Oscar al lavoro italiano di Silvio Rossi

Solo un’italiana partecipava da protagonista alla Notte degli Oscar, vincendo la sua quarta statuetta per i costumi del film The Grand Budapest Hotel. Una delle categorie considerate nella “hall of fame” come minori, che testimoniano però il livello di professionalità impiegato nei dettagli di una produzione cinematografica.

Milena Canonero, torinese trasferita a Los Angeles, alla sua nona nomination, ha portato a casa la quarta statuetta, tante quante ne hanno vinte Fellini e De Sica. Costumi che nel passato hanno visto premiare due volte Piero Gherardi, Vittorio Nino Novarese e Danilo Donati, per una Francesca Squarciapino e Gabriella Pescucci. Una tradizione che si sposa col successo della moda italiana nel mondo.

Non solo i costumi hanno premiato l’Italia cinematografica. Gli effetti speciali hanno visto Carlo Rambaldi salire tre volte sul palco dell’Academy Award (per King Kong, Alien ed E.T.), la scenografia altrettante Dante Ferretti e Federica Lo Schiavo, la fotografia sempre tre volte Vittorio Storaro. Altri professionisti hanno vinto la statuetta per trucco, montaggio, scenografia.

Una nazione che esprime, nella settima arte, oltre ai grandi nomi, che si impongono per i film, soprattutto una élite di lavoratori di successo, di onesti professionisti, che dimostrano come, quando ci mettiamo all’opera, sappiamo essere apprezzati in tutto il mondo.

Un esempio che può, e deve, essere riproposto in altri campi. Per decenni l’industria italiana ha rappresentato l’eccellenza nella meccanica di precisione, nell’ottica, nella chimica. Abbiamo avuto la leadership nel settore della moda. L’agroalimentare italiano ha il maggior numero di prodotti DOP dell’Unione Europea.

Non sembriamo però più capaci di valorizzare queste qualità, non sappiamo venderci in un mercato globale dove non basta solo la manualità, ma bisogna investire nelle eccellenze per mantenere il brand Italia desiderabile.

Milena Canonero, come Fabiola Gianotti al CERN, come Samantha Cristoforetti, come molti manager di importanti aziende multinazionali, devono essere i modelli da imitare da parte di molti giovani italiani, che forse non ne conoscono neanche i nomi, mentre conoscono tutto su tronisti e veline di mediocri trasmissioni televisive.

PETROSINO: RIFLETTORI ACCESI SULLA PRIMA EDIZIONE DEL "OASI D'ARTE-ART'S OASIS" di Angelo Barraco

Petrosino (TP) – Petrosino è un comune di circa 7.900 abitanti, comune dislocato tra Marsala e Mazara del Vallo ed è un punto nevralgico per il turismo. Qual è l’elemento territoriale che attira il turista verso una città? Le attrattive, Che sono a loro volta strettamente collegate al decoro urbano e alle iniziative e ai punti nevralgici che si creano nelle aree della città che vengo tenute pulite e diventano luogo di formazione sociale.

Le nostre città, al giorno d’oggi, sono in continuo mutamento ed è in continuo mutamento anche Petrosino che grazie al Sindaco Gaspare Giacalone è riuscita a riacquistare vigore. Il Sindaco è riuscito a far riabbracciare i suoi cittadini con una città che era dimenticata e abbandonata a se stessa, e adesso invece ha riconquistato il suo splendore con la semplicità e con tutto ciò che era estraneo alle vecchie amministrazioni. Solitamente nelle città, quando si effettuano le operazioni di riqualifica delle aree, il tutto viene effettuato in maniera distaccata dai cittadini. Questa volta no! Questa volta sono i cittadini ad attivarsi in modo diretto.

Il Comune di Petrosino indice la Prima Edizione “Oasi d’Arte – Art’s Oasis”, un concorso con il fine di attivare un processo culturale e sociale che educhi i cittadini a riappropriarsi dei loro spazi pubblici, finora abbandonati e degradati, attraverso la progettazione di istallazioni artistiche da loro scelte.

Oasi d’Arte – Art’s Oasis un mezzo di speranza per dare un volto nuovo alla città, per consentirle di rientrare nei circuiti internazionali del turismo legato all’arte contemporanea. Per questa 1ª edizione del premio, il sistema degli spazi in cui verranno collocate le opere degli artisti partecipanti, comprenderà gli accessi alla città, i quartieri popolari, la nuova piazza e le aree costiere. Il bando ha l’obiettivo di creare uno shock culturale volto alla realizzazione del Distretto Culturale Evoluto. Un grande fermento culturale e artistico per innescare meccanismi futuri ed eventi legati al bando stesso. I luoghi scelti per la localizzazione delle opere sono quattro: Piazza Santa Venera, Lungomare Biscione (area “Piattaforma”), Lungomare Biscione (area “casa con la barca”), Piazzale Roma. Il primo premio per il vincitore del concorso sarà di 1.000 euro, mentre i quattro selezionati per ciascuna area potranno realizzare le loro opere.

Cittadinanza attiva è un portale web per dare la possibilità ai Cittadini di poter gestire direttamente, una somma del bilancio comunale, attraverso le loro proposte con lo strumento di democrazia diretta “Bilancio Partecipato”. La Votazione del Premio Oasi d’arte – Art’s Oasis, che si terrà dal 13 al 27 febbraio 2015, è la prima occasione per l’utilizzo di questo nuovo e democratico strumento per Petrosino.

Le otto opere selezionate, due per area di progetto sono state valutate da una giuria tecnica di professionisti, presieduta da Silvio Cattani, pittore e presidente dell’Accademia di Belle Arti “Trentino Art Academy” di Trento, e composta da: Enzo Fiammetta, architetto, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo e attuale Direttore del Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina; Elke Weisbarth, designer tedesca, dal 2005 responsabile DesignworksUSA di Bmw Group; Florinda Saieva, rappresentante di Farm Cultural Park, galleria d’arte e residenza per artisti di Favara (Ag), primo parco turistico culturale costruito in Sicilia; Teresa Lucia Cicciarella, marsalese, storica dell’arte contemporanea, critica d’arte e freelance. Il concorso non è circoscritto per la sola provincia di Trapani ma è Nazionale e vi sono state partecipazioni anche dal Cile, Tunisia, Corea, Marocco, Spagna e Francia.

I progetti selezionati del concorso sono attualmente esposti al Centro Polivalente Don Giacomo Ingarra, tale da permettere ai Cittadini residenti nel Comune di Petrosino di visionare le proposte selezionate e poter effettuare la votazione online tramite una postazione dedicata.I 4 vincitori saranno scelti in base ai criteri di valutazione del Bando, che sarà la sintesi del punteggio attribuito, per il 50% dalla giuria esaminatrice e, per il restante 50%, dalla cittadinanza.I Cittadini potranno scegliere un candidato per area di progetto tra le seguenti proposte scelte dalla giuria tecnica:Lungomare Biscione, area “casa con la barca”: Palmizi Girolamo con Faro del Mediterraneo e Giuseppe Zummo con L'urlo della Terra. Area Piazzale Roma: Les Gens Nouveaux con Corto circuito e Ambra Rinaldo con The Vine.Area Piazza Santa Venera: Les Gens Nouveaux con Ombre urbane e Rocca Maffia con A contemporary history. Lungomare Biscione, area “Piattaforma”: Alberto De Braud con Birds e Massimo Palumbo con Buon vento.

GINO PAOLI: SAPORE DI… DIMISSIONI

di Silvio Rossi

Dopo l’accusa di evasione fiscale, per aver trasferito due milioni di euro in Svizzera, per farli rientrare in Italia “scudati”, il cantautore genovese Gino Paoli, sta valutando se è il caso di dimettersi dall’incarico di presidente della SIAE.

L’avvocato di Gino Paoli, Andrea Vernazza, consiglia invece una sospensione, in attesa di chiarire. L’inchiesta che ha inguaiato l’autore di numerosi successi, è partita da alcune truffe ai danni di Banca Carige, che hanno visto coinvolto il commercialista del cantautore, Andrea Vallebuona, nelle indagini seguite, è stata intercettata una telefonata tra i due che lascia pochi dubbi sulla natura degli spostamenti di valori.

Gino Paoli, che ha avuto anche un passato in Parlamento, dal 1987 al 1992, è considerato il regista principale dell’aumento del “compenso per copia privata”, una tassa su smartphone e tablet, per compensare i diritti d’autore che potrebbero essere persi con l’ascolto di musica su questi supporti, rincaro di circa il 450%, passando da 0,90 a 4 euro ogni apparecchio.

Ci chiediamo a questo punto, però, cosa attende ancora a dimettersi. Gino Paoli ha un vitalizio da ex deputato, ha venduto milioni di dischi, per altri milioni di copie brani cantati da altri artisti ha incassato i diritti d’autore, ha cantato in migliaia di concerti da oltre mezzo secolo, ha superato, lo scorso settembre ottanta anni.

Quando si arriva, in Italia, a renderci conto che un incarico in un’azienda pubblica deve essere affidato a un manager in età da lavoro, che possa far funzionare l’ente a tutela dei dipendenti e dei cittadini, e non “regalare” la carica a una cariatide, messa lì solo per mantenere vivi, e magari incrementare vecchi privilegi.

E la difesa di Grillo al suo amico indagato, contro quanto chiesto dai parlamentari del movimento, che hanno chiesto le dimissioni di Paoli, non nasconde la strenua difesa del presidente alle rendite dei super ricchi? Perché forse, i due, sono accomunati da una voglia di ricchezza, parafrasando uno dei primi successi del cantautore, che è “senza fine”.

Lega Pro (o contro) Lotito di Silvio Rossi

Il mondo del calcio italiano è spaccato da guerre intestine al confronto delle quali le battaglie parlamentari per l’approvazione delle riforme costituzionali sembrano delle scaramucce tra bambini. L’ultima querelle ha riguardato il Presidente della Lega Pro, terza organizzazione del calcio professionistico nostrano, quella con il maggior numero di squadre presenti, sessanta, organizzate in tre gironi da venti squadre l’uno. Il presidente della lega, Mario Macalli, è già da mesi al centro di una contestazione, portata avanti da un certo numero di formazioni, con a capo Paolo Toccafondi, patron del Prato, e Pino Iodice, Direttore Generale dell’Ischia. Nell’assemblea del 16 febbraio la “fronda” ha chiesto la sospensione dell’assemblea, respinta con un solo voto di vantaggio (29 a 28), ma col voto favorevole dell’Ascoli, che non è stato ammesso al voto per mancanza del “requisito d’anzianità”, ragione che è apparsa al club marchigiano una scusa per condizionare il risultato, e presenterà ricorso contro la decisione. La spaccatura nella lega è però insanabile. La scelta del consigliere del direttivo di Lega (Claudio Arpaia, presidente della Vigor Lamezia) se viene vista da Macalli come una vittoria, ha visto ben 27 rappresentanti su 60 abbandonare l’assemblea. Macalli è legato, nel gioco delle alleanze che si creano in questi contesti, alla cordata che fa riferimento a Claudio Lotito, patron della Lazio e della Salernitana, che proprio in virtù del ruolo rivestito nella squadra campana, ha partecipato attivamente alle votazioni. Il manager romano è sempre al centro delle polemiche, si può affermare che, ogni volta che si assumono le decisioni sulla governance del calcio. Pochi giorni fa il nome di Lotito è balzato agli onori della cronaca per la telefonata registrata da Iodice, che ha fatto indignare i vertici dello sport italiano, da Abete a Malagò, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Del Rio, con delega allo sport. Claudio Lotito continua a dividere il calcio italiano. La sua tanto annunciata azione “didascalica e moralizzatrice” come amava annunciare, tanto da essere stata usata come base per le parodie che alcuni comici gli hanno prontamente confezionato, non appare però reale. Lui e i suoi “compagni di cordata”, come Tavecchio e Macalli non rappresentano certo quel rinnovamento di cui il calcio italiano ha bisogno. Non possiamo relegare lo sport più seguito e praticato, che muove un fatturato di rispetto, a figure che a livello internazionale non possiamo portare ad esempio di chiarezza e rinnovamento. Lotito ha avuto due condanne giudiziarie per aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, in appello (nel 2014 l’aggiotaggio si è prescritto mentre la Cassazione ha chiesto di rideterminare le pene per i reati connessi), e una condanna in primo grado per lo scandalo Calciopoli del 2006. Intanto in questi giorni il procuratore federale Palazzi ha aperto altri due fascicoli d’inchiesta che coinvolgono Lotito, per alcune dichiarazioni contro gli arbitri e per la telefonata a Iodice. Se in prima persona il patron biancazzurro non fornisce un esempio illuminante, gli uomini a lui più vicini non possono essere citati come esempio di rinnovamento, che servirebbe enormemente al nostro calcio. Carlo Tavecchio, 71 anni, è l’uomo voluto da Lotito alla presidenza della FIGC, con un curriculum di tutto rispetto, comprese le cinque condanne penali (per reati finanziari e per violazione alle norme sull’inquinamento), e la sospensione decisa dall’UEFA e dalla FIFA, per sei mesi, a tutti gli incarichi internazionali, per le famose frasi pronunciate dall’allora candidato alla presidenza sui calciatori del nostro campionato provenienti dall’Africa. Macalli invece di controversie ne ha una, minore, per l’acquisto del Pergocrema, società militante nello stesso campionato di cui è presidente di Lega. Ci si chiede però se, a 78 anni (che compirà tra un mese esatto), non sia stato più opportuno far godere al dirigente sportivo la meritata pensione, invece di vederlo avvinghiato alla poltrona. Anche la Fornero non avrebbe avuto nulla da obiettare. SANREMO 2015: GRAZIE CARLO, CHE BEL FESTIVAL!

di Christian Montagna Fioccano le critiche dopo il Festival, ma di ciò, l'ormai invincibile Carlo Conti non se ne curerà minimamente. Non c'è Festival che si rispetti senza le critiche che il giorno dopo arrivano da ogni parte. Perplessità, dubbi e ombre sulle votazioni sono state largamente esposte sui social. Perchè durante la classifica Nek dalla nona posizione è passato improvvisamente sul podio? Possibile che una macchina come quella di Sanremo possa incepparsi proprio nella parte più importante? Beh, tutto può succedere ma, sulla possibilità di manomissioni io non ho alcun dubbio. Il Festival si è svolto nella massima onestà, non posso e non voglio credere nei favoritismi. Eppure, sui social, c'è qualcuno che non la pensa come me. Perchè dunque dover a tutti costi criticare il bravissimo presentatore? Conti ha eseguito magistralmente il compito che gli era stato affidato; ha messo in scena uno spettacolo adatto ad ogni generazione tenendo incollati un italiano su due per cinque serate consecutive al televisore. Ha realizzato nella spontaneità e nella semplicità dei suoi ospiti un lavoro eccezionale, incassando meritatamente il boom di ascolti di questi giorni. E se l'auditel lo ha premiato perchè non dovremo farlo anche noi? In fondo, critiche a parte, non si fa altro che parlare di questa edizione. Le vallette? Altro spunto di critica di questa edizione: perchè pretendere da due cantanti ed una modella una conduzione magistrale? Le tre ragazze hanno saputo a loro modo simpatico e lodevole condurre le cinque serate. Emozione dei primi giorni a parte, hanno saputo scherzare sui loro punti deboli, mettendoli in primo piano e costruendovi su un personaggio che gli italiani hanno molto gradito! Gli ospiti? Internazionali e stellari, nazionali, regionali, da ogni dove, simpatici, famosi e non, ironici al punto giusto e attenti alle richieste del pubblico.Sanremo come avevo già detto in precedenza è un'arma letale a doppio taglio che sa distruggere carriere degne di stima e sa far spiccare . Proprio quest'anno è stato Il Volo a trionfare… Ora che qualche gruppo di fan possa manifestare la sua ira sui social per l'eliminazione del proprio idolo ci sta, ma addirittura parlare di vittoria non meritata proprio no. Quello de Il Volo è stato un trio che dalla prima sera non ha mai deluso: impeccabile, spontaneo, bravo ed emozionante. Non ha deluso i pronostici che sin dal pomeriggio di ieri lo aveva dato vincitore. E allora perchè meravigliarsi? Si è vero, c'erano tanti altri cantanti che hanno fatto la storia della musica italiana ma, molto probabilmente non hanno fatto i conti con i gusti del pubblico che sono decisamente cambiati. Un Alex Britti così antico ed una Irene Grandi per nulla innovativa, fatemelo dire, non meritavano questa vittoria. Il trio scoperto dalla Antonellona Nazionale dunque ha convinto il 56% dei votanti e vi chiedo nel loro rispetto di mettere a tacere i vostri animi insensatamente accesi…D'altronde, tutti amano Sanremo, indipendentemente dai suoi vincitori. Lasciamoci di questo Festival un bel ricordo! Sanremo. Il volo sopra le polemiche di Silvio Rossi

Non c’è Sanremo senza la sua buona dose di polemica, e l’edizione di quest’anno non ha fatto eccezione alla regola. La vittoria dei tre ragazzi de “Il volo” non è piaciuta alla stragrande maggioranza della “intellighenzia” musicale, ai critici saputoni che stabiliscono avesse meritato o meno il riconoscimento del pubblico. Gli stessi critici che negli anni ottanta relegavano puntualmente Zucchero, Vasco Rossi o gli Stadio all’ultimo posto della classifica generale. Forse, da parte di alcune firme, si rimprovera al trio di non essere “particolarmente accondiscendenti” nei confronti di chi scrive sui giornali col piglio del professorino di scuola pronto a mettere il voto “con la penna rossa”. Forse alcuni non riconoscono come reali i successi ottenuti dai giovani artisti oltreoceano, cosa che è avvenuta per molti artisti, in genere dotati di buone qualità vocali, e di un repertorio legato alla tradizione melodica italiana, conosciuti oltreoceano o nei paesi nordeuropei, ma apprezzati in Italia solo da pochi affezionati. Qualcuno contesta il fatto che la canzone “Grande amore”, con la quale hanno trionfato alla kermesse sanremese, sia poco orecchiabile, difficile da cantare, troppo “costruito”, troppo retrò. Non si pongono il problema che musicalmente la nostra nazione non è ricordata per aver lanciato i Beatles o Elvis Presley, ma la sua caratteristica meglio conosciuta in tutto il mondo è proprio il “belcanto”? Si sono per caso resi conto che a New York o a Rio sono più conosciute le note di “Volare” o di “Quando Quando” rispetto alle canzoni di Vasco Rossi o di Ligabue? Premiare un prodotto che non limita il suo successo non solo tra le “quattro mura” della penisola, ma che potrebbe essere cantato anche da folle lontane dalla riviera dei fiori, non è una limitazione della nostra creatività musicale. Far vincere chi esprime delle qualità vocali superiori alla media della concorrenza, e che riesce a valorizzare un brano ben costruito, che forse non risulta innovativo, ma che, a differenza di alcuni vincitori degli anni passati, non è mediocre, come è avvenuto per vincitori precedenti, troppo spesso scomparsi dal Gotha. Sentendo i commentatori televisivi del giorno dopo c’è chi ha detto che la canzone che ha vinto Sanremo verrà cantata solo nelle pizzerie di New York. Forse in suo cuore avrebbe preferito un brano che veniva ignorato ovunque?

FESTIVAL DI SANREMO: ECCO COSA E' ACCADUTO DURANTE LA FINALE. di Christian Montagna Una finale magistralmente condotta dal super abbronzato Carlo Conti ha avuto inizio alle 20.45 in diretta dall'Ariston di Sanremo. In tema con la giornata di San Valentino, i primi a salire sul palco sono stati i ballerini, i cantanti e gli attori di "Romeo e Giulietta", il Musical che più di ogni altro sta riscuotendo enorme successo in Italia e all'estero. Conti appare come un gladiatore in un arena sazio dei suoi ascolti record e delle soddisfazioni di Giancarlo Leone direttore di Rai 1. Saluta la schiera di privilegiati in platea e passa a presentare anche i ragazzi della fiction "Braccialetti Rossi 2" record di ascolti. Ma gli ospiti non finiscono perchè arriva il momento della Pfm con la banda dell'Esercito Italiano che nel ricordare i cento anni dalla prima guerra mondiale, si esibiscono in una rivisitata versione del Nabucco. E' il momento poi dei big, primo a cantare Masini. Un attimo prima dell'esibizione però Carlo annuncia un messaggio di incoraggiamento da parte di amici vip. Da Pieraccioni, a Fiorella Mannoia, J- Ax, Alessandra Amoroso, Marco Bocci, Rossana Casale, in tantissimi hanno recato il loro in bocca al lupo ai campioni in gara. Tra un big e un altro Conti presenta le sue vallette, ospita la coppia di anziani coniugi sposati da oltre sessanta cinque anni, ride e scherza fino a quando non comincia a diventare serio e annuncia la super ospite: Gianna Nannini. Visibilmente emozionata e di bianco vestita Gianna canta "Immensità" dal suo ultimo album "Hitalia" e ripropone "Sei nell'anima", sua canzone di enorme successo. Nonostante qualche piccola anticipazione sul tempo di Gianna rispetto alle coriste, il pubblico in platea apprezza molto l'esibizione lodandola con una standing ovation di almeno tre minuti. Improvvisamente arriva vestito come un albero di Natale, l'imitatore per eccellenza, Giorgio Panariello. Divertente più che mai in un monologo affronta numerose problematiche attuali, dalla politica di Renzi, alla cattura del boss Matteo Denaro, al processo di Schettino. In seguito altri ospiti: Ed Sheeran, famosissimo cantante in Italia e nel resto del mondo con le sue note canzoni ha sbancato le classifiche italiane; i Boiler divertenti come sempre intervengono dalla platea con simpaticissime gag che mettono in imbarazzo perfino il duro Carlo; Will Smith che canta "Nel blu dipinto di blu" con la sua simpatia innata e accompagnato dalla bellissima Margot, sua partner in un film che a breve uscirà in Italia; i comici Marta e Gianluca più simpatici che mai ed Enrico Ruggieri che sponsorizza l'AIRC e canta l'ultimo brano scritto. Non sono mancati i riferimenti di Conti ai problemi degli italiani: breve momento per ricordare i lavoratori dell' Ilva di Taranto da mesi senza stipendio; i malati di Sla e i malati di tumore. Il palco però tutto d'un tratto si tinge di serio. Dopo le esibizioni dei sedici big soltanto i primi tre in classifica si sfideranno per la finalissima. Problemi tecnici durante la grafica della classifica che posiziona Nek prima al nono posto e in seguito ai fischi del pubblico sul podio lasciano quell'ombra di dubbio sfociata in insulti e disapprovazioni sul web. Tra i primi tre rientrano Il Volo, Nek e . Una sfida a suon di televoto che premia i giovani ragazzi de Il Volo. Coriandoli, urla di gioia ed emozioni per la fine di questo sessantacinquesimo Festival di Sanremo.

SANREMO 2015: TRIONFANO I RAGAZZI DE "IL VOLO"

di Christian Montagna Un trionfo per nulla inaspettato; una vittoria a mio avviso stra meritata. Il livello di musica che quest'anno si è presentato a Sanremo, ha lasciato molto a desiderare. Antichi cantanti un tempo famosi che dopo anni si sono presentati cercando di rispolverare quel successo di una volta, hanno presentato i brani di una volta che oggi, ahimè, risultano noiosi! Errori tecnici, palesi stonature, cantanti afoni e improvvisati: in questo Festival si è visto di tutto! Ma per fortuna che a trionfare è stata la musica, quella cantata egregiamente, interpretata, resa viva da voci pulite e spettacolari. Hanno vinto i ragazzi de "Il Volo" e con essi ha trionfato la musica, quella vera, emozionante, difficile da riprodurre, con acuti, misti lirici, intonazioni particolari e tanta tecnica. Il Volo che già nel pomeriggio era stato dato tra i gruppi preferiti del web ha ottenuto il 56% di voti dal pubblico battendo Nek e Malika Ayane che si sono rispettivamente classificati al secondo e terzo posto. Queste le dichiarazioni subito dopo il trionfo: "Un grazie al manager "Michele Torpedine", all'orchestra, che è il 50% dell'esibizione e per un sogno che è diventato realtà, grazie Italia". I premi di Sanremo sono stati anche altri però: Nek è stato il cantante più premiato del Festival, dopo aver vinto la serata delle cover, ha ottenuto ieri anche il premio per il miglior arrangiamento e il Premio della Sala Stampa radio web tv Lucio Dalla; Malika Ayane invece ha ottenuto il premio della critica assegnato anch'esso dalla sala stampa.

SANREMO 2015: IL FESTIVAL PIU' VISTO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI!

di Christian Montagna Un successone quello di Conti conclamato dai risultati auditel strepitosi. Una serie di successi uno dopo l'altro; un festival stra visto dalla prima all'ultima serata. La serata finale di Sanremo ha avuto 11.843.000 spettatori pari al 54.21% share. Rispetto allo scorso anno, l'ultima serata del festival 2014 ottenne una media di 9 milioni 347 mila spettatori pari al 43.51%di share. Giancarlo Leone direttore di Rai 1 su Twitter ha voluto condividere questa gioia immensa "Con il 48.64% share #Sanremo2015 è il Festival della canzone italiana più visto negli ultimi 10 anni (dal 2006 ad oggi)". Un elogio dunque allo staff di Conti che ha puntato sulla semplicità, sulla spontaneità delle tre conduttrici improvvisate tali per l'occasione. Eppure, nonostante gli errori di conduzione, le gaffe e le uscite fuori luogo, Emma, Arisa e Rocio hanno contribuito al successo di questo Festival. E c'è già chi parla di una possibile riconferma di Conti per l'anno nuovo perchè si sa, a Sanremo, il cavallo vincente non si cambia!

FESTIVAL DI SANREMO, QUARTA SERATA: RAI1 FA IL PIENONE DI ASCOLTI

di Christian Montagna Incredibile ma vero, gli spettatori del Festival, hanno annullato tutti gli impegni previsti per la settimana concentrandosi solo ed esclusivamente su Rai 1. I risultati degli ascolti sono davvero eccezionali: quattro serate di boom che molto probabilmente potrebbero confermare la direzione artistica di Conti anche per il prossimo anno. La quarta puntata del Festival è stata vista da 9.857.000 telespettatori registrando il 47,82 % di share. Come sempre il dato che fuoriesce è frutto di una media ponderata tra i dati delle due “parti” in cui è stata formalmente divisa la serata di Sanremo: la prima parte è stata vista in media da 12.021.000 spettatori (46,28 per cento di share), la seconda da 6.253.000 spettatori (53,50 per cento di share). Esclusa dal calcolo dello share la parte di trasmissione andata in onda tra le 20.43 e le 21.13 durante le quali si sono esibite le "Nuove Proposte". Secondo i calcoli, in quella parte di tempo si è registrato il 30 % di share, un buon risultato ma nettamente inferiore rispetto al resto della trasmissione. In realtà, le nuove proposte non hanno convinto molto. Nessuna voce particolare, nessuna esibizione o nessun testo degno di essere ricordato. Se solo facessimo il paragone con la bellissima canzone di Rocco Hunt potremo renderci conto della differenza tra questo e lo scorso anno. A vincere il concorso Nuove Proposte è stato il 24 enne Giovanni Caccamo che oltre alla vittoria del concorso ha ottenuto anche i premi della critica.

FESTIVAL DI SANREMO: ECCO COSA E' ACCADUTO NELLA QUARTA SERATA di Christian Montagna

Un'altra puntata è terminata e non vedo l'ora di conoscere il vincitore di questo Festival 2015. Purtroppo quattro dei venti campioni in gara ieri sera hanno rinunciato alla finale. Una puntata condotta sempre meglio da Conti e le sue tre vallette che ha decretato la vittoria della categoria nuove proposte di Sanremo. Interessanti anche gli ospiti invitati da Conti ma, cominciamo per gradi a parlare delle vallette: Emma finalmente dopo quattro giorni è riuscita a scendere dalla temuta scalinata in modo decente ma terribilmente vestita; Arisa invece imitando forse la famosa Betty Boop con un look ed una pettinatura al quanto particolare raaggiunge Conti sul palco dopo essere guarita con i famosi anestetici dall'incidente al ginocchio che aveva ostacolato la sua partecipazione alla terza serata del Festival; Rocio invece sempre elegante ma insignificante si attesta ancora una volta la più bella della manifestazione. Gli ospiti che hanno colorato di allegria la serata invece sono stati: Antonio Conte che ha dichiarato di non lasciare la nazionale e che come tutti gli ospiti ha intonato la sua canzone preferita di Sanremo regalando poi le magliette della nazionale alle vallette e al conduttore; la bellissima centralinista di Sanremo, Virginia Raffaele ha riproposto un'esilarante scena comica con indiscussa bravura e non ha perso occasione di imitare la mitica Vanoni, suo pezzo forte. Scherzando con i componenti dell'orchestra e ironizzando sui personaggi storici della musica italiana, si è classificata a mio avviso come l'ospite più divertente di questo Sanremo. Momento toccante è stato quello dell'arrivo di Sammy Basso, un giovane 19enne affetto da progeria, la sindrome di invecchiamento precoce, protagonista di un documentario ed autore di un libro-diario sul suo viaggio negli Stati Uniti. Conti lo ha invitato a salire sul palco dalla platea dove era seduto con i suoi genitori e come tutti i super ospiti, anche Sammy ha scelto la sua canzone di Sanremo, "Con te partirò" di Bocelli. Sono tornati inoltre le ombre cinesi dei Pilobolus; Gabriele Cirilli con un monologo; Elena Sofia Ricci più bella che mai e visibilmente emozionata ha raccontato il suo ruolo di Suor Angela nella fiction campione di ascolti trasmessa su Rai 1. Spettacolare come sempre anche l'esibizione di Giovanni Allevi che sta sbancando le classifiche di mezzo mondo con le sue hits. E' il momento ora di parlare dei campioni di Sanremo: votati dal pubblico a casa con il televoto per il 40%, dalla giuria di esperti per il 30% e dalla giuria demoscopica per il 30%, si sono esibiti con le canzoni in gara al Festival. Sempre più bella l'esibizione di Annalisa e de Il Volo che a mio avviso dovrebbero contendersi la vittoria, ma si sa, a Sanremo non sempre vince la canzone migliore! Nonostante le condizioni di salute precarie, anche Raf, visibilmente debole in voce e in aspetto, si è riuscito ad esibire ieri sera sul palco con risultati affatto positivi. Eliminato infatti insieme ad , Biggio e Mandelli e Lara Fabian non potrà accedere alla puntata di questa sera. Unico demerito a Carlo Conti nella gestione dei tempi e degli ospiti: visibilmente fuori orario, ieri sera ha trattato gli ospiti con una velocità incredibile liquidandoli dopo solo pochi secondi di apparizione sul palco! A questo punto, si sarebbero potute evitare alcune apparizioni visto che, si sa, a Sanremo i tempi volano!