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Informazioni editoriali In c o n t r i An n i v e r s a r i Cinema e anarch i a Joseph Labadie Viva Bres c i ! dagli indiani ai sindacati Storia per immagini Testimonianze orali Bi o g r a f i e Storia di un incontro Una colonia anarchica Heinrich Friedetzky Itinerario goriano in Tos c a n a all’Olivetti di Ivrea una storia come tante 4 Cose nostre • Antonio Scalorbi e il movimento • Seminari 2001 bolognese nell’immediato dopoguerra • Quota associativa di L. Zucchini Scalorbi • Fondo Luce Fabbri • Una colonia anarchica all’Olivetti • Donazione Isca di Ivrea • Sezione tesi di L. Zucchini Scalorbi • Ricerche in corso BI O G R A F I E • Riunione FICEDL • Heinrich Friedetzky, una storia • Errata corrige come tante • Da Bakunin a Baj di H. Müller-Sewing • Paula Winkler Buber • Ricordo di Nicolas Wal t e r di C. War d 16 Tesi e Ricerch e BI O G R A F I E • Le Brigate Bruzzi-Malatesta nella • Biblioteca Social Reconstruir Resistenza lombarda • L’anarchismo francofono sul web di D. Tad d e i • Anarchismo e società aperta: Errico 25 Ap p u n t a m e n t i Malatesta tra epistemologia e politica Grenoble, marzo 2001 di A. Della Bella • Il cinema anarchico durante la guer- 44 In c o n t r i ra civile spagnola Joseph Labadie, dagli indiani ai sin- di T. Gariboldi da c a t i a cura di J. Herra d a 22 Informazioni editoriali Cinema e anarchia 46 Storia perim m a g i n i di T. Ferrer o Regis ART E , GR A F I C A , MO N U M E N T I Itinerario goriano in Tos c a n a 25 Memoria storica a cura di F. Berti AN N I V E RT S A R I • Viva Bresci! 51 Varie ed eventuali • Santo Stefano: un incontro inatteso CU R I O S I T À di L. Vero n e l l i • Letti e approvati TE S T I M O N I A N Z E OR A L I [• Furgo n i ] • Aproposito di una traduzione EF F E R AT E Z Z E di V. Galassi • Senza commento • Blob anarchia

Hanno collaborato a questo numero, oltre agli autori delle varie schede informative, Ornella Buti, Rossella Di Leo, Lorenzo Pezzica, Dino Taddei per la redazione testi e François Innocenti per la redazione grafica. In copertina: Bruno Fattori (Ancona 14.8.1882- 7.1.1975), qui in una foto dell’ottobre 1920, presidente della Cooperativa “Unione libera” dei facchini del porto di Ancona (si veda pag. 10) Quarta di copertina: Foto di gruppo di anarchici giuliani (anni Quaranta-Cinquanta). Da sinistra a destra, in piedi: Libero Vigna, un militante spagnolo ignoto, Luciano Della Schiava; seduti: Primo Vigna, Anna Reiner, Umberto Tommasini “L’immagine di copertina di questo bollettino – tutto dedicato alla tematica del convegno internazionale di studi anarchici ed ebrei, storia di un incontro – è di Gustav Landauer, ovvero di un personaggio ben noto dell’anarchismo internazionale. Una scelta dunque inconsueta per la copertina dei nostri bollettini che di norma ospita volti poco o nient’affatto noti. Si tratta in effetti di un omag- gio a questa figura di intellettuale e militante anarchico (la cui opera in Italia è peraltro pochissimo tradotta), di un riconoscimento dovu- to per la centralità delle sue riflessioni nella particolare tematica qui affrontata. Ma di lui poi in realtà non si parlerà in questo bollettino speciale, come non si parlerà di altri personaggi altrettanto significa- tivi come Erich Mühsam o . Infatti, com’è nello stile e nei proponimenti del nostro bollettino, ci occuperemo di ‘storia minore’, cioè di storie, di personaggi ed even- ti ‘minori’o di aspetti ‘minori’di personaggi o eventi di rilievo o, ancora, di brevi sintesi, di piccole letture di grandi fatti e persone. Cercheremo, anche questa volta, non tanto di riempire (opera imma- ne ed enciclopedica) tutto il tessuto che c’è stato e c’è nella vita del 1146 movimento anarchico e dei movimenti libertari all’interno delle ‘lar- ghe maglie’(per lo più note o conoscibili altrove), quanto di dare un’idea di quella fitta trama di ‘piccole cose’poco note o pressoché ignote. E di suggerire ulteriori ricerche e letture, con materiale di supporto scarso e modesto ma rigoroso per quanto ci riesce. Non parleremo nemmeno di quella ‘seconda generazione’di anar- chici d’origine ebraica che ha così profondamente influenzato l’a- narchismo contemporaneo. Ci riferiamo a nomi come quelli notissi- mi di Noam Chomsky, Murray Bookchin, Paul Goodman, Julian Beck, Judith Malina o meno noti al di fuori del movimento anarchi- co come quelli di Paul Avrich o Sam Dolgoff, personaggi influenti la cui ascendenza ebraica è invece poco nota. Eppure sono tutti esemplari di una tipologia peculiare d’anarchico ebreo: in maggio- ranza figli di emigranti yiddish negli USA, spesso con scarse o nulle frequentazioni con l’originario ambiente yiddish, ma culturalmente americanizzati e divenuti intellettuali di fama internazionale. Una riflessione su questa generazione e sulla sua influenza andrà prima o poi affrontata per capire i percorsi intrapresi dall’anarchismo inter- nazionale. Al momento ci basta ricordarla per dire che la storia del- l’incontro tra anarchismo ed ebraismo non è solo un evento del pas- sato, ma è una storia che continua”. di molti anni (in alcuni casi Seminari di decenni) raccontare per filo e per segno tutto ciò che 2001 è accaduto, dovendo inevi- tabilmente coinvolgere per- Il Centro Studi Libertari / sone e svelare situazioni che Archivio G. Pinelli, in col- non sempre possono essere laborazione con la Bibliote- date completamente alla ca Franco Serantini di Pisa, luce del sole. sta organizzando due semi- Naturalmente queste consi- nari di metodologia storio- derazioni non implicano grafica. Il primo, che si af fatto l’idea che tali zone terrà il pomeriggio di sabato la propria partecipazione. I d’ombra costituiscano la 27 gennaio 2001 e la matti- seminari si terranno a Mila- parte più interessante della na di domenica 28, avrà no, presso l’associazione storia dell’anarchismo; la come tema L’uso delle fonti TÀI (via Tadino 60, fermata parte più interessante e più di polizia (si veda di seguito Lima della metropolitana / importante della storia del- la presentazione) e sarà LI N E A 1) . l’anarchismo è quella che coordinato da Nico Berti e già conosciamo e, come introdotto da comunicazioni Sulle fonti di polizia insegnava Pier Carlo Masi- di Mimmo Franzinelli, per la storia dell’anarchismo ni, a ben guardare non c’è Maurizio Antonioli e Al d o di Nico Berti niente di più inedito dell’e- Gi a n n u l i . di t o . Il secondo, che si terrà il Il movimento anarchico è Detto questo, vanno comun- pomeriggio di sabato 21 stato fin dal suo inizio un que considerate degne di aprile 2001 e la mattina di movimento anti-legalitario, studio tali zone d’ombra ed domenica 22, avrà come sovversivo, rivoluzionario: è ovvio, a questo punto, che tema L’uso delle fonti orali senza dubbio, in generale, il le uniche fonti utili per fare (si veda di seguito la pre- più anti-legalitario, il più luce su esse siano date dagli sentazione) e sarà coordina- sovversivo e il più rivolu- archivi di polizia, della pre- to da Claudio Venza e intro- zionario. Data questa ine- fettura e della magistratura: dotto da comunicazioni di quivocabile natura molte cioè, per dirla in due parole, Piero Brunello, Cesare Ber- azioni e, ancor più, molti dalla controparte. Le fonti mani e Sandro Portelli. intenti d’azione, che non archivistiche della contro- I seminari sono stati pensati hanno avuto un seguito con- parte, tuttavia, presentano in particolare per chi si creto e visibile, sono rimasi due aspetti: uno descrittivo e occupa di storia dell’anar- ignoti ai contemporanei e ai burocratico, l’altro ermeneu- chismo e dei movimenti posteri. Gli stessi anarchici, tico e storiografico. libertari. Essendo il numero poi, quasi mai hanno rico- In generale, allo storico del- massimo di partecipanti a struito le varie vicende che l’anarchismo non può che un incontro di tipo semina- li hanno visti protagonisti. interessare il primo aspetto. riale ovviamente ridotto, è Un po’per l’intrinseca e Questo infatti (se gli infor- necessario iscriversi comu- salutare modestia che li con- matori erano dei veri profes- nicando (per telefono, traddistingue, un po’pe r c h é sionisti) si limita a registra- posta, fax o email) è difficile, anche a distanza re, quasi sempre in senso

Cose nostre 4 notarile, l’azione degli anar- testo. E ciò perché tutte le scrivere una storia del movi- chici nel tempo e nello spa- azioni e tutti gli intenti ven- mento anarchico, ma pre- zio. Possiamo perciò sapere gono posti sul medesimo senta altresì dei problemi di dove e quando Malatesta o pi a n o . non immediata risoluzione. Bo r ghi, Fabbri o Galleani, Un discorso a parte merita Gli aspetti positivi delle fonti Berneri o Meschi, sono stati, la possibile individuazione orali, in questo contesto, si chi hanno visto e incontrato, dei confidenti o infiltrati possono individuare in: quali azioni hanno portato a perché questi possono avere termine e in quale contesto un «accesso» al mondo • valorizzazione di protago- sociale e geografico tutto anarchico che certamente nisti di un movimento che, ciò è avvenuto. Sempre può risultare privilegiato. dal punto di vista strutturale, tenendo presente, comun- Ma tali personaggi (tranne rifiuta il potere e le accade- que, che queste stesse fonti qualche caso) non sono mai mie e che perciò esclude, non sempre sono attendibili stati in grado di avvicinarsi quasi completamente, di perché la pura registrazione veramente al cuore dell’a- conquistare istituzioni e dei fatti (anche se opera di zione anarchica. fondi per scrivere con mezzi professionisti) dice comun- C’è infine da considerare, sostanziosi la storia, propria, que poco rispetto all’effe t t i - almeno per quanto riguarda del movimento operaio, va trama di azione e d’inten- l’Italia, la differenza tra la della società; ti che animava veramente i polizia e la magistratura • possibilità di «dare la paro- pr o t a g o n i s t i . vigenti durante l’età liberale la» a individui che, pur Di scarsa, per non dire e la polizia e la magistratura all’interno di un’orga n i z z a - nulla, utilità è invece il del posteriore periodo fasci- zione, hanno dato sempre secondo aspetto. I rapporti e sta. La differenza consiste un grande rilievo alla pro- le varie relazioni sugli inten- nel fatto che durante la ditta- pria soggettività, al proprio ti d’azione degli anarchici tura tutto diventa illegale ed modo di intendere le idee stilati dai poliziotti, anche è perciò facile cadere nella comuni, al proprio modo di quando questi sono dei veri trappola di «caricare» d’ec- analizzare e di intervenire professionisti, rimangono cessiva importanza alcuni nei contesti politici e sociali; inevitabilmente «fuori» avvenimenti che invece non • occasione per indagare, al dalla vera natura delle cose. hanno tale rilevanza. di là dei fatti singoli, lo Tali documenti, che preten- In conclusione, per lo stori- spessore di scelte militanti dono di interpretare l’anar- co dell’anarchismo le fonti che si sono iscritte nell’am- chismo non solo sono di polizia sono indispensa- bito della pura «gratuità», «grossolani», ma anche bili per ricostruire la cornice nella quale gli sforzi per la viziati da un ovvio pregiudi- dei fatti. Quasi mai per realizzazione dei propri zio a favore dell’ordine interpretare il quadro esi- ideali erano compensati da costituito, che spinge inevi- stente entro tale cornice. elementi interni alla psicolo- tabilmente l’occhio del poli- gia e al senso etico indivi- ziotto a «demonizzare» ogni Sulle fonti orali du a l e ; mossa dell’avversario, ren- per la storia dell’anarchismo • riscoperta di eventi e dendo insignificante anche di Claudio Venza situazioni, ignorati o defor- la possibile rilevanza (maga- mati dalla storiografia uffi - ri giusta) che potrebbe esi- L’uso delle fonti orali sem- ciale e dalle cronache del stere in un determinato con- bra molto appropriato per tempo, attraverso passaggi e

5 Cose nostre problemi vissuti da compa- non raramente contradditto- Ugo Fedeli, Errico Malate- gni che, spesso per motivi rie, di fatti, situazioni o per- sta, Bibliografia, Edizioni di prudenza, avevano sonaggi rievocati; CRIA, , 1951. A ch i rimosso del tutto, o quasi, • accettazione acritica e pas- invece versa un contributo dalla loro memoria. siva del discorso sollecitato, straordinario verrà inviata sottovalutando le deforma- una copia a scelta – sempre Gli aspetti problematici (o zioni nel racconto orale da segnalare – delle 3 cas- almeno alcuni) potrebbero operate da vari fattori: pas- sette video prodotte dal cen- essere definiti come: saggio del tempo, letture e tro studi: Gli anarchici nella confronti dialettici, situazio- Resistenza (VHS, colore, • intervento troppo «pesan- ne e impegni politici del 42’), Spagna 1936, l’utopia te» o troppo «leggero» del- momento presente; risenti- si fa storia (VHS, b/n, 59) e l’intervistatore/trice che, nel menti o simpatie personali. Nestor Machno, la rivolu- raccogliere la testimonian- zione anarchica in Ucraina za, pone troppa enfasi sul- (VHS, colore, 45’). l’importanza dell’operazio- ne dando un carattere di As s o c i a z i o n e eccessiva ufficialità all’ope- razione e riducendo la annua 2001 Donazione spontaneità della narrazio- ne. O, in modo speculare Come sempre con l’inizio Isca (anche se meno frequente), del nuovo anno sollecitiamo dimostrando scarsa atten- quanti sono interessati a Molte volte avevamo parla- zione al discorso raccolto e dare il proprio contributo to su questo Bollettino di perdendo la possibilità di per le attività del centro Valerio Isca, un anarchico evidenziare nodi tematici studi/archivio a inviare la italo-americano molto atti- im p o r t a n t i ; propria associazione annua, vo per tutta la sua lunga • inadeguata consapevolez- le cui quote restano invaria- vita, cui eravamo affe z i o n a - za delle particolarità delle te: quota ordinaria 30.000 ti e che tante volte ci aveva fonti orali che si producono lire, quota sostenitrice aiutato nel nostro lavoro di solo su sollecitazione dal- 60.000 lire e quota straordi- ricerca storica ed editoriale. l’esterno e che, quindi, pur naria 100.000 lire. Atutti i Valerio è morto a New Yor k derivanti da una spinta soci verrà inviato il Bolletti- nel giugno 1996, ma solo emotiva del ricercatore/trice no semestrale dell’Archivio ora, inaspettatamente e gra- devono tener conto della Pinelli. Inoltre, a chi versa molteplice e pluridecennale un contributo sostenitore esperienza accumulata in verrà inviata in omaggio, merito dai ricercatori del fino a esaurimento, una se t t o r e ; copia a scelta – che va indi- • consapevolezza dell’esi- cata sul bollettino postale di stenza di varie «verità», di versamento – dei seguenti una pluralità di punti di volumi: Jean Guillaume, osservazione dei testimoni e Michele Bakounine, note dei protagonisti che posso- biografiche, Collana Liber- no ricordare parti diverse, e taria, Torino 1964 oppure

Cose nostre 6 zie all’interessamento di gl i o ’( 1 9 0 0 - 1 9 2 2 ) , Firenze, 19 1 9 - 1 9 2 0 , Milano, A. A . Paul Avrich, il centro A.A. 1985-86. Biagini Furio 1974-75. Gabellini Lucio, studi/archivio riceve un suo (T esi di perfezionamento), Socialismo, anarchismo e lascito di 15.000.000 milio- L’a n a r chia nel ghetto: società aperta: il caso di ni che si era perso nelle pie- appunti per una storia del Francesco Saverio Merlino, ghe della burocrazia ameri- movimento anarchico di lin - Milano, A.A. 1999-00. Gari- cana. Gli eravamo già grati gua yiddish negli Stati Uniti, boldi Alessandra, Ci n e m a per quanto aveva fatto da Firenze, A.A. 1986-87. spagnolo durante la guerra vivo, ma con questo dono Bogani Gianluigi, Il movi - civile: la produzione anar - inatteso Valerio ci sorpren- mento anarchico italiano chica di Barce l l o n a , , de anche dopo la sua morte. dalla caduta del fascismo A.A. 1999-00. Giorgi Moni- E lo ricordiamo con affe t t o agli anni Cinquanta, Mila- ca, La nonviolenza tra rel i - e gratitudine ancora mag- no, A.A. 1981-82. Caspani gione, educazione e società, gi o r i . Ma n u e l a , ’L ’Adunata dei Firenze, A.A. 1972-73. Re f r a t t a r i ’ e la rivoluzione Grossman Hadassa (Tesi di sp a g n o l a , Milano, A. A . dottorato), La femme du sec - 1996-97. Creagh Ronald teur ouvrier au Brésil, 1889- Sezione Tesi (T esi di dottorato), L’a n a r - 19 2 2 , Nanterre, 1992. Landi chisme aux Etats-Unis, Giampiero, Tra anarch i s m o È stata recentemente istituita Paris, 1977. De Ag o s t i n i e sindacalismo rivoluziona - una sezione particolare dove Mauro, Il movimento anar - rio: Armando Borghi nel - sono state raccolte le tesi di chico milanese nella res i - l’USI. (1912-1915), Bolo- laurea e di dottorato donate stenza e nell’immediato gna, A.A. 1978-79. Lobasso al nostro centro da studenti e do p o g u e rr a , Milano, A. A . Adele, Il movimento anar - studiosi. Diamo di seguito 1979-80. Della Bella chico in Cina agli inizi del un elenco dei lavori consul- Andrea, An a r chismo e XX secolo: Il tema dell’e - ta b i l i : società aperta: Erri c o mancipazione femminile nel Malatesta tra epistemologia Tianyi Bao, Napoli, 1986- Apis Sandro, L’e c o l o g i a e politica (1919-1920), 88. Mantovani Alice, Err i c o sociale di Murray Bookchin, Milano, A.A. 1999-00. Di Malatesta e la crisi di fine Ma c e r a t a , A.A. 1988-89. Leo Rossella, La stampa secolo. Dal processo di Apostolo Marco, ’P e n s i e r o an a r chica a Milano dal Ancona al reg i c i d i o , Milano, e Vol o n t à ’n e l l ’ i t i n e r a r i o 1943 al 1962, Milano, A. A . A.A. 1987-88. Mapelli politico di Errico Malatesta, 1976-77. Draghi Cristiano, Mario, Giuseppe Ciancabil - Milano, A.A. 1992-93. Bar- Francisco Ferrer Guardi a : la, propagandista anarch i c o buio Silvia, Il fascismo nel una alternativa dimenticata, negli Stati Uniti, 1899/1904, giudizio di , Firenze, A.A. 1978-79. Milano, A.A. 1998-99. Milano, A.A. 1990-91. Feroldi Pierluigi Ra p p o rt i Marenghi Giorgio, La tema - Beranti Giuseppe, Org a n i z - tra marxismo e anarch i s m o tica dei ’nuovi padron i ’ zazione e gruppi anarchici a fino all’epoca della I Inter - nello sviluppo storico del Milano negli anni 1889- na z i o n a l e , Milano, s.d. Finzi pe n s i e r o anarch i c o , Padova, 18 9 4 , Milano, A.A. 1985- Paolo, La ripresa del movi - A.A. 1980-81. Martello 86. Biagini Furio, Un gior - mento anarchico e l’azione Ludovico, Br uno Rizzi e la nale anarchico ginevrino in di Errico Malatesta nel teoria del collettivismo lingua italiana: ’Il Risve - primo dopoguerra italiano bu ro c r a t i c o , Napoli, A. A .

7 Cose nostre 1977-78. Minervino Stefa- detto: il 42% sono ricercato- nia, L’individualismo tra Ricerche ri occasionali della materia cultura e anarchia: il caso che consultano il materiale Benjamin R. Tuc k e r , Mila- in corso per una ricerca mirata, tal- no, A.A. 1992-93. Padovan volta per interesse personale Dario, La sociologia urbana Nel numero 14 del nostro (ad esempio pensionati), tal- di Murray Bookchin tra Bollettino davamo alcune volta per interesse professio- comunità ed utopia, Padova, notizie sulle ricerche effe t - nale non continuativo (ad A.A. 1989-90. Pezzica tuate presso la nostra Biblio- esempio scrittori, giornalisti Lorenzo, L’itinerario politi - teca/Archivio nel trimestre o attori che vogliono co di Luigi Fabbri e la ottobre/dicembre 1999. A approfondire un contesto o riflessione sulla rivoluzione distanza di un anno possia- un personaggio); il 37% rus s a , Milano, A.A. 1992- mo aggiornare l’informazio- sono studenti universitari 93. Romeo Donatella, Il ne azzardando anche alcune che preparano la tesi di lau- movimento anarchico a considerazioni sulla tipolo- rea o di dottorato, il 21% Milano nell’età giolittiana, gia degli utenti e sulla qua- sono docenti e storici di pro- Milano, A.A. 1991-92. Sabi- lità delle ricerche effe t t u a t e fessione. no Carlos (Tesi di dottorato), nel 2000. L’intendimento di Per quanto riguarda la fre- La tecnocracia como clase, questa messa a punto perio- quenza si possono isolare Ca r a c a s , 1981. Simoni dica delle ricerche in corso è due tipologie: i ricercatori Roberto, Rivolta e rivoluzio - capire come viene utilizzata occasionali e gli storici di ne in Michail Bakunin, la Biblioteca/Archivio e da professione portano avanti le Padova, A.A. 1976-77. chi, e questo non per mania loro ricerche in un lasso di Spica Pietro, Spagna 1936- di quantificazione ma per- tempo molto ristretto (due o 1937: nascita e soffocamen - ché è utile sapere se questo tre consultazioni al massi- to di una rivoluzione, Mila- giacimento di cultura anar- mo); al contrario gli studenti no, A.A. 1976-77. Tad d e i chica viene effe t t i v a m e n t e frequentano la Dino, Le brigate Bruz z i - sfruttato oppure si avvia a Biblioteca/Archivio per lun- Malatesta nella res i s t e n z a trasformarsi in un polveroso ghi mesi a causa della pecu- lo m b a r da. Un’esperienza di de p o s i t o . liarità di costruire una tesi or ganizzazione liberta r i a , Vogliamo immediatamente st o r i c a . Parma, A.A. 1998-99. Tou - tranquillizzarvi al proposito Quanto agli argo m e n t i , ron Alain, Les anarch i s t e s sottoponendovi alcuni dati: segnaliamo di seguito le italiens a Marseille et dans nel corso del 2000 le presen- ricerche principali del perio- les Bouches-du-Rhone ze di studenti e studiosi sono do considerato: 18 8 0 - 1 9 1 4 , Centre d’Aix, aumentate del 50% rispetto Paolo Schicchi; l’attentato a A.A. 1976-77. Vis i g a l l i all’anno precedente, causan- Mussolini di Anteo Zambo - Valerio, Gli anarchici italia - do tra l’altro non pochi pro- ni; Ricardo Flores Magón; ni nella guerra civile spa - blemi di gestione che ci Co m u n a r do Braccialargh e ; gn o l a 1936-1937, Milano, hanno portato alla decisione Carlo Tresca; l’anarch i s m o A.A. 1998-99. di richiedere la prenotazione in Emilia Romagna; Emma per evitare sovraffo l l a m e n t i Goldman; Francesco Save - e per garantire la massima rio Merlino; lettura episte - disponibilità da parte nostra. mologica di Bakunin; nuovo Chi sono i fruitori? è presto cinema italiano; Benjamin

Cose nostre 8 Tucker; storia del movimen - to anarchico piombinese; Errata Fattori Br un o Carlo Molaschi; Lev Tol s t o j nel pensiero anarchico con - Corrige Su di lui una breve nota di temporaneo; Asturie 1934; Gianfranco Careri: “Entrato an a r chismo ed ebraismo; la Alcune segnalazioni a nel movimento nel 1898, scuola di Clivio, Camillo correzione o integrazione Fattori fu perseguitato sia dal Berneri; Kropotkin: scienza di quanto scritto nei pre- governo regio che dal fasci- ed anarchia; storia del cedenti Bollettini. Clau- smo. Aderì agli Arditi del movimento anarchico italia - dio Venza ci informa che Popolo e già nel 1922 emi- no: pubblicazioni 1990- la didascalia relativa alla grò clandestinamente in 2000; le donne italo-ameri - foto pubblicata a pag. 34 Francia, tornando solo nel cane e il loro ruolo nei del Bollettino n. 14 per 1943 in Italia dove, dopo un movimenti sociali: le donne illustrare il brano Infiltra- periodo di detenzione, parte- an a r chiche; scritti di Luce ti, spie, provocatori nel cipò alla Resistenza. Nel Fabbri; Paolo Schicchi pub - movimento anarchico, va dopoguerra fece parte del bl i c i s t a . così corretta e completa- Gruppo Malatesta di via ta: da sinistra a destra, Cialdini ad Ancona, uno dei Umberto To m m a s i n i , numerosi gruppi anarchici Giovanni Fontana, A l f r e- che in quegli anni animava- Riunione do Cimadori [appunto no la vita cittadina. Continuò l’informatore] e Giobbe la militanza nella Casa Mala- della FICEDL Giopp. Inesatta anche la testa e nel gruppo di anarchi- didascalia a pag. 46 del ci che nel 1965 aderirono ai Lo scorso 8 e 9 aprile, a Bollettino n. 13 pubblica- Gruppi di Iniziativa An a r c h i - Valencia, si è tenuta pres- ta per illustrare il brano ca (GIA). Personalmente lo so i locali della Funda- su Diego Abad de Santil- conosciuto nel 1970 nei ción Salvador Seguí la lán: nella foto insieme a locali della Casa Malatesta e riunione biennale della lui non c’è Lluis Com- tra i compagni attorno alla Federazione Internaziona- panys ma un altro perso- redazione de “L’I n t e r n a z i o - le dei Centri studi e naggio da noi non identi- nale”. Fattori è morto ad Archivi Libertari. Come f i c a t o . Ancona a 93 anni nel gen- di consueto la riunione è Da parte sua Mattia Gra- naio 1975 e fino all’ultimo servita a fare il punto nata ci precisa, a proposi- ha portato il suo contributo della situazione dei vari to del suo pezzo uscito agli ideali anarchici e all’atti- centri/archivi aderenti che sul Bollettino n. 14 e inti- vità del movimento”. hanno illustrato le attività tolato Ugo Fedeli, tra stu- e le ricerche in corso. In dio e militanza, che nel- particolare si è parlato di l’articolo è saltato il rife- cinema e anarchia, in col- rimento alla rivista «Sto- legamento anche con la ria in Lombardia» rassegna organizzata dalla (n.1/2000) dove è stata Fundación Salvador Seguí pubblicata una versione nei giorni immediatamen- più ampia e dettagliata di te successivi all’incontro. questo studio.

9 Cose nostre che ha fatto una decina di Luce Fabbri anni fa all’Archivio Pinelli. Oggi questa dona- (1908-2000) zione è catalogata e con- sultabile presso il nostro La notizia della morte di Archivio e ne diamo qui Luce Fabbri è stata un elenco dettagliato. Di ampiamente data da particolare rilevanza «La diverse testate che ne Revista blanca» spagnola, hanno ricostruito la vita e i numeri unici pubblicati il pensiero. Qui, al di là a Parigi dall'emigrazione di una brevissima nota anarchica e la collezione biografica, vogliamo completa del periodico ricordare Luce attraverso «Giustizia e libertà». A l’importante donazione in Luce un ultimo saluto con testate anarchiche italiane tutta la nostra gratitudine e non, soprattutto degli e il nostro affetto. anni Trenta e Quaranta,

TESTATA SOTTOTITOLO LUOGO ANNATA Le Libertaire Revue de synthese anarchiste Paris 1937

El amigo del pueblo Portavoz de los amigos de 1937 Durruti L’avvenire anarchico Periodico settimanale Pisa 1918 Avanti A cura del partito socialista Parigi 1925 italiano Bilan Bullettin theorique mensuel de Bruxelles 1935 la fraction de gauche du P.C . CNT-FAI Cultura proletaria Periodico de ideas, doctrina - - y combate UGTAIT non segnalato (Nueva York) 1937 Catalunya Org. reg. de la confeder. Barcelona nacional del treball 1937 CNT-AIT Boletin Del sindicato del industria n. s., (Barcelona?) 1938 de la edificacion madera y decoracion 1937 CNT Maritima Or gano del sindicato nacio- n. s., (Grao) nal del transporte maritimo Comunismo n. s., (Mexico) 1940 Claridad Portavoz de la UGT n. s., (Madrid) 1937 Cronaca sovversiva - Torino 1920 Circulaire n. s. 1940 The countercurrent Against all the n. s., () 1943 everywhere

Cose nostre 10 TESTATA SOTTOTITOLO LUOGO ANNATA La campana Riv. mensuel de estudios Buenos Aires 1948 sociales Der weckruf Ersheint alle vierzehm tage Geneve 1903 España nueva Organo del direct. gener. de Santiago 1937 instituciones espanolas repu- blicanas The Equitist Substitute the work unit for n. s. (Arizona) 1929 the result unit La educacion Revista americana La Plata 1946 Esfuerzo n.s. (Guadalupe) 1936 Estudios Rivista eclectica Valencia 1936 FIJL Fed. iberica juventud libertaria n.s. (Madrid) 1937 Luz y fuerza n.s. (Barcelona) 1937 La guerra sociale Sett. anarchico interventista Milano 1915 La grande reléve Des hommes per la science Paris 1936 Il grido del popolo Parigi 1936 Juventud obrera Organo de la juventud Barcellona ? 1937 comunista iberica (POUM) CNTAIT FAI Hombres Org. de los sindicatos unicos n.s. (Guadix) 1937 libres de Grenada y su provincia IV Internacional - n.s. (Mexico) 1937 I quaderni della libertà - S. Paolo 1932 Italia Bulletin d’informations Paris 1929 I novissimi annunci Parigi 1933 El luchador Periodico de satira, critica, Barcelona 1931 doctrina y combate Libero accordo Periodico comunista anarchico Roma 1922 Le libertaire Org. de la fed. communiste Parigi 1937 libertaire La libertà Giornale della concentrazione Parigi 1929 an t i f a s c i s t a Il libertario Giornale anarchico La Spezia 1914 Liberty USA 1881-06 Lotte sindacali (luttes Rassegna della conf. gen. Parigi 1934 syndicales) del lavoro d’Italia Il monito Settimanale anarchico Parigi 1925 Mas Alla Portavoz de la division Huesca 1937 "" Masses Socialisme et liberté Paris 1946 Nuevo Aragon Diario de la manana n.s. (Caspe-Aragon) 1937 Il nuovo avanti! Sett. del partito socialista (sez. Parigi 1934 de l l ’ intern. op. socialista) Politica socialista Riv. teorica del socialismo Parigi 1934 italiano

11 Cose nostre TESTATA SOTTOTITOLO LUOGO ANNATA Il mondo - n. s. (New York) 1942 Problemi della rivoluzione Problemes de la revolution Marseille 1931 italiana italienne Il picconiere - Marsiglia 1925 Il pensiero Sociologia, arte, letteratura n.s. (Roma) 1905 Ce qu’il faut dire n° speciale n.s. (Bruxelles) 1936 Quaderni italiani - n.s. (New York) 1942 La revista blanca Ciencia, sociologia y arte Barcellona 1929 La revolution proletarienne Revue syndicaliste revolu- Paris 1930 tionnaire Rassegna sindacale Rivista mensile dell’USI Milano 1924 Revue internationale du travail - Geneve 1933 Resaca Revista mensuel n.s. (Mexico) 1954 Studi sociali Rivista di libero esame Montevideo 1930 Spectaculo Rivista ilustrada n.s. (Barcelona) 1937 Sintesis - n.s. (Barcelona) 1937 Solidaridad obrera. AIT Org. de la CNT en Espana Mexico 1934 en el continente americano Tiempos nuevos - Barcelona 1937 Tierra y libertad Organo de la FAI Aragona 1933 Tierra y libertad FAI org. de la fed. de grupos n.s. (Barcelona) 1933 anarquistas de Catalunya Tierra y libertad - Mexico 1954 Vida nueva CNT-AIT n.s. (Tarrasa) 1937 La voz del CLUEA - n.s. (Valencia) 1937 L’avanguardia Repubblicana socialista Zurich 1934 Calendimaggio Esito a cura dell’USI sez. del- Milano 1924 l’ass. internaz. dei lavoratori Cuadernos internacionales - n.s. (Montevideo) 1951 Controcorrente Riv. di critica e di battaglia n.s. (Boston) 1945 La conquete du pain - Paris 1935 25 division - Barcelona 1938 El diluvio Diario republicano n.s. (Barcelona) 1934 La Diana Giornale anarchico Parigi 1926 Documentos del progreso - n.s. (Buenos Aires) 1919 L’Europe nouvelle Mov. riv. antifascista n.s; (Paris) 1936 Giustizia e libertà - Parigi 1931 Quaderni di giustizia e libertà Federation et democratie Parigi 1932 Gauche européenne sociale Paris 1953

Galicia-Libre CNT; FAI; AIT org. de la Madrid 1938 federacion de agrupaciones de gallegos libertarios La internacional sindical roja - Courbevoi (Parigi) 1930

Cose nostre 12 TESTATA SOTTOTITOLO LUOGO ANNATA L’iniziativa Quindicinale del partito n.s. (Parigi) 1932 repubblicano italiano Nacput Necerno anucanue Parigi 1953 La lotta umana Rassegna bimensile anarchica Parigi 1927 Libre-estudio - Valencia 1938 Lotta anarchica Portavoce del campeggio Genova 1955 internazionale anarchico Lavoro e libertà - Torino 1951 Libre expresion - n.s. (Buenos Aires) 1955 Lucha Quincenario independiente n.s. (Mexico) 1954 Lucha - n.s. (Montevideo) 1949 The liberal A rationalist and freethought n.s. (Philadelphia) 1952 journal Modern review - n.s. (New York) 1947 Mother Earth - New York 1906 Il martello - New York 1946 Nouveaux cahiers - Paris 1937 Noir & rouge - Paris 1965 Ne dio ne padrone - Pisa 1910 L’operaio italiano Quindicinale sindacale dei Parigi 1938 lavoratori italiani emigrati L’operaio - Reggio Calabria 1888 Plus loin - Gentilly sur Seine 1929 Il popolo d’Italia Quotidiano socialista Milano 1915 La protesta La protestation Paris 1933 I problemi del lavoro rivista mensile di studi e di Milano 1927 volgarizzazione Il proletario - Marsala 1891 Quatrieme internationale - n.s. (Paris) 1938 La rivendicazione periodico di battaglia e di Parigi 1924 propaganda anarchica Reconstruir Por el socialismo y la libertad n.s. (Buenos Aires) 1948 Ruta Organo de la federacion ibe- n.s. (Caracas) 1965 rica de juventudes libertarias La riscossa Organo del fascio socialista Jesi 1909 anarchico Il risveglio Del fascio socialista-anar- Ancona 1908 chico senigalliese Il ribelle Organo del fascio socialista Jesi 1909 anarchico Suport Editat pel socors roig de Barcelona 1938 Catalunya Le Semeur Contre tous les tyrans Caen 1927 El sindicalista - Barcelona 1934

13 Cose nostre TESTATA SOTTOTITOLO LUOGO ANNATA Sindicalismo Organo de la federacion sin- n.s. 1934 dicalista libertaria Paris SIA Organe de la solidarité Paris 1938 internationale antifasciste Socialisme et liberté - Barcelona 1948 La voz del soldato Organo della 24° divisiòn Barcelona 1938 Il volontario della libertà Organo della brigate 1938 internazionali The World An organ of the united Glasgow 1951 socialist movement Umanità nova Quindicinale anarchico Parigi 1932 Il risveglio Socialista-anarchico Ginevra 1911 L’associazione Periodico settimanale Londra 1800 (1900)

Figlia di Luigi Fabbri, Montevideo, dove negli della dittatura militare uno dei più noti anarchi- anni Quaranta diventa in Uruguay. Già ultraot- ci italiani (Fabriano docente di Storia delle tantenne, oltre a mante- 1877-Montevideo 1935), dottrine politiche nella nere alcuni corsi all’uni- e anarchica lei stessa, Facoltà di Scienze versità, parteciperà sem- nel 1928 è costretta a sociali della locale uni- pre attivamente alla rivi- lasciare clandestinamen- versità. Esponente di sta «Opción Libertaria» te l'Italia per sfuggire spicco dell’area liberta- e nel 1996 pubblicherà alla repressione fascista. ria, ha notevoli diff i- u n ’ a ffascinante biogra- Ripara con la famiglia coltà, sia in ambito fia del padre: Luigi Fab- in Uruguay e si stabili- lavorativo sia nella vita bri. Storia di un uomo sce definitivamente a privata, durante gli anni libero (BFS).

Cose nostre 14 Durante il convegno “Anarchici ed ebrei: storia di un Da Bakunin in c o n t r o” alcuni partecipanti sono andati a ren d e r e omaggio, presso il cimitero ebraico del Lido di Venezia, a a Baj Paula Win k l e r , compagna di vita e di lotta di Martin Buber. Per quanto non anarchica, ne pubblichiamo una Avevamo già pubblicato br eve nota biografica perché la sua vita si è spesso [Bollettino n. 8] la foto di in t r ecciata con quella di molti liberta r i . questo «smonumento» che Enrico Baj ha dedicato a Bakunin in occasione di una grande mostra tenutasi Paula Winkler Buber a Berlino nel 1996. Ora Baj ha donato al Centro a cura di Birgit Seemann studi libertari alcuni picco- li multipli di questo «smo- La scrittrice tedesca Paula Buber, nata Win k l e r , nasce il numento» (misure 70x18), 14 giugno 1877 in una famiglia cattolica e trascorre la sua che vengono messi in ven- infanzia e giovinezza a Monaco di Baviera. Nel 1899, dita al prezzo di 500.000 mentre studia Filosofia tedesca all’Università di Zurigo, lire l’uno al fine di finan- conosce il filosofo libertario di origini ebraiche Martin ziare le attività del centro Buber (1878-1965): vivranno insieme per sessant’anni. studi/archivio. Chi fosse Convertitasi all’ebraismo – una decisione che porta alla interessato può mettersi rottura definitiva con la sua famiglia – arriva a definirsi direttamente in contatto filosionista e insieme a Buber e in prima linea nella rina- con il centro studi nei cui scita culturale del giudaismo, scrivendo vari articoli sul locali i multipli sono in periodico sionista “Die Welt” e firmando alcuni saggi es p o s i z i o n e . insieme al marito come Die Geschichten des Rabbi Nach- man (1906) e Die Legende des Baalschem (1908). Dal 1912 pubblica vari racconti e romanzi sotto lo pseudoni- mo maschile di Georg Munk: Die unechten Kinder Adams (1912), Irregang (1916), Sankt Gertrauden Minne (1921), Die Gäste (1927), Am lebendigen Wasser (1952), Muckensturm (1953), Geister und Menschen (1961), Der Bischof und der wilde Mann (1961). Nel 1938 Paula e Martin Buber emigrano in Palestine e vivono a Gerusalemme. Durante un viaggio in Europa Paula si ammala a Venezia, dove muore l’11 agosto 1958. Viene seppellita nel cimitero ebraico del Lido.

A fi a n c o : da sinistra a destra Chaim Seeligmann, Bi r git Seemann, Si e g b e r t Wolf, Hans Mü l l e r -Sewing, Brigitte Lang

15 Cose nostre Le Brigate Bruzzi-Malatesta nella Resistenza lombarda. Un’esperienza di organizzazione libertaria

Tesi di laurea in Lettere moderne, Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Parma, anno accademico 1998-1999

di Dino Taddei

Il lavoro qui presentato si pone Se racchiudiamo il fascismo in come obiettivo la ricostruzione categorie quali patria (naziona- del contributo dato alla Resi- lista, aggressiva e militarista), stenza lombarda da parte delle stato (autoritario e burocratico) brigate anarchiche Bruzzi- e poteri forti (partito unico, Malatesta nel periodo 1943- capitale, chiesa e monarchia) 19 4 5 . ben si comprende come il fasci- La scelta di indirizzare la mia smo sia il distillato di quanto ricerca su un periodo storico più avverso all’anarchismo. abbondantemente studiato Questa incompatibilità radicale della nostra storia contempora- aiutò non poco, da un punto di nea nasce dall’esigenza di met- vista psicologico, gli anarchici tere in luce aspetti apparente- di fronte al colpo di stato del 25 mente marginali della Resi- luglio e al seguente sfascio stenza. Dico marginali perché dell’8 settembre: per questi di fronte alla poderosa produ- militanti non rappresentò un zione di studi e di memorialisti- momento traumatico, un crollo ca sul tema, solo negli ultimi delle illusioni, bensì una puntata anni si è iniziato a indagare a dell’eterna lotta contro lo stato e fondo la pluralità delle espe- contro il capitale. rienze politiche e di vita che Sotto questa prospettiva appare hanno costituito il senso del interessante la storia delle Bri- resistere a prescindere dai fatti gate Bruzzi-Malatesta essendo d’armi in sé: un doloroso cam- – insieme alle formazioni carra- mino di emancipazione cultura- rine, pistoiesi e genovesi – il le individuale e collettiva. contributo per quantità e qualità All’interno di questa Resistenza più consistente alla lotta parti- a più voci un capitolo a parte giana dato dagli anarchici italia- merita il movimento anarchico ni. D’altro canto, il movimento inteso come comunità di mili- anarchico lombardo non riu- tanti e come fenomeno politico. scirà mai a creare delle forma-

Tesi e ricerche 16 zioni omogenee da un punto di vista ideo- tronde lo stesso Molaschi divenne nel logico, e qui si focalizza l’interesse princi- dopoguerra sindaco socialista di un comu- pale della ricerca. Dietro un apparente ne alle porte di Milano), ma anche giovani monolitismo organizzativo e politico detta- combattenti nati nel ventennio, che attra- to dalla situazione contingente di lotta verseranno l’anarchismo nella Resistenza clandestina, si trovano infatti tutte le diffe - per poi confluire in altre esperienze politi- renziazioni storiche del movimento anar- che (tanto che di quella fiammata anarchi- chico italiano, con le sue aporie tra indivi- ca già dalla fine degli anni Quaranta dualisti, anarcocomunisti, collettivisti, rimarrà ben poco). socialisti libertari e anarcosindacalisti, così Una delle cause di questa precoce scom- come, su un piano di strategia politica, tra parsa penso di averla individuata nelle gradualisti, intransigenti e insurrezionalisti; istanze di rinnovamento (in alcuni casi e altrettanto vivo incompatibili con è il confronto in i postulati stessi termini di struttu- de l l ’ a n a r c h i s m o ) razione del movi- che i partigiani mento tra orga - milanesi portava- nizzatori e no all’interno del an t i o rg a n i z z a t o r i . movimento italia- è proprio in que- no. E che furono sta insanabile sb r i g a t i v a m e n t e pluralità che va liquidati al Con- ricercata tutta la gresso di Carrara debolezza ma del 1945, il quale, anche tutta la ric- se da un lato rin- chezza dell’anar- tuzzò pericolose chismo classico. E questo grande bagaglio derive istituzionali, dall’altro negò le gran- ideologico e di lotta si trova a fare i conti di potenzialità che l’esperienza lombarda con una situazione storica eccezionale per poteva esprimere nel nuovo contesto il nostro paese come sono stati quei venti re p u b b l i c a n o . terribili mesi. Certo, Milano 1945 non era Barcellona Le Bruzzi-Malatesta assumono quindi un 1936, eppure l’influenza libertaria aveva valore paradigmatico per comprendere la un peso di tutto rispetto: nel settembre del storia del movimento anarchico italiano: 1945, la Federazione Comunista Libertaria storia di un movimento politico in lotta tra milanese poteva contare su trecento parti- la sopravvivenza e i tentativi di rilancio giani, dodici sezioni cittadine con oltre basati sull’attualizzazione della proposta mille tesserati paganti, due sezioni operaie libertaria, ma soprattutto storia di militanti all’Alfa Romeo e alla Richard Ginori, il costretti a scelte radicali in mezzo al nau- settimanale “Il Comunista Libertario” (poi fragio di quegli anni: militanti di vecchia “Il Libertario”) e una clamorosa affe r m a - data, come gran parte delle figure di spicco zione alle prime elezioni provinciali della delle brigate milanesi, partiti da posizioni FIOM dove riuscirono a eleggere un rap- individualiste nell’Italia prefascista, raccol- presentante tra i dieci del comitato diretti- ti attorno a Carlo Molaschi e ritrovatisi vo . comunisti libertari nella Resistenza (d’al-

17 Tesi e ricerche Anarchismo e società aperta: Errico Malatesta tra epistemologia e politica (1919-1932)

Tesi di laurea in Lettere e Filosofia, Corso di laurea in Filosofia, Università degli Studi di Milano, anno accademico 1999-2000

di Andrea Della Bella

Il mio studio su Malatesta è dedicato “sistema” filosofico chiuso – ma non agli ultimi anni della sua vita –preci- dalla comprensione sistematica della samente dal 1919 al 1932 – ovvero al realtà – per aprirsi a una concezione periodo della sua maturità teorica e “aperta” dei problemi e delle loro pos- culturale, in cui il tentativo di “svec- sibili risoluzioni. chiare” l’“Ideale” produsse una serie Dallo studio dei suoi scritti emerg e di riflessioni sui temi portanti dell’im- quindi una visione dell’anarchia non maginario libertario, quali la “rivolu- cristallizzata in una teoria dogmatica e zione”, il “classismo”, la “società libe- questo suo atteggiamento critico emer- ra”, e così via. ge nelle polemiche che lo hanno visto Dopo le esperienze della “settimana protagonista in quegli anni, incentrate rossa” del 1914 e del “biennio rosso” su questioni come la realizzazione del- del 1919-1920, che segnarono la fine l’anarchia, il concetto di rivoluzione, della speranza in una crisi rivoluzio- la libertà di sperimentazione, la neces- naria, Malatesta tentò di elaborare un sità d’organizzazione, la scienza. Ta l i progetto politico-culturale in grado di a rgomenti diventano il pretesto per rinnovare l’impianto teorico dell’anar- proporre soluzioni inedite; l’anarchi- chismo, staccandolo dai presupposti smo di Malatesta finisce così con il scientisti e positivisti che l’avevano configurarsi come una filosofia politi- caratterizzato sino a quel momento Il ca pluralista e pragmatica in una cor- metodo malatestiano non punta infatti nice che prevede un ridisegnamento a enucleare le “verità” di sfondo, graduale dei rapporti di proprietà e di quanto piuttosto a identificare le potere: non vi è una sola direzione modalità che potrebbero permettere possibile che conduca all’anarchia, ma agli anarchici di conferire incisività molte soluzioni differenti, variabili a sociale e politica e pregnanza intellet- seconda dei temi e dei luoghi scriverà tuale alle loro pratiche e alla loro nel 1924: “Noi vogliamo lasciare libe- azione concreta. In altri termini, il ro campo all’esperimento di tutti i quadro della riflessione di Malatesta è modi di vita che si possono immagina- determinato da un sostanziale volonta- re e desiderare. Per noi è suff i c i e n t e rismo etico-politico, che rifugge dal che tutti abbiano piena libertà”.

Tesi e ricerc h e 18 Da qui la lettura gradualistica e dere atto del fatto che a un’azione soprattutto fallibilistica del tema della intenzionale non sempre conseguono rivoluzione, con la teorizzazione di esiti prevedibili. Proprio queste con- una “società libera” fondata sulla spe- statazioni conducono l’anarchico cam- rimentazione di ogni “modo di vita” pano al centro del suo “sistema”: dal immaginabile scelto liberamente dagli momento che in linea di principio i n d i v i d u i . ogni teoria può risultare inadeguata La visione malatestiana risulta, a mio alla luce dei controlli empirici, si parere, affine, per le meno dal punto deduce che la ricerca delle soluzioni di vista metodologico, all’approccio ai problemi sociali – o scientifici – che Karl Popper definì “ingegneria esige il più ampio contributo degli sociale”. Contrariamente all’“ingegne- individui e la più estesa libertà di ope- ria utopica” il metodo gradualista rare e sperimentare. Di conseguenza la punta a individuare una linea d’azione società anarchica – che Malatesta atta a risolvere i problemi più gravi e identifica, anche qui con un atto di u rgenti della società senza determinare fede, con la società libera – non sarà a priori alcun complessivo paradigma necessariamente costituita da soli sociale o politico. La mancanza di un anarchici comunisti, ma potranno in modello specificato non significa essa convivere differenti tipologie quindi assenza di progetto, ma, al con- o rganizzative, ognuna egualmente trario, consapevolezza della non pre- legittima, se frutto della libera scelta vedibilità degli esiti e dei risvolti di dei singoli. qualsivoglia “azione” collettiva o indi- Vorrei inoltre ringraziare le persone viduale. Pensare invece un futuro che lavorano al centro studi libertari, “aperto” a differenti possibilità, che e, in modo particolare, Dino Ta d d e i possa cioè intraprendere anche un’e- per la pazienza dimostrata durante il voluzione imprevista, significa pren- periodo della mia ricerca.

19 Tesi e ricerc h e Il cinema anarchico durante la guerra civile spagnola

Tesi di laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Parma, anno accademico 1999-2000

di Alessandra Gariboldi

L’immensa portata degli eventi che seguiro- mente nuovi. La misura in cui vi riuscirono no la guerra civile spagnola (1936-39) ha appartiene tanto al campo estetico della spesso messo in ombra uno degli episodi persistenza delle forme, quanto a quello più interessanti a essa strettamente collega- storico che tenta di comprenderne le ragio- to. Mi riferisco all’esperienza unica del ni. movimento anarchico spagnolo che, dall’a- Qual era dunque la forma cinematografica gosto 1936 al maggio 1937, nella Spagna per eccellenza, quella che bisognava repubblicana – anche se soprattutto in Cata- distruggere per crearne di nuove, se non il logna – realizzò una delle più radicali rivo- classicismo hollywoodiano? Quale il conte- luzioni della storia. nuto, se non la commedia, con la sua edul- Uno degli aspetti meno considerati di que- corata visione borghese della vita? Quale il sto periodo, è quello del consistente investi- linguaggio alternativo alla portata degli mento del sindacato anarchico (la CNT) anarchici degli anni Trenta, se non quello nella produzione cinematografica: un pro- sovietico? getto ambizioso che prevedeva la realizza- Dall’analisi del complesso della produzione zione nel cinema (nelle sue componenti spagnola durante il periodo bellico risulta formali, contenutistiche e produttive) di evidente una prima forte distinzione fra gli quella stessa rivoluzione che si stava cer- anarchici e gli altri gruppi politici (tutti pro- cando di attuare nella società. duttori di pellicole): essi furono infatti gli Quello che ho cercato di trattare nella mia unici a produrre medio e lungometraggi di tesi sono le peculiarità di questa produzio- fiction. Questo stesso fatto giustifica l’im- ne: proposte cinematografiche che tentaro- portanza che ho deciso di dare a questo tipo no un rinnovamento coraggioso del lin- di produzione. Se infatti, come è stato ripe- guaggio filmico, in contrapposizione alle tutamente osservato, l’insieme della produ- forme dominanti. Il presupposto metodolo- zione anarchica si caratterizza per un uso gico da cui si parte non è solo quello della spregiudicato delle forme cinematografi- considerazione del cinema come fonte per che, utilizzando linguaggi presi dalla fiction una controanalisi della società, ma anche per film documentari e viceversa, questo quello, più pertinente all’ambito estetico, sovvertimento dei modi relativamente ai dello studio dei rapporti tra forma e conte- contenuti è tanto più significativo se utiliz- nuto. Ciò che spinse i libertari spagnoli a zato in film di “intrattenimento”. Questo cercare forme cinematografiche alternative, significa infatti lanciare la realtà nell’arena fu la volontà di esprimere contenuti radical- della finzione, avvicinarsi a quanto, poeti-

Tesi e ricerc h e 20 camente interpretato dal genio di altri, pren- APPUNTAMENTI derà più tardi il nome di neorealismo. Il progressivo ridursi della sperimentazione immaginario e (formale e contenutistica) si può seguire agevolmente in una parabola cronologica creatività sociale discendente, che va da film come Au r o r a Grenoble, marzo 2001 de esperanza (Antonio Sau Olite, 1936-37) passando per Barrios bajos (Pedro Puche, 1937), fino ad arrivare a Nuestro culpable Mimmo Pucciarelli e Alain Pessin, dopo (Fernando Mignoni, 1938), dove l’ideolo- aver promosso altri quattro convegni di gia non è ormai che un pallido ricordo e il cui abbiamo gia dato notizia – Letteratu - linguaggio è hollywoodiano. Qui la realtà è ra e anarchia (Grenoble 1994), La cul- bandita, non solo nella forma, come nel tura libertaria (Grenoble 1996), Gli film di Puche, ma ormai anche nel contenu- incendiari dell’immaginario (Grenoble to da commedia. Dall’analisi poi dei docu- 1998), L’anarchismo ha un avvenire? menti relativi a questi film (recensioni, (Toulouse 1999) – annunciano l’organiz- incassi, problemi di produzione) si può zazione di un quinto incontro sull’utopia evincere una conferma di quanto rilevato che viene cosi presentato. dalla storiografia politica , che ci restituisce l’immagine di una società, e al suo interno Il termine utopia ricorre oggi di frequen- di un movimento, frammentati su più fron- te in molti discorsi a carattere giornali- ti. Al progressivo indebolimento politico stico ma si tratta solo di facciata, di un della CNT(con i rovesci bellici e il raffo r - uso cosmetico per coprire le rughe della zamento del partito comunista) dal suo riflessione. L’annunciato convegno massimo nell’agosto 1936 al suo minimo vuole invece portare l’attenzione proprio nel maggio 1937, fa da controcanto il paral- su queste rughe, e cioè vuole andare al lelo indebolimento della sua creatività – e cuore dei processi di creazione indivi- del suo coraggio – nell’innovazione cine- duale e collettiva che s’attivano nella ma t o g r a f i c a . trasformazione sociale odierna. Bisogna allora andare alle radici dell’utopia, A pag. : Giovanni Sbrana, resistente milanese ovvero a quel lavoro con cui l’immagi- mo r to in azione [vedi Bollettino n. 5] nario sovversivo mette costantemente in A pag. : una foto recente dello stabile di causa l’ordine esistente. viale Sabotino 10 a Milano dove avevano Di norma la parola utopia rimanda ad sede le Brigate Bruzzi-Malatesta dopo la alcune espressioni classiche, che talvolta Liberazione sono state utopie scritte e talvolta esperi- A pag. : Piping Times, tempo di pipe, è menti collettivi che hanno segnato il l’arguta didascalia pubblicata dal “Chicago XIX secolo o, in modo più effimero, Sunday Tribune” il 28 novembre 1920 sotto anche gli anni Settanta del XX secolo. questa foto che ritrae Malatesta (appunto Tuttavia l’intento del convegno non è di con la pipa) e Forbicini (l’ultimo a destra) realizzare una serie di ritratti così da poco prima del loro arresto avvenuto a dare una rassegna di queste espressioni, Milano nei turbolenti mesi del biennio rosso ma piuttosto di identificare le radici uto- (a noi ignote le altre persone nella foto) piche in campi diversi come la letteratu-

21 Tesi e ricerc h e Finalmente il libro di anarchia. Cinema e Richard Porton – Film Ciò che rende il libro di and the Anarchist Imagi - Porton attraente è la sua anarchia nation – colma questo capacità di integrare l’a- vuoto con una sistematica nalisi storica del pensiero di Tiziana Ferrero-Regis ricostruzione degli stereo- anarchico dall’Ottocento tipi e della demonizzazio- ai giorni nostri con quella C’è un vuoto nella pub- ne degli anarchici come della sua influenza sulla blicistica anarchica e in ‘bombaroli’nei film di società e la cultura popo- quella di storia del cine- inizio secolo di D. W. lare attraverso lo studio ma, e si tratta dell’analisi Griffith e Buster Keaton, della rappresentazione del rapporto tra anarchi- o come disillusi rivoluzio- degli anarchici in cent’an- smo e film. La sistematica nari nei film dei Taviani ni di cinema americano ed emarginazione dell’anar- degli anni Settanta (San europeo. Ad esempio, il chismo da qualsiasi studio Michele aveva un gallo e riverbero dell’alleanza tra di storia del cinema o che Allonsanfan), o ancora Bakunin e Nechaev nel concerne l’interpretazione come romantici buffoni 1870 e “l’erronea inter- testuale di materiale fil- senza futuro nel film di pretazione della dottrina mico è ancora più eviden- Lina Wertmuller Amore e della propaganda dei fatti te quando si pensa che il di Malatesta e Paul cinema è nato e si è affer- Brousse” (pag. 13) fu mato, sia in America che centrale, secondo Porton, in Europa, negli anni più nella costruzione stereoti- fecondi per l’attivismo pica dell’anarchismo politico anarchico, e cioè come filosofia che pro- tra il diciannovesimo e il muoveva la violenza rivo- ventesimo secolo. luzionaria. Questa rappre- Basti pensare alle lotte sentazione dell’anarchico operaie di cent’anni fa in come individuo antisocia- Italia, all’impatto politico le e distruttivo fu certa- che aveva l’IWW negli mente fondamentale in Stati Uniti, all’instancabi- film come The Voice of le attivismo di Emma the Violin (1908) e Into- Goldman, che la rese lerance (1916) di D. W. forse una delle persone Griffith nel periodo in cui più conosciute in Ameri- l’America costruiva il suo ca, per rendersi conto di sogno liberale e doveva quanto sia profonda, non fomentare paranoie politi- casualmente, la cancella- che e isteria di massa con- zione del pensiero anar- tro la ventata rivoluziona- chico e della sua influen- ria dell’epoca. za nella società da qual- In Film and the Anarchist siasi resoconto storico Imagination non manca della nascita ed evoluzio- l’elemento contestuale, ne del cinema. cioè l’analisi del periodo

Informazioni editoriali 22 storico in cui i film ana- zione spagnola e il cine- di vista particolarmente lizzati furono prodotti. ma viene visto sia attra- interessante. Nella sua Nella combinazione tra verso film e documentari analisi, la ricostruzione l’approccio contestuale e prodotti (e dimenticati) cinematografica storica testuale (che è più stretta- dalla CNT nel periodo fatta tra il 1975 e il 1983 mente semiotico) in anali- 1936-1937, sia attraverso di esperienze comunitarie si del film risiede un la recente ricostruzione in film come La Cecilia, enorme potere esegetico mnemonica di film come Winstanley (storia della della relazione tra film e Land and Freedom di Ken rivoluzione puritana cultura. Infatti, l’approc- Loach, o Libertarias di capeggiata dalla setta di cio testuale è utile per Vicente Aranda. A questo Gerrard Winstanley nel comprendere le determi- riguardo, devo ammettere 1640), e O’ Megalexan- nanti culturali del testo, che mi trovo in disaccor- dros, di Theo Angelopou- mentre l’approccio conte- do con Porton quando lui lus, rivela il desiderio di stuale è fondamentale per privilegia il film di Ken ripensare alla tradizione capire i fattori politici, Loach a quello di Aranda anarchica all’interno della istituzionali, e soprattutto per il solo fatto che Land modernità, ma non in ideologici che influenzano and Freedom ha un senso nostalgico. Porton il film. Questa metodolo- approccio estetico e narra- situa correttamente l’ana- gia interpretativa è molto tivo realista, mentre lisi di questi film all’inter- influente nella letteratura Libertarias risulta estre- no di una discussione del di lingua anglosassone, e mamente fittizio, immagi- contesto del periodo in anzi, spesso gli studi sto- nario. Invece proprio la cui questi film furono rici sul cinema prodotti in finzione di Libertarias prodotti. Infatti, la pecu- lingua inglese si basano permette uno sguardo liarità dei film storici anche sull’analisi delle sganciato dall’ideologi- risiede nel loro essere per- componenti industriali smo (e per questo risulta fettamente contempora- che hanno determinato la paradossalmente più nei, nella misura in cui produzione di un film. oggettivo e vicino al essi sono una risposta a Questo elemento giusta- reale) sul rapporto tra la società in conflitto o prive mente manca al libro di CNT e Mujeres Libres, di spazi pubblici di dibat- Porton, e non sarebbe mentre invece il film di tito politico. nemmeno appropriato, Ken Loach, certamente Il capitolo sulla rappre- dato che il suo è un eser- influenzato dal trotzkismo sentazione dell’anarchi- cizio di ricostruzione sto- del regista stesso, ripropo- smo in film sulla classe rica del rimosso anarchico ne un’idea romantica e operaia include una breve dal cinema internazionale. martirizzata dell’anarchi- discussione storica della Nel capitolo dedicato a co (anche se Ken Loach diatriba tra anarco-sinda- cinema, anarchismo e ben ricostruisce le assem- calisti e neo-luddisti in rivoluzione le sezioni blee tra contadini e rivo- relazione al rapporto tra sulla rivoluzione spagnola luzionari che sembrano rivoluzione e classe ope- e quella sulle comuni uscite dai documentari raia come agente della sono tra le più interessan- della CNT). trasformazione storica. ti. Nella sezione sulle comu- Secondo Porton queste Il rapporto tra la rivolu- ni, Porton adotta un punto opposizioni emergono in

23 Informazioni editoriali film celebri come Metel- ultimi cent’anni, cioè il Ed è proprio nell’ultimo lo, La classe operaia va in cinema. Proprio a causa capitolo, intitolato “The paradiso, e meno famosi di questa bipolarità ridu- Elusive Anarchist Aesthe- come i film sull’IWW, tra zionista spesso viene tic”, che Porton affronta cui The Wobblies (1979) limitata l’analisi di tutta la spinosa (ambigua, sfug- che, secondo Porton, con- una ricchezza culturale e gente) questione di una divide con Patagonia filosofica dell’anarchia teoria estetica anarchica. ribelle di Hector Olivera che in qualche modo è Spinosa, ambigua e sfug- lo stesso impeto ideologi- passata tra le maglie della gente perché non esiste co e nostalgico per la cultura dominante di una teoria anarchica siste- solidarietà militante tra i massa e di cui non ce ne matica sull’estetica, ma lavoratori, oggi erosa siamo accorti. La rigorosa esistono frammenti gene- dalla burocratizzazione ed ricerca di documenti di rici di posizioni sull’arte e estrema istituzionalizza- Porton in Film and the sull’estetica di Proudhon zione dei sindacati. Anarchist Imagination ed Emma Goldman, o che Tra tanto decostruttivi- pone questo saggio al possono essere desunti da smo, quella di Porton è livello degli studi più noti lavori critici di Paul finalmente una destruttu- sul cinema, quelli di Goodman o pubblicati da razione della mitologia Bordwell e Thompson, “Le Libertaire”. sia negativa che positiva tanto per fare un esempio, In difesa di questa inaffer- dell’anarchismo filtrata da sempre dominati da rabilità di una teoria este- nel mezzo di intratteni- teorie estetiche e sociolo- tica anarchica, Porton mento più popolare degli giche marxiste. conclude che è difficile esprimere un punto di vista autoritativo in mate- ria e che quindi il lavoro dello storico o del critico di cinema deve puntare alla rivelazione di trame, immagini e forme (e immaginari aggiungo io) che si aprono inaspettata- mente a un’interpretazio- ne anarchica sia narrativa che estetica.

Richard Porton Film and the Anarchist Imagination Verso, Londra-New York, 1999

Informazioni editoriali 24 ANNIVERSARI V iva Bresci!

È curioso ritrovarsi, cent’an- la presenza delle istituzioni – repub- ni dopo, a riprendere uno blicane, non sabaude – è stata del slogan che ha segnato l’ini- tutto assente e l’interesse dei media zio del secolo, ma le com- moderato: i fatti del 1898 erano sto- memorazioni dei fatti del ria, di scarsa rilevanza per luglio 1900 ce l’hanno pro- l’attualità. Così non è stato prio tirato fuori. Di Bresci per la ricorrenza dei fatti del avevamo già parlato due luglio 1900, una storia che anni fa [Bollettino n. 11 ] , evidentemente tocca ancora quando avevamo pubblicato qualche nervo scoperto. E una sua breve biografia in dunque eccoli attenti i media occasione della mostra foto- e presenti le istituzioni alle grafica allestita nel centena- commemorazioni del “turpe rio dei fatti del maggio 1898 regicidio” (d’altronde perché a Milano. A quella ricorren- stupirsi se le istituzioni si za, antefatto storico signifi- richiamano al senso dello cativo per capire l’epoca e Stato e della sua continuità, contestualizzare il regicidio, al rispetto per la gerarchia

25 Memoria storica qualunque essa sia e al monopolio del- cui si fa riferimento quando si vuol l’uso della forza: è il loro mestiere, marcare questa rottura del mito per- qualunque sia la retorica cui ricorro- verso e pervasivo della sacralità del n o ) . potere non è a lui e al suo gesto che in Ma se c’è qualcosa che disturba nella Italia la memoria storica risale bensì ricostruzione e nell’interpretazione agli eventi della Rivoluzione inglese o della storia di Bresci e del regicidio è francese, dove invece è opinione con- il suo modesto impatto sulla più gene- divisa che le decapitazioni del re rale cultura e coscienza storica italiana abbiano provocato tale irreversibile (per non dire di alcuni risibili tentativi desacralizzazione. Eventi che sono dietrologici di collocare il gesto all’in- fondamentali, indubbiamente, ma allo terno di un complotto interdinastico stesso tempo comodamente lontani nel p o s t - r i s o rgimentale: una boutade da tempo e nello spazio. E in effetti in storici in fregola di revisionismo). Italia il processo di desacralizzazione Quello che davvero disturba è come del potere è risultato ben più lento ed sia stato misconosciuto, anche a equivoco, anzi in parte ancora incom- distanza di cento anni, l’atto di rottura piuto. Probabilmente, bisogna arrivare immaginaria da lui operato nei con- alle foto di piazzale Loreto a Milano fronti della sacralità del potere. Infatti, nell’aprile 1945 per avere la sensazio- nonostante il suo atto sia stato indub- ne che tale sacralità sia stata infine biamente dirompente, gli eventi chiave i n t a c c a t a .

Memoria storica 26 Riprendiamo questa inconsueta testimonianza , d'accordo con l'autore, dalla rivista enogastronomica «Ex Vinis, diretta ed edita appunto da Veronelli Santo Stefano: un incontro inatteso di Luigi Veronelli

Molti dei miei lettori – molti? Pressoché Sì, anche ora che mi decido, finalmente, tutti – si meravigliano delle mie cavalca- a raccontarti – amico lettor mio, amica te (cavalcate fuori argomento). «Ex mia paritaria – di una vicenda in Santo Vinis» è il titolo; solo di vini dovrei scri- Stefano, uno scoglio più che un isolotto, vere e per estensione, di cibi e di turi- pressoché sconosciuto, proprio di fronte smo. Considero d’obbligo giustificarmi. a Ventotene, isola grande. Scrivo di vini, di cibi e di turismo, alla Stassentire. continua «presenza» dell’uomo. Non Ventotene – per quelli della mia genera- rimpiango affatto di aver abbandonato – zione, che uscivano dall’orrifico fasci- 1956, o giù di lì - l’intrapresa via della smo (all’inizio della seconda guerra speculazione filosofica. Non ho rimpian- mondiale avevo 14 anni) – non era il to da che so che non ne sarei stato capa- luogo di varie attrattive che è oggi. Isola ce; che mi sarei fermato – così come, del mar Tirreno che appartiene (con l’i- alla fin fine, è avvenuto – al primo intop- solotto di Santo Stefano) al gruppo più po. [...] Mi sono occupato, di contro, nel orientale dell’arcipelago delle isole Pon- modo più completo e professionale di tine. editoria. I primi volumi furono di filoso- Anticamente era chiamata Pandataria e fia e di lettere; poi...poi mi accorsi che vi furono deportati molti illustri espo- non ero imprenditore – economico, dico nenti dell’aristocrazia romana e, addirit- – e che mi sarebbe convenuto applicarmi tura, delle famiglie imperiali come Giu- a quel che mi riusciva meglio: l’assaggio lia, Ottavia e Agrippina Maggiore. dei cibi e dei vini e il loro racconto. Cibi Settembre 1964. Mario D’Ambra, allora e vini che riguardano in modo diretto, in l’indiscutibile, reale promoter della viti- modo più diretto che ogni altro argomen- vinicultura campana (i suoi vini d’Ischia to, l’uomo e la vita. - Biancolella, Forrastera e Per’e Palum- Credo – da quegli anni cinquanta – che mo, erano i soli ad aver campo nei risto- vi sia una chiave reale, per una sorte feli- ranti d’Italia tutta), aveva invitato me e i ce dell’uomo, per una sua vita migliore. miei familiari, Maria Teresa, moglie, Quella chiave bene si esprime in due Benedetta, Chiara e Lucia, figlie, per una parole: la libertà dell’altro. Questa, solo vacanza in quello scoglio a lui caro per questa, è la ragione per cui non mi sem- la sconvolgente bellezza dei luoghi, la bra di staccarmi da quel mio titolo, «Ex solitudine e la caccia alle beccacce e ai Vinis», quando non scrivo, puntuale, di beccaccini. Fossi saggio, avrei tenuto un vini di cibi e di turismo. diario. D’estremo interesse per le tante Ciascuno degli elementi di quel viaggio «avventure». è sempre un gioco, sempre rispettato. Sì, s’era soli. Allo sbarco, in una cala

27 Memoria storica minima e rocciosa, aperta al mare mosso mancato diario. Dell’avventure – tante, (si saltò, letterale, dal barcone che ci gioiose – ne racconto una sola, tristissi- aveva prelevati in Ventotene, su uno sco- ma. Ho camminato i lunghi corridoi e le glio, bagnato viscido, noi e le valigie), ci celle; ho sostato – si arrovesciava il accolse un contadino e la sua mula. cuore – nelle «gabbie» di rigore, un Lungo un viottolo, quasi sempre a picco metro e mezzo, per un metro e mezzo, sull’onde, carica, stracarica la mula, per un metro e mezzo, sottosuolo. Chi giungemmo all’unica costruzione – v’era rinchiuso non poteva stare eretto. aveva un non so che di spagnolesco – Sapevo della lunga detenzione, in quelle ove ci accolse Mario. Era stata, ci disse, celle, cui era stato costretto Gaetano Bre- la casa fuori del Penitenziario che si sci, il giovane atleta, giunto di lontano, ergeva sul culmine dello scoglio, impo- per attentare e uccidere, 29 luglio 1900, nente e tetro. Già allora il sinistro luogo re Umberto I°. Lo aveva fatto. E oggi ci di pena era stato spogliato di tutto, pro- si rende ben conto: aveva sbagliato. prio tutto, sino a scardinare gli infissi, gli Oggi. Era venuto d’America, sdegnato impianti igienici, le tubature, i cancelli, per le repressioni vili e sanguinarie, fine le barre, quant’altro. Era ancor più sini- 1800 e convinto, allora, che uccidere un stro di quel che doveva già essere negli re, colpevole verso l’umanità, fosse un anni in cui ospitava gli sciagurati, sven- atto risolutivo. turati, derelitti. Fu rinchiuso in una delle gabbie, sotto- Penitenziario, per i condannati a vita. suolo, in Santo Stefano. L’ergastolo. Nessuna volontà di redime- Se la cammini, l’isola, anche nei luoghi re. Solo persecuzione e pena. Sì, quel più incantati per l’ardire senza eguali

Memoria storica 28 della bellezza, appena appena ti estranei, Giorgi Luigi 27.6.1914 senti voci non solo del vento. Ti raccon- distrutta tano le persecuzioni di cui fu oggetto, in Entrando da destra quelle gabbie, un metro e mezzo, per un distrutta metro e mezzo, per un metro e mezzo. Lota Kasem 16.2.1945 Gaetano visse da uomo libero. Dosko o Posko Nazir 9.6.1945 Non rinnegò la sua idea. Non ottenne un Ussello Giuseppe 15.5.1945 metro, per un metro, per un metro, di Galdi Giuseppe 16.5.1938 più. Non ergastolo. Fu condanna alla Nangini Guido 28.10.1946 morte. Morì pesto e battuto nella carne Saracco Natale 29.5.1926 (la sua anima non poteva essere battuta, distrutta pestata, offesa, era l’Anima), dieci mesi Di Benedetto Vincenzo 19.11.1918 dopo, 22 maggio 1901. Sacchi Luigi 20.9.1917 Maria Teresa e le figlie, in quel periodo Carota Antonio 25.4.1915 tra i più belli della nostra vita, una volta Reda o Beda Giuseppe 9.10.1915 sola si accorsero del mio turbamento. Si scendono 3 gradini a destra Quando entrammo nel minimo cimitero, Pilia Benigno 19.2.1923/22.7.1962 infoibato tra le rocce (ti voltavi ed era un Di Santo Rufino 11.6.1888/12.5.1957 paradiso: il mare e un po’decentrata, l’i- Bresci Gaetano 22.5.1901 sola di Ventotene), una frase all’ingresso: Messina Pietro 27.8.1908/26.4.1962 «Qui finisce la giustizia degli uomini. Lizio Rossano 17.1.1904 Qui comincia la giustizia di Dio», mini- De Cuzei Giuseppe 12.6.1904 me croci di ferro arrugginito e dei carti- Pannuccio Antonio 25.9.1904 gli ai piedi. Là, proprio là, il cartiglio di Monte Gaetano 3.5.1904 Gaetano Bresci. Biase Donadio 18.2.1904 Piangevo, va da sé; Maria Teresa mi Gemina (?) Domenico 30.10.1904 guardava commossa. Mi prese la mano. Si scendono 3 gradini a sinistra Sorprese le bimbe e ammutolite. distrutta Trascrissi, a uno a uno i nomi dei carti- Baetta Filadelfo 30.3.1909 ? gli: Rodessi Giovanni 14.6.1909 Fissore Giuseppe 31.1.1909 Entrando a sinistra: Tupponi Sebastiano 30.3.1908 Montalbano G. 15.4.1906/11.7.1959 Lai Antioco 29.6.1908 De Roma Francesco 15.2.1945 Baches Raffaele 7.11.1906 Donatangelo Pasquale 13.9.1954 Durante Felice 14.3.1944 Quante volte mi sono chiesto: sarebbe Lai Salvatore 28.9.1931 stato giusto confidare prima questa mia Entrelli Rocco 16.8.1950 scoperta? Come sarà, oggi, quel desolato Mediati o Mediali Rocco 26.2.1952 luogo? Avrei dovuto – avrei voluto – Imbrindo Domenico 9.7.1950 divenisse meta di un pellegrinaggio mio Iacono Lucio 21.2.1940 – mio, solo mio – annuale. Forte Michele 24.9.1945 Fare di quel luogo la mia Mecca. De Rocca salvatore 26.5.1949 Non ci sono mai tornato. Questo non Toscailli o Roscailli Benedetto 6.12.1943 ritorno pesa, sull’animo mio, come un distrutta macigno.

29 Memoria storica La lapide

tentato. Il corteo si era concluso senza incidenti – come riporta “Il Libertario” del 12 agosto 1947 – con l’inaugurazione della targa, posta a pochi metri dalla “Cappella espiatoria” voluta dai monzesi benpensanti per riparare all’onta caduta sul buon nome della città. La cosa fece scandalo anche allora nella città che il cronista de “Il Libertario” sprezzante- mente chiama: “il centro della Van d e a Lombarda”, a tal punto che il 28 luglio, per ordine della questura monzese guidata dal commissario Giannusso, la Ha fatto recente- lapide venne mente scalpore l’i- sequestrata e si niziativa, partita da procedette all’i- alcuni militanti dentificazione dei lombardi di Rifon- “r e s p o n s a b i l i ” . dazione, di apporre una lapide comme- morativa dedicata a Gaetano Bresci, pro- Apag. : il processo a Bresci alle Assisi di posta che ha suscitato le polemiche di Milano, tavola ripresa da “L'Illustrazione rito proprio come era avvenuto già mezzo Italiana”; l'avvocato ritratto in piedi di spalle è secolo fa. Infatti a Monza una lapide già Saverio Merlino, difensore di Bres c i esisteva: il 27 luglio 1947, su iniziativa Apag. : la copertina del disco 33 giri intitolato della Federazione Anarchica Lombarda, Il 29 luglio del 1900, edito dai Dischi del Sole si era svolta una grande manifestazione nel 1972 e curato da Emilio Jona e Sergi o alla presenza di un migliaio di persone e Li b e r ovici dell'Istituto De Martino, che contiene in un tripudio di bandiere anarchiche e di canti, testimonianze e documenti sulla vicenda una bandiera repubblicana portata da Bre s c i qualche testardo antimonarchico. Al cine- Apag. : la prima pagina dedicata da “Le Père ma Astra avevano preso la parola An t o - Pe i n a r d” (n. 83 a. 9) alla sanguinosa rep re s s i o - nio Vella della Federazione Lombarda e ne dei moti di Milano nel maggio 1898 Vincenzo Toccafondo della Federazione Apag. : immagini della manifestazione mila - Ligure. Notata anche la partecipazione di nese del 1947 con la posa di una lapide, poi un vecchio compagno ottantaquattrenne rimossa, in memoria di Bres c i di Melegnano, presente il giorno dell’at-

Memoria storica 30 TESTIMONIANZE ORALI A proposito di una traduzione di Virgilio Galassi

Il 27 febbraio 2000, durante la riunione era la sede della federazione milanese dei soci del Centro Studi Libertari, mi è nell’immediato dopoguerra. Ivi, la prima stato chiesto come mai, perché avessi persona che trovai fu Fedeli, alla mac- tradotto la Storia del Movimento Mach - china per scrivere. Con l’abituale porta- novista dell’Arshinov. Cercherò di mento dimesso, la voce tranquilla e sof- rispondere. Avevo studiato il russo nei fice, resistette lungamente alla mia impa- ventidue mesi d’internamento militare in zienza d’iscrivermi al movimento: l’im- Svizzera; inizialmente, autunno del ‘43, portante è quello che si fa e come, le all’École d’Interprètes di Ginevra, nella carte, i documenti, la tessera non servo- classe di Serge Karcevsky, appassionato no a niente, anzi. Alla fine cedette. Anni linguista della grande scuola di Praga. dopo capii, assieme a tante altre cose Saputolo – correva l’anno 1949, se non dell’anarchismo e non, questa sua avver- erro – Ugo Fedeli mi consegnò il libro, sione; scappato dal fascismo per l’Ar- come faceva con tutti i libri: delicata- gentina, non aveva dato retta ai consigli mente, con affetto e rispetto per l’ogget- di un vecchio compagno: appena sbarca- to materiale in sé, contenuti a parte. to, distruggi tutti i tuoi documenti ; così Accettai forse lusingato; era una brossu- non ci sarà più nulla a provare chi sei; ra utilizzata, conservata con cura; la pre- potrai dire tutto quello che vorrai, secon- fazione in tedesco, il russo senza partico- do i casi e la necessità. Invece no; si lari difficoltà; lo misi da parte, che aspet- tenne in tasca la carta d’identità, la poli- tasse la maturazione della mia volontà. zia lo fermò e lo rispedì a Mussolini. Pri- Dopo qualche mese Fedeli, pacatamente, gione, poi confino in un paesino dell’Ita- distrattamente, mi disse: «E l’Arshinov? lia centrale; dove alla liberazione fu Non lo farai mai». Questo ragionevole acclamato sindaco. Resisté al peso del disprezzo di un Fedeli nei miei confronti potere non più di sei mesi. mi diede una mossa. Ugo era stato il Avevo lasciato l’insegnamento, lavoravo primo vivo e vero anarchico che avessi in banca, avevo problemi di casa; da solo incontrato in vita mia (anche se a Gine- non sarei mai riuscito a tradurre il libro e vra avevo conosciuto due coniugi, proba- a batterlo a macchina decentemente. Mi bilmente ebrei francesi ivi rifugiatisi, dai sovvenne Lina Maruti, moglie di Luigi quali sentii, primieramente, la parola Righini, amici dei Pinelli, che frequenta- magica; ma che loro lo fossero, non vano la nostra sede di via Ceresio. La credo). SAFAR, fabbrica di apparecchi radio Al primo piano di una bella casa di via sopraffatta dall’irrompente televisione, Romagnosi, in un grande appartamento aveva o stava chiudendo, e la Lina era di proprietà di una nota impresa tessile, disoccupata. Le fu offerto un compenso, sequestrato dal Comitato di Liberazione, ma lei rifiutò e compì l’opera sotto detta-

31 Memoria storica tura; così il Machno rivide la luce. Rimini, di cui ero e sono socio. Ma Pio Qualche anno dopo ricomparve nella Turroni mi pregò di lasciar perdere: gli vetrina di una libreria di corso Magenta, anarchici non vanno da quella roba che ma sotto altre vesti. Un’altra edizione, sono gli avvocati, non si occupano di senza il nome del traduttore. senza quel- denaro; quello che fanno è di tutti e per lo di Giancarlo De Carlo, che aveva trac- tutti. ciato la cartina degli spostamenti dell’ar- Una postilla. Fedeli lasciò la sua biblio- mata machnovista: una stupida carogna- teca all’Istituto di Studi Sociali di ta, poiché nella nostra edizione era chia- Amsterdam; donde arrivò per la Clelia, ramente scritto che la riproduzione del sua moglie, a simbolo di concreto ringra- testo era aperta a tutti, con la clausola ziamento, un lieve importo. Fortunata- che se ne citasse la fonte. Andai da un mente l’operazione passò per la Comit, avvocato per iniziare una causa per risar- che fece storie alla beneficiaria, suppo- cimento dei danni morali, con l’intento nendovi, dietro, il compenso di un’espor- di devolvere l’importo, quale che fosse, tazione illegale (povera Clelia!). Potei al Centro Educativo Italo Svizzero di quindi intervenire e sistemare la cosa.

Antonio Scalorbi e il movimento bolognese nell’immediato dopoguerra

a cura di Lina Zucchini Scalorbi

Voglio raccontare in queste poche pagi- chico di nome Leonildo Tarozzi. Socia- ne, sulla base dei miei ricordi, la storia lizza immediatamente con il nuovo grup- di mio marito, cui ho partecipato quasi po e copre subito ruoli di responsabilità sempre con entusiasmo. nel movimento. Comprano una vecchia Antonio Scalorbi nasce a Bologna l’11 motocicletta, una SAROLEA, chiassosa febbraio 1922. Scopre il movimento e quasi fuori uso, di cui si servono in anarchico nel 1945, dopo aver conosciu- molti; Scalorbi si sposta in città e fuori to un comunista convinto che lo porta città. con sé in sezione: infatti le divergenze Lo nominano membro della Commissio- ideali vengono subito alla luce ed è rot- ne di corrispondenza della FAI: ammini- tura immediata con il PC bolognese. stra un deposito in banca dove vengono Frequenta la birreria Ronzani di via versati fondi della FAI e successivamen- Lame, primo luogo d’incontro degli te contributi di compagni americani. Il anarchici nell’immediato dopoguerra, tramite è , che perciò fre- con un compagno di lavoro della quenta la nostra casa, come tanti altri SABIEM (Società per Azioni Bolognese compagni, bolognesi e da fuori... Entra- Industrie Elettro Meccaniche), un anar- no così nella vita di Scalorbi compagni e

Memoria storica 32 amici che si susseguono in modo sponta- neo sia in casa sia in sede discutendo, mangiando molto spesso tutti insieme (un’abitudine che Antonio si porterà die- tro per sempre). Dalla Birreria Ronzani gli anarchici si trasferiscono in via Fondazza, una vera sede, mentre prima era un luogo d’incon- tro provvisorio anche se tenuto da un compagno. Lì inizia una nuova vita sera- le, assidua, sempre più frequentata (di quella birreria, antica e famosa a Bolo- gna, non ci sono più tracce; al suo posto è sorto un grande albergo; quando passo da quelle parti, mi prende una grossa stretta al cuore). Dei compagni ricordo Versari, un calzo- laio di via S. Stefano; Vertice Persici, un giovane venuto dalla Francia, figlio di un compagno muratore emigrato durante il fascismo; Tugnoli, che lavorava alla SABIEM; Lippi, splendida figura di fale- gname-filosofo, profondamente anarchi- co e compagno leale, che non voleva possedere nulla, si accontentava del minimo per vivere, e in seguito si ammalò di TBC finendo al sanatorio di Villa Mazzacorati, vicino a casa nostra. Arrivò Carlo Doglio insieme a Pier come di altri compagni. Era stato con- Carlo Masini, i primi intellettuali di casa. dannato (in contumacia) perché sulle Masini aveva già conosciuto Scalorbi per montagne, con altri partigiani, bloccava corrispondenza. La prima volta si pre- delle colonne di automezzi (come prima sentò all’uscio in una notte d’inverno con i tedeschi) carichi di farina e altri (siamo nel ‘46), fuori c’era la neve, lui generi alimentari, sequestrava il tutto e era tutto intirizzito. Accesi subito la cuci- lo distribuiva, gratuitamente, ai tanti na economica a legna per riscaldare la poveri cristi che non avevano più niente; casa, ma lui aveva premura di parlare come il passator cortese di quella poesia. con Tonino, così che prese il mio posto Condannato a due anni, si rifugiò in caldo nel letto, dove continuarono a par- Francia; tornato approfittando di un’am- lare sino al mattino. Cosa dicessero non nistia, scontò due mesi di “vacanza” nel sono in grado di riferire, perché rimasi a carcere di Budrio con altri quattro parti- sonnecchiare attaccata alla stufa. giani, a dire il vero splendidamente trat- Faccio un passo indietro, al ‘45, quando tato a tagliatelle ben condite e ottimo Gianfranco Matteuzzi, partigiano anar- vino. Entrato quindi alla Curtisa, impresa chico, chiese asilo politico a casa nostra, metalmeccanica, fu attivo sindacalista

33 Memoria storica della FIOM, area di minoranza – come portava messaggi tra il movimento anar- Gaetano Gervasio – e contribuì a notevo- chico spagnolo e quello italiano, che li conquiste quali il premio di produzio- sarebbe tornato in Spagna rischiando ne, la mensa gratuita e – fra lo sconcerto molto. Tonino lo aiutò; non si seppe più della proprietà – persino il quartino gra- nulla di lui. tuito. Un bel mattino invece comparve una Tornando ai frequentatori di casa nostra coppia di anconetani, lei si fermò a casa e delle sede, ricordo, accanto a Leonildo nostra una decina di giorni, dormendo in Tarozzi, anche Mario Girotti: ambedue corridoio (avevamo camera, cucina, cor- volontari in Spagna, ambedue feriti, ridoio e bagno). Lui andò all’Ospedale ambedue alla SABIEM; amici più che S. Orsola per essere operato; quando fu compagni, tanto che Girotti era entrato dimesso se ne tornarono ad Ancona. alla SABIEM con l’aiuto di Scalorbi. Tutto senza un’ombra di cartamoneta, E arrivò (1947-48) anche Pino Taglia- perché allora tra i compagni vigeva una zucchi: si presentò una sera con una spontanea immediata solidarietà, oggi ragazza molto carina di nome Renée; per irripetibile. Pino fu un incontro importante, il primo, La domenica, d’estate (Scalorbi era sem- credo, con un anarchico un po’noto in pre la forza trainante) si andava in tanti tutta Italia. Mangiarono da noi; io, per compagni al Reno di Casalecchio, chi in l’occasione, avevo preso a prestito alcu- bicicletta, chi in tramvai, altri in gruppo ne posate e dei piatti dai vicini (e nostra con un camioncino. Ci raccoglievamo figlia Neva, due anni e mezzo, lo fece sul greto del fiume, mangiando e raccon- subito notare). tandoci le novità della settimana. Ricor- Poi fu la volta di Antonio Carbonaro, do Bruno Landuzzi, impiegato alla ferro- studente all’università di Bologna, pro- via (quando Scalorbi lasciò Bologna, veniente da Fermo. Tutte le sere era da prese il suo posto nella Commissione di noi, per avere compagnia; dormiva non corrispondenza), con sua moglie Giulia- lontano, da un compagno generoso. In na, levatrice; Claudio Micco, il barzellet- quel periodo conobbe Giovanna Gerva- tiere, il chiacchierone anche lui in ferro- sio, figlia di Gaetano (nel movimento via; Matteuzzi, di cui ho già detto, sem- detta Gervasina, o Giovannina, per pre incavolato con i governanti; e tanti distinguerla dalla Giovanna Berneri) e altri, tutti squattrinati ma felici, perché la legarono a tal punto che in seguito si gioventù e l’ideale che portavano dentro sposarono. li rendeva sereni e forti. Ma tornando alle visite improvvise, una Un giorno di festa fummo invitati in mattina si presentò a casa nostra un tanti a casa di un individuo che si diceva ometto vestito di nero, con una giacchet- interessato al movimento anarchico Ci ta dalle maniche corte; mi fece pena, lo andammo, in via Castiglione; ci ricevette feci entrare, si accomodò in cucina; par- in uno studio elegantissimo, pareti di lava meridionale, non capivo nulla, solo libri dentro librerie antiche, di legno, con che veniva dall’aver visitato i parenti. vetri; bellissime sedie e poltrone. I com- Mangiò con me a mezzogiorno, rimase pagni notarono qualcosa di strano in lui: seduto in silenzio per il resto della gior- faceva troppe domande; all’uscita i più nata fìno al ritorno di Antonio dal lavoro. smaliziati arricciarono il naso, il tizio Seppi poi che veniva dalla Spagna, che non piaceva. Infatti in seguito a informa-

Memoria storica 34 zioni sicure su di lui, si seppe che era geno, era un giovane informato su tante stato una spia dell’OVRA(Opera Vigi- cose, i suoi discorsi soddisfacevano tutti. lanza Repressione Antifascista): proba- Viveva a Napoli con Giovanna Berneri, bilmente voleva cambiare o aveva già era ingegnere, ricco di famiglia, possede- cambiato padrone. Non lo si vide più, va una villa sontuosa a Piani di Sorrento ma non si ebbero nemmeno conseguenze che mise a disposizione per una colonia dannose. estiva per i figli dei compagni italiani in Di quegli anni ho un solo ricordo spiace- difficili condizioni economiche (per dirla vole, che mi brucia ancora. Un giovane elegantemente). Ci andai anch’io, con anarchico era stato condannato a morte – mia figlia Neva, nell’agosto del ‘51. Tro- con l’infame strumento della garrotta – vai Giovanna Gervasio e due giovani dal governo franchista; io proposi di compagni che la gestivano con bravura e andare tutti in via Collegio di Spagna, serietà in una situazione difficile, perché davanti al consolato, a protestare; volevo i ragazzini erano simpatici ma un po’ anche andarci da sola... In una lunga incontrollabili. A parte qualche contribu- discussione fra compagni la mia propo- to del movimento, l’impresa era finan- sta fu respinta: non serviva a niente, lo ziata da Zaccaria e da Adriano Olivetti. avrebbero ammazzato ugualmente. E Cesare veniva a trovarci spesso, e così la invece no, avevo ragione io: oggi la mia Giovanna Berneri: efficiente, dinamica, proposta sarebbe accettata e si farebbe capace di cucinare per tante persone (20- una bella manifestazione. Quella rinun- 25) bene e rapidamente. Un giorno cia mi brucia ancora, mi viene il magone arrivò anche Adriano, con la seconda a pensarci. moglie, Maria Grazia; andai io al cancel- Ai compagni in via Fondazza faceva lo, li accompagnai lungo il vialetto, li visita ogni tanto Cesare Zaccaria. Tonino introdussi nella grande sala e purtroppo diceva che vi portava una boccata d’ossi- dissi: “Si accomodi, Lei e sua figlia”.

35 Memoria storica Una colonia anarchica all’Olivetti di Ivrea

a cura di Lina Zucchini Scalorbi

Nell’immediato dopoguerra A n t o n i o per gli altri, non lo fu per lui; chiamato a Scalorbi voleva emigrare in A u s t r a l i a , discolparsi, ammise, ma cominciò a sen- dove alcuni compagni lo avevano invita- tirsi a disagio in quell’ambiente: unico to. Ma io, con la figlia, rifiutai di seguir- capro espiatorio, non difeso dalla Com- lo: non volevo lasciare i miei familiari, missione interna né dal sindacato, diede specie fratelli e sorelle, e mi spaventava le dimissioni o fu costretto a darle. dover affrontare un mondo nuovo e lon- La vacanza fu breve: si rivolse a Carlo tano. Tuttavia la voglia di lasciare Bolo- Doglio, che era già all’Olivetti, superò gna. di cambiare ambiente, dì vedere e la «prova» e fu subito assunto. Così nel- capire un po’ di mondo gli rimase sem- l’estate del ‘52 ci trasferimmo a Borg o- pre dentro e l’occasione, chiamiamola franco d’Ivrea. Carlo lo aiutò ad inte- così, venne soltanto nel ‘52. grarsi nella vita della città e della fabbri- Fin da quando l’ho conosciuto – avevo ca. Erano i tempi d’oro di Adriano [Oli- diciassette anni, durante la guerra –To n i- vetti], con un’impresa all’avanguardia e no cambiava spesso posto di lavoro; gli in continua espansione. era facile, perché era un bravo operaio Il movimento dì Comunità fondato da specializzato – attrezzista – sapeva par- Adriano si proponeva di migliorare le lare, quindi presentarsi bene, ed era condizioni economiche e sociali dell’in- socievole. Molto attivo sindacalmente tero Canavese. Per i dipendenti Olivetti (CGIL, nella minoranza più combattiva) funzionavano servizi sociali allora sco- alla SABIEM era presto entrato nella nosciuti nel resto dell’Italia: l’asilo nido, Commissione interna, dove certe scelte la mensa, le case operaie, le biblioteche di difesa della salute personale e del- (in quella di fronte all’ingresso della l’ambiente di lavoro lo mettevano spesso fabbrica ci lavorava Ugo Fedeli, che una in contrasto con i comunisti: non più soldi, ma più igiene; per una produzione migliore non più controlli, ma più libertà, ecc. Dava perciò fastidio sia ai padroni sia ai sindacati; e l’occasione per disfarsi del- l’anarchico Scalorbi si presentò quando questi, durante l’intervallo di mezzogior- no, immerse nella vasca di nichelatura della ditta pezzi della sua bicicletta (come tanti. altri avevano fatto e faceva- no). L’abuso, dalla direzione tollerato

Memoria storica 36 volta votò Comunità), le conferenze, le scuole aziendali, i consultori per il con- trollo delle nascite (dopo il terzo figlio, se non erro, la ditta non contribuiva più ad aumentare l’assegno familiare), gli ambulatori pre e postmaternità, l’assi- stenza socio-sanitaria anche a domicilio (in questo settore lavorava anche Diana Cenni, moglie di Carlo Doglio) e altri servizi ancora. In un paio d’anni a Ivrea si formò una colonia di anarchici e loro amici: i Doglio, i Fedeli, i Carbonaro-Gervasio, gli Insolera, i Tagliazucchi. L’ e n t u s i a- smo della neocolonia era tale che un giorno Giovanna Gervasio propose al gruppo di formare una grande famiglia, di vivere tutti insieme in una sola casa, ed eventualmente di chiedere un finan- ziamento all’Olivetti per costruirla. La proposta cadde immediatamente perché erano tutti anarchici spaventosamente i n d i v i d u a l i s t i . Tuttavia il gruppo era sempre animato era stato sindacalista come tanti altri del da buone intenzioni; si riuniva la sera gruppo, non andava proprio bene. dopo le ore di lavoro nell’ufficio di Una sera mi arrivò a casa Tonino, emo- Doglio e sporadicamente in casa Scalor- zionato, stravolto dalla novità e ansioso bi. Le discussioni, lunghe e accese, si di raccontarmela: il fratello di A d r i a n o , aprivano anche ad alcuni socialisti come appena giunto dall’America, aveva fatto Franco Morganti, Marina e A n g e l o un discorso davanti a tutte le maestranze Dina, e altri. Ricordo in particolare dicendo: «L’Olivetti guadagna troppo; Angelo, ingegnere, dotato di una mente pretendete, pretendete!». Disse e ripartì straordinaria, molto preparato, attivo e per gli USA. Anche in questo l’Olivetti determinato come sindacalista. Erano i era un’azienda diversa, anomala. tempi in cui alla FIAT vigeva una spie- Proseguendo nella sua politica di pro- tata repressione, c’erano i reparti confi- mozione sociale nel ‘56 l’Olivetti sele- no e il licenziamento per socialisti e ziona un gruppetto di operai, tutti con la comunisti. La situazione all’Olivetti era sola licenza elementare, perché frequen- completamente diversa da quella della ti, un corso di perfezionamento. L’ a n n o F I AT. Tuttavia tutti, o quasi, i parteci- successivo ai due migliori di questo panti a queste discussioni erano d’accor- corso, Antonio Scalorbi e Giorgio Gras- do nel ritenere che Adriano con la sua si, viene data la possibilità di prepararsi politica illuminata contribuisse ad alla licenza liceale con l’obiettivo di addormentare la coscienza di classe arrivare all’università. Così Scalorbi da degli operai. E questo a Scalorbi, che operaio si trasforma in studente: gli

37 Memoria storica viene garantito lo stipendio, l’ultimo da Non volle mai che comprassimo un operaio e per tutto il periodo di studi appartamento, perché soleva dire che «la universitari una borsa di studio di casa non deve essere di proprietà priva- 500.000 lire all’anno. ta, ma un bene sociale che ogni indivi- Gli insegnanti che preparano i due ope- duo ha il diritto di avere». A I v r e a , rai alla maturità – tutti dipendenti Oli- oppresso dallo studio, si era scelto un vetti – sono persone di grande valore e p i t a ffio adatto: «Qui giace A n t o n i o intellettuale e morale. Tra questi occupa Scalorbi. Visse, frequentò corsi, morì». un posto importante nella formazione di Scalorbi Ferdinando Prat, uomo schivo e apparentemente rude, marxista, trotzki- A pag. : Antonio Scalorbi (1.2.1922- sta, profondamente antifascista, interna- 2.12.1974) to durante la guerra in un campo di con- A pag. : Colonia Maria Luisa Berneri, centramento nazista. Piano di Sorrento (Napoli), metà anni Promossi al Galileo Ferraris di To r i n o , Cinquanta; al centro, sorridente, Lina Scalorbi si iscrive alla Bocconi, a Mila- Zucchini Scalorbi che ci ha messo gen - no, e Grassi al Politecnico di To r i n o , tilmente a disposizione le foto della colo - dove finisce gli studi. Scalorbi invece li nia qui pubblicate interrompe dopo due anni e rientra A pag. : i bambini ospitati nella colonia all’Olivetti, a Milano, dove lavora nel erano figli di famiglie anarchiche indi - settore elettronico: un’iniziativa di genti che arrivavano dal Piemonte alla Roberto Olivetti che precede i tempi Sicilia per trascorrere le vacanze estive dell’informatica. E continuando in que- A pag. : al centro, seminascosto dai sto campo passa alla Syntax (azienda del bambini, Cesare Zaccaria, nella cui villa Gruppo), di cui diventa uno dei dirigen- campana aveva sede la colonia ti. Dirigente però – ricorda Vi rg i l i o A pag. : Nervi, metà anni Cinquanta, Galassi, che lo vedeva spesso – che pre- riunione della rivista “Volontà” in casa feriva vie e soluzioni tecnicamente e di Giovanna Berneri; nella foto da sini - socialmente valide alla facile ricerca del stra a destra, in piedi: Giovanna Berne - guadagno o del profitto: come era in ri, Maria Annunziata Tagliazucchi, Lina parte nella tradizione Olivetti; come Zucchini Scalorbi, Cesare Zaccaria; Scalorbi aveva sempre fatto da operaio, seduti: Antonio Carbonaro, ignoto, Aure - da sindacalista, da membro della Com- lio Chessa, ignota, Giovanna Carbona - missione interna. ro, Anna Trogu Mio marito morì nel 1974 a soli 52 anni.

Memoria storica 38 BIOGRAFIE Heinrich Friedetzky (1910-1998)

a cura di Hans Müller-Sewing

Ultimo degli otto figli di un ferroviere, Hein- Paul Czakon – riuscirono a darsi alla fuga rich Friedetzky nacque l’8 ottobre 1910 a riparando in Spagna. Qualche tempo dopo, Bebra nell’Hessen (Assia). Sua madre morì un po’per amore di avventura, un po’ pe r nel 1913, il padre nel 1920. Dal 1912 la ritrovare i loro compagni e prendere contatti famiglia abitò a Ratibor (Alta Slesia, oggi con il forte movimento anarcosindacalista Polonia), dove Heinrich visse al fianco dei spagnolo, Adolf Wlodarz, Max Piechulla e suoi fratelli e sorelle e di una matrigna. Heinrich Friedetzky raggiunsero a piedi Bar- All’età di 14 anni lasciò la scuola popolare e cellona e sempre a piedi tornarono in Al t a concluse un apprendistato di tre anni e Slesia nel maggio del ’33. mezzo come elettricista. Dopo la lettura del- Nel frattempo Hitler era diventato cancelliere l’opuscolo Mosè oppure Darwi n ruppe in del Reich e il terrore fascista aveva raggiunto modo radicale con il cattolicesimo e a 18 un suo primo picco. Nell’estate del ‘36, anni entrò nelle Freie Arbeiterunion Deutsch- quando la maggior parte degli anarchici era land (FAUD, sezione dell’AIT). ormai passata alla clandestinità e tutto quanto La FAUD aveva a Ratibor, come quasi fosse facilmente attaccabile era stato chiuso, ovunque in Germania all’inizio degli anni in Alta Slesia un gruppo locale della FAU D Venti, un seguito enorme, anche se dal 1923 cadde nelle maglie della Gestapo. cominciò a perdere progressivamente ade- Heinrich lavorava ancora come elettricista, renti: nel 1928 il gruppo locale di Ratibor ma si decise nell’estate del 1937 ad andare in aveva ancora 60 membri. I libri anarchici Spagna per sostenere la rivoluzione. La passavano di mano in mano e venivano rap- Gestapo se ne accorse nel dicembre dello presentate opere teatrali, è così che Heinrich stesso anno e lo mise nella lista dei ricercati. poté formarsi come autodidatta. Questo Insieme a Max Piechulla, Heinrich camminò gruppo locale fu anche quello che all’inizio di nuovo attraverso la Cecoslovacchia, l’Au- degli anni Trenta fondò le Schwarze Scharen stria e la Svizzera fino a Perpignan, nella (Schiere Nere), un’organizzazione di difesa Francia meridionale, pernottando lungo il antifascista armata nella quale furono attivi, a loro cammino anche a Zurigo da Fritz Brup- fianco di membri della FAUD, anche altri bacher e a Ginevra da Luigi Bertoni. Ar r i v a t i lavoratori senza partito. Da Ratibor le Schie- a Perpignan, gli anarchici del luogo spiegaro- re Nere facevano parlare di sé e servirono da no loro che le frontiere con la Spagna erano esempio agli anarcosindacalisti di altre loca- da tempo divenute più difficili da attraversa- lità. re. Max e Heinrich capirono presto che le Nel maggio del 1932 la polizia trovò a or ganizzazioni anarcosindacaliste, che orga - Beuthen (Alta Slesia) grandi quantitativi di nizzavano l’entrata in Spagna, avevano esplosivi. Di fronte alla minaccia della pri- ormai meno interesse per gli uomini che per gionia, tre militanti FAUD delle Schiere le ami, i medicamenti e gli altri materiali di Nere – Alfons Malina, Bernhard Pacha e guerra: non c’era più richiesta di volontari

39 Memoria storica co m b a t t e n t i . Di conseguenza i due presero il cammino verso Parigi. Da lì, attraverso l’aiuto del Comité Rouge comunista, riuscirono ad arri- vare in Spagna facendosi passare per sinda- calisti: una volta arrivati a Barcellona pensa- vano di riuscire a entrare in contatto con la CN T- FA I . Acausa di un bombardamento il treno dovet- te però fermarsi per alcune ore lungo la stra- da e a causa di questa perdita di tempo non si quanti sedicente tedesco dei Sudeti (mino- fermò a Barcellona, bensì raggiunse diretta- ranza tedesca in Cecoslovacchia). Una volta mente Valencia. Motivo per cui i due venne- in Germania la sua vera identità venne a ro subito spediti al fronte e. approdarono a galla e nel novembre del ‘39 venne condan- una brigata internazionale. Tuttavia il coman- nato a due anni di internamento in quanto dante comunista sentì puzza di bruciato, «combattente della Spagna rossa», dapprima tanto che lasciò agli atti che riteneva i due nel campo di concentramento di Sach- militanti della FAUD in incognito spie dei senhausen, più tardi nel campo di concentra- nazisti. Questa notizia si rintraccia ancora mento di Ravensbrueck. oggi nell’archivio di Stato tedesco. Quando Poiché lì poteva essere usato come elettrici- però si rese conto di chi erano effe t t i v a m e n t e sta, fortunatamente sopravvisse, ma non gli i due, disse loro: «Ho saputo che siete anar- furono risparmiate le sofferenze della tortura. chici. Ma siccome gli anarchici sono i Venne rilasciato con pochi altri alla fine del- migliori combattenti potete entrare nelle Bri- l’aprile del ‘45. Totalmente disilluso dai gate Internazionali. Ma dopo la vittoria sarete comunisti dopo le sue esperienze in Spagna subito fucilati!». e nei campi di concentramento, decise di non Così anche due anarchici tedeschi combatte- ritornare in Slesia, che nel frattempo era rono nelle Brigate Internazionali. Nel feb- diventata zona di occupazione sovietica. Si braio del ‘38 dopo un corso di formazione stabilì a Lubecca e visse insieme a una vennero spediti al fronte. Appena un mese donna e ai suoi tre figli, impegnandosi attiva- dopo dovettero ripiegare, presso Alcaniz, e mente nel Comitato degli Internati dei vennero catturati da militari italiani, la qual Campi di Concentramento, comitato antifa- cosa fu la loro fortuna, poiché le truppe di scista ed estraneo ai partiti. Franco già non facevano più prigionieri. Per breve tempo ebbe contatti con la Foede- Max e Heinrich vennero poi inviati a S. ration Freiheitlicher Sozialisten (FFS, Fede- Pedro de Cardena, un convento che serviva razione dei Socialisti Libertari), che era stata da prigione. Per non essere rispediti in Ger- fondata nel dopoguerra e sosteneva il muni- mania Max, che parlava polacco, si fece pas- cipalismo libertario. Ma poco dopo l’abban- sare per polacco, Heinrich, che parlava ceco, donò facendo successivamente riferimento ai si fece passare per ceco. Ma se la cosa andò pochi amici di un tempo, soprattutto ad bene a Max, non andò invece bene a Heinri- Augustin Souchy, che veniva anche lui di ch perché nel frattempo c’era stato il Patto di Ra t i b o r o . Monaco e l’annessione della Cecoslovac- All’inizio degli anni Novanta uno storico chia. Dopo un interrogatorio della Gestapo, anarchico incappò nel suo nome nel IISG di Heinrich venne deportato in Germania, in Amsterdam e visitò Heinrich a Lubecca.

Memoria storica 40 Poco dopo, morta la sua compagna e a causa ammalò gravemente e per lui fu chiaro che di una lunga malattia si trasferì nel ‘93 a non sarebbe sopravvissuto qui nel Nord ad Colonia per vivere vicino a un nipote. un altro inverno. Così ci pregò di ricoverarlo Una settimana prima dell’inizio delle Gior- possibilmente in Spagna, per via dei ricordi e nate libertarie nell’aprile del ‘93 a Francofor- per via che lì il vino rosso era così buono. te il suddetto storico telefonò a Colonia per Con l’aiuto dell’atlante venne scelta Al i c a n t e render noto che un vecchio anarchico di e grazie dell’intervento della CNT-A I T Lubecca si era trasferito nelle nostre vicinan- venne trovata una giovane famiglia che ze. Noi prendemmo subito contatto con lui e accettò Heinrich per quattro inverni. Mentre pochi giorni più tardi Heinrich era presente altri già a 25 anni si attaccano il culo da qual- nell’auditorium dell’università di Francoforte che parte egli si trasferì in età avanzata con dove avevano luogo le manifestazioni d’a- gioia in un’altra lingua e in un’altra cultura: pertura delle Giornate libertarie, portando il «Come anarchico posso trovarmi a casa suo saluto. ovunque; anzi, durante tutta la mia vita mi Heinrich amava parlare con i ragazzi molto sono sempre sentito da un’altra parte». giovani e così lo invitammo a frequentare gli Ad Alicante, la sera andava spesso a visitare incontri settimanali del gruppo anarchico in la sede della CNT, ma era piuttosto scontento Colonia, cosa che egli apprezzò molto, anche perché i vecchi gli parlavano soltanto del perché si parlava quasi sempre di temi attua- ‘36, mentre a lui interessava il presente. Una li. Anche se il passato lo interessava meno volta, poi, tornando da un congresso nazio- del presente e del futuro, riuscimmo a fargl i nale della CNTdisse anche: «Ma non mi qualche intervista sulla sua vita. Ed è stata sembrano proprio anarchici, perché quando una fortuna conoscerlo, perché era un uomo si vota il 95% risulta della stessa opinione. e anziano che pur rivolto al futuro poteva nel lui anarchico lo era da cima a fondo (e anar- contempo fare riferimento alle sue esperien- cosindacalista per motivi tattici, come lui ze di vita. stesso affe r m a v a ) . Una volta gli domandammo come funzio- Il 14 maggio 1998, un giorno dopo il suo nasse a Ratibor una serata al gruppo locale ritorno da Alicante, Heinrich morì. Ed è diffi - della FAUD, e ci rispose: «Questo ve lo cile dire quanto ci sia mancato. Le persone voglio proprio dire. La riunione si teneva vanno conosciute, le descrizioni rimangono dalle 8 in punto alle 10 in punto. Entro le 10 soltanto delle approssimazioni. Un uomo che tutte le cose importanti dovevano essere per settanta anni è stato nel movimento anar- dette, perché i primi già se ne andavano per chico, che è sopravvissuto alla prigione e ai via della famiglia o della levata mattutina del tempi immobili, ha da dare immensamente primo turno. La prima mezz’ora si parlava di di più di quanto degli storici possano mai attualità, poi c’era circa un’ora e mezza di mettere insieme. E allora prendiamoci cura panoramica sul mondo (cioè discussione su delle persone anziane, e non soltanto degli ar gomenti anarchici), e alla fine rimanevano anarchici, bensì anche delle nostre nonne e ancora 10 minuti per l’organizzazione. Quel- dei nostri nonni e dei vicini! lo che non può essere organizzato in 10 Vorrei chiudere con una frase che Heinrich minuti non ha alcun valore». diceva spesso: «L’ultimo stronzo della demo- In quei mesi Heinrich partecipò anche ad crazia mi è più caro che il più bel volto della altri raduni anarchici in Germania, Spagna e di t t a t u r a » . Olanda, parlò nelle case occupate, viaggiò per dare interviste. All’inizio del 1994 pero si traduzione di Patrizia Grassiccia

41 Memoria storica Nicolas Walter, anarchico inglese, è morto all’età di 65 anni il 7 marzo 2000, come abbiamo brevemente annunciato sullo scorso Bollettino. Quella che segue è una sua nota biografica sintetizzata da un articolo scritto da Colin Ward per il settimanale londinese «Freedom» del 25 marzo. Ricordo di Nicolas Walter a cura di Colin Ward

Walter aveva studiato storia ad Oxford e, libertari, tra cui Bakunin, Faure, Kro- dopo un breve periodo d’insegnamento, potkin, de la Boétie, Shelley, Wilde... aveva lavorato nell’editoria e nel giorna- Si ammalò di cancro molti anni fa e lismo. Era stato, tra l’altro, vicedirettore affrontò la sua malattia, che lo portò a del «Times Literary Supplement» per sei una paralisi progressiva, con stoicismo anni, poi trovò una sua «nicchia» alla impressionante e un’impressionante Rationalist Press Association, dapprima capacità di lavoro, fino all’ultimo. come direttore di «The Rationalist», poi come direttore dell’associazione stessa, traduzione di Amedeo Bertolo fino al 1999. Fu uno dei fondatori del Comitato dei 100 (che promosse marce anti-nucleari di massa), di Spies for the Peace (Spie per la pace), del Vietnam Action Group (a quest’ultimo proposito, per avere interrotto un discorso del primo ministro Harold Wilson nel 1966, fu detenuto per due mesi). Fu poi sostenitore delle occu- pazioni di case, della campagna per l’a- bolizione della legge sulla bestemmia, del movimento a favore dell’eutanasia... Cominciò a scrivere sulla stampa anar- chica negli anni Cinquanta per «Free- dom», su cui continuò a pubblicare fino alla morte, poi fu collaboratore regolare di «Anarchy» (negli anni Sessanta) e di «The Raven» (dalla fine degli anni Ottanta). Due suoi saggi su «Anarchy» sono diventati opuscoli di grande diffu- sione: Nonviolent Resistance (1963) e A pag. : Heinrich Friedetzky fotografato nel - About , più volte ristampato e l’ottobre 1996 tradotto in molte lingue. Fu scrupoloso In alto: Nicolas Walter in un disegno di Cliff curatore di molti classici anarchici e Harper pubblicato su “Freedom”

Memoria storica 42 ANARCHIVI finanziariamente difficile e Biblioteca dunque sollecita un aiuto L’a n a rc h i s m o internazionale per poter Social continuare nella sua atti- francofono vità, unica in Messico – Reconstruir scrivere al seguente indi- sul web ri z z o : Città del Messico Sotto il titolo complessivo Biblioteca Social Recon- di Étudier l’anarch i s m e è Costituita nel 1978 grazie st r u i r stata messa su web la rete ai fondi di alcuni vecchi sede: Morelos 45 Despa- dei siti libertari di lingua anarchici come Marcos cho 206, Col. Centro, francese (Quebec incluso). Alcon, Ignacio Portilla, Città del Messico Ecco il sito per avere mag- Benjamin Cano Ruiz, Eli- indirizzo postale: A. P . giori informazioni su realtà seo Rojas e Ricardo 9090, 06002 Mexico 1, come Radio Libertaire, la Mestre Ventura, alcuni dei D. F . CN T francese, la Fédéra- quali di origine spagnola, email: li b e r t a d @ m a i l . i n t e r - tion anarchiste e la stampa la Biblioteca Social ne t . c o m . m x anarchica francofona: Reconstruir raccoglie oggi sito: www.libertad.org.mx ht t p : / / w w w. a n a r w e b . f r e e - circa 3.000 volumi conser- tel e fax 55 12 08 86 su r f . f r vati e consultabili presso i suoi locali, situati nel cen- tro storico di Città del Messico. Particolarmente ricca la sua emeroteca che conta 4.700 testate tra pubblicazioni periodiche e numeri unici. Tra le testate più importanti molte quel- le edite durante la rivolu- zione spagnola, poi arriva- te in Messico dopo la sconfitta del 1939 insieme a numerosi rifugiati. Di particolare interesse alcu- ne riviste libertarie messi- cane come la famosa «Regeneración», pubblica- ta dai fratelli Ricardo ed Enrique Flores Magón A fianco: [vedi Bollettino n. 14]. manifesto della Per maggiori informazioni Biblioteca sulla Biblioteca – che sta Social attraversando un periodo Reconstruir

43 Memoria storica A Detroit dal 12 settembre al 22 novembre di quest’anno è stata allestita dalla Labadie Collection dell’Università del Michigan una mostra intitolata «Jo Labadie e la sua donazione al Michigan: un’eredità per le masse». Cogliamo l’occasione della mostra e del convegno di studi che ha avuto luogo il 18 ottobre, entrambi dedicati all’anarchico americano nel 150° anniversario della nascita, per presentare un breve ritratto di questo personaggio, poco noto in Italia, riprendendo alcuni brani da un articolo che Julie Herrada, della Labadie Collection, ha scritto per la rivista «Fifth Estate». Joseph Labadie, dagli indiani ai sindacati a cura di Julie Herrada

Jo Labadie (1850-1933) sce una distilleria ancor formare il suo ideale di vive la sua infanzia a oggi in produzione – e anarchismo. La sempli- Paw Paw, uno degli ulti- tornano nei territori ce vita tribale, con la mi villaggi indiani del indiani d’origine a vive- sua enfasi sulla respon- Michigan sudorientale, re di nuovo una vita da sabilità comunitaria e insieme al padre – p i o n i e r i . l’eguaglianza economi- Anthony Cleophis Laba- Proprio questo tipo di ca, plasmano infatti la die, di origini francesi e esistenza lascia in Jo sua visione del mondo. Ojibway – che di Labadie una traccia Divenuto adulto senza mestiere fa il cacciatore profonda contribuendo a un’istruzione formale e alla madre Euphrosyne (anche se trilingue, Angelique Labadie, lon- conoscendo l’inglese, il tana cugina del marito e francese e il Pottawato- di origini franco-cana- mi), Labadie – in un desi. Più tardi tutta la Michigan che da rurale famiglia si trasferisce a diventa industriale – East Sandwich, lungo le impara il mestiere di rive del fiume Detroit, tipografo e gira in tutto dove gestisce una picco- il Nordest, frequentando la fattoria, il primo inse- sempre assiduamente i diamento non indiano in sindacati locali. Questa un’area ancora tutta vita erratica gli consente indigena. Non molto tra l’altro di avere una tempo dopo i Labadie visione d’insieme della vengono però scacciati società contemporanea e dalla loro terra dallo delle sue ingiustizie che speculatore e «barone segna la sua vita e atti- del whiskey» Hiram vità anche quando, dal Walker – che lì costrui- 1872, si stabilisce a

I n c o n t r i 44 Detroit. La sua natura tante, che solleciteranno le di 35.000 volumi e a ffabile ma decisa lo sempre un’ampia mobi- 8.000 testate, oltre a rende ben presto popo- litazione in suo favore, documenti, volantini, lare, soprattutto nel- come testimoniano i manifesti etc., la sua l’ambito sindacale di tanti carteggi del suo donazione è però rima- cui diviene un esponen- consistente archivio. sta la parte essenziale te di spicco, e gli guada- del fondo. gna la definizione di «anarchico gentile». Instancabile, partecipa a tutte le grandi battaglie sociali dell’epoca e svolge un’intensa attività giornalisti- ca. Importante l’in- contro con l’anar- chico di origine A f i a n c o: tedesca Johann Joe Labadie Most, di posizioni più radicali, che Labadie difenderà accesamente nono- stante le forti diff e- renze tra i due. Da questo incontro scatu- risce comunque un cambiamento di menta- lità in Labadie che poi si ritrova anche nella difesa dei «martiri di Chicago» per i fatti di Nel 1911 Jo Labadie Per maggiori informa- Haymarket. Durante la decide di donare la ricca zioni sulla Labadie Col- campagna in difesa dei biblioteca accumulata l e c t i o n : cinque anarchici, aff e r- negli anni all’Università h t t p : / / w w w. l i b . u m i c h . e d merà infatti che, al di là del Michigan, costituen- u / l i b h o m e / S p e c C o l l . l i b del fatto che gli accusati do così la Labadie Col- Segnaliamo inoltre che fossero innocenti del- lection. Se nel tempo la in Italia la Labadie Col- l’attentato loro attribui- biblioteca si andrà lection è consultabile in to, il movimento operaio estendendo anche ad microfilm presso il per difendere le sue altre aree di storia del Dipartimento di Studi conquiste ha il diritto di movimento operaio, Storici dell’Università ricorrere anche a mezzi come ad esempio di Lecce. violenti. Numerosi a l l ’ I W W e alla guerra saranno gli arresti subiti civile spagnola, rag- durante la sua vita mili- giungendo oggi un tota-

45 I n c o n t r i ARTE, GRAFICA, MONUMENTI Itinerario goriano in T oscana

a cura di Francesco Berti

La coincidenza, lo giuro, è nessuno dei diversi abitanti, del tutto casuale. Più o meno giovani e anziani, a cui ho negli stessi giorni in cui i chiesto informazioni di quel- circa due milioni di papa- le lapidi, fingendomi un turi- boys pellegrinavano a Roma sta curioso, ha saputo rispon- per vedere e ascoltare il dermi in maniera soddisfa- rocker cattolico Giovanni cente o appropriata. Paolo II, anch’io, nel mio Le lapidi goriane, comun- piccolo, compivo un “pelle- que, sono di per sé suffi c i e n - grinaggio”: un viaggio nei te testimonianza del culto, luoghi della Toscana in cui è davvero esemplare nell’am- conservata memoria del bito della “martirologia grande affetto popolare di cui laica” e più specificamente godette il Cavaliere dell’Ideale, l’Avv o c a t o di quella anarchica, di cui fu oggetto la dei “malfattori”, l’Apostolo dell’anarchia, figura di Gori: un mito che nacque quando il Poeta dei lavoratori: Pietro Gori. era ancora in vita e che toccò i suoi vertici Consiglio caldamente questo itinerario a più alti negli anni immediatamente succes- tutti gli anarchici amanti della sivi alla sua morte; una devo- parte migliore della nostra tradi- zione, quella per Gori, che zione (amare le tradizioni, la non riguardò esclusivamente propria storia, non comporta gli anarchici ma coinvolse af fatto, naturalmente, essere tra- quella parte significativa dizionalisti o peggio nostalgici: della popolazione toscana (e cosa che i lettori di questo Bol- non solo di quella) più o lettino ben sapranno, del resto). meno influenzata dall’anar- Fa un certo effetto leggere, nelle chismo e dagli ideali sociali- piazze principali di alcuni picco- sti. Il mito di Gori resistette a li paesi della costa tirrenica tra vent’anni di dittatura fascista e Piombino, il testo di e declinò, lentamente ma ine- lapidi in memoria di Pietro Gori sorabilmente, solo a partire e Francisco Ferrer, inneggianti dagli anni Sessanta del Nove- all’anarchia e al libero pensiero. cento (sul mito goriano cfr. Per amore di verità, occorre Maurizio Antonioli, Pietro comunque specificare che la Gori “Il cavaliere errante del- memoria ribelle di cui stiamo l’anarchia”, BFS, Pisa 1995). parlando sembrerebbe essere, ARosignano, nostro punto di ormai, solo marmorea: quasi partenza, diverse sono le cose

Storia per immagini 46 da vedere. Inerpicandosi per le strette viuz- chiuse a chiave. Per concludere: si è trova- ze del borgo antico si raggiunge, con un ta una sistemazione a questo fondo, e que- po ’ di fiatone se siete fumatori incalliti, l’a- sta è una buona cosa, ma non lo si è reso rea del Castello. Qui si trova il Museo accessibile al pubblico, nonostante la collo- Civico dove, su richiesta (0586/724288), è cazione in un museo pubblico. possibile visitare le stanze nelle quali è col- Sempre a Rosignano, nella piazza principa- locato il “Fondo Gori”: libri, cimeli, foto, le del paese (Piazza Pietro Gori) vi è anche, mobili, oggetti vari appartenuti al Nostro posto su una colonna, un busto bronzeo in (sulle vicende di questo fondo e sul suo uno stile un po’troppo marziale, quasi da contenuto cfr. Franco Bertolucci, Il fondo “anarchismo reale”, raffigurante il Cavalie- “Pietro Gori” presso il Museo Civico, in re Errante, mentre in una delle vie che par- “Rivista Storica dell’anarchismo”, anno 3, tono dalla piazza, sulla facciata della casa n. 1, gennaio-giugno 1996, pp. 184-5). della famiglia Gori, sono poste due lapidi Bisogna dire che la visita non lascia affa t t o marmoree molto più belle: una dedicata a soddisfatti: è vero che le stanze sono tenute Gori, l’altra a Francisco Ferrer. La lapide in ordine, ma non è stata messa alcuna dedicata a Gori si compone di un bassori- scheda biografica, gli oggetti sono sistema- lievo raffigurante il busto di Gori sovrasta- ti un po’a caso, negli armadi a fianco dei to da una figura femminile che tiene in libri di Gori ci sono libri sull’anarchismo mano una fiaccola simboleggiante la editi negli anni Settanta… Insomma, tutto libertà. Nel testo, che si può leggere nella lascia supporre che solo gli esperti di anar- parte sottostante il bassorilievo, è ricordato chismo possano orientarsi in questo spazio, che la lapide “PIÙ CHE PREMIO DI tanto più che ai (pochi) visitatori del ME T A RA G G I U N T A/ PIÙ CHE ONO- Museo non è data alcuna informazione sul- RA N Z A DI VI T TO R I A / PIÙ CHE l’esistenza di queste stanze: non vi è un PALME DI MARTIRIO” dovrà essere cartello di spiegazione né all’ingresso del- ricordato come “ESEMPIO E CONFOR- l’edificio né tanto meno sulla porta delle TO DEGLI AP O S T OLI FUTURI / DEL stanze che contengono il Fondo Gori, le POPOLO PERFETTIBILE”. quali infatti ordinariamente rimangono Il testo della lapide a Francisco Ferrer, scritto con ogni probabilità dallo stesso Gori, è veramente bello e vale la pena riportarlo per intero: “CHIERCUTA PE R - FI D I A / CON BORBONICO PIOMBO / SPEZZÒ ILCORE / DI FRANCISCO FERRER / SU L’ A L B AD E L XIII OTTO- BRE MCMIX / MA D AQ U E L SA N G U E / FUMEGGIÒ NELCIELO DI SPAG N A / IL PENSIERO DEL MA R TIRE / E NE L’A N I M A DEI POPOLI / SQUILLÒ L’E - STREMO SUO GRIDO / A RI S C O S S A DE LE MENTI / E DE LE BRACCIA UMANE / IDEAL BAT TA G L I A E PRE- SAGIO / DE L’A VVENIRE”. Sotto, due significative frasi ricordano le vicende della lapide: “DISTRUTTA D A L L AP E R-

47 Storia per immagini FI D I A FAS C I S T AL’ANNO 1923 / a qualcuno un po’retorico. Io invece mi RI C O L L O C A TADA L POPOLO IL 13 sono quasi commosso nel leggere: “A PI E - GENNAIO 1946”. TRO GORI / AP O S T OLO E POETA DE L Appena fuori dal borgo vi è il piccolo cimi- LI U T O GENTILE / CHE PER PRIMO IN tero del paese. Appena entrati ci si imbatte QU E S T O PAESE / DIFFUSE LA nella cappella mortuaria della famiglia SE M E N Z AD E L L ’IDEALE AN A R C H I - Gori, davanti alla quale è posto un grande CO / AI FIGLI DELDOLORE / E AG L I busto marmoreo raffigurante il Nostro, SC H I A VI DELLAPLEBE IRREDENTA/ donato alla famiglia del Poeta dai cavatori PARLÒ DI UN GIORNO FELICE / IN apuani, come si evince anche dalla dedica e CUI TUTTI GLI UOMINI SARANNO dalla firma: “APIETRO GORI / L’A P U A - FR A TELLI ED EGUALI / PERSEGUI- NA OPERAIA”. Sul fianco sinistro del TATO IN OGNI PLAGA DE L L AT E R R A busto una frase ricorda anche in questo / OVUNQUE / LA SU A VOCE PORTÒ caso le vicissitudini subite dal monumento: AMORE GIUSTIZIAE LIBERTÀ / GLI “I BARBARI TI DISTRUSSERO / I ANARCHICI ED I LIBERI PENSATOR I BUONI TI RICOSTRUSSERO”. Quasi / DI CASTAG N E T O CARDUCCI / tutte le lapidi e i monumenti dedicati a POSERO QUESTA PI E T R A / QUAL Gori furono distrutti, danneggiati o comun- LA M PA D AV O T I V A/ CHE AD D I T I que rimossi dai fascisti: molti di essi, AGLI OPPRESSI LA ME T A FU L G I D A E comunque, furono rifatti o ricollocati al SUBLIME / DELLA SU AR E S U R R E - loro posto subito dopo la fine della seconda ZI O N E ” . guerra mondiale, nell’ambito di grandi Placata la commozione si può proseguire manifestazioni popolari di commemorazio- alla volta di Campiglia Marittima, altro ne del Cavaliere Errante. paese di collina poco oltre Piombino. Il Aqualche decina di km da Rosignano, in posto è, se possibile, ancora più caratteristi- direzione Piombino, si trova Castagneto co e suggestivo. In una delle piazze princi- Carducci: da qui si può godere di un’ottima pali di questo piccolo centro vi è, su un vista panoramica sulla pineta marittima, vecchio edificio, una lapide a Ferrer, presu- uno dei pochi pezzi di litorale sopravvissu- mibilmente fatta apporre da Gori, il cui to alla cementificazione selvaggia. A Ca s t a - testo recita così: “FRANCESCO FERRER gneto, oltre a ricordare la poe- / TOR Q U E M A D A DISSE AI sia che Gori scrisse in morte MONARCHI: / UCCIDIA- di Giosuè Carducci (nella MO ILPENSIERO / FER- quale, dopo aver sottolineato RER RISPOSE AI CARNE- l’impeto di ribellione che con- FICI: / ILPENSIERO NON traddistinse da giovane il MUORE / LA SC U O L A poeta, mette in luce la sua MO D E R N A / SCRIVERÀ successiva svolta conservatri- CO L MIO SANGUE / LA ce, vedi AGiosuè Cardu c c i , VO S T R AC O N D A N N A / 13 in Opere, vol. II, Ba t t a g l i e , OT T OBRE 1909”. Di fianco Pasquale Binazzi Editore, al testo la firma questa volta è Spezia 1911, pp. 32-5), in costituita da un disegno stiliz- Piazza del Popolo ci si imbat- zato: una mano, posata su un te nella lapide dedicata a Gori, libro aperto nel quale si può il cui testo oggi potrà apparire leggere “FAI”, racchiude la

Storia per i m m a g i n i 48 fiaccola dell’Ideale. Da ricordare inoltre che una delle viuzze che parte dalla piazza su cui è posto questo cippo è intitolata a Pietro Gori. Campiglia Marittima è a un tiro di schiop- po da Piombino. Aquesto punto, non vi resta che dirigervi nella città operaia. Nella parte vecchia, proprio di fianco alla stazio- ne dei treni, in un vecchia casa in via – manco a dirlo – Pietro Gori, è posta l’enne- sima lapide al Poeta. Fermatevi un momen- to: con un po’di fantasia, non vi sarà diffi - cile trasportarvi all’8 gennaio 1911, imma- ginarvi il giorno in cui il feretro di Pietro Gori fu trasportato in piroscafo da Portofer- raio fino alla costa, con tappa obbligata a ferro e granito, / o verdi promontori in Piombino. Immaginatevi una città comple- mezzo al mar / o braccia aperte al povero tamente paralizzata dal dolore: gli operai bandito / malato e stanco per il lungo errar hanno abbandonato il lavoro, gli spettacoli / al povero bandito che i potenti / pinsero sono stati sospesi, i negozi sono stati chiu- truce, come un malfattor, / poiché sulle si. Un silenzio irreale attanaglia la città, miserie dei sofferenti / versava il miglior tanto più irreale in quanto tutti gli abitanti o sangue del suo cor…” (Pietro Gori, Al l ’ i s o - quasi si sono riversati nelle strade: “Ogni la d’Elba, in Opere, vol. XII, cit., pp. 38-9). piazza, ogni finestra, ogni spazio disponibi- APortoferraio, nella parte vecchia della cit- le era colmo di persone di tutte le classi tadina, la piazza a lui intitolata e una lapide della cittadinanza, accorse a rendere l’ulti- in bassorilievo, con la sua testa e una fan- mo tributo di affetto alla memoria di Pietro ciulla alata raffigurante l’Ideale, ricordano Gori”. Così scrisse, all’epoca, un articolista il Nostro. Il testo del cippo rammenta il suo de “Il Martello”. Scene di commozione lungo peregrinare e la dura repressione che collettiva si accompagnarono nelle ore lo seguì in ogni continente senza riuscire a seguenti lungo il tragitto che condusse la spezzarne la fede profonda nel prossimo salma a Rosignano, e grandi manifestazioni riscatto dell’umanità: “L’UOMO PERSE- popolari si ripeterono negli anniversari GU I T ATO E INDOMITO / CHE VISSE I della morte gli anni successivi (sui funerali SUOI GIORNI IN PRO DELLE MISERE di Gori, e più in generale, sul mito goriano TURBE / CHE TUTTE LE TE R R E e sull’atmosfera del tempo cfr. il bel SOLCÒ / SPARGENDO LA BE L L A romanzo di Angelo Toninelli, Luigi Regoli S E M E N Z AD E L L AU M A N AR E S U R R E- anarchico, Shakespeare and Company, ZIONE / PIETRO GORI / POETA GE N - Bologna 1995). TILE INSAZIABILE SEMPRE / DI GIU- Ma bando alla commozione: la nave per ST I Z I A E DI VERITÀ / RESTA NE L l’isola d’Elba vi attende. Mano a mano che TEMPO MONITO INCITAM E N T O la nave si avvicina all’isola, vi verrà sicura- ESEMPIO. XXX NOVEMBRE mente in mente una delle tante poesie che MC M X I I I ” . Gori dedicò all’Elba. Come quella, scritta Nell’isola d’Elba potete sbizzarrirvi alla nel 1898, che inizia così: “O montagne di ricerca delle lapidi goriane: ve n’è una in

49 Storia per i m m a g i n i ogni centro abitato. Se, per esempio, andate a Capoliveri, un bellissimo paesino posto Un irresistibile alla sommità di un colle da cui si gode di una notevole vista panoramica, potrete fo t o m o n t a g g i o facilmente trovare nella piazza principale una lapide raffigurante Gori in posa orato- Tra le diverse foto che Francesco Berti ci ha ria (i fascisti hanno spezzato le dita di una fornito per illustrare il suo articolo ce n'è mano, ma il monumento rimane molto una che lo riprende accanto al monumento a bello). Il testo è breve ma efficace: “QUE- Gori collocato nel cimitero di Rosignano, ST O MARMO EFFIGIATO PRESSO LE davanti alla cappella di famiglia. Con nostra RUPI / FERRIGNE DI CAPOLIVERI sorpresa, al momento di pubblicarla ci DI C A AI FUTURI / CHE NON FURON imbattiamo per caso in un'altra immagine del VANI L’A P O S TO L A TO / ILSA C R I F I - tutto speculare che ritrae un giovane Luciano CIO LAFEDE DELDOLCE POETA/ Farinelli – negli anni Cinquanta-Sessanta – PIETRO GORI / 30 GENNAIO 1921”. vicino allo stesso monumento e nella stessa La nostra ricognizione si ferma qui: non posa di Berti junior. Da qui al fotomontaggio voglio togliervi il gusto della ricerca e il il passo è stato breve. fascino della sorpresa. Il mio scopo era solo quello di stuzzicarvi. Sappiate dunque che tracce di Gori e di anarchismo si trova- no non solo all’Elba ma anche in altri paesi della Toscana non ricordati in queste note. Sarebbe interessante, a questo proposito, che qualcuno tracciasse una vera e propria mappa della memoria anarchica in Tos c a - na, senza dimenticarsi naturalmente della capitale, Carrara, e dei molti altri luoghi dove – ahinoi in un tempo ormai lontano – l’anarchismo fu movimento dal seguito veramente popolare. Sarò utopista, ma mi piace pensare, parafrasando una nota can- zone di Francesco Guccini, che un giorno si sparga di nuovo la notizia che questo movimento, come una cosa viva, si scagli a bomba contro l’ingiustizia. Guccini: forse non tutti sanno che il cantautore bolognese dice di sé di essere un cultore di Pietro Gori (lo cita spesso nelle interviste, anche se però ci tiene sempre a precisare che per lui l’anarchia è solo un topos letterario). Ho A pag. : la lapide dedicata a Gori a Capoli - letto non so dove che La Locomotiva è veri, nell'isola d'Elba stata scritta proprio in omaggio del nostro A pag. : il busto di Gori collocato a Rosi - Cavaliere Errante. gnano in piazza Pietro Gori

Storia per immagini 50 CURIOSITÀ

vivi? - chiese Norman. - vocazioni. Bisogna Letti e Tu vivi il fallimento di tenerlo in fresco con un questa civiltà. L’ I n v e s t i- p o ’ di provocazioni ap p ro v a t i mento totale nell’erotiz- anarcoidi. La società in zazione. L’ i n v e s t i m e n t o cui viviamo ci influenza Cristina García estremo nel sesso. E a tal punto che l’unico Questa notte ho sognato adesso mieti il tuo soli- modo per vivere come in cubano tario raccolto. Ubriaca- esseri umani è diventare Mondadori, Milano, tezza erotica, eccola lì anarchici. Non è quello 1 9 9 8 l’unica passione alla tua il culmine? Non è stato p o r t a t a . sempre quello, il massi- Anch’io, a modo mio, - Ma sarà poi una vera mo, per te? probabilmente sono col- passione? Sai cosa pevole di qualche fanta- avrebbe raccontato siosa modifica. Come Michelle alla sua anali- Francisco Coloane nel caso del mio quadro sta se l’avessimo fatto? Te rra del fuoco della Statua della Avrebbe detto: «È un Guanda, Parma, 1997 Libertà che ha causato uomo piuttosto gradevo- tanto trambusto alla le, ma bisogna tenerlo al L’ u fficiale manteneva pasticceria Ya n k e e fresco, con un po’ d i una calma imperturbabi- Doodle. È curioso ma g h i a c c i o » . le, mentre l’interlocutore l’anno scorso i Sex - No, con un po’ di pro- gesticolava come se Pistols hanno fatto lo stesse per saltarg l i stesso con un fotografo addosso. Costui era un della regina Elisabetta noto cacciatore di foche, sulla copertina del loro Pasqualini, di origini quarantacinque giri G o d napoletane, famoso nella Save The Queen. Av e v a- regione per le sue scor- no infilato una spilla da rerie e soprattutto per balia nel naso della aver tirato fuori dalla Regina e da tutto il prigione di Ushuaia paese si erano levate R a d o w i s k y, l’anarchico massicce proteste. L’ a- che aveva «liquidato» il narchia che c’è in colonnello Falcón a Inghilterra, come mi Buenos Aires. Protestava p i a c e ! perché non lo lasciavano sbarcare nel punto che stavamo attraversando. Philip Roth Ma alla fine riuscì a Il teatro di Sabbath convincere l’ufficiale e Einaudi, Torino, 2000 la nave rallentò l’anda- tura; con le macchine al - E tu, in che mondo minimo, Pasqualini calò

51 Varie ed eventuali in mare la sua canoa volevano accettare un somma podestà è cosa lunga non più di quattro semplice «tosacapelli» natural, anzi proprietà. metri, vi imbarcò un come pretendente della Nondimeno è certo che sacchetto di viveri, legò figlia. La loro avversio- vivrebbon meglio in uno dei remi al banco di ne non era dovuta tanto anarchia, dove ciascun si mezzo per usarlo come all’umiltà della sua pro- regge, quando la compo- albero maestro, issò la fessione quanto alla sizion dell’animo aves- velatura fatta con una fama di anarchico che si sero: dunque la repubbli- coperta legata a un era guadagnato in paese. ca è natural medicina, manico di scopa, sistemò «I barbieri sono tutti non cibo. l’altro remo come timo- cocciuti e rinnegati da ne, si sedette a poppa e Dio» gli aveva detto, con uno stentoreo prevenuto, il padre di Manlio Sgalambro «addio» sciolse l’imbra- Elidia. «Peggio ancora D e l l ’ i n d i f f e renza un gatura e si allontanò per se sono anarchici». materia di società la sua rotta spinto dalla Adelphi, Milano, 1994 brezza del sudovest. “Quello è un vagabondo Paolo Sarpi Che “io” debba essere dei mari!” disse uno del- Pensieri naturali, governato: ecco da dove l ’ e q u i p a g g i o . metafisici e matematici. inizia lo scandalo della Riccardo Riccardi Edito- politica. Solo per cana- re, Milano-Napoli, 1996 glie e miserabili, incapa- Hernán Rivera Letelie ci di autogovernarsi e Fata Morgana d’amore 403. Che gl’uomini decidere, c’è la politica Guanda, Parma, 2000 vivano in repubblica e come unica via di scam- sotto l’impero della p o . Lei suonava il piano nella scuola e lui era solo l’oscuro apprendista dell’unica bottega da barbiere del paese; un giovincello intollerante che, mentre spazzava via manciate di capelli, si impelagava in fervide discussioni con i clienti più sagaci del posto, discussioni che ogni volta vertevano sulla A f i a n c o : la copertina del giustizia e l’ingiustizia romanzo La regina d'inver - sociale e sugli ereditari no, giallo storico di uno abusi dei padroni. Si s c r i t t o re russo che ha scel - erano sposati nonostante to l'inusuale pseudonimo di l’opposizione dei genito- B. A k u n i n . ri di Elidia, che non

Varie ed eventuali 52 Abbiamo recuperato in Ruhr e in particolare – dell’epoca o ancora esi- archivi diversi le foto di sotto la voce Freiheit!, stenti appaiono sulle fian- due furgoni che ci hanno Libertà! – il ricorso alla cate: «La Nazione» (il che incuriosito e che qui vi cremazione, all’epoca fa pensare che la foto sia proponiamo. Il primo condannata dal clero e stata scattata in Tos c a n a ) , [anni Venti?] è palese- dunque fine appetita di «Momento sera», «Alba» mente un carro funebre atei e agnostici. e – incredibile ma vero – ma con una chiara conno- Il secondo è un normalis- «L ’Internazionale, quindi- tazione politica. Infatti simo furgone Fiat Multi- cinale anarchico», la pubblicizza sfacciatamen- plo [anni Sessanta?] per la testata di Ancona per tanti te l’Associazione proleta- distribuzione della stam- anni gestita da Luciano ria di liberi pensatori della pa. E infatti note testate Farinelli. Altri tempi.

53 Varie ed eventuali EFFERATEZZE

tempo delle repubbli- l’oblio del passato si Senza che greche. (...) I legi- manifesta come un slatori hanno sempre bisogno impellente e c o m m e n t o cercato di risanare supera lo stesso inte- questa piaga, tentando resse pubblico ineren- I brani che seguono di porre un arg i n e te alla inesorabilità sono tratti all’accattonaggio nel- dalla legge penale. d a l l ’Enciclopedia di l’interesse della pub- L’indulgenza, in tale P o l i z i a (Hoepli, Mila- blica decenza, del momento, collima con no, 1978), ad uso «dei buon costume e della la tendenza politica, e funzionari e impiegati pubblica sicurezza, il vantaggio che se ne di P.S., ufficiali e sot- potendo gli accattoni ottiene è così eviden- t u fficiali dei carabi- spinti dal bisogno, te, da rendere piena- nieri, agenti di polizia d i v e n i r e mente giustificata la e della guardia di delinquenti e costitui- sospensione dell’ap- finanza, avvocati, sin- re un vero pericolo plicazione della legge daci e segretari comu- sociale. (...) penale. (...) l’i n d u l - nali». I commenti, gentia principis s i appunto, sono super- AGENTE manifesta come fonte f l u i . P R O V O C ATORE. benefica di sicuro È colui che fingendosi riassetto politico e A B O RTO. un delinquente eccita sociale. (...) (...) criminalità che altri al delitto per o ffende, al tempo stes- poter informare l’au- ANARCHIA. so, la sanità morale e torità giudiziaria. (...) (...) in sostanza è il rigoglioso sviluppo colui che nei momenti mancanza assoluta di del nostro popolo. (...) di agitazione pubblica, governo, stato di con- spinto da artificiose fusione, di disordine; ABUSO DI MEZZI DI trame di certe polizie, (...) Coloro che pro- CORREZIONE O DI incita i cittadini ai fessano l’anarchia si DISCIPLINA. disordini alla solleva- rendono famigerati per (...) la semplice per- zione e fa cadere i i mezzi micidiali che cossa non può costi- suoi complici nelle adoperano lanciando tuire la materialità del mani della giustizia. bombe, provocando reato, perché la vis esplosioni con potenti medica, è mezzo di A F R O D I S I A . esplosivi, assassinan- correzione lecito. (...) È la tendenza morbosa do capi di Stato, senza ai piaceri (...) preoccuparsi delle vit- A C C AT TO N A G G I O . time innocenti che con L’abbietto mestiere AMNISTIA. i loro vili attentati dell’accattone è una (...) Vi sono dei possono fare. piaga sociale che è momenti nella vita di sempre esistita sin dal un popolo, nei quali

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