Voci dal Sud 1 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu VociVoci daldal sudsud ... ai quattro venti

Periodico di attualità, storia e cultura Rassegna stampa dai mass media regionali

Anno V° - n. 3 Marzo 2009 OMAGGIO Euro 1,55

Il compianto attore calabrese Oreste Lionello era oltre che cabarettista ed autore anche un celebre doppiatore. Era da sempre la “voce storica” di oltretutto suo amico personale

vedi pagg. 34 e 35 Voci dal Sud ... ai quattro venti Periodico indipendente di Attualità, Storia e Cultura Rassegna stampa dai mass media regionali Reg. Tribunale di Palmi nr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005 Fromo Editore - Rosarno (RC) casella postale 77 c.da Sella Badia 9 - 89025 ROSARNO tel. 333 6793434 - fax 0966 713165 Indirizzo Internet www.sosed.it e-mail: [email protected] Direttore responsabile ed editoriale Franz Rodi-Morabito Segretaria redazione, Patrizia Rodi-Morabito Comitato redazione Mariasole Dalmonte e Michele Guardo Edizione telematica ______ABBONAMENTI (momentaneamente Omaggio) ordinario euro 15.50 sostenitore euro 26.00 enti/associazioni euro 26.00 Amici Voci dal Sud euro 52.00 Versamento tramite: Conto Bancoposta n.19810555 ABI 07601 CAB 16300 intestato a: Fracesco Rodi-Morabito (RC) PUBBLICITA’ - Tariffe modulo cmq 36 b/neuro 13* modulo cmq 64 b/neuro 26* modulo cmq 128 b/n euro 39* 1/2 pagina interna b/n euro 52* Pagina intera interna euro 100* * A colori + 20% (I prezzi si intendono per ciascuna uscita) Altri moduli o posizioni di rigore (1.a ed ultima pagina, ecc.): da convenire. Le inserzioni appaiono su Internet e su eventuale edizione cartacea

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pag 5 - EDITORIALE: Ormai sembra sia urgente trovare “un” colpevole e non “il” colpevode di un delitto di Franz Rodi Morabito pag 6 - Rosarno: migrantes Passata la tempesta? pag 7 - La regione elargisce somma pro migrantes pag 8 - A Rosarno per gli immigrati iniziata la campagna di vaccinazione profilattica pag 9 - L’Istituto Professionale di Stato per l’agricoltura di Rosarno realizza una serra- laboratorio Come si viaggia in Calabria pag 10 - Autostrada sequestrata, treni dirottati, SS 18 tra Bagnara e Villa a sin- ghiozzo per frane pag 11 - Tre mesi di chiusura per la diretta ferroviaria Rosarno-Eccellente per lavori messa in sicurezza a Mileto pag 12 - Trenitalia opera pesanti tagli alla Calabria pag 13 - Il ponte sullo Stretto, grande opportunità, ma ... L’Italia degli sprechi pag 14 - Si spende e si spande a piene mani per opere mai finite: chi paga? pag 14 - Approfondimento sul carcere di Mileto pag 15 - Rosarno l’Ospedale in via di apertura da 40 anni, la scalinata “Trinità dei Monti”, villa Fazzari, l’Arena pag 16 - Le immagini degli inutili sprechi di Rosarno pag 17 - Usciamo da Rosarno per trovare altri sprechi? pag 17 - Non facciamo che 300 metri e ... pag 18 - Palmi conferisce la Cittadinanza Onoraria al prof. Salvatore Settis pag 19 - La più giovane laureata d’Italia pag 20 - Cinque nuove grosse gru andranno ad arricchire la potenzialità del Porto di Gioia Tauro pag 21 - La sconfitta delle donne pag 22 - Marcegaglia: serve maggiore coraggio ed aiutare subito le imprese con sgravi fiscali pag 23 - Le banche arrancano, cala il livello dei prestiti - Drastica frenata da parte di tutti gli Istituti pag 23 - Nazionalizzare le Banche: cosa comporterebbe in positivo o negativo ? pag 24 - L’ISTAT “fotografa” l’Italia Criosita & brevi pag 25 - La laguna di Venezia restituisce lo scheletro di una donna vampiro pag 25 - Colpito da infarto fulmninante mentre era alla guida di un bus pag 26 - Anche nel mito dell’antichità traspare la violenza umana pag 27 - Varapodio ricorda Mino Reitano che ha cantato per ben due volte nella cittadi- na pag 28 - Il sisma dimenticato! pag 30 - Un rapido consuntivo sul Festival di San Remo

... continua --- > Voci dal Sud 4 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu ...sommario, segue da pagina precedente

pag 31 - Nel panorama “lavorativo” italiano nasce una nuova professione: l’ospite tele- visivo pag 32 - “Annozero”, la trasmissione di Santoro su Rai 2 , ancora nella bufera pag 33 - Il Teatro San Carlo rilanci Napoli pag 34 - E’ morto Oreste Lionello, poliedrico attore calabrese, ritenuto uno dei “Padri del cabaret” pag 35 - L’umanità di un maestro che debuttò a Reggio Sorridiamo ...! pag 36 - Come faremmo senza i ... napoletani? pag 37 - Garanti a modo loro, siamo sicuri che vigilino sulla nostra privacy e non piuttosto sulla loro? Pianeta Giustizia pag 38 - Furti ai parcheggi incustoditi? Paga il parcheggio pag 39 - Tempi duri per i colpevoli? pag 40 - Via libera del Senato alla cancellazione delle Leggi obsolete pag 40 - Leggee sul Testamento Biologico pag 41 - La legge è ancora uguale per tutti? pag 42 - Il rapporto tra la musica e il divino di Leonella Cardarelli Il Mondo di Vignettopoli pag 44 - driiiinnnn, il telefono “la tua angoscia” pag 46 - Edizioni Damiano Shopping pag 47 - Le Edizioni Damiano anche su Second Life pag 48 - La vetrina Voci dal Sud 5 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu

Ormai sembra sia urgente trovare “un” colpevole e non “il” colpevode di un delitto

Franz Rodi-Morabito La notizia diffusa dai mass media è sconvolgente: i due rumeni arrestati perchè accusati di stupro alla ragazazzina del parco della Caffarella a Roma e sbattuti in prima pagina quale “i mostri” pare

Editoriale siano innocenti! Ed allora l’opinione pubblica si è chiesto e si chiede con apprensione quale giorno qualcuno bussa alla nostra porta e veniamo arrestati per un delitto di cui siamo completamente estranei. Come è potuto succedere? come hanno fatto a fallire così platealmente i sofisticatissimi strumenti e gli “scienziati in divisa” che li utilizzano? La rispsosta a denti stretti del Ris è stata: “La politica ci ha messo fretta e siamo forse caduti in errore”. E no! questo non ci piace assolutamente! come può la politica interferire con le indagini di un corpo tanto specializzato di polizia fino a renderli responsabili di un errore tanto grave? Ci rendiamo conto che una volta sbattuto un uomo in prima pagina come “il mostro” non potrà mai più riappropriarsi della sua sicura verginità? chi crederà mai che non è stato lui?, rimarrà ampio margine di dubbio tanto più che, trattandosi di un rumeno, etnia oggi nell’occhio del ciclone, la maggior parte della popolazione crederà che l’errore sia non l’averlo indiato come responsabile, bensì di averlo ritenuto inno- cente. E se la folla lo avesse linciato come sava per succedere in altri casi simili? e se domani uscito libero ed assolto dall’inchiesta nel vivere la normale vita quotidiano qualcuno lo ritenesse ancora colpevole e lo aggredisse? di chi la colpa in quel caso? Certo gli faremo un bel funerale di Stato con tanti bei discorsi, ma lui sarà stato ucciso non dalla folla o da un folle, bensì dall’errore iniziale di propagandare il suo arresto e mostrarne il viso prima ancora che le èprove fossero certe ed inoppugnabili. Non dimentichiamo poi che altri rumeni vivono onestamente e lavorano e sono ritenute a “rischio rap- presaglia” come avvenne all’interprete del ragazzo che uccise la donna a Roma. L’interprete, una donna rumena che vive ormai estabilmente a Roma e che lavora collaborando quale interprete con il Tribunale è stata aggredita e selvaggiamente percossa. Oggi la donna ha paura di uscire, ha paura di continuare il suo onesto (ed utile) lavoro e questo terrore è fatto proprio anche dalla figlia. Ed allora non sarebbe il caso che si fosse più seri e ponderati? che prima di mostrare il volto di un uomo incolpato di un così ture reato, si fosse sicuri di quanto si afferma? E poi ... la Giustizia italiana prevede che si rimanga “presunti colpevoli” fino alla condanna definitiva che avviene SOLO dopo avere esperito i tre gradi di giudizio (primo grado, appello, Corte di Cassazione) per cui fino a quel momento “il mostro” è solamente un cittadino sospettato di essere un mostro, per cui ha diritto alla sua privacy. Mostrarlo a viso scoperto nei telegiornali e nelle foto sui giornali della carta stampata non è una violazio- ne della privacy? Si sono fatte tante Leggi assurde ed eccessive per il rispetto dei colpevoli, come mai non si è operato in difesa di questi “presunti”? non vorremmo fosse ritenuto di una razza inferiore perchè rumeno, sarebbe veramente triste e disonorevole per l’Italia. Voci dal Sud 6 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Rosarno: migrantes Passata la tempesta? “Tanto rumore per nulla” avrebbe detto qualcuno, e si sarebbe potuto aggiungere “Tutto cambi perchè nulla cambi”!

Franz Rodi Morabito

Una tempesta in un bicchiere d’acqua quella scatenata dal quotidiano La Repubblica che altro non ha fatto che buttare fango sulla cittadinanza rosarnese diffondendo notizie raccolte molto superficialmente (e rivelatesi estremamente inesatte) che, addirittura ad un olfatto anche non eccessivamente fine, “olezzano di bieca demagogia” . Oltre che buttare discredito sull’intera Rosarno e la sua “Piana” in tutta Italia, ha dato solamente il “la” per far saltare immediatamente “personaggi” ed Istituzioni regionali sul palco, sotto i riflettori accesi da Repubblica ed esibirsi nei loro show per poi sparire, more solito, nel mulla (ma questa volta, forse, con un occhio alle prossime Elezioni Europee). Immediatamente la Regione Calabria ha indetto una conferenza stampa presso il Comune di Rosarno per annunciare che da subito si sarebbe attivata la Protezione Civile per erigere una tendopoli che ospi- tasse questi extracomunitari, quasi tutti di colore. Hanno individuato nella zona del Consorzio Andustriale (Asi) l’area per eriggere l’insediamento, di- menticando però che nessuno può disporre alcunche in casa d’altri, e l’Asi ha risposto picche esprimendo il suo diniego alla concessione dell’area. Immediatamente (si fa per dire!) viene individata una nuova sistemazione logistica in località “Spartimento” ove sorge una distilleria mai entrata in funzione e che all’epoca era proprietà dell’ Ente Sila, ma oggi non si sa bene di chi sia. A parte che l’area scelta è a soli 50 metri dall’inceneritore di cui sta partendo il raddoppio, a parte che l’intera area interessata è ricoperta degli impianti della raffineria (si faranno dormire gli extracomunitari nelle cisterne o aggrappati alle tubature come i pipistrelli?), a parte che la “palazzina uffici” è oggi ridotta al solo scheletro murario privo di infissi e servizi igienici sanitari ed a questo aggiungasi che si tratta di poche decine di metri quadrati coperti (prego notare l’eufemismo!) che dovebbero ospitare un numero impreci- sato, ma senza meno imponente di persone (si parla di 600, 1000, o addirittura 3000 persone). A parte tutto questo, qualcuno ha chiesto ai legittimi proprietari (sempre che si riesca ancora a stabilire chi siano) se sono disponibili ad ospitare l’insediamento? A questo punto la Regione Calabria che era partita lancia in resta quasi a voler risolvere nel volger di una notte il gravissimo problema ha pensato salomonicamente di lavarsene le mani, sostituendo la propria opera risolutiva con l’erogazione di 50.000 euro che per giunta sono ancora incagliati nelle secche della burocrazia e non si sa se mai riuscirannno a riprendere la navigazione verso il Comune di Rosarno (com- missariato e gestito da ben tre Commissari Prefettizi) che è il “capofila” in questa opera di riordino del sistema. Ed allora tutto fermo? NO, tutto si muove (quasi) come prima della tempesta. Medici senza frontiere continuano a visitare e curare, come prima, gli extracomunitari; le due parrochhie continuano , come prima, ad elargire pasti caldi, materassi, coperte e quant’altro; le organizzazioni “Omnia” assieme ad altre organizzazioni affiancati da alcuni partiti politici locali, come prima, continuano ad assiste- re i migrantes; l’ “Osservatorio per i migranti”, di cui è responsabile il rosarnese Giuseppe Pugliese, continua, come prima, la sua instancabile opera; una miriade di privati cittadini continuano , come prima, con in testa la solerte signora Norina Ventre, ad assistere e rifocillare gli immigrati. Il Comune di Rosarno forse è l’unico che ha cambiato qualcosa dal momento che ha fatto ripulire le aree “Rognetta” e “Ex Cartiera” facendo istallare servizi igienici chimici. Ma lo sta facendo attingendo alle asfittiche casse comunali dal momento che, come detto, i 50.000 euro sono, per ora solo stati disposti, quindi sulla carta, e niente è più incerto, lo sappiamo benissimo, che la ... “certezza di incassare dalla Regione Calabria”! Voci dal Sud 7 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu La regione elargisce somma pro migrantes Il maltempo ha peggiorato la situazione Interventi di bonifica per sistemare i migrantes nell’ex cartiera I commissari Fusaro, Bagnato e Campolo dovranno gestire i 50.000 di euro stanziati dalla Regione

Giuseppe Lacquaniti (Gazzetta del Sud)

Rosarno - Peggiorano le condizioni dei migrantes rio Fusaro), che hanno immediatamente messo in a causa del maltempo. moto la macchina degli interventi, affidata all’arch. Sospesa la raccolta degli agrumi nelle campagne Giovanni Mastruzzo, responsabile Prociv comuna- inondate dall’acqua, gli extracomunitari che affolla- le. no i dormitori-ghetto dell’ex fabbrica Rognetta a Come primo atto, si è provveduto, nonostante il Rosarno (circa 200), dell’ex cartiera Modul System tempo inclemente, a portare quasi a compimento la di contrada Focolì a San Ferdinando (circa 600) e bonifica dell’ex Rognetta, facendo intervenire una le diroccate case coloniche di località Collina a ditta specializzata nel settore, che ha rimosso ton- Rizziconi (circa 300), a cui vanno aggiunti oltre un nellate di rifiuti accatastati all’esterno dell’immobile migliaio sparsi per le campagne, devono fare i conti semidistrutto, eliminando così un pericoloso foco- con il tempo inclemente che rende ancor più laio epidemico. problematica la loro permanenza. Nel contempo si stanno attivando le procedure Nel frattempo la Regione ha lasciato volentieri la per l’acquisto ed installazione di prefabbricati mobi- patata bollente nelle mani dei comuni. li, da collocare negli spazi esterni dell’ex Rognetta e Dopo aver promesso, tramite l’intervento della dell’ex cartiera, nonché per la realizzazione di una Protezione civile, la realizzazione di ben 3 tendopoli copertura a protezione della zona da adibire a cuci- (“nel volgere di 48 ore, appena saranno individuate na. le aree”, aveva sentenziato Eugenio Ripepe, respon- È prevista inoltre la sistemazione di container igie- sabile regionale) per sistemare dignitosamente mi- nici con wc, lavabi e docce. gliaia di disperati, abbandonati al proprio destino, il Altri bagni chimici, in aggiunta a quelli già in uso, presidente Loiero ha ritenuto più realistico assegna- per l’ex cartiera di San Ferdinando. re un contributo di 50.000 euro alle amministrazioni A beneficio degli extracomunitari della località Col- comunali perché provvedano a portare a compimento lina di Rizziconi saranno sistemati dei serbatoi per interventi di bonifica, sistemazione e miglioramento l’acqua potabile, riforniti quotidianamente con delle condizioni igieniche nelle 3 aree dove maggio- autobotte. re è la concentrazione di immigrati. Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, sta per es- Si è così ritornati sulla prima proposta avanzata sere avviata la campagna di profilassi curata dal- dai Comuni già nell’ottobre 2008, ma scartata dai l’Azienda sanitaria provinciale. vertici regionali, nel convincimento, rivelatosi poi er- Mentre continua senza sosta l’attività dei Medici rato, di poter intervenire alla grande, con uno senza Frontiere, che provvedono sul posto ad effet- spettacolare intervento della Protezione civile. tuare visite mediche e a far fronte all’emergenza igie- Un atteggiamento presuntuoso, va detto con ram- nico-sanitaria. marico, che ha comportato un’ingiustificata perdita Meritevole di encomio l’attività infaticabile svolta di tempo. dall’ “Osservatorio per i migranti”, di cui è re- A gestire i 50.000 euro della Regione, per la veri- sponsabile il rosarnese Giuseppe Pugliese. tà promessi, ma non ancora trasferiti nella disponi- bilità della cassa municipale, toccherà ai Commissa- ri straordinari del comune capofila, Rosarno (Domenico Bagnato, Francesco Campolo e Rosa- Voci dal Sud 8 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu A Rosarno per gli immigrati iniziata la campagna di vaccinazione profilattica lo staff sanitario dell’Asp impegnato per otto settimane Carmen Lacquaniti (Gazzetta del Sud ) Rosarno - È’ iniziata la campagna di vacci- tà oggettive in cui si trovano a lavorare – ser- nazione profilattica a beneficio degli immigrati vono per prevenire alcune malattie infetti- presenti nel comprensorio di Rosarno. ve che possono essere contratte in situazio- Le operazioni, attivate su sollecitazione del ni di promiscuità e di grave carenza igieni- presidente della Regione Loiero, hanno preso ca”. l’avvio presso l’ex cartiera (dove si trovano concentrati circa 600 extracomunitari di origine africana), ad opera del Dipartimento prevenzio- ne dell’Asp 5 diretto dal dott. Antonino Amendolia. Ad effettuare le vaccina- zioni l’equipe medica com- posta dai dott. Anita Arcuri, Arcangelo Padovano, Anna Maria Vetromile e Lorenzo De Masi, coadiuvati dagli in- fermieri professionali Rosa Maria Iannino, Elisabetta Prochilo, Ottavio Un intervento sanitario che ha un’azione mol- Caruso e Teresa Cipri. to positiva sulla popolazione di migranti, ma Il supporto anche un effetto ri- logistico-ammini- Intanto Rai 3/Regione nel flesso nei confronti strativo viene garan- della popolazione lo- tito da Gaetano TG di lunedì 9 marzo (ore cale, poiché serve a Strangio e Vincenzo prevenire l’insorgen- Cusato, mentre a 14) segnala che la za di possibili foco- fare da interpreti situazione è rimasta lai infettivi. sono le mediatrici Lo staff sanitario culturali dell’asso- immutata per la logistica effettuerà il ciclo di ciazione di degli extracomunitari, a vaccinazioni per un volontariato periodo di 8 settima- “Omnia”, Dispina parte le vaccinazioni ne, con turni di 5 Ivasenco e Hasna giorni settimanali, Bouhou. dalle ore 8.30 alle 19.30 giornaliere. In rappresentanza del Comune di Rosarno, Per rendere più agevole il loro compito, gli l’arch. Giovanni Mastruzzo, dirigente della ri- operatori chiedono attrezzature sanitarie miglio- partizione protezione civile. ri rispetto a quelle messe a disposizione, non- “Le vaccinazioni profilattiche – hanno ché l’installazione di una torre di illuminazione spiegato gli operatori sanitari, che stanno svol- per eseguire le vaccinazioni dopo il tramonto, gendo il loro compito con dedizione ed considerato che molti migranti rientrano dopo encomiabile professionalità, pur nelle difficol- le 16.30 dal lavoro. Voci dal Sud 9 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu L’Istituto Professionale di Stato per l’agricoltura di Rosarno realizza una serra-laboratorio La prima del genere all’interno di un istituto scolastico

Giuseppe Lacquaniti (Gazzetta del Sud)

Rosarno - E’ stata inaugurata, nel corso di una solenne cerimonia, la prima serra-laboratorio rea- lizzata all’interno di un istituto scolastico della no- stra provincia. La struttura è stata costruita su terreno di pro- prietà dell’Amministrazione provinciale, compreso nel Parco archeologico, quale “dependance” alta- mente tecnologica dell’Istituto professionale di Stato per l’Agricoltura. Una scuola nata 40 anni fa grazie all’opera meri- toria dell’indimenticabile direttore prof. Francesco Nucera e ora aggregata all’Istituto d’istruzione su- periore, assieme al Liceo scientifico “Raffaele Piria” e all’Istituto tecnico commerciale di Laureana di Borrello. La serra è concepita secondo moderni standard si stava tecnologici per consentire l’impianto di colture al- depauperando ternative, nel contesto di una metodologia didattica ed era ormai finalizzata a creare nuove opportunità occupazionali avviato verso la in un campo, quale quello agricolo, contrassegnato chiusura definiti- in questi ultimi decenni da una crisi devastante. va. Manifesta tutta la sua soddisfazione per la realiz- «Ora invece, zazione di un progetto in cantiere da ben 7 anni la grazie ai preside Mariarosaria Russo, felice che «finalmente finanziamenti si stia attuando un sogno, non solo per la scuola dell’Ammini- ma per tutta la città di Rosarno». strazione pro- Notevoli sono stati gli ostacoli incontrati nel corso vinciale – sot- degli anni, dovuti soprattutto al fatto che l’impianto tolinea la presi- è ubicato all’interno della zona archeologica per ec- de Russo – è cellenza di Rosarno, sottoposta a vincoli di legge che stato ristruttu- sembravano insuperabili. rato e Se il progetto è andato a buon fine, lo si deve alla riammodernato tenacia della preside Russo e alla disponibilità della e con la crea- dott.ssa Maria Teresa Iannelli, responsabile dell’area zione della ser- di Medma per conto della Soprintendenza ai Beni ra abbiamo archeologici della Calabria. dato la possibilità agli allievi di perfezionare la La serra, interamente automatizzata, è stata pro- loro preparazione con attività pratiche di alta gettata dall’ing. Vincenzo Corsaro, docente di ma- valenza formativa. tematica e fisica dello Scientifico, ed è compresa in Non ci fermiamo però qui. un piano di lavoro in rete con l’istituto tecnico indu- Stiamo completando, nell’ambito dei progetti striale “A. Panella” di Reggio Calabria, di cui è pre- Pon, un laboratorio per la produzione delle mar- side il prof. Giuseppe Marciano, che è stato presen- mellate, un’iniziativa che ci permette di puntare te alla cerimonia assieme al prefetto Domenico Ba- sulla valorizzazione delle tipicità locali, oltre a gnato, capo della terna commissariale, al sindaco di costituire un input fortemente significativo per i Laureana Domenico Ceravolo e al sindaco di nostri giovani che, usciti dalla scuola, ambisco- Rizziconi Michele Bello, che è anche il responsabile no a immettersi immediatamente nel mercato del dell’Istituto agrario, unitamente al prof. Rocco lavoro». Varone. Quello Agrario era un istituto che progressivamente Voci dal Sud 10 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Autostrada sequestrata, treni dirottati, SS 18 tra Bagnara e Villa a singhiozzo per frane Incolumità pubblica a rischio: clamorosa decisione della procura bruzia. Il transito consentito solo sulla corsia nord in doppio senso di circolazione Sequestrati 7 km di autostrada e 5 gallerie Chiusa al traffico per tre mesi la ferrovia da Rosarno a Vibo Pizzo - La SS 18 a singhiozzo fra Bagnara e Villa San Giovanni Arcangelo Badolati (Gazzetta del Sud)

Cosenza - Cinque gallerie ad alto rischio, un viadotto reso traballante da una profonda crepa e la terra delle colline minacciosa come uno spirito maligno sugli automobilisti in tran- sito: la situazione della Salerno-Reggio Calabria è tutt’altro che confortante. Come si viaggia in Calabria? in viaggia si Come Anzi, è talmente compromessa d’aver in- dotto il procuratore capo di Cosenza, Dario Granieri, l’aggiunto Domenico Airoma e il pm Antonio Tridico a chiedere e ottenere dal gip, Carmela Ruberto, il sequestro preventivo di sette chilometri d’au- tostrada compresi tra gli svincoli di Rogliano e Altilia. La corsia interessata dal blocco forzato è quella sud. La stessa teatro, la sera di domenica 25 gennaio, della tragedia costata la vita a due automobilisti catanzaresi. Il tratto oggetto del provvedimento giudiziario è stato affidato «in custodia» all’Anas che potrà così disporre tutti gli interventi necessari a garantire, per il prossimo futuro, l’incolumità pubblica. Gli investigatori hanno chiesto i verbali di collaudo, la Le gallerie dovranno pertanto essere messe in sicurezza, documentazione relativa alla manutenzione della barriera così come le barriere metalliche e di cemento poste a prote- protettiva e del muro di contenimento e ogni atto compiuto zione delle aree di transito. negli ultimi anni in riferimento al tratto “maledetto”. A indurre i magistrati a procedere in tempi rapidissimi è Tutto il materiale cartaceo reperito negli uffici dell’Anas stata la prima relazione fornita dai tre consulenti nominati è confluito nel fascicolo d’inchiesta e verrà esaminato at- all’indomani della frana assassina che travolse Nicolino tentamente nelle prossime ore. Pariano e Danilo Orlando e un dettagliato rapporto infor- Il passo d’indagine tenuto dai magistrati inquirenti ap- mativo inviato al Palazzo di Giustizia dalla Polizia stradale. pare dunque speditissimo, come è giusto che sia in casi del Prima di assistere a nuove (prevedibili) tragedie, il pro- genere. curatore Granieri ha deciso dunque di intervenire con riso- In meno di una settimana, il procuratore Granieri ha più lutezza per porre fine ad una situazione di rischio obiettivo volte sentito i consulenti e presieduto dei vertici operativi che è stata per troppo tempo, forse, colpevolmente sotto- con gli altri due colleghi che si occupano della vicenda. valutata. La sensazione è che, pur cercando di non compromette- La tragedia del mese scorso è servita almeno a questo: re totalmente la funzionalità del sistema viario calabrese, la sull’A3 si è concentrata l’attenzione delle autorità dello Procura intenda rimuovere qualsiasi anomalia strutturale Stato. che possa mettere in pericolo l’incolumità di centinaia di Rimarrà comunque aperta la corsia Nord che garantirà ai persone che attraversano giornalmente l’A3. veicoli il transito in doppio senso di circolazione. Dell’iniziativa assunta ieri in accordo con il gip Ruberto, Nei giorni scorsi Gazzetta del Sud aveva posto in rilievo il capo della magistratura inquirente locale ha peraltro im- la pericolosità di alcune gallerie, anticipando che la magi- mediatamente informato il prefetto di Cosenza, Melchiorre stratura ne stava valutando il grado. Fallica, che dal canto suo, in occasione dell’emergenza Si tratta delle gallerie “San Pietro”, “Garcito”, “Farduna”, maltempo, aveva allestito una efficiente unità di crisi. “Piano Corsopato” e “Barzellette”. Ed a proposito di danni e maltempo, il sottosegretario L’Anas dovrà ora verificarne la tenuta delle volte anche Gianni Letta, ha incontato a Palazzo Madama i Senatori alla luce di possibili infiltrazioni d’acqua piovana. calabresi per fare il punto sulla situazione dopo l’approva- Ma non è finita. Ieri mattina, gli agenti della Polstrada di zione dell’ordine del giorno presentato dai parlamentari Lamezia e Catanzaro, coordinati dal dirigente generale Vin- Antonio Gentile e Francesco Bevilacqua. cenzo Ortolano, hanno compiuto un blitz nella sede L’Anas, intanto, ha comunicato che, per lavori di cosentina dell’azienda che gestisce l’autostrada Salerno- ammodernamento, sabato prossimo dalle ore 6.00 alle ore Reggio Calabria. 17,00 sarà chiuso al traffico il tratto dell’autostrada A3 I poliziotti sono entrati in azione in forza d’un Decreto Salerno-Reggio Calabria compreso tra gli svincoli di Gioia con cui i pm Granieri, Airoma e Tridico hanno ordinato Tauro e Sant’Elia. Il traffico sarà perciò deviato sulla strada l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi afferenti il seg- statale 18. Quando si dice che piove sul bagnato... mento di transito su cui s’è verificata la frana del 25 genna- io. Voci dal Sud 11 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu ... se Sparta piange ...! Tre mesi di chiusura per la diretta ferroviaria Rosarno-Eccellente per lavori messa in sicurezza a Mileto Iniziati il 25 febbraio i lavori - Naccari Assessore Regionale ai Trasporti, invita le Trenitalia a dirottare il traffico merci sulla linea jonica Il Quotidiano REGGIO CALABRIA – Iniziati il 25 febbraio i lavori di consolida- mento del tratto di linea ferroviaria calabra investito, lo scorso dicem- bre, da un consistente movimento franoso che ha costretto prima ad interrompere la circolazione e poi a farla proseguire, per oltre due mesi, su un solo binario e con una ridu- zione della velocità a 10 km/h. Per risolvere definitivamente il

Come si viaggia in Calabria? in viaggia si Come problema, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) lavorerà al consoli- damento della sede ferroviaria lun- go un tratto di circa 200 metri. Gli interventi saranno effettuati durante l’in- tero arco delle 24 ore così da rispettare i previsti tempi di riconsegna e contenere al minimo i di- sagi. Un investimento di 21 milioni di euro, tre mesi di lavoro, circolazione ferroviaria modificata e interrotta tra Vibo Pizzo e Mileto, con alcuni tre- ni deviati lungo la linea a binario unico Eccel- lente-Rosarno (via Tropea) e altri attestati a Lamezia Terme. Generale dei Trasporti e della Logistica del 2001. Nei giorni scorsi, RFI ha n.d.r. : Intanto, e per tre mesi, solamente qualche anche effettuato una serie Inoltre Naccari Carlizzi ha di interventi di adeguamen- Intercity giunge a Reggio Calabria utilizzando la or- chiesto a Trenitalia garan- to strutturale della linea a mai obsoleta linea di Tropea. zie affinchè la linea interes- binario unico Eccellente – Il resto dei treni (compresi tutti gli Eurostars) si sata dai lavori sia riattivata, Rosarno via Tropea sulla fermano (e ripartono) da Lametia Terme ove i viag- magari anche parzialmente, in un periodo inferiore ai tre quale, durante i lavori, ver- giatori di Reggio e della provincia, nonchè quelli della rà deviata una parte dell’of- mesi previsti, per consen- ferta ordinaria. fascia jonica che gravitava sulla stazione di Rosarno tire di attenuare il più pos- Gli interventi hanno per- sono costretti a recarsi in quella stazione per iniziare sibile i disagi cui andranno messo di elevare la capaci- il viaggio verso il centro-nord Italia utilizzando i nor- incontro i passeggeri ed in tà della linea a settanta tre- mali treni regionali che, se in ritardo non trovano più particolare i pendolari. Secondo quanto di ni al giorno, compresi i mer- la coincidenza con gli Eurostars. ci. disposto da Rfi e Trenitalia Attualmente però il flus- Nerssun servizio alternativo su gomma è stato continueranno a circolare i so totale di treni lungo en- istaurato. treni notturni (Espressi ed trambe le tratte (via Tropea Intercity Notte) da e per e via Mileto) della rete ferroviaria è di circa 140 convogli al Reggio Calabria e Sicilia e gli Intercity Roma–Sicilia e giorno. viceversa. Da qui la necessità di modificare e ridurre tem- Confermata anche la partenza e l’arrivo a Reggio Calabria poraneamente l’attuale offerta di treni nazionali e regionali. degli Intercity 530/507 e 522/589 (la domenica 1573) da e In proposito l’Assessore regionale ai trasporti, Demetrio per Roma Termini. Naccari, ha chiesto a Trenitalia di utilizzare la tratta jonica Gli altri treni IC e gli Eurosatr avranno origine e destina- per le merci, in modo da far circolare più treni passeggeri zione nella stazione di Lamezia Terme. Il maggior tempo di via Tropea. percorrenza causato dalla deviazione via Tropea farà variare «Considerato che il totale dei treni passeggeri circo- gli orari solo a sud di Lamezia, anticipando l’ora di parten- lanti in un giorno feriale medio sulla via Mileto – è scritto za dei treni diretti a nord e posticipando l’ora di arrivo dei in una nota – è pari alla potenzialità della linea via Tropea treni verso il sud. nonostante questa allunghi la Calabrià, ciò consente di Per i treni regionali l’offerta sarà rimodulata tenendo con- far viaggiare tutti i passeggeri a bordo dello stesso tre- to della capacità complessiva della linea via Tropea e dei no». maggiori tempi di percorrenza, garantendo comunque i col- L’assessore Naccarii ha insistito anche sull’inserimento legamenti tra Reggio e Lamezia in tutte le fasce orarie. del maggior numero possibile di treni passeggeri sulla li- nea, tenendo conto della potenzialità indicata nel Piano Voci dal Sud 12 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Trenitalia opera pesanti tagli alla Calabria L’amministratore delegato Mauro Moretti parla anzitutto della chiusura degli scali merci di Lamezia e Cosenza Teresa Munari (Gazzetta del Sud)

Roma - Nel rispondere alla polemica aperta da utilizzati, invece predisponendo l’elenco degli im- Alitalia sul ruolo ambiguo che svolgerebbe Fs nel ser- pianti attivi da inserire nel prontuario internaziona- vizio pubblico, reagendo così alle scelte dei viaggiato- le degli scali disponibili ed utilizzabili dalle imprese ri che per spostarsi da Roma a Milano stanno prefe- ferroviarie europee, ha cassato, senza preavviso e rendo la “Freccia rossa” agli aerei, una nota ufficiale senza mediazioni, sia Lamezia che Cosenza. di Trenitalia ha precisato che «ogni riferimento a Salvo poi rispondere alle proteste locali con que- sovvenzioni improprie da parte dello Stato è del ste parole: «...la presenza in un settore e l’impie- tutto incongruo e strumentale perchè i corrispettivi go di risorse umane e materiali sono in funzio- pubblici sono relativi ai servizi universali ne diretta del volume di business presente. contrattualizzati dai quali è esclusa l’Alta Veloci- In condizioni di contrazione della domanda, tà». e quindi del relativo giro di affari, non è eco- Dunque ad Fs basta cambiare interlocutore, per am- nomicamente corretto sovradimensionare i re- mettere ciò che da mesi gli amministratori calabresi lativi asset, questo perché le risorse pubbliche lamentano e cioè che il gruppo ferroviario drena ri- a disposizione devono essere valorizzate al me- sorse pubbliche che poi non ottimizza nei territori e glio, evitando gli sprechi degli anni passati per i servizi cui sono destinati. laddove non esista una evidente prospettiva di Basti pensare alla polemica ancora aperta per la ritorno economico». chiusura degli scali merci a Lamezia Terme e Nella risposta ai parlamentari che non si sono Cosenza, ma anche ai disservizi che Rfi e Trenitalia risparmiati nel presentare atti ispettivi si leggeva hanno creato con l’interruzione di tre mesi sulla linea ancora: «Vale tuttavia la pena di ricordare che tirrenica tra Vibo, Pizzo e Mileto (n.d.r.: sulla li- lungo la rete italiana operano altre 14 società nea diretta Tirrenica tagliando fuori completa- private in grado di offrire un servizio ferrovia- mente la provincia di Reggio Calabria) che com- rio analogo a quello svolto da Trenitalia», e la porterà ritardi e soppressioni dei convogli dedicati sia provocazione di Moretti stava nella sfida a trovare ai passeggeri che alle merci. «una sola di questa compagnie disponibile a E di fronte alla durissima reazione degli enti locali, servire i due scali calabresi alle stesse condi- Regione in testa, di Confindustria, e dei sindacati che zioni di traffico», senza ovviamente cedere parte si trovano a subire, viste le condizioni in cui versa l’A3, dei 50 milioni di Euro che lo Stato dà invece ad Fs un vero e proprio isolamento di tutta la regione, l’AD per tutto il settore meridionale. di Trenitalia Mauro Moretti ha risposto affidando Su questo il Capo Azienda tace né è circolata la alla stampa nazionale il suo progetto economico per notizia che, magari per coerenza, vorrebbe rinun- Fs: separare la contabilità dei servizi in attivo come ciare al contratto di servizio con il quale lo Stato l’Alta velocità, da quelli “universali” a lunga ingaggia Fs proprio per sostenere il trasporto mer- percorrenza che sono in perdita e che essendo dello ci nel Sud e nelle isole, servizio per il quale se nel Stato, esulano dal suo nuovo piano aziendale studiato 2008 ha già incassato 50 milioni di euro, altrettanti per aprirsi a collaborazioni proficue con partner an- potrebbe incassarne nel 2009 pur con Lamezia e che stranieri. Cosenza chiusi e la tratta del sud Tirreno a scorri- Nessun cenno invece ai 50 milioni di euro che pure mento veloce interdetta per tre mesi, se basteran- lo Stato ha erogato nel 2008 per i servizi merci che no a ripristinare la linea. Trenitalia Cargo avrebbe dovuto svolgere al sud e Un’ultima osservazione: a frana accertata i la- le isole. vori in corso nella galleria Francica obbligano i tre- Una cifra enorme stando ai dati sul traffico divul- ni da Eccellente a Rosarno via Tropea ad un per- gati da Fs per giustificare la chiusura dei due scali corso con binario unico. calabresi. Un danno enorme per gli scambi commerciali, «Nel 2008 Lamezia – si legge nella nota Fs – ha per l’economia turistica, e qualcuno sussurra che movimentato solo 2.438 carri nel segmento treni si poteva evitare se solo Rfi avesse fatto una pre- completi e meno di 400 nel diffuso, mentre Cosenza ventiva ed accorta manutenzione. Sarà vero? è su cifre inferiori alla metà: nemmeno 120 treni l’anno». Ma Trenitalia Cargo non ha restituito gli euro non Voci dal Sud 13 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Il ponte sullo Stretto, grande opportunità, ma ... Mariasole Dalmonte

Il ponte sullo Stretto di Messina è fra le priorità di que- sto governo (lo è stato anche nella precedente legislatura dell’on. Berlusconi). Indubbiamente l’opera è utile, bella, conferisce “attra- zione al già splendido panorama dello Stretto di Messina che visto dalla costa calabrese appare più come un estua- rio, un delta di un fiume che un braccio di mare che, oltretutto fa da dividente fra il Mare Tirreno ed il Mar Jonio, estremamente diversi fra loro tanto da avere diver- se salnità e diversi gradi di temperature il chè determina delle forti correnti. Sull’eventualitò di costruire questo ponte se ne parla sin dai tempi più remoti e da sempre esistono i fautori della realizzazione del progetto ed i contrari. Figuriamoci che il primo a pensarci fu addirittura Annibbale che avrebbe voluto realizzarne uno poggiato su barche per fare passare il suo esercito ed i suoi elefanti. - Il traffico ferroviario sulla dorsale tirrenica è estrema- Ma ... le sua buona intenzione fu spazzata via dalla furia mente malandato e sacrificato sia per quanto concerne i proprio delle correnti che disperse le strutture di natanti. convogli a lunga tratta che per quelli locali. Noi personalmente crediamo che sia un’opera intelligen- Consideriamo la situazione ferroviaria attuale sotto la te ed interessante che porterebbe valore aggiunto all’inte- veste di “emergenza” che vede praticamente finire l’Italia ra economia della Calabria e della Sicilia. ferroviaria a Lametia Terme ed i passeggeri per le province Tuttavia ... nell’elenco delle priorità non ci sembra esse- di Vibo Valentia e Reggio Calabria che hanno ambedue un re ai primissimi posti: vastissimo e popoloso hinterland, nonchè tutto il traffico - L’autopstrada A 3 Salrno Reggio calabria, le tre Auto- della parte jonica che normalmente gravitava su Rosarno. strade siciliane (Messina - Catania e Catania - Palermo Consideriamo che la mulattiera attualmente ingiuriata nonchè la Messina - Palermo versano in condizioni Autostrada giunta al punto di impercorribilità come disaggio miserrime sia come strutture che come manto stradale; momentaneo (si parla, se va bene, 4 anni ancora). - La strada statale SS 18 in Calabria è stata fatta dai Borboni A tal proposito non si capisce perchè ci si ostini a non ed asfaltata da Mussolini, senza però modificarne sostan- volere utilizzare il porto di Gioia Tauro come “capolinea” zialmente i tracciati per cui si inerpica su e giù per i monti dei traghetti per la Sicilia e, forse, si potrebbe fare attraccare della Sila, quasi “guadando” fiumi e ... girando intorno ad anche il traffico marittimo regolare da e per Malta che at- ogni masso che si è parato sul tracciato. tualmente parte ed arriva a Reggio, per cui un ingente quan- - La più recente SS 19 che in lòuogo di passare su per i tità di TIR debbono raggiungere Reggio su un tracciato monti costeggia il mare Tirreno pur essendo in buona parte stradale di assoluta impercorribilità. ammodernata lamenta moltissime mancanze che spesso la Guadiamo invece “la normalità” dei trasporti in cui la interrompono ed anche per periodi consistenti. situazione dei convogli è pessima, le strade sono un per- A proposi di questa arteria ci si chiede perchè non la si è corso di guerra, gli ospedali sono al tracollo con strutture ammodernata con relativamente contenuti lavori, eleggen- da quinto mondo, la disoccupazione impera, la sicurezza dola al rando di Autostrada, in luogo di fare la terza corsia pubblica è molto precaria e via di seguito. per la A3 che è costata una tombola di soldi ed ha creato (e Ed allora? a noi pare che sia il caso di buttare giù una continuerà a creare per anni) una serie indicibile di incon- graduatoria delle priorità in cui il Ponte sullo Stretto sia venienti. presente, ma solo dopo aver erogato fondi per risolvere Da consiedare poi che la A 3, per volere di qualche poli- questi problemi che sono esistenziali per l’intera regione. tico pro-tempore, è stata fatta passare per una grande parte Impieghiamo quindi prioritariamente dette somme a sa- del percorso a quote altissime (praticamente da Falerna, nare questi mali, a sistemare “il normale” che poi tanto nor- Cosenza, Castrovillari, Polla si è in alta montagna con neve male non è proprio se considerato messo nel contesto di e gelo) per cui oltre che avere avuto bisogno di opere una nazione civile e gente civile, e solo dopo pensiamo al mastodontiche quali i viadotti altissimi che sono costati superfluo. enormemente e che costano tantissimo per la manutenzio- Il Ponte sarà bello, sarà utile ma non è impellente! ne, è malamente gradita dal traffico commerciale su gomma proprio a causa delle salite molto consistenti e delle avver- sità atmosferiche invernali. Voci dal Sud 14 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Alcuni casi solo a titolo di esempio Si spende e si spande a piene mani per opere mai finite: chi paga? Perchè nel settore pubblico nessuno è responsabile dei propri errori e deve pagare di tasca propria? Michele Guardò

Un vecchio adagio popolare recita “Chi rompe paga ed i cocci sono suoi”. Questo avviene in tutti i campi della vita, chi sbaglia deve pagare in proprio per gli errori commessi per cui è tenuto a risarcire il danno derivante dal proprio erroneo agire. Ma ... non sempre è così, dal momento che in un solo caso nessuno risponde per l’errore commesso che

L’Italia degli sprechi L’Italia ha provocato danni molto rilevanti alle tasche dei contribuenti italiani: Questi “qualcuno” sono i politici che hanno “licenza di errare” impunemento e nessuno chiederà loro si risarcire i miliardi di (vecchie) lire che per una errata o cervellotica decisione, magari utile a gruppi da cui poi ne avranno avuto, o sperato di avere un ricarico in termini di popolarità e di voti. Tuttavia, poichè alea iacta est e nulla si può più fare, si potrebbe magari ovviare utilizzando il frutto di questi errori invece che lasciare marcire strutture imponenti e pensare di costruirne altre (che spessissimo subiranno la stessa sorte e lo stesso abbandono). Non possiamo, ovviemente avere un elenco completo delle “cattedrali nel deserto” che sono costate all’Erario (e quindi al contribuente italiano) miliardi e miliardi di vecchie lire, e anche avessimo l’elenco completo non faremmo una rivista, ma un’opera ciclopica ... una enciclopedia Tre Cani! (ma quanti figli di cane!). Ne riporteremo solo un paio localizzati qui nella nostra Piana di Rosarno e zone limitrofe, ma anche qui ... solo un esempio a campione.

da “Il Quotidiano della Calabria” f. r. A “Sabato & Domenica” su RaiUno don Fiorillo, Varone e la Luzza

Approfondimento sul carcere di Mileto MILETO - Stamattina, nel corso della trasmissione “Sa- anche l’adeguamento delle carceri con caratteristiche nuo- bato & Domenica” in onda su Rai Uno dalle 6.30 alle 9.30 il ve e specifiche per le celle. carcere di Mileto, per l’ennesima volta, ha varcato i confini La necessità di procedere a degli adeguamenti struttura- della cronaca locale per assurgere a caso nazionale. La strut- li, con i connessi costi, e la contemporanea presenza di un tura costruita nel corso degli anni ‘80 e ultimata all’inizio contenzione di natura legale ha di fatto congelato la strut- dei ‘90 non è mai entrata in funzione malgrado per la sua tura che è rimasta totalmente inutilizzata per decenni. Solo realizzazione si siano spesi all’epoca dei fatti diversi miliar- alcuni anni fa l’allora sindaco, Domenico Antonio Crupi, è di di lire. Fra le 7 e le 8, i conduttori della popolare trasmis- riuscito a dare una sterzata alle cose con un atto di forza sione, Franco Di Mare e Sonia Grey, ascolteranno la storia che ha portato alla firma di una convenzione che avrebbe del “Mandamentale” raccontata dalla viva voce del dovuto garantire il recupero della struttura. Purtroppo la commissario prefettizio oggi alla guida del Comune, Maria crisi del governo Prodi e il cambio al vertice del Ministero Rosa Luzza, del giornalista ed esponente politico già presi- ha di nuovo frenato il tutto. La pratica era stata ripresa in dente del Consiglio comunale cittadino, Vincenzo Varone, mano dal successore di Crupi, il sindaco Rocco Condoleo, e da monsignor Giuseppe Fiorillo, presidente della sezione che aveva spinto ulteriormente sull’acceleratore per otte- vibonese dell’Associazione Libera, che negli scorsi giorni nere una apertura di una struttura sperimentale analoga a aveva lanciato un grido d’allarme per lo stato d’abbando- quella aperta a Laureana di Borrello. Ma questa volta la no in cui versa non solo il carcere di Mileto ma anche quelli crisi al Comune e la conseguente caduta dell’amministra- di Arena e Soriano. In questi ultimi anni più volte la stampa zione Condoleo ha di nuovo fermato tutto. Ora la palla è in locale si è interessata alla difficile situazione del carcere di mano dei commissari prefettizi. A loro l’arduo compito di Mileto, non ultima da queste stesse pagine è stata lanciata impedire che i miliardi di lire spesi all’epoca costituiscano la denuncia della struttura come una delle “incompiute di l’ennesimo altare allo spreco pubblico italiano. Calabria”. La vicenda del “mandamentale” trae origine da un contenzioso sviluppatosi fra le ditte coinvolte nei lavo- ri, il comune e il direttore dei lavori quando ormai l’opera era quasi ultimata. A questa problematica si è aggiunta, altresì, la circostan- za che all’inizio degli anni ‘90 è intervenuta una modifica legislativa (l’abolizione delle Preture) che ha portato con sé Voci dal Sud 15 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Rosarno l’Ospedale in via di apertura da 40 anni, la scalinata “Trinità dei Monti”, villa Fazzari, l’Arena Sono oltre 40 anni che la famiglia Mar- e TIR). telli (padre dell’ex Sindaco) regalò al Inoltre è esattamente sotto una piazza non molto Comune una vasta area su cui far sorgere frequentata per cui se mai dovesse entrare in funzio- un ospedale ben attrezzato. ne questa arena, avrebbe poco da invidiare alla I lavori furono iniziati, la costruzione ve- “Rupe Tarpea” in quanto molto agevole ... lapidare ramente imponente andò avanti e fu com- gli spettatori! pletata, finanche le attrezzature mediche La struttura, more solito, è stata realizzata su ter- e gli arredamenti furono acquistati, ma reno privato abusivamente occupato per cui altra poi ... al dunque, quando si trattò di fare causa in essere. Ancora centinaia di milioni (sempre

L’Italia degli sprechi L’Italia piccoli ritocchi ed inaugurare il nosocomio vecchie lire) di soldi buttati al vento visto che i lavori inspiegabilmente tutto si è arenato. sono sospesi da circa otto anni! Inutile dire che i vandali ed i ladri han- In località Sparmiento a fianco alla vecchia, m a no ridotto il tutto a livello di mero scheletro murario efficente, stazione ferroviaria di Eranova si è costru- (finanche le porte e le finestre sono stata easportate). ita una mega struttura che avrebbe ospitare chi sa Reiteratamente le varie amministrazioni comunali cosa in previsione con la realizzazione del porto di hanno tentato di dare una destinazione per cui più Gioia Tauro. volte sono state ripristinate le strutture e riacquistati La struttra progredì fino alla realizzazione dei ma- gli arredi, ma puntualmente tutto si arenava ed i ladri nufatti in cemento armato e poi ... tutto si fermò e e vandali hanno sempre ricomciato la loro opera così rimase per decine di anni. demolitrice. Sempre inlocalità Spartimento l’Ente Sila ha co- Intanto si acquistano nuovi fabbricati, si fittano struito (e completata) una raffineria per l’olio di uli- nuove sedi (anche per i Vigili Urbani, per la Caser- va, ma ... non fu mai inaugrata ed oggi, spogliata di ma dei Carabinieri, per la sede della Polizia di Stato ogni accessorio (finestre, porte, servizi igienici, ) ma delle strutture esistenti nessuno ne ricorda l’esi- tapparelle) la palazzina uffici guarda mestamente il stenza. piazzale su cui sorgono gli alti capannoni che con- Così come tutti dimenticano la costruzione con tengono i sofisticati macchinari per la raffinazione spazioso giardino detta “villa Fazzari” acquistata degli olii lampanti e da cui svettano ciminiere che dall’ASL per ben un miliardo di vecchie lire in epo- non hanno mai sentito l’odore del fumo. ca che si perde nella notte dei tempi (20-30-40 anni? A Tropea cosa succede? Un bel giorno si demo- e chi lo sa!).- lisce la scalinata esistente per salire dalla Marina alla Oggi Villa Fazzari è chiusa addirittura le porte e le città e si realizza un articolato percorso fatto di scale finestre sono state murate dal momento che era di- e scalette. venuto il rifugio di extracounitari e luogo di infiniti L’opera progredisce e solo a ridosso della data illeciti. della imaugurazione ... qualcuno si accorge che è E stato realizzato un complesso faraonico per ave- brutta ed offende il paesaggio tropeano. re una scala di accesso dal quartiere Convento/ Cosa si fa allora? si decreta la demolizione e si Zippone alla piazza ove si svolge il mercato (evitan- intraprende l’iter per ristabilire lo statu quo ante. do così di percorrere la strada lunga ben 150 me- Dei miliardi spesi? niente preoccupazioni ... è sta- tri!), ma ahimè i lavori non sono stati mai terminati, to un errore operato con soldi pubblici da pubblici le strutture mai collaudate ed aperte al pubblico, tutto amministratori, per cui nessuno pagherà se non il cit- rimasto realizzato, ma inutilizzato. tadino Pantalone. Addirittura ci si è impossessati di un suolo privato Quale il perioso scelto per operare la demolizio- per cui il Comune è finanche in causa con il legittimo ne? luglio ed agosto, momento in cui il disaggio per i proprietario. turisti abitanti dei vari villaggi turistici e camping colà Tutto giace triste ed inerte e, cum summo gaudio ubicati è il più grave per cui vengono omaggiati da dei cittadini, che l’hanno ribattezzato “Trinità dei rumori assodanti, polvere, impossibilità di salire in Monti” si sono spesi molte centiania di milioni di vec- Città se non previe “cordate” degne da Hymalia! chie lire. voi pensate che qualcono pagherà? manoooo er- E venne l’epoca dell’arena! una struttura che ha rore marchiano, cari lettori, non sono errori, ma sono richiesto una massa enorme di lavori di consolida- atti alterni di politica per cui nessuno è responsabile! mento dei terreni a monte, si è realizzata una “fossa Nella prossima pagina vi mostreremo con qual- dei leoni” di un paio di centinaia di posti sugli spalti, che foto, le gioie dell’avvedutezza dei politici ed a a ridosso di un’arteria che conduce all’autostrada voi ... giudicare. ed alla superstrada veloce Tirreno-Jonio (quindi traf- ficata, rumorosa e maeodorante pregna di gas di auto Voci dal Sud 16 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Le immagini degli inutili sprechi di Rosarno Mariasole Dalmonte Non è nelle nostre intenzioni tracciare una mappa dei soldi buttati al vento, non siamo Striscia la Notizia, ma senza molto allontanarci dalle nostre abitazioni vi segnaleremo quanto si è sprecato nelle nostre immedia- te vicinanze. Potremmo spaziare fino a Saline Joniche dove la Liquichimica ha speso fior si miliardi (dell’epoca); a Gerace dove un fantastico ospedale che la Rai ci ha mostrato dal cielo (vi assicuriamo che è veramente imponente) non può entrare in funzione per qualcosa che non era stato previsto all’epoca della costruzione; potremmo andare in giro per la regione a vedere spettacolari complessi sportivi con piscine “regolamentari“ che però per errore hanno solo uno o due metri in meno; andare a Lametia Terme e vedere cosa ha realizzato, ma mai fatto funzionare, la SIR di Rovelli L’Italia degli sprechi L’Italia ... e non continuiamo, ma consideriamo che a queste enormi somme investite non corrisponde un utile per il territorio e le popolazioni, ma, anzi è un grosso danno economico. TUTTAVIA NESSUN POLITICO HA MAI PAGATO GLI ERRORI COMMESSI (incoscientemente o ... scientemente)

L’imponente complesso che avrebbe dovuto essere l’Ospedale di Rosarno, costruito, terminato, saccheggiato, retaurato, arredato, risaccheggiato, rirestaurato ed arredato ... risaccheggiato e ... dopo 40 anni, ancora lì morto in attesa di utilizzazione

Quest’opera monumentale di muraglioni, sbancamenti, scale e scalette è stato realizzato per creare un’accesso al piazzale sovrastante su cui sono stata costruite baracche in ferro per adibirle a mer- cato. A parte che sia la piazza sovrastante che le baracche erano (e sono in attesa di giudizio della Magistratura) proprietà privata MAI assoggettata ad esproprio, la faraonica opera, battezzata dai rosarne “Trinità dei Monti”, faceva risparmiare agli abitanti di via Convento e Zippone circa 200 metri di strada. Si sono spesi tanti soldi, ma l’opera è ancora in- completa ed i lavori fermi da anni.

Una megalomane idea peregrina: l’anfiteatro a Rosarno! Pessima la scelta del luogo ove ubicarlo: a ridosso del prosieguo di uscita della superstrada Jonio Tirreno che colvolgio oltretutto il traffico da e per l’Autostrada A3; Un luogo senza possibilita di parcheggio per i futuri spettato- ri; una “fossa dei leoni” sotto un muraglione a straiombo di una piazza, poco frequentata la sera per cui è pieno regno di ragazzacci e di teppisti che avrebbero modo così di ... allenarsi per le Olimpiadi nella specialità “tiro allo spettatore”; capienza di pubblico ridottissima e rumorosità altissima per il traffico stradale oltre che per i mefitici gas di scarico dell’intenzo traffico automobilistico. Per realizzare “il capolavoro” (per lo mano fino al punto in cui sono progrediti i lavori poi interrostti da anni) si sono dovuti operare imponenti sbancamenti e consolidamente dei terreni alle spalle. L’opera sarà mai terminata? e se lo sarà servira a qualcosa? ... forse questo sì: avrà fatto guadagnare le imprese costuttrici, avrà impoverito le casse comunali, ha generato cause civili essendo stati occupati abusivamente terreni privati Voci dal Sud 17 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu

Questo complesso composto di parecchi “blocchi” si- mili questo della foto vrebbero dovuto essere un liceo. in località “Curva Laghi”. SOLO dopo aver costruito i “bloc- chi” fino a livello di rustico, si sono accorti che il terreno non aveva drenaggio per cui era pericoloso allocare la scuola e furono sospesi per decine di anni i lavori. Stranamete adesso, uno dei blocchi è stato rifinito ed dibito a scuola materna! E’ terminato il pericolo?

Usciamo da Rosarno per trovare altri sprechi?

Ci rechiamo in contrada Spartimento (sul confine fra i Comuni di Rosarno e Gioia Tauro) per trovare immerso e sommerso dai rovi e dagli sterpi un opificio nato circa 40 anni addietro ad opera (e spese) dell’Ente Sila ed sarebbe dovuto essere una raffineria di olio di oliva lampante della zona. Nella foto a sinistra i grossi capannoni contengono sofisticati macchinari atti ad operare las raffinazione dell’olio ma ormai vecchi ed inutilizzabili anche se mai utilizzati. Nella foto a destra vi è invece la palazzina uffici ridotta dai vandali e dai ladri a un mero cumulo di macerie prive di porte, finestre, tapparelle, servizi igienici. Inutile dire che lo stabilimento, che nel frattempo ha cambiato proprietà fino a non sapere più a chi appartenga, è entrato nel mondo nebuloso del “pare sia ...”, “si potrebbe fare ...” e simili buoni pensieri . E’ qui che, npon si capisce in che modo civile, la Regione ha pensato di alloggiare gli extracomunitari che attualmente alloggiano in maniera assolutamente invivivbile la ex cartiera di San Ferdinando. Ma qui sarebbe ospitati in maniera più civile? noi ne dubitiamo!

Non facciamo che 300 metri e ...

Non facciamo che 300 metri e troviamo una specie di colosseo moderno rapprentato da una imponente costru- zione in cemento armato privo di tamponature. Nelle intenzioni di qualche cervellone avrebbe dovuto rappresentare la megastazione che doveva “servire” il porto di Gioia Tauro. Ma inispiegabilmente non solo la costruzione si è bloc- cata intorno al 1970, ma è stata chiusa la stazione esisetnte di Eranova (costruzione che si vede giallina a sinistra nella foto) e stava per essere chiusa anche la stazione di Rosarno. E’ chiaro che la realizzazione è costata fior di miliardi alle allora Ferrovie dello Stato, quindi al contribuente italiano. Palmi conferisce la Cittadinanza Onoraria al prof. Salvatore Settis Emanuela Aliberti Gazzetta del Sud

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OrgoglioOrgoglio Orgoglio OrgoglioOrgoglio Palmi - E’ stato un fine settimana all’inse- gna dell’archeologia quello che ha animato l’auditorium della Casa della Cultura “Repaci” in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa. La cerimonia ufficiale, cui ha fatto se- guito un concerto di musica jazz tenuto dalla formazione “Two jazz guitars” dei musicisti palmesi Giancarlo e Francesco Mazzù, ha avuto luogo venerdì. Sabato (ore 9), invece, si è nuto il con- vegno dal titolo “Greci, Italici e Ro- mani nella Piana - Dagli scavi di Pa- olo Orsi ai Parchi archeologici di Tauriana, Medma e Oppido Mella”, durante il quale è stato per la prima volta illustrato lo scenario archeologico complessivo della Pia- na, oggi interessante campo d’indagine per archeologi Il Professore Salvatore e ricercatori. Settis è nato a Rosarno lì I lavori del convegno, organizzato d’intesa tra la So- printendenza ai Beni Archeologici della Calabria e i Co- 11 Giugno 1941 ove ha muni di Palmi, Oppido Mamertina e Rosarno, sono trascorso la sua infanzia. stati presieduti dalla soprintendente Caterina Greco che ha parlato su “Tutela e valorizzazione in Calabria: Ha diretto il Getty Center Parchi archeologici della Piana”. for the History of Art and Dopo l’introduzione dell’assessore alla Cultura Nun- zio Lacquaniti, si sono succeduti le relazioni di Mauri- the Humanities di Los zio Paoletti dell’Unical (“Medma: Paolo Orsi, le terre- cotte e le nuove ricerche nell’abitato”), Maria Cecilia Angeles dal 1994 al 1999. Parrà - Università di Pisa (“Lungo percorsi antichi tra È inoltre membro del Kaulonia, Locri e Tirreno”), Maria Teresa lannelli - Soprintendenza Archeologica Calabria (“Topografia Deutsches delle aree sacre di Medma alla luce delle più recenti Archäologicisches scoperte”), Maddalena Sica - Scuola specializzazione Università Basilicata (“La valle del Métauros. Gli Indi- Institut, della American geni, i Greci, gli Italici”), Massimo Osanna - Università della Basilicata e Marco Fabbri - Università Tor Ver- Academy of Arts and gata (“Una sala da banchetto di età tardo-ellenistica a Sciences, dell’Accademia Taurianum”), Rossella Agostino - Soprintendenza archeologica Calabria (“Identità culturale da Palmi a Nazionale dei Lincei e del Oppido Mamertina: problemi e prospettive”). Comitato scientifico Le conclusioni sono state tratte dal prof. Salvatore Settis. dell’European Research Al convegno hanno partecipato i sindaci di Palmi, Council. Ennio Gaudio, di Oppido, Giuseppe Rugolo, e il com- missario straordinario di Rosarno Domenico Bagnato. LaLa piùpiù giovanegiovane laureatalaureata d’Italiad’Italia

Anna Maria Stanganelli si è laureata in Matematica

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Gioia Tauro - Presso l’Uni- versità degli Studi di Messi- na si è laureata in Matematica con il massimo dei voti e la Lode Accademica Anna Maria Stanganelli di Gioia Tauro, 20 anni appena compiuti, per cui risulta essere la più giovane laureata d’Italia! Ha discusso brillantemente una tesi speri- mentale e di ricerca su “Ideali monomiali e applicazioni”, relatrice la Ch.ma prof.ssa Gaetana Restuccia. Non è comunque il primo grande traguar- do conseuito dalla brillante Anna Maria dal momento che si era già diplomata in teoria e solfeggio nonchè in pianoforte e sempre con il massimo dei voti. E’ stata insignita anche di premi letterari e si è classificata sempre ai primissimi posti alle Olimpiadi Internazionali della Matematica. Sta collaborando, nell’ambito del Progetto “Melanoma” presso l’Istituto Oncologico Romagnolo al- l’elaborazione di algoritmi a supporto diagnostico per la diagnosi computer-assistita delle lesioni melanocitiche. In una Calabria penalizzata e criminalizzata, in un momento drammatico che vede i giovani protagonisti di forme assurde ed inqualificabili di razzismo, vale la pena segnalare quei giovani che, invece, credono che il riscatto di questa terra “bella e maledetta” possa avvenire solo puntando sull’istruzione. Voci dal Sud 20 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Cinque nuove grosse gru andranno ad arricchire la potenzialità del Porto di Gioia Tauro Prodotte dalla Zpmc di Shanghai per le banchine di Medcenter Container Terminal Le operazioni di scarico delle imponenti attrezzature si protrarranno per 12 giorni

Francesco Toscano (Gazzetta del Sud)

GIOIA TAURO - Cinque nuove gru sono arrivate in porto per “moltiplicare” la capa- cità competitiva delle relazioni mondiali nel settore della movimentazione dei container. Le cinque nuove gru prodotte dalla Zpmc di Shanghai per le banchine di Medcenter Container Terminal hanno fatto il loro in- gresso a bordo della motonave “Heavylift Hawks” nel bacino portuale gioiese dopo un viaggio durato ben 56 giorni circumnavigando il Capo di Buona Speran- za (Sud Africa). È stato preventivato che le operazioni di scarico delle gru si protrarranno per ben 12 giorni. Con questa nuova “fornitura”, il Gruppo Contship Italia conferma il suo continuo impegno per garantire una adeguata rispo- sta alle crescenti richieste del mercato e alle aspettative dei progetti di sviluppo a Gioia Tauro. propri clienti nel porto di Gioia Tauro. Siamo la punta di diamante italiana dell’unica multi- Le principali caratteristiche tecniche delle nuove gru nazionale europea competitivamente impegnata nello evidenziano uno sbraccio operativo lato mare di 62 metri scacchiere della portualità mondiale e crediamo ferma- (vale a dire fino a 22 file di contenitori), un’altezza di solle- mente che esistano oggi più che mai le condizioni per fare vamento (sotto spreader) dal livello banchina di 43 metri ed della logistica e dei porti la chiave di volta per il rilancio una portata di carico allo spreader di 65 tonnellate (twin- economico dell’Italia». lift), mentre la portata di carico al gancio è di 95 tonnellate; Nei prossimi cinque anni Contship Italia ha in program- il peso totale di una gru è di mille e 800 tonnellate. Si va ma investimenti per 516 milioni di euro, cifra che salirà a 832 quindi concretizzando il piano di investimenti già annun- milioni di euro con la realizzazione dei due nuovi terminal di ciato da Contship Italia per complessivi 832 milioni di euro. Livorno (entro il 2018) e Ravenna (entro il 2012). Primo obiettivo dell’azienda è arrivare a quota 8 milioni In particolare, il piano dell’azienda prevede investimenti di Teu nel 2010, crescendo in tre anni del 33% rispetto al per 261 milioni di euro nello sviluppo delle attività nel porto 2007 e di totalizzare un’occupazione diretta di 2.850 addetti, di Gioia Tauro, 139 milioni nei porti di La Spezia e Cagliari, frutto di 300 nuovi posti di lavoro. 116 milioni nella realizzazione del secondo terminal di Successivamente, fra il 2012 e il 2013, è previsto il Ravenna, 200 milioni nel progetto della Darsena Europa di raggiungimento di quota 11 milioni di Teu con un organico Livorno e 30 milioni nello sviluppo delle attività intermodali complessivo di 3.550 addetti, a cui si aggiungeranno oltre e ferroviarie offerte dalla Sogemar, il braccio intermodale 850 persone nel ciclo operativo con una crescita di volumi del gruppo Contship Italia. e personale diretto occupato rispettivamente del 89% e del Per Cecilia Eckelmann Battistello, infine, l’Italia «deve 38%. svolgere un ruolo cardine sulle rotte del Mediterraneo, Nel solo porto di Gioia Tauro, dove per Contship Italia rotte sulle quali Contship Italia si è posizionata strategi- opera Medcenter Container Terminal (MCT), la società pre- camente, esportando sapere e professionalità italiane vede di movimentare 5,4 milioni di teu entro il 2012 contro i come nel nuovo terminal marocchino di Tangeri, dove 3,5 milioni del 2007. prevediamo di occupare a regime ulteriori 300 addetti e «Raggiungeremo questi obiettivi – aveva dichiarato di movimentare 1,3 milioni di teu all’anno». Cecilia Eckelmann Battistello, chairman di Contship Italia all’atto della presentazione del nuovo piano aziendale - se le autorità competenti faranno il massimo per velocizzare Voci dal Sud 21 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu La sconfitta delle donne CHIARA SARACENO La Stampa (da www.vivicentro.org)

Negli Anni 70 il movimento delle fare giustizia da sé, della consegna dello donne lanciò l’iniziativa «riprendia- stupratore agli uomini di famiglia della vittima. moci la notte». Contro l’idea che Attribuire alle donne lo status di vittime poten- qualsiasi donna si trovasse fuori casa ziali non giova né alla loro sicurezza né alla loro di notte, specie se non accompagna- libertà. Il fatto che si autocandidino anche ronde ta da un uomo, era potenzialmente una femminili sposta di poco la questione, anche puttana o comunque una preda dispo- se toglie il monopolio maschile ai «protettori». nibile, si rivendicava orgogliosamen- Ciò non significa che non si debba fare nulla

40 anni di conquiste ? conquiste di anni 40 te la legittimità della presenza delle di fronte alla mattanza che miete vittime di ogni donne nello spazio pubblico, anche di età con ritmo pressoché quotidiano, da parte notte. Era un’affermazione del diritto di italiani come di stranieri, rimandando al, pur alla libertà di movimento e di azione, necessario, lavoro culturale ed educativo per il rifiuto della necessità di dover sempre ricor- modificare comportamenti. Non si tratta solo rere alla protezione, quindi alla dipendenza, di d’inasprire, e rendere certe, le pene. Occorre un uomo. Era accompagnata da un altro slo- anche rendere ragionevolmente sicuri, per tut- gan ironico - «tremate, tremate, le streghe son ti, almeno gli spazi pubblici tramite un control- tornate» - che giocava sull’ambivalenze con cui lo diffuso e costante del territorio con mezzi venivano, e vengono, guardate le donne libere normali: illuminazione; esercizi pubblici diffusi e padrone di sé. Non è infatti un caso che e aperti; il vigile o il poliziotto di quartiere di l’espressione «donna libera» evochi immagini cui periodicamente si parla, ma che raramente di trasgressioni e bassa moralità, non di auto- decolla (e che ora sembrerebbe sostituito dal- nomia. le ronde di quartiere), con una particolare at- Trent’anni dopo, la richiesta di «riprendere tenzione per le aree e le ore più a rischio; mez- la notte» è sostituita nel discorso pubblico dal- zi pubblici che non abbiano fermate perse nel la richiesta delle ronde, dei «protettori». Le nulla e che di notte siano non solo più frequen- donne sono tornate nel ruolo di vittime da pro- ti, ma autorizzati anche a fermate supplemen- teggere, ma anche potenzialmente chiudere in tari e che possano collegarsi, come avviene già spazi, appunto, protetti. Ma quali? E chi può in alcune città, ad un servizio taxi. garantire protezione? Oltre alla notte dovrem- Ma fa parte della sicurezza degli spazi pub- mo riprenderci anche il giorno, e oltre alle stra- blici anche una diffusa coscienza e comporta- de e ai parchi anche le case, ove continua ad mento civico, per cui ciascuno si sente respon- avvenire il maggior numero di violenze, anche sabile di ciò che succede nel proprio spazio, sessuali, contro le donne di ogni età e contro i non facendo il poliziotto, ma il cittadino vigile bambini di entrambi i sessi. e solidale. Fa impressione che dilaghi la do- E nessuno garantisce che chi si candida a pro- manda e l’offerta di ronde in un contesto teggere il pubblico non sia un aggressore in comportamentale in cui si può essere aggrediti privato. Al contrario, l’affidamento di un ruolo a scuola o per strada senza che nessuno muo- pubblico di protettore può rafforzare in alcuni va un dito, perché è meglio farsi i fatti propri; l’idea che le donne siano una proprietà privata in cui chi assiste a un borseggio in autobus tace, da difendere dagli altri uomini, anche contro fin che il fatto è avvenuto e il borseggiatore se loro stesse. Non sono rare violenze tra uomini n’è andato. È l’omertà unita a indifferenza e motivate da uno sguardo o una parola sbaglia- paura diffuse che rende pericoloso lo spazio ta rivolta alla «donna di un altro». E troppo pubblico, per le donne, ma anche per tutti co- spesso la reazione contro gli autori di violenze loro che per età o altro appaiono vulnerabili. in luoghi pubblici è stata l’invocazione di poter Voci dal Sud 22 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu La presidente di Confindustria detta la sua ricetta per uscire dalla crisi economica in cui versiamo Marcegaglia: serve maggiore coraggio ed aiutare subito E c o n o m i a le imprese con sgravi fiscali

Gazzetta del Sud

VENEZIA «Non lasciare soli i lavoratori», assicurando ammortizzatori sociali per tutti coloro che ne avranno bisogno, «fare subito le riforme» di cui il Paese ha bisogno e aiutare ancora le imprese, di tutte le dimensioni e di tutti i settori, con apposite misure fiscali. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, detta la sua ricet- ta per uscire dalla crisi più forti di pri- ma e per evitare lo spettro adombrato dal Fondo monetario, che l’Italia cioè paghi più degli altri, e più a lungo, il prezzo della recessione. La leader degli industriali si mostra meno pessimista degli economisti di Washington. Per lei uscire dalla crisi è possibile, puntando sui «talenti» italiani, e si po- trà farlo anche all’inizio del 2010. Ma per cominciare ad intravedere la ripresa è essenziale fare scelte corag- giose e decise e bisogna agire subito. Prima di tutto sugli ammortizzatori. All’indomani del pacchetto incentivi varato dal governo per stimolare produzione e consumi, Marcegaglia torna infatti ad insistere con forza sul nodo ancora non risolto del lavoro. Per tutelare chi ha perso o perderà il posto ci vogliono, anche secondo i calcoli di Confindustria, 8 miliardi. Se il fondo sociale europeo di cui stanno dibattendo esecutivo e regioni non dovesse bastare «Il gover- no deve stanziare più fondi pubblici. E non tra 5-6 mesi. Su questo non si scherza», scandisce. Ma bisogna pensare anche alla possibilità di aiutare le imprese con sgravi fiscali. Di fronte alla platea di imprenditori riuniti a Venezia per i lavori della Winter University, cui ha partecipa- to anche il ministro dell’economia francese Christine Lagarde, Marcegaglia porta proprio l’esempio della Francia, dove il presidente Sarkozy sta pensando all’eliminazione della tassa sulle attività professionali, l’equivalente dell’Irap. «E’ qualcosa che il governo dovrebbe avere presente. La questione fiscale è un tema europeo, bisogna tenerne conto», sottolinea, invitando a valutare seriamente l’ipotesi di uno sgravio sugli investi- menti in tutti i settori. Voci dal Sud 23 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Le banche arrancano, cala il livello dei prestiti - Drastica frenata da parte di tutti gli Istituti Censis: il Bel Paese è in apnea ma le famiglie riprendono fiato - Cosa sono serviti i fondi per salvare le banche se non operano più il prestito che garantisce la ripresa del Paese? Gazzetta del Sud

E c o n o m i a ROMA Di fronte alla crisi l’Italia sembra aver assunto un atteggiamento «attendista», in dubbio se il peggio non sia già passato o se non debba ancora arrivare: «aspettiamo, trattenendo il fiato, di capire cosa ci attende». È un Paese «in apnea» quello fotografato dal Censis nel rapporto «Diario dell’inverno di crisi», che evidenzia che, «se l’economia nazionale non va, con gli ordinativi in calo, la cassa integrazione in aumento e le banche che riducono i prestiti alle imprese, l’economia delle famiglie invece «sembra riprendere fiato» dopo anni di potere d’acquisto in calo”. Nel 2009, grazie ai risparmi derivanti dall’abbassamento dei mutui e dei costi dell’energia, le famiglie avranno addirit- tura a disposizione 24,1 miliardi di euro in più da spendere. Ma secondo il Censis questo non comporterà una ripresa dei consumi: nonostante la fiducia dei consumatori sia aumentata, infatti, predominano «comportamenti prudenti negli acquisti e il consumatore non sa bene come orientare in consumi questa maggiore disponibilità. La crisi inoltre ha così cambiato lo stile di acquisto che quando i consumi ripartiranno saranno quelli di un consumatore più attento, alla ricerca di buoni prezzi o di alta qualità». Intanto le banche, che sono state investite per prime dalla crisi, stringono i cordoni della borsa e il livello dei prestiti frena drasticamente. Nel novembre 2008 i prestiti erogati sono cresciuti ad un passo dimezzato rispetto ad un anno prima (+4,6% dal +10,4% del dicembre 2007) e a farne le spese sono soprattutto piccole imprese e anche le famiglie, per le quali l’asticella si è praticamente fermata. In generale la crisi si è abbattuta sui settori che non hanno rischiato nel recente passato. Nazionalizzare le Banche: cosa comporterebbe in positivo o negativo ? Betarice Zadera in Facebook riporta un articolo tratto da www. LiberoReporter.it

Molti lettori ci hanno scritto chiedendoci cosa ne pensiamo della nazionalizzazione delle banche. Argomento comples- so che richiede più di qualche riflessione. Pertanto ci siamo rivolti a uno dei massimi esperti del settore, il prof. Francesco Petrino che ci spiega... ”Personalmente sarei d’accordo per la nazionalizzazione delle banche, ma reputo che questa soluzione non potrà avere senso sino a quando la proprietà della moneta resterà nelle mani delle banche centrali, i cui azionisti non sono gli stati membri, ma le banche multinazionali che continueranno a beneficiare del signoraggio primario e seconda- rio sul denaro. Diverrebbe un’utile nazionalizzazione soltanto se lo Stato avrà la capacità di nazionalizzare in primo luogo la Banca d’Italia, sottraendo il suo pacchetto azionario integrale ai suoi azionisti privati. Così procedendo la quota di circolante finanziario italiano pari a circa 115.000 miliardi di euro produrrà finalmen- te reddito per il paese e non per le banche. Inoltre, con l’acquisizione delle azioni della Banca Centrale, lo Stato diverrebbe automaticamente proprietario di tutta la massa monetaria stampata dalla BCE per la Banca d’Italia, il cui incremento comporterà in futuro solo il rimborso dei costi di produzione, carta filigranata e stampa. Lo Stato italiano, da proprietario della massa monetaria potrà altresì estinguere in un sol colpo il debito pubblico e ridurre ai minimi storici la pressione fiscale che diviene contenibile al massimo nel 10% del reddito. Diversamente, nazionalizzare o finanziare le banche con iniezioni di liquidità tramite l’emissione di Tremonti Bond, o. altre diavolerie di finanza creativa, equivarrà a rimpinguare i loro forzieri senza alcuna garanzia per la tutela delle imprese e dei cittadini oggi in acutissima crisi di liquidità per mera responsabilità delle banche, le quali hanno prima rastrellato con metodi da codice penale i risparmi degli italiani, per sperperarli con rischiose operazio- ni che invece un obbiettivo codice etico non avrebbe mai consentito ad alcun soggetto, e ancor più alle banche. Pertanto, l’esortazione per tutti è: alla larga dalla nazionalizzazione senza che lo Stato abbia prima riacquisito la proprietà popolare della moneta, e ancor più, guardatevi bene dai Tremonti Bond, poiché il ricavato di questi titoli senza precisi impegni della banche di reimpiego a sostegno delle attività produttive delle PMI costituirebbe una ennesima truffa in danno del popolo italiano”. Voci dal Sud 24 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu L’ISTAT “fotografa” l’Italia Sfondato per la prima volta il muro dei 60 milioni di abitanti. Quasi 4 milioni sono stranieri. Cresce l’aspettativa di vita: 84,1 per le donne, 78,8 per gli uomini. Record di longevità al Nord Est e al Centro

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ROMA - Al primo gennaio 2009, l’Italia ha per le donne. superato la soglia storica dei 60 milioni di abi- Rispetto al 2006, ultimo dato osservato, la tanti. crescita è di 0,4 e 0,1 anni, rispettivamente per Lo afferma l’Istat nelle stime anticipatorie dei uomini e donne. principali indicatori demografici relativi all’an- Continua così ad assottigliarsi la differenza no 2008. tra i generi: da 6,9 anni nel 1979, anno di mas- Lo scorso anno, infatti, la popolazione resi- simo storico, si è ridotta a 5,3 nel 2008. dente sul territorio nazionale sareb- be cresciuta di oltre 434mila unità, con un tasso pari a 7,3 per mille abi- tanti. Ci sono dunque voluti 50 anni (dal 1959) per il passaggio della popo- lazione da 50 a 60 milioni. Soltanto 33, invece, ne occorsero per il passaggio da 40 a 50 milioni, realizzatosi nel periodo 1926-1959, e appena 30 anni per il passaggio da 30 a 40 milioni, avvenuto tra il 1896 e il 1926. Questo incremento è dovuto so- prattutto al crescente numero di stranieri residenti in Italia. Questi infatti sono circa 3 milioni 900mila al Il rallentamento della crescita di sopravviven- primo gennaio 2009, in aumento di 462mila za tra le donne appare sensibile negli ultimi anni. unità, per un saldo totale pari al 12,6%, rispetto Dal 2004 al 2008 guadagnano, infatti, solo al primo gennaio 2008. 0,4 anni in più, contro 0,9 anni degli uomini. La popolazione residente straniera costitui- Aumentano in Italia gli ultra sessantacinquenni sce il 6,5% del totale (era del 5,8% nel 2007). mentre diminuiscono i minorenni. Le cittadinanze straniere maggiormente rap- Al primo gennaio 2009, gli individui con 65 presentate sono quella romena (772mila), anni e oltre rappresentano il 20,1% della po- albanese (438mila) e marocchina (401mila) che, polazione, contro il 17,8% del 1999; mentre i cumulate, costituiscono il 40% delle presenze. minorenni sono soltanto il 17%, rispetto al La distribuzione degli stranieri sul territorio 17,6% del 1999. nazionale è più elevata nelle regioni del Nord I giovani fino a 14 anni sono il 14% della po- Italia, dove risiede il 62% degli stranieri (23% polazione, rispetto al 14,4% del 1999. nella sola Lombardia), contro il 25% di resi- La popolazione in età attiva, 15-64 anni, è denti del Centro e il 12% del Mezzogiorno. pari a meno dei due terzi del totale (era del Aumenta la vita media della popolazione ita- 67,8% nel 1999). Aumenta l’età media dei re- liana che, anche nel 2008, ha beneficiato di ul- sidenti a 43,1 anni, circa due in più rispetto a teriori progressi di sopravvivenza. dieci anni prima. Il rapporto tra vecchi e gio- La stima della speranza di vita alla nascita è vani generazioni raggiunge il 143% contro il pari a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 anni 124% del 1999. Voci dal Sud 25 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu La laguna di Venezia restituisce lo scheletro di una donna vampiro Un eccezionale ritrovamentyo ha messo a ru- more il mondo dell’archeolo- gia. Sono stati trovati in un sito archeologico nella laguna di Venezia quelli che potrebbe-

C u r i o s i t à à t t i i s s o o i i r r u u C C à t i s o i r u C à à t t i i s s o o i i r r u u C C ro essere considerati i primi resti documentati di una “don- na vampiro”. Il teschio della donna appare infatti “impalato” con un piccolo mattone in bocca, secondo le “usanze” indotte dal- le superstizioni del Medioevo, cui risale il teschio. Quando la peste dilagava, si sviluppava anche la credenza che gli untori fossero donne vampiro. L’idea delle vampire veniva forse dal fatto che spesso chi moriva di peste emetteva un rivolo di sangue dalla bocca, come i vampiri appunto. Per “scongiurare” il contagio, gli addetti alla sepoltura degli “appestati” inserivano quindi un “palo” nella bocca delle sospette donne vampire per impedire loro di “mangiare”. Ed è così che è stata trovata la “vampira” di Venezia. Colpito da infarto fulmninante mentre era alla guida di un bus La moglie si accorge del decesso e con grande presenza di spirito prende i comandi del torpedone e salva la vita ai 50 passeggeri

Gregorio Parronchi Gazzetta del Sud BOLZANO - Devono la vita alla presenza di spirito della moglie dell’autista i cinquanta turisti tedeschi che si trovavano a bordo di un autobus il cui conducente si è improvvisamente accasciato al volante, colpito da un infarto. La donna, anche lei in possesso della patente per gli autobus come il marito, è riuscita infatti a prendere i comandi in extremis mentre l’automezzo era in corsa, facendo accostare e fermare il mezzo sul margine della carreggiata. Il fatto è avvenuto alle porte di Bolzano, sulla strada che dall’altipiano del Renon, che si affaccia sulla conca del capoluogo altoatesino, conduce in città. I turisti erano alloggiati in un albergo in montagna e, a causa delle forti nevicate di questi giorni, avevano deciso di scendere a valle per fare un’escursione a Bolzano. Già alla partenza – hanno raccontato i passeggeri – l’autista, un tedesco di 50 anni, aveva accusato segni di malessere. La strada era molto innevata e l’uomo aveva deciso di montare le catene: al termine del lavoro, i passeggeri hanno raccontato di aver sentito il loro autista lamentare dolori a un braccio e al petto, attribuiti al momento alla fatica dell’ope- razione. L’autobus si è poi messo in marcia, scendendo lungo la strada panoramica che in parecchi punti scorre lungo profondi strapiombi. Giunti all’altezza del paesino di Auna di Sotto, poco distante dallo stabilimento dove si producono i noti biscotti Loacker, i passeggeri hanno raccontato di avere notato che il bus sbandava e di avere visto poi il guidatore accasciarsi esanime sul volante. A questo punto è intervenuta la moglie dei guidatore, che sedeva al suo fianco. La donna, intuito quanto stava accadendo, ha preso i comandi dell’autobus, facendolo accostare al margine della carreggiata. Una volta che l’autobus si è fermato con i 50 passeggeri salvi, sono stati chiamati i soccorsi. Per il tedesco, però, ormai non c’era più nulla da fare. L’uomo è stato infatti ucciso da un infarto fulminante. Voci dal Sud 26 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Anche nel mito dell’antichità traspare la violenza umana

Gaetanina Sicari Ruffo

Nel Museo della Magna Grecia c’è un percorso d’imma- parentesi,niente aggiungevano al fascino della sua divini- gini suggestive, costituite da pìnakes , che raffigurano tà .Attribuire a lui e ad altri dei siffatte prodezze era un scene di culto,rinvenute per lo più a Locri,tra cui alcune modo per consolarsi della debolezza umana e della inutilità raccontano la storia drammatica di Persefone,figlia di della protesta. Semplicemente il divino veniva affiancato Demetra ,rapita dal dio Ade che poi la fece sua sposa. Tale all’umano ,così da fare apparire quest’ultimo più accetto e culto trova riscontro pure in altre aree del mondo gradito. Anche la sofferenza,costante corredo della fragili- greco,specie Corinto e Sparta, a cui Locri ,per struttura so- tà degli uomini ,svaniva sublimata nel velo dell’eternità. ciale ed assetto economico assomigliava. Sono tavolette Il mito di Persefone ,in sé ,non appare straordinariamente votive in terracotta,in discreto numero ,che risalgono circa diverso da tanti altri dell’antichità. Pensiamo, in epoca più alla metà del IV ,V sec. a. C., rinvenute a Locri, in località avanzata, al ratto delle Sabine, nell’età romulea, se non che Mannella ,nel tempio appunto dedicato a Persefone o Kore richiama un costume che tutt’oggi è praticato e diffuso . Era questa infatti ,come indica il secondo appellativo ,una ,specie in momenti di grave crisi morale e materiale ,la vio- giovinetta che mentre era intenta ai suoi giochi con le ami- lenza sulla donna e il senso che socialmente ad essa si che fu trascinata da un giovane “imberbe” ,mandato dal attribuisce. Se si riflette per un momento, anche gli stupri dio dell’Ade ,su di un carro, verso la nuova destinazione etnici ,quasi sempre erano coincidenti con il saccheggio ,sottoterra ,nel regno dei morti .Della storia ci sono giunte da parte di nemici per esprimere profondo disprezzo ed parecchie varianti in specifiche versioni che, evidentemen- offesa alla presunta inviolabilità del territorio, nella te, rispecchiano il modo di sentire dell’epoca ,l’impressio- fattispecie della integrità della persona e della sua dignità. ne molto forte che quella vicenda ebbe a suscitare nella Nel caso della storia romana, ci volle il perdono di tutti gli fantasia popolare e successivamente l’uso che ne fu dei dell’Olimpo per giustificare la violazione delle Sabine fatto,trascendendo la realtà. Perchè è evidente che un epi- che vennero ad unirsi al popolo di Romolo . Ma forse che la sodio di rapimento di una bella fanciulla del luogo è stato scomparsa stessa del fondatore dell’Urbs non fu mimetiz- poi mitizzato ed è divenuto il fondamento per la storia del- zata da un suo trasferimento in cielo ? Da qui nacque la sua l’Ade, considerato un regno alla pari di quelli terreni o cele- divinizzazione ed il suo culto. Molto probabilmente Romolo sti e lei ,la rapita,la sposa del dio degli Inferi con relativi fu ucciso per vendetta ,forse pure per aver voluto il ratto tributi ed onori. Ecco come nasceva nell’antichità la mitolo- suddetto e le sue membra, fatte a pezzi e nascoste sotto le gia. Da un episodio reale si risaliva lentamente alle origini toghe dei senatori romani ,a cui evidentemente era venuto degli elementi cosmici e li si rivestiva di connotati idiomati- in odio ,come lo sarà dopo Cesare,furono poi seppellite in ci. Nel fondo di questo mito è rimasto però un che di umano punti diversi del circondario ,perchè non fosse trovato. che commuove: l’angoscia della madre Demetra che non Particolari orrifici nascosti dietro il luminoso scenario d’una trova più la figlia e la paura della fanciulla per un destino ascesa al cielo ! Il distinguo tra antico e moderno sta solo che ignora. Guardando le tavolette è come se assistessimo nell’area di pura leggenda che attribuisce la violenza agli alle sequenze d’un film. La giovane rapita ,in taluni riquadri dei ,per giustificare quella umana. Le Pìnakes sono mirabili ,appare spaventata ed allarga le braccia in segno di sorpre- esemplari dell’arte magno-greca e della devozione legata al sa di fronte al rapitore,in altri ,invece, sembra sorridente e culto degli dei. La loro classificazione definitiva ,per il terri- consenziente. La sua figura ,avvolta in un lungo peplo, è torio della Magna Grecia ,si deve alla studiosa Paola Zancani rappresentata seduta o addossata al giovane che la Montuoro(1930-1960) ,ma già prima erano state individua- rapisce,altrove invece in piedi, su di un carro, con lo sguar- te e studiate da Paolo Orsi all’inizio del secolo,da Paolo do diritto,rivolto avanti come annullata nell’atmosfera del Ennio Arias ,Giulio Jacopi ,nel decennio ’40-50 e più recen- divino che rende già i suoi lineamenti estatici e contem- temente da Mario Torelli. La prima parte del Corpus è planti. Certe volte appare in un cocchio con il dio in perso- stata pubblicata nel 1999,le successive sono di imminente na ,sorridente, con il simbolo della spiga ,mentre Ade ha pubblicazione a cura dell’Ass. Naz. Interessi del Mezzo- vicino a sé un lungo tralcio di vite. La spiga richiama natu- giorno e della Società Magna Grecia. ralmente il culto della madre Demetra,dea della Terra .La madre la cercò invano, chiamandola per tutti i sentieri ,poi si rivolse a Giove che le concesse di poterla vedere ,sulla terra, solo per sei mesi , all’inizio della primavera. Giove d’altra parte era un esperto in materia. Spesso aveva as- sunto forme naturali diverse per rapire le donne. Famosa e più volte rappresentata nell’arte pittorica la sua immagine di toro che rapisce Europa .In qualità di re di tutti gli dei e degli uomini,si poteva permettere questi capricci che ,tra Voci dal Sud 27 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Varapodio ricorda Mino Reitano che ha cantato per ben due volte nella cittadina Vincenzo Crucitti

Mino Reitano (1944-2009) cantautore, scrittore e attore, viene da una famiglia calabrese semplice, numerosa, molto unita e timorata da Dio; suo padre veniva spesso a lavorare nei paesi della Piana di Gioia Tauro. Mino, è sempre stato un uomo e un artista dalle molte virtù umane e cristiane, umile, semplice, colto, generoso, cordiale, simpatico, sempre col sor- riso, un uomo di fede e un devoto della Madonna che ha portato con lui i valori, le tradizioni, la gastro- nomia, il dialetto, ed altro ancora della nostra terra di Calabria, da lui tanto amata. Negli anni passati ha fatto molti concerti nella Piana di Gioia Tauro (RC), in questi ultimi anni ricordiamo due volte a Varapodio (RC) in occa- sione dei festeggiamenti di Maria SS. del Rosario in Piazza S. Nicola, Lune- dì 28 Agosto del 2000 ed in quella oc- casione ha espresso parole di elogio verso il nostro paese, poi Domenica 18 Agosto del 2002. In molti luoghi gli è stata conferita la cittadinanza onoraria, tra cui Varapodio, per aver in molte circostanze e in altri luoghi esaltato le bellezze del nostro paese costituen- do così un importante veicolo pubblicitario. Pertan- Nella foto il compianto to, nella Deliberazione del Consiglio Comunale del Mino Reitano assieme al 28 Settembre 2002 è scritto: “E’ un riconoscimento che l’Amministrazione Comunale vuole tributare ad Sindaco pro tempore di un cantante, non solo per le sue doti canore ma an- Varapodio, Orlando che per quelle umane e, anche, per la simpatia che ha manifestato nei confronti di questo Comune”. La Fazzolari, mentre riceve motivazione è stata impressa in una pergamena-ri- una targa ricordo quale cordo e una targa data durante il concerto del 2002 con gioia dal Sindaco il Dott. Orlando Fazzolari che “Cittadino Onorario” ha avuto parole di elogio per questo grande artista, che con tanta felicità e visibilmente commosso ha accettato, ed è la seguente: “A Mino Reitano, per le sue doti canore e umane, quale illustre rappresen- tante dei calabresi nel mondo, che con la sua voce, diffusa in tutti i teatri e le piazze, inorgoglisce i corregionali”, il popolo varapodiese e non presente in Piazza ha accordato questo merito con un lungo applauso. Voci dal Sud 28 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Probabilmente peggiore di quello del 1908 Il sisma dimenticato! Il terribile sconvolgimento devastò il messinese e la costa meridionale della Calabria rivissuto nel racconto degli storici - Il disastro del 5 febbraio 1783 - Scosse violente si susseguirono per mesi - Città e paesi furono fiaccati Antonino Sarica (Gazzetta del Sud)

La sera del 4 febbraio 1783, nel cielo dello Stretto fluttua- parte vittime del primo rono le luci di un’ «aurora boreale»; luci di chiarezza tale da Tremuoto, e pochi per «emulare lo splendore stesso del Sole». Lo straordinario causa degli altri». E que- spettacolo destò inquietudine, e lasciò presagire imminenti sti pochi, solo fra i messi- sventure. Alla 19/ma ora circa (precisamente 48 minuti dopo nesi rimasti al coperto in mezzogiorno) dell’indomani, mercoledì 5 febbraio, un terri- edifici pericolanti, forzati bile sisma sconvolse Messina, il suo immediato retroterra e dalla «rigida stagione». la costa meridionale della Calabria. «Messina cadde in un Alla prima scossa del 5 baleno – raccontava Alberto Corrao (“Memoria sopra i febbraio ne seguirono di- tremuoti di Messina accaduti in quest’anno 1783") – e fu verse altre di varia inten- tutt’uno il vederla in piedi, e vederla intieramente rovi- sità. Più d’una di violenza nata. Uno spaventevole rombo, o fragore, somigliante allo pressoché pari a quella sparo di un Tuono, è stato il foriero dell’orribile Tremuoto. iniziale, se non maggiore. Non credo di cadere in fallo chi fisserà la sua durata allo Ancora Alberto Corrao: spazio di tre minuti all’incirca. Fu notata piccola inter- «Un Greco Vascello ver- ruzione, in sì fiero Tremuoto della Terra. Sul principio le so l’Isola di Lipari, sul sue scosse si sentono più debolmente, ma crescono poi punto, che facevasi senti- nel vigore, e nella forza.... Tutti i cittadini videro ben to- re un altro tremuoto vio- sto morte, che sovrastava loro sul capo». lentissimo, accaduto nel Molti, usciti di senno, si affidavano alla fuga; altri si mare verso le ore sette, e precipitavano dall’alto delle case, e per evitare un pericolo quarantacinque minuti incappavano in guai maggiori. Grida e lamenti in ogni an- della notte, la quale è ve- golo della città; ovunque cadaveri e feriti o sepolti vivi nuta appresso immedia- imploranti soccorso. E una densa nuvola di polvere che tamente al dì per noi sì quasi oscurava il cielo. Nella spiaggia del porto di Messi- fatale dei 5 di Febbrajo. È sembrato al suo equipaggio di na, ma anche nelle campagne, si formarono estese fenditure. colare già in guisa il legno, che vi giunse quasi al fondo Il suolo si abbassò, specialmente attorno al porto, talché la del mare, discuoprendolo già vicino, senza suo danno Pescheria rimase tutta immersa nell’acqua. Nell’area falcata, veruno, e senzaché nemmeno una gioccola d’acqua rice- presso la Lanterna, dal terreno aperto in più punti si leva- vesse nelle sue viscere. Se si ammette vero il racconto è vano intensi getti d’acqua. S’allargava intanto la piaga del stato questo un raro fenomeno, che merita una particola- saccheggio. re attenzione... ». La Calabria subì danni immani. Il terremoto colpì soprat- Bisognò attendere a lungo perché la calma tornasse nel- tutto le località litoranee tra Pizzo nel Tirreno e Siderno le zone colpite. Le scosse non concedevano tregua, mesi e nello Jonio. Onde gigantesche sommersero Scilla: migliaia mesi continuarono a infierire: un’angoscia senza fine. «Du- i morti. Sparirono fiumi, come il Petrace; sparirono alcuni ravano i tremuoti – scrisse Pietro Colletta (“Storia del Reame laghi e altri ne comparvero. In certi siti mutò perfino il pro- di Napoli”) – sovvertendo le terre medesime, e tornando filo dei rilievi, e le valli assunsero nuove sembianze. spesso allo scoperto materie e uomini giorni avanti sot- Si contarono in tutto intorno a trentamila vittime: non terrati. Il 28 di marzo del medesimo anno 1783, alla se- troppe, se si considera la vastità del territorio devastato e conda ora di notte, fu inteso romor cupo come rombo si guarda agli smisurati danni materiali. Il sisma non sorpre- pieno e prolungato: e quindi appresso moto grande di se la gente nel sonno (come invece sarebbe avvenuto 125 terra, nello spazio tra i capi Vaticano, Sùvero, Stilo, Co- anni dopo, nel 1908), e la strage fu perciò relativamente lonna, milleduecento almeno miglia quadrate, che fu so- limitata. Quanto al numero delle vittime a Messina, una lamente il mezzo dello scotimento, perciocché la forza attendibile valutazione la dobbiamo all’abate Corrao. «In- pervenne a’ più lontani confini della prima Calabria, e fu torno a seicento diciassette se ne sono discavate fino al dì sentita per il regno e nella Sicilia. Durò novanta secondi presente dagl’infranti Edificj. Ma non è in tutto ripulita e spense duemila e più uomini... ». dalla maceria l’intiera città. Onde senza meno debbono La Natura sembrò infine placarsi due anni dopo quel 5 esservi degli altri cadaveri di sotto alle rovine». L’abate febbraio di cupa memoria. Ma i terremoti e «i «turbini, le ipotizzava in tutto «settecento morti incirca, la maggiore tempeste, i fuochi de’ vulcani e degli incendi, le piogge, i Voci dal Sud 29 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu venti, i fulmini» che li accompagnavano s’impressero nella li, né un solo soldo si è loro distribuito. Quel poco di coscienza collettiva e non finirono di condizionarla. Il vettovaglia che mandò il Vescovo di Catania parte restò disastro prostrò Messina. La ripresa fu lenta, laboriosa, in potere di chi dovea dividerla e parte fu data a chi meno accidentata. La maggior parte degli Edificj non che aper- aveva bisogno... Giacciono i Cittadini in vili tugurj... Si è ti, ma erano anzi diroccati, e uguagliati al suolo. Gli esi- chiesto e chiedesi tuttavia un provvedimento di tavole, di stenti minacciavano rovina. E quei pochi che appariva- legname, di calce, di gesso... ma nulla si è potuto ottene- no intatti non c’era sicurezza di conservarsi nel medesi- re. Si devastano piuttosto le case dirute per togliere il mo stato pei continui Tremuoti». Rovinarono, o rimasero legname, e resta sparso per le strade il calcinaccio senza seriamente lesionati, il Palazzo reale, il Teatro marittimo o nulla curare lo scolo delle acque... si demoliscono le mu- Palazzata, il Palazzo arcivescovile, il Grande ospedale, il raglie degli edifizj più eccelsi e cospicui senza discerni- Monte di Pietà, il Duomo e il suo gran campanile, i Reali mento...». convitti, Quattro anni molte chie- dopo il disa- se e mona- stro, nel mag- steri, dimo- gio del 1787, re private di Johann pregevole Wolfgang fattura, Goethe sostò opere di pochi giorni a eminenti ar- Messina, e ne chitetti e scrisse, pres- scultori... soché trent’an- « Tutto ni dopo, in ha pratica- “Italienische to a pro’ Reise”. Sul del Comune Messinese ilbuon Rè Ferdinando», procla- soggiorno messinese di Goethe argomentarono in passato mava Corrao. «Ma le Regie cure adoperate in vantaggio più autori, dei quali vogliamo almeno ricordare Giuseppe della nostra Città – aggiungeva – non vanno esse disuni- Pitrè e Domenico Puzzolo Sigillo. Undici anni fa, se ne oc- te da quelle del Prelato nostro zelantissimo... che subito cupò Augusto Placanica nel volumetto “Goethe tra le rovi- provvide a’ bisogni dei poveri con delle larghe limosine, ne di Messina”. Vi si legge, in apertura, della «premonizione e da quelle del Senato». Il quale impedì, fra l’altro, «la di Weimar». Goethe era un sensitivo. In una notte strana- partenza di due Navi cari- mente quieta e afosa, a Weimar, che di Frumenti, che Nelle foto: «percepì» il sisma del 5 febbra- eransi ricoverate nel Por- io 1783. Si destò all’improvvi- to». E inoltre «fabbricò pagina precedente: so, scrutò assorto il cielo, chia- nuovi forni, ristorò tutti i i resti del Duomo di Messina mò il famiglio: «Senti, noi stia- molini dei Casali, restituì mo attraversando un momen- alla prima interezza gli to molto importante: o c’è sta- acquedotti, ordinò in alto a sinistra: to, in questo momento un ter- d’estrarsi i cadaveri, desti- i danni a Reggio Calabria remoto, o ne sentiremo presto nò in qualità di Deputati uno». Goethe non conservò un “persone di merito” per felice ricordo della città accorrere ai bisogni della in alto a destra: peloritana. Lo rattristarono le gente messinese dispersa rovine, ancora lì dopo anni, e nelle contrade». E special- ruderi del Duomo di Rosarno le misere casupole, le mente procurò «il disterro catapecchie, le tende. Non gli delle rovine». Pietro Colletta, a sua volta, rilevava che subi- sfuggirono «il terrore lasciato ai messinesi» dal to, da Napoli «quanto puote umana debilità contro le for- cataclisma, il loro timore «di subirne un altro simile», la ze sterminate della natura, fu provvisto al soccorso di loro voglia «di godere da spensierati le gioie del momen- que’ popoli». Andrea Gallo, professore di matematica nella to». Reale Accademia Carolina di Messina, in una lettera inviata Quel terremoto, secondo Placanica, «portò a un monsignor De Gavelli (resa nota da Letterio Lizio- l’intellettualità europea del tardo Settecento a misurarsi Bruno nei primi anni del Novecento), compilata «due mesi con la propria coscienza e con la propria tradizione di e dieci giorni dopo i tremuoti», smentiva decisamente, in pensiero». Studiosi d’ogni genere (cronisti, storici, annalisti, merito all’immediato post-terremoto, l’abate Alberto Corrao. filosofi, letterati, naturalisti, geologi, vulcanologi, «In Messina – dichiarava Gallo – dietro il terribile flagello moralisti...) trovarono in esso «argomenti essenziali di ri- de’ 5 Febbraro, che interamente diroccò le fabbriche quasi flessione». sino ai fondamenti, si è per due mesi vissuto e vivesi anco- ra nel disordine, nella confusione e nella miseria... Nien- te di soccorso né dai proprj Paesani, né dagl’Incaricati del Governo si è veduto sinora porgere a questi miserabi- Voci dal Sud 30 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Un rapido consuntivo sul Festival di San Remo fromor www.vivicentro.org

Si è concluso il Festival della Canzone di San Remo! Non voglio entrare nel merito sulla validità della formula perchè sarebbero valutazioni positive o ne- gative, comunque soggettive. Però ecco alcune valutazioni a posteriori assolutamente personali: 1°) che funzione hanno avuto le “vallette” (oppure come ormai sono chia- mate collaboratrici)? (La Pession almeno ha parlato ed ha ten- tato di fare anche la spiritosa, forse riuscen- doci). 2°) i bei maschiacci ostentati da Bonolis erano stati posti lì per soddisfare i gusti dei gay che in questo Festival hanno avuto spa- zio e rilevanza - sia con le canzoni, che con le scenette, gli ammiccamenti e le battut(accie). 3°) cosa c’entrava Maria De Fillippis? che stia cadendo il “muro di Berlino” fra Rai e Fininvest? 4°) indubbiamente Bonolis è stato un agile conduttore, ma ... mamma Rai non aveva nes- sun altro senza attingere alla concorrenza? o si sta cercando un rientro? In tutti i casi Bonolis incontra il favore del pubblico, anche se non gli si può negare uno spirito “borgataro”, alcune volte al li- mite del corretto, ma che evidentemente pia- ce 5°) LE MIE RISERVE PIENE ED INCON- DIZIONATE invece vanno sulla scelta del- le camzoni che erano zeppe di sitazioni gay (come detto) e di parolacce che certamente non può essere considerato un linguaggio universalmente accettato, una sorta di esperanto mondiale, quale la trasmmissione era essendo stata trasmessa in Mondovisione. ... insomma per dirla con le oxfordiane parole di una canzone trasmessa ... non vi pare che nel mondo abbiamo fatto (l’ Italia) una figura di “merda” ed abbiamo rotto i (Scusate ... insomma per dirla con le oxfordiane parole di una canzone trasmessa ... non vi pare che nel mondo abbiamo fatto (l’ Italia) una figura di “merda” ed abbiamo rotto i “coglioni” a coloro che non apprezzano si- mile linguaggio erudito? (Scusate le due mie parolacce, ma mi voglio illudere di essere anche io Mondovisione ... che ci volete fare ... megalomania!) . (P.S. qualcuno mi sa indicare dove poter acquistare il nuo- vo “Monsignor della casa”? vorrei erudirmi sulle nuove regole di bon ton ed educazione - GRAZIE) Voci dal Sud 31 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Nel panorama “lavorativo” italiano nasce una nuova professione: l’ospite televisivo Donatella Cuomo (Gazzetta del Sud)

Approfondimento. Una parola, mille programmi. È questo il tema che si agita nella TV dopo le dimissioni di Mentana e la conferma che “Matrix” sarà ripreso dopo Sanre mo con un altro conduttore del quale, ancora, si ignora il nome. I fatti che hanno portato Mentana ad allontanarsi da Mediaset sono note, ma vale la pena fare un giro di orizzonte per capire se, di effetti- vamente i programmi di approfondimento che girano nella nostra tv siano necessari. Ormai ogni trasmissione ha i propri ospi- ti di riferimento, sostanzialmente sempre gli stessi, che passano da una rete all’altra per partecipare a tutti i dibattiti possibili e immaginabili. Il conduttore di tali program- mi quindi, indirizza la discussione, mette a confronto le opinioni, miscela il tutto e fa bella figura (n.d.r.: ... o quasi!). Il telespettatore, da casa propria, ascolta e trae le sue considerazioni. Di fronte a questo quadro, ci piace esa- minare il gioco delle parti. Il telespettatore, sostanzialmente è un pi- gro. Potrebbe attingere le stesse notizie e opinioni dai giornali, saggiandole magari in maniera anche più riflessiva, ma trova più comodo un confronto a domicilio. Spesso non distingue le varie ragioni esposte con sofismi e sfumature di posizione che, francamente, non trovano poi supporto legislativo, il più delle volte si ada- gia fra i concetti esposti in maniera più elementare; viene risvegliato, comunque, dai toni adoperati, perché si sa che chi alza la voce ha più probabilità di essere sentito, anche se non sempre ascoltato. Gli ospiti, come detto, spesso sembrano fare parte di una compagnia di giro. Vanno per categorie: il criminologo, lo psicologo, il ma- gistrato, il direttore di giornale, il politico di maggioranza, il politico di minoranza, la soubrette, il giornalista controcorrente che, chissà perché, va sempre in tv anche se la guarda dall’alto in basso. Su tutti e tutto aleggia lo spirito del giornalista TV che non può esprimere la propria opinione, pena essere tacciato di parzialità, ma può orientare il dibattito fra i suoi ospiti scegliendoli in considerazio- ne dei loro manifesti orientamenti. Il conduttore sovrintende con apparente distacco, ma cerca di far dire ai suoi opinionisti ciò che lui pensa. Più appare equidistante più si dimostra bravo, più il suo programma è quotato. Ora, ci chiediamo, se gli ospiti sono quasi sempre gli stessi e, co- munque, vanno a giro, se i conduttori devono essere imparziali, se gli spettatori possono trarre da altre fonti la loro informazione, che pro- grammi di approfondimento sono? Aaaah, saperlo! Voci dal Sud 32 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu “Annozero”, la trasmissione di Santoro su Rai 2 , ancora nella bufera L’onorevole Gasparri accusa di sciacallaggio Santoro e il vignettista Vauro

ROMA Non c’è pace per «Annozero»: neanche si è sopita la polemica seguita alla puntata su Gaza che Mau- rizio Gasparri riaccende le polveri, definendo sciacalli Santoro e Vauro e prendendosela con i vertici della Rai che «per fortuna stanno per essere cacciati». Michele Santoro ha scelto di parlare di Eluana Englaro e, proprio alla fine, è arrivata la «stoccata» di Vauro a Gasparri con una vignetta che ritrae il senatore piuttosto stralunato sotto le parole: «Anche Gasparri chiede un minuto di silenzio». E lui che commenta: «Così si sen- tono meglio le stronzate che dico». Per la verità Gasparri è stato «evocato» più volte durante la puntata: nel servizio di apertura veniva riproposto il suo attacco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per non aver firmato il decreto su Eluana. In chiusura era Santoro a ricordare che, nonostante l’in- tervento di Gianfranco Fini, Gasparri non aveva corretto il tiro. Tanto fa infuriare il senatore che si scatena: «Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei citta- dini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L’insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano». Affermazioni che vengono lette dal centrosinistra come una volontà di epurare, di mettere le mani sul CDA della Rai che sta per essere rinnovato. Santoro e Vauro preferiscono rimanere in silenzio: sul sito però viene pubblicata la vignetta «incriminata» sotto la scritta «Vaf» che sta per «Valutazioni a freddo». Dal centrosinistra si levano le voci sdegnate dei Pd Vincenzo Vita, Giovanna Melandri, Giuseppe Giulietti, Fabrizio Morri, Giorgio Merlo, dell’IdV Pancho Pardi e del Pdci Jacopo Venier. Accusano Gasparri di essersi prodotto in un attacco rozzo e volgare, di manifestare una volontà censoria e di avere già in tasca la lista di proscrizione. Sull’altro fronte, Alessio Butti, Francesco Casoli e Giuseppe Menardi ribaltano le accuse e le girano a Santoro e Vauro che, secondo loro, si sono lasciati andare agli insulti, smarrendo il buon gusto. L’Udc con Roberto Rao vede nella commissione di Vigilanza, finalmente operativa, il luogo deputato ad affrontare i tanti nodi sul tappeto. Voci dal Sud 33 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Appello sferzante del maestro per un riscatto della città. La visita a sorpresa del Presidente della Repubblica Napolitano IlIl TeatroTeatro SanSan CarloCarlo rilancirilanci NapoliNapoli Il direttore d’orchestra Riccardo Muti, partenopeo di nascita, con un applauditissimo concerto, ha reso omaggio al glorioso teatro restaurato

Flaminia Bussotti (Gazzetta del Sud)

NAPOLI - Dopo l’inaugurazione dello scorso 25 genna- «Abbiate fede in questa città, qui c’è una forza strepi- io con l’opera lirica “Peter Grimes”, il concerto di ieri sera tosa, la mia presenza qui non è una presenza divistica, io ha rappresentato un omaggio del maestro Muti al ritrovato sono cresciuto nei vicoli, quello che io sono diventato lo San Carlo e il primo devo a questa città concerto con tutte - proseguendo nel le maestranze del te- racconto biografico atro partenopeo im- pedagogico, Muti pegnate. ha aggiunto - Mia Muti ha diretto da madre era una na- par suo l’orchestra poletana tosta e e il coro del San Car- volle che nascessi lo nell’esecuzione qui. della sinfonia Da piccoli noi “Jupiter” di fratelli – continua il Mozart, del “Veni maestro – prima di Creator Spiritus” di uscire di casa dove- Nicolò Jommelli e vamo rifarci il let- dello “Stabat Mater to. – Te Deum” di Giu- Nella vita io ce seppe Verdi. l’ho fatta, ma sono Il concerto è sta- dovuto andare via, to replicato alle 18 e nel mondo, ma ora l’indomani alle sono tornato». 20.30. A questo punto una preghiera accorata si è levata dal Un caloroso applauso ha accolto l’ingresso del presi- pubblico da un insegnante che si è alzato in piedi rompen- dente della Repubblica Giorgio Napolitano nel palco del do il silenzio generale: «Maestro, perché non ci viene a San Carlo. dare una mano?>> «Io con la mia presenza qui – ha Dalla platea in molti si sono alzati in piedi applaudendo a risposto Riccardo Muti – una mano ve la sto dando, poi lungo. vedremo in futuro. Quello che sono diventato lo devo a Napolitano ha risposto con un cenno della mano e dalla questa città». platea si è levato anche l’urlo “Viva la Costituzione” segui- Poi, dopo il ripasso dei brani in programma al concerto, to da altri applausi all’indirizzo del Presidente. Muti in chiusura ha provato anche l’inno nazionale, che Napolitano ha ascoltato l’esecuzione dell’inno di Mameli ieri sera ha suonato in onore di Napolitano: e dopo l’esecu- unendosi al coro del teatro. zione di “Fratelli d’Italia” il teatro è venuto giù dagli Ieri pomeriggio Napolitano aveva incontrato il maestro applausi. Muti durante la prova generale del concerto. «Certo – ha detto Muti – l’Inno vi ispira, dentro c’è Nell’occasione Muti ha lanciato uno sferzante appello a l’ardore italico che messo in condizioni idonee pone l’Ita- Napoli. lia a livelli di eccellenza. Il maestro, partenopeo di nascita, ha detto di sfruttare la Lo stesso ardore che – ha aggiunto sorridendo –, se straordinaria opportunità del rilancio dopo i restauri del messo in condizioni non idonee produce disastri. Teatro San Carlo per un riscatto della città e dei napoletani. Con la rinascita di questo teatro viene dato il “la”, ma Durante la prova generale del concerto, e dopo la breve voi dovete lavorare, non adagiarvi secondo il motto “a visita a sorpresa del presidente Napolitano, Riccardo Muti, dda passà a nuttata”: no! si combatte anche di notte, rivolto al giovane pubblico composto di studenti liceali, li tanto questa Città non la uccide nessuno». ha esortati ad avere fiducia. Voci dal Sud 34 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu E’ morto Oreste Lionello, poliedrico attore calabrese, ritenuto uno dei “Padri del cabaret” Aveva 81 anni si è esibito sempre in maschere pungenti oltre che come doppiatore dando la voce in maniera sistematica anche a Woody Allen Comico surreale dal teatro alla TV Maurizio Giammusso Gazzetta del Sud

ROMA - Attore teatrale, cabarettista dalla comicità Subito surreale pronto anche a graffianti battute satiriche, dopo, nel doppiatore, un personaggio unico nel suo genere nel pa- 1956, arrivò norama dello spettacolo italiano. Questo era Oreste Lionello, la tv con la morto a Roma avantieri sera a 81 anni dopo una lunga ma- serie per ra- lattia, che esce di scena dopo una vita passata a prendere gazzi “Il in giro politici, a tirare torte in faccia ai vip, a donare sorrisi marziano Fi- al suo pubblico, in teatro, al cinema e in tv. lippo”. Dal Era nato in Grecia, a Rodi (allora colonia italiana), il 18 1965 in poi aprile 1927 da genitori reggini. Già negli anni Cinquanta in tv fu un aveva intrapreso contemporaneamente la carriera di autore comprimario e interprete comico a teatro e quella di doppiatore al cine- di lusso: per ma, che gli daranno popolarità. Ma la sua vocazione era il “Le avven- cabaret che fece con passione, dall’inizio degli anni ’70, ture di Lau- con il gruppo del Bagaglino creato assieme ai suoi amici ra Storm”, Castellacci, Pingitore, Cirri e Palumbo. con A Roma il Bagaglino è stato palestra per comici come Lauretta Pippo Franco, Enrico Montesano, Pino Caruso e Gianfranco Masiero; D’Angelo. La compagnia del Bagagliano, dalla metà degli per “Le in- anni Settanta, si era trasferita con notevole successo an- chieste del che in tv, prima alla Rai e poi a Mediaset, con spettacoli commissa- come “Dove sta zazà” (1973), “Mazzabubù” (1975), “Il rio ribaltone” (1976), “Al Paradise” (1983), “Biberon” (1987), Maigret”, con Gino Cervi; per “I racconti di Padre Brown”, con cui Lionello & Co. diedero inizio a quella satira politica, con Renato Rascel. A chi gli chiedeva se avesse dei rim- per alcuni innocua, fatta di maschere, imitazioni e battute a pianti, diceva risolutamente di no: né rimpianti né sogni nel volte qualunquiste, che ha rappresentato la cifra del grup- cassetto, ma vari progetti, compreso un musical con David po e ha portato al cabaret romano molti politici in carne e Zard, che poi non ha più fatto. ossa, da Giulio Andreotti, di cui Lionello è stato imitatore Sulla sua vita era molto riservato. Ma invitato a raccon- principe, ai “nemici” Mastella e Di Pietro. Tante le soubrette tare un aneddoto scelse l’incontro con Woody Allen, a lanciate da Lionello e dal suo gruppo, a cominciare da Pamela pranzo in Campidoglio con Walter Veltroni: «Un genio – Prati e Valeria Marini. diceva –. Riesce da una battuta a tirar su uno sketch; e una Inoltre Lionello è noto soprattutto per l’eccezionale scena la allunga fino a farne un film, come certi dolci di simbiosi col personaggio di Woody Allen, che ha doppiato zucchero filato che si vendono nelle fiere di paese. Ma per decenni dopo aver prestato la voce anche a Jerry Lewis, fuori della sua attività è come una penna senza inchiostro...». , , (“Il grande La stilografica di Lionello, invece, non è mai rimasta a sec- dittatore”), Marty Feldman e nella trilogia co. del “Vizietto”. Sono stati tanti già ieri a ricordare Lionello a partire dal Due anni fa l’artista festeggiò i suo ottant’anni al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Woody Bagaglino, in mezzo ai suoi compagni di lavoro Pamela Pra- Allen da New York dice di lui: «mi ha reso per anni un attore ti, Aida Yespica, Martufello, Manlio Dovì, Mario Zamma, molto migliore di quanto non fossi veramente. Ci siamo Gian Luca Ramazzotti, il balletto e i figli e collaboratori Cri- conosciuti personalmente e mi è sempre sembrato un uomo stiana e Luca. In platea tanti amici e colleghi, ma nessuna molto amabile». voglia di autocelebrazione e neppure di fare troppi bilanci «Oreste Lionello è stato uno degli ultimi grandi artisti di tanti anni di sketch e barzellette; anni di imitazioni e paro- italiani» ha detto Guglielmo Rositani, neoeletto del consi- die. Sfidando ogni retorica e ogni pericolo di commozione, glio di amministrazione Rai. Ieri sera al Festival di Sanremo Oreste non si era preso sul serio nemmeno in quella occa- anche Paolo Bonolis ha voluto ricordare l’artista. Da ieri in sione scherzando soprattutto su se stesso: «Agli ottant’an- Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, camera ardente ni non ci son abituato» diceva e resisteva all’invito a fare per rendere l’ultimo omaggio al poliedrico artista. un qualche bilancio. Tuttavia, ricordava volentieri i compa- La camera ardente sarà aperta anche per tutta la gior- gni d’Accademia, che erano bravissimi e non ci sono più: nata di oggi, dalle 9 alle 23. La cerimonia funebre, invece, Paolo Panelli e Bice Valori, Nino Manfredi e Tino Buazzelli, si svolgerà domani alle ore 13, presso la Basilica di Santa Elio Pandolfi e Giancarlo Sbragia. Lui aveva avuto una car- Maria d’Ara Coeli in Campidoglio. Oreste Lionello sarà riera diversa, unica appunto per certi versi. Cominciò nel tumulato nel Cimitero monumentale del Verano. 1954 nella compagnia comico-musicale di Radio Roma, come autore e interprete brillante. Voci dal Sud 35 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu L’umanità di un maestro che debuttò a Reggio Oreste Lionello nel ricordo commosso di amici, colleghi e compagni di strada Tonio Licordari Gazzetta del Sud

Reggio Calabria - Arrivò in fasce da Rodi dove era nato. ricordarlo con commozione, tra l’altro gli era anche amico: Suo papà, calabrese come la mamma, era stato trasferito «Il maestro Oreste nutriva un amore profondo per la città a Reggio, al Distretto militare, nella caserma Mezzacapo: di Reggio. Oreste Lionello rimase a Reggio sino al 1955, frequentando In ogni occasione ha sempre esternato questo legame il liceo classico Campanella. per la terra in cui è cresciuto. «Era un artista nato», commenta Enzo Notaro, oggi Purtroppo se ne va con lui un altro uomo di grande ottantenne, suo grande amico e da giovane attore come lui. spessore, un artista poliedrico, che ha dato lustro allo Ha gli occhi lucidi Enzo Notaro, parla a stento. spettacolo italiano». La sua mente corre indietro nel tempo: «Lascomparsa di Il sindaco Scopelliti ricorda che al “Bagaglino”, Oreste Oreste rappresenta un evento doloroso personale. Lionello, ha dato consigli preziosi al duo reggino Battaglia Mi rivedo giovane, assieme a lui. e Miseferi. Ho trascorso la mia giovinezza assieme a Oreste quan- Giacomo e Gigi, di solito allegri, non avevano voglia di do insieme davamo sfogo alla nostra comune passione scherzare ieri: «È partito il nostro grande maestro». per il teatro. Raccontano: «Quando siamo riusciti a farci notare dal In quegli anni difficili del dopoguerra riuscivamo bril- regista Pierfranco Pingitore, grazie al tagliando pubbli- lantemente a organizzare e allestire spettacoli con pochi cato da “Gazzetta del Sud” per il concorso dal titolo mezzi ma grande entusiasmo, un entusiasmo che lo ha “Stasera mi butto”, approdando al “Bagaglino”, Oreste fatto perseverare sino al raggiungimento dei traguardi Lionello, quando ha saputo che eravamo reggini, ci ha professionali che tutti conosciamo». preso a simpatia. Enzo Notaro conserva una locandina ingiallita dal tem- Però ci mangiavamo le vocali. E lui, maestro severo, po, un tuffo al cuore. addirittura sul palcoscenico, ci diede una severa lezione. La compagnia Lionello-Notaro presenta la rivista “Se mi formulerete le domande senza mangiarvi le vo- “Aminta capra distinta” al vecchio teatro comunale cali, io vi potrò dare una risposta”. Era lo spettacolo tea- “Cilea”. trale “Troppa trippa”. Era il 12 aprile del 1953. Tra i protagonisti Cico De Stefa- Per noi è stata una terribile umiliazione. Per una settima- no, Enzo Giordano e la sua orchestra e un giovanissimo na non gli rivolgemmo la parola. Una sera, dopo lo spetta- Otello Profazio che aveva già conosciuto la popolarità con colo, bussò alla porta del nostro camerino. la canzone “U Ciucciu”. “Se i due signorini mi danno l’onore, stasera saranno Immagini e emozioni che ritornano, Enzo Notaro parla a cena con me”. del «carattere dolce e della disponibilità fraterna del- Lo abbiamo abbracciato, a tavola ci ha fatto una bella l’amico di sempre che, nonostante la raggiunta popolari- morale di arte e di vita e da allora è diventato e rimane il tà, non ha mai dimenticato gli esordi reggini e gli amici nostro indimenticabile maestro». di un tempo. «Due anni fa – raccontavano Miseferi e Battaglia – è Quando mi recavo a Roma mi ospitava, quando arriva- stato con noi per tutta l’estate nello spettacolo “Viaggio va a Reggio veniva a trovarmi con l’affetto di sempre». mediterraneo”. Sino a quando non è stato colpito dalla Non può aggiungere altro, è troppo provato. malattia era veramente allegro e un amico a tavola. Veni- Ci saluta con un commovente e intenso «Ciao Oreste!». va a casa nostra quando sapeva che c’era il “pescestocco Un flash back per Otello Profazio. alla riggitana” (come preferiva chiamarlo lui) e nel perio- «Sino al 1955 ha vissuto a Reggio, poi, spinto dalla do invernale le “frittole”, di cui era ghiotto. passione per l’arte, ha deciso di andare a Roma. Due specialità reggine, insomma. Come il sottoscritto del resto. Il Maestro diceva: “Una terra si ama apprezzando an- Si è proposto alla Rai, era un artista completo. che le sue prelibatezze”. Umano e Grande: la nostra vita A Reggio faceva spettacoli di musica e cabaret. artistica sarà diversa senza il Maestro». Era un po’ tutto: autore di testi, regista, attore. Un giorno, era già a Roma, mi chiamò per una nuova rivista, “Tiritingola”, che per mesi e mesi abbiamo pre- sentato con successo al ridotto dell’Eliseo. Ogni volta che ci incontravamo, e capitava spesso, ripercorreva con me gli anni della sua giovinezza. Era rimasto reggino dentro!». Ed è proprio il sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, a Voci dal Sud 36 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Come faremmo senza i ... napoletani? dalla Germania l’ingegnere W.A. Ridiamo Vagando per i vicoli di Napoli abbiamo letto le seguenti insegne commerciali ...

- (Panettiere) “QUANDO VI DIVENTA DURO VE CO GRATTUGIAMO GRATIS, MAMETA’ CE LO TRATTENIAMO” - (vendite immobiliari) (in una palazzina in vendita con officina artigianale sul retro) “Si VENDE SOLO IL DAVANTI - IL DIDIETRO SERVE A MIO MARITO” - (mobiliere) “SI VENDONO LETTI A CASTELLO PER BAMBINI DI LEGNO” - (mobiliere) “ SI VENDONO MOBILI DEL SETTECENTO NUOVI” - (macelleria) “DA ROSALIA-TACCHINI E POLLI, A RICHIESTA SI APRONO LE COSCE” - (macelleria) “CARNE BOVINA OVINA CAPRINA SUINA POLLINA E CONIGLiNA” - (polleria) “POLLI ARROSTO ANCHE VIVI - (polleria) “SI AMMAZZANO GALLINE IN FACCIA” - (polleria) “SI VENDONO UOVA FRESCHE PER BAMBINI DA SUCCHIARE” - (sfasciacarrozze) QUl SI VENOONO AUTOMOBILI INCIDENTATE MA NON RU- BATE” - (fioraio) “SE MI CERCATE SONO AL CIMITERO ... VIVO !” - (fioraio) “SI INVIANO FIORI IN TUTTO IL MONDO, ANCHE VIA FAX” - (abbigliamento) “NUOVI ARRIVI DI MUTANDE, SE LE PROVATE NON LE TO- GLIETE PIÙ1” - (abbigliamento) “NON ANDATE ALTROVE A FARVI DERUBARE, PROVATE DA NOI” - (abbigliamento) “IN QUESTO NEGOZIO DI QUELLO CHE C’E’ NON MANCA NIENTE” (abbigliamento bambini) “SI VENDONO IMPERMEABILI PER BAMBINI DI GOMMA - (autofficina) “VENITE UNA VOLTA DA NOI E NON ANDRETE MAI PIÙ DA NES- SUNA DARTE” - (officina) SI RIPARANO BICICLETTE ANCHE ROTTE - (ferramenta) “SEGA A DUE MANI E A DENTI STRETTI: 50 EURO” - (lavanderia) “ QUI SI SMACCHIANO ANTILOPI” - (sul citofono caserma Carabinieri) “ATTENZIONE PER SUONARE PREMERE, SE NON RISPONDE NESSUNO RIPREMERE” - (negozio di mangimi) “TUTTO PER IL VOSTRO UCCELLO”

... come faremmo senza i napoletani! Voci dal Sud 37 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Garanti a modo loro, siamo sicuri che vigilino sulla nostra privacy e non piuttosto sulla loro? di Marco Travaglio (L’espresso 4 settembre 2008)

Da Facebook Domenico Bruni riporta:

I periti dei tribunali e i consulenti tecnici dei PM non possono più tenere nei loro archivi i dati e i documenti raccolti per un’indagine dopo che questa è terminata, ma devono restituirli ai magistrati o “cancellarli”. Rigorosamente vietato «conservare, in originale o in copia, in formato elettronico o su supporto cartaceo, informazioni personali acquisite nel corso dell’incarico». L’ha stabilito il Garante della Privacy con la delibera n. 178, pubblicata sulla “Gazzetta ufficiale” il 31 luglio scorso. La decisione è molto discutibile in quanto chiusa o archiviata un’indagine, se ne può sempre aprire un’altra se emergono elementi nuovi. E spesso è molto utile che il consulente conservi i dati vecchi per riusarli e incrociarli con quelli nuovi, senza dover ripartire da zero. Ora non si potrà più farlo. Chissà perché: le banche dati dei periti non presentano alcun rischio per la privacy visto che questi sono pubblici ufficiali tenuti alla massima riservatezza. Ma le perplessità aumentano se si guarda al relatore della delibera destinata a svuotare le indagini cancellando la memoria storica di tanti scandali, quella del vicepresidente dell’Autorità garante, Giuseppe Chiaravalloti. Ex magistrato, ex governatore forzista della Calabria, Chiaravalloti è indagato a Catanzaro per associa- zione a delinquere nell’inchiesta Poseidone del pm Luigi de Magistris (anche se ìl nuovo pm ha chiesto la sua archiviazione) e a Salerno per corruzione giudiziaria e minacce. Ora, si dà il caso che a entrambe le indagini abbia collaborato uno dei più celebri consulenti giudiziari d’Italia: il vicequestore Gioacchino Genchi, un mago nell’incrocio dei tabulati telefonici, già preziosissimo nei processi sulle stragi mafiose del 1992-93, più volte attaccato da politici e imputati, soprattutto da politici imputati. Ed è piuttosto curioso che a impartire le nuove direttive ai consulenti, lui compreso, sia proprio uno dei suoi “clienti” più illustri. Possibile che il Garante Franco Pizzetti abbia designato proprio Chiaravalloti come relatore, in barba al suo plateale conflitto d’interessi? Forse la scelta è caduta su di lui per la competenza maturata in fatto di indagini giudiziarie (a carico). O magari per le sue doti profetiche. In una telefonata intercettata due anni fa con la segretaria, Chiaravalloti così parlava di De Magistris: «Questa gliela facciamo pagare ... Lo dobbiamo ammazzare. No, gli facciamo cause civili per danni e ne affidiamo la gestione alla camorra napoletana ... Saprà con chi ha a che fare... C’è quella sorta di principio di Archimede: a ogni azione corrisponde una reazione... Siamo così tanti ad avere subìto l’azione che, quando esploderà, la reazione sarà adeguata! ... Vedrai, passerà gli anni suoi a difendersi». Infatti De Magistris è stato trasferito dal Csm lontano da Catanzaro. I PM che l’hanno rimpiazzato hanno subito revocato ogni incarico a Genchi. In compenso l’indagato Chiaravalloti continua imperterrito a vice-garantire la nostra privacy, e soprat- tutto la sua. E ora dà perfino gli ordini ai consulenti dei giudici. Giustizia è fatta! Voci dal Sud 38 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Pianeta Giustizia Interessante ed (a parer nostro) giusta sentenza della Suprema Corte di Cassazione Furti ai parcheggi incustoditi? Paga il parcheggio Una materia estremamente controversa quella della tutela delle “cose” in un parcheggio a pagamento. Anacranostico che il concerssionario del suolo pur avendone un profitto non dovesse rispondere di furti o danneggiamenti da www.vivicentro.org

Il gestore di un parcheggio a pagamento, anche se incu- stodito, è comunque responsabile per eventuali furti. A salvarlo dall’obbligo di risarcire non basta il cartello che avverte che la società non ne risponde. Nemmeno se perfino una delibera comunale stabilisce che chi parcheggia lo fa a proprio “rischio e pericolo”. Lo ha stabilito la Cassazione: il “contratto di parcheg- gio prevede sempre l’onere della custodia a carico del concessionario dell’area.” Con una sentenza che consentirà alle Assicurazioni che hanno risarcito i furti avvenuti all’interno di parcheggi a pagamento incustoditi di recuperare le somme pagate, e a quanti non sono assicurati di ottenere ugualmente un in- dennizzo. I giudici della Terza Sezione Civile della Suprema Corte hanno confermato una sentenza della Corte d’appello di Milano che ha condannato l’Atm, l’azienda di trasporto pubblico milanese, a pagare per un Suv “scomparso” da un’area di parcheggio, a pagamento ma senza guardiania, gestita dalla stessa azienda municipale. In particolare, nelle motivazioni della sentenza 1957 vie- ne sottolineato che “la limitazione di responsabilità, per furto totale o parziale, riportata nell’avviso all’ingresso dell’area di parcheggio, è del tutto inefficace in quanto costituisce una clausola vessatoria e dunque dovrebbe essere approvata specificamente per iscritto”. Nonostante, evidenzia la Corte, l’avviso affisso dal- l’azienda di trasporto pubblico “richiamasse il regola- mento approvato dalla giunta comunale milanese” con una formale delibera. In sostanza “non è necessario l’affidamento del veico- lo ad una persona fisica” per far scattare l’obbligo di cu- stodia. Tale obbligo infatti “prescinde dalla presenza di perso- ne addette alla sorveglianza soprattutto quando, aggiun- ge la Cassazione, “vi sono sistemi completamente automatizzati per la procedura di ingresso e di uscita dei veicoli attraverso l’uso di schede o biglietti magnetici”. Per la Corte, insomma, basta pagare il parcheggio per avere diritto a ritrovare l’auto (n.d.r.: ed il suo contenuto). Voci dal Sud 39 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Pianeta Giustizia

Tecniche innovative, apparecchiature sofisticate e un solo obiettivo: trovare le prove Tempi duri per i colpevoli? Un assassino smascherato grazie al sangue “digerito” da una zanzara Natalia La Rosa (Gazzetta del Sud)

Messina - «Il delitto perfetto? Esiste, purtroppo». scoperte importanti: è stata ad esempio la prima ad isolare il Parola di Sergio Schiavone, maggiore dei Carabinieri e Dna da una sola cellula, inoltre è stata la prima a estrarre Comandante del Ris, Reparto Investigazioni Scientifiche, il magico codice a spirale da una goccia di sangue umano di Messina. contenuto nella pancia di una zanzara, smascherando così Tanti, infatti, dai più semplici ai più complessi, i casi nei quali il colpevole riesce ancora a farla franca. Per l’assenza di testimoni e di prove sulla scena del crimine, voluta o casuale, oppure per il loro deterioramen- to, o per le mille motivazioni che rendono anche la scienza imperfetta e perfettibile come lo sono coloro che la stu- diano. Ma se una prova c’è, e se essa è leggibile, possiamo star certi che non sfuggirà agli uomini del Ris. Scienziati con la divisa, esperti prestati alla giustizia e alla lotta al crimine che hanno una sola stella polare, nel loro difficile percorso di ricerca: la prova. Sempre più numerosi, infatti, i casi risolti proprio grazie ai reperti oggetto di elaborazione tecnica, con metodiche impensabili dieci o venti anni addietro e capaci, anche a distanza di tempo, di fornire elementi importanti. un assassino siciliano. Sia gli studi sul Dna che sulle impronte digitali, infatti, L’insetto trovato in casa sua, infatti, aveva punto pro- hanno ormai raggiunto livelli avanzati di attendibilità, ve- prio la vittima! nendo accettati in tutti i tribunali quali fonti di prova. La Sezione Balistica, comandata dal capitano Sergio Abate, Cinque le sezioni tecniche del Ris di Messina, ciascuna si occupa di studiare tutto ciò che ha a che fare con le armi comandata da un ufficiale e composta da laureati nelle di- da fuoco, analizzando i proiettili e comparandoli con il data verse discipline scientifiche, che lavorano spesso sugli base nazionale Ibis per scoprire se sono già catalogati, e poi elementi emersi grazie all’impiego sul luogo del delitto di recuperando matricole illegalmente abrase e rilevando la due tecniche di rilevazione: l’impiego del Luminol (un presenza di polvere da sparo su parti del corpo o abiti. reattivo capace di far comparire tracce di sangue da tessuti La Sezione Impronte, comandata dal capitano Aldo Mattei, o superfici anche dopo eventuali lavaggi) e il Crime-Sco- si dedica invece a far “parlare” le impronte lasciate sulla pe, apparecchio (un po’ da ghostbuster) che grazie a oc- scena del crimine: non solo quelle digitali (confrontate con chiali e speciali lampade rileva impronte o tracce biologi- quelle registrate nella banca dati Afis), ma anche del palmo che non evidenti. della mano, oppure di suole delle scarpe o di pneumatici. La Sezione Biologia, comandata dal capitano Carlo Ro- La Sezione Chimica, comandata dal capitano Pietro Maida, mano, si occupa dell’analisi dei reperti umani attraverso studia le sostanze, ad esempio stupefacenti, ma non solo: si l’ispezione, l’estrazione del Dna e la sua amplificazione e analizzano anche fibre di tessuto, o composti infiammabili. genotipizzazione. Di grande rilievo poi anche l’attività della Sezione Grafi- Dalla cicca di sigaretta con tracce di saliva, alla pelle ca, comandata dal capitano Vincenzo Fiorentino: qui, con il dell’aggressore rimasta sotto le unghie della vittima fino videocomparatore spettrale, si smascherano documenti fal- alle tracce più impensabili, gli esperti sono capaci di estrar- si, ma anche e soprattutto denaro, assegni contraffatti, fir- re il Dna, l’anima unica e irripetibile di ogni più piccola me alterate, inchiostri differenti. E persino, scritte “occul- molecola del corpo umano, che rende tutti speciali e, dun- te”, con speciali apparecchi che fanno emergere i solchi que, inconfondibili per chi sa leggere i picchi e le cifre che lasciati sui fogli sottostanti dalle scritte vergate su quello appaiono sul referto finale delle complesse macchine. che si vuole ricostruire. Tra l’altro, proprio la sezione messinese vanta alcune Voci dal Sud 40 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Leggi & Giustizia Via libera del Senato alla cancellazione delle Leggi obsolete Ben 29000 Leggi emanate fra il 1861 (Unità d’Italia) ed il 1947 saranno finalmente eliminate!

Corrado Sessa (Gazzetta del Sud)

ROMA - Il Senato ha convertito in legge un decreto, messo a punto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, che cancella per sempre circa 29 mila Leggi emanate tra il 1861 e il 1947. Si tratta di un periodo legislativo che abbraccia 86 anni di storia dall’unificazione dell’Italia sotto lo stemma sabaudo fino al secondo dopoguerra. Il decreto, come una poderosa ghigliottina, taglia leggi, regi decreti-legge, decreti-legge luogotenenziali, decreti legislativi luogotenenziali e decreti legislativi del capo provvisorio dello Stato fino all’ultimo atto che precede la promulgazione della Costituzione con l’inizio del 1948. Sono tutte norme primarie del Regno d’Italia, formal- mente ancora vigenti, anche se per una parte consistente dei provvedimenti si tratta di fatto di una ricognizione perché implicitamente abrogati da leggi successive. La nuove legge, che mette definitivamente ordine nel passato legislativo del Paese cassando quanto prodotto nel periodo del Regno d’Italia stabilisce l’istituzione di una banca dati pubblica e gratuita, informatizzata, che rac- coglie tutte le leggi vigenti. Si chiamerà “Normattiva” e sarà realizzata a cura del Ministero per la Semplificazione Normativa. Il costo è stato calcolato in 3,8 milioni di euro. Legge sul “Testamento Biologico”

Sarebbe dovuta nascere nel giro di pochi giorni sollecitata dall’onda emozionale del caso di Eluana Ongaro, ma passato il momento e la sua impellenza tutto è rientrato della routine del passo lento che cratterizza la nascita di Leggi in Italia.

Aleno nascessero buone leggi, manco quello!

Comunque siamo a buon punto ... è stato approvato dopo un abbondante mese di scontri e litigi l’articolo UNO ! Voci dal Sud 41 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu Giustizia incomprensibile La legge è ancora uguale per tutti?

Michele Guardò

Quei famosi piatti della bilancia che troneggiano alle spalle del Banco della Corte nei Tribunali italiani, e che sono sempre, nell’iconografia, rappresentati in perfetto equilibrio e livellamento, lo sono poi effettivamente nella vita giorna- liera dei Tribunali? Francamente non ne siamo più molto sicuri. L’episodio che riportiamo qui di seguito (sentenza della Suprema Corte di Cassazione, articolo pubblicato il 22 ottobre 2005 dalla testata “Piave”) sembrerebbe fissare paletti inamovibili che invece sembrano non esistere in moltissime quotidianità. La signora sotto riportata è stata risarcita di oltre Mille Euro per essere stata “offesa” da altra signora intemperante che l’ha apostrofata rinfacciandole un suo difetto fisico. Troviamo giusta la sentenza: nessuno deve e può offendere! Ed allora ci chiediamo come mai nessuna Corte imponga ai mass media (anche TV nazionali di Stato) di definire il Presidente del Consiglio, dott. Silvio Berlusconi, come “il nano”, “il nano maledetto” e via di seguito? Vero che il reato di ingiuria è perseguibile a querela di parte e il Presidente se ne frega di denunciare chi lo offende, ma è pur vero che che il dott. Berlusconi ha questa facoltà (querela) in quanto persona fisica, mentre l’offesa svilisce una delle prime quattro Figure cardine della Repubblica Italiana (Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presi- dente della Camera dei Deputati e Presidente del Consiglio dei Ministri). Pertanto, a mio avviso il reato diviene di “azione pubblica” in quanto passa ingiuria a privato a “vilipendio di una Istituzione “ per cui si deve agire d’ufficio (questa Libertà la si è concessa SOLO al senatur Bossi!) e, quindi, lo Stato stesso e gli italiani tutti che Egli rappresenta sia in Italia che all’estero. Una cosa strana, e direi inconcepibile nel 2005 (epoca della sentenza di cui sotto), che la Corte di Cassazione abbia fatto un distinguo fra maschio e femmina, mentre la Costituzione recita che i cittadini sono tutti uguali difronte alla Legge. Ecco la sentenza della Corte di Cassazione: Cassazione, è reato enfatizzare i ‘difetti’ fisici delle signore. La questione era finita davanti al Giudice di pace di Fog- Secondo gli ‘Ermellini’ l’espressione ‘’ha contenuto di gia che, nel giugno 2004, aveva condannato Maria a 400 offesa e dileggio’’. Per il viso allungato veniva apostrofata euro di multa. ‘faccia da cavallo’, sarà risarcita con più di mille euro Troppo poche secondo Giovanna, che sentendosi offe- (Pubblicato da Piave in data Sabato, 22 ottobre 2005) sa dall’enfatizzazione delle proprie caratteristiche fisiche si è rivolta ai magistrati di piazza Cavour per chiedere più E’ reato enfatizzare, anche solo a parole, i ‘difetti’ fisici soldi di risarcimento. delle signore. Agli ‘Ermellini’ si è rivolta anche Maria, ritenendo ecces- A scendere in campo a tutela del gentil sesso è la Corte siva la punizione inflittale. di Cassazione, stabilendo che accentuare verbalmente le Risultato: il ricorso di Giovanna, costituitasi parte civile, imperfezioni fisiche delle signore costituisce una ‘’offesa’’ è stato accolto e il risarcimento per l’offesa subita è stato tale per la donna che la riceve, che il torto subito può esse- alzato a 600 euro (cui si aggiungono altre 500 euro per le re riscattato solo con una condanna per ingiuria. spese processuali da lei sostenute); peggior sorte è invece Per avere apostrofato Giovanna R., signora pugliese, dan- toccata a Maria, che si è vista rigettare il ricorso. dole della ‘faccia da cavallo’ a causa del viso allungato che ‘‘La sentenza - scrive la Quinta sezione penale nella pro- si ritrovava, una sessantenne di Foggia, Maria D., dovrà nuncia 38079 - ha reso esauriente e corretta spiegazione così sborsare oltre mille euro in favore della signora offesa della ritenuta sussistenza degli estremi del reato in con- tra risarcimento danni e pagamento delle spese processuali testazione posto che l’espressione usata e - rimarca ancora da lei sostenute dopo la denuncia. la Cassazione - considerato che è rivolta a una signora, Per la Suprema Corte, infatti, l’accentuare anche solo a con enfatizzazione caricaturale delle caratteristiche del parole le caratteristiche fisiche marcate di una donna è rea- volto, ha contenuto di offesa e dileggio’’. to di ingiuria ‘’posto che l’espressione usata, rivolta ad Da qui la condanna definitiva per il reato di ingiuria. una signora con enfatizzazione caricaturale delle carat- teristiche, ha contesto di offesa e di dileggio’’. In seguito a una lite tutta al femminile, Maria D. si era rivolta alla signora Giovanna apostrofandola appunto con l’espressione ‘faccia da cavallo’. Voci dal Sud 42 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu IL RAPPORTO TRA LA MUSICA E IL DIVINO di Leonella Cardarelli [email protected] Fin dalla notte dei tempi, la musica è sempre stata prima veniva utilizzata primariamente per entrare in associata al divino. Si è sempre pensato che la mu- comunicazione con il mondo dei morti e degli spiriti, sica unisse l’uomo alle divinità e tuttora si ritiene che la seconda rappresenta un momento particolare della l’universo si sia creato tramite un suono magico: ritualità della natura medievale ed è utilizzata princi- AUM, da cui tutto è nato. palmente a scopi magici, infatti la Chiesa ha peren- Il suono stesso è ritenuto di origine sacra e la stes- nemente cercato di combatterla. Parimenti, la sa musica è considerata qualcosa di potente e di cacofonia è stata associata a divinità malvagie (de- enigmatico. moni). La musica, all’interno delle religioni, è presente Molti strumenti sono composti con sostanze ani- nelle sue due forme: musica strumentale e musica mali o umane: il tamburo è fatto di pelle di capra, il vocale (canti) tuttavia non tutte le religioni hanno avuto flauto con ossa animali, la tromba con corna di arie- lo stesso comportamento nei confronti della musica, te, le corde con intestini di animali. Esistono poi in soprattutto le religioni monoteiste (islam in partico- Tibet due strumenti particolari che sono fatti con ossa lare). umane: il tamburo thod rnga (creato con un teschio La principale fonte di suono nei rituali è costituita umano) e il khang glinh che si realizza con un femore dalla musica strumentale. umano. L’esempio più calzante di musica strumentale tra- Per quanto riguarda la musica vocale, invece, l’as- scendentale è presente nello sciamanesimo: lo sociazione parola/musica è stata usata fin dall’anti- sciamano entra in trance tramite il suono del tam- buro che riesce ad eccitare la mente portando l’uo- mo verso altri stato di coscienza in cui comunica profilo dell’autrice con gli spiriti guida. Il tamburo è lo strumento sciamanico per Leonella antonomasia in quanto cagiona lo stato di trance. Cardarelli è nata a Tamburo = trance = sciamanesimo. Il tamburo è Popoli (PE) il 5 no- noto per il suo complesso simbolismo e per le sue vembre 1981 sotto virtù magiche. Secondo una credenza lo sciamano il segno dello scor- costruisce il tamburo tramite un ramo dell’Albero pione, ascendente cosmico, che si trova al Centro del mondo, ove lo acquario. sciamano si reca durante i suoi sogni iniziatici. L’Al- La sua vita è sta- bero cosmico rappresenta la comunicazione tra cie- ta sempre costella- lo e terra. Anche il tipo di legno con cui verrà co- ta da molteplici in- struita la cassa del tamburo dipende dagli spiriti o teressi. Si è da una volontà trans-umana. E’ grazie al tamburo diplomata all’Istitu- che lo sciamano viaggia, così come è grazie al tam- to Magistrale e si è buro che il tarantato guarisce. laureata in Culture per la Comunicazione a L’Aquila M. Zucca (2004) riporta un frammento di Musi- (dopo aver frequentato anche un anno all’Accademia ca generale di Virdung (1511) il quale sostiene che di Belle Arti) dove ha seguito un percorso i tamburi siano stati inventati dai diavoli. [1] Zucca personalizzato volto ad approfondire il settore antro- ci dà molte testimonianze di come, a causa del pologico. Ha presentato una tesi sull’immigrazione (in sopravvento della Chiesa, i tamburi e le danze eb- antropologia culturale) ed una sulla cortesia (in filo- bero vita difficile e sparirono molti strumenti musi- sofia del linguaggio). cali, tra cui i tamburi che per via delle loro dimen- Vegetariana ed animalista dal 2004, ha iniziato ad sioni non si potevano nascondere facilmente. No- occuparsi di esoterismo e spiritualità a vent’anni. Si nostante ciò molti canti e balli riuscirono a soprav- occupa di antropologia, multiculturalismo, spiritua- vivere, ad esempio nei cimiteri si è ballato fino al lità ed esoterismo, con particolare attenzione agli aspet- ‘700. Nei cimiteri si ballava sovente nudi e con molte ti religiosi pagani e alla spiritualità degli Altri. risate e salti, al fine di scacciare gli spiriti maligni. E’ autrice di vari articoli a tema pubblicati su diversi Per rafforzare il potere della magia contro la morte siti internet, con alcuni dei quali collabora. si usava ballare all’indietro ma vi sono anche altre Attualmente si sta specializzando a Perugia in due tipologie di danza: la danza estatica e la danza Scienze Antropologiche. in cerchio (che può essere oraria o antioraria). La Voci dal Sud 43 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu chità per trasmettere i miti delle origini e per recitare qawwali si intonano musicalmente poesie d’amore testi sacri. (amore inteso come relazione con Dio) in occasione Le religioni monoteiste sono sempre state piutto- del sama (ascolto). I canti sono eseguiti da un grup- sto sospettose verso la musica strumentale visto che po di solisti uomini e da un coro di cantanti che batte permetteva di raggiungere, come nel caso dello le mani. Il solista leader sceglie le canzoni e stimola sciamanesimo e dei sufi, di cui parlerò successiva- la risposta finché gli ascoltatori cadono in trance. mente ,altri stati di coscienza. Così queste religioni La cantillazione è un atto di meditazione vero e hanno finito per accettare solo la musica vocale, in- proprio e la ritroviamo, oltre che nell’islam, anche tesa più che altro come cantillazione dei versi sacri, nel buddismo. respingendo la musica strumentale in sé e per sé. Nel buddismo si cantillano frasi del Buddha, com- Ad ogni modo bisogna ammettere che una liturgia menti a queste frasi, dediche, mantra ed inni di lode. senza musica difficilmente attira i fedeli perciò alcu- Il buddismo accetta l’uso di strumenti musicali (come ne tracce di musica strumentale nelle religioni campane, tamburi, gong, cembali) ma essi vengono monoteiste vi sono ancora. La religione cattolica ad usati per lo più per scandire il tempo all’interno dello esempio fa uso tuttora di canti collettivi durante la spazio sacro. Anche nel buddismo la musica pura- Messa, accompagnati dal suono dell’organo e della mente strumentale è rara mentre nelle festività si fon- chitarra. In ambito religioso va anche ricordato il de la musica sacra con elementi di musica popolare ruolo che la musica ha avuto nel colonialismo: agli ed aristocratica, oltre che con teatro, danza e pro- indios sono stati insegnati i canti cristiani per con- cessioni. vertirli, talvolta adattando il significato delle parole al contesto religioso indio per accelerare il proces- so. Bisogna comunque tener presente che la religione cattolica non è uguale dappertutto: ad esempio la chiesa romana preferisce il canto gregoriano mentre la chiesa latinoamericana, per attirare le masse, uti- Per approfondimenti: lizza canzoni tradizionali accompagnate da strumenti Cardarelli, L. (2007) Lo sciamanesimo e le sue musicali. caratteristiche in http://www.edicolaweb.net/ Diverso invece è il comportamento dell’islam, re- mondo07a.htm ligione in cui il concetto di musica è inesistente. De Zorzi, G. Il ney. Lo strumento e le sue implica- “Non tutte le religioni attribuiscono alla musica un zioni storiche, poetiche, simboliche. http:// ruolo di primo piano,; alcune anzi la vivono assai www.sufi.it/sufismo/Ney1.htm problematicamente. L’islam è una di queste. Esso Seroussi, E. La musica e il trascendente, in Magrini, guarda alla musica e (ancor più) alla danza con so- T. Universi sonori, Einaudi, Torino. spetto addirittura maggiore di quello manifestato dal Sorce Keller, M. Musica come rappresentazione in Cristianesimo (una massima attribuita al profeta Magrini, T. (2002) Universi sonori, Einaudi, Torino. Maometto recita infatti così “a coloro che ascoltano musica e canzoni in questo mondo, nel giorno del Zucca, M. (2004) Donne delinquenti, Simone, giudizio sarà versato piombo fuso nelle orecchie)”. Napoli. [2] Conseguentemente si decise di accettare solo la cantillazione del Corano, che fu permessa solo per- http://digilander.libero.it/initlabor/musica-trance/mu- ché non considerata musica in senso stretto. La reli- sica-sufi.html gione musulmana ha bandito la musica e il canto an- che perché ritiene che la voce femminile sia eccitan- http://it.wikipedia.org/wiki/Qawwali te, tuttavia in Indonesia sono le donne che cantillano il Corano. [1] Cfr. Zucca, M. (2004) pag. 200. L’unica confraternita musulmana che accetta la mu- [2] Cit. Sorce Keller, M. Musica come rappre- sica (pur non avendo un repertorio ufficiale) è il sentazione in Magrini, T. (2002) Universi sonori, sufismo. Einaudi, Torino, pag. 204. Le cerimonie sufi sono composte di preghiera, danza e musica; quest’ultima si realizza con il flauto ad imboccatura semplice, chiamato flauto ney. I danzatori sono detti dervisci e danzano roteando in modo circolare (a ricordare il movimento celeste) e con un braccio rivolte verso il cielo ed un altro rivol- to verso la terra. I sufi si collegano con Dio attraver- so la trance, per loro la trance (wajd) è un mezzo di comunicazione con il divino, è un modo di pregare. Un noto esempio di musica sufi è il qawwali (termi- ne che significa ‘cantante’) del Pakistan. Durante il Voci dal Sud 44 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu

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driiiinnnn, il telefono “la tua angoscia” Nez Quando accendo la televisione e dopo una lunga giornata di lavoro decido di rilassarmi davanti al mio film preferito, tra un primo tem- po e l’altro ecco che compaiono i famosi spot delle numerose società telefoniche che pro- mettono e non mantengono, vendono e so- prattutto illudono. Uno non immaginerebbe mai, che la spa- valderia di Fiorello, la centenaria simpatia di Mike Buongiorno e i sorrisi rapaci di Aldo,Giovanni e Giacomo siano soltanto l’an- tipasto strategicamente architettato dai pub- blicitari, per rendere meno doloroso possibi- le quello che si rivela per la maggior parte delle volte un vero e proprio conflitto a fuoco con l’operatore di turno il quale disgraziata- mente da qualsiasi parte d’Italia, invade il tuo spazio privato semplicemente facendo squil- lare il telefono. L’incantesimo è ormai rotto, il relax appe- na conquistato svanisce dietro l’insistenza di una persona sconosciuta che spesso preten- de di essere ascoltata, e quando tenti di re- plicare spiegando quanto la telefonata sia inopportuna e indesiderata, capita come se non bastasse, che l’operatore replichi con ar- roganza. Ma quando finiranno queste telefonate commerciali non richieste? Mi è capitato di riceverne fino a cinque al giorno, provenienti da diversi gestori telefonici e aziende che commercializzano prodotti alimen- tari. La situazione è veramente seccante e per di più sotto gli occhi di tutti. Non penso di essere l’unica che dopo la terza telefonata proveniente dal medesimo call center, ha riattaccato sbuffando e sbattendo la cornetta come se fosse un martello sul più ostinato dei chiodi. Con un po’ di ricerca sul web (www.anti-pishing.it) scopro che il Garante per la protezione dei dati personali, già con un provvedimento del 2004 aveva già decretato fuori legge la pratica selvaggia di reperimento di dati telefonici dell’utenza privata da parte dei call center contattati dai gestori telefonici. Il 18/06/2008 appare sul citato sito, un articolo che sottolinea i nuovi provvedimenti adottati dal Garante Voci dal Sud 45 Anno V° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu contro le telefonate indesiderate. “Società telefoniche e call center dovranno interrompere i trattamenti illeciti di dati, informando l’Auto- rità già entro il 5 luglio sullo stato di adempimento delle misure richieste, di carattere organizzativo, tecnico e procedurale, che andranno comunque adottate al più tardi entro il 10 settembre 2007.” (fonte:www.anti- pishing.it) Lo stesso articolo precisa gli adempimenti urgenti che le aziende telefoniche dovranno adempiere, onde evitare divieti e blocchi. Tutto è spiegato nella più assoluta chiarezza e trasparenza, i call center devono regolarizzare le banche dati informando l’utenza ed ottenendo da quest’ultima il consenso per l’utilizzo dei dati a scopo pubblici- tario, e registrare la volontà degli utenti che desiderano non essere disturbati. Un altro incipit interessante viene dall’interruzione dell’uso illecito di dati, manipolati per attivare servizi non ri- chiesti, come segreterie, linee internet veloci. Chi non ha espressamente dato il consenso al trattamento dei propri dati personali per scopi commerciali deve opporsi apertamente. Il Garante suggerisce di ripetere al- l’operatore la seguente frase: “ Le ri- cordo che Lei deve registrare la mia volontà di non ricevere altre comuni- cazioni promozionali, come stabilito dal Garante. Se la mia volontà non viene rispet- tata, il trattamento dei miei dati è ille- cito e comporta sanzioni penali”. Qualora l’avvertimento non doves- se sortire l’effetto desiderato, e con- statiamo che il call center sta ancora usando illegittimamente i nostri dati, allora occorre segnalare l’accaduto al Garante per la protezione dei dati personali, Via Montecitorio 121, 00186 Roma. Gli strumenti per combattere le azioni disturbanti e recidive degli operatori di marketing, le ha stabilite il Garante e ogni cittadino deve conoscerle e metterle in atto al momento giusto. Allora perché non lo facciamo? E’ giunto il momento di intervenire contro il call center che utilizzando operatori sgarbati, invadono lo spazio privato altrui adducendo motivazioni contorte e poco plausibili, facendo leva sulla stanchezza accumulata durante una giornata di lavoro e sperando in un cedimento. Fortunatamente i dati parlano chiaro, queste forme di commercio dovrebbero lentamente svanire, le persone non si fidano più, temono raggiri e le truffe sono sempre in agguato. La vendita telefonica non è altro che una vendita ma dovrebbe essere dettata da regole precise e soprat- tutto gestita con rispetto e da personale selezionato non sulla capacità di “indorarti la pillola” e di fregare il povero malcapitato, ma con un minimo di eleganza professionale. Ma esiste ancora? Voci dal Sud 46 AnnoV° nr. 3 Marzo 2009 www.sosed.eu http://www.edizionidamiano.net/ MARILYN: dal mondo di Vignettopoli Edizioni Damiano - Villa Verucchio (RN) Italy GNO SENZA

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