5 Distretti Ed Ambiti Turistici
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
PROVINCIA DI GENOVA Piano Territoriale di Coordinamento DISTRETTI ED AMBITI TURISTICI Nota metodologica La distribuzione di presenze mensili mette in evidenza un maggiore afflusso turistico nel periodo compreso tra Prima di analizzare nel dettaglio i distretti e gli ambiti turistici pareva opportuno inserire alcune considerazioni maggio e settembre; tendenza che è andata accentuandosi dal 1929, quando i flussi estivi erano più o meno uguali sull’evoluzione della domanda turistica, in quanto è proprio il mutamento della domanda che spesso condiziona o ha condizionato la strutturazione degli ambiti. Infatti dopo la Seconda Guerra Mondiale, il turismo perde la a quelli delle altre stagioni. connotazione elitaria che lo ha caratterizzato fino a quel momento: diventa così accessibile a un numero sempre La composizione per nazionalità dei turisti che frequentano la provincia di Genova denota una netta prevalenza di più elevato di persone trasformandosi in turismo di massa, per cui già nel 1950 è aumentato notevolmente rispetto tedeschi che rappresentano il 13% della domanda straniera, essendo la Germania uno dei principali bacini di al 1929, raggiungendo un rilevante sviluppo nel decennio 1960-70 quando in Liguria le presenze arrivano a turismo attivo, seguiti dagli statunitensi con il 10% e dai francesi con il 9%. 10.185.199, ponendo la regione al sesto posto in Italia. Una certa consistenza ha il flusso di svizzeri (7%) e di inglesi (6%), mentre il resto del movimento turistico estero Esso ha assunto in breve tempo dimensioni tali da influenzare profondamente l'organizzazione territoriale delle (55%) è in buona parte costituito (12%) da terzomondiali, che spesso soggiornano con permessi turistici, anche se aree in cui si è manifestato ed ha provocato una crescita delle strutture ricettive di livello medio, contribuendo a il reale scopo della permanenza è di tipo lavorativo. creare, a distanza di venti - trenta chilometri, complessi residenziali per ceti medi contrapposti a località di estremo Il flusso di stranieri presenta nella sua evoluzione uno scarso ricambio, che sembra essere legato, oltre a motivi di lusso (si pensi a Moneglia rispetto a Sestri L. o a Lavagna rispetto a S. Margherita). vicinanza geografica, ad un numero non trascurabile di residenze secondarie di proprietà degli stranieri, elemento In seguito al mutamento sociale che segna il passaggio dalla società industriale a quella post-industriale in cui che ha rafforzato i vincoli e ha garantito e mantenuto l'affluenza di correnti turistiche già dominanti. prevalgono le attività collegate al terziario e ai servizi, anche la domanda turistica subisce alcune trasformazioni Al fine di valutare la diversa distribuzione territoriale del movimento turistico nella provincia di Genova, si sono per cui diventa molto più flessibile nei tempi e, in virtù di un più alto reddito pro-capite, nella scelta dei luoghi. applicati due indici: il tasso di funzione turistica, calcolato mediante il rapporto tra le presenze turistiche in un anno e Inoltre le mete e gli scopi del viaggio tendono a cambiare di volta in volta, rispondendo ad esigenze sempre diverse la popolazione locale moltiplicata per i giorni dell'anno, che esprime la pressione dei turisti rispetto alla popolazione e al bisogno di creare itinerari personalizzati. locale, e il quoziente di localizzazione turistica, calcolabile per ciascun comune mediante il rapporto tra l'incidenza La domanda turistica provinciale diventa fortemente condizionata dal fattore tempo sulla base del quale possiamo percentuale delle presenze del comune sul totale delle presenze provinciali e l'incidenza percentuale delle singole suddividerla come segue: escursionismo contenuto all'interno delle 24 ore, turismo di affari e congressuale, superfici comunali rispetto a quella provinciale. con una durata media di 4-6 giorni, e balneare che in molti casi supera i 15 giorni. Dal tasso di funzione turistica emergono livelli diversi di pressione turistica: i comuni caratterizzati da una pressione Sul piano economico un tale cambiamento ha comportato una perdita soprattutto per le stazioni turistiche turistica compresa tra i 100 e i 50 turisti ogni 1.000 abitanti sono Portofino, Lavagna e S. Margherita, che monofunzionali che si basavano prevalentemente sui ricavi estivi: di fronte alla frammentazione del turismo esse presentano la più elevata popolazione turistica, seguono poi S. Stefano d'Aveto e Sestri L. che hanno una devono o hanno dovuto affrontare una ristrutturazione dell'offerta per superare la stagionalità, cercando di attirare percentuale di turisti superiore ai 25 ogni 1000 abitanti; al terzo livello si trovano Arenzano, Camogli, Chiavari, più segmenti di mercato attraverso una differenziazione del prodotto, rappresentato non più solo da una offerta Rapallo e Zoagli, che hanno una popolazione turistica tra i 25 e i 10 turisti per ogni 1000 abitanti. Genova, con il suo balneare estiva, ma anche da turismo congressuale e di cura, per le stagioni intermedie o come sta accadendo a maggiore peso demografico, non va oltre i 6 turisti su 1000 abitanti e i comuni interni di Torriglia e di Uscio, che Cogoleto puntando su elementi innovativi quali il parco tecnologico. Quanto alla domanda turistica si distingue la costa dall’entroterra, poiché sul litorale si indirizza il flusso più raggiungono rispettivamente 3 e 2 turisti su 1000 abitanti, superano, però, la media provinciale, che è inferiore a 1. consistente, proveniente per la maggioranza dalle regioni italiane limitrofe e in quota minore dall'estero, mentre Relativamente al quoziente di localizzazione si evidenziano le seguenti aree tra loro diverse: la prima comprende i nell'entroterra si concentra una domanda turistica a breve raggio, che giunge dai centri urbani costieri e non a caso comuni con la maggiore densità (oltre 10 turisti /kmq), Chiavari, Lavagna e S. Margherita, a cui segue Portofino, all'interno di essa prevale il turismo residenziale e la forte stagionalità. Tuttavia il panorama del turismo nelle aree con 6 turisti/kmq, mentre con valori più bassi (tra 5 e 2 turisti/kmq) risultano Camogli, Rapallo, Sestri L. e Genova interne sta subendo delle modificazioni, in quanto si inizia a lavorare sulla specializzazione dell’offerta per attirare ma i risultati meno rilevanti sono dei comuni interni di S. Stefano d'Aveto, di Torriglia e di Uscio e dei comuni costieri flussi giornalieri o stanziali in stagioni diverse da quella estiva. In particolare vanno qua menzionati tre progetti: di Arenzano e Zoagli. Dal confronto dei due indici emergono tre zone: una costiera costituita dai comuni che presentano una forte - le valli del latte, itinerario alla scoperta dei territori delle Valli Orba e Stura; pressione turistica sia rispetto alla popolazione locale sia alla superficie, cioè Chiavari, Lavagna, S. Margherita e - le valli dei pescatori, o il progetto di valorizzazione della pesca turistica nelle valli Aveto, Graveglia, Sturla e Portofino, dove il movimento turistico raggiunge livelli molto elevati e in talune stagioni di saturazione, con gravi Trebbia; ripercussioni geografiche sia sul piano ambientale sia su quello umano. - l’ecomuseo dell’ardesia in Val Fontanabuona. In tali comuni, proprio per la raggiunta saturazione, non è prevedibile uno sviluppo ulteriore, se non nelle stagioni Il movimento turistico provinciale in strutture alberghiere, dal 1929 ad oggi, mostra una significativa crescita tra il intermedie. Il secondo gruppo che emerge è costituito dai restanti comuni costieri (Arenzano, Recco, Camogli, 1929 (poco più di 1.210.000 presenze) e il 1981, quando si raggiungono oltre i 3.000.000 di presenze, da allora il Cogoleto, Bogliasco, Zoagli, Sestri L., Pieve L. e Sori) che presentano una pressione turistica minore. Tuttavia le calo è progressivo, fino a registrare negli ultimi anni una certa ripresa. DESCRIZIONE FONDATIVA 5 Temi monografici - 5.6 – TURISMO PROVINCIA DI GENOVA Piano Territoriale di Coordinamento conseguenze sull'ambiente non sono meno gravi rispetto al gruppo di comuni considerati in precedenza, cui si già individuati dal PTCP, in insiemi tra loro omogenei. Per ambiti turistici si intendono delle subaree che all’interno aggiungono quelle di tipo economico in quanto il reddito raggiunto nell'estate non è sempre sufficiente a coprire le di un distretto turistico presentano degli elementi di specializzazione e quindi caratterizzano l’offerta turistica. esigenze dell'intero anno, per cui basta una lieve flessione dei flussi, sia in estate sia nei fine settimana, che le I due distretti individuati sono l’AREA GENOVESE, che comprende Genova, la Valle Stura, la Riviera di Ponente, imprese a carattere familiare, che costituiscono la maggioranza dell'imprenditoria di questo gruppo di comuni, si la Valle Scrivia, la Val Vobbia, la Valbrevenna e la Val Trebbia, e RIVIERA DI LEVANTE, che si estende da Recco trovano in difficoltà. a Moneglia, comprendendo, per quanto riguardala fascia costiera, il Golfo Paradiso, il Tigullio Occidentale, L'ultimo gruppo comprende i tre comuni interni (Torriglia, Uscio e S. Stefano d'Aveto) che sono caratterizzati da Centrale e Orientale e Punta Baffe e nell'entroterra le valli Graveglia, Cicana, Fontanabuona, Sturla e Aveto. una pressione decisamente inferiore e quindi denotano ancora buone possibilità di sviluppo, ma limitate al Entrambi i distretti presentano una buona capacità ricettiva, infrastrutturale e di servizi complementari per i comuni momento dalla programmazione turistica che non ha ancora coinvolto l'entroterra provinciale