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ARTISTICA World Cup UN BRONZO COL BRONCIO PER “OTTA” di Anna Claudia Cartoni

entuno i Paesi partecipanti como Zuffa, che appare più sereno CLASSIFICA FINALE VOLTEGGIO alla prova di Coppa del e soddisfatto. “Carlotta ha eseguito 1. Anna Grudko 14.538 (RUS) Mondo femminile svoltasi a i due salti quasi meglio di come ave- V 2. Elsa Garcia 14.463 (MEX) Gent, dove l’Italia era rappresenta- va fatto ad , solo che qui ta dalla campionessa europea al 3. Carlotta Giovannini 14.300 (ITA) la Grudko è riuscita a sistemare la volteggio Carlotta Giovannini e da 4. Jana Sikulova 13.900 (CZE) sua seconda esecuzione, il mezzo gi- Lia Parolari, alla sua prima gara in- 5. Alina Kozich 13.738 (UKR) ro avanti teso, ed ha approfittato del ternazionale dopo l’infortunio del- 6. Lara Marx 13.713 (LUX) nostro piccolo errore in uscita”. Si sa, lo scorso agosto. A dar lustro alla 7. Joanna Litewka 13.488 (POL) a questi livelli chi sbaglia paga. Ma competizione erano presenti gin- 8. Celeste Visagie 13.347 (RSA) se con un’esecuzione sporca finisci naste di livello assoluto come la ru- sul podio a due decimi dall’oro e a mena Nistor, le Zgoba, Kra- 16 anni un bronzo FIG non ti fa più snianska e Kozich, le russe Grudko e Klyukina, la mes- sorridere, significa che l’Italia ha trovato un’altra fuori- sicana Garcia, le tedesche Brinker e Brunner, la brasilia- classe insaziabile. Per la cronaca alle parallele domina- na Dos Santos. Nella gara di qualificazione le due az- no le due ukraine: la Krasnianska, con 15.45, vince di zurre sono incappate in una giornata non particolar- un soffio davanti alla Zgoba, seconda con 15.425. Ter- mente brillante. Carlotta, con la media di 14.100, en- za la Nistor (15.175). La rumena si vendica alla trave tra come terza nella finale al volteggio, nonostante una (15.60) guardando dall’alto del podio le stesse ucraine caduta nella fase di arrivo del secondo salto. La roma- (Kransniaska seconda con 15,15 e Zgoba terza con gnola, dunque, pur sbagliando, giunge davanti alla rus- 15,125), e al corpo libero, davanti, con 14,95, alla Gar- sa Anna Grudko (14.050) e non molto distante dall’u- cia (14,675) e alla Dos Santos (14,60). craina Alina Kozich, seconda con 14.250, e dalla mes- sicana Elsa Garcia, prima con 14.325. Altre due cadu- te, però, questa volta alle parallele (11° posto con 13.60) Carlotta Giovannini al volteggio - (foto V. Biffani) e alla trave (19° con 13.125) le precludono la qualifica- zione nelle rispettive finali. Anche la gara di Lia, forse contratta dalla tensione del rientro, prende una brutta piega. Un errore in uscita alle parallele, dopo un buon esercizio (12° con 13.575), e due alla trave (24° con 12.75) tagliano fuori la bresciana. Il giorno seguente Carlotta parte per prima nella finale al volteggio, ese- guendo i suoi salti con precisione. Ma la Grudko tira fuori due prove spettacolari (14.538) e non ce n’è per nessuno. Purtroppo, anche Elsa Garcia, con un program- ma di valore inferiore ma perfettamente eseguito (14.463), ci passa davanti e per Carlotta, ferma a 14.300, è medaglia di bronzo. “Non sono molto soddi- sfatta - ci dirà la Giovannini, scesa dal podio - ho perso mezzo punto all’arrivo del primo salto, piegando il baci- no sotto la linea delle ginocchia. Senza questa imprecisio- ne avrei vinto anche qui. Comunque dedico questa meda- glia a mia zia Rita, che mi segue sempre con affetto. Ora mi aspetta un periodo senza gare, durante il quale potrò tirare un po’ il fiato, concentrandomi in palestra nel per- fezionamento degli esercizi. I mondiali di Stoccarda non sono poi così lontani”. Meno severo il suo allenatore Gia- 22

ARTISTICA World Cup MOSCA - A BOCCA ASCIUTTA... E AMARA! di David Ciaralli

Il Presidente Agabio, messo di fronte al fatto compiuto, ha deciso di esprime tutto il suo disappunto in una lettera uf- ficiale rivolta alla Federazione Internazionale di Ginnastica. “È disdicevole che la migliore ginnasta al mondo non possa prender parte alla prestigiosa competizione moscovita - ha di- chiarato in un passaggio della lettera - Competizione che da questa assenza è uscita inevitabilmente depauperata, soprat- tutto dal punto di vista tecnico. È sconfortante che nel 2007, in un contesto europeo, possano ancora presentarsi difficoltà del genere. A maggior ragione quando si organizzano mani- festazioni di questa portata, per le quali la Nazione ospitante dovrebbe attivare, al caso, canali preferenziali per l’accesso de- gli atleti sul proprio territorio. Auspico, pertanto, che la FIG pren- da i provvedimenti più opportuni affinché situazioni di questo genere non si possano più verificare”. Tornando ai fatti del campo, delle azzurre impegnate a Mosca solo la Benolli, al- la sua seconda gara internazionale da senior dopo l’Euro- peo di Debrecen 2005, si è avvicinata al podio con il quar- con Federica Macrì ad Amsterdam - (foto E. Casella) to punteggio alle parallele asimmetriche (14.050), dietro le russe e la cinese Zhou. La ginnasta giuliana, inoltre, chiude lla fine è andata come i russi avevano pianificato che andasse, fin dal principio. Tre medaglie d’oro su quat- Diego Pecar con la Macrì e la Benolli sulla piazza Rossa A tro nella femminile con la Isayeva alle parallele (15.050), la Lozhechko alla trave (15.550) e la Klyukina al corpo libero (14.600), con quest’ultima che porta a casa anche un argento ed un bronzo, rispettivamente alla trave e (15.200) e alle parallele asimmetriche (14.250). Quanto valgano questi risultati senza la Campionessa del Mondo e d’Europa è un dubbio che, in verità, non sembra aver mai sfiorato gli organizzatori di questa tappa di World Cup. “La peggior gara della mia vita - conferma il tecnico azzurro Die- go Pecar - La palestra di riscaldamento aveva il volteggio con l’arrivo in buca e gli attrezzi erano fatiscenti. E non finisce qui. L’ordine di salita delle finali, sorteggiato nella riunione pre-ga- ra, è stato cambiato dopo le qualifiche in funzione dei nomi delle ginnaste e la stessa composizione delle giurie ha subito repentine modifiche, con le giudici italiane spostate scientifica- mente a vantaggio di colleghe dell’ex CSI”. Quando a giudi- care ci sono ucraine, azere, russe, bielorusse, kazache, uz- beke, e chi più ne ha più ne metta, è quanto meno impro- babile, infatti, che vinca un’americana. Il sospetto, comun- que, che questa gara di Coppa del Mondo nascondesse del- le insidie, alla Federazione Italiana era già venuto di fronte all’inusuali resistenze burocratiche opposte al rilascio dei vi- sti d’ingresso. A farne le spese, guarda caso, è stata la no- stra Ferrari, costretta per un cavillo a rimanere ferma ai box. 23

za cadute, per di più in una finale di World Cup, dimostrando, dopo una sta- gione intera scevra da errori, una solidi- tà esecutiva preziosa in chiave mondia- le. Sul fronte maschile l’aviere Pozzo fi- nisce 7° alla sbarra con 14.650, dopo che in qualifica aveva fatto meglio di tut- ti, ed 8° al corpo libero con 14.600, spe- cialità nella quale si è imposto il russo Golotsutskov. Anche Matteo Angioletti conclude ottavo una gara agli anelli (15.700) che ha visto il cinese Yan (16.400) superare a sorpresa, di un mi- sero decimo di punto, la coppia pari me- rito formata dall’olandese Van Gelder e dal venezuelano Regulo (16.300). Un esercizio sporco, seppur senza cadute, La Delegazione Italiana a Mosca preclude ancora una volta la finale a Bu- snari, proprio nel suo apparato preferi- con l’ottavo posto (12.975) una finale al volteggio domina- to, il cavallo con maniglie. Alberto, con un 14.350, non si ta dalla Chusovitina (15.000), che ora ha un passaporto te- avvicina neppure alla lista degli eletti. La sua routine, pur- desco ma che, non dimentichiamolo, è nata a Bukhara, nel troppo, vale solo il 15° posto. Un gradino più su, però, di cuore dell’ , e con la squadra del CSI vinse l’oro quanto ottiene alla sbarra. Anche in questo attrezzo, stavol- olimpico a Barcellona. “Francesca ha sbagliato per l’eccessi- ta per uno slancio a vuoto, l’aviere di Melzo non va oltre va voglia di far bene - continua Pecar, che allena la Benolli 13.850, buono solo per la 16esima piazza. L’azzurro, anco- anche nell’Artisica ’81 - Al rientro in una competizione FIG do- ra lontano dalla forma migliore, sta lavorando principalmen- po l’infortunio al ginocchio mordeva letteralmente il freno. Il te in funzione del gioco di squadra che sarà necessario a secondo salto, poi, è molto recente e, quindi, difetta di stabili- Stoccarda per centrare la qualificazione olimpica. Proprio in tà. Il doppio avvitamento, invece, è stato, insieme a quello di quest’ottica, dunque, non va sottovalutato il dato che, non- Federica (Macrì, ndr.) il migliore della gara. Ci stava davanti ostante le assenze della Ferrari, della Giovannini, di Casina solo la cinese, ma con un avvitamento e mezzo”. A proposi- e di Coppolino, ossia dei quattro medagliati ai recenti Eu- to della Macrì, con un esercizio alla trave da 14.200, “Fe- ropei di Amsterdam, e le difficoltà ambientali ed organizza- de” non riesce ad andare oltre il settimo posto. Va detto pe- tive, gli altri azzurri impegnati sulle rive della moscova ab- rò che l’azzurra ha completato il suo ennesimo esercizio sen- biano centrato sei finali su dieci.

Francesca Benolli - (foto V. Biffani)