(ARSI) Fondo Apostolato Della Preghiera
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Archivum Romanum Societatis Iesu (ARSI) Fondo Apostolato della preghiera Sezione antica (1847-1969) Inventario a cura di Sergio Palagiano 2017 Indice sommario Introduzione, struttura del fondo archivistico ed elenco dei direttori generali …….….…………….. I Sezione descrittiva …………………………………………………………………………………... 1 Registri di aggregazione dei centri locali (1861-1950) …………………………………...… 2 Registri dei direttori diocesani (1871-1968) ………………………………………………… 8 Archives de l'enregistrement constitutionnel et canonique (1849-1961) ………………….. 10 Échange et communication de mérites des sociétés religieuses (1863-1961) ……... 164 Acta Apostolatus Orationis (1849-1962) …………………………………………………. 174 Institutum (1847-1921) …………………………………………………………………… 244 Dossiers (1866-1969) …………………………………………………………………….. 273 Arciconfraternita Romana del Sacro Cuore di Gesù (1864-1911) ………………………… 308 Opera della Comunione Riparatrice (1861-1893) ……………………………………….... 317 Introduzione Il fondo archivistico “Apostolato della preghiera” conserva la documentazione prodotta e ricevuta dalla omonima associazione, fondata il 3 dicembre 1844 presso il seminario della Compagnia di Gesù di Vals–près–le–Puy (Haute–Loire, Auvergne–Rhône–Alpes, Francia) dal sacerdote gesuita François–Xavier Gautrelet (1807–86), direttore spirituale degli scolastici in quel seminario. L’associazione “…è una Lega di zelo e di preghiere in unione al S. Cuore di Gesù. Si chiama Apostolato perché ha come scopo il fare di tutti i cristiani veri apostoli, con eccitare dovunque l’ardore per la gloria divina e per la salvezza delle anime. E’ l’Apostolato della preghiera perché la Preghiera è il principale mezzo cui essa adopera […]; mezzo in certo qual modo universale, che racchiude, oltre la preghiera propriamente detta, tutte le opere e tutte le sofferenze offerte al S. Cuore allo scopo di supplica. E’ la lega del Cuore di Gesù, perché gli Ascritti si uniscono per mezzo di una quotidiana offerta a quel Cuore divino […]; e proprio in questa consecrazione ovvero offerta della giornata alle intenzioni del Cuore di Gesù consiste la prima ed essenziale tra le altre eccellenti pratiche in uso presso gli Ascritti stessi.”.1 Già nel 1846 l’associazione ottenne la protezione di mons. Pierre–Marie–Joseph Darcimoles, vescovo di Le Puy–en–Velay, ma fu con il suo successore mons. Joseph–Auguste–Victorin Morlhon che fu data al pio sodalizio un ordinamento canonico.2 Il pontefice Pio IX nell’agosto 1849 concesse agli ascritti all’Apostolato della preghiera la facoltà di lucrare varie indulgenze3, alle quali se ne sarebbero aggiunte molte altre a partire dal gennaio 1850. Il 1 dicembre 1849 P. Maxime de Bussy SJ, anch’egli membro dell’equipe formativa del seminario Valsense della Provincia Lugdunensis, chiese ed ottenne da mons. Morlhon l’approvazione diocesana della Association du Sacré–Cœur de Jésus eretta “…in oratorio congregationis virorum et iuvenorum…”, arricchita di numerose indulgenze con breve pontificio del 21 gennaio 1850.4 L’Apostolato della preghiera nacque originariamente come proposta di spiritualità apostolica per gli scolastici della Compagnia di Gesù ma ebbe presto ampia diffusione, soprattutto dalla fine del 1861: nel novembre di quell’anno, infatti, P. Gautrelet, già rettore della Domus Tertiae Probationis di Lione (1855–57) e preposito della Provincia Lugdunensis (1857–61), fu inviato dal nuovo 1 H. Ramière, L'Apostolato della Preghiera in unione col Cuore SS.mo di Gesù. Versione italiana sulla VIII traduzione francese accresciuta di alcune notizie biografiche intorno all'Autore, Roma, Messaggero del Sacro Cuore, 1927, pp. 11– 12. 2 Apostolato della preghiera (d’ora in avanti AdP), Archives de l'enregistrement constitut. et canonique. Pièces et actes avant 1896. 1, vol. 13, doc. n. 15, cc. 78–81. 3 Idem, doc. n. 4, cc. 15–16; Archivum Romanum Societatis Iesu (d’ora in avanti ARSI) Lugd. 3–XXVI, Index, pag. 8; ARSI, Rom. 29–XIII, 27. 4 Idem, docc. nn. 4–5, cc. 1–6. I provinciale presso la residenza di Algeri come superiore della Missio in Africa. Come nuovo direttore dell’Apostolato della preghiera in sostituzione di P. Gautrelet fu nominato P. Henri Ramière SJ, che già dal 1859 affiancava P. Gautrelet nella direzione dell’opera.5 Con P. Ramière l’Apostolato conobbe uno slancio ed una diffusione fino ad allora sconosciuto: il tramite di questa intensa fase di attività fu Le Messager du Sacré–Coeur de Jésus: bulletin mensuel de l'Apostolat de la prière, edito a partire dal 1861, al quale dal 1876 si affiancò Le Petit messager du Coeur de Marie – Supplément au Messager du Sacré–Coeur de Jésus. Essi contribuirono in maniera determinante alla diffusione dell’Apostolato della preghiera a livello mondiale, che iniziò ad acquisire una dimensione globale: alla diffusione capillare su tutto il continente europeo, dall’ultimo quarto dell’Ottocento centri locali dell’associazione risultano attivi in molti altri paesi, dall’Algeria alla Martinica, dalla Colombia al Senegal, dall’India all’Egitto, dal Myanmar al Nord America ed all’Australia, e di lì a qualche tempo anche in Cina. In merito all’ordinamento dell’associazione, il più antico statuto rinvenuto tra la documentazione è quello approvato e promulgato da mons. Pierre Marc Le Breton, successore di mons. Morlhon: il documento,6 privo di data, è collocabile tra il settembre 1863, data di inizio dell’episcopato di mons. Le Breton, ed il 12 settembre 1866, data del decreto di approvazione del successivo statuto in nove articoli da parte della Congregazione dei vescovi e regolari. Il numero crescente di associati, raccolti in centri locali a livello parrocchiale, direzioni diocesane e segretariati nazionali coordinati dalla direzione generale, comportò una organizzazione complessa e ramificata. Allo statuto del 12 settembre 1866, integrato e parzialmente modificato già con decreto della suddetta Congregazione del 24 maggio 1867,7 seguirono infatti gli statuti approvati con decreto del 28 maggio 1879,8 una proposta di modifica del 1890,9 gli statuti approvati con decreto dell’11 luglio 189610 e quelli 5 Lugdun. 1–XX, index. 6 AdP, Archives de l'enregistrement constitut. et canonique. Pièces et actes avant 1896. 1, vol. 13, doc. n. 10, cc. 67–68. 7 Idem, doc. n. 16, cc. 82–85, e successive modifiche apportate con rescritto del 24 maggio 1867 (cfr. Idem, doc. n. 19, cc. 90–93). 8 Idem, doc. n. 43, cc. 163–166. 9 AdP, Institutum 40–VI, 3. 10 ARSI, S. Sede, Diplomata 1003–V, 21; atti relativi all’AdP sono trascritti anche nei volumi della serie Bullarium Societatis Iesu (1007–1013–1014). Cfr. anche AdP, Archives de l'enregistrement constitut. et canonique. Pièces et actes depuis 1896. 2, vol. 14, doc. n. 10, cc. 100–102: il doc. n. 20 dello stesso volume 14 contiene gli Statuts de l'Apostolat de la Prière. Texte et Eclaircissement, edizione commentata dello statuto del 1896 estratto da Le Messager du Sacré–Coeur de Jésus del gennaio 1897; per gli statuti del 1866, 1879 e 1896 cfr. anche AdP, Dossiers, Dossier C – De Statutis, fascc. 1–3. Per lo statuto del 1896 si veda anche il vol. 14 doc. n. 21, contenente note ed appunti relativi ai colloqui di Fiesole tra il Padre Generale Luis Martín García SJ e P. Auguste Drive SJ, direttore generale delegato dell’opera, inerenti al nuovo statuto, ed in particolare: natura giuridica, competenze ed organizzazione dell’associazione; rapporti con l'Arciconfraternita Romana del Sacro Cuore di Gesù, l'Opera della Comunione riparatrice, la Milice du Pape ed il Rosaire Vivant; ruolo degli zelatori e delle zelatrici; pubblicazione del Messager du Coeur de Jésus; sede della direzione generale; competenze del direttore generale II dell’aprile 1925.11 I rapporti con la Santa Sede iniziarono ad intensificarsi, date le dimensioni che l’opera iniziò ad assumere, come dimostra anche la presenza documentata del cardinale protettore nella persona prima del card. Alessandro Franchi (1874–1878) e poi del card. Giovanni Simeoni (1874–1892), prefetti della Congregazione de Propaganda Fide. L’associazione aveva una struttura piramidale alla cui base vi erano i centri locali, sia parrocchiali che non parrocchiali, coordinati dalle direzioni diocesane ed al livello superiore dai segretariati nazionali, le cui attività erano dirette dalla direzione generale. Nel 1868 la sede della direzione generale dell’Apostolato della preghiera fu trasferita da Le Puy–en–Velay a Toulouse12 e nel 1904 dalla città francese a Tournai in Belgio, seguendo le sorti della Residentia Tolosana dispersa: non va dimenticato, infatti, che fin dal 1880 i Gesuiti erano stati espulsi dal territorio della Terza Repubblica francese. La direzione generale dell’Apostolato tornò a Toulouse soltanto nel 191413, dove rimase fino a quando, precisamente nel luglio 1925, il Preposito generale P. Włodzimierz Ledóchowski SJ ne dispose il trasferimento a Roma presso la nuova ed attuale sede presso la Curia generalizia della Compagnia di Gesù,14 trasferimento effettivamente avvenuto il 26 aprile 1927.15 L’intervento archivistico sul fondo Apostolato della Preghiera è stato avviato nel novembre 2016 e si è concluso nel luglio 2017, durante la direzione dell’ARSI di Brian Mac Cuarta SJ. Oggetto dell’intervento è stata la sezione antica del fondo Apostolato della preghiera, la cui consistenza totale ammonta a circa 65 metri lineari di documentazione. Proprio in considerazione della notevole consistenza totale del fondo si è deciso, dopo aver effettuato un primo rilievo e censimento della documentazione, aver individuato i nuclei documentari che lo compongono ed aver studiato nei dettagli la fattibilità dell’operazione, di suddividere il lavoro in più tranche al fine di permettere in tempi relativamente brevi la consultazione almeno del nucleo documentario più antico senza dover attendere necessariamente il termine dei lavori su tutto il fondo, il che avrebbe escluso dalla dell'Apostolato e della Sacra Congregazione dei vescovi e regolari in caso di controversie con gli Ordinari diocesani; opera di P. Henri Ramière SJ, già direttore del pio sodalizio; rapporti con Paray-le-Monial e la Provincia Lugdunensis della Compagnia di Gesù; stemma dell'Apostolato della preghiera ed altro. 11 AdP, Institutum 42–III, 10; Dossiers, Dossier C – De Statutis, fascc.