I Restauri Della Chiesa Di San Carlo in Aino Di Poschiavo
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I restauri della chiesa di San Carlo in Aino di Poschiavo Autor(en): Menghini, F. Objekttyp: Article Zeitschrift: Quaderni grigionitaliani Band (Jahr): 8 (1938-1939) Heft 2 PDF erstellt am: 10.10.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-10038 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. 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In cpiesti ultimi anni la popolazione cattolica poschiavina. ben diretta da sacerdoti zelanti e intelligenti. si e data premura per restaurare le diverse chiese di Val Poschiavo. molte delle quali ne avevano estrema necessitä: si e giä parlato in questa stessa rivista cb riuscitissimi restauri eseguiti tre anni fa sotto la direzione del pittore architetto Ponziano Togni, nella chiesa di S. Bernardo a Prada *). Qualche anno prima il pittore torinese Emilio Morgari aveva eseguito alcuni restauri nella cappella degli Angeli Custodi a Pedemonte e nella chiesa di S. Carlo in Aino, di cui parleremo ora diff'u- samente. Alla chiesa di Sant'Antonio Abate in Campiglioni aveva donato un non spregevole affresco del santo. Altri affreschi. opere perö molto affrettate e scadenti. lascio in un capitello posto nella campagna di Pagnoncini: una Addolorata e un Sant'Tsidoro. patrono dei campi. Un altro mediocre affresco della Madonna del Rosario dipinse sopra una casa a Le Prese, e una apparizione della Madonna di I irano sopra un capitello a sud di Campocologno. Nel 1912 venne resiaurata. sotto la direzione del pittore Fumagalli Edoardo, di l.ec-co. la vasta chiesa parrocchiale di S. Carlo in Brusio e. dallo stesso Morgari. la roinantica cappellina di Sant'Antonio a Campascio. Alla chiesa di 0 Vedi Quaderni Grig. It., 1956, N. 2. 116 QUADERN! GRIGIONI ITALIANI Sant'Antonio in Cologna. piccola contrada situaia sopra il Borgo di Poschiavo, venne donato un nuovo bellissimo altare in serpenlino massiccio e un austero portale d ingresso. A Poschiavo si restauro l'anno scorso e allargö di molto il cimitero di San Pietro. nel quäle venne eretta una cappella mortuaria. su disegno deirarchitetto rogni iiiä ricordato. che esegui in affresco una delicata Crocefissione Tel ora fervono i preparativi per un rifaeimento completo, piu che restauro. della chiesa di San Francesco a be Prese. divenuta troppo piccola per i bisogni di quella popolazioni1: e per il restauro di quel magnifico monumento d'architettura settecentesca che e la chiesa <li Santa Maria in Poschiavo. Due anni la. sotlo la direzione della commissione federale dei monumenti storici e artistici, per l'assiduo interessamento della stessa. il Prof. Line Birchler, uno dei migliori ronoscitori svizzeri dell'arte barocca, e del curato del luogo. M. Rev. Don Agostino Crameri. si cominciö l'ingrandimento ed il res'auro della bellissima chiesa e della Curazia di Aino: San Carlo. II restauro, terminato nell'estate del 1938. fece di questa chiesa il piu ricco e altraente monumenlo dell'arte sacra di Poschiavo. !' se-¦>! Il vicino panorama del cimitero e delle scuole verrä abbellito dal i e- stauro completo della casa curaziale. conservando per intiero I im-ii i'onete costruzione cpiasi medioevale. coi suoi ingressi e gallerie anche i dintorni cha fanno cornice alla chiesa concorreranno a renderla ; ncor piü bella e allraente. CHIESE SCOMPARSE. l.a contrada che oggi comunemenie viene iudicata, dal patrono della sua chiesa col nome di San Carlo, era chiamata in origine col nome di Aino. locuzione che si vorrebbe dedurre da origine araba insieme ad altre. che1 si riscontrano nella valle di Poschiavo comp Privilasco e Meschino. le storie parlano infatti di una invasiono <|i Saraceni che. dalla Spagna. verso il mille dell'era nostra. si sarebbero spinti fino ira noi. San Carlo e un raggruppamento di contrade flu1 lanno parte ded Comune cli Poschiavo: Aino, Sommaino. Ravisre. Robbia, Ponte d'Aino e Privilasco '). Lcclesiasticamenie e una curazia che comprende anche la cappellania degli Angeli Cuslodi: cioe le contrade di Splügnvensc. Pedemonte e Pedecosta. In epieste contrade che oecupano il piano della Valle di Poschiavo a nord del Borgo capoluogo, esistevano anticamente due chiese di cui e rimasta soli- t) Nel censimento federale de] l'i-lo queste contrade davano im assieme di sr abitanti: 421 uomini. eon --0 votanti. e 596 donne. QÜAbf.'RM CRICIOM II Al.lAM lit ¦ * -*«£i ^ a****^ .4» Chiesa di San Carlo in Aino : NICODEMO Dagli affreschi della Cappella della Passione, attribuiti a Giovanni Lanfranco di Parma (1582-1647) Fotograf,a, come le seguenti, fatta prima dei restauri 1937 (NB Del presunto autore di questi magnifici af- Ireschi si parlerä nella seconda parte di questo articolo, che apparirä nel prossimo numero dei Quaderni»). i ÜH QUADERNI GRIGIONI ITALIANI mente la tradizione orale: San Martino, che la tradizione vuole fosse distrutta al tempo della Riforma. e San Nicola. La prima sarebbe sorta nella contrada di Privilasco e viene ricordata ancora da un ponte e dalla strada omonima che dal Borgo conduce appunto a quella contrada. La tradizione vorrebbe inoltre che la eampana attualmente pa$ta sul campaniletto dell'antica chiesa romanica di San Pietro a Poschiavo derivasse appunto dalla chiesa di San Martino: la eampana infatti, benche non porti data, assieme alla figura di San Pietro. della Madonna e dell'ostensorio porta una figura di Santo a cavallo: il quäle potrebbe essere tanto San Martino come San Vittore, patrono della chiesa collegiata di Poschiavo. San Nicola, dedicata al popo- larissimo e taumaturgo Vescovo di Patras in Licia (detto di Bari perche"' ivi si trovano le sue reliquie), come altre chiese della Svizzera. e molte chiese dell'alta Valtellina 1), esisteva ancora nel 1612: alcune rovine nella contrada di Sommaino. chiamate « li cä brüsadi ». in- dicano ancora il posto probabile dove. secondo una supposizione, sorgeva questa chiesa 2). Un'antica aia dell'altare gotico (ultimo ri- l) Vedi T. Urangia Tazzoli: ßormio nell'arte, storia e leggenda, 5 vol. Bergamo, 1955. -) Un'altra supposizione e quella degli ingegneri Artuni Blumer, Guzweiler e Seiter che rilevarono i piani della chiesa di San Carlo nel luglio e agosto 1958. per incarico del Technischer Arbeitsdienst» di Zurigo, allo scopo di illustrare l'opera del dottor Erwin Poeschel Die Kunstdenkmäler von Kanton Graubünden ». Essi affermano come assai probabile che la chiesa di San Carlo fu fabbricata sull'area occupata da un altra chiesetta con un'unica arcata, senza volta e con un piccolo campanile, fabbricata da nord-est a sud-ovest, nello stile di quella di San Pietro a Poschiavo. La casa parrocchiale di San Carlo doveva essere in origine uno xenodochio ossia ospizio per i pellegrini e viandanti che valicavano il Bernina Difatti la casa con locali tutti a volte massicce dalle cantine sino al solaio, da l'idea di una fortezza stile medioevale, ciö che fece dire ai tre ingegneri zurigani e prima ancora allingegnere Ulisse Winterhalter di Zurigo: «Es ist ein wunderbarer Bau mit wunderbarem Eingang zur Kirche mitten in einer Galerie, der unbedingt erhalten werden sollte». Ea prescrizione, che data daH'erezione della nuova chiesa, di tener sempre pronto pane, vino, cacio, fieno e paglia per i forestieri, lasciä supporre che sia la rinnovazione scritta di un uso anteriore esercitato dai religiosi che facevano servizio nella chiesetta di San Nicola; la quäle servi no] 1612, secondo gli atti deU'arehivio, come luogo d'assemblea per gli uomini che decisero l'erezione della nuova chiesa. La sua scomparsa senza lasciar tracce sicure in nessun luogo fa credere che venisse demolita per far posto alla nuova chiesa, poiche gli atti dicono esattamente: « Essendo gli uomini di Aino e Pedemonte radunati nella chiesa di San Nicola, decisero di erigere una chiesa in onore di San Carlo Borromeo». II piü antico libro deU'arehivio di San Carlo (Libro della Eabbrica e conti di Santo Carlo Borronieo di Poschiavo fondata alli 8 di maggio dell'anno 1612) dice testualmente: « al nome Santissimo di Dio. 1612 alli 15 aprile. Congregali insieme nella chiesa di Santo Nicola, il Rev.mo prete Domenico uMengotti, et gli huomini delle contrade di Ilaino, et Pedemonte conclusero di fabbricare, col favore divino, una chiesa a gloria di Dio, honor