Casa Cesarini. Ricerche E Documenti
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PATRIZIA ROSINI FAMIGLIA CESARINI RICERCHE E DOCUMENTI Lulu 2016 In copertina: Ritratto di Giuliano IV Cesarini all’età di 14 anni di So- fonisba Anguissola (courtesy Robilant + Voena, London) (part.). © 2016. All rights reserved. ISBN: 978-1-326-53633-6 In questo volume ho voluto raccogliere le ricerche da me effettuate sulla famiglia romana dei Cesarini, sforzandomi, al contempo, di correggere gli im- mancabili refusi e aggiungere informazioni. Purtroppo il formato della pubbli- cazione non ha consentito di inserire una genealogia, che è stata pubblicata on line nella Banca Dati Telematica “Nuovo Rinascimento”.1 Nonostante ritenga vi sia la necessità di uno studio più ampio e completo, spero che questi miei studi possano dare una migliore visibilità a questa antica famiglia che s’intreccia con la storia ed i luoghi della mia amata città di Roma. Patrizia Rosini 1 Indirizzo: http://www.nuovorinascimento.org/n-rinasc/document/pdf/rosini /cesarini.pdf. Si ringraziano per la gentilezza, la disponibilità e la collaborazione i funzionari dei seguenti archivi e biblioteche: Archivio di Stato di Par- ma, Archivio di Stato di Roma, Archivio Storico Caetani, presso la Fon- dazione Camillo Caetani di Roma, nella persona della dr.ssa Caterina Fiorani, Archivio Storico Capitolino di Roma, Biblioteca della Fonda- zione Marco Besso di Roma, Biblioteca dell’Archivio di Stato di Roma, Museo del Teatro Argentina di Roma, palazzo del Burcardo. Particolari ringraziamenti sono rivolti a Romualdo Luzi, al dr. Giu- seppe Grande, a padre Daniele Libanori, S.J., alla dr.ssa Daniela Mon- temagno, alla dr.ssa Elisabetta Mori, al dr. Andrea Papini, al dr. France- sco Sforza Cesarini, alla dr.ssa Manola Venzo Un grato ricordo è riservato al dr. Luigi Fiorani, che non è più fra noi. E con affettuoso ricordo si riporta una poesia del caro amico e poe- ta scomparso, Roberto Rossi Testa (da Poca luce, Torino, Nino Aragno Editore, 2002, p. 45). Quando sarò passato di me cosa diranno – Forse il mio purgatorio sarà d’esser mutato nel mio stesso rollifero; andar di corte in corte a raccoglier sentenze di chi mi seppe vivo, e doverne fuggire incalzato da risa e da sguardi d'oblio. Dove tornare allora, dove posare il capo e il mio rotolo bianco – Fin quando avrò capito, o sarò troppo stanco. PREMESSA Della nobile famiglia romana dei Cesarini non abbiamo do- cumenti certi che ci permettano di conoscere le origini. Nel Rina- scimento, come altre casate aristocratiche, la famiglia volle affi- dare alle cure di Alfonso Ceccarelli da Bevagna (famoso falsario) la ricostruzione della loro antica nobiltà; costui, allegando favo- losi quanto improbabili scrittori, ne proclamò la discendenza nientemeno che da Giulio Cesare.1 Sgombrato il campo dalle favole, si può ragionevolmente affermare che il luogo della loro originaria residenza romana è da ritenersi nel quartiere S. Eustachio e precisamente tra l’area sacra di Torre Argentina2 e l’attuale via di San Nicola ai Cesari- 1 CECCARELLI Istoria, p. 23: «[...] Cesarini dicuntur nobiles de regione Viae Montanariae et sunt antiqui et ducunt originem a Sabina a quondam Caesare viro potenti et in urbe s(ecundum) nonnullos primum habitavit in Via Mon- tanaria. Sed apud nos ex monumentis vetustatis notum est hanc illustrem Caesarinor(um) prosapiam descendisse a stirpe C. Iulii Caesaris per succes- sionem dispositam ex Sex(to) Iulio Caesare co(n)s(ule) sub tempus belli soc(ialis) [...]». 2 Il nome “Torre Argentina” deriva dal nome latino di Strasburgo, Argentora- tum, luogo di nascita di Johannes Burckardt (1445 ca – 1506), maestro di ce- rimonie di cinque papi tra cui Alessandro VI Borgia, che aveva abitazione at- tigua al palazzo della famiglia Cesarini, che ancora oggi si affaccia sulla piazza. Per tre anni il Burcardo (questo il suo appelattivo italiano), fu in cau- sa con la famiglia, che rivendicava diritti sulla costruzione perché eretta nel giardino di loro proprietà. La questione si risolse con la morte del Burcardo , quando il cardinale Giuliano II Cesarini, suo esecutore testamentario per vo- lere del papa, venne in possesso della casa e forse anche dei famosi Diarii del cerimoniere. Cfr. PETRUCCI Giuliano II Cesarini. ni,1 dove un tempo sorgeva la chiesa medievale di San Nicola de Calcarario, successivamente sostituita dalla seicentesca chiesa di San Nicola dei Cesarini.2 La fortuna ed il potere della famiglia sono riconducibili agli inizi del Quattrocento con Giuliano I Cesarini (Roma 1398 – Var- na 1444), figlio di Andreuzzo Montanari [Cesarini]3 e Palotia Ru- stici.4 Giuliano dopo aver studiato diritto a Perugia, Bologna e Padova, conseguì la laurea in utroque, tenendo successivamente lezioni di diritto canonico. Domenico Capranica5 e Niccolò Cu- 1 Cfr. RATTI Sforza, parte I, vol. II, p. 253. 2 Questa chiesa fu demolita tra il 1926 e 1929 per riportare alla luce l’area sa- cra. 3 Non è chiaro se il cognome Cesarini “adottato” da Giuliano derivi dalla pa- rentela tra la famiglia Montanari (o Montanaria) con quella dei Cesarini (il padre portava il solo cognome Montanari), oppure se il cognome di questi ultimi fu scelto da Giuliano per designare un ramo collaterale della già esi- stente famiglia Cesarini, che alcuni atti notarili nominano in entrambi i modi (Montanari e Cesarini); infatti il Ratti scrive: «L’identità di queste due fami- glie è provata dall’Amydeno [Teodoro Ameyden] con alcune inscrizioni di soggetti dell’uno, e dell’altro Casato, che esistevano nella Chiesa di S. Nicola de Calcariis, [...] che ci fa avvertire essere la medesima gius patronato della Famiglia Cesarini, aggiungendo, che nell’indicata circostanza furono quelle memorie sepolcrali tolte via, ed alcune fatte barbaramente servire per soglia della porta [...]. Le inscrizioni sono le seguenti: [...] In nomine Domini Amen. Hic requiescit Cæsarius Domini Petri Montanari, qui obijt an. 1309. D. Januar. Hic requiescit Leonardus filius Jacobi Cesarini qui obijt die 27. Aug. an. 1305. Joanni Andree filio dulciss. et Hieronyme Borgie uxori carissime Gabriel Cesari- nus Benemerent. 1483». Cfr. RATTI Sforza, pp. 249-250. 4 Cfr. STRNAD-WALSH Giuliano Cesarini. È possibile che il cardinale Giuliano fosse fratello di mons. Giorgio Cesarini e Orso Cesarini, poiché i figli di quest’ultimo ereditarono tutti i beni degli altri due. Cfr. RATTI Sforza, p. 257. 5 Domenico Capranica (1400-1458), nacque a Capranica Prenestina da un “no- bilis romanus” Niccolò, fu umanista e cardinale. Dal 1438 al 1439 fu camer- lengo del Collegio Cardinalizio. Ebbe come suo segretario Enea Silvio Picco- lomini, futuro papa Pio II. Nel 1457 fondò il Collegio dei poveri scolari della sa- pienza Firmana, oggi seminario della Chiesa cattolica denominato Almo Colle- 6 sano1 furono tra i suoi allievi; quest’ultimo lo elogiò come “prae- ceptor metuendus” o “unicus”.2 Il Cesarini fu uno dei migliori conoscitori degli autori latini e greci del suo tempo.3 Svolse numerose ambascerie papali presso varie corti europee (Polonia, Francia, Boemia, Moravia, Germa- nia, Ungheria). Fu nominato cardinale diacono del titolo di S. Angelo in Pescheria il 24 maggio del 1426, anche se la nomina venne resa pubblica solo quattro anni dopo, nel 1430. Nel giugno del 1431 papa Eugenio IV gli confermò la carica di presidente del Concilio di Basilea, che sciolse però nel dicembre dello stesso an- no, suscitando indignazione del Cesarini, che infatti divenne il capo di un’assemblea che rivendicava la sovranità del concilio sul papa. Iniziò così un conflitto con Eugenio IV, che non voleva in alcun modo promuovere l’unione con i Greci e con gli ussiti, almeno fino al 1439, quando il Concilio fu trasferito a Firenze, dove Giuliano ebbe un ruolo eminente. Fu senz’altro soddisfatto nel vedere realizzata l’unione con i Greci (luglio 1439), gli Arme- ni (novembre 1439) ed i copti (febbraio 1442). Gli si riconosce il merito di aver fatto accettare all’imperatore d’Oriente l’unione tra la Chiesa greca e quella romana. Fu pro- prio il Cesarini a leggere in latino il decreto che sanciva questa unione (la versione greca venne letta dal cardinale Bessarione), in una solenne cerimonia tenutasi nel duomo di Firenze il 6 lu- glio 1439. Il cardinale Cesarini ottenne il titolo e le entrate di S. Sabina (febbraio 1435), il titolo di arciprete di San Pietro (maggio gio Capranica, con lo scopo di formare giovani aspiranti al sacerdozio. Cfr. STRNAD Domenico Capranica. 1 Niccolò da Cusa, nacque a Cusa nella diocesi di Treviri, nel 1401, da Johann Krebs e Katharina Roemer. Fu tra i maggiori promotori della cultura umani- stica e i suoi interessi si volsero alla filosofia, teologia, matematica, astrono- mia e diritto. Nel gennaio 1450 venne nominato cardinale da papa Niccolò V con il titolo di S. Pietro in Vincoli. Morì a Todi l’11 agosto 1464. Cfr. BUZZETTI Niccolò da Cusa. 2 Cfr. STRNAD-WALSH Giuliano Cesarini. 3 Ibidem. 7 1438), l’ufficio di protettore dei francescani e dei serviti (nel 1438), il vescovato di Grosseto (febbraio 1439), l’arcivescovato di Taranto (dicembre 1439), divenne gran penitenziere (maggio 1443) e vescovo di Frascati (marzo 1444). Nel gennaio 1443 papa Eurgenio IV indisse una crociata, alla quale il Cesarini partecipò con fierezza ed entusiasmo al fianco di re Ladislao d’Ungheria, che il 10 novembre 1444, a Varna, subì una sconfitta durissima dagli Ottomani, trovando la morte sul campo di battaglia. Da quel momento del cardinale Giuliano non si seppe più nulla fino al 25 luglio del 1445, quando in Curia giunse la notizia della sua morte. Le esequie solenni, con l’orazione di Poggio Bracciolini, furono celebrate nella Basilica di San Pietro il giorno seguente. Altro importante personaggio che contribuì ad accrescere la ricchezza e l’influenza della famiglia fu Giuliano II Cesarini, pronipote omonimo del celebre cardinale, il quale nacque a Ro- ma il 20 maggio 1466 da Gabriele1 e Giuliana2 (o Gulina, Gudina) Colonna.3 Avviato alla carriera ecclesiastica fu dapprima proto- notario apostolico, abate commendatario dell’abbazia benedetti- na di Saint-Michel de Cuxa, per essere nominato successivamen- te da papa Alessandro VI Borgia, nel settembre 1493, cardinale diacono del titolo dei SS.