Percorso Segantini
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[email protected] | www.procaglio.it | [email protected] M T-F | ProCaglio +39 334 7846076 334 +39 | 78 73 66 031 +39 | XXIII Giovanni piazza www.comune.caglio.co.it | [email protected] | www.comune.caglio.co.it a Caglio, nei prati un tempo detti di Santa Valeria dal nome della vicina chiesetta un’atmosfera luministicamente ricercata, accomuna la condizione umana e quella quel potente afflato panteista che, nella sua ineluttabile eternità, sarà celebrato in F T | Caglio di Comune +39 031 66 73 78 73 66 031 +39 | 17 70 66 031 +39 romanica, dove nei giorni di bel tempo, con l’aiuto del suo padrone di casa Giaco- animale. Il tema della maternità – accolta come un dono o negata – è ricorrente in questi stessi anni nel Trittico dell’Engadina, un complesso ciclo pittorico – rima- | II Emanuele Vittorio p.za mo Rusconi e di altri due uomini, Segantini portava la grande tela e si accingeva a Segantini, rimasto orfano di madre all’età di sette anni: attraverso una personale e sto incompiuto - destinato all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. Nel loro informazioni: Per lavorare. Sul fare della sera, in uno scenario emotivamente trasfigurato e dilatato al straordinaria visione simbolista di cui l’intenso naturalismo è componente impre- perenne divenire, La vita, incarnata da una primavera crepuscolare, e La morte, punto da non trovare fedele corrispondenza con il paesaggio reale, le vacche sono scindibile, L’angelo della vita si identifica con la donna, origine dell’umanità, e, in una statica e desolata scena funebre ambientata in pieno inverno, sono l’essen- ricondotte malinconicamente allo steccato ed accudite da alcune contadine, per senso lato, con la natura, generatrice di tutto il creato. A questa immagine carica za stessa de La natura, della condizione esistenziale di rassegnazione cui sono Provincia di Como di Provincia una delle quali - quella in primo piano - posò Ghita (Margherita) Invernizzi, futura di arcana spiritualità si contrappongono i corpi estremamente sensuali de Le cat- condannati uomini ed animali. A causa di un attacco di peritonite, il 28 settembre Como di Provincia balia della piccola Bianca Segantini. tive madri, donne che, avendo rinunciato alla procreazione e alla maternità, sono 1899 l’artista trova la morte sulle cime dello Schalfberg, che - nel suo mai placato A centocinquanta anni dalla nascita di Giovanni Segantini (Arco, Trento, 1858 La luminosità tersa dei Grigioni induce Segantini, trasferitosi a Savognino nel condannate ad espiare la loro colpa in uno sterile purgatorio di ghiaccio. anelito ad un creato sempre più sublime e rivelatore - aveva raggiunto proprio – Schalfberg, Engadina, 1899) il Comune di Caglio rende omaggio al grande mae- 1886, a sviluppare le intuizioni cromatiche già rivelate nell’opera Alla stanga, ma- La produzione simbolista, di cui fa parte anche la tela di spiccata ispirazione pre- allo scopo di dipingere La natura, in una coincidenza tra vita e arte che avrebbe stro e alla sua permanenza in Brianza con una serie di eventi ai quali questa prima turando così una nuova concezione del colore e la scoperta del suo straordinario raffaellita L’amore alla fonte della vita (1896), convive del tutto coerentemente contribuito non poco alla nascita del “mito Segantini”, di un mito che il Comune di esposizione farà da cornice permanente. potenziale ottico-percettivo. L’esecuzione di una seconda versione dell’Ave Maria con opere dedicate alle attività dei campi - La raccolta del fieno, l’Aratura – e a Caglio è orgoglioso di celebrare. Attraverso un’accurata selezione di alcuni tra i suoi maggiori capolavori, ripro- a Trasbordo (1886-89), tematicamente identica a quella realizzata pochi anni pri- vedute paesaggistiche in cui la figura umana è assente o si fa progressivamente dotti a grande dimensione e collocati en plein air nei punti del borgo brianteo più ma a Pusiano, ma inedita da un punto di vista tecnico, inaugura la fase divisionista più insignificante (Pascoli di primavera, 1896), assorbita dalla grandiosità della suggestivi e più significativamente legati al maestro, la mostra ripercorre l’intera del maestro, sancita a livello ufficiale dalla prima Triennale di Brera del 1891, in natura, da un tutto di cui l’uomo è solo una piccola parte. Pascoli di primavera Margherita Cavenago esperienza artistica ed esistenziale del pittore. occasione della quale l’artista espone, nella stessa sala della Maternità di Gaetano si ispira al paesaggio del Maloja - dove l’artista si era trasferito con la famiglia nel Previati, Le due madri. Emblema della sua adesione alla nuova corrente stilisti- 1894 - colto in un sereno momento di risveglio della natura cui, in lontananza, si ca, essa diviene a livello concettuale simbolo della maternità universale che, in accompagnano le stagionali attività agricole. Lo scenario alpestre è permeato di Bibliografia essenziale | Arcangeli, Gozzoli 1973; Quinsac 1982; Belli, Quinsac 1999. Dopo aver vissuto a Milano una turbolenta giovinezza e una formazione all’Acca- demia di Brera arricchita dalla frequentazione degli ambienti artistici più avanzati, nel 1881 Segantini, insieme alla compagna Bice Bugatti, lascia il capoluogo lom- Caglio bardo e approda in Brianza, stabilendosi inizialmente a Pusiano, in seguito – spinto dall’urgenza di esplorare crinali prealpini sempre più elevati – in prossimità del Caglio, tra i luoghi pittoreschi della Vallassina, è considerato uno tra i più interessanti e suggestivi paesi del Triangolo Lariano per la sua amena posizione e per i suoi angoli caratteristici. di contributo al Grazie lago del Segrino (Carella e Corneno), per poi approdare nell’autunno del 1885 a Situato in posizione elevata all’ombra del monte Palanzone, il luogo è sempre stato una meta di villeg- Caglio. giatura piuttosto rinomata, basandosi l’economia locale in gran parte sul turismo. A questo periodo della sua vita corrisponde una pittura dalle tonalità scure e “di Il paese, dalla fine dell’Ottocento ai primi del Novecento e, in modo più massiccio, dopo gli anni cin- maniera”, che - quasi rinnegando il realismo degli anni milanesi - un po’ ingenua- quanta, è stato preso d’assalto nei mesi estivi da molte famiglie brianzole e milanesi sia per la salubri- mente si abbandona alle lusinghe della moda del tempo e ai soggetti a contenuto tà dell’aria sia per le caratteristiche paesaggistiche che lo hanno reso un luogo privilegiato, piacevole e tranquillo. aneddotico da essa prediletti (Zampognari di Brianza, 1883-85). Ma accanto ad La storia di Caglio non si differenzia molto da quella degli altri paesi del Triangolo Lariano. La sua ori- episodi di vita contadina dai toni idilliaci e leziosi, Segantini concepisce scene gine si perde nella notte dei tempi: forse il nome Caglius deriva da un antico nome gentilizio romano di grande credibilità e concretezza come Dopo il temporale, in cui un tessuto “Callius” oppure, come dice Boselli, potrebbe derivare dalla voce caio (recinto-chiusura). E’ stata materico molto ricco rende tangibile la pesantezza dei panni ispessiti dall’umidità, anche suggerita la possibile derivazione da caglio per il latte o anche dalla presenza di un’erba locale: dei velli delle pecore intrisi di pioggia e la grassezza della terra e dell’erba vivifi- il fiore giallo galium verum. Il paese seguì in tutto e per tutto le vicende della Pieve di Asso, di cui fece parte sino al 1407, quindi Caglio di cate dall’acqua, o La benedizione delle pecore, ambientata nel centro di Inverigo anche durante il periodo in cui la Pieve venne infeudata ai Vescovi di Milano. Passato sotto i Visconti, Comune liberamente rielaborato in funzione dell’effetto complessivo della composizione. come del resto tutta la zona circostante, il paese divenne poi, nel 1409, parte del feudo del Duca Fa- A messa prima - nato dalla trasformazione dell’opera di spiccato sapore anticle- cino Cane. Verso la metà del XIV secolo il Duca Filippo Maria Visconti diede al Capitano Dal Verme la ricale Non assolta, in cui una ragazza madre si allontana dal sagrato della chiesa signoria del territorio Vallassinese, incluso Caglio. La storia del paese continua con la dominazione delle varie signorie, prima i Fregoso, nel 1500 e, suc- derisa da tre frati francescani - testimonia l’abbandono da parte dell’artista di cessivamente, dal 1533 sino al 7 agosto 1788, agli Sfondrati. Da quella data il paese non appartenne soggetti “di genere” in favore di una spiritualità che prelude già all’epopea della a nessuna famiglia e, dal 1928 al 1947, venne inserito nel Comune di Santa Valeria che comprendeva natura inaugurata dalla grandiosa tela intitolata Alla stanga (1886). Questo ca- l’insieme di Caglio, Rezzago e Sormano, per poi divenire completamente autonomo. polavoro, all’epoca accolto da riconoscimenti ufficiali internazionali (Medaglia Un ospite illustre di Caglio, attratto dai panorami dei “Monti di Sera” e dalle bellezze naturalistiche d’oro all’Esposizione Universale di Amsterdam) e dall’onore di venire acquistato del posto, fu l’illustre pittore divisionista Giovanni Segantini. Egli dimorò nel paese tra il 1885 e 1886. Durante questo periodo dipinse una delle sue opere più famose “Alla stanga”. Il pittore riuscì a con- dal governo italiano per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, conclude centrare nel dipinto l’atmosfera della piana di Santa Valeria, una zona particolarmente suggestiva di gloriosamente il periodo brianteo, segnando un punto fermo nell’evoluzione tecni- da Realizzata Alla Stanga, 1886 | Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma Caglio, dove vi erano alcuni steccati