Dalla 2° Guerra Mondiale Ai Nostri Giorni
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Quattordicesima edizione: 1948 LONDRA (Inghilterra) Dodici anni di vuoto per le Olimpiadi, 12 anni pieni di morti, immani tragedie ed un presente pieno di rovine e difficoltà. All'indomani della 2° Guerra Mondiale, che cancella 2 edizioni dei Giochi (tra l'altro quella del '40 già assegnata a Tokyo) il panorama è desolante e la creazione di De Coubertin, dopo la grande espansione degli anni '20-'30 rischia di essere travolta e dispersa. Far ripartire la macchina dei Giochi è impresa tutt'altro che facile, ma per fortuna si fa avanti Londra, che nonostante sia ancora devastata dai bombardamenti, salva per la seconda volta le Olimpiadi. Questa edizione è fatta soprattutto di austerità, si sistemano alla meglio gli impianti sportivi, si fanno alloggiare come possibile gli atleti in caserme e scuole. L'importante è soprattutto aiutare il mondo ad andare avanti ed in questo lo sport fa la sua parte. A Londra però non vengono ammesse Germania e Giappone, mentre l'Italia, grazie all'impegno in prima persona di Winston Churchill viene ammessa. Non c'è ancora l'Unione Sovietica, mentre è presente con un piccolo drappello la Cina. L'edizione londinese dei Giochi di 40 anni prima era passata alla storia anche per la drammatica vicenda di Dorando Pietri. Ebbene a distanza di 40 anni, Londra sembra non avere ancora dimenticato il piccolo podista carpigiano, tanto che un impostore si presenta come Dorando Pietri all'organizzazione dei Giochi, ricevendo così tutti gli onori possibili. Purtroppo però il vero Dorando era scomparso nel 1942 e solo l'intervento di un dirigente italiano fa scoprire l'inganno. A Londra una donna si impone decisamente come atleta-simbolo dei Giochi: la campionessa è una mamma olandese di 30 anni, Francine Elsie "Fanny" Koen, Blankers dopo il matrimonio. La Blankers Koen è un'atleta eclettica in grado di primeggiare nelle gare di velocità, negli ostacoli e nei salti. E' già sulla breccia da diversi anni, avendo battuto un buon numero di record mondiali, ma le Olimpiadi le sono state negate due volte dalla guerra. Intanto ha messo al mondo due figli, il secondo un paio di anni prima dei Giochi. Per le concomitanze del programma olimpico non può gareggiare in tutte le specialità in cui eccelle e sceglie 4 gare: 100, 200, 80 ostacoli e staffetta 4x100. Fanny domina le gare individuali, specialmente le corse piane dove infligge sempre pesanti distacchi a tutte le avversarie. La staffetta la vede costretta a una durissima rincorsa finale sull'Australia che la porta al 4°. Anche l'Italia fa la sua bella parte nell'atletica, soprattutto per merito di due fortissimi lanciatori di disco: il veneto Adolfo Consolini e il piemontese Giuseppe Tosi. I mattatori della rassegna sono inevitabilmente gli americani, anche per le assenze importanti della Germania e del Giappone e per l'ennesima rinuncia a entrare nel giro olimpico dell'Unione Sovietica. Londra '48 è anche l'occasione per presentare uno dei più grandi atleti della storia olimpica: il cecoslovacco Emil Zatopek. Il suo stile di corsa, perché Zatopek è un fondista, è decisamente sgraziato, sempre sofferente in volto come sull'orlo della crisi, ma l'efficacia della sua azione è straordinaria e I 10000 metri sono un dominio incontrastato. Per l'Italia l'Olimpiade di Londra, iniziata con difficoltà, vista la situazione del dopoguerra e l'ostilità di alcune nazioni alla partecipazione azzurra, si trasforma in un grande successo, con 29 medaglie, di cui 8 d'oro. Medagliere costruito sugli sport tradizionali, scherma e ciclismo soprattutto, con la bella novità della pallanuoto che batte in finale l'Ungheria e si aggiudica il suo primo oro olimpico. La scherma fa man bassa di podi, ma con un solo oro, di Luigi Cantone nella spada. Nella stessa gara Edoardo Mangiarotti è bronzo, mentre nelle prove a squadre gli azzurri sono sempre, per 3 volte, d'argento. MEDAGLIERE ORO ARGENTO BRONZO TOTALE OLIMPIADI 1. Stati Uniti 38 27 19 84 2. Svezia 16 11 17 44 3. Francia 10 6 13 29 4. Ungheria 10 5 12 27 5. ITALIA 8 11 8 27 6. Finlandia 8 7 5 20 7. Turchia 6 4 2 12 8. Cecoslovacchia 6 2 3 11 9. Svizzera 5 10 5 20 10. Danimarca 5 7 8 20 11. Olanda 5 2 9 16 12. Gran Bretagna 3 14 6 23 13. Argentina 3 3 1 7 14. Australia 2 6 5 13 15. Belgio 2 2 3 7 16. Egitto 2 2 1 5 17. Messico 2 1 2 5 18. Sud Africa 2 1 1 4 19. Norvegia 1 3 3 7 20. Giamaica 1 2 0 3 21. Austria 1 0 3 4 22. India 1 0 0 1 22. Peru 1 0 0 1 24. Jugoslavia 0 2 0 2 25. Canada 0 1 2 3 26. Uruguay 0 1 1 2 26. Portogallo 0 1 1 2 28. Sri Lanka 0 1 0 1 28. Trinidad e Tobago 0 1 0 1 28. Cuba 0 1 0 1 28. Spagna 0 1 0 1 32. Corea del Sud 0 0 2 2 32. Panama 0 0 2 2 34. Polonia 0 0 1 1 34. Portorico 0 0 1 1 34. Iran 0 0 1 1 34. Brasile 0 0 1 1 Quindicesima edizione: 1952 Helsinki (Finlandia) I Giochi del 1952, che si svolgono nella capitale finlandese Helsinki, non nascono sotto le migliori prospettive. La situazione internazionale di piena guerra fredda tra il blocco sovietico e quello americano stravolge un po' lo spirito stesso dei Giochi. L'Unione Sovietica accetta di partecipare alle Olimpiadi e che rientrano Giappone e Germania, intesa come RFT, ovvero la Germania dell’Ovest (la DDR la parte di Germania creata come stato socialista non partecipa). La cerimonia d'apertura riserva, tra l'altro, una grande sorpresa al pubblico finlandese: il grandissimo Paavo Nurmi, 9 ori olimpici tra il '20 e il '28, è l'ultimo tedoforo. Il cecoslovacco Emil Zatopek compie un'impresa incredibile, mai eguagliata da nessun altro: vince i 10000 dove stacca tutti nettamente e vince i 5000; ma il capolavoro arriva dall'ultima gara, la maratona. Zatopek non l'ha mai corsa prima, eppure spazza via gli avversari con apparente, disarmante facilità. Ai successi di Zatopek si aggiunge, poi, curiosamente anche l'oro della moglie Dana Ingrova che vince il lancio del giavellotto. Pur non riuscendo a raggiungere gli americani nel medagliere, i sovietici entrano nel giro olimpico con la bellezza di 71 medaglie, appena 6 in meno dei rivali; L'URSS domina nella ginnastica. Come sempre l'atletica leggera è la più grande fucina di storie e di campioni dell'Olimpiade: Il nostro Giuseppe Dordoni, splendido marciatore, supera il dolore causatogli da un infezione alle unghie dei piedi e fa sua una gara già di per sé massacrante come la 50 chilometri di marcia. Grande risalto anche al vincitore del salto con l'asta, un pastore metodista americano, Robert Richards, che viene portato in trionfo dai rivali sovietici, alla faccia della guerra fredda. Con sorpresa ma pieno merito l'Ungheria si prende il ruolo di terza forza dei Giochi. Con merito perché molte delle sue medaglie rivelano atleti di straordinaria classe che ad Helsinki incantano: come nel calcio, dove lo squadrone guidato da Ferenc Puskas, il campionissimo che farà la storia del Real Madrid, non lascia scampo agli avversari. Nel solco della tradizione sono scherma e ciclismo a segnare i maggiori successi italiani. Tra tutti però si fa strada la figura di Edoardo Mangiarotti, lo schermidore milanese qui alla sua terza Olimpiade. Mangiarotti sale in pedana nella spada e nel fioretto conquistando 4 medaglie in altrettante prove disputate. Nella finale della spada deve vedersela con il fratello Dario, in una sfida che rinverdisce quella dei fratelli Nadi ad Anversa. La gara è accesissima e si conclude con il trionfo di Edoardo che poi guida l'Italia all'oro a squadre. Nel fioretto riesce ad arrivare ancora in finale, ma qui trova sulla sua strada un fortissimo francese, Christian D'Oriola che lo costringe all'argento. Stessa musica per la gara a squadre. La scherma regala altri trionfi, come quello di Irene Camber che vince nel fioretto contro la favorita ungherese Elek, campionessa di Londra e Berlino. La sciabola maschile deve invece accontentarsi dell'argento dietro all'Ungheria e a completare c'è il bronzo di Manlio Di Rosanelfioretto. Il ciclismo non è da meno. Ad imporsi qui è soprattutto Enzo Sacchi, splendido dominatore della velocità. MEDAGLIERE ORO ARGENTO BRONZO TOTALE OLIMPIADI 1. Stati Uniti 40 19 17 76 2. Unione Sovietica 22 30 19 71 3. Ungheria 16 10 16 42 4. Svezia 12 13 10 35 5. ITALIA 8 9 4 21 6. Cecoslovacchia 7 3 3 13 7. Francia 6 6 6 18 8. Finlandia 6 3 13 22 9. Australia 6 2 3 11 10. Norvegia 3 2 0 5 11. Svizzera 2 6 6 14 12. Sud Africa 2 4 4 10 13. Giamaica 2 3 0 5 14. Belgio 2 2 0 4 15. Danimarca 2 1 3 6 16. Turchia 2 0 1 3 17. Giappone 1 6 2 9 18. Gran Bretagna 1 2 8 11 19. Argentina 1 2 2 5 20. Polonia 1 2 1 4 21. Canada 1 2 0 3 21. Jugoslavia 1 2 0 3 23. Romania 1 1 2 4 24. Nuova Zelanda 1 0 2 3 24. Brasile 1 0 2 3 26. India 1 0 1 2 27. Lussemburgo 1 0 0 1 28. Germania 0 7 17 24 29. Olanda 0 5 0 5 30. Iran 0 3 4 7 31.