ROTTA ESTATE 2017

V 2 giu 2017 Domenico Arriva a PREVEZA S 3 giu 2017 PREVEZA D 4 giu 2017 PREVEZA L 5 giu 2017 PREVEZA M 6 giu 2017 PREVEZA M 7 giu 2017 PREVEZA - barca in acqua G 8 giu 2017 PREVEZA V 9 giu 2017 PREVEZA S 10 giu 2017 PREVEZA Arriva Giorgio ad Atene (6.30-9.25) poi treno fino a Patrasso (il primo utile è alle 10.44 e ci mette circa tre ore). In macchina da Preveza ci vogliono 2 ore e mezza (165 km).

Altrimenti da Atene c'è il bus Ktel che parte alle 12 e ci mette 6 ore.

In alternativa volo Aegean da FCO per Preveza con scalo ad Atene €108 11.00-18.00.

La soluzione migliore è l'aereo da Roma a Corfù (diretto Ryanair alle 13.05-15.30), poi traghetto per Igoumenitsa (ce n'è uno ogni ora) e lì lo vai a prendere in auto.

Rotta 10-20 giugno con Giorgio (da 1-13 sono 200 miglia circa):

D 11 giu 2017 PREVEZA- 20 nM Cercare di arrivare all'ingresso del canale di Lefkas di primamattina, prima che salga il vento più teso. Di giorno il ponte apre una volta ogni ora (all'ora esatta) , a partire dalle ore 6.00. A Meganisi ormeggio in rada a nord est dell'isola.

L 12 giu 2017 MEGANISI- 15 nM Ormeggio in rada davanti ai mulini

M 13 giu 2017 KASTOS-ASTAKOS 10 nM se serve andare a terra per trovare rifornimenti e cenare in taverna, Astakos è una bella sosta.

In alternativa si può andare nel piccolo arcipelago delle Echinadi o Curzolari, di cui Drakonera è la più grande. Considerate sacre nell’antichità, le Echinadi facevano parte del Regno di Ulisse e le troviamo citate da Omero nell’Iliade e furono il vero teatro della battaglia di Lepanto.

Si può fare un bagno qui e fermarsi in rada a Oxeia, più a sud, anticipando di una decina di miglia la rotta di domani.

M 14 giu 2017 ASTAKOS-PATRASSO 45 nM Patrasso è la terza città più grande della Grecia. La Marina di Patras è molto attrezzata.

G 15 giu 2017 PATRASSO-LEPANTO-TRIZONIA 20 nM Lungo la rotta si incontra il ponte di Rion (Antirion) che collega le sponde N e S dei golfi di Patrasso e Corinto, nel punto in cui la distanza è minore. Di fatto il ponte segna il punto di passaggio tra i due golfi e si trova a circa 5 miglia ad NE di Patrasso. É costituito da cinque imponenti campate, è lungo poco più di 2 miglia. La massima altezza utile è di 45 m. Per evitare problemi nel passaggio, incrociando i traghetti che continuano a transitare nonostante il ponte, è obbligatorio chiamare Rion traffic VHF Ch14 .La procedura è la seguente. Chiamare una prima volta Rion traffic quando si è a cinque miglia di distanza dal ponte, specificando il nome dell'imbarcazione, la lunghezza, l'altezza dell'albero, e indicando se si sta provenendo da E oppure da W. Chiamare una seconda volta quando si è a due miglia, a questo punto le autorità addette danno le istruzioni per il passaggio (in genere dicono se si deve stare nella parte N o S e specificano il numero di piloni che si devono lasciare alla propria destra e alla propria sinistra, oppure chiedono di attendere per lasciare passare l'eventuale traghetto).

Lungo la rotta andare a vedere il porto di Lepanto.

Trizonia è uno dei pochi ormeggi in questa zona. Piccolo ma ben tenuto, l'ormeggio è gratuito e il ridosso è ottimo da tutti i venti e da quasi ogni condizione di mare (eccezion fatta per quelle estreme, ma vale per quasi ogni porto). Trizonia è un'isoletta che conta poco più di 60 abitanti. Un minuscolo paese, la cui attrattiva principale sono le taverne fronte mare che servono ottimi piatti a base di gamberi, la specialità locale e un paio di belle passeggiate che si snodano nella natura dell'isola e offrono bei panorami sul mare. Se non si trovasse posto in porto - eventualità remota ma, in alta stagione, nemmeno poi tanto... : tutta la piccola baia che ospita il porto offre un ottimo ridosso da tutti i venti e il fondale, profondo 5-6 metri, è di fango e alghe e tiene bene. Ricordarsi di chiamare Niko per chiedergli di prenotarci un posto in porto a Galaxidi.

V 16 giu 2017 TRIZONIA-GALAXIDI 20 nM Una volta in prossimità di Galaxidi, bisogna transitare in mezzo tra le isolette di Apsifia e Ag. Georgios per giungere all'imboccatura della baia; qui le profondità si aggirano attorno agli 8-10 metri. Attenzione a non passare a sud di Apsifia, anche se i locali lo fanno: profondità basse e scogli affioranti. Tenersi a buona distanza anche dall'isola di Ag. Georgios, sempre per problemi di scogli affioranti.

Galaxidi ha un piccolo porto ben riparato, con banchine recentemente ristrutturate, ai piedi di un paese pittoresco che è diventato il "buen retiro" prediletto degli ateniesi facoltosi. E' un ottimo punto di partenza per una visita a Delfi poco distante - 20 km circa - e peraltro ben collegata anche con autobus. Galaxidi è rinomata per l'attività di cantieristica navale e ospita un interessante museo navale e una collezione archeologica ricca di chicce e curosità. Sulla collina che domina il paese, poi, sorge la cattedrale di , che all'interno ospita un'iconostasi lignea interamente intarsiata, un capolavoro nel suo genere, vale sicuramente la pena di una visita anche veloce. A cena con Niko e Giorgina.

S 17 giu 2017 GALAXIDI Da Galaxidi col bus si raggiunge Delfi che dista poco più di 30 km (http://www.ktel- fokidas.gr/en/galaxidi/galaxidi-delphi-galaxidi) oppure in moto, noleggiandola a Galaxidi.

. Il sito archeologico di Delfi, protetto dall'UNESCO, deve il suo fascino sia alla posizione spettacolare sia alle suggestive rovine. Gli antichi greci la consideravano il centro del mondo, perché, secondo il mito, qui si erano incontrate le due aquile liberate da Zeus agli antipodi della Terra.

Apre alle 8 di mattina e chiude alle 15. Conviene andarci presto per evitare le folle di turisti e l'afa. Da non perdere anche il museo.

D 18 giu 2017 GALAXIDI-CORINTO 40 nM Partendo all'alba si può arrivare a Corinto nel primo pomeriggio. Solo la vecchia Corinto merita davvero e se si riesce ad arrivare nel primo pomeriggio si può andare a visitarla prendendo un taxi.

La visita dell'antica Corinto si svolge in due tempi: la città antica, essenzialmente romana e circondata da una muraglia, e poi la cittadella, l'Acrocorinto. Anche se le rovine rivelano una città di grandi dimensioni, non è facile misurarne la potenza economica e strategica. Corinto era infatti la città più ricca e il massimo centro commerciale dell'antica Grecia, in parte grazie alla sua posizione su una delle rotte commerciali che collegavano Oriente ed Occidente.

L 19 giu 2017 CORINTO-SALAMINA 20 nM

gli ancoraggi possibili sono: Ormos kanakia, ben protetto dai venti di N, NE; ormos Kolones, Aias: Peranis e Kaki Vigla.

In alternativa si può fare rotta per Egina dove ci sono splendide taverne e fare il pieno di pistacchi. M 20 giu 2017 SALAMINA-ATENE 15 nM Giorgio rientra da Atene con volo Ryanair 20.05-21.05.

Dalla marina Faliro e Alimou parte il bus X96 che in un'ora arriva all'aeroporto.

M 21 giu 2017 ATENE G 22 giu 2017 ATENE V 23 giu 2017 ATENE I ragazzi arrivano ad Atene alle 14.00. Domenico li va a prendere in aeroporto. Dal porto all'aeroporto con il bus X96 ci vuole un'ora. Portare le valigie in barca e poi passeggiata all'Acropoli. Cena al Mikrolimano da Boutsikaki (giros & co).

La rotta con i ragazzi sarà lunga circa 150 nM (da atene a - percorso magenta).

S 24 giu 2017 ATENE- KORISSIA 40 nM Partenza all'alba per raggiungere l'isola nel primo pomeriggio. Lungo la rotta sosta per il pranzo a Sounio (25 nM da Atene).

L'isola di Kea - Κέα o Tzia - Τζια, pacifica, elegante e tipicamente greca, la più occidentale delle Cicladi più grandi, si trova a circa 12 miglia a sud-est di Capo Sounion ed è un’isola particolarmente pittoresca. Attenzione ai venti catabatici nel canale di Kea. La storia di Kea è legata ad una particolare storia mitologica. Anticamente Kea era chiamata Ydroussa, propriamente “isola dell’acqua”, che deve il nome alle ninfe dell’acqua che vissero qui secondo la mitologia antica. Era un’isola talmente bella che gli dei inviarono un leone per devastarla, facendo fuggire le ninfe e l’isola rimase così arida. Gli abitanti di Kea chiesero aiuto ad Aristeo, figlio di , che costruì sull’isola un tempi dedicato a Zeus il quale, compiaciuto della cosa, fece tornare le ninfe su Kea e anche l’acqua, rendendo l’isola prosperosa e fertile.

Il profondo golfo di Aghios Nikolaos, nella parte più occidentale dell’isola, al cui interno è costruito il porto di Korissia, è ritenuto uno dei più sicuri del Mediterraneo (era una roccaforte dei pirati nel 13° sec). Ci sono resti delle antiche mura e un Santuario di Apollo. Il Kouros (statua di un giovane) di Kea (530 aC), che è stato trovato qui è ora nel Museo Archeologico Nazionale di Atene. Korissia è molto pittoresca e la baia di Agios Nicolaos merita. In paese il forno è assolutamente da provare e anche il ristorante da Filippa.

Anche a Vourkári c'è possibilità di ormeggio in porto (acqua ed elettricità; Port Authority (PA) tel. 22880 21344, VHF ch 7, 12). Il borgo di Vourkari è piacevole e pittoresco e merita una visita. Qui si trova la piccola chiesa di San Irini, tra i resti di una città fortificata antica (3° millennio aC – 3C dC), tra cui il tempio più antico trovato in Grecia.

Inoltre da Vourkari esiste la possibilità di raggiungere in autobus la chora, l'antico villaggio estremamente suggestivo arroccato sulla collina. Conviene salire in auto e scendere a piedi, per godersi il panorama.

Ci sono diverse possibilità per sostare in rada qualora non si trovi posto in porto.

1) Ormos Livadhi (Sud della baia) E' possibile ormeggiare di poppa o di prua (dando ancora) alla banchina di Korissia, ma attenzione a non occupare l'ormeggio dei traghetti. In questa posizione il ridosso per il meltemi è discreto. Acqua in banchina (che però in estate potrebbe essere razionata). Il carburante viene consegnato in banchina con una piccola autobotte. Negozi per la spesa e ristoranti a Korissia. La seguente foto è relativa alla banchina di Korissia. E' anche possibile stare alla ruota nella rada, di fronte alla banchina, tenendo conto che il fondo di alghe e fango non è buon tenitore. Quindi conviene utilizzare questa soluzione solo con calma di vento. 2) Ormos Vourkari ( NE della rada) Si può ormeggiare di poppa o di prua alla banchina (dando ancora), ma le profondità in banchina sono scarse e arrivano ai 2 m solo nella parte centrale della banchina (area indicata dal rettangolo rosso, nel piano). In ogni caso è da preferire l'ormeggio di prua. Da entrambi i lati della banchina (fuori dal rettangolo), le profondità sono insufficienti. Inoltre, di fronte alla banchina i fondali diventano rapidamente molto profondi, ragion per cui è necessario dare molta catena, se si decide di ormeggiare qui. Accertarsi con cura della tenuta dell'ancora, dal momento che il fondo di fango e alghe non offre una totale garanzia di tenuta, e che in questo ormeggio il meltemi avvicina alla banchina. E' anche possibile stare alla ruota di fronte alla banchina. In tal caso ancorare in chiaro dagli ormeggi permanenti posizionati nella parte NE della rada su un fondale di 8-10 metri. In estate la rada è molto affollata. Acqua e corrente in banchina a Vourkari. L'acqua in estate potrebbe essere razionata. Negozi per la spesa e ristoranti nel borgo di Vourkari. 3) Coal Bunker Bay (N della rada) Dare ancora di fronte ai vecchi depositi di carbone, a N della rada, prestando attenzione a dei cavi sommersi, su fondo di fango e alghe, mediocre tenitore. Accertarsi della tenuta dell'ancora. Buon ridosso dai venti del settore N.

D 25 giu 2017 KEA All’interno, raggiungibile con i mezzi pubblici, la bella Chora, col castello veneziano; con una facile camminata è possibile raggiungere l’attrazione più conosciuta, il Liontari Kéa, (il Leone di Zea) scolpito nella roccia nel 6° secolo a.C. Particolarmente suggestiva la montagna dei mulini (ce ne sono 26) vicino alla chora.

L 26 giu 2017 KEA VORKARI - KEA POLAIS BAY 15 nM La baia di Pólais (con un sito archeologico e due templi, Atena e Apollo) Si tratta di una rada piuttosto aperta, posta sulla costa SE di Kea. Tra l'isolotto posto al centro della rada e la terra ci sono delle secche. Ancorare quindi a E dell'isolotto. Evitare questo ancoraggio in caso di meltemi, che provoca onda. La rada è utilizzabile solo con calma di vento o con venti deboli da N. Ancorare su 3-4 metri di fondo di alghe, sabbia e rocce, non ovunque buon tenitore. Le lunghe spiagge sabbiose: Otzias, Koundouros, Korissia, Sykamia, Spathi, Orko, Psili Ammos, Kalidinichi, Pisses, Kastelakia.

M 27 giu 2017 KEA POLAIS BAY- KOLONA BEACH 10 nM Sull'isola, nel dodicesimo secolo Avanti Cristo, erano insediata la popolazione Driope, il loro capo si chiamava Kithnos. Era una società organizzata molto bene, tanto la sua struttura sociale ha impressionato i greci fino all'epoca di Aristotele. Le acque curative dell'isola erano ben note anche durante l'antichità e la gente dal continente e dalle isole vicine si reca qui per curarsi da varie malattie e malesseri.

Nella baia di Kolona posta ad W della lingua di sabbia, ed è quindi aperta ad W, ma ben ridossata dal meltemi. Ancorare nell'angolo NE della baia, su 3-6 metri di sabbia, buon tenitore. Nel caso in cui la rada sia molto frequentata, conviene filare delle cime a terra, sulla riva N. Ottima la taverna. M 28 giu 2017 KYTHNOS KOLONA BEACH-LOUTRA 12 nM Nel porticciolo dove finisce la spiaggia a destra ci sono delle pozze di acqua termale. Eventualmente ormeggiarsi in rada davanti Agia Irini. Da Loutra si può raggiungere con un sentiero e una camminata di circa due ore, l'antico borgo di Paleokastro, capitale dell'isola durante il Medioevo. Ora però il villaggio è abbandonato e sia gli edifici che il castello sono ridotti a rovine. All'interno dell'isola si trovano due borghi caratteristici, quello di Kitnos (Hora) e quello di Dryopida, entrambi caratterizzati da stradine tortuose e ripide scalinate. Nei pressi di Dryopida si trova la grotta di Kataphyki, ricca di stalattiti e stalagmiti.

Qualora non ci fosse posto in porto e in rada, 7 miglia più a sud c'è la baia di Santo Stefano, dove c'è anche una taverna. In avvicinamento prestare attenzione alla secca rocciosa posta a SE del promontorio che divide le due baie. In entrambe le rade, dare ancora sul fondo delle stesse, fissando una lunga cima a terra, ad un albero o ad una roccia. Il fondo di alghe e sabbia non è ovunque buon tenitore, quindi è necessario verificare con cura tenuta dell'ancora. Un relitto non segnalato dalla cartografia sull'angolo NE di Ay Stefanos, sulla batimetrica di 5-6 metri, coperto da circa 1.5 metri d'acqua.

G 29 giu 2017 KYTHNOS LOUTRA- FINIKAS 22 nM L'isola collinare di Syros - Siros - Σύρος si trova a metà strada tra Kythnos e Mykonos. La sua posizione centrale lo rende il centro principale di amministrazione, del commercio e della pesca nelle Cicladi e un punto focale delle rotte marittime nel Mar Egeo centrale. Ci sono molte buone baie per ancorare: Varis nel sud e Delfino, Megas, Lakkos e Kini lungo la costa occidentale. Inoltre, anche l'isola di Gaidaros ha un ottimo ancoraggio.

Se il vento darà un po' di tregua puntare subito a Finikas dove anche in porto l'acqua è bellissima. Ricordarsi che all'alimentari vendono la spremuta fresca di arance. In alternativa puntare direttamente a nord dell'isola, baia di Megas Lakkos, così da non dover fare 7 miglia contro vento il giorno seguente. In tal caso godersi la rada. V 30 giu 2017 SYROS FINIKAS-GRAMMATA COVE (MEGAS LAKKOS) 10 nM Bella rada considerata una delle più sicure dell'Egeo.

S 1 lug 2017 SYROS GRAMMATA COVE- 16 nM Isola famosa per le sue colombaie e per il pellegrinaggio di fede ortodossa (santuario dedicato alla Panaghia Evangelistria). Nella mitologia greca Tinos è l’isola di Eolo e a detta degli abitanti il periodo compreso tra il 25 luglio ed il 25 di agosto è il più ventoso dell’anno. L'antico nome dell'isola era Ophiousa, che significa con i serpenti, perché era infestata da piccole vipere. il nome Tinos deriva probabilmente dalla parola Fenicia Tunnoth ("serpente"). Il 15 agosto 1940 alle ore 8.30, nella rada di Tino avvenne un grave incidente bellico: un sommergibile di nazionalità italiana lanciò tre siluri contro un vecchio incrociatore greco (dunque neutrale), l'Elli, un siluro colpì e fece saltare in aria l'incrociatore mentre gli altri due colpirono il molo del porticciolo. Tra la folla presente si verificarono scene di panico che provocarono un morto e 29 feriti, inoltre il luogo e le circostanze erano tali da far apparire l'atto provocatorio e sacrilego. Solo nel dopoguerra l'azione bellica venne fatta risalire al comandante del sommergibile italiano Delfino (vedi anche Sommergibile Delfino).[2] L'episodio ebbe ripercussioni molto negative nei rapporti fra Italia e Grecia, tanto che a guerra finita la Grecia ottenne tra le riparazioni di guerra la cessione del moderno incrociatore leggero italiano Eugenio di Savoia, che venne ribattezzato Elli.

Se non ci dovesse essere posto in porto a Tinos, nelle baie a nord e a sud è possibile ancorarsi. la mappa dei venti nel mese di luglio (il numero al centro indica il totale dei giorni di calma).

D 2 lug 2017 TINOS- 10 nM

Solo le baie a sud sono protette dal Meltemi (ormos Miso e South bay), anche se le altre a Nord sono molto belle. L 3 lug 2017 RINEIA-MYKONOS PARADISE BEACH 10 nM

A Paradise beach la festa inizia dopo le 5 (al super Paradise bar). All'inizio ci sarà musica da discoteca, poi nella tarda serata musica Grecsa. Se a Paradise beach non si riesce ad ormeggiare, spostarsi in rada a Ornos.

M 4 lug 2017 MYKONOS PARADISE BEACH-MYKONOS MARINA 7 nM Dopo aver girato tra le varie spiagge a sud di Mykonos, andare all'ora di pranzo al porto così da trovare posto in banchina. Nel canale tra Tinos e Mikonos rafforza sempre il Meltemi. Il porto Tourlos (T. 2289022218) si trova a nord, c’è tutto anche la lavanderia. Il bacino meridionale è meglio protetto. Quello vecchio non è accessibile al diporto. Per l’elettricità e l’acqua bisogna comprare una carta da 30 euro. E’ distante due km dal centro ma c’è una navetta che parte ogni quarto d’ora per il porto vecchio (tra le 12 e le 14 ogni mezz’ora). Al porto vecchio ogni giorno c'è il mercato della frutta, verdura e pesce. Andare quindi a fare un giro per la città.

Vicino al Porto Vecchio c'è la famosissima chiesa di Paraportiani, nel castello. Secondo la mitologia Mykonos era il figlio del re di Delo, Anios, nato dall'unione del dio Apollo con la ninfa Rhoio. I suoi primi abitanti furono gli Egiziani. Mykonos è senza dubbio l’isola più famosa della Grecia per il divertimento. Glamour e semplice al contempo, Mykonos offre al visitatore splendidi esempi di architettura cicladica dove le case bianche con porte e finestre colorate si affacciano su strette stradine inondate da alberi di buganvillee, ottimi negozi per lo shopping, soprattutto lungo la strada Matoyanni, e un’infinità di caffè affascinanti e ristoranti alla moda. Bellissime le spiagge di Mykonos e animati i lungomare, specie lungo la costa meridionale dove le feste attraversano il giorno e la notte. Uno degli angoli più panoramici e amati dell’isola è Alefkantra, la Piccola Venezia, un quartiere del 18° secolo dominato da bei palazzi colorati. Qui si gode di un fantastico tramonto sui famosi mulini a vento. Non male un aperitivo al Galleraki o al Veranda. Di notte al porto vecchio nei locali JackieO' o Babilon ci sono gli show delle Drag Queen.

M 5 lug 2017 MYKONOS MARINA-RINEIA 7 nM Arriva l'Ammiraglia con Giulio, Michelino e Matteo alle 7.05. Dall'aeroporto col taxi sono 5 minuti (€15). Forse a quell'ora c'è anche il bus. Appena imbarcati partenza per Rineia, così da essere vicini a , ma anche per una bella giornata di mare cristallino.

RINEIA SUD-DELOS 3 nM G 6 lug 2017 DELOS - MIKONOS ORNOS 7 nM Il sito archeologico di Delos apre alle 8 e conviene farsi trovare lì all'apertura per godere del sito senza turisti. Si dà fondo a SE dell'isolotto di Remmatia in 5-7 mt. d'acqua. Circa mezzo miglio in tender per raggiungere il pontiletto dedicato dove c'è il guardiano. Bisogna lasciare l’isola prima delle 15. Se c’è il Meltemi l’ingresso nel canale è pericoloso (in tal caso l'unico modo di arrivarci è con i battelli da Mykonos). Delos - Δήλος, è un isolotto roccioso e si trova 5 nm a sud-ovest di Mykonos ed è uno dei più piccoli delle Cicladi. Eppure, Apollo nacque a Delo e l'isola era quindi di grande importanza nell'antichità. In effetti, le Cicladi sono state così chiamate perché erano viste come un cerchio (Kyklos) intorno a questa isola sacra. L’isola appare immobile nel tempo e ancora simile all’originale, anche perché una curiosa tradizione, derivante da un responso di un oracolo, vuole che in questo luogo sacro non sia permesso nascere o morire. Attualmente, soltanto agli archeologi è permesso pernottare sull’isola. Delos, patrimonio Unesco dal 1990, fu un importante centro religioso e commerciale, grazie alla sua posizione strategica, centro delle rotte marittime. Dopo essersi difesa nelle guerre persiane, cadde nel 454 sotto gli ateniesi. Con l’avvento di Alessandro Magno ottenne nuovamente l’indipendenza e il suo potere economico. Fu il perno dei commerci del mediterraneo orientale e centro cosmopolita. Anche i romani riconobbero all’isola lo statuto di porto franco. Ma nell’88 Mitridate, re del Ponto, attaccò duramente questa colonia latina e vent’anni dopo i pirati deportarono i pochi superstiti come schiavi. L’isola decadde e dal VII secolo venne completamente abbandonata. Solamente nel 1873, grazie alla scuola francese di archeologia, la Grecia permise l’apertura di siti archeologici.

Dal porto sacro, luogo di attracco delle antiche delegazioni inviate alle cerimonie religiose, passando vicino alle case di Dioniso, di Cleopatra e del Tridente, si arriva all’antico teatro. Da qui la vista è divina. Nella casa delle Maschere e nella casa dei Delfini è possibile ammirare stupendi mosaici. Da qui si arriva alla cima del monte Kynthos e si può contemplare lo spendido paesaggio sulle isole di e Siros a Nord, Tixos a Sud e Mykonos a Est. Scendendo si passa davanti l’antro di Eracle e le terrazze delle Divinità straniere (siriane ed egiziane). Ancora più in basso c’è la casa di Hermes con il suo grande impluvium. Presso l’imbarcadero, dall’Agorà dei Completaliasti si arriva al quartiere dei santuari. Percorrendo il viale delle Processioni si vede la Stoà di Filippo e l’Agorà dei Deli, piazza del mercato a forma quadrata. Attraversata una piazza di marmo azzurro si giunge alla casa dei Nassi, alla colossale statua di Apollo e al keraton, altare in onore di Apollo, una delle sette meraviglie del mondo antico. Inoltre si riconoscono i santuari di Dioniso e dei Tori. Prima dell’agorà degli Italiani c’è il lago Sacro (prosciugato nel 1925). A sinistra c’è la maggior attrazione di Delos, la terrazza dei Leoni, dei quali rimangono però solamente le basi, essendo stati trasportati all’interno del museo, alla fine del percorso.

V 7 lug 2017 MIKONOS ORNOS-MIKONOS 7 nM Spostarsi la mattina prestissimo a Mikonos Marina. Se non c'è posto, altrimenti si può rimanere anche in rada a Ornos. I ragazzi ripartono con volo delle 16.20. L'aeroporto è a 5 minuti di taxi da Ornos (€15). Altrimenti da Fabrica square in centro città c'è il bus che ci mette 10 minuti. Il bus parte anche dal porto vecchio e dal porto nuovo.

La sera a festeggiare il comandante che compie 60 anni!!! Quale posto migliore per un giovinotto come lui... (a Ornos Apaggio, al porto vecchio Captain's -meze-, al Marina Limnios Tavern, ad Ano Mera Ntekoto, a Mikonos town Uno Con Carne, Eva's Garden o Avra).

La rotta 23-51 da percorrere nei due mesi successivi è lunga circa 770 nM:

S 8 lug 2017 MIKONOS- NAOUSSA 20 nM

L'isola centrale di Paros - Πάρος. E’ la terza isola per dimensioni dopo Naxos e . Monti dal dolce profilo che racchiudono dentro di sé il celebre marmo di Paro abbelliscono la parte centrale e sud orientale dell’isola, per il resto pianeggiante coltivata a vigneto.

Naoussa è uno dei villaggi più belli di Paros con le sue case bianchissime, i suoi vicoli lastricati, le arcate e le chiese, offre anche magnifiche spiagge (a Kolymbithres ci sono enormi rocce con strane forme che sembrano sculture inchiodate nella sabbia). Molte e suggestive le chiese di campagna ed i monasteri, come il convento di Zoodochos Pighis Longovarda e quello di Cristo nel Bosco. Ha un bel marina privato, ben attrezzato (acqua, elettricità, bagni, docce, trappe; PA tel 22840 51250, VHF ch 12) e ben ridossato.

Il porto di Naoussa, che è stato recentemente ingrandito con la costruzione del molo W, è comunque piuttosto piccolo ed è gremito di barche locali da pesca e turistiche. I due bacini più a E sono occupati dalle imbarcazioni locali, mentre le barche da diporto possono ormeggiare al molo W. A luglio qualche posto, arrivando presto, si riesce a trovare, ma ad agosto il porto è letteralmente gremito di barche, anche motor yatch di grosse dimensioni. Inoltre quando il meltemi soffia con forza, i posti sul pontile W sono disturbati da un po' di risacca. Volendo fare acqua e gasolio, la cosa migliore è ancorare nelle insenature a W e a E del porto, e andare col tender a prendere accordi con il “direttore” del porto, che prende l'appuntamento con l'autobotte per la consegna di acqua e gasolio. Dopo aver preso accordi, si torna con la barca e generalmente si accosta al pontile centrale, lato W, per effettuare i rifornimenti prenotati. Immediatamente di fronte al porto ci sono un piccolo market per la spesa e una panetteria/pasticceria molto fornita. Altri negozi nel paese. Ampia scelta di ristoranti e bar, negozietti per lo shopping.

Qualora non ci fosse posto in ogni caso l’ampia baia offre diverse possibilità di ancoraggio.

Per un bagno molto bello KOLIMBITHRES e l’Area di MONASTIRI nella stessa baia a nord ovest. Altrimenti, per un mare caraibico andando verso Naxos, davanti la costa est di Paros c’è Filizi.

D 9 lug 2017 PAROS NAOUSSA Se si è riusciti a stare in porto, passare la giornata in rada o viceversa. Percorsi pedonali su paros.gr. Da non perdere il ristorante Moskonas, sull’angolo del vecchio mandracchio (telefono 22840-51623).

L 10 lug 2017 PAROS NAOUSSA-NAXOS

E’ la più grande e prosperosa delle Cicladi. Le sue coste sono brusche a sud e protette dal vento a ovest con molti golfi e spiagge sabbiose. Nota già nelle epoche mitiche, la sua presenza fu incisiva in tutti i periodi storici, raggiungendo un particolare splendore nel periodo della civiltà cicladica. Naxos era un centro del culto di Dioniso. La mitologia ci dice che è qui che Teseo abbandonò Arianna.

Il suo porto principale è a Náxos, chiamato anche Hora, capoluogo dell’isola, con un marina privato ben attrezzato (acqua, elettricità, trappe; PA tel. 22850 22300, VHF ch 12). Nell’avamporto si può ancorare. E’ contiguo al bel paesino, considerato uno dei più attraenti del gruppo delle Cicladi, con un bel Portára, un gate di marmo del 6° secolo a.C, ed è sovrastato da un castello veneziano. M 11 lug 2017 PAROS NAOUSSA-NAXOS APOLLONAS 14 nM

Una piccola baia molto scenica dove regna la tranquillità. Non si tratta di un vero e proprio porto, anche se all'apparenza si potrebbe pensare di trovare una struttura anche solo simile; Apollonas offre del ridosso a poche, pochissime imbarcazioni. L'ospitalità nautica, è ai minimi termini. Il piccolo frangiflutti sul lato ovest della baia offre un moderato ridosso dal meltemi, anche se i venti da est entrano tutti (sono gli unici davvero pericolosi qui, però: la baia si può certamente definire riparata senza tema di smentita). Ci si può ormeggiare al frangiflutti (con una cima piuttosto lunga), oppure avventurarsi fino al piccolissimo molo che segna l'inizio del porto dei pescatori. Qui ci si ormeggia di prua o poppa in una profondità di circa 3 metri: attenzione però, la profondità varia in maniera abbastanza irregolare. Evitate il minuscolo frangiflutti a sud: la profondità rasenta il metro. Non ci sono colonnine per acqua ed elettricità. Inoltre il frangiflutti è costituito da grosse rocce disposte in maniera anche piuttosto irregolare, non conviene assolutamente avvicinarsi, mantenere sempre una buona distanza di sicurezza.

Apollonas è un piccolo villaggetto di pescatori; una lunga spiaggia sabbiosa, qualche taverna lungomare, un po' di negozietti e stop. Degna di nota - nonché principale motivo della fama di Apollonas - è la colossale (10,5 metri) statua (incompleta) che si trova sulla collina che domina il villaggio: la statua di Kouros, così viene chiamata, risale al sesto secolo avanti Cristo e rappresenterebbe il dio Dioniso. E' la più grande e antica statua di marmo presente in tutta Europa.

M 12 lug 2017 NAXOS APOLLONAS-DONOUSSA 12 nM Secondo la mitologia in questa isola Dioniso aveva nascosto Arianna da Teseo. L'isola di Donoussa in epoca romana veniva utilizzata come luogo d'esilio. Non è un'isola per chi cerca la comodità. E' un'isola spartana e magica, con l'atmosfera della Grecia di 20 anni fa, prima del boom turistico. La baia e la spiaggia dell'unico paese dell'isola sono molto belle. Ci si può ormeggiare al molo di Stavros il capoluogo, ma le raffiche col meltemi si fanno sentire di più sul molo lungo. Meglio ormeggiarsi dalla parte del ferryboat.

Qualora non ci fosse posto in banchina, anche la baia di Kerdos, un po' più a sud e riparata, merita. Qui gettare l'ancora vicino il relitto a 4,5 m di profondità. C'è una taverna che cucina solo i suoi prodotti. Molto buone le frittelle di baccalà e lo yoghurt con la frutta. E' raggiungibile da Stavros camminando per 20 minuti. Più a est ancora c'è l'insenatura di Livadia (nudisti).

In tutta l'isola si trovano fontane di acqua sorgente. A Mersini ci sono solo due taverne che meritano davvero la sosta (Tzi-Tzi e Mersini) per la loro posizione ultrapanoramica. C'è solo un bus che viaggia di giorno. L'isola merita di essere visitata a piedi. Da Stavros a Kalotaritissa ci vuole un'ora e mezza di cammino.

G 13 lug 2017 DONOUSSA Fermi per visitare l'isola.

V 14 lug 2017 DONOUSSA-KALOTARITISSA 5 nM Se non ci si è andati prima fare un bagno nella baia di Kerda. Sotto Kalotaritissa c'è una spiaggetta. Si può mangiare da Mizos

S 15 lug 2017 DONOUSSA Kalotaritissa - 25 nM

Conviene partire molto presto perchè a Kinaros, il cui nome deriva dal carciofo (kinara) che qui si coltivava, ci sono solo due approdi ottimo in caso di meltemi (ne parla Piazza Grande). Sono molto stretti e bisogna ancorarsi in circa 5 metri di profondità magari con cime a terra. Speriamo che ci sia posto, altrimenti bisognerà continuare la navigazione verso .

D 16 lug 2017 KINAROS-LEVITHA 10 nM E' uno dei gioielli dell’Egeo. Isolata e battuta in estate dal Meltemi, appartiene alle Cicladi. Per i pescatori dell’Egeo, e quindi anche per i diportisti, è un riparo sicuro dal vento degli dei.

La sua baia meridionale, Ormos Levitha, è suddivisa in due bracci che assicurano ore di relax sospesi sul blu. Chiedete alla famigliola Kamposos (Mrs. Irene, her husband Dimitris, and her sons Tassos, and Manolis are very hospitable. They can be contacted at +30 22470 23304 and VHF channel 09) che vi abita nel braccio di dx. Si può mangiare da loro. E' l'unica taverna dell'isola e cucinano benissimo alla griglia sia pesce che carne locali. Affittano anche le boe a prezzi modici. Se ce ne sono di libere è meglio approfittarne in caso di Meltemi, per stare più tranquilli.

Se non ci fosse posto, un po' più a ovest c'è una insenatura orientata a nord che offre un ottimo riparo ed è in ogni caso collegata alla taverna da un sentiero. Anche l'ormeggio a ovest è molto bello, ma più esposto.

L 17 lug 2017 LEVITHA- 33 nM Avlakia è l'unico porticciolo dell'isola. Ha una bellissima spiaggia di sabbia. che durante il giorno è presa d'assalto dai barconi. Il punto migliore per ancorare è il lato NW della rada, in quanto il piccolo pontile offre un parziale riparo dalla risacca alzata dal meltemi, ma non avvicinarsi troppo a riva in quanto il fondale risale rapidamente. Fondo di sabbia con qualche placca di roccia.

Pserimos ha 4 spiagge: Avlakia,Vathi, Marathona e Grafiothissa. Vathy è l'unica, oltre al porto riparata dal Meltemi. Ma sono tutte molto belle.

per andare alla spiaggia di Vathi ci vogliono 35-40 minuti di cammino percorrendo il sentiero che parte dalla spiaggia principale verso la chiesa del paese. Il primo tratto è pianeggiante ed attraversa alcune case per poi costeggiare l’enorme uliveto, ad un certo punto si inizia a salire verso il crinale del promontorio per un massimo di 6-7 minuti di cammino, per poi discendere verso la baia sabbiosa con qualche zona di ciotoli bianchi. Il mare è incantevole: di color smeraldo grazie alla sabbia sul fondale finissima e bianca. M 18 lug 2017 PSERIMOS Visita all'isola o in alternativa trasferimento nella rada di Vathi, selvaggia e isolata, ben ridossata dal meltemi: le raffiche ci sono, ma non entra onda. Si può ancorare su 6-8 metri di fondo di sabbia chiara, buon tenitore. Accertarsi comunque che l'ancora sia ben affondata nella sabbia e cercare di ancorare sottocosta, in quanto stando più al largo i fondali decrescono rapidamente.

M 19 lug 2017 PSERIMOS- 10 nM Michelino e Matteo partono con volo Blu-Express alle 21.15, quindi se il mare lo consente si può ormeggiare a Mastichari che è più vicina per accompagnare i ragazzi (dista 10 minuti dall'aeroporto-7 km). Altrimenti andare a Kos porto.

G 20 lug 2017 KOS-KALIMNOS- XIROCAMPOS 25 nM Se il vento lo consente si potrebbe partire presto e fare rotta per Vathis (un fiordo molto bello) a Kalimnos per un bel bagno e pranzare (dista 9 miglia) o nella baia ancora più a nord che dista altre 7 miglia.

Dopo pranzo riprendere la rotta verso nord e andare compiendo circa 10 miglia a Xirocampos (Leros), le cui colline dei dintorni sono rocciose, ricoperte di cespugli. Sulla sommità si può ammirare il Vecchio Castello, con la bianchissima chiesetta della Vergine Maria mappa dei venti a luglio (il numero al centro indica il totale di giorni di calma nel mese)

V 21 lug 2017 LEROS XIROCAMPOS-ALINDI BAY 10 nM Da Alinda gli appassionati di passeggiate a piedi possono spingersi fino a Krifo e scoprire la bella spiaggia. Da questa insenatura si vede il pittoresco villaggio di Agia Marina che si è praticamente fuso con Pandeli e Platanos. In cima ad Agia Marina c'è la fortezza di Brouzi. Agia Marina è un villaggio di pescatori che alla mattina vendono il loro pescato del giorno. Per girare l'interno dell'isola è ideale il motorino (Francescos Motorent. Si trova ad Agia Marina, davanti al mare appena usciti dalla piazzetta del porto. Il cartello è un vero programma dell’ironia e della simpatia del gestore, ormai un amico carissimo, amante degli animali e sempre disposto a dare una mano. Quando leggerete su un cartello intagliato nel legno, personalmente da Niko, “Put something between your legs” saprete di esserci arrivati!)

S 22 lug 2017 LEROS

La più italiana tra le isole del Dodecaneso dopo l’occupazione prima giolittiana e poi fascista dal 1912 al 1943. Leros fu una formidabile base navale italiana, spesso bombardata. É famosa per la produzione di miele. Una curiosità interessante è che la maggior parte delle proprietà dell’isola appartengono alle donne per l’antica usanza di passare alle figlie il patrimonio familiare. Le fertili vallate fanno dell’agricoltura una delle attività principali insieme alla pesca e al turismo. Sull’isola si producono ottimi vini e gustosissimo olio d’oliva.

A nord-est di Leros, Per una passeggiate romantica salire, attraverso i quartieri di Platanos, verso Aghia Paraschevi e da lì, seguire il sentiero dai circa 500 scalini. Alla fine di questo sentiero si erge il Castello, la cui vista ci porta indietro nel tempo. Nella parte occidentale della fortezza è stata costruita la chiesa della Panaghia (Madonna), simbolo religioso e spirituale per gli abitanti di Leros. Secondo la leggenda, un' icona della Madonna arrivata dal mare, si era trovata per miracolo nella polveriera del castello tra due candele accese, nonostante gli sforzi degli ottomani per allontanarla. In Suo onore, nel medesimo posto, è stata costruita la chiesa, che ben presto diventò la meta di pellegrinaggio principale per gli abitanti e i marinai dell’ isola. La chiesa, nella sua attuale ubicazione, fu costruita dopo il 1669. La piccola chiesa originaria venne restaurata e ampliata fino al 1719, anno in cui fu consacrata dal vescovo di Carpathos Neofitos Ghermanis. Durante il ΄700 e l΄800 nella chiesa, a navata unica, furono eseguiti numerosi interventi ed aggiunte. D 23 lug 2017 LEROS ALINDI-LEROS Archangelos 7 Nm

Nella parte più a nord di Leros, ad una distanza di 7 km dal capoluogo, si trova Partheni e l΄omonimo golfo con l’ isola Arcanghelos, all`entrata. Il piccolo villaggio di pescatori si estende, come un quadro, tra una valle fertile ed il mare. A Partheni si trova l’ aeroporto. È un luogo storico, conosciuto sin dall' antichità. Qui si dice che esistesse il tempio della Vergine Artemide (Parthenu Iocallidos) e dalla quale Partheni prese il suo nome attuale. Nell’area archeologica di Partheni si trovano le rovine preistoriche di un piccolo insediamento del 3800 a.C., e recentemente sono state scoperte le rovine di un altro tempio, che appartengono al periodo ellenistico.

Spettacolare una giornata passata alla ruota nel ridosso dal Meltemi di Arkangelo, l’isoletta a N di Leros, dopo aver prestato attenzione a un paio di secche. Di fronte all’ isola Stroghili, si trova immersa, ad una profondità di 6 metri, una nave da sbarco tedesca.

L 24 lug 2017 LEROS ARCHANGELOS-LAKKI 10 nM Lo scalo migliore della costa orientale è Panteli (Panali o Pandeli nella mai esatta traslitterazione dal greco), dove si può trovare anche carburante con autobotte. Qui un molo lungo circa 150 metri racchiude un bacino con fondali sui 2-4 metri e comodo ormeggio con poppa in banchina di fronte a un paio di discrete taverne. Una breve camminata e si è al paese sovrastante di Platanos, vero e affascinante capoluogo di Leros, situato su una collinetta verdissima e ricoperta di fiori profumati. Ancoraggio in banchina è possibile anche a Ormos Alindas (4) presso il molo di Ayia Marina (fondale di 4-8 m su sabbia e roccia). Nella costa settentrionale di Leros sicuro è il seno nascosto di Partheni, ridossato da tutti i venti per la sua fortunata forma a gomito. Si dà fondo su 3-6 m su fango e alghe. Attenzione perchè la parte meridionale e occidentale della Baia è zona militare vietata alla navigazione ed è vicina all’aeroporto.

PORTO LAKKI Leros 22470 26010 (vhf 11) Marina privato. Acqua, energia elettrica, servizi, travel lift 70 ton in un cantiere (Vhf 10) situato nella parte N dell’isola, dove si trova anche l’aeroporto. Il suo porto naturale Porto Lakki (coppia di fanali all’ingresso del golfo) è ampio e ben protetto, uno dei più sicuri dell’Egeo, il più grande del Mediterraneo. Ha l' aspetto di un’enorme lago, con una foce ad appena 400 metri dalla parte del mare. Questa sua caratteristica naturale è anche la ragione per cui è stato nominato Porto Lago, dagli italiani e venne scelto come arsenale. Oggi esiste anche un piccolo approdo turistico, Lakki Marina (tel. 22470 24812), con acqua, possibilità di carburante e corrente elettrica. Leros è fertile e ricca d’acqua. Vicino al porto si trova la spiaggia di Koulouki,

Museo della Guerra. suggestivo e vero. Si trova a Lakki. Incuneato nella prossimità delle montagne che sormontano il grande porto di Portolago, lo troverete entrando dentro le grotte. Perchè si tratta dei tunnel in cui gli italiani si nascosero e combatterono durante l’invasione e le incursioni tedesche nella seconda guerra mondiale. Vi sono cimeli dell’epoca, oggetti di uso quotidiano dei nostri soldati e la possibilità di vedere un documentario con le riprese della battaglia di Leros autentiche.

A Lakki, un particolare interesse storico riveste anche la Chiesa di Aghios Ioannis Theologos, una delle più importanti del Dodecaneso, con splendidi mosaici del secolo XI. M 25 lug 2017 LEROS LAKKI-KALIMNOS 20 nM Lungo la rotta per Kalimnnos si può fare una sosta a dove si può ormeggiare al riparo dal vento. Ci sono molte taverne ed è un luogo pittoresco.

Kalimnos è l'isola dei pescatori di spugne.

A Mirties si trova acqua in banchina. Il paese non ha una forma e un centro vero e proprio, ci sono solo un paio di strade principali, parallele sui vari livelli di costa, collegate qua e là da scalinate; non un centro animato e pieno di negozi, ma una località di villeggiatura tranquilla dove si trova il necessario. Lungo il mare corre una spiaggia di ciottoli e ghiaia, abbastanza grande e poco frequentata, su cui si affacciano ristoranti e taverne (Sevastos, Panoramica e romantica Fish Taverna da cui godere magnifici tramonti sull’isola di Telendos. Imperdibili le Octopus Keftedes, la specialità di ; Psarokatastasi, sul mare, in fondo alla spiaggia. Frequentata soprattutto da locali, rustica taverna con cucina casalinga, piatti del giorno tradizionali e a base di pesce. Tramonto magnifico).

KALIMNOS Kalimnos 22430 24444 (vhf 16) Porto. Acqua, carburante con autobotte, servizi, gru alaggio, ristorante, rifornimenti, officine, meccanico. Notevole traffico mercantile e peschereccio. Se non c'è posto in porto si può stare in rada nella Baia dei Pirati.

La città chiamata è molto trafficata e rumorosa ma ha uno stile sofisticato, le case di stile neoclassico, dipinte a vivaci colori e riflesse nel mare, i nobili edifici in stile veneziano risalenti all’epoca della dominazione italiana, lo charme dei suoi caffè e del suo lungomare.

Imperdibile a Pothia è la visita al Museo Nautico (chiuso lunedì – 1,50 euro), una ricca raccolta di equipaggiamenti, fotografie e documenti che rivelano la storia e la tecnica della pesca delle spugne (da visitare lo spugnificio).

Sul lato orientale della baia c'è lo Psaragorà, il vivace mercato del pesce coperto.

M 26 lug 2017 KALIMNOS-KOS 15 nM Se si è prenotato il posto al Mandraki di Kos, partire nel primo pomeriggio.

Kos è famosa per Ippocrate che è considerato il padre della medicina ma magari pochi sono a conoscenza che alla base della sua fama c'è anche il concetto, oggi ritenuto elementare, che la malattia così come la salute di un essere umano, dipendono anche e soprattutto da circostanze legate ad aspetti psicologici. Ippocrate non fu infatti solo l'inventore della ben nota cartella clinica, dei concetti di diagnosi e prognosi, legati all'osservazione dei sintomi che interessano il paziente ma bensì fu anche il primo ad ipotizzare che ci sia una diretta relazione tra aspetti psicologici e malattie. Tra le sue famose frasi, infatti, troviamo anche queste che seguono e che non lasciano alcun dubbio su ciò che aveva scoperto; “Le malattie che sfuggono al cuore divorano il corpo.” “Dal cervello, e dal cervello solo, sorgono i piaceri, le gioie, le risate e le facezie così come il dolore e il dispiacere.”“La guarigione è legata al tempo e a volte anche alle circostanze". Inoltre c'è da ricordare che Ippocrate viaggiò anche moltissimo, visitò infatti tutta la Grecia ed arrivò persino in Egitto e in Libia. Operò nell’area del Mediterraneo e nei suoi viaggi toccò la Sicilia, l’Egitto, Alessandria, Cirene e Cipro. Morì a circa ottanta anni, un età incredibile per quei tempi. Ma quello che mi preme sottolineare è che alla base delle sue concezioni c’era una curiosità incredibile che solo in seguito diventò una filosofia molto pratica e ricca di un notevole buonsenso. I principi fondamentali erano di lasciar fare alla natura, cioè alla forza guaritrice della natura, di osservare attentamente il malato ed intervenire il meno possibile, fare attenzione all’alimentazione e alla salubrità dell’aria ma anche di dare importanza agli aspetti psicologici.

Kos è l'isola in cui si trova il santuario di Asclepio, dio della medicina. Sull'isola nacque anche Ippocrate, padre della medicina moderna, intorno al 460 a.C. Ippocrate fu il primo medico a sviluppare teorie proprie e a rifiutarsi di credere che le malattie fossero un castigo degli dei. A Kos si avverte la sua presenza: ad esempio c'è un albero che si trova vicino alla fortezza dei Cavalieri che si dice sia stato piantato proprio dal medico greco. Secondo la leggenda, il fondatore della moderna medicina Ippocrate padre ha insegnato ai suoi discepoli l'arte della medicina sotto questo platano. Anche all'interno del Museo Archeologico c'è una grande statua che rappresenta Ippocrate, nonché un mosaico che raffigura Asclepio.

A circa quattro chilometri da Kos su una collina boscosa c'è il santuario di Asclepio, un tempio romano in stile corinzio. Costruito su tre livelli in cima alla collina, il santuario è dedicato al dio della medicina. Qui Asclepio guariva gli ammalati attraverso le acque curative e le sorgenti termali. Ancora si apprezzano i condotti di circolazione e i tubi. Al primo livello c'è l'altare dedicato al sole e agli altri dei. Ci sono anche alcuni resti del tempio ionico, con pezzi di colonne e gocciolatoi a forma di testa di leone.

Da vedere in centro città l'Agorà di cui rimangono pochi resti e l'anfiteatro romano oltre al Castello di Neratzia vicino al porto cittadino. Nelle vicinanze di Kos c'è il Villaggio di Zia, sui pendii del Monte Dikeon. Percorrendo la pittoresca strada che da Kos conduce a Zia sembra quasi di salire in alta montagna. La strada sempre più impervia e ricca di tornanti, un paesaggio montano, fino a raggiungere Zia. Qui in un unica e sola strada è tutto concentrato di negozi di souvenir, prodotti tipici locali (spezie, miele olive ed olio) e molti oggetti di manifattura locale a prezzi davvero economici. Consigliata una sosta in una delle tante taverne tipiche greche. Da qui il tramonto è eccezionale. PORTO DI KOS Kos 22420 26594 (vhf 16) Porto. Acqua, carburante con autobotte, servizi, gru alaggio, ristorante, rifornimenti, officine, meccanico. Ormeggiare (dando ancora) di poppa o di prua sulla banchina sul lato E del porto. Fondo di di 5-6 m, fangoso, ottimo tenitore.

Con meltemi forte, si insinua risacca. Nel caso di burrasche da NNE il porto diventa quasi insostenibile.

Arriva Filippo con Luana e Giorgio (volo BlueExpress alle 20.35). L'aeroporto dista 23 km. Si può prendere sia il bus che il taxi.

Se non si trova posto al porto antico, dirigersi a KOS MARINA Kos 22420 57500 (vhf 77) Marina privato. Acqua, energia elettrica, carburante, servizi, gru alaggio, travel lift, parcheggio barche a terra, scivolo, rifornimenti, officine, meccanico, ristoranti. Kos Marina ospita molte barche charter, quindi c'è il rischio di non trovare facilmente posto il sabato e domenica, quando le barche tornano per il cambio di equipaggio.

Comunque contattare il porto e effettuare la prenotazione, anche online www.kosmarina.gr.

In avvicinamento da NW, prestare la massima attenzione ai bassi fondali rocciosi che sporgono abbondantemente da Ak Ammoglossa. La costa di Kos è per lo più rocciosa, ma vi sono alcune spiagge bellissime, specie a Nord e ad Ovest incastonate in una assolata costa dalla quale si inerpicano alcuni sterrati talvolta impressionanti.

Ogni spiaggia di Kos è lunga almeno un kilometro. Sono tutte a sudovest. Da non perdere Mastihari, Tigkaki, Marmari, Chrysi Akti, Kefalos e Paradise.

G 27 lug 2017 KOS-KOS KARDAMENA 16 nM

Mattina a spasso per Kos, pomeriggio verso Kardamena dove c'è una bellissima spiaggia. A 2 km a sud di Agios Focas ci sono le terme (una vasca nel mare delimitata da rocce dove l'acqua ha la temperatura di 30- 40°). Altre terme si trovano a Piso Thermes, Kokkinonero e Volkanous.

Si trova sul sito dell'antico abitato di Alasarna [Αλάσαρνα], seconda municipalità per importanza delle sei in cui era suddivisa Kos nell'antichità. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce alcuni resti interessanti: un tempio di Apollo ed Ercole, un antico teatro risalente al III sec. a.C., un grande abitato paleocristiano (piuttosto raro nell'area greca), quattro basiliche dello stesso periodo e un paio di edifici di epoca romana. Alcuni decenni fa era un paese di pescatori noto per le sue produzioni ceramiche. Vicino c'è Agia Irini [Αγία Ειρήνη], una piccola insenatura con sorgenti termali del tutto simile ad Empros Thermes, ma raggiungibile soltanto dal mare.

Kardamena è meta di teenagers britannici che ubriachi fanno molta confusione nei numerosi discobar.

Se non si ha bisogno di stare in porto, meglio Agios Stefanos un po' più a sud dove sulla spiaggia ci sono i resti di due chiese paleocristiane (Kampos) oppure al porto di Kamari ottimo ridosso dal meltemi con fondo sabbioso buon tenitore. Avere l'accortezza di non ancorare troppo lontano da riva, in quanto i fondali, che vicino a terra non sono profondi, decrescono molto rapidamente. Ancorare in 5-8 metri di fondo, a N del piccolo porticciolo.

V 28 lug 2017 KOS KARDAMENA NYSIROS PALOS 10 nM Oggi è il compleanno di Giulio, quindi dovremo festeggiarlo come si deve.

Lungo la rotta merita una sosta a Gyalis dove c'è una grandissima cava di pietra pomice.

con il tender, se il vento lo consente, si può facilmente superare lo scivolo e costeggiare la costa in direzione SW fino a raggiungere una piccola spiaggetta, poco prima di Ak Kaloutoi.

Qui il paesaggio è veramente bellissimo e selvaggio e i colori del mare sono caraibici. Bastano pochi passi sulla spiaggia per giungere alla parte opposta dell'isola di Yiali e ammirare anche un suggestivo scorcio sull'isola di Kos. Impossibile non immergersi in queste acque cristalline. La spiaggetta è completamente costituita da pietre pomice, più o meno grandi e una camminata a terra sostituisce una seduta dall'estetista… in quanto ripulisce completamente i piedi dalla pelle secca.

Dopo pranzo a Nysiros. L’antico nome dell’isola era Porfiris. La leggenda narra: durante la guerra contro i Titani, Poseidone scagliò un pezzo dell'isola di Kos, contro Polyvotis; dando origine all'isola di Nysiros. Famosa per i capperi sotto sale e i pomodorini dolci alle mandorle. è l'ideale acquistare prodotti tradizionali come il Soumada, bevanda locale a base di mandorle, miele, pomodorini e capperi conservati. Provare ad ormeggiarsi al Mandraki, se non c'è posto bisogna andare a Palos dove c'è il porticciolo turistico ottimo riparo dal meltemi, con il noleggio motorini sul molo.

S 29 lug 2017 NYSIROS C'è un vulcano attivo visitabile. Merita affittare un motorino per girarla tutta. Fare un giro nel dedalo di stradine di Mandráky, prendere un caffè nella piazza principale e salire in cima alla rupe su cui svetta un monastero del XIV dedicato ala Vergine della Grotta (Moní Panagías Spilianis) da cui c'è una visuale bellissima sull’isola e oltre. Poi ancora più in alto fino all’acropoli, Paléokastro (epoca micenea), da cui la vista è ancora più spettacolare.

Mandraki è il paese più bello con la spiaggia. Vicino ci sono le Terme comunali di Loutra dove con €3 si fa il bagno. La Taverna che si chiamava un tempo Kalikanthos ora è il BACARETO TAVERNA MARGARITA, dietro il Mulino di Mandraki è assolutamente da non perdere. E' di un veneto che ha adattato i prodotti locali alla cucina venete.

Nelle vicinanze della chiesetta di Agios Nikita e del porticciolo di Mandraki, c’è una deviazione con una indicazione poco visibile che, in circa 5 km, porta a PALEOKASTRO, l’antica acropoli del IV secolo avanti Cristo. Imperdibile. Alta, sulla sommità della collina che domina il paese di Mandraki, si erge una bellissima, ampia e possente cinta muraria di grandi blocchi di pietra scura; intorno belle e curate aiuole di erbe profumate, un restauro discreto ed efficace che ha lasciato a questo luogo il suo fascino antico.

Meritano i villaggi di Níkea e Emboreios. Due insediamenti sull’orlo del precipizio con una vista mozzafiato sulla caldera e un’atmosfera d’altri tempi. Ad Emboreios all'ingresso del paese, un curioso cartello “SAUNA” indica i una piccola grotta naturale, proprio sotto il paese, dalle cui rocce fuoriescono bollenti vapori sulfurei. Lo spettacolo è incredibile, nessuna porta e nessun custode, un rudimentale sedile, entrata libera. A Nikea, l’altro paese affacciato sul Vulcano, il panorama è magnifico. Da visitare, prima di andare alla Caldera, il Museo di Vulcanologia che apre alle 10.00 e che vale la pena visitarlo per comprendere meglio l’isola di Nisyros e il suo Vulcano. Poi non perdere la piazza principale che si chiama Porta: una delle più belle dell'Egeo. Per mangiare un'ottima insalata di Nysiros (diversa da quella classica) andare da Andriotis.

A Avlaki c'è una spiaggia di ciottoli neri e tutte le rocce intorno sono nerissime (è la sciara del vulcano). La strada per arrivarci è asfaltata. Qui c'è la chiesa tutta bianca di AGIOS PANTELEIMON, il medico cristiano dell’imperatore romano Galerio martirizzato all’epoca di Diocleziano. La sua storia dice che condannato al rogo le fiamme si spensero, immerso nel piombo fuso il piombo si raffreddò, gettato in mare con una pietra al collo la pietra galleggiò, condannato ad feras le belve si misero a fargli le feste, legato alla ruota le corde si spezzarono, la spada che doveva decapitarlo si piegò e il boia si convertì, insomma solo quando diede il suo consenso riuscirono a tagliargli la testa. Insieme ai santi Cosma e Damiano, Panteleimon è dunque il patrono dei medici, grandemente onorato sia in oriente che in occidente, patrono anche di molte città italiane. Guardando fuori dalla finestra vicina all’iconostasi sull’orizzonte non si vede semplicemente il profilo dell’Isola di , ma si vede bene anche il Monte Profitis Ilias di Tilos, quello su cui si trova il monastero fortezza di Agios Panteleimon, uno dei suoi santuari più importanti nell’Egeo. Chi non può andare al Santuario di Tilos a chiedere grazia per i suoi malanni viene quaggiù, nel posto più vicino al Santuario di Tilos…

Da Pali continuando ancora verso sud, salire per le colline di Capo Katsouni, appena la strada sprofonda in un avvallamento che arriva vicinissimo al mare, lasciare il motorino sulla strada e scendere su quella che sembra solo una stretta e lunga striscia di anonimo ghiaietto fra la strada e il mare. Dalla strada non si vede proprio nulla e nessun riferimento può far intuire la presenza della Spiaggia di Pomice, ma appena sarete sulla riva del mare la vedrete perché la stretta striscia di sabbia su cui siete appena scesi continua verso nord allargandosi proprio a ridosso del promontorio da cui siete venuti col motorino.

D 30 lug 2017 NYSIROS PALOS-TYLOS LIVADIA 18 nM Nota come l'isola verde del Dodecaneso, da quando nel 1990 è divenuta membro di GreenPeace. Un tempo vi viveva una razza nana di elefanti estintisi per uno tsounami nel 4500 bc. Da qui partirono i primi coloni greci alla volta della Sicilia a fondare quella che poi divenne la Magna Grecia. Le rovine delle antiche fortezze sono numerose. Tra tutte spicca il castello di Mesarià, risalente al XIV secolo. La vegetazione è caratterizzata da fitte distese di salvia, rosmarino e asfodelo.

Partire la mattina presto così lungo la rotta vedere Agios Antonios, a nord, dove c'è un porticciolo delizioso, ma con un unico posto barca. Il capoluogo è Megalo Chorio e dista 5 km da Livadia che è l'unico porto. La si può raggiungere la sera con il bus.

Lontana dal turismo dei grandi numeri: Tilos, una sorta di enclave di australiani e americani di origine greca che tornano ogni estate. L’approdo più suggestivo al porto di Livadia è alla sera, quando le luci che si scorgono dal mare fanno apparire l’isola come un ciclope con un occhio fiammeggiante. Se Livadia è il porto (bruttino) più importante dell’isola, è nel borgo di Megalo Horio, 160 abitanti, adagiato sulla collina di Agios Stefanos, che si concentra la vita dell’isola all’imbrunire. Percorrendo tutta la spiaggia della baia di Livadi si raggiunge in 25 min a piedi Agios Stefanos un piccolo porticciolo di pescatori.

Sui resti del tempio di Apollo e Atena fu costruita la chiesa dell’Arcangelo Michele, dove sbiadiscono affreschi del XVI secolo. Un sentiero si inerpica fino al Castello dei Cavalieri: dalle mura si gode la spettacolare vista del golfo di Agios Adonios. Altri tesori: il monastero affrescato di Agios Panteleimon (XV sec.) e i percorsi per birdwatcher. L’isola è popolata da un centinaio di specie diverse di volatili, dall’aquila del Bonelli al falco Eleonora. Ma ci sono anche ecosentieri segnalati che serpeggiano nella macchia mediterranea.

Fra le spiagge, quella di ciottoli di Lethra, che si raggiunge partendo a nord di Livadia e attraversando la Gola di Potami, e Despoti Nero, piccola oasi di silenzio. Poco frequentata anche Plaka, incorniciata da alberi spontanei. Alla Taverna Trata a Livadi si mangia molto tradizionale (maiale nel coccio).

L 31 lug 2017 TYLOS LIVADIA- Panormittis 22 nM

Si può fare il bagno all'isolotto di Sesklio e poi in rada a Panormitts, villaggio pittoresco, nell'estremo sud ovest dell'isola di Symi c'è una insenatura.

Panormittis è famoso per il suo monastero ortodosso, eretto in tipico stile veneziano. Il Monastero dell'arcangelo Michele: è il monumento più noto ed importante di tutta l'isola. Dedicato al santo patrono dell'isola (protettore anche dei marinai). Eretto nel 12° secolo e ricostruito nel 18° secolo è meta di pellegrinaggi, in quanto il culto di San Michele è vivissimo tra le popolazioni dell'Egeo. Dallo stile tipicamente veneziano, questo monastero custodisce non solo manufatti di rara bellezza, ma anche una grandiosa (misura circa tre metri di altezza) e particolarissima icona in argento dell’Arcangelo.

Un’antica leggenda locale afferma che l’Arcangelo Michele è solito apparire in sogno durante la prima notte che si dorme sull'isola… è per questo che dormiremo in rada!

M 1 ago 2017 SYMI Panormitis-CHORIO 16 nM Partendo la mattina presto si può far rotta verso nord e fermarsi a fare il bagno ad Dysalonas che è considerata la più bella spiaggia di Symi.

Il porto principale dell'isola è Gialos è collegata alla parte alta del paese Chorio (o Ano Symi) dalla Kali Strata, una scalinata monumentale costeggiata da signorili palazzi neoclassici (alcuni in rovina) di mercanti ed armatori, arricchiti dal commercio delle spugne e dalla costruzione delle barche. Si può ancora ammirare il bel edificio neoclassico che un tempo ospitava l'antica farmacia dell'isola.

Bellissimo borgo con casette bianche e colorate dagli splendidi balconi, tante belle chiese e scalinate e l'antico castello dei Cavalieri (kastro) o di San Giovanni fatto saltare durante la seconda guerra mondiale quando fu adibito a deposito munizioni.

Se non si trova posto in porto ci si può ancorare ad Agia Marina che è a 2 miglia a est dopo l'omonimo capo, così da riprovarci poi la mattina dopo per scendere a terra.

La mappa dei venti del mese di agosto (il numero al centro indica il totale dei giorni di calma)

M 2 ago 2017 SYMI Giornata dedicata alla visita dell'isola.

Secondo la mitologia, Symi è stata chiamata così dal nome della principessa di Rodi, che scappò qui con il dio Glaucus dato che suo padre, il re, non approvava la loro unione.

Il porto di Gialos e Ano Symi sono collegati con un bus. G 3 ago 2017 SYMI-RODI 22 nM Partenza di prima mattina con sosta per il bagno nella Baia di Nanou a sud est dell'isola Una baia larga con alte scogliere e un acqua meravigliosa per snorkelling (soprattuttio nella parte più lontana). La spiaggia è di sassi grossi, quindi se si scende a terra servono le scarpe.

Cercare di arrivare a Rodi nel primo pomeriggio così da trovare posto nel Mandraki. Il porto è molto affollato e si può chiedere a Navigo Agency +30 69792 86667 di prenotare un posto ad un costo contenuto. Qui è perfetto per andare a visitare la parte antica della città. Il porto era famoso nell'antichità per il Kolosso di Rodi una statua alta più di 30 metri, una delle sette meraviglie del mondo antico. Lo ricordano due colonne sormontate da cervi in bronzo.

In alternativa andare a Marina (www.rhodesmarinas.com). È la più grande isola del Dodecaneso e dichiarata, la sua parte antica ed il porto Mandraki, Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

La chiamano l'Isola del Sole, perché si dice che qui il sole c'è per 365 giorni l'anno. Il centro storico medievale è lastricato, pieno di edifici interessanti e numerosi negozi di souvenir. La zona intorno alla via Sokrates è dove ci sono più negozi e con il bel tempo, che vi è quasi sempre, è possibile fare un bagno a pochi metri dal centro.

Il fervore edilizio che pervase Rodi e le altre isole del Dodecaneso durante gli inizi del secolo scorso meraviglia ancora oggi e fu tale da dare un’impronta inconfondibilmente italiana a quest’area dell’Egeo: il lungo mare della città nuova si caratterizza per i suoi grandiosi edifici in stile razionalista, quasi ricordano una sorta di piccolo “Bund” nostrano, oltre al Palazzo del Governo (di ispirazione veneziana) ed altri palazzi deco’.

Odos Ippodon (la strada dei cavalieri) è la via medioevale più famosa della città, grazie agli interventi italiani di recupero effettuati nel corso degli anni ’20 che consistettero principalmente nell’eliminazione di vecchie sovrastrutture turche che ne avevano alterato l’aspetto e che si estesero anche all’antico ospedale (Nosokomio) dove è ospitato un meraviglioso museo archeologico. Da vedere nel quartiere turco il Cafè Marco Polo. E' un edificio rappresentativo del 15° secolo al massimo dell'opulenza del periodo ottomano. La sera apre il ristorante che offre una splendida vista sulla città antica. Mangiare assolutamente da To Stenò, Agion Anargirion nº 29 (Nel vecchio quartiere di Marasia) +30 22410 35914. Specializzato in pietanze locali. Non è facile da trovare, se non disponete di un buon GPS magari fatevici portare da un taxi. Non ve ne pentirete. Si tratta di un ristorantino a conduzione familiare con una deliziosa corte interna. I piatti sono uno migliore dell'altro, se anche non li conoscete di nome, lanciatevi tranquillamente, è tutto buonissimo ed i prezzi sono onesti. Oppure sempre nel quartiere medievale: Myrovoliès, Via Lahitos (Λάχητος) nº 13 di Yorgarà Anastasia, ☎ +30 22410 38693. Un "mezedopolio" (locale dove vengono serviti spuntini -mezedes-, sul tipo delle tapas spagnole). Ogni martedì, giovedì e domenica si esibisce nel cortile interno un'orchestrina "rempetica" (sorta di blues greci) . Il piatto forte della casa è carne di maiale e vitello al forno con contorno di patate o altri vegetali. Sea Star Pizanias, Piazza Sofocle (Platìa Sofocleus) n°24, ☎ +30 2241031884, +30 22410 22117. Piatti di mare particolarissimi, preparati con molto estro dal proprietario, Pizanias Kyriakòs commerciante all'ingrosso di generi ortofrutticoli, il che garantisce la bontà degli ingredienti. La specialità è costituita dai gamberoni preparati alla maniera di Simi. Yiannis, Via Platanos nº 41 (Prosecuzione di via Apelloù), ☎ +30 2241036535. Un ristorantino senza pretese con piatti tipicamente greci come musakà, stifado e "lachanosoupa" una minestra a base vegetale spesso offerta gratuitamente dalla padrona come antipasto serale. Mpoukià Mpoukià (Boccone per boccone), Via Platanos nº 22 (Quasi adiacente a Yiannis). Una taverna microscopica, ma molto caratteristica e valida e dai prezzi insolitamente bassi: quando devi ordinare, ti portano in cucina a vedere de visu i cibi del giorno fra cui scegliere.

Un ristorante greco alternativo è il Kerasma dove servono cucina greca creativa George Leontos 4-6, Rhodes, , +30 2241 302410.

V 4 ago 2017 RODI Da non perdere la colazione allo Scarabee Lounge Cafè in Cyprus Square che offre anche una splendida vista sulla città. Potremmo poi affittare un mezzo per andare a visitare l'isola nel versante in cui non navigheremo ed arrivare fino all'acropoli di Lindos che dista 50 km (conviene andarci dopo le tre del pomeriggio perché le frotte di turisti se ne vanno). E' il villaggio più bello di Rodi, protetto dalla rocca- castello fortificata dai Cavalieri e sulla quale sorgono l’Acropoli e il Tempio dorico di Athena Lindia, risalenti al 300 avanti Cristo e raggiungibili tramite una scalinata di 300 scalini. Da non perdere il ristorante Mavrikos, vicino alla piazza principale di Lindos, dove c'è lo chef più bravo di Rodi. In alternativa Arhontiko.

A 8 km da Lindos c'è Lardos, un piccolo paese tra le verdi foreste abitate da cervi e daini, sorge il Monastero di Ipsenis. Non lontano si trova anche il monastero di Thari con affreschi del XII secolo. Proseguendo per “Castle” si arriva alle rovine del castello di Asklipio e alla chiesa di Kimisi Theotokou risalente al XI secolo e dove possono essere ammirati affreschi dei secoli XII-XIV.

Tornando, a pochi chilometri dalla città di Rodi, sulla cima del Monte Smith, sono ancora visibili le vestigia della Rodi di età greca: le rovine del Tempio di Apollo, l'Antico Stadio di Diagora e il Teatro (completamente restaurato).

Da visitare anche Kamiros: Situato in cima ad una collina a piú di 30 km a sud ovest della capitale, questa localitá é una delle tre città più attive della Rodi medievale. La città fu distrutta da un terremoto ed ora si possono visitare i resti del periodo ellenistico e si può vedere il tempio di Atena, l'antico mercato ed il tempio di Dorian. L'ingresso è di circa 6 euro (per gli studenti l'ingresso é libero) ed è aperto solo fino alle 14:45.

S 5 ago 2017 RODI Giornata dedicata ancora alla visita della città ed ai rifornimenti della cambusa.

Luana e Giorgio ripartono dall'aeroporto con volo Bluexpress delle 22.30.

D 6 ago 2017 RODI - ALIMNIA 30 nM Partenza di prima mattina. Se il vento lo consente si può andare lungo costa, altrimenti dritti per Alimnia, isola che è praticamente deserta, eccetto qualche sparuta casa di pescatori. Insieme a Chalki era punto di avvistamento di Rodi, come testimoniano i forti diroccati. Dormire in rada nella baia sud dove il fondo è ottimo tenitore ed è la più protetta.

Ha due grandi baie Emporion e Agio Gheorghios che fungono anche da porti naturali. Nella seconda si trova l'unico insediamento abbandonato dopo la seconda guerra mondiale. Non distanti le caserme italiane anch'esse abbandonate. Ci sono graffiti dei tedeschi in alcuni resti. L'isolotto è sempre stato utilizzato come base navale fin dai tempi dei Bizantini. Le spiagge di Alimnia sono spettacolari per fare snorkeling.

L 7 ago 2017 ALIMNIA-CHALKI 5 nM Kalki ha un porticciolo delizioso, copia in piccolo di quello di Simi, attorno a una rada a ferro di cavallo. Molte case sono in rovina perché la popolazione si sta gradualmente trasferendo in cerca di lavoro, abbandonando un’economia fatta ancora di pesca e allevamento delle capre. Non circolano autobus (solo un paio di taxi) ed è diventata buen retiro di scrittori e poeti a caccia di ispirazione. Impresa vana cercare un ufficio turistico: non c’è. Le rovine sopra Chorio, villaggio abbandonato, con gli stazzi per gli ovini nelle abitazioni diroccate, sono quelle del castello costruito dai Cavalieri di San Giovanni sulle mura di un’antica acropoli. Una passeggiata lunga, faticosa (un paio d’ore fra andata e ritorno), ma ripagata dai panorami; lungo il percorso si staglia il monastero dell’Arcangelo Michele.

La sera al Mavri Thalassa, ristorante di pesce in fondo al porto, gli isolani si mescolano con i turisti. Pochi piatti nel menu a voce, ma immancabili i calamari e i gamberetti. Alla Maria’s Taverna le cicerchie locali accompagnano lo stufato di agnello cucinato con erbe aromatiche, mentre si è contagiati dalla rilassante atmosfera di una piazzetta all’ombra degli alberi.

La spiaggia di Pondamos, la più vicina a Emborios, è l’unica di sabbia con gli ombrelloni e una taverna che fa pesare sul conto la sua posizione. Più accogliente la Ftenagia Beach Taverna , sull’omonima spiaggia di ciottoli, con acque ideali per lo snorkeling.

Emborion è l'unico approdo dell'isola, protetto ma ci sono raffiche. Se non ci dovesse essere posto in porto, sempre molto affollato se non si arriva presto, andare a Potamos. Evitare Kania per gli allevamenti di branzini.

M 8 ago 2017 CHALKI Visita dell'isola.

M 9 ago 2017 CHALKI-TYLOS 20 nM Il lungo litorale di Eristos Cove, frequentato anche dagli abitanti di Tilos, è contornato da tamerici.

G 10 ago 2017 TYLOS-KOUNOUPI 45 nM

Da non perdere la baia di Lanta e di Nysiros, separate da una sottile striscia di sabbia dove ci si può ormeggiare. In greco Kounopia significa zanzara.

V 11 ago 2017 KOUNOPIA-KOUTSOMITI- ASTIPALEA AGIOS IOANNIS 7 nM

Andando verso Astipalaia dopo due miglia si incontra l'isola di Koutsomitis e un'altra piccola isola Tigani, separate da pochissimi metri di mare dove l'acqua è cristallina e può essere attraversata solo da piccole imbarcazioni. Sono isole disabitate dai colori caraibici. Sulla spiaggia c'è una costruzione di legno dove le anatre vengono lasciate dai locali. Dopo il bagno, proseguire per la baia a sud est di Astipalaia o Agios Ioannis (Ormos Agrelidi), uno dei migliori ancoraggi dell'isola dove si può dare ancora in 4 metri di sabbia in fondo al fiordo.

S 12 ago 2017 KOUTSOMITI ASTIPALEA MALTEZANA 5 nM Astypaléa è l’isola più ad ovest del Dodecaneso ed è stata italiana fino al 1943: fu la prima a diventarlo, dopo essere stata strappata ai turchi nel 1912 senza incontrare resistenza. Tracce della presenza italiana si trovano ancora nel vecchio cafénio, dove sui muri si conservano ancora memorabilia dell’epoca, tra cui una vecchia insegna della rivendita dei tabacchi ed una targa di bronzo con un’epigrafe in latino che ricordava lo sbarco degli italiani sulla spiaggia di Maltezana (così denominata perché inizialmente sede di un covo di pirati maltesi). A Maltezana ci sono i famosi bagni romani di Talara, con i suoi mosaici blu del periodo ellenistico che rappresentano le stagioni ed i simboli dello zodiaco.

D 13 ago 2017 ASTIPALEA MALTEZANA - ASTIPALEA 3 nM Storicamente, l’isola ha avuto stretti legami con le vicine Cicladi all’epoca del dominio veneziano. Dopo essersi del tutto spopolata a causa delle frequenti scorrerie dei pirati, fu il duca di Naxos Marco Sanudo a concedere Stampalia quale feudo della famiglia patrizia dei Querini che l’amministrarono per quasi trecento anni e che per questo aggiunsero al proprio cognome anche il nome latino dell’isola. I Querini incentivarono la rinascita demografica, invitando parte delle popolazioni di Tinos e Mikonos ad insediarvisi e realizzarono il poderoso castello attorno al quale sorse il nuovo centro abitato (inizialmente battezzato come Astinéa). Il castello veneziano è senz’altro la maggiore attrazione della Chora, nonostante il terremoto del 1956 l’abbia in gran parte fatto cadere in rovina. Rimangono le mura perimetrali degli edifici che un tempo ospitavano le guarnigioni e le due chiese restaurate di Agios Georgios e dell’Annunciazione, con le loro cupole azzurre. Anche qui, sono incantevoli i panorami sull’Exo Nisi, l’ala più occidentale della “farfalla”.

All'ombra del castello a Rodia, un luogo poetico il cui nome deriva dal melograno che una volta cresceva vicino, c'è la chiesa di Portatissa, della Vergine Maria, una delle più belle dell'Egeo.

La maggiore festività dell'isola viene celebrata a Ferragosto proprio qui (le festivita durano 3 giorni dal 14 al 16 agosto). La prima sera, vigilia di Ferragosto, dopo il vespro, si fa festa nel cortile della chiesa. Il giorno di ferragosto, fuori dalla chiesa, si cucina il "labriano" (capretto ripieno). Sono invitati tutti i visitatori e gli amici dell'isola a spesa del Comune. Il giorno dopo, sono celebrate le "koukania" - organizzate dal Comune e dall'Ente culturale- con gare di nuoto, le "iaourtotaisma" (con gli occhi bendati i giocatori devono darsi da mangiare yogurt ) e le "pettino" - viene legato un gallo finto all'estremità di una colonna in legno spalmata di grasso. Il vincitore e colui o colei che riesce ad arrivare per primo al gallo passando sul grasso!

Il Μonastero di Aghios Ioannis, (12 chilometri ad ovest di Chora) costruito in un paesaggio impressionante, tra due pendici scoscese, con vista sull'arcipelago e le isolette Κtenia, Pontikoussa e Ofidoussa. Sotto la chiesetta, ci sono orti e sorgenti con acque gorgeggianti. Il burrone termina sulla costa dalle acque cristalline.

Mangiare da "Ioanna Giannaru Ristorante Ageri", nella piazza di Chora, frequentato quasi solo da locali, migliore rapporto qualità-prezzo: con 10 euro a testa (capretto al forno, peperoni e melanzane stufati con feta, polipo, gamberi e frutti di mare, moussaka, formaggi locali); Da "Linta" a Kaminakia sulla spiaggia 15 euro a testa (pesce, capretto, insalate). La taverna sul molo di Maltesana: 20 euro, pesce fresco sbarcato dai pescherecci tutte le mattine (ottima la zuppa di pesce Kakavià). Le taverne sulla spiaggia di Skinontas: aragoste, insalata di ricci di mare, polipo. La taverna sulla spiaggia del porto di Chora, 15 euro.

L 14 ago 2017 ASTIPALEA M 15 ago 2017 ASTIPALEA In prossimità della Chora, il vecchio porto di Pera Gialòs (Skala) costituisce ormai il punto d’attracco per i soli yacht privati. Col Meltemi è colpito da forti raffiche che rendono la navigazione difficile anche sottovento. Al porto c'è acqua e carburante con cisterne, ma c'è posto solo per due barche con poppa in banchina nella porzione inferiore del molo riservato al traghetto. In alternativa si può dare fondo al centro della baia in 4-7 metri di sabbia e alghe. Caffè e ristoranti, talvolta dallo stile elegante, si affiancano sulla scogliera ed il litorale.

Il porto non offre grandi ancoraggi, bisognerà usare cautela, lungo le sue sponde però vi sono buoni ristoranti, alcuni dei quali con una vista invidiabile. Se non è possibile ormeggiare a Skala, il consiglio è di seguire l’abitudine dei pescatori e spostarsi a Maltezana. Se il Meltemi imperversa, Vathi, nella parte Nordest dell’isola, è il posto migliore: uno stretto fiordo, riparato da pareti rocciose e ben ridossato. Anche davanti la spiaggia di Livadi si può gettare l'ancora su sabbia.

M 16 ago 2017 ASTIPALEA-ASTIPALEA PANORMOS 15 nM Le spiagge più belle sull'isola è Kaminakia, ma Vatses, Livadi, Steno e Psili Ammos lo sono altrettanto.

La Grotta di Negrou a Vatses ha impressionanti stalattiti e stalagmiti e si dice siano stati covo dei Pirati (qui arrivò persino Barbarossa) che seppellirono i loro tesori qui. Dalla spiaggia ci si arriva in 45 minuti di cammino da Livadi o direttamente con la barca.

Panormos offre ridosso dal Meltemi solo a ovest, ma ci si arriva bene solo con poco vento.

G 17 ago 2017 ASTIPALEA PANORMOS- KATAPOLA 40 nM Partire all'alba per cercare di arrivare nel pomeriggio a Katapola in porto. Nel caso in cui non ci sia più posto al pontile, si può comunque stare alla ruota, a NE del porto. Se il vento lo consente va bene anche Kalotaritissa, la prima baia che si incontra, o Kambos bay un pò più a est.

V 18 ago 2017 AMORGOS KATAPOLA Ci siamo già stati lo scorso anno, ma un giro al Monastero di Hozoviotissa, per entrarci, arrivandoci per godere del tramonto vale sicuramente la pena. Ci si può arrivare anche in bus. I monaci al termine della visita offrono un liquore e dei dolci che producono loro. Si narra che nel IX° secolo una piccola barca abbandonata si arenò tra gli scogli della zona sottostante all’odierno monastero. Nell’imbarcazione c’era un’icona della Madonna che venne rinvenuta dai monaci locali. Altre versioni riportano che la barca arrivò sulla costa governata proprio da un gruppo di monaci. Ma la sostanza non cambia. La popolazione iniziò a venerare quell’icona della Madonna miracolosa che proteggeva pescatori e contadini. Secondo alcuni l’icona proveniva dal villaggio di Hozovo, in Palestina. Ecco perché venne chiamata Vergine Maria Hozoviotissa.

Due secoli dopo, grazie ai sempre più frequenti scambi commerciali con Costantinopoli, la fama dell’immagine arrivò fino all’imperatore Alexiou Komneos che ordinò la costruzione di un monastero sul luogo del ritrovamento. Ma la costruzione del monastero non fu facile: quello che veniva realizzato di giorno, crollava misteriosamente ogni notte. Finché il capomastro pregò la Madonna: “Indicami Tu il luogo”. Il giorno seguente apparve un chiodo conficcato nella roccia, in un punto quasi inaccessibile, a 300 metri di altezza sul mare. Lì sorse il monastero.

Questa notte ci sarà la luna piena.

S 19 ago 2017 AMORGOS-KOUFONISSIA 13 nM In diverse scritture greche, Pano Koufonissi, viene chiamato ‘Fakussa’ (faki=lenticchia), molto probabilmente dalla forma dell’isola, cosa molto comune nella Grecia antica, mentre Kato Koufonissi veniva chiamata ‘Pino’, forse perchè assomigliava ad un ostrica chiamata pinna o perchè c’erano tante pinne nella zona marina circostante. Un’altra tesi sostiene che le rocce sedimentarie e le tante grotte delle isole, hanno spinto i marinai a chiamarle Koufà nissia (isole vuote) = Κoufonissia. Altri marinai consideravano l’insieme delle isole come ‘Kofo limin = Isole di attracco sicuro = Koufonissia’. I più giovani trovano interesante associare il ‘Koufò’ (assurdo) con ‘l’incredibile’ e così il nome Koufonissia soddisfa un pò tutti.

Ormeggio a Pori Bay per godere della splendida spiaggia. Sarà sicuramente molto affollata, allora una alternativa può essere quella di andare a nord della spiaggia alla baia di Xilobatis. A Xilobatis ci sono due grotte marine. Si può tranquillamente nuotare dentro le grotte, una passa da parte a parte e l’altra è chiusa e finisce in una piccola spiaggia. Da fare assolutamente la passeggiata di 3,5 km per arrivare fino in paese. Lungo il cammino si possono vedere l'Occhio del Diavolo e Piscinas.

D 20 ago 2017 KOUFONISSIA Spostarsi prima di mezzogiorno a Koufonissia. Fare la passeggiata che dalla Marina va a Parianos (il porto dei pescatori) e fino a Profitis Ilias e ritorno (circa 4 km).

L 21 ago 2017 KOUFONISSIA-SKINOUSSA Mersini 8 nM Ben ridossate dal Meltemi nella parte sud-ovest di Skhinoúsa, quattro piccole baie, in 5-10 metri di fondo, buon tenitore (in particolare quella di Mirsini, con un paio di banchine dove si può anche ormeggiare).

Da vedere la chiesa dell’annunciazione della Vergine Maria e Panagia Akatis a Chora.

Mersini, porto dell'isola, è una baia profonda con un orientamento sud-ovest e considerato uno dei migliori rifugi per le piccole barche nel Mar Egeo.La bocca della baia è segnalata da una piccola cappella sul suo lato occidentale. È possibile ormeggiare all'estremità occidentale del lungomare, a profondità di 6-7 metri.

Il fondale è sabbioso, di alghe e fango, buontenitore. La maggior parte delle barche si ancora al largo, a una profondità di 4-8 metri, di fronte alla piccola spiaggia, ma si deve testare la tenuta.

La baia è ben riparata dai venti settentrionali ma relativamente esposta a quelle da sud-est e sud-ovest. La Choraè vicina per visitarla, cibo e rifornimenti. M 22 ago 2017 SKINOUSSA Mersini - 30 nM L'isola lunga di Folegandros - Φολέγανδρος, tra e , è ancora poco toccata dal turismo. Con la sua povertà e la mancanza di porti protetti Folegandros non è mai stata un'isola importante. I suoi destini erano strettamente collegati con quelli di Naxos ed in epoca romana era un luogo di esilio.

Il porticciolo pubblico si trova a Karavostásis, (PA tel. 22860 41530, VHF ch 12) poco più di un moletto, acqua e bagni, in un ampia baia dove si può anche ancorare, il tutto aperto ai venti da NE a SE che, se forti, possono rendere l’ormeggio e l’ancoraggio difficoltosi. Il paesino è piccolissimo, con alcune taverne e bar. L’isola offre un solo altro ancoraggio, aperto ai venti da SE a W, in una baia bellissima, Vathí, con un paesino di poche case e alcune taverne (in particolare “Papalagi”, arroccata sul lato della collina, ha una vista bellissima sulla baia e sulla piccola spiaggetta; sotto si possono ancorare le barche con i cavi su grandi scogli).

La Chora, pedonale, ha la caratteristica di svilupparsi con strade strette intorno al Kastro, e con tre deliziose piazzette in fila, ombrose, alcuni negozi e ristoranti. Ad est si trova la collina di Palaiokastro, con scarsi resti dell'antica città dove merita decisamente una visita la chiesa di Panaghia Paliokastro, con una vista magnifica della costa e della Chora.

M 23 ago 2017 FOLEGANDROS Visita all'isola. Le spiagge più belle dell'isola sono forse quelle nei pressi di Karavostassis, dove si può ormeggiare, incantevoli spiaggette ricavate dentro piccole insenature e baie. Da questa zona è possibile giungere in barca sino Chrisospilia, la caverna dorata, con le sue stalattiti a picco sul mare.

Si può mangiare nella Chora da Eva garden’s Bell’ambiente di design con ottima cucina mediterranea;Kritikos Taverna con cucina tipica la sua specialità sono le costine grigliate, il gentile e simpatico proprietario vi porterà compreso nel prezzo deliziose bruschette di pane con olio e origano e una fetta di torta casalinga; TO spitikoAlcuni tavolini per questo localino un po’ decentrato, cucina tipica tra i piatti del giorno abbiamo gustato un’ottima fava beans e la moussaka; PountaI tavoli sono sistemati in un romantico e grazioso giardino interno, la cucina e tipica e tra le loro specialità il coniglio in umido e la zuppa di pescato; Mimi’sAd ano meria delizioso il polpo grigliato poi condito con olio aceto e origano, le polpettine di verdure e la Matsata un piatto tipico di Folegandros, tagliatelle fatte in casa condite con un ragu’ di coniglio in umido.

G 24 ago 2017 FOLEGANDROS- Prassa 30 nM Kimolos - Κίμωλος è un'isola arida e inospitale di origine vulcanica, che era conosciuta nell'antichità per la sua terra Kimolia (cimolith), il gesso, utilizzata sia come detergente e nei bagni medici. Il capoluogo sull'isola, Kimolos, si trova vicino al porto protetto di Psathi, intorno ai resti del tardo insediamento medievale di Kastro. Sul punto più alto dell'isola c’è il castello medievale in rovina di Palaiokastro. Nella zona di Prassa, nella parte nord dell’isola dove si estrae il gesso, ci sono sorgenti terapeutiche con acque sulfuree.

V 25 ago 2017 KIMOLOS Prassa Merita una sosta anche per i suoi bei percorsi pedonali (vedi sito kimolos.gr).

S 26 ago 2017 KIMOLOS Prassa- KAMARES 12 nM L'isola di Sifnos - Σίφνος hail porto principale aKamares, che è ben riparato, e dove si possono noleggiare biciclette o scooter per raggiungere Apollonia, la capitale dell'isola, costruita ad anfiteatro su tre colline.Ha un bel porticciolo pubblico, ben ridossato, con acqua, elettricità, bagni, docce (PA tel. 22840 31617; VHF ch 12), a PlatíYialós, con un paesino costituito essenzialmente da una sola strada. L’ormeggio a Vathí è un po’ scomodo per la risacca continua.Il borgo medievale di Kastro (ormeggio solo in condizioni meteo marine molto favorevoli, raggiungibile anche con mezzi pubblici) - con resti di mura antiche - ma anche le baie di Faros, Vathi e PlatisGialos vale assolutamente la pena di esplorarle: acqua turchese trasparente, in combinazione con buone taverne.

Già ben popolata nel periodo della cultura cicladica (millenni 3 ° e 2 ° aC), l'isola divenne così ricca in epoca classica per i prodotti delle sue miniere d'argento e di pietra Sifniaca con cui venne realizzato il tesoro nel santuario di Apollo a Delfi. Quando l'inondazione delle miniere ha reso impossibile lavorare l'argento dell'isola declinato in insignificanza. L’ingresso alle miniere d'argento può essere visto vicino al mare a AyiosSostis e AyiosMinas. Siti archeologici Micenei Acropoli di Aghios Andreas (metà costa occidentale), Rocca di Sifnos appena ad est di Apollonia vicino Kastro.

Sifnos vive una seconda esistenza, fatta di glamour, locali, accoglienza e lusso. Proprio questo accostamento così violento fra nuovo e antico, fra moderno e passato, è uno dei motivi di interesse per visitare Sifnos, oltre alle bellezze naturali che da sempre contraddistinguono un’isola fatta di baie meravigliose e acque cristalline. Senza dubbio una delle mete più chic dell’arcipelago.

Molto bella anche Kastro. Lì vicino c’è la chiesa dei 7 martiri sulla spiaggia di Seralia. L’ancoraggio è completamente aperto a Nord, quindi da valutare beNe le condizioni del tempo.

D 27 ago 2017 SIFNOS prendere i motorini a noleggio per andare a visitare Apollonia.

L 28 ago 2017 SIFNOS KAMARES- VAGIA 15 nM

M 29 ago 2017 SERIFOS L'isola di Serifos - Seriphos - Σέριφος, a nord-ovest di Sifnos, è un'isola spoglia e rocciosa, le sue colline sono tagliate da gole; Il suo punto più alto è il Monte Tourlos con 483 m. Un’isola tranquilla, caratterizzata un tempo dalle miniere di ferro, ormai non più attive. L’interno è ricco di paesini, con case sul modello tipico delle Cicladi. Ha un piccolissimo porticciolo molto carino e ridossato, Livádhi, con acqua ed elettricità (PA tel. 22810 51470, VHF ch 12), nell’omonimo golfo e da alcuni ancoraggi in baie tra loro attigue (Maliádiko, Koutalá, Gánema e Vagiá), che nel complesso offrono un buon ridosso, contornate da colline rocciose punteggiate da grotte e cave delle vecchie miniere (visitabili) e poche taverne.

Ricche di fascino anche le soste a Psarometokhiou a nord ovest, aperta al Meltemi, con una bella spiaggia, un paio di chiesette cospicue e una sola taverna, o nelle piccole baie di Avesalós e Karavá a nord ovest, praticamente disabitate e aperte ai venti da W a N. Chora, che sovrasta il porto riparato di Livadi, rende questo uno degli approcci più belli delle Cicladi settentrionali. La maggior parte degli ancoraggi del sud sono ora utilizzati da allevamenti ittici e sono sporchi. Inoltre, a parte Livadi e Monastero dei Taxiarchs del nord, non c'è molto da vedere.

Originariamente fondata dai Greci Ionici, l'isola ha condiviso le sorti delle altre Cicladi. Nella mitologia greca era l'isola dove Danae e il giovane Perseo sono stati portati a riva.

M 30 ago 2017 SERIFOS VAGIA - KITHNOS MERICHAS 20nM

se si trova posto in porto si può andare a visitare la Chora.

G 31 ago 2017 KITHNOS MERICHAS Visita all'isola col motorino o col bus.

V 1 set 2017 KITHNOS MERICHAS-KOLONA BEACH 2 nM Oziare nella bella baia dove ci sono anche le acque calde.

S 2 set 2017 KOLONA BEACH-KEA PISSES 13 nM

Kea conosciuta anche con il nome di Tzia, secondo la mitologia l'isola era abitata dalle ninfe dell'acqua e per questo chiamata Ydroussa, appunto isola dell'acqua. Gli dei, gelosi della sua bellezza, mandarono così un leone a devastare l'isola costringendo le ninfe alla fuga. La grande siccità che ne derivò costrinse Aristaios, figlio di Apollo e governatore dell'isola, a invocare l'aiuto di Zeus costruendo un tempio a lui dedicato. Il suo intervento richiamò il Meltemi, il fresco vento del nord che portò la pioggia e ridonò all'isola la sua bellezza originaria.

Pisses è una rada sulla costa sud occidentale di Kea, posta a poca distanza a N di Ormos Kavia. Col meltemi entra un po' di onda che rende disagevole l'ancoraggio. Aperta a S e a W. Eventualmente ancorare su 6-8 metri su fondo di sabbia. Qualche trattoria. La rada immediatamente a N di Ormos Pisa ha fondali molto profondi.

In alternativa anche la rada di Kavia è ottima.

D 3 set 2017 KEA PISSES Pisses era l'antica Poiessa e le rovine della città antica si trovano in cima alla montagna che è al confine meridionale della vallata. Sull'acropoli c'è il tempio di Apollo e la chiesa Panagia Sotira in cui si trovano molti frammenti di sculture antiche di marmo nelle sue mura. Ci si può arrivare a piedi. Quando il meltemi soffia il mare può alzarsi ma se è calmo è il posto perfetto dove fare snorkelling al tramonto. Si può mangiare alla taverna Akroyiali, di proprietà di Panayota, un'ottima cuoca che viveva in New Jersey. E' collegata al porto col bus.

L 4 set 2017 KEA PISSES-LAVRIO 25 nM Lavrio è stato un porto molto importante per le miniere d’argento. Si tratta, in ogni caso, un porto ben attrezzato con un paio di bar, caffè. Un supermercato si trova proprio accanto al porto turistico, aperto tutti i giorni (compresa la Domenica) 8:30-20:30. Il porto di Lavrio si trova a 40 km da aeroporto di Atene (o circa 1 ora di macchina) e con Uber si spende al max 25 euro (sono 35 km). C’è anche il bus per l’aeroporto (KTEL).

Un po’ più a sud c’è la Olimpic Marina ( 0292 27701 – 5 Mail: [email protected]) che ha un grande cantiere molto attrezzato.

M 5 set 2017 LAVRIO Ammiraglia e i ragazzi partono con volo delle 9.50.

Il rientro del comandante con i suoi prodi mozzi va da 51 a 65 da percorrere in un mese circa ed è lunga circa 450 nM.