parchi in provincia di l’aquila

Parchi in Provincia di L’Aquila parchi in provincia di l’aquila

La provincia dell’Aquila compren- sante laziale con il parco naturale de nel suo territorio ben tre parchi dei Monti Simbruini, rappresen- nazionali: lo storico parco d’Abruz- tando così il terreno ideale per l’e- zo, i recenti parchi del Gran Sas- scursionista desideroso di cono- so-Monti della Laga e della Maiel- scere ambienti incontaminati e di la, oltre al parco regionale Siren- rara bellezza. te-Velino: confina inoltre sul ver-

180 parchi in provincia di l’aquila

PARCO NAZIONALE nale d’ conserva è ricco di D’ABRUZZO molte altre specie. Basta ricordare che qui vivono 40 mammiferi di- L’alta valle del fiume Sangro al con- versi, 250 specie d’uccelli, 30 spe- fine meridionale, dove l’Abruzzo in- cie di rettili e anfibi oltre a 1200 contra il e il , ospita il specie di piante superiori. parco Nazionale d’Abruzzo, il se- Queste ultime formano le grandi fo- condo dei Parchi Italiani per anzia- reste che coprono 24.000 ettari di nità, essendo stato istituito nel territorio. È il faggio che domina il 1923; è quello che ha contribuito panorama, con esemplari che rag- più di tutti a diffondere nuova sen- giungono dimensioni ragguardevo- sibilità nei confronti della protezio- li, come nel bosco della difesa, a ne ambientale, dopo essere stato . Nei pressi di seriamente in pericolo nei decenni troviamo la betulla e oltre il limite scorsi. L’idrografia del territorio ha della faggeta il pino mugo, che ri- disegnato un’area ideale, con alte copre le balze più alte della camo- vette che fanno da cornice perfetta sciara, presente solo qui e sulla alla valle del fiume Sangro, che Maiella. scorre ora tra pascoli rigogliosi, ora Il parco, grazie ad una rete di servi- tra margini ancora perfettamente zi turistici, può essere goduto in selvatici e conservati. tutte le stagioni, sia che si voglia fa- L’acqua è nel parco particolarmen- re un’escursione alla ricerca di trac- te abbondante, con innumerevoli ce, sia che in inverno si voglia go- torrenti e ruscelli che ingrossano il dere la neve sugli sci da fondo: nei corso del fiume principale. Alcuni paesi si può inoltre contare su di di questi sono particolarmente belli un’ospitalità attenta alle diverse esi- e meritano una visita, come il rio genze. Fondillo e l’omonima valle. È in questa valle che negli anni bui Estensione: 44.400 ettari degli assalti di speculatori d’ogni Province interessate: L’Aquila - specie contro le risorse ambientali, Frosinone - Isernia i grandi mammiferi dell’Appennino Ufficio: via S. Lucia 67032 Pescas- hanno trovato rifugio. seroli (AQ) Tel. 0863910405 Ma il patrimonio che il Parco Nazio-

181 parchi in provincia di l’aquila

PARCO NAZIONALE Sasso-Laga dal punto di vista natu- DEL GRAN SASSO - ralistico è da ricercare nella grande diversità delle specie vegetali, so- MONTI DELLA LAGA prattutto di quelle che appartengo- Il cuore di questo recente grande no alle fasce vegetazionali di quo- Parco, il Corno Grande, con i suoi ta: gli “endemismi”, ossia specie 2914 metri di roccia calcarea, era sopravvissute fino ad oggi dalle ul- conosciuto fin dagli antichi romani; time grandi glaciazioni e che si ri- il FISCELLUS MONS ombelico d’Ita- trovano solo su questo massiccio. lia. Non da meno sono le presenze fau- Diversa sorte è toccata ai vicini nistiche; per tutte il camoscio d’A- monti della Laga, rimasti scono- bruzzo, reintrodotto nel 1993/94, la sciuti ai più fino ad almeno venti presenza straordinaria dell’Orso Mar- anni fa. Una diversità anche e so- sicano e quella più stanziale del Lu- prattutto geologica, che ha contri- po Appenninico. buito a caratterizzare l’ambiente Tra gli uccelli, L’Aquila Reale, il Fal- dei due massicci: di natura carsica co Pellegrino il Picchio Muraiolo, il il Gran Sasso, povero di acque su- Gracchio Corallino. Più in basso perficiali e di alberi, soprattutto nel nella fascia pedemontana, i borghi versante aquilano; formato da roc- medioevali ancora perfettamente ce marnoso-arenacee; ricca di tor- conservati e le innumerevoli vesti- renti e cascate d’acqua, la Laga co- gia storiche incantano il visitatore e perta da boschi rigogliosi, costituiti creano suggestioni profonde. Non prevalentemente dal faggio, ma è da meno è la semplice ma gustosa pure presente l’abete bianco, un gastronomia, ancora profondamen- tempo meno diffuso, oltre al rove- te genuina, che affonda le sue ori- re, al castagno, e ad una particola- gini nell’antica civiltà pastorale. re associazione vegetale che vede insieme l’acero montano, l’olmo Estensione: 143.000 ettari montano, il tiglio e il cerro. Province interessate: L’Aquila -Te- Dal 1991, anno di istituzione del ramo - Pescara - Ascoli Piceno, - Parco, i due massicci sono acco- Rieti. munati dallo stesso destino. L’inte- Ufficio: Via Roio, 10-12 - tel. ra area protetta interessa oltre l’A- 0862401903 - fax 0862414539 bruzzo anche il Lazio e le Marche. L’aspetto che più distingue il Gran

182 parchi in provincia di l’aquila

PARCO NAZIONALE Maiella soltanto nella tundra artica. DELLA MAIELLA Anche qui va sottolineata la ricom- parsa dei grandi mammiferi appen- Se da lontano la sagoma del Corno ninici a dimostrazione della buona Grande risulta inconfondibile e rico- salute che gode la fauna protetta, noscibile, la Maiella al contrario po- nonostante tutto. trebbe dare l’impressione di una Ma la “montagna madre” come è montagna meno definita e quindi considerata da sempre dagli A- meno interessante. bruzzesi, serba lungo le sue pro- La vetta principale della montagna, fonde valli altri tesori. Già l’origine il Monte Amaro, alto 2793 metri, del suo nome deriverebbe dalla rende comunque giustizia al suo dea pagana MAJA e, a conferma aspetto poco alpino, essendo se- del carattere sacrale della monta- conda cima dell’Appennino. I lun- gna, troviamo numerosissime testi- ghi e profondi valloni che solcano il monianze di antichi luoghi di culto. massiccio su tutti e quattro i ver- Gli eremi della Maiella in particolare santi sono invece paesaggistica- ci raccontano di epoche nelle quali mente e dal punto di vista naturali- questi luoghi impervi erano il rifu- stico molto belli e interessanti. gio di monaci e Santi. In epoche Vi si trovano specie vegetali rare ed successive le stesse valli hanno esclusive. Là dove sul Gran Sasso ospitato la latitanza dei briganti ot- le bastionate calcaree si ergono for- tocenteschi ricercati dai soldati del mando pareti vertiginose, qui la regno di Napoli: è questa la grande stessa roccia forma immensi pianori risorsa di questo parco, quella di di alta quota, rendendo questa mon- unire in un unico contesto elementi tagna unica, come le piante che la di interesse diverso, fondendoli in abitano: L’Aquilegia della Maiella, il maniera perfetta. Ranuncolo Magellense, la Centaurea di Tenore, la Soldanella della Maiella Estensione: 72.480 ettari e tante altre. Province interessate: Chieti - Pe- Anche la componente animale ri- scara - L’Aquila. veste grande importanza scientifi- Ufficio: Palazzo di Sciascio Via Occi- ca, con la presenza della Lontra, dentale, 6 - Guardiagrele (CH) - tel. del Gatto Selvatico, del Piviere Tor- 0871800713 - fax 0871800340 tolino, che nidifica oltre che sulla

183 parchi in provincia di l’aquila

PARCO NATURALE getazionale assume caratteri pecu- REGIONALE DEL liari, e la commistione di specie di origine diversa è qui rappresentata SIRENTE - VELINO da endemismi come la Linaria Alpi- Questo parco trae il suo nome dai na, l’Adonide Distorto o la Viola Ma- due massicci calcarei che lo com- gellense. pongono: Il Velino, terza vetta del- Tra le faggete del Sirente è da an- l’Appennino con i suoi 2486 m. noverare oramai come ospite fisso comprende anche il monte Cafor- l’Orso Marsicano, la cui presenza è nia (2409 m.). La conformazione di confortata da frequenti segnalazio- questo gruppo montuoso è piutto- ni, ma anche il Gatto Selvatico, il sto complessa, con molte valli che Lupo, la Martora, l’Istrice e, tra gli si dipartono dalle cime principali. uccelli, L’Aquila Reale, il Falco Pel- Nella diramazione che forma il val- legrino, il raro Picchio Dorsobianco lone di Teve sono ancora ben evi- e il misterioso Gufo Reale sono fre- denti i segni lasciati dal più grande quentatori più o meno assidui del ghiacciaio dell’appennino estinto Parco. nel corso dell’ultima glaciazione. Numerose ed importanti infine so- La dorsale che invece costituisce il no le testimonianze del profondo Sirente si distente in maniera più or- rapporto che l’uomo da tempi lon- dinata, offrendo sul versante che si tani ha instaurato con queste mon- affaccia a nord, sulla valle dell’Ater- tagne: dalla città Romana di Alba no, uno spettacolo unico; le bastio- Fucens, a Massa d’Albe, alla pre- nate di calcare che culminano con i ziosa chiesa di Santa Maria in valle 2227 m. della vetta principale con- Porclaneta a Rosciolo, dai borghi feriscono a questa montagna un medioevali della valle dell’Aterno aspetto inconfondibile. come , Tione degli Ai pendii ricoperti da rigogliose fag- Abruzzi, alle Pagliare di gete di questo versante si contrap- Tione, antichi insediamenti alto- pongono quelli aridi e brulli del Veli- montani testimonianza di ritmi di no a sud. Al centro numerosi alti- vita e abitudini ormai lontane. piani carsici ospitano centri abitati importanti quali , Rocca di Estensione: 60.000 ettari Mezzo, . Province interessate: L’Aquila Quest’ultimo è il comune più alto Ufficio: c/o Comunità Montana Si- dell’Appennino (m. 1434). Anche rentina - Via dell’aia - tel. qui come negli altri grandi gruppi 0864797775 montuosi Abruzzesi, l’aspetto ve-

184 i comuni nella provincia di l’aquila

I Comuni nella Provincia di L’Aquila

i comuni nella provincia di l’aquila

L’Aquila e frazioni

È adagiata, a circa 720 m. s.l.m., spondente a quella di provenien- sull’articolato declivio di un colle za. Fu così che risultò composta che domina la valle dell’Aterno, e da tanti piccoli rioni, 99, secondo divide l’ampia e luminosa conca la tradizione leggendaria, ognuno alla quale fa da sfondo una intera con la sua chiesa, la sua piazza e cerchia di montagne. La città, oltre la sua fontana, raggruppati in quat- all’attrattiva dei suoi monumenti, tro quartieri. offre un gradevole soggiorno di vil- A ricordo di questo fatto, la cam- leggiatura allietato dalla magnifica pana della Torre Civica, fino a visione della sua conca e delle qualche decennio fa, batteva a sue montagne che le fanno da mezzogiorno 99 rintocchi. cornice fino al superbo sfondo del Regnava allora Corrado IV, succe- Gran Sasso d’Italia. Ai piedi del duto a Federico II che morì nel colle dove fu costruita la città sgor- 1254. Gli successe il fratello Man- gavano numerose sorgenti ed era fredi, ma in quegli anni era già in per questo chiamata S.Maria de atto la contesa tra il papato ed il Aquilis oppure de Acquilis da se- nuovo re Svevo, la città rimasta fe- coli detti e scritti Acculum e suc- dele alla chiesa pagò duramente: cessivamente Acilie, Akilie, Accu- nel 1259 Manfredi dopo aver ricon- le, Accula, Acquili tutti diminutivi quistato la parte meridionale del latini di “aqua”. Da qui il nome del- regno assediò e distrusse L’Aquila la città, anche se l’assonanza lo che rimase abbandonata per sette fece subito paragonare a quello anni fino al 1266. del rapace che figurava nelle inse- Fu questo l’anno in cui Carlo I gne imperiali. d’Angiò, sceso in Italia contro La città nacque nel 1254, in ese- Manfredi, diede agli abitanti il per- cuzione del diploma dell’Imperato- messo di riedificarla e cingerla di re Federico II di Svevia, per vo- mura. La nuova città vasta e po- lontà delle popolazioni che in quei polosa divenne sempre più fioren- tempi erano sparse in tanti piccoli te, il 29 agosto 1294, l’eremita villaggi, i castelli, desiderosi di co- Pietro del Morrone venne incoro- stituire una città per gestire al me- nato pontefice, col nome di Cele- glio l’attività economica. stino V, nella basilica di Santa Ma- Dai vari castelli, una parte della po- ria di Collemaggio, da lui stesso polazione si trasferisce nella nuova fatta costruire, alla presenza di re, città ed edifica una chiesa, corri- cardinali e principi con circa

187 i comuni nella provincia di l’aquila

200.000 pellegrini tra cui Dante attraversava a cavallo il fiume Ater- Alighieri. no. Giunse allora un nuovo eserci- Il trecento è un secolo importante to guidato da Giacomo Caldora e di grande fervore, si attiva il colle- da Francesco Sforza che si scon- gamento interno Firenze-Napoli, la trarono nella battaglia di Bazzano. cosiddetta via degli Abruzzi, in Braccio Da Montone, uscito dal tempi in cui le vie litoranee erano campo sconfitto e gravemente feri- qua e là paludose ed infestate dai to morì qualche giorno dopo. banditi, ne favorì le attività com- La regina Giovanna per ringraziare merciali. Nel 1257 il Pontefice Ales- L’Aquila della sua fedeltà le con- sandro IV vi trasferì l’antica sede cesse una serie di privilegi che ne vescovile di Forcona. incrementarono lo sviluppo econo- L’Aquila si amministrava con la fi- mico e sociale. Risorse per i suoi gura del Camerlengo e con i Cin- commerci con la lana, ben presto que delle Arti, espressione degli in- divenne la seconda città del regno teressi corporativi che erano venu- di Napoli, ebbe una zecca e batté ti sviluppandosi nella città. Con un moneta propria, nel 1458 fu sede governo così strutturato, massima di un’università, con una completa espressione della vitalità imprendi- indipendenza amministrativa vi fu toriale, la comunità aquilana rag- aperta la tipografia da A. di Rottwil, giunse benessere e prestigio no- discepolo di Gutemberg. nostante le lotte interne tra i Pretat- Ebbe il privilegio di ospitare tre ti e i Camponeschi. Le principali grandi Santi francescani: San Ber- ricchezze vennero agli aquilani dal- nardino da Siena (1380-1444), San la pastorizia, dalla coltivazione del- Giovanni da (1386- lo zafferano e dalla lavorazione dei 1456) e San Giacomo della Marca metalli. (1391-1476). Nel 1423 la città venne assediata Le lotte con Rieti e le discordie in- dal famoso condottiero Braccio da terne diedero inizio alla decadenza Montone, barone e capitano di dell’Aquila. A ciò si aggiunsero i ventura, signore di Perugia. Ebbe danni del terremoto del 1461 e la dalla regina Giovanna II d’Angiò la pestilenza del 1478. promessa del dominio della città Durante le lotte tra Spagnoli e come compenso dell’aiuto presta- Francesi per il possesso del regno tole nella lotta contro i nemici: falli- di Napoli, per punire la città di aver ta la promessa cercò di assogget- parteggiato per Francesco I, Carlo tare la città ma poiché non riuscì a V ordinò a Filippo d’Orange, viceré vincere la resistenza l’assediò du- di Napoli di assediarla e distrugger- ramente per tredici mesi. A soc- la. L’Aquila fu punita e costretta a correre la città si mosse un eserci- pagare una multa e una taglia an- to guidato da Muzio Attendolo nuale per la costruzione del castel- Sforza, che perì annegato mentre lo “ad reprimendam audaciam

188 i comuni nella provincia di l’aquila

Aquilanorum” fatto costruire nel Nel 1703 vi fu un disastroso terre- 1535, dal viceré don Pedro di Tole- moto che rase al suolo la città. Nel do che doveva garantire il posses- 1799 gli aquilani insorsero contro i so della città al dominio Spagnolo. Francesi, e nel 1831-1833-1841 Durante la rivolta di Masaniello nel parteciparono ai moti per l’unità 1647 la città si ribellò di nuovo agli d’Italia. Recentemente sono sorti, Spagnoli e fu per questo condan- nella zona circostante la città nuo- nata a dure repressioni economi- vi quartieri ma nell’insieme il nu- che e sociali, che ne causarono un cleo urbano si presenta al visitato- lento declino. re con le caratteristiche di una città medioevale.

189

i comuni nella provincia di l’aquila

Itinerari CITTADINI

Piazza del Duomo - Corso Vittorio Emanuele Quattro cantoni - Piazza Palazzo - Piazza Santa Margherita San Bernardino - Santa Maria di Farfa

La visita della città di solito si fa ini- vi sono altri dipinti pregevoli. Nel- ziare dalla piazza del Duomo, or- l’abside un coro ligneo settecente- nata di due fontane con statue in sco intagliato da Ferdinando Mosca bronzo dello scultore Nicola D’Anti- da . no, dove tutti i giorni, tranne i festi- Adiacente al Duomo, a sinistra, è il vi, si tiene il mercato. palazzo arcivescovile. Sulla piazza Il Duomo, o chiesa dei S.S. Gior- si affacciano inoltre la settecente- gio e Massimo, sede arcivescovile, sca chiesa del Suffragio, di Loren- fu eretto nel secolo XIII ma rifatto zo Bucci da Pescocostanzo, con la completamente dopo il terremoto facciata in stile barocco e l’agile cu- del 1703, venne restaurato nel pola aggiunta nel secolo XIX. L’in- 1887 e dopo il terremoto del 1915. terno, in stile barocco, è a una na- La facciata, neoclassica, è stata di- vata; gli altari sono di marmo; al segnata da Giovanni Battista Bene- primo altare a sinistra una tela di detti. L’interno, a tre navate, pre- Teofilo Patini: (Sant’Antonio da Pa- senta nella volta affreschi raffigu- dova 1897), dietro l’altare maggio- ranti i Santi protettori Massimo, Ber- re è un grande trittico di Francesco nardino da Siena, Pietro Celestino Bedeschini, tripartito da colonne ed Equizio, realizzati da Annibale d’ordine corinzio con una pregevo- Brugnoli e Gennaro della Monica; a le cornice in legno dorato, nella cui destra dell’ingresso è il bel sepol- parte centrale è rappresentata la cro del cardinale Agnifili, scolpito SS. Trinità con la Vergine, i Santi e da Silvestro dell’Aquila. A sinistra è le anime del purgatorio; ai lati altri un sarcofago paleo-cristiano. Vi so- Santi, in alto Gesù Redentore. no, inoltre, dei bassorilievi in stile Il palazzo delle poste e telegrafi, gotico, avanzi di un ciborio del XV dietro il quale si trova la caratteristi- secolo, opera dello scultore milane- ca costruzione mercantile delle se Giovanni de’ Rettori e di bellissi- “Cancelle”, risale al ‘400: si tratta mi dipinti: una tela di Baccio Ciarpi di quattro casette trasportate qui (presentazione di Gesù al tempio), nel 1927 da Piazza del Duomo do- una tela di Teofilo Patini che raffigu- ve sorgevano nel punto in cui oggi ra San Carlo tra gli appestati. Inoltre è il palazzo delle poste. Si tratta di

191 i comuni nella provincia di l’aquila

costruzioni a due piani, del tipo ca- poi di Ottavio Farnese, che dopo sa-bottega e constano di otto archi essere stata abile ed energica go- a tutto sesto che vanno a compor- vernatrice dei paesi bassi, fu eletta re quattro botteghe ciascuna con governatrice dell’Aquila. una porta minore sopraelevata ed Di qui si passa all’altro lato del pa- una maggiore a davanzale. lazzo ove si apre, a sinistra, piazza Nell’angolo opposto della piazza S. Margherita, adorna di una bella hanno inizio i portici del Corso Vit- fontana, dalla grezza facciata della torio Emanuele, animato luogo di chiesa del Gesù (o di Santa Mar- passeggio e di sedute ai tavolini gherita o dei Gesuiti, ricostruita del caffè nelle serate estive. A circa dopo il terremoto del 1703, con metà del corso si apre il quadrivio l’interno barocco costituito da sette dei “quattro cantoni”, famoso pun- cappelle con stucchi e decorazioni to di ritrovo dei cittadini. Proceden- marmoree a sinistra dipinti di Giro- do a sinistra continuano i portici sui lamo Cenatiempo e Lorenzo Ber- quali si affaccia l’ampio ingresso rettini); e del settecentesco palazzo del Convitto Nazionale, sul sito Pica Alfieri costruito sul progetto che fu dell’ex convento di San del Fontana, avente all’interno una Francesco, in una cella del quale serie di saloni ben conservati e una nel 1444 morì San Bernardino da ricca suppellettile. La chiesa di Siena. Nello stesso palazzo hanno Santa Margherita venne costruita sede il Liceo Ginnasio e la Biblio- dal castello della Forcella; nel fian- teca Provinciale “Salvatore Tom- co destro sono murati sopra una masi”, aperta al pubblico dal 1848. porta alcuni frammenti dell’antico È la più importante d’Abruzzo per ciborio del Duomo (“l’arcangelo Ga- la rarità dei suoi testi e per il gran briele” e “l’Annunciata” e “l’eterno numero delle opere che contiene. Padre tra Serafini”), all’interno delle Di fronte, su Corso Umberto primo, cappelle vi sono pregevoli affreschi spicca il palazzo Ciolina. Segue e un crocifisso ligneo settecente- Piazza Palazzo, dove è posto il sco. Di fronte il Palazzetto dei No- monumento allo storico romano bili o della Congregazione dei No- Sallustio (della vicina città antica di bili con finestre alternate a nicchie Amiternum) e vicino è il palazzo di al quale si accede per un portalino Margherita d’Austria, poi di Giusti- del 1514 che introduce all’oratorio. zia ed oggi sede del Municipio. In fondo alla piazza una statua in Il palazzo in origine (sec. XIV) sede stile barocco di Carlo secondo d’A- del capitano di giustizia, fu nel sburgo (quinto come re di Napoli) 1573 quasi tutto rifatto dall’architet- eretta nel 1675 dallo scultore roma- to napoletano Francesco Marchiro- no Marcantonio Canini. La statua lo per servire da dimora a Margheri- mostra i segni del tempo. Alcune ta d’Austria, figlia naturale di Carlo parti di essa sono state cancellate. V, sposa di Alessandro dei Medici e Sulla stessa piazza è anche il pa-

192 i comuni nella provincia di l’aquila

lazzo Camponeschi o Spaventa, L’interno, a croce latina, presenta rifatto nel secolo XVIII, oggi sede tre navate divise da possenti pila- dell’Università. stri con addossate alte lesene, cap- Voltando per via Bafile troviamo il pelle laterali e una vasta cupola ot- Palazzo Quinzi, opera di France- tagonale. Il ricchissimo soffitto in le- sco Fontana, una delle emergenze gno intagliato e dorato è opera del- turistiche del Settecento con la fac- l’abruzzese Ferdinando Mosca da ciata a tre ordini di finestre. In fon- Pescocostanzo, come lo è pure il do a via Bafile fa bella mostra di sé grandioso organo barocco. Nel pa- il palazzo gentilizio Carli di im- vimento, ai lati del portale, vi sono pianto cinquecentesco, ma rifatto due pietre tombali del Quattrocento nel Settecento, sede del rettorato e al primo pilastro a destra un’ac- dell’Università, con cortile porticato quasantiera del ‘500. ed arcate su pilastri. Le cappelle sono aggiunte poste- Tornati di nuovo ai “quattro canto- riori, quasi tutte probabilmente del ni”, seguiamo la via San Bernardi- secolo XVIII, e sono 16 a parte i no che ha, a sinistra, il severo Pa- due altari non internati del Presepio lazzo Fibioni, della fine del Quat- e della Madonna degli Angeli. Nella trocento; segue, in uno slargo, l’ex seconda cappella della navata de- ospedale San Salvatore, ora scuola stra è posta la pala di Andrea della elementare Edmondo de Amicis, Robbia, nipote del celeberrimo Lu- costruito per iniziativa di S. Giovan- ca. Al centro della navata, la cap- ni di Capestrano nel 1455. Dell’anti- pella di San Bernardino contiene il ca costruzione resta il portale archi- mausoleo del Santo realizzato da travato d’ingresso datato 1457 e al- Silvestro dell’Aquila, allievo del Do- tri portali nell’atrio e nel cortile. natello, nel 1505. Di questo artista Subito dopo sorge la basilica di è anche il sepolcro di Maria Pereira San Bernardino, eretta tra il 1454 e moglie di Lalle Camponeschi, po- il 1472, con la sua cupola e la sua tentissimo nobile della città, riferibi- meravigliosa facciata rettangolare le al 1488. Attiguo alla chiesa è l’ex che si stagliano da lontano nel pa- convento francescano, oggi trasfor- norama della città. mato in caserma, composto da va- Si eleva maestosa, sulla sommità ri chiostri e da vari ambienti tra cui di un’ampia gradinata che contri- la Cattedra Bernardiniana, refettorio buisce a renderla ancora più sug- magnificamente affrescato da auto- gestiva. La facciata, rettangolare, è ri del Seicento umbri e toscani. a tre ordini sovrapposti: dorico, io- La figura di San Bernardino nell’A- nico e corinzio ed è opera dell’ar- quila esercitò una notevole influen- chitetto rinascimentale Cola dell’A- za non solo nel campo religioso, matrice. Nella lunetta del portale ma anche in quello civile e sociale. mediano si nota un bel bassorilie- Il suo monogramma, le iniziali in vo di Silvestro dell’Aquila. gotico del nome di Gesù (I,H,S)

193 i comuni nella provincia di l’aquila

iscritte in una sfera di 12 raggi, di- venne canonizzato da Papa Nicolò venne il fregio di portali di palazzi V. gentilizi e delle porte di abitazioni Da piazza San Bernardino giungia- modeste, di chiese e dello stesso mo nei pressi di Porta Leone, sor- palazzo di città e fu addirittura inse- montata da una torre aperta verso rito nel gonfalone civico. Ma è la l’interno della città, risalente alla fi- tomba del Santo che esercitò nell’ ne del ‘200, la più antica ancora Aquila la maggiore influenza da un esistente. Nelle vicinanze il quartie- punto di vista artistico. re di Santa Maria di Farfa sulla cui La grande basilica a lui dedicata, le piazza prospetta la chiesa omoni- opere d’arte create all’interno risve- ma con un bel portale romanico ed gliarono un fervore culturale ed arti- una interessante scultura raffigu- stico che avrebbe improntato il se- rante due angeli in bassorilievo. colo XV e il successivo. Di qui si giunge in via Bernardino nacque a Massa Maritti- Fortebraccio, dedicata alla memo- ma l’8 settembre 1380. Rimasto ria del condottiero Braccio Forte- orfano in tenera età, fu educato da- braccio da Montone, sulla quale gli zii. Trasferitosi a Siena, a 22 an- possiamo ammirare il rinascimen- ni entrò nell’ordine francescano e tale palazzo Alferi, ora Istituto San- nel 1404 fu ordinato sacerdote; dal ta Maria degli Angeli e al n. 91 una 1417 si dedicò alla predicazione iti- casetta del ‘300. Da qui si arriva in nerante. Bernardino venne all’Aqui- Piazza Bariscianello,da dove è la per la prima volta nel 1438, chia- possibile ammirare, dal basso del- matovi dal confratello e amico Gio- l’ampia scalinata, che presenta ai vanni da Capestrano, per placare lati sei edicole patrizie, la Basilica una controversia tra i francescani, del Santo. ed ebbe allora modo di parlare alla cittadinanza. Trascorse in questa città per sua volontà gli ultimi giorni della sua vita. Morì il 20 maggio 1444 e a solo sei anni dalla morte

194 i comuni nella provincia di l’aquila

Piazza del teatro - Forte spagnolo - Piazza battaglione alpini San Basilio - Corso Vittorio Emanuele - Santa Maria Paganica Via Bominaco - Via Accursio

Risalendo la scalinata e seguendo dei popoli italici, frammenti epigrafi- il fianco sinistro della Basilica si ci ed architettonici romani, rilievi e giunge alla piazza che prende il no- statue: il nucleo principale del Mu- me dal teatro, che prospetta su di seo è costituito dalla sezione me- essa e che fu costruito da Luigi Ca- dioevale e moderna, che annovera talano (1854-72), di assai elegante alcune opere di primaria importan- struttura. za. Nel Museo vi sono collezioni Nelle vicinanze si trova la Porta Ca- specializzate non accessibili al stello attraverso la quale ci trovia- pubblico, ma a disposizione degli mo nel cinquecentesco forte spa- studiosi: collezioni di pergamene e gnolo circondato dal parco piantato codici miniati; di monete dall’epoca nel 1933. romana al XIX secolo; di pietre L’imponente costruzione sorse per scolpite alto-medioevali. volontà di Carlo V su progetto del- Usciti dal castello si volta a destra l’architetto spagnolo Pirro Aloisio e, fiancheggiatone il fossato dal la- Scrivia. I lavori iniziati nel 1534 si to sud-ovest, si attraversa il parco protrassero per circa venti anni. fino ad arrivare alla piazza Batta- Occupata per lungo tempo (circa glione Alpini, punto terminale nord tre secoli) dai governatori e dalle del Corso Vittorio Emanuele: la autorità militari, fu restaurato poco grande fontana che vi sorge, con i dopo l’ultima guerra con imponenti due nudi bronzei di donna sorreg- lavori. genti la caratteristica “conca” Nel forte ha sede il Museo Nazio- abruzzese, è opera di Nicola D’An- nale d’Abruzzo, che contiene innu- tino (1934). merevoli capolavori, tra cui il calen- Più avanti lungo il viale Nizza, è dario amiternino, le Madonne de possibile ammirare la settecente- Ambro di e di Saturni- sca chiesa di San Basilio, il cui in- no Gatti, la croce astile di Nicola di terno, a croce latina con due cap- Guardiagrele. Nella sezione paleon- pelle laterali e cupola, presenta una tologica possiamo ammirare un ec- bella pala d’altare raffigurante Ge- cezionale reperto di “Archidiskodon sù, l’eterno e Santi di Francesco De Meridionalis Vestinus”, rinvenuto Mura. nei pressi della città e ricostruito Ritornando a Piazza Battaglione Al- quasi integralmente: misura circa 5 pini si entra in Corso Vittorio Ema- metri di altezza e circa 7 di lun- nuele e, dopo la piazza Regina ghezza. La sezione archeologica Margherita (sulla sin. monumenta- comprende materiale preistorico le fontana di Nettuno 1881) si giun-

195 i comuni nella provincia di l’aquila

ge ad un quadrivio formato dal cor- campanile, parzialmente demolito so stesso, da via Leosini e via del nel ‘500. L’interno, restaurato nel Carmine (che porta alla chiesa di ‘700, è a croce latina ad una sola Santa Maria del Carmine già San- navata. Nella quarta cappella a de- ta Maria di Assergi, che conserva stra una tela attribuita a Rinaldo della prima costruzione del sec. XV Fiammingo rappresenta il battesi- la metà inferiore della facciata, con mo di Gesù, nell’abside vi è una te- il portale di tipo romanico, assai si- la di Giovanni Paolo Donti, “l’As- mile a quello di Santa Maria del sunta”, del 1576; nella terza cap- Guasto). Via Leosini conduce alla pella a sinistra ci sono delle tele di piazza Santa Maria Paganica, in Vincenzo Damini: “Presepe” e cui a destra è il palazzo Franchi “Sposalizio della Vergine”; nella pri- Cappelli già Ardinghelli, del ‘700, ma cappella una vasca battesimale forse di Francesco Fontana e adia- romanica e una bella pala d’altare cente il palazzetto Colantoni-Cap- di Alessandro Maganza rappresen- pelli con quattro bifore del ‘400 e tante il Salvatore. archetti ogivali intrecciati a traforo. Immettendoci sulla via Accursio Su questa piazza svetta la grande possiamo osservare la casa me- chiesa romanica di Santa Maria dioevale detta di Buccio di Ranal- Paganica del secolo XIII, ultimata lo, il celebre autore della Cronica, nel 1308 e più volte devastata dai poema dialettale: presenta due terremoti. La facciata, preceduta da bifore e una porta ad arco ogivale. scalea a doppia rampa presenta un Di fronte è il palazzo Carli, poi Be- ricchissimo portale nella cui lunetta nedetti, con un bel cortile del Rina- è una Madonna in trono con Bam- scimento arricchito da un pozzo e bino, a tutto rilievo, e nell’architra- da un porticato dai bei capitelli. ve, in bassorilievo, Cristo benedi- Sulla vicina via Bominaco si può cente e sei apostoli, a mezzo bu- ammirare la casa medioevale di sto e la data 1308. Jacopo di Notar Nanni, con logget- Nella metà superiore si apre un ta laterale e bifore sulla facciata. grande occhio e nel fianco destro In via Paganica è il palazzo Selli si trova un altro bel portale romani- con bel cortile seicentesco. co. Accanto, la poderosa base del

196 i comuni nella provincia di l’aquila

San Silvestro - San Pietro di Coppito San Domenico - San Pietro di Sassa

La chiesa di San Silvestro, edifi- conserva due leoni ai lati della sca- cata nella prima metà del XIV sec., linata, l’architrave del portale con le sulla cui facciata spiccano un bel- mezze figure di Gesù benedicente lissimo portale ed un rosone dalle tra sei apostoli; un portale ogivale forme romanico-gotiche, restaura- nel fianco sinistro e una massiccia to alla fine degli anni ‘60, presenta torre campanaria. Nell’interno, ad nell’abside cicli di affreschi tre- una navata, si trovano affreschi tre- quattrocenteschi di scuola toscana quattrocenteschi di scuola Tosca- rappresentanti episodi della vita di na. Cristo, una Pietà, Santi e poeti. In Nelle vicinanze è la piazza di San fondo alla navata di sinistra è la Domenico e la chiesa omonima. cappella Branconio, sul cui altare Da tempo non più officiata, è stata si trova una copia della “Visitazio- adibita ad auditorium dal 1976. Fu ne” opera di Raffaello, che l’artista costruita nel 1309 per ordine di dipinse per il suo amico Marino Carlo II d’Angiò. Rovinata dal terre- Branconio, e il cui originale, nella moto del 1703, fu restaurata nel seconda metà del Seicento, fu do- 1712 dall’architetto Piazzola, che nato alla chiesa per essere donato ne cambiò l’aspetto interno. Della al re di Spagna Filippo IV. Il restau- primitiva chiesa conserva il grande ro effettuato alla fine degli anni ‘60 portale romanico in pietra bianca e ha rilevato antiche strutture origina- rossa, una finestra a sesto acuto rie con arcate ogivali. ed altre finestre ogivali, l’interno Nei pressi è la chiesa di Santa Ma- presenta lo stile barocco in cui ven- ria della Misericordia, con annes- ne restaurata. so convento del secolo XVI. Adiacente alla chiesa è l’antico Da via Garibaldi, si prende via Cop- convento domenicano che, fino a pito, su cui prospetta la casa Vi- qualche anno fa, ospitava il carcere centini, ricca di un grandioso salo- giudiziario. ne affrescato nel Cinquecento dai Vicino è la chiesa detta di San Pie- seguaci di Raffaello, e si prosegue tro di Sassa, ma in realtà di S. fino all’incrocio di via Roma e da Quinziano di Pile, con un bel por- qui fino alla piazza San Pietro di tale romanico e un campaniletto a Coppito, nella quale è situata l’o- vela che si erge sulla via Sassa do- monima chiesa eretta nella secon- ve è situata. da metà del Duecento, più volte Ritornando in piazza Santa Maria danneggiata dai terremoti e restau- Paganica e percorrendo la stradina rata. Della costruzione medioevale adiacente al Palazzetto Colantoni-

197 i comuni nella provincia di l’aquila

Cappelli, si sbuca in via Garibaldi, centesca con bifore e monofore. Si in fondo alla quale si trova piazza scende fino a piazza Fontesecco San Silvestro su cui si affaccia il su cui possiamo ammirare il baroc- quattro-cinquecentesco palazzo co palazzo Bernardi (già Oliva). Branconio con il suo bel cortile e le Imboccando via Sallustio e quindi stanze affrescate. Nei pressi alle via Antonelli arriviamo alla chiesa spalle dell’abside della chiesa si dell’Annunziata dalla facciata set- trova la Porta Brinconia, antico ac- tecentesca. cesso alla città degli abitanti di Col- lebrincioni, e una casetta quattro-

198 i comuni nella provincia di l’aquila

Piazza Duomo - Piazza San Biagio - Via Sassa Fontesecco - Borgo Rivera - Fontana delle 99 cannelle

Da piazza Duomo prendiamo via era l’oratorio di San Girolamo, si Sassa, la seconda a destra della attribuisce a Ferdinando Fuga. È a cattedrale. Dopo un po’ ci trovia- pianta ellittica con una bellissima mo in piazza San Biagio, a sini- facciata settecentesca. stra della quale sorge la chiesa di Proseguendo per via Sassa pos- San Giuseppe (già San Biagio): al- siamo ammirare il settecentesco l’interno possiamo ammirare il palazzo Mancinelli, già Paganica, monumento Camponeschi (1432) attribuito al Fontana, poi il cinque- opera di Guglielmo Gualtiero d’Ale- centesco palazzo Signorini-Corsi magna. È un monumento funebre con un bel portale rinascimentale con statua equestre che poggia su sede della casa museo Signorini- di un basamento di pietra su cui, Corsi; all’angolo di via dell’Annun- nel lato addossato alla chiesa, è ziata è il palazzo Gaglioffi, ora murata una lastra con formella in conservatorio Alfredo Casella, con cui è scolpita l’insegna della fami- portale ogivale e bella cornice glia Camponeschi, potentissima marcapiano; a sinistra segue il pa- nell’Aquila del ‘400; sul basamen- lazzetto Fiore con un tipico cortile to poggiano, su leoni stilofori, due rinascimentale ornato da colonne colonnine tortili con graziosi capi- dagli elegantissimi capitelli, loggia telli: su di essi e su tre mensole e altri particolari decorativi. della lastra è posta l’arca che sulla Subito dopo, al n. 29, un portale fronte ha pannelli scolpiti raffigu- del Rinascimento introduce in un ranti l’incoronazione di Maria e gli caratteristico cortiletto conventua- apostoli. L’arca è sormontata da le, in cui di fronte è il portale ogi- un edicola cuspidata con arco ogi- vale del convento delle Clarisse o vale polilobato in cui è posta la fi- della Beata Antonia, sormontato gura giacente del conte Lalle e nel dalle immagini di Santa Chiara e fondo, su roccia, è la statua eque- della Beata Antonia, una delle figu- stre di Ludovico Camponeschi; ai re più popolari della storia religiosa lati dell’edicola due angeli si ap- della città. poggiano alle colonne. Di fronte al- Caratteristico è il chiostro rinasci- la chiesa di San Giuseppe sorge la mentale e a destra la facciata della bella chiesa dedicata a Santa Ca- chiesa della Beata Antonia nel cui terina Martire, fino a qualche tem- portale è una lunetta con un affre- po fa sede del Museo di Arte Sa- sco di San Francesco stimmatizza- cra. La chiesa, costruita dopo il to, della seconda metà del secolo terremoto del 1703 sul luogo dove XV.

199 i comuni nella provincia di l’aquila

Sulla destra possiamo ammirare il come vuole la lapide che si con- Palazzo Antonelli del sec. XVIII serva sul posto, nel 1272 ad ope- con un bel portale e delle finestre a ra di Tancredi da Pentima su com- timpano. Al termine della discesa missione del capitano Lucchesino è la piazza Fontesecco, dalla qua- da Firenze, governatore regio. le si prosegue nella via Fontesec- Attualmente ha forma trapezoida- co, che passa sotto il viadotto le, ma in origine si componeva del omonimo che congiunge il Viale lato nord e di quello est, mentre il Duca degli Abruzzi con il centro lato sud fu aggiunto più tardi, co- della città. Oltrepassata via XX Set- me dimostrano i caratteri rinasci- tembre, si scende per la via Borgo mentali della composizione. L’alto Rivera. muraglione in marmi bianchi e ro- All’inizio della discesa possiamo sa è simile a Santa Maria di Colle- ammirare la chiesa di Santa Chia- maggio anche se il disegno è mol- ra, circondata di verde, oggi curia to più semplice. provinciale dei Padri Cappuccini, Vi sono 99 getti, di cui 93 fuorie- preesistente alla stessa fondazio- scono dalla bocca dei mascheroni ne della città. Fu infatti consacrata (uomini, donne, satiri, guerrieri, nel 1195 da Odorisio, vescovo for- animali) che rovesciano acqua nel- conese, dal 1256 tenuta con il la doppia vasca perimetrale con monastero da suore Francescane parapetto ornato da semipilastrini. e ricostruita nel ‘700 dopo il terre- I getti, secondo la leggenda do- moto. vrebbero simboleggiare i 99 ca- La testimonianza più risaliente è la stelli che parteciparono alla fonda- facciata, squadrata e suddivisa da zione della città. Nella parete cen- paraste e cornici entro cui stanno trale si possono notare delle lastre il portale ed una finestra. Prose- fra le quali si trova quella che ri- guendo per la strada che attraver- porta la data di edificazione e quel- sa il borgo, in fondo alla discesa è la del restauro eseguito nel 1744, un piazzale e la porta detta appun- durante il quale fu selciato il piaz- to della Rivera; a destra possiamo zale interno in cui è possibile ammirare la chiesetta di San Vito scendere attraverso una gradinata di con portale roma- protetta da un’artistica cancellata nico e facciata a lesene angolari e in ferro battuto, già sul cornicione coronamento orizzontale ad ar- della facciata di Santa Maria di Col- chetti. lemaggio. A sinistra è la Fontana delle 99 cannelle, il monumento più carat- teristico della città. Fu costruita,

200 i comuni nella provincia di l’aquila Foto di Pio Alleva Foto

L'Aquila - Fontana delle 99 cannelle e Chiesa di San Vito di Tornimparte 201 i comuni nella provincia di l’aquila

Via XX Settembre - Via Roio - San Marciano - Piazza della Repubblica Santa Giusta - Costa Masciarelli - Porta Bazzano

Di ritorno, raggiunta la via XX set- to da loggia di epoca successiva; le tembre, si prende a destra, fino a finestrelle sotto il cornicione furono una gradinata, a sinistra, che porta aperte alla fine del secolo scorso e al viadotto di Belvedere, dal quale tentano di armonizzarsi con l’intero possiamo ammirare un ampio pa- complesso architettonico. norama sul monte Luco, Monte A breve distanza sulla via Roio sor- Calvo, il Terminillo, San Giuliano, il ge il palazzo Dragonetti, realizzato Gran Sasso e la parte occidentale ai primi del Settecento al posto di della Conca aquilana. Lasciato a si- una precedente costruzione. Dispo- nistra il viadotto, si continua nel ne di tre portali balconati, di cui viale Nicolò Persichetti fino alla quello centrale, di maggiori propor- piazza intitolata a Santa Maria di zioni, è sormontato dallo stemma Roio su cui si affaccia l’omonima della famiglia Antonelli dovuto a Er- chiesa trecentesca. La facciata pre- cole Ferrata (1610-1686). senta un bel rosone a raggiera ed All’interno sontuosi saloni, tra cui la un portale con lunetta scolpita in cosiddetta “alcova del cardinale”, cui è rappresentata la Madonna col già di Cosimo de Torres, che fu Bambino tra San Pietro e un Santo protettore del regno di Polonia. Di vescovo, bassorilievo del ‘500. epoca cinquecentesca, invece, è il All’interno, sulla parete destra, pos- corpo retrostante su via Monteluco, siamo ammirare un quadro di Fran- adorno di una loggia ad archi a tut- cesco da Montereale raffigurante la to tondo. Deposizione (sec. XVI). La chiesa fu Dalla piazza di Santa Maria di Roio riedificata dopo il terremoto del si prende a destra la via del Cardi- 1703. nale dalla quale, voltando a sinistra Di fronte è il palazzo Rivera, appar- si sbocca nella piazza San Marcia- tenente alla famiglia dei Duchi Rive- no, ornata da una graziosa fontana ra, realizzato nel 1770 su disegno ove sorge l’omonima chiesa roma- di Luigi Filippi. La facciata è tipica- nica della fine del ‘200 o inizio del mente barocca. All’interno vi sono ‘300. saloni stuccati e dipinti. Di fianco è La chiesa, dedicata ai Santi Nican- il palazzo Persichetti già Franchi, dro e Marciano, presenta una fac- opera di Ferdinando Fuga (1699- ciata a coronamento orizzontale 1782), il celebre autore della faccia- con un elegante portale ricco di ca- ta di Santa Maria Maggiore e del Pa- pitelli figurati. Sul fianco destro è un lazzo della Consulta in Roma, con altro portale fregiato nella lunetta un monumentale portone sovrasta- con una Madonna con Bambino,

202 i comuni nella provincia di l’aquila

probabile opera giovanile di Silve- cui facciata presenta un bel portale stro dell’Aquila, già facente parte romanico. Nel Settecento vi sono del sepolcro del Cardinale Agnifili stati aggiunti due eleganti campani- nel Duomo. L’interno, rifatto dopo il letti. L’interno a croce latina pre- sisma del 1703, presenta soffitto in senta una sola navata e vi possia- legno dipinto, a una sola navata. mo ammirare bellissimi affreschi Di fronte è il palazzo Moscardi, del opere di scultura e un organo set- XVIII secolo. Sempre sulla via San tecentesco, oltre alla venerata im- Marciano è da vedere la chiesa di magine della Madonna del popolo S. Antonio da Padova, di origine aquilano, culto istituito nel 1726. barocca, con campaniletto e soffitto Sul lato opposto della piazza sorge in legno e paliotto d’altare in maioli- la chiesa di S. Agostino, oggi se- ca, dotato di un confessionale del de teatrale. Ha la facciata barocca ‘600 e un organo. Di fronte è il pa- sulla quale domina una cupola ot- lazzo Nardis, dal portale settecen- tagonale. L’interno è a pianta ellitti- tesco, dove si possono ammirare ca su cui danno otto cappelle ed dei maestosi saloni patrizi, uno sca- un pregevole coro. Nelle nicchie vi lone e un bel cortile. sono delle statue di stucco di Ago- Retrocedendo si riprende a sinistra stino Cornacchino, rappresentanti i via del Cardinale, per giungere alla dottori della chiesa. Percorrendo omonima piazzetta, in cui è palaz- via San Francesco di Paola giun- zo Agnifili, già dimora del cardinale giamo alla chiesa omonima, con Amico Agnifili, vescovo dell’Aquila portale romanico, già della chiesa dal 1431, cardinale ed infine gover- di San Giovanni di , e all’in- natore di Civitavecchia, di cui fece terno pregevoli tele e sculture li- ricostruire il porto. L’edificio fu e- gnee. Ritornando indietro sulla levato nel XV secolo e all’interno vi Piazza della Prefettura e prenden- si ammirano il cortile, la loggia e la do per vico S. Eusanio, si sbocca gradinata. nel Corso Federico II, che si di- Tornati in piazza Duomo ci immet- scende per pochi passi per pren- tiamo in via dell’Arcivescovado dere a sinistra la via Bazzano e poi che ci conduce nella Piazza della sbucare nella piazza su cui pro- Prefettura, il cui palazzo omoni- spetta la chiesa di Santa Giusta mo, già Convento degli Agostinia- con la facciata a coronamento oriz- ni, rielaborato in stile neoclassico, zontale ad archetti gotici trilobati. svetta maestoso con grande balco- Vi è un bel portale ed un magnifico nata su colonne doriche. In una sa- rosone tutto rifinito in stile gotico or- la è possibile ammirare due tele di nato da dodici dinamiche figurette Teofilo Patini: Bestie da soma, rappresentanti frati, personaggi ed (1881) e Pulsazioni e palpiti (1888). artigiani. Per la sua particolarità è A sinistra della piazza è la chiesa stato definito come uno dei più bel- di San Marco, dei primi del ‘400, la li della regione. L’interno che anti-

203 i comuni nella provincia di l’aquila

camente era a tre navate, oggi pre- aquilani fucilati dai tedeschi nel senta un’unica navata con tante 1943. cappelle e con un soffitto ligneo di- Ripresa via Cimino, si scende lun- pinto a finti cassettoni. Conserva go la Costa Masciarelli, (Baldassar- un coro ligneo gotico intarsiato e re Masciarelli, capitano di Carlo V), intagliato e residui di pregevoli af- che termina nella sottostante Porta freschi. Addossata alla chiesa vi è Bazzano, una delle tante porte an- anche una graziosa antica fontana. cora visibili e ben conservate. Que- Di fronte alla chiesa è il barocco sta via è molto caratteristica poiché palazzo Centi, oggi sede della da qui è possibile godere la vista di Giunta Regionale costruito nel un ampio scorcio dell’abitato me- 1766. dioevale. Ha una magnifica balconata e tre Da Porta Bazzano si risale lungo piani di finestre riccamente incorni- via Fortebraccio dedicata alla me- ciate. moria del condottiero Braccio For- Riprendendo via S. Giusta, attraver- tebraccio da Montone (nato a Mon- sando via Cimino e proseguendo tone nel 1368, protagonista dei tre- per via San Flaviano, si arriva nella dici mesi d’assedio alla città, perse chiesa di San Flaviano Della Tor- la vita nella famosa battaglia di re con bel portale romanico ed al- Bazzano) e si ritorna ai Quattro l’interno pregevoli affreschi, un ta- Cantoni. bernacolo gotico e soffitto ligneo barocco. Di fronte palazzo Sardi con l’impo- nente portale-balcone e nelle vici- nanze piazza Nove Martiri, così chiamata in onore di nove giovani

204 i comuni nella provincia di l’aquila

Villa Comunale - Cristo Re Porta Napoli - Basilica di Collemaggio

Percorrendo il corso in discesa si ar- eletto Papa nel 1294 col nome di Ce- riva alla Villa Comunale in cui il Mo- lestino V, il quale, dopo solo 5 mesi di numento ai caduti è costituito da un pontificato, abdicò il 13 Dicembre bronzo rappresentante la vittoria ala- 1294. Nella facciata, in basso si apro- ta: dietro il quale è il Palazzo dell’E- no tre portali di cui, quello mediano miciclo oggi sede del Consiglio Re- realizzato nel 1430 è costituito da ar- gionale. chi concentrici a tutto sesto e rien- Sul lato opposto, sul Viale Francesco tranti in un’ampia strombatura su sti- Crispi, è la chiesa di Cristo Re in sti- piti ornati da due ordini di nicchie cu- le neo romanico, opera di Alberto spidate d’influenza gotica, racchiu- Riccoboni con all’interno un colossa- denti statuette di santi. I battenti lignei le bronzo di Cristo alto più di tre me- intagliati sono del 1688. La lunetta tri, opera di Ulderico Conti. Scenden- rappresenta una Madonna con Bam- do ancora si giunge alla Porta Napo- bino riaffrescata nel 1700. li del 1820 con fronte settecentesca I portali laterali, in stile romanico, parzialmente compiuta, dalla quale presentano nella strombatura colon- si diparte la S.S. 17. nine tortili mentre le lunette conten- Proseguendo, dopo qualche centi- gono affreschi di Celestino V quello naio di metri, troviamo la chiesa di a sinistra e San Benedetto quello a Santa Maria degli Angeli, la cui fac- destra. Nel fianco sinistro della basili- ciata in stile tardo romanico con bel ca si apre la Porta Santa per la quale portale e lunetta affrescata e rosone entrò Celestino V il 29 Agosto 1294 è stata qui ricomposta dalla demolita giorno della sua incoronazione scor- chiesa di Santa Maria del Guasto. tato da Carlo II d’Angiò e da Carlo Tornando indietro fino alla chiesa di Martello d’Ungheria. Cristo Re, ci immettiamo nel rettili- La Porta, opera di Andrea Delitio, è neo viale che conduce alla Basilica sormontata da un’aquila di pietra di Collemaggio con la sua facciata che rappresenta lo stemma imperia- di pietre bianche e rosa disposte in le della città. L’interno recentemente finissimi disegni geometrici, su cui restaurato e rielaborato dalle aggiun- spiccano i tre magnifici rosoni e i tre te barocche successive al terremoto portali. Essa è, senza dubbio, il più del 1703, è ripartito in tre navate da notevole monumento non solo del- arcate ogivali poggiate su pilastri ot- l’Aquila ma di tutto l’Abruzzo. tagonali. Il pavimento, originale, è a Venne iniziata nel 1287 per iniziativa pietre bianche e rosse che richiama- di Pietro Angelerio detto da Morrone no la facciata. Sulle pareti laterali, in dal nome del monte in cui fu eremita, cui si trovano nicchie ogivali, vi sono

205 i comuni nella provincia di l’aquila

pregevoli affreschi e numerosi dipin- iscritto la concessione verbale del ti. Perdono avvenuta un mese prima in All’interno un magnifico coro posto concomitanza della solenne incoro- nell’abside, un crocifisso ligneo del nazione. Tale concessione fu il pri- ‘500 sull’arco trionfale, e una ma- mo atto papale, vera anticipazione donna in terracotta policromata e del Grande Giubileo del 1300. sulla testata destra alcuni altari intar- Nella Bolla rese noto che, affinché la siati e tredici affreschi rappresentano festa fosse ricordata con devozione la vita di Celestino V. dichiarava assolti dalla colpa e dalla Notevole è il mausoleo di San Pietro pena dovuta per tutti i peccati e i de- Celestino, in fondo alla navata de- litti commessi dopo il battesimo tutti stra, tutto affrescato da artisti romani coloro che, confessati e sinceramen- del Seicento. Il mausoleo, creazione te pentiti, quindi in pace con Dio, di Gerolamo da Vicenza, è caratteriz- avessero visitato quella chiesa dai zato da un doppio ordine di colonni- vespri della vigilia della festa di San ne e pilastrini finemente lavorati. I re- Giovanni Battista ai vespri immedia- sti del Pontefice sono protetti da tamente successivi alla festività cioè, un’urna d’argento cesellata opera di dal primo pomeriggio del 28 al pri- Luigi Cardilli. mo pomeriggio del 29 agosto. Adiacente la Basilica possiamo am- Non si trattò solo della remissione mirare il complesso conventuale dei peccati ma di una vera e propria con un chiostro quattrocentesco e riconciliazione sociale, infatti ordinò un bel pozzo centrale, dei bei saloni la riappacificazione delle frazioni cit- e un interessante refettorio oggi adi- tadine e costrinse Re Carlo II d’An- bito a conferenze, la sala Celestinia- giò a perdonare gli aquilani ribelli. La na, sul cui fondo è affrescata una riconciliazione fu celebrata con l’a- “Crocifissione” forse di Saturnino Gatti. Adia- cente al complesso è il verdeggiante Parco del Sole, da cui è possibile ammirare la valle sotto- stante. Davanti alla Basilica, ogni anno, nel mese di agosto viene ricordata l’incoronazione di Cele- stino V e l’emanazione della “Bolla della Perdo- nanza” del 29 Settem- bre 1294 in cui Celesti- di Marinello Mastrogiuseppe Foto no V formalizzò per L'Aquila - La perdonanza celestiniana 206 i comuni nella provincia di l’aquila

pertura della Porta Santa, sul fianco nale dell’Indulgenza”. sinistro della Basilica. Il momento solenne è la presenta- La manifestazione vera e propria ini- zione della Bolla, custodita per tutto zia tra le rocce del Morrone, luogo in l’anno nel palazzo municipale, nella cui Celestino V fu eremita, dove vie- cappellina della torre, dove è rac- ne accesa una fiaccola che alcuni chiusa in una stele. Dopo il corteo giovani “tedofori”, ripercorrendo fe- storico avviene l’apertura della Porta delmente l’itinerario Celestiniano, Santa, l’unica fuori le mura di Roma, portano fino al piazzale di Collemag- così detta perché per essa passò gio (vedi itinerario Celestiniano) per Celestino V prima e dopo la cerimo- giungere davanti alla Basilica nel nia dell’investitura all’interno della momento culminante la cerimonia chiesa. dove si forma il corteo con i labori della città seguiti dai personaggi in costume e dalle auto- rità. “Egli scrive che il 28 Agosto di ogni anno, nell’ora del canto so- lenne dei primi vespri, i Signori del Magistrato si portavano a Colle- maggio, preceduti da tutti i preti in cotta e da un inserviente che re- cava un cannello di ferro, coperto di vellu- to rosso guarnito d’ar- gento e chiuso da una

chiave custodita dai di Pio Alleva Foto Signori, all’interno del quale era la Bolla origi- L'Aquila - Basilica di Collemaggio

207 i comuni nella provincia di l’aquila

Torrione - Chiesa Madonna del Soccorso Castello Rivera - San Giuliano

Negli immediati dintorni dell’Aquila pagna con torre merlata e la vicina meritano una visita il quartiere Tor- chiesa di San Sisto anteriore all’an- rione, detto così per un rudere su- no 1000 e più volte rimaneggiata. perstite dell’antico acquedotto che Una attenta visita anche alla chiesa riforniva la città, la chiesa della Ma- di San Giuliano situata nel bosco donna del Soccorso, attigua al ci- omonimo, preceduta da una scali- mitero con facciata rinascimentale nata. L’interno a una sola navata è a filari di pietra bianca, il cui portale in stile barocco con altari lignei do- ha nella lunetta un affresco di Pao- rati e interessanti affreschi: l’attiguo lo da Montereale raffigurante una convento che risale al ‘400 ospita Madonna con Bambino e due San- un piccolo museo con varie opere ti. d’arte e con la sezione biologica, L’interno è a croce latina a una na- mineralogica e paleontologica e vata e contiene un altare di Andrea con una vasta biblioteca. dell’Aquila, allievo di Donatello; il Uscendo da San Giuliano prose- sepolcro di Jacopo di Notar Nanni, guendo per un viottolo si giunge al un Cristo ligneo del secolo XVI e al- Santuario della Madonna Fore (o tre opere d’arte. Madonna del Cascio) con una tela Meritano una visita il castello Rive- del Damini raffigurante una Addolo- ra, del sec. XVI, palazzetto di cam- rata.

208 i comuni nella provincia di l’aquila

Le frazioni

Preturo Durante i lavori di restauro, all’inter- no dell’aula ecclesiale, sono venuti alla luce numerosi affreschi di gran- Preturo, frazione del comune del- de interesse che coprono un perio- l’Aquila, è ubicato a 673 m. s.l.m. do di tempo che va dall’edificazio- su di un colle detto castello, in bel- ne della chiesa al tardo Settecento. la posizione panoramica. Da vedere anche una bella fontana Il suo nome deriva da “pretorio” os- settecentesca lavorata in pietra e sia luogo in cui si amministra la nella parte alta del paese i rari resti giustizia, infatti era pretorio di Ami- di muri a secco. ternum, di cui si scorgono alcuni resti in località “murelle”. Nel 1254 partecipò alla fondazione dell’Aqui- la. Sassa La chiesa parrocchiale dedicata a S. Pietro è di origine romanica, del Costituito da numerose frazioni, 1170, ma fu restaurata nel 1707. disseminate a circa 9,5 Km. dall’A- La facciata è molto bella, con fram- quila. Secondo alcuni venne chia- menti lapidei di spoglio provenienti mato così forse perché fondatore dalla vicina Amiternum, il portale sarebbe stato un certo Sasso, cit- ha caratteristiche tipiche dell’archi- tadino amiternino fuggito dalla sua tettura romanica. Al di sopra si patria al momento della distruzio- apre una finestra circolare. È sovra- ne. stata al centro da un campanile a Fu uno dei castelli fondatori dell’A- vela ad unico fornice con due cam- quila. Il nucleo più antico è indivi- pane. duabile tra via Duca degli Abruzzi, Sulla sinistra una loggetta con al- via di Portanuova, via della Pretura l’interno una cappella in cui è raffi- e via del Rio. gurata l’incoronazione della Vergi- Nella frazione di Poggio Santa Ma- ne e alcune figure di Santi; affre- ria da vedere è Villa Carli, e in schi di scuola del Cardone (1557). quella di Pagliare il palazzo otto- La chiesa presenta impianto longi- centesco Campione, di fronte alla tudinale ad un’unica navata con chiesa parrocchiale: questa ha due cappelle laterali delle quali una sola navata con facciata rettan- quella di destra dedicata a San Pie- golare. tro, completamente affrescata e Di notevole pregio è anche la chie- una statua lignea del Santo. sa della Madonna delle Pagliare,

209 i comuni nella provincia di l’aquila

in posizione isolata, a una sola na- Amiternum vata, oggi in pessime condizioni. Di un certo interesse è il palazzetto San Vittorino Pace. Il paese di San Vittorino sorge nel- Tempera l’area dell’antico centro sabino di Amiternum, il cui nome si fa deri- Tempera, ubicata in una valletta vare dal fiume Aterno. La prima presso Paganica, ricca di acque, fu notizia storica sul centro risale all’e- uno dei castelli fondatori dell’Aqui- poca della terza guerra sannitica, la. più precisamente al 293 a.C. quan- Da vedere alcuni palazzetti, tra cui do Amiternum fu occupata dai Ro- quello Vicentini. Interessanti sono i mani. resti delle cartiere, di origine cin- In seguito al definitivo assoggetta- quecentesca, ricostruite nella se- mento della Sabina, la città entrò a conda metà del ‘700, le ramerie e il far parte dell’ordinamento romano mulino ad acqua. come prefettura, governata da ma- Nella chiesa parrocchiale il bell’ar- gistrati romani, gli octoviri, e da un chitrave del portale è ornato con il prefetto con poteri giurisdizionali, sacrificio d’Abramo e altre raffigura- inviato da Roma. zioni del secolo XII. Nel I sec. a.C. divenne fiorente mu- Pianola nicipio, compreso nella tribù Quiri- na. Mentre l’insediamento più anti- co doveva essere situato sulla ci- Pianola, è una piccola frazione ma del colle di San Vittorino, all’ini- dell’Aquila alla cui nascita contri- zio dell’età imperiale esso si spo- buì. stò verso la valle dell’Aterno, dove Interessante è la parrocchiale, sul- si conservano le più evidenti testi- la sommità del paese, con una monianze archeologiche. Nel 1254 bella facciata laterale e l’interno ad prese parte alla fondazione dell’A- una sola navata, con arredi di chia- quila nel quartiere di San Pietro. ra origine settecentesca. A destra della S.S. 80, all’altezza del Poco distante da Pianola, su di un Km. 9 circa, appaiono le vestigia poggio sorge la chiesa di San Ci- del teatro, realizzato in opera retico- priano, nelle cui vicinanze sono lata e databile all’età augustea. stati rinvenuti reperti di età prero- La cavea, ricavata in parte nelle mana. pendici meridionali della collina e Pianola è conosciuta per la rappre- in parte costruita con muri di co- sentazione del presepe vivente, struzione, era formata in origine da che si tiene tutti gli anni la sera di due ordini di gradini e poteva ospi- Natale. tare 2000 spettatori circa. La sce- na, di cui si vedono solo le struttu-

210 i comuni nella provincia di l’aquila Foto di G. Calcagni di G. Foto

Amiternum - L’anfiteatro romano re di base, era del tipo a esedre amiternino, in cui sono elencati i rettangolari. giorni feriali e festivi, i mercati e le L’anfiteatro sorgeva, a differenza principali ricorrenze. del teatro, alla periferia della città; Sia l’edilizia civile che quella reli- si raggiunge il monumento ripren- giosa dell’abitato di San Vittorino dendo la S.S. 80 fino al bivio per testimoniano il riutilizzo di materia- Preturo, si attraversa quindi il pon- le antico, di spoglio: iscrizioni, la- te sull’Aterno. Il perimetro dell’edifi- stre ed elementi architettonici sono cio presentava due ordini di 48 ar- murati, ad esempio, nella torre cate ciascuno; della cavea, con campanaria e nella parrocchia di 6000 posti circa, non rimane trac- San Michele Arcangelo. cia. La tecnica usata, l’opera lateri- zia, consente di datare l’anfiteatro al I sec. d.C. Un’interessante iscrizione su bron- zo, rinvenuta nei pressi dell’anfi- teatro, documenta l’esistenza di un acquedotto, chiamato aqae Arentani, che serviva le terme del- la città. Dalle necropoli di Amiter- num provengono numerose epi- grafi, cippi e rilievi funerari, attual- mente esposti nelle sale del Mu- seo Nazionale d’Abruzzo, di L’A- quila. Meritano menzione anche i Chiesa di S. Michele e frammenti lapidei del calendario catacombe di S. Vittorino

211 i comuni nella provincia di l’aquila

La chiesa, consacrata nel XII seco- altare, presenta una lastra, con la lo, come ricorda l’iscrizione affissa dedica del vescovo, sorretta da nella parete destra della navata, e quattro pilastrini alternati a blocchi realizzata probabilmente sui resti decorati con motivi a “squame” e di una basilica precedente, presen- floreali. ta una struttura complessa, a cau- sa dei rimaneggiamenti e dei re- stauri che si sono susseguiti nel Onna corso dei secoli e che hanno mo- dificato l’aspetto della costruzione A circa 10 Km dall’Aquila si stende romanica. Si riconoscono, infatti, in pianura il centro abitato di Onna, tracce nell’abside e nella parete che nel 1254 prese parte alla fon- est, costituita dalla muratora a dazione dell’Aquila. grossi blocchi di pietra. Dal punto di vista storico è stata ri- L’edificio è a pianta latina, a una levante la presenza della famiglia sola navata, con transetto spor- Pica Alfieri che tuttora presenta l’e- gente ed abside semicircolare. È dificio più rappresentativo: si tratta diviso, all’interno, da un muro mo- di una villa di campagna molto bel- derno, che distingue la cosiddetta la unita allo spigolo est da una tor- “chiesa vecchia” dall’edificio di cul- retta circolare simile ad altri esempi to ancora officiato. In questa pare- di architettura pseudo fortificata nel- te divisoria sono inglobati due inte- l’aquilano (palazzi Marchesali di ressanti bassorilievi con scene di e di Civita di Bagno). martirio. La costruzione si sviluppa ad ove- Dalla “chiesa vecchia”, ove sono st del borgo ed è connessa ad raccolti materiali romani medioeva- un’ampia “chiusa murata” che cin- li, si accede ad una catacomba, ge un grande appezzamento di costituita da gallerie e ambienti di terreno oggi diviso da una strada. varia epoca, alcuni in muratura ed Le altre emergenze sono rappre- altri ricavati nella roccia, i quali si sentate dalla chiesa rinascimenta- svilupparono intorno al sepolcro le di San Pietro a navata unica, e del martire San Vittorino. dal palazzetto Ludovici, esempio La tomba posta nell’angolo nord- di casa a cortile interno, nelle cui est dell’ambiente A utilizzava le vicinanze si trovano due colom- pareti dell’ambiente stesso su due baie simili a torri difensive. lati e due bassi muri completava- no la cassa. Più imponente fu la si- stemazione del sepolcro voluta, nel V sec. dal vescovo Quodvult- Aragno deus, che fece erigere un monu- mento in memoria del martire. Il A circa Km. 7 dall’Aquila è ubicato monumento in questione, forse un il centro di Aragno. Nella “cedula

212 i comuni nella provincia di l’aquila

taxationis normanna” di Guglielmo Bazzano il Buono, il paese è indicato con il nome di Ragna. Più tardi è citato in una bolla del 1204 di papa Inno- Percorrendo la S.S. 17 a Km. 6,5 si cenzo III al vescovo di Forcona. incontra il centro abitato di Bazza- Tra le emergenze turistiche ricor- no, a 594 m.s.l.m. ai piedi del diamo la chiesa di Santa Maria monte omonimo anticamente Offi- Maddalena di origine romanica ma dio, sul posto di un vicus Offidius discutibilmente restaurata nel 1872 dei vestini. e la chiesa di Santa Maria della La chiesa di Santa Giusta, un vero Vittoria con prezioso affresco di ar- e proprio gioiello architettonico, fu tista locale raffigurante la Vergine costruita al principio del secolo XII del Rosario che stringe tra le mani sul posto di una chiesa preesisten- una mezzaluna. te del secolo IX. La facciata, del 1238, è tutta in pie- tra dorata con forma a capanna di ispirazione pugliese e mediterra- Arischia nea, con decorazioni a tre ordini di colonnine, il portale ad arco ha sti- Percorrendo la S.S. 80, all’altezza piti riccamente intagliati. del bivio per Pizzoli e Amatrice a L’interno è a tre navate e conserva destra e dopo 13,5 Km. si giunge pitture e affreschi di epoche diver- al centro abitato di Arischia nelle se con decorazioni scultoree dovu- cui vicinanze, in una gola, si trova- te alle maestranze di San Clemente no mura megalitiche a più ordini a Casauria. dette “la murata del diavolo”. La cripta costituita da un antichis- Anticamente la località era nota simo oratorio a una sola navata ri- con il nome di Oriscola. Prese par- sale al secolo XIII. Nell’altare pos- te nel 1254 alla fondazione dell’A- siamo ammirare una statua lignea quila nel quartiere di San Pietro. dedicata a S. Giustino del secolo Nelle vicinanze è il convento Fran- XIII -XIV. A sinistra troviamo una cescano di San Nicola, la cui chie- grotticella, forse una catacomba. setta, in stile medioevale risale al secolo XIV. Gli appassionati della montagna Pescomaggiore hanno ampio spazio nella scelta degli itinerari naturalistici per la vici- A km. 15 dall’Aquila, lungo la stra- nanza del Gran Sasso e dei monti da comunale che conduce da Pa- della Laga. Nelle vicinanze è il pas- ganica a Filetto, troviamo il piccolo so delle Capannelle (1299), spar- centro di Pescomaggiore. tiacque fra la valle dell’Aterno e Il nome deriva dal toponimo “pe- quella del Vomano. schie” forma dialettale di rupe. Il

213 i comuni nella provincia di l’aquila

primo documento circa l’esistenza mente le distruzioni operate dai di Pescomaggiore risale ad epoca Longobardi. normanna. Il vescovado di Forcona fu molto Nel 1254 prese parte alla fondazio- importante; venne soppresso nel ne dell’Aquila. L’aspetto tipico è ot- 1257 per essere incorporato, co- tocentesco, ma non mancano me quello Amiternino, nella nuova esempi medioevali di case su sca- diocesi Aquilana, nella quale fu il le esterne in pietra, case torri. Re- primo vescovo Aquilano Berardo, stano alcuni torrioni cilindrici di un che era stato l’ultimo a Forcona. antico castello medioevale. Durante gli anni di Claudio, ma for- La chiesa parrocchiale dedicata a se anche prima, sorse un tempio San Martino e di ispirazione neo- dedicato alla dea Feronia, protettri- classica fu menzionata per la pri- ce dei boschi, costruito dagli ma volta in una bolla papale del Aveiati sul colle che più tardi pren- 1313. derà il nome da Santa Scolastica. Altra chiesa da vedere è quella di Di quel tempio, oggi, esistono tre Santa Maria Assunta, all’interno frammenti, giunti sino a noi solo del castello, ad un’unica navata per essere stati incorporati come con semplice copertura a due fal- materiale di recupero nella succes- de e capanna. È di origine quattro- siva costruzione di Santa Scolasti- centesca, come risulta dagli atti ca. Sono tre frammenti di colonne della visita pastorale del vescovo scanalate, che sorreggono tre cro- Donadei del 14 agosto del 1407 in ci, delle quali la prima si trova sul cui si menziona la chiesa “di novo monte detto appunto della Croce, edificata”. la seconda nell’aia, la terza ai limiti della strada che conduce a Bazza- no: frammenti preziosi per l’età Monticchio millenaria e per la storia che ci tra- mandano. Col trionfo del Cristianesimo anche Sorge non lontano dal luogo in cui il tempio di Feronia restò abbando- si estendeva il nucleo abitato di nato e, nello stesso luogo, fu innal- Forcona che, con altri centri, as- zata una chiesa, in onore di Santa sunse grande importanza nel me- Scolastica, sorella di San Benedet- dioevo, inseriti nel vasto territorio to da Norcia. dell’antica città di Aveia che com- Colui che la fece costruire, proba- prendeva la zona dove attualmen- bilmente fu un vescovo di Forco- te sorgono gli abitati di Fossa, S. na, oriundo di Monticchio, che l’a- Eusanio Forconese, San Demetrio vrebbe eretta per cancellare qua- ne’ Vestini, Onna, Monticchio, lunque sopravvivenza di paganesi- , Bagno e le Ville di Bagno; mo. Il fatto conferma l’esistenza di con la decadenza di Aveia si af- un abitato nell’altura dove sorge fermò Forcona che subì sicura-

214 i comuni nella provincia di l’aquila

Monticchio. La fioritura di questa una navata, con semplice copertu- chiesa si ebbe nei secoli dell’alto ra a capanna e facciata rettangola- medioevo. re in pietra squadrata. Dell’antica Nel 1254 prese parte alla fondazio- costruzione rimane solo l’abside. ne dell’Aquila nel quartiere San Di fronte alla chiesa è un interes- Giorgio. sante palazzetto con loggiato a Intorno al 1400 essa decadde nello triplice arcata. splendore e nel culto. La notizia più antica pare che risalga al 1279- 1280 e da essa risulta che Montic- Paganica chio fu feudo di numerose famiglie nobili. A circa Km. 8 dall’Aquila, lungo la Il paese, che prima del secolo XIII strada 17 bis L’Aquila Tempera doveva esistere solo come un ag- Assergi, è situato il centro abitato glomerato di case rurali, cominciò di Paganica, attraversato dal fiume ad acquistare volto e ad avere una Vera. storia tutta sua con l’edificazione Sorge sul luogo della Paganica ro- della chiesa parrocchiale costruita mana, già collegata a quell’epoca intorno al 1200, che in origine era da una via di accesso con la regio- di forma e di stile gotico, a tre na- ne dei Peligni Superaequani. vate. A testimoniare l’importanza di Pa- Nel 1559 e nel 1914 essa subì im- ganica già in epoca preromana e portanti restauri che cambiarono romana, restano una cospicua se- completamente la sua fisionomia. rie di cippi lapidei e di iscrizioni rin- Il clima religioso dell’epoca in cui venute nell’intero agro paganicen- fu costruita la chiesa risente della se, e due notevoli sepolcreti nel spiritualità dei benedettini; proba- “colle del vallone” e in contrada bilmente è opera loro la costruzio- “ortole”. L’abitato medioevale si ne, accanto alla chiesa di un ospe- stratifica su quello romano. dale. Nel 1254 prese parte alla fondazio- Nel Risorgimento vi furono molti ne dell’Aquila. Fu feudo degli Orsi- iscritti alla carboneria, prova del fer- ni, che nel secolo XVIII vendettero mento fu la venuta in Monticchio di il titolo ducale ai Di Costanzo. Giuseppe Garibaldi. La principale emergenza religiosa Anche alla causa dell’indipenden- è rappresentata dalla parrocchiale za italiana Monticchio ha parteci- dell’Assunta, che venne costruita pato con il sacrificio di molti suoi sulla cella di un tempio romano di figli tra cui ricordiamo Andrea Bafi- Giove Paganico, di cui furono riuti- le. lizzate alcune colonne ed altri re- Tra le emergenze turistiche più im- sti. portanti ricordiamo la Parrocchiale Della prima struttura medioevale ri- dedicata a San Nicola di Bari, ad mane poco, essendo stata più vol-

215 i comuni nella provincia di l’aquila

te modificata a causa dei crolli par- ziali e delle lesioni causate dai ter- san Gregorio remoti successivi. La chiesa ha una semplice facciata in pietra risa- Frazione dell’Aquila, lungo la S.S. lente al secolo XVI, dove spicca 17 per Popoli, caratterizzata da una ringhiera in ferro battuto, per grossi appezzamenti recintati con l’esposizione delle reliquie, cui si muri alti e portali in pietra. Molto accede dal balcone. bella è Piazza Palazzo e Palazzo È interessante da vedere anche la Nardis, ricco di incorniciature quat- chiesa della Concezione, a pianta trocentesche. centrale con un oratorio dall’aspet- La parrocchiale dedicata a San to settecentesco. Da visitare è inol- Gregorio Magno è ricordata nell’e- tre anche la chiesa di Santa Maria lenco delle chiese diocesane fatto del Presepe, edificata durante i pri- redigere dal vescovo Filippo Adel- mo ventennio del secolo XVII e re- chi nel 1313, ma della sua anti- staurata negli anni ‘60. chità non conserva nulla a causa L’interno è ad un’ unica navata, dei continui rifacimenti. Ha un bel cui si accede da tre portali disposti loggiato, della fine del ‘700 o inizio simmetricamente. L’altare mag- ‘800. giore è un tipico esempio di “reta- Tra San Gregorio e Bazzano merita bulo” secondo uno stile latino attenzione una chiesetta campe- molto in voga in epoca barocca. stre dedicata a San Giovanni Batti- È ancora da ricordare, appena sta del periodo tardo medioevale. fuori Paganica, la chiesa cimiteria- Nei pressi del cimitero una piccola le di San Giustino, sorta modifi- chiesetta dedicata alla Madonna di cando un tempio romano dedica- Costantinopoli sorta agli inizi del to a Giove Capitolino che da alcu- sec. XVIII su di una precedente edi- ni elementi architettonici (transen- cola. na lapidea) si può datare al IX se- Caratteristico è il mulino ad acqua colo. ancora funzionante. L’interno è a tre navate con alter- nanza di colonne circolari e di pila- stri rettangolari ed una sottostante cripta con volta a crociera imposta- Roio ta su pilastri polilobati. Notevole è la chiesa della Madon- Roio è formato da quattro agglo- na d’Appari, costruita nel XIII-XIV merati o ville (Roio Piano, Santa secolo tra Paganica e Camarda, Rufina, Colle di Roio e Poggio di con semplice facciata sormontata Roio) sparse intorno ad un’ampia da campanile a vela. All’interno pianura. custodisce interessanti affreschi. Soltanto Poggio di Roio si inerpica su di un colle, alla cui sommità sor-

216 i comuni nella provincia di l’aquila

ge il grazioso Santuario della Ma- mente si sviluppò intorno al mona- donna di Roio, costruito nel 1625 stero benedettino annesso alla su una preesistente cappella detta chiesetta di Santa Maria in Silice. di S. Leonardo. Nel medioevo fu centro murato più All’interno della chiesa troviamo al- che borgo fortificato, e la cinta mu- tari e stucchi barocchi mentre alle raria è ancora visibile con cospicui spalle della sagrestia un bel cam- resti di mura nella parte orientale e panile (per la visita rivolgersi al Par- meridionale del paese, insieme a roco - tel. 0862602158). tre porte ad arco acuto, “porta Fuori dell’abitato troviamo forma- orientale”, “porta del colle” e zioni tipiche simili ai trulli, abitate “porta del rio”. Fu feudo dei Cenci dai pastori in epoche passate e Vil- e dei Caffarelli. Nel 1254 prese par- la Palitti. te alla fondazione dell’Aquila. Di notevole pregio è la Cappellina Tra le emergenze turistiche parti- di Santa Maria del Ponte posta a colare risalto merita la chiesa di metà strada tra il borgo Rivera e l’a- Santa Maria Assunta, costruita nel bitato di Poggio di Roio con all’in- 1150, originariamente parte di un terno un tabernacolo del XV secolo monastero benedettino. e un bell’affresco. La facciata quattrocentesca pre- Merita una visita la Pineta di Roio senta un portale architravato sor- che si estende fino alla vetta del montato da un rosone sulla cui si- monte Luco. nistra si eleva il tipico campanile a vela con portico laterale. L’interno conserva alcuni affreschi; partico- Assergi larmente interessante è la cripta, che è in realtà la primitiva chiesa di San Franco, parzialmente sca- Assergi a 867 m.s.l.m. è situato a vata nella roccia. Km. 18 dall’Aquila, sulla S.S. 17 È a pianta basilicale decorata da bis, alle pendici di pizzo Cefalone, vari dipinti e ospita nella navata e del Gran Sasso, al quale è colle- destra una magnifica urna argen- gato anche da una funivia. tea, opera tardo quattrocentesca. Le sue origini risalgono al periodo Pregevole è anche il secentesco romano, sembra essere stato edifi- cassone dipinto, in fondo alla na- cato per alloggiarvi gli operai im- vata destra. piegati dai romani nelle miniere. Al prospetto di una confraternita è Nelle vicinanze, in località detta stata adattata la facciata della de- “del forno” sono i ruderi della vesti- molita chiesa di Santa Maria della na “Prifernum”. Neve (sec. XII). Il nome anticamente era ”Castrum Da Assergi sono possibili escursio- Asserici”, poi venne modificato in ni verso il Gran Sasso; tutt’intorno “Asserici, Asserula e Sercio”, quindi vi sono distese di vegetazione ri- Assergi. L’attuale abitato probabil-

217 i comuni nella provincia di l’aquila

gogliosa; nelle vicinanze si apre la vennero a predicare la fede e di- Grotta a Male (o amare), lunga venne uno dei vescovati più impor- 470 metri, interessante dal punto tanti della regione. di vista speleologico ed archeolo- La parrocchiale, dedicata a San gico con ritrovamenti di reperti rife- Raniero, era l’antica cattedrale del- ribili alle culture appenniniche, su- la diocesi di Forcona intitolata a bappenniniche, protovillanoviane e San Massimo Levita e Martire. La della seconda metà del ferro. parte più antica è la torre campana- È formata da vasti ambienti abbon- ria, unica parte superstite dell’anti- dantemente concrezionati che ter- ca struttura fatta costruire dal ve- minano, con due laghetti di acqua scovo Forconese Gualderico, tra il molto limpida. 967 e il 970 con pietre squadrate e Alla base della sottostante parete materiale di recupero di antichi edi- rocciosa la grotta di Santa Maria, fici romani. con i resti di una cappella. Vi sono pietre scolpite con decora- zioni geometriche bizantine, prero- maniche, come un gruppo di pavo- Civita Di Bagno ni, e figure di carattere pagano. In una di queste pietre è scolpita una croce greca proveniente da un edi- A Km. 7 dal capoluogo, lungo la ficio esistente prima della costru- S.S. Vestina n. 5 bis L’Aquila Rocca zione della torre. di Mezzo, a metri 627 s.l.m. è ubi- Della vecchia cattedrale rimangono cata Civita di Bagno, l’antica Civitas tre absidi rovinate; solo in quella di Sancti Maximi, così detta perché sinistra si intravede parte della ca- nella chiesa erano custodite le os- lotta del tetto e la decorazione con sa di San Massimo. gli archetti romanici sotto la corni- È nel luogo in cui un tempo sorge- ce. I muri perimetrali ed i resti della va la città di Forcona, in prossimità facciata, indicano l’ampiezza e lo di ciò che resta dell’antica cattedra- splendore inconfondibile delle basi- le di San Raniero. liche romaniche della fine del seco- Forcona, nell’anno 443 godeva di lo XI. Nel 1257, la diocesi da Forco- notevole prestigio infatti era una fio- na fu trasferita all’Aquila con una rente città commerciale e agricola, Bolla di Alessandro IV, ma la chiesa ricca di memorie e centro di conve- non perse il suo splendore fino al gni religiosi nel tempio. Fu abitata ‘700, poi decadde rapidamente. dai Vestini e con il decadere di L’attuale chiesa risale al 1931 e sor- Aveia, Forcona raccolse tutta l’im- ge vicino all’antica cattedrale. Al portanza che quest’ultima aveva suo interno un’acquasantiera cin- conservato. Negli ultimi anni del III quecentesca con delfini attorno al sec. divenne Diocesi, anche in fusto e in sagrestia tre mitrie opere conseguenza al fatto che i Santi di ricami dei secoli XV e XVIII di Eusanio, Giustino, Umbrosia vi

218 i comuni nella provincia di l’aquila

scuola abruzzese e napoletana. XIV secolo, e dell’antico centro di Sono stati riutilizzati nelle costru- “Poppletum” di cui si hanno molte zioni rurali di Civita di Bagno molti riutilizzazioni. Tra le emergenze tu- elementi lapidei della stessa catte- ristiche ricordiamo la chiesa di drale di Forcona, notevolmente Santa Maria delle Grazie, antica- spogliata dopo il XVI secolo e ri- mente San Pietro, in stile romanico dotta a fornire materiale da costru- ogivale, consacrata nel 1122 dal zione. vescovo Dodone di Rieti, per il cui Una delle emergenze civili più im- portale fu usato un architrave pro- portanti è nella parte alta: ad ovest veniente da un monumento paga- del nucleo sorge un notevole pa- no: si tratta di una rara struttura ar- lazzo cinquecentesco appartenuto chitravata, forse proveniente da un nei tempi alla famiglia Antonelli-Oli- edificio funebre di Amiternum. va, poi Bonanni. Anche l’incorniciatura alta delle tre Il palazzo presenta elementi stilisti- absidi è un esempio di tipico riuso ci settecenteschi (torrette angolari, di elementi romani: infatti, la corni- fasce marcapiano ecc.), ed ha an- ce, dentellata e a pezzi, è stata ap- nessa una piccionaia in stile sette- posta a piccoli tratti lungo la curva centesco, con frontone a timpano delle absidi. arrotondato, vasche d’acqua e me- Questa chiesa subì varie trasforma- ridiano. Quando era degli Oliva nel zioni, tra cui un generale rifacimen- 1600 fu sede di un’accademia let- to nel secolo XVIII. Per quanto ri- teraria, dal 1856 fu sede municipa- guarda il riutilizzo di elementi roma- le. ni è possibile notare parte di essi in In prossimità dell’abitato è il laghet- residenze minori di Coppito, come to di San Raniero molto frequenta- nel palazzo che ospita le “Salette to anche per la possibilità di prati- aquilane” il quale conserva intatto care la pesca. il portale d’ingresso di linee cinque- centesche, mentre l’aspetto gene- rale è più vicino a forme settecen- Coppito tesche. Nei pressi è la chiesa me- dioevale della Madonna del Ponte, situata vicino ad un’antica A Km. 3 dall’Aquila, tra la S.S. 80 fonte per Teramo e la S.S. 17 per Antro- doco, posto ai piedi del colle della Madonna delle Grazie, è l’antica “Poppletum”, castello fondatore Filetto dell’Aquila, la cui chiesa di San Pie- tro divenne nel capoluogo una del- A Km. 18,5 dal capoluogo, sulla le chiese capoquarto. strada che da Camarda conduce a Sono visibili i resti di un castello Pescomaggiore, è situato il centro inglobato in una residenza, nel XIII- abitato di Filetto. L’origine è incer-

219 i comuni nella provincia di l’aquila

ta; viene nominato per la prima vol- do fu anche consolidata e ampliata ta nella cronaca Farfense tra i beni nel 1539. di Santa Maria di Acuziano nel “co- Al di fuori del paese il tempio di mitato di Forcona”. Un’altra citazio- Santa Maria delle Grazie, a navata ne si ha nel 999 in un decreto di unica, presenta una semplice co- Ottone III. pertura a capanna. Tra le emergenze turistiche più si- Sempre all’esterno del paese è la gnificative ricordiamo la chiesa Ma- chiesa di S. Crisante e Santa Da- dre, originariamente posta fuori del ria, con resti di un convento del se- nucleo abitato e successivamente colo XII-XIII, a sala absidata, forse inglobata all’interno nel ‘500, quan- risalente al 1192.

220 I Comuni nella provincia di L’Aquila

I Paesi

Acciano mentale e una croce processionale d’argento di scuola aquilana del ‘600. Sul fronte posteriore s’innal- Acciano a 600 m.s.l.m. è ubicata za un bel campanile a vela a due nel retroterra a sud est dell’Aquila, fornici paralleli. in una zona collinare della valle Di notevole interesse artistico è il Subequana. Il nome, forse, deriva portale cinquecentesco datato 1534 da Accius, gentilizio romano da e sormontato da una lunetta con af- cui deriva Accianus, e sta ad indi- fresco. Da visitare è la fontana rina- care la formazione di agglomerati scimentale costruita nella prima urbani intorno a masse latifondiste metà del quattrocento e costituita da o poderi appartenenti alla famiglia una vasca a forma di elle rovesciata, da cui deriva il toponimo. con una nicchia alla fine del lato ed Storicamente era infeudata fin dai un fornice ad arco. All’interno due tempi dei Longobardi e fino al mascheroni in pietra. 1092 nel castello v’erano pochi A qualche centinaio di metri dall’ edifici, in seguito s’ingrandì; restò abitato, in posizione elevata, si tro- indipendente come feudo di varie va la chiesa di Santa Petroniana, famiglie fino al 1419, anno in cui la del XVI sec., con all’interno un af- terra di Acciano fu dalla regina Gio- fresco cinquecentesco di scuola vanna II d’Angiò incorporata nel aquilana raffigurante la Madonna contado dell’Aquila. Il feudo, come col Bambino. baronia, ebbe diversi passaggi di Poco distante sorge la chiesa di proprietà. Santa Maria con all’interno un’edi- Nel 1254 partecipò alla fondazione cola di stile gotico addossata alla dell’Aquila. Oggi il comune di Ac- parete di sinistra, mentre in sagre- ciano è formato dal capoluogo e stia è conservato un affresco di dalle frazioni di Succiano, Beffi, notevoli dimensioni di scuola aqui- San Lorenzo e Rocca Preturo. lana, attribuito a Sebastiano di Co- Il centro storico, racchiuso entro le la da Casentino o alla sua scuola, mura perimetrali, denota la sua ori- del sec. XVI. ginaria condizione di borgo fortifi- Nella frazione di Beffi, sono da visi- cato, al quale si accedeva attraver- tare: so tre porte: porta Torrone, porta la chiesa di San Lorenzo, con al- Martino e porta dell’Aia. Nella par- l’interno una Madonna lignea con rocchiale dei S.S. Pietro e Loren- Bambino, scultura abruzzese, risa- zo ammiriamo il battistero rinasci- lente al XVI secolo; 221 I Comuni nella provincia di L’Aquila Foto di Massimo Santilli Foto

Succiano - Tradizionale festa in onore di Sant'Erasmo. La processione sul monte Offerto (m. 1303) con la magnifica vista sulla catena del Sirente

la chiesa di San Michele Arcange- zata a vani sovrapposti. lo, di rilevanti dimensioni, risalente Nella frazione di Rocca Preturo è al XV sec. con all’interno stucchi possibile visitare la chiesa campe- settecenteschi che ne alterano il stre di Santa Cecilia con una lastra primitivo impianto. Di particolare presbiterale di notevole importanza interesse è la Madonna in terracot- del periodo alto medioevale; la ta policroma di scuola abruzzese chiesa di Santa Maria della Laure- del XVI sec. seduta in trono, e una tana con all’interno una statua in statua lignea del ‘500 raffigurante terracotta del XVI sec. raffigurante la San Rocco; Madonna col Bambino; la Torre la chiesa della Madonna del Rifu- Medioevale, costruita tra la fine del gio, ad unica navata, arricchita da XIII e l’inizio del XIV sec.. stucchi in gesso e da altari in le- A Succiano troviamo una piccola gno dorato; chiesa rurale dedicata alla Madon- la chiesa della Madonna degli An- na di Loreto con all’interno un af- geli, conserva due altari in pietra fresco di mediocre fattura rappre- con affreschi al centro e la torre sentante la Madonna col Bambino medioevale di tipo castellano, a e Santi. pianta poligonale irregolare, realiz- Caratteristica di Succiano è la festa

222 I Comuni nella provincia di L’Aquila

di S. Erasmo, che si celebra il 2 do i fedeli si radunano in chiesa e giugno di ogni anno e non riguar- si avviano in processione verso la da solo Succiano ma anche Beffi e chiesa di Sant’Erasmo, distante cir- i paesi limitrofi. ca dieci chilometri. Dopo la funzio- Nel giorno della festa le processio- ne religiosa, si fa colazione in co- ni che partono dai vari paesi per- mitiva e si distribuisce il pane di corrono un faticoso cammino fino Sant’Erasmo il pane dei poveri, a al monte Offerto (1303). La festa significare la possibilità di fare fe- comincia al mattino presto, quan- sta anche per chi pane non ne ha.

223 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Aielli solo portale con la data 1479, da uno stemma crociato con cinque lune e una finestra a ruota nasco- a 1030 m.s.l.m. è posto su sta dietro alla cantoria dell’organo. una rupe di roccia calcarea in posi- L’ingresso è simile ai portali minori zione dominante sulle pendici del di S. Maria di Collemaggio, ma ri- monte Sirente. Il nome deriva dal sente anche di elementi estranei; la latino “Agellum”, “Ajellum”, campo. torre medioevale, costruita proba- Probabilmente si costituì come bilmente nel 1355 è circolare all’e- centro abitato verso il XIV secolo, sterno, ottagonale all’interno, con facendo sempre parte della contea metri 9,20 di diametro; manca la di fino al 1806. parte superiore forse crollata a cau- È uno degli antichi castelli marsi di- sa del terremoto del 1915; è stata strutti dalla guerra sociale in segui- ricostruita in epoca recente. Si to riedificati. Dopo la metà del se- compone di tre piani, la sala terre- colo XIV fu accresciuto da 10 casa- na ottagonale, con pavimento in- li, i cui abitanti, non vivendo sicuri, cassato nella roccia, è coperta da si riunirono intorno alla torre co- una massiccia cupola in pietrame. struita nel 1355 dal conte Ruggero Le sale superiori, anch’esse a pian- di Celano, come mostra l’iscrizione ta ottagonale e solaio in legno pog- che in caratteri gotici si può ancora giante sulle riseghe dei muri, co- leggere. municavano tra loro per mezzo di Saccheggiato in epoca remota e di- scalette di legno e con l’esterno strutto nel terremoto del ‘15, resta per mezzo di un ponticello levatoio da ammirare la torre medioevale e posto tra la torre e un’ala del recin- le rovine del castello dei conti di to. La prima aveva un’altezza di m. Celano che dominano sulla vetta 4,70, la seconda di m. 2,50; servi- del monte con la cinta fortificata vano per spiare le mosse del nemi- entro cui, più tardi, sorsero le abita- co mediante finestrelle volte in tutte zioni dei pastori. Tra le emergenze le direzioni. Tali finestrelle, munite turistiche ricordiamo: la chiesa del- di inferriate esterne, si conservano la SS. Trinità che, restaurata, ha in tutti i piani tranne che all’ultimo, perduto ogni traccia antica; il fron- di cui rimangono solo pochi tratti di tale quattrocentesco venne esegui- muraglia. to quando Aielli divenne feudo dei Resta da vedere la chiesa di S. Piccolomini ed era costituito da un Rocco e la Porta del Borgo.

224 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Alfedena ciata di chiara origine romanica ospita un bellissimo portale a coro- namento orizzontale con colonnine a 914 m. s.l.m. sorge sul- tortili. L’interno, a quattro navate, le due sponde del Rio Torto in un presenta a destra dell’altare mag- ampio fondovalle, vicino al lago giore un bellissimo mosaico raffigu- della montagna spaccata, realizza- rante l’Immacolata, realizzato dal to dallo sbarramento del rio Torto e Conti nel 1959, e nella navata sini- caratterizzato da un’ampia spiag- stra un mosaico dello stesso auto- gia, dove è possibile campeggiare re raffigurante S. Pietro martire. Sul- e addentrarsi in un ampio bosco di la sinistra della chiesa spicca una faggi, con alle spalle i monti della torre campanaria non ultimata. Meta. A fianco della chiesa è la congre- Ha origini antichissime, il nome de- gazione dell’Immacolata Conce- riva da “auphidena” patria dei san- zione, con belle opere d’arte. niti caracini. Da vedere ancora la chiesetta di Sostenne una sanguinosa lotta San Filippo Neri, edificata nel contro i romani, al termine della 1653 con un bel portale decorato, quale fu espugnata dal console Ful- e la chiesa della Madonna del Soc- vio Massimo Centumalo. Più tardi corso. divenne prefettura e poi municipio. Tra gli edifici pubblici e privati inte- Intorno all’anno 1000 fu possedi- ressante è il palazzo De Amicis, le mento dei Longobardi, più tardi fu due antiche porte della Pescara e feudo di nobili come Ferdinando II del Principe, la vecchia casa mu- re d’Aragona e dei principi Carac- nicipale che conserva alcune lapidi ciolo. attestanti la sosta di Emanuele II ad Numerosi sono i reperti archeologi- Alfedena. ci risalenti agli italici, e contenuti in Merita una visita il borgo Veroli, una vasta necropoli con migliaia di con le sue caratteristiche strutture tombe rivestite di lastroni di pietra cinquecentesche. grezza risalenti dal VI sec. e al III Infine può essere piacevole soffer- sec. a. C., oltre ad un edificio di marsi alla villa comunale e nel sin- culto in località Madonna del cam- golare giardino botanico. po. Alfedena è anche stazione turistica Nel centro storico è possibile am- di notevole importanza per le sue mirare una bella torre ottagonale e ricchezze paesaggistiche e punto tratti delle cortine, resti di un antico di partenza per escursioni naturali- fortilizio. stiche nel gruppo dei monti della Artisticamente interessante è la Meta. parrocchiale dedicata ai Santi Pie- tro e Paolo risalente al sec. XIII, di- strutta e ricostruita con gli avanzi del materiale preesistente. La fac-

225 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Anversa ‘400 raffigurante la Vergine, San Francesco e l’arcangelo Michele. degli Abruzzi Da vedere è anche una bella croce processionale in argento e smalto di scuola sulmonese del ‘400. a 575 m. Dall’altra parte della piazza trovia- s.l.m. è ubicato all’inizio delle gole mo la chiesa di San Marcello dal del fiume Sagittario, in uno scena- magnifico portale di finissima lavo- rio molto suggestivo. I progenitori razione gotica, con una serie di co- degli Anversani appartengono alla lonne ricamate e slanciate a spi- stirpe Peligna, mentre il nome di ghe e tortiglioni, superbo esempio Anversa è ideografico perché for- di scalpellino, quanto di meglio ha mato da “amnis” (fiume) e da “ver- realizzato la scuola abruzzese, sus” (vicinanza) da cui Anversa. opera del maestro Nicola da Sul- I primi abitanti di Anversa risalgo- mona. no all’età del bronzo intorno a tre- Ad Anversa rimane ancora il rude- mila anni a.C., come fanno sup- re del castello fatto edificare dai porre ritrovamenti di un gran nu- Normanni nel XII secolo. Fu abita- mero di statuette di terracotta raffi- to dai conti Di Sangro. La sua bel- guranti buoi e quindi adoratori del la torre fa da punto di avvistamen- Dio Sole. to sulla conca peligna meridiona- Storicamente seguì le vicende del- le. le famiglie feudali come i Di San- Anticamente vi erano altre due gro, che costruirono la rocca domi- chiese: quella di San Vincenzo, nante il paese nel 1406. Nell’am- edificata sui resti di un tempio pa- pia piazza si può ammirare la fac- gano, attualmente scomparsa, e ciata della chiesa della Madonna quella della Madonna della Neve delle Grazie, commissionata dai con annesso monastero, che già conti Belprato alla fine del XVI se- agli inizi del IX secolo risultava in colo, in pietra gialla tagliata a bloc- possesso dei monaci benedettini, chi a coronamento orizzontale, della quale restano pochi ruderi. con un grande portale rinascimen- Appena fuori del paese ci troviamo tale datato 1585, ornato da motivi alla gola della “foce”, nella valle paganeggianti, mentre nella parte del Sagittario con un panorama alta troviamo un rosone intagliato. molto suggestivo, con le monta- La facciata risulta così un miscu- gne a picco quasi a sbarrare il pas- glio di romanico e di gotico, men- saggio. La strada è tagliata nella tre l’interno della chiesa a tre nava- roccia a strapiombo sul fondoval- te è un miscuglio di romanico e di le. Sulla sinistra, sopra una monta- barocco. Nell’altare maggiore tro- gna molto ripida, appare il paesino viamo un trittico del Cinquecento di Castrovalva vecchio pago e an- di influenza fiorentina, in sagrestia tica vedetta militare dei romani. è esposto un trittico bizantino del

226 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Anversa nel ‘500 fu anche centro oltre un secolo e fu un periodo feli- fiorentissimo di umanesimo rina- ce per gli Anversani, nel quale fiori- scimentale, che richiamava nel ca- rono le arti, la letteratura, i mestieri stello dei conti Belprato letterati e e le opere pubbliche. poeti da ogni parte e tra essi an- Anversa è famosa per aver ispirato che Torquato Tasso. I Belprato, la tragedia di D’Annunzio “la fiacco- che avevano fondato un’accade- la sotto il moggio” rappresentante mia detta “degli addormentati”, la decadenza fisica e morale della tennero la signoria di Anversa per nobiltà e del feudalesimo.

227 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Ateleta Nel 1431 apparteneva ai Vinciguer- ra di Aversa, nel 1456 fu distrutta da un terremoto. Sono visibili an- giace a 760 m. s.l.m. ai pie- cora le mura di difesa e le porte di di del monte Secine, in una bella entrata. Tra le opere d’arte più im- conca, sulla riva sinistra del fiume portanti ricordiamo la chiesa di S. Sangro. Il nome vuol significare Gioacchino (in onore di Gioacchino “senza imposte”. Murat) di recente costruzione con Quando infatti nell’Ottocento, il cen- l’interno a pianta rettangolare e con tro contava solo pochi abitanti, altari marmorei di buona fattura. Gioacchino Murat per incrementar- È d’obbligo una visita al Museo ne lo sviluppo esentò tutta la popo- della civiltà contadina, che racco- lazione dalle tasse. glie un ricco campionario di attrezzi Sorge alle pendici di un monte so- di un artigianato scomparso, oltre a vrastato da un castello a quota numerose foto d’epoca. Ateleta è 1615, di cui si ha notizia già nel ottimo punto di partenza per escur- 1100. sioni e gite.

228 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Avezzano 8 gallerie inclinate necessarie per l’areazione, il trasporto del materia- le e l’accesso degli operai. a 698 m. s.l.m. è situato I lavori furono portati avanti nel 114 alle falde del monte Salviano, dal d.C. dall’Imperatore Traiano e più quale si domina, in uno scenario tardi Adriano riuscì a ridurre la su- incomparabile, a nord- ovest il ba- perficie del lago. cino del Salto, a nord-est la piana Con la decadenza dell’Impero ro- del Fucino. Probabilmente fu fon- mano la Marsica subisce le invasio- data dagli Albensi, dopo la rovina ni dei Goti, dei Greco-Bizantini, dei di Albe, ma sembra accreditata l’i- Borgognoni, degli Alemanni e la potesi che fa risalire le sue origini ai popolazione fugge dalle città sac- Fucensi e precisamente ai vari cen- cheggiate e distrutte. In questo sta- tri abitati sorgenti sulle rive del Fu- to di abbandono e di incuria del ter- cino che, desiderosi di una vita co- ritorio il lago ritorna agli antichi livel- mune, decisero di costruire un li. nuovo centro in località Pantano Tra il 1824 e il 1845 Afan De Rive- dove sorgeva un tempio consacra- ra, ministro dei lavori pubblici del to al dio Giano. Dalla venerazione regno di Napoli, tenta il ripristino di tale dio e dal modo di salutarlo dell’emissario di Claudio e la bonifi- “Ave Iane”, trassero l’appellativo ca di tutta la zona, ma la sua morte Aveianum che fu poi trasformato in improvvisa blocca i lavori e au- Avezzano. menta la protesta popolare per la Le origini di Avezzano si sovrap- crescita del livello dell’acqua. pongono alle vicende che nel cor- I lavori avevano richiamato ad so dei secoli hanno interessato la Avezzano migliaia di tecnici e ope- Marsica. rai con le relative famiglie e quindi A condizionare pesantemente la vi- nel giro di qualche decennio la città ta e l’insediamento dell’uomo in si trasforma con l’apertura di bar, ri- tutta l’area è stata soprattutto la storanti, trattorie; vengono poten- presenza del lago e, dopo il suo ziate fogne e strade, si abbandona- prosciugamento, allo sfruttamento no le vecchie case e si edifica intor- delle terre emerse. no a piazza Aia, l’attuale piazza Per diciotto secoli, dall’imperatore Torlonia. Claudio al duca Torlonia, ingegni e Nel 1850 viene fatta una società a tecniche sono stati usati per il suo prevalente capitale privato che si prosciugamento. accolla tutte le spese per il prosciu- Pare che il prosciugamento del la- gamento del lago in cambio della go risalga a Giulio Cesare, ma fu at- proprietà della terra. tuato dall’imperatore Claudio che Di questa società faceva parte inviò migliaia di schiavi i quali sca- Alessandro Torlonia che nel 1854 varono una galleria lunga 5653 da solo possedeva metà delle azio- metri con circa 40 pozzi verticali e

229 I Comuni nella provincia di L’Aquila Foto di Fulgo Graziosi Foto

Avezzano - Castello Orsini

230 I Comuni nella provincia di L’Aquila

ni. Proseguendo lungo il lato della Vil- Al grido di “o il Fucino asciuga Tor- la si giunge al Castello Orsini edifi- lonia, o Torlonia asciuga il Fucino” cato nel 1490 da Virginio Orsini sui nell’aprile del 1862 l’emissario era resti di preesistenti torri e cinte mu- compiuto. Non rimaneva che boni- rarie, fu trasformato nel 1546 in re- ficare la zona, pur tra mille diffi- sidenza fortificata da Marcantonio coltà. Colonna. Era a pianta quadrata Il Fucino che ha una superficie di con torrioni cilindrici sporgenti e un 14.000 ettari, fu diviso in circa 500 monumentale portale, rimasto in- appezzamenti: 100 ettari furono denne, costruito dai Colonna a ri- conservati dalla casa Torlonia co- cordo della battaglia di Lepanto me tenuta padronale, tutto il resto contro i Turchi. Sul lato destro della fu dato in affitto. Nell’ottocento di- piazza è la chiesa di San venne pertanto il centro più impor- Giovanni, sul cui fianco è inserito tante della Marsica. un portale romanico composto da Dal punto di vista turistico Avezza- vari frammenti lapidei provenienti no non può certo definirsi una città da altre chiese distrutte dal terre- artistica, dal momento che, dopo il moto del ‘15. terremoto del 1915 non è rimasto Da vedere ancora in località Borgo in piedi nulla del nucleo originario. Il centro della città è Piazza Risor- Incile il Parco archeologico dei cu- gimento su cui si affaccia la Catte- nicoli di Claudio con i resti delle drale di San Bartolomeo, in pietra opere e delle attrezzature usate per bianca con interno a tre navate a il prosciugamento del lago Fucino; croce latina, sul cui fianco destro in le Grotte di Ciccio Felice, luogo di fondo è il campanile. soste occasionali dei cacciatori del Seguendo il fianco destro della cat- paleolitico superiore, contenevano tedrale percorrendo via Marconi si materiale ceramico appartenente al- arriva in Piazza del municipio su la cosiddetta cultura sub-appennini- cui prospetta il palazzo Municipale ca e presentano tuttora grossi bloc- nel cui seminterrato è il Museo Co- chi di pietra squadrati che, unita- munale. mente a numerosi ex voto, docu- A destra della piazza si apre la va- mentano che la grotta fu adibita a sta Piazza Torlonia occupata dalla luogo di culto dal VII al I secolo Villa Comunale nel cui fondo è il a.C.; nelle vicinanze, la chiesa del- Palazzo Torlonia sede dell’Ente la Madonna di Pietracquaria, pro- Fucino. tettrice della città.

231 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Balsorano cilindriche. Nel cortile un bel poz- zo quadrato è inserito fra due co- lonne con bei capitelli del Quattro- a 338 m. s.l.m. è l’anti- cento e lo stemma dei Piccolomi- ca” Vallis Sorana” cioè valle Sora- ni. Da vedere ancora il convento na, o di Sora. Sorge su una bella dei frati minori con l’annessa collina, all’ingresso della valle Ro- chiesa di S. Francesco, nel cui in- veto, in posizione isolata. Del terri- terno troviamo un bell’altare mag- torio comunale fanno parte i centri giore in marmo con intarsi di ma- di Ridotti, Collepiano, Balsorano dreperla, dei primi del Settecento vecchio e Selva. (donato dai Piccolomini); un croci- Di Balsorano si comincia a parlare fisso del 1725; una statua lignea già nel X secolo, data la frequente di S. Pasquale, del XV sec., la fon- presenza benedettina. tana di S. Martino all’ingresso di Dal XIII al XV secolo la sua storia si Balsorano Vecchio, lavoro del XVII identifica con quella della contea di secolo. Albe, da cui si stacca dopo la scon- Poco distante dall’abitato la chie- fitta di Ruggerone nel 1463, essen- setta trecentesca della Madonna do passata in feudo ad A. Piccolo- delle Grazie ha accanto i resti di mini, assieme a Celano: nel 1806 i un antico castello. Piccolomini perdono il feudo e i be- A circa ore 1,50 di cammino, risa- ni vengono acquistati da Carlo Le- lendo a nord dell’abitato in una bel- fevre (fondatore dell’industria mec- la valle, si incontra il santuario di canica). Sant’Angelo edificato su un preesi- Il possente castello Piccolomini, stente monastero benedettino de- edificato originariamente intorno al dicato a S. Michele e distrutto nel XIII secolo come bastione fortezza, 1296. La vicina grotta, adibita dai divenne poi residenza estiva dei monaci a chiesa, con altare, coro e Piccolomini e appartenne ai conti cimitero, conserva un affresco del di Celano, ai Piccolomini, e poi ai 1553 raffigurante la Madonna dello Testa ed a Lefevre. Attualmente è Spirito Santo. stato trasformato in centro alber- Nelle vicinanze è una grotta più ghiero, mentre le vaste sale del piccola detta delle “riconche”, im- maniero sono adibite a ristorante. portante dal punto di vista speleo- È a pianta pentagonale, con torri logico.

232 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Barete eretta nel XIII secolo e successiva- mente ampliata e rinnovata. La fac- ciata ha un portale mediano due- è situato a 16,9 Km. dall’A- centesco, mentre i due laterali so- quila, in una gola alpestre, sopra no cinquecenteschi. All’interno un’altura a 800 m. s.l.m.. conserva interessanti opere seicen- Anticamente era chiamato “Lavare- tesche. tum”, luogo di villeggiatura degli amiternini per la presenza di alcu- La chiesa della Madonna di Co- ne sorgenti termali. stantinopoli di origine quattrocente- Nel 1254 prese parte alla fondazio- sca, trasformata nel ’700 con all’in- ne dell’Aquila. terno un affresco della Vergine col Nel 1347 fu incendiata da Amatri- Bambino. ce, durante le lotte con L’Aquila. La chiesa di S. Maria di Loreto e di Tra le emergenze turistiche la chie- S. Eustachio con portale romanico sa di S. Antonio Abate, dalla faccia- ed interno barocco. ta rettangolare, con portale del La fontana romana con archi e 1595 e un rosone rinascimentale. bassorilievi del 1332. L’interno è ad una sola navata, con Sul lago si specchia la chiesa della pavimento e mattonelle maiolicate. Madonna del lago o dell’Annunzia- La chiesa di Santa Maria della Valle, ta, tipica costruzione seicentesca.

233 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Barisciano Tra i monumenti religiosi più im- portanti è da annoverare la chiesa di S. Maria di Caposerra (1320) La tradizione vuole che , chiamata anche chiesa del Buon a 940 m. s.l.m., (Barisiano, Bariza- Consiglio. Il portale del fianco de- no, Barisano, Varisano, Barigiano), stro, originariamente in stile roma- nominato nel Chronicon Farfense nico-gotico, non ha più l’arco ogi- come zona di confine dell’abbazia vale ma resta il campanile a vela, di Farfa, si sia strutturato e accre- mentre una parte dell’edificio è in- sciuto attorno al primo nucleo di globata in case abitate. All’interno San Flaviano. sono visibili le tracce di affreschi A questo, verso il mille, si aggiun- trecenteschi, probabilmente dello sero le popolazioni di Villa San Ba- stesso ciclo pittorico di quelli della silio, Villa Sant’Angelo, Bariscianel- chiesa di S. Pellegrino di Bomina- lo e Santa Maria di Forfona, che co e di S. Maria “Ad Criptas” in Fos- andarono a costituire quattro quar- tieri (Capo di Serra, Macchiola, Pie- sa. di la terra e Tricaglio), dando a Ba- La parrocchiale dedicata a S. Fla- risciano la configurazione attuale. viano e databile al 1753 presenta Nel XIII secolo fu tra i castelli che una bella facciata in pietra. L’inter- parteciparono alla fondazione del- no è a tre navate con cupola ed è l’Aquila. ricca di stucchi e dorature sette- Subì nel 1424 l’occupazione delle centeschi. Vi è un artistico fonte truppe di Braccio da Montone. Nel battesimale datato 1571 e un orga- 1483 Bariscianello viene aggrega- no ligneo intagliato e datato 1759. to a Barisciano. Nel XVI secolo per- Un altro edificio religioso ben con- viene ai Caracciolo. Nel 1529 vie- servato è la chiesa di S. Maria di ne sottratto alla giurisdizione Aqui- Valleverde del sec. XVI, che si rag- lana e concesso in feudo dal vi- giunge percorrendo la strada per ceré principe d’Orange al capitano S. Stefano di Sessanio; lo stile è Giovanni de Vargas. Nel 1559 è tardo rinascimentale con facciata a possedimento dei Carafa. coronamento orizzontale e corni- Il paese è sovrastato dai ruderi di cione sostenuto da mensole. un castello medievale della tipolo- Nella parte alta del paese è il con- gia a castello-recinto, che si integra- vento di San Colombo, originaria- va con la fortificazione di S. Pio del- mente Santa Maria d’Asprina. Atti- le Camere. Ambedue sono costitui- gua al convento quattrocentesco ti da una torre isolata circondata da appartenuto ai religiosi francescani una cinta muraria e da un sistema è la chiesa ad una sola navata che articolato di torri. All’esterno della presenta all’interno cinque altari. cinta si trova la chiesina di S. Roc- Attualmente è in fase di restauro. co, in cui è possibile ammirare af- Nella vicinanze del paese è la mo- freschi cinquecenteschi. numentale fontana a 5 cannelle

234 I Comuni nella provincia di L’Aquila

del 1876. Caratteristiche del luogo di avvistamento a forma cilindrica, sono delle grotte denominate denominata dongione tondo, dalla “locce”. quale si dominava tutta la vallata e Al comune di Barisciano apparten- l’altopiano di Barisciano. gono le frazioni di Petogna, Villa di Nella frazione di Picenze si trovano Mezzo, Picenze e S. Martino. La edifici gentilizi. A circa un chilome- prima presenta un impianto urba- nistico con case che degradano, tro da Barisciano si incontrano i ru- mentre nella parte alta sono ubica- deri di Bariscianello, e a chilometri te alcune case torre, ma non pre- due a sud est, in località Forfona, le senta segni di fortificazione. vestigia di Vico Furfense abbando- Tra le due frazioni sorge una torre nato nel trecento.

235 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Barrea Da vedere è la parrocchiale dedi- cata a S. Tommaso apostolo, del sec. XIV, dall’interno barocco a tre Barrea a 1066 m. s.l.m. è ubicata navate, decorata da stucchi e dora- su uno sperone roccioso a domi- ture e un bell’altare maggiore arric- nare il sottostante lago sorto nel chito di tarsie e bassorilievi. La 1951 con lo sbarramento del fiume chiesa custodisce un bel crocifisso Sangro. ligneo del ‘700; la chiesa di S. An- Il nome deriverebbe da “Valle Rea”, tonio abate, del 1360, di cui resta- dea pagana dell’abbondanza, tra- no solo pochi ruderi; la chiesa di sformato in “Varreia” e quindi Bar- S. Rocco, del 1527, con un bel rea. C’è però un’altra versione che portale del 1754; la chiesetta della fa risalire Barrea all’antica “Vallis Madonna della Libera del 1717 Regia”, successivamente Barreggio e poi Barrea. con una statua policroma della Ma- Il centro risulta abitato già in epoca donna. preromana, come testimoniano le In prossimità della strada marsica- tombe recuperate nella zona. na possiamo ammirare la facciata Nei pressi di Barrea sorgeva l’abba- della chiesa di Santa Maria della zia benedettina di S. Angelo di Bar- Baia o delle Grazie, ampliata e ri- reggio, distrutta dai Saraceni nel costruita agli inizi del Trecento. 937 ma ricostruita nel 1017 dai Conserva la facciata con i tre roso- monaci. Attualmente viene chiama- ni sovrapposti ai tre portali. Fra gli ta “studio”, ed è adibita a bibliote- elementi scultorei spicca la raffigu- ca. razione del Cristo sul portale e le È del XIII sec. il castello dei San- teste di leone. L’interno è suddivi- gro che domina il paese, formato so in tre navate con altari in mar- da una torre quadrata e da un tor- mo policromo. rione circolare del XV secolo, men- Barrea è ottimo punto di partenza tre delle due porte d’accesso, la per escursioni al gruppo dei monti porta superiore e la porta inferio- della Meta a sud e a quello del re, non restano che gli archi. monte Greco a nord.

236 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Bisegna Nella frazione S. Sebastiano è pos- sibile visitare la chiesa di S. Gem- ma e la chiesa di San Pancrazio, a 1210 m. s.l.m. ai piedi inoltre è stato realizzato un posto della montagna Grande, a circa di osservazione per gli scoiattoli Km. 82 dall’Aquila, sorse sulle rovi- meridionali; il centro è sede dell’a- ne del castello marso Visinio di- rea faunistica del camoscio. strutto nel 270 a.C. da Valerio Mas- Nelle vicinanze, in mezzo al bosco, simo, da cui Visignum e Versennia. è situata la chiesetta di S. Giovan- Fu feudo dei Piccolomini e dei Ce- sarini, conti di Celano. Al centro ni, del 1530, ed una fontana da storico del paese è possibile ammi- cui, secondo la leggenda, uscireb- rare i resti di un’antica torre me- be un’acqua miracolosa, capace di dioevale. Anticamente, oltre ad guarire da malattie come la scab- avere funzioni di difesa, aveva fun- bia, frequente nei tempi passati, e zioni di avvistamento e controllo di far trovare marito in breve tempo del passo. Edificata intorno ai sec. alle ragazze che vi si bagnano. XIII-XIV, presenta un impianto appa- Da Bisegna, come da altri comuni rentemente pentagonale, ma di fat- del Parco Nazionale d’Abruzzo, to triangolare. partono itinerari segnalati che gui- Nella parrocchiale di S. Maria As- dano i visitatori alla scoperta dei sunta si conserva un pregevole re- suggestivi ambienti di quella che è liquiario del ‘400 di scuola sulmo- la zona più verdeggiante d’Abruz- nese ed una croce processionale. zo.

237 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Bugnara una tempera del ‘500, quattro leoni stilofori in pietra di arte romanica; la chiesa della Madonna del Rosa- a 580 m. s.l.m. è arrocca- rio, della prima metà del XII secolo, ta ai piedi del colle Rotondo, vicino nella piazza principale, è a navata alla sponda destra del Sagittario. Il unica con otto altari laterali ed un nome di Bugnara deriva, secondo imponente altare maggiore in mar- alcuni, da Bona Ara, ossia luogo mo. La facciata è di chiara impo- sacro alla Dea Bona o Cerere e, se- stazione romanica abruzzese. Que- condo altri a Vignara, ricca di colti- sto, insieme ad altri elementi archi- vazioni di viti. tettonici, fa pensare che la costru- Di origine preromana, attestata dal zione sia sicuramente riferibile ad sec. IX, fu contesa fra Carlo VIII e epoca anteriore; la chiesa della gli Aragonesi; alla fine del sec. XV Madonna degli Angeli, con un bel- fu possesso dei Di Sangro, passò lissimo trittico del secolo XVI; in al- poi alla famiglia Mariconda e Mor- to a sud del paese è una fortifica- mile. zione medioevale con cortile inter- Da visitare la chiesa della Madon- no, e a est avanzi di mura megaliti- na della Neve, eretta sui resti di un che; il Palazzo dei Papi. Resta da tempio pagano la quale custodisce vedere il Palazzo del barone Alesi due statue lignee del XV secolo, dei Paparelli.

238 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Cagnano Amiterno res. Nel 1703 fu quasi completa- mente distrutto dal terremoto. L’attuale Cagnano è composta da Oltrepassato l’abitato di Barete, la- 12 frazioni che il tempo ha pro- sciando la S.S. 260 per la S.P. 30, gressivamente avvicinato e unito si entra nel territorio di Cagnano tra di loro: in una di queste, San Amiterno, ubicato a 851 m. s.l.m. Cosimo che è anche sede del mu- Ricordato in diversi documenti, pri- nicipio, è da notare la bellissima ma di arrivare all’attuale toponimo parrocchiale di San Cosma con un era definito Campiano, Campa- num e Campus Annianus, ma se- portale tardo rinascimentale, ricor- condo altri è forse da ricollegare al- dato anche nel 1153 nella Bolla di la presenza della pianura oggi de- Atanasio IV al vescovo Dodone di nominata di Cascina, e quindi deri- Rieti. vare dal termine gromatico “Cam- Proseguendo per la S.P. 30 e oltre- paneus” che alterazioni e volgariz- passata la frazione di Termine, si zazioni hanno successivamente arriva alla Piana di Cascina. L’Alti- definito Cagnano. piano è l’ultimo paesaggio carsico Nel 1269 Cagnano viene tassato a 1050 metri di altitudine prima dalla corte Angioina e risulta ap- che la plaga montuosa del gruppo partenere al Contado Aquilano sot- di Monte Calvo precipiti nel versan- to il nome di Canzanum; partecipò te opposto nelle gole di Antrodoco. alla fondazione della città dell’Aqui- Straordinario e poco conosciuto, la. l’Altipiano di Cascina, con le sue La presenza di attività umana è sorgenti, le fonti e gli inghiottitoi, è databile con la nascita del feudo circondato da un anfiteatro naturale nel 1173 con il nome di Cascina o di boschi di Faggio, Nocciolo, Ace- Cassino o Classino che concorse ro, Carpino e Ornello. anch’esso alla fonda- zione dell’Aquila: pas- seggiando sul colle del Mulino, si possono notare i resti del ca- stello che dominava Cascina e Palarzano. Nel 1336 fu sconvolto da cruenti scontri tra le famiglie aquilane dei Pretatti e dei Campo- neschi; nel 1347 fu in- cendiato da Amatrice; Foto di Vincenzo Battista p.g.c. Foto nel 1577 divenne feu- do dei Baroni de Tor- - Piani di Cascina 239 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Calascio nore di vita e un livello culturale no- tevole per le epoche passate. In ogni piazza possiamo notare case A Km. 32 dall’Aquila, tra due strade signorili e chiese; ai margini dell’a- parallele, la provinciale che unisce bitato i conventi e gli oratori. Tra le la S.S. 17 a Castel del Monte e l’al- emergenze di interesse turistico ri- tra che porta alla frazione di Rocca cordiamo la chiesa parrocchiale . Calascio sorge a 1210 m. dedicata a S. Nicola, arricchita da s.l.m. a ridosso del monte la Serra. statue in terracotta del ‘600, da un Nell’816, in un privilegio di Ludovi- confessionale e da una fonte batte- co I, Calascio viene citato tra i pos- simale del ‘700. La devozione del- sedimenti dei monaci Volturnensi. le ricche famiglie vi eresse sei cap- Nel 1463 fu feudo dei Piccolomini pelle, una più splendida dell’altra. e in seguito appartenne ai Medici. La chiesa di S. Francesco ha una Il borgo presenta una struttura ur- bella terracotta del ‘700 che raffigu- bana di grande interesse: le mura ra una Madonna con Bambino, una delle case, quasi sempre in pietra, tela di Giulio Cesare Bedeschini, un e bene squadrate, la cura nei riferi- ciborio e un candelabro di legno in- menti architettonici rivelano un te- tagliato del ‘600. La più antica è la Foto di Pio Alleva Foto

Calascio - L’imponente e suggestiva Rocca Calascio (sec. XIII) 240 I Comuni nella provincia di L’Aquila

chiesa di S. Leonardo, sulla strada Nel sec. XIV Rocca Calascio diven- che conduce a Castel del Monte, ne possedimento di Leonello Ac- recante una iscrizione in cui si leg- clozamora. Nel sec. XV venne con- ge la data 1263. Nel 1645 fu edifi- cesso da Re Ferdinando in feudo cata la chiesa di S. Antonio Abate . ad Antonio Piccolomini. A metà strada tra il paese e il ca- È da questo periodo che inizia il stello è la chiesa della Madonna lento declino del borgo e la coeva della Pietà, costruita nel 1451. creazione del nucleo di Calascio . Si possono ammirare edifici nobi- Poco distante dalla rocca, è la liari che presentano loggiati e note- chiesa di Santa Maria della Pietà, voli elementi di decoro. a pianta ottagonale; eretta tra la fi- In lontananza, su un’altura, domi- ne del secolo XVI e l’inizio del XVII nante tutta la valle circostante, in un dalla popolazione di Calascio e raggio che abbraccia la valle del Tiri- Santo Stefano: secondo la leggen- no e l’altopiano di , svetta la da sul luogo dove fu sconfitta una suggestiva Rocca Calascio. banda di taglieggiatori. Risale al sec. XIII; all’inizio era una All’interno un dipinto che rappre- torre isolata costruita con pietre già squadrate, probabilmente preleva- senta la Vergine miracolosa ed te da qualche fortificazione romana un’antica scultura di S. Michele ar- della zona. Già utilizzata come tor- mato, scolpito in pietra locale da re di avvistamento, in epoca rina- un artista pastore, autore probabil- scimentale fu fortificata con una mente anche di un agnello incasto- cerchia muraria in ciottolame, inter- nato sul muro esterno. Nonostante rotta da torrioni circolari, ad uso la rovina causata dal passare del esclusivamente militare. tempo e dall’abbandono l’insedia- Accanto è situato il borgo, che mento abitativo mantiene i caratteri compone con la rocca un unico ar- originali. In questi ultimi anni la monioso organismo fortificato. Il ti- Rocca ha prestato le scene a ripre- po di abitazione ricorrente è la ca- se cinematografiche come “Lady sa a torre. Hawke” e “La piovra”.

241 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Campo di Giove gronda sulla scalinata esterna per la cui costruzione venne usata roc- cia locale lavorata; la chiesa di S. a 1064 m. s.l.m. è Paolo, di origine romanica anche ubicato su di un colle, nel versante se ricostruita nel secolo XVI, ha un meridionale della Maiella. Sorse su una mansio romana nelle vicinan- battistero in pietra, quattro altari, ze di un tempio dedicato a Giove cinque statue in legno e un portale Pallene o Larene, nei pressi della che risale al 1700 con applicato un via Numicia. rosoncino del 1400; palazzo Ric- Già nel 1163 viene citato con il no- ciardi, una costruzione settecente- me attuale, nel 1356 è feudo dei sca oggi sede del comune, di for- Cantelmo e successivamente dei ma quadrata con caratteristiche fe- Caldora e di Niccolò da Procida. ritoie e un bel portone sovrastato Campo di Giove ha dato i natali a da una balconata; palazzo Nanni Berardino Colaprete (1722-1801) costruito al limite del sec. XVII, ubi- autore di una Storia del reame di cato in Piazza delle Logge, a testi- Napoli. monianza di una suggestiva per- Tra le emergenze turistiche ricor- manenza di “Loggette” del sec. diamo la parrocchiale dedicata a S. XVI; Casone Belprato - Casa Vella, Eustachio, sorta sulle rovine di un tipica costruzione di origine conta- tempio pagano dedicato a Giove o dina; Palazzo del Castello, di pro- Maja, a tre navate con un bel coro prietà dei Gesuiti; chiesa di ligneo intagliato del secolo XVII- Sant’Antonino, ubicata in una loca- XVIII, una statua lignea della Ma- lità a circa 1530 m. esistente sin donna col Bambino del ‘300, quat- tro statue del ‘500-’600 e una “cro- dal XIII sec., come documentato in ce astile” del sec. XV, probabile do- una bolla del 21 marzo 1274 di no dei marchesi Belprato; la chiesa Gregorio X. Essa è collegata a Cele- di San Francesco d’Assisi situata stino V che vi si rifugiò per sfuggire nel complesso “dell’Oasi di San all’eccessiva popolarità. Francesco d’Assisi”; la chiesa di Campo di Giove è anche una loca- San Rocco, in pietra; la casa “Qua- lità di villeggiatura estiva, ma so- ranta” o “Carceri”, edificata nel prattutto di turismo invernale con corso del secolo XV, con un’ampia numerosi e attrezzati campi da sci.

242 I Comuni nella provincia di L’Aquila

CAMPOTOSTO to tempo fece parte della giurisdi- zione di Amatrice; dal 1380 al 1388 subì devastazioni ad opera Percorrendo la S.S. 80 per Teramo degli Aquilani in lotta con Amatri- ad un certo punto si incontra una ce. Nel XVI sec. Carlo V lo diede in salita tortuosissima, fiancheggiata feudo, con Montereale e Capitigna- da folti boschi di pini, in uno sce- no, ai Medici; passò poi ai Farne- nario stupendo, a diretto contatto se. Dal 1641 fu feudo di France- con la natura, che arriva fino al sco Barile. passo delle Capannelle (1299), Il borgo non è fortificato anche se il spartiacque fra la valle dell’Aterno toponimo “castello” che si trova e quella del Vomano. A Km. 26,5 nella parte alta fa presupporre che dall’Aquila si arriva al bivio per ci fosse qualche elemento difensi- e Amatrice; ci si im- vo. Tra i monumenti artistici più im- mette nella S.S. 577 e dopo Km. portanti ricordiamo: la chiesa di S. 5,3 si arriva a Campotosto. Maria di Brugnoleto e, nella frazio- Il centro abitato di Campotosto, ne di Poggio Cancelli, la chiesa del- 1420 m. s.l.m., è circondato da la Madonna di Loreto. Ma dal pun- una vasta catena montuosa: a to di vista turistico la località è im- nord-est i monti della Laga, a sud portante soprattutto per la presenza il Gran Sasso che lo riparano dal del lago che crea un’ambiente di in- vento; il clima d’inverno è rigido comparabile bellezza, dove la natu- con abbondanti nevicate, mentre ra circostante offre uno spettacolo d’estate è mite con qualche gran- di prati adibiti per lo più a pascolo, dinata. L’altipiano alluvionale è sta- accoglienti boschi di latifoglie, faggi, to riempito artificialmente (il lago aceri, querce, ciliegi selvatici, salici, era già presente nelle ere passate). biancospini, ginepri, tassi. Il lago Il regime del lago è determinato inoltre è ricco, oltre che di pesca- dallo sbarramento del rio Fucino e gione, di anatre, germani, aironi, del canale Isera, oltre che dalle croccolini, svassi e frullini che nes- piogge e dallo sciogliersi delle ne- suno può cacciare perché la zona è vi; le sue acque sono usate nella protetta dal corpo forestale dello centrale di Provvidenza che fa par- stato. te di un sistema idroelettrico tra i Nella zona le numerose piste scii- più importanti in Italia. La presen- stiche sono innevate da Dicembre za di un così esteso bacino sta in- a Maggio. fluenzando notevolmente le condi- Grande importanza hanno le atti- zioni climatiche della zona, infatti è vità agricole e pastorali. Sono rino- possibile osservare inverni più miti mate le mortadelle di Campotosto, rispetto al passato anche recente. prodotte anche a Mascioni e Pog- Il borgo ha origini antiche. Per mol- gio Cancelli.

243 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Canistro nimenti lapidei. Le chiese da vedere sono quella di S. Sebastiano di stile romanico e a 554 m. s.l.m. è il più set- quella campestre di S. Maria di tentrionale dei comuni appartenenti Fonticella con un bell’affresco di alla Valle Roveto: è costituito da scuola raffaellesca. due nuclei abitati, quello antico (Ca- Da vedere ancora il mulino ad ac- nistro) e quello moderno (Santa qua costruito agli inizi del secolo, e Croce), attuale capoluogo. il palazzo Vecchiarelli a Canistro L’etimologia del nome è incerta; se- vecchio, del XVII secolo. condo alcuni deriverebbe da “cani- Attualmente Canistro è nota per la stri”, recipienti di vimini che una sua acqua oligominerale e per i volta venivano prodotti in paese ed suoi castagneti, le cui castagne (“ro- esportati, secondo altri deriverebbe scette”) sono saporitissime e molto da un toponimo in quanto sul colle ricercate. dove sarebbe sorto Canistro vi era Recentemente vi è stato costruito un canile. un centro terapeutico specializzato Anticamente nella località Santa nella cura delle malattie renali ed Croce dovette sorgere un “pagus”, epatobiliari a cui sono annesse le come testimoniano numerosi rinve- terme.

244 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Cansano del 1706 e riedificata nel 1739. È la chiesa parrocchiale attuale e tra le sue suppellettili, tra i tesori conte- , a 835 m. s.l.m. al margi- nuti nella chiesa, ricordiamo dei ve- ne sud-orientale della conca di Sul- ri e propri capolavori, come il noto mona, di chiara origine medioeva- incensiere del sec. XV, di scuola le, ebbe vari signori tra cui gli Ac- quaviva. Del periodo medioevale sulmonese, scomparso dopo la se- conserva l’impianto urbanistico, va- conda guerra mondiale; il battistero rie abitazioni e il castello. quattrocentesco che ancora oggi La costruzione del castello può rite- possiamo ammirare nella navata di nersi completata alla metà del sec. sinistra. XII. La scelta del luogo fu dettata Altra chiesa di Cansano è quella non solo da esigenze strategiche, dedicata a S. Nicola, di cui è molto ma anche dalla possibilità offerta sentito il culto. Infatti il 6 Dicembre agli abitanti di attingere acqua alle di ogni anno si distribuisce il “pane vicine sorgenti della “canala” e alla de Sante Necole” insaporito con i “grotta”. semi di anice. La grotta è ai piedi del Colle Questa chiesa sorge fuori del cen- Sant’Angelo, sulla cui sommità sor- tro abitato. La prima menzione si geva la chiesetta omonima. Colle, ha in una bolla di Onorio III del grotta e chiesa testimoniano la pre- 1223, è da dedurre quindi che la senza di un insediamento longo- sua costruzione sia avvenuta nel bardo. XIII secolo; Santa Maria di Loreto La chiesa di S. Angelo è menzio- (San Rocco) fu eretta nel XV seco- nata insieme a quella di S. Salvato- lo: della costruzione originale si ve- re per la prima volta in due bolle di dono solo due finestre; la Madon- Papa Lucio III (1183) e di Clemente na della Neve, chiesetta diruta da III (1188). anni, citata per la prima volta nel Della chiesetta di S. Angelo sul col- 1582. le omonimo, si vedevano ancora Ancora oggi è possibile vedere nei primi decenni del secolo ruderi tracce di affreschi e la nicchia dove sul colle casale, scomparsi in se- guito alla sistemazione e all’allarga- era posta la statua quattrocentesca mento della strada, poi sul colle so- della Madonna della Neve, statua li- no affiorati dei resti umani, testimo- gnea cromatica; San Donato co- nianza di un antico cimitero longo- struita nella prima metà del ‘700; bardo. Santa Lucia, di cui si ha notizia fin Della citata chiesa di S. Salvatore, dal 1363; Santa Maria della Mazza corrispondente oggi allo spazio e Santa Maria dei Chierici, anti- che immette al castello, di limitate chissime, poste alle pendici del val- dimensioni, si intravedono ancora lone, di cui rimangono pochi rude- oggi i resti della navata. Fu abbat- ri; San Leonardo e Sant’Antonio di tuta completamente dal terremoto cui pure rimangono solo ruderi. 245 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Capestrano tomba di Alfonso Piccolomini duca d’Amalfi (1498). Da vedere belle acquasantiere del ‘700, una Ma- A Km. 42 dall’Aquila, su una dira- donna in terracotta e un pulpito li- mazione a destra della strada n. gneo del Settecento. Nelle vicinan- 153 Navelli-Bussi, su di un colle ze, su di un poggio, sorge il con- dominante la valle del Tirino, è si- vento di S. Giovanni, costruito per tuato l’agglomerato di Capestrano volontà di S. Giovanni da Capestra- a 500 m. s.l.m. no, il grande Santo che morì a Bel- Il paese è dominato dal castello grado durante una crociata (1456). Piccolomini (o Mediceo), a pianta Annessa è la chiesa, preceduta da triangolare e facciata racchiusa tra un portico con un affresco del due torri cilindriche, oggi restaurato 1488. e utilizzato come sede municipale, La chiesa, rifatta nel ‘700, è ad che si innesta su un’antica preesi- un’unica navata in stile barocco stenza risalente al sec. XIV e di cui con un bell’altare ligneo e una sta- è rimasta la torre. All’interno è un caratteristico pozzo aquilano del tua del Santo. ‘400. All’interno del convento si trova un Nel 1465 per volere del feudatario il piccolo museo in cui è conservata castello non fu più solo posto di una Bibbia con autografi di San avvistamento e segnalazione, ma Giovanni, pergamene, arredi e pa- ebbe anche funzione residenziale. ramenti sacri, oltre ad un busto ar- Venne allora costruita la bellissima genteo del Santo, del sec. XVII. facciata con i suoi bastioni circolari Capestrano fu probabilmente edifi- e la cornice semicircolare. cato dalle genti della città di “Aufi- Più in basso sono ancora evidenti num”, che all’epoca della decaden- le mura di cinta, ormai per lo più in- za dell’impero romano e delle inva- globate nel tessuto urbano. L’edili- sioni barbariche si ritirarono sui zia intorno al castello è certamente monti per meglio difendersi. Tra i la più antica, ma il paese presenta rinvenimenti che testimoniano lo anche un tipo di architettura gentili- splendore dell’antica civiltà italica zia risalente ai secoli XVI-XVII. In nella zona è quello avvenuto in un queste dimore è stato fatto largo vigneto di Capestrano nel 1934: il uso di pietra a testimoniare come cosiddetto Guerriero Italico di Ca- la fertile valle del Tirino abbia con- pestrano, statua funeraria in pietra tribuito all’arricchimento di varie fa- del VI secolo a.C. oggi ammirato al miglie. museo archeologico di Chieti. Degna di nota è la parrocchiale di A circa Km. 4 dal centro abitato Santa Maria della Pace con la sua sorgeva il complesso monastico di ampia facciata, e il bellissimo cam- S. Pietro ad Oratorium, fondato panile: l’interno a tre navate, classi- nel 752 dal re longobardo Deside- co esempio barocco, contiene la rio, di cui oggi resta soltanto la bel- 246 I Comuni nella provincia di L’Aquila

lissima chiesa. della chiesa sono state adoperate Questa si presenta con la struttura lapidi iscritte romane e frammenti romanica a tre navate, con tre absi- ornamentali della chiesa preceden- di semicircolari, con pilastri a sezio- te. A sinistra, in un concio, murato ne rettangolare. Nella facciata è il rovesciato, la nota composizione bel portale romanico fiancheggiato enigmatica di parole: ”sator arepo da due bassorilievi (David a sinistra tenet opera rotas”. e S. Vincenzo a destra). La figura di Una possibile interpretazione di S. Vincenzo ricorda la dipendenza questa formula può essere avanza- dal monastero omonimo di S. Vin- ta considerando la frase un critto- cenzo al Volturno. All’interno l’absi- gramma a struttura speculare; ana- de centrale conserva affreschi bi- zantini della seconda metà del grammando il testo si ottiene infatti ‘200, rappresentanti Cristo redento- una croce greca formata in senso re tra gli evangelisti e i vecchi del- orizzontale e verticale delle parole l’apocalisse; il ciborio (sec. XIII) ha “pater noster” con due a due agli le quattro colonne con capitelli di estremi delle braccia della croce, originale fattura su cui poggiano ar- rappresentanti le apocalittiche alfa chitravi ornate. Nella costruzione e omega.

247 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Capistrello scendi, in buono stato di conser- vazione. ha oggi due frazioni: Capistrello a 720 m. s.l.m. è un Corcumello e Pescocanale. centro dell’alta Valle Roveto, sulla ri- A Pescocanale, che cade a stra- va sinistra del Liri. Incerte sono le piombo sul Liri, possiamo vedere origini del nome. Secondo alcuni la torre medioevale a pianta ret- deriverebbe da “Caput Castrorum” tangolare, mentre nell’altra frazio- (centro accampamenti), per l’esi- ne è da vedere la chiesa di S. Ni- stenza di un grande castello, i cui cola, nel cui interno troviamo una resti sono visibili in località “ricetto”; pergamena eseguita da Stefano da secondo altri da “Capistrum” (cape- Mosciano nel 1267, con i simboli stro ma anche cavezza, guinza- degli evangelisti. glio). Il nome di Capistrello appare Nel territorio di Capistrello è possi- per la prima volta in un documento bile compiere escursioni sul monte della fine del XII secolo. Arunzo (1279), sulla cui vetta sor- Fu feudo di Crescenzo (sec. XII), ge la chiesa della Madonna del divenne presto sede dell’esattore Monte, meta di pellegrinaggi, con della gabella del passo. una bella statua lignea di Madonna Ebbe un ruolo importante, favorito con Bambino di origine medioeva- soprattutto dall’unica via di comu- le; chiesa fondata con ogni proba- nicazione che collegava la Marsica bilità da benedettini o da eremiti. a Sora. Fu visitata per ben due vol- Da vedere ancora il Santuario di te da un sovrano: nel 1807 da Giu- Pietraquaria (957); il castello dei seppe Bonaparte e nel 1832 da De Ponti a Corcumello; la chiesa Ferdinando II venuto ad osservare di Santa Barbara, situata sulla l’imboccatura dell’emissario clau- strada nazionale la cui costruzione diano. è legata al prosciugamento del Fu- Capistrello ha alcuni resti dell’ ac- cino. Il principe Torlonia la fece co- quedotto costruito dall’imperatore struire per l’assistenza religiosa ai Claudio nel 41 d. C. e successiva- lavoratori addetti all’opera, sui resti mente ripreso dal principe Torlonia dell’antica chiesa di S. Sebastiano. per far defluire le acque del Fucino Gravemente danneggiata dal terre- al Liri, attraverso la galleria sotterra- moto del ‘15, è stata però restau- nea sotto il monte Salviano. rata. Interessante è l’agglomerato urba- no, di origine medioevale a sali-

248 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Capitignano vate divise da pilastri con una cu- pola ottagonale e all’interno una bella croce d’argento sbalzato di Capitignano a 916 m. s.l.m. è Nicola da Guardiagrele con prezio- composto da numerose frazioni so organo del Rinascimento. sparse tra loro il cui capoluogo è Nella vicina frazione di Mopolino si ubicato su di uno sperone roccio- trova il palazzo Ricci del ‘500 ma so. Anticamente appartenne ai restaurato verso la fine del ‘700 Medici ed ai Farnese. per ordine di Papa Pio VI che volle La chiesa parrocchiale è a tre na- farne una sua residenza estiva.

249 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Caporciano del disegno; per la vivacità del co- lore, per l’epoca in cui furono crea- ti. Questa chiesa, come molte altre a 826 m. s.l.m. ha un chiese abruzzesi isolate, aveva la aspetto caratteristico ed è compo- funzione di servire da luogo di cul- sto da due nuclei, di cui l’originario to ai pastori sulla via del tratturo. è legato ad una fortificazione aven- Lungo il tragitto tratturale sorge an- te in cima una torre poligonale mol- che l’altra chiesa di S. Maria di to alta trasformata poi in campani- Cinturelli, del 1588, ma di gusto le, e l’altro che nell’espansione po- ancora tra il romanico e il rinasci- st-rinascimentale degrada fino alla mentale, a una navata, con faccia- pianura. ta a coronamento piano, in cui si Dal punto di vista storico artistico è apre il portale rinascimentale, archi- importante la chiesa di S. Pietro in travato e fiancheggiato da lesene Valle del sec. XIII che ha subito va- con archivolto di scarico e sovra- ri rifacimenti attraverso i secoli e stante trabeazione e con finestre presenta affreschi ritenuti di ecce- circolari in alto. zionale importanza per la qualità Sui ruderi del castello fu edificata la Foto di Pio Alleva Foto

Bominaco - Oratorio di S. Pellegrino 250 I Comuni nella provincia di L’Aquila

parrocchiale di S. Benedetto Aba- portichetto a tre arcate frontali e te, che conserva un ciborio del due laterali, costruite successiva- ‘200. Annesso è l’oratorio ricco di mente con colonne di età romana. stucchi in stile tardo barocco. L’interno è formato da una stretta Dopo aver attraversato la parte alta aula con volta a botte e completa- del paese, si sale verso Bominaco mente rivestito da affreschi, che a 950 m. s.l.m., piccolo centro, fra- costituiscono uno dei più importan- zione di Caporciano, dominato da ti cicli pittorici del sec. XIII dell’inte- una rupe ad oltre mille metri di al- ra regione. Gli affreschi compren- tezza su cui si trovano ancora i ru- dono il Calendario Valvense con deri di una cinta fortificata oggi ri- mesi, segni zodiacali e influssi lu- strutturata e accessibile al visitato- nari utilizzati dai Benedettini per il re. Nella parte più alta è visibile la lavoro e la preghiera. torre circolare. Colpisce l’abside inserita nella roc- Nel 1254 partecipò alla fondazione cia e le grandi raffigurazioni di ani- dell’Aquila. mali scolpite nei lastroni che forma- Dopo i danni arrecati da Braccio da no il recinto presbiteriale, con iscri- Montone nel 1424, il feudatario di zioni dell’abate Teodino e un gra- Bominaco, Cipriano di Iacobuccio zioso e piccolo rosone a ruota. Sul- da Forfona, ottenne di poter realiz- la sommità un campaniletto a vela. zare per la difesa del luogo un’alta La chiesa di S. Maria Assunta, torre con recinto del tipo dei castel- massima espressione dell’arte ro- li-recinto di epoca medioevale, in manica abruzzese, fu costruita sul- contrasto con la tecnica delle fortifi- la roccia, tra la fine del sec. XI e gli cazioni del ‘400 che si stava ade- inizi del secolo successivo, utiliz- guando all’uso delle armi da fuoco. zando materiale di recupero prove- Poco lontano dalle case, sopra niente dalla vicina “Peltuinum”. un’altura, sorgono due chiese: S. La pianta è a tre navate e altrettan- Maria Assunta e S. Pellegrino, che te absidi. Il colonnato è costituito costituiscono uno dei maggiori da dodici colonne diseguali che complessi artistici dell’Abruzzo. danno però nell’insieme una com- Anticamente, insieme al castello, posizione classica e unitaria. formavano il monastero di “Mome- Il magnifico ambone in pietra, che naco”, o Bominaco esistente già porta la data del 1180, è nella tipi- nel X secolo e dipendente da Farfa. ca forma a cassa quadrilatera su L’oratorio di S. Pellegrino, rico- quattro colonne dai ricchissimi ca- struito nel 1263 per iniziativa dell’a- pitelli e architravi ornati da girali a bate Teodino che ne faceva risalire fogliame. la fondazione a Carlo Magno, se- L’altare e il ciborio sono datati condo quanto si legge in due iscri- 1223. L’interno contiene rari pezzi, zioni; il suo interno è a pianta ret- come una grande colonna tortile tangolare, ed è preceduta da un del cero pasquale sorretto dal leon- 251 I Comuni nella provincia di L’Aquila

cino stiloforo con un capitello lavo- derivato da S. Liberatore alla Maiel- ratissimo. Anche la cattedra abba- la. Di fianco a S. Maria Assunta era ziale è di notevole importanza ed è il convento dei benedettini di cui re- attribuita allo stesso maestro che stano scarsissime tracce, salvo un pozzo ben conservato. ha scolpito l’ambone. (Per la visita delle chiese rivolgersi Notevole è la facciata, dal semplice al Sig. Cassiani Berardino - tel. profilo basilicale, con il bellissimo 086293604 o alla Sig.ra Tiberi A- portale romanico molto semplice lessandrina - tel. 086293756).

252 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Cappadocia in tempi antichissimi dalla potenza delle acque fluviali: utilizzate dal- l’uomo come dimora fin dal neoli- Cappadocia a 1108 m. s.l.m. è si- tuato in posizione pittoresca su tico, vi sono stati rinvenuti reperti una terrazza naturale con ampia dell’età del bronzo. Il percorso turi- vista sulla valle, in prossimità delle stico è lungo 400 metri. sorgenti del Liri. Le visite guidate si effettuano nel Le prime notizie su Cappadocia ri- periodo estivo dalle ore 9,00 alle salgono al XII secolo. Fu feudo de- ore 13,00 e dalle 15,00 al tramon- gli Orsini, appartenne alla contea to, ogni ora. Per gruppi composti di , e nel XIV secolo da oltre venti persone, le visite so- passò ai Colonna. no possibili in ogni giorno dell’an- Nel 1806, il re francese di Napoli no su prenotazione al numero Giuseppe Bonaparte, aboliti i feu- 0863/416481. di, ripartì la montagna tra Cappa- Meta di escursioni sono anche le docia, Petrella Liri, Tagliacozzo e i principi Colonna, che in seguito sorgenti del Liri, il monte Camicio- donarono la loro parte al comune la, m. 701, che si raggiunge per di Cappadocia. mezzo di una mulattiera, la zona È da vedere: l’antica chiesa di di Vallepietra, con la chiesa della Santa Margherita di cui restano SS. Trinità, i monti Arunzo a 1455 solo pochi ruderi; il monastero m.s.l.m. e Girifalco, ricchi di vege- delle suore Trinitarie fondato nel tazione, dall’alto dei quali si può 1762; la chiesa di S. Biagio, eret- osservare uno stupendo spettaco- ta nel 1613, di origine Armena. lo della natura e il decorso del Liri. Dal punto di vista natu- ralistico è interessante la grotta Cola nella fra- zione Petrella, ricca di stalattiti e stalagmiti bianchissime, abitata secondo gli storici, da gruppi neolitici in epoca preistorica. La grotta, detta di Bea- trice Cenci, ubicata nel- la zona di Verrecchie di Cappadocia, accessibile attraverso un sentiero scosceso, è lunga 250 metri circa. Le grotte furono scavate Cappadocia - L’interno della grotta di Beatrice Cenci

253 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Carapelle Calvisio ni di diversa caratteristica, interes- santi come il palazzo Piccioli. All’i- nizio del paese è la chiesa di S. A Km. 31 dall’Aquila, sulla strada Francesco del sec. XVI con affre- che conduce a Castelvecchio Calvi- schi di notevole fattura. Nella par- sio e a Calascio, tra magnifiche di- rocchiale si può ammirare una cro- stese di boschi, in una posizione ce d’argento, prodotto artigianale di invidiabile, si raccoglie il centro abi- scuola sulmonese. tato di a 877 m. Ancora da vedere è la chiesa di s.l.m. San Vittorino del sec. XII-XIII di un Ha origini molto antiche: in un do- certo interesse artistico. cumento del XII sec. viene citato A una certa distanza dal paese è la come appartenente al ducato di chiesa di S. Pancrazio il cui torrio- Spoleto. Fu feudo dei conti di Cela- ne rotondo è in seguito diventato no, poi dei Piccolomini e dei Medici. una piccionaia. Presenta ancora intatta la caratteri- San Pancrazio è venerato come stica di borgo medioevale sia nella uno dei più terribili punitori degli struttura delle abitazioni (alcune del- spergiuri, a ricordo del suo martirio le quali a 5 piani sono simili alle ca- avvenuto sulla via Aurelia, quando, se torri) che nei resti di fortificazioni all’età di 14 anni, fu decapitato per e torri dell’antico castello. essersi rifiutato di rinnegare la fede. È ancora evidente la cerchia mura- Tipica è la festa in suo onore il 12 ria che circonda l’abitato. Dalla Maggio, quando i fedeli si recano in piazza si stagliano alcune abitazio- processione al santuario.

254 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Carsoli ammirare due pregiate tele del ‘600, due altari in pietra del ‘500 ed un campanile di ricostruzione è ubicata a 603 m. s.l.m. al moderna. Sono ancora visibili i re- margine orientale del piano del Ca- sti del castello costruito da Carlo valiere su un rilievo alle falde del d’Angiò nel 1293 di cui rimangono colle Vigneti. Carsoli deriva dall’an- tre torri e i resti di due cortine. tica “Carseoli”, antica città degli Tra le feste religiose e popolari è Equi che sorgeva sulla Valeria, fu da ricordare quella dell’Assunta saccheggiata e devastata dagli Ita- (15 agosto) che fino all’inizio del lici durante la guerra sociale e di- ‘900 veniva chiamata “l’inchinata” venne colonia romana sotto Augu- perché ripeteva in parte il rito “del- sto. Resti della città romana si tro- l’inchinata” della vicina città di Ti- vano in località Piano della Civita a voli. Oggi il rito è stato in parte tra- 3 Km. dall’attuale Carsoli. sformato ma se ne è conservata Fu tra le città che nel 209 a.C. rifiu- l’essenza: la sera del 14 si svolge tarono l’invio di forze a Roma per una solenne processione con fiac- la lotta contro Annibale. Fu distrut- colata, che parte dalla chiesa della ta dai Saraceni ma venne ricostrui- Madonna delle Rose (o di San Vin- ta e fu feudo degli Orsini e dei Co- cenzo) e, dopo un percorso di cir- lonna. Nel 1943 venne devastata ca 3 chilometri, si conclude davan- dai bombardamenti. ti alla chiesa parrocchiale di Santa Tra i monumenti più importanti ri- Vittoria. cordiamo la chiesa romanica di S. Nella frazione di Pietrasecca è da Maria in Cellis del 1132 che, rima- vedere l’inghiottitoio omonimo di neggiata nel Rinascimento, con- cui più in basso si vedono due ri- serva di antico il portale romanico sorgenze. La grotta, che ha uno e l’ambone del XII secolo. sviluppo di 1600 metri è molto in- L’interno è ad una sola aula divisa teressante dal punto di vista spe- a due campate. Da questa chiesa leologico. Nella prima parte è un sono stati prelevati due portali ora susseguirsi di sale concrezionate, nella cinquecentesca chiesa par- laghetti, stalattiti e stalagmiti; nella rocchiale di Santa Vittoria, nel cui seconda parte ci sono corridoi interno, a tre navate, si possono stretti e alti.

255 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Castel del Monte rie. Recentemente sono venuti alla luce rinvenimenti archeologici di notevole importanza che risalgono Da S. Stefano di Sessanio, percor- a circa 3000 anni . rendo la strada che conduce a Ca- Tra le emergenze turistiche più si- lascio, si giunge a Castel del Mon- gnificative spiccano: la chiesa par- te a 1310 m. s.l.m., situato ai piedi rocchiale dedicata a S. Marco del monte Bolza e del monte Ca- Evangelista del sec. XIV-XV a tre micia, in prossimità di Campo Im- navate con una bellissima cupola peratore, con bella vista sulla valle e una torre campanaria. del Tirino. Gli altari sono in stile tardo rinasci- Le prime notizie si hanno intorno mentale e barocco, come pure il al XIII secolo, epoca in cui venne pregevole organo e inoltre vi sono annesso al marchesato di Cape- statue, bassorilievi del ‘500 e un strano, feudo dipendente dalla fonte battesimale della stessa epo- contea di Celano. ca. La parte più antica del paese è un borgo fortificato chiamato “ricetto”, Santa Maria del Suffragio del sec. costruito probabilmente dagli abi- XV a navata unica rettangolare in tanti in fuga da una vicina città di- cui è un superbo altare maggiore strutta dai barbari: la “città delle tre ed una bellissima Madonna che in- corone” nata su un “pagus” roma- dossa il costume del paese. no. In un altro altare è una preziosa te- La struttura difensiva del “ricetto” la, in sagrestia è una croce d’ar- presenta una forma arrotondata e gento del ‘400. vi si accede attraverso una strada Sono inoltre da vedere la chiesa di principale stretta a gradonate su San Donato, la chiesa di San Roc- cui si aprono le vie secondarie. co del sec. XVII, la Casa Aromata- Sono visibili ancora i resti di una rio e il Palazzo del Governatore cinta muraria. Il paese è adagiato del sec. XV-XVI, di cui restano la in una posizione felice: alle spalle facciata e il portale rinascimentale sono i rilievi calcarei del Gran Sas- del 1559. so, davanti degradano verdeggian- Tra le manifestazioni più antiche e ti pendii i cui prati offrono ricca ali- spettacolari del paese figura la Fe- mentazione agli ovini che ancora sta della Madonna dei Pastori, la oggi sono presenti in considerevoli cui ricorrenza cade nel giorno del- quantità: infatti il formaggio di Ca- l’otto settembre. Appare appena il stel del Monte è rinomato. Nei caso ricordare che la Chiesa della pressi del paese è possibile ammi- Madonna del Suffragio è stata edifi- rare i resti di una necropoli italica cata nella parte sud del centro sto- con tombe a circolo e a fossa, ol- rico dalla Confraternita dei pastori tre alle più recenti italico-romane a castellani. Merita di essere visitata camera e a fossa con stele funera- soprattutto per ammirare un mera- 256 I Comuni nella provincia di L’Aquila

viglioso altare ligneo tutto lavorato sui davanzali delle finestre e sulle a mano artigianalmente. La statua soglie delle porte. All’occhio del tu- della Madonna merita attenzione rista risultano parimenti illuminati non solo per le fattezze, ma anche gli interni delle abitazioni, tutti per le abbondanti decorazioni in aperti e veramente puliti, predispo- oro. sti per ricevere la benedizione del- La processione rappresenta la ma- la Madonna. Dopo di che gli usci nifestazione religiosa più toccante. vengono chiusi per trattenere la di- Si svolge interamente di sera, do- vina protezione durante tutto il pe- po il tramonto del sole. Il corteo si riodo della transumanza verso il snoda per le impervie stradine del Tavoliere delle Puglie, per essere centro storico, attraversando stret- poi riaperti al ritorno primaverile toie e sottopassaggi (“sporti” che delle greggi e dei pastori. contribuiscono a dare a tutto l’in- È una toccante professione di fede sieme un aspetto del tutto partico- da non perdere, frequentata e par- lare. Al passaggio del corteo, il tecipata da cittadini e turisti di ogni percorso viene schiarito dai ceri e ceto e di ogni età, credenti e non dai vecchi lumi ad olio sistemati credenti. Foto di Fulgo Graziosi Foto

Castel del Monte - Panorama 257 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Castel di Ieri no come centri principali Sulmo l’o- dierna , Superaequum l’at- tuale e Cor- , raggruppato su di finium l’odierna , divenuti un’altura a 520 m. s.l.m., è domi- altrettanti municipi romani. nato da una quadrata torre medioe- Il sito, in località Madonna del Soc- vale di notevole interesse, risalente corso, era completamente occulta- al XIV sec. e ancora ben conserva- to da un enorme accumulo di detriti ta. Si dice che l’antico nome del co- e ghiaia, proveniente dalla retro- mune fosse Castel Ilare, poi Castel stante parete rocciosa. Pierio, da cui Castel Ieso e poi Ca- Lo scavo, avvenuto in seguito al ri- stel di Ieri. Possiede la chiesa del- trovamento, ha messo in luce i re- l’Assunta del sec. XVI con portale sti di un Santuario, costituito da un rinascimentale, dotato di una croce monumentale tempio su un alto processionale d’argento, di scuola podio a pianta rettangolare, con sulmonese del sec. XV e di altri og- struttura principale in opera poligo- getti sacri. Da visitare l’eremo di S. Maria di nale e rivestita da lastre di pietra Pietrabona incavato nella roccia a calcarea, con cornici sagomate. Il circa 4 Km. dal paese. Importante il fronte principale presenta un’impo- culto di S. Donato, protettore degli nente scalinata, secondo il modello epilettici, festeggiato con grande tipico dell’architettura sacra in partecipazione di pellegrini prove- Abruzzo e Molise. nienti da varie parti d’Abruzzo il 3 L’elevato dei muri degli ambienti al Settembre di ogni anno. I pellegrini di sopra del podio, le “celle”, erano si recano nella chiesa dove dormo- realizzate in opera quadrata a gros- no tutta la notte. Il Santo fu trucida- si blocchi regolari nella parte inferio- to nel 303 dalle truppe di Dioclezia- re, mentre la parte superiore era no e le spoglie furono trovate nelle costituita da piccoli blocchetti in catacombe di San Porziano e poi pietra. traslate a Castel di Ieri nel 1753. Lo spazio sacro che si raggiungeva A pochi chilometri dal paese, lungo attraverso la scalinata, preceduto un antico percorso viario di collega- da un portico colonnato, era rap- mento tra la valle Subequana e la presentato da tre ambienti (celle) Peligna, in parte ricalcato dall’odier- con pavimento a mosaico: quello na deviazione della S.S. 5 che da centrale, il principale, ospitava la Castel di Ieri conduce a Goriano Si- statua di culto della divinità, che coli, è stata in anni recenti riportata doveva essere femminile ma della alla luce un’interessante area sacra quale non si conosce l’identità pre- con i resti di un tempio su alto po- cisa. Il pavimento a mosaico in cor- dio tra i più grandi d’Abruzzo. Il ter- rispondenza della cella centrale ritorio era in antico occupato dalla presentava un’iscrizione con il no- popolazione dei Peligni, che aveva- me dei magistrati competenti nella 258 I Comuni nella provincia di L’Aquila

cura del tempio. L’edificio era ab- d.C. la sua importanza nella vita reli- bellito da una ricca decorazione in giosa del territorio può considerarsi terracotta che ornava il tetto, costi- notevolmente ridimensionata fino al- tuito da travature lignee coperte di l’abbandono, a seguito del quale il tegole, rispecchiando anche in que- tempio fu ripetutamente spogliato sto consuetudini costruttive caratte- dei materiali che venivano prelevati ristiche di altri edifici religiosi più in per essere reimpiegati in altre co- generale di tutta l’Italia antica. L’area venne utilizzata a scopi cultu- struzioni. Successivamente l’interra- rali probabilmente a partire dal III se- mento nascose definitivamente e colo a.C. e fu poi monumentalizzata completamente le strutture del tem- nelle forme ora visibili tra il II ed il I pio permettendo la loro conserva- secolo a.C. Già nel primo secolo zione fino ai nostri giorni.

259 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Castel di Sangro nobili del posto. Nel 1656 il paese è di nuovo spopolato dalla peste, ma risorge nuovamente grazie al- , a 810 m. s.l.m., l’operosità dei cittadini che si ado- sovrastata dai ruderi dell’antico ca- perano nell’industria della lana e stello, si diffonde nel piano dal pen- del ferro battuto. dio montano all’estremità setten- Conosce poi un crescente rigoglio, trionale della conca attraversata dal tanto che nel 1774 Carlo III di Bor- Sangro. Il luogo abitato già nell’età bone eleva a città Castel di Sangro. della pietra, come testimoniano i ri- Lo sviluppo economico crebbe ne- trovamenti di utensili e monili vari, gli anni e fu allora costruita la parte è circondato da mura ciclopiche, a nuova detta “borgo nuovo”, attuale dimostrazione del fatto che fu sede via XX Settembre. dei Pelasgi, e in seguito degli Nel 1943 in seguito agli eventi belli- Oschi, come dimostrano due scrit- ci fu distrutta nuovamente, ma te osche ritrovate all’interno dell’a- vennero risparmiati i quartieri me- bitato. Successivamente fu centro dei Ca- dioevali di via del Leone e via de raceni, in seguito sottomessi dai Preta. Romani, che eressero il borgo a Nell’ultimo quarantennio la cittadi- “municipium”. na è rifiorita sotto tutti gli aspetti, Notizie precise si hanno a partire un’ importante località di soggiorno dal secolo IX, quando i conti dei estivo ed invernale e importante Marsi, divenuti poi conti di Sangro, centro commerciale, attivissimo costruirono una roccaforte con tor- anche in campo artistico con mo- re e castello, probabilmente su un stre e rassegne. preesistente sistema fortificato san- La città ha dato i natali a Teofilo Pa- nita o romano da cui il nome (ca- tini, valente pittore della fine del se- strum Caracinorum-castrum Sari) e colo scorso. attorno a cui si sviluppò l’abitato Attualmente Castel di Sangro è un medioevale. movimentato centro turistico oltre Nel 1236 Castel di Sangro fu di- che sportivo: nell’ultimo decennio strutta da un pauroso incendio, nel vi sono state realizzate importanti 1456 fu rasa al suolo da un terre- strutture per lo sport e il tempo libe- moto catastrofico. ro. Offre l’opportunità di raggiunge- Fu ricostruita nella parte pianeg- re agevolmente i campi da sci otti- giante, ma perse il carattere di for- mamente attrezzati nella vicina tezza, risorgendo a nuova vita in e nei paesi del com- quanto nodo di traffici commercia- prensorio. li. Il centro della città è la piazza del Nel 1450 la signoria dei Sangro Plebiscito, con il palazzo del Mu- passa ai d’Aquino e conosce un nicipio, sulla cui sinistra troviamo lungo periodo di contesa tra i vari l’ingresso della Biblioteca Civica, 260 I Comuni nella provincia di L’Aquila

perno di un consorzio di bibliote- in rilievo; nel braccio trasversale a che di 50 comuni denominato “si- destra dell’altare possiamo ammi- stema bibliotecario dell’alto San- rare numerose tele di Domenico gro”, con oltre 60.000 volumi. Antonio Vaccaro (sec. XVIII); nel Nella stessa piazza è la chiesa del- braccio trasversale sinistro un pa- l’Annunziata (già S. Domenico) liotto ligneo cinquecentesco inta- fondata prima del 1430, distrutta gliato e dipinto con scene di vita re- dalla guerra, e ricostruita con una ligiosa. Notevole è il pulpito in noce semplice facciata barocca in pietra con dorature del sulmonese Luigi viva. Sebastiani. Prendendo la scalinata di fronte alla Di notevole pregio gli sgabelli inta- piazza, ci si addentra nella parte gliati e dorati per il cerimoniale litur- vecchia per poi scendere a sinistra gico e il leggio ligneo, il tutto di per via Leone, così detta per la bel- epoca settecentesca. Inoltre vi so- la casa nel cui cortile è un leone in no numerose suppellettili, quali pietra. croce processionale, pace di bron- È una costruzione gentilizia, che zo dorata, gruppo bronzeo raffigu- fu dei Santobuoni, nello stile to- rante il battesimo di Gesù. scano del XV secolo, con i portici Notevole è il loggiato quattrocente- a piano terreno e arcate imponen- sco ai due lati della facciata. ti. Da vedere ancora: la chiesa dei Nella parte alta della città, in via del Santi Cosma e Damiano, fondata Paradiso, è da visitare la chiesa dopo il 1000 con l’ingresso princi- Matrice di S. Maria Assunta, insi- pale preceduto da un bel portico; la gnita del titolo di basilica, del seco- chiesa della Madonna dell’Eremi- lo XVIII, con una bella facciata ba- ta, distrutta dal terremoto del 1456 rocca in travertino, opera di Bernar- e ricostruita nel 1696, ridistrutta dino Ferradini. Sorse molto proba- dalla guerra del ‘15 e ricostruita an- bilmente verso la seconda metà cora, conserva ben poco della del secolo X in dimensioni assai struttura iniziale. In corso di restau- minori; è ricordata nel 1132 per ro è l’annesso convento che ospitò una donazione di Ruggero II, re di dal 1510 una comunità di frati mi- Sicilia. Riedificata in seguito ad un nori; la chiesa di Santa Lucia, do- terremoto nel sec. XIII, fu visitata nata da Ruggero II nel 1132, di cui da Carlo Martello, da Celestino V, restano intatti il portale e il minu- Bernardino da Siena e Giovanni da scolo campanile a vela; la parroc- Capestrano. L’interno è a tre nava- chiale S. Nicola di Bari, consacra- te divise da 11 archi a tutto sesto, ta nel 1755; la chiesa dell’Orazio- con cupola emisferica all’incrocio ne e Morte (piazza del Console) dei bracci. Nel braccio anteriore edificata nel 1736, ad aula unica: bellissimo è il fonte battesimale in all’interno tele di scuola Napoletana marmo lavorato con gli evangelisti del ‘700, e un coro in legno deco- 261 I Comuni nella provincia di L’Aquila

rato; la chiesa dei S.S. Crispino e epoche remote, oltre i ruderi e il Crispiniano, con portale romanico; campanile della quattrocentesca il convento del Sacro Cuore, rico- chiesa di San Giovanni e i resti del struito nel 1956, che all’interno monastero Benedettino (XII sec.) conserva una statua del ‘700 e annesso all’antica basilica di S. Ma- una scultura lignea; la chiesa della ria ad Quinquemilliis, troviamo la Madonna delle Grazie con porti- chiesa di San Rocco del tardo Ot- chetto a 5 archi e soffitto ligneo di- tocento. pinto da “Felix Bacchinus” nel 1715: presenta un’ele- gante facciata in pietra sor- montata da due piccoli campanili a vela; la chiesa di S. Antonio Arcangelo, chiesetta campestre in lo- calità Sant’Angelo; la chie- sa di Santa Maria Madda- lena, con un artistico roso- ne nella facciata e una dop- pia fila di arcatelle nel chio- Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto stro del ‘500. Nella frazione Roccacin- Castel di Sangro - Panorama di Castel di Sangro quemiglia, abitata già in con la sua realtà sportiva

262 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Castellafiume In conviene effettua- re una visita verso la fine di Mag- gio, quando si festeggiano i Santi Castellafiume, a 858 m. s.l.m., nel- protettori, la Madonna del Rosario l’alta valle del Liri alla base del e San Nicola di Bari. In questa oc- monte Arunzo in prossimità del casione vengono sorteggiate alcu- corso del fiume, deriva il nome da ne fanciulle che dovranno conse- “Castrum Fluminis”, castello sul fiu- gnare i tradizionali ciambellotti ai me Liri alla confluenza del torrente portatori delle statue. Riosonno (o Riosondoli). Sorse at- All’asta dei Santi, che precede la torno ad un castello e le prime noti- processione, partecipano gli abi- zie si hanno intorno al XII secolo. tanti suddivisi nelle categorie tipi- Una parte del feudo apparteneva al che dell’economia del paese: i ca- conte Oderisio di Verrecchie, l’altra mionisti, i pastori, i mulattieri, gli a Bonaventura di Tagliacozzo. Nel XIV secolo passò agli Orsini e nel artigiani. Vengono portate in pro- XV ai Colonna. cessione tutte le statue esistenti in Nel 1806 divenne frazione del co- chiesa. Alcune delle famiglie che mune di Cappadocia, in seguito abitano lungo il tragitto della pro- comune a sé, aggregando la frazio- cessione usano mettere fuori della ne di Pagliara. Dal punto di vista ar- porta di casa un tavolo con quattro tistico meritano attenzione: la chie- ciambellotti: la processione si fer- sa di S. Nicola (sec. XII) dal caratte- ma, il Santo viene depositato sul ristico portale settecentesco con tavolo, la casa e i suoi abitanti rice- piedritti e architravi a bugne con vono una speciale benedizione e putti alati e la data del 1761; i resti qualcuno appunta offerte in dena- dell’antico caratteristico castello ro sulle vesti del Santo. Altri festeg- Girifalco nella frazione Pagliara e, giamenti in onore di S. Antonio di inoltre, il centro storico, fatto di Padova e San Giovanni Battista si stradine scale interne e balconi. hanno nel mese di agosto. In località Pesculano sono visibili i Da Castellafiume è possibile effet- ruderi di un’antica torre, eretta a tuare escursioni attraverso le mon- difesa della zona di Nerfa, transito tagne circostanti: il monte Arunzo, obbligato per gli eserciti che inten- la catena dei Simbruini e il monte devano raggiungere la Campania Girifalco (840) che meritano di es- attraverso la Valle Roveto o vice- sere percorsi e conosciuti per la versa. suggestiva bellezza.

263 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Castelvecchio È un paese molto antico, probabil- mente risale all’epoca romana poi- Calvisio ché sono state ritrovate varie iscri- zioni latine. Fu feudo dei conti dei Marsi, dei conti di Acquaviva e dei Il territorio di conti di Celano. Nel 1423 Castel- a 1071 m. s.l.m., situato alle falde vecchio fu preso d’assalto da Brac- meridionali del massiccio del Gran cio da Montone e, dopo una dispe- Sasso, è raggiungibile dalla strada rata resistenza, fu saccheggiato e che conduce a Carapelle e a S. Ste- distrutto. Nel 1460 il re Ferdinando fano di Sessanio. Situato in una I lo concesse in feudo, insieme breve conca chiusa tra i monti, fa- con altri domini, ad Antonio Pic- ceva parte della baronia di Carapel- colomini d’Aragona, duca di Amalfi le che, nei momenti di maggiore e conte di Celano, per i servizi pre- estensione, arrivò a comprendere i stati. seguenti castelli: Carapelle Calvisio, Nel 1566 Costanza Piccolomini, co- Castelvecchio Calvisio, Castel del stretta dal bisogno, vendette il do- Monte, Calascio, Rocca Calascio e minio della baronia di Carapelle e S. Stefano di Sessanio. del marchesato di Capestrano (per Foto di Pio Alleva Foto

La valle del Viano e, in lontananza, Castelvecchio Calvisio 264 I Comuni nella provincia di L’Aquila

113.000 ducati) al granduca di To- portale interno è scolpito il simbolo scana Francesco dei Medici. Iniziò della mezza luna saracena. così la dominazione Medicea sul La parrocchiale dedicata a San borgo che si protrasse inin- Giovanni Battista con le sue feri- terrottamente fino al 1743, quando toie testimonia l’antica funzione di la baronia di Carapelle passò come palazzo fortificato. Ha una bella fac- stato allodiale al re delle due Sicilie. ciata a conci di pietra squadrati e Negli anni del Risorgimento si eb- un bel portale rinascimentale. L’in- bero fermenti di rivolta e manifesta- terno, a due navate, conserva una zioni di patriottismo da parte dei scultura di scuola abruzzese del migliori cittadini. ‘500 raffigurante una Madonna col Intorno all’ottavo sec. nei valloni Bambino, e l’altare maggiore in sti- che separano i due borghi di Ca- le barocco. stelvecchio Calvisio e Carapelle, il L’altra chiesa, situata poco lontano primo sovrastante il secondo, sor- dal paese è dedicata a San Cipria- gevano quattro ville: S. Martino, S. no (sec. VIII). Sorta sopra un tem- Cipriano, S. Giovanni, S. Lorenzo. pio pagano dedicato a Venere, ha Tali ville erano semplici agglome- nell’interno sulla sinistra due edico- rati che si stringevano ognuno at- le e un tabernacolo che racchiude torno alla propria chiesa, fulcro del- l’altare. Numerose sono le tracce di la vita religiosa e civile. In seguito affreschi di cui uno integro dedica- alle invasioni barbariche e special- to al Santo. mente dei Longobardi, gli abitanti A sud del paese in una località de- di dette ville si trasferirono nel bor- nominata La Villa sono stati rinve- go fortificato di Castelvecchio. nuti diversi reperti archeologici del Il paese conserva intatta la struttura periodo italico romano e medioe- di borgo fortificato da una cinta di vale. Si individuano ancora i ruderi case-mura polibastionate, si pre- di un cospicuo complesso che senta con una rocca ovoidale, a comprendeva oltre la chiesa anche tessuto omogeneo, cui si aggiun- delle case-torri ed altre abitazioni gono alcuni gruppi di case dissemi- minori. Attualmente la località vie- nate senza un preciso disegno. ne chiamata San Martino e con L’ingresso principale del paese ogni probabilità era l’antica Villa coincide con l’antica porta della Calvisiana ricordata dall’Antinori ed cinta fortificata e immette sulla appartenente al Console Sabinus Piazza Torre Maggiore che ospita Calvisius, da cui ha preso il nome il Palazzo del Capitano, sul cui Castelvecchio e Carapelle.

265 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Castelvecchio strati, in seguito fu municipio ascrit- ta alla tribù Sergia. Nel 1921 fu rin- Subequo venuto un pregiato cippo dedicato ad Ercole con attorno molti bronzetti Castelvecchio Subequo a 490 m. votivi raffiguranti la stessa divinità, s.l.m. è ubicato su uno sperone do- che regge nella mano destra una minante le rocce che un torrentello clava. ha profondamente inciso nel suo Nel 1943 fu scoperta una catacom- corso verso l’Aterno. Sorge a poca ba Cristiana del IV sec., tesoro ar- distanza da “Superaequum”, sede cheologico della terra dei peligni Su- di una grande civiltà ed appartenen- perequani di rara importanza, com- te ad una popolazione che fu asse- posta da due gallerie, di circa 20 gnata alla quarta regione d’Italia e metri che si succedono ad angolo grande nodo stradale tra Vestini, retto. Le pareti sono piene di sepol- Marrucini e Marsi. cri, un vero e proprio cimitero sotter- I Superequani furono quindi gli ante- raneo. Durante i lavori furono recu- nati dei Castelvecchiesi, come atte- perati vasi di creta, qualche croce stano le iscrizioni rinvenute nella uncinata, lucerne di creta rossa, lu- piana di Macrano e nel circondario, cernette a forma di trifoglio, alcune attualmente conservate nel conven- delle quali col segno cristiano e al- to di S. Francesco. II nome del luo- cuni marmi con scritte che testimo- go probabilmente è dovuto ad infil- niano che era stato già un cimitero trazione degli Equi. pagano. La civiltà di Superaequum, data la Attualmente, dopo lavori di consoli- sua posizione strategica, quale no- damento, la catacomba è tornata al do di comunicazione, aveva un ruo- suo antico splendore. lo di tutto rispetto nei confronti della Nell’anno mille il feudo risulta posse- vicina Corfinium e della ricca Sulmo- dimento dei conti dei Marsi e nel na, tanto che rimangono, oltre alle XVIII secolo dei baroni Pietropaoli. lapidi, avanzi di mura, acquedotti, Il paese conserva un interessante pavimenti, ruderi di edifici ad “opus centro antico che mantiene ancora reticolatum”, resti di templi, armi e leggibile l’impronta fortificata. Da no- monete. tare alcune interessanti case me- Alla sinistra del rio San Marino s’in- dioevali fra cui un piccolo edificio nalza il colle “caprelle” con avanzi di con porticato a doppia arcata e un mura ciclopiche dell’età augustea; elegante bifora trilobata. un tempo pare che qui sorgesse il Lungo la strada sorge la chiesa di campidoglio di Superaequum. San Francesco, fondata nel 1288, Nell’orbita di Roma sembra fosse con l’attiguo convento la cui parte dapprima prefettura, avesse cioè posteriore conserva l’aspetto me- una dipendenza giurisdizionale da dioevale, mentre la facciata è di stile Roma pur mantenendo suoi magi- barocco, rifatta nel 1647. L’interno è 266 I Comuni nella provincia di L’Aquila

a tre navate divise da archi a tutto Da visitare l’antica parrocchiale di sesto su pilastri ottagonali di pietra; S. Elisabetta, la chiesa di S. Gio- intorno ricchi altari rinascimentali e vanni (patrono del paese) costruita barocchi e un fastoso altare maggio- sul progetto del Fontana e le chie- re con un ciborio a forma di tempiet- sette campestri di S. Agata, S. Roc- to riccamente intagliato in legno di co e S. Agapito. noce (sec. XVII). In località Macrano, nei pressi di Ca- Interessanti gli affreschi, con riferi- stelvecchio, c’è una fonte detta di S. menti tematici all’opera Giottesca Agata: qui il 4 Febbraio, festa del del 1378, di grande pregio storico Santo, la gente si reca per attingere ed artistico nella cappella del Santo acqua e per assistere alla messa che occupa lo spazio dell’antica nella vicina chiesetta. Si dice che chiesola di S. Maria che fu proprietà bere l’acqua di questa fontana pro- dei conti di Celano. La cappella è di vochi un’abbondante uscita di latte stile gotico, tutta affrescata con mol- dalle mammelle delle donne che al- te scene della vita di S. Francesco. lattano. Di recente costruzione è il Troviamo, in forma miniata, quasi museo comunale inserito nel conte- tutti i quadri che adornano le pareti sto di un parco archeologico attrez- della basilica superiore di S. France- zato e gestito del gruppo archeolo- sco in Assisi. Insigne reliquia france- gico superequano. scana è l’ampolla contenente il san- gue di S. Francesco conservata in un reliquiario del ‘300. Inoltre sono da ricordare il crocefis- so e la “pasquarella”, cimelio di rara finezza artistica di scuola Sulmone- se del sec. XV, composto da una croce per altare ed una statuetta del- la Vergine, una croce reliquiario di Nicola Piczulo del 1403, reliquiari del sec. XV, nonché monete e bron- zetti romani e medioevali, e infine due statue lignee di S. Caterina D’A- lessandria e S. Ludovico di Tolosa, statuette lignee del sec. XV, che for- se facevano parte di un trittico che adornava l’altare maggiore. Di rilevante importanza l’insedia- di Massimo Santilli Foto mento di origine italica in località Castelvecchio Subequo. Il convento e “colle cipolle” e la vicina necropoli in la chiesa di S. Francesco d'Assisi località “le castagne” con un’antica (sec. XIII), una delle prime testimonianze tomba databile al IX sec. a. C. del francescanesimo in Abruzzo 267 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Celano S. Giovanni Battista, la maggiore di Celano, risalente alla seconda metà del secolo XIII, a tre navate Celano, a 800 m. s.l.m., ricca di tra- con affreschi di tradizione trecente- dizioni e di storia, è situata alle fal- sca. de del monte Tino su un colle, sul Ha un tabernacolo ligneo del ‘500 lato settentrionale del Fucino. finemente scolpito, il coro dei cano- Patria di Tommaso da Celano, con nici e cinque confessionali in legno Albe e Tagliacozzo fu uno dei più pregiato del XVII secolo; la chiesa importanti feudi che dominarono la di S. Angelo, fatta costruire nel XV vita politica Marsicana del XIV sec.; secolo da Lionello Acclozzamora in questo periodo, e durante tutto il ha nel suo interno alcuni altari in medioevo, Celano fu “caput marso- marmo colorato di notevole pregio, rum”; vide in seguito diminuire la un organo con una tastiera di legno sua importanza nel lago da un lato d’osso del 1575 e una campana in- per la fondazione di S. Maria della stallata nel 1631; la chiesa di Santa Vittoria ( fatta costruire da Carlo d’Angiò nel 1268), dall’altro per il Maria di Valleverde (1455 - 1503), conferimento di e del ver- dove si trova una pregevole pittura sante orientale del lago ai potenti ad olio raffigurante Cristo che si av- de Balzo, conti di Acerra. Dal con- via al Calvario ed il Cireneo; la chie- trasto di questi due poli politici Cela- sa del Sacro Cuore, aperta al culto no venne respinto verso la monta- nel 1962 è d’arte contemporanea e gna, il che determinò l’economia presenta all’interno una “Via Cru- prettamente pastorale opposta a cis”, costituita da una serie di tele di quella agricola favorita dagli Svevi. artisti famosi; la chiesa Maria Ma- Durante questo periodo Celano fu dre delle Grazie detta della Madon- possesso dei conti Berardi, potente nina, ubicata alle pendici del monte famiglia che dominò nella contea S. Vittorino; la chiesa della Madon- dal X al XV sec. e che incise in ma- na delle Grazie, alle pendici del teria determinante su tutta la realtà monte Tino, una delle più antiche economica e politica del luogo. di Celano, fondata intorno al 1100- Tra i monumenti religiosi più impor- 1200. A un lato della porta principa- tanti ricordiamo: la chiesa di S. le è un battistero in pietra e una pila Francesco, fondata dal conte Rug- dell’acqua santa. Le volte sono a gero da Celano nel 1256, con por- botte e si possono ammirare affre- tale del sec. XIV di marmo bianco schi di scuola marchigiana; la chie- di scuola aquilana e altare in stile sa di San Rocco costruita nel 1388 barocco; la chiesa del Carmine, con un’architettura molto semplice. sulla quale è murato un bel portale Il castello Piccolomini “guardiano romanico del sec. XIII proveniente del Fucino” che risale agli anni tra il dalla distrutta chiesa di S. Salvatore 1392 e il 1451 e la cui realizzazione a Paterno; la chiesa Collegiata di è avvenuta in tre fasi, segna il pas- 268 I Comuni nella provincia di L’Aquila

saggio dalla fortezza medioevale al- un grande contributo architettonico la residenza fortificata rinascimenta- alla struttura del castello completan- le. All’inizio il conte Pietro Berardi do, aggiungendo e decorando; fece costruire la cinta muraria e i portò a termine il secondo piano primi due piani del mastio fin sotto del loggiato del cortile con archi a la cornice marcapiano, nel 1451 tutto sesto impostati su capitelli re- Leonello Acclozzamora, marito del- canti i simboli della sua famiglia: la la Contessa Iacobella, nipote di Pie- croce e la luna falcata. tro, riprese la costruzione dell’edifi- Fece aprire diverse finestre fra le cio realizzando il piano nobile e le quali quella rettangolare del pro- quattro torri d’angolo. spetto principale, decorata con mo- Nel 1495 con la morte di Ruggerot- stra a cassettoni e fece realizzare to, figlio di Iacobella e dell’Acclozza- molte loggette pensili. Rinforzò la mora, si estinse la dinastia dei Be- cinta muraria inglobando, negli an- rardi. Già dal 1463 però Antonio To- goli, le vecchie torri ad “u” con delle deschini Piccolomini, nipote di pa- grandi torri circolari munite di scar- pa Pio II, era stato investito della pa nella parte inferiore. Nel 1591 i Piccolomini vendettero la contea a contea di Celano da Ferdinando Camilla Peretti, sorella del papa Si- d’Aragona. Il Piccolomini apportò sto V. Dopo i Peretti la contea passò ai Savelli, in seguito agli Sforza Ce- sarini e successivamente agli Sfor- za Cabrera Bovadilla, ultimi conti di Celano, prima dell’abolizione dei feudi del 1806. Dopo tale data la proprietà dell’edificio passò per tre quarti al marchese Claudio Arezzo e per il resto alla marchesa Giacinta de Torres, alla quale successero i Dragonetti. Il castello, tra i più grandi dell’Italia centrale, si può definire un castello- palazzo a pianta rettangolare con torri quadrate e merlate sporgenti agli angoli. All’interno troviamo un cortile, anch’esso di forma rettango- lare con pozzo-cisterna centrale, delimitato da un loggiato a ordini sovrapposti.

Foto di Fulgo Graziosi Foto Attualmente ospita il Museo marsi- cano storico-archeologico con inte- Celano - Veduta d'insieme. In alto spicca il ressanti reperti e opere d’arte della Castello Piccolomini “Guardiano del Fucino” Marsica antica e medioevale. 269 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Cerchio ni e Paolo vi sono degli originali stucchi su parete e volte a botte lu- nettate. L’altare maggiore è costitui- a 834 m. s.l.m., poggia sulle to da una nicchia sotto tenda con falde del monte Corbarolo, nella fa- piccola inferriata a ruota verso la na- scia settentrionale del Fucino. Le vata, conserva reliquie di Santi, un sue origini, secondo la leggenda, so- coro in legno di noce intagliato, arre- no da attribuire alla maga Circe, so- di sacri provenienti dalla precedente rella di Angizia. Il nome deriva dal la- chiesa parrocchiale. tino “Circulus” ossia dalla forma di La chiesa della SS. Annunziata cu- un antico fabbricato romano a forma stodisce una croce processionale di anfiteatro costruito per i giochi cir- d’argento sbalzato, di scuola sulmo- censi durante i lavori dell’emissario nese della fine del secolo XV, ed un (152 d. C.); c’è tuttavia chi ritiene piatto offerta di ottone inciso, del se- che sia la corruzione alto medioeva- coli XVII, inoltre un magnifico orga- le della parola italica “Ocriculum”, di- no. Un orologio con quadrante a nu- minutivo di Ocre (monte). Quando i romani partirono dalla meri romani sul campanile a cuspi- Marsica alcuni sarebbero rimasti ad de piramidale con base quadrata e abitare in quel recinto di mura e, ab- cupola con sopraelevazione centra- bracciata la religione cristiana, fab- le che fu completamente distrutta bricarono fra quelle mura la piccola dal terremoto ma poi riedificata. chiesa di S. Bartolomeo, ancora La chiesa di S. Lucia fu distrutta esistente. In seguito il paese si ac- verso la fine del XIX secolo. crebbe delle piccole popolazioni La chiesa di S. Maria Corbarola, che si riunirono intorno al nucleo pri- dedicata a Santa Maria delle Grazie, mitivo: S. Felice in palude, Cerbaria- protettrice di Cerchio, è ad una na- na, Petellina, Filimini, Casale di Pa- vata con pavimenti in terracotta e ziano, Ottiano, Pomperano, Avenu- pregevoli decorazioni interne con sio, Cavezzano e altri piccoli villag- stucchi barocchi. gi. La chiesa di S. Antonio (detta an- Nel 1656-57, in seguito alla peste, la che di S. Bartolomeo) è stata restau- chiesa di S. Bartolomeo venne chiu- rata dopo il terremoto; il prospetto sa al culto e diversi anni dopo ven- principale è semplice e originale ne ristrutturata. con due finestre laterali a forma di Tra le altre chiese ricordiamo: quella fiore con quattro lobi. L’interno è ad dei SS. Martiri Giovanni e Paolo, una navata, il soffitto è in legno. È Santa Maria Corbarola, San Fran- decorata con affreschi nelle pareti e cesco, la Concezione. nell’altare principale abbellito dal Il terremoto del 1915 fece un gran gruppo della maternità (Madonna numero di vittime e provocò il crollo con Bambino che benedice) mentre della chiesa parrocchiale. nicchie laterali accolgono le statue Nella chiesa dei SS. Martiri Giovan- di S. Antonio e di S. Bartolomeo. 270 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Civita D’Antino È pure di età medioevale, anche se ampiamente rimaneggiata, la chiesa di S. Stefano, ricostruita a Civita D’Antino è situata su un alti- croce greca poco dopo il 1762 e piano a 904 m. s.l.m in una posi- gravemente rovinata per il terre- zione molto suggestiva. Prima del- moto del 1915. l’era cristiana, “Antinum” fu città Da vedere è la chiesa di S. Maria importante del popolo dei Marsi, della Ritornata, santuario incasto- insignita dopo la guerra sociale nato nella roccia, dove ogni anno, della cittadinanza romana, insieme nell’ultima domenica di Agosto, si con “Marruvium”. Nel sec. XI vi nacque il benedetti- reca una processione in onore del- no S. Lidano, iniziatore della bonifi- la “Madonna della Ritornata” di cui ca delle paludi Pontine. conserva un affresco del 1421. L’antica città marsa di “Antinum”, L’antica immagine viene portata al sede degli “Antinates”, alleati dei mattino nel santuario di Santa Ma- Romani, ebbe il suo momento glo- ria del Monte che si trova a circa rioso tra il IV e il II sec. a.C, quan- Km. 4,5 a sud est del paese e a do la Valle Roveto fu teatro di lotte cui si arriva per una carrareccia at- con i Romani. Testimonianze del traverso boschi. L’immagine viene suo passato sono nei molti reperti riportata in basso la sera, mentre archeologici, alcuni ruderi della un’altra processione sale dal pae- cinta muraria, con fronte in opera se per incontrarla. Nell’abside del poligonale, conservata in alcuni santuario sono superstiti interes- tratti fino a sei metri di altezza, santi affreschi duecenteschi. avanzi di edifici e di terme. Ancora da vedere i resti del con- Durante il periodo medioevale con- vento di S. Francesco, la casa servava ancora il carattere di fortifi- Cerroni con la porta Flora, il pa- cazione, come testimoniano i resti lazzo Ferrante e la chiesa di S. di una grossa torre di guardia. Lidano costruita intorno al 1600.

271 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Civitella Alfedena origine medioevale, costruito intor- no alla torre risalente al 1300- 1400, con le caratteristiche viuzze a 1123 m. s.l.m. sorge ai piedi dei strette e correlate tra di loro come in un declivio che si affaccia sul la- tutti i borghi sorti in quell’epoca. go di Barrea, al centro del Parco Da vedere, oltre alla torre, la casa Nazionale d’Abruzzo. Cervi del ‘500, il palazzo Antonuc- Il paese ha origini molto antiche co- ci del ‘600. me testimoniano ritrovamenti ar- Nella parrocchiale di S. Nicola del cheologici di mura ciclopiche, mu- ‘600, a tre navate con torre campa- ra di cimiteri e fortificazioni: sorse naria, possiamo vedere un antico infatti sulle rovine di “Fresilia” e for- organo e alcune statue. se sui resti della sannita “Aufidena”. Altro luogo di culto è l’antico san- Originariamente era una rocca, co- tuario di Santa Lucia, poco lontano struita verso il 1060 dai Cassinesi, dall’abitato. Molto interessante è successivamente divenne castello, distrutto intorno al 1240, insieme pure un palazzo del ‘700 sede del ad altri castelli della valle del San- museo del folclore. gro. Civitella Alfedena è al centro di una Successivamente fu feudo di diver- rete di itinerari che consentono di se famiglie nobili. scoprire ambienti naturali e sugge- L’attuale centro storico è di chiara stivi .

272 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Civitella Roveto bronzetti e anfore sono stati ritro- vati, in una bella collinetta dove passava la strada che collegava , a 528 m. s.l.m., a Antino e Lucus Angitiae. ridosso della serra di S. Antonio, è Civitella Roveto è un centro antico, composto da una parte moderna a ma conserva poche cose del suo sinistra della statale e dal nucleo passato: la chiesa di S. Giovanni più antico al di là del fiume. Sorse Battista con il bel campanile, fatto sulla rovine dell’antica “Fresilia”, ristrutturare nel 1595 dai Colonna. città dei Marsi di cui parla Tito Li- La chiesa fu costruita nel XV seco- vio, occupata con Milonia e con lo, ma subì trasformazioni nel cor- Plestina dai romani nel 302 a. C. so degli anni. Tuttavia la sua storia è molto più L’abside presenta affreschi sulla vi- antica, come dimostra la scoperta di un villaggio preistorico in località ta del Santo risalenti al XVII sec. “le fosse”. Ancora da vedere è la tela rappre- Il villaggio romano nel medioevo sentante S. Biagio nella navata di si- prese il nome di Petrarolo, che poi nistra, datata e firmata “Tiziano Ve- cambiò in Civitella, “piccola città” o celli 1493”; il caratteristico fontanile piccola fortezza fino al Cinquecen- a 5 cannelle della prima metà del to; nel Seicento venne chiamata secolo scorso; la chiesa della Ma- Civitella della Valle e nel Settecento donna delle Grazie, costruita nel prese il nome attuale. Civitella fu 1982 sui resti di un’antica chiesetta pagus in età Romana, come dimo- eretta nel 1663 (conserva un antico strano avanzi di antiche terme, ri- portale ed un mosaico che raffigura trovate vicino all’antica chiesa di S. le nozze di Cana). Maria del colle. Da vedere ancora nel centro stori- Resti di tombe e mosaici, avanzi di co i palazzi Ferrazzilli, Villa e Li- mura ciclopiche, monete romane, bri, risalenti ai secoli XVI e XVII.

273 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Cocullo to a Giove, conserva alcuni quadri di scuola del Luini e del Giorgione. Ha una pregevole facciata del XIV Piccolo centro dell’Abruzzo Aquila- secolo, sulla quale spiccano un no, ubicato a m. 870 s.l.m., e ad- portale a sesto acuto, due pilastrini dossato ad un colle tra le monta- sovrastati da nicchie cinquecente- gne della Marsica e quelle Peligne, sche e un piccolo rosone. sorse sulle rovine dell’antico “Co- Nell’altra chiesa dedicata a San culum”. Domenico da Foligno c’è da vede- Fu fortezza al tempo dei Romani re un pregevole battistero e alcuni (Coculum Oppidum), al tempo della arredi sacri in argento, di scuola guerra tra Roma e la lega Italica. sulmonese. Le prime notizie vanno ricercate è famosa per la caratteristi- nel XII secolo, quando dominava ca processione dei “serpari”, che la famiglia degli Artus, successiva- si celebra il primo giovedì di Mag- mente fu dei Piccolomini, dei Pe- gio, in onore di San Domenico, pa- retti, dei Savelli, degli Sforza Cesa- trono del paese. La manifestazio- rini, e dei Bovadilla. ne ha origini antichissime che si A Cocullo esistono i resti di un ca- riallacciano ai riti precristiani del stello con torre, le cui origini van- popolo Marso, secondo cui i Marsi trassero il nome e l’arte di incanta- no ricercate prima del 1000, ap- re i serpenti. partenuto al leggendario duca Sar- All’epoca della Roma repubblicana chia. era venerata la dea Angizia, sorella La chiesa, dedicata alla Madonna della maga Circe, protettrice contro delle Grazie, del ‘200, a una sola i morsi dei serpenti. Con il passare navata, sorta su un tempio dedica- del tempo e con l’avven- to del cristianesimo, alla dea Angizia fu sostituito San Domenico, protetto- re contro il morso dei serpenti e l’idrofobia. La festa viene preparata all’inizio della primavera, quando i “serpari” girano nelle campagne per prendere le serpi, che vengono messe in pen- tole di creta piene di cru- sca e tenute al fresco,

Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto per essere liberate il mat- tino della festa, il primo Cocullo - San Domenico 274 I Comuni nella provincia di L’Aquila

giovedì di Maggio, ed essere poste Al termine della festa, i “serpari” li- sulla statua del Santo che così or- berano i rettili fuori del paese. nato viene portato in processione Ogni anno Cocullo è meta di turisti per il paese. e fedeli che accorrono numerosi I “serpari”, recando serpi intorno al- da ogni parte d’Italia. le braccia e al collo, sfilano anch’es- Il Michetti raffigurò questo motivo si per le vie del paese assieme alle folcloristico in una sua tela, mentre donne che, con i costumi caratteri- Gabriele D’Annunzio introdusse la stici, portano ceste ricolme di ciam- tipica figura del “serparo” nella belle a forma di serpente. “Fiaccola sotto il moggio”.

275 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Collarmele lapidei irregolari a filari orizzontali;nella parte alta si apre l’accesso, con mensole aggettanti, a 835 m. s.l.m. è situa- sormontato dallo stemma dei Be- to sul margine settentrionale del rardi, conti di Celano già nel sec. bacino del Fucino, vicino al luogo IX. La torre è a pianta ottagonale dell’antica Cerfennia citata da Livio nella parte superiore mentre ipotiz- per l’occupazione romana del 304 a. C. che fu confine tra Marsi e Peli- zabile la presenza di una cisterna gni. con stemma dei conti di Celano. Nel 1806, a seguito della legge 8 La cinquecentesca chiesa di S. Agosto che previde per i paesi con Maria delle Grazie, con affreschi e meno di mille abitanti l’aggregazio- mosaici, la quale fu costruita per ne a un centro più grande, Collar- volere della principessa Piccolomi- mele fu aggregata a Pescina. Gli ni, padrona della baronia di Pesci- storici fanno derivare la moderna na è a una sola navata, con gran- Collarmele dall’unione di più villag- de volta a crociera, con nervature gi o casali: Colle, Armele, Cerfen- poggianti su colonnine. Nella pare- nia, Sambuco, Ceturo, Baullo, Olo- te laterale si aprono delle piccole fi- reto, Canzano, Casale, Malliano. nestrelle. L’altare è finemente lavo- Fu centro importante al tempo del- rato in pietra e nel mezzo dell’ar- la guerra Italica o Marsa e nel me- chitrave sono riprodotti degli stem- dioevo come testimonia il patrimo- mi, uno dei quali reca l’insegna dei nio storico architettonico costituito Piccolomini, l’altro la scritta “Collis da tracce di mura megalitiche, dai Armenis.” resti di ville romane, dalla torre Da vedere ancora la chiesa della Normanna che presenta esterna- Madonna delle Grazie, la chiesa mente un corpo cilindrico a dupli- di S. Felicita e la Torre circolare ce ordine con paramento in conci sita sulla sommità del colle.

276 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Collelongo quando passò in eredità ai Pigna- telli, Signori di San Demetrio ai quali rimarrà fino al 1806, quando a 945 m. s.l.m., nella Collelongo diventerà comune auto- valle del fossato di Rosa alle falde nomo. del monte Malpasso, è così chia- Prima del terremoto del ‘15, il pae- mato dai monti circostanti detti se presentava superbi palazzi si- “longagna”. gnorili, fra cui il palazzo Botticelli, Si costituì nei secoli X-XI dal rag- oltre la torre baronale. Tra le gruppamento degli abitanti di sette “castelli”: Vettorica, Troja Mesula, emergenze turistiche ricordiamo: Rocca di acero, Castulo, Moscuso, la chiesa parrocchiale di Santa Sclavo. Maria Nuova, cippi funerari roma- Fu feudo nel XII secolo del conte ni, statua marmorea di Sant’Anto- Ruggero di Albe; nel 1268 Carlo nio abate, affresco cinquecentesco d’Angiò lo assegna a Giovanni e campanile edificato sui resti di Matteo in cambio dell’aiuto pre- una torre medioevale; la chiesa statogli nella lotta contro Corradi- della Madonna del Monte, edifica- no. ta sui resti di una preesistente co- Nel 1316 appartiene ancora alla struzione. contea d’Albe, ma più tardi passa Oggi è possibile ammirare ancora sotto il conte di Celano. Nel 1582 i la cinquecentesca chiesa di Santa Piccolomini lo vendono a Girolamo Maria, il cui portale è affiancato da Carlucci di Magliano, la cui moglie cippi funerari di epoca romana, i Bartolomea, rimasta vedova e resti del castello baronale, ai piedi sposato in seconde nozze un San- del monte Calvario, la zona di Am- nesi, lo porta in eredità a questa plero e la parrocchiale di Santa famiglia che lo tenne fino al 1736, Maria del Rosario.

277 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Collepietro cuni tratti delle absidi della chiesa madre di S. Giovanni Battista, a tre navate e con un bel portale ri- Il “castrum Collis Petri” a 815 m. nascimentale, costruita nel secolo s.l.m. sorse dal trasferimento sul dodicesimo, rifatta nel 1450 e tra- colle della popolazione delle tre vil- sformata più volte fino al comple- le di S. Pietro, S. Salvatore e di una tamento nel XIX sec. Custodisce cosiddetta ”villa accanto alla terra”. una croce processionale di rame La fondazione del centro può farsi del ‘300 e un’altra d’argento del risalire alla fine del secolo decimo ‘400. La chiesa della Madonna o inizio dell’undicesimo. Il “ca- del buon Consiglio a navata unica strum” era cinto da mura: è ancora posta nelle vicinanze, presenta an- visibile la cerchia muraria poliba- cora un pregevole portale, simile a stionata con torrioni a pianta ret- quello della parrocchiale. Nel pae- tangolare. se si può ammirare qualche edifi- L’antico nel XIII sec. fu cio gentilizio come quello di palaz- tra i “castelli” che parteciparono al- zo Caracciolo (i Caracciolo furono la fondazione dell’Aquila, del cui l’ultima famiglia nobiliare ad avere contado, entrò a far parte. Collepietro come feudo). La tipolo- Gran parte dell’edilizia abitativa e gia edilizia più frequente è data religiosa si è stratificata su ele- dalle case- torri tra cui la più im- menti della fortificazione, come al- portante è la torre dei Gregori.

278 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Corfinio corrispondente ad un tratto dell’an- tica via Valeria, si giunge all’odierna piazza, nella quale è possibile indi- Antica capitale dei Peligni posta a viduare il sito dell’antico teatro. Al- 346 m. s.l.m., sorge a pochi chilo- l’edificio antico si sono sovrappo- metri dall’odierno centro di Sulmo- ste le abitazioni del centro storico, na, in una delle conche che carat- conservandone però la pianta an- terizzano questo territorio. L’impor- cor oggi ben leggibile. Inoltre parti tanza del sito è già ricordata dalle di mura relative al monumento so- fonti antiche che la menzionano in no state trovate nelle cantine delle occasione di importanti eventi sto- suddette case. rici, quali la Guerra Sociale (90-89 Sempre riferibili al periodo del mu- a.C.) e la guerra civile tra Cesare e nicipio Romano, sono i resti del- Pompeo (49-48 a.C.). l’antica area sacra, situata appena Corfinio sorse sulle rovine dell’an- fuori del centro abitato, lungo la tica Corfinium, importante centro cosiddetta via di Pratola. strategico ed economico che fu scelta proprio per la sua posizione Si conservano due edifici il più come capitale degli Italici sollevati- grande dei quali, a pochi metri dal- si contro Roma alla fine del 91 la strada, è riferibile ad un tempio a.C. di cui si sono conservati il podio Tale restò per poco più di un anno ed il livello di fondazione dei muri. e in questo periodo battè moneta A pianta rettangolare, presenta la propria con il nome di “Italia” e per cella, la stanza che ospitava la sta- la prima volta assunse valore poli- tua della divinità, di forma qua- tico. drangolare con due interstizi latera- Entrata nell’orbita di Roma, Corfi- li; nella parte anteriore era un pro- nium, il maggior centro Peligno, fu nao rettangolare, probabilmente municipio. preceduto da due colonne. Nel medioevo fu importante gastal- La divinità cui era dedicato l’edifi- dato longobardo col nome di Val- cio sacro doveva essere Ercole, va: ma nel 965 Sigiberto di Gem- come testimoniano alcune statuet- bloux già la disse distrutta. Più tar- te di bronzo che lo raffigurano, tro- di si chiamò Pentima; nel 1928 vate all’interno. prese il nome attuale. Il secondo edificio, a pochi metri Gli scavi archeologici che ormai si dal precedente, è un piccolo sacel- susseguono da anni, hanno con- lo a pianta rettangolare, bipartito fermato la fama, già raggiunta in da un muro trasversale. Nelle vici- passato, dell’antica Corfinium. So- nanze doveva trovarsi l’anfiteatro, no stati riportati in luce numerosi la cui esistenza è ricordata anche resti di edifici che costituivano il da un’iscrizione. Purtroppo i resti vecchio impianto urbano. delle strutture non sono giunti fino Percorrendo l’attuale via Poppedio, a noi, ma è ancora possibile rico- 279 I Comuni nella provincia di L’Aquila Foto di Gianfranco Calcagni Foto

Corfinio - Basilica Valvense di S. Pelino noscere sul terreno l’avvallamento villa romana, di cui si conservano ovale, corrispondente all’originale muri, parte degli intonaci figurati perimetro. che li rivestivano e soprattutto Allontanandosi dal paese lungo la splendidi pavimenti in mosaico. strada che conduce a , nei Il sito è oggi visitabile, grazie an- pressi della cattedrale di San Peli- che ai recenti restauri che offrono no, della quale si consiglia una vi- una maggiore comprensione della sita, si ergono i cosiddetti Morroni struttura. di San Pelino, resti in muratura di Un altro importante ritrovamento è un mausoleo a pianta circolare di avvenuto a Fonte S. Ippolito, loca- epoca romana. lità a pochi chilometri dall’ingresso A questo panorama, già ben noto del paese, da sempre frequentata alla tradizione archeologica regio- dagli abitanti della zona per la bel- nale, si aggiungono i ritrovamenti lezza del luogo, ricco di rigogliosa effettuati nel corso degli ultimi an- vegetazione e di rivoli di acqua ni. sorgiva. Si tratta di un’area sacra, In località Piano S. Giacomo, a cir- che sorge lungo le pendici di un ca un chilometro dal centro stori- colle, e di una fontana monumen- co, si sono rinvenuti i resti di una tale. Dell’area sacra si conserva un 280 I Comuni nella provincia di L’Aquila

grosso muro in opera poligonale, 1124) con pianta basilicale a tre al quale si addossa un piccolo sa- navate e con absidi terminali, con- cello. serva molto bene l’originario im- L’importanza del sito è legata alla pianto del XII secolo e soprattutto presenza di una grossa stipe voti- le decorazioni architettoniche nella va, contenente oggetti che i fedeli parte esterna. portavano al santuario. Si sono re- L’interno è stato da poco ristruttu- cuperate statuette di bronzo, ma- rato e in seguito all’eliminazione nufatti in terracotta e cippi in pietra delle sovrapposizioni barocche of- calcarea, a volte recanti un’iscrizio- fre alla vista un magnifico ambone ne. Anche in questo caso Ercole è del 1176-1180, con cassa quadri- la divinità riprodotta nei bronzetti e latera riccamente ornata da scultu- ricordata in alcune iscrizioni. re floreali sostenuta da pilastri cir- Della sottostante fonte si conser- colari. vano la vasca in pietra calcarea e La facciata principale presenta un la grande cisterna con volta a bot- bel portale con ornamenti floreali te. di tipo classicheggiante. Le faccia- Come accennato, merita una visi- te laterali con la muratura in pietra ta la magnifica BASILICA VAL- squadrata, che nella parte a mez- VENSE o DI SAN PELINO e l’a- zogiorno assume una delicata pati- diacente oratorio di S. Alessan- na dorata, sono scandite e ritmate dro. da paraste e monofore e sono I due edifici religiosi rappresenta- concluse nella parte alta da una no in maniera eccelsa l’arte co- cornice sostenuta da archetti pen- struttiva in Abruzzo, agli inizi del sili. nuovo millennio, sotto gli impulsi L’abside centrale ha un elegante del rinnovato movimento artistico movimento poligonale decorato da legato ai Benedettini di Montecas- cornici, fregi floreali, e pilastrini sino. poggianti su tori e leoni e con mo- L’Oratorio di S. Alessandro (a. nofore riccamente decorate. 1075-1102), collegato da un lato a Nella navata di sinistra troviamo S. Pelino e dall’altro ad una torre di un affresco del ‘400 rappresentan- difesa costruita sui resti di un mo- te una crocifissione. Dal fondo del- numento funerario, è ad un’unica la navata di sinistra si passa alla aula con abside e volte a crociera. sagrestia che custodisce armadi L’esterno in pietra squadrata pre- del Settecento, una tela di Teofilo senta il coronamento con la tipica Patini e un crocifisso. cornice sorretta da archetti pensili In un altro locale è custodito un e le murature sono ornate da una bellissimo coro ligneo barocco, grande quantità di fregi ed iscrizio- opera del maestro Ferdinando Mo- ni romane. sca da Pescocostanzo (1738), un La cattedrale di S. Pelino (1104- messale membranaceo miniato 281 I Comuni nella provincia di L’Aquila

del 1309 e un LIBER PONTIFICA- (presso la cattedrale Valvense di LIS del 1485. San Pelino), dove rappresentano il A sinistra della chiesa troviamo il “Giuramento” il “Sacrificio” e i “Lu- Museo delle antichità Corfiniesi di”, con esibizione di lotta greco- contenente numerosi reperti ar- romana e combattimenti tra gladia- cheologici. tori. Nel centro del paese possiamo infi- Il Corteo storico arriva fino al borgo ne ammirare la parrocchiale dedi- medioevale dove aprirà il “Mercato cata a San Martino, con portale ro- storico” animato da personaggi in manico del 1489 e all’interno una costume, mentre musici, danzatri- Madonna col Bambino del secolo ci e attori animeranno i caratteristi- XV e un fonte battesimale del ‘500. ci vicoli e proporranno uno spetta- Ogni anno Corfinio dedica il secon- colo di musica e danza di epoca do fine settimana d’agosto alla romana. suggestiva rievocazione della na- scita della “Lega Italica”, che fu co- stituita nel 91 a.C. per rivendicare i diritti di cittadinanza che Roma si ostinava a negare ai Socii (alleati) italici. Nel Borgo medioevale viene allesti- to il Mercato storico, con botteghe artigiane che fanno rivivere antichi mestieri e vendono i loro prodotti, mentre musici, danzatrici e attori animano i caratteristici vicoli e pro- pongono, in piazza Corfinio, uno spettacolo di musica e danza di epoca romana. Successivamente ha luogo il “Cor- teo Storico dei popoli italici” con l’ingresso in piazza Corfinio di cir- ca trecento personaggi, tra i quali i Sanniti di Bojano, nei suggestivi costumi italici. Sacerdoti, vestali, ancelle, danza-

trici, guerrieri, gladiatori, famiglie Foto di nobiliari e musici sfilano lungo via italica alla volta degli antichi ruderi Corfinio - Il corteo storico dei popoli italici

282 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Fagnano Alto quest’ultima custodisce una croce processionale molto bella di rame dorato del XIV sec. ed ha la volta a m 700 s.l.m. è il co- ornata da affreschi. mune più settentrionale della comu- Da visitare un “palazzo” costruito nità montana Sirentina, composto tra il 1550 e il 1600. da dieci piccoli centri, caratterizzati Nella frazione di Castello c’è da ve- dalle antiche strutture contadine dere una chiesa a tre navate, rifatta (Vallecupa, Opi, Castello, Termine, probabilmente sui resti di un tempio Ripa, Corbellino, Colle, Frascara, dedicato a S. Maria e S. Pietro. Pedicciano e Campana). Le origini Tra le altre opere da vedere: il coro, sono remote, addirittura un primo l’altare principale del ‘700 e due af- dato risale al II o IV sec. a.C. freschi del ‘300. Il castello, del sec. XI, di chiara ori- Nella frazione di Castello si posso- gine medioevale, fu costruito sui re- no ammirare numerose abitazioni sti di una roccaforte Vestina, in una di chiara struttura medioevale. splendida posizione a dominare tut- ta la valle dell’Aterno. A Campana troviamo la parrocchiale Nel 1254 la comunità di Fagnano di S. Giovanni Evangelista, eretta tra prese parte insieme agli altri castelli il XIV e il XV sec., in cui spicca un por- alla fondazione dell’Aquila. Nel tale in pietra. È ad una sola navata, 1423 subì l’assalto di Braccio da con affreschi e tele di notevole inte- Montone e nel 1442 un lungo asse- resse artistico e una croce processio- dio da parte delle truppe di Alfonso nale d’argento. Nel centro troviamo il d’Aragona. Il castello fu testimone “palazzo Draganti”, quadrangolare di tutte le vicende storiche. Di esso con un bel cortile interno. rimangano soltanto le mura di cin- Nella frazione di Pedicciano è la ta, tre torri, due portali che però parrocchiale dedicata a S. Lucia, hanno una certa rilevanza artistica, con antistante fontana artistica. Al infatti nella torre centrale si apre un centro del paese è da vedere un arco gotico su quella che antica- portico quattrocentesco e un pa- mente era la via d’ingresso princi- lazzo in pietra del sec. XV. pale. Tra le frazioni di Corbellino e Colle Oltre al castello, che si può configu- troviamo i ruderi di una chiesa del rare come una vera e propria borga- ‘600 nella quale ancora oggi si può ta con strade interne e muraglia che ammirare un altare di stile barocco ai si sviluppa per una notevole lun- cui lati sono due armoniose statue. ghezza, Fagnano vanta tre chiese A Termine possiamo visitare una ed i ruderi di una chiesa trecente- piccola chiesetta dedicata a S. Car- sca a tre navate all’interno del ca- lo, con portale in pietra e rosone. stello, con campanile rotondo. Opi è interessante dal punto di vi- Nella frazione di Ripa si trovano le sta archeologico in quanto vi sono chiese di S. Vittorino e S. Rocco: stati rinvenuti reperti di mura me- 283 I Comuni nella provincia di L’Aquila

Fontecchio Fontecchio è la piazza del Popolo, su cui s’affaccia la chiesa parroc- chiale dedicata a Santa Maria del- Fontecchio, a 695 m. s.l.m., ada- la Pace. Più in basso, in un angolo giato sulla sponda sinistra del fiu- appartato, troviamo la fontana tre- me Aterno è di chiara origine me- centesca di scuola “viterbese” ac- dioevale, come testimonia la strut- cessibile scendendo una breve tura urbana e la cinta muraria. scalinata, simbolo stesso del pae- Il paese affonda le sue radici in se, opera del sec. XIV, di cui non si epoche molto lontane. Le prime conosce l’autore. È senz’altro la co- tracce d’insediamento risalgono al- sa più bella che possieda Fontec- l’epoca degli italici, forse ai Vestini, chio: si compone di un bacino a che insieme con altri popoli oppo- forma poligonale con quattordici sero resistenza ai Romani. facce alternate a colonnine semici- A testimonianza di ciò sono stati ri- lindriche con base a capitello; nel trovati numerosi reperti archeologi- mezzo della vasca s’innalza un fu- ci (tombe, mura) in località “il ca- stellone”. sto cilindrico su cui poggia una Le tracce della civiltà romana sono coppa quasi emisferica, adorna di ancora più identificabili. Troviamo, foglie d’acanto e quattro maschero- oltre a pietre con iscrizioni e cippi, ni che soffiano acqua dalle loro un tempio dedicato a Giove, sulle bocche. La fontana è inquadrata cui rovine più tardi fu edificata la tra due pareti su cui spicca un fon- chiesa di Santa Maria della Vitto- tanile sormontato da un’arcata e ria. una nicchia nel cui interno trovia- Le vere origini di Fontecchio risal- mo un affresco detto “Madonna gono all’epoca delle invasioni bar- dell’uccellino”. bariche, quando le popolazioni, Dalla piazza, addentrandoci nel spaventate dalle continue incursio- borgo medioevale, scopriamo gli ni, si rifugiavano in zone più ripara- angoli più caratteristici come porta te e quindi crearono dei “castrum”. castello, punto d’ingresso del pae- Partecipò nel 1254 alla fondazione se, e poco distante la Porta dei dell’Aquila. Santi, sovrastata dalla torre dell’o- Nella storia di Fontecchio l’episodio rologio, in cui è conservato un oro- più importante è senz’altro la guer- logio tra i più antichi d’Italia (segna ra del 1423, in cui Braccio da Mon- ancora le ore all’italiana), i cui ingra- tone detto Fortebraccio assediò, ol- naggi ogni sera scandiscono cin- tre alla città dell’Aquila, anche i ca- quanta rintocchi a ricordare il lonta- stelli del suo contado tra cui Fon- no assedio del 1423 che durò ap- tecchio che fece resistenza per cin- punto cinquanta giorni e vide il quanta giorni e mise a dura prova paese ridotto allo stremo delle for- le sue truppe . ze. Tappa obbligata per chi arriva a Proseguendo il nostro itinerario e 284 I Comuni nella provincia di L’Aquila Foto di Pio Alleva Foto

Fontecchio - Fontana della seconda metà del ‘300

raggiungendo la parte alta del pae- Proseguendo per un viottolo ci diri- se, troviamo i ruderi della chiesa di giamo verso il fondovalle detto “via S. Nicola e, addentrandoci per le dell’Aquila” dove è possibile ritro- viuzze che s’intersecano tra di loro, vare tracce della concia delle pelli, possiamo ammirare ancora le case una delle attività preminenti della bottega medioevali con i tipici in- vita medioevale di Fontecchio, par- gressi ancora perfettamente con- ticolarmente rilevabili dalle vasche servati. in pietra, in cui venivano immerse Caratteristica principale di Fontec- le pelli. chio sono gli archi, strutture ricor- Risalendo per il viottolo torniamo a renti che vanno a formare dei porti- piazza del popolo, punto di parten- cati tra le case e la cinta muraria, za del nostro giro all’interno di Fon- provviste di torrette d’avvistamento tecchio. con piombatoi. Poco distante dal centro abitato Discendendo verso Porta dell’Or- ammiriamo l’antica chiesa di S. so, si arriva a palazzo Corvi, uno Francesco con l’attiguo convento dei palazzi signorili più importanti anticamente adibito ad ospedale e della vallata, che vede il sovrappor- ricovero dei poveri. Le origini risal- si di strutture cinquecentesche a gono ad epoca anteriore al 1138. quelle medioevali. La chiesa, di stile lombardo dedica- 285 I Comuni nella provincia di L’Aquila

ta a S. Agnese, è ad una sola nava- Sulla strada che porta alla stazione ta del tipo monastico, ma sono evi- troviamo i ruderi della chiesa di S. denti le modifiche subite nel corso Maria della Vittoria, edificata sui dei secoli. Il portale è ad arco semi- resti di un antico tempio pagano circolare con colonnine girate ad dedicato a Giove. Sono visibili elica, datato fine sec. XVI, di scuola grandi blocchi in pietra con incisio- aquilana, sormontato dallo spazio ni latine, resti di capitelli e blocchi circolare di un rosone che adesso lavorati. La pianta è ad una sola non c’è più. Molto suggestivo è il navata con una cappella laterale. A chiostro provvisto di alcuni portici a sinistra troviamo le tracce della sa- sesto acuto e due ali del loggiato grestia. superiore, le cui colonnine a fascio La media valle dell’Aterno è l’unico e isolate, con capitelli, sostengono tratto della conca aquilana in cui il le travature del tetto. fiume scorre tra i versanti montuo- Nel corso dei secoli il convento ha si assumenti l’aspetto di una gola. subito una serie d’utilizzazioni di- Tutto questo ha causato l’instaurar- verse. Ora è adibito a centro studi si di villaggi temporanei chiamati per attività congressuali, soggiorni - “pagliare”, caratteristici dei comuni studio, seminari. di Fontecchio, Tione e Fagnano. Nella vicina frazione di S. Pio (si di- L’origine delle pagliare è da ricolle- ce abbia dato i natali a Ponzio Pila- gare al fatto che gli abitanti per col- to) sorge l’antico convento di S. tivare dei terreni erano costretti a Maria a Graiano, appartenente al- sfruttare le superfici sovrastanti ai l’ordine dei Benedettini. Sul suo la- loro paesi e, data la lontananza, to sinistro si possono ammirare cinque contrafforti intervallati a tre costruivano dei ricoveri che a po- finestre murate. L’interno è ad co a poco si trasformarono in vere un’unica navata, e l’altare maggio- e proprie case. Fu così che le pa- re è sormontato da una cupola, gliare venivano abitate solo stagio- mentre nel refettorio si possono nalmente, da maggio ad ottobre. ammirare affreschi raffiguranti il ce- Le costruzioni sono simili, hanno nacolo. In seguito ad interventi di in genere pianta rettangolare o restauro sono state recuperate due quadrata e constano di due locali, opere di notevole importanza: la uno superiore usato come abita- prima è un dipinto a tempera risa- zione e uno inferiore adibito a stal- lente alla metà del 1200 rappresen- la. tante la Madonna col Bambino, la Le mura sono di pietra mentre il seconda è una statua lignea della tetto è in legno con tegole formate seconda metà del 1400, opera di da sassi. un artista abruzzese. Entrambe le Le pagliare sono un valido esem- opere sono conservate nel museo pio della cultura pastorale e conta- nazionale d’Abruzzo a L’Aquila. dina dell’Abruzzo aquilano. 286 i comuni nella provincia di l’aquila

Fossa locali, ma subordinate a un prefetto nominato da Roma con funzioni giurisdizionali. Partendo dall’Aquila, prendendo la Nel 1254 prese parte alla fondazio- statale 17 prima e la S.S. 261 Su- ne dell’Aquila. bequana dopo, a circa 10 Km. si Di origine medioevale, si stende incontra il bivio che, dopo qualche sulle pendici del monte Circolo. Km. conduce a Fossa a 640 m. Nella parte più alta del paese, si s.l.m. può vedere il castello di Fossa, un Sorse sulle rovine dell’antica “A- recinto fortificato a pianta triangola- veia”, città dei Vestini, la quale for- re con i nuclei abitativi ricavati nelle se fece parte nel periodo italico quattro torri angolari a pianta qua- con “Pinna” e “Peltuinum” di una drata inaccessibili dall’esterno. Si confederazione. Entrò nell’ordina- possono ammirare alcuni edifici di mento romano come prefettura, origine medioevale. Una delle abi- conservando cioè le magistrature tazioni più antiche sarebbe la casa del Beato Bernardino da Fossa. Vi sono inoltre interessanti palazzi quattrocenteschi e settecenteschi. Di notevole interesse è la chiesa parrocchiale dell’Assunta, com- pletamente ricostruita nel ’700 sulle rovine di un’antica chiesa duecen- tesca. La facciata è del 1769, l’interno è a una sola navata con un bell’altare di sinistra avente un tabernacolo li- gneo, e il soffitto ligneo a cassetto- ni. Il pavimento è composto da pie- tre tombali che permettono l’acces- so ai locali sottostanti. Di fronte alla chiesa è la casa Bo- nanni, ricca di opere d’arte, con quadri di Patini, Michetti e dei Ca- scella, di ceramiche di Castelli, tap- peti, merletti e monete dell’antica zecca Aquilana. Nelle vicinanze sorge Santa Maria delle grotte, o “ad Cryptas”, chie- sina gotico-cistercense eretta nella Foto di Pio Alleva Foto seconda metà del sec. XIII, uno dei Fossa - Chiesa di S. Maria delle grotte più antichi e importanti monumenti o ad Criptas. Veduta d'interni 287 i comuni nella provincia di l’aquila

dell’aquilano. L’interno è ad una La località è meta di passeggiate sola navata rettangolare con volta per la bellezza del paesaggio, oltre a botte incompleta, il presbiterio è che per le ricchezze storiche artisti- quadrato coperto da una volta a che e culturali. crociera. Le pareti sono rivestite di Un altro monumento di grande in- affreschi databili ai sec. XIII, XIV e teresse è il convento di Santo Spi- XV. Alcuni del ’300 sono di ispira- rito, anch’esso di origine medioe- zione Giottesca e di scuola Tosca- vale. In lontananza, il castello d’O- na, ricollegabili al ciclo pittorico di cre domina la zona; esso, probabil- San Pellegrino a Bominaco. Sulla mente, sorse dove un tempo era destra e sul fondo i dipinti di scuola l’acropoli di “Aveia”, l’antica città dei benedettina del sec. XIII; sulla sini- Vestini, e diventata, con la conqui- stra quelli di scuola toscana dei sta romana, prefettura e municipio. sec. XIV e XV. Nell’angolo di sinistra Nella zona dove è ubicata Fossa, troviamo un’edicola ogivale in pie- infatti, affiorano reperti vari e anche tra del ’400, mentre davanti al pre- sbiterio una piccola scala discende resti di mura di cinta. Recentemen- alla cripta in cui è situato un altare te è stata portata alla luce una im- primitivo. (Per le visita della chiesa portante Necropoli Italica con tom- rivolgersi al Sig. Pietro Angelantoni be a camera e in osso che vanno via S. Maria delle Grotte 18, tel. dal IX sec. al II sec. d.C.. 0862751235). All’epoca della decadenza dell’im- Nelle vicinanze, su uno sperone di pero questa città fu sede vescovile. roccia che scende a picco sulla val- La sua distruzione avvenne o per lata, si trova il convento di S. An- qualche catastrofe o ad opera dei gelo d’Ocre. (vedi Ocre). longobardi nel VI sec. dopo Cristo.

288 i comuni nella provincia di l’aquila

Gagliano Aterno al cortile nonché una breve ala del corpo allungato che collega questo con il corpo a giorno. Davanti al- si trova in una zo- l’androne sta un rivellino; vi s’acce- na montagnosa a quota 650 m. de dal piazzale antistante scaval- s.l.m, nella parte sud della catena cando il fossato mediante un ponte del Sirente, tra boschi di faggio e levatoio. Dal rivellino, mediante pini che fanno da sfondo al paese. una porta, si passa allo spalto, che A testimonianza delle sue antiche circonda quasi interamente il ca- origini sono stati ritrovati numerosi stello, ed è dotato di quattro torrio- reperti archeologici. La struttura ur- ni, due circolari a settentrione ed a banistica del paese conserva tutte occidente, il terzo a forma di punto- le caratteristiche del borgo medioe- ne, il quarto nuovamente circolare vale, chiuso da tre parti che lo iso- posto ad oriente. (Per la visita rivol- lavano e lo mettevano al riparo da- gersi al Sig. Collesi Antonio Tel. gli attacchi esterni, con vie strette e 0864797642) logge. Il paese vanta alcuni monu- menti di notevole importanza co- Ai piedi del castello troviamo la me il castello che è tra i più inte- fontana medioevale fatta costruire ressanti d’Abruzzo, fatto edificare dalla contessa Isabella d’Acquavi- nel 1328, su impianto precedente, va nel 1343: è costituita da tre nic- dalla contessa Isabella di Celano chie con arco a sesto acuto di stile ed appartenuto in successione ai gotico abruzzese. Entro ciascuna Barberini, ai Colonna, ai Piccolomi- di esse è posta una cannella, origi- ni, agli Sciarra, ai Lazzaroni. Si può nariamente in pietra come la sotto- ritenere quindi, che il castello sia di stante mensola di sostegno, da cui origine tardo gotica. ancora oggi sgorga l’acqua. Esso è costituito da tre corpi dispo- Altro gioiello di Gagliano è il mona- sti attorno ad un cortile di forma ir- stero di S. Chiara situato appena regolare, pentagonale. Il corpo di fuori del nucleo più antico del pae- destra, cui è appoggiato verso il se. La struttura conventuale è orga- cortile uno scalone d’onore a gior- nizzata intorno ad un chiostro ret- no che conduce al piano superiore, tangolare: questo con i corpi di fab- è di forma allungata; il corpo a sini- brica che lo circondano conteneva stra è di forma più compatta, ma l’area della clausura. Altri due corpi alquanto ad elle; il corpo meridio- di fabbrica, lunghi e stretti, appog- nale, a giorno, è costituito da un giati al lato sud venivano a determi- portico a pianterreno con archi ogi- nare due altri cortili; di essi rimane vali, poggiante su pilastri esili e solo quello più vicino alla chiesa. Il quadrati, loggia con arco a tutto se- monastero risale al 1286 ed è tra i sto, sostenuti da eguali pilastri. Infi- più antichi dell’ordine francescano, ne un breve tratto unisce i primi edificato su un preesistente nucleo due formando l’androne d’accesso benedettino di origine alto medioe- 289 i comuni nella provincia di l’aquila

vale di cui si vedono ancora le trac- una Madonna con Bambino in pie- ce nei pilastri e nelle arcate nella tra del sec. X-XI proveniente dall’an- parte del chiostro. tico convento di Santa Scolastica, Il complesso di Santa Chiara passò e alcuni affreschi sulla volta dell’ab- nel sec. XIII alle Clarisse che lo ten- side alcuni dei quali della scuola di nero fino agli inizi di questo secolo. Giotto. Notevole è anche l’organo Un portale sulla sinistra della faccia- barocco, e all’esterno la facciata e il ta conduce all’ampio chiostro con campanile opera dei maestri Co- al centro un pozzo seicentesco, macini classificato monumento na- mentre sulla destra si accede alla zionale, come pure il portale cen- chiesa di Santa Chiara, dall’interno trale trecentesco con bassorilievo barocco, caratterizzata da un’aula raffigurante S. Martino nell’atto di rettangolare distinta tramite un arco tagliare il mantello. trionfale dal vano presbiteriale qua- Da vedere è anche il rosone rinasci- drato. Alla navata interna fa da mentale. Un’altra chiesa da visitare sfondo il monumentale altare mag- è quella di San Rocco, costruita su giore posto nella parete di fronte in un dirupo nel sec. XI. È la prima cui sono ricavate tre finestre a gra- chiesa costruita a Gagliano. ta comunicanti con la cappella del- All’interno conserva un trittico rina- le monache, mentre nell’aula tro- scimentale in pietra e la monofora viamo due piccoli altari, uno di del lato destro. Il portale reca sul- fronte all’altro con gli stessi ele- l’architrave il segno (j.h.s.) mono- menti decorativi dell’altare maggio- gramma del nome di Gesù diffuso re. L’altare di sinistra risale alla fine da San Bernardino da Siena. Da vi- del XIII sec., quello di destra è del sitare sono pure: la chiesa della ’500 ma rimaneggiato alla fine del Madonna delle Grazie, del sec. XVII sec. XVI, molto simile a quella di S. Roc- Gagliano vanta altri monumenti im- co, il cui interno presenta alcuni af- portanti, quale la parrocchiale di S. freschi e sulla parete destra cinque Martino vescovo, del sec. XIV e XV, croci simboleggianti il sacrificio del costruita anch’essa dalla contessa calvario. Isabella d’Acquaviva e completata La chiesa di S. Giovanni Battista nel sec. XV dalla contessa Iacovel- al cimitero, la cui facciata è stata la che la portò a tre navate. costruita con pietre provenienti da Lo stile è quello gotico italiano. A antichi edifici romani. Sul lato sini- conferma troviamo il portale princi- stro sono collocate le lapidi del I-II- pale con lunetta ogivale. All’incro- III sec. dopo Cristo con iscrizioni la- cio tra la navata centrale e il tran- tino peligne. setto si eleva l’ampia cupola con Caratteristica di Gagliano è la pro- lanterna. La volta è a botte con ai duzione di dolci tipici come gli lati dei finestroni semicircolari. Ci amaretti su ricetta originale delle sono sculture, di cui è notevole Clarisse. 290 i comuni nella provincia di l’aquila

Gioia dei Marsi strutta dal terremoto e ricostruita più in basso; per questo motivo del patrimonio storico artistico re- a 735 m. s.l.m. è si- stano ben poche cose. Tra le tuata nell’ansa sud orientale del ba- emergenze turistiche ricordiamo: la cino del Fucino. Il borgo ha origine torre di avvistamento che arrocca- nel X secolo, dopo l’invasione dei ta su di uno sperone roccioso do- Saraceni, quando i villaggi del pia- mina tutta la conca del Fucino. no furono abbandonati a favore dei centri fortificati posti in zone più Nella frazione di Sperone e nei din- elevate. torni sono visibili ruderi fortificati Questa località oggi è denominata con mura poligonali, resti funerari e Gioia Vecchia (1400) ed è situata in tracce di un teatro che molti riten- prossimità del passo del Diavolo al gono appartenesse alla città di Ar- margine settentrionale del Parco chippo sommersa dalle acque del Nazionale d’Abruzzo. Nel 1220 su- lago Fucino in epoca lontana. bisce il saccheggio da parte delle Nella frazione di Casali D’Aschi, in- truppe di Marco Sciarra Colonna; vece, sono state ritrovate tombe ri- nel XVI secolo appartiene ai Picco- salenti al secondo secolo dopo Cri- lomini e poi agli Sforza. Nel 1807 sto, un sarcofago dell’età mesoliti- dopo una feroce incursione di ban- ca, corredi funerari, monete, vasi, diti, il paese venne abbandonato, i bronzi. La vecchia Gioia dei Marsi suoi abitanti si trasferirono in loca- presso il valico tra il bacino del Fu- lità Manaforno e cominciò ad ac- cino e la valle del Sangro ormai è quisire dimensione ed importanza solo un ammasso di rovine, ma di vero e proprio centro abitato. adiacente ad essa vi è la zona di Nel 1915 venne completamente di- protezione del parco.

291 i comuni nella provincia di l’aquila

Goriano Sicoli una famiglia di fino a quando morì, in tenera età. Proprio per rievocare questo e- Goriano Sicoli a 747 m. s.l.m. è po- vento, nella giornata dell’11 mag- sto sulla sommità di un colle all’e- gio, alle ore 13, alla periferia del stremità sud della valle Subequa- paese, in un luogo segnato con il na, sui resti dell’antica “Statulae”. gesso bianco, in modo da delimita- Nel 1145 Goriano è possesso feu- re il territorio di Goriano e quello di dale di Rainaldo, conte di Celano. San Sebastiano, arrivano gli abitan- Passerà poi ai Piccolomini e ai Bar- ti dei due paesi. La procuratrice di berini. Nel 1315 viene per la prima San Sebastiano, che rappresenta volta indicato con l’attuale nome Santa Gemma, saluta il compare di nel registro reale. Goriano e fa vedere il cero adorna- Tra le emergenze turistiche trovia- to con le offerte. I due cortei si fon- mo la chiesa di S. Gemma del sec. dono e raggiungono la chiesa tra il XVI, dalla facciata con tre portali del sec. XIX e la parrocchiale di S. Ma- suono delle campane e gli spari e il ria nuova, del sec. XVI, con portale cero viene posto vicino all’altare rinascimentale nel cui interno ha per l’adorazione dei fedeli. Dopo la un crocifisso ligneo policromo su funzione, la procuratrice raggiunge croce dipinta, d’arte abruzzese del la casa di Santa Gemma e sulle sec. XV e in sagrestia un reliquiario scale s’incontra con la procuratrice del sec. XV. di Goriano che interpreta il ruolo Tra gli altri monumenti ricordiamo della madre adottiva. Le due pro- la chiesa di San Donato, quella di curatrici non si conoscono prima di S. Gennaro e la fontana pubblica allora. del 1888. Ogni anno da più di cen- Dopo il rito viene offerto un ricco to anni si celebra la festa di Santa rinfresco a tutti i partecipanti e ver- Gemma Vergine, una pastorella ori- so le 15 viene benedetto il pane, ginaria di San Sebastiano dei Marsi, prodotto con il grano donato dagli che pascolava il suo gregge nei agricoltori, distribuito gratuitamente pressi di Forca Caruso. a tutti gli abitanti dalle ragazze con Un giorno il Conte Ruggero Piccolo- il costume tipico precedute dalla mini di Celano, cavalcando per i banda e da un lungo corteo con al suoi possedimenti, la vide e se ne centro le due procuratrici. innamorò, ma lei si oppose e, per La festa continua così fino a tarda sfuggire al Conte, si rifugiò presso sera tra musiche e divertimenti vari.

292 i comuni nella provincia di l’aquila

Introdacqua Il paese è dominato da una rocca cintata di origine medioevale, con avanzi di una torre a pianta quadra- a 642 m. s.l.m. è si- ta e cinta poligonale recentemente tuato tra la valle di S. Antonio e la restaurata. valle di Contra alle pendici del La parrocchiale della SS. Annun- monte Plaia. Trae il suo nome dai ziata ha un campanile di origine ro- due rivi che scorrono ai due lati del colle sul quale sorge l’abitato. Anti- manica e all’interno S. Biagio, una camente era circondato da mura e tela del ’700, due Madonne con formava un feudo col titolo di prin- Bambino, un affresco del ’500, al- cipato, si notano infatti i resti di un cuni gruppi lignei del ’500-’600 e un castello medioevale appartenente crocifisso cinquecentesco. ai marchesi Trasmondo che nel Da vedere ancora il palazzo Tra- 1669 lo avevano acquistato da Fer- smondi, alcune fontane “Fonte dinando Francesco d’Avalos per grande” e “Fonte la strega” e 20 mila ducati. avanzi di mura ciclopiche.

293 i comuni nella provincia di l’aquila

Lecce dei Marsi sce le vicende dello stato di Celano (dai Peretti ai Savelli, dagli Sforza- Cesarini agli Sforza Cabrera-Bova- Lecce dei Marsi a 750 m. s.l.m. è dillo). Tra il XVIII ed il XIX secolo an- posto nella sub-regione della Marsi- che qui fu redatto il catasto oncia- ca, in luogo pedemontano, in posi- rio, secondo la prammatica reale di zione rialzata a sud-est dell’acroco- Carlo III di Borbone, salito al trono ro del Fucino, sotto i contrafforti di Napoli, dopo la guerra di succes- dell’Appennino che penetrano nel sione polacca. territorio del Parco Nazionale d’A- Dal 1816 si estese 500 metri più in bruzzo. basso in un luogo più riparato dal Il centro sorse intorno al castello di- clima e dal brigantaggio. Dopo il di- strutto nella guerra marsa, risorto in sastroso terremoto del 1915 che epoca longobarda con il nome di distrusse completamente il paese, ”Oppidum Licimer”, probabilmente Lecce fu ricostruito ex novo nel per il fatto che ospitava popolazioni luogo attuale. A testimonianza del provenienti dalla Licia. Citato nella Bolla di Clemente III “Licine” era un suo passato rimangono i resti degli borgo fortificato con sviluppo linea- agglomerati che nel tempo venne- re di crinale tendente al fusoidale. Il ro costruiti a varie altitudini nella toponimo ricorre ancora nel Quat- zona. trocento, come castello” di Odoar- La chiesa di S. Pietro, abbandona- do Colonna. Tra i ruderi dell’antico ta e quasi distrutta all’epoca della borgo si intravedono ancora i resti peste (1656), fu ricostruita per voto della cinta fortificata poligonale e col nome di S. Elia dal 1696 al del castello dei marchese Tra- 1722. smondo. La chiesa di S. Martino aveva otte- La città deve il suo nome al fitoni- nuto dal papa Urbano VIII il privile- mo latino “Quercus Ilex”, in quanto gio di indulgenze speciali per chi nei dintorni abbondava il Leccio. visitasse i suoi sette altari. Fino al In epoca romana qui sorgeva il Vi- Seicento sono stati ritrovati scarsi cus romano di Anninus, i cui resti documenti, mentre dei secoli VII e furono trovati nel 1877, con tombe IX abbiamo abbondante materiale scavate nella roccia, chiuse da por- che consente di ricostruire l’am- te DITIS, con l’iscrizione del centro biente umano, le sue consuetudini, di ANNINUS, nei pressi del tempio la struttura interna e i suoi rapporti dedicato alla dea Salute. con le “università” vicine. Le prime notizie sulla località sono Del centro più antico non rimango- del secolo XI e si trovano in una no che ruderi sparsi e suggestivi. bolla del papa Clemente III. Il paese attuale vive essenzialmen- Nel XV secolo appartenne ai Colon- te di agricoltura e pastorizia. La sua na e nel secolo XVI ai Piccolomini; popolazione fu decimata da un’epi- dal Seicento fino al XIX secolo subi- demia di colera nel 1695 e distrutta 294 i comuni nella provincia di l’aquila

dal terremoto del 1915, pertanto Un rimboschimento di conifere se- sotto il profilo storico-monumentale gna l’entrata al Parco Nazionale restano solo ruderi, tra cui quelli d’Abruzzo. A circa cinquanta Km. dell’antica chiesa tardo-cinque- dal paese è il passo del Diavolo centesca della quale rimane la fac- (1400), punto di partenza per nu- ciata in pietra. merose escursioni ed ascensioni. Alcuni sostengono sia patria del La zona è famosa per le sue grot- pittore Andrea de Litio, noto spe- te: se ne contano circa una deci- cialmente per gli affreschi del duo- na, alcune delle quali con un centi- mo di Atri. Il panorama è molto suggestivo, naio di metri di sviluppo, a causa con sguardi sull’ampia pianura del dell’elevato carsismo del terreno. Fucino, con scorci sulla catena del Molte di queste hanno una partico- Velino e del Sirente e, a grande di- larità: al loro interno vi si trova ne- stanza, su alcune cime della cate- ve e ghiaccio per tutto l’anno e per na del Gran Sasso. questo si chiamano “le nevere”.

295 i comuni nella provincia di l’aquila

Luco de’ Marsi te. Della chiesa si ha menzione fin dal secolo IX. A poca distanza dal paese, sulla via della vicina Trasac- Importante centro agricolo del Fuci- co, sorge un convento dei cap- no, Luco de’ Marsi a 680 m. s.l.m., puccini, edificato sui sassi della sorto probabilmente per ospitare montagna, circondato da un folto parte degli addetti ai lavori per il bosco. prosciugamento del lago Fucino, voluto dall’imperatore Claudio, Pare che i primi feudatari di Luco prende il nome dal latino “Lucus” fossero i Berardi, gran conti dei (bosco, selva). Marsi, e i monaci benedettini di Fu detto, nei primi tempi, ”Lucus Montecassino. Nel 1187 era pos- Angitiae” perché sorto presso il bo- sesso di Ruggero, conte di Albe. sco della vicina Angizia, città im- Nel 1447 Re Ferdinando lo conces- portantissima, le cui rovine furono se a Fabrizio Colonna con il conta- scoperte all’inizio del secolo scor- do di Tagliacozzo. so. Nel bosco del paese, dunque, Tra le emergenze turistiche più im- abitava la dea Angizia, la quale, as- portanti ricordiamo la parrocchiale sai dotta in medicina, insegnava di S. Giovanni Battista, della se- agli antichi abitanti di quella regio- conda metà del ’700, dotata di una ne la scienza delle erbe e dei con- bella facciata e campanile, nella travveleni. Il tempio di questa dea quale è possibile ammirare due ca- era protetto da mura poligonali. Sui lici dorati di scuola abruzzese del ruderi ritrovati in quest’area sacra, ’400, uno di rame e l’altro d’argen- sorse la chiesa di S. Maria delle to ed una bellissima croce proces- Grazie, nella cui sobria facciata a sionale del ’500. campana spicca, per ricchezza ed Oggi, dopo il prosciugamento del importanza, il magnifico portale lago Fucino, l’economia del paese centrale con le belle e caratteristi- è soprattutto agricola: fiorente è la che colonne. L’interno è a tre nava- produzione delle patate.

296 i comuni nella provincia di l’aquila

Lucoli le, con l’abbazia di San Giovanni faceva di Lucoli il castello più im- portante fra quelli soggetti allo stato A circa Km. 18 dall’Aquila, sulla S.S. pontificio. Essa contribuì anche alla 584, dopo il passaggio a livello ci fondazione dell’Aquila, il quartiere addentriamo nel comune di Lucoli fu quello di San Marciano che anti- con le frazioni di Piaggia, Ca- camente si chiamava San Giovanni savecchia, Colle, Collimento, Lucoli di Lucoli. Faceva parte di esso an- Alto, Spogna, Spognetta, Prata, Pe- che il monastero di Santa Chiara. schiolo, Santa Croce, Casamaina, Dal punto di vista turistico molto in- Mancino, S. Menna, S. Andrea, teressante è la chiesa di S. Menna, Francolisco, tutte sugli 800 metri e molto antica, oggi chiusa al culto, non molto distanti tra loro. La sede comunale è a Collimento a citata in una bolla papale del 1215, 958 m. s.l.m. Le origini sono molto probabilmente sorta su un preesi- antiche, spesso è citato nei docu- stente tempio pagano. È a due na- menti medioevali come “Luculum”; vate, con due colonne mediane an- i suoi primi abitanti furono Sabini tiche. Le pareti sono decorate con come stanno a dimostrare alcune affreschi cinquecenteschi. Pregevo- strade che ancora oggi si scorgono le è l’affresco di Saturnino Gatti “la sui monti e che dovevano permet- Crocifissione”. In essa si trovano tere la comunicazione e il commer- pregevoli quadri e sculture lignee ri- cio con i popoli Marsi ed Equicoli. salenti ai secoli XV- XVIII. Le prime notizie storiche sicure so- Anche la chiesina di S. Angelo, so- no dell’alto medioevo. Nel 1610 fu pra un colle, è molto interessante. feudo del duca Marcantonio Palma. La chiesa di San Michele Arcan- L’abitato ebbe origine da comunità gelo, in Lucoli alto, possiede un af- contadine, riunitesi intorno al mo- fresco del secolo XIII: è una Ma- nastero benedettino di S. Giovanni, donna col Bambino che ha ai lati anche per motivi di difesa. San Giovanni Battista e San Bene- Il borgo doveva essere fortificato. detto da Norcia. Verso la fine dell’Ottocento, con Interessante è la chiesa della Bea- l’avvento dei Franchi in Italia nac- ta Cristina del sec. XVI nella vicina quero le contee. In Abruzzo la più frazione di Colle. È ad un’unica na- importante fu quella di Celano. Nel- vata con volta a botte tutta affre- l’anno 926 essa comprendeva la scata e altari laterali con tele molto Marsica, Rieti, Amiterno, Forcona e grandi. La facciata è molto decora- Valva. Alla morte del suo conte Be- ta, sulla sinistra è il campanile a rardo il Francico, il vasto territorio pianta quadrata. fu diviso in varie contee, che ven- La parrocchiale di Lucoli alto dedi- nero assegnate ai suoi tre figli e ad cata a S. Giovanni Battista faceva altri discendenti. Fu allora che nac- parte di un importante complesso que la contea di Collimento, la qua- monastico il cui nucleo primitivo ri- 297 i comuni nella provincia di l’aquila

sale al IX secolo, fondato nel 1077 San Francesco d’Assisi probabil- dal conte Odorisio dei Marsi, appar- mente opera del pittore aquilano tenente fino al 1257 alla diocesi di Battista Celio e l’affresco che rap- Forcona. Il monastero fu molto no- presenta la “cena di Gesù” proba- to tra la fine del sec. XII e durante il bilmente di Pompeo Cesura, il qua- XIII; fu soppresso nel 1462 da Pa- dro della SS. Trinità in cui è rappre- pa Pio II. Oggi restano solo alcune sentato Cristo in Croce, un angelo, parti esterne ed un piccolo conven- San Giuseppe, Dio Padre e lo Spiri- to con un pittoresco cortile articola- to Santo, probabilmente opera di to in portici e logge. Giulio Cesare Bedeschini, a destra Le strutture del fianco destro della e a sinistra dell’altare maggiore vi chiesa rivelano uno stile romanico sono le statue di San Giovanni Bat- lombardo poco frequente in Abruz- tista e dell’Immacolata. Un poco zo. La facciata dove spicca un bel più in alto vi sono tre nicchie, in campanile è stata rimaneggiata nel quella centrale è stata collocata sec. XV. È visibile ancora un fram- quella dell’Addolorata, molto bella. mento di finestra databile alla fine L’importanza di questo centro non del sec. XI o agli inizi del XII: è un architrave con archeggiatura rica- è dovuta solo alle ricchezze storico vata in un unico blocco di pietra, artistiche. Esso si trova nelle vici- ricco di intagli, con originali corona- nanze di Campo Felice, una delle ture e palmette. All’interno la chie- località sciistiche più attrezzate d’A- sa conserva due Madonne col bruzzo, meta di turisti in tutte le Bambino, gruppi in terracotta e in stagioni con il suo panorama stu- legno policromi della prima metà pendo e il suo clima salubre, dove del ’500, una croce processionale si possono effettuare escursioni sul del 1477 di Meo de’ Quatrari e altri monte Rotondo (2060), sul monte oggetti di oreficeria. Pregevoli sono Puzzillo (2174) e sul monte Orsello anche il quadro delle stimmate di (2043).

298 i comuni nella provincia di l’aquila

Magliano dei Marsi L’interno è a tre navate divise da arcate su colonne in pietra con ca- pitelli di diverso disegno. Nella sa- Il centro abitato di Magliano dei grestia c’è una croce processionale Marsi a 728 m. s.l.m. è situato alle d’argento che risale al sec. XV. falde del Monte Velino, nella conca A sud, a poca distanza da Maglia- del Fucino. È l’antico ”Malleanum no è il convento dei padri domeni- de Cerchio o de Circhio”. cani, con portale rinascimentale Il nome si ritiene derivi dalle offici- del Cinquecento. ne costruite dagli Albesi per battere Tra le altre emergenze turistiche la il ferro. Infatti, anche nell’antico chiesa di San Giovanni Battista, la stemma si vedono due lavoratori chiesa di San Domenico, la chie- seminudi che, sopra le rispettive in- cudini, battono il ferro rovente. Gli sa di Santa Maria di Loreto, la abitanti delle ville circostanti, spinti chiesa di Santa Maria della Neve, dal desiderio di costruire le proprie la chiesa di San Martino, la casa abitazioni in una posizione più fa- medioevale del seminario. vorevole, diedero origine all’edifica- Fra gli uomini illustri che videro la zione del paese. luce a Magliano, merita il primo po- Nel 1187 era possedimento di Gu- sto Filippo Guadagnoli, vissuto nel glielmo di Ocre e faceva parte delle ’600, uomo di grande cultura. contee riunite di Tagliacozzo ed Al- A Magliano è caratteristico il cacio- be. Nel 1496 fu dato come feudo torneo con più di due secoli di vita. da re Ferrante a Fabrizio Colonna Si organizza ogni anno per carne- in cambio degli aiuti prestategli per vale e consiste nello spingere una il recupero del regno. pizza di formaggio come fosse una Molti edifici mostrano avanzi d’arte ruota. È richiesta forza e abilità per- quattrocentesca di finissimo gusto. ché non è semplice evitare che ca- Il monumento più importante è la da. Il premio per chi vince è ovvia- chiesa parrocchiale dedicata a S. mente una pizza di formaggio. Lucia, eretta nel sec. XIII, restaura- Nella frazione di Rosciolo è possi- ta e riaperta al culto nel 1937 dopo bile ammirare la chiesetta romani- il terremoto del 1915 che le inferse ca di Santa Maria in Valle Porcla- gravi danni. L’antico frontale, tutto neta, di grandissimo interesse arti- in pietra, presenta tre porte in stile stico, costruita intorno al 1080 già cistercense, seconda metà del annessa ad un monastero bene- ’200, ad arco acuto e colonnine. dettino ora scomparso. Fu donata Inoltre presenta, al centro, un bel- ai monaci cassinesi dai Conti dei lissimo rosone ogivale, in pietra del Marsi. secolo XV. Il portale centrale è più A ridosso della facciata è un porti- ampio e ricco di ornamenti. Sul co a una sola arcata a tutto sesto, muro sono addossate due colonne sotto il quale si apre il portale archi- che sorgono sul dorso di due leoni. travato della chiesa sormontato da 299 i comuni nella provincia di l’aquila

una lunetta ogivale in cui è una Ma- facciata a coronamento orizzonta- donna con Bambino tra due angeli le. Il portale maggiore, sulla sini- adoranti, affresco di derivazione stra, porta inciso sull’architrave la Umbro Toscana del ’400. Nel fian- data del 1446 e il nome dei due co destro della chiesa è una picco- maestri Giovanni e Martino, autori la porta sormontata da una formel- della rosa soprastante. Il portale di la in bassorilievo piatto con una destra è di tipo romanico, testimo- Madonna con Bambino. L’interno è nianza di una precedente chiesa a tre navate divise da arcate pog- ad unica entrata. gianti su pilastri con capitelli roma- nici, la copertura è a capriate in vi- A sinistra è il campanile che poggia sta e l’abside semicircolare. Custo- su due arconi impostati sopra due disce un ambone di Roberto di grossi pilastri cilindrici. Ruggero e Nicodemo da Guardia- L’interno è diviso in tre navate, in grele. quella di destra è un altare rinasci- Interessante è pure il complesso di mentale in pietra; alle pareti ci sono Santa Maria delle Grazie con una interessanti affreschi.

300 i comuni nella provincia di l’aquila

Massa d’Albe to la Regina Margherita la concede in feudo ai Colonna per tornare su- bito dopo al demanio regio. Salita Massa d’Albe a 856 m. s.l.m. fu al trono di Napoli la regina Giovan- uno dei centri edificati dopo la di- na II, sorella di Ladislao, la contea struzione di Alba Fucens; il nome viene nuovamente ceduta ai Co- deriva da Massa (possedimento ti- lonna, insieme con quella di Cela- po fattoria) e Albe (città su altura). no. Morta Giovanna II, scoppia Nel XVII sec. il centro divenne im- un’altra guerra di successione, nel portante punto di aggregazione di corso della quale la contea di Albe tutte le ville del circondario sogget- cade in potere di Giacomo Caldo- te una volta ad Albe. ra, investito del feudo nel 1436 in Verso la fine del Seicento vi fiorì il collegio Scuole Pie retto dai padri seguito al privilegio della Regina Scolopi. Con l’abolizione del feu- Isabella. È in questi primi anni del dalesimo Massa d’Albe consolidò Quattrocento che Albe rivendica il la propria posizione egemone sal- proprio diritto alla giurisdizione vo a perdere il privilegio della fiera quasi vescovile su tutte le “ville” di S. Pelino che le venne tolta da circostanti e cioè su quella di Mas- Avezzano. Nel 1830 le frazioni di sa Superiore (o Corona), Massa In- Albe, Castelnuovo, Antrosano e S. feriore (la futura Massa d’Albe), Pelino chiesero di essere aggrega- Forme, Antrosano, Catelnuovo e te ad Avezzano ma la richiesta San Pelino. venne respinta. Nel 1440 per gli eventi della guer- Albe, l’antica Alba Fucens, al tem- ra di successione, il feudo di Cela- po degli Angioini costituiva un feu- no viene assegnato a Leonello do a sé, distinto da quello di Ta- Acclozzamora e nel 1411 quello gliacozzo e Celano. Successiva- di Albe a Giovanni Antonio Orsini. mente tornò al demanio regio e Subito dopo, quest’ultimo feudo nel 1343 re Roberto la lasciò in torna alla regia camera, tanto che eredità alla nipote Maria di Duraz- nel 1457 risulta essere governato- zo. Tornato nuovamente al dema- re d’Albe, a nome di Alfonso d’A- nio dopo la morte di Maria (1366) ragona, un tale Francesco Paga- passò sotto la signoria di Giovan- no, che contemporaneamente è na di Durazzo, moglie di Roberto anche governatore di Ta- d’Artois. gliacozzo. In seguito alle lotte per la succes- D’ora in poi le vicende di Albe si sione tra Ladislao e Luigi II d’An- identificano con quelle del ducato giò, i feudi di Celano, Manoppello di Tagliacozzo, fino al definitivo e Albe furono concessi a Luigi di possesso di entrambi i feudi da Savoia, partigiano dell’Angioino, parte della famiglia Colonna. È da nominato anche viceré d’Abruzzo questo momento che inizia la de- e governatore dell’Aquila. In segui- cadenza di Albe. 301 i comuni nella provincia di l’aquila Foto di Gianfranco Calcagni Foto

Alba Fucens - Via dei Pilastri

Tra le emergenze turistiche ricor- del Lago Fucino. diamo: la chiesetta della Madon- La storia di Alba Fucens risale al na del Fulmine, due chiese par- 303 a.C., quando, dopo lo stermi- rocchiali e altre due chiesette de- nio degli Equi da parte del console dicate alla Madonna. Mancano romano P. Sempronio Sofo, nel tracce di monumenti antichi, a 304 a. C. fu fondata la città roma- causa delle distruzioni provocate na, con l’arrivo di seimila coloni. dal terremoto del ’15 e dai bom- Con l’espansione della città di Ro- bardamenti del ’44. ma, il territorio e la città di Alba Fu- Nella frazione di Albe, invece, si cens ebbero grande importanza trovano i resti di uno dei siti ar- strategica, costituendo un crocevia cheologici più importanti e sugge- dell’Italia centrale attraverso l’im- stivi di tutto l’Abruzzo: Alba Fu- portante via consolare Tiburtina-Va- cens, adagiata su di un’altura po- leria. sta tra la piana del Fucino e le fal- Durante la Guerra Sociale fu punita de del massiccio del Monte Velino. dagli alleati Italici per essere rima- Il nome Alba deriva da altura men- sta fedele a Roma; ebbe in seguito tre l’aggiunta FUCENS sta ad indi- la cittadinanza romana come il re- care la sua vicinanza alle acque sto d’Italia. 302 i comuni nella provincia di l’aquila

Nel 537 d.C. Alba Fucens è ricor- Porta Massima che corrispondeva data come quartiere invernale del- al tratto della Via Valeria che attra- le truppe di Belisario contro gli versava la città, si giunge all’incro- Ostrogoti. La sua distruzione e il cio di Via del Miliario, arrivando co- successivo abbandono si devono sì nella zona pubblica della città, con ogni probabilità attribuire alle con il Foro, i Portici, la Basilica, il invasioni dei Saraceni nei sec. IX Macellum. e X. Il foro lungo circa 173 metri e lar- I resti dell’antica città si estendono go quasi 50, risale alle origini della sul piano della Civita, tra i Colli pet- fondazione della colonia; esso era torino ad est, S.Pietro ad ovest e chiuso a nord dal Comizio, oggi S. Nicola a nord (dov’è l’attuale non più visibile, e sul lato meridio- paese di Alba). La città era circon- nale dell’ampio Portico con triplice data da poderose mura di fortifica- colonnato. A sud del portico si tro- zione a blocchi di calcare in opera va la Basilica costruita tra il II e il I poligonale, i cui tratti meglio con- sec. a.C., l’edificio più imponente servati si possono vedere a nord- ed importante della città. Connes- ovest e a nord, sui Colli Pettorino e so alla basilica è il Macellum, il S. Pietro. Sulle mura si aprono mercato, di pianta quadrata suddi- quattro porte: la Porta di Massima visa all’interno da muri radiali che o Porta occidentale, e Porta Fello- delimitano uno spazio circolare al nica, Porta nord. centro. A sud del Macellum sono i L’area centrale è costituita da un resti, mal conservati, delle Terme ordinato sistema viario, basato su di Alba Fucens, da notare, in parti- un insieme di vie parallele orienta- colare, un piccolo ambiente di for- te da nord a sud, che percorrono ma circolare identificato con il La- la città nel senso della lunghezza conicum, la sala destinata ai bagni (sono i decumani) e di vie perpen- di vapore. Spostandoci su via del- dicolari a queste (i cardines). Que- l’Elefante, si può osservare, all’in- ste vie dividono la città in isolati re- crocio con via del Miliario, l’inte- golari; il cardo e il decumano mas- ressante Miliario di Magenzio (350- simi sono rispettivamente Via del- 351 d. C.) su cui si legge incisa l’Elefante e Via del Miliario. un’iscrizione che riporta la distan- È possibile individuare almeno za da Roma pari a 68 miglia, circa quattro importanti fasi di sviluppo 100 Km; proseguendo verso nord, e trasformazione edilizia, pur con- si arriva all’incrocio con via dei Pi- servando l’impianto urbanistico lastri, strada caratterizzata da una originario della fondazione della serie di pilastri, alti circa 5 metri, città come colonia romana. che costituivano un portico monu- La visita ai resti archeologici inizia mentale, databile ai primi decenni da Porta Massima che era l’ingres- dell’impero, al di sotto del quale si so principale, percorrendo via di aprono numerose tabernae, cioè 303 i comuni nella provincia di l’aquila

delle botteghe. In fondo alla via, tatti i vari ambienti: atrio, tablino, sempre sulla sinistra, si trovano i peristilio, colonnato. Curata nei resti del Teatro, con la cavea del particolari e nella ricca decorazio- diametro di 77 metri che si appog- ne, questa casa doveva apparte- gia alla collina del pettorino, in nere certamente al cittadino più parte scavata sulla roccia ed in importante di Alba Fucens, forse parte su muratura. quel tale Q. Nevio Cordo Sutorio Dopo aver visitato il teatro si torna Macro, Prefetto del Pretorio di Tibe- su via dei Pilastri, dalla quale si rio, costruttore dell’Anfiteatro. può agevolmente accedere a quel- Usciti dalla casa imperiale si torna lo che è uno dei più importanti su via del Miliario e si prende una spazi della città: si tratta di un’am- strada che sale verso il colle di pia area di pianta rettangolare, San Pietro, per la visita dell’Anfi- identificata solitamente con il San- teatro e della chiesa di San tuario di Ercole, circondata da Pietro. portici con colonne in mattoni L’Anfiteatro è un imponente edifi- stuccati; quest’ampio piazzale lun- cio di metri 95x76: esso conserva go ben 84 metri era utilizzato pro- solo in parte le gradinate, mentre babilmente come Forum pecua- meglio conservati sono i baltei (ba- rium, cioè il mercato. laustre) in lastre di calcare e i due Al centro del lato nord del piazzale accessi sormontati da archi sui si conservano i resti del sacello di quali erano due iscrizioni (conser- Ercole, nel quale era collocata una vate sul posto): esse ricordano grandiosa statua di Ercole in mar- che Q. Nevio Cordo Sutorio Macro mo greco (oggi al Museo archeolo- aveva fatto costruire l’edificio da gico di Chieti), che risale alla prima spettacolo a sue spese. metà del I sec. a. C.. Non deve La chiesa di San Pietro merita stupire che un sacello consacrato un’attenzione particolare, sia per ad una divinità sia accostato ad l’importanza archeologica, sia per un’area destinata, probabilmente, il valore artistico che possiede e ad attività mercantili: nell’antichità, che ne fa uno dei migliori esempio infatti, ogni aspetto della vita, sia di chiesa romanica in Abruzzo. Di- pubblica che privata, era posto strutta completamente dal terre- sotto la tutela e la protezione di moto del 1915 è stata ricostruita una divinità, in particolare il Dio Er- con le parti originali negli anni ’50. cole era strettamente legato alle at- L’edificio religioso del XII sec. è tività commerciali e particolarmen- sorto su un tempio del III sec. a.C. te caro a tutte le genti sabelliche. (cioè contemporaneo alla fonda- Dal piazzale si può uscire su Via zione della colonia). La chiesa ha del Miliario, dove si trova una gran- in parte inglobato le strutture più de abitazione privata di età impe- antiche del tempio dedicato proba- riale, che conserva pressoché in- bilmente a due divinità, Apollo e 304 i comuni nella provincia di l’aquila

Diana. Sono visibili il podio, la cel- reali che decorano gli stipiti e l’ar- la e due delle quattro colonne di chivolto. All’interno, dove si con- ordine tuscanico della facciata. trappone l’immagine della pietra La chiesa benedettina conserva squadrata delle murature alla clas- l’originario impianto del XII sec. a sicità delle colonne concluse da tre navate, divise da 16 colonne raffinati capitelli corinzi, spiccano romane e ad un’unica abside che per l’eleganza delle forme e la ric- all’esterno presenta un ricco coro- chezza delle decorazioni l’ambo- namento ornato da archetti pensili su mensole di diverse forme di fi- ne, addossato alle colonne, e l’ico- gure fantastiche. nostasi, che separa la sala, realiz- Il portale d’ingresso, preceduto da zati dai maestri marmorei romani un atrio ricavato sotto la torre cam- intorno al 1210-1220 ed ornati da panaria addossata al centro della fantasiose forme geometriche rea- facciata, presenta eleganti girali flo- lizzate con marmi policromi.

305 i comuni nella provincia di l’aquila

Molina Aterno pervenne ai Cantelmo di Popoli e, successivamente, ai Simeonibus dell’Aquila, che tennero il feudo fi- a 512 m. s.l.m è un no all’estinzione del casato nel centro agricolo della valle dell’Ater- no situato sul fondovalle, alla sini- 1617. stra del fiume, poco prima dell’im- Del castello medioevale, poi palaz- bocco della selvaggia fossa monta- zo Piccolomini, restano un bel por- na che immette nella conca di Sul- tale e, nel cortile un pregevole por- mona. tico con loggiato. Il borgo, sorto intorno all’anno Nella parrocchiale dedicata a San 1000, risulta nel sec. XII feudo di Nicola di Bari, del 1600, sono con- Rainaldo di Molino, vassallo dei servate due croci processionali, Conti di Celano, e del monastero di una trecentesca e una settecente- S. Benedetto in Perillis. Nel 1309 sca, entrambe d’arte abruzzese.

306 i comuni nella provincia di l’aquila

Montereale nente l’urna con il corpo, ricca di marmi preziosi policromi. Appena entrati è la bella acquasantiera rica- Dopo aver percorso la S.S. 80 per vata da un capitello gotico; la torre Teramo ed essersi inoltrati per cir- ca 10 Km. sulla S.S. 260 denomi- dell’orologio di origine molto anti- nata Picente, a circa Km. 30 dall’A- ca; la chiesa di San Giuseppe; le quila, su un’altura che domina in chiese di Santa Chiara e di Santa un bellissimo panorama la vallata Maria (1750). sottostante, appare l’abitato di In Santa Maria del 1750 detta “In Montereale a 945 m. s.l.m. Pantanis”, fino a qualche anno fa, L’origine del paese è antichissima, era possibile ammirare, presso l’al- l’abitato medioevale si stratificò sul tare maggiore, una grande tempera “Castrum Montis Regalis” romano, su tavola raffigurante la Madonna trasformandosi in borgo fortificato che allatta il Bambino. L’opera, di di cui oggi si notano ancora i resti cui non si conosce l’autore, recen- di antiche mura di cinta. temente è stata apprezzata come Godette di qualche importanza du- derivazione di arte campana di fine rante il dominio degli Svevi e degli secolo XIII, simile, in qualche trac- Angioini; più tardi fece parte del cia, a tipici modelli bizantini. Il cen- feudo di Margherita d’Austria, che tro nelle epoche passate ebbe vi soggiornò, poi feudo dei Farnese grande importanza e floridezza co- e dei Medici nei sec. XVI-XVII, il do- me documentano i numerosi pa- minio dei quali segnò un periodo lazzi fra cui vanno segnalati: il pa- fiorente. Nel 1703 venne distrutto lazzo Guarnieri, il palazzo Cassia- quasi interamente dal terremoto e ni e il palazzo Ricci. fu riedificato, in parte anche in pia- Su tutti domina il palazzo Farnese, no vicino alla S.S. Picente. Tra i monumenti storico - artistici inte- dimora di Margarita d’Austria. È un ressanti ricordiamo il municipio, edificio rinascimentale con severa posto nell’ex convento degli Ago- facciata, con cortile interno portica- stiniani, nel cui atrio si trovano due to e un bel pozzo. Importante è pu- leoni stilofori in pietra di stile roma- re Palazzo Masi, sulla strada che nico; la settecentesca chiesa del conduce a Leonessa, è un ampio Beato Andrea da Mascioni con l’e- palazzo dalle nobili linee che la tra- legante cappella del Santo, conte- dizione vuole attribuito a Margarita.

307 i comuni nella provincia di l’aquila

Morino centri minori di La Grancia e Rendi- nara: in quest’ultima è da vedere la chiesa parrocchiale che custodi- a 443 m. s.l.m. si stende sce il corpo di S. Ermete esorcista. sulle sponde del fosso “lo Schiop- Morino è famosa per la cascata po”. Il nome Morino deriva o da detta “Zompo lo schioppo” che “moreno”, o è diminutivo di “mo- con i suoi 80 metri di salto è tra le ro”. più spettacolari e le più alte degli Fu un “pagus”, all’epoca dell’antica Appennini offrendo uno spettacolo Antino: lapidi romane confermano molto suggestivo. La zona è riser- la presenza di ville nelle sue vici- va naturale. nanze. Prima del terremoto del 1915, sorgeva su di un’altura dove è possibile ancora oggi scorgere i resti delle abitazioni. Il suo nome appare per la prima volta in un “at- to” del 1089 con il quale Ratterio di Antena donava la chiesa di S. Pie- tro al monastero di Montecassino. Nel 1181 è documentata l’esisten- za della chiesetta della Madonna del Pertuso (attuale Madonna del Cauto) nel Chartarium Casamarien- se; all’interno si intravedono alcuni affreschi di buona fattura. La chie- sa è sul sentiero che conduce al monte Pozzotello. L’antico abitato è costituito, oggi, da ruderi, fra i quali spiccano quelli della chiesa Madre tardo rinasci- mentale, del campanile (ancora in piedi con la sua guglia aguzza) e di alcune mura più antiche, “le sole che ancora possono dirci della lon-

tana origine della città quale centro di Mastro Giuseppe Foto fortificato d’altura”. Del comune di Morino fanno parte i Morino - Zompo lo schioppo. Riserva naturale

308 i comuni nella provincia di l’aquila

Navelli re su cui è una croce in campo d’oro) e trasformato il nome in Na- velli (da nave). Il centro abitato di Navelli a 760 Nella parrocchiale dedicata a San m. s.l.m. è posto a ridosso di un Sebastiano, edificata con ogni colle a sinistra della S.S. 17. Nel probabilità intorno al Mille, trovia- XIII secolo fu tra i castelli che par- mo una croce processionale del teciparono alla fondazione dell’A- ’300. Da vedere ancora la chiesa quila. della Madonna del Campo, nel- Nella sommità del paese è il gran- l’antico borgo la chiesa del Rosa- de palazzo castello Santucci, im- rio con portale barocco e stemma portante edificio cinquecentesco, di Navelli e nella parte alta la piaz- utilizzato come abitazione signori- le; testimone di antiche vicende za Piccioli contornata da bei pa- storiche, dotato di un ampio corti- lazzi. le con pozzo centrale e ampie Vicino è la cappella di San Pa- scale d’accesso ai piani superiori. squale. Poco distante dal paese, Da questa costruzione si diparto- nei pressi del cimitero è la chiesa no tipiche stradine che scendono di Santa Maria in Cerulis del se- sino in fondo alla collina su cui è colo XI-XIII a pianta quadrata con adagiato il borgo poiché, in segui- altari rinascimentali e affreschi tre- to, la gente del luogo ha preferito centeschi, ristrutturata più volte costruire nuovi edifici più in bas- nel corso dei secoli. so, in pianura, piuttosto che re- Caratteristica di Navelli è la “Panar- staurare quelli del vecchio centro. da” che viene festeggiata il primo Prima del X sec. il centro era costi- sabato di maggio di ogni anno. In tuito dall’aggregato di nove ville, quel giorno sette fanciulle che la di cui la tradizione conserva i no- tradizione vuole vergini passano mi: S. Maria in Cerulis, la Castelli- di casa in casa per offrire il pane na, S. Giovanni, S. Salvatore, S. benedetto. Lucia, S. Sabina, S. Prospero, S. La frazione Civitaretenga, poco Angelo, S. Pelino che oggi è S. Se- distante dal centro abitato, è an- bastiano cui è dedicata la parroc- ch’essa ricca di storia. chiale; da qui, secondo alcuni stu- Su uno sperone roccioso, era po- diosi, deriverebbe l’antico nome di sta in posizione decisamente stra- Novelli trasformato poi in Navelli, tegica di dominio e controllo del- “Navelli Navellorum” a ricordo del- l’importante nodo viario della la partecipazione dei Novellesi alle Claudia Nova che, parallela all’an- crociate: costoro, volendo conser- tico tratturo, si inoltrava nella valle vare la memoria dell’evento, del Tirino. avrebbero introdotto lo stemma Questo centro, dopo la caduta del- (uno scudo con corona reale in l’impero romano, fu testimone del- cui domina una nave con bandie- le invasioni barbariche e della do- 309 i comuni nella provincia di l’aquila

minazione longobarda. La notizia muraria, al cui interno si eviden- più remota riguardante il borgo ri- ziano due diverse tipologie urba- sale al 1092. Nel XIII sec. Civitare- ne: la prima a carattere medioeva- tenga, “Civitas Ardenghi”, come le; la seconda caratterizzata da ric- altri centri dell’altipiano di Navelli, chi elementi architettonici riferibili partecipò alla fondazione dell’A- a secoli diversi. quila, ma, appartenendo alla dio- Tra le emergenze turistiche di Civi- cesi Valvense, non costruì nella taretenga troviamo la chiesa di S. città una propria chiesa e gli abi- Antonio con il bellissimo chiostro tanti che vi si trasferirono furono del secolo XIII e l’annessa chiesa accolti nelle comunità parrocchiali del 1480, di gusto rinascimentale; di altri castelli. la chiesa di S. Egidio, la chiesa L’anomala condizione dei centri della Madonna dell’arco. posti nella parte più orientale del Civitaretenga è luogo di fiere, una contado aquilano, ricadenti sotto in Giugno l’altra in Settembre, nel- la giurisdizione di Valva, diede ori- le tradizionali date di inizio e fine gine ad un’aspra contesa, protrat- transumanza. tasi per lungo tempo con varia for- A ricordo del “popolo dei pastori” tuna delle parti, che si risolse defi- di un tempo, rimangono ancora nitivamente in favore del vescovo oggi, sparsi in tutta la regione i aquilano nel 1424 con la bolla pa- “tratturi”, cioè le vie percorse dalle pale di Martino V. greggi transumanti dirette a sver- Anche Civitaretenga con gli altri nare in Puglia. centri limitrofi subì la furia del capi- Il paesaggio del tratturo che dall’A- tano perugino Fortebraccio da quila porta a Foggia è ricco di Montone; gli abitanti, dopo breve chiese, punto di incontro delle resistenza, dovettero capitolare greggi transumanti. nel settembre 1423. Una di queste chiese, ricadente Nel 1528, nell’ambito delle lotte nel territorio di Navelli, è la Ma- tra Francesco I e Carlo V per il donna delle Grazie, chiesa cam- possesso del regno di Napoli, al- pestre della seconda metà del cune soldatesche aquilane che ’500, simile strutturalmente all’al- appoggiavano la causa del re di tra chiesa tratturale dei Cintorelli. Francia, fortificarono il borgo con La piana di Navelli è famosa per la l’ausilio degli abitanti, ma il castel- coltivazione dello zafferano, che lo venne conquistato da Filiberto assunse importanza rilevante già D’Orange, che ordinò di uccidere nel sec. XV per la sua commercia- gli abitanti e radere al suolo le mu- lizzazione nel nord Italia e nell’Eu- ra. Nel corso dei secoli il centro si ropa. è sviluppato intorno alla torre di I bulbi di zafferano vengono tra- avvistamento fino alla saturazione piantati nel mese di Agosto e fiori- dell’area circoscritta dalla cinta scono verso la fine di Ottobre. 310 i comuni nella provincia di l’aquila

I fiori, colti all’alba, vengono porta- brace del camino. ti nelle case e “sfiorati”, ossia ne Lo zafferano, venduto ad un prez- vengono separati gli stimmi (la zo che varia tra le dodici e le quin- parte rossa cioè lo zafferano) dagli dicimila lire al grammo viene usa- stami e dal fiore campanulato. Lo zafferano viene poi tostato tradi- to soprattutto in cucina per la pre- zionalmente su un “crivello” sulla parazione di varie ricette.

311 i comuni nella provincia di l’aquila

Ocre Si dice che di qui venne precipita- to, nell’anno 210 d.C., S. Massimo, patrono dell’Aquila. A circa 11 Km. dall’Aquila trovia- Da quell’altezza è possibile ammi- mo il centro abitato di S. Panfilo, a rare un panorama che spazia ver- 842 m. s.l.m. sede del comune di so il Gran Sasso, il monte Ocre, il Ocre, formato dalle frazioni di Ca- Terminillo e la Maiella. valletto, S. Felice d’Ocre, S. Marti- Fa parte del comune di Ocre an- no d’Ocre, S. Panfilo d’Ocre, Valle che il convento di S. Angelo d’O- d’Ocre. cre, fondato per le suore benedet- Questi nuclei erano antiche “ville” tine dalla contessa Sibilla d’Ocre e facenti parte del castello omonimo passato ai francescani che lo am- che tra il XII e il XIII sec. fu feudo pliarono e lo rinnovarono. Nei lavo- dei conti dei Marsi e poi dei San- ri intervenne il beato Bernardino gro; dalla seconda metà del sec. da Fossa (1420 - 1503) che nel XIII appartenne al contado dell’A- 1515 vi fu sepolto. Vi riposano an- quila, alla cui fondazione prese che le spoglie del beato Timoteo parte nel 1254. da Monticchio. Il castello di Ocre, di epoca alto È situato su uno sperone di roccia medioevale e costituito da una po- che scende a picco nella sotto- derosa cinta muraria con agli an- stante vallata. Il panorama che si goli delle torri quadrangolari, domi- può ammirare da quest’altezza è na tutta la vallata sottostante. Anti- splendido. camente era un vero e proprio bor- Si accede alla chiesa attraverso un go con case, vicoli, piazzali, ed porticato ed un portale quattrocen- una chiesa a tre navate; probabil- tesco nel cui architrave è scolpito il mente sorse dove un tempo era simbolo raggiante di S. Bernardino l’acropoli di Aveia. da Siena, tra due an- geli in volo. Adiacente è il chiostro duecente- sco a due ordini di ar- cate; vi si possono ammirare interessanti affreschi di epoca tar- do rinascimentale, l’interno è ha una sola navata. Appartiene ad Ocre anche il monastero di Santo Spirito, eretto

Foto di Letizia Facchinei Foto nel 1222 dal conte Berardo di Ocre, e da Ocre - Il castello di Ocre 312 i comuni nella provincia di l’aquila

sua madre la contessa Realda. Re- San Panfilo eretta nel 1200, a pian- centemente ha subito importanti ta rettangolare a tre navate con un opere di restauro. La chiesa, ad affresco del Cardone datato 1528; una navata, fa parte di quel ciclo a la chiesa di San Giacomo nella fra- cui si può riferire anche San Pelle- zione di San Felice, con una bella grino di Bominaco. Accanto all’in- statua lignea policroma e una tela gresso è un affresco raffigurante una Madonna col Bambino, i Santi ad olio, e la chiesa di San Salvatore Pietro e Paolo ed altri affreschi tutti del secolo XIV nella piazza di S. databili intorno al 1280. Panfilo d’Ocre con bel portale otto- Meritano una visita la chiesa di centesco e interno a navata unica.

313 i comuni nella provincia di l’aquila

Ofena Il centro storico conserva ancora gran parte delle strutture tardo me- dioevali con borgo all’interno delle , posta su un poggio nelle vi- mura di cinta e palazzo baronale. cinanze di Capestrano a 531 m. Tra le emergenze turistiche più im- s.l.m., a Km. 51 dall’Aquila, nasce portanti ricordiamo la chiesa di S. intorno all’anno Mille e prende il no- Francesco con un bel portale ro- me dall’antica “Aufinum”, città Vesti- na, poi conquistata dai Romani. manico, un portico ed una loggetta All’epoca delle invasioni barbari- rinascimentale. che gli abitanti si ritirarono in luo- La chiesina di S. Pietro, detta del- ghi più sicuri, fondando “Aufinum”, le grotte o ad “criptas” per l’esi- Capestrano ecc. Fu tra i paesi che stenza di sotterranei, che ha un in- parteciparono alla seconda crocia- teressante portale romanico, opera ta (1147). di Silvestro da Ofena del 1196; ed Le vicende storiche successive vi- interessanti affreschi del ‘400; al- dero Ofena dipendere dalla baro- cuni palazzi gentilizi e alcune ca- nia di Carapelle e parte integrante se torri, oltre alla parrocchiale di del feudo di Castel del Monte. San Nicola del sec. XII.

314 i comuni nella provincia di l’aquila

Opi vie di uscita verso l’esterno. Appar- tenne a numerose famiglie nobili tra cui i d’Avalos, i d’Aquino, i Sera- Nel cuore del Parco Nazionale d’A- fino etc. bruzzo, Opi a 1250 m. s.l.m. sorge Da vedere sono alcune abitazioni alle falde del monte Marsicano che presentano la caratteristica del- (2245 metri) su uno sperone roc- le comunità pastorali d’altura e le cioso di origine calcarea. due chiese: la parrocchiale di S. Opi deriverebbe, secondo alcune ipotesi, da “Ope” dea dell’abbon- Maria Assunta del XII secolo, rico- danza, alla quale in epoca prero- struita nella forma attuale nel XVII mana era dedicato un tempio po- sec., dopo che vari terremoti l’ave- sto sulla collina. vano danneggiata, della cui struttu- Ha origini antichissime, come testi- ra iniziale rimane solo il campanile; monia il ritrovamento di una necro- la cappella di S. Giovanni Battista, poli nella val Fondillo, oltre ad alcu- edificata nel XVII secolo, chiaro ni resti dell’antica città marsica di esempio di barocco abruzzese, fat- Ope in località “casale” e numerosi ta costruire da Vincenzo Rossi, un reperti archeologici a “fonte di Gio- nobile del luogo. ve” e “fonte Ortuno”. Situato a con- Dal punto di vista naturalistico inte- fine tra il territorio dei Marsi, dei Vol- ressante è la visita al museo e sci, dei Peligni e dei Sanniti, fu tea- area faunistica del camoscio, al tro di numerose battaglie, tra cui belvedere sulle foci e alla pineta. quelle condotte da Caio Mario nel Opi è base di partenza per escur- periodo delle guerre sociali. sioni, che permettono al turista di Il borgo è di chiara origine medioe- scoprire un ambiente incontamina- vale, con la caratteristica struttura a to e suggestivo. D’inverno offre la “fuso” formatosi dalla costruzione possibilità di praticare lo sci di fon- di due schiere di abitazioni e con le do.

315 i comuni nella provincia di l’aquila

Oricola ve costruzioni; interessante è la chiesa del SS. Salvatore, con pre- gevoli arredi, fra i quali una prezio- a 809 m. s.l.m. è posta a sa croce processionale d’argento, cavallo tra il bacino dell’Imele e il opera probabilmente di un orafo piano del Cavaliere. Il nome proba- sulmonese del Trecento. bilmente deriva da “Coriculum” che Il palazzo Ristagno, edificato nel significa monte sassoso. ‘700 in occasione del matrimonio Le prime notizie sono dell’undicesi- di Francesco Saverio de Vecchi mo secolo e riguardano un discen- con Maria Eleonora Boncompagni; dente dei conti Marsi, un certo Be- rardino che, intorno al 1016, con la cappella privata che viene aperta l’aiuto di Riccardo il Normanno, al pubblico solo il 15 Agosto, festa strappò il feudo di Carsoli ai propri dell’Assunta; la chiesa di S. Resti- fratelli Siginulfo, Rinaldo e Pometta; tuta, nella quale si conservano af- Rinaldo, rifugiatosi in Oricola, ne di- freschi del secolo XIII e, nella fra- venne il barone. Diversi anni dopo, zione Civita, le rovine dell’antica nel 1096, la vedova Aldegrina “Carseoli”, dagli scavi della quale donò questo “castello” (dopo quelli sono state riportate alla luce statue, di Fossaceca, Camerata e ) colonne, tratti di strade lastricate, ai monaci di Montecassino. Nel XII resti di un vecchio acquedotto, al- sec. sotto i Normanni, metà della cuni templi, nonché un podio e un terra di Oricola passò sotto il domi- arco romano. nio di Todino da Ponte, figlio di È base per escursioni, su monte Oderisio, e l’altra metà venne con- Fabrizio, dove sono visibili i resti di cessa al fratello Rainaldo. Divenne un vecchio monastero, sulle vette poi feudo degli Orsini e, successi- dei monti circostanti, e, in particola- vamente, dei Colonna, seguendo re, nella zona di Serracesca, ove in ciò il destino di tutto lo stato di sorge il santuario dei bisognosi o Tagliacozzo. Nel 1806, Oricola, in- Madonna del Monte a 1043 sieme con , venne m.s.l.m., del XIII secolo. All’interno aggregata a Pereto. Solo nel 1907 di detto monastero (meta di pelle- questi due paesi riuscirono a ricon- grinaggi) si conservano strutture in quistare l’autonomia amministrati- legno, la statua di una Madonna, va. un Cristo, un crocefisso donato da Rimangono pochi avanzi del ca- papa Bonifacio IV ed affreschi del stello, edificato dai conti dei Marsi ‘400 un po’ sbiaditi, come il “giudi- nella seconda metà del secolo XI, zio universale” opera del maestro in parte incorporati dalle successi- Desiderio da Subiaco.

316 i comuni nella provincia di l’aquila

Ortona dei Marsi a.C.); anche le successive vicen- de risorgimentali videro Ortona solidale con le idee liberali. Ortona A quota 1048 m. s.l.m. nella valle dei Marsi è uno fra i pochi paesi del Giovenco, alle pendici del della Marsica risparmiati dal terre- monte Parasano, moto del ‘15. In località Rivoli so- probabilmente sorse sul luogo del- no stati ritrovati resti di mura me- l’antica Milonia, centro del munici- galitiche. Nella parte alta del pae- pio dei Marsi Anxantini. se si possono ammirare le rovine Nel 1173 fu feudo del conte di Ce- di un antico castello con torre. lano Rinaldo, Carlo d’Angiò la Degne di essere ammirate sono: donò ai conti Cantelmo, che nel la chiesa di S. Maria delle Grazie 1314 la cedettero a Giacomo Pia- in posizione isolata ai piedi dell’a- gnone. Tornata in seguito sotto i bitato che circonda il castello, ad Cantelmo, vi rimase fino al 1579, una sola navata, conserva i resti di quando il territorio fu venduto a Fa- un magnifico portale, probabilmen- bio degli Afflitti di Alfedena e più te opera di un artista di Casauria; tardi al barone Giovanni Dell’Aqui- la chiesa di San Giovanni Battista la, che lo cedette al barone Fran- sita nella parte più bassa del pae- cescantonio Paolini di Magliano; se all’interno del perimetro fortifica- passò poi a Francesco Massimi, to. Inizialmente era ad una sola na- quindi ai Berardi. vata, più tardi ne vennero aggiunte Alla fine del secolo XVIII, con l’in- due. vasione Francese del meridione, Un finestrone circolare, molto ela- vi furono disordini e tumulti. Nel borato, resta a testimoniare il pro- 1820 si costituì “la vendita“ carbo- spetto trecentesco. La chiesa fu nara intitolata al condottiero Silo- sottoposta nel secolo XVIII ad im- ne (il personaggio più insigne a portanti lavori di restauro e conso- cui il centro ha dato i natali, famo- lidamento che diedero all’edificio so per avere, con il suo esercito, l’attuale aspetto barocco. Ha un sconfitto i Romani, presso Albe, bel portale datato 1735 e un orga- durante la guerra sociale nell’84 no ligneo del 1752.

317 i comuni nella provincia di l’aquila

Ortucchio l’importanza difensiva del sito, fonda- mentale per il sistema difensivo del Fucino e per il controllo delle vie di , a 680 m. s.l.m., è posto comunicazione, portò, nel 1488, An- sulle sponde dell’antico lago Fucino. tonio Piccolomini d’Aragona a riedifi- Già presente in documenti medioeva- care il castello. L’impianto prelude ti- li, il nome di Ortucchio diviene usuale pologicamente alla rocca rinascimen- dal XIV secolo in poi, quando avvenne tale della fine del Quattrocento, rettan- l’aggregazione in un unico centro abi- golare con torrioni circolari d’angolo, tato delle popolazioni di sette villaggi o in una coesistenza di elementi ancora castelli della zona e fu cinta di mura di- medioevali e di accorgimenti propri fensive. Già soggetta ai conti dei Mar- dell’era della polvere da sparo. si, rimase sempre nell’ambito della Degna di attenzione è la chiesa di S. contea di Celano. La costruzione del Orante eretta su avanzi di mura me- castello venne portata a termine da un galitiche ai primi del 1100, restaurata Piccolomini. L’economia si basava so- nel 1977, interessante per il portale ro- prattutto sullo sfruttamento del lago manico, le ogive e l’architrave scolpi- Fucino. Negli anni successivi la storia to. Nei dintorni di Ortucchio si trovano è caratterizzata da proteste e manife- interessanti grotte e reperti archeolo- stazioni di piazza contro l’amministra- gici: scheletro di un bambino privo di zione Torlonia, fino alle tragiche gior- corredo (probabilmente offerto in sacri- nate dell’ottobre 1944, quando in uno ficio), idoletti di bronzo e di terracotta, il scontro con le forze dell’ordine rimase teschio di un uomo vissuto 12.0000 ucciso il bracciante Domenico Spera e anni or sono, necropoli del I sec. a. C. vennero feriti numerosi altri contadini con pavimento a mosaico, ceramiche del luogo. dell’età del bronzo e avanzi di mura Il monumento più interessante è il ca- antiche e frammenti di laterizi di epo- stello dei Piccolomini-Darsena, rifat- che diverse. In questo territorio si in- to da Antonio Piccolomini di Aragona, nalzano le antenne paraboliche di te- duca di Amalfi, e conte di Celano lespazio. (1488) con i torrioni cilindrici angolari e un mastio con i resti di merlatura sporgente su beccatelli; è circondato tuttora da fossato, scavato in parte nella roccia. Il castello costituisce l’unico esempio di architettura fortificata a carattere la- custre della Regione per il particolare rapporto con le acque del lago che, oltre a costituirne il fossato, penetra- vano nella darsena interna al recinto. L’originario fortilizio fu distrutto per or- Foto di Pio Alleva Foto dine di Pio II, a seguito dei contrasti tra Isabella ed il figlio Rugerotto. Ma Ortucchio - Castello dei Piccolomini. Darsena 318 i comuni nella provincia di l’aquila

Ovindoli bolla di Clemente III, doveva tro- varsi in Valle d’Arano. Due cose colpiscono subito per la Tra i contrafforti del Velino e le fal- loro singolare posizione: la villa de del Sirente Ovindoli, a 1375 m. del principe Torlonia, addossata s.l.m., stazione climatica estiva e ad una fitta abetina sull’alveo del centro di sport invernali con ottimi Fucino, dominante tutta la vallata campi da sci sul versante nord-est nella sua meravigliosa e solitaria del monte della Magnola (2220 posizione, e il monumento all’alpi- m.); è ubicato nell’altopiano delle no dominante il paese e la pianura Rocche, con gli aspetti del grande sottostante a rappresentare l’alpi- piano carsico, caratterizzato da nu- no esposto a tutti i venti e a tutte le merosi inghiottitoi e massicci rilievi intemperie. calcarei. Da vedere ancora i ruderi delle Sull’etimologia del nome ci sono due ipotesi: secondo alcuni derive- mura e della torre dell’antico ca- rebbe dal latino “ovis” cioè pecora, stello. per l’abbondanza delle greggi, per La chiesa parrocchiale, dedicata altri deriverebbe da “ovatio” prima a S. Sebastiano e poi alla Ver- (trionfo), il trionfo degli eroi marsi. gine che avrebbe miracolosamente Le origini di Ovindoli rimangono liberato il paese da una epidemia di ancora incerte: molto probabil- peste, conserva una pregevole ter- mente l’attuale abitato si sviluppò racotta raffigurante una Madonna intorno ad una torre o ad un “ca- con il Bambino, portata nel Cinque- strum” degli antichi Marsi, eretto a cento dalla Puglia dai pastori di difesa di quell’importante varco Ovindoli, conserva anche una cro- verso i Vestini. Nel 1223 vi si ar- ce processionale del ‘400 di scuola roccò Tommaso, Conte di Celano, Sulmonese. durante la sua ribellione a Federi- Suggestiva è la Valle d’Arano, co II. stretta e pianeggiante, percorsa da Nel 1268 vi soggiornò Carlo d’An- un ruscello, d’estate meta di ame- giò prima della vittoria su Corradi- ne passeggiate. no di Svevia. Nella frazione di San Potito ancora Nel 1463 divenne feudo di Antonio resistono i ruderi di una costruzio- Piccolomini, e quindi appartenne ne risalente agli imperatori romani, alla contea di Celano fino al 1806. mentre a Santa Iona si può vedere Nel 1811 si aggiungono al comune una torre rotonda di epoca me- di Ovindoli S. Iona e S. Potito. dioevale. La parrocchiale conser- Anche per Ovindoli si parla di nu- va una terracotta d’arte locale del clei sparsi che successivamente ‘500 mentre quella di San Potito originarono l’attuale paese: uno di una croce processionale di artista essi, di cui si ha menzione in una aquilano del sec. XVI.

319 i comuni nella provincia di l’aquila

Pacentro e all’interno torri merlate di forma quadrata del sec. XIV, due delle quali sono quasi intatte. Interes- Ai piedi del monte Morrone, ada- santi i particolari decorativi, come giato su una bella collina, troviamo le arcatelle ribassate a conchiglia, a 420 m. s.l.m. piccolo le caditoie e i beccatelli d’angolo centro montano avente alle spalle delle torri, definiti con figure antro- la catena montuosa della Maiella. pomorfe scolpite a rilievo. Molto in- Le notizie storiche riguardanti le teressante è il portale con il bellis- sue origini sono scarse e fram- simo rosone. mentarie. La prima menzione del Altro monumento da vedere è la paese si ha in un diploma dell’an- chiesa di S. Marcello, del sec. XII, no 816 dell’imperatore Ludovico II, fondata da Adalberto, monaco ere- da cui risulta che in tale periodo vi mita del monastero di S. Clemente era un insediamento di monaci be- a Casauria nel 1037: originaria- nedettini. Questi costituirono diver- mente era dedicata alla S.S. Tri- se comunità diffuse in tutta la valle nità, andò distrutta in un incendio Peligna e la loro influenza fu deter- e fu ricostruita col nome attuale. È minante per lo sviluppo economi- la chiesa più antica del paese dallo co e sociale dell’area. Fu rifugio e stile molto semplice, con begli af- protezione per i coloni scacciati freschi interni ed esterni e con un dalle loro sedi in seguito alle inva- pregevole portale in legno, a sini- sioni barbariche. Dalla fine del sec. stra del quale, in una lunetta, è raf- IX fino al secolo XVI la regione fu figurata la Vergine col Bambino fra dominata dai conti di Valva. S. Marcello e San Bernardino; a de- In questo periodo il paese è ricor- stra, appena leggibili, sono i resti dato come “castrum”, cioè borgo di un affresco raffigurante S. Cri- fortificato. stoforo. Il paese, tipicamente medioevale, Poco distante dal castello, nella costruito intorno al suo castello, piazza in cui troviamo la bellissima con viuzze strette e tortuose, è ca- fontana seicentesca la cui vasca ratterizzato da un bellissimo centro quasi certamente servì da urna se- storico dominato dal castello e dal- polcrale (infatti presenta dei basso- la chiesa del sec. XIV. rilievi e alcune iscrizioni latine), tro- Il castello di Pacentro risale forse viamo la chiesa di S. Maria Mag- al sec. XI, data in cui sorsero altri giore (della Misericordia) risalente castelli per difendersi dalle conti- alla fine del sec. XVI. Nel comples- nue incursioni dei popoli nemici. Il so si notano le linee dell’arte rina- primo nucleo venne edificato dai scimentale, mentre la facciata in conti di Valva, venne poi ampliato pietra è del tardo Cinquecento ma dai Caldora e successivamente dai con riferimenti quattrocenteschi. I Cantelmo. È a pianta rettangolare, portali sono tre, ma quello media- munito di bastioni, ha torri rotonde

320 i comuni nella provincia di l’aquila

no è il più bello, datato 1603. La chiesa è a tre navate, con un alta- re alla fine di ciascuna cappella, e ai lati nicchie del Cinquecento e del Seicento. Notevole il pulpito li- gneo intagliato del 1653. Dietro l’altare maggiore troviamo il coro, molto grande e finemente lavora- to. Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto Accanto alla chiesa troviamo il campanile, a base quadrata, della Pacentro - Piedi sanguinanti seconda metà del Cinquecento, è alla fine della corsa uno dei più belli della zona e co- struito in modo che una diagonale ciò resistente a qualsiasi scossa di del quadrato di base fosse paralle- terremoto. la alla dorsale appenninica e per- Ancora da vedere sono alcuni quadri custoditi nel convento dei frati minori osservanti: un affresco scoperto nella distrutta chiesa del- l’Annunziata, il palazzo comunale con una bella pavimentazione da- tata 1560, il palazzo Borsilli, il pa- lazzo Avolio, il palazzo Angelilli, altri palazzi ubicati in via S. Mar- co, la fontana sita in piazza Um- berto, in pietra viva, e quella di via Roma. Parlando di Pacentro non possia- mo non menzionare la tradizionale corsa degli scalzi detta “degli zingari”. Si ripete tutti gli anni or- mai da secoli, l’otto Settembre, nel giorno della festa della Madonna di Loreto. Fu introdotta dai Caldora, feudatari del luogo e consiste nel correre a piedi nudi dall’alto di uno sperone roccioso, disseminato di pietre e rovi, per un tracciato di cir- ca due Km.: chi tocca per primo l’altare è il vincitore e viene coper-

Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto to di regali e soprattutto di molta considerazione da parte della po- Pacentro - La corsa degli zingari polazione. 321 i comuni nella provincia di l’aquila

Pereto 1000), alcuni dipinti del seicento del pittore Baciccia, le statue lignee della Madonna del Rosario e di S. Pereto a 800 m. s.l.m. è ubicato al- Salvatore; S. Maria del Monte o le falde del monte Fontecellese, al dei Bisognosi, distante dal paese e limite orientale del piano del Cava- meta di pellegrinaggi, dove si ve- liere. Il nome quasi sicuramente nera l’immagine della Madonna at- vuol significare luogo dove si colti- tribuita dalla leggenda all’alto me- vavano i Peri. Sulle origini gli storici sono discordi; notizie precise co- dioevo. Secondo la tradizione, il minciano ad apparire nel XII secolo santuario fu eretto nel 608 per cu- (catalogo dei baroni) con la presen- stodire un’immagine della Madon- za dei De Ponte, signori del territo- na portata da un certo Fausto Sivi- rio fino al 1374, anno in cui Gio- gnano in seguito ad ordine celeste. vanna I acconsentì alla vendita di In quel punto, la mula che la porta- metà del feudo a favore di Rainal- va morì e così venne innalzato il do e Giovanni Orsini. Dal XV secolo tempio. Resta inoltre da vedere la fino a tutto il XVIII Pereto rimane chiesa di S. Giorgio (1100) ristrut- sotto la signoria dei Colonna come turata nel 1584 e sulla strada per tutto il ducato di Tagliacozzo . Carsoli, a destra, la chiesa di S. Importante è l’assetto urbanistico: Maria in Cellis, importante monu- Pereto, chiuso ancora oggi da una mento del 1132, con facciata di tar- triplice cerchia di mura, ammira un do stile rinascimentale, un robusto castello del XII-XIII secolo costruito campanile con un paio di bifore e dal conte Rinaldo dei Marsi e oggi uno di trifore di carattere lombardo, restaurato. nel basamento del quale sono in- Tra le chiese ricordiamo quella di seriti frammenti architettonici roma- S. Silvestro, in stile gotico (anno ni, e con un bel portale romanico.

322 i comuni nella provincia di l’aquila

Pescasseroli parrocchiale dedicata ai S.S. Pietro e Paolo, ai quali è riservato un altare nella navata destra. Pescasseroli a 1167 m. s.l.m. è ubi- La chiesa vanta origini remote, an- cata in una vasta pianura a poca di- che se conserva poche tracce dei stanza dalle sorgenti del fiume San- precedenti edifici; le parti più antiche gro, e immersa in una delle zone sono un portale romanico sulla pa- montane più suggestive d’Italia in rete laterale di destra e il gotico por- uno scenario naturale incontamina- tale centrale. Tra gli arredi si distin- to, tra boschi di faggio, pini, abeti, guono il coro ligneo, il leggio fine- aceri e querce. mente intarsiato e una croce di Il suo nome sembra derivare da “pe- scuola sulmonese. sculum serulae” cioè roccia spor- È dedicata al Carmine, fu costruita gente a picco ma secondo Benedet- nel 1729: spicca l’altare barocco, un to Croce, che nel 1866 vi ebbe i na- crocefisso del ‘600, una effigie sei- tali, deriverebbe da “pesculum ad settecentesca e una statua raffigu- sarolum” cioè masso presso il pic- rante la Madonna. colo Sangro. Le origini risalgono alla La chiesa di Santa Lucia, si affaccia notte dei tempi e c’è chi attribuisce sull’omonima via. la fondazione a popolazioni Peligne, Da vedere il monumento ai caduti che si insediarono sul colle chiama- eretto nel 1922 e il palazzo dei to “castel mancino”. Sipari, famiglia alla quale appartene- Appartenne ai conti di Celano, ai Di va la madre di Benedetto Croce, il Sangro, ai d’Aquino ecc. Per la pri- quale nacque proprio tra queste mu- ma volta si parla di “pesculum seru- ra e di cui è conservato nella casa co- le” in una bolla del 1115, nella quale munale il manoscritto della logica. papa Pasquale II faceva cenno alla Pescasseroli è un ottimo centro per chiesa “Sancti Pauli”. la pratica degli sport invernali con i La parte più antica del paese sorge suoi 20 Km. di piste, alcune delle sotto lo sperone roccioso su cui si quali superano i 7 Km. di lunghez- trovano i resti di Castel Mancino, za. antico centro fortificato di epoca pre- romana, forse sorto come “presi- dium“ a controllo della valle del San- gro data, la sua posizione strategi- ca, e di cui rimangono i resti delle due torri ed alcune tracce del castel- lo trecentesco. Della chiesetta del castello non rima- ne che una Madonna incoronata, “la

Madonna Nera”, che con la destra so- di Francesco Fiorini Foto stiene il globo e con la sinistra il bam- bino ed è attualmente custodita nella Pescasseroli - Parco Nazionale. La camosciara 323 i comuni nella provincia di l’aquila

Pescina timo dei quali è un piccolo rosone dalle caratteristiche gotiche. Adiacente alla chiesa, sulla destra, Pescina, a 735 m. s.l.m., sorge al limite orientale della valle del Fuci- è un massiccio campanile della no, sulle due sponde del fiume stessa epoca. L’interno è a tre na- Giovenco e si protende su un co- vate divise da pilastri del tardo Ri- stone roccioso. nascimento. Nella volta della cap- Si ingrandì in seguito alla distruzio- pella del Sacramento un affresco di ne di “Marruvium” e nel 1580 di- Teofilo Patini raffigura il trionfo del venne città in quanto fu sede ve- SS. Sacramento. A destra la cap- scovile. Fu possedimento dei conti pella di S. Francesco (detta anche dei Marsi, poi passò ai De Balzo ed di S. Antonio) sulla cui facciata ro- ai Colonna. Il terremoto del 1915 e manica, si apre un bel portale, è la guerra le recarono ingenti danni. stata costruita in epoca più tarda. Sono rimasti solo i ruderi dell’anti- Nel borgo, infine, vi sono alcune co castello con torre poligonale, abitazioni con elementi medioevali che dominano la vallata. e rinascimentali tra cui la casa in Diede i natali al cardinale Giulio cui nacque il Mazzarino ricostruita Mazzarino (1602-61), allo scultore nel 1972. Di antico rimane solo e fonditore Giovanni Artusio detto una loggia a bifore. “il Pescina“ (sec. XVII), collaborato- re del Bernini, e allo scrittore Ignazio Silone (1900-1978). Tra i monumenti artistici più rilevanti è il Duomo (o chiesa di Santa Maria delle Grazie), portato a termine nel 1596 e re- staurato nel 1930. È preceduto da un carat- teristico portico a cinque arcate su pilastri sor- montato da due piani di Marinello Mastrogiuseppe Foto segnati da cornici, all’ul- Pescina - La torre poligonale

324 i comuni nella provincia di l’aquila

Pescocostanzo te e le finestre sono incorniciate da pietra finemente lavorata. Provenendo dalla Stazione Ferro- Pescocostanzo a 1400 m. s.l.m. viaria e inoltrandoci per viale Fan- giace sul declivio del monte Calva- zago troviamo il convento e la rio alle falde della Maiella e i primi chiesa di Gesù e Maria, fondata contrafforti che circondano il Parco nel 1611 dai francescani, con al- Nazionale d’Abruzzo. Abitato già in l’interno altari barocchi fra cui spic- epoca lontana, sorgeva originaria- ca quello maggiore in marmo poli- mente su uno sperone roccioso. cromo madreperlato, disegnato Menzionata nelle porte di bronzo dall’architetto Cosimo Fanzago della basilica di Montecassino, ha (1591- 1678). una storia ricca oltre all’incantevole posizione naturale a ridosso del Da vedere è il chiostro con portici piano delle Cinquemiglia. a pilastri in pietra, opera dello stes- Nel 1456 fu completamente di- so Fanzago. strutto da un terremoto e nel 1464 In via Ottavio Colecchi è il Palazzo avocato al regio demanio da Ferdi- Sabatini dei secoli XVI -XVIII con nando I d’Aragona; nel 1507 con- pregevoli portali in pietra e altri la- cesso in feudo a Fabrizio Colonna; vori sulla facciata. nel 1647 subì gravi devastazioni Poco oltre, sulla destra, è da visita- ad opera dei briganti e nel 1656 fu re la casa natale di Ottavio Colec- colpito dalla peste; nel 1774 il bor- chi, filosofo e matematico. go si riscattò dal dominio feudale Si raggiunge uno slargo con una dei Testa. scalinata barocca dove si apre il Fiorente è l’artigianato locale come portale della chiesetta della Con- la filigrana in oro e argento, il mer- fraternita dei Morti, del cinquecen- letto a tombolo, il ferro battuto, in- to, con un bel portale a colonne e tagli in legno e lavorazione della all’interno un altare in noce scolpi- pietra. Pescocostanzo è ricco di to e alcune tele, poco più avanti, storia e architettura che va dal dopo la bottega dove ne fu lavora- Quattrocento fino al Seicento. Pos- to il cancello con la scritta “ETE- siede innumerevoli opere d’arte, NIM NON POTUERUNT MIHI”, am- ma quella per eccellenza è la basi- miriamo la basilica di Santa Maria lica di S. Maria del Colle, esisten- del Colle, esistente sin dal sec. XI te sin dal sec. XIV. ma rimaneggiata nel 1466 e am- Camminando nel centro si posso- pliata nel 1558. no vedere molte altre opere d’arte, La chiesa è a cinque navate, co- come chiese, palazzi, edifici, fonta- perta da soffitti di legno a cassetto- ne, opere pubbliche, che sono dei ni, ricchissimi di intagli, pitture e veri e propri gioielli di architettura; i dorature in oro zecchino, opera cosiddetti “vignale” cioè pianerot- dell’architetto Carlo Sabatini. In toli addossati a case mentre le por- fondo troviamo l’organo con palco 325 i comuni nella provincia di l’aquila

del 1619. Palazzo Coccopalmeri (ora Rozzi) Entrando dal portone laterale del del sec. XVII con bel portale, balconi sec. XV (tardo romanico), troviamo e finestre in pietra; poco distante “la due acquasantiere sostenute da pietra del vituperio”, un grosso due aquile in bronzo; a sinistra è marmo cilindrico adibito alla umilia- un battistero del ‘700 in marmo fi- zione dei debitori insolventi. nemente lavorato. Nella navata Proseguendo, sulla sinistra, trovia- centrale spicca un bellissimo am- mo la casa di Tarquino Vulpes, bone in legno del ‘500. Dalla nava- poeta locale, con un bel portale in ta centrale si accede alla cappella pietra, e in fondo alla strada il pa- del Sacramento, chiusa da un can- lazzo già Colecchi (ora Trozzi), del cello in ferro battuto, dall’aspetto ‘500 sulla cui destra è l’ex Mona- fortemente drammatico, opera dal- stero di S. Scolastica costruito nel l’artista locale Sante di Rocco; nel- 1624 e provvisto di sei grandi nic- la cappella possiamo ammirare un chie barocche in pietra. pregevole affresco. Attigua è la chiesa di S. Nicola, la Dietro l’altare maggiore l’arco trion- più antica del paese risalente al XII fale in pietra, il grande coro ligneo, sec., con facciata del XVIII sec. la sacrestia, da cui si accede al te- Salendo una breve scalinata pos- soro contenente preziosi calici che siamo ammirare il castello e la vanno dal Trecento fino al Sette- chiesa di S. Antonio abate del cento, oltre a cimeli e paramenti sec. XIV, ubicata dove sorgeva l’an- sacri. Nella chiesa si possono am- tico nucleo di Pescocostanzo, da mirare molti altari in pietra, mar- cui si ha una visione panoramica mo, legno dei sec. XV- XVIII, ricchi del famoso bosco di S. Antonio. La di sculture e finemente intarsiati. chiesetta ha una facciata semplice Scendendo nel “Largo” troviamo il con a fianco l’originaria torre cam- panaria del sec. XIII. Scendendo la scalina- ta, a destra troviamo l’antica Casa Schieda con un bel portale quattrocentesco. Tornando in Piazza del Municipio è il Palazzo Municipale con la torre e l’orologio del sette- cento, il palazzo del governatore con stem- ma cinquecentesco

Foto di Fabio Colamarino dei re di Spagna e una fontana circolare con Pescocostanzo - Tombolo di Pescocostanzo 326 i comuni nella provincia di l’aquila Foto di Fulgo Graziosi Foto

Pescocostanzo - Il cinquecentesco Palazzo del Comune

una statuetta sopra la tazza supe- del sec. XV-XVI. riore. Tornando sul corso e proseguendo Si percorre il Corso Roma dove si sulla destra troviamo il Palazzo aprono numerose strade con ricchi Mansi del ‘500, con due piani di fi- palazzi e case di civile abitazione. nestre e un bel portale, e poco lon- In via Vallone Tommaso D’Amato tano una serie di tipiche case pe- scorgiamo la Casa D’Amata del scolane. XVI secolo alla cui sinistra è il pa- Inoltrandoci per via San Francesco lazzo Grilli ora De Capite, con bei notiamo la facciata dell’ex chiesa portali del 1750, oggi sede di un di S. Francesco del sec. XVII e vici- ostello della gioventù e a sinistra no il Palazzo Grillo sulla cui sini- un “macello” cinquecentesco. stra è il Palazzo De Capite. Sulla destra S. Maria delle Grazie Proseguendo e deviando sulla sini-

327 i comuni nella provincia di l’aquila

stra ammiriamo la chiesetta di S. Palazzetto Mosca, antica sede di Giovanni, oggi sede del Museo del- una scuola di filosofia e teologia. le origini, con un bel portale del Prima di tornare ai piedi della Basi- 1532 e la volta a crociera. lica possiamo ammirare la casa di In “Largo della Fontana” è la Fonta- Gianfilippo Rainaldi avente un bel na maggiore, di gusto rinascimen- portale, con balconi e finestre del tale e, sopra una scalinata il Palaz- miglior periodo barocco. zo Colecchi di arte barocca; in via A circa 7 Km. dal paese è da visi- Colleiaduni è il palazzo Cocco, in tare l’Eremo di Sant’Antonio da stile barocco; in via Ricciardelli il Padova. palazzo omonimo, del sec. XVI, Pescocostanzo è anche centro di con mobili barocchi all’interno e un bel portale. villeggiatura estivo ed invernale, Voltando a sinistra si giunge in via attrezzato per la pratica degli sport della Fontana sulla cui sinistra pro- invernali con impianti di risalita, pi- spetta il Palazzo Pitasso, ora ste per lo sci di fondo che si inol- Trozzi, del sec. XIX, e vicino la trano, in uno scenario suggestivo, chiesa di S. Maria del Carmine nel bosco di S. Antonio, una delle (1645 ) con belle opere in pietra. più vecchie faggete d’Italia, oggi ri- Retrocedendo in via della Fontana il serva naturale.

328 i comuni nella provincia di l’aquila

Pettorano “castaldina” in quanto dimora dei Castaldi divenuti amministratori sul Gizio dei beni dei Cantelmo verso la metà del ‘600. È interessante il sorge su una ri- portale d’ingresso, in pietra, con dente collina alle pendici del mon- bei capitelli, sulla cui sommità è te “la Guardiola” a 656 m. s.l.m. incastonato uno splendido stem- circondato da folti boschi e bagna- ma dei Castaldi. Accanto al palaz- to dal fiume Gizio e dal torrente zo ducale fu costruita una berte- Riaccio. sca ducale, ora palazzo Orsini, L’abitato conserva la caratteristica come avamposto di vigilanza che struttura medioevale con case ad- nel corso degli anni è stata amplia- dossate le une alle altre e con ta e con l’abolizione della feudalità viuzze strette che si intersecano passò agli Orsini: che lo ampliaro- tra loro creando delle belle piazze no ulteriormente abbellendolo come piazza Umberto I, che si esternamente. apre a balcone sulle verdi pianure Da visitare il palazzo Vitto-Massei, circostanti. una costruzione del ‘700 con spa- Le origini di Pettorano risalgono a ziosi saloni e belle stanze arredate tempi lontani, come testimoniano i con eleganza, tanto che nel 1832 ritrovamenti archeologici italici e Ferdinando II di Borbone in visita romani lungo il Gizio. È dominato in Abruzzo fu ospitato in questo da un imponente castello medioe- palazzo. vale al centro del quale si erge una Vicino al palazzo Vitto-Massei tro- svettante torre costruita dai Longo- viamo l’elegante palazzo Croce, bardi come vedetta e ampliata più nel quale è custodito il primo fram- tardi con le torri laterali per neces- mento dell’editto di Diocleziano sità difensive in seguito alle ripetu- scoperto in Italia nel 1933, trovato te incursioni dei Normanni. Poco fra il materiale di risulta durante i distante dal castello troviamo il ri- lavori di restauro. nascimentale palazzo ducale, di- Da visitare sono il palazzo Gravina mora dei duchi Cantelmo, di forma e il palazzo del Prete Nola, en- quadrata, con un ampio atrio al trambi del ‘700. centro. La chiesa più antica di Pettorano, Vi si accede da due grosse porte dedicata a S. Nicola, fu eretta su che immettono nell’atrio, e da un tempio pagano nel secolo XI, questo si raggiunge, tramite una come testimonia una bolla di papa scalinata interna, il magnifico por- Lucio III del 1183. tale cinquecentesco in pietra, con Della vecchia struttura della chiesa al centro lo stemma dei Cantelmo. di S. Antonio di Padova rimane A poca distanza sorge il palazzot- l’atrio ed un’apertura girevole dove to di stile barocco detto una volta venivano depositati i 329 i comuni nella provincia di l’aquila

bambini da genitori ignoti. Attual- Da vedere il santuario di S. Mar- mente la chiesa è molto più gran- gherita d’Antiochia, patrona del de e all’interno presenta un artisti- paese, eretto verso la fine del co tempietto in marmo sopra l’al- ‘300, originariamente a tre navate tare maggiore. ma più volte distrutto dalle cala- La maggior chiesa esistente è la mità naturali e più volte ricostruito chiesa Madre costruita nel ‘400 e oggi meta di pellegrinaggi in sulle rovine di un’antica chiesetta onore della Santa. del ‘200. È di stile romanico e Altre chiese da visitare sono S. conserva un portale in pietra scol- Sebastiano, S. Rocco del 1359 e pito a bassorilievo con segni dello la chiesa della Madonna della Li- zodiaco e allegoriche figurazioni di bera (1680). animali e piante di notevole valore Pettorano sul Gizio ebbe sei porte artistico. d’accesso, ma ne rimangono solo

Primo frammento dell'editto di Diocleziano (301) per arginare il costo della vita, rinvenuto nel 1933 in occasione del restauro di Palazzo Croce (esperta Margherita Guarducci)

330 i comuni nella provincia di l’aquila

cinque in buone condizioni, attra- no attraversare per andare in mon- verso le quali si può ricostruire la tagna, chiamata S. Margherita per- cinta perimetrale, che racchiudeva ché per essa si va al santuario nel- l’antico “pagus fabianus”: la porta la valle Frevana. L’ultima è la por- delle macchie o di S. Marco, vici- ta Cimenilli o S. Antonio, di cui ri- na al castello, su cui troneggia la mane ben poco. statua di S. Antonio, la porta di Tra le manifestazioni più belle me- Cencio o reale, a ricordo del trion- rita particolare rilievo la “sagra del- fale ingresso di re Ferdinando II di la polenta”, celebrata l’ultima do- Borbone, la porta S. Nicola, sulla menica dell’anno. cui parete sovrastante spicca un affresco, la porta del mulino, attra- La degustazione di questo piatto ti- verso la quale si raggiungeva il pico sta a rievocare la tradizione mulino e la fonderia del rame, la dei carbonai pettoranesi che si nu- porta delle frascare e di S. Mar- trivano quasi esclusivamente di gherita, che i taglialegna doveva- polenta.

331 i comuni nella provincia di l’aquila

Pizzoli con il titolo di Santo Stefano, ad una sola navata con una monu- mentale “Via Crucis” in bronzo. Pizzoli a 724 m. s.l.m. è situato ai Di particolare importanza è la chie- piedi del monte Marine. Antica- sa di San Lorenzo in Marruci lega- mente segnava il confine con Ami- ta alla vita di S. Equizio con una ternum. Nella seconda metà del II possente torre campanaria, nella sec. appartenne alla provincia Va- quale sono stati reimpiegati mate- leria e dal 570 al ducato di Spole- riali romani. Interessante il locale to. Probabilmente fu edificato sui ruderi della città di Valeria che esi- nel retro abside, affrescato nel cor- steva ancora ai tempi di Teodori- so del sec. XVI appartenente all’an- co. tico monastero equiziano in funzio- Fu patria di S. Equizio. Nel 1254 ne di refettorio. prese parte alla fondazione dell’A- La chiesa parrocchiale di Cavalla- quila. Nel sec. XVII fu feudo dei ri, dedicata ai Santi martiri Proto marchesi Dragonetti de Torres, il e Giacinto che nella facciata richia- cui castello a pianta quadrata con ma la chiesa di Santa Giusta di torri angolari si trova sul colle retro- Bazzano. L’interno è ad una sola stante e domina tutta la valle Ami- navata con frammenti di affreschi. ternina. A Villa Re sono da vedere la chie- Nel sec. XVII subì degli interventi, sa di San Matteo del sec. XV-XVI, ed ora si presenta come un palaz- la chiesa di Santa Maria con la tor- zo fortificato; di antico è rimasto re campanaria, la chiesa di San solo il torrione. Pietro con l’impianto due-trecente- Numerose sono le chiese esistenti sco. nel territorio di Pizzoli, alcune delle Vicino è l’ex parrocchiale di S. Ste- quali di considerevole pregio. fano, del ‘200, oggi sconsacrata, Santo Stefano a Monte, offre anco- con facciata in pietra e affreschi del ra la sua struttura originaria risalen- sec. XV- XVI. te al sec. XIII-XIV, è ad una navata Tra le frazioni ricordiamo Santa con tracce di affreschi cinquecente- Maria e San Lorenzo nelle parroc- schi e due altari cinque-seicente- chiali delle quali si trovano bellissi- schi. me croci processionali di arte La nuova parrocchiale, anch’essa abruzzese del ‘500 e del ‘600.

332 i comuni nella provincia di l’aquila

Poggio Picenze La facciata in pietra è del tardo ‘500; l’interno barocco è a tre na- vate divise da colonne. è ubicato in una Vi sono altari, statue e dipinti di va- zona pedemontana lungo la SS. rio pregio, ma quello di maggior ri- 17 a 765 m. s.l.m. L’etimologia chiamo è il secondo altare sulla del nome deriva dal fatto che l’anti- destra con i misteri del rosario co castello di Poggio, sorto intorno scolpiti intorno all’edicola (ora tra- all’anno mille e “costituito da sei fugati) che racchiudeva l’immagine torri di cui una ben alta al centro”, della Vergine di terracotta risalente fu costruito su di un poggio. al secolo XV-XVI (visibile al Museo “Podio de Picentia” dai primi anni dell’Aquila). del mille fino ad oggi ha subito so- lo variazioni minime. Troviamo la Il secondo altare a sinistra, del XVI dicitura Poggio Picenza o di Picen- sec. è dedicato a San Giovanni, è ze tramutata poi in Poggio Picen- un bel lavoro rinascimentale dovu- ze. to al maestro Rocco di Tommaso La data di nascita del borgo è incer- da Vicenza. ta, tuttavia è probabile che fin dall’e- Presso la porta laterale destra tro- poca romana esistessero ville ed viamo la fonte battesimale del rina- abitanti su questo colle, come testi- scimento, ornata da delfini nel fu- moniano due iscrizioni segnalate sto e da angeli nella conca. della fine del secolo XVI. La chiesa custodisce numerose I primi abitanti vi giunsero forse da statue in legno policromo scolpite a Forcona per sottrarsi alla distruzio- mano, e alcune tele di buona fattu- ne dei longobardi nel secolo VII. ra tra cui la Pietà posta nella parete Fece parte del gastaldato di Forco- in fondo all’oratorio risalente al na e nel 1254 fu tra i castelli che 1732 dipinta da Ignazio Montella. presero parte alla fondazione del- Un’altra tela è il Calvario nella parte l’Aquila nel quartiere di Santa Maria sinistra della chiesa. Paganica. Pregevole è la croce processionale Nel 1651 divenne possesso di Fi- del ‘500 e il reliquiario di San Felice, lippo Alfieri, poi fu dei Dragonetti e in legno intarsiato a due tinte. infine dei De Torres. La chiesa di San Giuliano, dalla Nel 1762 subisce gravi danni in sobria architettura è ad un’unica seguito ad un terremoto. navata. Tra le emergenze turistiche è da Gli altari sono in stile barocco, nel- segnalare la parrocchiale dedicata la sagrestia sono custoditi i reperti a S. Felice Martire, il cui primo nu- della distrutta chiesa di San Rocco cleo sorse intorno alla metà del se- tra cui due tele ed un busto in pie- colo XV. Subì gravi danni in seguito tra. al terremoto del 1762 ma fu rico- La chiesa della Visitazione dalla struita e ampliata. facciata in stile romanico aquilano, 333 i comuni nella provincia di l’aquila

nella cui parte alta presenta una crocifissione in altorilievo della fi- ne del secolo XIV. All’interno quel- lo che resta di un altare del ’500- ’600 con Madonna e Bambino tra i Santi Sebastiano e Fabiano. Nel muro esterno una lastra di marmo, prospetto di antico taber- nacolo con il calice e l’ostia, fra due angeli. Da vedere è la casa medioevale in via Umberto I, 64, di stile romani- co gotico, databile al XIII-XIV seco- lo con un’elegante bifora e con li- nee che preludono alle cancelle dell’Aquila. A sud del paese, su un colle detto Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto

Poggio Picenze. Chiesa della Visitazione. Crocifissione in altorilievo dela fine del sec. XIV. “collardoso” e lungo l’itinerario del Regio tratturo a qualche centinaio di metri dall’antica città romana di “Aveia”, ci sono delle cave di pietra bianca che, molto pregiata per la sua composizione chimica e per l’aspetto candido e gentile, ac- comuna una buona resistenza meccanica ed una facilità e docilità di lavorazione. Ricca di conchiglie fossili, venne usata nella co- struzione dell’Aquila e dei suoi maggiori monumenti artistici, oltre che nell’architettura civile dei paesi limitrofi. Foto di Pio Alleva Foto Alle cave era legata anche l’attività Poggio Picenze dei maestri scalpellini del Poggio Chiesa della Visitazione. molto fiorente nel passato. 334 i comuni nella provincia di l’aquila

Prata D’Ansidonia gano, il legno dipinto situato sopra l’ingresso, il bel portale e il coro li- gneo nella cappella della confrater- È situato a 846 m. s.l.m. lungo la nita, opera dell’artista Sabatino Tar- strada che unisce la Subequana quini, allievo del Patini. L’interno 261 con la S.S. 17, in luogo mon- della chiesa è a una navata con tuoso. Il nome “Civitas Sidonia” cappelle laterali aventi stucchi tar- cioè città di Sidonio, a cui erano do barocchi e neoclassici con an- stati donati i ruderi di Peltuinum e nessa una torre campanaria a base la campagna circostante, in seguito quadrangolare. venne trasformato in Ansidonia. Nei pressi di Prata D’Ansidonia, la- Prata D’Ansidonia sorse, con Ca- sciando la strada asfaltata, si pren- stelnuovo e S. Nicandro, dalla di- struzione di Peltuinum da parte dei de a destra una strada di campa- Franchi tra l’ottavo e il nono seco- gna che conduce dopo circa un lo. Il centro era diviso in due ville, chilometro a Castel Camponeschi, Villa Prata e Castello Camponeschi. nucleo fortificato, così chiamato Con San Demetrio e Sinizzo, Prata dall’ultimo proprietario. Risale al D’Ansidonia faceva parte della terra sec. XII- XIII e fu ricostruito dopo il “Sinitiensis”. Insieme a San Nican- terremoto del 1703 completamen- dro dipendeva dalla diocesi di Val- te disabitato, oggi è in via di ristrut- va come terra di confine. Nel 1254 turazione per essere utilizzato co- prese parte alla fondazione dell’A- me centro di attività culturali e ri- quila. creative. La struttura è caratterizza- Nel 1385 era feudo degli Orsini, e ta da due porte di accesso a sesto nel 1586 ne era barone Ortenzio acuto unite da una strada principa- del Pezzo, fu poi feudo della fami- le da cui partono brevi diramazioni. glia Nardis dell’Aquila. È un paese Resistono ancora i muri di soste- che alle bellezze naturali unisce te- gno della chiesa patronale di S. Pie- sori archeologici, storici ed artistici, tro, sul cui portale si legge la data come le necropoli del VI sec. a.C. 1313. Le torri innestate sulla cinta La città romana di “Peltuinum” del muraria sono di varie forme, penta- III sec. a.C.; la chiesa di S. Paolo gonali, quadrangolari e circolari. del V sec. d.C. ed il medioevale Da Prata D’Ansidonia, proseguendo Castel Camponeschi. Anche la in direzione della S.S. 17, sulla stra- chiesa parrocchiale di S. Nicola, da asfaltata che conduce a Castel- costruita sui resti di quella preesi- nuovo di S. Pio delle Camere, si stente alto medioevale, è ricca di giunge alle rovine dell’antica città ro- interessanti opere artistiche, come mana di “Peltuinum”, città dei Vesti- il magnifico ambone in pietra lavo- ni fondata durante il I sec. a.C., nel rata, che anticamente si trovava passaggio dalla Repubblica al Prin- nella chiesa di S. Paolo. cipato, coincide col momento della Di particolare importanza sono l’or- municipalizzazione romana. 335 i comuni nella provincia di l’aquila

Entrò nell’orbita di Roma, fu ascrit- pianeggiante e terrazzato. La città ta alla tribù Quirina ed ebbe vasta ha una razionale divisione per zo- giurisdizione estendendosi fino alla na (politica, religiosa, abitativa, valle del Tirino. Fu tra le poche città etc.). Dagli scavi effettuati sembra d’Italia ad aver conservato anche che la distruzione della città sia av- in epoca imperiale la condizione di venuta in seguito ad un evento ca- prefettura. Teatro recentemente di tastrofico, in quanto i solidi colon- diverse campagne di scavo che nati riportati alla luce presentano, hanno riportato alla luce i ruderi di tutti alla stessa altezza, un taglio un teatro in “opus reticulatum” un netto. “Peltuinum” aveva subito, anfiteatro e un luogo di culto, non- però, prima della sua distruzione ché mosaici e nuclei di tombe. definitiva, altre distruzioni, da quel- Questo centro veniva attraversato le della guerra gotico-bizantina a dalla Claudia Nova e in epoca me- quelle operate dai Longobardi e dai dioevale dal regio tratturo Antrodo- Franchi. co-Foggia. La sua ubicazione, no- Le genti superstiti fondarono altri do importante di traffici commercia- nuclei abitati nelle vicinanze e per li, ne favorì lo sviluppo, che è do- la costruzione si servirono del ma- cumento importante della storia teriale che poterono recuperare da- economica dell’area Aquilana in gli edifici in rovina. In età medioe- età Romana. vale Peltuinum diviene una cava di La porta ovest era costituita da tre materiale da costruzione per gli in- torrioni, due dei quali a specifica sediamenti civici ed ecclesiastici protezione della porta e doveva es- circostanti. sere a doppio fornice con pilastri a Sono state riportate alla luce alcuni pianta rettangolare. tratti di strade ortogonali, opere di Dell’originaria struttura in opera terrazzamenti, impianti di domus quadrata rimangono soltanto le im- con pavimento in coccio con moti- pronte dei blocchi e alcuni conci vo di mosaici a rosette, pozzi, ta- degli archi. bernae ed altre strutture con ele- Dopo la fine di Peltuinum diviene menti architettonici antichi riutilizza- punto di controllo del passaggio ti nel tardo impero, si è rimessa in tratturale, vi si impianta un ufficio luce anche una particolare domus doganale. a mosaico pavimentale, il cui em- L’impianto della viabilità è ortogo- blema, circoscritto ad un motivo a nale all’asse centrale della Claudia cane corrente, conteneva il nome Nova, che attraversa in senso lon- del proprietario. gitudinale la città, è del tipo glarea- Di questa abitazione di riguardo è ta, cioè una massicciata di ciottolini sintomatico l’anno di fondazione misti a sabbia, in modo da permet- (27 a.C.) ed il suo parziale rifaci- tere meglio il drenaggio delle ac- mento in epoca post caligoliana, que in un sito non perfettamente datazioni che si ricavano con preci- 336 i comuni nella provincia di l’aquila

sione grazie al rinvenimento di due prio cioè la cavea con l’orchestra e monete in due punti diversi della la scena e la grande “PORTICUS malta di base del pavimento. Sono AD SCENAM” dove si riparavano stati rinvenuti ulteriori elementi che gli spettatori in caso di pioggia, avvalorano l’ipotesi di un insedia- quest’ultimo elemento è tipico dei mento Peltuinate almeno dal III teatri più importanti. sec. a.C., fra i quali un frammento Nelle vicinanze di Peltuinum pos- di ciotola a vernice nera con bollo siamo ammirare la chiesa di S. a X e quattro puntini ed un altro Paolo sorta nell’XI sec., sulle rovine graffito a lettere arcaiche Q.M. di un antico tempio pagano. Gran Il foro su un’ampia piazza è un parte del materiale utilizzato provie- grande tempio circondato da un ne dalla vicina Peltuinum. L’interno portico o “temenos” a ferro di ca- ad una navata si allarga nel transet- vallo quadrato con muro di fondo to privo di abside e mostra la pare- in opera reticolata. Il porticato che te destra con quattro arcate che vi si raccorda al tempio all’altezza del- si appoggiano. In quella sinistra in la fonte, poteva avere due ingressi muratura si notano tracce di arcate, in posizione speculare di cui sono probabilmente disposte come nella visibili alcuni tratti murari e in parte parete di fronte. le fondazioni originariamente a sei Ha una iconografia, rara per una colonne frontali di ordine corinzio. chiesa Abruzzese del XII secolo, Sorgeva nel settore meridionale mentre la facciata ha le caratteristi- della città. che delle antiche costruzioni bene- Il complesso monumentale poteva dettine con la parte centrale avan- fungere da quinta per una vasta zata dove si apre lo stretto portale area forense gravitante sull’asse il cui architrave è sorretto da capi- principale della città e allo stesso telli e sormontato da una piccola tempo da cerniera urbanistica tra ruota a traforo; all’altezza di que- questa e il teatro. Scendendo nella sta, le due ali sono segnate da una parte sottostante troviamo quello cornice romana di basamento. che anticamente era il supporto del Fu ricostruita nel XII secolo dalle teatro, orientato verso l’ampia val- maestranze benedettine della lata sottostante che per tecnica co- scuola valvense e forse fu una “cel- struttiva, dimensioni e conservazio- la” o propositura alle dipendenze di ne di alcuni elementi è certamente qualche abbazia vicina. uno dei monumenti più significativi Da Prata D’Ansidonia, inoltrandoci del mondo Romano dell’Italia cen- nella provinciale che conduce a S. trale. Pio delle Camere, a destra su un Il teatro, costruito internamente al colle detto “croco” possiamo am- perimetro delle mura, poggiava su mirare il centro di origine alto me- un grande terrazzamento formato dioevale di Tussio. da due corpi: il teatro vero e pro- La tradizione racconta che gli abi- 337 i comuni nella provincia di l’aquila

tanti dei due centri, Altavilla e Casa- camente medioevale con archi e le di Tarpea, colpiti come l’intera re- viuzze strette, dotato di due portoni gione dalla peste, preferirono, ter- d’ accesso la chiusura dei quali lo minata l’epidemia, andare ad abita- isolava in un’autonomia di difesa. re nelle grotte del monte Croco per Di notevole interesse artistico è la avere dimore in “località asciutta, chiesa parrocchiale costruita utiliz- salubre e meno soggetta ai terre- zando i resti di un antico castello; moti”. In accordo con i monaci di ha sei cappelle ai lati, di cui quattro Bominaco che li avevano assistiti e provviste di altari decorati con stuc- curati durante le due calamità, si chi ed affreschi del sec. XVI e XVII. stabilirono in questo nuovo sito e Di grande valore artistico è anche lo denominarono masseria dei mo- l’organo racchiuso in una preziosa naci. Sempre la tradizione narra cassa in legno di noce artistica- che nel 1160 nascesse alla masse- mente intagliata. ria un bambino a cui fu imposto il Altra frazione di Prata è S. Nican- nome di Tussio. Il luogo fu abitato dro, edificato sul territorio dell’anti- già in epoca romana, come testi- ca Leporanica, sorse come borgo monia il rinvenimento di antiche non fortificato. Partecipò alla fonda- iscrizioni e di due leoni in pietra ri- zione dell’Aquila. L’abitato fu di- feribili all’arte romana del I sec. d. strutto nel 1392 e poi riedificato. C., dei quali uno viene custodito Viene ricordato nelle cronache del- nei pressi della chiesa parrocchia- la guerra tra L’Aquila e Braccio da le, l’altro non del tutto integro nel Montone. Alcune iscrizioni lapidarie museo nazionale d’Abruzzo, nel- testimoniano la sua esistenza in l’Aquila. Probabilmente questi re- epoca romana. Notevole il palazzo perti appartennero ad un’antica Baronale dei Cappa. tomba. L’aspetto del paese è tipi- La parrocchiale è dedicata a S. Ni- candro protettore del paese e nella piazza prospiciente è eretta una croce in pietra, la quale secondo la leg- genda veniva usata quando si dava l’as- soluzione ai condan- nati a morte che du- rante il tragitto verso l’esecuzione riusciva- no a toccarla. In alto

Foto di Letizia Facchinei Foto su un colle sono an- cora chiaramente visi- Prata d’Ansidonia - bili i ruderi del castello La zona archeologica di Peltuinum di Leporanica. 338 i comuni nella provincia di l’aquila

Pratola Peligna facciata, realizzata con blocchi di pietra della Maiella, è costituita da un corpo centrale avanzato rispetto È situata nel cuore della valle Peli- a due laterali sui quali s’impostano gna, sopra una ridente collina a i rispettivi campanili. L’interno è a 290 m. s.l.m., centro agricolo noto tre navate secondo lo schema a per la produzione di vini ricco di croce latina con i bracci del transet- acque. Notizie certe circa l’esisten- to absidati. za di “pratulae” risalgono al 998. Anche il presbiterio rialzato è absi- d.C. dato sia nella parte centrale che in È appartenuta alla Badia Morrone- quella laterale corrispondenti alle se, cui fu data in feudo da Carlo II due cappelle della Madonna della nel 1294. Nel 1848 fu teatro di una Libera e del SS. Sacramento. La rivolta contadina contro Ferdinando navata centrale è coperta con volte II di Borbone e nel 1934 contro il a botte, mentre quelle laterali pre- regime fascista. sentano delle pseudo cupole. L’in- Alle pendici del monte Morrone, tera chiesa è riccamente decorata che si eleva di fronte a Pratola, è con stucchi, affreschi del pittore possibile vedere i ruderi dell’antico Amedeo Tedeschi (allievo del Pati- “castello d’Orsa“ detto anche degli ni) e del Patini stesso, del quale impiccati. nella cappella di S. Antonio sono Salendo ancora più in alto trovia- due quadri: S. Antonio con il Bam- mo una pineta con attiguo rifugio bino e S. Girolamo; nella stessa detto “casa delle vacche” raggiun- cappella troviamo pure due scultu- gibile per mezzo di una panorami- re in legno dell’ebanista Lucci di ca strada. Pratola. Il centro cittadino è la piazza Gari- Altri capolavori sono il tempietto baldi, luogo di ritrovo con al centro della Vergine posto al centro dell’al- un’artistica fontana. Per- correndo il corso trovia- mo il Santuario della Ma- donna della Libera, al quale la prima domenica di maggio accorrono mi- gliaia di pellegrini. Il santuario come si pre- senta attualmente è opera dell’architetto Eusebio Te- deschi, che lo costruì su una preesistente cappella cinquecentesca. La co- Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto struzione iniziò nel 1851 e terminò nel 1860. La - Madonna della Libera 339 i comuni nella provincia di l’aquila

tare maggiore e le nicchie di Gesù mento nazionale, sono due vani risorto e della Madonna della resur- gemelli di un unica cappellina di rezione lavorato dal Di Rienzo. Di notevole importanza artistica. Cu- notevole pregio un crocifisso in stodiscono un gruppo scultoreo in gesso molto antico ed un organo terracotta (sec. XVI) dello stesso simile a quello della cattedrale di autore di quello dell’eremo di S. Ve- Loreto. nanzio e alcuni affreschi di buona Da vedere ancora la chiesa di S. fattura. Pietro Celestino, la più antica di Pratola, esistente sin dal XV secolo, Da vedere ancora i palazzi De Pe- la chiesa della SS. Trinità e la Ma- tris, vecchio municipio e Colella, donna della Neve. le vecchie fontane ottocentesche La Madonna della Pietà e delle di piazza Garibaldi e il vecchio Sette Marie, considerate monu- mulino dei celestini. Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto

Pratola Peligna - La compagnia di Gioia

340 i comuni nella provincia di l’aquila

Prezza cune epigrafi dell’età romana che testimonierebbero l’esistenza di un pagus. Prezza, a 480 m. s.l.m., sorge alle Subì un lungo assedio per opera pendici del monte omonimo della del Normanno Ugo Malmozetto. catena del Sirente, adagiata su di una roccia in parte affacciata sul Tra le emergenze turistiche ricor- Sagittario quasi a raffigurare un pre- diamo la parrocchiale di Santa Lu- sepio. cia, protettrice del paese sorta del Il centro ha origini molto antiche, XV secolo; la chiesa di S. Giusep- come testimoniano sia i documen- pe, del XIV secolo; i ruderi di una ti, sia i resti materiali: fu in questa torre medioevale e il palazzo ba- località che si tenne un placito nel ronale. 983 (“ad S. Nicandrum in villam de Caratteristici sono i sottopassaggi e Preze”): inoltre nelle vicinanze in lo- gli archi disseminati per tutto il cen- calità Acorelli sono stati rinvenuti tro storico che è di chiara impronta utensili in pietra del paleolitico e al- medioevale.

341 i comuni nella provincia di l’aquila

Raiano tamente scavato nella roccia, con- siste in una galleria di 5534 metri ed è costeggiato da una strada an- Raiano a 390 m. s.l.m. è ubicato al ch’essa tagliata nella montagna, margine occidentale della valle Peli- su cui si aprono 134 pozzetti che gna su una modesta altura ricca di fungono da sfiatatoi, “le ucchelle” vegetazione. È fertilissimo centro (boccali) . agricolo e industriale. La chiesa più antica è quella cam- L’etimologia del nome Raiano, co- pestre della Madonna di Contra, munemente si fa risalire ad “ara ia- nelle cui mura sono inseriti dei ni” (altare di Giano), ma alcuni stu- frammenti scultorei del sec. VIII-IX diosi attribuiscono la derivazione a e pezzi di lapidi romane con iscri- “radianum” cioè radere, pare che all’epoca di “Corfinium” Raiano fos- zioni ricordate anche da Benedetto se un pagus di questa città dove Croce nei suoi appunti. abitavano molti barbitonsori. Il pezzo più importante è una la- Raiano è ricco di acque: tra le nu- stra scolpita con la raffigurazione merose sorgenti sparse nel suo di due pavoni affrontati ai lati di territorio, vanno ricordate quelle una croce contornata da girali del della fonte di Giannella, la fonte di sec. VIII. Sull’altare una statua del- Bellezza, e la fonte della Quercia, a la Madonna col Bambino del fine parte quelle di acqua sulfurea e fer- sec. XVIII. ruginosa che sgorgano vicino all’A- Un’altra chiesa molto antica è quel- terno formando “la laguna”. la di S. Antonio Abate, come testi- Di natura medicamentosa, stando monia la scritta sull’architrave che alle testimonianze di alcuni scritto- la fa risalire al sec. XI. ri, dovevano essere le sorgenti del- D’interesse artistico è la testa della la zona ora invasa dal laghetto di statua del Santo ancora ben con- origine carsica “la quaglia”. servata. Nell’area circostante è stato rinve- La chiesa della Madonna delle nuto un sistema di cloache e con- Grazie, ubicata nel rione Santa Ma- dutture in pietra, nonché resti di ria, è una delle tre chiese dedicate camerette, che molto probabil- alla Madonna di cui si parla nella mente servivano per le cure ter- bolla di Lucio III; è molto antica, mali. Attualmente l’interesse per nonostante nel corso degli anni sia queste acque si è ridestato e il co- stata trasformata. Della sua anti- mune si sta adoperando per la chità fanno fede alcuni pezzi lapi- creazione di un complesso terma- dei del Quattrocento reimpiegati le. nelle finestre e nel portale. Sulla Di notevole interesse è senza dub- facciata troviamo una scultura ed bio l’acquedotto corfiniese che at- un’apertura a croce con bracci traversa la valle di San Venanzio: triangolari scolpiti nel sec. XII. Su della prima età imperiale, comple- di una lastra è registrata un’eclissi 342 i comuni nella provincia di l’aquila

solare del 1567. Lo stesso feno- chiesa di S. Andrea è a forma di meno fu registrato a Ripa Fagnano aula ma ha solo due cappelle sul sull’arco di una porta. lato sinistro. L’altare maggiore è in All’interno della chiesa troviamo i noce. Vi possiamo ammirare delle resti di un affresco del tardo Quat- tele rappresentanti immagini di trocento non più leggibili. Santi, opera della metà del sec. Nella chiesa parrocchiale, dedica- XVII. Dello stesso periodo è il cibo- ta a S. Maria Maggiore, “S. Maria rio ligneo a forma di tempio, vero ad nives”, sono conservate una capolavoro di ebanisteria. Adia- statua di S. Venanzio in lamina cente alla chiesa si erge il campa- d’argento di arte abruzzese del nile edificato nel 1635 con grossi ‘600, una statua lignea che rappre- blocchi di pietra, a tre piani. senta la Vergine seduta col Bambi- Il campanile sicuramente non ap- no in piedi sul ginocchio sinistro, partiene alla chiesa attuale ma ad della fine del sec. XV. Al ’400 risale una già esistente che aveva lo il quadro che ora si trova nel terzo stesso nome. altare della navata di destra, un Uscendo da Raiano, in un punto Cristo morto della prima metà del assai pittoresco della valle di S. Ve- sec. XVIII, una delle statue più bel- nanzio, tra le rocce ed i folti bo- le della zona. schi, sorge l’eremo di S. Venan- Da visitare è il convento degli Zoc- zio, costruito nel punto in cui la colanti con l’annessa chiesa di S. gola si restringe maggiormente su Onofrio costruita tra il 1630 e il un sistema di archi sotto il quale 1650 e formata da un’aula rettango- scorre il fiume. lare ai cui lati ci sono 5 cappelle Le notizie più antiche risalgono al con relativi altari. È ad un’unica na- 1156 riconducibili alla bolla di vata divisa dal coro e dall’imponen- Adriano IV, ma venne costruito nel te altare in noce, ad opera dei Fra- XV secolo con interventi all’interno telli Bencivenga, del sec. XVIII. del ’600. La costruzione attuale è Ai due lati, le statue lignee dei San- del ’400 come pure resti di affre- ti Francescani Antonio e Bernardi- schi della stessa epoca situati die- no da Siena. Di notevole importan- tro l’altare. za, un armadio in noce della prima Ogni anno a primavera, si celebra metà del sec. XVII di artisti locali. Il ormai da tempo la sagra delle cilie- convento costruito qualche anno ge, la quale consiste, oltre che nel- più tardi si arricchì di una notevole la vendita diretta delle ciliege, in biblioteca nel 1757, come testimo- una sfilata di carri allegorici, ad- nia una lapide nella loggia d’acces- dobbati con questo frutto. Il corteo so. Il chiostro è pieno di affreschi sfila per il corso preceduto dalla in cattivo stato di conservazione. banda, per poi confluire alla fine in A Raiano esiste un altro convento, piazza Postiglione, dove una giuria dei frati minori cappuccini, la cui assegna i premi ai carri più origina- 343 i comuni nella provincia di l’aquila

Rivisondoli Tra le emergenze turistiche ricordia- mo: la chiesa di Sant’Anna, della se- conda metà del Settecento, con bella Rivisondoli a 1320 m. s.l.m. poggia facciata a coronamento orizzontale; su uno sperone roccioso, immerso la chiesa del Suffragio, di poco pre- in una vasta pianura al centro degli cedente, con un bel portale barocco; “Altipiani maggiori d’Abruzzo”, in po- la chiesa dedicata a San Nicola di sizione molto suggestiva, circondato Bari, ricostruita tra il 1900 e il 1912 da boschi, in uno scenario di straor- su una preesistente chiesa distrutta dinaria bellezza. dal terremoto, nella quale fu trasferito Secondo la leggenda fu costruita da il ricco altare barocco dedicato all’As- due guerrieri che stanchi del loro sunta. All’interno troviamo inoltre una cammino si riposarono nei pressi di statua in legno policromo della Ma- un ruscello, e vi costruirono un ca- donna col Bambino e un bellissimo stello, “Riosollo”. Le sue origini risal- altare maggiore con intarsi di marmo gono ad epoche molto lontane: vie- colorato e un bassorilievo riprodu- ne menzionato per la prima volta nel centi due testine di putti alati, e un di- sec. VIII d.C. mentre la storia docu- pinto dell’artista Carlo Patrignani allie- mentata risale al sec. XI-XII. vo del Patini raffigurante l’Assunzione Nel 1623 fu comprato per 18000 du- di Maria; la chiesetta di Santa Maria cati da Fabrizio Meluccio, che lo ven- della Portella, all’imbocco della Pia- dette pochi anni dopo. Fu dominio na delle Cinquemiglia, del XIII secolo, dei Cantelmo, degli Scala, dei Rosa- sorta su un preesistente tempietto to, dei Sardo. eretto per ospitare una miracolosa L’impianto urbanistico, tipicamente immagine della Madonna che, men- settecentesco, è caratterizzato da tre veniva trasportata da lontano, di- una serie di costruzioni a schiera. venne in questo punto talmente pe- L’etimologia del nome, secondo al- sante da non poter essere più rimos- cune teorie, deriverebbe da “rivus” sa. Rivisondoli è stazione di soggior- (ruscello) o “sundrium” da “sunder” no invernale ed estivo, famosa per il che significa “isolato “ separato. presepe vivente che vi si tiene il 6 Gennaio di ogni anno e rievoca la nascita di Gesù in modo molto carat- teristico. Centinaia di pastori accorro- no dai paesi vicini con i costumi tra- dizionali e con la fiaccola accesa a rendere omaggio al Bambino collo- cato in una mangiatoia ai piedi del paese. Rivisondoli è anche punto di parten-

Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto za per escursioni a piedi e sciistiche al monte Calvario, al monte Pratello, Rivisondoli - Paesaggio invernale al monte Rotella. 344 i comuni nella provincia di l’aquila

Roccacasale chiaro esempio di mura poligonale della seconda epoca e ottimo ba- luardo contro gli attacchi dei nemi- a 450 m. s.l.m. sorge ci, attualmente rimangono solo ru- su uno sperone di roccia ai piedi del monte della Rocca. Ha origini risa- deri maestosi e resti di mura peri- lenti al Medioevo, come è testimo- metrali. In località Colle delle fate è niato in una bolla di papa Lucio III stato rinvenuto un centro italico di del 1183. Fu centro fortificato e an- cui restano tratti di mura perimetrali cora oggi sono visibili tratti delle mu- e cisterne. ra di cinta e del castello. Fu feudo di La parrocchiale di S. Michele Ar- varie famiglie e infine appartenne al- cangelo, a tre navate, risale alla la Badia Morronese. prima metà del ’500 ma fu rima- Il castello fu fatto costruire nel 925 neggiata nel sec. XVIII; vi è una da Pietro de Sanctis e successiva- bella statua del Santo cui è dedica- mente riadattato da vari feudatari; ta la chiesa. Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto

Roccacasale - I resti del castello e le mura perimetrali

345 i comuni nella provincia di l’aquila

Rocca di Botte decorata di affreschi di artisti bene- dettini o Bizantini e caratteristica per il soffitto a crociera; la chiesa Rocca di Botte situato a 750 m. s.l.m., sul bordo meridionale del abbaziale di S. Pietro, dove è piano del Cavaliere, è l’antica “Roc- possibile ammirare l’ambone, il ci- ca de Bucte”. Le sue origini sono borio, frammenti dell’iconostasi, remote, anche se le prime notizie un bel portale ed un altare d’arte attendibili risalgono solo al X seco- cosmatesca; le rovine di un ca- lo. Appartenne nel 1173 a Ottone stello sito su uno sperone roccio- di Montanea e rimase a tale fami- so del vicino monte S. Fabrizio; la glia fino alla metà del XIV secolo; fontana del municipio; il santua- nel XV secolo, sotto gli Orsini, il rio di Santa Maria dei Bisognosi paese si arricchì di altri edifici, rag- nel quale sono custoditi, oltre ad giungendo il suo massimo splen- alcuni pregevoli dipinti, anche la dore sotto i Colonna. Nell’Ottocento croce processionale, donata da Rocca di Botte fu aggregata, con papa Bonifacio IV il giorno della Oricola, al comune di Pereto, ma agli inizi del 1900, dopo lunghe lot- consacrazione del santuario, eret- te, conquistò l’autonomia am- to dagli abitanti di Pereto e di Roc- ministrativa. ca di Botte nel 609, per venerare Tra le emergenze turistiche ricor- l’immagine di una Madonna, porta- diamo: l’antica chiesa di S. Maria tavi da un giovane cristiano di ori- del Pianto (o della Febbre), tutta gine Spagnola di nome Fausto.

346 i comuni nella provincia di l’aquila

Rocca di Cambio scaletta conduce alla sottostante cripta, che si divide in tre vani, an- ticamente usati come ossari, con- È il comune più elevato d’Abruzzo tenente un pregevole ciborio quat- e dell’intero arco appenninico: con trocentesco. Gli affreschi sono i suoi 1434 m.s.l.m. sorge alle senz’altro l’attrattiva più importan- pendici del monte Cagno, in faccia te: risalgono al quattordicesimo al Sirente e alla Maiella, a cavaliere sec. e rappresentano scene della dell’altopiano delle Rocche, e alla vita di Santa Lucia e di altri Santi, grande e verde piana che fa da la passione, la resurrezione, l’as- scenario ad un panorama tra i più sunzione e l’ultima cena, quest’ul- vasti e luminosi d’Abruzzo. Il pae- tima sviluppata per tutta la lun- se ha origini simili a quelle degli al- ghezza della parete. tri paesi limitrofi, ma diverse sono Nella parrocchiale, dedicata a le opinioni sul luogo e sul nome. Santa Maria (XVI sec.) è da vedere Il nome è lo stesso del monte so- un fonte battesimale del Cinque- vrastante (monte Cagno) mutatosi con il tempo in Cambio. Intorno al cento e un tabernacolo dipinto, 1000 era chiamata Rocca Ottone- opera di un artista abruzzese della sca in onore di Ottone II. fine del ‘400 inizio ‘500. Spesso in lotta con la vicina Rocca Nell’antica collegiata di S. Pietro di Mezzo per questioni di confine, (XIII sec.) sono conservate opere fu occupata da Braccio da Monto- di grande valore artistico come: ne nel 1423. Nel 1254 partecipò l’acquasantiera in pietra bianca del alla fondazione dell’Aquila. 1569, una statua in legno policro- Rocca di Cambio vanta tre prege- mo del ‘500, una croce processio- voli chiese: la chiesa di Santa Lu- nale (XVI sec.) con tre grani in ra- cia (XIII-XIV sec.) di particolare in- me dorato con fondo d’argento teresse artistico sia per l’architettu- sbalzato a fiorami trecenteschi. ra sia per il valore degli affreschi Nel braccio inferiore sotto al croci- che contiene. La facciata ha un fisso una cartolina trasversale reca portalino di tipo quattrocentesco, la data MDII; una statua di terracot- con capitelli corinzi rinascimentali, ta policromata di S. Giacomo del mentre di fattura più antica è il ro- XV sec. solino del dodicesimo sec. Rocca di Cambio è località di sog- L’interno a tre navate mette in ri- giorno estivo e attrezzata località salto sia le forme gotiche-romani- per la pratica degli sport invernali che del tempio sia l’incorniciatura con numerose piste e impianti di cinquecentesca dell’altare. Una risalita.

347 i comuni nella provincia di l’aquila

Rocca di Mezzo tabernacoli nella cappella della Ma- donna delle Grazie; tempera del 1568 rappresentante la Madonna Salendo verso l’altopiano delle del Gonfalone . Rocche, superato il valico dei Cer- La confraternita di ri, ci si trova di fronte ad una vasta possiede altre chiese, tra cui la più pianura dove è il nucleo abitato di antica dell’altopiano dedicata a S. Rocca di Mezzo a 1329 m. s.l.m., Leucio, quella del Pereto del sec. centro di sport invernali e stazione XIX con funzione di cappella fune- climatica, il maggior centro del pia- bre e quella di S. Michele Arcan- noro. Adagiato su un colle a ridos- gelo del sec. XV, adattata a cappel- so della catena del Sirente, ha co- la gentilizia dai Barberini. Tutti gli me sfondo la catena del Gran Sas- so, la Maiella ed il Velino. oggetti artistici sono conservati nel Chiara è l’origine medioevale, con museo d’arte sacra “cardinale le case strette attorno al campanile Agnifili” ubicato nell’antica confra- e le viuzze e gli archi che si snoda- ternita del Sacramento della chiesa no tra di loro. Originariamente fu parrocchiale. Nelle frazioni di Fon- terra di pastori i quali salivano dal- tavignone, Terranera e Rovere so- le valli sottostanti a primavera per no conservate pregevoli opere arti- ridiscendere all’inizio dell’inverno. stiche. Verso l’VIII-IX sec. i pastori si stan- A Rovere troviamo i ruderi del ziarono definitivamente e furono castello Frangipane, la parroc- costretti, per difendersi dai sac- chiale di San Pietro del sec. XII, cheggi, a costruire torri e mura. le chiese della Madonna delle Fu tra i castelli che parteciparono Grazie del sec. XI e di Santa Ma- alla fondazione dell’Aquila nel ria Maddalena. 1254. Nei primi giorni di ottobre, da più Esistono ancora i ruderi delle anti- di 400 anni, a Rocca di Mezzo si che mura medioevali e quelli di celebra la “festa del solco dritto” una porta denominata delle due che ha avuto origine in seguito ad “morge” ancora ben conservate. una grave pestilenza che decimò Oltre a strutture medioevali, visibili la popolazione; gli abitanti fecero nella zona dei tre archi, troviamo pertanto voto alla Madonna della la chiesa parrocchiale ricostruita Pietà, se li avesse liberati dalla pe- nel ’700 a croce latina con tre na- ste, di tirare tutta la notte dei solchi vi, all’interno della quale troviamo dritti. opere di grande pregio quali: altare La gara si svolge in una notte sen- in pietra finemente scolpito, ricava- za luna e, prima dell’inizio, vengo- to dal portale principale dell’antica no accese delle luci che segnano il chiesa rinascimentale; battistero in percorso da seguire. pietra inizialmente nella chiesa di L’aratro viene tirato da buoi in- S. Leucio; acquasantiera del 1569; fiocchettati e guidati da aratori con 348 i comuni nella provincia di l’aquila

il pugno fermo. Vince la squadra che riesce a fare il solco più dritto: essa prende in consegna il gonfa- lone fino all’anno successivo. Caratteristica è, inoltre, la sagra del narciso che si svolge a primavera, nel corso della quale sfilano nume- rosi carri allegorici tutti ricoperti di narcisi e affiancati da giovani in co- stume locale. A circa 3 Km. dall’abitato di Rocca di Mezzo, nella valle omonima, si trova la Grotta di “Val Caldora”. La grotta è a forma di pozzo e rag- giunge un dislivello massimo di m. 84 con uno sviluppo totale di m. 130. Nonostante la sua conformazione a pozzo è possibile percorrerla per ammirare le bellissime concrezioni

che la rivestono. di Marinello Mastrogiuseppe Foto

Rocca di Mezzo - Sagra del Narciso

349 i comuni nella provincia di l’aquila

Rocca Pia questi, per affetto verso sua figlia, della cui nascita aveva ricevuto notizie proprio quel giorno, cambiò è posta a 1050 m. il nome di Rocca Letizia in Rocca s.l.m. in una strettissima valle tra i Pia. contrafforti degli Appennini circon- Tra le chiese troviamo S. Maria data da montagne coperte di fag- Maggiore, sulla cui cripta sorgeva gete che calano a picco formando l’antica chiesa del secolo XIV, ma dei dirupi. Il paese è dominato dai l’iscrizione più antica porta la data ruderi di un castello medioevale del 1508 leggibile ancora sull’ar- dai quali si ammira un panorama chitrave di una delle due porte. La meraviglioso. nuova chiesa, riedificata nel 1954, Secondo alcuni studiosi Rocca Pia nulla ha dell’antica ad eccezione fu edificata dai popoli del piano del campanile fornito di 4 campa- delle cinquemiglia che nel sec. XIV ne. Ha tre altari di marmo e la na- furono costretti a sloggiare per le vata centrale più alta delle laterali. guerre insorte sotto la regina Gio- Interessanti da vedere la chiesa di vanna. S. Maria della Vittoria e S. Maria Nel medioevo si chiamò Rocca delle Grazie oltre alla chiesa della Valle Oscura, e nel periodo Napo- Madonna del Casale detta anche leonico Rocca Letizia in onore del- “Madonna del Carmine” adibita un la madre di Napoleone. Il 21 otto- tempo anche a ricovero dei pastori bre 1860 a Vittorio Emanuele II nei momenti di bufera. L’interno è che attraversava con le sue truppe a una sola navata e vi si accede, a il comune di Rocca Letizia fu chie- causa dello scoscendimento del sto di cambiare nome al paese e terreno, dal lato sinistro mediante un pregevole portale di scuola Sulmonese del XIV secolo, e- cheggiante elementi gotici e contenente un risalto nella mura- tura in cui si inserisce un cordone ad elica, due bellissimi capitelli raffiguranti foglie di a- canto. Le colonne so- no ottagonali e le cu- spidi sono divise in due ordini di arcatelle

Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto trilobate.

Piana delle Cinquemiglia 350 i comuni nella provincia di l’aquila

Roccaraso Maria. Notevole è il busto di S. Ip- polito, pregevole lavorazione ar- gentea del 1688. Roccaraso è situata in posizione al- pestre a quota 1236 m. s.l.m., al La chiesa di San Bernardino, edifi- principio del vallone del Raso, af- cata nel 1851, ma ricostruita nel fluente del Sangro, alle falde del 1954 su struttura settecentesca, ha monte Roccalta. Come testimonia- un campanile a vela. no ritrovamenti archeologici, era Rimangono ancora da vedere ru- abitata già in tempi remoti, ma del deri delle antiche torri e delle mura vero centro Rocca Rasini si ha noti- e alcune abitazioni gentilizie come zia solo nel secolo XI. casa Mancini, Di Ludovico, Flori- La chiesa di San Rocco, sorta do- no, Angeloni. po la peste del 1656, ha un bel Roccaraso è la più importante sta- portale in pietra viva, all’interno un zione sciistica dell’Italia meridiona- coro ligneo e una statua di San le, ricca di numerosi e attrezzati Rocco. campi da sci oltre che di numerose La chiesa parrocchiale di Santa infrastrutture sportive come il pa- Maria Assunta ha una facciata e un portichetto con finestrone circo- lazzo dello sport capace di 3000 lare. posti, lo stadio, con piste di atleti- L’interno è a tre navate con una ca, calcetto, calcio, piste di patti- bella loggia, nell’abside presenta naggio, bocciodromo, centro ippi- un mosaico con l’assunzione di co, campi da tennis, palaghiaccio.

351 i comuni nella provincia di l’aquila

San Benedetto vo frontespizio, con arco a tutto sesto, colonnine e decorazioni è il dei Marsi monumento più importante di . Fu costruita San Benedetto dei Marsi, a 678 m. intorno al sec. VI su rovine roma- s.l.m., è il comune più pianeggian- ne, la chiesa è citata da Stefano II te della Marsica. Situato sulle rive nel 1057 e in una bolla di Pasqua- dell’antico lago è, dopo Avezzano le II nel 1114. La chiesa, dotata di il comune più abitato (15 abitanti grandi beni dai Conti dei marsi, per Kmq). presentava un impianto trinavato Sorta sul luogo della città di “Mar- con pilastri e colonne sormontate ruvium” era divenuta sede vesco- da capitelli marmorei e da matro- vile già al tempo di Carlo II d’An- nei. La distruzione di Marruvium giò; la cattedrale di Santa Sabina nel 1361, avviò il degrado e l’ab- possedeva tutti i territori compresi bandono dell’edificio al punto che, tra Pescina e il Fucino. In seguito nel 1580, Gregorio XIII trasferì la Pescina tolse il primato a San Be- cattedra in Santa Maria delle Grazie nedetto e la cattedrale di Santa Sa- in Pescina. bina, nel 1580 venne sostituita da Vi sono poi i “morroni”, vestigia quella di Santa Maria delle Grazie, dell’età romana e i ruderi di un an- in Pescina. Dopo un lungo periodo fiteatro. Tra le altre emergenze turi- di decadenza, nel ‘700 cominciò a stiche i resti di due mausolei detti riacquistare importanza, ma il vero “Macroni” forse in omaggio al con- sviluppo è abbastanza recente: dottiero marso Macrone morto du- coincide con il prosciugamento del rante la guerra sociale, i resti del- Fucino. l’anfiteatro, le mura di cinta, gli Subì ingenti danni nel terremoto del avanzi del teatro, alcune statue di 1915; dopo la seconda guerra mon- marmo a grandezza naturale raffi- diale si liberò dalla tutela di Pescina e guranti l’imperatore Claudio e la divenne comune autonomo. moglie Agrippina e due altri impe- La cattedrale di Santa Sabina, di ratori: Traiano ed Adriano, si trova- cui rimane in piedi solo la facciata no nella reggia di Caserta e al mu- inferiore con un bel portale e relati- seo Nazionale di Napoli.

352 i comuni nella provincia di l’aquila

San Benedetto moso e potente poiché, oltre ad essere illustre centro di vita religio- in Perillis sa, spirituale ed artistica, possede- va molte terre, oltre all’abitato che San Benedetto in Perillis, a 820 m. lo circondava e divenne in seguito s.l.m., si snoda a pendio su una feudo dei padri celestini dell’Aquila. collinetta che domina il paesaggio Nella chiesa attigua al convento ul- sottostante e, oltre alla rilevanza timamente la sovrintendenza ai delle bellezze naturali e paesaggi- monumenti ha eseguito importanti stiche, è interessante per la presen- lavori di restauro che, eliminando za delle emergenze storiche molto le sovrapposizioni baroccheggianti, antiche. ha riportato alla luce le tipiche strut- Nel 1254 prese parte insieme ad al- ture alto medioevali ed ora è possi- tri paesi alla fondazione dell’Aquila. bile ammirare una chiesa che è tra Nella parte alta del paese possia- le più antiche d’Abruzzo, sul cui mo ammirare il centro storico, con portale è scolpita una pregiata cro- abitazioni tipiche medioevali, rac- ce longobarda. Nell’interno è possi- chiuso da una cerchia muraria con bile ammirare una croce d’argento bastioni a pianta semicircolare. Qui dorata di scuola sulmonese. si trova il monastero del Santo Caratteristiche sono le oltre 70 grot- omonimo, fondato nel 1073 da te presenti nella zona, che antica- Trasmondo vescovo di Valva. Que- mente servivano come punto di ag- sto monastero nel medioevo fu fa- gregazione della popolazione.

353 i comuni nella provincia di l’aquila

San Demetrio Tra le emergenze turistiche: la chiesa parrocchiale, ubicata all’i- nei Vestini nizio del paese fu edificata nel 1600; aperta al culto nel 1736, fu San Demetrio nei Vestini a 662 m. dedicata a S. Demetrio, martire di s.l.m. comprende sette “ville”: Col- Tessalonia, che visse alla fine del le, Cavantoni, Villa Grande, S. Gio- III sec.; da quel momento il paese vanni, Collarano, Cardamone, Car- prese il nome del Santo protettore. dabello. La chiesa venne costruita accanto Probabilmente questi nuclei, che ad un’antica torre adattata a cam- ora vanno saldandosi molto di più, panile, al suo interno a croce lati- ebbero origine da stanziamenti di na presenta una statua equestre popolazioni provenienti dalla vicine del titolare in legno policromo. città di Aveia e Peltuinum dopo la Nella parte alta del paese vi è la distruzione di quest’ultime. Sin dal chiesa di Santa Maria dei Racco- 1178 si hanno notizie di questo mandati, ricostruita nel 1820 e nel centro che veniva chiamato “pagus cui interno vi sono dei dipinti di chrementes” e più tardi Demetra. Teofilo Patini, di Domenico Caldara Per alcuni studiosi il nome derive- e di Luca Giordano. È ad un’unica rebbe dal greco Demeter (Cerere), navata accessibile per mezzo di ad indicare forse la fertilità del terre- una scalinata; nella sagrestia un ca- no. lice del ‘700 e pisside d’argento. Si è voluto poi apporre nei Vestini Nel paese sono notevoli alcuni pa- per ricordare il popolo italico il cui lazzi tra cui il barocco palazzo Dra- territorio si estendeva da Penne fi- gonetti e quello settecentesco no all’Aquilano. Cappelli di Torano, oggi collegio Fu uno dei castelli che partecipò al- dei padri rogazionisti. Nella frazione la fondazione dell’Aquila e più tardi Cardabello è il cosiddetto palazzo fu incorporato nelle università di Ducale del duca Arcamone (sec. Prata e S. Nicandro. Di questo ca- XV), poi Cappelli, magnifico esem- stello oggi non vi è più traccia ma il pio di palazzo fortificato. Nella fra- nome di Sinizzo resta ad indicare zione S. Giovanni è la parrocchia- un piccolo lago di origine carsica le di S. Giovanni ricordata fin dal meta di escursioni. 1178, con affreschi quattrocente- Questo centro fu coinvolto nella schi e statua lignea policroma del guerra di Braccio da Montone e co- titolare, d’arte Abruzzese del ’600. stituì nel 1442 il luogo dove sog- Un’altra chiesa dedicata a San Mi- giornò Alfonso d’Aragona mentre chele Arcangelo si trova nella fra- s’accingeva ad attaccare Fagnano. zione di Collarano, in cui si conser- I suoi prodotti erano ricercati, l’alle- vano pregevoli tele del ‘600 di au- vamento del bestiame era fiorente. tori locali e statue in legno. Fu feudo di diverse nobili famiglie. Nelle vicinanze di S. Demetrio sor- 354 i comuni nella provincia di l’aquila

ge la frazione di Stiffe, oggi famosa cessaria la prenotazione. (Tel. per le sue grotte che, in uno scena- 086286142 - 086286100). Le visite rio suggestivo e ancora incontami- all’interno della grotta sono effettua- nato presentano ambienti di varia te con guide. ampiezza, le cui stalattiti e stalag- miti in un tessuto compatto hanno dato origine alle forme più svariate. Un torrente sotterraneo attraversa queste grotte per quasi tutto il per- corso e precipita poi in una cascata che tappezza suggestivamente la parete di una stanza sottostante. L’apertura della grotta, dodici metri circa, a 690 metri sul livello del ma- re, è situata sui ruderi del castello medioevale sopra l’abitato di Stiffe, in un’ambiente che ha altre cavità come la grotta dei briganti, proprio sopra la risorgenza, probabilmente ramo fossile di quest’ultima. Le ac- que della risorgenza oltre ad esse- re utilizzate dai contadini di Stiffe per irrigare i campi, furono sfruttate a scopi idroelettrici nel 1907 per ini- ziativa del marchese Alfonso Cap- pelli, con la realizzazione di un ba- cino sotterraneo. Le prime esplora- zioni speleologiche furono compiu- te nel 1956. Le grotte sono aperte tutto l’anno dalle ore 09:00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 al tramon- S.p.A.Foto Stiffe to. Nel mese di novembre, per San Demetrio ne' Vestini gruppi di almeno 20 visitatori è ne- Grotta di Stiffe. La sala delle cascate

355 i comuni nella provincia di l’aquila

San Pio L’interno è a tre navate, conserva degli affreschi di buona fattura, delle Camere una croce d’argento, un reliquiario e un calice d’oro. a 830 m. Castelnuovo, frazione del comune s.l.m. è situato sull’altopiano di di San Pio delle Camere, antico Navelli lungo la S.S. 17. Il centro Castronuovo, presenta una parti- storico è di origine medioevale ed colare configurazione urbanistica è dominato dai resti dell’antica nella sua parte centrale, risalente rocca, la cui struttura a “castello- al XII sec. Il borgo è fortificato, ispi- recinto” è tra le più interessanti rato a modelli romani, con assi or- dell’intero Abruzzo aquilano, simi- togonali e circondato da case mu- le nella tipologia al vicino castello ra. di Barisciano. È anche uno dei po- Nel 1254 partecipò con gli altri ca- chi esempi di fortificazione giunto stelli alla fondazione dell’Aquila. a noi senza aver subito modifiche Nella parte alta del paese è ancora nella struttura nel corso degli anni. visibile il borgo fortificato a forma Sin dal XII sec. il centro appare quadrangolare del sec. XII. feudo di vari signori (Gualtieri, Meritano una visita la chiesa par- Gentile ecc.); alla metà del XIII sec. rocchiale di San Giovanni Batti- prende parte alla fondazione dell’ sta costruita nel ‘200 e distrutta Aquila; successivamente subisce dal terremoto del 1703, quindi rie- l’assedio e l’occupazione di Brac- dificata ad unica navata, di stile cio da Montone e sarà poi ancora moderno, decorata a stucco con feudo di vare famiglie tra cui i Ca- un interessante rosone apparte- rafa, i Porcinari, i del Pejro, i Carac- nente alla più antica chiesa di San ciolo. Silvestro, che sorgeva vicino al ci- Tra le emergenze turistiche: mitero oggi scomparsa. Attigui la La chiesa di S. Pietro Celestino, chiesa la torre campanaria con a tre navate, e quella di S. Anto- orologio e l’oratorio della confra- nio, isolata, al margine orientale ternita di Maria SS. ma dell’Addo- del paese con interno baroccheg- lorata. All’interno un magnifico co- giante, cripta ossaria e tracce di ro a diciotto posti con due confes- affreschi sulla lunetta dell’ingres- sionali in legno di noce decorato so laterale, raffiguranti la Madon- ed intagliato. na. A circa due chilometri dal paese, Da visitare è la parrocchiale dedi- sulla strada provinciale che condu- cata a S. Pio, del sec. XVI. La ce a Carapelle Calvisio si trova la chiesa, costruita verso l’anno mil- chiesa della Madonna della Neve, le, fu abbattuta nel 1424 dall’eser- detta anche Madonna della Cona, cito di Braccio da Montone e suc- da sempre oggetto di grande de- cessivamente rifatta verso il ‘500. vozione, la cui costruzione si fa ri- 356 i comuni nella provincia di l’aquila

salire ad un periodo compreso tra re murarie e delle finestrelle pre- il XIII e XIV secolo. È ad un’unica sbiteriali; l’interno è ad una navata navata con un solo altare e un af- e l’abside è rettangolare; sul fianco fresco rappresentante la Madonna destro si apre una porta chiara- col Bambino. mente medioevale con lunetta af- Di notevole interesse artistico è la frescata in cui appaiono le figure chiesa di S. Stefano, che si fa ri- della Madonna con Bambino e di salire alla seconda metà del sec. S. Stefano, opera probabilmente XIII per i caratteri di alcune struttu- del sec. XV.

357 i comuni nella provincia di l’aquila

Sante Marie La chiesa di S. Cipriano e Giusti- na, in Scanzano, è abbellita da un pregevole portale; inoltre è da ve- a 850 m. s.l.m. è po- dere la chiesa di S. Giovanni, nella sta su un territorio circondato da frazione di Val di Varri; i ruderi del boschi di faggio e castagno; la sua monastero delle clarisse dove storia si identifica con quella del grande feudo di Tagliacozzo, dap- morì nel 1260 il beato Tommaso prima insieme con il resto della da Celano. Marsica possesso dei conti Marsi, È da visitare inoltre la valle di in seguito, dopo il distacco di Albe Luppa, distante circa 4 Km., lungo e Tagliacozzo da Celano, dominio la variante alla Tiburtina Valeria, e dei De Pontibus, degli Orsini e infi- l’inghiottitoio di Luppa, la bellissima ne dei Colonna. grotta sotterranea, in direzione di Nella chiesa parrocchiale si con- Pietrasecca, dove è un altro inghiotti- servano arredi sacri, una croce pro- toio, molto più largo ed agevole, cessionale del trecento, una Ma- considerato il più importante esisten- donna con Bambino in terracotta. te nell’Italia centro meridionale.

358 i comuni nella provincia di l’aquila

S. Eusanio sa che crollò per il terremoto del 1461: nel 1600 la chiesa venne tra- Forconese sformata. Tutt’oggi è possibile am- mirare la cripta che è tra le più inte- ressanti; la struttura delle tre absidi; S. Eusanio Forconese è situato a la facciata rettangolare con una 594 m. s.l.m. tra Fossa e il fiume grande finestra circolare ed un por- Aterno su un piccolo rilievo a sud tone romanico; l’interno è a tre na- est del monte Cerro. Nel XIII secolo vate con i resti di affreschi cinque- fu uno dei castelli che concorse al- centeschi. Nel mezzo della chiesa la fondazione dell’Aquila; dal 1663 fu feudo dei Barberini. è l’altare con tomba del Santo. Il Nelle vicinanze, su di un colle i re- campanile è del 1703. sti di un castello fortificato me- Da vedere ancora: la chiesa Ma- dioevale che domina tutta la valla- donna Sotterra del secolo XIII-XIV ta sottostante tra i quali è stata co- nei pressi del cimitero e il Palazzo struita la chiesa della Madonna del Barberini del secolo XVII nella piaz- Castello, con materiale recuperato za di fronte alla chiesa. dalle rovine del maniero. Il comune di S. Eusanio ha una so- La parrocchiale è dedicata a S. la frazione: Casentino a 610 m. Eusanio, che secondo la tradizione s.l.m., la cui parrocchiale, intitola- nella seconda metà del III sec. ven- ta a S. Giovanni Evangelista, con- ne a diffondere il vangelo nella zo- serva in una nicchia sopra l’altare na e fu martirizzato. I cristiani di maggiore una Madonna col Bambi- Forcona sulla sua tomba innalzaro- no in terracotta policromata del XVI no una basilica di cui però non re- secolo e un pregevole dipinto del stano tracce. Sulle sue rovine fu pittore veneziano Vincenzo Dami- costruita nel 1198 una nuova chie- ni.

359 i comuni nella provincia di l’aquila

Santo Stefano nici di notevole pregio: per lo più finestre in pietra finemente scolpi- di Sessanio ta, bifore, portali, mensole per bal- coni e logge. La chiesa parrocchiale dedicata a Il paese che fu anche “borgo dei Santo Stefano e risalente al XV cavalieri”, sorge a 1250 m. s.l.m., sec., conserva una bella statua in alle pendici del Gran Sasso in uno legno del protettore e un’altra della scenario di particolare bellezza. In- Madonna in terracotta, esempio di torno alla metà del XIII secolo, fu arte locale del ‘500. tra i castelli che parteciparono alla Sulla piazza Medicea, si trovano fondazione dell’Aquila. un edificio quattro-cinquecente- Appartenne, fino al XVI sec., alla sco, una casa-torre munita di feri- baronia di Carapelle; alla fine del toie con orologio e una porta XVI sec. divenne dominio dei Me- avente alla sommità lo stemma dici dei quali ha conservato, oltre della famiglia Medicea . allo stemma, importanti testimo- Presso il vicino laghetto è il san- nianze stilistico decorative che ri- tuario della Madonna delle mangono a ricordare la vita del Grazie, che risale al ‘600. centro. Oggi Santo Stefano è famoso per L’aspetto è tipicamente medioeva- la produzione delle lenticchie: le; una torre rotonda, con merla- questo alimento povero, insieme tura e beccatelli, si erge al centro con altri legumi, permise la so- del nucleo originario e tutt’intorno pravvivenza di queste genti che sono le case costruite le une a ri- vivevano di una modesta econo- dosso delle altre. mia. Le vie sono strette e caratteristiche con ripide scalina- te e contorti selcia- ti. Le case hanno di- versa tipologia: abitazioni rurali, palazzetti rinasci- mentali, ricchi pa- lazzotti con anti- stante cortile e ti- pici esempi di “ca- sa a torre”; inoltre possiamo ammira- di Pio Alleva Foto re tutta una serie di elementi architetto- Santo Stefano di Sessanio. Veduta d'insieme del borgo medioevale 360 i comuni nella provincia di l’aquila

San Vincenzo Giovanni Valle Roveto, S. Vincenzo Superiore. Valle Roveto Distrutto da una valanga nel ‘600, nel 1915 fu nuovamente distrutta dal terremoto e poi ricostruita nell’at- San Vincenzo Valle Roveto a 325 tuale posizione. Del suo passato m. s.l.m. sulla sponda destra del conserva ben poco, a parte la chie- Liri, deriva il suo nome dalla chiesa dedicata a S. Vincenzo martire, la sa della Madonna del Romitorio. cui esistenza è documentata già Nella frazione di Morrea rimane il nel secolo XI. castello dei Piccolomini e una co- Solo nel sec. XVIII l’abitato si svi- struzione signorile tardo-gotica, luppò e conquistò una sua autono- oltre alla porta medioevale e all’im- mia divenendo “università” o co- pianto caratteristico del medioevo mune. con le stradine a saliscendi. Appartenne ai conti d’Albe, di Cela- Nella frazione di Rosce è stato rin- no ed ai baroni di Balsorano. Nel venuto, nei pressi del cimitero, un 1806 al comune furono assegnate cippo sepolcrale fatto preparare le frazioni di Castronovo, Morrea, da un magistrato dell’antica “Anti- Roccavivi, Rosce (S. Restituta), S. num”.

361 i comuni nella provincia di l’aquila

Scanno a forma di sgabello. Però c’è chi fa derivare “Scanno” da “scageum”, cioè terreno dissodato. Inoltrandoci nelle suggestive gole Nel 1187 è possesso del Conte Si- del Sagittario nel cui fondo scorre il mone di Sangro, nel 1448 viene fiume omonimo, nel paesaggio in concesso in feudo da Ferdinando I cui fu ambientata la “fiaccola sotto d’Aragona a Francesco d’Aquino, il moggio” di d’Annunzio, arrivia- conte di Loreto. Nel 1559 passa mo, dopo molte curve, a Scanno a dal dominio dei d’Avalos a quello 1050 m. s.l.m., pittorescamente di Annibale Pascale. addossato ad uno sperone al cen- Il principale punto d’ingresso del tro di una delle più belle zone del- traffico turistico è la piazza S. Maria l’Abruzzo. Tra queste montagne è il lago, il della Valle, dove anticamente sor- quale, dopo il prosciugamento del geva l’omonima porta, una delle Fucino, è il maggior lago di forma- quattro d’accesso andate distrutte zione naturale dell’Abruzzo. Ha la nel tempo, mentre rimane da vede- forma di un otre, è lungo m. 1722 re solo la porta della croce. e largo m. 700. Ha una superficie Adiacente alla piazza principale S. di Kmq. 0,93 con una profondità Maria della Valle, troviamo la par- massima di 32 metri. Nelle sue ac- rocchiale omonima del sec. XIII, que vivono trote, tinche, anguille e eretta su una preesistente chiesa persici. Quasi a picco sul lago, nel- medioevale e rinnovata nel 1563. la roccia, sorge la chiesa di S. Ma- L’interno è a tre navate, e ai primi ria dell’Annunziata o “Madonna due pilastri meritano di essere am- del lago“, del 1697 e, più in là, le mirate le due acquasantiere con cappelle della via crucis. Le origini bassorilievi di marmo statuario e di Scanno sono ancora oscure, an- con le conche di Pizzordello, opera che se, in seguito al ritrovamento di artisti di Pescocostanzo della pri- di tombe, idoletti di Ercole e mone- ma metà del sec. XVIII. te, si attesta la sue esistenza fin Il mausoleo di S. Costanzo, a de- dall’epoca romana. stra, è un bel lavoro in marmo di Il primo documento circa l’esisten- grande valore artistico, eretto attor- za di Scanno, con il quale i conti di no al 1754, anno in cui le ossa del Sangro donano a Montecassino tut- martire furono qui portate, dalle ca- ta la valle del lago con il monastero tacombe romane, dagli statuari Ni- di S. Pietro in lago ed il romitaggio codemo Mancini e Loreto di Cicco di Prato Cardoso, porta la data del di Pescocostanzo. Nell’altro altare, 1067. sulla sinistra, un vero gioiello del- Incerte sono le origini del suo no- l’arte dell’incisione è rappresentato me, forse da “scannum” (sgabello): dalla fonte battesimale, di squisita il paese dovrebbe così il nome alla fattura cinquecentesca o dell’inizio posizione su uno sperone roccioso del seicento. 362 i comuni nella provincia di l’aquila

L’altare maggiore eretto nel 1732 è Degna di essere vista è una tela di stile barocco, inoltre meritano di del primo seicento di scuola sul- essere visti il pulpito, quattro con- monese, che nella navata di destra fessionali e i mobili della sagrestia, rappresenta la Vergine del Rosario. intagliati in legno nel 1744 da Ve- Seguendo via Abrami, sulla sini- nanzio e Rosario Bencivenga. La stra, troviamo l’ex chiesa del Pur- facciata, modificata nel ‘500, con- gatorio o delle Anime Sante del serva il portale mediano del ‘200 di 1720, adibita nel 1792 a teatro ispirazione borgognana; il campa- pubblico e riconsacrata ai primi del- nile di origine romanico è del sec. l’ottocento per essere nuovamente XVI . interdetta nel 1870; attualmente Foto di Fulgo Graziosi Foto

Costume tradizionale delle donne di Scanno 363 i comuni nella provincia di l’aquila

viene usata come sala di riunioni e Seguendo via Silla nella chiesa di di manifestazioni. S. Giovanni Battista, della prima Di fronte alla chiesa troviamo la metà del ‘500, all’interno troviamo fontana Sarracco del sec. XVI-XVII, la statua di S. Giovanni Battista e la più antica del paese, con quattro due affreschi che con l’altare risal- mascheroni e un’annunciazione in gono al 1698 raffiguranti la nascita bassorilievo del 1732 espressione e la decapitazione del Santo. dell’arte bizantina. Sempre sulla stessa via sono alcu- Percorrendo via Abrami, arriviamo ni palazzi del ‘700 e, immettendo- alla piccola chiesa di Costantino- ci nel rione Istofumo, troviamo una poli, dei primi del ’400. Dipinto delle zone più interessanti per i sull’altare un affresco di gran pre- suoi archi e per motivi architettoni- gio datato 1478 raffigurante una ci prettamente medioevali (le ci- Madonna in trono con Bambino mose). che spicca su una stoffa rossa con Percorrendo via Ciorla si raggiunge fiorami d’oro, di notevole valore ar- porta della Croce all’estremo sud tistico. del paese, che è l’ultima testimo- Al numero 2 di via G. Tanturri tro- nianza di una grande opera difensi- viamo palazzo Mosca (sec. XVI) va. con un bel portale barocco e per Sempre in via Ciorla è la chiesa di cornice un trionfo di putti che ne ri- S. Antonio Abate o barone, che cordano l’origine cinquecentesca. appartenne all’abbazia esistente Poco distante la chiesa di S. Roc- nei sec. XIV e XV fuori le mura del co o “Madonna del Carmine”, se- paese, fondata dai chierici ospe- de della confraternita, nel cui inter- dalieri di S. Antonio Abate di Vien- no troviamo un pulpito del sec. na. XVIII, un organo del 1763 e un af- Sulla stessa strada è da vedere il fresco del 1931. seicentesco palazzo Tanturri de Nella zona più alta del paese c’è la Horathio con il suo bellissimo por- chiesa del patrono S. Eustachio, tale (sec. XVIII) e la sua corte. Pro- detta anche S.Maria di Loreto, dal- seguendo il nostro itinerario giun- l’interno barocco con molte statue giamo, poco dopo via De Angelis, di Santi e un organo a mantice in- alla chiesa di S.Maria delle Grazie, stallato tra il 1698 e il 1712. sede anticamente di una confrater- Dall’alto si nota la mole del palazzo nita, fondata nella prima metà del di Rienzo del sec. XIX, costruito ‘700. L’interno è in stile barocco a sui resti di un antico palazzo feuda- pianta ottagonale; conserva un or- le; esso custodisce “le orfanelle“ di gano del 1873. Un motivo ricorren- Teofilo Patini, una raccolta di mo- te nelle strade scannesi sono i nete, un piatto di ceramica del sec. grandi archi sotto i quali passano le XVIII. All’esterno della casa, sulla si- strade: se ne contano più di dieci e nistra, una pregevole trifora del sono tutti accentrati nella parte vec- ‘400. chia del paese. 364 i comuni nella provincia di l’aquila

Qui via del Vallone è costeggiata da Assisi, S. Antonio e S. Bonaventura costruzioni settecentesche con che si cibano del pane celeste. Al- bei portali finemente lavorati, sor- l’ingresso è una tela del 1607 di- montati da una finestrella attraver- pinta da Pasquale Prico di Monte- so la quale filtra la luce che illumina reale. gli ingressi bui e ornati dallo stem- La chiesa fu costruita insieme al ma della famiglia proprietaria. Ri- convento nel 1590, l’ospedale che correnti sono nei cortili le bifore e le ospitava, oltre ai forestieri, anche i trifore. poveri, venne poi abbandonato nel Da vedere è pure la fontana detta 1806 in seguito alla soppressione del “pisciarello”, del sec. XVIII, delle congregazioni religiose per con interessanti mascheroni sor- poi essere nuovamente riadattato montata da uno stemma con tre nel 1835 e donato ai frati minori torri e il motto: ”universitas terrae riformati. scannis”. Una nota particolare merita il co- Vicina alla fontana, la chiesa di S. stume tradizionale delle donne di Antonio di Padova, eretta nel Scanno, oramai indossato solo in 1590, ha una sola navata, decorata occasione di particolari sfilate fol- con bei lavori di stucco. Gli altari cloristiche. sono sei, ma me- rita una nota quello di S. Anto- nio, eretto nel 1602, alla cui sommità è una tela del ‘500 raffi- gurante l’Annun- ciazione di Maria. Sulla volta pos- siamo ammirare tre grandi affre- schi, opera del Crambo, pittore del sec. XVIII, che

rappresentano il di Marinello Mastrogiuseppe Foto transito glorioso del patriarca di Scanno - Le Glorie

365 i comuni nella provincia di l’aquila

Scontrone Sangro e poi dei Caracciolo. Da vedere la chiesa di Sant’Anto- nio, riedificata nel 1759, con fac- a 1038 m. s.l.m. è ar- ciata a timpano, interno a pianta roccata su un cucuzzolo di fronte rettangolare, un unico altare e il ad Alfedena sulla riva sinistra del Sangro. Il nome pare derivare dal campanile staccato dal corpo del- latino “Scopulus Contra”, in quanto l’edificio; la chiesa dei S.S. Gio- fu un castello situato di fronte al- vanni e Paolo, la Madonna del l’antica “Aufidena”, con la quale ha Carmine, S. Michele; le ultime origini parallele, molto probabil- tracce del forno e della casa ba- mente per essere sorta come sua ronale, l’arco della porta di San “dependance” per motivi di caccia, Rocco e i resti delle torri che la pesca e pascolo. presidiavano, i ruderi del priorato Nel 1229 venne assediata e con- celestiniano di San Giovanni, in quistata dal duca Rinaldo di Spole- prossimità della sorgente solforo- to. Nel 1652 divenne feudo dei Di sa vicino a Villa Scontrone.

366 i comuni nella provincia di l’aquila

Scoppito cordo della costruzione di alcuni ponti e l’indicazione del miglio il 43° partendo da Cerfennia (Collar- è ubicato a 780 m. s.l.m. mele). alle falde del Monte Calvo, nelle vi- Traccia del percorso della Claudia cinanze dei resti di Foruli ed Ami- Nova nella zona di Amiternum vie- ternum. In questo luogo si verificò, ne conservata nella “Tabula Peutin- con ogni probabilità, il primo inse- geriana”, che indica su questo trac- diamento dei Sabini (Testruna, an- ciato le località di “Pitinum”, a VII che detta Testrina o Cestrina) di cui m.p. da Foruli, e di Prifernum carat- parla Catone riferendo di un’antica terizzata dalla vignetta a “doppia tradizione. torre”, a XII m.p. da Pitinum. Scoppito partecipò alla fondazione dell’Aquila. Fu feudo di alcune no- La via Claudia Valeria, costruita tra bili famiglie. il 48 e il 49 d.C., incrociava la via Una frazione di Scoppito, Civitato- Claudia Nova proveniente da Foruli massa, costituita da poche case al- via Amiterno e traversante il territo- la base di un’alta rupe, sorge sui rio dei Vestini “ad confluentis Atter- resti di Foruli, vicus romano dipen- num et Tirinum” cioè presso la dente amministrativamente da confluenza tra Tirino e Pescara, Amiternum, ubicato ad uno dei ca- presso le gole di Popoli, dove si pi della via Claudia Nova aperta nel toccavano i confini dei Vestini dei 47 d.C. dall’Imperatore Claudio e Marrucini e dei Peligni. arteria principale di comunicazione I primi scavi condotti a Civitato- con i territori vestini. massa iniziarono nel 1892. Venne- L’iscrizione, rinvenuta presso Civi- ro ritrovati e riportati alla luce muri, tatomassa, permette di conoscere pavimenti e la vasca di una fonta- la località da cui la via venne fatta na già in disfacimento, sulla quale partire, cioè Foruli, quella nella qua- venne successivamente costruita le la via terminava, cioè alla con- una peschiera. Da qui provengono fluenza dell’Aterno con il Tirino a due iscrizioni con VIII viri, una delle nord di Popoli, e la lunghezza del quali è da considerarsi la più antica suo tracciato. testimonianza di tale magistratura. La strada si raccordava a Foruli Ci sono inoltre giochi svolti a Foruli con il tracciato proveniente da An- nell’anno 2 d.C. in onore di Augu- trodoco e con la Claudia Valeria: un sto (ludi Augusti) e sempre all’età miliario, scoperto presso Chieti, co- Augustea va riferita una iscrizione stituisce uno dei documenti più im- dedicata a Tiberio. Ai vicani Forula- portanti che sia rimasto, infatti, ol- ni si devono anche altre iscrizioni, tre alla titolatura completa di Clau- l’una in onore dell’Imperatore dio che permette la datazione del Adriano risalente al 134, l’altra per cippo al 48-49 d.C., indica il punto il loro patrono C. Sallius Proculus. di partenza e quello di arrivo, il ri- Su due documenti epigrafici biso- 367 i comuni nella provincia di l’aquila

gna soffermare l’attenzione. Il pri- le numerose iscrizioni con dediche mo è costituito da una iscrizione dei vicani Forulani ad Imperatori in- posta in onore di M. Aurelio nel 147 sieme con un’altra, rinvenuta con dai Forulani EX RE PUBLICA SUA, dedica a M. AURELIO o a perso- ciò a significare che la dedica fu po- naggi locali, vengono a documen- sta utilizzando fondi propri della co- tare un momento di notevole svi- munità dei Forulani, mentre il termi- luppo di questo vicus. A questo ne RES PUBLICA viene usato con il periodo risalgono anche interventi significato di “patrimonio” di una significativi, infrastrutture e abitazio- comunità. Questo riveste un note- ni. Alla fine del III secolo d.C. con vole interesse poiché dimostra che l’estensione dell’ordinamento pro- Foruli ha in questa epoca propri be- vinciale all’Italia, Amiternum entra a ni patrimoniali e gode quindi di au- far parte della provincia FLAMINIA tonomia finanziaria. ET PICENUM. Anche nel IV secolo permangono Secondo la tradizione leggendaria alcune forme di autonomia del Vi- pare che i romani presero a model- cus riscontrabili in una delle due lo per la costruzione del colosseo il note tavole del Patronato. Il primo teatro “di forma ovata” esistente ad testo riguarda la nomina a patrono Amiternum. degli Amiternini di C. SALLIUS SO- Dell’antico abitato di Foruli restano FRONIUS POMPEIANUS, PRONE- ruderi di edifici che hanno dato POS SALLI PROCULI, FILIUS SALLI statue e ed iscrizioni, ora nei musei PROCULI nel 325. dell’Aquila e Chieti. Nel secondo viene riportato il pro- Nella piazza centrale vi sono le cesso verbale relativo al conferi- fondazioni di un grosso edificio mento del patronato a C. SALLIUS pubblico, una statua mutilata, un SOFRONIUS POMPEIANUS figlio grande silos o cisterna. Presso la dei Forulani decretato il 18 Dicem- chiesa parrocchiale è murato un bre del 335 d.C. cippo in calcare locale, parallelepi- Nel territorio di Foruli passò Anni- pedo. In uno dei tre fianchi è raffi- bale che, effettuando una lunga de- gurato un URCEUS. viazione nel Sannio e nel territorio In località Pagliare di Sassa davan- dei Marsi e dei Peligni avrebbe rag- ti alla porta di una abitazione si tro- giunto Amiternum e Foruli e da qui, va murato un leone funerario; in attraverso Cutilia e Reate, sarebbe località Madonna delle Grazie, in giunto alle porte di Roma di sorpre- un terreno situato a circa 300 metri sa, evitando il rischio di imbattersi dalla chiesetta, venne scoperto un nelle forze romane. foro circolare, mentre presso la Con l’avvento del principato si apre chiesa di Madonna delle Grazie anche per Foruli un periodo di tran- sono situati due leoni funerari. Nei quillità e di calma. La documenta- pressi si trova il Ponte nascosto, zione relativa all’età Imperiale tra romano, a un’arcata, sul quale pas- cui statue di buon livello artistico, sava la via Cecilia. 368 i comuni nella provincia di l’aquila

Scurcola per comodo degli Abruzzesi, fu fat- ta in Tagliacozzo, avente nella par- Marsicana te dritta l’immagine del papa con la scritta “Alexander P.P.V.” col fiordali- so e la rosa, emblema della fami- è situata a 730 glia d’Angiò e Orsini e, nel rove- m. s.l.m. su una punta del colle S. scio, la sigla di Tagliacozzo dispo- Nicola che si insinua tra la valle sta a forma di croce, T.A.L.C. Nei dell’ Imele e quella del Salto a nord pressi di Scurcola esisteva la Villa dei campi Palentini. Ponzia con la chiesa di S. Maria del Secondo alcuni storici marsicani, il Ponte ed un convento dei templari, paese di Scurcola ha avuto il suo che possedevano molti latifondi. nome dalle sentinelle che gli Albesi Inoltre confluirono nell’abitato gli tenevano fisse in quel luogo. Altri abitanti del paese di S. Nicola, si- affermano che il nome deriva da tuato nella cima del monte, dove Corico, un duce a cui venne affida- tuttora si osservano i ruderi. Il ca- to come possedimento nelle prime stello di Scurcola fu accresciuto da- occupazioni delle campagne mar- gli abitanti di Casale, situato nel sicane. luogo dove fu edificato il convento Il castello fu fortificato ed ingrandito dei cappuccini; dagli abitanti del dai duchi della famiglia Orsini resi- casale di S. Lorenzo, che esisteva denti a Tagliacozzo. A questa fami- ad ovest di Scurcola; da coloro che glia appartiene il celebre Giacomo abitavano nel villaggio di S. Lucia Orsini che, il 3 febbraio del 1410, di S. Giovanni. presentò al pontefice Alessandro V Oggi sono visibili i ruderi del tem- il gonfalone del popolo romano, ed pio votivo innalzato da Carlo d’An- ebbe in premio, per la fede giurata giò, dopo aver sconfitto Corradino alla chiesa ed alla causa angioina, di Svevia nella battaglia del 1268. oltre all’investitura del contado di Nella chiesa di Santa Maria si trova Tagliacozzo anche la facoltà di co- una scultura lignea della Madonna niare il “bolognino”, moneta che, della Vittoria del XIII sec.

369 i comuni nella provincia di l’aquila

Secinaro ghiaccio artificiale che ne annullò l’importanza. Tra le cose belle da vedere è Secinaro sorge a 824 m. s.l.m. su senz’altro la parrocchiale di S. Ni- di un colle ai piedi del Sirente im- cola, sorta sulle rovine del castello, merso in un’oasi di verde di rara all’interno della quale troviamo una bellezza con i suoi faggeti e i suoi croce in rame e argento costruita da boschi incontaminati, ricchi ancora Vincenzo Goberna Fonticulano. di rari esemplari di flora e di fauna. Ci sono altre due chiese, quella di Quasi certamente si sviluppò intor- S. Cecilia e quella del Comacchio no al santuario della dea Pelina, ve- e nella vicina Villa i resti della chie- nerata in epoca preromana dagli sa di S. Maria della valle con trac- antichi Peligni Superequani. ce di affreschi dell’XI sec. Intorno all’origine del nome c’è una Da visitare la chiesa della Consola- leggenda che narra di un console zione a due navate, oggi monumen- romano che, recuperata la salute to nazionale, costruita su un preesi- soggiornando tra queste monta- stente tempio dedicato alla dea Peli- gne, fece erigere un tempio dedica- na. Al suo interno sono molti affre- to alla dea “Cecina” con l’iscrizione schi, la Madonna col Bambino e San- “Cecina Ara” (da cui Cecinara e infi- ti ed un’acquasantiera in pietra, di ne Secinaro). Molto originalmente grande valore artistico. gli abitanti di Secinaro nel ‘500 die- Da vedere una Madonna con Bam- dero vita al commercio della neve bino in creta del ’400. gelata, che prelevavano da un pic- Nelle campagne intorno a Secinaro colo ghiacciaio permanente e met- sono stati trovati dei reperti archeo- tevano in cesti di vimini ricoperti di logici di epoca romana, il più note- foglie e paglia. La neve, portata vole dei quali è nel piccolo museo nelle città, veniva usata per molti annesso al municipio. scopi, non ultimo quello terapeuti- Secinaro è stato anche la patria de- co finché non ci fu l’avvento del gli scalpellini e degli ombrellai.

370 i comuni nella provincia di l’aquila

Sulmona l’arte orafa nel Rinascimento. Infatti l’emistichio di Ovidio a cui si ispirò l’insegna cittadina “Sulmo mihi pa- Sulmona a 400 m. s.l.m. al centro tria est” ricorre nelle monete fatte della bellissima Valle Peligna, ai coniare dagli Angioini e dagli Ara- piedi del monte Morrone, percorsa gonesi. dai fiumi Gizio e Vella. Sulmo, anti- Dopo questo periodo di splendore ca città dei Peligni, ha origini molto la città fu danneggiata da numerosi antiche: Ovidio, che nel 43 a.C. vi terremoti, ultimo quello del 1933 e ebbe i natali, la fa risalire a Solimo nella seconda guerra mondiale fu Frigio, compagno leggendario di gravemente danneggiata dai bom- Enea, ma la notizia storica più re- bardamenti aerei. mota ci viene data da Livio il quale narra che Annibale transitò con le Nonostante ciò la città conserva sue truppe per la città nel 221 a.C. pregevoli testimonianze artistiche e nella sua spedizione contro Roma. monumentali del suo passato. Fu distrutta più volte, ma sempre Sulmona è stata patria di Publio risorse, partecipò alle guerre socia- Ovidio Nasone (43 a.C. 17 d.C.), li, fu prima colonia Romana e poi grande poeta latino delle Meta- municipio con splendide terme, morfosi, dei Fasti, dei Tristia, con- templi e teatri. temporaneo di Virgilio e di Orazio, Dalla fine del secolo V fu sede ve- relegato da Augusto a Tomi, sul scovile, nel medioevo fu sede di Mar Nero dove morì. È inoltre patria un castaldato all’interno del ducato di Cosimo de’ Migliorati, divenuto Longobardo di Spoleto, fece parte Papa nel 1404 col nome di Inno- del regno Normanno e poi di quello cenzo VII e di umanisti insigni co- Svevo sotto cui tornò a rifiorire. me Barbato, Quatrario, Ercole Cio- Nel 1228 fu assediata dalle truppe fano. di Gregorio IX ma fu liberata da Fe- Caratteristica di Sulmona è la lavo- derico II che vi istituì una cattedra razione dei confetti iniziata alla fine di diritto canonico, la fece sede di del secolo XV, e l’arte dell’oreficeria curie e di fiere e le concesse ampi iniziata nel ’300-400 con notevoli privilegi. maestri come Nicola Pizzulo, Me- Nel 1348 fu occupata da Luigi II sello Cinelli e Ciccarello di France- d’Ungheria e nel 1421 da Braccio sco. da Montone. Iniziamo la visita della città dall’im- Successivamente passò agli Ara- ponente complesso della Cattedra- gonesi e Carlo V la diede con il tito- le di San Panfilo: eretta nell’VIII se- lo di principato ai de Lannoy. Fu in colo, sui resti di un tempio pagano seguito dei Conca e poi dei Bor- dedicato ad Apollo e Vesta, prese il ghese. nome di S. Panfilo vescovo della Nel ’400 risorse ed ebbe la zecca, città. grazie allo splendore che raggiunse Nel XIII secolo fu distrutta da un in- 371 i comuni nella provincia di l’aquila

sca. La cripta, la parte più antica della chiesa, conserva capitelli attri- buiti secondo recenti studi alla fine del IX o all’inizio del X secolo, un bassorilievo bizantino del secolo X raffigurante la Madonna col Bambi- no, una cattedra vescovile, un bu- sto in rame dorato e argentato di San Panfilo lavorato da Giovanni di

Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto Marino di Cicco nel 1459, delle la- stre tombali e una bella sedia epi- Sulmona - La Cattedrale di San Panfilo. scopale, un messale e un pontifica- La cripta le miniaturato del secolo XIV e XV. In sagrestia è custodito un altare, cendio, ricostruita e riconsacrata un ricco archivio, arredi e paramen- nel 1238 fu distrutta dal terremoto ti sacri, un reliquiario quattrocente- del 1706 ma fu restaurata nuova- sco. mente. Di fronte alla cattedrale troviamo la La cattedrale, di chiara origine ro- Villa comunale, che termina con il manica anche se molto rimaneg- giata, conserva il portale ogivale la- piazzale Carlo Tresca su cui è il vorato nel 1391 da Nicola di Salvit- Palazzo Vescovile del settecento. to, con due colonne sopra due leo- Percorrendo via Porta Romana si ni, terminanti con delle edicole goti- giunge alla “Porta Romana” detta che contenenti le statue di San Peli- in passato anche porta Pinciara o no a sinistra e di San Panfilo a de- porta San Matteo, costruita nel stra, e nella lunetta un affresco del- 1428 per allargare le mura di cinta la Deposizione, opera di un artista e per comprendere un nuovo bor- locale. go, sulla cui sommità è un’iscrizio- L’interno a tre navate è diviso da ne “meo de bubu” probabilmente 16 colonnine romaniche. All’inizio colui che la fece costruire. della navata di sinistra troviamo: In fondo alla via sulla destra, ammi- un sarcofago di Bartolomeo de Pe- riamo il palazzo Tabassi, dimora trinis, vescovo Sulmonese morto patrizia tardo medioevale con corti- nel 1419; sopra la porta d’ingresso letto interno e una bifora eseguita un organo ligneo del ’700 finemen- dal maestro Pietro da Como nel te intagliato e dorato; in basso un 1449, all’angolo della facciata un fonte battesimale del 1757; nella bassorilievo riproducente una sce- navata di destra un crocifisso li- na di caccia e nel cortile delle lapidi gneo del secolo XIV e nelle navate romane. Il prospetto conserva un minori altari del secolo XVIII. esemplare di portale durazzesco, Nel presbiterio un coro ligneo del con l’arco ribassato e riquadrato da 1751 eseguito da Ferdinando Mo- una cornice rettangolare con lo 372 i comuni nella provincia di l’aquila

stemma della famiglia inserito nel- da metà del ’500 (altare destro), e l’archivolto. un’altra tela del 1766 (altare Porret- Poco distante, sulla sinistra, trovia- ta). mo la chiesetta di S. Pietro con al- Dell’epoca Angioina la chiesa con- l’interno un bel crocifisso del ‘400 serva il portale di tipo romanico e alcune tempere di Giovanni da con un affresco nella lunetta rap- Sulmona, una campana del 1492 e presentante la Madonna ed il Bam- un organo settecentesco. bino con i Santi Francesco e Chia- Su via Corfinio al n. 96 è da vedere ra, una grande finestra e una corni- il palazzo Cattaneo e al n. 86 un ce. bel portalino del ’400. Procedendo in via Roma, all’ango- Nelle vicinanze i resti di Porta Buo- lo con via Angeloni troviamo la nomini, una delle sei porte di Sul- chiesa barocca di Santa Caterina mona e proseguendo per via Qua- d’Alessandria. L’interno è di tipo trario il palazzo Molina sulla cui monastico con dorature sugli altari fronte è la piccola Porta Molina. e conserva un bell’organo del Inoltrandoci per la stessa via Porta 1741 con una cantoria posteriore. Filiorum Amabilis del XIV secolo e Subito dopo incontriamo il Teatro giungendo in largo Mazara si può Comunale realizzato nel 1933 e vedere il bel palazzo omonimo del continuando in via Gramsci la chie- ’500 con un ingresso monumenta- sa di San Domenico con l’annesso le e la Porta S. Antonio aperta tra il convento del XIV secolo. XIII e il XIV secolo. Notevole, all’angolo di via Morrone Percorrendo via Panfilo Mazara in- un palazzetto barocco e, poco ol- contriamo la sede municipale ubi- tre, un palazzo ottocentesco con cata in parte nell’ex monastero dei un portalino del tardo trecento sulla conventuali e in parte in un antico fiancata destra. palazzo nel cui secondo piano è Immettendoci in via Iapasseri am- allestita la Pinacoteca comunale. miriamo gli ultimi resti di quella che Poco più avanti troviamo la chiesa era la Porta omonima con tratti di di San Francesco della Scarpa, ri- mura medioevali e la Fontana Ia- fatta nel 1290 da Carlo II d’Angiò passeri del Trecento. sul posto di una già preesistente. Tornando indietro e immettendoci Subì gravi danneggiamenti in se- in via Papa Innocenzo VII notiamo guito ai terremoti del 1456 e del il palazzetto Capograssi con un 1706 ma successivamente fu rifat- bel portale del 1574 e immettendo- ta. L’interno, ad una sola navata a ci su Corso Ovidio voltando a sini- croce latina, custodisce un bel cro- stra, nella seconda via troviamo il cifisso ligneo del ’400 (a destra del- palazzo Sanità, un nobile edificio, l’ingresso) un organo barocco di antica dimora dei Sanità famiglia di fattura certosina, una tela rappre- Todi trapiantata a Sulmona nel sentante la visitazione, della secon- ’200. Ha un bel portale di tipo du- 373 i comuni nella provincia di l’aquila

razzesco e resti di bifore ogivali, al- cale. l’interno un affresco del ’400 raffi- Il museo ha una sezione archeolo- gurante la Madonna col Bambino, gica contenente resti di edifici di opera di Andrea Delitio della metà epoca romana, affreschi e materia- del XV secolo. le proveniente dagli scavi effettuati Procedendo incontriamo la baroc- nella Valle Peligna, collezioni di mo- cheggiante chiesa della S.S. Tri- nete, documenti epigrafici, materia- nità con un bel crocifisso in legno li preistorici ecc. del ’400, tele del secolo XVIII e sta- La sezione medioevale e moderna tue lignee. Nella chiesa ha sede la contiene dipinti e arredi, bassorilie- confraternita dei Trinitari. vi, affreschi, il tesoro del pio istitu- Subito dopo giungiamo nella piaz- to della SS. Annunziata, croci, cali- za della S.S. Annunziata, con il ci, il tesoro della cattedrale. Inte- magnifico complesso omonimo ressante è il catasto onciario del costituito dal palazzo e dalla chie- 1376, il più antico finora conosciu- sa, che rappresentano quattro se- to. coli d’arte sulmonese, una sintesi La chiesa dell’Annunziata fondata di gotico, di rinascimento e di ba- nel 1320 ma rifatta più volte in se- rocco. guito alla distruzione dei terremoti Il palazzo fu iniziato nel 1320 ma fu infine ricostruita su disegno del ultimato in fasi diverse. La facciata Fontana nel 1710. è opera di quattro periodi: il portale L’interno è a croce latina a tre na- di sinistra fu edificato nel 1415 in- vate con eleganti altari laterali e tele sieme ai quattro pilastri con le sta- di buona fattura, sulle volte affre- tue dei dottori della chiesa; il porta- schi di Giambattista Gamba, nel- le mediano porta la data 1483 ed l’abside un bel coro ligneo e in sa- ha una bifora di forma rinascimen- grestia dei bei mobili intagliati del tale nel cui timpano troviamo una 1643 e arredi sacri di epoca baroc- Madonna col Bambino tra quattro ca con argenti di scuola Napoleta- angeli; il portale di destra del 1522, na. rinascimentale, ma più piccolo del Da vedere il campanile a pianta mediano. quadrata costruito nel 1565 su pro- La facciata è attraversata da una fa- getto di Matteo Colli di Napoli che scia rappresentante storie sacre e con i suoi 65,50 metri è il campani- dalla ricchissima trifora con gli stipi- le più alto della città. ti ornati dalle statuette delle virtù, All’angolo con piazza XX Settem- dalla bifora mediana rinascimentale bre, con al centro la statua di Ovi- e dalla bifora di destra con ricchi dio, ammiriamo il palazzo di Gio- candelabri del 1522. vanni delle Palle, veneziano del Anticamente il palazzo era adibito 1484, con un bel portale seicente- ad ospedale, oggi è sede del Mu- sco; sullo sfondo l’edificio del liceo seo Civico e della Camerata Musi- classico già sede dei Gesuiti. 374 i comuni nella provincia di l’aquila

Voltando a destra ci troviamo nella può raggiungere la chiesa di San piazza Salvatore Tommasi, sulla Filippo Neri. Interessante il portale cui sinistra è la sede della bibliote- romanico in stile gotico abruzzese ca Publio Ovidio Nasone. con bassorilievo raffigurante San In via Peligna 7 troviamo il palazzo Martino che dà il mantello al pove- rinascimentale chiamato “Meliora- ro e il complesso monastico di ti” con un elegante portale a tutto Santa Chiara poco distante, di ori- sesto e quattro finestre del ‘400, al- gine duecentesca posto sulla som- l’interno un portichetto con loggiato mità di una scala sovrastata da un ed archi anche questi a tutto sesto. campanile sorse su una chiesa già In una traversa del corso Ovidio, preesistente; l’interno, riportato agli nel vico De’ Sardi al n. 9, un palaz- antichi splendori, è quanto di me- zo del 1420 fatto erigere da Lotto glio ci offre il barocco abruzzese. Sardi ha un portale gotico con una Si possono ammirare pregevoli af- finestra e un cortile con porticato in freschi, altari, una cantoria in legno cui c’è un pilastro ottagonale su un e il ricco portale d’accesso tutto in- leone stiloforo. tagliato opera di un artista locale Alla fine del Corso di fronte la Fon- del 1671. tana del Vecchio, realizzata nel Continuando il nostro itinerario, sul- 1474 dal capitano cesenate Poli- la destra del corso, troviamo una doro Tiberti, come testimonia la parte della chiesa di San France- scritta sulla base che regge una sco della Scarpa con un bellissimo maschera barbuta nella cui som- portale romanico con lunette affre- mità del frontone circolare è il tim- scate. pano con lo stemma aragonese Proseguendo in piazza del Plebisci- sorretto da due amorini. Sulla sini- to ammiriamo la chiesa di Santa stra è il Palazzo Corvi con portale Maria della Tomba Assunta in caratteristico e poco lontano la Cielo, edificata sui resti di un tem- chiesa della Madonna del Carmi- pio pagano dedicato a Giove. ne, una delle più antiche della città La facciata è a coronamento oriz- ma completamente rimaneggiata. zontale di tipo abruzzese abbellita Vicino è l’acquedotto medioevale da un portale gotico e da uno costruito dai Sulmonesi al tempo di splendido rosone del ‘400 com- re Manfredi di Svevia, del secolo missionato da Palma de Amabile, XIII, costituito da 21 arcate ogivali, una nobile locale. anticamente usato per muovere le Nel 1579 la chiesa fu dotata di una macchine delle filande, dei frantoi, torre campanaria a pianta quadra- delle cartiere, un vero e proprio ca- ta. polavoro di ingegneria idraulica. Le Appena entrati colpiscono i piloni arcate lasciano intravedere la Piaz- cilindrici in pietra che sostengono za Garibaldi o del mercato, con al gli archi e dividono la chiesa in tre centro una bella fontana, da cui si navate. 375 i comuni nella provincia di l’aquila

Nella navata di sinistra troviamo un la cui costruzione si fa risalire al bel crocifisso del XVII secolo a cui 1241 quando Pietro Angelerio da seguono 14 quadri che raffigurano Isernia, divenuto in seguito papa le stazioni della Via Crucis, del con il nome di Celestino V, trovò 1908, opera del pittore Luigi Mor- una cappella intitolata a Santa Ma- gari. All’interno della chiesa ci sono ria del Morrone, di modeste dimen- due confessionali lignei del ‘700; sioni, la ampliò e aggiunse il ceno- scolpita in una nicchia tipicamente bio, fondando l’ordine dei celestini rinascimentale, una Madonna in e divenendo sede dell’abate prima- trono col Bambino e vicino al pre- rio. Al suo ampliamento contribuì sbiterio due dipinti provenienti dalla Carlo II d’Angiò che nel 1299 rico- Badia Morronese e un piccolo rilie- struì il convento e lo abbellì. Nel vo murato di origine romanica raffi- 1807 avvenne la soppressione del- gurante Adamo ed Eva, del secolo l’ordine e fu trasformato poi in peni- XIII. tenziario. Attraverso una piccola porta, sulla È un ampio fabbricato a pianta ret- destra, si accede all’oratorio della tangolare circondato da mura e Confraternita, del settecento, ad quattro torrioni. All’interno troviamo un’unica navata con molti stucchi e la chiesa barocca della seconda dipinti; nelle nicchie sono ospitate metà del ‘700 con campanile e in- le statue che partecipano alla rap- terno a croce greca e un bell’orga- presentazione della Madonna che no barocco riccamente intagliato. scappa in piazza e in una teca di Sopra il portale d’ingresso, splende cristallo una scultura lignea del se- il coro ligneo posto nell’abside e colo XVIII raffigurante Cristo Morto. dei bellissimi armadi intagliati. Vicino all’oratorio è la sagrestia, nel La cappella Cantelmo presenta un cui interno è un portalino in pietra notevole ciclo d’affreschi del ’400 e con un’epigrafe sovrastante, alcuni un sarcofago quattrocentesco con- dipinti e una campana del 1314 di tenente le salme di Raimondo e Bartolomeo da Pisa. Restaino Cantelmo. Si scende in Al lato sinistro della chiesa è la tre- una chiesetta a pianta irregolare centesca Porta S. Maria della con un porticato, un cortile rettan- Tomba. golare detto dei nobili e un refetto- Il corso termina con Porta Napoli, rio, tipico ambiente monastico del l’arco di trionfo Aragonese detto ‘600. Porta Nova perché incorporava Poco distante dalla badia Morrone- nella nuova cinta il borgo di Santa se si scorgono i resti del Santuario Maria della Tomba, è della prima di Ercole Curino, costituito da tre metà del ’300, costruita in pietra, grandi terrazze addossate alla con raffinati movimenti architetto- montagna. Sul livello inferiore si al- nici. lineavano una serie di ambienti co- A circa Km. 5 da Sulmona è la Ba- me tante grotticelle, le famose dia Morronese o di Santo Spirito, “poté che di Ovidio”. Per mezzo di 376 i comuni nella provincia di l’aquila

due rampe di scale laterali si sali- da Sulmona, un artista contempo- va al terrazzo sovrastante e da raneo di Pietro Angelerio. Al cen- questo, per mezzo di una scala di tro della cappella è posto un altari- 21 gradoni articolata in due rampe no in pietra con una immagine del posizionate a squadra, al ripiano crocifisso. Attraversando un corri- superiore. All’inizio della seconda doio si accede alle altre celle arre- rampa è posto un grosso cubo in date con dipinti e tempere e da pietra per raccogliere le offerte dei qui si scende al loggiato inferiore devoti e sulla sommità una fonta- da cui è possibile ammirare un va- na alimentata da una sorgente. sto panorama e accedere al picco- Sul terrazzo sono stati rimessi in lo giardino tre le rocce. luce avanzi del sacello con pavi- Durante l’ultima guerra mondiale mentazione a mosaico di origine l’eremo subì gravi danneggiamen- ellenistica e muri perimetrali affre- ti in seguito ai bombardamenti ae- scati. rei. Durante le campagne di scavo so- Tra le manifestazioni caratteristi- no tornati alla luce preziosi reperti, che di Sulmona ricordiamo la pro- tra i quali un’ara di bronzo e una cessione del venerdì Santo rievo- statuetta raffigurante Eracle in ripo- cata da tempo immemorabile la so. sera del venerdì Santo e la sacra Ai margini del santuario avanzi di rappresentazione della “Madonna mura della chiesa di S.Maria in che scappa in piazza” di origine Criptis fatta costruire da Pietro An- antichissima che si ripete ogni an- gelerio. no la mattina del giorno di Pa- A mezza costa tra le montagne si squa. può ammirare S. Onofrio, l’eremo di Celestino V, do- ve nel 1294 l’umi- le eremita fu chia- mato da Carlo Martello per esse- re incoronato pontefice nella città dell’Aquila. La chiesetta è ret- tangolare con ai lati gli altari di Sant’Antonio e Sant’Onofrio. La cella dell’eremita è tutta affrescata Foto di Marinello Mastrogiuseppe Foto da mastro Gentile

Sulmona - Madonna che scappa in piazza 377 i comuni nella provincia di l’aquila

Tagliacozzo nente palazzo omonimo del ‘500, quindi a destra, nella suggestiva Piazza dell’Obelisco, circondata da Tagliacozzo a 730 m. s.l.m. è uno architetture e dominata dal fontano- dei più rinomati centri turistici della ne che incastona l’obelisco, simbo- provincia dell’Aquila ai margini del- lo di Tagliacozzo. Vicino è la chie- la pianura che nel 1268 fu teatro setta di S.Giovanni Battista da cui della battaglia tra Carlo I d’Angiò e si domina una casetta con due Corradino di Svevia. bifore ogivali al primo piano e una Fondata dai popoli di Carsoli, se- loggia al secondo, mentre a sini- condo uno storico fu così chiama- stra è una casa del Rinascimento. ta perché taglia in mezzo il gozzo Percorrendo Via del Municipio Vec- ossia la gola di due alti monti diru- pati; secondo altri il nome deriva chio che sale a gradinate fino all’ex dallo stemma del comune, che convento dei Francescani, si può rappresenta due re che si sparti- vedere il chiostro ad arcate. Voltan- scono una clamide (mantello) allu- do a sinistra, la chiesa di S. Fran- dendo ad una divisione bonaria di cesco, il cui portale, rosone e men- territorio fra i Marsi e gli Equi, fatta sola sono del XV sec. All’interno con giustizia ed equità: “Talis Ae- un’urna di bronzo contiene le spo- quitas”; onde “Taliequitium”, Ta- glie del beato Tommaso da Cela- gliacozzo. no, Santo di fama universale, com- Vi si trovano tracce di varie epo- pagno di S. Francesco e suo primo che. I primi signori furono i Berardi. biografo e autore del “DIES IRAE”. Nel 1239 il feudo passò ai De Pon- L’interno è ad una sola navata, con te o De Pontibus i quali la posse- volte ogivali e la facciata è termina- dettero fino al 1292. Nel 1294 ne ta da una cornice orizzontale ad ar- furono investiti gli Orsini. chetti gotici, sostenuti da mensole, Il nostro itinerario inizia da Piazza le quali portano scolpito rosoni e Duca degli Abruzzi su cui prospet- fregi vari. Vi si conservano inoltre ta la chiesa dell’Annunziata con un crocifisso di legno policromo portale del 1475 (proveniente da del ‘500, una tavola del sec. XV raf- un’ altra crollata) che si affaccia sul- figurante la Madonna col Bambino la piazza dove è il monumento ai e i S.S. Anna Maddalena e Giovan- caduti. L’interno è a volta di botte, nino, una prodigiosa immagine di tipo basilicale con alcune pale di al- S. Antonio da Padova che porta tari, artisticamente dipinti a mano. nella destra le chiavi della città di Il portale, molto elegante, proviene cui è patrono dal 1648, quando mi- dalla diruta chiesa di S. Giovanni racolosamente liberò il paese da Spallato. una spedizione punitiva ordinata Prendendo a destra si arriva all’ogi- dal re di Napoli; un’urna in legno vale Porta dei Marsi e si passa in seicentesca con sculture e doratu- piazza Argoli-Ruota, con l’impo- re di eccellenti artisti. 378 i comuni nella provincia di l’aquila

Prendendo a sinistra si arriva al ce. Teatro Talia con la bellissima fac- L’interno è ad una sola navata divi- ciata ottocentesca, fondato nel sa a due campate con volta a cro- 1686, nei locali che avevano ab- ciera. Ha un portale rinascimenta- bandonato i Benedettini nel 1652. le sormontato da rosone le cui co- A destra è il Palazzo Ducale, eretto lonnine sono intarsiate di mosaici dagli Orsini alla fine del ‘300 legato e una bella torre campanaria del all’epoca di maggior splendore. È 1564. In sagrestia un cofanetto di un imponente palazzo dalle ele- avorio del ‘300, che racchiude ganti bifore con loggia rinascimen- due crocette e sull’altare maggiore tale, con tesori di arte medioevale il monumentale ciborio in legno e con numerosi affreschi di valore, dorato rappresentante un tempio alcuni dei quali attribuiti a Lorenzo del rinascimento. Ai fianchi della da Viterbo (metà XV sec.): notevole chiesa si osserva l’oratorio del è il portale rinascimentale. All’inter- SS. Sacramento con una casetta no la loggia è decorata con prege- detta il ”Monaco”, dove la tradi- voli affreschi della fine del Quattro- zione dice che sorgesse la capan- cento. na di frasche abitata dal beato Od- Adiacente è la cappellina con soffit- do. Il portale, fatto edificare dai ta a cassettoni tutta affrescata. Gli Colonna, come dimostra lo stem- Orsini ospitarono una folta schiera ma sulla sommità della porta, è di artisti dai quali la città ricavò l’im- un chiaro esempio di classicismo pronta quattrocentesca tipica della artistico. scuola d’arte fiorente nel Rinasci- Prendendo Via Romana, a sinistra mento: valenti decoratori, intaglia- del Teatro Talia, si arriva di fronte tori, doratori ed orafi; tra questi ulti- alla chiesetta di San Pietro e pro- mi si distinse Ascario Mari, disce- seguendo sulla sinistra e passan- polo di Benvenuto Cellini. Di fronte do per la Porta del Soccorso si è la chiesetta dello Sposalizio di giunge alla chiesa del Soccorso, Maria, del ‘500, utilizzata per far ubicata nella parte alta del paese. sentire messa ai prigionieri ricove- È molto antica e ricorda la batta- rati nelle carceri ducali nei sotterra- glia di Tagliacozzo non perché fu nei del palazzo. edificata da Carlo d’Angiò ma per- Tornando al Teatro Talia e pren- ché fu da lui ingrandita e restaura- dendo a destra per Via San Cosi- ta dopo la battaglia dei piani Palen- mo, si giunge ad un portale ogivale tini. La chiesina, dall’antica struttu- al di là del quale è la chiesa dei ra medioevale fu elegantemente ri- S.S. Cosima e Damiano, del Quat- maneggiata nel Rinascimento. trocento, la più antica di Tagliacoz- Sulla destra ci sono i ruderi del zo, la quale risale all’epoca bizanti- castello e di fronte le cappellette na dei monaci Greci di San Basilio, del Calvario. considerata chiesa Madre o Matri- A circa 3 Km. dal centro il Santua- 379 i comuni nella provincia di l’aquila

rio della Madonna dell’Oriente, La festa popolare della Madonna sede di un prezioso museo dell’O- dell’Oriente cade la prima domeni- riente, conserva una miracolosa ca di Settembre, ma anche nel immagine della Madonna traslata mese di Maggio e nelle principali da Bisanzio e meta di pellegrinag- festività mariane si hanno solenni gi. celebrazioni. Secondo la tradizione questa im- magine miracolosamente salvata dalle fiamme al tempo della per- secuzione “iconoclasta”, indetta dall’imperatore Leone III, sarebbe stata portata a Tagliacozzo da due legionari originari della Marsi- ca. Dal punto di vista artistico è ascri- vibile all’arte bizantina. La Madon- na, dipinta su legno di cedro, pre- senta un aspetto maestoso. La chiesa in cui è custodita l’immagi- ne fu seriamente danneggiata dal terremoto del 1915, ma fu restau- rata. Annesso al Santuario è il con-

vento dei Francescani, che non di Fulgo Graziosi Foto solo ufficiano la messa, ma vi reg- gono un loro collegio Serafico. Tagliacozzo - Palazzo ducale

380 i comuni nella provincia di l’aquila

Tione degli Abruzzi ra la Madonna col Bambino. Altra chiesa è quella della Beata Vergine Maria, di stile barocco, Chi scende lungo la valle del fiume molto elegante, con mausoleo che Aterno seguendone il corso, trova funge da altare maggiore e quattro sulla sponda destra Tione degli altari con quadri di un certo pregio Abruzzi a 600 m. s.l.m., adagiato artistico. Della chiesa dedicata alla sulle pendici del monte Collalto, Madonna di Loreto resta solo la sopra una coltre di verde, là dove facciata, mentre è da ammirare il la valle sembra socchiudersi dol- santuario della SS. Trinità, costi- cemente. tuito da una chiesa a un solo cor- Viene citato per la prima volta nel po, dalla sagrestia e da un piccolo XIII secolo in un documento relati- eremitaggio. Delle altre chiese oggi vo alla chiesa di Santa Maria del rimane soltanto una statua lignea. Ponte. Attualmente il comune di Tione è Intorno alla metà del secolo XIII costituito dal capoluogo e dalle fra- partecipa alla fondazione dell’Aqui- zioni di S. Maria del Ponte e Goria- la, di cui seguì poi le vicende. no Valli. Nel 1529 il borgo fu feudo di Luigi Santa Maria del Ponte, sul ripiano Benagalzer, nel 1560 dei Cantelmo di una collina, a sinistra dell’Ater- e in seguito dei Rivera, dei Quinzi no, dirimpetto a Tione, custodisce e dei Cocco. la chiesa monumentale di S. Maria In alto sul paese svetta la torre an- dell’Assunta, la cui costruzione ri- tica con orologio, più in basso il sale al V o VI sec., di gusto gotico, campanile quadrato della chiesa di sorta sulle rovine di un tempio pa- S. Nicola di Bari e quello di S. Vin- gano di Diana o del Dio Sole. Altri cenzo martire. autorevoli storici la fanno risalire al- Il paese è costituito da cinque pic- l’anno 1000. coli rioni che quasi raffigurano un È costituita da una navata centrale, cuore e hanno il loro centro nella con l’abside recante tre finestrine piazza del municipio vecchio. La gotiche, dalla navata di sinistra e struttura del paese è di origine ro- da una prima arcata della navata mana essendo disegnata secondo di destra. Di fronte a chi entra si i criteri urbanistici del tempo. trova la cappella di S. Sisto, a sini- Porta castello costituisce la porta stra la cappella di S. Agata, a de- d’ingresso, sulla cui destra si trova stra quella di S. Giuseppe. la trecentesca chiesa di S. Nicola Contiguo alla navata di destra, è di Bari con la sua bella torre cam- l’oratorio della confraternita con af- panaria. La chiesa è ad un’unica freschi del ‘700, mentre il battiste- navata con un notevole altare di ro a forma di edicola è ad arco a stile romanico suddiviso in tre nic- sesto acuto. chie e con un affresco che raffigu- Ai lati dell’altare maggiore si ammi- 381 i comuni nella provincia di l’aquila

rano due armadi, quello a destra è stile, è uno dei più belli che si pos- in pietra con bassorilievi, quello a sano ammirare nelle nostre chiese. sinistra, più importante, è in terra- Il convento fu costruito con tecni- cotta policromata, decorato con che avanzate per l’epoca, basta motivi ornamentali dorati. considerare che con l’acqua reflua L’acquasantiera della chiesa, in della cisterna riuscivano a realizza- pietra scolpita, è sorretta da quat- re la piscicoltura in due vasche tro teste di agnello e da una colon- scavate sotto il piazzale d’ingresso. nina decorata a base quadrata. (Per la visita rivol- gersi al Comune Tel. 0862/88107) Nell’altra frazione di Goriano Valli, pos- siamo ammirare la chiesa di S. Gior- gio, incorporata nel ‘600 nel convento che vi costruirono i frati minori france- scani. Ci sono altari in legno di ottima

fattura, specie quel- di Pio Alleva Foto li laterali, mentre quello centrale, in - Chiesa di S. Maria del Ponte

382 i comuni nella provincia di l’aquila

Tornimparte ‘500, attribuiti a Francesco da Mon- tereale, rappresentanti la deposi- zione e un presepio. Anche sotto il Tornimparte a 880 m. s.l.m. è co- portico si trovano degli affreschi, in stituito da diverse frazioni: Barano, parte deteriorati, tra cui una Ma- Casa Tirante, Castiglione, Colle Ca- donna in trono con Bambino e stagno, Colle Santa Maria, Colle quattro Santi. In sagrestia si può San Vito, Forcelle, La Forca (vali- ammirare una croce d’argento co) Palombaia, Piagge, Pianelle, sbalzato del 1605. Bellissima è Piè la Costa, Piè la Villa, S. Nicola e una cappella finemente intagliata in Villagrande, nella quale ultima è la pietra, la cui lavorazione è attribui- sede comunale. Le origini di que- ta a Salvatore Aquilano. Nella cap- sto paese sono molto antiche; so- no state trovate tracce e testimo- pella del Rosario è il quadro del nianze diverse di epoca romana, i Rosario con i 15 misteri, capolavo- toponimi di paesi e di luoghi (la fa- ro attribuito a Giovanni Antonio di ra, colle farelli) testimoniano le in- Rocca di Corno. vasioni barbariche. Già nel sec. XI In Rocca Santo Stefano è possibi- il luogo veniva citato come “Torna le vedere i ruderi della chiesa di in Parte” e ”Turni Prata”. Santo Stefano (sec. XII), la chie- Fu feudo dei Piccolomini e dei Co- setta di San Pietro in Piè la Villa lonna, partecipò alla fondazione (le pietre d’angolo riportano scritte della città dell’Aquila con la comu- di epoca romana, la chiesetta di nità di San Vito e nel 1663 fu pos- San Bartolomeo all’interno del sedimento di Matteo Barberini. vecchio cimitero, i ruderi della Tra le emergenze turistiche più im- chiesa di Santa Maria tra Piè la portanti ricordiamo la parrocchiale Costa e Molino Salomone (nel di S. Panfilo del secolo XIV, prece- passato meta di pellegrinaggi) e i duta da sagrato, con portale roma- ruderi del castello di Sant’Angelo nico, interno a quattro navate e (JU CASTELLUCCIO). preziosi affreschi di Saturnino de’ La chiesa Madonna della Strada Gatti (1494). del secolo XVII in località Madonna Nel soffitto è rappresentato il para- della Strada costruita nel 1614 co- diso: nel centro campeggia la figu- me si legge sull’architrave del por- ra di Dio, dalle dimensioni molto tone principale. grandi, tutt’intorno sono rappresen- In località “Vallone del puzzillo” si tati angeli e beati, ed ancora, profe- trova la risorgente della grotta di ti e Santi; altri affreschi rappresen- Vaccamorta, distante due ore circa tano la cattura di Gesù, la flagella- dall’abitato di Villagrande. Il suo in- zione, la deposizione, la resurre- gresso fu scoperto nel 1963 in se- zione; a destra dell’altare maggiore guito ad alcuni lavori diretti alla ri- è un altare rinascimentale con af- cerca di acqua in quanto si sentiva freschi risalenti al principio del un forte rumore di cascata prove- 383 i comuni nella provincia di l’aquila

niente dall’interno della roccia. La e nodosità, attorno al quale duran- cavità costituisce una risorgenza te la notte si svolgono particolari ri- delle acque raccolte nell’ampia zo- ti e giochi popolari, ciò a significare na di assorbimento del sovrastante il desiderio di unione fra tutti gli borgo di cerasolo. La grotta, con le abitanti delle frazioni e del capoluo- sue diramazioni è lunga circa Km. go. 1,200. Nel passato l’attività tipica degli Caratteristica di questo paese è la abitanti di Tornimparte e dei paesi manifestazione folkloristica del pri- limitrofi fu quella della carbonaia mo Maggio, chiamata l’albero del cioè della produzione del carbone, Maggio (JU CALENNE): i giovani e favorita dalla presenza di numerosi gli uomini del paese innalzano un boschi nella zona e dalla povertà tronco gigantesco ripulito da rami di risorse che il territorio offriva.

384 i comuni nella provincia di l’aquila

Trasacco Eucaristica; nella zona absidale vi è il coro ligneo al di sopra del qua- le, sulla parete di fondo, si apre a 690 m. s.l.m. sorse ai una bifora trilobata di stile tardo piedi del monte Labrone e fu così gotico. chiamato perché posto al di là del- Nella parte sottostante una cripta le acque del Fucino “trans aquas” caratterizzata da tre locali: nel pri- rispetto a “Marruvium“ (S. Bene- mo vi è un altare con un reliquiario detto dei Marsi). dei S.S. martiri di Trasacco, nel se- Come la vicina Luco, si ritiene fon- condo due corridoi che danno la dato dalla gente accorsa per i la- possibilità di accedere ad un terzo vori dell’emissario ordinato dall’im- dalle dimensioni più piccole conte- peratore Claudio, il cui sontuoso palazzo era sull’altura occupata nente un’urna di cristallo con altre oggi dalla chiesa di S. Cesidio. Nei reliquie. In quest’ultimo la volta a primi tempi Trasacco fu feudo dei botte presenta frammenti di pittura conti Berardi e dei Benedettini di attribuibili al XIII secolo. Conserva Montecassino; passò poi nel inoltre vari oggetti artistici tra cui 1187, al conte Ruggero di Albe. una croce processionale d’argento Fece parte del contado di Taglia- di scuola sulmonese, un codice cozzo, di cui furono signori gli Or- miniato, un davanzale di ambone sini prima e i Colonna dopo. romanico, un sarcofago in pietra Il paese fu uno dei primi di culto alto medioevale. Da visitare il mu- cristiano nella Marsica. La chiesa seo dell’annesso oratorio della parrocchiale di S. Rufino e di S. confraternita della Concezione con Cesidio sembra sia sorta nel IV la porta fiancheggiata da due cippi sec. sulle rovine del palazzo di vil- romani e una bella statua della Ma- leggiatura di Claudio, a ricordo dei donna col Bambino. In una parete due martiri vittime della persecu- sono murate antiche pietre lavora- zione di Massimino. Distrutta e te, sul retro una bella bifora ogiva- saccheggiata dall’invasione degli le. Ungheri, nel 936, la chiesa fu riedi- Nella piazza è una casa dalla porta ficata nel sec. XIII ed ampliata nel fiancheggiata da due capitelli ro- 1618; se ne ammira il bellissimo manici con leone. Caratteristica è campanile e due magnifici portali, la torre quadrata per tre quarti uno riservato agli uomini e uno al- d’altezza e cilindrica per il rima- le donne che assistevano alle fun- nente, con beccatelli e bifore ogi- zioni religiose, i primi situandosi a vali, avanzo del castello dei Fe- destra della navata, le seconde a boni, del sec. XII. sinistra. L’interno è a croce latina. La torre rappresenta un UNICUM Nel presbiterio domina l’ambone, nella regione poiché presenta la capolavoro del 1200 e il sarcofago fusione di due stili architettonici: del X-XI secolo adattato a mensa quello quadrato, tipico del medioe- 385 i comuni nella provincia di l’aquila

vo, e quello cilindrico, proprio del periodo rinascimentale. Da visitare ancora: il Santuario della Madonna di Candelecchia a 891 m.s.l.m. raggiungibile per mezzo di una comoda strada asfaltata. Le origini della chiesa so- no remote, conserva il quadro del- la Madonna, pregevole opera del XVI secolo; la Madonna del Soc- corso anch’essa di origini remote ma ristrutturata più volte è oggi parrocchiale. Nella grotta riparo Continenza sul monte sovrastante Trasacco sono stati ritrovati importanti reperti ar- cheologici con resti di età romana, dell’età del bronzo, dell’età del ra- me e del neolitico tardo finale. Foto di Pio Alleva Foto

Trasacco - Chiesa del SS. Rufino e Cesidio

386 i comuni nella provincia di l’aquila

Villalago prese il nome di . Salendo, al centro del paese, pos- siamo ammirare la parrocchiale di Villalago a 930 m. s.l.m. domina le S. Maria di Loreto, di stile Romani- gole del Sagittario, vicino alla città co abruzzese con la facciata del romana “Fluturnum”. Abitata sin dal ’500. Vi si conservano un dipinto sec. XI da coloni Valvensi, divenne del 1521 raffigurante la Madonna famosa per la presenza del bene- del Rosario e l’altare di S. Domeni- dettino S. Domenico di Foligno, che co in pietra del 1151. Poco distan- vi costruì il monastero di S. Pietro te è la “Porticella” dove antica- in Lago, distrutto nel 1523. mente esisteva una porta che per- Il Monastero fu dotato di beni e privi- metteva l’accesso all’abitato. legi e richiamò coloni da ogni parte Inoltrandosi è il vecchio Municipio, che si stabilirono in più ville nella costruito nella seconda metà del Valle de Lacu, così chiamata per i 1800, dove anticamente sorgeva la suoi cinque laghi. Con il passare del chiesa di San Giovanni Battista con tempo si arroccarono sul Monte Ara- la torre campanaria che venne tra- goneta dove già esistevano alcune sformata in torre civica e dotata di torri Longobarde e il nuovo borgo orologio. Poco lontano è il Palazzo Foto Comune di Villalago Foto

Villalago - Il lago e l'eremo di S. Domenico

387 i comuni nella provincia di l’aquila

della Cancelleria del XVI sec. sede Lasciando il centro troviamo la dell’antica Università dove ancora chiesa di Santa Maria, fatta costrui- sono visibili i resti di bifore e di ar- re dai monaci di San Pietro in La- chitravi in pietra. Poco distante c’è go e ristrutturata nel 1575. Sulla uno dei “Suppuort” antica porta destra, al di là del bacino, inserito che veniva sbarrata per la difesa nella roccia è l’eremo di S. Dome- da incursioni. nico che egli chiamò “Eremo di Nella parte più alta del paese, do- San Pietro” nel quale il Santo pa- po la torre della Libertà del XVI trono del paese visse per un perio- sec. simbolo delle lotte sostenute do di tempo. Prima di lasciarlo fe- dall’università contro i Belprato in- ce edificare all’entrata della grotta contriamo un altro “Suppourt”, una chiesetta che venne ampliata con tre entrate e poi una piccola nel 1500, fino a quando prese la corte per accedere alla chiesa del- struttura attuale. La chiesetta, con la Madonna dell’Addolorata. un portale in pietra del sec. XII, è Più in alto svetta un “ Torrione” uti- lizzato come prigione e torre di ve- dedicata al Santo e nella grotta so- detta sin dall’epoca dell’occupazio- no ancora presenti le sue testimo- ne longobarda. nianze. Nel 1479 il monastero fu Nel discendere dal versante oppo- abbandonato dai monaci e sman- sto si giunge all’Arapezzana dove è tellato delle sue opere, alcune del- situata la chiesetta di San Michele le quali custodite a Villalago. Del Arcangelo con un bel frontale in monastero non restano che pochi pietra, costruita dai Longobardi. ruderi.

388 i comuni nella provincia di l’aquila

Villa s. lucia sorgente. Tra le emergenze turisti- che ricordiamo nelle vicinanze una zona fortificata alto medioevale Villa S. Lucia a 900 m. s.l.m., ha chiamata il “castelluccio”, a sud origini molto antiche che risalgono est del paese. alle genti italiche le quali avevano La chiesa parrocchiale ha due na- formato questo centro montano al- le dipendenze della città di “Aufi- vate con un bellissimo altare di le- num”. Il borgo anticamente era no- gno intagliato. to col nome di “Aufina Cis Monta- A est del paese è la chiesa Ma- ni”. donna delle Vicenne del sec. XIII- Durante il medioevo Francesco pri- XIV con all’interno un affresco. mo d’Acquaviva e Matteo d’Atri Di particolare interesse è il museo, combatterono per il possesso di organizzato da Diamante De Luca, questo centro che in seguito farà un abitante del centro, dotato di un parte della baronia di Carapelle. Fu vivo interesse per la storia della frazione di Ofena fino al 1910. sua terra, il quale ha raccolto un L’economia era basata sulla pasto- vasto campionario di reperti ar- rizia, l’agricoltura e la produzione cheologici, utensili, utilizzati nella di carbone vegetale. I terreni sono pastorizia e nella vita di tutti i giorni molto fertili per la presenza di una del secolo passato.

389 i comuni nella provincia di l’aquila

Villavallelonga go aveva subito un ulteriore cam- biamento del nome in Villa Valle- longa. Con l’unità d’Italia i boschi , su un rilievo a quo- della Vallelonga divennero rifugio ta 975 m. s.l.m., all’inizio della val- delle numerose bande di briganti le del fossato di Rosa alle falde del che imperversavano nella valle colle Cerri, è custodito da una roc- Roveto e nella Marsica. Il prosciu- ca che anticamente si chiamava gamento del Fucino ebbe come “Rocca di Cerro”: fungeva da ripa- conseguenza il deprezzamento di ro contro gli assalti nemici ed era quasi tutti i terreni della Vallelonga, sottoposta al conte Ruggero D’Al- sicché gli abitanti ebbero per de- be. cenni, solo nell’emigrazione una Nel 1279 Carlo D’Angiò cedette il valvola di sicurezza per la soprav- territorio a Giovanni Matteo; nel se- colo XIV venne in possesso della vivenza. famiglia de Ruggero, alla quale ri- Di un certo interesse artistico è mase fino alla metà del secolo l’antica chiesa dei SS. Leucio e successivo, quando agli Angioini Nicola, donata nel 1227 al mona- subentrarono gli Aragonesi sul tro- stero di Farfa. La parrocchiale no di Napoli. conserva sull’altare una pregevole Nel 1445, nell’elenco dei feudi era statua quattrocentesca di S. Barto- denominata Rocca di Cerro ed era lomeo. Nelle vicinanze è il santua- possesso di Luigi di Celano, val- rio della Madonna della Lanna, vassino di Lionello Acclozzamora. una chiesetta campestre del 1247. Quando il feudo, nel 1463, venne Sono ancora visibili i resti delle assegnato ad Antonio Piccolomini, mura dell’antica “Rocca di Cerro”, questi cambiò il nome in Villa di abitata in età preromana da pasto- Collelongo. ri e pescatori. Nella zona archeo- Nel 1582 tutto il territorio fu vendu- logica di Amplero sono affiorati i to dai Piccolomini a Girolamo Car- resti di un insediamento italico con lucci di Magliano, morto il quale la area sacra e necropoli, tombe e vedova lo trasmise in dote al se- sculture risalenti al primo secolo condo marito, Clemente Sannese. dopo Cristo. La zona archeologi- Nel 1724 passò in eredità a Fran- ca di Fonte Astuni è ancora quasi cesco Sacrati, figlio di Olimpia tutta da esplorare. Da visitare so- Sannese, il quale qualche anno no le sale del centro visita istituito dopo lo rivendeva a Fabrizio Pi- dal Parco Nazionale d’Abruzzo e gnatelli. L’ultimo erede di questa l’annesso laboratorio ecologico, il famiglia, Cesare Pignatelli, con- giardino botanico e l’area fauni- servò la proprietà fino al 1806, an- stica in cui vivono, in un ambiente no dell’abolizione dei feudi. simile a quello naturale, cervi e ca- Tra il 1747 e il 1749, Villa Collelon- prioli destinati alla riproduzione.

390 i comuni nella provincia di l’aquila

Villa sant’angelo dei barili”. Villa Sant’Angelo non nasce come borgo fortificato, ma ha una sua Villa Sant’Angelo a 590 m. s.l.m., struttura urbana a ventaglio con ca- nato come borgo rurale, subì un ratteristici palazzetti del ’700-’800. certo sviluppo edilizio nel XIII sec.; fu allora uno dei castelli che contri- La parrocchiale dedicata a San buì alla fondazione dell’Aquila. Michele è del secolo XIII; a tre na- Nel XVI secolo appartenne ai Co- vate, con una bella edicola del XV lonna, poi alla real corte che nel secolo posta nella navata di destra. 1663 lo vendette ai Barberini. Sono La frazione di Tussillo segue le stati ritrovati numerosi reperti risa- stesse vicende storiche. La chiesa lenti all’antico contado forconese: dedicata a Sant’Agata conserva qui viene localizzata la zona che un bell’affresco del ’400 opera di nel medioevo veniva detta “terra Sebastiano di Cola da Casentino

391 i comuni nella provincia di l’aquila

Villetta barrea l’epoca intorno al castello, di cui restano solo alcuni ruderi della tor- re. Fu dei Caldora, dei D’Afflitto, a 990 m. s.l.m. è dei Caracciolo di Melissano. ubicata ai piedi del monte Mattone, A Villetta Barrea, oltre agli incante- a poca distanza dal lago di Barrea. voli scenari naturali, possiamo visi- Il luogo fu abitato dai Sanniti anche tare la parrocchiale di S. Maria dopo la loro romanizzazione (tom- Assunta, ricostruita dopo il terre- be in contrada “de contra”, pochi moto del 1915, con un bel portale resti di mura megalitiche in contra- appartenuto alla precedente co- da fonte della regina). struzione e un altare barocco su Le sue origini vanno ricercate nel disegno del Bernini; la chiesa di S. sec. VIII d.C., quando i monaci be- Michele, a croce latina, con un ta- nedettini avevano edificato il mo- bernacolo del 1525, ed alcuni edi- nastero di S. Angelo di Barreggio, fici privati del ’500 e del ’600. vicino al centro abitato, in seguito Dal punto di vista naturalistico è distrutto dai Saraceni nel 937 e rie- punto di partenza per numerose dificato dai monaci nel 1017. escursioni. Il paese attuale nacque, con ogni Ai margini del paese si trova una probabilità, nel sec. XV e sicura- bellissima pineta, caratteristica per mente come Villa di Barrea e si la varietà di pino detto “pino nero sviluppò come tutti i centri di quel- di Villetta Barrea”.

392 i comuni nella provincia di l’aquila

Vittorito Nel medioevo, fino al secolo XVIII, l’abitato era abbarbicato sul monte Castellano, dominato dal castello, Piccolo centro della Valle Peligna, famoso per i suoi vini. a di cui oggi rimane solo la torre diru- 377 m. s.l.m. è situato nella conca ta. Peligna, al margine occidentale del- Del vecchio abitato rimane ben po- la valle dell’Aterno, vicino a Corfi- co: la casa Pace, la casa Bologna nio. e la “porta da piedi”, con un bel- È da ritenere che in tempi passati, l’orologio messovi nel 1831. quando Corfinio era un centro fio- Da vedere è la chiesa di San Mi- rente, ne abbia fatto parte, come te- chele Arcangelo, fuori dal centro stimoniano ritrovamenti di pavi- abitato, in cui è custodito un cibo- menti e mosaici, tubazioni di piom- rio affrescato, con altare opera di bo, sarcofaghi, monete romane di artisti abruzzesi del XVI secolo. Si età imperiale e repubblicana etc. conservano inoltre diversi fram- Vittorito ha origini remote. Secondo menti artistici di marmo. alcuni studiosi, pare che i primi abi- Nei pressi un’altra chiesa è dedica- tanti siano stati di provenienza gre- ta a Santa Maria ad Nives. ca o illirica. Nel 1959, sul monte Castellano Il nome deriva da “Vicus Turritus”, (657 m.) tra una vegetazione rigo- villaggio fortificato. Nelle scritture medioevali si legge Vistorita, Vectu- gliosa e una secolare pineta è stata rita, Victoriti e anche Bottorito. Nelle aperta una strada panoramica e un porte di bronzo della basilica di S. belvedere, il cosiddetto Belvedere Clemente a Casauria si legge “Bet- Peligno in stile dorico moderno, da torita”. cui si domina l’intera Valle Peligna.

393 informazioni utili della provincia di l’aquila

Informazioni utili

informazioni utili della provincia di l’aquila

L’AQUILA Stazione F.S.: Abitanti: 66.813 p.le della Stazione C.A.P.: 67100 - tel. 0862419290 Stazione Funivia del Gran Sasso Uffici di informazione d’Italia: Azienda Autonoma di loc. Fonte Cerreto Soggiorno e Turismo: - tel. 0862606143 - 0862400007 via XX Settembre, 8 Azienda Servizi Municipalizzati: - tel. 086222306 corso Vittorio Emanuele, 49 Ente Provinciale per il Turismo: - tel. 086222146 piazza Santa Maria Paganica, 5 - tel. 0862410808 - 0862410340 A.R.P.A. Capolinea: piazza Battaglioni Alpini Indirizzi di interesse generale - tel. 0862412808 Amministrazione Comunale: piazza Palazzo - tel. 08626451 Servizi di Pubblica Utilità Amministrazione Provinciale: Carabinieri Pronto Intervento: via Sant’Agostino - tel. 08622991 via del Beato Cesidio - tel. 112 Camera di Commercio: Polizia Soccoso Pubblico: corso Federico II - tel. 08626671 via Strinella, 2 - tel. 113 Palazzo di Giustizia: Ospedale Civile S. Salvatore: via XX Settembre - tel. 08626321 piazza S. Agnese - tel. 08627781 Poste e telegrafi: Ospedale S. Maria di Collemag- piazza Duomo - tel. 086261641 Prefettura: gio: piazzale Collemaggio piazza della Repubblica - tel. 08627781 - tel. 08624381 Pronto Soccorso C.R.I.: Provveditorato agli Studi: tel. 086222333 via Strinella - tel. 08622981 Pronto soccorso Croce Verde: Questura: tel. 086262805 via Strinella, 2 - tel. 08624301 Soccorso A.C.I.: Consiglio Regionale: tel. 116 via Michele Iacobucci Taxi: - tel. 08626441 corso Federico II - tel. 086222115 Giunta Regionale: piazza Duomo - tel. 086222116 via Aldo Moro - tel. 08626471 piazza Batt. Alpini - tel. 086227372 piazza Santa Giusta - tel. 08626471 Vigili del Fuoco: Scuola Sottufficiali Guardia via Pescara - tel. 0862410799-115 di Finanza: Vigili Urbani: loc. Coppito - tel. 0862341111 p.le S. Antonio - tel. 0862414000 397 informazioni utili della provincia di l’aquila

Musei e Biblioteche Canadian *** Museo Sperimentale D’arte Con- S.S.17 - tel. 0862317402 temporanea: Casale Signorini *** corso Vittorio Emanuele, 124 S.S. 17 loc. Cisternola - tel. 0862410505 - tel. 0862361184 Museo Nazionale D’Abruzzo - Castello *** Sezione Arte: piazza Battaglioni Alpini Castello Cinquecentesco - tel. 0862419147 - tel. 08626331 Duca Degli Abruzzi *** Orario di visita: feriale dalle ore 9 al- viale Giovanni XXIII, 10 le 13,30 festivo: dalle ore 9 alle - tel. 086228341 12,30 Duomo *** Museo di Speleologia: via Dragonetti, 6 - tel. 0862410893 svolte della Misericordia, 2 Lo Shaly ** Museo di Scienze Naturali: S.S. 17 loc. Bazzano Convento di San Giuliano - tel. 0862441521 - tel. 0862314201 Il Portichetto * Orario di visita feriale: 10-13 S.S. 80 loc. Cansatessa e 15-17 festivo: 15-18 - tel. 0862311218 (Visite: tel. 086286142 - Orazi * 086286100) via Roma 175 - tel. 0862412889 Casa Museo Signorini Corsi: Opera Salesiani Orario: 10-13 e 16-19 San Giovanni Bosco Per prenotazioni: tel. 0862410900 - tel. 086224440 Archivio Di Stato: Casa per ferie Maria Ausiliatrice p.zza della Repubblica tel. 086222057 - tel. 086222501 Biblioteca Ecologica e Naturalisti- Rifugi: ca della Sezione W.W.F. (per informazioni rivolgersi al C.A.I. svolte della Misericordia, 2 dell’Aquila, via Sassa, 34 - tel. 086228274 - tel. 086224342 dalle ore 19 Biblioteca Provinciale: alle ore 20) portici del Liceo - tel. 086261964 - Garibaldi 0862299262 (Campo Pericoli m. 2200) 10-12 posti letto senza acqua disponibi- Dove dormire: lità gas e cuccette Grand Hotel Del Parco **** Panepucci c.so Federico II, 74 (m.1700) 18 posti senza acqua, let- - tel. 0862413248 ti a castello Amiternum *** De Carolis bivio Sant’Antonio Fonte Vetica - tel. 0862938138 - tel. 0862315987 Bivacco Andrea Bafile 398 informazioni utili della provincia di l’aquila

Sempre aperto 9 posti cuccetta - tel. 0862606171 Duca Degli Abruzzi Grotta di Aligi 15-20 posti per informazioni via L. Rendina, 2 - tel. 086265260 - tel. 0862400011 Il Baco da Seta Ostello Campo Imperatore S.S. 17 - tel. 0862312442 40 posti letto - tel. 0862400011 Il Caminetto Carlo Franchetti m. 2.433 loc. Cansatessa S.S. 80 tel. 0861959634 - tel. 0862311410 Angelo Sebastiani m. 2.070 L’osteria del Grifo tel. 0668322684 via Goriano Valle - tel. 086224189 Bivacco Lubrano m. 1.745 Il Gallo Rosso Funivia del Gran Sasso loc. San Giacomo - tel. loc. Fonte Cerreto 0862410612 - tel. 0862606163 Il Geranio loc. Fonte Cerreto - tel. 0862606678 Dove Mangiare: Il Portichetto Ristoranti: loc. Cansatessa S.S. 80 Al Casale - tel. 0862311218 La Taverna di Lucullo loc. Gignano - tel. 086265202 via Rocca di Corno, 7 Amiternum - tel. 0862413364 loc. Cermone - tel. 0862461313 Il Tetto Antico Borgo v.le Giovanni XXIII 10 piazza San Vito - tel. 086222005 - tel. 086225021 Da Remo L’angolo Rosa via San Flaviano, 9 bivio S. Antonio - tel. 0862312000 - tel. 086222010 La Botte Canadian loc. Pettino - tel. 0862315896 S.S. 17 - tel. 0862317402 La Rupe Casale Signorini via San Giacomo - tel. 086227481 loc. Cisternola - tel. 0862361184 Il Sottomarino Cervo Bianco via Garibaldi, 27 - tel. 0862412383 loc. Aereoporto di Preturo Le Antiche Mura - tel. 0862461091 via XXV Aprile, 2 - tel. 086262422 Chalet Le Fiaccole Pineta di Roio loc. Monteluco via degli Ortolani, 10 - tel. 0862602175 - tel. 0862414221 Domino Lo Scoiattolo via Vetusti, 15 - tel. 086261302 San Giacomo Alto - tel. 0862669097 Ernesto L’angolo degli Scardassieri p.zza Palazzo, 22 - tel. 086221094 via Sassa, 11 Fiordigigli Lo Sfizio loc. Fonte Cerreto loc. Cisternola, 32 San Giacomo 399 informazioni utili della provincia di l’aquila

- tel. 0862419549 Trattorie: Nido dell’aquila Alpina loc. Fonte Cerreto via Crispomonti, 15 - tel. 0862413190 - tel. 0862606336 Antica Trattoria Renato loc. Cansatessa - tel. 0862311438 via Indipendenza, 9 Da Lingosta - tel. 086225596 p.zza San Pietro, 19 - tel. 086228662 Rigoletto Dei Gemelli via Fortebraccio, 49 via Rosso Guelfaglione, 29 - tel. 086228763 - tel. 086227574 Sala Baiocco Delfina corso Vittorio Emanuele, 81 località Cermone - tel. 086226642 - tel. 0862461794 7 Nani Del Giaguaro via Patini, 47 - tel. 086227320 piazza Santa Maria Paganica, 4 Shangai - tel. 086224001 via Rosso Guelfaglione, 20 Di Tommaso - tel. 0862413565 via Roma,188 - tel. 086222481 Taverna La Matriciana Duomo via Roio, 17 via Arcivescovado, 5 - tel. 086225392 - tel. 086226065 Tre Marie La Serenelle via Tre Marie, 5 - tel. 0862413191 via Paganica, 11 - tel. 086227274 White Horse Sapori D’abruzzo S.S. 615 fuori Porta Napoli via Porta Napoli - tel. 086227035 - tel. 086265346 San Biagio Elodia p.zza San Biagio, 4 S.S 17 Bis, 13 - tel. 0862606219 - tel. 086222139 Villa Feronia Scannapapera via dell’Aquila, 1 - tel. 086267622 loc. Pile - tel. 0862315052 Il Vecchio Mulino S.S. 80 - tel. 0862461036 Le Fontanelle Poggio di Roio S.S. 17 Bis - tel. 0862689491 Dove mangiare: Sorgenti delle Fontanelle Chalet Pineta di Roio tel. 086268655 loc. Monteluco - tel. 0862602175 Da Assunta Santuario loc. le Fontanelle Capovera loc. Poggio di Roio - tel. 086268655 - tel. 0862602180 Salette Aquilane Scassa Silvio via Ciavola, 27 loc. Coppito loc. Poggio di Roio - tel. 0862311445 - tel. 0862602172 400 informazioni utili della provincia di l’aquila

Villa degli Archi Campo Imperatore loc. Poggio di Roio Dove dormire: - tel. 0862602189 Campo Imperatore **** Villa Palitti tel. 0862400000 - fax 0862606088 loc. Poggio di Roio - tel. 0862602721 Fonte Cerreto Dove dormire: Dove dormire: Santuario * Cristallo *** tel. 0862602122 tel. 0862606225 - fax 0862606043 Fiordigigli *** tel. 0862606171 Preturo La Villetta *** Dove mangiare: tel. 0862606171 Cervo Bianco strada provinciale - tel. 0862461091 Il Rugantino ACCIANO loc. Preturo - tel. 0862461401 Abitanti: 538 Azienda Agrituristica “La Fattoria” C.A.P.: 67020 tel. 0862461024 Guardia Medica: via XXIV Maggio San Demetrio Paganica - tel. 0864810141 Dove dormire: Municipio: Parco delle Rose **** via Palazzo Municipale tel. 0862680114 - tel. 0864799132 Ufficio Postale: Dove Mangiare: Beffi - tel. 0864799100 L’incontro via Oberdan - tel. 0862689840 Dove dormire: Parco delle Rose La Ginestra tel. 0862680114 tel. 0864799367

Assergi Dove dormire: AIELLI Giampy *** Abitanti: 1.473 tel. 0862606225 - fax 0862606043 C.A.P.: 67040 Pic nic ** tel. e fax 0862606139 Farmacia: via Angelitti, 4 - tel. 0863789311 401 informazioni utili della provincia di l’aquila

Guardia Medica: Ufficio Postale: tel. 0863791743 Celano via Roma - tel. 086487115 Municipio: Ufficio Turistico: c.so Umberto - tel. 0863789140 piazza Umberto I - tel. 086487394 - 086378119 Ufficio Postale: Dove dormire: tel. 086378124 Leon D’oro * Aielli Stazione: via Roma, 34 - tel. 086487121 tel. 086378133 Monte Greco * via M De Amicis, 10 Dove dormire: - tel. 086487111 Paradiso ** Parco Campeggio La Luna S.S. Vestina Sarentina, Km. 1 tel. 086487329 - tel. 0863791774 Le Gole **** Dove mangiare: tel. 0863791471 Hostaria La Vela via Principe di Piemonte, 5 Dove mangiare: - tel. 086487590 Gole di Celano La Ruota via Sardellino - tel. 0863791471 via Principe di Napoli, 32 Al Castello - tel. 086487512 via del Cipresso - tel. 086378348 Pulcinella Lillino via Romito - tel. 086378218 S.S. 83,6 - tel. 086487504 Capriccio via Tiburtina Valeria, Km. 129,253 - tel. 086378494

ANVERSA DEGLI ABRUZZI Abitanti: 439 ALFEDENA C.A.P.: 67030 Abitanti: 741 C.A.P.: 67030 Municipio: via Roma, 10 - tel. 086449115 Municipio: - fax 086449364 via Luigi de Amicis Carabinieri: - tel. 086487114 - 086487335 tel. 086449116 Carabinieri: Farmacia: tel. 086487116 via Armando Diaz, 1 Farmacia: - tel. 086449423 via Roma - tel. 086487161 Guardia Medica: Guardia Medica: via Tanturri Scanno c/o Presidio Ospadaliero Castel - tel. 0864747290 di Sangro - tel. 0864822262 402 informazioni utili della provincia di l’aquila

Responsabile Oasi Del Wwf “Gole tel. 086465030 c/o Municipio Del Sagittario” Coop Dafne: Ostelli: tel. 0337663996 al Km 11 della nuova Sangrina per Roccaraso; lungo la strada panora- Dove dormire: mica per Casale Sant’Elena, al Km. Agriturismo Coop. Asca: 5 dal centro. località Fonte Di Curzio Ufficio Postale: - tel. 086449354 - 086449595 via Stazione, 25 - tel. 086465036 - 086449114 Guardia Medica: c/o Presidio Ospedaliero Castel Dove mangiare: di Sangro - tel. 0864822262 La Fiaccola via Duca degli Abruzzi Dove dormire: - tel. 086449474 Albergo due Monti *** Il Sagittario via Sangrina, 11 - tel. 086465405 loc. Villetta Comunale - tel. 086449588 Dove mangiare: Il Vecchio Mulino Il Tartufo via La Foce - tel. 086449477 via Sangrina, 7 - tel. 086465112 Agriturismo Asca Carolina tel. 086449595 - 086449114 tel. 086465021 Il Colle (via Pietransieri, a Km. 2 dal centro verso Roccaraso) - tel. 086465176 ATELETA Abitanti: 1.371 Cap: 67030 AVEZZANO Municipio: Abitanti: 37.179 p.zza Carolina, 1 - tel. 086465030 - C.A.P.: 67051 086465431 Ambulatorio Municipio: Medico: via Marconi piazza della Repubblica, 8 - tel. 086465127 - tel. 08635011 Carabinieri: Polizia Municipale: tel. 086465046 via America - tel. 0863501408 Farmacia: Pronto Soccorso Pubblico: via XX Settembre 113 - tel. 0864465006 Carabinieri: Pro-Loco, Ufficio Turistico, Biblio- via G. Fontana - tel. 0863413245 teca, Museo Della Civiltà Contadi- Ospedale Civile: na via Giuseppe di Vittorio 403 informazioni utili della provincia di l’aquila

- tel. 08635031 piazza Tommaso da Celano, 1 Taxi: Creati piazza Matteotti - tel. 086336110 via dei Fiori, 14 - tel. 0863413901 A.R.P.A. Autolinee Regionali Domenico Pubbliche Abruzzesi piazza Orlandini, 1 Terminal Bus via Cassinelli - tel. 086335147 Informazioni - tel. 086326561 Eurochef Ferrovie Dello Stato: via Cavour, 128 - tel. 0863509208 piazza Matteotti Informazioni Gagliardi - tel. 0863415631 via Cecconi, 42 Antrosano - tel. 0863413203 Dove dormire: Il Laghetto di Cerasoli Velino **** via Buonarroti, 10 via Montello, 9 - tel. 0863412696 - tel. 086325932 Belvedere *** L’acquario via XX Settembre, 484 via Milano Paterno, 10 - tel. 086359171 - fax 086359561 - tel. 0863599390 Bianchi *** La Locanda via XX Settembre, 428 via XX Settembre, 343 - tel. 086320388 - tel. 086326523 Nuovo Italia *** La Mandorla piazzale Stazione via Fucini - tel. 086335251 - tel. 0863413456 La Nave Principe *** via Tiburtina Valeria Km. 113 via Corradini - tel. 0863413746 - tel. 0863410325 Salviano *** La Nave S.S. N. 5 Tib. Valeria, Km.112 via Roma, 234 - tel. 0863414696 - tel. 0863413020 La Rosetta - fax 0863412769 via Appennini San Pelino Creati * - tel. 086359539 via XX Settembre, 297 La Stia: - tel. 0863413347 via Montello, 7 - tel. 0863410572 Dei marsi **** Le Jardin tel. 08634601 via Sabotino, 36 - tel. 0863414710 Mazza Dove mangiare: via Pioppo, 25 - tel. 086331311 Al Cupello Moningher Club Pub via Opi, 9 - tel. 0863415376 via Montegrappa, 62 Bar Pizzeria - tel. 0863412512 via XXIV Maggio, 23 Mr. Magoo - tel. 086321211 San Giuseppe da Caruscino Cinese - tel. 086330106

404 informazioni utili della provincia di l’aquila

Palmieri Vincenzo piazza Baldassarre p. Matteotti - tel. 086334238 - tel. 0863950342 Plaza Ristorante Ufficio Postale: via XX Settembre via Quintino Sella - tel. 0863410547 - tel. 0863950916 Rifugio Napoleone: via Tiburtina Valeria Dove dormire: - tel. 0863413687 Castello Di Balsorano * Belvedere via Flavia - tel. 0863951236 via XX Settembre, 484 - tel. 086359561 - 0863599555 Dove mangiare: - 086359171 Castello Di Balsorano Napoleone via Flavia - tel. 0863951236 via Roma, 327 - tel. 0863413687 Ristorante tre Ponti Spaghetteria Amici Miei fossato di Sasso - tel. 0863950752 via XX Settembre, 456 S. Angelo - tel. 086320775 via S. Angelo - tel. 0863951260 Strabacco Casa Mia via Commercio, 23 località S. Lucia - tel. 0863951269 - tel. 086323821 Taverna Flavia Tizzone via Flavia Balsorano Vecchio via Nuova, 49 - tel. 086320413 - tel. 0863951333 Toscana La Selva via Olimpiadi, 37 loc. Case Giovannangeli - tel. 0863412287 - tel. 0863950157 Umberto Pendenza Maurizio Monte Cornacchia via Monte Grappa, 56 Case Chiesa di Ridotti - tel. 0863413888 - tel. 0863959114 Vecchi Sapori via Montello, 3 - tel. 0863416626

BARETE Abitanti: 635 BALSORANO C.A.P.: 67010 Abitanti: 3.643 C.A.P: 67052 Farmacia: p.zza Umberto I, 57 - tel. 0862976645 Carabinieri: Guardia Medica: tel. 0863951214 corso Sallustio, 75 Pizzoli - tel. 118 Guardia Medica: Municipio: via Nazionale, 31 - tel. 086395525 tel. 0862976235 Municipio: Ufficio Postale:

405 informazioni utili della provincia di l’aquila

via Fortunato Federici tel. 086488123 - tel. 0862976202 Municipio: Dove dormire: piazza Umberto I - tel. 086488114 Az. Agrituristica Casa Colonia Ambulatorio Medico Comunale: tel. 0862976322 tel. 086488422 Dove mangiare: Guardia Medica: Az. Agrituristica Casa Colonia tel. 086488100 tel. 0862976322 Farmacia: Circolo Canottieri Aterno via Sarentina, 18 - tel. 086488119 via Molino - tel. 0862977399 Pro Loco-Ufficio Turistico: tel. 086488227 Ufficio Postale: C. Duca Abruzzi - tel. 086488132 BARISCIANO Corpo Forestale dello Stato: Abitanti: 1.768 tel. 086488323 C.A.P.: 67021 Dove dormire: Carabinieri: Holidays *** via Provinciale - tel. 086289215 via Palombara Nuova Municipio: - tel. 086488370 - fax 086488448 piazza Trieste - tel. 086289225 Lago Verde *** Farmacia: via Sarentina Inferiore piazza Trieste, 2 - tel. 086289334 - tel. 086488522 Guardia Medica Barisciano: tel. 086289348 Campeggi: Colle Ciglio Dove mangiare: tel. 086488389 Spaghetteria La Genziana via Provinciale - tel. 086289345 tel. 086488101 Il Cocchiere Ostello le Vicenne via Provinciale, 22 tel. 086488362 - tel. 086289380 Casa del Pellegrino Tequila Fiesta Park tel. 086488128 via Colle Cavio, 1 - tel. 086289748 Dove mangiare: La Camoscina via Roma, 28 - tel. 086488189 BARREA Ristorante Maddamma Abitanti: 864 tel. 086488144 C.A.P.: 67030 Rifugio via Sarentina, 30 - tel. 086488457 Posto telefonico Pubblico: Tana dell’Orso

406 informazioni utili della provincia di l’aquila

p.zza San Rocco - tel. 086488125 via Vittorio Emanuele Taverna del Lago - tel. 086446110 via Sarentina, 74 - tel. 086488143 BISEGNA Dove mangiare: Abitanti: 467 Tre Archi C.A.P.: 67050 via Madonna di Loreto, 1 - tel. 086446463 Ambulanze: tel. 0863412929 Guardia Medica Pescina: via S. Rinaldi CAGNANO AMITERNO - tel. 0863889207 Abitanti: 1.685 Municipio: C.A.P.: 67012 piazza Municipio, 1 - tel. 086385259 Carabinieri: Ufficio Postale: tel. 0862978144 piazza San Rocco Farmacia: - tel. 086385130 San Giovanni - tel. 0862978117 Guardia Medica: Dove dormire: c.so Sallustio, 75 Pizzoli - tel. 118 Aquila Reale * Municipio: via Carducci, 1 via San Cosimo - tel. 0862978846 - tel. 086385264 Ufficio Postale Campeggio Le Prata via San Cosimo - tel. 0862978121 Area faunistica del camoscio San Giovanni - tel. 0862978142 e del capriolo Dove dormire: Giardino * via Delle Selve, 10 Frazione Sala BUGNARA - tel. 0862978137 Abitanti: 1.161 Azienda Agrituristica C.A.P.: 67030 “Casale Antonacci” Località Cascina - tel. 0862978707 Farmacia: Azienda Agrituristica p.zza Umberto I, 11 “Cupello” Frazione Fossatillo - tel. 086446291 - tel. 0862978820 Guardia Medica: Scanno Via Tanturri Dove mangiare: - tel. 0864747290 Azienda Agrituristica Municipio: Casale Antonacci via Sannite, 114 - tel. 086446114 tel. 0862978707 Ufficio Postale: Azienda Agrituristica “Cupello

407 informazioni utili della provincia di l’aquila

tel. 0862978820 - tel. 086440113 - 0864408340 Ristorante Il Giardino Farmacia: via delle Selve, 10 - tel. 0862978137 via San Matteo, 48 - tel. 086440612 Ristorante Pizzeria L’abete Azzurro Guardia Medica: fraz. San Giovanni piazza Regina Margherita - tel. 0862978212 - tel. 086440309 Municipio: piazza Regina Margherita - tel. 086440116 CALASCIO Ufficio Postale: Abitanti: 224 via Ricciardi - tel. 086440117 C.A.P.: 67020 Dove dormire: Carabinieri: Scoiattolo Nero *** tel. 0862930129 via Pinete del Pizzalto Guardia Medica: Barisciano - tel. 086440240 periodo estivo - tel. 086289348 Zeus *** periodo invernale viale G. Marconi - tel. 086440114 - tel. 0862930367 Abruzzo ** Municipio: viale Sulmona - tel. 086440105 via del Municipio Del Lago ** - tel. 0862930428 piazza G. del Mastro Ufficio Postale: - tel. 086440107 tel. 0862930136 Fonte Romana ** via Caramanico - tel. 086440111 Dove dormire: Belvedere * Rifugio della Rocca viale B. De Vincentiis - tel. 0862930423 - tel. 086440115

Dove mangiare: Dove mangiare: Da Maria Roscetti via della Sposa Antonetti Fiore - tel. 0862930225 via San Rocco, 2 - tel. 086440130 La Vecchia Fonte via Fontana Vecchia - tel. 086440743 CAMPO DI GIOVE Night Pareti Rosse Abitanti: 926 loc. Le Piane - tel. 086440277 C.A.P.: 67030 Il Caminetto via Sulmona - tel. 086440412 Carabinieri: Zi Camell via Caramanico, 1 via S. Spaventa, 12

408 informazioni utili della provincia di l’aquila

- tel. 0864408180 Boccondivino Dove mangiare: via San Matteo, 50 Valle - tel. 086440498 via Roma, 57 - tel. 0862900119 Fiorildo Da Barilotto piazza G. Del Maestro via Roma, 18 - tel. 0862900141 - tel. 086440130 Poli Ettore S.S. 80 Ortolano - tel. 0862604104 Serena via Rio Fucino - tel. 0862900213 CAMPOTOSTO Azienda Agrituristica Bellavista Abitanti: 865 tel. 0862900128 C.A.P.: 67013

Carabinieri: tel. 0862900134 CANISTRO Guardia Medica: Abitanti: 1.018 via del Municipio Montereale C.A.P.: 67050 - tel. 0862902362 Farmacia: Pronto Soccorso Ambulanze via Roma, 11 - tel. 0862900442 tel. 0863412929 Municipio: Guardia Medica: piazza degli eroi - tel. 0862900285 piazzale della Stazione Civitella Ro- Ufficio Postale: veto - tel. 086397473 tel. 0862900137 Municipio: Mascioni: via Liri, 1 - tel. 086397142 tel. 0862909115 Ufficio Postale: Poggio Cancelli: via IV Novembre - tel. 086397148 tel. 0862909129 Dove dormire: Dove dormire: Centro turistico abruzzese Saint Andrew *** della Valle del Liri tel. 0862900325 tel. 0863977651 Valle ** via Roma - tel. 0862900119 Dove mangiare: Da Barilotto * Gran Paradiso via Roma, 18 - tel. 0862900141 tel. 0863977628 Gran Lago ** via San Giorgio, 25 Poggio Cancelli - tel. 0862909124 Azienda Agrituristica Bellavista tel. 0862900128

409 informazioni utili della provincia di l’aquila

CANSANO CAPISTRELLO Abitanti: 357 Abitanti: 5.597 C.A.P.: 67030 C.A.P.: 67053

Guardia Medica Carabinieri: Circ. Campo di Giove piazza Regi- via Regina Margherita na Margherita - tel. 086440309 - tel. 0863530116 Municipio Farmacia: via Civitella - tel. 086440131 via Mazarino - tel. 0863530134 Ufficio Postale: Guardia Medica: tel. 086440118 Civitella Roveto - tel. 086397473 Municipio: Dove dormire: via San Silvio - tel. 0863530549 Ostello del Parco Ufficio Postale: via Vicenne - tel. 0864408464 via Polveriera - tel. 0863530151 Il nido dell’aquila Corcumello: - tel. 086354149 tel. 0864408151 Dove dormire: De Meis * tel. 0863530123 CAPESTRANO Abitanti: 1.141 Dove mangiare: C.A.P.: 67022 Paradiso Selvaggio loc. Iudice - tel. 0863531241 Carabinieri: Bianchi tel. 086295214 via S. Barbara, 8 Farmacia: - tel. 0863530178 p.zza del Mercato, 1 - tel. 086295130 Nardi Guardia Medica: via Corcumello - tel. 0863530305 via Roma - tel. 0862958295 La Rucola Municipio: loc. Iudici S.S. 82 p.zza del Mercato - tel. 086295227 - tel. 0863530222 Ufficio Postale: tel. 086295247

Dove mangiare: CAPITIGNANO Da Lucia Abitanti: 742 Nucleo Santa Pelagia, 14 C.A.P: 67014 - tel. 086295210 San Giovanni Guardia Medica: p.zza del Mercato, 6 via del Municipio Montereale - tel. 0862954300 - tel. 0862902362

410 informazioni utili della provincia di l’aquila

Municipio: CAPPADOCIA p.zza del Municipio, 8 Abitanti: 660 - tel. 0862905158 C.A.P: 67060 Ufficio Postale: tel. 0862905157 Carabinieri: via Don Calabria - tel. 0863670115 Dove dormire: Guardia Medica: Azienda Agrituristica Mancinelli Civitella Roveto - tel. 086397473 tel. 0862902259 Municipio: p.zza Municipio - tel. 0863670117 Dove mangiare: Verrecchie: tel. 0863619040 Ristorante da Diretto Ufficio Postale: via delle Capannelle, 2 Cappadocia: piazza Municipio - tel. 0862905173 - tel. 0863670122 Az. Agruturistica Mancinelli Petrella Liri: via Vittorio Veneto tel. 0862902259 - tel. 0863670127 Verrecchie: tel. 086367488

Dove dormire: CAPORCIANO Lupo Bianco ** Abitanti: 324 via Camporotondo C.A.P: 67020 - tel. 0863671239 Il Bucaneve *** Municipio: loc. Camporotondo tel. 086293731 tel. 0863671414 Ufficio Postale: tel. 086293732 Dove mangiare: Lupo Bianco Dove dormire: v. Camporotondo Azienda Agrituristica - tel. 0863671239 4 A via San Pietro, 6 - tel. 0862931394 Il Bucaneve loc. Camporotondo Dove mangiare: - tel. 0863671414 Azienda Agrituristica “ Monna Rosa” 4 A via San Pietro, 6 Camporotondo, 6 via Morbano - tel. 0862931394 - tel. 0863671242 Ristorante MM La Tana dello Scoiattolo via Roma - tel. 086293733 località Camporotondo - 086293751 “Virginia” Ristorante Esposito Maria Vienna via Don Calabria - tel. 0863670238 via Madonnella, 2 Bominaco “Rina” - tel. 086293713 Cappadocia - tel. 0863670227

411 informazioni utili della provincia di l’aquila

La Pantera Rosa Dove dormire: v.le Vittorio Veneto Petrella Liri, 38 - Azienda Agrituristica “Setteponti” tel. 0863670382 via Tib. Valeria Km. 74,200 La Fonte - tel. 0863997452 - 0863997415 via Portella Verrecchie - tel. 086366317 Dove mangiare: Il Verrecchiano Az. Agrituristica “Setteponti” strada Nuova Verrecchie, 7 via Tib. Valeria, Km. 74,200 - tel. 086366644 - tel. 0863997452 - 0863997415 Al Caminetto via degli Alpini, 95 - tel. 0863995479 CARAPELLE CALVISIO Casabianca Abitanti: 125 via Turanense, 43 C.A.P.: 67020 - tel. 0863995105 Eboli Guardia Medica: via Roma, 78 - tel. 0863997183 Barisciano - tel. 086289348 La Madonnina - 0862930367 via del Castagneto Municipio: - tel. 0863997004 tel. 0862930146 L’angolo D’abruzzo Ufficio Postale: p.zza Stazione, 5 tel. 0862930141 - tel. 0863997429 Leperecchia via Tib Valeria Km. 68,800 - tel. 0863997375 CARSOLI Le Sequoie Abitanti: 5.068 via Tiburtina Valeria Km. 68,900 C.A.P.: 67061 - tel. 0863997961 Pasqualino Carabinieri: via Variante, 7 - tel. 0863995206 via Mazzini, 7 - tel. 0863997217 Al Casello Polizia Stradale: via Tiburtina Valeria via dei Marsi - tel. 0863995048 - tel. 0863995629 Farmacia: La Piccionaia via Valeria, 1 - tel. 0863995980 via dei Gelsi, 12 Guardia Medica: via Mazzini - tel. 0863995146 Municipio: p.zza della Libertà - tel. 0863995534 Ufficio Postale: via Mameli - tel. 0863995360

412 informazioni utili della provincia di l’aquila

CASTEL DEL MONTE Dal Gattone Abitanti: 707 via Campo della Fiera, 10 C.A.P: 67023 - tel. 0862938446 Stella Alpina Posto telefonico Pubblico: viale della Vittoria - tel. 0862938156 tel. 0862938109 Ristorante Parco Gran Sasso Informazioni Turistiche: tel. 0862938484 tel. 0862928404 Ambulatorio Medico: via Campo della Fiera - tel. 0862938103 CASTEL DI IERI Guardia Medica: Abitanti: 437 Barisciano - tel. 086289348 C.A.P.: 67020 Farmacia: tel. 0862938131 Municipio: Municipio: piazza delle Scuole, 1 via del Municipio - tel. 086479168 - tel. 0862938137 - 0862938180 Guardia Medica: Carabinieri: via Roma - tel. 086479393 via Provinciale, 7 - tel. 0862938135 Farmacia: Corpo Forestale di Stato: via del Municipio, 2 tel. 0862938126 - tel. 086479278 Ufficio Postale: Ufficio Postale: tel. 0862938143 piazza della Chiesa - tel. 086479126 Dove dormire: Miramonti ** Dove mangiare: piazza XX Settembre, 1 Ristorante da Mario - tel. 0862938142 via Nazionale, 18 Parco Gran Sasso *** - tel. 0864797192 tel. 0862938484 Camping Castel del Monte tel. 0862938404 CASTEL DI SANGRO Dove mangiare: Abitanti: 5.475 Miramonti Cap: 67031 piazza XX Settembre, 1 - tel. 0862938142 Carabinieri: La Loggia via T. Patini, 6 - tel. 0864845927 l.go Umberto I - tel. 0862938139 Municipio: La Pecora Nera via del Plebiscito, 1 via Sant’Angelo, 7 - tel. 0862938181 - tel. 0864847007

413 informazioni utili della provincia di l’aquila

Polizia Stradale: Vittoria via Sangro - tel. 0864845936 via XX Settembre, 24 Guardia Medica Presidio - tel. 0864845944 Ospedaliero: Porta Napoli via Sangrina - tel. 0864822262 via Porta Napoli, 66 Presidio Ospedaliero - tel. 0864845513 via Sangrina - tel. 08648221 Ram Pronto Soccorso: (S.S 17 Km 149+450,76) tel. 800141 - tel. 0864840102 Ufficio Postale: Vecchia Posta corso Vittorio Emanuele, 111 corso Umberto I - tel. 0864840897 - tel. 0864840223 Don Camillo Roccacinquemiglia: S.S. 17 (loc. Don Camillo) tel. 0864845137 - tel. 0864845396 Farmacie: La Fenice Frattura corso Vittorio Emanuele, (Pizzeria) S.S. 17, Km 150+350 47 - tel. 0864845877 - tel. 0864840605 Rossi: La Lanterna via Porta Napoli, 9 (Pizzeria) - tel. 0864840226 - tel. 0864845898 Locanda del Buongustaio Ferrovie dello Stato via Umberto I, 56 tel. 0864845981 - tel. 0864840690 - 0864845148 Centro Servizi Culturali: Don Chisciotte tel. 0864840333 tel. 0864843192 Biblioteca Comunale: Le Vele Parco del Sangro tel. 086485876 tel. 0864840664 - 0864841049 La Castellana Dove dormire: via XX Settembre, 69 Bellavista *** - tel. 0864840493 via XX Settembre, 249 La Taverna dell’orso - tel. 0864845039 - fax 086485039 loc. Pontone - tel. 0864609038 Corradetti * Locanda del Boscaiolo via Riviera, 1 - tel. 0864845930 corso Vittorio Emanuele II, 91 D’amico * - tel. 0864841688 viale Vittorio Colonna - tel. 0864855960 Hotel Don Luis *** tel. 0864847061

Dove mangiare: Gryffy via Vittorio Colonna - tel. 0864845992

414 informazioni utili della provincia di l’aquila

CASTELLAFIUME Dove mangiare: Abitanti: 987 Locanda della Baronia C.A.P.: 67050 tel. 086293336

Guardia Medica Capistrello - tel. 0863539196 Municipio: CASTELVECCHIO SUBEQUO via Napoli - tel. 086354142 Abitanti: 1.448 Pronto Soccorso Ambulanze C.A.P.: 67024 tel. 0863412929 Carabinieri: Dove dormire: via S.Agata, 1 - tel. 086479119 Alto Liri * Farmacia: tel. 086354450 via Fonte, 9 - tel. 086479118 Guardia Medica: Dove mangiare: via Roma - tel. 086479393 Ristorante Rifugio Nerfa Municipio: via Napoli, 57 - tel. 086354129 tel. 086479117 Il Capriccio: Ufficio Postale: via Napoli - tel. 086354450 via D. Alighieri - tel. 086479122 Bellavista: via Bellavista - tel. 086354439

CELANO Abitanti: 10.893 CASTELVECCHIO CALVISIO C.A.P.: 67043 Abitanti: 246 C.A.P.: 67020 Municipio: via Municipio - tel. 0863792450 Municipio: Carabinieri: tel. 0862930144 tel. 0863791220 Guardia Medica: Pronto Soccorso Ambulanze: Barisciano - tel. 086289348 tel. 0863792279 - 0862930367 Farmacia: Ufficio Postale: via Filippo Carusi, 6 via Roma - tel. 0862930149 - tel. 0863792150 Guardia Medica: Dove dormire: via Stazione - tel. 0863791743 ”Locanda della Baronia” Ufficio Postale: tel. 086293336 corso Umberto - tel. 0863791216

415 informazioni utili della provincia di l’aquila

Dove dormire: CERCHIO Hotel Lory Abitanti: 1.735 via O. Ranelletti - tel. 0863793656 C.A.P.: 67044 Grotta Azzurra tel. 0863790228 Municipio: piazza del Municipio Dove mangiare: - tel. 086378116 Da Rita Guardia Medica: via la Stanga, 1 - tel. 0863792359 via Stazione Celano Grotta Azzurra - tel. 0863791743 via Colle Mentoso, 170 Ufficio Postale: - tel. 0863790828 piazza Municipio - tel. 086378125 Le Gole da Guerrinuccio Carabinieri: via Sardellino - tel. 0863791471 via Cupone - tel. 086378148 Maria Teresa Farmacia: via Tiburtina Valeria Km. 125 via XX Settembre, 2 - tel. 0863790991 - tel. 0863789476 Belvedere via Colle Mentoso Dove mangiare: - tel. 0863743472 - 0863793001 Ristorante Capriccio La Pineta tel. 086378494 via Colle Mentoso, 160 - tel. 0863790397 Maria Teresa via Tiburtina Valeria Km. 125 CIVITA D’ANTINO - tel. 0863790991 Abitanti: 1.065 Olivieri C.A.P.: 67050 via Baratti, 6 S. Iona - tel. 0863790060 Municipio: Paris A. p.zza San Lidano via Borgo Sardellino - tel. 0863978649 - tel. 0863791471 - 0863792011 Guardia Medica: Santilli Civitella Roveto - tel. 086397473 via della Stazione, 198 Farmacia: - tel. 0863790830 via Nazionale, 5 - tel. 0863978449

Dove dormire: Azienda Agrituristica Fonte la Roscia tel. 086334263 - 0863415352

416 informazioni utili della provincia di l’aquila

Dove mangiare: Ostello la Torre Ristorante al Cancellone via Castello, 3 - tel. 0864890121 S.S. 82 Km. 23,250 (Case Mattei) - tel. 086397523 Affittacamere: Azienda Agrituristica Antonucci Marcella Fonte la Roscia via della Vittoria - tel. 0864890114 tel. 086334263 - 0863415352 De Santis Costanza Trattoria Anna via Nazionale, 51 via Collestingi, 3 - tel. 0863978877 - tel. 0864890149 D’Amico Angela via Nazionale - tel. 0864890340 Antonucci Marcella CIVITELLA ALFEDENA p.zza Mercato - tel. 0864890114 Abitanti: 299 Il Sorriso Cap: 67030 Camere con bagno Via Nazionale - tel. 0864890340 Guardia Medica: via Rovereto Pescasseroli Dove mangiare: - tel. 0864910675 Ristorante Al Lupo Municipio: Corviero via Nazionale via Nazionale - tel. 0864890351 tel. 0864890444 Il Camoscio Ufficio Postale: via Santa Lucia - tel. 0864890439 tel. 0864890498 Le Dolci Note Parco Nazionale: via Colle Pizzuto - tel. 0864890216 centro di visita Lupo Appenninico Gli Orti ufficio di zona - tel. 0864890141 via Duca degli Abruzzi, 2 Centro Culturale Congressi: - tel. 0864890201 tel. 0864890271 La Torre Agenzia Turistica Wolf: via Castello, 3 - tel. 0864890121 tel. 0864890421 Maneggio cavalli: Dove dormire: Cavallo e Natura Ai “Quattro Camosci” *** loc. Ponte Nuovo vicino il lago via Nord - tel. 0864890544 di Barrea - tel. 0864890146 Hotel Valdirose *** - 0864890184 via sotto i Cerri - tel. 0864890100 Antico Borgo * via Castello - tel. 0864890121 Camping. Wolf Località sotto i Cerri - tel. 0864890222

417 informazioni utili della provincia di l’aquila

CIVITELLA ROVETO COCULLO Abitanti: 3.260 Abitanti: 416 C.A.P.: 67054 C.A.P.: 67030

Carabinieri: Carabinieri: via Vigna Vecchia - tel. 086397122 via Nuova - tel. 086449220 Farmacia: Municipio: via Roma, 73 - tel. 086397162 via Europa - tel. 086449117 Municipio: Guardia Medica: via Roma - tel. 086397484 circ. Scanno via Tanturri - 086397125 - tel. 0864747290 Guardia Medica: Ufficio Postale: piazzale della Stazione tel. 086449111 - tel. 086397473 Dove mangiare: Dove dormire: Trattoria Elisabetta La Perla della Valle *** via Scuola Trav. I, Casale via dei Santi - tel. 086397167 di Cocullo - tel. 086449450 - fax 0863977773 Pina * via Roma - tel. 086397264 COLLARMELE Dove mangiare: Abitanti: 1.051 Il Cacciatore C.A.P.: 67040 via Roma, 53 - tel. 086397666 Il Santamaria Carabinieri: via Santa Maria - tel. 086397267 tel. 086378136 La Perla della Valle Farmacia: via dei Santi - tel. 0863977773 piazza Centrale, 3 Vecchia Fornace - tel. 086378689 via della Stazione, 1 Guardia Medica: - tel. 0863977417 piazzale della Stazione Tre Fonti - tel. 086397473 largo Tre Fonti - tel. 086397128 Municipio: Il Triangolo piazza I Maggio - tel. 086378126 via Roma, 1 - tel. 0863977762 Ufficio Postale: via Nazionale - tel. 086378146

418 informazioni utili della provincia di l’aquila

COLLELONGO - tel. 0862955398 Abitanti: 1.596 Dove Mangiare: C.A.P.: 67050 Azienda Agrituristica Il Tratturo tel. 0862955101 Farmacia: Azienda Agrituristica La Stella via Roma, 102 - tel. 0863948483 tel. 955215 Guardia Medica: Vigna Vecchia Ranch via Mascagni contrada Vigna Vecchia, 1 - tel. 086352436 - tel. 0862955398 Municipio: via Stretta - tel. 0863948678 Ufficio Postale: via Roma - tel. 0863948100 CORFINIO Abitanti: 968 Dove mangiare: C.A.P.: 67030 Ristorante dell’Orso via San Rocco Inferiore Farmacia: - tel. 0863948697 viale Giulio Cesare, 17 - tel. 0864728328 Guardia Medica: circ. Occidentale Sulmona COLLEPIETRO - tel. 0864274010 Abitanti: 364 Municipio: C.A.P.: 67020 piazza Corfinio, 1 - tel. 0864728100 - 0864728350 Farmacia: Ufficio Postale: via Roma - tel. 0862955278 via Valva - tel. 0864728116 Guardia Medica: Navelli - tel. 0862959285 Dove dormire: Municipio: Albergo Excelsior *** tel. 0862955136 tel. 0864728300 Ufficio Postale: tel. 0862955165 Dove mangiare: Trattoria Centrale Dove dormire: v.le Giulio Cesare, 3 Azienda Agrituristica Il Tratturo - tel. 0864728312 via le Cese - tel. 0862955101 Excelsior Azienda Agrituristica La Stella via Sacra, 37 - tel. 08647283300 via Macchia Piccola Vico, 2 - tel. 0862955215 Azienda Agr. Vigna Vecchia Ranch contrada Vigna Vecchia, 1

419 informazioni utili della provincia di l’aquila

FAGNANO ALTO Municipio: Abitanti: 499 via Municipio - tel. 0862751120 C.A.P.: 67020 Ufficio Postale: via Municipio - tel. 0862751119 Guardia Medica: San Demetrio - tel. 0862810141 Dove mangiare: Municipio: Amarcord Vallecupa - tel. 086286145 Piazza Masci, 5 - tel. 0862751922 Ufficio Postale: Ever Green via Soschio - tel. 086286134 loc. San Lorenzo - tel. 0862752304

FONTECCHIO Abitanti: 469 GAGLIANO ATERNO C.A.P.: 67020 Abitanti: 396 C.A.P.: 67020 Carabinieri: tel. 086285132 Guardia Medica: Farmacia: via Roma Sulmona via Roma, 29 - tel. 086285245 - tel. 086479393 Guardia Medica: Municipio: San Demetrio - tel. 0862810141 tel. 0864797401 Municipio: Ufficio Postale: tel. 086285131 - 086285134 piazza Kennedi, 12 - tel. 0864797407 Dove mangiare: Ristorante Il Sirente Dove mangiare: via S. Pio - tel. 086285376 - 086285443 Ristorante del Parco c/o convento S. Francesco via Ortoirigo, 1 - tel. 0864797470 Ristorante Sotto le Finestre via Fontana, 3 - tel. 086479125 Canale Verde FOSSA via Municipio - tel. 0864797823 Abitanti: 630 C.A.P.: 67020

Farmacia: via dell’allegria, 24 - tel. 0862751740 Guardia Medica: viale Nizza L’Aquila - tel. 0862778849 - 0862410790

420 informazioni utili della provincia di l’aquila

GIOIA DEI MARSI GORIANO SICOLI Abitanti: 2.275 Abitanti: 685 C.A.P.: 67055 C.A.P.: 67030

Carabinieri: Carabinieri: tel. 086388113 tel. 0864720004 Farmacia: Guardia Medica: via Ratari, 20 - tel. 0863889811 Castelvecchio Subequo Guardia Medica: - tel. 086479393 l.go Domenico Longo Municipio: - tel. 0863889207 via Cav. Vittorio Veneto Municipio: - tel. 0864720300 piazza Savoia - tel. 086388488 Ufficio Postale: Ufficio Postale: via Cav. Vittorio Veneto, 1 via del Cimitero - tel. 086388131 - tel. 0864720002

Dove dormire: Dove mangiare: Filippone *** Trattoria 2001 S.S.83 Km. 17,700 via delle Valli - tel. 0864720106 - tel. 086388111 - fax 0863889842 Da Linda Del Valico * via S. Gemma - tel. 0864720181 loc. Gioia Vecchia - tel. 0863849029 Fontana Vecchia Rifugio Escursionistico INTRODACQUA Abitanti: 1.675 Dove mangiare: C.A.P.: 67030 Ristorante al Cantone S.S. Marsicana, 83 Carabinieri: - tel. 0863888483 piazza Susi - tel. 086447115 Filippone Farmacia: via Duca degli Abruzzi piazza Vittorio Emanuele, 22 - tel. 086388111 - 0863889421 - tel. 086447680 Le due Fontane Guardia Medica: S.S. Marsicana Km. 15,400 Sulmona - tel. 118 - tel. 0863888313 Municipio: via Asilo - tel. 086447338

Dove dormire: La Trota ** via Capo L’aia, 47 - tel. 086447154

421 informazioni utili della provincia di l’aquila

Dove mangiare: LUCO DEI MARSI Ristorante la Trota Abitanti: 5.347 via Capolaia, 47 - tel. 086447154 C.A.P.: 67056 Madonnella S.S. 479 - tel. 086433661 Carabinieri: tel. 086352144 Farmacia: piazza Umberto I, 23 - tel. 086352141 Abitanti: 1.699 Guardia Medica: C.A.P.: 67050 via Mascagni - tel. 086352436 Municipio: Farmacia: viale Duca degli Abruzzi c.so Italia, 66 - tel. 086388166 - tel. 086352424 Guardia Medica: Ufficio Postale: largo D. Longo Gioia dei Marsi via Regina Elena, 109 - tel. 0863889207 - tel. 086352165 Municipio: tel. 086388129 Dove dormire: Ufficio Postale: Albergo Corallo ** c.so Italia, 80 - tel. 086388163 via Lazio, 3 - tel. 086352215 Albergo Oasi ** Dove dormire: via Pietro Micca, 13 Albergo “Le Premier” ** - tel. 0863529252 via De Pretaro - tel. 086388430 Dove mangiare: Dove mangiare: Ristorante Angizia Ristorante “Le Premier” via dei Cappuccini, 11 tel. 086388430 - tel. 086352202 Ristorante “Le Du’ Cerque” Ristorante Oasi corso Italia - tel. 0863889231 via Pietro Micca - tel. 0863529366 Ristorante “Il Mulino” Il Rustichello via Santa Maria - tel. 0863889186 via Torlonia, 91 - tel. 0863528567 Il Corallo via Lazio, 3 - tel. 086352215 La Serenissima via Duca degli Abruzzi, 253 - tel. 0863528966 Locanda del Buongustaio via A. Torlonia, 54 - tel. 0863529316

422 informazioni utili della provincia di l’aquila

LUCOLI loc. Campo Felice - tel. 0862917809 Abitanti: 1.046 Fonte Faito C.A.P: 67045 via Dell’Aquila - tel. 086273717

Carabinieri: Stazione di Casavecchia via Marinanza, 18 - tel. 086273879 MAGLIANO DEI MARSI Farmacia: Abitanti: 3.497 via dell’Aquila, 18 - tel. 086273911 C.A.P: 67062 Guardia Medica: Piè La Villa Tornimparte Carabinieri: - tel. 086272725 via Dalmazia, 2 - tel. 086351192 Municipio: Farmacia: loc. Collimento S.S. 584 via Avezzano, 10 - tel. 086273160 - 086273640 - tel. 0863517267 Ufficio Postale: Guardia Medica: Casamaina - tel. 0862325017 via Variante Tagliacozzo Ville Di Lucoli: - tel. 08636991 Mancino - tel. 086273137 Municipio: via Santa Maria di Loreto Dove dormire: - tel. 08635161 Campo Felice *** Ufficio Postale: via della Montagna Casamaina via Cicolana, 1 - tel. 0863517950 - tel. 086273991 - fax 086273487 Rifugio Alantino *** Dove dormire: piana di Campo Felice Holiday ** - tel. 086273226 - fax 086273719 via Massa D’Albe Tuttosport *** - tel. 086351203 S.S. 584 Km 12,850 Il Drago * - tel. 086273741- fax 086273745 via Cotecorno, 19 - tel. 0863517873 Dove mangiare: Resid. Parco della Rovere **** Ristorante Rifugio Alantino tel. 086351186 fraz. Casamaina - tel. 086273719 Rifugio Sevice Le Cerchiare tel. 0863517889 loc. Campo Felice Macondo Collimento Dove mangiare: l.go Properzi - tel. 086273636 Il Laghetto Semplice piazza Serpentone, 1 via dell’aquila, 1 Colle - tel. 0863517045 - tel. 086273141 Al Catigliano Campo Felice loc. Catigliano S.S. 578

423 informazioni utili della provincia di l’aquila

- tel. 0863515055 S. Lucia - tel. 0863510353 Da Martino Parco Verde via Fonte Vecchia - tel. 086351212 via Panoramica S.P. 24 Felli - tel. 0863510154 piazza Serpentone Azienda Agrituristica - tel. 0863517346 Valle della Gensana tel. 0863510126 Lo Chalet loc. Arci - tel. 0863510140 MASSA D’ALBE Gentile Giovanna Abitanti: 1.291 via Provinciale per Avezzano C.A.P.: 67050 De Foglio Elena Paola via Umberto I, 32 Farmacia: Shelter via S. Andrea, 9 - tel. 0863519365 via Provinciale per Forme Guardia Medica: via Variante Tagliacozzo - tel. 08636991 Municipio: MOLINA ATERNO p.zza Municipio - tel. 0863519439 Abitanti: 554 Ufficio Postale: C.A.P.: 67020 piazza del Municipio - tel. 08635191 Farmacia: via del Colle, 1 Dove dormire: - tel. 0864797882 Royal Garden *** Guardia Medica: loc. Arci - tel. 0863519243 via Roma Castelvecchio Subequo - La Magnola * tel. 086479393 loc. Forme via Umberto I, 37 Municipio: - tel. 0863510350 via Colle, 1 - tel. 086479141 Azienda Agrituristica Ufficio Postale: Valle della Gensana tel. 086479136 tel. 0863510126

Dove mangiare: La Magnola MONTEREALE loc. Forme - tel. 0863510350 Abitanti: 3.114 La Giara C.A.P.: 67015 via Umberto I Forme - tel. 0863510439 Carabinieri: Lo Zodiaco tel. 0862901216 di Valletta via Panoramica, 999 Farmacia:

424 informazioni utili della provincia di l’aquila

tel. 0862908284 loc. Cesaproba - tel. 0862908319 Guardia Medica: Azienda Agrituristica La Pineta via del Municipio tel. 0863790397 - tel. 0862902362 Azienda Agrituristica Laurenzi Municipio: - tel. 0862906177 piazza del Municipio, 1 Castelpaganica - tel. 0862901217 Il Picchio Ufficio Postale: via Nazionale - tel. 0862901152 tel. 0862901276 Azienda Agrituristica San Giovanni Paganica: La Casa Rosa tel. 0862906109 tel. 0862902339 Marana: tel. 0862908130 Aringo: tel. 0862901205 Cesaproba: tel. 0862908289 MORINO Dove dormire: Abitanti: 1.603 Relais Il Palazzetto **** C.A.P: 67050 largo S. Lorenzo, 1 - tel. 0862901340 Carabinieri: Thomas * tel. 0863978135 largo delle Croci, 4 Farmacia: - tel. 0862901321 via Liri, 5 - tel. 0863978124 Azienda Agrituristica Montorselli Guardia Medica: Frazione Cesaproba Civitella Roveto - tel. 086397473 - tel. 0862908319 Municipio: Azienda Agrituristica La Pineta via XXIV Maggio tel. 0863790397 - tel. 0863970027 Azienda Agrituristica Laurenzi Ufficio Postale: - tel. 0862906177 via Nazionale - tel. 0863978128 Castelpaganica Azienda Agrituristica Dove dormire: La Casa Rosa Affittacamere Zompo tel. 0862902339 Lo Schioppo - tel. 0863978687

Dove mangiare: Dove mangiare: Il Corsaro Il Parco via Indipendenza San Giovanni Pa- via Scalella, 1 - tel. 0863978040 ganica, 9 - tel. 0862906166 La Monachina via della Mulinella, 1 Piedicolle - tel. 0862902386 NAVELLI Azienda Agrituristica Montorselli Abitanti: 700

425 informazioni utili della provincia di l’aquila

C.A.P: 67020 via San Panfilo (San Panfilo d’Ocre) - tel. 0862751413 Carabinieri: Ufficio Postale: tel. 0862959118 via del Convento, 5 Farmacia: - tel. 0862751417 S.S. 17 - tel. 0862959127 Guardia Medica: Dove dormire: Ambulatorio Comunale I Due Laghi * - tel. 0862959285 S.S. 5 Bis, 6 loc. le Piagge Municipio: Valle d’Ocre - tel. 0862751275 via dei Pereti - tel. 0862959119 - 0862959323 Dove mangiare: Ufficio Postale: I Due Laghi: tel. 0862959185 S.S. 5 Bis, 6 loc. le Piagge Valle d’Ocre - tel. 0862751275 Dove dormire: Azienda Agrituristica “Casa Verde” frazione Civitaretenga OFENA - tel. 0862959163 Abitanti: 757 Cap: 67025 Dove mangiare: Da Rita Farmacia: S.S 17, Km. 65,125 via Roma, 12 - tel. 0862956228 - tel. 0862959193 Guardia Medica: Agriturismo “Casa Verde” Navelli - tel. 0862959285 frazione Civitaretenga Municipio: - tel. 0862959163 via Roma, 84 - tel. 0862956133 Ufficio Postale: tel. 0862956137 OCRE Abitanti: 984 C.A.P:. 67040 OPI Abitanti: 543 Farmacia: Cap: 67030 piazza Dante Valle d’Ocre - tel. 0862751555 Carabinieri: Guardia Medica: tel. 0863910716 viale Nizza LAquila Farmacia: - tel. 0862778849 - 0862410790 tel. 0863912758 Municipio: Guardia Medica:

426 informazioni utili della provincia di l’aquila

via Rovereto Pescasseroli Pic-Nic - tel. 0863910675 Area dell’Ozzo Municipio: Pic-Nic via San Giovanni Segheria - tel. 0863912716 - tel. 0863910606 La Lanterna - fax 0863912703 via Nazionale - tel. 086391781 Ufficio Postale: Leone tel. 086391890 via salita della Croce Ufficio Turistico: - tel. 0863912427 tel. 0863910622 Corpo Forestale dello Stato: Pescasseroli - tel. 0863910462 ORICOLA Dove dormire: Abitanti: 897 Du Park *** C.A.P.: 67060 via Marsicana loc. Masseria - tel. 0863912441 - fax 0863996141 Guardia Medica: La Pieja *** via Mazzini Carsoli via salita la Croce - tel. 0863995146 - tel. 0863910756 Municipio Camping le Foci via Castello - tel. 0863996121 località Quadri - tel. 0863912233 Ufficio Postale: Camping Vecchio Mulino via Castello - tel. 0863996120 tel. 08639102232 - 0863996117

Dove mangiare: Dove dormire: La Pieja Al Cavaliere *** via Salita la Croce, 1 via Tiburtina Valeria, Km. 67,200 - tel. 0863910756 - tel. 0863996142 - fax 0863996141 Ristorante tre Camini Nuova Fattoria *** tel. 0863910830 via Tib. Valeria, Km. 68,300 Hotel du Park - tel. 0863997388 - fax 0863992173 tel. 08639102441 Meublè Dove mangiare: tel. 0863910756 Al Cavaliere Muraglione via Tiburtina, Km. 67,200 tel. 0863912158 - tel. 0863996141 Bar Ristorante Camping Nuova Fattoria Vecchio Mulino via Tib. Valeria, Km. 68+200 tel. 08639102232 - tel. 0863997388 Camping le Foci D’Ortanzio Natalina tel. 0863912233 vicolo Purpalazzo

427 informazioni utili della provincia di l’aquila

- tel. 0863996133 piazza Centrale - tel. 0863839117 Ufficio Postale: via del Casone, 7 - tel. 0863830377 ORTONA DEI MARSI Dove mangiare: Abitanti: 988 Tony C.A.P.: 67050 via Madonna del Pozzo, 6 - tel. 0863830127 Carabinieri: tel. 086387117 Farmacia: via Roma - tel. 086387657 OVINDOLI Guardia Medica: Abitanti: 1.204 via S. Rinaldi Pescina C.A.P: 67046 - tel. 0863899252 Municipio: Carabinieri: p.zza del Municipio tel. 0863705037 - tel. 086387113 Farmacia: Ufficio Postale: via Sebastiani, 21 p.zza del Municipio - tel. 0863705417 - tel. 086387161 Guardia Medica: via Centrale Carrito via Stazione Celano - tel. 0863841595 - tel. 0863791743 Ambulatorio Turistico: Dove mangiare: tel. 0863705415 Ristorante Fragiò Pronto Soccorso Avezzano: via Roma, 14 - tel. 086387104 tel. 0863503329 Soccorso Alpino: tel. 115 Municipio: ORTUCCHIO via Roma - tel. 0863705415 Abitanti: 1.931 Ufficio Postale: C.A.P.: 67050 Ovindoli - tel. 0863705418 San Potito - tel. 0863705447 Carabinieri: tel. 0863830016 Dove dormire: Guardia Medica: Magnola Palace Hotel *** via S. Rinaldi Pescina via del Ceraso, 89 - tel. 0863899207 - tel. 0863705144 - fax 0863705147 Farmacia: Moretti *** via Trento - tel. 0863839142 via del Ceraso - tel. 0863705174 Municipio: - 0863705175

428 informazioni utili della provincia di l’aquila

Park *** via Osvaldo Moretti, 97 via del Ceraso, 178 - tel. 0863705623 - tel. 0863705221 Il Cristallo - fax 0863705374 via del Ceraso, 71 - tel. 0863710232 Piccola Selva *** La Stozza via D. Alighieri - tel. 0863705992 via del Ceraso, 3 - tel. 0863705633 Cavallino Bianco ** La Pinetina via O. Moretti, 1 - tel. 0863705544 via D. Alighieri - tel. 0863705590 La Cona ** - 0863705443 via Sebastiani - tel. 0863706050 Olivieri - 0863706051 via Baratti, 6 S. Iona Centro Sportivo la Pinetina ** - tel. 0863790060 via Roma - tel. 0863705590 - 0863795443 L’alberghetto ** via Pratillo Bis, 1 PACENTRO - tel. 0863705834 - 0863705178 Abitanti: 1.405 Maria C.A.P.: 67030 tel. 0863705025 Monte Velino ** Carabinieri: via Ceraso, 203 - tel. 0863705015 tel. 086441116 Il cacciatore Guardia Medica: tel. 086441486-118 Dove mangiare: Municipio: Il Daino piazza Santa Maria Maggiore via del Ceraso, 152 - tel. 086441114 - tel. 0863705170 Ufficio Postale: Il Pago tel. 086441127 via Mazzini, 12 - tel. 0863705168 La Baracca Dove dormire: piazza Magnola, 2 Celidonio ** - tel. 0863705939 passo San Leonardo La Montagnella - tel. 086441138 via O. Moretti, 66 Azienda Agrituristica - tel. 0863705815 Costa del Gallo La Torre via Morronese - tel. 086455666 piazza Aia, 8 S. Iona - tel. 0863792472 Dove mangiare: Il Pozzo Celidonio via Monumento dell’Alpino passo San Leonardo - tel. 0863710191 - tel. 086441138 Il Ponticello Alla Furnacella

429 informazioni utili della provincia di l’aquila

via della Montagna 1 Villa S. Silvestro - tel. 086441537 via S.S. - tel. 0863991056 Caldora Le Montagnole piazza Umberto I, 13 corso Umberto, 59 - tel. 086441139 - tel. 0863997706 La Furnacella PESCASSEROLI piazza del Popolo, 23 Abitanti: 2.270 - tel. 086441137 C.A.P.: 67032 Zio Carlo largo Mulino, 2 - tel. 086441220 A.A.S.T.: Passo San Leonardo tel. 0863910461-910097 loc. Passo San Leonardo U.L.S.S. Poliambulatorio: - tel. 086441138 tel. 0863910675 Fonte Romana Farmacia: loc. Fonte Romana piazza Vittorio Emanuele II La Fonte - tel. 0863910753 piazza del Popolo Carabinieri: tel. 0863910716 Guardia Medica: via Rovereto - tel. 0863910675 PERETO Ufficio Postale: Abitanti: 637 viale Principe di Napoli C.A.P.: 67064 - tel. 0863910731 Pronto Soccorso Ambulanze: Carabinieri: tel. 0863412929 tel. 0863997521 Consorzio skipass Alto Sangro: Farmacia: - tel. 0864602148 corso Umberto I, 75 - tel. 0863991100 Campeggi: Guardia Medica: Marsicano via Mazzini Carsoli tel. 0863912356 - tel. 0863995146 Sant’Andrea Municipio: tel. 0863912173 - 0863912727 corso Umberto - tel. 0863997440 - 0863910703 - 0863997516 Dell’Orso Ufficio Postale: tel. 086391955 c.so Umberto I - tel. 0863997525 Panoramica tel. 0863910750 Dove mangiare: Club Alto Sangro Ristorante Il Grottino tel. 0863912264 - 0863910672 via Fonte Vecchia, 1 - tel. 0863991028 Impianti e Attrezzature

430 informazioni utili della provincia di l’aquila

Sportive: via Vicenne, 2 - tel. 0863910562 Palestra Lo Scoiattolo *** tel. 0863910796 loc. Collacchi - tel. 0863910740 Piscina Orso Bianco *** tel. 0863912556 - tel. 0863912888 - fax 0863910449 Dove dormire: Pagnani *** Hotel Corona **** via Collacchi, 4 - tel. 0863912866 via Collacchi, 2 - tel. 086391911 Paola ** - fax 086391902 - 086391731 via valle San Paolo G.Hotel Del Parco **** - tel. 0863910619 via Santa Lucia, 3 Paradiso ** - tel. 0863912745 - fax 0863912749 loc. Fonte Fracassi Residence Primula **** - tel. 0863910422 via delle Pinete - tel. 0863912741 - fax 0863912760 - fax 086391903 Peppe Di Sora ** Il Bucaneve *** via B. Croce - tel. 086391908 tel. e fax 910098 - fax 0863912760 Alle Vecchie Arcate *** Valle Del Lupo ** via della Chiesa, 57 via Collacchi - tel. 0863910534 - tel. 0863910618 - 086391750 - fax 0863912596 Dafne ** Bamby *** via Rovereto - tel. 0863912838 via Castelmancino, 4 - 0863912494 - tel. 0863910719 - fax 0863910091 Basel ** Cocoon *** via Castel Mancino - tel. tel. 0863910477 - 0863912111 086391875 Cristiania *** Al Castello * loc. Collacchi - tel. 0863910795 via G. D’annunzio, 1 Sport Daniel **** - tel. 0863910757 viale colli dell’oro - tel. Raffaello 0863912898 via Carmelo Sipari, 3 EdelWeis *** - tel. 0863912857 via colli dell’oro - tel. 0863912577 Alce - 0863912798 via delle Piane - tel. 08639141 Il Picchio **** Azienda Agrituristica via valle d’oro - tel. 0863910760 Cooperativa Ecotour Il Pinguino *** tel. 0863910738 via Collacchi, 1 - tel. 0863912580 Iris *** Dove mangiare: via Fontana della difesa Alle Vecchie Arcate - tel. 086391900 via della Chiesa, 41 La Conca *** - tel. 0863912873 - 0863910781

431 informazioni utili della provincia di l’aquila

- 0863912873 tel. 0863912820 Boselli Boccia via B. Croce - tel. 0863910476 traversa IX Sangro La Conca - tel. 0863912205 via Vicenne, 1 - tel. 0863910562 La Conca Cerbiatto via Vicenne - tel. 0863910562 via Principe di Napoli Il Caminetto - tel. 0863910465 piazzale Cabinovia Da Giuseppe XIII - tel. 0863910615 traversa Sangro - tel. 0863912205 Al Castello La Capannina via D’Annunzio, 1 via Cabinovia, 1 - tel. 086391901 - tel. 0863910757 Olde Marianne Il Salotto via della Chiesa, 42 viale Collacchi - tel. 086391911 - tel. 0863910613 Plistia v.le Porta Napoli, 20 - tel. 0863910732 - 0863910429 PESCINA Peppe di Sora Abitanti: 4.777 via B. Croce - tel. 086391908 C.A.P.: 67057 - 0863910023 La Fauna Carabinieri: via Principe di Napoli tel. 0863841161 - tel. 0863910684 Ambulanze: Picchio tel. 08634841333 via Lungo Sangro Farmacia: - tel. 0863912333 via Serafino Rinaldi, 32 S.Francisco - tel. 0863841185 via Isonzo - tel. 0863910650 Guardia Medica: La Baita via Serafino Rinaldi piazza Cabinovia - tel. 08638991 - tel. 0863910434 U.L.S.S.: S. Andrea tel. 0863841184 c/o camp. S. Andrea Ospedale Civile: - tel. 0863912173 tel. 08632491 Taverna Vecchia Consultorio: via Taverna Vecchia Municipio: Triqt piazza Mazzarino, 27 p.zza S. Antonio - tel. 0863910550 - tel. 0863841163 Piccolo Zoo Ufficio Postale: tel. 0863912829 via Rinaldi, 3 - tel. 0863841134 S. Francesco

432 informazioni utili della provincia di l’aquila

Dove dormire: - 0864641190 Valle Del Giovenco *** Stazione F.S.: via S. Rainaldi - tel. 0863841187 Ospedale: Filippone * Castel di Sangro via Medaglie d’oro A. Barbati Consorzio skipass Alto Sangro: - tel. 0863841156 tel. 0864602148 Dove mangiare: Dove dormire: Filippone Eden *** via Medaglie d’oro A. Barbati via del Re - tel. 0864641414 - tel. 0863841156 Valle Fura *** Il Tartufone piazzale Seggiovia via Acquafredda Venere - tel. 0864622229 - tel. 086380290 Sant’Antonio ** La Rupe Bosco di Sant’Antonio di Venere S.S. 83 - tel. 086380176 - tel. 086467101 - 086467152 Valle del Giovenco Rifugio Archi del Sole via S. Rinaldi - tel. 0863842191 via Porta Berardo - 0863841187 - tel. 0864640007 Dell’oca via Sant’Angelo in piazza, 6 - tel. 0864642530 - 0864642600 PESCOCOSTANZO Il Faggeto Abitanti: 1.285 contrada Bosco Sant’Antonio C.A.P.: 67033 - tel. 086467100 - 086467149 Albergo Le Torri Municipio: tel. 086462040 piazza Umberto I, 1 Alloggi privati - tel. 0864640003 - 0864640005 per informazioni A.A.S.T. I.A.T.: via Carceri - tel. 0864641440 tel. 0864641440 Carabinieri: Dove mangiare: via Carlo Sabatini Il Faggeto - tel. 0864641419 - 0864642465 contrada Bosco Sant’Antonio - fax 0864642465 - tel. 086467100 Guardia Medica: Taverna piazzale delle corriere Castel Tre Frati via Fanzago di Sangro - tel. 0864641244 - tel. 0864641473 Farmacia: Il Setaccio via San Francesco, 31 via Ottavio Collecchi - tel. 0864641260 - tel. 0864641369 Ufficio Postale: Da Paolino via Sabatini, 3 - tel. 0864641416 via Vulpes - tel. 0864641435

433 informazioni utili della provincia di l’aquila

Il Grottino PIZZOLI: via Roma, 74 Abitanti: 3.016 - tel. 0864641074 C.A.P.: 67017 Lo Sciatore via Monte Rotella, 1 Carabinieri: - tel. 0864642511 tel. 0862977500 Pizzeria La Piazzetta Farmacia: largo Chiaverini corso Sallustio, 75 - tel. 0864642397 - tel. 0862976253 Municipio: piazza del Municipio - tel. 0862977997 Madonna delle Fornaci PETTORANO SUL GIZIO - tel. 08629762666 Abitanti: 1.293 Uffio Postale: C.A.P.: 67034 via Villa Mercato, 7 - tel. 0862977020 Carabinieri: Marruci - tel. 0862977506 contrada Preziosa, 1 Guardia Medica: - tel. 086448112 corso Sallustio, 75 Farmacia: - tel. 0862971666 p.zza Umberto I, 1 - tel. 086448548 Dove dormire: Municipio: La Gioia *** piazza Zanelli, 1 - tel. 086448115 corso Sallustio, 285 Ufficio Postale: - tel. 0862976393 via San Giovanni - tel. 086448120 Guardia Medica: Dove mangiare: Sulmona - tel. 118 La Gioia corso Sallustio, 285 Dove mangiare: - tel. 0862976393 L’oliveto La Vigna via Conca - tel. 086448310 S.S. Picente, Km. 5.000 Il Torchio - tel. 0862976444 piazza Rosario Zannelli, 2 Delfina - tel. 086448123 loc. Cermone Il Passerotto - tel. 0862461794 C. Cavate, 13 - tel. 086431078 La Mimosa La Ruota corso Sallustio, 16 via delle Grazie, 88 - tel. 0862977921 La Vigna via Pivente - tel. 0862977170

434 informazioni utili della provincia di l’aquila

Le Capannelle Ristorante Urbani loc. Porcinari via Umberto I - tel. 086289/91 Di Marco Marcello - 086280101 corso Sallustio Ristorante Disco Rosso Sallustio via Umberto I, 15 via Sallustio, 4 - tel. 0862976531 - tel. 086280170 Cappelli Gilberto Turismo Rurale La Vecchia Posta Villa San Pietro - tel. 0862977967 via Palombaia - tel. 086280474

POGGIO PICENZE PRATA D’ANSIDONIA Abitanti: 1.010 Abitanti: 616 C.A.P.: 67026 C.A.P.: 67020

Guardia Medica Farmacia: Barisciano: tel. 086289348 via Roma, 12 - tel. 086293588 Ufficio Postale: Guardia Medica via Umberto I - tel. 086280143 San Demetrio - tel. 0862810141 Farmacia: Municipio: via Umberto I - tel. 086280172 via Roma - tel. 0862931214 Municipio: Ufficio Postale via della Repubblica, 1 via Roma - tel. 0862931210 - tel. 086280440 - 086280142 (Per Visite Guidate su tutta l’area ar- cheologica di Peltuinum Castel Dove dormire: Camponeschi e dintorni rivolgersi Albergo Urbani * ai seguenti numeri:0862931359 via Umberto I, 89/91 - 086293508 - 0862414585 - - tel. 086280101 0862931431) Locanda Mariella via Umberto I - tel. 086280311 Dove dormire: Affittacamere La Vecchia Posta Peltuinum * via Palombaia - tel. 086280474 via Roma - tel. 0862931213 Affittacamere Disco Rosso via Umberto I, 15 Dove mangiare: - tel. 086280170 Peltuinum via Roma, 41 - tel. 0862931213 Dove mangiare: Il Capriccio Ristorante Er Faciolaro via Roma, 48 - tel. 0862931285 S.S. 17 - tel. 086280358 Casa Baroni Cappa Locanda Mariella San Nicandro - tel. 086293419 tel. 086280311

435 informazioni utili della provincia di l’aquila

PRATOLA PELIGNA - tel. 0864273136 Abitanti: 7.939 La Piazzetta Cap.: 67035 piazza San Lorenzo - tel. 0864271616 Carabinieri: Rossi tel. 0864273126 via Bagnaturo centro, 4 Polizia Stradale: - tel. 0864251145 tel. 0864272465 Il Carro Guardia Medica: via degli Appennini Sulmona - tel. 0864274010 - tel. 0864273136 Municipio: Sacha via Circonvallazione Occidentale via Circonvallazione Occidentale - tel. 0864273280 Ulss.: via Levante, 35 - tel. 0864274010 - 0864272910 PREZZA Farmacia: Abitanti: 1.231 via IV Novembre C.A.P.: 67030 - tel. 0864273167 Ufficio Postale: Farmacia: via del Rio - tel. 0864273072 piazza Nuova - tel. 086445263 via Colella, 2 - tel. 0864273188 Guardia Medica: Pratola Peligna - tel. 0864274010 Dove dormire: Municipio: Moretto * via N. Giovannucci via Circonvallazione Occidentale, - tel. 086445138 71 - tel. 0864273030 Ufficio Postale: tel. 086431359 - 086445131 Dove mangiare: Ambulatorio: Moretto tel. 086445224 via Occidentale - tel. 0864273030 Dove mangiare: Il Giardino Azienda Agrituristica “Villa Leti- via Cerrano, 88 - tel. 0864272946 zia” Corte dei Peligni viale Europa, 7 - tel. 086445056 Strada Provinciale, 51 Ristorante Pizzeria Nando - tel. 0864271130 via Pratola Peligna, 9 Oasi - tel. 0864271371 via per Corfinio, 15 Pizzeria L’800 - tel. 0864271051 - 0864271250 via Stazione, 6 - tel. 086445270 Il Carro Ristorante la Miniera via degli Appennini via della Croce (Centro Storico )

436 informazioni utili della provincia di l’aquila

- tel. 086445134 piazza Municipio, 13 - tel. 086469424 - 086469114 RAIANO I.A.T.: Abitanti: 2.726 piazza Municipio, 5 C.A.P.: 67027 - tel. 086469351 Ambulatorio Comunale: Carabinieri: tel. 086469114 - 086469287 tel. 086472328 Farmacia: Farmacia: piazza Municipio, 14 largo dell’orologio, 1 - tel. 086469104 - tel. 086472324 Ufficio Postale: Guardia Medica: J. Kennedy - tel. 086469161 Pratola Peligna - 086441929 - tel. 0864274010 Guardia Medica: Municipio: Roccaraso - tel. 0864641244-118 piazza Sant’Onofrio, 1 Pescocostanzo - tel. 086472212 - tel. 0864641244 Ufficio Postale: Vigili Urbani: via Tratturo, 1 - tel. 086472231 via Roma, 1 - tel. 086469492 - 0864726424 Stazione Ferroviaria tel. 0864845981 Dove dormire: Associazione Albergatori Tre Marie ** Roccaraso Rivisondoli via A. Anile, 6 - tel. 0864726113 Centro informazioni e prenotazioni - tel. 0864602122 Dove mangiare: Consorzio skipass Alto Sangro L’ara di Giano tel. 0864602148 corso Garibaldi, 15 - tel. 0864726674 Dove dormire: Lo Chalet Altipiani Maggiori d’Abruzzo *** viale Medaglia d’oro tel. 0864641105 - tel. 0864726554 Hotel Calypso *** via G. Marconi, 59 - tel. 0864641910 Hotel Cinquemiglia *** RIVISONDOLI S.S. 17, Km. 134,100 - tel. 086469627 - 086469485 Abitanti: 792 - fax 086469628 Cap: 67036 Hotel Como *** via Fonticelle Carabinieri: - tel. 0864641941 Pescocostanzo - tel. 0864641419 Hotel Dina’s *** Municipio:

437 informazioni utili della provincia di l’aquila

viale Regina Margherita piazza Municipio - tel. 086469195 - tel. 0864271878 Grand Hotel Europa *** Guardia Medica: viale Marconi, 15 circonvallazione Occidentale - tel. 0864602350 Pratola Peligna - fax 0864602323 - tel. 0864274010-118 Hotel Impero *** Ufficio Postale: via Fonticella piazza Municipio, 1 - tel. 0864602344 - tel. 0864273197 - fax 0864602326 Hotel Victoria *** Dove mangiare: via Marconi, 19 - tel. 086469113 Da Mario - 086469349 S.S 17 bivio Roccacasale Montepratello - tel. 0864273325 tel. 086469226 Taverna Vecchia S.S. 17 - tel. 0864272835 Dove mangiare: La Terza Da Giocondo via S.S 17, Km. 91 bivio Pratola via del Suffragio, 2 - tel. 0864273377 - tel. 086469123 La Rua via della Stella,41 - tel. 086469252 ROCCA DI BOTTE Il Vecchio Mulino Abitanti: 449 via S. Vito, 9 - tel. 086469296 C.A.P.: 67066 La Vecchia Pesa S.S. 17 - tel. 086469132 Guardia Medica: Quarto del pozzo via Mazzini Carsoli via Montepratello - tel. 086469144 - tel. 0863995146 Taverna degli amici Municipio: via Madonna delle Grazie, 62 via delle Scuole - tel. 0863998131 - - tel. 0864642524 0863998017 Ufficio Postale: via Santa Maria del Pianto - tel. 0863998153 ROCCACASALE Abitanti: 768 Dove mangiare: C.A.P.: 67030 L’ellera Verde Loc. Casaletto - tel. 0863998440 Farmacia: via dei Lauri - tel. 0864271491 Municipio:

438 informazioni utili della provincia di l’aquila

ROCCA DI CAMBIO Guardia Medica: Abitanti: 447 viale Ten. Italo d’Eramo, 1 C.A.P.: 67047 - tel. 0862917142 Municipio: Farmacia: via Principe di Piemonte via Duca degli Abruzzi, 4 - tel. 0862917416 - 0862917364 - tel. 0862918207 Ufficio Postale: Guardia Medica: via Gen. Giorgieri, 6 viale Ten. Italo d’Eramo, 1 - tel. 0862917482 - tel. 0862917142 Pro Loco: Municipio: via IV Novembre tel. 0862918100 - tel. 0862916125 Ufficio Postale: Farmacia: tel. 0862918133 via Ten.Italo d’Eramo, 3 - tel. 0862917486 Dove dormire: Consultorio: Hotel Cristal *** via Ten. Italo d’Eramo via Saas-Fee - tel. 0862918119 - tel. 0862917328

Dove mangiare: Dove dormire: Da Spadone Altopiano Delle Rocche *** via Piccofarro - tel. 0862918214 S.S. 5 bis, 47 - tel. 0862917065 Il Caminetto Caldora *** via Duca degli Abruzzi, 9 via Colli della Mula - tel. 0862918113 - tel. 0862917520 L’aurora Green Rovere *** via Anselmi, 1 - tel. 0862918377 S.S. 5 Bis - tel. 0862914038 Miramonti - fax 0862911079 via Caporitorto - tel. 0862918185 Monte Sirente * Rovere - tel. 0862917404 Meuble Villa Gaia * via dei Frattali, 1 Rovere ROCCA DI MEZZO - tel. 0862914001 Grand Hotel delle Rocche **** Abitanti: 1.531 tel. 0862917144 C.A.P.: 67048 Dove mangiare: Carabinieri: tel. 0862917417 Ristorante Belvedere Banca: S.S. Bis Km. 31 - tel. 0862917126 tel. 0862917419 Chalet Campo Felice Centro Servizi Culturali: loc. Campo Felice tel. 0862917557 - tel. 0862917809

439 informazioni utili della provincia di l’aquila

La Fiorita ROCCARASO via P. di Piemonte, 3 Abitanti: 1.668 - tel. 0862917467 C.A.P.: 67037 San Gabriele via Principe di Piemonte, 21 Carabinieri: - tel. 0862916413 tel. 086462126 I.A.T.: tel. 086462210 Ambulatorio: ROCCA PIA tel. 086462216 Abitanti: 253 Banca Popolare dell’Adriatico: C.A.P: 67030 tel. 086462162 Farmacia: Guardia Medica tel. 086462616 tel.118 Municipio: Municipio: tel. 086461921 - fax 0864619222 p.zza San Rocco, 12 Ufficio Postale: - tel. 0864203005 tel. 0864602086 Ufficio Postale: Associazione Albergatori via San Giovanni Roccaraso Rivisondoli - tel. 0864203000 Centro informazioni e prenotazioni Pro Loco: - tel. 0864602122 via Conte Di Torino, 16 Consorzio skipass Alto Sangro - tel. 0864203011 tel. 0864602148

Dove dormire: Dove dormire: Antica Stalla *** Cristal **** via Conti di Torino via Pietransieri - tel. 086463619 - tel. 086448658 Holidays Mascio ** S.S 17 - tel. 086462443 tel. 086448590 - fax 086432577 Conca D’oro *** viale degli Sciatori Dove mangiare: - tel. 086462131 La Spiga Excelsior *** via Conti di Torino tel. 0864602351 - tel. 086448658 Grande Albergo *** La Staffa via Roma, 21 - tel. 0864602352 via della Chiesa - tel. 0864203004 - fax 0864602362 Iris *** viale Iris, 5 - tel. 0864602366 Reale *** via Roma, 9 - tel. 0864602349

440 informazioni utili della provincia di l’aquila

Sporting *** Il Girarrosto via Claudio Mori - tel. 0864602358 via Roma, 15 - tel. 086462329 Suisse *** La Bassa Rocca via Roma, 22 - tel. 0864602347 via Napoli - tel. 086462076 Trieste *** La Botte via Mori - tel. 0864602346 via Marconi, 1 - tel. 086463772 Valentino *** La Fattoria via Vallone San Rocco S.S. 17, Km. 189 - tel. 086462843 - tel. 0864602444 La Galleria Belvedere ** via Roma, 45 - tel. 086462278 via del Sannio - tel. 086462279 La Trappola Da Remo *** Pietranseri - tel. 086463034 largo San Rocco, 3 La Fonte vecchia - tel. 0864602121 Pietranseri - tel. 086463402 Del Sole ** La Grange via Pietransieri - Piana del Leone tel. 0864602116 - tel. 086462532 O’sfizio Italia ** S.S 17, 1 - tel. 086467437 via San Rocco, 2 - tel. 086462174 Ristorante Reale Vetta D’Abruzzo ** Via Regina Elena, 49 tel. 086462285 - tel. 086469382 Duca Degli Abruzzi * Campetto degli Alpini tel. 086462176 via Campetto degli Alpini, 1 Pizzalto **** - tel. 0864602285 via Aremogna, 14 - tel. Il Tratturo 0864602383 via Pietransieri, 5 Boschetto *** - tel. 086463646 via Aremogna - tel. 0864602367 - La Portena fax 0864602367 via Sulmontina, 44 Paradiso Aremogna *** - tel. 086469372 via Aremogna - tel. 0864602379 - La Preta fax 0864602390 via Adua località Pietransieri Rifugio Le Chevalier - tel. 086462716 S.S. 17, Km. 136,300 Country Club Turistico Affittacamere Garni Tittina tel. 086469622 via T. Patini - tel. 086462125 Aremogna: Dove mangiare: Baita Paradiso Don Peppe tel. 086463522 via Pietransieri, 7 - tel. 086463304 La Capannina Esso via Aremogna, 24 via Roma, 88 - tel. 086462213 - tel. 0864602406

441 informazioni utili della provincia di l’aquila

Pizzalto Dove mangiare: tel. 0864602383 Giacomino telecabina - tel. 086462336 via Capocroce, 7 - tel. 086386236 La Firma Impianti e attrezzature sportive: via Corbella, 28 - tel. 0863867129 Stadio del ghiaccio: tel. 086463229

Piscine Coperte: SAN BENEDETTO tel. 0864602116 IN PERILLIS Acquafantasy Abitanti: 175 tel. 0864602116 C.A.P.: 67020 Vasca idromassaggio, campi di pattinaggio, campi da tennis, Guardia Medica: campi mini golf, tiro a volo: Navelli - tel. 0862959285 - tel. 086460216 Municipio: tiro con l’arco via Sturzo, 1 - tel. 0862955148 Ufficio Postale: tel. 0862955138 SAN BENEDETTO DEI MARSI Abitanti: 3.916 C.A.P.: 68058 S. DEMETRIO NEI VESTINI Abitanti: 1.553 Carabinieri: C.A.P.: 67028 tel. 086386112 Farmacia: Carabinieri: via Capocroce, 11 via della Concia - tel. 0862810835 - tel. 086386121 Farmacia: Guardia Medica: via Nazionale, 2 - tel. 0862810454 via S. Rinaldi - tel. 0863899252 Guardia Medica e Consultorio: Ufficio Postale: via XXIV Maggio - tel. 0862810141 via Crispi - tel. 086386118 Ufficio Postale: Municipio: via Nazionale, 40 via S. Sabina - tel. 0863867843 - tel. 0862810841 - 0862810644 - 086386336 Municipio: via D. Alighiere, 1 Dove dormire: - tel. 0862810834 Albergo Ragno * via Nuova, 19 - tel. 086386124 Dove dormire: La Pergola ** via Nazionale, 1 - tel. 0862810975

442 informazioni utili della provincia di l’aquila

Dove mangiare: Agriturismo La Valle La Pergola Castelnuovo - tel. 086293678 via Nazionale, 1 - tel. 0862810975 - 0862931373 Sette Archi La Cabina piazzale della Stazione Castelnuovo S.S. 17 - tel. 0862810114 - tel. 086293567 La Grotta Stiffe via delle Grotte, 1 - tel. 086286165 L’angolo dello Spuntino SANTE MARIE largo Stazione - tel. 0862810200 Abitanti: 1.497 Camelot C.A.P.: 67067 via Nazionale, 19 - tel. 0862810682 Guardia Medica: Azienda Agrituristica la Casetta via Variante Tagliacozzo via Colle Vittore - tel. 0862811104 - tel. 08636991 Municipio: piazza del Municipio - tel. 0863679132 - 0863679722 S. PIO DELLE CAMERE Ufficio Postale: Abitanti: 554 via Roma - tel. 0863679157 Cap: 67020 Scanzano - tel. 0863677149 Santo Stefano - tel. 0863677143 Municipio: tel. 0862931219 Dove mangiare: Farmacia: Portobello via Grande, 1 - tel. 0862931364 via re Martino San Giovanni Guardia Medica: - tel. 0863679177 Barisciano - tel. 086289348 Ufficio Postale: tel. 0862931227 SANT’EUSANIO FORCONESE Dove dormire: Abitanti: 462 Azienda Agrituristica la Valle C.A.P.: 67020 Fraz. Castelnuovo - tel. 086293678 - 0862931373 Guardia Medica: La Cabina San Demetrio - tel. 0862810141 S.S. 17 - tel. 086293567 Municipio: tel. 0862810850 Dove mangiare: Pizzeria Marzia S. Stefano - tel. 0862931120

443 informazioni utili della provincia di l’aquila

S. STEFANO DI SESSANIO Municipio: Abitanti: 142 via G. Marconi - tel. 0863958114 C.A.P.: 67020 Ufficio Postale: via Cesena Roccavivi Guardia Medica: - tel. 086391283 Barisciano: - tel. 086289348 San Vincenzo Superiore - 0862930367 - tel. 0863958152 Municipio: San Vincenzo Valle Roveto via delle Benedette - tel. 0863958118 - tel. 086289203 Castronovo - tel. 0863959242 Ufficio Postale: tel. 086289220 Dove dormire: Azienda Agrituristica Dove dormire: Tuzzi Francesco Ostello del Cavaliere tel. 0863950105 viale della Giudea - tel. 086289679 Dove mangiare: Rifugio Racollo Azienda Agrituristica tel. 0330579196 Tuzzi Francesco tel. 0863950105 Dove mangiare: Lancia località Roccavivi Ostello del Cavaliere tel. 086395487 viale della Giudea - tel. 086289679 Trattoria del Lago via del Lago - tel. 086289202 SCANNO Abitanti: 2.352 C.A.P.: 67038

SAN VINCENZO V. ROVETO Azienda Soggiorno e Turismo: Abitanti: 2.757 tel. 086474317 C.A.P.: 67050 - fax 0864747121 Centro informazioni: Farmacia: piazza S. Giovanni via Circonvallazione, 5 - tel0864747731 - tel. 0863950644 Ente Parco: Carabinieri: tel. 086491955 via XXIV Maggio Carabinieri: - tel. 0863958113 tel. 086474319 Guardia Medica: Farmacia: via Nazionale, 31 Balsorano via Abrami, 13 - tel. 086395525 - tel. 086474348

444 informazioni utili della provincia di l’aquila

Ufficio Postale: Centrale ** via Napoli, 19 - tel. 086474316 viale del Lago, 1 - tel. 086474332 - 086474464 Grotta dei Colombi ** Guardia Medica Scanno: via dei Caduti, 64 - tel. 086474393 via Tanturri - tel. 0864747290 Margherita ** Ospedale Civile di Sulmona: via Tanturri - tel. 086474353 tel. 08642491 Monte Genzana ** Municipio: via Pineta, 16 - tel. 086474312 tel. 0864747954 Paradiso ** Camping I Lupi: località Passo Godi tel. 0864740100 - tel. 086474602 Parco Giochi Las Vegas: Roma ** tel. 0864747673 via Pineta, 6 - tel. 086474313 Eden * Dove dormire: viale Pineta - tel. 086474328 Garden **** Nilde * via del Lago, 79 - tel. 086474382 tel. 086474359 Acquevive *** via Circumlacuale Aziende Agrituristiche: - tel. 086474388 Le Prata Del Lago *** loc Le Prata - tel. 0864747263 viale del Lago, 202 Iovana - tel. 086474657 - tel. 086474343 Le Focette *** Dove mangiare: viale del Lago - tel. 086474320 Carbone - fax 0863747705 tel. 086474396 Mille Pini *** La Pergola via Pescara - tel. 086474387 tel. 086474315 Miramonti *** La Porta via Di Rienzo, 14 via Cloria, 31 - tel. 0864747280 - tel. 086474417 - fax 086474490 Mirella Pace *** via del Lago, 123 viale del Lago - tel. 086474315 - tel. 086474552 Seggiovia *** Passo Godi via Tanturri, 42 tel. 086474480 - tel. 086474371 Lo Scoiattolo Vittoria *** loc. Passo Godi via di Rienzo, 46 - tel. 0864747730 - tel. 086474398 La Ciminiera Belvedere ** tel. 0864747024 piazza Santa Maria della Valle, 3 Gli Archetti - tel. 086474314 via Silla, 8 - tel. 086474645

445 informazioni utili della provincia di l’aquila

Il Caminetto SCOPPITO via Napoli 123 - tel. 0864747286 Abitanti: 2.251 Il Vecchio Mulino C.A.P: 67019 tel. 0864747219 La Baita Guardia Medica: tel. 0864746264 Tornimparte - tel. 086272725 Alla Fonte Farmacia: via Fontana Saracco, 3 S.S. 17, Km. 24,500 - tel. 0864747264 - tel. 0862717085 La Valle Ufficio Postale: via Tanturri, 70 - tel. 086474422 via Amiterno, 26 Lo Sgabello - tel. 0862717419 tel. 0864747476 Municipio: Sul Lago tel. 0862717473 via Circumlacuale - tel. 0864747296 Dove dormire: La Foce Marrone ** viale degli Alpini - tel. 0864747411 S.S. 17, Km. 21,700 Madonna Azienda Agrituristica della Strada - tel. 0862717089 Le Prata - 0862717701 loc. Le Prata - tel. 0864747263 New York ** via Roma, 158 S.S. 17 Km. 22 - tel. 0862717935 Villa Arianna *** SCONTRONE tel. 0862717065 Abitanti: 561 C.A.P.: 67030 Dove mangiare: New York Guardia Medica: Km. 22,200 S.S. 17 Castel di Sangro - tel. 0864822262 - tel. 0862717549 Ufficio Postale: New York via delle Cave - tel. 086487139 Km. 21,00 S.S. 17 Municipio: - tel. 0862717703 via del Leone - tel. 086487881 Il Salice loc. Madonna della Strada Dove dormire: - tel. 0862717910 Azienda Agrituristica La Bazzica Nido dell’Aquila loc. Santa Maria loc. Villa Scontrone - tel. 0862717808 - tel. 086487146 - 086487541 Madama Fernando Santa Maria - tel. 0862717802 Marrone

446 informazioni utili della provincia di l’aquila

S.S. 17, Km. 21,700 SECINARO - tel. 0862717088 Abitanti: 558 La Brace C.A.P: 67029 via Roma ponte San Giovanni - tel. 0862717700 Carabinieri: tel. 086479301 Farmacia: via Roma, 37 - tel. 0864797997 SCURCOLA MARSICANA Guardia Medica: Abitanti: 2.332 via Roma Castelvecchio Subequo - C.A.P: 67068 tel. 086479393 Municipio: Carabinieri: via Roma - tel. 086479302 tel. 0863561015 Ufficio Postale: Farmacia: via dell’Aia - tel. 086479300 piazza Risorgimento, 19 - tel. 0863561025 Dove mangiare: Municipio: Ristorante via Roma, via Umberto I, 1 - tel. 0863561123 via Roma, 152 - tel. 0864797844 Ufficio Postale: via della Vittoria - tel. 0863561045 Cappelle dei Marsi - tel. 086325920 SULMONA Abitanti: 25.454 Dove dormire: C.A.P: 67039 Olimpia **** via Tiburtina Valeria Km. 111,200 Polizia Municipale: - tel. 0863412222 via Mazara - tel. 0864242206 Polizia Stradale: Dove mangiare: via delle Metamorfosi Renzo - tel. 086452345 via Roma, 100 - tel. 0863561030 Ospedale-Pronto Soccorso: Le Ruote viale Mazzini, 100 via della Stazione - tel. 08644991 - tel. 0863561118 Servizio Ambulanze Ospedale: La Vecchia Fattoria tel. 0864249322 via della Croce, 2 Centralino Ulss: - tel. 0863561080 tel. 08642491 Guardia Medica: tel. 0864249262 Carabinieri: via Sallustio - tel. 086452747

447 informazioni utili della provincia di l’aquila

Commissariato di Polizia Santacroce *** via Sallustio - tel. 086451332-113 S.S. 17 - tel. 0864251696 A.A.S.T.: Traffico ** corso Ovidio, 208 via degli Agghiacciati - tel. 086453276 - tel. 086454080 Museo Civico: Italia * palazzo dell’Annunziata piazza S. Tommasi tel. 210216 - 9,30-12,30;16,30 - tel. 086452308 -19,30 (Chiuso il Lunedì) Stella. * Museo di Storia Naturale via Mazara - tel. 086452653 via Angeloni - tel. 086455948 Bivacco Cesare Mario - Apertura antimeridiana Pelino: posti letto 9; (chiuso il lunedì) sezione CAI Sulmona via del Con- Biblioteca Comunale servatorio, 6 - tel. 0864210635 piazza S. Tommasi - tel. 086452333 Dove mangiare: Teatro Comunale Al Quadrivio via De Nino - tel. 086452224 via Mazara, 38 - tel. 086455533 Ufficio Informazioni FF.SS Cesidio P.le della Stazione Centrale piazza Solimo - tel. 086452724 - tel. 086434293 Clemente Taxi vico del Vecchio - tel. 086452284 piazzale della Stazione Clara - tel. 086431746 via Cavour - tel. 086456568 Piazza XX Settembre Da Pasquale - tel. 086431747 località Incoronata Piazza Carmine - tel. 086431748 - tel. 086455479 Municipio: Europa via Panfilo Mazara, 19 S.S. 17 - tel. 0864251360 - tel. 0864210842 Gino A.R.P.A: piazza Plebiscito tel. 0864210469 - 0864210470 - tel. 086452289 Il Solimo Dove dormire: via Papa Innocenzo VII Armando’s *** - tel. 0864210387 via Montenero, 15 Italia - tel. 0864210783-86 piazza XX Settembre Europa *** - tel. 086433070 S.S. 17 - tel. 0864251260 La Magnolia - fax 0864251317 via Tratturo - tel. 086434721 Salvador *** Mafalda v.le della Repubblica via Solimo - tel. 086434538 - tel. 0864210447 448 informazioni utili della provincia di l’aquila

Meeting Ufficio Postale: S.S. 17 Km.95,500 via G. Matteotti - tel. 0864251696 - tel. 0863610376 Panorama Gallo - tel. 0863692115 via Torrone - tel. 086434181 Poggio: via dell’arco Papillon - tel. 0863694254 via stazione Introdacqua Roccacerro: via Roma - tel. 086431944 - tel. 086360112 Rigoletto Villa S. Sebastiano: via stazione Introdacqua largo Capocroce - tel. 0863678130 - tel. 086455529 San Donato: - tel. 0863692139 Tartana 2 A.A. S.T.: strada privata Celidonio via Vittorio Veneto, 6 - tel. 0864251165 - tel. 0863610318 Taverna Margherita Ospedale Civile: via Margherita - tel. 086455717 via Variante - tel. 086368441 Vecchio Muro - 08636991 via Manlio d’Eramo Consultorio: - tel. 086450595 tel. 086368039 Villa Elena via Quadri Badia Dove dormire: - tel. 0864251097 Garden **** via Roma - tel. 0863610396 Park **** via Tiburtina Valeria TAGLIACOZZO - tel. 0863610786 Abitanti: 6.452 - fax 0863610000 C.A.P: 67069 Bocconcino *** via Veneto - tel. 086366866 Carabinieri: - fax 086366867 Variante Tib. Valeria località Marina *** Giorgina - tel. 0863610242 via Duca D’Aosta, 1 - 0863610312 - tel. 0863610243 Farmacia: Miramonti *** piazza Duca degli Abruzzi, 26 via Variante, 87 - tel. 0863610266 - tel. 08636581-2 piazza Obelisco - tel. 0863610287 Gatto D’oro ** Guardia Medica: viale Aldo Moro - tel. 0863610369 via Variante - tel. 08636991 La Lucciola * Municipio: località Giorgina - tel. 08636501 piazza Duca Abruzzi La Capannella ** - tel. 086367625 - 0863614202 località Marsia - tel. 086360146

449 informazioni utili della provincia di l’aquila

Camping: Lo Scacciapensieri Europing. Marsia via Madonna dell’oriente Loc. Omo Selvatico - tel. 0863610110 - tel. 086360313 Vecchia Taverna Velino largo del Popolo, 10 S.S. Tiburtina, Km. 100 - tel. 086366566 - tel. 0863610253 Valle Bona via Variante Tiburtina, 1/A Dove mangiare: - tel. 086367558 Al Corradino di Svevia piazza Obelisco 48, - tel. 086368246 Alla Pergola D’oro TIONE DEGLI ABRUZZI Via Transimele, 26 - tel. 08636558 Abitanti: 485 Bocconcino C.A.P: 67020 via Vittorio Veneto, 25 - tel. 086366868 Guardia Medica: Cappuccetto Rosso San Demetrio Marsia - tel. 086360309 - tel. 0862810141 Da Ettore Municipio: via Dell’oriente - tel. 086368575 tel. 086288107 Da Nunzia Ufficio Postale: via XXIX Maggio, 6 Goriano Valli - tel. 086288106 - tel. 086368713 Il Capriccio via Roma, 69 - tel. 086367662 Il Mulino TORNIMPARTE via Tiburtina - tel. 08636511 Abitanti: 3.016 La Perugina C.A.P.: 67049 via Variante Tib. Valeria, 40 - tel. 086368835 Carabinieri: Miramonti tel. 086272112 via Variante Tib., 87 Farmacia: - tel. 08636582 via Amiternina Nord, 4 Palombaia - Petit Restaurant Chez Nunzia tel. 086272739 via XXIV Maggio Guardia Medica: - tel. 086368713 Piè la Villa - tel. 086272725 Camping: Il Velino Municipio: località Camerata Villagrande - tel. 0862728465 - tel. 086367309 Ufficio Postale: Il Giardino via Amiternina via Torretta - tel. 086366651 - tel. 086272169

450 informazioni utili della provincia di l’aquila

Dove dormire: VILLALAGO Azienda Agrituristica Ruella Abitanti: 738 Colle San Vito - tel. 086272707 C.A.P.: 67030

Dove mangiare: Pro Loco: Ristorante La Villa: tel. 0864740355 via del Corso Villagrande Comune: - tel. 086272217 via Corrado Iafolla Azienda Agrituristica Ruella - tel. 0864740134 Colle San Vito - tel. 086272707 Farmacia: via G. Caranfa - tel. 0864740363 Guardia Medica: Scanno via Tanturri TRASACCO - tel. 0864747290 Abitanti: 5956 Carabinieri: C.A.P.: 67059 tel. 086474319 Forestale: Carabinieri: tel. 086474547 tel. 086393212 Ufficio Postale: Farmacia: piazza C. Lupi via Castel Missino, 2 - tel. 0864740136 - tel. 086393216 Guardia Medica: Dove dormire: Luco dei Marsi via Mascagni Park Hotel *** - tel. 086352436 viale Riviera, 6 Municipio: - tel. 086474624 piazza G. Mazzini, 1 - fax 086474608 - tel. 086393215 Stella Alpina *** Ufficio Postale: via Roma, 1 - tel. 0864740132 via Roma - tel. 086393218 - 0864740344 Camping I Lupi Dove dormire: località Villalago Riviera Il Camoscio ** - tel. 0864740100-81 via Cavour, 61 - tel. 086393393 Dove mangiare: Dove mangiare: Da Michele: Barone via Don Bosco - tel. 0864740400 via Roma, 1 - tel. 0863941277 Fantasio: La Taverna via G. Caranfa - tel. 0864740310 via G. Cesare, 3 - tel. 0863936934 La Lanterna: via Iafolla Corrado, 61 - tel. 0864740430

451 informazioni utili della provincia di l’aquila

Raff’s Pub: VILLAVALLELONGA via Roma, 40 - tel. 0864740407 Abitanti: 1.070 C.A.P.: 67050

Farmacia: VILLA S. LUCIA via Marsicana, 55 DEGLI ABRUZZI - tel. 0863949091 Abitanti: 305 Guardia Medica: C.A.P.: 67020 Luco dei Marsi - tel. 086352436 Municipio: Municipio: piazza Olmi - tel. 0863949117 via C. Battisti, 3 - tel. 0862956110 Ufficio Postale: Ufficio Postale: via Campo Sportivo tel. 0862956127 - tel. 0863949002 Guardia Medica: Camping: Navelli - tel. 0862959285 La Tasseta Località Tricaglio Camping Le Vicenne Dove mangiare: La Fenice via Provinciale - tel. 0863949287 VILLA SANT’ANGELO Abitanti: 480 C.A.P.: 67020 VILLETTA BARREA Municipio: Abitanti: 623 tel. 0862810875 C.A.P.: 67030 Guardia Medica: Municipio: San Demetrio - tel. 0862810141 via B. Virgilio, 43 Ufficio Postale: - tel. 086489370 tel. 0862810873 Ambulatorio: Dove mangiare: tel. 086489101 - 086491675 Leda e Santino Farmacia: piazza Monumento, 3 via Benedetto Virgilio, 61 - tel. 0862810968 - tel. 086489167 Il piccolo principe Guardia Medica Via della Stazione, 6 Pescasseroli - tel. 0864910675 - tel. 0862810511 Posto telefono Pubblico: tel. 086489133 Ufficio Postale: via Masserie - tel. 086489130 Pro Loco: via Roma - tel. 086489333

452 informazioni utili della provincia di l’aquila

Carabinieri: Dove mangiare: tel. 086489136 Trattoria del Pescatore Agenzia turistica Pinus Nigra: tel. 086489152 tel. 086489141 Parco Nazionale d’Abruzzo Centro ippico Lenza Longa: via B. Virgilio - tel. 086489132 tel. 086489106 Pizzeria La Lanterna tel. 086489165 Dove dormire: Pub Birreria Manaus Il Pescatore *** tel. 086489223 via Roma, 1 Azienda Agrituristica Pinus Nigra - tel. 086489347 tel. 086489141 - fax 086489253 Azienda Agrituristica De Santis Il Vecchio Pescatore *** tel. 086489298 via B. Virgilio, 69 - tel. 086489274 - 086489225 Degli Olmi ** via Fossato, 8 VITTORITO - tel. 086489159 Abitanti: 1.142 - fax 086489185 - 086489241 C.A.P.: 67030 Albergo San Michele ** Albergo del Lago ** Carabinieri: via Roma, 1 - tel. 086489388 - tel. 72328 086489427 Farmacia: via Colle della Fonte, 57 Affittacamere: - tel. 0864727459 Colantoni Davide Guardia Medica: tel. 086489289 Pratola Peligna - tel. 0864274010 Frabotta Girolamo Municipio: tel. 086489230 via Roma, 2 - tel. 0864727366 Di Ianni Patrizia Ufficio Postale: tel. 086489298 p.zza Municipio - tel. 0864727117 Baci Elda tel. 086489332 Dove mangiare: Azienda Agrituristica Castello Cooperativa Pinus Nigra via della Croce, 10 - tel. 0864727426 tel. 086489141 Azienda Agrituristica De Santis tel. 086489298 Camping: Le Quite S.S. 83 - tel. 086489141

453

informazioni utili della provincia di l’aquila

BIBLIOGRAFIA

A.A.V.V, Abruzzo dei Castelli, Carsa, 1990 AGOSTINONE A., Altipiani d’Abruzzo, 1950 Avezzano e dintorni, 1995 A.A.V.V., La Cattedrale di San Panfilo a Sulmona. ANTONUCCI ELIO, Roio e il suo Santuario, 1986 ABBATE E., Guida dell’Abruzzo, Roma, 1903 AA.VV., Architettura ed arte nella Marsica L’Aquila, 1984 AA.VV., I cinque paesi del parco Nazionale d’Abruzzo, 1987 Allega Danilo,Gagliano Aterno AA.S.T.- L’Aquila ARDITO A.A.S.T. Tagliacozzo, 1992 P. ANTONIO D’ANTONIO, San Bernardino (da ieri a Oggi) Montesilvano, 1980. BENTIVOGLIO MICHELE, Il Monastero di Santa Chiara in Gagliano Aterno. BATTISTA VINCENZO, Là Civiltà del Territorio Gran Sasso e Campo Impera- tore Piana di Navelli e Valle Tritana Carsa, 1994 BARBATO G. DEL BUFALO, l’Abruzzo e i centri storici della Provincia dell’A- quila, 1978 CHIARIZIA G.,GIZZI S., I Centri storici della Provincia di L’Aquila, 1988 COLAPIETRA R., Itinerari Storici abruzzesi, 1979 Comunità Montana del Giovenco-Progetto Speciale Marsica CASSESE L., Guida Storica e Bibliografica dei Comuni e della Provincia dell’Aquila, 1940 CELIDONIO G., Monistero di San Pietro in Lago fondato da S. Domenico abate, 1994 DANIELE R., Storia ed Arte D’Antonio Antonio Villalago Deputazione Abruzzese di storia Patria - La terra di Pizzoli tra alto me- dioevo e sec. XV, 1987 DANDER M., I tesori di Bominaco, 1979 DI PIERO P., ANNIBALI S., Il Borgo fortificato di Castelnuovo Aq, 1990 Guida d’Italia - Abruzzo Molise Touring-Club L’Aquila GIANNANGELI R.,Terra di Barisciano-L’Aquila, 1974 GRAZIOSI FULGO, Castel del Monte, Firenze, 1926 GIANCRISTOFARO E., Il Mangiafavole. Inchiesta diretta sul folklore abruzze- se, 1971 GIUSTIZIA F., Paletnologia ed Archeologia di un territorio, 1985 LATTANZI G., S. Benedetto in Perillis-Bussi, 1979

455 LOPEZ LUIGI, L’Aquila città del novantanove nella storia e nell’arte, 1996 LOPEZ. L.,CECCHINI ATTILIO M., L’Aquila Guida Turistica, 1992 LOPEZ L., Celestino V La Perdonanza - Collemaggio, 1987 LEONE O. LA REGINA A., Ricerche sugli insediamenti Vestini-Roma, 1968 MASCI A., Capestrano e le sue chiese, 1939 MARSILI A. M., Castelvecchio Calvisio, 1984 MORELLi M., Collepietro, 1990 MORELLI M., Poggio Picenze Teramo, 1967 MARCONE W., Guida di Sulmona, 1975 MICONIS A., Storia di Anversa MONACO P., MELCHIORRE A., Tutta la Provincia L’Aquila, 1991 MORETTI, Architettura Medioevale MELCHIORRE F. DEL GUASTO, La Regione della Marsica Napoleone M.,Civitaretenga 1985. Paterno: Città e Paesi d’Abruzzo PEROGALLI CARLO, Castelli dell’Abruzzo e del Molise PEZZOLI G., L’Aquila e i suoi dintorni PERSICHETTI N., Castelvecchio e Carapelle calvisio in N.S.A., 1897 PICCIRILLI P., L’Abruzzo Monumentale, 1889 PIACENTINI A., Storia della Municipalità di San Demetrio nè Vestini L’A- quila, 1987 PUGLIELLI DOMENICO A., Storia, Leggende e Folklore PAOLINI G. Bugnara-Salcito due parrocchie SQUILLA G., Valle Roveto nella Geografia e nella Storia SULLI O., Castel del Monte Roma, 1979 SABATINO F. SETTE L., Conosci Pescocostanzo, 1979 SANTINI RAFFAELE, Pacentro Aspetti Storico-geografici SANSONE D., Ofena Città Preromana, 1968

456 informazioni utili della provincia di l’aquila IIndicndicee

ITINERARI TURISTICI ALTRI ITINERARI •Comunità Montana Amiternina •Itinerari naturalistici •Comunità Montana Campo Imperatore •Trekking a cavallo •Comunità Montana Sirentina •Itinerari agrituristici •Comunità Montana Marsica I PARCHI •Comunità Montana Valle Roveto •Parco Nazionale d’Abruzzo •Comunità Montana Valle del Giovenco •Parco Nazionale del Gran Sasso •Comunità Montana Monti della Laga Alta Valle del Sangro •Parco Nazionale della Majella •Comunità Montana Peligna •Parco Naturale Regionale Velino-Sirente ITINERARI TRATTURALI •1º itinerario I COMUNI •2° itinerario INFORMAZIONI UTILI •3º itinerario •4º itinerario

ITINERARI SPECIALI •La memoria del Lago Fucino •Percorso Celestiniano •Itinerario Farnesiano •Itinerario Bernardiniano

ITINERARI TRA ROCCHE E CASTELLI •1º itinerario •2º itinerario •3º itinerario •4º itinerario •5º itinerario ITINERARI RELIGIOSI •6º itinerario •7º itinerario •8º itinerario •9º itinerario •10º itinerario

457 Finito di stampare dalla Edigrafital S.p.A. nel mese di gennaio 1999