Stp 03 Light.Pdf

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Stp 03 Light.Pdf Studi pesaresi Rivista della Società pesarese di studi storici 3 2015 il lavoro editoriale © Copyright 2015 by Società pesarese di studi storici il lavoro editoriale (Progetti Editoriali srl) casella postale 297 - Ancona Italy www.illavoroeditoriale.com ISBN 9788876637711 ISSN 2280-4293 Indice del volume Saggi CHIARA PALLUCCHINI L’Ordine domenicano a Pesaro. Modalità del suo insediamento e un’ipotesi ricostruttiva della perduta architettura medievale della chiesa 7 Studi ANTONIO CONTI La prima evoluzione dell’arma dei Della Rovere: la generazione di Giovanni signore di Senigallia 51 MIRKO TRAVERSARI Santa Sofia dentro le mura di Gradara. Analisi delle strutture murarie 70 FRANCESCO V. LOMBARDI Un fallito parco di caccia di Costanzo Sforza fra la rocca di Pesaro, il monte e il mare 77 FRANCESCO AMBROGIANI Le difese del porto di Pesaro dalla fine della signoria malatestiana agli inizi del ducato roveresco 93 MARCO DELBIANCO I mulini di Novilara 115 MARILENA LUZIETTI Inventio crucis: una miniatura alla corte di Francesco Maria II della Rovere 140 MARGHERITA GUERRA Cinque storie bibliche femminili in un affresco di Giannadrea Lazzarini in palazzo Mazzolari a Pesaro 149 FEDERICA MAITILASSO Tavolette dipinte per la devozione privata in area adriatica 173 MARCO ROCCHI Francesco Maria Santinelli alchimista e rosacroce 180 3 Studi pesaresi 3.2015 ROBERTO DOMENICHINI Intorno al soggiorno pesarese del pittore Domenico Peruzzini 190 STEFANO LANCIONI La contea di Colle degli Stregoni 202 MARTA MANCINI Pietro Mascagni e il liceo musicale “G. Rossini”. L’avvio dell’attività artistica e didattica (1895-1896) 215 ROBERTA MARTUFI I leoni alati di piazzale della Libertà. Dal monumento ai Caduti di Monteciccardo allo Stabilimento balneare di Pesaro 232 Notizie dal territorio GIANNI VOLPE I cinquant’anni del Monumento-giardino di Pesaro dedicato alla Resistenza 245 MARCO DE SANTI Vicende storiche dell’organo Callido di Barchi 257 GRAZIA CALEGARI Due opere recuperate nella chiesa di San Giovanni in Pesaro 265 Summaries 271 Gli autori 280 Norme redazionali 283 4 Saggi L’Ordine domenicano a Pesaro Modalità del suo insediamento e un’ipotesi ricostruttiva della perduta architettura medievale della chiesa di Chiara Pallucchini Se gli Ordini mendicanti, le modalità e i momento che avrebbero prediletto i centri tempi del loro insediamento nelle città sono medio-grandi in grado di offrire maggiori stati temi ampiamente indagati e dibattuti opportunità economiche, politiche e cultu- su un piano generale dalla storiografia ita- rali (in tutte le Marche sono solo diciotto i liana e internazionale 1, non altrettanto può conventi domenicani, dei quali solo dodici dirsi per singole realtà locali, come quella di fondazione medievale); mentre più vi- pesarese, che sono state quasi totalmente cina alla strategia dei Francescani sarebbe “trascurate” dagli studi 2. Non si dispone in- stata quella seguita dagli Agostiniani che, fatti per Pesaro di un’approfondita indagi- mirando a contrastare l’egemonia dei Fran- ne volta alla ricostruzione delle dinamiche cescani, si sarebbero insediati in tutte le insediative degli Ordini mendicanti (Fran- «terre maiores», «magne», in quasi tutte le cescani, Domenicani ed Eremiti di Sant’A- «mediocres» e in parte anche nelle «parve» gostino) in questo contesto urbano, classifi- ma non nelle «minores» (con le uniche ec- cato dal cardinale Egidio di Albornoz nella cezioni di Filottrano e Mondolfo) 4. Descriptio Marchiae Anconitanae, redatta Luigi Pellegrini ha rilevato l’esistenza tra il 1362 e il 1367, tra le «terre magne», le di un contrasto piuttosto stridente tra la di- quali vedono la presenza di tutti e tre gli Or- stribuzione degli insediamenti francescani e dini mendicanti 3. Per quanto concerne l’at- quella dei conventi domenicani nella peni- tuale regione Marche, la storiografia ha ben sola, indicando un rapporto tra Predicatori e sottolineato le differenti “strategie” seguite Minori di quasi uno a cinque 5. Prendendo dai tre Ordini nella loro distribuzione sul le mosse dallo studio di Luigi Pellegrini, territorio: i Francescani si sarebbero stabiliti Letizia Pellegrini spiega perché gli inse- e avrebbero fondato conventi non solo negli diamenti minoritici siano di gran lunga più agglomerati più importanti ma anche in pic- numerosi di quelli domenicani non solo con coli e piccolissimi centri, ovvero, per usare i la capillare presenza e la maggiore consi- termini di Egidio di Albornoz, non solo nel- stenza numerica dell’Ordine francescano le «terre maiores», «magne» e «mediocres» ma anche con le strategie insediative diver- ma anche in quelle «parve» e «minores», se perseguite dai due Ordini e in particola- secondo il principio di una diffusione capil- re con la differente concezione «dell’entità lare sul territorio; differente, quasi opposta, “convento” (e quindi dell’atto di stabilire sarebbe stata la strategia seguita dai Dome- un convento)» 6. Infatti, scrive la studio- nicani, che si potrebbe definire selettiva, dal sa, «nel caso dei Francescani, il convento 7 Studi pesaresi 3.2015 è una trasformazione di un preesistente in- tà d’insediamento; scrive infatti che «nelle sediamento generato occasionalmente dalla Marche il rapporto tra densità di presenza permanenza dei frati per motivi pastorali o agostiniana e francescana, pur restando net- di transito», e dunque quando si giunge a ta la preminenza minoritica, è meno sfavo- costruire un convento entro le mura o nel- revole agli Eremitani che nella media ita- le sue immediate vicinanze i frati appaiono liana; se, nel complesso della penisola, […] già ben inseriti nel contesto urbano 7; nel si sfiora il rapporto 1:3, qui nelle Marche si caso dei Domenicani invece sono i vertici supera l’1:2» 11. dell’Ordine a stabilire ufficialmente il luogo A Pesaro l’insediamento degli Ordini dove fondare un convento, la cui apertura mendicanti risulta essere avvenuto secondo si configura quindi come un atto «più cen- dinamiche analoghe a quelle riscontrabili in tralizzato e strategicamente mirato», anche numerose città italiane del XIII secolo: qui se ciò non esclude l’esistenza di «fasi pre- infatti i Francescani e gli Eremiti di Sant’A- cedenti più informali di stanziamento» du- gostino si stabilirono dapprima fuori dalle rante le quali i frati potevano usufruire di mura cittadine, rispettivamente nel borgo di strutture preesistenti. Diversi studi hanno San Pietro fuori porta Fanestra, a sud della sottolineato come nelle Marche vi siano dif- città, e nel borgo di porta Ravegnana, lungo ferenze piuttosto marcate nelle dinamiche e la direttrice opposta, ovvero a nord; per poi, nella densità d’insediamento tra Francesca- nel caso dei Francescani, trasferirsi entro ni e Domenicani 8. La stessa Pellegrini ha il circuito murario preesistente e, nel caso osservato come i conventi domenicani si degli Eremitani, venire inglobati entro i co- trovino negli stessi centri urbani scelti dai siddetti «stangati», fortificazioni di caratte- Francescani come sedi di conventi capi-cu- re provvisorio in legno erette dalle autorità stodia: infatti Fano, Ancona, Urbino, Jesi, comunali a difesa dei nuovi borghi formati- Fermo, Ascoli e Camerino sono anche sedi si al di fuori delle mura cittadine 12. Anche a di conventi domenicani 9. La studiosa nota Pesaro i due Ordini usufruirono in un primo inoltre come nella regione i Domenicani momento di organismi architettonici pree- siano presenti con due conventi in quattro sistenti dati loro in concessione 13, per poi custodie minoritiche: in quella di Fano sono dare avvio nel corso della seconda metà del anche a Pesaro, in quella di Ancona sono Duecento, quando ormai apparivano ben anche a Recanati, in quella di Camerino inseriti e radicati nel contesto urbano, alla sono presenti anche a San Severino e infine costruzione di propri complessi conventuali in quella di Ascoli hanno un convento an- dotati di chiese edificateex novo 14. che a Ripatransone. La Pellegrini propone Nello specifico, i primi ad essersi inse- un’interpretazione di questo dato alla luce diati a Pesaro sembrerebbero essere stati i della Descriptio Marchiae Anconitanae, Francescani15, seguiti, poco più di un decen- ovvero in base alla distinzione qui operata nio dopo, dagli Eremiti di Sant’Agostino 16 tra «terre maiores» e «magne» 10. Roberto e infine dai Domenicani che, pur avendo Lambertini ha sottolineato l’esistenza nella anch’essi usufruito inizialmente di una pic- regione di analogie tra l’Ordine minoriti- cola chiesa preesistente, a differenza dei co e quello degli Eremiti di Sant’Agostino primi due Ordini17, non sembrano aver co- per quanto concerne le strategie e la densi- nosciuto né il passaggio da un primo inse- 8 Chiara Pallucchini L’Ordine domenicano a Pesaro. diamento extramurario ad uno intramurario adiacente al «p[ri]mo Claustro». La data né alcun tipo di inglobamento entro nuove 1287 per l’introduzione dell’Ordine in città strutture difensive, essendosi insediati fin lo stesso Fabbri dichiara di averla desunta dall’inizio nel cuore della civitas medieva- da un’epigrafe, da lui trascritta solo parzial- le, nelle immediate vicinanze dell’attuale mente, posta su un sostegno della chiesa piazza del Popolo, posizione che, come si di San Domenico; scrive infatti: «Questa vedrà, può essere spiegata con il loro in- Chiesa fu reconciliata l’a[nno] 1287. come gresso relativamente tardo in città 18. si legge nella 2a. Colonna Reconciliata In questa sede ho intenzione di concen- divinitate Honorij Pontificis 4. tempori- trarmi, per condurre un’analisi approfondi- bus posita…» 19. Il
Recommended publications
  • Situata in Una Zona Collinosa (312 M. S.L.M.), Sant'angelo in Lizzola Si Trova a Circa 15 Km Da Pesaro. Il Suo Nome Deriva Da
    Situata in una zona collinosa (312 m. s.l.m.), Sant’Angelo in Lizzola si trova a circa 15 km da Pesaro. Il suo nome deriva dagli antichi castelli di Lizzola e Monte Sant’Angelo. È un luogo da visitare poiché già da tempi lontani era meta di villeggiatura prediletto da artisti e letterati. Veduta dall’alto di Sant’Angelo in Lizzola Il castello più antico è quello di Lizzola che sembra esistesse prima dell’anno 1000 come documentato dal lascito del Pontefice Clemente II che, morendo nella vicina Abbadia di San Tommaso, lasciava ai monaci vari terreni tra cui il Castello di Lizzola e i suoi territori. In seguito passò sotto il dominio della città di Pesaro e nel 1280 fu acquistato dalla comunità di Monte Sant’Angelo. I Signori di Lizzola si rifiutarono di sottomettersi alla città di Pesaro governata dai Malatesta e nel 1280 il castello di Lizzola (Liciola) fu venduto dal comune di Pesaro alla comunità di Monte Sant’Angelo. La popolazione di Monte Sant’Angelo acquistò il castello di Lizzola per la somma di cinquecento lire ravennati, poiché il loro castello, costruito su un terreno acquitrinoso, si stava deteriorando. Dall’unione di questi due castelli nacque Sant’Angelo in Lizzola. Dopo l’acquisto nacque il nuovo stemma della Comunità: un Angelo Santo con due spade incrociate che erano il simbolo dei due castelli. Il castello di Lizzola fu distrutto nelle lotte tra guelfi e ghibellini e nei documenti dell’epoca ne rimase solo il toponimo di Villa. Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo erano presenti molte confraternite tra cui, per citarne alcune, la Confraternita Della Natività, la compagnia del Rosario, quella del Sacramento e quella delle stigmate di San Francesco.
    [Show full text]
  • ETTORE SANNIPOLI Curriculum
    Ettore Sannipoli Nato a Gubbio il 30 aprile 1956. Diplomato nel 1975 al Liceo Classico di Gubbio. Ha frequentato i corsi di Scienze Geologiche all’Università degli Studi di Firenze (1975-1979) e di Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo all’Università degli Studi di Bologna (1980-1986). Specializzato in Ricerca Storica nel Corso per Operatori del Restauro Architettonico organizzato dalla Regione dell’Umbria e dal Comune di Gubbio (1980-1981). Autore della monografia L’Incoronazione della Vergine. Opera inedita di Ottaviano Nelli (?) a Gubbio , Città di Castello 1981. Ricercatore archivistico nell’ambito della mostra Federico da Montefeltro e il suo tempo (Gubbio, 1981-1982). Esperto di storia dell’arte eugubina all’Istituto Statale d’Arte di Gubbio, nel corso per il restauro di dipinti e arredi lignei, dal 1982 al 1996. Esperto eugubino per l’elaborazione e l’effettuazione degli Itinerari Guidati del Territorio organizzati dal Provveditorato agli Studi di Perugia e dalla Regione dell’Umbria (1983 e anni seguenti). Ricercatore archivistico in preparazione della mostra su Mastro Giorgio Andreoli promossa dall’Azienda di Promozione Turistica di Gubbio in collaborazione con l’Archivio di Stato di Perugia e con il Museo Internazionale della Ceramiche di Faenza (1984-1985). Presidente della sezione eugubina di Italia Nostra dal 1985 al 1991. Esperto di storia dell’arte nel Corso per Accompagnatori ed Animatori del Turismo Sociale organizzato a Fossato di Vico dalla Comunità Montana dell’Alto Chiascio nel 1988. Autore del contributo “Sulle Pitture in Majolica del Ducato d’Urbino, e specialmente di Gubbio” (1756) di Gian Girolamo Carli , apparso in C.
    [Show full text]
  • AGROMETEOROLOGICO 1 Settembre 2021
    Notiziario 33 AGROMETEOROLOGICO 1 settembre 2021 Centro Agrometeo Locale - Via Marconi,1 – Calcinelli di Colli al Metauro Tel.0721/896222 Fax 0721/879337 e-mail: [email protected] Sito Internet: www.meteo.marche.it 65 NOTE AGROMETEOROLOGICHE Settimana contraddistinta da instabilità, nelle giornate di venerdì e sabato si sono registrate infatti piogge diffuse su tutto il territorio, localmente anche di forte intensità, anche nella giornata di ieri 31 agosto si sono registrate precipitazioni diffuse ed anche in questo caso essendo di tipo temporalesco, di intensità variabile fra i diversi areali. Le temperature hanno subito un sensibile calo: è possibile consultare tutti i grafici meteorologici disponibili per l’intera provincia al seguente indirizzo: http://meteo.regione.marche.it/calmonitoraggio/pu_home.aspx. 1 MOSCA DELL’OLIVO: INDICAZIONI DI DIFESA La fase fenologica raggiunta dall’olivo è quella di accrescimento frutti BBCH 79. L’instabilità che ha interessato il fine settimana scorso si è protratta, anche se in modo discontinuo, fino alla giornata di ieri e potrebbe aver impedito l’esecuzione del trattamento adulticida consigliato nel precedente notiziario. Dal monitoraggio effettuato questa settimana si evidenzia un modesto incremento di catture di adulti nelle trappole e la presenza molto sporadica di uova. Si consiglia pertanto di effettuare un trattamento adulticida appena possibile per le aziende biologiche al fine di contenere gli adulti mentre non si consigliano ulteriori interventi in quelle convenzionali. Per l’areale di Pesaro, dove la precipitazione nella giornata di martedì ha superato i 5 mm, qualora il trattamento fosse stato effettuato prima degli eventi precipitativi andrà ripetuto. Non risulta ancora necessario il trattamento di tipo larvicida.
    [Show full text]
  • MARCHE Contributo Per La Diffusione Dei Servizi a Banda Larga Nei Territori in Digital Divide MODELLO “B”
    MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO BANDA LARGA NELLA REGIONE MARCHE Contributo per la diffusione dei servizi a banda larga nei territori in digital divide MODELLO “B” 1 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO INDICE: 1. Premessa ................................................................................................................ 3 2. Introduzione .......................................................................................................... 4 3. Modalità di attuazione ......................................................................................... 5 4. Tipologia e livelli di servizio offerti ..................................................................... 6 5. Aree oggetto di intervento .................................................................................... 7 6. Cronoprogramma ............................................................................................... 15 2 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 1. Premessa Il presente documento individua le aree oggetto dell’intervento di individuazione e finanziamento di un Progetto di investimento, presentato da Operatori di TLC, rivolto alla diffusione dei servizi a banda larga nei territori in digital divide, con particolare riferimento alla rete di accesso; le attività di Realizzazione del Programma di Interventi per lo sviluppo della Banda Larga nella Regione Marche si inquadrano nel Piano Nazionale per la Larga Banda (Aiuti di stato 646/2009 e SA33807/2011) e sono previste nell’ambito degli Accordi tra il MISE e la Regione Marche. Il Programma
    [Show full text]
  • Guida-Palazzo-Dei-Consoli.Pdf
    Per facilitare la lettura di questa guida pubblichiamo la legenda con le diverse sezioni del Palazzo dei Consoli, che verranno riproposte nelle pagine con dei quadratini colorati. PINACOTECA livello 2 SEZIONE CERAMICHE livello 1 SALA DELL’ARENGO SALA DELLE TAVOLE IGUVINE livello 0 COLLEZIONE ORIENTALE COLLEZIONE RISORGIMENTALE livello -1 SEZIONE ARCHEOLOGICA livello -2 sezione Palazzo dei Consoli 7 indice IL PALAZZO DEI CONSOLI L’edificio e le sue funzioni IL PALAZZO DEI CONSOLI > 07 SALA DELL'ARENGO - LAPIDARIO > 09 Il Palazzo dei Consoli (denominato in origine Palazzo del Popolo) costituisce insieme a Piazza Grande e al prospiciente Palazzo del SALA DELLE TAVOLE IGUVINE > 13 Podestà una tra le più maestose e ardite realizzazioni urbanisti- che medievali e testimonia la grandiosità del progetto politico e SEZIONE CERAMICHE > 20 istituzionale del Comune di Gubbio al principio del XIV sec. La PINACOTECA COMUNALE > 28 costruzione del complesso monumentale, decretata tra il 1321 e il 1322, iniziò nel 1332 e coinvolse figure di alto livello professionale COLLEZIONE RISORGIMENTALE > 47 come l’architetto Angelo da Orvieto, citato anche nell’iscrizione del portale d’ingresso del Palazzo dei Consoli e l’eugubino Mat- COLLEZIONE ORIENTALE - VIVIAN GABRIEL > 50 teo di Giovannello detto “Gattapone”, attestato come geometra in una fase più avanzata. Il complesso venne collocato al centro SEZIONE ARCHEOLOGICA > 54 del tessuto urbano, in modo tale che tutti e quattro i quartieri cit- tadini (S. Martino, S. Andrea, S. Pietro e S. Giuliano) risultassero tangenti ai nuovi edifici. Fu necessario per questo modificare lo stato naturale del terreno, costruendo la piazza pensile per poter collegare i palazzi.
    [Show full text]
  • COMUNE DI PESARO Servizio Sostenibilità E Servizi Ai Cittadini E Alle Imprese Ambiente E Energia
    Comune di Monteciccardo Prot. N. 0006257 del 06-11-2019 - arrivo - Cat.15 Cl.1 COMUNE DI PESARO Servizio sostenibilità e servizi ai cittadini e alle imprese Ambiente e Energia Ordinanza N° 1861 del 31/10/2019 Oggetto: PROVVEDIMENTI CONTINGENTI PER LA RIDUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DEGLI INQUINANTI NELL'ARIA AMBIENTE NEL TERRITORIO DEI COMUNI DI ZONA A DI CUI ALLA DACR 52/2007. MISURE INERENTI ALLE ATTIVITA' PRODUTTIVE. IL SINDACO Premesso che: - il Piano di Azione approvato dalla Regione Marche con DACR 52/2007 in applicazione del D. Lgs. 351/1999 art. 7 comma 2 prevede una serie di misure da adottare nel breve periodo, per ridurre il rischio di superamento dei valori limite per l’inquinamento atmosferico, individuando le autorità preposte alla gestione della situazione di rischio; - il Piano di Risanamento e Mantenimento della qualità dell’Aria Ambiente ai sensi del D Lgs. 351/1999, artt. 8 e 9, approvato con Deliberazione Amministrativa dell’Assemblea Legislativa Regionale n. 143 del 12/1/2010 prevede una serie di misure strutturali da adottare nel medio e lungo periodo, per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera, investendo i maggiori settori emissivi; - il D. Lgs. n. 155 del 13/8/2010 di recepimento della DIR 2008/50/CE, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa, delinea un nuovo quadro gestionale della qualità dell’aria al fine di garantire un approccio coerente ed uniforme in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente nel quadro del riparto di competenze tra Stato, regioni e enti locali.
    [Show full text]
  • Sant'angelo in Lizzola
    Comune di Sant’Angelo in Lizzola SANT’ANGELO IN LIZZOLA piccola guida per il visitatore pocket guide for visitors Comune di Sant’Angelo in Lizzola Sant’Angelo in Lizzola piccola guida per il visitatore Comune di Sant’Angelo in Lizzola Provincia di Pesaro e Urbino Sant’Angelo in Lizzola_piccola guida per il visitatore _concept, testi e immagine CRISTINA ORTOLANI _traduzioni WALTER VANNINI _Comune di Sant’Angelo in Lizzola 2008 _info 0721 489711_www.comune.santangeloinlizzola.pu.it _le immagini appaiono con l’autorizzazione degli aventi diritto _il materiale raccolto è stato inserito con la massima cura; tuttavia l’editore è a disposizione per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti _i testi di Cristina Ortolani sono rilasciati sotto la licenza Creative Commons “Attribuzione Non Commerciale Condividi allo stesso modo” 2.5. Italia _informazioni aggiornate al 31 ottobre 2008 Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in pri- mavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cam- biato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Biso- gna ricominciare il viaggio. Sempre. José Saramago You need to see what you did not see, to see again what you saw already, to see in the spring what you saw in the summer, to see by day what you saw by night, to see again in the sunshine what you saw in the rain, to see the green crops and the ripe fruit, the moved stone, the shadow that wasn’t there.
    [Show full text]
  • Sustainable Urban Development in the Marche Region
    JESSICA JOINT EUROPEAN SUPPORT FOR SUSTAINABLE INVESTMENT IN CITY AREAS Sustainable Urban Development in the Marche R e g i o n November 2009 This document has been produced with the financial assistance of the European Union. The views expressed herein can in no way be taken to reflect the official opinion of the European Union. This report has been written by Antonio G. Calafati for the European Investment Bank (Contract CC3246/P031663).The Author thanks Fran- cesca Mazzoni and Paolo Veneri for support and comments. Antonio G. Calafati Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Economia Corso Martelli, 10 I - 60121 Ancona www.antoniocalafati.it Contact Person at EIB: Gianni Carbonaro INDEX 1. Introduction 5 2. The urban systems in the Marche Region 9 3. The urban systems in the Marche Region as ‘dispersed cities’ 21 4. The urban systems in the Marche Region: structures and performances 35 5. Under-capitalization of the urban systems in the Marche Region: towards a long term investment strategy 65 SUSTAINABLE DEVELOPMENT IN THE CITIES OF THE MARCHE REGION Introduction 1. INTRODUCTION If one looks at the Marche Region in light of the notion of ‘local system’, focusing not on the institutional organization of territory – that is, on administrative borders of municipalities – but rather on the relational densities observed in space, we find that its social and economic processes – as well as its evolutionary potential – are concentrated in a set of ‘inter-municipal territorial systems’ which have an unmistakable urban nature. These territorial systems, as suggested in this report, may be regarded as the Marche Region’s ‘new cities’.
    [Show full text]
  • Orari E Percorsi Della Linea Bus 67
    Orari e mappe della linea bus 67 67 Castello 3 Visualizza In Una Pagina Web La linea bus 67 (Castello 3) ha 7 percorsi. Durante la settimana è operativa: (1) Castello 3: 12:38 (2) Matteotti: 06:40 - 14:30 (3) Monteciccardo (Europa): 11:25 (4) Monteciccardo (Marconi): 07:55 (5) Risara Scavolini: 11:40 - 13:20 (6) Toti (Capolinea): 13:50 - 18:10 (7) Villa Ugolini (Capolinea): 13:49 Usa Moovit per trovare le fermate della linea bus 67 più vicine a te e scoprire quando passerà il prossimo mezzo della linea bus 67 Direzione: Castello 3 Orari della linea bus 67 24 fermate Orari di partenza verso Castello 3: VISUALIZZA GLI ORARI DELLA LINEA lunedì 12:38 martedì 12:38 Matteotti Piazzale Giacomo Matteotti, Pesaro mercoledì 12:38 XI Febbraio giovedì 12:38 Via delle Contramine, Pesaro venerdì 12:38 Pesaro Stazione sabato 12:38 Viale 24 Maggio, Pesaro domenica Non in servizio D'Arezzo Sottopasso 1 Via Arrigo Boito, Pesaro Strada Delle Regioni Strada provinciale Sant'Angelo - Montelabbate, Pesaro Informazioni sulla linea bus 67 Direzione: Castello 3 Risara Bivio Ginestreto Fermate: 24 Durata del tragitto: 42 min Micaloro 1(Scavolini) La linea in sintesi: Matteotti, XI Febbraio, Pesaro Stazione, D'Arezzo Sottopasso, Strada Delle Regioni, Micaloro 3 (Agriturismo) Risara Bivio Ginestreto, Micaloro 1(Scavolini), Micaloro 3 (Agriturismo), Della Valle 1(Bivio Quercia Della Valle 1(Bivio Quercia Bella) Bella), Della Valle 2, Della Valle 3, Borgo Ginestreto (Scuola), S.Lucia (Ginestreto), S.Angelo In Lizzola Della Valle 2 (Centro), Sant'Angelo (C.Monti), S. Angelo (Della Quercia), Monteciccardo (Europa), Valtermine (Incr.
    [Show full text]
  • Ordinanza 30A20 Viab Invernale Catene Pneumatici.Doc Pesaro, Viale Gramsci 4 - 61121 (PU) - Tel
    Protocollo n° (allegato a Pec) Classe 014-10 Fascicolo 2020/5 O R D I N A N Z A N. 30/A/20 del 28/10/2020 OGGETTO: Istituzione obbligo di circolazione con catene o pneumatici invernali su tutte le strade provinciali o tratti delle medesime. IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO VIABILITÀ - Premesso e richiamata l’ordinanza n. 42/A/19 del 29/10/2019 di istituzione dell’obbligo di circolazione, su alcune strade provinciali o tratti di esse, con catene montate o pneumatici invernali, nel periodo compreso dal 1° novembre al 30 aprile successivo in caso di neve o ghiaccio in carreggiata; - richiamato l’obbligo, nella medesima ordinanza, che indipendentemente dalla effettiva presenza di neve o ghiaccio in carreggiata, nel periodo compreso fra il 15 novembre ed il 15 aprile successivo, tutti i veicoli circolanti lungo le strade provinciali o tratte di esse, siano muniti di pneumatici invernali montati o abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli omologati (tipo catene da neve); - ritenuto di dover emanare l’ordinanza di obbligo di limitazione della circolazione ai soli veicoli dotati di pneumatici invernali montati o che abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli idonei alla marcia su neve e su ghiaccio (catene da neve) nel periodo dal 15 novembre al 15 aprile dell’anno successivo su tutte le stradi provinciali di cui all’allegato 1; VISTI: - l'Art. 5, comma 3 e l'art. 6 comma 4, lett. b) del D. Lgs. 30/04/92, n. 285, come modificato dal D.L.vo del 10/09/93 n° 360, che attribuiscono all'Ente proprietario della strada il potere di disporre la regolamentazione della circolazione degli utenti della strada per motivi di incolumità pubblica e di stabilire obblighi divieti e limitazioni di carattere temporaneo o permanente, ecc.
    [Show full text]
  • Per Una Storia Del Mutualismo
    QUADERNI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE Giancarlo Marcelli Per Una Storia Del Mutualismo L’esperienza della mutua assistenza fra marchigiani in Roma tra xix e xxi secolo Prefazione del Prof. Avv. Maurizio Cinelli QUADERNI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE Dedicato ai Fondatori e Soci della Mutua, ai Marchigiani e a quanti si riconoscono nei valori della solidarietà In Copertina: a sinistra Fermo con il Palazzo dei Priori, al centro l’ingresso di Palazzo Pallavicini-Montoro sede della Mutua, a destra Roma con il Campidoglio. Il disegno è opera del prof. Eros Donnini da Urbino ed evidenzia le città di provenienza e di arrivo dei Fondatori della Società fra i Fermani in Roma, in seguito nominata Mutua Assistenza. A Carla e Gianluca 5 L’opera è stata promossa dal Consiglio di Amministrazione della Mutua Assistenza fra Marchigiani residenti in Roma con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche, nella persona del dottor Antonio Mastrovincenzo. Essa si propone di far conoscere la storia dell’associazione, fondata nel 1889 con il nome di Società di Mutuo Soccorso tra i Fermani a Roma, e delle altre Società marchigiane di mutuo soccorso che nella seconda metà dell’Ottocento furono costituite nella capitale. L’Autore ringrazia tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possi- bile la pubblicazione. 6 Le società di mutuo soccorso hanno svolto un ruolo di rilievo nella storia della nostra regione. Nel corso del XIX secolo se ne sono costi- tuite in gran numero, il che ha consentito di trasmettere i nobili va- lori che stanno a loro fondamento ai soci e alle generazioni successive che hanno conservato la memoria e la prassi di queste società anche quando l’emigraziaone li ha portati altrove per motivi essenzialmente lavorativi.
    [Show full text]
  • AGROMETEOROLOGICO 35 12 Settembre 2018 Di PRODUZIONE INTEGRATA Per La Provincia Di Pesaro E Urbino
    Notiziario AGROMETEOROLOGICO 35 12 settembre 2018 di PRODUZIONE INTEGRATA per la provincia di Pesaro e Urbino . Centro Agrometeo Locale - Via Marconi,1 – Calcinelli di Colli al Metauro Tel. 0721/896222 Fax 0721/879337 e-mail: [email protected] Sito Internet: www.meteo.marche.it NOTE AGROMETEOROLOGICHE Nella giornata di venerdì 7 si sono registrate precipitazioni piovose diffuse su tutto il territorio provinciale, localmente anche di forte intensità associate ad un brusco calo termico, poi la settimana è trascorsa all’insegna del bel tempo e con le temperature massime in forte rialzo: è possibile consultare tutti i grafici meteorologici disponibili per l’intera provincia al seguente indirizzo: http://meteo.regione.marche.it/calmonitoraggio/pu_home.aspx 1 OLIVO DA OLIO: Mosca dell’olivo L’olivo è nella fase fenologica di ingrossamento frutti 2°stadio- inizio invaiatura BBCH 79-81. Si riscontra, dalle trappole della rete di monitoraggio, un notevole incremento di catture di adulti di mosca delle olive e una ovideposizione in atto, con infestazioni attive anche piuttosto consistenti. Per chi adotta il metodo adulticida e avesse effettuato il trattamento prima delle precipitazioni si raccomanda di intervenire quanto prima, nelle fasce di rischio due e tre. Per chi adotta il metodo larvicida si consiglia di intervenire nei prossimi giorni e comunque entro sabato 15 settembre nelle fasce di rischio due e tre. In sintesi: METODO DI DIFESA ADULTICIDA (ammesso dalle linee di difesa integrata e anche dal metodo di coltivazione biologico) Soglia d’intervento per olive 1% di infestazione attiva (uova e larve di I e II età) per cultivar da olio da olio su parte della chioma (per 1 ettaro di oliveto utilizzare 1 litro di prodotto Modalità del trattamento commerciale diluito in 4 litri di acqua) Spinosad (♣) già formulato con specifica esca pronta per l’uso (max 6 interventi Prodotti utilizzabili anno) Fascia 3 (elevato rischio): sottozona litoranea: Gabicce Mare, Gradara, Pesaro, Tavullia, Fano, San Costanzo, Mondolfo.
    [Show full text]