttato per l'eternità. Se una persona prende un veleno, uccidendo se stessa, nelle fiamme dell‟Inferno rimarrà tenendo il veleno che ha bevuto in mano per l'eternità. Se una persona si uccide con un'arma, nelle fiamme dell‟Inferno rimarrà con l'arma in mano conficcata nel suo ventre per l'eternità” 173. Hesham Ebn Hakim disse: ho sentito il Profeta di Allah dire: "Dio tortura coloro che torturano gli uomini nella vita terrena" 174. Il Profeta affermò poi il diritto di uguaglianza a tutti gli uomini, individui e gruppi, razze e popoli, governatori e cittadini magistrati e sudditi. La crisi dei diritti umani nel mondo Immagine a confronto L‟Islam ha proibito ogni atto che possa sminuire il diritto di vita, per esempio: terrorizzare, insultare o picchiare qualcuno. Hesham Ebn Hakim ci riferì che sentì il Profeta di Allah

170 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Del Pellegrinaggio (1654). Sahih Muslim Libro Dei Guerrieri (1679). 171 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Del Pellegrinaggio (1654). Sahih Muslim Libro Dei Guerrieri (1679). 172 Hadith narrato da Anas Ebn Malek, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Testimonianze (2510). Ahmad (6884). 173 Hadith narrato da Anas Ebn Malek, tratto da Sahih Al-Bukhary. Libro Della Medicina (5442). Sahih Muslim (109). 174 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Relazioni (2613). Abu Dawoud (3045). Ahmad (15366).

51 dire: “Dio tortura coloro che quando erano in vita hanno torturato gli uomini” 175. Non esiste nessun vincolo o eccezione, la legge non differenzia tra arabi e persiani, bianchi e neri, governatori e cittadini. Una persona si distingue solo per quanto teme Dio. Il Profeta disse: "O gente, il vostro Dio è uno, il vostro padre è uno, tutti voi siete figli di Adamo. Adamo è stato creato dal fango, il migliore di voi è colui che più teme Dio, un Arabo è migliore di un persiano solo se teme Dio di più" 176. Troveremo che il Profeta applicava il principio dell'uguaglianza, Abu Omama racconta: Abu Zerr criticò Belal per via di sua madre, li disse: figlio di una nera. Belal andò dal Profeta e li riferì l‟accaduto e il Profeta si arrabbiò molto. Abu Zerr senza sapere niente andò dal Profeta che lo evitò, Abu Zerr disse: perche mi eviti, O Profeta di Allah, qualcuno ti ha riferito qualcosa su di me?. Il Profeta disse: "Tu hai criticato Belal per via di sua madre? Giuro su colui che inviò Mohamed con il Sacro Libro nessuno è migliore del altro se non per le sue azioni, altrimenti siete tutti uguali" 177. Il diritto di uguaglianza è collegato a quello di avere giustizia. E questo è ciò che il Profeta insegnò ai suoi amici e seguaci, disse: " Ci sono tre giudici: uno sarà al paradiso, e due all‟Inferno colui che sarà al paradiso è un uomo che sa ciò che è giusto e emette verdetti equi. Mentre un uomo che sa ciò che è giusto ma emette un verdetto ingiusto sarà all‟inferno, e un uomo che emette verdetti senza sapere cosa è giusto sarà all‟inferno" 178. Il Profeta vietava l'impedimento di ogni persona a autodifendersi, realizzando così la giustizia. Disse: "Colui che ha un diritto può parlare" 179. E raccomanda ai giudici e a chi arbitra tra i contendenti: “Non giudicare affinché ascolti il secondo contendente come hai ascoltato il primo: questo è giusto per annunciare il tuo verdetto” 180. Un altro diritto umano che il Profeta proclamò è: la libertà di fede. Questa libertà originalmente descritta dalle parole di Allah l'altissimo: (Non c'è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente ) 181. Nessuno può forzare una persona a convertirsi a una certa religione praticando un culto, quando conquistò Mecca, il Profeta non costrinse nessuno dei Qurayshiti a convertirsi all‟Islam, anche se poteva, essendo vincitore ma disse loro: " Andate, voi siete liberi" 182. La lista dei diritti umani acclamata dall‟Islam si estende fino includere la libertà intellettuale, il Profeta rispettava e incoraggiava le opinioni altrui, anche se era di un'opinione e i suoi compagni la pensavano diversamente e trovava che la loro opinione sarà di maggior beneficio alla nazione allora l‟applicava senza esitazioni, possiamo testimoniare queste parole con gli avvenimenti di Uhud quando accetto la proposta dei

175 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro Della Carità (2613). Abu Dawoud (3045). Ahmad (15366). 176 Hadith tratto da Ahmad (23536). 177 Hadith tratto da Al-Behaky: La Nazione Della Fede (5135). 178 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro Dei Giudici (3573). Al-Tormozy (1322). Ebn Magah (2315). 179 narrato da Abu-Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary (2183). Sahih Muslim (1601). 180 Hadith narrato da Aly Ebn Abi Taleb, tratto da Abu Dawoud, Libro Dei Giudici (3582). Al-Tormozy (1331). Ahmad (882). 181 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 256. 182 Tratto da Ebn Hesham, La Storia Del Profeta 411/2. Al-Tobary, La Storia Delle Nazioni E Dei Re 55/2.

52 giovani, che rappresentava la maggioranza, che credevano che era meglio affrontare i Qurayshiti fuori da Medina 183. C'è un diritto che fu applicato esclusivamente dalla legislazione Islamica, in nessun altro sistema costitutivo o trattato di diritti umani e non venne mai contenuto, il diritto di sufficienza, che significa che ogni uomo che vive nella protezione delle nazione islamica deve avere diritto a elementi vitali adeguati per vivere con dignità ad un livello onorevole 184. Ed è molto diverso dal livello di decenza di cui venne parlato nei sistemi costitutivi, che significa: il minimo indispensabile per riuscire a vivere in modo decente. Questo diritto di vita che l‟Islam donò a tutta l‟umanità si raggiunge lavorando, ma se una persona è incapace di lavorare li verrà dato l'elemosina, se non basta a tenere uno stile di vita dignitoso allora le riserve della nazione verranno usate per compensare questo bisogno. Il Profeta disse confermando questo diritto: "Non ha fede in me colui che dorme sazio, e vicino a lui ha un vicino affamato, e lui lo sa" 185, e disse lodando: "quando agli asha‟riti 186 viene a mancare il cibo per via delle piogge -o manca alle loro famiglie a Medina- raccolgono assieme ciò che possiedono su un panno e poi lo dividono tra loro con parità usando lo stesso contenitore, questa gente fa parte di me e io faccio parte di loro" 187. Il Profeta era il primo a reclamare i diritti umani, il messaggio che portò all'umanità ha incluso tutti i diritti riguardanti l'uomo: O Profeta di Allah, sei un uomo meraviglioso.

183 Hadith tratto da Al-Behaky, Le Grandi Sunnah (13061). 184 Guarda Khadija Al-Nabarawy: L‟Enciclopedia Dei Diritti Umani Nel‟Islam, p.505-509. 185 Hadith tratto da Al-Hakem (7307). Al-Beheky, La Nazione Delle Fede (3238). 186 Gli asha‟riti: una spedizione che venne dal Profeta dal Yemen, avvicinandosi al Medina cantavano “l‟indomani incontreremo i nostri cari: Mohamed e i suoi alleati. Avevano un cuore buono. Tra loro c‟era Abu Mousa Al- Ash‟arey che divenne poi grande compagno del Profeta. 187 Hadith narrato da Abu Mousa Al-Ash‟arey, tratto da Sahih Al-Bukhary (2354). Sahih Muslim, Le Virtù Dei Sahaba (2500).

53 Il secondo tema: Il Profeta e i diritti delle donne L‟Islam mise la donna in una cornice dai bordi protettivi e custodi, ha innalzato il suo valore e le ha fatto omaggio trattandola nel miglior modo. L‟Islam ha inizialmente stabilito che l'uomo e la donna hanno un'unica origine, per questo l'uomo e la donna sono esseri umani uguali. Disse:(Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi) 188 e ci sono altri versi che dimostrano che l‟Islam sradicò il principio d‟ineguaglianza tra uomo e donna e rifiutò le usanze dei tempi oscuri e le nazioni precedenti riguardanti la posizione sociale della donna. Il Profeta difese la donna e la mise in un ragno mai raggiunto in nessuna civiltà passata e in nessuna nazione successiva. Il Profeta proclamò quattordici secoli fa i diritti delle donne: madri, sorelle, mogli e figlie, che le donne occidentali fino ai giorni nostri cercano ancora di procurarsi. In una perfetta frase retorica il Profeta mise le fondamenta a un‟importante regola: il valore e il rango delle donne sono uguali a quel dell‟uomo! E non è per niente una manchevolezza che sono state create femmine. Il Profeta disse: " Le donne sono confratelli degli uomini" 189, sono quindi equivalenti e della stessa importanza. è stato confermato che il Profeta raccomandava sempre delle donne, e diceva ai suoi compagni: "Vi raccomando di trattare le donne bene" 190. E questo consiglio venne anche ripetuto nell‟Haj d'Addio mentre predicava migliaia di credenti. Se vogliamo comprendere pienamente i principi che il Profeta issò e che valorizzavano le donne, dobbiamo sapere in che stato erano le donne nelle oscurità passate e remote. L'oscurità che la tormentò e la tormenta ancora. Era abitudine degli arabi nei tempi oscuri seppellire le proprie figlie vive, il Profeta vietò questa pratica seguendo le istruzioni di Dio nel Sacro Corano che la vietò a sua volta. Agli uomini atroci che uccidevano o umiliavano le figlie, Dio disse (e quando verrà chiesto alla [neonata] sepolta viva per quale colpa sia stata uccisa) 191. Il Profeta precisò anche che era una dei peccati più atroci. Ibn Mas'oud chiese un giorno al Profeta: quale peccato è il peggiore? Il Profeta disse: "Che tu crea un rivale ad Allah quando è stato lui a crearti ". Chiese: poi cosa? Disse: "Che tu uccida tuo figlio per paura che divida con te il cibo". Chiesi poi cosa? Disse: " Che tu fornichi con la moglie del tuo vicino di casa" 192. Il Profeta salvaguardò il diritto di esistere di ogni donna. Non si bastò di così ma ha ordinato di essere benefici con le bambine, disse: " Chi si prenderà cura di queste fanciulle in alcun modo e le tratterà bene, saranno per lui una protezione dal inferno" 193. Il Profeta ordinò anche di istruire le ragazze e disse: "Ogni uomo che abbia una piccola fanciulla e la istruisce e bene, le insegna le buone maniere e lei impara le buone maniere... avrà due ricompense" 194.

188 Hadith narrato da Aisha, tratto da Al-Tormozy. Libro della purificazione (113). Abu Dawoud (236). Ahmad (26238). 189 Hadith narrato da Aisha, tratto da Al-Tormozy. Libro della purificazione (113). Abu Dawoud (236). Ahmad (26238). 190 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Matrimoni (4890). Sahih Muslim (1468). 191 Interpretazione del Sacro Corano, At-Takwir (L'Oscuramento), 8-9. 192 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Buone Maniere (5655). Al-Tormozy (3182). Ahmad (4131). 193 Hadith narrato da Aisha, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Buone Maniere (5649). Sahih Muslim (2629). 194 Hadith narrato da Abu Mousa Al-Ash‟arey, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Matrimoni (4795).

54 Il Profeta Lasciava un giorno alle donne per ammonirle dai peccati, ricordarli il paradiso e ordinarli di ubbidire Dio. E quando una ragazza cresce e raggiunge la pubertà, il Profeta le acconsentiva di accettare o rifiutare un fidanzato, ed era proibito forzarla a sposare un uomo che non vuole, disse: "Una donna sposata in precedenza ha più diritti su sé stessa del padrino e alla vergine viene chiesto il consenso, e questo consenso può essere anche solo con il suo silenzio" 195. E disse anche: "Non si può sposare una donna sposata in precedenza senza consultarla, non si può sposare una vergine prima di avere il suo consenso” dissero: O Profeta di Allah, è come da il consenso?, rispose:"Quando è silenziosa" 196. Quando la donna diventa moglie, il Profeta ordina che sia trattata bene, perché avere un buon rapporto con la propria moglie dimostra una nobiltà d'animo e un'indole gentile e disse invitando gli uomini a comportarsi in questo modo: "Se un uomo serve da bere dell'acqua alla sua donna sarà ricompensato" 197. E disse consigliando gli uomini di allontanarsi dalle cattive azioni: "Giuro che sarà perseguito dai peccati colui che non da i diritti ai deboli: l'orfano e la donna" 198. E se una donna arriverà a odiare suo marito e non sarà più capace di continuare a vivere con lui, il Profeta le concede il diritto di lasciarlo, chiedendo il divorzio, Ebn El-Abbas racconta: la moglie di Sabet Ebn Qais venne dal Profeta. E disse: O Profeta di Allah io non giudico la fede o il carattere di Sabet, ma temo l'ingratitudine. Il Profeta le disse: "E li restituisci il suo giardino?”, lei acconsentì e restituì il giardino a Sabet. Il Profeta ordinò all'uomo di lasciarla 199. Le proprietà fiscali della donna sono completamente indipendenti, proprio come l'uomo. Lei è libera di vendere o comprare, di affittare o autorizzare qualcuno al suo posto, di donare e nessuno la può mettere in quarantene affinché rimanga razionale e saggia. Dio disse: (Mettete alla prova gli orfani finché raggiungano la pubertà e, se si comportano rettamente, restituite loro i loro beni. Non affrettatevi a consumarli e a sperperarli, prima che abbiano raggiunto la maggiore età. Chi è ricco se ne astenga, chi è povero ne usi con moderazione. E quando restituite i loro beni, chiamate i testimoni; ma Allah basta a tenere il conto di ogni cosa) 200. Om Hani‟, diede asilo e salvezza a due uomini politeisti mentre suo fratello Ali Ebn Abi Taleb volle ucciderli il giudizio del Profeta, fu: "Noi diamo asilo a chi hai dato sicurezza Om Hani‟". Dandole così il diritto di dare asilo e salvezza, sia in tempi di pace che di guerra ai non musulmani. La donna musulmana visse cara e orgogliosa sotto la bandiera dell‟Islam.

195 Hadith narrato da Abdullah Ebn Al-Abbas, tratto da Sahih Muslim, Libro Dei Matrimoni (1421). 196 Hadith narrato da Abdullah Ebn Al-Abbas, tratto da Sahih Muslim, Libro Dei Matrimoni (1421). 197 Hadith tratto da Al-Albany (1963). Al-Tobarany (15356). 198 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Ebn Magah (3678). Ahmad (9664). Al-Behaky (20239). Al-Albany (1015). 199 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Del Divorzio (4973). 200 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 6.

55 Il terzo tema: il Profeta e i diritti dei bambini I bambini nell‟Islam sono l'elite della vita e coloro che la abbelliscono, sono la gioia delle anime, e questo concetto ebbe tutta l'attenzione del Profeta, dando molti diritti a che si prendono cura del bambino prima ancora che nascesse e prima ancora che si formasse il feto. Il Profeta consigliò ogni uomo di scegliere una moglie pia e religiosa, disse: "Una donna può essere sposata per quattro ragioni, la sua ricchezza, la sua discendenza, la sua bellezza e la sua religione, scegli colei che è religiosa e sarai coronato dal successo” 201. E ordinò ogni donna di scegliere il suo sposo per le stesse ragioni, disse: "Se viene uno a chiedervi la mano, e voi siete soddisfatti della sua fede e del suo carattere, dateli la sposa, se non lo fate ci sarà la perversità sulla terra e grande decadenza” 202. Il Profeta considerò la scelta di una buona moglie, quindi anche la madre dei figli, un diritto che ogni bambino deve avere. Perché senza dubbio questa scelta avrà grande impatto sulla vita di ogni bambino, quindi se la scelta si baserà sulla buona fede della donna, sarà di grande beneficio al bambino, che sarà il frutto del matrimonio e crescerà in una famiglia affabile e piena di amore che vive con le istruzioni di Allah e gli insegnamenti del Profeta. Il Profeta permise alle donne incinte di non digiunare a Ramadan per misericordia di lei e del bimbo che porta in grembo. E appena nasce, il Profeta ci insegnò di sussurrarli Al-Azan 203 nel suo orecchio destro e Al-Ekama 204 nel suo orecchio sinistro, cosicché la descrizione della grandezza di Allah e la dichiarazione di monoteismo (Al-Tawhid) siano le prime parole che il neonato senta. Il Profeta comandò anche che alla nascita di un bambino i genitori debbano sceglierli un bel nome, che abbia un buon significato per dare al bimbo quella quiete e pace interna da risvegliare in lui sommi principi e nobili sentimenti. Rendendolo orgoglioso e fiero del proprio nome. Evitando la derisione e lo scherno della gente. Il Profeta disse: "Date ai vostri figli i nomi dei profeti. I nomi più amati da Dio sono Abdullah e Abdul Rahman. I nomi più sinceri sono Hares e Hamman e i nomi più brutti sono Harb e Morrah" 205. Il Profeta ordinò anche di organizzare per il nuovo nato Al-Aqiqa, un evento per festeggiare e rallegrarsi dell‟arrivo del nuovo bambino sacrificando un animale, il Profeta disse: "A chi nasce un figlio e vuole fare un sacrificio, per il maschio deve sacrificare due capre equivalenti, e per la femmina una capra" 206. Ed è come se tutta la comunità islamica prendesse parte alla felicità dei genitori per il nuovo arrivato. Il Corano dichiarò il diritto di ogni bambino a essere allattato, Allah l'altissimo disse: (Per coloro che vogliono completare l'allattamento, le madri allatteranno per due anni completi. Il padre del bambino ha il dovere di nutrirle e vestirle in base alla consuetudine. Nessuno è tenuto a fare oltre i propri mezzi. La madre non deve essere danneggiata a causa del figlio e il padre neppure. Lo stesso obbligo per l'erede. E se, dopo che si siano consultati, entrambi sono d'accordo per svezzarlo, non ci sarà colpa

201 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Matrimoni (4802). Sahih Muslim (1466). 202 Hadith tratto da Al-Tormozy, Libro Dei Matrimoni (1004). Al-Albany (1022). 203 Al-Azan: è il richiamo per la preghiera dei musulmani. 204 Al-Ekama: gloria a Dio che precede la preghiera. 205 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro Delle Buone Maniere, (4950). Ahmad (19054). Al-Albany (1977). 206 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro Dei Sacrifici (2844). Ahmad (6822). Al-Hakem (7592). Al-Albany (1655).

56 alcuna. E se volete dare i vostri figli a balia, non ci sarà nessun peccato, a condizione che versiate realmente il salario pattuito, secondo la buona consuetudine) 207. L'allattamento è un‟operazione che ha molti effetti sulla struttura fisica, sentimentale e sociale di ogni bambino. Il Profeta ordinò di essere equi con i propri figli, disse: " Siate e qui per ciò che offrite ai vostri figli" 208. E consigliava ai padri: " Non auguratevi che accada qualche maligno ai vostri figli" 209. Perché quest‟augurio potrebbe essere in un momento in cui Dio accetti le vostre preghiere, che saranno causa di grande infelicità per vostro figlio. Ogni bambino nell‟islam gode di una piena capacità giuridica sin da quando nasce, al completamento della sua esistenza umana, separandosi vivo dal utero materno può ereditare e li si può attestare, consacrare o donare qualsiasi proprietà, il Profeta disse: “Appena nasce, il neonato può ereditare”. Il Profeta chiese anche che si abbia cura dei sentimenti di ogni bambino, e che venga trattato con cortesia e clemenza e venga fatto giocare, come faceva lui stesso con tutti i bambini dei musulmani. Ordinò anche che a ogni bambino sia insegnato la scienza e la devozione. Ogni bambino deve essere rispettato e istruito ad essere sincero, a scegliere bene i propri amici e prendendosi cura della sua condotta e delle sue relazioni sociali. Con queste istruzioni e insegnamenti adatteranno ogni bambino alla comunità islamica. Omar Ebn El-Khattab si faceva accompagnare dal figlio al raduno nella moschea con il Profeta, per imparare e praticare le buone maniere e il rispetto degli altri. Abdullah Ebn Omar racconta: il Profeta disse: "C'è un albero di cui foglie non cadono, ed è simile al musulmano ditemi qual è?" gli uomini cominciarono a nominare gli alberelli desertici, ed io ho pensato che fosse la palma ma m‟intimidì e non parlai. Gli uomini dissero: Profeta di Allah, dicci qual è. Disse: " è la palma". Più tardi Raccontai a mio padre che sapevo la risposta ma non parlai, Omar disse: se tu avessi dato risposta sarebbe per me meglio di possedere (...) 210. Questo è il metodo con cui i nostri bambini devono imparare i principi che governano la nazione islamica gradualmente per riuscire lentamente a farne una parte integrale. Diamo per concludere come esempio un fanciullo 211 che venne istruito dal Profeta, racconta: ero un fanciullo di cui il Profeta si prendeva cura, ed ero abituato che le mie mani si posino in ogni parte del piatto, il Profeta mi disse: "Fanciullo! Dì il nome di Allah, mangia con la tua mano destra e mangia da davanti a te" e fino ad oggi mangio in questo modo. 212 Il Profeta insegnò ai bambini di oggi, gli uomini del futuro, i principi e le buone maniere con amore, gentilezza e clemenza.

207 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 233. 208 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Doni (2447). Sahih Muslim , Libro Dei Doni (1623). 209 Hadith tratto da Sahih Muslim (3009). Abu Dawoud (1532). 210 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Della Scienza (131). Sahih Muslim (2811). 211 Colui che racconta ciò che li venne insegnato dal Profeta è Omar Ebn Abi Salamah. 212 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Cibi (5061).

57 Il quarto tema: Il Profeta e i diritti dei servi e dei lavoratori L‟Islam rispettò e stimò i servi e i lavoratori, riconoscendo e difendendo i loro diritti. Per la prima volta nella storia dell‟uomo, dopo che il lavoro nelle civiltà antiche era considerato schiavismo e sottomissione, mentre in altre era visto come umiliazione e degradazione, l‟Islam cambiò tutto questo e fondò un sistema basato sulla giustizia sociale e il diritto di vivere con dignità. La vita del Profeta dimostra la magnificenza e il riguardo con cui l‟Islam considerava i servi e i lavorator. Dichiarandoli il diritto di essere trattati bene e chiedendo ai datori di lavoro di avere rispetto e pietà dei loro lavoratori e non sottometterli o obbligarli a lavori che superano le loro capacità, il Profeta disse: “I vostri servi sono i vostri confratelli, Dio li ha messi al vostro servizio. Chi ha un confratello al proprio servizio deve sfamarlo dallo stesso cibo che mangia lui, deve vestirlo con gli stessi indumenti che veste lui, non deve obbligarlo a lavori che superano le sue capacità, se li assegnate lavori così aiutateli a compierli” 213. Questa dichiarazione da parte del Profeta “i vostri servi sono i vostri confratelli” alzò il rango del lavoratore o servo a essere un confratello! Facendo di questa regola la base di una vita dignitosa per ogni essere umano. E ha obbligato il datore di lavoro a dare al servo o al lavoratore la ricompensa adeguata al lavoro che compie senza disonestà o indugio. Il Profeta disse anche: “Date al vostro salariato la sua ricompensa prima che si asciughi il suo sudore” 214. Il Profeta ammonì dall‟opprimere i lavoratori, disse: “Chi ruba il diritto di un altro musulmano con la sua mano, Dio li punirà nell‟inferno e lo allontanerà dal paradiso” un uomo chiese se sarebbe così, anche se fosse qualcosa di poco valore. Il Profeta disse: “anche se fosse uno stecchino” 215. Ed è anche loro diritto che il loro datore di lavoro salvaguardi i loro diritti fiscali dai disonesti, truffatori o sfruttatori. Il Profeta narrò in un Hadith Sacro le parole di Dio: “Dio l‟Altissimo disse: sarò avversario di tre persone nel Giorno del Giudizio: …. E un uomo che assumerà un lavoratore e lo sfrutterà al massimo senza pagarli ciò che li spetta” 216. Cosicché ogni datore di lavoro che abbia abusato di un lavoratore sappia che Dio lo sorveglia e sarà suo avversario nel Giorno del Giudizio. Il datore di lavoro non può abusare della salute del lavoratore lasciandolo senza energia e incapace di lavorare, il Profeta disse: “ Ogni volta che alleggerisci il lavoro del tuo servo avrai una ricompensa nella tua bilancia” 217. Uno dei diritti che può essere considerato un marchio luminoso della religione islamica è il diritto di ogni servo che li siano rivolte le diverse richieste con umiltà. Il Profeta invita i suoi seguaci ad agire in questo modo, dicendo: “ Non si comporta con arroganza colui che mangia con il suo servo, monta il suo somaro nei mercati e munge le pecore” 218. La vita del

213 Hadith narrato da Avu Zer, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Fede (30). Sahih Muslim, Libro Della Fede (1661). 214 Hadith narrato da Abdullah Ebn Omar, tratto da Ebn Magah (2443). Al-Albany (2987). 215 Hadith narrato da Abu Amamah, tratto da Sahih Muslim, Libro Della Fede (137). Al-Nesa‟ey (5419). Ahmad (22293). 216 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Delle Vendite (2114). Ebn Magah (2442). 217 Hadith narato da Amr Ebn Harith, tratto da Ebn Habban (4314). Abu Ya‟ly (1472). 218 Hadith tratto da Al-Bukhary, Le Maniere Uniche 321/2. Al-Albany (5527).

58 Profeta era l‟applicazione di tutte le sue parole, Aisha ci narra: “Il Profeta non colpì mai niente con la sua mano, né una donna, né un servo” 219. Anas Ebn Malek, il servo del Profeta, testimoniò dicendo: Il Profeta era la persona con i modi più gentili, un giorno mi mandò per sbrigare una faccenda, ma io li dissi che non ci sarei andato, anche se avevo in mente di andarci perché non rifiuterei mai una richiesta del Profeta di Allah. Usci e passai vicino a dei ragazzi che giocavano al mercato ad un tratto il Profeta mi acciuffò dalle spalle, guardai verso di lui e trovai che rideva e mi disse: “ Onais, vai dove ti ho ordinato di andare”. Li dissi: va bene, ci vado Profeta di Allah. Anas racconta: Ho servito il Profeta per sette o forse nove anni, non mi disse mai, perché hai fatto questo o quello? O per qualcosa che non ho fatto: Hai fatto questo o quello?” 220. Il Profeta si prendeva cura dei suoi servi fino al punto di accertarsi che si sposino, Robai‟a Ebn Ka‟b Al-Aslemy disse: servivo il Profeta che mi disse: “Robai‟a, non ti sposi?”, li risposi: no Profeta di Allah, non mi voglio sposare, non possiedo ciò di cui ha bisogno ogni donna e temo che sposandomi non riuscirei più a servirti. Mi lasciò e mi disse un‟altra volta: “Robai‟a, non ti sposi?”, li risposi: no Profeta di Allah, non mi voglio sposare, non possiedo ciò di cui ha bisogno ogni donna e temo che sposandomi non riuscirei più a servirti. Mi lasciò e ci ripensai tra me e trovai che il Profeta sapeva cosa era meglio per me nel mondo e nel Aldilà. Decisi che se me lo chiederà ancora dirò di sì. Me lo chiese ancora: “Robai‟a, non ti sposi?”. Li risposi: Si, Profeta di Allah, ordinami ciò che desideri! Mi disse: “Corri dalla famiglia di {…} ”, una delle case degli ansar. 221 La misericordia con cui trattava i suoi servi includeva anche chi di loro era non credente, ciò che accadde con il giovane ebreo non è altro che una prova di questa misericordia senza limiti, quando si ammalò il ragazzo il Profeta continuò a visitarlo, prendendosi cura di lui. Il Profeta visitò il giovane, trovandolo morente il Profeta prese posto vicino alla testa del ragazzo e lo invitò a convertirsi all‟Islam. Il ragazzo guardò il padre che li disse: obbedisci ad Abu Al-Kasem. Il ragazzo si convertì poi morì, il Profeta uscì dicendo: “ Lode a Dio che lo salvò dall‟inferno” 222. Questi sono solo alcuni dei diritti dei servi e dei lavoratori che il Profeta ha fondato non solo con le parole rna anche con gli atti, in un tempo che non conosceva altro che i doIori, gli abusi, Ia sottomissione e Ia tirannia.

219 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Virtù (2328). Abu Dawoud (4796). Ebn Magah (1984). 220 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Virtù (2310). Abu Dawoud (4773). 221 Hadith tratto da Ahmad (16627). Al-Hakem (2718). Al-Taialsy (1173). 222 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro Dei Funerali (1290). Al-Tormozy (2247). Al-Hakem (1342).

59 Il quinto tema: Il Profeta e i diritti dei malati e dei disabili L‟Islam si preoccupava per i malati e i disabili, cominciando dall‟alleggerire gli obblighi religiosi, Dio disse: (Non ci sarà colpa per il cieco, né per lo storpio, né per il malato) 223 e arrivando a coltivare la speranza nelle loro anime e difendere i loro diritti fisici e psicologici. Il Profeta appena sentiva che una persona si era ammalata correva a soccorrerlo e visitarlo, con tutte le faccende che aveva da svolgere non ritardava mai nel visitare un malato. Questa visita non era mai solo per obbligo ma si sentiva in dovere di stare vicino ai malati … e come no?! Se ha reso la visita dei malati un loro diritto, disse: “Ogni musulmano ha cinque diritti dagli altri musulmani … e visitare i malati …” 224. Il Profeta cercava in tutti i modi di alleggerire i dolori dei malati, manifestando il suo dispiacere per il dolore del malato, a lui e alla sua famiglia. Abdullah Ebn Omar, racconta: Sa‟d Ebn Obada si ammalò, il Profeta andò a visitarlo con Abdul Rahman Ebn Auf, Sa‟d Ebn Abi Wakas e Abdullah Ebn Maso‟ud. Quando entrarono, lo trovarono circondato dai suoi parenti e amici, il Profeta chiese: “È morto?”. Risposero: No, Profeta di Allah. Il Profeta pianse e quando lo videro piangere, piansero anche loro. Disse: “Ascoltate, Dio non punisce per le lacrime degli occhi o per la tristezza del cuore, ma punisce o dona clemenza per via di questo, indicando la sua lingua” 225. Il Profeta pregava per i malati e li dava presagio di grandi ricompense nell‟Aldilà per i dolori sopportati, alleggerendo così le sue pene, Om Ala‟a racconta: il Profeta mi visitò quando ero ammalata, mi disse: “Questo è un presagio Om Ala‟a, Allah toglie i peccati dai musulmani con le malattie come il fuoco allontana l‟impurità dall‟oro e dall‟argento” 226. Il Profeta era anche attento a non essere duro con i malati, Gaber Ebn Abdullah disse: eravamo in viaggio e uno di noi venne colpito in testa con una pietra si ferì profondamente, poi volle lavarsi dopo un rapporto coniugale e chiese ai suoi amici se poteva fare al- tayammum 227. Li dissero: E perché lo dovresti fare se hai acqua vicino? L‟uomo si lavò poi morì. Quando questo incidente venne raccontato al Profeta disse: “Lo hanno ucciso, che dio li uccida. Perché non hanno chiesto se non lo sapevano? Bastava che facesse al-tayammum, fasciasse la sua ferita, passasse la mano bagnata sopra la fascia e poi lavasse con acqua il resto del suo corpo” 228. Il Profeta aiutava i malati nei loro bisogni, un giorno venne da lui una donna, malata di mente, li disse: O Profeta di Allah, io ho bisogno … Lui le disse: “O madre di {…} scegli una strada dove possiamo andare così vedo il tuo bisogno”, andò con lei in una strada affollata, cosicché possano essere in mezzo alla gente senza però che nessuno li senta 229. Il Profeta diede ai malati e ai disabili il diritto di curarsi perché la salute del corpo umano è uno degli obiettivi dell‟Islam, quando i beduini li chiesero della medicina, li disse:

223 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nûr (La luce), 61. 224 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Funerali (1183). Sahih Muslim (2162). 225 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Funerali (1242). Sahih Muslim, Libro dei Funerali (924). 226 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro dei Funerali (3092). Al-Albany (7851). 227 Al-tayammum: (Se siete malati o in viaggio o uscendo da una latrina o dopo aver accostato le donne non trovate acqua, fate la lustrazione con terra pulita, passandola sul volto e sugli avambracci). Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 6. 228 Hadith tratto da Abu Dawoud (336). Ebn Magah (572). Ahmad (3057). A-Deramy (752). 229 Hadith narrato da Anas Ebn Malek, tratto da Sahih Muslim, Libro Delle Virtù (2326). Ahmad (14078).

60 “Medicatevi O servi di Allah, Dio non ha creato un malanno a cui non ha creato anche una cura, tranne la vecchiaia” 230 e non impediva alle donne musulmane di curare gli uomini musulmani, anzi permise a Rofaida_ una donna del clan di Aslem_ di curare Sa‟d Ebn Mo‟az dopo che si ferì nella Battaglia del Khandak 231. Il Profeta trattava Amr Ebn Al-Gomuh, in modo raffinato. Amr era un disabile, ma questo non li impedì di arrivare ai più alti livelli di onore, per il suo vigore e la sua energia. I suoi quattro figli cercarono di impedirli di prendere parte alla Battaglia di Uhud imprigionandolo a casa ma lui, pur essendo zoppo, andò dal Profeta a lamentarsi: I miei figli vogliono impedirmi di prendere parte a questa battaglia, giuro su Dio che desidero camminare nel paradiso con queste mia zoppaggine. Il Profeta disse a Amr: “Tu hai una giustificazione da Allah, non devi per forza prendere parte nel Jihad”. E riferendosi ai figli disse: “Non dovete impedirlo, forse Allah lo renda martire”. Amr Ebn Al-Gomuh usci con il Profeta, si batté e venne ucciso, il Profeta disse di lui: “Giuro su Colui che tiene la mia anima nella Sua mano, tra di voi ci sono alcuni che se pregassero Dio li guarirebbe, tra cui Amr Ebn Al-Gomuh, l‟ho visto camminare nel Paradiso con la sua zoppaggine” 232. Il Profeta dava esempio ai musulmani su come trattare i malati e i disabili, per questo Osman Ebn Affan disse di lui: Giuro su Dio che abbiamo accompagnato il Profeta nei suoi viaggi e nei villaggi. Visitava i nostri malati, accompagnava i nostri funerali, combatteva con noi e ci consolava con tanto e poco 233.

230 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro della Medicina (3855). Al-Tormozy (2038). Ebn Magah (4527). 231 Tratto da Al-Adab Al-Mfrad, Al-Bukhary 385/2. La Vita del Profeta di Ebn Hesham 239/2. 232 Hadith narrato da Gaber Ebn Abdullah, tratto da Ebn Habban (7024). 233 Hadith tratto da Ahmad (504).

61 Il sesto tema: Il Profeta e i diritti degli orfani, dei bisognosi e delle vedove La costituzione islamica era singolare per aver rispettato i diritti degli orfani, dei bisognosi e delle vedove, rendendoli sicuri e protetti da tutta la comunità islamica, Dio ci ordina di essere clementi e misericordiosi con gli orfani, disse: (Dunque non opprimere l'orfano) 234. E ci ordina anche di dare ai bisognosi ciò che Dio specificò essere un loro diritto, disse: (Rendi il loro diritto ai parenti, ai poveri e al viandante, senza [per questo] essere prodigo) 235. Per consolidare i diritti dei bisognosi e delle vedove, il Profeta cercò in tutti i modi di far sì che tutta la comunità islamica voglia aiutarli, disse: “Una persona che si sforza di fornire i bisogni delle vedove e dei bisognosi è come qualcuno che fa al-Jihad nella via di Allah, o qualcuno che prega la notte e digiuna il giorno” 236. Il Profeta innalzò così la ricompensa di chi si prende cura di loro a un punto che nessuno può immaginare, quale ricompensa è migliore di questa?! Il Profeta incita a essere benefici con gli orfani promettendo una grande ricompensa, radicando così il diritto degli orfani alle cure e alla protezione, disse: “Io e colui che si prende cura degli orfani saremo in Paradiso come questi” indicando il suo dito indice e il medio 237. Per carità degli orfani cercò anche di indurre gli individui della nazione a congiungere gli orfani ai propri figli, disse: “Colui che congiunge un orfano, tra dei genitori musulmani, al suo cibo e alle sue bevande fino a che l‟orfano potrà fare a meno di lui, abbi fiducia che il Paradiso sarà assolutamente suo” 238 L‟onorevole ordine del Profeta non guarda gli orfani, i bisognosi o le vedove come se avessero solo un bisogno materiale, ma è consapevole che sono umani privati da ogni amore e affetto. E non si bastò solo di incoraggiare la protezione e la cura degli orfani ma usò anche altri metodi più sollecitanti, oltre all‟incoraggiamento, disse a un uomo che venne da lui per lamentarsi della durezza del proprio cuore: “ Vuoi intenerire il tuo cuore raggiungendo così la tua meta? Abbi pietà dell‟orfano, passa la tua mano sulla sua testa, fallo mangiare dal tuo cibo, allora il tuo cuore sarà tenero e raggiungerai la tua meta” 239. E da un‟altra parte ammonì dall‟essere sleali con gli orfani e consumare le loro proprietà, disse: “Evitate i peccati mortali … e consumare le proprietà degli orfani” 240. Disse anche, incitando i fedeli a spendere i denari sugli orfani e bisognosi:" il male non proviene dal bene, le nuove piante primaverili possono causare malattie o addirittura provocare la morte se l'animale dopo avere mangiato le piante, si volge verso il sole defeca, urina e pascola ancora. Questa ricchezza è verdeggiante e dolce. Beata questa ricchezza da cui il musulmano dà al povero, l'orfano e il viaggiatore" 241.

234 Interpretazione del Sacro Corano, Ad-Duha (La Luce del Mattino), 9. 235 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Isrâ' (Il viaggio notturno), 26. 236 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Mantenimento (5038). Sahih Muslim (2982). 237 Hadith narrato da Gaber Ebn Abdullah, tratto da Ebn Habban (7024). 238 Hadith tratto da Ahmad (19047). Al-Bukhary, Al-Adab El-Mofrat 78. 239 Hadith tratto da Ahmad (7566). Al-Beheky (6886). Al-Albany (854). 240 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Testamenti (2615). Sahih Muslim (89). 241 Hadith narrato da Abu Sa'id Al Khodary, tratto da Sahih Al Bukhary, libro dell'Elemosina (1396). Al Nesa'ey (2581). Ahmad (11173).

62 Il Profeta degnò i banchetti a cui vengono invitati solo i ricchi, ignorando i poveri, gli orfani e i bisognosi, disse:" Il peggior cibo è quello di una festa di nozze a cui i ricchi vengono invitati mentre i poveri vengono lasciati fuori. Se qualcuno rifiuta un invito, ha così disobbedito ad Allah e il suo messaggero" 242. Il Profeta non si bastò di tutto questo, ma si autonominò responsabile degli orfani e dei poveri e bisognosi. Disse, parlando come il governatore della nazione: " Ho più diritto di essere il protettore dei credenti di loro stessi... Se qualcuno muore e lascia debiti o figli bisognosi io sarò il loro protettore e potrò essere chiamato a loro sostegno" 243. Il Profeta era il più veloce ad applicare ciò che diceva, Abdullah Ebn Abi Awfa raccontò che il Profeta non era altezzoso e non rifiutava di aiutare le vedove e i bisognosi nei loro bisogni 244. L'Islam ha così radicato il metodo con cui trattava le vedove, gli orfani e i bisognosi. Ed il Profeta era il migliore ad applicare questi metodi, lui era l'esempio della clemenza.

242 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al Bukhary, libro del Matrimonio (4882). Sahih Muslim (1432). 243 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary (6364). Sahih Muslim (1619). 244 Hadith tratto da Al-Nesa‟ey (1414). Al-Deramy (74). Ebn Habban (6423).

63 Il settimo tema: Il Profeta e i diritti degli animali L'Islam in generale considera gli animali con realismo, basata sulla loro importanza vitale, il suo valore per l'uomo, e la reciproca cooperazione, tra uomo e animale, per costruire la terra e continuare la vita. La prova più grande è che diversi testi del Sacro Corano sono stati nominati, da Dio, con i nomi di diversi animali, come per esempio: Al-Baqara (La Giovenca), Al-An'am (Il Bestiame), An-Nahl (Le api) e altre. Uno dei soggetti del Sacro Corano è appunto per rendere omaggio, dichiarare l'importanza e specificare il suo ruolo al fianco dell'uomo, Dio disse: (Creò le greggi da cui traete calore e altri vantaggi e di cui vi cibate.E come è bello per voi, quando le riconducete [all'ovile] e quando uscite al pascolo.Trasportano i vostri pesi verso contrade che non potreste raggiungere, se non con grande fatica. In verità il vostro Signore è dolce, misericordioso) 245. Uno dei diritti più importanti che il Profeta diede agli animali era il diritto di non venir feriti, Gaber raccontò che un giorno il Profeta passò accanto a un asino marchiato sul muso e disse: "Che Dio maledica colui che lo ha marcato" 246. In un altro hadith ammonì dal colpire e marchiare il muso 247. Abdullah Ebn Omar disse: il Profeta maledisse colui che mutila un animale vivo 248. Questo significa che la tortura degli animali viene considerata un delitto nella legislazione islamica. Il Profeta proibì anche l'imprigionamento degli animali lasciandoli senza cibo, il Profeta disse:" una donna venne punita per via di un gatto che imprigionò fino alla monte, senza nutrirlo, senza abbeverarlo e senza lasciarlo libero di mangiare dai frutti della terra" 249. Sahl Ebn Al-Hanzaleya racconta: un giorno il Profeta passò accanto a un animale esile e magro, disse: "Temete Dio in questi animali ... montateli per bene e mangiateli per bene" 250. Il Profeta ordinò anche di usare gli animali per ciò che vennero creati, precisando il motivo per cui devono essere usati, disse: "Non usate mai i dorsi del vostro bestiame come se fosse una piattaforma, Dio vi ha lasciato usufruire di essi per portarvi in luoghi a cui non sareste mai arrivati che dopo un'immensa stanchezza" 251. Il Profeta vietò anche di usarli come bersaglio da colpire, Ebn Omar passando vicino a dei giovani quraishiti che avevano collocato una gallina a cui miravano, Ebn Omar disse a loro: Dio maledì coloro che fecero così, il Profeta di Allah maledì colui che usa un essere vivente come bersaglio" 252. Essere misericordiosi e clementi con gli animali era uno dei principi che il Profeta radicò, disse: "Mentre un uomo stava parlando in una strada, sentì molta sete, trovò un pozzo quindi scese ad abbeverarsi, quando uscì trovò un cane ansimante che leccava la terra dalla sete. L'uomo disse: Questo cane è assetato come lo ero io, scese un‟altra volta nel pozzo

245 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le Api) 5-7 246 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dei Costumi e degli Ornamenti (2117) 247 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dei Costumi e degli Ornamenti (2116). Ebn Khozaima (2349) 248 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Macello e della Caccia (5196). Al-Nesa'ey (4442). Al-Deramy (1973) 249 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell'Irrigazione (2236). Sahih Muslim (2243) 250 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell'Irrigazione (2236). Sahih Muslim (2243) 251 Hadith tratto da Abu Dawoud, Librodel del Jihad (2567) Al-Behaky (10115). Al-Albany (22). 252 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Macello e della Caccia (5196). Sahih Muslim (1958)

64 riempì la sua calzatura di acqua e abbeveri il cane, Dio lo ringraziò e lo perdonò", chiesero: O Profeta di Allah, veniamo ricompensati per aver abbeverato e essere stati clementi, con gli animali? Il Profeta disse: "C'è una ricompensa per ogni essere vivente" 253. Abdullah Ebn Omar: Eravamo in viaggio con il Profeta che si assentò per i propri bisogni, vedremmo un uccello con i suoi due piccoli, che prendemmo, l'uccello svolazzò sopra di noi in cerchi. Quando il Profeta tornò, disse: "Chi spaventò quest'uccello prendendo i suoi piccoli? Riportatele i piccoli" 254. Il Profeta ci ordinò anche di scegliere pascoli fertili per il bestiame, e se non ne trovassimo allora i padroni del bestiame, dovrebbero muoversi a un altro luogo, disse: " Allah l'altissimo è clemente e ama la clemenza e ne è soddisfatto, lo assiste ma non assiste la violenza, se monterete questo bestiame portatela al suo posto, se la terra è sterile allora salvate il bestiame quando ha ancora le forze" 255. C'è un grande grado ancora più alto della clemenza con cui trattare gli animali, il Profeta ci insegnò di essere benevoli e di rispettare i sentimenti degli animali, l'applicazione più sincera di questi insegnamenti è l'ordine del Profeta di non torturare gli animali prima di macellarli, sia con la tortura fisica (usando un coltello debole) o la tortura psichica scoprendo il coltello davanti agli occhi dell'animale. Shaddad Ebn Aws racconta: Ho imparato due Sunnah del Profeta di Allah: "Dio ordinò di essere benevoli con tutti. Se uccidete siate compassionevoli. Se macellate siate compassionevoli, Affilate i coltelli e tranquillizzate l'animale" 256. Abdullah Ebn El-Abbas racconta: Un uomo aveva immobilizzato un animale poi ho cominciato ad affilare il coltello. Il Profeta disse: " Vuoi ammazzarlo più volte? Devi affilare il coltello prima di immobilizzare l'animale" 257. È anche diritto degli animali vivere in pace e sicurezza, tranquillità e quiete in un ambiente che applica le parole e le azioni del Profeta.

253 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libra del Adab (5663). Sahih Muslim (2244) 254 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro del Adab (5268). Al-Hakem (7599). 255 Hadith tratto da Al-Albany (682). 256 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro del Macello e della Caccia (1955). Abu Dawoud (2815) Al-Toromzy (1409). 257 Hadith tratto da Al-Hakem (7563). Al-Albany (24).

65 L'ottavo tema: Il Profeta e i diritti dell'ambiente Dio creò l'ambiente puro, intatto e prezioso e la lasciò agli uomini per usufruirne e li ordinò di conservarla. E li ordinò anche di ragionare sulla maestosità del creatore di Dio, disse: (Non osservano il cielo sopra di loro, come lo abbiamo edificato e abbellito e senza fenditura alcuna? E la terra l'abbiamo distesa, vi infiggemmo le montagne e vi facemmo crescere ogni specie di meravigliosa vegetazione) 258. Così si installò un amore tra il Profeta e l'ambiente circostante, sia gli esseri viventi o gli inanimati, e comprese anche che rispettare e proteggere l'ambiente sarà di grande vantaggio sia nella sua vita perché vivrà in pace con le creature circostanti, che nel Aldilà perché avrà la ricompensa da Allah. La visione del Profeta all'ambiente non fu che un accertamento della perfetta visione chia rita nei Sacri versi coranici, che è costruita su una relazione forte, chiara e interattiva tra l'uomo e gli elementi naturali. La base di questa visione è la fede che se l'uomo usufruirà male di uno degli elementi della natura o lo userà con un'abbondanza illimitata tutto il mondo ne pagherà le conseguenze. Il Profeta ha dettato una regola generale per tutta l'umanità, non creare danni di alcun tipo sul pianeta, il Profeta di Allah disse: "Non subite danni e non danneggiate" 259. Il Profeta avvertiva anche i credenti dall'inquinamento dell'ambiente, disse: "Temete le quattro maledizioni: defecare nelle risorse naturali, sui bordi delle strade e all'ombra" 260. E ha reso la rimozione di ciò che potrebbe causare danni dalla strada uno dei diritti generali. E disse a compagni che volevano sedersi per strada: "Non sedetevi per strada". Loro dissero: O Profeta di Allah, non abbiamo uno scopo ma questo è il posto dove ci sediamo per parlare insieme, disse:" Se vi dovete sedere qui, allora date alla strada i suoi diritti", chiesero quali sono i diritti della strada O Profeta? Disse: "Abbassare gli occhi, astenersi dal causare fastidi, rispondere ai saluti, comandare a ciò che è giusto" 261. Astenersi dal causare fastidi è un ordine generale per tutti coloro che usano le strade e le vie troveremo anche che il Profeta collegò tra la ricompensa divina e la salvaguardia dell'ambiente disse: "Mi vennero mostrate le azioni del mio popolo, i migliori e i peggiori. Ho trovato che la migliore azione è rimuovere ciò che può recare danni dalle strade mentre la peggiore azione è l'escreato che viene lasciato nella moschea senza rimuoverlo" 262. Il Profeta ordinò chiaramente di pulire le abitazioni, disse: " Dio è bello e ama ciò che è buono, è pulito e ama la pulizia... pulite i vostri cortili, e non imitate gli ebrei" 263. Come sono magnifici gli insegnamenti del Profeta che ci incitano a una vita pulita senza inquinamenti, proteggendo così la quiete mentale e fisica di tutte le creature. Il suo amore verso l'ambiente era immenso e il suo senso di bellezza lo faceva degustare la magnificenza del creato di Dio e incitava gli altri ad agire allo stesso modo. Disse, a uno dei Sahaba che li

258 Interpretazione del Sacro Corano, Qaf, 6-7. 259 Hadith narrato da Ebn Abbas, tratto da Ahmad (2719) Al-Hakem (2345). 260 Hadith narrato da Moaz Ebn Jabal, tratto da Abu Dawoud (26). Ahmad (2715). Ebn Magah (328). 261 Hadith narrato da Abu Sa'id Al-khodary, tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Ingiustizie (2333) Sahih Muslim (2121). 262 Hadith narrato da Abu Zerr, tratto da Sahih Muslim, tratto da Sahih Muslim, Libro della Moschee e dei luoghi di preghiera (553). Ahmad (21589). Ebn Magah (3683). 263 Hadith tratto da Al-Tormozy, Libro del Adab (2799) Abu Ya'ly (790). Al-Albany (4413).

66 chiese se era un'arroganza che si vestisse bene e portasse delle belle scarpe: "Dio è bello e ama la bellezza. L'arroganza respinge il giusto e disprezza le persone" 264. Senza dubbio è bello prendersi cura dell'ambiente e mantenerla vivida e leggiadra. Il Profeta insegnava ad amore e apprezzare i buoni odori e diffonderli tra la gente, regalarla, ornare e abbellire l'ambiente con essa per vincere l'inquinamento. Disse: "A chi viene offerto il basilico non lo rifiuti, è leggero da portare e ha un buon odore" 265. Indusse la nazione a coltivare la terra, disse: "Ogni volta che un musulmano pianta un seme, per ogni persona che ne nutrirà, avrà una ricompensa, per ogni animale che se ne nutrirà avrà una ricompensa, per ogni volatile che se ne nutrirà avrà una ricompensa, per qualsiasi creatura che ne prende una parte sarà ricompensato fino al Giorno del Giudizio " 266. L'Islam ha attirato l'attenzione anche ai benefici che l'uomo può trarre dalla rifioritura di una terra sterile, ha anche reso la piantagione di un albero o di un seme o l'irrigazione di una terra secca una delle azioni di beneficenza. Il Profeta disse: "Colui che rifiorisce una terra sterile sarà ricompensato. E per ciò che mangeranno gli animali e gli uccelli sarà ricompensato" 267. L'islam ha dato grande importanza all'acqua, essendo una delle risorse più preziose nella natura. Risparmiare l'acqua e tenerla pulita e pura erano due dei concetti più importanti del Profeta, anche quando l'acqua era disponibile, lui consigliava sempre di risparmiarne l'uso. Un giorno il Profeta passò accanto a Sa'ad Ebn Abi Wakas 268. Mentre si lavava per la preghiera, li disse: "Cos'è questo spreco Sa'ad?". Sa'ad disse: c'è uno spreco anche nel wudu'?. Il Profeta disse: "Sì, anche se fossi sulla riva un fiume corrente" 269. Il Profeta vietò anche l'inquinamento dell'acqua, vietando l'orinazione nell'acqua stagnante 270. Questa era la visione complessiva del Profeta all'ambiente. Basata sulla credenza che tutto l'ambiente con i suoi diversi aspetti interagisce, collabora e s‟integra con le regole su cui Dio ha creato l'intero universo.

264 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro della fede (91). Ahmad (3789). Ebn Habban (5466). 265 Hadith narrato da Abu Horaira, tratto da Sahih Muslim (2253). Al-Tormazy (2791). 266 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dell'irrigazione (1552). Ahmad (27401). 267 Al-Nesa'ey (5756). Ebn Habban (5205). Ahmad (14310). 268 Sa'ad Ebn Abi Wakas è uno dei dieci Sahaba a cui il Profeta ha promesso il paradiso ed è stato l'ultimo dei dieci a morire. Venne soppranominato (Artiglio da leone). 269 Hadith tratto da Ebn Magah (425). Ahmad (7065). Al Albany (3292). 270 Hadith tratto da Sahih Muslim (281). Abu Dawoud (69). Al- Tormozy (68).

67 68

69 Seconda parte: Le prove della sua rivelazione

Ciò che più distingue il grande uomo, Mohamed è che è un Messaggero inviato dal Dio del Creato. Dio disse: (, non è altro che un messaggero, altri ne vennero prima di lui; se morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi? Chi ritornerà sui suoi passi, non danneggerà Allah in nulla e, ben presto, Allah compenserà i riconoscenti) 271, è uno come altri profeti che furono inviati da Allah per insegnarci ciò che Dio vuole. Dando presagi a coloro che seguiranno gli insegnamenti e avvertire coloro che si ostinano. Questo è il ruolo dei profeti come Dio lo descrisse: ([Inviammo] messaggeri, come nunzi e ammonitori, affinché dopo di loro, gli uomini non avessero più argomenti davanti ad Allah. Allah è eccelso e saggio) 272. Però è facile che un uomo reclami di essere un messaggero di Dio, per questo Dio appoggiò i suoi messaggeri con dei miracoli che possono essere compiuti solo Lui, per provare la sincerità del profeta. Questi miracoli sono caratterizzati dal fatto che nessuno può compierli, e tutti devono essere consapevoli della sua magnificenza. Su questo Mohamed non è diverso dagli altri profeti, perciò Dio lo sostenne con un grande numero di miracoli che provano la sincerità delle sue parole. In questa parte del libro parleremo dei suoi miracoli e cercheremo di indicarvi la loro maestosità. Ci tengo a precisare che questa parte non include tutti i miracoli, sarebbe un'impresa che occuperebbe intere enciclopedie. I miracoli sono stati suddivisi in parti, considerando il loro tipo in sei capitoli:

Il primo capitolo: Il miracolo eterno (Il Sacro Corano) Il secondo capitolo: Le sue parole sono le prove della sua rivelazione Il terzo capitolo: Il procedimento del Profeta per risolvere i problemi della nazione Il quarto capitolo: La sua vita è una prova della sua rivelazione Il quinto capitolo: È stato menzionato nei Libri precedenti Il sesto capitolo: Le testimonianze sull'autenticità della sua rivelazione

271 Interpretazione del Sacro Corano (Al-'Imrân-144). 272 Interpretazione del Sacro Corano (An-Nisâ'-165).

70

71 Il primo capitolo: Il Miracolo eterno (Il Sacro Corano) Dio inviò Mohamed con il messaggio conclusivo, perché alcuni uomini negavano e rifiutavano i messaggeri di Allah, che la pace sia con loro. Dio sostenne i suoi inviati con miracoli eccezionali che provano la veridicità del loro messaggio e della loro rivelazione. Costringendo i non credenti ostinati a credere davanti a ciò vedevano con i loro stessi occhi. Ogni profeta veniva sostenuto con miracoli che erano simili alle capacità che il popolo a cui veniva inviato sosteneva di possedere. Per Mohamed c'era bisogno di un miracolo di cui natura si adatti all'ultimo messaggio Divino per tutti i mondi, un miracolo con numerosi lati prodigi. Per essere un movente per tutta l'umanità e testimone sull'autenticità del messaggio conclusivo. Per questi motivi il miracolo di Mohamed non era temporaneo come gli altri profeti precedenti, perché i miracoli temporanei non possono compiere questo ruolo. Il miracolo eterno è il Sacro Corano, con cui Mohamed sfidò gli arabi, signori eloquenti e retorici, questo miracolo Divino non terminò con la morte di Mohamed, ma continuò fino ai giorni nostri e così sarà fino alla fine dei giorni, come promesso da Dio, che disse: (Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi) 273. In questo capitolo citeremo dal Sacro Corano le testimonianze che è una prova intellettuale sulla veridicità del messaggio di Mohamed. Dio disse (Uomini! Vi è giunta una prova da parte del vostro Signore. E abbiamo fatto scendere su di voi una Luce chiarissima) 274.

Il primo tema: il miracolo linguistico e retorico Il secondo tema: il miracolo legislativo Il terzo tema: il miracolo scientifico Il quarto tema: il miracolo storico Il quinto tema: il miracolo dell‟ignoto Il sesto tema: il miracolo psicologico

273 Interpretazione del Sacro Corano (Al-Hijr-9) 274 Interpretazione del Sacro Corano (An-Nisâ'-174)

72 Il primo tema: il miracolo linguistico e retorico Il Sacro Corano è differente dai versi e dai componimenti poetici e allo stesso tempo ha molte caratteristiche poetiche e questo è chiaro per chiunque lo senta. Il miracolo linguistico nel Sacro Corano ha molti aspetti, il primo: lo stile che ha caratterizzato il Sacro Corano. Il suo stile scorre in un ordine meraviglioso, inconsueto per tutti gli arabi che si consideravano i signori della parola e della retorica. Ma per loro le arti espressive includevano solo i diversi tipi di poesia, ma il Corano è diverso, Dio disse: (Hâ', Mîm. Rivelazione da parte del Compassionevole, del Misericordioso. Un Libro i cui versetti sono stati esposti chiaramente; un Corano arabo, per uomini che conoscono. annunzio e monito; ma la maggior parte di loro si sottrae, senza ascoltare. Dicono: “I nostri cuori sono avviluppati [in qualcosa che li isola] da ciò cui ci inviti, e c'è un peso nelle nostre orecchie. C'è un velo tra noi e te. Fai pure [quello che vuoi] e noi [faremo] quello che vogliamo!) 275. Questi versi con la loro misteriosa composizione e il loro meraviglioso ordine quando Otba Ebn Rabi'a li sentì, ed era un maestro della parola, s‟impadronirono del suo cuore e dei suoi sentimenti, si fermò stupito e confuso, poi espresse la sua meraviglia dicendo: Giuro che ho sentito da Mohamed delle parole che non ho mai sentito prima. Giuro! Non è poesia né magia o divinazione... giuro che le parole che ho sentito da lui faranno grande scalpore 276. Lo stile coranico scorre con lo stesso sublime modo di esprimersi in parole incantevoli, con significati profondi e precisi, nonostante contenesse diversi argomenti: legislazioni, racconti, prediche, pretesti, promesse e minacce. Questa è in pratica un'impresa impossibile per un essere umano, anche se fosse un potente scienziato di linguistica. Uno delle caratteristiche dello stile coranico è che i suoi significati sono formulati in modo che possano declamare tutti gli uomini a prescindere dalla loro diversità nella consapevolezza o cultura, nel tempo e nel luogo cui appartengono, lo sviluppo delle loro conoscenze o scoperte. Prendi come esempio uno dei versi coranici che si riferisce a un argomento che può essere compreso in diversi modi, citala a un gruppo di persone di culture e conoscenze differenti, troverai che il verso sarà compreso da ognuno di loro al limite della sua conoscenza. L'esempio: (Benedetto Colui Che ha posto in cielo le costellazioni, un luminare e una luna che rischiara!) 277. Questo verso descrive sia il sole sia la luna, la maggior parte degli arabi capirà da questo verso che sia il sole, che la luna inviano luce alla terra, mentre uno scienziato di lingua araba, meditando sullo stesso verso capirà che Dio usò la parola "luminare" per indicare il sole che diffonde luce e calore mentre riferendosi alla luna, che non sprigiona calore, usò l'espressione "rischiara". Lo scienziato moderno invece capirà che la luminosità lunare altro non è che un riflesso, tutti questi significati alla fine sono giusti. Lo stile coranico si caratterizzò anche con la ripetizione che contiene significati retorici

275 Interpretazione del Sacro Corano, Fussilat (Esposti chiaramente), 1-5. 276 Tratto da Le Prove della Rivelazione di Al-Behaky (509). Ebn Hesham, La Storia del Profeta 294/1. Ebn Kathir, La Storia del Profeta 504/1, 505. 277 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Furqân (Il discrimine), 61.

73 come l'intimidazione, l'avvertimento, la raffigurazione e la rappresentazione. Gli esempi del Sacro Corano sono: (L'Inevitabile! Cos'è l'Inevitabile? Chi mai ti dirà che cos'è l'Inevitabile?) 278. E: (Lo getterò nel Calore che brucia Chi mai ti dirà cos'è il Calore che brucia?) 279. C'è un altro tipo di ripetizione nel Corano, la ripetizione dei racconti coranici, ma questo tipo ha uno scopo specifico. Il racconto comincia con un breve accenno, poi quest‟accenno comincia a prolungarsi alla fine viene rivelato in grandi episodi che in totale rappresentano la trama del racconto. Il miglior esempio per spiegare questo processo è la storia di Mosè, che la pace sia con lui, che venne citato in trenta punti del Corano, ma in ogni punto viene esposto in modo diverso adeguato al testo dove venne citata e con uno scopo speciale che non venne citato negli altri testi, ed è come se ogni volta avessimo davanti una storia diversa di cui non abbiamo mai sentito prima, in Soorat Al-A'la (L'Altissimo), l'ottavo testo disceso al profeta, venne accennato a Mosè brevemente, Dio disse: (In verità ciò è nei Fogli antichi, i Fogli di Abramo e di Mosè) 280. Poi la storia venne raccontata in altri testi e in altri modi in Soorat Al-A'râf, Ash-Shu'arâ, An- Naml poi anche in Soorat Al-Qasas in cui comincia il primo episodio della storia con la nascita di Mosè nel tempo in qui il Faraone, perseguiva gli ebrei, poi racconta come Mosè fu messo in un sarcofago e lasciato nelle acque, come la famiglia del Faraone lo raccolse dalle acque del fiume poi l'episodio termina, ed è così anche negli altri trenta punti in cui venne citato la stessa storia ma con scopi diversi e questo assicura che la ripetizione nel Sacro Corano ha scopi educativi e di credo. La seconda caratteristica del Sacro Libro che accerta il miracolo divino è nell'ordine del Libro: Le caratteristiche legate alla scelta delle parole, caratterizzate di un suono piacevole all'udito e una coerenza completata con il significato inteso. Potremmo anche trovare nelle poesie o nei testi di alcuni autori e scrittori delle caratteristiche simili, ma non li troveremo mai tutte insieme in modo uniforme perché questo è solo nel Sacro Corano. Per esempio in Soorat At-Takwir. Dio disse descrivendo la notte e l'aurora: (per la notte che si estende, per l'aurora che esala il suo alito) 281, le due parole "estende"e" esala il suo alito", parole che in arabo hanno un suono molto simile e ti danno una sensazione e inviano alla mente un'immagine chiara e realistica senza bisogno di aprire i dizionari per saperne il significato. Riesci a immaginare una parola più appropriata per descrivere le notti di "si estende"? Riesci a immaginare un modo migliore per riflettere l'immagine dell'aurora che evade dalle celle oscure della notte di "l'aurora che esala il suo alito"? La terza caratteristica del Sacro Libro è quella legata alla composizione della frase coranica, e questo è chiaro nell'armonia e l'equilibrio completo tra le sue parole.

278 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Haqqah (L'lnevitabile), 1-3. 279 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Muddaththir (L'Avvolto nel Mantello), 26-27. 280 Interpretazione del Sacro Corano, Al-A'la (L'Altissimo), 18-19. 281 Interpretazione del Sacro Corano, At-Takwir (L'Oscuramento), 17-18.

74 Troverai sempre che la frase coranica è composta da parole, lettere e suoni che danno una quiete acustica, sonare e logica. La raccolta delle parole forma uno stile bello e armonioso, non sarebbe mai stato così se fosse mancata solo una parola o anche solo una lettera, o ci fosse stata qualche differenza nella simmetria o nell‟ordine della frase. Leggi le parole di Dio: (Spalancammo le porte del cielo ad un'acqua torrenziale, e da tutta la terra scaturirono sorgenti e le acque si mescolarono in un ordine prestabilito) 282 e contempla l'armonia delle parole in ogni frase e la simmetria delle lettere in ogni parola. Al-Bakalani disse di quest‟armonia: Queste meravigliose parole e la loro affabile e brillante armonia sono impossibili per gli uomini! 283. Troveremo anche che le frasi coraniche con pochissime parole riescono a dare significati ricchi e completi, qualsiasi uomo non ne sarebbe capace senza esprimersi in diverse righe e molti frasi. Dio disse: (Nel contrappasso c'è una possibilità di vita, per voi che avete intelletto. Forse diventerete timorati [di Allah]) 284. Non si poteva indicare il valore del contrappasso nella società che con la parola "vita", la vita che nasce dal contrappasso nasconde in sé la fine degli omicidi prima ancora che cominciassero. Chi comprenderà che la sua stessa vita sarà il prezzo da pagare se toglierà la vita a qualcun altro, si fermerà per certo a pensarci prima di commettere un omicidio. La stessa frase dona anche pace e quiete perché significa anche che l'aggressione a una sola vita è un'aggressione a tutta la vita e a tutti gli uomini vivi, quindi se l'omicida non commettesse il crimine è come se si fosse fermato dall'aggredire la vita stessa 285. Il Corano riuscì a trasformare il significato in un'immagine concreta e reale, dandole uno spirito proprio, Dio disse: (Assomigliano a chi accende un fuoco; poi, quando il fuoco ha illuminato i suoi dintorni, Allah sottrae loro la luce e li abbandona nelle tenebre in cui non vedono nulla) 286. Questo verso rappresenta un'immagine movimentata nella tua mente e davanti ai tuoi occhi, Dio ritrae i corruttori che scambiano la retta via con la perdizione, come un cieco che non vede: (Non sono forse questi i corruttori? Ma non se ne avvedono, E quando si dice loro: “Credete come hanno creduto gli altri uomini”, rispondono: “Dovremmo credere come hanno creduto gli stolti?”. Non sono forse loro gli stolti? Ma non lo sanno, Quando incontrano i credenti, dicono: “Crediamo”; ma quando sono soli con i loro dèmoni, dicono: “Invero siamo dei vostri; non facciamo che burlarci di loro”, Allah si burla di loro, lascia che sprofondino nella ribellione, accecati, Sono quelli che hanno scambiato la retta Guida con la perdizione. Il loro è un commercio senza utile e non sono ben guidati, Assomigliano a chi accende un fuoco; poi, quando il fuoco ha illuminato i suoi dintorni, Allah sottrae loro la luce e li abbandona nelle tenebre in cui

282 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qamar (La Luna), 11-12. 283 Tratto da Al-Bakalany, Il Miracolo Coranico p.42. 284 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 179. 285 Sayed Kotb, Sotto l'Ombra del Corano 137/1. 286 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 17.

75 non vedono nulla,Sordi, muti, ciechi, non possono ritornare) 287. Il Sacro Corano riuscì a comunicare con tutti, individui e gruppi in modo eguale, ogni uomo che riesce a leggere e comprendere il Corano riesce a sentirne il significato senza fatica. Certi potrebbero dire: Comunicare con gli individui e i gruppi ha sempre due scopi distanti l'uno dall'altro, come ha fatto il Corano a realizzare questo complesso comunicativo? Dr. Mohamed Abdullah Darzaz disse, nel suo fantastico libro (La Grandiosa Notizia): Se comunichi con gli intellettuali nello stesso modo, semplice e chiaro, con cui comunichi con le persone meno intelligenti. Li daresti l'impressione di averli abbassati a un livello comunicativo inferiore. E se invece parlassi con i meno intelligenti allo stesso modo con cui comunichi con gli intellettuali, basato sulla comprensione e l'afferrare al volo i significati, perché non capirebbero mai. Se vuoi comunicare agli intellettuali e ai meno intelligenti un annuncio non c'è altra soluzione che comunicarlo separatamente. Devi anche comunicare con i bambini in modo diverso dagli adulti. Una frase che puoi comunicare agli intellettuali e ai meno intelligenti, agli intelligenti e agli stupidi, al popolo a ai sovrani e sarà compresa da tutti, nonostante la diversità di comprensione tra loro, la puoi trovare solo nei versi coranici. Solo il Sacro Corano può essere considerato dai più eloquenti il più veridico Libro, e i più semplici lo sentiranno in fondo al cuore essendo al contempo facile da capire. È il piacere di ogni individuo e comunità, Dio disse: (Invero abbiamo reso facile il Corano, che vi servisse da Monito. C'è qualcuno che rifletta [su di esso]?) 288. Il miracolo retorico nel Sacro Corano si manifesta chiaramente nelle sue parole, nessuna parola può sostituire l'altra, questa è una cosa che anche gli arabi più eloquenti compresero pienamente. Cercando con persuasione nelle parole del Corano troveremo che ogni parola usata in un punto preciso per la precisione del significato che descrive e nessun altro vocabolo ha lo stesso significato. Scopriamo quanto meraviglioso è questo Libro nell'uso delle due parole: moglie e sposa. Il Corano usò la parola "sposa" quando citò Adamo ed Eva (Al-Baqara 35, Al-A'râf 19, Tâ- Hâ 117), mentre usò la parola "moglie" come: La moglie del principe (che venne citata nella storia di Yusuf-Giuseppe), la moglie di Lot e la moglie del faraone. Potrebbe sembrare che una di queste parole può sostituire l'altra, per esempio dire "La moglie di Adamo" invece di " La sposa di Adamo". E dire " La sposa del principe" al posto di "La moglie del principe". Questo non è possibile nel Corano perché Eva era la sposa di Adamo, essendo la prima coppia di umani, non era una donna tra molte altre, ma era l'unica sposa e quest‟accoppiamento era il motivo della sua stessa esistenza. Il Corano scelse tra i due vocaboli il più appropriato, la parola "sposa" la usò quando era la base di una situazione, che sia un miracolo o altro Dio disse: (Fa parte dei Suoi segni l'aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono) 289. E disse: (e dicono: “Signore, dacci conforto nelle nostre spose e nei nostri figli e fai di noi una guida per i timorati [di Allah]”) 290.

287 Interpretazione del Sacro Corano, 12-18. 288 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qamar (La Luna), 17. 289 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Rum (I Romani), 27. 290 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Furqân (Il discrimine), 74.

76 Parlando anche delle spose dell‟Aldilà disse: (E annuncia a coloro che credono e compiono il bene, che avranno i Giardini in cui scorrono i ruscelli. Ogni volta che sarà loro dato un frutto diranno: “Già ci era stato concesso!”. Ma è qualcosa di simile che verrà loro dato; avranno spose purissime e colà rimarranno in eterno) 291. E anche: (Di': “Posso insegnarvi qualcosa meglio di ciò? Per quelli che sono timorati ci sono, presso il Signore, giardini nei quali scorrono ruscelli ed essi vi resteranno in eterno, e spose purissime e il compiacimento di Allah”. Allah osserva i Suoi servi) 292. E altri versi coranici. E se venisse a mancare il riposo, l'amore e la tenerezza da una relazione coniugale con un tradimento o differenza nella fede, allora sarebbe considerata una moglie e non una sposa. Dio disse: (Chiese allora [il re alle donne]: “Qual era la vostra intenzione quando volevate sedurre Giuseppe?”. Risposero: “Allah, ce ne guardi! Non conosciamo male alcuno a suo riguardo”. La moglie del principe disse: “Ormai la verità è manifesta: ero io che cercavo di sedurlo. In verità, egli è uno di coloro che dicono il vero”) 293, (Disse la moglie di Faraone: “[Questo bambino sarà] la gioia dei miei occhi e dei tuoi! Non lo uccidete! Forse ci sarà utile, o lo adotteremo come un figlio”. Non avevano alcun sospetto) 294. E disse delle mogli di Noè e Lot: (Allah ha proposto ai miscredenti l'esempio della moglie di Noè e della moglie di Lot. Entrambe sottostavano a due dei Nostri servi, uomini giusti. Entrambe li tradirono, ed essi non poterono in alcun modo porle al riparo da Allah. Fu detto loro: “Entrate entrambe nel Fuoco, insieme con coloro che vi entrano”) 295. E la "moglie del Faraone" che non fu più sua "sposa" essendo, lei, credente mentre lui non lo era, Dio disse: (Allah ha proposto ai credenti l'esempio della moglie di Faraone, quando invocò: “Signore, costruiscimi vicino a Te una casa nel Giardino. Salvami da Faraone e dalle sue opere sue. Salvami dagli ingiusti”) 296. È importante sapere che il legame di coppia tra gli umani, gli animali e le piante è un legame tra la vita e la riproduzione, per questo s‟intende sia il maschio che la femmina quando si parla di sposo o coniugi Dio disse (Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi) 297. E: (Gloria a Colui Che ha creato le specie di tutto quello che la terra fa crescere, di loro stessi e di ciò che neppure conoscono) 298. E molti altri versi. Se lo scopo del matrimonio non fosse compiuto, per sterilità o la morte del coniuge, allora bisognerebbe usare il vocabolo "moglie", come nel caso della "moglie di Abramo" e "la moglie di Imran", Allah l'Altissimo disse: (Sua moglie era in piedi e rise. Le annunciammo Isacco e dopo Isacco, Giacobbe) 299, (Quando la moglie di Imrân disse: “Mio Signore, ho consacrato a Te, e solo a Te, quello che è nel mio ventre. Accettalo

291 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 25. 292 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 15. 293 Interpretazione del Sacro Corano, Yûsuf (Giuseppe) 51. 294 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qasas (Il Racconto) 9. 295 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tahrim (L'lnterdizione) 10. 296 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tahrim (L'lnterdizione) 11. 297 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne) 1. 298 Interpretazione del Sacro Corano, Ya Sin 36. 299 Interpretazione del Sacro Corano, Hûd 71.

77 da parte mia. In verità Tu sei Colui Che tutto ascolta e conosce!”) 300. E: (Venne dunque sua moglie gridando, colpendosi il volto e dicendo: “Sono una vecchia sterile!”) 301. Zaccaria, supplicando Dio, disse: (Mia moglie è sterile e temo [il comportamento] dei miei parenti dopo di me: concedimi, da parte Tua, un erede) 302. E: (Disse: “Come potrò mai avere un figlio? Mia moglie è sterile e la vecchiaia mi ha rinsecchito”) 303. Quando Dio accettò le sue preghiere e avverò le sue richieste, guarendo la sterilità della moglie e dando il senso al matrimonio, disse: (Lo esaudimmo e gli demmo Giovanni e sanammo la sua sposa. In verità tendevano al bene, Ci invocavano con amore e trepidazione, ed erano umili davanti a Noi) 304. Nei versi di legislazione coniugale, nei casi in cui il matrimonio è ancora valido, nel caso di eredità o nel periodo di ritiro di quattro mesi e dieci giorni in cui non deve uscire e non deve sposarsi come disse Dio: (Quelli di voi che moriranno lasciando delle mogli, [stabiliscano] un testamento a loro favore, assegnando loro un anno di mantenimento e di residenza. Se esse vorranno andarsene, non sarete rimproverati per quello che faranno di sé in conformità alle buone consuetudini. Allah è potente e saggio) 305. Ma quando invece il vincolo coniugale viene rotto con il divorzio, allora la legislazione è per le donne non per gli sposi, Dio disse: (Non ci sarà colpa se divorzierete dalle spose che non avete ancora toccato e alle quali non avete stabilito la dote. Fate loro comunque, il ricco secondo le sue possibilità e il povero secondo le sue possibilità, un dono di cui possano essere liete, secondo la buona consuetudine. Questo è un dovere per chi vuol fare il bene) 306. E: (Se divorzia da lei [per la terza volta] non sarà più lecita per lui, finché non abbia sposato un altro. E se questi divorzia da lei, allora non ci sarà peccato per nessuno dei due se si riprendono, purché pensino di poter osservare i limiti di Allah) 307. Nell'ultimo caso il matrimonio con il secondo deve avere lo scopo di legame coniugale e non per tornare al primo marito, avendo un matrimonio fasullo con il secondo! Nei versi legati al ripudio di alcuni mariti, una donna musulmana discuteva con il Profeta e si lamentava del marito che la ripudiava, Dio disse: (Coloro che paragonano le loro mogli alla schiena delle loro madri e poi si pentono di quello che hanno detto, liberino uno schiavo prima di riprendere i rapporti coniugali. Siete esortati a far ciò. Allah è ben informato di quello che fate) 308. Quindi il matrimonio è sospeso fino a che il marito rimedi con il digiuno prima di riprendere i rapporti coniugali. I meravigliosi miracoli retorici nel Sacro Corano sono molto chiari anche nei racconti coranici, che differenziano da racconti lunghi e storie corte, ma in generale sono racconti che hanno lo scopo di tranquillizzare le anime pronte a conoscere la saggia verità. Come straordinario esempio, che si eleva anche dai requisiti definiti dagli autori e scrittori. Dio disse, ripetendo le parole

300 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran) 35. 301 Interpretazione del Sacro Corano, Adh-Dhariyat (Quelle che spargono), 29. 302 Interpretazione del Sacro Corano, Maryam (Maria) 5. 303 Interpretazione del Sacro Corano, Maryam (Maria) 8. 304 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Anbiy (I profeti) 90. 305 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca) 240. 306 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca) 236. 307 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca) 230. 308 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Mujadala (La Disputante) 3.

78 di Abramo: (Signore, donami un [figlio] devoto”, Gli demmo la lieta novella di un figlio magnanimo, Poi, quando raggiunse l'età per accompagnare [suo padre questi] gli disse: “Figlio mio, mi sono visto in sogno, in procinto di immolarti. Dimmi cosa ne pensi”. Rispose: “Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò rassegnato”* Quando poi entrambi si sottomisero, e lo ebbe disteso con la fronte a terra, Noi lo chiamammo: “O Abramo,hai realizzato il sogno. Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene Questa è davvero una prova evidente” E lo riscattammo con un sacrificio generoso.) 309. In sessanta parole (nella versione araba del Corano), Dio ha narrato una storia miracolosa... d'altra parte il tempo dell‟episodio è pochissimo, un padre stava per uccidere il proprio figlio, dopo averlo steso a terra, Dio li rivelò: (Poi, quando raggiunse l'età per accompagnare [suo padre questi] gli disse: “Figlio mio, mi sono visto in sogno, in procinto di immolarti. Dimmi cosa ne pensi”. Rispose: “Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò rassegnato”) 310. Il miracolo in questo racconto ho lo stile si sospensione, che non annoia mai il lettore per quanto legga e rilegga la storia. Il Corano è la parola miracolosa di Dio, ogni parola e vocabolo è al posto giusto, con una saggezza e uno scopo divino e se i demoni e gli uomini si unissero per scrivere un solo verso simile a quelli divini, non ci riuscirebbero mai. Questi sono solo alcuni dei miracoli linguistici e retorici nel Sacro Corano. I cristiani moderni riconoscono la grandiosità del Corano, uno di loro è Joseph Charles Mardus 311, orientalista francese che ha tradotto sessanta-trè testi del Corano, per ordine del ministero degli affari esteri egiziano, disse nell'introduzione della traduzione pubblicata nel 1926: " Lo stile del Corano puo essere solo quello del Altissimo Creatore, questo stile non puo essere che Divino e Ia verita e che Ia maggior parte di coloro che piu sospettarono della sua veridicita sono gli stessi che ne rimangono impressionati 312.

309 Interpretazione del Sacro Corano, As-Saffat (I Ranghi) 100-107. 310 Interpretazione del Sacro Corano, As-Saffat (I Ranghi) 102. 311 Joseph Charles Mardus: Nato al Cairo (1868-1949), noto fisico e traduttore francese oggi è conosciuto per aver tradotto Le mille e una Notte dall'arabo al francese 312 Joseph Charles Mardus: Nato al Cairo (1868-1949), noto fisico e traduttore francese oggi è conosciuto per aver tradotto Le mille e una Notte dall'arabo al francese

79 Il secondo tema: Il miracolo legislativo Il corano contiene anche un altro miracolo, riconosciuto da tutti gli specialisti, anche da coloro che non comprendono l'arabo, essendo legato a un concetto e a un contenuto, il miracolo della riforma legislativa che contiene i più magnifici istruzioni e insegnamenti per guidare gli uomini sulla retta via, per dare consigli agli individui, donare felicità alle famiglie, guidare la comunità, costruire la nazione e fondare relazioni internazionali solide e sostenute 313. Si sa bene che il Sacro Corano è la fonte della legislazione islamica, tutti i testi coranici sono precisi e certi da quando il Profeta ce li riferì, senza cambiamenti o recensioni i musulmani trasmettevano il Corano per iscritto generazione dopo generazione per molti secoli e non cambiò niente da quando venne recitato e scritto quattordici secoli fa. Il Sacro Corano scese come documentazione dei vantaggi generali dell'islam, è una religione equilibrata che raggruppa i diritti spirituali e fisici e i benefici vitali e dell'Aldilà, Dio disse: (E così facemmo di voi una comunità equilibrata, affinché siate testimoni di fronte ai popoli e il Messaggero sia testimone di fronte a voi) 314. Il suo scopo è di raggiungere la felicità mondana perfezionando lo spirito con la giusta fede, la conoscenza di Dio, le buone azioni, le buone maniere. Non solo con la fede e la dipendenza da Dio e nemmeno con le suppliche. Il Corano lega la fede e le vere azioni incitando i credenti ed è facile, non è difficoltoso, Dio disse: (Allah non impone a nessun'anima al di là dalle sue capacità) 315, e: (Allah non vi vuole imporre nulla di gravoso) 316. Su questa base viene costruita la regola ma se questo compito è difficoltoso da compiere allora può essere alleggerito o persino completamente giustificato e perdonato. Per esempio il malato che si crede che guarirà ma per adesso non riesce a digiunare viene giustificato come colui che è in viaggio, quindi dovranno entrambi recuperare i giorni di digiuno persi in malattia o viaggio. Mentre il malato che non ha speranze di guarire viene anch'esso giustificato ma deve sfamare un bisognoso per ogni giorno in cui non riesce a digiunare, a condizione che abbia le capacità finanziarie necessarie. Dio vietò l'eccesso nel culto e vietò le torture dell'anima o che una persona si punisca o si torturi, permise gli abbigliamenti e gli ornamenti ma senza eccessi o esagerazioni, Allah l'Altissimo disse: (O Figli di Adamo, abbigliatevi prima di ogni orazione, Mangiate e bevete, ma senza eccessi, che Allah non ama chi eccede, Di': “Chi ha proibito gli ornamenti che Allah ha prodotto per i Suoi servi e i cibi eccellenti?”. Di': “Appartengono ai credenti, in questa vita terrena e soltanto ad essi nel Giorno della Resurrezione”, Così spieghiamo i Nostri segni ad un popolo che sa, Di': “Il mio Signore ha vietato solo le turpitudini palesi o nascoste, il peccato e la ribellione ingiusta, l'attribuire ad Allah consimili, a proposito dei quali [Egli] non ha concesso

313 Tratto da Al-Qaradawy, introduzione per lo studio del Shari'a islamica, 36. 314 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca) 143. 315 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca) 286. 316 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 6.

80 autorità alcuna e il dire contro Allah cose di cui non conoscete nulla”) 317, e: (Di': “O Gente della Scrittura, non esagerate nella vostra religione) 318. Il Corano ha vietato l'eccesso nel culto e gli eremiti e considerò anche le differenze di comprensione tra gli uomini. Ci sono versi chiari e definitivi che vengono compresi allo stesso modo perché hanno un solo significato e altri possono essere interpretati in diversi modi e quindi vengono lasciati alla scelta degli individui stessi. Così fece il Profeta con i suoi compagni quando scese il verso di Soorat Al-Baqara (La Giovenca) che accennava al divieto del vino, alcuni di loro lo presero come un divieto definitivo mentre altri lo considerano un divieto non definitivo, il Profeta non interferì con nessuno di loro finché scese il verso in Soorat Al-Ma'ida (La tavola imbandita) che vietava definitivamente il vino, per questo Dio disse: (Queste metafore Noi le proponiamo agli uomini, ma non le capiscono se non i sapienti) 319. I doveri religiosi generali e i divieti religiosi generali vengono definiti solo con un testo chiaro e definitivo. Ugualmente, il Corano ha stabilito il principio di giudicare le persone secondo ciò che manifestano esteriormente perché Allah è l'unico che può giudicarle in base a quello che portano nel cuore. Perciò qualsiasi atto punitivo da parte dei governatori, presidenti o del califfo, deve basarsi unicamente sulle trasgressioni concrete commesse nei confronti degli altri. Il Corano ha identificato il perno esterno dell'intero culto con il seguire gli insegnamenti del Profeta come si presentano esternamente. Il perno interno invece è stato associato con la devozione ad Allah l'Altissimo e con la sincerità dell'intenzione. Ognuno degli aspetti citati è degno di essere una delle mete speciali della Rivelazione, portatrice del benessere a tutte le creature, e dimostra la sua origine divina 320. Il miracolo legislativo del Corano non si limita agli aspetti comportamentali delle persone ma si manifesta anche nel campo della politica come viene intesa nell'Islam. Difatti, tutti gli imam si basano sul principio della Shura (il consulto) nell'esecuzione delle leggi, perciò il grande imam oppure il califfo è un esecutore della legge di Allah in questo mondo. L'Altissimo disse: (Si consultano vicendevolmente su quel che li concerne) 321. l'Islam impone al califfo di consultarsi con persone di fiducia approvate dal popolo per tutelare e servire gli interessi degli individui e della comunità. Il primo a eseguire La Shura è stato il Profeta stesso. Difatti, egli consultava le persone che avevano una certa stima nella società prima di prendere qualsiasi decisione politica, o riguardante la gestione generale della società, dando così l'esempio da seguire. Inoltre, Il Corano non ha trascurato la riforma finanziaria. Esso ha delucidato il vero significato del denaro di cui tutti quanti dobbiamo essere coscienti. Allah l'Altissimo disse: (Sarete certamente messi alla prova nei vostri beni) 322. Il denaro rappresenta una

317 Interpretazione del Sacro Corano, Al-A'râf, 31-32. 318 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 77. 319 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Ankabut (Il Ragno), 43. 320 Tratto da La Rivelazione di Mohamed di Mohammed Reda Rachid, p. 283-287. 321 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shura (La Consultazione), 38. 322 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 186.

81 tentazione per tutti gli esseri umani, e potrebbe, secondo l‟uso che se ne fa, essere una fonte di felicità e di beatitudine o al contrario causa di dannazione e d‟ignominia. Difatti, chiunque spenda la sua fortuna seguendo le raccomandazioni del Corano e della Sunnah avrà in compenso la prosperità in questo mondo e nell'Aldilà, mentre chi la sperpera contro la causa di Allah, riceverà un doloroso castigo: (Siate generosi sul sentiero di Allah, non gettatevi da soli nella perdizione, e fate il bene, Allah ama coloro che compiono il bene) 323. Allah l'Altissimo disse anche: (I miscredenti dilapidano i loro beni per distogliere [le genti] dal sentiero di Allah. Li dilapideranno, poi li rimpiangeranno e infine soccomberanno. I miscredenti saranno radunati nell'Inferno) 324. Nella sua lotta contro le piaghe causate dalla cattiva gestione delle fortune, Il Corano non si limita alla parte teorica, ma presenta anche dei modi concreti per sanarle. Esso ha prescritto l‟elemosina e ha definito i suoi legittimi beneficiari e ha proibito l'usura: (O voi che credete, non cibatevi dell'usura che aumenta di doppio in doppio. E temete Allah, affinché possiate prosperare) 325. Ha ugualmente vietato la corruzione, appropriarsi iniquamente dei beni altrui e imbrogliare nel pesare le merci: (Guai ai frodatori, che quando comprano esigono colma la misura, ma quando sono loro a misurare o a pesare, truffano) 326. Siamo convinti che la legislazione divina sia valida in qualsiasi tempo e luogo e l'esame della storia dell'Islam ne fornisce la conferma. Fin dall'avvento dell'Islam fino al giorno d'oggi e nonostante la differenza delle razze, delle lingue e delle culture della che credono nell'Islam come religione, la legislazione coranica è sempre stata presente in qualsiasi momento e campo della vita dei musulmani nei minimi dettagli. Si rimane meravigliati pensando che Il Corano è stato precisissimo nel prescrivere i diritti e i doveri dell'uomo, sia stato rivelato a Mohamed Ebn Abdullah, il Profeta analfabeta più di 1400 anni fa, in un periodo che non supera i dieci anni. A questo proposito Allah disse che tutto ciò che riguarda la natura umana e i bisogni legali, costituzionali e legislativi delle persone è stato trattato nel Corano: (Non abbiamo dimenticato nulla nel Libro) 327. Il Profeta afferma nel suo ultimo sermone: (Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islam) 328. Difatti, quella islamica è una legislazione completa, e questo di per sé è un aspetto miracoloso che dimostra la sua grandiosità e la sua diversità rispetto alle leggi umane che cambiano da un‟epoca all‟altra, anzi a volte, subiscono delle modifiche nel giro di un anno o addirittura di un mese. Se noi consideriamo le leggi penali negli stati uniti, notiamo che esse non sono uguali dappertutto. Giudicato per lo stesso delitto, l‟accusato può ottenere la pena di morte in uno

323 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 195. 324 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Anfâl (Il bottino), 36. 325 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 130. 326 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Mutaffifin (I Frodatori), 1-3. 327 Interpretazione del Sacro Corano, Al-An'âm (Il bestiame), 38. 328 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 3.

82 stato e l‟ergastolo in un altro. Per la legislazione coranica, il caso è diverso. Essa è chiara ed è stata applicata secoli fa e rimarrà valida nei tempi venturi. È veramente miracolosa l‟applicabilità della legislazione coranica in diverse epoche, inclusa quella del Profeta durante la quale le pene per i reati sono state inflitte pochissime volte. Difatti, l‟applicazione della legislazione islamica è un fatto protettore per qualsiasi società che le garantisce la stabilità e la sicurezza. Durante il regno del califfo Abu Bakr, Omar Ebn Al-Khattab ( che Allah sia soddisfatto di entrambi) che era responsabile della magistratura, pensò di dimettersi dopo un anno dalla sua nomina all‟incarico perché non ci è mai stata neanche una controversia fra due persone. Questo dimostra palesemente l‟esemplarità di una società che ha messo in atto la legge islamica 329. Durante il regno di Omar Ebn Abdulaziz (che Allah sia soddisfatto di lui), la civiltà islamica giunse all‟apice della sua gloria. Come califfo, egli seppe applicare la legge con saggezza, giustizia e integrità. Quindi, prendendo in paragone le ere in cui i governatori hanno mostrato maggior interesse all‟applicazione della legge islamica e che si sono attenuti agli insegnamenti del Corano, si nota che le loro società hanno raggiunto livelli altissimi di sviluppo politico, economico, sociale e civile. L‟era di Salaheddine Alayyubi e prima di lui Nureddine Mahmud, e l‟era degli Umaydi in Andalusia e altre sono tutte testimonianze della grandiosità della legislazione islamica e della sua completezza. Tra gli innumerevoli esempi della validità delle leggi coraniche per qualsiasi tempo e luogo, si possono citare le leggi sull‟eredità. A parte la società musulmana, nessun‟altra è riuscita a non modificare le dette leggi. Quelle islamiche citate nel Corano sono rimaste uguali dall‟avvento dell‟Islam fino al giorno d‟oggi. In sura An-Nisâ' (Le Donne) troviamo le leggi dell‟eredità che continua a essere adottata da 1400 anni da miliardi di persone, L‟Altissimo disse, (Ecco quello che Allah vi ordina a proposito dei vostri figli: al maschio la parte di due femmine. Se ci sono solo femmine e sono più di due, a loro [spettano] i due terzi dell'eredità, e se è una figlia sola, [ha diritto al] la metà. Ai genitori [del defunto] tocca un sesto, se [egli] ha lasciato un figlio. Se non ci sono figli e i genitori [sono gli unici] eredi, alla madre tocca un terzo. Se ci sono fratelli, la madre avrà un sesto dopo [l'esecuzione de]i legati e [il pagamento de]i debiti. Voi non sapete, se sono i vostri ascendenti o i vostri discendenti, ad esservi di maggior beneficio. Questo è il decreto di Allah. In verità Allah è saggio, sapiente. A voi spetta la metà di quello che lasciano le vostre spose, se esse non hanno figli. Se li hanno, vi spetta un quarto di quello che lasciano, dopo aver dato seguito al testamento e [pagato] i debiti. E a loro spetterà un quarto di quello che lasciate, se non avete figli. Se invece ne avete, avranno un ottavo di quello che lasciate, dopo aver dato seguito al testamento e pagato i debiti. Se un uomo o una donna non hanno eredi, né ascendenti né discendenti, ma hanno un fratello o una sorella, a ciascuno di loro toccherà un sesto, mentre se sono più di due divideranno un terzo, dopo aver dato seguito al testamento e [pagato] i debiti senza far torto [a nessuno]. Questo è il comando di Allah. Allah è sapiente, saggio) 330.

329 Tratto da: Al-Tobary, La Storia dei Profeti e dei Re, p. 351-352. 330 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 11-12.

83 Gli aspetti miracolosi della legislazione sull‟eredità paiono chiari quando si paragonano alle leggi occidentali antiche e moderne. La legge della successione dei romani presenta parecchie somiglianze con quella islamica. Difatti, il suo sistema si basava sul legame di parentela con il de cuius (la persona defunta). Acquistavano il titolo di eredi, i parenti discendenti (figli e i loro figli) mentre congiunto/a, figlie e parenti ascendenti (es. padre o nonno) erano esclusi. L‟Islam include parenti ascendenti e discendenti nel sistema ereditario senza escludere il congiunto/a. Gli ebrei invece stabiliscono come unico erede il figlio maggiore, e se egli viene a mancare, diventano eredi, le parenti femmine, il padre, il nonno oppure i fratelli. La moglie non può ereditare suo marito mentre quest‟ultimo ne ha il diritto e viene considerato unico erede della moglie. Se noi ci spostiamo in occidente, il diritto di successione francese è il più somigliante a quello musulmano riguardo alle cause dell‟eredità. L‟Islam però consente ai congiunti di ereditare l‟uno dall‟altro nella presenza dei parenti discendenti maschi e femmine, anche se la parte ereditata è minore in paragone a quando questi ultimi mancano. Il diritto francese comunque non considera erede il congiunto, egli però ha il diritto di sfruttare una parte del patrimonio lasciato per mantenere il suo livello sociale. Nel Regno Unito, i coniugi ed i parenti ascendenti (nella presenza dei discendenti) non hanno il diritto di ereditare. È il primogenito del defunto che è privilegiato in questo caso. Il diritto della successione tedesco è più affine a quello musulmano e a quello francese con la differenza che per esso, i figli maschi e femmine ereditano una parte uguale del patrimonio del defunto. In più esso concede una parte dell‟eredità anche ai parenti collaterali come zii paterni e materni di entrambi i sessi 331. Il mondo musulmano ha attuato il suo diritto sofisticato ed efficace di successione per quattordici secoli senza incontrare problemi di nessuna natura mentre in tutto il resto del mondo, le sopracitate leggi sono sempre state soggetti a cambiamenti e aggiornamenti per avvicinare quello islamico. Alcuni esperti non musulmani imparziali hanno affermato la singolarità e l‟eccezionalità di questo sistema. Alfred Von Kremer disse: “Il diritto della successione islamico è un esempio originale ed eccellente della legislazione islamica”. Janar e Bray nel loro libro L‟economia Indiana elogiano il sistema islamico dell‟eredità che dà totale libertà alle persone nella gestione del patrimonio da loro ereditato o costruito dopo la loro morte, le persone che potrebbero ereditarlo sono più numerose rispetto a quelle elencate dalle leggi indiane 332. È sorprendente sapere che fra gli obiettivi principali della legislazione dell‟eredità islamica c‟è la frammentazione delle ricchezze. Allah ha permesso il possedimento dei beni e l‟investimento economico senza alcuna restrizione a patto che si faccia tutto seguendo le Sue leggi. Poiché questo può portare alla concentrazione delle ricchezze nelle mani di poche persone che con il loro potere economico possono manipolare i destini del popolo e influenzare il corso della giustizia e l‟equilibrio della società, L‟Altissimo disse: (Il bottino che Allah concesse al Suo Inviato, sugli abitanti delle città, appartiene ad Allah e al Suo Inviato, ai [suoi] familiari, agli orfani, ai poveri e al viandante diseredato,

331 Tratto dalla rivista elettronica Il Mondo dell‟opinione, articolo di Mohamed Abdelwahab Aljuburi. 332 Tratto da L‟Islam e il Socialismo di Mirza Muhammad Hussein.

84 cosicché non sia diviso tra i ricchi fra di voi. Prendete quello che il Messaggero vi dà e astenetevi da quel che vi nega e temete Allah. In verità Allah è severo nel castigo) 333. Per dividere i beni accumulati, l‟Islam usa diversi metodi fra cui il sistema dell‟eredità che fra altro divide i patrimoni ereditati in tre, quattro e anche otto parti e raramente il totale dell‟eredità si distribuisce a una sola persona. Esso insiste anche che ogni erede deve prendere la sua parte: (Agli uomini spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti; anche alle donne spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti stretti: piccola o grande che sia, una parte determinata) 334. Inoltre esso ha fatto spostare parti delle ricchezze da una famiglia all‟altra tramite le mogli. Difatti, per l‟Islam le persone sono uguali e perciò niente vieta che un ricco sposi una povera o vice versa il che impedisce la concentrazione delle ricchezze in un‟unica categoria di persone e favorendo la loro circolazione. È meraviglioso constatare le conseguenze sociali positive del sistema della successione islamico. È da sottolineare che esso aiuta a ridurre le differenze fra i ceti sociali quando combatte l‟accumulo delle ricchezze presso una minoranza e frammentando i loro beni. Difatti, il patrimonio di un ricco di oggi si trasferisce dopo la sua morte ai suoi figli, nipoti o parenti. Perciò il povero di oggi, grazie all‟eredità, può progredire nella scala sociale e potrebbe diventare anche lui ricco dopo la morte di un parente o dopo aver contratto matrimonio con una donna ricca 335. Questo sistema favorisce anche il consolidamento dei legami familiari. A volte, il fratellastro, oppure la sorellastra, sua nipote ( la figlia di suo fratello), sua sorella o padre possono ereditare nello stesso tempo dallo stesso parente. Per quelli che non hanno il titolo di erede, il Corano ha istituito il testamento grazie al quale anche loro usufruiscono di una parte del patrimonio del defunto: (Quando la morte si avvicina a uno di voi, se lascia dei beni, gli è prescritto il testamento in favore dei genitori e dei parenti, secondo il buon uso. Questo è un dovere per i timorati) 336. Il Corano non ha tralasciato neanche i parenti che non sono né eredi legittimi né quelli testamentari e ha chiesto di consolarli con una parte anche minima del patrimonio: (Se altri parenti, gli orfani e i poveri assistono alla divisione, datene loro una parte e trattateli con dolcezza) 337. Nonostante il suo ruolo nel consolidamento della solidarietà sociale, Allah ha limitato la parte da concedere tramite testamento fino a un terzo dei beni e non oltre per non causare torto agli eredi legittimi o recarli danni. È tassativo che il testamento sia fatto con un buono scopo. Tramite il testamento il musulmano potrebbe, per esempio, ricompensare qualcuno per una buona azione nei suoi confronti, aiutare un parente

333 Interpretazione del Sacro Corano, AI-Hashr (L'Esodo), 7. 334 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 7. 335 Ahmad Yussuf Sulaiman, "Il Miracolo legislativo del diritto della successione nel Sacro Corano e le sue conseguenze economiche e sociali”, p.125-126 (uno studio presentato durante l‟ottavo Congresso mondiale sugli aspetti miracolosi del Corano e della Sunna, Ministero degli Awqaf kuwetiano). 336 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 180 337 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 8.

85 bisognoso a vivere in modo dignitoso, continuare ad aiutare una persona povera anche dopo il decesso 338. Prof. Refaat Al-awady disse: “L‟Islam non si limita nella distribuzione delle ricchezze fra gli individui alle leggi della successione, bensì l‟ha complimentato con l‟istituzione del testamento, come se esso, per com‟è stato ideato, miri a coprire le spese di alcuni individui, istituzioni sociali, scientifici e altri” 339. Altra prova della magnificenza della legislazione coranica è che è stata apprezzata anche dai non musulmani in alcuni paesi sviluppati. In Inghilterra per esempio, il quotidiano Daily Mail spiega che non meno di ottantacinque tribunali inglesi applicano le leggi della legislazione islamica nel Regno Unito. Dennis Mc Ayon, l‟accademico specializzato negli affari islamici, afferma la stessa idea in un suo studio, e aggiunge che l‟applicazione delle leggi basate sulla shariaa sono in continuo aumento. L'arcivescovo di Canterbury (Rowan Williams) conferma da sua parte che l'applicazione della shariaa in Gran Bretagna è inevitabile nel futuro, mentre Lord Phillips il presidente della giustizia britannico ha dichiarato nel Luglio del 2008, che è possibile applicare la legge islamica per risolvere le controversie coniugali e quelle finanziarie 340. Per quanto riguarda la crisi finanziaria globale, la legislazione economica nel Corano ha dimostrato la sua capacità di affrontare le sfide, ricevendo così le lodi di molti paesi e organizzazioni. Si può citare a questo proposito il Centro delle Ricerche del Congresso Americano che elogiò in uno studio la finanza delle banche islamiche per la sua resistenza davanti alla recessione economica e alla crisi finanziaria mondiale, rispetto alle banche tradizionali. Lo stesso studio rileva la convinzione di molti osservatori che la finanza islamica rappresenta una via d‟uscita dalla crisi finanziaria internazionale. Lo studio prevede anche il consolidamento della posizione dell‟industria bancaria islamica nel mercato internazionale soprattutto dopo che gli uomini d‟affari e le imprese sono in cerca di fonti alternative di finanziamento adesso che la crisi è ancora in corso ma anche per il futuro 341. Anche il Vaticano ha encomiato la legislazione economica dell‟Islam perché si basa su alti principi morali 342. Tutto ciò è una prova della fonte divina della legislazione islamica, valida nel passato, oggi e lo resterà così anche nel futuro. Questo è uno dei miracoli divini inviati all‟intera umanità.

338 Ahmad Yussuf Sulaiman, ibid, pp.127-8. 339 Tratto da: La Teoria della Distribuzione, Rifaat Alawadi, p.330. 340 www.dailymail.co.uk/news/article-1196165/Britain-85-sharia-courts-The-astonishing-spread-Islamic-justice-closed- doors.html 341 Il sito informativo Almoheet. 342 www.thenational.ae/apps/pbcs.dll/article?AID=/20091206/BUSINESS/712069970/0/opinion (Quotidiano online)

86 Il terzo tema: I miracoli scientifici Il Sacro Corano racchiude in sé anche aspetti miracolosi scientifici ovvero delle teorie e verità provate poi scientificamente dagli studiosi, cui esistenza nel Libro ha lasciato perplessi gli scienziati. Questi aspetti non sono mai stati trattati dagli studiosi musulmani nel passato per un solo motivo: tutto il loro interesse è stato concentrato sugli aspetti storici ma soprattutto su quelli linguistici singolari del Corano, tale la sua eloquenza. Il Corano non è un libro di pura scienza perciò i segni scientifici che vi si trovano sono intesi come dei segnali guida. Si può citare per esempio il suo discorso sull‟impollinazione incrociata nelle piante che avviene a volte grazie alla trasmissione favorita dai venti: (I venti mandammo, portatori di fertilità) 343. L‟espansione dell‟universo è un altro esempio citato nel Corano e provato attendibile dalla scienza moderna. Quattordici secoli fa, mentre l‟astronomia era ancora nei suoi esordi, il Corano dice: (Il cielo lo abbiamo costruito con la Nostra potenza e [costantemente] lo estendiamo nell‟immensità) 344. La parola “cielo” citata in questo versetto e altrove nel Corano si riferisce allo spazio e all‟universo. Questo versetto rivela che l‟universo si espande e cresce, e a questa conclusione è giunta la scienza contemporanea. Difatti, fino agli albori del ventesimo secolo, era diffusa l‟idea di un universo statico, esistito da sempre. Gli studi recenti basati su osservazioni, calcoli precisi e tecniche avanzate hanno sradicato quest‟idea dimostrando che l‟universo ha avuto un inizio e che esso è dinamico e si espande regolarmente. Difatti, all‟inizio del ventesimo secolo il fisico e astronomo belga George Le Maitre 345 ha dimostrato teoricamente la dinamicità e l‟espansione dell‟universo, verità confermata anche dall‟americano Edwin Hubble 346 nel 1929. Quest‟ultimo ha provato che le stelle e le galassie si muovono distanziate fra loro senza interruzione pertanto un universo dove ogni cosa si allontana da ogni altra cosa, è un universo in continua espansione 347. Miracoloso è anche questo versetto Coranico, (E il sole che corre nella sua orbita: questo è il Decreto dell'Eccelso, del Sapiente) 348. L‟uso estremamente significativo del verbo correre non implica il movimento del sole che si nota ad occhio nudo col sorgere del sole, ma indica un vero movimento dimostrato dagli osservatori. L‟Enciclopedia Astronomica spiega che: “Il sole ruota intorno al relativo asse una volta ogni venticinque giorni” 349. Dall‟astrofisica passiamo all‟oceanologia quando consideriamo questo versetto: (Ha lasciato liberi due mari che si incontrassero, con una barriera tra loro che non possono passare) 350. Difatti, gli oceanografi hanno provato recentemente l‟esistenza di una barriera o divisore nel luogo dove si incontra il Mar Mediterraneo e l‟oceano Atlantico

343 Interpretazione del Sacro Corano, AI-Hashr (L'Esodo), 22. 344 Interpretazione del Sacro Corano, Adh-Dhariyat (Quelle che spargono), 47. 345 George Lemaître (1894-1966) è un cosmologo ed astronomo belga che pubblicò nel 1927 la teoria del Big bang che sostiene che un‟enorme esplosione diede origine all‟universo 346 Edwin Hubble (1889-1953), astronomo e astrofisico Americano che ha sostenuto la presenza di tante galassie oltre alla 347 Tratto da: I Miracoli Coranici di Haroun Yehia, p. 12-13. 348 Interpretazione del Sacro Corano, Ya Sin, 38. 349 Tratto da: L‟Enciclopedia Astronomica, di Khalil Badawy, p. 21. 350 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Rahman (II Compassionevole), 19-20.

87 dallo Stretto di Gibilterra. Dall‟esame chimico delle acque di entrambi, risulta che l'acqua del mare Mediterraneo è più calda e salina rispetto a quella dell'Oceano Atlantico, inoltre esiste una differenza nelle creature che popolano i due mari 351. Lo stesso vale per le acque del Golfo di Alaqaba e quelle del Mar Rosso, che presentano caratteristiche e composizioni chimiche e naturali diverse, secondo quanto emerge dallo studio pubblicato dalla missione di Sir John Emery e quella dell‟Università egiziana 352. Altri esempi di versetti coranici miracolosi: (montagne pioli) 353. e (Ha infisso sulla terra le montagne, affinché non oscilli sotto di voi) 354. Secondo la ricerca geologica moderna, le montagne hanno alla base delle radici che sono profondamente radicate nella terra (si prolungano sottoterra da 10 a 15 volte l‟altezza della montagna). Allah ha creato questa estensione sotterranea per immobilizzare la crosta terrestre ed evitare le scosse terrestri e questo fatto è stato scoperto nel 1965 355. Le ricerche hanno dimostrato anche che ogni continente possiede un tipo particolare di montagne e che la loro altezza dipende dalla loro collocazione sulla terra, dal materiale da cui si compongono e dal tipo di terreno che li circonda. I geologi hanno anche confermato la verità di quanto è stato detto 1400 anni fa nel Corano sulla funzione geologica delle montagne come stabilizzatori della terra 356. (Per il mare ribollente) 357. questo è un giuramento che Allah l‟Altissimo fa non per enfatizzare e rendere credibili le sue parole: (chi mai è più veritiero di Allah, nel parlare?) 358. Ma per ammonire gli ignari, orientare gli ubbidienti e stabilire una prova contro i miscredenti. Con questo giuramento, non s‟intende un mare che arde con le fiamme nell‟Aldilà, bensì in questo mondo. Allah ha voluto che questa verità sia rivelata in quest‟era che è caratterizzata da un grande sviluppo scientifico e che gli studi oceanografici moderni confermino l‟esistenza di vulcani infiammati nei fondi marini. Nel suo libro La Natura del Mare e i Suoi Fenomeni, il Prof. Jamal Eddine Elfindi disse: “Gli studi hanno dimostrato che nella crosta del fondale oceanico si trovano delle cavità o crepe profonde causate dalle spaccature da dove fuoriesce la lava vulcanica, riversandosi nel mare; Malgrado la resistenza e la densità delle acque marine, i vulcani riescono a buttare verso l‟alto la loro lava, difatti, a volte queste esplosioni vulcaniche causano la distruzione o la cancellazione totale di alcune isole, si può citare come esempio l‟isola di Krakatua che è sparita dopo due giorni di esplosioni vulcaniche” 359. Nel capitolo“L‟inferno sotto i nostri Piedi”, George Jamu parla dell‟infuocamento dei fondali sottomarini e dei vulcani attivi che vi si trovano, dicendo: “ Le nuvole di fumo nero

351 Tratto da: I Miracoli del Corano alla Luce delle Scoperte scientifiche Contemporanee, di Marwan Al-Tefetnazy, p. 384. 352 Tratto da: Accenni Scientifici dal Corano, di Yacub Yusuf., p.57. 353 Interpretazione del Sacro Corano, An-Naba' (L'Annuncio), 7. 354 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le api), 15. E Luqman, 10. 355 Tratto da: Il Libro del Tawhid di: Abdelmajeed Al-Zandany, p. 72. 356 Tratto da: I Miracoli del Corano alla Luce delle Scoperte scientifiche Contemporanee, di Marwan Al-Tefetnazy, p. 352. 357 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tur (II Monte), 6. 358 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 122. 359 Tratto da: La Natura del Mare e dei Duoi Fenomeni, di Dr. Gamal Eldin El-Findy, p. 210.

88 che fuoriescono dai crateri vulcanici in eruzione, la lava incandescente che scorre ai loro lati e le fonti d‟acqua bollente indussero gli antichi a credere nell‟esistenza di un fuoco che brucia non lontano sotto i nostri piedi pronti per accogliere i peccatori” 360. Quanto è stato spiegato, fin adesso prova l‟aspetto miracoloso del Corano che è stato il primo a parlare dei mari ribollenti. La scienza ha fatto questa scoperta all‟inizio del ventesimo secolo, perciò chiediamo: chi ha informato il Profeta Mohamed (pace e benedizione su di lui) dei vulcani sottomarini che infuocano i mari in quei tempi lontani? 361. (Il cielo lo abbiamo costruito con la Nostra potenza e [costantemente] lo estendiamo nell‟immensità) 362. Riflettendo su questo versetto che Allah, gloria a Lui, rivelò quattordici secoli fa, che parla di un‟estensione continua dell‟universo annunciando che non è fisso. Questa verità è compatibile con quanto scoperto durante la seconda metà del ventesimo secolo. Prima di quel periodo, gli astronomi hanno sempre sostenuto l‟immobilità dell‟universo nel loro tentativo di negare la creazione fino a quando è stato applicato l‟effetto Doppler sul movimento delle galassie esterne alla nostra. L‟austriaco scienziato Christian Doppler constatò che durante il passaggio veloce di un treno, chi ascolta il suono della sua sirena nota che esso diventa più acuto mentre il treno si avvicina dall‟ascoltatore e più basso quando esso si allontana da lui. Doppler spiegò che la sirena emette delle frequenti onde sonore che si comprimono durante l‟avvicinamento all‟ascoltatore (maggiore la frequenza più acuto il tono). Quando il treno si allontana da lui le onde si allungano causando l‟abbassamento della tonalità. Doppler constatò che lo stesso fenomeno si applica anche alle onde di luce. Difatti, quando la luce giunge all‟occhio dell‟osservatore con un movimento abbastanza veloce, si crea una frequenza in quella luce. Nel caso in cui la sorgente della luce si muove avvicinandosi all‟osservatore, le onde si comprimono e la luce visibile si sposta verso la frequenza più alta cioè verso le righe spettrali blu. Se, invece, la sorgente si muove allontanandosi dall‟osservatore, le onde di luce si stirano e di conseguenza la luce visibile diventa rossa. L‟effetto doppler conquistò maggiore importanza quando gli astronomi cominciarono a utilizzare il metodo di analisi spettrale sulla luce proveniente dalle stelle non appartenenti alla nostra galassia e anche per studiare i corpi celesti lontanissimi da noi. Applicando l‟effetto doppler sulla luce che ci giunge dalle stelle delle galassie distanti dalla nostra (Via Lattea), l‟astronomo americano Vesto Slipher si rese conto nel 1914, che la maggior parte delle galassie monitorate si distanziano fra loro e da noi a grande velocità. Questa trovata indusse gli astronomi a studiare il significato del fenomeno per capire se poteva costituire una prova dell‟estensione dell‟universo. Lo stesso Slipher riuscì a confermare nel 1925 che quaranta galassie monitorate da lui si muovevano effettivamente a grandissima velocità distanziandosi fra loro e dalla nostra galassia. Nel 1929, il famoso astronomo americano Edwin Hubble giunse a una conclusione precisa dopo aver adoperato l‟effetto doppler nei suoi studi: le galassie si allontanano dalla Terra, con una velocità proporzionale alla distanza (la legge di Hubble). Grazie a questa legge,

360 Tratto da: Un Pianeta Chiamato Terra di George Jamu, p. 74. 361 Tratto da: I Miracoli del Corano alla Luce delle Scoperte scientifiche Contemporanee, di Marwan Al-Tefetnazy, 390. 362 Interpretazione del Sacro Corano, Adh-Dhariyat (Quelle che spargono) , 47.

89 Hubble e il suo assistente Milon Humason, dall‟osservatore Wilson in California, riuscirono a misurare la distanza che separa tante galassie dalla nostra e pubblicarono i risultati in un articolo nel 1934. Le distanze delle diverse galassie fra loro e la loro distanza con la Via Lattea svelarono il fenomeno dell‟espansione dell‟universo che diede luogo a diverse polemiche fra sostenitori e contrari alla teoria fino a conferma definitiva di essa tramite equazioni matematiche e letture astronomiche nel cielo 363. Oggi, gli scienziati stanno usando spettrometri di massima potenza ed efficienza per l'analisi della luce delle stelle 364. perciò dopo tanti studi hanno confermato che le linee spettrali si spostano verso il rosso (redshift), e quando la sorgente di luce si allontana dall‟Osservatorio che si trova sulla terra, la frequenza della luce diminuisce. Per gli scienziati lo spostamento delle linee spettrali verso il rosso, dimostra che tutti gli oggetti celesti si allontanano gli uni dagli altri, con la conseguente estensione generale dell'universo. Gloria allora a Chi ci ha svelato questa verità mille quattrocento anni fa 365. (E Noi inviammo giù anche il ferro nel quale giace grande forza e che ha molti usi per il genere umano) 366 è un versetto che racchiude in sé un altro miracolo scientifico. Alcuni potrebbero pensare che l‟espressione “inviammo giù” riferita al ferro sia una metafora con cui si intende che Allah creò il ferro per il beneficio dell‟uomo. Il versetto invece va considerato letteralmente e in questo caso capiamo che il ferro fu mandato fisicamente dal cielo, il che allude a un altro aspetto scientifico e miracoloso del Corano. Difatti, le scoperte astronomiche rivelano che il ferro che si trova nel nostro mondo proviene da stelle giganti nello spazio extraterrestre. Tutti i metalli pesanti dell‟universo sono prodotti dal nucleo di una stella grande e poiché il nostro sistema solare non possiede le condizioni idonee per la formazione del ferro questo metallo è prodotto in stelle molto più grandi del sole, dove la temperatura raggiunge centinaia di milioni di gradi. Quando l‟ammontare del ferro prodotto in una stella eccede un certo livello, la stella non può più contenerlo e alla fine esplode in ciò che viene chiamato “nova” o “supernova”. Queste esplosioni fanno sì che il ferro sia emesso nello spazio. Tutto questo dimostra che il ferro non si è formato sulla Terra, ma che fu trasportato dalle supernova, e “inviato giù” come asserito nel versetto. È chiaro che questo non poteva essere conosciuto nel settimo secolo, quando il Corano fu rivelato. Cionondimeno, questo fatto è riferito nel Corano, la parola di Allah, Colui che racchiude tutte le cose nella Sua infinita conoscenza 367. (Invero creammo l'uomo, per metterlo alla prova, da una goccia di sperma eterogenea e abbiamo fatto sì che sentisse e vedesse) 368. Questo versetto contiene un aspetto

363 Tratto da: I Miracoli del Corano alla Luce delle Scoperte scientifiche Contemporanee, di Marwan Al-Tefetnazy, 189. 364 Tratto da: Noi e L‟Universo di Joel Dorony e altri, p. 24. 365 Tratto da: La Storia Della Creazione dell‟Universo di Mokhles Arrais e Ali Mousa, p. 41. 366 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Hadid (II Ferro), 25. 367 Tratto da: I Miracoli del Corano di Haroun Yehia, p. 34 368 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Insan (L'Uomo),2.

90 scientifico miracoloso fin troppo evidente. Tutti i commentatori del Corano hanno spiegato che “la goccia di sperma eterogenea” significa i liquidi mescolati ossia il gamete della femmina e del maschio. Prima della scoperta del microscopio, dieci secoli dopo la Rivelazione del Corano, nessuno sapeva che il feto si forma da un ovulo fecondato simile a una goccia d‟acqua minuscola che contiene una miscela di componenti genetici di entrambi i genitori, oggi chiamati cromosomi. Dio disse: (O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda) 369. Al-Kortoby disse: in questo verso Dio afferma che creò gli uomini da un maschio e da una femmina... alcuni antichi credevano che il feto si formasse solo dal seme maschile crescendo poi nell‟utero femminile nutrendosi del sangue... ma la verità è che il feto viene creato da un maschio e da una femmina, questa è un'affermazione che non permette repliche. La prima fase nella creazione dell‟uomo è la formazione degli spermatozoi nell'organo genitale del padre, perché tutti gli ovuli della madre sono stati formati già da quando lei era ancora un feto. Il liquido seminale, un liquido di alcune gocce, viene citato chiaramente nel Sacro Corano, Dio disse: (è Colui Che ha perfezionato ogni cosa creata e dall'argilla ha dato inizio alla creazione dell'uomo, quindi ha tratto la sua discendenza da una goccia d'acqua insignificante) 370, e : (Non vi creammo da un liquido vile) 371. Ma solo uno spermatozoo dal liquido seminale riesce a fecondare, quindi solo da goccia (Drop like Embrya) e questo viene assicurato nel Sacro Corano in molti versi, Dio disse: (Crede forse l'uomo che sarà lasciato libero? Già non fu che una goccia di sperma eiaculata) 372, e disse anche: (Non vede l'uomo che lo abbiamo creato da una goccia di sperma? Ed eccolo in spudorata polemica) 373. Il Corano descrive meravigliosamente lo sperma che eiacula spontaneamente prima ancora che i microscopi riescano a mostrarci il suo movimento, Dio disse: (Consideri dunque l'uomo da che cosa fu creato! Da un liquido eiaculato) 374. Per la poca capacità visiva di qui erano dotati i primi microscopi Dalempatius disegnò un uomo all'interno della testa di uno spermatozoo nel 1699, prima del diciottesimo secolo di un solo anno, prima di scoprire che il feto viene creato in fasi successive, mentre il Corano dichiarò dal settimo secolo che il feto passa per fasi successive. Dio disse: (Perché non confidate nella magnanimità di Allah, quando è Lui che vi ha creati in fasi successive?) 375.

369 Interpretazione del Sacro Corano, Al Hujurat (Le Stanze Intime), 13. 370 Interpretazione del Sacro Corano, As-Sajda (La Prosternazione), 7-8. 371 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Mursalat (Le Inviate), 20. 372 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qiyama (La Resurrezione), 36-37. 373 Interpretazione del Sacro Corano, Ya Sin, 77. 374 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tariq (L'Astro Notturno), 5-6. 375 Interpretazione del Sacro Corano, Nuh (Noè), 13-14.

91 La prima fase di concepimento avviene fuori dall‟utero, rimaniamo impressionati dalla descrizione del Corano: (Vi crea nel ventre delle vostre madri, creazione dopo creazione, in tre tenebre) 376. Creazione dopo creazione, si intende la formazione e lo sviluppo del feto. Il Corano precisa anche gli "stati" che formano le tre tenebre del ventre materno: la placenta, l'utero e il ventre materno. Il Corano descrive dettagliatamente le fasi di concepimento del feto, con vocaboli precisi e chiari, fasi provate anche dalla scienza moderna, Dio disse: (In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla, Poi ne facemmo una goccia di sperma [posta] in un sicuro ricettacolo, poi di questa goccia facemmo un'aderenza e dell'aderenza un embrione; dall'embrione creammo le ossa e rivestimmo le ossa di carne. E quindi ne facemmo un'altra creatura.* Sia benedetto Allah, il Migliore dei creatori! ) 377. Il feto nelle prime fasi all'interno dell‟utero è molto simile all'embrione (Leech-Like Embryo), nessun sinonimo può descriverlo meglio, senza un cuore che batte e l'aspetto longitudinale, vive nutrendosi del sangue di un'altra creatura, aggrappandosi al rivestimento interno dell'utero, dopodiché cominciano a formarsi gli organi principali. Il feto comincia poi a incresparsi e a formare delle incurvature formando l'abbozzo della futura colonna vertebrale, che assomiglia molto ai segni che lasciano i denti su una gomma o su un pezzo di carne, anche l'embrione arriva alla grandezza di qualcosa di masticabile e si ripiega su se stesso (Chewable mass-like Embryo), il cuore pulsa e cominciano nella settima settimana a formarsi le ossa che vengono coperte con i primi muscoli nell'ottava settimana, Dio disse: (poi di questa goccia facemmo un'aderenza e dell'aderenza un embrione; dall'embrione creammo le ossa e rivestimmo le ossa di carne) 378, questo è semplicemente un confronto scientifico senza precedenti in qualsiasi altro Libro Celeste. Finisce anche la fase di formazione degli organi primari (Organogensis) con la fine dell'ottava settimana. Il feto assume sembianze umane e non manca al parto che la crescita, l'alterazione e le proporzioni della testa e del corpo, Dio disse: ( E quindi ne facemmo un'altra creatura. Sia benedetto Allah, il Migliore dei creatori!) 379. Questi fatti scientifici che il Sacro Corano ci espone non possono provenire da un umano, prima dell'invenzione del microscopio. Ce ne accertammo solo nell'era della rivoluzione scientifica, negli ultimi tre secoli. I non credenti non potendo negare le realtà scientifiche non fanno altro che ignorare e ostinarsi a non capire le prove della rivelazione di Mohamed 380. Contemplando i versi scientifici nel Corano le troveremo miracolose e magnifiche. Dio vietò il matrimonio dei fratelli di latte, bambini che vennero allattati cinque volte dalla stessa donna, il miracolo scientifico in questo caso è che il Sacro Libro considerò i fratelli di latte come i fratelli di sangue per questo motivo ne vietò il matrimonio, disse: (Vi sono

376 Interpretazione del Sacro Corano, Az-Zumar (I Gruppi), 6. 377 Interpretazione del Sacro Corano, Al Mu'minûn (I credenti), 12-14. 378 Interpretazione del Sacro Corano, Al Mu'minûn (I credenti), 14. 379 Interpretazione del Sacro Corano, Al Mu'minûn (I credenti), 14. 380 Tratto da un articolo di Dott. Mohamed Dahdud dal sito l'enciclopedia dei miracoli scientifici nel Corano e nella Sunnah.

92 vietate le vostre madri, figlie, zie paterne e zie materne, le figlie di vostro fratello e le figlie di vostra sorella, le balie che vi hanno allattato, le sorelle di latte) 381. Le ricerche scientifiche provarono la presenza di corpi nel latte materno che causano la formazione di anticorpi nel neonato dopo essersi nutrito del latte da tre a cinque volte... questa è la dose necessaria per formare gli anticorpi nel corpo umano, anche negli animali nati recentemente, prima del completamente del loro sistema immunitario quando vengono allattati acquisiscono alcune caratteristiche genetiche immunitarie dal latte di cui si nutrono, assomigliando così al fratello o alla sorella di latte dalle caratteristiche immunitarie. Venne anche scoperto che questi anticorpi potrebbero causare malattie nel caso i fratelli e le sorelle di latte si sposassero 382. Per questo il saggio verso del Corano che abbiamo citato, che vieta il matrimonio tra sorelle e fratelli di latte. Il Profeta precisò che devono essere cinque allattamenti sfamanti dal seno della stessa donna per diventare fratelli di latte 383. Questi sono solo alcuni dei miracoli coranici che provano che è un Libro disceso dal Cielo al Profeta Mohamed per guidare gli uomini, i più grandi scienziati occidentali equi hanno riconosciuto il miracolo coranico eterno, tra loro Emile Dermengham 384, che disse del Corano: Ogni Profeta deve avere una prova della sua rivelazione e di un miracolo con cui può confrontarsi... il Corano è il miracolo di Mohamed, il suo stile miracoloso e la veridicità delle sue affermazioni fino ad oggi emozionano coloro che lo recitano anche se non sono devoti e pii, Mohamed sfida gli uomini e i demoni a scrivere qualcosa simile al Corano e queste sfide è la miglior prova della veridicità della sua rivelazione 385.

381 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 23. 382 Tratto dal sito: Le notizie della scienza. 383 Spiegazione di un Hadith tratto da Sahih Muslim Libro dell'allattamento (1452) 384 Emile Dermenghem: Orientalista francese, ha lavorato come direttore della Biblioteca d'Algeria, ha scritto (La vita di Mohamed) nel 1929 e (Mohamed e la sua Sunnah islamica) nel 1955 e ha pubblicato un numero di ricerche e articoli i riviste come La rivista africana, la rivista degli studi arabi. 385 Tratto da (La vita di Mohamed, 289) di Emile Dermenghem.

93 Il quarto tema: Il miracolo storico Il Sacro Corano raccontò le storie delle nazioni passate, sfidando ancora una volta i miscredenti, informandoci della storia dei popoli vissuti migliaia di anni fa con precisione e dettagli senza limiti, nessuno storico riuscirebbe a fare altrettanto per quante prove fisiche avessero. Racchiuse nel Corano, ci sono grandi diversità tratte dalle storie degli antichi, specificando che queste storie hanno un effetto e una saggezza più grande dall'essere solo un racconto d'intrattenimento o per il tempo libero, per questo Dio disse: (Nelle loro storie c'è una lezione per coloro che hanno intelletto. Questo [Corano] non è certo un discorso inventato, ma è la conferma di ciò che lo precede, una spiegazione dettagliata di ogni cosa, una guida e una misericordia per coloro che credono) 386. Il miracolo scientifico, come venne descritto da Galal Al-Asiouty, è il contenuto che cita le vicende dei secoli passati e delle nazioni scomparse di cui non si sapeva niente se non il poco trascritto negli antichi libri che vennero studiati per secoli, Mohamed lo citò nei dettagli pur essendo illetterato, non sapeva leggere o scrivere 387. L'uomo è sempre l'uomo da cinque secoli passati ad altri cinque secoli o più futuri, la sua natura non cambierà per questo il Corano conservò le storie degli antichi popoli e i loro profeti ricordando agli uomini le loro vicende per risolvere i problemi simili, a quelli degli antichi, in caso si ripetano. I racconti sono così tanti nel Sacro Libro da contenere la maggior parte dei problemi sociali contenendo anche lezioni e avvertimenti 388. Come esempio, la storia di Noè, che la pace sia con lui, dettagliata dall'inizio della sua rivelazione e la sua revocazione del suo popolo per novecento e cinquanta anni, e il loro rifiuto, alla fabbricazione dell'arca, l'unione dei credenti, il Diluvio Universale, l'annegamento di sua moglie e suo figlio e alla fine la tranquillità e la pace per lui e per i credenti che lo seguirono. Dove imparò il Profeta queste storie dettagliate? Che vennero citati nei libri precedenti ma senza tutti questi dettagli. Per questo Dio concluse la storia di Noè con il seguito verso: (Questa è una delle notizie dell'ignoto, che ti riveliamo. Tu non le conoscevi e neppure il tuo popolo prima di ora. Sopporta dunque con pazienza. In verità, i timorati [di Allah] avranno il buon esito) 389. Questo racconto ricco è solo uno dei tanti racconti coranici che narrano la storia dell'uomo con una precisione miracolosa estraendone anche morali utili agli uomini e alla comunità. Un esempio chiaro del miracolo coranico è nell'accompagnare il nome di Haman con il faraone di Mosè, essendo stato una persona vicina al Faraone: (Disse Faraone: “O notabili! Per voi non conosco altra divinità che me. O Hâmân, accendi un fuoco sull'argilla e costruiscimi una torre, chissà che non ascenda fino al Dio di Mosè! Io penso che sia un bugiardo!”) 390, questo verso contraddice alcune affermazioni in un

386 Interpretazione del Sacro Corano, Yûsuf (Giuseppe), 111. 387 Tratto da La profezia nella scienza coranica, 323/2. 388 Tratto da: Sguardi al Corano, 95-98 di Mohamed Al-Ghazaly. 389 Interpretazione del Sacro Corano, Hûd, 49. 390 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qasas (Il Racconto), 38.

94 antico Libro Sacro Ebreo, che lo presentò come un‟aiutante del Re di Babilonia che recò grandi danni agli israeliani, ma questo avvenne mille e cento anni dopo Mosè. Le scoperte archeologiche provarono la veridicità del Sacro Corano, le scritture geroglifiche citarono Haman negli antichi testi, gli studiosi lo trovarono inciso su una pietra che si trova adesso nel Museo di Hove in Vienna e venne anche citato nel Dizionario Dei Nomi Nel Nuovo Regno che fu scritto basandosi sui nomi ritrovati sulle tavolette, pietre e cartigli e fu presentato come il responsabile delle miniere 391. Un altro miracolo coranico è di conferire il titolo di "Re" al governatore d'Egitto ai tempi del Profeta Yusuf 392, Dio disse: (Disse il re: “Invero, vidi [in sogno] sette vacche… ) 393. Mentre nel Torah fu considerato un Faraone, nel Corano è diverso perché il titolo faraonico che significa (grande casa) non fu usato per indicare i sovrani d'Egitto che dopo i tempi di Yusuf di almeno duecento anni 394, invece ai tempi di Mosè il sovrano d'Egitto veniva chiamato Faraone, nel Torah il sovrano d'Egitto venne sempre chiamato Faraone, sia ai tempi di Abramo che di Yusuf e Mosè 395. Terminiamo questo tema con le magnifiche parole di Fakhr El-Razy: "Queste storie sono una certezza della veridicità del messaggio di Mohamed, essendo illetterato non ha mai letto un libro o studiato con un antico maestro. Quindi questi racconti senza errori o alterazioni li furano rivelati da Allah e questa è una prova delle veridicità del suo messaggio" 396.

391 Tratto da: i miracoli coranici di Haroun Yehia, 71-72. 392 In Soorat Yousif dai versi: 43, 50, 54, 72. 393 Interpretazione del Sacro Corano, Yûsuf (Giuseppe), 43. 394 L'enciclopedia Britannica annunciò che il titolo di (Rè) venne usato poi dagli Hyksok che occuparono l'Egitto (dal 1648 al 1540 a.c) quindi ai tempi in cui Yousif arrivò in Egitto. 395 Tratto da: i miracoli coranici di Haroun Yehia, 74-75. 396 Tratto da: Le chiavi dell'ignoto di Al-Razy, 119/14.

95 Il quinto tema: il miracolo dell‟ignoto Una delle prove della miracolosità del Sacro Corano è il miracolo dell'ignoto (Al-Ghaib), il Corano predì alcuni avvenimenti futuri che avvennero poi proprio come erano state scritte dalle sue parole. Questo è una cosa impossibile per un umano mentre nel Sacro Libro si è ripetuta in molti casi, di cui citeremo solo alcuni… Tra cui le parole di Dio: (Alif, Lâm, Mîm. Sono stati sconfitti i Romani, nel paese limitrofo; ma poi, dopo essere stati vinti, saranno vincitori, tra meno di dieci anni - appartiene ad Allah il destino del passato e del futuro - e in quel giorno i credenti si rallegreranno, dell'aiuto di Allah: Egli aiuta chi vuole, Egli è l'Eccelso, il Misericordioso.) 397, all'origine della storia i persiani, che adoravano divinità oracolari sconfissero i romani che invece erano cristiani credenti. Gli ateisti di Mecca si rallegrarono ma le parole di Dio discesero sul Profeta sfidando gli arabi e dando grandi presagi ai musulmani che i credenti alla fine saranno i vittoriosi. Quello che adesso ci interessa è che il Sacro Corano predì l'ignoto con un testo esplicato e chiaro, sfidando i non credenti e i sospettosi. Ciò che il Corano predì si avverò con la sconfitta dei persiani da parte dei romani ai tempi della Battaglia di Badr 398. Ci sono anche versi coranici che diedero grandi presagi di vittoria ai musulmani contro i loro nemici di Mecca. Il verso: (Presto sarà dispersa la moltitudine e volgeranno in fuga) 399. Quando discese al Profeta, Omar Ebn Al-Khattab disse: Chi sarà la moltitudine sconfitta? Chi volgerà in fuga? Omar disse: nel giorno della Battaglia di Badr vidi il Profeta di Allah fermo dietro al suo scudo che ripeteva: (Presto sarà dispersa la moltitudine e volgeranno in fuga), solo allora capì il significato dei versi coranici 400. Un'altra premonizione e presagio al Profeta e ai credenti era la buona notizia della conquista di Mecca e dei fedeli che faranno Al-Tawaf al Ka'ba, Dio disse: (Allah mostrerà la veridicità della visione [concessa] al Suo Messaggero: se Allah vuole, entrerete in sicurezza nella Santa Moschea, le teste rasate [o] i capelli accorciati, senza più avere timore alcuno. Egli conosce quello che voi non conoscete e già ha decretato oltre a ciò una prossima vittoria) 401. Questo verso discese subito dopo l'accordo del Hodaybiyya. Al-Imam Ebn Kathir disse, spiegando questo verso: il Profeta di Allah quando era a Medina ebbe una visione nel sonno che avrebbe conquistato Mecca e avrebbe fatto Al-Tawaf attorno al Ka'ba, raccontò poi il sogno ai suoi compagni. E quando arrivò l'anno del Patto dell‟Hodaybiyya nessuno di loro legò i fatti con la visione del Profeta che si stava avverando. Poi quando conclusero il patto rinunciando alla Umra e accordandosi di tornare il prossimo anno alcuni sahaba si adirarono. Omar Ebn Al-Khattab andò dal Profeta e li disse: Non ci avevi detto che avremmo visitato La Casa (Al-Ka'ba) e avremmo compiuto Al-Tawaf? Il

397 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Rum (I Romani), 1-5. 398 Tratto da: i motivi della rivelazione di Al-Wahdy, 23-232. 399 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qamar (La Luna), 45. 400 Tratto dal tafsir del Sacro Corano di Ebn Kathir 482/7. 401 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Fath (La Vittoria), 27.

96 Profeta li disse: "Ti ho informato che lo avremmo fatto quest'anno?", Omar rispose, "No", il Profeta disse, " Visiterai La Casa e compierai Al-Tawaf attorno ad essa" 402. 403. Questo avvenne davvero nel anno consecutivo, il Profeta e i suoi compagni eseguirono Al- Umra come li era stato descritto nei suoi Sacri Versi del Corano, con le teste rasate entrando sicuri nella Santa Moschea e questo era sette anni dopo la Hijra del Profeta 404. Il Sacro Libro predisse con estrema precisione anche l'aspetto dei credenti quando si avvereranno gli eventi indicati per provare con certezza la veridicità del messaggio del Profeta. Il Corano diede anche un altro presagio ai musulmani di renderli vicari sulla terra, disse: (Allah ha promesso a coloro che credono e compiono il bene di farne [Suoi] vicari sulla terra, come già fu per quelli che li precedettero, di rafforzarli nella religione che Gli piacque dar loro e di trasformare in sicurezza il loro timore. Mi adoreranno senza associarMi alcunché. Quanto a colui che dopo di ciò, ancora sarà miscredente... Ecco quelli che sono iniqui!) 405. Questo presagio si avverò in meno di venticinque anni diffondendo la loro civiltà dalla Cina all'Oceano Atlantico arrivando anche al Nord verso l'Europa. Questa è solo una parte dei miracoli coranici che non hanno fine, è il Libro di Dio che non può essere smentito meritandosi di essere il miracolo del Profeta Mohamed.

402 Hadith tratto da Sahih Al-Bukary (2581). 403 Tratto da tafsir del Sacro Corano di Ebn Kathur 356/7. 404 Tratto da: La vita del Profeta, di Ebn Hesham 170/2. 405 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nûr (La luce), 55.

97 Il sesto tema: il miracolo psicologico Dio ha emanato le leggi divine in parole che hanno poi reso miracolo, ogni volta che a cuor puro e sincero guarderai nel Sacro Libro, troverai in ogni verso un miracolo divino e una prova chiara del significato per cui è stata inviata al Profeta. Tramite questi versi ogni musulmano conosce le leggi legislative in un modo chiaro, alla luce di parole splendenti che rallegrano i cuori, Dio disse: (Per colui cui Allah non ha dato la luce, non c'è alcuna luce) 406. Il Libro di Dio rivela i più misteriosi segreti della psiche umana, che solo il Creatore può conoscere, per questo il Corano aveva un grande effetto sulla psicologia umana, e gli argomenti psicologici erano suddivisi in diversi rami, tra cui: la psicologia generale, la psicologia umana, la capacità coranica di distruggere le barriere psicologiche. Il miracolo psicologico nel Corano si può notare nei versi che parlano dei diversi tipi di personaggi e come agiscono nelle diverse situazioni, i segreti e gli impulsi delle loro anime. Certe volte i versi si riferivano ai nemici dell'Islam descrivendo dettagliatamente la situazione e dando anche la soluzione certa per la pace delle anime umane. Il primo a soffermarsi di fronte a questo miracolo era Al-Imam Al-Khataby (defunto nel 388 dopo Al- Hijra) e lo chiamò: l'effetto del Sacro Corano sui cuori. Disse: il miracolo coranico ha un altro lato che le persone non hanno notato, solo pochi eccezionali conoscono l'effetto del Corano sui cuori e il suo potere sulle anime. Solo il Corano quando lo ascolti addolcisce il tuo cuore con delizia e bellezza con effetti immediati. Dando buoni presagi alle anime e gioia ai cuori cosicché al termine dell‟ascolto rimarrà senza timori, paure o cattive intenzioni. Quanti nemici del Profeta lo avvicinarono con l'intenzione di ucciderlo ma ascoltando la recitazione cambiarono subito intenzione, convertendosi alla sua religione e trasformando il loro odio in amore e il loro ateismo in fede 407. Molti scienziati accertarono l'effetto del Corano sulla psiche, Al-Zarkashy disse: Da adesso lo splendore nei cuori di coloro che lo leggono o ascoltano, sia per chi crede sia chi no! Vigoroso e dolce alle orecchie degli ascoltatori e sulle lingue dei recitatori 408. La rivelazione fu ribattezzata: la vita dei cuori, considerandola più importante della vita dei corpi. Al-Kady Ayad dichiarò che la magnificenza e il fascino del Sacro Libro erano motivo per cui alcuni arabi miscredenti si convertirono all'Islam, disse: lo splendore che illumina i cuori di coloro che lo ascoltano, e il fascino che cattura le loro anime quando lo recitano... alcuni si convertirono all'Islam quando ascoltarono i suoi versi, tra cui Gobair Ebn Mat'am che sentì il Profeta recitare Soorat At-Tur mentre pregava Al-Maghrib, quando il Profeta recitò: (Sono stati forse creati dal nulla oppure sono essi stessi i creatori? 409. Il cuore di Gobair volò dalla gioia ed era la prima volta in cui l'Islam s‟impossessò del suo cuore 410. L'Islam curò alcuni disturbi psicologici tramite i suoi versi, Dio disse: (Facciamo scendere nel Corano ciò che è guarigione e misericordia per i credenti, e ciò che

406 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nûr (La luce), 40. 407 Tratto da: Tre messaggi nei miracoli coranici, 64, di Al-Khataby. 408 Tratto da: Le prove della scienza coranici, 107/2 do Al-Zarkashy 409 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tur (II Monte), 35-37. 410 Tratto dal Libro di Ayad Al-Yahseby, Al-Shefa 274/1.

98 accresce la sconfitta degli oppressori) 411. E disse anche: (O uomini, vi è giunta un'esortazione da parte del vostro Signore, guarigione per ciò che è nei petti, guida e misericordia per i credenti) 412. Se il corpo può essere curato con le medicine e, il nutrimento, la psiche può essere curata con metodi spirituali per calmare i sui disturbi e rancori, nel Corano c'è la cura e c'è la misericordia per chi ha fede, trovando nel Corano la pace, la tranquillità e la morale. Nel Corano ci sono la cura per le tentazioni, le preoccupazioni, la confusione e la tristezza. Lega il cuore ad Allah calmando e donandoli tranquillità e protezione. Trovando la capacità di accettare le tentazioni e considerarle una cura, soddisfandosi delle scelte di Dio trovando così la pace interna. Chi recita il Corano piange leggendo i versi tristi e si rallegra leggendo i versi colmi di serenità, questa è la più grande prova del miracolo psicologico. Nel Corano c'è la cura dalle diverse direzioni psico- mentali, previene lo sparpaglio delle idee senza negarli la libertà nei campi prosperi, vietandoli di disperdere le energie in idee inutili e senza senso. Nel Corano c'è la cura delle diverse malattie sociali che rallentano lo sviluppo delle comunità, Ebn Al-Kaim notò questa cura e disse: Tutte le malattie delle anime sono causate dai sospetti e dai desideri e nel Corano c'è la cura per entrambi 413. In esso sono celate le prove che differenziano tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Dio paragonando tra il Corano e l'anima, che se si dissolvesse terminerebbe anche la vita stessa, disse: (Ed è così che ti abbiamo rivelato uno spirito [che procede] dal Nostro ordine. Tu non conoscevi né la Scrittura, né la fede. Ne abbiamo fatto una luce per mezzo della quale guidiamo chi vogliamo, tra i Nostri servi. In verità tu guiderai sulla retta via) 414. Dio in questo versò citò lo spirito e la luce. E paragonò anche la rivelazione all'acqua che scende dal cielo, il Corano afferma che ogni uomo ne potrà ricevere nella misura della sua ricettività spirituale. L'acqua vivifica la terra, mentre la schiuma si perde, come la schiuma del metallo fuso sparisce e rimangono gli oggetti formati in quella fusione. Il fatto che inizialmente tali oggetti siano nascosti dalla schiuma può essere metafora della realtà magmatica e confusa della ricerca della fede, tensione all‟interno della quale, il dono dell'Islam, forgia le migliori qualità personali e i più alti valori sociali, solide caratteristiche destinate a durare nelle avversità e nel tempo, Dio disse: (Fa scendere l'acqua dal cielo, e le valli si inondano secondo la loro capienza, e la corrente trasporta schiuma gorgogliante, una schiuma simile a ciò che si fonde sul fuoco, per trarne gioielli e utensili. Così Allah propone a metafora del vero e del falso: si perde la schiuma e resta sulla terra ciò che è utile agli uomini. Così Allah propone le metafore) (415, 416). Il Sacro Corano analizza con parole divine l'anatomia psicologica di alcuni individui, per esempio quello dei Re, che il Corano descrisse come le persone più povere per la moltitudine dei loro bisogni e sono i più inquieti e timorosi e assetati di sangue, Dio

411 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Isrâ' (Il viaggio notturno), 82. 412 Interpretazione del Sacro Corano, Yûnus (Giona), 57. 413 Tratto da un Libro di Ebn Al-Kaym. 414 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shura (La Consultazione), 52. 415 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Ra'd (Il Tuono), 17. 416 Tratto da: Il Gruppo di Regole di Ebn Taymeya 94/19.

99 ripetendo le parole della Regina del Yemen disse nel sacro libro: (Disse: In verità, quando i re penetrano in una città, la saccheggiano e riducono in miseria i più nobili dei suoi abitanti. È così che agiscono) 417. Il Corano descrive una maestosa scena che unisce Mosè e il Faraone, Dio disse: (Disse Faraone: “E chi è questo Signore dei mondi?”, Rispose: “Il Signore dei cieli e della terra e di ciò che vi è tra essi. Se solo poteste esserne convinti!”, Disse [Faraone] a quelli che lo attorniavano: “Non avete sentito?”, Disse [Mosè]: “È il vostro Signore, il Signore dei vostri antenati più lontani!”. Disse [Faraone]: “Davvero il messaggero che vi è stato inviato è un folle”, Disse [Mosè]: “[È] il Signore dell'Oriente e dell'Occidente, e di ciò che vi è frammezzo, se solo lo capiste”, Disse: “Se prenderai un dio dall'infuori di me, certamente farò di te un prigioniero”) 418. Descrivendo anche l'anatomia psicologica dei malvagi che temono e sono sempre terrorizzati e sono sempre in cerca dei loro simili con la paura di loro stessi, Dio disse: (Di': “Invocheremo, in luogo di Allah, qualcuno che non può né favorirci, né nuocerci? Volgeremo le spalle dopo che Allah ci ha guidato, come colui che viene indotto a vagabondare sulla terra dai dèmoni, mentre i suoi compagni lo richiamano sulla giusta pista [gridandogli]: Vieni con noi!"”. Di': “La vera guida? Sì, è la guida di Allah. Ci è stato ordinato di sottometterci al Signore dei mondi,) 419. Disse anche: (Certo è Satana che cerca di spaventarvi con i suoi alleati. Non abbiate paura di loro, ma temete Me se siete credenti) 4. Dio ha anche descritto i sentimenti delle persone buone e soddisfatte dei loro atti, fedele alle cose in cui crede vivendo in armonia con se stesso e con tutto il mondo. (coloro che credono e sono timorati, li attende la lieta novella in questa vita e nell'altra. Le parole di Allah non subiscono alterazione, questo è l'immenso successo.) 4. Disse ance: (Su tutte le vostre controversie, il giudizio [appartiene] ad Allah. Questi è Allah, il mio Signore: a lui mi affido e a Lui mi volgo pentito) 420,421. La magnificenza del Corano è chiara nella sua capacità di trasformare le persone con il cuore più duro a persone misericordiose capaci anche di piangere sotto l'effetto dei suoi versi, Omar Ebn El-Khattab è un esempio di questo. Il Corano è anche capace di trasformare l'egoismo in altruismo, come accadde con Al-Ansar che si battevano per la conquista nel periodo oscuro pre-islamico. Dio disse: (e [appartiene] a quanti prima di loro abitavano il paese e [vivevano] nella fede, che amano quelli che emigrarono presso di loro e non provano in cuore invidia alcuna per ciò che hanno ricevuto e che [li] preferiscono a loro stessi nonostante siano nel bisogno. Coloro che si preservano dalla loro stessa avidità, questi avranno successo) 422. Il Corano è capace di trasformare i nostri cattivi atti a buone maniere, Dio disse: (In verità questo Corano conduce a ciò che è più giusto) 423. È stato provato l'effetto del Corano nella cura della psiche, questo effetto viene considerato l'aspetto più grandioso della sua

417 Interpretazione del Sacro Corano, An-Naml (Le Formiche), 34. 418 Interpretazione del Sacro Corano, Al-An'âm (Il bestiame), 71. 419 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 35. 420 Interpretazione del Sacro Corano, Al Hujurat (Le Stanze Intime), 15. 421 Tratto dal Libro: Le caratteristiche dei miracoli scientifici nel Sacro Corano di Bel kasem Mohamed Ghaly p.17. 422 Interpretazione del Sacro Corano, AI-Hashr (L'Esodo), 9. 423 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Isrâ' (Il viaggio notturno), 9.

100 miracolosità, il culmine delle cure è "l'invocazione di Dio", che sia mentale, vocale o con le azioni e la consapevolezza della presenza di Dio in ogni dove. L'invocazione di Dio è una cura calmante perché stabilizza il legame reciso tra il creatore e le sue creature, connette l'anima alla sua sorgente perché ogni cosa deve tornare al suo creatore, essendo colui che più conosce la sua cura e la natura umana, Dio disse: (Il vostro Signore ha detto: “InvocateMi, vi risponderò. Coloro che per superbia non Mi adorano, entreranno presto nell'Inferno, umiliati”) 424, Disse anche: (Ricordatevi dunque di Me e Io Mi ricorderò di voi) 425. Così la luce tornerà a splendere l'anima, rivelando le parole di Dio al cuore del servo timoroso. Uno dei sintomi psicologici che il Corano cura è la tentazione delle anime, essendo uno dei mali più gravi. La cura Coranica ha un effetto sorprendente è a condizione della reazione del malato essendo in questo caso, la cura, basata sull‟invocazione di Dio e la recitazione del Sacro libro, Dio disse: (Non gli abbiamo insegnato la poesia, non è cosa che gli si addice; questa [rivelazione] non è che un Monito e un Corano chiarissimo. Affinché avverta ogni vivente e si realizzi il Decreto contro i miscredenti.) 426 Così Dio dichiarò che l'utilizzo del Corano finché avverta ogni vivente si realizza solo ai credenti e ai puri di cuore, disse anche, (In ciò vi è un monito per chi ha un cuore, per chi presta attenzione e testimonia) 427, e, (O voi che credete, rispondete ad Allah e al Suo Messaggero quando vi chiama a ciò che vi fa rivivere) 428. Dio dichiarò che la nostra vita è legata alla nostra reazione al richiamo del Corano, perché una delle cure più applicate dagli psichiatri è di far rilassare i malati e prepararli a qualsiasi situazione che potrebbe scatenare la sua rabbia. Se per esempio è in piedi e qualcosa scatena la sua rabbia, allora il suo psichiatra li suggerisce di sedersi questa cura viene chiamata "la modellazione del comportamento". Questo ci fu insegnato dal profeta: " Se uno di voi si arrabbia mentre è in piedi, si deve sedere, se questo non bastasse a cacciar via la rabbia si deve sdraiare" 429, i disturbi psicologi sono molto frequentati, sopratutto la rabbia, l'afflizione e l'ansia che molto spesso affliggono gli individui, il Corano dichiara nei suoi versi la necessità che ogni uomo ha di ricevere le cure necessarie. Molti uomini potrebbero non essere afflitti da malattie fisiologiche mentre i disturbi psicologici sono più frequenti, molto spesso una persona si può sentire in ansia, afflitta o depressa, potrebbe essere per poco in alcuni individui e per altri invece questo sentimento potrebbe durare tanto. Dio disse: (In verità siamo stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l'animo suo) 430. Il Corano rassicura e al contempo minaccia per influenzare le scelte dell'uomo dandole anche esempi realmente accaduti o accadranno nel futuro. L'Islam installa anche la fede di alcuni concetti islamici, come il "giudizio e il destino" (Kada' w Kadar) che ha un grande effetto positivo sulla psiche degli uomini che imparano ad accettare il giudizio di Dio e il destino che ci serba, questo non significa rassegnarsi o affiggersi, ma è un invito ad accettare le ragioni e i piani che Dio crea per noi. Leggendo la storia di Yusuf, comprenderemo il miracolo

424 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ghafir (II Perdonatore), 60. 425 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 152. 426 Interpretazione del Sacro Corano, Ya Sin, 96-70. 427 Interpretazione del Sacro Corano, Qaf, 37. 428 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Anfâl (Il bottino), 24. 429 Le sunnah di Abu Dawoud (4782), Ahmed (21386), Ebn Habbab (5688). 430 Interpretazione del Sacro Corano, Qaf, 16.

101 psicologico coranico, il testo coranico comincia con il ripasso dei motivi che possono spingere a commettere un omicidio, che di solito comincia con un'idea e un'intenzione. Dio disse, citando le parole di Giacobbe: (“I vostri animi vi hanno suggerito un misfatto. Bella pazienza... mi rivolgo ad Allah, contro quello che raccontate”) 431. Ogni ricercatore troverà nella storia di Yusuf un'analisi dettagliata dei motivi e moventi della gelosia e dell'invidia che si era impossessata dei cuori dei fratelli di Yusuf. Al contrario citò l'amore paterno, la misericordia e la speranza senza disperazione nel cuore di Giacobbe. Analizzando anche le menti di alcune donne nobili egiziane, che vissero in quei tempi. Il Corano contiene numerosi racconti che svelano i moventi degli animi cattivi, la prima tra tutte è la storia dei due figli di Adamo, Dio disse: (La sua passione lo spinse ad uccidere il fratello. Lo uccise e divenne uno di coloro che si sono perduti) 432. Ci sono molte altre prove del miracolo psicologico, tra cui; l'effetto dei versi coranici su Negus, re d'Etiopia, e i suoi sacerdoti quando Ga'far Ebn Abi Taleb recitò a loro una parte di (Maryam). Negus pianse fino a bagnare la sua barba e piansero anche i suoi sacerdoti, inviò poi settanta studiosi e scienziati cristiani al Profeta di Allah che recitò a loro " Soorat Ya Sin", gli scienziati piansero commossi poi si convertirono all'Islam. Dio disse: (Quando sentono quello che è sceso sul Messaggero, vedrai i loro occhi versare lacrime per la verità che vi hanno riconosciuto. Dicono: “O nostro Signore, noi crediamo, annoveraci tra i testimoni!”) 433. Il miracolo è chiaro e descritto dalla scrittrice britannica Mary Wilds nel suo libro intitolato (Il mio viaggio dalla chiesa alla moschea, perché?), questa donna ha scritto dell'effetto che hanno avuto i (Messaggi di Luce) scritti da Badi' Al-Zaman Al-Norasy, si trattano di messaggi che includono spiegazioni, dal Corano e dal Sunnah, molti misteri che fanno discutere fino ad oggi. Mary scrisse: Mi sono salvata dal pozzo buio dove ho sempre vissuto, vedendo più chiaramente passo dopo passo, con l'aiuto di alcuni amici musulmani all'università che hanno avuto pazienza a rispondere a tutte le mie perplessità.... abbiamo imparato una nuova lingua che ci permette di dialogare con il mondo e l'universo: è la lingua del Corano 434. Il Corano ha un effetto anche sullo spirito di colore che non sono musulmani, possiamo citare la storia della donna jugoslava cristiana che subì l'effetto del Corano, perchè parole di Dio hanno un effetto meraviglioso sui cuori e sulle anime rispetto alle parole umane, arrivando al punto d‟influenzare anche chi non conosce l'arabo. La donna ascoltò una predica che cantava versi coranici e ha percepito con il cuore la magnificenza delle parole, riconoscendo la loro diversità e unicità dal resto della predica sentendo un brivido che scorreva lungo il suo corpo ascoltando i sacri versi. Questo non è un miracolo? 435. Il Corano con sincerità ed equità riconosce tutti i pregi e i difetti della natura umana, precisando che sia i punti positivi che negativi convivono dentro ogni uomo, potrebbe succedere che un lato prevalga sull'altro, Dio disse, (per l'anima e Ciò che l'ha formata armoniosamente, ispirandole empietà e devozione) 436, e annunciò che la ribellino spinga alla mancanza di credo, Dio

431 Interpretazione del Sacro Corano, Yûsuf (Giuseppe), 18. 432 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 30. 433 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 83. 434 Tratto da: Il Mio Viaggio dalla Chiesa alla Moschea di Mary Wilds. 435 Tratto dalla settima edizione della rivista Al-Furqan Giuglio 2000, p59-60. 436 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shams (II Sole), 7-8.

102 disse: (che ha insegnato all'uomo quello che non sapeva. Invece no! Invero l'uomo si ribella) 437,438. Il Corano s‟innalza sopra le filosofie morali dalla prospettiva di quelle persone che hanno una visione limitata delle questioni morali. Il Corano insegna a tutti gli uomini, non solo a un gruppo limitato, le morali preparandoli a popolare la terra, perché non può esistere una grande civiltà senza essere basata su rette morali. Un altro miracolo coranico è di guidare alla retta via senza tante spiegazioni logiche, persino alcuni acerrimi nemici dell'Islam si convertano sotto l'effetto di questo miracolo 439. Il Corano impose il suo miracolo sulle anime e sulle fedi di queste persone, Così da trasformarsi da uno stato al suo opposto, illuminandoli la via, convertendoli così al messaggio di Mohamed ascoltando solo pochi versi del Sacro Libro ?! La veriti e che il Corano non ebbe questo effetto miracoloso solo su coloro che non si convertirono, rimanendo atei come lo erano i loro antenati. All'inizio della rivelazione di Mohamed i miscredenti qurayshiti, che erano anche gli acerrimi nemici del Profeta, nascondendosi dal resto dei qurayshiti andavano ad ascoltare i versi di questo Sacro Libro! 440.

437 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Alaq (L'Aderenza), 6-7. 438 Tratto da: Il Messaggio e il Messaggero di Akram Al-Omary p. 51-54. 439 Tratto da: La Strada per la regione di Al-Salhy Al-Shamy 422/9. 440 Tratto da La Rappresentazione Artistica nel Sacro Corano eli Sayed Kotb p.l 7-24.

103 104

105 Il secondo capitolo: Le sue parole sono le prove della sua rivelazione La comunità islamica dai primi giorni s‟interessò molto della Sunnah (le azioni e le parole del Profeta), essendo l‟applicazione pratica delle parole di Dio, arrivando ad inventare un nuovo metodo di ricerca con lo scopo di riconoscere i narratori veraci da quelli mendaci. Questo metodo ha reso i testi di Sunnah la fonte più verace dopo il Sacro Corano. Erano anche certi che Mohamed ha dato un esempio in tutti gli aspetti della vita illuminando il mondo anche dopo la sua morte, la sua Sunnah ha molti aspetti miracolosi, sia scientifico sia retorico o misteri ignoti provando chiaramente la sua rivelazione. In questo capitolo discuteremo alcuni temi riguardanti i suoi miracoli:

Il primo tema: il miracolo dell'ignoto Il secondo tema: il miracolo scientifico Il terzo tema: il miracolo retorico

106 Il primo tema: Il miracolo dell'ignoto Il miracolo di conoscere l'ignoto viene considerato la prove più valida della rivelazione divina, che sia per la sua conoscenza di avvenimenti che non erano ancora accaduti o per eventi passati prima ancora che lui nascesse, entrambi i casi sono una prova che era Dio a rivelarli quei fatti. Dio disse: (Ti riveliamo cose del mondo invisibile) 441. Ci baseremo qui su alcuni Hadith del Profeta che provano i miracoli che riguardano la sua conoscenza dell'ignoto, è impossibile citare tutti gli Hadith che provano questo dato, di fatto Mohamed annunciò la morte del Negus, Rè dell'Etiopia. Abu Horaira disse: "Il Profeta di Allah annunciò la morte del Negus nel giorno stesso in cui morì, entrò nella moschea, i credenti si allinearono e disse ( Allahu Akbar) quattro volte" 442. Questo Hadith è una prova miracolosa, perché la distanza tra l'Etiopia e Medina poteva essere percorsa in giorni e notti, che il Profeta abbia annunciato la morte del Re etiope il giorno stesso in cui avvenne non può essere altro se non un miracolo divino 443, un'altro miracolo che riguarda "l'ignoto" è la sua predizione della conquista della Persia e l'aumento della sicurezza e la tranquillità nella Penisola Araba. Ady Ebn Hatem disse: ero dal Profeta quando arrivò un uomo che si lamentò della propria povertà, poi arrivò un'altra che si lamentò dei banditi, il Profeta mi disse, " O Ady, hai mai visto Al-Hira 444? ", dissi: “No, non l'ho vista ma ne ho sentito parlare”, mi disse: " Se vivrai a lungo vedrai le donne all'interno di portantine sui dorsi dei cammelli in viaggio da Al-Hira fino a Mecca per poi fare Al-Tawaf attorno al Ka'ba senza temere nessuno, se non Allah. Se vivrai a lungo possederete i tesori di Cosroe il secondo. Esclamai: “Cosroe figlio di Ormisda IV ?!”. Il profeta confermò: "Cosroe figlio di Ormisda IV”. Il Profeta continuò: “Se vivrai abbastanza a lungo vedrai gli uomini riempirsi le mani con oro ed argento cercando qualcuno a cui darlo come elemosina, senza però trovarne”, “Ognuno di voi incontrerà Allah, il giorno in cui lo incontrerà, senza traduttore che li interpreti. Dio dirà: Non ti ho inviato un Profeta? L'uomo dirà: Si! Dio dirà: Non ti ha dato ricchezza e figli e sono stato generoso con te? L'uomo dirà: Si. E guarderà alla sua destra e non troverà niente, se non l'inferno. Guarderà alla sua sinistra e non troverà niente se non l'inferno!" Ady disse: Ho sentito il profeta dire: " Proteggete voi stessi dall'inferno anche solo con mezzo dattero. E chi non possedesse mezzo dattero allora con la buona parola" Ady racconta: Vidi le donne dall'interno delle portantine in viaggio da Al-Hira fino ad arrivare al Ka'ba senza temere alcuno se non Allah, ed ero tra coloro che conquistarono i tesori di Cosroe figlio di Ormisda e se vivrete abbastanza a lungo vedrete ciò di cui parlò il Profeta: "Riempirsi le mani con oro ed argento cercando qualcuno a cui darlo come elemosina, senza esito" 445. Anche quest'ultima premonizione si avverò ai tempi del Califfo Omar Ebn Abdel Aziz 446, i suoi dipendenti giravano in cerca di qualcuno bisognoso che accetti l'elemosina senza trovare nessuno. Un'altra prova dei suoi miracoli, che prova anche

441 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 44. 442 Hadith tarro da Sahih Al-Bukary, libro dei funerali (1188). Muslim (951). 443 Tratto da: La Rivelazione di Mohamed dal dubbio alla fede p.162 di Fadel Salah Al-Samera'y 444 Al-Hira: Un'antico città nella regione centro urbano del periodo arabo preislamico. 445 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, libro delle virtù (3400). 446 Omar Ebn Abdel Aziz: fu l'ottavo califfo della dinastia Omayyade nato a Medina nel 682 bis nipote del secondo califfo e successore del Profeta Omar Ebn Al-Khattab. Acquisì la fame di uomo e governatore giusto che si espanse per tutto l'impero. Ascese a carica di Califfo per nomina anzichè per via ereditaria. È morto ad Aleppo nel 720 d.c.

107 la veridicità del suo messaggio, il presagio della conquista di Costantinopoli 447. Il Profeta disse: "Conquisterete Costantinopoli. Il principe che compierà la conquista è il migliore e il suo esercito è il migliore" 448. Questo miracoloso Hadith considerando la realtà dei musulmani, sia dello stato di debolezza in cui erano a Mecca che lo stato di tranquillità e stabilità a Medina. Come avvrebberò potuto conquistare Costantnopoli? Capitale dell'impero bizzatino che combatteva i persiani e le terre erano divise tra loro. Come avrebbero potuto i musulmani sconfiggere questo grande impero?! La fiducia che avevano i musulmani nel Profeta di Allah li ha spinti diverse volte a compiere li atti premoniti dal Profeta per conquistare degli onori descritti dal Profeta. Sin dai tempi di Moawia Ebn Abi Sofian 449, che mandò il figlio Yazid al comando di un esercito che conteneva molti Sahaba con i loro figli, che vollero conquistare gli onori descritti nel Hadith del Profeta che aveva elogiato l'esercito che avrebbe conquistato Castantinopoli. Questi tentativi si susseguirono per diversi secoli finchè la concquistò Mohamed II 450, che fu il settimo Sultano dell'impero ottomano, nell' 1453 d.c. riuscì ad acquisire gli onori descritti dal Profeta e sconfiggere definitivamente l'Impero Bizzatino. Terminiamo questo tema con un Hadith che prova una volta per tutte la veridicità della sua rivelazione, il Hadith parla dell'apparizione nel Hijaz come premonì il Profeta, disse: "Non arriverà il Giorno del Giudizio se prima non esce un fuoco dal Hijaz fino ad illuminare il bestiame a " 451. Questo fuoco uscì davvero dal Hijaz nell'1256 d.c. vicino al Medina, gli storici moderni citarono questo evento, come Al-Kortoby, Ebn Kathyr e Ebn Taymeya. 452

447 Il Profeta diede presagi anche della conquista di Yemen, iraq, , Gerusalemme, Egitto, l'impero Romano e l'impero persiano. Tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della virtù di Medina (1776). Muslim, Libro del Pellegrinaggio (1388). 448 Hadith tratto da Ahmed (18977), Al-Hakem (8300). 449 Mo'awya Ebn Abi Sufyan: (Mecca 603- Damasco 680), è il primo califfo Omayyade che regnò a Damasco dal 661 al 680. 450 Mohamed il Conquistatore: Meglio conosciuto come Mohamed II, dopo esser salito al trono da solo due anni arrivò a porre fine all'impero Romano d'Oriente conquistando Costantinopoli il 29 Maggio 1453. Prese la città Mohamed II ne fece la nuova capitale dell'Impero Ottomano con il definitivo nome di Istanbul. 451 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle tentazioni (6701), Sahih Muslim (2902). 452 Tratto da La Giusta Riposta di Ebn Taimya 163/3, 163, 420/5, 89/6. Ebn Kathir, l'inizio e la fine 395/2.

108 Il secondo tema: Il miracolo scientifico I riferimenti scentifici nella Sunnah del Profeta sono considerati le prove più consistenti della sua rivelazione perchà la conoscenza scientifica mille quattrocento anni fa in un ambiente primitivo che non possiede i segreti della scienza da un uomo illeterato, tutto questo non lascia spazio a supposizioni o dubbi che a insegnarlo è stato qualcuno, ma solo Allah. Abbiamo trattato con molta cura questo tema considerando diverse regole tra cui: la scelta dei Hadith contengono riferimenti all'universo, i suoi componenti e i suoi fenomeni. Collegando gli Hadith che si riferiscono allo stesso tema o si chiariscono a vicenda. Comprendendo i testi del Hadith alla luce dei testi coranici e alla luce della situazione in cui il profeta lo citò, perchè gli Hadith sono talvolta una spiegazione dei testi coranici 453. Bisogna anche precisare che gli Hadith del Profeta non possone essere usati per provare un'ipotesi scientifica ma solo per teorie già accertate. La Sunnah del Profeta è piena di Hadith con realtà scientifiche che vennero poi accertate dalla scienza moderna, tra cui ciò che narrò Abu Bardah, disse: Abbiamo pregato Al- Maghrib con il Profeta di Allah, poi abbiamo pensato di sederci per poi pregare con lui Al- Isha, quando lui tornò disse: "Siete ancora qui?". Abbiamo risposto: O Profeta di Allah, abbiamo pregato con te Al- Maghrib poi abbiamo pensato di sederci ed aspettare di pregare Al-Isha con te, il Profeta disse: "Avete ben fatto" poi alzò la testa al cielo e disse: "Le stelle sono la salvezza del cielo, se le stelle scomparissero il cielo dovrà affrontare la sua sorte. E io sono la salvezza dei miei compagni, se me ne andassi, i miei comapgni dovranno affrontare la loro sorte (intende i disordini e le guerre). E i miei compagni sono la salvezza della Ummah (comunità islamica), se i miei compagni se ne andranno la mia Ummah dovrà affrontare la sua sorte" 454. Questo Hadith contiene una realtà scientifica provata dalla scienza moderna: la scomparsa delle stelle che esplodono per poi trasformarsi in nebulosa plantaria. Le enormi masse delle stelle determinano e influenzano la forza di gravità attirando a sè tutto ciò che ruota nel loro emisfero: pianeti, asteroidi, satelliti e altre materie. Le stelle si legano tra loro grazie alla forza di gravità raggruppandosi in formazioni stellari. Se questa gravità sparisse, quel legame si scioglierebbe allora le stelle scompariranno mettendo fine anche al cielo, all'universo e alla vita stessa. Così è chiaro il miracolo delle parole del Profeta: "Le stelle sono la salvezza del cielo, se le stelle scomparissero il cielo dovrà affrontare la sua sorte… " 455. Chi informò il Profeta di questo segreto della nascita dell‟Universo e l'equilibrio che lo sostiene? Come capì Mohamed, l‟illeterato che vive in una comunità incolta, questa realtà scientifica? Dio li rivelò questa conoscenza! Un altro Hadith che sbalordì gli scienziati non musulmani nell'era moderna ed era un motivo per cui molti di loro si convertirono all'Islam. Il Profeta

453 Tratto da i miracoli scientifici nella Sunnah di Zaghlul Al-Naggar 26-32, 454 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro delle virtù dei Sahaba 455 Tratto da: I Miracoli scientifici nella Sunnah di zaghlul Al-Naggar 134-135.

109 disse: "Venite uniti nell'utero delle vostre madri per quaranta giorni, poi nello stesso periodo si forma un'ederenza. Poi un embrione nello stesso periodo..." 456. Le parole del Profeta spiegano le fasi della formazione del feto: Lo spermo (sia maschile sia femminile, un'adernza poi un embrione che si formano nei primi quaranta giorni della fecondazione questo dato viene confermato dagli studi compiuti da scienziati specializzati. Alcuni studiosi di Hadith avevano compreso che ogni fase era quaranta giorni, con un totale di cento venti giorni, ma questo viene smentito in un'altro Hadith del Profeta: " Se passano quarantadue notti all'embrione Dio le invia un'angelo, che le da forma e le crea l'udito, la vista, la pelle le carni e le ossa..." 457. La forma dell'embrione non ha niente a che fare con la forma umana ma comincia ad acquisire gli aspetti umani nei cinque giorni successivi ai primi quaranta, quindi dal quarantesimo al quarantacinquesimo giorno della data di fecondazione, comincia la formazione degli organi e lo scheletro osseo in modo chiaro e continua così la dettagliata creazione del feto umano. Gli studi hanno accertato che queste fasi non hanno inizio che dopo sei settimane dalla fecondazione (quaranta due giorni) provando così la veridictà delle parole del Profeta. Come ha saputo Mohamed queste complicatezze scientifiche sulla formazione del feto che comincia con una microscopica cellula ed arriva solo a dieci mellimetri? 458. Quest'embrione anche se fosse stato abortito e sceso ricoperto di sangue nessun uomo ne avrebbe mai compreso l'evoluzione, la formazione e forse nemmeno lo avrebbe visto! Ma il Profeta l'ha descritta nei minimi dettagli dandole i nomi scientifici adatti. Questi due Hadith e altri ancora si riferiscono alle fasi di formazione del feto, come vi ho già accennato sono una delle prove più relevanti della rivelazione di Mohamed.

456 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, libro dei Profeti (3154). Sahih Muslim, Libro del fato (2643). 457 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro del fato (2645). 458 Tratto da: I Miracoli scientifici nella Sunnah di Zaghlul Al-Naggar 216-222.

110 Il terzo tema: Il miracolo retorico Una delle prove più rilevanti della sua rivelazione è che Dio li donò la capacità della "parola esauriente" e questo è un dono negato a tutti gli uomini che lo precedettero o lo susseguirono. Il Profeta disse: " Ho avuto il dono delle parole esaurienti, le parole mi vennero abbreviate nettamente" 459, e disse anche in un'altro Hadith: "Venni inviato con parole esaurienti…" 460. Le parole esaurienti significano che Dio li ha donato la facoltà di raccogliere molti significati in poche parole, troveremo che le frasi del Profeta si formavano da poche parole ma contenevano profondi significati e tante leggi giudiziarie. Questo era un prodigio di cui era capace solo lui, non solo in alcuni Hadith ma in tutte le sue parole e detti. L'abbreviamento delle parole del Profeta ha facilitato la conservazione dei Hadith rendendoli disponibili per ogni tempo e luogo. Facendo sì che la legislazione islamica sia valida in tutte le condizioni e in tutti i tempi. Questa meravigliosa particolarità ha fatto scegliere molti giuristi islamici tra gli Hadith del Profeta pochi, che se venissero raggruppati riassumerebbe tutto l'Islam. Un esempio di questo modo di riassumere l'Islam è di Ahmed Ebn Hanbal che disse: "L'Islam è basato su tre Hadith: l‟Hadith di Omar: "Le azioni sono misurate con i propositi" 461.il Hadith di Aisha: "Chiunque introduca un'innovazione, di cui non è parte, in questa faccenda sarà respinto" 462. Il Hadith di No'man Ebn Bashir: "Ciò che è lecito è chiaro e ciò che è proibito è chiaro" 463,464. Ogni Hadith dei precedenti riassume un lato dell'islam in modo eccezzionale, se legessi solo queste poche parole, è come se avessi letto su tutto l'Islam. Dare esempi delle "parole esaurienti" descritte dal Profeta è molto difficile perché significherebbe ripassare le parole esaurienti e farlo avrebbe bisogno di lunghe spiegazioni per chiarire una parte dei profondi significati nascoste in esse. Ma potremmo dare pochi esempi dalle sue parole per capire meglio il significato delle parole esaurienti... Il Profeta disse: "Dio è buono e non accetta che ciò che è buono... " 465. In queste abbrevviate parole il Profeta ci ha spiegato le azioni che Dio accetta. Dio accetta le buone azioni, che sono innumerevoli. Accetta l'elemosina, la riforma, la veridicità, l'onestà, la generosità e altre migliaia di buone azioni. Dio non accetta le cattive azioni tra cui il furto, iltradimento, la frode, l'inganno, le oscenità o qualsiasi altra cattiva azione. Le poche parole che il Profeta disse bastarano per mettere una radice dell'Islam.

459 Hadith tratto da Al'Ajluny Libro delle Scoperte del Nascosto 263/1. 460 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, narrato da Abu Horayra, Libro del Jihad (2815). 461 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del inizio della Rivelazione (1), Abu Dawoud (2201), Ebn Magah (4227). 462 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Conciliazione (2550), Sahih Muslim (1718). 463 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary (1946). Sahih Muslim (1599). 464 Tratto da le scienze e i giudizi di Ebn Ragab Al-Hanbaly 9/1. 465 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro dell'Elemosina (1015). Al Tormozy (2799). Ebn Magah (2613). Ahmed (8330).

111 Altri esempi di questo: - "Alta base della devozione all'Islam di un uomo è che lasci perdere ciò che non lo riguarda" 466 - "Astieniti del mondo Dio ti amerà, astieniti da ciò che possiedono gli uomini, ti ameranno gli uomini" 467. - "Vai incontro ad Allah nei periodi di prosperità, ti verrà in contro nei periodi duri" 468. - "Temete l'inferno anche solo con mezzo dattero" 469.

466 Hadith tratto da Al-Tormozy (2318), Ahmed (1737). 467 Hadith tratto da Ebn Magah (4102), Al-Hakem (7873). 468 Hadith tratto da Ahmed (2804), Al-Hakem (6303), Al-Tbarany (11585). 469 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell Elemosina (1351). Sahih Muslim (1016).

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113 Il terzo capitolo: Il procedimento del Profeta per risolvere i problemi della nazione Dio inviò il Profeta come guida per l'umanità, salvatore dalle oscurità dell'ignoranza alla luce dell'Islam. Era, che la pace sia con lui, il miglior comandante, istruttore e invocatore che si occupò dei problemi della società che lo circondava con una logica concreta e grandevole. Sin dall‟insegnamento dell'autocontrollo in ogni individuo per poi chiudere ogni fessura che possa causare problemi e alla fine arriva la parte terapeutica graduale tramite leggi che formano ogni individuo che possa solo pensare di dannegiare la comunità. Per questi motivi vissero in pace e tranquillità. Tramite i seguenti temi parleremo di alcuni esempi sul suo metodo di risolvere i problemi che ha riscontato e che provano chiaramente la sua rivelazione, perchè il suo metodo era basato sul metodo divino.

Il primo tema: La sua soluzione per il problema della violenza e del terrorismo Il secondo tema: La sua soluzione per il problema della povertà e della disoccupazione Il terzo tema: La sua soluzione per i problemi degli alcolici e delle droghe

114 Il primo tema: La sua soluzione per il problema della violenza e del terrorismo L'Islam prese molto a cuore la sicurezza e la salvezza di tutti gli uomini e si è curato anche di combattere la violenza e il terrorismo, che sono appunto il contrario del suo sommo messaggio che revocava le azioni nobili di tutti gli uomini, musulmani e non, Allah l'Altissimo disse: (Respingi quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventerà un amico affettuoso.) 470, e la sua vita era la miglior applicazione di queste virtù. La comunità in qui il profeta ha vissuto non è migliore delle società moderna, il problema della violenza e del terrorismo erano radicate in esso in modo impressionante ed era praticata come se fosse un diritto. Ga'far Ebn Abi-Taleb descrivendo la comunità qurayshita non musulmana a Negus, Rè d'Etiopia: "O Rè, eravamo un popolo politeista, adoravamo gli idoli, ci nutrivamo di carcasse, trattavamo male i nostri vicini, permettevamo le lotte e i diritti, non avevamo niente che determinasse ciò che è lecito e ciò che è proibito" 471. Se diamo come esempio anche la sepoltura delle neonate vive, una tradizione di quest'antica comunità, troveremo che rispecchia chiaramente a quale livello di violenza e insensibilità e terrorismo erano arrivati, il Profeta di Allah disse: " Allah proibì tre azioni: la disobbedienza dei genitori, la sepoltura delle neonate vive… " 472 Tra le angoscie del mondo, sia nei tempi antichi sia quelli moderni, per via delle violenza e del terrosimo, la soluzione del Profeta era l'applicazione del metodo islamico con saggezza e clemenza, insegnando l'autoconrollo ai suoi compagni, acquisando questa virtù ogni uomo rispetterà i diritti altrui, senza essere violento o terrorizzare gli altri perchè anche Dio lo controlla e conosce tutti i suoi segreti. Mo'az un giorno disse al Profeta, “O Profeta, dimmi un consiglio”, il Profeta disse: "Sì devoto ad Allah come se lo vedessi" 473. La soluzione del Profeta passa poi a una diversa perspettiva o punto di vista che riguardano tutta la società, esiste un gruppo di valori che dovrebbero essere applicati sulla società, il primo: Diffondere la clemenza e la giustizia tra gli uomini, senza differenze di sesso, culto o razza, il Profeta disse: "Dio è clemente e ama la clemenza, e concede ai clementi ciò che non concede ai violenti, o tutto ciò che è simile " 474. La sua vita era un esempio in tutto questo, anche quando era una situazione personale, Aisha disse: Un gruppo di ebrei entrò dal Profeta e dissero, “Che la morte sia con voi”. Io risposi: “Che la morte e la maledizione sia con voi”, il Profeta di Allah mi disse, "Piano Aisha, Allah ama la clemenza in tutto", dissi, “O Profeta di Allah, non hai sentito cosa hanno detto?!”. Lui disse: "ho risposto che sia anche con voi" 475. Il secondo valore da rispettare: è la clemenza con i colpevoli, che è uno dei valori più nobili che dovrebbero essere insegnati alla comunità islamica, perchè crea un rapporto misericordioso lontano

470 Interpretazione del Sacro Corano, Fussilat (Esposti chiaramente), 34. 471 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 335/1, Il Paradiso di Al-Soheily 111/2 e La Storia del Profeta di Ebn- Kathir 20/2. 472 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro di Adab (5630). Sahih Muslim (593). 473 Hadith narrato da Abdullah Ebn-Omar tratto da Ahmad (6156). Al-Tobary (17131) 474 Hadith narrato da Aisha tratto da Muslim Libro delle Relazioni (2593). Abu Dawoud (4807). Ebn-Magah (3688) 475 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro di Adab, (5678). Sahih Muslim Libro dei Saluti (2165).

115 dalla violenza e dal terrorismo, la vita del Profeta ci fà rendere conto dell'importanza dei valori per lui. Anas Ebn Malek disse: Quando eravamo alla moschea con il Profeta di Allah, venne un biduino e si alzò per urinare nella moschea, i compagni del Profeta si alzarono per fermarlo ma il Profeta disse: "Lasciatelo finchè finisce", lo lasciarono poi quando l‟uomo ebbe finito il Profeta lo chiamò e li disse: "Queste moschee non vengono usate per l'urina o il sudiciume, ma sono per invocare Dio, la preghiera e la recitazione del Corano" poi ordinò un secchio d'acqua che versarono sull'urina 476. Qui il Profeta ha risolto la situazione con una mitezza, impendendo ai compagni ogni violenza, impartendo all'uomo la lezione con calma e senza terrorizzarlo. Il terzo valore è la moderazione senza esagerare nei culti, il Profeta disse: "Il culto è agevole. Chiunque complichi il culto per se stesso sarà sopraffatto, perciò: spingete voi stessi verso ciò che è giusto, seguite le vie di mezzo, accettate le buone notizie per le ricompense, chiedete sostegno ( per raggiungere i vostri obbiettivi tramite la devozione costante) al mattino, alla sera e una parte della notte" 477. L'esagerazione nei culti spinge alla violenza cercando di far seguire agli altri il nostro stesso metodo. Il quarto valore è la pace,questo valore è collegato alla predilizione di Dio verso alcune persone e a quanto sono pacifici e tranquilli con gli altri individui della società. Gaber disse: Un uomo venne dal Profeta e disse, “O Profeta di Allah, chi è il migliore tra i musulmani?” Disse: "Colui che mette al sicuro i musulmani dalle sue mani e dalle sue parole" 478. Il Profeta non si fermò a questi valori sociali per risolvere il problema delle violenza e del terrorismo, ma ripetè anche alcuni ordini e proibizioni che metteranno fine alle violenza nella società, diffondendo la clemenza e la compassione. Il Profeta proibì la violenza sulle donne, disse: "Non picchiate le serve di Dio". Omar venne un giorno dal Profeta e disse, “Hanno sopraffatto i loro uomini. Dai il permesso di picchiarle”. Vennero alla casa del Profeta molte donne lamentandosi dei propri mariti, il Profeta dissse: "Sono andate alla famiglia di Mohamed molte donne, lamentandosi dei propri mariti, questi uomini non sono i migliori tra voi" 479. Proibì anche la violenza con i servi, disse ad Abu Mas'oud Al-Ansary quando picchiò un giovane servo: " Devi sapere Abu Mas'oud che Allah è più forte di te, che tu di lui (riferendosi al servo)" l'uomo si girò e si trovò di fronte al Profeta, e disse, “O Profeta di Allah, il servo è libero per Dio” Il Profeta disse: " Se non avessi fatto così l'inferno ti avrebbe bruciato" 480. Il Profeta proibì l'uccisione degli uomini e lo spargimento del sangue protetto dalle leggi divine rendendo questi atti uno dei peccati più sconvolgenti che un uomo può commettere, Dio disse: (E non uccidete, senza valida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di uccidere) 481, rafforzando l'idea dell'atrocità di questo peccato, il Profeta disse: " Se i popoli della terra e i popoli del Cielo si unissero per spargere il sangue di un credente Dio li

476 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Wodu', (217). Sahih Muslim Libro della Purificazione (285). 477 Hadith narrato da Abu-Horaira tratto da Sahih Al-Bukhary Libro della Fede (39). Al-Nesa'ey (5034), e Ebn Habban (351). 478 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro della Fede (42). Al-Tarmazy (2504). Ahmed (6792) 479 Hadith tratto da Abu-Dawoud Libro dei Matrimoni (2146). Al-Deramy (2219) 480 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro della Fede (1659). Abu-Dawoud (5159). Al-Tormazy (1948). Ahmed (22404). 481 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Isrâ' (Il viaggio notturno), 33.

116 getterebbe tutti nell'Inferno" 482. L'unione dei popoli della terra e del cielo per l'uccisione di un solo uomo viene considerato da Dio un crimine che l'Inferno a tutti coloro che ne presero parte. Il Profeta proibì anche l'intimidazione degli altri, bloccando ogni spiraglio di terrorismo, disse: " Chi rivolge un ferro a un fratello, gli angeli lo maledicono, anche se fosse un fratello di sangue" 483. Questa è un'accertazione del divieto di terrorismo o qualsiasi altra cosa che li potrebbe nuocere, quest‟ammonimento include sia i musulmani sia i non musulmani. La sua biografia è la miglior testimonianza: quando andò da lui Zaid Ebn So'na l'ebreo, chiedendo che li venga restituito un debito, tenne il Profeta dalla sua veste guardandolo con occhi truci e disse: non mi restituisce ciò ce mi aspetta O Mohamed? Giuro che voi figli di Abdul- Muttalib siete gente che prolunga il debito, ho sempre saputo questo dai rapporti, che ho avuto con voi. Zaid Ebn So'na racconta: guardai verso Omar Ebn Al-Khattab e vidi i suoi occhi roteare dalla rabbia e mi disse O avversario di Allah, come ti permetti di dire al Profeta ciò che ho sentito e fargli ciò che ho visto, giuro su colui che l‟ha inviato se non fosse proibito avrei tagliato con questa spada il tuo collo. Il Profeta, calmo, guardava Omar poi disse: "Ci aspettavamo altro da te Omar, che mi ordinassi di ben'agire e ordinarli di reagire bene, vai con lui –Omar- e restituisci ciò che li spetta e in più venti staio 484, di datteri per ripagarlo del ritardo" 485. Il Profeta proibì l'intimidazione della gente, anche se solo per scherzo, Abdul Rahman Ebn Abi Leila narrò: cavalcavamo con il Profeta di Allah quando uno di noi si addormentò e alcuni presero una corda che teneva in mano spaventando così l'uomo, il Profeta disse: "Un musulmano non può spaventare un altro musulmano" 486, in mezzo a questa società ogni uomo deve vivere in pace e serenità, ma la storta natura di alcuni uomini non si distoglierà dai suoi cattivi intenti se non con leggi e legislazioni che proibiscono il terrorismo della società, o agire in modo incline alla violenza. Tra queste leggi: la legge della punizione vendicativa, la legge contro la prostituzione, la legge contro i furti e i saccheggi. Dio disse: (La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso) 487. Il Profeta applicò con decisione e fermezza queste leggi perché riguardavano la sicurezza e l'incolumità della nazione. La soluzione che il Profeta applicò per risolvere il problema del terrorismo e della violenza non era basata solo sul rafforzamento della comunità islamica dell'interno ma si estese fino a comprendere la relazione tra i musulmani e i non musulmani, troveremo che il Profeta nella maggior parte dei casi cercava una soluzione pacifica e amichevole con cui risolvere i problemi con i

482 Hadith tratto da Al-Tormozy (1398). Al-Hakem (8036). 483 Hadith narrato da Abu-Horaira tratto da Sahih Al-Bukhary (2616). Ebn-Habban (5944). 484 Staio: Unità di misura usata per i cereali. 485 Hadith tratto da Ebn-Habban Libro della Carità (288). Al-Hakem (2237). 486 Hadith tratto da Abu-Dawoud Libro di Adab (5004). Ahmed (23114). 487 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 33.

117 contraddittori al suo parere, anche se fossero stati in guerra contro di lui, ordinava sempre ai suoi comandanti di: "... Non uccidete un'anziano, un bambino piccolo o una donna" 488. Il Profeta provava anche in tutti i modi di prevenire la guerra, disse ad Ali Ebn Abi Taleb quando li diede il comando nella battaglia di Khyber: "Vai piano fino a quando arrivi al loro quartiere poi invitali a convertirsi all'Islam e dì loro cosa li spetta. Giuro su Dio che un solo uomo convertito all'Islam per causa tua è meglio per te dal possedere i cammelli rossi" 489,490. Il meraviglioso Profeta combatte contro tutti gli aspetti del terrorismo e tutti gli altri crimini perchè la quiete è un sogno difficile da avverare, mentre invece dovrebbe essere la base su cui l'uomo popola la terra.

488 Hadith narrato da Anas Ebn-Malek, tratto da Abu-Dawoud (2614). Al Behaky. 489 I cammelli rossi: Sono cammelli è un'espressione usata per descrivere tutto ciò che è prezioso. 490 Hadith narrato da Sahl Ebn-Saa'd tratto da Sahih Al-Bukhary Libro del Jihad (2847). Sahih Muslim Libro delle virtù dei Sahaba (2406).

118 Il secondo tema: La sua soluzione per il problema della povertà e della disoccupazione L'Islam si prese cura dei problemi della povertà e della disoccupazione, cercando una soluzione prima ancora che comparissero, in diversi modi proteggendo così la comunità islamica dai pericoli che potrebbe incontrare, sia morali sia di condotta o credo, gli studiosi accertano che c'è un forte legame tra la povertà, la disoccupazione e la salute psicologica, sopratutto nelle persone con poca fede, tra cui alcuni bevono alcolici e aumentano la percentuale di crimini, come i delitti e le aggressioni tra i disoccupati. Per questo motivo il Profeta chiedeva sempre ricorso ad Allah dalla povertà, aggiungendo la mancanza di credo in un'unica preghiera: "O Allah! Ti chiedo ricorso dalla mancanza di credo e dalla povertà…" 491, il mondo soffrì povertà e disoccupazione nei tempi antichi proprio come ne soffre oggi, la soluzione del Profeta era realistica e graduale basata sugli insegnamenti islamici. Il Profeta incominciò con l'incoraggiamento della gente a compiere i loro doveri, tra cui i loro mestieri, proprio come facevano i messaggeri di Dio che diedero grande esempio, il Profeta disse riferendosi al messaggero di Allah Dawo'ud: "Nessuno mangia un cibo migliore da quello che mangia colui che lo guadagna dal lavoro delle sue stesse mani" 492. Il Profeta era il miglior esempio anche in questo perché era un pastore e commerciava con i beni di Khadija prima della rivelazione divina, disse: "Dio non inviò un Profeta che non era un pastore", i suoi amici li chiesero: e tu? disse: "Si, li facevo pascolare su ettari per la gente di Mecca" 493. Il Profeta giudicava il lavoro con rispetto e stima non importa la natura del lavoro, l'importante è che risparmi l'umiliazione di chiedere il sostegno della gente. Il Profeta disse: " è meglio per ognuno di voi prendere una corda e andare a raccogliere legna infagottandola sulla schiena per voi venderla in modo che Dio li dia ciò di cui ha bisogno invece di aspettarlo da altri uomini che possono accettare o rifiutare" 494. La visione del Profeta legava il lavoro e le ricompense divine. Il Profeta incoraggiò i progetti economici e a dare la terra a chi la coltivi, come hanno fatto gli ansar con i muhajerin che arrivarono a Medina senza alcun denaro, Abu Horaira disse: Gli Ansar dissero al Profeta "dividi le nostre palme tra noi e i nostri fratelli". Il Profeta rifiutò, loro dissero: Ci potete aiutare nel lavoro e avere parte dei frutti, ti abbiamo ascoltato e ubbideremo 495. Il Profeta vietò anche i crediti con interessi perchè danneggiano la società, sopratutto i poveri, rallentando lo sviluppo e aumentando il declino intellettuale e la povertà arrivando così alla rovina della società, disse: "allontanatevi dai sette peccati più fatali". I suoi compagni chiesero cosa fossero, lui rispose: "Adorare qualcos'altro oltre a Dio.... e accreditare con interessi..." 496. La sua storia era un'applicazione pratica di questi sani

491 Hadith tratto da Abu-Dawoud Libro di Adab (5090). Al-Nesa'ey (1347). Ahmed (20397). Al-Hakem (927). 492 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro degli Smerci (1966). Ebn-Habban (6333). 493 Hadith narrato da Abu-Horaira tratto da Sahih Al-Bukhary Libro dei Affiti (2143). Ebn-Magah (2149). 494 Hadith narrato da Al-Zobair Ebn Al-Awam Libro dell'Elemosina (1402). Ebn.-Magah (1836). Ahmed (1429). 495 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro delle Coltivazioni (2200). Abu Ya'ly (6310). 496 Hadith narrato da Abu Horaira tratto da Sahih Al-Bukhary Libro dei Testamenti (2615). Sahih Muslim Libro della Fede (89).

119 principi che risolvevano i problemi di povertà e disoccupazione. Anas Ebn Malek raccontò: venne un uomo dal Profeta di Allah chiedendo l'elemosina, disse: Nella tua casa non c'è niente? Il Profeta disse "No! Abbiamo una pesante coperta che usiamo un pò per coprirci e un pò per sederci sopra e un recipiente da cui beviamo acqua, portameli! " l'uomo li portò e li diede al Profeta che li tenne in mano e disse: chi li compra con un dinaro. Il Profeta ripetè tre volte: "Chi alza il prezzo più di un dinaro?" Un uomo disse: Li prenderò io per due dinari. Il Profeta prese i due dinari e li diede al povero uomo e li disse: "Compra con un dinaro del cibo da dare alla tua famiglia e con l'altro un attrezzo per tagliare la legna" quando l'uomo fece come li fu ordinato dal Profeta, quest'ultimo li disse: "Vai, taglia la legna e vendila. Non ti voglio vedere per quindici giorni". L'Uomo se ne andò e quando tornò aveva dieci dinari, comprò con una parte una veste e con l'altra del cibo, il Profeta li disse: "Questo è meglio per te dall‟essere rinfacciato con la tua domanda per l'elemosina nel Giorno del Giudizio, perchè l'elemosina è valida solo per tre persone: l'estrema povertà, un debito stressante o per il risarcimento di un sangue versato" 497. Le sue soluzioni erano pratiche, ha usato tutta la forza e la potenzialità delle persone povere per insegnarli come guadagnare con metodi leciti per sostenere una vita dignitosa con mezzi onorevoli. Ma se invece uno povero non trova lavoro o nessun mezzo di sustenimento la soluzione è l'integrità della comunità islamica cosicchè, il ricco sostenga i parenti poveri, perchè questo è un dovere di parentela, Dio disse: (Riconosci il loro diritto al parente) 498. La vita del Profeta è l'applicazione di queste parole, un giorno un uomo di Bani Ozra disse al suo schiavo che sarebbe stato libero dopo la sua morte, il Profeta lo venne a sapere, li chiese: "Possiedi altro oltre a lui?", l'uomo disse "No" il Profeta vendette, l‟uomo con ottocento dinari, ad Abdullah Al- Adawy, e li diede all‟uomo e li disse: "Comincia a spendere su te stesso, se rimanesse qualcosa allora alla tua famiglia, se rimanesse qualcosa dalla tua famiglia allora dai tuoi parenti, se rimanesse qualcosa dai tuoi parenti... e così via" 499. E se i parenti non riuscissero a sostenere i più poveri tra loro allora tutta la società deve prendere parte al loro mantenimento pagando l'elemosina che Dio ordinò. Il Profeta precisò che l'elemosina è definita per i poveri che non hanno la capacità di lavorare e guadagnarsi da vivere, per questo disse: "L'elemosina non può essere data ad un ricco ne a una persona capace di guadagnarsi da vivere" 500, con queste parole il Profeta non lasciò spazio a fannulloni e a pigri per impossessarsi dell'elemosina spingendoli così a essere produttivi. Se l'elemosina non bastasse, allora le risorse della nazione saranno disponibili per i poveri e i bisognosi, musulmani e non, un esempio è ciò che faceva con Ahl Al-Saffa 501. Se ci fosse anche solo un povero tra i musulmani tutta la società deve cooperare per sostenerlo dando

497 Hadith narrato da Anas Ebn Malek tratto da Abu Dawoud Libro dell'Elemosina (1641). Al Tormozy (653). Ebn Magah (2198). Ahmed (12155). 498 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Rum (I Romani), 38. 499 Hadith narrato da Jaber Ebn Abdullah Libro dell'Elemosina (997). Al-Nesa'ey (2546). 500 Hadith tratto da Abu Dawoud Libro dell'Elemosina (1634). Al-Tormozy (653). Al-Nesa'ey (2597). 501 Ahl Al-Saffa: Sono poveri Muhajerin (immigratori) che non avevano case dove abitare per questo alloggiarono in una parte della Moschea del Profeta a Medina.

120 l'elemosina e pregando la ricompensa divina. Questa era una delle tante cose che caratterizzarono l'Islam, una soluzione possibile da applicare per risolvere il problema. Il Profeta insegnò ai suoi amici a spendere il denaro per soddisfare Dio, un giorno predicò e invitò i credenti a dare l'elemosina, nessuno si mosse e lui s'arrabbiò finchè venne uno degli ansar e diede al Profeta una sacca di dinari, molti altri lo imitarono, il Profeta disse: "Chi nell'Islam fa una buona azione dando esempio ad altri verrà ricompensato per le sue azioni e quelle di chi lo imiterà, senza diminuire la loro ricompensa, e chi fa una cattiva azione dando esempio ad altri avrà anche lui parte del peccato commesso, senza diminuire la punizione per la trasgressione degli altri" 502. Questi principi hanno reso la comunità islamica stabile e solida senza rancori o malvagità sfamando alcuni e lasciando altri a soffrire la fame. L'Islam riuscì a trovare soluzioni pratiche e realizzabili per mettere fine alla povertà e alla disoccupazione. Questa soluzione pratica è forse una delle più grandi prove della sua rivelazione perchè queste soluzioni non possono essere il risultato di una mente umana ma solo divina.

502 Hadit tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Scienza (1017). Al-Nesa'ey (2554). Ahmad (19225).

121 Il terzo tema: La sua soluzione per il problema degli alcolici e delle droghe L'Islam proibì qualsiasi cosa che potesse dannegiare gli individui o la società e rese lecito tutto ciò che può essere utile e proficuo all'umanità. Dio ricompensò gli uomini per ogni proibizione con qualcosa migliore, disse: (che dichiara lecite le cose buone e vieta quelle cattive, che li libera del loro fardello e dei legami che li opprimono) 503. Per via della natura umana che spinge a realizzare i propri desideri a prescendere dai danni e dalle conseguenze che si possono subire, l'Islam esortò i sudditi a contenere i propri desideri e annunciò le regole e le leggi precauzionali e protettive per risolvere tutti i problemi. Un problema grave è la dipendenza agli alcolici, a cui gli arabi si abituarono al punto di elogiarla nelle loro poesie, che di solito cominciavano con la citazione delle rovine e la descrizione del vino... lo bevano nelle loro abitazioni e in tutti i posti dove si riunivano per questo la soluzione divina era netta e radicale. La soluzione divina discese tra i versi coranici gradualmente, al inizio cercò di allontanare i credenti con il seguente verso: (dai frutti dei palmeti e delle vigne ricavate bevanda inebriante e cibo eccellente. Ecco un segno per coloro che capiscono) 504. Dio qui descrisse il cibo "eccellente" e non l'ubriachezza come preambolo dalla proibizione definitiva. Poi attirò l'attenzione ai suoi effetti e danni che superano la sua limitata vantaggiosità, Dio disse: (Ti chiedono del vino e del gioco d'azzardo. Di': “In entrambi c'è un grande peccato e qualche vantaggio per gli uomini, ma in entrambi il peccato è maggiore del beneficio!) 505, più avanti arriva la fase intermedia della proibizione del consumo di bevande alcoliche nell'Islam che proibiva il consumo prima della preghiera per essere completamente equilibrati e lucidi, Dio disse: (O voi che credete! Non accostatevi all'orazione se siete ebbri* finché non siate in grado di capire quello che dite) 506. Dopo che i credenti si erano preparati alla proibizione definitiva come pregò Omar Ebn Al- Khattab: "Dio rivelaci una dichiarazione definitiva" 507. Dio disse: (O voi che credete, in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie, sono immonde opere di Satana. Evitatele, affinché possiate prosperare.) 508. Aisha conosceva bene quanto il vino era radificato nelle anime e nelle abitudini nel periodo preislamico, disse sulla graduazione del divieto di alcolici: "Se Dio avesse detto: Non bevete il vino. Avrebbero detto: Non smetteremo mai di bere il vino" 509. Ma la società abituata dal Profeta a ubbidire Dio eseguì gli ordini divini, Anas Ebn Malek disse: Davo vino da bere agli ospiti a casa di Abu Talha, il Profeta allora ordinò ad un uomo di annunciare il divieto di vino, il vino è stato proibito, annunciò. Abu Talha disse ad Anas: Esci a buttatlo via. Usci e buttai il vino che si versò nelle vie di Medina " 510.

503 Interpretazione del Sacro Corano, Al-A'râf, 157. 504 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le api), 67. 505 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 219. 506 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 43. 507 Hadith tratto da Al-Nesa'ey Libro delle Bevande (5540). Ahmed (378). El Hakem (3101). 508 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 90. 509 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro delle Virtù del Corano (4707). Ahmed (378). Al-Hakem (3101). 510 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro delle Ingiustizie (2332). Sahih Muslim Libro delle Bevande (1980).

122 Con questo divieto divino definitivo anche il Profeta continò a far ripudiare i suoi compagni quest‟abitudine, disse Abu Al-Darda‟: "Non bere il vino perchè è la chiave di ogni male" 511. E maledì anche chiunque lo produce, vende o beve, disse: "Dio maledì il vino e chi lo beve, serve, compra, spreme, chi lo porta e a chi viene portato" 512. Non chiuse la porta del pentimento in faccia ai dipendenti alle bevande alcoliche, ma l'ha lasciata aperta davanti ai pentiti, anche se il peccato si fosse ripetuto più di una volta. Il Profeta legò tra il timore della punizione divina e il loro pentimento, disse: "Chi beve il vino e si ubriaca non vengono accettate le sue preghiere per quaranta giorni, e se morisse andrà all‟inferno, ma se si pentisse Dio accetterà il suo pentimento. Se tornasse a bere e si ubriaca le sue preghiere non saranno accettate per quaranta giorni, e se morisse, andrà all‟inferno, ma se si pentisse Dio accetterà il suo pentimento. E se tornasse a bere sarà giusto che Dio lo abbeverasse dal succo dei tormenti nel Giorno del Giudizio" 513. Era un ordine che dava ai suoi compagni per salvare la nazione dai danni dell'ubriachezza e delle droghe. Un giorno un uomo venne dal Profeta e li disse: O Profeta di Allah, dammi un consiglio, il Profeta li disse: "Non adorare niente oltre ad Allah anche se fossi ferito o bruciato... e non bere il vino" 514. Il Profeta ha accertato i danni degli alcolici sulla salute degli uomini, disse a colui che chiese se si poteva usare il vino come cura" è una malattia, non una cura" 515. Gli studi moderni accertarono che coloro che bevono il vino sono soggetti a rischio di malattie e infezioni, come: La cirrosi epatica, disturbi nell‟apparato gastro intestinale, influisce anche su i nervi, i muscoli cardiaci e i componenti del sangue" 516. Il Profeta continuò a insegnare alla sua nazione i danni derivati dagli alcolici raccontando le storie delle nazioni precedenti per dare esempio: "Allontanatevi dal vino che è a capo del male. C'era un uomo prima di voi che si dedicava al culto ma venne amato da una donna depravata che li inviò la sua serva per chiamarlo a testimoniare, s'incammino con la serva che si affrettava a chiudere ogni porta che oltrepassavano finché arrivarono ad una donna bellissima che aveva vicino un fanciullo ed un recipiente pieno di vino, la donna li disse: Giuro che non ti ho chiamato per testimoniare, ma per scegliere tra avere un rapporto con me o bere un calice da questo vino o uccidere questo fanciullo. L'uomo disse dammi un calice di vino poi ne chiese ancora e non si fermò fino a quando ebbe un rapporto con lei e uccise il fanciullo. Allontanatevi dal vino perché la fede ed il vino non possono essere unite" 517. il Profeta quando proibisce una cosa non proibisce un soggetto ma la causa che vieta il soggetto. Quando proibì il vino, proibì così anche tutto ciò che influenza la lucidità mentale, qual che sia la sua fonte: uva, datteri o altro. Aisha racconta che il Profeta disse: "Ogni bevanda che ubriaca è proibita" 518. Om Salamah racconta in un altro hadith del

511 Hadith tratto da Ebn Magah Libro delle Bevande (3371). El-Hakem (7231). 512 Hadith tratto Abu Dawoud Libro delle Bevande (3674), Al-Tormozy (1295). Ebn Magah (3380). Ahmed (5716). Sahih Al-Albany (839). 513 Hadith tratto da Abu Dawoud Libro delle Bevande (3680). Al-Tormozy (1862). Ebn Magah (3377). Al-Deramy (2091). Ahmed (6644). El-Hakem (7232). 514 Hadith tratto da Ebn Magah Libro delle Tentazioni (4034). Ahmed (22128). Al-Hakem (7830). 515 Hadith tratto da Ahmad (18879). Ebn Habban (6065). El Darakatny (4763). 516 Articolo dalla rivista Al , www.alryadh.com. 517 Hadith tratto da Al-Nesa'ey Libro delle Bevande (5666). Ebn Habban (5348). 518 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro del Wudu' (239). Sahih Muslim Libro delle Bevande (2001).

123 divieto di alcolici e droghe perché distrugge gli individui e indebolisce la società: "Il Profeta proibì ogni alcolico o droga" 519. Vietò anche qualsiasi cosa che danneggi l'uomo, disse: "Non danneggiare e non subire danni…" 520. Ciò che vale per gli alcolici vale anche per le droghe e per le altre sostanze velenose che danneggiano l'uomo. Dopo la proibizione divina le leggi divine per la punizione di chi beve vino erano chiare ed il Profeta applicò queste leggi in modo magnifico. Anas Ebn Malek raccontò che il Profeta ordinò di picchiare i peccatori con le foglie di palmo e il sandalo per aver bevuto 521. Il Profeta disse anche: "frustate chi beve il vino" 522. L'obiettivo della punizione era di distogliere chiunque pensi di diventare dipendente agli alcolici o alle droghe. L'obiettivo quindi non era di vendicarsi perché quest'individuo era considerato malato e bisognoso di cure. Cercò di insegnare questo concetto ai suoi compagni, Abu Horaira racconta che un giorno venne portato dal Profeta un uomo ubriaco, il Profeta disse: "picchiatelo" alcuni di noi lo colpirono con le mani e chi con i calzari. Quando l'uomo fuggì alcuni dissero: Che tu sia disgraziato da Dio. Il Profeta disse: "No! Non dite così non aiutate il diavolo contro di lui" 523. In questo modo il Profeta curò il problema degli alcolici e delle droghe in modo pratico e graduale basandosi sul timore di Dio che proibì gli alcolici poi ha posto le leggi da rispettare per non agire contro le legislazioni divine. Migliorando così gli individui e la società. Questo era il metodo che il Profeta applicò per risolvere i problemi. In questo capitolo abbiamo riscontrato diversi esempi tra cui uno che angoscia il mondo interno anche in questi tempi, la violenza e il terrorismo, abbiamo anche visto come il Profeta curò questo problema. Un altro problema legato all'economia e alla disoccupazione e la povertà e abbiamo visto com‟è stato risolto dal Profeta. E per ultimo abbiamo visto come il Profeta ha risolto un problema radicato nella società, le droghe e gli alcolici. Il metodo del Profeta per risolvere i problemi era basato sulla radicazione dell'idea che Dio ci controlla e ci osserva ogni dove. Quest'idea prevenì molte cattive azioni facendo regnare la pace e la serenità aumentando il bisogno che abbiamo di applicare il metodo del Profeta in cui non ha merito, ma il merito è solo di Allah.

519 Hadith tratto da Ebn Dawoud Libro della Bevande (3686). Ahmed (26676). 520 Hadith tratto da Ebn Magah Libro delle regole (2340). Ahmed (2867). Al Hakem (2345). 521 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro dei Hodud (6391). Sahih Muslim Libro dei Hodud (1706). 522 Hadith tratto da Abu Dawoud Libro dei Hodud (4485). Al-Nesa'ey (5661). Ahmed (7748). 523 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro dei Hodud (6395). Abu Dawoud (4477). Ahmed (7973).

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125 Il quarto capitolo: La sua vita è la prova della sua rivelazione La sua vita è una delle prove più rilevanti della sua rivelazione, essendo chiara e pura in modo che non può appartenere ad altro se non a un Profeta, che non rappresenta se stesso ma l'essenza divina. Dio disse: (e neppure parla d'impulso: non è che una Rivelazione ispirata. Gliel'ha insegnata un fortissimo) 524. Il Profeta devoto che non smetteva di invocare Dio sia di notte sia di giorno, l'illetterato con infinita conoscenza, colui che temeva la punizione divina alla sua nazione. Osservate anche la protezione che Dio li fornì e alla purezza della sua vita solo allora comprenderete che Mohamed è un inviato di Dio. Questa vita pura non può appartenere a un ingannatore, alcuni lati della sua vita che provano chiaramente la veridicità del suo messaggio.

Il primo tema: La sua astinenza Il secondo tema: La sua devozione Il terzo tema: La sua premura con l'Ummah Il quarto tema: La purezza della sua vita Il quinto tema: il suo analfabetismo

524 Interpretazione del Sacro Corano, An: Najm (La Stella), 3-5.

126 Il primo tema: La sua astinenza L'Islam ha una visione unica della vita, creando un essere equilibrato e consapevole che per quanto la vita si prolunga, è pur sempre breve e che l'Aldilà è eterno e permanente, Dio disse descrivendo la vita terrena: (poiché la vita terrena non è che ingannevole godimento) 525. Il Sacro Corano mise davanti agli occhi degli uomini i veri criteri con cui misurare la vita: (La dimora ultima è la [vera] vita, se solo lo sapessero!) 526. La vita terrena nel concetto islamico è considerata un campo, dove poter coltivare i frutti della vita eterna, una via da percorrere per raggiungere lo scopo finale: "Sì in questo mondo come uno straniero o una persona di passaggio" 527. Il Profeta insegnò alla sua Ummah il vero legame tra la vita terrena e quella eterna che è la migliore e la più elevata, disse: "Giuro che la vita terrena paragonata a quella eterna è come l'acqua che rimane sulle dita dopo averle immerse nel mare, a paragone con il mare stesso, cosa ne rimane?" 528. La sua vita era un'applicazione pratica della visione divina, Omar Ebn Al-Khattab descrivendo la vita e la casa del Profeta disse:... entrai da lui ed era sdraiato su una stuoia, senza materazzo, con la sabbia vicino. Si appogiava su un cuscino di pelle imbottito di rafia... poi alzai gli occhi sulla sua casa e giuro che non trovai niente davanti agli occhi se non tre pelli, dissi: Prega Dio così che prosperi la tua nazione, i persiani e i romani vivono in prosperità anche se non sono devoti ad Allah. Era ancora sdraiato e mi disse: "Hai dubbi Ebn Al-Khattab? Questi popoli hanno in modo immediato ricevuto i beni che li spettavano nella vita terrena" 529. I suoi compagni ebbero compassione di lui quando trovarono che la stuoia su cui dormiva lasciò dei segni sulla sua pelle, Abdullah Ebn Maso'ud raccontò: il Profeta si sdraiò sulla stuoia che lasciò un segno sulla sua pelle, li dissi: sacrificherai mio padre e mia madre per te O Profeta di Allah, se ci avessi dato il permesso ti avremmo messo qualcosa sopra la stuoia per prevenire che ti faccia male. Il Profeta disse: " io e la vita ci uniamo per poi separarci, io e la vita siamo come un viaggiatore che si ferma sotto l'ombra di un albero per poi lasciarlo e continuare il viaggio" 530. Il Profeta di Allah, comandante e guida della nazione islamica, fondata nella Penisola Araba nonostante le tante conquiste compiute rimase fedele all'astinenza dalle ricchezze rinunciando al regno illusorio, mangiando e bevendo con modestia e mitezza, molte volte non trovava niente di cui nutrirsi. Omar Ebn Al-Khattab disse: "Ho visto il Profeta di Allah distorcersi dalla fame senza trovare un dattero con cui riempire lo stomaco" 531. Tante volte durante la sua vita il Profeta soffrì la fame! Abu Horaira racconta: Un giorno, o una notte, il Profeta di Allah uscì e incontrò Abu Bakr e Omar cui chiese: " Cosa vi ha fatto uscire dalle

525 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 185. 526 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Ankabut (Il Ragno), 64. 527 Hadith narrato da Abdulla ebn Omar, tratto da Sahih Al-Bukhary Libro del Riqaq (6053), Al Tormozy (2333), Ebn Magah (4114), Ahmed (6156). 528 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro del Paradiso (2858), Ahmed (18037), Ebn Habban (6265). 529 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro delle Ingiustizie (2336). Sahih Muslim Libro del Divorzio (1479). 530 Hadith tratto da Ebn Magah (4109). El Tormozy (2377). 531 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro del Riqaq (2978). El Tormozi (2372). Ebn Magah (4146).

127 vostre case a quest'ora?" dissero: la fame, O Profeta. Anche lui disse: "Giuro su colui che tiene la mia anima tra le sue mani che sono uscito per lo stesso motivo che vi ha fatto uscire, alzatevi!" si alzarono con lui e andarono a casa di uno degli Ansar quando la moglie dell‟uomo, che non era in casa, quando li vide disse: Benvenuti. Il Profeta le disse: "Dovè tuo marito?". Disse: è Andato a portarci acqua da bere. Quando l'uomo tornò e trovò il Profeta di Allah e i due Sahaba disse: Grazie a Dio, nessuno oggi vi ospiterà meglio di me. Li portò la fronda di un palmo con diversi tipi di datteri e disse: Mangiate da questo. Poi impugnò il coltello e il Profeta lo ammonì dal macellare una femmina che allatta. L'uomo macellò seguendo l‟insegnamento del Profeta e mangiarono datteri e carne e bevvero fino a saziarsi, il Profeta disse ad Abu Bakr e Omar: "Giuro su colui che tiene la mia anima tra le sue mani, che verrete interrogati su questi beni nel Giorno del Giudizio. La fame vi ha fatto uscire dalle vostre case e non siete tornati che dopo essere stati sfamati con questi beni. 532”. L'astinenza del Profeta era una prova della sua rivelazione e della veridicità del suo messaggio. Perchè la vita può infliggere a ognuno di noi e cambiarlo rendendolo un bersaglio delle critiche generali, ma il Profeta rimase astinente fino ai suoi ultimi giorni, La Madre dei credenti Aisha disse: " il Profeta di Allah non mangiò mai pane di frumento condito per tre giorni consecutivi fino a quando morì" 533. E quando la vita li offrì tutto ciò che si poteva desiderare, si astenì. Nel Giorno di Honain diede tutto il bottino ai suoi compagni senza esitazioni, perchè il mondo per lui non valeva più dell'ala di una mosca per questo, non ha tenuto per se stesso nemmeno ciò che poteva ricompensare la povertà in cui ha vissuto per tanti anni dopo aver raggiunto i sessant'anni. Disse ai beduini che presero il suo mantello, quand'era sulla via di ritorno da Honain chiedendoli l‟elemosina: "Datemi indietro il mio mantello, se avessi avuto tanti cammelli quanto questi alberi, li avrei distribuiti su di voi, allora non sarei un avaro, un bugiardo né, un vigliacco" 534. Il Profeta aveva una visione magnifica dell'astinenza e insegnò all‟Ummah ad astenersi ma allo stesso tempo costruendo e abitando la terra, perché l'astinenza non significa la distruzione dei beni, al contrario la costruzione della terra, senza però attaccarsi ai suoi beni, il Profeta disse: "Se arriva il Giorno del Giudizio e uno di voi ha in mano un seme e riesce a piantarlo prima di muoversi, lo faccia" 535. Questa era la visione islamica della vita terrena, una visione equilibrata tra vita terrena e vita eterna. Questa è la magnificenza dell‟Islam e del Profeta provando ancora una volta la veridicità del suo messaggio Divino.

532 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro delle Bevande (2038). Abo Ya'ly (6181). 533 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Cibi (5107). Sahih Muslim Libro del Riqaq (2970). 534 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro del Khumus (2979). Ebn Habban (4820). 535 Hadith tratto da Ahmed (13004).

128 Il secondo tema: La sua devozione Il Profeta di Allah era grato a Dio per le grazie che li donò. La realtà in cui visse era in armonia con i doni divini, la sua gratitudine non era di sole parole ma era una realtà vissuta, troveremo che durante la sua vita il Profeta era prostrato e devoto all‟immenso Dio, agiva con benevolenza, grato al Creatore, seguendo così i versi coranici che incitavono i credenti a essere devoti e grati, Dio disse: (O voi che credete, inchinatevi, prosternatevi e adorate il vostro Signore e operate il bene, sì che possiate prosperare) 536. Molti hadith e situazioni chiarirono e raccontarono della devozione del Profeta ad Allah l'Altissimo. Aisha raccontò che il Profeta si alzava per pregare nella notte fino a screpolarsi i piedi, li dissi: perché fai così O Profeta di Allah quando Dio ti ha perdonato per i peccati precedenti e futuri?!, il Profeta le disse: "Non voglio forse essere un servo grato?" 537. Questa bellissima risposta chiarì la sua visione della devozione, lui non lo vedeva come un compito da compiere ma lo praticava con amore e volontà, atto di gratitudine verso Dio l'Onnipotente che donò le grazie ai credenti, questo spiega la lunghezza delle sue ore di culto e l'affaticamento che s‟infliggeva per compierla. Aisha descrive in un altro hadith la preghiera del Profeta di notte, disse: "Il Profeta di Allah pregava con undici rak'at. Così era la sua preghiera –intende durante la notte- ogni prostrazione per tanto quanto il tempo che prende uno per recitare cinquanta versi del Corano, dopo alzava la testa. Faceva due rak'at prima del fajr poi si sdraiava sul suo fianco destro fino a quando il mu'azin chiamava per la preghiera 538. Il Profeta trovava pace nella recitazione del Sacro Corano e nella preghiera, Hozaifa racconta: una notte pregai con il Profeta di Allah, cominciò con la recitazione di Al-Bakara, ho pensato che si sarebbe fermato al centesimo verso ma lui continuò, ho pensato che l'avrebbe recitata completa nella prima rak'a, poi cominciò a recitare Al-Nisa' e quando la finì recitò Al-'Imran. La intonava con recitazione se passava su un verso che diceva Al- Tasbih, lui diceva (Subhan- Allah), se passava su una domanda lui la domandava 539. Il Profeta pregava molto nel cuore della notte perchè li donava uno spazio che lo univa ad Allah. Disse: "La migliore preghiera dopo quella d'obbligo è la preghiera nel cuore della notte..." 540. Se una volta non riusciva a pregare nel cuore della notte lui recuperava al mattino, Aisha disse: "il Profeta se pregava una certa preghiera la ripeteva ogni giorno con costanza, se delle volte non riusciva a pregare nel cuore della notte a causa del sonno o del dolore, pregava di giorno ledodici rak'at.." 541.

536 Interpretazione del Sacro Corano, Al- (Il pellegrinaggio), 77. 537 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro del Tafsir (4557). Sahih Muslim Libro della Descrizione degli Ipocriti (2820). 538 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro della Preghiera del Witr (949). Abu Dawoud (1336). 539 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro della Preghiera dei Viaggiatori (772), Al-Nesa'ey (1133), Ahmed (23415). 540 Hadith tratto da Abu Dawoud Libro del Digiuno (2429), Ahmad (8488). 541 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro della Preghiera dei Viaggiatori (746). Ahmed (24314). Ebn Habban (2552).

129 Quest‟amore profondo verso la devozione ad Allah –sopratutto tramite la preghiera spiega le parole che disse a Belal Ebn Rabah 3542: "Alzati Belal e riposaci con la preghiera" 543. Disse in un altro hadith: (descrivendo la preziosità della preghiera) " Ho reso la gioia degli occhi nella preghiera"544. La sua lingua invocava sempre Dio ringraziandolo per i beni concessi, Aisha disse: "Il Profeta invocava Dio in tutte le situazioni"545. Quando digiunava, aumentava gli sforzi e le offerte e negli ultimi dieci giorni di Ramanads‟impegnava con molto piacere al culto, Aisha disse: "il Profeta quando arrivavano gli ultimi dieci giorni di Ramadan si asteneva dalle donne, si alzava per pregare la notte e svegliava la sua famiglia"546, il Profeta diguinava i Lunedì e i Giovedì con costanza, spiegando la ragione: "Le azioni vengono esposate a Dio i Lunedì e i Giovedì, voglio che le mie azioni siani esposte mentre sono digiuno". Il Profeta amava digiunare nei giorni più caldi, Ebn Al-Darda' racconta: "Eravamo usciti in battaglia un giorno di Ramadan molto caldo, al punto che ognuno di noi si proteggeva la testa con le mani dal tanto caldo. Nessuno di noi era digiuno oltre al Profeta di Allah e Abdullah Ebn Rabaha"547. Il Profeta vedeva la devozione non solo un obbligo ma anche un modo per provare gratitudine a Dio, dando così alla sua devozione un aspetto unico e magnifico.

542 Belal Ebn Rabah: Di origini etiopiche, nacque verso il 580. Era anch‟egli schiavo nel clan dei Jumah, era tra I primi a convertirsi all'Islam, per cui il suo padrone lo sottopose, invano, a grandi tormenti a causa del suo nuovo credo. Venuto a conoscenza del fatto, Abu Bakr Al-Seddik decise di affrancarlo. Per indicare il momento d‟elezione della preghiera fu scelto Belal per la profondità della sua voce. Dopo la conquista di Mecca, a Belal fu chiesto di recitare per la prima volta l‟Azan dal tetto della Ka‟ba. 543 Hadith tratto da Abu Dawoud Libro dell‟Adab (4985). Ahmed (23137). 544 Hadith narrato da Anas Ebn Malek, tratto da Ahmad (13526). 545 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro delle Mestruazioni (373). Al-Tormozy (3384). Abu Dawoud (18). Ebn Magah (302). Ahmed (264199). 546 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro della Preghiera del Tarawih (1920). Ahmed (24422). Ebn khozeyma, La Via della Pace (2029). 547 Hadith narrato da Sahih Al-Bukhary, Libro del Digiuno (1843). Sahih Muslim (1122).

130 Il terzo tema: La sua premura con l'Ummah Dio inviò il Profeta come ancora di salvataggio per l'umanità meritandosi di essere il salvatore dell'umanità. La sua vita è la miglior fonte a chi desidera istruire le nazioni sui valori dell‟amore e della misericordia, che erano chiari nella premura con cui trattava tutte le persone, specialmente la sua nazione, questa premura era per via delle cure e misericordie con cui li trattava Dio descrisse questa premura: (Ora vi è giunto un Messaggero scelto tra voi; gli è gravosa la pena che soffrite, brama il vostro bene, è dolce e misericordioso verso i credenti)548. La premura del Profeta verso la sua Ummah arrivò a un livello mai raggiunto prima sin dai primi giorni della sua rivelazione ordinò ai pochi e deboli di Mecca di immigrare verso l'Etopia, c'è lì un Rè che tratta giustamente i sudditi, ed è una terra di verità, finchè Dio vi soccorrerà dallo stato in cui siete...549. Molte volte il Profeta di Allah lasciava un‟azione, anche se li stava a cuore, per paura che fosse imposta alla sua nazione, Aisha disse: "Il Profeta di Allah si asteneva da certe azioni a malincuore perchè temeva che fossero imposte ai credenti"550. Il Profeta di Allah ammoniva la nazione dal commettere peccati, per quanto fossero piccoli agli occhi dei credenti, affligevano la nazione indebolendola, disse: "Temete i piccoli peccati che si uniscono sull‟uomo fino a distruggerlo" dando un esempio "come un gruppo di persone che si fermarono in una valle e vollero accendere un fuoco per cucinare il cibo. Uno portò un ramoscello, un secondo portò alcuni ramoscelli ed anche gli altri portarono fino a che ne accumularono molti e accesero il fuoco per cucinare il cibo" 551. Il Profeta temeva anche le guide ingannevoli che avrebbero portato la nazione alla rovina, disse alla sua Ummah: " La cosa che più temo è una guida che v‟inganni" 552, la premura del Profeta verso la sua nazione arrivò anche alle faccende di culto, perchè per quanto la devozione a Dio fosse un'azione benigna, anzi, un ordine divino, ma lui temeva che con l'esagerazione nei culti la nazione perdesse l'equilibrio vitale, disse: "Se non temessi di appesantire i doveri della mia nazione avrei ritardato la preghiera di Al-'Isha al terzo o a metà della notte" 553. Questo hadith e altri provano l'amore del Profeta verso la sua nazione e il modo con cui si curava delle loro faccende di culto. Il Profeta si prendeva sempre cura si tutte le persone, un giorno sentì che tre dei suoi compagni vollero sovraccaricarsi con atti di culto credendo così di avvicinarsi ad Allah, Anas Ebn Malek racconta: un gruppo di tre uomini vennero nelle case delle mogli del Profeta per chiedere del modo con cui il Profeta venerava Dio, quando ebbero la risposta sembrò che avessero pensato che non era abbastanza. Dissero: Cosa siamo noi paragonati al Profeta, che venne perdonato per i suoi errori passati e futuri?

548 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tawba (Il pentimento o la disapprovazione), 128. 549 Hadith tratto da Al-Bihky Libro delle Storie di Vita (18190). 550 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Le preghiere del Tahajud (1076). Sahih Muslim Libro della Preghiera dei Viaggiatori (718). 551 Hadith tratto da Ahmed (3818). 552 Hadith tratto da Abu Dawoud Libro delle tentazioni e narrazioni (4252). Al Tormozy (2229). Ahmed (27525). 553 Hadith narrato da Yazid Ebn Khaled El Johany tratto da Al-Tormozy (23). Ebn Magah (691).

131 Uno di loro disse: Pregherò sempre tutte le notti. Un altro disse: Digiunerò e non romperò mai il mio digiuno. L'ultimo disse: MI astinerò dalle donne e non mi sposerò mai. Il Profeta di Allah andò da loro e disse: "Siete voi che avete detto (...)? Per Dio io sono colui che tra voi più tene Allah, ma digiuno poi rompo il digiuno, prego e poi dormo e sposo le donne. Chi sdegna la mia Sunnah non è con me" 554. Il modo migliore con cui concludere questo tema è di citare una situazione che prova la premura che il Profeta aveva verso la nazione e quanto Dio considerava questa premura e queste cure, Abdullah Ebn Amr racconta: il Profeta di Allah recitò le parole di Dio su Abramo: (O mio Signore, in verità essi già hanno traviato molti uomini. Chi mi seguirà sarà dei miei, e quanto a coloro che mi disobbediscono, in verità Tu sei perdonatore, misericordioso!) 555. Poi disse: (Se li punisci, in verità sono servi Tuoi; se li perdoni, in verità Tu sei l'Eccelso, il Saggio) 556, alzò le mani al cielo e disse: " O Allah, la mia Ummah, la mia Ummah!" e pianse. Dio disse: O Jibril, vai da Mohamed e chiedili –Il tuo Dio già conosce il motivo- cosa lo fa piangere? Jibril andò dal Profeta e li chiese la ragione del suo pianto, il Profeta li disse ciò che aveva detto. Dio disse: Jibril, vai da Mohamed e riferiscili: Sarai soddisfatto nella tua Ummah e non sarai disgraziato" 557.

554 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Matrimoni (4776). Sahih Muslim (1401). 555 Interpretazione del Sacro Corano, Ibrâhîm (Abramo), 36. 556 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 118. 557 Hadith narrato da Abdullah Ebn Omar tratto da Sahih Muslim Libro della Fede (202). Al Nesa'ey (11269).

132 Il quarto tema: La purezza della sua vita La vita del Profeta fu conosciuta sia prima sia dopo la rivelazione, per la sua purezza, e l'etica che erano rari da trovare associati a una sola persona in quell‟ambiente. Era famoso per la sua sincerità e la sua lealtà al punto da far depositare i suoi nemici, i loro denari ed i loro averi da lui nonostante l'avversità che regnava tra loro. L'ostilità del suo popolo non alterò la sua lealtà, nel giorno dell‟Hijra da Mecca a Medina ordinò ad Ali Ebn Abi Taleb di riconsegnare i depositi a chi spettano malgrado i proprietari di quei depositi avessero, quella notte, pianificato di ucciderlo. Leggendo la storia della sua vita comprenderemo la purezza e la protezione con cui Dio lo circondò, fu creato da Dio per essere l'ultimo messaggiero e profeta. Dio vigliò su di lui anche durante la sua giovinezza, prima della sua rivelazione, dal commettere azioni trasgressive 558. Uno degli esempi della protezione Divina è che le sue intimità non vennero mai scoperte quando era ancora un fanciullo, disse: "Una volta io e altri bambini di Quraysh trasportavamo delle pietre giocando, tutti noi ci eravamo scoperti alzando l'orlo della veste fino al collo per trasportarci dentro le pietre (usando la veste come fagotto) quando ad un tratto mentre correvo con loro un‟uomo mi colpì con forza e mi disse: copriti con la tua veste. Mi coprì con la veste e continuai a trasportare le pietre sulle spalle lasciando la veste a coprirmi" 559. Un altro esempio simile quando ricostruivano Al-Ka'ba, Ebn Al-Abbas racconta: Mio padre, Al-Abbas Ebn Abdul Muttalib mi riferì: Quando Quraysh ricostruì la Ka'ba, gli uomini due alla volta trasportavano le pietre, io ero insieme a mio nipote (il Profeta), alzammo le nostre vesti fino alle spalle mettendoci dentro le pietre, avvicinandoci alla gente ci ricoprivamo con le vesti, mentre mio nipote era davanti a me, cadde corsi da lui e lo trovai con gli occhi al cielo, li disse: nipote mio, che hai? Mi disse: "Mi fu proibito di camminare nudo" 560. Un'altra protezione divina è che non prese mai parte a divertimenti trasgressivi e non ascoltò mai musica, disse: "Non presi mai parte a ciò che prendevano parte le persone, nel periodo pre- islamico, tranne due notti, ed in entrambe Dio mi custodì. Una notte ero con alcuni giovani di Mecca, mentre portavamo le nostre capre al pascolo, dissi a un amico: prenditi cura delle mie capre, finchè vado a Mecca per passarci un pò di tempo come fanno i giovani.Andai e quando passai accanto alla prima casa di Mecca sentì delle melodie, tamburi e oboe. Dissi: che cos'è? Mi dissero che (...). Mi sedetti a guardare ma Dio mi fece perdere i sensi e non rinvenni che per il calore del sole, tornai dal mio amico che mi chiese: cosa hai fatto? Li dissi che non ho fatto niente e li raccontai dell'accaduto. Un‟altra notte li dissi: tieni gli occhi sulle mie capre finchè vado a passare il tempo a Mecca. Quando arrivai a Mecca sentì dei suoni simili a quelli che avevo sentito la notte precedente, mi sedetti per guardare ma Dio mi fece perdere i sensi e non rinvenni se non per il calore del sole, tornai dal mio amico che mi chiese cosa avevo fatto e li dissi niente raccontandoli l'accaduto, giuro che non tornai più a ripetere l'accaduto fino a che Dio mi rivelò il suo messaggio" 561.

558 Tratto da Ebn Hesham La storia del Profeta 183/1. Ebn Kathir l'Inizio e la Fine 286/2. 559 Tratto da Ebn Hesham La storia del Profeta 183/1. 560 Tratto da Masnad Al-Bazar (1295). 561 Hadith tratto da Ebn Habban (2672). El Hakem (7619).

133 Il Profeta non ha mai bevuto vino e non s‟inchinò mai davanti ad un idolo, un giorno li fu domandato se aveva mai venerato un idolo e disse: "No", li fù anche chiesto se aveva mai bevuto il vino e disse: "No!" e non sapeva che sarebbe stato un sacrilegio e non sapeva cos'era il Libro o la devozione" 562. Om Ayman, l'allevatrice del Profeta, racconta: "Bawana" era un idolo in pietra che Quraysh portava una volta l‟anno, Abu Taleb prendeva parte all'evento con la sua gente invitando anche il Profeta che però si rifiutava fino a quando Abu Taleb si arrabiò ed anche le sue zie si arrabiarono e li dissero: Mohamed, non vuoi rallegrare la tua gente e prendere parte con loro ?! Lui uscì ubbiddiente ma quando tornò, era atterrito. Le sue zie li chiesero cosa aveva e lui disse: "Temo di aver commesso un peccato", Loro li dissero che Dio non lo lascerebbe ai tormenti del Diavolo con le buone azioni che compie, e li chiesero di raccontare cosa avesse visto... lui disse: "Ogni volta in cui mi avvicinavo a uno degli idoli di pietra, mi appariva un uomo bianco e alto che mi gridava: dietro di te Mohamed, non lo toccare" e non partecipò mai più a una loro festa 563. Non cambiò tanto anche dopo la rivelazione, non dava tanta importanza alla vita terrena, non cercava il piacere, disse ai capi di Quraysh quando li offrirono diversi privilegi in cambio di rinunciare alla revocazione: "Non vi ho riferito il messaggio di Dio per chiedere il vostro denaro, o per avere dei previlegi o il dominio su di voi ma perchè Allah mi ha inviato con un messaggio e mi ha rivelato un Libro Sacro e mi ordinò di essere predecessore e precursore. Io vi ho riferito il messaggio di Dio e vi ho dato consiglio. Se seguirete i miei consigli, questa sarà la vostra fortuna sia nella vita terrena sia nell‟Aldilà, e se rifiutate le mie parole, aspetterò affinchè Dio giudicherà tra me e voi" 564. Aveva lo scopo chiaro in testa e aveva grande fiducia nella vittoria promessa da Allah nonostante le ostilità che incontrava. Il Profeta mai sfruttò le opportunità con la sua gente e i suoi seguaci, tra cui ciò che raccontò Al- Moghyra Ebn Sho'ba: Ci fu'eclisse solare nel giorno in cui morì Ibrahim, figlio del Profeta, la gente disse che il sole eclissò per la morte di Ibrahim. Il Profeta allora disse: "Il sole e la luna sono prodigi divini che non eclissano per la morte o la nascita di qualcuno, ma quando eclissano pregate Allah l'altissimo" 565. Queste parole non possono essere di un bugiardo o di un‟ipocrita, perche uno di questi avrebbe sfruttato l'opportunità dicendo: Guardate! Il sole si è rattristito per la mia tristezza e per questo eclissò. Il Profeta era sempre attento a dimostrare che è un umano, uno dei figli di Adamo, concepito da un padre e una madre, si nutre del cibo, sposa le donne, sente la fame e soffre dai malanni, si rallegra e si rattrista. Ciò che impressiona è che queste affermazioni sono da parte sua. Un giorno andò da lui un uomo che tremava dalla paura, il Profeta li disse: "Calmati, io sono un uomo di Quraysh di cui madre mangiava pane essicato

562 El-Salehy Le strade della Guida 149/2. 563 Ebn Sa'd I Livelli Superiori 158/1. El-Salehy 142/2 564 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro delle Azioni del Creato p. 186 (408) 565 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro dell'Eclisse (996). Sahih Muslim Libro dell'Eclisse (901).

134 in questa valle" poi Jarir Ebn Abdullah recitò il verso coranico: (tu non sei tiranno nei loro confronti! Ammonisci dunque con il Corano chi non teme la Mia minaccia) 566,567. Un'altra prova della purezza della sua vita è il rimprovero della purezza della sua vita è il rimprovero che Dio li indirizzò nel Sacro Corano, per rimanere conservato per tutta l'umanità. La situazione di cui stiamo parlando ci espone la semplicità e la chiarezza della vita del Profeta finchè tutti vennero a conoscenza dei suoi segreti: (Si accigliò e voltò le spalle. quando il cieco venne da lui) 568, che racconta come Abdullah Ebn Maktoum andò dal Profeta lo evitò perche era occupato alla revoca dei signori di Quraysh allora Allah l'Altissimo rimproverò nel Corano che verrà poi recitato fino al Giorno del Giudizio. Mohamed era chiaro e puro e il suo messaggio era quello finale.

566 Interpretazione del Sacro Corano, Qaf, 45. 567 Tratto da Al-Hakem (3733). 568 Interpretazione del Sacro Corano,‟Abasa (Si Accigliò), 1-2.

135 Il quinto tema: Il suo analfabetismo Dio inviò il suo Messaggero Mohamed come predecessore e precursore, sostenendolo con miracoli che provano la sua sincerità, uno dei miracoli più rilevanti era il suo analfabetismo. È storicamene provato che il Profeta Mohamed era analfabeta, questo altro non era che una completezza e un miracolo, Ebn taimeya disse: "Era comunemente conosciuto da coloro che lo conoscevano o coloro che ne hanno avuto notizie che era analfabeta, non sapeva leggere libri e non conoscevano a memoria alcun libro (nemmeno i libri sacri) e non sapeva scrivere e non sapeva copiare libri" 569. C'è una moltitudine di versi coranici che provano l'analfabetismo del Profeta e che non poteva aver scritto lui il Corano traendo l'idea dai libri antichi come presumono alcuni, tra questi versi: (Egli è Colui Che ha inviato tra gli illetterati un Messaggero* della loro gente, che recita i Suoi versetti, li purifica e insegna loro il Libro e la Saggezza, anche se in precedenza erano in errore evidente) 570, e (Di': “Uomini, io sono un Messaggero di Allah a voi tutti inviato da Colui al Quale appartiene la sovranità dei cieli e della terra. Non c'è altro dio all'infuori di Lui. Dà la vita e dà la morte. Credete in Allah e nel Suo Messaggero, il Profeta illetterato che crede in Allah e nelle Sue parole. Seguitelo, affinché possiate essere sulla retta via”) 571. Ebn Al-Abbas disse: "Il vostro profeta era analfabeta, non scriveva non leggeva o calcolava" 572, Dio disse anche : (Prima di questo non recitavi alcun Libro e non scrivevi con la tua destra; [ché altrimenti] coloro che negano la verità avrebbero avuto dubbi) 573. Al-Zamkhashry commenta questo verso: "Ed eri anaffabeta, nessuno t‟insegnò mai a leggere o scrivere perchè se ne fossi capace i sospettosi di Mecca o delle altre religioni avrebbero detto che forse il Corano lo hai scritto tu!" 574. L'analfabetismo del Profeta era un miracolo che prova la sua sincerità, Ebn Ashour disse: "L'analfabetismo è una caratteristica che Dio specificò al Profeta Mohamed tra gli altri Profeti, completando così il miracolo scientifico e noetico con cui Dio lo sostenne, per mostrare che la sua completezza non lo somiglia a quella conosciuta dai comuni”. "L'anaffebetismo del Profeta li conferiva una completezza, mentre in altri sarebbe stata una manchevolezza. Perchè ha ricevuto delle conoscenze che superano quelle di tutti gli intelletuali, gli istruiti e i colti. Il suo analfabetismo era un esempio che ciò che li accadde fu un prodigio divino" 575. Il miracolo si completa con il Libro Sacro prodigioso che discese su di lui lasciando i politeisti arabi, famosi per la loro eloquenza, incapaei di ribattere. Dio sfidò gli arabi a scrivere un libro simile, o solo un testo o un verso. Invitando gli intellettuali a riflettere: "Non comprendete che la combinazione tra l'analfabetismo e il Sacro Libro pieno di eloquenza e significati non può esistere senza un presagio e una

569 Ebn Taymeya, La Giusta Risposta 338/5. 570 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Juma'a (II Venerdi'), 2. 571 Interpretazione del Sacro Corano, Al-A'râf, 158. 572 Al-Kortoby Il Raccogliatore delle Regole Coraniche 298/7. 573 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Ankabut (Il Ragno), 48. 574 Tratto da un libro di Al-Zamkashry. 575 Ebn Ashour, La Libertà e la Illuminazione 133/9.

136 rivelazione divina" 576. I politeisti qurayshiti ammisero che questo miracoloso Libro non poteva essere scritto da un uomo che non sapeva leggere o scrivere, per questo lo accusarono di stregoneria, Otba Ebn Rabi'a disse: Giuro che ho sentito parole mai sentite prima, non è poesia nè arte della divinazione. O gente di Quraysh obbeditemi lasciate quest‟uomo in pace, Giuro su Dio che la parole che ho sentito da lui faranno grande scalpore. Se lo respingerete altri lo sosterranno mostrandosi agli arabi il suo dominio sarà il vostro, la sua dignità sarà la vostra e vivrete in prosperità. I quarayshiti li dissero: ti ha stregato con le sue parole Otba 577. Odas, il ragazzo cristiano che Abu Rabi'a inviò al Profeta con un cesto di viti dopo che si era riposato vicino al loro muro sulla via del ritorno da Al-Ta'ef, depresso dopo che la gente della città rifiutò la sua revoca. Odas diede l'uva al Profeta che disse "BismAllah (in nome di Allah)" poi mangiò. Odas guardò il Profeta e disse: Giuro che queste parole non vengono dette dalla gente di questo paese. Il Profeta li chiese: "Da quale paese sei? E qualè la tua religione?", Odas li disse che è cristiano da Nivive" 578. Il Profeta disse: "Dal villaggio dell‟uomo pio Giona figlio di Amittai?", Odas li disse: come fai a sapere chi è Giona figlio di Amittai ?! Giuro che quando lasciai Ninive non c'erano dieci che sapessero chi è Amittai, come hai fatto tu a sapere chi è Amittai e sei analfabeta in una nazione analfabeta ?! Il Profeta di Allah disse, "Lui è mio fratello, era un Profeta ed io sono un Profeta". Odas si buttò a baciare la testa, le mani e i piedi del Profeta e quando tornò al suo signore li chiese: Perchè hai baciato la testa, le mani ed i piedi di quest'uomo?! Odas li disse: mio signore, non esiste sulla terra uomo migliore di lui, mi ha dato delle informazioni di cui solo un Profeta può venire a conoscenza 579. Alcuni sospettosi cercarono di negare l'analfabetismo del Profeta, perchè la sua narrazione di ciò che è scritto nel Vecchio testamento e nel Vangelo e la sua premonizione di cui molti si avverarono, come per esempio la sconfitta dei persiani, senza essere stato istruito. Ma è un miracolo intellettuale che non può essere smentito, l'analfabetismo del Profeta venne citato nel Veccho Testamento e nel Vangelo, Dio disse: (a coloro che seguono il Messaggero, il Profeta illetterato che trovano chiaramente menzionato nella Torâh e nell'Ingil) 580, e disse anche: (O gente della Scrittura, perché smentite i segni di Allah mentre ne siete testimoni?) 581, siete testimoni alla descrizione di Mohamed citata nel vostro libro, poi lo negate e non li credete, malgrado le parole del Vecchio testamento e del Vangelo: "il Profeta analfabeta che ha fede in Dio e nelle sue parole" 582. Il suo analfabetismo altro non era che un‟altra prova della sua rivelazione.

576 Ebn Ashour, La Libertà e la Illuminazione 123/11. 577 Al-Bihqy, Le Prove della rivelazione 205, 204/2. Ebn Kathir, La Storia del Profetaa 505,504/1. 578 Ninive: Villaggio di provenienza di Giona figlio di Amittai situato nel attuale Iraq. 579 Ebn Taymeya, La Giusta Risposta 392/ 391/1. 580 Interpretazione del Sacro Corano, Al-A'râf, 175. 581 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 70. 582 Al-Tobary, Il Raccoglitore della Verità nella Spiegazione del Sacro Corano 503/6.

137 138

139 Il quinto capitolo: La sua citazione nei libri precedenti Dio donò all'umanità il suo Profeta e ultimo messaggero Mohamed, a tutto il mondo sia di umani che di demoni, arabi e persiani. Con le prove più rilevanti e le testimonianze più veriterie. Dio rivelò queste chiare prove per mostrare la veridicità della sua rivelazione e la nobilità del suo messaggio e che Mohamed è un anello nella catena dei Profeti che Dio inviò con un solo scopo: la revocazione al monoteismo e dalla devozione a Dio il Signore del mondo. Era regola divina che ogni profeta passasse la fiaccola della sua revoca al Profeta che lo segue e che venisse annunciato nei libri precedenti e dai profeti che lo precedono sin da Adamo, padre dei profeti, fino a Gesù figlio di Miriam. Questi presagi da Dio e dai Profeti alle nazioni altro non erano che un annuncio dell‟arrivo di Mohamed che aveva lo scopo di non interrompere la guida divina. Con l'arrivo di un nuovo Profeta i seguaci di quello precedente non si sarebbero opposti a lui con ostilità ma avrebbero sentito che il nuovo Profeta è l'estensione di quello precedente che è venuto con una missione che completerà il messaggio divino. In questo capitolo, con l'aiuto di Dio, contiene alcuni temi che contengono il presagio di Mohamed:

Il primo tema: Il presagio del Profeta nei libri precedenti Il secondo tema: Il presagio nel Torah del Profeta

Il terzo tema: Il presagio nel Vangelo del Profeta

140 Il primo tema: il presagio del Profeta nei libri precedenti Il Sacro Corano annunciò che Dio inviò a ogni nazione un Profeta che li incitava al monoteismo, presagio e avviso così da non giustificarli nel Giorno del Giudizio. A tutte queste nazioni venne dato il Presagio dell‟arrivo di Mohamed, questo è conferamoto del Sacro Corano: (E già era nelle scritture degli antichi) 583. Nonostante non restasse molto degli antich Libri in cui venne citato Mohamed ed il suo messaggio, nel Samaveda, uno dei Libri sacri nella tradizione religiosa brahmanica è scritto: "Ahmed riricevette la legislazione del suo Dio, ed è piena di saggezza, ed è circondato dalla luce" 584. In un altro libro sacro nel complesso religioso dell‟induismo: "O gente, ascoltate e compendete sarà inviata Al-Mohamed tra la gente più prestigiosa La sua grandiosità viene citata anche nel Paradiso e viene condizionata da lui che è pieno di pregi, lui è Mohamed" 585. In un terzo libro Hindu: "Allora sarà inviato uno straniero con i suoi compagni con il nome di Mohamed soprannominato anche (il mastro del mondo) 586. Il signore lo purificherà con le cinque purificazioni" 587, senza dubbi intende le cinque preghiere con cui Dio ci purifica dai peccati. Nello stesso libro vennero descritti i compagni del Profeta: "Loro che vengono circoncisi e non crescono una parte dei capelli rasando l'altra, crescono la barba, chiamano la gente per la preghiera a voce alta, mangiano la maggior parte degli animali eccetto il maiale, non usano le piante per purificarsi, ma i puri per loro sono i martiri, vengono chiamati Musli perchè combattono coloro che mischiano tra la giustizia e la malvagità e questa loro religione deriva da me io che sono il Creatore" 588. Un gruppo di ricercatori indù analizzarono alcuni canti diversi che furono citati in Libri Sacri Indù e trovarono che il Profeta Mohamed venne esplicitamente citato così anche che alcuni scienziati indù scrissero ricerche su questo personaggio eccezionale che trovaroro nei loro libri, chiamato: Nerashns. Nerashns è una parola in lingua sanscrita 589, formata da due parti, il primo (Ner) che significa umano, mentre la seconda parte (Ashns) significa letteralmente: colui che viene ringraziato ed elogiato. Questo altro non è che il significato di Mohamed altri dettagli sul Profeta furono citati dando presagi che non possono essere smentiti tra cui: 1- Ascoltate O gente con rispetto, Ner Ashns è ringraziato ed elogiato, e noi difenderemo questo migrante- o portatore della bandiera di protezione-tra sessantamila e novanta nemici", in questo canto vengono notate diverse cose: questa persona viene ringraziata ed elogiata dalla gente, non è conosciuta nella storia un personaggio che venne ringraziato ed elogiato più di Mohamed, lui solo possiede questa caratteristica tra i Profeti secondo, in questo testo venne citata la parola "migrante" ed è ben noto che il Profeta migrò da Mecca a

583 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shu'arâ (I poeti),196. 584 Tratto dalla parte seconda del Samaveda. 585 Tratto da libro sacro nel complesso religioso del induismo, la parte ventesima. 586 Nel Vangielo di Giovanni Cristo venne citato che Cristo Parlò di questa caratteristica. 587 Tratto dal Libro di Saffey Al-Rahman Al-Mobar Kafury " e in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere", seconda parte, terzo capitolo. 588 Musli, significa musulmani ma è stata variata con il tempo. 589 Lingua Sanscrita: Antica lingua indiana usata nelle cerimonie religiose.

141 Medina ed era uno degli eventi più rilevanti della sua storia. Terza, un dato sbalorditivo in questo testo è il numero dei nemici del Profeta, sessantamila e novanta, alcuni ricercatori cercano di fare il conteggio di coloro che si opposero al Profeta, durante la sua vita, e trovarono un numero molto vicino a quello citato nell‟antico testo. 2- "Cavalcava i cammelli, le sue mogli sono dodici donne, arriva a un posto elevato con una veloce cavalcatura fino a toccare il cielo poi scendere ancora". In questo testo le allusioni al Profeta sono molto chiare, tutti gli avvinimenti descritti nel testo si avverano. Ner Ashns- Mohamed- cavalcava i cammelli nelle sue battaglie e nei viaggi, questo prova anche che il personaggio annunciato nell‟antico testo sarebbe vissuto in un ambiente descritico, perchè i cammelli vivono nel deserto, il Profeta di Allah effetivamente è nato a Mecca. Da un'altra parte Mohamed non visse nel celibato ma sposò dodici donne, tra cui come affermaronò alcuni Raihane bent Zaid Waid Barkash famoso studioso della lingua sonscrita in India confermò in un suo libro che il significato del testo senza ombra di dubbio è che la persona descritta avrebbe avuto dodici mogli. C'è un altro riferimento al viaggio notturno 590, che il Profeta ha compiuto arrivando al Cielo cavalcando il Buraq 591, che aveva una falcata tanto ampia da raggiungere il punto più lontano visibile dalla bestia innalzandosi al cielo per poi riportare il Profeta a Mecca. Da questi due testi e altri che si riferiscono a Ner Ashns possiamo dedurre che questo personaggio altro non è che il Profeta Mohamed, chiara prova dal Libri indù sulla rivelazione di Mohamed. Non vi dovete meravigliare che nei libri degli indù venne descritto il Profeta, perchè la nostra fede. Che sono libri scritti da uomini, è giusto solo se s‟intende le alterazioni e le falsificazioni. Perchè non è logico che i messaggi divini siano stati indirizzati al Medio Oriente dimenticandosi del resto del mondo. Dio non permetterebbe mai una cosa che si contraddice con Ia sua clemenza e Ia sua giustizia. II Corano ci annuncio che non esiste una nazione a cui non venue inviato un messaggero, Dio disse: (e non c'e comunitil in cui non sia venuto un ammonitore) 592. Con questa logica possiamo sostenere questi testi indu che si riferiscono a!presagio dell'arrivo di Mohamed.

590 Il Viaggio Notturno: Con le parole arabe isrā’ e mi’rāj ci si riferisce a un viaggio miracoloso - narrato nella sura detta appunto "del viaggio notturno" - compiuto da Mohamed nel corso d'una sola notte "dal Tempio Santo al Tempio Ultimo", identificati poi per la Ka‟ba della Mecca e la Spianata del Tempio di Gerusalemme 591 Buraq: Destriero mistico venuto dal Paradiso la cui funzione è stata quella di essere la cavalcatura dei profeti e di Mohamed in particolare. Fu destinato dall'angelo Gabriele per portare il profeta dell'Islam da quelle che furono identificate poi come Mecca a Gerusalemme con un miracoloso tragitto avvenuto di notte ( isrā), prima che egli intraprendesse l'ascesa attraverso i 7 cieli ( mi’rāj ). 592 Interpretaz:ione del Sacro Corano, Fat:ir (II Creatore), 24.

142 Il secondo tema: Il presagio nel Torah del Profeta Tanti presagi, prove e testi monzionate nel Torah, che ancora oggi è talmente chiaro ai suoi seguaci, dimostrano la veridicità del messaggio di Mohamed e che è lui l'ultimo profeta inviato per misericordia dei popoli, non dando così spazio a coloro che credono in questi libri sacri. Gli ebrei cercarono in tutti i modi possibili di spegnere la luce che avevano tra le mani alterando e falsificando nel Torah, uno dei Libri di Dio, tra ciò che alterarono ci fù il presagio dell‟arrivo del ultimo Profeta Mohamed, semplicemente perchè non credevano che un'altra nazione, oltre la loro, avesse la possibiltà di ripristinare il mondo indirizzandolo alla retta via di Dio. Quando trovarono che l'ultimo Profeta era un discendente di Ismail e non di Is'ac come erano abituati, il loro rancore aumentò spingendoli ad alterare la verità sul Profeta e sull'Islam. Nel nono capitolo del primo sofyir nel Torah: "Quando Hajar lasciò Sarah il Signore le disse: O Hajar, da dove vieni e dove sei diretta? Quando ella li spiegò la situazione. Disse: Torna, aumenterò la tua prole e le sue coltivazioni all‟infinito, adesso tu sarai incinta e partorirai un figlio chiamato Ismail perchè Dio sentì la tua sottomissione. Tuo figlio avrà la mano sopra le mani di ognuno e le mani di tutti per lui, la sua abitazione sarà al confine di quelle di tutti i suoi fratelli" 593. Ebn Al-Kaym disse: "... è noto che la mano della prole di Ismaele, prima della rivelazione di Mohamed, non era al di sopra della mano della prole di Is'ac, che avevano nella mano la rivelazione ed il Libro entrarono in Egitto nei tempi di Yusuf con Giacobbe, ed allora la prole di Ismaele non aveva la mano su di loro, furono anche con Giosuè fino ai tempi di Dawoud ed il Regno di Salomone, il regno che nessun'altro ha mai dominato. Dio poi inviò Gesù cui non hanno creduto, il rifiuto con cui lo sfidarono era la causa della fine del loro regno definitivamente e Dio li disperse sulla terra vivendo sotto il dominio dei persiani poi i romani ed altri e fino ad allora la prole di Ismaele non aveva la mano su di loro fino a quando Allah inviò Mohamed con il suo messaggio, con la sua rivelazione la mano della prole di Ismaele s‟innalzò sopra tutti gli uomini. Non rimase sulla terra un regno più glorioso del loro, hanno sconfitto il regno persiano, romano, turco, i dailamiti, sconfissero anche gli ebrei, i cristiani, lo zoroastrismo, i nazareni e gli adoratori d‟idoli in pietra. Così vennero interpretate le parole di Dio nel Torah: "La sua mano sarà sopra la mano di ciascuno e la mano di tutti". Questa faccenda continuerà fino alla fine dei tempi. Gli ebrei dissero: Noi non neghiamo questo, ma questo presagio si riferice solo al suo regno, la sua esistenza e la sua forza ma non alla sua rivelazione o a un presunto messaggio. I musulmani dissero: I regni sono due, uno senza rivelazione ed è terrificante e imperioso e un altro regno e un altro regno che è una rivelazione in sè. Il persagio non riguarda il primo regno, anche se avessero presunto tale rivelazione e messaggio, altro non sarà che una delle creature peggiori, bugiarda immorale e scettica. Un regno simile non sarebbe mai considerato un presagio ma solo un avvertimento dal suo male, come nel caso del Dajal e di altri rè oppressori che mentono ad Allah. Gli avvertimenti non possono essere considerati presagi e non avrebbero mai rallegrato Ibrahim e Hajar e nemmeno sarebbe stata una ricompensa per la pazienza di quest'ultima riferendole che Dio ha sentito tutto e che donerà gloria al neonato e alla sua prole. I rinnegati

593 Tratto da nono capitolo del primo sofyir nel Torah.

143 considerebbero tutto questo come se Dio avesse detto: Porterai alla luce un tremendo tiranno che opresserà il popolo senza ragione, ucciderà i devoti a Dio, schiavizzerà le loro donne, s‟imposesserà del loro denaro, modificherà la religione dei profeti, mentirà a Dio e compierà altre azioni simili. Coloro che affermeranno che quest‟avvertimento può essere considerato un presagio altro non è che una creatura ipocrita e questo non è strano per il popolo della rabbia, coloro che uccisero i profeti.594. Nonostante le falzificazioni consecuitive fatte nel Torah rimasero alcuni testi che provano l'esistenza dell‟ultimo Profeta di cui Mosè diede presagio! Ebn Taimya disse: "Ho visto in alcune copie (il Sacro Libro di Dawoud Davide) dello Zabur il presagio della rivelazione di Mohamed, specificando il suo nome, ma ho visto un'altra copia dello Zabur in cui non ho trovato niente. Quindi è possibile che in alcune copie ci sia la descrizione del Profeta mentre in altre no!" 595. Uno di questi presagi accede quando il re dei persiani si impadronì di Babilonia nel 538 a.c. e permise agli ebrei di ritornare in Palestina dopo che erano stati fatti prigionieri dal sovrano babilonese Nabucodonosor secondo. Li venne anche permesso di ricostruire Gerusalemme e il tempio di Salomone, quando furono messe le basi per il nuovo tempio, si alzarono le grida di gioia tra gli ebrei, in quest‟ occasione Dio inviò il suo Profeta Aggeo che disse: "Sconvolgerò tutte le nazioni, arriverà (Himdah) per tutte le nazioni, riempirò questa casa di gloria, così disse il Dio dei guerrieri, possiedo l'argento e l'oro, così disse il Dio dei guerrieri, la gloria dell'ultima cosa sarà superiore alla gloria della prima, così disse il Dio dei guerrieri, in questo posto (Shalom) prese, così disse il Dio dei guerrieri" 596. I critici ebrei e cristiani hanno dato grande importanza alla doppia promessa che si cela nella profezia, se viene letta alla lettera allora il significato di (Himdah e Shalom) sarà (desiderio e pace) ed allora la profezia non sarà altro che vaghi desideri ma se deriviamo dalla parola (Himdah) un riferimento a una persona reale e dalla parola (Shalom) una religione allora la profezia sarà veriteria e realizzata in Ahmed (altro nome del Profeta) e nella religione islamica. Questo perchè (Himdah & Shalom) non sono altro che la traduzione alla lettera di Ahmed e Islam. 597.598 Abdel Ahad Dawoud affermò che l'origine delle parole (Himdah e Shalom) dimostrano chiaramente la profezia celata nel Torah dell'apparizione di Mohamed e dell'Islam. La parola Himdah nel testo originale viene letta in questo modo: "fi yafu Himdah arriverà per tutte le nazioni. La parola deriva dall‟ebraico antico o dalla lingua aramaica, originalmente si pronunciava (Himd) che significa in ebraico, e significa tutt‟oggi, (il grande desiderio) o (ciò che è bramato), in arabo (Hamida) significa (lodare). Tra le altre premonizioni nel Torah, Libro di Isaia nel quarantaduesimo capitolo: "che le regioni selvagge e quelle civilizzate alzino la voce, le case in cui abitò Qedarite , così che

594 Tratto da La guida dei perplessi di Ebn Kayem Al josee. 595 Ebn Taymeya, La Giusta Risposta 51,50/3. 596 Tratto dal Sofyir del Profeta Aggeo 9-7/9 597 Tratto da Abd El-Ahad Dawoud, Libro dei Ebrei e dei Cristiani p.36,37. 598 Abd El-Ahad Dawoud, è il prete David Benjamin nato nel 1867 ed era un prete Romano, dopo essersi convertito all'Islam si fece chiamara Abd El-Ahad Dawoud e scrisse: Il Vangelo e la Croce e Mohammed nel Libro Santo.

144 gli abitanti delle pietra di Sale' la intonino, dalle cime delle montagne acclamino, rendendo Gloria a Dio, avendo notizie della recitazione del rosario in Algeria 599. Questo testo dona chiari indizi su Mohamed, accennando alle case che abitò Qedarite, i paesi arabi, chiedendole di rallegrarsi. Cio che è strano è che il testo non citò solo Qedarite figlio di Ismaele, nonno del Profeta, ma citò anche il luogo, dove il Profeta emigrò, Medina, disse: "così che gli abitanti di Sale' la intonino "Sale' è una montagna alle porte di Medina, fino ad oggi mantiene lo stesso nome. Il precedente testo accenna al motivo per cui gli ebrei abitarono Medina e i luoghi circostanti, perchè avevano la certezza che l'ultimo Profeta sarebbe vissuto a Medina, speravano quindi che fosse uno di loro, ed è storicamente saputo che spaventavano le tribù arabe Awse Khazraj dal Profeta che, scelto tra gli ebrei, li avrebbe sterminati! Gli ebrei a Medina e nella zona circostante conoscevano bene la descrizione del Profeta e che presto sarebbe apparso, Ebn Al-Abbas disse: "Gli ebrei di Qurayza, Nadir, fadk e khaybar conoscevano la descrizione del Profeta prima ancora della rivelazione, sapevano anche che Medina sarebbe stata la sua meta" 600. Questa è una prova dal Torah e dalla storia.

599 Tratto da Libro di Isaia 42/11. 600 Tratto da Gli Alti Livelli di Mohamed Ebn Sa'ad 104/1.

145 Il terzo tema: Il presagio nella Bibbia del Profeta Molti sono i presagi dell‟arrivo dell‟ultimo Profeta nella Bibbia, una volta descrivendolo come il maestro del mondo, un'altra come Al-Farqalit anzi una grande parte del messaggio di Gesù era basato sull'annuncio dell‟arrivo di Mohamed, ma gli ebrei bramarono dietro ai loro desideri, opponendosi al messaggio di Gesù, sfidando Dio, uccidendo Giovani e altri profeti ma nonostante tutto questo diversi testi nella Bibbia provarono l'arrivo di Mohamed con il messaggio finale dopo Gesù. Il messaggio specifico con cui fu inviato Gesù era una guida per salvarli dall‟inganno e dalle oscurità, corregendo le loro errate convinzioni su Gesù discendente di Dawoud (Davide) convincendoli che il regno terreno di Dio, che attendevano la sua realizzazione, non si sarebbe mai realizzato da un salvatore dalla prole di Dawoud (Davide) ma da quella di Ismaele chiamato Ahmed ed è il nome esatto corrisponedente a quello citato nella Bibbia ortodossa come PERIQLYTOS e non PARACLETE 601, come venne falisificato dalla chiesa 602. Questo fu accertato dal Sacro Corano: (E quando Gesù figlio di Maria disse: “O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà Ahmad”) 603, il presagio del arrivo del ultimo Profeta si ripetè diverse volte in diversi Vangeli, tra cui il Vangelo di Giovanni l'apostolo: "Peryqlitos non arriverà il mondo per i peccati, non parlerà da se ma da ciò che li viene dettato, vi parlerà e vi detterà giustizia, e vi annuncerà eventi futuri" 604. La parola greca PERIGLYTOS fu interpretata in diversi versioni: il protettore, consolatore, colui che ringrazia Dio. Parola di origine aramaica che significa: il salvatore dalla maledizione. Ed era una parola diffusa tra i credenti allora e si riferiva al ultimo Profeta. Altri credono che l'origine della parola sia greca, la traduzione di (Ahmed) o (Mohamed) in arabo. I testi oroginali in lingua aramaica antica citarono Mohamed e Himdah, che sono parole uguali a Mohamed e Ahmed in arabo. Potrebbe essere quest'ultima interpretazione di PERIQLYTOS è il più vicino alla verità, perchè Dio citò chiaramente nel Sacro Corano le parole di Gesù: (E quando Gesù figlio di Maria disse: “O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà Ahmad”) 605, Questa è una delle prove più rilevanti sulla rivelazione di Mohamed e che il Corano è un Libro divino, perchè Mohamed stesso non poteva sapere che le parole PERIQLYTOS significa Ahmed che tramite la rivelazione divina. È anche sorprendente che questo nome singolare non fù dato a qualcun altro prima del Profeta, conservando in modo miracoloso a colui che è più degno. PERIQLYTOS è un nome che non venne dato a nessun greco prima del Profeta, come che Ahmed non fu dato a nessun' altro arabo prima del Profeta Mohamed. È vero

601 PERIQLYTOS: Al-Farqalit colui che differenzia tra la Giustizia e il Torto, lui è lo spirito della giustiazia che vi è stato inviato lui vi insegnerà tutto a lui la gloria, Al-Frqalit è colui che rende gloria a Dio (Al-Hamed) e significa anche il salvatore. 602 Abd Al-Ahad Dawoud, Libro degli Ebrei e dei Cristiani. 603 Interpretazione del Sacro Corano, As-Saff (I Ranghi Serrati), 6. 604 Giovanni (16-25) 605 Interpretazione del Sacro Corano, As-Saff (I Ranghi Serrati), 6.

146 che uno famoso ad atene si chiamava PERIQLYS ma non PERYQLYTOS 606. Abdel Wahed El-Naggar 607 chiese al grande studioso Carlo Alfonso Nallino 608, orientalista italiano, del significato di PERIQLYTOS, lo studioso li disse: i preti dicono che significa (il consolatore). Abdel Wahab li disse: Ma io sto chiedendo a Carlo Nallino, professore in arte della lingua greca antica, e non a un prete. Disse: significa colui che ringrazia tanto. Abdel Wahab chiese ancora: confermi che significa colui che esagera nel ringraziare? Il professore confermò, Abdel Wahab disse: Tra i nomi del Profeta c'è Ahmed (colui che esagera nel ringraziare). Si lasciarono e Abdel Wahab El-Naggar aveva una fede più forte nelle parole di Dio (E quando Gesù figlio di Maria disse: “O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà Ahmad”) 609,610. Nel testo precedente: "Vi detterà la giustizia" che provs la veridicità del messaggio di Mohamed, Dio diede le potenzialità al Profeta per governare il popolo con il Libro Sacro, Dio disse: (Giudica tra loro secondo quello che Allah ha fatto scendere, non conformarti alle loro passioni allontanandoti dalla verità che ti è giunta) 611. A provare la profezia PERIQLYTOS ci sono i manoscritti ritrovati vicino al Mar Morto, considerati uno dei più rilevanti ritrovamenti che cambieranno l'interpretazione tradizionale della Bibbia. Uno dei preti più famosi, Paul Davin, responsabile di una delle chiese più grandi a Washington, disse: " I manoscritti del Mar Morto sono uno dei ritrovamenti più rilevanti negli ultimi secoli, potrebbe cambiare la comprensione tradizionale della Bibbia". I manoscritti contenevano il seguente testo: "Gesù era il messia per i cristiani e c'è un altro messia", per questo Gesù disse: "Il figlio degli uomini se ne andrà, dopo di lui PERIQLYTOS vi porterà i segreti, chiarendo tutto, lui sarà testimone a me come io sono stato a lui, io vi do gli esempi e lui vi darà la spiegazione" 612. Mohamed è l'ultimo messia, che guiderà l'umanità verso la retta via come venne citato nella Bibbia: "Quando arriverà sarà lo spirito della giustizia, lui vi guiderà verso cio che è giusto, perchè non parlerà da se ma da ciò che li viene dettato e vi annuncerà eventi futuri" 613. Questo testo biblico viene accertato dai compagni del Profeta che dissero: il Profeta di Allah pregò con noi Al-Fajr poi salì sulla piattaforme e predicò fino Al-Dohr, scese e pregò con noi poi salì ancora, predicò Fino Al-Asr, scese e pregò con noi poi salì ancora, predicò fino al tramonto. Ci informò di ciò che è accaduto e ciò che accade, abbiamo saputo e abbiamo imparato" 614. Cristo diede presagio dell‟arrivo del Profeta Mohamed che salverà gli uomini dall‟inganno, l'oscenità e la deviazione dalla retta via. Il Profeta Yehia o come

606 Abd Al-Ahad Dawoud, Libro degli Ebrei e dei Cristiani p.198,192. 607 Abd Alwahab Al-Naggar (1862-1941), Autore storico e studiò scienze naturali Chimica e altro, conosce alcune lingue semite, docente di Adab e Leggi della Legislazione islamiche. Scrisse : La Storia del Islam, la Storia dei Califfi. 608 Carlo Alfonso Nallino (1872-1938) orientalista italiano con PHD in letter ebree, professore di storia e studi islamici all'Università di Roma, scrisse la Storia dell'Astronomia degli Arabi nell medioevo. 609 Interpretazione del Sacro Corano, As-Saff (I Ranghi Serrati), 6. 610 Fadel Saleh Al-Samra'ey, Libro della Rivelazione di Mohamed dal Dubbio alla Certezza, p.283, 282. 611 Interpretazione del Sacro Corano, Mâ'ida (La tavola imbandita), 48. 612 Giovanni (14:16). 613 Giovanni (16:13). 614 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro delle Tentazioni e le Condizioni del Giorno del Giudizio, (2892).

147 viene chiamato dai cristiani San Giovanni il Battista menzionò la sostituzione, sostituire la nazione ebraica con un'altra che innalzerà la bandiera di Dio, parlò anche del arrivo del ultimo Profeta, il messaggero più grandioso: in quei giorni comparirà Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: Convertitevi, perchè il reano dei cieli è vicino. Egli è colui che fù annunziato dal profeta Isaia quando disse: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"!.. Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione, a colui che viene dopo di me è più potente di me ed io non son degno neanche di portargli i sandali, egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco" 615. Yehia il Profeta- San Giovanni il Battista- Cercò di far pentire gli ebrei ordinandoli chiaramente di pentirsi, ma ben conoscendo la loro disobbedienza, disperandosi li informò che sono stati sostituiti da un'altra nazione e che la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco promettendo una punizione divina e dando presagi del prossimo Profeta che sarà dal albero alternativo dei figli di Abramo e che abolirà il battezimo con l'acqua, battezzando in Spirito e luce (due riferimenti al Corano). La profezia questa volta aggiunge un'altra dimensione nel conoscere la nazione alternativa Giovanni non negò che la rivelazione sarà a qualcun altro al di fuori della priole di Abramo, la rivelazione e la terra rimarrano nella mano dei figli di Abramo ma li ricordò anche che quest'ultimo aveva altri figli oltre a loro e che non dovrebbere vantarsi per la promessa divina data ad Abramo che il messaggio divino sarà sempre inviato tramite i suoi figli. Così capiamo che la nazione alternativa sarà da un altro ramo della prole di Abramo, oltre agli ebrei, questa profezia si avverò con i figli di Ismaele da cui discende Mohamed 616 Alla fine di questo capitolo in cui abbiamo rivisto alcuni presagi dell‟arrivo di Mohamed, sia negli antichi testi che nel vecchio ed il nuovo testamento. Concludiamo con una storia reale che prova la veridicità di questi presagi, un monaco cattolico di nome Fra Marino scoprì la versione in lingua italiana della Bibbia, disse: Quando ha letto diversi messaggi di Irinaius trovò una che criticava San Paolo accredi tendosi al Vangelo di Barnabas, da qui cominciò l'interesse di Fra Marino e la sua ricerca di questo Vangelo, aiutato dal suo lavoro presso la sede papale, dopo poco tempo avvicinandosi al Papa Sixtus V. Riuscì ad avere accesso alla Biblioteca papale e cercando trovò la copia del Vangelo di Barnabas 617, dopo lo studio del testo si accertò della veridicità della profezia sulla rivelazione di Mohamed, arrivando a convertirsi all'Islam 618.

615 Matteo 3 (1-3, 7-11) 616 Tratto da: Le Presagi nel Vangelo e Torah dell'Islam di Nasr Allah AbdelRahman, p.327 617 Per altri presagi del Profeta Mohamed consulta: il Vangelo di Barnabas studi sull'unicidà della religiose di Gesù, Mosè e Mohamed, di Seif Allah Ahmad Fadel. 618 Lezioni sul Cristianesimo di Mohamed Abu Zahra, p.56.

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149 Il sesto capitolo: Testimonianze sulla veridicità della sua rivelazione Dio testimoniò a favore di Mohamed che è l'ultimo Profeta e Messaggero, disse (Muhammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'Inviato di Allah e il sigillo dei profeti) 619, basta la testimonianza di Dio per provare la sincerità del Profeta, ma abbiamo voluto presentare altre prove, per gli intellettuali, da tutti i coloro che hanno coesistito con lui. I suoi onorevoli compagni, le sue virtuose mogli, i suoi più accerimi nemici ed anche di studiosi occidentali che hanno letto o hanno sentito la sua storia. Per provare che tutti coloro che lo hanno conosciuto hanno dichiarato la purezza del suo spirito, la castità del suo cuore, la nobiltà delle sue azioni e la sua grande mentalità. Tutte queste testimonianze provano la veridicità della sua rivelazione Discuteremo le diverse testimonianza nei seguenti temi:

Il primo tema: La testimonianza di Dio Il secondo tema: I suoi compagni Il terzo tema: Le sue mogli Il quarto tema: i non-musulmani ai suoi tempi Il quinto tema: Gli occidentali equi Il sesto tema: Le prove dalla realtà

619 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ahzab (I Coalizzati), 40.

150 Il primo tema: La testimonianza di Dio Molte sono le prove sulla rivelazione di Mohamed, ma senza dubbio la testimonianza di Dio resterà la prova più rilevante della sua sincerità. Per diversi motivi, tra i più importanti: Dio non sosterrebbe mai con favolosi miracoli un mentitore che afferma falsità su Dio. Aggiugendo anche Il valore storico del Sacro Corano che prova, senza ombra di dubbi che è il documento più veriterio che si è conservata fino ad oggi senza alterazioni o falsificazioni. Mantenuto dalle generazioni, con la memoria e poi trascritto, conservato in centinaia di paesi. Dando così al Corano un privilegio che lo rende unico tra tutti gli altri documenti storici. Osserviamo i versi coranici, che citarono in molteplici testi la testimonianza di Dio sulla rivelazione del Profeta disse: (Muhammad, non è altro che un messaggero, altri ne vennero prima di lui) 620, e (Ti abbiamo mandato come Messaggero agli uomini, Allah è testimone sufficiente) 621. Al-Tobary disse commentando questi versi: (Ti abbiamo mandato come Messaggero), ti abbiamo reso –O Mohamed- un messaggio con cui ti abbiamo inviato a loro, non devi far'altro che riferire il messaggio. Se accettano le tue parole, sarà un bene per loro, ma se rifiutano sarà male a loro ed "Allah è testimone sufficente". Dio testimonierà se riferirai ciò che ti ha ordinato (il messaggio e la rivelazione) e se coloro a cui sei stato inviato lo accetteranno. A Dio non può essere nascosto niente che ti riguardi o li riguardi. Ti ricompenserà per la tua proclamazione come ti ha promesso e ricompenserà o punirà loro a seconda delle loro scelte e azioni 622. In altri versi Dio disse: (Ci sono messaggeri di cui ti abbiamo narrato e altri di cui non abbiamo fatto menzione - e Allah parlò direttamente a Mosè. [Inviammo] messaggeri, come nunzi e ammonitori, affinché dopo di loro, gli uomini non avessero più argomenti davanti ad Allah. Allah è eccelso e saggio. Allah testimonia che ciò che ha fatto scendere su di te è stato fatto scendere secondo scienza, e anche gli angeli lo testimoniano. E Allah è sufficiente testimone) 623. Sayed Kotb commentò sui precedenti versi e disse: "Se coloro che avevano fede nei seguenti libri – La gente della scrittura- negheranno questo ultimo messaggio (come nunzi e ammonitori, affinché dopo di loro, gli uomini non avessero più argomenti davanti ad Allah) 624. La gente della Scrittura riconoscono i profeti che hanno preceduto Mohamed, gli ebrei riconoscono i messaggeri prima di Mosè e i cristiani riconoscono gli ebrei e Gesù... Se negheranno il tuo messaggio, O Mohamed, non ti preoccupare, che neghino pure! (Allah testimonia che ciò che ha fatto scendere su di te è stato fatto scendere secondo scienza, e anche gli angeli lo testimoniano. E Allah è sufficiente testimone) 625. Allah testimonia e anche gli angeli testimoniano, e tra di loro l‟Angelo che rechò il messaggio al Profeta, la loro testimonianza abbatte i dubbi della Gente della Scrittura. Chi sono loro paragonati alla testimonianza di Dio? Paragonati alla testimonianza degli angeli?!

620 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 144. 621 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 79. 622 Hadith tratto da Al-Tobary, Il Raccoglitore della Verità nella Spiegazione del Corano 561/8. 623 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 164, 166. 624 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 165. 625 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 166.

151 Queste parole erano per dare conforto al Profeta dagli intrighi degli ebrei" 626. Sfidando i miscredenti Dio disse: (Dicono i miscredenti: “Tu non sei un inviato”. Rispondi: “Mi basta Allah, testimone tra me e voi) 627. Ebn Ashour commentò la testimonianza di Dio sulla sincerità del Profeta: "Dio non crede a coloro che li mentono, non li aiuta... così dissero le guide religiose: il miracolo che prova la sincerità del Profeta è che Dio variò la regola per la sfida del Profeta, applicando la promessa: Convalida cio che disse il mio servo su di me, lui è sincero 628. I versi che provano l'autenticità della rivelazione sono molti, che siano in modo esplicito o implicito. Le parole migliori con cui possiamo terminare questo tema sono quelle di Dio: (Di': “Quale testimonianza è più grande?”. Di': “Allah è testimone tra voi e me) 629. Quale testimonianza in questo mondo è piu grande? Quale testimone è più fidato? Il Profeta non solo viene ordinato di fare questa domanda ma anche di darle una risposta. Essendo lui stesso la risposta e non esiste risposta dopo di lui! (Dì Allah) si! Allah è la più grande testimonianza lui detta la giustizia, non esiste testimonianza dopo la sua, lui decide la verità e così viene stabilita 630.

626 Tratto da Sayed Kotb, Sotto l'Ombra del Corano 291/2. 627 Interpretazione del Sacro Corano, Ar-Ra'd (Il Tuono), 43. 628 Ebn Ashour, La Liberazione e L‟Illuminazione 21/25. 629 Interpretazione del Sacro Corano, Al-An'âm (Il bestiame), 19. 630 Sayed Kotb, Sotto l'Ombra del Corano 493/2.

152 Il secondo tema: I suoi compagni I compagni del Profeta hanno creduto alla sua revocazione hanno avuto fede nel suo messaggio, sono rimasti di fianco a lui sia in tempi di pace che di guerra, hanno vissuto con lui per un lungo periodo conoscendolo bene e scoprendo il suo animo, se Mohamed fosse aspro, i suoi compagni sarebbero stati i primi ad allontanarsi da lui. La realtà era tutt'altra cosa, a provarlo era il loro numero che aumentava di continuo fino a raggiungere i cento mila compagni o forse di più. Tutti loro, sia i più ravvicinati sia quelli meno, testimoniarono delle sue buone maniere, tra cui Anas Ebn Malek che vide il Profeta in tutte le situazioni, vivendo con il profeta, sia a casa che nella moschea, in viaggio o in battaglia, disse: "Ho servito il Profeta dieci anni e non mi disse mai: uffa o perchè non hai fatto o non farai! " 631. Dieci anni non sono pochi nonostante ciò il Profeta non ammonì mai Anas e mai lo addirò. Tutti i sahaba, senza eccezioni, dichiararono il loro affetto nei confronti del Profeta, la fonte di questo amore era la fede che avevano nel suo messaggio e vivendo con lui. Zaid Ebn Omeya (politeista, suo padre Omeya fu ucciso nella grande battaglia di Badr) che volle vendicarsi per la morte del padre. Prese il prigioniero per ucciderlo e notò la sua forza d'animo e il suo desiderio di morire come martire, li disse: avresti preferito che Mohamed fosse al posto tuo mentre tu eri in mezzo alla tua famiglia? Zaid disse: Giuro che non vorrei che Mohamed fosse al posto suo ferito da una spina mentre io sono in mezzo alla mia famiglia 632. Zaid stava morendo e in quelli istanti ogni uomo è sincero con se stesso svelando la verità che non concede repliche e che accerta che Mohamed agli occhi dei suoi compagni altro non era che un sincero messia per cui sacrificarono felici le loro vite. Un altro che testimoniò della veridicità del messaggio di Mohamed è Salman Al-Faresy che era alla ricerca del messia di cui conobbe la descrizione da un monaco ad Amorio dopo che Salman li chiese di indicarli un eremita che vive in isolamento con cui potesse andare a vivere dedicandosi al culto e alla devozione... Salman racconta: il monaco ad Amorio mi disse, "figliolo... vivi nei tempi in cui sarà inviato un Profeta con la religione di Abramo, sarà nelle terre degli arabi ed emigrerà poi a una terra situata tra le pietre in cui crescono palme. In lui ci sono segni chiari: accetta i doni ma non si appropria delle elemosine, ha tra le spalle "l'anello della virtù profetica", se riesci a raggiungere quelle terre allora parti. Salman racconta: il monaco morì, rimasi ad Amorio per un certo periodo fino a quando passarono alcuni del clan di Kalb a cui chiesi se mi potevano portare alle terre degli arabi in cambio della mia mucca e del mio bottino, accettarono e mi presero con loro, mi tradirono e mi vendettero a un ebreo, Allogiai a Medina e Dio inviò il suo messia che rimase a Mecca fino a quando Dio li ordinò di emigrare, fino a allora non l'avevo sentito nominare occupato com'ero nel servire il mio padrone. Dopo il suo arrivo a Medina, ero sul racemo di una palma mentre il mio signore era seduto proprio sotto di me arrivò un suo cugino che disse: Che Dio condanni Bani Kilah! Giuro che adesso sono riuniti a Keba' e con un uomo arrivato da Mecca e presumono

631 Hadith tratto da Sahih Al-Bokhary, Libro del Adab (5691), Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2309) 632 Tratto da Ebn Hisham, La storia del Profeta 172/2. Ebn Kathir, La Storia del Profeta 128/3.

153 che è un Profeta. Quando ascoltai il discorso rimasi scosso che quasi cadetti sul mio signore, scesi dalla palma e gridai a suo cugino: Cosa dici?! Cosa dici?!, il mio signore si arrabbiò, mi colpì e disse: a cosa t'interessa?! Torna al tuo lavoro. Avevo radunato alcuni denari, quando arrivò la sera li presi e andai dal Profeta di Allah che era ancora a Kaba'e, li dissi: Ho sentito che un uomo pio e con te ci sono i tuoi amici e siete tutti stranieri e bisognosi. Avevo questo da dare come elemosina e ho trovato che lo meritate più di altri. Li avvicinai l'elemosina che diede ai suoi compagni e disse loro: "Mangiate" e lui non toccò cibo. Salman disse: Ho pensato tra mè che questo era il primo segno. Me ne andai e quando raccolsi altro andai da lui e dissi: Ho trovato che non ti impossessi dell'elemosina e questo è un dono che ti lascio. Il Profeta mangiò e invitò i suoi compagni a condividere il pasto con lui, dissi tra me: Questo è il secondo segno. Andai una volta dal Profeta e lo trovai a un funerale di uno dei suoi compagni, era seduto con i suoi compagni e vestiva una toga, lo salutai e girai dietro di lui per vedere la sua schiena lui notò il mio movimento e capì che cercavo qualcosa che mi era stata descritta allora abbassò la toga e scoprì la schiena mostrandomi l'anello della virtù profetica che riconobbi a prima vista, mi buttai sul Profeta piangendo e baciandolo poi li raccontai la mia storia..." 633. La storia del convertimento di Salman è importante perchè è una prova della rivlazione di Mohamed e per il resto della sua vita rimase fedele battendosi e difendendo l'Islam, difendendolo fino alla fine dei suoi giorni nel trentacinquesimo anno dopo Al-Hijra. Se Salman avesse trovato che Mohamed era un mentitore avrebbe continuato la sua ricerca del ultimo messia ma questo non è accaduto semplicemente perchè Salman trovò che Mohamed è l‟atteso messia, anzi è l'ultimo messaggero di Dio. La stessa situazione si ripetè con il pontefice ebreo Abdullah Ebn Salman 634. Che si convertì all‟Islam, racconta lui stesso la sua storia: "Quando sentì del Profeta di Allah e la descrizione del suo carattere, del suo aspetto e del periodo in cui vivrà. Conoscevo queste informazioni ma le tenevo segrete aspettando gli eventi, finchè il Profeta arrivò a Medina, un uomo venne ad annunciare il suo arrivo mentre io ero sopra una palma e mia zia Khaleda bent Al-Hareth era seduta sotto di me, appena sentì la notizia disse: Allahu Akbar e lei commentò, se ti fosse stato annunciato l'arrivo di Mosè non avresti fatto più di così. Le disse: O zia! Giuro che lui è il fratello di Mose, e predica la sua stessa religione. Mi disse: Nipote mio, è lui il Profeta di cui abbiamo sentito la premonizione, che sarà inviato per il Giorno del Giudizio?, le dissi: Si. Poi uscì e andai dal Profeta, appena lo vidi capì che non è un bugiardo, li dissi: Ti chiederò delle cose che solo un Profeta può sapere, qual'è il primo segno del Giorno del Giudzio? Qual'è il primo cibo che avranno i credenti in paradiso? Il figlio da chi prende la somiglianza? E cosa sono quelle parti scure nella luna?, Mi disse, “Jibril?” li dissi: il nemico degli ebrei, poi recitò… (Di': “Chi è nemico di Gabriele, che con il permesso di Allah lo ha fatto scendere nel tuo cuore, a conferma di quello che era venuto in precedenza, come Guida e Buona novella per i credenti) 635, e disse: "Il primo segno del Giorno del Giudizio è un fuoco che si alzerà da levante e guiderà i popoli a ponente, mentre il primo cibo che mangeranno gli uomini in Paradiso è il lobo del feagato di balena, mentre

633 Hadith tratto da Ahmed (23788). 634 Abdullah Ebn Sallam: Nipote degli Israeliano Ebn Al-Hares, si convertì all‟Islam con l'arrivo del Profeta a Medina. Si chiamava Al-Hassin e il Profeta lo chiamò Abdullah, morì nel 663 D.C 635 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 97.

154 il figlio, se il liquido seminale maschile e prevalente allora sarà maschio ma se il liquido femminile supera quello maschile allora sarà la femmina a prevalere. Invece il nero che si vede sulla luna è perchè all'inizio erano due soli "Dio disse: (Abbiamo fatto la notte e il giorno come segni: è oscuro il segno della notte, mentre è chiaro il segno del giorno, affinché in essi cerchiate la grazia del vostro Signore e conosciate lo scorrere degli anni e il computo [del tempo]. Ed ogni cosa l'abbiamo esposta in dettaglio) 636, "il nero che hai visto è l'oscuramento. Abdullah disse: testimonio che non c'è Dio al infuori di Allah e Mohamed è il suo messaggero. Poi tornò alla sua casa e ordinò alla sua famiglia di convertirsi all‟Islam e lo tenne segreto poi andò dal Profeta di Allah e li disse: O Profeta di Allah gli ebrei mi considerano il loro signore e il figlio del loro signore, mi vedono il più conoscente tra loro. Loro sono un popolo che si permette distorcere l'immagine delle persone, se sapessero che mi sono convertito distorcerebbero la mia immagine e mi diffamerebbero, fammi entrare in una delle tue case. Il Profeta lo fece entrare in una delle sue case e mandò a chiamare gli ebrei, quando arrivarono il Profeta disse: "O popolo ebraico, penerete e soffrite! Temete Dio, giuro su Allah, lui che è l'unico Dio, che voi ben sapete che sono un Profeta, vi reco la Verità, convertitevi all‟Islam". Risponsero: Non ne siamo a conoscenza. Lui disse: "Cosa mi dite di Al-Hasin Ebn Sallam?" dissero: è il migliore tra noi e suo padre era il migliore, è il signore e suo padre era il signore, è il più conoscente tra noi e suo padre era il più conoscente. Il Profeta disse: "Cosa direte se si convertisse?" dissero: Che Dio lo protegga da quell'azione! Il Profeta disse: "Ebn Sallam vieni". Ebn Sallam venne e disse: Sono testimone a che non c'è Dio al infuori di Allah che Mohamed è il suo Profeta, O popolo ebraico temete Allah e accettate il suo messaggio. Giuro che voi sapete che lui è un messaggero, è scritto nel Torah il suo nome e la sua descrizione, io testimonio che è il Profeta di Allah, ho fede in lui, li credo e lo conosco. Dissero: Menti, tu sei il maligno e figlio di un maligno. Disse: questo è ciò che temevo Profeta di Allah, non ti ho detto che distolgono le varità, che sono falsi, perifidi e osceni? Da allora annunciai il mio convertimento e quello della mia famiglia e si convertì anche mia zia Khaleda bent Al-Hares che fù poi una buona musulmana 637. Questa testimonianze non erano solo durante la sua vita ma anche dopo la sua morte disse: "Non ho voluto a nessuno più bene di quanto ne ho voluto al Profeta, non vedeva nessuno più bene di quanto ne ho voluto al Profeta, non vedevo nessuno più maestoso di lui non riusciva a fissarlo a lungo tanto era maestoso di lui non riusciva a fissarlo a lungo tanto era maestoso, se mi venisse chiesto di descriverlo non riuscirei perchè non riuscivo a fissarlo a lungo" 638. Queste sono solo alcune testimonianza dei Sahaba che non lasciano spazio a dubbi che Mohamed è un Profeta inviato per guidare i popoli verso la giustizia e salvarli dalle oscurità.

636 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Isrâ' (Il viaggio notturno), 12. 637 Al-Bihqi, Le Prove della Rivelazione 331-529/2. 638 Abu Al-Fadl Al-Sayed Abu Al-Me'aty Al-Nury, Libro del Sostegno Completo, 498/32.

155 Il terzo tema: Le sue mogli È saputo che la moglie è la persona più vicina al marito, conosce i suoi segreti, conosce la natura del suo carattere senza falsità o imbrogli, tutto questo è nel caso di una sola moglie come sarà la situazione con molti mogli che arrivarono addirittura a nove? È possibile che nove mogli- sicuramente gelose l'una delle altre visto la situazione- abbelliscono l'immagine del proprio marito sia prima che dopo la sua morte? La logica respinge quest'ipotesi, alcune potrebbero amare il marito, le altre lò potrebbero odiare sia perchè le maltratta o perchè preferisce alcune alle altre... La situazione era la stessa anche con il Profeta di Allah?! No! Era completamente diversa con il Profeta di Allah e le sue amate mogli. Ognuna di loro lo amò sia prima che dopo la sua morte. Tra loro c'era chi era vecchia, giovane e appassionata, la gelosa, la nervosa... ma tutte loro condividevano un immenso affetto verso il loro amato consorte. La prima moglie del Profeta era Khadija Bent Kholayd con cui il Profeta ha convissuto per venticinque anni, in cui non ha visto da lui niente di male, per questo motivo quando l'Arcangelo Jibril li rivelò il messaggio divino si spaventò tanto ma lei lo calmò e li disse: "Giuro che Dio non ti degraderà mai, tu mantieni il legami di parentela, sostieni gli oneri della gente, aiuti le persone ad avere i loro diritti" 639. Il sostegno di Khadija non era solo fatto di parole fugaci ma era la pura verità, questo era il carattere del Profeta... Le sue buone maniere all‟interno della casa si riflettevano anche al suo esterno e questa è una prova della veridicità del suo messaggio. Anche la più giovane tra le sue mogli testimoniò del suo buon carattere e della sua lealtà, lei che più lo conosce. Lui la amava al punto da morire sul suo grembo e tra le sue braccia, disse descrivendo l‟amato marito: "Il carattere del Profeta di Allah era il Corano" 640. Una delle tante situazioni citate nei libri che descrivono il rispetto e la riverenza che provavano le sue mogli verso di lui è quella strana vicenda accaduta tra La Madre dei Credenti Om Habiba figlia di Abu Sufian Ebn Harb e suo padre, signore di Quraysh, prima che si fosse convertito all‟Islam. Quando Quraysh violò l'accordo di Hodaybeyya che aveva firmato con il Profeta di Allah assaltando la Tribù di Khoza'a uccidendo e catturando i suoi abitanti. Quraysh ebbe paura del Profeta di Allah e inviò Abu Sufyan a Medina per rinnovare l'accordo ma il Profeta di Allah rifiutò la loro richiesta e decise di conquistare Mecca. Uno strano dialogo avvenne tra il padre e la figlia, quando lui arrivò a Medina andò a visitare la figlia dopo il lungo periodo di lontananza, erano passati anni da quando era partita lasciando Mecca per andare all'Etiopia proteggendo così la sua nuova fede sistemandosi poi a Medina. Entrò dalla figlia Om Habiba, moglie del Profeta e si volle sedere sul giaciglio del Profeta, ma lei lo impedì, così lui disse: figlia mia io non so se mi stai invitando ad accomodarmi sul giaciglio o mi stai impedendo?, lei rispose: Questo è il giaciglio del Profeta di Allah e tu sei un politeista..." 641. Questa situazione riflette l'istruzione islamica della moglie del Profeta, che conosce perfettamente che Mohamed è un sincero messia mentre suo padre è un politeista che adora

639 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell Inizio della Rivelazione, (3). Sahih Muslim Libro della Fede (160). 640 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro delle Preghiera dei Viaggiatori (746). Abu Dawoud (1342). Al-Nesa'ey (1601). Ahmed (24314) 641 Ebn Al-Kayem, Libro delle Proviste del Giorno 350/3.

156 idoli incapaci di agire. Om Habiba volle con questo suo comportamento risvegliare il padre dal inganno in cui vive, tolse il giaciglio rispecchiando con questa azione l'opinione che aveva in mente risultata dal paragone tra il sincero marito e l'illuso padre che tante volte si era opposto a Mohamed e ai suoi compagni! Un'altra grande testimonianza sulla veridicità della sua rivelazione è quella della Madre dei Credenti Safeya figlia del capo degli ebrei del Clan di Bany Korayza il Profeta ordinò che sia ucciso il capo per il tradimento e la violazione del patto firmato con il Profeta. Safeya descrisse il Profeta di Allah: non ho visto nessuno con un carattere migliore di quello del Profeta, mi prese con lui nella battaglia di Khayber sul suo cammello, dalla stanchezza mi appisolivo sulla sella battendo la testa... mi toccava con la mano e diceva rivolto al cammello: "O tu,piano" 642. Sempre lei, Safeya, desiderava sacrificare se stessa per lui, addolorandosi al posto suo. Zaid Ebn Aslan racconta: Le sue mogli si riunirono attorno a lui durante la malattia che causò la sua morte. Safeya disse: Io spero, O Profeta di Allah di essere al posto tuo... il Profeta disse: "Giuro che lei è sincera!" 643. Con queste delicate e sincere parole la Madre dei Credenti espresse i suoi sentimenti verso il Profeta, un affetto si una donna che aveva fede nel suo messaggio, chiamandolo "O Profeta di Allah". La grandiosità del Profeta si manifestò nel confermare la sincerità della consorte dopo che alcune delle altre mogli la guardarono di sottecchi. Tutte le sue mogli vissero sotto il suo tetto sottomesse ad Allah, credenti, devote, pentitenti e adoranti come hanno imparato da Mohamed il Profeta anche prima che fosse loro marito.

642 Abu Yaa'ly, Al Musnad 31,29/13. Al-Tobary, Al-Wasit 345,344/6. 643 Abd Al-Razik, Al-Munsef 431/11.

157 Il quarto tema: I non-musulmani ai suoi tempi I suoi cari e i credenti non erano gli unici ad aver testimoniato della sua sincerità, anche coloro che si batterano contro di lui per lunghi anni. I cuori dei signori di Mecca e gli altri arabi avevano la certezza che Mohamed era sincero, avevano vissuto con lui quaranta anni prima della rivelazione in cui non mentì, non tradì e non aveva mostrato cattive maniere, ma nonostante tutto ciò non vollero seguire la sua religione per interesse personali. Quando Dio scelse il Profeta per revocare gli uomini e guidarli verso la retta via cominciò la sua revoca in segreto poi l'annunciò a Quarysh che si oppose uccidendo i suoi compagni fino a costringerlo a lasciare Mecca dopo aver complottato per ucciderlo. Nonostante la precupazione, la descriminazioni e le torture i suoi nemici riconobbero la veridicità della sua revoca, Abdullah Ebn El-Abbas disse che Abu Sufyan Ebn Harb lo informò che Eraclio I di Bisanzio li inviò un messaggio quando era in viaggio in Syria con una carovana di Quraysh composta da mercanti durante il periodo di tregua tra il Profeta di Allah e Abu Sufyan e gli altri miscredenti di Quraysh. Andarono da Eraclio che era ad Ilya (Gerusalemme) e li invitò alla sua assemblea in cui era circondato dai grandi uomini di Bisanzio. Chiamò l'interprete e chiese, "Chi di voi ha il legame di parentela più stretto con quest'uomo che sostiene di essere un Profeta?" Abu Sufyan disse," Io sono il suo parente più stretto". Eraclio disse, "Lasciatelo venire vicino a me portando i suoi compagni dietro di lui! Poi disse al traduttore! Digli che li farò delle domande su quell‟uomo. Se mi dirà una bugia annuncierò che è un mentitore." Abu Sufyan disse, "Giuro su Dio se non avesse temuto che avrebbe tramesso che sono un mentitore su Mohamed era," Qual'è la sua discendenza tra voi?" "risposei, "Lui appartiene a una discendenza nobile". Poi chiese "Qualcuno della vostra gente ha mai detto ciò che lui dice?" dissi "No". Mi disse "Uno dei suoi antenati era du Rè?" risposi di no, mi chiese ancora "I nobili o gli umili lo hanno seguito?" li risposi "gli umili". Eraclio disse "Stanno aumentando o diminuendo?" li dissi che stanno aumentando, chiese "Qualcuno divenne poi contrairo o ripudiò la nuova religione dopo essersi convertito?"dissi, "Nelle battaglie chia abbiamo combattuto contro di lui?" affermai, chiese ancora, "E com'era in battaglia?"che abbiamo combatutto contro di lui la vittoria ed altre volte eravamo noi". Disse "Cosa vi ordina di fare?", risposi "Ci ordina di venerare Allah e non associarli un'altra divinità e di abbandonare la credenza dei nostri antenati. Ci ordina di pregare, di dichiarare la verità, di mantenere il legame di parentela." Eraclio ordinò all‟interprete di dire: "Ti ho chiesto della sua discendenza e hai detto che è nobile, allo stesso tempo tutti i Messaggeri che furono inviati discenderono da una nobile stirpe. Ti ho domandato se qualcun altro della vostra gente ha mai detto le stesse cose che di ce lui e tu mi hai negato. Se qualcun altro avesse detto le stesse parole prima di lui avrei pensato che è un uomo che segue delle parole dette precedentemente. Ti ho chiesto se uno dei suoi antenati era un Rè, e tu mi hai detto no, se uno dei suoi antenati era un Rè avrei pensato che è un uomo incerca del regno del suo antenato. Ti ho domandato se lo avete mai accusato di menzogna prima che avesse detto ciò che ha detto ma hai detto che non è mei accaduto. Io non riesco a comprendere come un uomo può rifiutarsi di mentire agli uomini per poi mentire su Dio. Ti ho chiesto chi lo segue i nobili o gli umili e mi hai detto che sono gli umili a seguirlo. Sono sempre stati loro a seguire i messaggeri. Ti ho chiesto se i suoi

158 seguaci diminuiscono o aumentano e mi hai detto che aumentano. Questo è ciò che succede alla fede fino a quando si completa. Ti ho chiesto se qualcuno divenne poi contrario o ripudiò la sua nuova religione e mi hai detto che non è accaduto. Questo è ciò che succede quando la gioia della religione si mescola al cuore. Ti ho poi chiesto se agisce con falsità e tu hai negato. Questo è come dovrebbe essere un messaggero. Ti ho chiesto cosa vi ordina e hai citato che vi ordina di venerare Allah e non associarli un'altra divinità e di abbandonare le credenze dei vostri antenati, vi ordina di pregare, di dire la verità e di essere casti. Se quello che dici è vero, allora presto dominerà questo posto dove sono in piedi. Sapevano che stava per comparire ma non sapeva che sarebbe stato uno di voi. Se avessi saputo che lo avrei potuto raggiungere sarei partito per incontrarlo. Se fossi con lui avrei lavato i suoi piedi.. " 644. Questa è una chiara prova della veridicità della rivelazione di Mohamed, tutto ciò che Abu Sufyan citò, era verità che ha visto con i suoi stessi occhi. La testimonianza di Abu Sufyan non è l'unica di un nemico che visse con il Profeta e li fece giustizia, nemmeno Eraclio che era a capodiun grande impero che lottò contro i musulmani per un periodo. Altri rivali testimoniarono, tra cui alcuni che lo odiarono al punto di volerlo morto e scomparso della faccia della terra, tra cui Abujahl. Abujahl che si ostinò ad accendere il fuoco del male tra i musulmani e i politesti nella battaglia di Badr. La sua malvagità era la causa della sua morte. Testimoniò sulla sincerità ed invocazione del Profeta. Al-Mosawer Ebn Makhrama chiese un giorno a suo zio Abu Jahl della verità su Mohamed, li disse: "O zio, avete mai accusato Mohamed di menzogna prima che avesse detto ciò che ha detto?", Abu Jahl rispose: "O nipote mio, Giuro che Mohamed quando era giovane era soprannominato –il leale- non lo abbiamo mai sentito mentire". Al-Mosawer disse: "O zio! Allora perchè non lo seguite?" disse, "O nipote, Noi e Bani Hashim ci siamo contesi per la nobiltà, hanno sfamato e abbiamo sfamato, hanno dissetato e abbiamo dissetato, hanno curato i vicini e abbiamo fatto io stesso, fino a cadere sulle ginocchia dalla stanchezza ma in stato di parità. Dissero, tra di noi c'è un Profeta. Come avremmo fatto a uguaglarli anche in questo? Al-Akhnas Ebn Sharik nella battaglia di Badr disse ad Abu Jahl: Abu Al-Hakam 645, raccontami di Mohamed, lui è sincero o mentitore? Nessun altro noi due. Abu Jahl disse: Che tu sia morto! Giuro che Mohamed è sincero, non mentì mai. Ma se Banu Kosay avessero lo stendardo, il pozza e la virtù profetica cosa rimarrà per il resto di Quraysh?" 646. Le ultime due dchiarazioni sono una chiara prova della veridicità della rivelazione di Mohamed Abu Jahl non si batteva con il Profeta perchè credeva che fosse un mentitore, ma si contendeva con lui per via della sua finta testardaggine rendendo così il riconoscimento di Mohamed un'azione difficile e complicata perchè avrebbe messo Bany Hashim in una posizione di rilievo rispetto agli altri clan qurayshiti, questo Abu Jahl non poteva accetarlo. Tutta Quraysh riconobbe che

644 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell'inizio della Rivelazione (7), Sahih Muslim Libro del Jihad (1773) 645 Abu Al-Hakam (Padre della Saggezza), è il vero nome di Abu Jahl che invece significa Padre dell'Ignoranza , il soppranome li fù dato dal Profeta stesso per descrivere l' ostinità del politeista. 646 Ebn Al-Kayem, La guida dei confusi p. 51,50.

159 Mohamed è sincero e leale, non è facile che un clan completo abbia un'unica opinione, nonostante le differenze di rango e psiche, Un giorno il Profeta uscì ed andò al Sala, salì e chiamò a raccolta la gente e disse: "Cosa farete se vidirò che cavalli usciranno da quella montagna mi credete?". Dissero, "non ci hai mentito", disse, "Sono per voi un precursore tra le mie mani le grandi torture". Abu Lahab disse: "Ci hai radunato solo per questa..." 647. Tutta Quraysh ha riconosciuto la sincerità di Mohamed ma quando lui rivelò il suo messaggio ritornarono il loro giudizio come da consuetudine dei loro antenati e per paura di perdere il loro rango sociale, il loro commercio o i loro averi. Questa situazione, e molte altre, che unì il Profeta di Allah e i miscredenti di Quraysh che dimostrano chiaramente il loro riconoscimento della sua sincerità e di conseguenza la veridicità del suo messaggio. Anche i capi dei clan ebraici confessarono la veridicità della sua revoca. La madre dei credenti Safeya raccona: "Ero la figlia prediletta di mio padre e di mio zio Abi Yasser, non li ho mai incontrati con uno dei loro figli a meno che lo lasciarono e mi presero al suo posto. Quando arrivò il Profeta di Allah a Medina e alloggiò a Keba', mio padre e mio zio andarono da lui nel cuore della notte e non tornarono prima del tramonto stanchi, sfiniti e depressi, corsi ad incontrarli come avevo sempre fatto ma nessuno di loro due si curò di me tanto erano turbati. Sentì mio zio dire a mio padre: "È lui?", riferendosi al Profeta, mio padre rispose, "Sì, lo giuro!". Chiese, "Che cosa provi verso di lui?" mio padre rispose, "Giuro che li sarà nemico fino a quando sono vivo" 648. Il miglior modo di concludere il nostro tema non il riconoscimento dei Cristiani di Najran della sua rivelazione quando si rifiutarono di riunirsi con lui ed invocare la maledizione di Dio su chi mente che con il suo invito voleva applicare le parole di Dio: (A chi polemizza con te, ora che hai ricevuto la scienza, di' solo: “Venite, chiamiamo i nostri figli e i vostri, le nostre donne e le vostre, noi stessi e voi stessi e invochiamo la maledizione di Allah sui bugiardi) 649. Andò da loro prendendo con sè Ali, Al-Hussein e Fatema e li invitò a invocare la maledizione di Allah sui bugiardi, li dissero: Abu Kassem 650 lasciaci riflettere sul da farsi poi ti annuncieremo la nostra decisione su ciò che ci hai proposto. Se ne andarono e si riunirono con Al-Akeb e li chiese, o servo di Cristo, cosa vedi? Disse, o popolo cristiano, avete saputo che Mohamed è un Profeta e Messia e ne avete avuto conferma da Gesù. Avete anche saputo che nessun popolo si è opposto a una Messia e Dio lasciò i suoi saggi e prosperò i suoi giovani. E che vi estirperà se farete così, se rifiutate qualsiasi altro culto all'infuori del vostro, seguendo così la religione di Gesù allora dite addio a quest'uomo e tornate alla vostra terra 651.

647 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Tafsir (4687). Sahih Muslim, Libro della Fede. 648 Ebn Hisham, La Storia del Profeta 571/1. 649 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 61. 650 Abu Kassim: Un nome usato per indicare il Profeta, significa padre di Al-Kassim, il figlio defunto del Profeta e di Khadija morto in tenera età. 651 Ebn Hisham, La Storia del Profeta 584/1.

160 Il quinto tema: Gli occidentali equi Molti occidentali erano imparziali nel loro giudizio su Mohamed, risultato di una ricerca apprafondita sulla sua vita e la sua storia. Questa ricerca contiene tutti gli elementi necessari, i criteri scientifici, basata sull'osservazione, l'esperimento e l'investiazione. Avendo come risultato un'idea molto positiva sul Profeta di Allah. La loro testimonianza fu così considerata una fiaccola che guida gli altri ricercatori occidentali della verita. Uno di coloro che diede giustizia al Profeta era il poeta francese Alphonse de La martine 652, che disse: "Credete che Mohamed sia un ingannatore, imbroglione, bugiardo e ingannevole? No, dopo che abbiamo compreso la sua storia e abbiamo studiato la sua vita è risultato che l'inganno, l'imbroglio, le menzonie e l'inganno sono solo degne di chi si è riferito al Profeta con queste indegne parole" 653. Thomas Carlyle disse: 654"Non pensiamo che Mohamed sia stato un uomo bugiardo o falso che cerca in tutti i medi di arrivare al suo intento, non bramava a un dominio, a un regno, o a qualsiasi altra disprezzabile materialistica. Il messaggio che recò era sincero e veriterio, la sua voce era il suono della sincerità. No, Mohamed non era mentitore o un falso ma è una parte di vita nato dalla natura stessa. Lui è una stella che ha illuminato il mondo intero" 655. Gustav Lobone 656 disse: "Non vi induco un'eresia o a una frode o illusione ma una religione araba rivelato da Dio al suo Profeta Mohamed, che fu fedele nel diffondere la sua invocazione tra le tribù che allora erano devoti a idoli e dei in pietra godendo nei piaceri dei tempi oscuri. Unì le loro linee dopo che erano sparsi, unì la loro parola dopo che erano separati... guidandoli alla devozione del Creatore. Mohamed è il miglior uomo in assoluto, sia per la sua discendenza che per il suo affetto, il suo dominio, virtù e rivelazione. Questo è Mohamed che ebbe quattro cento milioni dei seguaci sparsi per il mondo che intonava e recitano un Libro Sacro rivelatore in arabo" 657. Lobone disse ancora: "Il messaggio di un Profeta come questo merita di essere seguito e di essere intraprendenti nel convertirsi alla sua religione, la nobile revoca di cui scopo è di conoscere il Creatore spingendo i credenti all‟agire nel bene ripudiando i peccati... tutto ciò che venne menzionato in questa religione, invoca alla devozione e alla rettitudine che è il canto. Dei credenti a cui invito tutti i cristiani" 658. L'intellettuale britannico Lane Poole 659, non nascose l'effetto che ebbe Mohamed su di lui, disse: "Mohamed era caratterizzato da diverse qualità come la cortesia, il coraggio e le buone maniere al punto che nessuno riesce a formare un giudizio su di lui senza essere influenzato da quelle caratteristiche, senza influenzarsi da affetto o entusiasmo. Come potrebbe essere diversamente quando Mohamed ha sopportato l'ostilità della sua gente e del suo clan per lunghi anni con sublime pazienza e resistenza. La sua nobiltà arrivò al punto che si rifiutava, quando stringeva la mano a qualcuno, di ritirare la propria mano prima dell‟altra persona, anche se fosse un bambino!

652 Alphonse de Lamartine (1790-1869) è stato un poeta, scrittore, storico e politico francese. Viaggiava molto e si stabilì per un certo periodo in Turchia, tra i suoi lavori: Viaggio in oriente e Contemplazione poetiche. 653 Tratto da: Viaggio in Oriente di Alphonse de Lamartine, p.84. 654 Thomas Carlyle (1795-1881) è stato uno storico, saggista e filosofo scozzese, uno dei più famosi critici del primo periodo vittoriano. Scrisse un libro intitolato: Gli Eroi, in cui scrisse un capitolo intero sul Profeta che fu poi tradotto in arabo da Ali Adham. 655 Tratto da: Gli Eroi di Thomas Carlyle, p.58-60. 656 Gustav Lobone (1841-1931) studioso francese che eseguì molti studi sociali e psichici, tra i più suoi famosi libri: La Civiltà degli Arabi. 657 I numeri citati da Gustav Lobone era al tempo in qui pubblicò il suo Libro (La Civiltà degli Aarbi). Ma oggi (2008) il numero dei mussulmani nel mondo ha superato gli 1,3 miliardi. 658 Tratto da La Civiltà degli Arabi di Gustav Lobone p.67. 659 Lane Poole (1853-1917) intellettuale inglese scrisse: Lettera sulla Storia degli Arabi.

161 Non passò mai accanto ad un gruppo –che sia di adulti o di bambini- senza salutarli sorridente e attirandoli con il melodioso suono della sua voce" 660. L'autore inglese George Bernard Show 661, disse: "Ho studiato Mohamed trovandolo un uomo meraviglioso, ho trovato che è tutt'altro che un nemico di Cristo al incontrario dovrebbe essere soprannominato il Salvatore dell'umanità. Europa in questi tempi ha cominciato ad amare il culto e il concetto dell'unità e dell'unicità di Dio arrivando a oltre scoprendo la capacità di questo concetto a risolvere i suoi problemi, con questo spirito dovete comprendere la mia profezia" 662. L'orientalista inglese William Muir disse 663: "Mohamed si caratterizzò con la chiarezza delle sue parole, la semplicità del suo culto. Lui ha compiuto atti che hanno meravigliato gli uomini. Nella storia non c'è un riformatore che si risvegliò le anime, ristabilì le buone maniere e innalzò le virtù in un breve periodo come fece Mohamed" 664. "Mohamed è sommo che sia descritto o rappresentato chi guarda bene la sua gloriosa storia troverà che Mohamed è alla vetta dei Profeti e gli intellettuali del mondo" 665. Il grande orientalista americano Washington Irving 666 disse: "Il comportamento del Profeta dopo la conquista di Mecca sono una prova che è un messaggero invitato da Dio non un comandante vincitore. Ha mostrato grande misericordia e pietà verso la gente di Mecca anche dopo che si era rivoltata la situazione portandolo a una posizione di forza, ma lui preferì incoronare il suo trionfo con la misericordia e il perdono" 667. L'ex premier indiano J.Lal. Nahro disse: "Mohamed come altri fondatori di nuove religioni era indignato dai costumi e le abitudini che dominavano quei tempi oscuri. La nuova religione che invocava ha avuto un buon impatto sugli abitanti dei paesi circostanti- per quanto era agevole, sincera e costruita sulla fratellanza e uguaglianza. Quei seguaci avevano subito le ingiustizie, l'autocrazia dei re e la tirannia dei sacerdoti, gli uomini si stancarono dal vecchio regime e aspettarono uno nuovo così l'Islam per loro era un'opportunità da cogliere perché trovò rimedio a molti loro problemi allontanando l'incubo dell'oscurità" 668. Lo storico belga George Sarton 669 disse: "Per riassumere... a nessun altro Profeta è stato concesso una vittoria completa come quella di Mohamed" 670. Queste testimonianze hanno rivelato alcuni lati della magnificazione di Mohamed che è stata ammessa da tutti coloro che hanno convissuto con lui o anche solo letto una parte della sua vita, questa magnificenza è per via che era lui a portare il messaggio divino esauriente che aveva lo scopo di riconciliare la vita di tutti gli uomini" 671.

660 Tratto da Lettera sulla Storia degli Arabi di Lane Poole. 661 George Bernard Shaw (1856-1950), è stato è stato uno scrittore, drammaturgo, aforista, linguista e critico musicale irlandese, Li fu assegnato il premio Nobel per la letteratura 1925. Li fu chiesto di scrivere un'opera teatrale sulla vita del Profeta Mohamed ma si rifiutò. 662 Tratto da: Il Profeta agli occhi di equi orientali di Al-Hosseiny Al-Hosseiny, p.70. 663 William Muir (1819 – 1905), è stato un orientalista scozzese. Sir William Muir fu un orientalista specializzato nella storia araba all'epoca di Mohamed e del primo Califfato sin da quando era in India nel 1837. 664 Tratto da: La Vita di Mohamed, William Muir, p. 31. 665 Tratto da: La Vita di Mohamed, William Muir, p. 20. 666 Washington Irving (1783-1859) è stato uno scrittore statunitense che s‟interessò molto degli studi islamici. 667 Tratto da: La Vita di Mohamed di Washington Irving, p. 72. 668 Tratto da: Parti della Storia Mondiale di J.Lal. Nahro, p.27. 669 George Sarton (1884-1956) chimico e storico belga, fondatore della disciplina: La storia della scienza. Studiò l'arabo nell'università Americana a , scrisse: L'Introduzione alla Storia della Scienza. 670 Tratto da: La Cultura Occidentale sotto la protezione Medio - orientale, p.28-30. 671 Per maggiori testimonianze guarda l'ultima parte del libro.

162 Il sesto tema: Le prove della realtà La realtà sia antica che moderna testimonia che la religione islamica è quella che è aumentata più velocemente in tutto il mondo. Da più di 1400 anni Mohamed cominciò a invocare e parlare agli uomini della nuova religione ma solo pochi li credettero, poi passarono gli anni e oggi l'Islam ha raggiunto i confini della terra. La storia stessa è testimone alla diffusione di questa religione e la fede che i popoli della terra, che siano stati sconfitti, o abbiamo vinto nelle battaglie contro i seguaci del Profeta, hanno avuto in questo credo. Questa è una delle situazioni che sbalordì gli studiosi e gli intellettuali, come il convertimento all‟Islam dei tatari. L'esercito che attaccò i paesi musulmani con l'intento sterminare i suoi abitanti, ma dopo la sua sconfitta nella battaglia di Ayn Jalut 672 (1260 d.c.) l'ha indotto a riflettere sulla natura di quella religione comprendendola e studiando da vicino. La maggior parte di loro si convertì diventando così difensori dell‟Islam e protettori dei suoi confini da qualsiasi attacco. In più l'Islam dona ai suoi seguaci tutto senza mancarli niente: il legame diretto con Allah mostrandoli la strada per poter arrivare avvicinandosi a lui cinque volte al giorno pregandolo senza veli dandoli la speranza in una vita migliore sulla terra poi una vita eterna nell‟Aldilà. Non bisogna far altro che annunciare il testamento di Tawhid e Shehada e seguire poi le leggi islamiche ti stupirai guardando la mappa del mondo (Mappa 3) meravigliandoti di quanto si è diffuso l'Islam e ti stupirai ancora di più quando capirai che ha conquistato i cuori dei credenti senza armi, eserciti o una politica ben disegnata! Ma è l'Islam stesso che Dio ha reso amabile, appena un uomo ne ascolta una parola giusta la fede li conquista il cuore senza via per uscirne 673. Questa caratteristica è causata dalla semplicità e chiarezza del Sacro Libro che impressionò gli studiosi di filosofia sociale, famoso Gustav Lobone disse dell'agevolezza dell‟Islam: "Niente è più chiaro, meno vago del principio islamico che detta l'unicità di Dio, che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, con pochi doveri che permettono a chi li compie di accedere al Paradiso o all‟inferno se non li compie. Se incontri un qualsiasi musulmano, lo troverai cosciente di cosa deve avere fede spiegandoti i principi islamici in poche semplici parole al incontrario del cristiano che non è capace di spiegare il sacramento o la trinità ad altri misteriosi temi se non fosse un sacerdote! La semplicità, l'equità e la cortesia dell‟Islam aiutarono a diffondere in tutto il mondo" 674. Guardando il mondo oggi troveremo più di 4200 culti! 675, Ma le statistiche dimostrano che l'Islam è la religione che si diffonde più velocemente tra tutte le altre. Nel 1900 la percentuale di musulmani nel mondo arrivò a 12,4% mentre il cristianesimo 26, 9% Nel 1980 i musulmani nel mondo raggiunsero 16,5% mantiene il cristianesimo 30%, nel 2000 i musulmani nel mondo erano 19,2% mentre i cristiani 29,9%. 676

672 La Battaglia di Ayn Jalut, fu combattuta dai Mamelucchi egiziani il 23 settembre 1260 contro le forze mongole. 673 Tratto da Hussen mo'nes, L'islam conquistatore p.24,20. 674 Tratto da Gustav Lobone Libro della Civiltà degli Arabi. 675 Fonte: www.adherents.com 676 Fonte: SatoTsugitake, Muslim Societies, Routledge, UK, 2004.

163 164 Questi dati sono stati confermati dall'Enciclopedia Cristiana Mondiale nella sua ultima pubblicazione, dopo aver notato l'aumento del 7% dei musulmani nel mondo nell‟ultimo secolo mentre è diminuita la percentuale dei cristiani. L'enciclopedia dichiarò anche che il numero di musulmani nel mondo ha raggiunto il 19,6% del totale della popolazione umana, quasi 1,3 miliardi di musulmani 677. Gli specialisti prevedono che nel 2025 la percentuale di musulmani nel mondo raggiungerà il 30%, mentre il cristianesimo sarà di 25% perché deducendo dai calcoli degli anni precedenti, l'Islam aumenta ogni anno del 2,9% che è la percentuale di sviluppo più alta nel mondo 678. Se controlliamo bene alcuni paesi occidentali tra cui Francia, Germania, Bretagna, America e altri avremo la certezza di questi dati provando che l'Islam è la religione adatta alla natura, si converte ad esso con amore e convinzione. Una ricerca effettuata dal ministero degli interni francesi ha rivelato che 3600, persone si convertirono all‟Islam ogni anno in Francia 679. Il ministero degli interni britannico Jackie Smith dichiarò che il numero dei musulmani del Regno Unito nel 2007 è arrivato a due milioni di fedeli mentre nel 2001 erano solo 1,6 milioni, registrando così un aumento di 400 mila in meno di sette anni. Il giorno The Guardian che questi ultimi dati confermano la posizione dell‟Islam come seconda religione diffusa nel paese, dopo il cristianesimo, i musulmani rappresentano il 3,3% degli abitanti della Gran Bretagna accertando che l'Islam è la religione più velocemente diffusa nel Regno Unito 680 d'America e che il numero delle moschee ha raggiunto 1209 moschee, più della metà costruiti negli ultimi vent'anni. Mentre la percentuale dei convertiti all‟Islam negli ultimi dieci anni è tra il 17% e il 30% 681. Mentre in Germania vivono più di 3,3 milioni di musulmani che rappresentano il 4% del totale della popolazione e il numero di moschee arriva quasi a 3000 moschee e sale di preghiera. 682 Un questionario pubblicato dal giornale "Le libre Belegique" predì che i musulmani saranno la maggioranza della popolazione a Bruxelles, la capitale ufficiale dell'Unione Europea, dopo soli vent'anni. Un'altra dimostrazione di quest'affermazione è che "Mohamed" è il nome più diffuso tra i nati nel 2001 a Bruxelles. Il giornale Russkaya Gazeta (La Gazzetta Russa) pubblicò che il numero di musulmani in Belgio si raddoppiò negli ultimi dieci anni incominciati nel 1995 fino a raggiungere 450 mila abitanti nel 2005 nel momento in cui gli abitanti nel 2005 nel momento in cui gli abitanti del Belgio erano solo dieci milioni 683.

677 Fonte: www.ismalmicnews.net, www.asharqalawsat.com 678 Fonte: Sato Tsuhitake, Muslim Societies, Routledge, UK, 2004. 679 Fonte: www.islamtime.com 680 Fonte: www.islamtime.com 681 Fonte: www.shareah.com 682 Fonte: il sito della Rivista di Germania: www.magazine-deutchland.de 683 Fonte: ar.rian.ru/analytics

165 Questo è l'islam che si è diffuso con disinvoltura e vitalità perché è la religione di natura mite, questa è la miglior prova sulla sincerità del nostro Profeta! Le testimonianze che abbiamo presentato provano la veridicità e completezza del suo messaggio che incomincia dalla nostra fede che Mohamed presentò al mondo intermo un messaggio pieno di amore, collaborazione e bene. Non c'è modo migliore con cui terminare questo tema delle parole del Profeta che predì la diffusione dell‟Islam sulla terra, disse: "Questa religione arriverà fino a dove arriva la notte e il giorno, Dio non lascerà una casa che sia di pietra o di pelliccia senza introdurci l'Islam con il bene del benigno, il bene che Dio donerà all‟Islam e l'umiliazione con cui Dio umilierà l'ateismo" 684.

684 Hadith tratto da: Ahmad (16998), Al-Hakem (8326).

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167 La terza parte: Il comportamento del Profeta con i non- musulmani

Dio inviò il Profeta Mohamed per completare i suoi messaggi, rendendo quest‟ultimo misericordia e guida per gli uomini. Non fu inviato per discordare con gli altri o creare odio e rancore, ma fu inviato come guida, predecessore e precursore, con la fede che tutti gli inviati di Dio portarono sono gli stessi insegnamenti che portò lui, per questo era attento a mostrare il valore di questi ultimi seguendo così gli ordini del Corano che lo spingevano a proclamare questi principi, Dio disse: (Non sono che un ammonitore esplicito) 685. Il suo comportamento con i fedeli di altre religioni era fine, seguendo gli ordini divini: (In verità abbiamo onorato i figli di Adamo, li abbiamo condotti sulla terra e sul mare e abbiamo concesso loro cibo eccellente e li abbiamo fatti primeggiare su molte delle Nostre creature.) 686. Non pensò mai di opprimere, uccidere o di costringere qualcuno a convertirsi all‟Islam cambiando la sua religione, Dio disse: (Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti?) 687. Nonostante ciò esistono fino ad oggi della persone che sospettano del Islam e del Profeta, che sono innocenti da qualsiasi colpa. Per questo motivo abbiamo specificato questa parte della ricerca per discutere del suo comportamento con i non- musulmani, le maniere con cui si dedicava a loro tramite i seguenti capitoli.

Il primo Capitolo: Il Profeta e i messaggi precedenti Il secondo Capitolo: Il suo comportamento con i non-musulmani in tempi di pace Il terzo capitolo: I suoi accordi con i non-musulmani Il quarto capitolo: le sue battaglie con i non-musulmani. Il quinto capitolo: Le accuse e le risposte

685 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Ahqaf, 9. 686 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Isrâ' (Il viaggio notturno), 70. 687 Interpretazione del Sacro Corano, Yûnus (Giona), 99.

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169 Il primo capitolo: Il Profeta e i messaggi precedenti Da quando Dio inviò Mohamed e gli uomini come predecessore e precursore per confermare una realtà certa: La religione di tutti i Profeti è l'Islam, sin dalla creazione di Adamo fino alla conclusione dei messaggi divini con Mohamed. Un'unica religione che revocava alla devozione ad un unico Dio, anche con differenza nella legislazione che poteva cambiare da una religione all'altra. Il Sacro Corano dichiarò questo in diversi versi coranici, Dio disse di Ibrahim: (O Signor nostro, fai di noi dei musulmani e della nostra discendenza una comunità musulmana. Mostraci i riti e accetta il nostro pentimento. In verità Tu sei il Perdonatore, il Misericordioso!) 688. Anche Yousuf disse: (O mio Signore, mi hai dato qualche potere e mi hai insegnato l'interpretazione dei sogni. O Creatore dei cieli e della terra, Tu sei il mio patrono, in questa vita come nell'altra. Fammi morire musulmano e ponimi tra i devoti!) 689. L'Islam ha una visione di venerazione e glorificazione per i Profeti, meritandosi di essere ha religione finale per gli uomini tramite i seguenti temi discuteremo la relazione del Profeta con i messaggeri che l‟hanno preceduto:

Il primo tema: La visione del Corano dei Profeti Il secondo tema: La visione del Profeta dei messaggeri che l’hanno preceduto

688 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 127 689 Interpretazione del Sacro Corano, Yûsuf (Giuseppe), 101.

170 Il primo tema: La visione del Corano dei Profeti Sin dall‟inizio dell'invocazione all‟Islam, il Corano rivela versi che narrano le storie dei Profeti; dichiarando che il messaggio che è disceso a tutti loro è unico –per quanto ci sia differenza di tempo o luogo- con un‟unico scopo: salvare gli uomini dalle oscurità e portarli alla luce, guidandoli sulla via di Allah l'altissimo. Il Corano era chiaro nel dichiarare la relazione tra tutti i Profeti, Dio disse: (In verità ti abbiamo dato la rivelazione come la demmo a Noè e ai Profeti dopo di lui. E abbiamo dato la rivelazione ad Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e alle Tribù, a Gesù, Giobbe, Giona, Aronne, Salomone, e a Davide demmo il Salterio. Ci sono messaggeri di cui ti abbiamo narrato e altri di cui non abbiamo fatto menzione - e Allah parlò direttamente a Mosè.) 690. Il Corano discese a Mecca e rese omaggio a Mosè: (Quando raggiunse l'età adulta e il pieno del suo sviluppo, gli demmo discernimento e scienza. Così ricompensiamo coloro che operano il bene) 691. Dio disse anche : (Disse [Allah]: “O Mosè, ti ho eletto al di sopra degli uomini per [affidarti] i Miei messaggi e le Mie parole. Prendi ciò che ti do e sii riconoscente) 692. Ci sono tanti altri esempi come questo nel Sacro Corano. Lo stesso fù per Gesù, a cui il Corano rese omaggio alla sua storia in diversi testi, tra cui: ([Ma Gesù] disse: “In verità, sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta. Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto l'orazione e la decima finché avrò vita, e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento, né miserabile. Pace su di me, il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita) 693, ed anche (E [guidammo] Zaccaria, Giovanni, Gesù ed Elia. Era tutta gente del bene) 694. Questi omaggi continuarono a discendere anche a Medina, con tutte le lotte e le contese che ebbero luogo conro gli ebrei ed i cristiani e le loro continue smentite. L'omaggio divino agli onorevoli messaggeri continuò senza interruzioni. Dio considerò Mosè e Gesù come due Messageri Risoluti 695, disse riferendosi a loro: ([Ricorda] quando accettammo il patto dei profeti: il tuo, quello di Noè, di Abramo, di Mosè e di Gesù figlio di Maria; concludemmo con loro un patto solenne) 696. Se teniamo conto che questo testo coranico Al-Ahzab (I Coalizzati) discese dopo il tradimento di Bani Koraiza che cercarono di estirpare tutti i musulmani da Medina comprenderemo il valore dell‟omaggio divino a Mosè e Gesù che erano due messaggeri inviati agli ebrei (i figli di Israele). Comprederemo così l'onestà del Profeta che ha tramesso l'omaggio divino agli onorevoli Profeti nonostante il tradimento dei loro fedeli e seguaci, l'acclamazione e il rispetto verso questi due Profeti non erano solo un caso casuale nel Sacro Corano ma si è verificato ripetutamente. Nonostante il nome del Profeta "Mohamed" fu citato solo quattro volte nel Corano e "Ahmed" solo una, troveremo che "Gesù" venne

690 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 163-164. 691 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Qasas (Il Racconto), 14. 692 Interpretazione del Sacro Corano, Al-A'râf, 144. 693 Interpretazione del Sacro Corano, Maryam (Maria), 30-33. 694 Interpretazione del Sacro Corano, Al-An'âm (Il bestiame), 85. 695 I Messaggeri Risoluti: Con questa espressione Allah allude ai profeti “dotati di fermezza” che erano, oltre a Mohamed 696 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ahzab (I Coalizzati), 7.

171 citato venticinque volte e "Cristo" altre undici con un totale di trentasei volte!! Mentre Mosè è il primo nella classifica dei Profeti citati numerevoli volte nel Sacro Libro, registrando ben centotrenta-sei citazioni 697! Guardando il numero delle volte in cui venne citato ogni Profeta nel Corano comprenderemo l'ovazione che venne redicata nei cuori dei musulmani verso questi Profeti più citati nel Corano: Mosè, Abramo, Noè e Gesù e sono tutti messaggeri risoluti (Immagine 2). Non c'è dubbio che questi omaggi e glorificazioni eccezionali sono specifici per questi Profeti, ma come abbiamo già precisato il Profeta Mohamed non venne citato più di cinque volte, e che diciasette altri Profeti arrivano prima di lui nelle classifica. Questa è un'indicazione chiara che l'Islam glorifica tutti i Profeti ed i messaggeri ed è una prova in più che accerta che non è Mohamed l'autore del Corano, come presumono tanti occidentali, perchè in quel caso si sarebbe sforzato di glorificare se stesso e non altri. Ti verrà da chiedere: Dopo tutte queste citazioni e questi omaggi alcuni presumono che i musulmani non riconoscono le altre religioni?! Chi tra i popoli della terra ci riconosce come noi riconosciamo gli altri?! Nonostante la nostra certezza che il Profeta di Allah è il migliore e il Signore di tutte le creature, ma il Corano ci ordinò di avere fede in tutti i Profeti senza differenziare tra loro. Allah l'Altissimo disse descrivendo la fede esemplare che deve avere l‟Ummah islamica: (Dite: “Crediamo in Allah e in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è stato dato a Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai Profeti da parte del loro Signore, non facciamo differenza alcuna tra di loro e a Lui siamo sottomessi) 698. Questo è l'Islam che si estende per abbracciare tutti i messaggi che l‟hanno preceduto, unendo tutta la religione di Dio sotto un‟unico stema, riportande tutte le religioni alla loro unica origine e radicando nei cuori la fede in tutti i credi come Dio ha voluto" 699. Il Corano considera il rifiuto di un solo Profeta come il rifiuto di tutti i Profeti e messaggeri, Dio disse: (Gli „Âd smentirono gli inviati) 700, e (Il popolo di Noè tacciò di menzogna gli inviati) 701. Sayed Kotb nel suo libro Sotto l'Ombra del Corano commentando questo verso: "Il popolo di Noè tacciò di menzogna gli inviati perchè l'origine del messaggio è uno solo, un inviato al riconoscimento dell‟unicità di Dio e un annuncio della devozione a lui l'onnipotente. Chi la smentisce, smentisce anche tutti gli altri messaggeri" 702. Questo è il principio con cui il Profeta parlava degli altri messaggeri e Profeti.

697 Tratto da: Il Vocabolario delle Parole Coraniche, di Mohamed Fo‟uad AbdelBaky, 218-494-666-680. 698 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 136. 699 Tratto da: Sotto l‟Ombra del Corano, di Sayed Kotb, 423/1. 700 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shu'arâ (I poeti), 123. 701 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shu'arâ (I poeti), 105. 702 Tratto da: Sotto l‟Ombra del Corano, di Sayed Kotb, 356/5.

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173 Il secondo tema: La visione del Profeta dei messaggi che l‟hanno preceduto Il Profeta insegnò alla sua nazione che i messaggeri di Dio sono come un'enorme struttura basata sull'unione e l'integrazione con un unico scopo: dichiarare l'unicità di Dio. Il Profeta di Allah disse, "Io e i profeti che mi hanno preceduto siano come un uomo che ha costruito una casa, bellissima e magnifica, fatta eccezione del posto di un singolo mattone. La gente cominciò a girareci attorno ammirandola e dicendo: perchè questo mattone non è al suo posto? Poi disse, io sono il mattone e sono il sigillo dei Profeti" 703. Come ordinò alla sua Ummah di non differenziare tra i profeti, disse: "Non mi distinguete dagli altri profeti" 704. E quando ebbe luogo una disputa tra un musulmano e un ebreo per via di un paragone tra i profeti, si arrabbiò con il musulmano e non l'ebreo! Abu Horayra narrò: Mentre un ebreo offriva i suoi prodotti in vendita, li fu fatta un'offerta che non gradì, disse, No! lo giuro su colui che preferì Mosè sugli altri uomini! Il musulmano si offese per aver sentito un paragone simile quando il profeta è tra di loro! L'ebreo andò dal Profeta e li disse, “Abu Al-Kassem non c'è un patto di protezione tra di noi? perchè (...) mi colpì al viso?” Il Profeta chiese "lo hai colpito sul viso?" l'uomo raccontò l'accaduto, il Profeta si addirò e questo era chiaro sul suo viso. Poi disse, "Non fate preferenze tra i Profeti di Allah, quando verrà soffiato e tutti in cielo ed in terra si consumeranno, chiunque tranne coloro che Allah vuole. Poi verrà soffiato una seconda volta ed io sarò il primo ad essere risuscitato allora Mosè sarà sorretto al Trono di Dio, non so se li venne contato il giorno del Monte o è stato risuscitato prima di me, e non posso dire che c'è qualcuno migliore di Giona figlio di Amittai"705. Il Profeta non aveva timore di citare queste verità, sopratutto in una situazione come questa in cui c'è una disputa tra un musulmano ed un ebreo, Il Profeta si dimenticò della disputa e si ricordò del fratello Gesù figlio di Imran difendendolo e rendendoli omaggio. Con la fede che l'Islam non differenzia tra i messaggeri, non esageriamo se diciamo che l'Islam ci impone di amare i profeti precedenti più di quanto li hanno amati i loro seguaci, quest‟amore è un pilastro della fede islamica. Per questi motivi lo troveremo a insegnare alla sua Ummah come glorificare i precedenti profeti, specialmente le grandi guide dell‟Ebraismo e del Cristianesimo. Quando venne a sapere che gli ebrei digiunano il Giorno di Ashoura, festeggiando il giorno in cui Dio salvò Mosè e i figli di Israele dal loro nemico, disse: "Noi abbiam più diritto su Mosè di voi" e digiunò anche lui ordinando ai credenti di digiunare 706. Disse di Gesù: "Io sono il più vicino a Gesù figlio di Maryam in questo mondo e nel prossimo. I Profeti sono fratelli paterni, le loro madri variano ma la loro religione è una" 707. Questa era la visione del Profeta degli altri messaggeri. Questo era il rango degli anorevoli Profeti agli occhi di Mohamed. Che quando desiderava che un Profeta avesse agito in modo diverso, pregava per lui, per esempio quando desiderò che Mosè avesse avuto più pazienza

703 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Virtù (3342). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2286). 704 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Prezzo del Sangue (6519). 705 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Profeti (3233). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2373). 706 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Digiuno (1900). Sahih Muslim, Libro del Digiuno (1130). 707 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Profeti (3259). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2365).

174 nel suo viaggio con Al-Khedr, disse: "Che Dio abbiò pietà di Mosè, desidero che avesse avuto più pazienza così da aver saputo più su di loro". E quando trovò parole migliori di quelle che usò Lot e che vennero poi citate nel Sacro Corano: (Disse: “Se potessi disporre di forza contro di voi, se solo potessi trovare saldo appoggio) 708, il Profeta disse: "Che Dio abbia pietà di Lot, lui già aveva un saldo appoggio..." 709. Il Messaggero di Allah oltrepassò i precedenti profeti e arrivò a lodare i loro seguaci e coloro che seguirono i loro passi. Lodò il monaco cristiano nella storia della gente del Fossato" 710, elogiò il cieco di Bani Israele che ringraziò Dio per le grazie che li donò " 711, lodò anche Juray 712. Raccontando la sua storia ai suoi compagni e a noi, era un devoto ebreo. Raccogliere tutte le situazioni simili è un'impresa impossibile, ma sono presenti nei libri di Sunnah. Il Profeta chiese anche ai sahaba di considerare gli antichi devoti ad altre religioni esempi da seguire intraprendendo la loro stessa via di devozione! Leggi questa situazione che mostra il Profeta mentre dava l'esempio dei seguaci di un'altra religione, Khabbab Ebn Al-Aratt disse, ci lamentammo dal Profeta di Allah mentre era all'ombra del Ka'ba e usava il suo mantello come cuscino. Li abbiamo detto, "Non chiederai aiuto per noi? Non pregherai Allah per noi?", disse: "C'era un uomo di quelli esistiti prima di noi a cui fu scavato un fossato in cui venne posto. Poi una sega fu posta sulla sua testa e venne tagliato in due senza però distoglierlo dalla sua religione. Fù rastrellato con i ferri che li separarono le carni dalle ossa e dalle tendini senza perrò distoglierlo dalla sua religione. Giuro! Questa religione non sarà completa fino a quando ogni viaggiatore da San'à fino a Hadramaut non avrà timore se non da Dio e dal lupo che potrebbe mangiare le sue pecore, ma voi avete troppa fretta”. 713 Questa era la visione che aveva lui dei Profeti e dei loro seguaci, era un‟idea fissa durante tutta la sua vita. Noi, quindi, non solo riconosciamo i messaggeri precedenti rna li rispettiamo profondamente eli innalziamo sopra tutti gli uomini. Come potrebbe essere diversamente quando lo stesso Dio li scelse tra le sue crature rendendoli poi esempi per l'umanita!

708 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Conoscenza (122). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (2380). 709 Interpretazione el Sacro Corano, Hûd, 80. 710 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Profeti (3192). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (151). 711 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Profeti (3277). Sahih Muslim (2964). 712 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Azioni durante la Preghiera (1148). Sahih Muslim (2550). 713 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle coercizione (6544). Abu Dawoud (2649). Ahmad (21106).

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177 Il secondo capitolo: Il suo comportamento con i non-musulmani in tempi di pace I testi coranici e la storia del Profeta sono pieni di situazioni che provano chiaramente che l'Islam predilige la pace. Una delle prove è che nel Sacro Corano la parola “pace” con tutti i suoi sinomini fù citata centoquaranta volte, mentre la parola “guerra” e i suoi sinomini furono citati solo sei volte! La grande differenza tra i due numeri è pari alla differenza tra il parere dell‟Islam verso la pace e la guerra (Immagine 3) dunque anche l'inclinazione del Profeta verso le due azioni. Nella maggior parte dei casi il Profeta cercava un metodo pacifico con cui trattare con i nemici, evirando la guerra quando poteva. Tanti versi coranici ordinarono esplicamente di vivere in pace con i non-musulmani che sono inclini alla pace, rafforzando così la visione dell‟Islam, Dio disse: (Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa) 714. Questo verso coranico prova chiaramente l'inclinazione dei musulmani verso la pace a condizioni che non perdano i loro diritti o la loro volontà. Al-Sheikh Mahmoud Shaltut 715, disse che la pace è lo stato originale che prelimina alla cooperazione e alla diffusione del bene tra gli uomini. Se i non-musulmani riucissero a mantenere la pace saranno considerati dall‟Islam fratelli per l'umanità con i musulmani 716. Per tutti questi motivi il Profeta di Allah considerava la pace uno dei concetti che un musulmano deve salvaguardare pregando Dio che la mantenga. Il Profeta pregava: "Dio, ti chiedo la protezione dai mali in questo mondo e nell‟altro... " 717. Odiava la parola “guerra” (In arabo: Harb) e non amava sentirla, in un Hadith disse: "I nomi più amati da Dio sono Abdullah e Abdul Rahman. I nomi più brutti sono Harb e Morrah" 718. Tramite i seguenti temi comprenderemo la magnificenza delle sue azioni con i non- musulmani in tempi di pace:

Il primo tema: Il suo comportamento con i politeisti a Mecca Il secondo tema: Il suo comportamento con la minoranza non-musulmana a Medina Il terzo tema: Il suo comportamento con i popoli non-musulmani

714 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Anfâl (Il bottino), 61. 715 Sheikh Mahmoud Shaltut: nato nel 1893 è stato un eminente studioso e teologo islamico Egiziano , molto conosciuto per il suo lavoro di riforma islamica, grande imam di al-Azhar dal 1958 fino alla sua morte nel 1963. 716 Tratto da: L‟Islam come Fede e Legislazione di Sheikh Mahmoud Shaltut, 453. 717 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro di Adab (5074). Ebn Magah (3871). Ahmad (4781). Al-Nesa‟ey (10401). 718 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro di Adab (4950). Al-Nesa‟ey (3568). Ahmad (19054).

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179 Il Primo tema: Il suo comportamento con i politeisti a Mecca Il comportamento del Profeta con i politeisti a Mecca era unico ed eccezzionale, lui spendeva tutto ciò che era caro e prezioso pur di salvarli dalle oscurità guidandoli verso la luce, nonostante la loro ostinazione e asprezza sia nei suoi confronti sia con i suoi compagni, il Profeta insisteva a invitarli a convertirsi all‟Islam che li avrebbe resi prosperi sia in questo mondo che nell‟altro. Il suo comportamento con i politeisti di Mecca era caratterizato da diversi aspetti, per primo il Profeta pregava per la loro conversione, le sue preghiere includevano tutti i miscredenti, anche i suoi più accerrimi nemici come Abu jahl e Omar Ebn Al-Khattab, disse: "Dio, ti prego, rafforza l'Islam con chi ti è più caro tra questi due uomini: Abu Jahl o Omar Ebn Al- Khattab." Il più caro ad Allah era Omar Ebn Al-Khattab 719. Un'altra caratteristica era dare buoni presagi, tutta la sua vita, le sue azioni e le sue parole davano buoni presagi e non smise mai di farlo nonostante l'aprezza dei miscredenti nei suoi confronti. Rabi'a Ebn Abbad Al-Dily era un miscredente che poi si convertì all‟Islam, disse, vidi il Profeta di Allah con i miei occhi nel mercato di Zy Al-Majaz dire: "O gente, dite La ilah ila Allah e sarete vittorosi" entrava nella strada e la gente si affollava intorno a lui ma non vidi nessuno dire niente ma lui non smetteva di dire, " O gente, dite La ilah ila Allah e sarete vittoriosi" ma dietro di lui c'era un uomo strabico con il viso pulito che diceva: lui è uno che ha lasciato la sua religione per convertirsi a un'altra è bugiardo! Chiesi, chi è questo? Dissero, Mohamed Ebn Abdullah e afferma di essere un profeta. Dissi, e chi è colui che lo accusa di menzogna? Dissero, suo zio Abu Lahab. 720 il Profeta mai alterò le sue buone maniere malgrado l'insolenza di Abu Lahab e continuò a dare buoni presagi invitandoli alla vittoria e al successo sia nella vita terrena che nell‟Aldilà se solo avranno fede in Allah senza associarli altre divinità. Abdullah Ebn Al-Abbas disse, Abu Taleb si ammalò, il Profeta e Quraysh andranno da lui e si lamentarono di suo nipote cui chiese: O nipote mio, cosa vuoi dal tuo popolo? Il Profeta disse: "Voglio da loro una parola che renderà gli arabi a loro debitori, e i persiani li pagheranno i tributi" Abu Taleb disse, una solo parola?! Il Profeta disse, "Una sola parola, O zio dite La ilah ila Allah 721". Dissero, “un unico Dio?! Non ne abbiamo sentito nell'ultima religione! 722 Questa è un'innovazione.” Il Corano discese: (Sâd. Per il Corano [che contiene] il Monito. Sono i miscredenti ad essere nell'orgoglio e nello scisma! Quante generazioni abbiamo annientato prima di loro! Lanciarono grida [d'aiuto] quando non c'era più tempo per sfuggire [al castigo]. Essi stupiscono che sia giunto un ammonitore della loro gente. I miscredenti dicono: “È uno stregone, un gran bugiardo. Ridurrà forse gli dèi ad un Dio unico? Questa è davvero una cosa strana”. E i notabili se ne andarono [dicendo]: “Andatevene e rimanete fedeli ai vostri dèi: questa è davvero la cosa più augurabile. Non sentimmo niente di ciò nell'ultima religione, si tratta di [pura] invenzione) 723, 724.

719 Hadith tratto da Al-Tormozy, Libro delle Virtù (3863). Ahmad (5696). Al-Hakem (4485). 720 Hadith tratto da Ahmad (19026). Al-Hakem (39). Al-Behaky (17505) 721 Tawhid "unicità"è il principio-cardine su cui si basa nellislam il concetto dell'unità e dell'unicità di Dio La frase che lo annuncia, è la shahāda (La ilah ila Allah). 722 L‟ultima religione: intende il Cristianesimo che era l‟ultima religione che riconoscevano. 723 Interpretazione del Sacro Corano, Soorat Sâd, 1-7.

180 Non si arrabbiò, non evitò le loro raccolte, non li guardò altezzosamente anzi, era gentile, affabile e li dava presagi di dominio nella vita terrena e paradisi nelle vita eterna. La terza caratteristica è il dialogo, applicando così il metodo coranico citato in diversi versi, tra cui: (Di': “Chi provvede a voi dai cieli e dalla terra?”. Di': “Allah”. In verità o noi siamo sulla retta via, oppure in evidente errore. Di': “Non sarete interpellati a proposito di quel che noi avremo commesso e noi non lo saremo a proposito di quel che avrete fatto voi”. Di': “Il nostro Signore ci riunirà, quindi giudicherà tra noi, secondo verità. Egli è il Giudice che tutto conosce) 725. Il Profeta aveva la certezza di essere nel giusto ma nonostante ciò Dio li ordinò di dire quando discuteva con i miscredenti (in verità o noi siamo sulla retta via, oppure in evidente errore) questa è l'idea comune che si unisce uno di noi e nel giusto mentre l'altro è nel torto, discutiamo e dialoghiamo fino ad arrivare alla verità nascosta. Questo è il metodo esemplare per dialogare, il vertice della disciplina, l'etica ideale. Poi Dio lo istruì a dialogare con loro con buone maniere: (Di': “Non sarete interpellati a proposito di quel che noi avremo commesso e noi non lo saremo a proposito di quel che avrete fatto voi”.) Al Profeta fu assegnato il verbo "commettere" che di solito viene usato per indicare un errore mentre a loro fu usato il verbo "fare" che di solito si usa per indicare sia le buone che le cattive azioni, per poi lasciare tutto nelle mani di Dio: (Di': “Il nostro Signore ci riunirà, quindi giudicherà tra noi, secondo verità. Egli è il Giudice che tutto conosce). Senza dubbio questo è il metodo ideale per discutere senza intolleranza o atarassia al contario sono discussioni piene di rispetto e stima reciproca. Raccogliere i versi con lo stesso significato è un'impresa difficile per via della loro moltitudine ma ciò che adesso ci interessa è l'adempimento del Profeta agli ordini divini. La quarta caratteristica è la sua pazienza nonostante i danni subiti dai Qurayshiti, Orwa Ebn Al- Zobeir racconta, chiesi ad Abdullah Ebn Amr della cosa peggiore che i miscredenti hanno fatto al Profeta di Allah. Disse, "Vidi Oqba Ebn Abi Mo'eit andare dal Profeta mentre pregava e legò il suo mantello attorno al collo del Profeta soffocandolo, subito venne Abu Bakr e allontanò l'uomo dal Profeta e disse: (Uccidereste un uomo [solo] perché ha detto: "Allah è il mio Signore" e (nonostante sia) giunto a voi le prove provenienti dal vostro Signore? ) 726,727. Lo accusarono anche di stregoneria e follia cercando così di farlo sembrare un impostore mentre lui era innocente da tutte le loro accuse. Ebn Abbas racconta che un giorno un guaritore da Shenv'a (un ramo della Tribù di Khalan) arrivò a Mecca, guariva dalla follia e dai tocchi demoniaci, sentì gente di Mecca dire che Mohamed è folle. Disse, se potessi vedere quest'ultimo, forse Dio lo guarirà. Incontrò il Profeta e li disse, “O Mohamed, io prego per la guarigione dalla follia e dai tocchi demoniaci e Dio guarisce chi vuole, desideri che ti guarisca?” Il Profeta di Allah disse: "Lode a Dio, lo lodiamo e li chiediamo ricorso, chi è guidato da Allah non può essere sviato, chi è traviato da Allah non avrà la guida. Enuncia che non esiste Dio oltre ad Allah che non ha compagni e che Mohamed è il suo servo e Profeta". L'uomo li chiese di ripetere le sue parole, il Profeta le ripetè tre volte, l'uomo disse, “Ho sentito le parole dei sacerdoti, maghi, poeti e mai ho sentito parole simili alle tue che hanno raggiunto il limite”.

724 Hadith tratto da Al-Tormozy, Libro di Tafsir (3232). Ahmad (2008). Ebn Habban (6686). Al-Hakem (3617). 725 Interpretazione del Sacro Corano, Soorat Saba', 24-26. 726 Interpretazione del Sacro Corano, Soorat Al-Ghafir (II Perdonatore), 28. 727 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Virtù dei Sahaba (3475). Ahmad (6908).

181 Il Profeta li disse: "Dammi le tue mani e ti dirò come convertiti all‟Islam"... l'uomo si convertì 728. I danni subiti dai politeisti aumentarono dopo la morte di suo zio Abu Taleb, Quraysh trattarono il Profeta con più malignità di quanto potevano sperare durante la vita dell‟amato zio, un giorno incrociò uno stolto di Quraysh che buttò polvere sulla sua testa... quando rientrò a casa con la polvere sulla testa una delle sue figlie corse a pulirlo piangendo, il Profeta le disse: "Non piangere filglia mia, Dio protegge tuo padre" 729. Nonostante queste malignità di cui abbiamo citato solo una piccola parte, il Profeta non ha mai smesso di trattare con loro, anche con il commercio, la prova di ciò è il duro assedio economico che Quraysh impose ai musulmani dopo sette anni dalla rivelazione del Profeta 730. Custodì anche i loro averi e rimase onesto e leale anche dopo la rivelazione da riconsegnare ai suoi oramai nemici tutti i loro averi da lui custoditi fino a quel momento nonostante il loro tentativo di ucciderlo la notte dell'emigrazione, lasciò ad Aly Ebn Aby Taleb il compito di riconsegnare gli averi a chi spettano 731. La sua eccessiva misericordia li impedì di pregare Dio che siano abbattuti dalla rovina, quando l'Angelo dei Monti li disse, “O Mohamed, ordina ciò che vuoi e lo sarà, se lo desideri li distinguerò con i due pesanti monti”. Il Profeta disse: "Ma spero che Allah crei dalla loro stirpe chi adorerà solo Allah senza associarli altre divinità" 732. In questo modo trattava i miscredenti Qurayshiti, basandosi sulla misericordia e sulla pietà, una certa prova della sua sincerità perchè si basava sul metodo divino dettato da Dio nel Sacro Corano quando trattava con loro.

728 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro del Venerdì (868). Ebn Habban (6568) 729 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Hesham, 416/1. 730 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Kathir 43/2 – 71. Ebn Hesham, La Storia del Profeta 350/1. 731 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Kathir 234/2 – 270 - 290. Ebn Hesham, La Storia del Profeta 385/1. 732 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, L‟inizio del Creato (3059). Sahih Muslim, Libro del Jihad (1795).

182 Il secondo tema: Il suo comportamento con la minoranza non musulmana a Medina Il Profeta divenne il Signore di Medina dopo l'emigrazione dopodichè visse con lui una minoranza di miscredenti ed ebrei, dopo l'espansione della nazione islamica inclusi anche i cristiani. Tutti hanno goduto della libertà di praticare i loro riti religiosi. Questa libertà è stata annunciata nel Corano come un diritto principale sin dall‟inizio della rivelazione. La sua storia è la miglior prova del godimento della minoranza di grande libertà di fede nonostante i tormenti che subirono i primi musulmani dai miscredenti meccani, anche il Profeta subì lo stesso trattamento non trattò i miscredenti allo stesso modo quando Dio li donò la vittoria e l'autorità, non acconsentì mai di obbligarli per convertirsi a una religione di cui non sono pienamente convinti seguendo così gli ordini divini: (Sta a te costringerli ad essere credenti?) 733, ed è ciò che il Profeta applicò, rendendolo poi una costruzione islamica sulle libertà di fede. Il motivo della discesa del verso coranico (Non c'è costrizione nella religione*. La retta via ben si distingue dall'errore) 734, prova questi diritti. Uno degli Ansar di Bani Salem aveva due figli divenuti cristiani prima ancora della rivelazione del Profeta, arrivarono a Medina con mercenari cristiani che portavano olio, il loro padre insistette a che si convertino, disse, “non vi lascerò fino a quando vi convertirete”. Loro si rifiutarono e disputarono dal Profeta di Allah cui l'uomo disse, “O Profeta di Allah devo rimanere a guardare mentre una parte di me entra all‟inferno?!” Dio discese il verso: (Non c'è costrizione nella religione), lasciò andare i due cristiani 735. E ordinò al padre di lascarli a ciò in cui credono e a colui che adorano anche se è suo diritto che loro lo ubbidiscano! Il Profeta dichiarò la libertà di fede all‟inizio della costruzione di Medina quando riconobbe che i musulmani e gli ebrei devono costruire insieme un'unica nazione 736. I suoi atti con i non-musulmani erano basati sulla giustizia. Abdel Rahman figlio di Abu Bakr disse, c'erano cento e trenta di noi con il Profeta. Il Profeta disse: "Qualcuno di voi ha cibo con sé?" un uomo aveva un recipiente di cibo che impastò con acqua. Poi un uomo molto alto, un‟idolatra venne con pecore di cui era pastore. Il Profeta li chiese: "Questi sono in vendita o sono un dono?" l'uomo disse che erano in vendita, il Profeta comprò una pecora che venne poi macellata. Ordinò che gli organi interni (o il fegato) vengano arrostiti, giuro su Dio che non c'era una tra i centotrenta di noi a cui il Profeta non diede un pezzo di fegato. Se era presente li dava un pezzo e se era assente teneva la sua porzione da parte, lui ha messo tutto in due grandi bocce e ognuno mangiò fino a saziarsi e rimasero le due bocce che portammo sul cammello 737. Questo è il Profeta di Allah che trovandosi con una parte del suo esercito composta di cento trenta guerrieri bisognosi di cibo, li passò accanto ad un miscredente con le sue pecore allora invece di costringere l'uomo a lasciare le sue pecore senza pagarlo, al contrario li comprò con ad equo prezzo nonostante avesse le forze capaci di fare diversamente e con il loro bisogno e con la miscredenza del uomo. Questa è la giustizia nella sua miglore applicazione. Il Profeta trattava i non-musulmani che lo circondavano come se fossero suoi

733 Interpretazione del Sacro Corano, Yûnus (Giona), 99. 734 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 256. 735 Tratto da: I motivi della discesa del Corano di Al-Wahdy Al-Nisabory, 53. 736 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Hesham 501/1. Ebn Kathir 321/2. 737 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟Elemosina e le sue Virtù (2475). Sahih Muslim, Libro delle Bevande (2056)

183 famigliari, Anas Ebn Malek racconta, un ragazzo ebreo che serviva il Profeta si ammalò il Profeta lo visitò e prese posto vicino alla sua testa e lo invitò a convertirsi all'Islam. Il ragazzo guardò il padre che li disse, obbedisci ad Abu Al-Kasem. Il ragazzo si convertì poi morì, il Profeta uscì dicendo "Lode a Dio che lo salvò dall‟Inferno" 738. Il Profeta confermò ad Asmaa figlia di Abu Bakr 739, la buona relazione che deve mantenere con la madre. Asmaa disse, mia madre 740, venne da me mentre era ancora un'idolatra ai tempi di Quraysh, chiesi al Profeta di Allah, “mia madre venne da me ed è ancora restia dal convertirsi all‟Islam, devo mantenere un buon rapporto con lei?” Il Profeta affermò: "Sì, mantieni buoni legami con lei" 741. Quanto è grande e magnifico l'atto che ci insegnò il Profeta di Allah quando passò il funerale di un ebreo. Kais Ebn Sa'd 742 e Sahl Ebn Haneef Ebn Waheb 743, erano ad Al-Qadisiyya 744, quando li passò accanto un finerale e loro si alzarono, li venne detto che il defunto è un musulmano e loro risposero, al Profeta di Allah passò accanto un funerale e quando si alzò li fu detto che è di un ebreo ma lui rispose: "Non è forse un'anima?" 745. Ecco il Profeta di Allah che insegnò alla sua nazione il rispetto dei non-musulmani e anche dei defunti. Terminiamo il nostro tema con l'atto del Profeta con gli ebrei di Kheyber dopo la loro sconfitta accettarono di firmare un patto con il Profeta mentre erano in una situazione di debolezza e al contrario i musulmani erano in una situazione di forza in cui potevano dettare la loro regole se solo avessero voluto. Ma il Profeta agì diversamente, Sahl Ebn Abi Hasmah raccontò che un gruppo della sua gente arrivati a Kheyber fu diviso poi trovarono una di loro ucciso e accusarono coloro che trovarono il loro defunto compagno di averlo ucciso. Gli accusati si difesero dicendo di non aver ucciso e di non aver visto l'assassino.Il gruppo andò dal Profeta e li dissero, O Profeta di Allah siamo arrivati a Kheyber e abbiamo trovato un nostro compagno assassinato, il Profeta disse: "Lasciate parlare il più anziano tra voi" poi chiese "avete una prova di chi l‟ha ucciso?" dissero di non avere una prova! Il Profeta disse: "E se giurassero?" dissero, non accettiamo il giuramento degli ebrei. Il Profeta non volle rendere vano il sangue del defunto, pagò lui stesso il valore del Sangue 746, con cento cammelli dall'elemosina 747.

738 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Funerali (1290). Al-Tormozy (2247). Al-Hakem (1342). Al- Nesa‟ey (7500). 739 Asmaa Bent Abu Bakr: fu la diciottesima persona a convertirsi all'Islam ed ebbe un ruolo di massima importanza nella Hijra del padre assieme al Profeta. Andò sposa ad Al-Zubayr Ebn Al-Awam e li dette due figli. Morì a Mecca. 740 Qotayla Bent Sa‟d: Moglie di Abu Bakr e madre di Asmaa e Abdullah, non si convertì subito all‟Islam ma andò a Medina mentre era ancora una miscredente dopo il trattato di Al-Hudaybeia. 741 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟Elemosina e le sue Virtù (2477-5634-3012). Sahih Muslim (1003). 742 Kais Ebn Sa‟d: Uno degli uomini più inteliggenti e astuti nelle guerre tra gli arabi, era un nobile ed era un consigliere del Profeta morì a Mecca 59 o 60 anni dopo la Hijra. 743 Sahl Ebn Haneef: Prese parte a Badr e tutte le battaglie con il Profeta, prese il comando ai tempi di Aly Ebn Abi Taleb quando quest‟ultimo partì per Al-Basra. Morì nel Koufa nell‟ottantesimo anna dopo la Hijra. 744 Qadisiyya: fa parte dei conflitti intrapresi dalla giovane nazione araba-musulmana al di fuori della Penisola Arabica, all'epoca del Califfato di Omar Ebn Al-Khattab, Fu combattuta nel 636 o nel 637 d. C. sul difficile fronte mesopotamico-persiano. 745 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Funerali (1250). Sahih Muslim (961). 746 Il Valore del Sangue: é una compensazione finanziaria versata agli eredi di una vittima per ripagarli della

184 L'assassino ebbe luogo nella terra degli ebrei. E la probabiltà più grande è che l'assassino sia un ebreo ma nonostante ciò non c'è niente che accerti questa probabiltà e questo non è accettabile nell'incrimazione dell‟assassino. Per questo motivo il Profeta non punì gli ebrei in alcun modo ma propose che giurassero di non aver commesso quell‟atto e pagò il valore del sangue della vittima dall'elemosina dei musulmani per calmare la rabbia degli ansar senza recare danni agli ebrei. Questo era il comportamento del Profeta con la minoranza non-musulmana a Medina, un atteggiamento basato sulla giustizia, misericordia e clemenza.

perdita subita. Dio disse: (Il credente non deve uccidere il credente, se non per errore. Chi, involontariamente, uccide un credente, affranchi uno schiavo credente e versi alla famiglia [della vittima] il prezzo del sangue, a meno che essa non vi rinunci caritatevolmente. Se il morto, seppur credente, apparteneva a gente vostra nemica, venga affrancato uno schiavo credente. Se apparteneva a gente con la quale avete stipulato un patto, venga versato il prezzo del sangue alla [sua] famiglia e si affranchi uno schiavo credente. E chi non ne ha i mezzi, digiuni due mesi consecutivi per dimostrare il pentimento davanti ad Allah. Allah è sapiente, saggio). 747 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary Libro del Valore del Sangue (6502). Sahih Muslim (1669).

185 Il terzo tema: Il suo comportamento con i popoli non-musulmani Allah inviò il suo messaggero agli uomini come predecessero e precursore sostenendolo con il Corano, la fonte ricca da dove il Profeta ricavò il suo metodo, con cui trattare i non musulmani che siano individui o nazioni, Dio disse: (Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità) 748, quindi il suo messaggio non era indirizzato solo alla Penisolo Araba e le zone circostanti al contrario è indirizzata a tutto il mondo. Il Profeta di Allah inviò diversi scritti ai Signori della terra in quei tempi invitandoli a convertirsi all‟Islam descrivendoli con grandi aggettivi (Mappa 4). Senza esitare nel descrivere un non-musulmano con aggettivi simili, disse nella sua lettera al Cesare dei Romei: "Da Mohamed figlio di Abdullah a Eraclio il Grandioso dei Romei..." 749, disse a Cosroe di Persia: "Da Mohamed figlio di Abdullah a Cosroe il Grandioso di Persia" 750.., disse a Ciro d‟Alessandria: "Da Mohamed figlio di Abdullah a Ciro il Grandioso dei Copti" 751, mentre Negus il Grande d'Etopia.." 752. Il Profeta onorò i messaggeri di Cosroe nonostante avessero recato un messaggio inaccettabile al Profeta di Allah ed avevano intenzione di prenderlo dalla sua casa a Medina e portarlo a Cosroe, nonostante ciò il Profeta rimase calmo, garbato e cortese. Il Profeta rendeva omaggio a tutte le delegazioni che arrivavano a Medina che siano con o contro la sua politica e religione, dava grande considerazione alle spedizioni, li riceveva, li ospitava, li dava doni, si abbelliva con gli abiti più belli quando li riceveva 753. Specificò anche alcune case dove poter ricevere le delegazioni, quando arrivò da lui la delegazione di Salamon, disse al suo servo: "Accompagna questa delegazione dove alloggiano le delegazioni" 754. Questo hadith mostra chiaramente che c'erano degli alloggi sfecificati agli ospiti, così è accaduto con le delegazioni di: Kelab, Mohareb, Ozrah, Abd Kais, Taghleb, Ghassan e altri 755, ed era abituato a donare regali e onorificenze che tante volte erano d'argento 756. In compenso accettava i doni dalle nazioni non islamiche per aumentare l'armonia e la comunanza, a condizione che non ci siano menzogne o battaglie tra loro, così ha fatto accettando i doni di Ciro d'Alessandria 757. Uno dei più grandi esempi di come il Profeta agiva con diplomazia è ciò che ha fatto con Negus Re d'Etopia lodandolo: "Nelle terre d'Etopia c'è un Re da cui nessuno viene trattato ingiustamente" 758. Poi la dichiarazione che Negus rimanesse al governo –nonostante fosse ancora cristiano allora 759.

748 Interpretazione del Sacro Corano, Saba', 28. 749 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dell‟inizio della Rivelazione, 7. Sahih Muslim, Libro del jihad, 1773. 750 Tratto dal libro della Storia di Bagdad, di Al-Khatib Al-Baghdady, 132/1. 751 Tratto da Zad Al-Mi‟ad di Ebn Kayem Al-Juzeeh 691/3. 752 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Kathir 41/2 753 Tratto da: Le Relazioni Cristiani-Islamici al tempo del Profeta di Faruk Hamada, p.95. 754 Tratto da Ebn Sa‟d, I livelli Superiori 332/1. 755 Tratto da Ebn Sa‟d, I livelli Superiori 300/1 – 348. 756 Tratto da Ebn Sa‟d, I livelli Superiori 300/1 – 348. 757 Tratto da un libro di Ebn Sayed El-Nas 758 Tratto da La Storia del Profeta di 164/2 di Ebn Hesham. Ahmad (18304). 759 Tratto da: Le Relazioni Cristiani-Islamici al tempo del Profeta di Faruk Hamada, p.69.

186 187 Obayd-Allah Ebn Gahsh si convertì al Cristianesimo quando era in Etiopia, il Profeta volle ricompensare la moglie di quest'ultimo prendendola come sposa 760, Negus la diede come sposa al Profeta di Allah con una dote di quattromila dinari e dandole tutto il neccessario inviandola poi al Profeta con Sharhabil Ebn Hosna 761. Questo ci fa capire la natura della relazione tra il Profeta a Medina e il Re d'Etopia, che possiamo dedurre da questa situazione era una relazione forte e stabile, anzi possiamo anche notare che la loro relazione non era solo politica o diplomatica superficiale ma era molto più profonda e questo è evidente nello scritto che Negus inviò al Profeta di Allah in cui disse: "Ti ho dato in sposa una donna della tua gente, ed è della tua stessa religione, è Om Habiba figlia di Abu Sufyan e ti ho inviato come doni una camicia, pantaloni e calzature nere" 762. E per finire il messaggio che il Profeta inviò a Negus alla fine del sesto anno dopo l'emigrazione con le conseguenze della miscredenza 763. Questa è solo una parte del suo comportamento non le nazioni non- musulmane e che confermano la profonda comprensione che aveva della natura di queste nazioni, la sua meravigliosa diplomazia e la sua capacità di dare a ogni persona il valore adeguato.

760 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro dei Matrimoni (2107). 761 Tratto da Le Grandi Sunnah di Al-Behaky 232/7. 762 Tratto da: La Luce del Profeta di Al-Hussein Ebn Mas‟oud Al-Deghawy, p.280. 763 Il messaggio era: “In Nome di Dio il Compassionevole, il Misericordioso. Da Mohamed, Profeta di Allah, a Negus il Grande d‟Etiopia. Salute a chi segue la guida e credette in Dio e nel suo messaggero testimoniando che non c‟è Dio oltre ad Allah che non ha compagni…”.

188

189 Il terzo capitolo: I suoi trattati di pace con i non-musulmani Il Profeta firmò trattati di pace con tutte le comunità non-islamiche nei suoi tempi, fu leale a tutti i patti dati seguendo così gli ordini di Dio che disse: (Obbedite al patto di Allah dopo che l'avete accettato e non mancate ai giuramenti solenni che avete prestato) 764. Ebn Kathir commenta questo verso: "Questo è ciò che Dio ordina, di obbedire ai patti e di essere fedeli ai giuramenti" 765, Su questi principi si basò la vita del Profeta e istruì i suoi compagni a seguire i suoi passi insegnandoli il valore del rispetto e degli impegni dati, disse: "Chi ha un patto con un popolo non deve scioglierlo fino al termine del periodo predefinito o che sia stato rotto dall‟altro popolo" 766. Rispettare i patti è un dovere religioso dovuto a Dio. Al-Shaikh Mahmoud Shaltut disse al riguardo dichiarando il valore dei trattati di pace nell'Islam: "Rispettare i patti è un dovere religioso, su cui un musulmano sarà giudiziato da Dio. La mancanza lo scioglimento di un patto è considerato slealtà e tradimento" 767. In questo capitolo citeremo i trattati del Profeta in tre temi:

Il primo tema: I suoi trattati di pace con gli ebrei Il secondo tema: I suoi trattati di pace con i cristiani Il terzo tema: I suoi trattati di pace con i politeisti

764 Interpretazione del Sacro Corano An-Nahl (Le api), 91. 765 Tratto dal Libro di Tafsir di Ebn Kathir, 598/4. 766 Hadith tratto da Abu Dawoud, Libro del Jihad (2759). Al-Tormozy (1580). Ahmad (17056). 767 Tratto da L‟Islam Fede e Legislazione di Al-Shaikh Mahmoud Shaltut, p.457.

190 Il primo tema: I suoi trattati di pace con gli ebrei Il Profeta di Allah firmò un trattato con gli ebrei di Medina subito dopo la sua emigrazione (Mappa 5), questo prova senza dubbio il concetto di coesistere e il suo desiderio di vivere in pace con i non- musulmani. Nel trattato furono citati i seguenti soggetti: 1- Gli ebrei di Bani Auf 768, formano con i musulmani un‟unica nazione. Gli ebrei hanno la loro fede e i musulmani la loro, e lo stessso per i loro partiti e loro stessi. 2- Gli ebrei devono assumersi le proprie spese e lo stesso vale per i musulmani. 3- Devono combattere insieme contro chi attacca uno o più parti di questo trattato. 4- Devono avvertirsi e consigliarsi a vicenda con sincerità e senza trasgressione. 5- Vietato trasgridire il proprio alleato. 6- Vittoria all‟oppresso. 7- Gli ebrei devono pagare una parte delle spese per la difesa di Medina. 8- Medina è un santuario vietato da violare dalle due parti di questo trattato. 9- Se accade tra gli individui di questo trattato una lite o un disaccordo che farà temere per la stabilità del trattato, devono tornare ad Allah l'Altissimo e a Mohamed il suo Profeta. 10- Vietato negoziare con Quraysh e i suoi alleati. 11- La vittoria su chi attacherà Medina sarà suddivisa tra i due partiti ognuno avrà ciò che li spetta. 12- Questo scritto esclude gli opressori e i trasgressori 769. E da sottolineara che questo trattato non includeva gli ebrei di Bani Kaikena', Bani Al-Nadir o Bani Koraiza anche se la storia del Profeta cita altri trattati e accordi con questi clan. Questo scritto prova con certezza che la nazione islamica –in quella prima fase d‟istituzione e fondazione- era in uno stato di completa libertà lasciando agli altri i diritti di partecipare e coesistere basandosi sul reciproco rispetto. Questo è il risultato di una profonda lettura del precedente trattato che accetta l'altro lato e pone le legislazioni a lui vantaggiosi organizzando così la sua esistenza in mezzo alla società islamica proteggendo i suoi diritti e salva guardandole dalle ingiustizie. Il Profeta e i musulmani nonostante le difficoltà e gli intrighi riscontrati furono attenti a rispettare gli articoli di questa trattativa, la coesistenza pacifica tra il Profeta e gli ebrei di Medina caratterizzarono la vita dentro la città.

768 Nel trattato furono citate tutte le tribù ebree che ne presero parte. 769 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 503/1 – 504.

191 192 Cominciarono i rapporti commerciali tra loro e i mercati ebrei furono da subito pieni di musulmani, il più importante era il mercato di Bani Kaike'an. Il completamento delle pratiche commerciali non può accadere che tra individui che si fidano gli uni degli altri. Le donne musulmane andavono a comprare dai mercanti ebrei senza timore e questo prova la fiducia che i musulmani avevano negli ebrei 770, anche Osman Ebn Affan comprò il pozzo di Rumah a Medina da un ebreo. Il Profeta aveva rapporti con tutti gli abitanti di Medina, musulmani e non, si riuniva con loro e discuteva di tutti gli argomenti. Osama Ebn Zaid racconta che il Profeta cavalcava un asino con una sella di un pezzo di velour fabbricato a nord di Medina e prese dietro di lui Osama Ebn Zaid dirigendosi verso Sa'd Ebn Abi Obada a Bani Al-Hares Ebn Al-Khazrag, prima della battaglia di Badr, passò vicino a un raduno di politeisti, idolatei ed ebrei e con loro c'erano Abdullah Ebn Rawaha, quando si alsò sul reduno la polvere causata dall‟asino del Profeta, Abdullah Ebn Obay si coprì il naso e disse, non ci coprire di polvere. Il Profeta li salutò poi si fermò e scese a revocare Allah e recitò il Corano, Abdullah Ebn Obay 771 disse, Uomo! non c'è niente di meglio di quello che dici se è vero, ma non rovinare il nostro raduno e torna alla tua cavalcatura, chi di noi verrà da te recitali ciò che vuoi. Abdullah Ebn Rawaha disse, No Profeta di Allah unisciti a noi nei nostri raduni, ci piace! Così i musulmani, gli idolatri e gli ebrei cominciarono a litigare fino quasi a battersi, il Profeta li calmò poi montò il suo animale e andò a visitare Sa'd Ebn Obada. Il Profeta li disse: "Sa'd non hai sentito cosa ha detto Abdullah Ebn Obay? Ha detto (...)", Sa'd disse, O Profeta di Allah, perdonalo e si clemente. Allah ti ha donato ciò che ti ha dato. La gente di questa piccola città aveva deciso di coronarlo e metterli sulla testa un turbante (reale). Quando Allah non lo volle con la Verità che ti diede, divenne geloso e invidioso. Per questo motivo agì nel modo che hai visto. Il Profeta lo perdonò! 772 Il Profeta fu attento a convivere in pace con gli ebrei a Medina ma nonostante ciò loro agirono diverse volte in modo provocatorio a cui il Profeta rispondeva con grande sagezza e pazienza. Ci accontenteremo di citare solo pochi esempi delle provocazioni degli ebrei tra cui il loro atteggiamento offensivo contro Allah, questa di per sè è un'offesa che merita una grande punizione, non solo per mancanza di fede o negazione della verità di cui sono consapevoli ma perchè con quest‟atteggiamento attaccavano le radici della fede islamica incitando così i credenti a rifiutare la legislazione che li governa creando disordne a Medina. Accusarono anche Allah di essere povero, l'Altissimo rispose: (Allah ha certamente udito le parole di quelli che hanno detto: “Allah è povero e noi siamo ricchi!”*) 773,774. Da ricordare anche la loro trasgressione con il Profeta di Allah, passavano accanto a lui augurandoli la morte e allo stesso tempo cercavano di dimostrare il contrario, uno di loro disse al Profeta “Al-Sam Alaykam”, che significa che la morte sia con te (invece di dire “Al-Salam Alaykum” che invece significa che la pace sia con te). Il Profeta non disse altro

770 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 314/3. 771 Abdullah Ebn Obay, Era ancora un politeista che poi si convertì all‟Islam, era un Nobile Signore tra gli Ansar, morì due anni dopo il califfato di Omar. 772 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Permessi (5899). Sahih Muslim Libro del Jihad (1798). Ahmad (21815). 773 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 181. 774 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Hesham, 558/1 – 559.

193 che: "Che sia anche con te" 775. Ordinando ai sahaba che sentivano quest‟augurio di rispondere con calma senza insuti. Nonostante le loro trasgressioni nei confronti di Allah l'Altissimo, dei Profeti e del Corano e le loro provocazioni di rancori tra gli Emigranti e gli Ansar e altre azioni. Se la situazione non fosse peggiorata, il Profeta avrebbe potuto sopportare con pazienza, ma al contrario per quanto la pazienza del Profeta aumentava, aumentava anche la loro malvagità e le loro azioni intollerabili, difficili da perdonare e impossibili da ignorare mettendo in questo modo fine al trattato. La trubù di Bani kainaka' ha commesso gravi violazioni cercando di convincere una donna musulmana a scoprire il viso poi con l'inganno scoprirono il suo corpo. In più organizzarono una riunione tribale per uccidere un musulmano 776. E la tribù di Bani Al- Nadir violò esplicitamente il trattato tentando di uccidere il Profeta 777. Mentre Bani Koraiza violò con un violento tentativo che aveva lo scopo di uccidere tutti i musulmani a Medina 778!! Il suo trattato con gli ebrei di Kheyber ha avuto luogo dopo la battaglia che hanno combattuto contro di lui, che lui cercò di evitarla fino a quando non trovò altra scelta oltre alla guerra contro coloro che ambivano a distruggere la nazione islamica. Questo è ciò a cui tramò Sallam Ebn Abi Al-Hakik e Haie Ebn Akhtab che erano nobili dalla tribù di Bani Al-Nodir 779, ed erano tra i più accerrimi nemici dei musulmani che il Profeta evacuò da Medina per la moltitudine di problemi causati. Gli ebrei del clan di Bani Al-Nadir che alloggiavano a Kheybar si unirono agli ebrei di Kheybar e i loro capi cercarono insieme di opporsi e di creare inamicizie e antagonismi tra i musulmani e altri clan. Gli ebrei di Kheybar e di Bani Al-Nodir uscirono per unire i coalizzati politeisti con lo scopo di assediare i musulmani, ebbe così luogo la Battaglia di Al-Azhab (I Coalizzati) in cui si unirono più di dieci mila combattenti politeisti per sterminare i musulmani di Medina, ma Dio donò ai musulmani la vittoria. Era però necessario punirli per i peccati commessi nei confronti dei musulmani. Il Profeta si battè contro di loro nel settimo anno dopo Al-Hijra, dopo tante battaglie e insediamenti gli ebrei chiesero al Profeta di arrivare a un accorso per mettere fine alle violenze, lui accettò di riconciliarsi ed accordarsi mettendo così fine ai fiumi di sangue, dei combattenti e di coloro che erano all‟interno delle fortificazioni, uomini, donne e bambini a condizioni che lascino le loro abitazioni, le loro armi e i loro denari, oro ed argento. A condizione che: "Allah e il Profeta avranno diritto ad infliggervi la massima pena se nasconderete i vostri beni" 780. Ciò significa che se un ebreo nasconderà qualcosa del suo denaro e oro o argento il Profeta avrà il diritto di ucciderlo" 781. Gli ebrei accettarono l'accordo e cominciarono a uscire da Kheyber protetti dal patto del Profeta, nonostante le

775 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro di Adab (5678). Sahih Muslim (2164). 776 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 47/2. La Storia del Profeta di Ebn Kathir 6/3. 777 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 189/2. La Storia del Profeta di Ebn Kathir 146/3. 778 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 220/2. 779 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 513/1. La Storia del Profeta di Ebn Kathir 342/2. 780 Tratti da: Le prove della Rivelazione di Al-Behaky 204/4. 781 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Kathir 377/3. Zad Al-Mi‟ad di Ebn Al-Kayem 129/3, 289, 290.

194 malignità compiute, uccise solo coloro che tradirono il patto, come Kenan Ebn Abi Al- Hakik 782. Nonostante la situazione fosse sotto il controllo dei musulmani e gli ebrei non avevano vie di scampo il Profeta accettò e scelse di vivere in pace con loro accettando il patto da loro offerto. Gli ebrei chiesero al Profeta di dividere le terre coltivabili tra loro e i musulmani in modo equo. In Sahih Al-Bukhary Abdullah Ebn Omar racconta: Il Profeta di Allah diede Kheyber e gli ebrei per lavorarla e coltivarla e in compenso avranno la metà di ciò che produrrà 783. Questo trattato esprime l'immensa pietà del Profeta nei confronti degli ebrei di Kheyber, salvandoli anche dalla dispersione nel deserto, all‟inizio del trattato era stato deciso che se ne andranno lasciandosi dietro tutto ciò che possedevano, ma alla fine la vita è scorsa normalmente per la gente di Kheyber che continuraono il loro lavoro in completa libertà senza alcune situazione senza trovare alcuna ostinazione da parte dei musulmani nei loro confronti. Con questo buon animo e questa finezza il Profeta firmò diversi contratti con gli ebrei che li ruppero uno dopo l'altro.

782 Il Profeta venne a sapere da uno degli ebrei che Kenan Ebn Abi Al-Hakik ha nascosto dei denari, lo chiamò e li chiese: “Hai nascosto dei denari?” l‟uomo negò, il Profeta chiese “ cosa ne pensi, se troviamo da te denari ti uccidiamo?” Kenan accettò, allora i musulmani cercarono nella sua terra e trovarono tanti denari. Kenan fu ucciso per aver tradito il trattato. Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Kathit 274/3. Di Ebn Hesham 336/2, 337. 783 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Battaglie (2571). Sahih Muslim (1551)

195 IL Secondo tema: I suoi trattati di pace con i cristiani Negli ultimi anni di vita il Profeta firmò diversi trattati di pace con i cristiani (Mappa 6), tra cui il suo trattato con i cristiani di Nijran che inviarono una delegazione al Profeta di Allah costituita da quattordici uomini 784, che aveva come capo un uomo di nome Al-Akeb. Mentre un altro era responsabile della gestione del viaggio e veniva soprannominato "il Signore", e un altro uomo era responsabile degli affari religiosi ed era il sacerdote del viaggio di nome Abu Al-Hares. Questi tre uomini erano a capo della spedizione ed erano i responsabili delle trattative 785. La spedizione arrivò con un ordine e un'organizzazione esagerate, erano vestiti di velluto e portavano anelli d'oro ed era chiaro che non avevano nessuna intenzione di convertirsi all'Islam ma erano venuti per avere un dibattito con il Profeta e da un'altra parte per abbagliare i musulmani con le loro ricchezze. Il Profeta li invitò a convertirsi all'Islam ma si rifiutarono dicendo, “eravamo musulmani prima di voi!”. Il Profeta disse: "Ciò che vi allontana dall'Islam sono tre: l'adorazione della croce, la carne di maiale, la dichiarazione che Dio ha un figlio" 786. Questi tre principi li avete alterati nella bibbia e quindi non vi siete affidati al Signore del mondo e non è giusto considerarvi "musulmani" prima che abbiate aggiustato questi principi. Il loro dibattito con il Profeta si prolungò, con tanto di sospetti e accuse che ebbero risposte, tra cui: dissero al Profeta, come mai insulti Gesù e dici che è un"servo di Dio"?!. Il Profeta disse: "Sì, è il servo di Dio, il suo Profeta e la parola che inviò a Maryam la fanciulla vergine" 787. Queste non sono denigrazioni di Gesù Cristo, la servitù di Dio è un onore, era anche uno dei Messaggeri Risoluti Ed è la Parola che Dio inviò a Maryam la fanciulla vergine, che onoriamo, le rendiamo omaggio e la difendiamo da qualsiasi accusa chiamandola: Maryam la Vergine. I Cristiani di Nijran non cambiarono la loro fede e non accettarono di considerare Gesù come un umano e servo di Dio, dissero: Hai mai visto un umano senza padre?! Se sei sincero dimostralo il Profeta di Allah disse: "Oggi non ho niente da dimostrarvi, soggiornate da noi fino a quando vi darò notizie su ciò che viene detto su Gesù" 788. Il mattino Dio li rivelò: (In verità, per Allah Gesù è simile ad Adamo*, che Egli creò dalla polvere, poi disse: “Sii”, ed egli fu. [“per Allah Gesù è simile ad Adamo”: Gesù è una creatura, anche se la sua natura è del tutto particolare. Adamo non ebbe né padre né madre, Eva non ebbe madre, Gesù non ebbe padre] . [Questa è] la verità [che proviene] dal tuo Signore. Non essere tra i dubbiosi. A chi polemizza con te, ora che hai ricevuto la scienza, di' solo: “Venite, chiamiamo i nostri figli e i vostri, le nostre donne e le vostre, noi stessi e voi stessi e invochiamo la maledizione di Allah sui bugiardi”) 789

784 Tratto da I Livelli Superiori di Ebn Sa‟d 357/1. La Storia del Profeta di Ebn Hesham 112/3. 785 La Storia del Profeta di Ebn Kathir 106/4. 786 La Storia del Profeta di Ebn Hesham 114/3. 787 Hadith tratto da Al-Tobary 293/3. 788 Tratto da Zad Al-Mi‟ad di Ebn Al-Kayem 549/3. 789 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 59-61.

196 197 Queste parole convincenti non sono piaciute ai cristiani... la discussione arrivò a un punto morto allora il Profeta li invitò a unirsi a lui in una Preghiera di Maledizione a chi mente, ma loro si rifiutarono, bensapendo che lui è un Profeta, a quel punto si accordò con loro che paghino il tributo di capitolazione con il quale giudei e cristiani riconoscevano lo stato islamico. Il pagamento della "Jizya" conferiva loro lo status di "protetti" e con il quale ottenevano il diritto di vivere in pace e sicurezza nello stato islamico. Il Profeta si accordò con loro dopo aver sopportato la loro arroganza, nonostante fossero stati loro a chiedere la pace. Se il Profeta avesse voluto attaccarli avrebbe inviato un numeroso esercito ma lui ha voluto stabilire la pace tra i musulmani e le altre nazioni sia le vicine che le lontane. Inviò uno scritto alla gente di Nijran: "In nome di Allah, il Copassionevole, il Misericordioso. Da Mohamed al vescovo Abu Al-Hares e gli altri vescovi, sacerdoti e monachi di Nijran con tutto ciò che possiedono. Non sarà degradato nessun vescovo, non sarà degradato nessun monaco non saranno privati di alcun diritto, autorità o qualsiasi altra abitudine. La vicenza al Profeta di Allah durerà fino a quando concilieranno, consiglieranno senza temere ingiustizie o opressori" 790. In questi tempi di clemenza a giustizie la delegazione di Nijran chiesero al Profeta di inviare con loro un uomo fedele per raccogliere la Jizia, il Profeta disse: "Manderò con voi un uomo veramente fedele". I compagni del Profeta si illuminarono sperando di aver quel onore, disse:"Alzati Abu Obayda Ebn Al-Jarrah" quando si alzò il Profeta disse, "Questo è il fedele su questa nazione" 791. Questa è una prova che il Profeta applicava i Patti, non li firmava per poi romperli come fanno tante altre nazioni forti non-musulmane, questo trattato continò per le due parti, la relazione rimase tranquilla tra la gente di Nijran e Medina fino alla morte del Profeta di Allah. Il Profeta si alleò anche con i cristiani di Garbà e Azroh 792, nello scritto che inviò a loro: "Questo è uno scritto da Mohamed il Profeta alla gente di Azroh, siete sicuri con la sicurezza di Allah e di Mohamed, dovete versare cento dinari ogni Rajab (il mese arabo lunare che precede Ramadan), Dio li garantisce con i consigli e la cortesia ai musulmani" 793. Il Profeta di Allah sostiene una grande responsabilità prometteno sicurezza alle tribù deboli, poco numerose ed esili in cambio di una scarsa somma di denaro che vale niente, garantendo così la pace in tutte le zone circostanti. Il suo trattato con i cristiani di Eilah si concluse dopo il suo perdono ai cristiani di Dumah Al- Jandal, arrivò Juhannah Ebn Rob'bah Re di Eliah 794, ed era cristiano, al Profeta di Allah mentre era a Tabuq, jaber racconta, vidi Juhannah Ebn Ro'bah venire un giorno dal Profeta portando una croce d'oro e con il viso corruciato, quando vide il Profeta chinò la testa in segno di sottomissione e mise la mano sul petto, il Profeta corse da lui e li disse:

790 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Khathir 106/4. L‟Inizio e La Fine 55/5. Zad Al-Mi‟ad di Ebn Al-Kayem 549/3. 791 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Battaglie (4119). Sahih Muslim, Libro delle Virtù dei Sahaba (2419). 792 Due piccoli paesi in Omman. 793 Tratt da: I Livelli superiori di Ebn Sa‟d 290/1. La Storia del Profeta di Ebn Kathir 30/4. 794 Eliah: è la cittadina egiziana sulla costa del Mar Rosso, ma è adesso occupata dagli israeliani che la chiamano Eilat.

198 "Alza la testa" si riconciliò vestì con lana dal Yemen 795. con lui e lo Il buon modo con cui il Profeta ricevette Johannah accerta il suo desiderio di concludere il patto salvaguardando la dignità degli altri, l'uomo arrivò portando una croce ma nonostante ciò il Profeta non lo rimproverò, riconoscendo così che il patto con i forti musulmani vittoriosi contro i romani non è un'umigliazione ma un patto sincero con un popolo leale che rispetta gli altri. Il patto consisteva in: "In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso, questa è un'assicurazione da Allah e da Mohamed il Profeta di Allah a Jahannah Ebn Ro'bah e la gente di Eliah, le vostre navi e le vostre carovane sono sotto la protezione di Allah e la protezione di Mohamed il Messaggero e dei loro alleati in Syria, Yemen e oltre i mari, colui che causerà una sciagura non sarà salvato dai suoi denari e non è lecito vietarli l'acqua che desiderano o la via che vogliono percorrere in terre o mari" 796. Da notare che il Profeta ha promesso la sicurezza sia in terra che in mare, ed è ben saputo che lui e i suoi compagni mantengono le loro promesse, ed è anche ben saputo che il villaggio di Eilah è situata sul Mar Rosso quindi tutti i suoi abitanti o almeno una parte di loro sono pescatori al contrario dei musulmani che fino a quel tempo non avevano viaggiato via mare se non per l'emigrazione verso l‟Etopia. Fino ad allora per loro il mare era sconosciuto e non erano di certo esperti navigatori. Questo significa che il Profeta prese a suo carico un'enorme responsabilità: La protezione della gente di Eliah in mare. Per riuscire a garantire la protezione avrebbe presto avuto bisogno di costruire una flotta marina preparandosi così a rispingere qualsiasi assalto alla città costiera. Questo è uno sforzo e un dispendio colossale ed è anche un rischio da non sottovalutare. Il Profeta prese a suo carico tutto questo per accertare ai musulmani e agli abitanti delle zone circostanti la pace e la sicurezza. Possiamo anche notare che il Profeta li permise di sfruttare le sorgenti d'acqua che erano abituati a sfruttare, questo non significa solo che i musulmani non possono vietarli da tali sorgenti ma anche che avrebbero combattuto contro qualsiasi altro nemico qualora avesse cercato di proibire alla gente di Eilah di sfruttare i propri pozzi e sorgenti. Questo è uno sforzo enorme e una responsabilità grandissima per lui e per i musulmani che ha lo scopo di garantire la pace nella zona con gente che non è devota ad Allah l'Altissimo e non crede nel suo Profeta. In questo modo i buoni rapporti regnarono nella zona e caratterizzano i suoi accordi con i cristiani.

795 Tratto da Al-Behaky, Le Grandi Sunnah 185/9. Al-Salehy Al-Shamy, Le Strade della fede 460/5. 796 Tratto da La Storia del Profeta 525/2 – 526. Zad Al-Mi‟ad di Ebn Al-Kayem 466/3.

199 Il terzo tema: I suoi trattati con i politeisti Il Profeta di Allah firmò diversi trattati con i politeisti, sia quelli che circondavano Medina che quelli che abitavano a Mecca (Mappa 7). Tra le tribù che abitavano nei dintorni di Medina il Profeta di Allah si accordò con Bani Damrah 797, che avevano a capo Mokhshy Ebn Amr Al-Damary 798, il Profeta andò da loro per accordarsi su un trattato in Safar (il secondo mese lunare nel calendario islamico) nel secondo anno dopo Al-Hijra 799, dopo poco tempo dall'emigrazione del Profeta questo conferma il concetto di convivere in pace che il Profeta applicò sin dal inizio della nazione islamica. Il Profeta si accordò anche con il clan di Bani Madlaj che vivevano vicino a Medina in Rabi' Al-Awal (il quinto mese lunare nel calendario islamico) nel secondo anno dopo Al-Hijra 800, e fece lo stesso con i clan Johaina, grandi tribù che abitavano a Nord-ovest di Medina801. Lui e i musulmani hanno cercato di vivere in un'atmosfera tranquilla e pacifica mantenendo buoni rapporti con i clan vicini, non cercò mai di attaccare qualcuno al contrario, preferiva sempre la pace alla guerra. Si accordò anche con i qurayshiti a Hodaybia alla fine del sesto anno dopo Al-Hijra 802, nonostante i tormenti subiti da loro per ben diciannove anni che precedettero l'accordo. Lui e i suoi compagni subirono i peggior tormenti e molti furono anche torturati. Ma nonostante ciò era ansioso di concludere il patto, provando ancora una volta la sua grande clemenza con i suoi nemici ed il suo amore verso la pace. Nonostante i patimenti subiti, il Profeta pensò di andare dai politeisti in pace per fare Al- Umra come aveva visto in sogno per poi tornare a Medina senza battersi o spargere sangue. Questo è ciò che pensò e applicò con tutti i mezzi disponibili, uscì da Medina a capo di millequattrocento dei sahaba 803, e non uscì con tutti gli abitanti di Medina che superavano i tremila nel giorno di Al- Ahzab (i coalizzati). Uscì portandosi solo le spade necessarie per proteggersi dai pericoli del viaggio, portando con sé tanti doni per provare a tutti che l'unico scopo del viaggio è l'Umra. Quando arrivò a Zu Al-Halifa 804, si preparò per l‟Umra e lo stesso fecero i suoi compagni e per il resto del tragitto intonarono il richiamo del pellegrinaggio 805.

797 Bani Damrah: Tribù araba originaria dalle terre di Kan‟an, abitava a ovest di Medina. 798 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 135/3. 799 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Habban 151/1. Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 135/3. 800 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 143/3. 801 Tratto da: I Livelli Superiori di Ebn Sa‟d 272/1. 802 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 275/4. 803 Hadith tratto da Sahih Muslim (1856). 804 Zu Al-Halifa: luogo a sei milia da Medina, in direzione di Mecca dove si fermavano i commercianti della Grande Siria e i musulmani diretti alla città Sacra per il pellegrinaggio. 805 Tratto da: I Livelli Superiori di Ebn Sa‟d 95/2.

200 201 Il Profeta di Allah inviò Bishr Ebn Sufyan Al-Khoza'y, per fare una ricognizione della strada, per capire se Quraysh hanno inteso l'atteggiamento pacifico dei musulmani e il loro lecito e naturale desiderio di visitare Al-Ka'ba. Il ricognitore tornò dal Profeta di Allah e li disse: O Profeta di Allah, a Quraysh quando hanno saputo che stai arrivando sono usciti sulle loro cavalcature, indossando pelli di tigri promettendosi che non entrerai mai contro la loro volontà, con loro Khaled Ebn Al-Walid (che era ancora politeista) sulla sua montatura, sono arrivati a Kora' Al- Ghomim 806. Il Profeta non s‟irritò anzi disse con calma: "Che sia disgraziata Quraysh! La guerra si è impossessata di loro, Cosa succederebbe se mi lasciassero predicare la gente, se sarò rifiutato allora avranno ciò che desiderano ma se Allah proverà la mia sincerità allora si convertitanno in molti all'Islam e se non lo faranno potranno battersi con forza" 807. Con l'ossessione che avevano i qurayshiti di battersi con astilità il Profeta non si abbattè e non mutò la sua visione pacifica, scoprì la posizione di Khaled Ebn Al-Walid poi suggerì ai musulmani di scegliere una strada alternativa che è stata suggerita da uno dei musulmani 808, evitando così –anche se per poco- lo scontro con i politeisti, non per paura o timore ma con lo scopo di evitare la guerra il più possibile 809. Il Profeta di Allah arrivò con i musulmani a Hodaybeyya allora khaled Ebn Al-Wahid andò velocemente ad avvisare i qurayshiti. In quel momento accadde una cosa strana, il cammello del Profeta si rifiutò di muoversi oltre Hodaybeyya nonostante i tanti sforzi, la gente disse: Al- Qaswa' 810, è diventata impetuosa. Il Profeta di Allah disse: "Al-Qaswa' non è diventata impetuosa, non è nella sua natura ma l'ha fermata colui che ha fermato l'elefante 811", poi disse "Giuro su colui che tiene nella sua mano la mia anima se mi chiederanno qualsiasi cosa tramite cui mostreranno rispetto ai Luoghi sacri di Allah li concederò ciò che chiederanno" 812. Il Profeta dichiarò il suo piano pacifico, giurò che avrebbe accettato qualsiasi piano che avrebbe protetto le Terre Sante che non avrebbe sparso sangue anche se avesse dovuto cedere altro. Quraysh inviò i messaggeri al Profeta di Allah con l'unico scopo d‟intimidarlo e spaventarlo cercando così di allontanarlo dalla Casa Sacra senza vincoli o patti. Ma il Profeta di Allah annunciò a Badil Ebn Warka' Al-Khoza'y 813. –uno dei primi messaggeri che li arrivarono da Quraysh- che desidera solo la riconciliazione e un trattato di pace, disse: "Non siamo venuti per batterci contro qualcuno, ma siamo venuti per eseguire la Umra. La guerra ha indebolito Quraysh e li ha causato tanti danni, se desiderano concluderò

806 Kora' Al-Ghomim: Luogo conosciuto nella Penisola Araba, tra Mecca e Medina Al-Ghomim è una palude e Kora‟ è un monte. 807 Hadith tratto da Ahmad (18930). 808 Tratto da La Storia del Profeta di Ebn Hesham 276/4. 809 Tratto da: Il Profeta Guida di Mahmoud Shayt Khattab, p.186-187. 810 Al-Qaswa‟: è la femmina di cammello che il Profeta di Allah cavalcava, famosa per la sua velocità. 811 Qui il Profeta allude alla spedizione militare compiuta dall'esercito abissino contro la città della Mecca nell'anno 570 (anno della nascita del Profeta). Abraha, viceré cristiano dello Yemen aveva edificato una grande cattedrale a San‟aa con lo scopo di dirottare verso i suoi domini e quel santuario il flusso del pellegrinaggio che da secoli si effettuava in Arabia.Con questo intento si diresse perciò verso la Mecca per distruggere la sua Ka‟ba, alla testa di un'armata in cui era presente almeno un elefante, così imponente da stupire gli stessi Arabi. Abraha e le sue truppe vennero però colpite da (stormi di uccelli lancianti su di loro pietre di argilla indurita. Li ridusse come pula svuotata) che impedì loro di varcare le soglie della Città Santa. 812 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Condizioni (2581). Ebn Habban (4872). 813 Badil Ebn Warka' Al-Khoza'y: Si convertì all‟Islam il giorno della conquista di Mecca, era un uomo di grande potenza al punto che i meccani si difesero nella sua casa e quella del figlio il giorno della conquista di Mecca.

202 con loro un patto di tregua, dopo di chè dovranno lasciare me e la gente in pace, se sarò vittorioso potranno convertirsi a ciò a cui si sono convertiti gli altri se non lo desideranno avranno comunque avuto una, tregua. Se rifiuteranno, giuro su Colui che tiene la mia anima nella sua mano li combatterò per questa mia rivelazione fino a quando verrò ucciso, che Dio avveri il suo giudizio" 814. Arrivarono altri messaggeri a cui il Profeta ripetè le stesse parole poi decise di mandare lui stesso un messaggero a Quraysh per mostrare il punto di vista dei musulmani, scelse come ambasciatore dei musulmani Osman Ebn Affan. Osman entro à Mecca, il Paese Sacro, i negoziati con i politeisti si prolungarono senza esito per diversi giorni. Venne poi diffusa voce che Osman è stato ucciso. L'uccisione di un messaggero è una chiara dichiarazione ufficiale di guerra. A questo punto il Profeta fu costretto a vincolare i suoi compagni nel Pegno di Al-Radwan, un impegno che è stato giurato al Profeta dai suoi Compagni di non fuggire 815, la battaglia era ormai vicina ma la situazione si capovolse quando riapparve Osman provando così che era solo una diceria.I musulmani si calmarono poi i Qurayshiti inviarono un altro messaggero: Sohail Ebn Amr 816. Nonostante tutto ciò il Profeta ha insistito a concludere il trattato a tutti i costi, Quraysh si rifiutava, ma alla fine ha desistito inviando Sohail Ebn Amr – famoso per la sua diplomazia, la sua capacità di dialogare e non è aspro come altri capi. Quando il Profeta di Allah lo vide disse: "Il vostro compito è stato adesso facilitato"817 . Ed è stato come lui ha presagito, Sohail ha voluto concludere il trattato tra i musulmani e Quraysh dimostrando tanta rigidità e ostinazione al contrario era chiaro negli articoli del trattato l'adattabilità del Profeta che chiamò lo scrittore e li disse di scrivere: "In Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso". Sohail disse: “Giuro che non so chi è il Misericordioso ma scrivi, in tuo nome Dio, come scrivevi”. I musulmani dissero, Giuriamo che non scriveremo altro che in nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso. Il Profeta disse: "Scrivi, in tuo nome Dio", poi disse "Questa è la scelta di Mohamed il Profeta di Allah". Sohail disse, “se sapessimo che sei il Profeta di Allah, giuro che non ti avremmo respinto dalla Casa e non ti avremmo combatutto, ma scrivi: Mohamed figlio di Abdullah”. Il Profeta disse: "Giuro su Dio che sono il Profeta di Allah nonostante voi mi negate. Scrivi, Mohamed figlio di Abdullah". Al-Zohary disse: “Questa è l'applicazione del patto del Profeta che avrebbe accettato qualsiasi cosa pur di proteggere i luoghi sacri”. Il Profeta disse: "A patto che ci lasciate liberi di andare alla Casa". Sohail disse, “giuro che non lasceremo gli arabi dire che ci siamo fatti influenzare, questo accadrà solo dall‟anno prossimo”. Sohail disse ancora, “a patto che se arriverà da voi un uomo convertito alla tua religione lo rimanderai da noi”. I musulmani dissero: “O Dio! Come possiamo rimandare un musulmano ai politeisti?!” A quel punto entrò da loro Abu Jandal Ebn Sohail Ebn Amr trascinando le sue catene, fuori da Mecca si è buttato tra i musulmani. Sohail disse: “Questo Mohamed è il primo che ti chiedo di rimandare indietro”. Il Profeta disse: "Noi non abbiamo ancora terminato lo scritto". Sohail disse, “giuro allora che non mi accorderò con te”, il Profeta disse: "Permettimi di prenderlo".

814 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Condizioni (2581). Ebn Habban (3872). 815 Hadith tratto da Sahih Muslim (1856-1858). Al-Nesa‟ey (4158). Ebn Habban (4551). Ahmad (14865). 816 Sohail Ebn Amr: Oratore di Quraysh e uno dei suoi nobili. Aveva grandi qualità retoriche cheli furono utili sia prima che dopo l‟Islam. 817 Tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Condizioni (2581). Ebn Habban (4872).

203 Sohail disse, “ non te lo permetterò”. Il Profeta chiese: "Fallo", l‟altro rispose, “no! Non lo farò”. Abu Jandal disse: “ O musulmani! Mi riportate ai politeisti dopo che sono venuto da voi musulmano?! Non vedete cosa mi hanno fatto?!”. Ed era stato torturato" 818. Il Profeta come abbiamo visto rinunciò a scrivere "In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso" all‟inizio del trattato, rinunciò ad autoproclamarsi messaggero, accetto di tornare a Medina senza eseguire l‟Umra, accettò di rimandare indietro chiunque arrivi da lui dopo essersi convertito. Comprese pienamente la situazione quando arrivò Abu Jandal Ebn Sohail Ebn Amr sofferente per via delle torture subite chiedendo aiuto e soccorso ai musulmani, il Profeta di Allah chiede a Sohail Ebn Amr- padre di Abu Jandal- di lasciare l'ultimo libero di andarsene con il Profeta ma il Padre si rifiutò di cedere determinando il successo del trattato con la sorte del figlio musulmano torturato di fronte al rischio del fallimento del trattato il Profeta accettò per portare a termine il patto nonostante le difficoltà e le obiezioni dei sahaba tra cui Omar Ebn Al-Khattab. Il trattato fù firmato, e ogni partito ne conservò una copia. Una delle caratteristiche più eccezzionali dei trattati di pace del Profeta è l'applicazione immediata del patto, si rifiutò di ricevere Abi Basir, un qurayshito convertito all'Islam, dopo che è fuggito da Mecca ma Quraysh inviò due uomini per chiedere al Profeta di riportarlo indietro, li dissero: “tu hai un patto con noi”. Il Profeta consegnò il fuggito ai due uomini. Era leale al punto di rimandare a Mecca i figgitivi. Nonostante Medina avesse grande bisogno di uomini e guerrieri. Li rimandava indietro pur con il timore che vengano tentati a lasciare l'Islam perchè così era il patto e non poteva far altro che rimanere fedele alla parola data, infatti Abu Basir si stupì del comportamento del Profeta, disse, “O Profeta di Allah mi rimandi ai politeisti con la possibiltà che mi tentino a lasciare l'Islam?!”. Il Profeta disse: "O Abu Basir, vai e Dio soccorrerà te e gli altri deboli" 819, effettivamente Abu Basir riuscì a sistemarsi in una zona costiere sulla strada che lega Mecca alla Grande Syria e cominciò ad attaccare le carovane di Quraysh che non riusciva a fare niente, nemmeno dare la colpa al Profeta visto che Abu Basir non era sotto il suo controllo, altri musulmani a Mecca sapendo di ciò che faceva lo raggiunsero per aiutarlo ad attaccare le carovane meccane, tra coloro che si unirono a lui: Abu Jandal Ebn Sohail Ebn Amr e settante altri musulmani a Mecca sapendo di ciò che faceva lo raggiunsero per aiutarlo ad attaccare le carovane meccane, tra coloro che si unirono a lui: Abu Jandal Ebn Sohail Ebn Amr e settanta altri musulmani che non erano riusciti ad unirsi ai confratelli a Medina e nonriuscivano neanche a vivere a Mecca per le torture e tormenti che subivano. Gli attacchi alle carovane continuò e man mano aumentò al punto che Quraysh fu costretta ad andare dal Profeta e pregarlo di unire a se gli assalitori. Il Profeta voleva solo convivere in pace con chi lo circondava perciò accettò e li unì a sè, anche se solo l‟avesso voluto li avrebbe lasciati assalire le carovane indebolendo così i qurayshiti e impossessandosi delle loro richezze, in verità il Profeta si comportava con una serenità e genuinità con Quraysh che solo chi li era vicino può capire. Così erano i suoi trattati con i non-musulmani: basati sulla devozione, la giustizia e il desiderio di vivere in pace... Ai giorni d'oggi, quanto ha bisogno il mondo di imparare questi principi!

818 Tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Condizioni (2581). Sahih Muslim, Libro del Jihad (1784). 819 Tratto da: La Storia del Profeta di Ebn Hesham 291/4.

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205 Il quarto capitolo: Le sue battaglie con i non-musulmani La guerra è un'azione sociale antica, accompagna l'uomo sin dall‟inizio della sua esistenza sulla terra, il significato della guerra varia da un credo al altro. Per gli ebrei la guerra è un'arma distruttiva perchè credono che sono il popolo prescelto, mentre i cristiani la vedono una fiamma che viene gettata sulla terra per incendiarla così è scritto nel Vangelo alterato: (Non pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra: non sono venuto a portare una pace, ma una spada) 820. Disse anche (Sono venuto a portare il fuoco sulla terra: e come vorrei che fosse già acceso) 821. Ed è quello che fecero i crociati quando s‟impossessarono di Gerusalemme e uccisero settanta mila musulmani! Ma la guerra per i musulmani è una strada obbligatoria da seguire per proteggere la revoca, difendere la libertà di fede e la vita e gli averi dei musulmani, mai per sottomettere o predominare. L'Islam non è un motivo sufficente per impedire un'uccisione e l'ateismo non è un motivo valido per uccidere, questò è ciò che decisero i giuristi Malakiti, Hanafiti e Hanbali, non bisogna lottare contro chi è ateo ma contro gli aggressori e i violatori, non si può uccidere una persona solo perchè non crede nell'Islam ma si può uccidere se viola l'Islam. E se non è un combattente, non è lecito ucciderlo e in questo caso bisogna risolvere la situazione con modi pacifici 822. La necessarietà di battersi non significa che siamo desideriosi o speranzosi, ma al contrario. Noi musulmani lasciamo la guerra come ultima scelta, un‟ultima soluzione e non la iniziamo che per respingere una disgrazia, o per garantire una vita sicura. Quando la guerra è neccessaria e non lascia scampo l'Islam, ha dettato le regole da non violare in quel caso per non degradarsi in azioni spregevoli e ripudianti, queste regole sono state dettate sia nel Libro di Dio che nella Sunnah del suo Profeta. Nei seguenti temi discuteremo della natura delle guerre del Profeta contro i non- musulmani:

Il primo tema: La sua condotta durante e dopo le battaglie Il secondo tema: Il suo comportamento con i prigionieri di guerra

820 Tratto da Il Vangelo di Matteo (Mt 10,34). 821 Tratto da Il Vangelo di Luca (Lc 12). 822 Tratto da un Libro di Al 'Imam Malek

206 Il primo tema: La sua condotta durante e dopo le battaglie La legitimmità delle guerre nell‟Islam è differente dalle altre leggi o legislazioni, chi desidera ricercare la natura delle guerre islamiche deve prima di tutto studiare la natura dell'Islam stesso, per non attuare a quelle guerre criteri di altre guerre o battaglie che avevano l'unico scopo di espansione e aggressione 823. La visione che aveva il Profeta dei moventi validi per cominciare una battaglia sono chiari, moventi che non possano essere smentiti o a cui una persona giusta e imparziale si può opporre, tra cui: difendersi da un attacco, proteggere se stessi, la propria famiglia, nazione o religione, difendere la religione e il credo che i miscredenti cercavano di sradicare tentando i musulmani, proteggere la revocazione fino a quando arriverà a tutti gli uomini e per ultimo rettificare coloro che sciolgono i trattati 824. Nonostante i nobili moventi di guerra il Profeta non era mai entusiasto all'inizio di una battaglia anche se fosse il nemico a cominciare l'aggressione. Ebn Al-Kayem disse in un capitolo intitolato la revocazione prima della battaglia: leggendo la storia del Profeta nelle diverse battaglie sia quelle che comandò lui stesso che quelle in cui mandò i suoi compagni, scopriremo le caratteristiche del fantastico metodo etico che applicò nella sua vita. La contemplazione delle guerre del Profeta con i suoi nemici sia politeisti che ebrei o cristiani ci illustrerà le buone maniere del Profeta anche con tutti coloro che trattarono ingiustamente ma che lui al contrario li trattava nel miglior modo 825. Se contempliamo le sue istruzione ai sahaba che uscirono per rispondere a un attacco nemico troveremo un'etica perfetta e una disciplina nobile, disse ad Abdul Rahman Ebn Auf quando lo inviò nel sesto anno dopo Al-Hijra alla tribù cristiana di Kalb: "Combattete tutti per Allah, combattete contro chi non crede in Allah. Non mettete ai ferri, non imbrogliate, non mutilate i morti, non uccidete un bambino. Questo è il patto di Dio e l'istruzione del Profeta " 826. Comandò anche al esercito diretto a Mo'tah: " Combattete tutti per Allah, combattete contro chi non crede in Allah. Non mettete ai ferri, non imbrogliate, non mutilate i morti, non uccidete un bambino, una donna, un anziano o un eremita isolato" 827. Il Profeta era giusto nelle sue guerre, non esagerava nella punizione dei nemici o dei traditori, abbiamo tante vicende che lo provano, tra cui gli ebrei che cercarono di avvelenarlo dopo la battaglia di Kheyber! Abu Horaira racconta, dopo la conquista di Kheyber venne regalata al Profeta una capra avvelenata, disse: "Radurante gli ebrei che sono qui" vennero radunati, poi disse" Vi domanderò su qualcosa, mi direte la verità?" dissero, “Sì Abu Al-Kassem”. Il Profeta chiese: "Chi è vostro padre?" dissero, “ Nostro padre è (...) ” il Profeta disse: "Avete mentito, vostro padre è (...)", dissero: Hai detto la verità. Disse "Quindi adesso mi direte la verità se vi chiederò qualcosa?" dissero, “Si Abu Al- Kassem se mentiremo lo saprai come hai già saputo di nostro padre”. Il Profeta chiese: "Chi è la gente dell‟inferno?", risposero, “noi lo saremo per un breve periodo poi voi prenderete il nostro posto”. Il Profeta disse: "Che voi siate guidati in esso e non prenderemo mail il vostro posto!", poi disse "Mi direte la verità se vi domanderò qualcosa?"

823 Tratto dal Libro: I Prigionieri nell'era Islamica, P.N 46, 45. 824 Tratto dal Libro: Come hanno vinto i Musulmani?, di Anwar Al-Gendy, P.N 26-57. 825 Tratto da Zaad Al-Mi'ad di Ebn Al Kayem 90/3. 826 Tratto da Al-Hakim (8623). 827 Hadith tratto da Sahih Muslim Libro del Jihad, (1731). Abu Dawoud (2613), Al-Tormozy (1408), Al-Behaky (17935).

207 Loro affermarono allora lui domandò" Avete, messo veleno in questa capra?" Loro affermarono, disse "Cosa ve l‟ha fatto fare?" risposero, “se fosti stato un bugiardo, sarebbe stato un rilievo, se fosti un Profeta non ti avrebbe recato danni” 828. Il Profeta indagò con calma con gli ebrei che escogitarono il tentativo di omicidio, dialogò con loro fino a quando confessarono di aver compiuto il tentativo, scoprì così che questo gruppo di ebrei ordinò a una delle donne ebree di mettere il veleno nella capra per poi offrirla al Profeta di Allah, gli uomini escogitaronò ma fu la donna a eseguire il piano. I Sahaba dissero al nostro Profeta: “Non la ucciderai?!” ma lui rifiutò perchè era solo un tentativo di omicidio e non un omicidio effettivo, per questo non può essere ucciso! Nemmeno punì lei o coloro che escogitarono il piano perchè accettò il loro pretesto che se fosse stato un bugiardo il suo omicidio sarebbe un rilievo ma se fosse un Profeta, in quel caso il veleno non li avrebbe recato danni! Ha accettato il loro pretesto anche se nessuno di loro aveva fede in lui e questo prova che il loro piano non aveva lo scopo di scoprire la verità ma era solo invidia che derivava dai loro animi malevoli e dall‟odio che provavano verso il Profeta di Allah, ma lui non li punì. Uno dei Sahaba, Beshr Ebn Al-Baraa' Ebn Ma'ror, aveva mangiato con il Profeta di Allah dal cibo avvelenato e morì, per questo il Profeta di Allah ordinò di uccidere la donna con la legge del contrappasso, ma non ucciso nessun'altra degli ebrei di Kheber, il giudice Ayad 829, commentdo questa situazione: "Il Profeta al inizo quando scoprì il veleno nel cibo non la uccise e quando li fu chiesto di ucciderla ma lui si rifiutò ma quando Beshr morì la consegnò ai suoi comandanti che la uccisero per contrapasso" 830. Una delle migliori virtù del Profeta nelle battagle era la clemenza. Era clemente con i bambini piccoli, gli anziani, le donne e i malati: e ordinava ai comandati di tenere sempre in mente la sopritendenza di Allah incitandosi così ad applicare l'etica nelle battaglie e a essere misericordiosi anche senza una vigilanza umana, non solo ma dava ordini diretti di non uccidere i neaonati 831. Uno dei Sahaba racconta, il Profeta di Allah quando ordinava a un comandante del suo esercito di partire per una battaglia li parlava in privato di temere Allah e di trattare bene i musulmani che partivano con lui in battaglia e li dava tante altre istruzioni tra cui: "... e non uccidete un neonato…" 832 e se i musulmani per sbaglio uccidevano bambini il Profeta si arrabbiava tantissimo, Al-Aswad Ebn Sarì racconta che il Profeta di Allah inviò l'esercito il Giorno di Honain per combattere contro i politeisti e nella battaglia uccisero anche alcuni bambini, quando tornarono dal Profeta di Allah chiese a loro: "Perchè avete ucciso dei bambini?" disssero, “O Profeta di Allah, erano figli di politeisti”. Disse: "I figli dei politeisti non sono forse migliori di voi?! ", Giuro su colui che tiene l'anima di Mohamed nella propria mano ogni essere umano nasce con la fede naturale ed originaria fino a quando ne viene allontanato" 833.

828 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Medicina (2998), Abu Dawoud (4508), Ahmed (9826). 829 È il giudice Ayad uno degli Sheikh malikita, è autore di molti libri e fece molti studi in diverse scienze.ra 830 Tratto da Al Nawawy 14/179. 831 Tratto da Ibn Kathir, L'Inizio e la Fine 1/337. 832 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro del Jihad (1731). 833 Tratto da Ahmed (15626), Al-Hakim (2566), Abd Al-Razek (20091), Al-Behaky (18114).

208 Il Profeta di Allah ammoniva dall'uccisione delle donne, Robah Ebn Rabi' racconta, eravamo con il Profeta di Allah in una battaglia quando vide degli uomini riuniti attorno a qualcosa, disse: "Vai a vedere intorno a cosa sono riuniti?" l'uomo andò poi riferì al Profeta che sono riuniti attorno a una donna uccisa, alla loro testa c'è Khaled Ebn Al-Walid il Profeta li disse: "Questa donna non stava combattendo, dì a Khaled: Non uccidete le donne o i salariati" 834 I suoi principi in battaglia li imponevano di giustificare coloro che venivano costretti a combattere, Ebn Abbas raccontò che il Profeta di Allah disse ai suoi compagni prima della battaglia di Badr: "Ho saputo che uomini da Bani Hashim ed altri sono stati costretti ad uscire in battaglia, non vogliono battersi con noi. Chi di voi si trova di fronte uno da Bani Hashim non lo uccida, chi trova Abu Al-Bakhtary Ebn Hesham Ebn Al-Hares Ebn Hesham non lo uccida, chi incontra in battaglia Al-Abbas Abn Abdul Mottaleb, lo zio del Profeta di Allah che è stato costretto a uscire in battaglia non lo uccida" 835. Era anche attento a insegnare ai suoi combattenti il valore e l'importanza della lealtà nelle guerre, congedeva le truppe solleccitandoli: "... non agite con slealtà ... " 836, e arrivò a rinnegare gli sleali, anche se fossero musulmani che avessero agito in questo modo con un politeista, disse: "Chi affida la sua vita a un altro uomo che poi lo uccide, io riniegherò l'uccisore anche se la vittima fosse un politeista" 837. Era attento a evitare la battaglia ogni volta possibile, accettava ogni uomo si convertisse all'Islam qualuncue sia siano state le sue azioni prima di convertirsi. Un esempiò è quando diniegò a Osama Ebn Zaid l'uccisione di un guerriero politeista dopo che quest'ultimo annunciò il suo Islam nonostante fosse chiaro che lo aveva fatto solo per timore di essero ucciso. Al-Imam Muslim racconta che il Profeta di Allah inviò una spedizione di musulmani a un popolo di politeisti con cui si scontrarono. Uno dei politeisti uccideva con furia i credenti, quando Osama Ebn Zaid sfruttò il momento giusto in cui l'uomo era distratto, allora alzò la spada per ucciderlo ma quell‟altro disse "La ilah ila Allah" . Nonostante ciò Osama lo uccise. Al-Bashir andò dal Profeta e li raccontò l'accaduto e lui mandò a chiamare Osama e li chiese: "Perchè lo hai ucciso?!" disse, “O Profeta di Allah ha fatto soffrire i musulmani e uccise (...) quando alzai la spada per ucciderlo disse (La ilah ila Allah)”. Il Profeta di Allah disse: "Lo hai ucciso?!", disse, Si. Il Profeta disse: "Cosa farai il Giorno del Giudizio con la ilah illa Alla?", Osama li chiese di chiederli perdono da Allah, ma il Profeta disse ancora: "Cosa farai il Giorno del Giudizio con la ilah ila Allah" 838. Questo era in insegnamento e un ammonimento per l'intera nazione del abuso delle vite umane perchè lui era attento ad evitare le uccisioni quando possibile, perchè la morte nell'Islam è una sorte che viene afflitta solo quando è indispensabile ma quando c'è possibiltà di evitarla allora è regola evitarla, questi sono gli

834 Tratto da Abu Dawoud, libro del Jihad (2669). 835 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 628/1. Ebn Kathir, La Storia del Profeta 2/436. 836 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro del Jihad (1731). 837 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, La Grande Storia 3/322. 838 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro della Fede (97).

209 insegnamenti di Allah e del Profeta. Il Profeta non era incline alla guerra anzi la evitava quando trovava una via di scampo per questo come prima cosa inviava al nemico di scegliere tra convertirsi all'Islam o pagare la Jizya, solo quando il nemico insisteva a battersi, lui si scontava senza però rifiutare le proposte di pace anche se arrivavano quando era ormai chiara la vittoria dei musulmani, così è accadè nella Battaglia di Kheybar, Ebn Kathir racconta: quando compresero che la sconfitta è vicina dopo un assedio di quattordici giorni Ebn Abu Al-Hakik andò da lui per concludere un trattato che provvedeva a fermare la battaglia a condizione di lasciare tutti i loro averi e le loro terre eccetto gli indumenti, alla fine il Profeta disse: "Allah e il Profeta avranno diritto ad infliggervi la massima pena se nasconderete i vostri beni", e loro accettarono 839. Un'altra sua virtù che era chiara nelle guerre è che mai pensò di costringere qualcuno a convertirsi all'Islam, tra le tante situazioni ciò che accadde con il beduino che progettò di uccidere il Profeta. Jaber Ebn Abdullah narrò che quando si accamparono in battaglia un beduino armato di spada riuscì ad arrivare al Profeta, alzando la spada disse: “Chi ti proteggerà da me?!”. Il Profeta rispose: "Allah!” Allora la spada cadde dalle mani dell‟assalitore, il Profeta la prese e disse "Chi ti proteggerà da me?!" l'uomo disse, “si clemente”. Il Profeta disse: "Annunci che non c'è Dio eccetto Allah?", l'uomo disse, “no! Ma ti posso promettere di non combatterti mai e di non unirmi a gente che si batte contro di te”. Il Profeta lo lasciò libero!! L'uomo ormai libero andò dai suoi compagni cui disse: “sono tornato dal miglior uomo su questa terra” 840. Quest'uomo cercò di uccidere il Profeta che fu salvato da Allah e la situazione si capovolse e la spada andò alla mano del Profeta ma nonostante tutto, il suo cuore non conosceva i rancori o i risentimenti e li offrì di convertirsi all'Islam ma l'uomo si rifiutò promettendo, però, di non battersi contro i musulmani. Il Profeta accettò e lo perdonò lascaindolo libero di tornare al suo popolo. Le battaglie in cui prese parte il Profeta non erano a causa d‟impulsi vendicativi, per questo motivo trattava i nemici sconfitti con clemenza e disapprovava qualsiasi altro comportamento. In Sahih muslim sono narrati diversi esempi di questa clemenza, tra cui ciò che narrò Salmah negli avvenimenti di Hodaybeya, Ebn Al-Akwa', disse: "i politeisti si accordarono con noi per portare a termine un trattato e cosi fù... Quando noi e la gente di Mecca ci riconciliammo e cominciammo a trattare insieme, andai ad un albero, spazzai via le spine e riposai sotto la sua ombra arrivarono quattro politeisti di Mecca che cominciarono a parlare male del Profeta di Allah, mi ripugnarono e andai verso un altro albero allora anche loro posarono le armi e riposarono... allora arrivò un araldo che annunciò: “O Muhajerin! Ebn Zuniam è stato ucciso”. Brandii la mia spada e mi fermai di fronte ai quattro addormentati, presi le loro armi e li raccolsi nella mia mano e dissi: “Giuro su colui che illuminò il viso di Mohamed, chi di voi alzerà la testa sarà tagliata”. Poi li portai dal Profeta di Allah e arrivò mio zio Amer 3, su un cavallo con altri settanta politeisti il Profeta guardò verso di loro e disse: "Lasciateli, lasciate che siano i primi ad agire con libertinaggio e a ripetere le stesse azioni". Il Profeta di Allah perdonò e Dio discese: (Egli è

839 Tratto da Ebn Kathir, La Storia del Profeta 3/376. 840 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle guerre (3905). Sahih Muslim, Libro delle Virtù (843).

210 Colui Che nella valle della Mecca ha trattenuto da voi le loro mani e da loro le vostre, dopo avervi concesso la supremazia) 841, il narratore continua: poi uscimmo per tornare a Medina 842. Così con semplicità, non si vendicò, non sparse sangue, non violentò o assalì le case ma perdonò come sua abitudine in ogni tempo e con ogni nemico. Lui non solo perdonava le persone di poca influenza che non cambiavano tanto il corso degli eventi ma perdonava popoli interi, tra le più rilevanti situazioni è stato il suo perdono al popolo di Mecca, disse a loro: "O popolo di Quraysh, Allah ha alienato da voi la veemenza e la suberbia causata dalle vostre discendenze, gli uomini discendono da Adamo e Adamo è dalla terra!” Poi ricetò il seguente verso: (O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. In verità Allah è sapiente, ben informato) 843. Poi disse ancora "O popolo di Quraysh, cosa credete che farò di voi?", dissero, “del bene tu sei un onorevole confratello e figlio di un onorevole confratello”. Lui disse: "Andate, siete liberi" 844. La sua clemenza arrivò al punto di far tornare i capi delle tribù sconfitte allo stesso loro rango, ripose Aa'ina Ebn Hesn a capo di Bani fazaza 845, era uno di coloro che assediarano Medina il giorno della Battaglia di Al-Ahzab. Ripose anche Al-Abbas Ebn Merdas alla guida di Bani Selim 846, Jaifar e Abbad a capo di Amman 847. Ripose anche Bazan alla guida dell‟Yemen 848, e Al-Monzer Ebn Sawi alla guida di Al-Bahrein 849, e fece lo stesso con tante altri. Questa è una prova del suo magnanimo, le sue virtù e la sua clemenza 850. Questo era il comportamento del Profeta nelle battaglie. Che magnifica etica! Che prova chiaramente la sua connessione ad Allah che lo istruì nel migliore dei modi!

841 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Fath (La Vittoria), 24. 842 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro delle guerre, (1807). Ahmed (16566). 843 Interpretazione del Sacro Corano, Al Hujurat (Le Stanze Intime), 13. 844 Tratto da Ibn Hisham, La Storia del Profeta 2/411. 845 Tratto da Ebn Sa'd, I Livelli Superiori 2/153. 846 Tratto da Ebn Sa'd, I Livelli Superiori 2/153. 847 Tratto da Ebn Sa'd, I Livelli Superiori 2/153. 848 Tratto da Ebn Sa'd, I Livelli Superiori 1/263. 849 Tratto da Ibn Kathir, L'Inizio e la Fine 4/270. 850 Tratto da Ebn Sa'd, i Livelli Superiori.

211 Il secondo tema: Il suo comportamento con i prigionieri di guerra Ogni religione e cultura avevano un modo con cui trattare i prigionieri di guerra, ma la maggior parte prima dell'Islam li destinava un trattamento violento, opprimente e abusivo. Nonostante questa fosse l'idea generale, il Profeta non deviò i suoi modi gentili nel trattarli, non li considerò persone che cercarono seriamente di distruggere la struttura islamica, uccidendo il Profeta e sterminando i musulmani. Guardando la sua vita comprenderemo la magnificenza del suo carattere, da come trattò i prigionieri nella Battaglia di Badr, la prima tra i musulmani e gli idolatri, in cui la vittoria fù per i musulmani nonostante la differenza numerica, in cui i musulmani catturarono settanta politeisti. Allora il Profeta chiese il parere dei Sahaba su cosa fare. Omar Ebn Al-Khattab racconta: Abu Bakr Al-Seddik disse, “O Profeta di Allah sono i nostri cugini, i nostri fratelli e la nostra gente. Penso che dobbiamo prendere da loro un risarcimento rafforzandoci così contro i politeisti, forse così Dio li guiderà alla retta via e saranno per noi un rinforzo”. Il Profeta di Allah disse: "Cosa pensi Ebn Al-Khattab?", Omar disse, “Giuro che non la vedo come Abu Bakr, anzi se mi permettessi di uccidere {citò un suo parente} lo ucciderei. Se mi permettessi di uccidere Okail 851, lo ucciderei. Se permettessi di uccidere suo fratello lo farei Così che Dio sappia che non indulgiamo a uccidere i politeisti, coloro che ho citato sono i loro signori, le loro guide ed i loro capi.” Il Profeta preferì la proposta di Abu Bakr e non li piacque invece quella di Omar e prese così da loro un risarscimento 852. Nonostante i versi coranici che discesero poi dopo questa situazione rimpoverino il Profeta per essere stato indulgente con questi prigionieri, Dio disse: (Se non fosse stato per una precedente rivelazione di Allah, vi sarebbe toccato un castigo immenso) 853. Il Profeta non fu oltraggioso con questi prigionieri e non alterò il suo trattamento dopo che prese la decisione di liberarli in cambio di un risarcimento, solo da chi di loro aveva la capacità finanziaria di pagarlo, che variò da un prigioniero all‟altro a dipendere dallo stato e rango di ogni prigioniero. Il Profeta liberò alcuni prigionieri come Amr Ebn Abu Sufyan in cambio a che i politeisti liberino Sa'd Ebn Al-No'man Ebn Akal che era stato catturato da Abu Sufyan mentre eseguiva la Umra 854. Il Profeta teneva in considerazione lo stato fiscale di ogni prigioniero di coloro che dovevano pagare un risarcimento per liberarsi. Tra loro chi pagò quattromila dinari come Abu Wada'a e Abu Aziz, li pagò sua madre che possedeva molto denaro. Altri pagarono cento once come Al-Abbas Ebn Abdul Mottalib, altri pagarono ottanta once come Okail, li pagò al suo postro Al-Abbas. Alcuni prigionieri pagarono solo quaranta once 855. Chi invece non possedeva denaro ma era capace di leggere e scrivere poteva liberarsi insegnando ad alcuni musulmani a leggere e scrivere. Ebn Abbas raccontò: Alcuni prigionieri di guerra dal Giorno di Badr non potevano pagarsi il risarcimento allora il Profeta li liberò a condizione che prima insegnassero ai figli degli Ansar a leggere e a

851 Okail Ibn Abi Taleb: fratello di Aly ibn Abi Taleb, ed allora era ancora un politeista nell'esercito nemico. 852 Tratto da Ibn Kathir, La Storia del Profeta 2/457. 853 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Anfâl (Il bottino), 68. 854 Tratto da Ibn Kathir, L'Inizio e la Fine 3/311. 855 Tratto da Ibn Sa'd, i Livelli Superiori, 4/14.

212 scrivere 856. Alcuni prigionieri furono liberi senza condizioni o termini come: Al-Mottaleb Ebn Hantab, Abi Azza Al-Sha'er e Saify Ebn Abu Rafa'a 857. Il Profeta trattò bene anche Sohail Ebn Amr, uno di alto rango a Quraysh, non volle umiliarlo, mutilarlo anche se ne era capace, infatti Omar Ebn Al-Khattab volle togliere a Sohail gli incisivi così da farli smettere di fare orazioni che incitavano i qurayshiti contro il Profeta di Allah. Il Profeta disse: "Non lo mutilerò altrimenti Allah mi mutilerà, nonostante fossi un Profeta" 858. Tra i prigionieri c'era anche Abu Al-'As Ebn Al-Rabi', il genero del Profeta, marito di sua figlia Zainab, che li inviò una collana regalata a Zainab da Khadijia in occasione del suo matrimonio. Quando il Profeta la vide li si sciolse il cuore e disse: "Se trovate fattibile liberare il prigioniero e mandarle il suo gioiello, fatelo" dissero, “si Profeta di Allah”. Liberarono Abu Al-'As e le rimandarono ciò che le spetta 859. Questo era un altro caso di liberazione senza pagare il risarcimento. Il Profeta era anche disposto a lasciare liberi tutti senza alcun risarcimento se solo lo avesse chiesto Al-Mot'em Ebn 'Ady, il famoso capo politeista che però era già deceduto. Il Profeta disse indicando i prigionieri da Badr, hadith narrato da Jobair Ebn Al.Mot'em in Sahih Al- Bukhary: "Se Al-Mot'em Ebn 'Ady fosse vivo e mi avesse parlato di questi prigionieri li avevi lasciati" 860. Perchè Al-Mo'tem avevo rifiutato di unirsi a Quraysh nel boicottaggio che esercitò su Bani Hashim, protesse anche il Profeta a Mecca quando tornò da Al-Ta'ef. È certo che tutti i prigionieri di Badr furono liberati in meno di un anno dalla battaglia di Uhud, senza negoziare sulla liberazione di nessuno. Uno delle situazioni eterne che riguardano il comportamento del Profeta con i prigionieri e il suo modo eccezzionale con Somama Ebn Asal, un famoso capo della tribù di Bani Hanifa che aveva deciso di andare a Medina per uccidere il Profeta di Allah 861 ma fu catturato dai compagni del Profeta che lo portarono alla Moschea del Profeta. La sorprendente reazione del Profeta, la descriviamo con le seguenti parole: "Trattatelo bene" 862, e disse anche "Raccogliete il cibo che avete e portatelo a lui" 863, li offrirono il latte della femmina di cammello del Profeta. Il Profeta si comportò con l'uomo con la massima cortesia, disse: "Cos'hai da dire Somama?", disse, "ho tanto bene da affrirti O Mohamed. Tu quando uccidi, uccidi i tuoi parenti, quando offri un dono saranno grati coloro a cui lo doni, Ma se vuoi denari chiedilo e ti daremo ciò che desideri". Il Profeta lo lasciò due giorni e poi li disse "Cos'hai da dire Somama?", li rispose "Ciò che ti ho detto, quando offri un dono saranno grati coloro a cui lo doni, quando uccidi uccidi i tuoi parenti, ma se vuoi denari chiedilo e ti daremo ciò che desideri". Il Profeta lo lasciò fino al giorno dopo e li disse "Cos'hai da dire Samama?", li disse "Ciò che ti ho detto, quando offri un dono saranno grati coloro a cui lo doni. Quando

856 Tratto da Ahmed Ibn Abbas (2216). 857 Tratto da Ebn Sayed Al-Nas. 858 Tratto da Al-Hakim 3/318. Ebn Hisham, La Storia del Profeta, 3/200. 859 Ebn Sayed Al-Nas, 1/351-352. 860 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary (2970). 861 Tratto da Al-Behaky, Le Grandi Sunnah (17810). 862 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 6/15. 863 Tratto da Ebn Hajar, Fath Al-Bary 8/88.

213 uccidi, uccidi i tuoi parenti, ma se vuoi denari chiedilo e ti daremo ciò desideri". Il Profeta disse "Libertà, Somama". Andò subito a una palma vicina alla moschea si lavò e rientrò nella moschea e disse: "Annuncio che non c'è Dio oltre ad Allah e Mohamed è il suo messaggero e servo, O Mohamed giuro che non esisteva persona al mondo a me più odiosa di te e adesso sei per me la persona più amata. Non c'era religione al mondo a me più odiosa della tua e adesso è la mia unica fede. Giuro che questo tuo paese era per me il più odioso e adesso è per me il più amato. Mi hai catturato il cuore e adesso voglio eseguire la Umra, cosa ne pensi?", il Profeta li diede buoni presagi e li ordinò di eseguire la Umra, quando arrivò a Mecca e li venne chiesto del accaduto rispose: “Mi sono convertito all'Islam con il Profeta di Allah, vi giuro che non vi arriverà alqun bene fino a quando lo acconsentirà il Profeta di Allah” 864. Il trattamento del Profeta lasciò una buona impressione all‟uomo al punto che cambiò il suo credo e si convertì all'Islam senza costrizione o pressioni di alcun tipo. Al contrario il suo Islam era forte al punto da spingerlo a boicottare Quraysh perchè combatteva il Profeta, sacrificando così il suo commercio e i beni che ne attraeva e sacrificando anche influenti relazioni sociali con i nobili di Quraysh. La regola generale che il Profeta impose sin dalla prima battaglia in cui imprigionarono nemici: "Vi raccomando di trattaril bene" 865. Questo buon trattamento che il Profeta ordinò non era solo ordini e regole teoriche ma venne esercitato in molti aspetti vitali. Per questo il Profeta rifiutò che vengano colpiti i ragazzi di Quraysh nella battagli di Badr, disse ai suoi compagni: "Quando vi dice la verità lo colpite ma quando vi mente lo lasciate, per la verità giuro che Quraysh..." 866. Nonostante i due fanciulli facessero parte del esercito nemico e che turturarli avrebbe dato frutti ai musulmani forse con informazioni sul esercito qurayshita ma il Profeta diniegò queste torture, Al-Imam Malek quando li fu chiesto se era lecito torturare il prigioniero, con lo scopo di scoprire i punti deboli del nemico disse: non l'ho mai sentito 867. Il Profeta era attento allo stato fisico e sanitario dei prigionieri così da provare, senza ombra di dubbio, che questi sono gli ordini divini. Abbiamo così tante situazioni che sicuramente non sono avvenute in nessun'altra nazione. Il Profeta arrivò anche a preoccuparsi della loro alimentazione. Ebn Abbas disse: il Profeta di Allah ordinò ai suoi amici il Giorno di Badr di essere benevoli con i prigionieri di guerra, così li diedero la precedenza nei pasti 868. I Sahaba non davano ai prigionieri ciò che rimaneva dei loro pasti al contrario sceglievano le migliori pietanze e le servivano, eseguendo così gli ordini del Profeta. Abu Aziz che era il sostituto di Al-Nodr Ebn Al- Hares a portare lo stendardo dei politeisti a Badr racconta la sua esperienza: Ero con un gruppo di Ansar che mi aveva catturato da Badr e mi portarono a Medina, quando

864 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Porte delle Moschee (450). Sahih Muslim, Libro del Jihad (1764). 865 Tratto da Al-Tabarany, (977). 866 Tratto da Ebn Hisham, La storia del Profeta 1/616-617. 867 Tratto da Mohamed Ebn Youssef Al-Mowak, La Corona e la Cercine 3/353. 868 Tratto da Ebn Kathir, Al Tafsir del Sacro Corani 4/584.

214 servivano il pranzo o la cena mi davano il pane e loro mangiavano solo i datteri perchè il Profeta li aveva raccomandato di trattarmi bene. Quando uno di loro trovava tra le mani un pezzo di pane me lo dava mi vergognavo e cercavo di darla in dietro ma la respingeva senza nemmeno toccarla! 869. Questo non era un prigioniero qualsiasi anzi era uno dei più ostinati rivali, perchè coloro che portano lo stendardo sono i più coraggiosi e nobili di rango nel esercito! Ma nonostante la sua pozisione e il suo rango niente variò perchè essere misericordiosi con i prigionieri di guerra è una delle leggi fondamentali che non può essere ignorata o tralasciata in nessun caso. I musulmani non solo nutrivano i loro prigionieri ma li vestivano anche e questo è confermato da Al-Bukhary nel suo Sahih in cui intitolò una parte: il vestiario dei prigionieri di guerra, in cui citò che Jaber Ebn Abdullah disse: Nel Giorno di Badr portarono i prigionieri, tra loro Al-Abbas che però non era vestito il Profeta li cercò una veste e trovarono una veste di Abdullah Ebn Obay che era della stessa statura di Al-Abbas, il Profeta lo vestì... 870 Venne anche citato che il Profeta di Allah ordinò del vestiario per i prigionieri di Hawazen, ordinò a un uomo di andare a Mecca e comprare vestiti per i prigionieri così che nessuno, quando sarà libero, esca senza un vestiario adeguato 871. Raccomandò anche di trattare i prigionieri con gentilezza e clemenza così da farli sentire tranquilli e al sicuro. Lui stesso rispondeva alle loro domande e dubbi e non si stancava mai di farlo questo prova la sua clemenza e pazienza che inclusero tutta l'umanità, in Sahih Muslim, Omran Ebn Hasin narrò: La tribù di Sakif si alleò con Bani Akil e catturarono due dei compagni del Profeta, i Sahaba catturarono un uomo di Bani Akil e si appropriarono di Al-Qaswa'- che divenne poi il cammello del Profeta- il Profeta passò accanto al prigioniere che lo chiamò, "O Mohamed", il Profeta andò da lui e li disse: "Cosa vuoi?", ripose, "per quale motivo mi hai catturato e hai preso anche il cammello che nessuno riesce a superare?". Il Profeta ripose: "Ti ho catturato a causa del torto che hanno commesso i tuoi alleati di Sakif", poi il Profeta s‟incamminò per andarsene, allora il Prigioniero lo chiamò ancora, "O Mohamed", il misericordioso messaggero tornò sui propri passi e chiese: "Cosa vuoi?", rispose, "sono musulmano", il Profeta disse, "Se lo avessi annunciato quando eri ancora libero saresti stato un grande vincitore". Il Profeta fece per andarsene ancora quando lo chiamò di nuovo, "O Mohamed, O Mohamed", il Profeta andò da lui e li disse, "Cosa vuoi?" disse, "Ho fame dammi da mangiare, ho sete dammi da bere". Il Profeta disse: "Questo è tuo diritto" 872. Queste ripetute domande rivolte da un prigioniero al Profeta di Allah, capo supremo dello stato islamico, chiamandolo con il suo nome senza alcun titolo provano l'immensa misericordia con cui il Profeta trattava tutta l'umanità. La cosa più magnifica in tutto questo è che il Profeta era attento allo stato psichico dei prigionieri, rispettava i loro sentimenti e questo era chiaro nei momenti più duri e dopo le battaglie, lui dava chiare istruzioni ai suoi onorevoli compagni su come trattare le prigioniere e i bambini. Ammoniva dal dividere le madri dai figli, Abu Ayoub disse: Ho

869 Tratto da Ebn Sa'd, I Livelli superiori 2/15. Ebn Kathir, La Storia del Profeta 2/475. 870 Hadith tratto sa Sahih Al-Bukhary, Libro del Jihad (2846). 871 Tratto da Al-Behaky, le Prove della Rivelazione 5/264. 872 Hadith tratto da Sahih Muslim, (1641).

215 sentito il Profeta di Allah dire, "Chi allontanerà la madre del figlio Dio lo allontanerà dai suoi cari il Giorno del Giudizio" 873. La storia successiva sarà il miglior modo per concludere questo tema, in cui è chiaro il suo comportamento con i prigionieri. Abu Osayd portò prigionieri dal Bahrein che si organizzarono in file, il Profeta di Allah li guardò e trovò una donna piangente, le chiese: "Cosa ti fa piangere?" rispose, "Mio figlio è stato venduto a Bani 'Abs" 874. Il Profeta disse rivolto ad Abu Osayd: "Parti e vai a portarlo", Abu Osayd andò e lo portò! 875. Il cuore del Profeta sì sciolse per la prigioniera e inviò uno dei guerrieri a un lontano paese per riportarle il figlio così da calmarle il cuore e asciugarle le lacrime! È impossibile riuscire a raccogliere tutte le situazioni che provano la natura del Profeta e la sua clemenza sia in tempi di pace che di guerra, ma ne abbiamo citato solo alcune che provano chiaramente il suo sommo carattere e la magnificenza del messaggio divino che recò all'umanità.

873 Tratto da Al-Tormozy, Libro delle Storie (1566). 874 Tratto da Al-Hakim (6193). 875 È chiaro che la schiavitù non era ancora stata resa illecita dal Sacro Libro.

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217 Il quinto capitolo: Le accuse e le risposte Nonostante la venerazione e il profondo rispetto con cui l'Islam si rivolse agli altri Profeti, alcuni di coloro che si rifiutano di accettare la chiara verità fino ad adesso accusano il Profeta convertendo la verità, sperando così di riuscire a falsificarla, sperando così di riuscire a falsificare la verità sull'Islam e sul Profeta. Distorsero la storia della sua vita con manzogne e accuse! In questa ricerca non citeremo tutti i sospetti e le accuse ma solo le più diffuse che quando saranno smentite lo saranno anche le meno diffuse. Nei seguenti temi discuteremo queste accuse e li daremo valide e convincenti risposte:

Il primo tema: L'accusa di brama sessuale e la moltitudine di mogli Il secondo tema: L'accusa che l'Islam si è diffuso a forza d'armi Il terzo tema: L'accusa che il Profeta permise lo schiavismo Il quarto tema: L'accusa di aver copiato il Corano dalla Bibbia e dal Torah Il quinto tema: L'accusa di aver attaccato una carovana durante la battaglia di Badr Il sesto tema: L'accusa di non essere stato giusto con gli ebrei

218 Il primo tema: L'accusa di brame sessuale e la moltitudine di mogli Una delle accuse diffuse è che il Profeta era bramoso ed amante delle donne anche quelle di solo nove anni. La verità senza dubbio è che il Profeta non era un uomo bramoso di donne, ma era un Profeta umano che si sposò come il resto degli uomini ed erano molte le sue spose, come gli altri profeti. Non era una novità per i profeti o una voga che lui lanciò. Niente lo può provare più del Torah che citò il Profeta Salomone sposò centinaia di donne. Possiamo rispondere a quest'accusa tramite i seguenti punti: Primo: Il suo obiettivo era di diffondere l'Islam e piantare solide radici al nuovo credo prima di morire, aveva quindi tempo limitato, per questo scelse la via più veloce per diffondere l'Islam. Una di queste vie era il matrimonio politico che di solito mette fine alle ostilità, questa era una consuetudine nella Penisola Araba, anzi nel mondo intero. Sono tanti i matrimoni politici combinati tra i sovrani per mettere fine a una guerra o concludere un trattato di pace, il matrimonio in questo caso è considerato una documentazione al trattato. La prova che questi matrimoni erano una consuetudine in quei tempi è che nessun nemico del Profeta obiettò mai contro i suoi ripetuti matrimoni, per esempio Om Habiba (figlia di Abu Sufyan), il Profeta non la vide da quando era partita con il marito verso l'Etiopia contro la volontà del padre, una volta in Etiopia il marito si convertì al Cristianesimo, lasciando l'Islam, ma fallì nel convincere la devota moglie a fare altrettanto. Per provare ad avvicinare il padre Abu Sufyan –capo dei politeisti- all'Islam, il Profeta la sposò. Il suo matrimonio con Safeya figlia di Hayey Ebn Akhtab, capo degli ebrei e con Gowaireya figlia di Al-Hareth- signore di Bani Al- Mostalak- con il loro matrimonio furono liberati i prigionieri di guerra di Bani Al-Mostalak e il padre e il popolo di lei si convertirono all'Islam. Secondo: Il Profeta di Allah voleva anche fissare le radici della nazione islamica, allora rinforzò il suo legame con gli uomini più potenti della sua nazione, perchè li fù rivelato che l'avrebbero susseguito, questo è provato perchè li unì in diversi hadith e ordinò alla gente di seguire i loro passi e la loro sunnah: "Seguite la mia Sunnah e quella dei califfi guidatori e rachiditi" 876, lui credeva che il vincolo matrimoniale avrebbe radicato le relazioni tra lui e coloro che si convertirono all'Islam. Sposò Aisha figlia di Abu Bakr, di cui disse: "Abbiamo ricompensato tutti coloro che ci aiutarono, tranne Abu Bakr che sarà ricompensato da Allah nel Giorno del Giudizio, il denaro di Abu Bakr mi fù di aiuto più di qualunque altro, se avessi potuto scegliere un amico avrei sicuramente scelto Abu Bakr, ma il mio "amico" è Allah" 877. Sposò anche Hafsa figlia di Omar Ebn Al-Khattab ed è stato come un dono per il padre di lei, meritato per la sua sincerità e la sua devozione. Il Profeta rafforzò le sue relazioni con i più meretevoli dei Sahaba, dandoli in sposa una delle sue figlie. Terzo: I suoi matrimoni ebbero un buon effetto nel trasmettere la sunnah, lui è l'esempio per i musulmani e la sua Sunnah è la seconda fonte della legislazione islamica. Le sue

876 Tratto da Abu Dawoud, Libro della Sunnah (4607). 877 Tratto da Al-Tormozy (3661).

219 mogli erano di certo più vicine a lui quindi narrarono ogni azione e tante parole vissute o sentite con il Profeta, diffondendo la sua Sunnah. Il numero di Hadith narrati dalle mogli del Profeta superano i tremila, Solo Aisha ne narrò trecento settant'otto mentre il resto solo tra uno e settanta sei hadith. Da notare che vissero a lungo dopo la morte del Profeta. Quarto: La vita coniugale non lo occupò dal governo della nazione, al contrario tanti altri si occupano della moglie o dall'amante lasciando affari mondani o spirituali di massima importanza, il nostro Profeta mai ritardò una preghiera e non lasciò una battaglia, o di fare giustizia tra la gente. Non lasciò una revoca, un selmone, un funerale o la visita di un malato. Quinto: Poi li fu rivelato di limitare a quattro le spose dei credenti, lui aveva già nove mogli. Siccome per esse non era possibile contrarre un altro matrimonio, Dio disse: (D'ora in poi non ti è più permesso di prendere altre mogli e neppure di cambiare quelle che hai con altre, anche se ti affascina la loro bellezza, eccetto le schiave che possiedi.* Allah osserva ogni cosa) 878, Ebn Al-Abbas disse anche, "Al Profeta fu vietato di prendere altre mogli oltre le prime" 879 Sesto: Il Profeta non si sposava per sua voglia o scelta ma per ordini divini di cui solo Allah sapeva la saggezza ed il motivo. La fede che non abbiamo è che il Profeta deve seguire gli ordini divini senza obiettare. Settimo: Il livello economico della sua vita coniugale era caraterizzato dalla povertà e semplicità, Allah disse: (O Profeta, di' alle tue spose: “Se bramate il fasto di questa vita, venite: vi darò modo di goderne e vi darò grazioso congedo) 880. Questo verso discese perchè Aisha la Madre dei Credenti chiese al Profeta un aumento nelle spese, o qualcosa simile, allora il Profeta lasciò le sue mogli sole nei letti ripudiandole, Dopo dicchè Dio li ordinò di far scegliere le sue mogli tra l'essere pazienti compiacendosi della vita che Allah li donò e tra la separazione se non accettavano le sue condizioni di vita. Venne detto che tutto questo era per la gelosia che provò Aisha 881. Ottavo: Se studiamo la storia della sua vita prima ancora che si sposasse troveremo che era un esempio d'astinenza e castità quando era giovane, sposò poi Khadija, donna quarantenne e nessun'altra. Vivendo con lei per venticinque anni, solo dopo la sua morte sposò altre donne. Dopo la morte della sua prima moglie ne sposò un'altra con un'età molto ravvicinata a Khadija: La Madre dei Credenti Sawdah bent Zam'ah e fu lei a emigrare con lui a Medina, è vero che nei successivi dieci anni sposò altre donne, ma dobbiamo capire perchè l'ha fatto. L'accusa di aver sposato Aisha, per dare una risposta a quest'accusa che il Profeta sposò Aisha quando aveva solo nove anni bisogna leggere i seguenti motivi e chiarimenti: Primo: Prima che il Profeta la sposasse, Gobair Ebn Al-Mot'em aveva chiesto la sua mano, Questo può solo significare che Aisha era in età da matrimonio.

878 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ahzab (I Coalizzati), 52. 879 Tratto da Al-Tobary, 20/297. 880 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ahzab (I Coalizzati), 28. 881 Tratto da Al-Tobary, 20/251.

220 Secondo: Questo matrimonio fu suggerito da Khawla bent Hakim al Profeta di Allah per rafforzare la relazione del Messaggero di Allah con il suo migliore amico. Terzo: Quraysh era in agguato per qualsiasi errore nella condotta del Profeta per rivoltare la gente su di lui anche con la menzogna. Nonostante questo non si sorpresero dal matrimonio del Profeta con la figlia del suo migliore amico, lo accettarono come qualsiasi altro avvenimento abituale. Quarto: la storia confermò che Aisha era completamente matura, comprese e registrò perfettamente la storia del Profeta. Imparava in fretta, anzi diventò la più istruita tra i musulmani. Le sue domande e le sue risposte al Profeta provano la maturità della sua mente e che non era certo una bambina. Bisogna anche tenere in mente differenze di secoli, di clima e di ambienti, le fanciulle nelle zone calde maturano più in fretta di quelle nei clima più freddi.

221 Il secondo tema: L'accusa che l'Islam si è diffuso a forza d'armi Che l'Islam si sia diffuso a forza d'armi è un'accusa molto comune. Accusarono il Profeta di essere un uomo violento, bramoso di sangue e che l'Islam si diffuse a colpi di spada aggiungendo anche che chi si è convertito l'ha fatto per timore. Il principio dell'Islam e la storia stessa smentiscono queste accuse sradicandole dalle radici, Abu Sufyan, capo dei politeisti quarayshiti, si rifiutò di convertirsi all'Islam per lunghi anni combattendo contro il Profeta. Si convertì solo dopo venti anni di ostinato rifiuto, ma nonostante ciò testimoniò dicendo: "Sei benevolo, ti ho combattuto ed eri un grande combattente, poi abbiamo fatto un accordo di pace e sei stato un grande pacifista, che Allah ti benedica " 882. La regola base islamica riguardante la libertà di fede è esplicitamente dichiarata nel seguente verso: (Non c'è costrizione nella religione) 883, il Profeta e i suoi successori non forzarono nessuno a convertirsi all'Islam e nessuno aveva bisogno di fingere o dimostrare l'Islam per paura di essere uccisi. Come avrebbero fatto ben sapendo che fingere la fede non ha nessun valore nell'Aldilà. Il precedente verso discese quando un uomo degli Ansar di Bani Salem che aveva due figli convertiti al Cristianeismo, arrivarono a Medina con un carovana di cristiani che portavano oli. Il padre non volle lasciarli andare prima che si convertissero all'Islam. I giovani andarono dal Profeta a cui loro padre disse: “O Profeta di Allah come posso lasciare una parte di me perire all'inferno senza fare niente”. Allora Dio discese il verso (Non c'è costrizione nella religione) e il Profeta li lasciò liberi di andare 884. “L'Islam” definì l'Islam come la scelta della persona e la sua fede interna, Dio disse: (creda chi vuole e chi vuole neghi) 885. Dio li riferì che il suo ruolo è solo di rivelare la Verità e che non ha l'autorità di convertire le persone all'Islam, disse (Sta a te costringerli ad essere credenti?) 886, (e non hai autorità alcuna su di loro) 887, e disse anche, (Se volgono le spalle, [sappi] che non ti inviammo loro affinché li custodissi: tu devi solo trasmettere [il messaggio]) 888. Questo spiega chiaramente che la legislazione islamica rifiuta esplicitamente la costrizione di una persona a convertirsi all'Islam 889. Queste parole furono applicate quando catturarono in una delle battaglie il signore di Bani Hanifa Somama Ebn Osal Al-Hanafy, coloro che lo catturarono non sapevano la sua identità e lo portarono dal Profeta di Allah dove rimase tre giorni, Ogni giorno il Profeta li offriva di convertirsi all'Islam l'uomo si rifiutava dicendo: "Se vuoi denaro lo avrai, se uccidi ucciderai un tuo parente e se sarai generoso ti sarà grato". Il Profeta lo lasciò libero di andare allora Somama andò alla palma più vicina alla moschea si lavò e rientrò dicendo: "Sono testimone a che Allah è unico e Mohamed è il suo Profeta... 890. Logicamente chi viene costretto ad un'azione cerca al più presto possibile di liberarsene... La storia al contrario prova che i musulmani difesero la loro fede che conquistò i loro cuori e le loro anime. Un'altra prova contemporanea è che le recenti statistiche provano che il

882 Tratto da Al-Sofady 1/2240. 883 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca), 256. 884 Tratto da Al-Wahedy, i motivi della disceza del Corano P.N 52,53. 885 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Kahf (La caverna), 29. 886 Interpretazione del Sacro Corano, Yûnus (Giona), 99. 887 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ghashiya (L'Avvolgente), 22. 888 Interpretazione del Sacro Corano, Ash-Shura (La Consultazione), 48. 889 Tratto da Mahmoud Hamdy Zakzouk, Verità Islamica al Confronto con le Accuse, p. 33. 890 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Porte delle Moschee (450).

222 numero di musulmani nel mondo aumenta anno dopo anno nonostante le persecuzioni e le accuse che subiscono! Se contiamo tutti quelli che morirono nelle battaglia del Profeta, musulmani e nemici, per poi analizzare i numeri collegandoli a ciò che accade in questi giorni troveremo risultati sorprendenti! In tutte le battaglie del Profeta morirono duecento- sessanta-due martiti, mentre dagli eserciti nemici morirono 1022, 891 892. Questo significa che il totale delle vittime da entrambe le parti in dieci anni fu di solo 1284! Perchè nessuno dica che gli eserciti in quei tempi non erano numerosi per questo anche le vittime erano poche, ho contato i guerrieri che presero parte agli scontri poi calcolai la percentuale di morti, il risultato era sbalorditivo! La percentuale di martiti musulmani era 1% Mentre dagli eserciti nemici la percentuale di morti era del 2%! Quindi la percentuale media dei morti da entrambe le parti è 1,5%! Queste percentuali molto basse in diverse battaglie, venticinque o ventisette, e trent'otto incursioni, quindi in tutto più di sessanta tre battaglie, questa è una delle più rilevanti prove che le guerre del Profeta non erano sanguinose. Il valore di queste percentuali sarà chiaro paragonate alle statistiche della seconda guerra mondiale come esempio di guerra moderna, in cui la percentuale di vittime raggiune 351%, i numeri non mentono, 15,600,000 di combattenti presero parte alla seconda guerra mondiale ma le vittime furono 5,480,000, tre volte il numero degli eserciti stessi! La regione di questi numeri che superano coloro che hanno attualmente preso parte alla guerra è perchè gli eserciti sterminavano i civili. Migliaia di tonnellate di esplosivi venivano gettati sulle città come pioggia, uccidendo gli uomini e l'umanità stessa oltre a distruggere l'infrastruttura e l'economia! Invece di cercare i motivi delle battaglie a cui presero parte i musulmani… per arrivare alla verità dovremmo invece consultare la mappa del mondo, scopriremo allora che la spada non diffuse l'Islam, al contrario nei paesi dove non ci furono guerre islamiche, come Indonesia, India e Cina e le coste africane sono tutti paesi dove vivono la maggior parte dei musulmani, ci furono pochissime battaglie tra i musulmani e gli abitanti di questi paesi e altri paesi coinvolti in tante guerre contro i musulmani, come Iraq, Syria e Lebano dove i musulmani oggi non raggiungono i dieci millioni e vivono con coloro che decisero di non lasciare il loro credo, come cristiani, ebrei e idolatri !! 893. Gustav Lobone, famoso storico francese disse nel suo libro (La Civiltà degli Arabi) del segreto della diffusione dell'Islam al tempo di Mohamed e sopo la sua morte: " é storicamento provato che le persone non possono essere forzate o costrette a seguire una religione o un credo che si diffonde con la revoca, solo con essa si convertono i popoli. Il Corano si diffuse in India, dove gli arabi furono solo di passaggio, fino ad arrivare a cinquanta millioni di fedeli 894, anche in Cina non era di meno nonostante i musulmani non ne conquistarono neanche una parte..." 895. L'Islam conquistò i cuori dei fedeli, la spada può conquistare solo le terre ma non i cuori!

891 I Numeri sono presi da i libri di Sahih, Masnad, Sunnah e Storia del Profeta. 892 Tratto da Ebn Kathir, La Storia del Profeta 4/432 893 Tratto da Abbas Mahmoud Al-Akkad, Le Verità dell'Islam e Le Menzogne dei nemici. 894 Queste cifre erano al tempo in qui Gostav Lobone scrisse il suo Libro, mentre nel 2008 DC, il numero dei musuulmani in 895 Tratto da Gostav Lobone, La Civiltà degli Arabi, p. 128, 129.

223 Il terzo tema: L'accusa che il Profeta permise lo schiavismo Alcuni diffondono accuse che il Profeta permise lo schiavismo, quando permise ai suoi guerrieri di schiavizzare coloro che vengono catturati nelle battaglie. La verità che non teme repliche è che il Profeta è il primo liberatore degli schiavi, ma prima di parlare dei suoi sforzi compiuti per la libertà dobbiamo prima descrivere a quale punto era considerato lo schiavismo nella penisola araba e in tutto il mondo prima della rivelazione di Mohamed, per capire che non era possibile per il Profeta emettere una legge di divieto della schiavitù in modo improvviso dopo che è stata praticata per secoli, radicandosi così nella cultura umana. Nella Penisola Araba: Le battaglie tra le tribù erano molto frequenti, questi continui scontri avevano effetti disastrosi sugli sconfitti. I vincitori catturavano le donne, i bambini e gli uomini della tribù sconfitta per ucciderli o schiavizzarli per poi venderli. Non esisteva il concetto di misericordia e liberazione degli schiavi senza un guadagno, le guerre erano considerate una risorsa principale per il commercio di schiavi che era una riserva economica nella Penisola Araba. A Roma lo stato degli schiavi non era diverso, al punto che il famoso filosofo ateniese Platone che proponeva il progetto di Utopia si rifiutava di cedere agli schiavi il diritto di cittadinanza. In Persia la piramide sociale era divisa in sette gradi, il più basso era il popolo che rappresentava più del 90% del totale della popolazione, tra cui gli operai, i contadini, i guerrieri e gli schiavi, tutti non avevano alcun diritto al punto che in battaglia venivano incatenati, così hanno fatto nella battaglia di Al-Ablah 896, prima contro i musulmani che avevano a capo Khaled Ebn Al-Walid. Così era la schiavitù prima dell'Islam, e quando arrivò il Profeta con il messaggio conclusivo mise due metodi essenziali per elliminare lo schiavismo riducendo le cause che sono la fonte dello schiavismo e aumentare le ricompense che esortavano a liberare gli schiavi. La storia della sua vita era la migior applicazione di questi due metodi. Esortando la comunità islamica nascente a liberare gli schiavi promettendo la ricompensa nell'Aldilà, Abu Horaira racconta: Il Profeta di Allah disse, "Se qualcuno libera un musulmano, Allah salverà dal fuoco per ogni arto liberato un arto del liberatore, anche le parti intime" 897. Il Profeta incitò a liberare gli schiavi promettendo in cambio l'espiazione dei peccati, con lo scopo di liberare gli schiavi più possibili perchè i peccati sono continui e tutti gli uomini sono peccatori, disse: "Qualsiasi uomo musulmano liberi un altro musulmano sarà la sua salvezza dall‟Inferno, ogni suo arto li salverà un arto. Qualsiasi uomo musulmano liberi due donne musulmane saranno la sua salvezza dall'Inferno ogni loro arto salverà un suo arto. Ogni donna musulmana liberi una donna musulmana sarà salvata dall'Inferno" 898. Il Profeta stesso diede l'esempio liberando i suoi schiavi. I suoi insegnamenti alla comunità su come trattare gli schiavi erano un preambolo per i musulmani ad accettare l'idea per loro novizia. Prima di tutto esortò a trattare bene gli schiavi, anche se solo con le parole, disse: "Non dite il mio schiavo e la mia schiava. Tutti voi siete schiavi e schiave di Dio, dite: il mio fanciullo e la mia fanciulla o il mio ragazzo e

896 Al-Ablah, Città sulla rive del Fiume Tigre, dove andò Khaled Ebn Al-Walid a guida del'esercito islamico per combattere i Persiani. 897 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Pecatti della Fede (2337). 898 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro della Liberazione (1509).

224 la mia ragazza" 899. Il Profeta obbligò a nutrirli e vestirli dallo stesso cibo e vestiario dei loro signori, disse: "Nutriteli dal vostro cibo, vestiteli dal vostro vestiario e non tormentate le creature di Dio" 900. E altri diritti che donarono agli schiavi la dignità umana che li era stata sottratta. I suoi insegnamenti arrivarono poi al livello di liberazione reale ed effettiva, rendendo l'espiazione del peccato di aver colpito o torturato uno schiavo, la sua stessa libertà. Abdullah Ebn Omar colpì uno schiavo, poi lo chiamò e trovò un segno sulla sua schiena, li chiese: "Ti ha fatto dolere?", lo schiavò negò, Abdullah li disse "Sei libero". Poi prese qualcosa da terra e disse, "Sarò ripagato quanto queso, ho sentito il Profeta di Allah dire, chi colpise uno schiavo l'espiazione del peccato è la libertà dello schiavo " 901. Il Profeta disse anche che l'annuncio di libertà di uno schiavo non concede repliche: "Tre annunci anche quando sono per scherzo sono considerati seri: il divorzio, il matrimonio e la liberazione degli schiavi" 902. La legislazione lo rese un mezzo per il condono dai peccati come: l'uccisione con premeditazione e mangiare durante il giorno a Ramadan. La storia della sua vita è la miglior applicazione delle leggi divine, un uomo venne dal Profeta e li disse, "Sono in rovina O Profeta di Allah". Il Profeta li chiese "Cosa ti è accaduto?", l'uomo spiegò che ha avuto un rapporto sessuale con la moglie durante il giorno a Ramadan. Il Profeta li chiese, "Puoi liberare uno schiavo?", l'uomo rispose, No! Il Profeta chiese, "Riesci a digiunare due mesi consecuitivi?", l'uomo disse di no. Il Profeta chiese, "Riesci nutrire sessanta bisognosi?" l'uomo disse, No! Allora il Profeta si alzò e quando tornò portava un cesto pieno di datteri e ti disse: "prendi questi datteri e distribuiscili come elemosina" l'uomo disse, "Profeta devo dare l'elemosina q qualcuno più bisognoso di me? Giuro che in Medina non esiste una casa più bisognosa della mia!" allora il Profeta rise fino a scoprire i canini poi disse, "Allora dai i datteri ai tuoi famigliari" 903. Il Profeta dichiarò anche che la liberazione degli schiavi e considerata un'elemosina. Dio disse: (Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi) 904. Raccontando l'accaduto con Salman Al-Farsy comprenderemo fino a quale punto il Profeta applicò il nuovo principio islamico. Salman annunciò la sua conversione all'Islam davanti al Profeta che li disse: "Vai e compra la tua libertà". Salman racconta, corsi dal mio signore e li dissi: "A quanto mi concedi la libertà?", il mio signore accettò a patto che pianti cento palme e li porti un pezzo d'oro che pesi quanto il nocciolo di un dattero. Andai dal Profeta e li riferì l'accaduto allora il Messaggero di Allah disse: "Compra la tua libertà con ciò che ti ha detto e portami un secchio d'acqua dal pozzo da cui innaffiavi le palme". Il Profeta di Allah pregò per l'acqua che utilizzo per innaffiare le piante, giuro che

899 Hadith tratto da Sahih Al-Bokhary, Libro della Liberazione (2414). 900 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro della Fede, (1661). 901 Hadith tratto da Sahih Muslim, Libro della Fede, (1657). 902 Tratto da Msnad Al-Hareth, (503). 903 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Peccatti di Fede, (2460). 904 Interpretazione del Sacro Corano, At-Tawba (Il pentimento o la disapprovazione), 60.

225 piantai cento palme e tutte germogliarono, andai poi dal Profeta di Allah per informarlo che le palme sono cresciute, mi diede un pezzo d'oro che presi e lo misi sulla bilancia, giuro che aveva lo stesso peso del nocciolo di dattero e fui libero 905. L'Islam permise agli schiavi di autoliberarsi ripagando il loro signore con una certa somma di denaro ed è dovere aiutarli perchè la libertà è il diritto di tutti. Lui stesso applicò questa pratica aiutando Gowaierya Ebn Al-Hares a risarcire il suo padrone per poi sposarla, incoraggiando così i musulmani che lo vennero a sapere a liberare i loro schiavi, imitando il sommo Profeta e liberando cento schiavi 906. Il Profeta sollecitò in questo modo gli uomini a liberare le schiave e sposarle, disse: "Ogni uomo che abbia una giovane fanciulla e la istruisce bene, le insegna le buone maniere e lei impara le buone maniere poi la libera e la sposa avrà due ricompense" 907. Per lo stesso motivo liberò Safeya bent Hoyay Ebn Akhtab dandole come dote la sua stessa libertà 908, il concetto di rendere i prigionieri catturati in guerra schiavi, fu limitato da un sistema islamico che offriva altre scelte mai conosciute prima dell'Islam, rese lo schiavismo l'ultima scelta che il capo poteva prendere, perchè prima poteva scambiare i prigionieri nemici con quelli musulmani o liberarli in cambio di denaro o servizi, come nel caso della battaglia di Badr alcuni prigionieri politeisti furono liberati in cambio di denaro e altri per aver insegnato ai musulmani a leggere e scrivere, nonostante lo schiavismo. In caso di guerra fosse una normalità. I nemici del Profeta schiavizzavano i prigionieri musulmani e così hanno fatto con Zaid Ebn Al-Dosna e Khabyb Ebn 'Ady 909. Se !'Islam non avesse agito allo stesso modo dei nemici questi ultimi avrebbero sicuramente dimostrato una sfrontatezza senza pari, rna !'Islam cerco sempre di accordarsi con tutte le parti per non schiavizzare i prigionieri di guerra. L'Islam era saggio nella liberazione degli schiavi non limito Ia schiavizzazione per quanto aumento le promesse di grandi ricompense per Ia liberazione degli schiavi, adeguandosi alla comunita in cui nacque.

905 Tratto da Al-Hakim (6544). 906 Tratto da Al-Salhy Al-Shamy, Le Vie della Fede 11/210. 907 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Matrimonio, (4795). 908 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Guerre (3965). 909 Tratto da Ebn Hajar Al-Askalany, Il Riconoscimento ai Sahaba.

226 Il quarto tema: L'accusa di aver copiato il Corano dalla Bibbia e dal Torah Alcuni accusano il Profeta che non li sia stato rivelato niente e che scrisse lui stesso il Corano ispirandosi alla Bibbia e al Torah. Le loro uniche prove sono presunzioni e ipotesi; tra le più famose è che quando era ancora molto giovane andò con lo zio in viaggio e allogiò dal monaco Bahira, la presunzione che avrebbe potuto aver appreso le sue conoscenze da Ebn Nafal e altre deboli ipotesi che presumono che la diffusione di ebrei e tanti cristiani di origione etiope in molte zone nella Penisola Araba e in Syria siano stati la sua referenza nello scrivere il Libro. Emila Dermenghem si sforzò nel suo libro (La vita di Mohamed) di raccogliere tutte le possibiltà e dettali che accennano alla presenza di ebrei o cristiani a Mecca, eliminando ogni propabiltà che il Profeta avesse incontrato ed essere stato influenzato da loro. William Montgomery Watt eseguì la stessa ricerca nel suo libro (Mohamed e Mecca). In realtà quest‟accusa non è credibile per i seguenti motivi: Primo: la storia di vita del Profeta è conosciuta più di ogni altra figura antica. Gli avvenimenti nella sua vita sono stati documentati in dettagli, facilitando così la ricerca e la scoperta della verità o menzogna su quest'accusa, con questo modo non si possono lasciare le fonti fidate e credere a ipotesi che reclamano un presunto incontro tra il Profeta e la Gente della Scrittura durante un suo viaggio in Syria, comprendendo così gli insegnamenti dell‟Ebraismo e del Cristianesimo. Secondo: è provato nei libri che il Profeta non sapeva leggere o scrivere da quando naque fino alla sua morte, la capacità di leggere e scrivere è essenziale per imparare e capire, specialmente per gli insegnamenti di natura religiosa. Un'altra condizione essenziale è che l'allievo incontri il maestro e non esiste nella storia del Profeta una conferma che frequentava un certo luogo o maestro con costanza, da tenere in mente anche che in quel viaggio non si separò mai da suo zio o dal servo di Khadija, Maysara, che andò con lui. Come disse Karem Armstrong 910, in questo caso il viaggio poteva offrire solo: "Delle conoscenze molto limitate" 911. Terzo: il viaggio che compì con suo zio e in cui incontrò il monaco nestoriano, non aveva compiuto dodici anni. Com'è possibile per un fanciullo a quell'età che non parlava lingue oltre al arabo mentre il monaco era nestoriano e parlava la lingua siriaca, come poteva il Profeta apprendere qualcosa?! E per quale motivo avrebbe tenuto segreto le informazioni apprese rivelandole solo dopo diciotto anni sopportando tanti tormenti? L'intelletuale britannico Thomas Carlyle disse: "Non riesco a comprendere lo scopo del monaco nestoriano che annunciò che Mohamed e Abu Taleb soggiornarono nella sua casa, mi chiedo cos'avrebbe potuto apprendere un fanciullo in quell'età da un monaco. Mohamed aveva meno di quattordici anni e non parlava altre lingue oltre all‟Arabo e senza dubbio per lui quelle terre erano solo in miscuglio di cose novizie e incomprensibili" 912.

910 Karen Armstrong, (14 Novembre, 1944 D.C), Famosa Studiosa Inglese nel Paragone tra le Religioni. 911 Tratto da Karen Armostrong, La Storia del Profeta, P. 151. 912 Tratto da Thomas Carlayl, Gli Eroi P.61,62.

227 Quarto: Com'è possibile che le parole del Corano tanto eloquenti sfidassero gli arabi che erano i signori della retorica, quando il monaco non parlava l'arabo? Thomas Walker Arnold nel suo libro scrisse: "Tra i cristiani troveremo esempi come Alvar conosciuto per il suo antagonismo all'Islam ma nonostante ciò testimoniò per la magnifica enunciazione del Sacro Corano, al punto che anche i cristiani quando lo leggono ne rimangono colpiti" 913. Dio disse: (sappiamo bene che essi dicono: “C'è un qualche uomo che lo istruisce”, ma colui a cui pensano parla una lingua straniera, mentre questa è lingua araba pura) 914. Quinto: Nessun politeista accusò il Profeta di aver copiato il libro, se avessero avuto dubbi che avesse incontrato qualcuno della Gente della Scrittura o altre possibiltà che lo avrebbero portato a copiarlo, li avvrebbero di certo usati per accusarlo ma in realtà non lo hanno fattto che un'unica volta quando si dimenarono ancora all‟inizio della rivelazione del Profeta senza sapere bene cosa fare (I miscredenti dicono: “Tutto questo non è altro che menzogna che costui ha inventato con l'aiuto di un altro popolo”) 915, (E dicono: “Favole degli antichi che si è fatto scrivere!) 916. Sesto: Nessun monaco o fedele al Cristianeismo o all‟Ebraismo pretese mai che il Profeta lo copiò anzi dubitarono delle sue parole e aiutarono i politeisti nelle battaglie contro l'Islam, usando le loro conoscenze nel tentativo di distruggerla (e dire di coloro che sono miscredenti: “Sono meglio guidati sulla via di Allah di coloro che hanno creduto”) 917. Altre volte i politeisti si rivolgevano a loro per cercare delle domande a cui il Profeta non avrebbe trovato risposta, se non fosse stato un Profeta. Al-Nodr Ebn Hares e Okba Ebn Abu Mo'it andarono dagli ebrei a Medina e li narrarono la notizia del nuovo messia allora gli ebrei dissero, "rivolgeteli tre domande, se vi da la giusta risposta allora è un messaggero ma se non lo fa allora mente: chiedeteli dei Giovani della Caverna e della loro storia, chiedeteli di un uomo che vagabondava sulla terra- intendono il Bicorne- e della sua storia e chiedeteli della natura dello spirito? Se vi darà le giuste risposte allora seguitelo perchè è un messia" 918. Al contrario gli ebrei di Medina erano convinti che il Profeta non conoscesse i loro libri sacri. Quando era a Medina, li chiesero come pretende di seguire lo stesso credo di Abramo e mangia le carni e il latte di cammello che sono vietati nella fede di Abramo? Allora discesero le parole di Dio: (Ogni cibo era permesso ai figli di Israele, eccetto quello che Israele stesso si era vietato, prima che fosse stata fatta scendere la Torâh. Di': “Portate dunque la Torâh e recitatela, se siete veridici”) 919. Cercarono un'altra volta di salvare due di loro che avevano commesso un adulterio dalla lapidazione, allora li portarono dal Profeta che disse "Cosa trovate nella Torah sulla lapidazione?", risposero, "Noi li disonoriamo e li frustiamo". Allora Abdullah Ebn Sallam disse, "mentite! La lapidazione è menzionata nel Torah", portarono il Sacro Libro e lo srotolarono ma uno di loro posò la mano per coprire un verso e poi lessero il verso precedente e il consecuitivo ma

913 Tratto d aThomas Arnold, La Revoca All'Islam, P. 126. 914 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nahl (Le api), 103. 915 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Furqân (Il discrimine), 4. 916 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Furqân (Il discrimine), 5. 917 Interpretazione del Sacro Corano, An-Nisâ' (Le Donne), 51. 918 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 2/139. 919 Interpretazione del Sacro Corano, Al-'Imrân (La famiglia di Imran), 93.

228 Abdullah li disse di togliere la mano e quando lo fece trovarono il verso della lapidazione, dissero: "Sei sincero Mohamed la punizione è la lapidazione" 920. La gente del Libro stessi si sorpresero della sua conoscenza del loro antico Libro. Settimo: Non è forse sciocco credere che esisteva un uomo con queste conoscenze e con l'abilità di scrivere questi magnifici testi ed insegnamenti per poi essere austero al punto di rivelare le sue conoscenze tramite un arabo per un lungo periodo indispensabile per trasmettere tutti questi testi coranici e profetici! Ed è ancora più strano che un uomo di nobile stirpe che gode di grandi abilità amministrative e di comando lasci tutto questo per reclamare una rivelazione che fu poi la causa di rivalità dopo aver già raggiunto la nobiltà, l'amore e il rispetto. Naturalmente divenne poi al centro dell'attenzione ma nonostante ciò riuscì a ricevere gli insegnamenti continui da un altro umano senza mai rivelare la verità o riconoscere il merito al uomo?! Ottava: Il Corano discese a tratti, a dipendere dagli avvenimenti in corso, continuò così per venitrè anni e solo dopo la morte del Profeta fu ordinato in un unico libro. Quindi il Corano non è un libro inventato in un certo periodo ma era una realtà viva, con versi in aumento ogni giorno questa realtà nega definitivamente che sia stato dettato da un uomo, tenendo in conto la distanza che divide il Profeta dal presunto maestro. Nono: è provato in diversi modi che la rivelazione: "Certe volte arriva come il suono di una campana – e questa è la più ardua- e mi lascia solo dopo che ho compreso pienamente e conservato ciò che mi è stato detto. Alcune volte l'Arcangelo arriva sotto forma umana e mi parla ed io conservo ciò che dice" 921. Aisha racconta "Ho visto la rivelazione scendere su di lui una giornata molto fredda e quando terminò la sua fronte era grondante di sudore" 922. Questi sono dati che non possono essere smentiti perchè un uomo non è capace di assumerli. Alcuni credono che fosse stato affetto da epilessia o altre malattie ma in questo caso bastano le parole di Ronald Bodley 923, che scrisse: "Se fosse stato epilessia, malaria o coma spirituale tutto questo non cambierà. Nonostante tutto ciò che è stato detto l'epilessia non poteva permettere ad un uomo di essere un Profeta o un comandante e non permette agli uomini di raggiungere la signorina. Nei tempi passati chi era affetto da queste crisi era considerato pazzo o affetto da un tocco demoniaco ma Mohamed al contrario era saggio e bilanciato" 924. Decimo: Il Corano biasimò chiaramente la Gente del Libro per la durezza dei loro cuori, la falsificazione del loro Sacro Libro, per non aver seguito il Profeta citato nel Torah e nel Vangelo e definitivamente alcune fedi errate in cui credettero come il credo che Gesù o Esdra sono figli di Dio, la crocifissione e il concetto di popolo prescelto che avevano gli ebrei.

920 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro dei Guerrieri Politeisti (6450). 921 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del'Inizio della Rivelazione (2). 922 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del'Inizio della Rivelazione (2). 923 Tratto da Ronald Victor Bodley, era un ufficiale nella armata Britannica, Autore e giornalista nato a Parigi, famoso per il suo libro, Il Messaggero, La Vita di Mohamed. 924 Tratto da Ronald Victor Bodley, La vita di Mohammed, P. 58,59.

229 Il Corano invitò i credenti ad avvicinarsi alla Gente del Libro e considerarli più vicini ai musulmani dei politeisti rendendo lecito prendere da loro mogli. Riconoscendo il messaggio di Abramo Isacco, Giacobbe, Davide, Salmone, Mosè e Gesù e riconoscendo il loro valore. Parlò anche del miracolo di Gesù e l'innocenza della sua Vergine madre. L'intellettuale inglese leitner 925, scrisse: "Per quanto so della fede ebrea e cristiana posso annunciare che gli insegnamenti di Mohamed non sono copiati ma li sono stati rivelati" 926. Undicesimo: Maurice Bucaille quando studiò le conoscenze della scienza moderna paragonata alle informazioni nei tre libri sacri provò che la versione coranica è l'unica che non contiene affermazioni che contraddicono la scienza moderna, dopo mille-quattrocento anni, in un'impresa che non può essere stata compiuta da un uomo, anche se Mohamed avesse prima studiato i libri precedenti non avrebbe potuto in quei tempi selezionare le informazioni mantenendo quelle giuste e lasciando quelle errate 927.

925 Leitner, ricercatore inglese, ha ricevuto molti dottorati in Legislazione, Filosofia e Essenza Divina. Visitò molti paesi islamici incontrando viaggiatori e studiosi. 926 Tratto da Leitner, La religione Islamica, P. 4,5. 927 Tratto da Moursy Boukay, il Sacro Corano, Il Torah, Il Vangelo e la Scienza.

230 Il quinto tema: L'accusa di aver attaccato una carovana durante la battaglia di Badr Il Profeta fu accusato si aver attaccato una carovana di mercanti, lo accusarono di essere stato un brigante rapinatore, il Profeta è innocente da queste accuse che sono sostenute dal suo attacco alla carovana qurayshita nella battaglia di Badr. I sostenitori di quest'accusa non sanno che lo stato di guerra era effettivo tra Medina e Mecca dall'inizio dell‟emigrazione del Profeta e la fondazione della nazione islamica. Ed era logico che Quraysh combattesse contro la fondazione della nazione islamica a Medina cercando in tutti i modi di impedire al Profeta di raggiungere la sua meta arrivando al punto di offrire una ricompensa a chi lo avrebbe ucciso. Abu Jahl dichiarò la sua ostilità al Profeta, Sa'd Ebn Mo'az e Omaya Ebn Khaled erano amici e si ospitavano a vicenda a Mecca e a Medina. Quando Sa'd arrivò a Medina e alloggiò da Omaya. Li disse, "dimmi qual'è l'ora meno affollata così da poter eseguire Al-Tawaf". Uscirono verso mezzogiorno dirigendosi verso Al-Ka'ba ma incontrarono Abu Jahl che disse "Omaya, chi è quest'uomo con te?", Omaya presentò Sa'd a cui Abu Jahl disse "Credi che puoi fare il Tawaf a Mecca in pace dopo che avete dato rifugio agli eretici e avete affermato che li sostenerete?, se non fossi ospite di Omaya non saresti tornato intatto alla tua famiglia". Sa'd gridò la risposta, "Giuro su Dio se mi vieterai di eseguire la Umra ti impedirò ciò che è per te il più importante: la via verso Medina" 928. Questa è una chiara dichiarazione di guerra da parte di Abu Jahl e non salvò Sa'd altro che l'ospitalità dell‟amico meccano, uno dei signori di Quraysh. Anche se consideriamo che questa vicenda non ha mai avuto luogo dobbiamo però pensare che di certo l'esistenza di un nemico di Quraysh residente a Medina, che non è molto lontana da Mecca che era il centro dei paesi arabi e la più influente tra loro. La nuova comunità a Medina, dove per forza dovevano passare le carovane meccane per poter raggiungere Syria e Palestina. Ogni parte ormai era una minaccia per l'altra parte, Mecca in questa situazione aveva bisogno di recuperare la sua posizione e assicurare le vie di commercio mettendo fine a questa revoca che riusciva a resistere fuggendo dal dominio meccano a nuove terre di Medina. Nella precedente situazione che unì Sa'd e Abu Jahl si cela una prova che la nazione islamica non attaccava le carovane meccane, anche se avesse potuto farlo, per questo Sa'd minacciò di farlo nel caso li fosse stato impedito di eseguire la Umra, quindi: La dichiarazione di guerra cominciò solo dal lato di Quraysh a Mecca. Un'altra chiara dichiarazione di guerra da parte di Quraysh arrivando quasi a creare disordini interni a Medina inviando a Ebn Obay e altri idolatri il seguente messaggio: "Avete dato rifugio a Mohamed, giuriamo su Dio che o lo combattete o la cacciate fuori o tutti noi marceremo verso di voi uccideremo i vostri guerrieri e abuseremo delle vostre donne". Quando il messaggio arrivò ad Abdullah Ebn Obay e agli idolatri, si unirono e decisero di combattere il Profeta, quando quest‟ultimo lo venne a sapere, li incontrò e disse: "Le minacce di Quraysh hanno raggiunto il limite, non dovrebbero intigarvi più di quanto lo siete già. Voi volete battervi contro i vostri figli e fratelli". Quando il Profeta finì si separarono, ma Quraysh ripetè la stessa minaccia con gli ebrei 929. Karen Armostrong

928 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro delle Guerre (3734). 929 Tratto da Abu Dawoud, (3004).

231 scrisse: "Mohamed arrivò a Medina come fuggiasco scampato dalla morte per miracolo, i pericoli lo perseguirono per altri cinque anni in cui la nazione poteva essere sterminata. In occidente immaginiamo Mohamed come un antico capo che in guerra fluttuava la sua spada per imporre l'Islam a società che non lo accettarono ma furono costretti a forza di spada. La verità è completamente diversa: il Profeta e i primi musulmani si battevano per rimanere in vita" 930. Il Profeta non poteva non reagire a queste minacce per questo inviò ricognitori nei dintorni di Medina e piccole escursioni ebbero luogo senza però vittime con il risultato di terminare accordi con le tribù circostanti. Con questo sviluppo degli eventi Quraysh comprese che la situazione si è complicata a favore di Mohamed che sicuramente reagirà alle minacce, allora il loro atteggiamento cambiò, Abu Jahl disse: "O gente di Quraysh, Mohamed si è sistemato a Medina e ha inviato ricognitori perche vi vuole attaccare, siate attenti dal passare dalle sue parti o avvicinarlo lui è come un leone feroce in collera con voi" 931. È sorprendente quanto si è ignorata la storia della lunga inamicizia e guerra che Quraysh iniziò contro il Profeta da quando si sistemò a Medina i qurayshiti compresero che rappresentava un pericolo per il loro commercio con la Syria. Alla fine alcuni accusano il Profeta come se la rivalità fosse cominciato solo quando il Profeta attaccò una cerovana qurayshita? Così da far sembrare al lettore che la Penisola Araba era pacifica e serena e che Quraysh si sorprese dall'attacco che subì la sua corvana! La storia prova che la guerra era già in corso e entrambe le parti erano preparati, Abu Sofian riuscì a osservare i movimenti dei musulmani avvisando Quraysh che si preparò velocemente per partire in direzione di Badr al punto che i musulmani non fecero in tempo di ritirarsi a Medina per prepararsi o chiamare rinforzi, questa è una chiara prova che Quraysh era in stato d'allerta e non si sorprese quando Abu Sofian l'avvisò. Bisogna anche ricordarsi che le abitazioni e gli averi dei musulmani a Mecca erano stati saccheggiati dai meccani e che Badr era la loro prima opportunità per riappropriarsi di parte dei loro averi. I musulmani lasciarono le loro case di nascosto per emigrare a Medina senza riuscire a portare denari o a vendere le loro terre o abitazioni. Allora Quraysh si appropriò di tutti i loro averi. Il capo meccano Abu Sofyan –a cui apparteneva la carovana attaccata- fu il responsabile del'appropriamento degli averi dei musulmani ed arrivò al punto di appropriarsi di tutte le case del clan di Bani Gahsh sostenendo che è a lui che spettano i loro averi perchè una sua figlia era sposata con Ahmed Ebn Gahsh. Abu Sofian si appropriò delle loro abitazioni per poi venderle, Abdullah Ebn Gahsh riferì al Profeta che Abu Sofian s'impadronì della sua casa dopo Al-Hijra e l'ha venduta, il Profeta li disse: "Abdullah, non desideri che Allah ti doni una casa più bella in Paradiso?", Abdullah disse "Lo voglio", il Profeta allora li disse "sarà tua!" 932. Osama Ebn Zayd chiese al

930 Tratto da Karen Armostrong, La Storia del Profeta P.252. 931 Tratto da Al-Tabarany (1533). 932 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 3/28.

232 Profeta, entrato a Mecca conquistatore, "O Profeta di Allah allogerai nella tua casa a Mecca?" il Profeta rispose, "Okail lasciò forse le nostre case?" 933. Okail è il cugino del Profeta, figlio di Abu Taleb che si appropriò con il fratello politeista degli averi di Abu Taleb senza dare a Ga'far o Aly la loro parte perchè si erano convertiti all'Islam, ha anche venduto la casa del Profeta. Questo è un esempio dei parenti che si appropriavano degli averi di chi si convertì all'Islam. È importante citare che il Profeta dopo la conquista di Mecca non annullò niente delle azioni di padronanza dei politeisti, anche se poteva, per non risvegliare antichi rancori e creare nuove inimicizie, imponendo ai Muhajerin di lasciare ciò che li è stato sottratto per causa di Dio 934. I Qurayshiti non si bastarono di appropriarsi di tutto ciò che gli emigranti si lasciarono dietro, ma arrivarono al punto di perseguitare i ricchi. Sohaib quando ha voluto emigrare a Medina i politeisti li dissero, "Quando sei arrivato eri un disgraziato e ti sei arricchito vivendo con noi e adesso vuoi andare via salvo e con i tuoi denari, Giuriamo che questo non accadrà". Allora lui li chiese, "Se vi do i miei denari mi lascerete libero di andarmene?" loro affermarono, e lui disse" Vi faccio testimone che vi lascio il mio denaro". Quando il Profeta lo venne a sapere disse, "Sohaib sarà vittorioso, Sohaib sarà vittorioso" 935. Questi sono tutti denari presi ingiustamente e di cui i musulmani avevano grande bisogno sopratutto nell'emigrazione e nella fondazione della neo nazione islamica, quindi l'accusa di aver cercato di riappropriarsi dei loro averi tramite un attacco a una carovana, non può in questo caso far sembrare l'attacco come se fosse stato contro un popolo pacifico che non abusò mai dei musulmani, com'è possbile se è accaduto proprio nel vicino passato? La prova più rilevante dell'invalidità di quest'accusa è che i meccani stessi non accusarono il Profeta di disonore o tradimento e non considerarono l'azione dei musulmani sleale perchè la situazione era chiara a tutti e loro considerarono l'azione come reazione di guerra, ben sapendo che sono stati i primi a cominciare con le ingiustizie, i saccheggi e gli annunci di guerra. È possibile che l'odio verso l'Islam abbia spinto alcuni a prendere le parti di Quraysh più di quanto quest'ultima l'abbia fatto?

933 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro del Jihad (2893). 934 Tratto da Ebn Sayed Al-Nas, 1/228. 935 Tratto da Ebn Habban (7082).

233 Il sesto tema: L'accusa di non essere stato giusto con gliebrei Quest'accusa è solo da parte dell'Organizzazione Sionista Mondiale, o il settore mediatico che ne è stato fortemente influenzato, perchè gli ebrei stessi non conobbero il vero significato della sicurezza che sotto il regno islamico, dai tempi del Profeta fino a quando gli Ottomanni li salvarono dalle presecuzioni subite dagli spagnoli Cattolici che riconquistrarono la Spagna terminando così il regno islamico sulle terre spagnole, da allora gli ebrei subirono isolamenti e sottomissioni causati dalla discriminazione di credo e anche dall'idea che si aveva degli ebrei che trattano con interessi e monopolismo. Mentre sotto il dominio islamico la situazione era diversa, il comportamento islamico verso gli ebrei e anche il comportamento degli ebrei con i musulmani a Medina. Dopo aver finito questo tema capiremo perchè gli ebrei dovrebbero essere gli ultimi a parlare della persecuzione degli ebrei. Il condono è il primo principio: È importante all'inizio assicurare che il principio di condono con la Gente della Scrittura era il principio base nella relazione tra i musulmani, i cristiani e gli ebrei. Sin dal tempo di Mohamed per tutto il periodo di dominio islamico la Gente della Scrittura era nelle migliori condizioni di vita di cui mai usufruirono, sia per la libertà di trasferimenti e fede, contribuendo così allo sviluppo della società. Questa è una realtà che anche i più imparziali non possono negare, a testimoniare alcune citazioni di occidentali non-musulmani. Gustav Lobone: "Abbiamo trovato nel Corano che la clemenza di Mohamed con gli ebrei e i cristiani era grandiosa e senza eguali tra i fondatori delle religioni che lo precedettero come l'ebraismo e il cristianismo. I suoi successori seguirono i suoi passi. Alcuni studiosi europei hanno riconosciuto questa clemenza, nonostante i dubbi che hanno sull'Islam, dopo aver profondamente studiato la storia degli arabi, le seguenti frasi sono tratte da diversi libri per provare che quest'opinione non è soltanto la mia. Robertson scrisse nel suo libro: i musulmani sono gli unici ad aver messo insieme sia l'amore verso il proprio credo che il rispetto delle altre religioni, nonostante abbiano diffuso la loro religione con le battaglie hanno però lasciato liberi di credere coloro che si rifiutarono di convertirsi all'Islam". Michaux nel suo libro (La Storia delle Crociate) scrisse: " il Corano che ordinò di fare il Jihad è clemente verso le altre religioni, ha esenzionato i preti, i sacerdoti e i loro servi dal pagamento delle tasse, Mohamed vietò l'uccisione degli eremiti perchè sono isolati nel culto. Anche Omar Ebn Al-Khattab non causò danni ai cristiani dopo la conquista di Gerusalemme al contrario le Crociate ammazzarono i musulmani e bruciarono gli ebrei senza misericordia quando conquistarono la città. Nel suo Libro (Viaggio spirituale in Oriente) disse: " è triste che i popoli cristiani non imitino i musulmani nella loro clemenza, che è un esempio di misericordia e rispetto delle fedi reciproche tra le nazioni senza forzarli a seguire una specifica religione" 936. L'orientalista tedesca Sigrid Honke disse: "Nonostante il Cristianesimo fosse vissuto sotto il dominio islamico nella Penisola liberica (Al- Andalus), in Sicilia e nella Penisola Balcanica, la vittoria del Cristianeismo sull'Islam in Al- Andalus nel 1492 ebbe le conseguenze di cacciare via i musulmani e gli ebrei perseguendoli fino a costringerli a convertirsi al Cristianeismo. Attuando ispezioni e

936 Tratto da Gostav Lobone, la Civiltà degli Arabi, P.128.

234 ricerche per scovare chiunque crede in altro oltre alla fede Cattolica bruciando in pubblico i colpevoli in cerimonie e rituali religiosi, per chiunque sia di fede musulmana o ebraica" 937. E continua, " il patriarca di Gerusalmme Teodosio all'inizio dell‟undicesimo secolo scrisse al vescovo bizzantino Ignatius: Qui gli arabi sono i dominatori e governatori, loro non combattono il Cristianesimo al contrario, lo difendono, lo proteggono e onorano i sacerdoti, i monaci e rispettano i nostri santi" 938. Concludiamo con la testimonianza di Thomas Arnold che disse: "Non abbiamo mai sentito di un tentativo pianificato per costringere le comunanze non-musulmane a convertirsi all'Islam, o di alcuna persecuzione o tirannia con l'obiettivo di sradicare il Cristianesimo, anche se avessero deciso i califfi di applicare uno dei due piani lo avrebbero fatto, spazzando via il Cristianesimo con la stessa facilità con cui Ferdinand III e Elisabeth spazzarono via la religione islamica dalla Spagna, o con cui Luigi XIV rese vietato il Cristianesimo Protestante in Francia, o come furono allontanati gli ebrei dall'Inghilterra per ben trecentocinquanta anni. Da tenere in conto anche che le chiese orientali in Asia erano ormai isolate dal resto del mondo cristiano che le considerarono chiese di eresia, quindi la loro sopravvivenza fino ad adesso è una chiara prova di come furono attuate le politiche islamiche nei loro confronti" 939. Questa introduzione era essenziale prima di citare i dettagli di difesa contro l'accusa di non essere stato giusto con gli ebrei, che citeremo nelle seguenti righe: Primo: Il documento di Medina In quei tempi lontani della storia umana, il Profeta appena arrivato a Medina concluse un accordo con gli ebrei che possiamo chiamare l'Accordo di Convenienza o Accordo di Reciproca Difesa della Nazione, considerando Medina la nazione di entrambe le parti allora. In questo accordo gli ebrei riconobbero che il Profeta è la Guida Suprema della Nazione, e gli ebrei ne sono una parte integrale. In questo accordo furono dettati i seguenti articoli, di cui ne scegliamo solo alcuni accuratamente: - Non è lecito a un credente che accetta l'accordo e crede in Allah e nel ultimo giorno che aiuti un nemico o li dia alloggio, sarà la furia di Allah il giorno del Giudizio. - per qualsiasi disaccordo dovete tornare da Allah e dal Profeta. - Gli ebrei devono pagare devono pagare una parte delle spese per la difesa di Medina. - Gli ebrei di Bani Auf formano con i musulmani un'unica nazione. Gli ebrei hanno la loro fede e i musulmani la loro e lo stesso vale per i loro partiti e loro stessi. - Nessuno deve uscire senza il permesso di Mohamed. - Gli ebrei devono assumersi le proprie spese e lo stesso vale per i musulmani. Devono aiutarsi nelle battaglie e avvertirsi e consigliarsi a vicenda con sincerità e senza trasgressione. - Medina è un santuario vietato da violare dalle due parti di questo trattato.

937 Tratto da Zegred Honka, Allah non è così, P.45. 938 Tratto da Zegred Honka, Allah non è così, P.20. 939 Tratto da Thomas Arnold, La Revoca All'Islam, P.98,99.

235 - Se accade tra gli individui di questo trattato una lite o un disaccordo che farà temere per la stabilità del trattato devono tornare ad Allah l'Altissimo e a Mohamed il Profeta di Allah. - Devono combattere insieme contro chi attacca una o più parti di questo trattato. - è vietato negoziare con Quraysh e i suoi alleati. 940 Gli avvenimenti che susseguirono questo trattato provano che questa minoranza ebrea cercò sempre e in tutti i modi di danneggiare i musulmani e la loro nuova nazione creando così disordini interni o causando problemi con i clan politeisti. Ha anche commesso un grande tradimento nel momento più cruciale della storia islamica, oltre ai tanti incidenti singolari che avevano quasi portato a una guerra popolare. Secondo: La provocazione di disordini e agitazioni. Nonostante gli articoli del trattato che dovevano gli ebrei seguirne le regole, non ebbero timore di provocare agitazioni e problemi già dall'arrivo degli emigrati a Medina. Prima di tutto girarono voci che gli ebrei hanno stregato i musulmani che non avranno più figli maschi 941. Alcuni degli ebrei entravano dal Profeta dicendo "Al-Sam sia con voi", che è un augurio dimorte scambiando la prima parola pace (Al-Salam) con morte (Al-Sam). Uno dei loro capi provocò un giorno Abu Bakr e li disse: "Noi paragonati ad Allad non siamo poveri, lui è povero, non lo supplichiamo ma è lui a supplicarci. Noi possiamo fare a meno di lui, ma lui non può fare a meno di noi. Se avesse potuto non ci avrebbe chiesto un prestito, come sostiene Mohamed, lui vi ha vietato i prestiti con interessi ma li offre, se avesse potuto fare a meno di noi non ci avrebbe offerto gli interessi" 942. Diffamavano chi di loro si convertiva all'Islam, dicendo: "Sono i peggiori tra noi coloro che credettero a Mohamed, se fossero stati giusti non avrebbero mai lasciato la religione dei loro antenati" 943. Uno dei tanti tentativi era di Shas Ebn Qais che era quasi arrivato a causare una guerra tra le tribù di Al-Aus e Al-Khazraj, quindi una guerra popolare a Medina, dopo che trovò che i rancori tra le due tribù erano svaniti, si erano anche riuniti in armonia. Allora Shas inviò un fanciullo per ricordare alle due tribù i vecchi rancori e le battaglie accadute tra loro fino ad incendiare di nuovo le anime e mancava poco che litigassero ancora, ma il Profeta salvò la situazione e disse: "O Popolo islamico! Vi comportate come avete fatto negli anni oscuri mentre sono in mezzo a voi e dopo che Dio vi ha guidati verso la retta via e l'Islam. Dio vi ha allontanato delle oscurità e vi ha salvato dal politeismo e con l'Islam ha creato un'armonia tra i vostri cuori!" allora la gente capì che erano influenzati dal Diavolo 944. Tutto il tempo a Medina gli ipocriti e gli ebrei erano in alleanza contro i musulmani al punto che nel Sacro Corano furono descritti "fratelli": (Non hai visto gli ipocriti, mentre dicevano ai loro alleati miscredenti fra la gente della Scritturam) 945. Questi sono alcuni esempi citati nei libri della storia del Profeta che

940 Tratto da Dr.Mohamed Hamid Allah, I Documenti Politici nell'era del Profeta, P.41,47. 941 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary, Libro della Akika (5152). 942 Hadith tratto da Sahih Al-Bukhary (16). 943 Tratto da Ebn Abi Hatem, Tafsir Il Sacro Corano 3/829. 944 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 945 Interpretazione del Sacro Corano, AI-Hashr (L'Esodo)

236 provano come la minoranza ebrea a Medina rappresentava un pericolo in costante aumento e che il Profeta non punì mai uno di loro per il peccato di un altro e che per ben due anni non agì mai come avrebbe visto che era il capo della nazione nonostante avesse le forze necessarie per farlo. Terzo: Cosa ha fatto la Tribù di Bani Kaineka'. Gli ebrei di Bani Kaineka' non sono riusciti a controllare la loro reazione dopo la vittoria dei musulmani nella battaglia di Badr, manifestarono esplicitamente il loro odio e la loro ostilità, allora il Profeta li riunì nel loro mercato a Medina e li ammonì dal continuare nelle loro azioni, minacciandoli con la stessa fine di Quraysh, questo significa che li consigliava di non lasciare spazio a una ormai incombente battaglia, ma nonostante ciò risposero con disprezzo spronando il Profeta alla guerra: "O Mohamed, non essere vanitoso perchè hai vinto alcuni ignoranti Qurayshiti che non sapevano come battersi. Se ti batterai contro di noi saprai come ci si deve battere. Se ti batterai contro di noi saprai bene che uomini siamo e che non hai mai incontrato persone a noi simili" 946. Dopo poco cominciò la battaglia tra loro, un giorno una donna araba portò un animale per venderlo al mercato di Bani Kaineka', dopo aver venduto la sua merce si sedette in un angolo del mercato e la gente cominciò a incitarla a scoprire il viso ma lei si rifiutò. Allora l'orafo prese l'orlo del suo vestito e lo attaccò alla sua schiena, quando la donna si alzò si scoprirono le sue parti intime, i miscredenti risero e lei gridò, a quel punto un musulmano attaccò l'orafo e lo uccise, ed era un'ebreo, gli ebrei si unirono sul musulmano e lo uccisero a loro volta. I famigliari del musulmano ucciso chiesero vendetta al resto dei musulmani che si arrabiarono a loro volta e così cominciò il male 947. Cattura l'attenzione che lo storico musulmano usò la parola "il male" anche se il risultato finale era la vittoria e lo stato di benessere, ma l'essenza stessa dell'Islam che odiava le guerre e gli scontri diviene chiara in queste parole nascoste tra linee dei libri di storia islamica. Arrivati a questo punto, dopo che la tragressione della minoranza ebrea il Profeta andò da loro alla guida di un esercito di emigranti e Ansar, e denunciò l'alleganza, come Dio ordinò: (E se veramente temi il tradimento da parte di un popolo, denunciane l'alleanza in tutta lealtà, ché veramente Allah non ama i traditori) 948. E li assediò per quindici giorni e alla fine li evacuò da Medina, l'evacuazione di questo popolo era forse un torto da parte del Profeta?! Nelle comunità moderne le azioni degli ebrei saranno punite con le peggiori punizioni, sarebbe anche stato lanciato lo stato d'allarme e le leggi straordinarie per proteggere l'incoluminità della nazione. Quarto: Cosa hanno fatto gli ebrei di Bani Al-Noder? Gli ebrei di Bani Al-Noder hanno commesso un crimine peggiore di quello commesso dai loro fratellli di Bani Kaineka', e in un periodo di tempo peggiore di quello scelto dal altro clan. Se Bani kaineka' hanno aggredito una donna musulmana e ucciso un uomo, Bani Al-

946 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 3/89. 947 Tratto da Ebn Hisham, La Storia del Profeta 2/47. 948 Interpretazione del Sacro Cornao, Al-'Anfâl (Il bottino).

237 Noder hanno tentato di uccidere il Profeta stesso. Se Bani Kaineka' hanno manifestato il loro odio dopo la vittoria dei musulmani nella battagflia di Badr, Bani Al-Noder hanno dimostrato il loro odio dopo una serie di brutti eventi accaduti alla comunità islamica, che cominciò con la sconfitta dei musulmani nella battaglia di Uhud, questa sconfitta incoraggiò alcune tribù a minacciare la nazione islamica come: Osad e Hozail. E altre tradirono i musulmani come gli avvenimenti di Al-Rogai' e il pozzo di Ma'ouna. Proprio come Bani Kaineka', tutto accadde con una serie di eventi maligni che terminarono con atti che accesero la guerra. Nonostante ci fosse un trattato che obblighi gli ebrei a non aiutare i politeisti che combattono l'Islam, Sallam Ebn Meshkam, il signore di Bani Noder aiutò Abu Sufian in uno dei suoi tanti vani attacchi a Medina. Bani Al-Noder incitò Quraysh a combattere e li fornirono informazioni strategiche di Medina..., 949 credettero che fosse la fine della Nazione islamica e cercarono di aiutare i nemici dell'Islam nel loro intento. Comunque nessuno li punì per questi atti, ma un giorno il Profeta andò da loro chiedendoli di partecipare nel pagamento del prezzo del sangue di due uomini uccisi per errore, da un musulmano, questa richiesta era inclusa nel testo del trattato di pace. Gli ebrei ricevettero il Profeta con entusiasmo e li dissero di aspettare promettendo di portare i soldi dicendo, "Si Abu Al-Kassem, era ora che venissi da noi chiedendo qualcosa, siediti che ti portaremo da mangiare e ti daremo ciò che ci hai chesto. Il Profeta si sedette vicino a una parete nella loro casa intanto loro si accordavano di ucciderlo, il loro capo disse, "Non avremo mai un'opportunità come questa, lapidatelo con pietre e non sarete mai erranti. ", portarono una pietra per colpirlo ma Dio bloccò le loro azioni fino a quando Jibril ordinò al Profeta di allontanarsi 950. Il Profeta li ordinò di uscire da Medina, come punizione di aver rotto il trattato e aver avuto l'intenzione di tradire e li diede una tregua di dieci giorni. Si prepararono per la partenza ma nell'ultimo istante Abdullah Ebn Abi Seloul, capo degli ipocriti li chiese di rimanere, perchè lui non permetterà che ciò accada anche se arriverà al punto di riunire i suoi alleati e combattere i musumani. A questo punto Hayey Ebn Akhtab riferì al Profeta di Allah che non lascerà medina, così cominciò la guerra. Il Profeta li assediò per quindici giorni fine a disperarli, allo stesso tempo Abdullah Ebn Abi Seloul mancò alla promessa data. Gli ebrei ammora chiesero al Profeta di poter uscire da Medina e il Profeta li diede il permesso, si portarono tutto ciò che poteva portare e bruciarono il resto, per non lasciare niente di utile ai musulmani 951. Un'altra volta dobbiamo testimoniare che per un popolo simile la punizione meritata poteva essere molto peggio, tradirono diverse volte: aiutarono il nemico del Profeta Abu Sufyan, fornirono preziose informazioni da Medina a Quraysh, tradirono il patto e alla fine l'attentato omicidio del Profeta. Possiamo solo immaginare ai giorni d'oggi commettere un attentato come questo come potrebbe essere punita la minoranza che l‟ha compiuto?!

949 Tratto da Ebn Hajar Al-Askalany, Fath Al-Bary 7/332. 950 Tratto da Al-Tobary, 10/102. 951 Tratto da Al-Sira Al-Halabeya 2/663.

238 Quinto: Cosa hanno fatto gli ebrei di Bani Koraiza. Nei momenti più difficile della storia islamica fu scoperto il tradimento degli ebrei di Bani Koraiza, nel quinto anno del Hijra si riunirono dieci mila combattenti dalla tribù arabe alla guida di Quraysh e Ghatfan. Il loro unico scopo era quello di mettere una fine alla nazione islamica a Medina, era la prima volta che Medina si trovasse sotto una così grande minaccia. Le numerose armate, che superavano di numero tutti gli uomini a Medina non potevano essere respinte che con un fossato enorme che protegesse Medina dal incombente assalto. Questa era l'idea di Salman Al-Faresy (Di Persia) perchè questa difesa non era conosciuta dagli arabi. Il fossato fu scavato nella parte Nord di Medina, che è la parte scoperta al nemico e da dove poteva accedere facilmente alla città, mentre le altre direzioni erano protette con ostacoli difficili da superare. A sud le case erano troppo vicine e alte, quasi a formare un‟alta muraglia, mentre a est e a ovest la città era protetta da terre ripide. Da Sud- Est Medina era protetta dalla fortificazione di Bani Koraiza che erano legati con il Profeta con un patto di non aiutare mai un suo nemico 952. Medina ha vissuto i suoi giorni più bui con l'assedio delle truppe nemiche alla città, pativano la fame, la paura e il freddo, al punto che il Sacro Corano descrisse quei giorni come un "urto violento" che colpì i credenti: (Quando vi assalirono dall'alto e dal basso, si offuscarono i vostri sguardi: avevate il cuore in gola e vi lasciavate andare ad ogni sorta di congettura a proposito di Allah, Furono messi alla prova i credenti e turbati da un urto violento) 953. Proprio in quei difficili momenti, quando i credenti avevano fiducia in Bani Koraiza che rappresentavano la protezione sud-orientale dei musulmani proprio allora Bani Koraiza tradirono il patto, si unirono ai nemici di Medina lasciando la via libera per assalire Medina, aiutarono anche l'esercito nemico con provviste, inviando venti muli carichi di datteri, cereali e fichi 954. Se non fosse per Dio che diffuse il terrore nelle anime dei coalizzati spingendoli a ritirarsi senza aver raggiunto il loro scopo e senza riuscire nel loro intento, la fine sarebbe stata completamente diversa. A causa delle loro azioni subito dopo la fine della battaglia al Profeta arrivò l'ordine divino di combattere il clan ed imporli la giusta punizione per il tradimento commesso che non può essere negato dalle leggi divine o anche terrestri. Questa è la storia degli ebrei a Medina, avete per caso dubbi che il Profeta li preseguì o li trattò con violenza o durezza?! Per avere un'immagine più chiara dobbiamo provare a immaginare se gli ebrei commetessero le stesse azioni in un paese europeo, cosa sarebbe potuto accadere? Cos'avrebbe fatto qualsiasi nazione con una comunanza che aiutava i nemici ad assalire gli abitanti della città? Solo allora arriveremo alla verità storica, gli ebrei usufruivano delle migliori ondizioni di vita sotto il dominio islamico.

952 Tratto da Mohamed Farrag, La Genialità Militare nelle Guerre del Profeta, P.442. 953 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Ahzab (I Coalizzati), 10-11. 954 Tratto da Al-Sira Al-Halabeya 2/647.

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241 L'epilogo

Dio donò a tutta l'umanità, il messaggio finale che inviò con il Profeta Mohamed, precedessero e precusore per tutti gli uomini, Dio disse: (Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità) 955, per salvarli dalle oscurità e guidarli verso la luce, dalla devozione degli idoli alla devozione del Creatore, dall'oppressione della religioni alla giustizia dell'Islam. Al termine della nostra ricerca, in cui abbiamo provato – senza lasciare spazio a dubbi- la vericità della rivelazione di Mohamed. Qui dobbiamo avere una sosta con noi stessi e chiederci del motivo che spinge alcuni a combattere l'Islam nonostante i suoi nobili valori, la sua grande umanità e le prove rilevanti della rivelazione di Mohamed. Quelle persone non solo smentono e negano la verità ma arrivano ad offendere e bestemmiare! Alcune volte noi musulmani rimaniamo sbalorditi di fronte a questo odio dell'Islam e che insulta il miglior uomo, il signore dei figli di Adamo e ci chiediamo: Come hanno potuto i loro occhi non vedere la luce splendente?! Come hanno potuto le loro menti non comprendere la chiara verità ?! Questo stupore e questa sorpresa avranno fine quando osserveremo lo stato dei dubbiosi ripudiatori... Sono suddivisi in maligni e ignoranti... al primo non manca la conoscenza, comprende bene la verità ma si rifiuta consapevolmente di seguirla. I motivi per cui ha ripudiato e smentito sono tanti: forse perchè ama troppo un certo stile di vita di cui non riesce a farne a meno, o per guadagni personali, o per favorismi o semplicemente per invidia e gelosia. Sono persone a cui non mancano le prove per credere nell'Islam, Dio disse descrivendoli: (Ingiusti e orgogliosi li negarono, anche se intimamente ne erano certi. Guarda cosa è accaduto ai corruttori!) 956. Questi invidui che combattono la fede con proposito sono pochi in paragone con il secondo gruppo (la maggioranza della gente) che non hanno conosciuto l'Islam da fonti affidabili ma li è stato descritto come un‟erasia o una tradizione antiquata, questi sono gli ignoranti senza conoscenza e certe volte sono gli intelletuali che non riescono a fare a meno delle prove e delle dimostrazioni. Questi intelletuali hanno semplicemente bisogno di (conoscenza) per riuscire ad arrivare alla verità sull'Islam come l'hanno conosciuti i popoli di Persia e della Syria, Egitto e Nord Africa, anche i Cristiani di Al-Andalus, Al-Anadol e Europa orientale, Indonesia, India e altri paesi, Questi individui hanno bisogno di conoscere l'Islam come messaggio disceso dal Cielo o Mohamed, descrivendolo il carattere e le abitudini del Profeta con lo scopo di guidare somigliano molto al mondo ai tempi del Profeta e senza dubbio seguendo i suoi passi usciremo dalle oscurità dell'ignoranza alla luce dell'Islam come è già accaduto nei tempi passati. Gli uomini al tempo d'oggi hanno perso il modello da seguire e tante volte anche l'umanità stessa, perciò è sempre in cerca di un modello da seguire che certamente troverà nel Profeta di Allah. A questa conclusione arrivarono anche gli occidentali più magnifici, ad esempio George Bernard Shaw e Gothe fecero del Profeta il loro modello, perchè lo era davvero.

955 Interpretazione del Sacro Corano, Saba', 28. 956 Interpretazione del Sacro Corano, An-Naml (Le Formiche), 14.

242 Ma il mondo non realizzerà o comprenderà la magnificenza dell'Islam se prima non correggiamo l'idea che hanno di noi musulmani, questo non significa rinunciare ai nostri principi o alle salde basi dell'Islam ma significa impiegare sforzi ed energia con lo scopo di presentare i principi e i valori dell'Islam al mondo intero con diversi metodi: Primo: Creare nuove opportunità di dialogo positivo con gli intelletuali equi e gli studiosi occidentali, e anche con i popoli che non sanno niente dell'Islam provando a convincerli con metodi logici e chiari e con la buona condotta dei musulmani. Secondo: Dobbiamo spendere i nostri soldi nella costruzione e nello sviluppo dei centri media capaci di trasmettere l'Islam a tutto il mondo e sfruttare tutti i canali mediatici: TV, internet e pubblicazioni per diffondere i nostri principi e la nostra civiltà ai popoli occidentali, asiatici, africani e altri con una metodologia adatta al dialogo islamico diretto ai popoli citati. Questa metodologia è basata su studi reali che vengono effettuati su questi popoli per riuscire a capire l'idea e i dubbi che hanno sull'Islam, per differenziare tra le idee errate e quelle giuste seguendo anche i media locali per scoprire le menzogne che diffondono sull'Islam e sul Profeta rispondendo velocemente alle accuse. Terzo: L'importanza delle istituzioni e le università di scienza della legislazione islamica che deve fornire alla società studiosi e revocatori moderni cambiando il modo con cui vengono insegnate le scienze religiose per adeguarsi alle ere moderne e allo stile di vita attuale. Dovremmo anche cambiare il metodo d‟insegnamento nelle nostre scuole, così da crescere bambini e giovani che comprendono bene la magnificenza dell'Islam. Colui che imparerà sarà a sua volta un messaggero capace di trasmettere un'immagine viva e dinamica dell'Islam, incitando quei giovani a leggere la storia di vita del Profeta. Quarto: Fondare istruzioni di traduzione per tradurre l'Islam in modo semplice e chiaro dall'Arabo a tutte le altre lingue diffuse inviando revocatori capaci di parlare con quelle lingue a tutti i paesi del mondo. Quinto: Le comunità islamiche all'estero che devono cooperare insieme con l‟unico scopo di servire l'Islam, diffondendo una buona immagine dei suoi sani principi anche il mondo islamico deve cooperare sostenendo queste comunità in tutto il mondo, sia materialmente aiutando i loro confratelli a raggiungere i più alti ranghi scientifici all'estero e anche con risorse di studi inviando alle comunità islamiche enciclopedie che presentano la civiltà islamica al mondo occidentale. Queste sono solo alcune delle idee che possono aiutare a migliorare l'immagine dell'Islam e del Profeta in occidente ma bisogna essere attenti che tutte queste azioni non saranno abbastanza se prima non ricostruiamo la nostra abitazione dall'interno corregendo i concetti di base e tenendo alla moderazione, applicando le parole di Dio: (E così facemmo di voi una comunità equilibrata) 957, arrivando poi a compiere lo sviluppo sociale islamico, basato sui nostri principi e scopi. Se non riuscissimo ad applicare l'Islam con i valori uman: giustizia, libertà e uguaglianza riflettendo questi principi sulle nostre azioni sociali, politiche e culturali saremo in questo

957 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Baqara (La Giovenca) 143.

243 modo una tentazione per altre nazioni. Preghiamo Dio: (Signore, non fare di noi una tentazione per i miscredenti) 958. Al termine... Non ho dubbi che non sia riuscito a contenere in questa ricerca tanti temi che non avrei dovuto tralasciare, sia per mancanza di capacità, di tempo, per paura di ripetermi, distrazione o mancanza di consapevolezza... la mia scusa è che sono umano e la manchevolezza è una nostra natura. Terminerò il mio tema con le parole di Al-Imam Al- Shafey che dopo aver ripassato il suo libro (Al-Resala) per ottanta volte disse: "Huh... Dio non vuole un altro libro corretto oltre al suo- il Corano".

Prof. Ragheb El-Sergany

958 Interpretazione del Sacro Corano, Al-Mumtahana (L'Esaminata) 5.

244 Poscritto 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 Riferimenti

Primo: Il Sacro Corano. Secondo: I libri di tafsir e scienzi islamiche. - Ebn Abi Hatem, Abu Mohamed AbdulRahman El Razy: Tafsir Ebn Abi Hatem, ricerca di As‟ad Mohamed El Tayeb, pubblicato da El-maktaba el Asreya, Sida – Libano. - Ebn Kasir, Abu El Feda Ismael Ebn Omar (774 Hijri): Il Tafsir del Sacro Corano, ricerca di Sami Ebn Mohamed Salama, pubblicato da Dar Tiba, nel 1420 Hijri = 1999. - El Alusi, Mahmoud Abo El Fadl: Rouh El Ma‟ani fi Tafsir El Coran El Azim w El Saba‟ El Masany, pubblicato da Dar Ihia‟ El Touras El Arabi – Beirut. - El Bakalani, Abu Bakr Mohamed Ebn El Tayeb Ebn Kasem: I‟jaz El Coran, ricerca di El Sayed Ahmed Sakr, Dar El Ma‟aref – Cairo. - El Baghawy, Abu Mohamed Al Hussein Ebn Mas‟oud (morto nel 516 Hijry): Ma‟alem El Tanzil, ricerca di Mohamed Abdullah El Nemr, Osman Gom‟aa Damireya e Soliman Muslim El Harash, pubblicato da Dar Tiba nel 1417 Hijri = 1997. - El Razi, Fakhr El Din Mohamed Ebn Omar: El Tafsir El Kabir aw Mafatih El Ghayb, pubblicato da Dar El Kotob El Elmeya, 2000. - El Zamakhshary, Abu El Kasem Mahmud Ebn Omar: El Kashaf an haka‟ek El Tanzil w Oiun El Akawil fi Wejuh El Ta‟wil, ricerca di AbdulRazek El Mahdy, pubblicato da Dar Ihia‟ El Touras El Arabi – Beirut. - Sayed Kotb: Fi zelal El Coran, Dar El Sheruk – Cairo 1405 Hijri = 1985. - - El Siuty, Galal El Din AbdulRahman: El Dor El Mansour fi Tafsir El Ma‟sur, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut 1993. - El Siuty, Galal El Din AbdulRahman: El Etkan f Oloum El Coran, ricerca di Said El Mandoub, pubblicato da Dar El Fekr – Libano 1416 Hijri = 1996. - El Siuty, Galal El Din AbdulRahman: Lebab el Nekoul Fi Asbab el Nezoul, pubblicato da Dar El Kotob El Elmeya – Beirut. - El Shoukani, Mohamed Ebn Ali: Fatih El Kadir El Jame‟ Bain Fani El Rewaya Welderaya men Elm El Tafsir, ricerca di Ahmed AbdulSalam, pubblicato da Dar El Kotob El Elmeya – Beirut. - El Tabary, Abu Jafar Mohamed Ebn Jarir (morto nel 310 Hijri): Jame‟ El Bayan an Ta‟wil ai Coran, ricerca di Ahmed Mohamed Shaker, pubblicato da Resala 1420 = 2000. - El Kortobi, Abu Abdullah Mohamed Ebn Ahmed El Ansary (morto nel 761 Hijri): El Jame‟ le Ahkam El Coran, pubblicato da Dar Ehia‟ El Toras El Araby, Beirut – Libano 1405 Hijri = 1985. - El Nesfi, Abu Barakat Abdullah Ebn Ahmed Ebn Mahmoud: Madarek El Tanzil w Haka‟ek El Ta‟wil, pubblicato da Dar Ehia‟ El Toras El Araby – Beirut. - El Wahdi El Nisabouri: Asbab el Nezul, Dar El Kotob El Elmeya – Beirut 2000.

262 Terzo: I libri di Sunnah - Ebn Abi Shaybah, Abu Bakr Abdullah Ebn Mohamed El Kufi: El Mosnef fi El Ahadis w El Asar, ricerca di Kamal Yousif El Hut, pubblicato da Maktabet El Rashd - Al Riyadh nel 1409 Hijri. - Ebn Habban, Abu Hatem Ebn Ahmed El Tamimi El Besti: Sahih Ebn Habban, ricerca di Shoeib El Arna‟out, pubblicato da Resala – Beirut nel 1414 Hijri = 1993. - Ebn Hagar El Askalani, Abu El Fadl Ahmed Ebn Ali: El Mataleb El Aleya b Zawa‟ed El Masanid El Samaneya, ricerca di Ghoneim Abbas Ghoneim e Yasser Ibrahim Mohamed, Dar El Watan - Al Riyadh, 1418 Hijri. - Ebn Hanbal, Abu Abdullah Ahmed El Shibani: El Masnad, pubblicato da Kortoba – Cairo. - Ebn Khazima, Abu Bakr El Selmi Mohamed Ebn Isa‟ac El Nisaboury: Sahih Ebn Khazima, ricerca di Mohamed Mostafa El Azmy, pubblicato da El Maktab El Islamy – Beirut 1390 Hijri = 1970. - Ebn Rahaweya Isa‟ac Ebn Ibrahim Ebn Mekhled El Hanzaly: Masnad Isa‟ac Ebn Rahaweya, ricerca di AbdulGhafour Ebn AbdulHaq El Ballushi, pubblicato da Maktabet El Iman – Medina 1412 Hijri = 1991. - Ebn Ragab El Hanbali: Game‟ El Olum w El Hekam, pubblicato da Dar El Ma‟refa – Beirut nel 1408 Hijri. - Ebn Magah, Abu Abdullah Mohamed Ebn Yazid El Kazuiny: Sunan Ebn Magah, Mohamed Fouad Abdul Baki, pubblicato da Dar el Fekr a Beirut. - Abu Dawoud, Soliman Ebn El Ash‟aat El Segstany El Azdy: Sunan Ebn Dawoud, ricerda di Mohamed Mohy El Din AbdulHamid, pubblicato da Dar El Fekr. - Abu Dawoud, Soliman Ebn Dawoud El Taialsy: Masnad Ebn Dawoud El Taialsy, pubblicato da Dar El Ma‟refa – Beirut. - Abu Ya‟li, Ahmed Ebn Ali Ebn El Masny El Musely El Tamimy: Masnad Ebn Ya‟li, ricerca di Hussein Selim Asad, pubblicato da Dar El Ma‟mun Lel Toras – Damasco 1404 Hijri = 1984. - Ahmed AbdulRahman El Bana (El-Sa‟aty): El Fath El Rabany lTartib Masnad El Imam Ahmed, Pubblicato da El Ekhwan El Moslemun 1353 Hijri. - El Bukhari, Abu Abdullah Mohamed Ebn Ismaeil El Ja‟fy: El Adab El Mofred, ricerca di Mohamed Fouad AbdulBaki, pubblicato da Dar El Basha‟er El Islameya – Beirut 1309 Hijri = 1989.\ - - El Bukhari, Abu Abdullah Mohamed Ebn Ismaeil El Ja‟fy: El Jame‟ El Sahih El Mokhtaser, ricerca di Mostafa Dib El Bogha, Dar Ebn Kasir, Beirut 1407 Hijri = 1987. - El Baraz, Abu Bakr El‟atky: El Bahr El Zokhar, conosciuto anche come Masnad El Baraz, ricerca di Mahfuz El Rahman Zein Allah, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya, Beirut. - El Behaki, Abu Bakr Ahmed Ebn Hussein: Dala‟el El Nobowa, ricerca di AbdulMoatty Kala‟jy, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1405 Hijri = 1985. - El Behaki, Abu Bakr Ahmed Ebn Hussein: Sonan El Behaki El Kobra, ricerca di Mohamed AbdulKader Ata, pubblicato da Dar El Baz – Mecca 1414 Hijri = 1994. - El Behaki, Abu Bakr Ahmed Ebn Hussein: Sha‟b El Iman, ricerca di Mohamed El Sa‟id Bassiuny Zaghloul, pubblicato da Dar EL Kotob El Elmeya – Beirut 1410 Hijri. - El Tormozy, Abu Issa Mohamed Ebn Issa El Salmy: El Jame‟ El Sahih, ricerca di Ahmed Mohamed Shaker ed altri, pubblicato da Dar Ihia‟ El Toras El Araby – Beirut.

263 - El Hakem, Abu Abdullah Mohamed Ebn Abdullah El Nisaboury: El Mostadrek „ala El Sahihin, ricerca di Mostafa AbdulKader Ata, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1411 Hijri = 1990. - El Darkatny, Abu El Hassan Ali Ebn Omar El Baghdadi: Sonan El Darkatny, ricerca di El Sayed Abdullah Hashem Yamani El Madani, pubblicato da Dar El Ma‟refa – Beirut 1386 Hijri = 1966. - El Darmy, Abu Mohamed Abdullah Ebn AbdulRahman: Sonan El Darmy, ricerca di Fawaz Ahmed Zamrali e Khaled El Sab‟ El Almy, pubblicato da Dar El Kotob El Araby – Beirut 1407 Hijri. - El Sanady, Abu El Hassan Nour El Din Ebn AbdulHady: Hasheyat El Sanady Ala El Nesa‟ey, ricerca di AbdulFattah Abu Ghoda, pubblicato da Maktab El Matbu‟at El Islameya – Alepo 1406 Hijri = 1986. - El Shaf‟ey, Mohamed Ebn Idris Abu Abdullah: Masnad El Shaf‟ey, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut. - El Shaibany – Abu Bakr Ahmed Ebn Amr Ebn El Dahak: El Ahad w El Masany, ricerca di Basem Faisal Ahmed El Gawabra, pubblicato da Dar EL Raya - Al Riyadh 1411 Hijri = 1991. - El Tabrany, Abu El QasemSolimanEbn Ahmed EbnAyoub: El Rawd El Dany – El Mo‟gam El Sagheer, ricercaeffettuata da Mohamed Shakur Mahmoud, pubblicato da El Maktab El Islamy, Dar Amar – Beirut 1405 Hijri = 1985. - El Tabrany, Abu El QasemSolimanEbn Ahmed EbnAyoub: El Mo‟gam El Kabeer, ricercaeffettuata da HamdyEbnAbdulMajeed El Salafy, pubblicato da Maktabet El OloumWelHekam–Mossul, 1404 Hijri = 1983. - El Tabrany, Abu El QasemSolimanEbn Ahmed EbnAyoub: El Mo‟gam El Awsat, ricercaeffettuata da Tarek EbnAwadAllahEbn Mohamed e AbdulMohsenEbn Ibrahim El Husseiny, pubblicato da Dar El Haramein – Cairo 1415 Hijri. - El Tobary, Abu Ja‟fer Mohamed Ebn Jarir: Tahzib El Asar, ricerca effettuata da Ali Reda, pubblicato da Dar El Ma‟mun lel Toras, Damasco 1416 Hijri = 1995. - AbdulRazak, Abu Bakr Ebn Hammam El San‟any: Mosanaf AbdulRazak, ricerca effettuata da Habib El Rahman El A‟zamy, pubblicato da El Maktab El Islamy – Beirut 1403 Hijri. - Malek Ebn Anas Ebn Malek Ebn Amer El Asbahy: El Mawte‟, ricerca effettuata da Mohamed Fo‟uad AbdulBaki, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut. - Muslim, Abu El Hussein Ebn El Haggag El Kashiri El Nisabury: Sahih Muslim, ricerca effettuata da Mohamed Fo‟uad AbdulBaki, pubblicato da Dar Ihya‟ El Toras El Araby – Beirut. - El Nesa‟ey, Abu AbdulRahman Ahmed Ebn Sho‟eib: Sunan El Nesa‟ey El Kobra, ricerca effettuata da AbdulGhaffar Soliman El Bendary e Sayed Kasrawy Hassan, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1411 Hijri = 1991. - El Nawawy, Abu Zakareya Yehia Ebn Sharaf: Ryadh El Salehin, ricerca di Mohamed Nasser El Din El Albany, pubblicato da El Maktab El Islamy – Beirut.

264 Quarto: I libri di storia e illustrazione dei Hadith - Ebn El Molaken, Abu Hafs Omar Ebn Ali: Kholaset El Badr El Monir fi Takhrig Ketab El Sharh El Kabir, ricerca di Hamdy AbdulMajeed Ismaeel, pubblicato da Dar Ebn Rashd, El Riyadh 1410 Hijri. - Ebn Hagar El Askalany, Abu El Fadl Ahmed Ebn Ali: Fath El Bary Sharh Sahih El Bukhary, pubblicato da Dar EL Ma‟refa 1379 Hijri. - Ebn Hagar El Askalany, Abu El Fadl Ahmed Ebn Ali: Talkhis El Habir Fi Ahadis El Raf‟y El Kabir, ricerca di El Sayed Abdullah Hashem El Yamani, Medina 1384 Hijri = 1964. - Ebn Katiba, Abu Mohamed Abdullah Ebn Muslim El Dinury: Gharib El Hadith, ricerca di Abdullah El Jabury – Bagdad 1397 Hijri. - Abu El Ma‟aty El Nury: El Masnad El Jame‟, pubblicato da Dar El Geel – Beirut 1416 Hijri = 1996. - El Albany, Mohamed Nasser El Din: Erwa‟ El Ghalil fi Takhrig Ahadis Manar El Sabil, pubblicato da el Maktab El Islamy – beirut 1405 Hijri = 1985. - El Albany, Mohamed Nasser El Din: El Selsela El Sahiha, pubblicato da Maktabet El Ma‟aref – El Riyadh 2002. - El Albany, Mohamed Nasser El Din: Sahih El Targhib El Tarhib, pubblicato da Maktabet El Ma‟aref. - El Albany, Mohamed Nasser El Din: Sahih w Da‟eif El Game‟ El Saghir w Ziadatuh, pubblicato da El Maktab El Islamy. - El Albany, Mohamed Nasser El Din: Sahih w Da‟eif El Game‟ El Saghir w Ziadatuh, pubblicato da El Maktab El Islamy. - El Albany, Mohamed Nasser El Din: Sahih w Da‟eif Sunan Abu Dawoud, pubblicato da Markaz Nur El Islam l Abhas El Kor‟an Wal Sunnah – Alessandria D‟Egitto. - El Albany, Mohamed Nasser El Din:Ghayat El Maram fi TakhrigAhadis El Halal wel Haram, pubblicato da El Maktab El Islamy – Beirut 1405 Hijri. - El Tabrizy, Mohamed Ebn Abdullah El Khatib, Meshkah El Masabih, ricerca di Mohamed Naser El Din El Albany, pubblicato da El Maktab El Islamy – Beirut 1405 Hijri = 1985. - El Gazry, Abu El Sa‟adat El Mobarak Ebn Mohamed Ebn El Asir: El Nehaya fi Gharib El Hadis w El Asar, ricerca di Taher Ahmed El Zawy e Mahmoud Mohamed El Tanahy, pubblicato da El Maktaba El Almeya – Beirut 1399 Hijri = 1979. - El Harby, Abu Is‟aac Ibrahim Ebn Is‟aac: Gharib El Hadis, ricerca di Soliman Ebn Ibrahim, Markaz el Bahs El Elmy w Ihia‟ El Toras El Islamy, Università di Om El Kora 1405 Hijri ì 1985. - El Zel‟y, Abu Mohamed Abdullah Ebn Yousif El Hanafy: Nasb El Raya l Ahadis El Hedaya, ricerca di Mohamed Yosif EL Bannoury, Dar El Hadis – Egitto 1357 Hijri. - El Siuty e altri: Sharh Sonan Ebn Magah, Kadimi Kotob Khana. - El‟Agaluny, Ismael Ebn Mohamed El Garahy: Kashf El Khafa‟ w Mozil El Lebas „Ama Eshtahar men Ahadis „Ala Alsenat El Nas, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1408 Hijri = 1988. - El‟Azim Ebady, Mohamed Shams El Hak Abu El Tayeb: Aun El Ma‟boud Sharh Sonan Abu Dawoud, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1415 Hijri. - El Mobarakfoury, Abu El‟Ela Mohamed AbdulRahman Ebn AbdulRehim: Tohfet El Ahuzy b Sharh Game‟ El Tormozy, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut.

265 - El Motka El Hendi, Alaadin Ali Ebn Hossam El Din: Kenz El Amal fi Sonan El Akwal w El Af‟al, correzione di Bakri Heiany, Resala – Beirut 1409 Hijri = 1989. - El Menawy, AbdulRa‟ouf: Faid El Kadir Sharh Game‟ El Sagheer, El Maktaba El Togareya El Kobra – Egitto 1356 Hijri. - El Nawawy, Abu Zakareya Yehia Ebn Sharaf Ebn Mary: El Menhag Sharh Sahih Muslim Ebn El Haggag, Dar Ihya‟ El Toras El Araby – Beirut 1392 Hijri. - El Haythami, Nour El Din Ali Ebn Abu Bakr: Mogama‟ El Zawa‟ed w Manba‟ El Fawa‟ed, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut 1312 Hijri.

Quinto: I libri di giurisprudenza - El Ba‟ly, Abu Abdullah Mohamed Ebn Abi El Fath El Hanbaly: El Motale‟ Ala Abwab El Feqh, ricerca di Beshir El Adlaby, El Maktab El Islamy – Beirut 1401 Hijri = 1981. - El Hotab El Re‟einy, Abu Abdullah Mohamed Ebn AbdulRahman El Tarabolsy: Mawaheb El Galil l Sharh Mokhtaser Aby El Deya‟ Sidi Khalil, ricerca di Zakareya Omayrat, pubblicato da Dar Alam El Kotob 1423 Hijri = 2003. - El Shukany, Mohamed Ebn Ali Ebn Mohamed: El Sail El Jarar El Motadafek Ala Hada‟ek El Azhar, ricerca di Mahmoud Ebrahim Zayed, Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1405. - El San‟any, Mohamed Ebn Ismael: Sobol El Islam, pubblicato da Maktabet El Bab El Halaby, 1379 Hijri = 1960. - El Qaradawy: Madkhal l Derasa El Shari‟a El Islameya, Pubblicato da Resala – Beirut 1414 hijri = 1993. - Malek Ebn Anas: El Modawana El Kobra, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya 1415 Hijri = 1994. - Mohamed El Ghazaly: Feqh El Sirah, ahadis di El Sheikh Mohamed Nasser El Albany, pubblicato da Maktabet El Sherouk, Cairo. - El Mawak, Abu Abdullah Sidi Mohamed Ebn Yousef (Morto nel 797 Hijri): El Taq w El Eklil l Mokhtaser Khalil, Matbu‟ Ali Hasheyah Mawaheb El Galil lel Hotab.

Sesto: I libri di biografia e etica - Ebn Habban, Abu Hatem Mohamed Ebn Habban Ebn Ahmed El Basty: El Sirah El Nabaweya, ricerca di AbdulSalam Allush, pubblicato da El Maktab El Islamy – Beirut. - Ebn Hazm, AliEbn Ahmed Ebn Said, Gawame‟ El Sirah w Khamas Rasa‟el Okhra le Ebn Hazm, ricerca di Ihsan Abbas, pubblicato da Dar El Ma‟aref – Egitto 1900. - Ebn Sayed El Nas, Mohamed Ebn Abdullah Ebn Yehia (morto nel 734 Hijri) Oyoun El Asar fi Fonoun El Moghazy Wel Shama‟el Wel Seyar, pubblicato da Mo‟assaset Ezzel Din – Beirut 1406 Hijri. - Ebn Kayem El Juzeyh, Abu Abdullah Mohamed Ebn A bu Bakr Ebn Ayoub El Zera‟ey (691 – 751 Hijri): Zad El Ma‟ad Fi Hoda Khair El „Ebad, ricerca di Mostafa Ata, pubblicato da Dar EL Kotob EL Almeya. - Ebn Kayem El Juzeyh, Abu Abdullah Mohamed Ebn A bu Bakr Ebn Ayoub El Zera‟ey: Hedayet EL Hayara fi Agwebat El Yahood Wel Nasara, pubblicato da Dar EL Kotob EL Almeya - Beirut. - Ebn Kasir, Abu El Feda‟ Ismael Ebn Omar: El Sirah El Nabaweya, ricerca di Mostafa AbdulWahed, pubblicato da Dar El Ma‟refa – Beirut 1396 Hijri = 1971.

266 - Ebn Hesham, Abu Mohamed AbdulMalek El Ma‟afry (morto nel 213 Hijri): El Sirah El Nabaweya, ricerca di Mohamedh Fahmi El Sergany, pubblicato da El Maktaba El Tawfikeya – Cairo. - El Albany, Mohamed Naser El Din: Sahih El Sirah El Nabaweya, pubblicato da El Maktaba El Islameya – Giordania. - El Baghawy, El Hussein Ebn Mas‟oud: El Anwar fi Shama‟el El Naby El Mokhtar, ricerca di Ibrahim El Jacoubi, pubblicato da Dar EL Maktaby – Damasco 1416 Hijri = 1995. - El Tormozy, Abu Eissa Mohamed Ebn Eissa Ebn Surah: El Shama‟el El Mohamadeya Wel Khasa‟el El Mostafaweya, ricerca di Sayed Abbas El Gelimy, pubblicato da Mo‟assaset El Kotob El Saqafeya – Beirut 1412 Hijri. - El Halaby, Ali EbnBorhan El Din: El Sirah El Halabeya - Beirut. - Said Hawoy: El Rasoul, pubblicato da Dar El Salam – Cairo 2002. - El Sohaily, Abu El Kassem AbdulRahman: El Rawd El Anf fi Sharh Sirat Ebn Hisham, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut. - El Salhy El Shamy, Mohamed Ebn Yousef (morto nel 942 Hijri): Sobol El Hoda Wal Rashad Fi Sirat El Khair El Ebad, ricerca di Adel Ahmed AbdulMawgoud e Ali Mohamed Mo‟awad, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1414 Hijri = 1993. - Safey El Rahman El Mobarakfoury: W Enak L‟ala Kholod „Azim, pubblicato da Kandah – Cairo 1427 Hijri. - El Amarey, Akram Deya‟: El Sirah El Nabaweya El Sahiha, pubblicato da Maktabet El Obaikat – Al Riyadh. - El Kady „Ayad, Abul Fadl „Ayad El Yahsaby: El Shefa b Ta‟rif Hokuk El Mostafa, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut 1409 Hijri = 1988. - Mohamed Homaid Allah: Magmu‟et El Wasa‟ek El Syaseya Lel Ahd El Nabawy, Pubblicato da Dar El Nafa‟es – Beirut 1405 Hijri = 1985. - Mohamed El Sadek Argoun: Mohamed Rasoul Allah, pubblicato da Dar El Kalam – Damasco. - Mohamed Rashid Reda: El Wahi El Mohamadi, pubblicato da Maktabet El Kahera 1960. - Mahmoud Shit Khattab: Al Rasoul El Qa‟ed, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut 2002.

Settimo: I libri di Storia - Ebn El Asir, Aboul Hassan Ezz El Din Ali Ebn Mohamed El Gazry: Asad El Ghaba fi Ma‟refat El Sahaba, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut. - Ebn Hagar El „Askalany, Abu El Fadl Ahmed Ebn Ali: El Esaba fi Tamieez El Sahaba, pubblicato da Dar El Ketab El Araby – Beirut. - Ebn Hagar El „Askalany, Abu El Fadl Ahmed Ebn Ali: Tahzib El Tahzib, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut 1404 Hijri = 1984. - Ebn Saad, Abu Abdullah Mohamed Ebn Mani‟ El Basary El Zahry (morto nel 230 Hijri): El Tabakat El Kobra, ricerca di Ehsan Abbas, pubblicato da Dar Sader – Beirut 1968. - Ebn AbdulBar, Abu Omar Yousef (morto nel 463 Hijri): El Esti‟ab fi Ma‟refat El Ashab, pubblicato da Dar El Ketab El Araby – Beirut. - Ebn Kasir, Abul Feda Ismael Ebn Omar: El Bedaya Wel Nehaya, ricerca di Ali Shiri, pubblicato da Dar El Toras El Araby 1408 Hijri = 1988. - Abu Na‟eem, Ahmed Ebn Abdullah Ebn Ahmed El Asbahany: Ma‟refet El Sahaba, ricerca di Adel Ebn yousef El Azazy, pubblicato da Dar El Watan – Al Riyadh 1419 Hijri = 1998.

267 - Abu Na‟eem, Ahmed Ebn Abdullah Ebn Ahmed El Asbahany: Haleyet El Awleya‟ w Tabakat El Asfeya‟, pubblicato da Dar El Ketab El Araby – Beirut 1405 Hijri. - Jawaher Lal Nehro: Lamahat Men Tarikh El Alam, pubblicato da Dar El Afaq El Gadida – Beirut 1403 hijri = 1983. - Hussein Mu‟nes: El Islam El Fatih, pubblicato da Maktabet El Osra, Cairo. - El khatib El Baghdady, Abu Bakr Mohamed: Tarikh , ricerca di Mostafa AbdulKader, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1997. - El Zahaby, Abu Abdullah Mohamed Ebn Ahmed Ebn Osman: Sayr A‟lam El Nobala‟, ricerca di Hussein El Asad, pubblicato da Resala – Beirut 1413 Hijri = 1993. - El Zarakaly, Khair El Din: El A‟lam Kamous Taragem L‟Ash‟har El Regal Wel Nesa‟ men El Arab wel Mosta‟merin wel Mostash‟rekin, pubblicato da Dar El „Elm lel Malayeen – Beirut, Maggio 1980. - El Safdy, Salahuddin Khalil Ebn Aybek: El Wafi Bel Wafeyat, ricerca di Faiters, l‟Istituto Tedesco 1997. - El Tobary, Abu Ja‟fer Mohamed Ebn Jarir: Tarikh El Omam wel Melouk, pubblicato Dar El Kotob El Almeya – Beirut 1407 Hijri. - AbdulRahman Badawy: Mawsu‟et El Mostashrekin, pubblicato da Dar El Elm lel Malayeen – Beirut 1993. - Al Esamy, AbdulMalek Ebn Hassan Ebn AbdulMalek El Malky: Samat El Nogoom El Awaly Fi Anba‟ El Awa‟el Wal Tawali, pubblicato da El Matba‟a El Salafeya – Cairo. - Fawaz El Tarabolsy: Tarykh Lebnan El Hadi, pubblicato da reyad El Rayes, Beirut 2008. - El kanougy, Sadik Ebn Hassan: Abgad El Oloum Elwashy El Markoum fi Bayan Ahwal El Oloum, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – beirut 1978. - Mohamed Ragab El Baioumy: El Nahda El Islameya f Sayr A‟lamha El Mo‟asreen, pubblicato da Dar El Kalam, Damasco 1514 Hijri = 1995. - El Mazy, Abu El Haggag Yousef Ebn El Zaki: Tahzib El Kamal, ricerca di Bashar Awad Ma‟rouf, pubblicato da Resala – Beirut 1400 Hijri = 1980. - Naguib El Akiki: El Mostashrekoun, pubblicato da Dar El Ma‟aref – Cairo 2006. - El Nawawi, Abou Zakareya Mohey El Deen Ebn Sharaf: Tahzeeb El Asma‟ wel Loghat, ricrca di Mostafa AbdulKader Ata, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya – Beirut.

Ottavo: I libri di linguistica, dizionari e etica - Ibrahim Mostafa e altri: El Mo‟gam el Waseet, ricerca effettuato da Istituto di Lingua Araba, pubblicato da Dar El Da‟wa – Egitto. - EbnManzour, Mohamed EbnMakram El Afriki El Masri: Lesan El Arab, Dar Sader – Beirut 1997. - El Bakry, Abu Obaid Abdullah EbnAbdulAziz El Andalusy: Mo‟gam ma A‟gamtom Men Asma‟ El BeladWalMawade‟, ricerca di Mostafa El Saka, pubblicato da Alam El Kotob – Beirut 1403 Hijri. - El Hamawy, Abu Abdullah, YakoutEbn Abdullah: Mo‟gam El Boldan, pubblicato da Dar El Fekr – Beirut. - El Razy, Mohamed Ebn Abu Bakr: Mokhtar El Sahah, pubblicato da Dar El Kotob El Almeya - Beirut. - El Zobaidy, Abu El Fayd, Mohamed EbnAbdulRazak El Huseiny, chiamatoancheMortada: Tag El Arous Men Gawaher El Kamous, pubblicato da Dar EbnGazm – Beirut.

268 - El Dabi, Abu Ekrema Amer EbnOmran: El Amsal, Tahkik Ramadan AbdulTawab – damasco 1974. - El Akad: El Logha El Sha‟era, pubblicato da Nahded Masr – Egitto 1995. - Fathy Gom‟a: El Logha El Basela, pubblicato da Dar El Hany – Cairo. - El Fayoumi, Ahmed Ebn Mohamed Ebn Ali: El Mesbah El Moneer fi Ghareeb El Sharh El Kabeer, ricerca di Mostaka El Saka, pubblicato da Mostafa El Babi El Halaby – Cairo. - Mohamed El Mobarak: Feqh El Logha w Khasa‟es El Arabeya, pubblicato da Dar El Fekr El Hadis – Beirut 1960.

Nono: Libri moderni sul Corano - Tamam Hassan: El Bayan fi Rawa‟e‟ El Cor‟an, pubblicato da Maktabet El Osra – Cairo 2002. - Sayed Kotb: El Tasweer El Fany fi El Cor‟an, pubblicato da Dar El Sherouk – Cairo 1423 Hijri = 2002. - Aisha AbdulRahman (Bent El Shate‟): I‟gaz El Cor‟an El Bayani, pubblicato da Dar El Ma‟aref – Egitto 1391 Hijri = 1971. - Mohamed Abou Zahra: El Mo‟geza El Kobra El cor‟an, pubblicato da Dar El Fekr El Araby 1970. - Mohamed El Sadd Shakhoun: I‟gaz El Nazm fi El Cor‟an El Kareem, pubblicato da Dar El Hedaya 1995. - Mohamed El Ghazaly: Nazarat fi El Cor‟an, pubblicato da Nahdet Masr – Cairo 2005. - Mohamed Abdullah Darraz: El Naba‟ El Azeem , pubblicato da Dar El Qalam – Cairo 1429 Hijri = 2008. - Mohamed Fouad AbdulBaki: El Mo‟gam El Mofahres l Alfaz El Cor‟an El Kareem, pubblicato da Dar EL Hadis – Cairo 1422 Hijri = 2001. - Mohamed Fayyad: I‟gaz Ayat El Cor‟an fi Bayan Khalk El Insan, pubblicato da Dar El Shorouk – Cairo 1420 Hijri = 1999. - El Mohamady AbdulAziz El Hennawy: Derasat Hawl El I‟gaz El Baiany fil Cor‟an, pubblicato da Dar El teba‟a El Mohamadeya 1984. - Marawan El Tafetnazy: El I‟gaz El Cor‟any fi Daw‟ El Ekteshaf El Elmy El Hadis, pubblicato da Dar El Ma‟refa – Beirut 1427 Hijri = 2006. - Haroun Yehia: El Mo‟gezat El Cor‟aneya, pubblicato da Resala 2003. - Yacoub Yousef: Lafatat Elmeya Men El Cor‟an, pubblicato da El Dar El Saudia – Al Riyadh 1997.

269 Decimo: I libri stranieri - Sato Tsugitaka, Muslim Societies, Routledge, UK, 2004. - Sir Arnold Thomas: El Da‟wa Ila El Islam, tradotto da: Hassan Ibrahim e altri, pubblicato daMaktabet El Nahda El Masreya 1980. - Emile Dormangom: Hayat Mohamed, traduzione di Adel Ze‟itar, pubblicato da El Mo‟asasa El Arabeya Lel Derasat wel Nashr. - Thomas Carlyle: El Abtal, traduzione di Mohamed El Seba‟ey, pubblicato da Ketab El Helal nel 1978. - George Sarton, El Sakafa El Gharbeya fi Re‟ayet el Sharq el Awsat, traduzione di Omar Farroukh, pubblicato da Maktabet El Ma‟aref – Beirut 1952. - Gustav Lobonne: Hadaret El Arab, traduzione di Adel Ze‟eitar, pubblicato da El Hai‟a El Arabeya El Amma Lel Ketab – Cairo 1969. - R.F. Bodly: El Rasoul (Hayat Mohamed), traduzione di Mohamed Farag e AbdulHamid Gouda El Sahhar, pubblicato da Maktabet El Kahera – Cairo. - Zegrid Honka: Shams El Arab Tasta‟ Ala El Gharb, traduzione di Farouk Baidoun e Kamal Desouki, pubblicato da Dar Sader – Beirut 1423 Hijri = 2002. - Zegrid Honka: Allah Lais Kazalek, traduzione di Dr. Gharib Mohamed Gharib , pubblicato da Dar El Shorouk – Cairo 1417 Hijri = 1996. - AbdulAhad Dawoud: Mohamed kama Warad fi Ketab El Yahood wal Nasara, traduzione di Mohamed Farouk El Zein, pubblicato da Maktabet El Obaikat – El Ryiadh 1417 Hijri. - Karen Armstrong: Sirah El Naby Mohamed, traduzione di Dr. Fatema Nasr e Dr. Mohamed El Anany, pubblicato da Dar Sotour – Cairo 1997. - Le Martine: El Safar Ela El Sharq, traduzione di Dr. Fatema Abdeen , pubblicato da Dar El Tali‟a El Gedida 1998. - Laitener: Deen El Islam, traduzione di AbdulWahab Selim, pubblicato da El Maktaba El Salafeya – Damasco 1423 Hijri. - Morris Bukai: El Cor‟an El Kareem welTawrahwelEnjiilwel Elm, pubblicato da MaktabetMadbouly – Cairo 2004. - Washington Irving: Hayat Mohamed, traduzione di Ali Hosny El Kharbutly ,pubblicato da Dar El Ma‟aref Cairo. - Wahid El Din Khan: El Islam Yatahada, traduzione di Zafr El Din Khan, pubblicato da Dar El Behus El Elmeya – Cairo 1393 Hijri = 1973. - William Muir: Hayat Mohamed, pubblicato in Libano 1856 – 1861.

Undicesimo: Libri moderni e generali - Ibrahim Ghouri: El Shams, pubblicato da Dar El Shark El araby – Beirut. - Ebn Taymeia, Abu Abbas Ahmed Ebn AbdulHalim: El Gawab El Sahih l man Baddal Deen El Masih, ricerca di Ali Hassan Nasr, AbdulAziz Ibrahim El Askar e Hemdan Mohamed, pubblicato Dar El Asema – El Riyadh 1414 Hijri. - Ahmed Ebn AbdulAziz Ebn Qassem El Haddad: Akhlaq El Nabi fil Cor‟an Wel Sunnah, pubblicato Dar El Gharb El Islamy – Beirut 1419 Hijri = 1999. - Ahmed Hamed: El Islam w Rasoulo fi Fekr Haw‟la‟, pubblicato Dar El Sha‟b – Cairo 1411 Hijri = 1991. - Engil Bernaba, derasat hawl Wehdet El Deen end Muse w Eisa w Mohamed, ricerca di Saif Allah Ahmed Fadel, pubblicato Dar El Qalam – Beirut 1418 Hijri = 1997.

270 - Anwar El Gendy: B Maza Entasar El Moslemin, pubblicato Resala – Beirut. - El Husseiny El Husseiny Ma‟ady: El Rasoul fi Oyoun Ghariba Monsefa, pubblicato Dar El Ketab El Araby – Cairo 2006. - Khadiga El Nabrawy: Mawso‟et Hokuk El Insan fi El Islam, pubblicato Dar el Salam – Cairo 1427 Hujri = 2007. - Khalil Badawy: El Mawso‟a El Falakeya, pubblicato Alam El Sakafa – Amman 1999. - Zaghloul El Naggar: El I‟gaz El Elmy fi El Sunnah El Nabaweya, pubblicato Dar Nahdet Masr – Cairo 2006. - Abbas Mahmoud El Akkad: Haka‟ek El Islam w Abatil Khosumoh, pubblicato Dar Nahdet Masr – Egitto 1998. - Abdullatif Amer: Ahkam El Asra wel Sabaya fi El Horun El Islameya, pubblicato Dar El Ketab El Masry El Lebnany – Cairo. - AbdulMajeed El Zandany: Ketab El Tawheed , pubblicato da Dar El khair – Damasco 1411 Hijri = 1990. - Arafat Kamel El Aishy: Regal w Nesa‟ Aslamu, pubblicato da Dar El Qalam, Kuwait 1398 Hijri = 1978. - Afif AbdulFattah Tabara: Rouh El Din El Islamy, pubblicato da Dar El Elm lel Malayeen – Beirut 1394 Hijri = 1974. - Omar Ebn AbdulAziz: Samaha El Islam, pubblicato da El Zahabeya lel Nashr wel Targama – Egitto 1426 Hijri = 2003. - Farouk Hamada: El Elakat El Islameya El Nasraneya fil „Ahd El Nabawy, pubblicato da Dar El Qalam – Damasco 1426 Hijri = 2005. - Fadel Saleh El Samara‟ey: Nobu‟et Mohamed men El Shak Ila El Iakiin, pubblicato da Dar Ammar – Amman 1428 Hijri = 2008. - El Kortoby, Mohamed Ebn Ahmed Ebn Farah El Ansary: El Tazkera fi Ahwal El Mawta wel Akhera, ricerca di Mohamed AbdulSalam Ibrahim, pubblicato da Dar El Kotob El Elmeya – Beirut. - Mahmoud Hamdy Zakzouk: Haka‟ek Islameya fi Mowagha Hamalat El Tashkik, , pubblicato da El Magles el A‟la Lel Sho‟oun El Islameya – Cairo. - Mahmoud Shaltot: El Islam Akida w Shari‟a ,pubblicato da Dar El Shorouk – Cairo. - Mostafa Soweif: El Mokhadarat wel Mogtama‟, pubblicato da Alam El Ma‟refa 1996. - NasrAllah AbdulRahman Abu Taleb: Tabashir El Angeel wel Tawrah Bel Islam w Rasouloh, pubblicato da Dar El Wafa‟ 2000.

Dodicesimo: Giornali e rivieste - Giornale Al Riyadh: www.alriyadh.com - Giornali El Sharq El Awsat: www.asharqalawsat.com - La rivista Tamadon Islamy. - Il sito Islam Time: www.islamtime.net - Il sito Lewa El Shari‟a: www.shareah.com - Il sito della rivista tedesca: www.magazine-deutschland.de - www.55a.net/firas/arabic - Il sito del notiziario islamico (Naba‟): www.islamicnews.net - Il sito del notiziario russo: http://ar.rian.ru/analytics

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