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www.mapmagazine.it MapMagazine è gemellato con il blog Tracce Volanti www.traccevolonti.com ANNO 2 - NUMERO 17 NOVEMBRE 2019 COPIA OMAGGIO o t a g e r e MAP i

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E T S O P ««SSoonnoo iill ffaannttaassmmaa ddii mmee sstteessssoo»» Il popolare attore dal 14 novembre al cinema protagonista e regista della commedia Sono solo fantasmi

Le relazioni preziose La generosità e la stima di tanti, l’affetto per un appello importante

n “come stai?” non retorico; una telefonata breve, ma attenta; l'offerta gratuita di una mano tesa; quelle parole, pronunciate proprio nel momento in cui sono necessarie per provocare un sospiro di sollievo inatteso: i rapporti umani sono fonte di forza e di speranza. Raccontati con la necessaria ironia da ; sezionati in ogni contraddizione dalla poetica di Pasolini; riprodotti, anche nelle dinamiche più crude, nei romanzi, nei film e persino nelle fiction televisive, ricordano chi siamo, in un riflesso che ci mostra il possibile percorso. Nel mese passato, noi di Map, ne abbiamo U avuto la prova, grazie agli eventi organizzati alla Festa del Cinema di Roma: la generosità di chi ci ha ospitato, di chi è intervenuto e dei tanti che hanno partecipato, ci ha com - mosso. Ci ha colpito anche una vicenda più intima che ha ri - guardato uno dei nostri preziosi collaboratori. Una storia che ci ha scossi, spaventati, ma rassicurato per il lieto fine, pas - sato anche dalla collaborazione di amici e cono - scenti che hanno condiviso un appello per noi importante. Il numero di novembre è un grazie che parte da questa pagina e percorre tutto il giornale, mostrando come le relazioni reali e sin - cere, siano la linfa per consentire ad ogni forma di cultura di manifestarsi. è una grati - tudine che ci rafforza e stimola a fare di più, sia per il nostro mensile cartaceo, sia per un nuovo sito che renderà Map online, presente nella quotidianità di chi ci segue, coin - volgendo maggiormente nella condivisione di idee, consigli e anche critiche. ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

direttrice responsabile MapMagazine

Il disegno di Valerio De Cristofaro dedicato a Fiorello, in questi giorni impegnato con il suo nuovo programma su Rai Play. Fu proprio lo showman, tre anni fa, a consacrare “MapMagazine” nella sua trasmissione su Sky Uno “Edicola Fiore”.

Direttore editoriale: Pier Paolo Mocci Assistenza legale: Studio Rombolà MapMagazine è iscritto al ROC, Regi - Direttrice responsabile: Valeria Scafetta & Associati - Via Barletta, 29 Roma stro Operatori della Comunicazione. Edito da: NED Edizioni srl Assistenza fiscale: Studio Commercialista Gli inserzionisti pubblicitari possono Curto - Via Cimone, 12 Roma avvalersi di questa agevolazione per Testata giornalistica registrata Assistenza editoriale: Pronto Bollo - Via sgravi fiscali. presso il Tribunale di Roma n. 187/2018 Carlo Cattaneo, 26/A Roma del 22 - 11 - 2018 Prossima uscita: dicembre 2019 Distribuzione: freepress (cinema, teatri Edito da NED srl, amministratore unico Pier Paolo Mocci Segreteria di redazione: Cristina Orazi e librerie) Chi volesse abbonarsi e sostenere Tel: 338.3768965 - 347.3615473 il giornale o diventarne partner può Stampato presso: FOTOLITO MOGGIO S.R.L. www.mapmagazine.it Facebook: MapMagazine NED Edizioni contattare la redazione. Strada Galli SNC - 00019 Tivoli (RM) Tel. 0774 381922 [email protected] FoodMap NED Edizioni e NED Edizioni

3 NOVEMBRE 2019 COVER STORY christian de sica «MIO PADRE? MA NO. L’UNICO FANTASMA CHE CONOSCO SONO IO »

Il popolare attore dal 14 novembre al cinema con il suo nuovo film, diretto e interpretato, Sono solo fantasmi. «Ho scelto il cinema “pop” di Carlo Vanzina perché ho capito che quella era la mia strada. Raccontare un’epoca con la commedia è molto più difficile che facendo “film intellettuali”. Non potevo copiare mio papà, sarei stato ridicolo. Ho preferito l’avanspettacolo e la comicità, e il grande affetto del pubblico mi ha ripagato. Stavolta però niente : questa è una scommessa, una black-comedy di stampo anglosassone. E poi torno a teatro »

intervista di PIER PAOLO MOCCI - foto di GIANMARCO CHIEREGATO

ltro che ci - Christian de sica, l’attore icona di de sica regista, anche matta - racconta Christian a “MapMaga - nepanet - del cinema “pop” italiano che, die - tore accanto a Carlo Buccirosso e zine” – portando sugli schermi un tone. tro la macchina da presa, si con - Gianmarco tognazzi, dal 14 no - sottogenere poco praticato in Ita - Prepara - cede il lusso di sperimentare, vembre nelle sale distribuito da lia, la black e horror comedy, come tevi ad una abbandonando la farsa in favore Medusa. quei film che hai citato tu, ai quali A black-co - di un umorismo nero in salsa “Anziché continuare a fare le ho cercato di aggiungere qualcosa medy di stampo anglosassone, commedia all’italiana e con stesse cose ho pensato di rinno - di tipicamente nostro, se non qualcosa tra Frankenstein Junior e omaggi a Molière. ecco allora vare un genere, la commedia, che altro per l’ambientazione “magica” . è la svolta “dark” di Sono solo fantasmi il nono film oggi è un po’ ripiegata su stessa – per eccellenza, ovvero Napoli.

4 NOVEMBRE 2019 NOVEMBRE 2019 5 COVER STORY

Christian, partiamo proprio da me scioje er mantecato de Napoli. mamma!". Quel film, il primo e inar - Un film come questo, sui fantasmi e rivabile , è diven - il malocchio, sul gioco delle parti, tato una piccola leggenda, con una sul fatalismo e l’ironia, sulla super - colonna sonora pazzesca che rac - stizione, non poteva che essere am - contava gli anni ‘80, con le signore bientato in questa meravigliosa città della Milano da bere ricche, sole e alla quale sono molto legato. Qui annoiate e i borgatari romani cafo - mio padre ha girato alcuni dei suoi nissimi in vacanza a Cortina. è stato migliori film, pensiamo a quelli con il nostro modo per raccontare la la Loren, ad alcuni con totò. Napoli “new wave” italiana, il reaganismo, i era la sua città d’adozione essendo paninari dai soldi facili. Preludio di ciociaro. Napoli è nel nostro cuore, una stagione di mazzette e corru - con la sua musicalità, la sua “ca - zione. Perché non c’era bisogno di ciara” che, a ben ascoltare, non è farlo vedere sullo schermo che il altro che un suono di vitalità. personaggio di Guido Nicheli, ma - Una città sicuramente diversa rito della sandrelli, per mandare da quella che ormai imperversa avanti la “fabrichetta” e farsi il Por - nelle serie tv o nei film d’autore. sche forse qualche intrallazzo con la Io ho sempre creduto che fare la politica lo avrà pure avuto. I palazzi - commedia e far ridere sia molto più nari erano quella roba lì. Noi ab - difficile ed impegnativo che raccon - biamo raccontato la parte più tare un dramma o una tragedia, spe - leggera ma avevamo ben chiaro chi cie in un territorio dove spesso la stavamo mettendo in scena. Il suc - gravità di certe situazioni e l’illega - cesso di quei film è dipeso soprat - lità sono così presenti ed evidenti. tutto da questo. ovvio che mi riferisco a Gomorra e a L’intervista è finita e di Sono tutto quel filone lì. Film necessari solo fantasmi abbiamo detto po - per carità, ma bisognerebbe anche chissimo, anzi niente. Ora non sforzarsi a raccontare il bello, per sarà più amico mio. donare gioia, leggerezza e speranza. Ma non dire fregnacce Pierpà. Che Ma in Italia se fai intrattenimento dobbiamo dire sul film: che devono sei considerato trash, superficiale. andarlo a vedere! In America, invece, se balli e canti Almeno la trama. sei un mito. Io continuo a fare que - sono un mago in disgrazia che sto, mi diverto e spero di divertire il torna a Napoli per la morte del papà pubblico. vittorio, giocatore incallito e donna - A giudicare dai 78 film per il ci - iolo. ogni riferimento ovviamente è nema la gente la segue e la ama. puramente casuale. Incontrerò i è la più grande soddisfazione, sono i miei fratellastri ma, al momento di miei premi alla carriera. se l’Intelli - spartirci l’eredità, inizieranno i colpi ghenzia mi volta le spalle per me di scena. non è un problema, a casa gli oscar E poi dobbiamo tornare a ve - li ha portati mio padre. Non potevo derla a teatro. fare Ladri di biciclette 2 , non potevo Ancora del lei mi dai.. essere il suo “erede artistico”. Ho Va bene Chri’, ti do del tu: dicci iniziato con Rossellini su un set di le date. un film francese, Blaise Pascal , in co - Riprendo “Christian racconta Chri - stume, ero un Luogotenente crimi - stian de sica” con aneddoti, canzoni nale in un film noiosissimo Foto di scena di Anna Camerlingo dal film Sono solo fantasmi e scene tratte dai miei film, il 18 no - ambientato circa un secolo prima vembre a verona, faccio tappa nelle della Rivoluzione Francese. Non era A proposito di fantasmi, quello Vacanze di Natale ’83 come si fa a Marche, attraverso un po’ l’Italia per per me. Ho preferito l’avanspetta - di suo padre non l’ha avuto al - non considerare quel tipo di cinema le feste e l’11 e 12 gennaio sarò a colo e il cinema di Carlo vanzina lora. “nazionalpopolare” un capolavoro, Roma all’Auditorium della Concilia - che, a mio avviso, ha raccontato sarei stato un fallito se avessi ten - nell’ambito della commedia certo... zione. molto meglio certe epoche di tanti tato di calcare le sue orme. Piuttosto La commedia è bandita dai cir - Lo fai un saluto ai nostri lettori, registi sapientoni di cui oggi ci sono il fantasma di me stesso, sono coli raffinati e militanti. lettrici e soprattutto sponsor, siamo dimenticati i nomi. o che vi - invecchiato ed ingrassato, qualcosa Che vuoi che ti dica, intere genera - che se non si sblocca qualche vono di “rendita” sulla scorta di un con cui dovrò fare i conti. Ma sono a zioni mi ripetono le battute dei film credito qui sono tempi duri... presunto apprezzamento della cri - dieta, state tranquilli. è che a Napoli per strada. Mi abbracciano, mi chia - Un caro saluto agli amici e le amiche tica. Una critica che oggi, purtroppo non fanno altro che offrirti un babà, mano zio. va benissimo così. sul di questo bellissimo giornale diretto o per fortuna lo diranno altri meglio una fetta di pastiera, una pizza web le pagine e i blog con le mie da Pier Paolo Mocci e valeria sca - di me, non esiste più. esistono per - fritta. tacci loro mi hanno fatto lie - scene non si contano ormai più. fetta con tanta passione, compe - sone che vanno a vedere film e che vitare. C’è una battuta cult tra tutte, tenza ed entusiasmo. e un appello lasciano su Facebook o da qualche E le sfogliatelle? una scena alla quale è partico - agli sponsor: investite in questo tipo parte sul web il loro commento: “Mi Come no… delicatissime. larmente legato? di progetti qui, perché sono fatti piace o non mi piace”. In modo Lo sa che noi la adoriamo? Ce ne sono e non vorrei fare torto a con il cuore e tanta cura. va bene molto diretto e con pochi fronzoli. Lo so, mi riempie di gioia. se pen - nessuno. Forse la più cliccata è così Pierpà?! Mi devi un favore. Alla fine è quello che conta. siamo a film come Sapore di mare o "Asunciòn!! Portame ‘na pera, che ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

6 NOVEMBRE 2019 NOVEMBRE 2019 7 CINEMA ANTEPRIMA Woody Allen Lettere d’amore a Manhattan

Dal 28 novembre arriva nelle sale Un giorno di pioggia a New York Ecco cosa pensiamo del film uscito a Parigi più di un mese fa...

da Parigi ficile prendere le distanze dalla nevrosi CAROLINA GERMINI del movimento degli altri. Gatsby all’ini - zio si lascia contagiare dall’entusiasmo di Ashleigh (elle Fanning), la ragazza con cui a New York che ci scorre ha deciso di passare un week-end roman - davanti agli occhi nel - tico, ma poi, quando lei finisce in un deli - l’ultima pellicola di rante vortice di vita newyorkese, lui se ne Woody Allen, somiglia allontana. Non è soltanto da lei che vuole L più a un set cinemato - separarsi, ma anche da quel modo un po’ grafico che a una città. volgare di rincorrere il cinema. La pioggia Un giorno di pioggia a New York (dal 28 no - incessante poi non fa che scandire ritmi - vembre nelle sale italiane) infatti ha tutta camente questa trasformazione. Quest’ul - l’aria di essere un omaggio alla Manhat - timo film di Allen potremmo tan che compare in quasi tutti i suoi film. scherzosamente ribattezzarlo “A Woody eppure la metropoli resta sullo sfondo e, a day in New York” non solo perché la pre - dominare la scena, ripresi da inquadra - senza più forte che avvertiamo è quella ture molto strette, sono solo gli attori (tra registica, ma perché ritroviamo tutti gli i quali selena Gomez e Jude Law). New elementi delle sue opere. C’è infatti la York in questo film somiglia più ad una ci - pioggia e quel suo potere nostalgico di av - tazione che a un luogo reale. sarà per que - vicinare le persone, Manhattan con i suoi sto che il suo nome compare anche nel grattacieli ma soprattutto c’é il cinema, di titolo – come era già successo con Man - cui Allen, con la sua solita ironia, sa come hattan. La presenza di Allen alla regia è prendersi gioco. Fa ancora più sorridere fortissima. sembra quasi di sentirlo dare poi immaginare questo suo atteggia - indicazioni all’attore imotée Chalamet mento beffardo alla luce delle polemiche su come muoversi, perfino su come cam - di cui è stato vittima in pieno movimento minare. Il suo incedere è un vero e pro - “Me too”, che hanno messo a dura prova prio flâner . Il giovane Gatsby, personaggio l’uscita del film. Il mondo del cinema, che centrale di quest’ultimo lavoro e interpre - qui emerge nel suo delirio di onnipotenza tato magistralmente da Chalamet, è in - e nella sua crisi esistenziale, è lo stesso fatti il vero flâneur, così come lo che è rimasto in silenzio di fronte alla cen - intendeva Baudelaire: «l’uomo della folla», sura che Allen ha subito da parte di Ama - che avanza lentamente. Il suo ritmo è una zon, che si è rifiutato di distribuire il film. protesta contro quello frenetico degli Lo sguardo nostalgico con cui Allen altri. egli cammina per cercare un signifi - guarda a New York nel suo ultimo lavoro cato, non per raggiungere un luogo. Pur sembra in qualche modo già presagire sentendosi diverso dagli altri però non sa quel rifiuto che poco dopo subirà dal suo rinunciare alla folla urbana. Paese e l’accoglienza che invece troverà in è interessante notare come questo stile, europa. Quel flâner di Gatsby somiglia al che associamo alle strade di Parigi e che modo in cui l’arte lavora, ricercando con il già abbiamo trovato in Gil, protagonista suo ritmo dei significati mentre il mondo di Midnight in Paris , ricompaia adesso fuori con le sue accuse vorrebbe frenarla. nella Grande Mela, dove è ancora più dif - ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

8 NOVEMBRE 2019 tre film di un autore di culto Quando comparve McLuhan e Allen si rivolse al pubblico

di MAURIZIO ERMISINO

sarà che dopo averlo dato per scontato, come una festa coman - data, vista la puntualità con la quale uscivano i suoi film, ab - biamo temuto di non vedere più una sua opera, a causa di quella vecchia storia di molestie che credevamo archiviata. ora Un giorno di pioggia a New York arriva finalmente sui nostri schermi, facendoci venire voglia di rivedere i suoi vecchi film. ve ne pro - poniamo tre, in tre sequenze, che a noi – e forse anche a voi – piacciono particolarmente. IO E ANNIE (1977) Alvy singer e (Allen e diane Keaton) sono in coda al cinema, quando un tizio inizia a sproloquiare su Marshall McLu - han. Alvy si lamenta, e il tizio si fa valere, dicendogli di essere un professore universitario. e così Alvy chiama in causa McLuhan in persona, che entra in scena nell’atrio del cinema, dicendo al professore che non ha capito niente delle sue teorie. è una se - quenza cult, che mostra la genialità di Woody Allen e i suoi dia - loghi scoppiettanti. Ma anche la rottura con la narrazione classica del cinema, con il protagonista che si permette di inter - rompere il racconto, di rompere la quarta parete e di rivolgersi al pubblico. Io e Annie (4 oscar) è il capolavoro di Allen, racconta l’amore ai tempi della nevrosi, portando la psicoanalisi al ci - nema, e fissa definitivamente su pellicola la sintonia tra un au - tore e la sua musa, diane Keaton. MANhAttAN (1979) “Per lui questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin”. sono parole tratte dalla sequenza di apertura di Manhattan , capolavoro in Nella foto grande Selena Gomez con Woody Allen. In basso a sinistra Timothée Chalamet con Selena Gomez, sotto Jude Law bianco e nero e in cinemascope di Woody Allen. Mentre la voce fuori campo di uno scrittore prova, più volte, a buttare giù l’inci - pit del suo romanzo, sullo schermo scorrono le immagini di al - MIO PAPA’ ORESTE LIONELLO, VOCE DI WOODY ALLEN cuni angoli di New York, con “Rapsodia in blu” di Gershwin che sul nostro nuovo sito www.mapmagazine.it un articolo le accompagna in un entusiasmante crescendo. Manhattan è di vivianna Mancini Lionello che racconta suo padre, forse il punto più alto della cinematografia di Allen, una storia oreste Lionello, storico doppiatore di Woody Allen. semplice, quella di uno sceneggiatore in crisi sentimentale ed esistenziale, ma che dentro ha un mondo, quello di Allen: la sua vita, le sue passioni, i suoi luoghi, la gente che frequenta. e la sua città, New York, che diventa protagonista, un vero personaggio del film. La Grande Mela è dentro gran parte del suo cinema, ma questa è la canzone, anzi la sinfonia, d’amore che Allen le dedica. MAtCh POINt (2005) Una partita di tennis, una serie di scambi, e una pallina che, come può accadere, si ferma in bilico sulla rete. è il caso che fa cadere la pallina da un lato piuttosto che dall’altro. Così, alla fine del film, sarà un anello, la prova decisiva di un delitto, che, per caso, cadrà da una parte o dall’altra di una balaustra. è una se - quenza simbolica, senza volti e senza corpi, di un film, Match Point , che vive proprio di volti e di corpi, quelli bellissimi e sen - suali di scarlett Johansson e Jonathan Rhys Meyers. sono Nola, aspirante attrice, e Chris, un maestro di tennis che inizia una re - lazione con lei, ma non vuole lasciare la ricca moglie. destino, scelte, delitti e castighi, temi cari a Woody Allen, sono riassunti in un film che arriva a più di 25 anni dai classici di cui parliamo sopra. Non c’è ironia né comicità, Allen non compare in scena, è un film sensuale e spietato, una tragedia greca in una Londra grigia e fredda. In attesa di Un giorno di pioggia a New York , un giorno di pioggia a Londra. Per ricordarci che Woody Allen, in Woody Allen in una foto degli anni 70 fondo, è anche questo. ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

NOVEMBRE 2019 9 CINEMA L’INTERVISTA «A piedi nudi nella terra»

L’attore rivelazione, Palma d’Oro a Cannes, tra i protagonisti di Aspromonte dal 21 novembre al cinema «Un film girato dalla parte degli “ultimi”, che affonda le radici in una realtà contadina, parte di noi »

di VALERIA SCAFETTA di questo film è legata alla terra, a livello fisico: il gendo etichette precise. contatto dei piedi nudi con l'umidità del terreno. Non voglio avere una definizione. L'attore si mette Così vicino alla natura profonda del posto, ho re - in gioco. Mi piace imparare nuove canzoni e cono - alma d'oro a Cannes nel 2018 spirato l'aria dei miei luoghi: davanti il mare, die - scere vari tipi di arte. vivo delle proposte che mi per la sua interpretazione in tro le montagne e noi in mezzo, nel cuore offrono: è una ricchezza. In questo modo potrò es - Dogman di Matteo Garrone (con dell'Aspromonte. senza cellulari, liberi di capire sere anche il vigile del fuoco che sognavo di fare cui ha lavorato anche nel Pinoc - come fosse la vita del periodo che abbiamo raccon - quando sono arrivato a Roma. Grazie al cinema sa - P chio di prossima uscita). Ruoli in tato e di ascoltare l'attuale, dimenticandosi alla lirò su una scala e sarò in grado di salvare una per - pellicole di registi italiani e stranieri, da ettore fine dell'esistenza dei social. Girare questo film mi sona. scola a daniele Lucchetti, una parte anche in ha confermato quanto sia importante vivere le re - Intanto si è impegnato a difendere un luogo Gangs of New York di scorsese. è stato regista nel lazioni reali e quanto poco basti per essere felice. a cui si sente molto legato: il Nuovo Cinema 2015 di Asino Vola e ha partecipato a serie televi - Sembra quasi una dichiarazione d'amore, ma Palazzo nel quartiere popolare di San Lo - sive (è appena tornato dagli stati Uniti dove ha re - anche di nostalgia per le proprie origini? renzo, a Roma. citato in una produzione della HBo con Mark Mi mancano è vero, infatti desidero sempre di più Nei quartieri sono necessari spazi nei quali ritro - Ruffalo). Ha fatto molto teatro e, lo scorso anno, avere un pezzo di terra da coltivare: far crescere e varsi, fare delle attività come suonare, recitare, as - ha scritto un libro per einaudi, “Notti stellate”, nel poi gustare un frutto che sia solo mio, diverso da sistere a spettacoli o vedere insieme film, non di quale racconta la sua storia da Melito Porto salvo, quelli, tutti uguali, che impone il commercio. Ri - un casinò in cui giocare a Bingo. servono posti Reggio Calabria, dove è nato 41 anni fa, fino a trovare il sapore unico di un pomodoro che non è dove imparare cosa vuol dire futuro. Per far morire Roma, dove è arrivato nel 1990, spinto dal fratello lo stesso di quello seminato a chilometri di di - il male, bisogna incrementare il bene: dare l'acqua scenografo, per incontrare e fondersi con l'arte in stanza e soprattutto che sia senza sostanze chimi - a ciò che c'è di buono, per farlo crescere. tutte le sue espressioni. Marcello Fonte è tanti che. E si ritorna alla terra, ai semi da coltivare per volti e sentimenti, racchiusi in espressioni che lo Quanto è stato condizionato da Ciccio Italia, raccogliere frutti unici? avrebbero fatto scegliere come protagonista anche il personaggio che interpreta, il poeta che Io sono per le cose che rimangono. Noi ammi - da Pier Paolo Pasolini. Fiero delle sue origini, non non lascerà mai il suo paese? riamo le opere d' arte grazie a chi ci ha preceduto e dimentica mai di citare le radici della sua Calabria Io sono andato via, ma la mia anima è rimasta lì. ce ne ha lasciata intatta la bellezza. Il futuro va cu - difficile, ma forte. dal 21 novembre la porterà Ciccio è unico, crede fortemente che lo studio e rato, anche educando il pubblico ad un consumo sullo schermo grazie ad Aspromonte - La Terra degli l'arte tengano in vita. è la mia convinzione da giusto delle cose. Beethoven ha spiegato a cosa Ultimi di Mimmo Calopresti (prodotto da Fulvio sempre: basta pensare che quando stai male, una servisse il pianoforte nell'epoca in cui c'era il clavi - Lucisano, calabrese anche lui come il regista). è la musica, un verso di una poesia già ti fanno sentire cembalo. Bisogna insegnare a cosa servano gli storia di Africo e della sua comunità che, stanca di meglio. e Ciccio è poeta, porta una parola diversa strumenti e ad usarli bene. Ci sono persone che vivere senza i diritti minimi, come quello di una rispetto agli altri, polemici e pessimisti. è indefini - dedicano il proprio tempo a fare questo e io li di - strada che li possa collegare all'unico ospedale vi - bile, ma controcorrente. fendo. Non solo con il Nuovo Cinema Palazzo, cino e di una scuola per i bambini, decide di ribel - Come il suo percorso che spazia tra serie tele - provo a farlo attraverso l'arte e ogni iniziativa nella larsi e di costruire, da sola, ciò di cui ha bisogno. visive in America, film d'autore (appena pas - quale scelgo di dare il mio contributo. Nel cast, insieme a Fonte, un altro ragazzo di Cala - sato al cinema in Vivere di Francesca ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA bria, Marco Leonardi, un'intensa valeria Bruni te - Archibugi) e produzioni indipendenti, fug - deschi, Francesco Colella e sergio Rubini.

Protagonista di Aspromonte è, soprattutto, «Il mio personaggio, il poeta, pur non lasciando mai il suo paese crede che lo la Calabria, con i suoi colori e le sue atmo - sfere, rappresentata oltre gli stereotipi, per studio e l’arte tengano in vita, e lo penso anche io. Il mio impegno da cittadino farne conoscere realtà spesso celate. La sensazione che mi è rimasta addosso del lavoro è battermi per difendere i centri culturali e i cinema nei quartieri »

10 NOVEMBRE 2019 In alto foto dal set: Mimmo Calopresti in una pausa durante le riprese, Valeria Bruni Tedeschi e, al centro nella foto grande, Marcello Fonte

mimmo caloPreSti al noStro eVento alla feSta del cinema Nella foto a sinistra un momento dell’evento organizzato da “MapMagazine” lo scorso 23 ottobre durante la Festa del Cinema di Roma nello spazio della Regione Lazio - Roma Lazio Film Commission presso l’AuditoriumArte Parco della Musica. Nella foto Pier Paolo Mocci, direttore editoriale di MapMagazine ed editore di Ned edizioni; il regista Mimmo Calopresti; Luciano sovena e Cristina Priarone, rispetti - vamente presidente e direttore generale di Roma Lazio Film Commission; Claudio di Benedetto, responsabile comunicazione Mazda Motor Italia; valeria scafetta, di - rettrice responsabile di MapMagazine. durante l’evento dal titolo “Cinema Infor - mazione Cultura e territorio” Mimmo Calopresti ha presentato il suo nuovo film e raccontato il suo rapporto con il territorio, l’importanza dei luoghi e la sua parallela attività di documentarista. sul sito www.mapmagazine.it il video dell’evento realizzato da Germana Ruscio.

NOVEMBRE 2019 11 CINEMA L’INTERVISTA

GGiioorrggiioo CCoollaannggeellii «Dalla periferia a Trastevere, ecco la Roma di oggi» Incontro con l’attore protagonista dei film A Tor Bella Monaca non piove mai e Lontano lontano in questi giorni in sala

di LETIZIA ROGOLINO stretta a comportarsi in maniera scorretta e poi ci attira, perché le forze vitali e l’energia primordiale vanno di mezzo persone a loro volta corrette. Come sono lì. se ci fosse un destino diffuso che non ti consente di Dal 5 dicembre sarà nuovamente al cinema na laurea in Fisica Nucleare per fare la cosa giusta. con Lontano Lontano di Gianni De Gregorio. intraprendere solo più tardi la Come è stato lavorare con Marco Bocci, che Gianni è “molto autore” del suo film e quindi at - carriera di attore. “da giovane ero tipo di regista è? tento a raccontare cose che vive e conosce. secondo molto instabile fin quando non si vede che Marco è un attore perché ci segue molto me è un film di grandi nostalgie, ambientato a tra - U ho incontrato il teatro. Avevo da vicino durante le riprese. da questo lavoro è stevere ma anche in una periferia non degradata paura di farmi incastrare da qualche parte perché emersa una competenza che non mi aspettavo. ma vivibile. si disegna la complessità della città, con ero curioso di tutto. Fare l’attore ti consente quella Pensavo si avvalesse molto della collaborazione del il cuore pulsante di Roma, trastevere appunto, che libertà, cerco di variare i personaggi e faccio espe - direttore della fotografia come succede spesso per le diventa modello di una vita che si rimpiange con un rienze di vita “simulate”, entrando nelle vite degli opere prime. Invece Marco aveva una sua autono - po’ di romanticismo. Con una memoria che abbelli - altri che comunque mi trasmettono emozioni. mia di valutazione delle situazioni, discuteva in sce anche le cose brutte. L’arte stessa è simulazione, anche se l’emozione è modo autorevole, aveva bene chiaro in mente Vedremo per l’ultima volta Ennio Fantasti - vera”. Giorgio Colangeli il 28 novembre sarà al ci - quello che voleva dire e come dirlo, inquadrando in chini. Che ricordo ha di lui? nema come protagonista dell’esordio alla regia di un modo rispetto a un altro. Per questo film abbiamo vissuto un mese insieme, Marco Bocci, A Tor Bella Monaca non piove mai , un Come definirebbe il suo rapporto con la peri - anche con il regista. L’ho conosciuto bene e l’ho ap - dramma familiare ambientato nella periferia ro - feria romana, oggi spesso protagonista sul prezzato tanto, gli ho voluto bene. Non era una per - mana con due fratelli alla ricerca di soldi facili; e una grande schermo? sona facile perché era molto sanguigno ma, come si settimana più tardi sempre sul grande schermo lo si parla molto del disagio e della delinquenza in dice, can che abbaia non morde! era una persona ritroveremo al fianco del compianto ennio Fanta - grandi città come Napoli, Roma e Milano. Il cinema profondamente buona, simpatico, divertente, di stichini in Lontano, Lontano di Gianni de Gregorio, è ancora un mezzo di comunicazione con una sua grande energia e compagnia. film che riflette sull’idea di cambiare vita anche efficacia. Posso solo dire che in questo film c’è una Lei sostiene molto il cinema indipendente, quando sembra troppo tardi. tre romani sulla set - grande spontaneità. Al centro c’è una famiglia che sono dozzine i cortometraggi e le opere prime tantina sognano di andare a vivere all’estero e la - rappresenta al tempo stesso il degrado, ma anche la che la vedono tra i protagonisti. sciarsi tutti i problemi alle spalle, ma forse non voglia di uscirne fuori. Il film non è particolarmente è vero, faccio molti corti e sono molto curioso delle serve andare molto lontano per trovare il proprio ottimista, ma realista. Non è facile uscirne fuori e novità. Ricordo la mia esperienza con L’Aria salata , equilibrio e la felicità. serve aiuto. dei due fratelli protagonisti uno è già l’opera prima di Alessandro Angelini che prima Che personaggio interpreta in A Tor Bella Mo - stato in carcere e protegge l’altro che comunque si aveva fatto gavetta solo come aiuto regista. Conti - naca non piove mai ? trova poi coinvolto in situazioni illegali, oltre a vi - nuo a cercare la pepita d’oro tra i giovani, anche per sono il padre dei due protagonisti, un personaggio vere una situazione sentimentale difficile. Questo il piacere di mettermi in discussione. Mi piace lavo - che disegna la parabola del ceto medio di questi film racconta una società che mette da parte i valori rare con loro, ad esempio con Laura Bispuri o de - anni. La persona che qualche anno fa godeva di una per la sopravvivenza, desiderando una vita agiata cine di altri, perché forse sono rimasto sempre un certa agiatezza e ora si trova a dipendere con tutta indotta dal consumismo. Abitavo da ragazzo in pe - po’ insegnante e loro hanno sete d’imparare. C’è la sua famiglia dalla pensione della suocera che poi riferia, ma era una periferia diversa. ero a Piazza uno scambio, e ricevo grande entusiasmo, quella muore. Marco ha detto che questa storia riprende Ragusa, non molto lontano dalla famigerata via del necessità di fare cinema propria dei corti e delle un fatto successo in realtà a suo padre. tale è il biso - Mandrione, un teatro pasoliniano. La periferia di opere prime. gno diffuso che anche la gente in buona fede è co - oggi non la conosco perché abito in centro, ma mi ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

12 NOVEMBRE 2019 DIVE E DIVI FOTOGRAFATI DA LUXARDO ALLA CASA DEL CINEMA DI ROMA CINEMA è stata inaugurata il 17 ottobre alla Casa del Cinema di Roma la mostra “Luxardo e il cinema”, una raccolta di 32 scatti di elio Luxardo, artista noto per essere stato il fotografo delle dive e dei divi di Cinecittà. Realizzata in occasione della Festa del Cinema di Roma, l’esposizione propone una collezione di immagini dei più noti protagonisti del cinema italiano del Novecento, tra cui , sofia Loren, e Gina Lollobrigida (nella foto). Fino al 1° dicembre, ingresso gratuito.

NOVEMBRE 2019 13 DOCUMENTARI & TV Nella foto grande un giovane Bernardo Bertolucci. Nel primo riquadro a destra Patti Smith, Mario Sesti, Bernardo Bertolucci e Carlo Fuortes; al centro Gérard Depardieu e Robert De Niro in Novecento e nel terzo riquadro il maestro in un frame del documentario. In basso Mario Sesti, fotografato da Giampiero Rinaldi

«Magnifico Bernardo» Intervista a Mario Sesti, regista del documentario Bertolucci. No End Travelling presentato allo scorso Festival di Cannes e ora in onda dal 26 novembre su Sky Arte

di PIER PAOLO MOCCI ziale nel senso che, come racconta il filmato, Ber - nardo ed io abbiamo iniziato la nostra frequenta - iornalista, critico cinematogra - zione all’inizio degli ai tempi della mia fico, studioso ed esperto di ci - attività giornalistica per “l’espresso”. Poi, quando è nema, docente, selezionatore nata la Festa del Cinema, abbiamo fatto tante cose della Festa del Cinema di Roma, e insieme, raccontate nel documentario, come per G regista. Per ora “solo” di docu - esempio l’incontro con Marco Bellocchio, o quello mentari, ma in futuro non è af - con Patti smith o la masterclass su Novecento . In - fatto escluso – per sua stessa ammissione – somma, c’erano tantissime ragioni che facevano sì l’esordio nel cinema di finzione. Mario sesti è anche che, tra me e Bertolucci, ci fosse un vissuto condi - un amico di “MapMagazine”, fu lui prima di tutti a viso. Ma non voglio dare l’impressione che fosse crederci e a sostenere “Map” quando ancora era una una cosa esclusiva: era abbastanza facile diventare mappa tascabile, nel febbraio del 2016, facendogli amici di Bernardo se si condivideva quella che era muovere i primi passi. Nella sua carriera di scrittore una passione totalitaria e anche un po’ infantile nei e saggista c’è anche un libro edito da noi, “Pasolini – confronti del grande schermo. Una volta stabilito Il Cinema in 20 tavole” (Ned edizioni, 2016) che ci questo gesto di intesa si poteva condividere con lui è valsa una stima reciproca di cui siamo molto grati tantissimo, a partire naturalmente dalla sua intelli - e orgogliosi. dopo aver contribuito in maniera de - genza, dalla sua sensibilità e anche dalla sua straor - terminante alla realizzazione della quattordicesima dinaria biografia. edizione della Festa del Cinema di Roma, dopo il Conoscendolo così da vicino cosa ha scoperto passaggio a venezia del suo ultimo documentario del suo cinema che magari aveva solo intuito o Mondo sexy , sky Arte manda in onda il 26 novem - che magari non aveva notato? bre in prima serata (e poi disponibile on-demand e Bernardo in questi anni di frequentazione è stato su Nowtv) il suo docufilm Bernardo Bertolucci: No una miniera. Mi ricordo l’emozione con la quale mi End Travelling , presentato allo scorso Festival di raccontò il suo primo incontro con Coppola, anche zioni che mi ha svelato del suo cinema, che in alcuni Cannes. questo presente in No End Travelling . era a casa di casi conservo segretamente con l’illusione che l’ab - zeffirelli e Coppola, che aveva visto Il Conformista e bia dette solo a me, ma naturalmente non è così. Sesti, il suo documentario su Bertolucci ha lo amava alla follia ma non sapeva una parola di ita - Parta con gli esempi. per lei un significato particolare. liano, per entrare in contatto con lui, fischiettò la sempre ne Il Conformista c’è una scena in cui lui mi Ce l’ha sicuramente sul piano emotivo ed esisten - canzone dei titoli di coda. oppure le infinite cita - ha detto di aver preso delle cose da un film di Kuro - 14 NOVEMBRE 2019 particolare, un momento che non si ripeterà più in quella maniera. ecco, ho capito che un grande regi - A NOVEMBRE SU SKY ARTE sta è colui che sa trasformare quel dettaglio, che KAISER – IL PIÙ GRANDE tRUFFAtORE poi è una verità, in racconto, in romanzo, in strut - DELLA StORIA DEL CALCIO tura. (2 novembre) La storia di Carlos Henrique tra tanti grandi film diretti dal maestro si Raposo, detto “Kaiser”, che sognava di diven - può dire che Novecento sia stato, forse perché tare un grande calciatore ma in realtà non sa - parlava anche della sua terra, il suo capola - peva giocare. sapeva però stringere rapporti e voro? tessere relazioni d’amicizia e divenne il princi - Assolutamente sì. Il mio documentario si apre pro - pale punto di riferimento per i calciatori che prio con Novecento e dall’incontro con Gerard de - cercavano un po’ di svago... pardieu di qualche anno fa, esattamente per la prima edizione della Festa del Cinema. In quel caso BERLINO ESt - OVESt usammo delle inquadrature che erano dei tagli non (9 novembre) A Bologna, dopo decenni, la re - utilizzati nel montaggio finale del film. C’era un ta - gista enza Negroni scopre, nascosti sotto glio molto bello, un carrello infinito, un lunghis - molte cassette nell’armadio della casa di fami - simo piano sequenza di un treno sulla ferrovia glia, 50 ore di video inediti e originali filmati a ripreso frontalmente. dopo l’incontro volevo resti - Berlino negli anni 80. tuirgli quell’inquadratura usata per l’evento e Ber - nardo disse “te la regalo”. Il cinema inizia con il UNA NOttE AL LOUVRE treno dei Lumière e Bertolucci mi disse “ti regalo CON LAMBERt WILSON l’inizio del cinema”. Quindi il documentario inizia (10 novembre) L’attore Lambert Wilson ci ac - con una cosa di Novecento che in quel film non c’è. è compagna per i corridoi e le sale deserte del un’opera che, oltre ad avere segnato lui, ha segnato museo. Il viaggio comincia sotto la piramide in qualche modo anche me. di vetro e prosegue lambendo tutti i capola - Partecipare a Cannes è un prestigio riservato vori celeberrimi del Louvre, dalla Nike di sa - a pochi. motracia alla Gioconda. Bernardo è stato particolarmente generoso raccon - tando cose che non aveva mai detto. sua moglie mi VERY RALPh ha detto che ha rivelato in questo mio docufilm (16 novembre) La vita di Ralph Lauren, lo sti - cose che neanche lei sapeva. No End Travelling è pia - lista designer che ha definito lo stile ameri - ciuto tantissimo sia a Gérald duchaussoy, che cura cano per eccellenza. Un designer visionario Cannes Classic, e soprattutto a ierry Frémaux che ha costruito una vera e propria celebra - che è il direttore del Festival di Cannes che lo ha zione al suo paese nativo, l’America, raccon - scelto per la sua anteprima mondiale sulla Croi - tandone l’ottimismo e il sogno americano sette. Adesso lo sto portando un po’ in giro, in impresso nelle menti di tutti. Corea, a Cracovia, in Colombia. e sono ovviamente grato anche a Roberto Pisoni, direttore di sky Arte ABU SIMBEL – UN tRASLOCO per averlo preso e inserito nel suo palinsesto. FARAONICO Progetti da regista, magari il “grande salto” (19 novembre) L’avvincente racconto del tra - nel cinema di finzione? sawa che io amo tantissimo, La Fortezza Nascosta . Il sferimento dei templi di Abu simbel, traslo - Questi due film, Bertolucci e Mondo Sexy , segnano documentario di cui stiamo parlando è strapieno di cati in una nuova area dopo la costruzione un’annata che penso sia irripetibile perché nello questi aneddoti. Come quella volta in cui incontrò della diga di Assuan negli anni 60. stesso anno ho avuto un film a Cannes e uno a ve - per la prima volta il suo mito, Jean-Luc Godard e nezia e mai avrei pensato che mi sarebbe toccata per l’emozione ebbe un conato e rigettò davanti a 33 GIRI ItALIAN MAStERS – tERZA un’opportunità del genere. Mi sono arrivate diverse lui il pranzo. Incontravo Bertolucci e mi portavo via StAGIONE proposte, mi arriva anche qualcosa di fiction, non una bisaccia piena di idee fortissime. Ho appena (20 novembre) torna la produzione originale so se sono all’altezza nel senso che secondo me fare fatto una retrospettiva su ophüls, ad esempio, e la sky Arte che riscopre gli album che hanno film documentari, che ormai sono più di dieci, è un prima volta che ne ho sentito parlare con tanto tra - segnato la storia della musica italiana: “oro, po’ come giocare a calcetto e passare ad un torneo sporto fu naturalmente da Bernardo. incenso e birra” di zucchero, “Il ballo di san di calcio. Credo che siano veramente due cose di - Non è sbagliato allora dire che Bertolucci ha vito” di vinicio Capossela, “Burattino senza verse. Ma se capita qualcosa per cui vale la pena ri - ispirato e instradato la sua carriera da regi - fili “di edoardo Bennato e gli album omo - schiare, non è escluso. sta. nimi di Lucio dalla e Luca Carboni. Il documentarismo, soprattutto quello bio - è così. dopo questo film di cui stiamo parlando ne grafico, sembra godere di ottima salute. ho fatto un altro che è andato a venezia, di genere NICK DRAKE – SONGS I documentari sono relativamente facili da pro - completamente diverso, Mondo Sexy , sui film sugli IN A CONVERSAtION durre, quello che costa è il repertorio, cioè i diritti spogliarelli e lì ho usato un’idea che Bernardo mi ha (25 novembre) snobbato in vita dai suoi dei film. Il mio docufilm sugli spogliarelli è nato dal ripetuto più volte e cioè che la forza del cinema è contemporanei, Nick drake è diventato fatto che c’era un produttore che mi ha detto “Ho anche dovuta al fatto che, indipendentemente dal dopo la sua morte uno dei cantautori più in - tredici film degli inizi degli anni 60 sugli spoglia - tuo sguardo, dalla tua intelligenza, dalla tua abilità, fluenti per generazioni di musicisti. relli”, un genere che ha avuto una fiammata tra il dalla tua cultura, dalla personalità dell’autore, av - ‘60 e il ‘64 e poi non si sono più fatti. Lui voleva viene una magia data dalla pellicola, dotata di una IO E LEI venderli ma io li ho voluti vedere e lì mi è venuta sua “sensibilità” di gran lunga maggiore di quella (29 novembre) donne straordinarie come l’idea di farne un documentario. Avrei potuto scri - che ognuno possa immaginare. Anche in quei film Janis Joplin, tamara de Lempicka, Maria vere un libro, ma fare un documentario oggi dà più sugli spogliarelli, che sono film lontani anni luce da Callas, Franca Rame, Alda Merini e Marlene soddisfazioni e mi sembra più in sintonia rispetto un cinema di qualità come quello di Bertolucci, a dietrich raccontate da Greta scarano, Ga - all’epoca che viviamo, fatta di immagini. La saggi - volte la pellicola riesce a registrare qualcosa che è briella Pession, valentina Lodovini, Matilde stica è una sezione rispettabilissima dell’editoria ma più interessante delle idee di coloro che li hanno Gioli, Lorenza Indovina e elena Radonicich. è stanca e molto contratta. ideati e girati. Una forza che ha il cinema, sin dai ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA tempi dei Lumière, di catturare un dettaglio, un Su Sky Arte, Sky on-demand e in streaming su NOW TV

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e i 1 è - A - 9 LA MOSTRA Parte la nuova programma - zione del WeGil, l’hub cultu - rale della Regione Lazio nel cuore del quartiere traste - vere, a Roma (Largo Ascianghi 5, di fronte al cinema Nuovo sacher di ). Ricco il calendario di spetta - coli di prosa e danza, eventi musicali, performance, rea - ding e incontri. In cartellone (fino al prossimo 6 gennaio) anche la mostra Gli anni del MALE 1978-1982: Quando la satira è diventata realtà , promossa dalla Regione Lazio e organizzata da Manafilm srl in collaborazione con LAzIo Crea, a cura di Angelo Pa - squini, Mario Canale, Gio - vanna Caronia e Carlo zaccagnini in collaborazione con vincino Gallo. “Il Male” è stato la quintessenza del gior - nale cartaceo: coloratissimo, smontabile e rimontabile a se - conda degli usi che venivano suggeriti ai lettori e ai giorna - lai che lo appendevano nelle edicole per incuriosire e atti - rare lettori. Alcune delle immagini del finto arresto di il 3 maggio del 1979 in mostra al We Gil di Roma insieme a vignette, copertine e bozzetti satirici della rivista “Il Male”

NOVEMBRE 2019 17 TRACCE VOLANTI FOTOGRAFIA Piccole tracce tratte da www.traccevolanti.com , il blog di Valeria Scafetta con le illustrazioni di Annelise Scafetta, da leggere e scoprire I HAVE A DREAM John, Claudia, Marta, Samuel, A 50 anni dall’assassinio di Martin Luther King una mostra Maurizio e tutti gli altri ricorda gli anni bui dei diritti civili negati agli afroamericani

JOHN MPALIZA CLAUDIA BARONE è un ingegnere informatico di 50 è la giocattolaia di Catania. anni, nato nella parte orientale della Ha un laboratorio lungo democratica del Congo. via etnea, dove trasforma il In Italia dal 1990, ha lavorato come legno in trenini, fate, mac - programmatore per il comune di chinine, trottole. Ritagli che Reggio emilia, fino al 2014 quando chiunque butterebbe ad ar - ha deciso di diventare Peace Walking dere in un camino ripren - Man, un camminatore per la pace. In dono una forma e vita. La questi anni ha attraversato città, sua arte si tramanda, per paesi e continenti, smuovendo in magia arriva sui tavoli di particolare le coscienze sulle tragedie “falegnomi”, bambini senza delle violenze, legate allo sfrutta - paura di martelli e seghetti mento minerario, perpetrate nel che lasciano andare libera la paese da cui è dovuto fuggire. Il 20 loro fantasia e si creano da giugno di quest’anno, giornata mon - soli i loro giochi. Ha trasfor - Martin Luther King, assassinato il 4 aprile del 1968, sotto alcune delle immagini in mostra diale per il rifugiato, è partita da mato una passione dell’in - trento, la sua Marcia Restiamo fanzia nel suo lavoro, non In anteprima a Roma, allo Umani a cui ha aggiunto temi e pa - solo: ne ha fatto uno stru - spazio5 (via Crescenzio role per richiamare la necessità ad ac - mento di comunicazione, 99/d) dal 9 novembre al 7 cogliere e a rispettare i diritti di tutti. fondamentale anche nelle dicembre l’esposizione foto - dopo Lampedusa, Riace, san Ferdi - attività con ragazzi disabili. grafica “I have a dream. La nando, Rosarno e Castelvolturno, il Il segreto è ripartire dalla lotta per i diritti civili e poli - 20 ottobre è arrivato a Roma ed ha semplicità di gesti antichi, tici degli Afroamericani. incontrato Papa Francesco. condivisi, per ritrovarsi. dalla segregazione razziale a Martin Luther King”. La mo - stra si compone di circa 200 immagini (di cui oltre 60 MARTA DE LORENZIS MAURIZIO TOFFOLI stampate e le altre a moni - SAMUEL DOSSI Pizzaiolo di Calalzo del Cadore, pro - tor) provenienti per la mag - gior parte dagli archivi di sono due artisti e attori che prietario di Punto Pizza da Maury al Lido di venezia. ormai maestro rico - stato americani Library of hanno cercato e allestito Congress e Us NARA - Na - uno dei 7 teatri più piccoli nosciuto, con una esperienza trenten - nale, ma sempre alla ricerca di nuovi tional Archives and Records d’europa: Il Moscerino. 35 Administration. In esposi - mq tra palco, quinte e pol - sapori ed ingredienti: a partire dalle fa - rine, come quella ottenuta dalla mu - zione anche una serie di rare troncine in una strada cen - foto a colori degli anni 30 e trale di Pinerolo, nella ringa, una pianta con numerose qualità benefiche. Maurizio riesce a legare la le opere di alcuni dei più provincia di torino. vole - grandi fotoreporter statuni - vano uno spazio raccolto pizza alle numerose attività di volonta - riato che svolge. Insegna a cucinare la tensi della Grande depres - dove realizzare spettacoli e sione e del New deal. laboratori che rendessero pizza ai piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica dell'ospe - La mostra fa parte del pro - sempre più intima l’espe - getto History & Photography rienza teatrale. Alla quinta dale di Padova; sforna pizze giganti di - rettamente nelle piazze dei comuni (www.history-and-photogra - stagione hanno scoperto phy.com), che ha per obiet - che ci sono molti attori che terremotati per raccogliere fondi per i progetti di ricostruzione, lo ha fatto tivo raccontare la storia con la pensano come loro: de - la Fotografia (e la storia della vono selezionare le propo - anche per le sue terre dopo l'alluvione dello scorso anno. da poco ha lanciato Fotografia) valorizzando e ste e anche le iscrizioni, rendendo fruibili al grande sempre più numerose, ai la pizza elisa, dedicata ad una bimba di Pordenone in attesa del trapianto di pubblico e ai più giovani gli loro corsi. Un’avventura che archivi storico fotografici ita - risponde ad un imperativo midollo: per ogni elisa venduta, 5 euro andranno alla famiglia della piccola. liani e internazionali, pub - categorico: siate voi stessi, blici e privati. matti, felici di esserlo. Info: www.spazio5.com

18 NOVEMBRE 2019

INCHIESTA

Nella foto Vinicio Marchioni, regista e protagonista del docufilm Il terremoto di Vanja , di prossima uscita in sala dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma (foto di Valeria Mottaran) viaggio nel CINEMA INDIPENDENTE Sono oltre 180 i film italiani usciti dall’inizio dell’anno, ma rappresentano solo il 14% degli incassi

di GABRIELE SPILA rappresentare oltre il 70% degli indipendente – si difende egregia - tradotto in soldoni, significa un incassi totali. Qualche domanda mente. Lo dimostra il buon risul - buon numero di copie ed una di - ono oltre 180 i sul “Made in ”, in ogni caso, tato de Il traditore di Marco screta tenitura in sala. ed ecco al - film italiani ed il perché stia soffrendo negli ul - Bellocchio (4,7 milioni di euro), lora venire a galla uno dei usciti in sala timi anni, è lecito farsela. scor - così come di tutto rispetto quello problemi che affliggono il nostro dall’inizio del - rendo la top 10 “nostrana”, il dato di un film assolutamente originale cinema indipendente, ossia non s l’anno, quasi il che subito balza all’occhio è che e non facile da “digerire” come Il riuscire a “resistere” abbastanza in 40% del totale (dati Cinetel). A nessun titolo ha sfondato al box Primo Re (2,2 milioni). ed anche sala, spesso fagocitato da un ec - guardare i loro incassi (circa 65 office la soglia dei 10 milioni di gli altri titoli presenti nella top cesso di uscite (soprattutto in pri - milioni di euro) ci si accorge che euro (al primo posto troviamo 10 ten hanno in comune una indub - mavera ed autunno) ed l’incidenza è stata di poco supe - giorni senza mamma con 7,5 mi - bia vena autoriale: da Mio fratello impossibilitato a puntare sul “pas - riore al 14%. se è vero che i nu - lioni). Altro aspetto interessante è rincorre i dinosauri a Momenti di saparola”, che molto spesso è meri non mentono, lo è quello sul genere. se è vero che la trascurabile felicita , da Domani è un l’asso nella manica per le opere in altrettanto il fatto che sarebbe in - commedia continua a funzionare altro giorno a Martin Eden , fino a questione. generoso fare un paragone con il (nei primi 5 trovano spazio opere La paranza dei bambini . se quindi il è stato uno dei temi affrontati, lo cinema Usa, baciato da un’annata leggere e per la famiglia come Ma cinema impegnato sembra tenere scorso mese, nel corso degli Incon - di grazia – da Il Re Leone fino ad cosa ci dice il cervello e Non ci resta botta, non si può trascurare il tri del Cinema d’essai di Mantova, Avengers: Endgame , passando per i che il crimine ), lo è altrettanto il fatto che i film citati abbiano be - manifestazione organizzata dalla più recenti Joker e Maleficent - Si - fatto che il cinema d’autore - neficiato di distribuzioni “forti” FICe (l’associazione che riunisce le gnora del Male – e capace da solo di ancor più specificamente quello (01, Medusa, eagle, vision). Il che, sale d’autore) che ha raccolto cen -

20 NOVEMBRE 2019 IL COMMENTO Viviamo in rete, ma senza fare rete

di GIOVANNI COSTANTINO* grande famiglia. ed effettivamente, anche se quello più commerciale manca di “ascolto” e di non si andava d’accordo, tutti conoscevano messa in discussione. Non ci si mette mai in n giorno visitai, a Roma, La tutti. se non personalmene, comunque si sa - dubbio, o troppe poche volte. La situazione che Casa del teatro in occa - peva cosa aveva fatto l’uno e l’altro. C’era inte - viviamo, come la vivono altri settori, è frutto di sione di una mostra, non resse. Questo interesse diveniva conoscenza e una involuzione culturale che ci vede protago - ricordo quale. Mi colpirono coscienza dei propri mezzi. si aveva un senso nisti. Gli esercenti dovrebbero prendersi le pro - U le lettere tra enrico Maria dell’arte profondo e si nutriva un grande ri - prie responsabilità e capire che oggi le sale non salerno e Giancarlo sbragia. dibattevano, da spetto per ciò che si faceva perché frutto di stu - possono riempirsi grazie unicamente al titolo buoni amici quali erano, dei problemi del tea - dio e confronto. programmato. Così come i produttori dovreb - tro e come venirne fuori ma, soprattutto, si ca - e oggi? La domanda che mi sorge sempre bero produrre pensando al mercato internazio - piva il grande interesse che provavano l’uno spontanea è: “Ma questo giovane regista o pro - nale e a tutte le possibilità date dai bandi che verso l’arte dell’altro e viceversa. duttore che mi si presenta ha idea di cosa fac - anni fa non esistevano. I distributori dovreb - ogni qual volta ci troviamo davanti ad un film, ciano i suoi colleghi?”. Purtroppo il più delle bero aprire i loro circuiti invece di tenerli di quelli divenuti importanti, girato fino agli stretti come fossero le ultime uova rimaste in anni 90 ci si presenta agli occhi una squadra di tempo di guerra. Una pluralità dell’offerta non attori, tecnici e registi uniti per davvero con UN PROBLEMA DI SISTEMA, può che aumentare l’interesse del pubblico l’intento di fare un’opera nella quale crede - verso la sala. Così come la pluralità dell’offerta vano. da La Ricotta di Pasolini con Laura Betti DOVREMMO COLLABORARE sul piccolo schermo, grazie ai giganti Netflix e e niente poco di meno che orson Wells, al Giu - Amazon, ha riportato pubblico che si era perso. dizio Universale di de sica con lo stesso de sica, DI PI Ù. IL PUBBLICO C’È, viviamo in “rete” ma non riusciamo più a fare Fernandel, Alberto sordi, silvana Mangano, “rete”. vivendo da tre anni all’estero la nostra , , Paolo E NETFLIX NE È LA PROVA realtà mi sembra ancora più chiara. Avvolti nel stoppa, , Lino ventura, dome - nostro luccicante mantello dell’ “io” non ci ac - nico Modugno, Jack Palance, Ciccio Ingrassia, corgiamo della bellezza che ci circonda e della Franco Franchi (questi solo i più importanti) e volte la risposta è “No”. tutti presi nel cercare meraviglia che potremmo diventare se l’abbrac - ancora dai film di Francesco Rosi a quelli di elio di convincere il prossimo di quanto siamo ciassimo. Abbiamo tanto. tanto ancora sta na - Petri per arrivare alle commedie più famose e bravi, mettendo sempre il pronome personale scendo e si sta creando per avere ancora commerciali, da Vacanze di Natale (poi diven - “io”, ci dimentichiamo degli altri. Il resto non maggiori possibilità di riuscita. Credo ferma - tato triste parodia di se stesso con i successivi conta. siamo diventati una cultura egocentrica. mente nell’impegno e nel talento nostrano. infiniti capitoli) a Fantozzi, si aveva quasi la Il nostro mondo è Facebook nel quale postare i Malgrado le difficoltà, abbiamo possibilità che i sensazione che tutti coloro che partecipavano a nostri selfie, i nostri (piccoli) “successi” senza maestri immensi che ci hanno preceduto nem - queste opere si conoscessero. Facessero parte curarci di quelli degli altri perché “io” è meglio. meno si sognavano di avere. siamo “belli”. Ci di un mondo che li trasformava quasi come in Il cinema, l’arte in generale, non possono di - dobbiamo solo conoscere e non avere paura gli una grande famiglia. Molte volte non anda - ventare “grandi” se manca l’ascolto, se non ci si uni degli altri. Assieme diverremo “meravi - vano per niente d’accordo tra di loro (famose le mette in discussione. L’artista, per dire qual - gliosi”. litigate tra Gian Maria volontè e lo sceneggia - cosa di importante, deve aprirsi al mondo e ac - *produttore e distributore cinematografico, tore Ugo Pirro) ma agli spettatori arrivava un cettarne lo scotto che ne verrà. presidente di Distribuzione Indipendente unico messaggio: il cinema italiano era una Il cinema indipendente oggi in Italia? Come ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

tinaia di operatori del settore, e ciò, abbiamo bisogno di film ca - in uno dei suoi cinema, il Multi - che, tra anteprime e volti noti paci di coprire tutto il periodo sala Ariston, ubicato in pieno FILM D’AUTORE del nostro cinema (da Luigi Lo estivo”. centro. Protti ha un’idea ben pre - Cascio a Igort, da stefano Fresi Nel contesto generale, un di - cisa: “Nel campo dei film evento fino a Claudio Giovannesi) ha scorso a parte merita il feno - si è già spesso verificato che E DOVE dato spazio ad un doppio conve - meno sempre più attuale dei quelli di successo vengano a gno dedicato ai temi più caldi cosiddetti “film-evento”, in sala breve replicati mentre i ‘per - dell’esercizio d’autore. “Il buon per una manciata di giorni e, no - denti’ si smarriscano nell’oblio. TROVARLI: cinema, quello di qualità, è il ci - nostante ciò, capaci spesso di In certi casi, e cito il nuovo film nema che difendiamo e sarà sem - portare a casa risultati impor - di Martone, bisogna avere co - pre al centro di questa industria” tanti. Come dimostra il clamo - stanza e coraggio nel riproporlo FOCUS commenta domenico dinoia, roso “caso” di Chiara Ferragni: curandolo territorialmente in presidente FICe. Per i film indi - Unposted , capace di portare nei modo specifico e con una pro - pendenti, semmai, il problema è cinema, in soli tre giorni, 160 grammazione flessibile. In tal SUL CINEMA riuscire ad ottenere maggiore vi - mila spettatori incassando 1,6 modo si valorizza il film e si crea sibilità, soprattutto nei mesi più milioni di euro. sul tema inter - una opportunità al pubblico che caldi. “In estate – continua di - viene lo storico esercente Paolo è il nostro vero sostenitore. Per Il noia - abbiamo avuto ottimi ri - Protti che, proprio a Mantova, sindaco del rione sanità – conclude ITALIANO “OFF” sultati da opere come Il traditore ha fatto da padrone di casa, ospi - - farò così”. e Dolor y gloria ma, nonostante tando buona parte della rassegna ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

NOVEMBRE 2019 21 INCHIESTA ALICE NELLA CITT À Intervista al giornalista, autore con Simone Isola di Cecchi Gori, una famiglia italiana IL FESTIVAL MARCO SPAGNOLI: I DOCUMENTARI SONO NELLA FESTA, UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTO IL SETTORE CON I SUOI

di GABRIELE SPILA – Il Professore di Francesco Miccichè; risultato. il generazionale Bellissime di elisa Il documentario sta finalmente GIOVANI FILM enna instancabile Amoruso (la stessa regista del “film prendendo sempre più piede del giornalismo evento” Chiara Ferragni, Unposted ); nella programmazione delle cinematografico, Selfie di Agostino Ferrente, ambien - sale. Un giusto riconoscimento DI QUALITÀ Marco spagnoli è tato nei bassifondi di una Napoli per opere spesso premiate nei P da sempre un problematica; Emanuela Orlandi di festival più prestigiosi. “aficionado” del Claudio Pisano, viaggio in uno dei Assolutamente sì: oggi il pubblico, di CAROLINA GERMINI documentario, tanto da passare (nel casi più clamorosi di sempre della dopo anni di “reality show” e dopo 2009 con il suo esordio, Hollywood cronaca italiana; Il pianeta in mare tanti documentari di grande suc - sul Tevere ) dietro la macchina da del bravissimo Andrea segre; una cesso a livello italiano ed internazio - Anche quest’anno “Alice nella presa per vestire i panni del regista cartolina romantica dedicata al nale, ha voglia di vedere questi film. città”, sezione autonoma e paral - di genere. In questi dieci anni ha sogno industriale che toccò venezia sarebbe bello se ci fossero esercenti lela alla Festa del Cinema di continuato a confezionare opere a all’inizio del Novecento. illuminati che sviluppassero la con - Roma, è riuscita pienamente a suetudine di destinare una sala dei portare avanti la sua missione: loro multiplex alla programmazione assegnare ai giovani uno spazio di documentari. inedito e creativo, che registi Come valuta, ad oggi, il livello esordienti condividono con i pro - delle opere italiane all’interno tagonisti delle loro opere. di questo genere? Quest’ultima edizione poi ha re - Benissimo sul piano qualitativo e gistrato una crescita esponen - ideativo. Il problema, semmai, è dal ziale dei numeri, grazie anche punto di vista economico: se un do - all’aumento della capienza delle cumentario internazionale costa in sale (+ 29% di biglietteria, 6000 media intorno ai 500 mila euro, in biglietti in più rispetto al 2018) . Italia non arriviamo alla metà. e La meravigliosa rivelazione di questo è un gap palpabile da molti quest’anno è senza dubbio Cleo , punti di vista. Inoltre, abbiamo bi - che, pur non essendo stato scelto sogno di rinnovare e diversificare le come miglior film – premio che storie con progetti di grande im - invece è stato assegnato a e Dazzled di sarah suco, ha otte - Giuseppe Lepore, Simone Isola, Vittorio Cecchi Gori e Marco Spagnoli patto internazionale su temi che va - dano dal sociale all’entertainment. nuto il riconoscimento timvi - tutto campo. Fino all’ultima fatica, il Spagnoli, ci parli dei documen - La sua ultima fatica è Cecchi sion. si tratta dell’opera prima docufilm Cecchi Gori – una famiglia tari presentati quest’anno a Gori – una famiglia italiana pre - della giovane regista belga eva italiana , co-diretto con simone Isola. “ Doc It Better” e del cri - sentato alla Festa del Cinema di Cools, con cui, anche i fratelli Lo abbiamo incontrato alla Festa del terio scelto per la selezione. Roma. Come è nata l’idea e come dardenne, si sono complimen - Cinema di Roma nelle vesti di cura - Lavorando da tanto tempo con gli è stata l’esperienza sul set? tati. Cleo è una diciassettenne tore dell’appuntamento “Italians studios hollywoodiani, ho imparato L’idea è del regista simone Isola e che sopravvive a un incidente in doc It Better”, showcase istituzio - che, se è una cosa è bella, bisogna del produttore Giuseppe Lepore che cui perdono la vita i suoi genitori. nale del documentario italiano e se - farla vedere. Così abbiamo inventato mi hanno voluto coinvolgere in que - Con la stessa forza con cui è riu - zione del MIA - Mercato uno showcase per quelli che rite - sto straordinario progetto. Un’espe - scita ad aprire lo sportello della Internazionale Audiovisivo. Un niamo i migliori documentari del - rienza unica che si è tradotta in un macchina e a riemergere in su - evento che ha visto come protagoni - l’anno. Il criterio è quello della documentario complesso ed emo - perficie, adesso cerca di superare zionante, anche per il ritrovamento il dolore insopportabile di questa di 8000 foto perdute, il coinvolgi - perdita. Capiamo che non vuole Rinnovare e diversificare le storie con progetti mento di mostri sacri del cinema più solo sopravvivere quando si italiano come verdone, tornatore, siede di nuovo al pianoforte, suo - di grande impatto internazionale su temi che Benigni e tanti altri, nonché il riper - nando Rachmaninov. Cleo po - “ correre una storia altrimenti di - trebbe scegliere di lasciarsi vadano dal sociale all’entertainment menticata del nostro cinema, andare ma decide di assumersi rimossa chirurgicamente dall’im - una responsabilità ben più sti una selezione dei documentari qualità e della novità, chiedendo ai maginario collettivo, per una “dam - grande: continuare a vivere. italiani più interessanti prodotti nel - registi e ai produttori di presentarlo natio memoriae” immeritata, di Anche Josh, protagonista di Safe l’ultimo anno. tra questi La mafia in inglese a tutti i principali player quella che è stata la più grande so - Spaces , è ostinato nella sua vo - non è più quella di una volta di Franco dell’industria internazionale del do - cietà di produzione e distribuzione lontà di riappropriarsi della sua Maresco (premio speciale della giu - cumentario. e, dai commenti rice - italiana. vita ed è deciso a non abbando - ria a venezia); il toccante Aldo Moro vuti, siamo davvero orgogliosi del ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA nare il suo mestiere di inse -

22 NOVEMBRE 2019 ALICE NELLA CITT À LE SALE CHE RESISTONO gnante, anche quando tutto sem - bra essere contro di lui. In questa prima puntata - IL CINEMINO (MILANO) pellicola il regista daniel sche - chter dirige l’attore Justin Long in una commedia la cui potenzia - lità rimane perlopiù inespressa. La regia eccessivamente statica toglie infatti dinamicità a una storia che affronta il tema della famiglia con un taglio originale. sebbene questa non sia una se - zione dedicata solo alle figure femminili, sono soprattutto le giovani donne a dominare la scena. Le vediamo in tutta la loro grazia e purezza, non solo nei film in concorso, ma anche negli omaggi dedicati ai grandi registi. è il caso di Rosetta , vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 1999. I fratelli dardenne lo Alessandro Borghi sostenitore del Cinemino di Milano (foto Marco Maria Marcolini) hanno presentato durante una masterclass che “Alice nella città” gli ha dedicato. Rosetta ha in co - mune con la Cleo di eva Cools solo l’età e il Belgio, per il resto provengono da due estrazioni completamente diverse. Cleo è fi - Luoghi di memoria e di amore glia di pianisti di grande successo e ha un’esistenza agiata. Rosetta invece vive insieme alla madre al - di VALERIA SCAFETTA sogno. entrare in sala vuol dire percorrere colista in una roulotte alla perife - Luogo d’incontro e spazio creativo anche questa memoria affettiva: c'è ria di Liegi. eppure entrambe si per far nascere nuovi progetti, ha la dedica commovente di Giovanna trovano ad affrontare un ornare ad usi e una programmazione trasversale: Calvenzi al marito e grande foto - dramma più grande della loro funzioni del film italiani, con preferenza per la grafo milanese Gabriele Basilico; età. Coraggiose, forti e stanche di passato per ga - produzione milanese, e titoli stra - quella di MaGa Production a Ros - sopravvivere, rivendicano en - rantire il pre - nieri in lingua originale con sella Rosa, comparsa di Cinecittà, e trambe il loro desiderio più forte t sente e sottotitoli, proposti in multipro - quella degli studenti del Cineforum di vivere. rilanciare il futuro delle sale cine - grammazione e indirizzati a pub - Bocconi al loro compianto Prof. Come i fratelli dardenne hanno matografiche. Il segreto della resi - blici differenti (in base alle fasce sandro Roventi. 30 poltrone su 75 ricordato in sala, le figure femmi - stenza di alcuni cinema storici e di orarie e ai giorni della settimana). I portano una dedica: non mancano nili sono sempre state molto im - coloro che provano a riaprire, non pomeriggi a target bambini e ra - nonni e nipoti, genitori e figli, ma - portanti nei loro film e Rosetta sta in un'assurda concorrenza con gazzi si alternano alle serate dedi - riti e mogli (e viceversa). Un soste - ne è la dimostrazione. Que - le multisala, ma nella creazione di cate agli incontri con autori, gno popolare che non è mancato st’anno però la loro ultima fatica, spazi di condivisione, di cono - documentari, rassegne, maratone e nemmeno quando, ad ottobre del L’età giovane , risultato di una scenza e di accoglienza dedicati alla cortometraggi,tra un caffè e un bic - 2018, il cinema ha dovuto chiudere regia comune, che somiglia sem - nobile arte. Il Palma di trevignano chiere di vino, una birra artigianale un periodo per problemi di sicu - pre di più a quello che loro stessi Romano, il Modernissimo a Napoli, e uno spuntino. Il Bar del Cinemino rezza. Uno stop che ha dimostrato hanno definito un mostro a due il Farnese a Roma, il Cinemino di segue la programmazione con pro - ancora di più l'attaccamento della teste, racconta una figura ma - Milano e decine di altri, raccontano poste a tema, diventando anch'esso città alla sala, a partire dall'inte - schile. si tratta di Ahmed, un una storia che racchiude una dedica un luogo di scambio e confronto sui resse mostrato dal sindaco Beppe adolescente musulmano, di ori - d'amore, costante e contagiosa, per temi del cinema. Frutto della deter - sala. #iostocolcinemino era l'ha - gine belghe, che decide di pianifi - il cinema. Iniziamo il nostro viaggio minazione dei suoi fondatori, il Ci - shtag creato per la campagna. Fin - care l’omicidio della sua dal piccolo bellissimo gioiello me - nemino vive anche grazie ai suoi ché lo scorso 14 febbraio, data insegnante dopo aver aderito al neghino, amato da Borghi e Ma - sostenitori che, attraverso la piatta - scelta in maniera non casuale per radicalismo islamico. standrea. forma di crowdfunding starteed, ricambiare l'amore ricevuto, le pro - Questa storia, pur affrontando “Ci facciamo un cinemino?”. è una hanno consentito l'acquisto di at - iezioni sono riprese. sono stati ef - anche il tema della religione, è, frase che i milanesi dicono spesso, a trezzature necessarie all’apertura fettuati tutti i lavori necessari e come le altre, un racconto di for - dare il nome alla sala da 75 posti, del circolo: proiettore, schermo, im - stabilita l'esclusiva volontarietà del mazione e di iniziazione. “Alice aperta, dal febbraio 2018, in via se - pianto audio, lavori di insonorizza - lavoro di coloro che sono coinvolti. nella città” infatti ha deciso di neca, nel centro del capoluogo lom - zione, poltrone, moquette e Il Cinemino è aperto tutti i giorni, raccontare giovani esistenze le - bardo. In un ex showroom, senza costruzione della cabina di proie - gestito dall'associazione seiseneca, gate da un unico tema: sebbene poter contare su finanziamenti zione. tra questi, l’attore e regista l’ingresso in sala è riservato ai soci. crescere sia doloroso, perfino in - pubblici e investitori privati, ma , che ha dedi - Per associarsi basta richiedere la sopportabile, nessuno è disposto solo su risorse personali, nove cato una delle 75 poltrone della sala tessera 2019, compilando il modulo a rinunciarvi. amanti dell'arte cinematografica e all’amico e maestro Claudio Caligari online su www.ilcinemino.it. ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA di Milano, hanno realizzato il loro “da parte di tutta la sua banda”. ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

NOVEMBRE 2019 23 IL RICORDO DI PASOLINI

Intervista a Massimo Lugli, autore del libro “Il giallo Pasolini. Il romanzo di un delitto italiano” Quel fattaccio brutto dell’Idroscalo

A quasi mezzo secolo di distanza, la morte del grande intellettuale è ancora avvolta nel mistero «Ma la mia non è un’ inchiesta, solo una storia romanzata con al centro un giornalista ragazzino »

di PIERLUIGI LUPO Cosa ci svela di nuovo sul caso Paso - vece di tornare a casa, era andato a rimor - lini? chiare. Aveva incontrato Pelosi. Qualcuno Questo non è un libro inchiesta, è sempli - poteva averli visti, seguiti. si parlò prima di ono trascorsi 44 anni cemente un romanzo. A me interessava, at - due motociclisti, poi di un’auto targata Ca - dalla barbara uccisione traverso questa vicenda, raccontare un po’ tania. Pelosi poteva aver fatto da esca, con - di Pier Paolo Pasolini. l’Italia degli anni 70, che sono anche gli sapevolmente o anche inconsapevolmente. era il mattino del 2 no - anni in cui ho iniziato a lavorare. sono en - E la presunta matrice politica? s vembre 1975, quando trato a “Paese sera” nell’aprile del 1975, a è tutta da dimostrare. Pasolini era una venne ritrovato il suo soli 19 anni. Pochi mesi dopo ci fu l’omici - voce che stava sul cavolo a tutti: dalla de - corpo straziato e buttato a terra come uno dio di Pasolini e ricordo che ne rimasi mocrazia Cristiana alla destra più radicale straccio vecchio, accanto alle baracche del - molto colpito e affascinato, ovviamente ero ed eversiva, e pure al Partito Comunista l’Idroscalo di ostia. un fringuelletto e non mi lasciavano lavo - che lo aveva allontanato. Pasolini con i suoi Massimo Lugli, da sempre giornalista di rare su un caso del genere. è un po’ quello corsivi sul “”, i suoi film cronaca nera, prima per “Paese sera” e suc - che succede a Marco nel romanzo, solo che e le sue idee era scomodo a chiunque. Ma cessivamente per “la Repubblica”, autore di lui, nella finzione, si lancia in un’indagine io non voglio entrare in speculazioni di numerosi libri gialli, ci racconta quel fatto solitaria e rischia di perdere il posto di la - questo tipo, perché sarebbe fantacronaca. attraverso il suo nuovo romanzo fresco di voro, perché all’epoca i praticanti avevano Scrivere un libro su Pasolini significa stampa: “Il giallo Pasolini. Il romanzo di un un periodo di prova di tre mesi. e quindi in - innanzitutto essere innamorato delle delitto italiano” (Newton Compton). daga con l’incubo continuo di essere man - sue opere. Le piace di più lo scrittore Marco Corvino è un dato via dal giornale. o il regista? giovane giornalista C’è una verità alla quale si arriva con il Preferisco Pasolini scrittore, i suoi ro - praticante, scrive suo romanzo? manzi mi hanno folgorato e influenzato da poco per una te - Non fornisco una verità alternativa, mi li - parecchio. Credo che tante scelte della mia stata importante e, mito a mostrare le incongruenze. L’unica vita dipendano in gran parte da quelle let - nonostante sia alle verità possibile è che Pelosi non era solo ture. Il primo romanzo che ho letto è stato prime armi, vor - quella notte. Ancora oggi, se chiedessimo a “Una vita violenta”. Avevo soltanto quin - rebbe occuparsi del Nino Marazzita, l’avvocato difensore della dici anni e subivo la fascinazione per la caso. ovviamente famiglia, chi abbia ucciso Pasolini lui ri - borgata, la piccola malavita, il grande gli vengono prefe - sponderebbe “Non lo so”. La mia sensa - ignoto. e sentivo di voler fare la cronaca riti giornalisti più zione è che non ci sia stato un complotto nera e basta. ed è quello che ho fatto per esperti e a lui non per chiudergli la bocca o qualcosa del ge - tutta la vita. rimane che lan - nere ordito da servizi segreti deviati e fa - Quanto pesa la sua perdita prema - ciarsi in un’inchiesta solitaria e non auto - scisti, forse si tratta di una verità molto più tura? rizzata. Questo lo porterà a scoprire semplice. A volte mi chiedo, se non fosse stato uc - parecchi lati oscuri della vicenda e ad ac - E cioè? ciso, cosa avrebbe potuto dire sulla società corgersi delle incongruenze della versione Nel libro viene citata spesso la teoria del di oggi, cosa avrebbe potuto scrivere sulla ufficiale. “è il mio ottavo romanzo con “Rasoio di occam”. è possibile, ad esempio, tecnologia, sui telefonini, sui computer, Marco Corvino – racconta a MapMagazine che sia stata una rapina di gruppo finita in sul modo di fare politica. Quanto sarebbe Massimo Lugli - un personaggio seriale omicidio. Anche la teoria secondo cui Paso - stato proficuo e intelligente il suo contri - che è anche il mio alter ego. Qui però c’è lini, la sera prima del delitto, avesse un ap - buto, un intellettuale controcorrente, una differenza: mentre nei precedenti ro - puntamento con qualcuno per recuperare sempre un passo avanti. Manca la sua manzi non nominavo mai il nome del gior - le bobine rubate del suo ultimo film “salò”, voce forte, autorevole. Manca a questo nale per cui lavorava, né la città, qui lo è poco probabile. Ci credo poco a quella sto - paese. è inaccettabile che un’esplosione di faccio: scrive per “Paese sera”. e anche i ria. violenza ci abbia privato di una persona di personaggi sono identificabili, a partire dal Cosa sappiamo di certo di quella sera questo genere, che aveva ancora tanto da giornalista Ugo Mannoni, mio mentore e a del primo novembre 1975? dire. cui ho dedicato il libro”. era stato a cena con Ninetto davoli. Poi, in - ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

Nella foto grande “La Pietà di Pasolini” dello street artist Ernest Pignon-Ernest sui muri di Roma (foto di Mauro Matta)

24 NOVEMBRE 2019 NOVEMBRE 2019 25 IL RICORDO DI PASOLINI Er Pecetto e i luoghi dove nacque “Ragazzi di Vita”

di MAURO MATTA scultura e architettura raffigurante la vita di Pasolini rappresentata in vari Figlio di un calzolaio (da cui il soprannome), "Io sono una forza del passato, solo riquadri e immagini. Il mio viaggio nella tradizione è il mio amore". Così continua in direzione ostia, dove Silvio Parrello racconta il suo rapporto con Pasolini: ha inizio la mia ricerca sulla storia di trovo sempre un dipinto di Nicola Pasolini in giro per Roma. da anni verlato sull’ultima “scena” di Paso - «Venne da mio padre per riparare un paio di scarpini, mi dedico alla fotografia, alla ricerca lini, proprio all'idroscalo dove fu tro - di graffiti e street art. Amo ammi - vato morto il 2 novembre del 1975. amava giocare a calcio. Era generoso e gentile » rare i lavori di artisti che lasciano Lì c’è la stele di Mario Rosati, altro segni di storia nei quartieri. Adesso è personaggio legato all’arte e al nome la volta di Pier Paolo Pasolini, la ri - di Pasolini, colui che la notte del de - nella sua bottega dove lavora come cerca dei suoi luoghi dove ha vissuto cesso prese un bastone e lo pitturò di pittore e poeta, e dove tiene tutta la negli anni 50 e da cui sono nati i suoi rosso, rosso sangue, e lo piantò sul storia di chi – insieme a Fellini e Fla - romanzi romani e i suoi primi due luogo del delitto. La tappa forse più iano – ha forse raccontato Roma me - film, Accattone e Mamma Roma . importante mi aspetta a Monte - glio di tutti. è un piccolo museo “non Prima di andare nella sua Monte - verde dove, in via Federico ozanam autorizzato” nel cuore di Monte - verde, dove visse con sua madre in mi attendono poster, libri, scritti, ci - verde e, ovunque mi giri, immagini, via Fonteiana, faccio un giro largo meli legati e raffiguranti Pier Paolo, e foto, ritagli di giornale parlano di che parte da torpignattara, dove alcuni oggetti appartenuti proprio a Pier Paolo. è così evidente che tra campeggia una sua immagine fuori il lui. Preparo la macchina fotografica questa gente, dar Pecetto e i suoi cinema Impero disegnata dall'artista ed inizio a scattare, e tra immagini e amici, in quegli anni 50 della rico - david diav' vacchiato. Poco più citazioni, la mia visione cambia: ini - struzione tra le periferie, la povertà e avanti, zona Pigneto, un noto pittore zio a vedere tutto in bianco e nero, le borgate senza grandi speranze, di nome Nicola verlato ha realizzato poi tutto inizia a prendere forma, e siano nati “Ragazzi di vita”, “Una una spettacolare opera tra pittura, quel signore che mi fa da Cicerone, vita violenta”, e poi appunto i film col suo racconto mi aiuta ad intrisi di quel realismo poetico, i ca - entrare in un mondo ma - polavori Accattone e Mamma Roma gnifico, lontano, arcaico, (senza dimenticare La commare secca tutti gli avventori, mantiene viva ma che sembra vivo e di Bertolucci, di cui Pasolini era un’importante documentazione presente ai miei occhi. amico e assistente, e le influenze di sulla vita del suo amico, forse il più “sei nel posto giusto, scrittori e autori come vincenzo Ce - importante intellettuale italiano di mi chiamo silvio Par - rami e sergio Citti). Parrello racconta tutti i tempi. “Fu mio padre a cono - rello detto “er Pe - ed io passo un pomeriggio intero ad scerlo prima di me – racconta silvio - cetto", ho ascoltarlo, affascinato dai suoi ri - Pasolini venne a farsi riparare una conosciuto cordi, tutto nitido come se fossero sua scarpa scucita dopo una partita a personal - passati pochi giorni. “Perché ti calcio. Amava il calcio, giocava sem - mente Paso - chiami er Pecetto?” Gli faccio io. pre a pallone: non era alto nemmeno lini...”. Mi “Perché sono figlio di un calzolaio”. un metro e settanta e non credo arri - invita ad silvio Parrello lavora in questa bot - vasse a pesare 60 chili ma aveva una entrare tega come pittore e poeta ma, per grande forza, sapeva anche boxare.

le 20 taVole Le illustrazioni di Luisa Mazzone con i film recensiti da Mario Sesti

Luisa Mazzone, illustratrice e sceno - presso il Festival del Cinema, poi a grafa, ha realizzato per Ned edizioni Roma, per oltre un mese, con un viag - "Pasolini - Il Cinema in 20 tavole" con gio itinerante nella rete delle Bibliote - i testi di Mario sesti in occasione del che del Comune. Un’esperienza che quarantennale della morte del poeta e l’artista ricorda come una tra le più regista. Il libro, ad edizione limitata e importanti della sua carriera. “L’idea è presto esaurito, ha dato vita a dei qua - stata quella di creare un prodotto edi - dri (che l’artista presto metterà in toriale illustrato per commemorare vendita online) che hanno fatto parte Pier Paolo Pasolini nel 2015 in occa - di una mostra, prima a venezia, sione delle celebrazioni ufficiali per il

26 NOVEMBRE 2019 Nella foto grande Pier Paolo Pasolini con sua madre, Susanna, uno scatto che Silvio Parrello (nella foto a sinistra) conserva nella sua bottega. Nel resto delle pagine le illustrazioni della scenografa e illustratrice Luisa Mazzone. In basso a sinistra Uccellacci e Uccellini , con Totò e Ninetto Davoli e, in basso a destra, Anna Magnani in Mamma Roma

“era molto generoso e buono. Un molto: “Nessuno sa dei Ragazzi di giorno incontrò mia madre e gli regalò vita, che anima allegra e leggera ave - 10 mila lire”. oppure mi racconta di vano, essi erano cinici, troppo esperti, quando parcheggiava la sua 600 la - pronti a tutto. Ma bastava una ma - sciando gli sportelli aperti con gli glietta e un paio di scarpini perché si spicci sul cruscotto sapendo che i ra - scoprisse che anche il bullo tremava. gazzi sarebbero andati a prenderli. Roma non sarebbe così bella se non ci Ci sono anche le foto di dino Pedriali fossero stati quei ragazzi: precoci, sen - alla bottega der Pecetto, fu lui il suo suali, aridi, belli, maleducati, spiritosi. ultimo storico fotografo che lo immor - Padroni che dettavano legge con l'au - talò prima dell’omicidio ai danni del torità della gioventù, della bellezza e poeta. Prima che me ne vada silvio mi dell'incoscienza”. legge dei versi di Pasolini a cui tiene ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

40° anniversario della morte – rac - gasse e portasse l’intelligenza, la bel - conta Mazzone – e con Mario sesti lezza, la forza del cinema di Pasolini abbiamo realizzato le tavole che sono anche ad un pubblico di lettori che si poi diventate un libro edito da Pier avvicinassero per la prima volta al ci - Paolo Mocci, anche curatore della mo - nema italiano. Unendo le mie due più stra romana. L’idea sarebbe quella di grandi passioni, la scenografia e l’illu - replicare nel 2022 per il 100° anniver - strazione, ho ritenuto che solo attra - sario della nascita”. Quali sono state verso il disegno, linguaggio le illustrazioni più impegnative e universale per eccellenza, si potesse quali quelle riuscite meglio? “Hanno divulgare e raccontantare la poetica richiesto tutte grande impegno, forse pasoliniana, raggiungendo efficace - maggiore nella realizzazione di Accat - mente un vasto pubblico di lettori. Il tone, Mamma Roma, Il Vangelo secondo cinema è l’arte che meglio si avvicina Matteo, Comizi d’Amore, Teorema e alla pittura come ricordava spesso un Salò . Il mio obiettivo è stato quello di grande regista, Federico Fellini”. creare un prodotto editoriale origi - Per visualizzare le illustrazioni: nale , non un tradizionale libro di ci - www.luisamazzone.com (presto nema per studiosi, critici o anche disponibili per la vendita). accademici, ma qualcosa che spie - ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

NOVEMBRE 2019 27 MUSICA

Fenomeno Indie servizi a cura di MAURIZIO ERMISINO

i cosa parliamo quando par - Viaggio ai confini del “pop” per capire il trend musicale del momento. liamo di musica “indie”? “Indie” Mattia Marzi, autore del libro “Mamma Roma” spiega: «Si tratta della terza sta per indipen - d dente, ed è l’eti - generazione di cantautori figli di una scuola prevalentemente romana » chetta che è stata appiccicata a quella che è la terza generazione dei can - tautori romani, saliti alla ribalta con disco emblema del cantautorato ro - potesse differenziarsi sia dalle cose più importanti della scena lavorano piccole etichette, dischi autoprodotti mano di terza generazione” ci spiega più impegnate che dal pop italiano, per Netflix e incidono per le major, e concerti in piccoli locali della capi - l’autore. “e poi c’è Riccardo sinigallia, che fino a tre anni fa era quello di diventando mainstream, l’indie è tale. e canzoni che hanno colto il lin - l’anello di congiunzione tra la scuola Kekko silvestre dei Modà. Con la ge - morto? “tommaso Paradiso - ribadi - guaggio dei ragazzi di oggi. “Il degli anni Novanta e quella degli nerazione degli anni Novanta hanno sce l’autore di Mamma Roma - non ha linguaggio è quello dei ragazzi degli anni duemila. Ha influenzato il in comune questa ambizione pop: mai detto di essere indie. stessa cosa anni Novanta e dei primi anni due - sound di quella scena e ha contri - Gazzè, silvestri e Fabi non l’hanno per Calcutta, che punta ancora a fare mila, cresciuti con Facebook e What - buito a dare un’identità alla terza mai nascosta e non caso, a differenza il disagiato del Pigneto: il loro obiet - sapp, e che cerca anche nelle canzoni scuola. Penso a ‘Non erano fiori’ di di de Gregori e venditti che non an - tivo era fare successi pop”. e allora, un modo di parlare quotidiano” ci ha Coez, che è stato definito cantauto - davano a sanremo, loro ci andavano che pop sia. spiegato Mat - rap, e a ‘La fine dei vent’anni’ di eccome”. ora che i rappresentanti ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA tia Marzi, au - Motta”. tore del libro Anche grazie a loro è nato uno stile, “Mamma che poi è fatto di mille stili diversi. Roma. La Quello che riescono a fare questi IL COMMENTO DI GINO CASTALDO terza scuola cantautori è parlare il linguaggio di di cantautori una generazione, e creare un suono della Capi - che, se coglie i loro gusti, riprende «I Thegiornalisti sciolti? tale”. “è il lin - anche quelli di quel cantautorato pop guaggio delle di trent’anni fa – Antonello venditti, note vocali, Luca Carboni, gli stadio – e quindi come ‘Ma - riesce a portare indietro nel tempo Ce ne faremo una ragione... » tilde, è tardissimo, sto tornando a anche un pubblico più maturo. di casa e ti volevo dire che sono com - contatti con i grandi del passato, i Firma storica di Repubblica, Gino nedì al venerdì, dalle 21 alle 22.30 pletamente fatto, fatto di te’ della nuovi cantautori ne hanno parecchi. Castaldo ci ha raccontato per de - su Radio Rai 2, in Back2Back, tra - canzone di egiornalisti”. “Quando de Gregori e venditti co - cenni i grandi della musica. Ha smissione cult accanto a ema sto - ogni scuola che si rispetti ha dei minciarono a scrivere le loro can - scritto libri necessari come “Il kholma. tratti comuni. e la terza scuola ro - zoni, volevano differenziarsi dai veri tempo di Woodstock”, “Beatles” e mana è cresciuta grazie a dei collabo - cantautori impegnati e anche dal lin - “Blues, Jazz, Rock, Pop. Il Nove - Quale posto occupa secondo lei ratori comuni. “Marta venturini è guaggio sanremese - analizza Marzi - cento americano” ed ora dispensa la scena indie nella musica ita - una produttrice che ha plasmato il così nacquero canzoni come Rimmel . aneddoti, curiosità e perle di sag - liana di oggi? suono di questa scuola, e ha pro - Anche gli artisti di oggi vogliono cer - gezza musicale ogni sera, dal lu - Il posto è rilevantissimo. Rispetto dotto ‘Mainstream’ di Calcutta, il care di elaborare un linguaggio che

28 NOVEMBRE 2019 L’INTERVISTA A CARL BRAVE «Io comunque mi sento un rapper » Il cantautore: « Senza musica avrei giocato a basket. Esaltanti le collaborazioni con Max Gazzé ed Elisa »

arl Brave all’ana - duttore che mi dava le basi e mi met - grafe fa Carlo tevo a scrivere. Così invece decidi tu, e Coraggio. e ci puoi esplorare mood molto diversi, vuole un grande che sono tuoi. e quindi sei più vero. coraggio per la - Franco 126, Coez, Giorgio Poi. C sciare il basket e Sembrate molto in sintonia, siete dedicarsi alla musica. oggi è una delle un bel gruppo. stelle della scena indie. In realtà sta a è una cosa molto americana, è una vi - metà tra questo “genere” e l’hip hop: è sione da produttore che abbiamo ri - un po’ cantautore un po’ rapper, è portato nella musica italiana. Lavoro anche produttore, collabora con i con gli artisti che amo, in modo natu - nuovi cantautori e con artisti storici. rale. Nelle sue storie c’è la sua Roma e pic - E nella scena rap come si sente? cole cose quotidiane – le caramelle Mi piace! Faccio parte anche di quella. Fenomeno Indie Goleador, le birre du demon, i moto - sono cresciuto con il rap, il disco di rini, le buche di Roma – che diventano “Mr. simpatia” ha cam - poesia. è reduce da una hit con elisa, biato il mio modo di vedere la musica. Vivere tutte le vite . Mi sento rapper, cerco di mettere dei Nella foto Carl Brave. Sotto Ema Stockolma e Gino Castaldo nello studio di Rai Radio2 flow particolari, di unire cantato e rap Lei è considerato un esponente di per una rappata melodica. punta della scuola romana. È stata dura scegliere tra basket e ti costringe a fare musica in un certo Il duetto con Max Gazzè? sono nato a via Portuense e vivo a musica? modo. Io ho scritto per altri, ad esem - è uno che ricerca il suono perfetto. Ha Monteverde. Le mie storie nascono Giocavo in serie B, da professionista, il pio per elodie con . C’è registrato una traccia di basso per lo tutte da là. I miei testi racchiudono i basket era il mio sogno. Ho voluto molta libertà e grande collaborazione, special di “Posso”: quando c’è il sax c’è miei pensieri, i miei ricordi da quando cambiare vita, “sporcarmi”, raccontare i discografici sanno che può nascere un giro di basso che abbiamo fatto ero piccolo ad ora: la scuola, immagini quello che accadeva in strada. A Mi - un successo da un momento all’altro e suonare come una chitarra. familiari, dei posti dove sono nato. Ri - lano ho fatto una scuola di musica e ti danno spago. e se non te lo danno Con ed Elisa? cordo che avevo questo giardino dove produzione, mi sono guadagnato da te ne freghi e te lo prendi da solo. Con Francesca ho duettato su Fotogra - giocavo col cane. vivere con tutti i lavori attorno alla oggi con i social sono loro che hanno fia : avevo bisogno di una voce pulita, Che musica ascoltava da ragaz - musica: ho fatto il fonico, facevo lavo - bisogno di noi e non viceversa. Non dolce e ho pensato a lei. elisa mi ha zino e come ha iniziato a scrivere i retti, compreso scaricare frutta al vorrei sembrare presuntuoso ma se chiesto di rifare un suo pezzo in una primi versi? mercato, lo racconto in una canzone. voglio fare un pezzo e un tizio non chiave diversa. Ha registrato nella mia Ho iniziato a scrivere i primi testi a ti senti parte della scena indie? vuole io lo faccio lo stesso e me lo soffitta: durante il ritornello ho regi - tredici anni. Mi ero appassionato al Mi sento parte perché ci sono. Ma sparo su Youtube e poi vediamo chi strato tre voci, una a destra, una al rap con tupac e Will smith. Comprai sono abbastanza diverso. L’indie è aveva ragione. centro e una a sinistra, per “allargare il mio primo disco, “squèrez” dei Lu - un’etichetta, però c’è qualcosa di vero: Per questo è anche produttore? l’immagine stereo”. elisa è un feno - napop, e poi iniziai ad ascoltare di ti fai i pezzi da solo, puoi avere anche Certo. Mi serve per quel tipo di libertà meno: tre volte buona la prima! tutto, elettronica, techno. una grande casa discografica, ma non di cui parlavo. All’inizio avevo un pro - ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

IL COMMENTO DI GINO CASTALDO alle scuole, alle generazioni prece - vante, già si percepiva il gruppo denti, in cui erano pochi e molto come emanazione di tommaso Pa - forti, in questo momento nella radiso. Anzi, mi ha stupito che scena indie gli artisti sono tantis - abbia fatto tanto clamore. simi, e di tutti i generi, pop, rap, È un movimento che durerà o è trap con una forte predominanza già diventato qualcos’altro, romana mai vista prima. tutti, tra cioè mainstream? l’altro, molto influenti, che dettano è difficile dirlo, sta avvenendo ora. lo stile. La differenza tra indie e main - Come giudica questa scuola di stream era già labile prima, gli arti - cantautori romani in confronto sti non si sono mai posti il a quelle degli anni 70 e 90? problema. erano indie solo nel mo - L’unica cosa in comune è che anche mento in cui erano emergenti, ma i nuovi sono abbastanza consape - sono tanti e spudorati, non c’è più hanno sbloccato questo timore e, poi sono diventate star, ed è avve - voli delle generazioni che li hanno quella venerazione per i padri che detto a lettere chiare, se ne fottono. nuto in modo naturale. In realtà preceduti, e lo percepisci nelle cose affliggeva la musica italiana fino a e questo lo trovo molto positivo. potevano essere mainstream già che fanno. La vera caratteristica qualche anno fa, quando non usci - Sullo scioglimento di egior - dal principio. della nuova generazione è la man - vano cose clamorose e c’era il peso nalisti? ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA canza di pudore: si sono liberati, dei giganti del passato. I nuovi Mi sembra un problema poco rile -

NOVEMBRE 2019 29 VIAGGI | MAPPE & TRACCE ViaGGio alla fine del mondo

Sei ore di navigazione da Longyearbyen, isole Svalbard, o un volo di un’ora su un bi-elica che parte solo in alcuni giorni della settimana. Per raggiungere il centro abitato più a nord della Terra servono mezzi speciali. Viaggio a Ny-Ålesund, oltre il 78° parallelo, dove la vita è scandita soltanto da neve e laboratori di ricerca

30 NOVEMBRE 2019 fotoreportage di ALESSANDRA MIGLIOZZI

ono stata in cima mondo e ho fatto ritorno. Ho visitato il paese abitato più a nord della terra, duecento abitanti scarsi in estate, una trentina in in - verno. Ho ripercorso le orme s di Umberto Nobile, l’italiano, poco noto in patria, che sorvolò due volte il Polo Nord, perdendo tragicamente la vita durante la se - conda missione, nel 1928, a bordo del dirigibile Italia. Ho visto scienziati di diciotto nazioni diverse colla - borare per arginare il frutto dannoso dell’incuria dell’uomo. Quel cambiamento climatico che sta letteralmente sciogliendo il Polo e portando le cor - renti calde del Messico fin lassù, dove non ci sono più barriere a impedirne il passaggio. Perché le la - stre di ghiaccio che proteggevano queste terre e il nostro clima si stanno sbriciolando, giorno dopo giorno. e no, quelle di Greta unberg, non sono parole al vento. sono partita con la curiosità e lo spirito avventu - riero di un personaggio di Jules verne, al seguito della missione italiana guidata dal Ministro del - l’Università e della Ricerca del primo governo Conte, Marco Bussetti, e da Massimo Inguscio, Presidente del più grande ente di ricerca italiano, il CNR. Mi sono sentita come Phileas Fogg, prima del giro del mondo in 80 giorni. sono tornata con tante conoscenze in più, come capita dopo ogni viaggio, soprattutto quelli in cui metti molti chilo - metri fra te e il tuo punto di partenza. Ma anche con la consapevolezza di aver visto cose che vanno raccontate, testimoniate. Perché in cima al mondo, lassù, oltre il 78° parallelo, si gioca davvero il fu - turo della terra. e l’umanità non ha mai rischiato così tanto. Questo è il mio racconto.

NY-ÅLESUND, DOVE LA SCIENZA GOVERNA (E IL MONDO È UN POStO MIGLIORE) sei ore di navigazione da Longyearbyen, isole sval - bard, o un volo di un’ora su un bi-elica che parte solo in alcuni giorni della settimana. Per raggiun - gere il centro abitato più a nord del mondo ser - vono mezzi speciali. Qui il turismo è cosa (abbastanza) rara. Con qualche eccezione (criti - cata) per alcune navi da crociera che sbarcano de - cine di asiatici pronti a immortalare le renne che pascolano libere attorno alle poche case, un unico hotel e ai centri di ricerca che formano questo pic - colo villaggio. La vita è quasi impossibile in inverno, con le tem - perature che rendono difficile anche solo mettere il naso fuori dalla porta. diventa via via più pratica - bile quando si avvicinano la primavera e l’estate. Le temperature risalgono, la neve lascia il posto a strade sterrate e campi brulli. sullo sfondo restano i (pochi) ghiacciai. e qualche iceberg che fa capo - lino dall’acqua, solitario, mai spaventoso come quello ‘mitico’ del titanic, anzi, quasi ‘timido’ nelle dimensioni.

NOVEMBRE 2019 31 Alcune foto di Alessandra Migliozzi al seguito della missione italiana al Polo Nord con la delegazione scientifica del CNR in collaborazione con il MIUR. Nel riquadro la mappa con cerchiata la zona intorno a Ny-Ålesund oltre il 78° parallelo la vita è scandita per lo più ingegnere, ma, soprattutto, esploratore. L’ita - dai turni nei laboratori. e dai pasti che si svol - liano che ha effettuato ben due voli sopra al gono tutti rigorosamente in modalità collettiva, Polo. Il primo nel 1926, a bordo del dirigibile condividendo gli ultimi risultati delle ricerche o Norge. Il secondo, nel 1928, con il dirigibile Ita - informazioni sull’ultimo avvistamento di orsi lia, da cui prende il nome, oggi, la stazione di ri - polari, rigorosamente segnalate anche sulla ba - cerca italiana del CNR. Il viaggio del 1928 fu, checa che fa da ‘quotidiano’ della vita del luogo, infatti, a carattere marcatamente scientifico. e all’entrata della mensa. diciotto paesi, Italia fu proprio Nobile a guidarla. Un piccolo museo compresa, fanno attività qui con l’obiettivo di sulle isole svalbard, a Longyearbyen, ricostrui - arginare il climate change. sce fedelmente i passaggi di queste esplorazioni, A Ny-Ålesund la scienza mi ha insegnato cosa fra ritagli di giornale, cimeli appartenuti a No - vuol dire fare comunità e lavorare per un obiet - bile e il racconto dei giorni passati nella tenda tivo condiviso, abbattendo le barriere e le divi - rossa dai superstiti dopo lo schianto del dirigi - sioni politiche, linguistiche. A Ny-Ålesund ho bile Italia. Una tappa da mettere in conto. Per provato orgoglio, perché l’Italia qui non è ‘fana - sapere qualcosa di più, anche della nostra sto - lino di coda’, come si legge sempre nei titoloni ria. dei giornali quando si parla di ricerca, ma è, al da Ny-Ålesund sono ripartita con la malinconia pari degli altri Paesi, un’eccellenza. di chi sa di essere stato in un posto lontano dove la scienza governa il mondo sembra un dove, forse, non tornerà mai più. Ma con la con - posto decisamente migliore. Così interessante e sapevolezza del privilegio di aver visto la cima ricco di stimoli da farti persino dimenticare che del mondo. In compagnia di chi ogni giorno, a il paese più al nord del mondo, per volontà di nome del nostro Paese, porta un contributo al chi lo popola e anche per tutelare le strumenta - futuro del pianeta. Quei ricercatori italiani a cui zioni di ricerca, è un territorio radio free. Niente spesso corre il pensiero. Chissà se oggi, mentre cellulare. Nemmeno per telefonare. Il balzo in - sono qui a scrivere, sono riusciti a ottenere dietro a fine anni Novanta è assicurato. solo te - nuovi risultati. e chissà se gli orsi polari si sono lefonate su rete fissa (curiosità, con gli italiani si fatti vivi in questa giornata. Magari avvicinan - parla attraverso un numero che comincia per dosi a quel piccolo centro abitato dove uomo e 06, lo ‘switch’ avviene da Roma) e navigazione natura vivono a stretto contatto. dove si gira dal PC. Lo spirito ringrazia. e anche le relazioni con il fucile per difendersi da eventuali attacchi, umane vanno decisamente meglio quando lo ma sempre con la speranza che l’orso non si fac - smartphone finisce nel cassetto. cia vedere o che, magari, si palesi solo in lonta - A Ny-Ålesund ho visitato il punto da cui è par - nanza. Perché, in fondo, nessuno ha voglia di tita, nel 1928, la spedizione guidata da Um - sparare. berto Nobile, generale dell’Aeronautica Militare, ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

32 NOVEMBRE 2019

SERIE TV E ORA NETFLIX SI VEDE ANCHE SU SKY

dal 9 ottobre i clienti sky Q potranno sottoscrivere l’of - ferta “Netflix” al prezzo di € 9,99 in più al mese nella fat - tura sky. Chi ha già un abbo - namento Netflix potrà decidere di sottoscrivere In - trattenimento plus, anche mantenendo il proprio pro - filo Netflix, per beneficiare dell’esperienza di visione di sky Q e dei vantaggi di prezzo di questa offerta, op - pure potrà fruire del servizio Netflix direttamente attra - verso l’app disponibile su sky Q. Prossimamente l’app Netflix sarà anche disponi - bile su NoW tv smart stick e NoW tv Box. COSÌ VISIONARIO CHE SA DI REALT À In un futuro prossimo, una multinazionale è guidata da potenti supereroi, The boys , vere divinità ai quali tutto è concesso

di GIULIA SOI tagonisti di e politician (prima per ragazzi – a quanto pare, oppor - time con e loudest voice (su sky stagione su Netflix da fine settem - tuno, data la sofferta panoramica Atlantic) a riportarci sul piano della ono 13 le ragioni bre), la serie di Ryan Murphy che che l'attualità offre sulla gioventù – cruda realtà. è vera e nota a tutti la per cui Hannah torna a parlare di giovani quattro si ritrova anche in un prodotto per vicenda di Roger Ailes, lo spietato Baker, protagoni - anni dopo il grande successo di Glee . adulti come e boys (prima sta - produttore televisivo che ha portato sta della discussa Con questo prodotto, il prolifico sho - gione su Prime video da fine luglio): al successo Fox News. stanco di non s serie adolescen - wrunner si propone di raccontare – in un futuro vicino, una multinazio - vedere le sue idee politiche rappre - ziale 13 reasons in un complesso romanzo di forma - nale ha messo al servizio del mondo sentate con efficacia a livello media - why (tre stagioni su Netflix di cui zione a tinte “camp” (uso sofisticato sette supereroi venerati da tutti tico, l'uomo crea da zero il suo l'ultima on line da fine agosto), si to - del kitsch nell’arte) – il percorso del come divinità. “Gli dei sono puri, e personale megafono. e lo fa senza glie la vita dopo aver subìto uno stu - giovane Payton Hobart, intenzio - sono perfetti, e sono al di sopra di nessun principio morale, senza ti - pro che la trasforma in vittima nato a diventare presidente degli tutto. ed è lì che devono rimanere”. more di alterare la realtà, senza ri - sacrificale dei suoi amici. dopo 39 stati Uniti. Quando l'obiettivo è la Questo è il mantra della loro crea - guardi verso l'etica professionale. dà episodi – disturbanti e non sempre conquista del consenso, il conflitto trice, che ignora volutamente ogni “al pubblico ciò che vuole, anche se riuscitissimi, ma con un preciso costante tra apparenza e realtà sem - scelleratezza, meschinità o crimine ancora non sa di volerlo” ed è pronto focus – di quelle tredici ragioni, lo bra a senso unico e lo si capisce sin dei sette, purché i loro indici di gradi - a “indirizzare le notizie, non a ripor - spettatore probabilmente non ne ri - dalle prime battute del pilot. “voglio mento – monitorati meticolosa - tarle”, perché “la gente non vuole in - corda più neanche una. Ce n'è una che tu sia autentica”. dice uno dei mente come quelli dei politici in formarsi, ma solo avere la quattordicesima, però, che resiste al - protagonisti alla sua fidanzata. “va corsa per le elezioni – rimangano alle sensazione di essere informata”. La l'oblio: non è il bullismo, non sono le bene, mi impegnerò a sembrare più stelle. Per questo, ogni loro impresa vicenda di Ailes è drammatica perché molestie, non è l'abbandono e nem - autentica”. Risponde lei, con totale è sempre gloriosa: perché puntual - com'è noto, se da un lato ha portato meno la somma di tutto ciò ad aver convinzione. “Io non voglio che tu mente fittizia, inscenata ad arte per al successo politico di donald spinto Hannah alla morte. è l'impo - sembri autentica con me, io voglio incrementarne fama e popolarità. trump, dall'altro lo ha visto finire in tenza del singolo, vittima della co - che tu sia autentica”. obietta lui. sembra un paradosso metatestuale, totale disgrazia. Contemporanea - struzione della realtà altrui. “Ho “Non capisco”. Chiede lei, perplessa. ma la fiction (e spesso il fantasy) rac - mente, però, lascia la speranza che la sentito molte storie e non so quale “Qual è la differenza?”. contano la verità in una maniera consapevolezza di tali azioni porti sia la più interessante”, dice Hannah. A prescindere dalla realtà e in ogni molto più affascinante di quanto prima o poi a un'inversione di ten - “so però qual è la meno interessante: singola situazione - compreso possa fare la verità stessa. è più con - denza dell'avvilente trend comunica - la verità”. Ciò che accade realmente l'orientamento sessuale o una grave solante accettare l'evidente contrad - tivo in corso. In memoria della non interessa più a nessuno; lo è malattia - è su questo slittamento dizione del nostro tempo attraverso suicida Hannah Baker di “13”, per il molto di più ciò che viene raccontato costante verso la rappresentazione una serie televisiva, invece di finire futuro di Payton Hobart di e politi - dalla gente o dai social media. Il con - scenica della vita che si costruisce, in con le mani nei capelli constatando cian , per tutti i cittadini ingannati cetto suona familiare? In effetti lo è, uno spietato crescendo, l'ascesa poli - l'uso che fa dei media (social e non dai malefici e boys . Insomma, per ma non è finita qui. si schierano tica del protagonista. L'evidente solo) la sfera pubblica rappresenta - tutti noi. sulla stessa lunghezza d'onda i pro - messaggio educativo di queste serie tiva mondiale. Ci pensa allora show - ©RIPRodUzIoNe RIseRvAtA

34 NOVEMBRE 2019