Volume realizzato dall’Amministrazione Comunale di Nimis, nell’ambito del Progetto Interreg III A Italia/ Spelaion Logos

Con la collaborazione del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano

Testi di: Andrea Borlini, Fabio Marco Dalla Vecchia, Carlo De Colle, Luca Dorigo, Furio Finocchiaro, Alessandro Fontana, Davide Lenaz, Paolo Maddaleni, Andrea Mocchiutti, Giuseppe Muscio, Elio Polli, Umberto Sello, Francesco Sguazzin, Fabio Stoch

Un particolare ringraziamento a Pino Guidi e Maura Tavano

Foto di: Archivio Circolo Speleologico e Idrologico Friulano 38, 52, 54, 58/2 Archivio Commissione Grotte E. Boegan-SAG Trieste 57, 58/1, 60 Fabio Marco Dalla Vecchia 15 Adalberto D’Andrea 4, 6, 12, 18, 22, 24, 26-27, 33, 67, 72, 102, 108, 112, 113, 114, 115, 117, 118, 119, 120/2 Carlo De Colle 8 Furio Finocchiaro 74 Paolo Maddaleni 14, 124 Andrea Mocchiutti 123 Giuseppe Muscio 82, 120/1 Elio Polli 90, 92, 93, 94, 97, 98 Federico Savoia 114 Fabio Stoch 86 I disegni di pag. 33 e 34 sono tratti da A. MANGIONE & B. SALA

Curato da Geomok srl 2007 - Riproduzione vietata IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK (Nimis, Udine, Prealpi Giulie)

PRESENTAZIONE

RENATO PICOGNA - SINDACO DI NIMIS

PRESENTAZIONE

L’intervento di ripristino e miglioramento della viabilità d’accesso al sistema carsico 5 dell’abisso di Vigant e della grotta del PreOreak, l’aver reso visitabile il primo tratto dell’abisso stesso e la prima sala della cavità, consente di valorizzare nel suo complesso l’ambito di elevato valore naturalistico della forra del Cornappo - facente parte della rete Natura 2000 e qualificato quale Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) -, oltre che ampliare le potenzialità turistiche della zona del monte Bernadia. È un’opera che qualifica ulteriormente la montagna nel territorio del Comune di Nimis; infatti dopo la zona di produzione del vino “Ramandolo” - primo DOCG del Friuli - che caratterizza il Bernadia nella parte bassa, la possibilità di una bellissima passeggiata da Borgo Vigant al portale di ingresso dell’Abisso o lungo il Cornappo fino al PreOreak, costituisce un nuovo elemento che si unisce alle ormai famose e stupende Grotte di Villanova sino ad arrivare alla sommità del monte da cui si gode una vista incantevole sul Friuli. Tutto ciò fa sì che il Bernadia possa diventare un polo di attrazione turistica che offre diversificate opportunità che vanno dagli aspetti naturali costituiti dalle cavità carsiche sotterranee alle escursioni - sia a piedi che in mountain bike - in un ambiente naturale incontaminato e originale, dal volo in parapendio alla veduta della pianura friulana fino al mare, dalla degustazione di ottimi vini all’osservazione di rare specie di flora e fauna, e tanto altro. Questo intervento, inserito nel progetto “Spelaion-Logos Nimis” finanziato con programma di iniziativa comunitaria Interreg III Italia-Slovenia 2000-2006, vede come nostri partner il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano ed il Parco Nazionale del Triglav in Slovenia, congiuntamente alla collaborazione del Parco delle Dolomiti Friulane e di quello delle Prealpi Giulie che hanno programmato analoghe azioni di valorizzazione ambientale. Unito alle iniziative degli altri partner arricchisce il patrimonio ambientale di cui è ricco il Friuli e l’area slovena adiacente al confine e dà l’opportunità di creare un itinerario naturalistico di grande interesse per gli amanti della natura offrendo luoghi in cui passare momenti di relax e di distacco dalla frenesia dei centri abitati; luoghi in cui riscoprire quel legame tra uomo e natura che era alla base della vita di un tempo e che oggi diventa sempre più necessario per apprezzare la bellezza dell’ambiente e per capire l’importanza che ha per l’uomo ristabilire un rapporto di fruibilità nel rispetto e nella conservazione della natura. È questo il messaggio che trasmette l’ambiente intorno all’abisso di Vigant ed alla grotta del PreOreak. Ringrazio i partner che ci hanno invitati a partecipare al progetto, la Regione che lo ha considerato valido, i tecnici e tutti coloro che hanno dato il loro contributo per consentire al patrimonio naturale-paesaggistico di Nimis di crescere e di far crescere tutto il territorio del Dolce Nord-Est. Gli strati calcarei che affiorano presso Borgo Vigant. AMBIENTE E TERRITORIO

CARLO DE COLLE

VIGANT-PRE OREAK: AMBIENTE E TERRITORIO

Introduzione platanus), frassino maggiore (Fraxinus 7 excelsior) e carpino nero (Ostrya carpini- Il complesso Viganti-Pre Oreak si inseri- folia). sce nella fascia altimetrica submontana, Tale consorzio si riconosce in particolare distretto fitogeografico esalpico esterno. nella parte superiore del complesso ipo- Tutta la zona è caratterizzata da un’eleva- geo (ingresso dell’Abisso di Vigant) dove ta piovosità, temperature relativamente negli ultimi cinquanta - sessant’anni si è miti ed escursioni termiche piuttosto limi- assistito ad un evidente processo di rico- tate, concorrenti nel determinare un regi- lonizzazione dei coltivi o prati abbandona- me climatico favorevole allo sviluppo di ti da parte delle tre specie principali, una vegetazione ricca e diversificata. soprattutto acero montano e frassino La temperatura media annua è compresa maggiore. La presenza di caratteri localiz- tra 9 e 13° C e la piovosità è superiore ai zati di maggiore xericità e le ceduazioni, 2000 mm/anno. Nel caso specifico e per hanno successivamente favorito anche il meglio comprendere le caratteristiche carpino nero. A livello di piano arboreo degli attuali soprassuoli forestali è utile dominante, la composizione si arricchisce ricordare che le grotte Viganti e Pre Oreak localmente di altre specie: olmo (Ulmus si aprono nei calcari cretacici, al termine minor e U. glabra), tiglio (Tilia platyphyllos della valletta Tanaloho, in prossimità del e T. cordata), carpino bianco (Carpinus contatto con il flysch eocenico che invece betulus), sorbo (Sorbus aria e S. aucupa- caratterizza le Grotte di Villanova. ria), faggio (Fagus sylvatica), ontano nero Dall’ingresso principale (Olobigneza, che (Alnus glutinosa). Sul piano dominato e significa piccola bocca) posto nella parte nelle situazioni in cui la colonizzazione superiore del complesso, le acque percor- degli ex coltivi è più recente, si rileva la rono circa 1500 metri di gallerie effettuan- presenza del nocciolo (Corylus avellana). do un dislivello di oltre 250 metri fuori- In quest’ultimo caso si passa da una strut- uscendo poi dalla sottostante Grotta Pre tura tipicamente monoplana dei sopras- Oreak, nella Val Cornappo. suoli ad una situazione di biplanarità, comunque temporanea. Le tipologie forestali Per quanto riguarda il corredo floristico, nello strato erbaceo prevalgono le specie La presenza diffusa di calcare influenza del Tilio-Acerion, tra cui: Lunaria rediviva, notevolmente la tipologia forestale princi- Phyllitis scolopendrium, Aconitum panicu- pale, identificabile più propriamente nell’a- latum, Arum maculatum. Nelle situazioni cero-frassineto con Ostrya ovvero una for- più accidentate, storicamente governate a mazione caratterizzata da una netta pre- ceduo per la produzione di legna da arde- valenza di acero montano (Acer pseudo- re, prevale nettamente il carpino nero. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Il dinamismo dell’acero-frassineto con nobili”, dal legno pregiato, in qualche Ostrya è tendenzialmente stabile, salvo misura legate all’abbondanza di precipita- una maggiore diffusione del carpino zioni. L’acero di monte può definirsi più nero rispetto all’acero montano e al fras- plastico rispetto al frassino maggiore, in sino maggiore, nel caso di ceduazioni quanto sopporta meglio gli stress idrici e reiterate. le gelate. Il carpino nero presenta delle caratteristi- Trasferendoci nella parte bassa del com- che di elevata rusticità che nel caso di ter- plesso Viganti-Pre Oreak, si assiste ad un 8 reni superficiali lo pongono in una situa- generale inasprimento delle condizioni zione di vantaggio rispetto alle altre spe- morfologiche del versante, con salti di cie, grazie soprattutto ad una buona roccia e terreni superficiali in grado di facoltà pollonifera. Al variare delle condi- ospitare un mosaico più ampio di tipolo- zioni morfologiche e in presenza di terre- gie, oscillanti tra l’acero-frassineto con ni più potenti, l’acero e il frassino prendo- Ostrya e l’orno-ostrieto. Quest’ultima tipo- no il sopravvento. logia si caratterizza per una prevalenza La discreta stabilità della tipologia può del carpino nero e dell’orniello (Fraxinus essere conservata sia lasciando il consor- ornus). zio alla libera evoluzione, sia sottoponen- Nello specifico si può parlare di orno- dola ad una gestione ordinaria con il ostrieto di forra, tipico nella zona del governo a ceduo. Nel caso si opti per Cornappo, dove il carpino nero, mescola- quest’ultima forma, si possono applicare to con l’orniello, si può mantenere grazie turni di 15-20 anni con matricinatura pru- all’elevata umidità atmosferica, alternan- denziale limitata a 80 allievi per ettaro di dosi a zone più aride dove prevalgono le acero o frassino. entità delle pinete. In tali situazioni, a fian- Localmente, l’acero-frassineto varia verso co del carpino nero e dell’orniello compa- l’acero-tiglieto, identificabile per una mag- re anche Salix appendiculata e Pinus giore presenza del tiglio. Gli aceri-frassi- sylvestris (pino silvestre). Si tratta comun- neti e gli aceri-tiglieti sono formazioni tipi- que di situazioni estreme in cui i sopras- che delle regioni esalpiche, soprattutto suoli vanno lasciati all’evoluzione natura- nei medio-basso versanti. La letteratura le. In prossimità del Torrente Cornappo, forestale considera il frassino maggiore, nella zona golenale, la tipologia vira nuo- l’acero di monte e i tigli come “latifoglie vamente verso l’acero-frassineto, questa volta nella sua variante con ontano nero, associato ad altre specie tipicamente igrofile.

Il SIC “Forra del Cornappo”

Il complesso Viganti-Pre Oreak, fatta eccezione per l’ingresso superiore situato ai margini di borgo Vigant, ricade intera- mente all’interno del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT3320016 “Forra del Cornappo”, ai sensi del D.M. dd. La mulattiera che conduce all’Abisso di Vigant. 03.04.2000 (elenco delle zone di protezio- AMBIENTE E TERRITORIO ne speciale designate ai sensi della diret- co ipogeo appartengono alcuni imponenti tiva 79/409/CEE e dei siti di importanza cavità, in particolare proprio l’Abisso di comunitaria proposti dalla direttiva Vigant e la Grotta Pre Oreak. Le aree più 92/43/CEE). Viene incluso anche nell’am- calde sono coperte da boscaglie a carpi- bito dell’area di rilevante interesse no nero ed orniello. L’ambiente fresco di ambientale, A.R.I.A. n. 11 “Forra del tor- forra, permette la sopravvivenza di specie rente Cornappo”. rare quali Saxifraga petraea, Senecio Per quanto concerne l’aspetto geologico e pseudocrispus, Ranunculus cassubicus e speleologico, l’area è stata indubbiamente Cerastium subtriflorum. Eccezionale l’ab- 9 valorizzata, grazie soprattutto ai recenti bassamento di Arabis alpina con vistose interventi di adeguamento dei percorsi che fioriture primaverili in mezzo agli ostrieti. Il consentono un accesso limitato attraverso sito comprende habitat in ottimo stato di il maestoso ingresso dell’Abisso di Vigant, conservazione. presso Borgo Vigant o dalla Grotta Pre Rilevante la presenza di una delle rarissi- Oreak, partendo dal torrente Cornappo. me stazioni di Pseudostellaria europea La relazione istitutiva del SIC sottolinea (Stellaria bulbosa). Dal punto di vista fau- come il sito includa il corso e la forra del nitico le presenze più rilevanti sono quella torrente Cornappo, al cui bacino idrografi- del gatto selvatico (Felis silvestris) e della

La perimetrazione del SIC “Forra del Cornappo”. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

puzzola (Mustela putorius). Nel torrente groves” and A.R.I.A. n. 11 “Flowering ash sono relativamente frequenti Salmo [trut- groves of Cornappo torrent” with the ta] marmoratus e Cottus gobio, che qui exception of the Vigant entrance. coabitano con il gambero di fiume As far as the management is concerned, (Austropotamobius pallipes) e il gastero- the societies of the Vigant borough area, pode Vertigo angustior. Nel corso del should be treated as a silviculture of a Cornappo è stato recentemente segnalato naturalistic kind that should be able to guide the wood populaments during the Austropotamobius torrentium, che potreb- different evolving phases. be esservi stato introdotto. Interessante 10 This should be possible also thanks to anche la chirotterofauna. different forms of cooperation among Dal punto di vista vegetazionale e con private subjects that could guarantee a specifico riferimento alle zone circostanti further valorization of the “wood”-system la borgata principale, si percepisce la pos- by safeguarding the landscape and the sibilità di migliorare ulteriormente la strut- environmental quality of the site. tura dei soprassuoli esistenti, attivando una forma di selvicoltura naturalistica, tanto più efficace quanto più si riuscirà ad Vigant - Pre Oreak: okolje in teritorij intervenire su superfici estese, coinvol- gendo i proprietari privati e promuovendo Sklop Viganti-Pre Oreak sega v pas forme diverse di associazionismo e di con- predgorske altimetrije, za katerega so sorziazione. Si potranno così realizzare znac?ilne obilnejše padavine in omejena compiutamente gli obiettivi prefissati, otte- toplotna nihanja. Gozdovi, ki se razprostirajo v soseš?ini zaselka Vigant, v nendo dei risultati positivi anche per quan- preteni meri slonijo na deleu javorja in to riguarda la didattica sperimentale e la jesena, še zlasti v razli?ici s ?rnim gabrom, ricerca scientifica, la ricettività turistica e la in po ve?ini zavzemajo nekdaj obdelane valorizzazione del paesaggio, nel rispetto površine: trajne pašnike ali travnike. delle principali componenti ambientali. V spodnjem delu, v bliini dostopa v Pre Oreak, za?ne javorjev in jesenov gozd prehajati v razli?ico mali jesen-bukev v Vigant-Pre Oreak: environment and soteski. Celotno obmo?je je vklju?eno v territory sklop SIC IT3320016 »Soteska Karnahta (Cornappo)« in A.R.I.A. (Obmo?ja The Vigant-Pre Oreak complex can be posebnega okoljskega pomena) št. 11 found in the sub-mountainous altimetric »Soteska potoka Karnahte«, z izjemo vhoda area characterized by heavy rains and few v Vigant. termic excursions. The woods found near Z upravljalskega stališ?a bi si konzorciji, the Vigant borough are mainly composed prisotni na obmo?ju zaselka Vigant, zasluili by sycamore and ash-groves of the black podporo sonaravnega gospodarjenja z hornbeam kind and occupy for the largest gozdovi, ki bi lahko vodilo obraslost v part lands that were once cultivated: razli?nih razvojnih fazah, zahvaljujo? tudi grazing lands or permanent meadows. razli?nim oblikam zdruevanja med In the lower part that is the access to Pre zasebniki in s tem zagotavljanja dodatnega Oreak, sycamore and ash-groves turns into vrednotenja sistema »gozda« ter ohranjanja flowering ash-groves of the gorge kind. The krajinske in okoljske kakovosti tega whole area is included in the SIC prostora. IT3320016 “Cornappo flowering ash AMBIENTE E TERRITORIO

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Indirizzo dell’Autore dr. CARLO DE COLLE

Via Forame I-33028 Tolmezzo (Udine) E-mail: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Affioramento di calcari carsificati del Cretaceo presso l’imbocco dell’Abisso di Vigant. ASPETTI GEOLOGICI EPALEONTOLOGICI

FABIO MARCO DALLA VECCHIA

ASPETTI GEOLOGICI EPALEONTOLOGICI DELL’AREA CIRCOSTANTE IL COMPLESSO VIGANT - PRE OREAK

La geologia tonici, anche se l’entrata della Grotta Pre- 13 Oreak (fig. 1) è impostata su di una picco- Il massiccio dei Monti della Bernadia la faglia (ibidem). presenta numerosi aspetti geologici di Una piattaforma carbonatica è una zona notevole importanza e fascino che di mare basso in cui si ha una prevalente potrebbero essere valorizzati dal punto deposizione di sedimenti carbonatici (vale di vista didattico-turistico. Oltre alle a dire formati da carbonato di calcio, numerose cavità naturali, vi sono, per CaCO3) prodotti soprattutto dalla disgre- esempio, le imponenti strutture tettoni- gazione delle parti dure di organismi mari- che connesse ai movimenti della crosta ni (conchiglie e gusci dei molluschi, coral- terrestre e alla formazione delle monta- li, talli delle alghe calcaree, teche di ricci gne (faglie) (VENTURINI & TUNIS, 1989). di mare, ecc.). Questi organismi, infatti, si Queste sono particolarmente evidenti alla costruiscono la “casa” prelevando dall’ac- base del Gran Monte e nel panorama che qua il carbonato di calcio in essa disciol- si può apprezzare dal piazzale di to. Le piattaforme carbonatiche attual- Villanova delle Grotte e include quello che mente si formano principalmente nei mari è stato l’epicentro del terremoto del 6 caldi della fascia tropicale e si suppone lo maggio 1976 (erroneamente ancora abbi- stesso avvenisse in passato. nato da molti al M. S. Simeone). I calcari della parte orientale dei Monti Interessanti, se si è in grado di “leggerle” della Bernadia, dove si trova il comples- (vale a dire capirne l’origine e il significa- so Vigant-Pre Oreak, si sono formati al to paleoambientale), sono pure le rocce margine settentrionale della Piattaforma che formano queste montagne. Carbonatica Friulana durante il Cretaceo La parte orientale del massiccio, dove si inferiore (145-98 milioni di anni fa) e sono estende il complesso Vigant-Pre Oreak, è riferibili alla formazione dei Calcari del costituita fondamentalmente da due unità Cellina. Essi derivano dalla deposizione rocciose: il flysch paleocenico-eocenico e di fanghi e sabbie in ambienti “protetti” a i calcari di piattaforma carbonatica del moderata energia, principalmente piane Cretaceo. La Grotta di Vigant si apre nei di marea, con momenti di maggiore agita- calcari di piattaforma carbonatica vicino al zione delle acque soprattutto durante loro passaggio al flysch e il complesso si l’Aptiano inferiore. sviluppa interamente all’interno dei calca- Ad oriente (M. Plaiul) e nella zona occi- ri seguendo inizialmente la direzione della dentale dei Monti della Bernadia affiorano stratificazione (DALLA VECCHIA & MUSCIO, calcari più recenti riferibili al Cretaceo 1991; CIARABELLINI et al., 1999). Lo svilup- superiore (Cenomaniano, circa 95 milioni po del complesso sembra scarsamente di anni fa). Attribuiti alla formazione dei influenzato dalla presenza di disturbi tet- Calcari del M. Cavallo, si sono formati in IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Fig. 1 - L’ingresso della Grotta Pre Oreak, chiaramente impostato su una linea tettonica. ASPETTI GEOLOGICI EPALEONTOLOGICI un ambiente in genere meno “protetto” e argille sono derivate dai sedimenti fini in con una maggiore agitazione delle acque. sospensione nell’acqua che si deponeva- Lo studio dei calcari di piattaforma che no per lenta decantazione. formano il massiccio montuoso è tutt’altro Gli strati di arenaria sono invece il risulta- che concluso e molti aspetti necessitano to della litificazione di sabbie trasportate di indagini più approfondite. nel bacino da fenomeni catastrofici chia- Alla fine del Cretaceo (circa 80-65 milioni mati “correnti di torbida” (flussi di acque di anni fa) la zona era sprofondata e si era torbide e dense create da frane sottoma- formato un grande canyon sottomarino sui rine). Al loro interno si distinguono delle 15 cui fianchi si depositavano brecce che strutture caratteristiche facilmente rico- oggi si trovano in piccoli affioramenti in più noscibili (strutture sedimentarie) sovrap- punti della Bernadia, anche alla fine e nei poste secondo una successione chiama- pressi della Grotta Pre Oreak (VENTURINI & ta sequenza di Bouma, che corrispondo- TUNIS, 1998; CIARABELLINI et al., 1999). no alle varie fasi della deposizione e che Il flysch è fondamentalmente una alter- dipendono dall’energia coinvolta nell’e- nanza di strati più o meno sottili di arena- vento catastrofico. rie e marne o argille (fig. 2), che si origina Il Flysch del Grivò è una successione in bacini marini profondi ai margini di aree flyschoide formatasi tra il Paleocene emerse durante le fasi iniziali di un’oroge- superiore e l’Eocene inferiore (57-50 nesi (il processo che porta alla formazio- milioni di anni fa) che raggiunge uno ne delle catene montuose). Le marne e le spessore di 1500 metri.

Fig. 2 - Affioramento di flysch. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Si tratta di sedimenti depositati nel Bacino I big beds hanno spessori inferiori ai 20 Giulio o Sloveno, un solco allungato in metri e rappresentano eventi minori di senso NO-SE sviluppato all’inizio in quel- risedimentazione, spesso costituita quasi le che oggi sono le Prealpi Giulie e le interamente da sabbia calcarea più o montagne della Slovenia nordoccidentale meno grossolana. e poi migrato a sudovest man mano che I megabeds invece si formarono per fra- la deformazione della crosta terrestre namenti catastrofici di porzioni dei margi- innalzava le protoalpi (fig. 3). Il Bacino ni del bacino innescati da terremoti, con il 16 Giulio era una depressione marina profon- crollo e il rotolamento lungo il pendio di da più di mille metri che fu riempita in circa blocchi costituiti dai calcari cretacei della 15 milioni d’anni dai sedimenti provenienti piattaforma Friulana. Il loro spessore dall’erosione dei primi abbozzi delle Alpi e varia da 20 a quasi 250 metri. Prealpi Giulie. La caratteristica principale Strati di sedimenti grossolani (conglome- del Flysch del Grivò, che lo distingue dal rati con ciottoli di selce) all’interno delle soprastante e leggermente più recente alternanze di marne e arenarie testimo- Flysch di Cormons (che rappresenta il col- niano la presenza di un delta che avanza- mamento finale del bacino), è la presenza va dentro il Bacino Giulio da nordest, di potenti strati originati da grandi frane dove evidentemente si trovava una terra sottomarine. Questi strati inusuali posso- emersa percorsa da un fiume che traspor- no essere distinti in due gruppi: i big beds tava in mare ghiaie e ciottoli. Essi sono e i megabeds (TUNIS & VENTURINI, 1992). ben esposti nei pressi di Monteaperta.

Fig. 3 - Il Bacino Giulio circa 50 milioni di anni fa (da PIRINI RADRIZZANi, et al., 1986; ridis. e modif.). ASPETTI GEOLOGICI EPALEONTOLOGICI

Fossili e siti fossiliferi

Si deve sottolineare che in Italia i fossili sono proprietà dello Stato (beni pubblici indisponibili) e la loro ricerca e detenzio- ne, se non autorizzata dalla competente Soprintendenza (in genere quella per i Beni Archeologici), è illegale. Coloro i quali asportano abusivamente reperti 17 dagli affioramenti fossiliferi compiono non solo un reato, ma procurano anche un danno alla comunità scientifica e a tutta la collettività. I siti che forniscono inusuali quantità di informazioni sulla vita del passato (siti fossiliferi) dovrebbero essere tutelati e valorizzati al fine del pubblico godimento e della crescita culturale collettiva, soprat- tutto delle popolazioni locali. Lungo il Torrente Cornappo nei pressi del- Fig. 4 - Rudista caprinide. l’apertura della Grotta Pre-Oreak affiora- no calcari neri sottilmente stratificati e feti- di alla percussione (odorano di idrocarbu- sardine ed acciughe che appartengono al ro) che hanno una origine diversa da diffuso gruppo dei Clupeomorfi. Quelli del quella dei circostanti calcari grigi. Si sono Cornappo, insieme a forme simili trovate formati in un bacino marino a scarsa cir- nella ex-cava Italcementi di Vernasso, colazione e rimescolamento delle acque sono i Clupeomorfi più antichi a livello con conseguente anossia e l’instaurazio- mondiale. Una piccola tartaruga, forse un ne di condizioni sfavorevoli alla vita ma individuo molto giovane, è al momento favorevoli alla fossilizzazione anche dei l’unico rappresentante dei rettili. resti di organismi che di solito sono com- Relativamente numerosi sono i crostacei, pletamente distrutti dagli organismi necro- sia decapodi sia concostraci. I decapodi fagi e dalla putrefazione (MUSCIO & appartengono soprattutto a specie nuove, VENTURINI, 1990; DALLA VECCHIA & MUSCIO, trovate solo in questo sito, come i gamberi 1999). Questi strati hanno fornito numero- Penaeus cornappensis, Tonellocaris brevi- si fossili di particolare valore scientifico rostrata e Glyphaea tonelloi (GARASSINO, per l’eccezionale qualità della conserva- 1998). Sono stati inoltre identificati un zione, ma che non sono ancora stati ade- anomuro galateide e un brachiuro (vale a guatamente studiati. dire un granchio) indeterminato. Si tratta soprattutto di pesci, tra i quali vi I concostraci sono piccoli crostacei che sono le forme dal corpo ovale che si nutri- vivono all’interno di un guscio costituito da vano di invertebrati dal guscio duro due valve chitinose (non formate di carbo- (Picnodontiformi), predatori dalle fauci nato di calcio come quelle simili dei bival- munite di denti acuminati e piccoli esem- vi) e attualmente popolano soprattutto le plari strettamente imparentati alle attuali pozzanghere d’acqua dolce. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

L’affioramento ha fornito pure impronte del o laguna salmastra come testimoniano i corpo di meduse, organismi esclusivamen- resti di alghe verdi dulcicole chiamate te marini e stenoalini (che tollerano solo carofite. La parete rocciosa tagliata nella una limitata variazione della salinità delle costruzione della strada mostra che le acque). marne lacustri sono deformate da un paio Vi sono poi piccoli frammenti di fronde di di depressioni a forma di catino riempite conifere provenienti dalle zone emerse che dai sedimenti calcarei dello strato sopra- evidentemente circondavano il bacino, stante. Il confronto con strutture simili 18 forse sotto forma di piccole isole. descritte nella letteratura specialistica sug- L’età dell’intervallo fossilifero, basata gerisce che potrebbe trattarsi di orme di soprattutto sui microfossili presenti nelle dinosauro (VENTURINI, 1995; DALLA VECCHIA rocce sovrastanti e dal confronto con la & VENTURINI, 1996). Poco più avanti, verso successione rocciosa della Valle del Torre, Chialminis, su di una parete di calcare gri- è probabilmente Barremiano (125-130 gio cretaceo è visibile una grande colonia milioni di anni fa). di coralli. Lungo la strada che sale da Ramandolo Nei dintorni di Vigant affiora uno dei mega- verso Chialminis affiorano calcari beds del Flysch del Grivò. Non è gigante- dell’Aptiano inferiore (120-125 milioni di sco come il famoso megastrato di anni fa), caratterizzati dalla presenza della Vernasso, potente quasi 250 metri, ma minuscola alga calcarea marina presenta una peculiarità. Alla sua base c’è Salpingoporella dinarica. Uno straterello un grosso blocco di calcare biancastro cre- verdastro di marne, intercalato alle rocce taceo (quindi più antico del Flysch) ricchis- marine, rappresenta il deposito in un lago simo di fossili (DALLA VECCHIA et al., 2004).

Fig. 5 - Il primo salone della Grotta Pre Oreak ASPETTI GEOLOGICI EPALEONTOLOGICI

I resti più appariscenti e comuni sono le grande mustelide che oggi vive nell’Europa peculiari conchiglie delle rudiste, un grup- settentrionale. In Italia è giunto durante l’ul- po di molluschi bivalvi caratteristico dei timo acme glaciale, tra i 25.000 e i 17.000 mari tropicali del Giurassico e del Cretaceo anni fa. I resti fossili di questo predatore che si estinse insieme ai dinosauri 65,5 sono rari ed è per tale motivo che il ritrova- milioni di anni fa. Ci sono forme diverse, mento delle sue ossa nella Grotta Vigant ma la più frequente è il grande caprinide riveste una importanza paleontologica non Sabina che ha una valva maggiore spirala- indifferente. Altri carnivori sono rappresen- ta simile ad un corno di capra e una mino- tati dalla volpe (Vulpes vulpes) e dal tasso 19 re di forma conica (fig. 4). Altre rudiste pre- (Meles meles). Sono presenti inoltre resti senti nel masso sono Hippuritella o piccole di roditori (l’arvicola terrestre, Arvicola), di Hippurites, Biradiolites, Lapeirousia, chirotteri e di microvertebrati indeterminati Praelapeirousia e Rajka (DALLA VECCHIA et (BON et al., 1991). al., 2004). Sono inoltre presenti altri piccoli bivalvi Bibliografia meno atipici (Neithea, Spondylus, Limarla, Modiola, piccoli pettinidi, mitilidi, ostreidi), BON M., PICCOLI G. & SALA B., 1991 - I giacimen- gasteropodi (Trochactaeon, Nerita, Natica, ti quaternari di vertebrati fossili nell’Italia nord- nerineidi, cerizidi, buccinidi), coralli, rari bra- orientale. Mem. Sci. Geol., 43, pp.185-231, chiopodi terebratulidi e rari crostacei (inclu- Padova. CIARABELLINI M., CIARABELLINI M., MANIÀ G., so il granchio Graptocarcinus bellonii, DE SOBAN S., TENTOR M., VENTURINI S., TUNIS G. & ANGELI & GARASSINO, 2006) (DALLA VECCHIA ZOFF A., 1999 - Studio geologico-stratigrafico et al., 2004). Lo studio dei foraminiferi ben- del complesso Viganti-Pre Oreak (Friuli orien- tonici (piccoli organismi unicellulari dal tale). Atti dell’VIII Convegno Regionale di guscio carbonatico) contenuti nella roccia Speleologia del FVG: 87-94, Trieste. DALLA VECCHIA F.M. & MUSCIO G., 1991 - Il siste- ha permesso la sua datazione al ma Vigant-Pre Oreak (Fr. 65- 66) nel contesto Maastrichtiano (circa 70 milioni di anni fa) idrologico-strutturale del Massiccio del M. (DALLA VECCHIA et al., 2004). Infine, all’inter- Bernadia (Prealpi Giulie, Udine). Mondo no della Grotta di Vigant sono stati trovati i Sotterraneo, n.s., XIV (1-2): 23-32, Udine. resti ossei dei mammiferi che popolavano DALLA VECCHIA F.M. & MUSCIO G., 1999 - la zona durante l’ultima glaciazione (glacia- Mesozoic Lagerstaetten of the Friuli-Venezia Giulia region (NE ). III International zione würmiana, 120.000-11.000 anni fa) Symposium on Lithographic Limestones, insieme a quelli vissuti successivamente Bergamo (Italy), September 1-5, 1999, (DE GASPERI, 1912a,b; BON et al., 1991). Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali Ursus spelaeus, l’Orso delle caverne, è “E. Caffi”, suppl. 20: 71-74, Bergamo. uno degli animali che maggiormente fre- DALLA VECCHIA F.M., TENTOR M., TARLAO A., quentavano le grotte del Friuli e talvolta vi VENTURINI S. & MARSIGLIO G. 2004 - Il grande incluso maastrichtiano a rudiste nel flysch trovava la morte. Era diffuso nell’area alpi- eocenico presso Vigant (Nimis, Udine). na soprattutto tra 100.000 e i 35.000 anni Natura Nascosta, 29: 1-36, Monfalcone. fa, anche se sembra che altrove sia DALLA VECCHIA F.M. & VENTURINI S., 1996 - Le sopravvissuto sino alla fine dell’ultima gla- possibili impronte di dinosauro del M. ciazione. Era più grande dell’Orso bruno Bernadia e le potenzialità paleoicnologiche delle sezioni stratigrafiche. Natura Nascosta, attuale (Ursus arctos, i cui resti sono pure 12: 34-44, Monfalcone. stati trovati nella grotta) e prevalentemente DE ANGELI A. & GARASSINO A., 2006 - New vegetariano. Il ghiottone (Gulo gulo) è un reports of decapod crustaceans from the IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Mesozoic and Cenozoic of Friuli-Venezia geological aspects of remarkable importance Giulia (NE Italy). Atti Soc. It. Sci. nat. Museo and fascination. The Eastern part of the civ. Stor. Nat. Milano, 147 (II): 267-294. massif, where there is the Vigant-Pre Oreak, DE GASPERI G.B., 1912a - Un nuovo reperto del is basically constituted by two rocky units: the “Gulo luscus” Linn. (“Gulus borealis” Nills.) in paleocenic and oceanic flysch as well as the Italia. Archivio per l’Antropologia e l’Etnologia, carbonatic limestone platform of the 42 (1): 125-135, Firenze. DE GASPERI G.B., 1912b - Resti di mammiferi Cretaceous. The Vigant cave starts from the rinvenuti nella grotta di Viganti (Friuli). Mondo carbonatic limestone platforms near their Sotterraneo, 8 (4): 81-92, Udine. passage to flysch and the complex is entirely 20 FERUGLIO E. 1925 - Le Prealpi fra l’Isonzo e developed inside limestones that initially l’Arzino. Boll. Ass. Agr. Friul., anni 1924-25, follow the direction of the stratification. The pp. 305, 14 tavv., Udine. development of the complex seems to be GARASSINO A., 1998 - Nuovo studio sui scarcely influenced by the presence of Crostacei Decapodi del Cretacico inferiore tectonic disturbances even if the entry of the (Barremiano-Aptiano) della Valle del Torrente Pre-Oreak Cave finds itself on a little fault. Cornappo (Udine, NE Italy). Gortania - Atti Mus. Friul. St. Nat., 20 (1998): 59-74, Udine. The limestones of the Eastern part of MUSCIO G. & VENTURINI S.,1990 - I giacimenti a Bernadia Mountains where the Vigant-Pre pesci fossili nel Friuli orientale. In TINTORI A., Oreak can be found, were formed at the MUSCIO G., BIZARRINI F. (a cura), Pesci fossili Northern edge of the Friulian Carbonatic italiani scoperte e riscoperte, pp. 67-72. Limestone during the inferior Cretaceous and PIRINI RADRIZZANI C., TUNIS G. & VENTURINI, S., are to be referred to the formation of the 1986 - Biostratigrafia e paleogeografia dell’a- Cellina Limestones. The flysch is basically an rea sud-occidentale dell’anticlinale M. Mia-M. alternance of more or less thin strata of Mataiur (Prealpi Giulie). Riv. It. Paleont. sands and marls or clays that originated from Strat., 92 (3): 327-382, Milano. deep sea basins at the edges of areas that TUNIS G. & VENTURINI S.,1992 - Evolution of the southern margin of the Julian Basin with emerged in the initial phases of an emphasis on the megabeds and turbidite orogenesis. The Grivò Flysch is a flyschoidal sequence of the southern Julian Prealps (NE succession that formed itself between the Italy). Geologia Croatica, 45: 127-150, ancient Palaeocene and the inferior Eocene Zagabria. (57-50 million years ago) and reaches a VENTURINI S.,1995 - Segnalazione di un livello thickness of 1500 metres. From the marnoso a characee con presunte impronte paleontologic point of view, along the di dinosauro nell’Aptiano del M. Bernadia Cornappo torrent, near the entry of the Pre- (Nimis, Udine). Natura Nascosta, 11: 36, Oreak Cave emerge black limestone thinly Monfalcone. stratified and stinky when beaten (they smell VENTURINI S. & TUNIS G., 1989 - Nuovi dati ed interpretazioni sulla tettonica del settore meri- like hydrocarbon) that formed because of a dionale delle Prealpi Giulie e della regione di scarce water circulation and remixing with a confine tra Italia e Iugoslavia. Gortania - Atti consequent hypoxia and establishment of Mus. Friul. St. Nat., 10 (1988): 5-34, Udine. unfavourable life conditions that are however VENTURINI S. & TUNIS G., 1998 - Il canyon cam- favourable to fossilization. These strata, that paniano-maastrichtiano della Val Torre can be referred to the Barremian (125-130 (Prealpi Giulie). Atti Tic. Sc. Terra (s. spec.), million years ago), provided numerous fossils 7: 7-16, Pavia. of particular scientific value. Mainly fishes, among whose there are the oval body Geological and palaeontological aspects shapes that nourish themselves of hard- of the the Vigant-Pre Oreak area shelled (Picnodontiforms) invertebrates as well as little specimens strictly related to The Bernadia Mountains massif presents current sardines and anchovies that belong ASPETTI GEOLOGICI EPALEONTOLOGICI to the widespread group of Clupeiforms. na površju med za?etnimi fazami Relatively numerous are also the shellfishes; gorotvornega gibanja. Fliš potoka Grivó je more rare are the impressions of jellyfishes flišna sekvenca, ki je nastala med poznim and vegetal remains. Near Vigant emerges paleocenom in zgodnjim eocenom (pred 57- one of the Grivò Flysch megabeds: at its 50 milijoni let) in dosega debelino 1500 base there is a big block of whitish metrov. S paleontološkega vidika se vzdol cretaceous limestone (therefore more potoka Karnahte (Cornappo) v bliini odprtine ancient than the Flysch) that is extremely rich jame Pre-Oreak na površju pojavljajo ?rni, of fossils. The most eye-catching and delno plastoviti apnenci z neprijetnim vonjem common remains are the peculiar rudistae (smrdijo po ogljikovodiku), ki so nastali v 21 shells. Finally, inside the Vigant Cave were morskem bazenu s slabim kroenjem in found the bone remains of mammals that mešanjem voda s posledi?no anoksijo in were populating the area during the last vzpostavitvijo neugodnih pogojev za ivljenje, glaciation (Würmian glaciation 120.000- vendar ugodnih za fosilizacijo. Te plasti, 11.000 years ago) together with those that katerih nastanek sega v barremij (pred 125 – lived subsequently. In particular, Ursus 130 milijoni let), so prispevale številne fosile spelaeus, Gulo gulo, Vulpes vulpes, Meles posebne znanstvene vrednosti. Gre meles, Voles, chiropterans and other micro- predvsem za ribe, med katerimi so primerki z vertebrates are to be mentioned. ovalnim telesom, ki so se hranile z nevreten?arji s trdo lupino (picnodontiformes), in majhni primerki, tesno Geološki in paleontološki vidiki obmo?ja, sorodni z današnjimi sardinami in sardelami, ki obdaja sklop Vigant-Pre Oreak ki pripadajo razširjeni druini sledov (clupeiformes). Relativno številni so tudi Planinski masiv obmo?ja Monti della lupinarji; redkejši so odtisi meduz in rastlinskih Bernadia predstavlja izredno pomembne in ostankov. V okolici Viganta se na površju privla?ne geološke zna?ilnosti. Vzhodni del kae ena od megaplasti fliša doline Grivó: na masiva, kjer se razprostira sklop Vigant-Pre njegovi osnovi je ogromen blok apnenca Oreak, je v osnovi zgrajen iz dveh kamninskih belkaste barve iz obdobja krede (torej enot: paleocenskega-eocenskega fliša in starejšega od fliša), izredno bogatega s fosili. apnencev iz karbonatne platforme iz obdobja Opaznejši in obi?ajnejši ostanki so posebne krede. Jama Vigant se odpira v apnence iz školjke mehkucev iz obdobja krede. karbonatne platforme v bliini njihovega Nenazadnje pa so bili v notranjosti jame prehajanja v fliš in sklop se v celoti razvije v Vigant najdeni ostanki kosti sesalcev, ki so notranjosti apnencev, tako da na za?etku naseljevali obmo?je v ?asu zadnje sledi smeri skladovitosti. Zdi se, da je razvoj poledenitve (würmska poledenitev, pred sklopa doivel le pi?le vplive prisotnosti 120.000-11.000 leti) skupaj s tistimi, ki so tektonskih premikov, ?etudi se vhod v jamo iveli kasneje. Še zlasti so omembe vredni Pre-Oreak nahaja na manjši prelomnici. jamski medved (Ursus spelaeus), rosomah Apnenci vzhodnega dela obmo?ja Monti della (Gulo gulo), lisica (Vulpes vulpes), jazbec Bernadia, kjer se nahaja sklop Vigant-Pre (Meles meles), voluhar, netopirji in drugi mali Oreak, so nastali na severnem robu furlanske vreten?arji. karbonatne platforme v obdobju zgodnje krede in so povezani z nastankom apnencev Indirizzo dell’Autore v dolini Cellina. Fliš je v osnovi izmenjavanje dr. FABIO MARCO DALLA VECCHIA bolj ali manj rahlih plasti peš?enjaka in laporja Via Marche 33 ali ilovice, ki nastaja v globokih morskih I-33xxxx Colloredo di Pasian di Prato, UD bazenih na robovih obmo?ij, ki so se pojavila E-mail: [email protected] Pre Oreak: il primo salone e l’imbocco della galleria-sifone che conduce al secondo. IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK

PAOLO MADDALENI, ANDREA BORLINI

IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK

Introduzione che; lasciata l’auto, scendendo sul greto 23 del torrente per mezzo di una scalinata in Il complesso Vigant-Pre Oreak è costitui- legno, s’incontra una tabella illustrata con to dall’unione, tramite sifone di circa 30 m, la descrizione della grotta e le indicazioni di due distinte cavità: l’Abisso di Vigant per raggiungerla. Terminata la scalinata, (Fr 66), che funge da cavità assorbente, e si guada il torrente e si risale la parete la Grotta Pre Oreak (Fr 65), o Pre Oreach, rocciosa nella sponda opposta mediante che è il vecchio sistema di deflusso idrico una serie di gradini scavati nella roccia, del sistema. facilitati dalla presenza di un corrimano A questi due ingressi si è aggiunto un formato da alcuni cavi d’acciaio. altro ingresso, di recente scoperta, che Alla fine della risalita (una decina di metri intercetta l’Abisso di Vigant nella galleria di dislivello rispetto al letto del torrente iniziale. Lo sviluppo totale del complesso Cornappo) si raggiunge l’ampio imbocco è di 1870 m con un dislivello di 280 m. della Grotta Pre Oreak (che non è facil- L’Abisso di Vigant, a causa del suo anda- mente individuabile dal torrente né dal mento verticale, è visitabile solamente parcheggio). L’ingresso, situato a 293 m con attrezzatura da discesa e, per la s.l.m., mostra una sezione triangolare e sequenza di pozzi ampi e tecnici, si pre- misura 5 m di larghezza e 7 di altezza; le sta molto bene per l’apprendimento di dimensioni si riducono subito a circa 4 m questa tecnica di progressione (discesa di base e 2 m di altezza e ci si immette in su corda). una galleria in leggera discesa con un La Grotta Pre Oreak, invece, non presen- abbondante deposito argilloso (molto sci- ta particolari difficoltà tecniche di ed è voloso), numerosi massi e, spesso, grossi completamente visitabile anche da sem- frammenti vegetali deposti dalle intense plici escursionisti dotati di un impianto di piene del torrente. illuminazione. Tuttavia in entrambe le Dopo aver percorso una trentina di metri in cavità si sconsigliano le visite in caso di direzione sud, la sezione si allarga (circa forti piogge e senza la guida di uno spe- 10 m di larghezza e 5 m di altezza) e si leologo esperto. Qui di seguito vengono risale leggermente: passando fra grandi descritte le due cavità. massi (fino a 1 mc) si raggiunge il grande salone a cupola (oltre 30 m di lunghezza, Pre-Oreak 20 m di larghezza e 23 m di altezza massi- Sulla sponda destra del torrente ma) caratterizzato dalla presenza, nel lato Cornappo, in corrispondenza dell’immis- sud, di una grande colata calcitica e sione del rio Pre Oreak a circa 1,8 Km dal ingombro di imponenti massi di crollo. ponte di Torlano, si raggiunge un’area di La grande parete concrezionata rappre- parcheggio, attrezzata con alcune pan- senta, probabilmente, il punto estetica- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

mente più caratteristico della cavità. Purtroppo, soprattutto in passato, era in uso l’abitudine di scrivere il poprio nome nelle pareti delle grotte: ancora oggi sono riconoscibili le firme di esploratori degli anni ‘20 del secolo scorso. Si tratta comunque di una pessima abitudine che speriamo i futuri esploratori non vogliano 24 seguire! In tutto il salone sono evidenti i segni di una intensa tettonizzazione con alcuni piani di faglia ben visibili e sul fondo depo- siti milonitici (breccia di frizione). A circa 2 metri d’altezza, alla fine della sala, sono presenti sulle pareti depositi limoso-argil- losi stratificati che saranno oggetto studi Alcune delle numerose scritte presenti nella parete concrezionata della Grotta Pre Oreak: stratigrafici. A poca distanza si nota anche si tratta di una pessima abitudine! un livello calcareo con piccoli fossili di IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK bivalvi, gasteropodi, coralli e rudiste. quanto è dato a sapere - è sempre alimen- Prima del salone sulla destra si può per- tata: si tratta probabilmente di una perdita correre uno stretto e bagnato cunicolo, dal sovrastante torrente Pre-Oreak. probabile via di deflusso delle acque in Sovrapponendo il rilievo della grotta alla periodo di secca che si ricollega alla galle- carta topografica dell’area, il rio e la cavità ria principale dopo un tortuoso percorso. si intersecano proprio in questa zona. Oltrepassato il salone si percorre un’am- Come detto le acque si perdono attraver- pia galleria (larga 4-5 m ed alta da 1,5 a 3 so i depositi limosi, percorrendo poi una m) in leggera discesa che devia verso stretta fessura nella roccia; la cavità, da 25 nord ovest e, dopo una cinquantina di questo punto sino all’uscita, non è gene- metri, si raggiunge una pozza d’acqua ralmente percorsa dall’acqua (se non mantenuta a livello costante da una fessu- nelle fasi di piena). È quindi probabile che ra assorbente; sulla sinistra sono presenti questa fessura alimenti l’attuale livello di due piccole rientranze con delle fratture da base e che le acque escano in subalveo cui provengono altrettante venute d’acqua nel Torrente Cornappo. che s’infiltrano nei depositi sabbioso-limo- Dopo una riduzione della sezione, la cavi- si del pavimento. Una delle venute assu- tà, ora in leggerissima salita, devia verso me l’aspetto di una cascata che - per nord; dopo una ventina di metri, percorsi in IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

La parete delle scritte nel primo salone del Pre Oreak.

26 IL SISTEMA VIGANT-PRE OREAK

27 IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

SCHEDA D’ARMO DELL’ABISSO DI VIGANT

P4: Armo su fittone + fix a sx sull’orlo. Corda 10 m.

P7: Dal traverso a sx su cavo d’acciao fittone + fix a sx. Corda 10 m.

P7: Armo su spit a sx + fix alto a sx. Oltre l’orlo spit in alto sx. Corda 15 m. 28 P30: Armo in meandro su 2 fix a sx. Avanti oltre l’orlo a sx 2 spit. Corda 40 m.

P80: Armo su fix a sx lontano dal bordo, sul bordo spit a sx, oltre l’orlo in alto a sx fix. - 10 m sul bordo del tetto, prima della libera, 2 fix. - 40 m spit a sx. - 55 m fix a sx. - 70 m fix a sx. Corda 100 m (il numero dei frazionamenti può variare a seconda della portata idrica, ne esistono molti altri).

P5: 2 spit a sx. Corda 10 m.

P20: 2 spit a dx prima dell’orlo, spit a dx oltre l’orlo. -15 m spit. Corda 25 m.

Ramo fossile P20: spit + fix a dx prima dell’orlo, spit sull’orlo a dx. -10 m spit a sx. Corda 25 m (o 50 m per questo e il prossimo pozzo).

P15: 2 fix a dx prima dell’orlo, spit a dx ben oltre l’orlo (-2 m). Corda 25 m.

P15: 2 fix a sx, fix a dx dopo lo scivolo. Corda 20 m.

P3: Naturale a sx. Corda 5 m. Evitabile con fessura a dx.

Nota bene: Destra e sinistra sono intesi guardando il pozzo. L’armo è adatto per un corso di speleologia. Corde: 10, 10, 15, 40, 100, 10, 50, 25, 20, 5. Attacchi 17 x fix, 16 x spit. IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK un’ampia galleria, con il fondo costituito da Borgo Viganti (dal quale prende il nome). roccia viva e massi al centro e depositi Il nome di “piccola bocca” va certamente limoso-sabbiosi ai lati, si raggiunge l’altro letto in senso ironico: l’ingresso della grande salone. cavità è molto ampio (circa 15 x 12 m) ed Questo presenta una morfologia partico- è facilmente visibile e individuabile; lare con una grande deposito di massi di Parcheggiata l’auto nei pressi dell’ultimo crollo coperti da un’imponente successio- gruppo di case della borgata per raggiun- ne limoso-argillosa, spessa poco meno di gere l’imponente portale della cavità, una decina di metri. Questo enorme dalla strada asfaltata si scende lungo una 29 deposito è oggetto di studi specifici da vecchia mulattiera, recentemente risiste- parte del Circolo Speleologico e mata, dopo pochi minuti di discesa si Idrologico Friulano e delle Università di piega sulla destra, scendendo verso il tor- Trieste e Padova. (FINOCCHIARO et al., in rente, attraverso ridotti affioramenti di cal- questo volume). Il salone ha una lunghez- cari carsificati, sino a raggiungerne l’alveo za di 25 m, una larghezza di 11 e un’altez- generalmente in secca. za massima di 15; nella volta della sala è Il Rio Tanaloho può essere attraversato per stabilmente presente nel periodo estivo mezzo del nuovo ponte in legno coperto, una colonia composta da oltre un centi- continuando a seguire il torrente (in caso di naia di pipistrelli (vedi DORIGO &STOCH, in forti piogge entra nella grotta in piena questo volume) che originano un deposi- creando un suggestivo spettacolo) si rag- to di nerastro sulla sommità del giunge l’imponente ingresso della cavità deposito sabbioso. (situato a quota 540 metri slm). Alla base del deposito sono presenti Attraverso un maestoso portale di quindi- imponenti massi di crollo, nella volta della ci metri d’altezza si accede al primo trat- sala è presente nel periodo della riprodu- to della cavità in leggera discesa che si zione una colonia composta da un centi- conclude con un piccolo salto di 4 metri naio di pipistrelli che formano un deposi- d’altezza (P4) al di sotto del quale è pre- to di guano nerastro sulla sommità del sente una grande marmitta di evorsione a deposito sabbioso. Oltrepassato il salone forma di scodella con una pozza d’acqua; la galleria assume una forma circolare recentemente è stato creato un percorso con le pareti ricoperte da scallops, forme rialzato in pietrame che permette anche erosive dovute all’azione dall’acqua in ai turisti di visitare questa parte della pressione, ed il fondo ricoperto da ciotto- grotta. Questo tratto iniziale di cavità, li arrotondati. La galleria prosegue per particolarmente maestoso, è in parte illu- alcuni metri in discesa fino a raggiungere minato naturalmente a causa dell’am- il sifone, caratterizzato da una limpida piezza dell’ingresso; nel percorrerlo, così pozza che immette in un corridoio allaga- come nell’attraversare prima il torrente, to di 30 metri di lunghezza che raggiunge bisogna porre particolare attenzione per- il fondo dell’Abisso di Viganti. ché il fondo è sempre molto scivoloso: è per questo che è necessario seguire Abisso di Vigant sempre il percorso attrezzato. Segue al pozzo P4 il pozzo da 7 metri L’abisso, conosciuto anche come Abisso (P7) attrezzato su cavetto d’acciaio per di Viganti o Olobigneza (piccola bocca), si evitare di entrare in una pozza d’acqua, apre su una parete rocciosa, posta sotto successivamente si percorre un tratto di IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Grafici relativi alle caratteristiche chimiche delle acque raccolte in mesi diversi (a: novem- bre; b: luglio). 1 - Fontana Tanaloho; 2 - Ingresso dell’Abisso di Vigant; 3 - Sifone finale Pre Oreak; 4 - Cascata interna Grotta Pre Oreak. IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK forra intervallato da altre pozze d’acqua bagnato, mentre a sud si percorre il ramo fino all’altro pozzo da 7 metri (P7). Sulla fossile. sinistra, prima di quest’ultimo pozzo, è La galleria attiva è una sequenza di pozzi possibile accedere a una diramazione, inizialmente abbastanza scomodi che por- lunga una settantina di metri e parallela tano ad un’altra galleria percorsa da un alla galleria principale che termina in fes- ruscello; il ramo fossile inizia con un tratto sure impraticabili. La galleria principale sub-orizzontale seguito da due pozzi in prosegue in discesa, mentre, sulla sini- sequenza da 20 e 15 metri (P20 e P15) stra, un’interessante diramazione fossile separati da un basso passaggio. 31 porta al bordo del pozzo da 30 metri Successivamente un pozzo da 15 metri (P30). Questa galleria forse, un tempo, (P15), seguito da uno da 3 metri (P3) ricol- comunicava direttamente con l’esterno lega il ramo fossile alla galleria terminale; poiché in essa vennero trovati e descritti segue un tratto lungo circa 200 metri in da G. B. DE GASPERI (1912) frammenti di leggera discesa con sezioni variabili, ma ossa e denti di mammiferi quaternari: comunque ampie, che porta al sifone ter- Ursus spelaeus, Gulo luscus. minale lungo circa 30 metri e che raccorda Il primo tratto dell’Abisso di Vigant mostra l’Abisso di Vigant alla Grotta Pre-Oreak. un peculiare andamento “a spirale”; in pas- sato si era ritenuto che ciò fosse legato alla Caratteristiche idrologiche presenza di una linea tettonica. In realtà (DALLA VECCHIA & MUSCIO, 1991) questo Come detto, le acque che entrano andamento elicoidale mostra una penden- nell’Abisso di Vigant sono quelle del Rio za concordante con quella degli strati affio- Tanaloho che percorre la prima parte del ranti nell’area (15-20°). L ’ampiezza dei suo breve percorso sul substrato flyschoi- vani è dovuta a crolli. de. Analisi chimiche e batteriologiche a La grande galleria principale prosegue, suo tempo effettuate nell’ambito di ricer- intercettando circa a metà il P30, e giun- che sull’idrologia del Bernadia hanno gendo in un grande terrazzo con al centro mostrato come vi sia nel tratto del percor- una marmitta occupata da una pozza so esterno un sostanziale peggioramento d’acqua; qui incomincia la discesa del per quanto riguarda l’inquinamento orga- grande pozzo di 80 metri di profondità nico, legato alla presenza della borgata (P80), di sezione quasi circolare e con 20 (pure se ben poco abitata!). La successi- metri di diametro. va diluizione delle acque porta ad un loro Questa bella e ampia verticale che termi- miglioramento (ad esempio con una signi- na su un laghetto costituisce, assieme al ficativa riduzione di nitrati e solfati). Valori portale iniziale, uno dei punti caratteristi- di nitrati significativi si ritrovano poi nella ci di questo abisso; su questo grande cascata interna del Pre Oreak, legata ad pozzo s’innesta un’altra diramazione una perdita del sovrastante Rio. Per laterale che porta, attraverso una succes- quanto riguarda le portate bisogna notare sione di brevi pozzi, ad un altro fondo che queste variano da valori di asciutta chiuso. Dal fondo del P80 si segue un’al- totale, alle normali condizioni che vendo- ta fessura con direzione nord scendendo no qualche decina di litri al secondo di un pozzo da 5 metri (P5) e uno da 20 acqua che entra nell’abisso alle piene più metri (P20) sotto il quale si trova un bivio: intense con diverse centinaia di litri al a est si percorre un cunicolo stretto e secondo di portata. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Illustrazione originale dei denti di orso speleo descritti da GORTANI (1908), provenienti da diverse cavità friulane; i numeri dal 2 al 9 indicano i reperti che sono stati rinvenuti nell’Abisso di Vigant. IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK

La fauna fossile orso speleo

Le prime segnalazioni del ritrovamento di reperti ossei nell’Abisso di Vigant vennero effettuate da alcuni soci del Circolo Speleologico Idrologico Friulano durante un’esplorazione nel 1904. I denti di orso delle caverne recuperati furono studiati da Michele GORTANI (1908) che li identificò 33 come canini e molari di Ursus spelaeus e Ursus spelaeus var. minor, facendo nota- re che era la prima segnalazione in Friuli cando le seguenti specie: Ursus spelaeus, della varietà piccola di Ursus spelaeus, Gulo luscus, Canis vulpes, Arvicola sp. finora allora segnalata solamente in Il ritrovamento di numerosi denti di Ursus Francia e in Liguria. spelaeus di varie dimensioni fece suppor- Giovan Battista De Gasperi e Manlio re al De Gasperi che la “varietà piccola” di Rodaro, dal 4 al 5 aprile 1912, eseguirono quest’ultimo, citata da GORTANI, doveva uno scavo profondo nel terriccio in cui considerarsi legata all’età degli esemplari erano stati trovati i primi reperti e sul fondo e non a una varietà. I reperti recuperati e di una “marmitta dei giganti”, nel cunicolo studiati in quegli anni sono purtroppo secondario più profondo, (vicino al secon- andati perduti o, forse, sono stati trasferiti do pozzo da 7 metri) recuperarono nume- all’Università di Firenze nel periodo tra le rosi resti ossei würmiani e attuali identifi- due guerre mondiali.

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Denti di orso speleo provenienti dall’Abisso di Vigant (1, 2, 3 e 5: incisivi; 4: secondo molare; 6: premolare; circa 1:1). IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Nella collezione paleontologica attual- Scandinavia, Siberia, Alaska, Canada, mente presente presso il Circolo ecc.). La sua presenza nei depositi fossi- Speleologico Idrologico Friulano sono li italiani è assai sporadica ed indica, conservati i seguenti reperti di Ursus spe- ovviamente, periodi freddi con ambiente laeus: un premolare inferiore di esempla- simile alla taiga. re giovane, un secondo molare inferiore di esemplare adulto, due incisivi superio- Storia e leggende ri, due incisivi inferiori, una seconda 34 falange, un frammento di seconda falan- Non ci sono particolari leggende legate ge, una terza falange e un frammento di alle Grotte di Vigant e Pre Oreak ma tutta- costola di un mammifero di piccola taglia via si possono fare alcune considerazioni non identificato. sui toponimi. Il nome Vigant deriva, secon- L’Ursus spelaeus visse durante il penulti- do documenti medioevali, da un nobile il mo Glaciale del würmiano tra 35.000 e conte Vigando che, nel XII secolo, avreb- 24.000 anni fa, estinguendosi prima del- be posseduto un fortilizio sopra l’attuale l’ultimo Massimo Glaciale, la sua struttu- Borgo Viganti in località Radiscje. ra era più massiccia di quella dell’attuale Lo studioso di fenomeni carsici Alfredo Orso bruno, ma la dieta era più vegetaria- Lazzarini ha fornito una suggestiva na poiché presenta i denti molari più usu- descrizione della grotta che parte del rati. Accumuli di ossa sono abbastanza significato del nome slavo “Lov” (rapace, comuni in alcune grotte friulane come ma anche fauce) ad essa attribuita dai Viganti e San Giovanni d’Antro, mentre locali: “essa si presenta in fondo alla valle sono assai diffusi e abbondanti nel Carso Tassotcletin come una immensa fauce triestino. aperta di una gola smisurata, che s’apre Un cenno particolare merita la segnala- nella parete che chiude lo sbocco alle zione della presenza del Ghiottone. In acque, le quali vi si cacciano vorticose, passato Gulo gulo e G. luscus venivano spumeggianti e violente durante le piene. considerate come forme distinte (origina- Si immagini un’ampia apertura di m. 10x8 riamente come specie e poi come sotto- che dà in un primo canale proseguente specie). Attualmente si ritiene valida la colle medesime proporzioni per oltre 40 sola specie nominale (Gulo gulo) e tutte metri, per poi precipitare in una serie di le altre forme rientrano nella normale cascate e di conche alternate in modo variabilità delle popolazioni. Il Ghiottone strano ed ammirevole. Per la storia di è un mustelide, della taglia di un piccolo questa caverna, dirò che nel 1882 vi spa- orso, oggi diffuso nelle regioni artiche rirono travolti dalle acque del torrente (Norvegia e parte settentrionale della Tanalovo in piena, le cataste di legna da ardere ammonticchiate nel fondo della ghiottone valle e che, a quanto mi fu riferito, avreb- bero dato un carico per ben dodici carri”. Il Lazzarini ricorda infine come la grotta fosse “un tempo abitata dal terribile orso delle spelonche, di cui si rinvennero ossa e zanne nel sottosuolo”. L’altro nome della Grotta Vigant è Olobigneza, secondo alcuni “grande IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK bocca”, ma che potrebbe anche derivare MARINELLI O., 1912 - Guida del Friuli, IV, 762, dallo sloveno Golobinca, che significa Guida alle Prealpi Giulie. S.A.F. ed, Udine. “grotta dei colombi”, cioè grotta abitata da MONTINA P., 1996 - Folklore ipogeo sui Monti La Bernadia sopra Tarcento (Friuli, Prealpi una colonia di colombi come spesso Giulie). In: Il fenomeno carsico del massic- accade anche in altre grotte della regione. cio dei Monti La Bernadia (Friuli, Prealpi Curiosa è anche la credenza popolare Giulie), Mem. Ist. Italiano di Speleologia, s. sull’esistenza di un grande lago sotto la II, 8: 21-30, Udine. Bernadia, nata travisando i racconti degli ZOZ V., 1996 - L’area carsica di Villanova delle Grotte. In: Il fenomeno carsico del massiccio speleologi, che per primi scesero nell’a- 35 dei Monti La Bernadia (Friuli, Prealpi Giulie), bisso nel 1949, raggiungendo il laghetto Mem. Ist. Italiano di Speleologia, s. II, 8: 99- sifone che lo collega con la Grotta Pre 109, Udine. Oreak. Il nome di quest’ultima cavità deri- va anch’esso dallo sloveno e significa “presso il noce” The Vigant-Pre Oreak system

The Vigant - Pre Oreak complex is the result Bibliografia of the union of an about 30 m siphon of two separate caves: the Vigant Abyss (Fr 66) ANELLI F., 1941 - Un importante reperto di Gulo that serves as absorbing cavity and the Pre gulo Linn. nella grotta di Castagnevizza. Le Oreak cave (Fr 65) or Pre Oreach that is the Grotte d’Italia, s. 2, 4 (1939-1940): 92-118, old system of water outflow system. To these Trieste. two entries, another entrance of recent DAL PIAZ G.B., 1928 - I mammiferi fossili e discovery must be added which intercepts viventi delle Tre Venezie. Parte sistematica the Vigant Abyss at its initial gallery. The total n.3 Carnivora. development of the complex is of 1870 m DE GASPERI G. B., 1912 - Resti di mammiferi rinvenuti nella grotta di Viganti (Friuli). with a drop of 280 m. Mondo Sotterraneo, 8 (4, lug.-ago. 1912): The entrance to the Pre Oreak Cave is at 81-92, Udine. 293 metres under the sea level and starts DE GASPERI G. B., 1912 - Un nuovo reperto del with a slightly down-hill gallery with an Gulo luscus Linn. (Nills) in Italia. Archivio per abundant clay deposit. After walking a path l’Antropologia e l’Etnologia, 42 (1): 125-135, of about thirty metres towards South, the Firenze. path slightly goes up until reaching the large FABIANI R. 1919 - I mammiferi quaternari della dome-shaped hall (30 metres long, 20 regione veneta, Mem. Ist. Geol. R. Univ. di metres wide and 23 metres high) Padova, 5 (1917-1918): 1-174, Padova. GORTANI M., 1908 - Avanzi di mammiferi rinve- characterized by the presence, on the South nuti in alcune grotte friulane. Mondo side, of a large calcitic flow and majestic Sotterraneo, 5 (1-2, ago.-dic. 1908): 1-16, cluttered rocks. Udine. Once passed the hall, a walkable path leads GUIDI P., 1973 - Brevi note sull’esplorazione to an ample, slightly down-hilled gallery that del complesso Viganti-Pre Oreak (Fr. 65- turns North after about fifty metres and 66). Atti I Conv, Reg. Spel. Friuli-Venezia arrives to a water pool that is kept at a Giulia, Trieste. constant level by an absorbent cleft; on the LAZZARINI A., 1907 - Le Grotte Friulane nella left, there are two little indententions with storia e nella leggenda. Patria del Friuli, Udine. some fractures each one corresponding to MANGIONE A. & SALA B., 1999 - I grandi water outflows that infiltrate into the sandy mammiferi del Quaternario. Museo Civico and slimy deposits of the cave floor. per la Preistoria del Monte Certona, pp. 144. Walking onwards, there is the second large IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

hall characterized by a large deposit of odkrit vhod, ki prekinja brezno Vigant v cluttered rocks that are covered by a za?etni galeriji. Celotna dolina kompleksa massive, about ten metres thick slimy- meri 1870 m z višinsko razliko 280 m. argillaneous clutter. Passed the hall, on the Vhod v jamo Pre Oreak, ki lei na 293 metrih right, the gallery turns into a circular shape nadmorske višine, vodi v galerijo z rahlim and continues for some metres downhill until spustom z obilnim ilovnatim nanosom. Po it reaches the siphon that is characterized by prehojenih tridesetih metrih v smeri juga se a clear water pool that leads into a 30- pot ponovno rahlo vzpne, dokler ne metres-long flooded passage that reaches dospemo do velike kupolaste dvorane (30 36 the bottom of the Vigant Abyss. metrov doline, 20 metrov širine in 23 The entrance to the Vigant Abyss is from a metrov višine), za katero je na juni strani rocky wall; the entrance to the cavity is very zna?ilen velik kalcitni izliv in balast ample (about 15x12 m) and is clearly visible. mogo?nih podornih mas. ?e pre?kamo Through a majestic 15-metres high portal, dvorano, pridemo v prostorno galerijo z there is the access to the first length of the rahlim spustom, ki se usmerja proti slightly down-hilled cavity that ends with a severozahodu in po priblino petdesetih little 4 metres-high leap under which there is metrih dospemo do plitvejše kotanje z vodo, a large bowl-shaped erosion pothole with a ki ohranja stalno raven z absorpcijsko water pool; recently an elevated stone path razpoko; na levi opazimo dve manjši vdolbini was created which allows also the tourists to s prelomi, od koder prav tako doteka voda, ki visit this part of the cavity. This first length is pronica v peš?eno-blatne nanose tal. partially illuminated because of the entrance Nadaljujemo pot in prispemo v drugo veliko vastness; by walking it, as well as firstly dvorano, za katero je zna?ilen velik nanos crossing the torrent, someone must pay podornih mas, prekritih z mogo?no blatno- particularly attention as the floor is always ilovnato sekvenco, debeline malo manj kot very slippery: this is the reason why it is deset metrov. ?e pre?kamo dvorano, galerija always necessary to follow the rigged path. na desni povzame krono obliko in se nekaj A series of pits (one of which is 80 m deep), metrov nadaljuje navzdol, dokler ne pride do often alternated to little ponds, leads to the sifona, v katerem se nahaja bistra kotanja, ki final gallery that leads to the about 30 m-long se izteka v poplavljen hodnik doline 30 siphon that connects the Vigant Abyss to the metrov, ki dosee dno brezna Vigant. Pre-Oreak cave. Brezno Vigant se odpira na skalnato steno; In the article are also described the fossil vhod v votlino je precej prostoren (priblino faunas found in particular in the Vigant 15x12 m) in ga je z lahkoto opaziti. Skozi Abyss and are examined the few notes veli?asten portal višine 15 metrov stopimo v related to traditions and legends that interest prvi del votline z rahlim spustom, ki se this karst system. zaklju?i z manjšim slapom višine 4 metrov, pod katerim se nahaja velik erozijski lonec skledaste oblike s kotanjo vode; nedavno je Sistem Vigant - Pre Oreak bila narejena dvignjena kamnita pot, ki tudi turistom omogo?a ogled tega dela votline. Ta Sistem Vigant Pre Oreak je sestavljen iz prvi del votline je deloma naravno osvetljen zdruitve dveh razli?nih votlin skozi sifon zaradi velikosti vhoda; vendar moramo biti doline priblino 30 m: brezna Vigant (Fr 66), še zlasti previdni, ko hodimo po njem, tako ki deluje kot absorpcijska votlina, in jame Pre kot pred tem pri pre?kanju potoka, saj so tla Oreak (Fr 65) oziroma Pre Oreach, ki je stari vedno zelo spolzka: zato je potrebno vselej sistem za odtekanje vode. Tema dvema slediti urejeni poti. vhodoma se je priklju?il še en nedavno Zaporedje jaškov (eden izmed njih je globok IL SISTEMA VIGANT - PRE OREAK kar 80 m), katerim izmeni?no sledijo jezerca, nas pripelje do kon?ne galerije, ki vodi do sifona, dolgega priblino 30 m, ki povezuje brezno Vigant z jamo Pre-Oreak. V ?lanku je podan tudi opis fosilnih ivalskih ostankov, najdenih zlasti v breznu Vigant, in pregled nekaterih zaznamkov, povezanih z izro?ili in legendami, ki zadevajo ta kraški sistem.

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Indirizzi degli Autori

dr. PAOLO MADDALENI Via Val di Resia 4 I-33100 Udine, UD E-mail: [email protected]

ANDREA BORLINI Via Milano 75 I-33100 Udine UD E-mail: [email protected] Discesa nell’Abisso di Vigant mediante l’uso delle scalette nel 1949. STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

UMBERTO SELLO

STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

L’epoca pionieristica un gruppo di giovani udinesi (Alfredo 39 Lazzarini, Sabino Leskovic, Arrigo È da oltre un secolo che le due grotte sono Lorenzi) avvenuta nell’ottobre del 1897, lo conosciute dal mondo scientifico; risale studio dei fenomeni carsici ricevette sicu- infatti al 1896 la prima visita alla Grotta di ramente un nuovo impulso. Viganti: il 5 e il 9 settembre di quell’anno Non ci si basò più su sporadiche visite ma l’insigne geografo Olinto Marinelli, accom- si passò allo studio sistematico di alcune pagnato da Marco Geiger e Girolamo zone ben individuate come, ad esempio, il Cussigh, penetra nell’oscurità del grande Monte Bernadia per la presenza della inghiottitoio. Grotta di Villanova, già da tempo conosciu- In un basilare studio intitolato Fenomeni ta, o come le Valli del Natisone per i loro carsici, grotte e sorgenti nei dintorni di fenomeni carsici, protagonisti anche della Tarcento in Friuli, apparso nel 1897 sulla storia friulana (San Giovanni d’Antro). rivista In Alto, l’allora poco più che venten- Il motore di queste ricerche fu senza dub- ne Olinto Marinelli (era nato nel 1874), bio Alfredo Lazzarini, che nel 1903 (sui descrive il tratto iniziale della cavità e la rilievi sono segnate le date del 18 agosto discesa dei primi due pozzetti, che lo por- 1903, 19-20 settembre 1903 per l’Abisso tarono ad una profondità di circa 20 metri di Viganti, 20 settembre 1903 per la Pre- e dove l’esplorazione si fermò davanti ad Oreak) portò a termine una serie di un laghetto abbastanza profondo non avventurose esplorazioni alle quali parte- superabile per la mancanza di una “barca ciparono Lino Antonini, Giuseppe Feruglio portatile”. e Renzo Cosattini(1). Forse proprio a Spetta a lui la formulazione dell’ipotesi seguito della brillante serie di imprese il che le acque che si perdono nella grotta Consiglio Direttivo del CSIF, nella seduta possano ricomparire nella sottostante Val del 25 novembre 1903, ammette a soci Cornappo: infatti nella predetta memoria Lino Antonini, Renzo Cosattini e Michele scrive “...le acque che si perdono nella Gortani. grotta, devono senza dubbio ricomparire Vale la pena trascrivere l’articolo con la lungo il versante di destra del Cornappo e descrizione di queste esplorazioni, appar- probabilmente nella valle, che scende dal so sul Giornale di Udine del 12 febbraio M. Tapocranze. Non potei ancora trovare 1904 (quindi alcuni mesi dopo le esplora- però la sorgente che rappresenta l’uscita zioni) a firma di Antonini per capire anche delle acque della grotta...”. le difficoltà alle quali andavano incontro gli Con la fondazione a Udine del Circolo audaci speleologi: “Al di là di Nimis, Speleologico ed Idrologico Friulano, in sopra Torlano, circa un’ora di strada, un seno alla Società Alpina Friulana ad opera ponte permette di passare sulla sponda dello stesso Olinto Marinelli, con l’aiuto di destra del Cornappo. Questo fiume che IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Grotta Pre-Oreak, rilievo del 1903 a opera di Alfredo Lazzarini (archivio CSIF, Udine).

40 STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE ha scavato un letto profondissimo nella tasche numerose candele unico e miglio- roccia, forma un solco veramente pittore- re mezzo d’illuminazione. sco lungo la vallata che tortuosamente Vari abitanti che ci seguono portano il - percorre. tello fino all’ingresso dove ci lasciano pro- Sono circa le 6 pom. Quando assieme a seguire da soli gridandoci dietro in slavo; due montanari che portano i nostri baga- arrivederci, poco persuasi però per il loro gli, ci arrampichiamo per un ripido sentie- augurio possa verificarsi. ro, lungo i fianchi del monte. Sono le nove di sera; la temperatura Un’ora e mezza di salita al lume delle segnata dal barometro è di sette gradi 41 torce ed eccoci al paese di Viganti. sopra zero, l’aneroide ci segnala un’altez- Una cucina affumicata è il nostro quartier za di m. 540 sul livello del mare. generale; la cena un’enorme scodella di L’antro si presenta bellissimo; alto, spazio- latte e pan duro. so, inclinato verso l’interno è un vero Siamo in quattro soci che mi permetterò imbuto dove l’acque si precipitano copiose di presentare: Capo della spedizione il già ad ogni montana. Per circa quaranta metri citato Alfredo Lazzarini il quale ad una la grotta s’interna uguale, monotona. profonda conoscenza dei fenomeni sot- Dov’è la cordella metrica? Ma se te l’ho terranei, unisce una resistenza a tutta consegnata prima di partire; vedi che l’a- prova; Giuseppe Feruglio alpinista tanto vrai nel sacco. Ed il buon Cosattini cerca temerario da essere designato dai monta- pazientemente il nastro, intanto che il nari stessi col titolo di camoscio; Renzo nostro capo fa la pianta della grotta, con- Cosattini più calmo degli altri due ma statando ad ogni svolto, con apposita sicuro del fatto suo e sempre pronto a bussola, l’orientazione. caricarsi dei più gravi bagagli; ultimo l’u- Ecco il primo salto; lo scandaglio ci mile scrivente. segnala quattro metri. Scendiamo col Bisogna aver partecipato ad una delle mezzo di una corda che lasciamo per il nostre escursioni per comprendere di ritorno. Ci troviamo in una bizzarra sco- quanta importanza sia il conoscere le della, scavata dall’acqua, nella viva roc- qualità speciali dei propri compagni. cia. Camminando lungo l’orlo, ne raggiun- Indossato un vestito di forte tela sopra giamo l’estremità. La volta rapidamente maglie di lana, non senza esserci spalma- s’abbassa; lo scandaglio ci annuncia un ti di un grasso speciale, prima delle pre- salto di 7 metri, con acqua sul fondo. cauzioni da prendersi contro il pericolo Svolgiamo la scala di corda e la saldiamo dell’umidità si comincia la spartizione del ai massi che ci offrono appoggio sicuro. bagaglio. Abbiamo la fortuna d’aver final- Feruglio discende. È un’altra scodella mente trovato un montanaro che si fida a piena d’acqua ma assai più grande del- venir con noi e che si incarica della scala l’altra. Quanta acqua? di corda, del pacco delle candele, della Due metri di profondità; calate il battello. macchina fotografica e dei viveri. Viene. Sentiamo un tonfo. E qui devo notare che i più arditi contrab- Che è stato? Tenete duro, sono caduto bandieri non osano, forse anche per super- nell’acqua ed ho spento la candela, biso- stizione, venire con noi nelle caverne... gna che venga giù un altro, perché non C’incamminammo alla luce delle candele posso muovermi. verso l’ingresso della grotta. Ognuno di Discende Lazzarini e dopo una mezz’ora noi porta a tracolla una corda, nelle il battello è pronto. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Caliamo tutta la roba e noi dentro, poi salame, formaggio e vino: ecco il nostro poco alla volta passiamo dall’altra parte pasto; poi una sorsata di rhum ed un po’ dell’acqua. La volta si abbassa repentina- di cioccolata in bocca ed avanti ancora. mente lasciando appena un’apertura da Scendiamo altri tre salti passando sempre lasciarci passare. attraverso l’acqua e riusciamo in un’ampia Ma il suolo sparisce. Saldiamo la scala, caverna piena di incrostazioni bellissime. non si sente, quando la lasciamo nel Ai lampi di magnesio facciamo una riusci- vuoto, rumore di sorta. Cosa accade dun- tissima fotografia. A sinistra s’apre un cor- 42 que? Questa volta discende Lazzarini, ridoio. Vi penetriamo e mentre gli altri legato però con una corda alla cintura. fanno le misure, i disegni e le osservazio- Proviamo ad interrogarlo ma non ci giun- ni geologiche, io smuovo il terriccio in un ge la sua voce. Dopo dieci minuti risale. È canto e dò un grido di gioia: delle ossa, un un pozzo di 16 metri, la scala non arriva al dente bellissimo, enorme; di che bestia fondo pieno d’acqua. può essere? Che si fa? Discende Feruglio armato di Vediamo, e dopo attento esame Lazzarini telefono. Sentiamo: non vedo nulla altro gravemente sentenzia: abbiamo trovato che acqua, la scala non arriva, aspettate lo scheletro d’un Ursus Speleus gigante- che accenda il magnesio. sco. Raccolgo nel sacco in fretta le ossa Un momento di silenzio solenne poi una ed i denti; fa molto freddo. vivida luce illumina violentemente i non Il corridoio termina violentemente in un mai esplorati recessi. Un grido di trionfo ci abisso di cui non possiamo scorgere il sfugge. La caverna continua non solo ma fondo. Lasciamo accesa una candela sul- si allarga; vedo una nicchia nella roccia; l’orlo ed esploriamo un altro corridoio in allungate la corda; tento, dondolando la tutto simile al primo. La candela lasciata scala di saltare nella nicchia. Una forte arde a venti metri al di sopra di noi. scossa ci avverte che alle parole ha tenu- Ritorniamo nella galleria principale e ci to dietro l’azione. Ma il telefono tace. Che troviamo in un’altra splendida sala. A accade dunque? Le scosse alla corda si gatto raggiungiamo l’orlo del nuovo salto fanno violente. È un momento di ansia che ci chiude il cammino. Non si vede terribile perché una falsa manovra può nulla. Proviamo con lo scandaglio di 60 costarci la vita del nostro compagno. metri; non trova fondo. Ci guardiamo in Discende subito Cosattini e dopo un eter- viso costernati. Che si fa ora? no quarto d’ora il telefono ritorna a parla- È impossibile di proseguire. Non abbiamo re. Respiriamo. nessun mezzo che ci permetta di discen- Nel salto, il filo di rame s’era attortigliato dere tanto. Accendiamo il magnesio. Uno alla corda ed alla scala e la comunicazio- stanzone enorme ci sta davanti. Si abbas- ne era interrotta. sa per oltre settanta metri, si prolunga per Riusciamo dopo lungo, penoso lavoro a oltre cento, largo una quarantina. La volta trasportare, strisciando lungo la roccia gli sta al di sopra di noi oltre 40 metri. attrezzi più necessari ed i viveri... Sono È un grandissimo serbatoio di acque, che ormai quattro ore che lavoriamo accanita- vi si raccolgono in molte migliaia di metri mente. Abbiamo percorso appena cento- cubi. Sono ormai sette ore di lavoro e dieci metri in lunghezza, quaranta in pro- siamo stanchi. Ritorniamo. Si raccolgono fondità. Approfittiamo di trovarci sur un le più belle stalagmiti e stallatiti, traspor- pendio asciutto per mangiare. Sardine, tiamo man mano tutti gli attrezzi. Che STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE lavoro penoso. Feruglio mentre sta risa- stante grotta di Pre Oreak, fu il primo che, lendo la scala è preso dal crampo e cade; con una serie di studi apparsi su Mondo ma Lazzarini che gli vien dietro lo sostie- Sotterraneo (rivista specializzata che, ne e lo salva. Siamo arrivati al primo pubblicata a Udine dal 1904, fu per molto salto; basta salire la corda ed abbiamo tempo e lo è tuttora un punto di riferimen- finito. Rimasto ultimo tento tre volte di to per gli addetti ai lavori), mise in stretta raggiungere l’estremità ma sono tanto sfi- relazione le due grotte fornendone i rilievi nito che non vi arrivo. sia planimetrici che in sezione longitudina- Finalmente, con un ultimo sforzo riesco le; in mancanza di una possibile congiun- 43 ad afferrare la mano di Cosattini che mi zione diretta si ipotizzò anche l’immissione trascina fuori dalla grotta. Lazzarini si di sostanze coloranti allo scopo di accerta- mette a cantare e mentre salta di masso re questa presunta comunicazione. in masso per uscire, scivola e batte la Il comodo accesso del Pre Oreak portò testa su uno spigolo acuto di roccia. Per quasi subito ad un utilizzo didattico della fortuna l’elmo di cuoio lo salva; però dalla cavità: fu infatti meta già il 17 aprile 1904 fronte gli sgorga il sangue. Raggiungiamo (prima esplorazione del settembre 1903) la bocca della caverna. Tutti del paese ci della gita sociale del Circolo Speleologico sono attorno e vogliono sapere che cosa di Udine. Dando la parola al cronista del- abbiamo trovato. L’orologio segna le sette l’epoca esce uno spaccato interessante del mattino. Ci cambiamo subito di vestiti dell’allegra e variegata comitiva: “Come ed andiamo sur un fienile dove ci gettia- annunciammo, ieri i soci del Circolo spe- mo esausti sul fieno e rimandando ad leologico ed idrologico di Udine si recaro- altra occasione le considerazioni, ci no in gita alla grotta Pre Oreak presso addormentiamo profondamente”. Torlano. Il numero degli intervenuti fu Dell’esplorazione compiuta da questa proprio superiore ad ogni aspettativa; l’al- agguerrita squadra ci rimane anche l’arti- legria e la cordialità regnarono sempre colo apparso molto tempo più tardi sulla sovrane in tutti; quindi senza tema di Patria del Friuli (10 ottobre 1934), quando errare possiamo dire subito che questa Lazzarini, oramai avanti con gli anni, la gita fu riuscitissima. Il ritrovo dei gitanti ricorda in contrapposizione ad un articolo era stato fissato per le sei del mattino, al apparso qualche giorno prima sul Corriere caffè Dorta. della Sera riguardante le vicissitudini alle Come sempre succede però, vi furono i quali erano incorsi un gruppo di ardimen- ritardatari ed il grosso della compagnia si tosi speleologi lombardi nella discesa del- fece verso le sei e mezzo e non… si potè l’abisso della Scondurava (Lombardia). partire da Piazza V. E. che poco prima In un articolo apparso il 18 settembre delle sette. 1903, illustrante la visita del cronista alla Nella prima giardiniera presero posto: la Esposizione Regionale di Udine, segnala Sig.a Lazzarini, le Sig.e Spezzotti e che “nella mostra del Circolo…, nè con Biancuzzi e Romano, Marsoni, il prof. minor interesse esaminavamo il battello Marson, il maestro Lazzarini, il signor smontabile, reduce testè da una importan- Feruglio, Del Pra, D’Odorico, Piccinini e te escursione sotterranea nella grotta di Palumbo, i primi due, oltre che soci del Viganti…”. Circolo speleologico, anche quali rappre- Non dimentichiamo che proprio Lazzarini, sentanti del Circolo Podistico Udinese, anche a seguito della scoperta della sotto- testè sorto nella nostra città. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Nella seconda vettura presero posto il per la grotta. I gitanti si dividono in gruppi presidente del Circolo, prof. cav. Musoni, più o meno numerosi ed a piedi si fa la il medico provinciale cav. Frattini con la strada che mette nella Pre-Oreak. gentile sua figliuola, il dott. Mamoli con la Per giungere al buco d’accesso, bisogna- propria signora, l’avv. Tavasani ed i rap- va passare un po’ d’acqua, ma l’intrapren- presentanti della stampa. dente Lino Antonini ed il maestro Mancavano ancora diversi iscritti:la signo- Lazzarini, tutto hanno preparato onde ra e la signorina Feruglio, le signorine neanche un… piede, tocchi l’acqua. 44 Nella e Guglielma Cosattini, la sig. Per un abbastanza comodo ponticello Bianciardi e il dott. Furlani: allora si stabilì improvvisato si passa dunque e dopo di andare a levare i ritardatari alle proprie qualche fatica per salire su di un crepac- sedi. Così si fu al completo e si parte final- cio, si arriva alla bocca della grotta. mente. Per tutta la strada non si fa altro Munito ognuno di una candela accesa, che discorrere animatamente: qualcuno entra nella grotta illuminata abbondante- racconta comiche avventure che fanno mente da numerose candele. ridere di cuore. Un effetto veramente fantastico, facevano Poco dopo Adegliacco incontriamo il prof. quei lumi, con i neri, grandi massi che di Sutto e famiglia. qua e di là, irregolarmente sporgevano e Guarda Sutto - dice uno - con quel buce- rendevano arduo, difficile il cammino. falo! Dieci o quindici minuti trascorsero nel per- Professore - grida un altro - veda di non correre questi anditi or alti, or bassi, splen- lasciarsi prendere le briglia da quel foco- didi nella loro strana conformazione. so animale… Nella gran sala. È così chiamata una cavi- Una sonora risata corona queste parole, tà vasta, alta, spaziosa, bella, splendida, mentre l’egregio professore saluta ami- magnifica. chevolmente. Queste le esclamazioni degli esploratori e A Ribis, succursale del manicomio, un di tanto in tanto qualche grido di quelli gitante della seconda giardinetta doman- cui…era mancato un piede e le risatine da a quei della prima: nessuno di loro soffocate degli altri. signori, desidera smontare in questo Le si dà il nome di Sala delle Signore. albergo? Nessun bisogno hanno signori? La grotta continua ancora, però bisogna Dica - risponde il prof. Musoni - che la car- attraversare un piccolo lago. rozza dei matti è quella avanti. Il dott. Isidoro Furlani, non si sa come, Altra sonora risata. cadde fino a mezza gamba, ma subito fu ATorlano nell’osteria di Bianchin… portato… a riva e.. salvato. Giacumin, che so io, si fece un magnifico Anche i più timidi, anche le signorine spuntino. più… paurose avevan preso confidenza Le tavole disposte a ferro di cavallo, sono con quegli antri e li.. sfidavano. Per finire, fornite di ogni ben di Dio e tutti mangiamo dirò che un’altra sala, si trova nella grotta, volentieri quel buon burro, quello squisi- Pro-Reak; non ha però né la grandezza tissimo salame. né l’importanza di quella delle signore, e Il prof. Musoni, augura il buon appetito, a presenta più ardue difficoltà nell’essere nome della speleologia esplorata. E ci si mette in viaggio per la grotta. Pochi minuti di sosta e poi dietro - front, si Levate…, le mense, eccoci in cammino ritorna nella gran sala per bere il STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

Vermouth. Al momento di mescere il Dice come la presenza delle signore, dà liquore, quei del Comitato s’accorgono incremento al circolo e fa noto che ogni d’aver lasciato i bicchieri a Torlano. grotta ha la sua leggenda e per dimostrar Comunque bere bisogna, e mediante car- la verità di questo asserto, dà un esaurien- tocci e cartoccini di carta, si beve alla te spiegazione con una poesia di Giovanni meglio qualche sorso del buon vino. Loria, intitolata: la leggenda di Lucano, Si incomincia cantare, e le cupe volte nella valle del Tignas nell’Agordino. Dicesi odono per la prima volta pezzi d’opera, dunque che nel VI o VII secolo, il vescovo romanze di tenori e baritoni improvvisati, e di Sabbiana (Bressanone) abbia abbando- 45 le simpatiche nostre villotte friulane, ecc. nato la diocesi per venire a fare l’eremita Parlarono il prof. Musoni e il maestro nella valle del Tignas. Quivi si sarebbe Lazzarini. Dimenticavo di dire che si visitò unito a una donna di Listolade, conosciuta anche uno stupendo sifone che vi ha nella sotto il nome di Beata Vazza. grotta stessa, prolungantesi che sa quan- Nella valle del Tignas, sopra Agordo, vi è ti chilometri e che quando piove fortemen- una chiesa dedicata a S. Lucano, sotto le te,quantunque con forte dislivello, l’acqua altissime pale dolomitiche dello stesso è portata dal basso all’alto, trasportando nome, dalla cima delle quali la leggenda anche grossi pezzi di legno. mette che l’intraprendente santo avesse Usciamo, usciamo a rivedere le stelle! fatto il gran salto. Esclama qualcuno ed escono, tutti, rossi Nel fianco di un monte in fondo alla valle come brage, sporchi di fango e di cera. del Tignas, si scorge l’apertura della grot- Non mancarono le fotografie e varie se ne ta nella quale, dicono che il bravo santo, fecero e all’uscita della grotta, e alla riva si sarebbe ritirato, a vivere in orazioni del torrente e sul ponte improvvisato, ed colla beata Vazza. in altre località amene… . Giovanni Loria, chiude la sua leggenda Quando ci sediamo nella stanza maggio- con questi versi: re dell’osteria principale di Torlano, anzi- Ma Lucan, che ardito spingere ché le 13.12 sono le 14.12. Fra gli ontani volle il guardo, Il servizio fu… inappuntabile e quei pezzi destro al pari d’una donnola, di capretto e di arrosto sparirono in un atti- lesto come un leopardo, mo, tanto era l’appetito degli speleologi. la più bella e la più tonda Apre la stura dei brindisi il prof. Musoni, trasse fuori da la sponda; presidente del Circolo Speleologico ed e su su per quei cacumini idrologico. la portò con seco a spasso, Il nostro programma egli - dice - si è quel- consolandola , lisciandola, lo di penetrare nelle viscere della terra, finchè, a l’ombra d’un gran sasso, sapremmo scendere fin nel centro dell’in- in un antro oscuro e fondo ferno (oh! oh!) se trovassimo il buco che seco lei sparì al mondo…. là ci conduca (bene). Brinda al connubio Il prof. Fratini fu applauditissimo. della forza con la gentilezza (applausi). Antonini, propone di fingere di essere Il Prof. Frattini in nome dell’igiene, della riuniti in assemblea e dare un plauso forza e della grazia, brinda alle signore assoluto alla stampa locale, per l’appog- tutte, alle signorine, ed ai signori che gio dato al Circolo. La proposta è appro- senza slogarsi una gamba (ilarità) ritorna- vata all’unanimità. rono sani a Torlano. Commessatti studente del I° corso di IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Grotta di Vigant, rilievo del 1903 a opera di Alfredo Lazzarini (archivio CSIF, Udine).

46 STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE medicina all’Università di Padova, che bilito nel programma. In tutti certo questa rappresenta il Friuli, augura uno splendi- gita ha lasciato ottima impressione e do avvenire alla istituzione e beve alla lascierà duraturo e grato ricordo”. salute dei suoi membri, del presidente, Trascorrono alcuni anni e, dopo alcune che sanno affrontare le più ardue difficol- visite sporadiche (Renzo Cosattini ed tà e procurare nuovi tributi alla scienza, Alfredo Lazzarini raggiungono il sifone del per far conoscere le più recondite bellez- Pre Oreak il 21 aprile 1907 per misurarne ze del nostro Friuli. È applaudito. le variazioni di livello: allo scopo provve- Le mense non si levano ancora si beve dono a incidere sulla parete una scala 47 prima il caffè, si eseguiscono poi altri due graduata), le due grotte furono nuova- gruppi fotografici e poi via per Udine. mente al centro dell’interesse degli spe- Anziché prendere la via di Nimis, si va per leologi udinesi; il giovane studioso Tarcento ed al caffè centrale si bagnò Giovanni Battista De Gasperi (era allora nuovamente il becco. un ventenne) le visitò tra il 18 luglio 1910 Cantando villotte friulane, e roba d’ogni (Pre Oreak, con Umberto Micoli e genere, la comitiva alle 7 meno un quarto Giovanni Sadnig) e 4 aprile 1912 (Abisso parti definitivamente per Udine, ove arrivò di Viganti, con il suo inseparabile amico alle ore 21 invece chè alle 18, come sta- Manlio Rodaro).

Grotta di Vigant, rilievo del 1903 ad opera di Alfredo Lazzarini: versione rielaborata per la successiva pubblicazione (archivio CSIF, Udine). IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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I rilievi dell’Abisso di Viganti e della Grotta Pre Oreak, pubblicati da G.B. De Gasperi nel 1912. STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

Di entrambe le cavità ci lasciò interes- Nei suoi appunti presenti nell’archivio santi e complete relazioni che ritroviamo CSIF riguardanti le due grotte ci informa pubblicate su Mondo Sotterraneo, oltre a che dopo l’ultima visita effettuata alla Pre nuovi e più precisi rilievi; mentre per la Oreak un vecchio ottantenne incontrato Pre Oreak venne portato a termine uno nell’osteria di Torlano affermò: “...forse studio pressochè completo, l’Abisso di cinquant’anni fa, ed allora ero giovane e Viganti fu disceso e topografato per uno forte, mi spinsi in quella caverna,che già sviluppo di circa 170 metri e per un disli- conoscevo ed, avendo trovata l’acqua vello di circa 60 metri, fino all’orlo di un molto bassa, potei passare al di là del 49 pozzo ipotizzato di oltre 50 metri di pro- gomito del sifone. Mi trovai in un’immensa fondità. Nei suoi studi viene aggiunta alle cavità sotterranea, di cui con la luce delle già conosciute ipotesi di collegamento, candele non si riusciva a scrutare la una serie di osservazioni sia geologiche estensione in largo, in lungo, e in altezza, che idrologiche. Uscito di là, scrissi col carbone sulla roc- Lasciò traccia di parecchie visite alla grot- cia: chi entra, sempre non esce ! - credo ta di Pre Oreak Giovanni Piacentini che, che nessuno, né prima né dopo di me sia con L. Prassel e D. Micheletto, la visitò il stato fin là. Se ella avesse passato l’ac- 10 novembre 1912, il 16 ed il 19 febbraio qua - dicendo a me - avrebbe trovato una 1913 per raccogliere dati sulla fauna e la cavità di cui nulla è al confronto la sala flora della cavità; tra le interessanti che s’incontra prima di giungere a quel segnalazioni ci viene offerta la possibilità punto.” di conoscere la variazione del livello del È facile distinguere però una classica affer- sifone terminale: nella visita del 1912 la mazione “da osteria” da un risultato scien- scala graduata incisa da Lazzarini non tificamente provato; resta altresì difficile da era visibile mentre nelle due successive verificare e tecnicamente abbastanza esplorazioni il livello era più basso di 2,50 improbabile quello che ci viene descritto in metri. un articolo apparso sulla Patria del Friuli del 2 gennaio 1925 sull’esplorazione com- Fra le due Guerre Mondiali piuta il 28 dicembre 1924 dai tre soci dell’U.O.E.I. di Udine (si tratta di Bruno Altre segnalazioni ci vengono fornite dal Miotto, Gino Pagani e Giovanni Cantoni solito Alfredo Lazzarini che, su Mondo classe 1905 - tragicamente scomparso Sotterraneo, ci informa come durante la durante una arrampicata della parete del visita effettuata il 4 febbraio 1917 non Bila Pec a Sella Nevea il 15 agosto 1928) avesse trovato nulla di cambiato nella dove : “…Arrivati all’ingresso, deponemmo grotta salvo “particolare degno di nota il i sacchi e tagliammo due alberelli che ci notevole abbassamento del livello d’ac- dovevano servire ad attaccare le corde; qua stagnante in fondo del sifone con cui quindi ci mettemmo all’opera. Il primo trat- si chiude la grotta. Occhio e croce, dove- to di una quarantina di metri a fondo poco va essere una decina di metri più basso inclinato lo percorremmo facilmente; ma, della massima magra osservata finora. allo svolto della galleria, trovammo diversi Se a mia disposizione avessi avuto una salti e pozzi ripieni d’acqua. buona fune ed il valido e pratico aiuto di Non disponendo noi tre di mezzi occor- qualche vecchio collega in ispeleologi, ne renti, avevamo costruito una minuscola avrei tentato il guado”. imbarcazione, composta di una cassa di IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

legno incastonato e di quattro latte vuote 1916 e Umberto Micoli sul Podgora nel di benzina attaccate ai fianchi della cassa. 1915, mentre Giuseppe Feruglio scompa- Dopo diverse manovre, a mezzo di corde re nel 1918, pochi giorni dopo la fine della e barca, riuscimmo a traghettare e supe- Guerra), inoltre l’emigrazione in Argentina rare quei primi ostacoli. Non mancarono di Egidio Feruglio nel 1925 e la morte di però i bagni involontari che, data la tem- personalità di spicco e di riferimento come peratura tutt’altro che alta, non riuscirono Olinto Marinelli e Francesco Musoni avve- troppo soddisfacenti. nute nel 1926 portarono alla fine del perio- 50 La galleria è davvero maestosa. Una pro- do di massimo splendore della speleologia fonda spaccatura attraversa la volta e pionieristica. grandiosi massi di roccia di strane forme La fiammella dell’interesse però non si si rispecchiano negli stagni d’acqua. Il rit- spense ed intorno al 1938 appare sulla mico tic-tic delle gocce cadenti dall’alto scena un gruppo di giovani studenti udi- rompe quel silenzio sepolcrale e si perde nesi; fu così che Franco Dal Dan, Pietro nelle tenebre. Biasutti(2), Sergio Cipolla, Francesco Trovato uno spiazzo asciutto e raccolti Volpi Gherardini, accompagnati saltuaria- alcuni sterpi, trasportati colà dall’acqua mente da altri giovani colleghi, ripresero durante le pioggie, accendemmo un po’ di le esplorazioni nella zona di Tarcento. fuoco e ci riscaldammo alla meglio. Dopo Dalla cronaca apparsa sulla stampa loca- una mangiata ed una buona pipata, prose- le (Il Popolo del Friuli 15 settembre 1942) guimmo e attraverso grossi macigni arri- apprendiamo che: “il giorno 11 corr. un vammo sull’orlo di un abisso. La discesa e gruppo di appassionati giovani ha com- l’ascesa di esso ci costò molta fatica, non piuto un’ardua esplorazione nella grotta di possedendo noi nessuna scala di corda Viganti. Dopo aver superato i primi osta- ma bensì dovemmo fissare in una roccia coli costituiti da salti e laghetti, essi si due robusti chiodi, che avevamo con noi, accinsero alla discesa dell’orrido che e calarci a corda doppia lungo le parete a aveva arrestato le precedenti spedizioni. picco per cinquanta di profondità, con un Lo studente Pietro Biasutti si calò per fanale alla cintola. Con questo abisso la primo con abili manovre di corda e rag- grotta pare terminare; ma il fondo coperto giunse un ripiano, dopo venti metri di d’acqua dà a supporre che vi siano delle discesa nel vuoto. fessure per le quali quest’acqua possa fil- Successivamente, fu seguito dagli stu- trare e sparire in altra grotta. denti Sergio Cipolla e Franco Dal Dan, Il ritorno, salvo qualche bagno ai piedi, si validamente coadiuvati dagli studenti Lino effettuò abbastanza bene e dopo 18 ore Busulini, Luigi Cuoghi, Paolo Malignani, di vita sotterranea uscimmo alla luce del Agostino Pietrogrande, Giovanni Recami, sole”. Giulio Turbiani e Pietro Zacchi. Da questo Le difficoltà dovute anche alla momenta- inviolato ripiano furono effettuati sondaggi nea sospensione (1928) dell’attività del e misurazioni da cui risultò l’inacessibilità sodalizio udinese fanno dimenticare per del burrone, giudicato profondo oltre 150 circa un decennio le grotte in generale; metri. Risulta certa la presenza di ghiaio- non dimentichiamo che durante la prima ni e di acque sul fondo. guerra mondiale perirono eroicamente i Nelle prossime esplorazioni si cercherà di più valorosi esponenti della speleologia accertare la supposta congiunzione tra le udinese (De Gasperi sul fronte trentino nel grotte di Viganti e di Pro Reak. STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

Il ritorno fu particolarmente movimentato Il secondo dopoguerra per l’inceppamento di una corda in un moschettone, che richiese una difficile Fu proprio a seguito di questa vitale linfa scalata da parte del giovane Lino che a Tarcento il 15 luglio 1948 si riuniro- Busulini”. no tutti gli appassionati a questa insolita Il soddisfacente risultato di questa spedi- disciplina per formare un comitato provvi- zione fa auspicare una felice rinascita del sorio costituito da tarcentini e da alcuni benemerito Circolo Speleologico friulano. vecchi soci del glorioso sodalizio udinese. In una lettera scritta al Lazzarini, datata 21 Nei programmi del neo costituito gruppo 51 novembre 1942, (conservata nell’archivio non poteva mancare l’inserimento del storico del CSIF) i tre giovani udinesi compimento dell’esplorazione dell’Abisso (Biasutti, Dal Dan e Cipolla) aggiungono: di Viganti. “...le pareti del pozzo nel punto di disce- È così che dopo un primo sopralluogo sa,dove precipita l’acqua, sono formate compiuto il 13 dicembre 1948 da Enzo di calcare eroso e friabile e l’orrido che Busulini, Ernesto De Beni di Conegliano e continua dopo il ripiano da noi raggiun- da Luciano Felice(3) di Tarcento (da una to,dovrebbe avere una profondità di più serie di articoli apparsi sulla Gazzetta di di centocinquanta metri secondo i tempi Venezia a firma di Gastone Geron, venia- impiegati dai sassi a raggiungere il fondo; mo a sapere che erano presenti oltre al ma certo questi calcoli sono approssima- corrispondente del giornale veneziano, ti, come lo furono anche quelli fatti nel Lino Busulini, già presente al tentativo del Bus de la Lum da gente esperta e per di 1942, il dottor Antonio Giordani Soika del più con scandagli di corda. Questa esta- Museo di Venezia, il dottor C. Guareschi te,data la grande siccità, siamo stati mol- dell’Università di Modena, Walter Grillo e tissime volte a Pro-Reak dove abbiamo Giuseppe Tonutti), si riuscì pochi mesi trovato il livello dell’acqua ben sette metri dopo a scendere sino al fondo della vora- più basso dei tempi di pioggia, e ci siamo gine che aveva bloccato tutti i precedenti spinti perciò per qualche metro in un esploratori; il salto terminale risultò di poco cunicolo invaso dall’acqua che crediamo superiore agli 80 metri, molti di più dei 50 essere il fondo del sifone; poi l’acqua rag- metri scandagliati dal De Gasperi (il cui giunge la volta e ci fu impossibile prose- scandaglio aveva raggiunto il ripiano che guire. Certo sarebbe nostro desiderio divide il pozzo) e molti di meno di quelli tentare di nuovo la discesa nel pozzo di scandagliati pochi anni prima da Biasutti. Viganti, ma, potendo disporre solamente “Viene così preparata nei mesi successivi di circa 150 metri di corda e di una sca- quella che si può chiamare la prima vera letta di 15 metri l’impresa si presenta esplorazione coronata da meritato suc- molto ardua. cesso. Nei giorni precedenti vengono Inoltre la gioventù di oggi s’interessa poco disposte delle scale fisse, in legno, per di problemi speleologici e perciò ad ogni superare i primi salti e vengono preparati esplorazione dobbiamo fare grandi fati- una cinquantina di metri di scala di corda che per formare un gruppo di pochi giova- con pioli di legno, pesantissima. I primi di ni e per di più inesperti. marzo del 1949 una squadra di speleolo- Saremmo sempre grati di Vostri suggeri- gi, guidati dal dottor Cossio e composta menti e consigli e anche in seguito Vi ter- da me, da Ernesto De Beni di Conegliano, remo al corrente della nostra attività. Luciano Felice di Tarcento, Giovanni IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Abisso di Vigant, esplorazione del 1949 (archivio CSIF, Udine). STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

Vigant e Pio Lendaro, da Vigant, inizia l’e- dere un pozzo successivo, viene ancora splorazione della cavità. Il percorso fino al fatto: Giovanni Vigant, che in quest’occa- salto di 16 metri è armato con scale fisse sione ha veramente fatto onore al suo per cui tutti possono agevolmente percor- cognome, in mancanza di scale e nell’im- rere la grotta,facendo ossservazioni,foto possibilità di recuperarne altre, mi cala di e raccogliendo dati scientifici. Il 9 marzo peso con una corda, e posso così supe- viene affrontato il pozzo principale; viene rare questo salto e raggiungere un sotto- agevolmente raggiunta la base del pozzo stante laghetto. Ora però purtroppo biso- da 16 metri e sul fondo si rinviene il barat- gna fermarsi: un nuovo salto, più profon- 53 tolo con dietro un messaggio, lasciato da do, interrompe l’esplorazione e mette la Biasutti e compagni nel 1942. (il testo è il parola fine a questa fase. Vigant mi recu- seguente: 11 settembre 1942, ore 13,25. pera di peso. Vengono recuperate le Qui giunsero primi Piero Biasutti, Franco scale e riprendiamo la via del ritorno; Dal Dan, Sergio Cipolla: e collaborarono risaliamo il pozzo da 83 metri e riguada- all’impresa alcuni audaci friulani. Abbasso gnamo l’uscita.” Mussolini. A morte Hitler e il tripartito: È Enzo Busulini che ci lascia questa questo hanno gridato Lino Busulini, memoria pubblicata nel bollettino dell’AFR Sergio Turbiani, Gigi Cuoghi, Agostino di Tarcento nel 1979. Pietrogrande, Giovanni Recami, Paolo Nel frattempo fu portata a termine l’esplo- Malignani e Pietro Zacchi). Scendendo razione ed il rilievo da parte di Renzo lungo la pesante scala di corda, che tra Dall’Acqua, Aulo Cossio, Franco Dal Dan l’altro per la sua elasticità costringe ad ed i fratelli Paolo e Piero Miani dell’unico ogni passo a subire notevoli oscillazioni,si ramo laterale (o forse meglio dire cunico- raggiunge un piccolo dente di roccia, a lo) della Grotta Pre Oreak nei giorni 12 e circa 40 metri di profondità. Da lì appare 17 settembre 1948 (Questo cunicolo ritor- evidente l’impossibilità di proseguire, poi- nò a far parlare di sé nel giugno 1973, ché il fondo è ancora lontano. Ma non quando venne ripreso in esame dai giova- vogliamo arrenderci. Uno speleologo ni speleologi del CSIF e nel 1977 quando viene lasciato sul primo pianerottolo, un risultò come “nuovo ramo” da parte altro, Pio Lendaro da Chialminis, sul pic- dell’Associazione Friulana Ricerche di colo spuntone a metà del pozzo da 83, Tarcento). dove rimarrà lunghe ore, facendo risuona- Con la ricostituzione, avvenuta il 1 aprile re la grande cavità di canti sacri, eviden- 1949, del Circolo Speleologico Idrologico temente per rincuorarsi. Friulano di Udine viene inserito nei pro- La pesante scala di corda viene calata grammi il completamento dell’esplorazio- fino a raggiungere finalmente il fondo del- ne del complesso carsico. l’enorme pozzo; sopra di noi solo Pio La svolta decisiva può senza dubbio gira- Lendaro con una corda per recuperare re intorno alla spedizione organizzata in nuovamente la scala quando dovremo grande stile dal CSIF di Udine nell’agosto risalire. Il fondo è così raggiunto alle ore 1949: un articolo apparso sulla Rassegna 17 di mercoledì 9 marzo da me e da Speleologica Italiana del dicembre 1949 Giovanni Vigant, alla cui notevole forza ci informa che: “La nuova esplorazione fisica devo indubbiamente molto. della grotta di Viganti venne perciò prepa- Scopriamo che la grotta continua ancora; rata con la maggior possibile larghezza di un ultimo spericolato tentativo per scen- mezzi (sono stati impiegati complessiva- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Abisso di Vigant, esplorazione del 1949 (archivio CSIF, Udine). STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE mente 139 m. di scalette di corda ed caverne carsiche, per la profondità di 248 acciaio, ed otto corde per una lunghezza metri, in balzi susseguentisi, uno solo dei totale di 240 metri, le ore impiegate furo- quali di 98 metri, in mezzo ad orridi che la no in tutto 66, di cui 22 consecutive sol- stessa fantasia di Dante non avrebbe tanto per lo studio e rilevamento del tratto forse immaginato... Ma quale meraviglia più profondo. s’offrì, in quel punto, ai loro occhi: altre Siccome le scale disponibili non erano grotte, ricche di incrostazioni, di stalattiti, sufficienti per calare sino al fondo della di laghetti... Anche il cuor dei monti opera grotta, fu necessario staccare alcuni tratti, col fascino delle sirene sul mare. Grotta 55 per rimetterle poi nello stesso punto al chiama grotta, volta chiama volta, silenzio ritorno), e col concorso di numerosi spe- chiama silenzio. Interrotto solo dai colpi di leologi, che stabilirono la loro base a martello sui roccioni,spesso a strapiom- Chialminis. Vi presero parte, infatti, il prof. bo, il silenzio faceva paura - così ci rac- Egidio Feruglio e il dott. Aligi Cossio, contano gli esploratori - aggiungendo che rispettivamente presidente e vicepresi- la caduta dei sassi provocava un brivido dente del Circolo Speleologico; ed i all’intera cordata. L’eco dei tonfi si riper- signori Enzo Busulini, in rappresentanza cuoteva per meandri tenebrosi e pauro- anche del Museo di Storia Naturale di si,chissà fin dove. Tutti avevano da fare, Venezia, Ernesto De Beni di Conegliano, secondo un piano studiato attentamente: i Luciano Felice e Mario Moretti (oltre a Tito più abili e ardimentosi a scoprire la via Tonelli e Alfredo Liussi citati nel solo arti- della discesa, illuminati dalle lampade a colo del Gazzettino) di Tarcento, ed il sot- carburo che traevano ombre smisurate, totenente Mario Uliana dell’8° Reggimento altri fermi su speroni o in nicchie per Alpini, appositamente distaccato dal batta- agganciare e assicurare chiodi e corde ai glione Tolmezzo per prestare aiuti nella primi. Uno ci rievoca nei particolari la ulti- difficile impresa. L’esplorazione dell’ultimo ma esplorazione,mentre altri vi aggiungo- tratto della grotta, più rischioso ed este- no particolari e impressioni personali con nuante, fu riservato ai consoci più giovani la naturalezza - commenta il più giovane - e più preparati all’improba fatica. Il Signor degli alpini alla rovescia (infatti, invece di Busulini si è dedicato in modo particolare salire, questi scalatori scendevano, salvo alla ricerca e raccolta degli animali caver- a risalire, poi). nicoli.” La lunghezza estenuante dell’impresa e Più utile al presente capitolo, che si occu- lo spazio su cui erano costretti a rimanere pa della storia e non della descrizione quasi inchiodati (talvolta non più di un della cavità, è l’articolo apparso su Il metro quadrato), la danza delle ombre Gazzettino del 17 settembre 1949 firmato allucinanti delle lampade, la stanchezza e da G.E. con il titolo Visioni da maldobrie la fame, il freddo e la solitudine erano gli dantesche. Dieci audaci speleologi nelle elementi che bisognava vincere, pena la viscere del Bernadia, dove con fare enfa- sconfitta, forse la morte. Tutti per uno, uno tizzante ci descrive le vicende degli intre- per tutti, e per tutti la corda manilla stretta pidi esploratori: “...Gente preparata per nelle mani, saldata alla vita. studio e allenamento, a cui doveva arride- Così da stazione a stazione furono calate re una conquista ricca di soddisfazioni: la le scalette di corda, i tascapani, le lampa- calata in una voragine, nel cuore della de, quanto occorreva ad assicurare il montagna, la quale è tutta un sistema di ritorno nel mondo dei viventi. L’ultima IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Il rilievo dell’Abisso di Viganti ad opera di Luciano Felice nel 1949.

spedizione durò quasi un giorno e una importanza per la sua profondità: una notte e raggiunse, attraverso la scoperta delle maggiori della Penisola. Nel laghetto di caverne dalle concrezioni magnifiche, della stalattite gigante (così battezzato) di pareti che sembravano rivestite di mer- sono stati trovati numerosissimi astici letti e di drappeggi, di sale fiabesche che (gamberi) di grossezza superiore al nor- brillavano come dimore di fate, di chiaro- male e con gli occhi parzialmente atrofiz- scuri interrotti da specchi d’acqua che zati. Gli esploratori ne hanno pescati alcu- riflettevano per la prima volta quel mondo ni, sia per destinarli al Museo di Storia improvvisamente ravvivato, di gallerie tor- Naturale di Venezia, sia per mangiarli sul tuose, il fondo del sifone che muore in un posto. laghetto di dieci metri. In totale, 248 metri Erano eccellenti - hanno concluso i nostri di dislivello dall’ingresso, come abbiamo informatori - peccato che vi mancava il accennato: un successo nel campo delle buon Refosco che matura sui fianchi del esplorazioni speleologiche che sarà Monte Bernadia! scientificamente illustrato e che, come ci Ma nella cerchia degli ascoltatori, mentre siamo altra volta augurati, approderà in segnavamo questi appunti, il vino non un successo turistico. mancava: ed era Ramandolo dorato L’esplorazione ha richiesto una prepara- come ambra, profumato come fiori alpe- zione di sette giorni ed è stata effettuata in stri, che crescono sopra le misteriose due riprese: una di 12 e l’altra di 22 ore grotte, proprio sul Monte Bernadia.” consecutive. Non si è potuto, per mancan- Il lago sifone che raggiunserò venne repu- za di tempo, esplorare le grotte laterali che tato il punto di incontro tra le due grotte, hanno svelato agli occhi dei coraggiosi ma durante una nuova esplorazione com- mirabili concrezioni e talvolta un’ampiezza piuta dal Gruppo Triestino Speleologi, gui- notevole. La grotta principale è di grande data da Silvano Mosetti in collaborazione STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE con il CSIF, nella notte tra il 12 ed il 13 nella speranza di poter superare il sifone luglio 1952 detto limite venne superato finale. Fra l’8 ed il 9 agosto del 1965 un arrivando però dopo poco ad un nuovo primo gruppo provvede ad armare la grot- lago sifone. ta sino a -150 m (ne fanno parte Marino Le esplorazioni subirono un periodo di Vianello, Franco Frisi, Aldo Dragovina, stasi e ripresero nel 1958 quando, tra il 30 Elio Padovan e Claudio Cocevar); un agosto ed il 7 settembre, una spedizione sceodno gruppo arma il resto dell’abisso, organizzata dalla Commissione Grotte provvede al rilevamento, alla esplorazio- Eugenio Boegan di Trieste ed il sodalizio ne di alcuni nuovi tratt edf al recupero 57 Udinese, trovando aperto il sifone “termi- sino a -100 m (si tratta di Dario Marini, nale” potè percorrere una galleria in Adlaberto Kozel, Mario Galli, Pino Guidi e discesa di circa 250 metri che portò que- Adriano Guardiani; parteciapono inoltre sta volta al vero sifone terminale. all’eplorazione Aldo Bobek, Gianna Ciak e Detto risultato fu raggiunto anche succes- Mario Battiston). sivamente dal GTS di Trieste il 26 aprile Nell’inverno successivo, alle ulteriori ed il 3 maggio del 1959. esplorazioni, prendono parte anche alcuni Una serie di uscite viene dedicata all’e- soci del CSIF; fra l’8 ed il 9 gennaio 1966 splorazione dell’Abisso di Vigant dalla un primo gruppo procede ad armare la Commissione Grotte Eugenio Beogan, cavità (Marino Vianello, Roberto Segolin,

Immagini dell’esplorazione dell’Abisso di Viganti in collaborazione fra CGEB e CSIF dell’8-9 ago- sto 1965 (archivio CGEB-SAG, Trieste). A sinistra il passaggio basso (vecchio fondo, sopra Adriano Guardiani e sotto Mario Galli), a destra Mario Galli che scende il pozzo terminale da 12 metri. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Giorgio Cobol durante l’immersione nel sifone Immagine realizzata da Carlo Finocchiaro finale del Pre Oreak nel 1956. durante l’esplorazione del 1956 (archivio Sotto il rilievo del primo tratto del sifone effet- CSIF). tuato da Giorgio Cobol. STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

Roberto Vasta, Enrico Davanzo, Livio anche per la pericolosità di utilizzo di tale Stabile, Sergio Zaccaria della CGEB e attrezzatura in spazi ristretti e, soprattut- Carlo Nicolettis e Dario Ersetti del CSIF); to, privi di giro d’aria. la seconda squadra si dedica all’esplora- Fu così che qualche anno dopo Renzo zione ed al rilievo di un nuovo ramo (dario Dall’Acqua, allora vice presidente del Marini, Pino Guidi, Adelchi Casale e Elio CSIF di Udine, suggerì la soluzione forse Padovan della CGEB e Roberto Bardelli più pericolosa ma certamente più redditi- del CSIF); una terza squadra rileva il zia: ci si concentrò sul superamento del- “ramo dell’orso” (Mario Galli e Mario l’ostacolo applicando tecniche di speleo- 59 Battiston della CGEB). logia subacquea. Nel dicembre del 1966 un gruppo di soci Nel giugno 1956, in due riprese, il 17 ed il del CSIF individuò un cunicolo posto al di 29, lo speleosub triestino Giorgio Cobol(4), sopra dell’ingresso: grazie all’uso di coadiuvato in acqua da Gianni Tomei e “recenti attrezzature donate al Circolo dalla con l’appoggio di Renzo Moro e Renzo Dalmine-Innocenti si è potuto esplorare la Dall’Acqua del CSIF di Udine e di Carlo piccola galleria scalandola con il metodo Finocchiaro della C.G.E.B. di Trieste, uti- del palo”. Così risulta da un articolo appar- lizzando un respiratore ad ossigeno, per- so sul Messaggero Veneto del 17 dicem- corse una ventina di metri di budello fino bre 1966 dove, fra l’altro, si ricorda come a giungere ad una strettoia ritenuta non fosse stato possibile individuare lo sbocco superabile ad una profondità stimata di 8 superiore del cunicolo “grazie al fiuto del metri; ci fu in questa occasione l’utilizzo cane Speleo!”. “per la prima volta in Europa” del telefono All’esplorazione presero parte Roberto subacqueo. Bardelli, Bernardo Chiappa, Dario Ersetti, Del tentativo è testimonianza l’intervento Leopoldo Feregotto, Giuliano Mauro, dello stesso speleo-sub al Congresso Renzo Moro, Giorgio Nardone, Carlo Internazionale di Speleologia di Bari del Nicolettis, Walter Pitt e Federico Sgobino. 1958. Da quel momento le cose diventarono più semplici per gli speleologi; l’evoluzione Si svela definitivamente il mistero dei materiali portò nel tempo alla scoper- ta di nuove piccole prosecuzioni soprat- Come era già precedentemente accadu- tutto nella parte intermedia (nel 1977 to per alcuni anni non si seppe più nulla ramo superiore al pozzo da 80 metri da del sifone fra Vigant e Pre Oreak. parte dell’AFR di Tarcento e nel 1985 da L’interesse da parte di alcuni speleologi parte del GTS di Trieste). triestini porta, tra il 1963 e il 1965, al Concluse le scoperte nella Grotta di superamento del sifone svelando in Viganti, i tentativi per congiungere le due maniera definitiva il mistero delle due grotte si concentrarono nella sottostante grotte che resisteva agli studiosi da oltre Pre Oreak dove in più tempi e con meto- 70 anni. di anche empirici si tentò di abbassare il In un articolo di cronaca apparso sul livello delle acque. Alcuni tentativi di Messaggero Veneto del 29 luglio e sul svuotamento del sifone con l’ausilio di Piccolo del 30 luglio 1965 con il titolo motopompe nel settembre 1948 (fornite “Luce negli abissi del Friuli su un secola- al CSIF di Udine dai Vigili del Fuoco) non re mistero idrologico”, ci viene fornito il portarono ai risultati tanto agognati racconto: “…nel 1964 la squadra subac- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Immagini dell’esplorazione del “forzamento” del sifone finale del Pre Oreak ad opera di Adalberto Kozel (archivio CGEB-SAG, Trieste). STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

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Il rilievo del sifone realizzato da Adalberto Kozel nel 1965. quea della Commissione Grotte ha ripre- per superare e rilevare con esattezza il so in esame l’avvincente incognita costi- tratto sommerso sono state necessarie tuita dal sifone della grotta Pre Oreak, nove immersioni, il rischio costituito da un superando prima la strettoia e raggiun- possibile guasto all’autorespiratore, even- gendo un primo breve vano a pelo libero. tualità questa che avrebbe avuto conse- Domenica scorsa, dopo varie precedenti guenze imprevedibili, è stato grave e pro- immersioni nelle acque torbide della gal- lungato, mentre sovente il sommozzatore, leria sommersa, Adalberto Kozel ha vali- nonostante la spessa tuta in neoprene, cato il sifone, lungo 32 metri, emergendo avvertiva il gelo delle acque, il cui livello in una galleria di origine diaclasica dal variava con frequenza obbligando l’esplo- fondo roccioso e levigato dal millenario ratore ad immergersi fino a cinque metri fluire delle acque; percorsala per pochi di profondità per percorrere la galleria metri e superato un breve lago dalla volta allagata… bassa, il sommozzatore ha raggiunto il Hanno preso parte alle varie esplorazioni fondo dell’abisso di Viganti, accertando alla Grotta Pre Oreak Adalberto Kozel, finalmente la sospettata relazione tra le Pino Guidi, Mario Galli, Adriano Guardiani due grotte... e Dario Marini.” L’impresa della grotta Pre Oreak, che non Alla prima esplorazione, avvenuta, l’8 ha precedenti in Italia, ha presentato marzo 1963 presero parte Adalberto notevoli difficoltà per la scarsa visibilità Kozel, Dario e Elda Marini e Pino Guidi. dovuta alle acque torbide del sifone, dove Il forzamento del sifone e il rilevamento anche le più potenti torcie subacquee dello stesso ebbero luogo nell’estate del risultavano spesso quasi inutili; poiché 1965: il 26 giugno e l’11 luglio erano pre- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

senti Adalberto Kozel, Dario Manini, Pino Bibliografia Guidi e Mario Galli; il 26 luglio dello stes- so anno completavano il lavoro Adalberto AA.VV., 1917 - Vita del Circolo: la grotta Pro- Reak e il suo braccio terminale. Mondo Kozel, Dario Marini, Pino Guidi e Adriano Sotterraneo, XIII (4-6): 120-121, Firenze. Guardiani. BUSULINI E., 1956 - Circolo Speleologico e Negli anni successivi il sistema Vigant- Idrologico Friulano. Atti del VI Congresso Pre Oreak non ha più offerto grandi novi- Nazionale di Speleologia (Trieste, 1954): tà agli esploratori che pure continuano a 39-40, Trieste. BUSULINI E., 1979 - Trentanni fà ero nell’abis- 62 visitare queste cavità, fra le più significa- so di Viganti. Bollettino Ass. Friul. Ricerche, tive nella lunga storia della speleologia 3: 31-35, Tarcento. regionale. COBOL G., 1963 - Speleologia subacquea. Tecnica esplorativa di cavità sommerse. Atti Note del II Congresso Internazionale di Speleologia (Bari, 1958): 296-317, 1) Alfredo Lazzarini (1871-1945), maestro ele- Castellana Grotte. mentare, appassionato naturalista, è fra i soci C.S.I.F., 1949 - Nuova esplorazione della fondatori del CSIF; Lino Antonini (1878-1938) grotta di Viganti nelle Prealpi Giulie. Rass. perito agrimensore; Giuseppe Feruglio (1882- Spel. It., 1 (2-3): 14-22, Como. 1918) laureato in scienze naturali con una tesi DE GASPERI G.B., 1912 - La grotta Pre Oreak. dedicata al fenomeno carsico del Cansiglio; Mondo Sotterraneo, 8 (1): 6-14, Udine. Renzo Cosattini (1976-1923). Si tratta dello DE GASPERI G.B., 1912 - La grotta di Viganti. stesso gruppo di speleologi che compie, nel Mondo Sotterraneo, 8 (3): 54-59, Udine. 1904, i primi arditi tentativi di esplorazione nel DE GASPERI G.B., 1916 - Grotte e Voragini del Bus de la Lum, la cavità del Cansiglio che Friuli. Mondo Sotterraneo, 11 (1-6): 1-220, allora era considerata la più profonda grotta Firenze. del mondo. GRUPPO TRIESTINO SPELEOLOGI, 1996 - 50 anni 2) Pietro Biasutti (1925-1947), nipote di uno di attività. Numero unico, pp. 96, Trieste dei fondatori del CSIF, scompare tragicamen- GUIDI P., 1973 - Brevi note sull’esplorazione te durante una arrampicata sul Pic di Cjadenis del Complesso Viganti-Pre Oreak. Atti del I nelle Alpi Carniche. La spedizione del 1948 Convegno regionale di Speleologia del nel Vigant, battezzò con il suo nome il pozzo Friuli-Venezia Giulia (Trieste, 1973): 138- da 16 metri. Analogamente un altro pozzo 147, Trieste. venne dedicato a Sergio Dall’Acqua, anche lui LAZZARINI A., 1905 - L’altipiano carsico del M. vittima della montagna, fratello di Renzo, poi Bernadia. Mondo Sotterraneo, II (1): 13-18, vicepresidente del CSIF. Udine. 3) Luciano Felice (1927-2006), fu tra gli spe- LAZZARINI A., 1906 - Il fenomeno dello sprofon- leologi più impegnati alla fine degli anni ‘40; damento delle acque sotterranee nella l’emigrazione in Venezuela interruppe la sua Regione Friulana. Mondo Sotterraneo, II attività esplorativa. (4): 57-36; III (1-2): 5-10, Udine. 4) Giorgio Cobol, nato a Trieste 1932, di pro- LAZZARINI A., 1907 - Il sifone terminale della fessione sommozzatore. Nel 1967 aveva otte- grotta Pro-Reak. Mondo Sotterraneo, III (5): nuto il record mondiale di immersione rag- 107, Udine. giungendo, nella risorgiva del Gorgazzo, i 64 MARINELLI O., 1896 - Risultati sommari di uno m di profondità. A seguito della perdita del pri- studio geologico dei dintorni di Tarcento in mato, avvenuta qualche tempo dopo, aveva Friuli. In Alto, VII (5): 59-62, Udine. deciso di progettare e realizzare nuove attrez- MARINELLI O., 1897 - Fenomeni carsici, grotte zature che gli permettessero di riprendere il e sorgenti nei dintorni di Tarcento in Friuli. posto che gli competeva nell’elite della spe- In Alto, VIII (1): 8-14; (2): 22-29; (3): 35-39; leologia subacqua: morì nel 1968 per un una (4): 49-51, Udine. esplosione in casa mentre stava provando un MONTINA P., 1985 - Vigant-Pre Oreak 90 anni nuovo erogatore sull’autorespiratore. di esplorazione nel maggior abisso dei STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

monti Bernadia. Bollettino Ass. Friul. the pre Oreak Cave, which were joined by Ricerche, 1 (1): 45-64, Tarcento. Lino Antonini, Giuseppe Feruglio and Renzo MONTINA P., 1978 - Un nuovo ramo della grot- Cosattini. ta Pre-Oreak. Bollettino Ass. Friul. After some years and after some sporadic Ricerche, 1977-1978: 50-52, Tarcento. visits, the two caves were once again at the MONTINA P., 1979 - Quasi un secolo di speleo- logia sui Monti Bernadia. Bollettino Ass. centre of the interest of Udinese Friul. Ricerche, 3: 49-54, Tarcento. speleologists, in particular Giovanni Battista MONTINA P., 1996 - Cento anni di speleologia De Gasperi: whilst for the Pre Oreak there sui Monti Bernadia. In: G. MUSCIO (a cura was an almost complete study, the Vigant 63 di), Il fenomeno carsico del massiccio dei Abyss was explored and topographed along monti La Bernadia. Mem. Ist. It. Spel., s. 2, a development of about more than 170 8: 13-20, Udine. metres and along a drop of about 60 metres PIACENTINI G., 1912 - Grotta Pre Oreak. Mondo that reached the edge of a pit which was Sotterraneo, 8 (5-6): 125-126, Udine. esteemed to be over 50 metres deep. In his PIACENTINI G., 1913 - Grotta Pro Oreach. studies this hypothesis was added to those Mondo Sotterraneo, 9 (1): 18, Udine. SELLO U., 1981 - Documenti inediti e biografie that were already known about the per una “Storia della speleologia” (Friuli- connection, a series of observations both Venezia Giulia). Alfredo Lazzarini. Mondo geological and hydrologic. Other Sotterraneo, n.s., 5 (1): 7-14, Udine. explorations followed however, it is after SELLO U., 1988 - La speleologia friulana nel World War II that researches, especially periodo fra le due guerre mondiali. Mondo those about the Vigant, become more Sotterraneo, n.s., 12 (1-2): 43-87, Udine. frequent and in 1949 reached and overcame ZOZ V., 1978 - Breve nota su un nuovo ramo the 80 m pit. della grotta di Vigant (Fr. 66). Bollettino Ass. The reached siphon lake was believed to be Friul. Ricerche, 2: 53-54, Tarcento. the connection point of the two caves, however, during a new exploration led by the History of the speleological explorations Triestino Speleologist Group together with CSIF in 1952 such limit was overcome It is since a century that the two caves are reaching, however slightly afterwards, a new known to the scientific community; indeed, it siphon lake. In 1958, an expedition organized dates back to 1896 the first visit to the Vigant by the Eugenio Boegan Commission Caves th Cave: on the fifth and on the 9 of of Trieste and the Udinese sodality, finding September of that year, Olinto Marinelli, the “terminal” siphon opened, could walk a accompanied by Marco Geiger and down-hilled gallery of about 250 metres that Girolamo Cussigh visited it. He described this time led to the real terminal siphon. the initial length of the cavity and the first two Further expedition took place between 1965 little sloping pits that led him to a depth of and 1966. The first attempts of overcoming about 20 metres and where the exploration the pre-Oreak final siphon took place in 1956, stopped in front of a rather deep little lake however the attempt was successfully that could not be overcome because of the reached by Adalberto Kozel of CGEB in lack of a “portable boat”. He postulated the 1965. hypothesis that the waters that lose themselves in the cave could appear again in the below Cornappo Valley. Kratka zgodovina speleoloških Subsequently, was mainly Alfredo Lazzarini raziskovanj who found interesting the cavity and, in 1903 concluded a series of adventurous e ve? kot sto let sta obe jami poznani explorations both in the Vigant Abyss and in znanstvenemu svetu; prvi obisk jame Vigant IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

v resnici sega v leto 1896: 5. in 9. septembra lahko pre?kala galerijo v spustu priblino tega leta je bil opravljen po zaslugi Olinta 250 metrov, ki je tokrat vodila do resni?nega Marinellija in njegovih spremljevalcev Marca kon?nega sifona. Dodatne odprave so se Geigerja in Girolama Cussigha. Marinelli vršile med letoma 1965 in 1966. Prvi poskusi opisuje za?etni del votline in spust prvih premagovanja kon?nega sifona jame Pre- dveh manjših jaškov, ki sta ga vodila do Oreak so potekali leta 1956, vendar je imel globine priblino 20 m in kjer se je pri tem poskusu sre?no roko Adalberto raziskovanje ustavilo pred precej globokim Kozel iz CGEB (Jamarskega odbora jezercem, ki ga ni bilo mogo?e pre?kati, saj Eugenio Boegan) leta 1965. 64 odprava ni bila opremljena s »prenosnim ?olnom«. Marinelliju gre pripisati oblikovanje hipoteze, da se vode, ki se izgubljajo v jami, lahko ponovno pojavijo v spodaj lee?i dolini Karnahte (Val Cornappo). Kasneje se je za te votline zanimal predvsem Alfredo Lazzarini, ki je leta 1903 izpeljal vrsto pustolovskih raziskovanj, tako v breznu Vigant kot v jami Pre Oreak, udeleili pa so se jih tudi Lino Antonini, Giuseppe Feruglio in Renzo Cosattini. Preteklo je nekaj let in po nekaterih ob?asnih obiskih sta se obe jami znova znašli v središ?u pozornosti videmskih speleologov, še zlasti Giovannija Battista De Gasperija: medtem ko je bila za jamo Pre Oreak opravljena precej popolna študija, je bil v brezno Vigant opravljen spust s topografsko obdelavo v dolini priblino 170 metrov in z višinsko razliko priblino 60 metrov do roba jaška z domnevno globino preko 50 metrov. V njegovih študijah je bila e poznanim hipotezam o povezavi dodana vrsta geoloških in hidroloških opazovanj. Sledila je vrsta drugih raziskovanj, vendar so zlasti v breznu Vigant po drugi svetovni vojni raziskave pospešeno potekale in leta 1949 je bil opravljen spust v jašek globine 80 m. Predpostavljali so, da je doseeno sifonsko jezero sti?iš?e med dvema jamama, vendar je bila med ponovnim raziskovanjem, ki ga je opravila Traška speleološka skupina v sodelovanju s CSIF (Furlansko speleološko in hidrološko društvo) leta 1952, omenjena meja premagana in v kratkem so dospeli do novega sifonskega jezera. Leta 1958 je odprava, ki sta jo organizirala Jamarski odbor Eugenio Boegan iz Trsta in Videmsko društvo, našla odprt »kon?ni« sifon in je STORIA DELLE ESPLORAZIONI SPELEOLOGICHE

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Indirizzo dell’Autore

UMBERTO SELLO via Dante 4 I-33100 Udine email: [email protected] Dislocazione di circa un centimetro lungo il soffitto della seconda sala. TETTONICA E MOVIMENTI RECENTI

ANDREA MOCCHIUTTI

TETTONICA E INDIZI DI MOVIMENTI RECENTI NELLA GROTTA PRE OREAK

Introduzione Cenni geologici e morfologie 67

Il carso, e in particolare l’endocarso, è un La cavità presa in esame si è sviluppata eccezionale registratore degli eventi entro formazioni geologiche carbonatiche sismotettonici che perturbano le forme ed ed è interessata da strutture deformative i depositi all’interno delle grotte. che sono connesse alla tettonica alpina Le cavità naturali, per loro caratteristica, ma che, osservate a piccola scala, posso- preservano, infatti, le testimonianze di no a volte apparire molto diverse fra loro. eventi sismici passati e consentono il L’ambiente ormai fossile delle cavità è in monitoraggio di quelli presenti in condizio- grado di conservare ogni minima traccia ni ambientali spesso favorevoli per tem- della recente attività tettonica. peratura ed umidità costante. Per queste Nella Grotta Pre Oreak, che si apre all’in- ragioni le cavità naturali, e in particolare terno dei calcari cretacici, i movimenti gli speleotemi ed i depositi in esse pre- sono evidenziati soprattutto dalla faglia- senti, possono essere utilizzati come stru- zione di condotte carsiche ormai inattive; menti per analisi tettoniche e paleosismi- uno spostamento di circa 1,5 centimetri è che. visibile per la dislocazione del soffitto Dalle ricerche che vengono effettuate, si della seconda sala alla sommità dei depo- possono ottenere informazioni su: siti sabbiosi e argillosi in corrispondenza - localizzazione degli epicentri dei terre- del settore centrale della stessa. Nei moti del passato, depositi presenti alla base non è visibile - datazione assoluta o relativa dei terre- alcuna fagliazione forse per la modesta moti (negli ultimi 500 mila anni), entità dello spostamento assorbito plasti- - magnitudo dei terremoti, camente dai depositi. - localizzazione delle strutture attive, Di maggiore interesse, all’interno di que- - direzione e ampiezza dei movimenti sta cavità, è il deposito terrigeno costitui- passati ed attuali. to da alternanze di limi, argille e sabbie Il presente studio si occupa in particolare presenti nella prima sala in sinistra oro- di questi ultimi due aspetti: le morfologie grafica. Questi depositi, in realtà preva- rilevate in alcune cavità del settore preal- lentemente limoso-sabbiosi e descritti da pino consentono, infatti, di riconoscere le un punto di vista sedimentologico in un faglie attive e di valutare (e in alcni casi di altro articolo all’interno di questa pubbli- misurare) l’entità degli spostamenti recen- cazione (FINOCCHIARO et al.), presentano, ti ed attuali. al contatto con il piano di faglia in roccia, La cavità studiata sotto questo aspetto è delle chiare striature inclinate di circa 30° la Grotta Pre Oreak, scelta per le favore- rispetto all’orizzontale. voli morfologie riscontrate al suo interno. In un deposito similare pochi metri più a IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Striature di faglia in depositi quaternari sciolti limoso argilloso sabbiosi all’interno della prima sala.

Faglie inverse con rigetti millimetrici in depositi limo argillosi. TETTONICA E MOVIMENTI RECENTI

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Planimetria con indicazione dei punti di interesse per l’osservazione dell’attività tettonica recente. valle, si notano all’interno delle varve limo l’attività neotettonica nell’area sia di una argillose delle piccole faglie inverse con notevole importanza ed attualità. Le rigetti millimetrici. L’osservazione risulta di osservazioni effettuate in grotta permetto- particolare interesse poichè nella nostra no di misurare anche spostamenti estre- regione non si conoscono altri esempi di mamente ridotti e puntuali, elementi che, fagliazione di depositi sciolti in grotta, il più delle volte, non sono valutabili in mentre sono frequenti le dislocazioni di occasione delle analisi di superficie speleotemi. (MOCCHIUTTI, 1996). Uno studio dettaglia- La determinazione con esattezza dell’età to delle cavità permette di utilizzare que- dei depositi - cosa che è al centro delle ste ultime anche come memoria geologi- ricerche in corso - sarebbe estremamente ca degli eventi sismici avvenuti durante il interessante per poter datare anche l’atti- Quaternario e di individuare le direzioni di vità tettonica. fagliazione attive ed i relativi campi di Si può notare come in genere tutta la grot- sforzi. Sulla scorta dei dati fino ad ora rac- ta si sviluppa lungo le faglie e come le due colti si può affermare che tali movimenti sale principali di notevoli dimensioni si sono attuali e rilevanti. siano ampliate proprio in corrispondenza Le morfologie riscontrate indicano una dei piani tettonici attivi. sostanziale attività tettonica recente o attuale dell’area con l’osservazione, piut- Considerazioni conclusive tosto rara, di striature di faglia e faglie inverse su depositi limo argillosi quaterna- Dai dati raccolti si conferma l’ipotesi che ri all’interno della cavità. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Bibliografia movement measured in correspondence to karst morphologies found near the fault CASTELLARIN A., 1981 - Carta tettonica delle planes. Upon the observations so far Alpi Meridionali alla scala 1:200.000. CNR, concluded, recent movements with P. F. Geodin. pubbl. n. 441, Roma. dislocations between some millimetres and FINOCCHIARO F. FONTANA A., LENAZ D., MOC- about 1.5 centimetres were found. CHIUTTI A. & MUSCIO G., 2007 - I depositi di riempimento del Pre Oreak. In questo volu- Upon the examined data, the particular and me. current tectonic activity is underlined and the MARSIGLIO G., 1977 - Indizi di movimenti inter- exceptional dislocation of terragenous 70 stratali causati da fenomeni sismici nella quaternary dislocation is confirmed. grotta Friuli 74. Atti III Conv. Reg. Spel. Friuli The morphologies underlined and the V. G., Gorizia. objective gathered data, therefore appear, MOCCHIUTTI A., 1995 - Depositi di gesso e as a whole, fundamental for understanding neottetonica nella grotta di Canebola (Friuli the evolution of the karst systems and, at the orientale - Italia). Mondo Sotteraneo, n.s., a. same time, for studying the regional recent XIX (1-2), Udine. MOCCHIUTTI A., 1996 - Evidenze morfologiche and current seismic-tectonic evolution. di tettonica recente nelle cavità dell’altipiano dei monti La Bernadia. In: Il fenomeno carsi- co dell’altipiano del Bernadia. Mem. Ist. It. Tektonika in znaki nedavnih premikov v Spel., X, s. II, 1996. jami Pre Oreak MOCCHIUTTI A., 1996 - L’evoluzione del feno- meno carsico nei Monti la Bernadia. In: Il V notranjosti jame Pre Oreak so bile fenomeno carsico dell’altipiano del ugotovljene morfologije, ki jih je mogo?e Bernadia. Mem. Ist. It. Spel., X, s. II, 1996 pripisati nedavnim tektonskim aktivnostim. MOCCHIUTTI A., 1997 - Morfologie ipogee e temi di ricerca delle cavità nel flysch. In: Il feno- V ?lanku so opisane geološke razmere, meno carsico delle Valli del Natisone. Mem. morfološki poudarki in vrednosti premikov, Ist. It. Spel., IX, s. II, 1997. izmerjenih na kraških morfologijah, ki se MOCCHIUTTI A. & VALENT M., 1998 - Évidences nahajajo v bliini prelomnih ploskev. Na morphologiques de mouvements tectoni- podlagi do sedaj opravljenih opazovanj je ques récentes dans les grottes du Friuli bila ugotovljena nedavna tektonska (nord est Italie). Référence particulière aux aktivnost s premiki od kakšnega milimetra mouvements enregistrés depuis le tremble- do priblino 1,5 centimetra. Iz obravnavanih ment de terre du 1976. Res. Han 98 - podatkov je razvidna in potrjena specifi?na Tectonique, karst et séismes - Belgique. in aktualna tektonska aktivnost, ki je prisotna QUINIF Y., 1998 - Karst & Tectonics. Abstracts of the international simposium Han-sur- z izrednimi premiki kvaternarnih sedimentnih Lesse, 9-12 mars 1998. Speleo-chronos, nanosov. Evidentirane morfologije in Mons -Belgique. objektivni zbrani podatki se torej v svoji celoti zdijo bistvenega pomena za razumevanje evolucije kraških sistemov in isto?asno za študij novejše in aktualne seizmotektonske Tectonic and recent movement clues in evolucije v tej deeli. the Pre Oreak Cave

Inside the Pre Oreak Cave were found morphologies due to the recent tectonic activity. In the article are described the geological conditions, the morphologic evidences as well as the entities of the TETTONICA E MOVIMENTI RECENTI

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Indirizzo dell’Autore

dr.ANDREA MOCCHIUTTI via Chisimaio 141 I-33100 Udine email: [email protected] Tracce di antichi depositi di riempimento del primo salone della Grotta Pre-Oreak. DEPOSITI DI RIEMPIMENTO

FURIO FINOCCHIARO, ALESSANDRO FONTANA, DAVIDE LENAZ, ANDREA MOCCHIUTTI,GIUSEPPE MUSCIO

I DEPOSITI DI RIEMPIMENTO DEL PRE OREAK

Premessa sifonante con depositi fini che, nelle parti 73 relativamente più elevate di questo tratto La Grotta Pre Oreak (Fr 65) è una risorgi- appaiono modellati con ripple marks. va attiva le cui acque, che provengono Si giunge al primo salone (oltre 30 m di dall’altopiano della Bernadia, sgorgano lunghezza, 20 m di larghezza e 23 m di quasi al livello del Torrente Cornappo altezza max), con il pavimento ricoperto dopo aver attraversato l’Abisso di Vigant. da grandi massi di crollo (fino ad alcuni La cavità, pur percorsa in alcuni tratti dal- mc) mentre depositi più fini sono presenti l’acqua, è attiva solo poche volte all’anno solo in un tratto, addossati alla parete in caso di forti piene. verso nord. Si tratta di ridottissimi lembi Nelle risorgive attive ma temporanee il residuali di una antica fase di riempimen- percorso della cavità è caratterizzato, to, costituiti - nella parte ancora conserva- generalmente, dalla presenza di depositi ta - da circa due metri di depositi grosso- fini nei tratti che assumono la morfologia lani piuttosto cementati con clasti da di “sifone”, mentre il resto della grotta mediamente a poco arrotondati, con appare con un pavimento costituito dalla dimensioni da centimetriche a decimetri- roccia in posto o da accumuli di massi che, immersi in una matrice sabbioso- legati ai crolli. Questa descrizione appare limosa. Al di sopra, in continuità ma con coerente con la Grotta Pre Oreak, se si una possibile discordanza angolare, vi esclude l’enorme deposito di sedimenti sono depositi laminati per circa 1 m di fini presente nel secondo salone e che è spessore; seguono ulteriori 2 m di sedi- oggetto del presente studio. menti grossolani. Questo deposito costi- tuisce la testimonianza di una fase di Descrizione della cavità riempimento del salone fino a circa 8 m di altezza: dal punto di vista geometrico Questa cavità è già stata oggetto di questa situazione ha comportato l’occlu- numerose pubblicazioni (ad esempio DE sione sia del sifone precedente, quello GASPERI, 1916; GUIDI, 1973; DALLA verso l’interno, che di quello che conduce VECCHIA & MUSCIO 1991; ZOZ, 1996, verso l’uscita della cavità. MADDALENI & BORLINI, in questo volume e, Il tratto successivo, più interno, della cavi- per quanto riguarda i depositi interni, tà è costituito da un lungo (circa 100 m) CANCIAN, 1996) alle quali si rimanda per sifone, generalmente asciutto se si esclu- una descrizione più completa. dono alcune pozze e l’acqua che provie- In questa sede riteniamo opportuno esa- ne da una cascata presente a metà per- minare soprattutto i riempimenti presenti. corso. Il fondo è costituito da depositi Il tratto iniziale mostra grandi accumuli di limoso-argillosi spesso con grandi accu- massi e, poco dopo, si presenta un tratto muli di detriti vegetali attuali. I lembi rela- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Pianta e sezione del secondo salone, in gri- gio i depositi sabbioso-limosi; la presenza di massi al di sotto di questi è solo ipotizzata. DEPOSITI DI RIEMPIMENTO tivamente più elevati mostrano spesso la dentale, raggiunge, praticamente, il soffit- presenza di strutture di tipo ripple-marks. to. Si tratta quindi di un vasto salone ori- Dal punto di vista idrologico le tracce pre- ginato da crollo con il pavimento costituito senti mostrano che in più punti, durante le da grandi massi, in gran parte coperti da piene, il sifone risulta completamente un deposito piuttosto omogeneo di sabbie occupato dall’acqua. fini e limi argillosi (la potenza massima è Terminato questo lungo sifone si giunge stimabile in circa 8 m ed è possibile ipotiz- al secondo salone, sulla destra del quale zare il volume attuale in circa 500-1000 si trova la breve galleria che, con una ripi- mc). Verso ovest e sud il deposito si chiu- 75 da discesa, conduce al “sifone finale”, de verso la parete mentre a nord è pre- quello che collega Pre Oreak con l’Abisso sente una sorte di solco originato dall’atti- di Vigant. Esso appare sempre allagato vità delle acque di stillicidio (questa è la anche se il livello dell’acqua presente può “via migliore” per risalire il deposito che variare di diversi metri in funzione delle appare comunque fortemente acclive); condizioni meteorologiche. verso est il deposito è stato asportato dal- Il secondo salone (25 m di lunghezza, 10- l’attività erosiva delle acque che fuorie- 14 m di larghezza e 15 m di altezza mas- scono dal sifone. Il deposito appare sima) mostra nel suo primo tratto, in ana- attualmente in condizioni di notevole sta- logia con il primo salone, un accumulo di bilità, tanto che le tracce delle ricerche grandi massi di crollo, cui segue immedia- effettuate sono rimaste inalterate dopo tamente un enorme accumulo di sedi- due anni nonostante ci sia evidenza di menti fini che, nell’estremo lembo occi- almeno una fortissima piena che ha certa-

La parte superiore della successione La parte inferiore della successione IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

mente portato a una temporanea chiusu- ra dei sifoni. Tracce di depositi argillosi (“pelle di leo- pardo” sono presenti anche sul soffitto della cavità (perlomeno nel lato settentrio- nale) e testimoniano come il salone fosse originariamente riempito completamente. Oggetto della ricerca è stato questo parti- 76 colare deposito di sedimenti fini, al fine di disegnarne le caratteristiche e proporre alcune ipotesi sulla sua genesi.

Metodi e analisi

Si è innanzitutto provveduto ad effettuare un rilevamento di dettaglio del salone in modo tale da poter anche “quotare” il deposito e definirne la geometria. Successivamente si è provveduto ad effettuare una serie di campionamenti a intervalli regolari, a partire dalle quote più elevate e seguendo poi verso il basso, descrivendo la successione. Si è provve- duto ad una “pulizia” della successione ed all’effettuazione di “tagli freschi” per una migliore osservazione della stessa. Sui campioni raccolti si sono effettuate alcune analisi sedimentologiche e mineralogiche, mentre altre sono in corso. Ad integrazione si è provveduto ad effet- tuare due “carotaggi” che hanno permes- so di recuperare una successione com- pleta di circa 70 cm nella parte sommitale della successione ed una di circa 100 cm, fra i 6 e 7 metri di profondità, quasi alla base del salone, poco a monte del punto in cui i materiali fini coprono i massi di crollo. Le carote sono state successiva- mente aperte sia per la documentazione Le “carote” recuperate nel salo- fotografica che per la descrizione di detta- ne finale della Grotta Pre glio di questi tratti della successione e per Oreak. A sinistra la carota rac- l’effettuazione di alcune ulteriori analisi su colta al top del deposito (lun- ghezza circa 100 cm), a destra campioni mirati, in particolare per eviden- quella raccolta alla base (lun- ziare l’eventuale presenza di livelli di ghezza circa 70 cm). materia organica. DEPOSITI DI RIEMPIMENTO

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Livelli limoso-argillosi interessati da bande rossastre.

Descrizione della successione sembrano tagliare trasversalmente la serie stratigrafica; questi elementi discor- Partendo dall’alto il primo metro di depo- danti con la serie sono spesso accoppiati sito appare costituito da alternanze deci- a bande rossastre. metriche di sabbie fini limose, limi e limi Gli ultimi tre metri (al di sopra del pavi- sabbiosi, con intercalati 2-3 livelli centi- mento ricoperto da massi) sono costituiti metrici di sabbie medio grossolane e mal da limi e limi argillosi in cui il colore rossa- classate, che presentano anche strutture stro delle screziature diviene quello pre- a stratificazione incrociata. dominante e, procedendo verso il basso, Segue 1 m di sabbia argillosa compatta in si hanno laminazioni concrezionate gri- corrispondenza della quale è presente giastre, anche abbondanti. Queste una rottura di pendenza; successivamen- mostrano ondulazioni e talvolta convolu- te il deposito è costituito da circa 2 m di zioni ben evidenti. Al momento, all’interno sabbia limoso-argillosa con abbondanti dell’intera sequenza non sono stati rico- screziature rossastre e poi da un interval- nosciuti livelli con presenza di materia lo di circa 1,5 m di limi argillosi con lami- organica all’interno della matrice. In alcu- nazione millimetrica; in questo intervallo, ni interavalli le laminazioni presentano il cui colore dominante è grigio, sono pre- alcune deformazioni di tipo plastico, di senti livelli con lamine rossastre e si lieve entità, che potrebbero essere legate segnalano, inoltre, alcune bandature milli- alla stabilizzazione gravitativa del deposi- metriche grigio scure, quasi nerastre che to e all’espulsione di acqua. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Caratteristiche mineralogiche e sedi- Ipotesi di lavoro mentologiche dei depositi Dall’alto in basso vi è una generale dimi- In base ai risultati delle analisi granulome- nuzione della granulometria ma all’inter- triche i campioni analizzati sono essen- no di un campo dimensionale pittosto zialmente caratterizzati dalla presenza di limitato (da sabbie fini ad argille) e con limo e sabbia fine, mentre l’argilla è netta- assenza pressoché assoluta di granuli o mente subordinata. La composizione clasti ghiaiosi. Il punto di partenza per le 78 mineralogica del sedimento tal quale è ricerche in atto è dato dall’idea che una caratterizzata da una netta prevalenza di piena di notevole portata abbia comporta- quarzo, che supera, in molti campioni, il to l’ingresso in grotta di grande quantità di 90%. La calcite è presente nei soli livelli materiali o che abbia potuto rimobilizzare grossolani della parte superiore del depo- depositi già presenti nell’Abisso di Vigant sito. causando la chiusura dei sifone fra i due Le caratteristiche tessiturali dei depositi saloni, probabilmente in un punto molto inducono a ritenere che i sedimenti derivi- prossimo al secondo salone. no essenzialmente dall’erosione diretta Da quel momento le successive venute dei livelli di flysch presenti nell’altopiano d’acqua, anche con portate non rilevanti, del Bernadia, mentre non sembrano pro- comportavano il riempimento del salone venire dall’erosione di depositi pedogeniz- con una situazione che probabilmente zati con buon grado di evoluzione. permetteva un lentissimo svuotamento Le caratteristiche sedimentologiche, oltre con le acque che riuscivano solo a filtrare che alle condizioni di deposizione prima- permettendo così il lento depositarsi dei ria, sono legate ai processi post-deposi- sedimenti fini. Successivamente l’azione zionali. In particolare le laminazioni rossa- dell’acqua ha portato alla riapertura di un stre e le bandature nerastre-rossastre, tal- passaggio lasciando peraltro praticamente volta discordanti con la stratificazione, integra la rimanente parte del deposito che sono interpretabili come screziature lega- si era originato nel salone e consentendo te alla migrazione e al successivo accu- quindi episodi di riempimento del salone e mulo di ossidi di ferro e manganese, successivi svuotamenti più veloci, con un mobilizzati all’interno della sequenza maggiore livello energentico, con un con- sedimentaria per effetto della temporanea seguente deposito di materiale più grosso- stagnazione di acqua all’interno dei sedi- lano. Gli studi in corso cercano di definire menti. L’orientazione obliqua delle banda- da un lato la provenienza dei depositi fini e ture è probabilmente imputabile proprio la ragione della sostanziale omogeneità alla formazione temporanea di piccole degli stessi e di proporne anche un’even- falde acquifere sospese, parallele alla tuale attribuzione cronologica. superficie del deposito e quindi inclinate rispetto agli strati. Bibliografia Anche per le laminazioni concrezionate presenti alla base del deposito si suppone CANCIAN G., 1996 - Le argille delle grotte che una genesi legata alla stagnazione delle si aprono nel massiccio dei Monti La Bernadia (Prealpi Giulie). In: Il fenomeno acque, probabilmente più prolungata carsico del massiccio dei Monti La Bernadia rispetto al resto della sequenza per la rela- (Friuli, Prealpi Giulie), Mem. Ist. Italiano di tiva vicinanza al fondo della cavità carsica. Speleologia, s. II, 8: 65-70, Udine. DEPOSITI DI RIEMPIMENTO

DALLA VECCHIA F.M. & MUSCIO G., 1991 - Il siste- blinji ali bolj odmaknjeni evoluciji. V prvi ma Vigant-Pre Oreak (Fr. 65- 66) nel conte- dvorani so bili najdeni delci ostankov sto idrologico-strutturale del Massiccio del M. sedimentiranega materiala, ki je zavzemal Bernadia (Prealpi Giulie, Udine). Mondo celoten prostor do najmanj 8 m višine. Sotterraneo, n.s., XIV (1-2): 23-32, Udine. Posebno pozornost zbuja ogromen nanos DE GASPERI G.B., 1916 - Grotte e Voragini del blata in peska, ki je zna?ilen za drugo Friuli. Mondo Sotterraneo, 11 (1-6): 1-220, Firenze. dvorano. Gre za blatno-peš?eno sekvenco z GUIDI P., 1973 - Brevi note sull’esplorazione omejenim ilovnatim deleem in prisotnostjo del complesso Viganti-Pre Oreak (Fr. 65- bolj grobega peska samo v zgornjem delu. 79 66). Atti I Conv, Reg. Spel. Friuli-Venezia Za tako mineraloško sestavo usedlin je Giulia, Trieste. zna?ilno izrazito prevladovanje kremena, ki ZOZ V., 1996 - L’area carsica di Villanova delle v številnih vzorcih presega 90 %. Kalcit je Grotte. In: Il fenomeno carsico del massiccio prisoten samo v grobih plasteh v zgornjem dei Monti La Bernadia (Friuli, Prealpi Giulie), delu nanosa. Teksturne lastnosti nanosov Mem. Ist. Italiano di Speleologia, s. II, 8: 99- napeljujejo k domnevi, da nanosi v bistvu 109, Udine. izvirajo iz neposredne erozije fliša, prisotnega na visoki planoti Bernadia, medtem ko se ne zdi, da bi izhajali iz erozije The Pre Oreak Cave filling deposits pedogenetskih nanosov z višjo stopnjo evolucije. The Pre Oreak Cave presents interesting filling deposits that testify its more or less recent evolution. In the first hall, residual Indirizzi degli Autori strips of a filling that were occupying the dr. FURIO FINOCCHIARO entire space up to at least 8 m of height. Of Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e particular interest is the deposit of muds and Marine dell’Università degli Studi di Trieste sands that characterize the second hall. It is via Weiss - Comprensorio di San Giovanni a slimy and sandy sequence with a limited I-34127 Trieste email: [email protected] clay fraction and a presence of rougher sands only in the superior part. The dr.ALESSANDRO FONTANA morphologic composition of the sediment, is Dipartimento di Geografia dell’Università degli Studi characterized by a net prevalence of quartz di Padova that overcomes, in many samples the 90%. via del Santo 26 I-35100 Padova The calcite is present only in the rough levels email: [email protected] of the deposit superior part. The texture characteristics of such deposits induce to dr.DAVIDE LENAZ think that the sediments essentially come out Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università from the direct Flysch erosion of the degli Studi di Trieste via Weiss - Comprensorio di San Giovanni Bernadia highland, whilst they do not seem I-34127 Trieste to come from the pedogenized deposits with email: [email protected] a good degree of evolution. dr.ANDREA MOCCHIUTTI via Chisimaio 141 I-33100 Udine Nanosi sedimentiranega materiala v jami email: [email protected] Pre Oreak dr.GIUSEPPE MUSCIO viale Ungheria 141 V jami Pre Oreak se skrivajo zanimivi nanosi I-33100 Udine sedimentiranega materiala, ki pri?ajo o njeni email: [email protected] Rhinolophus hypposideros, un pipistrello presente nella Grotta Pre Oreak LA FAUNA SOTTERRANEA

LUCA DORIGO, FABIO STOCH

LA FAUNA SOTTERRANEA

Cenni di biospeleologia ricercano umidità e temperatura costanti. 81 Tra i più frequenti si possono trovare rane, Chiunque abbia potuto visitare delle cavi- salamandre, diverse specie di ragni, mille- tà naturali avrà notato come, a pochi metri piedi, lepidotteri, ditteri, gasteropodi ed altri dall’entrata, con il diminuire della luce, piccoli animali che possono trarre giova- cambino drasticamente le condizioni mento dal microclima umido presente nei ambientali e con esse scompaiono rapi- pressi dell’entrata, ma non sono in grado di damente le forme di vita vegetali, costitui- riprodursi e formare popolazioni stabili in te in prossimità dell’ingresso soprattutto questi habitat. da felci, muschi, epatiche e alghe. Altri organismi presentano invece una più È proprio l’assenza di luce il fattore limi- spiccata predilezione per gli ambienti ipo- tante in questi ambienti, nei quali il ciclo gei, trascorrendo intere stagioni o parte dei nutrienti si differenzia molto da quello della loro esistenza nel sottosuolo, pur degli ambienti di superficie. Gli organismi non presentando in genere particolari fotosintetici mancano totalmente in grotta adattamenti morfologici e funzionali. e il flusso di sostanza e di energia prove- Esempi di questa categoria di animali, niente prevalentemente dall’esterno, è definiti troglofili, possono essere alcuni soprattutto costituito da detrito di origine pipistrelli, alcune specie di cavallette e animale e vegetale. Gli organismi sapro- numerosi altri invertebrati, che trascorro- fagi (che si nutrono cioè di sostanza orga- no gran parte della loro esistenza in grot- nica morta) possono essere raschiatori, ta, ma possono sopravvivere e riprodursi trituratori oppure filtratori (se in acqua). Al anche all’esterno. vertice della piramide alimentare vi sono Una terza categoria, quella dei troglobi, infine i predatori che si nutrono di altri ani- comprende infine forme strettamente vin- mali catturati all’interno delle cavità. colate alla vita sotterranea, che hanno Nel corso delle prime esperienze in grotta sviluppato adattamenti per sopravvivere è facile osservare alcuni animali che non in ambienti così particolari. hanno niente a che vedere con la vita ipo- La maggior parte di questi animali presen- gea: si tratta di organismi che si trovano ta anoftalmia, cioè non ha occhi; in com- accidentalmente nelle cavità e che di penso la mancanza della vista è sopperi- norma sostano nei pressi dell’entrata o in ta dallo sviluppo di appendici dotate di altri ambienti umidi. Questa categoria di organi sensoriali (antenne e zampe) animali, i troglosseni, comprende vertebra- molto allungate, che funzionano grosso- ti e invertebrati che si possono rinvenire modo come il bastone per un non veden- nel sottosuolo per pura casualità, perché te, anche se in realtà sono molto più sofi- caduti dall’esterno o perchè molti di essi, sticati. soprattutto in prossimità dell’imbocco, vi La temperatura piuttosto bassa e costan- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

te e la scarsità di cibo hanno selezionato Le grotte sono povere di vita in termini di nel corso dell’evoluzione organismi con biomassa, ma ricche di sorprese per un rallentamento nel metabolismo, che quanto riguarda lo studio scientifico, in riescono a resistere per parecchio tempo quanto questi ambienti sono i più ricchi in senza alimentarsi. La loro vita è più lunga termini di endemiti, cioè di specie uniche rispetto a quella dei loro parenti prossimi ed esclusive di una determinata area e che vivono all’esterno, e solitamente il assenti nel resto del mondo. Sistemi di numero di uova deposte è molto basso cavità differenti possono aver avuto storie 82 (uno solo o poche uova). Dato che le grot- evolutive indipendenti da quelli limitrofi, e te sono ambienti stabili, con temperatura e le specie presenti possono aver avuto umidità pressoché costanti durante l’anno rapporti ridotti o nulli con le popolazioni e la luce è assente, gli animali troglobi vicine, al punto da differenziarsi talmente hanno spesso perso ogni legame con la da essere considerate specie distinte. stagionalità del mondo esterno, per cui L’elevata specializzazione di questi ani- fenomeni per noi comuni come il ritmo cir- mali è però nel contempo un’arma vincen- cadiano (una sorta di orologio interno, con te e un “tallone d’Achille”: è sufficiente ciclo di circa 24 ore) e i ritmi circannuali una lieve alterazione dell’habitat per (responsabili dei cambiamenti fisiologici sconvolgere l’ecosistema e far scompari- stagionali o dei cicli riproduttivi) in questi re queste specie. Ad esempio, interventi ambienti sono sfalsati. strutturali come la creazione di nuove

Storia della biospeleologia Josephus Nicolaus Laurenti descrivesse il curioso “piccolo di drago”, assegnandogli il L’uomo ha sempre avuto la necessità di nome Proteus anguinus e collocandolo tra orientarsi e di conoscere il mondo che lo gli odierni anfibi urodeli. circonda: a testimonianza di ciò, lo studio Volendo attribuire alla biospeleologia del dell’ambiente e della flora e fauna in parti- nostro territorio una data di nascita ufficiale, colare sono vecchie quanto la storia del- la si potrebbe fissare nel 1831, anno in cui l’uomo stesso. Ferdinand Schmidt descrisse Leptodirus La biospeleologia, ovvero lo studio delle hochenwarti, coleottero di grotta raccolto a forme di vita legate alle cavità, nasce inve- Postumia. ce in tempi molto più recenti, probabilmen- Da questo momento iniziò ad aumentare il te perché questi ambienti poco accessibili e numero degli studiosi interessati a questo disagevoli per l’esplorazione sono stati con- mondo, e nella prima metà del Novecento siderati per lungo tempo poveri (o addirittu- comparirono le prime monografie, opere ra privi) di vita. La prima scoperta biospe- importantissime tuttora valide, e diventaro- leologica nota in Italia è documentata da no sempre più numerose le pubblicazioni di una lettera che il vicentino Gian Giacomo carattere scientifico e divulgativo. Trissino scrisse nella seconda metà del Questa spinta produttiva continua fino ai Cinquecento a Fra’ Leandro Alberti, descri- giorni nostri, mentre si sta raffinando il tar- vendo alcuni “gamberetti picciolini” rinvenu- get dei ricercatori: accanto a problematiche ti in una cavità dei Monti Berici. Circa un di tipo sistematico, si affrontano sempre più secolo più tardi, nel 1689, il barone Johan temi di carattere ecologico, evolutivo e bio- Weichard Valvasor narra di un “piccolo di geografico, cosicché i delicati equilibri che drago” osservato in una sorgente della governano questo mondo sospeso nel buio . Si tratta però di meri aneddoti, di diventano sempre più chiari, delineando curiosità prive di alcuna base scientifica. strumenti di tutela per questi particolari Passò un secolo ancora prima che ambienti. LA FAUNA SOTTERRANEA aperture o l’ampliamento di quelle esi- due specie di isopodi terrestri. Le ricer- stenti, può causare l’entrata di aria secca che, a parte sporadiche segnalazioni, dall’esterno, modificando il clima con con- riprendono solo negli anni ’90. I dati sono seguenze disastrose per la fauna ipogea. sintetizzati nelle pubblicazioni di GASPARO È importante perciò che questi ambienti (1996), per quanto riguarda la fauna ter- vengano protetti e mantenuti lontani da restre, e di STOCH (1996) per quella interessi economici, per salvaguardare tra acquatica. Successive visite degli Autori l’altro i preziosi inquilini. hanno permesso di colmare almeno in parte le lacune di conoscenze sulla fauna 83 Specie rinvenute nel sistema Vigant di questo interessante complesso. Pre Oreak La fauna terrestre annovera alcuni troglobi di rilievo, ciechi e specializzati. Tra questi il Il primo animale cavernicolo ad essere più interessante è forse il coleottero cara- rinvenuto nella grotta Pre Oreak è un pic- bide Anophthalmus baratellii, descritto da colo crostaceo isopode (Monolistra coeca Sciaky nel 1985 ed esclusivo di poche julia), descritto da Giuseppe Feruglio nel cavità e stazioni endogee (cioè di suolo 1904 (vedi scheda). Successivamente le profondo) a cavallo tra Italia e Slovenia, tra ricerche si sono arrestate per un lungo le quali figurano la Grotta di Montefosca, la periodo periodo, per essere riprese con le Grotta di Taipana e il Monte Matajur. visite di Paoletti nel 1977, che vi riporta Accanto a questa specie vanno annovera-

Accumulo di guano di pipistrelli nel secondo salone della Grotta Pre Oreak: al di sopra si sono sviluppate alcune muffe. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Nel 1904 Giuseppe Feruglio istituisce la specie Speleosphaeroma julium (oggi Monolistra coeca julia) sulla base di reperti raccolti nella Grotta Pre Oreak.

Ecco, sull’argomento, il testo di una lettera indirizzata a Renzo Cosattini da Giuseppe Feruglio.

Padova 29 aprile 1904 84 Carissimo, oggi ho finalmente potuto determinare che i crostacei da te raccolti nella grotta di Torlano, sono della specie già trovata in Italia, assai probabilmente si tratta di una specie nuova. Mi interesserebbe averne di vivi; se poteste recarvi nella grotta e rac- coglierne alcuni fareste una bellissima cosa, possibilmente mi premerebbe averli per giovedì, così potrebbe anche portarli il Prof. Musoni e sarebbero più sicuri. Mandatemene anche qualche altro di morto ma in alcool perché la formalina indu- risce troppo i tessuti, quelli vivi fate modo che possano respirare. Raccomando a chi di voi andrà a raccoglierli di camminare adagio e senza far rumore, e di osservare dopo averne presi alcuni se facendo baccano o scuotendo l’acqua si raggomitolino; se vivono strisciando sul fondo della pozza o sulla roccia, se ne esistino fuori dell’acqua, e se camminando tengono ferme o muovano le antenne e le antennule, se ve ne sono di accoppiate. Principale cosa è quella di vedere se si raggomitolino al più piccolo rumore o solo dopo strepito abbastanza forte. Guardate poi se nella biblioteca del circolo o della SAF esiste qualche libro di quel- li qui sotto per mandarmeli: A.Viré - Les Shaeromiens des cavernes et l’origine de la faune souterraine. Comptes rendus de l’Ass. Francaise pour l’avancement des Sciences Naturelles. Paris 1900; Dollfus et Viré - Un isopode nouveau Coecosphaeroma Faucheri, Bulletin du Museum d’Hist. natur. de Paris 1900.

Saluti cordiali a tutti gli speleologi, complimenti alla tua famiglia ed una stretta di mano dal tuo Geppino.

Il disegno di Speleosphaeroma julium (= Monolistra coeca julia) pubblicata da Giuseppe Feruglio, nel 1904, su Mondo Sotterraneo. LA FAUNA SOTTERRANEA ti tra i troglobi un crostaceo isopode * Nesticus idriacus ROEWER, 1931. Grotta Pre (Androniscus noduliger) e un mollusco Oreak (DRESCO, 1966, GASPARO, 1997) gasteropode (Zospeum spelaeum), Diplopoda ampiamente diffusi nelle Prealpi orientali. * Typhloiulus maximus (VERHOEFF, 1929). La rimanente fauna terrestre è costituita Grotta Pre-Oreak (STRASSER, 1971, GASPARO prevalentemente da specie troglofile. 1997) * Brachydesmus subterraneus (HELLER, 1857). La fauna acquatica si presenta molto inte- Grotta Pre-Oreak (GASPARO, 1996) ressante, poiché annovera due specie endemiche delle Prealpi Giulie, la già cita- Coleoptera Carabidae 85 ta Monolistra coeca julia, presente nei ** Anophthalmus baratellii SCIAKY, 1985. rivoletti di stillicidio, e il crostaceo anfipo- Grotta Pre-Oreak (DAFFNER, 1998) Trechus fairmairei PANDALLÈ, 1867. Grotta Pre de Niphargus julius, comune nelle pozze Oreak (GASPARO, 1996) residue e nel sifone. Altre specie di inte- resse sono alcuni minuti crostacei cope- Coleoptera Staphilinidae Stenus flavipes STEPHENS, 1832. Grotta Pre podi (di dimensioni inferiori al millimetro) Oreak (GASPARO, 1996) che si ritrovano nelle pozze di stillicidio e, Parocyusa longitarsis (ERICHSON, 1837). in minor misura, nel sifone. Sicuramente Grotta Pre Oreak (GASPARO, 1996) le acque di maggior interesse per la fauna Gastropoda sono quelle di percolazione: il sifone, in ** Zospeum spelaeum ( ROSSMÄSSLER, 1839). rapporto diretto con le acque esterne che Grotta Pre-Oreak (PEZZOLI, 1992) precipitano nell’Abisso Vigant, sono infat- Walklea rossmaessleri ( ROSSMÄSSLER, 1838). ti popolate in prevalenza da specie di Grotta Pre Oreak (BOATO et al., 1989) superficie. Ruthenica filigrana (ROSSMÄSSLER, 1836). Grotta Pre Oreak (BOATO et al., 1989) Macrogastra (Macrogastra) ventricosa FAUNA TERRESTRE (DRAPARNAUD, 1801). Abisso Vigant (BOATO et ** = troglobia al., 1989) * = troglofila s. str. Chiroptera Rhinolophus hypposideros (SCHREBER, 1774). Isopoda ** Androniscus (Dentigeroniscus) noduliger VERHOEFF, 1929. Grotta Pre Oreak (PAOLETTI, 1977) Androniscus (Roseoniscus) roseus (C. L. KOCH, 1837). Grotta Pre Oreak (PAOLETTI, 1977) Opiliones * Ischyropsalis sp. Grotta Pre Oreak (S. Turco obs., 2005, dato inedito) Araneae * Porrhomma convexum Westring, 1851. Grotta Pre Oreak (GASPARO, 1996) * Troglohyphantes sbordonii Brignoli, 1975. Abisso Vigant (GASPARO, 1996) Meta menardi (LATREILLE, 1804). Abisso Vigant Un cluster di Miniopterus schreibersii fotografa- (GASPARO, 1996) to nel secondo salone della Grotta Pre Oreak Nesticus cellulanus (CLERCK, 1757). Abisso (novembre 2005). Nel cluster sono stati contati Vigant (GASPARO, 1996) fino a 150 esemplari. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Grotta Pre Oreak (L. Dorigo obs., 2005, dato Copepoda inedito) * Attheyella (Attheyella) crassa (SARS, 1862). Miniopterus schreibersii (NATTERER IN KUHL, Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (sifone) 1819). Grotta Pre Oreak (L. Dorigo obs., 2005, * Bryocamptus (Limocamptus) echinatus dato inedito) (MRÁZEK, 1893). Grotta Pre Oreak (STOCH, Barbastella barbastellus (SCHREBER, 1774). 2005) (sifone) Grotta Pre Oreak (BON, 1996, LAPINI et al., Bryocamptus (Rheocamptus) pygmaeus 1996) SARS, 1863. Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (sifone) Bryocamptus (Rheocamptus) tatrensis 86 FAUNA ACQUATICA (MINKIEWICZ, 1916). Grotta Pre Oreak (STOCH, Gastropoda 2005) (sifone) * Bythinella schmidtii (KÜSTER, 1835). Grotta * Bryocamptus (Rheocamptus) typhlops Pre Oreak (BODON et al., 2005) (sifone) (MRÁZEK, 1893). Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (stillicidi e rivoletti) Hirudinea * Echinocamptus pilosus (VAN DOUWE, 1911). Dina krasensis (SKET, 1968). Grotta Pre Oreak Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (sifone) (STOCH, in litt.) (sifone) ** Elaphoidella phreatica s.l. (CHAPPUIS, 1925). Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (stillicidi e rivoletti) * Moraria poppei (MRÁZEK, 1893). Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (stillicidi e rivoletti) * Paracyclops imminutus KIEFER, 1929. Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (sifone) Tropocyclops prasinus (FISCHER, 1860). Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (sifone) Megacyclops viridis (JURINE, 1820). Grotta Pre Oreak (STOCH, 2005) (sifone) ** Diacyclops sp. gruppo languidus (SARS, 1863). Grotta Pre Oreak (STOCH, 1996) (sifone) Isopoda ** Monolistra coeca julia (FERUGLIO, 1904). Grotta Pre Oreak, località tipica (FERUGLIO, 1904) (stillicidi e rivoletti) Amphipoda Gammarus fossarum KOCH, 1835. Grotta Pre Oreak, (RUFFO & STOCH, 2005) (sifone) ** Niphargus julius STOCH, 1997. Grotta Pre Oreak (STOCH, 1996) (sifone e pozze)

Dall’elenco riportato risulta evidente come solo 7 specie su un totale di 38 sino ad oggi segnalate sia esclusiva dell’ambiente sotterraneo. Questo fatto non indica uno scarso interesse del complesso Vigant- Pre Oreak. Al contrario, le poche specie troglobie sono endemiche, diffuse cioè solo nelle Prealpi Giulie, e pertanto di Sopra esemplare di Monolistra coeca julia e, grande interesse scientifico; questo fatto sotto, Niphargus julius. suggerisce che il sito necessita di adegua- LA FAUNA SOTTERRANEA te misure di tutela e conservazione. L’alto (Coleoptera: Carabidae: Trechinae. Acta numero di troglofili e troglosseni è in real- entomol. slovenica, 6(2): 99-128, Lubiana. tà dovuto al collegamento diretto tra DRESCO E., 1963 - Araignées cavernicoles d’Italie (1re note). Ann. Spéléol., 18(1): 13- inghiottitoio e risorgenza, che causa il tra- 30, Moulis. sporto passivo di molte specie di superfi- FERUGLIO G., 1904 - Lo Speleosphaeroma cie attraverso le acque. Questo fatto è di julium, nuovo crostaceo isopode cavernico- estremo interesse per la conservazione, lo. Mondo Sotterraneo, 1(1): 8-12, 1(2): 25- poiché suggerisce una elevata “vulnerabi- 29, Udine. LAPINI L., DALL’ASTA A., DUBLO L., SPOTO M. & lità” del sistema. L’indicazione principale 87 VERNIER E., 1996 - Materiali per una teriofau- che se ne può trarre è che per tutelare la na dell’Italia nord-orientale (Mammalia, grotta non basta proteggere solo la cavità, Friuli-Venezia Giulia). Gortania - Atti Mus. ma bisogna proteggere dall’inquinamento Friul. St. Nat., 17 (1995): 149-248, Udine. e dal degrado l’intero bacino di alimenta- GASPARO F., 1996 - La fauna cavernicola terre- zione che scarica le sue acque attraverso stre del massiccio dei Monti La Bernadia. In: Il fenomeno carsico del massiccio dei Monti il complesso Vigant-Pre Oreak. La Bernadia. Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. Infine, sono presenti nella cavità alcune VIII, 1996, pp. 71-80, Udine. colonie di pipistrelli. Particolarmente nume- GASPARO F., 1997. Miscellanea biospeologica. rosa è quella di miniottero (Miniopterus Parte I: Friuli. Atti e Memorie Comm. Grotte schreibersii), che utilizza il secondo salone “E. Boegan”, 34: 17-48, Trieste. della Grotta Pre Oreak come nursery. PAOLETTI M.G., 1977 - Problemi di biologia del suolo in relazione allo studio di alcuni Ricordiamo che tutte le specie di pipistrelli Catopidae delle Venezie. Atti Mus. Civ. St. sono di grande importanza ecologica, e nat. Trieste, 30 (1): 35-64, Trieste. sono tutelate a norma di legge in tutta la PEZZOLI E., 1992 - Il genere Zospeum Comunità Europea attraverso la Direttiva Borguignat, 1856 in Italia (Gastropoda Habitat: un motivo in più per proteggere la Pulmonata Basommatophora). Censimento delle stazioni ad oggi conosciute. Natura grotta e i suoi abitatori. Bresciana, 27: 123-169, Brescia. RUFFO S. & STOCH F., 2005 - Crustacea Malacostraca Amphipoda. In: Checklist e Bibliografia distribuzione della fauna italiana. 10.000 specie terrestri e delle acque interne. Mem. BOATO A., BODON M., GIOVANNELLI M.M., Mus. Civico St. Nat. Verona, 2. S. Sez. Sc. MILDNER P., 1989 - Molluschi terrestri delle vita , 16, Verona. Alpi sudorientali. Atti XXVI Congr. Soc. It. STOCH F., 1996 - La fauna delle acque carsiche Biogeografia (Udine, 1987). Biogeographia, sotterranee delle Valli del Torre e del mas- 13: 429-528, Udine.. siccio dei Monti La Bernadia. In: Il fenomeno BODON M., CIANFANELLI S., MANGANELLI G., carsico del massiccio dei Monti La Bernadia. CASTAGNOLO L., PEZZOLI E. & GIUSTI F., 2005 Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. VIII, 1996, pp. - Mollusca Bivalvia. In: Checklist e distribu- 81-88, Udine. zione della fauna italiana. 10.000 specie ter- STOCH F., 2005 - Crustacea Copepoda: restri e delle acque interne. Mem. Mus. Cyclopoida; Harpacticoida Canthocamptidae. Civico St. Nat. Verona, 2. S. Sez. Sc. vita 16, In: RUFFO S. & STOCH F., 2005. Checklist e Verona. distribuzione della fauna italiana. 10.000 BON M., 1996. Catalogo della collezione terio- specie terrestri e delle acque interne. Mem. logica del Museo civico di Storia Naturale di Mus. Civ. St. Nat. Verona, sez. Scienze della Venezia (Mammalia). Boll. Mus. Civ. St. Nat. Vita, 16 (dati su CD ROM), Verona. Venezia, 45: 145-187, Venezia. STRASSER K., 1971. Über italienische, beson- DAFFNER H., 1998. Die Arten und Rassen der ders kavernikole Diplopoden. Mem. Mus. Anophthalmus schmidti und -mariae Gruppe Civ. St. Nat. Verona, 19: 1-21, Verona. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Appendice: metodologie di ricerca non rappresenta un danno perché è un pre- lievo che non inficia la sopravvivenza delle L’attività di ricerca sul campo è alla base di popolazioni ed è di gran lunga inferiore a qualsiasi conoscenza del territorio. Le rac- quella che è la mortalità naturale; questo colte di fauna possono essere effettuate perché le aree esplorabili dall’uomo sono per determinare le specie presenti (studi solo una parte nel complicato sistema di faunistici) oppure per raccogliere informa- cavità e fessure nella roccia. zioni di carattere ecologico o etologico, Anche per la raccolta degli animali acquati- spesso trasportando in laboratorio alcuni ci (prevalentemente crostacei, gasteropodi, 88 animali. La cattura degli esemplari può tricladi, oligocheti) una delle tecniche di essere effettuata “a vista”, cercandoli e rac- campionamento più pratiche ed efficaci è la cogliendoli con l’ausilio di pinzette morbide raccolta "a vista", che però permette di o con degli aspiratori. localizzare e raccogliere soltanto le specie Dato che gli organisni cavernicoli sono rari più grandi e appariscenti. Per gli organismi e difficilmente osservabili, si ricorre soven- di dimensioni ridotte, spesso visibili soltan- te all’utilizzo di esche come la carne, le to al microscopio, si utilizzano appositi reti- ossa, il formaggio o la frutta marcescente. ni con maglie molto sottili, usati per filtrare Questi attrattivi vengono lasciati in posti l’acqua di pozzi e cascatelle, rivoli o stillici- noti, solitamente in angoli o sotto le pietre, di, eventualmente raccolta preventivamen- per un tempo sufficientemente lungo (alme- te tramite pompette o barattoli. no un paio di settimane) per poi ricercare Il materiale raccolto viene fissato e conser- con attenzione nei paraggi gli animali attira- vato generalmente in etanolo a 70° o, per ti dall’odore. Possono inoltre venire raccolti gli organmismi acquatici e microscopici, in campioni di terreno, di guano o di altro una soluzione di formalina diluita al 4%, e materiale organico che vengono vagliati riposti in appositi contenitori distinti conte- con il “selezionatore Berlese”, uno strumen- nenti le informazioni necessarie (località, to che sfrutta la tendenza degli animali data, ambiente, nome del raccoglitore). cavernicoli a rifuggire la luce e il calore, per Talora alcuni animali possono essere tra- allontanarli ed isolarli dal campione raccol- sportati vivi in laboratori biospeleologici, to. strutture che simulano l’ambiente di grotta Le trappole a caduta sono metodi di cattura per permettere di studiare da vicino partico- intensiva che, se utilizzati indiscriminata- lari aspetti della loro etologia, altrimenti dif- mente in ambienti a bassa densità come le ficilmente osservabili. grotte, possono decimare le popolazioni Un discorso a parte meritano i vertebrati di esistenti o creare forti squilibri, qualora grotta, come anfibi (il proteo in Carso o i venissero lasciate per tempi eccessiva- geotritoni in altre regioni) o mammiferi (pipi- mente lunghi. Per tali motivi il loro uso strelli), che sono tutelati da precise norma- sarebbe da evitare, tranne nel caso di tive che ne vietano, tra l’altro, l’uccisione, la importanti e giustificate ricerche scientifi- raccolta, la detenzione, la commercializza- che. In ogni caso andrebbero comunque zione e il disturbo durante i periodi riprodut- collocate e controllate da personale esper- tivi o di letargo nonché proibiscono il dan- to, in grado di monitorarle costantemente. neggiamento degli habitat, tutelando di Il ricercatore biospeleologo dovrebbe assu- fatto le grotte che li ospitano. Le modalità di mere il ruolo di spettatore, cercando di svol- studio, per questi motivi, sono necessaria- gere la sua attività senza interferire con i mente differenti, e le ricerche mirate sono delicati equilibri di questi ambienti. svolte da personale altamente specializza- Nell’ottica di questa forma di rispetto e to e con metodi non distruttivi e a basso attenzione, la raccolta di pochi esemplari impatto. LA FAUNA SOTTERRANEA

The

It is hereby enlisted the underground fauna, both water and terrestrial of the Vigant-Pre Oreak system. Amongst the found, only 7 out of 38 are troglobias. This fact is certainly connected to the fact that some of them are transported from the external waters and this also shows a remarkable vulnerability of the system. The Pre Oreak 89 Cave is, moreover, the locus tyicus of Monolistra coeca julia. It is therefore important that these enviroments must be protected and kept far from economical interests in order to preserve, among the other things, their precious inhabitants.

Podzemno ivalstvo

Našteto je kopensko in vodno podzemno ivalstvo sistema Vigant - Pre Oreak. Med najdenimi vrstami jih samo 7 od 38 spada med troglobionte. To je vsekakor povezano z dejstvom, da so bile nekatere ivalske vrste prinešene iz zunanjih voda, kar kae tudi na ranljivost sistema. Jama Pre Oreak je tudi locus typicus vrste Monolistra coeca julia. Izrednega pomena je, da se taka okolja zašcitijo in zavarujejo pred ekonomskimi interesi, tudi zato, da se zavarujejo njihovi dragoceni prebivalci.

Indirizzi degli Autori

dr. LUCA DORIGO via R. Molta 14 I-33085 Maniago (Pordenone) email: [email protected]

dr.FABIO STOCH via dello Sboccatore 3/27 I-00069 Trivignano Romano (Roma) email: [email protected] IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Il primo salone del Pre Oreak, verso il sifone interno.

90 LA FAUNA SOTTERRANEA

91 Matteuccia struthiopteris (felce penna di struzzo) all’ingresso della Grotta di Viganti ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI

ELIO POLLI

ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI (110/66 FR) Contributo alla conoscenza della speleoflora friulana

Premesse stente nei vari catasti storici dei sodalizi 93 speleologici regionali, non è stato possibi- La Grotta di Viganti (110/66 Fr) rappre- le reperire in essa alcun contributo riguar- senta un ambiente speleovegetazionale dante gli aspetti vegetazionali della cavi- estremamente vario ed interessante. Sia tà. Scopo di questo lavoro è dunque quel- la zona antistante l’imboccatura che la lo di fornire l’attuale, ed il più possibilmen- prima parte dell’ampio e pittoresco ingres- te esaustivo, profilo botanico del maesto- so (“Olobigneza”), pur situate ad una so complesso ipogeo. quota relativamente bassa (540 m), rac- Molto rigogliosa ed assortita risulta, nel- chiudono un consistente drappello di spe- l’ambito della grotta, la composizione flo- cie dai connotati prevalentemente prealpi- ristica già all’inizio della stagione prima- ni od alpini continentali. La presenza di verile; s’avvicendano quindi, in essa, questa esuberante vegetazione d’impron- altre svariate entità nel corso di quella ta cavernicola è in stretta dipendenza con estiva per poi susseguirsi, con ulteriori la situazione topoclimatica della grotta ed specie, nell’autunnale. Fra tutti gli ele- in particolar modo con l’esposizione del menti vegetazionali che si sviluppano nel maestoso portale d’accesso, volto ad complesso dei Viganti, alcuni assumono ovest e che viene a trovarsi alla fine del- un particolare e spiccato pregio botanico: l’accentuato solco eocenico flyschoide primo fra tutti la rara Matteuccia stru- cieco nel quale scorre il rio Tanaloho (o thiopteris (felce penna di struzzo, vedi Tapotcletia). Corso d’acqua quest’ultimo disegno), Pteridofita di straordinaria ele- che, originatosi un chilometro circa più a ganza e venustà che trova qui, a quanto settentrione, prosegue il suo tragitto all’in- attualmente ci consta, la sua più bassa terno dell’ipogeo dopo aver perso parte stazione regionale. Un’ampia e det- delle acque in alcune depressioni ed allu- tagliata dissertazione viene dedica- vioni, un po’ prima di essere inghiottito. Il ta a questa Onocleacea nella pro- rio, accresciutosi poi in quanto a portata, secuzione del presente contri- in seguito ai vari contributi ricevuti durante buto. il suo percorso sotterraneo, rivede la luce Di notevole rilevanza appaio- 500 m più a sud e circa 250 m più in no pure qui le presenze di basso, fuoriuscendo dalla Grotta Pre Arabis alpina/alpina, Saxifraga Oreak (Pro Reak, Pri Rieki, Grotta sotto il petraea, Euphorbia carniolica e Cret di Vigant, 176/65 Fr), singolare risor- di Asplenium viride. Anche que- giva temporanea ubicata sulla riva destra ste specie evidenziano, nel parti- del Torrente Cornappo. colare ambiente ipogeo in oggetto, Nonostante la doviziosa bibliografia relati- alcune fra le stazioni più meridionali va al complesso Viganti-Pre Oreak, esi- della loro distribuzione regionale. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

La vegetazione all’esterno della cavità va ed autunnale. Ad esse si aggregano, continuativamente, alcune altre dai linea- Già scendendo da Borgo Vigant (581 m), menti ancor più spiccatamente continen- puntando ad ovest verso la vicina grotta, tali. si può notare un rapido mutamento nella Così, si possono agevolmente individuare, composizione vegetazionale, in dipen- nell’arco dell’anno, Galanthus nivalis/niva- denza dell’ambiente più raccolto e defila- lis (bucaneve), Primula vulgaris/vulgaris to, nel quale si avverte un maggior gra- (primula), Helleborus odorus (elleboro 94 diente dell’umidità, una sensibile diminu- profumato), Hepatica nobilis (erba trinità), zione della temperatura ed una ridotta Anemone trifolia/trifolia (anemone trifoglia- luminosità. A specie dalle caratteristiche ta), A. nemorosa (a. bianca o silvia dei ecologiche prevalentemente termofile di boschi), A. ranunculòides/ranunculòides rilievi a versanti esposti a meridione, ben (anemone gialla), Asarum europaeum/ presenti nelle immediate adiacenze del- caucasicum (baccaro o renella), Daphne l’abitato, ne subentrano qui altre dalle mezereum (fior di stecco), Cardamine caratteristiche più continentali alpine. enneaphyllos (dentaria a nove foglie), La vegetazione, nella zona antistante il Lathyrus vernus/vernus (cicerchia o orobo portale d’accesso (attrezzata da qualche primaticcio), Omphalodes verna (borra- anno mediante passerelle e gazebo), com- na), Euphorbia carniolica (euforbia penzo- prende, all’inizio del periodo primaverile, le la), E. dulcis (e. bitorzoluta), Allium ursi- tipiche specie d’ambiente fresco ed umido- num/ursinum (aglio orsino), Symphytum montano cui subentrano, nel tempo, quelle tuberosum/ angustifolium (consolida fem- caratteristiche ed usuali della stagione esti- mina), Polygonatum multiflorum (sigillo di

L’ingresso della cavità mette in rilievo una rigogliosa vegetazione a carattere cavernicolo dalla quale emergono, stagliandosi, notevoli aceri di monte (Acer pseudoplatanus) e tigli selvatici (Tilia cordata). ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI

Salomone maggiore), Lamium orvala (acero campestre), Corylus avellana (falsa ortica), L. flavidum (ortica mora), (nocciòlo), Lonicera xylosteum (ciliegia di Petasites hybridus/hybridus (farfaraccio volpe), Rubus caesius (rovo bluastro), maggiore), Pulmonaria officinalis (polmo- Salix caprea (salice delle capre) e naria maggiore), Arum maculatum s.l. Sambucus nigra (sambuco). (gigaro scuro), Geranium robertianum/ robertianum (geranio roberziano, erba La vegetazione all’ingresso della cavità cimicina), Glechoma hederacea (ellera terrestre comune), Carex digitata (carice In corrispondenza dell’ampio portale d’ac- 95 digitata), Galium sylvaticum (caglio dei cesso (7 x 10 m), sia sugli speroni roccio- boschi), Fragaria vesca (fragola comune), si esposti a nord che su quelli volti a meri- Aposeris fetida (lucertolina fetente), Paris dione, si possono riconoscere, variamente quadrifolia (uva di volpe), Actaea spicata distribuite, numerose entità, alcune delle (barba di capra), Veronica urticifolia (vero- quali di ambienti decisamente più freschi. nica delle faggete), Gentiana asclepiadea Fra queste, vanno senz’altro citate (genziana asclepiade), Cyclamen purpu- Aconitum lycoctonum/lycoctonum (lupaia), rascens (ciclamino) e Colchicum autum- Anemone ranunculòides/ranunculòides nale (colchico). (anemone gialla), Cardamine trifolia (den- Nello strato arboreo-arbustivo, oltre a taria trifogliata), Asarum europaeum/cau- Fagus sylvatica/sylvatica (faggio), qui casicum (bàccaro), Oxalis acetosella (ace- piuttosto frequente, si sviluppano Tilia tosella), Lamium orvala (falsa ortica), cordata (tiglio selvatico), Acer pseudopla- Epimedium alpinum (epimedio alpino), tanus (acero di monte), A. campestre Daphne mezereum (fior di stecco),

Al confine fra la zona subliminare e quella suboscura, spiccano sulla parete a sinistra le ultime candide fioriture di Arabis alpina/alpina, cui s’accompagnano quelle di Saxifraga petraea. Sulla parete di fronte, cessa il regno delle pteridofite ed inizia quello delle briofite (muschi ed epatiche). IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Euphorbia carniolica (euforbia penzola), soprattutto nei pressi della targa comme- copiosissimo Aruncus dioicus (barba di morativa (1896-1986) apposta sulla sini- bosco), Actaea spicata (barba di capra), stra dell’ingresso, e cioè a settentrione, Senecio ovatus/ovatus (= S. fuchsii, sene- Campanula carnica/carnica (campanula cio di Fuchs), Gentiana asclepiadea (gen- carnica), Arabis alpina/alpina (arabetta ziana asclepiade), Cardamine impatiens alpina) e Saxifraga petraea (sassifraga (billeri comune) e Geranium robertianum/ petrea). È da notare come esse tendano robertianum (geranio roberziano). preferibilmente a localizzarsi lungo i giun- 96 Nello strato arbustivo-arboreo, spiccano ti di stratificazione che, subparallelamen- Lonicera xylosteum (ciliegia di volpe), te, proseguono all’interno dell’ipogeo. Rubus caesius (rovo bluastro), Corylus Queste tre pregevoli entità, la cui piena avellana (nocciolo), Carpinus betulus fioritura conferisce una gaia nota all’am- (carpino bianco), Salix caprea (salicone), biente peraltro severo, sono variamente Sambucus nigra (sambuco), Acer pseu- accompagnate da Omphalodes verna doplatanus (acero di monte), anche in (borrana), Cardamine trifolia (dentaria tri- plantule, A. campestre s.l. (acero campe- fogliata), Valeriana officinalis (valeriana stre), Tilia cordata (tiglio selvatico) in alcu- comune), Pulmonaria officinalis (polmo- ni imponenti esemplari e Fraxinus excel- naria maggiore), Chrysosplenium alterni- sior/excelsior (frassino maggiore). Nella folium (erba milza-comune), Lathyrus ver- zona circostante, frequente risulta Picea nus/vernus (orobo primaticcio), Stellaria abies/abies (abete rosso). holostea (centocchio garofanina), S. Fra le specie più distintive si notano, media (centocchio comune), Oxalis ace- tosella (acetosella), Silene dioica (silene dioica), Cyclamen purpurascens (ciclami- no), Mercurialis perennis (mercorella bastarda), Mycelis muralis (lattuga di muro) ed ancora, quasi costantemente, da Geranium robertianum/robertianum (geranio roberziano). Nello strato arbo- reo, a sovrastare molte delle precedenti specie, si sviluppano un paio di notevoli tigli selvatici (Tilia cordata). Sulla parete strapiombante, impostata a strati a reggipoggio, si possono individua- re alcune delle entità appena considerate, quali Saxifraga petraea, Hepatica nobilis, Aruncus dioicus, Cyclamen purpurascens e, fra le felci, Asplenium trichomanes e Cystopteris fragilis. Nella zona ripariale crescono, più che altrove, Petasites hybridus/hybridus (farfa- Campanula carnica/carnica (campanula della raccio maggiore), Chaerophyllum hirsu- Carnia). La leggiadra entità, endemica delle tum/hirsutum (cerfoglio selvatico), Prealpi e Alpi meridionali (dalla Lombardia alla Carinzia e alla Slovenia), si sviluppa in rigogliosi Ranunculus acris (pié di gallina) e Angelica cespi all’ingresso della cavità (zona liminare). sylvestris s. l. (angelica selvatica). ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI

Fra le felci, abbondantemente presenti sia rili e fertili. Le sterili, con funzioni trofiche sui massi esterni che negli anfratti rocciosi di assimilazione, sono situate all’esterno; e sui ripiani dell’ipogeo, si segnalano di colore verde-oro, evidenziano pinne Asplenium trichomanes s.l. (erba ruggini- acuminate profondamente lobate. na) e A. viride (asplenio verde), Asplenium Durante il periodo vegetativo appaiono ruta-muraria/ruta-muraria (ruta di muro), completamente revolute, assumendo la Polypodium vulgare (felce dolce), forma ad imbuto, entro cui compaiono in Cystopteris fragilis (felcetta fragile), seguito le fronde fertili, aventi lo scopo di Asplenium scolopendrium/scolopendrium riprodurre gli sporangi. 97 (= Phyllitis scolopendrium, lingua di cervo), Queste, più brevi e più strette, sono inve- Dryopteris filix-mas (felce maschio), ce rigide ed erette; sono poste al centro Athyrium filix-femina (felce femmina), ed inizialmente sono di colore verde; Polystichum aculeatum (felce aculeata) e quindi, a maturità, tendono ad avere una Matteuccia struthiopteris (felce penna di colorazione bruno-nerastra. Appaiono struzzo). persistenti nella stagione invernale e di Ed è proprio quest’ultima Pteridofita, pre- dimensioni molto ridotte, quasi dimezza- sente in un’unica stazione di poche fron- te, rispetto alle sterili. Formano una spiga de sulla destra del portale d’accesso, di pinnule trasformate, densamente rico- alcuni metri prima d’accedere all’ipogeo, perte di sori (rotondi e protetti dalla lami- ad essere estremamente interessante, na) con pseudoindusio, precocemente rappresentando nell’ambiente una signifi- caduco. La sporificazione avviene da cativa presenza. luglio a settembre. È specie diploide (2n=78) e la riproduzione è sessuale. Matteuccia struthiopteris (L.) Tod. Per ciò che concerne l’habitat, la felce viene considerata (OBERDORFER, 1979) Matteúccia struthiópteris (L.) Todaro caratteristica dell’alleanza Alno-Ulmion (1818-1892) (= Osmunda struthiopteris Br.-Bl. & Tüxen 1943. Nel Friuli Venezia L.; = Onoclea struthiopteris (L.) Roth; = Giulia è stata individuata in questo Onoclea struthiopteris Hoffm.; = ambiente soltanto a Bagni di Lusnizza Struthiopteris filicastrum All.; S. germani- (Alnetum incanae s. l.); in tutti gli altri luo- ca Willd.), con nome italiano di felce ghi tende a svilupparsi in boschi di coni- penna di struzzo, è una Pteridofita appar- fere (abieteti) su substrati non basici, in tenente alla Famiglia delle Onocleaceae tipi vegetazionali riconducibili all’ordine (dal greco onocleia, nome usato da Atropetalia Vlieg. 1937 (= Epilobietalia Dioscoride per indicare una pianta d’altra angustifoliae Tüxen 1950). Predilige dun- famiglia). Il genere ricorda C. Matteucci que il terreno umido dei boschi, i margini (1800-1868), fisico italiano. o gli alvei di ruscelli di montagna e gli Questa figurosa Pteridofita, dal rizoma ambienti paludosi tra gli ontani di monte corto ed eretto provvisto da lunghi stoloni (Stellario-Alnetum). sotterranei, si differenzia immediatamente La sua distribuzione generale include per le fronde bipennatosette riunite in evi- l’Europa centrale e settentrionale (Alpi, denti cespi, lunghe sino ad un metro e Vosgi, Carpazi), l’Asia boreale fino ad mezzo, e dalla lamina rigida verde-scura; oltre il 70° p arallelo (Penisola scandina- le pinnule appaiono oblunghe ed intere. va), la Russia, la Cina e l’America nord- Le fronde dimorfiche si distinguono in ste- orientale. Fu introdotta in Irlanda ed in IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Gran Bretagna dal Continente. È varia- agli influssi della flora centroeuropea mente diffusa, ma sempre in modo spora- (POLDINI, 1991). E così, la si può rinvenire dico, nell’Italia Nord-Orientale: nel Veneto, sulle Alpi Carniche (Monte Arvenis, Cason Trentino-Alto Adige, nel Parco Nazionale di Lanza, Forni Avoltri). Qualche sua sta- delle Dolomiti Bellunesi (Cadore: Val del zione isolata esiste nei pressi di Studena Piave, San Stefano, Val Visdende), in Alta ad ovest di Pontebba (Casera Lombardia, nella Val Chiavenna e qua e là Pramolina, 931 m). Nel corso di questi nella Padania. ultimi anni (e soprattutto dal 1994 al 1998) 98 Risulta estremamente localizzata nella si sono susseguiti vari ritrovamenti della parte centrale e meridionale della nostra felce; si riportano le relative aree di base: Penisola; nel maggio del 1995 la felce è 9447, 9448, 9742 (1994, POLDINI, VIDALI); stata rinvenuta - specie nuova per 9544, 9746 (1997, POLDINI, VIDALI); 9840, l’Appennino - in una stazione (q. 850 m), 9940 (1998, COSTALONGA, PAVAN). peraltro molto rigogliosa, della Riserva Se ci si richiama più specificatamente al Naturale Integrale di Sasso Fratino, nel Parco delle Prealpi Giulie, la felce è stata Parco Nazionale delle Foreste Casenti- recentemente segnalata (GOBBO & POLDINI, nesi, Monte Falterona e Campigna. È dubi- 2005) unicamente nel massiccio del tativa la sua presenza nelle Madonìe; una Plauris, in un avvallamento nei pressi del stazione sull’Etna, in Sicilia, non è stata più sentiero fra il rifugio Franz e il Passo del confermata. Attualmente, nel territorio sici- Maleet (Elemento cartografico 049033- liano, oltre a Matteuccia struthiopteris, altre Monte Plauris, Sez. 5). 28 specie di piante non si rinvengono più, Particolarmente lussureggiante si rivela in quanto con molta probabilità si sono una stazione di Matteuccia struthiopteris estinte. in Slovenia, fra il Ponte di Napoleone Riferendosi ancora al Friuli Venezia (“Napoleonov Most” sul Natisone-Nadiza) Giulia, la specie venne qui menzionata ed il valico confinario di II cat. di per la prima volta da POLDINI (1980), dopo Robidišce, a 1250 m da quest’ultimo abi- le varie segnalazioni per le Alpi Carniche, tato ed in corrispondenza dell’estremità situate però al di fuori dei limiti regionali nord-occidentale della Valle di Pradolino; (ad esempio nel Bellunese, in Val di norma, nella prima decade di ottobre è Visdende, nel Cordevole) e per le confi- possibile ammirare qui lo sviluppo delle nanti Alpi slovene. numerose ed eleganti fronde fertili. Nel Nuovo Atlante Corologico delle Piante Diverse sono le aree di base in Slovenia, Vascolari (POLDINI, 2005), Matteuccia soprattutto a settentrione e confinanti con struthiopteris è presente in 18 Aree di l’Austria, che includono l’elegante felce. base sulle 83 in cui è stata suddivisa la E pure nel territorio austriaco questa regione, secondo il reticolo cartografico Pteridofita è variamente distribuita, anche convenzionale, adottato a livello europeo poco a nord del confine di Stato italiano, su proposta di EHRENDORFER & HAMANN come ad esempio nei pressi di Rattendorf, (1965). La maggior parte di tali aree inclu- nella Valle della Gail (Gailtal), a settentrio- de la cerchia prealpina ed alpina del terri- ne del monte Cavallo di Pontebba. Si può torio e soltanto tre si riferiscono ai confini pure osservarla, nel pieno del suo splen- occidentali della regione. È ad esempio dore, in numerosi orti e giardini botanici, presente nel Tarvisiano (laghetto del Rio come ad esempio in quello aereo del Argento), zona maggiormente esposta Dobratsch (Villacher Alpe). ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI

Nella Grotta di Viganti Matteuccia stru- mente negli Stati Uniti, viene mangiata. In thiopteris è presente sulla destra del porta- particolare i germogli, allorché raggiungo- le d’accesso, ad un paio di metri di quota no l’altezza variabile dai 6 ai 10 cm, ven- superiore al corso acqueo. Risalta imme- gono lessati e poi variamente preparati. diatamente una cospicua stazione, costi- Matteuccia struthiopteris ha diversi con- tuita da circa una quindicina di fronde, tutte generi esotici, quali ad esempio M. orien- in ottimo vigore vegetativo; quelle di mag- talis (Hook.) Trev. (Himalaya, Cina e giori dimensioni raggiungono gli 85 cm di Giappone), di dimensioni maggiori e con lunghezza. Altri 4-5 nuclei della felce, però lunghe pinnule di colore verde cupo, e M. 99 con un numero ridotto di fronde, si svilup- pensylvanica (Willd.) Raymond (= M. stru- pano nelle immediate adiacenze. Come thiopteris var. pensylvanica (Willd.) già inizialmente accennato, dovrebbe Morten (Nordamerica), con le fronde che essere questa l’attuale stazione più a sud dal verde scuro tendono ad una colora- del territorio orientale friulano. La felce è zione verde-bluastra. protetta quasi dovunque e compare molto spesso nelle specifiche Liste Rosse. Vegetazione all’interno della grotta Matteuccia struthiopteris (ted.: Deutscher Straussfarn; Straussenfarn, Trichterfarn; Superato il portale d’accesso (“Ghigna ingl.: Ostrich Fern; slov.: Navadna Peruša) sotto la roccia il botro orrendo con la fauce è specie dalle spiccate caratteristiche sua cupa, irta di massi lividi e sconnessi”, ornamentali e di conseguenza viene spes- così lo descrive Dario Marini nella “Saga di so coltivata, nei parchi e nei giardini. È Viganti”) ed inoltrandosi nell’ipogeo, sia pure ritenuta edule e pertanto, special- percorrendo agevolmente la passerella di

Nella zona subliminare dell’antro d’accesso, i gradoni ed i ripiani sono colonizzati da un’esube- rante vegetazione nella quale spiccano le lucenti fronde di Asplenium scolopendrium/scolopen- drium (lingua cervina), circondate da Aruncus dioicus (barba di bosco). IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

recente costruzione, sia procedendo con cus, Chaerophyllum hirsutum/hirsutum, una certa cautela lungo i margini scivolosi Chrysosplenium alternifolium e Geranium del corso d’acqua che vi scorre, si posso- robertianum/robertianum. no identificare varie specie, alcune delle Via via che si procede all’interno dell’ipo- quali già presenti nella zona esterna ed geo (“zona subliminare” e “zona suboscu- altre del tutto inedite e di rilevante pregio ra”) la selezione delle specie Vascolari si botanico. Nella vegetazione ora più rare- fa sempre più drastica. La presenza di fatta, che si sviluppa in un ambiente che queste piante appare sempre più sporadi- 100 denota un minore gradiente di luminosità, ca, gli esemplari risultano più rarefatti e una sensibile diminuzione della tempera- stentati e le relative fioriture, qualora tura ed un aumento dell’umidità relativa, si avvengano, subiscono dei sensibili ritardi trovano dunque a loro agio alcune partico- rispetto a quelle che si sviluppano all’e- lari entità. Così, nella “zona liminare”, rela- sterno. tivamente ampia, spiccano le bianche fio- Si spingono maggiormente all’interno riture di Arabis alpina/alpina e di Saxifraga alcune plantule di Hedera/helix helix, qual- petraea e quelle, soffusamente venate, di che nucleo frammentario di Asplenium tri- Oxalis acetosella. S’accentua qui la pre- chomanes misto ad A. viride, qualche senza di alcune felci, fra cui si segnalano fronda sterile e di ridotte dimensioni di Cystopteris fragilis, Asplenium scolopen- Asplenium scolopendrium e, sulle pareti drium, Asplenium viride e, più limitatamen- ancora vagamente illuminate, rari esem- te, Asplenium trichomanes. plari di Arabis alpina/alpina e di Saxifraga Penetrano pure in questo ambiente, tro- petraea. Aumentano per contro le briofite, vandosi a loro sufficiente agio, Lamium con varie specie di epatiche e di muschi. orvala, Hedera helix/helix, Aruncus dioi- Fra questi ultimi, frequente risulta Thamnobryum alopecurum.

Considerazioni conclusive

Con il presente contributo sulla vegetazio- ne della Grotta dei Viganti ci si è prefissi lo scopo di ampliare la conoscenza degli aspetti speleobotanici relativi agli ipogei della regione friulana, ancora in gran parte da studiare ed approfondire in questo con- testo. Numerose infatti risultano tuttora le cavità in possesso di una particolare flora cavernicola, da indagare in questo territo- rio. Minuziosi futuri sopralluoghi, con gli accertamenti sulle specie rinvenute negli ipogei in oggetto, potranno comportare, sempre in dipendenza alle particolari con- Nastri di Asplenium trichomanes (felce ruggini- dizioni topo e microclimatiche dei siti presi na) e fronde di Asplenium scolopendrium/ sco- in considerazione, ritrovamenti inaspettati lopendrium (lingua cervina) si sviluppano nella zona subliminare, ancora rischiarata dalle e scoperte di specie rare od anche del tenui radiazioni luminose. tutto inedite per la regione. ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI

Ringraziamenti stica delle Dolomiti Pesarine. Boll. Soc. Adr. Sc., 62: 1-95, Trieste. Ringrazio Fabrizio Martini per avermi gentil- FERRARINI E., CIAMPOLINI F., PICHI SERMOLLI mente messo a disposizione la sua preziosa R.E.G. & MARCHETTI D., 1986 - Iconographia conoscenza botanica nel corso di un sopral- Palynologica Pteridophytorum Italiae. luogo alla cavità. Webbia, 40 (1): 1-202, Firenze. GOBBO G. & POLDINI L., 2005 - La diversità flo- Bibliografia essenziale ristica del Parco delle Prealpi Giulie. Atlante Corologico. Reg. Aut. F.V.G ., Parco Nat. Schede catasto e archivio della Commissione delle Prealpi Giulie - Univ. St. Trieste, Dip. 101 Grotte “Eugenio Boegan”, Trieste. Biologia: 72, 279. Schede del catasto regionale delle grotte del GUIDI P., 1973 - Brevi note sull’esplorazione Friuli Venezia Giulia. del complesso Viganti-Pre Oreak 66-65 Fr. AA. VV., 1995 - Segnalazioni Floristiche Atti 1° Conv . Spel. Friuli V.G., Trieste, 1975. Italiane. Informatore Botanico Italiano, 27, IVANCICH A., 1926 - La Flora cavernicola. In: 813: 282-283. Duemila Grotte. Ed. T.C.I.: 35-46, Milano. AICHELE D. & SCHWEGLER H.W., 1984 - Unsere JAHNS H. M.,1982 - Farne, Moose, Flechten Moos-und Farnpflanzen. Kosmos, Franckh’ Mittel-, Nord- und Westeuropas. BLV sche Verlagshand.: 357 pp., Stuttgart. Bestimmungsbuch München Wien Zurich: BERTARELLI L. V. & BOEGAN E., 1926 - Duemila 86 pp. Grotte. Ed. T.C.I.: 226-547, Milano. JOGAN N., 2001 - Gradivo za Atlas flore BIANCHINI F., 1970 - Flora della Regione Slovenije (Materials for the Atlas of Flora of Veronese (Parte I. Pteridofite). Mem. Mus. Slovenia). Center za Kartografijo Favne in Civ. Stor. Nat. Verona: 448-449, Verona. Flore: 136 pp. BONA E., 1994 - Felci ed altre Pteridofite del KREMER B. P. & MUHLE H., 1991 - Flechten, Bacino Superiore del fiume Oglio (Lombardia Moose, Farne. Mosaik Verlag: 260 pp. Orientale. Presenza, Distribuzione, Icono-gra- LASEN C. & PIGNATTI E. & S., 1990 - Le comu- fia). Edit. T.E.: 68 pp. + 58 Tav. iconografi- nità a Matteuccia struthiopteris nelle che, Nadro di Ceto (Bs). Dolomiti sudoccidentali. Ann. Bot., 48, BONA E., MARTINI F., NIKFELD H. & PROSSER F., suppl. 7 (1990): 155-161. Roma. 2005 - Atlante corologico delle Pteridofite MAATSCH R., 1980 - Das Buch der Freiland- nell’Italia nordorientale (Distribution Atlas farne. Verlag Paul Parey: 92-96. of the Pteridophytes of North-Eastern Italy). MARINI D., 1991 - Trilogia catabatica. La saga Museo Civico Rovereto, pubbl. 46, Ediz. di Viganti. Centralgrafica s.d.f.. Trieste. Osiride: 239 pp., Rovereto. MARTINI F. & POLLI E., 1992 - Osservazioni CERNIC F., POLDINI L. & WRABER T., 1966 - sulla flora del Carso triestino e isontino Erborizzazioni nelle Prealpi Giulie del Torre. (Italia Nord-Orientale). Gortania, Atti Mus. Boll. Soc. Adr. Sc., 54: 5-9, Trieste. Fr.St. Nat., 14: 151-166, Udine. DALLA VECCHIA F.M. & MUSCIO G., 1990 - Il OBERDOREFR E., 1983 - Pflanzensoziologische sistema Vigant-Pre Oreak (Fr. 65-66) nel Excursions Flora. Ulmer: 73. contesto ideologico-strutturale del Massiccio PAMPANINI R., 1958 - La Flora del Cadore. del M. Bernadia (Prealpi Giulie, Udine). Catalogo sistematico delle piante vascolari. Mondo Sotterraneo, n. s., a. XIV (1-2): 23-32, Tip. Valbonesi: 37 pp., Forlì Udine. PIGNATTI S., 1982 - Flora d’Italia. 3 voll. EHRENDORFER F. & HAMANN U., 1965 - Edagricole, Bologna. Vorschläge zu einer floristischen Kartierung POLDINI L. & TOSELLI E., 1979 - Osservazioni von Mitteleuropa. Ber. Deutsch. Bot. Ges., ecoclimatiche e floristiche in alcune cavità 78: 35-50. carsiche. Atti del IV Conv. di Spel. del Friuli- FEOLI CHIAPPELLA L. & POLDINI L., 1985 - Ven. Giulia, Pordenone, nov. 1979: 229-242. Contributi floristici dal Friuli-Venezia Giulia. POLDINI L., 1980 - Catalogo floristico del Friuli- Gortania, Atti Mus. Fr.St. Nat., 7: 193-195, Venezia Giulia e dei territori adiacenti. Udine. Studia Geobotanica, 1 (2): 313-474, Trieste. FERLUGA R. & POLDINI L., 1978 - Indagine flori- POLDINI L. & TOSELLI E., 1981 - Note prelimina- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Studia Geobotanica, 21: 3-227, Trieste. by Pre-Alpine or Continental-Alpine POLDINI L., 2002 - Nuovo Atlante corologico characteristics. The presence of this delle piante vascolari nel Friuli Venezia exuberant cave-dwelling kind of vegetation Giulia. Arti Graf. Friul.: 529 pp., Tavgancco. is strictly related to the cave topo-climatic POLLI E., 1997 - Distribuzione delle Filicales dependence and, in a particular way to the nelle cavità del Carso triestino. Atti e Mem. majestic access portal exposition that turns Comm. Gr. “E. Boegan”, 34: 101-117, westwards that can be found at the blind Trieste. flyschoidal eocenic pit end in which flows the POLLI E., 1997 - Botanica. In: Bibliografia spe- Tanaloho (or Tapotcletia) brook. leologica del Friuli (a cura di P. GUIDI). Circ. Very luxuriant and assorted is, within the Spel. e Idr. Friul. e Prov. di Udine, Ass. all’Ecologia: 135-138, Udine. cave complex, the floristic composition that POLLI E., 2001 - Ricerche speleobotaniche sul is already present at the beginning of the Carso triestino e classico: il punto sulle spring season; therefore, one after the other, attuali conoscenze. Atti Incontro Internaz. di several various entities blossom during the ASPETTI VEGETAZIONALI DELLA GROTTA DI VIGANTI summer season to end, with further other Matteuccia struthiopteris (navadna peruša, species, in the autumn season. Among all, glej sliko), praprotnica z izredno eleganco in the vegetation elements that blossom in the ljubkostjo, ki ima tukaj, kolikor nam je Vigant complex, some have a particular and trenutno znano, svoje najnije regionalno remarkable botanic value: first among all of nahajališ?e. V nadaljevanju pri?ujo?ega them, the rare Matteuccia struthiopteris prispevka je tej praproti posve?ena obširna (ostrich-feathered fern, see picture), in podrobna študija. Velik pomen ima tudi Pteridophyta of extraordinary elegance and tukajšnja prisotnost alpskega repnjaka beauty that here finds, as far as we are (Arabis alpina), skalnega kre?a (Saxifraga currently aware, its lowest regional level. An petraea), kranjskega mle?ka (Euphorbia 103 ample and detailed dissertation is devoted to carniolica) in zelenega sršaja (Asplenium this Onocleacea in the prosecution of the viride). V specifi?nem podzemnem okolju, ki present contribution. Of remarkable je predmet študije, tudi te vrste opozarjajo relevance, here also appear the presences na nekatera izmed najjunejših nahajališ? of Arabis alpina, Saxifraga petraea, njihove regionalne razporeditve. Euphorbia carniolica and Asplenium. Also these species underline, in the particular hyogeal environment examined, some of the most southern presences of their regional distribution.

Vegetacijske lastnosti jame Vigant

Jama Vigant (110/66 Fr) predstavlja izredno raznoliko in zanimivo speleovegetacijsko okolje. ?eprav se tako obmo?je pred ustjem kot tudi prvi del vhoda, nahajata na relativno nizki višini (540 m), vsebujeta konsistentno skupino vrst s preteno predalpskimi oziroma celinsko - alpskimi lastnostmi. Prisotnost te bujne vegetacije z jamskimi lastnostmi je v tesni povezanosti s topoklimatsko situacijo v jami in še zlasti z lego veli?astnega vhodnega portala, obrnjenega proti zahodu, ki se nahaja na koncu eocenskega flišnega slepega jarka, po katerem te?e potok Tanaloho (ali Tapotcletia). Na obmo?ju jame najdemo zelo bohotno in pestro floristi?no sestavo e v za?etku pomladanskega obdobja; zatem se v poletnem ?asu tu vrstijo še druge raznovrstne rastline, jeseni pa sledijo poznejše vrste. Med vsemi vegetacijskimi Indirizzo dell’Autore Elio POLLI elementi, ki uspevajo v kompleksu Vigant, Via Fabio Severo, 72 imajo nekateri svojstven in izstopajo? I-34127 Trieste botani?ni sloves: prva izmed vseh je redka email: [email protected] La vegetazione presente all’imbocco dell’Abisso di Vigant, tratto interressato da una parziale illu- minazione naturale. BRIOFITE DELLA GROTTA VIGANT

FRANCESCO SGUAZZIN

BRIOFITE DELLA GROTTA VIGANT Contributo alla speleoflora del Friuli Venezia Giulia

Introduzione LOITLESBERGER (1905), KERN (1908), 105 GLOWACKI (1910), GORTANI (1955) e i più Nella Regione Friuli Venezia Giulia sono recenti contributi di TOSCO (1987), state finora catastate 6073 grotte. Di que- CODOGNO & DI MONTEGNACCO (1996), ste, 3311 si trovano nelle province di SGUAZZIN (2004, 2005). Udine e Pordenone e 2762 in quelle di Queste considerazioni ci hanno spinti ad Trieste e Gorizia. Non tutte, naturalmente, iniziare l’esplorazione speleobotanica di rivestono interesse speleobotanico. Per alcune fra le più note e ricche (floristica- quanto riguarda ad esempio il Carso trie- mente parlando) grotte del Friuli. Una stino e goriziano, POLLI (1999) ha calcola- prima indagine (SGUAZZIN & POLLI, 2001), to che solo circa 150, pari al 5,3%, riguarda le famose grotte Foran di Landri mostrano una certa ricchezza floristica. È e Foran des Aganis, in comune di verosimile che si possa parlare di un’ana- Torreano (Udine, Prealpi Giulie). loga percentuale per le province di Udine e Pordenone. Materiali e metodi Alcune, fra le più note e accessibili cavità del Carso classico sono state esplorate Le ricerche sono state effettuate in occa- da diversi studiosi. Possiamo ricordare, a sione di varie escursioni già a partire dal partire dagli inizi del secolo scorso, BECK 1999. Le osservazioni briofloristiche sono VON MANNAGETTA (1906), IVANCICH (1926), state effettuate all’imboccatura e all’inter- MORTON (1935, 1937, 1938, 1939), LATZEL no della grotta, come pure nelle immedia- (1942), TOMA IC (1946, 1955), GROM te vicinanze e nel corso del Rio Tanaloho, (1959a, 1959b, 1963). In tempi più nel tratto che si immette nella grotta stes- moderni registriamo poi i contributi di sa. SAULI (1972), POLLI & SGUAZZIN (1998), La nomenclatura delle specie segue SGUAZZIN & POLLI (2000). ALEFFI & SCHUMACKER (1995) per le epati- La situazione, per quanto riguarda l’e- che e CORTINI PEDROTTI (2001a) per i splorazione floristica delle cavità in pro- muschi. Per ogni specie è indicato il sub- vincia di Udine e Pordenone, cambia strato di rinvenimento e il gruppo corolo- invece notevolmente. Le informazioni gico di appartenenza, secondo DÜLL speleobotaniche sono pochissime e, per (1983, 1984, 1985). L’identificazione delle la brioflora, praticamente inesistenti. Va varie entità è stata effettuata attraverso i comunque detto che, per quanto riguarda lavori di CORTINI PEDROTTI (2001b, 2005), l’arco montuoso carnico-giuliano, esisto- PATON (1999), FRAHM & FREY (2004), no vari contributi di carattere briofloristi- FREY, FRAHM, FISCHER & LOBIN (1995), co. Vanno menzionate almeno le vecchie SCHUMACKER & VÁNA (2000), SMITH (1980, pubblicazioni di BREIDLER (1892, 1894), 2004). IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Elenco delle Briofite Metzgeria furcata (L.) Dumort. Specie ovest temperata. HEPATICAE Presso l’imboccatura della grotta, su roc- Cololejeunea calcarea (Libert) Schiffn. cia ricoperta da terriccio, abbarbicata ad Specie suboceanico-montana. Anomodon attenuatus; anche su cortec- Davanti all’imboccatura della grotta, su cia con terriccio di un esemplare di Tilia roccia ricoperta da terriccio. cordata.

106 Conocephalum conicum (L.) Underw. Pedinophyllum interruptum (Nees) Kaal. Specie subboreale-montana. Specie suboceanico-dealpina. All’imboccatura della grotta, su roccia ver- All’imboccatura della grotta, sulla roccia ticale in esposizione est; anche all’interno umida. della grotta, a circa 12 m dall’imboccatu- ra, su roccia ricoperta di terriccio. Plagiochila porelloides (Torr. ex Nees) Lindenb. Lejeunea cavifolia (Ehrh.) Lindb. Specie subboreale-montana. Specie suboceanico-montana. Vicino all’imboccatura della grotta, su roc- Davanti all’imboccatura della grotta, su cia ricoperta da terriccio. corteccia di Tilia cordata e terriccio. Porella platyphylla (L.) Pfeiff. Lophozia bantriensis (Hook.) Steph. Specie temperata. Specie boreale-montana. Vicino all’imboccatura della grotta, sulla Davanti all’imboccatura della grotta, su corteccia di un esemplare di Tilia cordata. roccia ricoperta da terriccio. MUSCI Metzgeria coniugata Lindb. Specie suboceanico-montana. Anomodon attenuatus (Hedw.) Hüb. Vicino all’imboccatura della grotta, alla Specie subcontinentale-montana. base di un esemplare di Tilia cordata. A pochi metri dall’imboccatura della grot-

bor-mont boreale-montano n.suboc nord suboceanico n.suboc-mont nord suboceanico-montano subarc-subalp subartico-subalpino subbor subboreale subbor-mont subboreale-montano subkont (-mont) subcontinentale-montano submed (-mont) submediterraneo-montano submed-suboc (-mont) submediterraneo-suboceanico (-montano) suboc suboceanico suboc-dealp suboceanico-dealpino suboc-mont suboceanico-montano suboc-submed suboceanico-submediterraneo temp temperato temp-mont temperato-montano w.temp ovest temperato

Abbreviazioni adottate per i tipi corologici con il relativo significato. BRIOFITE DELLA GROTTA VIGANT ta, sulla ceppaia alla base di un esempla- ta, sulla ceppaia alla base di un esempla- re di Tilia cordata; presso l’imboccatura re di Tilia cordata. della grotta, su roccia coperta da terriccio. Bryum subelegans Kindb. Anomodon viticulosus (Hedw.) Hook. & Specie temperata. Taylor Davanti all’imboccatura della grotta, su Specie temperata corteccia di Tilia cordata e terriccio. Vicino all’imboccatura della grotta, sulla corteccia di un esemplare di Tilia cordata Cinclidotus fontinaloides (Hedw.) Beauvais 107 e su rocce in esposizione nord; all’interno Specie submediterraneo-montana. della grotta, a circa 12 m dall’imboccatu- Presso l’imboccatura della grotta, sulla ra, su roccia ricoperta di terriccio. roccia calcarea a pelo con l’acqua del Rio Tanaloho. Atrichum undulatum (Hedw.) Beauvais Specie temperata. Ctenidium molluscum (Hedw.) Mitt. Vicino all’imboccatura della grotta, sul ter- Specie temperata. reno. Presso l’imboccatura della grotta, su roc- cia ricoperta da terriccio. Brachythecium populeum (Hedw.) Bruch & al. Eurhynchium hians (Hedw.) Sande Lac. Specie temperata. Specie temperata. A pochi metri dall’imboccatura della grot- Presso l’imboccatura della grotta, su ta, sulla ceppaia alla base di un esempla- legno marcio. re di Tilia cordata. Eurhynchium striatum (Hedw.) Schimp. Brachythecium rutabulum (Hedw.) Bruch Specie suboceanica. & al. Davanti all’imboccatura della grotta, su Specie temperata. roccia ricoperta da terriccio. A pochi metri dall’imboccatura della grot- Fissidens dubius Beauvais Specie temperato-montana. All’imboccatura della grotta, su roccia ver- ticale con poco terriccio, in esposizione est.

Homalothecium sericeum (Hedw.) Bruch & al. Specie temperata. Presso l’imboccatura della grotta, su roc- cia asciutta, in esposizione nord; anche su una radice, sempre presso l’imbocca- tura della grotta.

Hygrohypnum luridum (Hedw.) Jenn. Metzgeria coniugata. Specie boreale-montana. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

Davanti all’imboccatura della grotta, ai corteccia di un esemplare di Tilia cordata; bordi di una cavità rocciosa (marmitta), anche su roccia ricoperta di terriccio, dove si accumula l’acqua del Rio all’interno della grotta, a circa 12 m dal- Tanaloho, che entra nella grotta. l’imboccatura.

Hypnum cupressiforme Hedw. Neckera crispa Hedw. Specie temperata. Specie temperato-montana. Davanti all’imboccatura della grotta, sulla Presso l’imboccatura della grotta, su roc- 108 corteccia di un esemplare di Tilia cordata. cia ricoperta da terriccio; pendente da una roccia, in esposizione sia nord che sud; Mnium marginatum (Dicks.) Beauvais all’interno della grotta, a circa 12 m dall’im- Specie suboceanica. boccatura, su roccia ricoperta di terriccio. All’imboccatura della grotta, su rocce ver- ticali in esposizione est. Plagiomnium affine (Blandow) T.J. Kop. Specie temperata. Mnium stellare Hedw. Vicino all’imbocco della grotta, sul terreno. Specie boreale-montana. All’interno della grotta, sulla sinistra a Plagiomnium cuspidatum (Hedw.) T.J. circa 12 m dall’imboccatura, su un rialzo Kop. roccioso ricoperto di terriccio. Specie subboreale. A pochi metri dall’imboccatura della grot- Mnium thomsonii Schimp. ta, sulla ceppaia alla base di un esempla- Specie subartico-subalpina. re di Tilia cordata. All’imboccatura della grotta, su parete stil- licidiosa, in esposizione sud. Plagiomnium rostratum (Schrad.) T.J. Kop. Neckera complanata (Hedw.) Huebener Specie temperata. Specie temperata. Presso l’imboccatura della grotta, su Vicino all’imboccatura della grotta, sulla rocce ricoperte da terriccio; su un dosso roccioso con poco terriccio, all’interno della grotta, sulla destra in alto, a circa 5 m dall’imboccatura

Plagiomnium undulatum (Hedw.) T.J. Kop. Specie temperata. Presso l’imboccatura della grotta, su roc- cia stillicidiosa coperta da terriccio, in esposizione sud.

Plagiothecium nemorale (Mitt.) Jäggli Specie temperata. Vicino all’imboccatura della grotta, su roc- cia ricoperta da terriccio, in esposizione Tortella tortuosa. sud. BRIOFITE DELLA GROTTA VIGANT

Rhizomnium punctatum (Hedw.) T.J. Kop. Thuidium delicatulum (Hedw.) Bruch & al. Specie nord suboceanica. Specie submediterraneo-suboceanico- Vicino all’imboccatura della grotta, su roc- montana. cia ricoperta da terriccio, in esposizione A pochi metri dall’imboccatura della grot- nord; anche su roccia stillicidiosa ricoper- ta, sulla ceppaia alla base di un esempla- ta da terriccio, in esposizione sud; su un re di Tilia cordata. dosso roccioso con poco terriccio, all’in- terno della grotta, sulla destra in alto, a Thuidium philibertii Limpr. circa 5 m dall’imboccatura. Specie nord suboceanico-montana. 109 Presso l’imboccatura della grotta, su roc- Taxiphyllum wissgrillii (Garov.) Wijk & cia ricoperta da terriccio, in esposizione Margad. nord. Specie suboceanica. Circa 12 m all’interno della grotta, sulla Timmia austriaca Hedw. sinistra, a circa 12 m dall’imboccatura, su Specie subartico-subalpina. un rialzo scosceso ricoperto di terriccio. Circa 12 m all’interno della grotta, sulla sinistra, sul terriccio ricoprente un rialzo Thamnobryum alopecurum (Hedw.) scosceso. Gangulee Specie suboceanico-submediterranea. Tortella tortuosa (Hedw.) Limpr. All’imboccatura della grotta, su roccia ver- Specie boreale-montana. ticale con poco terriccio, in esposizione Presso l’imboccatura della grotta, su roc- est e sud. cia verticale, in esposizione nord.

Elemento corologico Muschi Epatiche Briofite n.sp. % n.sp. % n.sp. % temp 14 45,16 % 1 11,11 % 15 37,50 % w.temp - - 1 11,11 % 1 2,50 % temp-mont 2 6,45 % - - 2 5,00 % bor-mont 3 9,67 % 1 11,11 % 4 10,00 % subbor 1 3,22 % - - 1 2,50 % subbor-mont - - 2 22,22 % 2 5,00 % subarc-subalp 2 6,45 % - - 2 5,00 % subkont-mont 1 3,22 % - - 1 2,50 % suboc-submed 1 3,22 % - - 1 2,50 % suboc-submed-mont/d. 1 3,22 % - - 1 2,50 % suboc 3 9,67 % - - 3 7,50 % n.suboc 1 3,22 % - - 1 2,50 % suboc-mont - - 3 33,33 % 3 7,50 % n.suboc-mont 1 3,22 % 1 11,11 % 1 2,50 % suboc-dealp - - 1 11,11 % 1 2,50 % submed-mont 1 3,22 % - - 1 2,50 % Totale specie 31 9 40

Gruppi corologici e frequenza relativa delle specie elencate. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Felci e muschi all’ingresso della cavità. BRIOFITE DELLA GROTTA VIGANT

Considerazioni finali Bibliografia

Sono dunque elencate 40 specie (9 epati- ALEFFI M. & SCHUMACKER R., 1995 - Check-list che e 31 muschi). Fra le specie muscina- and red-list of the liverworts (Marchanti- ophyta) and hornworts (Anthocerotophyta) li individuate, appare nuova per il Friuli of Italy. Fl. Medit., 5: 73-161. Venezia Giulia Bryum subelegans, ritro- BECK VON MANNAGETTA G., 1906 - Die vata recentemente anche nei pressi del- Umkerhrung des Pflanzes region in den l’imboccatura della Grotta Meravigliosa di Dolinen des Karstes. Sitzungsber. k. Akad. Lazzaro Jerko (SGUAZZIN, 2000). I muschi Wiss. Wien. Math. ntw. Klasse, 65: 3-4. 111 BREIDLER J., 1892 - Die Laubmoose Steier- Hygrohypnum luridum e Thuidium phili- marks und ihre Verbreitung. Mitth. Naturwiss. bertii risultano inseriti, fra le specie minac- Vereines. Steiermarks, 28: 1-234. ciate, nella Lista Rossa delle Briofite BREIDLER J., 1894 - Die Lebermoose Steier- d’Italia (CORTINI PEDROTTI & ALEFFI, 1992). marks. Mitth. Naturwiss. Vereines Steier- Per la specie Timmia austriaca, rinvenuta marks, 30: 256-351. all’interno della caverna, si deve invece CODOGNO M. & DI MONTEGNACCO M.V., 1996 - Studio briogeografico dell’Alta Valle del parlare di riconferma per la regione dopo Torre. Gortania-Atti Mus. Friul. St. Nat., segnalazioni anteriori al 1950. 17(1995): 80-105, Udine. Il gruppo corologico più numeroso è rap- CORTINI PEDROTTI C., 2001a - New Check-list presentato dalle specie temperate (45%). of the Mosses of Italy. Fl. Medit. 11: 23-107.. Seguono, nell’ordine, le specie suboceani- CORTINI PEDROTTI C., 2001b - Flora dei Muschi che (27,5 %), le boreali (10 %) e le subbo- d’Italia. Sphagnopsida Andreaeopsida Bryopsida (I parte). Antonio Delfino Editore, reali (7,5 %). Se vogliamo ora tentare un Roma. raffronto con le grotte Foran di Landri e CORTINI PEDROTTI C., 2005 - Flora dei Muschi Foran des Aganis (SGUAZZIN & POLLI, d’Italia. Bryopsida (II parte). Antonio Delfino 2001), che si trovano a circa 15 km in linea Editore, Roma. d’aria da questa grotta, riunendo le percen- CORTINI PEDROTTI & ALEFFI M., 1992 - Lista rossa delle Briofite d’Italia. In: CONTI F., tuali per gruppi corologici omogenei, otte- MANZI A.& PEDROTTI F. - Libro rosso delle niamo il quadro d’insieme sotto riportato. piante d’Italia. W.W.F. - Soc. Bot. Ital.: 559- Mentre dominano le specie temperate, vi 637 è una consistente presenza percentuale DÜLL R., 1983 - Distribution of the European di elementi oceanici s.l., che sono ritenuti and Macaronesian Liverworts (Hepatico- fortemente amanti di un clima umido. phytina). Bryolog. Beitr., 2: 1-115. DÜLL R., 1984 - Distribution of the European Anche le percentuali relative alla brioflora and Macaronesia Mosses (Bryophytina). della vicina Alta Valle del Torre (CODOGNO Part I. Bryolog. Beitr., 4: 1-113. & DI MONTEGNACCO, 1996), confermano il DÜLL R., 1985 - Distribution of the European dominio delle specie temperate, insieme and Macaronesian Mosses (Bryophytina). a un ricco corteo di oceaniche s.l. Part II. Bryolog. Beitr., 5: 114-232.

Gruppo Gruppo Gruppo temperato oceanico/suboceanico boreale/subborale Grotta Vigant 45,00 % 27,50 % 17,50 % Foran di Landri e Foran des Aganis 41,17% 32,35% 14,70%

Raffronto fra i gruppi corologici più consistenti rappresentati nelle florule briologiche della Grotta Vigant e dei Foran di Landri e des Aganis. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

FRAHM J.-P. & FREY W., 2004 - Moosflora. taniche sul Carso Classico. Atti e Mem. Verlag Eugen Ulmer. Stuttgart. Comm. Grotte “E. Boegan”, 36 (1998): 27-42. FREY W., FRAHM J.-P., FISCHER E. & LOBIN W., POLLI E. & SGUAZZIN F., 1998 - Aspetti vegeta- 1995 - Die Moos- und Farnpflanzen zionali della Grotta Gigante (2 VG): le pian- Europas. Gustav Fischer Verlag. Stuttgart- te vascolari ed il componente biologico. Atti Jena-New York. e Mem. Comm. Grotte “E. Boegan”, 35 GLOWACKI J., 1910 - Die Moosflora der (1997): 63-80. Julischen Alpen. Abh. k. k. Zool.-Bot. Ges. SAULI G., 1972 - Dati floristici e microclimatici di Wien, 5(2): 1-48. un pozzo naturale carsico. Atti Mus. Civ. GORTANI M., 1955 - Appunti sulle epatiche del Stor. Nat. Trieste, 28: 101-110. 112 Friuli. Atti del 1° Convegno Friulano di SCHUMACKER R. & VANA J., 2000 - Identification Scienze Naturali: 4-16. Udine. keys to the Liverworts and Hornworts of GROM S., 1959a - Mahovna flora naših jam Europe and Macaronesia (Distribution and (The bryophyte flora of our caves) - Naše Status). Documents de la Station scientifi- Jame, 1 (1): 17-19. que des Hautes-Fagnes n. 31. GROM S., 1959b - Prispevek k poznavanju flore SGUAZZIN F., 2000 - Briofite raccolte presso v Sistemu Škocjanskih jam. S.A.Z.U. Acta l’imboccatura della Grotta di “Lazzaro Jerko” Carsologica, 2. (4737 VG). Progressione 43, 2: 73-76. GROM S., 1963 - Draga pri Ponikvah (53 slika- SGUAZZIN F., 2004 - Contributo alla flora briolo- mi v beselidu). S.A.Z.U. Acta carsologica, 3. gica del Friuli Venezia Giulia. Briofite raccol- IVANCICH A., 1926 - La flora cavernicola. In: te nelle Dolomiti Friulane [Val Settimana e BERTARELLI L. C. & BOEGAN E., 1926 - Alta Val Cellina, Comune di Claut (PN)]. Duemila Grotte. Quarant’anni di esplorazioni Braun-Blanquetia 34: 59-67. nella Venezia-Giulia. Ed. T.C.I.: 35-46. SGUAZZIN F., 2005 - Contributo alla conoscen- KERN F., 1908 - Die Moosflora der Karnischen za della flora briologica delle Alpi Giulie Alpen. Jahresber. Schles. Ges. f. vaterl. (Friuli Venezia Giulia). Briofite raccolte nella Kultur, 2: 2-14. conca dei Laghi di Fusine (Tarvisio). LANDWEHR J., 1980 - Atlas Nederlandse Lever- Gortania-Atti Mus. Friul. St. Nat., 26 (2004): mossen. Kon. Nederl. Natuurhist. Veren. 137-147. LANDWEHR J., 1984 - Nieuwe Atlas Neder-land- SGUAZZIN F. & POLLI E., 2000 - Contributo per se Bladmossen. Thieme. Zutphen. un approfondimento delle conoscenze sulla LATZEL A., 1942 - Die Grottenmoose von flora briologica e vascolare delle Zelške Postumia (Italien). Travaux bryologiques, 13 Jame (576 S) - Grotta del Principe Ugo di (1): 66-70. Windischgraetz (119 VG), nel Rakov Škoc- LOITLESBERGER K., 1905 - Zur Moosflora des jan (Rio dei Gamberi, Slovenia). Atti e Mem. Österreichischen Küstenlandes. Verh. k. k. Comm. Grotte “E. Boegan”, 37 (1999): 125- Zool. - Bot. Ges. Wien, 59. 141, Trieste. MORTON F., 1935 - Monografia fitogeografica SGUAZZIN F. & POLLI E., 2001 - Flora vascolare delle voragini delle Grotte del Timavo pres- e briologica delle grotte Foran di Landri so San Canziano. Alpi Giulie, 36 (1): 1-52. (11/46 Fr) e Foran des Aganis (122/48 Fr) MORTON F., 1937 - Monografia fitogeografica [Prestento (Torreano), Udine, Prealpi Giulie] delle voragini e delle doline della regione Contributo alla speleoflora del Friuli-Venezia carsica di Postumia. Parte I. Le Grotte Giulia. Gortania-Atti Mus. Friul. St. Nat., 23: d’Italia, 2 (2): 57-93. 93-112. MORTON F., 1938 - Monografia fitogeografica SMITH A.J.E., 2004 - The Moss Flora of Britain delle voragini e delle doline della regione & Ireland. University Press. Cambridge. carsica di Postumia. Parte II. Le Grotte SMITH A.J.E., 1990 - The Liverworts of Britain & d’Italia, 2 (3): 65-81. Ireland. University Press. Cambridge. MORTON F., 1939 - Monografia fitogeografica TOMA IC G., 1946 - Flora in vegetacija kraških delle voragini e doline di Postumia. Trieste. jam. Zbornik prirod. dr. . PATON J.A., 1999 - The Liverwort Flora of The TOMA IC G., 1955 - Posebnosti flore in vegeta- British Isles. Harley Books, Colchester. cije Podzemlja in Kraša. Prvi jug. spel. POLLI E., 1999 - Storia delle ricerche speleobo- kongr. Ljubljana. BRIOFITE DELLA GROTTA VIGANT

Tosco U., 1987 - Contributi alla conoscenza 2000). Listnati mahovi Hygrohypnum della flora briologica carnico-friulana. luridum in Thuidium philibertii so tako Biogeographia, XIII: 225-285. vklju?eni na Rde?i seznam ogroenih mahov Italije (CORTINI PEDROTTI & ALEFFI, 1992). Za vrsto Timmia austriaca, ki je bila Vigant Cave Briopyites odkrita v notranjosti jame, pa je potrebno govoriti o ponovni potrditvi za to regijo po 38 species are enlisted (9 epatic and 29 opaanjih pred letom 1950. mosses) that were found in the initial length Najštevilnejša horološka skupina je 113 of the Vigant Abyss (Nimis, Julian Pre-Alps). sestavljena iz vrst zmernega pasu (45%). Among the moss species found, the Bryum Sledijo, po vrsti, vrste suboceanskega sublegans seems new to the Friuli Venezia (27,5%), borealnega (10%) in Giulia region and was recently found again subborealnega pasu (7,5%). Prevladujejo also near the mouth of the Marvellous Cave vrste zmernega pasu, na tem mestu je of Lazzaro Jerko (SGUAZZIN, 2000). The prisoten konstanten dele oceanskih Hygrohypnum luridum and Thuidium elementov, ki veljajo za velike ljubitelje philibertii mosses are inserted among the vlanega podnebja. threatened species, in the Red List of Italian Tudi delei v zvezi z mahovno floro blinje Briophytes (CORTINI PEDROTTI & ALEFFI, doline reke Ter (Alta Valle dela Torre - 1992). About the Timmia austriaca species, CODOGNO & DI MONTEGNACCO, 1996), found inside the cavern, we have instead to potrjujejo prevlado vrst zmernega pasu, speak of a re-confirmation for the region skupaj z bogato paleto oceanskih vrst. after the signaling before 1950. The most numerous corologic group is that of temperate species (45%).Follow, in order, the sub-oceanic species (27.5%), the boreal ones (10%) and the sub-boreal ones (7.5%). The temperate species are dominating, there is a consistent percentage presence of oceanic elements u.l. that are strongly considered as preferring a humid climate. Also the percentages related to the bio-flora of the near High Valley of Torre (CODOGNO & DI MONTEGNACCO, 1996), confirm the domination of temperate species as well as that of a rich series of oceanic ones u.l.

Bryophyta - mahovi v jami Vigant

Na seznamu je 38 vrst (9 jetrnikov in 29 listnatih mahov), odkritih v za?etnem delu brezna Vigant (Julijske Predalpe, Neme - Indirizzo dell’Autore Nimis). Med ugotovljenimi vrstami mahov se dr. FRANCESCO SGUAZZIN pojavi tudi nova za Furlanijo - Julijsko Via Selvotta, 61 I-33055 Muzzana del Turgnano (Udine) krajino, Bryum subelegans, ki so jo nedavno email: [email protected] odkrili tudi v bliini ustja jame Grotta Gruppo di Lavoro per la Briologia della Società Meravigliosa di Lazzaro Jerko (SGUAZZIN, Botanica Italiana IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

UN VIAGGIO PER IMMAGINI: DALL’ABISSO DI VIGANT AL PRE OREAK

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1. L’ingresso dell’Abisso di Vigant. UN VIAGGIO PER IMMAGINI

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2. I primi pozzi della cavità. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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3. Uno dei laghetti alla base dei primi pozzi. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE

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4. Discesa del P17 poco prima di quello da 80 m. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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5. Un complesso passaggio durante la discesa.

6. Al fondo del pozzo da 80 metri. UN VIAGGIO PER IMMAGINI

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7. Al fondo del pozzo da 80 metri. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

3 1 2 4 120 5

6 7

8

9 10

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13 15 14 UN VIAGGIO PER IMMAGINI

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8. Il sifone finale del Pre Oreak. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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9. Il secondo Salone del Pre Oreak

10. La galleria fra i due saloni. UN VIAGGIO PER IMMAGINI

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11. La cascata interna nella galleria-sifone fra i due saloni.

12. Il piccolo sifone nel ramo laterale del Pre Oreak. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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13. Il primo salone del Pre Oreak, verso il tratto interno della grotta.

14. L’ingresso del Pre Oreak. UN VIAGGIO PER IMMAGINI

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15. La parete dove si apre la Grotta Pre Oreak. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK

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Schede catastali

GROTTA DI PRE OREAK n. catasto Fr 65; n. catasto regionale 176 elemento CTR 049161 Monteprato posizione: coord. geograf. 46°14’28,2” 13°17’34,5”; coord. metriche 5122212, 2388324 quota ingresso: 293 m slm lunghezza: 420 m profondità: -5m, +5m; dislivello complessivo 0 m rilievo: De Gasperi, Micoli, Sadnig (CSIF, 1910); Cocevar, Galli (SAG, 1966); Guidi, Kozel (SAG, 1969), Montina, Lendaro, Zoz (AFR, 1976)

GROTTA DI VIGANTI (ABISSO DI VIGANTI O DI VIGANT) n. catasto Fr 66; n. catasto regionale 110 elemento CTR 049164 Chialminis posizione: coord. geograf. 46°14’39,0” 13°17’28,1”; coord. metriche 5122675, 2388194 quota ingresso: 560 m slm lunghezza: 1450 m profondità: 252 m rilievo: De Gasperi, Rodaro (CSIF, 1910); Cossio (CSIF, 1949); Mosetti, Benedetti, Bolletti (GTS, 1952); Bortolin, Toffolini, Marini, Tommaselli, Guidi (SAG, 1958) Kozel (SAG, 1965): Galli, Battiston (SAG, 1966); Michelizza, Zoz (AFR, 1978); Benedetti (GTS, 1984) INDICE

INDICE

RENATO PICOGNA 127 Presentazione del Sindaco del Comune di Nimis ...... 5

CARLO DE COLLE Vigant-Pre Oreak: ambiente e territorio ...... 7

FABIO MARCO DALLA VECCHIA Aspetti geologici e paleontologici dell’area circostante il complesso Vigant-Pre Oreak 13

PAOLO MADDALENI,ANDREA BORLINI Il sistema Vigant-Pre Oreak ...... 23

UMBERTO SELLO Storia delle esplorazioni spelologiche ...... 39

ANDREA MOCCHIUTTI Minierali e indizi di movimenti recenti ...... 67

ALESSANDRO FONTANA,FURIO FINOCCHIARIO,DAVIDE LENAZ, ANDREA MOCCHIUTTI, GIUSEPPE MUSCIO I depositi di riempimento della Grotta Pre Oreak ...... 73

LUCA DORIGIO, FABIO STOCH La fauna sotterranea ...... 81

ELIO POLLI Aspetti vegetazionali della Grotta di Viganti (110/66 Fr) ...... 93

FRANCESCO SGUAZZIN Briofite della Grotta Vigant ...... 105

Un viaggio per immagini: dall’Abisso di Vigant al Pre Oreak ...... 114 IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK INDICE

129 Finito di stampare nel mese di giugno 2007 presso la tipografia IMOCO-Arti Grafiche Friulane - Tavagnacco, Udine