Ente Comprensorio atesino di Nave San Rocco 1852 marzo 22 - [1885]

Luoghi Nave San Rocco (Tn)

Archivi prodotti Comprensorio atesino di Nave San Rocco, 1852 marzo 22 - [1885]

Storia Ben prima del 1869, anno in cui venne promulgata la legge dell'Impero relativa al diritto sulle acque, i censiti del di Nave San Rocco dovettero far fronte alle necessità nate dal vivere in una zona così a rischio di straripamenti ed alluvioni creando dei "comprensori" per attivare la pulizia delle fosse di scolo e per la manutenzione degli argini dell'Adige e del Noce.
Infatti, stando ad un documento proveniente dall'archivio di stato di , fin dal 1826 vennero costituiti nella zona di Nave San Rocco dei consorzi per la gestione di lavori da fare all'Adige e al Noce ( Remo, "Nave San Rocco dalla palude al frutteto", p. 81).
La creazione del "Comprensorio atesino di Nave San Rocco", con una propria gestione amministrativa e contabile separata da quella del comune, come certificano il protocollo degli esibiti, i quinternetti delle imposte e le rese di conto presenti nell'archivio del Comprensorio, risale al 1852, come risulta da un documento presente nell'archivio del comune che attesta la creazione di un comprensorio per costruire un argine di terra lungo le sponde del fiume Adige; con tale atto vennero eletti la delegazione del comprensorio, il presidente della delegazione e i "deputati"; venne anche indetta un'asta pubblica per l'appalto della ricevitoria (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti annuali, 1952, n. 39).
Nel 1879, pur continuando la propria attività amministrativa, l'ente venne a far parte integrante del Consorzio atesino S. Michele - Sacco III sezione.
L'ultima attestazione dell'attività del Comprensorio è un documento contabile, un giornale per la spedizione dei mandati del 1885 (Archivio del Comprensorio atesino di Nave San Rocco, registri dei mandati, 1881 - 1885, n. 31); in assenza di elementi più certi, tale data è stata anche assunta come termine di cessazione dell'ente.

Condizione giuridica Consorzio disciplinato da statuto.
Nel 30 maggio 1869 venne promulgata la legge dell'Impero concernente il diritto sulle acque e il 28 agosto 1870 la legge n. 64 "sull'uso, sulla condotta e sull'arginazione delle acque", chiamata anche "legge sulle acque"; la parte quarta di tale legge è intitolata "dei consorzi d'acqua" di cui la prima sezione (§ 52) recita: "Per l'esecuzione di lavori idraulici, aventi per scopo di difendere la proprietà fondiaria, o di correggere il corso d'un acqua, come anche per le opere di prosciugamento e d'irrigazione, si possono formare dei consorzi d'acqua ".
Il consorzio doveva avere uno statuto, una direzione sociale ed una presidenza che lo rappresentasse di fronte a terzi; per poter essere legalmente riconosciuto nei rapporti pubblici e civili, doveva avere il riconoscimento da parte dell'autorità competente; l'atto di riconoscimento, lo statuto e l¿elenco dei soci, dovevano essere iscritti in uno speciale registro o "libro delle acque" su cui si dovevano annotare anche i successivi cambiamenti (§ 56).
La L. del 23 aprile 1879, n. 26 per il Regolamento dell'Adige istituì il "Consorzio Atesino San Michele - Sacco III sezione" di cui venne a far parte integrante anche il Comprensorio Atesino di Nave San Rocco.

Funzioni, occupazioni e attività Il verbale della seduta in cui parteciparono tutti gli interessati alla creazione di un comprensorio atesino a Nave S. Rocco del 22 marzo 1852, specifica che compito iniziale del Comprensorio era quello di innalzare un argine di terra detto "damm"

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lungo il corso dell'Adige, e più precisamente lungo il tratto che va "dall'ischia di fino al confine del Maso Paoli detto ai Gesuiti" e che tale argine doveva essere costruito secondo il progetto dell'ing. De Eccher (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti annuali, 1852, n. 39).
Da un documento del 24 ottobre 1874 presente nell'archivio del comune, risulta inoltre che il Comprensorio era "a difesa di tutta la campagne soggetta al catasto di questo comune". Nello stesso documento è anche evidenziato il fatto che tutto il territorio soggetto al Comprensorio era diviso in tre classi, cioè: "I classe tutto l'arativo; II classe tutto il prativo; III classe tutto il paludivo" e che per ognuna delle classi d'appartenenza si doveva pagare al Comprensorio una "colletta" o contribuzione (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti annuali, 1874, VIII, n. 63).
Comunque, data la natura paludosa del territorio di Nave San Rocco anche a causa delle frequenti inondazioni, si pensò presumibilmente molto presto a creare delle opere di sistemazione e di fortificazione degli argini del fiume Adige e del torrente Noce: negli anni tra il 1818 e il 1825 il Noce venne arginato con dei muri; nel 1826 fu reso esecutivo il "progetto Novack", dal nome dell'ingegnere che lo ideò, che prevedeva la divisione del corso del fiume Adige in tre sezioni: la prima riguardava il tratto Merano - Bolzano; la seconda il tratto Ora - S. Michele e la terza il tratto S. Michele - Sacco. Del 1845 è invece un progetto di rettificazione del fiume Adige in tutta la vallata da S. Michele a Sacco per mezzo dei cosiddetti "tagli" delle anse del fiume; tra il 1848 e il 1853 fu eseguita la deviazione e l'innalzamento degli argini del Noce, per farlo poi defluire nella parte bassa di .
Ma fu solo con la cosiddetta "legge sulle acque" del 28 agosto 1870 che si dette una spinta alla creazione di progetti organici dei lavori da eseguirsi.
La § 56 della "legge sulle acque" imponeva inoltre al comprensorio la tenuta di un registro o "libro delle acque" in cui mettere in evidenza lo statuto, il decreto capitanale di riconoscimento, il catasto fondiario e il piano di ammortamento dei debiti del comprensorio. In seguito a tale legge si ebbe un riordino del catasto fondiario del comprensorio che portò tra l'altro i censiti a presentare varie rimostranze al capitanato distrettuale; nel 1878 fu indetta una nuova elezione della delegazione comprensoriale e furono eletti un nuovo presidente e un nuovo vice-presidente (ACO Nave San Rocco, carteggio ed atti, 1978, n. 5).

Struttura Amministrativa Nella deliberazione del 1852 con cui si costituisce un comprensorio per la costruzione degli argini dell'Adige, venne anche nominata, per acclamazione, una delegazione del comprensorio, un presidente e quattro "deputati". La delegazione venne autorizzata a contrarre mutui per supplire alle spese necessarie e a redigere una supplica all'autorità provinciale affinché anticipasse dal fondo d'approvvigionamento una somma per iniziare i lavori (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1852, n. 39).
In seguito, secondo la L. del 28 agosto 1870, n.64, per la direzione di un consorzio e per tutto quello che riguardava gli affari sociali, i soci dovevano eleggere una delegazione comprensoriale, votata a maggioranza assoluta; compito della delegazione era anche quello di eleggere il presidente della delegazione.
Furono riorganizzati tutti gli atti del Comprensorio, dal catasto al piano di ammortamento dei debiti e vennero indette, nel 1878, nuove elezioni per le nomine del presidente, del vicepresidente e i rappresentanti della delegazione comprensoriale (ACO Nave San Rocco, carteggio ed atti, 1878, n. 5).
Del Comprensorio atesino di Nave S. Rocco facevano parte, oltre ai soci, il presidente, il vice -presidente e un ricevitore o cassiere.
Nel 1878 ci fu l'asta per l'appalto della ricevitoria del Comprensorio, dove vennero dettate le nuove competenze del ricevitore o cassiere: il ricevitore durava in carica cinque anni e doveva riscuotere tutte le somme relative alle collette o ad altri incassi, dietro regolare mandato emesso dal presidente o dal vice - presidente; a fine anno doveva poi presentare la propria resa di conto.
Il ricevitore o cassiere aveva l¿obbligo di residenza entro i confini del comune o nei comuni vicini.
La delegazione comprensoriale aveva la facoltà di scegliere il cassiere che più risultava idoneo e inoltre le spettava l'approvazione dell¿atto d¿incanto della ricevitoria (ACO Nave S. Rocco, carteggio ed atti, 14 ottobre 1878, n. 5).
Nel 1879, con la legge del 23 aprile, n. 26 fu istituito l' i. r. Regolamento dell'Adige, per sistemare tutto il corso del fiume da Merano a Sacco; in base a tale legge il corso dell¿Adige fu diviso in quattro sezioni, ognuna con una propria delegazione comprensoriale; fu così costituito il Consorzio Atesino III sezione San Michele - Sacco, sezione a cui apparteneva il comune di Nave S. Rocco, con l'onere di sorvegliare le opere eseguite fino ad allora ed in secondo luogo completarle con altre opere per il tratto di sua competenza.
Il Comprensorio atesino di Nave S. Rocco, dal momento che era parte integrante dei fondi del neo costituito consorzio, veniva così assorbito e partecipava con una propria rappresentanza alla delegazione del Consorzio Atesino III Sezione, anche perché, in base alla sezione 61 della "Legge sulle acque", appartenere al consorzio era un obbligo, un onere reale inerente al suolo ed imprescrittibile. Il Comprensorio atesino di Nave S. Rocco doveva contribuire con delle collette consorziali che venivano riscosse dagli uffici delle imposte come le steore erariali in base al catasto fondiario e alla relativa rendita del terreno; la revisione del catasto veniva poi eseguita ogni 15 anni.

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Contesto generale L'esistenza legale di un consorzio doveva essere certificata con decreto dall'autorità politica distrettuale: il Comprensorio atesino di Nave San Rocco era munito del decreto di riconoscimento rilasciato dal Capitanato distrettuale di Trento.
In seguito alla L. del 23 aprile 1879, il corso dell'Adige fu diviso in quattro sezioni, ognuna con un proprio consorzio, per avviare una serie di lavori di sistemazione e regolarizzazione del fiume Adige; la direzione tecnica ed amministrativa relativa ai lavori non era però concentrata in un solo organo ma suddivisa per competenza in più corpi amministrativi, creando così confusione nelle competenze e dispersione di fondi: una parte dei lavori erano di competenza dell'i.r. Ministero dell'interno e una parte dell'i.r. Ministero dell'agricoltura; ne derivava che i lavori a volte venissero eseguiti dalla Dirigenza superiore delle acque, altri dalla Commissione di regolarizzazione delle acque e altri ancora dall'Erario statale o dall'Amministrazione forestale, come ebbero a lamentarsi i delegati dei consorzi atesini delle quattro sezioni in un memoriale del 18 aprile 1891 mandato ai deputati del parlamento con lo scopo di sollecitare la promulgazione di un¿ulteriore legge per il completamento e la sistemazione del fiume Adige (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti annuali, 1, 1891, n. 80).
In seguito alla legge del 14 dicembre 1899, nel gennaio del 1904 veniva approvato lo statuto di un nuovo consorzio: il "Consorzio Atesino S. Michele - Sacco" che subentrava al "Consorzio Atesino III Sezione S. Michele - Sacco" assorbendo anche altri consorzi di manutenzione del corso del fiume Adige (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti annuali, 2, 1904, n. 93).

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