VALORIZZAZIONE DELLA VITIVINICOLTURA LAZIALE: COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI Giorgio Casadei, Gaetano Ciolfi
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
100 V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o VALORIZZAZIONE DELLA VITIVINICOLTURA LAZIALE: COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI Giorgio Casadei, Gaetano Ciolfi La filiera vitivinicola (Ricerca, Sperimen- SIAL ha istituito il Cen- Panoramica dei vigneti tazione, Formazione, Assistenza tecnica) nel tro Vitivinicolo in Velle- nostro Paese è dispersa in mille rivoli e spal- tri e la Regione Lazio mata in differenti Enti spesso e volentieri in contribuisce all’attività competizione fra loro, ragion per cui risulta di ricerca regionale at- talvolta difficile individuare il luogo di riferi- traverso il finanziamen- mento per gli operatori del settore, come to di progetti di ricerca pure risulta non agevole determinare con- specifici (PRAL). vergenze progettuali e di indirizzo, con no- La collaborazione, i tevole dispendio di risorse pubbliche. noltre, coinvolge l’Isti- tuto Sperimentale per la Lyra aperta verde Viticoltura con le Sezio- ni di Miglioramento Ge- netico e Tecniche Col- turali. Come noto, Velletri loro potenzialità viticolo-enologiche; si trova in un’area regionale strategica cu- ➩ Verifica delle potenzialità viticolo-enolo- stode del nucleo storico della viticoltura e giche di vitigni autoctoni già note a livello dell’enologia con oltre un secolo di tradizio- empirico ai viticoltori laziali; ne tecnico-scientifica, quando, a partire dal ➩ Sperimentazione sui vitigni e sui loro clo- lontano 1891, fu istituita la Regia Cantina ni presenti nei disciplinari delle DOC e ve- Sperimentale per soddisfare le nuove esi- rifica delle potenzialità viticolo-enologiche; genze di conoscenza agli albori dell’agricol- ➩ Sperimentazione di forme d’allevamen- tura moderna. to miglioratrici della qualità, innovative e Il “polo”, quindi, rappresenta un con- meccanizzabili, con particolare riferimen- creto punto di riferimento formativo dei gio- to ai sesti d’impianto, alla gestione della vani e di aggiornamento continuo degli o- chioma a verde ed al controllo della pro- peratori contribuendo, così, ad elevare il li- duzione; vello qualitativo dei vini della Regione. ➩ Selezione clonale dei vitigni laziali di uva I vigneti sperimentali sono oggetto di da vino. visita da parte di coltivatori, tecnici e ricer- I compiti del Centro - secondo gli indi- A dispetto di questa condizione, negli catori nazionali e internazionali; vengono rizzi dell’Amministrazione e nell’ambito dei ultimi tre lustri, le Istituzioni presenti nella altresì utilizzati per lo studio e le applicazio- Regione Lazio sicuramente hanno dato pro- ni pratiche dagli studenti del Corso di Lau- va di saggezza e lungimiranza; infatti, in rea in Tecnologie Alimentari curriculum in Lys virtù della presenza sul territorio dell’Istitu- Viticoltura ed Enologia. Gli studenti, per le to Sperimentale per l’Enologia di Velletri, esercitazioni sul campo, sono istruiti dagli sia la Regione Assessorato all’Agricoltura, stessi tecnici ARSIAL del Centro. sia l’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Svi- Il Centro Vitivinicolo di Velletri si occu- luppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del pa di progetti per il miglioramento della pro- Lazio) hanno fatto convergere le loro po- duzione viticola regionale attraverso studi e tenzialità sull’Istituto Sperimentale per l’E- sperimentazioni volti all’individuazione del- nologia decretando il concretizzarsi del po- le tecniche viticole in grado di esprimere la lo di sviluppo di filiera anche con l’istituzio- migliore qualità delle uve e nello stesso tem- ne del corso di laurea di primo livello in Tec- po garantire il massimo reddito dell’impren- nologia Alimentare con curriculum in Viti- ditore. La sperimentazione regionale è sta- coltura ed Enologia (titolo di enologo) con ta impostata secondo le seguenti linee di ri- il coinvolgimento dell’Università degli Studi cerca : della Tuscia di Viterbo. ➩ Sperimentazione di vitigni nazionali ed In questa ottica programmatoria, l’AR- internazionali miglioratori e verifica delle V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o V ii g n ee tt o Campo di conservazione del germoplasma stema agricolo laziale, e Vigneto verifica della base ampelografica viene sviluppata nel ri- 1 Abbuoto n. 14 Pampanone b. Varietà nazionali 2 Aleatico n. 15 Pedino b. spetto dei protocolli me- 1 Cabernet franc Antav 332 n. 19 Merlot ISV V 4 n. 3 Bianco dritto b. 16 Procanico b. todologici. 2 Cabernet sauvignon R 5 n. 20 Montepulciano AP MP1 n. 4 Cannaiola n. 17 S. Giuseppe rosso n. ➩ Miglioramento della 3 Carmenere R 9 n. 21 Montepulciano R 7 n. 5 Capolongo b. 18 Uva dei Vecchi b. 4 Chardonnay b. 22 Nero d’Avola n. 6 Grechetto rosso n. 19 Uva grassa b. base ampelografica: il progetto è finalizzato al- 5 Falanghina b. 23 Petit Verdot n. 7 Greco moro n. 20 Uva pane b. 6 Fiano b. 24 Pignolo De Noni n. 8 Grecone b. 21 Uva pane rossa n. la verifica della risposta 7 Grechetto di Orvieto b. 25 Refosco dal peduncolo rosso 9 Lecinaro n. 22 Uva serpe nera n. viticola ed enologica ri- 8 Grechetto di Todi (Pignoletto) b. 26 Refosco Faedis n. 10 Malvasia antica b. 23 Uva vipera n. 9 Greco b. aromatico Gravina b. 27 Refo0sco Rauscedo n. 11 Maturano b. 24 Uvagnala b. spetto all’ambiente dei più interessanti vitigni di 10 Greco bianco Gioa del Colle b. 28 Refosco Vescovo n. 12 Merolano rosso n. 25 Verdello b. 11 Greco bianco Gravina b. 29 Sangiovese R 10 n. 13 Pampanaro b. 26 Vergamaro b. qualità (20 nazionali ed 12 Greco di Tufo 2 M b. 30 Sangiovese R 24 n. internazionali e 13 au- 13 Greco di Tufo 5 AM b. 31 Sauvignon blanc b. rapporti di collaborazione con l’Istituto Spe- toctoni). 14 Greco di Tufo 6 M b. 32 Sirah De Nomi n. ➩ 15 Greco di Tufo 7 M b. 33 Verdicchio R 2 rimentale per l’Enologia di Velletri, il Con- Modellistica per una 16 Greco di Tufo b. 34 Verdicchio VE 5 b. sorzio Universitario di Velletri (ente, questo, viticoltura di grande 17 Greco di Tufo Melfi-Carbone b. 35 Verdicchio bianco b. al servizio del territorio ed istituito nel 1998 qualità: il progetto è fi- 18 Manzoni bianco b. per la gestione del corso di laurea in viticol- nalizzato a migliorare la Varietà laziali tura ed enologia) e l’Istituto Sperimentale qualità enologica ed ot- 1 Bellone b. 7 Montepulciano d’Abruzzo n. per la Viticoltura - volgono alla conduzione tenere il massimo pro- 2 Bombino bianco b. 8 Moscato di Terracina b. delle prove sperimentali-dimostrative nel 3 Bombino nero n. 9 Nero buono di Cori n. fitto per l’impresa, nel ri- 4 Cesanese comune n. 10 Ottonese b. comparto vitivinicolo, al servizio del siste- spetto dell’uomo e del- 5 Cesanese di Affile n. 11 Passerina del Frusinate b. ma agricolo ed agro-industriale regionale. l’ambiente, agendo sul- 6 Malvasia del Lazio b. 12 Trebbiano giallo b. L’attività è programmata in funzione ed la forma di allevamen- in coerenza con i progetti definiti dall’AR- to, sul sesto e la densità d’impianto e sulla Le sperimentazioni susseguitesi nel cor- SIAL, per i quali il Centro Vitivinicolo costi- carica di gemme, nonché utilizzando forme so degli anni hanno consentito di amplia- tuisce base di verifica sperimentale, di pro- di allevamento e sistemi di potatura inno- re in modo significativo la piattaforma am- mozione applicativa e di trasferimento al si- vativi nella tradizione. ➩ Vigneto dimostrativo-didattico SCDL Forme di allevamento e per comunicazione di forme di 1 SCDL (Spalliera Cortina Doppia Libera) allevamento: il progetto consiste 2 LYRA APERTA nella collezione di forme di alle- 3 SCSL (Spalliera Cortina Semplice Libera) vamento e nel trasferimento agli 4 CSC (Cordone Speronato Conegliano a m. 1 tra le file) agricoltori di indicazioni specifi- 5 CSC (Cordone Speronato Conegliano a m. 2 tra le file) 6 CSC (Cordone Speronato Conegliano a m. 3 tra le file) che per la realizzazione di vigne- 7 CSC BINATO (Cordone Speronato Conegliano Binato) ti moderni e razionali allo scopo 8 SCSF BINATA (Spalliera Cortina Semplice con Fili Binata) di migliorare la qualità enologi- 9 SCSL BINATA (Spalliera Cortina Semplice Libera Binata) 10 LYRA MODIFICATA TIPO R9C BILATERALE ca economica e sociale della pro- 11 LYRA CLASSICA BILATERALE duzione. 12 CLM (Cordine Libero Mobile) ➩ Selezione clonale delle cultivar 13 R 230 C ("Cortina" semplice centrale laziali di uva da vino: il progetto è con tralcio rinnovabile - potatura alla Guyot) 14 R 50 C (Spalliera C.S.L. "tridimensionale" a 360°) finalizzato alla ricerca, individua- 15 CSC SPIRALATO (C.S.C. con filo spiralato) zione ed omologazione di cloni dei 16 CSC (Cordone Speronato Conegliano) - doppio T largo vitigni autoctoni maggiormente 17 LYS 18 NIOFCASARSA - T largo rappresentativi della base ampe- 19 NIOFCASARSA - fili ravvicinati lografica regionale. pelografica regionale e di predisporre il 20 SCSF (Spalliera Cortina Semplice con Fili) - T largo L’Istituto Sperimentale per piano di ristrutturazione dei vigneti regio- 21 SCSF (Spalliera Cortina Semplice con Fili) - T stretto l’Enologia provvede agli studi e nali in ottemperanza alle disposizioni del- 22 SCSF (Spalliera Cortina Semplice con Fili) - fili ravvicinati l’O.C.M. di settore. 23 GUYOT - vigneto ad altissima densità di piante alle ricerche di ordine fisico, chi- 24 ALBESE - vigneto ad altissima densità di piante mico e biologico riguardanti la È stata avviata, inoltre, una serie di col- 25 SCSL (Spalliera Cortina Semplice Libera, composizione e la trasformazio- laborazioni con aziende sul territorio con al- vigneto ad altissima densità di piante) ne delle uve, la preparazione, la lestimento di vigneti sperimentali e tecni- 26 GDC (Geneva Double Curtain) 27 R 3402 C ("Cassone padovano" sovrapp.