Storia Della Teologia VOLUME 4 BATTISTA MONDIN
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Storia della Teologia VOLUME 4 BATTISTA MONDIN Storia della Teologia Volume 4 EPOCA CONTEMPORANEA EDIZIONI STUDIO DOMENICANO TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI © 1997 - PDUL Edizioni Studio Domenicano Via dell’Osservanza 72 - 40136 Bologna - ITALIA - Tel. 051/582034 Finito di stampare nel mese di gennaio 1997 presso le Grafiche Dehoniane - Bologna INTRODUZIONE ALL’EPOCA CONTEMPORANEA DUE SECOLI DIFFICILI LÕepoca contemporanea abbraccia questi due ultimi secoli: essa va precisamente dal 1789 al 1989. In effetti il 1789 e il 1989 sono due date epocali nella storia dellÕumanitˆ. La prima segna lÕinizio della Rivolu- zione francese, la seconda segna la fine dellÕimmenso e potentissimo im- pero sovietico. Precisamente allÕinterno di questi due grandiosi eventi si colloca lÕepoca contemporanea, la quale per˜ pu˜ essere anche conside- rata come la seconda fase dellÕetˆ moderna, perchŽ sotto molti aspetti essa ne • lÕeffettiva continuazione e la logica conclusione. Ma la Rivoluzione francese e la Rivoluzione russa non sono semplice- mente la cornice del quadro vastissimo e animatissimo dellÕepoca con- temporanea; esse sono anche le due scene madri, quelle che danno vita ed illuminano sinistramente tutto il quadro. Entrambe queste rivoluzio- ni sono dettate da una visione antropocentrica dellÕuomo, della societˆ e della storia, una visione che prescinde interamente oppure esclude total- mente Dio dai propri fondamenti, progetti ed interessi. Mentre per˜ la Rivoluzione francese si basa su una concezione essenzialmente indivi- dualistica, democratica e liberale dello Stato, quella russa si fonda su una concezione assolutistica e totalitaria. Dentro la cornice e sullo sfondo dei due grandi eventi rivoluzionari si inserisce un denso cumulo di importanti vicende politiche, culturali, belliche, scientifiche, religiose, economiche, tecnologiche che hanno inci- so profondamente sul mondo contemporaneo, provocando fondamenta- li trasformazioni. CosicchŽ nel giro di due secoli lÕambiente umano • completamente mutato. Da un mondo ancora agricolo si • passati a un mondo industriale intensamente tecnicizzato, da un mondo ancora divi- so e frammentato si • passati allÕunificazione dellÕintero pianeta sotto la guida di unÕorganizzazione politica comune (lÕONU) e sotto lÕimpero universale dei mass-media. In campo religioso, soprattutto per quanto attiene il lavoro teologico, oltre alle due grandi rivoluzioni gli eventi che hanno avuto maggiore peso e risonanza sono stati i Concili ecumenici, Vaticano I e Vaticano II, il movimento ecumenico e quello missionario. In un mondo scosso sin dalle fondamenta da continui conflitti bellici, prima su scala nazionale per la conquista dellÕindipendenza dei singoli 8 Introduzione allÕepoca contemporanea Paesi, quindi su scala continentale e mondiale per il predominio politico ed economico sullÕintero pianeta; scosso inoltre da ideologie mostruose (nazismo, fascismo, comunismo) che hanno schiavizzato nazioni e interi continenti; in un mondo inaridito spiritualmente per la scomparsa dei valori e dei principi morali fondamentali, il cammino della Chiesa e della teologia non • stato affatto agevole. Navigare e nuotare in un mare continuamente in tempesta • stata impresa assai difficile per tutti. Tutta- via le Chiese cristiane, in particolare la Chiesa cattolica ma anche la Chiesa ortodossa e le Chiese evangeliche, hanno resistito bene allÕurto delle onde e alla fine sono uscite vittoriose dal terribile uragano, tanto da guardare con rinnovata speranza allÕalba del terzo millennio. Anche i teologi, con il loro lavoro, hanno contribuito a questo successo, benchŽ non tutte le loro discussioni e proposte siano sempre state opportune e giudiziose. La Rivoluzione francese LÕepoca contemporanea inizia con la Rivoluzione francese. Per˜, co- me si • detto, questo evento non ha solamente un valore cronologico, ma anche culturale. Infatti i principi, i valori, gli ideali della Rivoluzione sono diventati la piattaforma ideologica che ha ispirato e animato in lar- ga misura la cultura contemporanea sia in Europa che nel resto del mon- do. E dentro lÕinvolucro culturale costruito dalla Rivoluzione francese hanno dovuto operare i teologi trovando in esso sia stimoli fecondi sia gravi difficoltˆ per lo svolgimento del proprio lavoro. Documento programmatico della Rivoluzione - il suo ÒmanifestoÓ - fu la famosa ÒDichiarazione dei diritti dellÕuomoÓ (1789). Essa contiene una nuova visione laica e secolarizzata dellÕuomo, della societˆ, dello Stato, intesa a soppiantare la tradizionale visione religiosa e cristiana dellÕuomo, della societˆ e della storia. In effetti la Dichiarazione compie un taglio decisivo tra lÕantica societˆ a struttura piramidale, basata sul diritto divino del sovrano, e la nuova societˆ democratica basata sul contratto sociale e sulle leggi positive approvate e promulgate dallo Sta- to. La Dichiarazione comprende i seguenti principi: 1) la sostituzione dellÕautoritˆ della Rivelazione e della Chiesa con quella della ragione; 2) il fondamento dellÕautoritˆ non dallÕalto, per delega divina o per un principio gerarchico, ma dal basso, partendo dal popolo e dalla nazione; 3) la sostituzione dellÕobbedienza con la libertˆ; 4) la sostituzione dellÕe- tica dei doveri con lÕetica dei diritti; 5) la definizione dei diritti universa- li dÕogni essere razionale e la sostituzione dellÕuniversalismo di tipo reli- gioso (cattolico) con un universalismo laico, secolare. Due secoli difficili 9 NellÕAssemblea Costituente anche i rappresentanti del clero parteci- parono alla elaborazione della Dichiarazione e la votarono con entusia- smo. Soltanto dopo lÕevoluzione anticlericale e anticristiana della Rivo- luzione, e soprattutto dopo la votazione della Costituzione civile del cle- ro (luglio 1790) il papa prese posizione contro i princ“pi stessi della Ri- voluzione cos“ come erano stati espressi nella Dichiarazione del 1789. La Chiesa entr˜ a far parte allora - e per molto tempo - della schiera di av- versari dei princ“pi che ispiravano lÕorganizzazione delle moderne so- cietˆ liberali: la Chiesa si schier˜ contro il liberalismo. La posizione della Chiesa nei confronti della Rivoluzione non fu per˜ uniforme. Una tendenza minoritaria, capeggiata dallÕÒabbŽ Gr•goireÓ riteneva possibile un accordo con la Rivoluzione, e vedeva in essa la rea- lizzazione dei principi evangelici fondamentali: i temi della libertˆ, del- lÕuguaglianza e della fraternitˆ sono in armonia col Vangelo, e i Diritti dellÕuomo possono concordare con le parole di Ges•.1 Per contro, la ten- denza largamente maggioritaria si oppose energicamente alla Rivoluzio- ne giudicando i suoi principi e i suoi programmi assolutamente incom- patibili con il Vangelo. Nella sua lettera pastorale del 29 settembre 1792, mons. Hachette des Portes respinse categoricamente i termini di libertˆ e uguaglianza come contrari alla Çespressa definizione del Concilio di TrentoÈ. Questa dichiarazione del vescovo Hachette giunse quando la rottura tra la Chiesa e la Rivoluzione era ormai diventata completa ed irrevocabile. Il 29 novembre 1791 lÕAssemblea legislativa aveva decreta- to che gli ecclesiastici, esercitanti o no una funzione parrocchiale, dove- vano prestare giuramento alla Costituzione civile del clero entro otto giorni, altrimenti sarebbero stati reputati Çsospetti di rivolta contro la legge e di cattive intenzioni contro la PatriaÈ, privati dÕogni pensione ed allontanati dalla loro residenza. Molte municipalitˆ cominciarono imme- diatamente ad applicare le misure di rigore e a raccogliere gli ecclesiasti- ci che non avevano giurato nelle case di internamento. Nuove misure si succedettero nel 1792: soppressione delle congregazioni votate allÕinse- gnamento o alla beneficenza; chiusura di tutti i conventi; proibizione di portare lÕabito ecclesiastico; interdizione delle processioni religiose. Alla fine del 1792, Çla situazione del clero fedele a Roma, braccato e privato di infrastrutture, appariva pressochŽ disperataÈ.2 Pi• di 30.000 ecclesia- stici erano stati costretti a prendere la strada dellÕesilio. Ma la Chiesa costituzionale, che era riuscita comunque a organizzarsi nella maggior parte della Francia e che talvolta si era rallegrata delle misure draconia- 1) Cf. M. LAGREE - F. ORHANT, GrŽgoire et Cathelineau, Paris 1988. 2) H. JEDIN (ed.), Storia della Chiesa VIII/1, Milano 1977, pp. 30-31. 10 Introduzione allÕepoca contemporanea ne prese contro i suoi rivali, non avrebbe tardato a ritrovarsi in una si- tuazione ugualmente drammatica. Anche i costituzionalisti che nel 1793 si erano schierati con Luigi XVI divennero sospetti quanto i loro avver- sari renitenti, agli occhi dei rivoluzionari. ÇLa grande ondata di scristia- nizzazione, che si svilupp˜ dallÕestate del 1793 allÕestate 1794, complet˜ la disorganizzazione della Chiesa costituzionale, riducendola a sua volta alla clandestinitˆÈ.3 La maggior parte delle chiese furono chiuse, talvolta demolite e lÕarredamento liturgico depredato. Anche Cluny, la pi• cele- bre abbazia dellÕepoca medioevale, fu distrutta. La sua vastissima e bel- lissima chiesa gotica fu smantellata e ridotta a una miniera di materiale edilizio. Cos“ la Rivoluzione francese, che era partita sotto le insegne dei gran- di valori cristiani della libertˆ, dellÕeguaglianza e della fraternitˆ, fin“ per diventare il braccio secolare dellÕIlluminismo, con tutto ci˜ che que- sto movimento di pensiero aveva predicato contro la religione, Cristo, la Chiesa, il clero, il papato. Per questo motivo i cattolici non possono rie- vocare con nostalgia, nŽ acclamare con