"Lucca Città Della Musica" Di Sara Matteucci

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SARA MATTEUCCI Lions Club Lucca Host CLuccaITTÀ DELLA MUSICA Questo volume è un’espressione del progetto “Lucca città della musica” che il Lions Club Lucca Host sta portando avanti negli ultimi anni al fine di far entrare Lucca fra le città UNESCO creative della musica. Il Comitato Cultura del Lions Club Lucca Host, presieduto da Leonardo Odoguardi e com- posto da Riccardo Benvenuti, Michele Bianchi, Francesco Cipriano, Giuliano Marchetti, Cristiano Meossi, Enrico Ragghianti, Antonio Sargenti, è stato supportato dai presidenti del Club Umberto Stefani, Adalberto Saviozzi, Maria Carla Giambastiani e dai soci Cesare Rocchi, Gualberto Del Roso. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa pubblicazione ed in particolare l’autrice del lavoro Sara Matteucci e Manifatture Sigaro Toscano. SARA MATTEUCCI CLuccaITTÀ DELLA MUSICA Lions Club Lucca Host Si ringrazia per il contributo CLuccaITTÀ DELLA MUSICA Referenze fotografiche Foto Ghilardi, Lucca; Foto Arnaldo Fazzi, Archivio Maria Pacini Fazzi Editore © Copyright 2010: Lions Club Lucca Host Cura grafica e impaginazione Gabriele Moriconi per Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca www.pacinifazzi.it ISBN 978-88-6550-026-2 Lions Club Lucca Host Negli Scopi del lionismo è previsto di «prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e mo- rale della comunità», mentre nel Codice dell’etica lionistica si chiede di «dimostrare con l’eccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietà della vocazione al servizio». Questo desiderio di incidere positiva- mente nel tessuto cittadino è stato ed è una vocazione congenita al Lions Club Lucca Host. Dalla sua istituzione nel 1955, esso si è impegnato per la valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico di una città dalla lunga storia. Di origine incerta (ligure od etrusca), divenne colonia romana dal 180 a.C. e secoli dopo importante sito longobardo. Basti rammentare che alla fine del VI secolo d.C. nel Ducato di Lucca confluiva allora anche una Firenze lontana dai fasti futuri. Questo nobile passato meritava dunque le iniziative che hanno visto costantemente protagonista il nostro Lions Club. Esse possono essere così sintetizzate: 1) pubblicazione di numerosi testi riguardanti la storia e il patrimonio culturale lucchese e, a questo scopo, Lucca Host ha anche istituito il premio Tesi di laurea per la città, che ha permesso di divul- gare lavori inediti di giovani valenti studiosi, impegnati in ricerche originali sugli aspetti più vari di Lucca; 2) restauri di opere d’arte, quali ad esempio l’affrescoMadonna con Bambino in Trono in San Michele, la Madonna dello Stellario e la Fontana del Nottolini adiacente alla cattedrale di San Martino; 3) si devono inoltre segnalare interventi diretti e indiretti per la salvaguardia del monumento che più identifica Lucca nel mondo: le Mura urbane, tuttora in splendido stato di conservazione, e fonte di colta evasione per i turisti Per citare un’operazione particolarmente significativa, è da menzionare il recupero del bellissimo monumento a Catalani, sito nel Baluardo di San Paolino. Negli ultimi anni si è fatta più urgente l’esigenza di porre maggiore attenzione a quella branca artistica che rende celebre Lucca nel mondo: la musica. I nomi di Francesco Geminiani, Luigi Boccherini, Alfredo Catalani e Giacomo Puccini sono conosciuti e le loro opere sono eseguite con la massima soddisfazione in ogni angolo del mondo civile. Oltre ad essere stato uno dei primi virtuosi del violino, Geminiani è ricordato anche per il fondamen- tale Art of playing on the violin, caposaldo didattico pubblicato a Londra nel 1751. Per le loro caratteri- stiche, i lavori strumentali di Boccherini sono fra i pochi che qualitativamente reggono il confronto col grande sonatismo viennese della seconda metà del Settecento. Di Catalani sono celebri Loreley e Wally (Arturo Toscanini così chiamò una sua figlia…), ma la sua Messa composta a 18 anni è lì, pronta ad affermare la sua straordinaria nobiltà. Di Giacomo Puccini è inutile citare capolavori ormai patrimonio dell’umanità. Casomai è da rilevare come egli rappresenti la quinta generazione di una dinastia di musi- cisti molto apprezzati. Fra questi, sia Giacomo senior (1712-81) sia il figlio Antonio (1747-1832) furono Accademici Filarmonici di Bologna, titolo ambito ed ottenuto anche da Wolfgang Amadeus Mozart. Ciò sposta il discorso dalle grandi personalità alla miriade di nomi che solo per il grande pubblico suonano come ‘minori’. Per citarne alcuni, Cristofano Malvezzi (1547-99), Gioseffo Guami (1540- 1612), Francesco Gasparini (1661-1727), Giovanni Pacini (1796-1867), sono esponenti di spicco nel loro panorama storico. Dietro questi musicisti hanno però operato una grande quantità di ottimi artigiani che riuscivano a disbrigare con onore le commissioni che giungevano sia dal versante sacro sia da quello laico-profano. Se non fosse stata ormai sconfessata dalla teoria evoluzionistica successiva, l’ereditarietà dei caratteri acquisiti di Jean-Baptiste de Lamarck, avrebbe la musica a Lucca come prova certa ed inequivocabile. Egli credeva che le mutazioni (somatiche in verità) si potessero trasmettere ereditariamente. E ci sa- rebbe davvero da pensare che i musicisti lucchesi tramandassero misteriosamente e pur efficacemente 5 il loro patrimonio alla posterità. Ma la musica a Lucca non è solo la grande storia della musica a Lucca. Questa città è ancora incredi- bilmente vivace a livello sia di produzione sia di fruizione musicale. Molte sono le Scuole di ogni ordine e grado, moltissimi i Cori e le Bande, ma altrettanto numerose sono le Istituzioni, le Fondazioni e le Associazioni, che creano non solo una diffusissima presenza concertistica ma anche una riflessione teorica sulla musica, non esclusivamente di taglio storico. Notevole è pure la produzione di musica colta, sia di stampo accademico sia votata alla ricerca ed a sperimentazioni multimediali particolarmente apprezzate all’estero. A livello dilettantistico, la musica giovanile pop, rock o jazz è molto presente in vesti nostalgiche o progressive, ma raramente istituzionaliz- zata: il gruppo che produce musica nei molti locali non è lo stesso del giorno dopo. Caratteristica, questa, non solo lucchese, ma del magma vitale che anima il globo. Testimone mensile di questo pullulare di offerta e militanza musicale è la rivista «LuccaMusica», che, oltre a segnalare gli eventi più importanti, offre in ultima pagina il sempre nutritissimo calendario del mese. Sono sempre presenti non meno di trenta appuntamenti con punte che arrivano intorno ai cento. Già il nostro Club si era cimentato in un censimento delle realtà musicali locali pubblicando: Armonia delle dissonanze. Prima guida alle Associazioni Musicali Lucchesi. Con tale strumento si intendeva «agevo- lare la conoscenza del mondo associativo musicale che merita tutta l’attenzione possibile perché capace di stimolare i più nobili sentimenti dell’animo umano, la cultura universale e la fratellanza. Armonia delle dissonanze è un titolo non provocatorio, ma un’espressione che vuol invitare gli addetti ai lavori ad un maggior coordinamento degli eventi artistici a vantaggio non solo degli amanti della musica, ma in primo luogo delle stesse associazioni; un’espressione augurale che auspica un’armoniosa presenza di tutte le forze che si interessano di musica evitando fughe e sovrapposizioni, garantendo a tutti una ribalta dignitosa». Queste parole indicano casomai come non è la dovizia di offerta musicale a far difetto nella nostra città. Necessiterebbe eventualmente una maggiore regolamentazione e razionalizzazione, non facilissimi in una città che almeno dall’alto medioevo ha mostrato insofferenza per l’omologazione, perseguendo la difesa della libertà del singolo, piegata anche in direzione individualistica. Libero Comune dal 1119 e libera Repubblica sin alle soglie dell’Ottocento, l’antica Lucca denota così sotterranei legami con la Città del XXI secolo, che continua ad evidenziare tratti tipici e distintivi anche rispetto alle importanti realtà toscane, vicine solo in termini chilometrici. Se l’estrema riservatezza è uno dei tratti distintivi dei lucchesi, a solo titolo di curiosità si sappia che qualche eccellenza ha chiesto di non essere espressamente menzionata nel presente lavoro. Per il suo fulgido passato e per il suo operoso presente, porre all’attenzione dell’U.N.E.S.C.O. l’auspi- cata ratifica di Lucca come Città della Musica meritava un lavoro molto particolareggiato, che evidenzias- se una mai soluta continuità. L’impegno profuso dal Lions Club Lucca Host è stato proporzionale all’am- bizioso scopo; ma l’entusiasmo di tutti e la professionalità degli estensori hanno permesso di affrontare le difficoltà con la dovuta serenità per aver lavorato secondo scienza e coscienza. Se pur finalizzati precipuamente in direzione culturale, gli scopi dell’U.N.E.S.C.O. non sono dis- simili da quelli del Lions: favorire la conoscenza e la mutua comprensione fra i popoli, dare impulso all’educazione popolare e diffondere i mezzi di conoscenza, facilitando l’accesso di tutti i popoli alle fonti d’istruzione. Con il presente ponderoso lavoro il Club Lucca Host è sicuro di essersi sintonizzato con lo spirito che anima l’U.N.E.S.C.O. e nel contempo di aver onorato lo spirito Lions, filantropicamente fondato sull’altruistico e disinteressato servizio. Che nella fattispecie non è quello di autocelebrare campanilistica- mente una piccola stupenda città, ma di far conoscere e diffondere la sua imperitura eccellenza nel campo musicale. Comitato
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