Novecento Di Confine
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1573.472es 20-10-2020 S Novecento di confine S FRANCOANGELI S toria toria Stupisce che le foibe e l’esodo istriano, temi spinosi quanto complessi, 1573.472 siano tutto sommato ancora poco noti. Fatti avvolti per decenni da un fitto cono d’ombra e intorno ai quali si è sviluppata una narrazione pubblica decontestualizzata e senza filtri, spesso intrisa di luoghi comuni e defi- E. MILETTO nizioni approssimative. Collocare gli eventi nel contesto in cui si snodano è un’operazione essenziale per analizzare ogni processo storico. Lo è ancora di più per comprendere quanto avvenuto al confine orientale d’Italia, territorio segnato da tensioni e conflitti, dove si intrecciano irredentismi e naziona- lismi, fascismo di confine, occupazione tedesca e comunismo jugoslavo. Uscire dalle contrapposizioni strumentali, riportare queste tematiche NOVECENTO DI CONFINE lungo i corretti binari storiografici e sgomberare il campo da interpretazioni fittizie è l’obiettivo di questo libro, che intende consegnare al lettore gli ele- menti necessari a comprendere la storia del lungo Novecento istriano. Una storia nella quale le foibe e l’esodo della popolazione italiana rappresentano soltanto un aspetto. Certamente drammatico, doloroso e tragico. Ma non l’unico, in quella che appare come una tormentata pagina del Novecento italiano. Enrico Miletto è assegnista di ricerca e docente a contratto in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino. Autore di contributi in riviste e opere collettanee, ha pubblicato, tra gli altri: Gli italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l’emigrazione comunista in Jugoslavia 1947-1954 (2019); Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine (2007); Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino (2005). È inoltre curatore di Senza più tornare. L’esodo istriano, fiumano e dalmata e gli esodi nell’Europa del Novecento (2012). Enrico Miletto Novecento di confine FrancoAngeli L’Istria, le foibe, l’esodo La passione per le conoscenze € 28,00 (U) Storia/Studi e ricerche Collana fondata da Marino Berengo e Franco Della Peruta Direttori Giuseppe Berta, Carlo Capra, Giorgio Chittolini Come dichiara nel suo titolo, la collana è aperta alla ricerca storica nella varietà e ricchezza dei suoi temi: politici, culturali, religiosi, economici e sociali; e spazia dal medioevo ai nostri giorni. L’intento della collana è raccogliere le nuove voci e riflettere le tendenze della cultura storica italiana. Contributi originali, dunque, in prevalenza dovuti a giovani studiosi, di vario orientamento e provenienza. La forma del saggio critico non andrà a detrimento di un sempre necessario corredo di riferimenti, di note e di appendici, pur mantenendo un impianto agile ed essenziale che entra nel vivo del lavoro storiografico in atto nel nostro paese. Comitato scientifico Franco Amatori (Università Bocconi, Milano); Maria Luisa Betri (Università degli Studi di Milano); Giorgio Bigatti (Università Bocconi, Milano); Christof Dipper (Freiburg Institute for Advanced Studies); John Foot (University College London); Andrea Gamberini (Università degli Studi di Milano); Stefano Levati (Università degli Studi di Milano); Salvatore Lupo (Università degli Studi di Palermo); Luca Mannori (Università degli Studi di Firenze); Marco Meriggi (Università degli Studi di Napoli “Federico II”); Michela Minesso (Università degli Studi di Milano); Giovanni Muto (Università degli Studi di Napoli “Federico II”); Gilles Pécout (Ecole Normale Supérieure, Paris); Lucy Riall (Birkbeck College, University of London); Emanuela Scarpellini (Università degli Studi di Milano); Gian Maria Varanini (Università degli Studi di Verona). Il comitato assicura attraverso un processo di peer review la validità scientifica dei volumi pubblicati. I lettori che desiderano informarsi sui libri e le riviste da noi pubblicati possono consultare il nostro sito Internet: www.francoangeli.it e iscriversi nella home page al servizio “Informatemi” per ricevere via e-mail le segnalazioni delle novità. Enrico Miletto Novecento di confine L’Istria, le foibe, l’esodo FRANCOANGELI S toria In copertina: Pola, l'esodo degli italiani, 1947, Archivio Storico della Città di Torino, Fondo «Gazzetta del Popolo» GDP_I_848_a (su concessione dell’Archivio Storico della Città di Torino; è vietata ogni ulteriore riproduzione o duplicazione, con qualsiasi mezzo) Progetto grafico di copertina: Elena Pellegrini Copyright © 2020 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy Ristampa Anno 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d’autore. Sono vietate e sanzionate (se non espressamente autorizzate) la riproduzione in ogni modo e forma (comprese le fotocopie, la scansione, la memorizzazione elettronica) e la comunicazione (ivi inclusi a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la distribuzione, l’adattamento, la traduzione e la rielaborazione, anche a mezzo di canali digitali interattivi e con qualsiasi modalità attualmente nota o in futuro sviluppata). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali (www.clearedi.org; e-mail [email protected]). Stampa: Geca Industrie Grafiche, Via Monferrato 54, 20098 San Giuliano Milanese Indice Introduzione pag. 7 I. Venezia – Giulia, Italia (1880-1924) » 21 1. L’Istria e le identità plurime: italiani, sloveni, croati » 21 2. Nazionalità, nazioni, nazionalismi » 24 3. Viva l’Italia! » 28 II. Fascismo di confi ne » 38 1. Spalato » 38 2. Trieste, Narodni Dom » 40 3. Allogeni: il fascismo e la politica antislava » 49 4. «…Si ammazza troppo poco». L’occupazione italiana della provincia di Lubiana » 60 III. Foibe » 66 1. Ribalton » 66 2. Partigiani » 69 3. Zona di Operazioni Litorale Adriatico » 75 4. Foibe istriane » 80 5. Foibe giuliane » 84 IV. Esodo » 97 1. Il lungo dopoguerra europeo » 97 2. Confi ni (1945-1975) » 103 3. Jugoslavia » 114 4. Esodo » 121 5 V. Partenze pag. 130 1. Zara » 130 2. Fiume » 136 3. Pola » 142 4. Monfalcone » 151 5. L’esodo dalla Zona B del Territorio Libero di Trieste » 161 6. Restare. La popolazione italiana rimasta in Istria » 166 VI. Arrivi » 171 1. La distribuzione dei profughi » 171 2. La macchina dell’assistenza » 176 3. Assistenza e provvedimenti legislativi » 183 4. «A calcioni nel sedere!». Le dinamiche dell’accoglienza » 187 5. Dai campi profughi ai borghi giuliani » 193 VII. I profughi dalla Zona B del Territorio Libero di Trieste » 198 1. Profughi a Trieste » 198 2. Casa e lavoro: strategie e politiche di assistenza » 203 3. Transoceanica: i profughi e l’emigrazione oltreoceano » 207 Cronologia » 217 Indice dei nomi » 225 6 Introduzione Il 10 febbraio 2005 si celebrò, per la prima volta, il Giorno del Ricordo a seguito dell’approvazione, il 30 marzo dell’anno precedente, della legge n. 92 con la quale il Parlamento italiano decise – votando trasversalmente il provvedimento, salvo alcune eccezioni1 – di istituire, nel novero del calen- dario civile celebrativo dei passaggi più signifi cativi della storia del nostro paese, una data per preservare e rinnovare, riprendendo le parole del decreto istitutivo, «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fi umani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confi ne orientale»2. La legge, che si poneva come un doveroso, benché tardivo, atto di rico- noscimento nei confronti di coloro che morirono o persero i propri cari nelle cavità carsiche o che vissero direttamente la traumatica esperienza dell’e- sodo, provocò fi n dai suoi primi passi aspre discussioni che contribuirono a fornire una rappresentazione del lungo Novecento istriano come uno scon- tro tra paradigmi ideologici. Il risultato fu quello di consegnare al discorso pubblico una narrazione tesa spesso a privilegiare la spettacolarizzazione degli avvenimenti, inca- pace di interrogarsi sulle cause che li provocarono, preferendo invece uti- lizzarli come strumenti di mobilitazione e legittimazione da parte di forze politiche desiderose di staccarsi, in maniera più o meno defi nitiva e ciascuna per svariate ragioni, dal proprio ingombrante passato. 1. Non votarono a favore della legge i senatori di Rifondazione comunista e dei Comu- nisti italiani. 2. Istituzione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confi ne orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati, Legge 30 marzo 2004, n. 92, «Gazzetta Uffi ciale» n. 86, 13 aprile 2004, p. 4. 7 A quindici anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, pur facendo re- gistrare dei signifi cativi passi in avanti, lo scenario di fondo che avvolge il dibattito pubblico non sembra essere mutato di molto. Ancora oggi, infatti, prevale una linea narrativa nella quale si addensano meccanismi retorici che, quasi esclusivamente improntati alla ritualizzazione del ricordo e all’enfa- tizzazione ideologica, continuano ad appiattire le