RegioneLombardia Provincia di Direzione Generale Cultura Settori Cultura e Affari generali Servizio biblioteche e sistemi culturali integrati Servizio biblioteche e sistemi culturali integrati FRONTESPIZIO

LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDO XIV-XIXsecolo

progetto CIVITA

Como

Milanoáfebbraio2000

I

progettoCIVITA Leistituzionistorichedelterritoriolombardo direzione generale Roberto Grassi consulenza archivistica e revisione editoriale Mario Signori progettazione tecnica e direzione operativa Michele Giordano organizzazione Consorzio Archidata · Milano

LeistituzionidellacittàedellaprovinciadiComo redazione dei profili istituzionali particolari Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti

© 2000 · Regione Lombardia Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte

II

SOMMARIO

SOMMARIO

Il progetto CIVITA, di Roberto Grassi ...... V Cancelliere delegato del censo (1757-1796)..... 27 Preture (1774-1796)...... 28 nel territorio della città Presentazione, di Mario Signori ...... 1 nel contado e nella valle Intelvi (1757 - 1796) . 30 Amministrazione della città Nota tecnica, di Michele Giordano...... 8 e provincia di Como (1786-1791)...... 31 Intendenza politica (1786 – 1791) ...... 31 Premessa ...... 8 Congregazione municipale (1786-1796)...... 33 I profili istituzionali ...... 8 Amministrazione della città I riferimenti critici ...... 10 e provincia di Como (1791-1796)...... 35 L’indice ...... 11 Amministrazione provinciale e comunale (1799-1800) ...... 36 Nota introduttiva, Dipartimento (1797-1816) ...... 37 di Domenico Quartieri...... 13 Amministrazione centrale dipartimentale (1797-1805) ...... 39 Prefettura (1802-1816) Profili istituzionali generali ...... 17 Viceprefettura (1802-1816)...... 41 Stato di Milano, Lombardia austriaca: Distretto (1797-1816) organizzazione territoriale e confini...... 17 Cantone (1805-1816) ...... 42 Territorio comasco: Cancelliere distrettuale (1797-1805) origine e formazione (sec. XIV - 1756) ...... 18 Cancelliere del censo (1805-1815) ...... 43 Territorio comasco: Comune (1797-1802)...... 44 organizzazione territoriale (sec. XIV - 1756) ... 21 Comune (1802-1805)...... 47 Comune nel territorio della città di Como, Comune (1805-1816)...... 48 nel contado e nella valle Intelvi (sec. XIV - 1756) ...... 22 Provincia (1816-1859) ...... 49 Feudi imperiali (sec. XVI - sec. XVIII)...... 24 Delegazione provinciale (1816-1859)...... 50 Feudi camerali (sec. XVI - sec. XVIII)...... 24 Congregazione provinciale (1816-1859) ...... 50 Preture feudali (sec. XVI- 1774)...... 25 Distretto (1816-1859) ...... 52 Amministrazione della città Cancelliere del censo (1815-1819) e territorio di Como, contado di Como, Commissario distrettuale (1819-1859) ...... 52 Valle Intelvi (1756-1796)...... 26 Comune (1816-1859)...... 54

III

Sommario

Le istituzioni storiche Riferimenti bibliografici ...... 349 del territorio lombardo. Como...... 56 Indice dei toponimi e delle istituzioni...... 350 Riferimenti generali ...... 348 Riferimenti archivistici ...... 348 Riferimenti legislativi ...... 349 Sigle e abbreviazioni ...... 388

IV

ILPROGETTOCIVITA

RobertoGrassi

ILPROGETTOCIVITA

Il progetto di schedatura delle istituzioni storiche Il risultato di questo lavoro di progetto e di ricerca nasce in origine come una esigenza da parte della co- è stata la pubblicazione di due volumi in edizione munità archivistica lombarda di poter disporre di uno provvisoria – relativi alle istituzioni delle provincie di strumento di supporto per una compilazione metodo- Bergamo e di Brescia – che sono stati presentati al logicamente omogenea degli inventari archivistici, in pubblico nel giugno del 1997. La benevola accoglien- particolare di quelli delle istituzioni. Tale esigenza, za riservata a queste due pubblicazioni ha incoraggia- che l’utilizzo dell’informatica nel lavoro archivistico to il completamento dell’opera che viene ora pubbli- aveva contribuito a evidenziare, venne resa esplicita cata al completo e in una veste meno provvisoria. ed affrontata all’interno di un seminario dal titolo La Presentazione e la Nota tecnica illustrano sia le Standard, vocabolari controllati, liste d’autorità che principali caratteristiche dell’impianto concettuale si tenne a Milano nel maggio del 1994 e a cui segui- del lavoro sia le modalità di esposizione delle infor- rono alcune giornate di approfondimento ed esercita- mazioni raccolte. Qui vorrei solo brevemente ricorda- zione pratica sui temi delle liste controllate. Nel corso re come l’obbiettivo del progetto non è limitato alla di quelle giornate, in seguito anche ad un dibattito produzione di una lista – per quanto articolata e tutt’altro che rituale, venne formulata l’idea di dare complessa – ma intende abbinare ad essa succinti pro- vita ad una iniziativa di respiro regionale volta ad ela- fili delle varie istituzioni censite. Si è ritenuto utile af- borare una sorta di lista controllata delle istituzioni fiancare agli elementi puramente identificativi una lombarde che fosse utilizzabile nella produzione dei breve nota sulle competenze, sulla organizzazione in- mezzi di corredo relativi ai complessi archivistici pro- terna e su altre informazioni ritenute interessanti se- dotti dalle istituzioni e conservati negli archivi. Si co- gnalandone le fonti archivistiche, normative e biblio- grafiche. Abbiamo cioè pensato ad uno strumento stituì pertanto una piccola task force (composta, oltre informativo utile non solo agli archivisti (per la com- che da chi scrive, da Michele Giordano, Loris Rizzi, pilazione ed il controllo degli indici inventariali) ma Maurizio Savoja e Mario Signori) che cercò di defini- anche, e soprattutto, agli utenti degli archivi: una spe- re un modello per la raccolta e l’organizzazione dei cie di mappa per orientare chi si accosta alla ricerca dati. Quel modello è stato poi adeguatamente svilup- nella complessa trama che istituzioni di vario genere pato, integrato e corretto da parte dei colleghi archivi- e natura hanno disegnato sul territorio regionale in ol- sti che hanno successivamente partecipato alla fase tre cinque secoli di storia. Per assecondare ancor me- operativa della raccolta dati. Parallelamente al model- glio questo bisogno di informazioni si è pensato an- lo è stata sviluppata altresì un'applicazione informati- che di premettere al risultato del lavoro di ricerca e ca studiata espressamente per la raccolta sistematica schedatura relativo a ciascuna delle province censite delle informazioni. un insieme di Profili istituzionali generali in grado di

V

Roberto Grassi inquadrare sistematicamente le istituzioni che nella mappa delle istituzioni lombarde che presentiamo, realtà della Lombardia hanno avuto maggiore rilievo così ricca per molti versi ma così scarna per molte al- e continuità. tre ragioni. Va detto subito che le informazioni presenti nel La provvisorietà di questo lavoro, d'altra parte, volume si riferiscono ai soli enti ed organi della am- poggia anche su altre ragioni, altrettanto valide quan- ministrazione locale e di quella periferica statale. Si to le prime. Non è ragionevole pensare, infatti, che tratta di una messe di dati molto ricca, ma occorre an- tutto il patrimonio di informazioni raccolto nello svol- che avvertire che le testimonianze spesso lacunose e gimento del progetto CIVITA possa trovare la propria la frammentarietà delle fonti consultate hanno fatto sì unica destinazione in una pubblicazione a stampa che le informazioni qui presentate si prestino a possi- come quella che presentiamo. Già quando il progetto bili arricchimenti, integrazioni e rettifiche. O almeno muoveva i suoi primi passi non era difficile intravve- questo è il nostro augurio: riteniamo infatti che, so- dere la possibilità di diffondere le informazioni che si prattutto con il progredire degli interventi di riordino incominciavano a raccogliere tramite mezzi che non e inventariazione delle fonti archivistiche locali, si fossero solo la carta stampata, ovvero l’informatica e possa ampliare e approfondire la conoscenza sulla vi- la telematica. Oggi, a cinque anni di distanza, quella cenda storica delle istituzioni lombarde. possibilità è diventata una realtà che nessuno può più Nulla è detto in questo lavoro, d'altra parte, riguar- ignorare, e soprattutto la distribuzione telematica rap- do ad altre tipologie istituzionali, in primis alle istitu- presenta un canale di diffusione delle informazioni zioni periferiche delle amministrazioni giudiziarie e del tutto complementare alla stampa, ma più econo- finanziarie dall’epoca napoleonica in poi, agli enti as- mico, più flessibile e soprattutto rinnovabile. sistenziali e a quelli religiosi. Questa è una delle ra- Probabilmente dovremo abituarci a non pensare gioni che ci hanno indotto a parlare, qualche riga so- più in termini di pubblicazione provvisoria o pubbli- pra, di una veste meno provvisoria con cui viene cazione definitiva di un’opera, come siamo stati abi- presentato il lavoro, e non certo di una veste definiti- tuati a fare finora, ma semplicemente di pubblicazio- va. Molte ricerche potrebbero – e dovranno, ci augu- ne in corso. Il progetto CIVITA non fa eccezione a riamo – essere avviate, infatti, per completare questa questa tendenza.

VI

PRESENTAZIONE

MarioSignori

PRESENTAZIONE

Nelle sue linee programmatiche il progetto CIVITA gono le descrizioni dei complessi documentari nei è stato finalizzato fin dalle origini al raggiungimento corredi archivistici seguendo particolari regole volte a di due obiettivi: quello di condurre un censimento si- conferire una maggior chiarezza e uniformità alle in- stematico di enti e dei loro organi che hanno esteso le formazioni. loro competenze sul territorio lombardo, e quello di Tra le opzioni significative previste da alcuni di raccogliere una serie di notizie biografiche sui sogget- tali modelli vi era quella di adottare descrizioni dei ti censiti presentandole in volumi corredati da indici complessi documentari conservati negli archivi strut- strutturati per facilitarne la consultazione. Punto foca- su più livelli, che doveva consentire di collocare le del progetto sono stati l’elaborazione di un traccia- in sedi diverse e autonome fra loro l’insieme delle in- to informativo e la successiva realizzazione di un ap- formazioni sul contesto della produzione documenta- plicativo che fosse utilizzabile dagli schedatori per la ria e sulla biografia degli enti produttori di archivi, e raccolta, la selezione e l’elaborazione dei dati, e che, l’insieme dalle informazioni riguardanti la struttura e al contempo, consentisse la produzione dei volumi e l’organizzazione fisica delle serie e il contenuto dei la generazione degli indici. Il progetto era nato ini- documenti che ne fanno parte. Un modello di questo zialmente intorno all’idea di costituire uno strumento genere strutturato per aree funzionali è stato recepito di lavoro utilizzabile essenzialmente in ambito archi- nello International Standard of Archival Description vistico attraverso cui fossero reperibili informazioni (ISAD-G) elaborato nell’ambito del Consiglio Inter- sulle istituzioni di antico regime in forma controllata nazionale degli Archivi1. da utilizzarsi prioritariamente come strumento di sup- porto per la realizzazione dei corredi archivistici. La necessità di rappresentare in sede autonoma le informazioni sugli enti produttori ha imposto all’at- Nella definizione progettuale di CIVITA hanno in tenzione l’esigenza di adottare degli authority file de- parte influito anche le suggestioni emerse da tempo nell’ambito archivistico internazionale in relazione 1. Si tratta di uno standard per la descrizione degli archivi ela- all’applicazione delle tecnologie informatiche agli ar- borato nell’ambito del Consiglio Internazionale degli Archivi in chivi, che hanno dato luogo, come è noto, all’elabora- cui è stata espressamente prevista una area informativa autonoma zione di vari modelli, aperti alla possibilità di applica- dedicata in modo specifico al contesto della produzione in cui zione nella creazione di sistemi informativi automa- possono essere gestite le informazioni riguardanti elementi quali la denominazione e una nota biografica dei soggetti produttori dei tizzati per la gestione dei corredi descrittivi degli complessi archivistici. La consistenza, l’articolazione interna e archivi. L’elaborazione di tali modelli, e il dibattito l’illustrazione degli elementi che compongono gli archivi vengo- che ne seguì, contribuirono ad imporre all’attenzione no invece descritti in altre aree funzionali. Su questi aspetti e sui vari modelli riferisce ampiamente il saggio di S. Vitali, Il dibattito della comunità archivistica internazionale l’esigenza internazionale sulla normalizzazione della descrizione: aspetti inderogabile di presentare gli elementi che compon- teorici e prospettive in Italia, «Archivi & Computer», n. 4, 1994.

1

Mario Signori dicati che consentissero di stabilire un controllo sui Il progetto CIVITA ha inteso dare una risposta com- termini utilizzati come chiavi d’accesso per la ricerca plessiva all’esigenza di avere un quadro organico del- di informazioni sugli enti produttori di archivi le presenze istituzionali che hanno svolto funzioni nell’ambito di un sistema informativo automatizzato2. amministrative nei territori della Regione, partendo Peraltro se la gestione informatizzata delle informa- da un progetto informativo autonomo e del tutto indi- zioni poneva con forza l’esigenza di una normalizza- pendente dai fondi archivistici conservati nei vari ar- zione, la mera applicazione degli authority file – elen- chivi. Si era consapevoli che gli archivi, in particolare chi di termini controllati, già ampiamente utilizzati quelli comunali, conservassero solo una parte residua nei sistemi informativi attivati nel mondo biblioteca- dell’intera documentazione effettivamente prodotta rio per il controllo delle intestazioni dei record biblio- dai soggetti istituzionali competenti: quella soprav- grafici – risultava del tutto inadeguata in ambito archi- vissuta agli interventi più o meno organici di scarto at- vistico. Il problema non era infatti solo quello di tuati in passato, e alle dispersioni conseguenti alle stabilire un elenco controllato di termini preferiti uti- modifiche territoriali e alle dinamiche istituzionali in- lizzabili come chiavi di ricerca, quanto quello assai terne o indotte da interventi esterni nei poteri che han- più complesso di predisporre degli strumenti informa- no governato a livello locale o periferico i territori in- tivi più articolati nei quali fosse possibile far confluire clusi nell’attuale Lombardia. un’insieme di notizie correlate che illustrassero com- I censimenti condotti in passato negli archivi co- petenze, attività organizzazione e articolazione fun- munali hanno consentito di accertare la minore consi- zionale dei soggetti istituzionali produttori. stenza della documentazione di antico regime conser- La scelta di promuovere alla metà degli anni no- vata in quelli posti nei territori della Lombardia vanta un censimento sistematico delle istituzioni lom- austriaca rispetto a quella reperibile negli archivi dei barde è stata influenzata anche dalla concomitante comuni dei territori ex veneti (Bergamo, Brescia, Cre- diffusione di un ulteriore standard internazionale di ma) ed ex grigioni (Sondrio). Le dispersioni degli ar- descrizione emanato nel 1994 in edizione ancora chivi delle comunità potrebbero essere una conse- provvisoria dal Consiglio Internazionale degli Archi- guenza indotta dalla riforma comunitativa del 1757 vi, le ISAAR-CPF, espressamente finalizzato alla for- che si era estesa sistematicamente ai territori della mazione delle unità di accesso nelle liste autorizzate sola Lombardia austriaca. La conservazione degli ar- relative ad enti, persone e famiglie che hanno prodot- chivi dei comuni venne allora affidata ai cancellieri to o gestito documentazioni archivistiche. Lo stan- distrettuali, l’organo dell’amministrazione periferica dard ISAAR-CPF presenta notevoli punti di interesse preposto con funzioni di controllo sulle amministra- in quanto prevede una struttura informativa comples- zioni locali introdotto dalla stessa riforma. Sicura- sa e tale da consentire l’inserimento nella descrizione mente in precedenza si erano già avute dispersioni de- delle unità di accesso di un insieme di notizie riguar- gli archivi delle comunità, specialmente nei comuni danti tanto la storia istituzionale di enti che la biogra- presenti nelle zone dove più intensa era stata la pre- fia di persone e famiglie che hanno prodotto archivi. senza del feudo nobiliare. In questi casi le dispersioni potevano essere avvenute ad opera dello stesso feuda- Il progetto CIVITA si ricollega in parte all’esperien- tario cui la concessione feudale assicurava in molti za del progetto Archidata, un’iniziativa di ampio re- casi un pieno controllo sull’amministrazione locale e spiro promossa dalla stessa Regione Lombardia che sulla sua gestione finanziaria, consentendogli nei fatti ha consentito in passato di realizzare numerosi inter- di conservare nel proprio archivio privato anche la do- venti di inventariazione su fondi di particolare interes- cumentazione prodotta dall’esiguo apparato ammini- se conservati in vari archivi comunali delle diverse strativo locale. provincie lombarde. Il progetto ha permesso di pro- Il progetto di CIVITA si fonda sull’ipotesi suggesti- durre degli inventari in forma sia informatizzata che va di censire in modo sistematico l’insieme delle isti- cartacea per i singoli archivi o fondi corredati da indi- tuzioni che ai vari livelli – centrale, periferico e locale ci per soggetti istituzionali, per località e per nomi di – hanno esercitato le proprie funzioni sul territorio persona. Nell’ambito di tale progetto vennero anche lombardo. La sua realizzazione consentirà innanzi raccolte e riportate nei profili introduttivi alle serie tutto di individuare le istituzioni effettivamente atti- numerose informazioni su un numero considerevole vate, di segnalarne l’arco cronologico di attività, di enti e organi di livello prevalentemente locale coin- individuare eventuali vincoli di subordinazione o di volti a vario titolo nella produzione della documenta- controllo con altre istituzioni, di ricostruirne le com- zione inventariata. petenze, individuandone l’articolazione funzionale interna. 2. H. Stibbe, Applicare il concetto di fondo: Punto di accesso primario, descrizione a più livelli e controllo di autorità, «Archivi Nei volumi del progetto CIVITA sono state censite & Computer», n. 4, 1993. sistematicamente le sole istituzioni pubbliche civili

2

Presentazione che svolgevano funzioni di carattere politico-ammini- rate estranee ai limiti cronologici assegnati al progetto strativo, per le quali si poteva presumere l’esistenza di stesso. una maggiore disponibilità di fonti accessibili. Sono In sede di presentazione dell’intero progetto oc- quindi presenti con descrizione autonoma a livello di corre fare alcune osservazioni di carattere generale schede sia gli enti e organi delle amministrazioni pe- sulle fonti utilizzate per ricostruire la biografia, le riferiche, che quelli dell’amministrazione locale, ope- competenze e la organizzazione interna delle istitu- ranti con competenze differenziate nelle diverse arti- zioni censite; l’esposizione più dettagliata delle fonti colazioni territoriali (“provinciali”, “distrettuali” e utilizzate in modo specifico per gli enti presenti nei comunali) interne alle varie dominazioni. Si è ritenuto territori delle diverse province viene rimandata alle opportuno censire anche le istituzioni riferibili alle premesse dei singoli volumi. amministrazioni feudali che, nel periodo considerato, si sono di fatto trovate investite di poteri e funzioni Quando si è avviato un lavoro preventivo di appro- complementari a quelli delle istituzioni pubbliche. fondimento sulla bibliografia esistente per seleziona- Per organi delle istituzioni censite di più modesto li- re quella più pertinente alle finalità del progetto, è vello, costituiti da ufficiali addetti a mansioni mera- emerso chiaramente che le opere in grado di fornire mente esecutive e con scarsa autonomia funzionale, si informazioni direttamente utilizzabili per le finalità è ritenuto sufficiente un accenno all’interno delle del progetto erano poche, e che per una larga parte schede degli enti stessi da cui dipendevano, per non delle istituzioni da censire sarebbe risultato difficolto- gravare il risultato del lavoro con informazioni che sa- so reperire notizie puntuali e circostanziate sulle com- rebbero inevitabilmente risultate ripetitive e di scarso petenze e sulla articolazione funzionale interna. interesse. Per la regione Lombardia le difficoltà di definire dei quadri sufficientemente coerenti a livello informa- Per il momento sono invece rimasti esclusi dal tivo erano accentuate anche dalla presenza su parti più censimento gli enti di massimo livello, per molti dei o meno consistenti del suo territorio di dominazioni quali già esistono ricerche monografiche o notizie ri- diverse, caratterizzate da assetti costituzionali del tut- cavabili da altre fonti che si possono in generale rite- to difformi che hanno dato luogo allo sviluppo di una nere esaurienti, mentre verrà dedicato un volume au- pluralità di enti e organi difficilmente comparabili e tonomo agli organi delle amministrazioni centrali classificabili. Un’ulteriore complicazione era data delle varie dominazioni facenti capo a Milano. dall’alternarsi di lunghi periodi di continuità con pe- Il censimento ha coperto un arco cronologico ine- riodi più convulsi, come quello napoleonico, in cui si vitabilmente non omogeneo, che almeno per una par- sono verificate incessanti modifiche a livello degli as- te delle istituzioni censite a livello centrale e periferi- setti territoriali e istituzionali. Si è presentato anche il co si avvia con la fine del XIV secolo e con la prima problema di individuare e di far emergere a livello in- metà del secolo successivo, nel periodo coincidente formativo nella loro specificità enti del tutto partico- con la prima affermazione sui territori lombardi del lari quali i corpi territoriali, che non potrebbero trova- sistema di poteri articolato negli stati regionali mag- re una collocazione nell’attuale struttura costituziona- giori (ducato di Milano, stato di Terraferma della re- le dello stato contemporaneo, ma che svolsero invece pubblica di Venezia) e nei potentati minori fra cui un ruolo sostanziale nel contesto politico degli stati di spicca il ducato di Mantova. Le schede si chiudono al antico regime, garantendo forme di rappresentanza 1859, anno che segna l’unione temporanea dei territo- relativamente funzionali al loro equilibrio interno. ri lombardi al regno di Sardegna, premessa all’immi- Nell’ambito della produzione bibliografica, più o nente unificazione italiana; le sole schede riguardanti meno recente, non mancano opere di impianto più la provincia di Mantova si chiudono invece al 1868, complessivo, che sono risultate molto utili per rico- anno in cui la provincia stessa viene ricostituita struire un quadro articolato degli apparati istituzionali nell’ambito del regno d’Italia. Per alcuni enti – ad delle varie dominazioni che hanno governato il terri- esempio i comuni che hanno avuto maggiore conti- torio lombardo. Basta limitarsi a citare, senza pretese nuità nelle proprie forme di autogoverno, testimoniata di completezza in questa sede, i classici lavori prodot- dall’esistenza di normative statutarie rimaste sostan- ti all’inizio secolo di Visconti3 e Pugliese4 per lo stato zialmente invariate anche nel passaggio attraverso di Milano, di Sandonà5, per il regno lombardo-veneto, successive dominazioni differenti – è stato possibile risalire nelle schede anche ai periodi precedenti in cui 3. A. Visconti, La pubblica amministrazione nello Stato mila- le normative stesse erano state emanate. Nella mag- nese durante il predominio straniero (1541-1796), Roma, 1913, gior parte dei casi sono state sistematicamente escluse reprint Milano, 1972. dal censimento sia le istituzioni del periodo medieva- 4. S. Pugliese, Condizioni economiche e finanziarie della Lom- bardia nella prima metà del secolo XVIII, Torino, 1924. le, per gli evidenti problemi che si ponevano nel repe- 5. A. Sandonà, Il Regno Lombardo-Veneto. 1814-1859, Mila- rimento delle fonti, che quelle post-unitarie, conside- no, 1912.

3

Mario Signori o a quello di Maranini6 per la repubblica di Venezia. La ricerca si è avvalsa anche di numerose ricerche Insieme a queste opere sono stati ampiamente utiliz- più circoscritte, riferite a settori e livelli specifici degli zati anche gli studi ben noti e più aggiornati di Bo- apparati amministrativi o a particolari ambiti territo- gnetti7, Chabod8, Chittolini9, Capra, Sella10, Cuccia11, riali, per le quali si rimanda alle bibliografie dei sin- Annoni12, Mozzarelli13, Mori14, per l’area milanese e goli volumi. Da questi studi più mirati, tuttavia, non mantovana, Cozzi15, Knapton16, Rossini17, Pederza- sempre è risultato facile reperire notizie puntuali e cir- costanziate sulle competenze e sulla articolazione in- ni18 per l’area veneta, Roberti19, Zaghi20, Meriggi21, terna delle istituzioni censite. Antonielli22, per i periodi napoleonico e lombardo-ve- neto; cui vanno aggiunti anche il lavoro di Rotelli23 Un’altra fonte da ricordare per l’indubbio interes- sullo sviluppo delle amministrazioni locali nella se delle premesse da cui muoveva e per i risultati con- Lombardia preunitaria e quello di Pagano24 sul breve seguiti sotto il profilo informativo, è costituita dai vo- periodo della dominazione austro-russa. Va osservato, lumi pubblicati nella collana “Acta Italica” promossa dalla Fondazione Italiana per la Storia Amministrati- peraltro, che in prevalenza questi studi – ad eccezione va con finalità direttamente attinenti proprio alla sto- di quello di Rotelli e di pochi altri – hanno necessaria- ria della pubblica amministrazione e dei suoi apparati. mente privilegiato gli apparati centrali delle ammini- Tra i volumi di tale collana, ciascuno dei quali è dedi- strazioni statali, che, oltre ad essere in genere meglio cato ad uno degli antichi stati preunitari italiani, si documentati, apparivano inevitabilmente più funzio- sono di volta in volta utilizzati quelli riferiti alle do- nali all’esigenza di collocarne le vicende evolutive in minazioni competenti per i vari territori delle provin- una prospettiva interpretativa unitaria. cie lombarde25. Particolare interesse presenta lo sche- ma classificatorio delle diverse tipologie di soggetti 6. G. Maranini, La costituzione di Venezia, Firenze, 1927. istituzionali, che è stato in parte tenuto presente e ap- 7. G. Bognetti, Studi sull’origine del comune rurale, Milano, plicato nell’ambito del censimento per classificare le 1978. istituzioni schedate26. 8. F. Chabod, Lo Stato e la vita religiosa a Milano nell’epoca di Carlo V, Torino, 1971; Idem, Storia di Milano nell’epoca di Vanno senz’altro ricordati in questa sede anche al- Carlo V, Torino, 1961. 9. G. Chittolini, Città, comunità e feudi negli stati dell’Italia cuni lavori molto affini ai propositi del progetto, an- centro-settentrionale (XIV-XVI secolo), Milano, 1988. che per il taglio informativo prettamente archivistico 10. C. Capra, D. Sella, Il Ducato di Milano dal 1535 al 1796, che caratterizza i pregevoli profili sugli apparati delle Torino, 1984. amministrazioni centrali e periferiche che vi sono in- 11. S. L. Cuccia, La Lombardia in età teresiana e giuseppina, 27 28 Firenze, 1977; Idem, La Lombardia alla fine dell’Ancien Régime, clusi: quelli di Manaresi e di Caterina Santoro per Firenze, 1971. l’area milanese e lombarda, e quello di Da Mosto29 12. A. Annoni, Stato di Milano. Lombardia austriaca, Milano, per l’area veneta. 1966. 13. C. Mozzarelli, Mantova e i Gonzaga, Torino, 1984; Idem, Merita invece un discorso a parte la cospicua pro- Sovrano, società, e amministrazione locale nella Lombardia tere- siana (1749-1758), Bologna, 1982. duzione di opere monografiche di storia locale dedi- 14. S. Mori, Il Ducato di Mantova nell’età delle riforme (1736- cate a singole località che registra, peraltro, una con- 1784). Governo, amministrazione, finanze, Firenze, 1998. tinua espansione. Si tratta, come è già stato osservato 15. G. Cozzi, M. Knapton, Storia della Repubblica di Venezia. in varie sedi, di una produzione molto diversificata Dalla guerra di Chioggia alla riconquista della Terraferma, Tori- no, 1986. per livello di qualità, e questo dato di fatto dipende in 16. G. Cozzi, M. Knapton, G. Scarabello, La Repubblica di Ve- larga misura dalla formazione specifica degli autori nezia nell’età moderna. Dal 1517 alla fine della Repubblica, To- rino, 1992. 17. A. Rossini, Le campagne bresciane nel cinquecento. Terri- 25. Per l’area milanese risultano fondamentali: A. Annoni Stato torio, fisco, società, Milano, 1994. di Milano e Lombardia austriaca, citato; N. Raponi, Atti della 18. I. Pederzani, Venezia e lo “Stado de Terraferma”. Il gover- Commissione Giulini per l’ordinamento temporaneo della Lom- no delle comunità nel territorio bergamasco (secc. XV-XVIII), bardia (1859), Milano, 1962. Milano, 1995. 26. Per la classificazione delle diverse tipologie di enti si è te- 19. M. Roberti, Milano capitale napoleonica. La formazione di nuto conto almeno in parte dello “Schema di classificazione” pre- uno stato moderno. 1796-1814, Milano, 1947. disposto nel 1964 dalla Fondazione Italiana per la Storia Ammi- 20. C. Zaghi, L’Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno, nistrativa per la pubblicazione nella serie “Acta Italica” degli atti Torino, 1989. amministrativi dei poteri pubblici operanti in Italia dal Medioevo 21. M. Meriggi, Il Regno Lombardo-Veneto, Torino 1987; alla fondazione dello Stato unitario, e di cui sono stati effettiva- Idem, Amministrazione e classi sociali nel Lombardo-Veneto, Bo- mente pubblicati nella omonima collana dell'editore Giuffrè solo logna, 1983. i cosiddetti “piani di pubblicazione”. 22. L. Antonielli, I prefetti dell'Italia napoleonica, Bologna, 27. C. Manaresi, Gli atti del Comune di Milano fino all’anno 1983. MCCXVI, Milano, 1919. 23. E. Rotelli, Gli ordinamenti locali della Lombardia preuni- 28. C. Santoro, Gli offici del comune di Milano e del dominio taria (1755-1859), in «Archivio storico lombardo», (1974). visconteo-sforzesco (1216-1515), Milano, 1968; Idem, Gli offici 24. E. Pagano, Alle origini della Lombardia contemporanea. Il del dominio visconteo sforzesco, Milano, 1968. governo delle province lombarde durante l’occupazione austro- 29. A. Da Mosto, L’Archivio di Stato di Venezia. Indice gene- russa 1799-1800, Milano, 1998. rale storico descrittivo e analitico, voll. 2, Roma, 1937-1940.

4 Presentazione nella metodologia della ricerca storica e nell’uso delle sull’opportunità di estendere la ricerca alle fonti do- fonti documentarie reperibili negli archivi. cumentarie conservate negli archivi, che per la loro Occorre peraltro sottolineare il fatto che per la ampiezza e dispersione erano state deliberatamente quasi totalità delle opere prese in esame il valore in- escluse nel progetto originario. Il ricorso a tali fonti formativo rispetto ai fini della ricerca connessa al pro- non ha potuto, per evidenti ragioni, essere condotto in getto CIVITA è apparso relativamente basso rispetto modo sistematico se non per alcune fonti particolari, alle aspettative. Sono effettivamente ancora molto po- che verranno di volta in volta segnalate nei riferimenti che le storie locali pubblicate in cui gli autori hanno archivistici segnalati nei singoli volumi. avvertito l’esigenza di affiancare le vicende narrate, o Un ambito essenziale per raccogliere informazioni di collegare la ricostruzione delle dinamiche degli as- sono risultate le iniziative promosse dai governi in setti produttivi e insediativi che spesso costituiscono particolari circostanze per conoscere l’assetto istitu- l’elemento conduttore di tali opere, ad una autonoma zionale dei territori ad essi soggetti. messa a fuoco puntuale e circostanziata della struttura Fra le fonti utilizzate per le istituzioni dei territori istituzionale dell’amministrazione locale che ne illu- lombardi dell’area veneta rivestono una particolare stri gli organi, e dia notizie attendibili sulle loro com- importanza le corpose relazioni che il provveditore e petenze e sulla rispettiva articolazione interna, rico- capitano Da Lezze ha compilato per il Senato Veneto struendone gli sviluppi in relazione alle dinamiche durante i suoi reggimenti tenuti in epoche diverse, pri- politico-istituzionali delle entità statali in cui sono in- ma per il Bergamasco, alla fine del XVI secolo, e serite. Come risultano quasi del tutto assenti riferi- quindi nel Bresciano, agli inizi del secolo successivo. menti alle circoscrizioni amministrative territoriali di Queste relazioni – che sono state entrambe pubblica- appartenenza e alle stesse giurisdizioni civili, penali o te30 – hanno consentito di ricostruire un quadro siste- militari di livello superiore a cui le comunità stesse matico molto analitico dell’assetto politico-ammini- erano soggette. Si riscontra in molte opere la tendenza strativo dei due territori, in quanto forniscono più o meno consapevole a colmare questi vuoti inse- informazioni dirette molto dettagliate sugli enti e sui rendo riferimenti più o meno ampi alle vicende poli- rispettivi apparati centrali periferici e locali operanti tiche di carattere generale in cui, peraltro, la singola alla fine cinquecento per il Bergamasco e all’inizio comunità spesso non risulta minimamente coinvolta. del seicento per il Bresciano. In misura minore sono L’indifferenza palese per il dato istituzionale che risultate utili anche alcune delle numerose Relazioni di fatto caratterizza la stragrande maggioranza delle al Senato dei Rettori Veneti di Terraferma, di cui è sta- opere di storia locale, o meglio la difficoltà evidente a ta pubblicata l’intera serie per i vari reggimenti nei cogliere l’importanza di questo piano e a darne un territori di area veneta (Brescia, Bergamo, Crema, Sa- 31 quadro compiuto e coerente, va ricondotta, almeno in lò, Asola) . Per lo stato di Milano e per il Mantovano parte, alla dispersione delle fonti d’archivio più diret- si disponeva invece di una fonte straordinaria costitu- tamente utilizzabili per tali ricerche, e al fatto che le ita dai risultati delle articolate inchieste condotte alla stesse, anche qualora si siano conservate, non sono metà del XVIII secolo in tutte le comunità dalle Regie sempre così accessibili – specie qualora siano conser- Giunte preposte nei due stati alla realizzazione del vate negli archivi comunali – né risultano facilmente censimento al fine di conoscere lo stato effettivo della individuabili per la carenza ancora sensibile di corre- gestione del complesso sistema fiscale lombardo. Si di e inventari che consentano di effettuare ricerche tratta di una fonte già nota agli studiosi, ma che finora mirate. non era mai stata utilizzata in modo sistematico. Il suo utilizzo mirato ha consentito di raccogliere un insie- Molte notizie riguardanti gli organi dell’ammini- me organico di informazioni sull’assetto istituzionale strazione locale, almeno per il periodo di antico regi- e sull’articolazione dei poteri ai livelli comunale e me, sono senz’altro presenti nei fondi notarili, che provinciale. A queste fonti principali se ne sono ag- spesso hanno dimensioni talmente ampie da scorag- giunte altre, più frammentarie, riferite alle singole co- giare i ricercatori meno esperti, anche in considera- munità che è stato possibile reperire negli archivi; per zione dell’assenza già accennata di corredi adeguati, tutte si rimanda alle presentazioni dei singoli volumi. quali potrebbero essere degli indici topografici che Ovviamente sono state utilizzate anche le informa- raggruppino i notati per sede di attività. Ma in qualche zioni presenti nei corredi archivistici editi o inediti: modo anche questa carenza può contribuire a dare una spiegazione della relativa arretratezza che gli studi sulla storia delle istituzioni del territorio lombardo an- 30. G. Da Lezze, Catastico bresciano, Brescia 1969 (edizione a cura di C. Pasero); G. Da Lezze, Descrizione di Bergamo e suo cora presentano rispetto ad altre realtà territoriali ita- territorio. 1596. (edizione a cura di V. Marchetti e L. Pagano), liane. Bergamo, 1988. 31. A. Tagliaferri (a cura di), Venezia e la Terraferma veneta at- I limiti riscontrati nella bibliografia disponibile traverso le relazioni dei Rettori. Atti del convegno, Trieste, 23-24 hanno indotto a superare le iniziali perplessità ottobre 1980”, Milano, 1981.

5 Mario Signori con l’apporto fondamentale della banca dati del pro- delle funzioni amministrative che gli enti – si trattasse getto Archidata, in cui la descrizione delle serie archi- di città, di borghi maggiori, di comunità rurali o delle vistiche censite è corredata da esaurienti introduzioni stesse comunità di valle presenti nelle zone di monta- sugli organi e sugli uffici. In linea di massima si può gna – avevano saputo mantenere in età moderna. Oc- dire che gli archivi comunali per i quali si dispone di corre tuttavia precisare che l’impiego degli statuti nel- inventari corredati da notizie sulle istituzioni utilizza- la compilazione dei profili particolari non ha potuto bili ai fini del censimento sono ancora relativamente essere sistematico in quanto tali fonti risultano molto pochi. disperse. Lo spoglio sistematico di ben noti repertori 33 Un’altra fonte largamente utilizzata per il progetto di carattere generale quali quelli del Manzoni , del 34 35 CIVITA sono le raccolte delle leggi e degli atti di go- Fontana , del Cavagna Sangiuliani , o quello della 36 verno. L’uso di tale fonte ha potuto diventare sistema- Biblioteca del Senato ha permesso di individuare tico solo a partire dal periodo napoleonico, quando la solo un numero relativamente esiguo di statuti per il struttura, le funzioni e le competenze degli enti e dei territorio lombardo, riferibili per la maggior parte alle loro organi vengono definite con delle leggi e dei re- città capoluoghi dei contadi e alle comunità maggiori. golamenti in modo uniforme per tutto lo stato, e si Questi statuti si sono rivelati particolarmente utili lad- pubblicano raccolte legislative organiche dotate di in- dove – come nel caso di quelli di Como e Bergamo – dici tematici che facilitano enormemente il ritrova- attraverso essi risultava delineata con sufficiente chia- mento delle disposizioni in materia. rezza una prima compartimentazione del territorio soggetto alla città in cui i centri rurali risultavano La stessa fonte legislativa ha consentito anche di elencati e riferiti ai quartieri urbani da cui dipendeva- ricostruire la complessa e articolata dinamica della no. Altrettanto utili si sono rivelati gli statuti delle ac- compartimentazione dei territori lombardi nel perio- que e delle strade esistenti per il ducato di Milano e do compreso dalla metà del XVIII secolo all’unità in per il Principato di Pavia, che elencavano le comunità cui si alternano dominazioni e assetti costituzionali e le terre minori disposte lungo le strade che si dira- diversi. Attraverso le compartimentazioni si è cercato mavano dalla città indicandone le relative distanze. di ricostruire la trama mutevole delle giurisdizioni de- Sono risultati assai utili anche i repertori di censimen- gli enti e degli organi censiti, segnalando le circoscri- ti condotti sulle fonti statutarie riferite ad ambiti terri- zioni ed elencando, dove necessario, le singole comu- toriali più circoscritti, per i quali si rimanda alle intro- nità che vi erano incluse. Si tratta di un risultato in duzioni dei singoli volumi; occorre rilevare che molte gran parte inedito, che offre un apporto di notevole ri- parti del territorio lombardo risultano ancora scoper- levanza sul piano informativo in quanto consente di te37. Dove risultavano disponibili, sono state ovvia- ricostruire con maggiori certezze lo sviluppo com- mente utilizzate nella ricerca le edizioni critiche degli plesso, e spesso contorto, dei contesti territoriali in statuti di comunità lombarde già pubblicate. cui le istituzioni e i loro organi hanno svolto ai vari li- velli le proprie funzioni amministrative, rendendone I volumi del progetto CIVITA offrono senz’altro la percezione meno evanescente di quanto poteva ri- una risposta positiva all’esigenza di rendere facilmen- sultare sulla base della stessa bibliografia consultata te disponibili informazioni sui soggetti istituzionali dove, occorre sottolinearlo, la dimensione territoriale che, come si è detto, possono trovarsi disperse all’in- risulta spesso quasi del tutto trascurata. terno di fonti bibliografiche e archivistiche di non fa- cile accesso o risultano del tutto mancanti. Come ri- Per il successivo periodo della restaurazione, è sta- sulta spiegato più in dettaglio nella Nota tecnica, ogni tea largamente utilizzata anche un’opera di diritto am- 32 volume risulta costituito dai seguenti elementi: una ministrativo quale quella di Lorenzoni , che fornisce serie di profili generali intestati a enti o ai relativi or- dettagliate informazioni sugli organi e sul loro funzio- gani di particolare rilievo o presenti in più sedi o, an- namento, inquadrandole nella dottrina giurispruden- cora, le cui attribuzioni e competenze sono state defi- ziale con circostanziati riferimenti alla legislazione nite da interventi di riforma di carattere generale o da vigente. una normativa univoca emanata a partire dalla secon- Una ulteriore fonte del progetto CIVITA per la sua intrinseca valenza istituzionale è costituita dagli statu- 33. L. Manzoni, Bibliografia statutaria e storica italiana, se- ti. Per quanto l’importanza degli statuti come fonte in- conda parte, Bologna, 1879. formativa sulla struttura istituzionale della comunità 34. L. Fontana, Bibliografia degli statuti dei comuni dell’Italia possa variare da caso a caso, la loro presenza è co- superiore, voll. 3, Milano-Torino, 1907. 35. A. Cavagna Sangiuliani, Statuti italiani riuniti ed indicati munque una conferma diretta del peso, della capacità dal conte Antonio Cavagna Sangiuliani, Pavia, 1907. di coesione interna e della autonomia nella gestione 36. Biblioteca del Senato del Regno, Catalogo della raccolta di statuti, Roma, 1943. 37. G. Chittolini, D. Willoweit (a cura di), Statuti città territori 32. A. Lorenzoni, Istituzioni del diritto pubblico interno pel in Italia e Germania tra Medioevo ed Età Moderna, Bologna, Regno lombardo-veneto, Padova, 1835. 1991.

6 Presentazione da metà del secolo XVIII; una serie di profili partico- no volutamente ad assumere una forma espositiva lari intestati a singoli enti e ai relativi organi di parti- controllata, finalizzata ad una maggior chiarezza colare rilievo, attraverso cui viene fornita per ciascun espositiva. Le schede risultano integrate dagli oppor- soggetto istituzionale censito una nota informativa tuni riferimenti bibliografici, archivistici e normativi. sintetica destinata ad integrare le notizie già fornite Data la finalità del progetto, le informazioni contenu- nei profili generali; una lista indicizzata in cui figura- te nei profili sia particolari che generali non si propon- no sia le istituzioni per le quali cui sono stati compilati gono di fornire nuove visuali interpretative sulle dina- profili particolari, che anche tutti gli organi e uffici miche istituzionali che hanno in vario modo privi di un profilo autonomo, ma richiamati nel testo interessato il territorio lombardo. di un profilo già esistente. L’indice costituisce lo strumento fondamentale per Le schede particolari risultano avere una chiave di la consultazione e per l’accesso alle informazioni con- ordinamento primaria costituita dal toponimo del co- tenute nel volume. L’elenco degli enti e dei rispettivi mune in cui l’ente censito aveva la propria sede istitu- organi, strutturato in ordine di toponimi, consente di zionale, o a cui era riferito. Il toponimo adottato in effettuare una prima ricognizione sistematica dei sog- prevalenza è quello segnalato nelle compartimenta- getti istituzionali che sono stati investiti di funzioni in zioni conclusive rispetto all’arco cronologico asse- un determinato contesto territoriale; da esso si eviden- gnato al censimento, quella del 9 febbraio 1868 per la zia il legame contestuale con altri enti o organi che sola provincia di Mantova, e quella del 23 febbraio possono essere riferiti al medesimo toponimo o essere 1859 per tutte le altre province lombarde; solo nel accomunati dallo stesso nome identificativo che ne in- caso di enti attivati e cessati rispettivamente in prece- dividua una particolare tipologia. denza a tali date si è adottato necessariamente un to- L’indagine, che col presente lavoro si può conside- ponimo riferibile all’ultima compartimentazione vi- rare avviata, ma non certo conclusa per i territori con- gente prima della loro scomparsa, o comunque coevo siderati, ha consentito di tracciare un primo quadro alla loro fase di attività. Nel caso di soggetti istituzio- d’insieme degli apparati in esso operanti, attraverso nali aventi competenze estese ad un insieme territo- cui risulta più chiaramente individuabile la complessa riale includente di più comuni, ad esempio una deter- trama dei rapporti di controllo, coordinamento o di minata circoscrizione sopra-comunale, o una valle, subordinazione gerarchica riscontrabili tra i vari enti, l’ente è stato descritto sotto il toponimo del comune e tra i medesimi e gli organi ad essi subordinati. Il in cui aveva sede l’ufficio. quadro tracciato è ancora comunque parziale per le L’intestazione secondaria riporta il nome proprio scelte rese necessarie dall’ampiezza e dalla comples- del soggetto istituzionale censito (ente o organo) a cui sità del campo di indagine. sono immediatamente riferiti gli estremi cronologici La pubblicazione dei risultati del censimento è ar- entro cui esso ha svolto la propria attività istituzionale ticolata per volumi riferiti alle attuali province lom- senza modifiche rilevanti che ne abbiano modificato barde. Nei vari volumi risultano incluse esclusiva- le funzioni o l’organizzazione interna. Nel caso di ce- mente le istituzioni che avevano sede o che facevano sure significative che abbiano comportato modifiche capo ai comuni appartenenti alle singole provincie sostanziali nelle competenze istituzionali di un ente, nella configurazione territoriale attuale, indipendente- le informazioni che lo riguardano possono risultare mente dal fatto che gli stessi comuni appartenessero, articolate sotto intestazioni distinte, a ciascuna delle nel periodo di attività delle istituzioni censite, a con- quali sono riferiti gli estremi cronologici relativi ai di- testi politico-amministrativi diversi da quello attuale. versi periodi in cui si è ritenuto di poter dividere la sua vicenda istituzionale. In linea generale nei profili par- La descrizione offerta nelle schede presenta in al- cuni casi evidenti disomogeneità a livello di densità ticolari riguardanti gli enti a livello locale sono state informativa: si è tenuto conto della maggiore o mino- adottate delle cesure cronologiche sia per le riforme re importanza delle funzioni assolte e dal diverso peso amministrative che hanno interessato tali enti nei soli istituzionale degli stessi soggetti censiti. Ma, a questo territori della sola Lombardia austriaca, che per l’atti- proposito, occorre tenere presente che non per tutti i vazione degli ordinamenti napoleonici e di quelli del soggetti censiti c’era la stessa disponibilità di fonti. In regno lombardo-veneto per gli enti locali in tutti i ter- ogni caso si è cercato di fornire nelle schede una de- ritori lombardi. scrizione sintetica dei soggetti censiti espressa in uno In molti casi le informazioni contenute nelle sche- stile facilmente accessibile e intenzionalmente privo de particolari riferite a enti del medesimo tipo tendo- di valutazioni interpretative.

7 NOTATECNICA

MicheleGiordano

NOTATECNICA

Premessa Il lavoro risulta dunque organizzato su tre piani di- stinti, progressivamente dettagliati, a cui corrispondo- Questo volume è stato realizzato riversando il con- no altrettante parti del volume. tenuto di una base di dati in un documento diretta- mente interpretabile da un programma per il tratta- mento dei testi. Dal documento interpretato è stata I profili istituzionali successivamente ricavata la stampa che viene qui pre- Nella prima parte, infatti, compaiono i profili isti- sentata. L’intero processo si è svolto il maniera pres- tuzionali generali in grado di orientare adeguatamen- soché automatica. te la consultazione nella successiva parte, costituita dai profili istituzionali particolari, cui fa seguito la È stato possibile raggiungere questo risultato gra- parte finale costituita da un indice ricco di 6052 voci. zie alla messa a punto, concomitante al procedere del Una quarta parte di riferimenti critici (che in realtà lavoro di ricerca, di una specifica applicazione mirata precede l’indice) contiene lo scioglimento delle sigle in primo luogo a raccogliere ordinatamente le infor- di opere citate in numerosi punti del volume. mazioni necessarie alla ricerca e ad elaborarle ade- Della prima parte, ovvero dei profili generali, si guatamente e in secondo luogo a presentarle automa- dice diffusamente nella Nota introduttiva; questa ticamente con dignità di stampa1. Nota tecnica, pertanto, si occupa in maniera specifica Il volume raccoglie notizie di 2550 istituzioni civi- delle restanti parti e costituisce soprattutto la spiega- li sorte sul territorio dell’attuale provincia di Como zione di certe soluzioni operative adottate e un ausilio dal XIV al XIX secolo. Per 1207 di esse viene presen- alla consultazione del volume. tato un profilo istituzionale specifico a cui si aggiunge Fra i problemi principali affrontati nel corso della – limitatamente a un limitato numero di soggetti isti- ricerca vi sono stati quello di inquadrare correttamen- tuzionali particolarmente significativi – un profilo ge- te l’istituzione schedata nel proprio ambito specifico nerale atto ad inquadrare l’istituzione in un ambito e quello, connesso al primo, di ideare un sistema sem- storico e giuridico più ampio. plice ma abbastanza rigoroso per etichettarla. La so- luzione proposta consiste in quattro elementi di vario 1. L’applicazione (denominata CIVITA) è stata elaborata con il tipo che, nel loro insieme, consentono di identificare sistema di sviluppo per basi di dati ACI 4th Dimension 6.0.5. ogni istituzioni in maniera univoca. Essi sono: L’applicazione genera documenti di testo in formato RTF (Rich 1. il toponimo nel quale l’istituzione ha sede; Text Format) interpretabili dalla maggior parte dei programmi per il trattamento dei testi in circolazione. Per la stampa del volume, 2. la denominazione propria dell’istituzione; il documento originale ha subito ritocchi minori per migliorarne 3. gli estremi cronologici; soprattutto il livello estetico e la qualità tipografica ed è stato rie- 4. il contesto all’interno del quale l’istituzione laborato con il programma Adobe FrameMaker 5.1.1. esplica la propria attività.

8 Nota tecnica

La determinazione del toponimo ha sollevato, come è facile immaginare, numerose incertezze; alla fine è stata fatta una scelta operativa molto precisa, Belsito privilegiando la chiarezza a scapito, qualche volta, del rigore. Si è deciso, infatti, di riferire tutte le istituzioni censite ai comuni identificati dai toponimi previsti comune di dalla legge 23 settembre 1859 sull’ordinamento co- Belsito munale e provinciale, tappa conclusiva della comples- 1201-1300 sa dinamica territoriale considerata nella ricerca. Un adeguato numero di rimandi nell’indice consente tut- tavia di conservare il necessario collegamento con i consiglio toponimi scomparsi prima di quella data, oppure con 1201-1300 quelli sorti più tardivamente.

I primi tre parametri sono indispensabili per una Figura 1 · Elementare modello di struttura istituzionale riferita corretta identificazione dell’istituzione, mentre il ad un toponimo (di pura fantasia) quarto non è sempre necessario. Quest’ultimo para- metro identificativo merita qualche parola aggiuntiva delmonte – consiglio – cancelliere). Tutta la struttura, di chiarificazione. come si può notare, assume l’aspetto di un albero ro- vesciato in cui vanno a collocarsi le varie istituzioni Per contesto, infatti, non si deve intendere quella riconducibili ad un unico e preciso toponimo. Va detto fitta e spesso intricata rete di rapporti che ogni istitu- che non esiste alcun limite (almeno rispetto alla trat- zione intrattiene a vario titolo e in varia misura col tabilità informatica) all’ampiezza e alla profondità di proprio ambiente circostante; più semplicemente, il tale albero. Tuttavia, mentre la sua estensione oriz- termine va inteso nel senso restrittivo di ambito nel zontale dipende dalla ricchezza dello sviluppo storico quale può essere ricondotta una determinata istituzio- delle istituzioni legate ad un particolare toponimo ed ne. In tal senso un cancelliere, per fare un esempio, è quindi pressoché intoccabile, la profondità è stata può essere ricondotto al contesto del consiglio del talvolta ridotta per ragioni di semplicità. Sono stati quale registra gli atti, e quest’ultimo, verosimilmente, potati, in altre parole, i rami più estremi ai quali cor- a quello del comune in cui opera, il quale – per finire rispondono, in genere, istituzioni di importanza mar- – è collocabile entro un preciso toponimo. È evidente ginale, soprattutto se commisurata all’ambizione, che la natura di ciascuno di questi rapporti contestuali propria di questo volume, di delineare il patrimonio fa caso a sé: il rapporto cancelliere-consiglio (un rap- storico-istituzionale di un’intera provincia. porto fra un ufficio e un organo) è diverso infatti da quello consiglio-comune (rapporto organo-ente), per Costruiti i vari alberi dei contesti – uno per ogni to- non dire del rapporto comune-toponimo, che non è ponimo – l’applicazione è stata in grado di generare i neppure un rapporto istituzionale. profili particolari, ordinandoli e numerandoli in ma- niera tale da restituire, per quanto possibile, lo svilup- Se non si dà peso a questi aspetti (beninteso, per il po complessivo dell’albero. La Figura 3 rappresenta particolare scopo di presentare razionalmente il risul- la trasfigurazione testuale, arricchita delle pertinenti tato della ricerca) è possibile allora costruire delle ca- tene contestuali di varia lunghezza che hanno l’ambi- zione, nell’insieme, di ricostruire la struttura istituzionale propria di un particolare toponimo il Piedelmonte quale, perciò, può essere considerato – almeno ideal- mente – come l’anello iniziale di ciascuna di queste catene. comune di comune di Piedelmonte Piedelmonte La Figura 1 mostra un caso elementare del model- 1201-1300 1301-1400 lo in base al quale è stata ricostruita la struttura istitu- zionale dei toponimi presi in esame nella ricerca. Al toponimo (di pura fantasia) è ricondotto un comune consiglio console consiglio (caso del tutto esemplare), mentre a quest’ultimo è ri- 1201-1300 1301-1400 1310-1400 condotto un consiglio. La Figura 2 mostra un esempio più articolato nel quale sono riconoscibili due distinti cancelliere gruppi di istituzioni (relativi ad altrettanti periodi sto- 1320-1400 rici) e tre catene contestuali (Piedelmonte – comune di Piedelmonte – consiglio; Piedelmonte – comune di Figura 2 · Una struttura istituzionale abbastanza articolata; sono Piedelmonte – console; Piedelmonte – comune di Pie- riconoscibili due distinti periodi storici e tre catene contestuali

9 Michele Giordano

ne puntualmente introdotta da una o più denominazio- BELSITO ni di livello più alto (ad esempio: comune di Belsito. consiglio.). Un quinto elemento (il numero progressi- comune di Belsito. 1 vo), è stata introdotto, come è facile immaginare, per 1201-1300 consentire i rimandi dall’indice. Citato per la prima volta in un atto del 1201 (AC Si sarà notata, altresì, l’assenza della figura del Belsito) fu soppresso nel 1300. Era retto da un consiglio. cancelliere. Pur essendo presente, infatti, nella strut- comune di Belsito. consiglio. 2 tura istituzionale del corrispondente toponimo, il can- 1201-1300 celliere non viene espressamente nominato nei profili Era composto da dodici membri che si riunivano alme- particolari. Si tratta di un caso abbastanza frequente2 no una volta al mese. Veniva eletto ogni anno. di quel lavoro di potatura di cui si è già parlato e che arch. AC Belsito: “Carta vendicionis”, Archivio comuna- le di Belsito, fondo antico, cart. 59. va ricollegato alla marginalità di alcune istituzioni o, più semplicemente, alla scarsità di utili informazioni di inquadramento, il che ha indotto il compilatore a PIEDELMONTE non dedicare espressamente un profilo a numerose istituzioni, come nel caso in questione. Affinché non comune di Piedelmonte. 3 ne vada totalmente sottovalutata l’importanza, tutta- 1201-1300 via, la denominazione di queste istituzioni è comun- Di un “commune di Piedelmonte” si parla a partire que presente nell’indice, come si vedrà meglio più dal 1201 (Storia 1950). Era retto da un consiglio. avanti. comune di Piedelmonte. consiglio. 4 L’ordine di presentazione dei profili particolari ha 1201-1300 posto diversi problemi. Sono stati scartati sia l’ordine Il consiglio era composto da dieci membri che doveva- alfabetico sia quello cronologico perché giudicati ri- no avere un’età non inferiore ai cinquanta anni. Restava in carica due anni. spettivamente banale e astratto, e si è adottato un si- stema più articolato, in grado di tradurre con suffi- comune di Piedelmonte. 5 ciente rispondenza l’originario schema ad albero del 1301-1400 modello. Vi sono testimonianze abbastanza certe di questo Le istituzioni direttamente collegate al toponimo comune a partire dal 1301 (Agostini 1960). Era retto sono disposte in ordine alfabetico e subordinatamente da un console e da un consiglio. cronologico; tuttavia, nel caso in cui al contesto di tali comune di Piedelmonte. consiglio. 6 istituzioni siano ricondotte altre istituzioni, tali istitu- 1310-1400 zioni sono accodate all’istituzione di contesto supe- Il consiglio era composto da venti membri che dovevano avere un’età non inferiore ai quarantacinque anni. Restava riore, nell’ordine già descritto. Il criterio appare evi- in carica un anno. Disponeva di un proprio cancelliere. dente nell’esempio di Piedelmonte dove, per esempio, tra i due comuni, è inserito il consiglio collegato isti- comune di Piedelmonte. console. 7 1301-1400 tuzionalmente al primo. Il carattere subordinato di Eletto ogni anno era controllato da un consiglio. questa istituzione è messo il rilievo anche da una pre- sentazione grafica in corpo minore e con un leggero bibl. Storia 1950: Storia di Piedelmonte, Milano, 1950. rientro.

Figura 3 · Trasfigurazione testuale, sotto forma di profili I riferimenti critici particolari, delle due strutture istituzionali illustrate nelle figure 1 e 2. Da notare anche i due riferimenti critici Tre insiemi di riferimenti critici accompagnano le notizie raccolte sulle varie istituzioni: note archivisti- notizie storiche, dei due alberi raffigurati nelle figure che, legislative e bibliografiche. Tutte e tre, inoltre, 1 e 2. In essa è contenuto, a scopo didascalico, il cen- possono essere di carattere generale o particolare. simento completo del patrimonio istituzionale di una Le note generali riguardano informazioni che si microscopica quanto improbabile provincia costituita sono rivelate utili per buona parte del lavoro, se non di due soli toponimi. addirittura per tutto il lavoro. Per questa ragione si è giudicato troppo gravoso e sostanzialmente inutile as- Ogni istituzione, come già detto sopra, è caratte- sociarle a ciascuno dei profili debitori di tali informa- rizzata (una volta per tutte) dal toponimo al quale essa si riferisce, dalla propria denominazione e dagli estre- mi cronologici. Il quarto elemento identificativo (ov- 2. Nel caso di Como, per esempio, delle 2550 istituzioni sche- date, solo 1207 hanno un proprio profilo particolare; le restanti vero il contesto) si può desumere dal fatto che la de- 1343 sono rintracciabili – come si vedrà meglio oltre – solo a par- nominazione delle istituzioni di livello più basso vie- tire dall’indice.

10 Nota tecnica zioni. Esse, perciò, sono state radunate tutte insieme in coda ai profili particolari. Per tutti gli altri riferimenti di raggio più limitato è A parsa utile, invece, una collocazione specifica in calce ai profili che fanno capo ai diversi toponimo. Nell’esempio di Figura 3 si immagina il caso di un B C D riferimento archivistico e di un riferimento bibliogra- fico. In entrambi i casi (AC Belsito e Storia 1950) il ri- ferimento è nominato con una apposita sigla nel corpo B A del profilo e successivamente sciolto in calce al grup- po di profili relativo a ciascun toponimo perché giudi- cato di esclusiva pertinenza di quel particolare toponi- C D mo. Diversa destinazione spetta invece al riferimento Belsito e Piedelmonte 1960. Quest’ultimo, infatti, è C B A stato evidentemente giudicato di importanza generale per tutto il lavoro e viene pertanto sciolto in coda ai profili particolari, insieme con gli altri riferimenti ar- D chivistici e legislativi.

L’indice D C B A L’indice di quest’opera rappresenta una novità ab- bastanza radicale, e richiede dunque di essere detta- gliatamente illustrato. Figura 4 · Diverse combinazioni di una medesima catena contestuale; si distinguono l’intestazione (in nero), il Il principio su ci esso è basato è quell’idea di con- qualificatore (in bianco) e lo specificatore (in grigio) testo proposta già come soluzione al problema dell’identificazione e dell’ordinamento delle istitu- mini, bensì rispettoso del significato che ciascun ter- zioni. Una identificazione precisa e un criterio di or- mine acquista in relazione ai termini adiacenti4. dinamento efficace, tuttavia, non sono ancora suffi- cienti per far fronte alla necessità di ritrovare in modo L’idea di base è che la stringa Belsito – comune di fecondo e tempestivo una certa istituzione inserita nel Belsito – consiglio, per restare al primo dei nostri tessuto di rapporti con altre istituzioni correlate. Vo- semplici esempi, è certamente suddivisibile in tre di- lendo indicizzare l’esempio della Figura 1, infatti, stinte sottostringhe con significato proprio, ma costi- non è sufficiente creare tre ingressi distinti nell’indice tuisce altresì una entità a se stante, con un proprio si- (Belsito, comune di Belsito, consiglio) per restituire il gnificato che gli deriva dai rapporti che ogni singola significato complessivo di quella terna di nomi. Nel parola intrattiene con le parole vicine. caso dell’esempio di Figura 2, inoltre, una voce come Essa può venire letta da sinistra a destra e vicever- cancelliere – che non è stata inserita fra i profili parti- sa. Nel primo caso ogni parola costituirà una specifi- colari per i motivi già detti – dovrebbe trovare almeno cazione di significato rispetto alla parola precedente nell’indice una propria collocazione utile a restituirla (Belsito, il comune di Belsito, il consiglio del comune al proprio contesto istituzionale. di Belsito); nel secondo caso si tratterà invece di una L’indice di questo lavoro si propone espressamen- qualificazione progressiva (il consiglio che fa parte te di consentire anzitutto il rimando ai profili partico- lari, ma intende offrire anche una sintetica ricostru- 3. Per un inquadramento generale delle varie problematiche le- zione della struttura istituzionale propria di ciascun gate all’indicizzazione si veda Rossella Caffo, Analisi e indicizza- toponimo. Non si tratta, dunque, solo di una utile ap- zione dei documenti, Milano, Editrice Bibliografica, 1988. 4. Il lavoro di cui siamo ampiamente debitori per la concezione pendice ai profili particolari, ma esso costituisce una e la realizzazione dell’indice è Derek Austin, PRECIS. A manual parte integrante dello sforzo di restituire il giusto rilie- of concept analysis and subject indexing, London, British Library vo ad ogni istituzione presa in esame. Board, 1984. Concepito allo scopo realizzare indici per soggetto particolarmente accurati e pertinenti, PRECIS (PREserved Con- A questo scopo è stato mutuato, soprattutto text Index System) tradisce in molti casi una certa macchinosità, dall’ambito della ricerca bibliografica, un sistema soprattutto perché concepito per essere solo parzialmente automa- complesso di indicizzazione il quale, perfezionando i tizzato. L’idea fondante del sistema, tuttavia, ci è parsa di straor- dinaria fecondità ed eleganza formale. Liberata da impacci inutili 3 vari sistemi di indice a permutazione perviene ad un per lo scopo in questione e totalmente automatizzata abbiamo cre- criterio non astratto e meccanico di rotazione dei ter- duto perciò di poterla utilmente innestare in ambito archivistico.

11 Michele Giordano

2. con l’intestazione comune di Belsito in grasset- BELSITO to, qualificata dal toponimo Belsito in tondo e comune di Belsito. consiglio...... 2 cancelliere. consiglio (1310-1400). specificata dall’istituzione consiglio in corsivo; comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 6 comune di Belsito. Belsito...... 1 3. con l’intestazione consiglio in grassetto, dop- consiglio...... 2 piamente qualificata in primo luogo dal comune comune di Piedelmonte (1201-1300). Piedelmonte...... 3 consiglio (1201-1300)...... 4 di Belsito in tondo e in secondo luogo dal topo- comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 5 nimo. consiglio (1310-1400). cancelliere...... 6 console...... 7 Per ogni intestazione, come si può vedere, l’indice consiglio. comune di Belsito. Belsito...... 2 consiglio (1201-1300). comune di Piedelmonte (1201-1300). non si limita ad offrire un rimando numerico al profi- Piedelmonte...... 4 lo, ma ricostruisce sinteticamente anche la struttura consiglio (1310-1400). comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 6 istituzionale nella quale è inserita la voce indicizzata. cancelliere...... 6 console. comune di Piedelmonte (1301-1400). Piedelmonte...... 7 A colpo d’occhio, pertanto, l’utente è messo subito in

PIEDELMONTE condizione di farsi un’idea abbastanza chiara di tale comune di Piedelmonte (1201-1300). consiglio (1201-1300)...... 4 struttura, prima ancora di passare ai profili istituzio- comune di Piedelmonte (1301-1400). consiglio (1310-1400). cancelliere...... 6 nali per la consultazione vera e propria. comune di Piedelmonte (1301-1400). console...... 7 Più complesso, come già messo in evidenza, il Figura 5 · Trasfigurazione testuale, sotto forma di indice, delle caso della Figura 2 (toponimo di fantasia: Piedelmon- due strutture istituzionali illustrate nelle figure 1 e 2 te). In questo caso, infatti, vi sono diverse catene con- testuali (Piedelmonte – comune di Piedelmonte – con- siglio; Piedelmonte – comune di Piedelmonte – del comune che fa parte dell’unità territoriale di Bel- consiglio – cancelliere; Piedelmonte – comune di Pie- sito). Ma una lettura utile della stringa è possibile an- delmonte – console). Per ciascuna di queste catene che a partire dal termine intermedio, in modo tale da l’indice offre gli appropriati e plurimi rimandi ai pro- suddividere la catena contestuale in due spezzoni: uno fili particolari ma anche, come già nel caso preceden- qualificativo e uno specificativo (comune di Belsito; te, una ricostruzione della struttura istituzionale. È ma anche: comune nel quale operava un consiglio). evidente che ad una struttura più complessa corri- Nel caso in cui i termini siano più di tre, possono già spondono delle voci di indice più articolate. Come si configurarsi diverse combinazioni di spezzoni di varia può notare, infatti, il toponimo Piedelmonte è dotato lunghezza ove ogni termine della stringa assume una di tre linee di specificazione perché tante sono le ra- posizione centrale rispetto allo spezzone qualificativo mificazioni dell’albero istituzionale di questo toponi- e allo spezzone specificativo. mo. Si noterà, inoltre, che le istituzioni omonime di La Figura 4 mostra astrattamente questo procedi- Piedelmonte sono discriminate in base agli estremi mento. A turno, ogni parola di una ipotetica stringa di cronologici, allo scopo di evitare ogni possibile ambi- termini contestuali A-B-C-D viene a trovarsi in una guità. Nel caso più semplice di Belsito tale discrimi- posizione di testa (in nero); per ognuna di queste po- nazione appare superflua, e pertanto è assente. sizioni gli altri termini assumono la funzione di termi- ni progressivamente qualificativi (in bianco) e specifi- Un discorso a parte, infine, merita il caso del can- cativi (in grigio). Più concretamente, la Figura 5 celliere di Piedelmonte. Assente nei profili particolari, mostra invece l’applicazione di questo principio ri- per le ragioni già più volte spiegate, esso è presente a portando l’indice delle istituzioni contenute nei due tutti gli effetti fra le voci dell’indice. Il rimando nu- esempi considerati, presentandolo in accordo ai criteri merico, come è ragionevole immaginare, è quello re- espressi. lativo all’istituzione contestualmente superiore; nel caso in questione si tratta del consiglio del comune di È utile esaminarlo più in dettaglio. La stringa Bel- Piedelmonte, quello attivo fra il 1310 e il 1400, come sito – comune di Belsito – consiglio, riflesso della appare evidente dalla Figura 2. semplice struttura istituzionale di quel toponimo, compare in tre modi diversi: 5. Può accadere che, per ragioni tipografiche, si renda necessa- 1. con l’intestazione Belsito in maiuscoletto, spe- rio spezzare la stringa di qualificazione (in tondo) oppure la strin- cificata in corsivo dall’istituzione comune di ga di specificazione (in corsivo), riportando a capo la parte di Belsito e, più in dettaglio, consiglio5; va notato stringa che eccede la larghezza della colonna; questa cesura tipo- che il rimando è all’ultimo termine della catena grafica della stringa istituzionale non va confusa, naturalmente, (consiglio); con la cesura funzionale.

12 NOTAINTRODUTTIVA

DomenicoQuartieri

NOTAINTRODUTTIVA

Il progetto CIVITA si propone di fornire un quadro tenze da una normativa uniforme emanata per l’inte- sistematico, il più possibile uniforme e sintetico, ro ambito statale. Seguono quindi le schede riportan- delle istituzioni amministrative statali, provinciali e ti i profili particolari per enti e organi di particolare locali che tra la fine del XIV e la prima metà del XIX rilevanza dell’amministrazione presenti in sede peri- secolo hanno operato nel territorio lombardo. ferica e locale. Il presente volume raccoglie i risultati di un cen- In sede di definizione del progetto CIVITA è stato simento delle istituzioni presenti nel territorio corri- esplicitamente scelto, per uniformità, di non tenere spondente all’attuale provincia comasca. Di esse comunque conto delle antiche ripartizioni territoria- vengono forniti nella prima parte dei profili generali: li, ma di basarsi, per l’attribuzione delle schede rife- il primo è mirato a fornire un quadro introduttivo del rite agli enti locali al volume di Como piuttosto che territorio comasco, che dall’epoca ducale fino al a quelli di Milano o , sul criterio dell’apparte- 1786 presenta una articolazione interna in tre distin- nenza attuale: è per questo che si ritrovano distribuiti te realtà amministrative autonome tra loro: la città di nelle pubblicazioni dedicate a province contigue i Como e il suo territorio, il contado di Como, e la Val- profili di istituzioni locali che fecero parte in passato le Intelvi che sopravvive alla stessa riforma teresiana di contesti unitari. Il criterio operativo del progetto dell’amministrazione provinciale comasca varata CIVITA è apparso il più semplice ed efficace e insie- nel 1756. Dopo modifiche anche rilevanti benché me il più valido, tenendo conto che si aveva per am- non durature seguite in epoca giuseppina, leopoldina bito di ricerca l’intero territorio regionale, con tutte e napoleonica, la costituzione del dipartimento del le difficoltà che questo fatto comporta. Lario del 1805 darà al territorio comasco una fisio- Per quanto attiene le tipologie istituzionali ogget- nomia che si mantiene relativamente stabile fino alla to di ricerca del progetto CIVITA, va ricordato che il separazione seguita in epoca post-unitaria dei man- campo di indagine è stato circoscritto essenzialmen- damenti occidentali che costituiranno nel 1927 la te alle sole istituzioni pubbliche civili locali (comu- provincia di Varese e fino alla più recente ulteriore ni) e alle organizzazioni territoriali sovracomunali separazione del territorio lecchese istituito nel 1992 (comunità, pievi, squadre, distretti, cantoni, diparti- (Decreto legislativo 6 marzo 1992, n. 250) in provin- menti) che ebbero il loro centro nell’attuale provin- cia. Al primo profilo generale ne seguono altri fina- cia di Como, in via generale dal XIV secolo al 1859. lizzati sia a delineare alcune istituzioni territoriali di Sono state quindi escluse, sempre in via generale (e particolare rilievo proprie del Comasco operanti fino per accennare solo ad alcuni aspetti), le istituzioni all’età delle riforme teresiane e giuseppine, che ad medioevali, i feudi in epoca moderna, gli uffici giu- illustrare quelle istituzioni del periodo successivo diziari dalle riforme del governo austriaco in poi, ormai definite nella loro struttura, funzioni e compe- nonché tutti gli istituti di carattere religioso, caritati-

13 Domenico Quartieri vo, assistenziale che pure ebbero strettissimi legami non addirittura apertamente celebrativo – connesso con le comunità locali. Con l’eccezione significativa alle finalità di realizzazione, ha fornito solo un ap- nel caso comasco di alcune istituzioni medievali del- porto molto limitato di informazioni di taglio istitu- la Città di Como. zionale utilizzabili per la stesura dei profili partico- lari dei comuni. La scelta di intestare le schede per le istituzioni territoriali locali all’interno di una periodizzazione La prima difficoltà, all’inizio della ricerca, è stata “classica” (antico regime, periodo cisalpino-napole- quella di approntare l’elenco dei toponimi ai quali onico, regno lombardo-veneto) è comune agli altri intestare le singole schede dei profili particolari, re- volumi del progetto CIVITA. Questa impostazione, cuperando quelli non più esistenti e i molti ai quali, semplificando l’intestazione delle schede, cerca di nel nostro tempo, non corrispondono più dei comuni interpretare la continuità giuridica dei comuni al di autonomi e nemmeno delle frazioni. La formazione là di eventuali mutamenti di denominazione, di ter- di questa lista, come si può intuire, non è stata frutto ritorio o dell’ordinamento interno, e al di là inoltre di una semplice somma di nomi, poiché il concetto dei cambiamenti di governo. Rispetto ai volumi per stesso di comune ha assunto significati diversi, a se- le provincie di Bergamo e Brescia e Sondrio questo conda delle varie epoche e delle singole zone, anche volume, come gli altri dedicati ai territori delle at- in un territorio dall’estensione limitata come quello tuali provincie di Cremona, Lecco, Lodi, Milano, dell’attuale provincia di Como. Pavia e Varese, contiene, per i profili particolari dei Dall’epoca viscontea in avanti (quindi grossomo- comuni inclusi nella Lombardia austriaca, una sche- do dall’inizio dei limiti di ricerca imposti dal proget- da in più, che copre la seconda metà del XVIII seco- to CIVITA), il possesso di estimi propri e la parteci- lo, epoca di attuazione della riforma amministrativa pazione diretta al riparto delle contribuzioni fiscali austriaca, assumendo come ulteriore cesura istitu- (all’interno di una circoscrizione territoriale sovra- zionale la data della stessa riforma. Bisogna comun- comunale) sono due criteri che permettono di discri- que tenere presente che, come già per gli altri volumi minare con sufficiente esattezza i comuni dalle sem- di CIVITA, anche nel presente lavoro sulla provincia plici ville o dalle cassine. Tali criteri di base, di Como la commistione tra cesure prettamente po- naturalmente, possono essere associati, al fine di de- litiche ed estremi che si riferiscono invece alla storia finire l’esistenza di istituzioni autonome, da altri ele- amministrativa risulta funzionale all’esigenza di as- menti, come la presenza di rappresentanze (consoli segnare dei limiti cronologici omogenei alle schede o sindaci), o veri e propri organi deliberativi (convo- stesse. cati, adunanze o consigli). Sono state quindi privile- Nel caso comasco la conformazione del territorio giate, per l’intestazione delle schede, quelle fonti di oggetto di ricerca e l’elevato numero delle istituzioni carattere “globale” che consentivano di rilevare at- da censire, oltre ad incidere sull’impostazione del la- traverso il susseguirsi dei secoli, su un territorio il voro, hanno anche influito sulla scelta delle fonti uti- più possibile omogeneo, continuità e discontinuità lizzate per condurre la ricerca. Per quanto riguarda dei singoli comuni come entità autonome. le documentazioni conservate negli archivi sono sta- Per l’individuazione delle prime testimonianze te privilegiate, anche per limiti intrinseci ai tempi di circa l’esistenza di comunità organizzate, e per deli- realizzazione assegnati alla ricerca, quelle di caratte- neare le istituzioni comunali presenti sin dalle origi- re seriale; sono stati utilizzati gli statuti disponibili e ni nel territorio comasco, si è rivelata preziosa l’edi- le disposizioni legislative; tra le fonti bibliografiche zione degli Statuti di Como del 1335 curata da sono state privilegiate le monografie e i saggi di ca- Guido Manganelli (Statuti di Como del 1335. Volu- rattere generale relativi al territorio comasco senza men magnum, Tomo III); in particolare attraverso la tuttavia escludere le opere di storia locale. parte relativa alle “Determinatio” allegate agli statuti Se da un lato le opere storiche di carattere gene- stessi in cui figurano gli elenchi degli enti obbligati rale sono state ampiamente utilizzate per tracciare, alla manutenzione delle strade e dei ponti si è potuto nei profili introduttivi, l’organizzazione del territo- risalire ai nomi delle comunità già esistenti nel XIV rio comasco e quindi inquadrare le singole realtà lo- secolo, mentre dalla “Determinatio mensurarum et cali nel più generale contesto storico, dall’altro le staterarum” si è potuto procedere ad una prima rico- storie locali hanno fornito alcune indicazioni relati- struzione della compartimentazione per pievi delle ve alla comparsa degli organi comunitari e al loro comunità appartenenti al territorio soggetto alla città sviluppo nel corso dei secoli. Nonostante la disponi- di Como. bilità per il territorio comasco di una produzione sto- Sono stati inoltre utilizzati gli “Statuti delle ac- riografica locale relativamente abbondante, va tutta- que e delle strade del contado di Milano fatti nel via sottolineato che la maggior parte di tali 1346” che hanno consentito di individuare la collo- contributi, per il loro carattere divulgativo - quando cazione territoriale di gran parte delle comunità po-

14 Nota introduttiva ste sotto il controllo milanese sin dal XIV secolo. In stione degli affari comunitari, l’esistenza di agenti o particolare si è utilizzata la prima delle due sezioni procuratori chiamati a rappresentare le comunità che costituiscono tale fonte normativa, la “Compar- nella capitale dello stato, l’esigenza o il verificarsi di titione delle fagie”, un elenco redatto ad uso fiscale un’aggregazione o disaggregazione del comune. Al- dei “burghi, lochi, cassine, molini e case de religiosi tri due quesiti, il 20° ed il 35°, chiedevano rispettiva- de contato” in cui sono indicati i rispettivi oneri di mente al cancelliere di specificare l’esatto numero manutenzione delle strade e dei ponti che collegava- delle “anime” che al momento dell’inchiesta popola- no la città di Milano al territorio del suo contado. vano il comune e di chiarire come la comunità si re- golasse per la distribuzione ed esazione dei carichi La collocazione territoriale delle comunità nel fiscali fra gli estimati, e ancora di specificare le com- corso dei secoli XVI e XVII, è stata invece indivi- petenze dell’esattore, unico ufficiale riconosciuto duata attraverso l’uso di fonti diverse: alcuni docu- per tali riscossioni nonché il metodo seguito per la menti reperiti negli archivi quali ad esempio il “Li- sua elezione. ber consulum Civitatis Novocomi”, dove sono raccolti i giuramenti presentati dai consoli dei comu- In base a questa fonte, sono state redatte quasi ni comaschi dal 1510 sino al 1551, la “Relatione di tutte le schede relative agli organi amministrativi lo- tutte le Terre dello Stato di Milano che sono censite cali, che permettono di ricostruire l’”albero istitu- distinte provincia per provincia“ di A. Opizzone zionale” complessivo dei singoli comuni e che sono pubblicata nel 1644, che riporta il compartimento presenti come voci di indice. A queste schede sono territoriale delle comunità vigente ai fini fiscali, o la stati attribuiti (forzatamente, non potendosi reperire documentazione sulla vendita dei feudi del 1652. fonti diversificate nel corso del tempo) dei limiti cro- nologici, coincidenti con gli estremi di esistenza L’organizzazione amministrativa dei comuni per dell’istituzione stessa. Per le zone dell’attuale pro- il periodo precedente la riforma comunitativa tere- vincia di Como garantite, nel periodo di antico regi- siana è stata ricostruita attraverso gli statuti territo- me, da statuti particolari, il problema della “durata” riali rinvenuti solo limitatamente a poche comunità e degli organi amministrativi delle comunità si è ripre- comuni rurali: , , , Ver- sentato, con alcune varianti. La fonte delle risposte na, , , e i feudi imperiali di Cam- ai 45 quesiti, infatti, descrive una situazione forte- pione e Civenna. mente “semplificata”, rispetto al dettato statutario, Per la rimanente parte dei comuni la fonte prima- in materia di cariche, organi, ufficiali locali. È stato ria utilizzata è stata costituita in larga parte dalla do- valutato impossibile, innanzitutto per limiti di tem- cumentazione raccolta in occasione delle operazioni po, condurre un’indagine sistematica sulle fonti ar- censuarie, iniziate per volontà dell’imperatore Carlo chivistiche (in primo luogo sui fondi notarili) per ap- VI e portate a termine dalla seconda giunta del cen- purare l’effettiva evoluzione interna degli organi simento presieduta da Pompeo Neri durante l’epoca comunitari. Così, alle schede compilate sulla base dell’imperatrice Maria Teresa. Particolarmente si- delle informazioni tratte dagli statuti locali, sempre gnificative si sono rivelate le informazioni contenute per quanto riguarda gli organi amministrativi locali, nelle “Risposte ai quarantacinque quesiti”, un que- sono stati attribuiti dei limiti cronologici da inten- stionario emanato dalla giunta nel 1751, pochi anni dersi come puramente indicativi. Il discrimine tem- prima che fosse attuata la riforma amministrativa te- porale, rispetto all’“albero istituzionale” ricostruibi- resiana. Inviati ai cancellieri di tutte le comunità del- le in base alla fonte dei 45 quesiti, è stato collocato le province che a metà del Settecento erano ancora tra XV e XVI secolo, cioè l’epoca dalla quale le terre comprese entro i confini dello stato milanese, tali lariane appaiono legarsi più fortemente al centro del quesiti erano strutturati in modo da raccogliere il potere ducale e regio, particolarmente per la politica maggior numero di notizie circostanziate relative ai fiscale e per la politica delle infeudazioni. carichi fiscali e alle loro modalità di riparto ed esa- Dopo la riforma comunitativa teresiana le fonti zione, alla gestione delle finanze comunitative e archivistiche scelte per l’impostazione delle schede all’assetto amministrativo che caratterizzavano e sono diventate omogenee per tutto il territorio differenziavano l’organizzazione delle singole co- dell’attuale provincia di Como. L’uso sistematico e munità. Di particolare interesse si sono rivelate per mirato delle compartimentazioni emanate dai gover- la ricerca le risposte ai primi sette quesiti con i quali ni succedutisi nel periodo compreso fra la seconda si chiedeva ai cancellieri di descrivere dettagliata- metà del settecento e il 1859, data dell’aggregazione mente l’organizzazione istituzionale di ogni comune del territori lombardi al regno di Sardegna, ha con- da loro assistiti segnalando l’esistenza eventuale di sentito di seguire i mutamenti nella collocazione del- un feudatario e la consistenza degli oneri feudali a le comunità all’interno delle varie circoscrizioni e di cui era sottoposta la comunità, l’esistenza di organi ricostruire i diffusi processi che hanno portato consiliari ed altri ufficiali incaricati della reale ge- all’aggregazione e disaggregazione dei centri minori

15 Domenico Quartieri dai maggiori. Da questo periodo l’illustrazione delle cali, vincolando semmai la loro stessa esistenza, an- istituzioni, ormai normate da disposizioni unitarie, è cor più che nel passato, alle effettive disponibilità di affidata ai profili generali introduttivi. I sondaggi ef- bilancio, allo spessore demografico ed economico fettuati fino al periodo lombardo-veneto e gli studi delle singole comunità. Da queste sole considerazio- disponibili testimoniano tuttavia che la normativa ni, si può arguire quanto il campo di ricerca sia an- unificante dello stato non cancellò del tutto la varietà cora vasto e complesso, in attesa di altri, sempre più di profili, figure, organi amministrativi degli enti lo- approfonditi studi.

16 PROFILIISTITUZIONALI GENERALI

PROFILIISTITUZIONALI GENERALI

STATO DI MILANO, zeri si impadronirono di Bellinzona e dei vicini Ba- LOMBARDIA AUSTRIACA: liaggi, i Grigioni della Valtellina, ed il papa Giulio II ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE riuscì, durante la guerra contro i francesi, a staccarne E CONFINI le città di Parma e Piacenza coi rispettivi territori ag- La morte di Francesco II, ultimo duca Sforza, se- gregandoli allo stato della chiesa (Pugliese 1924). gnò una svolta decisiva per la storia dello stato di Mi- Nei primi decenni del secolo successivo i confini lano: in linea di diritto – secondo le norme del diritto del dominio milanese soggetto all’imperatore Carlo V feudale – l’estinzione della dinastia sforzesca com- erano così ridimensionati: a nord ancora la catena del- portò la devoluzione all’imperatore del dominio duca- le Alpi, ma solo dal gruppo del Monte Rosa sino al le, feudo imperiale; in pratica il 1535, anno della mor- passo S. Giacomo e dallo spartiacque ad oriente della te del duca, segnò la fine dell’indipendenza dello stato Val Formazza milanese fino al Lago Maggiore, sepa- milanese. L’imperatore Carlo V lo trattenne sotto il ravano lo stato dai Cantoni Svizzeri, a est lo spartiac- proprio diretto controllo e solo nel 1546 lo infeudò al que montuoso tra i territori delle valli ad oriente del figlio Filippo che presto sarebbe divenuto monarca di Lago di Como ed il Bergamasco veneto, sino a Lecco, Spagna. poi il corso dell’ sino a Vaprio costituivano la Lo Sforza morendo lasciava quindi al suo “erede” frontiera naturale con la repubblica di Venezia, cui ap- un fiorente dominio anche se considerevolmente ri- parteneva anche l’enclave costituita dal territorio cre- dotto in dimensione rispetto al periodo della sua mas- masco; il corso del fiume Po separava lo stato milane- sima espansione. Nel Quattrocento i possedimenti dei se dal ducato di Parma e Piacenza e quello del fiume duchi milanesi si estendevano su di un territorio deli- Sesia dai domini sabaudi (Pugliese 1924). mitato a nord dalla cerchia delle Alpi, ad occidente Lo stato di Milano così territorialmente definito si dal fiume Sesia, ad oriente dal corso superiore articolava in nove province: Milano, Pavia, Lodi, Cre- dell’Adda, poi dall’Oglio sino al suo sbocco nel Po, e mona, Como, Novara, Tortona, Alessandria, Vigeva- sulla riva destra di questo fiume, dal torrente Enza per no; tale suddivisione poneva in evidenza sia l’eredità tutta la sua lunghezza (Pugliese 1924). della passata età comunale che l’impronta del lento e Il dominio comprendeva dunque le città di Milano, tortuoso processo di formazione dello stato regionale Pavia, Lodi, Cremona, Como, Novara, Vigevano, visconteo-sforzesco. Alessandria, Tortona, Valenza, Bobbio, Parma e Pia- L’organizzazione territoriale, amministrativa, giu- cenza coi loro territori. Ma nei decenni successivi, risdizionale delle nove province conservava infatti an- sotto il governo dei suoi successori l’estensione dei cora intatti molti tratti dello “stato cittadino”, di territori venne notevolmente ridimensionata: gli Sviz- quell’ordinamento dualistico in cui le città e le oligar-

17 Profili istituzionali generali chie cittadine detenevano ampi poteri e privilegi dai ni rilevanti, nel corso del XVIII secolo, in seguito alle quali erano invece totalmente esclusi i borghi e le ter- guerre di successione spagnola, polacca ed austriaca, re del contado ed i loro abitanti. Le autorità cittadine lo stato subì invece consistenti smembramenti territo- avevano ad esempio giurisdizione in materia di viabi- riali a favore del Piemonte sabaudo. lità, commercio di generi alimentari, calmieri dei In seguito al primo dei tre conflitti di successione, prezzi, ubicazione di manifatture non soltanto entro le quello spagnolo, (1701-1715) lo stato di Milano fu mura cittadine, ma sul territorio dell’intera provincia; costretto a cedere ai domini sabaudi le città di Valenza i residenti milanesi godevano dell’ambito privilegium e di Alessandria col relativo contado, la Lomellina e civilitatis che garantiva loro il diritto di essere giudi- la Valsesia. Con questo primo smembramento Pavia, cati, ovunque si trovassero, non dai giudici presenti la città più importante dopo Milano, veniva a trovarsi nelle sedi periferiche, bensì dai soli organi giudiziari sul confine definito ora dal corso del fiume Ticino cittadini. Ma gli abitanti delle città e quelli delle terre (Pugliese 1924). del contado erano soprattutto soggetti a due diversi si- Dopo la guerra di successione polacca, l’imperato- stemi di imposizione e ripartizione fiscale – prevalen- re Carlo VI fu costretto a cedere al re Carlo Emanuele temente indiretta (sotto forma di dazi) i primi, preva- II altre due province del dominio milanese, il Novare- lentemente diretta (sotto forma di imposte quali perti- se ed il Tortonese, riconoscendogli pure la superiorità cato, tasso dei cavalli, censo del sale, imbottato) i feudale sui feudi delle Langhe ed il possesso definiti- secondi. I beni fondiari posseduti dai cittadini (le co- vo del Siccomario, un lembo di territorio della Lomel- siddette pertiche civili) – per fare solo un esempio – lina posto alla confluenza del Ticino col Po, rimasto oltre ad essere iscritti a ruolo separatamente da quelli conteso sin dall’epoca del primo smembramento. Un posseduti dai residenti nel contado (le cosiddette per- altro motivo di contrasto rimase anche negli anni suc- tiche rurali) godevano di un trattamento fiscale di fa- cessivi la sovranità sopra la Riviera d’Orta: mentre la vore. E ancora sui sudditi del contado ricadevano, nel casa Savoia pretendeva che tale territorio fosse passa- lunghi periodi di guerra che caratterizzarono i secoli to, con la cessione del Novarese, sotto il proprio do- di dominazione spagnola, gli oneri più gravosi, tra cui minio, Vienna pretendeva al contrario che la Riviera il tanto temuto ed osteggiato servizio degli alloggia- d’Orta venisse considerata come feudo imperiale in- menti forzati delle truppe dell’esercito presso le co- dipendente (Pugliese 1924). munità rurali da cui erano esenti le città. Lo stato milanese si presentava quindi come una Se gli smembramenti subiti dallo stato milanese in articolata confederazione di città e dei rispettivi con- seguito alle guerre di successione spagnola e polacca tadi subordinati all’egemonia di un unico sovrano, e ebbero prevalentemente come oggetto i territori delle su cui Milano, capoluogo della più vasta tra le nove province di Novara, Alessandria, Tortona, Pavia, province, ma soprattutto capitale dello stato, rivendi- quelli che seguirono alla guerra di successione au- cava una posizione di egemonia; l’affermazione del striaca, conclusasi con la pace di Aquisgrana del ruolo egemonico della capitale venne costantemente- 1748, riguardarono principalmente i territori della mente combattuta, nel corso dell’età moderna, dalle provincia del ducato: infatti oltre a ribadire l’acquisi- altre “città provinciali”. zione, da parte del Regno sabaudo, della città e conta- do di Vigevano, di tutto l’Oltrepò Pavese, la pace di Se entrando a far parte dei possedimenti di Carlo Aquisgrana decretò la definitiva perdita, per la Lom- V nel 1535 l’antico dominio dei duchi milanesi perse bardia austriaca, degli ampi territori dell’Ossola e del- ogni autonomia in materia di politica estera, l’indivi- le terre poste sulla riva occidentale del Lago Maggio- dualità giuridica e l’autonomia amministrativa re (Pugliese 1924). dell’antico dominio non venne meno. Anzi Carlo V, con la promulgazione delle “Novae Constitutiones Mediolanensis Dominii” del 1541 – codice in cui si compendiavano le norme del diritto dello stato mila- TERRITORIO COMASCO: nese ordinato a suo tempo da Francesco II Sforza ma ORIGINE E FORMAZIONE portato a termine per volere di Carlo V – si preoccupò (SEC. XIV - 1756) di dimostrare ai ceti dirigenti milanesi la ferma volon- tà di confermare l’assetto giuridico-amministrativo Il “municipium” di Como, secondo il Prosdocimi, esistente, in quanto successore degli Sforza e fedele doveva estendersi, in epoca romana imperiale, su tutto custode di una veneranda tradizione locale (Sella il territorio corrispondente alle odierne province di 1987). Como e di Sondrio, ad una parte di quella di Lecco, Se durante il periodo della dominazione spagnola oltre che al Canton Ticino. La “pertica del municipio i confini del dominio milanese non subirono variazio- di Como” andava quindi dalle colline moreniche po-

18 Profili istituzionali generali ste a sud del lago, sino allo spartiacque alpino a nord Porta Torre le pievi di , , Tresivio, e da Bellinzona sino all’alta Valtellina (con esclusione Bellinzona, Criviasca, Agno e Uggiate; al quartiere di di Lecco e la ). Questo territorio sembra coin- Porta San Lorenzo e Coloniola le pievi di Chiavenna, cidere con quello su cui si sviluppò successivamente , Olonio, Intelvi, Sondrio, Berbenno, Ar- la diocesi ecclesiastica comasca che, sempre secondo denno, Lugano e Fino (Ripartizione 1240). il Prosdocimi, prendeva “a propria norma il preesi- Questa ripartizione, confermata nel 1279, suddivi- stente ordinamento municipale”. deva comunità e pievi senza attenzione alla loro posi- L’antico “municipio” di Como, che dovette subire zione geografica ma probabilmente con finalità solo in epoca medioevale una parziale disgregazione (con fiscali o di natura militare (Prosdocimi, 1939, pag. l’area cittadina sottoposta ai milanesi e le zone più pe- 12). riferiche organizzate in comitati autonomi, come ad Verso la metà del secolo XIII, Como raggiunse il esempio Chiavenna, Bellinzona, Lecco, o il territorio massimo della sua azione unificatrice e organizzatrice tra Varese e Lugano, costituente il comitato del Se- su tutto il territorio dell’”episcopatus”. Il Comune cit- prio), tornò ad una sua originaria integrità ed estensio- tadino rivestiva pienamente il carattere di organismo ne nel periodo di sviluppo dell’istituto comunale. statale anche se, in alcuni casi, si sovrapponeva ad al- L’elemento di continuità fu essenzialmente lo stabile tri organismi pubblici e autonomi più o meno vasti. permanere della circoscrizione ecclesiastica che man- Il territorio della “provincia” comasca si presenta- tenne fondamentalmente inalterati gli antichi confini va pertanto come una vasta aggregazione di pievi e di e sulla quale si venne a sviluppare il dominio comu- terre. Oltre ai “castra” e alle antiche sedi di comitati, nale. come Chiavenna, Bellinzona, Bormio, esistevano i Solo nelle zone periferiche si ebbero alcune defe- “burgi” (di solito capi pieve e centri quindi del “com- zioni: la val Bregaglia e la Val Mesolcina passarono mune burgi” formato dalle rappresentanze delle co- sotto il vescovo di Coira mentre i territori delle tre val- munità minori), oltre ai “loci” e alle “ville” che dispo- li di Blenio, Leventina e Riviera furono sottoposte alla nevano di un loro più o meno sviluppato ordinamento giurisdizione spirituale e temporale milanese. comunale. Talvolta le pievi erano comprese in forma- Anche Bormio e Poschiavo, terre di confine, tenta- zioni più ampie, di antica tradizione per i territori al- rono più volte di staccarsi dal dominio comasco per pini, quali le valli, i terzieri, le “cinquantene” e le sottomettersi a quello grigione. “centene”. Sopra queste varie forme associative eser- Per quanto riguarda le aree ad oriente del territorio citava il proprio dominio Como con il suo Comune. comense, una parte del comitato di Lecco, in partico- Già dagli statuti del 1281 e del 1292 (Ceruti 1876), e lare la sponda superiore sinistra del lago, le due rive successivamente in quelli del 1335, è possibile indivi- del braccio lecchese, l’alta Brianza e la , duale quali fossero i modi di espressione di tale pote- passarono nelle mani dell’arcivescovo e di alcuni mo- re. nasteri milanesi, e successivamente sotto il Comune Como aveva il diritto di approvazione e di confer- di Milano (Prosdocimi 1939). ma degli statuti delle singole comunità, che dovevano Un’immagine precisa sulla consistenza del territo- essere presentati ogni anno per la conferma, ed eser- rio comasco all’inizio del XIII secolo è fornita dal de- citava la giurisdizione esclusiva in materia criminale. creto del podestà di Como, Bertoldo di Hohemburg, Per le cause civile, a partire già dal 1198, il territorio che nel 1240 provvide a suddividere il territorio co- era invece stato diviso in tre zone: mentre le comunità masco in quattro parti, ognuna delle quali fu attribuita fino ad e erano del tutto soggette alla ad un quartiere cittadino indicato con la sua porta. Al giurisdizione dei consoli di Como, quelle tra questi quartiere di Porta Monastero vennero attribuite le co- due luoghi e Lugano, Mezzola, e Olonio, dipendeva- munità di Vico e , la castellanza del Bara- no da Como per le cause superiori ai sette soldi, e “le dello, le intere pievi di Gravedona, Dongo, Poschiavo, terre al di là di quella linea ideale ne dipendevano per Villa, Teglio, Riva San Vitale, e Valsolda le cause oltre i dieci soldi, liberi in ogni caso i giudici (queste ultime due già poste sotto il dominio della locali di esercitare la giurisdizione volontaria o di Chiesa milanese a cui peraltro in breve sarebbero tor- conciliazione. Gli appelli spettavano sempre a Como” nate); al quartiere di Porta Sala le pievi di Bellagio, (Prosdocimi, 1939, pagg. 9-11). Isola, Nesso “fino a Zeno e compreso”, Con la fine del periodo comunale ed il passaggio Bormio, Mazzo, Mendrisio e Balerna, i “concilii” di della città di Como sotto il diretto controllo della si- Rovenna, Piazza, “sino alla Brengia”, gnoria milanese (1335), i tentativi già effettuati da , Civiglio, Ponzate e Camnago, il “concilio” parte delle terre del distretto di riaffermare la loro au- di San Martino, Cavallasca e Vergosa; al quartiere di tonomia di fronte a Como, si fecero sempre più forti

19 Profili istituzionali generali anche in considerazione della politica dei Visconti che Sforza che concesse al capitano del lago, che già ave- tendeva a rafforzare le spinte autonomistiche già ma- va competenza giurisdizionale criminale, anche una nifestatesi nell’ultimo periodo comunale (Prosdoci- parte di quella civile. mi, 1939, pagg. 13-14). A partire poi dal 1532, in forza del decreto di Fran- Così, già intorno al 1370, per un breve periodo, la cesco II Sforza, la parte superiore del lago (le cosid- Valtellina ottenne dal duca Galeazzo II il “mero e mi- dette ) ottennero di essere totalmente separa- sto imperio” ed il godimento dei dazi e delle entrate te dalla città andando a costituire il primo nucleo di oltre che la diretta subordinazione alla sua Camera. quello che sarebbe poi diventato il contado di Como (Separazione tre pievi 1532). Analogamente, dopo la pace tra Loterio Rusca e il duca Filippo Maria, nel 1416 quest’ultimo cedette al Nonostante queste forme di autonomia, la posizio- primo “in sovranità con titolo di principe la valle di ne delle comunità del lago si presentava comunque di- Lugano, le pievi di San Vitale e di Balerna, Mendrisio, versa rispetto alle terre più periferiche del territorio Luino, la Valtravaglia, Osteno, Cima, Valintelvi, i ca- comasco: con la Val d’Intelvi e con le pievi inferiori, stelli di Morcote, Codelago, Sonvico, San Pietro, la esse infatti formavano il naturale bacino economico torre d’Olonio e tutta la valle di Chiavenna” (Cantù della città e pertanto, più che alla separazione dalla 1856, pag. 292). Il potere del podestà di Como si ri- stessa, tendevano piuttosto ad entrare come elementi dusse, in questi luoghi, sino ad essere quasi nullo spe- attivi nell’amministrazione, in particolare quella fi- cialmente nei confronti dei capitani di Lugano, nomi- nanziaria del territorio, in modo da poter difendere i nati direttamente dai Rusca, che si ritennero totalmen- propri interessi contro la tendenza della città a scari- te indipendenti da Como. Per quanto riguarda care su di loro i maggiori oneri (Prosdocimi 1939, Chiavenna, dopo essere tornata nel 1419 sotto il do- pag. 21). minio comasco, ottenne nel 1422 un privilegio ducale Nel 1535, quando lo stato di Milano passò sotto il di esenzione dalla giurisdizione del podestà e del co- dominio di Carlo V, l’ordinamento che inquadrava la mune di Como (Prosdocimi 1939, pag. 16; Cantù vita economica della Lombardia era ancora quello 1856, pag. 293). dello “stato cittadino, caratterizzato dal predominio dei cittadini, titolari di privilegi in materia giurisdizio- Da queste forme di autonomia più o meno accen- nale, tributaria ed economica, sui “rurali”. L’irrazio- tuate, si passò poi a vere e proprie separazioni dal ter- nalità di questo sistema fiscale che gravava spropor- ritorio comasco: la pressione svizzera portò nel 1516 zionatamente sui ceti meno abbienti fu avvertita in alla conquista, da parte degli stati confederati elvetici, tutta la sua gravità soprattutto quando lo stato passò del contado di Bellinzona, della pieve di Locarno e di sotto il diretto dominio imperiale, tanto che lo stesso tutto il Sottoceneri (ad eccezione del feudo di Cam- governo centrale giudicò opportuno procedere ad una pione, da sempre possesso del monastero di Sant’Am- organica revisione. Nel 1543 Carlo V ordinò al gover- brogio di Milano), mentre già dal 1513 erano stati oc- natore di Milano di compilare un nuovo estimo di tut- cupati dal “Libero stato delle tre leghe” i territori della to lo stato, punto di partenza indispensabile per porre Valtellina ed i contadi di Bormio e di Chiavenna (Pro- in atto una generale e sistematica riforma del settore sdocimi 1939, pag. 23; Cantù 1856, pag. 373). tributario. L’iniziativa del governo generò inquietudi- Anche dalle terre più vicine alla città, cioè le co- ni e preoccupazioni nei ceti fino ad allora privilegiati munità del lago, quelle delle valle Intelvi e quelle ver- e mise in allarme soprattutto le città, che vollero tute- so la pianura milanese, vi furono sin dall’epoca del lare i propri interessi sia di fronte al governo superiore duca Gian Galeazzo alcuni tentativi, peraltro più mo- sia di fronte a Milano. Nello stesso anno in cui fu or- derati, per giungere a forme di amministrazione indi- dinato il nuovo estimo, le città minori dello stato no- pendente dalla città. minarono alcuni rappresentanti, gli oratori, incarican- Questo fenomeno si presentò in modo più deciso doli di promuovere riunioni nella capitale e di far va- da parte delle comunità del lago che tradizionalmente lere le proprie argomentazioni in merito al riparto avevano costituito centri di opposizione a Como, Gra- delle imposte. Le operazioni catastali intanto proce- vedona e Isola in particolare. Sin dal 1420, grazie devano con estrema lentezza: gli ostacoli interposti da all’appoggio dell’autorità ducale e tramite la costitu- chi, come la città di Milano, aveva interesse ad intral- zione di organismi “superplebani”, convocati di nor- ciare il lavoro dei commissari regi nel tentativo di in- ma dal “capitano del lago”, cercarono di contrapporsi sabbiare l’azione del governo si moltiplicarono a tal alla città, discutendo con essa la ripartizione dei cari- punto che soltanto nel 1549 ebbe inizio la misurazio- chi e delle contribuzioni (Prosdocimi 1939, pag. 18). ne del territorio lombardo. Nell’attesa del nuovo esti- Queste forme di parziale autonomia vennero poi am- mo fu quindi necessario procedere ad un “riparto pro- pliate a partire dal 1452 grazie al duca Francesco visionale”, assegnando quote di imposta alle diverse

20 Profili istituzionali generali province e lasciando alle amministrazioni locali il le, la pieve oltre a conservare il carattere originario di compito di fare il sottoriparto fra città e contadi, fra le circoscrizione ecclesiastica assunse gradualmente an- varie comunità ed i singoli contribuenti. Questa solu- che carattere di giurisdizione civile. Quando, anche in zione rese più violenti i contrasti tra le maggiori parti area lombarda, le città maggiori, dove più intensa era in causa: le città minori protestavano contro Milano e stata l’affermazione delle strutture politiche del co- i contadi erano in lotta contro le città a cui facevano mune, incominciarono ad estendere i propri poteri e la capo. E fu proprio questa situazione che, negli anni propria giurisdizione al di là delle mura cittadine, ’60 del XVI secolo, portò i contadi a nominare propri esercitando un controllo sempre più marcato sui con- sindaci generali, accanto agli oratori, rappresentanti tadi, si servirono delle preesistenti circoscrizioni ec- degli ambienti cittadini: insieme diedero origine alla clesiastiche per organizzare le proprie funzioni di am- Congregazione dello stato. Ed entro lo Stato, negli ministrazione e di controllo politico sui territori dei stessi anni, ogni provincia si organizzò a sua volta per contadi gradualmente inglobati. Tali circoscrizioni – la ripartizione dei carichi fiscali e militari (Pugliese pievi, corti, squadre – andarono sempre più costituen- 1924). do un valido strumento che consentiva alla città di or- Nel caso comasco rimasero escluse dal contado ganizzare la ripartizione e l’esazione dei tributi e dei tutte le comunità rurali del territorio civile che faceva dazi imposti alle comunità del contado. riferimento al capoluogo cittadino e quelle della Valle L’organizzazione per pievi, che aveva caratterizza- Intelvi che costituiva una terra separata. Tra la secon- to la struttura amministrativa del ducato nel periodo in da metà del XVI secolo e gli inizi del XVII si venne cui si venne a formare lo stato regionale visconteo- così a formare intorno alla città di Como una “provin- sforzesco, mantenne la propria configurazione anche cia” che si presentava articolata in tre diverse entità quando, nella prima metà del XVI secolo, l’intero do- territoriali autonome dal punto di vista fiscale e am- minio entrò a far parte della monarchia spagnola. ministrativo: la città con il suo territorio, il contado Queste circoscrizioni territoriali a carattere preva- con il proprio capoluogo a Gravedona e la Val d’Intel- lentemente fiscale che nel loro insieme non sembrano vi. Questa articolazione rimase attiva ed anzi si con- aver ereditato dal passato particolari interessi aggre- solidò al punto tale che, anche dopo la riforma operata ganti o organi di autogoverno, incominciarono ad ac- in epoca teresiana, la tripartizione del territorio venne quisire una fisionomia più distinta a partire dagli ulti- mantenuta e, tramite la riforma dei relativi organi, mi decenni del Cinquecento e nel Seicento. consolidata. Nella “Relatione di tutte le terre dello Stato di Mi- lano che sono censite distinte a provincia per provin- cia (1644)”, la “provincia” comasca risulta articolata nelle tre entità territoriali della città e suo territorio, TERRITORIO COMASCO: del contado, e della Val d’Intelvi. Ad esclusione di ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE quest’ultima, organizzata secondo il modello ammi- (SEC. XIV - 1756) nistrativo tipico della comunità di valle, il territorio Dall’epoca comunale il territorio comasco risulta- della città e il contado, risultano essere organizzati se- va articolato in circoscrizioni di diversa ampiezza che condo le seguenti circoscrizioni: alla città facevano potevano includere un numero variabile di comunità e capo i “borghi” e i Corpi Santi esterni alla città mura- terre. Se nelle zone di pianura e sul lago le circoscri- ta, le “Cinque terre” e le tre pievi di Zezio, Fino e Ug- zioni erano generalmente individuate come pievi – giate. Il contado a sua volta risultava diviso in dieci solo in alcuni casi connotate come squadre – nelle circoscrizioni, le pievi di , Gravedona, Dongo, zone montuose le circoscrizioni venivano in buona Menaggio, Bellagio, Lenno, Isola, Nesso, la squadra parte a coincidere con le valli definite dal complesso di Rezzonico e i “Cinque comuni della Mezena” (Re- sistema orografico prealpino e alpino. lazione Opizzone 1644).

Le pievi Le valli In epoca medioevale il termine pieve designava Nelle zone montuose le comunità erano invece or- una circoscrizione ecclesiastica del contado facente ganizzate in strutture politico amministrative più arti- capo a una chiesa battesimale – detta chiesa plebana – colate – le valli – dotate di autonomia fiscale e di po- situata generalmente in un centro abitato di una certa teri giurisdizionale, da un podestà o pretore di valle. importanza – detto capo pieve – il cui clero era inve- Generalmente l’organizzazione della valle si basava stito della cura delle “anime” che popolavano la circo- sull’esistenza di statuti unici e di un consiglio genera- scrizione stessa. Ma già dal secolo XII e sempre più le costituito da rappresentanti di tutte le sue comunità nel corso del secolo successivo, in piena età comuna- (si veda ad esempio la Valassina o la Valsolda). Le se-

21 Profili istituzionali generali dute del consiglio si tenevano, alla presenza del can- e che permette quindi di delineare – uniformemente celliere di valle nel territorio del comune dove aveva data la natura seriale appunto – il profilo amministra- sede il giusdicente. Per i rapporti con la città e gli or- tivo di ogni comunità del territorio nel periodo prece- gani centrali dello Stato, la valle disponeva in genere dente le grandi riforme teresiane e poi giuseppine. anche di un proprio procuratore. L’amministrazione comunale definita dalle rispo- In ciascun comune della valle, il potere civile e po- ste ai 45 quesiti – che sembra rispecchiata abbastanza litico era rappresentato dal console mentre quello am- fedelmente l’organizzazione comunitaria del territo- ministrativo e comunale dal sindaco; le questioni di rio comasco strutturatasi nel corso dei secoli, secondo competenza delle singole comunità venivano discusse le tradizionali norme sancite dalle consuetudini e rac- e deliberate dal consiglio di comunità, alle cui sedute colte negli statuti locali – appare strettamente intrec- erano obbligati ad intervenire tutti i capi di famiglia. ciata al sistema fiscale e sembra quasi trovare la pro- pria ragione d’essere nel tortuoso e diversificato mec- Questa tipica organizzazione risulta presente nel canismo che muoveva il sistema di ripartizione ed territorio corrispondente all’odierna provincia coma- esazione delle imposte. sca, sia per quanto riguarda territori sotto il diretto controllo della città lariana, in Valle Intelvi, che nei Caratteristica della vita locale era l’autonomia, sia territori direttamente sottoposti al dominio milanese territoriale che amministrativa, con separazione tra un (Valassina, pieve di Porlezza) o della sua Chiesa (Val- comune e l’altro, tra un comune e le cascine vicine, le solda). quali, benché fossero costituite da poche case, si defi- nivano “comune”, si amministravano separatamente e pagavano separatamente la loro quota fiscale. Tra le istituzioni amministrative di ogni comunità, COMUNE NEL TERRITORIO DELLA l’organo apparentemente più rappresentativo era l’as- CITTÀ DI COMO, NEL CONTADO E semblea dei capi di casa, denominata per lo più Con- NELLA VALLE INTELVI siglio generale o Convocato, riunita in via ordinaria, (SEC. XIV - 1756) almeno una volta all’anno, solitamente in un giorno di festa, nella pubblica piazza o, se esistente, nella casa L’organizzazione e l’attività amministrativa delle comunale, dopo il suono della campana e l’avviso fat- comunità che componevano il territorio posto sotto to recapitare in precedenza agli interessati dal conso- l’influenza della città di Como, si può ricostruire at- le. Sua prerogativa era l’approvazione dei bilanci, la traverso i pochi statuti comunali ancora oggi disponi- ripartizione degli oneri, il rinnovo delle cariche comu- bili (in particolare si ricordano, tra i più antichi, quelli nitarie. Riunioni “straordinarie” erano invece indette di Arosio, di Castelmarte, di Gravedona, di Verna, del- per discutere problemi di particolare rilevanza o per la Valassina, della Valsolda, e quelli dei feudi imperia- far fronte a situazioni inaspettate ed imprevedibili, li di Campione e Civenna), oltre che attraverso la do- provocate da calamità naturali, dalla guerra, dall’al- cumentazione prodotta in occasione delle operazioni loggiamento di eserciti, o ancora quando si trattava di censuarie iniziate nel secolo XVIII da Carlo VI e ter- approvare ulteriori aggravi finanziari a carico della minate in età teresiana; a questo proposito particolar- comunità o di prendere decisioni che incidevano sul mente significativa è la documentazione settecentesca “patrimonio pubblico”. nota come “Risposte ai 45 quesiti della giunta del cen- È opportuno ritenere che anche in quelle comunità simento”. per le quali il cancelliere, al quinto quesito relativo Nel 1750, in occasione dell’inchiesta straordinaria all’amministrazione del comune (“Se abbia il Comu- ordinata dalla seconda Giunta del censimento genera- ne Consiglio generale o particolare, e quanti Ufficiali, le dello Stato di Milano, presieduta da Pompeo Neri, Sindaci o Reggenti o Deputati siano li suoi rappresen- al fine di poter disporre del maggior numero di dati e tanti, e come talj Consigli restino formati, e come i notizie necessarie per fondare su reali e sicure basi co- detti Uffiziali si eleggano, si mutino, ed a quale Uffi- noscitive il desiderato riordino dell’esazione dei tri- ziale, o Uffiziali, o Sindaci o Reggenti o Deputati spe- buti, venne inviato ai cancellieri di tutte le comunità cialmente resti raccomandata l’amministrazione e la delle province comprese entro i confini dello stato mi- conservazione del patrimonio pubblico del Comune e lanese, un questionario composto appunto da “45 la vigilanza sopra la giustizia dei pubblici Riparti”) ri- quesiti”, con lo scopo di acquisire la precisa cono- spondeva “non farsi alcuno consiglio”, in realtà, una scenza dell’organizzazione di ogni singola comunità volta all’anno, venissero convocati i “capi di casa” o i dello Stato. Una fonte di tipo seriale che consente di “capi di famiglia” insieme agli ufficiali comunali per accumulare una mole di dati dettagliati di carattere fi- l’approvazione dei “riparti”, cioè quando, comunicate scale, economico, finanziario ma anche istituzionale; le spese e rispettive taglie assegnate dal potere centra-

22 Profili istituzionali generali le ad ogni comunità per le imposte annuali, provincia- di fante, erano infine le cariche che completavano li e statali, veniva stabilito l’ammontare dell’onere l’apparato comunale. imposto ad ogni contribuente. Generalmente al cancelliere spettava il compito di Ma per alcune delle comunità era ormai affermata tenere in ordine i libri dei riparti delle imposte, i libri la prassi – facilmente riscontrabile, già a partire dagli del bilancio comunale e tutte le “pubbliche scritture” ultimi decenni del XVI secolo, in tutto il dominio ai prodotte o relative alla comunità presso cui prestava diversi livelli dell’organizzazione politica e sociale – servizio. Spesso il cancelliere operava in più comuni- che tendeva ad esautorare gli organismi di più vasta tà e riceveva da ognuna uno stipendio proporzionato rappresentanza per affidare ad un ristretto consiglio – alle incombenze e alla mole di lavoro che doveva denominato spesso consiglio particolare – sia le fun- svolgere, introiti a cui si aggiungevano a volte com- zioni deliberative, un tempo esclusiva prerogativa del- pensi legati a prestazioni straordinarie. le assemblee dei capifamiglia, sia tutte le competenze In caso di necessità la difesa degli interessi della di carattere esecutivo. Pratica che inevitabilmente comunità era demandata a procuratori speciali, inve- andò allontanando gran parte dei capi di casa dalla stititi di poteri specifici, e scelti tra gli esponenti più partecipazione diretta all’amministrazione, conse- rappresentativi della realtà locale. gnandola ai gruppi più ristretti dei “maggiori estimati Unica persona legalmente riconosciuta per la ri- locali”, formati per lo più, ma non in modo esclusivo, scossione delle imposte era infine l’esattore, nomina- dai proprietari terrieri. L’attività dei consigli era quin- to generalmente ogni triennio. Nel momento stesso di subordinata al controllo delle persone più facoltose della nomina, che solitamente avveniva per asta pub- delle comunità, alle quali, sovente attraverso i loro blica, esattore e comunità fissavano, oralmente o per agenti, a volte direttamente, era riconosciuta la possi- iscritto, “i patti di convenzione” che stabilivano la bilità non solo di intervenire in ogni momento della scadenza dei pagamenti, l’interesse sulle somme non vita amministrativa comunale, ma soprattutto di vin- ancora pagate entro i limiti di tempo convenuti, l’ono- colare alla loro approvazione le operazioni di riparti- rario. L’esattore aveva l’obbligo di pagare, entro la zione dei carichi fiscali. data prefissata e senza possibilità di dilazione, le im- poste dovute usando del capitale proprio; in seguito Per l’ordinaria gestione della vita quotidiana di doveva provvedere alla riscossione sulla base dei ri- ogni singola comunità prestavano servizio i consoli: parti che gli venivano consegnati dalla comunità pres- uomini semplici che, spesso incapaci di leggere e scri- so cui prestava servizio. Doveva innanzitutto esigere vere, delegavano ad altri la firma di atti e dichiarazio- dai singoli contribuenti la quota corrispondente ai ca- ni, ma che, esperti conoscitori dei problemi locali, sa- richi regi e provinciali; in secondo luogo, provvedere pevano ben valutare gli oneri che gravavano sulla co- alla esazione dei tributi per le spese locali. Egli, se- munità. Nominato generalmente “a pubblico condo quanto stabilito nei “capitoli di convenzione”, incanto”, secondo il consueto criterio che affidava era tenuto inoltre a presentarsi nel comune in alcuni l’incarico a colui che si sarebbe impegnato a svolgere giorni di festa per dare la possibilità a tutti i contri- tutti i servizi previsti dalla carica al minor costo, il buenti di pagare la loro parte di carico; coloro i quali console riceveva una modestissima remunerazione non avessero pagato la quota entro quindici giorni per svolgere compiti di polizia locale quali, ad esem- dall’arrivo dell’esattore, avevano l’obbligo di corri- pio, presenziare agli arresti, alle confische di beni ed spondergli un interesse – detto “caposoldo” – di un in particolare, sporgere le denunce per i reati che ve- soldo per ogni lira della quota di imposta. L’interesse nivano commessi nei territori del comune. Tali denun- si sarebbe duplicato a scadenze fisse in caso di ulterio- ce dovevano essere presentate al “maior magistratus” ri mancati pagamenti. Alla fine dell’anno successivo – cui la comunità era giurisdizionalmente subordinata e stabilivano ancora i “capitoli di convenzione” – per di fronte al quale il console era tenuto, di norma ogni quelle somme che l’esattore non era riuscito a riscuo- anno, a prestare giuramento presso la “banca crimina- tere, gli era concessa la facoltà di “retrodare, ossia di le”: il console prometteva di impegnarsi a svolgere le imporre di nuovo la prima esazione sopra i paganti e proprie mansioni con diligenza e scrupolosa applica- contribuenti” (Risposte ai 45 quesiti 1751). zione delle norme e degli statuti. Nell’occasione la Una considerazione a parte meritano invece le co- comunità corrispondeva al giusdicente una modesta siddette “Terre separate”, comunità che per la loro na- somma (Superti Furga 1995). tura si sottraevano alla diretta autorità degli organi Molte terre e borghi nominavano anche dei sindaci centrali di governo. Esse godevano di larghissima au- ai quali erano demandate per lo più funzioni di carat- tonomia amministrativa rispetto al capoluogo e della tere esecutivo o di revisione amministrativa. Quelle di quasi completa immunità fiscale rispetto al governo cancelliere e di esattore, e a volte quelle di camparo e centrale.

23 Profili istituzionali generali

Tra queste, per il territorio preso in considerazio- FEUDI CAMERALI ne, si ricordano Osteno e Cima, sul lago di Lugano, e (SEC. XVI - SEC. XVIII) Calpuno, compreso nella pieve d’Incino, che vantava Se da un lato esiguo era il numero e modesta la totale esenzione dai carichi in quanto composto sol- l’estensione dei feudi imperiali e delle terre separate tanto da terreni esenti di proprietà ecclesiastica (Ri- presenti, dall’altro massiccia era la diffusione del feu- sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). do camerale, che aveva indubbiamente perduto le ca- A queste aree a “giurisdizione speciale” si aggiun- ratteristiche tipiche del feudo medioevale. gevano inoltre alcuni borghi o addirittura villaggi che Se infatti l’alto medioevo aveva attribuito al feudo si differenziavano per particolari privilegi o immunità – che era “feudo imperiale” – la quasi totalità dei po- teri di governo che passavano a chi riceveva l’investi- ottenuti in passato e gelosamente difesi contro i nu- tura, fatto salvo l’obbligo dell’omaggio e dell’aiuto merosi tentativi che, nel corso dei secoli dell’età mo- all’imperatore, l’esperienza comunale aveva visto derna, le autorità centrali intentarono al fine di ricon- l’affrancamento dal feudatario di ville e borghi del durli allo stesso livello della maggioranza delle comu- contado che, affermando la propria libertà, si erano nità che componevano lo stato. dati propri statuti e proprie strutture amministrative autonome. Tuttavia i continui contrasti intestini spin- bibl. Superti Furga 1979: Isabella Superti Furga, Dal domi- sero i comuni a cercare aiuto in un “dominus”, confe- nio straniero all’età napoleonica, in Storia di Monza e della Brianza. Le vicende politiche dal dominio straniero rendogli il controllo e la guida della vita cittadina. E all’Italia unita, Milano, Il Polifilo, 1979. ancora l’allargarsi del dominio del signore con l’attri- buzione della signoria anche in altre città, sovente vi- cine, ed il riconoscimento del suo potere da parte dell’imperatore, portarono alla trasformazione della FEUDI IMPERIALI signoria in principato, stato regionale, che al di sopra (SEC. XVI - SEC. XVIII) delle particolari magistrature e degli uffici cittadini, imponeva proprie strutture di governo e di controllo La già complessa articolazione politico-ammini- create nuove per soprintendere a tutto il dominio gui- dato da un potere centrale già forte ed articolato. strativa del ducato era ulteriormente accresciuta dalla presenza di feudi imperiali, di quei feudi che, anziché Il principe così affermatosi, per esercitare la piena riconoscere un vincolo di vassallaggio verso il duca di e diretta amministrazione su tutti i territori da lui di- pendenti ricorse alla pratica del “divide et impera”, Milano nel cui territorio erano collocati, riconosceva- separando le città dai loro contadi: mantenne uno no come loro signore il Sacro Romano Imperatore. Ne stretto controllo sulle prime e diede in appalto l’am- sono un esempio le comunità di Civenna e Limonta, ministrazione delle campagne, pullulanti di borghi, sul lago di Como, e Campione, sul lago di Lugano – villaggi e cascine che rendevano il governo diretto infeudate al monastero di Sant’Ambrogio di Milano – troppo difficile e dispersivo, attraverso la formula “del che si ritenevano del tutto esenti dall’autorità comasca feudo”. Tra il Trecento ed il Settecento la Lombardia e costituivano vere e proprie “enclaves” giurisdizio- si coprì quindi di feudi, non più dipendenti dall’impe- nali e fiscali. In esse la volontà del feudatario era leg- ratore bensì concessi dal principe, strettamente con- ge e la giustizia era amministrata da un podestà di no- trollati dalla Camera, ufficio finanziario centrale. mina signorile contro le cui sentenze non vi era possi- La differenza di maggiore rilievo tra le infeudazio- bilità di appello. ni del tre-quattrocento e quelle spagnole stava fonda- mentalmente nella diversa concezione di feudalità: se L’accesso a queste terre era tassativamente vietato infatti sino ai primi decenni del Quattrocento le inve- a magistrati, esattori e soldati; le uniche imposte che stiture venivano ancora elargite come ricompense per venivano riscosse erano quelle dovute ai feudatari e, servigi militari, politici, amministrativi, con gli in casi eccezionali, i contributi alle soldatesche impe- Asburgo il regime feudale cessò quasi definitivamente riali che si trovavano a soggiornare entro i loro terri- di essere considerato come strumento attraverso cui tori. assicurarsi la fedeltà dell’aristocrazia e venne sempre più visto come un comodo mezzo per ricavare entrate Date le particolari condizioni “immunitarie” e for- straordinarie, con cui far fronte ai sempre crescenti bi- ti dei quasi inesistenti controlli, i feudi imperiali rap- sogni dell’erario. Le infeudazioni e rinfeudazioni del presentarono nel corso dei secoli, i rifugi ideali di fuo- periodo spagnolo avevano quindi carattere aperta- rilegge, disertori, contrabbandieri. mente venale, al punto che un feudo vacante era og-

24 Profili istituzionali generali getto di un’asta pubblica e veniva concesso al miglior centri minori si accettarono anche causidici e notai. Il offerente con la sola riserva che questi fosse nobile o feudatario continuò comunque a vedersi riconosciuta vivesse “more nobilium”. la possibilità di influenzare l’amministrazione della Il fenomeno feudale lombardo raggiunse la sua giustizia attraverso la nomina del pretore feudale e nei massima intensità ed espansione nel XVII secolo (nel centri maggiori del podestà. 1652 venne posta in vendita l’infeudazione delle inte- Ancora nella seconda metà del Settecento, quando re pievi di Uggiate, Zezio e Fino, con l’obbligo, per i furono redatte le “Risposte ai 45 quesiti della giunta comuni che non intendessero farsi infeudare, di paga- del censimento”, l’istituto feudale era assai diffuso re una quota di “redenzione” che poteva essere anche nei territori dell’intero ducato. rateizzata – Redenzione feudi 1652), proprio in con- Delle 24 tra pievi, corti, valli e squadre, che com- comitanza all’accentuarsi del fattore che più ne favo- pongono oggi il territorio della provincia, sei erano riva lo sviluppo: la crescente domanda di denaro da infeudate nella loro quasi totalità: pressoché completa parte della regia camera per far fronte alle ingenti spe- era infatti la soggezione della pieve di Porlezza (Ri- se militari sia della monarchia sia dello stesso stato di viera di Lecco) e delle valli (Valsolda, Valassina e Val- Milano. Dall’inizio del secolo alla pace dei Pirenei le Intelvi), nonché la pieve d’Isola (contado) e quella nel 1659, la guerra appariva infatti una componente d’Incino (ducato di Milano). Delle quasi 300 comuni- sempre presente nell’esistenza dello stato milanese. tà dell’area comasca (o appartenente alle pievi ora Inoltre verso la metà del Seicento la situazione si era comprese nel territorio provinciale) che risposero ai fatta più una problematica lombarda: le ingentissime 45 quesiti della Giunta del censimento, più del 60% spese per l’esercito, divenute sempre più gravose con risultavano infeudate (Risposte ai 45 quesiti 1751). E il moltiplicarsi delle tensioni che più direttamente in- ancora a metà del XVIII secolo ai feudatari “camera- teressavano il Milanese, associate alle numerose di- li”, oltre a diversi diritti di riscossione dei proventi di struzioni portate dai militari, alla carestia, alla perdita numerose regalie alienate – le quali vennero quasi in- di vite umane, provocarono inevitabilmente un grave teramente riscattate dalla Camera in seguito ad una collasso finanziario del paese. E in questo clima di complessa operazione finanziaria iniziata nel 1766 e difficoltà, le gravi urgenze dell’erario spinsero la co- terminata dopo più di un ventennio, nel 1791 – spet- rona spagnola a ricorrere su larga scala alla pratica di tava il diritto di giurisdizione civile e penale di prima alienazione di feudi, titoli nobiliari e di ogni altra en- istanza. Tale diritto era limitato dal cosiddetto privile- trata camerale: dazi, regalie, diritti di caccia e di pe- gio di “maggior magistrato” che esentava i proprietari sca, diritto di prestino e di beccaria: in generale tutto terrieri residenti in città ed i fittabili e coloni alle loro ciò che fosse disponibile e potesse trovare acquirente dipendenze dalla giurisdizione dei tribunali feudali. veniva posto all’asta. L’aspetto economico dell’investitura feudale non veniva tuttavia considerato vantaggioso dalla sola re- gia ducale camera: anche per gli acquirenti, alle fina- PRETURE FEUDALI lità di prestigio e promozione sociale si univano infat- (SEC. XVI - 1774) ti moventi di natura economica. Pur con i molti osta- coli e limiti il feudo rimaneva ancora, nel XVII Designati direttamente dal feudatario tra una rosa secolo, un affare appetibile: esso dava infatti la possi- di candidati approvata dal Senato, i giudici feudali bilità di acquisire quei redditi diretti inclusi nelle con- avevano durata biennale ma potevano essere riconfer- cessioni, talvolta non così cospicui, se considerati sin- mati, “previo assenso del popolo”. golarmente, ma consistenti nel loro insieme. Nonostante la loro giurisdizione si estendesse a Con l’acquisto del feudo al feudatario veniva tra- tutte le cause di primo grado, ai giudici feudali veni- smesso anche un importante settore della vita civile: vano spesso sottratte quelle che, pur essendo di primo l’amministrazione della giustizia. Limitatamente ai grado, comportassero confische di beni, giudicassero tribunali di primo grado, ai feudatari era infatti con- omicidi, o ancora tutte le cause che vedevano coinvol- cesso il potere di fare applicare le leggi dello stato e ti “cittadini”. Per le sentenze emanate dai giusdicenti fare osservare gli statuti e le consuetudini locali che il feudali era infine sempre prevista la possibilità di ri- feudatario stesso, ricevendo il giuramento ed omag- corso al “maggior magistrato”, tribunale di appello, gio di tutti i capi di casa delle comunità, si impegnava rappresentante periferico del potere regio. a sua volta a riconoscere ed osservare. Essendo assai diffusa la pratica – come ben emer- Presto però le autorità centrali imposero al feuda- ge dalle risposte ai 45 quesiti – secondo cui molti giu- tario l’obbligo di affidare gli incarichi giurisdizionali sdicenti feudali, nominati da diversi feudatari, tende- a persone competenti, giudici laureati, mentre nei vano ad accumulare un rilevante numero di incarichi,

25 Profili istituzionali generali solo pochi giusdicenti erano soliti risiedere nel luogo meno delle antiche distinzioni tra estimi civili ed esti- in cui era ubicata la pretura feudale. Alcuni nomina- mi rurali, fu attuata in forme e modi tali da salvaguar- vano un proprio luogotenente, altri si presentavano dare largamente il predominio della città sulla campa- alle comunità loro giurisdizionalmente subordinate in gna e i privilegi dei vecchi ceti decurionali (Capra occasione delle riscossioni annuali. La frequenza del- 1984). le visite era comunque proporzionale alle possibilità La riorganizzazione amministrativa del territorio di guadagno: il ritorno economico della carica di giu- comasco venne attuata con l’editto del 19 giugno dice feudale era solo in minima parte costituito da uno 1756 con il quale venne pubblicata la “Riforma al go- stipendio fisso, corrisposto dal feudatario o dalla co- verno della città e contado di Como” (Editto 19 giu- munità; la maggior parte degli introiti proveniva infat- gno 1756). ti da tasse giudiziarie e da multe, diversamente ripar- Oltre a ridefinire i confini dei cosiddetti “Corpi tite, da comunità a comunità, tra il titolare del feudo, Santi” della città e a provvedere ad alcuni spostamenti il giudice feudale ed eventuali altri dipendenti dell’uf- di comunità tra una pieve e l’altra, tale riforma istituì ficio pretorio. la nuova pieve di Zezio superiore, costituita dai comu- Ben noti all’imperatrice Maria Teresa erano i limi- ni già appartenenti alle Cinque terre unite alla città, ti e gli inconvenienti che derivavano dal numero ec- Moltrasio, Urio, Torno, Piazza e Rovenna, oltre che cessivo delle giurisdizioni feudali. Occorrerà attende- dai comuni di Maslianico e , staccati dalla pie- re la promulgazione dell’editto 10 febbraio 1774, pri- ve di Nesso, e dai comuni di Cernobbio e Brunate. ma di assistere, analogamente a quanto si è già Nella Riforma venne mantenuta immutata la con- accennato per le preture regie, ad un intervento incisi- solidata tripartizione del territorio comasco (territorio vo sul sistema di amministrazione della giustizia feu- civile della città, contado e Valle Intelvi), riformando- dale. ne gli organi di governo e le modalità di amministra- Con tale editto il governo non solo imponeva l’ob- zione politica e fiscale. bligo di residenza ai pretori feudali e consentiva solo La riorganizzazione complessiva della Lombardia ai signori vicini – in un raggio di non oltre sette miglia austriaca, elaborata dalla Real Giunta del Censimento – di scegliere lo stesso pretore, ma insisteva sulla pre- si concretizzò invece nel 1757, quando con l’editto cisa specificazione degli obblighi connessi alla giuri- del 10 giugno, fu pubblicato il nuovo Compartimento sdizione feudale: il mantenimento dei detenuti e la territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno manutenzione delle carceri e di tutti i locali necessari 1757), secondo il quale il territorio comasco, come per il regolare svolgimento delle attività giudiziarie. I peraltro già nella Riforma del 1756, risultava distinto provvedimenti, più volte ribaditi, aumentarono gli nei tre compartimenti della città e suo territorio, del oneri per i feudatari ed accelerarono inevitabilmente contado e della Valle Intelvi. Ad esclusione di il processo di decadenza dell’istituto feudale. quest’ultima, costituita dalle solite comunità, sia il compartimento del contado che il territorio civile del- la città erano a loro volta articolati in pievi: il contado risultava composto dalle pievi di Bellagio, di Dongo, AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ di Gravedona, d’Isola, di Lenno, di Menaggio, di Nes- E TERRITORIO DI COMO, so, di Sorico e dalla Squadra di Rezzonico; il territo- CONTADO DI COMO, VALLE INTELVI rio civile della città era invece composto dai borghi e (1756-1796) Corpi Santi della città, e dalle pievi di Fino, di Uggia- te, di Zezio superiore e di Zezio inferiore. I principi di uniformità e accentramento che ave- vano presieduto al rinnovamento delle amministrazio- bibl. Capra 1984: Capra Carlo, Il Settecento in: Il Ducato di ni comunali, attuato con la Riforma al governo e am- Milano dal 1535 al 1796, Torino, Utet, 1984. ministrazione delle comunità dello Stato di Milano, emanata nel dicembre 1755, furono assai meno pre- senti nelle successive riforme attuate a livello provin- CANCELLIERE DELEGATO DEL CENSO ciale. Rimase la sproporzione tra il ducato di Milano, (1757-1796) che secondo il nuovo compartimento territoriale com- prendeva ben 896 comunità su 1462 e le altre provin- Gli orientamenti da seguirsi nella riforma delle ce; fu mantenuta la separazione di alcune terre non amministrazioni locali, preliminare all’esecuzione soggette, per antichi privilegi, ad un unico capoluogo, del censo – già chiari al Neri quando nel 1749 giunse ma soprattutto l’unificazione amministrativa, resa ne- alla presidenza della rinata giunta del censimento – si cessaria all’interno di ciascuna provincia dal venir rafforzarono ulteriormente nel 1750 in seguito ad un

26 Profili istituzionali generali incontro che il Neri ebbe con i cancellieri di tutte le gazione, il cancelliere del censo doveva essere o dot- comunità dello stato convocati a Milano: “alcuni di tore o notaio collegiato o ingegnere collegiato o anco- essi non sono capaci per mera imperizia, e altri ben- ra pubblico agrimensore, non poteva essere affittuario ché fussero periti, si trovano incapaci per essere fatto- o agente di nessun possessore sottoposto al suo di- ri, o agenti, o addetti al servizio di qualche più potente stretto e veniva remunerato direttamente dalle comu- possessore del comune, da cui sono stati creati cancel- nità a lui sottoposte, proporzionalmente a quanto pri- lieri; [quasi i due terzi non risiedevano in loco] poiché ma le medesime pagavano al cancelliere comunale. venendo eletti a piacere dai principali estimati, questi Come rappresentante del potere centrale di fronte gratificano con tal titolo, e col soldo che vi è annesso, alle comunità e come esecutore degli ordini del tribu- i loro ragionati, o agenti, o altri serventi e stipendiati nale censuario il cancelliere delegato era investito di della loro casa, e li lasciano risiedere in Milano, o nel- numerosi compiti: a lui spettava presiedere e scioglie- le altre città” (Capra 1984). re i convocati, custodire le mappe e i registri catastali Scelti i più abili ed onesti il Neri incominciò a de- di ogni comunità, ricevere e trasmettere al potere cen- legare loro sistematicamente tutte le operazioni relati- trale le eventuali denunce prodotte dalle comunità a ve al censo, non solo nella comunità cui erano origi- lui sottoposte, controllare la regolarità delle elezioni nariamente addetti ma anche nel circondario, di modo dei deputati e dei bilanci annuali, segnalare al potere che ve ne fosse all’incirca uno per ciascuna pieve. centrale gli eventuali abusi, provvedere all’ammini- Venne così istituita la figura del cancelliere delega- strazione delle comunità che, data la loro esigua di- to dalla Giunta – denominato più frequentemente can- mensione, non erano dotate di convocato e deputazio- celliere del censo – che inizialmente introdotto in ne. modo informale ed occasionale, senza fissa remunera- In ogni delegazione – termine che poteva essere si- zione, divenne in seguito uno dei cardini della riforma nonimo di pieve o indicare il distretto di un cancellie- amministrativa teresiana. re; ma assai spesso le due cose coincidevano – il can- celliere era tenuto a scegliere la sede, da lui ritenuta La sua introduzione suscitò inevitabilmente malu- più idonea, per la collocazione dell’archivio e dei suoi mori e proteste generali. La Congregazione dello sta- uffici (Capra 1984). to, prima fra tutti, sostenne infatti che tali funzionari “feriscono sostanzialmente la massima e l’inveterata L’aggregazione del Mantovano al territorio lom- consuetudine del paese secondo cui le leggi, che dan- bardo fornì l’occasione per intraprendere una profon- no a’ principi la facoltà d’imporre i tributi nelle circo- da riorganizzazione delle cancellerie del censo: con stanze da esse prescritte, lasciano a’ sudditi il diritto l’editto governativo del 18 marzo 1785, emanato in di farne il ripartimento, come cosa spettante alla pub- attuazione del regio dispaccio 5 novembre 1784, il nu- blica amministrazione; […] a tal fine hanno le rispet- mero delle delegazioni venne ridotto a 82 (compreso tive comunità i cancellieri di piena loro confidenza da il Mantovano) e fu delineato il nuovo compartimento esse deputati alla custodia de’ catastri ed all’effetto territoriale, poi ritoccato secondo quanto previsto nel delle intestazioni: se quelli però avessero a custodirsi, regio editto 26 settembre 1786. Nel contempo i salari e queste ad effettuarsi da’ cancellieri dalla Real Giun- dei cancellieri vennero aumentati e trasferiti a carico ta eletti, verrebbero tosto a sovvertirsi l’accennata delle casse provinciali, e non più, come in preceden- massima fondata nelle leggi, e canonizzata dall’im- za, a carico delle singole comunità del loro distretto o memorabile osservanza” (Capra1984). pieve (Editto 26 settembre 1786). Alle rimostranze il Neri rispose ottenendo, nel lu- legisl. Editto 18 marzo 1785: Editto governativo di riorganiz- zazione delle cancellerie censuarie, 18 marzo 1785; glio 1753, la promulgazione di un editto in cui si or- Editto 26 settembre 1786: Editto per il Compartimento dinava a tutte le comunità dello stato di non ricono- territoriale della Lombardia austriaca, 26 settembre scere altro cancelliere se non quello nominato dalla 1786. Giunta. Tuttavia i reclami e le proteste continuarono sino a quando il 3 marzo 1755 Maria Teresa respinse definitivamente gli argomenti sostenuti dalla Congre- gazione dello stato ed approvò ed ufficializzò con la PRETURE legge “Riforma al governo ed amministrazione delle (1774-1796) comunità dello stato di Milano” l’istituzione del can- Ancora durante la seconda metà del Settecento – celliere del censo. come si è già accennato nel profilo istituzionale gene- Nominato per la prima volta dalla Giunta del cen- rale relativo a Podestà, vicari, capitani e in quello sul- simento ed in seguito dall’assemblea dei deputati le Preture feudali – l’organizzazione della giustizia dell’estimo delle comunità che componevano la dele- era caratterizzata da uno stato di generale disordine.

27 Profili istituzionali generali

Continuavano infatti a sopravvivere numerosi fori pri- vranno professare nella medesima l’avvocatura o il patrocinio vilegiati – per specifiche categorie di persone o per delle cause private (art. 4). materie particolari – e sullo stesso territorio potevano coesistere giudici dello stesso grado e con incarichi Ai pretori era inoltre proibito allontanarsi dalla praticamente identici. La prima istanza civile e crimi- propria sede “senza le debite licenze”, nel qual caso nale era prerogativa generalmente dei podestà o pre- gli stessi sarebbero stati sostituiti dal fiscale della Cu- tori, ma nelle località infeudate coesistevano due or- ria. Fu allora abolita anche “qualunque giurisdizione gani giudiziari, quello feudale per il minor magistrato cumulativa esercitata o pretesa per lo passato da qual- e quello regio per il maggior magistrato. Ancora più sisia altro Giudice o Tribunale Inferiore e salva sol- frequente era l’accavallarsi della giurisdizione tra giu- tanto la Giurisdizione del Regio Capitano di Giustizia dici regi: le competenze dei giudici con sede in Mila- a forma delle Nuove Costituzioni” (art. 7). Al contem- no si estendevano infatti su tutto lo Stato, cumulando- po vennero riunite “all’Officio Pretorio tutte le Ban- si così con quelle degli altri giudici di prima istanza che e Attuarie annesse per lo passato ai rispettivi offizi con giurisdizione su distretti periferici. La stessa di- dei Referendari, Commissari del sale, Capitani del di- stribuzione territoriale delle preture regie, come del vieto e a qualunque altro offizio soppresso col piano resto quella delle preture feudali, era inoltre estrema- del dì primo gennaio 1772 e aggregato in virtù del me- mente disomogenea (Cuccia 1977). desimo alle Regie Curie della Provincia” (art. 3). Oltre a razionalizzare le giurisdizioni e stabilire Una prima significativa riorganizzazione delle giu- obblighi e requisiti dei giudici regi, l’editto provvide dicature inferiori, tanto regie che feudali, venne di- infine a disciplinare le giudicature feudali e a precisa- sposta con il reale dispaccio 10 febbraio 1774, pubbli- re i rapporti tra gli uni e le altre. Ai podestà regi venne cato con editto del 6 giugno dello stesso anno. allora concesso un rigido controllo sulle preture feu- dali: essi potevano intervenire d’ufficio in caso di as- Dopo aver noi con nostra Real Carta del dì 23 settembre 1771 regolate le competenze dei Tribunali supremi della no- senza o inadempienza dei giudici nominati dai feuda- stra Lombardia austriaca nelle materie spettanti all’ammini- tari e funzionavano anche come appello nelle cause strazione della giustizia, abbiamo conosciuta la necessità di si- civili di minor rilievo. Per le altre cause l’appello av- stemare le giudicature inferiori, le quali debbono tanto più in- veniva nelle città, davanti ai collegi di giurisperiti. Il teressare le nostre materne sollecitudini, quanto che portano i Tribunale supremo era, come è noto, il Senato milane- soccorsi della giustizia alla parte più bisognosa del nostro po- se. (Cuccia 1977). polo e troppo risentono degli originari difetti delle tanto mol- tiplicate e per lo più mal amministrate preture feudali”. Così le Come già la riforma delle amministrazioni provin- autorità asburgiche si riproponevano di “dare una migliore or- ciali anche quella della giustizia conobbe una sensibi- ganizzazione alle cure pretorie, si’ in ordine al compartimento le accelerazione durante il decennio di regno di Giu- delle giurisdizioni territoriali che alla destinazione degli uffi- seppe II. ciali necessari a conservare e a promuovere il buon regolamen- to dell’interna polizia dello Stato. Una profonda ridefinizione del sistema giudiziario venne delineata con il reale dispaccio 11 febbraio A tal fine venne innanzitutto accresciuto il numero 1786 di riforma dei Tribunali: ogni giurisdizione fino delle preture regie, le quali furono peraltro divise in ad allora esercitata a Milano e a Mantova da qualsiasi tre classi: alle 12 preesistenti – Milano, Abbiategras- giudice regio o civico fu abolita e per tutti gli affari so, Casalmaggiore, Codogno, Como, Cremona, Gal- contenziosi vennero previsti tre gradi di giudizio. La larate, Lodi, Pavia, Treviglio, Varese, Vimercate – ne prima istanza fu affidata alle preture, tranne a Milano vennero aggiunte altre 10, con sede a Brivio, Fonta- e Mantova, dove era previsto un tribunale collegiale; nella, Laveno, Lecco, Locate, Mariano, Menaggio, nelle due città avevano sede inoltre i tribunali di ap- Pizzighettone, Porlezza, Pozzo Baronzio. pello e a Milano quello supremo di revisione, dove si A ciascuna pretura furono assegnati – oltre natu- doveva adire solo in caso di difformità di giudizio tra ralmente il pretore o il vicario – un fiscale, un bargello la prima istanza e l’appello. e un numero di attuari e di fanti proporzionato all’im- Dalla competenza dei giudici di prima istanza era- portanza della stessa. no escluse le cause camerali, fiscali e feudali, che spettavano ai due tribunali di prima istanza di Milano La nomina dei pretori regi era prerogativa del go- e Mantova, e così pure quelle economali ed ecclesia- verno e il loro incarico era triennale. stiche, già di competenza del soppresso Senato e della Giunta economale. “Saranno pure eccettuate dal foro I soggetti da eleggersi a questo offizio – continuava l’editto – dovranno essere laureati nella Università di Pavia, nativi di contenzioso tutte quelle vertenze e questioni che po- questo Stato o domiciliati da lungo tempo nel medesimo, non tranno emergere dall’esercizio regolativo e coattivo possessori di fondi stabili nel distretto della Pretura, né do- delle facoltà economiche, che saranno attribuite nel

28 Profili istituzionali generali nuovo sistema generale della pubblica amministrazio- Pizzighettone; tre erano anche le preture del Lodigia- ne, al Consiglio Governativo, alla Direzione delle Re- no: Lodi, Codogno e Treviglio; nel territorio Coma- gie Finanze ed agli Intendenti o siano capi politici del- sco, oltre a quella presente nel capoluogo, avevano le Province oppure agli Offici dipendenti rispettiva- sede le preture di Menaggio, Oggiono e di Valsasina; mente dalle ora dette superiorità” (art. 18). due erano le sedi pretorili della neoistituita provincia Nel complesso la giurisdizione dei pretori risultò di Varese: Varese e Gallarate; vi era infine la pretura sensibilmente ampliata per la soppressione di altre di Casalmaggiore. giudicature concorrenti e per l’abolizione di ogni pri- Un avviso diffuso dal tribunale di seconda istanza vilegio di elezione del foro. Per quanto riguarda in di Milano il 16 gennaio 1790 per rendere note le so- particolare i pretori forensi, la riforma giudiziaria giu- vrane determinazioni in merito alle preture urbane e seppina contribuì a rivalutarne la figura, offrendo nuo- forensi dello Stato segnalava che ve prospettive ad una carriera che fino ad allora era quasi completamente separata da quelle che portava- […] col nuovo compartimento approvato da Sua Maestà no agli uffici giudiziari più ambiti. Le loro competen- l’Imperatore con Rescritto 11 dicembre 1788, restano soppres- se dal numero delle regie preture dipendenti dal Regio Tribu- ze vennero allargate, il loro mandato divenne senza li- nale d’Appello di Milano quelle di Lecco, Locate, Piadena, miti di tempo e si eliminarono i sindacati; furono inol- Mariano e Porlezza, oltre Laveno, e si deve erigerne una nella tre incamerate le tasse giudiziarie e si diede ai Valsasina e trasferire ad Oggiono la esistente in Brivio, aggre- magistrati uno stipendio fisso, per metterli al di sopra gando alle rispettive prime istanze sussistenti nello stesso di ogni sospetto di concussione. (Cuccia 1971). compartimento le giurisdizioni delle soppresse, a forma del territorio a ciascuna aggregato, come pure la giurisdizione di Con la suddivisione dei delitti in criminali e poli- quella parte di territorio che in forza del compartimento stesso tici introdotta dal nuovo codice penale giuseppino (tra viene ad essere smembrato dalle altre Regie Preture tutt’ora i primi rientravano i delitti di lesa maestà e di lesione esistenti, cosicché dal giorno in cui sarà posto in attività il det- della vita e della proprietà, mentre delitti politici era- to nuovo compartimento la giurisdizione di questo regio Tri- bunale di prima istanza, del Regio Tribunale criminale e delle no le trasgressioni alle norme di polizia e all’ordine Regie Preture di nuovo stabilite dovrà esercirsi da ciascuna pubblico, oltre che alle regole morali e di decoro), ai prima istanza in tutto il territorio alla medesima spettante. Le podestà o pretori locali – in forza delle indicazioni preture feudali rimangono nell’attuale loro consistenza. […] contenute in un poscritto a una lettera di Kaunitz del Quanto poi alle giurisdizioni feudali per le quali dal feudatario 30 aprile 1787 che, in attesa del mai realizzato adatta- è stata data la patente di aggregazione a qualche Regia Pretura, mento del codice penale giuseppino alle condizioni nel caso resti soppressa la Regia Pretura o, in vigore del nuovo compartimento, il territorio feudale resti aggregato ad altre locali della Lombardia austriaca, continuò rappresen- Regie Preture, s’intende che l’esercizio della giurisdizione per tare la norma in materia di delitti politici – venne at- detto feudo o feudi abbia ad esercirsi da quel Regio Pretore nel tribuita anche la “cognizione e punizione di que’ de- cui distretto è compreso il detto territorio feudale […]. litti che nel nuovo codice sono denominati politici” e ciò “dipendentemente dal dicastero politico ch’è il L’esercizio delle giurisdizioni […] in ogni parte governo” (Cuccia 1971). conforme al nuovo compartimento territoriale era fis- Quanto poi ai compiti di polizia e di pubblica sicu- sato per il 31 gennaio 1790 (Avviso 16 gennaio 1790). rezza, a Milano venne istituito un Ufficio Centrale di Pochi giorni più tardi, in seguito alla morte di Giu- Polizia, mentre nelle altre città tale funzione spettò seppe II, il trono imperiale asburgico passò a Leopol- agli Intendenti politici. In campagna invece anche que- do II. sta incombenza ricadde sui pretori, nei quali convive- Mentre in altri settori la revisione degli ordina- vano dunque le qualifiche di giudice civile, penale, po- menti giuseppini fu allora pressoché totale, l’inter- litico e funzionario di polizia, con dipendenza di volta vento del nuovo imperatore ebbe rilievo minore in in volta dai tribunali o dall’esecutivo (Cuccia 1971). ambito giudiziario. L’11 dicembre 1788 Giuseppe II approvò il nuovo Uno dei mutamenti più significativi introdotti in compartimento territoriale per la giurisdizione del re- questo campo fu certamente la revoca della controver- gio tribunale di prima istanza di Milano e delle regie sa distinzione tra delitti criminali e politici, ambedue preture urbane e forensi dipendenti dal tribunale d’ap- attribuiti all’autorità giudiziaria. Di questa materia si pello. occupa in particolare l’articolo XXXVIII, allegato A, Le sedi pretorili scesero a 16: nella provincia di del dispaccio sovrano 20 gennaio 1791, che recita: Milano vi era la sola pretura della Martesana, con Ha stabilito Sua Maestà fino d’ora, che sieno soppresse le sede a Vimercate; nel Pavese una aveva sede nel capo- Regie Intendenze Politiche Provinciali e che le incumbenze luogo e l’altra ad Abbiategrasso; in provincia di Cre- della Regia Polizia sieno riunite nella città di Milano alla sfera mona le sedi pretorili erano Cremona, Fontanella e d’attività del Regio Capitano di Giustizia, come tale, e nelle al-

29 Profili istituzionali generali tre Città e Giurisdizioni ai Pretori Locali, come tali, e non COMUNE NEL TERRITORIO come delegati; fermo stante la rispettiva loro dipendenza dal DELLA CITTÀ, NEL CONTADO Governo e dal Tribunale d’Appello per le rispettive ispezioni E NELLA VALLE INTELVI e provvidenze. La cognizione de’ delitti di qualunque genere e (1757-1796) l’inflizione delle pene, a norma delle Leggi e degli Editti ve- glianti, dovrà appartenere alla sola Podestà giudiziaria Crimi- Con la “Riforma al governo ed amministrazione nale. In conseguenza cesserà nella Città di Milano il bisogno delle comunità dello Stato di Milano” del 1755, alle d’un separato Dipartimento e delle Guardie di Polizia sul pie- molteplicità di metodi di amministrazione si oppose de Militare di Giustizia. Tanto poi il detto Capitano di Giusti- un sistema uniforme valido per tutte le comunità mi- zia, quanto i rispettivi Pretori faranno eseguire le Catture, Per- nori dello stato. quisizioni ed altre incumbenze, che richiedono l’uso della Ma- noforte col mezzo del Satellizio, che sarà loro assegnato Organo decisionale di ogni comunità diveniva il secondo il bisogno, abolita intieramente la distinzione fra de- “convocato generale” o assemblea degli estimati. Riu- litti politici e criminali. nito almeno due volte all’anno, il convocato approva- va il bilancio preventivo e consuntivo della comunità, Con il medesimo dispaccio, all’art. XIX dell’alle- controllava la ripartizione degli oneri, decideva sulle gato B, venne inoltre ristabilita “l’antecedente Regia spese e le questioni di interesse comune. Nella prima Pretura di Pozzo Baronzio in Piadena”, cui fu riasse- adunanza dell’anno, che si teneva nel mese di genna- gnata la giurisdizione “in tutte quella parte di territo- io, il convocato era chiamato a formare l’imposta per l’anno in corso, nella seconda, autunnale, era tenuto rio che dalla stessa si eserciva avanti la di lei soppres- invece ad eleggere la “deputazione”, formata da cin- sione e che in forza del nuovo compartimento territo- que deputati, tre deputati dell’estimo di cui uno tassa- riale in parte fu aggregata alla regia Pretura di tivamente scelto tra i tre maggiori estimati, un depu- Cremona e in parte a quella di Casalmaggiore (Avviso tato rappresentante di tutti coloro “descritti nel ruolo 30 aprile 1791). personale” – che cioè pagavano l’imposta personale – In seguito, con sovrano rescritto 27 giugno 1791, i e un quinto deputato scelto invece a nome dei sudditi pretori furono nuovamente sottoposti al sindacato pe- “descritti nel ruolo mercimoniale”, soggetti cioè riodico da parte del Collegio dei Giurisperiti di Mila- all’imposta mercimoniale. Organo di governo muni- no (Cuccia 1971). cipale, la deputazione, vedeva ancora nella proprietà immobiliare una forza preminente: non solo i deputati Già dal febbraio di quello stesso anno, Leopoldo II nominati dai proprietari terrieri erano in maggioranza, aveva nominato una giunta incaricata di predisporre il ma erano anche gli unici a godere del potere decisio- codice penale e di riesaminare altri aspetti della rifor- nale; ai deputati del personale e del mercimonio resta- ma giudiziaria, tra cui taluni riguardanti l’ordinamen- va un semplice ruolo consultivo e la facoltà di far pre- to dei tribunali di prima istanza e, in particolare, la fi- senti e difendere gli interessi dei gruppi che essi rap- gura del pretore. Nonostante il tentativo di accelerar- presentavano (Superti Furga 1979). ne i tempi dividendo le incombenze tra due differenti Alla deputazione veniva inoltre demandato il com- giunte, i lavori non furono tuttavia portati a termine pito di nominare un sindaco ed un console, le cui prima dell’ingresso delle armate francesi. competenze non si discostavano molto dai tradiziona- li compiti loro affidati nei secoli precedenti. Al sinda- Negli anni seguenti le preture vennero sostituite co era delegata la facoltà di poter agire come rappre- dalle giudicature di pace, dotate di minori attribuzioni sentante della deputazione per gli affari ordinari; la e con giurisdizione ridotta a dimensioni cantonali. nuova normativa lo definiva infatti “naturale sostituto dei Deputati Comunali, che per non essere sempre arch. Avviso 16 gennaio 1790: AO II 15, Avviso del Regio Tri- bunale d’Appello di Milano 16 gennaio 1790; Avviso 30 uniti, e sempre reperibili hanno bisogno di una perso- aprile 1791: BNB, AO II 15, Avviso del Regio Tribunale na, che abbia l’espresso incarico d’invigilare agli af- d’Appello di Milano 30 aprile 1791. fari del Comune, di ricevere, ed eseguire gli ordini de legisl. Editto 6 giugno 1774: Compartimento della giurisdizio- Superiori, di far tutto quello che potrebbero far essi se ne assegnata alle regie preture secondo il reale dispaccio fossero adunati” (Editto 30 dicembre 1755). 10 febbraio 1774, 6 giugno 1774; Dispaccio 11 dicem- bre 1788: Compartimento territoriale per la giurisdizio- Al console, continuavano invece ad essere delegati ne del regio tribunale di prima istanza di Milano e delle compiti di polizia e di amministrazione locale: pub- regie preture urbane e forensi dipendenti dal tribunale blicava gli ordini emanati dal governo, indiceva le d’appello, 11 dicembre 1788; Dispaccio 20 gennaio adunanze pubbliche, presenziava ad atti di natura fi- 1791: Reale dispaccio di riforma della pubblica ammini- strazione delle città e province della Lombardia austria- scale e finanziaria. Il mandato dei deputati, del sinda- ca, 20 gennaio 1791. co e del console era annuale. Triennale era invece la

30 Profili istituzionali generali durata in carica dell’esattore, funzionario unico per ritorio civile della città, nel contado e nella Val ogni delegazione, abilitato alla riscossione delle im- d’Intelvi, incorporò anche alcuni territori in preceden- poste. za milanesi: le pievi della “Riviera di Lecco” (Lecco, Al di sopra di questa nuova struttura amministrati- Mandello, , , , Porlezza), la va, il potere centrale vigilava attraverso particolari parte settentrionale della Brianza (pievi di Garlate, In- funzionari eletti dalla Giunta del censimento e da que- cino, Oggiono, Squadre di e dei Mauri, Cor- sta strettamente dipendenti: i cancellieri delegati del te di Casale), e le valli prealpine circondanti il bacino censo. lacuale (Valassina, Valsassina, Val Taleggio, per il solo comune di Vedesetta, e Valsolda). bibl. Superti Furga 1979: Isabella Superti Furga, Dal domi- nio straniero all’età napoleonica, in Storia di Monza e della Brianza. Le vicende politiche dal dominio straniero all’Italia unita, Milano, Il Polifilo, 1979. INTENDENZA POLITICA (1786-1791)

AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ Con l’editto del 26 settembre 1786, Giuseppe II, E PROVINCIA DI COMO volendo “dare al corso degli affari nelle provincie del- (1786-1791) la Lombardia Austriaca una forma regolare e coerente Con l’ascesa di Giuseppe II al trono imperiale al sistema politico recentemente introdotto in questa e asburgico, avvenuta nel 1780, il processo riformatore nelle altre parti della sua monarchia”, divise la Lom- già intrapreso dalla madre Maria Teresa subì una forte bardia Austriaca in otto provincie, ossia quella di Mi- accelerazione. lano, Mantova, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Galla- Abbandonata la linea moderata dell’imperatrice, rate e Bozzolo, quest’ultima trasferita a Casalmaggio- Giuseppe II diede un deciso impulso anche alla rior- re nel 1787. ganizzazione dell’amministrazione locale, nel segno In ognuna di queste provincie veniva “fissata una dell’uniformazione, dell’accentramento e della sepa- intendenza politica, la quale sotto l’immediata subor- razione tra funzione amministrativa e giudicante, dinazione del regio imperiale consiglio di governo provvedendo al contempo alla razionalizzazione delle dovrà soprintendere e determinare non solamente so- circoscrizioni territoriali che le riforme teresiane ave- pra tutto ciò che riguarda le pubbliche amministrazio- vano lasciato in uno stato di sostanziale disomogenei- ni, ma ancora sopra tutti gli altri oggetti politici ed tà. economici della rispettiva provincia” (art. 2). Un primo e importante intervento di Giuseppe II Compito degli intendenti politici era quello di “ve- sulle amministrazioni locali si ebbe con il regio di- gliare sulla quiete, buon ordine, sicurezza e vantaggio spaccio 23 novembre 1784, che sancì la fine del mo- della provincia”, con la possibilità di “procedere alle nopolio patrizio nelle cariche pubbliche: da allora una provvidenze opportune, qualora siano coerenti alle parte – sia pure minoritaria – dei membri delle Con- leggi veglianti” (art. 4) (Editto 26 settembre 1786). gregazioni del patrimonio, organo finanziario L’“istruzione generale per le regie intendenze po- dell’amministrazione civica, dovette infatti essere litiche provinciali della Lombardia Austriaca”, pub- scelta al di fuori del ceto nobiliare, fra i “cittadini e blicata anch’essa nel 1786 ed articolata in 48 paragra- negozianti più accreditati e facoltosi”; tale allarga- fi, dopo avere ribadito le finalità generali, consistenti mento, due anni più tardi, venne applicato anche alla nell’“eseguire attentamente e con prontezza gli ordini neoistituita Congregazione municipale. che ad esse verranno di volta in volta abbassate dal re- Con editto del 26 settembre 1786 fu ordinata la gio imperial consiglio di governo” (par. 1), nella sua suddivisione della Lombardia austriaca in otto pro- “immediata dipendenza” da questo organo (par. 2), e vincie, a capo delle quali furono posti altrettanti inten- nella “vigilanza sopra l’esecuzione degli ordini in tut- denti politici provinciali e, contestualmente, fu pub- ta la provincia” (par. 3), specificava dettagliatamente blicato il nuovo Compartimento territoriale. Con altro gli ambiti di competenza delle intendenze politiche, editto del medesimo giorno le Congregazioni dei Pre- precisando che “le facoltà degli intendenti nelle ri- fetti al Governo furono sostituite dalle Congregazioni spettive provincie sono li seguenti. Conservazione dei municipali (Editto 26 settembre 1786). diritti del principato. Censo, amministrazione de’ Per quanto riguarda il Comasco, nel nuovo Com- pubblici, fazioni militari. Affari ecclesiastici e delle partimento veniva previsto un sostanziale ampliamen- pie fondazioni. Confini. Educazione pubblica, studi e to dei confini del territorio. La provincia di Como in- scuole. Arti e commercio. Camere mercantili. Fiere e fatti, oltre a comprendere le pievi già incluse nel ter- mercati. Società patriotica ed agricoltura. Miniere.

31 Profili istituzionali generali

Acque, navigazioni, argini, dugali e degagne. Boschi. amministrazioni comunali, delle note annuali della Allodi camerali. Polizia. Sanità. Monete. Pesi e misu- popolazione, dei ruoli personali delle comunità, re. Oggetti araldici”. Gli intendenti dovevano inoltre “esclusa la provincia mantovana, ove la collettazione occuparsi degli “affari che hanno rapporto generale personale non esiste”, e delle domande “per il titolo alle poste, esclusi quelli che riguardano l’intera dere- de XII figli”. L’intendente politico aveva la facoltà di zione e regolamenti delle medesime” (par. 4). approvare le deliberazioni delle esattorie comunali, Oltre a questi affari, sanciti nei paragrafi 5-24 della rilasciando all’esattore “l’opportuna patente”, con- stessa “istruzione”, l’intendente politico doveva occu- trollandone in seguito l’operato. Egli aveva il potere parsi anche delle materie ecclesiasticche, come “la di approvare e confermare i deputati dell’estimo e materia dell’asilo sacro” (par. 25), la concessione l’elezione di tutti gli altri uffiziali delle comunità sem- dell’“exequatur” per la pubblicazione di bolle, brevi o prechè queste siano state fatte con i metodi prescritti concessioni pontifice (par. 26), o l’“assistenza spiri- dalla riforma generale”. Aveva la facoltà di “ordinare tuale” con la vigilanza sopra i parroci (par. 29). Aveva l’unione dei convocati straordinari”, come di appro- autorità in campo militare con l’“assistenza da pre- vare spese urgenti ed utili alle comunità o aumenti sentarsi agli uffiziali di provianda per la compra dei “dei soldi ai sindaci e consoli”. Doveva controllare generi” o lo “scoprimento dei disertori ed ingaggiatori “l’elezione parimente de’ parocchi ed altri benefiziati esteri” (parr. 34-35). Doveva interessarsi delle norme ove questo appartenga alle comunità”. Doveva occu- “da usarsi per rendere migliore l’arte di fabricar le ca- parsi delle strade comunali come della costruzione dei se”, in modo da “contribuire nel tempo stesso alla co- cimiteri. Doveva controllare “la condotta de’ regi can- modità degli abitanti e particolarmente per li quartieri cellieri, acciocchè adempiano esattamente a tutti gli militari” ed “evitare i pericoli d’incendio” (par. 32), obblighi del proprio impiego”, con facoltà di sospen- contro i quali doveva insieme alle congregazioni mu- derli. Nella visita annuale della provincia dovevano nicipali provvedere all’acquisto di macchine idrauli- prestare particolare attenzione agli “affari censuari”. che e definire un “fisso regolamento in simili contin- Dovevano avere “particolare attenzione sopra l’arti- genze” (par. 31). Doveva curarsi di affari di benefi- colo delle fazioni militari”, predisponendo il necessa- cenza, regolando le “questue dei regolari” (par. 28) e rio “tanto per gli alloggi di fermo quanto per le fazioni l’attività dei monti di pietà (par. 30). Doveva attendere di transito”. alla pubblicazione degli editti, ordini ed avvisi (par. Anche “tutti gli affari che riguardano la commis- 36), con la “facoltà di ordinare la stampa di qualunque sione ecclesiastica”, dovevano “passare per mezzo” carta previo il parere dei regi revisori” (par. 27). Era dell’intendente politico, al cui ufficio doveva essere tenuto ad esprimere sempre il proprio parere motivato “aggiunto un amministratore che dovrà invigilare alla in tutti i casi richiesti (par. 45), elaborando tutte le conservazione e manutenzione de’ fondi de’ vacanti, proposte “che possono produrre il bene generale” de’ legati pii e di tutte le rendite destinate nelle rispet- (par. 41). Ogni otto giorni l’intendente politico, come tive provincie per dote della religione e della pubblica le congregazioni municipali (par. 38), doveva trasmet- istruzione”. L’intendente politico doveva approvare i tere al consiglio di governo copia del “protocollo” dal contratti temporanei e degli affitti da assegnare al mi- quale “apparisca la vera ed estrinseca qualità dell’af- glior “oblatore”, redigendo un elenco mensile da tra- fare e quale sia stato il fondamento ed il motivo di cia- mettere al consiglio di governo. Doveva convalidare scuna risoluzione” (par. 37). Infine ogni anno l’inten- le riparazioni ordinarie per la manutenzione dei fondi dente politico era tenuto a fare “la visita della provin- e vigilare sulla conservazione e manutenzione delle cia”, facendone relazione al consiglio di governo (par. chiese. Doveva occuparsi della censura dei libri, sia 39) (Istruzione generale 1786; Mozzarelli 1990). per la revisione delle stampe da farsi col mezzo dei All’“istruzione generale per le regie intendenze regi revisori, ossia per l’introduzione dei libri fore- politiche provinciali della Lombardia Austriaca”, se- stieri, e col parere dei regi revisori vi metterà l’“impri- guivano “istruzioni particolari sopra vari oggetti con- metur” o l’“introducatur”. tenuti nella istruzione generale per li regi intendenti L’intendente politico doveva essere “il canale per politici provinciali”, sempre del 1786. Nell’“istruzio- cui gli affari delle pie fondazioni dovranno passare ne per la spedizione degli affari del censo, delle pub- alla commissione” delle pie fondazioni. Egli doveva bliche amministrazioni e delle fazioni militari”, dopo approvare i contratti temporanei relativi ad affitti di aver ribadito che erano di competenza dell’intendente case e beni, da assegnare al miglior offerente, redi- politico “tutti gli affari i quali riguardano il censo e le gendo un elenco mensile da tramettere al consiglio di pubbliche amministrazioni”, si specificava che egli governo. Agli intendenti politici dovevano essere di- doveva curare la trasmissione al consiglio, con le op- retti tutti gli ordini relativi alle pie fondazioni, “per- portune avvertenze, copia dei bilanci consuntivi delle chè siano eseguiti colla maggiore precisione ed esat-

32 Profili istituzionali generali tezza”, come ad essi era delegata l’aggregazione o la ciò che nella visita sarà stato osservato e che potrà soppressione di luoghi pii, e la vigilanza del “buon re- meritare un special riguardo e delle particolari prov- golamento degl’orfanatrofi, scuole normali, case ele- videnze”. mosiniere e di lavoro volontario, ospedali, ricoveri”. L’ufficio dell’intendenza politica provinciale era Sempre nelle “istruzioni particolari sopra vari og- formata da diversi funzionari, oltre all’intendente che getti contenuti nella istruzione generale per li regi in- era a capo della cancelleria. Vi era un aggiunto, che tendenti poitici provinciali”, si diponeva che annual- suppliva l’intendente in caso di sua assenza o di ma- mente l’intendente politico, insieme al perito d’uffi- lattia, un segretario che stendeva e compilava le rela- zio, doveva visitare i confini statali, stabilendo che il zioni e le lettere, distribuendole ai vari “cancellisti” cancelliere censuario delle giurisdizioni poste ai con- per la redazione. Vi era inoltre il registratore che era fini dello stato dovesse fare visite mensili lungo le tenuto alla custodia degli atti, redigendo i relativi re- frontiere segnate da fiumi, soprattutto dopo le piene, pertori o indici delle materie. L’ingegnere, oltre alle provvedendo “negli oggetti di piccola entità”, ovvero commissioni assegantegli dall’intendente, era addetto ogni tre mesi lungo i confini che non fossero costituiti a verificare le “usurpazioni dei fondi comunali e li da fiumi, e che i sindaci delle comunità di confine vi- danni recati ai sudditi in occasione d’inondazione e sitassero settimanalmente le frontiere costituite da simili altre cose”; doveva redigere i disegni per le re- fiumi, e mensilmente le altre. lazioni dell’intendente, esaminare le “perizie sopra gli L’intendente politico doveva avere particolare at- adattamenti delle strade comunali”, accompagnare tenzione “alla conservazione della cattolica religio- l’intendente o l’aggiunto nella visita annuale della ne”, vigilando sul catechismo e sulle scuole, occupan- provincia. Vi erano infine i portieri che erano tenuti ad dosi della censura dei libri. Aveva competenze in “insinuare le persone che domandano udienza”, a te- campo sanitario, vigilando sulle malattie epidemiche nere pulito la cancelleria, a recapitare le lettere di animali e uomini e sull’osservanza della normativa dell’ufficio e a “servire l’uffizio dell’intendenza in sull’inumazione dei cadaveri, controllando la vendita tutto ciò che verranno comandati”. In caso di necessi- del vino e altre bevande, sorvegliando ciarlatani, sal- tà, l’organico dell’ufficio poteva essere integrato da timbanchi, dentisti e venditori di medicamenti, tenen- praticanti e da scrittori (Istruzioni particolari 1786). do d’occhio l’igiene delle abitazioni e la ulizia delle Le regie intendenze politiche provinciali della strade. Aveva facoltà di intervenire in materie econo- Lombardia Austriaca furono abolite con l’editto del miche, dovendo promuovere lo sviluppo del commer- 30 gennaio 1791 (Mozzarelli 1990). cio, l’impianto di manifatture. Annualmente l’intendente politico provinciale era arch. Editto 26 settembre 1786: Editto per il compartimento tenuto alla visita della propria provincia, “avendo per territoriale della Lombardia austriaca, in ASMn, Gridario Bastia, tomo 24, f. 184; Istruzione generale 1786: Istru- oggetto di vedere da vicino, non solo i disordini sul zione generale per le regie intendenze politiche provin- punto delle particolari amministrazioni censuarie, ma ciali della Lombardia Austriaca, 26 settembre 1786, in eziandio quelli che avessero rapporto alla politica ed ASMi, Uffici regi, parte antica, b. 399; Istruzioni parti- colari 1786: Istruzioni particolari sopra vari oggetti con- economica ispezione”. Nella visita, oltre al controllo tenuti nella istruzione generale per li regi intendenti po- delle amministrazioni comunali e della condotta dei litici provinciali”, 26 settembre 1786, in ASMi, Uffici cancellieri censuari, egli doveva esaminare la salubri- regi, parte antica, b. 399. tà dell’aria, favorendo l’impianto di fontane pubbli- bibl. Mozzarelli 1990: Cesare Mozzarelli, Le intendenze po- che con acqua potabile, verificare le condizioni delle litiche della Lombardia austriaca (1786-1791), in L’or- ganizzazione dello stato al tramonto dell’antico regime, case rustiche, vigilare sulle frodi perpetuate da macel- a cura di R. De Lorenzo, Napoli 1990, pp. 61-117. lai, “prestini” e “postari”. Doveva informarsi sull’esi- stenza di orfani, mendicanti invalidi o infermi e sulle loro condizioni di sussistenza. Doveva interessarsi an- che della condotta di parroci, capellani, medici, chi- CONGREGAZIONE MUNICIPALE rurghi ostetrici e maestri di scuola. Doveva considera- (1786-1796) re la possibilità di impiantare nuove manifatture, veri- ficando la prosperità e o il decadimento di quelle Con due dispacci reali promulgati il 26 settembre esistenti. Doveva infine controllare lo stato delle stra- 1786 il governo e l’amministrazione delle otto pro- de e le condizioni dei fiumi e dei torrenti, per preveni- vince della Lombardia austriaca, istituite quel mede- re eventuali inondazioni. Dopo la visita della provin- simo giorno da Giuseppe II, vennero affidati a due cia, a cui poteva delegare l’aggiunto dell’intendenza nuovi organismi: le Intendenze politiche e, in luogo in caso di impedimento, l’intendente doveva fare un delle Congregazioni del patrimonio teresiane, le Con- dettagliata relazione al consiglio di governo “di tutto gregazioni municipali.

33 Profili istituzionali generali

Queste ultime riunivano in sé le funzioni esecutive A Milano, Mantova e Cremona i membri delle di organi civici tradizionali allora soppressi, quali il Congregazioni erano complessivamente nove, “sei Tribunale di Provvisione, il Vicario di Provvisione, i de’ quali, e fra essi il prefetto, saranno del ceto de’ pa- Giudici delle strade, delle vettovaglie e della legna e trizi e tre di quello degli estimati, in conformità di di altri ancora (Grab 1976). quanto fu da Sua Maestà determinato con cesareo re- Alle Congregazioni municipali, come è indicato ale dispaccio de’ 23 novembre 1784” (par. I); a Como, nel paragrafo X dell’editto, competevano infatti Lodi, e Pavia i membri erano invece sette, cinque dei “l’ispezione e l’esecuzione di tutto ciò che riguarda quali patrizi, fra cui il prefetto, e due estimati non no- gli oggetti dell’economica amministrazione del Patri- bili (par. II); sette soggetti dovevano comporre anche monio pubblico a norma degli ordini censuari e come le Congregazioni municipali di Gallarate e Bozzolo, è stato osservato fin d’ora dalle Congregazioni Patri- ad essi era tuttavia richiesto di essere “semplicemente moniali”, ma anche “vegliare, provvedere e mantene- estimati” (par. III). re in tutta la Provincia l’esecuzione degli attuali e suc- Prefetti ed assessori dovevano dimostrare almeno cessivi regolamenti” in materia di adattamento e ma- duemila scudi d’estimo “in testa propria nelle rispet- nutenzione delle strade urbane e provinciali, tive provincie” e non avere “né liti né debiti con i ri- soprintendenza alle fabbriche pubbliche e all’ornato spettivi Pubblici” (par. VIII), duravano in carica sei esterno della città, vigilanza sui commissari e cassieri anni, “ben inteso però che passati anni tre se ne cam- della provincia, alloggiamenti e fazioni militari, so- bieranno quattro nelle Congregazioni municipali di printendenza alle vettovaglie per la salubrità e la ga- Milano, Mantova e Cremona e tre nelle altre” (par. ranzia dei pesi e delle misure, fissazione dei calmieri, VII). Il dispaccio specificava inoltre che la prima no- diverse mansioni di polizia e di sanità, vigilanza sopra mina di prefetti ed assessori sarebbe spettata diretta- gli incendi; alla Congregazione di Milano spettava mente alla “rappresentanza di Sua maestà”, mentre in inoltre la vigilanza sopra l’illuminazione della città e seguito essi sarebbero stati eletti dal Consiglio di go- facoltà particolari erano assegnate anche a quelle di verno, scelti tra terne di nomi presentati dai rispettivi Mantova e Cremona. Consigli generali (par. VIII). Per l’applicazione di tali poteri “avranno le Con- Nel successivo “Piano delle Congregazioni muni- gregazioni Municipali l’esercizio regolativo e coatti- cipali della Lombardia austriaca”, pubblicato an- vo delle facoltà economiche, in modo che nei singoli ch’esso nel 1786, veniva ribadito che le stesse non do- casi di contravvenzione agli attuali e successivi rego- vevano occuparsi di quanto richiedeva “una discus- lamenti in ciascheduna delle divisate materie possano sione giudiziaria della ragione privata e controversia esse prendere cognizione e pronunziare una regolare fra parte e parte, dovendo la loro facoltà essere unica- dichiarazione [...] a norma delle leggi e dei regola- mente ristretta nei termini di esecuzione e di provve- menti di polizia, escluse però le materie contenziose e dimento economico e stragiudiziale” nelle materie già che esigano discussione giudiziaria [...]”. indicate nel dispaccio istitutivo (par. XIII). In questo modo si sopprimeva una parte delle funzioni che in Le attribuzioni delle Congregazioni erano dunque precedenza spettavano all’amministrazione e si intro- assai vaste, estendendosi alla finanza, all’economia, duceva una netta distinzione fra magistrati e burocra- alla polizia e ai servizi pubblici; assai limitata invece ti. I primi avevano autorità esecutiva e giudiziaria, la loro autonomia: per qualunque spesa che non rive- mentre i secondi detenevano solo di autorità esecutiva stisse carattere d’urgenza occorreva infatti la preven- (Grab 1976). tiva approvazione del governo (Cuccia 1971). La Congregazione municipale – sempre secondo E ancora riguardo il contenzioso amministrativo, il quanto indicato nel citato “Piano” – aveva l’obbligo di dispaccio stabiliva che, “nel caso di denegata provvi- riunirsi due volte la settimana (par. XXII) e deliberava denza o d’altro gravame contro le Congregazioni mu- “con la pluralità dei voti” (par. XXXII); ogni otto nicipali, le parti potranno ricorrere alle Regie Inten- giorni doveva poi trasmettere copia dei rispettivi pro- denze provinciali politiche”. tocolli all’Intendente politico provinciale (par. XIX), Quanto a composizione: “il capo di ciascheduna al quale era inoltre attribuito il compito di vigilare sul- Congregazione avrà il titolo di Prefetto mentre gli al- la condotta degli assessori (par. XX) e la facoltà di tri individui si chiameranno Assessori. Nella Congre- convocare, anche straordinariamente, la Congrega- gazione di Milano continuerà il Prefetto ad avere il zione, alle cui riunioni poteva intervenire quando vo- medesimo trattamento onorifico che fino ad ora ha leva “e ciò succedendo sederà egli al luogo del Prefet- avuto il cessato Vicario di provvisione” (par. IV). Gli to” (par. XXIII). Solo in caso di denegata o ritardata assessorati più importanti erano quelli delegati alle provvidenza o di “manifesto pregiudizio” ai loro dirit- strade e alle vettovaglie. ti le Congregazioni avevano la facoltà di inoltrare ri-

34 Profili istituzionali generali corsi direttamente al Consiglio di governo (par. gazioni Municipali “la facoltà di provvedere senza XXIX). previo assenso Governativo nei casi di loro ispezione La preminenza degli Intendenti sulle Congrega- e di decretare le spese nelle annuali ordinarie e straor- zioni municipali era del resto chiaramente evidenziata dinarie occorrenze entro i limiti delle rubbriche ri- nello stesso dispaccio istitutivo delle Intendenze, do- spettive delle somme che saranno impostate nel Bi- ve, al paragrafo quarto, si disponeva che ad esse spet- lancio preventivo purché in fine di ogni anno vengano tasse la soprintendenza su “tutti i Dipartimenti o Di- espresse nei bilanci consuntivi e giustificate dagli op- casteri provinciali, perché adempiscano esattamente i portuni ricapiti, ritenendosi per risponsali quegli Am- doveri del loro istituto, riferendo le occorrenze al ministratori che avranno abusato del pubblico denaro Consiglio nei casi che eccedano i limiti delle loro fa- in tale spesa” (art. XXXV). coltà”. Con la soppressione delle Intendenze politiche Le riforme del 1786 stabilirono dunque una rigida provinciali cessò infine per le Congregazioni “l’obbli- gerarchia tra il Consiglio di governo, che ne costituiva go di rimettere dettagliati Protocolli delle loro delibe- il vertice – sottoposto solo a Vienna – gli Intendenti razioni nel modo prescritto col nuovo Sistema del politici provinciali e le Congregazioni municipali, 1786”, bastando “ch’esse facciano tenere di mese in concepite come organi di tipo meramente ammini- mese al Consiglio di Governo un transunto degli Ap- strativo-esecutivo, privi di potere giurisdizionale. puntamenti presi in tal intervallo per la Superiore no- L’antica autonomia, con le sue particolari istituzioni, tizia” (art. XXXIX). fu completamente eliminata e l’amministrazione inte- arch. Istruzione 1791: ASMi, Uffici civici p.a., cart. 36, grata in una nuova struttura gerarchica, strettamente “Istruzione relativa agli affari che in prima istanza devo- soggetta alle autorità superiori (Grab 1976). no giudicarsi dalle rispettive Congregazioni municipali e agli oggetti sopra i quali i Pubblici devono interloquire Molte delle prerogative perdute dalle classi diri- prima che sieno ultimati”, emanata dal governo il 25 giu- genti locali durante il periodo giuseppino vennero tut- gno 1791. tavia riacquistate dopo la morte dell’imperatore e legisl. Editto 26 settembre 1786: Editto di istituzione degli In- tendenti politici, 26 settembre 1786; Editto 26 settem- l’ascesa al trono di Leopoldo II, che, con il dispaccio bre 1786: Editto di istituzione delle Congregazioni mu- 20 gennaio 1791, provvide ad un ampia revisione de- nicipali, 26 settembre 1786; Dispaccio 20 gennaio 1791: gli ordinamenti locali voluti da Giuseppe II. Reale dispaccio di riforma della pubblica amministrazio- ne delle città e province della Lombardia austriaca, 20 Significative furono allora anche le novità riguar- gennaio 1791. danti le Congregazioni municipali. Ad esse furono innazitutto “appoggiate” le incom- benze in materia di fazioni militari “che erano affidate ai Luogo-Tenenti Locali del già Commissario Gene- AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ rale dello Stato” (dispaccio 20 gennaio 1791, allegato E PROVINCIA DI COMO A, art. XIII). (1791-1796) Allo stesso tempo le Congregazioni municipali, Fin dalla sua ascesa al trono imperiale asburgico, presso cui dovevano essere ripristinati i regi delegati Leopoldo II si mostrò disponibile a rivedere il sistema (art. XV), vennero “poste nell’esercizio del diritto ad di governo giuseppino; una conferma ufficiale in tal esse compartito dal Codice Censuario di giudicare in senso venne il 6 maggio 1790, allorché fu trasmesso a prima istanza in materia di Carico o d’Imposta; salvo Milano un dispaccio con il quale Leopoldo invitava i tuttavia alla parte, che si crederà gravata dalla senten- consigli decurionali delle sei principali città della za, il ricorso al Consiglio di Governo, qual Tribunale Lombardia austriaca a scegliere due rappresentanti Tutorio” (art. XIX). L’articolo, che affidando alle ciascuna, i quali, riuniti a Milano, “si facciano a deli- Congregazioni il contenzioso tributario, faceva rie- berare in comune sopra tutti gli oggetti che crederan- mergere quella commistione di funzioni tipica degli no poter esigere o meritare un sovrano provvedimento organi di ancien régime combattuta da Giuseppe II e specialmente sul bisogno a noi già stato esposto dal (Cuccia 1971), fu poi precisato in un “Istruzione rela- Consiglio generale della città di Milano d’una Rap- tiva agli affari che in prima istanza devono giudicarsi presentanza permanente della società generale dello dalle rispettive Congregazioni municipali e agli og- Stato, sul modo di costruirla e sulla forma da dare alla getti sopra i quali i Pubblici devono interloquire prima medesima”. Le istanze avanzate dalla Deputazione che sieno ultimati”, emanata dal governo il 25 giugno sociale furono sostanzialmente accolte da Leopoldo 1791 (Istruzione 1791). II, che, con un dispaccio datato 20 gennaio 1791, re- Secondo quanto disposto dal regio dispaccio 20 golò in 56 articoli gli oggetti di interesse generale e gennaio 1791 venne inoltre riconosciuta alle Congre- con 63 quelli relativi alle singole province. Ad essere

35 Profili istituzionali generali maggiormente presa in considerazione fu l’ammini- Con il dispaccio 20 gennaio 1791 vennero inoltre strazione locale, l’autonomia territoriale delle città e rimesse “sotto la giurisdizione delle vecchie Provin- province, a cominciare dal massimo organo di questa cie, anche per gli oggetti politici, tutte quelle comuni- autonomia, la Congregazione dello Stato. Il sovrano tà che in conseguenza del Compartimento 1786 ne fu- dispose infatti il ripristino della Congregazione, do- rono staccate ed aggregate ad altre Provincie e delle tandola peraltro di un’autorità maggiore di quanto quali fu fatta bensì, nell’anno susseguente, la riunio- non avesse fino al 1786. Alla sua presidenza tornava, ne, ma per il solo Censo e per le Strade”. “secondo l’antica consuetudine, il Vicario di Provvi- Le provincie erano tornate ad essere sei: Milano, sione per tempo della città di Milano”. Restava Pavia, Como, Lodi, Casalmaggiore e Cremona, dal “ugualmente confermata da Sua Maestà la carica di cui estimo vennero nuovamente separate le terre di Regio delegato presso la Congregazione colle facoltà Soncino, Fontanella, Pizzighettone e Castelleone. spettanti alla sua rappresentanza”. Mantova e il suo Stato, con la Reale Carta 24 gen- Scompariva al contempo l’Ufficio di Polizia, le cui naio 1791, avevano infatti riacquistato la propria au- incombenze vennero affidate, a Milano, al Capitano tonomia amministrativa dallo Stato di Milano e un di giustizia, nelle altre città e province, ai pretori. “particolare ed immediato Governo locale, dipenden- Scomparivano anche gli Intendenti politici provincia- te però del Governo Generale della Nostra Lombardia li, sostituiti, ma con poteri minori, dai Regi delegati in Milano, rispetto a tutti gli oggetti superiori alla di- “repristinati appresso le rispettive Congregazioni pro- rezione esecutiva e spettanti all’interesse e vantaggio vinciali [...] colla sfera d’attività determinata dal codi- generale del Mantovano” (Dispaccio 30 gennaio ce censuario”. Ad essi spettava l’ispezione sugli affari 1791). riguardanti il censo e le comunità, gli oggetti politici In quella stessa data il sovrano aveva inoltre dispo- e di governo, cioè confini, sanità, scuole, strade, affari sto la costituzione di una Giunta per l’esecuzione del- ecclesiastici, commercio e manifatture. le riforme accordate ai deputati lombardi, (Cuccia Per le materie finanziarie rimasero le Intendenze 1971) mentre, con dispaccio 30 gennaio 1791, venne provinciali di finanza, incaricate anche degli oggetti decretata la riforma del Governo generale della Lom- demaniali e di mera spettanza camerale, prima esple- bardia austriaca, “per toglierne i difetti dell’attuale tati dalle abolite intendenze politiche (Visconti 1913). suo Sistema introdotto nel 1786, con totale cambia- Quanto alle amministrazioni provinciali, Milano, Co- mento di quello ch’era stato stabilito nel 1771”; rifor- mo, Cremona e Casalmaggiore ottennero un ritorno ma che entrò in vigore il primo aprile 1791 (Dispaccio alla situazione teresiana. 20 gennaio 1791). Alle Congregazioni municipali venne tra l’altro af- legisl. Dispaccio 20 gennaio 1791: Reale dispaccio di riforma fidato il compito “di giudicare in prima istanza in ma- della pubblica amministrazione delle città e province del- teria di carico o d’Imposta”; mentre restarono “con- la Lombardia austriaca, 20 gennaio 1791; Dispaccio 30 gennaio 1791: Cesareo reale dispaccio di riforma del fermate le prerogative, onorificenze e facoltà econo- governo generale della Lombardia austriaca, 30 gennaio miche competenti ai Corpi Civici rappresentanti o 1791. amministranti delle singole città o province a norma bibl. Cuccia 1971: Silvia Lucia Cuccia, La Lombardia alla del codice censuario, e così anche la facoltà de’ sud- fine dell’ancien régime, Firenze, La Nuova Italia editrice, 1971; Visconti 1913: Alessandro Visconti, La pubblica detti Corpi di eleggere e nominare i loro individui amministrazione nello Stato di Milano durante il predo- componenti la Congregazione dello Stato e le Muni- minio straniero (1541-1796), Roma, Athenaeum, 1913. cipali, di tempo in tempo, non eccettuata ne pure la prima volta”. Inoltre “avranno essi Corpi la primiera giurisdizione in materia di vittovaglie, strade, sanità e polizia urbana” e la facoltà di rivolgersi direttamente AMMINISTRAZIONE al Governo “per tutte le loro occorrenze”. PROVINCIALE E COMUNALE (1799-1800) Leopoldo II concesse alle comunità anche “la libe- ra elezione” dei rappresentanti del governo presso le Nella primavera del 1799 la repubblica Cisalpina, comunità stesse, i cancellieri del censo, il cui numero sorta due anni prima in seguito alle vittorie militari rimase allora immutato; “con che però la medesima francesi, crollò a causa dell’arrivo delle truppe austro- [elezione] debba cadere in un soggetto, che sia fornito russe partite dal territorio veneto. Brescia cadde agli de’ requisiti voluti dalla riforma censuaria, e salva la inizi di aprile, Bergamo il 24, Milano il 28. Il territo- successiva approvazione del Consiglio di Governo”. rio lombardo rimase austriaco dal maggio 1799 al 31 Le regole per l’elezione dei cancellieri furono pubbli- maggio 1800. Si trattava di un’area molto vasta e im- cate comunque solo con editto 24 luglio 1794 (Cuccia portante che coincideva sostanzialmente con la Lom- 1971). bardia odierna: alla ex Lombardia austriaca che com-

36 Profili istituzionali generali prendeva le sei province di Milano, Como, Pavia, Lo- presentanti del governo di fronte alle comunità, con- di, Cremona e Casalmaggiore, furono per la prima trollava l’operato dell’amministrazione locale del volta accorpati sotto il dominio austriaco i territori ex Fondo di religione, delle comunità locali e dei depu- veneti che avevano fatto parte della Repubblica Cisal- tati dell’estimo. pina, cioè Bergamo, Brescia e Crema, oltre all’antico A livello periferico agivano anche le Intendenze ducato di Mantova al quale era stato annessa una por- politiche provinciali: quelle stabilite nei territori della zione di territorio veronese; e inoltre la Valtellina e gli vecchia Lombardia austriaca dipendevano diretta- ex contadi di Bormio e di Chiavenna. Dal punto di vi- mente dalla Direzione milanese, mentre le Intendenze sta amministrativo e istituzionale l’occupazione au- di Bergamo, di Brescia, di Crema e di Mantova furono striaca ebbe esiti diversi per i territori che anterior- provvisoriamente sottoposte alle rispettive Congrega- mente all’istituzione della Repubblica Cisalpina ave- zioni delegate. vano fatto parte del dominio asburgico e per quelli che Nel 1799 il governo locale tornò in genere nelle invece erano stati parte della Repubblica di Venezia. mani dei gruppi di potere e dei ceti che lo avevano de- Le linee politiche generali del sistema di governo tenuto fino al ’96. Precisa intenzione del governo organizzato dagli Austriaci in Lombardia nel 1799 asburgico era stabilire o rinnovare il legame con quel- erano decise a Vienna, mentre al governo centrale del- le forze locali, sia ripristinando a livello locale l’orga- le province lombarde stabilito a Milano, toccava un nizzazione istituzionale precedente all’avvento delle ruolo puramente esecutivo. Il nuovo sistema di gover- armate francesi, sia richiamando in carica i vecchi no intendeva ripristinare nelle linee generali quello amministratori. che aveva retto la Lombardia austriaca fino al 1796 e Se nelle provincie della ex Lombardia austriaca, il risultò rispetto ad esso strutturalmente semplificato: predominio della città capoluogo sul territorio provin- una sola Commissione imperiale, che aveva principal- ciale era un fatto scontato ed accettato ormai de lungo mente il compito di trasmettere e mediare le volontà tempo, diverso appariva il caso delle ex provincie ve- politiche di Vienna ed era a capo di un rinnovato e raf- nete. forzato apparato giudiziario repressivo, sostituì la Il nuovo assetto istituzionale ebbe comunque vita Conferenza governativa, il Magistrato politico came- brevissima. Con il ritorno dei Francesi nel maggio del rale e la Camera dei conti. Alla Commissione spettava 1800 e la successiva pace di Luneville, firmata il 16 anche la riscossione delle imposte dirette. L’Intenden- febbraio 1801, il territorio lombardo ritornò ad essere za generale delle finanze, unico organismo ammini- parte della Repubblica Cisalpina e furono completa- strativo ad essere riattivato in base alle funzioni e mente modificate le forme sia dell’amministrazione all’organizzazione che aveva nel 1796, doveva occu- centrale, sia locale (Pagano 1998). parsi della gestione delle entrate statali. Alla Direzio- bibl. E. Pagano 1998: Pagano, Alle origini della Lombardia ne generale di contabilità, direttamente dipendente contemporanea. Il governo delle province lombarde du- dalla Commissione imperiale, erano affidate le fun- rante l’occupazione austro-russa 1799-1800, Milano, zioni di ragioneria e controllo contabile. Franco Angeli. Ad un nuovo organismo, la Delegazione generale delle provincie lombarde, formato da nove delegati (uno per ciascuna delle provincie lombarde, Mantova DIPARTIMENTO (1797-1816) esclusa) eletti dal corpo rappresentativo della propria provincia, spettava la rappresentanza a Milano dei bi- La costituzione della repubblica cisalpina emanata sogni locali, anche se limitatamente alle questioni le- il 20 messidoro anno V (8 luglio 1797) stabiliva la di- gate alle forniture e alle contribuzioni militari. visione del territorio in undici dipartimenti. La costi- Dagli organi centrali descritti, in particolare dal tuzione, redatta secondo le linee della costituzione commissario imperiale, dipendevano le cariche e gli della repubblica francese promulgata il 5 fruttidoro uffici dell’amministrazione periferica e locale attivati anno III (22 agosto 1795) (Saitta 1952), ne ricalcava nelle province. Ciascuna di esse era retta da una Con- il modello di articolazione territoriale dei corpi ammi- gregazione delegata, che corrispondeva alla Congre- nistrativi. Il territorio della cisalpina era ripartito tra gazione municipale istituita da Giuseppe II nelle pro- circoscrizioni più ampie, i dipartimenti, corrispon- vincie della ex Lombardia austriaca. La Congregazio- denti in parte alle circoscrizioni provinciali degli stati ne delegata aveva sede nella città capoluogo e preesistenti; ciascun dipartimento risultava poi ulte- amministrava la città e tutto il territorio provinciale da riormente diviso in circoscrizioni di minore entità, i essa dipendente: eleggeva i componenti delle com- distretti, comprendenti un certo numero di comuni. missioni provinciali di polizia, vigilava sull’operato Durante il periodo napoleonico i dipartimenti ven- dei cancellieri distrettuali del censo, che erano i rap- nero sempre identificati da nomi geografici. La costi-

37 Profili istituzionali generali tuzione dell’anno V della repubblica cisalpina preve- stabiliva una drastica riduzione del numero dei dipar- deva l’istituzione dei seguenti dipartimenti: Adda timenti, che vennero accorpati e ridotti al numero di (con capoluoghi Lodi e Crema in alternanza per un undici: Olona (capoluogo Milano), Alto Po (capoluo- periodo biennale); Alpi Apuane (capoluogo Massa), go Cremona), Basso Po (capoluogo Ferrara), Crostolo Crostolo (capoluogo Reggio), Lario (capoluogo Co- (capoluogo Reggio), Mella (capoluogo Brescia), mo), Montagna (capoluogo Lecco), Olona (capoluo- Mincio (capoluogo Mantova), Panaro (capoluogo go Milano), Panaro (capoluogo Modena), Po (capo- Modena), Reno (capoluogo Bologna), Rubicone (ca- luogo Cremona), Serio (capoluogo Bergamo), Ticino poluogo Forlì), Serio (capoluogo Bergamo), Adda e (capoluogo Pavia), Verbano (capoluogo Varese). Oglio (capoluogo Morbegno). La legge 25 brumale anno VI (15 novembre 1797) In seguito al breve periodo della invasione degli stabiliva i confini della repubblica previsti dal trattato eserciti austro-russi, in base alla legge 21 vendemmia- di Campoformio, e sanciva l’unione definitiva alla re- le anno IX (13 ottobre 1800) si aggregarono alla re- pubblica cisalpina dei territori ad essa aggregati in pubblica cisalpina i territori già soggetti al Piemonte precedenza: fin dal 27 luglio 1797 erano già stati in- sabaudo, e successivamente inclusi nella repubblica clusi quelli delle legazioni di Bologna, Ferrara e della francese: Lomellina con Vigevano, Novarese, e Osso- Romagna, già appartenenti allo stato pontificio, dei la, che vengono riuniti nel dipartimento dell’ Agogna territori di Modena e Reggio già appartenenti al duca- (con capoluogo Novara). Con la legge 25 fiorile anno to di Modena; dal 3 novembre 1797 erano stati acqui- IX (13 maggio 1801) venne stabilita la nuova compar- siti i territori di Bergamo e Brescia già appartenenti timentazione territoriale della repubblica con la ripar- alla repubblica di Venezia, il territorio già incluso nel tizione dei dipartimenti in distretti e in comuni. In ducato di Mantova, e quelli dei contadi di Bormio e base alla stessa legge il territorio già incluso nel dipar- Chiavenna e della Valtellina già soggetti alla repubbli- timento dell’Adda e Oglio risultava aggregato al di- ca delle tre leghe. La legge 13 brumale anno VI (3 no- partimento del Lario. vembre 1797 stabiliva la suddivisione del territorio Con la costituzione della repubblica italiana il nu- della stessa repubblica cisalpina in venti dipartimenti: mero dei dipartimenti rimase invariato. Le novità Adda (capoluoghi Lodi e Crema in alternanza per un maggiori furono introdotte sul piano dell’organizza- periodo biennale), Olona (capoluogo Milano), Alpi zione amministrativa dei dipartimenti dal decreto 6 Apuane (capoluoghi Massa e Carrara in alternanza), maggio 1802, che, in luogo delle preesistenti ammini- Alta Padusa (capoluogo Cento), Alto Po (capoluogo strazioni dipartimentali, istituiva le prefetture e le vi- Cremona), Basso Po (capoluogo Ferrara), Benaco ceprefetture. Le prefetture avevano sede nei capoluo- (capoluogo Desenzano), Crostolo (capoluogo Reg- ghi dipartimentali, le viceprefetture vennero dappri- gio), Lamone (capoluogo Faenza), Lario (capoluogo ma insediate in alcuni capoluoghi distrettuali con Como), Mella (capoluogo Brescia), Mincio (capoluo- competenze su circondari che vennero successiva- go Mantova), Montagna (capoluogo Lecco), Panaro mente fatti coincidere con i distretti. I distretti erano (capoluogo Modena), Reno (capoluogo Bologna), ulteriormente suddivisi in cantoni, nel cui capoluogo Rubicone (capoluogo Rimini), Serio (capoluogo Ber- aveva sede il cancelliere del censo. gamo), Ticino (capoluogo Pavia), Adda e Oglio (ca- In seguito alla costituzione del regno d’Italia, ven- poluogo Sondrio, determinato successivamente), Ver- ne pubblicata il decreto 8 giugno 1805 per la riparti- bano (capoluogo Varese). zione dei dipartimenti in distretti, in cantoni, e in co- In base alla legge 29 messidoro anno V (17 luglio muni. L’ordinamento amministrativo dei dipartimenti 1797) sulla organizzazione delle municipalità i dipar- già esistenti venne in seguito gradualmente esteso ai timenti erano retti dalle amministrazioni centrali di- nuovi dipartimenti creati nei territori successivamente partimentali, composte da cinque membri, che ripro- annessi al regno stesso. Nel 1806, in applicazione del ducevano a livello periferico la struttura funzionale del trattato di Presburgo, si ebbe l’aggregazione al regno direttorio esecutivo, l’organo preposto con poteri ese- d’Italia dei territori ex veneti posti ad oriente del fiu- cutivi all’amministrazione centrale della repubblica. me Mincio, che dopo il 1796 erano stati brevemente Contemporaneramente all’entrata in vigore della soggetti all’Austria. Ai dodici dipartimenti già esi- nuova costituzione della repubblica cisalpina, impo- stenti si unirono i seguenti: Adige (capoluogo Vero- sta al corpo legislativo dall’ambasciatore del diretto- na), Adriatico (capoluogo Venezia), Brenta (capoluo- rio della repubblica francese presso la stessa cisalpina go Padova), Bacchiglione (capoluogo Vicenza), Ta- Trouvé, e pubblicata il 15 fruttidoro anno VI (1 set- gliamento (capoluogo Treviso), Piave (capoluogo tembre 1798), si ebbe la promulgazione della legge 15 Belluno), Passariano (capoluogo Udine), Istria (capo- fruttidoro anno VI (1 settembre 1798) sulla nuova di- luogo Capo d’Istria). La compartimentazione dei ter- visione della repubblica in dipartimenti. Tale legge ritori ex veneti venne definita con le leggi 22 dicem-

38 Profili istituzionali generali bre 1807, e 27 gennaio 1808 per il dipartimento fissare le circoscrizioni dei distretti e dei comuni, at- dell’Adige. Nel 1808, si ebbe l’aggregazione al regno tendere alla formazione dei comizi primari, vigilare d’Italia dei territori delle provincie ex pontificie di Ur- sulle municipalità, verificarne e pubblicarne i rendi- bino, Ancona e Macerata e Camerino che vennero riu- conti, esaminare i reclami contro gli amministratori e niti nei tre dipartimenti del Metauro (capoluogo An- reprimerne gli abusi, sovrintendere al riparto delle cona), Musone (capoluogo Macerata), Tronto (capo- contribuzioni dirette tra le municipalità del diparti- luogo Fermo). La compartimentazione dei territori ex mento. pontifici venne definita con la legge 21 aprile 1808 La legge prevedeva che i cinque membri elegges- (Zaghi 1989; Roberti 1947). sero un presidente a rotazione che veniva rinnovato ogni tre mesi; i cinque membri componenti le ammi- legisl. legge 9 termidoro anno V: legge 9 termidoro anno V (27 luglio 1797) per l’inclusione nella Cisalpina dei territori nistrazioni dipartimentali potevano durare in carica delle legazioni di Bologna, Ferrara e della Romagna e del per cinque anni; un quinto dei membri decadeva per ducato di Modena, Raccolta degli ordini, avvisi e procla- sorteggio dalla propria carica ed era rinnovabile an- mi pubblicati in Milano nell’anno V repubblicano, Mila- no, 1797, III, p. 93; legge 13 brumale anno VI: legge 13 nualmente, la loro nomina avveniva attraverso le ele- brumale anno VI (3 novembre 1797) per la suddivisione zioni che si tenevano nelle assemblee elettorali dipar- in dipartimenti del territorio della Cisalpina, Raccolta degli ordini, avvisi e proclami pubblicati in Milano timentali costituite da cittadini dei distretti selezionati nell’anno V repubblicano, Milano, 1797, IV, p. 4; legge in base al censo. I primi membri vennero nominati 25 brumale anno VI: legge 25 brumale anno VI (15 no- personalmente per decreto dal generale Bonaparte. vembre 1797) per lo stabilimento dei confini della Cisal- pina, Raccolta degli ordini, avvisi e proclami pubblicati In seguito alla proclamazione della nuova costitu- in Milano nell’anno V repubblicano, IV, Milano, 1797, p. zione dell’anno VI (1 settembre 1798), imposta 26; legge 19 fruttidoro anno VI: legge 19 fruttidoro dall’ambasciatore del direttorio Trouvé, vennero in- anno VI (5 settembre 1798) sulla divisione della repub- blica in dipartimenti, Raccolta degli ordini, avvisi e pro- trodotte alcune modifiche nell’organizzazione ammi- clami pubblicati in Milano nell’anno V repubblicano, III, nistrativa dei dipartimenti intese a stabilire un mag- Milano, 1797, p. 229; legge 21 vendemmiale anno IX: gior controllo del direttorio esecutivo sulle ammini- legge 21 vendemmiale anno IX (13 ottobre 1800) sull’aggregazione alla Cisalpina dei territori già soggetti strazioni periferiche. L’amministrazione centrale al Piemonte sabaudo, Raccolta delle leggi, ordini e avvisi dipartimentale venne portata da cinque a soli tre pubblicati in Milano, Milano, 1800, p. 144; legge 22 di- cembre 1807: legge 22 dicembre 1807 per la comparti- membri, rinnovabili per un terzo ogni due anni; il con- mentazione dei territori ex veneti, Bollettino delle leggi trollo della stessa amministrazione dipartimentale del regno d’Italia, 1807, III, p. 90; legge 27 gennaio esercitato sulle amministrazioni municipali venne 1808: legge 27 gennaio 1808 per la compartimentazione del dipartimento dell’Adige, Bollettino delle leggi del re- reso più incisivo estendendone le competenze anche gno d’Italia, Milano, 1808, I, p. 85; legge 21 aprile alla vendita e alla gestione dei beni nazionali concessi 1808: legge 21 aprile 1808 per la compartimentazione in affitto, all’operato della guardia nazionale, al fun- dei territori ex pontifici, Bollettino delle leggi del regno d’Italia, Milano, 1808, I, p. 413. zionamento degli istituti di assistenza e beneficenza e bibl. Saitta 1952: A. Saitta, Costituenti e costituzioni della delle scuole, alla gestione dell’ordine pubblico, alla Francia moderna, Torino, Einaudi 1952, in cui viene ri- conservazione dei boschi, al mantenimento di strade, portato il testo integrale della costituzione della Repub- canali e altre opere di interesse pubblico. Le ammini- blica francese citata. strazioni centrali emettevano gli ordini di pagamento per i ricevitori dipartimentali riguardanti le spese del- le amministrazioni ad esse soggette sui fondi destinati dal ministero delle finanze. Al contempo esse erano AMMINISTRAZIONE incaricate della diffusione delle normative emanate CENTRALE DIPARTIMENTALE (1797-1805) dal governo. L’amministrazione dipartimentale aveva inoltre l’obbligo di riunirsi ogni giorno. In seguito alla emanazione della costituzione della Nella costituzione dell’anno V era espressamente repubblica cisalpina dell’anno V in data 8 luglio 1797, prevista la nomina da parte del direttorio di un com- la legge sulla organizzazione delle municipalità 29 missario presso ciascuna amministrazione diparti- messidoro anno V (17 luglio 1797) istituiva nei dipar- mentale con il compito esplicito di verificare e solle- timenti l’amministrazione centrale dipartimentale citare la tempestiva e corretta applicazione delle leg- composta da cinque membri che riproducevano a li- gi. In realtà il mandato affidato al commissario vello periferico la struttura del direttorio esecutivo, nell’ambito del dipartimento dal direttorio era più va- l’organo che deteneva il potere esecutivo della repub- sto, in quanto si estendeva anche al controllo sulle blica. Le amministrazioni centrali dipartimentali era- amministrazioni municipali, sulla polizia e sulla guar- no però organi con competenze strettamente inerenti dia nazionale, e più in generale sullo “spirito pubbli- alla gestione amministrativa, e avevano vari compiti: co”. Il commissario in pratica assicurava una funzione

39 Profili istituzionali generali primaria di controllo politico diretto del direttorio funzioni assegnate a quello che di fatto era un istituto esecutivo sull’operato delle stesse amministrazioni del tutto diverso dal precedente: alla nuova ammini- centrali dipartimentali oltre che su quelle municipali, strazione dipartimentale furono infatti attribuite le in un periodo in cui le modalità di selezione dei mem- competenze assegnate in precedenza al consiglio di bri di tali amministrazioni non davano ancora garan- prefettura non più previsto dalla stessa legge; in essa zie di una piena omologazione agli indirizzi del pote- veniva concentrata la gestione di “tutti gli affari del re esecutivo, per l’ assenza di una struttura burocratica dipartimento e della privativa amministrazione de’ accentrata. I termini degli interventi di controllo dei fondi e spese che la legge ha dichiarate dipartimenta- commissari sulle amministrazioni dipartimentali ri- li” (art. 39); in base alla stessa legge le amministrazio- sultano meglio precisati nella legge sull’organizza- ni dipartimentali estendevano la propria competenza zione e sulle funzioni dei corpi e amministrativi pub- anche ad altri importanti aspetti quali il riparto delle blicata il 15 fruttidoro anno VI (1 settembre 1798): imposte tra i comuni, la gestione delle opere pubbli- nella legge veniva rimarcata l’esigenza che le delibe- che e il controllo contabile del ricevitore dipartimen- razioni delle amministrazioni dipartimentali fossero tale. L’amministrazione dipartimentale era composta sempre sottoposte ai commissari per essere approvate da sette membri nei dipartimenti maggiori (Olona e preventivamente alla loro emanazione. Reno), e da cinque membri nei rimanenti; i membri Il periodo precedente all’istituzione della repub- venivano scelti su una doppia lista di candidati propo- blica italiana, seguita nel gennaio 1802, presenta una sta dai consigli generali, ma dovevano essere iscritti fase di evoluzione nella definizione degli organi pre- nei collegi elettorali, di cui potevano fare parte solo posti all’amministrazione dei dipartimenti e delle loro cittadini selezionati su base censitaria nei termini pre- competenze. Con decreto 12 brumale anno IX (3 no- visti dalla costituzione. Questi istituti concentravano vembre 1800) venne disposta la soppressione della una doppia funzione di gestione amministrativa e di amministrazione centrale dipartimentale del Reno, rappresentanza degli interessi locali, in quanto riceve- ma in seguito provvedimenti analoghi vennero presi vano i ricorsi inoltrati da particolari, corpi e comunità anche per gli altri dipartimenti; alla soppressione del- del dipartimento per trasmetterli al prefetto. A diffe- le ammistrazioni seguiva la contestuale nomina dei renza della situazione vigente nella fase precedente, commissari straordinari, chiamati a surrogarne le fun- segnata dalla costituzione della repubblica cisalpina, zioni, e a svolgere una funzione non più limitata al il peso delle amministrazioni dipartimentali nella mero controllo, ma estesa alla gestione amministrati- nuova situazione venutasi a creare dopo l’istituzione va diretta, che in qualche modo prefigura il ruolo dei delle prefetture era contemperato dal ruolo dello stes- prefetti (Antonielli 1983). so prefetto, il rappresentante del potere esecutivo in sede periferica, a cui esse restavano comunque gerar- Lo svuotamento delle funzioni in precedenza già chicamente subordinate. Lo stesso prefetto poteva in assegnate alle amministrazioni centrali dipartimentali casi eccezionali previsti dalla legge sciogliere le am- previste dalla costituzione cisalpina risulta conferma- ministrazioni dipartimentali e sostituirle provvisoria- to anche dal decreto 6 maggio 1802, nel quale si rile- mente, come garanzia per una corretta amministrazio- vava che l’amministrazione dipartimentale era “nota- ne. Certamente la reintroduzione delle amministra- bilmente ineguale nei metodi e nelle competenze del- zioni dipartimentali, vista dal governo come una le autorità che le presiedono”. Tale decreto stabiliva scelta funzionale agli equilibri politici e al consenso l’istituzione delle prefetture e delle viceprefetture, in- dei ceti in esse rappresentati, venne a creare una situa- troducendo nell’ordinamento della repubblica istituti funzionali ad una gestione fortemente accentrata dei zione di potenziale conflitto di poteri con il prefetto poteri amministrativi ricalcati sul modello francese. (Antonielli 1983). Tale situazione venne risolta defi- Lo stesso decreto 6 maggio 1802 assegnava ai prefetti nitivamente con la soppressione delle amministrazio- e ai viceprefetti le funzioni di controllo sulle ammini- ni dipartimentali disposta con il decreto sull’ammini- strazioni municipali del dipartimento già svolte in strazione pubblica e sul comparto territoriale del re- precedenza dalle amministrazioni dipartimentali, e gno 8 giugno 1805, che accentrava le funzioni e i stabiliva che queste dovessero limitare le proprie fun- poteri in precedenza commessi a tali istituti attribuen- zioni di controllo unicamente alle amministrazioni doli al prefetto (Coraccini 1823; Roberti 1947; Ghi- municipali dei centri capoluogo in cui erano situate. salberti 1974; Zaghi 1989).

Con la successiva legge sull’organizzazione delle legisl. decreto 12 brumale anno IX: decreto 12 brumale anno autorità amministrative 24 luglio 1802 l’amministra- IX (3 novembre 1800) per la soppressione dell’ammini- strazione centrale dipartimentale del Reno, Collezione di zione dipartimentale venne invece riattivata, ma la proclami, avvisi, editti, ordini pubblicati dal giorno 13 continuità nominativa non rispecchiava quella delle pratile anno VIII, Milano, 1800, III, p. 99.

40 Profili istituzionali generali

PREFETTURA (1802-1816) presso i prefetti allo scopo di valutare l’opportunità di VICEPREFETTURA (1802-1816) mantenere in vita tali istituti; i risultati dell’inchiesta avevano ovviamente evidenziato i diffusi problemi In seguito alla costituzione della repubblica italia- derivanti dai conflitti di competenza con gli stessi pre- na nel gennaio 1802, con il successivo decreto 6 mag- fetti. Alla soppressione delle viceprefetture di Cento e gio 1802 vennero introdotte importanti modifiche de- di Castelnuovo decretata il 16 agosto 1803, e di quella stinate a rimodellare in profondità la struttura e le fun- di Crema decretata il successivo 27 agosto 1803, fece zioni degli apparati dell’amministrazione periferica seguito il decreto 27 marzo 1804 che disponeva l’abo- esistenti a livelllo dipartimentale. Il decreto 6 maggio lizione di tutte le viceprefetture, ad eccezione di quel- 1802 disponeva l’istituzione delle prefetture e delle le di Massa e Sondrio che proseguirono nelle proprie viceprefetture, definendo una prima regolamentazio- funzioni fino alla fine del regno d’Italia. Tutti i rima- ne, ancora provvisoria, degli organi amministrativi nenti circondari già soggetti alle viceprefetture ven- presenti a livello dei dipartimenti e delle rispettive nero così riuniti alla giurisdizione del prefetto in base competenze. allo stesso decreto. Il decreto 8 giugno 1805, sull’am- In base al decreto le prefetture avevano sede nel ministrazione pubblica e sul comparto territoriale ac- capoluogo di ogni dipartimento, ed erano dirette da un cennava alle viceprefetture, e prevedeva la nomina del prefetto, affiancato da due luogotenenti con voto con- viceprefetto “delegato del prefetto per l’amministra- sultivo, uno deputato agli affari amministrativi e l’al- zione del distretto” (art. 13) con evidente riferimento tro agli affari legali e di polizia; il prefetto era inoltre alle sole due viceprefetture ancora esistenti. assistito nelle proprie funzioni da un consiglio gene- Lo stesso decreto per lo stabilimento delle prefet- rale di prefettura composto da cinque o da sette citta- ture e viceprefetture 6 maggio 1802 già citato istituiva dini nei soli dipartimenti Reno e Olona, avente solo anche un organo con eplicite funzioni di rappresen- voto consultivo. Lo stesso decreto 6 maggio 1802 pre- tanza degli interessi locali, il consiglio generale di- vedeva anche l’istituzione delle viceprefetture in al- partimentale, che doveva essere così formato: “ogni cuni capoluoghi distrettuali indicati in un’apposita ta- amministrazione comunale nomina(va) un cittadino bella ad esso allegata. Nel rispettivo distretto il vice- fra i possidenti del dipartimento; una deputazione di prefetto esercitava le medesime funzioni del prefetto: notabili da destinarsi dal governo sceglie(va) fra i no- in questo modo venne di fatto introdotta una nuova minati fino al numero di ventuno. Il consiglio si rin- circoscrizione, il circondario di giurisdizione del vi- nova(va) per un terzo ogni anno” (art. 6). ceprefetto, del quale però non vi era espressa menzio- Le attribuzioni del prefetto erano state delineate ne nella legge, ma la cui esistenza si poteva dedurre dal decreto 6 maggio 1802. Con la legge 24 luglio dalle disposizioni della legge stessa. Tale circondario 1802 gli organi dell’amministrazione dipartimentale e però non coincideva col distretto, e la soluzione di tale le rispettive funzioni vennero precisate e meglio defi- intricata situazione venne provvisoriamente rimessa nite: il prefetto venne confermato nel ruolo di organo all’arbitrio del governo, che, in base a quanto stabilito di trasmissione del potere esecutivo immediato del nella legge sull’organizzazione delle autorità ammini- governo nei dipartimenti (art. 7); nelle proprie funzio- strative 24 luglio 1802 avrebbe determinato con pre- ni doveva essere coadiuvato da due luogotenenti e da cisione la nuova ripartizione territoriale entro tre anni un segretario generale che formavano il consiglio di (art. 27). prefettura e che erano nominati e potevano essere ri- Le attribuzioni dei viceprefetti vennero mantenu- mossi dal governo. In base alla legge 24 luglio 1802 te, ma con carattere quasi provvisorio anche dalla al prefetto e ai luogotenenti vennero assegnate nuove stessa legge 24 luglio 1802, tanto più che nello stesso competenze fra cui quella di foro giudiziario nelle decreto erano mantenuti anche i distretti con un can- controversie della pubblica amministrazione. Il voto celliere ed un consiglio distrettuale “organi immediati del consiglio di prefettura era consultivo (art. 13), ma del governo” (art. 148). quello dei luogotenenti era necessario (art. 19), ed in L’incertezza normativa derivante dal fatto che i di- caso di difformità di opinioni tra prefetto e consiglio stretti non compresi nei circondari con capoluogo la di prefettura la questione era sottoposta al giudizio del sede di residenza dei viceprefetti dipendessero diret- consiglio legislativo (art. 14). In un primo tempo i tamente dalla rispettiva prefettura in base al decreto 6 componenti del consiglio di prefettura non erano fun- maggio 1802, art. 3, vennero risolti attraverso inter- zionari di carriera, ma vennero scelti fra i cittadini del venti legislativi più organici attuati nei due anni se- dipartimento. Il consiglio di prefettura, già previsto guenti. L’istituzione delle viceprefetture non aveva ot- dal decreto 6 maggio 1802, venne ad assumere con la tenuto i risultati politico-amministrativi sperati, come legge 24 luglio 1802 la nuova denominazione di am- confermava un’inchiesta interna condotta dal governo ministrazione dipartimentale, e vide definite in

41 Profili istituzionali generali modo più preciso le proprie attribuzioni: gli ammini- da, Adige, Crostolo, Panaro, ai quattro previsti negli statori dipartimentali erano ”solidalmente incaricati altri dipartimenti. Le funzioni dei consigli di prefettu- (della gestione) di tutti gli affari del dipartimento e ra vennero notevolmente allargate includendo le deci- della privativa aministrazione dei fondi e spese dipar- sioni in merito a controversie per esecuzioni dei rego- timentali” (art. 39). Con lo stesso decreto venne inol- lamenti del censo, le controversie tra le pubblica am- tre modificata la formazione dei consigli generali di- ministrazione ed appaltatori di opere pubbliche, i partimentali, organi di rappresentanza i cui membri ricorsi di privati contro gli appaltatori, i ricorsi dei pri- vennero nominati dai singoli comuni in proporzione vati per danni derivati dalla costruzione di opere pub- al numero di abitanti (art. 53) e si rinnovavano par- bliche e le relative controversie derivate, e infine le ri- zialmente per sorte ogni anno e per intero ogni cin- chieste di autorizzazione a stare in giudizio da parte di que. Avevano competenze in materia finanziaria e si comuni, istituti pubblici di beneficenza e di istruzio- radunavano solo due volte l’anno (aprile e ottobre) ne. Il prefetto poteva sospendere o approvare le deci- per i bilanci preventivi e consuntivi; i loro poteri nel sioni dei consigli comunali e distrettuali, ma non corso dell’anno erano praticamente delegati alle am- quelle dei consigli di prefettura che avevano anche la ministrazioni dipartimentali (art. 42). prerogativa di rivedere il bilancio consuntivo e fissa- Le “Istruzioni per l’organizzazione interna degli vano quello preventivo delle prefetture. uffici delle prefetture” pubblicate a stampa senza data, In base allo stesso decreto 8 giugno 1805 risultaro- ma riferibili al 1802, ne definivano con precisione no notevolmente ristrette le funzioni dei consigli ge- l’articolazione interna, prevedendo che ciascuna pre- nerali dei dipartimenti, ridotti ormai unicamente ad fettura dovesse avere una segreteria generale e due di- esporre al ministro degli interni le esigenze e i reclami stinte sezioni per il disbrigo degli affari con compe- del dipartimento (art. 10) (Roberti 1947; Ghisalberti tenze su materie differenziate. Alla prima sezione, a 1974; Antonielli 1983; Zaghi 1989). cui era preposto il luogotenente d’amministrazione, legisl. decreto 16 agosto 1803: decreto 16 agosto 1803 per risultavano assegnati i seguenti oggetti: censo e impo- l’abolizione delle viceprefetture di Cento e Castelnuovo, ste; proprietà e debito comunali; manutenzione delle Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, 1803, II, p. 179; decreto 27 agosto 1803: decreto 27 strade; regolazione dei canali demaniali e delle acque agosto 1803 per l’abolizione della viceprefettura di Cre- in genere, controllo sugli enti assistenziali. Alla se- ma, Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, conda sezione, a cui era preposto il luogotenente lega- 1803, II, p. 185; decreto 27 marzo 1804: decreto 27 marzo 1804 per l’abolizione delle viceprefetture eccetto le, erano attribuite le seguenti competenze: gestione quelle di Massa nel Crostolo e di Sondrio nel Lario, Bol- dell’ordine pubblico, affari di polizia, impiego della lettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, guardia nazionale, funzionamento delle carceri e de- 1804, I, p. 187. gli ospedali, funzionamento degli uffici giudiziari bibl. Capra 1978: C. Capra, L’età rivoluzionaria e napoleo- nica in Italia 1796-1815, Torino 1978, in cui vengono ri- presenti a livello periferico. I lugotenenti erano in pra- portati ampi stralci delle “Istruzioni per l’organizzazione tica due collaboratori subalterni al prefetto diretta- interna degli uffici delle prefetture” citate. mente impiegati nel disbrigo degli affari di loro com- petenza (Capra 1978). Le mutate condizioni politiche conseguenti al DISTRETTO (1797-1816) cambiamento costituzionale comportato dalla forma- CANTONE (1805-1816) zione del regno d’Italia determinarono mutamenti si- gnificativi anche negli organi di governo e di rappre- La costituzione della prima repubblica cisalpina sentanza presenti a livello dell’amministrazione peri- dell’anno V emanata in data 20 messidoro (8 luglio ferica in ambito dipartimentale. Il decreto 8 giugno 1797) divideva il territorio in undici dipartimenti, cia- 1805 sull’amministrazione pubblica stabiliva la no- scun dipartimento veniva diviso in distretti e ogni di- mina da parte dell’imperatore francese, sovrano del stretto in comunità le quali mantenevano la loro pre- regno d’Italia, di tutti i funzionari delle amministra- cedente circoscrizione. Le circoscrizioni distrettuali zioni periferiche che in precedenza venivano nomina- apparvero da subito poco aderenti alla realtà dei terri- ti o eletti in modi diversi. tori, tanto che l’articolo 193 della stessa costituzione, Per quanto riguarda le prefetture, le modifiche più accennando ai vincoli di subordinazione e di controllo consistenti introdotte dal decreto 8 giugno 1805 ri- delle varie circoscrizioni, non nominava i distretti. guardavano il consiglio di prefettura, che subentrava In ciascun distretto doveva esserci almeno un’am- definitivamente all’amministrazione dipartimentale ministrazione municipale (art. 174); in caso di comu- assorbendone le funzioni, e diventando però un orga- ni con meno di tremila abitanti, retti da un agente e da no collegiale, formato da un numero di funzionari di un aggiunto, l’unione degli ufficiali municipali dei co- carriera variabile dai tre, previsti nei dipartimenti Ad- muni costituenti il distretto formava la municipalità

42 Profili istituzionali generali del distretto, mentre i comuni che avevano più di tre- guito alla costituzione del regno d’Italia, stabiliva mila abitanti costituivano un distretto a sé. l’esistenza del viceprefetto “delegato del prefetto per Le modifiche introdotte nell’organizzazione am- l’amministrazione del distretto” (art. 13), e conferma- ministrativa della repubblica cisalpina in seguito alla va nelle proprie funzioni il consiglio distrettuale già proclamazione della nuova costituzione dell’anno VI esistente, composto di undici membri (art. 12). In (1 settembre 1798) per quanto riguarda i distretti base alla compartimentazione territoriale dei diparti- comportarono l’innalzamento del numero degli abi- menti nel regno prevista con la stessa legge, i distretti tanti necessari perché un singolo comune potesse co- risultavano ulteriormente divisi in circoscrizioni di stituire da sé solo un distretto da tremila a diecimila minore ampiezza comprendenti più comuni chiamati unità. cantoni. Nel capoluogo dei cantoni era fissata la resi- denza del cancelliere del censo. Novità significative furono introdotte dal decreto 6 maggio 1802, che istituiva le prefetture e viceprefet- La circoscrizione territoriale dei distretti e dei can- ture. La residenza dei viceprefetti venne fissata nei ca- toni non cessò di subire anche nel periodo successivo poluoghi di alcuni distretti indicati dalla tabella alle- modifiche che comportavano il passaggio dei cumuni gata alla stessa legge; nel “rispettivo circondario (ter- da un distretto o da un cantone all’altro, e la soppres- mine da intendersi solo nella accezione di confine sione o lo spostamento dei cantoni in un dipartimento territoriale) il viceprefetto esercitava le funzioni del diverso; tali cambiamenti avvennero attraverso inter- prefetto. I circondari di giurisdizione del viceprefetto venti legislativi ad hoc, non coincidenti però con le però non coincidevano con i distretti, per cui poco leggi indicanti le attribuzioni amministrative di tali tempo dopo in base alla legge del 24 luglio 1802, la enti (Roberti 1947; Zaghi 1989). loro armonizzazione venne provvisoriamente rimessa legisl. legge 13 agosto 1802: legge 13 agosto 1802 per la co- all’arbitrio del governo, che avrebbe dovuto provve- scrizione, Bollettino delle leggi della Repubblica Italia- dere a determinarli entro tre anni (art. 27), come di na, Milano, 1802, II; decreto 14 novembre 1802: decre- to 14 novembre 1802 per la provvisoria distrettuazione fatto poi avvenne. della legge di coscrizione, Bollettino delle leggi della Re- I distretti non compresi nei circondari di giurisdi- pubblica Italiana, Milano, 1802, II. zione dei viceprefetti dipendevano direttamente dalla rispettiva prefettura, ed in ognuno di essi venne stabi- lito un cancelliere ed un consiglio distrettuale, il pri- mo con funzioni esecutive, il secondo con funzioni CANCELLIERE DISTRETTUALE deliberative. Tali decisioni vennero confermate e pre- (1797-1805) cisate in seguito con la legge 24 luglio 1802 in cui si CANCELLIERE DEL CENSO (1805-1815) stabiliva che ogni distretto fosse amministrato da un cancelliere e da un consiglio distrettuale al quale ogni Il cancelliere distrettuale, organo dell’amministra- comune mandava un proprio deputato; cancelliere e zione periferica nella repubblica cisalpina, assume nel deputati del consiglio distrettuale erano organi imme- primo periodo fisionomie diverse nei territori già ap- diati del governo nel rispettivo distretto (art. 148); partenenti alla Lombardia austriaca e alla Repubblica come delegati del governo dovevano diramare leggi veneta. L’applicazione della legge d’esecuzione regolamenti e proclami, trovandosi per certi versi sot- dell’atto costituzionale del 9 luglio 1797 lasciava am- tratti all’autorità dei viceprefetti, dipendenti invece pio spazio ai governi provvisori di continuare nelle direttamente dal prefetto. loro incombenze fino a che non si fossero definitiva- Il decreto 14 novembre 1802, riguardante la prov- mente organizzate le amministrazioni dei dipartimen- visoria distrettuazione per la legge di coscrizione, sta- ti. Nei territori già inclusi nella Lombardia austriaca, biliva che, fino alla definitiva organizzazione dei di- il cancelliere distrettuale presenta una maggiore con- stretti, già prevista dalla legge di coscrizione 13 ago- tinuità di funzioni e competenze con il cancelliere del sto 1802, si dovessero ritenere per distretti nei territori censo, organo dell’amministrazione periferica attiva- to in seguito alle riforme amministrativa e censuaria della Lombardia soggetti al sistema censuario l’insie- teresiana. Nei territori già appartenenti alla Repubbli- me dei comuni sottoposti ad un medesimo cancelliere ca veneta, in area bergamasca e bresciana, il ruolo del del censo; nei territori in cui non esisteva il sistema cancelliere distrettuale venne inizialmente rivestito censuario si dovevano invece ritenere per distretti le dai sindaci generali delle quadre e dai tesorieri delle aggregazioni di comuni che al momento avevano valli. Questi funzionari, che si uniformavano al nuovo l’amministrazione complessiva di molte comunità. regime sulla base di disposizioni particolari emanate Il decreto 8 giugno 1805 sull’amministrazione dal ministero dell’interno attraverso l’amministrazio- pubblica e sul comparto territoriale pubblicato in se- ne dipartimentale, erano gli unici che potevano posse-

43 Profili istituzionali generali dere la competenza necessaria per gestire le funzioni contenute nel titolo II artt. 9-29 della legge sulla tassa del cancelliere distrettuale: come già i cancellieri del personale in favore delle comuni del 24 luglio 1802. censo, essi erano preposti al riparto e all’esazione del- In questa fase le vice prefetture sono collocate in cir- le imposte nei comuni, e formavano i quinternetti del- condari che si sovrappongono, come circoscrizione le esazioni fiscali. Un ulteriore riscontro di tale avvi- amministrativa, a quella dei distretti (decreto 6 mag- cendamento può essere rinvenuto nel decreto gio 1802). riguardante la provvisoria distrettuazione per l’esecu- Con il passaggio dalla Repubblica italiana al Re- zione della legge di coscrizione del 14 novembre gno d’Italia e con la ripartizione del territorio in dipar- 1802 dove viene precisato che, fino a quando non sia- timenti, distretti, cantoni e comuni (decreto 8 giugno no organizzati i distretti secondo la legge del 24 luglio 1805, titolo I) nel capoluogo di ciascun distretto viene dell’anno, stesso si riterranno distretti quelli già esi- prevista la presenza, al posto del cancelliere distret- stenti definiti secondo il sistema censuario della Lom- tuale, del vice prefetto, strettamente collegato al pre- bardia sotto la direzione del cancelliere del censo. Nei fetto, da assume la delega e al quale deve dare parere territori in precedenza non inclusi nella Lombardia motivato su tutti gli oggetti amministrativi, e viene austriaca e dove il sistema censuario predetto non era istituito un consiglio distrettuale competente a fissare mai stato in vigore, si definiscono come distretti le la sovrimposta distrettuale e a dare il suo parere sullo circoscrizioni che ora hanno un’amministrazione e stato e sui bisogni e reclami del distretto (art. 14). In che comprendono un numero variabile di comunità.. ogni capoluogo di cantone (titolo IV) viene prevista la Nei commi 3 e 4 dell’art 1 si continua a fare riferi- presenza di un cancelliere del censo per le materie mento alle preesistenti cancellerie del censo o a circo- amministrative; lo stesso cancelliere “custodisce i li- scrizioni di comuni non meglio specificate, riferibili a bri censuari de’ comuni compresi nel cantone e vi fa quelle preesistenti nei territori già appartenenti alla le opportune annotazioni in caso di traslazione di do- Repubblica di Venezia (quadre e alle valli). All’art. 2 minio”. La regolamentazione dell’ufficio del cancel- viene specificato che i cancellieri del censo svolge- liere del censo è contenuta nel decreto 5 dicembre del ranno le funzioni di cancellieri distrettuali; dove que- 1805. sti non esistessero vi supplirà il prefetto del diparti- mento con la nomina di delegati speciali. Con la nuova organizzazione dipartimentale e di- strettuale portata dalla repubblica italiana, con la leg- COMUNE (1797-1802) ge del 24 luglio 1802, si definiscono in modo più pre- ciso il ruolo e le funzioni del cancelliere distrettuale. La prima riorganizzazione organica delle ammini- Questo funzionario, nominato e revocato dal governo strazioni locali seguita all’instaurazione dei governi era l’organo dell’amministrazione periferica del go- provvisori dopo la campagna d’Italia del generale Na- verno stesso presente in ogni distretto (art. 148). poleone Bonaparte dell’aprile-maggio del 1796 venne Come delegato del governo doveva diramare le leggi, definita nella costituzione della repubblica cisalpina i regolamenti, i proclami e verificarne la pubblicazio- dell’anno V emanata in data 20 messidoro (8 luglio ne (art.149). Custodiva i libri censuari dei comuni 1797); il funzionamento e l’articolazione delle fun- compresi nei rispettivi distretti facendo le dovute tra- zioni delle stesse amministrazioni venne ulteriormen- scrizioni relative ai cambiamenti di proprietà te definito dalla successiva legge 17 luglio 1797 di or- (art.150). In materia di censo doveva effettuare le ganizzazione delle municipalità. ispezioni demandategli dal ministero dell’interno Nel titolo I della medesima costituzione veniva (art.151). I cancellieri, in questo nuovo ordinamento, stabilita la suddivisione del territorio della repubblica fungevano anche da segretari nei comuni di terza clas- in dipartimenti, distretti e comunità; gli organi se (artt. 98, 123 e 152); conservavano il registro civico dell’amministrazione locale venivano invece descritte di ciascun comune (art.152); convocavano il consiglio nel titolo VII dedicato ai “corpi amministrativi e mu- distrettuale (art.153). L’acquisizione delle funzioni nicipali”. già espletate dai cancellieri del censo è ulteriormente sancita dalla disposizione in cui si dichiara che il go- La costituzione dell’anno V stabiliva una differen- verno “provvisoriamente determina la misura delle ziazione delle amministrazioni municipali e dei ri- indennizzazioni che i cancellieri ricevono dal tesoro spettivi organi determinata in base al numero degli nazionale come suoi delegati pel censo; quella che abitanti. Nei comuni con popolazione superiore a debbano conseguire dalle rispettive comuni come loro 100.000 abitanti il circondario era diviso in almeno segretari è proposta dalla municipalità ed approvata tre amministrazioni municipali, in modo che il circon- dal prefetto” (art.156). Le funzioni del cancelliere di- dario di ogni municipalità venisse a comprendere una strettuale rispetto alle iscrizioni e alle cancellazioni popolazione non inferiore ai 30.000 e non superiore ai sul registro civico sono regolate dalle disposizioni 50.000 abitanti. La municipalità che amministrava

44 Profili istituzionali generali questi circondari doveva essere composta da 7 mem- municipale” (artt. 33-34), e competenze delegate bri (art. 183). Nei comuni divisi in diverse municipa- dall’amministrazione dipartimentale (artt. 35-36). Ve- lità era comunque previsto un “dicasterio centrale”, niva ribadito il rapporto gerarchico che intercorreva composto da tre membri, con competenze in oggetti fra amministrazioni municipali e dipartimentali (artt. definiti “indivisibili” dal corpo legislativo (art. 184). 37-40, 42-43), richiamando peraltro l’obbligo della Nei comuni con popolazione compresa tra 3.000 e pubblicità dei conti delle municipalità, come previsto 100.000 abitanti vi era invece una sola amministrazio- dalla costituzione. Venivano definiti anche i ruoli del ne municipale (art. 178), costituita da un diverso nu- personale, prevedendo in ciascuna municipalità la mero di “uffiziali municipali” a seconda della popola- presenza di un segretario, nominato dal corpo munici- zione (art. 182). Nei comuni con popolazione inferio- pale (art. 19), e di “quattro scrittori ed un usciere” (art. re ai 3.000 erano invece previsti un agente municipale 47). Veniva infine stabilito che nei distretti con popo- e un aggiunto (art. 179). L’unione degli agenti muni- lazione superiore ai diecimila abitanti vi fosse un cipali di ciascun comune del distretto avrebbe dovuto “procuratore del comune”, nominato dal corpo muni- formare la “municipalità del distretto” (art. 180); “vi cipale, che “sarà incaricato della difesa e conservazio- era inoltre un presidente dell’amministrazione muni- ne degli interessi del distretto” (artt. 17-18) (Coracci- cipale, scelto in tutto il distretto” (art. 181). ni 1823; Roberti 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Me- La stessa costituzione definiva in dettaglio le con- riggi 1994). dizioni di eleggibilità dei membri della municipalità La proclamazione della nuova costituzione della (art. 176), la durata della loro carica (art. 185), le limi- repubblica cisalpina dell’anno VI datata 1 settembre tazioni per la loro rielezione (artt. 186-187) o per la 1798, imposta al corpo legislativo dall’ambasciatore loro surroga (art.188). Presso ogni amministrazione del direttorio della repubblica francese presso la stes- municipale era previsto un “commissario”, che, nomi- sa Cisalpina Trouvé, comportava la riforma dell’orga- nato dal “direttorio esecutivo” e scelto fra cittadini nizzazione delle amministrazioni locali; tale organiz- domiciliati nel dipartimento, “invigila e sollecita la zazione sarebbe stata successivamente precisata dalla esecuzione delle leggi” (artt.191-192). Era inoltre sta- “legge sull’organizzazione e sulle funzioni de’ corpi bilita la gerarchia fra i diversi enti territoriali, stabi- amministrativi” (legge 1 settembre 1798). lendo un rapporto organizzativo che comporta la su- Confermata nel titolo I della costituzione la prece- bordinazione delle amministrazioni municipali a dente divisione del territorio della repubblica in dipar- quelle dipartimentali (artt. 189, 193-197). Si determi- timenti, distretti e comunità, nel titolo VII venivano na infine che “ogni amministrazione deve ogni anno ridefinite le prerogative dei “corpi amministrativi e dare conto delle sue operazioni” (art. 200), imponen- municipali”. do che “tutti gli atti de’ Corpi Amministrativi saranno resi pubblici mediante il deposito del registro in cui La costituzione ribadiva innanzitutto la diversa or- sono descritti”, definendone le modalità di compila- ganizzazione tra i comuni a seconda del numero di zione (art. 201). abitanti. Nei comuni con popolazione superiore ai La struttura e le competenze dell’amministrazione 100.000 abitanti, si avevano almeno tre municipalità, comunale venivano ulteriormente definite nella legge in modo che la popolazione del circondario di ognuna di organizzazione delle municipalità 17 luglio 1797. di esse non fosse minore a 30.000 unità (art. 184). In La legge stabiliva la soppressione di tutte le muni- questi comuni – divisi in più municipalità, composte cipalità allora esistenti in tutte le città e borghi della da “sette ufficiali municipali contandovi il presidente” repubblica (art. 1) e la loro sostituzione con una mu- – vi doveva essere un “dicastero centrale”, composto nicipalità per ogni distretto il cui luogo di residenza da tre membri nominati dall’amministrazione del di- sarebbe stato fissato dall’amministrazione diparti- partimento e confermati dal direttorio, che si occupa- mentale (art. 2). Con la legge venivano stabilite anche va degli “oggetti giudicati indivisibili dai consigli le- le modalità di elezione assembleare degli “ufficiali gislativi” (art. 185). municipali” (artt. 3-4, 8-16), le condizioni per la loro I comuni con popolazione compresa tra i 10.000 e eleggibilità (artt. 5, 41), la durata della carica (art. 26), i 100.000, avevano una sola municipalità (art. 179), la surroga in caso di impedimento (art. 30) e il proce- composta da “ sette ufficiali municipali, contandovi il dimento per entrare nell’esercizio delle funzioni (artt. loro presidente”; nel caso in cui un comune di 10.000 31-32). Veniva stabilita la divisione del corpo munici- o più abitanti aggreghi “qualche piccolo comune della pale in due organi: il consiglio e l’ “officio”, definen- vicinanza” per formare il distretto, la municipalità “è do per ciascuno di essi compiti e funzioni (artt. 20- composta dei sette ufficiali municipali del grande co- 25). Erano determinate inoltre le funzioni delle muni- mune e dell’ufficiale municipale di ciascuno dei pic- cipalità, distinguendo in “oggetti propri del potere coli comuni” (art. 183).

45 Profili istituzionali generali

I comuni con meno di 10.000 abitanti avevano in- le lettere ed invigila sopra l’ufficio”. A questo, nei casi vece “un officiale municipale ed uno o due o tre ag- straordinari, veniva demandato il compito di avvertire giunti” (art. 180). L’unione degli ufficiali municipali il presidente della municipalità “e in sua assenza uni- dei comuni del medesimo distretto “forma la munici- sce in di lui nome l’amministrazione straordinaria- palità del distretto” (art. 181), per ognuna delle quali mente” (art. 32). Le amministrazioni municipali di viene scelto “un presidente della municipalità (art. ogni distretto si convocavano in assemblea almeno tre 182). I membri delle amministrazioni municipali du- volte al mese, su indicazione dell’amministrazione di- rano in carica due anni, sono “rinnovati ogni anno per partimentale, con la possibilità di “riunirsi anche stra- metà o per la parte più approssimante alla metà ed al- ordinariamente, quando lo giudichi necessario al ser- ternativamente per la frazione più grande e per la fra- vigio” il presidente dell’amministrazione municipale zione più piccola” (art. 186) e possono essere rieletti del distretto ovvero l’agente municipale nominato dal solo per due mandati consecutivi (artt. 187-188). In comune capoluogo, in caso di mancanza del presiden- caso di decadenza di un amministratore per “morte, te (artt. 29-31). Veniva stabilito infine che tutte le de- dimissione, destituzione o altrimenti” il direttorio no- terminazioni prese dalle amministrazioni municipali minava nuovi amministratori, che rimanevano in cari- dovessero essere “scritte sopra un registro particolare, ca sino alle successive elezioni (art. 198). Presso ogni nel quale si fa menzione dei membri presenti alla se- amministrazione municipale veniva confermato il duta e questi sottoscrivono le determinazioni esposte commissario che, nominato dal direttorio, “invigila e nel registro” (art. 33). Venivano in seguito descritte le sollecita l’esecuzione delle leggi” (art. 192). Confor- funzioni della municipalità “che sono loro proprie ed memente a quanto già previsto dalla costituzione del- altre che sono loro delegate dall’amministrazione di- la repubblica cisalpina dell’anno V, venivano inoltre partimentale” (art. 35). ribaditi il rapporto gerarchico fra i diversi enti territo- Fra le funzioni proprie erano contemplate l’orga- riali (art. 193), le forme di controllo cui dovevano sot- nizzazione della “polizia sopra il territorio” e della tostare le diverse amministrazioni (art. 199) e il prin- guardia nazionale, la manutenzione dei ponti e delle cipio di pubblicità di tutti gli atti dei “corpi ammini- strade comunali, l’illuminazione delle strade, il “re- strativi” (art. 200). golamento e il pagamento delle spese municipali”, la L’impianto organizzativo e funzionale delle ammi- nomina del ricevitore municipale e degli altri salariati, nistrazioni locali delineato nella costituzione della re- le fazioni militari, gli alloggi, le “vittovaglie” e la sa- pubblica cisalpina dell’anno VI venne ulteriormente nità (art. 36). Fra le funzioni delegate vi erano invece precisato e definito nella “legge sull’organizzazione e il “riparto e la percezione delle contribuzioni dirette”, sulle funzioni de’ corpi amministrativi” (legge 1 set- la “soprintendenza all’istruzione pubblica, agli stabi- tembre 1798). limenti ecclesiastici, ai travagli pubblici del rispettivo La legge determinava la composizione delle ammi- circondario, agli ospizi, ospedali e prigioni”, “la cir- nistrazioni municipali, che dovevano essere formate colazione e l’approvvisionamento delle sussistenze” e da un numero variabile di agenti municipali, coadiu- in generale “tutti gli oggetti sopra i quali le ammini- vati da aggiunti, con funzioni di supplenza in caso di strazioni dipartimentali chiamano la loro attenzione” assenza degli agenti stessi. In essa veniva stabilito che (art. 37). “le comuni di diecimila fino a centomila abitanti for- Erano quindi definite le funzioni del “commissa- mano da sé sole altrettanti distretti” (artt. 24-28); con rio”, che assisteva a tutte le deliberazioni delle ammi- la definizione dei limiti in base alla consistenza della nistrazioni municipali, senza “voce deliberativa”. Egli popolazione per consentire ai comuni di poter formare poteva “chiedere la comunicazione di tutti gli atti da soli un distretto veniva pertanto introdotta una mo- dell’amministrazione, di tutte le carte d’ogni corri- difica alla precedente normativa fissata dalla costitu- spondenza sia “attiva che passiva”, “invigila per l’ese- zione 8 luglio 1797 e dalla legge 17 luglio 1797, in cui cuzione delle leggi e delle decisioni del direttorio ese- era stabilita unicamente la possibilità per ogni comune cutivo”, “corrisponde coi diversi ministri ed è tenuto di costituire un distretto senza fissare alcun limite. a fornir loro quelle informazioni e schiarimenti che Nella legge erano indicate le modalità e la fre- secondo le rispettive loro attribuzioni, gli verranno ri- quenza delle convocazioni delle amministrazioni mu- chieste” (art. 46). Doveva risiedere nel luogo dove nicipali. Le municipalità dei comuni con popolazione esercita le sue funzioni e, in caso di impedimento, po- superiore ai 10.000 abitanti si dovevano riunire alme- teva essere sostituito da un supplente, nominato no una volta ogni tre giorni, ed era stabilito comunque dall’amministrazione (artt. 47-48). Infine veniva sta- che “nei giorni nei quali non vi è unione della muni- bilito che in ogni municipalità vi fosse un segretario, cipalità, uno de’ membri rimane in servizio alla casa nominato dall’amministrazione, il quale “ha la custo- del comune ed accudisce agli affari di dettaglio, apre dia delle carte, controfirma le spedizioni ed è obbliga-

46 Profili istituzionali generali to a residenza”, ed “è responsabile dell’andamento di la seconda concorreva alla formazione dei consigli di- tutto l’ufficio” (artt. 49-50) (Coraccini 1823; Roberti strettuali, nominava i componenti della municipalità, 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Meriggi 1994). determinava le spese e l’ammontare delle imposte co- munali per l’anno in corso (artt. 129-132). I consigli comunali deliberavano collegialmente a scrutinio se- greto (art. 135) e si tenevano sempre in luogo pubbli- COMUNE (1802-1805) co (art. 126), alla presenza, oltre che delle rispettive municipalità, di un membro della prefettura o vice- La nuova organizzazione dei comuni, seguita alla prefettura nei comuni di prima e seconda classe, e del proclamazione della repubblica italiana venne defini- cancelliere distrettuale, che ne registrava gli atti nei ta dalla legge sull’organizzazione delle autorità am- comuni di terza classe (art. 123). Il consiglio comuna- ministrative 24 luglio 1802. Nel titolo I sulla “orga- le eleggeva i componenti della municipalità, in un nu- nizzazione generale” dello stato la legge citata stabi- mero variabile a seconda della classe (da sette a nove liva che “in ogni comune vi è una municipalità e un nei comuni di prima classe, da cinque a sette nei co- consiglio comunale”, quindi dedicava alla definizione muni di seconda classe, di tre nei comuni di terza clas- della struttura dell’amministrazione comunale il tito- se, art. 77); mentre “gli amministratori municipali nei lo VI “delle municipalità” e il titolo VII “de’ consigli comuni di prima e seconda classe sono proposti per comunali”. schede segrete ... e sono eletti a maggiorità assoluta di La stessa legge introduceva una organica suddivi- suffragi” (art. 78), “nelle comuni di terza classe due sione dei comuni in tre classi definite in base alla con- amministratori municipali sono eletti fra i possidenti sistenza della popolazione residente, stabilendo per i nella comune” (uno tra i primi sei maggiori estimati), comuni di prima classe un numero di abitanti superio- il terzo tra i non possidenti (artt. 80-81). re a 10.000 unità, per i comuni di seconda classe un Le municipalità esercitavano funzioni esecutive numero di abitanti compreso fra 10.000 e 3.000 unità, (artt. 87-91) e si convocano “quando il bisogno lo ri- per i comuni di terza classe un numero di abitanti in- chiede e necessariamente dietro domanda” del can- feriore a 3.000 unità; per i comuni appartenenti alle celliere distrettuale, del prefetto o viceprefetto (art. diverse classi erano previste diverse modalità di com- 94), dal quale “dipendono immediatamente” (art. 92). posizione delle municipalità e dei consigli comunali, L’organigramma dei funzionari delle municipalità e criteri differenti di eleggibilità dei loro componenti, di prima e seconda classe era costituito da un segreta- (artt. 74, 77-86). rio e da un numero di impiegati “di cui abbisognano” Per quanto riguarda i consigli comunali la legge 24 (art. 97); nei comuni di terza classe invece le funzioni luglio 1802 stabiliva che il consiglio comunale nei co- del segretario erano svolte dal cancelliere distrettuale muni di prima e seconda classe si componeva rispet- (art. 98), mentre un agente comunale, eletto dalla mu- tivamente di 40 o 30 cittadini (art. 112), metà dei quali nicipalità, la “rappresenta come Procuratore degli af- “è necessariamente de’ possidenti” (art. 113); i mem- fari della Comune” (art. 99). L’agente comunale, alle bri del consiglio si rinnovavano parzialmente di anno dipendenze del comune dietro corresponsione di un in anno entro un quinquennio (art. 116), ed erano no- emolumento, aveva la “diretta corrispondenza col minati dal “Consiglio generale del Dipartimento so- Cancelliere distrettuale”, da cui riceveva le leggi e gli pra una lista tripla presentata dall’istesso Consiglio ordini da pubblicarsi (art. 103), e le intimazioni diret- comunale” (art. 117). Il consiglio di un comune di ter- te al comune (art. 104); inoltre “veglia sopra tutto ciò za classe era costituito invece da “tutti gli estimati e che ha rapporto all’entrata e alla spesa” (art. 105), “di- tutti i capi famiglia non possidenti, ma però descritti spone i mandati pei pagamenti liquidi e li presenta nel registro civico della stessa comune, che abbiano agli amministratori acciò˜ sieno firmati” (art. 106), compiuta l’età di 35 anni ed abbiano uno stabilimento non poteva assentarsi dal suo ufficio senza l’assenso di agricoltura, di industria e di commercio, nel di lei della municipalità (art. 102). Alle dipendenze di ogni circondario e vi paghino la tassa personale” (art. 120). comune di terza classe, dietro corresponsione di uno Il consiglio comunale, organo deliberativo del comu- stipendio, vi era anche un cursore, che veniva nomi- ne, veniva convocato ordinariamente due volte all’an- nato, confermato e rimosso dagli amministratori mu- no, nei mesi di gennaio o febbraio e in quelli di set- nicipali (art. 110). Egli è “incaricato di eseguire gli or- tembre o ottobre, e “straordinariamente a qualunque dini della municipalità, del cancelliere e dell’agente invito del Prefetto, del Vice-prefetto o del Cancelliere comunale” (art. 108), “serve alla corrispondenza fra distrettuale” (art. 128). Nella prima seduta esso esa- di loro, pubblica le leggi e i proclami, fa rapporto alle minava il rendiconto presentato dalla municipalità re- autorità di tutto ciò che può interessare la loro vigilan- lativo all’esercizio finanziario precedente, mentre nel- za a vantaggio dei cittadini e della comune” (art. 109).

47 Profili istituzionali generali

In ciascun comune, infine, svolgeva la propria posizione del consiglio comunale nei comuni di prima azione anche il ricevitore comunale, a cui veniva de- e seconda classe, che si componeva rispettivamente di mandata la riscossione di “tutte le contribuzioni im- 40 e 30 membri, mentre quella del consiglio comuna- poste nel circondario del comune, tanto reali che per- le dei “comuni di terza classe sono al più di 15 mem- sonali, e di qualunque altra specie, sia al tesoro nazio- bri, fra i quali fino al numero di tre possono essere non nale, alla cassa dipartimentale, ovvero alla comunale possidenti, che abbiano però 35 anni compiti, uno sta- siano devolute”, come è specificato nell’art. 20 della bilimento di agricoltura, d’industria o di commercio legge sui ricevitori comunali e dipartimentali del nel loro comune e che paghino la tassa personale” 1804 (legge 22 marzo 1804), in cui erano definite in (art. 20). modo sistematico le sue competenze. Era stabilito che i consigli comunali – di nomina Precisato ulteriormente da altri provvedimenti reale quelli di prima e seconda classe e prefettizia normativi, l’uno relativo all’organizzazione dei con- quelli di terza classe (artt. 46-47) – si tenessero sem- sigli comunali di terza classe (decreto 20 ottobre pre alla presenza del prefetto o del viceprefetto o di un 1802), l’altro all’allargamento del numero di persone loro delegato, nei comuni di prima e seconda classe; che possono far parte dei consigli comunali (legge 4 mentre quelli nei comuni di terza classe dovevano te- novembre 1802), il sistema sopra delineato rappre- nersi alla presenza del cancelliere distrettuale, che ne senta la struttura portante del regime amministrativo registrava le deliberazioni e le trasmetteva al prefetto per gli enti locali del periodo napoleonico (Coraccini o al viceprefetto, insieme ad eventuali ricorsi (art. 21). 1823; Roberti 1947; Rotelli 1974; Zaghi 1989; Me- Convocati sempre in luogo pubblico con almeno 15 riggi 1994). giorni di preavviso dalle municipalità, nei comuni di prima e seconda classe, e dal cancelliere del censo in legisl. decreto 20 ottobre 1802: decreto 20 ottobre 1802 per quelli di terza classe (art. 22), “i consigli comunali si l’organizzazione dei consigli comunali di terza classe, Bollettino delle leggi della Repubblica italiana, Milano, aduna(va)no ordinariamente due volte all’anno”, nei 1802, p. 404; legge 4 novembre 1802: legge 4 novembre mesi di gennaio o febbraio e in quelli di settembre o 1802 per l’allargamento della partecipazione ai consigli comunali, Bollettino delle leggi della Repubblica italia- ottobre, e “straordinariamente a qualunque invito del na, Milano, 1802; legge 22 marzo 1804: legge 22 marzo prefetto e del vice-prefetto” (art. 23) e deliberavano 1804 sui Ricevitori comunali e dipartimentali, Bollettino collegialmente a scrutinio segreto (art. 27). Nella pri- delle leggi della Repubblica italiana, Milano, 1804, I, p. 149. ma seduta esaminavano il rendiconto presentato dalla municipalità relativo all’esercizio finanziario prece- dente, mentre nella seconda nominavano o eleggeva- no i componenti della municipalità in scadenza, deter- COMUNE (1805-1816) minavano le spese e l’ammontare delle imposte co- munali per l’anno successivo e nominavano i revisori Il passaggio dalla repubblica italiana al regno dei conti per l’anno precedente (artt. 24-25). d’Italia implicava una trasformazione anche degli or- Le municipalità dei comuni di prima e seconda dinamenti locali, che vennero riorganizzati con il de- classe erano composte da un podestà e rispettivamen- creto 8 giugno 1805. Tale decreto riaffermava alcune te da sei o quattro savi, mentre quelle dei comuni di prerogative delle amministrazioni municipali e dei terza classe erano invece costituite da un sindaco e loro organi già previste dalla precedente normativa, due anziani. Le municipalità esercitavano “tutte le ma, al contempo ne introduceva altre, che accentuava- ispezioni amministrative e rappresentative del loro no il carattere accentrato del sistema amministrativo, comune” (art. 35), predisponevano il conto consunti- per cui ad ogni livello della gerarchia un funzionario vo dell’anno antecedente e il conto preventivo per governativo rappresentava l’autorità, mentre un con- l’anno successivo (art. 36), proponevano ai consigli siglio tutelava gli interessi collettivi (Rotelli 1974). comunali deliberazioni su materie di particolare inte- Dopo aver ribadito la divisione del territorio in di- resse per la comunità ed “eseguivano le determinazio- partimenti, distretti, cantoni e comuni, in ognuno dei ni degli stessi consigli approvate dai prefetti o vice- quali “vi è un consiglio comunale ed una municipali- prefetti” (art. 37). Ciascuna municipalità aveva un se- tà” (art. 19), nel decreto veniva confermata la distin- gretario; “quelle di prima e seconda classe avevano zione dei comuni in tre classi, definendo comuni di inoltre gli impiegati di cui abbisognano”, mentre prima classe quelli con popolazione superiore ai quelle di terza classe avevano un cursore (art. 38). 10.000 abitanti, comuni di seconda classe “quelli che Il podestà, veniva scelto tra una terna di nomi pro- oltrepassano li tremila fino ai diecimila”, comuni di posti dal consiglio comunale e nominato dal re (art. terza classe quelli con popolazione inferiore a 3.000 46), durava in carica tre anni (art. 29). I savi, “proposti abitanti (art. 18). Risultava confermata anche la com- ed eletti dai consigli comunali a scrutinio segreto ed a

48 Profili istituzionali generali maggiorità assoluta di voti fra i cento maggiori estima- p. 372; decreto 18 settembre 1808: decreto 18 settembre ti ne’ comuni di prima classe e fra i cinquanta in quelli 1808 per la conservazione delle rispettive attività e passi- vità da parte dei comuni aggregati, Bollettino delle leggi della seconda” (art. 30), si rinnovavano parzialmente del Regno d’Italia, Milano, 1808, II, p. 813; decreto 8 lu- ogni anno, “in modo che in capo al triennio ne siano glio 1810: decreto 8 luglio 1810 che determina i gradi di rinnovati tutti i membri” (art. 33). Il sindaco, di nomi- parentela ch’escludono i membri dei consigli comunali dal votare, allorchè trattasi di cause in cui sono interessate na prefettizia (art. 47), durava in carica un anno (art. persone di aderenza reciproca, Bollettino delle leggi del 31). Gli anziani, “nominati fra i 25 più ricchi o notabili Regno d’Italia, Milano, 1810, II, p. 479. del comune ed eletti dal consiglio a pluralità assoluta di voti” (art. 32), si rinnovavano ogni anno (art. 33). Integrato da pochi altri provvedimenti, relativi alla PROVINCIA (1816-1859) esecutorietà della nomina dei savi e alla delega, loro attribuita, di supplire alle funzioni del podestà (decre- Con la sovrana patente 7 aprile 1815, pubblicata il to 22 aprile 1806), “alla rinnovazione e completazio- successivo 20 aprile, nei territori della Lombardia e ne dei consigli distrettuali e comunali” (decreto 4 di- del Veneto assegnati all’Austria, venne stabilita la for- cembre 1806), al trasferimento al podestà e al sindaco mazione di un regno sotto la denominazione di regno delle funzioni attribuite alle municipalità dal decreto 8 giugno 1805 (decreto 5 giugno 1807) e alla esclu- lombardo-veneto; in essa erano contenute norme ge- sione dalle votazioni di membri dei consigli comunali nerali dedicate non solo all’organizzazione dell’am- “allorchè trattasi di cause in cui sono interessate per- ministrazione centrale dello stato, ma anche alla ripar- sone di aderenza reciproca” (decreto 8 luglio 1810), il tizione territoriale ed amministrativa del regno. “Per sistema amministrativo sopra delineato costituiva agevolare l’amministrazione il regno si divide(va) in l’ultima definizione dell’organismo comunale in epo- due territori governativi, separati dal fiume Mincio”, il ca napoleonica, prima del ripristino degli istituti tere- governo milanese e quello veneto (§ 6); ogni governo siani seguita nel 1816 (Coraccini 1823; Roberti 1947; veniva suddiviso in provincie, ciascuna provincia in Rotelli 1974; Zaghi 1989; Meriggi 1994). Durante il distretti, ed i distretti in comuni (§ 7); “l’amministra- regno d’Italia vennero emanate disposizioni volte a zione di ciascuna provincia (era) affidata ad una regia promuovere l’aggregazione dei comuni minori ai delegazione” dipendente dal governo (§ 9), mentre maggiori, che venne poi realizzata con provvedimenti come organo elettivo provinciale si stabiliva la crea- particolari per i singoli dipartimenti. Con il decreto 14 zione di una “congregazione provinciale con sede nel luglio 1807 veniva stabilito che “la popolazione dei capoluogo di residenza delle regie delegazioni” (§ Comuni di seconda e terza classe si approssimasse al 13). A conclusione delle trattative intercorse al riguar- maximum della classe rispettiva per mezzo dell’ag- do nel congresso di Vienna, l’aggregazione definitiva gregazione dei vicini Comuni, i quali formeranno un alla Lombardia austriaca dei territori della Valtellina comune solo e individuo”. Anche ai comuni murati ed ex contadi di Bormio e Chiavenna venne stabilita veniva dilatato il circondario esterno, inglobando i co- con proclama 15 aprile 1815 del luogotenente del vi- muni limitrofi con i quali dovevano formare un’unica cerè Enrico conte di Bellegarde. In esecuzione della municipalità. Con il decreto 18 settembre 1808 veniva regia patente 7 aprile 1815, la notificazione governati- stabilito che i comuni aggregati “benchè formino un va 24 aprile 1815 stabiliva la divisione del territorio solo ed individuo Comune per tutti gli oggetti ammi- del governo di Milano nelle nove provincie di Milano, nistrativi, dovevano conservare le rispettive attività e Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Como, Pavia, passività” separate (Roberti 1947). Lodi e Crema, Valtellina con capoluogo Sondrio; in ciascuno dei capoluoghi provinciali veniva costituita legisl. decreto 22 aprile 1806: decreto 22 aprile 1806 che di- una regia delegazione. La stessa notificazione gover- chiara in attività i savi nominati dai consigli comunali e li nativa stabiliva che in attesa della prossima pubblica- abilita a scegliere fra di loro chi sostenga le funzioni di podestà, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, zione di un nuovo compartimento territoriale del re- 1806, I, p. 363; decreto 4 dicembre 1806: decreto 4 di- gno, venisse per il momento conservato il confine dei cembre 1806 relativo alla rinnovazione e completazione dipartimenti già esistente anche per le regie delegazio- dei consigli distretuali e comunali, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1806, II, p. 1037; decreto 5 ni; ad eccezione di quelli di Milano, da cui veniva giugno 1807: decreto 5 giugno 1807 con cui sono con- staccato il territorio di Pavia, e di Cremona, da cui ve- centrate nel podestà e nel sindaco le funzioni attribuite niva staccato il territorio di Lodi. Alla regia delegazio- alle Municipalità dal decreto 8 giugno 1805, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1807, I, p. 291; de- ne di Pavia veniva assegnato lo stesso territorio della creto 14 luglio 1807: decreto 14 luglio 1807 per l’aggre- provicia esistente prima della costituzione della re- gazione dei comuni viciniori ai comuni di seconda e terza classe per raggiungere il maximum della classe rispettiva, pubblica cisalpina. Il compartimento territoriale con Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, Milano, 1807, II, la divisione del territorio in provincie, distretti e co-

49 Profili istituzionali generali muni veniva pubblicato annesso alla notificazione go- drio, Pavia e Lodi; in ciascuno dei capoluoghi provin- vernativa 12 febbraio 1816 (Sandonà 1912). ciali venne costituita una regia delegazione. La stessa Con la notificazione governativa 1 luglio 1844 notificazione governativa stabiliva che in attesa della venne pubblicata una nuova compartimentazione dei prossima pubblicazione di un nuovo compartimento territori soggetti al governo lombardo rettificata con territoriale del regno, venisse per il momento conser- le variazioni seguite dopo la pubblicazione del com- vato il confine dei dipartimenti già esistente anche per partimento precedente. Un’ulteriore compartimenta- le regie delegazioni; ad eccezione di quelli di Milano, zione dei territori lombardi conforme alla nuova orga- da cui veniva staccato il territorio di Pavia, e di Cre- nizzazione distrettuale prevista per il regno lombardo- mona, da cui veniva staccato il territorio di Lodi. Alla veneto, approvata con la sovrana risoluzione 28 gen- regia delegazione di Pavia era assegnato lo stesso ter- naio 1853, venne pubblicata con la notificazione della ritorio della provincia esistente prima della costitu- luogotenenza lombarda 23 giugno 1853. Nelle due zione della repubblica cisalpina (Sandonà 1912). compartimentazioni generali successive a quella del In base alla notificazione 12 aprile 1816 contenen- 1816 e pubblicate nel 1844 e nel 1853 il territorio del- te le istruzioni per l’attivazione del nuovo metodo le nove provincie rimase inalterato nei suoi confini. d’amministrazione comunale il regio delegato co- mandava direttamente i cancellieri del censo, i quali dovevano segnalargli “tutto ciò che (potesse) interes- sare le viste del governo” (artt. 150-153). Il regio de- DELEGAZIONE PROVINCIALE legato esercitava dunque poteri di controllo molto (1816-1859) ampi sia sulle rappresentanze attraverso la presidenza delle congregazioni provinciali, che sulle amministra- La sovrana patente 7 aprile 1815, oltre a stabilire la zioni locali, direttamente nelle maggiori città, o indi- suddivisione dei territori governativi del regno lom- rettamente, attraverso i cancellieri del censo da lui di- bardo-veneto in provincie (§ 7) stabiliva contestual- pendenti, nei comuni. In seguito alle vicende politiche mente che “l’amministrazione di ciascuna provincia del 1848 i poteri di controllo dei delegati, si ampliaro- (fosse) affidata ad una regia delegazione” dipendente no ulteriormente usurpando diritti e competenze delle dal governo (§ 9). Le modalità di funzionamento delle rappresentanze provinciali e delle amministrazioni provincie vennero chiarite nella seconda parte del de- comunali, e nel reclutamento dei funzionari elevati a creto 24 aprile 1815 (§§ 37-56). Definite come le au- tale carica prevalsero le ragioni politiche, tanto che al- torità superiori politico-amministrative nell’estensio- cuni di essi vennero scelti tra il personale tedesco ne del territorio loro affidato, le delegazioni, che ave- (Rotelli 1974; Ghisalberti 1974; Meriggi 1987). vano sostituito le prefetture del periodo napoleonico La delegazione provinciale era composta, oltre che (Fontana, I, 5), costituivano l’articolazione a livello dal regio delegato, da un vicedelegato, da alcuni ag- provinciale del potere esecutivo. Alla loro testa era po- giunti, da un segretario e da altro personale subalter- sto il regio delegato, che era sempre il presidente della no; nell’ambito della stessa delegazione operavano un congregazione provinciale (§ 37); quale rappresentan- commissario di polizia, un censore e revisore delle te diretto del governo doveva vigliare sulle disposizio- stampe e dei libri, un protomedico col titolo di “medi- ni date dalle congregazioni provinciali ai cancellieri co provinciale” per gli affari sanitari, un ingegnere in del censo ed alle municipalità, e controllare che non capo coadiuvato da alcuni ingegneri ordinari e aspi- eccedessero i limiti delle loro attribuzioni (§ 52). ranti ingegneri per gli affari delle acque e strade (San- In esecuzione della sovrana patente 7 aprile 1815, donà 1912). la notificazione governativa 24 gennaio 1816 stabiliva che le regie delegazioni dovessero entrare in vigore al primo febbraio 1816, giorno da cui le già esistenti prefetture e viceprefetture avrebbero cessata la pro- CONGREGAZIONE PROVINCIALE pria attività. Si stabiliva anche che le regie delegazioni (1816-1859) dovessero dipendere dal governo e che, fino a nuove disposizioni, avessero corrispondenza con i podestà, Nella sovrana patente 7 aprile 1815 l’ordinamento con i sindaci e colle altre autorità della rispettiva pro- amministrativo delle congregazioni provinciali era vincia nel modo già praticato dalle prefetture e dalle stato solo prefigurato, laddove si prevedeva la crea- viceprefetture. La stessa notificazione governativa 24 zione di “collegi permanenti composti di varie classi gennaio 1816 stabiliva la divisione del territorio del d’individui nazionali” con il compito di fare “cono- governo di Milano nelle nove provincie di Milano, scere con esattezza i desideri ed i bisogni degli abitan- Mantova, Brescia, Cremona, Bergamo, Como, Son- ti del regno” (§§ 12-13).

50 Profili istituzionali generali

La sovrana patente 24 aprile 1815 definiva in det- amministrazione” le rendeva un luogo importante del taglio nella prima parte (§§ 1-36) la struttura, le fun- dibattito politico istituzionale; i regi delegati erano in- zioni e le competenze delle congregazioni centrali, caricati di vigilare affinché tali limiti non fossero ol- istituite in ciascuna delle due capitali governative, trepassati (§ 52). Oltre a questi compiti spettava altre- Milano e Venezia, e, nella seconda parte (§§ 37-56), sì alla congregazione provinciale formare dai proto- quelle delle congregazioni provinciali istituite in colli dei consigli comunali della provincia le tabelle ciascuno dei capoluoghi provinciali e residenti presso con l’indicazione dei candidati alla carica di rappre- la sede delle regie delegazioni provinciali. Il presiden- sentanti presso la congregazione centrale, sia per la te della congregazione provinciale era sempre il regio prima nomina sia per il rimpiazzo dei posti divenuti delegato (§ 37), il numero dei membri delle congrega- vacanti (§§ 11-12). Per l’esecuzione di tali importanti zioni doveva essere proporzionato all’estensione delle compiti di raccordo politico-istituzionale tra i diffe- provincie; le stesse provincie sotto questo aspetto era- renti livelli gerarchici, venne accordato ad ogni con- no divise in tre classi: quelle di prima classe (Milano gregazione provinciale un “relatore, un cassiere, un e Brescia) erano composte da otto membri, quelle di controllore, ed un ragioniere” mentre il protocollo, la seconda classe (Mantova, Cremona, Bergamo, Como, registratura e la spedizione del carteggio erano comu- Lodi e Crema) da sei membri, e quelle di terza classe ni con quelli della regia delegazione (§ 53-56). Nella (Sondrio) da quattro membri, non calcolati i rappre- loro attività politico amministrativa le congregazioni sentanti delle città (§ 39). I membri di ogni congrega- erano sottoposte all’ispezione e controllo della con- zione, che avevano il titolo di deputati della congrega- gregazione centrale e dovevano eseguire puntualmen- zione, erano scelti per metà tra gli estimati nobili, e te le disposizioni da questa emanate. In realtà l’istitu- per metà tra quelli non nobili, mentre ogni città regia zione delle congregazioni aveva suscitato fin dall’ini- appartenente al territorio aveva il diritto di inviare un zio una viva ostilità del governo, e nel novembre del suo rappresentante nella stessa congregazione provin- 1815, a distanza già di alcuni mesi all’emanazione ciale scelto fra i cittadini stabilmente residenti in essa della sovrana patente 24 aprile che ne aveva stabilito (§ 38); la prima nomina dei deputati delle congrega- l’attivazione, una commissione governativa presiedu- zioni provinciali era fatta dal governo su liste di nomi ta voluta e scelta dal governatore Saurau, e presieduta proposti dai consigli comunali; per le sostituzioni suc- dal referente di governo Paolo de Capitani, si era cessive il deputato provinciale sarebbe stato scelto espressa contro tale ipotesi, trovando eco favorevole dalla stessa congregazione centrale, che, in assenza di presso la stessa commissione centrale aulica di Vien- eccezioni, avrebbe confermato il primo di una terna di na. Nel gennaio 1816 l’imperatore aveva però solleci- candidati proposta dalla congregazione provinciale, tato il governo di Milano ad avviare le procedure per sulla base delle indicazioni ricevute dai comuni (§§ le elezioni dei membri delle congregazioni lombarde, 45-46). L’eleggibilità dei deputati sia nobili che non anche in considerazione del fatto che quelle delle pro- nobili si basava essenzialmente sul censo: i deputati vincie venete questi istituti erano già stati attivati stessi dovevano avere la cittadinanza del regno lom- (Sandonà 1912; Meriggi 1987). bardo-veneto, la residenza nella provincia ed essere Nel 1840 il governo dispose con la notificazione proprietari di beni immobili situati nella provincia 14 agosto 1840 delle nuove istruzioni sui criteri di no- stessa censiti per almeno 2000 scudi; per i nobili era mina dei deputati delle congregazioni volte a stabilire richiesto il riconoscimento della nobiltà (§§ 40-41). un maggior controllo sulle nomine stesse. In esse si Le congregazioni provinciali avevano le seguenti at- stabiliva che le proposte dei consigli e dei convocati tribuzioni nell’ambito del territorio provinciale: so- per le nomine dei posti di deputati divenuti vacanti si vrintendere al riparto dei tributi e degli oneri militari dovessero formulare in pubbliche adunanze disposte tra gli enti locali, controllare l’andamento dell’ammi- dalle regie delegazioni, con assenso preventivo del nistrazione economica delle città e dei comuni di cui governo necessario per quelle dei consigli (Sandonà dovevano esaminare ed approvare i bilanci preventivi 1912). Alle stesse congregazioni veniva data la facoltà e consuntivi, stabilire interventi sulle arginature e di- di rappresentare al governo l’idoneità e le qualifiche sporre altri lavori riguardanti le acque e le strade, sor- delle persone proposte dai comuni. Dopo il 1848 le vegliare gli istituti assistenziali, gli ospedali e gli or- congregazioni cessarono di fatto la propria attività ri- fanotrofi (§ 50). La facoltà concessa alle congregazio- prendendola solo dal 1856. La storiografia anche re- ni provinciali di “accompagnare alla congregazione cente ha sollevato parecchi dubbi sulla reale incidenza centrale qualunque rappresentanza, voto ed istanza di questi istituti che, nei propositi iniziali del governo sopra qualunque oggetto di pubblica amministrazio- austriaco, avrebbero dovuto svolgere una funzione di ne” (§ 51), unita alla possibilità di “provvedere entro rappresentanza politica dei ceti (Sandonà 1912; Me- i limiti delle loro facoltà, ad ogni ramo della pubblica riggi 1987).

51 Profili istituzionali generali

DISTRETTO (1816-1859) na dei distretti politici prevista dalla nuova comparti- mentazione per le varie provincie fu in questo caso più Nella sovrana patente 7 aprile 1815 in cui venne consistente, con una tendenza generale a costituire stabilita l’aggregazione della Lombardia e del Veneto circoscrizioni distrettuali più ampie, più popolose e all’impero absburgico, e la formazione di un regno comprendenti un maggior numero di comuni: Milano comprendente i due territori sotto la denominazione di (da sedici a quattordici distretti), Mantova (da dicias- regno lombardo-veneto, erano contenute alcune nor- sette a undici distretti), Brescia (da diciassette a quat- me generali per la definizione della ripartizione terri- tordici distretti), Cremona (da nove a otto distretti, toriale ed amministrativa del regno stesso: la patente Bergamo (diciotto a diciassette distretti), Como (da stabiliva infatti che il regno si divide(sse) in due terri- ventisei a ventuno distretti), Sondrio (da sette a cinque tori governativi, separati dal fiume Mincio”, il gover- distretti), Pavia (da otto a sei distretti) e Lodi e Crema no milanese e quello veneto (§ 6); che ogni governo (da nove a sette distretti) (Sandonà 1912). venisse diviso in provincie, e ciascuna provincia in di- stretti (§ 7); che in ogni distretto venisse stabilita la sede di un “cancelliere del censo sotto le dipendenze della rispettiva regia delegazione” con i compiti di CANCELLIERE DEL CENSO ispezione sui comuni di seconda e terza classe, e di (1815-1819) sorveglianza per l’adempimento delle leggi politiche COMMISSARIO DISTRETTUALE (§ 10). Il compartimento territoriale annesso alla noti- (1819-1859) ficazione 12 febbraio 1816, che ne prevedeva l’entrata in vigore entro il successivo 1 maggio 1816, veniva a Con la sovrana patente 7 aprile 1815 venne stabi- surrogare quello ancora vigente fissato dalla legisla- lita l’aggregazione della Lombardia col Veneto e la zione del regno d’Italia napoleonico, riportando la si- formazione di un regno sotto la denominazione di re- tuazione al periodo immediatamente precedente alla gno lombardo-veneto; in essa erano contenute norme dominazione napoleonica durante la quale si era avuta generali dedicate non solo all’organizzazione una notevole riduzione del numero dei comuni a causa dell’amministrazione centrale dello stato, ma anche delle aggregazioni e delle concentrazioni stabilite dal alla ripartizione territoriale ed amministrativa del re- decreto 14 luglio 1807. Il territorio soggetto al gover- gno, articolato in provincie, distretti e comuni. La no di Milano venne ripartito in nove provincie: Mila- stessa legge prevedeva per ogni distretto un cancellie- no (sedici distretti), Mantova (diciassette distretti), re del censo, il quale sotto la dipendenza della rispet- Brescia (diciassette distretti), Cremona (nove distretti, tiva regia delegazione avrebbe esercitato la “superiore Bergamo (diciotto distretti), Como (ventisei distretti), ispezione sopra i comuni di seconda e terza classe, Sondrio (sette distretti), Pavia (otto distretti) e Lodi e tutta l’ingerenza negli affari censuari e la sorveglianza Crema (nove distretti). Negli anni successivi all’entra- generale sui comuni delle suddette classi per l’adem- ta in vigore del nuovo compartimento territoriale eb- pimento delle leggi politiche”. bero luogo aggregazioni di comuni e spostamenti dei L’ordinamento amministrativo del regno impostato comuni stessi da un distretto ad un altro per armoniz- con l’atto costitutivo venne completato dalla patente zare le nuove situazioni venutesi a creare, che non era- 24 aprile 1815, dalla risoluzione imperiale 12 febbraio no state accettate di buon grado dai comuni interessa- 1816 e dalla successiva notificazione 12 aprile 1816. ti. Si pervenne così alla promulgazione di una nuova compartimentazione con la notificazione governativa La definizione delle attribuzioni specifiche dei in data 1 luglio 1844, che risultava aggiornata con le cancellieri del censo venne inserita nelle istruzioni 12 modifiche avvenute dal 1816 in poi. La nuova com- aprile 1816, il cui capitolo VI è espressamente ed in- partimentazione lasciava quasi del tutto invariato il teramente dedicato alle loro funzioni (artt. 150-256), numero dei distretti; non si ebbero modifiche sostan- e nelle successive istruzioni particolari ai regi cancel- ziali alla loro ripartizione interna, all’infuori di alcune lieri del censo datate 23 aprile dello stesso anno. Già limitate variazioni dei centri scelti per assolvere alla durante il periodo napoleonico la tendenza ad un sem- funzione di capoluoghi distrettuali e sede delle com- pre maggiore accentramento delle funzioni ammini- missarie distrettuali. Le ulteriori variazioni seguite al strative aveva comportato un ampliammento delle 1844 vennero ridefinite nella nuova organizzazione prerogative del cancelliere, che, da ufficio preposto distrettuale approvata dall’imperatore con sovrana ri- alla conservazione del catasto, era diventato un rap- soluzione del 28 gennaio 1853 e dal relativo compar- presentante del governo in sede locale, con funzioni timento territoriale pubblicato con la notificazione del di sorveglianza sulla corretta amministrazione delle 23 giugno 1853. Le variazioni nella ripartizione inter- finanze comunitative.

52 Profili istituzionali generali

Nell’ufficio distrettuale il cancelliere era coadiu- buon ordine, e far presenti le leggi ed i regolamenti, vato da un aggiunto nominato dal governo, in grado di oltre a stendere il protocollo delle sedute” (art. 16); supplirlo nelle sue funzioni; e da un inserviente di no- nella corrente amministrazione costituiva il tramite mina regia. Ai comuni compresi nel distretto era fatto tra i comuni e le superiori istanze politiche, esercitan- obbligo di partecipare proporzionalmente alle spese do funzioni di controllo politico-amministrativo prati- di mantenimento dell’ufficio stesso (artt. 254-256). camente su ogni aspetto della vita comunale, dalle aste per locazioni, vendite o appalti di lavori, alle no- Il nome dell’ufficio del cancelliere del censo, che mine di impiegati, medici e parroci; dal controllo sul- era stato mantenuto inizialmente inalterato rispetto al periodo napoleonico, venne modificato nel 1819; la le spese esercitato sia in fase di formazione dei bilanci circolare 24 luglio 1819 n. 17327-1182 stabiliva la so- preventivi e che nella approvazione dei consuntivi, stituzione della denominazione “cancelliere del cen- all’intervento nelle eventuali dispute tra comuni ap- so” con quella di “commissario distrettuale”, con ri- partenenti al mesdesimo distretto ed anche a distretti chiamo esplicito alla stessa circoscrizione ammini- limitrofi (artt. 206-239). Era incaricato pertanto della strativa ad esso soggetta. Tutte le norme relative mera assistenza tecnico-giuridica ed era carente quin- all’attività dei cancellieri stabilite dalle istruzioni del di di vero e proprio potere politico; le ampie compe- 1816 sono da considerarsi valide senza alcuna modi- tenze assegnategli nella conservazione del censo, nel- fica anche per il commissario distrettuale, le cui fun- la riscossione dell’imposta prediale, nella leva e nella zioni rimasero in vigore nelle provincie lombarde fino stessa amministrazione dei comuni facevano tuttavia all’annessione al regno di Sardegna nel 1859. del commissario una figura di primo piano nella am- ministrazione periferica del regno lombardo-veneto Ai sensi delle istruzioni per l’attivazione del nuovo (Rotelli 1974). regolamento per l’amministrazione comunale colle attribuzioni delle rispettive autorità, emanate in data Dal momento che i cancellieri partecipavano in 12 aprile 1816 i cancellieri del censo erano “nel ri- modo così incisivo alla vita dei comuni, non stupisce spettivo distretto sotto gli ordini immediati della regia il fatto che essi esercitassero anche il controllo sugli delegazione della provincia” (art. 150) ed avevano il archivi di queste istituzioni: “l’ufficio e l’archivio dei compito primario di dare “esecuzione a qualunque de- comuni immediatamente assistiti dal cancelliere” terminazione venisse loro comunicata, sia dal regio (quelli cioè privi di segretario e di ufficio proprio) era- delegato sia dalla pubblica congregazione provincia- no tenuti “presso il cancelliere medesimo”, “ad ecce- le, in ogni ramo del pubblico servizio” (art. 151); do- zione delle leggi dei regolamenti e delle altre notifica- vevano provvedere a riferire “tutto ciò che nel loro di- zioni a stampa” conservate dall’agente “ad uso e per stretto potesse interessare le viste del governo”, a vi- direzione degli abitanti dopo la seguita pubblicazio- gilare affinché fossero “osservate le leggi ed i ne”; formalità precise per la tenuta dell’archivio del regolamenti di pubblica amministrazione” e ad eser- commissario erano altresì indicate nelle istruzioni citare “una superiore vigilanza per l’adempimento medesime (artt. 240-256). Ulteriori ed interessanti delle leggi politiche” (art. 152-154). Incombeva loro precisazioni riguardanti soprattutto l’insediamento la “diramazione di leggi, regolamenti e notificazioni effettivo del cancelliere e l’impianto dell’ufficio della delle autorità superiori a tutti i comuni del loro distret- cancelleria e dell’archivio distrettuale furono emanate to” ed una volta seguita la pubblicazione dovevano con le “Istruzioni particolari ai regi cancellieri del “ritirare i corrispondenti attestati, che (erano) in dove- censo per l’esecuzione degli articoli 241 e 252 del re- re di custodire negli atti” (art. 156). Avevano inoltre il golamento generale”, emanate con circolare 23 aprile delicato compito di sovrintendere e vigilare alla rego- 1816 n. 20526-2394 (Sandonà 1912; Rotelli 1974; lare tenuta dei registri d’estimo, compresi i trasporti Meriggi 1987). d’estimo (artt. 160-189), alla formazione dei quinter- netti di esazione delle imposte prediali e dei ruoli per legisl. circolare 23 aprile 1816: circolare 23 aprile 1816 che notifica le “Istruzioni particolari ai regi cancellieri del il pagamento della tassa personale, che provvedevano censo per l’esecuzione degli articoli 241 e 252 del rego- poi a consegnare agli esattori comunali per la riscos- lamento generale portato alla notificazione dell’imperia- sione, sulla quale similmente vigilavano (artt.191- le regio governo del 12 aprile 1816”, Atti del governo lombardo, 1816, I, Circolari, parte II, p. 52; circolare 24 205). Il cancelliere partecipava ai lavori dei convocati luglio 1819: circolare 24 luglio 1819 che notifica la so- o dei consigli “nella qualità di assitenti del governo” vrana risoluzione dell’8 giugno 1819 per la quale i curso- (art. 206) non aveva però “alcun voto deliberativo” né ri esistenti presso i cancellieri del censo siano tramutati in scrittori e la denominazione di cancelliere del censo sia doveva “immischiarsi nel determinare l’opinione dei sostituita con quella di commissario distrettuale, Atti del votanti”, dovendo al contrario “soltanto vegliare al governo lombardo, 1819, II, Circolari, parte II, p. 324.

53 Profili istituzionali generali

COMUNE (1816-1859) dei comuni, e il consiglio e la deputazione solo in quel- li elencati nella tabella annessa al regolamento stesso. La sovrana patente 7 aprile 1815, vero e proprio Con la circolare 19 marzo 1821 fu notificata l’atti- atto costitutivo del regno lombardo-veneto, stabiliva vazione, stabilita con decreto del vicerè del 5 marzo che l’organizzazione amministrativa dei comuni do- 1821, dei consigli comunali in luogo del convocato per vesse rimanere per il momento conservata nelle forme tutti i comuni in cui fossero presenti più di trecento vigenti, mantenendo la suddivisione in tre classi già estimati, costituiti in applicazione della sovrana risolu- presente nell’ordinamento del regno d’Italia (§ 11); i zione 20 giugno 1819, notificata con dispaccio circo- nomi ed i confini di distretti e provincie “come pure lare datato 15 luglio 1819 (il decreto del vicerè, la so- l’indicazione dei comuni rispettivamente attenenti alle vrana risoluzione e il dispaccio sono citati nella circo- une o agli altri” sarebbero stati pubblicati successiva- lare del 19 marzo 1821). La circolare del 1821 forniva mente (§ 7); l’amministrazione delle provincie sareb- l’elenco dei comuni del regno ai quali era stato accor- be stata affidata ad una “regia delegazione” dipenden- dato il consiglio comunale. Un’ulteriore estensione te dal governo (§ 9). Altri accenni all’organizzazione dei comuni con consiglio si ebbe in seguito all’appli- territoriale presenti nella citata patente riguardavano cazione della circolare governativa 8 maggio 1835 le città regie, nelle quali era fissata la residenza di una che, nell’intento di favorire la concentrazione dei co- regia delegazione e i comuni di prima classe: questi muni unendo i minori ai maggiori, stabiliva la possibi- enti locali sarebbero direttamente dipesi “dalle regie lità di sostituire il convocato col consiglio “anche lad- delegazioni e non dai cancellieri del censo” (§11). dove il numero degli estimati fosse al di sotto di tre- Per una nuova regolamentazione degli enti locali cento, sempreché sussistano delle circostanze che bisognò attendere la patente 12 febbraio 1816 perfe- facciano considerare necessario un tale mutamento a zionata e resa pienamente operativa dalle “istruzioni ragione d’inconvenienti verificatesi in una data comu- per l’attivazione del nuovo metodo d’amministrazio- ne per la sussistenza di un convocato, oppure allor- ne comunale colle attribuzioni delle rispettive autori- quando le Comuni ne spieghino di proprio impulso il tà” contenute nella successiva notificazione del 12 desiderio”. aprile 1816, in cui viene fornito un quadro articolato In base al regolamento annesso alla citata notifica- dell’organizzazione e del funzionamento degli organi zione 12 aprile 1816 il convocato generale degli esti- preposti all’amministrazione dei comuni. L’insieme mati presente nei comuni minori era costituito dalla di queste disposizioni, che costituivano una normativa totalità dei possessori “aventi estimo in testa propria generale da applicarsi indistintamente a tutti i comuni nei registri del censo” (art. 1); in esso era dunque del regno lombardo-veneto, manteneva una distinzio- “consolidata la facoltà di deliberare e disporre degli ne fra i comuni, pur superando l’impianto classifica- affari riguardanti l’amministrazione del comune nelle torio del periodo precedente. Una prima distinzione si forme prescritte dalle leggi e sotto l’approvazione del aveva riguardo all’organo deliberativo di rappresen- governo” (art. 2); modalità di convocazione, impedi- tanza: nelle città regie, nei capoluoghi di provincia e menti e incompatibilità dei partecipanti e modalità di nei comuni maggiori, elencati in numero di quaran- deliberazione del convocato erano diffusamente trat- taquattro per tutto il regno nella tabella annessa alla tate negli articoli 3-28 del regolamento. citata notificazione 12 aprile 1816, “ove per la quan- Funzioni analoghe, nei centri dove era previsto in tità degli Estimati il Convocato generale fosse per riu- luogo del convocato, aveva il consiglio comunale, che scire troppo numeroso ed incomodo alle regolari deli- poteva essere formato da 60 membri nelle due sedi berazioni” le funzioni deliberative erano svolte dal governative di Milano e Venezia, da 40 membri nelle consiglio, mentre tutti gli altri comuni, non inclusi città regie e nei capoluoghi di provincia, o da 30 mem- nella tabella, avevano il convocato degli estimati. bri negli altri comuni; almeno due terzi dei membri Un’ulteriore distinzione si aveva riguardo all’organo del consiglio dovevano essere possidenti scelti tra i collegiale incaricato dell’amministrazione del patri- primi cento estimati (art. 31). I consiglieri, dopo la monio, che, nelle città regie e nei capoluoghi di pro- prima nomina fatta dai rispettivi governi, venivano so- vincia era costituito dalla congregazione municipale stituiti ogni triennio in quote uguali, secondo l’anzia- con a capo un podestà, mentre nei comuni fungeva a nità di nomina “sopra duple dei consigli da parte delle questo scopo una deputazione comunale. congregazioni provinciali” (artt. 33-35); i consigli In base al regolamento del 1816 in Lombardia si erano radunati di norma due volte l’anno ed ogni qual avevano dunque il consiglio e la congregazione muni- volta ritenuto necessario (artt. 41-42); rigide norme cipale nelle tredici città regie (Crema, Casalmaggiore, regolavano convocazione e svolgimento delle sedute, Monza e Varese, oltre agli stessi capoluoghi di provin- cui partecipavano, con funzioni di controllo in rappre- cia), il convocato e la deputazione nella maggior parte sentanza del governo e senza diritto di voto, il regio

54 Profili istituzionali generali delegato nelle città regie o capoluoghi di provincia, “necessariamente avere un agente” (art. 95) come oppure il cancelliere del censo o un suo sostituto negli “rappresentante i deputati amministratori (...) per ri- altri comuni (artt. 43-58). Sia il convocato sia il con- cevere ed eseguire gli ordini dei superiori (art. 96); siglio erano di norma radunati due volte l’anno in ses- l’agente veniva eletto alla fine di ogni anno “tra i più sione ordinaria e straordinariamente “a qualunque in- probi e capaci abitanti del comune” (art. 97). Fra le vito del delegato provinciale e del cancelliere del cen- sue prerogative più importanti era considerata la “di- so (solo per i comuni posti direttamente sotto la sua retta corrispondenza col cancelliere del distretto. Da direzione)”: nella prima sessione (gennaio o febbraio) lui riceve(va) le leggi e gli ordini da pubblicarsi nel si esaminavano i conti dell’anno precedente e veniva comune, e gli trasmette(va) l’attestato della loro pub- approvato il bilancio consuntivo, nella seconda (set- blicazione” (art. 102); immediata conseguenza di ciò tembre o ottobre) si approntavano i bilanci di previ- era l’incombenza di “custodire gli esemplari delle sione, si nominavano i revisori dei conti e si eleggeva- leggi e dei regolamenti, non meno che le scritture co- no i nuovi membri delle congregazioni municipali e munali che a lui vengono rilasciate dal cancelliere per delle deputazioni. le giornaliere occorrenze” (art. 107), così come quella Se nel consiglio e nel convocato risiedeva la facol- di “tenere un registro delle rendite provenienti dai tà di disporre e di deliberare sugli affari riguardanti fondi o dai diritti comunali e delle relative spese” di l’amministrazione del comune, era alla deputazione cui rendeva conto a fine anno (art. 110). Oltre comunale in quanto “autorità pubblica permanente” all’agente doveva esserci in ogni comune un cursore che spettava dare “esecuzione alle deliberazioni del sottoposto all’agente per il disbrigo degli ordini di tut- consiglio o del convocato”, gestire l’amministrazione ti i superiori (artt. 115-118); altri “stipendiati” poteva- ordinaria del patrimonio del comune ed invigilare per no essere nominati da consiglio o convocato, con ap- l’osservanza delle leggi e degli ordini del governo” provazione del governo, mentre risultava obbligatoria (art. 71). Nei comuni con convocato la deputazione l’elezione di due revisori dei conti di durata annuale “composta da tre individui possessori nel territorio (artt. 119-123). del comune”, scelti dal convocato stesso, era assistita Nelle città regie e nei capoluoghi di provincia le immediatamente dal cancelliere del censo; in quelli medesime funzioni esecutive erano svolte dalla con- con consiglio essa aveva invece un ufficio proprio ed gregazione municipale composta da un podestà e da era assistita da un segretario (art. 94). La già citata cir- quattro “individui col titolo di Assessore”, che diven- colare 19 marzo 1821 modificò parzialmente tale si- tavano sei per Milano e Venezia; la maggior parte di tuazione in quanto, avendo abilitata l’istituzione del questi assessori (quattro a Milano e Venezia o tre nelle consiglio in un numero di comuni maggiore di quello altre città) dovevano essere proprietari fondiari e i ri- in cui già esistevano, diede facoltà ai governi di Mila- manenti potevano essere scelti tra i commercianti; la no e Venezia di stabilire quali comuni potessero esse- loro nomina spettava al consiglio, mentre il podestà re dotati di un ufficio proprio in base anche a criteri di veniva eletto dall’imperatore su una lista tripla forma- disponibilità di mezzi e locali. Dei tre deputati previ- ta dallo stesso consiglio (Sandonà, 1912; Rotelli sti per i comuni, il primo era scelto tra i tre primi esti- 1974; Meriggi 1987). mati, gli altri “dal corpo indistintamente dei possesso- Dal compartimento territoriale annesso alla notifi- ri (art. 60) mentre colui che aveva riportato il maggior cazione della luogotenenza lombarda 23 giugno 1853, numero di voti tra i tre primi estimati era eletto primo risulta che su 2109 comuni soggetti al governo lom- deputato (art. 62). Oltre alla partecipazione dei depu- bardo 1587 avessero il convocato generale, 445 il con- tati a quasi tutti gli atti ufficiali del comune (artt. 72- siglio comunale senza ufficio proprio, 64 il consiglio 81) ad essi spettava anche il compito di “liquidare i comunale con ufficio proprio e solo le 13 città regie conti coll’esattore e con l’agente municipale, presenti avessero invece la congregazione municipale. i nuovi deputati che devono entrare in esercizio legisl. circolare 14 luglio 1819: circolare 14 luglio 1819 per nell’anno successivo” e di predisporre sulla base di l’istituzione del consiglio in luogo del convocato per i co- tali conti “il conto preventivo delle entrate e spese per muni con più di trecento estimati, Atti del governo lom- l’anno successivo da proporsi al consiglio o convoca- bardo, Milano, 1819, II; circolare 19 marzo 1821: cir- colare 19 marzo 1821 che comunica l’elenco dei comuni to” e di sottoscrivere almeno in due gli ordini di paga- del regno ai quali è stato accordato il consiglio comunale mento, unitamente al cancelliere (artt. 82-87). perchè aventi un numero di estimati superiore a trecento, Atti del governo lombardo, 1821, I, Circolari, parte II, p Considerando il personale burocratico previsto per .32; circolare 8 maggio 1835: circolare 8 maggio 1835 i comuni, in quelli aventi un consiglio la deputazione che notifica le determinazioni emesse con sovrana risolu- era assistita “da un segretario e ove occorra da altri zione del 6 aprile 1835 “dirette a meglio regolare e con- solidare il sistema d’amministrazione comunale in alcu- impiegati, secondo il ruolo approvato dal governo” ne sue parti”, Atti del governo lombardo, Milano, 1835, (art. 94), mentre quelli aventi convocato dovevano I, Circolari, parte II, p. 56.

55 LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDO COMO

LEISTITUZIONISTORICHE DELTERRITORIOLOMBARDOáCOMO

ACQUA NEGRA cui spetta la manutenzione delle strade tra il fiume Aperto e il campanile di Trecallo e tra lo stesso campanile e il ter- comune di Acqua Negra. 1 ritorio di Cantù (Statuti di Como 1335, Determinatio stra- sec. XVI - sec. XVIII tarum). Già citata come “Cassina de lacquanegra” nel “Liber Nell’estimo del 1439 è elencato fra le comunità apparte- consulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giura- nenti alla Castellanza del Baradello (Liber estimi 1439), menti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 che già la “distribuzione fatta … del complesso plebano in sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510), la terra di Ac- quattro parti” (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribui- qua Negra e Guzza, costituita da 4 fuochi, risultava com- va al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ri- presa nel 1652 tra quelle che componevano i Corpi Santi partizione 1240). della città di Como (Redenzione feudi 1652). Dalla prima età del secolo XVI Albate, a cui risulta già Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento unito Trecallo, è indicato dal “Liber consulum civitatis No- del 1751 presentate dal deputato di Albate, emerge che il vocomi” quale vicinanza di Como, ancora appartenente comune di Acqua Negra era stato in passato privato di parte alla Castellanza del Baradello (Liber consulum 1510). Con del suo territorio, annesso ad Albate. la demolizione del Castello Baradello e la definitiva sop- pressione della Castellanza, avvenuta nel 1527 (Gianoncel- Dai medesimi quesiti compilati per Acqua Negra, risulta li 1975, p. 45), Albate venne inserito nella pieve di Zezio. che il comune era ancora parte dei Corpi Santi di Como ed aveva una popolazione limitata a sole 22 anime e quindi era Nel 1652 la terra di Albate è compresa tra i Corpi Santi di dimensioni tali che, per lo svolgimento della sua vita am- della città di Como, insieme alle comunità aggregate di ministrativa, non aveva la necessità di avvalersi di alcun tipo Trecallo e Baraggia, e composta da 33 fuochi (Redenzione di ufficiale pubblico. Il comune era sottoposto alla giurisdi- feudi 1652). zione del Podestà di Como per i servizi del quale pagava un Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). del 1751 emerge che dal comune di Albate dipendevano Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Trecallo, Baraggia, e una parte di Acqua Negra (la restante no” del 1753 Acqua Negra compare già unito con le altre parte di Acqua Negra costituiva comune autonomo). Il co- comunità di Trecallo, Baraggia e Muggiò al comune di Al- mune contava in tutto 473 anime. bate, inserito tra i Corpi Santi della città di Como (Indice Ancora in base alle risposte ai 45 quesiti, Albate dispone- pievi 1753). va di un consiglio generale che si riuniva sulla pubblica piazza davanti alla Chiesa parrocchiale di Sant’Antonino. La convocazione dei partecipanti al consiglio veniva effet- tuata il giorno precedente dal console che passava di casa in casa. La chiamata in adunanza avveniva tramite il suono ALBATE della campana. Ufficiali del comune erano due sindaci, il console, l’esattore ed il cancelliere. comune di Albate. 2 I sindaci venivano eletti pubblicamente ogni tre anni. Il sec. XIV - 1756 console veniva invece scelto a rotazione e restava in carica Albate figura nella “Determinatio stratarum et pontium un mese, se nominato in rappresentanza di uno dei massari …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i “comunia” residenti, o quindici giorni, se nominato in rappresentanza

56 Albese dei “pigionanti”. Sia i sindaci che il console prestavano la Como, Cantone II di Como. Il comune nel 1805 contava loro attività senza alcun compenso. 758 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Anche l’esattore veniva eletto pubblicamente ed il suo Il successivo intervento di concentrazione disposto per i incarico non aveva limitazioni prestabilite di tempo. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Il cancelliere aveva tra i suoi compiti principali quello di gregazione del comune di Albate e uniti al comune di intervenire alla pubblicazione dei riparti dei carichi fiscali. Como (Decreto 27 febbraio 1808). Non risiedeva nel comune e veniva regolarmente retribuito. Tale aggregazione venne confermata con le successive Il comune era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e Como per i servizi del quale pagava un contributo alla città del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). comune di Albate. 5 Sempre inserito tra i Corpi Santi della città di Como, Al- 1816 - 1859 bate compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Sta- to di Milano” del 1753 ampliato nei suoi confini con l’ag- In base alla nuova compartimentazione territoriale del gregazione del territorio delle comunità di Acqua Negra e Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio di Muggiò (Indice pievi 1753). 1816), il comune di Albate con Trecallo, Baraggia, Muggiò e Acqua Negra venne inserito nella Provincia di Como, Di- comune di Albate. 3 stretto II di Como. 1757 - 1797 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto II di Como in forza del successivo compartimento Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Albate con Tre- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- callo, Baraggia, Muggiò e Acqua Negra venne separato dai cazione 23 giugno 1853), il comune di Albate, che com- Corpi Santi della città di Como e unito, nel Territorio civile prendeva le frazioni di Trecallo, Baraggia, Muggiò e Acqua della città di Como, alla istituenda pieve di Zezio inferiore, Negra, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto I così come compare anche nel compartimento territoriale di Como. dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). La popolazione era costituita da 1209 abitanti. Nel 1771 il comune contava 374 abitanti (Statistica delle anime 1771). arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- vol. 168. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Al- legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione bate con Trecallo, Baraggia, Muggiò e Acqua Negra venne del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, confermato facente parte della pieve di Zezio inferiore ed Censo p. m., cart. 731. inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- mune di Albate, venne inclusa nel II distretto censuario del- ALBESE la provincia di Como (Compartimento 1791). comune di Albesio. 6 comune di Albate. 4 sec. XIV - 1756 1798 - 1808 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Milano fatti nel 1346” Albesio risulta incluso nella pieve di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con zione della “strata de Niguarda” come “el locho de Albe- legge del 27 marzo 1798 il comune di Albate con Trecallo, sio” (Compartimentazione delle fagie 1992). Baraggia, Muggiò e Acqua Negra venne inserito nel Dipar- Nel 1441 Albesio, con tutta la pieve di Incino nella quale timento del Lario, Distretto della pieve di Zezio inferiore era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo (Legge 7 germinale anno VI). Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Albesio costituì unico comune con il territorio di Cassa- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto no sino alla data del 7 agosto 1469 quando, con istrumento XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel del notaio Antonio Stopano di Como, le due comunità ven- gennaio del 1799 contava 735 abitanti (Legge 20 nevoso nero rese autonome l’una dall’altra (Risposte ai 45 quesiti anno VII). 1751, cart. 3034). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Albesio risulta ancora compreso nella medesima pieve rile anno IX). (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- venne concesso in feudo alla famiglia Carpani (Casanova rante il Regno d’Italia, Albate venne in un primo tempo in- 1904). serito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- del 1751, Albesio era sempre inserito nel ducato di Milano, se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente, con il nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- nome di Albate con Trecallo, collocato nel Distretto I di che i cassinaggi di Stortina, Mirandola, Cassina “vicina alla

57 soddetta Mirandola”, Merona, Cassina “vicina alla detta Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Merona”, Rondinina (Compartimento 1751). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese rile anno IX). Francesco Carpani, al quale la comunità non versava alcun Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- tipo di tributo. Il comune, che contava in tutto 742 anime, guito della legge di riordino delle autorità amministrative non disponeva di consigli ma, per le decisioni comunitarie, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- convocava la popolazione in pubblica adunanza. L’ammi- rante il Regno d’Italia, Albesio venne in un primo tempo in- nistrazione era affidata ad un sindico, regolarmente retribu- serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- ito, e a due deputati, il primo dei quali diveniva sindaco stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei nell’anno successivo lasciando posto ad un nuovo deputato. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I In alcuni casi sindico e deputati potevano essere affiancati di Como, Cantone IV di Erba. Il comune nel 1805 contava da due delegati, nominati dai possessori nobili del comune. 1576 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Disponeva inoltre di un proprio cancelliere, retribuito Il successivo intervento di concentrazione disposto per i con salario annuale, che veniva eletto in adunanza pubbli- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Al- ca. bese allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento ne del comune di Cassano ed uniti. Inserito nel Distretto I delle spese era un solo esattore che veniva nominato a se- di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione il comune guito di pubblico incanto. contava 1217 abitanti (Decreto 4 novembre 1809) Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il Il comune era allora sottoposto alla giurisdizione di un comune di Albese venne a sua volta aggregato al comune di podestà di nomina feudale che risiedeva in Corneno ed al Vill’Albese, di cui divenne frazione (Decreto 30 luglio quale si versava annualmente un salario (Risposte ai 45 1812). quesiti 1751, cart. 3034). Sempre inserito nella pieve di Incino, Albesio compare comune di Albesio. 9 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816 - 1859 del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Albesio. 7 1816), il comune di Albesio venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. 1757 - 1797 Il comune di Albese, dotato di convocato, fu confermato Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nel Distretto XIV di Erba in forza del successivo comparti- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1844). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Albesio Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- venne mantenuto tra le comunità della pieve di Incino, nel cazione 23 giugno 1853), il comune di Albese venne inse- territorio del ducato di Milano. rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. Nel 1771 il comune contava 868 abitanti (Statistica delle La popolazione era costituita da 1509 abitanti. anime 1771). Nel 1777, a seguito della morte senza discendenza del marchese Francesco Carpani, il comune tornò nelle dispo- nibilità del regio Demanio (Casanova 1904). ALBIOLO Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Albiolo. 10 Albesio, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne inse- sec. XIV - 1756 rito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Albiolo figura nella “Determinatio stratarum et pontium 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Al- …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i “comunia” besio, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- cui spetta la manutenzione del ponte sul torrente Lura che vincia di Milano (Compartimento 1791). unisce il territorio di Albiolo con Gaggino (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di comune di Albesio. 8 Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la “distri- 1798 - 1812 buzione fatta … del complesso plebano in quattro parti” A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribuiva al quartiere ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina di Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Albiolo risulta sempre facente parte della pieve di Uggia- legge del 27 marzo 1798 il comune di Albesio venne inse- te anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune germinale anno VI). dal 1510 sino all’anno 1541 (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel 1652 la terra di Albiolo, ancora compresa nella pieve venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto di Uggiate, era composta da 34 fuochi (Redenzione feudi XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- 1652). naio del 1799 contava 1061 abitanti (Legge 20 nevoso anno Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento VII). del 1751 emerge che il comune di Albiolo, che contava 473

58 Albogasio anime, disponeva di un consiglio formato dai capi di fami- di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava glia che si riunivano sulla pubblica piazza, davanti alla 483 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). chiesa parrocchiale. La chiamata in adunanza veniva fatta, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i tramite il suono della campana, dal console il quale indica- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- va anche quali fossero gli argomenti da trattare. Ufficiali nò l’aggregazione di Albiolo al comune di Cagno, nel Can- del comune erano: i sindaci, il console, l’esattore ed il can- tone II di Como. Prima della aggregazione Albiolo contava celliere. 456 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). I sindaci, in numero di due, venivano eletti pubblicamen- Tale aggregazione venne confermata con la successiva te ogni tre anni. Il console invece veniva nominato a seguito compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). di pubblico incanto e restava in carica un solo anno. Anche l’esattore era eletto pubblicamente ed il suo incarico aveva comune di Albiolo. 13 durata annuale. Il comune disponeva anche di un cancellie- re che non risiedeva nel comune e che veniva regolarmente 1816 - 1859 retribuito. Albiolo era sottoposto alla giurisdizione del Po- In base alla nuova compartimentazione territoriale del destà di Como per i servizi del quale pagava un contributo Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). 1816), il comune di Albiolo venne inserito nella Provincia Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- di Como, Distretto I di Como. ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Il comune di Albiolo, dotato di convocato, fu confermato pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) nel Distretto I di Como in forza del successivo comparti- Albiolo era sempre inserito nella pieve di Uggiate. mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Albiolo. 11 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Albiolo venne inse- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma polazione era costituita da 590 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Albiolo venne inserito, con le comunità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Co- mo. ALBOGASIO Nel 1771 il comune contava 627 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Albogasio con Oria. 14 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Al- biolo venne confermato facente parte della pieve di Uggiate Elencate tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sotto- ed inserito nella Provincia di Como. poste quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, (Barrera 1864, pagg. 18, 42), le comunità di Albogasio e In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Oria disponevano già nel XIII secolo di propri rappresen- 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di tanti all’interno del Consiglio generale della Valle, come si Albiolo, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- può desumere dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, vincia di Como (Compartimento 1791). pag. 367). Le due comunità compaiono unite in un unico comune già dalla seconda metà del secolo XVI, come comune di Albiolo. 12 emerge da un atto pubblico datato 20 luglio 1582 e rogato 1798 - 1809 dal notaio Marco Antonio Bellino. L’atto contiene infatti il A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- verbale del Consiglio delle comunità e uomini della Valsol- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina da a cui partecipavano Francesco de Lezano e Francesco dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Paracha, “ambo consiliarij comunis et hominum locorum legge del 27 marzo 1798 il comune di Albiolo venne inse- Albogasij et Orie” (Barrera 1864, pag. 320). rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge Sempre unite, le comunità compaiono in un atto del 6 ot- 7 germinale anno VI). tobre 1625, a firma del cardinale Federico Borromeo, arci- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune vescovo di Milano e signore della Valsolda, destinato a re- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto golare le controversie di confine tra il comune di Albogasio XXI di (Legge 5 vendemmiale anno VII). e Oria, da una parte, e il comune di Gandria di Lugano, Nel gennaio del 1799 contava 437 abitanti (Legge 20 nevo- dall’altra (Barrera 1864, pagg. 333 - 336). so anno VII). L’amministrazione del comune, come per tutte le comu- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Bar- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far rera 1864, pagg. 366 - 404). In particolare ogni uomo dove- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- va necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli rile anno IX). quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera guito della legge di riordino delle autorità amministrative 1864, pagg. 388, Capitolo 95). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il comune disponeva di un console “il qual ricava i cari- rante il Regno d’Italia, Albiolo venne in un primo tempo in- chi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 - stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I che era tassativamente previsto da un apposito capitolo del-

59 lo statuto, entro dieci giorni, (Barrera 1864, pagg. 403, Ca- inferiore con Oria, Castello con San Mametto, Crosogno pitolo 142). superiore ed inferiore, Dasio, Dranno con Loggio, e Puria, Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij con- collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone V di Por- siglieri i quali tutti rappresentano essa università così è or- lezza. Il comune nel 1805 contava 1044 abitanti (Decreto 8 dinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa giugno 1805). Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 - 191). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Al- Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per bogasio allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui terri- zione del comune di Cima. Inserito nel Distretto III di Me- tori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere naggio, Cantone III di Porlezza, dopo l’unione il comune presentati dal console al podestà di valle nelle mani del contava 1184 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. Tale aggregazione venne confermata con la successiva 373, Capitolo 22). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle comune di Albogasio con Oria. 17 pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) 1816 - 1859 il comune di Albogasio con Oria non compare come entità In base alla nuova compartimentazione territoriale del amministrativa autonoma. Gli elenchi indicano generica- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio mente ed esclusivamente la Valsolda. 1816), il comune di Albogasio con Oria venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. comune di Albogasio con Oria. 15 Il comune di Albogasio con Oria, dotato di convocato, fu 1757 - 1797 confermato nel Distretto VI di Porlezza in forza del succes- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- sivo compartimento delle province lombarde (Notificazio- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma ne 1 luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Alboga- cazione 23 giugno 1853), il comune di Albogasio, che com- sio con Oria venne inserito tra le comunità della Valsolda, prendeva la frazione di Oria, venne inserito nella Provincia nel territorio del ducato di Milano. di Como, Distretto VIII di Porlezza. La popolazione era co- Nel 1771 l’intera valle contava 883 abitanti (Statistica stituita da 353 abitanti. delle anime 1771). bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti Albogasio con Oria, sempre collocato nella Valsolda, ven- Grafiche Bernasconi & Co.. ne inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valsolda, di cui faceva parte il comune di Alboga- sio, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia ALSERIO di Milano (Compartimento 1791). comune di Alserio. 18 comune di Albogasio con Oria. 16 sec. XIV - 1756 1798 - 1815 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Milano fatti nel 1346” Alserio risulta incluso nella pieve di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con zione della “strata de Niguarda” come “el locho de Conse- legge del 27 marzo 1798 il comune di Albogasio con Oria rio” (Compartimentazione delle fagie 1992). venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Por- Nel 1441 Alserio, con tutta la pieve di Incino nella quale lezza (Legge 7 germinale anno VI). era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto L’atto del notaio Carlo Galimberti del 2 luglio 1498, che XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel costituisce il verbale della seduta della “vicinantia” della gennaio del 1799 contava 270 abitanti (Legge 20 nevoso comunità di Conservio, indica che gli abitanti erano convo- anno VII). cati, al suono della campana e alla presenza del console, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il presso la chiesa del luogo per deliberare sulle questioni che comune di Albogasio con Oria, inserito nel Distretto primo interessavano la comunità tra cui la nomina dei sindaci e di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del dei procuratori (Longoni e Carrer 1994). Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo guito della legge di riordino delle autorità amministrative Alserio risulta ancora compreso nella medesima pieve (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si rante il Regno d’Italia, Albogasio superiore ed inferiore con ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Oria venne in un primo tempo inserito nel Distretto I ex mi- Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- lanese di Porlezza (Quadro dei distretti 1802), classificato cesso al conte Claudio Giussani. Successivamente nel comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successi- 1689, Alserio divenne feudo del conte Nicolò Imbonati vamente, con la denominazione di Albogasio superiore ed (Casanova 1904).

60 Alzate

Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Alserio era sempre inserito nel ducato di Milano, rante il Regno d’Italia, Alserio venne in un primo tempo in- nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- che i cassinaggi di Galbera, Ginasca, Galbera (altro), “La stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Cà”, Tassera (Compartimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Como, Cantone IV di Erba. Il comune nel 1805 contava del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Fran- 380 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). cesco Imbonati al quale la comunità non versava alcun tipo Il successivo intervento di concentrazione disposto per i di tributo. Il comune, che contava in tutto 305 anime, non comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- disponeva di consigli ma, per le decisioni comunitarie, con- gregazione del comune di Alserio, insieme con Parravicino, vocava la popolazione in pubblica adunanza. al comune Carcano, che fu inserito nel Distretto I di Como, Per l’amministrazione il comune disponeva di un console Cantone IV di Erba. Prima della aggregazione Alserio con- e di un cancelliere il quale veniva retribuito con salario an- tava 343 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). nuale. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- mento delle spese era un solo esattore che veniva nominato comune di Alserio. 21 in pubblica adunanza. 1816 - 1859 Il comune era allora sottoposto alla giurisdizione di un In base alla nuova compartimentazione territoriale del podestà feudale, al quale versava annualmente un salario, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio oltre che alla banca criminale di Milano. Il console prestava 1816), il comune di Alserio venne inserito nella Provincia giuramento ad entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti di Como, Distretto XIV di Erba. 1751, cart. 3034). Il comune di Alserio, dotato di convocato, fu confermato Sempre inserito nella pieve di Incino, Alserio compare nel Distretto XIV di Erba in forza del successivo comparti- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice 1844). pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Alserio venne inse- comune di Alserio. 19 rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- 1757 - 1797 lazione era costituita da 608 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- bibl. Longoni e Carrer 1994: Virginio Longoni e Angelo lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Carrer, Alserio, il paese dell’acqua, Oggiono, Paolo Cat- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di taneo, 1994, stampato per l’Amministrazione comunale Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Alserio di Alserio. venne mantenuto tra le comunità della pieve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 355 abitanti (Statistica delle anime 1771). ALZATE Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Alzate. 22 Alserio, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne inse- sec. XIV - 1756 rito nella Provincia di Como. Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Milano fatti nel 1346” Alzate risulta incluso nella pieve di 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Al- Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- serio, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Al- vincia di Milano (Compartimento 1791). zà” (Compartimentazione delle fagie 1992). Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello comune di Alserio. 20 naturale Polidoro Sforza Visconti, Alzate con gli altri co- 1798 - 1809 muni della pieve di Galliano nella quale era collocato, ven- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta (Ca- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina sanova 1904). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e legge del 27 marzo 1798 il comune di Alserio venne inseri- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Alzate risulta to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V germinale anno VI). 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune lazione Opizzone 1644). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- del 1751, Alzate era sempre inserito nel ducato di Milano, naio del 1799 contava 400 abitanti (Legge 20 nevoso anno nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva an- VII). che il cassinaggio di San Pietro (Compartimento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- tonio Pietrasanta al quale la comunità non versava alcun rile anno IX). tipo di tributo. Il comune, che contava in tutto 520 abitanti, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- non disponeva di consigli ma per le decisioni comunitarie guito della legge di riordino delle autorità amministrative convocava la popolazione in pubblica piazza. Per l’ammi-

61 Anzano nistrazione il comune disponeva di un console e di un can- zate allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione celliere il quale veniva retribuito con salario annuale. Inca- del comune di Orsenigo. Inserito nel Distretto I di Como, ricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle Cantone IV di Erba, dopo l’unione il comune contava 1435 spese era un solo esattore che veniva nominato in pubblica abitanti (Decreto 4 novembre 1809). L’aggregazione venne piazza in base alla migliore offerta presentata. Il comune confermata con la nuova compartimentazione approvata era allora sottoposto alla giurisdizione di un podestà feuda- nel 1812 (Decreto 30 luglio 1812). le, al quale versava annualmente un salario, oltre che alla banca criminale di Milano. Il console prestava giuramento comune di Alzate. 25 ad entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 1816 - 1859 3042). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Sempre inserito nella pieve di Galliano, nel ducato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano, Alzate compare nell’“Indice delle pievi e comunità 1816), il comune di Alzate con Verzago venne inserito nella dello Stato di Milano” del 1753 ampliato nei suoi confini Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. con l’aggregazione del territorio delle comunità di Verzago (Indice pievi 1753). Il comune di Alzate con Verzago, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del suc- cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- comune di Alzate. 23 zione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Alzate, che com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma prendeva la frazione di Verzago, venne inserito nella Pro- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di vincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popolazione era Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Alzate costituita da 1350 abitanti. con Verzago venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 1.498 abitanti di cui 820 in Alzate e 678 in Verzago (Statistica delle anime 1771). ANZANO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Al- comune di Anzano. 26 zate con Verzago, sempre collocato nella pieve di Galliano, sec. XIV - 1756 venne inserito nella Provincia di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di Milano fatti nel 1346” Anzano risulta incluso nella pieve di Alzate, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- vincia di Milano (Compartimento 1791). zione della “strata de Niguarda” come “el locho de Anzano con le cassine de Valera” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Alzate. 24 Nel 1441 Anzano, con tutta la pieve di Incino nella quale 1798 - 1815 era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo legge del 27 marzo 1798 il comune di Alzate con Verzago Anzano risulta ancora compreso nella medesima pieve venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si (Legge 7 germinale anno VI). ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto cesso al conte Claudio Giussani. Successivamente nel XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1687, Anzano divenne feudo di Carlo Camillo Carcano gennaio del 1799 contava 799 abitanti (Legge 20 nevoso (Casanova 1904). anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Anzano era sempre inserito nel ducato di Milano, comune di Alzate con Verzago, inserito nel Distretto primo nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del che i cassinaggi di Valera, Borigo, Cavognetto, Cavogn’al- Lario (Legge 23 fiorile anno IX). to, Varzina, “dell’Arzento”, “d’Insolti” (Compartimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 1751). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune era sempre infeudato al rante il Regno d’Italia, Alzate venne in un primo tempo in- marchese Carlo Camillo Carcano al quale la comunità non serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- versava alcun tipo di tributo. Il comune, che contava in tutto stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 309 anime, non disponeva di consigli ma, per le decisioni comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I comunitarie convocava la popolazione in pubblica assem- di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Alzate con Ver- blea al suono della campana. Per l’amministrazione il co- zago nel 1805 contava 1092 abitanti (Decreto 8 giugno mune disponeva di un console, di quattro deputati, eletti in 1805). pubblica piazza, e di un cancelliere il quale veniva retribu- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ito con salario annuale. Incaricato delle riscossioni dei ca- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Al- richi e del pagamento delle spese era un solo esattore che

62 Appiano veniva nominato in pubblica adunanza in base alla migliore zano allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- offerta presentata. Il comune era allora sottoposto alla giu- ne del comune di Fabbrica. Inserito nel Distretto I di Como, risdizione di un podestà feudale, al quale versava annual- Cantone IV di Erba, dopo l’unione il comune contava 1276 mente un salario, oltre che alla banca criminale di Milano. abitanti (Decreto 4 novembre 1809). L’aggregazione venne Il console prestava giuramento ad entrambi i giusdicenti confermata con la nuova compartimentazione approvata (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). nel 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Sempre inserito nella pieve di Incino, nel ducato di Mila- no, Anzano compare nell’“Indice delle pievi e comunità comune di Anzano. 29 dello Stato di Milano” del 1753 ampliato nei suoi confini 1816 - 1859 con l’aggregazione del territorio delle comunità di Cassina In base alla nuova compartimentazione territoriale del Pugnago (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Anzano con Cassina Pugnago e Monti- comune di Anzano. 27 cello e porzione di venne inserito nella Provin- 1757 - 1797 cia di Como, Distretto XIV di Erba. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune di Anzano con Fabbrica, Cassina Pugnago e lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Monticello, dotato di convocato, fu confermato nel Distret- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di to XIV di Erba in forza del successivo compartimento delle Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Anzano province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). con Cassina Pugnago e Monticello e porzione di Monguzzo Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel ter- cazione 23 giugno 1853), il comune di Anzano, che com- ritorio del ducato di Milano. prendeva le frazioni di Cassina Pugnago e Monticello, ven- Nel 1771 il comune contava 497 abitanti (Statistica delle ne inserito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. anime 1771). La popolazione era costituita da 844 abitanti. Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Anzano con Cassina Pugnago e Monticello e porzione di Monguzzo, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne APPIANO inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno cantone VI di Appiano. 30 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di 1805 giugno 8 - 1815 Anzano, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia (Decreto 8 giugno 1805) il cantone VI di Appiano, compre- comune di Anzano. 28 so nel dipartimento del Lario, distretto I di Como, include- 1798 - 1815 va i seguenti comuni: Appiano, , Bi- nago, , Carbonate, Cassina Ferrara, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Castelnovo, , Fenegrò, Gerenzano, , Li- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina mido con Cassina Restelli, Locate, Milanese, Lu- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con rago Marinone, Lurate Abbate con Caccivio, , Ol- legge del 27 marzo 1798 il comune di Anzano con Cassina trona, Rovello, San Bartolomeo con Cassina Fontana, Pugnago e Monticello e porzione di Monguzzo venne inse- Turate, superiore ed inferiore. rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 La popolazione complessiva era di 16.216 abitanti. germinale anno VI). Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- sco, il numero dei comuni del cantone passò da 22 a 9: Ap- naio del 1799 contava 541 abitanti (Legge 20 nevoso anno piano, , Cassina Ferrara, Fenegrò, Guanzate, VII). Lomazzo, Olgiate, e Turate. La popolazione Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ammontava a 16.620 abitanti. comune di Anzano con Cassina Pugnago e Monticello, in- Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- serito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ri- partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, costituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno per i comuni del cantone VI di Appiano, le variazioni pre- IX). viste dal precedente provvedimento del 1809, eccezion fat- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ta per l’ex comune di Cassina Ferrara che non figura più guito della legge di riordino delle autorità amministrative nell’elenco. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Anzano venne in un primo tempo in- comune di Appiano. 31 serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei sec. XIV - 1756 comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I La comunità di Appiano risulta già citata come entità am- di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Anzano con ministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti Cassina Pugnago e Monticello e porzione di Monguzzo nel 1927, p. 228), in documenti del secolo XIII. 1805 contava 881 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Milano fatti nel 1346” Appiano risulta incluso nella pieve comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide An- omonima e viene elencato tra le località cui spetta la manu-

63 Appiano tenzione della “strata da Bolà” come “el borgho de Apiano” Appiano, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della (Compartimentazione delle fagie 1992). provincia di Milano (Compartimento 1791). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Appiano comune di Appiano. 33 risulta ancora compreso nella pieve omonima (Estimo di 1798 - 1815 Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- (Relazione Opizzone 1644). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Con istrumento rogato l’8 agosto 1650 il comune venne dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- legge del 26 marzo 1798 il comune di Appiano venne inse- vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani rito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano del conte Carlo Litta (Casanova 1904). (Legge 6 germinale anno VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751, Appiano era sempre inserito nel ducato di Mila- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto no, sempre nella pieve omonima, ed il suo territorio com- XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- prendeva anche i cassinaggi di Cantirere, Filata, Casino, naio del 1799 contava 1400 abitanti (Legge 20 nevoso anno Giovanico, Ronco, “Casa del Lupo”, Guzzafame, “Monte VII). Caronello”, Casino (altro), “Monte Rosso”, Cassina, Ges- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il saghe, Grafignana, Pedroso, Fajola, Casino (altro), Casti- comune di Appiano, inserito nel Distretto secondo di Vare- gliona, “Beniate di sotto”, “Beniate di sopra”, “Vicino a se, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Beniate”, Morosi, “Monte Ravano” e Malpensata (Com- (Legge 23 fiorile anno IX). partimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- al conte Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun rante il Regno d’Italia, Appiano venne in un primo tempo tipo di contribuzione, contava in tutto 1122 anime. Dispo- inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- neva di un consiglio generale al quale partecipavano gli dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe estimati oltre ai quattro sindaci reggenti, due civili e due ru- (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel rali, che venivano eletti ogni anno e che potevano essere ri- Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di confermati. I sindaci rurali erano ricompensati con l’esen- Appiano nel 1805 contava 1580 abitanti (Decreto 8 giugno zione fiscale della loro persona. Il comune si avvaleva di un 1805). cancelliere che percepiva un salario e che, se residente nel territorio, godeva di esenzione fiscale. Suo compito, tra Il successivo intervento di concentrazione disposto per i l’altro, era la cura delle scritture che venivano conservate in comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ap- una apposita cassa nella casa di uno dei sindaci civili. Inca- piano allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- ricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle ne dei comuni di Lurate Abbate ed uniti, Oltrona e San Bar- spese era un solo esattore che veniva eletto per pubblico in- tolomeo ed uniti. Inserito nel Distretto I di Como, Cantone canto di norma per tre anni. Il comune era sottoposto alla VI di Appiano, dopo l’unione il comune contava 2791 abi- giurisdizione di un podestà feudale, che si avvaleva di un tanti (Decreto 4 novembre 1809). luogotenente al quale versava un salario annuo in occasione Tale aggregazione venne confermata con la successiva del riparto pubblico dei carichi. Il console, che era incari- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). cato delle denunce, prestava giuramento alla banca crimi- nale del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 comune di Appiano. 34 quesiti 1751, cart. 3039). 1816 - 1859 Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- In base alla nuova compartimentazione territoriale del pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano 1816), il comune di Appiano venne inserito nella Provincia (Indice pievi 1753). di Como, Distretto XXIII di Appiano. Il comune di Appiano, dotato di convocato, fu conferma- comune di Appiano. 32 to nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo 1757 - 1797 compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Appiano venne in- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Appiano serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La venne inserito tra le comunità della pieve omonima, nel ter- popolazione era costituita da 2438 abitanti. ritorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 1.359 abitanti (Statistica del- distretto della cancelleria del censo le anime 1771). n. IV della provincia di Gallarate. 35 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- 1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ap- In conformità al nuovo compartimento territoriale della piano, sempre collocato nella sua pieve, venne inserito nel- Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti la Provincia di Gallarate. delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno stretto IV della provincia di Gallarate era composto dal ter- 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di ritorio della pieve di Appiano.

64 Appiano distretto della cancelleria del censo nel successivo compartimento territoriale delle province n. XXXI della provincia di Milano. 36 lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi 1791 gennaio 20 - 1797 nel distretto XXIII di Appiano divennero 21. Nel 1853 il di- stretto venne qualificato come V della provincia di Como. A seguito del ripristino della compartimentazione territo- riale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio 20 gennaio 1791, il distretto XXXI della provincia di Mila- distretto V di Appiano. 40 no, costituito da 22 comunità ed affidato al cancelliere Giu- 1853 giugno 23 - 1859 seppe Alfieri, comprendeva il territorio della pieve di Ap- Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- piano, in precedenza costituente il distretto IV della cazione 23 giugno 1853) il distretto V della provincia di provincia di Gallarate (Compartimento 1791). Como - che in precedenza era qualificato come distretto XXIII - risulta composto da 23 comuni: Appiano, Beregaz- distretto di Appiano. 37 zo, Binago, Bulgarograsso, , Carbonate, Caslino, 1798 aprile 3 - 1798 settembre 25 Castelnuovo, Cirimido, Fenegrò, Guanzate, Limido, Loca- te, Lomazzo, , Mozzate, Olgiate, Oltrona, In base alla legge 26 marzo 1798 di organizzazione del Rovello, San Bartolomeo, , Turate, Veniano infe- dipartimento del Verbano (Legge 6 germinale anno VI) il riore. Il distretto, la cui popolazione assommava a 27.666 distretto di Appiano, contrassegnato con il numero 17, abitanti, era sottoposto alla giurisdizione della pretura di comprendeva i comuni di: Appiano, Beregazzo con Figlia- Como. ro, Binago, Bulgaro Grasso, Carbonate, Castelnuovo, Ciri- mido, e Veniano superiore ed inferiore, Fenegrò, Gerenza- no, Guanzate, Limido con Cassina Restelli, Locate, pieve di Appiano. 41 Lomazzo, Lurago Marinone, Lurate Abbate con Caccivio, sec. XIV - 1756 Mozzate, Oltrona, Rovello, San Bartolomeo con Cassina Dagli “statuti delle strade e delle acque del contado di Fontana e Turate. Milano” redatti nel 1346, emerge che la pieve di Appiano, percorsa dalla “strata da Bolà” comprendeva: “el borgho de distretto XX di Appiano. 38 Apiano, el locho de Binago, el locho de Fitilario, el locho 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 da Castello Novo, el locho da Baragazio, el locho da Oltro- na, el locho da Luyrago de l’Abà, el locho de Bolgaro Gras- Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 so, el locho da Ugonzà, el locho de Cirimaro, el locho da di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Rodello, le cassine d’i Farè, el locho da Magizà, el locho da Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- Carbonà, el locho da Mozà, el locho da Lochà, el locho da stretto di Appiano, qualificato come XX distretto del dipar- Limidi, le cassine de Fontana, el locho da Fenagrò, el locho timento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Appia- di Luyrà d’i Marinoni, el locho da Vetegnano, el locho da no, con Puginate e Cassina Manigardi, Bulgaro Turà, le cassine de Fontanella, le cassine de San Bartholo- Grasso, Bulgorello, Cadorago, Caslino, meo al Boscho, le cassine da Onà o da San Martino, el lo- con Boffalora, Monticello e Ronco, Castelnuovo, Cirimido, cho da Lomazo, el locho da Gerenzano, le cassine d’i Ra- Fenegrò, Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, stelli, le cassine de Binda” (Compartimentazione delle Mornasco e Socco, Guanzate, Limido con Cassina Restelli, fagie 1992). Lomazzo con Manera e Bisago, Lomazzo Milanese, Lura- go Marinone, Lurate Abbate con Caccivio, Oltrona, Rovel- Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei succes- lasca, Rovello, San Bartolomeo con Cassina Fontana, Ve- sivi aggiornamenti del XVII secolo risulta che nella pieve niano superiore ed inferiore. La sua popolazione erano comprese anche le località di Cassina Ischina e Lipo- ammontava a 16.200 abitanti. rina, mentre non risultano più elencate quelle di “cassina Fontanella” e “cassina Binda” (Estimo di Carlo V 1558, Con successiva legge del 5 febbraio 1799 di riforma della cart. 2 part. II). distrettuazione del dipartimento dell’Olona, i comuni di Lurate Abbate e di Caccivio vennero trasportati nel distret- Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” to XXI di Olgiate (Legge 17 piovoso anno VII). Dopo la del 1751 emerge che la pieve di Appiano comprendeva i co- rettifica la popolazione del distretto ammontava a 15.274 muni di Appiano, Beregazzo, Figliaro, Binago, Bulgaro- abitanti. grasso, Carbonate, Cassina Ferrara, Cassina Restelli, Ca- stelnuovo, Cirimido, Fenegrò, Gerenzano, Guanzate, Limido, Locate, Lomazzo, Lurago Marinone, Lurate, Cac- distretto XXIII di Appiano. 39 civio, Mozzate, Oltrona, Rovello, San Bartolomeo al Bo- 1816 - 1853 giugno 22 sco, Cassina Fontana, Turate, Veniano Superiore e Veniano Con il compartimento territoriale delle province lombar- Inferiore (Compartimento 1751). de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816) Appiano venne designato come capoluogo del di- del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che stretto XXIII della provincia di Como che comprendeva 22 venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- comuni: Appiano, Beregazzo con Figliaro, Binago, Bulga- siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello ro Grasso, Carbonate, Castelnuovo, Cirimido, Fenegrò, stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni Guanzate, Limido con Cassina Restelli, Locate, Lomazzo, che componevano la pieve veniva ridotto da 27 a 23: Ap- Lomazzo con Manera e Bisago, Lurago Marinone, Mozza- piano, Beregazzo con Figliaro, Binago, Bulgarograsso, te, Olgiate con Baraggiola e Somaino, Oltrona, Rovello, Carbonate, Cassina Ferrara, Cassina Restelli, Castelnuovo, San Bartolomeo con Cassina Fontana, Solbiate con Conca- Cirimido, Fenegrò, Gerenzano, Guanzate, Limido, Locate, gno, Turate, Veniano superiore ed inferiore. Lomazzo, Lurago Marinone, Lurate Abbate con Caccivio, Con dispaccio governativo del 24 aprile 1816 il comune Mozzate, Oltrona, Rovello, San Bartolomeo con Cassina di Lomazzo e il comune di Lomazzo con Manera e Bisago Fontana, Turate, Veniano Superiore ed Inferiore (Indice vennero uniti in un’unica entità amministrativa; pertanto pievi 1753).

65 Arcellasco pieve di Appiano. 42 non versava alcun tipo di tributo, contava in tutto 117 ani- 1757 - 1797 me. Disponeva di un consiglio particolare costituito dai capi di casa, che si riuniva nella pubblica piazza o in altri Nel compartimento territoriale dello stato di Milano luoghi soliti. Per l’amministrazione il comune disponeva di (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Appiano, inserita nel un console e di un cancelliere, eletti dai capi di casa senza ducato di Milano, risulta formata dai 22 comuni seguenti: limitazione di durata. Il cancelliere veniva retribuito con sa- Appiano, Beregazzo con Figliaro, Binago, Bulgaro Grasso, lario annuale. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del Carbonate, Cassina Ferrara, Castelnovo, Cirimido, Fene- pagamento delle spese era un solo esattore che veniva no- grò, Gerenzano, Guanzate, Limido con Cassina Restelli, minato in pubblica seduta. Il comune era sottoposto alla Locate, Lomazzo, Lurago Marinone, Lurate Abate con giurisdizione di un podestà nominato dal feudatario ogni Caccivio, Mozzate, Oltrona, Rovello, San Bartolomeo con due anni al quale versava annualmente un salario, oltre che Cassina Fontana, Turate, Veniano Superiore ed Inferiore. alla banca criminale di Milano. Il console prestava giura- Nel 1771 la pieve contava 15.854 abitanti (Statistica del- mento ad entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti le anime 1771). 1751, cart. 3034). Con il successivo compartimento territoriale della Lom- Sempre inserito nella pieve di Incino, nel ducato di Mila- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Ap- no, Arcellasco compare nell’“Indice delle pievi e comunità piano venne inclusa nella provincia di Gallarate; i comuni dello Stato di Milano” del 1753 effettivamente ampliato nei che la componevano rimasero gli stessi. suoi confini con l’aggregazione dei comuni di Carpesino, Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Brugora, Torricella e Cassina Torchiera (Indice pievi pieve di Appiano, ancora formata da 22 comunità, risulta 1753). corrispondere al XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Arcellasco. 44 legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII 1757 - 1797 per la riforma della distrettuazione del Dipartimento Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma pubblicano, VI, Milano, 1799; Legge 6 germinale anno al governo e amministrazione delle comunità dello stato di VI: Legge 6 germinale anno VI per la ripartizione in di- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Arcella- stretti e comuni del dipartimento del Verbano (26/3/ sco con Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera 1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel ter- pubblicati in Milano nell’anno VI Repubblicano, V, Mi- ritorio del ducato di Milano. lano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. Nel 1771 il comune contava 789 abitanti (Statistica delle bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini anime 1771). del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. Nel 1777, a seguito della morte senza discendenza del marchese Francesco Carpani, il comune tornò nelle dispo- nibilità del regio Demanio (Casanova 1904). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- ARCELLASCO striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Arcellasco con Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina comune di Arcellasco. 43 Torchiera, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne in- sec. XIV - 1756 serito nella Provincia di Como. Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Milano fatti nel 1346” Arcellasco risulta incluso nella squa- 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Ar- dra di e viene elencato tra le località cui spetta la ma- cellasco, venne inclusa nel VII distretto censuario della nutenzione della “strata de Niguarda” come “el locho de provincia di Milano (Compartimento 1791). Arselagio” (Compartimentazione delle fagie 1992). Nel 1441 Arcellasco, con tutta la pieve di Incino nella comune di Arcellasco. 45 quale risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca 1798 - 1809 Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1904). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, legge del 27 marzo 1798 il comune di Arcellasco con Tor- Arcellasco risulta ancora compreso nella pieve d’Incino ricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera venne inse- (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). germinale anno VI). Con istrumento rogato il 11 luglio 1659 il comune venne Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune concesso in feudo alla famiglia Carpani (Casanova 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- del 1751, Arcellasco era sempre inserito nel ducato di Mi- naio del 1799 contava 555 abitanti (Legge 20 nevoso anno lano, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che, secondo la nuova mappa, ad Arcella- comune di Arcellasco con Torricella, Carpesino, Brugora e sco erano uniti i territori dei comuni di Carpesino, Brugora, Cassina Torchiera, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Torricella e Cassina Torchiera. Il comune, infeudato al mar- tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario chese Francesco Carpano di al quale la comunità (Legge 23 fiorile anno IX).

66 Argegno

Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ne rurale. L’organo deliberativo della comunità era rappre- guito della legge di riordino delle autorità amministrative sentato da un consiglio particolare, detto vicinanza, com- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- posto dai capi di casa, che decideva a maggioranza dei voti. rante il Regno d’Italia, Arcellasco venne in un primo tempo Il comune era amministrato da un sindaco che era eletto dal inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei consiglio ogni tre anni. Aveva inoltre un secondo sindaco, distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei per le necessità del comune rurale, ed un console. Dispone- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I va di un proprio cancelliere, residente nel comune ed eletto di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Arcellasco con senza una cadenza prestabilita, al quale era affidata la cu- Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera nel stodia delle pubbliche scritture che conservava presso la 1805 contava 940 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). propria abitazione. Per i suoi compiti veniva regolarmente Il successivo intervento di concentrazione disposto per i retribuito. Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- spese il comune si avvaleva di due esattori, uno per la co- gregazione del comune di Arcellasco e uniti al comune di munità cittadina ed un secondo per il comune rurale. Ponte, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV Argegno era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di di Erba. Prima della aggregazione Arcellasco contava 611 Como per i servizi del quale pagava un contributo alla città abitanti (Decreto 4 novembre 1809). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) comune di Arcellasco. 46 Argegno era sempre inserito nella Vall’Intelvi. 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Argegno. 48 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1757 - 1797 1816), il comune di Arcellasco con Torricella, Carpesino, Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Brugora e Cassina Torchiera venne inserito nella Provincia lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma di Como, Distretto XIV di Erba. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Il comune di Arcellasco con Torricella, Carpesino, Bru- 1756), il comune di Argegno venne inserito, come comuni- gora e Cassina Torchiera, dotato di convocato, fu conferma- tà appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. to nel Distretto XIV di Erba in forza del successivo com- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Nel 1771 il comune contava 302 abitanti (Statistica delle 1844). anime 1771). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- cazione 23 giugno 1853), il comune di Arcellasco, che ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ar- comprendeva le frazioni di Torricella, Carpesino, Brugora gegno venne confermato facente parte della pieve d’Isola e Cassina Torchiera, venne inserito nella Provincia di Co- ed inserito nella Provincia di Como. mo, Distretto XIV di Canzo. La popolazione era costituita In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno da 789 abitanti. 1791, Argegno, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso nel IV distretto censuario della provincia di Como (Com- partimento 1791).

ARGEGNO comune di Argegno. 49 1798 - 1815 comune di Argegno. 47 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina “Arzegnio” figura nella “Determinatio stratarum et pon- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comu- legge del 27 marzo 1798 il comune di Argegno venne inse- ni cui spetta la manutenzione di un tratto della via Regina rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). (Legge 7 germinale anno VI). Il comune apparteneva alla pieve d’Intelvi (Statuti di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la “distri- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto buzione fatta … del complesso plebano in quattro parti” XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribuiva al quartiere gennaio del 1799 contava 372 abitanti (Legge 20 nevoso di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ri- anno VII). partizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Argegno risulta sempre facente parte della pieve d’Intel- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far vi anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune rile anno IX). dal 1510 sino all’anno 1519 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Con istrumento rogato il 18 dicembre 1648 il comune guito della legge di riordino delle autorità amministrative venne concesso in feudo alla famiglia Gallio (Casanova (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1904). rante il Regno d’Italia, Argegno venne in un primo tempo Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento inserito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro del 1751 emerge che il comune di Argegno, che contava dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco 345 anime, era costituito da un borgo cittadino e dal comu- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret-

67 Argexio to III di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel ARGEXIO 1805 contava 388 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). comune di Argexio. 52 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sec. XIV comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ar- gegno allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- Il “comune de Argexio” apparteneva alla pieve di Grave- zione dei comuni di ed uniti, e . dona (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) Inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele, che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al dopo l’unione il comune contava 2102 abitanti (Decreto 4 quartiere di Porta Monastero della città di Como (Riparti- novembre 1809). L’aggregazione venne confermata con la zione 1240). nuova compartimentazione approvata nel 1812 (Decreto 30 luglio 1812). AROSIO comune di Argegno. 50 1816 - 1859 comune di Arosio. 53 sec. XIII - 1756 In base alla nuova compartimentazione territoriale del “Il Monastero Maggiore di Milano acquistò ’l’honor, di- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio strictus et iurisditio’ del luogo di Arosio nel 1134 dalla fa- 1816), il comune di Argegno venne inserito nella Provincia miglia Cani; che a sua volta doveva tenerlo dai Visconti, ca- di Como, Distretto IV di Menaggio. pitani della pieve di Mariano” (Bognetti 1927, p. 226). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Nel 1215 Arosio ebbe i suoi primi statuti voluti dalla ba- stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- dessa dello stesso Monastero Maggiore, confermati poi nel mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1251 e nel 1282 (Biblioteca del Senato 1943, p. 51). 1844). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Arosio risulta incluso nella pieve di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- cazione 23 giugno 1853), il comune di Argegno venne in- tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Aro- serito nella Provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. so con Bugonzio” (Compartimentazione delle fagie 1992). La popolazione era costituita da 653 abitanti. Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta distretto XXIII di Argegno. 51 la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- nova 1904). Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di stretto di Argegno, qualificato come XXIII distretto del di- Carlo V 1558, cart. 28). partimento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Ar- Dopo un breve periodo, in cui Arosio e tutta la pieve di gegno, Bellagio con comune di Mezzo e comune delle Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- Ville, con Lura, Blevio, , Carate, Care- mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo no, Casasco, Castiglione, Cerano, Cernobbio, Civenna, Co- tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio lonno, Dizzasco con Muronico, Rovasco e Biazzeno, La- Crivelli (Casanova 1904). glio, Lemna, Lenno, , Limonta, Maslianico, Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Molina, Moltrasio, Nesso, con Spurano, Palanzo, del 1751, Arosio era sempre inserito nel ducato di Milano, Piazza, Pigra, Pognana con Quarzano e Canzaga, Rovenna, nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva an- Sala, San Fedele e , Schignano, Torno, Tremezzo, che i cassinaggi di Galbesio, Bittoro, “Il Guasto”, “Comu- Urio, con Erno, . La sua popolazione ammon- netto delle M. M. del Monastero Maggiore”, Bigonzo, “del tava a 17.700 abitanti. Freddo” (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con successiva legge del 5 febbraio 1799 di riforma della del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- distrettuazione del dipartimento dell’Olona, venne inserito chese Crivelli al quale la comunità non versava alcun tipo tra i comuni del distretto anche il comune di , pro- di tributo, era diviso, per gli aspetti fiscali, in “dominante” babilmente omesso in precedenza per errore, mentre ven- e “comunetto”. Disponeva di un console e di un cancelliere, nero trasportati nel distretto XXII di Como i comuni di Ble- il quale veniva retribuito con salario annuale per la compi- vio, Cernobbio, Maslianico, Piazza e Rovenna (Legge 17 lazione dei pubblici riparti, oltre che con altri compensi piovoso anno VII). Dopo la rettifica la popolazione del di- straordinari. I compadroni, cui spettava l’amministrazione stretto ammontava a 15.188 abitanti. del patrimonio e la vigilanza sui pubblici riparti, nominava- no ogni tre anni un solo esattore. Il comune era sottoposto legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII alla giurisdizione di un podestà feudale, al quale versava per la riforma della distrettuazione del Dipartimento annualmente un salario. Il console prestava annualmente dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- l’ordinario giuramento alla “Banca criminale di Milano” dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- oltre che all’ufficio feudale in Verano. In passato il console pubblicano, VI, Milano, 1799. era tenuto a presentare il giuramento anche al “Regio uffi-

68 Asnago cio della Martesana” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. comune di Arosio. 56 3042). 1816 - 1859 Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- In base alla nuova compartimentazione territoriale del pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano 1816), il comune di Arosio venne inserito nella Provincia di (Indice pievi 1753). Como, Distretto XXVI di Mariano. Il comune di Arosio, dotato di convocato, fu confermato comune di Arosio. 54 nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo com- 1757 - 1797 partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Arosio venne inse- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Arosio rito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La po- venne inserito tra le comunità della pieve di Mariano, nel polazione era costituita da 933 abitanti. territorio del ducato di Milano. bibl. Biblioteca del Senato 1943: Biblioteca del Senato del Nel 1771 il comune contava 462 abitanti (Statistica delle Regno, Catalogo della raccolta di statuti, Roma, Tipo- anime 1771). grafia del Senato, 1943, Volume I - A - B; Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini del comune rura- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- le, Milano, Vita e pensiero, 1927. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Arosio, sempre collocato nella pieve di Mariano, venne in- serito nella Provincia di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ASNAGO 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di Arosio, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Asnago. 57 sec. XIV - 1756 comune di Arosio. 55 “Asinago” figura nella “Determinatio mensurarum et sta- 1798 - 1815 terarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i co- muni appartenenti alla pieve di Fino (Statuti di Como 1335, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Determinatio mensurarum), che già la “distribuzione fatta ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina … del complesso plebano in quattro parti” (Gianoncelli dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1982, p. 113) del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San legge del 27 marzo 1798 il comune di Arosio venne inserito Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripartizione nel Dipartimento del Lario, Distretto di Mariano (Legge 7 1240). germinale anno VI). Asnago risulta sempre facente parte della pieve di Fino Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). gennaio del 1799 contava 553 abitanti (Legge 20 nevoso Nel 1652 la terra di Asnago, ancora compresa nella pieve anno VII). di Fino, era composta da 22 fuochi (Redenzione feudi Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1652). comune di Arosio, inserito nel Distretto primo di Como, Con istrumento rogato il 3 aprile 1705 il comune venne tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario concesso in feudo alla famiglia Porro (Casanova 1904). (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune di Asnago, che contava 333 guito della legge di riordino delle autorità amministrative anime, era infeudato al marchese Giorgio Porro Carcano, al (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- quale la comunità non corrispondeva alcun tipo di tributo. rante il Regno d’Italia, Arosio venne in un primo tempo in- Il comune, a cui era aggregata la Cascina di Monsordo, di- serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- sponeva di un consiglio che si riuniva di norma nel giorno stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei in cui venivano effettuati i riparti dei carichi fiscali e in altre comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I particolari occasioni. di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Arosio nel Ufficiali del comune erano: i sindaci, il console, l’esatto- 1805 contava 553 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). re ed il cancelliere. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i I sindaci, in numero di due, venivano eletti nel giorno dei comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- riparti dei carichi. Tra i loro compiti, c’era quello di parte- gregazione del comune di Arosio al comune di , che cipare alle sedute dei consigli. Il console veniva invece no- fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù. Pri- minato a seguito di pubblico incanto. Anche l’esattore era ma della aggregazione Arosio contava 502 abitanti (Decre- eletto pubblicamente sempre nel giorno dei riparti. Il co- to 4 novembre 1809). mune disponeva anche di un cancelliere che non risiedeva Tale aggregazione non venne confermata con la succes- nel comune. Le pubbliche scritture erano conservate nella siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- casa del feudatario. ne del comune di Arosio a cui compare invece aggregato il Asnago era sottoposto alla giurisdizione di un podestà comune di Carugo (Decreto 30 luglio 1812). feudale, residente in Como, al quale veniva corrisposto un

69 tenue compenso in occasione delle festività natalizie (Ri- comune di Asnago. 60 sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). 1816 - 1859 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ne” del 1751, in cui compare unita al comune la Cascina di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Montesordo (Compartimento 1751), sia nell’“Indice delle 1816), il comune di Asnago con Montesordo venne inserito pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) nella Provincia di Como, Distretto I di Como. Asnago era sempre inserito nella pieve di Fino. Asnago, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza del successivo compartimento delle pro- comune di Asnago. 58 vince lombarde. Il comune risulta privato della frazione di 1757 - 1797 Montesordo, da allora aggregata a (Notificazio- ne 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Asnago venne inse- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- 1756), il comune di Asnago con Montesordo venne inseri- polazione era costituita da 607 abitanti. to, con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di Como. Nel 1771 i comuni di Asnago, di Bulgorello, di Cassina Rizzardi e di Fino, che costituivano un’unica parrocchia, contavano in tutto 2.065 abitanti (Statistica delle anime ASSO 1771). cantone IV di Asso. 61 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- 1805 giugno 8 - 1809 novembre 3 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Asnago con Montesordo venne confermato facente parte In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia della pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. (Decreto 8 giugno 1805) il cantone IV di Asso, compreso In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno nel dipartimento del Lario, distretto IV di Lecco, includeva 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di i seguenti comuni: Asso, , , Canzo, Carella, Ca- Asnago, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- slino, Cassina di Mariaga con Boffalora, Molino della Rete, vincia di Como (Compartimento 1791). Morchiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti, Castel- marte, Civenna (ex feudo imperiale), , Longone, , Mariaga, Onno, Pagnano con Gemù, Calegno, comune di Asnago. 59 Modrone, Brazzova, Frajno e Megna, Penzano con Vignar- 1798 - 1809 ca, Comeno e Galliano, , , Scarenna, Sor- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- mano con Decinisio, , Visino. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina La popolazione complessiva era di 11.444 abitanti. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Asnago con Monte- cantone III di Asso. 62 sordo venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto 1809 novembre 4 - 1815 di Fino (Legge 7 germinale anno VI). Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel sco, il numero dei comuni del cantone di Asso (già IV, ora gennaio del 1799 contava 506 abitanti (Legge 20 nevoso III) passò da 22 a 5: Asso, Canzo, Lasnigo, Penzano e On- anno VII). no. La popolazione ammontava a 12.001 abitanti. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- per i comuni del cantone III di Asso, le variazioni previste rile anno IX). dal precedente provvedimento del 1809. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative comune di Asso. 63 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sec. XIV - 1756 rante il Regno d’Italia, Asnago venne in un primo tempo in- Asso, maggiore borgo della valle a cui dà il nome, era a serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- capo della pieve generale della Valassina, ed era sede stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei dell’ufficio pretorio. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Nel 1441 Asso, con tutta la Valassina e unitamente alla di Como, Cantone I di Como. Il comune di Asnago con pieve di Incino, venne concesso in feudo dal duca Filippo Montesordo nel 1805 contava 478 abitanti (Decreto 8 giu- Maria Visconti ai conti Dal Verme. gno 1805). Con istrumento del 1 gennaio 1469, Asso fu in un primo Il successivo intervento di concentrazione disposto per i tempo infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza a Tomaso comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento del 16 giu- nò l’aggregazione del comune di Asnago ed uniti al comu- gno 1533, concesso al senatore Francesco Sfondrati (Casa- ne di Cermenate (Decreto 4 novembre 1809). nova 1904). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). del 1751, il borgo di Asso era inserito nel ducato di Milano,

70 Asso nella Valassina, ed il suo territorio comprendeva anche i XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- cassinaggi di “Molini vicini”, Folla, “Molino in piazza del io del 1799 contava 795 abitanti (Legge 20 nevoso anno ”, “Massaria di Santa Marta”, “Molino detto della VII). Malpensada”, “Alpe di Fiorana”, “Cassina detta Piera”, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il “Cassina in Cornareno”, “Alpe detto di Val”, “Folla a Cra- comune di Asso, inserito nel Distretto quarto di Lecco, en- no”, “Molino a Piera” e “Massaria in Dosso” (Comparti- trò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Leg- mento 1751). ge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che Asso, che contava 629 abitanti, era in- guito della legge di riordino delle autorità amministrative feudato al “conte della Riviera” al quale la comunità versa- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- va per convenzione una somma annua di lire 22.1.5. rante il Regno d’Italia, Asso venne in un primo tempo inse- Il comune disponeva di una pubblica vicinanza che si riu- rito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- niva nell’ufficio pretorio. Eleggeva ogni tre anni un deputa- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei to a cui era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto Si avvaleva inoltre di un cancelliere, retribuito con un sala- IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Asso nel rio annuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche 1805 contava 1234 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). scritture conservate in una cassa. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- Asso allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- blica piazza ogni tre anni. ne dei comuni di Pagnano ed uniti, Rezzago, Valbrona e Vi- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà sino. Inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- so, dopo l’unione il comune contava 2696 abitanti (Decreto mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- 4 novembre 1809). la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento al po- Con la successiva compartimentazione del 1812, Asso al- destà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 quesiti largò ulteriormente i propri confini aggregando anche i ter- 1751, cart. 3033). ritori dei comuni di Scarenna e Caslino che nella preceden- Sempre a capo della Valassina, Asso con Scarenna com- te compartimentazione erano stati uniti al comune di Canzo pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- (Decreto 30 luglio 1812). lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). comune di Asso. 66 1816 - 1859 comune di Asso. 64 In base alla nuova compartimentazione territoriale del 1757 - 1797 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816), il comune di Asso venne inserito nella Provincia di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Como, Distretto XIII di Canzo. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Il comune di Asso, dotato di convocato, fu confermato Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Asso ven- nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- ne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio del timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio ducato di Milano. 1844). Nel 1771 il comune contava 1.027 abitanti (Statistica del- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- le anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Asso venne inserito Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popo- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di As- lazione era costituita da 1285 abitanti. so, sempre collocato nella Valassina, venne inserito nella Provincia di Como. distretto dell’alto Lambro. 67 A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel 1798 aprile 24 - 1798 settembre 25 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, In base alla legge 24 aprile 1798 di organizzazione del di- tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, partimento della Montagna (Legge 5 fiorile anno VI) il di- vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). stretto dell’Alto Lambro, contrassegnato con il numero 4, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comprendeva i comuni di: Asso, Barni, Caglio, Canzo, Ca- 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Asso, rella, Caslino, Cassina Mariaga con Boffalora, Molino del- venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di la Rete, Morchiuso, Campolungo e Bindella Caccaratti, Milano (Compartimento 1791). Castelmarte, Civenna, Lasnigo, Limonta, Longone, Magre- glio, Mariaga, Onno, Pagnano con Gemù, Gallegno, Ma- comune di Asso. 65 drone, Brazzova, Fraino e Megna, Penzano con Vignarca, 1798 - 1815 Corneno e Galliano, Proserpio, Rezzago, Scarenna, Sorma- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- no con Decinisio, Valbrona, Vassena e Visino. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con distretto XXV di Asso. 68 legge del 24 aprile 1798 il comune di Asso venne inserito 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lam- Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 bro (Legge 5 fiorile anno VI). di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto stretto di Asso, qualificato come XXV distretto del diparti-

71 Asso mento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Asso, meno in prima istanza, e al quale i consoli dei comuni erano Barni, Caglio, Canzo, Carella, Caslino, Cassina Mariaga tenuti a notificare i delitti (Anderloni 1915, pagg. 169 - con Boffalora, Molino della Rete, Morchiuso, Campolungo 217). e Bindella Caccaratti, Castelmarte, Cesana e Suello con Dal punto di vista del territorio, dagli estimi del ducato di Borimo, Lasnigo, Longone, Magreglio, Mariaga, Onno, Milano del 1558 e dai successivi aggiornamenti del XVII Pagnano con Gemù, Gallegno, Madrone, Brazzova, Fraino secolo, risulta che nella valle erano comprese le località di e Megna, Penzano con Vignarca, Corneno e Galliano, Pro- Asso, Barni, Bruzona, Caglio, Ciemo, Cernusco Lombar- serpio, Pusiano, Rezzago, Scarenna, con Decini- done (Dicinisio), Civenna, Lasnigo, Limonta, Magreglio, sio, Valbrona, Vassena, Visino. La sua popolazione ammon- Megna, Oliva, Hono, Pagnano, Rezzago, Scarenna, Sorma- tava a 12.900 abitanti. no, Valbrona e Visino (Estimo di Carlo V 1558, cart. 48 part. II). pretura. 69 Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1853 - 1859 del 1751 emerge invece che la Valassina comprendeva i co- muni di Borgo d’Asso, Scarenna, Barni, Caglio, Lasnigo, Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Magreglio, Onno, Pagnano, Gemù e Galegno con Mudron- cazione 23 giugno 1853), che ridisegnava la struttura terri- no, Brazona, Frajno, Rezzago, Sormano, Dicinisio, Valbro- toriale della Lombardia, alla pretura di Asso venne attribu- na, Visino e Megna (Compartimento 1751). ita la giurisdizione sul territorio dei comuni appartenenti al L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” distretto XIV di Canzo. del 1753, comincia a delineare la politica di aggregazione dei comuni che verrà ufficializzata quattro anni più tardi Valassina. 70 dall’editto teresiano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello stato milanese. Secondo tale indice il nu- (pieve di Valassina) mero dei comuni che componevano la valle veniva ridotto sec. XIV - 1756 da 17 a 11: Asso con Scarenna, Barni, Caglio, Lasnigo, Ma- greglio, Onno, Pagnano con Gemù, Gallegno, Mudrone, La Valassina, costituita in comunità federativa, fu feudo Brazzova e Frajno, Rezzago, Sormano con Dicinisio, Val- degli arcivescovi di Milano sino alla prima metà del XV se- brona, Visino con Megna (Indice pievi 1753). colo. L’arcivescovo Cassone infatti già nel 1311 asseriva che la valle era fin “ab antiquo” di diritto e padronanza del- Valassina. 71 la mensa arcivescovile. Ancora l’arcivescovo Giovanni Vi- sconti dichiarava nel 1344 che la Valassina era di spettanza (pieve di Valassina) della Chiesa milanese da tempo immemorabile. La signoria 1757 - 1797 degli arcivescovi milanesi sulla valle rimase indisturbata sino alla metà del XII secolo e continuò, con qualche rapida Nel compartimento territoriale dello stato di Milano interruzione dovuta alle guerre, sino al 1409 quando, unita (Editto 10 giugno 1757) la Valassina, inserita nel ducato di al ducato di Milano, venne assegnata dal duca Gian Maria Milano, risulta formata dai 12 comuni seguenti: Asso, Bar- Visconti al capitano di ventura Facino Cane in forza del ni, Caglio, Lasnigo, Magreglio, Onno, Pagnano con Gemù, trattato del giugno dello stesso anno. Da allora la valle se- Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna, Rezzago, guì le sorti di Milano anche se la sua dipendenza dal gover- Scarenna, Sormano con Decinisio, Valbrona e Visino. no cittadino fu più nominale che effettiva, in quanto quasi Nel 1771 la valle contava 5.088 abitanti (Statistica delle sempre infeudata (Anderloni 1915, pag. 170). Difatti nel anime 1771). 1441 unitamente alla pieve di Incino, venne concessa dal duca Filippo Maria Visconti in feudo ai conti Dal Verme. Con il successivo compartimento territoriale della Lom- Con istrumento del 16 giugno 1533, venne poi concessa dal bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la Valassina duca Francesco II Sforza al senatore Francesco Sfondrati, venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la conte della Riviera alla cui discendenza rimase in feudo componevano rimasero gli stessi. sino al 1788. Con diploma dell’imperatore Carlo V del 23 A seguito della morte senza discendenza del colonnello ottobre 1537, la Valassina venne eretta in baronia (Casano- Carlo Sfondrati, conte della Riviera, avvenuta nel 1788, la va 1904). Valassina, sino ad allora infeudata, tornò nelle disponibilità Già dal 1343 la valle disponeva di statuti che regolavano della R. Camera (Casanova 1904). la vita delle comunità che la componevano. Per quanto ri- Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la guarda la pubblica amministrazione, dagli statuti è possibi- Valassina risulta di nuovo inserita nella provincia di Mila- le rilevare che la valle disponeva di un consiglio composto no, della quale, con la corte di Casale, formava il V distretto da sedici consiglieri, quattro per ogni “quadra” in cui era censuario (Compartimento 1791). divisa la valle. Essi, che dovevano aver compiuto il vente- simo anno d’età, avevano il pieno potere di amministrazio- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ne della valle compreso quello di riforma degli stessi statu- ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della ti. La loro carica durava per tre mesi e, all’atto della Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, nomina, erano tenuti a prestare giuramento. Tra gli altri uf- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- ficiali che gli statuti prevedevano sono da ricordare il cam- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. paro ed il canevario. bibl. Anderloni 1915: Emilio Anderloni ed A. Lazzati (a cura di), Statuti dei laghi di Como e di Lugano dei secoli XIII La valle era soggetta alla giurisdizione di un proprio po- e XIV, Roma, Ermanno Loescher & C., 1915, Vol. II (Lec- destà, detto anche vicario o rettore, al quale erano tenuti a co, Vallassina, Campione, Valsolda, Porlezza ed Oste- ricorrere tutti gli abitanti delle comunità valligiane, quanto mo).

72 Barni

BAGGERO Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, che contava 57 anime, di- comune di Baggero. 72 sponeva di un consiglio che si riuniva sulla pubblica piazza, sec. XIV vicino al pozzo comunale. La chiamata in adunanza veniva fatta tramite il suono della campana. La vita amministrativa Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di era curata da un console che, eletto per incanto, restava in Milano fatti nel 1346” Baggero risulta incluso nella Squa- carica per un anno. Oltre a fungere da esattore, il console dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- aveva il compito, tra l’altro, di fissare gli argomenti da trat- nutenzione della “strata da Niguarda” come “el molino de tare nei consigli. Il comune era sottoposto alla giurisdizio- Bazaro” (Compartimentazione delle fagie 1992). ne del Podestà di Como per i servizi del quale pagava un Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. nel 1751 “Molino a Baggero” risulta quale cassinaggio del 3026). comune di , nella pieve d’Incino (Compartimento Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le 1751). cassine” del 1751 Baraggiola compare ancora come comu- ne autonomo, nella pieve di Uggiate (Compartimento 1751), l’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” lo indica già aggregato al comune di Gironico al Monte BARAGGIOLA (Indice pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” comune di Baraggiola. 73 (Editto 19 giugno 1756), il territorio di Baragiola risulta as- sec. XVI - 1756 segnato definitivamente al comune di Olgiate con Barag- Già citata come “Cassina de Baragiola” nell’estimo rura- giola e Somaino. le del 1592 (Estimo rurale di Como 1592), la terra di Ba- raggiola, costituita da 2 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pieve di Fino (Reden- zione feudi 1652). BARNI Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Baraggiola aveva una po- comune di Barni. 75 polazione limitata a sole 26 anime ed era quindi di dimen- sec. XIV - 1756 sioni tali che, per lo svolgimento della sua vita amministra- tiva, non aveva la necessità di avvalersi di alcun tipo di Barni era membro della comunità generale della Valassi- ufficiale pubblico. Il comune era sottoposto alla giurisdi- na, nel ducato di Milano. zione del Podestà di Como per i servizi del quale pagava un Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti 3026). Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a del 1751 (Compartimento 1751) Baraggiola compare già Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento unito al comune di Casnate, nella pieve di Fino, mentre del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” drati (Casanova 1904). (Indice pievi 1753) risulta ancora autonomo e compreso tra Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” i Borghi e Corpi Santi della città di Como. Con la “Riforma del 1751, Barni compare sempre inserito nella Valassina, al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno nel ducato di Milano (Compartimento 1751). 1756), il comune di Baraggiola venne separato dai Corpi Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Santi della città di Como e aggregato definitivamente al co- del 1751 emerge che il comune, che contava 340 abitanti, mune di Casnate, così come compare anche nel comparti- era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per mento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno convenzione una somma annua di lire 15.15.5. 1757). Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla arch. Estimo rurale di Como 1592: Estimo rurale del 1592, pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni un deputato a cui ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 168. era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture conservate in una cassa. BARAGIOLA Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- blica piazza ogni tre anni. Barni salariava inoltre il fante ed comune di Baragiola. 74 il custode della chiesa. sec. XVI - 1751 Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Nel “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- portati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- 1510 sino all’anno 1520, Baragiola risulta appartenere nel- la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- la pieve di Uggiate (Liber consulum 1510). nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 Nel 1652, sempre compreso nella pieve di Uggiate, Ba- quesiti 1751, cart. 3033). ragiola risultava costituito da 4 fuochi (Redenzione feudi Sempre inserito della Valassina, Barni compare nell’“In- 1652). dice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753

73 Barzago ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi comune di Barni. 78 1753). 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Barni. 76 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1757 - 1797 1816), il ricostituito comune di Barni venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune di Barni, dotato di convocato, fu confermato lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Barni 1844). venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del ducato di Milano. cazione 23 giugno 1853), il comune di Barni venne inserito Nel 1771 il comune contava 301 abitanti (Statistica delle nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popo- anime 1771). lazione era costituita da 331 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Barni, sempre collocato nella Valassina, venne inserito nel- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- la Provincia di Como. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). BARZAGO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Barni, vicinanza di Barzago. 79 venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di sec. XIV Milano (Compartimento 1791). La “vicinantia de Barzago” figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del comune di Barni. 77 1335, tra le comunità cui spetta la manutenzione della stra- 1798 - 1809 da tra la “platea de Arebio” sino alla “plateam de Cardevio” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 24 aprile 1798 il comune di Barni venne inserito BASSONE nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lam- bro (Legge 5 fiorile anno VI). terra del Bassone. 80 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sec. XVII - sec. XVIII in. venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- Nel 1652 la terra del Bassone risulta compresa tra i Corpi io del 1799 contava 374 abitanti (Legge 20 nevoso anno Santi della città di Como e composta da 3 fuochi (Reden- VII). zione feudi 1652). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che Bassone, che per gli aspetti spirituali comune di Barni, inserito nel Distretto quarto di Lecco, en- dipendeva dalla parrocchia di Albate, vescovato di Como, trò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Leg- risulta già unito al comune di Senna, che dipendeva invece ge 23 fiorile anno IX). dalla parrocchia di Intimiano, arcivescovato di Milano. In- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- serito tra i Corpi Santi, Bassone non disponeva di consigli guito della legge di riordino delle autorità amministrative né di ufficiali, essendo costituito solamente da quattro fa- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- miglie per un totale di 20 abitanti. rante il Regno d’Italia, Barni venne in un primo tempo in- Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- serito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- no” del 1753 Bassone compare già unito con la comunità di stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Navedano al comune di Senna, inserito tra i Corpi Santi comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto della città di Como (Indice pievi 1753). IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Barni nel 1805 contava 385 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- BELLAGIO gregazione del comune di Barni al comune di Lasnigo, che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di Asso. cantone II di Bellagio. 81 Prima della aggregazione il comune contava 333 abitanti 1805 giugno 8 - 1815 (Decreto 4 novembre 1809). In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia Tale aggregazione venne confermata con la successiva (Decreto 8 giugno 1805) il cantone II di Bellagio, compre- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). so nel dipartimento del Lario, distretto III di Menaggio, in-

74 Bellagio cludeva i seguenti comuni: Bellagio con Comune di mezzo personale o quote d’estimo. Veniva convocato dal fante tra- e Comune delle Ville, Brienno, Carate, Careno, , mite il suono della campana e alle adunanze partecipavano Lemna, Lezzeno, Limonta (ex feudo imperiale di anche il pretore ed il cancelliere. Annualmente il consiglio Sant’Ambrogio), Molina, Nesso, Palanzo, Pognana con eleggeva il console, due sindaci e due o tre deputati. Ai de- Quarzano e Canzaga, Veleso con Erno, Zelbio. putati e ai sindaci era affidata la cura del pubblico interesse. La popolazione complessiva era di 8.057 abitanti. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere nominato dal Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del feudatario che aveva competenza sia per gli atti civili che dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- per quelli criminali. Le pubbliche scritture erano depositate segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- in una apposita cassa ed affidate alla cura di uno dei sinda- sco, il numero dei comuni del cantone passò da 14 a 4: Bel- ci. lagio, Lezzeno, Nesso e Pognana. La popolazione Per la riscossione dei tributi il comune si avvaleva di un ammontava a 5.389 abitanti. esattore scelto per pubblico incanto. Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- Ville di Bellagio era sottoposto alla giurisdizione del pre- partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, tore feudale per i servizi del quale il comune pagava un per i comuni del cantone II di Bellagio, le variazioni previ- compenso annuo ed era rappresentato in loco da un luogo- ste dal precedente provvedimento del 1809. tenente. In seconda istanza e per i delitti più gravi era co- munque competente il podestà di Como. Il console prestava capitano del lago. 82 il giuramento all’atto della sua nomina nelle mani del can- sec. XIV - sec. XVI celliere dell’ufficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). La prima menzione del capitano del lago si ha, secondo Il comune di Ville di Bellagio compare nell’“Indice delle Prosdocimi (Prosdocimi 1939, pag. 17), in un decreto du- pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 già unito cale del 1382 inviato da Gian Galeazzo al podestà di Como al comune di Bellagio (Indice pievi 1753). ed al capitano del lago di Bellagio. In un primo tempo la sua funzione consisteva nella tutela e nella difesa dei dazi comune di Bellagio. 84 nel territorio del lago. Risiedeva in Bellagio e disponeva di sec. XIV - 1756 due navigli con una scorta di sessanta guardie con le quali doveva girare in cerca di contrabbandieri e frodatori dei La comunità di Bellagio risulta già citata come entità am- grani. Egli poteva procedere contro coloro che fossero stati ministrativa autonoma con propri organi già dal secolo XII sorpresi in flagranza essendo fondamentalmente un ufficia- (Cantù 1856, p. 163). le di polizia e doganale. Il “comune de Bellaxio … cum villis de Sancto Johanne” La carica di capitano del lago, inserita tra quelle che il re- figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annes- ferendario era tenuto ad appaltare (Santoro 1968, pag. sa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta 199), continuò ad esistere sicuramente fino al XVI secolo, la manutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto probabilmente con il nome di capitano di Bellagio. Col pas- casaritio usque ad terminum qui est ad exitum saxi Rantii sa del tempo assunse nuove funzioni tra cui, in particolare, …” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). quella di vigilare sull'osservanza delle leggi sulla pesca Il “comune burgi de Bellaxio” apparteneva alla pieve (Prosdocimi 1939, pag. 25) omonima (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva comune di Ville di Bellagio. 83 al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione sec. XIV - 1752 1240). Bellagio risulta sempre facente parte della medesima pie- Il comune di Ville di Bellagio risulta facente parte della ve anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove medesima di Bellagio dal “Liber consulum civitatis Novo- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune comi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli nel 1510 (Liber consulum 1510). del comune dal 1510 al 1536 (Liber consulum 1510). Il comune, insieme con le ville, fu concesso in feudo nel Il comune, insieme con il borgo di Bellagio, fu concesso 1499 alla famiglia Stanga. Dal 1538 sino al 1551 venne in- in feudo nel 1499 alla famiglia Stanga e dal 1538 sino al feudato al conte Francesco Sfondrati e, senza le ville, dal 1551 agli Sfondrati (Casanova 1904). 1624 al 1788 al conte della Riviera Ercole Sfondrati e ai Sempre nella pieve di Bellagio, nel Contado di Como, lo suoi eredi (Casanova 1904). si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova Dal 1647, insieme al Comune di Mezzo, venne infeudato ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). alla famiglia Airoldi (Casanova 1904). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Bellagio era sempre inserito nella pieve omonima del 1751, il comune di Ville di Bellagio era sempre inserito (Compartimento 1751). nella pieve omonima, ed il suo territorio comprendeva an- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento che i cassinaggi di “San Vito”, “San Martino”, Visignola, del 1751 emerge che il comune di Bellagio, che contava Stegola, Casate, Svira, Taronico, Chevrio, Regatola, Gug- 433 abitanti, era infeudato al conte della Riviera Ercole giate, Rovenza, Gravedona, Brogno, Nero, Guasto, Ronco, Sfondrati a cui non veniva corrisposto alcun carico. [Cagnaregla] e Vergonese (Compartimento 1751). L’organo deliberativo del comune era costituito da un Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento convocato, che eleggeva annualmente in seduta pubblica un del 1751 emerge che il comune di Ville di Bellagio, che sindaco e due deputati ai quali era affidata la cura del pub- contava 512 abitanti, era infeudato al conte Cesare Airoldi blico interesse. Il sindaco inoltre era incaricato della con- a cui non veniva corrisposto alcun carico. servazione delle pubbliche scritture depositate in un appo- L’organo deliberativo del comune era costituito da un sito armadio presso la stanza comunale. In sua assenza consiglio composto dai capi di casa che pagavano la tassa supplivano i due deputati.

75 Bellagio

Oltre i deputati ed il sindaco, venivano regolarmente re- Bellagio con comune di Mezzo e comune delle Ville venne tribuiti dal comune due dottori, l’organista, il reverendo confermato nella pieve ed inserito nella Provincia di Como. predicatore, il custode della Veneranda Chiesa, il regolatore In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno dell’orologio, il console, il fante, “quello che alza li manti- 1791, Bellagio e tutta la sua pieve venne incluso nel III di- ci”, l’esattore per il mantenimento del Sasso Rancio. stretto censuario della provincia di Como (Compartimento Per la riscossione dei tributi il comune si avvaleva di un 1791). esattore scelto per pubblico incanto ogni tre anni. Bellagio era sottoposto alla giurisdizione del podestà comune di Bellagio. 87 feudale, che era rappresentato in loco da un luogotenente, 1798 - 1815 e per i servizi del quale il comune non pagava alcun com- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- penso. Il console prestava il giuramento all’attuario (Rispo- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Il comune di Bellagio, a cui risultano uniti il Comune di legge del 27 marzo 1798 il comune di Bellagio con comune Mezzo e il Comune delle Ville, compare nell’“Indice delle di Mezzo e comune delle Ville venne inserito nel Diparti- pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora ap- mento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 germinale partenente alla medesima pieve (Indice pievi 1753). anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune comune di Mezzo di Bellagio. 85 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sec. XVIII - 1752 XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gennaio del 1799 contava 1725 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751, il comune di Mezzo di Bellagio era inserito nella anno VII). pieve omonima, ed il suo territorio comprendeva anche i Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il cassinaggi di “San Giovanni”, Loppia, Ureggio, Cortolana, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Crolo, Grena, Oliverio e Pescalo (Compartimento 1751). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Mezzo, costituitosi dalla Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- separazione dal borgo di Bellagio con cui un tempo forma- guito della legge di riordino delle autorità amministrative va un unico comune, contava 380 abitanti ed era infeudato (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- al conte Cesare Airoldi a cui non veniva corrisposto alcun rante il Regno d’Italia, Bellagio venne in un primo tempo carico. inserito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro L’organo deliberativo del comune era costituito da un dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco consiglio composto dai vicini che pagavano la tassa perso- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- nale. Veniva convocato dal messo pubblico tramite il suono to III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel della campana e alle adunanze partecipava anche il pretore. 1805 contava 1806 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Annualmente il consiglio eleggeva il console, un sindaco e Il successivo intervento di concentrazione disposto per i due o tre deputati. Ai deputati e al sindaco era affidata la comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Bel- cura del pubblico interesse. Al sindaco, che svolgeva anche lagio allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- le funzioni di cancelliere, competeva la conservazione delle ne dei comuni di Civenna e Limonta. Inserito nel Distretto pubbliche scritture. III di Menaggio, Cantone II di Bellagio, dopo l’unione il Per la riscossione dei tributi il comune si avvaleva di un comune contava 2014 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). esattore scelto per pubblico incanto ogni tre anni. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune era sottoposto alla giurisdizione del pretore compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). feudale per i servizi del quale il comune pagava un com- penso annuo ed era rappresentato in loco da un luogotenen- comune di Bellagio. 88 te. In seconda istanza e per i delitti più gravi era comunque 1816 - 1859 competente il podestà di Como. Il console prestava il giu- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ramento all’atto della sua nomina nelle mani del cancelliere Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio dell’ufficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816), il comune di Bellagio venne inserito nella Provincia Il comune di Mezzo compare nell’“Indice delle pievi e di Como, Distretto III di Bellagio. comunità dello Stato di Milano” del 1753 nuovamente uni- Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- to al comune di Bellagio (Indice pievi 1753). spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto III di Bellagio comune di Bellagio. 86 in forza del successivo compartimento delle province lom- 1757 - 1797 barde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Bellagio venne in- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno serito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La 1756), il comune di Bellagio con comune di Mezzo e co- popolazione era costituita da 2505 abitanti. mune delle Ville venne inserito, come comunità apparte- nente alla pieve omonima, nel Contado di Como. distretto III di Bellagio. 89 Nel 1771 il comune contava 1.503 abitanti (Statistica del- 1816 - 1859 le anime 1771). Nel compartimento territoriale delle province lombarde Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di 1816) il distretto III della provincia di Como, con capoluo-

76 Bene go Bellagio, risulta formato da 15 comuni: Bellagio, Brien- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- no, Carate, Careno, Civenna, Laglio, Lemna, Lezzeno, Li- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Bel- monta, Molina, Nesso, Palanzo, Pognana con Quarzano e lagio, sempre composta da un unico comune, venne inclusa Canzaga, Veleso con Erno e Zelbio. nella provincia di Como. Nel successivo compartimento territoriale delle province Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi pieve di Bellagio risulta ancora inserita nella provincia di nel distretto III di Bellagio rimasero invariati. Como, della quale, con la pieve di Nesso e il comune di In seguito all’attivazione del compartimento territoriale Lezzeno (pieve d’Isola), formava il III distretto censuario della Lombardia (Notificazione 23 giugno 1853), il territo- (Compartimento 1791). rio del distretto III della provincia di Como rimase fonda- mentalmente invariato salvo che per l’esclusione del comu- vicario. 92 ne di Civenna che venne collocato nel distretto XIV di sec. XV Canzo. I comuni del distretto divennero pertanto 14: Bella- gio, Brienno, Carate, Careno, Laglio, Lemna, Lezzeno, Li- Da una lettera dei “maestri delle entrate ducali” al refe- monta, Molina, Nesso, Palanzo, Pognana, Veleso e Zelbio. rendario di Como del 17 maggio 1426 risulta che, tra le Il distretto, la cui popolazione assommava a 9.305 abitanti, principali magistrature del contado di Como da appaltare era sottoposto alla giurisdizione della pretura di Como. erano presenti gli uffici di capitano del lago, dei vicari di Menaggio e di Bellagio e di podestà di Gravedona (Santoro 1968, pag. 199). pieve di Bellagio. 90 sec. XIV - 1756 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 del comune di Bellagio non risulta più la presenza “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- del vicario in quanto il comune, che era infeudato, era sot- toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel toposto alla giurisdizione di un podestà feudale che veniva 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- nominato direttamente dal feudatario. Tra i suoi compiti, tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- per i quali la comunità non gli pagava alcun tributo, c’era tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Bellagio as- quello di assistere personalmente alle sedute dei convocati segnata al quartiere di Porta Sala (Ripartizione 1240). o, se impedito, di farsi rappresentare dal luogotenente che Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- risiedeva in loco (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Bellagio ri- sulta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de Bel- laxio”, “comune loci de Sancto Iohanne de Bellaxio”, “comune de Lemonta” e “comune de Civena” (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum). BENE Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- comune di Bene. 93 ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto sec. XIV - 1756 all’elenco degli Statuti del 1335 non compaiono più le co- “Bene montis Menaxij” figura nella “Determinatio stra- munità di San Giovanni di Bellagio, e di Limonta e Civenna tarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del infeudate al monastero Sant’Ambrogio di Milano. Compa- 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto re invece come parte della pieve la comunità di Ville di Bel- della via Regina tra il ponte “de Chollio” e il ponte “de la lagio (Liber consulum 1510). Polla” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Tale situazione è confermata anche nel 1644 dove la pie- Il “comune loci de Benne” apparteneva alla pieve di Me- ve risulta costituita dai soli comuni di Bellagio e Ville di naggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) Bellagio (Relazione Opizzone 1644). che già la “distribuzione fatta … del complesso plebano in Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” quattro parti” (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribui- del 1751 emerge che la pieve di Bellagio comprendeva i co- va al quartiere di Porta Torre della città di Como (Riparti- muni di Bellagio, Comune di Mezzo e Comune delle Ville zione 1240). (Compartimento 1751). Bene risulta sempre facente parte della pieve di Menag- L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” gio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- dal 1510 sino all’anno 1520 (Liber consulum 1510). siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello Nella medesima pieve lo si ritrova ancora nel 1644 (Re- stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni lazione Opizzone 1644). che componevano la pieve veniva ridotto ad uno, cioè Bel- lagio con Comune di Mezzo e Comune delle Ville (Indice Con istrumento rogato il 1 giugno 1647 il comune venne pievi 1753). concesso in feudo a Francesco Gallio duca D’Alvito (Casa- nova 1904). pieve di Bellagio. 91 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1757 - 1797 del 1751 emerge che il comune di Bene, che contava 295 anime, era infeudato al duca D’Alvito, al quale la comunità Nel compartimento territoriale dello stato di Milano non corrispondeva alcun tipo di tributo. Il comune dispone- (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Bellagio, inserita nel va di un consiglio, costituito dai capi di famiglia, che deli- contado di Como, risulta formata da un solo comune: Bel- berava a maggioranza dei voti. Esso si riuniva nella stanza lagio con comune di Mezzo e comune delle Ville. comunale a seguito dell’avviso effettuato casa per casa dal Nel 1771 la pieve contava 1.503 abitanti (Statistica delle console, e con chiamata in adunanza fatta tramite il suono anime 1771). della campana.

77 Beregazzo

Ufficiali del comune erano il console, l’esattore ed il can- di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel 1805 celliere. In caso di particolari necessità potevano essere contava 303 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). eletti dei deputati a tempo determinato. Console e cancel- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i liere erano eletti annualmente e potevano essere riconfer- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide mati, mentre la nomina dell’esattore avveniva per pubblico Bene allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- incanto ogni tre anni. ne del comune di Grona. Inserito nel Distretto III di Me- Compiti del cancelliere, che era regolarmente retribuito, naggio, Cantone I di Menaggio, dopo l’unione il comune erano in particolare la tenuta del bilancio degli estimi, la contava 540 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). verifica, in pubblica adunanza, dei conti annuali dell’esat- Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il tore e la predisposizione del “quinternetto” dei carichi. In- comune di Bene venne a sua volta aggregato al comune di sieme al console era inoltre incaricato della custodia delle Grandola, di cui divenne frazione (Decreto 30 luglio 1812). chiavi della stanza dove era conservata la cassa che conte- neva le pubbliche scritture. comune di Bene. 96 Bene era sottoposto alla giurisdizione di un proprio po- 1816 - 1859 destà feudale, residente in Gravedona, dove aveva sede la In base alla nuova compartimentazione territoriale del “banca criminale”. Per quanto riguardava invece la giuri- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio sdizione civile il comune poteva ricorrere ad un luogote- 1816), il comune di Bene venne inserito nella Provincia di nente in Menaggio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. Como, Distretto IV di Menaggio. 3028). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) 1844). Bene era sempre inserito nella pieve di Menaggio. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Bene venne inserito comune di Bene. 94 nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La po- 1757 - 1797 polazione era costituita da 550 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Bene venne inserito, come comunità BEREGAZZO appartenente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 254 abitanti (Statistica delle comune di Beregazzo. 97 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Bene venne confermato facente parte della pieve di Menag- Milano fatti nel 1346” Beregazzo risulta incluso nella pieve gio ed inserito nella Provincia di Como. di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- nutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Bara- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno gazio” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune di Bene, venne inclusa nel IV distretto censuario della pro- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e vincia di Como (Compartimento 1791). dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Bere- gazzo risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Esti- mo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova comune di Bene. 95 nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). 1798 - 1812 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del 1751, Beregazzo era sempre inserito nel ducato di Mi- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina lano, ancora nella pieve di Appiano, unito alla comunità di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Caldera (Compartimento 1751). legge del 27 marzo 1798 il comune di Bene venne inserito Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 del 1751 emerge che il comune, che contava in tutto 172 germinale anno VI). anime, disponeva di un console, nominato in pubblica as- Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne semblea convocata al suono della campana nella pubblica trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di piazza. Eletto a maggioranza dei voti, durava in carica un Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). anno ma poteva essere confermato. Il comune di avvaleva Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il di un cancelliere che percepiva un salario oltre a compensi comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far straordinari. Suo compito particolare era la cura delle scrit- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- ture relative ai riparti dei carichi la cui riscossione veniva rile anno IX). affidata ad un unico esattore tramite pubblico incanto. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Il comune era sottoposto alla giurisdizione della banca guito della legge di riordino delle autorità amministrative criminale del Vicariato del Seprio di Gallarate, a cui il con- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sole doveva prestare giuramento (Risposte ai 45 quesiti rante il Regno d’Italia, Bene venne in un primo tempo in- 1751, cart. 3039). serito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei Sempre inserito nella pieve di Appiano, Beregazzo com- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III lano” del 1753 già unito con il comune di Figliaro, con la

78 Bernate denominazione di Beregazzo con Figliaro, ancora apparte- 1816), il comune di Beregazzo con Figliaro venne inserito nente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). nella Provincia di Como, Distretto XXIII di Appiano. Il comune di Beregazzo con Figliaro, dotato di convoca- comune di Beregazzo con Figliaro. 98 to, fu confermato nel Distretto XXIII di Appiano in forza 1757 - 1797 del successivo compartimento delle province lombarde Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- (Notificazione 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Beregazzo, che Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Beregaz- comprendeva la frazione di Figliaro, venne inserito nella zo con Figliaro venne inserito tra le comunità della pieve di Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La popolazione Appiano, nel territorio del ducato di Milano. era costituita da 547 abitanti. Nel 1771 il comune contava in tutto 428 abitanti di cui legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI 164 in Beregazzo e 264 in Figliaro (Statistica delle anime per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento 1771). del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Be- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. regazzo con Figliaro, sempre collocato nella pieve di Ap- piano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di BERNASCA Beregazzo con Figliaro, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento comune di Bernasca. 101 1791). sec. XVI - 1751 Nel “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- comune di Beregazzo con Figliaro. 99 portati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1798 - 1809 1510 sino all’anno 1546, Bernasca risulta appartenere nella A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- pieve di Uggiate (Liber consulum 1510). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1652, sempre compreso nella pieve di Uggiate, Ber- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con nasca risultava costituito da 3 fuochi (Redenzione feudi legge del 26 marzo 1798 il comune di Beregazzo con Fi- 1652). gliaro venne inserito nel Dipartimento del Verbano, Distret- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento to di Appiano (Legge 6 germinale anno VI). del 1751 emerge che il comune, che contava 37 anime, non Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune disponeva di un organo deliberativo in quanto la comunità venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto era costituita solo da quattro famiglie. La vita amministra- XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- tiva era curata da un console che cambiava annualmente e naio del 1799 contava 443 abitanti (Legge 20 nevoso anno che rappresentava, a turno, una delle quattro famiglie. Era VII). lo stesso console che fungeva da esattore della comunità. Il Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di comune di Beregazzo con Figliaro, inserito nel Distretto Como per i servizi del quale pagava un contributo alla città primo di Como, venne a far parte del ricostituito Diparti- (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). mento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- cassine” del 1751 Bernasca compare ancora come comune guito della legge di riordino delle autorità amministrative autonomo, nella pieve di Uggiate (Compartimento 1751), (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- l’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” lo rante il Regno d’Italia, Beregazzo con Figliaro venne in un indica già aggregato al comune di Camnago (Indice pievi primo tempo inserito nel Distretto XXXI ex milanese di 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Appiano (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di Milano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Rifor- III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente ma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 collocato nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. giugno 1756), il territorio di Bernasca risulta assegnato de- Il comune di Beregazzo con Figliaro nel 1805 contava 246 finitivamente al comune di Camnago. abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- gregazione del comune di Beregazzo ed uniti al comune di BERNATE Binago, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Prima della aggregazione Beregazzo con Fi- comune di Bernate. 102 gliaro contava 382 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). sec. XIV - 1756 Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il “comune loci de Bernate” figura nella “Determinatio compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- comune di Beregazzo con Figliaro. 100 tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la 1816 - 1859 ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di In base alla nuova compartimentazione territoriale del Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio tizione 1240).

79 Binago

Bernate risulta sempre facente parte della pieve di Fino venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono (Legge 7 germinale anno VI). riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel 1652 la terra di Bernate, ancora compresa nella pieve XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel di Fino, era composta da 11 fuochi (Redenzione feudi gennaio del 1799 contava 270 abitanti (Legge 20 nevoso 1652). anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Bernate era sempre inserito nella pieve di Fino, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cas- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sina del Doncione” e “Cassina della Guzza” (Comparti- rile anno IX). mento 1751). Quest’ultima, originariamente Corpo santo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- della città di Como, faceva parte in precedenza della comu- guito della legge di riordino delle autorità amministrative nità di Acquanegra. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Bernate venne in un primo tempo del 1751 emerge che il comune di Bernate, che viene de- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- scritto con Cassina della Guzza, contava 156 abitanti. Non stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei era infeudato ma pagava per la redenzione ogni quindici comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I anni la somma di lire 9.13.3 e 2/3. Cassina della Guzza in- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Bernate con vece, essendo proveniente dai Corpi santi della città, non Guzza nel 1805 contava 217 abitanti (Decreto 8 giugno era mai stata infeudata né pagava alcun carico di redenzio- 1805). ne. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Per deliberare sulle questioni relative al comune il popo- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- lo di Bernate veniva riunito al suono della campana in un nò l’aggregazione del comune di Bernate ed uniti al comu- luogo solito dal console, il quale essendo l’unico ufficiale ne di Como (Decreto 27 febbraio 1808). la cui carica durava a turno per un mese, fungeva anche da Tale aggregazione venne confermata con le successive esattore e cancelliere, conservando le scritture pubbliche compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e costituite prevalentemente da “confessi”. del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Bernate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como, al quale ricorreva tramite il console. comune di Bernate. 105 Per quanto riguarda la piccola comunità di Cassina della 1816 - 1859 Guzza, era costituita solo da due famiglie di “pigionanti” e disponeva di un console che cambiava anch’esso mensil- In base alla nuova compartimentazione territoriale del mente (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune di Bernate con Guzza compare nell’“Indice 1816), il ricostituito comune di Bernate con Guzza venne delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 an- inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. cora appartenente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). Il comune di Bernate con Guzza, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto II di Como in forza del successivo comune di Bernate. 103 compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Bernate, che com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma prendeva la frazione di Guzza, venne inserito nella Provin- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno cia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era 1756), il comune di Bernate con Guzza venne inserito, con costituita da 296 abitanti. le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di Como. legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione Nel 1771 i comuni di Bernate e di Casnate, che costitui- del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, vano un’unica parrocchia, contavano in tutto 823 abitanti Censo p. m., cart. 731. (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Bernate con Guzza venne confermato facente parte della BINAGO pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Binago. 106 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ber- sec. XIV - 1756 nate, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di di Como (Compartimento 1791). Milano fatti nel 1346” Binago risulta incluso nella pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- comune di Bernate. 104 tenzione della “strata da Bolà” come “el locho de Binago” 1798 - 1808 (Compartimentazione delle fagie 1992). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Con istrumento rogato il 28 novembre 1538 il comune ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina venne concesso in feudo ad Antonio Carcassola e successi- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1547 giunse nella mani legge del 27 marzo 1798 il comune di Bernate con Guzza della famiglia Castiglioni (Casanova 1904).

80 Bindella

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e to nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Binago (Legge 6 germinale anno VI). risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Carlo V 1558, cartt. 2 e 3). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto In conseguenza del testamento di Nicolò Castiglioni, il XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- feudo di Binago passò nel 1622 a Gottifredo Visconti di naio del 1799 contava 999 abitanti (Legge 20 nevoso anno Cassano Magnago, la famiglia del quale ne mantenne il VII). possesso sino all’abolizione dei feudi (Casanova 1904). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel 1644 Binago compare ancora inserito nella pieve di comune di Binago, inserito nel Distretto primo di Como, Appiano (Relazione Opizzone 1644). venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751, Binago era sempre inserito nel ducato di Milano, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio compren- guito della legge di riordino delle autorità amministrative deva anche i cassinaggi di Monello, Lovaneda, Cassinazza (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- e Rocolo (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Binago venne in un primo tempo in- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento serito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Quadro del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato alla fa- dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco miglia Visconti alla quale la comunità non versava alcun dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- tipo di contribuzione, contava in tutto 652 anime. Dispone- to I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di Binago va di un console e di due sindaci, nominati in pubblica as- nel 1805 contava 1014 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). semblea, composta dai capi di casa, convocati al suono del- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i la campana. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Bi- Venivano eletti ogni due anni e potevano essere riconfer- nago allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- mati. A loro era affidata la vigilanza sui pubblici riparti dei ne dei comuni di Beregazzo ed uniti e Castelnuovo. Inserito carichi. Il comune si avvaleva di un cancelliere che perce- nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano, dopo piva un salario e a cui era affidata la cura delle pubbliche l’unione il comune contava 1582 abitanti (Decreto 4 no- scritture. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- vembre 1809). mento delle spese era un solo esattore che veniva eletto per Tale aggregazione venne confermata con la successiva pubblico incanto per nove anni. Il comune era sottoposto compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). alla giurisdizione di un podestà feudale al quale versava un onorario in occasione del riparto pubblico dei carichi. Il comune di Binago. 109 console, che era incaricato delle denunce, prestava giura- 1816 - 1859 mento alla banca criminale del Vicariato del Seprio di Gal- In base alla nuova compartimentazione territoriale del larate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- 1816), il comune di Binago venne inserito nella Provincia pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- di Como, Distretto XXIII di Appiano. lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Il comune di Binago, dotato di convocato, fu confermato (Indice pievi 1753). nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo com- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio comune di Binago. 107 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Binago venne inse- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La al governo e amministrazione delle comunità dello stato di popolazione era costituita da 1741 abitanti. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Binago legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento territorio del ducato di Milano. del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, Nel 1771 il comune contava 924 abitanti (Statistica delle ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- anime 1771). blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Bi- nago, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inse- rito nella Provincia di Gallarate. BINDELLA In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di comune di Bindella. 110 Binago, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della sec. XIV provincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Bindella risulta incluso nella Squa- comune di Binago. 108 dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- 1798 - 1815 nutenzione della “strata da Niguarda” come “le cassine de A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Bindella” (Compartimentazione delle fagie 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Con istrumento del 15 giugno 1472, Bindella, con tutta dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal legge del 26 marzo 1798 il comune di Binago venne inseri- duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negro-

81 Bisago ni di Ello, detti Missaglia. Nel 1677 il feudo della Corte di tramite il suono della campana, dal console il quale indica- Casale passò nelle mani della famiglia Crivelli (Casanova va anche quali fossero gli argomenti da trattare. Ufficiali 1904). del comune erano: i sindaci, il console ed il cancelliere. Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, I sindaci, in numero di due, erano i medesimi che la par- nel 1751 Bindella risulta quale cassinaggio del comune di rocchia sceglieva per la sua amministrazione. Cassina di Mariaga, nella Corte di Casale (Compartimento Il console invece veniva nominato a seguito di pubblico 1751). incanto, restava in carica secondo gli accordi tra le parti e La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità fungeva anche da esattore. Il comune disponeva anche di un dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata cancelliere che veniva regolarmente retribuito. al comune di Cassina di Mariaga con Boffalora, Molino era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i della Rete, Morchiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti, cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il con- nella Corte di Casale, ducato di Milano (Indice pievi 1753). sole presentava le denunce (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). Il comune di Bizzarone compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- BISAGO nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). comune di Bisago. 111 comune di Bizzarone. 113 sec. XIV - 1751 1757 - 1797 Già citata come “Cassina de Bisago” nel “Liber con- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno all’anno 1535 (Liber consulum 1510), la terra di Bissago, 1756), il comune di Bizzarone venne inserito, con le comu- costituita da 3 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra quel- nità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città le che componevano la pieve di Fino (Redenzione feudi di Como. 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le cas- Nel 1771 il comune contava 276 abitanti (Statistica delle sine” del 1751, Cassina Bisago risulta già facente parte del anime 1771). territorio del comune di Lomazzo, pieve di Fino (Compar- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- timento 1751). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Bizzarone venne confermato facente parte della pieve di no” del 1753, Bisago compare definitivamente aggregato al Uggiate ed inserito nella Provincia di Como. comune di Lomazzo, appartenente alla pieve di Fino (Indi- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ce pievi 1753). 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Bizzarone, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- vincia di Como (Compartimento 1791).

BIZZARONE comune di Bizzarone. 114 1798 - 1809 comune di Bizzarone. 112 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Il “comune de Bisarono” figura nella “Determinatio dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como legge del 27 marzo 1798 il comune di Bizzarone venne in- del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già (Legge 7 germinale anno VI). la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Bizzarone risulta sempre facente parte della pieve di Ug- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove Nel gennaio del 1799 contava 260 abitanti (Legge 20 nevo- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune so anno VII). dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel 1652 la terra di Bizzarone, ancora compresa nella comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far pieve di Uggiate, era composta da 28 fuochi (Redenzione parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- feudi 1652). rile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Bizzarone era sempre inserito nella pieve di Ug- guito della legge di riordino delle autorità amministrative giate, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- “Terra Nera” e “Terra Nova” (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Bizzarone venne in un primo tempo Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- del 1751 emerge che Bizzarone, che contava 309 abitanti, stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei si era redento e pagava per ciò alla regia Camera la somma comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di lire 45.12.9 ogni quindici anni. di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava Il comune disponeva di un consiglio formato dai capi di 256 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). famiglia che si riunivano sulla pubblica piazza, davanti alla Il successivo intervento di concentrazione disposto per i chiesa parrocchiale. La chiamata in adunanza veniva fatta, comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi-

82 Blessagno nò l’aggregazione di Bizzarone al comune di Uggiate, nel Blessagno era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Cantone II di Como. Prima della aggregazione Bizzarone valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 14.11 contava 255 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) comune di Bizzarone. 115 il comune di Blessagno con Lura era sempre inserito nella 1816 - 1859 Vall’Intelvi.

In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Blessagno con Lura. 117 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Bizzarone venne inserito nella Provin- 1757 - 1797 cia di Como, Distretto I di Como. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma stretto I di Como in forza del successivo compartimento al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1756), il comune di Blessagno con Lura venne inserito nel Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- compartimento della Valle Intelvi. cazione 23 giugno 1853), il comune di Bizzarone venne in- Nel 1771 il comune contava 141 abitanti (Statistica delle serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- anime 1771). polazione era costituita da 507 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Blessagno con Lura venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed inserito nella Provincia di Como. BLESSAGNO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Bles- comune di Blessagno con Lura. 116 sagno, venne inclusa nel V distretto censuario della provin- cia di Como (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 Il “comune de Luira” apparteneva nel 1335 alla pieve comune di Blessagno. 118 d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- 1798 - 1809 rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Como (Ripartizione 1240). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Le terre di Lura e di Blessagno, appartenenti alla pieve dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con d’Intelvi, compaiono negli atti delle visite pastorali del ve- legge del 27 marzo 1798 il comune di Blessagno con Lura scovo Ninguarda del 1593 composte rispettivamente da 2 e venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Por- 25 fuochi per un totale di 167 abitanti (Lazzati 1986). lezza (Legge 7 germinale anno VI). Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva gennaio del 1799 contava 227 abitanti (Legge 20 nevoso Andreotti (Casanova 1904). anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che le comunità di Blessagno e Lura, che comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far contavano complessivamente 227 abitanti, costituivano un parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- unico comune che, come tutta la valle, era infeudato al con- rile anno IX). te Melchiorre Riva Andreotti al quale veniva versato un Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- censo annuale di cui lire 19.1.6 a carico di Blessagno. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune non disponeva di un consiglio generale ma (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale rante il Regno d’Italia, Blessagno venne in un primo tempo di valle. Aveva invece un consiglio particolare costituito dal inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’In- sindaco, dal console, dal cancelliere e da tutti i capi di fa- telvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III miglia. Tali ufficiali venivano eletti periodicamente dai capi classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collo- famiglia a maggioranza dei voti. In particolare il console cato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il veniva eletto a rotazione ogni mese e, per questo motivo comune nel 1805 contava 181 abitanti (Decreto 8 giugno non prestava il giuramento al podestà della valle. 1805). Il sindaco ed il cancelliere, che per i loro compiti veniva- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i no retribuiti con un salario annuo, provvedevano all’ammi- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- nistrazione del patrimonio ed erano incaricati della conser- gregazione del comune di Blessagno ed uniti al comune di vazione delle pubbliche scritture custodite in un’apposita Castiglione, che fu inserito nel Distretto I di Como, Canto- cassa. ne III di San Fedele. Prima della aggregazione Blessagno Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il contava 242 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). comune si avvaleva di un esattore che veniva nominato con Tale aggregazione venne confermata con la successiva scrittura privata e doveva prestare idonea “sigurtà”. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

83 Blevio comune di Blessagno. 119 Il comune di Blevio compare nell’“Indice delle pievi e 1816 - 1859 comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Nesso (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Blevio. 121 1816), il comune di Blessagno con Lura venne inserito nel- la Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. 1757 - 1797 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Blevio venne mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio separato dalla pieve di Nesso e unito, nel Territorio civile 1844). della città di Como, alla istituenda pieve di Zezio superiore, Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- così come compare anche nel compartimento territoriale cazione 23 giugno 1853), il comune di Blessagno, che dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). comprendeva la frazione di Lura, venne inserito nella pro- Nel 1771 il comune contava 456 abitanti (Statistica delle vincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La popolazione anime 1771). era costituita da 359 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di BE-MA Editrice, 1986. Blevio venne confermato facente parte della pieve di Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. Nel 1790 il comune venne concesso in feudo al conte An- tonio Tanzi. BLEVIO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- mune di Blevio, venne inclusa nel II distretto censuario del- comune di Blevio. 120 la provincia di Como (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 Il “comune de Blevio” figura nella “Determinatio strata- comune di Blevio. 122 rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, 1798 - 1809 come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… a dicta fenestra in sursum usque ad canto- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- num muiri vinee que fuit Pedeferi Fiche de Cumis” (Statuti ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina di Como 1335, Determinatio stratarum). Il comune appar- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con teneva in quel periodo alla pieve di Zezio (Statuti di Como legge del 27 marzo 1798 il comune di Blevio venne inserito 1335, Determinatio mensurarum). nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 germinale anno VI). Blevio risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 530 abitanti (Legge 20 nevoso Compare invece appartenente alla pieve di Nesso, nel anno VII). Contado di Como, nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Inserito nel marchesato di Nesso il comune ne seguì le sorti Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Blevio venne che lo videro nel 1647, con una parte del feudo, concesso inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII di al senatore Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). Como (Legge 17 piovoso anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Blevio risultava inserito nella pieve di Nesso ed comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far il suo territorio comprendeva anche “Sant’Agostino” parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- (Compartimento 1751). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune di Blevio, che contava 372 guito della legge di riordino delle autorità amministrative abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- non veniva corrisposto alcun carico. rante il Regno d’Italia, Blevio venne in un primo tempo in- serito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como Per le decisioni della comunità, quando ritenuto necessa- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- rio, il popolo veniva convocato in assemblea nella pubblica se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato piazza. Il comune dispone di un sindaco e di quattro depu- nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel tati, tutti eletti tramite pubblico istrumento. 1805 contava 524 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il sindaco, che percepiva un salario annuo, conservava le Il successivo intervento di concentrazione disposto per i pubbliche scritture in un’apposita cassa. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese nò l’aggregazione di Blevio al comune di Torno, nel Di- il comune si avvaleva di un solo esattore. stretto I di Como, Cantone I di Como. Prima della aggrega- Blevio era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- zione Blevio contava 580 abitanti (Decreto 4 novembre dale della “banca criminale di Nesso” per i servizi del quale 1809). non pagava alcun salario (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. Tale aggregazione venne confermata con la successiva 3027). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

84 Breccia comune di Blevio. 123 infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per con- 1816 - 1859 venzione una somma annua di lire 2.14.1. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio pubblica piazza. L’amministrazione del patrimonio e la 1816), il ricostituito comune di Blevio venne inserito nella cura dei riparti era affidata ai maggiori estimati, i quali, uni- Provincia di Como, Distretto II di Como. tamente alla vicinanza, eleggevano annualmente un cancel- Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- liere, retribuito con salario annuale, che era incaricato della spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- custodia delle pubbliche scritture conservate in una cassa. riazioni 1835), fu confermato nel Distretto II di Como in Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento forza del successivo compartimento delle province lombar- delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- de (Notificazione 1 luglio 1844). blica piazza ogni tre anni. Brazzova salariava inoltre un Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- fante. cazione 23 giugno 1853), il comune di Blevio venne inse- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- lazione era costituita da 799 abitanti. mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 per la riforma della distrettuazione del Dipartimento dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- quesiti 1751, cart. 3033). dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- Sempre inserito della Valassina, Brazzova compare pubblicano, VI, Milano, 1799. nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Gal- legno, Mudrone, Brazzova e Fraino, appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). BOFFALORA Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma comune di Boffalora. 124 al governo e amministrazione delle comunità dello stato di sec. XIV - 1751 Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Brazzova risulta defi- nitivamente aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Già citata come “Cassina de Boffalora” nel “Liber con- Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna, inserito tra sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- le comunità della Valassina, nel territorio del ducato di Mi- ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino lano. all’anno 1538 (Liber consulum 1510), la terra di Boffalora, costituita da 2 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra quel- le che componevano la pieve di Fino (Redenzione feudi 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le cas- sine” del 1751, Boffalora era sempre inserito nella pieve di BRECCIA Fino, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di Boschi (Compartimento 1751). comune di Breccia. 126 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento sec. XIV - 1756 del 1751 per il comune di Cassina Rizzardi, emerge che Boffalora con Monticello e Ronco era già stato aggregato La “vicinantia de Bregia” figura nella “Determinatio dalla real giunta a quel comune (Risposte ai 45 quesiti stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1751, cart. 3026). 1335, tra le comunità cui spetta la manutenzione della stra- da tra la “platea de Arebio” sino alla “plateam de Cardevio” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Nell’estimo del 1439 è elencato fra le comunità apparte- nenti alla Castellanza del Baradello (Liber estimi 1439), BRAZZOVA che già la “distribuzione fatta … del complesso plebano in quattro parti” (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribui- comune di Brazzova. 125 va al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ri- sec. XIV - 1751 partizione 1240). Brazzova era membro della comunità generale della Va- Con la demolizione del castello Baradello e la soppres- lassina, nel ducato di Milano. sione della Castellanza, avvenuta nel 1527 (Gianoncelli Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne 1975, p. 45), Breccia venne inserito nella pieve di Zezio, concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti come risulta anche dal “Liber consulum civitatis Novoco- Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a delle vicinanze sino all’anno 1552 (Liber consulum 1510). Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento Nel 1652 la terra di Breccia risulta compresa tra i Corpi del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- santi della città di Como, insieme alla comunità aggregata drati (Casanova 1904). di Lazzago, e composta da 37 fuochi (Redenzione feudi Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1652). del 1751, Brazzova compare sempre inserito nella Valassi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento na, nel ducato di Milano (Compartimento 1751). del 1751 emerge che il comune di Breccia contava 544 abi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento tanti. Non era infeudato né pagava alcun carico per la re- del 1751 emerge che il comune, che contava 77 abitanti, era denzione.

85 Breglia

Per deliberare sulle questioni relative al comune il consi- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I glio di Breccia veniva riunito al suono della campana sulla di Como, Cantone I di Como. Il comune di Breccia con pubblica piazza dal console, che veniva eletto pubblica- Lazzago nel 1805 contava 655 abitanti (Decreto 8 giugno mente insieme a quattro deputati ogni anno. A loro era af- 1805). fidata la vigilanza per il buon andamento del comune. Non Il successivo intervento di concentrazione disposto per i disponeva di un cancelliere ma, in occasione della convo- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- cazione per la fissazione dei riparti dei carichi, veniva eletta nò l’aggregazione del comune di Breccia ed uniti al comu- appositamente una persona che era definita “quasi cancel- ne di Como (Decreto 27 febbraio 1808). liere”. Tale aggregazione venne confermata con le successive Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e delle spese era un solo esattore che veniva eletto pubblica- del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). mente e percepiva un compenso annuo. Breccia era sotto- posto alla giurisdizione del podestà di Como (Risposte ai comune di Breccia. 129 45 quesiti 1751, cart. 3027). 1816 - 1859 Il comune di Breccia con Lazzago compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 an- In base alla nuova compartimentazione territoriale del cora appartenente ai Corpi santi di Como (Indice pievi Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1753). 1816), il ricostituito comune di Breccia con Lazzago venne inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. comune di Breccia. 127 Il comune di Breccia con Lazzago, dotato di convocato, 1757 - 1797 fu confermato nel Distretto II di Como in forza del succes- sivo compartimento delle province lombarde (Notificazio- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- ne 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno cazione 23 giugno 1853), il comune di Breccia, che com- 1756), il comune di Breccia con Lazzago venne inserito, prendeva la frazione di Lazzago, venne inserito nella Pro- con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile vincia di Como, Distretto I di Como. La popolazione era della città di Como. costituita da 1023 abitanti. Nel 1771 il comune contava 585 abitanti (Statistica delle anime 1771). arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- vol. 168. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione Breccia con Lazzago venne confermato facente parte della del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. Censo p. m., cart. 731; Legge 17 piovoso anno VII: In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Legge 17 piovoso anno VII per la riforma della distret- 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di tuazione del Dipartimento dell’Olona (5/2/1799), Rac- Breccia, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- colta delle leggi, proclami, ordini e avvisi ecc. pubblicati vincia di Como (Compartimento 1791). in Milano nell’anno VII Repubblicano, VI, Milano, 1799. comune di Breccia. 128 1798 - 1808 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- BREGLIA ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Breccia con Lazzago comune di Breglia. 130 venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino sec. XIV - 1756 (Legge 7 germinale anno VI). Nella 1644 Breglia figura inserito nella Squadra di Rez- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune zonico nel Contado di Como (Relazione Opizzone 1644). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- del 1751 emerge che il comune di Breglia, inserito nella naio del 1799 contava 650 abitanti (Legge 20 nevoso anno pieve di Menaggio, non era infeudato in forza dell’istru- VII). mento di redenzione rogato dal notaio Francesco Mercan- Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Breccia con solo il 30 agosto 1647. Il comune pagava a seguito di ciò Lazzago venne inserito nel Dipartimento dell’Olona, Di- ogni quindici anni la somma di lire 32.11.6. stretto XXII di Como (Legge 17 piovoso anno VII). Il comune, che contava 176 abitanti, disponeva di un con- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il siglio costituito dai vicini, che si radunavano, previo avviso comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del console effettuato casa per casa, per discutere le que- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- stioni riguardanti l’intera comunità. rile anno IX). Il comune si avvaleva delle prestazioni di un console, di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- un sindaco e di un cancelliere, tutti eletti pubblicamente guito della legge di riordino delle autorità amministrative con possibilità di conferma. Al sindaco e al cancelliere, re- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- golarmente retribuito, erano incaricati della conservazione rante il Regno d’Italia, Breccia venne in un primo tempo in- delle pubbliche scritture le quali erano custodite in una serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- stanza della casa parrocchiale le cui chiavi erano in posses- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei so dei due ufficiali. Incaricato delle riscossioni dei carichi

86 Bregnano (pieve di Fino) e del pagamento delle spese era un solo esattore che veniva ne del comune di a cui compare invece aggregato il eletto a seguito di pubblico incanto e che percepiva un sa- comune di Breglia (Decreto 30 luglio 1812). lario annuo. Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- comune di Breglia. 133 destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per 1816 - 1859 quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Breglia In base alla nuova compartimentazione territoriale del ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il salario Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ogni tre anni (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816), il ricostituito comune di Breglia venne inserito nella Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- Breglia era sempre inserito nella pieve di Menaggio. mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Breglia. 131 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Breglia venne inse- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma popolazione era costituita da 282 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Breglia venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 144 abitanti (Statistica delle BREGNANO (PIEVE DI FINO) anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Bregnano. 134 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di sec. XIV - 1756 Breglia venne confermato facente parte della pieve di Me- Il “comune de Bregniano” figura nella “Determinatio naggio ed inserito nella Provincia di Como. mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la di Breglia, venne inclusa nel IV distretto censuario della ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di provincia di Como (Compartimento 1791). Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- tizione 1240). comune di Breglia. 132 Bregnano risulta sempre facente parte della pieve di Fino 1798 - 1812 anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1652 la terra di Bregnano, ancora compresa nella dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pieve di Fino, era composta da 75 fuochi (Redenzione feudi legge del 27 marzo 1798 il comune di Breglia venne inse- 1652). rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 7 germinale anno VI). del 1751 emerge che il comune di Bregnano, anticamente Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne infeudato alla famiglia Carcano, si era redento e pagava per trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di ciò la somma di lire 70.6.9 ogni quindici anni. Il comune, Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). che contava 880 abitanti, disponeva di un consiglio genera- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il le, che veniva convocato dal console tramite il suono della comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far campana, ed eleggeva ogni anno due o quattro sindaci ed il parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- cancelliere. rile anno IX). Questi percepiva uno stipendio annuo oltre a ulteriori Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- compensi in relazione ai carichi di lavoro svolti. Le scrittu- guito della legge di riordino delle autorità amministrative re della comunità erano conservate pressa la casa già della (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- famiglia Luccini, poi di proprietà del Venerando Spedale rante il Regno d’Italia, Breglia venne in un primo tempo in- Maggiore di Como, la cui chiave era affidata all’agente del- serito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei lo Spedale. distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei si riuniva di norma nel giorno in cui venivano effettuati i comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III riparti dei carichi fiscali e in altre particolari occasioni. di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel 1805 Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti contava 166 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). delle spese era un unico esattore scelto dalla comunità sulla Il successivo intervento di concentrazione disposto per i base delle capacità dimostrate. Bregnano era sottoposto comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Bre- alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del qua- glia allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione le pagava un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti del comune di Plesio ed uniti. Inserito nel Distretto III di 1751, cart. 3026). Menaggio, Cantone I di Menaggio, dopo l’unione il comu- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- ne contava 841 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). ne” del 1751 (Compartimento 1751), sia nell’“Indice delle Tale aggregazione non venne confermata con la succes- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- Bregnano era sempre inserito nella pieve di Fino.

87 Bregnano (pieve di Menaggio) comune di Bregnano. 135 Il comune di Bregnano con Puginate e Cassina Manigar- 1757 - 1797 di, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza del successivo compartimento delle provin- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- ce lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1756), il comune di Bregnano con Puginate e Cassina Ma- cazione 23 giugno 1853), il comune di Bregnano, che com- nigardi venne inserito, con le comunità della pieve di Fino, prendeva le frazioni di Puginate e Cassina Manigardi, ven- nel Territorio civile della città di Como. ne inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era costituita da 1976 abitanti. Nel 1771 il comune contava 1.066 abitanti (Statistica del- le anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Bregnano con Puginate e Cassina Manigardi venne confer- BREGNANO (PIEVE DI MENAGGIO) mato facente parte della pieve di Fino ed inserito nella Pro- vincia di Como. comune di Bregnano. 138 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Bre- Il “comune loci de Bregnano” apparteneva alla pieve di gnano, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- Menaggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- cia di Como (Compartimento 1791). rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione comune di Bregnano. 136 1240). 1798 - 1815 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con BRENNA legge del 27 marzo 1798 il comune di Bregnano con Pugi- nate e Cassina Manigardi venne inserito nel Dipartimento comune di Brenna. 139 del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Milano fatti nel 1346” Brenna risulta incluso nella pieve di XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- naio del 1799 contava 1300 abitanti (Legge 20 nevoso anno tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Bre- VII). na con Pozolo” (Compartimentazione delle fagie 1992). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta rile anno IX). la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- guito della legge di riordino delle autorità amministrative nova 1904). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e rante il Regno d’Italia, Bregnano venne in un primo tempo dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Carlo V 1558, cart. 28). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Dopo un breve periodo, in cui Brenna e tutta la pieve di di Como, Cantone I di Como. Il comune di Bregnano con Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- Puginate e Cassina Manigardi nel 1805 contava 1178 abi- mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo tanti (Decreto 8 giugno 1805). tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Crivelli (Casanova 1904). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” teressò il comune di Bregnano ed uniti che continuò a co- del 1751, Brenna era sempre inserito nel ducato di Milano, stituire entità amministrativa autonoma. Inserito nel Di- nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva an- stretto I di Como, Cantone II di Como, il comune contava che i cassinaggi di “Borlasco superiore”, “Borlasco inferio- 1182 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). re”, “della Cà”, “della Canova”, “Pizzolo superiore” e “Piz- Tale aggregazione venne confermata con la successiva zolo inferiore” (Compartimento 1751). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- comune di Bregnano. 137 chese Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun tipo di tributo, contava 407 abitanti. Disponeva di un con- 1816 - 1859 sole e di un cancelliere, il quale aveva il compito di conser- In base alla nuova compartimentazione territoriale del vare le poche scritture costituite essenzialmente dal “Libro Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio dei riparti” e veniva retribuito con salario annuale. Ai “pri- 1816), il comune di Bregnano con Puginate e Cassina Ma- mi estimati” spettava l’amministrazione del patrimonio e la nigardi venne inserito nella Provincia di Como, Distretto I vigilanza sui pubblici riparti. Incaricato delle riscossioni di Como. dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore.

88 Bricoletta

Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà verigo, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V feudale, che si avvaleva di un luogotenente con ufficio in di Cantù. Prima della aggregazione Brenna contava 462 Verano, al quale veniva pagato un salario annuo. Il console abitanti (Decreto 4 novembre 1809). prestava annualmente l’ordinario giuramento alla “Banca Tale aggregazione venne confermata con la successiva criminale di Milano”, all’ufficio feudale in Verano, oltre compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). che alla “Banca di Vimercate” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). comune di Brenna. 142 Sempre inserito nella pieve di Mariano, Brenna compare 1816 - 1859 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ampliato nei suoi confini con l’aggregazione del In base alla nuova compartimentazione territoriale del territorio delle comunità di Incasate e di Cassina Guarda Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio (Indice pievi 1753). 1816), il comune di Brenna con Olgelasca e Pozzolo venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Maria- comune di Brenna. 140 no. 1757 - 1797 Il comune di Brenna con Olgelasca e Pozzolo, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto XXVI di Cantù in Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- forza del successivo compartimento delle province lombar- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma de (Notificazione 1 luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Brenna, cazione 23 giugno 1853), il comune di Brenna, che com- al quale risulta unito quello di Olgelasca, venne inserito prendeva le frazioni di Olgelasca e Pozzolo, venne inserito con la denominazione di Brenna con Olgelasca e Pozzolo nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popola- tra le comunità della pieve di Mariano, nel territorio del du- zione era costituita da 815 abitanti. cato di Milano. Nel 1771 il comune contava 375 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di BRICOLA Brenna con Olgelasca e Pozzolo, sempre collocato nella pieve di Mariano, venne inserito nella Provincia di Milano. comune di Bricola. 143 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XVII - 1751 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di Nel 1652 la terra di Bricola, costituita da 5 fuochi, risul- Brenna, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- tava compresa tra quelle che componevano la pieve di Fino vincia di Milano (Compartimento 1791). (Redenzione feudi 1652) dove ancora si trova nel 1751 se- condo il “Compartimento territoriale specificante le cassi- comune di Brenna. 141 ne” (Compartimento 1751). 1798 - 1809 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del 1751 emerge che il comune di Bricola, che contava 92 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina abitanti, aveva come unico ufficiale comunale un console dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con che veniva nominato a rotazione mensile tra i capi di casa. legge del 27 marzo 1798 il comune di Brenna con Olgela- Fungeva da esattore ed era incaricato della conservazione sca e Pozzolo venne inserito nel Dipartimento del Lario, delle poche scritture pubbliche costituite essenzialmente da Distretto di Mariano (Legge 7 germinale anno VI). confessi. Per le decisioni comunitarie veniva convocato il Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune popolo che si riuniva in piazza o in una casa. venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Bricola era sottoposto alla giurisdizione del podestà di XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Como per i servizi del quale il comune non pagava alcun gennaio del 1799 contava 419 abitanti (Legge 20 nevoso contributo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). anno VII). Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il no” del 1753, Bricola compare definitivamente aggregato comune di Brenna con Olgelasca e Pozzolo, inserito nel Di- al comune di , appartenente alla pieve di Fino (In- stretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Di- dice pievi 1753). partimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- BRICOLETTA rante il Regno d’Italia, Brenna venne in un primo tempo in- serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comune di Bricoletta. 144 comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I sec. XIV - 1751 di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Brenna con Ol- La terra di Bricoletta, costituita da due fuochi, risultava gelasca e Pozzolo nel 1805 contava 406 abitanti (Decreto 8 compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pieve di giugno 1805). Fino (Redenzione feudi 1652). Con diploma dell’imperato- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i re Carlo VI dell’8 ottobre 1721 il feudo di Fino con Brico- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- letta, Fiorenzola e Molino Rionca venne concesso alla fa- gregazione del comune di Brenna ed uniti al comune di In- miglia Odescalchi (Casanova 1904).

89 Brienno

Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Brienno. 146 del 1751, Bricoletta risulta ancora inserito come comune 1757 - 1797 autonomo nella pieve di Fino (Compartimento 1751). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Bricoletta compare nell’“Indice delle pievi e comunità lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente unita, con al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Fiorenzola e Molino Rionca, al comune di Fino (Indice pie- 1756), il comune di Brienno venne inserito, come comunità vi 1753). appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 360 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- BRIENNO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Brienno venne confermato facente parte della pieve di Nes- so ed inserito nella Provincia di Como. comune di Brienno. 145 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Il “comune burgensium de Briennio” figura nella “Deter- Brienno, venne inclusa nel III distretto censuario della pro- minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di vincia di Como (Compartimento 1791). Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… usque ad pontem de Zognio” comune di Brienno. 147 (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). 1798 - 1809 Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Sala della città di Como (Ripartizione 1240). legge del 27 marzo 1798 il comune di Brienno venne inse- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge Brienno risulta sempre facente parte della pieve di Nesso 7 germinale anno VI). anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1510 sino all’anno 1521 (Liber consulum 1510). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era gennaio del 1799 contava 387 abitanti (Legge 20 nevoso stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia anno VII). Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo a France- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far sco Gallio duca D’Alvito (Casanova 1904). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Brienno, che contava 378 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- abitanti, era infeudato al duca D’Alvito a cui venivano cor- guito della legge di riordino delle autorità amministrative risposte due “stara” di olio di oliva all’anno. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- L’organo deliberativo del comune era un consiglio gene- rante il Regno d’Italia, Brienno venne in un primo tempo rale, detto “pubblica vicinanza”, composto dai capi di fami- inserito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro glia, che si riunivano, convocati del console, su ordine dei dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco due sindaci. Le sedute venivano tenute in pubblico alla pre- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- senza del console e del cancelliere che redigeva il verbale to III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel ed annotava le decisioni prese. Gli ufficiali comunali, a cui 1805 contava 358 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). era demandata la cura del patrimonio e la vigilanza sui ri- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i parti, venivano eletti pubblicamente ogni due anni tra le comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- persone ritenute più abili. Il comune disponeva di un pro- nò l’aggregazione di Brienno al comune di Laglio, nel Di- prio cancelliere al quale era affidata la custodia della chiave stretto I di Como, Cantone II di Como. Prima della aggre- del “vestaro”, o archivio situato nell’“oratorio dei confra- gazione Brienno contava 336 abitanti (Decreto 4 novembre telli”, dove erano conservate le pubbliche scritture. Per i 1809). suoi compiti veniva regolarmente retribuito. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). il comune si avvaleva di un esattore anch’egli annualmente retribuito. comune di Brienno. 148 Brienno era sottoposto alla giurisdizione del “jusdicente 1816 - 1859 feudale”, residente in Laglio, per i servizi del quale pagava In base alla nuova compartimentazione territoriale del un salario annuo ed al quale il console era tenuto a prestare Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio giuramento sia per le cause civili che per quelle “criminali” 1816), il ricostituito comune di Brienno venne inserito nel- (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). la Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- Il comune, dotato di consiglio comunale, fu confermato ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle nel Distretto III di Bellagio in forza del successivo compar- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Brienno era sempre inserito nella pieve di Nesso. 1844).

90 Brunate

Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento cazione 23 giugno 1853), il comune di Brienno venne inse- del 1751 emerge che il comune, infeudato al marchese rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La Francesco Carpano di Pusiano al quale la comunità non popolazione era costituita da 455 abitanti. versava alcun tipo di tributo, contava in tutto 104 anime. Disponeva di un consiglio particolare costituito dai capi di casa, che si riuniva nella pubblica piazza. Per l’amministra- zione il comune disponeva di un console e di un cancelliere BRUGO ai quali era affidata la vigilanza sui pubblici riparti. Il can- celliere veniva retribuito con salario annuale. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era comune di Brugo. 149 un solo esattore nominato dai capi di casa. Il comune era sec. XIV - 1756 sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale al quale Nel 1652 la terra di Brugo, compresa nella pieve di Fino, versava annualmente un salario, oltre che alla banca crimi- era composta da un solo fuoco (Redenzione feudi 1652). nale di Milano. Il console prestava giuramento ad entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Brugo, sempre inserito nella pieve di Fino, risulta Brugora compare nell’“Indice delle pievi e comunità del- già inserito come cassinaggio del comune di Civello (Com- lo Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di Ar- partimento 1751). cellasco con Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Tor- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento chiera (Indice pievi 1753). del 1751 emerge che il comune di Brugo, che contava 28 abitanti, si era redento e pagava per ciò la somma di lire 0.17.8 ogni quindici anni. Il comune, essendo costituito da un’unica famiglia, non disponeva di consiglio né di ufficiali BRUNATE pubblici. Brugo era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale pagava un contributo alla città comune di Brunate. 151 (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). sec. XIV - 1756 Il comune di Brugo compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 di nuovo autono- La comunità di Brunate risulta già citata come entità am- mo ed appartenente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). ministrativa autonoma con propri magistrati già dal secolo XII (Cantù 1856, p. 162). Attribuito dalla ripartizione terri- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- toriale del 1240 al quartiere di Porta Sala della città di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Como (Ripartizione 1240), il “comune de Brunate” appar- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno teneva alla pieve di Zezio (Statuti di Como 1335, Determi- 1756), la comunità di Brugo risulta definitivamente aggre- natio mensurarum) come risulta anche dal “Liber consulum gata al comune di Civello con Brugo, nella pieve di Fino, civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti pre- Territorio civile della città di Como. stati dai consoli del comune dal 1510 al 1546 (Liber con- sulum 1510). Nel 1652 la terra di Brunate, composta da 16 fuochi, ri- sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione BRUGORA feudi 1652). comune di Brugora. 150 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Brunate era sempre inserito nella stessa pieve, ed sec. XIV - 1753 il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Cas- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di sina Carascione” (Compartimento 1751). Milano fatti nel 1346” Brugora risulta incluso nella squadra Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la manu- del 1751 emerge che il comune di Brunate, che contava 170 tenzione della “strata de Niguarda” come “el locho de la abitanti, non era infeudato e pagava per la redenzione la Brugora” (Compartimentazione delle fagie 1992). somma di lire 24 ogni quindici anni alla città di Como, che Nel 1441 Brugora, con tutta la pieve di Incino nella quale a sua volta versava alla regia Camera. risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). L’organo deliberativo del comune era costituito da un convocato, che eleggeva in seduta pubblica un sindaco, re- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e tribuito con salario annuo, e un cancelliere, retribuito per le dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, attività straordinarie, a cui era demandata la cura delle pub- Brugora risulta ancora compreso nella pieve d’Incino (Esti- bliche scritture conservate in un’apposita cassa. Per la ri- mo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova scossione dei tributi il comune si avvaleva di un esattore. nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Con istrumento rogato il 11 luglio 1659 il comune venne Brunate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di concesso in feudo alla famiglia Carpani (Casanova 1904). Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” siti 1751, cart. 3027). del 1751, Brugora era sempre inserito nel ducato di Milano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- Il comune di Brunate compare nell’“Indice delle pievi e che i cassinaggi di Resega e Molino detto “Molinelo” comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- (Compartimento 1751). nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753).

91 Brusada comune di Brunate. 152 rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- 1757 - 1797 lazione era costituita da 251 abitanti. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Brunate venne del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella isti- Censo p. m., cart. 731. tuenda pieve di Zezio superiore, così come compare anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 222 abitanti (Statistica delle BRUSADA anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Brusada. 155 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di sec. XVII - 1751 Brunate venne confermato facente parte della pieve di Ze- zio superiore ed inserito nella Provincia di Como. La terra di Brusada, costituita da un solo fuoco, risultava In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pieve di 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- Uggiate (Redenzione feudi 1652). mune di Brunate, venne inclusa nel II distretto censuario Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le della provincia di Como (Compartimento 1791). cassine” del 1751 Brusada compare ancora come comune autonomo, nella pieve di Uggiate (Compartimento 1751), comune di Brunate. 153 l’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” lo 1798 - 1808 indica aggregato al comune di Gironico al Monte (Indice pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina la “Riforma al governo della città e contado di Como” dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con (Editto 19 giugno 1756), il territorio di Brusada risulta as- legge del 27 marzo 1798 il comune di Brunate venne inse- segnato definitivamente al comune di Maccio, nella pieve rito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di Ze- di Fino. zio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII di Como (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 230 abitanti (Legge 20 nevoso anno BUCCINIGO VII). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Buccinigo. 156 comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far sec. XIV - 1756 parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di rile anno IX). Milano fatti nel 1346” Buccinigo risulta incluso nella pieve Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- guito della legge di riordino delle autorità amministrative tenzione della “strata de Niguarda” come “el locho da Bu- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- zinigo” (Compartimentazione delle fagie 1992). rante il Regno d’Italia, Brunate venne in un primo tempo Nel 1441 Buccinigo, con tutta la pieve di Incino nella inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como quale risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato 1904). nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1805 contava 230 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Buccinigo risulta ancora compreso nella pieve d’Incino comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si gregazione del comune di Brunate al comune di Como (De- ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). creto 27 febbraio 1808). Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune Tale aggregazione venne confermata con le successive venne concesso in feudo a Giovanni Angelo Carpani. La compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e comunità aveva l’obbligo del pagamento di lire 12 annue al del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pretore feudale (Casanova 1904). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Brunate. 154 del 1751, Buccinigo era sempre inserito nel ducato di Mi- 1816 - 1859 lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva In base alla nuova compartimentazione territoriale del anche i cassinaggi di “Cassina del Farè”, Lodorina, Gal- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio banè e Sacchina (Compartimento 1751). 1816), il ricostituito comune di Brunate venne inserito nel- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento la Provincia di Como, Distretto II di Como. del 1751 emerge che il comune, infeudato al marchese Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Francesco Carpano di Pusiano al quale la comunità non stretto II di Como in forza del successivo compartimento versava alcun tipo di tributo, contava 215 anime. Per l’am- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). ministrazione il comune disponeva di un console, di un Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cancelliere e di due deputati, con carica triennale ed eletti cazione 23 giugno 1853), il comune di Brunate venne inse- in assemblea pubblica alla presenza del podestà e con pub-

92 Buggiolo blico istrumento. Ai deputati era affidata l’amministrazione Molena nel 1805 contava 585 abitanti (Decreto 8 giugno del pubblico patrimonio, la vigilanza sui riparti e la cura 1805). delle pubbliche scritture, che erano conservate in una cassa Il successivo intervento di concentrazione disposto per i munita di doppia chiave, depositata in una delle loro case. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Il cancelliere veniva retribuito con salario annuale. Incari- gregazione del comune di Buccinigo e uniti al comune di cato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spe- Vill’Albese, che fu inserito nel Distretto I di Como, Canto- se era un solo esattore che veniva eletto con pubblico istru- ne IV di Erba. Prima della aggregazione Buccinigo contava mento. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un 423 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). podestà feudale al quale versava annualmente un salario, Tale aggregazione venne confermata con la successiva oltre che alla banca criminale di Milano. Il console prestava compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). annualmente giuramento ad entrambi i giusdicenti (Rispo- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). comune di Buccinigo. 159 Sempre inserito nella pieve di Incino, Buccinigo compa- 1816 - 1859 re nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (In- In base alla nuova compartimentazione territoriale del dice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Buccinigo con Molena venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. comune di Buccinigo. 157 Il comune di Buccinigo con Molena, dotato di convocato, 1757 - 1797 fu confermato nel Distretto XIV di Erba in forza del suc- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma zione 1 luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Buccini- cazione 23 giugno 1853), il comune di Buccinigo, che go con Molena venne inserito tra le comunità della pieve di comprendeva la frazione di Molena, venne inserito nella Incino, nel territorio del ducato di Milano. Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazio- Nel 1771 il comune contava 344 abitanti (Statistica delle ne era costituita da 552 abitanti. anime 1771). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Buccinigo con Molena, sempre collocato nella pieve d’In- BUGGIOLO cino, venne inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Buggiolo. 160 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Buccinigo, venne inclusa nel VII distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). Buggiolo era membro della pieve di Porlezza, nella Ri- Nel 1793, a seguito della morte senza discendenza del viera di Lecco, ducato di Milano. conte Andrea Carpani, il comune tornò nelle disponibilità Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo del regio Demanio. dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- comune di Buccinigo. 158 za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- 1798 - 1809 te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina d’Este (Casanova 1904). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” legge del 27 marzo 1798 il comune di Buccinigo con Mo- del 1751, Buggiolo compare sempre inserito nella pieve di lena venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano (Com- Erba (Legge 7 germinale anno VI). partimento 1751). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- naio del 1799 contava 409 abitanti (Legge 20 nevoso anno sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio VII). generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- comune di Buccinigo con Molena, inserito nel Distretto ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Diparti- prio cancelliere, incaricato con il console della custodia mento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- guito della legge di riordino delle autorità amministrative richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). rante il Regno d’Italia, Buccinigo venne in un primo tempo A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei za tornò nelle disponibilità della regia Camera. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Sempre inserito della stessa pieve, Buggiolo con Prà di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Buccinigo con Marcio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello

93 Bugiallo

Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla Riviera comune di Buggiolo. 163 di Lecco, ducato di Milano (Indice pievi 1753). 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Buggiolo. 161 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1757 - 1797 1816), il ricostituito comune di Buggiolo con Prà Marcio venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Por- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lezza. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Buggiolo to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). con Prà Marcio venne mantenuto tra le comunità della pie- ve di Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano. cazione 23 giugno 1853), il comune di Buggiolo, che com- prendeva la frazione di Pramarcio, venne inserito nella pro- Nel 1771 il comune contava 104 abitanti unitamente alla vincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La popolazione comunità di Segnebbia con cui costituiva un’unica parroc- era costituita da 174 abitanti. chia (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Buggiolo con Prà Marcio venne confermato facente parte BUGIALLO della Pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Como. comune di Bugiallo. 164 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di Buggiolo, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- Il “comune de Bugiallo” figura nella “Determinatio stra- vincia di Milano (Compartimento 1791). tarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto puteo de Mirigio usque ad comune di Buggiolo. 162 terminum qui est apud arborem unam valenzanam” (Statuti 1798 - 1812 di Como 1335, Determinatio stratarum). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Il “comune loci de Bogiallo montis Surici” apparteneva ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina alla pieve di Olonio (Statuti di Como 1335, Determinatio dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 at- legge del 27 marzo 1798 il comune di Buggiolo con Prà tribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della Marcio venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto città di Como (Ripartizione 1240). di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). A seguito della soppressione canonica della pieve di Olo- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune nio e il trasferimento della sede plebana in Sorico avvenuta venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto il 9 novembre 1456 (Fattarelli 1986), Bugiallo venne a far XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel parte della nuova pieve nella quale risulta inserita anche dal gennaio del 1799 contava 86 abitanti (Legge 20 nevoso “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i anno VII). giuramenti prestati dai consoli dei comuni del territorio co- masco dal 1510 sino all’anno 1535 (Liber consulum 1510). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le comune di Buggiolo con Pramarcio, a cui risultano mo- quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel mentaneamente unite le comunità di Seghebbia e Cavar- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, gna, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte Bugiallo nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- anno IX). no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- guito della legge di riordino delle autorità amministrative miglia Gallio (Casanova 1904). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova rante il Regno d’Italia, Buggiolo venne in un primo tempo ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751, Bugiallo era sempre inserito nella pieve di Sori- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III co, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune nel 1805 Albonico, Dolo, Gusbano, Selve, Piazzo, Montecucco, Me- contava 144 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). dolo, Zocche, Boscaccio, Palude, “Zocca del Cielo”, Gra- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i moto, Pozzi e Pelle (Compartimento 1751). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Buggiolo allargare i propri confini territoriali con l’aggre- del 1751 emerge che il comune di Bugiallo, che compren- gazione del comune di Seghebbia. Inserito nel Distretto III deva la vicinanza di Albonico con cui “divideva l’estimo di Menaggio, Cantone III di Porlezza, dopo l’unione il co- secondo antica convenzione”, contava 550 abitanti (220 di mune contava 132 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Bugiallo e 330 di Albonico) ed era infeudato al duca D’Al- Con la successiva compartimentazione del 1812 il comu- vito a cui corrispondeva annualmente un somma di 45 lire. ne di Buggiolo venne a sua volta aggregato al comune di Il comune disponeva di un “sindicato” che si teneva di Corrido (Decreto 30 luglio 1812). norma all’inizio di ogni anno sulla pubblica piazza, convo-

94 Bulgarograsso cato al tocco della campana. In pubblica piazza venivano Il successivo intervento di concentrazione disposto per i eletti due sindaci, due o tre deputati ed il cancelliere, che comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- per i suoi compiti veniva annualmente retribuito. Ad uno teressò in un primo tempo il comune di Bugiallo. Inserito dei sindaci, in particolare, era affidato il compito di custo- nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Gravedona, il dire le pubbliche scritture che erano depositate presso la comune contava 527 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). casa del parroco, conservate in una apposita cassa. A tutti La successiva compartimentazione del 1812 vide invece gli ufficiali comunali era poi affidato il compito di nomina- l’aggregazione di Bugiallo al comune di Gera (Decreto 30 re l’esattore comunale. luglio 1812). Anche la vicinanza di Albonico eleggeva un proprio sin- daco ed un cancelliere in pubblica piazza. Aveva proprie comune di Bugiallo. 167 pubbliche scritture che erano conservate dal cancelliere il 1816 - 1859 quale, per le attività prestate, percepiva regolare salario. La vicinanza disponeva inoltre di un proprio esattore. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune era sottoposto alla giurisdizione del commis- 1816), il ricostituito comune di Bugiallo venne inserito nel- sario di Gravedona al quale pagava un salario annuo che era la Provincia di Como, Distretto VIII di Gravedona. a carico della vicinanza di Albonico (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Il comune di Bugiallo compare nell’“Indice delle pievi e riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- dona in forza del successivo compartimento delle province nente alla pieve di Sorico (Indice pievi 1753). lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Bugiallo. 165 cazione 23 giugno 1853), il comune di Bugiallo venne in- 1757 - 1797 serito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- La popolazione era costituita da 674 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma bibl. Fattarelli 1986: Martino Fattarelli, La sepolta Olonio e al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno la sua pieve alla sommità del lago di Como e in bassa 1756), il comune di Bugiallo venne inserito, come comuni- Valtellina, Oggiono - Lecco, 1986. tà appartenente alla pieve di Sorico, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 419 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- BULGAROGRASSO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Bu- giallo venne confermato facente parte della pieve di Sorico comune di Bulgarograsso. 168 ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Sorico, di cui faceva parte il comune di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Bugiallo, venne inclusa nel VI distretto censuario della pro- Milano fatti nel 1346” Bulgarograsso risulta incluso nella vincia di Como (Compartimento 1791). pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Bolà” come “el locho de Bolgaro Grasso” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Bugiallo. 166 1798 - 1812 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Bulga- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- rograsso risulta ancora compreso nella pieve omonima ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ri- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con trova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). legge del 27 marzo 1798 il comune di Bugiallo venne inse- Con istrumento rogato l’8 agosto 1650 il comune venne rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di (Leg- concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- ge 7 germinale anno VI). vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne del conte Carlo Litta (Casanova 1904). trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). del 1751, Bulgarograsso era sempre inserito nel ducato di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Milano, sempre nella pieve di Appiano (Compartimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far 1751). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- al conte Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun guito della legge di riordino delle autorità amministrative tipo di contribuzione, contava in tutto 296 anime. Dispone- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- va di un consiglio che si riuniva nella pubblica piazza ed rante il Regno d’Italia, Bugiallo venne in un primo tempo eleggeva un console e due deputati. Il comune si avvaleva inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro di un cancelliere che percepiva un salario annuo. Incaricato dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- un solo esattore che veniva eletto per tre anni rinnovabili. Il to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feu- nel 1805 contava 290 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). dale, al quale non versava alcun salario. Il console prestava

95 Bulgorello giuramento alla banca criminale del Vicariato del Seprio di comune di Bulgarograsso. 171 Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). 1816 - 1859 Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune di Bul- In base alla nuova compartimentazione territoriale del garograsso compare nell’“Indice delle pievi e comunità Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al du- 1816), il comune di Bulgaro Grasso venne inserito nella cato di Milano (Indice pievi 1753). Provincia di Como, Distretto XXIII di Appiano. Il comune di Bulgaro Grasso, dotato di convocato, fu comune di Bulgarograsso. 169 confermato nel Distretto XXIII di Appiano in forza del suc- 1757 - 1797 cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- zione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Bulgarograsso ven- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Bulgaro ne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Appia- Grasso venne inserito tra le comunità della pieve di Appia- no. La popolazione era costituita da 696 abitanti. no, nel territorio del ducato di Milano. legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI Nel 1771 il comune contava 338 abitanti (Statistica delle per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento anime 1771). del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Bulgaro Grasso, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno BULGORELLO 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di Bulgaro Grasso, venne inclusa nel XXXI distretto censua- rio della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Bulgorello. 172 sec. XIV - 1756 comune di Bulgarograsso. 170 Il “comune loci de Burgariburgallo” figura nella “Deter- 1798 - 1809 minatio mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Fino (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di legge del 26 marzo 1798 il comune di Bulgaro Grasso ven- Como (Ripartizione 1240). ne inserito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Ap- piano (Legge 6 germinale anno VI). Bulgorello risulta sempre facente parte della pieve di Fino anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto dal 1510 sino all’anno 1539 (Liber consulum 1510). XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 536 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel 1652 la terra di Bulgorello, ancora compresa nella VII). pieve di Fino, era composta da 14 fuochi (Redenzione feudi 1652). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Bulgaro Grasso, inserito nel Distretto secondo del 1751, Bulgorello era sempre inserito nella pieve di Fi- di Varese, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del no, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di Lario (Legge 23 fiorile anno IX). “Cassina Sant’Angelo” (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune di Bulgorello, anticamente (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- infeudato alla famiglia Carcano con tutta la pieve di Fino, rante il Regno d’Italia, Bulgaro venne in un primo tempo si era redento e pagava per ciò la somma di lire 12.7.8 e 3/ inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- 16 ogni quindici anni. Il comune, che contava 280 abitanti, dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe non disponeva di consiglio ma, in caso di bisogno il conso- (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel le convocava gli uomini del comune tramite il suono della Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di campana nella pubblica piazza. Il convocato eleggeva il Bulgaro Grasso nel 1805 contava 505 abitanti (Decreto 8 sindaco, il cancelliere ed il console, incaricati di vigilare giugno 1805). sul buon funzionamento del “pubblico”. Le scritture della Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comunità, costituite dalle copie dei riparti dei carichi fisca- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- li, erano conservate direttamente dal cancelliere. gregazione del comune di Bulgaro Grasso al comune di Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti Guenzate, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone delle spese era un unico esattore che percepiva una com- VI di Appiano. Prima della aggregazione Bulgaro Grasso missione del 10 %. Bulgorello era sottoposto alla giurisdi- contava 442 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). zione del podestà di Como per i servizi del quale pagava un Tale aggregazione venne confermata con la successiva contributo alla città. Al podestà ricorreva tramite il console compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026).

96 Busnigallo

Il comune di Bulgorello compare nell’“Indice delle pievi comune di Bulgorello. 175 e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 1816 - 1859 nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Bulgorello. 173 1816), il ricostituito comune di Bulgorello venne inserito 1757 - 1797 nella Provincia di Como, Distretto I di Como. Il comune di Bulgorello, dotato di convocato, fu confer- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- mato nel Distretto I di Como in forza del successivo com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1844). 1756), il comune di Bulgorello venne inserito, con le co- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- munità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di cazione 23 giugno 1853), il comune di Bulgorello venne in- Como. serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- Nel 1771 i comuni di Asnago, di Bulgorello, di Cassina polazione era costituita da 572 abitanti. Rizzardi e di Fino, che costituivano un’unica parrocchia, contavano in tutto 2.065 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- BUNONE ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Bulgorello venne confermato facente parte della pieve di comune di Bunone. 176 Fino ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1751 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il “Molino di Binon”, costituito da un solo fuoco, risulta- 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Bul- va compreso nel 1652 tra le terre che componevano la pieve gorello, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- di Fino (Redenzione feudi 1652). Nel “Compartimento ter- cia di Como (Compartimento 1791). ritoriale specificante le cassine” del 1751, il comune di Bi- none risulta sempre inserito nella pieve di Fino (Comparti- comune di Bulgorello. 174 mento 1751). 1798 - 1812 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 per il comune di Vertemate, emerge che Binone e A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Rioncha erano già aggregati a quel comune. Le pubbliche ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina scritture delle due comunità erano allora conservate dalle dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con due famiglie proprietarie (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. legge del 27 marzo 1798 il comune di Bulgorello venne in- 3026). serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge Da allora e sino alla compartimentazione del Diparti- 7 germinale anno VI). mento dell’Olona del 26 settembre 1798, Binone e Rionca Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune compaiono sempre uniti a Vertemate. In seguito e sino al venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1801 i territori di queste due comunità risultano invece po- XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- sti sotto le competenze del comune di . Definitiva- naio del 1799 contava 300 abitanti (Legge 20 nevoso anno mente uniti a Vertemate sono riportati a partire dalla com- VII). partimentazione del 1805 in poi (Decreto 8 giugno 1805). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). BUSNIGALLO Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative comune di Busnigallo. 177 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sec. XIV - sec. XVIII in. rante il Regno d’Italia, Bulgorello venne in un primo tempo Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Milano fatti nel 1346” Busnigallo risulta incluso nella stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho di Como, Cantone I di Como. Il comune di Bulgorello nel da Buzinagallo” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1805 contava 387 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Nel 1644 “Cassina Busingallo” risulta compreso nella Il successivo intervento di concentrazione disposto per i pieve d’Incino (Relazione Opizzone 1644). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune teressò il comune di Bulgorello ed uniti che continuò a co- venne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla stituire entità amministrativa autonoma. Inserito nel Di- famiglia Carpani (Casanova 1904). stretto I di Como, Cantone II di Como, il comune contava Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 357 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). del 1751, Busnigallo risulta quale cassinaggio del comune Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il di Ponte, nella pieve d’Incino (Compartimento 1751). comune di Bulgorello venne invece aggregato al comune di La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità Cadorago (Decreto 30 luglio 1812). dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata

97 Cà Franca a Ponte nel comune di Ponte con Cassina Busnigallo, nella ed approvato dai compossessori con “convenzione verba- pieve di Incino, ducato di Milano (Indice pievi 1753). le”. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un pode- stà feudale al quale non veniva pagato alcun salario. Il con- sole prestava annualmente l’ordinario giuramento alla “Banca criminale di Milano” (Risposte ai 45 quesiti 1751, CÀ FRANCA cart. 3042). Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- comune di Cà Franca. 178 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- sec. XVII - 1751 lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). Nel 1652 la terra di Cà Franca, composta da un solo fuo- co, risulta compresa nella pieve di Zezio (Redenzione feudi comune di . 180 1652). 1757 - 1797 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, il comune compare inserito nella stessa pieve, ed Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di Forna- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma ce (Compartimento 1751). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Dall’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cabiate no” del 1753 la comunità di Cassina Franca risulta definiti- venne inserito tra le comunità della pieve di Mariano, nel vamente aggregata al comune di Capiago, nella pieve di territorio del ducato di Milano. Zezio (Indice pievi 1753). Nel 1771 il comune contava 411 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- CABIATE biate, sempre collocato nella pieve di Mariano, venne inse- rito nella Provincia di Milano. comune di Cabiate. 179 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di Cabiate, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di vincia di Milano (Compartimento 1791). Milano fatti nel 1346” Cabiate risulta incluso nella pieve di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- comune di Cabiate. 181 tenzione della “strata da Dergano” come “el locho da Ca- 1798 - 1809 bià” (Compartimentazione delle fagie 1992). Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà legge del 27 marzo 1798 il comune di Cabiate venne inse- del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Mariano (Leg- nova 1904). ge 7 germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Carlo V 1558, cart. 28). gennaio del 1799 contava 474 abitanti (Legge 20 nevoso Dopo un breve periodo, in cui Cabiate e tutta la pieve di anno VII). Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo comune di Cabiate, inserito nel Distretto primo di Como, tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Crivelli (Casanova 1904). (Legge 23 fiorile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Cabiate era sempre inserito nel ducato di Milano, guito della legge di riordino delle autorità amministrative nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva an- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- che i cassinaggi di Pallazzina, Poradella e “Del Bertino” rante il Regno d’Italia, Cabiate venne in un primo tempo in- (Compartimento 1751). serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I chese Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Cabiate nel tipo di tributo, contava 391 abitanti. Disponeva di un con- 1805 contava 454 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). sole e di un cancelliere, il quale aveva il compito di conser- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i vare le poche scritture relative ai riparti e veniva retribuito comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- con salario annuale. Le altre scritture pubbliche venivano gregazione del comune di Cabiate al comune di Mariano, conservate nella casa del primo estimato. che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù. Ai due fattori dei “primi estimati” spettava l’amministra- Prima della aggregazione Cabiate contava 550 abitanti zione del patrimonio e la vigilanza sui pubblici riparti. In- (Decreto 4 novembre 1809). caricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle Tale aggregazione venne confermata con la successiva spese era un solo esattore che veniva eletto dalla comunità compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

98 Cadorago comune di Cabiate. 182 Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- 1816 - 1859 tizione 1240). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Cadorago risulta sempre facente parte della pieve di Fino Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono 1816), il comune di Cabiate venne inserito nella Provincia riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal di Como, Distretto XXVI di Mariano. 1510 sino all’anno 1546 (Liber consulum 1510). Il comune di Cabiate, dotato di convocato, fu confermato Nel 1652 la terra di Cadorago, ancora compresa nella nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo com- pieve di Fino, era composta da 44 fuochi (Redenzione feudi partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1652). 1844). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del 1751, Cadorago era sempre inserito nella pieve di Fino cazione 23 giugno 1853), il comune di Cabiate venne inse- (Compartimento 1751). rito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La po- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento polazione era costituita da 981 abitanti. del 1751 emerge che il comune di Cadorago, mai infeudato, pagava comunque un censo di lire 50 ogni quindici anni detto “censo dei camini”. Il comune, che contava 620 abi- tanti, non disponeva di consiglio ma, in caso di bisogno ve- nivano convocati gli uomini del comune nella pubblica CACCIVIO piazza. Gli ufficiali del comune, che erano il cancelliere, regolar- comune di Caccivio. 183 mente retribuito, il console ed il sindaco, avevano il compi- sec. XIV - 1751 to di vigilare sul patrimonio pubblico. Essi venivano nomi- “Cazivio” figura nella “Determinatio mensurarum et sta- nati direttamente dai signori Raimondi, maggiori estimati terarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i co- del comune, ai quali era affidata la cura delle pubbliche muni appartenenti alla pieve di Fino (Statuti di Como 1335, scritture depositate in una apposita stanza nella loro casa. Determinatio mensurarum), che già la ripartizione territo- Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti riale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e delle spese era un unico esattore eletto dal convocato dei Coloniola della città di Como (Ripartizione 1240). comunisti. Cadorago era sottoposto alla giurisdizione del Caccivio risulta sempre facente parte della pieve di Fino podestà di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Il comune di Cadorago compare nell’“Indice delle pievi riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). Nel 1652 la terra di Caccivio, ancora compresa nella pie- ve di Fino, era composta da 38 fuochi (Redenzione feudi comune di Cadorago. 185 1652). 1757 - 1797 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- del 1751, Caccivio compare inserito nel ducato di Milano, lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nella pieve di Appiano, ed il suo territorio comprendeva an- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno che il cassinaggio di Colombaro (Compartimento 1751). 1756), il comune di Cadorago venne inserito, con le comu- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento nità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di del 1751 emerge che il comune disponeva di un sindaco e Como. di un console che unitamente al primo estimato ammini- Nel 1771 il comune contava 646 abitanti (Statistica delle stravano la comunità. Essi si avvalevano inoltre di un can- anime 1771). celliere che veniva retribuito con un salario annuo. Il comu- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ne era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como al ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- quale il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti dorago venne confermato facente parte della pieve di Fino 1751, cart. 3027). ed inserito nella Provincia di Como. Sempre inserito nella pieve di Appiano, Caccivio compa- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno re nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ca- no” del 1753 già unito al comune di Lurate Abate, ancora dorago, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). cia di Como (Compartimento 1791).

comune di Cadorago. 186 1798 - 1815 CADORAGO A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina comune di Cadorago. 184 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sec. XIV - 1756 legge del 27 marzo 1798 il comune di Cadorago venne in- Il “comune loci de Cadorago” figura nella “Determinatio serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como 7 germinale anno VI). del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen-

99 Caglio naio del 1799 contava 820 abitanti (Legge 20 nevoso anno era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per VII). convenzione una somma annua di lire 13.19.10. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni due deputati a cui parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- rile anno IX). leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture guito della legge di riordino delle autorità amministrative conservate in una cassa. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento rante il Regno d’Italia, Cadorago venne in un primo tempo delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- blica piazza ogni tre anni. Caglio salariava inoltre un fante. stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Cadorago nel mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- 1805 contava 826 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ca- quesiti 1751, cart. 3033). dorago allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- Sempre inserito della Valassina, Caglio compare zione del comune di Cassina Rizzardi. Inserito nel Distretto nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” I di Como, Cantone II di Como, dopo l’unione il comune del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice contava 1381 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). pievi 1753). Tale aggregazione non venne confermata con la succes- siva compartimentazione del 1812 in cui il nuovo comune comune di Caglio. 189 denominativo di Cadorago comprendeva il territorio del co- 1757 - 1797 mune di Bulgorello anziché quello di Cassina Rizzardi Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- (Decreto 30 luglio 1812). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di comune di Cadorago. 187 Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Caglio 1816 - 1859 venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio In base alla nuova compartimentazione territoriale del del ducato di Milano. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel 1771 il comune contava 367 abitanti (Statistica delle 1816), il comune di Cadorago venne inserito nella Provin- anime 1771). cia di Como, Distretto I di Como. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Il comune di Cadorago, dotato di convocato, fu confer- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- mato nel Distretto I di Como in forza del successivo com- glio, sempre collocato nella Valassina, venne inserito nella partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Provincia di Como. 1844). A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, cazione 23 giugno 1853), il comune di Cadorago venne in- tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). popolazione era costituita da 1263 abitanti. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Caglio, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). CAGLIO comune di Caglio. 190 1798 - 1809 comune di Caglio. 188 sec. XIV - 1756 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Caglio era membro della comunità generale della Valas- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sina, nel ducato di Milano. legge del 24 aprile 1798 il comune di Caglio venne inserito Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lam- concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti bro (Legge 5 fiorile anno VI). Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- io del 1799 contava 428 abitanti (Legge 20 nevoso anno drati (Casanova 1904). VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Caglio era inserito nel ducato di Milano, nella Va- comune di Caglio, inserito nel Distretto quarto di Lecco, lassina, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinag- entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario gio di “Cassina in Campoe” (Compartimento 1751). (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, che contava 321 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative

100 Cagno

(Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il comune disponeva di un consiglio che si riuniva davan- rante il Regno d’Italia, Caglio venne in un primo tempo in- ti alla chiesa parrocchiale di San Michele. La chiamata in serito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- adunanza veniva fatta, tramite il suono della campana, dal stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei console il quale indicava anche quali fossero gli argomenti comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto da trattare. Ufficiali del comune erano: i sindaci, il console IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Caglio nel ed il cancelliere. 1805 contava 419 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). I sindaci, in numero di tre, venivano eletti ogni anno a Il successivo intervento di concentrazione disposto per i maggioranza di voti e percepivano un salario in natura (se- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- gale). gregazione del comune di Caglio al comune di Lasnigo, Il console invece veniva nominato a seguito di pubblico che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- incanto, restava in carica secondo gli accordi tra le parti, so. Prima della aggregazione il comune contava 369 abitan- fungeva da esattore e conservava il registro in cui erano an- ti (Decreto 4 novembre 1809). notati gli estimi rurali. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Cagno era sottoposto alla giurisdizione del podestà di compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- comune di Caglio. 191 siti 1751, cart. 3026). 1816 - 1859 Il comune di Cagno compare nell’“Indice delle pievi e In base alla nuova compartimentazione territoriale del comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). 1816), il ricostituito comune di Caglio venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. comune di Cagno. 193 Il comune di Caglio, dotato di convocato, fu confermato 1757 - 1797 nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1844). al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1756), il comune di Cagno venne inserito, con le comunità cazione 23 giugno 1853), il comune di Caglio venne inse- della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Co- rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La mo. popolazione era costituita da 427 abitanti. Nel 1771 il comune contava 437 abitanti (Statistica delle legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la anime 1771). ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- gno venne confermato facente parte della pieve di Uggiate blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Cagno, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- CAGNO cia di Como (Compartimento 1791). comune di Cagno. 192 comune di Cagno. 194 sec. XIV - 1756 1798 - 1815 Il “comune de Cagnio” figura nella “Determinatio men- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- surarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate (Sta- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la legge del 27 marzo 1798 il comune di Cagno venne inserito ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge 7 Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). germinale anno VI). Cagno risulta sempre facente parte della pieve di Uggiate Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Nel gennaio del 1799 contava 603 abitanti (Legge 20 nevo- Nel 1652 la terra di Cagno, ancora compresa nella pieve so anno VII). di Uggiate, era composta da 34 fuochi (Redenzione feudi Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1652). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751, Cagno era sempre inserito nella pieve di Uggiate, rile anno IX). ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cas- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sina delle Cioche di San Giorgio” e “Molino del Trotto” guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Compartimento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Cagno venne in un primo tempo in- del 1751 emerge che Cagno, che contava 390 abitanti, si era serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- redento e pagava per ciò la somma di lire 30.1.7 ogni quin- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei dici anni. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I

101 Calpuno di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava CAMERLATA 613 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Camerlata. 197 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ca- sec. XVII - 1756 gno allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione Nel 1652 la terra di Camerlata, composta da 12 fuochi, ri- dei comuni di Albiolo, Casanova, Caversaccio e . sulta compresa nei Corpi santi di Como (Redenzione feudi Inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como, dopo 1652). l’unione il comune contava 1784 abitanti (Decreto 4 no- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento vembre 1809). del 1751 emerge che Camerlata, che contava 108 abitanti, aveva un propria forma di rappresentanza autonoma pur es- Tale aggregazione venne confermata con la successiva sendo unito alla città di Como nei Corpi Santi. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). La comunità veniva regolata da un consiglio che si riuni- va nella pubblica piazza al suono della campana su convo- comune di Cagno. 195 cazione del console che proponeva anche gli argomenti da trattare. 1816 - 1859 Unici ufficiali del comune erano il console, che veniva In base alla nuova compartimentazione territoriale del eletto ogni anno per pubblico incanto, e il cancelliere, che Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio svolgeva anche le funzioni di esattore. 1816), il comune di Cagno venne inserito nella Provincia di Il comune era sottoposto alla giurisdizione criminale del Como, Distretto I di Como. Podestà di Como, per i servizi del quale pagava un contri- buto alla città e al quale ricorreva tramite il console (Rispo- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). stretto I di Como in forza del successivo compartimento Camerlata compare nell’“Indice delle pievi e comunità delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente ai Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Corpi Santi della città di Como (Indice pievi 1753). cazione 23 giugno 1853), il comune di Cagno venne inse- rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- comune di Camerlata. 198 polazione era costituita da 800 abitanti. 1817 - 1859 Già parte dei Corpi Santi della città di Como nella com- partimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Camerlata venne istituito con decreto 5 settembre 1817 e inserito nella CALPUNO Provincia di Como, Distretto II di Como. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comune di Calpuno. 196 stretto II di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). sec. XIV - 1753 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cazione 23 giugno 1853), il comune di Camerlata venne in- dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- Calpuno risulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di polazione era costituita da 1671 abitanti. Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova, con la dizione “Matteo de Nava in Calpuno” nel 1644 (Relazio- ne Opizzone 1644). CAMNAGO (PIEVE DI UGGIATE) Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Calpuno era sempre inserito nel ducato di Mila- comune di Camnago. 199 no, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Matteo Nava” e Caregiola (Compar- sec. XIV - 1756 timento 1751). Il “comune de Camenago” figura nella “Determinatio mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate del 1751 emerge che il comune di Mateo Nava in Calpuno, (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già terra separata dal ducato e mai infeudato in quanto costitu- la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di ito da terreni esenti di proprietà ecclesiastica, contava sol- Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). tanto 20 anime. Non disponeva di alcun ufficiale ad esclu- Camnago risulta sempre facente parte della pieve di Ug- sione del console, che era uno dei massari, coltivatori dei giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove terreni dell’abbadia. Il comune era sottoposto direttamente sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune alla giurisdizione del maggiore magistrato di Milano (Ri- dal 1510 sino all’anno 1526 (Liber consulum 1510). sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). Nel 1652 la terra di Camnago, ancora compresa nella Calpuno compare nell’“Indice delle pievi e comunità pieve di Uggiate, era composta da 7 fuochi (Redenzione dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di feudi 1652). Colciago con Calpuno, Cassina Marcetta, Cassina Carreg- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gia e Cassina Visconti (Indice pievi 1753). del 1751, Camnago era sempre inserito nella pieve di Ug-

102 Camnago (pieve di Zezio) giate, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio Bernasca nel 1805 contava 192 abitanti (Decreto 8 giugno di “Molino di Chiasso” (Compartimento 1751). 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che Camnago, che contava 120 abitanti, si comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- era redento e pagava per ciò la somma di lire 6.3.9 ogni nò l’aggregazione di Camnago al comune di Uggiate, nel quindici anni. Cantone II di Como. Prima della aggregazione Camnago Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al contava 215 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). suono della campana, e di un console, unico ufficiale nomi- Tale aggregazione venne confermata con la successiva nato ogni mese a turno tra i massari residenti nel comune compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). che svolgeva anche le mansioni di esattore. Camnago era sottoposto alla giurisdizione del podestà di comune di Camnago. 202 Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1816 - 1859 quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- In base alla nuova compartimentazione territoriale del siti 1751, cart. 3026). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune di Camnago, a cui risulta già aggregata la co- 1816), il ricostituito comune di Camnago con Bernasca munità di Bernasca, compare nell’“Indice delle pievi e co- venne inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Co- munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- mo. te alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto I di Como in forza del successivo compartimento comune di Camnago. 200 delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Camnago, che com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma prendeva la frazione di Bernasca, venne inserito nella Pro- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno vincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era 1756), il comune di Camnago con Bernasca venne inserito, costituita da 334 abitanti. con le comunità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Como. Nel 1771 il comune contava 214 abitanti (Statistica delle anime 1771). CAMNAGO (PIEVE DI ZEZIO) Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Camnago. 203 Camnago con Bernasca venne confermato facente parte sec. XIV - 1756 della pieve di Uggiate ed inserito nella Provincia di Como. Attribuito dalla ripartizione territoriale del 1240 al quar- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno tiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione 1240), 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di il “comune de Camenago” apparteneva alla pieve di Zezio Camnago, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) come vincia di Como (Compartimento 1791). risulta anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- comune di Camnago. 201 mune di Camnago con Campora dal 1510 al 1520 (Liber 1798 - 1809 consulum 1510). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nel 1652 la terra di Camnago, composta da 16 fuochi, ri- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con feudi 1652). legge del 27 marzo 1798 il comune di Camnago con Ber- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” nasca venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto del 1751, Camnago era sempre inserito nella stessa pieve, di Uggiate (Legge 7 germinale anno VI). ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Mo- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune lino del Refreggio”, “Molino del Sasso”, “Molino del Ma- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ri”, “Cassina Campora” e “Molino di Campora” (Compar- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). timento 1751). Nel gennaio del 1799 contava 230 abitanti (Legge 20 nevo- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento so anno VII). del 1751 emerge che il comune di Camnago, che contava Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 140 abitanti, non era infeudato e pagava per la redenzione comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far la somma di lire 14.3 ogni quindici anni alla città di Como, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- che a sua volta versava alla regia Camera. rile anno IX). L’organo deliberativo del comune era costituito da un Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- consiglio composto dai capi famiglia, che si riuniva al suo- guito della legge di riordino delle autorità amministrative no della campana nella pubblica piazza, convocato dal con- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sole che proponeva gli argomenti da trattare. rante il Regno d’Italia, Camnago venne in un primo tempo Unico ufficiale del comune era appunto il console, scelto inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- a turno tra i residenti nel comune di età superiore ai 18 anni, stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei che fungeva anche da esattore comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Camnago era sottoposto alla giurisdizione del podestà di di Como, Cantone I di Como. Il comune di Camnago con Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al

103 Campione quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 1816), il comune di Camnago venne inserito nella Provin- 3027). cia di Como, Distretto II di Como. Il comune di Camnago compare nell’“Indice delle pievi Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- stretto II di Como in forza del successivo compartimento nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Camnago. 204 cazione 23 giugno 1853), il comune di Camnago venne in- 1757 - 1797 serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- polazione era costituita da 414 abitanti. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Camnago venne legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella isti- del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, tuenda pieve di Zezio inferiore, così come compare anche Censo p. m., cart. 731. nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 206 abitanti (Statistica delle anime 1771). CAMPIONE Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Campione. 207 Camnago venne confermato facente parte della pieve di Ze- sec. IX - 1797 zio inferiore ed inserito nella Provincia di Como. Il comune di Campione, benchè inserito nel territorio co- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno masco sul versante occidentale della Valle Intelvi, si resse 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- sino al 1799 come feudo del Monastero Maggiore di mune di Camnago, venne inclusa nel II distretto censuario Sant’Ambrogio di Milano. Come ricorda il Conti infatti, della provincia di Como (Compartimento 1791). Campione “nel medio evo fece parte del feudo di Castel Se- prio; appartenne poi fino alla seconda metà del secolo pas- comune di Camnago. 205 sato [sec. XVIII] agli Abati di Sant’Ambrogio, che vi eser- 1798 - 1808 citarono l’autorità ecclesiastica e civile. Nell’Archivio di Stato di Milano vi è un frammento, manoscritto, dello sta- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tuto di Campione dell’anno 1266, che dall’abate fu rifor- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina mato, e pubblicato per le stampe in Venezia nel 1639 (Liber dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con statutorum Moralium, Civilium et Criminalium loci Cam- legge del 27 marzo 1798 il comune di Camnago venne in- pilioni Iurisdictionis in temporalibus, et spititualibus Reve- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di rendiss. D.D. Abbatis Insignis Ecclesiae et Almi Monaste- Zezio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). rij S. Ambrosii Maioris Mediolanis et Comitis, etc. Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Mediolani, Typis Io. Petri Ramellati. Insignis Solis. venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto MDCXXXIX (1639)” (Conti 1896, pagg. 27 - 28). E con- XXII di Como (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- ferma ancora il Conti: “Campione … non ebbe a subire mu- naio del 1799 contava 228 abitanti (Legge 20 nevoso anno tamento di sorta: nel 777 Todone, suo signore, lo lasciò in VII). eredità a Tomaso, arcivescovo di Milano; questi lo passò a Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Pietro di lui successore che ne fece omaggio al Monastero comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Maggiore di Sant’Ambrogio. Quei monaci serbarono il parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- possesso del feudo campionese sino al 21 maggio 1797, rile anno IX). giorno in cui passò nel dominio della Repubblica Cisalpi- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- na. Per decreto della curia di Roma quella terra singolare guito della legge di riordino delle autorità amministrative non appartenne a nessuna diocesi sino al 7 ottobre 1799, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- epoca in cui venne aggregata alla diocesi ambrosiana” rante il Regno d’Italia, Camnago venne in un primo tempo (Conti 1896, pag. 96). inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como Anche il Barrera, nell’analizzare i possedimenti del Mo- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- nastero milanese, rilevava … “che l’autorità di questo Pre- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato lato fosse già nel 835 salita a grande potenza, non è leggie- nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel ro argomento l’osservare la conferma del possesso dei beni 1805 contava 247 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). goduti dal monastero ambrosiano, approvata e solenne- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mente sancita dall’imperatore Lotario. … Fu in questo me- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- desimo anno che crebbero di molto le ricchezze dell’anzi- gregazione del comune di Camnago al comune di Como detto monastero, che in forza di un diploma arcivescovile, (Decreto 27 febbraio 1808). e di tre imperiali, otteneva, tra le altre, il feudo di Limonta, Tale aggregazione venne confermata con le successive Civenna e Campione, dove l’abate di Sant’Ambrogio, che compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e portava per questa investitura il titolo di conte, spediva un del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). monaco come parroco, ed un giusdicente per l’amministra- zione sacerdotale e civile, locchè ebbe luogo sino all’anno 1797” (Barrera 1864, pag. 28). comune di Camnago. 206 Per quanto riguarda l’amministrazione del comune, dagli 1816 - 1859 statuti del 1266 è possibile individuare che Campione ave- In base alla nuova compartimentazione territoriale del va un proprio consiglio a cui tutti i vicini erano tenuti a par- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio tecipare a seguito di convocazione fatta dal console. Dispo-

104 Cantù neva inoltre di alcuni ufficiali pubblici: innanzitutto si Arti Grafiche Bernasconi & Co.; Conti 1896: Pietro avvaleva di due consoli, che venivano retribuiti con un sa- Conti, Memorie storiche della Vall’Intelvi, Como, Stabi- lario di dieci soldi. Tra i compiti a loro affidati c’era l’ele- limento tipo-litografico Romeo Longatti, 1896, Ristam- zione di un “canevario”, il quale era tenuto a “salvare, cu- pa, Milano, 1979, Studio Editoriale Insubria. stodire et gubernare” i beni del comune a fronte del pagamento di un salario di soldi due. Tutti gli ufficiali eletti erano tenuti a giurare sulle sacre scritture (Anderloni 1915, pag. 237 e segg.). CAMPOLONGO comune di Campione. 208 comune di Campolongo. 210 1798 - 1815 sec. XIV - 1756 Il comune di Campione, già feudo imperiale sino al 21 maggio 1797 (Conti 1896, pag. 96), non compare nella pri- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ma compartimentazione del dipartimento del Lario prevista Milano fatti nel 1346” Campolongo risulta incluso nella dalla legge del 27 marzo 1798 (Legge 7 germinale anno Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta VI). la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho de Campolongo” (Compartimentazione delle fagie 1992). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Con istrumento del 15 giugno 1472 Campolongo, con XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel tutta la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeu- gennaio del 1799 contava 200 abitanti (Legge 20 nevoso dato dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damia- anno VII). no Negroni di Ello, detti Missaglia. Nel 1677 il feudo della Corte di Casale passò nelle mani della famiglia Crivelli Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il (Casanova 1904). comune di Campione, inserito nel Distretto primo di Como, entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, (Legge 23 fiorile anno IX). nel 1751 Campolongo risulta quale cassinaggio del comu- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ne di Cassina di Mariaga, nella Corte di Casale (Comparti- guito della legge di riordino delle autorità amministrative mento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità rante il Regno d’Italia, Campione venne in un primo tempo dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei al comune di Cassina di Mariaga con Boffalora, Molino distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei della Rete, Morchiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti, comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III nella Corte di Casale, ducato di Milano (Indice pievi 1753). di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune di Campio- ne nel 1805 contava 269 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- CANTÙ teressò il comune di Campione che, inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di Porlezza, contava 156 abi- tanti (Decreto 4 novembre 1809). cantone V di Cantù. 211 Tale situazione venne confermata con la successiva com- 1805 giugno 8 - 1815 partimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia (Decreto 8 giugno 1805) il cantone V di Cantù, compreso comune di Campione. 209 nel dipartimento del Lario, distretto I di Como, includeva i 1816 - 1859 seguenti comuni: Alzate con Verzago, Arosio, Brenna con Olgelasca e Pozzolo, Cabiate, Cantù, Carimate, Carugo In base alla nuova compartimentazione territoriale del con Incasate e Guarda, Cremnago, , Figino con Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Rozzago, Intimiano, con Pomelasca, Mariano con 1816), il comune di Campione venne inserito nella Provin- Cassina di Perticato, , , Paina con Bi- cia di Como, Distretto V di San Fedele. rone, Cassina Brugazzo e Cassina Bistorta, Romanò con Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Ghiano, Villa Romanò. stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio La popolazione complessiva era di 14.835 abitanti. 1844). Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- cazione 23 giugno 1853), il comune di Campione venne in- segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- serito nella Provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. sco, il numero dei comuni del cantone passò da 18 a 6: Can- La popolazione era costituita da 274 abitanti. tù, Carimate, Carugo, Inverigo, Mariano e Montorfano. La popolazione ammontava a 14.735 abitanti. bibl. Anderloni 1915: Emilio Anderloni ed A. Lazzati (a cura Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- di), Statuti dei laghi di Como e di Lugano dei secoli XIII e XIV, Roma, Ermanno Loescher & C., 1915, Vol. II (Lec- partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, co, Vallassina, Campione, Valsolda, Porlezza ed Oste- per i comuni del cantone V di Cantù, le variazioni previste mo); Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della dal precedente provvedimento del 1809, eccezion fatta per Valsolda, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristam- il comune di Carugo che assunse la denominazione di co- pa a cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, mune di Arosio.

105 Cantù comune di Cantù. 212 comune di Cantù. 213 sec. XIV - 1756 1757 - 1797 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Milano fatti nel 1346” Cantù risulta incluso nella pieve di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Can- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cantù tù” (Compartimentazione delle fagie 1992). venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, nel territorio del ducato di Milano. Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello naturale Polidoro Sforza Visconti, Cantù con gli altri comu- Nel 1771 il comune contava 3.113 abitanti (Statistica del- ni della pieve di Galliano nella quale era collocato, venne le anime 1771). concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta (Casa- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- nova 1904). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Cantù, sempre collocato nella pieve di Galliano, venne in- dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, serito nella Provincia di Milano. Cantù risulta ancora compreso nella medesima pieve (Esti- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno mo di Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Cantù, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Cantù era sempre inserito nel ducato di Milano, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva an- comune di Cantù. 214 che i cassinaggi di “Cassina La Costa”, Novello, “di Maria- 1798 - 1815 no”, Rogorina, Amata, Musso, “Alla Costa”, Giovanica, Sabianica, Vighizzolo, Galliano, Gallianello, Chioso, Bis- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- setti, Birone, Varenna, Santanega, “Del Comune”, “La Pe- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina lada”, san Giuliano, Fecchio, Pesciedo, “La Briaga”, Pat- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tuella, Crotto, Miristella, Rottola, Capretta, Arcone, legge del 27 marzo 1798 il comune di Cantù venne inserito Montressone, Colombaro, Barentina, Arcone (altro), Bal- nel Dipartimento del Lario, non collocato in alcun distretto tracca Brugnola, Marnina, Occa, Albarina, “Mont’Alba- (Legge 7 germinale anno VI). no”, Sant’Antonio, Priva, Sabionedo, Cavanetta , Colom- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune baro (altro), Cavana, Sant’Antonino, Moncucco, venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Pellizzera, Mera, Rencate, Careggio, “Cassina Occone”, XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Baricella, Pilastrello e Monte (Compartimento 1751). gennaio del 1799 contava 3372 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il tonio Pietrasanta al quale veniva versato “il dazio dell’im- comune di Cantù, inserito nel Distretto primo di Como, tor- bottato” ed altre somme a titolo di regalia. Il comune, che nò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge contava circa 2000 anime, disponeva di un consiglio parti- 23 fiorile anno IX). colare composto da dodici persone, sei delle quali formava- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- no la “squadra dei civili” e le altre sei la “squadra dei rura- guito della legge di riordino delle autorità amministrative li”. Da questo consiglio venivano eletti un ufficiale civile e (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- uno rurale che avevano il compito di sovrintendere alla giu- rante il Regno d’Italia, Alzate venne in un primo tempo in- stizia dei pubblici riparti e garantire il buon governo della serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- comunità. Duravano in carica due anni e venivano sostituiti stretti 1802), classificato comune di II classe (Elenco dei alternativamente uno per anno. Per l’amministrazione il co- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I mune disponeva di un sindaco, di due consoli e di un can- di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Cantù nel 1805 celliere il quale veniva retribuito con salario annuale oltre contava 3145 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). che con compensi straordinari, ed aveva, tra l’altro l’incari- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i co di custodire le pubbliche scritture in un archivio conser- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide vato in una stanza appartata, le cui chiavi erano affidate Cantù allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- “all’eletto civile” nonché al cancelliere stesso. Incaricato zione del comune di Cucciago e Senna ed uniti. Inserito nel delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era Distretto I di Como, Cantone V di Cantù, dopo l’unione il un esattore, la cui carica nel 1751 non risulta essere affidata comune contava 4490 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). ad alcuno stante la difficoltà, dichiarata dall’estensore delle risposte ai quesiti, di trovare persona disposta ad assumer- L’aggregazione venne confermata con la nuova compar- la. timentazione approvata nel 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale, al quale versava annualmente un salario. Il console comune di Cantù, pieve di Galliano. 215 prestava giuramento alla “Banca criminale di Milano” (Ri- 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). Secondo quanto disposto dalla legge 27 marzo 1798 di Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune com- organizzazione del dipartimento del Lario (Legge 7 germi- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- nale anno VI) il “comune di Cantù, pieve di Galliano”, fa- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano ceva distretto a sé ed era indicato come ripartizione n. 9 del (Indice pievi 1753). dipartimento.

106 Canzo comune di Cantù. 216 percorsa dalla “strata da Dergano e strata da Niguarda” 1816 - 1859 comprendeva: “el locho da Cuzago, el locho da Figino, el In base alla nuova compartimentazione territoriale del locho da Intimiano, el locho da Alzà, el locho da Verzago, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio el locho o borgho da Montorfano, el locho da Subinago, el 1816), il comune di Cantù venne inserito nella Provincia di borgho da Cantù, el locho da Novedrà e el locho da Cari- Como, Distretto XXVI di Mariano. mà” (Compartimentazione delle fagie 1992). Il comune di Cantù, dotato di consiglio comunale come Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei succes- accertava il dispaccio governativo del 21 gennaio 1830 sivi aggiornamenti del XVII secolo risulta che nella pieve (Quadro delle variazioni 1835), fu confermato nel Distretto erano comprese anche le località di Galliano, Mirabello, XXVI di Cantù in forza del successivo compartimento del- Rozzago, Vighizzolo e Giovanico mentre non risulta più le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). elencata quella di Subinago (Estimo di Carlo V 1558, cart. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- b. 20 - b. 21 parte I). cazione 23 giugno 1853), il comune di Cantù, venne inse- Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” rito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La po- del 1751 emerge che la pieve di Galliano comprendeva i co- polazione era costituita da 6243 abitanti. muni di Alzate, Verzago, Cantù, Carimate, Cucciago, Figi- no, Rozzago, Intimiano, Montorfano e Novedrate (Com- distretto XXVIII di Cantù. 217 partimento 1751). 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni stretto di Cantù, qualificato come XXVIII distretto del di- che componevano la pieve veniva ridotto da 10 a 8: Alzate partimento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Al- con Verzago, Cantù, Carimate, Cucciago, Figino con Roz- bate con Trecallo, Baraggia, Muggiò ed Acquanegra, zago, Intimiano, Montorfano e Novedrate (Indice pievi Alzate con Verzago, Asnago con Monte Sordo, Bernate con 1753). Guzza, Brenna con Olgelasca e Pozzolo, Cantù, Capiago con Cassina Franca, Carimate con Rionca e Binone, Casna- te con Baraggiola, Cermenate con Cassina Santa Croce e pieve di Galliano. 221 Cassina Lavezzara, Cucciago, Figino con Rozzago, Gran- 1757 - 1797 date, Intimiano, Minoprio, Montorfano, Novedrate, Senna Nel compartimento territoriale dello stato di Milano con Navedano e Bassone, Vertemate. La sua popolazione (editto 10 giugno 1757) la pieve di Galliano, inserita nel ammontava a 12.000 abitanti. ducato di Milano, risulta formata dagli 8 comuni seguenti: Alzate con Verzago, Cantù, Carimate, Cucciago, Figino distretto XXVI di Cantù. 218 con Rozzago, Intimiano, Montorfano e Novedrate. 1830 novembre 11 - 1853 giugno 22 Nel 1771 la pieve contava 7.961 abitanti (Statistica delle Con dispaccio governativo del 11 novembre 1830 il ca- anime 1771). poluogo del distretto XXVI venne trasferito da Mariano a Con il successivo compartimento territoriale della Lom- Cantù (Quadro delle variazioni 1835). Nel successivo com- bardia austriaca (editto 26 settembre 1786) la pieve di Gal- partimento territoriale delle province lombarde (Notifica- liano venne inclusa nella provincia di Milano; i comuni che zione 1 luglio 1844) i comuni compresi nel distretto XXVI la componevano rimasero gli stessi. di Cantù erano 17: Alzate con Verzago, Arosio, Brenna con Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la Olgelasca e Pozzolo, Cabiate, Cantù, Carimate, Carugo pieve di Galliano risulta ancora inserita nella provincia di con Incasate e Guarda, Cremnago, Cucciago, Figino con Milano, della quale, con la pieve di Mariano, formava l’XI Rozzago, Intimiano, Inverigo con Pomellasca, Mariano, distretto censuario (Compartimento 1791). Novedrate, Romanò con Guiano, Senna con Navedano e Bassone, Villa Romanò. Nel 1853 il distretto venne qualifi- cato come IV della provincia di Como. distretto IV di Cantù. 219 CANZO 1853 giugno 23 - 1859 Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Canzo. 222 cazione 23 giugno 1853) il distretto IV della provincia di sec. XIV - 1756 Como - che in precedenza era qualificato come distretto Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di XXVI - risulta composto da 19 comuni: Alzate, Anzano, Milano fatti nel 1346” Canzo risulta incluso nella Squadra Arosio, Brenna, Cabiate, Cantù, Carimate, Carugo, Colcia- omonima e viene elencato tra le località cui spetta la manu- go, Cremnago, Cucciago, Figino, Intimiano, Inverigo, Ma- tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Can- riano, Novedrate, Romanò, Senna, Villa Romanò. Il distret- zo” (Compartimentazione delle fagie 1992). to, la cui popolazione assommava a 24.828 abitanti, era Con istrumento del 15 giugno 1472, Canzo, con tutta la sottoposto alla giurisdizione della pretura di Como. Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negro- pieve di Galliano. 220 ni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904). sec. XIV - 1756 Nel 1644 il comune di Canzo compare ancora inserito tra Dagli “statuti delle strade e delle acque del contado di le comunità che compongono la Corte di Casale (Relazione Milano” redatti nel 1346, emerge che la pieve di Galliano, Opizzone 1644).

107 Canzo

Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Crivelli (Casanova 1904). comune di Canzo, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751, Canzo era sempre inserito nel ducato di Milano, (Legge 23 fiorile anno IX). nella Corte di Casale, ed il suo territorio comprendeva an- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- che i cassinaggi di Maglio, Fosina, e “Lago Segrino” guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Compartimento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Canzo venne in un primo tempo in- del 1751 emerge che Canzo, che contava 1.050 abitanti, era serito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- infeudato al marchese Crivelli al quale la comunità versava stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei una somma annua di lire 196.11. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva nella IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Canzo nel sala consiliare ed eleggeva 12 consiglieri, un sindaco ed il 1805 contava 1465 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). console al quale era affidata l’amministrazione. I riparti dei Il successivo intervento di concentrazione disposto per i carichi erano approvati nelle sedute del consiglio alla pre- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide senza del podestà. Canzo allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere che per i zione dei comuni di Caslino, Castelmarte, Scarenna e Pro- suoi compiti percepiva un salario annuale, e che era tenuto serpio. Inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di alla conservazione delle pubbliche scritture custodite Asso, dopo l’unione il comune contava 2676 abitanti (De- nell’archivio posto nella sala consiliare. Incaricato delle ri- creto 4 novembre 1809). scossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un Con la successiva compartimentazione del 1812, Canzo solo esattore. modificò nuovamente i propri confini a seguito dell’aggre- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà gazione dei territori degli ex comuni di Scarenna e Caslino residente nel comune a cui veniva annualmente pagato un al comune di Asso (Decreto 30 luglio 1812). salario e che si avvaleva di un luogotenente. Il console era tenuto a prestare il giuramento all’ufficio pretorio di Canzo comune di Canzo. 225 (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). 1816 - 1859 Sempre inserito nella Corte di Casale, Canzo compare In base alla nuova compartimentazione territoriale del nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice 1816), il comune di Canzo venne inserito nella Provincia di pievi 1753). Como, Distretto XIII di Canzo. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comune di Canzo. 223 stretto XIII di Canzo in forza del successivo compartimen- 1757 - 1797 to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Canzo venne inseri- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di to nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La po- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Canzo polazione era costituita da 1786 abitanti. venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel ter- ritorio del ducato di Milano. corte di Casale. 226 Nel 1771 il comune contava 1.387 abitanti (Statistica del- sec. XV - 1756 le anime 1771). Nel 1472 la corte di Casale, “cioè Canzo, Caslino, Ca- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- stelmarte, Proserpio, Longone, Cassina Mariaga, Cassina ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di dei Cazzi, Bindella, Comegiano, Morchiuso, Casate con Canzo, sempre collocato nella Corte di Casale, venne inse- Molino della Rete, Boffalora, Campolongo e Corte di Ca- rito nella Provincia di Como. sale”, venne concessa in feudo dal duca Galeazzo Maria In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Sforza alla famiglia Negroni di Ello, detti Missaglia, alla 1791, la Corte di Casale, di cui faceva parte il comune di quale restò sino al 1677, anno in cui il feudo venne ceduto Canzo, venne inclusa nel V distretto censuario della provin- ai Crivelli (Casanova 1904). cia di Milano (Compartimento 1791). Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 emerge che la corte di Casale comprendeva i co- comune di Canzo. 224 muni di Canzo, Caslino, “Cassine di Mariaga”, “Castel 1798 - 1815 Marte”, Longone, Mariaga e Proserpio (Compartimento A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1751). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina La Corte di Casale disponeva di un consiglio generale dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con che rappresentava l’organo deliberativo dell’intera Corte, a legge del 24 aprile 1798 il comune di Canzo venne inserito cui partecipavano gli ufficiali eletti dalle singole comunità nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lam- (sindaci, consoli, deputati e cancellieri) (Risposte ai 45 bro (Legge 5 fiorile anno VI). quesiti 1751, comune di Cassina Mariaga e comune di Ma- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune riaga, cart. 3033). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- no” del 1753, che delinea la politica di aggregazione di co- io del 1799 contava 1776 abitanti (Legge 20 nevoso anno muni che venne ufficializzata quattro anni più tardi VII). dall’editto teresiano del 10 giugno 1757, la corte di Casale

108 Capiago compare ancora immutata nella sua organizzazione. Secon- Con dispaccio governativo del 3 gennaio 1822 il comune do tale indice il numero dei comuni che componevano la di Mariaga venne unito a Carella pertanto nel successivo pieve rimane invariato. L’unica variazione da segnalare è compartimento territoriale delle province lombarde (Noti- nella denominazione del comune di Cassina Mariaga che ficazione 1 luglio 1844) i comuni compresi nel distretto compare nell’indice col nome di Cassina Mariaga con Bof- XIII di Canzo divennero 20. Nel 1853 il distretto venne falora, Molino della Rete, Morchiuso, Campolongo, Bin- qualificato come XIV della provincia di Como. della e Caccaratti (Indice pievi 1753). distretto XIV di Canzo. 231 corte di Casale. 227 1853 giugno 23 - 1859 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano cazione 23 giugno 1853) il distretto XIV della provincia di (Editto 10 giugno 1757) la corte di Casale, inserita nel du- Como - che in precedenza era qualificato come distretto cato di Milano, risulta formata dagli 9 comuni seguenti: XIII - risulta composto da 40 comuni: Arcellasco, Asso, Canzo; Carella; Caslino; Cassina di Mariaga con Boffalora, Barni, Brenno, Buccinigo, Caglio, Canzo, Carella, Caslet- Molino della rete, Morchiuso, Campolongo, Bindella e to, Caslino, Cassina Mariaga, Castelmarte, Centemero, Ci- Caccaratti; Castel Marte; Longone; Mariaga; Penzano con venna, Crevenna, Erba, Fabbrica, Incino, , La- Vignarca, Corneno e Galliano; Proserpio. snigo, Lezza, Longone, Lurago, Magreglio, Merone, Nel 1771 la corte contava 4.676 abitanti (Statistica delle Mojana, Monguzzo, Nibionno, Onno, Pagnano, Penzano, anime 1771). Ponte, Proserpio, Rezzago, Rogeno, Scarenna, Sormano, Tregolo, Valbrona e Visino. Il distretto, la cui popolazione Con il successivo compartimento territoriale della Lom- assommava a 26.502 abitanti, era sottoposto alla giurisdi- bardia austriaca (editto 26 settembre 1786) la corte di Ca- zione della pretura di Asso. sale venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la componevano rimasero gli stessi. squadra di Canzo. 232 Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la sec. XIV pieve di Galliano risulta di nuovo inserita nella provincia di Milano, della quale, con la Vall’Assina, formava il V di- Dagli “statuti delle strade e delle acque del contado di stretto censuario (Compartimento 1791). Milano” redatti nel 1346, emerge che la squadra di Canzo, percorsa dalla “strata da Niguarda” comprendeva: “le cas- distretto della cancelleria del censo n. XIII della provin- sine de Borimina, el locho de Suellio, el locho da Sezana, cia di Como. el locho da Pusliano, el locho da Corneno, el locho de Ca- 228 rella, le cassine de Mayraga, el locho da Gayano, el locho 1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19 da Viniarcha, el locho da Longono, el locho da Proserpio, el locho da Canzo, el locho da Castel Martiro, el locho da In conformità al nuovo compartimento territoriale della Manzogno, el locho da Buzinagallo, el locho da Carpesino, Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti el locho de la Brugora, el locho de Torgiera, el locho de Ar- delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- selagio, el locho de Campolongo, el locho da Torresella, le stretto XIII della provincia di Como era composto dal ter- cassine da Casà, le cassine de Cumizano, le cassine de Bin- ritorio della Corte di Casale e della Valassina. della, le cassine de Cazio, le cassine de Morgiusio, le cas- sine de Petezino, el locho de la Fabrica, el locho da Nibio- distretto della cancelleria del censo n. V della provincia no, el locho o castellanza da Orsinigo, el molino de Bazaro, di Milano. la castellanza da Erba, el locho da Rozeno” (Compartimen- 229 tazione delle fagie 1992). 1791 gennaio 20 - 1797 Dagli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei succes- sivi aggiornamenti del XVII secolo, i comuni che compo- A seguito del ripristino della compartimentazione territo- nevano la squadra risultano compresi in altra entità ammi- riale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio nistrative quali la pieve di Incino, la corte di Casale e la 20 gennaio 1791, il distretto V della provincia di Milano, squadra de’ Mauri. costituito da 21 comunità ed affidato al cancelliere Giovan- ni Palazzo, comprendeva il territorio della Corte di Casale legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la e della Valassina, in precedenza costituenti il distretto XIII ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della della provincia di Como (Compartimento 1791). Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. distretto XIII di Canzo. 230 1816 - 1853 giugno 22 Con il compartimento territoriale delle province lombar- de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio CAPIAGO 1816) Canzo venne designato come capoluogo del distretto XIII della provincia di Como che comprendeva 21 comuni: comune di Capiago. 233 Asso, Barni, Caglio, Canzo, Carella, Caslino, Cassina di Mariaga con Boffalora, Molino della Rete, Morchiuso, sec. XIV - 1756 Campolungo, Bindella e Caccarati, Castelmarte, Lasnigo, Capiago figura nella “Determinatio stratarum et pontium Longone, Magreglio, Mariaga, Onno, Pagnano con Gemù, …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i “comunia” Gallegno, Modrone, Brazzova, Fraino e Megna, Penzano cui spetta la manutenzione delle strade tra il fiume Aperto con Vignarca, Corneno e Galliano, Proserpio, Rezzago, e il campanile di Trecallo (Statuti di Como 1335, Determi- Scarenna, Sormano con Decinisio, Valbrona e Visino. natio stratarum).

109 Carate

Il “comune de Capiago” apparteneva nel 1335 alla pieve comune di Capiago. 235 di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- 1798 - 1808 rum) nella quale ancora risulta anche dal “Liber consulum A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti pre- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina stati dai consoli del comune dal 1510 al 1546 (Liber con- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sulum 1510). legge del 27 marzo 1798 il comune di Capiago con Cassina Nel 1652 la terra di Capiago, composta da 32 fuochi, ri- Franca venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione della pieve di Zezio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). feudi 1652). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 1751, Capiago era sempre inserito nella stessa pieve, ed XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Castel- gennaio del 1799 contava 495 abitanti (Legge 20 nevoso letto, “San Giorgio”, Salvadera, Bregnaso, Mottarello, anno VII). Roncacio, Saghetto, Olmeda e Palazzetta (Compartimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1751). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Capiago, che contava 450 abitanti, non era infeudato e pagava per la redenzione, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- avvenuta nel 1652, la somma di lire 28.6.3 ogni quindici guito della legge di riordino delle autorità amministrative anni alla città di Como, che a sua volta versava alla regia (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Camera. rante il Regno d’Italia, Capiago venne in un primo tempo inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como L’organo deliberativo del comune era il convocato dei (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- capi di famiglia che si riuniva su ordine dei sindaci e che se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato decideva pubblicamente. Un tempo scelti all’incanto, i due nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune di sindaci venivano nominati dal convocato scegliendoli ogni Capiago con Cassina Franca nel 1805 contava 553 abitanti anno a turno tra le persone ritenute più abili. Il comune di- (Decreto 8 giugno 1805). sponeva di un cancelliere che predisponeva il riparto dei ca- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i richi per i contadini, mentre i proprietari dei terreni pagava- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- no direttamente i carichi alla città di Como. gregazione del comune di Capiago ed uniti al comune di Le poche scritture pubbliche erano conservate nella casa Montorfano, che fu inserito nel Distretto I di Como, Canto- dei signori Peregrini, compadroni del comune. ne V di Cantù. Prima della aggregazione il comune contava 482 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Per l’esazione dei carichi fiscali Capiago disponeva di un solo esattore. Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Capiago era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al comune di Capiago. 236 quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 1816 - 1859 3027). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune di Capiago, a cui risulta unito Cassina Franca, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di 1816), il ricostituito comune di Capiago con Cassina Fran- Milano” del 1753 ancora appartenente alla pieve di Zezio ca venne inserito nella Provincia di Como, Distretto II di (Indice pievi 1753). Como. Il comune Capiago con Cassina Amata (?), dotato di con- comune di Capiago. 234 vocato, fu confermato nel Distretto II di Como in forza del 1757 - 1797 successivo compartimento delle province lombarde (Noti- ficazione 1 luglio 1844). Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Capiago con cazione 23 giugno 1853), il comune di Capiago, che com- Cassina Franca venne inserito, nel Territorio civile della prendeva la frazione di Cassina Amata (?), venne inserito città di Como, nella istituenda pieve di Zezio inferiore, così nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popola- come compare anche nel compartimento territoriale dello zione era costituita da 654 abitanti. Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 499 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- CARATE ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- piago con Cassina Franca venne confermato facente parte comune di Carate. 237 della pieve di Zezio inferiore ed inserito nella Provincia di sec. XVII - 1756 Como. Dal “Liber consulum civitatis Novocomi”, dove sono ri- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni sottopo- 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- sti alla giurisdizione comasca tra il 1510 ed il 1535, Carate mune di Capiago, venne inclusa nel II distretto censuario non risulta come entità amministrativa autonoma ma parte della provincia di Como (Compartimento 1791). del comune di Laglio con Carate (Liber consulum 1510).

110 Carbonate

Le due comunità di Laglio e Carate risultano ancora unite gennaio del 1799 contava 381 abitanti (Legge 20 nevoso nel 1644, sempre inserite nella pieve di Nesso (Relazione anno VII). Opizzone 1644). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751, Carate risultava inserito nella pieve di Nesso ed il parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cassina rile anno IX). Somajna” e “Cassina Restresio” (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune di Carate, che contava 284 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- abitanti, era infeudato alla famiglia D’Alvito in forza rante il Regno d’Italia, Carate venne in un primo tempo in- dell’istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio France- serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei sco Mercantolo, con cui tutta la pieve fu concessa in feudo distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei a Francesco Gallio duca D’Alvito (Casanova 1904). Al feu- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III datario il comune era tenuto a corrispondere ogni anno una di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 quota, pari a nove libbre, delle due “stara” di olio di oliva contava 366 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). dovute unitamente al comune di Laglio. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i L’organo deliberativo del comune era un consiglio gene- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- rale composto dai capi di famiglia, alle cui sedute parteci- nò l’aggregazione di Carate al comune di Laglio, nel Di- pavano i due sindaci, i due deputati ed il cancelliere. Ai sin- stretto I di Como, Cantone II di Como. Prima della aggre- daci e ai deputati, eletti dalla comunità, era demandata gazione Carate contava 312 abitanti (Decreto 4 novembre l’amministrazione del patrimonio pubblico, la vigilanza sui 1809). riparti e, con il cancelliere, la cura delle pubbliche scritture Tale aggregazione venne confermata con la successiva che erano conservate in una cassa nella chiesa parrocchiale. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un esattore eletto a seguito di pub- comune di Carate. 240 blico incanto ogni tre anni. 1816 - 1859 Carate era sottoposto alla giurisdizione del “jusdicente In base alla nuova compartimentazione territoriale del feudale”, residente in Laglio, per i servizi del quale pagava Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio un salario ogni biennio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 1816), il ricostituito comune di Carate venne inserito nella 3028). Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. Il comune di Carate compare nell’“Indice delle pievi e Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- nente alla pieve di Nesso (Indice pievi 1753). to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Carate. 238 cazione 23 giugno 1853), il comune di Carate venne inse- 1757 - 1797 rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La popolazione era costituita da 554 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Carate venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. CARBONATE Nel 1771 il comune contava 351 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Carbonate. 241 sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di rate venne confermato facente parte della pieve di Nesso ed Milano fatti nel 1346” Carbonate risulta incluso nella pieve inserito nella Provincia di Como. di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno nutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Car- 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Ca- bonà” (Compartimentazione delle fagie 1992). rate, venne inclusa nel III distretto censuario della provin- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e cia di Como (Compartimento 1791). dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Carbo- nate risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Esti- mo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova comune di Carate. 239 nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). 1798 - 1809 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del 1751, Carbonate era sempre inserito nel ducato di Mi- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina lano, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio com- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con prendeva anche i cassinaggi di Moneta, Sgarata, Chioso, legge del 27 marzo 1798 il comune di Carate venne inserito Bondanza, “Cà Nova” e Cipolina (Compartimento 1751). nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento germinale anno VI). del 1751 emerge che il comune contava in tutto 452 anime. Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Non disponeva di un consiglio effettivo ma, in caso di ne- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto cessità, i “compadroni” e gli “uomini del comune” si riuni- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel vano nella casa del primo estimato. Ogni tre anni venivano

111 Carcano nominati tre sindaci rurali, uno per ciascuno dei tre mag- Tale aggregazione venne confermata con la successiva giori estimati, ed un console che veniva eletto per incanto compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pubblico. A loro era affidata l’amministrazione della comu- nità. comune di Carbonate. 244 Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere. Incaricato 1816 - 1859 delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era In base alla nuova compartimentazione territoriale del un solo esattore. Il comune era sottoposto alla giurisdizione Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio del Vicariato del Seprio di Gallarate al quale il console pre- 1816), il comune di Carbonate venne inserito nella Provin- stava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). cia di Como, Distretto XXIII di Appiano. Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- Il comune di Carbonate, dotato di convocato, fu confer- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- mato nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 (Indice pievi 1753). luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Carbonate. 242 cazione 23 giugno 1853), il comune di Carbonate venne in- 1757 - 1797 serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- popolazione era costituita da 592 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI al governo e amministrazione delle comunità dello stato di per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Carbona- del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, te venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- territorio del ducato di Milano. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. Nel 1771 il comune contava 447 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di CARCANO Carbonate, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. comune di Carcano. 245 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di Carbonate, venne inclusa nel XXXI distretto censuario del- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di la provincia di Milano (Compartimento 1791). Milano fatti nel 1346” Carcano risulta incluso nella pieve di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- tenzione della “strata de Niguarda” come “el locho da Car- comune di Carbonate. 243 chano” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1798 - 1809 Nel 1441 Carcano, con tutta la pieve di Incino nella quale A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e legge del 26 marzo 1798 il comune di Carbonate venne in- dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, serito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano Carcano risulta ancora compreso nella pieve d’Incino (Esti- (Legge 6 germinale anno VI). mo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune XIX di Tradate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- venne concesso in feudo alla famiglia Carpani (Casanova naio del 1799 contava 433 abitanti (Legge 20 nevoso anno 1904). VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Carcano era sempre inserito nel ducato di Mila- comune di Carbonate, inserito nel Distretto quarto di Gal- no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). larate, rimase compreso nel Dipartimento dell’Olona (Leg- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento ge 23 fiorile anno IX). del 1751 emerge che il comune, infeudato al marchese Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- Francesco Carpano, al quale la comunità non versava alcun to della legge di riordino delle autorità amministrative tipo di tributo, contava in tutto 205 anime. Per l’ammini- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- strazione il comune disponeva di un console, di un sindaco rante il Regno d’Italia, Carbonate venne collocato nel Di- e di due deputati, eletti dai capi di famiglia ogni tre anni partimento del Lario, Distretto I di Como, Cantone VI di sulla pubblica piazza alla presenza del podestà. Usufruiva Appiano. Il comune di Carbonate nel 1805 contava 432 abi- delle prestazioni di un cancelliere retribuito con salario an- tanti (Decreto 8 giugno 1805). nuale. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mento delle spese era un solo esattore eletto ogni tre anni comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- sulla pubblica piazza. Il comune era sottoposto alla giuri- gregazione del comune di Carbonate al comune di Mozza- sdizione di un podestà feudale al quale versava annualmen- te, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VII di te un salario, oltre che alla banca criminale di Milano. Il Tradate. Prima della aggregazione Carbonate contava 453 console prestava giuramento ad entrambi i giusdicenti (Ri- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034).

112 Carella

Sempre inserito nella pieve di Incino, Carcano compare comune di Carcano. 248 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816 - 1859 del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice In base alla nuova compartimentazione territoriale del pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Carcano con Corogna venne inserito comune di Carcano. 246 nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. 1757 - 1797 Il comune di Carcano con Corogna, dotato di convocato, Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- fu confermato nel Distretto XIV di Erba in forza del suc- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di zione 1 luglio 1844). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Carcano Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- con Corogna venne inserito tra le comunità della pieve di cazione 23 giugno 1853), il comune di Carcano, che com- Incino, nel territorio del ducato di Milano. prendeva la frazione di Corogna, venne inserito nella Pro- vincia di Como, Distretto I di Como. La popolazione era Nel 1771 il comune contava 334 abitanti (Statistica delle costituita da 471 abitanti. anime 1771). Nel 1777, a seguito della morte senza discendenza del marchese Francesco Carpani, il comune tornò nelle dispo- nibilità del regio Demanio (Casanova 1904). CARDEVIO Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Cardevio. 249 Carcano con Corogna, sempre collocato nella pieve d’Inci- sec. XIV no, venne inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno La “vicinantia de Cardevio” figura nella “Determinatio 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del Carcano, venne inclusa nel VII distretto censuario della 1335, tra le comunità responsabili della manutenzione del- provincia di Milano (Compartimento 1791). la ”… stratam de Cardevio a platea que est ad domos quo- ndam Alberti Zanforgi usque ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). comune di Carcano. 247 Il “comune de Cardevio ” apparteneva nel 1335 alla pieve 1798 - 1815 di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- rum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Carcano con Coro- gna venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di CARELLA Erba (Legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune comune di Carella. 250 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sec. XIV - 1756 XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 307 abitanti (Legge 20 nevoso anno Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di VII). Milano fatti nel 1346” Carella risulta incluso nella Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la manu- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho de Ca- comune di Carcano con Corogna, inserito nel Distretto pri- rella” (Compartimentazione delle fagie 1992). mo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Carella risul- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V 1558, guito della legge di riordino delle autorità amministrative cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Opizzone 1644). rante il Regno d’Italia, Carcano venne in un primo tempo Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei venne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei famiglia Carpani (Casanova 1904). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Carcano con del 1751, Carella era sempre inserito nel ducato di Milano, Corogna nel 1805 contava 307 abitanti (Decreto 8 giugno nella pieve di Incino (Compartimento 1751). 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Car- Francesco Carpani, al quale la comunità non versava alcun cano allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- tipo di tributo. Il comune, che contava in tutto 236 abitanti, ne dei comuni di Alserio e Parravicino ed uniti. Inserito nel non disponeva di consigli ma convocava la popolazione in Distretto I di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione il pubblica assemblea, previo il suono della campana e a se- comune contava 994 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). guito di pubblico avviso portato di casa in casa dal console. Tale aggregazione venne confermata con la successiva L’amministrazione del comune era affidata ad un sindaco compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). eletto con il console dall’assemblea. Il maggior estimato,

113 Careno nella casa del quale erano conservate le pubbliche scritture, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i era tenuto ad affiancare il sindaco nel suo compito. Incari- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- cato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spe- gregazione del comune di Carella al comune di Penzano, se era un solo esattore che veniva nominato a seguito di che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- pubblico incanto. so. Prima della aggregazione il comune contava 310 abitan- Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà ti (Decreto 4 novembre 1809). feudale che risiedeva in Corneno, a cui veniva versato an- Tale aggregazione venne confermata con la successiva nualmente un salario e al quale il console era tenuto a pre- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). stare giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). Sempre inserito nella pieve di Incino, Carella compare comune di Carella. 253 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816 - 1859 del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto, il ricostituito comune di Carella comune di Carella. 251 venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. Con dispaccio governativo del 3 gennaio 1822 il 1757 - 1797 territorio del comune di Mariaga venne aggregato a Carella Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- andando a costituire la nuova entità amministrativa del co- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma mune di Carella con Mariaga (Notificazione 12 febbraio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1816). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Carella Il comune di Carella con Mariaga, dotato di convocato, venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel ter- fu confermato nel Distretto XIII di Canzo in forza del suc- ritorio del ducato di Milano. cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- Nel 1771 il comune, insieme con il territorio di Corneno zione 1 luglio 1844). e Mariaga con cui costituiva un’unica parrocchia, contava Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 643 abitanti (Statistica delle anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Carella, che com- Nel 1777, a seguito della morte senza discendenza del prendeva la frazione di Mariaga, venne inserito nella Pro- marchese Francesco Carpani, il comune tornò nelle dispo- vincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazione nibilità del regio Demanio (Casanova 1904). era costituita da 559 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della rella, sempre collocato nella Corte di Casale, venne inserito Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, nella Provincia di Como. ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di Carella, venne inclusa nel V distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). CARENO comune di Carella. 252 1798 - 1809 comune di Careno. 254 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Il “comune de Careno” figura nella “Determinatio strata- legge del 24 aprile 1798 il comune di Carella venne inserito rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lam- come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della bro (Legge 5 fiorile anno VI). via Regina ”… usque ad molandinum Castelli de Brieno” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- io del 1799 contava 367 abitanti (Legge 20 nevoso anno zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta VII). Sala della città di Como (Ripartizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Careno risulta sempre facente parte della pieve di Nesso comune di Carella, inserito nel Distretto quarto di Lecco, anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal (Legge 23 fiorile anno IX). 1510 sino all’anno 1536 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era guito della legge di riordino delle autorità amministrative stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio rante il Regno d’Italia, Carella venne in un primo tempo in- Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore serito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto del 1751 emerge che il comune di Careno, che contava 123 IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Carella nel abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui 1805 contava 347 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). non veniva corrisposto alcun carico.

114 Carimate

L’organo deliberativo del comune era un consiglio com- rante il Regno d’Italia, Careno venne in un primo tempo in- posto dai capi di casa, che si riunivano al suono della cam- serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei pana in luogo pubblico a seguito dell’avviso del console. distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei I due sindaci, a cui era demandata la cura del patrimonio comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III e la vigilanza sui riparti, venivano eletti pubblicamente e di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 tramite pubblico istrumento. Il comune disponeva di un contava 192 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). proprio cancelliere al quale era affidata la cura dei libri Il successivo intervento di concentrazione disposto per i dell’estimo e delle pubbliche scritture che erano conservate comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- in una cassa chiusa a chiave. Per i suoi compiti veniva re- nò l’aggregazione di Careno al comune di Nesso, nel Di- golarmente retribuito. stretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Prima della Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese aggregazione Careno contava 151 abitanti (Decreto 4 no- il comune si avvaleva di un esattore nominato ogni tre anni vembre 1809). con pubblico istrumento a seguito di incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Careno era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dale per i servizi del quale pagava un salario ogni biennio e a cui il console doveva presentare le denunce (Risposte ai comune di Careno. 257 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816 - 1859 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) 1816), il ricostituito comune di Careno venne inserito nella Careno era sempre inserito nella pieve di Nesso. Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comune di Careno. 255 stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- 1757 - 1797 to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Careno venne inse- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La 1756), il comune di Careno venne inserito, come comunità popolazione era costituita da 185 abitanti. appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 141 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- CARIMATE ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- reno venne confermato facente parte della pieve di Nesso comune di Carimate. 258 ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- Milano fatti nel 1346” Carimate risulta incluso nella pieve do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- (Casanova 1904). nutenzione della “strata da Dergano” come “el locho da Ca- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno rimà” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Ca- Concesso intorno all’anno 1411 dal duca Giovanni Maria reno, venne inclusa nel III distretto censuario della provin- Visconti in feudo a Giacomino Porro, Carimate, con la terra cia di Como (Compartimento 1791). di Montesolaro, passò nel 1434 nelle mani di Giorgio detto Scaramuzza Visconti (Aicardi) (Casanova 1904). comune di Careno. 256 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1809 dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Carimate ri- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1644 (Relazione Opizzone 1644). legge del 27 marzo 1798 il comune di Careno venne inseri- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 del 1751, Carimate era sempre inserito nel ducato di Mila- germinale anno VI). no, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune anche i cassinaggi di “Molino della Torretta”, “Molino del- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto la Foppa”, “Subinago”, “Valle di sotto”, “Molino delle XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel M.M. di Meda”, “Molino dei Gesuiti”, “Molino di sopra” e gennaio del 1799 contava 200 abitanti (Legge 20 nevoso “Monte Solaro” (Compartimento 1751). anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Giambattista Visconti. A Carimate era unita la terra di parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Montesolaro, la cui comunità, oltre che a pagare un terzo rile anno IX). delle gravezze dell’intero comune, era tenuta a versare un Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- corrispettivo di 112 lire direttamente al feudatario. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune, che contava in tutto 860 abitanti, disponeva di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- un console, di un sindaco e di un cancelliere, il quale era re-

115 tribuito con un salario annuo. Nella loro attività di ammini- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I strazione del comune erano affiancati da agenti nominati di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Carimate, a cui dai “compadroni”. Incaricato delle riscossioni dei carichi e non risultano più unite le comunità di Rionca e Bunone tor- del pagamento delle spese era un solo esattore che veniva nate a far parte del comune di Vertemate nel Cantone I di eletto a seguito di avviso pubblico, con la preferenza nei Como, nel 1805 contava 705 abitanti (Decreto 8 giugno confronti di chi fosse residente in Carimate, possedesse 1805). consistenti fondi personali e fosse persona puntale nei pa- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i gamenti anche a scapito di chi avesse presentato l’offerta comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ca- più vantaggiosa. Il comune era sottoposto alla giurisdizione rimate allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- di un podestà feudale, al quale versava annualmente un sa- zione dei comuni di Figino ed uniti e Novedrate. Inserito lario (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù, dopo l’unione Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune com- il comune contava 2304 abitanti (Decreto 4 novembre pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- 1809). L’aggregazione venne confermata con la nuova lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano compartimentazione approvata nel 1812 (Decreto 30 luglio (Indice pievi 1753). 1812). comune di Carimate. 259 comune di Carimate. 261 1757 - 1797 1816 - 1859 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1816), il comune di Carimate venne inserito nella Provincia Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Carimate di Como, Distretto XXVI di Mariano. venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, nel Il comune di Carimate, dotato di convocato, fu conferma- territorio del ducato di Milano. to nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo com- Nel 1771 il comune contava 1.251 abitanti (Statistica del- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio le anime 1771). 1844). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- cazione 23 giugno 1853), il comune venne inserito nella rimate, sempre collocato nella pieve di Galliano, venne in- Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popolazione serito nella Provincia di Milano. era costituita da 1337 abitanti. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di Carimate, venne inclusa nel XI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). A seguito della morte del conte Lodovico Visconti senza CARLAZZO discendenza avvenuta nel 1795, il comune di Carimate, sino ad allora infeudato, tornò nelle disponibilità della R. comune di Carlazzo. 262 Camera (Casanova 1904). sec. XIV - 1756 Carlazzo era membro della pieve di Porlezza, nella Ri- comune di Carimate. 260 viera di Lecco, ducato di Milano. 1798 - 1815 Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- legge del 27 marzo 1798 il comune di Carimate venne in- za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo 7 germinale anno VI). V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di d’Este (Casanova 1904). Carimate, a cui risultano aggregate le comunità di Rionca e Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Bunone in precedenza unite a Vertemate nella pieve di Fi- del 1751, Carlazzo compare sempre inserito nella pieve di no, venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distret- Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo to XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Luogo detto gennaio del 1799 contava 932 abitanti (Legge 20 nevoso Sovera San Pietro”, Molinetto, Molinazzo, “Molino di Po- anno VII). meo” e “Maglio di Carlo Fiorone” (Compartimento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune di Carimate con Rionca e Bunone, inserito nel Di- del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve stretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Di- al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- partimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi guito della legge di riordino delle autorità amministrative di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- rante il Regno d’Italia, Carimate venne in un primo tempo prio cancelliere, incaricato con il console della custodia inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca-

116 Carpesino richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre ne dei comuni di Gottro e Piano. Inserito nel Distretto III di anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Menaggio, Cantone III di Porlezza, dopo l’unione il comu- A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese ne contava 1161 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- Con la successiva compartimentazione del 1812 il comu- za tornò nelle disponibilità della regia Camera. ne di Carlazzo ampliò ulteriormente i suoi confini aggre- Sempre inserito della stessa pieve, Carlazzo compare gando il territorio del comune di (Decreto 30 luglio nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1812). del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato di Milano (Indice pievi 1753). comune di Carlazzo. 265 1816 - 1859 comune di Carlazzo. 263 In base alla nuova compartimentazione territoriale del 1757 - 1797 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816), il ricostituito comune di Carlazzo con Castello ven- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma ne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlez- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di za. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Carlazzo Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- con Castello venne mantenuto tra le comunità della pieve di spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Mi- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VI di Porlezza lano. in forza del successivo compartimento delle province lom- Nel 1771 il comune contava 572 abitanti divisi nelle due barde (Notificazione 1 luglio 1844). parrocchie di Carlazzo (con 376 abitanti tra cui una parte Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- della comunità di San Pietro Agria, in comune di Tavordo cazione 23 giugno 1853), il comune di Carlazzo, che com- ma posti sotto la medesima parrocchia) e di Castello (196) prendeva la frazione di Castello, venne inserito nella pro- (Statistica delle anime 1771). vincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La popolazione Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- era costituita da 1000 abitanti. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Carlazzo con Castello venne confermato facente parte della Pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Pro- vincia di Como. CARPESINO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di comune di Carpesino. 266 Carlazzo, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- sec. XIV - 1753 vincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Carpesino risulta incluso nella squa- comune di Carlazzo. 264 dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- 1798 - 1815 nutenzione della “strata de Niguarda” come “el locho da A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Carpesino” (Compartimentazione delle fagie 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1441 Carpesino, con tutta la pieve di Incino nella dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con quale risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca legge del 27 marzo 1798 il comune di Carlazzo venne inse- Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Leg- 1904). ge 7 germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, Carlazzo con Castello venne trasportato nel Dipartimento Carpesino risulta ancora compreso nella pieve d’Incino dell’Olona, Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendem- (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si miale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 670 abitanti ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). (Legge 20 nevoso anno VII). Con istrumento rogato il 6 luglio 1647 una parte del co- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mune di Carpesino venne concesso in feudo al conte Carlo comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Archinto mentre con altro atto rogato il 14 novembre 1656 parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- la restante parte del comune venne infeudata alla famiglia rile anno IX). Carpani (Casanova 1904). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751, Carpesino era sempre inserito nel ducato di Mi- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva rante il Regno d’Italia, Carlazzo venne in un primo tempo anche i cassinaggi di Molino Primo e Molino Secondo inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei (Compartimento 1751). distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III del 1751 emerge che il comune era infeudato in parte al di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune di Carlazzo marchese Francesco Carpano di Pusiano ed in parte al con- con Castello nel 1805 contava 880 abitanti (Decreto 8 giu- te Filippo Archinto, ai quali la comunità versava un corri- gno 1805). spettivo per il salario destinato al podestà feudale. Il comu- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ne, che contava in tutto 212 anime, disponeva di un comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Car- convocato costituito da tutti i “vocali”, che si riuniva nella lazzo allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- pubblica piazza. Per l’amministrazione il comune dispone-

117 Carugo va di un console, di un cancelliere e di tre deputati, con in- Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- carico triennale, tutti eletti in seduta pubblica alla presenza pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- del podestà e con pubblico istrumento. Il cancelliere, a cui lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano era affidata la conservazione delle scritture pubbliche, ve- (Indice pievi 1753). niva retribuito con salario annuale. Incaricato delle riscos- sioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo comune di Carugo. 268 esattore, anch’esso eletto in pubblica seduta ogni tre anni. 1757 - 1797 Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale eletto da entrambi i feudatari, oltre che alla banca Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- criminale di Milano. Il console prestava giuramento an- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nualmente ad entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1751, cart. 3034). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Carugo, Carpesino compare nell’“Indice delle pievi e comunità al quale risultano uniti quelli di Incasate e Guarda, venne dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di inserito con la denominazione di Carugo con Incasate e Arcellasco con Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Guarda tra le comunità della pieve di Mariano, nel territo- Torchiera (Indice pievi 1753). rio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 600 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- CARUGO rugo con Incasate e Guarda, sempre collocato nella pieve di Mariano, venne inserito nella Provincia di Milano. comune di Carugo. 267 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Carugo, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- Milano fatti nel 1346” Carugo risulta incluso nella pieve di vincia di Milano (Compartimento 1791). Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Ca- comune di Carugo. 269 rugo” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1798 - 1812 Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- legge del 27 marzo 1798 il comune di Carugo con Incasate nova 1904). e Guarda venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- stretto di Mariano (Legge 7 germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Carlo V 1558, cart. 28). XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Dopo un breve periodo, in cui Carugo e tutta la pieve di gennaio del 1799 contava 655 abitanti (Legge 20 nevoso Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- anno VII). mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio comune di Carugo con Incasate e Guarda, inserito nel Di- Crivelli (Casanova 1904). stretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Di- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” partimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751, Carugo era sempre inserito nel ducato di Milano, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva an- guito della legge di riordino delle autorità amministrative che i cassinaggi di Sant’Ambroggio, Capriola, Cantalupo e (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Gatteda (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Carugo venne in un primo tempo in- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei chese Enea Crivelli al quale la comunità corrispondeva per comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I convenzione una somma annuale di lire 32.10, contava 390 di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Carugo con In- abitanti. Disponeva di un console e di un cancelliere che casate e Guarda nel 1805 contava 685 abitanti (Decreto 8 erano affiancati nel loro compito da due dei maggiori esti- giugno 1805). mati della comunità. Il cancelliere, eletto a seguito di pub- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i blico incanto, aveva il compito di conservare le poche scrit- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ca- ture relative ai riparti e veniva retribuito con un salario rugo allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- annuale. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- ne dei comuni di Arosio e San Bartolomeo ed uniti. Inserito mento delle spese era un solo esattore anch’egli eletto per nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù, dopo l’unione pubblico incanto. Il comune era sottoposto alla giurisdizio- il comune contava 1816 abitanti (Decreto 4 novembre ne di un podestà feudale, che disponeva di un luogotenente 1809). che veniva regolarmente retribuito. Il console prestava l’or- Tale aggregazione non venne confermata con la succes- dinario giuramento alla “Banca criminale di Milano”, alla siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- “Banca di Verano” e alla “Banca di Vimercate” (Risposte ai ne del comune di Arosio a cui compare invece aggregato il 45 quesiti 1751, cart. 3042). comune di Carugo ed uniti (Decreto 30 luglio 1812).

118 Casanova comune di Carugo. 270 1756), il comune di Casanova venne inserito, con le comu- 1816 - 1859 nità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Como. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel 1771 il comune contava 204 abitanti (Statistica delle 1816), il comune di Carugo con Incasate e Guarda venne anime 1771). inserito nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Maria- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- no. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- Il comune di Carugo con Incasate e Guarda, dotato di sanova venne confermato facente parte della pieve di Ug- convocato, fu confermato nel Distretto XXVI di Cantù in giate ed inserito nella Provincia di Como. forza del successivo compartimento delle province lombar- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno de (Notificazione 1 luglio 1844). 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Casanova, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- cazione 23 giugno 1853), il comune di Carugo, che com- vincia di Como (Compartimento 1791). prendeva le frazioni di Incasate e Guarda, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popola- comune di Casanova. 273 zione era costituita da 1064 abitanti. 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina CASANOVA dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Casanova venne in- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate comune di Casanova. 271 (Legge 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il “comune de Casanova” figura nella “Determinatio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate Nel gennaio del 1799 contava 215 abitanti (Legge 20 nevo- (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già so anno VII). la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Casanova risulta sempre facente parte della pieve di Ug- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove rile anno IX). sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel 1652 la terra di Casanova, ancora compresa nella (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pieve di Uggiate, era composta da 15 fuochi (Redenzione rante il Regno d’Italia, Casanova venne in un primo tempo feudi 1652). inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751, Casanova era sempre inserito nella pieve di Ug- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I giate (Compartimento 1751). di Como, Cantone I di Como. Il comune di Casanova nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1805 contava 223 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che Casanova, che contava 163 abitanti, si Il successivo intervento di concentrazione disposto per i era redento e pagava per ciò la somma di lire 14.5 ogni comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- quindici anni. nò l’aggregazione di Casanova al comune di Cagno, nel Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al Cantone II di Como. Prima della aggregazione Casanova suono della campana sulla pubblica piazza vicino alla chie- contava 210 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). sa parrocchiale di San Biaggio, e di un console, unico uffi- Tale aggregazione venne confermata con la successiva ciale eletto a seguito di pubblico incanto, che durava in ca- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). rica secondo gli accordi stipulati tra le parti e che svolgeva anche le mansioni di esattore. comune di Casanova. 274 Casanova era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1816 - 1859 quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- In base alla nuova compartimentazione territoriale del siti 1751, cart. 3026). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune di Casanova compare nell’“Indice delle pievi 1816), il ricostituito comune di Casanova venne inserito e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nella Provincia di Como, Distretto I di Como. nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto I di Como in forza del successivo compartimento comune di Casanova. 272 delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Casanova venne in- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno polazione era costituita da 319 abitanti.

119 Casarico

CASARICO abitanti, non era infeudato essendosi redento con atto nota- rile del 21 giugno 1647 e pagava la somma di lire 21.12 comune di Casarico. 275 ogni quindici anni. Nonostante ciò il comune pagava an- sec. XIV - 1751 nualmente al conte Andreotti una somma annua di lire 3.12. Lo stesso cancelliere Luca Antonio Ferandino, estensore Già citato come “Cassina de Casarigo” nel “Liber con- delle risposte, dichiara di non conoscere il titolo per cui il sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- comune paghi la detta somma; occorre peraltro ricordare ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino che dal 1713 la Valle Intelvi era stata infeudata al segretario all’anno 1538 (Liber consulum 1510), la terra di Casarico, della cancelleria segreta Pietro Francesco Riva Andreotti. costituita da 2 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra quel- le che componevano la pieve di Uggiate (Redenzione feudi L’organo deliberativo della comunità era rappresentato 1652). dal convocato, che si riuniva in un luogo solito, il quale eleggeva un sindaco, due deputati ed un cancelliere. A loro Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento era affidata l’amministrazione del patrimonio pubblico e la del 1751 emerge che il comune di Casarico, costituito da 38 vigilanza sulla giustizia dei riparti. persone appartenenti a due sole famiglie, si era redento e pagava per ciò la somma di lire 1.15.4 ogni quindici anni. In particolare il cancelliere, che veniva retribuito con un Date le dimensioni ridotte della comunità, questa non di- salario annuo, doveva aver cura delle pubbliche scritture sponeva di alcun ufficiale né conservava scritture pubbli- che erano conservate in una cassa presso la casa del sinda- che. co. Casarico era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il Como per i cui servizi versava un contributo alla città (Ri- comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). canto nel mese di gennaio ogni tre anni. Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le Casasco era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di cassine” del 1751 Casarico compare ancora come comune Como per i servizi del quale non pagava direttamente alcun autonomo, nella pieve di Uggiate (Compartimento 1751), compenso (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). l’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” lo Il comune di Casasco compare nell’“Indice delle pievi e indica aggregato al comune di Gironico al Monte (Indice comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello nente al territorio dei Comuni della Mezzena (Indice pievi Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo 1753). la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il territorio di Casarico risulta as- comune di Casasco. 277 segnato definitivamente al comune di Montano, nella pieve 1757 - 1797 di Fino. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Casasco venne inserito, come comunità CASASCO appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 209 abitanti (Statistica delle comune di Casasco. 276 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Il “comune de Casascho” apparteneva nel 1335 alla pieve ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- sasco venne confermato facente parte della pieve d’Isola ed rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva inserito nella Provincia di Como. al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Como (Ripartizione 1240). 1791, Casasco, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso Casasco risulta sempre facente parte della pieve d’Intelvi nel V distretto censuario della provincia di Como (Compar- anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono timento 1791). riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1526 (Liber consulum 1510). comune di Casasco. 278 Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda ri- 1798 - 1809 sulta che nel 1593 la comunità era composta da 36 fuochi A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- per un totale di 265 abitanti (Lazzati 1986). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con d’Intelvi ma, insieme ai comuni di Cerano, Mezzena, Pigra, legge del 27 marzo 1798 il comune di Casasco venne inse- e Schignano lo si trova inserito nel territorio dei “Cinque rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo Comuni della Mezena”, nel Contado di Como (Relazione (Legge 7 germinale anno VI). Opizzone 1644). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 1751, Casasco era sempre inserito nel territorio dei XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel “Cinque Comuni della Mezzena”, ed il suo territorio com- gennaio del 1799 contava 260 abitanti (Legge 20 nevoso prendeva anche la “Cassina Bresera di sopra”, la “Cassina anno VII). Bresera di sotto” e la “Cassina Bresa (Compartimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1751). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751 emerge che il comune di Casasco, che contava 231 rile anno IX).

120 Caslino (corte di Casale)

Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- CASLINO (CORTE DI CASALE) guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- comune di Caslino. 281 rante il Regno d’Italia, Casasco venne in un primo tempo sec. XIV - 1756 inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’In- telvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collo- Milano fatti nel 1346” Caslino risulta incluso nella pieve di cato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- comune nel 1805 contava 290 abitanti (Decreto 8 giugno zione della “strata da Niguarda” come “el locho da Castel- 1805). lino” (Compartimentazione delle fagie 1992). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Con istrumento del 15 giugno 1472, Caslino, con tutta la comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal gregazione del comune di Casasco al comune di Castiglio- duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negro- ne, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di ni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904). San Fedele. Prima della aggregazione Casasco contava 295 Nel 1644 il comune di Caslino compare ancora inserito abitanti (Decreto 4 novembre 1809). tra le comunità che compongono la Corte di Casale (Rela- Tale aggregazione venne confermata con la successiva zione Opizzone 1644). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia Crivelli (Casanova 1904). comune di Casasco. 279 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1816 - 1859 del 1751, Caslino era sempre inserito nel ducato di Milano, nella Corte di Casale, ed il suo territorio comprendeva an- In base alla nuova compartimentazione territoriale del che i cassinaggi di “Cassina bianca” e Cassinetta (Compar- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio timento 1751). 1816), il ricostituito comune di Casasco venne inserito nel- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento la Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. del 1751 emerge che Caslino, che contava 510 abitanti, era Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto infeudato al marchese Crivelli al quale la comunità versava V di San Fedele in forza del successivo compartimento del- una somma annua di lire 85. L’amministrazione del comu- le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). ne era affidata a due deputati e ad un sindaco eletti alla pre- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- senza del regio assistente. In pubblica piazza veniva inoltre cazione 23 giugno 1853), il comune di Casasco venne inse- annualmente eletto un console per pubblico incanto. rito nella Provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La Il comune disponeva inoltre di un cancelliere, che per i popolazione era costituita da 465 abitanti. suoi compiti percepiva un salario annuale, e che era tenuto bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, alla conservazione delle pubbliche scritture, depositate in BE-MA Editrice, 1986. un’apposita cassa. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto in pubblica piazza, che durava in carica tre anni. CASIGLIO Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario, ed al cui comune di Casiglio. 280 attuario il console era tenuto a prestare il giuramento (Ri- sec. XIV - 1756 sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). Sempre inserito nella Corte di Casale, Caslino compare Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Milano fatti nel 1346” Casiglio risulta incluso nella pieve del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- pievi 1753). tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Ca- seglio” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Caslino. 282 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Casiglio 1757 - 1797 ("Casei"?) risulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1644 (Relazione Opizzone 1644). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Già parte del feudo della pieve d’Incino, concesso nel Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Caslino 1441 dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme, venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel ter- con istrumento rogato il 2 luglio 1648 Parravicino con Ca- ritorio del ducato di Milano. siglio vennero ceduti dagli stessi alla famiglia Parravicini Nel 1771 il comune contava 647 abitanti (Statistica delle (Casanova 1904). anime 1771). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- del 1751, Casiglio era sempre inserito nel ducato di Mila- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). slino, sempre collocato nella Corte di Casale, venne inseri- La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità to nella Provincia di Como. dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno a Parravicino nel comune di Parravicino con Caseglio e Co- 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di rogna, nella pieve di Incino, ducato di Milano (Indice pievi Caslino, venne inclusa nel V distretto censuario della pro- 1753). vincia di Milano (Compartimento 1791).

121 Caslino (pieve di Fino) comune di Caslino. 283 del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- 1798 - 1809 tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tizione 1240). legge del 24 aprile 1798 il comune di Caslino venne inseri- Caslino risulta sempre facente parte della pieve di Fino to nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1510 sino all’anno 1546 (Liber consulum 1510). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel 1652 la terra di Caslino, ancora compresa nella pieve XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- di Fino, era composta da 17 fuochi (Redenzione feudi io del 1799 contava 661 abitanti (Legge 20 nevoso anno 1652). VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Caslino, con il cassinaggio di Marcorate, era comune di Caslino, inserito nel Distretto quarto di Lecco, sempre inserito nella pieve di Fino (Compartimento 1751). entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Caslino, mai infeudato, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- pagava comunque un censo di lire 13 ogni quindici anni guito della legge di riordino delle autorità amministrative detto “censo dei camini”. Il comune, che contava 275 abi- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- tanti, non disponeva di consiglio ma, in caso di bisogno ve- rante il Regno d’Italia, Caslino venne in un primo tempo in- nivano convocati gli uomini del comune nella pubblica serito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- piazza al suono della campana. stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Gli ufficiali del comune erano il cancelliere, regolarmen- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto te retribuito e che aveva il compito di conservare le pubbli- IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Caslino nel che scritture, ed il console, entrambi eletti dal convocato 1805 contava 670 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). degli uomini. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- delle spese era un unico esattore eletto dal convocato dei gregazione del comune di Caslino al comune di Canzo, che comunisti. Caslino era sottoposto alla giurisdizione del po- fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di Asso. destà di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). Prima della aggregazione il comune contava 614 abitanti Il comune di Caslino compare nell’“Indice delle pievi e (Decreto 4 novembre 1809). comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Con la successiva compartimentazione del 1812, il terri- nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). torio di Caslino venne invece unito al comune di Asso (De- creto 30 luglio 1812). comune di Caslino. 286 1757 - 1797 comune di Caslino. 284 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816 - 1859 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma In base alla nuova compartimentazione territoriale del al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1756), il comune di Caslino venne inserito, con le comunità 1816), il ricostituito comune di Caslino venne inserito nella della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di Como. Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. Nel 1771 i comuni di Caslino e di Lomazzo, che costitu- Il comune di Caslino, dotato di convocato, fu confermato ivano un’unica parrocchia, contavano in tutto 1.273 abitanti nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- (Statistica delle anime 1771). timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- 1844). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- slino venne confermato facente parte della pieve di Fino ed cazione 23 giugno 1853), il comune di Caslino venne inse- inserito nella Provincia di Como. rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno popolazione era costituita da 900 abitanti. 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ca- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la slino, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della di Como (Compartimento 1791). Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- comune di Caslino. 287 blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con CASLINO (PIEVE DI FINO) legge del 27 marzo 1798 il comune di Caslino venne inse- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 comune di Caslino. 285 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il “comune loci de Castellino” figura nella “Determinatio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen-

122 Casnate naio del 1799 contava 290 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VII). del 1751, Casnate, con il cassinaggio di Baraggiola, era Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sempre inserito nella pieve di Fino (Compartimento 1751). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751 emerge che il comune di Casnate non era infeuda- rile anno IX). to ma pagava per la redenzione una somma di lire 32.14.8.4 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ogni quindici anni. Il comune, che contava 402 abitanti, di- guito della legge di riordino delle autorità amministrative sponeva di consiglio che si radunava nella piazza avanti (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- l’Oratorio di san Carlo a seguito di avviso fatto dal console rante il Regno d’Italia, Caslino venne in un primo tempo in- con il suono della campana. serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Ufficiali del comune erano il console, nominato a seguito stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei di pubblico incanto con durata minima di un anno, ed il comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I cancelliere, che era retribuito con un stipendio annuo. Inca- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Caslino nel ricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti delle 1805 contava 338 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). spese era un unico esattore che percepiva un compenso per- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i centuale sul denaro maneggiato. Casnate era sottoposto alla comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale gregazione del comune di Caslino al comune di Lomazzo, pagava un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Ap- cart. 3026). piano. Prima della aggregazione Caslino contava 300 abi- Il comune di Casnate compare nell’“Indice delle pievi e tanti (Decreto 4 novembre 1809). comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). comune di Casnate. 290 1757 - 1797 comune di Caslino. 288 1816 - 1859 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma In base alla nuova compartimentazione territoriale del al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1756), il comune di Casnate con Baraggiola venne inserito, 1816), il comune di Caslino venne inserito nella Provincia con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile di Como, Distretto I di Como. della città di Como. Il comune di Caslino, dotato di convocato, fu confermato Nel 1771 i comuni di Casnate e di Bernate, che costitui- nel Distretto I di Como in forza del successivo comparti- vano un’unica parrocchia, contavano in tutto 823 abitanti mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio (Statistica delle anime 1771). 1844). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- cazione 23 giugno 1853), il comune di Caslino venne inse- snate con Baraggiola venne confermato facente parte della rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. popolazione era costituita da 390 abitanti. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ca- snate, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia di Como (Compartimento 1791). CASNATE comune di Casnate. 291 1798 - 1808 comune di Casnate. 289 sec. XIV - 1756 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina La comunità di “Castenate” risulta già citata come entità dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti legge del 27 marzo 1798 il comune di Casnate con Barag- 1927, p. 245), in documenti del secolo XII. giola venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Il “comune loci de Castenate” figura nella “Determinatio Fino (Legge 7 germinale anno VI). mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di gennaio del 1799 contava 530 abitanti (Legge 20 nevoso Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- anno VII). tizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Casnate risulta sempre facente parte della pieve di Fino comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal rile anno IX). 1510 sino all’anno 1539 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nel 1652 la terra di Casnate, ancora compresa nella pieve guito della legge di riordino delle autorità amministrative di Fino, era composta da 37 fuochi (Redenzione feudi (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1652). rante il Regno d’Italia, Casnate venne in un primo tempo

123 Cassano inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- che i seguenti cassinaggi di Sirtolo e Guasta (Comparti- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei mento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Sempre inserito nella pieve di Incino, Cassano con Sirto- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Casnate con Ba- lo compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato raggiola nel 1805 contava 735 abitanti (Decreto 8 giugno di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Mila- 1805). no (Indice pievi 1753). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- comune di Cassano. 294 nò l’aggregazione del comune di Casnate ed uniti al comu- 1757 - 1797 ne di Como (Decreto 27 febbraio 1808). Tale aggregazione venne confermata con le successive Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cassano comune di Casnate. 292 con Sirtolo venne inserito tra le comunità della pieve di In- 1816 - 1859 cino, nel territorio del ducato di Milano. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel 1771 il comune contava 259 abitanti (Statistica delle Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio anime 1771). 1816), il comune di Casnate con Baraggiola venne inserito Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- nella Provincia di Como, Distretto I di Como. striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Il comune di Casnate con Baraggiola, dotato di convoca- Cassano con Sirtolo, sempre collocato nella pieve d’Incino, to, fu confermato nel Distretto I di Como in forza del suc- venne inserito nella Provincia di Como. cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno zione 1 luglio 1844). 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Cassano, venne inclusa nel VII distretto censuario della cazione 23 giugno 1853), il comune di Casnate, che com- provincia di Milano (Compartimento 1791). prendeva la frazione di Baragiola, venne inserito nella Pro- vincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era comune di Cassano. 295 costituita da 720 abitanti. 1798 - 1809 legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Censo p. m., cart. 731. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini legge del 27 marzo 1798 il comune di Cassano con Sirtolo del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto CASSANO XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 341 abitanti (Legge 20 nevoso anno comune di Cassano. 293 VII). sec. XIV - 1756 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Milano fatti nel 1346” Cassano risulta incluso nella pieve parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- rile anno IX). tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Cas- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sano” (Compartimentazione delle fagie 1992). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Cassano costituì unico comune con il territorio di Albe- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sio sino alla data del 7 agosto 1469 quando, con istrumento rante il Regno d’Italia, Cassano venne in un primo tempo del notaio Antonio Stopano di Como, le due comunità ven- inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei nero rese autonome l’una dall’altra (Risposte ai 45 quesiti distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 1751, cart. 3034). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Cassano con dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Cassano ri- Sirtolo nel 1805 contava 274 abitanti (Decreto 8 giugno sulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V 1805). 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i lazione Opizzone 1644). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Già parte del feudo della pieve d’Incino, concesso nel gregazione del comune di Cassano ed uniti al comune di 1441 dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme, Albese, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune ven- di Erba. Prima della aggregazione Cassano contava 296 ne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla fa- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). miglia Carpani (Casanova 1904). Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, comune di Albese, e di conseguenza Cassano, venne a sua nel 1751 Cassano era sempre inserito nel ducato di Milano, volta aggregato al comune di Vill’Albese, di cui divenne nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- frazione (Decreto 30 luglio 1812).

124 Cassina della Guarda comune di Cassano. 296 CASSINA DEL PERTICATO 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Cassina del Perticato. 300 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio sec. XVI - 1756 1816), il ricostituito comune di Cassano con Sirtolo venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- dei successivi aggiornamenti al XIX secolo, la comunità di stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento Cassina Perticato risulta compresa nella pieve di delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). (Estimo di Carlo V 1558, cart. 44) dove ancora la si ritrova Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). cazione 23 giugno 1853), il comune di Cassano, che com- Insieme a tutti i comuni della pieve di Seveso, il comune prendeva la frazione di Sirtolo, venne inserito nella Provin- cia di Como, Distretto I di Como. La popolazione era fu infeudato a partire dalla prima metà del XV secolo prima costituita da 461 abitanti. alla famiglia Carcassola e poi alla famiglia Arese alla quale rimase anche dopo la divisione del feudo avvenuta nel se- colo XVII (Casanova 1904). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” CASSEXINA del 1751, Cassina del Perticato era sempre inserito nel du- cato di Milano, ma non più nella pieve di Seveso bensì po- sto nella pieve di Mariano, (Compartimento 1751). comune di Cassexina. 297 sec. XIV Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- I “comunia locorum de Ponzate et de Cassexina” figura- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano no nella “Determinatio mensurarum …” annessa agli Sta- (Indice pievi 1753). tuti di Como del 1335, come appartenenti alla pieve di Ze- zio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma del 1751, compare unita al comune di Ponzate la località di al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Cassina (Compartimento 1751). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Cassina del Perticato risulta assegnato definitivamente al comune di Mariano con Cassina del Perticato.

CASSINA CAREGGIA comune di Cassina Careggia. 298 CASSINA DELLA GUARDA sec. XVI - 1753 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune di Cassina della Guarda. 301 dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo sec. XVI - 1753 Cassina Careggia risulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, la comunità del 1751, Careggia era sempre inserito nel ducato di Mila- di Guarda risulta compresa nella pieve di Mariano (Estimo no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). di Carlo V 1558, cart. 28) dove ancora la si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Cassina Careggia compare invece nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune di Colciago con Calpuno, Cassina Marcetta, Cas- del 1751 del comune di Incasate risulta che la comunità di sina Carreggia e Cassina Visconti (Indice pievi 1753). Guarda era già censita insieme ad Incasate anche se nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” sem- pre del 1751 la Cassina della Guarda compare ancora come comune autonomo, nella pieve di Mariano (Compartimento CASSINA DE’ RONCHI 1751), comprendente i cassinaggi di “Cassina Nova di Sant’Isidoro” e di Cassinetta. comune di Cassina de’ Ronchi. 299 L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” sec. XVII - 1751 indica Cassina Guarda già aggregata al comune di Brenna insieme a Pozzolo e a Incasate (Indice pievi 1753). Nel La terra di “Ronco ò sia Cassina de’ Ronchi”, costituita nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano da un solo fuoco, risultava compresa nel 1652 tra quelle che (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al componevano la pieve di Uggiate (Redenzione feudi 1652). governo e amministrazione delle comunità dello stato di Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Cassina del 1751 Cassina de’ Ronchi compare già come cascina ag- Guarda risulta assegnato definitivamente al comune di Ca- gregata al comune di Gaggino (Compartimento 1751). rugo con Incasate e Guarda.

125 Cassina di Navedano

CASSINA DI NAVEDANO CASSINA FONTANA comune di Cassina di Navedano. 302 comune di Cassina Fontana. 304 sec. XIV - 1753 sec. XIV - 1756 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Nell’estimo del 1439 “Avedano” è elencato fra le comu- Milano fatti nel 1346” Cassina Fontana risulta incluso nella nità appartenenti alla Castellanza del Baradello (Liber esti- pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta mi 1439), che già la “distribuzione fatta … del complesso la manutenzione della “strata da Bolà” come “le cassine de plebano in quattro parti” del 1240 (Gianoncelli 1982, p. Fontana” (Compartimentazione delle fagie 1992). 113) attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e Como (Ripartizione 1240). dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Cassina Nel 1652 la terra della Cassina di Navedano risulta com- Fontana risulta ancora compreso nella pieve di Appiano presa tra i Corpi Santi della città di Como e composta da 6 (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ri- fuochi (Redenzione feudi 1652). trova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751, Cassina Fontana era sempre inserito nel ducato di del 1751, emerge che il comune di Cassina di Navedano di- Milano, ancora nella pieve di Appiano (Compartimento pendeva per gli aspetti spirituali dalla chiesa prepositurale 1751). di Cucciago e che, con la nuova misura dello Stato, era sta- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento to censito con le comunità di Senna e del Bassone. Risulta del 1751 emerge che il comune, che contava circa 50 ani- inoltre che il comune era ancora parte dei Corpi Santi di me, era infeudato al conte Carlo Litta, al quale non versava Como ed aveva una popolazione limitata a 75 abitanti e alcun tributo. Essendo costituito da solo quattro massari, quindi era di dimensioni tali che, per lo svolgimento della non aveva consigli né ufficiali, ad esclusione del cancelliere sua vita amministrativa si avvaleva solo di un console che al quale la comunità versava un salario annuo. veniva retribuito con un salario annuo. Il comune era sotto- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del Vicariato posto alla giurisdizione del Podestà di Como per i servizi del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. del quale non pagava alcun contributo (Risposte ai 45 que- 3039). siti 1751, cart. 3027). Sempre inserito nella pieve di Appiano, Cassina Fontana Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di no” del 1753 Navedano compare già unito con la comunità Milano” del 1753 già unito al comune di San Bartolomeo, del Bassone al comune di Senna, inserito tra i Corpi Santi ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi della città di Como (Indice pievi 1753). 1753).

arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 168. CASSINA LAVEZZARA

comune di Cassina Lavezzara. 305 sec. XIV - 1751 CASSINA DI SCIMÈ La terra di “Cassina Lavizara”, costituita da 5 fuochi, ri- sultava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la comune di Cassina di Scimè. 303 pieve di Fino (Redenzione feudi 1652). sec. XIV - 1751 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, “Lavizana”, sempre inserito nella pieve di Fino, La terra di “Cimerio”, costituita da un solo fuoco, risul- risulta già aggregato come cassinaggio al comune di Cer- tava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pie- menate (Compartimento 1751). ve di Fino (Redenzione feudi 1652). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 per il comune di Cermenate, viene confermato che del 1751 emerge che il comune di Cassina di Scimè, costi- la “Cassina Lavizara” era definitivamente aggregata a quel tuito da 15 persone appartenenti ad un’unica famiglia, si comune anche se pagava ancora i carichi fiscali direttamen- era redento e pagava per ciò la somma di lire 0.17.8 ogni te alla città di Como e disponeva di una congregazione au- quindici anni. Date le dimensioni ridotte della comunità, tonoma dei capi di famiglia (Risposte ai 45 quesiti 1751, questa non disponeva di alcun ufficiale né conservava scrit- cart. 3026). ture pubbliche. Nonostante ciò il comune richiedeva di continuare ad esistere come entità amministrativa autono- ma. Cassina di Scimè era sottoposto alla giurisdizione del po- CASSINA MARCETTA destà di Como per i cui servizi versava un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). comune di Cassina Marcetta. 306 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” sec. XV - 1753 del 1751 “Cimiee” compare già facente parte del comune Nel 1441 Cassina Marcetta, con tutta la pieve di Incino di Lucino, nella pieve di Fino (Compartimento 1751). nella quale risulta collocato, venne concesso in feudo dal

126 Cassina Mariaga duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova Sempre inserito nella Corte di Casale, Cassina Mariaga 1904). con Boffalora, Molino della Rete, Morchiuso, Campolon- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e go, Bindella e Caccaratti compare nell’“Indice delle pievi e dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Cassina Marcetta risulta ancora compreso nella medesima nente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). pieve (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). comune di Cassina Mariaga. 308 Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- 1757 - 1797 cesso al conte Claudio Giussani, e successivamente, nel Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1691, al marchese Enea Crivelli (Casanova 1904). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” al governo e amministrazione delle comunità dello stato di del 1751, Cassina Marcetta era sempre inserito nel ducato Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cassina di Milano, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). Mariaga con Boffalora, Molino della Rete, Morchiuso, Cassina Marcetta compare nell’“Indice delle pievi e co- Campolongo, Bindella e Caccaratti venne inserito tra le co- munità dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel co- munità della Corte di Casale, nel territorio del ducato di mune di Colciago con Calpuno, Cassina Marcetta, Cassina Milano. Carreggia e Cassina Visconti (Indice pievi 1753). Nel 1771 il comune contava 554 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di CASSINA MARIAGA Cassina Mariaga con Boffalora, Molino della Rete, Mor- chiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti, sempre collo- cato nella Corte di Casale, venne inserito nella Provincia di comune di Cassina Mariaga. 307 Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di Milano fatti nel 1346” Cassina Mariaga risulta incluso nel- Cassina Mariaga, venne inclusa nel V distretto censuario la Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spet- della provincia di Milano (Compartimento 1791). ta la manutenzione della “strata da Niguarda” come “le cas- sine de Mayraga” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Cassina Mariaga. 309 Con istrumento del 15 giugno 1472, Cassina Mariaga, 1798 - 1809 con tutta la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne in- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- feudato dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Da- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina miano Negroni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nel 1644 il comune di Cassina Mariaga compare ancora legge del 24 aprile 1798 il comune di Cassina Mariaga con inserito tra le comunità che compongono la Corte di Casale Boffalora, Molino della Rete, Morchiuso, Campo Lungo, (Relazione Opizzone 1644). Bindella e Caccaratti venne inserito nel Dipartimento della Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia Montagna, Distretto dell’alto Lambro (Legge 5 fiorile anno Crivelli (Casanova 1904). VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751, Cassina Mariaga era sempre inserito nel ducato venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto di Milano, nella Corte di Casale, ed il suo territorio com- XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- prendeva anche i cassinaggi di Casate, Casalina, Comeg- io del 1799 contava 492 abitanti (Legge 20 nevoso anno giano, Boffalora, “Molino della Rete”, Morchiuso, Campo- VII). longo, Bindella e Caccaratti (Compartimento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune di Cassina Mariaga con Boffalora, Molino della del 1751 emerge che Cassina Mariaga, che contava 350 Rete, Morchiuso, Campo Lungo, Bindella e Caccaratti, in- abitanti, era infeudato al marchese Crivelli al quale la co- serito nel Distretto quarto di Lecco, entrò a far parte del ri- munità versava una somma annua di lire 87.4. Il comune di- costituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno sponeva di un convocato, che si riuniva all’occorrenza nella IX). pubblica piazza, oltre ad un console, un sindaco, un cancel- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- liere e due deputati, tutti eletti in pubblica piazza, che rap- guito della legge di riordino delle autorità amministrative presentavano la comunità nel consiglio generale della Cor- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- te. rante il Regno d’Italia, Cassina Mariaga venne in un primo Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere, che per i tempo inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Qua- suoi compiti percepiva un salario annuale, e che era tenuto dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe alla conservazione dei confessi dei riparti. Le altre pubbli- (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel che scritture erano conservate nell’archivio della comunità Distretto IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di di Canzo. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pa- Cassina Mariaga con Boffalora, Molino della Rete, Mor- gamento delle spese era un solo esattore. chiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti nel 1805 conta- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di va 504 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario e che si Il successivo intervento di concentrazione disposto per i avvaleva di un luogotenente. Il console era tenuto a prestare comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- il giuramento alla banca criminale di Canzo (Risposte ai 45 gregazione del comune di Cassina Mariaga ed uniti al co- quesiti 1751, cart. 3033). mune di Penzano, che fu inserito nel Distretto IV di Lecco,

127 Cassina Pugnago

Cantone III di Asso. Prima della aggregazione il comune la manutenzione della “strata da Bolà” come “le cassine d’i contava 488 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Rastelli” (Compartimentazione delle fagie 1992). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Cassina Restelli risulta ancora compreso nella pieve di Appiano comune di Cassina Mariaga. 310 (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ri- 1816 - 1859 trova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio del 1751, Cassina Restelli era sempre inserito nel ducato di 1816), il ricostituito comune di Cassina Mariaga con Bof- Milano, ancora nella pieve di Appiano. (Compartimento falora, Molino della Rete, Morchiuso, Campolungo, Bin- 1751). della e Caccaratti venne inserito nella Provincia di Como, Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Distretto XIII di Canzo. del 1751 emerge che il comune contava in tutto 88 anime. Il comune di Cassina Mariaga con Boffalora, Molino del- Ufficiali del comune erano il console, a cui era tra l’altro af- la Rete, Morchiuso, Campolungo, Bindella e Caccaratti fidata la cura delle scritture pubbliche, ed il sindaco che ve- con Mariaga, dotato di convocato, fu confermato nel Di- nivano eletti dagli “uomini del comune” ogni anno nel stretto XIII di Canzo in forza del successivo compartimen- mese di agosto. Il comune si avvaleva di un cancelliere re- to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). golarmente retribuito. Incaricato delle riscossioni dei cari- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- chi e del pagamento delle spese era un solo esattore che ve- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cassina Mariaga, niva eletto dai “massari”. Il comune era sottoposto alla che comprendeva le frazioni di Boffalora, Molino della Re- giurisdizione della banca criminale del Vicariato del Seprio te, Morchiuso, Campolungo, Bindella e Caccaratti, venne di Gallarate a cui il console prestava ordinario giuramento inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). La popolazione era costituita da 665 abitanti. Sempre inserita nella pieve di Appiano, Cassina Restelli compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della (Indice pievi 1753) mentre, nella successiva compartimen- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, tazione territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. 1757), il comune risulta definitivamente aggregato a Limi- do.

CASSINA PUGNAGO CASSINA RIZZARDI comune di Cassina Pugnago. 311 sec. XV - 1753 comune di Cassina Rizzardi. 313 sec. XIV - 1756 Nel 1441 Cassina Pugnago, con tutta la pieve di Incino nella quale risulta collocato, venne concesso in feudo dal Già citata come “Cassina Rizzardi” nel “Liber consulum duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramenti pre- 1904). stati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e all’anno 1551 (Liber consulum 1510), la terra di “Cassina dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo Rizarda”, costituita da 15 fuochi, risultava compresa nel Cassina Pugnago risulta ancora compreso nella medesima 1652 tra quelle che componevano la pieve di Fino (Reden- pieve (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora zione feudi 1652). Nel “Compartimento territoriale specifi- lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). cante le cassine” del 1751, Cassina Rizzardi era sempre in- Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- serito nella pieve di Fino, ed il suo territorio comprendeva cesso al conte Claudio Giussani (Casanova 1904). anche i cassinaggi di Molino e Molinello (Compartimento 1751). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Cassina Pugnago era sempre inserito nel ducato Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Milano, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). del 1751 emerge che il comune di Cassina Rizzardi, che contava 185 abitanti, aveva aggregato i comuni di Boffalo- Cassina Pugnago compare nell’“Indice delle pievi e co- ra, Monticello e Ronco. Disponeva di consiglio che si radu- munità dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel co- nava, convocato dal console con il suono della campana, e mune di Anzano con Cassina Pugnago (Indice pievi 1753). che deliberava a maggioranza dei voti. Gli ufficiali del comune erano il cancelliere ed il console, regolarmente retribuiti, oltre a due sindaci, eletti dal consi- glio. CASSINA RESTELLI Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti delle spese era un unico esattore eletto in base alla migliore comune di Cassina Restelli. 312 offerta presentata. Cassina Rizzardi era sottoposto alla giu- sec. XIV - 1756 risdizione del podestà di Como al quale il console inoltrava Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di le denuncie (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). Milano fatti nel 1346” Cassina Restelli risulta incluso nella Il comune di Cassina Rizzardi con Boffalora, Monticello pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta e Ronco compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello

128 Cassina Visconti

Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla pieve di mune di Fino, collocato nel Distretto I di Como, Cantone I Fino (Indice pievi 1753). di Como (Decreto 30 luglio 1812). comune di Cassina Rizzardi. 314 comune di Cassina Rizzardi. 316 1757 - 1797 1816 - 1859 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1816), il ricostituito comune di Cassina Rizzardi con Bof- 1756), il comune di Cassina Rizzardi con Boffalora, Mon- falora, Monticello e Ronco venne inserito nella Provincia ticello e Ronco venne inserito, con le comunità della pieve di Como, Distretto I di Como. di Fino, nel Territorio civile della città di Como. Il comune di Cassina Rizzardi con Boffalora, Monticello Nel 1771 i comuni di Asnago, di Bulgorello, di Cassina e Ronco, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto I Rizzardi e di Fino, che costituivano un’unica parrocchia, di Como in forza del successivo compartimento delle pro- contavano in tutto 2.065 abitanti (Statistica delle anime vince lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1771). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cassina Rizzardi, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di che comprendeva le frazioni di Boffalora, Monticello e Cassina Rizzardi con Boffalora, Monticello e Ronco venne Ronco, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto II confermato facente parte della pieve di Fino ed inserito nel- di Como. La popolazione era costituita da 745 abitanti. la Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Cas- sina Rizzardi, venne inclusa nel I distretto censuario della CASSINA TORCHIERA provincia di Como (Compartimento 1791). comune di Cassina Rizzardi. 315 comune di Cassina Torchiera. 317 1798 - 1809 sec. XIV - 1753 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Milano fatti nel 1346” Cassina Torchiera risulta incluso dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con nella squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui legge del 27 marzo 1798 il comune di Cassina Rizzardi con spetta la manutenzione della “strata de Niguarda” come “el Boffalora, Monticello e Ronco venne inserito nel Diparti- locho Torgiera” (Compartimentazione delle fagie 1992). mento del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 germinale anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VI). del 1751, Cassina Torchiera era sempre inserito nel ducato Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di Milano, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Cassina Torchiera compare nell’“Indice delle pievi e co- XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- munità dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel co- naio del 1799 contava 450 abitanti (Legge 20 nevoso anno mune di Arcellasco con Torricella, Carpesino, Brugora e VII). Cassina Torchiera (Indice pievi 1753). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). CASSINA VISCONTI Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative comune di Cassina Visconti. 318 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Cassina Rizzardi venne in un primo sec. XV - 1753 tempo inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro Nel 1441 Cassina Visconti, con tutta la pieve di Incino dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco nella quale risulta collocato, venne concesso in feudo dal dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme. to I di Como, Cantone I di Como. Il comune di Cassina Riz- zardi con Boffalora, Monticello e Ronco nel 1805 contava Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- 504 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). cesso al conte Claudio Giussani, e successivamente, nel Il successivo intervento di concentrazione disposto per i 1691, al marchese Enea Crivelli (Casanova 1904). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gregazione del comune di Cassina Rizzardi al comune di del 1751, Cassina Visconti era sempre inserito nel ducato di Cadorago, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone Milano, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). II di Como. Prima della aggregazione Cassina Rizzardi Cassina Visconti compare nell’“Indice delle pievi e co- contava 603 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). munità dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel co- Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il mune di Colciago con Calpuno, Cassina Marcetta, Cassina comune di Cassina Rizzardi venne invece aggregato al co- Carreggia e Cassina Visconti (Indice pievi 1753).

129 Castello (pieve di Porlezza)

CASTELLO (PIEVE DI PORLEZZA) netus e Giovanni Blancus, “ambo consiliarij comunis et ho- minum Castelli” (Barrera 1864, pag. 320). comune di Castello. 319 L’amministrazione del comune, come per tutte le comu- sec. XIV - 1751 nità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Bar- rera 1864, pagg. 366 - 404). In particolare ogni uomo dove- Castello era membro della pieve di Porlezza, nella Rivie- va necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli ra di Lecco, ducato di Milano. quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- 1864, pagg. 388, Capitolo 95). na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un Il comune disponeva di un console “il qual ricava i cari- primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- chi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 - te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia che era tassativamente previsto da un apposito capitolo del- d’Este (Casanova 1904). lo statuto, entro dieci giorni (Barrera 1864, pagg. 403, Ca- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” pitolo 142). del 1751, Castello compare sempre inserito nella pieve di Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij con- Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano (Com- siglieri i quali tutti rappresentano essa università così è or- partimento 1751). dinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 - 191). al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui terri- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi tori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- presentati dal console al podestà di valle nelle mani del ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. prio cancelliere, incaricato con il console della custodia 373, Capitolo 22). delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). il comune di Castello non compare come entità ammini- A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese strativa autonoma. Gli elenchi indicano genericamente ed Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- esclusivamente la Valsolda. za tornò nelle disponibilità della regia Camera. Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- comune di Castello. 321 no” del 1753, Castello compare già aggregato al comune di 1757 - 1797 Piano con Castello, appartenente alla Riviera di Lecco, du- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cato di Milano (Indice pievi 1753). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Castello al governo e amministrazione delle comunità dello stato di venne inserito tra le comunità della Valsolda, nel territorio Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio della co- del ducato di Milano. munità di Castello venne definitivamente aggregato al co- Nel 1771 l’intera valle contava 883 abitanti (Statistica mune di Carlazzo con Castello, pieve di Porlezza, Riviera delle anime 1771). di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Castello, sempre collocato nella Valsolda, venne inserito nella Provincia di Como. CASTELLO (VALSOLDA) In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valsolda, di cui faceva parte il comune di Castello, comune di Castello. 320 venne inclusa nel I distretto censuario della provincia di sec. XIV - 1756 Milano (Compartimento 1791).

Elencata tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sotto- comune di Castello. 322 posta quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, 1798 - 1805 (Barrera 1864, pagg. 18, 42), la comunità di Castello dispo- neva già nel XIII secolo di propri rappresentanti all’interno A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del Consiglio generale della Valle, come si può desumere ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, pag. 366). An- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con cora nella seconda metà del secolo XVI, la comunità desi- legge del 27 marzo 1798 il comune di Castello venne inse- gnava due suoi rappresentanti in seno al consiglio di valle, rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Leg- come emerge da un atto pubblico datato 20 luglio 1582 e ge 7 germinale anno VI). rogato dal notaio Marco Antonio Bellino. L’atto contiene Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune infatti il verbale del Consiglio delle comunità e uomini del- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto la Valsolda a cui partecipavano, tra gli altri, Cristoforo Bo- XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel

130 Castelmarte gennaio del 1799 contava 142 abitanti (Legge 20 nevoso Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” anno VII). del 1751, Castelmarte era sempre inserito nel ducato di Mi- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il lano, nella Corte di Casale, ed il suo territorio comprendeva comune di Castello, inserito nel Distretto primo di Como, anche i cassinaggi di “Cassina Nova” e “Cassina Raveda” tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Compartimento 1751). (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che Castelmarte, che contava 298 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative era infeudato al marchese Enea Crivelli al quale la comuni- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- tà versava una somma annua di lire 40.2.6. Il comune di- rante il Regno d’Italia, Castello (con San Mametto) venne sponeva di una vicinanza, che si riuniva sulla pubblica piaz- in un primo tempo inserito nel Distretto I ex milanese di za con preventivo avviso del console e previo il suono della Porlezza (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di campana, e che eleggeva ogni triennio tre deputati, un sin- III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente daco ed il console. L’amministrazione del comune era affi- unito nell’unico comune corrispondente all’intera valle de- data ai deputati. nominato Albogasio superiore ed inferiore con Oria, Ca- Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere, che per i stello con San Mametto, Crosogno superiore ed inferiore, suoi compiti percepiva un salario annuale, e che era tenuto Dasio, Dranno con Loggio, e Puria, collocato nel Distretto alla conservazione del libro dell’estimo e delle altre pubbli- III di Menaggio, Cantone V di Porlezza (Decreto 8 giugno che scritture, depositate in un’apposita cassa. Incaricato 1805). delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto in pubblica piazza per incanto e con comune di Castello. 323 pubblico istrumento. 1816 - 1859 Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di In base alla nuova compartimentazione territoriale del Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario e che si Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio avvaleva di un luogotenente. Il console era tenuto a prestare 1816), il comune di Castello venne ricostituito e inserito il giuramento alla banca criminale di Canzo (Risposte ai 45 nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. quesiti 1751, cart. 3033). Il comune di Castello, dotato di convocato, fu conferma- Sempre inserito nella Corte di Casale, Castelmarte com- to nel Distretto VI di Porlezza in forza del successivo com- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano 1844). (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Castello venne inse- comune di Castelmarte. 325 rito nella Provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La 1757 - 1797 popolazione era costituita da 213 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Castel- Grafiche Bernasconi & Co.. Marte venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 314 abitanti (Statistica delle anime 1771). CASTELMARTE Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- comune di Castelmarte. 324 stel-Marte, sempre collocato nella Corte di Casale, venne sec. XIV - 1756 inserito nella Provincia di Como. Castelmarte ebbe i suoi primi statuti, “formati ed intimati In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno dal Capitolo di Monza”, l’8 febbraio 1237, che furono poi 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di confermati con modifiche nel 1246 (Biblioteca del Senato Castel Marte, venne inclusa nel V distretto censuario della 1950, p. 102). provincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Castelmarte risulta incluso nella comune di Castelmarte. 326 Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta 1798 - 1809 la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- da Castel Martiro” (Compartimentazione delle fagie 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Con istrumento del 15 giugno 1472, Castelmarte, con dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tutta la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeu- legge del 24 aprile 1798 il comune di Castelmarte venne in- dato dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damia- serito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto no Negroni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904). Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). Nel 1644 il comune di Castelmarte compare ancora inse- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune rito tra le comunità che compongono la Corte di Casale venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto (Relazione Opizzone 1644). XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia io del 1799 contava 342 abitanti (Legge 20 nevoso anno Crivelli (Casanova 1904). VII).

131 Castelnuovo

Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani comune di Castelmarte, inserito nel Distretto quarto di Lec- del conte Carlo Litta (Casanova 1904). co, entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751, Castelnuovo era sempre inserito nel ducato di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Milano, ancora nella pieve di Appiano (Compartimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Castelmarte venne in un primo tem- del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte po inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun tipo di dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco contribuzione, contava in tutto 159 anime. Disponeva di un dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- consiglio che veniva convocato dal console con il suono to IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Castel- della campana e che, riunito nella pubblica piazza, delibe- marte nel 1805 contava 345 abitanti (Decreto 8 giugno rava a maggioranza dei voti. Ufficiali del comune erano il 1805). console ed il sindaco che venivano nominati a turno ogni Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mese in rappresentanza di tutte le case della comunità. La comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- cura del patrimonio pubblico era affidata ai “compadroni” gregazione del comune di Castelmarte al comune di Canzo, e al primo estimato, il Collegio della Compagnia di Gesù di che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- Como, che effettuava anche tutti i pagamenti e le riscossio- so. Prima della aggregazione il comune contava 335 abitan- ni e di fatto si comportava come esattore dell’intera comu- ti (Decreto 4 novembre 1809). nità. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere che ve- Tale aggregazione venne confermata con la successiva niva retribuito con un salario annuo per le attività relative compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). alle “notificazioni dei grani” oltre che con compensi di ca- rattere straordinario. Il comune era sottoposto alla giurisdi- comune di Castelmarte. 327 zione di un podestà feudale. Il console prestava giuramento 1816 - 1859 alla banca criminale del Vicariato del Seprio di Gallarate In base alla nuova compartimentazione territoriale del (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- 1816), il ricostituito comune di Castel Marte venne inserito pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Il comune di Castelmarte, dotato di convocato, fu confer- (Indice pievi 1753). mato nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 comune di Castelnuovo. 329 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Castelmarte venne lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di La popolazione era costituita da 460 abitanti. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Castel- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la nuovo venne inserito tra le comunità della pieve di Appia- ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della no, nel territorio del ducato di Milano. Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, Nel 1771 il comune contava 233 abitanti (Statistica delle ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- anime 1771). blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. bibl. Biblioteca del Senato 1950: Biblioteca del Senato della Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Repubblica, Catalogo della raccolta di statuti, Roma, Ti- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- pografia del Senato, 1950, Volume II - C - E. stelnuovo, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di CASTELNUOVO Castelnuovo, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Castelnuovo. 328 sec. XIV - 1756 comune di Castelnuovo. 330 1798 - 1809 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Castelnuovo risulta incluso nella A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina la manutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Castello Novo” (Compartimentazione delle fagie 1992). legge del 26 marzo 1798 il comune di Castelnuovo venne Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e inserito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Castel- (Legge 6 germinale anno VI). novo risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Esti- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune mo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Con istrumento rogato il 6 ottobre 1650 il comune venne naio del 1799 contava 220 abitanti (Legge 20 nevoso anno concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- VII).

132 Castiglione

Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Castelnuovo, inserito nel Distretto secondo di del 1751, Castiglione era sempre inserito nella pieve d’In- Varese, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del telvi, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Lario (Legge 23 fiorile anno IX). “Cassina Tagliada”, Foscia, “Molino di sopra”, “Molina di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sotto” e “Molino di mezzo” (Compartimento 1751). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune, che contava 338 abitanti, rante il Regno d’Italia, Castelnuovo venne in un primo tem- era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale po inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano veniva versato dall’intera valle un censo annuale, di cui lire (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- 40.15 a carico di Castiglione. se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato Il comune non disponeva di un consiglio generale ma nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale di Castelnuovo nel 1805 contava 445 abitanti (Decreto 8 di valle. Aveva invece una pubblica vicinanza costituita da giugno 1805). tutti i capi di famiglia che si riunivano previo avviso del Il successivo intervento di concentrazione disposto per i console “di ruota”, così detto in quanto eletto a rotazione comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- per ogni focolare ogni due mesi. gregazione del comune di Castelnuovo al comune di Bina- La vicinanza eleggeva un sindaco ed alcuni deputati, che go, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di “mutano secondo i bisogni”, ai quali era demandata l’am- Appiano. Prima della aggregazione Castelnuovo contava ministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui ri- 220 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). parti. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Le pubbliche scritture erano conservate nella stanza in compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). cui si tenevano le pubbliche vicinanze, a cura di un cancel- liere che era retribuito con un salario annuo. comune di Castelnuovo. 331 Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il 1816 - 1859 comune si avvaleva di un esattore eletto a seguito di pubbli- In base alla nuova compartimentazione territoriale del co incanto. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Castiglione era sottoposto alla giurisdizione del podestà 1816), il comune di Castelnuovo venne inserito nella Pro- di valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 30.15 vincia di Como, Distretto XXIII di Appiano. e al quale il console non prestava alcun giuramento (Rispo- Il comune di Castelnuovo, dotato di convocato, fu con- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). fermato nel Distretto XXIII di Appiano in forza del succes- Il comune di Castiglione compare nell’“Indice delle pie- sivo compartimento delle province lombarde (Notificazio- vi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora ap- ne 1 luglio 1844). partenente alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Castelnuovo venne comune di Castiglione. 333 inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. 1757 - 1797 La popolazione era costituita da 419 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, 1756), il comune di Castiglione venne inserito nel compar- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- timento della Valle Intelvi. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. Nel 1771 il comune contava 426 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- CASTIGLIONE stiglione venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed inserito nella Provincia di Como. comune di Castiglione. 332 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Casti- glione, venne inclusa nel V distretto censuario della provin- Il “comune de Castilliono” apparteneva nel 1335 alla pie- cia di Como (Compartimento 1791). ve d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di comune di Castiglione. 334 Como (Ripartizione 1240). 1798 - 1815 La terra di Castiglione, appartenente alla pieve d’Intelvi, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- compare negli atti delle visite pastorali del vescovo Nin- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina guarda del 1593 composta da 52 fuochi per un totale di 302 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con abitanti (Lazzati 1986). legge del 27 marzo 1798 il comune di Castiglione venne in- Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- (Legge 7 germinale anno VI). sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Andreotti (Casanova 1904). XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel

133 Cavallasca gennaio del 1799 contava 410 abitanti (Legge 20 nevoso ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Deter- anno VII). minatio stratarum). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 at- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- partizione 1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di rile anno IX). Como 1335, Determinatio mensurarum). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Cavallasca risulta far ancora parte della pieve di Zezio guito della legge di riordino delle autorità amministrative dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 rante il Regno d’Italia, Castiglione venne in un primo tem- sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). po inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Nel 1652 la terra di Cavallasca, ancora compresa nella Vall’Intelvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comu- pieve di Zezio, era composta da 28 fuochi (Redenzione feu- ne di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamen- di 1652). te collocato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fe- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dele. Il comune nel 1805 contava 512 abitanti (Decreto 8 del 1751, Cavallasca era sempre inserito nella pieve di Ze- giugno 1805). zio, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Carbonera, Molinello, Bruschè, Roncareccio, “Colomba- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ca- rolo Rimondo”, “Cassina La Torre”, “Colombirolo Ciceri”, stiglione allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- “Cassina detta La Cà”, Soldo, Dasia, “Cassina del Brivio”, zione dei comuni di Blessagno ed uniti, Casasco e Cerano Olcielera, “Cassina del Ronco”, Roncorone, “Piazza di so- ed uniti. Inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San pra” e “Piazza di sotto” (Compartimento 1751). Fedele, dopo l’unione il comune contava 1495 abitanti (De- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento creto 4 novembre 1809). del 1751 emerge che Cavallasca, che contava 226 abitanti, Tale aggregazione venne confermata con la successiva si era redento e pagava per ciò la somma di lire 24.5.5 ogni compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). quindici anni. Il comune disponeva di un consiglio generale, che si riu- comune di Castiglione. 335 niva al suono della campana nella pubblica piazza di fronte 1816 - 1859 alla chiesa parrocchiale su convocazione del console il qua- le proponeva gli argomenti da trattare. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il console, eletto mensilmente a turno tra i massari resi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio denti nel comune, svolgeva anche le mansioni di esattore. 1816), il comune di Castiglione venne inserito nella Pro- Cavallasca era sottoposto alla giurisdizione del podestà vincia di Como, Distretto V di San Fedele. di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al Il comune, dotato di consiglio comunale come previsto quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- con dispaccio governativo del 10 dicembre 1831 (Quadro siti 1751, cart. 3027). delle variazioni 1835), fu confermato nel Distretto V di di Il comune di Cavallasca compare nell’“Indice delle pievi San Fedele in forza del successivo compartimento delle e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Castiglione venne comune di Cavallasca. 338 inserito nella provincia di Como, Distretto IX di San Fede- 1757 - 1797 le. La popolazione era costituita da 630 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma pretura. 336 al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1853 - 1859 1756), il comune di Cavallasca venne inserito, tra le comu- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- nità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città cazione 23 giugno 1853), che ridisegnava la struttura terri- di Como. toriale della Lombardia, alla pretura di Castiglione venne Nel 1771 il comune contava 263 abitanti (Statistica delle attribuita la giurisdizione sul territorio dei comuni apparte- anime 1771). nenti al distretto IX di San Fedele. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, BE-MA Editrice, 1986. vallasca venne confermato facente parte della pieve di Ug- giate ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Cavallasca, venne inclusa nel I distretto censuario della CAVALLASCA provincia di Como (Compartimento 1791). comune di Cavallasca. 337 comune di Cavallasca. 339 sec. XIV - 1756 1798 - 1808 “Cavalascha” figura nella “Determinatio stratarum et A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i co- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina muni cui spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque legge del 27 marzo 1798 il comune di Cavallasca venne in-

134 serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 7 germinale anno VI). del 1751, Cavargna compare sempre inserito nella pieve di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cassina XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). Mondracco” e “Cassina Vegnia” (Compartimento 1751). Nel gennaio del 1799 contava 330 abitanti (Legge 20 nevo- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento so anno VII). del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi rile anno IX). di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- prio cancelliere, incaricato con il console della custodia guito della legge di riordino delle autorità amministrative delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- rante il Regno d’Italia, Cavallasca venne in un primo tempo richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- 345 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). za tornò nelle disponibilità della regia Camera. Sempre inserito della stessa pieve, Cavargna compare Il successivo intervento di concentrazione disposto per i nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato nò l’aggregazione del comune di Cavallasca al comune di di Milano (Indice pievi 1753). Como (Decreto 27 febbraio 1808). Tale aggregazione venne confermata con le successive comune di Cavargna. 342 compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- comune di Cavallasca. 340 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816 - 1859 al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cavargna In base alla nuova compartimentazione territoriale del venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlezza, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. 1816), il ricostituito comune di Cavallasca venne inserito Nel 1771 il comune contava 250 abitanti (Statistica delle nella Provincia di Como, Distretto II di Como. anime 1771). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- stretto II di Como in forza del successivo compartimento ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). vargna venne confermato facente parte della Pieve di Por- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di cazione 23 giugno 1853), il comune di Cavallasca venne in- Como. serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno polazione era costituita da 451 abitanti. 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di Cavargna, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione vincia di Milano (Compartimento 1791). del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, Censo p. m., cart. 731. comune di Cavargna. 343 1798 - 1801 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- CAVARGNA ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comune di Cavargna. 341 legge del 27 marzo 1798 il comune di Cavargna venne in- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza sec. XIV - 1756 (Legge 7 germinale anno VI). Cavargna era membro della pieve di Porlezza, nella Ri- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di viera di Lecco, ducato di Milano. Cavargna venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- VII). Nel gennaio del 1799 contava 302 abitanti (Legge 20 na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un nevoso anno VII). primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- Secondo quanto indicato dalla compartimentazione ap- za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- provata con legge 13 maggio 1801, il territorio di Cavargna te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo venne aggregato temporaneamente al comune di Buggiolo, V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia inserito nel Distretto primo di Como del ricostituito Dipar- d’Este (Casanova 1904). timento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX).

135 Caversaccio comune di Cavargna. 344 ne del console che proponeva gli argomenti da trattare. 1802 - 1812 Unico ufficiale era il console, eletto a seguito di pubblico Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- incanto, che durava in carica un anno, o diversamente se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative condo gli accordi stipulati tra le parti, e che svolgeva anche (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- le mansioni di esattore. rante il Regno d’Italia, Cavargna ricompare come comune Caversaccio era sottoposto alla giurisdizione del podestà autonomo in un primo tempo inserito nel Distretto I ex mi- di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al lanese di Porlezza (Quadro dei distretti 1802), classificato quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successi- siti 1751, cart. 3026). vamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone V Il comune di Caversaccio compare nell’“Indice delle pie- di Porlezza. Il comune di Cavargna nel 1805 contava 306 vi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora ap- abitanti (Decreto 8 giugno 1805). partenente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- comune di Caversaccio. 347 teressò il comune di Cavargna che, inserito nel Distretto III 1757 - 1797 di Menaggio, Cantone III di Porlezza, contava 292 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Tale situazione non venne confermata con la successiva lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma compartimentazione del 1812 che vide l’aggregazione di al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Cavargna al comune di San Nazzaro (Decreto 30 luglio 1756), il comune di Caversaccio venne inserito, con le co- 1812). munità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della cit- tà di Como. comune di Cavargna. 345 Nel 1771 il comune contava 279 abitanti (Statistica delle 1816 - 1859 anime 1771). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ca- 1816), il ricostituito comune di Cavargna venne inserito versaccio venne confermato facente parte della pieve di nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. Uggiate ed inserito nella Provincia di Como. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Caversaccio, venne inclusa nel I distretto censuario della Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- provincia di Como (Compartimento 1791). cazione 23 giugno 1853), il comune di Cavargna venne in- serito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. comune di Caversaccio. 348 La popolazione era costituita da 394 abitanti. 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con CAVERSACCIO legge del 27 marzo 1798 il comune di Caversaccio venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate comune di Caversaccio. 346 (Legge 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il “comune de Caverzasio” figura nella “Determinatio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate Nel gennaio del 1799 contava 341 abitanti (Legge 20 nevo- (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già so anno VII). la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Caversaccio risulta sempre facente parte della pieve di parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Uggiate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” rile anno IX). dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- mune dal 1510 sino all’anno 1518 (Liber consulum 1510). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel 1652 la terra di Caversaccio, ancora compresa nella (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pieve di Uggiate, era composta da 26 fuochi (Redenzione rante il Regno d’Italia, Caversaccio venne in un primo tem- feudi 1652). po inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751, Caversaccio era sempre inserito nella pieve di comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Uggiate (Compartimento 1751). di Como, Cantone I di Como. Il comune di Caversaccio nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1805 contava 327 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che Caversaccio, che contava 250 abitanti, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i si era redento e pagava per ciò la somma di lire 23 ogni comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- quindici anni. nò l’aggregazione di Caversaccio al comune di Cagno, nel Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al Cantone II di Como. Prima della aggregazione Caversaccio suono della campana sulla pubblica piazza su convocazio- contava 275 abitanti (Decreto 4 novembre 1809).

136 Cerano

Tale aggregazione venne confermata con la successiva tadine debbano in occasione di vicinanza, o consiglio, alla compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dimanda del console intervenire però li capi di casa al luo- go del consiglio per trattare gl’interessi di detto commune, comune di Caversaccio. 349 massime li maggiori estimati sotto pena di L. 3 per ogni 1816 - 1859 contravventore, e per ogni volta con facoltà alli maggiori estimati absenti di poter constituire altra persona in loro In base alla nuova compartimentazione territoriale del nome anche per scrittura privata, e in detti consigli possino Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio li maggiori estimati anche in minor numero risolvere quello 1816), il ricostituito comune di Caversaccio venne inserito che sarà più proprio per il commune, non essendo in danno nella Provincia di Como, Distretto I di Como. de’ poveri; atteso il maggior estimo che li medesimi porta- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- no scusando però in suddetta pena quelli che legitimamente stretto I di Como in forza del successivo compartimento impediti” (Conti 1896, pagg. 238 - 241) delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Ognuna delle tre terre eleggeva inoltre con le medesime Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- modalità un proprio console, che cambiava ogni mese in cazione 23 giugno 1853), il comune di Caversaccio venne rappresentanza delle diverse casate, ed un deputato. Al sin- inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La daco unitamente ai deputati ed cancelliere era demandato il popolazione era costituita da 447 abitanti. compito di vigilare sull’amministrazione del patrimonio pubblico e sulla giustizia dei riparti. Il comune disponeva di un cancelliere, retribuito con un salario annuo, al quel era affidata la cura delle pubbliche CERANO scritture che erano conservate in una cassa, chiusa a chiave, depositata nella casa del primo estimato. comune di Cerano. 350 Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il sec. XIV - 1756 comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- Il “comune de Zerrano” apparteneva nel 1335 alla pieve canto ogni tre anni. d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- Cerano era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva Como per i servizi del quale pagava direttamente un com- al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di penso ogni tre anni (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. Como (Ripartizione 1240). 3028). Cerano risulta sempre facente parte della pieve d’Intelvi Il comune di Cerano compare nell’“Indice delle pievi e anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal nente al territorio dei Comuni della Mezzena (Indice pievi 1510 sino all’anno 1526 (Liber consulum 1510). 1753). Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda ri- sulta che nel 1593 la comunità era composta da 30 fuochi comune di Cerano. 351 per un totale di 160 abitanti (Lazzati 1986). 1757 - 1797 Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve d’Intelvi ma, insieme ai comuni di Casasco, Mezzena, Pi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- gra, e Schignano lo si trova inserito nel territorio dei “Cin- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma que Comuni della Mezena”, nel Contado di Como (Rela- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno zione Opizzone 1644). 1756), il comune di Cerano venne inserito, come comunità Il 26 giugno 1746 in pubblica vicinanza vennero appro- appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. vati gli statuti comunali che riguardavano le tasse per i fo- Nel 1771 il comune contava 558 abitanti (Statistica delle restieri, le norme di polizia rurale, i danni dati dal bestiame anime 1771). e, in particolare, l’obbligo di intervenire alle adunanze del Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- consiglio o della vicinanza (Biblioteca del Senato 1950). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ce- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rano venne confermato facente parte della pieve d’Isola ed del 1751, Cerano era sempre inserito nel territorio dei “Cin- inserito nella Provincia di Como. que Comuni della Mezzena”, ed il suo territorio compren- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno deva anche i cassinaggi di Giuslino, Deglio e “Monti e Mo- 1791, Cerano, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso nel lini” (Compartimento 1751). V distretto censuario della provincia di Como (Comparti- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento mento 1791). del 1751 emerge che il comune, composto dalla tre terre di Cerano, Giuslino e Veglio che assommavano in totale circa comune di Cerano. 352 500 abitanti, non era infeudato essendosi redento con atto 1798 - 1809 notarile del 21 giugno 1647 del notaio Francesco Mercan- tolo. Pagava per ciò per la “mezz’annata” la somma di lire A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 24.9.2 ogni quindici anni. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina L’organo deliberativo della comunità era rappresentato dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dal convocato, detta anche vicinanza, che si riuniva in un legge del 27 marzo 1798 il comune di Cerano venne inseri- luogo solito per deliberare e che eleggeva, a maggioranza to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Leg- dei voti, il sindaco (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). ge 7 germinale anno VI). Per quanto riguardava le sedute del consiglio, il capitolo Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune X degli statuti approvati dalla comunità in pubblica vici- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto nanza il 26 giugno 1746 prevedeva “che tutte le persone cit- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel

137 Cermenate gennaio del 1799 contava 568 abitanti (Legge 20 nevoso ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di anno VII). Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il tizione 1240). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Cermenate risulta sempre facente parte della pieve di parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Fino anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove rile anno IX). sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- dal 1510 sino all’anno 1539 (Liber consulum 1510). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel 1652 la terra di Cermenate, ancora compresa nella (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pieve di Fino, era composta da 74 fuochi (Redenzione feudi rante il Regno d’Italia, Cerano venne in un primo tempo in- 1652). serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- del 1751, Cermenate era sempre inserito nella pieve di Fi- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato no, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- Lavizana e Santa Croce (Compartimento 1751). ne di Cerano con Veglio nel 1805 contava 565 abitanti (De- creto 8 giugno 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che il comune di Cermenate si era redento comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- e pagava per ciò la somma di lire 70.15.6 e 2/3 ogni quin- gregazione del comune di Cerano ed uniti al comune di Ca- dici anni. stiglione, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone Il comune a cui erano aggregate “Cassina Lavizara” e III di San Fedele. Prima della aggregazione Cerano contava “Cassina Santa Croce”, contava 990 abitanti e disponeva di 559 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). un consiglio che si riuniva di norma nel giorno in cui veni- Tale aggregazione venne confermata con la successiva vano effettuati i riparti dei carichi fiscali. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Ogni primo giorno dell’anno venivano eletti quattro sin- daci che rivestivano anche la carica di consoli ed interveni- comune di Cerano. 353 vano ai consigli insieme all’agente del primo estimato della 1816 - 1859 comunità. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere che veniva In base alla nuova compartimentazione territoriale del regolarmente retribuito e che aveva il compito di conserva- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio re parte delle pubbliche scritture. Il resto dell’archivio era 1816), il ricostituito comune di Cerano venne inserito nella invece depositato nella “casa di villa” del maggiore estima- Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. to. Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti spaccio governativo del 23 ottobre 1823 (Quadro delle va- delle spese era un unico esattore eletto pubblicamente. Cer- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto V di San Fedele menate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Co- in forza del successivo compartimento delle province lom- mo, al quale il console inoltrava le denuncie e per i servizi barde (Notificazione 1 luglio 1844). del quale il comune pagava un contributo alla città (Rispo- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). cazione 23 giugno 1853), il comune di Cerano venne inse- rito nella Provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La Il comune di Cermenate con Cassina Santa Croce e Cas- popolazione era costituita da 671 abitanti. sina Lavezzara compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla bibl. Biblioteca del Senato 1950: Biblioteca del Senato della pieve di Fino (Indice pievi 1753). Repubblica, Catalogo della raccolta di statuti, Roma, Ti- pografia del Senato, 1950, Volume II - C - E; Conti 1896: comune di Cermenate. 355 Pietro Conti, Memorie storiche della Vall’Intelvi, Como, Stabilimento tipo-litografico Romeo Longatti, 1896, Ri- 1757 - 1797 stampa, Milano, 1979, Studio Editoriale Insubria; Laz- zati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, BE- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- MA Editrice, 1986. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Cermenate con Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara venne inserito, con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di Como. CERMENATE Nel 1771 il comune contava 1.422 abitanti (Statistica del- le anime 1771). comune di Cermenate. 354 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di La comunità di Cermenate risulta già citata come entità Cermenate con Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti venne confermato facente parte della pieve di Fino ed inse- 1927, p. 225), in documenti del secolo XIII. rito nella Provincia di Como. Il “comune de Cermenate” figura nella “Determinatio In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Cer- del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- menate, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la cia di Como (Compartimento 1791).

138 Cernobbio comune di Cermenate. 356 CERNOBBIO 1798 - 1815 comune di Cernobbio. 358 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Cernobbio, che la ripartizione territoriale del 1240 attri- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con buiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como legge del 27 marzo 1798 il comune di Cermenate con Cas- (Ripartizione 1240), “interessato sin dal principio del seco- sina Santa Croce e Cassina Lavezzara venne inserito nel lo XIII a godere di alcune disposizioni statutarie proprie Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 germi- della città, di Vico e della Coloniola e sin d’allora denomi- nale anno VI). nato borgo, venne definitivamente aggregata ai borghi di Como nel 1284” (Gianoncelli 1982, pag. 116). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Gli “homines de Cernobio” figurano nella “Determinatio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1335, come incaricati della manutenzione del tratto della gennaio del 1799 contava 1600 abitanti (Legge 20 nevoso via Regina ”… a capite pontis de Brezia versus Cernobium anno VII). usque ad pontem de cantono de Cernobio” (Statuti di Como Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1335, Determinatio stratarum). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nell’estimo del 1439 Cernobbio è indicato fra le comu- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- nità che sono direttamente estimate con la città di Como rile anno IX). (Liber estimi 1439). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che Cernobbio, che contava 400 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative aveva un propria forma di rappresentanza autonoma pur es- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sendo unito alla città di Como nei Corpi Santi. rante il Regno d’Italia, Cermenate venne in un primo tempo La comunità veniva regolata da un consiglio che si riuni- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- va nella stanza vicino alla chiesa su convocazione del con- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei sole che proponeva anche gli argomenti da trattare. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Gli ufficiali del comune erano due consoli, che venivano di Como, Cantone I di Como. Il comune di Cermenate con eletti a turno ogni mese, due sindaci, eletti invece con vota- Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara nel 1805 contava zione pubblica ogni due anni e che svolgevano anche le 1556 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). funzioni di cancelliere, ed un esattore. Le scritture pubbli- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i che venivano conservate nella stanza dove si teneva il con- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Cer- siglio. menate allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- Il comune era sottoposto alla giurisdizione criminale del zione del comune di Asnago ed uniti. Inserito nel Distretto Podestà di Como, per i servizi del quale pagava un contri- I di Como, Cantone I di Como, dopo l’unione il comune buto alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). contava 1989 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Cernobbio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente ai Tale aggregazione venne confermata con la successiva Corpi Santi della città di Como (Indice pievi 1753). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). comune di Cernobbio. 359 comune di Cermenate. 357 1757 - 1797 Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- 1816 - 1859 mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Cernobbio ven- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ne scorporato dai Corpi Santi di Como ed inserito, nel Ter- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ritorio civile della città di Como, nella istituenda pieve di 1816), il comune di Cermenate con Cassina Santa Croce e Zezio superiore, così come compare anche nel comparti- Cassina Lavezzara venne inserito nella Provincia di Como, mento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno Distretto I di Como. 1757). Nel 1771 il comune contava 516 abitanti (Statistica delle Il comune di Cermenate con Montesordo (frazione in anime 1771). precedenza aggregata a Asnago), Cassina Santa Croce e Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Cassina Lavezzara, dotato di convocato, fu confermato nel ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Distretto I di Como in forza del successivo compartimento Cernobbio venne confermato facente parte della pieve di delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cermenate, che mune di Cernobbio, venne inclusa nel II distretto censuario comprendeva le frazioni di Montesordo, Cassina Santa della provincia di Como (Compartimento 1791). Croce e Cassina Lavezzara, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era costitu- comune di Cernobbio. 360 ita da 2751 abitanti. 1798 - 1808 bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina

139 Cima dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con CIMA legge del 27 marzo 1798 il comune di Cernobbio venne in- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Leg- comune di Cima. 362 ge 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il comune di Cima apparteneva probabilmente in origine venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto alla Valsolda. Sia dal volume del Barrera (Barrera 1864, XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel pag. 120) che dal successivo lavoro del Conti, sulla Valle gennaio del 1799 contava 488 abitanti (Legge 20 nevoso Intelvi, si rileva infatti che “… la terra di Cima, prima ap- anno VII). partenente alla Valsolda e poi appartenente a Porlezza, ven- ne aggregata alla contea Marliani, verso la fine del 1600” Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Cernobbio (Conti 1896, pag. 76). Inoltre, sempre il Conti afferma che venne inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII ” … Lotario, figlio di Franchino [Rusca], […] avendo ce- di Como (Legge 17 piovoso anno VII). duto Como ed il Castello Baradello al duca Filippo Maria Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Visconti, questi gli lasciò con altre Signorie, quella di Ci- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far ma, di Osteno e della Valle Intelvi nell’anno 1416 con ducal parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- decreto 11 settembre” (Conti 1896, pag. 76). Il possesso del feudo ai Rusca venne poi confermato dal diploma del duca rile anno IX). Francesco I Sforza del 24 aprile 1451 (Casanova 1904). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Cima rimase legata al feudo della Valle Intelvi, passato guito della legge di riordino delle autorità amministrative successivamente nelle mani dei Pusterla, dei Marliani, ed (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- infine dei Riva Andreotti, nonostante risulti nella seconda rante il Regno d’Italia, Cernobbio venne in un primo tempo metà del ’700 di nuovo inserito nella pieve di Porlezza (Ca- inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como sanova 1904). Infatti, sia dal “Compartimento territoriale (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- specificante le cassine” (Compartimento 1751) che dalle ri- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato sposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune di emerge che Cima, che contava 198 abitanti, era una terra Cernobbio con Stimianico nel 1805 contava 759 abitanti separata del ducato milanese “aggregata con la pieve di (Decreto 8 giugno 1805). Porlezza, Riviera di Lecco”. Peraltro, sempre dai 45 quesi- ti, risulta che il comune era infeudato, come tutta la Valle Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Intelvi, al conte Melchiore Riva Andreotti a cui versava an- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- nualmente un tributo di lire 43.4. A Cima risiedeva il pode- gregazione del comune di Cernobbio al comune di Como stà, eletto dalla comunità stessa, a cui veniva corrisposto un (Decreto 27 febbraio 1808). salario di lire 15 annue oltre alla ragione della pesca nel Tale aggregazione venne confermata con le successive lago [Ceresio]. Egli doveva partecipare alle sedute del con- compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e siglio, organo composto da tutti i vicini della comunità. Al del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). consiglio dovevano partecipare anche gli altri ufficiali co- munali: due sindaci, eletti alternativamente ogni due anni, due consoli ed il cancelliere, questo invece nominato a tem- comune di Cernobbio. 361 po illimitato e sostituito solo in caso di rinuncia. Al cancel- liere e ai sindaci era demandata la conservazione del patri- 1816 - 1859 monio e la vigilanza sui riparti. Il cancelliere, che percepiva un salario di lire 20 annue, era tenuto inoltre a custodire la In base alla nuova compartimentazione territoriale del cassa dove erano depositate le pubbliche scritture di cui Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio conservava una delle chiavi. L’altra era in consegna ai sin- 1816), il ricostituito comune di Cernobbio venne inserito daci. Deputato alla riscossione dei carichi era un unico nella Provincia di Como, Distretto II di Como. esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Cima compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello stretto II di Como in forza del successivo compartimento Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla pieve di delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Porlezza, Riviera di Lecco, ducato di Milano (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cernobbio venne in- comune di Cima. 363 serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- 1757 - 1797 polazione era costituita da 715 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, al governo e amministrazione delle comunità dello stato di vol. 168. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cima venne inserito tra le comunità della pieve di Porlezza, Ri- legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione viera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, Nel 1771 il comune contava 152 abitanti (Statistica delle Censo p. m., cart. 731; Legge 17 piovoso anno VII: anime 1771). Legge 17 piovoso anno VII per la riforma della distret- tuazione del Dipartimento dell’Olona (5/2/1799), Rac- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- colta delle leggi, proclami, ordini e avvisi ecc. pubblicati ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di in Milano nell’anno VII Repubblicano, VI, Milano, Cima venne confermato facente parte della Pieve di Porlez- 1799. za, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Como.

140 Cirimido

In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno CIRIMIDO 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di Cima, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- comune di Cirimido. 366 cia di Milano (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di comune di Cima. 364 Milano fatti nel 1346” Cirimido risulta incluso nella pieve 1798 - 1809 di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- nutenzione della “strata da Bolà” come “el locho de Ciri- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- maro” (Compartimentazione delle fagie 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Con istrumento rogato il 18 ottobre 1538 il comune ven- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ne concesso in feudo a Giacomo Antonio Carcano e succes- legge del 27 marzo 1798 il comune di Cima venne inserito sivamente, a seguito di testamento, giunse nella mani della nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 famiglia Arconati (Casanova 1904). germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Cirimi- Cima venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Di- do risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo stretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel Nel gennaio del 1799 contava 186 abitanti (Legge 20 nevo- 1644 (Relazione Opizzone 1644). so anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Cirimido era sempre inserito nel ducato di Mila- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far no, ancora nella pieve di Appiano (Compartimento 1751). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Giusep- pe Arconati al quale la comunità non versava alcun tipo di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- contribuzione, contava circa 400 anime. Disponeva di un guito della legge di riordino delle autorità amministrative consiglio generale, che si riuniva all’occorrenza sulla pub- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- blica piazza, oltre che di un console e di tre sindaci. rante il Regno d’Italia, Cima venne in un primo tempo in- L’amministrazione e la cura del patrimonio pubblico serito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei spettava sia al console che ai sindaci. A questi ultimi peral- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei tro era direttamente affidata la cura delle pubbliche scrittu- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III re che venivano conservate, dentro una cassa, nella casa di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune di Cima nel parrocchiale. La vigilanza sui pubblici riparti dei carichi fi- 1805 contava 190 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). scali era invece di competenza del luogotenente del podestà Il successivo intervento di concentrazione disposto per i feudale. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere che comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- veniva retribuito con un salario. Incaricato delle riscossioni gregazione del comune di Cima al comune di Albogasio, dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di che veniva eletto per pubblico incanto. Il comune era sotto- Porlezza. Prima della aggregazione il comune contava 174 posto alla giurisdizione di un podestà feudale, rappresenta- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). to in loco da un luogotenente a cui la comunità erogava un Tale aggregazione venne confermata con la successiva onorario in occasione del pubblico riparto. Il console pre- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). stava l’ordinario giuramento alla banca criminale del Vica- riato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). comune di Cima. 365 Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- 1816 - 1859 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano In base alla nuova compartimentazione territoriale del (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Cima venne inserito nella comune di Cirimido. 367 Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. 1757 - 1797 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cirimido cazione 23 giugno 1853), il comune di Cima venne inserito venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La po- territorio del ducato di Milano. polazione era costituita da 269 abitanti. Nel 1771 il comune contava 409 abitanti (Statistica delle anime 1771). bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- A seguito della morte del conte Galeazzo Arconati Vi- da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a sconti avvenuta nel 1773, il comune, sino ad allora infeu- cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti dato, tornò nelle disponibilità della R. Camera (Casanova Grafiche Bernasconi & Co.; Conti 1896: Pietro Conti, Memorie storiche della Vall’Intelvi, Como, Stabilimento 1904). tipo-litografico Romeo Longatti, 1896, Ristampa, Mila- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- no, 1979, Studio Editoriale Insubria. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ci-

141 Civello rimido, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne in- CIVELLO serito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Civello. 370 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Cirimido, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della Civello, probabilmente corrispondente a Ginadello, indi- provincia di Milano (Compartimento 1791). cato nella “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- nessa agli Statuti di Como del 1335, tra le comunità appar- comune di Cirimido. 368 tenenti alla pieve di Fino (Statuti di Como 1335, 1798 - 1809 Determinatio mensurarum), risulta facente parte della pie- ve di Fino dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dal 1510 sino all’anno 1525 (Liber consulum 1510). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nel 1652 la terra di Civello, ancora compresa nella pieve legge del 26 marzo 1798 il comune di Cirimido venne inse- di Fino, era composta da 25 fuochi (Redenzione feudi rito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano 1652). (Legge 6 germinale anno VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751, Civello era sempre inserito nella pieve di Fino, ed venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto il suo territorio comprendeva il cassinaggio di Brugo XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- (Compartimento 1751). naio del 1799 contava 442 abitanti (Legge 20 nevoso anno Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento VII). del 1751 emerge che il comune di Civello si era redento e Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il pagava per ciò la somma di lire 22.2.4 ogni quindici anni. comune di Cirimido, inserito nel Distretto secondo di Vare- Il comune, che contava 290 abitanti, disponeva di un con- se, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario siglio che si riuniva in vicinanza della chiesa parrocchiale (Legge 23 fiorile anno IX). al suono della campana e avvisato dal console, unico uffi- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ciale nominato per pubblico incanto senza limiti di durata guito della legge di riordino delle autorità amministrative e che fungeva anche da esattore. Civello era sottoposto alla (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale il rante il Regno d’Italia, Cirimido venne in un primo tempo comune pagava un contributo alla città e al quale il console inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- inoltrava le denuncie (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe 3026). (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Il comune di Civello compare nell’“Indice delle pievi e Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Cirimido nel 1805 contava 446 abitanti (Decreto 8 giugno nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Civello. 371 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- 1757 - 1797 gregazione del comune di Cirimido al comune di Fenegrò, Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Ap- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma piano. Prima della aggregazione Cirimido contava 428 abi- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno tanti (Decreto 4 novembre 1809). 1756), il comune di Civello con Brugo venne inserito, con Tale aggregazione venne confermata con la successiva le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile della compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). città di Como. Con istrumento del 23 giugno 1768 Civello venne con- comune di Cirimido. 369 cesso in feudo al conte Giuseppe Muggiasca (Casanova 1816 - 1859 1904). Nel 1771 i comuni di Civello e di Luisago, che costitui- In base alla nuova compartimentazione territoriale del vano un’unica parrocchia, contavano in tutto 447 abitanti Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio (Statistica delle anime 1771). 1816), il comune di Cirimido venne inserito nella Provincia Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- di Como, Distretto XXIII di Appiano. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ci- Il comune di Cirimido, dotato di convocato, fu conferma- vello con Brugo venne confermato facente parte della pieve to nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo di Fino ed inserito nella Provincia di Como. compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno luglio 1844). 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ci- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- vello, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia cazione 23 giugno 1853), il comune di Cirimido venne in- di Como (Compartimento 1791). serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La popolazione era costituita da 779 abitanti. comune di Civello. 372 1798 - 1815 legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. legge del 27 marzo 1798 il comune di Civello con Brugo

142 Civenna venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino nazionali e stranieri succedutisi nel circostante Stato di Mi- (Legge 7 germinale anno VI). lano” (Frassi 1879, pag. 4 e pagg. 10-11). Nonostante il Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cambiamento delle dominazioni infatti, il Monastero otten- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ne sempre il riconoscimento dei suoi possessi e privilegi, e XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- richiese ed ottenne sempre appositi diplomi di conferma naio del 1799 contava 608 abitanti (Legge 20 nevoso anno (Frassi 1879, a pag. 27 e seguenti ne sono elencati una serie VII). che va dal 893 sino al 1697 e tra cui, in particolare, quello Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del duca Francesco I Sforza del 5 agosto 1450, quello di comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Ludovico XII, re di Francia, del novembre 1499 e quello parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- dell’imperatore d’Austria, Leopoldo I, del 15 aprile 1697). rile anno IX). Il feudo di Civenna cessò di esistere e venne aggregato Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- alla Lombardia nella Repubblica Cisalpina, provvisoria- guito della legge di riordino delle autorità amministrative mente unito alla Pretura di Asso, con il processo verbale di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- aggregazione del 10 aprile 1797 (Frassi 1879, pag. 34). rante il Regno d’Italia, Civello venne in un primo tempo in- I beni del Monastero passarono al “Fondo di religione” e, serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- con decreto 7 brumale anno VI (28 ottobre 1797) il Diret- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei torio esecutivo ordinò che le terre di Civenna, Limonta e comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Campione venissero sottoposte al censo, destinandovi ap- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Civello con positi geometri per eseguirvi le relative misure (Frassi Brugo nel 1805 contava 533 abitanti (Decreto 8 giugno 1879, pag. 36). 1805). Per quanto riguarda l’amministrazione del comune, dagli Il successivo intervento di concentrazione disposto per i statuti civili e criminali di Civenna e Limonta del 1589, comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ci- confermati nel 1640 ed ancora nel 1687, è possibile indivi- vello allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- duare che Civenna convocava al suono della campana l’as- ne dei comuni di Luisago e Maccio. Inserito nel Distretto I semblea di tutti i vicini che erano tenuti a parteciparvi pena di Como, Cantone II di Como, dopo l’unione il comune il pagamento di una multa. Ogni anno veniva poi eletto un contava 1446 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). consiglio generale, composto dai consiglieri della comuni- Tale aggregazione venne confermata con la successiva tà che avevano l’autorità di amministrare il comune, depu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). tando a ciò anche dei sindaci. I consiglieri, che non poteva- no avere un’età inferiore ai diciotto anni, dovevano giurare, comune di Civello. 373 come gli altri eletti a cariche pubbliche, nella mani del po- 1816 - 1859 destà. Il comune era inoltre tenuto alla nomina di altri uffi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ciali che dovevano essere scelti tra le persone migliori e più Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio abili: i sindaci (anche in numero maggiore di uno e con 1816), il comune di Civello con Brugo venne inserito nella l’obbligo, per almeno uno di loro, di saper leggere e scrive- Provincia di Como, Distretto I di Como. re), il console, il canevario e due estimatori. Compito dei consoli era quello di notificare al podestà “tutti li delitti, et Il comune di Civello con Brugo, dotato di convocato, fu delinquenti occorreranno in essi Communi almeno fra tre confermato nel Distretto I di Como in forza del successivo giorni dal dì saranno commessi”. Essi erano tenuti a dare compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 “idonea sigurtà nelle mani delli Podestà di ubidir alli suoi luglio 1844). commandamenti, … et non andar contra li statuti”. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Civello, che com- Annualmente il consiglio generale eleggeva anche il ca- prendeva la frazione di Brugo, venne inserito nella Provin- nevario, (detto anche caneparo o tesoriere) che poteva esse- cia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era re confermato per gli anni successivi. costituita da 621 abitanti. Civenna era sottoposto alla giurisdizione di un proprio podestà che doveva essere eletto dagli abitanti del comune. Egli poteva avvalersi di luogotenenti, in caso di sua assen- za, e doveva svolgere tutti i compiti che gli statuti gli asse- gnavano sia in materia di giustizia che di amministrazione. CIVENNA In particolare a lui era affidata la custodia di tutte le pubbli- che scritture della comunità (Statuti di Civenna e Limonta comune di Civenna. 374 1687). sec. IX - 1797 Nonostante i tentativi effettuati nel XII secolo di unione comune di Civenna. 375 al comune di Bellagio (Cantù 1856, pag. 163), Civenna (in- 1798 - 1809 sieme con Limonta) si resse dal IX secolo sino al 1797 come feudo del Monastero Maggiore di Sant’Ambrogio di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Milano. Come ricorda il Frassi infatti il Monastero, ” … ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina possedette i tre luoghi … (Limonta, Civenna e Campione) dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con a titolo di feudo imperiale per donazione fattagli dall’impe- legge del 24 aprile 1798 il comune di Civenna, ex feudo im- ratore Lottario nel 835 (diploma 835 gennaio 24) e dal re periale, venne inserito nel Dipartimento della Montagna, Carlo il Grosso nel 880 (diploma 880 marzo 21), e quindi Distretto dell’alto Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). gli Abati del Monastero stesso vi esercitarono per lo spazio Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di più che nove secoli l’alta sovranità spirituale e temporale venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto con assoluta indipendenza dalle diverse forme di governi XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel

143 Civiglio gennaio del 1799 contava 322 abitanti (Legge 20 nevoso (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) come anno VII). risulta anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- comune di Civenna, inserito nel Distretto quarto di Lecco, mune dal 1510 al 1537 (Liber consulum 1510). entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Nel 1652 la terra di Civiglio, composta da 23 fuochi, ri- (Legge 23 fiorile anno IX). sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- feudi 1652). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, il comune di San Tomaso (nome con cui risulta rante il Regno d’Italia, Civenna venne in un primo tempo indicata la comunità) era sempre inserito nella stessa pieve, inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Civi- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei glio, Visigna e Pienone (Compartimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Civenna nel del 1751 emerge che il comune di Civiglio con San Toma- 1805 contava 322 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). so, che contava 300 abitanti, non era infeudato e pagava per Il successivo intervento di concentrazione disposto per i la redenzione la somma di lire 20.7 ogni quindici anni alla comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- città di Como, che a sua volta versava alla regia Camera. gregazione del comune di Civenna al comune di Bellagio, L’organo deliberativo del comune era costituito da un che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone II di consiglio che si riuniva al suono della campana nella piazza Bellagio. Prima della aggregazione il comune contava 329 antistante la chiesa parrocchiale per trattare gli argomenti abitanti (Decreto 4 novembre 1809). proposti dal console, ufficiale scelto a turno ogni quindici Tale aggregazione venne confermata con la successiva giorni tra i residenti nel comune di età superiore ai 18 anni compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). e inferiore ai 60. Per la riscossione dei tributi il comune si avvaleva di un comune di Civenna. 376 esattore che, fungendo anche da cancelliere, effettuava di- 1816 - 1859 rettamente i riparti dei carichi. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Civiglio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1816), il ricostituito comune di Civenna venne inserito nel- quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. la Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. 3027). Il comune di Civenna, dotato di convocato, fu conferma- Il comune di Civiglio con San Tommaso e Visigna com- to nel Distretto III di Bellagio in forza del successivo com- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano” del 1753 ancora appartenente alla pieve di Zezio (In- 1844). dice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Civenna venne inse- comune di Civiglio. 378 rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La 1757 - 1797 popolazione era costituita da 395 abitanti. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Civiglio con ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della San Tommaso e Visigna venne inserito, nel Territorio civile Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, della città di Como, nella istituenda pieve di Zezio inferio- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- re, così come compare anche nel compartimento territoriale blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). bibl. Frassi 1879: Giacomo Frassi, Il governo feudale degli Nel 1771 il comune contava 285 abitanti (Statistica delle Abati del Monastero di S. Ambrogio Maggiore di Milano anime 1771). nella terra di Civenna in Valassina dell’ing. Giacomo Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Frassi, Milano, Stabilimento Tipografico Ditta Giacomo Agnelli nell’Orfanotrofio maschile, 1879; Statuti di Ci- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ci- venna e Limonta 1687: Statuti civili et criminali delle viglio con San Tommaso e Visigna venne confermato fa- terre et homini di Civenna et Limonta Giurisdittione in cente parte della pieve di Zezio inferiore ed inserito nella temporale et spirituale del Reverendissimo sig. Abbate Provincia di Como. della Chiesa insigne, et celebre Monastero di S. Ambrog- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno gio Maggiore di Milano, et conte de detti luoghi etc., Mi- 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- lano, Regia ducal Corte, per Marc’Antonio Pandolfo Ma- mune di Civiglio, venne inclusa nel II distretto censuario latesta stampator Regio Camerale, 1687. della provincia di Como (Compartimento 1791).

comune di Civiglio. 379 1798 - 1808 CIVIGLIO A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina comune di Civiglio. 377 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sec. XIV - 1756 legge del 27 marzo 1798 il comune di Civiglio con San Attribuito dalla ripartizione territoriale del 1240 al quar- Tommaso e Visigna venne inserito nel Dipartimento del tiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione 1240), Lario, Distretto della pieve di Zezio inferiore (Legge 7 ger- il “comune de Civelio” apparteneva alla pieve di Zezio minale anno VI).

144 Claino

Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il comune era infeudato al conte Melchiore Riva Andre- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto otti a cui venivano versati annualmente tributi per lire 80, XXII di Como (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- di cui due terzi a carico di Osteno, ed un terzo a carico di naio del 1799 contava 350 abitanti (Legge 20 nevoso anno Claino. VII). Entrambi le comunità disponevano di un consiglio, com- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il posto da tutti i capi di famiglia, che si riuniva su convoca- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far zione dei due sindaci che rappresentavano le comunità, alla parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- presenza del podestà. Delle sedute veniva steso un verbale rile anno IX). a cura del cancelliere che si occupava della conservazione Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- delle pubbliche scritture e del patrimonio e della vigilanza guito della legge di riordino delle autorità amministrative sui riparti dei carichi fiscali. Il comune disponeva inoltre di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- due esattori, detti anche canevari (Risposte ai 45 quesiti rante il Regno d’Italia, Civiglio venne in un primo tempo 1751, cart. 3028). inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- comune di . 382 se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato 1757 - 1797 nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune di Civiglio con San Tommaso e Visigna nel 1805 contava 377 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- abitanti (Decreto 8 giugno 1805). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il successivo intervento di concentrazione disposto per i al governo e amministrazione delle comunità dello stato di comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Claino gregazione del comune di Civiglio al comune di Como con Osteno venne inserito tra le comunità della pieve di (Decreto 27 febbraio 1808). Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Mi- Tale aggregazione venne confermata con le successive lano. compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e Nel 1771 il comune contava 370 abitanti divisi nelle due del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). parrocchie di Claino (121) e di Osteno (249) (Statistica del- le anime 1771). comune di Civiglio. 380 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- 1816 - 1859 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di In base alla nuova compartimentazione territoriale del Claino con Osteno venne confermato facente parte della Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Pro- 1816), il ricostituito comune di Civiglio con San Tommaso vincia di Como. e Visigna venne inserito nella Provincia di Como, Distretto In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno II di Como. 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Claino con Osteno, venne inclusa nel I distretto censuario stretto II di Como in forza del successivo compartimento della provincia di Milano (Compartimento 1791). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Claino con Osteno. 383 cazione 23 giugno 1853), il comune di Civiglio, che com- 1798 - 1815 prendeva le frazioni di San Tommaso e Visigna, venne in- serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- popolazione era costituita da 371 abitanti. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione legge del 27 marzo 1798 il comune di Claino con Osteno del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Por- Censo p. m., cart. 731. lezza (Legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di Claino con Osteno venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendem- CLAINO miale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 387 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). comune di Claino. 381 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sec. XVIII comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Claino, terra vicinissima a Osteno, appartenne da sempre parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- alla diocesi milanese (pieve di Porlezza) (Lazzati 1986, rile anno IX). pag. 36). Nel “Compartimento territoriale specificante le Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- cassine” del 1751 Claino, che compare come entità ammi- guito della legge di riordino delle autorità amministrative nistrativa autonoma, era sempre inserito nella pieve di Por- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- lezza (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Claino con Osteno venne in un pri- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento mo tempo inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza del 1751 per il comune di Claino con Osteno, emerge che (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- Claino, considerato comune minore, era aggregato ad Oste- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato no con il quale costituiva terra separata del Ducato di Mila- nel Distretto III di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il co- no. La popolazione consisteva in circa 435 anime, di cui mune di Claino con Osteno nel 1805 contava 395 abitanti due terzi abitante in Osteno e un terzo in Claino. (Decreto 8 giugno 1805).

145 Colciago

Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Colciago. 386 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide 1757 - 1797 Claino con Osteno allargare i propri confini territoriali con Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- l’aggregazione del comune di superiore ed inferiore. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele, al governo e amministrazione delle comunità dello stato di dopo l’unione il comune contava 693 abitanti (Decreto 4 Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Colciago novembre 1809). con Cassina Marcetta, Cassina Careggia, Cassina Visconti Tale aggregazione venne confermata con la successiva e porzione di Calpuno venne inserito tra le comunità della compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pieve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 549 abitanti (Statistica delle comune di Claino con Osteno. 384 anime 1771). 1816 - 1859 Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- In base alla nuova compartimentazione territoriale del striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Colciago con Cassina Marcetta, Cassina Careggia, Cassina 1816), il comune di Claino con Osteno venne inserito nella Visconti e porzione di Calpuno, sempre collocato nella pie- Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. ve d’Incino, venne inserito nella Provincia di Como. Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno spaccio governativo del 23 marzo 1832 (Quadro delle va- 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VI di Porlezza Colciago, venne inclusa nel VII distretto censuario della in forza del successivo compartimento delle province lom- provincia di Milano (Compartimento 1791). barde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Colciago. 387 cazione 23 giugno 1853), il comune di Claino, che com- 1798 - 1815 prendeva la frazione di Osteno, venne inserito nella provin- cia di Como, Distretto IX di San Fedele. La popolazione A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- era costituita da 538 abitanti. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, legge del 27 marzo 1798 il comune di Colciago con Cassi- BE-MA Editrice, 1986. na Marcetta, Cassina Careggia, Cassina Visconti e porzione di Calpuno venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- stretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune COLCIAGO venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- comune di Colciago. 385 naio del 1799 contava 409 abitanti (Legge 20 nevoso anno sec. XIV - 1756 VII). Nel 1441 Colciago, con tutta la pieve di Incino nella qua- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il le risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filip- comune di Colciago con Cassina Careggia, Cassina Vi- po Maria Visconti ai conti Dal Verme. sconti e porzione di Calpuno, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Con istrumento del 27 marzo 1486 “rocca, case, beni e Lario (Legge 23 fiorile anno IX). giurisdizione di Monguzzo con Colciago e Lurago, col di- ritto di decima, due boschi in territorio di Anzano e metà Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del lago di Monguzzo” venne concesso in feudo a Giovanni guito della legge di riordino delle autorità amministrative Bentivoglio (Casanova 1904). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Colciago venne in un primo tempo Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Colciago risulta ancora compreso nella pieve d’Incino comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25). di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Colciago con Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Cassina Marcetta, Cassina Careggia, Cassina Visconti e del 1751, Colciago era sempre inserito nel ducato di Mila- porzione di Calpuno nel 1805 contava 408 abitanti (Decre- no, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva to 8 giugno 1805). anche i cassinaggi di Camerlada e Casanova (Comparti- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mento 1751). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento gregazione del comune di Colciago ed uniti al comune di del 1751 per il comune di Monguzzo, nella cui giurisdizio- Lurago ed uniti, che fu inserito nel Distretto I di Como, ne ricadeva anche Colciago, emerge che, in quanto esente Cantone IV di Erba. Prima della aggregazione Colciago dal pagamento di carichi fiscali, l’intera comunità non si contava 424 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). avvaleva di alcun ufficiale ad eccezione del console per la Tale aggregazione venne confermata con la successiva presentazione delle denunce al podestà (Risposte ai 45 que- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). siti 1751, cart. 3034). Sempre inserito nella pieve di Incino, Colciago compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” comune di Colciago. 388 del 1753 ampliato nei suoi confini con l’aggregazione del 1816 - 1859 territorio delle comunità di Calpuno, Cassina Marcetta, In base alla nuova compartimentazione territoriale del Cassina Carreggia e Cassina Visconti (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio

146

1816), il comune di Colciago con Cassina Marcetta, Cassi- ti l’amministrazione e la conservazione del patrimonio na Careggia, Cassina Visconti e porzione di Calpuno venne pubblico e la cura delle pubbliche scritture. La vigilanza sui inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. riparti era invece affidata ai deputati. Il comune di Colciago con Cassina Careggia, Cassina Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il Longure e Cassina Nuova, dotato di convocato, fu confer- comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- mato nel Distretto XIV di Erba in forza del successivo com- canto ogni tre anni. partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Colonno era sottoposto alla giurisdizione del podestà di 1844). Como per i servizi del quale pagava direttamente un com- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- penso annuale. Il console era tenuto a presentare le denunce cazione 23 giugno 1853), il comune di Colciago, che com- al suo ufficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). prendeva le frazioni di Cassina Careggia, Cassina Longure Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- e Cassina Nuova, venne inserito nella Provincia di Como, ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Distretto IV di Cantù. La popolazione era costituita da 620 pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) abitanti. Colonno era sempre inserito nella pieve d’Isola.

comune di Colonno. 390 1757 - 1797 COLONNO Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma comune di Colonno. 389 al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno sec. XIV - 1756 1756), il comune di Colonno venne inserito, come comuni- La comunità di Colonno risulta già citata come entità am- tà appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. ministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti Nel 1771 i comuni di Colonno, di Ossuccio e di Sala, che 1927, p. 248), in documenti del secolo XII. costituivano una sola parrocchia, contavano 1.030 abitanti I “comunia et vicinantie de Salla et de Collono” figurano (Statistica delle anime 1771). nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Statuti di Como del 1335, come i comuni cui spetta la ma- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Co- nutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto ponte lonno venne confermato facente parte della pieve d’Isola ed de Collono usque ad vallem de Premonte” (Statuti di Como inserito nella Provincia di Como. 1335, Determinatio stratarum). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il “comune de Collono” apparteneva nel 1335 alla pieve 1791, Colonno, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso d’Isola (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) nel IV distretto censuario della provincia di Como (Com- che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al partimento 1791). quartiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione 1240). comune di Colonno. 391 Il comune di Sala con Colonno risulta sempre facente 1798 - 1809 parte della pieve d’Isola anche dal “Liber consulum civita- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1537 (Liber dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con consulum 1510). legge del 27 marzo 1798 il comune di Colonno venne inse- Inserito nel feudo d’Isola, che aveva già fatto parte a sua rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo volta del feudo di , concesso nel 1555 ad Antonio (Legge 7 germinale anno VI). Maria Quadrio e successivamente ai conti Alberti, il comu- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ne venne concesso in feudo con diploma del 26 maggio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1640 del re Filippo IV, con tutta la pieve, all’abate Marco XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Gallio di Como (Casanova 1904). gennaio del 1799 contava 210 abitanti (Legge 20 nevoso Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo anno VII). si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il A seguito della morte del marchese Giacomo Gallio, sen- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far za discendenza, nel 1686 il feudo tornò nelle disponibilità parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del Demanio (Casanova 1904). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, che contava 166 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative non era infeudato e pagava per la redenzione la somma di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- lire 33.6 ogni quindici anni. rante il Regno d’Italia, Colonno venne in un primo tempo L’organo deliberativo della comunità era un consiglio co- inserito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro stituito dai capi di famiglia, che si riuniva nella pubblica dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco piazza al suono della campana, convocato dal console il dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- quale proponeva gli argomenti da trattare. to III di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune di Ufficiali del comune erano il console, il sindaco, che Colonno nel 1805 contava 210 abitanti (Decreto 8 giugno svolgeva anche le funzioni di cancelliere, e due deputati. 1805). Tutti gli ufficiali venivano eletti pubblicamente e duravano Il successivo intervento di concentrazione disposto per i in carica un anno. Al sindaco, che per le due cariche che ri- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- copriva veniva retribuito con un salario annuo, erano affida- gregazione del comune di Colonno al comune di Sala, che

147 Como fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Me- no. Tale circoscrizione durò sino al 1527, anno in cui per naggio. Prima della aggregazione Colonno contava 197 ordine del governatore spagnolo Pietro Arias, il Baradello abitanti (Decreto 4 novembre 1809). fu demolito. Dopo di che anche le terre della sua circoscri- Tale aggregazione venne confermata con la successiva zione tornarono a riunirsi amministrativamente al resto del- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). la pieve di Zezio” (Gianoncelli 1975, pag. 45). Nel 1652 il territorio dei Corpi Santi comprendeva le co- comune di Colonno. 392 munità di Acquanegra e Guzza composta da 4 fuochi, Al- 1816 - 1859 bate, Trecallo e Baraggia da 33, Breccia e Lazzago da 37, Cassina del Sena (Senna) da 5, Rebbio da 24, Camerlata da In base alla nuova compartimentazione territoriale del 12, Muggiò da 3, Cassina di Navedano da 6, Bassone da 3, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Montelompino e Bignanico da 57, Lora da 7, Ronco da 2, 1816), il ricostituito comune di Colonno venne inserito nel- Monteverde da 5, Molini sopra il fiume Aperto da 7, ed in- la Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. fine Garzola composto da un solo fuoco. Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). del 1751 emerge che la comunità dei Corpi Santi della città di Como era composta dai borghi di Sant’Agostino, San Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Salvatore, San Giorgio di Vico, Cernobbio e Lompino, bor- cazione 23 giugno 1853), il comune di Colonno venne in- go della Santissima Annunziata, borgo di Porta Torre, di serito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. San Bartolomeo e San Protaso, borgo di San Vitale e San La popolazione era costituita da 366 abitanti. Martino, borgo di Garzola e San Giuliano, Bignanico ed bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini uniti, Fiume Aperto, Lora e Valeggio. L’unione dei Corpi del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. santi non era infeudata né pagava alcun carico di redenzio- ne essendo unita alla città di Como. Per lo stesso motivo non aveva consiglio autonomo ad esclusione di Cernobbio che disponeva di una forma di rappresentanza (unione) per COMO il riparto delle spese locali. Il territorio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale pagava un contributo alla città. Al podestà ricorreva tramite avvocato fiscale. 393 gli anziani dei singoli luoghi (Risposte ai 45 quesiti 1751, sec. XV - sec. XVIII in. cart. 3027). Al fine di garantire la difesa e la tutela dei suoi diritti e Nnell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- dei suoi affari, la Camera ducale nominava degli avvocati e no” del 1753 la circoscrizione dei Borghi e Corpi santi ri- dei sindaci fiscali (detti anche procuratori), i primi scelti fra sulta costituita dalle seguenti comunità: Albate con Trecal- i giurisperiti, mentre gli altri fra i notai in quanto avevano lo, Baraggia, Muggiò e Acquanegra; Baraggiola; Breccia il compito di rogare gli atti che riguardavano la Camera. La con Lazzago; borghi di Sant’Agostino, San Salvatore, San creazione della carica viene fatta risalire al Duca Filippo Giorgio di Vico, Cernobbio, Lompino, Tarlengo, Cardano, Maria Visconti, come si desume dal decreto del 1 dicembre Cardanino, Palleda, Quarcino, Sagnino e Mognano; Reb- 1441 nel quale, avendo constatato che alcuni suoi ordini ve- bio; Senna con Navedano e Bassone; Camerlata (Indice nivano disattesi, stabilì di istituire per ciascuna città del do- pievi 1753). minio un avvocato ed un sindaco o procuratore della Came- ra ducale, nominando gli avvocati per Pavia, Tortona, Borghi e Corpi santi della città. 395 Piacenza e Como, e assegnando loro un compenso annuale di 24 fiorini, metà del quale a carico della Camera ducale 1805 - 1808 straordinaria, e metà a carico del comune. La nomina com- peteva al Duca su proposta, pare, dei "Maestri delle entrate" Distinti dalla città, i Borghi e Corpi Santi compaiono nel- (Santoro 1968, pag. 222) (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - la compartimentazione territoriale del Regno d’Italia (De- Gabriella Poli Cagliari). creto 8 giugno 1805) come comune autonomo di II classe, costituito da 7.664 abitanti e collocato nel Distretto I di Co- La figura dell'avvocato fiscale risulta ancora presente, mo, Cantone I di Como. come componente della "curia pretoria" nel 1758, come si riscontra dall'organigramma dei funzionari della città di Como (Organi e uffici 1758). Borghi e Corpi santi della città. 396 1816 - 1817 Borghi e Corpi santi della città. 394 sec. XIV - 1756 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto, i Corpi Santi della Città, nuova- “La comunità dei Corpi Santi era costituita da una fascia mente distinti dalla città stessa, vennero inseriti nella Pro- periferica del pago suburbano” (Gianoncelli 1975) le cui vincia di Como, Distretto II di Como. Con dispaccio gover- origini vengono fatte derivare da alcuni (Giulini) alla pre- nativo del 5 settembre 1817 sette delle nove comunità che senza delle zone cimiteriali che cingevano anticamente la li componevano, precisamente quelle delle parrocchie di città, da altri (Gianoncelli) dalla presenza nel territorio di San Salvatore, San Giorgio, Santissima Annunziata, numerosi beni di enti religiosi. Sant’Antonino, San Vitale, San Martino e San Bartolomeo Già anticamente esistenti, “nel secolo XV …, alle circo- vennero definitivamente unite alla città, mentre le restanti scrizioni dei Borghi e dei Corpi Santi venne aggiunta anche due, Camerlata e Monte Olimpino, si costituirono in comu- la Castellanza del Baradello, costituita dalle vicinanze di nità autonome e vennero inserite nel Distretto II di Como Morsenzia, Rebbio, Albate, Trecallo, Baraggia e Naveda- (Notificazione 12 febbraio 1816).

148 Como cantone II di Como. 397 affiancare l'attività del podestà. Tra questi il capitano della 1805 giugno 8 - 1815 città e della cittadella che, come gli altri di nomina milane- se, partecipava di diritto ai consigli cittadini. Durava in ca- In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia rica per un periodo che variò nel tempo dai sei mesi ai due (Decreto 8 giugno 1805) il cantone II di Como, compreso anni e, come il podestà, prestava giuramento agli statuti nel dipartimento del Lario, distretto I di Como, includeva i nelle mani del cancelliere cittadino e dinanzi al Consiglio seguenti comuni: Albate con Trecallo, Baraggia, Muggiò dei dodici savi di provvisione. ed Acquanegra, Blevio, Brunate, Camnago, Capiago con Cassina Franca, Cernobbio con Stimianico, Civiglio con Il capitano della città e della cittadella, una delle poche San Tommaso e Visigna, , , Maslianico, cariche vitalizie, cooperava col podestà al mantenimento Moltrasio, Piazza, Ponzate, Rovenna, Senna con Navedano dell'ordine pubblico, era incaricato della custodia dei fanti e Bassone, Solzago, con Urago, Torno, Urio. La e della cura delle fortificazioni, ed aveva autorità su tutte le popolazione complessiva era di 8.197 abitanti. guardie urbane, sugli stipendiati militari "equestri come pe- Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del destri", nonché sui connestabili, guardiani delle porte (Cani dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- e Monizza 1993, pag. 130 - Ivana Pederzani). segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- sco, il numero dei comuni del cantone passò da 19 a 10: castellanza di Baradello. 400 Bregnano ed uniti, Bulgorello, Cadorago, Cagno, Civello, sec. XIV - sec. XVI Gironico, Laglio, Moltrasio, Rovenna con Stimianico e Uggiate. La popolazione ammontava a 12.239 abitanti. “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- per i comuni del cantone II di Como, le variazioni previste tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- dal precedente provvedimento del 1809, eccezion fatta per tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la castellanza del Bara- l’ex comune di Bulgorello che venne invece aggregato a dello assegnata al quartiere di Porta Monastero Cadorago. (Ripartizione 1240). Nel “Liber estimi civium civitatis Cumarum compillati cantone I di Como. 398 de anno 1439” la castellanza risulta costituita dalle comu- 1805 giugno 8 - 1815 nità di Morsenzia, Rebbio, Breccia, Albate, Trecallo, Ba- In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia raggia e Navedano (Liber estimi 1439, cc. 99 - 103). (Decreto 8 giugno 1805) il cantone I di Como, compreso "Tale circoscrizione durò sino al 1527, anno in cui per or- nel dipartimento del Lario, distretto I di Como, includeva i dine del governatore spagnolo Pietro Arias, il Baradello fu seguenti comuni: Albiolo, Asnago con Montesordo, Berna- demolito. Dopo di che anche le terre della sua circoscrizio- te con Guzza, Bizzarone, Borghi e Corpi Santi della città, ne tornarono a riunirsi amministrativamente al resto della Breccia con Lazzago, Bregnano con Puginate e Cassina pieve di Zezio” (Gianoncelli 1975, pag. 45). Manigardi, Bulgorello, Cadorago, Cagno, Camnago con Bernasca, Casanova, Caslino, Casnate con Baragiola, Cas- sina Rizzardi con Boffalora, Monticello e Ronco, Cavalla- cinque terre unite alla città. 401 sca, Caversaccio, Cermenate con Cassina Santa Croce e sec. XVII - 1756 Cassina Lavezzara, Civello con Brugo, Como città, Drez- zo, Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca , Mor- In precedenza inserite nella pieve di Zezio, come risulta nasco e Socco, Gaggino, Gironico al piano e Gironico al sia dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- monte, Lomazzo con Manera e Bisago, Lucino, Luisago nessa agli Statuti di Como del 1335, (Statuti di Como 1335, con Bricola, Maccio con Macciasca e Brusada, Minoprio, Determinatio mensurarum) che dal successivo “Liber con- Montano con Casarico, Olgiate con Baraggiola e Somaino, sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- Parè, Rebbio, Rodero, , Rovellasca, Solbiate con ti prestati dai consoli dei comuni del territorio comasco Concagno, Trevano, Uggiate, Vergosa con Santa Maria, dall’anno 1510 all’anno 1535 (Liber consulum 1510), i co- Vertemate con Rionca e Bunone. La popolazione comples- muni di Torno, Moltrasio, Rovenna, Piazza e Urio compa- siva era di 38.199 abitanti. iono nel 1652 già costituenti la circoscrizione territoriale Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del delle Cinque terre, composta da 215 fuochi: 64 in Torno, 61 dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- in Moltrasio, 47 in Rovenna, 25 in Piazza ed infine 18 a segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- Urio (Redenzione feudi 1652). sco, il numero dei comuni del cantone passò da 41 a 6: Cer- Ancora organizzate in circoscrizione a sé stante sia nel menate, Como, Fino, Tavernerio, Torno e Vertemate. La “Compartimento territoriale specificante le cassine” del popolazione ammontava a 26.163 abitanti. 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle pievi e Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- comunità dello Stato di Milano” del 1753 (Indice pievi partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, 1753), solo con la “Riforma al governo della città e contado per i comuni del cantone I di Como, le variazioni previste di Como” (Editto 19 giugno 1756) le cinque terre vennero dal precedente provvedimento del 1809. sciolte: l’editto infatti prevedeva che “le Comunità di Ma- slianico e Blevio si separeranno dalla pieve di Nesso, e capitano della città e della cittadella. 399 dall’Amministrazione del Contado di Como, e si riuniran- no con le cinque terre di Torno, Urio, Moltrasio, Piazza e sec. XV - sec. XVI Rovenna, e con le comunità di Cernobio e di Brunate, le Con il passaggio della città e della provincia sotto la do- quali nove comunità dovranno comporre in avvenire una minazione milanese una serie di alti ufficiali andarono ad pieve distinta, che si nominerà la pieve di Zesio superiore”.

149 Como commissario ducale. 402 gotiatorum", a cui ne fece seguito una seconda nel 1296 sec. XV contenente, oltre a disposizioni in materia di giustizia e di Con l'avvento della signoria viscontea il podestà finì per vettovaglie, le consuetudine a cui riferirsi in caso di assenza avere la sola funzione giurisdizionale. Spesso venne affian- di norme statutarie. cato da un commissario ducale (Santoro1968, pag. 366), Il 25 luglio 1335 la città passò dalla signoria di Franchino che risiedeva in Como ed aveva il compito di sovrintendere Rusca a quella di Azzone Visconti che, con il suo insedia- agli affari politici di tutto il territorio (Prosdocimi 1939, mento ufficiale in Como, pose termine alla repubblica co- pag. 20) e che, secondo quanto si rileva nel 1423, era inca- masca, assoggettandola definitivamente al dominio di Mi- ricato "ad bonam custodiam et conservationem …civita- lano (Cantù 1856, pag. 248). tum" (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - Gabriella Poli Ca- La dominazione viscontea si manifestò immediatamente gliari). nelle riforme agli antiche statuti che, nella loro definitiva stesura conosciuta come "Statuti di Como del 1335", furo- comune di Como. 403 no pubblicati probabilmente tra il 1339 e il 1340. Essi su- sec. XI - 1756 birono un'ulteriore sostanziale riforma nel 1458 ad opera di Il comune di Como vide probabilmente le sue origini nel Francesco Sforza. Non risulta che siano state selaborate in secolo XI come "associazione di programma su base patti- periodi successivi altre codificazioni di statuti. Secondo la zia", in forza di un giuramento di adesione al comune, rin- maggior parte degli storici, nonostante emendamenti e ri- novato periodicamente davanti alle autorità comunali, fino forme succedutesi nel XV e XVI secolo gli statuti sforze- al '200 e, successivamente davanti al podestà. Nonostante schi rimasero in vigore sino all'occupazione francese del le resistenze di certa nobiltà feudale della diocesi, questo 1796 (Cani e Monizza 1993, pag. 89 - Gabriella Poli Ca- patto si estese rapidamente all'intera popolazione maschile gliari). e libera della città, anche al fine di rafforzare l'indipendenza Durante la signoria milanese, Como disponeva di un con- politica di Como e diocesi rispetto a Milano e al vescovo siglio generale, detto Consiglio dei decurioni, che si riuniva comasco (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - Livia Fasola). solo per le questioni più importanti, mentre l'amministra- La prima citazione esplicita del comune sembra essere zione quotidiana ed ordinaria era affidata al Consiglio mi- quella presente in un documento del 1109, in cui i consoli nore dei dodici savi. Entrambi i consigli erano presieduti e comaschi risultano tra gli attori di un atto di esenzione dal convocati dal podestà (Cani e Monizza 1993, pag. 92). pagamento del tributo dovuto al vescovo dai proprietari dei Il passaggio dall'autonomia comunale alla signoria causò forni cittadini (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - Livia Faso- modificazioni delle sfere di competenza degli ufficiali co- la). munali e la creazione di nuove istituzioni: a fianco del po- Il riconoscimento ufficiale del comune venne avviato con destà compaiono, ad esempio, il referendario, il commissa- diploma imperiale del 1175 (Concessione di Federico I rio, l'avvocato fiscale, il sindaco o procuratore fiscale, 1175), con cui Federico I Barbarossa concesse alla città di l'ufficiale delle bollette, l'accusatore del banco degli stipen- poter eleggere i sindaci del contado, quale premio per la de- diati, tutti funzionari di nomina ducale. Tra gli altri ufficiali fezione di Como dalla Lega Lombarda e in considerazione si possono ricordare quelli di carattere militare come i cu- della comune politica antimilanese. Con successivi diplomi stodi delle fortezze e delle torri della città, che in epoca si- del 1191 e del 1216, Enrico VI e Federico II estesero poi a gnorile diventarono castellani (castellano della Torre Ro- Como le concessioni fatte nella pace di Costanza alle città tonda) e i connestabili (di Porta Sala e di Porta Torre) partecipanti alla Lega e cedettero la residua giurisdizione incaricati della sorveglianza delle porte della città. d'appello (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - Livia Fasola). L'organo deliberativo del comune, nelle sue prime mani- Di carattere amministrativo, fiscale e tecnico erano inve- festazioni, fu probabilmente l'assemblea plenaria, "verosi- ce il canevaro o economo, il giudice dei dazi e l'ingegnere. milmente erede delle assemblee giudiziarie di età comita- Particolarmente attivo in epoca sforzesca risulta essere il le". Dai primi anni del sec. XII il ruolo dell'assemblea fu capitano del divieto. L'organizzazione complessa del co- rilevato dal consiglio o "credenza", denominato dopo il mune rese necessario il potenziamento di un ufficio di can- 1213 "consiglio generale o della campana". A partire dalla celleria al quale fu assegnato un capo, dei "rationatores", seconda metà del XIII secolo era già probabilmente artico- dei notai e degli scribi. lato in un consiglio grande e in uno piccolo. Di fatto l'intervento diretto del signore di Milano nella Dall'anno 1109 l'organizzazione comunale vedeva inol- vita amministrativa di Como, limitò l'autonomia delle ma- tre, quale organo esecutivo, la magistratura collegiale dei gistrature comunali rimaste (consiglio dei decurioni, dodici consoli che, per ragioni organizzative, prima del 1172 ven- sapienti, consoli di giustizia), le quali erano sottoposte ne sdoppiata nelle due istituzioni dei consoli di giustizia e all'approvazione del signore (Cani e Monizza 1993, pag. dei consoli del comune. Questi ultimi, nella prima età del 109 - Gabriella Poli Cagliari). XIII secolo, vennero sostituiti dal podestà, con poteri spe- Nel 1535, a seguito della morte di Francesco II Sforza, ciali più ampi in materia criminale. Como con la sua provincia entrò a far parte dei domini di Sempre all'inizio del secolo XIII acquisirono rilevanza Carlo V d'Asburgo. Sottoposta ad un "governatore" che vi politica le magistrature dei consoli dei mercanti e dei con- esercitava anche il comando militare, la città era ammini- soli dei paratici (corporazioni di mestieri), autorità giudi- strata sempre dalle medesime istituzioni: il consiglio dei ziarie specifiche di categorie professionali. La prima, in decurioni, affiancato dal collegio dei dottori giureconsulti, particolare, assunse rilevanza tale da diventare tribunale co- il consiglio dei dodici savi di provvisione e il podestà. Ri- munale, competente sulle cause civili minori anche al di masero inoltre presenti alcune magistrature di istituzione fuori della corporazione (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - posteriore - quali l'avvocato ed il sindaco fiscale, l'ufficiale Livia Fasola). delle bollette, il referendario - mentre altre cariche si affer- Dal 1281 il comune si dotò di una prima codificazione le- marono nel corso degli anni: il giudice delle vettovaglie, gislativa costituita dagli "Statuta Consulum Iustitie et Ne- con giurisdizione in materia di vitto ma anche di nettezza

150 Como urbana, e il giudice alle strade con il compito di controllare fra i membri del collegio stesso, due consoli di giustizia, i quali, e provvedere alle acque, strade ed argini. con due membri del collegio dei giureconsulti, amministravano la giustizia sia civile che criminale. Da un elenco pubblicato nel Completavano l'organizzazione burocratica cittadina una 1619 dallo storico comasco Francesco Ballerini, risultano in serie di ufficiali e istituzioni minori: il regolatore della ga- quel tempo iscritti al collegio quarantotto membri, di cui sei bella del sale, il prefetto dell'erario militare, il capitano del causidici notai e gli altri solo notai. divieto dei grani, il notaio criminale, il deputato alle navi da Il collegio era dotato di un sigillo con cui autenticava tutti i guerra, al porto e al molo, il notaio canepario, il cancelliere suoi atti, riportante l'immagine di un'aquila "con ali aperte e in comunitativo, il tesoriere, il ragionato, l'esattore, il trom- atto di spiccare il volo la quale posa sopra un libro". bettiere e il servitore comunale. Il collegio dei causidici e notari restò attivo sino al 1796 (Ga- Nella seconda metà del XVII secolo venne poi istituita vazzo 1883). l'importante congregazione dei conservatori di patrimonio, comune di Como. incaricati della gestione del bilancio comunale (Cani e Mo- collegio dei dottori giureconsulti. 406 nizza 1993, pag. 130 - Ivana Pederzani). sec. XV - 1756 A partire dal 1543 con la costituzione a Milano della con- Il collegio dei dottori giureconsulti, formato da un cospicuo gregazione di Stato, anche la città di Como si dotò di un numero di dottori in legge, si proponeva, a partire dal secolo proprio oratore per curare i suoi interessi nella capitale (Ca- XV, come il fondamentale custode ed interprete della legalità, ni e Monizza 1993, pag. 153 - Ivana Pederzani). costituendo anche il vivaio per tutte le altre cariche pubbliche, tra cui i consoli di giustizia. Di fatto il collegio dei dottori af- L'organizzazione generale del comune rimase per il seco- fiancò il consiglio generale sino al punto di esautorare progres- lo successivo, pressoché invariata. Una visione generale sivamente istituzioni quali i savi di provvisione ed i giudici (Ca- delle istituzioni della prima metà del settecento si desume ni e Monizza 1993, pag. 121). dall'elenco delle magistrature e degli ufficiali della città di Nel 1590 Filippo II d'Austria confermò gli statuti del collegio Como, conservato nel fondo Prefettura dell'Archivio di che ne regolavano la vita. Potevano far parte del collegio solo i Stato di Como (Organi e uffici 1758). In esso sono elencate, cittadini comensi di origine nobile ed in possesso del dottorato complete di cognome e nome, le seguenti cariche e magi- in legge conseguito a seguito di "rigido esame". Questi doveva- strature: appartenenti alla curia pretoria figurano il regio no annualmente eleggere al loro interno un priore, con facoltà di convocazione del collegio, e un tesoriere incaricato della ge- podestà, il referendario, l'avvocato fiscale, gli attuari crimi- stione finanziaria. Il collegio si avvaleva oltre che delle presta- nale e civile e i notai coadiutore e scrittore; la magistratura zioni di un "bidello", di un cancelliere che aveva il compito di dei giudici di palazzo è costituita dai quattro consoli, indi- registrare tutte le sentenze pronunciate dal collegio stesso. Da- viduati dai quattro segni del bue, orso, leone e aquila, e gli statuti risulta inoltre che i dottori nominati ogni semestre dall'attuario; i capi piazza con i consoli di giustizia ed il consoli di giustizia, erano tenuti a difendere gratuitamente le cancelliere; il consiglio dei decurioni con i sindaci, il can- persone "miserabili" sia nella cause civili che in quelle crimina- li (Statuti del Collegio dei Dottori 1592). celliere segretario, i ragionieri, l'agente, i portieri e i trom- Al collegio venne annessa una scuola di diritto con tre catte- betti; la congregazione di patrimonio, composta dai decu- dre: teologia morale, già esistente dal 1473, diritto canonico rioni e dai vocali delle quattro pievi; la delegazione misto, fondata nel 1656 da Tommaso Verga, e istituzioni, fon- dell'alloggiamento militare; la camera di mercimonio; il tri- data nel 1656 da Francesco Benzi. Il collegio dei dottori venne bunale di sanità con il cancelliere, il fisico e il commissario; soppresso nel 1795 (Cani e Monizza 1993, pagg. 121 e 171). il tribunale delle strade con il giudice e il cancelliere; i giu- dici delle vettovaglie con i cancellieri, il pro-cancelliere e i comune di Como. congregazione dei conservatori di patrimonio. 407 curanti; i giudici sopra la pescagione con il cancelliere e i 1641 - 1756 curanti; il collegio dei nobili signori giureconsulti con il cancelliere, il bibliotecario e i bidelli; i fisici; il collegio dei La congregazione dei conservatori di patrimonio venne isti- tuita il 7 marzo 1641 in forza degli ordini del consiglio generale notai e causidici con il cancelliere. dei decurioni della città di Como, che ne regolarono anche l'at- tività e le modalità di elezione. comune di Como. capitano del divieto. 404 I membri della congregazione venivano eletti tra i compo- sec. XV nenti del consiglio dei decurioni secondo le seguenti modalità: Attivo particolarmente in epoca sforzesca il capitano del di- i dodici di provvisione in carica nel mese di dicembre di ogni vieto, ufficio conferito all'incanto, doveva farsi carico di con- anno sceglievano, all'interno del consiglio dei decurioni, alme- trollare le entrate e le uscite delle merci, per evitare possibili no otto tra i consiglieri ritenuti più abili. Tra questi il Consiglio frodi in fatto di licenze e pagamenti di balzelli. A lui era affidato nominava due conservatori, a seguito di votazione con "balle anche il compito di punire "i ribelli e gli attentatori alla sicurez- secrete", i quali andavano ad affiancare i due conservatori eletti za dello stato" (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - Gabriella Poli l'anno precedente, sostituendo quelli eletti due anni prima. La Cagliari). carica durava quindi due anni. Non poteva essere eletto alla carica di conservatore chi aves- comune di Como. se liti o debiti con la Città, né potevano essere presenti nel me- collegio dei causidici e notari. 405 desimo tempo due persone parenti entro il secondo grado. Inol- sec. XV - 1756 tre chi fosse già stato investito della carica in precedenza, Il collegio dei causidici e notari del comune di Como venne poteva essere rieletto solo dopo altri due bienni. istituito con deliberazione del consiglio generale dei decurioni La congregazione, che si riuniva nella stanza dei "censitori", della città di Como l'11 giugno 1434. Incaricati dell'organizza- doveva essere convocata ogni settimana nel pomeriggio del zione del nuovo collegio furono due membri del collegio dei mercoledì o ogni qualvolta se ne fosse presentata la necessità. giureconsulti e sette tra procuratori e notai, ai quali fu affidato In questo caso occorreva la convocazione scritta inviata tramite anche il compito di fornirlo di convenienti statuti, che vennero un "Bianc'è rosso" (usciere) dal conservatore più anziano che successivamente approvati dai savi di provvisione, dal podestà fungeva da capo della congregazione e che, all'occorrenza, po- e dal referendario. teva convocare anche i dodici di provvisione, il sindaco e gli al- Nel 1602 il consiglio generale decretò che per l'ammissione tri funzionari comunali. al collegio era necessario ricoprire la qualifica di pubblico no- Compito principale dei conservatori era l'amministrazione taio di nomina imperiale. del patrimonio della città, in particolare "havere essattissima Il collegio disponeva di un presidente, indicato con il nome cura di tutte le Entrate et Giurisdittioni della Città, in modo che di abbate, e di un cancelliere. Ogni sei mesi venivano estratti, non segua in esse pregiudicio, né diminutione alcuna". Erano

151 Como

tenuti alla conservazione di un registro intitolato "del Patrimo- comune di Como. consoli dei mercanti. 409 nio della Città di Como", nel quale dovevano essere descritte sec. XIII tutte le entrate "d'essa Città, a chi siano affittate, quanto duri l'affitto, et il modo solito ad osservarsi nel deliberarle, et nel A partire dall'inizio del sec. XIII acquistarono un certo peso medesimo libro vi si registraranno tutte le Giurisdittioni, che ha politico i consoli dei mercanti e quelli dei paratici (corporazioni la medesima Città, col modo et tempo di conferirle". di mestieri), autorità giudiziarie interne alle categorie profes- sionali. Solo quella dei mercanti si trasformò successivamente Disponevano di un secondo libro su cui dovevano "registrare anche in tribunale comunale, competente per le minori cause ci- distintamente … tutti li retrodati, che si pigliano dagli Essattori, vili anche al di fuori della corporazione. Già alla fine del XIII specificando nome, cognome, Parochia, o Terra del debitore, et secolo essi disponevano di un seggio in Broletto, contrassegna- qualità de beni catastrati, et in questo s'impegneranno partico- to dal dipinto di un mulo carico (Cani e Monizza 1993, pag. 69 larmente per dilucidare dette partite". - Livia Fasola). Avevano un archivio nel quale conservavano il libro del pa- trimonio nonché tutti gli strumenti di investitura e gli altri do- comune di Como. consoli del comune. 410 cumenti del loro ufficio tra cui le "tavole del perticato, i libri sec. XII - sec. XIII delle misure generali, le ricognizioni dei confini". I conservato- Il comune comasco fu retto all'inizio del sec. XII dalla magi- ri avevano la facoltà di pretendere la visione e il possesso di stratura collegiale dei sedici consoli, che già dal 1172, risulta qualunque documento pubblico necessario per il loro bisogno. sdoppiata nelle due figure dei consoli di giustizia e dei consoli Tra i compiti loro assegnati vi era anche la revisione dei re- del comune. Questi ultimi, oltre ad avere il compito dell'ammi- gistri dell'estimo da effettuare "cominciando e proseguendo a nistrazione e delle scelte politiche del comune, avevano la giu- Parochia per Parochia, et Terra per Terra". risdizione criminale e, dal 1191, svolgevano le funzioni di giu- dici d'appello per le sentenze emesse dai consoli di giustizia. I conservatori, che si avvalevano del medesimo cancelliere Dal terzo decennio del '200 i consoli del comune furono so- adibito alle registrazioni dell'estimo, non ricevevano alcun sala- stituiti, con ulteriori poteri speciali di giurisdizione criminale, rio ma erano ricompensati con "il merito d'havere pagato come dal podestà (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - Livia Fasola). Cittadini il debito commune servendo alla sua Patria, et come Decurioni il particolare soddisfacendo al mottivo, et aspettatio- comune di Como. consoli di giustizia. 411 ne di chi gli elesse" (Conservatori del patrimonio 1641). sec. XII ex. - sec. XVII comune di Como. consiglio dei decurioni. 408 Il comune comasco fu retto all'inizio del sec. XII dalla magi- stratura collegiale dei sedici consoli, che già dal 1172, risulta (consiglio generale) sdoppiata nelle due figure dei consoli di giustizia e dei consoli sec. XII - 1756 del comune. Ai primi, inizialmente otto ma ridotti a quattro dal 1213, era Organo deliberante del comune nelle sue origini, era un con- affidata la giurisdizione civile. Le loro udienze si tenevano nel siglio, detto anche "credenza", che raccolse l'eredità dell'assem- Broletto, dove erano collocati i loro seggi, ognuno dei quali era blea plenaria. All'inizio del XIII secolo assunse il nome di con- contrassegnato, almeno dal 1281, da un differente simbolo: il siglio generale o della campana articolandosi probabilmente leone, il bue, l'aquila e il toro (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - verso la fine del medesimo secolo in un consiglio grande e in Livia Fasola). uno piccolo. L'ufficio dei consoli di giustizia risulta ancora presente nei Era composto da un numero di consiglieri tra 200 e 300, eletti secoli successivi (Santoro 1968, pag. 54) e sino alla seconda per un tempo determinato in base al quartiere di residenza. Essi metà del secolo XVIII dove risulta che per la loro nomina essi esprimevano pareri vincolanti sui quesiti a loro proposti, eser- "… si estraggono ogni sei mesi dal numero di sei Abati eletti" citavano il controllo su ogni atto di governo ed eleggevano tutte (Organi e uffici 1758). le cariche comunali (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - Livia Fa- sola). comune di Como. giudice dei dazi. 412 Durante la dominazione viscontea il consiglio generale, che sec. XIV a Como prese il nome di "Consiglio dei decurioni", era costitu- Il giudice dei dazi, importante carica cittadina, era preposto ito da 100 membri che duravano in carica due anni. Esso veniva ad incamerare, per conto della città, i dazi e le gabelle che, in convocato solo per le questioni più importanti e presieduto dal quota fissa, venivano poi versati al governo milanese. Questo podestà. Tra i suoi componenti venivano estratti a sorte dodici avvenne fino all'istituzione dell'ufficio del referendario, nuova decurioni che assumevano per due mesi la carica di "savi di carica di nomina ducale che ne rilevò le funzioni (Cani e Mo- provvisione" (Cani e Monizza 1993, pag. 92). nizza 1993, pagg. 92 e 130). Dopo un periodo nel quale il consiglio dei decurioni perse parte del suo potere in favore dei "Dodici" dalla dominazione comune di Como. oratore in Milano. 413 viscontea il consiglio tornò ad occuparsi degli affari più impor- sec. XVI in. - 1756 tanti, tra cui le tassazioni, il rinnovo dell'estimo e l'alienazione A seguito della costituzione a Milano della congregazione di dei beni della comunità (Cani e Monizza 1993, pag. 82 - Livia Stato, avvenuta nel 1543, anche la città di Como si dotò di un Fasola). proprio oratore per curare i suoi interessi nella capitale. Scelto Pur mantenendo fondamentalmente inalterate le competen- tra i membri del collegio dei giureconsulti egli era retribuito di- ze, il consiglio dei decurioni venne più volte riformato specie rettamante dall'amministrazione cittadina. In un primo tempo si nel numero dei suoi componenti. Prima, con decreto ducale del recava a Milano in occasione delle adunanze della congregazio- 22 ottobre 1425, fu portato da 100 a 150; poi, sotto il dominio ne ma, col passare del tempo, si trasformò in ufficiale con resi- di Francesco II Sforza, anche a seguito della diminuzione della denza fissa nella capitale. Per la sua attività si avvaleva di un av- popolazione dovuta alle guerre e alle pestilenze, scese ulterior- vocato (Cani e Monizza 1993, pag. 153 - Ivana Pederzani). mente a 75; successivamente, dopo il 1583 il numero dei mem- bri venne portato a 60, per arrivare, a partire dal 16 maggio comune di Como. savi di provvisione. 414 1634, a 40 unità. (consiglio di camera, consiglio minore dei dodici savi, consi- glio minore) Costituito nella prima metà del XVI secolo per un terzo da cittadini facoltosi, un terzo da "mediocri" e un terzo dagli "infi- sec. XIII - sec. XVII mi", "cosicché tutti i diversi ceti della città avevano i loro rap- Chiamati anche "consiglio di camera", in origine costituiva- presentanti nel consiglio generale" (Vianello 1934, pagg. 15 e no il consiglio ristretto di esperti locali a disposizione del pode- 19), nel XVII secolo il consiglio risulta costituito per la mag- stà (Cani e Monizza 1993, pag. 69 - Livia Fasola), come si de- gior parte da nobili e da una rappresentanza di grandi mercanti sume anche dagli statuti di Como del 1335, che al capitolo XII e di dignitari d'ufficio (Cani e Monizza 1993, pag. 121). del libro primo, assegnano al podestà "cum duodecim sapienti-

152 Como

bus civitatis Cumarum" il compito di esaminare tre volte all'an- Nel nuovo compartimento territoriale per l'anno 1791 i no "omnia banna malefitiorum et … libros bannorum". Corpi Santi della città risultano ancora inseriti nella provin- Dalla dominazione viscontea i savi divennero l'organo ammi- cia di Como, della quale, con le pievi di Zezio superiore e nistrativo ordinario del comune con il nome di "Consiglio mi- di Zezio inferiore, formavano il II distretto censuario nore dei dodici savi". I suoi componenti venivano estratti a sor- te tra i consiglieri maggiori, duravano in carica due mesi (Compartimento 1791). durante i quali erano deputati anche all'ufficio delle provvisio- ni. Anche il consiglio minore, come quello maggiore era presie- comune di Como. duto e convocato dal podestà (Cani e Monizza 1993, pag. 92). congregazione dei conservatori di patrimonio. 417 Con il passare del tempo e con la sempre maggiore importan- 1757 - 1796 za acquisita dal collegio dei dottori giureconsulti, i savi di prov- La riforma al governo della città e contado di Como del 19 visione persero progressivamente rilevanza nell'amministrazio- giugno 1756 (Editto 19 giugno 1756) dispose la riorganizzazio- ne cittadina (Cani e Monizza 1993, pag. 121). ne della congregazione di patrimonio. Infatti, a seguito della co- stituzione di un'unica imposta provinciale relativa alla città di comune di Como. ufficiale delle bollette. 415 Como, ai Corpi Santi e al territorio civile, venne prevista la no- sec. XV mina, da parte delle quattro pievi civili (Zezio superiore, Zezio L'ufficiale delle bollette, nominato direttamente dal duca, inferiore, Fino e Uggiate) di un vocale o rappresentante di pie- aveva il compito di controllare ogni tipo di corrispondenza in ve. A turno, due di questi, andarono ad affiancare con un dottore arrivo o in partenza da Como. A lui dovevano fare riferimento del collegio dei giureconsulti i membri di diritto della congre- tutti gli stranieri che si trovassero a passare per la città e i locan- gazione dei conservatori di patrimonio. Eccezionalmente, nelle dieri, ai quali era imposto di conservare il registro degli ospiti sedute di discussione dell'imposta annuale dovevano essere (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - Gabriella Poli Cagliari). presenti i quattro vocali delle pievi. Sempre in conseguenza della riforma, venne posto un limite comune di Como. 416 minimo di tremila scudi di estimo nei confronti dei decurioni 1757 - 1796 che volevano accedere alla carica di conservatori. La presidenza della congregazione doveva essere affidata a Con la "Riforma al governo della città e contado di Co- un ministro o assistente regio, che aveva l'obbligo di vigilare mo" (Editto 19 giugno 1756) l'organizzazione amministra- sull'osservanza degli ordini superiori. Alla congregazione ven- tiva della città, che in linea di massima rimase confermata, nero inoltre affidate le funzioni svolte, sino ad allora, dai censi- venne ridefinita in particolare per quanto riguardava tori. l'estensione territoriale dei suoi confini: l'editto prevedeva Con reale dispaccio del 23 novembre 1784 anche le funzioni infatti che "... i Corpi Santi della città di Como si limiteran- del tribunale delle strade e dell'ufficio degli alloggiamenti mili- tari passarono tra le incombenze della congregazione di patri- no al confine delle parrocchie di San Zenone, o sia Monte monio, che dal 1 gennaio 1785 aumentò il numero dei suoi Lompino, di San Salvatore, di San Giorgio, della Santissi- componenti a nove. La nuova congregazione di patrimonio ri- ma Annunziata, di Sant'Antonino, di San Vitale, di San sultava quindi composta da un dottore di collegio, due decurio- Martino, di San Bartolomeo e di San Carpoforo o sia Ca- ni, il regio giudice delle strade, due patrizi estimati e tre cittadi- merlata, secondo la mappa a tale effetto formata nel nostro ni estimati, che restavano tutti in carica sei anni (Riforma della Ufizio". Ed ancora "I Corpi Santi in tal guisa confinati si re- congregazione di patrimonio 1784). puteranno in avvenire come uniti a tutti gli effetti alla città comune di Como. congregazione municipale. 418 medesima, e costituiranno insieme con essa un Corpo solo, 1786 - 1796 e non averanno alcuna divisione di Entrate o spese Locali, ma tutte l'Entrate dovranno andare nella Cassa della Città, Costituita a seguito di regio dispaccio del 26 settembre 1786 “… le di lei incumbenze oltre alle amministrazioni del pubblico dalla quale correspettivamente si soffriranno tutte le spese patrimonio sono le strade, vettovaglie, sanità, polizia, alloggi e per servizio Locale di essi". Inoltre alcune delle comunità fazioni militari, fabbriche pubbliche, incendj e simili e fino al che un tempo erano inserite tra i Borghi e Corpi Santi della 1794 il rapporto ed esigenza della tassa pel mercimonio”. città vennero costituiti in comune autonomo e inseriti in Organi ed ufficiali della congregazione erano: il prefetto, gli differenti pievi: Così "... le comunità di Albate con Trecal- assessori, il sindaco legale, il segretario, il concepista, il cancel- lo, Baraggia, Muggiò ed Acquanegra, e di Senna con Nave- lista, il perito d’officio, la ragionateria con i suoi impiegati (il dano e Bassone si uniranno sotto la pieve di Zesio ..."; "... ragionato, il ragionato coadiutore, il cancellista), l’archivista, il le Comunità di Brecchia con Lazzago e di Rebbio si uniran- commissario provinciale o tesoriere, il portiere, il curante, il re- golatore dell’orologio pubblico, il campanaro pubblico, il tuba- no sotto la pieve di Fino ..."; "... il comune di Baraggiola si tore pubblico, il custode delle macchine idrauliche per estin- aggregherà alla comunità di Casnate, pieve di Fino ..."; "... guere incendi, il perito di sanità, il custode della fontana di San le Comunità di Maslianico e Blevio si separeranno dalla Lazzaro, il sepoltore pubblico (Corpi civici 1796). pieve di Nesso, e dall'Amministrazione del Contado di Co- mo, e si riuniranno con le cinque terre di Torno, Urio, Mol- comune di Como. consiglio generale. 419 trasio, Piazza e Rovenna, e con le comunità di Cernobio e 1757 - 1796 di Brunate, le quali nove comunità dovranno comporre in La riforma al governo della città e contado di Como del 19 avvenire una pieve distinta, che si nominerà la pieve di Ze- giugno 1756 (Editto 19 giugno 1756) dispose una parziale rior- sio superiore ...". ganizzazione del consiglio generale della città. Infatti la presi- Nella nuova organizzazione territoriale dello Stato di Mi- denza del consiglio doveva essere affidata a un ministro o assi- stente regio, che aveva l'obbligo di vigilare sull'osservanza lano (Editto 10 giugno 1757), il comune di Como, insieme degli ordini superiori. Il consiglio procedeva inoltre ogni tre ai suoi Borghi e Corpi Santi venne inserito nel "Comparti- anni all'elezione di un commissario o tesoriere della provincia, mento della città e territorio di Como". che doveva essere approvato dal regio tribunale sovrintendente Nel 1771 la città con i Corpi Santi contava 14.191 abitan- all'estimo. Ogni anno poi indicava sei soggetti, che non fossero ti (Statistica delle anime 1771). conservatori di patrimonio, tra i quali il regio tribunale di Mila- no eleggeva due revisori dei conti, che erano tenuti a presentare Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- la relazione finale del loro lavoro al consiglio stesso. ca in province (Editto 26 settembre 1786), la città di Como, Con provvedimento imperiale del 1784, venne effettuata che appare ancora distinta dai suoi Borghi e Corpi Santi, ri- un'ulteriore riforma del decurionato, che da allora doveva esse- sulta inserita all'interno della Provincia omonima. re composto per due terzi da nobili e per un terzo da cittadini

153 Como

facoltosi. La durata massima della carica fu fissata in cinque 1. La municipalità di Como è composta di dodici membri anni (Cani e Monizza 1993, pagg. 163 e 164). […] . Composto da 40 individui estimati nella provincia comasca Sessioni (nel 1796 limitati a 36 membri) il consiglio, indicato con il ter- 2. Uno de’ municipalisti sarà presidente ogni quindici giorni mine di generale, compare ancora tra i corpi civici della città di per turno e con l’ordine di nomina stabilito con l’arresto nume- Como dopo l'occupazione francese. Le "incumbenze del detto ro due del giorno diciassette brumifero (anno V n.d.t.). corpo rappresentante la provincia" riguardavano principalmen- 3. Qualora il presidente sia assente od impedito, s’intenderà te le questioni di carattere generale, le nomine di diversi corpi surrogato al medesimo il suo antecessore per ordine retrogrado. amministrativi e le assegnazioni delle pubbliche funzioni (Cor- 4. Il presidente avrà la sopraintendenza alla sessione, a tutti i pi civici 1796). comitati ed uffici della municipalità, ed invigilerà che si osservi dappertutto l’ordine stabilito al quale effetto durante la presi- comune di Como. 420 denza sarà esente dalle incumbenze del suo comitato. 1797 - 1815 5. La sessione municipale si terrà regolarmente in tutti i gior- ni dispari di ciascun mese dalle ore undici precise della mattina A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- fino alle ore due pomeridiane, ed alla sera ne’ giorni pari, ed an- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina che straordinariamente tutte le volte che il presidente lo troverà del 29 giugno 1797 (Legge 11 messidoro anno V), con leg- necessario dalle otto alle dieci. ge del 28 marzo 1798 il "Comune di Como col suo Circon- 6. La sessione per la validità delle risoluzioni dovrà essere dario esterno formato dai Borghi e così detti Corpi Santi", composta almeno dalla metà degli individui più uno, coll’assi- costituiva distretto a sé ed era indicato come prima riparti- stenza del segretario. zione del dipartimento del Lario (Legge 8 germinale anno 7. Al principio d’ogni sessione il presidente chiamerà nomi- nalmente i singoli membri e manderà a domandare quelli che VI). mancheranno tenendone annotazione nel caso che essendo Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune chiamati non intervenissero. Si leggeranno dappoi gli appunta- venne trasportato nel Dipartimento dell'Olona, nel Distret- menti della sessione antecedente. to XXII di Como (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 8. Il presidente darà la parola per le mozioni o rapporti secon- gennaio del 1799 la città con i borghi e i Corpi Santi conta- do l’ordine che sarà stata richiesta, quest’ordine si rileverà da va 15.230 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). una nota, che si terrà dal segretario. 9. Ogni mozione e rapporto si farà in iscritto da passarsi poi Secondo quanto disposto dalla legge 15 maggio 1801, la a segretario per il registro. città con gli uniti borghi e Corpi Santi, inserita nel Distretto 10. Niuno potrà interrompere il discorso dell’opinante, eccet- primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Diparti- to il caso in cui egli si distraesse dalla tesi proposta, o in qua- mento del Lario (Legge 25 fiorile anno IX). lunque modo turbasse l’ordine, ne’ quali casi il residente lo ri- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- chiamerà all’ordine. guito della legge di riordino delle autorità amministrative 11. Potrà altresì l presidente interrompere l’ordine delle mo- zioni messe in nota, dando la parola ad altri per affari di vera (Decreto 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva urgenza. durante il Regno d'Italia, la città di Como con i Corpi Santi 12. Il presidente non piglierà mai la parola, se non per affari ed i borghi venne classificata come "comune di prima clas- d’ordine, o allora quando si tratti di rettificare il fatto, senza se" (Quadro 1802 e Elenco 1804). però esternare la sua opinione sul fatto del medesimo. Nella successiva compartimentazione (Decreto 8 giugno 13. Esso non potrà proferire il suo voto se non li voti degli in- 1805), il comune, distinto questa volta dai suoi borghi e dividui sieno in numero eguale. Corpi Santi e collocato nel Distretto I di Como, Cantone I 14. Qualora il presidente medesimo sorta dall’ordine, sarà li- di Como, compare riclassificato come di II classe e costitu- bero a qualunque individuo sedente il richiamarvelo. ito da 7.029 abitanti. 15. Quando sia pienamente rischiarata la materia, il presiden- te ridurrà la tesi all’affermativa o negativa segregando e sempli- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ficando le proposizioni, e metterà le singole tesi alle voci. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide la 16. L’affermativa si dichiarerà con l’alzata di mano, o levarsi città allargare in modo considerevole i propri confini terri- in piedi, e la negativa col non farlo. toriali. Il decreto di unificazione prevedeva infatti che il cir- 17. La votazione segreta si farà con schedule scritte da cia- condario del comune di Como fosse costituito dalle comu- scuno de’ membri consegnate al presidente, e lette dal medesi- nità dei Borghi e Corpi santi, di Brunate, di Civiglio, di mo, ed annotate dal segretario. Ponzate, di Camnago, di Lipomo, di Albate ed uniti, di Ca- 18. Il presidente avrà il suo voto eguale agli altri in tutte le snate ed uniti, di Bernate ed uniti, di Grandate, di Lucino, votazioni per schedula. 19. La tesi che avrà a suo favore la pluralità de’ voti degli in- di Rebbio, di Breccia ed uniti, di Vergosa, di Cavallasca e dividui componenti la sessione si riterrà per la determinazione di Cernobbio. Il medesimi decreto, all'articolo 2, disponeva della municipalità. che quelle comunità "formavano un comune solo", indivi- 20. Accadendo clamori, od alterchi nella sessione, il presi- duato come comune di Como (Decreto 27 febbraio 1808). dente chiamerà i membri all’ordine e se ciò non basta si coprirà Tale aggregazione trova conferma anche dalla comparti- la testa e dichiarerà la sessione. mentazione territoriale del 1809 (Decreto 4 novembre 21. Quando l’urgenza lo esigerà il presidente dichiarerà la 1809), in cui il comune di Como compare costituito da sessione permanente, previa però votazione per il parere dei se- 20.147 abitanti, ed in quella successiva del 1812 (Decreto denti. 22. Le lettere, o plichi diretti alla municipalità si apriranno da 30 luglio 1812). presidente, o da chi ne’ fa le veci. Immediatamente si passeran- no al protocollo generale, di là al protocollo del rispettivo co- comune di Como. municipalità. 421 mitato, dal quale se ne farà la spedizione, o la relazione alla ses- 1797 - 1801(?) sione secondo che la natura dell’affare lo richiederà. La municipalità di Como era regolata da apposite norme che 23. Durante la sessione due portieri assisteranno alla porta ne prevedevano l’organizzazione ed il funzionamento. In parti- dell’aula non lasciando entrare persona eccetto li municipalisti, colare, in un documento conservato nell’Archivio storico civico ed il segretario delle sessioni, avvertendo il presidente quando di Como (Distribuzione delle incumbenze 1796), vengono de- alcuna persona distinta d’ufficio si trovi nella sala vicina, affin- scritte, punto per punto, l’articolazione e le funzioni di questo ché si possa mandare un municipale, o lo stesso presidente a organo: parlare con essa persona senza però interrompere la sessione.

154 Como

24. Terminata la sessione sarà dovere del segretario di racco- comune di Como. municipalità. comitato I. 422 gliere le memorie o carte che possano essere rimaste nell’aula, 1797 - 1801(?) e rimetterle o al protocollo, o al rispettivo comitato. Il comitato I della municipalità era incaricato della trattazio- 25. I membri componenti la municipalità non potranno esen- ne degli affari relativi al vettovagliamento e alla sanità. A que- tuarsi, né ritardare il loro intervento alla sessione, né abbando- sto comitato erano assegnati stabilmente tre ufficiali: un primo narla, se non per causa legittima, e nota al presidente, il quale destinato al protocollo e alla spedizione di tutti gli atti del co- se stimerà bene la parteciperà alla sessione. mitato; un secondo “per l’assistenza alla mattina al vergaro, alla I trasgressori di questo regolamento saranno seriamente am- ripa del lago, ed al dazietto ne’ giorni di mercato”; come pure moniti, ed anche corretti con multa in caso di continuata tra- per le visite a prestinari e macellari di questa città per le perlu- sgressione se la municipalità lo troverà conveniente. strazioni ai prestini della provincia ed anche pel geloso oggetto Comitati di pescagione”; il terzo che aveva invece il compito di ricevere 26. Tutti gl’individui componenti la municipalità si distribui- “le notificazioni de’ grani”, di conservare il registro dei bovini, ranno in tre comitati con funzioni stabili, cosicché ciascun co- e di essere di ausilio agli altri due ufficiali (Distribuzione delle mitato verrà formato da quattro individui. incumbenze 1796). 27. Ogni comitato suddividerà fra i membri, che lo compon- comune di Como. municipalità. comitato II. 423 gono, tutti quegli affari che sarà fattibile di dividere, affinché 1797 - 1801(?) ciascuno possa impiegarsi con assiduità al pronto loro disimpe- gno, avvertendo che i rapporti al Corpo, come pure qualunque Il comitato II della municipalità era incaricato della trattazio- determinazione de’ comitati dovrà essere firmata da due muni- ne degli affari relativi alla visita e manutenzione delle strade, cipalisti, apponendovi la prima firma, quegli il quale avrà fatto agli alloggi e fazioni militari e alle requisizioni di beni ad uso il rapporto o decreto. dei militari. 28. Qualora però le circostanze portino l’utilità di qualche A questo comitato erano assegnati stabilmente due periti cambiamento di soggetti in alcuno de’ comitati, la traslocazio- d’ufficio che si occupavano sia delle visite alle strade che degli ne dovrà proporsi e deliberarsi in piena sessione. aspetti legati alla gestione delle truppe; inoltre il comitato di- sponeva di un ufficiale addetto al registro del protocollo e alle 29. Uno di ciascun comitato dovrà trovarsi per turno alla mu- spedizioni oltre che di uno “scrittore … necessario per le copie nicipalità non più tardi delle ore nove della mattina. e per qualunque altra occorrenza del comitato” (Distribuzione 30. Ogni comitato terrà le sue sessioni per la spedizione degli delle incumbenze 1796). affari collegialmente tutte le sere de’ giorni dispari alle ore in- dicate per le sessioni. comune di Como. municipalità. comitato III. 424 31. Sarà vietato a qualunque individuo lo spedire affari pri- 1797 - 1801(?) vatamente senza avere la consulta e la firma di un altro indivi- Il comitato III della municipalità era incaricato in generale duo del suo comitato, o in mancanza di questi del presidente della pubblica amministrazione, della contabilità, degli aspetti della municipalità. relativi al censo e alle finanze, oltre che del “fondo di religione” 32. Gli affari che meritano maggior considerazione si riferi- e del commercio. ranno nella sessione del comitato, nel quale la votazione si farà Per queste attività era considerato sufficiente un solo sogget- con le stesse regole che sono prescritte per la sessione generale, to in qualità di scrittore, il quale sotto la direzione del segretario salvo in caso di parità d’opinioni che l’affare dovrà proporsi al dei comitati, si occupava del protocollo particolare, delle spedi- Corpo. zioni degli atti e della produzione delle copie. Lo stesso sogget- 33. Gli affari poi che nella sessione del comitato saranno a to era tenuto a prestare la propria opera per la redazione delle pluralità di voti trovati scabrosi o di massima si dovranno rife- copie della segreteria delle sessioni della municipalità (Distri- rire nella sessione della municipalità. buzione delle incumbenze 1796). 34. Ciascun comitato potrà decretare da sé sulle rispettive competenze li pagamenti, che non oltrepassano le lire 25 sulla comune di Como. municipalità. cassa dell’ufficiale de’ capitani negli oggetti che crederà istan- segretario generale. 425 tanei, e questi mandati dovranno avere la firma di due individui 1797 - 1801(?) del rispettivo comitato. Ogni pagamento che oltrepasserà la La municipalità disponeva di un segretario generale il quale somma di dette lire 25 dovrà riferirsi dal comitato alla sessione, doveva assistere alle sessioni della municipalità rilevando tutte e qualora venga decretato dovrà avere la firma del presidente, le mozioni, proposizioni e delibere che venivano adottate du- d’uno de’ membri del comitato relatore e del segretario di ses- rante le sedute. Il segretario aveva anche l’obbligo di minutare sione. tutte le lettere e gli altri documenti da spedire, avvalendosi 35. Vi sarà la propria registratura sotto la direzione del segre- all’occorrenza dell’opera del segretario dei comitati. tario de’ comitati, e vi sarà un ufficiale incaricato di tenere nel Aveva il compito infine di vigilare in modo speciale sulla te- registro tutte le carte che entrano e che sortono dall’archivio del nuta del protocollo e sulla attività di tutti gli ufficiali del comi- medesimo comitato. Non si potrà dar fuori alcuna carta nemme- tati (Distribuzione delle incumbenze 1796). no in copia senza ordine in iscritto della municipalità. Protocolli comune di Como. municipalità. 36. Vi sarà un protocollo generale per tutte le carte dirette alla segretario per i comitati. 426 municipalità, il quale sarà aperto continuamente. 1797 - 1801(?) 37. Tutte le carte dirette alle municipalità dovranno avere a La municipalità disponeva, oltre che del segretario generale, tergo l’oggetto della domanda ed essere firmate dalle parti o da anche di un altro segretario “per i comitati”, il quale dipendeva qualcheduno a loro nome e passare per il detto protocollo gene- direttamente dal segretario principale a cui prestava, all’occor- rale, senza del quale non potranno aver corso né spedizione ec- renza, il necessario aiuto. In particolare egli si doveva occupare cettuate quelle che appartengono al comitato di polizia. della stesura delle minute delle deliberazioni che venivano pre- 38. Il protocollo generale si continuerà sull’ordine e metodo se dai comitati e delle relative spedizioni nonché della stesura attualmente in corso. delle copie (Distribuzione delle incumbenze 1796). 39. Tutte le carte che verranno presentate al protocollo gene- rale tosto, che saranno registrate dovranno essere immediata- comune di Como con il suo circondario esterno. mente trasmesse al protocollo particolare del comitato cui ap- 427 partengono. 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 40. Ogni comitato avrà il suo protocollo particolare col nu- mero del protocollo generale e progressivo del comitato stesso, Secondo quanto disposto dalla legge 27 marzo 1798 di estratto dell’affare e risoluzione secondo il metodo recente- organizzazione del dipartimento del Lario (Legge 7 germi- mente introdotto. nale anno VI) il “comune di Como col suo circondario

155 Como esterno formato dai Borghi, e cosi detti Corpi Santi”, faceva In seguito alla successiva legge 26 settembre 1798 di ri- distretto a sé ed era indicato come prima ripartizione del di- partizione in distretti, comuni e circondari dei dipartimenti partimento. d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il dipartimento d’Olona venne suddiviso in 36 comune di Como. 428 distretti di cui 9 contenevano i comuni dell’area comasca: 1816 - 1859 XX d’Appiano, XXI d’Olgiate Comasco, XXII di Como, XXIII d’Argegno, XXIV di Porlezza, XXV d’Asso, XXVI In base alla nuova compartimentazione territoriale del di Erba, XXVIII di Cantù, XXIX di Mariano. Regno Lombardo - veneto, il comune di Como, nuovamen- Il territorio dell’alto Lario venne invece inserito nel di- te distinto dai suoi borghi e dai Corpi santi, venne inserito stretto 1 di Dongo del dipartimento d’Adda e Olio (Legge nella Provincia di Como, Distretto I di Como. Con dispac- 11 vendemmiale anno VII). cio governativo del 5 settembre 1817 sette delle nove co- munità che componevano i Corpi Santi della città e preci- dipartimento del Lario. 430 samente quelle delle parrocchie di San Salvatore, San Giorgio, Santissima Annunziata, Sant'Antonino, San Vita- 1801 maggio 15 - 1805 giugno 7 le, San Martino e San Bartolomeo vennero definitivamente Con legge 13 maggio 1801 la consulta legislativa deter- unite alla città, mentre le restanti due comunità, Camerlata minò il nuovo comparto territoriale della repubblica cisal- e Monte Olimpino, si costituirono in comuni autonomi e pina, che venne allora suddivisa in dodici dipartimenti: vennero inseriti nel Distretto II di Como (Notificazione 12 Agogna, Lario, Olona, Serio, Mella, Alto Po, Mincio, Cro- febbraio 1816). stolo, Panaro, Basso Po, Reno e Rubicone (Legge 23 fiorile Con Sovrana risoluzione del 15 aprile 1816 la città di anno IX). Il ripristinato dipartimento del Lario, con capo- Como venne innalzata al rango di "Città Regia" (Quadro luogo a Como, fu a sua volta ripartito nei quattro distretti delle variazioni 1835). seguenti: I di Como, II di Varese, III di Sondrio e IV di Lec- Il comune fu confermato nel Distretto I di Como in forza co. del successivo compartimento delle province lombarde In esecuzione del decreto del 14 novembre 1802, venne (Notificazione 1 luglio 1844). predisposto un nuovo piano di distrettuazione provvisoria Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- in cui il dipartimento del Lario risultava suddiviso in 34 di- cazione 23 giugno 1853), il comune di Como venne inseri- stretti: I ex comasco, con capoluogo Como; II ex comasco, to nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- con capoluogo nei Borghi di Como; III ex comasco, con ca- lazione era costituita da 19.094 abitanti ed il comune poluogo a Bellagio; IV ex comasco, con capoluogo a Tre- disponeva oltre che di consiglio comunale, unico per l'inte- mezzo; V ex comasco, con capoluogo a San Fedele Vall’In- ra provincia, anche di Congregazione municipale. telvi; VI ex comasco, con capoluogo a Gravedona; VII ex comasco, con capoluogo a Dongo; I ex milanese, con capo- luogo a Porlezza; II ex milanese, con capoluogo a Taceno; dipartimento del Lario. 429 III ex milanese, con capoluogo a Lecco; IV ex milanese, 1797 luglio 8 - 1798 agosto 31 con capoluogo a Bellano; V ex milanese, con capoluogo a La costituzione della Repubblica Cisalpina dell’anno V, Canzo; IV ex milanese, con capoluogo a Oggiono; VII ex al titolo I, disponeva la divisione del territorio in undici di- milanese, con capoluogo a Erba; VIII ex milanese, con ca- partimenti, tra i quali il dipartimento del Lario, con capo- poluogo a ; IX ex milanese, con capoluogo a San- luogo Como; ciascuno di essi doveva poi essere ripartito in ta Maria Hoé; X ex milanese, con capoluogo a Missaglia; distretti e questi in comunità (Costituzione 20 messidoro XI ex milanese, con capoluogo a Cantù; XXXI ex milane- anno V). se, con capoluogo a Appiano; XXXII ex milanese, con ca- In seguito all’ampliamento territoriale della repubblica, poluogo a Tradate; XXXV ex milanese, con capoluogo a con la successiva legge 3 novembre 1797, il numero dei di- Angera; XXXVI ex milanese, con capoluogo a Varese; partimenti venne portato a 20. Al dipartimento del Lario, XXXVII ex milanese, con capoluogo a Gavirate; XXXVIII che aveva una popolazione di 137.264 abitanti, fu allora as- ex milanese, con capoluogo a Cuvio; XXXIX ex milanese, segnata la nomina di 12 dei 240 membri del corpo legisla- con capoluogo a Viggiù; XXXX ex milanese, con capoluo- tivo (Legge 13 brumale anno VI). go a Maccagno superiore; XXXXI ex milanese, con capo- luogo a Luino; II ex Valtellina, con capoluogo a Chiavenna; La prima distrettuazione del dipartimento del Lario ven- IV ex Valtellina, con capoluogo a Morbegno; V ex Valtelli- ne stabilita con la legge 27 marzo 1798. Il territorio dipar- na, con capoluogo a Sondrio; VI ex Valtellina, con capoluo- timentale fu allora ripartito in 17 distretti, quattro dei quali go a Ponte; VII ex Valtellina, con capoluogo a Tirano; VIII costituiti da comuni che facevano distretto a sé: 1. comune ex Valtellina [nel documento milanese], con capoluogo a di Como col suo circondario esterno formato dai Borghi e, Bormio (Quadro dei distretti 1802). cosi detti Corpi Santi; 2. distretto di Domaso; 3. distretto di Porlezza; 4. distretto di Tremezzo; 5. distretto di Laglio; 6. Questa nuova organizzazione, confermata con minime distretto di Uggiate; 7. distretto della pieve di Zezio inferio- modifiche anche in un successivo elenco del 1° giugno re; 8. distretto di Fino; 9. comune di Cantù, pieve di Gallia- 1804 (Elenco dei comuni 1803), costituì la base di lavoro no; 10. distretto di Mariano; 11. distretto di Erba; 12. co- per la stesura della nuova compartimentazione adottata nel mune di Seregno, pieve di Desio; 13. distretto di Desio; 14. Regno d’Italia (Decreto 8 giugno 1805). distretto di Seveso; 15. comune della valle San Giacomo; 16. distretto di Chiavenna; 17. distretto di Gordona (Legge dipartimento del Lario. 431 7 germinale anno VI). 1805 giugno 8 - 1815 Con la legge 1 settembre 1798 i dipartimenti della repub- Nel 1805 con il decreto sull’amministrazione pubblica e blica cisalpina furono ridotti da venti ad undici (Legge 15 sul comparto territoriale (Decreto 8 giugno 1805), il Regno fruttidoro anno VI). Il territorio del soppresso dipartimento d’Italia venne ripartito in 14 dipartimenti, a loro volta sud- del Lario entrò a far parte del dipartimento d’Olona. divisi in distretti e questi in cantoni. Il dipartimento del La-

156 Como rio, che aveva come capoluogo Como e una popolazione di San Tommaso e Visigna; Lipomo, Ponzate. La sua popola- 312.978 abitanti, mantenne la suddivisione in quattro di- zione ammontava a 16.100 abitanti. stretti già delineata nel 1801: I di Como, II di Varese, III di Con successiva legge del 5 febbraio 1799 di riforma della Menaggio, IV di Lecco. L’amministrazione del dipartimen- distrettuazione del dipartimento dell’Olona, vennero inse- to era formata da un prefetto, un consiglio di prefettura, riti nel distretto anche i comuni di Blevio, Cernobbio, Ma- composto da 4 membri, ed un consiglio generale di 30 slianico, Piazza e Rovenna, in precedenza collocati nel di- membri. stretto XXIII di Argegno, e di Breccia con Lazzago e La medesima ripartizione venne confermata anche nei Rebbio già inseriti nel distretto XXI di Olgiate (Legge 17 successivi decreti di concentrazione e unione dei comuni piovoso anno VII). Dopo la rettifica la popolazione del di- del dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809 e De- stretto ammontava a 19.366 abitanti. creto 30 luglio 1812). distretto primo di Como. 436 distretto della cancelleria del censo 1801 maggio 15 - 1805 giugno 7 n. I della provincia di Como. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801 di 432 ripartizione territoriale della repubblica cisalpina (legge 23 1786 settembre 26 - 1797 fiorile anno IX), il distretto primo del ricostituito diparti- In conformità al nuovo compartimento territoriale della mento del Lario, con capoluogo Como, risulta comprende- Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti re i seguenti comuni: Albate con Trecallo, Baraggia, Mug- delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- giò ed Acquanegra, Albesio, Albiolo, Albogasio con Oria, stretto I della provincia di Como era composto dal territorio Alserio, Alzate con Verzago, Anzano con Cassina Pugnano delle pievi di Fino e di Uggiate. Anche a seguito del ripri- e Monticello, Argegno, Arosio, Asnago con Montesordo, stino della compartimentazione territoriale vigente dal Barlassina, Bellagio con Comune di mezzo e Comune delle 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio 20 gennaio 1791, Ville, Bene, Beregazzo con Figliaro, Bernate con Guzza, il distretto I della provincia di Como, costituito da 37 co- Binago, Birago, Bizzarone, Blessagno con Lura, Blevio, munità ed affidato al cancelliere Pietro Fioroni, rimase for- Breccia con Lazzago, Breglia, Bregnano con Puginate e mato dal territorio delle pievi di Fino e di Uggiate (Com- Cassina Manigardi, Brenna con Olgelasca e Pozzolo, partimento 1791). Brienno, , Brunate, Buccinigo con Molena, Bug- giolo con Pramarcio, Seghebbia e Cavargna, Bugiallo, Bul- distretto della cancelleria del censo gorello, Cabiate, Cadorago, Cagno, Camnago, Camnago n. II della provincia di Como. con Bernasca, Campione, Cantù, Capiago con Cassina 433 Franca, Carate, Carcano con Corogna, Careno, Carimate 1786 settembre 26 - 1797 con Rionca e Bunone, Carlazzo con Castello, Carugo con Incasate e Guarda, Casanova, Casasco, Caslino, Casnate In conformità al nuovo compartimento territoriale della con Baragiola, Cassano con Sirtolo, Cassina Rizzardi con Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti Boffalora, Monticello e Ronco, Castello, Castiglione, Ca- delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- vallasca, Caversaccio, Cerano, Ceriano, Cermenate con stretto II della provincia di Como era composto dal territo- Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara, Cernobbio, Ci- rio dei Corpi Santi della città e delle pievi di Zezio inferiore ma, Civello con Brugo, Civiglio con San Tommaso e Visi- e di Zezio superiore. Anche a seguito del ripristino della gna, Claino con Osteno, Cogliate con San Dalmazio, Col- compartimentazione territoriale vigente dal 1760 al 1785 ciago con Cassina Careggia, Cassina Visconti e porzione di previsto dal reale dispaccio 20 gennaio 1791, il distretto II Calpuno, Colonno, Como con i Borghi e Corpi Santi, Con- della provincia di Como, costituito da 20 comunità ed affi- siglio di Rumo, Copreno, Corrido, , Cremnago, dato al cancelliere Giovanni Battista Botta, rimase formato Cressogno superiore ed inferiore, Crevenna con Mornigo, dal territorio dei Corpi Santi della città e delle pievi di Ze- Croce, Cucciago, Cusino, Dasio, Dizzasco con Muronico, zio inferiore e di Zezio superiore (Compartimento 1791). Rovasco e Biazzeno, Domaso, Dongo, Dosso, Drano con Loggio, Drezzo, Erba, Fabbrica, Figino con Rozzago, Fino distretto di Zezio inferiore. 434 con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco e 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 Socco, Gaggino, , Gera, Germasino con Alpi di In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del Pozzolo e , Gironico al piano ed al monte, Giussa- dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- no con San Giovanni in Baraggia, Gottro, Grandate, Gran- stretto della pieve di Zezio inferiore, contrassegnato con il dola ed uniti, Gravedona, Griante, Grona, Incino con Vil- numero 7, comprendeva i comuni di: Albate con Trecallo, lincino, Rogora e Ferrera, Intimiano, Inverigo con Baraggia, Muggiò ed Acquanegra, Brunate, Camnago, Ca- Pomelasca, Laglio, , Lambrugo, Lanzo, , piago con Cassina Franca, Civiglio con San Tommaso e Vi- Lemna, Lenno, Lentate con Cinnago, Camnago e Cassina signa, Grandate, Lipomo, Ponzate, Senna con Navedano e Mirabella, Lezza, Lezzeno, Lipomo, , Lomazzo con Bassone, Solzago e Tavernerio con Urago. Manera e Bissago, Loveno con Nobiallo, Lucino, Luisago con Bricola, Lurago con porzione di Calpuno, Maccio con Macciasca e Brusada, Mariano con Cassina di Perticato, distretto XXII di Como. 435 Maslianico, Meda, Menaggio, Merone, Mezzegra, Mino- 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 prio, , Molina, Moltrasio, Monguzzo con Nobile, Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 Montano con Casarico, , Montorfano, Musso, di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Nesso, Novedrate, Olgiate con Baraggiola e Somaino, Or- Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- senigo con Parzano, Ossuccio con Spurano, Palanzo, Parè, stretto di Como, qualificato come XXII distretto del dipar- Parravicino con Pomerio e Caseglio, Peglio, Pellio di sopra timento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Como e di sotto, Pianello, Piano, Piazza, Pigra, Plesio con Barna coi Borghi e Corpi Santi; Brunate, Camnago, Civiglio con ed uniti, Pognana con Quarzano e Canzaga, Ponna, Ponte

157 Como con Cassina Busnigallo, Ponzate, Porlezza, Puria, Rampo- vio, Maslianico, Moltrasio, Montano con Casarico, Monte nio, Rebbio, Rezzonico, Robbiano, Rodero, Romanò con Olimpino, Montorfano, Piazza, Ponzate, Rebbio, Rovenna, Viano, Ronago, Rovellasca, Rovenna, Sala, San Bartolo- Solzago, Tavernerio con Urago, Torno, Urio e Vergosa. meo, San Fedele, San Nazzaro, San Siro, Sant’Abbondio, Nel 1853 venne qualificato come distretto I di Como. Scaria, Schignano, Senna con Navedano e Bassone, Solbia- te con Concagno, Solzago, Sorico, Stazzona, Tavernerio distretto I di Como. 439 con Urago, Tavordo con San Pietro Agria, Torno, Traversa 1816 - 1853 giugno 22 con Naro, Tremezzo, Trevano, , Uggiate, Urio, Veleso con Erno, Verano, , Vergosa, Verna, Verte- Con il compartimento territoriale delle province lombar- mate, Villa Albese con Cassina Saruggia, Villa Romanò, de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio Zelbio. 1816) Como venne designato come capoluogo del distretto I e II della provincia omonima. Il distretto I comprendeva La popolazione complessiva del distretto era di 118.465 30 comuni: Città di Como, Albiolo, Asnago con Montesor- abitanti. do, Bizzarone, Bregnano con Puginate e Cassina Manigar- di, Bulgorello, Cadorago, Cagno, Camnago con Bernasca, distretto I di Como. 437 Casa Nuova, Caslino, Casnate con Baragiola, Cassina Riz- 1805 giugno 8 - 1815 zardi con Boffalora, Monticello e Ronco, Caversaccio, Cer- In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia menate con Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara, Ci- (Decreto 8 giugno 1805) il distretto I del dipartimento del vello con Brugo, Drezzo, Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Lario, con capoluogo Como, comprendeva sei cantoni: i Molino Rionca, Mornasco e Socco, Gaggino, Gironico al primi due avevano come capoluogo Como, il III con capo- piano e Gironico al monte, Luisago con Bricola, Maccio luogo San Fedele, il IV con capoluogo Erba, il V con capo- con Macciasca e Brusada, Minoprio, Parè, Rodero, Rona- luogo Cantù e il VI con capoluogo Appiano. La popolazio- go, Rovellasca, Trevano, Uggiate, Vertemate con Rionca e ne complessiva del distretto era di 102.066 abitanti. Bunone. Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del Nel successivo compartimento territoriale delle province dipartimento del (Decreto 4 novembre 1809) il numero dei lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi cantoni compresi nel distretto I di Como fu confermato a 6, nel distretto I di Como rimasero 30 ma con alcune variazio- con i medesimi capoluoghi. Gli abitanti del distretto risul- ni nelle denominazioni e nell’aggregazione delle frazioni: tavano 109.690. Como, Albiolo, Asnago, Bizzarone, Bregnano con Pugina- In seguito all’emanazione del successivo decreto di con- te e Cassina Manigardi, Bulgorello, Cadorago, Cagno, centrazione e unione dei comuni del dipartimento del Lario Camnago con Bernasca, Casa Nuova, Caslino, Casnate con (Decreto 30 luglio 1812) il numero dei cantoni del distretto Baragiola, Cassina Rizzardi con Boffalora, Monticello e I di Como venne aumentato a 7 con l’aggiunta del cantone Ronco, Caversaccio, Cermenate con Montesordo, Cassina VII di Tradate. Santa Croce e Cassina Lavezzara, Civello con Brugo, Drez- zo, Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, Mor- distretto II di Como. 438 nasco e Socco, Gaggino, Gironico al piano con Gironico al 1816 - 1853 giugno 22 monte, Luisago con Bricola, Maccio con Macciasca e Bru- sada, Minoprio, Parè, Rodero, Ronago superiore e inferio- Con il compartimento territoriale delle province lombar- re, Rovellasca, Trevano superiore e inferiore, Uggiate, Ver- de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio temate con Ronca e Bunone. Nel 1853 venne qualificato 1816) Como venne designato come capoluogo del distretto come distretto II di Como. I e II della provincia omonima. Il distretto II comprendeva 28 comuni: Corpi santi della città, Albate con Trecallo, Ba- distretto II di Como. 440 raggia, Muggiò ed Acqua Negra, Bernate con Guzza, Ble- 1853 giugno 23 - 1859 vio, Breccia con Lazzago, Brunate, Camnago, Capiago con Cassina Franca, Cavallasca, Cernobbio, Civiglio con San Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Tomaso e Visigna, Grandate, Lipomo, Lucino, Lurate Aba- cazione 23 giugno 1853) il distretto II della provincia di te con Caccivio, Maslianico, Moltrasio, Montano con Ca- Como, con capoluogo Como - che in precedenza era quali- sarico, Montorfano, Piazza, Ponzate, Rebbio, Rovenna, ficato come distretto I - risulta composto da 32 comuni: Al- Solzago, Tavernerio con Urago, Torno, Urio e Vergosa. biolo, Asnago, Bernate, Bizzarone, Bregnano, Bulgorello, Con dispaccio governativo del 5 settembre 1817, dai Cagno, Camnago, Casa Nuova, Casnate, Cassina Rizzardi, Corpi santi della città vennero scorporate le comunità di Caversaccio, Cermenate, Civello, Drezzo, Fino, Gaggino, Camerlata e Monte Olimpino che vennero inserite, quali Gironico al piano, Grandate, Lucino, Luisago, Lurate Ab- nuovi comuni, nel distretto II di Como, mentre i restanti bate, Maccio, Minoprio, Montano, Parè, Rodero, Ronago Copri santi (San Salvatore, San Giorgio, Santissima An- superiore, Rovellasca, Trevano superiore, Uggiate, Verte- nunziata, Sant’Antonino, San Vitale, San Martino, San mate. Il distretto, la cui popolazione assommava a 26.610 Bartolomeo) vennero considerati borghi della città, a que- abitanti, era sottoposto alla giurisdizione della pretura di sta uniti ed inseriti nel distretto I di Como. Como. Nel successivo compartimento territoriale delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi distretto I di Como. 441 nel distretto II di Como divennero pertanto 29, con alcune 1853 giugno 23 - 1859 variazioni sulle denominazioni e sull’aggregazione delle Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- frazioni: Albate con Trecallo, Baraggia, Muggiò ed Acqua cazione 23 giugno 1853) il distretto I della provincia di Co- Negra, Bernate con Guzza, Blevio, Breccia con Lazzago, mo, con capoluogo Como - che in precedenza era qualifica- Brunate, Camerlata, Camnago, Capiago con Cassina Ama- to come distretto II - risulta composto da 32 comuni: ta, Cavallasca, Cernobbio, Civiglio con San Tomaso e Visi- Como, Albate, Albese, Alserio, Blevio, Breccia, Brunate, gna, Grandate, Lipomo, Lucino, Lurate Abate con Cacci- Camerlata, Camnago, Capiago, Carcano, Cassano, Caval-

158 Como lasca, Cernobbio, Civiglio, Lipomo, Maslianico, Moltra- zio superiore venne inclusa nella provincia di Como; i co- sio, Monte Olimpino, Montorfano, Orsenigo, Parravicino, muni che la componevano rimasero gli stessi. Piazza, Ponzate, Rebbio, Rovenna, Solzago, Tavernerio, Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la Torno, Urio, Vergosa e Vill’Albese. Il distretto, la cui popo- pieve di Zezio superiore risulta ancora inserita nella provin- lazione assommava a 42.183 abitanti, era sottoposto alla cia di Como, della quale, con la pieve di Zezio inferiore e i giurisdizione della pretura di Como. Corpi Santi della città, formava il II distretto censuario (Compartimento 1791). pieve di Zezio inferiore. 442 1757 - 1797 podestà. 444 Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- sec. XII - sec. XVIII in. mo” (Editto 19 giugno 1756) l’organizzazione amministra- Già dal 1181, accanto ai consoli eletti dal comune, è pos- tiva del territorio comasco, subì un notevole mutamento: sibile trovare la figura del podestà, ufficiale direttamente l’antica pieve di Zezio venne divisa in due distinte parti: la nominato dall'imperatore. Di norma forestiero e dotato di pieve di Zezio inferiore e la pieve di Zezio superiore. cultura giuridica professionale si insediava con la propria L’editto infatti prevedeva che le comunità di Albate con corte nel palazzo "pretorio", dove aveva sede il suo ufficio Trecallo, Baraggia, Muggiò ed Acquanegra, e di Senna con (Gianoncelli 1982, pag. 112). Navedano e Bassone, in precedenza inserite tra i Corpi A partire dalla prima metà del XIII secolo, l'amministra- Santi della città, venissero da questi separati per unirsi a zione della città, fino ad allora assegnata ai consoli, passò quelli della pieve di Zezio (con esclusione di Brunate) an- nelle sue mani. dando a costituire la nuova pieve di Zezio inferiore. Non più di nomina imperiale, sino al 1229 egli venne Nel compartimento territoriale dello stato di Milano scelto da grandi elettori designati dal podestà uscente, men- (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Zezio inferiore, inserita tre successivamente la sua elezione, con cadenza annuale, nel territorio civile della città di Como, risulta così formata avvenne ad opera del consiglio. dai 10 comuni seguenti: Albate con Trecallo, Baraggia, In questo periodo egli svolgeva, oltre alle funzioni di giu- Muggiò ed Acquanegra, Camnago, Capiago con Cassina dice criminale, l'attività di amministrazione del comune ed Franca, Civiglio con San Tommaso e Visigna, Grandate, esercitava anche il controllo sulle idoneità degli eletti alle Lipomo, Ponzate, Senna con Navedano e Bassone, Solza- cariche comunali. Nella sua attività era affiancato da un go, Tavernerio con Urago. proprio consiglio ristretto costituito da esperti locali, chia- Nel 1771 la pieve contava 3.365 abitanti (Statistica delle mato prima "consiglio di camera" e, dalla fine del secolo anime 1771). XIII, "savi di provvisione" (Cani e Monizza 1993, pag. 69 Con il successivo compartimento territoriale della Lom- - Livia Fasola). bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Ze- Come sopra detto, il podestà disponeva di una propria zio inferiore venne inclusa nella provincia di Como; i co- corte costituita da ufficiali e dalla famiglia. Tra i primi vi muni che la componevano rimasero gli stessi. erano i giudici, in numero di quattro: un giudice dei male- Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la fici, uno delle vettovaglie, due per le restanti cause, anche pieve di Zezio inferiore risulta ancora inserita nella provin- di appello; i notai; i militi; i beroari, assimilabili ai poliziot- cia di Como, della quale, con la pieve di Zezio superiore e ti incaricati di mantenere l'ordine pubblico. La famiglia era i Corpi Santi della città, formava il II distretto censuario invece costituita dagli addetti alle faccende domestiche e (Compartimento 1791). alle scuderie. La figura del podestà, a cui gli Statuti di Como riformati pieve di Zezio superiore. 443 nel 1335 dedicano l'intero primo libro "Statuta de regimine 1757 - 1797 et officio potestatis", subì, con la dominazione milanese, al- cune modifiche riguardo le modalità di elezione e il numero Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- dei giudici e dei soldati assegnati al suo ufficio. Inoltre, pur mo” (Editto 19 giugno 1756) l’organizzazione amministra- rimanendo operante il Consiglio dei Decurioni, spesso il tiva del territorio comasco, subì un notevole mutamento: podestà veniva affiancato da un gruppo di sapienti, come ri- l’antica pieve di Zezio venne divisa in due distinte parti: la sulta anche nel capitolo XXII del suddetto libro. pieve di Zezio inferiore e la pieve di Zezio superiore. Di fatto con l'avvento della signoria viscontea il podestà, L’editto infatti prevedeva che “le Comunità di Maslianico e la cui nomina doveva essere approvata dal signore di Mila- Blevio si separeranno dalla pieve di Nesso, e dall’Ammini- no, finì con lo svolgere solo funzioni giurisdizionali e di strazione del Contado di Como, e si riuniranno con le cin- rappresentanza. Inoltre veniva spesso affiancato da un com- que terre di Torno, Urio, Moltrasio, Piazza e Rovenna, e missario ducale, figura nella quale Filippo Maria Visconti con le comunità di Cernobio e di Brunate, le quali nove co- individuò nel 1423 l'incaricato della "buona custodia e con- munità dovranno comporre in avvenire una pieve distinta, servazione della città" (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - che si nominerà la pieve di Zesio superiore”. Gabriella Poli Cagliari). In conformità di ciò, nel compartimento territoriale dello Con il passaggio sotto il dominio spagnolo il podestà, di- stato di Milano (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Zezio venuto il più alto ufficiale cittadino, vero e proprio rappre- superiore, inserita nel territorio civile della città di Como, sentante del governo centrale in periferia, svolgeva funzio- risulta in effetti formata dai 9 comuni di Blevio, Brunate, ni di giudice civile e penale in prima istanza e con Cernobbio, Maslianico, Moltrasio, Piazza, Rovenna, Tor- competenze su tutta la provincia, ma aveva anche con il no, Urio. compito di presiedere le sedute dei consigli cittadini onde Nel 1771 la pieve contava 3.786 abitanti (Statistica delle controllare il governo politico della città nel rispetto delle anime 1771). leggi e nell'ossequio degli statuti locali. Con il successivo compartimento territoriale della Lom- Al vertice di un complesso e articolato organismo ammi- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Ze- nistrativo era assistito da un vicario alle sue dirette dipen-

159 Como denze, da un collaterale e da un giudice del maleficio, en- Luino, XXII di Tradate, XXIII di Appiano, XXIV di Brivio, trambi giureconsulti, che potevano anche sostituirlo, il XXV di Missaglia, XXVI di Mariano. primo nella cause civili, il secondo nelle penali. Giurecon- Con dispaccio governativo del 29 maggio 1821 la sede sulti e causidici erano pure quattro consoli di giustizia, elet- della commissaria del distretto X fu trasferita da Taceno a ti a sorte dai XII di Provvisione, e due giudici di palazzo, Introbbio: con altro dispaccio dell’11 novembre 1830, che nelle cause civili avevano giurisdizione uguale a quella quella del distretto XXVI da Mariano a Cantù; infine, con podestarile.(Cani e Monizza 1993, pag. 130 - Ivana Peder- ulteriore dispaccio del 20 giugno 1833, quella del distretto zani). V da San Fedele a Castiglione (Quadro delle variazioni Dalle risposte ai 45 quesiti della Giunta del censimento 1835). di numerosi comuni del territorio comasco il podestà di Nella successiva compartimentazione territoriale delle Como risulta essere ancora sino alla metà del XVIII secolo province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) la provin- il principale giusdicente sia civile che penale. cia di Como risulta pertanto ripartita nei seguenti 26 di- stretti: I di Como, II di Como, III di Bellagio, IV di Menag- pretura. 445 gio, V di San Fedele (con residenza in Castiglione), VI di 1853 - 1859 Porlezza, VII di Dongo, VIII di Gravedona, IX di Bellano, X di Introbbio, XI di Lecco, XII di Oggiono, XIII di Canzo, Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- XIV di Erba, XV di Angera, XVI di Gavirate, XVII di Va- cazione 23 giugno 1853), che ridisegnava la struttura terri- rese, XVIII di Cuvio, XIX di Arcisate, XX di Maccagno, toriale della Lombardia, alla pretura di Como venne attri- XXI di Luino, XXII di Tradate, XXIII di Appiano, XXIV buita la giurisdizione sul territorio dei comuni appartenenti di Brivio, XXV di Missaglia, XXVI di Cantù. ai distretti I e II di Como, III di Bellagio, IV di Cantù e V Con la compartimentazione della Lombardia (Notifica- di Appiano. zione 23 giugno 1853) i distretti di Cuvio, Dongo, Erba, In- trobbio e Maccagno vennero soppressi e la numerazione provincia di Como. 446 dei distretti modificata. I distretti, ridotti a 21, erano i se- 1786 - 1797 guenti: : I di Como, II di Como, III di Bellagio, IV di Cantù, Nel 1786 la Lombardia austriaca venne suddivisa in 8 V di Appiano, VI di Gravedona, VII di Menaggio, VIII di province (Editto 26 settembre 1786). La provincia di Como Porlezza, IX di San Fedele, X di Lecco, XI di Oggiono, XII risulta formata, oltre che dai comuni della Città di Como e di Brivio, XIII di Missaglia, XIV di Canzo, XV di Bellano, dei Borghi e Corpi Santi della città di Como, anche dalle XVI di Varese, XVII di Arcisate, XVIII di Tradate, XIX di seguenti circoscrizioni territoriali: la pieve di Bellagio, la Gavirate, XX di Angera, XXI di Luino. La popolazione corte di Casale, la pieve di Dongo, la pieve di Fino, la pieve della provincia assommava allora a 432.722 abitanti. di Garlate, la pieve di Gravedona, la pieve d’Incino, la pie- ve d’Isola, la pieve di Lenno, la squadra de’ Mauri, la pieve referendario. 448 di Menaggio, la pieve di Nesso, la squadra di Nibionno, la sec. XIV - sec. XVII pieve di Oggiono, la squadra di Rezzonico, la pieve di Bel- La politica di accentramento del potere attuata dai suc- lano, la pieve di Dervio, la pieve di Lecco, la pieve di Man- cessori di Azzone Visconti si manifestò attraverso l'istitu- dello, la pieve di Porlezza, la pieve di Varenna (queste ulti- zione di alcune magistrature periferiche del ducato. In par- me sei appartenenti alla riviera di Lecco), la pieve di ticolare discreta rilevanza assunse, a partire dalla metà del Sorico, la Vall’Assina, la Valle Intelvi, la Valsassina, la Val XIV secolo, la figura del referendario, carica di nomina du- Solda, la Valtaleggio, la pieve di Uggiate, la pieve di Zezio cale (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - Gabriella Poli Ca- inferiore e la pieve di Zezio Inferiore. gliari). Con il nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 La sua attività consisteva nel sovrintendere alle riscossio- il territorio della provincia di Como venne ridefinito tor- ni dei tributi su tutto il territorio della città e del contado e nando a comprendere le pieve ed i comuni che l’editto 10 nell'esercitare la sua giurisdizione in materia di dazi e di giugno 1757 riconosceva al contado di Como, al territorio imposte (Cantù 1856, pag. 313) civile della città e alla Valle Intelvi. Oltre ai Corpi Santi del- Tra i suoi compiti risulta inoltre quello di procedere la città di Como, la provincia comprendeva: la pieve di Bel- all'appalto dei principali uffici del contado comasco: pode- lagio, la pieve di Dongo, la pieve di Fino, la pieve di Gra- stà, officiale delle bollette, capitano del lago, vicari di Me- vedona, la pieve d’Isola, la pieve di Lenno, la pieve di naggio e Bellagio, podestà di Gravedona, di Teglio, dei Ter- Menaggio, la pieve di Nesso, la squadra di Rezzonico, la zieri superiori e inferiori, capitano della Valtellina, podestà pieve di Sorico, la Valle Intelvi, la pieve di Uggiate, la pieve di Bormio e di Chiavenna (Santoro 1968, pag. 199). di Zezio inferiore e la pieve di Zezio Inferiore (comparti- Tra il XVI e il XVII secolo il referendario in quanto uffi- mento 1791). ciale di nomina ducale, partecipava di diritto sia al consi- glio maggiore che a quello minore. Durava in carica per un provincia di Como. 447 periodo che variò nel tempo dai sei mesi ai due anni e, 1816 - 1859 come il podestà, prestava giuramento agli statuti nelle mani Secondo quanto disposto dalla compartimentazione ter- del cancelliere cittadino dinanzi al Consiglio dei dodici ritoriale delle province lombarde del regno Lombardo-Ve- savi di provvisione (Cani e Monizza 1993, pag. 130 - Ivana neto (Notificazione 12 febbraio 1816) la provincia di Como Pederzani). venne organizzata in 26 distretti: I di Como, II di Como, III di Bellagio, IV di Menaggio, V di San Fedele, VI di Porlez- sindaco fiscale. 449 za, VII di Dongo, VIII di Gravedona, IX di Bellano, X di (procuratore fiscale) Taceno, XI di Lecco, XII di Oggiono, XIII di Canzo, XIV sec. XV di Erba, XV di Angera, XVI di Gavirate, XVII di Varese, Al fine di garantire la difesa e la tutela dei suoi diritti e XVIII di Cuvio, XIX di Arcisate, XX di Maccagno, XXI di dei suoi affari, la Camera ducale nominava degli avvocati e

160 dei sindaci fiscali (detti anche procuratori), i primi scelti fra CONCAGNO i giurisperiti, mentre gli altri fra i notai in quanto avevano il compito di rogare gli atti che riguardavano la Camera. La comune di Concagno. 450 creazione della carica viene fatta risalire al Duca Filippo sec. XIV - 1753 Maria Visconti, come si desume dal decreto del 1 dicembre Il “comune de Campocagnio” figura nella “Determinatio 1441 nel quale, avendo constatato che alcuni suoi ordini ve- mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como nivano disattesi, stabilì di istituire per ciascuna città del do- del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate minio un avvocato ed un sindaco o procuratore della Came- (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di ra ducale, nominando gli avvocati per Pavia, Tortona, Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). Piacenza e Como, e assegnando loro un compenso annuale Concagno risulta sempre facente parte della pieve di Ug- di 24 fiorini, metà del quale a carico della Camera ducale giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove straordinaria, e metà a carico del comune. La nomina com- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune peteva al Duca su proposta, pare, dei "Maestri delle entrate" dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). (Santoro 1968, pag. 222) (Cani e Monizza 1993, pag. 109 - Nel 1652 la terra di Concagno, ancora compresa nella Gabriella Poli Cagliari). pieve di Uggiate, era composta da 8 fuochi (Redenzione feudi 1652). arch. Concessione di Federico I 1175: "Concessione dell'Im- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” peratore Federico alla Città di Como di potere eleggere i del 1751, Concagno era sempre inserito nella pieve di Ug- Sindaci del Contado", 1175, ASCo, ASCCo, Carte sciol- giate, ed il suo territorio comprendeva il cassinaggio di te, cart. 449, Copia d'ufficio, 1757; Conservatori del pa- Grafigna (Compartimento 1751). trimonio 1641: "Ordini stabiliti dal Consiglio generale Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento della Città di Como, per la nuova errettione della Congre- del 1751 emerge che Concagno, che contava 150 abitanti, gatione delli Conservatori del Patrimonio d'essa Città li 7 si era redento e pagava per ciò la somma di lire 7.1.6 ogni quindici anni. Marzo 1641. per ordinatione rogata da Giovanni Antonio Cassina Cancelliere", ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva in un luogo solito vicino alla chiesa di San Lorenzo su convoca- 449, fasc. 6; Corpi civici 1796: Corpi civici della città di zione del console. Unico ufficiale era il console, eletto a se- Como, 19 pratile anno IV, ASCo, ASCCo, Carte sciolte, guito di pubblico incanto, che durava in carica un anno e cart. 37, fasc. 1; Distribuzione delle incumbenze 1796: che svolgeva anche le mansioni di esattore. La vigilanza sui Distribuzione delle incumbenze agi ufficiali subalterni riparti era affidata al maggiore estimato della comunità. addetti alla Municipalità di Como - 1796, ASCo, ASC- Concagno era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Co, Carte sciolte, cart. 41, fasc. 1, post 17 brumale anno Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al V - post 7 novembre 1796; Liber estimi 1439: “Liber quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- estimi civium civitatis Cumarum compillati de anno siti 1751, cart. 3039). 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 168; Riforma della Concagno compare nell’“Indice delle pievi e comunità congregazione di patrimonio 1784: Riforma della Con- dello Stato di Milano” del 1753 già aggregato al comune di gregazione di patrimonio a seguito della soppressione del Solbiate, nella pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Tribunale delle strade e dell'Ufficio degli alloggiamenti Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- militari, ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 449. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma legisl. Legge 13 brumale anno VI: Legge di riparto dei Dipar- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), Concagno risulta definitivamente unito al comune di timenti della Repubblica Cisalpina, e del numero de' Solbiate, pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Rappresentanti del Corpo Legislativo competente a cia- Como. scuno dei essi 13 brumale anno VI (3 novembre 1797), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI repubblicano, IV, Milano, 1797; Legge 15 fruttidoro anno VI: Legge sull'organizzazio- ne e sulle funzioni de' Corpi amministrativi 15 fruttidoro CONSIGLIO DI RUMO anno VI (1 settembre 1798), Raccolta delle leggi, procla- mi, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI re- comune di Consiglio di Rumo. 451 pubblicano, V, Milano, 1798, pp. 308-312; Legge 17 pio- sec. XIV - 1756 voso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII per la “Conscilii de Rumo montis Dugni” figura nella “Deter- riforma della distrettuazione del Dipartimento dell’Olo- minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di na (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e av- Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione visi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Repubblica- di un tratto della strada di Mezzola “ab occluso in sursum no, VI, Milano, 1799. usque ad pontem de medio” (Statuti di Como 1335, Deter- minatio stratarum). bibl. Gavazzo 1883: Antonio Gavazzo, Alcune notizie intorno Il “comune loci de Conscilii de Rumo montis Dugni ” ap- ale nobile Collegio dei Causidici e Notari di Como e a parteneva alla pieve di Dongo (Statuti di Como 1335, De- due sigilli del medesimo, “Periodico della Società Storica terminatio mensurarum) che già la ripartizione territoriale Comense”, Vol. III, pagg. 167 - 169; Vianello 1934: C. del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della cit- A. Vianello, Aria di fronda a Como nel Settecento(L'ori- tà di Como (Ripartizione 1240). gine della riforma del Decurionato), Como, Tipografia Consiglio di Rumo risulta sempre facente parte della pie- Editrice Ostinelli di Cesare Nani, 1934. ve di Dongo anche dal “Liber consulum civitatis Novoco-

161 Corneno mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune dal 1510 sino all’anno 1534 (Liber consulum 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di 1510). Consiglio di Rumo, venne inclusa nel VII distretto censua- Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le rio della provincia di Como (Compartimento 1791). quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, comune di Consiglio di Rumo. 453 Consiglio di Rumo nel 1545, insieme agli altri comuni del- 1798 - 1815 le Tre Pievi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- il Medeghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ne, sempre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con mani della famiglia Gallio (Casanova 1904). legge del 27 marzo 1798 il comune di Consiglio di Rumo Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Do- ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). maso (Legge 7 germinale anno VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne del 1751, Consiglio di Rumo era sempre inserito nella pie- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di ve di Dongo (Compartimento 1751). Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che il comune di Consiglio di Rumo, che comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far contava 739 abitanti, era infeudato al duca Carlo Tolomeo parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Gallio D’Alvito a cui venivano pagate lire 10.1 per il diritto rile anno IX). di caccia. Il comune disponeva di un consiglio generale, co- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- stituito dai vicini capi di famiglia. Veniva convocato dai guito della legge di riordino delle autorità amministrative sindaci i quali ordinavano al custode della chiesa parroc- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- chiale di suonare la campana grande subito dopo la messa. rante il Regno d’Italia, Consiglio di Rumo venne in un pri- In quel medesimo giorno, dopo il pranzo, i capi di famiglia mo tempo inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo si riunivano in uno dei luoghi soliti per assumere le decisio- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- ni necessarie, prese a maggioranza dei voti. In consiglio ve- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nivano eletti tre sindaci a cui era affidata l’amministrazione nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il co- del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti. Duravano mune nel 1805 contava 898 abitanti (Decreto 8 giugno in carica un anno e potevano essere confermati. In modo si- 1805). mile veniva eletto il cancelliere che non aveva però limiti di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i durata e poteva essere rimosso solo in caso di demerito. Il comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide consiglio infine eleggeva annualmente il console, tramite Consiglio di Rumo allargare i propri confini territoriali con pubblico incanto. l’aggregazione del comune di Stazzona. Inserito nel Di- Disponeva di un cancelliere, regolarmente retribuito, che stretto III di Menaggio, Cantone IV di Gravedona, dopo conservava personalmente le poche scritture di cui abbiso- l’unione il comune contava 1476 abitanti (Decreto 4 no- gnava quotidianamente, mentre la restante parte dell’archi- vembre 1809). vio veniva custodito in un’apposita cassa munita di tre Tale aggregazione venne confermata con la successiva chiavi, affidate ai sindaci, in una stanza del “pubblico” la compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). cui chiave era tenuta dal cancelliere. Incaricati delle riscossioni dei carichi e del pagamento comune di Consiglio di Rumo. 454 delle spese erano uno o due esattori, nominati dal consiglio 1816 - 1859 in base alle migliore offerta presentata, che duravano in ca- rica due o tre anni. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio feudale, al quale pagava un salario annuo (Risposte ai 45 1816), il comune di Consiglio di Rumo venne inserito nella quesiti 1751, cart. 3030). Provincia di Como, Distretto VII di Dongo. Consiglio di Rumo non viene riportato nell’“Indice delle Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 tra i co- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- muni della pieve di Dongo (Indice pievi 1753). riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in forza del successivo compartimento delle province lombar- comune di Consiglio di Rumo. 452 de (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Consiglio di Rumo Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Gravedona. La popolazione era costituita da 1076 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Consiglio di Rumo venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Dongo, nel Con- tado di Como. Nel 1771 il comune contava 913 abitanti (Statistica delle CORNENO anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Corneno. 455 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di sec. XIV - 1756 Consiglio di Rumo venne confermato facente parte della Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di pieve di Dongo ed inserito nella Provincia di Como. Milano fatti nel 1346” Corneno risulta incluso nella Squa-

162 Corrido dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da del 1751, Corogna era sempre inserito nel ducato di Mila- Corneno” (Compartimentazione delle fagie 1992). no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). Nel 1441 Corneno, con tutta la pieve di Incino nella quale Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo del 1751 emerge che il comune, infeudato alla famiglia Par- Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). ravicini, contava 77 anime. Per l’amministrazione il comu- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ne disponeva di un console che veniva eletto a rotazione in dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Corneno ri- rappresentanza delle dieci - undici famiglie componenti il sulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V comune, e di un cancelliere, retribuito con salario annuale, 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- al quale era affidata la cura delle poche scritture comunita- lazione Opizzone 1644). rie. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune delle spese era un solo esattore eletto anche per lunghi pe- venne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla riodi. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un po- famiglia Carpani (Casanova 1904). destà feudale oltre che alla banca criminale di Milano. Il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, console prestava annualmente giuramento ad entrambi i nel 1751 Corneno era sempre inserito nel ducato di Milano, giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- Corogna compare nell’“Indice delle pievi e comunità che i seguenti cassinaggi di “Chilletto superiore”, “Chillet- dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di to inferiore”, Posoldo, “del Vignate superiore” e “del Vi- Parravicino con Caseglio e Corogna (Indice pievi 1753). gnate inferiore” (Compartimento 1751). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Francesco Carpani, al quale la comunità non versava alcun Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Corogna tipo di tributo. Il comune, che contava in tutto 180 abitanti, risulta definitivamente accorpano nel comune di Carcano non disponeva di consigli ma convocava la popolazione in con Corogna, pieve di Incino, nel territorio del ducato di pubblica assemblea per eleggere un cancelliere, che funge- Milano. va anche da sindaco, e un console, ambedue regolarmente retribuiti. Le pubbliche scritture erano conservate presso la casa del primo estimato. Incaricato delle riscossioni dei ca- richi e del pagamento delle spese era un solo esattore che CORRIDO veniva eletto ogni tre anni. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà comune di Corrido. 457 feudale che risiedeva in Erba, a cui veniva versato annual- sec. XIV - 1756 mente un salario. Il console era tenuto a prestare giuramen- to alla banca criminale del pretorio di Milano (Risposte ai Corrido era membro della pieve di Porlezza, nella Rivie- 45 quesiti 1751, cart. 3033). ra di Lecco, ducato di Milano. La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- a Penzano nel comune di Penzano con Vignarca, Corneno na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un e Galliano, nella pieve di Incino, ducato di Milano (Indice primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- pievi 1753). za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia d’Este (Casanova 1904). COROGNA Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Corrido compare sempre inserito nella pieve di Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano (Com- comune di Corogna. 456 partimento 1751). sec. XIV - 1751 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve Milano fatti nel 1346” Corogna risulta incluso nella pieve al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio tenzione della “strata de Niguarda” come “el locho da Co- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi lognia” (Compartimentazione delle fagie 1992). di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- Nel 1441 Corogna, con tutta la pieve di Incino nella quale ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo prio cancelliere, incaricato con il console della custodia Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre Corogna risulta ancora compreso nella pieve d’Incino anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- Con istrumento rogato il 22 dicembre 1656 il comune za tornò nelle disponibilità della regia Camera. venne concesso in feudo a Carlo Parravicini (Casanova Sempre inserito della stessa pieve, Corrido compare 1904). nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano”

163 Cremia del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato 1816), il comune di Corrido venne inserito nella Provincia di Milano (Indice pievi 1753). di Como, Distretto VI di Porlezza. Il comune, dotato di consiglio, fu confermato nel Distret- comune di Corrido. 458 to VI di Porlezza in forza del successivo compartimento 1757 - 1797 delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Corrido venne inse- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di rito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Corrido popolazione era costituita da 586 abitanti. venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 253 abitanti (Statistica delle anime 1771). CREMIA Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Cremia. 461 Corrido venne confermato facente parte della Pieve di Por- sec. XIV - 1756 lezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Co- “Cremia” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- mo. um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno mune cui spetta la manutenzione di un tratto della strada di 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di Mezzola ed in particolare “debet aptare abinde supra bra- Corrido, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- chia centum triginta” (Statuti di Como 1335, Determinatio vincia di Milano (Compartimento 1791). stratarum). Il “comune loci vicinantie de Cremia” apparteneva alla comune di Corrido. 459 pieve di Dongo (Statuti di Como 1335, Determinatio men- 1798 - 1815 surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- buiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina (Ripartizione 1240). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Cremia risulta sempre facente parte della pieve di Dongo legge del 27 marzo 1798 il comune di Corrido venne inse- anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Leg- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal ge 7 germinale anno VI). 1510 sino all’anno 1533 (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le Corrido venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Di- quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel stretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Nel gennaio del 1799 contava 378 abitanti (Legge 20 nevo- Cremia nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, so anno VII). fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- miglia Gallio (Casanova 1904). rile anno IX). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Cremia era sempre inserito nella pieve di Dongo, rante il Regno d’Italia, Corrido venne in un primo tempo ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Verè, inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei Cheis, Cadrelio, Samajno, Cantone, Vignola, Somano, Su- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei murano, Guajno, Pusgnano, Motto, Colceno, Marnino e comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III San Vito (Compartimento 1751). di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune nel 1805 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento contava 356 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che il comune di Cremia, che contava 450 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i abitanti, era infeudato al duca Carlo Tolomeo Gallio D’Al- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- vito a cui pagava lire 4.2 per il diritto di caccia. Il comune teressò in un primo tempo il comune di Corrido che, inse- disponeva di un consiglio che eleggeva annualmente due rito nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di Porlezza, sindaci, due deputati ed un cancelliere a cui era affidata contava 484 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). l’amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza Con la successiva compartimentazione del 1812 Corrido sui riparti. In particolare i sindaci erano incaricati anche vide allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- della custodia delle tre chiavi della cassa che conteneva ne dei comuni di Buggiolo e Seghebbia (Decreto 30 luglio l’archivio della comunità, conservata in una stanza la cui 1812). chiave era affidata al cancelliere. Questi, per i suoi compiti, veniva annualmente retribuito. Il comune si avvaleva inol- tre di un esattore e di un console, anch’esso eletto annual- comune di Corrido. 460 mente dal consiglio, il quale era tenuto annualmente a pre- 1816 - 1859 stare giuramento al podestà feudale, al quale la comunità In base alla nuova compartimentazione territoriale del doveva pagare una somma annua (Risposte ai 45 quesiti Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1751, cart. 3030).

164 Cremnago

Il comune di Cremia compare nell’“Indice delle pievi e forza del successivo compartimento delle province lombar- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- de (Notificazione 1 luglio 1844). nente alla pieve di Dongo (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cremia venne inse- comune di Cremia. 462 rito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La 1757 - 1797 popolazione era costituita da 1160 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Cremia venne inserito, come comunità CREMNAGO appartenente alla pieve di Dongo, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 663 abitanti (Statistica delle comune di Cremnago. 465 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Milano fatti nel 1346” Cremnago risulta incluso nella pieve Cremia venne confermato facente parte della pieve di Don- di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- go ed inserito nella Provincia di Como. nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Cremnago” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- Cremia, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- vincia di Como (Compartimento 1791). no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà comune di Cremia. 463 del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- 1798 - 1809 nova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di legge del 27 marzo 1798 il comune di Cremia venne inse- Carlo V 1558, cart. 28). rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Leg- Dopo un breve periodo, in cui Cremnago e tutta la pieve ge 7 germinale anno VI). di Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Crivelli (Casanova 1904). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751, Cremnago era sempre inserito nel ducato di Mi- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- lano, nella pieve di Mariano, ed il suo territorio compren- rile anno IX). deva anche i cassinaggi di “Comune separato”, Cassinetta, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- “Cassina delli Signori Ronzoni” e “Cassina del Privo” guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Compartimento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Cremia venne in un primo tempo in- del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- serito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei chese Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei tipo di tributo, contava solo 50 abitanti. Disponeva di un comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III console e di un cancelliere il quale aveva il compito di con- di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 servare il libro dei riparti e veniva retribuito con un salario contava 690 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). annuale. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- delle spese era un solo esattore. Il comune era sottoposto gregazione del comune di Cremia al comune di Pianello, alla giurisdizione di un podestà feudale che disponeva di un che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di luogotenente in Verano al quale veniva pagato regolare sa- Gravedona. Prima della aggregazione Cremia contava 650 lario. Il console prestava annualmente l’ordinario giura- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). mento alla “Banca criminale di Milano”, alla “Banca di Ve- Tale aggregazione venne confermata con la successiva rano” e alla “Banca di Vimercate” (Risposte ai 45 quesiti compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1751, cart. 3042). Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- comune di Cremia. 464 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- 1816 - 1859 lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano In base alla nuova compartimentazione territoriale del (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Cremia venne inserito nella comune di Cremnago. 466 Provincia di Como, Distretto VII di Dongo. 1757 - 1797 Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in al governo e amministrazione delle comunità dello stato di

165 Cressogno Superiore

Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cremna- CRESSOGNO SUPERIORE go venne inserito tra le comunità della pieve di Mariano, nel territorio del ducato di Milano. comune di Cressogno. 469 Nel 1771 il comune contava 380 abitanti (Statistica delle sec. XIV - 1756 anime 1771). Elencata tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sotto- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- posta quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di (Barrera 1864, pagg. 18, 42), la comunità di Cressogno di- Cremnago, sempre collocato nella pieve di Mariano, venne sponeva già nel XIII secolo di un proprio rappresentante inserito nella Provincia di Milano. all’interno del Consiglio generale della Valle, come si può In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno desumere dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, pag. 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di 366). Ancora nella seconda metà del secolo XVI, la comu- Cremnago, venne inclusa nel XI distretto censuario della nità designava un suo rappresentante in seno al consiglio di provincia di Milano (Compartimento 1791). valle, come emerge da un atto pubblico datato 20 luglio 1582 e rogato dal notaio Marco Antonio Bellino. L’atto comune di Cremnago. 467 contiene infatti il verbale del Consiglio delle comunità e 1798 - 1809 uomini della Valsolda a cui partecipava, tra gli altri, Dome- nico de Rangherijs, “consiliarius comunis et hominum A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Cressognij” (Barrera 1864, pag. 320). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina L’amministrazione del comune, come per tutte le comu- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con nità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Bar- legge del 27 marzo 1798 il comune di Cremnago venne in- rera 1864, pagg. 366 - 404). In particolare ogni uomo dove- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Mariano va necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli (Legge 7 germinale anno VI). quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1864, pagg. 388, Capitolo 95). XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Il comune disponeva di un console “il qual ricava i cari- gennaio del 1799 contava 394 abitanti (Legge 20 nevoso chi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si anno VII). commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 - Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, comune di Cremnago, inserito nel Distretto primo di Co- che era tassativamente previsto da un apposito capitolo del- mo, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario lo statuto, entro dieci giorni, (Barrera 1864, pagg. 403, Ca- (Legge 23 fiorile anno IX). pitolo 142). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij con- guito della legge di riordino delle autorità amministrative siglieri i quali tutti rappresentano essa università così è or- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa rante il Regno d’Italia, Cremnago venne in un primo tempo Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 - 191). distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui terri- di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Cremnago nel tori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere 1805 contava 405 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). presentati dal console al podestà di valle nelle mani del Il successivo intervento di concentrazione disposto per i quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- 373, Capitolo 22). gregazione del comune di Cremnago al comune di Inveri- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- go, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Cantù. Prima della aggregazione Cremnago contava 404 pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) abitanti (Decreto 4 novembre 1809). il comune di Cressogno non compare come entità ammini- Tale aggregazione venne confermata con la successiva strativa autonoma. Gli elenchi indicano genericamente ed compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). esclusivamente la Valsolda. comune di Cremnago. 468 comune di Cressogno Superiore e Inferiore. 470 1816 - 1859 1757 - 1797 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816), il comune di Cremnago venne inserito nella Provin- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cia di Como, Distretto XXVI di Mariano. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cresso- Il comune di Cremnago, dotato di convocato, fu confer- gno Superiore e Inferiore venne inserito tra le comunità mato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo della Valsolda, nel territorio del ducato di Milano. compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 Nel 1771 l’intera valle contava 883 abitanti (Statistica luglio 1844). delle anime 1771). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cremnago venne in- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di serito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La Cressogno Superiore e Inferiore, sempre collocato nella popolazione era costituita da 627 abitanti. Valsolda, venne inserito nella Provincia di Como.

166 Crevenna

In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Crevenna risulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di 1791, la Valsolda, di cui faceva parte il comune di Cresso- Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel gno, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia 1644 (Relazione Opizzone 1644). di Milano (Compartimento 1791). Secondo il canonico Venanzio Meroni, Crevenna, il cui antico nome era Mornico, “ha il titolo di distinzione, fa gli comune di Cressogno Superiore e Inferiore. 471 altri Comuni della Pieve d’Incino di essersi affrancato pre- 1798 - 1805 stamente dall’infeduazione, pagando lo svincolo alla Ca- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- mera alla quale era tornato il largo feudo Verme, per l’estin- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina zione della linea maschile. Le pratiche di disinfeudazione dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ci mostrano le condizioni economiche del Comune nel legge del 27 marzo 1798 il comune di Cressogno Superiore 1600. I fuochi, …, erano venticinque tra civili e rurali, com- e Inferiore venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- presa la Cascina Dossola e l’altra sottostante, e portavano i stretto di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). seguenti nomi come dall’atto di domanda di disinfeudazio- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ne, 15 marzo 1647, notaio Galimberti” (Meroni 1905, p. 7). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel del 1751, Crevenna era sempre inserito nel ducato di Mila- gennaio del 1799 contava 100 abitanti (Legge 20 nevoso no, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva anno VII). anche i cassinaggi di Mornigo, “Molino della Bova”, Cal- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il chera, Dossole e “Casa Nova” (Compartimento 1751). comune di Cressogno Superiore e Inferiore, inserito nel Di- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento stretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Di- del 1751 emerge che il comune, che contava in tutto 200 partimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). anime, aveva sotto la sua giurisdizione il piccolo comune di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Busnigallo. L’amministrazione pubblica era affidata ad uno guito della legge di riordino delle autorità amministrative dei “compadroni” assistito dal console e da un cancelliere (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- il quale aveva cura delle pubbliche scritture e veniva retri- rante il Regno d’Italia, Cressogno venne in un primo tempo buito con salario annuale. Incaricato delle riscossioni dei inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore. Il distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comune era sottoposto alla giurisdizione della banca crimi- comuni 1803), e successivamente unito nell’unico comune nale di Milano cui il console prestava giuramento (Risposte corrispondente all’intera valle denominato Albogasio supe- ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). riore ed inferiore con Oria, Castello con San Mametto, Cro- Sempre inserito nella pieve di Incino, Crevenna compare, sogno superiore ed inferiore, Dasio, Dranno con Loggio, e con il nome di Crevenna con Mornigo, nell’“Indice delle Puria, collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone V di pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora ap- Porlezza (Decreto 8 giugno 1805). partenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). comune di Cressogno Superiore e Inferiore. 472 comune di Crevenna. 474 1816 - 1859 1757 - 1797 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816), il comune di Cressogno Superiore e Inferiore venne al governo e amministrazione delle comunità dello stato di ricostituito e inserito nella Provincia di Como, Distretto VI Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Crevenna di Porlezza. con Mornigo venne inserito tra le comunità della pieve di Il comune di Cressogno Superiore e Inferiore, dotato di Incino, nel territorio del ducato di Milano. convocato, fu confermato nel Distretto VI di Porlezza in Nel 1771 il comune contava 292 abitanti (Statistica delle forza del successivo compartimento delle province lombar- anime 1771). de (Notificazione 1 luglio 1844). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di cazione 23 giugno 1853), il comune di Cressogno Superio- Crevenna con Mornigo, sempre collocato nella pieve d’In- re, che comprendeva la frazione di Cressogno Inferiore, cino, venne inserito nella Provincia di Como. venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VIII di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Porlezza. La popolazione era costituita da 113 abitanti. 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- Crevenna, venne inclusa nel VII distretto censuario della da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a provincia di Milano (Compartimento 1791). cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti Grafiche Bernasconi & Co.. comune di Crevenna. 475 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina CREVENNA dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Crevenna con Mor- comune di Crevenna. 473 nigo venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di sec. XVI - 1756 Erba (Legge 7 germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto

167 Croce

XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento naio del 1799 contava 315 abitanti (Legge 20 nevoso anno del 1751 emerge che il comune di Croce, che contava 86 VII). abitanti, non era infeudato ma pagava per la sua redenzione Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ogni 15 anni la somma di lire 28.16.9. Il comune disponeva comune di Crevenna con Mornigo, inserito nel Distretto di un consiglio generale, costituito dai vicini capi di casa. primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Diparti- Esso si riuniva nella sala parrocchiale a seguito dell’avviso mento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). effettuato il giorno prima dal console, e con chiamata in Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- adunanza fatta tramite il suono della campana. Le sedute guito della legge di riordino delle autorità amministrative del consiglio si tenevano di norma all’inizio dell’anno e, in (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ogni caso, quando se ne presentasse la necessità. rante il Regno d’Italia, Crevenna venne in un primo tempo Ufficiali del comune erano il console, il sindaco, l’esatto- inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei re ed il cancelliere, che venivano eletti pubblicamente ogni distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei tre anni e che potevano essere confermati. Tra i compiti del comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I sindaco vi erano quelli di vigilare sulla giustizia dei pubbli- di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Crevenna con ci riparti, l’amministrazione del patrimonio pubblico, la Mornigo nel 1805 contava 391 abitanti (Decreto 8 giugno conservazione presso la sua abitazione delle pubbliche 1805). scritture, custodite in un’apposita cassa. Come il cancellie- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i re anche medico, chirurgo, fante e camparo venivano retri- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- buiti con un salario annuo. Incaricato delle riscossioni dei gregazione del comune di Crevenna ed uniti al comune di carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che Erba, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV di veniva eletto ogni tre anni. Erba. Prima della aggregazione Crevenna contava 229 abi- Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- tanti (Decreto 4 novembre 1809). destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per Tale aggregazione venne confermata con la successiva quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Croce compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il salario ogni tre anni (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). comune di Crevenna. 476 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle 1816 - 1859 pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) In base alla nuova compartimentazione territoriale del Croce era sempre inserito nella pieve di Menaggio. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Crevenna con Mornigo venne inserito comune di Croce. 478 nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. 1757 - 1797 Il comune di Crevenna con Mornigo, dotato di convoca- to, fu confermato nel Distretto XIV di Erba in forza del suc- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma zione 1 luglio 1844). al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Croce venne inserito, come comunità Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- appartenente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. cazione 23 giugno 1853), il comune di Crevenna, che com- prendeva la frazione di Mornigo, venne inserito nella Pro- Nel 1771 il comune contava 112 abitanti (Statistica delle vincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazione anime 1771). era costituita da 436 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di bibl. Meroni 1905: Venanzio Meroni, Le Pieve d’Incino, Croce venne confermato facente parte della pieve di Me- Mandamento di Erba, pel Canonico Venanzio Meroni, naggio ed inserito nella Provincia di Como. Milano, 1905, ristampa a cura di Bryan Editoria e Co- municazione s.a.s, Erba, 1995.. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune di Croce, venne inclusa nel IV distretto censuario della pro- vincia di Como (Compartimento 1791).

CROCE comune di Croce. 479 1798 - 1809 comune di Croce. 477 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Il “comune loci de Cruce” apparteneva alla pieve di Me- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con naggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) legge del 27 marzo 1798 il comune di Croce venne inserito che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione germinale anno VI). 1240). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne Croce risulta sempre facente parte della pieve di Menag- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di gio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il dal 1510 sino all’anno 1537 (Liber consulum 1510). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nella medesima pieve lo si ritrova ancora nel 1644 (Re- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- lazione Opizzone 1644). rile anno IX).

168 Cucciago

Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- tonio Pietrasanta al quale la comunità versava “a titolo di guito della legge di riordino delle autorità amministrative imbottato soldi 3 per ogni moggio di grano e soldi 5 per cia- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- scuna brenta di vino” secondo le quantità esistenti presso rante il Regno d’Italia, Croce venne in un primo tempo in- gli abitanti del territorio nel “tempo della riscossione”, di serito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei norma all’inizio di novembre. Il comune, che contava in distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei tutto 450 abitanti, non disponeva di consigli ma veniva retto comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III da uno dei compossessori che assumeva la carica di depu- di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel 1805 tato. Veniva affiancato da quattro “persone rurali”, una del- contava 149 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). le quali con titolo di sindaco, due con titolo di “uomo di co- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mune” e l’ultimo con titolo di console. A tutti loro era comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- demandata la vigilanza sui riparti dei carichi e l’ammini- gregazione del comune di Croce al comune di Menaggio, strazione del patrimonio del comune. Tutti i reggenti erano che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di eletti senza limiti temporali e potevano durare a vita. Alla Menaggio. Prima della aggregazione Croce contava 159 cessazione della loro attività venivano sostituiti con elezio- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). ne pubblica. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune disponeva inoltre di un cancelliere che perce- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). piva un salario annuo oltre a possibili compensi straordina- ri. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento comune di Croce. 480 delle spese era un solo esattore che veniva eletto dai reg- 1816 - 1859 genti a seguito di pubblico incanto. Il comune era sottopo- sto alla giurisdizione di un podestà feudale, al quale versa- In base alla nuova compartimentazione territoriale del va annualmente un salario. Il console prestava ogni anno Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio giuramento alla “Banca criminale di Milano” oltre che alla 1816), il ricostituito comune di Croce venne inserito nella “Banca criminale feudale di Cantù” (Risposte ai 45 quesiti Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. 1751, cart. 3042). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune com- stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano 1844). (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Croce venne inserito comune di Cucciago. 482 nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La po- polazione era costituita da 232 abitanti. 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di CUCCIAGO Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cucciago venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, nel territorio del ducato di Milano. comune di Cucciago. 481 Nel 1771 il comune contava 536 abitanti (Statistica delle sec. XIV - 1756 anime 1771). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Milano fatti nel 1346” Cucciago risulta incluso nella pieve ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- Cucciago, sempre collocato nella pieve di Galliano, venne nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da inserito nella Provincia di Milano. Cuzago” (Compartimentazione delle fagie 1992). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di naturale Polidoro Sforza Visconti, Cucciago con gli altri Cucciago, venne inclusa nel XI distretto censuario della comuni della pieve di Galliano nella quale era collocato, provincia di Milano (Compartimento 1791). venne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta (Casanova 1904). comune di Cucciago. 483 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1809 dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Cucciago ri- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1644 (Relazione Opizzone 1644). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” legge del 27 marzo 1798 il comune di Cucciago venne in- del 1751, Cucciago era sempre inserito nel ducato di Mila- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge no, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva 7 germinale anno VI). anche i cassinaggi di Campagnazza, Merlo, Inviolata, Co- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sta, Luoghetto, Persico, Colombaro, Valmarcia, Ronchetto, venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto “Colombaro di Santo Stefano”, “Montine e Campore”, XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel “Molino di sotto” e “Molino di sopra” (Compartimento gennaio del 1799 contava 338 abitanti (Legge 20 nevoso 1751). anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- comune di Cucciago, inserito nel Distretto primo di Como,

169 Cusino tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- (Legge 23 fiorile anno IX). richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). guito della legge di riordino delle autorità amministrative A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- rante il Regno d’Italia, Cucciago venne in un primo tempo za tornò nelle disponibilità della regia Camera. inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei Sempre inserito della stessa pieve, Cusino compare distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Cucciago nel di Milano (Indice pievi 1753). 1805 contava 689 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Cusino. 486 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- 1757 - 1797 gregazione del comune di Cucciago al comune di Cantù, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Prima della aggregazione Cucciago contava 382 abitanti lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma (Decreto 4 novembre 1809). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Tale aggregazione venne confermata con la successiva Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Cusino compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. comune di Cucciago. 484 Nel 1771 il comune contava 108 abitanti (Statistica delle 1816 - 1859 anime 1771). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Cu- 1816), il ricostituito comune di Cucciago venne inserito sino venne confermato facente parte della Pieve di Porlez- nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. za, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Como. Il comune di Cucciago, dotato di convocato, fu confer- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno mato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 Cusino, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- luglio 1844). cia di Milano (Compartimento 1791). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Cucciago venne in- comune di Cusino. 487 serito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La 1798 - 1812 popolazione era costituita da 862 abitanti. A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Cusino venne inseri- CUSINO to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). comune di Cusino. 485 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di sec. XIV - 1756 Cusino venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Di- Cusino era membro della pieve di Porlezza, nella Riviera stretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). di Lecco, ducato di Milano. Nel gennaio del 1799 contava 139 abitanti (Legge 20 nevo- so anno VII). Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- rile anno IX). te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia guito della legge di riordino delle autorità amministrative d’Este (Casanova 1904). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rante il Regno d’Italia, Cusino venne in un primo tempo in- del 1751, Cusino compare sempre inserito nella pieve di serito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano (Com- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei partimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune nel 1805 del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve contava 126 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi teressò il comune di Cusino che, inserito nel Distretto III di di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- Menaggio, Cantone III di Porlezza, contava 132 abitanti ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- (Decreto 4 novembre 1809). prio cancelliere, incaricato con il console della custodia Tale situazione non venne confermata con la successiva delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa compartimentazione del 1812 che vide l’aggregazione del

170 Dasio territorio di Cusino al comune di Carlazzo (Decreto 30 lu- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) glio 1812). il comune di Dasio non compare come entità amministrati- va autonoma. Gli elenchi indicano genericamente ed esclu- comune di Cusino. 488 sivamente la Valsolda. 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Dasio. 490 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1757 - 1797 1816), il ricostituito comune di Cusino venne inserito nella Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Dasio to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). venne inserito tra le comunità della Valsolda, nel territorio Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del ducato di Milano. cazione 23 giugno 1853), il comune di Cusino venne inse- Nel 1771 l’intera valle contava 883 abitanti (Statistica rito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La delle anime 1771). popolazione era costituita da 289 abitanti. Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Dasio, sempre collocato nella Valsolda, venne inserito nella Provincia di Como. DASIO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valsolda, di cui faceva parte il comune di Dasio, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia di comune di Dasio. 489 Milano (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 Elencata tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sotto- comune di Dasio. 491 posta quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, 1798 - 1805 (Barrera 1864, pagg. 18, 42), la comunità di Dasio dispone- va già nel XIII secolo di un proprio rappresentante all’in- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- terno del Consiglio generale della Valle, come si può desu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina mere dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, pag. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 366). Ancora nella seconda metà del secolo XVI, la comu- legge del 27 marzo 1798 il comune di Dasio venne inserito nità designava un suo rappresentante in seno al consiglio di nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 valle, come emerge da un atto pubblico datato 20 luglio germinale anno VI). 1582 e rogato dal notaio Marco Antonio Bellino. L’atto Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune contiene infatti il verbale del Consiglio delle comunità e venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto uomini della Valsolda a cui partecipava, tra gli altri, Ales- XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel sandro Fontana, “consiliarius comunis et hominum Daxij” gennaio del 1799 contava 99 abitanti (Legge 20 nevoso (Barrera 1864, pag. 320). anno VII). L’amministrazione del comune, come per tutte le comu- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Bar- comune di Dasio, inserito nel Distretto primo di Como, tor- rera 1864, pagg. 366 - 404). In particolare ogni uomo dove- nò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge va necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli 23 fiorile anno IX). quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera guito della legge di riordino delle autorità amministrative 1864, pagg. 388, Capitolo 95). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il comune disponeva di un console “il qual ricava i cari- rante il Regno d’Italia, Dasio venne in un primo tempo in- chi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si serito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 - distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, comuni 1803), e successivamente unito nell’unico comune che era tassativamente previsto da un apposito capitolo del- corrispondente all’intera valle denominato Albogasio supe- lo statuto, entro dieci giorni, (Barrera 1864, pagg. 403, Ca- riore ed inferiore con Oria, Castello con San Mametto, Cro- pitolo 142). sogno superiore ed inferiore, Dasio, Dranno con Loggio, e Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij con- Puria, collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone V di siglieri i quali tutti rappresentano essa università così è or- Porlezza (Decreto 8 giugno 1805). dinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di comune di Dasio. 492 essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 - 191). 1816 - 1859 Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per In base alla nuova compartimentazione territoriale del ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui terri- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio tori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere 1816), il comune di Dasio venne ricostituito e inserito nella presentati dal console al podestà di valle nelle mani del Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. Il comune di Dasio, dotato di convocato, fu confermato 373, Capitolo 22). nel Distretto VI di Porlezza in forza del successivo compar- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle 1844).

171 Decinisio

Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- la, allora formata dai comuni di Colonno, Lezzeno, Ossuc- cazione 23 giugno 1853), il comune di Dasio venne inserito cio con Spurano, Sala. nella Provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La po- polazione era costituita da 127 abitanti. comune di Mezzena. 495 bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- sec. XVI - 1756 da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a Il comune di Mezzena, probabilmente già costituito dagli cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti abitati di Dizzasco, Muronico e Rovasco, risulta far parte Grafiche Bernasconi & Co.. della pieve d’Intelvi dal “Liber consulum civitatis Novoco- mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1525 (Liber consulum 1510). DECINISIO Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda ri- sulta che nel 1593 la comunità era composta da 36 fuochi comune di Decinisio. 493 per un totale di 180 abitanti, per quanto riguarda gli abitati sec. XV - sec. XVIII di Muronico e Rovasco, e da 33 fuochi per un totale di 250 Decinisio era membro della comunità generale della Va- abitanti per quanto riguarda l’abitato di Dizzasco (Lazzati lassina, nel ducato di Milano. 1986). Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti del 1751, il comune, che compare con la sola denominazio- Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un ne di Dizasco, era sempre inserito nel territorio dei “Cinque primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a Comuni della Mezzena”, ed il suo territorio comprendeva Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento anche i cassinaggi di Muronico, Blaceno, Molino e Rova- del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- sco (Compartimento 1751). drati (Casanova 1904). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 emerge che il comune, composto dagli abitati di del 1751, Decinisio era inserito nel ducato di Milano, nella Dizzasco e Muronico che assommavano in totale 476 abi- Valassina (Compartimento 1751). tanti, non era infeudato. Pagava invece per la “mezz’anna- Sempre inserito della Valassina, Decinisio compare ta” la somma di lire 28.14.7 ogni quindici anni. nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” L’organo deliberativo della comunità era rappresentato del 1753 aggregato al comune di Sormano con Decinisio, dal convocato, costituito dai capi di famiglia, che si riuniva appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). in un luogo solito su avviso del console. Dal convocato ve- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nivano eletti due sindaci e un cancelliere ai quali era de- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma mandato il compito di vigilare sull’amministrazione del pa- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di trimonio pubblico e sulla giustizia dei riparti. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Decinisio risulta defi- Al cancelliere, che era retribuito con un salario annuo, in nitivamente aggregato al comune di Sormano con Decini- particolare era affidata la cura delle pubbliche scritture che sio, inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio erano conservate in una cassa presso la sua abitazione. del ducato di Milano. Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- canto ogni tre anni. Dizzasco era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di DIZZASCO Como per i servizi del quale non pagava alcun compenso (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). cinque comuni della Mezzena. 494 Il comune di Dizasco con Muronico, Rovasco e Biazeno sec. XVIII - 1756 compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di I comuni di Casasco, Cerano, Dizzasco, Pigra e Schigna- Milano” del 1753 ancora appartenente al territorio dei Co- no, in precedenza inseriti nella pieve d’Intelvi come risulta muni della Mezzena (Indice pievi 1753). sia dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- nessa agli Statuti di Como del 1335, (Statuti di Como 1335, comune di Dizzasco. 496 Determinatio mensurarum) che dal successivo “Liber con- 1757 - 1797 sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- ti prestati dai consoli dei comuni del territorio comasco Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- dall’anno 1510 all’anno 1535 (Liber consulum 1510), lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma compaiono nel 1644 già costituenti la circoscrizione terri- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno toriale dei cinque comuni della Mezzena (Relazione Opiz- 1756), il comune di Dizasco con Muronico, Rovasco e Bia- zone 1644). zeno venne inserito, come comunità appartenente alla pieve Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le d’Isola, nel Contado di Como. cassine” del 1751 (Compartimento 1751) come pure Nel 1771 il comune contava 417 abitanti (Statistica delle nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” anime 1771). del 1753 (Indice pievi 1753) i comuni risultano collocati Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ancora nella medesima circoscrizione, con il compartimen- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Di- to territoriale dello stato di Milano (Editto 10 giugno 1757) zasco con Muronico, Rovasco e Biazeno venne confermato i cinque comuni andarono ad ampliare con Argegno (in pre- facente parte della pieve d’Isola ed inserito nella Provincia cedenza inserito nella pieve di Vall’Intelvi), la pieve d’Iso- di Como.

172 Domaso

In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno DOMASO 1791, Dizzasco, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso nel V distretto censuario della provincia di Como (Compar- comune di Domaso. 499 timento 1791). sec. XIV - 1756 “Domaxio” figura nella “Determinatio stratarum et pon- comune di Dizzasco. 497 tium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- 1798 - 1809 mune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto tramite usque ad medium molum de Verca- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- na” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Il “comune burgi de Domaso” apparteneva alla pieve di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Gravedona (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- legge del 27 marzo 1798 il comune di Dizzasco con Muro- rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva nico, Rovasco e Biazzeno venne inserito nel Dipartimento al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ripar- del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 germinale anno tizione 1240). VI). Domaso risulta sempre facente parte della pieve di Gra- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune vedona anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel mune dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). gennaio del 1799 contava 450 abitanti (Legge 20 nevoso Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le anno VII). quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Domaso nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre rile anno IX). con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- miglia Gallio (Casanova 1904). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). rante il Regno d’Italia, Dizzasco venne in un primo tempo Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’In- del 1751, Domaso era sempre inserito nella pieve di Grave- telvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III dona, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collo- Maglio, “Primo Molino”, “Secondo Molino”, “Terzo Mo- cato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il lino”, Gaggio e “Pozzolo discosto” (Compartimento 1751). comune di Dizzasco con Muronico, Rovasco e Biazzeno Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento nel 1805 contava 474 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che il comune di Domaso, che contava 700 abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca Il successivo intervento di concentrazione disposto per i D’Alvito a cui pagava lire 16.17. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- gregazione del comune di Dizzasco ed uniti al comune di Il comune disponeva di un consiglio generale formato da Argegno, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone tutti i capi di famiglia e dai “figli di famiglia” che avessero III di San Fedele. Prima della aggregazione Dizzasco con- compiuto 18 anni. Le riunione del consiglio si tenevano in tava 477 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). una sala solita, la sera dopo il vespero, venivano convocate dai sindaci tramite ordine al console. I partecipanti veniva- Tale aggregazione venne confermata con la successiva no avvisati il giorno prima dal “baricello” di Gravedona e compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dal console stesso e, nella giorno della riunione, tramite il suono della campana della chiesa collegiata. Le decisioni, comune di Dizzasco. 498 prese dal consiglio alla presenza del giudice commissario, erano assunte a maggioranza dei voti. 1816 - 1859 I sindaci, a cui era affidata l’amministrazione del patri- monio pubblico e la vigilanza sui riparti, erano tre, eletti dal In base alla nuova compartimentazione territoriale del consiglio in pubblica adunanza ogni anno con la possibilità Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio di essere confermati per un ulteriore anno. 1816), il ricostituito comune di Dizzasco con Muronico, Rovasco e Biazzeno venne inserito nella Provincia di Co- Cancelliere e console venivano eletti sempre dal consi- mo, Distretto V di San Fedele. glio ma senza alcun termine temporale di durata e venivano rimossi solo in caso di demerito. Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente V di San Fedele in forza del successivo compartimento del- retribuito, aveva l’incarico di custodire le pubbliche scrittu- le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). re che erano depositate presso il suo studio in una cassa do- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- tata di due chiavi conservate dai sindaci e dal cancelliere cazione 23 giugno 1853), il comune di Dizzasco, che com- stesso. prendeva le frazioni di Muronico, Rovasco e Biazzeno, Il comune disponeva di un esattore che veniva nominato venne inserito nella Provincia di Como, Distretto IX di San ogni due o tre anni e doveva prestare idonea “sigurtà”. Il Fedele. La popolazione era costituita da 622 abitanti. comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feuda- le residente in Gravedona, capo delle Tre Pievi, al quale pa- bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, gava un salario annuo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. BE-MA Editrice, 1986. 3030).

173 Dongo

Il comune di Domaso compare nell’“Indice delle pievi e riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- dona in forza del successivo compartimento delle province nente alla pieve di Gravedona (Indice pievi 1753). lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Domaso. 500 cazione 23 giugno 1853), il comune di Domaso venne in- 1757 - 1797 serito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- La popolazione era costituita da 1398 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno distretto di Domaso. 503 1756), il comune di Domaso venne inserito, come comuni- 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 tà appartenente alla pieve di Gravedona, nel Contado di Co- In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del mo. dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- Nel 1771 il comune contava 915 abitanti (Statistica delle stretto di Domaso, contrassegnato con il numero 2, com- anime 1771). prendeva i comuni di: Bugiallo, Consiglio di Rumo, Cre- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- mia, Domaso, Dongo, Dosso del con Alpi di Camedo, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Do- Garzeno, Gera, Germasino con Alpi di Pozzolo e di Stazzo- maso venne confermato facente parte della pieve di Grave- na, Gravedona, Livo, Montemezzo, Musso, Pellio, Pianel- dona ed inserito nella Provincia di Como. lo, Rezzonico, San Siro, Sant’Abbondio, Sorico, Stazzona, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Traversa con Naro, Trezzone e Vercana. 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune di Domaso, venne inclusa nel VI distretto censuario della provincia di Como (Compartimento 1791). DONGO comune di Domaso. 501 1798 - 1815 cantone IV di Dongo. 504 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1805 giugno 8 - 1809 novembre 3 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con (Decreto 8 giugno 1805) il cantone IV di Dongo, compreso legge del 27 marzo 1798 il comune di Domaso venne inse- nel dipartimento del Lario, distretto III di Menaggio, inclu- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Leg- deva i seguenti comuni: Consiglio di Rumo, Cremia, Don- ge 7 germinale anno VI). go, Garzeno, Germasino con Alpi di Pozzolo e Stazzona, Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne Musso, Pianello, Rezzonico con Acquaseria e San Martino, trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di San Siro, Sant’Abbondio, Stazzona. La popolazione com- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). plessiva era di 7.381 abitanti. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far comune di Dongo. 505 parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sec. XIV - 1756 rile anno IX). “Dugno” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni guito della legge di riordino delle autorità amministrative cui spetta la manutenzione di un tratto della via Regina da (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- “cantono vinee canonicorum de Dugno …” sino “ad capud rante il Regno d’Italia, Domaso venne in un primo tempo montis de Sancto Grigorio et ponte de Dugno” (Statuti di inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro Como 1335, Determinatio stratarum). dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Il “comune burgi de Dugno” apparteneva alla pieve omo- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- nima (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al nel 1805 contava 1002 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). quartiere di Porta Monastero della città di Como (Riparti- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i zione 1240). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Do- Dongo risulta sempre facente parte della stessa pieve an- maso allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- che dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- ne del comune di Vercana. Inserito nel Distretto III di Me- portati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal naggio, Cantone IV di Gravedona, dopo l’unione il comune 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). contava 1689 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le Tale aggregazione venne confermata con la successiva quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Dongo nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, comune di Domaso. 502 fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- 1816 - 1859 no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre In base alla nuova compartimentazione territoriale del con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio miglia Gallio (Casanova 1904). 1816), il comune di Domaso venne inserito nella Provincia Ancora nella omonima pieve, nel Contado di Como, lo si di Como, Distretto VIII di Gravedona. ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- del 1751, Dongo era sempre inserito nella pieve di Dongo,

174 Dongo ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Chio- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dera, Molini, Barbignano, Camperio, Meglia, Mossenzoni- rante il Regno d’Italia, Dongo venne in un primo tempo in- co e Sant’Ambroggio (Compartimento 1751). serito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che il comune di Dongo, che contava 650 comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III abitanti, era infeudato al duca Carlo Tolomeo Gallio D’Al- di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 vito a cui venivano pagate lire 7.12 per il diritto di caccia. contava 838 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il comune disponeva di un consiglio che eleggeva ogni due Il successivo intervento di concentrazione disposto per i anni due sindaci e quattro deputati a cui era affidata l’am- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- ministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui ri- teressò il comune di Dongo che continuò a costituire entità parti. amministrativa autonoma. Inserito nel Distretto III di Me- In particolare i sindaci e il cancelliere erano incaricati naggio, Cantone IV di Gravedona, il comune contava 903 della custodia delle tre chiavi della cassa che conteneva abitanti (Decreto 4 novembre 1809). l’archivio della comunità, conservata nella casa dello stes- Tale situazione venne confermata con la successiva com- so cancelliere che, per i suoi compiti, veniva annualmente partimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). retribuito. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento comune di Dongo. 508 delle spese era un esattore, nominato da sindaci e deputati 1816 - 1859 in base alle migliore offerta a seguito di pubblico incanto. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà In base alla nuova compartimentazione territoriale del feudale, al quale veniva pagato un salario annuo ed a cui il Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio console doveva prestare il giuramento (Risposte ai 45 que- 1816), il comune venne inserito nella Provincia di Como, siti 1751, cart. 3030). Distretto VII di Dongo. Il comune di Dongo compare nell’“Indice delle pievi e Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- nente alla pieve omonima (Indice pievi 1753). riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in forza del successivo compartimento delle province lombar- de (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Dongo. 506 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Dongo venne inse- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma popolazione era costituita da 1338 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Dongo venne inserito, come comunità distretto I di Dongo. 509 appartenente alla pieve omonima, nel Contado di Como. 1798 ottobre 12 - 1801 maggio 14 Nel 1771 il comune contava 806 abitanti (Statistica delle anime 1771). Secondo quanto disposto dalla legge 2 ottobre 1798 di ri- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- partizione territoriale del dipartimento d’Adda ed Olio ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune venne (Legge 11 vendemmiale anno VII), il distretto di Dongo, confermato facente parte della pieve di Dongo ed inserito qualificato come I distretto del dipartimento, comprendeva nella Provincia di Como. i seguenti comuni: Bene, Breglia, Bugiallo, Consiglio di Rumo, Cremia, Croce, Domaso, Dongo, Dosso, Garzeno, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Gera, Germasino, , Gravedona, Grona, 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di Livo, Loveno con Nobiallo, Menaggio, Montemezzo, Mus- Dongo, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- so, Naggio, Peglio, Pianello, Plesio con Barna e uniti, Rez- vincia di Como (Compartimento 1791). zonico, San Siro, Sant’Abbondio, Sorico, Stazzona, Tra- versa con Naro, Trezzone, Vercana. La sua popolazione comune di Dongo. 507 ammontava a 14.200 abitanti. 1798 - 1815 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- distretto VII di Dongo. 510 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1816 - 1853 giugno 22 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Con il compartimento territoriale delle province lombar- legge del 27 marzo 1798 il comune di Dongo venne inserito de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 1816) Dongo venne designato come capoluogo del distret- germinale anno VI). to VII della provincia di Como che comprendeva 11 comu- Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne ni: Consiglio di Rumo, Cremia, Dongo, Garzeno, Germasi- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di no con Alpe di Pozzolo e di Stazzona, Musso, Pianello, Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Rezzonico, Sant’Abbondio, San Siro e Stazzona. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel successivo compartimento territoriale delle province comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- nel distretto VII di Dongo rimasero invariati. Nel 1853 il di- rile anno IX). stretto venne smembrato e i comuni assegnati in parte al di- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- stretto VI di Gravedona ed in parte al distretto VII di Me- guito della legge di riordino delle autorità amministrative naggio.

175 pieve di Dongo. 511 la Giurisdizione della Città suddetta”, ASCo, ASCCo, sec. XIV - 1756 Carte sciolte, cart. 469. “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- DOSSO DEL LIRO tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Dongo asse- gnata al quartiere di Porta Monastro (Ripartizione 1240). comune di Liro. 513 Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- sec. XIV - 1756 nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Dongo ri- Nel 1335 i “comunia locorum de Liro et de Civano” ap- sulta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de Du- partenevano alla pieve di Gravedona (Statuti di Como gno”, “comune loci Conscilii de Rumo montis Dugni”, 1335, Determinatio mensurarum) che già la ripartizione “comune loci conscilii de Germasino”, “comune loci con- territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Mona- scilii de Stazona”, “comune loci de Garzeno”, “comune stero della città di Como (Ripartizione 1240). loci vicinantie de Cremia” e “comune loci vicinantie de "Liro con Civano” risulta sempre facente parte della pie- Mussio” (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- ve di Gravedona anche dal “Liber consulum civitatis Novo- rum). comi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli A seguito della concessione fatta da Francesco II Sforza, del comune dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum duca di Milano, del 31 luglio 1532 venne concesso alle tre 1510). pievi superiori del lago di Como, tra cui quella di Dongo, Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le la separazione dalla giurisdizione della città di Como ed il quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel diritto di ricorrere ad uno specifico podestà per l’ammini- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, strazione della giustizia (Separazione tre pievi 1532). Liro nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, fu Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghino. portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre con ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fami- all’elenco degli Statuti del 1335 non compare più la comu- glia Gallio (Casanova 1904). nità di Musso. Compare invece come parte della pieve la Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova comunità di Pianello (Liber consulum 1510). ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Tale situazione risulta nuovamente modificata nel 1644 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dove la pieve risulta costituita dai comuni di Dongo, Con- del 1751, Dosso del Liro era sempre inserito nella pieve di siglio di Rumo, Stazzona, Germasino, Garzeno, Musso e Gravedona, ed il suo territorio comprendeva anche i cassi- Cremia (Relazione Opizzone 1644). naggi di Civani, “Brugia Boschi”, Gravedona (?) e “Consi- Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” glio di Rumo (?) (Compartimento 1751). del 1751 non emerge alcuna variazione alla composizione Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento della pieve (Compartimento 1751). del 1751 emerge che il comune di Dosso del Liro, che con- Unica variante che compare nell’“Indice delle pievi e co- tava 600 abitanti, era infeudato al duca Francesco D’Alvito munità dello Stato di Milano” del 1753, è data dall’assenza a cui pagava lire 44.8. del comune di Consiglio di Rumo nell’elenco dei comuni e Il comune disponeva di un consiglio generale che si riu- l’indicazione della comunità di San Gregorio con Alpi di niva di norma ogni primo giorno dell’anno ed eleggeva tre Pessolo e di Stazzona (Indice pievi 1753). sindaci e otto deputati a cui era affidata l’amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti. pieve di Dongo. 512 Si avvaleva di un cancelliere, che per i suoi compiti veni- 1757 - 1797 va annualmente retribuito, aveva l’incarico di custodire le pubbliche scritture che erano depositate presso la sua casa. Nel compartimento territoriale dello stato di Milano Oltre al console il comune disponeva di un esattore, re- (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Dongo, inserita nel con- golarmente retribuito con un salario annuo, che veniva no- tado di Como, risulta formata dagli 8 comuni seguenti: minato ogni anno dal consiglio. Dosso del Liro era sottopo- Consiglio di Rumo, Cremia, Dongo, Garzeno, Germasino sto alla giurisdizione del podestà feudale residente in con Alpi di Pozzolo e di Stazzona, Musso, Pianello, Staz- Gravedona, capo delle Tre Pievi, al quale pagava un salario zona. annuo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Nel 1771 la pieve contava 5.340 abitanti (Statistica delle Il comune di Dosso del Liro compare nell’“Indice delle anime 1771). pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora ap- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- partenente alla pieve di Gravedona (Indice pievi 1753). bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Nello stesso elenco compare indicata come entità autono- Dongo venne inclusa nella provincia di Como; i comuni ma anche la comunità di Alpe di Camedo che, a partire dal che la componevano rimasero gli stessi. 1757, comparirà unita a Dosso. Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la pieve di Dongo risulta ancora inserita nella provincia di comune di Dosso del Liro. 514 Como, della quale, con la squadra di Rezzonico, formava il 1757 - 1797 VII distretto censuario (Compartimento 1791). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- arch. Separazione tre pievi 1532: “Concessione fatta da Fran- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cesco Secondo, Duca di Milano, alle tre Pievi Superiori al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno del Lago di Como, della separazione delle medesime dal- 1756), il comune di Dosso del Liro con Alpe di Camedo

176 Drano venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Gravedona, nel Contado di Como. cazione 23 giugno 1853), il comune di Dosso del Liro ven- Nel 1771 il comune contava 433 abitanti (Statistica delle ne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Grave- anime 1771). dona. La popolazione era costituita da 644 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Dosso del Liro con Alpe di Camedo venne confermato fa- cente parte della pieve di Gravedona ed inserito nella Pro- DRANO vincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Drano con Loggio. 517 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune sec. XIV - 1756 di Dosso del Liro, venne inclusa nel VI distretto censuario della provincia di Como (Compartimento 1791). Elencate tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sotto- poste quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, comune di Dosso del Liro. 515 (Barrera 1864, pagg. 18, 42), le comunità di Drano e Log- gio disponevano già nel XIII secolo di propri rappresentanti 1798 - 1812 all’interno del Consiglio generale della Valle, come si può A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- desumere dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, pag. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 367). Le due comunità compaiono unite in un unico comu- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ne già dalla seconda metà del secolo XVI, come emerge da legge del 27 marzo 1798 il comune di Dosso del Liro con un atto pubblico datato 20 luglio 1582 e rogato dal notaio Alpe di Camedo venne inserito nel Dipartimento del Lario, Marco Antonio Bellino. L’atto contiene infatti il verbale del Distretto di Domaso (Legge 7 germinale anno VI). Consiglio delle comunità e uomini della Valsolda a cui par- Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne tecipavano Bernardo Muttonus, Giovanni Vesetus, Geroni- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di mo Pisolus, “consiliarij comunis et hominum locorum Lo- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). gij et Drani” (Barrera 1864, pag. 320). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il L’amministrazione del comune, come per tutte le comu- comune di Dosso, inserito nel Distretto primo di Como, nità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Bar- tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario rera 1864, pagg. 366 - 404). In particolare ogni uomo dove- (Legge 23 fiorile anno IX). va necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo guito della legge di riordino delle autorità amministrative messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1864, pagg. 388, Capitolo 95). rante il Regno d’Italia, Dosso del Liro venne in un primo Il comune disponeva di un console “il qual ricava i cari- tempo inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona chi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 - se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il che era tassativamente previsto da un apposito capitolo del- comune di Dosso del Liro con Alpe di Camedo nel 1805 lo statuto, entro dieci giorni, (Barrera 1864, pagg. 403, Ca- contava 538 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). pitolo 142). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij con- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide siglieri i quali tutti rappresentano essa università così è or- Dosso del Liro allargare i propri confini territoriali con dinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa l’aggregazione del comune di Traversa ed uniti. Inserito nel Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Gravedona, dopo essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 - 191). l’unione il comune contava 703 abitanti (Decreto 4 novem- Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per bre 1809). ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui terri- Tale aggregazione non venne confermata con la succes- tori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere siva compartimentazione del 1812 che vide l’aggregazione presentati dal console al podestà di valle nelle mani del di Dosso del Liro al comune di Peglio (Decreto 30 luglio quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. 1812). 373, Capitolo 22). Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- comune di Dosso del Liro. 516 ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle 1816 - 1859 pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) il comune di Drano con Loggio non compare come entità In base alla nuova compartimentazione territoriale del amministrativa autonoma. Gli elenchi indicano generica- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio mente ed esclusivamente la Valsolda. 1816), il ricostituito comune di Dosso del Liro con Alpe di Camedo Liro venne inserito nella Provincia di Como, Di- stretto VIII di Gravedona. comune di Drano con Loggio. 518 1757 - 1797 l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma dona in forza del successivo compartimento delle province al governo e amministrazione delle comunità dello stato di lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Drano

177 Drezzo con Loggio venne inserito tra le comunità della Valsolda, DREZZO nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 l’intera valle contava 883 abitanti (Statistica comune di Drezzo. 521 delle anime 1771). sec. XIV - 1756 Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- “Dreze” figura nella “Determinatio stratarum et pontium striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni cui Drano con Loggio, sempre collocato nella Valsolda, venne spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio a platea inserito nella Provincia di Como. que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sas- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Determinatio 1791, la Valsolda, di cui faceva parte il comune di Drano, stratarum). venne inclusa nel I distretto censuario della provincia di Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di Milano (Compartimento 1791). Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta comune di Drano con Loggio. 519 Torre della città di Como (Ripartizione 1240). 1798 - 1805 Drezzo risulta sempre facente parte della pieve di Uggia- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- te anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dal 1510 sino all’anno 1542 (Liber consulum 1510). legge del 27 marzo 1798 il comune di Drano con Loggio Nel 1652 la terra di Drezzo, ancora compresa nella pieve venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Por- di Uggiate, era composta da 18 fuochi (Redenzione feudi lezza (Legge 7 germinale anno VI). 1652). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 1751, Drezzo era sempre inserito nella pieve di Uggia- XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel te, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di gennaio del 1799 contava 260 abitanti (Legge 20 nevoso “Cassina al Monte”, “della Madonna Santa Chiesa di So- anno VII). pra”, Prevella, “Rocca di sotto” e “Molino di Chiasso mag- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il giore” (Compartimento 1751). comune di Drano con Loggio, inserito nel Distretto primo Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del del 1751 emerge che Drezzo, che contava 256 abitanti, si Lario (Legge 23 fiorile anno IX). era redento e pagava per ciò la somma di lire 15.18.6 ogni Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- quindici anni. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- suono della campana sulla pubblica piazza su convocazio- rante il Regno d’Italia, Loggio con Drano venne in un pri- ne del console il quale proponeva gli argomenti da trattare. mo tempo inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza Unico ufficiale era il console, eletto mensilmente a turno (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- tra i massari residenti nel comune, e che svolgeva anche le se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente unito mansioni di esattore. nell’unico comune corrispondente all’intera valle denomi- Drezzo era sottoposto alla giurisdizione del podestà di nato Albogasio superiore ed inferiore con Oria, Castello Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al con San Mametto, Crosogno superiore ed inferiore, Dasio, quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- Dranno con Loggio, e Puria, collocato nel Distretto III di siti 1751, cart. 3026). Menaggio, Cantone V di Porlezza (Decreto 8 giugno Il comune di Drezzo compare nell’“Indice delle pievi e 1805). comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). comune di Drano con Loggio. 520 1816 - 1859 comune di Drezzo. 522 In base alla nuova compartimentazione territoriale del 1757 - 1797 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816), il comune di Drano con Loggio venne ricostituito e lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Il comune di Drano con Loggio, dotato di convocato, fu 1756), il comune di Drezzo venne inserito, con le comunità confermato nel Distretto VI di Porlezza in forza del succes- della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Co- sivo compartimento delle province lombarde (Notificazio- mo. ne 1 luglio 1844). Nel 1771 il comune contava 267 abitanti (Statistica delle Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Drano, che com- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- prendeva la frazione di Loggio, venne inserito nella Provin- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di cia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La popolazione era Drezzo venne confermato facente parte della pieve di Ug- costituita da 456 abitanti. giate ed inserito nella Provincia di Como. bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti Drezzo, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- Grafiche Bernasconi & Co.. cia di Como (Compartimento 1791).

178 Erba comune di Drezzo. 523 Erba, Fabbrica, Incino con Villincino, Rogora e Ferrera, 1798 - 1809 Lambrugo, Lezza, Lurago con porzione di Calpuno, Mero- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ne, Moiana, Monguzzo con Nobile, Nibionno con Tabiago ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina e Zibrone, Orsenigo con Parzano, Parravicino con Pomerio dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con e Caseglio, Ponte con Cassina Busnigallo, Rogeno con Cal- legge del 27 marzo 1798 il comune di Drezzo venne inseri- venzana, Maggiolino, Molino del Leone e Molino del Ma- to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge glio, Tregolo con Costa Masnaga, Somarino e Pettana, Vil- 7 germinale anno VI). la Albese con Cassina Saruggia. Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune La popolazione complessiva era di 18.885 abitanti. venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- Nel gennaio del 1799 contava 328 abitanti (Legge 20 nevo- segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- so anno VII). sco, il numero dei comuni del cantone passò da 28 a 12: Al- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il bese, Alzate, Anzano, Carcano, Erba, Lurago ed uniti, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Merone, Nibionno ed uniti, Ponte, Rogeno, Tregolo e parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Vill’Albese. La popolazione ammontava a 15.184 abitanti. rile anno IX). Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, guito della legge di riordino delle autorità amministrative per i comuni del cantone IV di Erba, le variazioni previste (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dal precedente provvedimento del 1809, eccezion fatta per rante il Regno d’Italia, Drezzo venne in un primo tempo in- l’ex comune di Albese che venne aggregato a Vill’Albese e serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- per il comune di Merone che assunse la denominazione di stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comune di Nobile. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava comune di Erba. 526 310 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). sec. XIV - 1756 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Milano fatti nel 1346” Erba risulta incluso nella pieve di In- nò l’aggregazione di Drezzo al comune di Gironico, nel cino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- Cantone II di Como. Prima della aggregazione Drezzo con- zione della “strata de Niguarda” come “li zentilhomini da tava 310 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Herba” (Compartimentazione delle fagie 1992). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Nel 1441 Erba, con tutta la pieve di Incino nella quale ri- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). sulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). comune di Drezzo. 524 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1816 - 1859 dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, In base alla nuova compartimentazione territoriale del Erba risulta ancora compreso nella pieve d’Incino (Estimo Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1816), il ricostituito comune di Drezzo venne inserito nella 1644 (Relazione Opizzone 1644). Provincia di Como, Distretto I di Como. Con istrumento rogato il 6 luglio 1647 il comune venne Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- concesso in feudo al conte Carlo Archinto (Casanova stretto I di Como in forza del successivo compartimento 1904). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del 1751, Erba era sempre inserito nel ducato di Milano, cazione 23 giugno 1853), il comune di Drezzo venne inse- nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- che i cassinaggi di “Molino del piano”, “Cassina sopra il polazione era costituita da 465 abitanti. Monte detto Alpe”, Alpetto, Mirabello, Ginochio, Meano, Meanolo, Corgiago, Malpirana e Bajta (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento ERBA del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Filippo Archinti al quale la comunità versava a titolo di convenzio- ne la somma annua di lire 87, contava in tutto 690 anime. cantone IV di Erba. 525 Disponeva di un consiglio particolare costituito da 17 de- 1805 giugno 8 - 1815 putati ed un sindaco-cancelliere che venivano eletti dal In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia convocato generale con l’intervento del podestà. Restavano (Decreto 8 giugno 1805) il cantone IV di Erba, compreso in carica tre anni ed a loro era affidata l’amministrazione nel dipartimento del Lario, distretto I di Como, includeva i del patrimonio e la vigilanza sui pubblici riparti. Il sindaco- seguenti comuni: Albesio, Alserio, Anzano con Cassina Pu- cancelliere, che veniva retribuito con salario annuale, aveva gnano, Monticello e porzione di Monguzzo, Arcellasco con incarico di conservare presso la sua casa le scritture della Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera, Brenno comunità. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pa- con Camisasca, Buccinigo con Molena, Carcano con Coro- gamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto gna, Casletto, Cassano con Sirtolo, Centemero con Musico, con pubblico istrumento per tre anni. Il comune era sotto- Colciago con Cassina Marcetta, Cassina Careggia, Cassina posto alla giurisdizione di un podestà feudale al quale ver- Visconti e porzione di Calpuno, Crevenna con Mornigo, sava un salario annuo, oltre che alla banca criminale di Mi-

179 Erba lano. Il console prestava annualmente giuramento ad comune di Erba. 529 entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 1816 - 1859 3034). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Sempre inserito nella pieve di Incino, Erba compare Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816), il comune di Erba venne inserito nella Provincia di del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice Como, Distretto XIV di Erba. pievi 1753). Il comune di Erba, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto XIV di Erba in forza del successivo comparti- comune di Erba. 527 mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Erba venne inserito lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popo- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di lazione era costituita da 1562 abitanti. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Erba ven- ne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel territo- distretto della cancelleria del censo n. XIV della provin- rio del ducato di Milano. cia di Como. Nel 1771 il comune contava 1.200 abitanti (Statistica del- 530 le anime 1771). 1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19 Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- In conformità al nuovo compartimento territoriale della striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti Erba, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne inserito delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- nella Provincia di Como. stretto XIV della provincia di Como era composto dal ter- ritorio della pieve d’Incino e della squadra di Nibionno. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Er- ba, venne inclusa nel VII distretto censuario della provincia distretto della cancelleria del censo n. VII della provin- di Milano (Compartimento 1791). cia di Milano. 531 1791 gennaio 20 - 1797 comune di Erba. 528 A seguito del ripristino della compartimentazione territo- 1798 - 1815 riale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 20 gennaio 1791, il distretto VII della provincia di Milano, ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina costituito da 28 comunità ed affidato al cancelliere Giovan- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ni Antonio Ferrario, comprendeva il territorio della pieve di legge del 27 marzo 1798 il comune di Erba venne inserito Incino e della squadra di Nibionno, in precedenza costi- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 ger- tuenti il distretto XIV della provincia di Como (Comparti- minale anno VI). mento 1791). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune distretto di Erba. 532 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 1240 abitanti (Legge 20 nevoso anno In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del VII). dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il stretto di Erba, contrassegnato con il numero 11, compren- comune di Erba, inserito nel Distretto primo di Como, tor- deva i comuni di: Albese, Alserio, Anzano con Cassina Pu- nò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge gnano, Monticello e porzione di Monguzzo, Arcellasco con 23 fiorile anno IX). Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera, Bucci- nigo con Molena, Carcano con Corogna, Cassano con Sir- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- tolo, Colciago con Cassina Marcetta, Cassina Careggia, guito della legge di riordino delle autorità amministrative Cassina Visconti (porzione di Calpuno), Crevenna con (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Mornigo, Erba, Fabbrica, Incino con Villincino Rogora e rante il Regno d’Italia, Erba venne in un primo tempo inse- Ferrera, Lambrugo, Lezza, Lurago con porzione di Calpu- rito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- no, Merone, Monguzzo con Nobile, Orsenigo con Parzano, stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Parravicino con Pomerio e Caseglio, Ponte con Cassina comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Busnigallo e Villa Albese con Saruggia. di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Erba nel 1805 contava 419 (?) abitanti (Decreto 8 giugno 1805). distretto XXVI di Erba. 533 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Erba Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione dei di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto comuni di Crevenna ed uniti ed Incino ed uniti. Inserito nel Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- Distretto I di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione il stretto di Erba, qualificato come XXVI distretto del dipar- comune contava 2123 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). timento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Albese, Tale aggregazione venne confermata con la successiva Alserio, Anzano con Cassina Pugnano, Monticello e por- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). zione di Monguzzo, Arcellasco con Torricella, Carpesino,

180 Fabbrica

Brugora, e Cassina Torchiera, Bosisio con Garbagnate Rot- Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di ta, Brenno con Camisalca, Buccinigo con Molena, Carcano Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- con Corogna, Casletto, Cassano con Sirtolo, Colciago con zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Cassina Marcetta, Cassina Careggia, Cassina Visconti e Sala della città di Como (Ripartizione 1240). porzione di Calpuno, Crevenna con Mornigo, Erba, Fabbri- Erno non risulta presente nel “Liber consulum civitatis ca, Incino con Villincino, Rogora e Ferrera, Lambrugo, Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai Lezza, Lurago con porzione di Calpuno, Merone, Mojana, consoli dei comuni della giurisdizione comasca dal 1510 Monguzzo con Nobile, Orsenigo con Parzano, Parravicino sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). con Pomerio e Caseglio, Ponte con Cassina Busnigallo, A seguito di istrumento dell’11 gennaio 1741, rogato dal Rogeno con Calvenzana, Maggiolino, Molino del Leone e notaio Giovanni Battista [Torchiana] di Como, la comunità Molino del Maglio, Solzago, Tavernerio con Urago, Trego- di Erno recuperò la sua autonomia separandosi dal comune lo con Costa di Masnaga, Sommarino e Pettana, Villa Albe- di Veleso a cui era stato aggregato (Risposte ai 45 quesiti se con Cassina Saruggia. La sua popolazione ammontava a 1751, cart. 3028). 14.000 abitanti. Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Erno risultava nuovamente inserito nella pieve di distretto XIV di Erba. 534 Nesso e il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio 1816 - 1853 giugno 22 di Molino (Compartimento 1751). Con il compartimento territoriale delle province lombar- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio del 1751 emerge che Erno, che contava 173 abitanti, era in- 1816) Erba venne designato come capoluogo del distretto feudato al marchese Ottavio Casnedi a cui non veniva cor- XIV della provincia di Como che comprendeva 28 comuni: risposto alcun carico. Albesio, Alserio, Anzano con Cassina Pugnago, Monticello L’organo deliberativo del comune era costituito dal con- e porzione di Monguzzo, Arcellasco con Torricella, Carpe- siglio generale composto da tutti gli uomini del comune sino, Brugora e Cassina Torchiera, Brenno con Camisasca, che si riuniva in un luogo solito per la discussione delle Buccinigo con Molena, Carcano con Corogna, Casletto, questioni concernenti la comunità. Cassano con Sirtolo, Centemero con Musico, Colciago con Il comune disponeva di un console, nominato mensil- Cassina Marcetta, Cassina Careggia, Cassina Visconti e mente a turno tra tutti gli uomini “collettabili”, di un sinda- porzione di Calpuno, Crevenna con Mornigo, Erba, Fabbri- co e di quattro deputati, tutti eletti dal consiglio e che dura- ca, Incino con Villincino, Rogora e Ferrera, Lambrugo, vano in carica tre anni. A tutti gli ufficiali era demandata la Lezza, Lurago con porzione di Calpuno, Merone, Mojana, cura e la conservazione del patrimonio e la vigilanza sulla Monguzzo con Nobile, Nibionno con Tabiago e Sibrone, giustizia dei riparti. Orsenigo con Parzano, Parravicino con Pomerio e Case- Le funzioni di cancelliere venivano svolte dal sindaco glio, Ponte con Cassina Busnigallo, Rogeno con Calvenza- che custodiva inoltre la chiave della cassa contenente le na, Maggiolino, Molino del Leone e Molino del Maglio, pubbliche scritture e che era riposta nella sagrestia della Tregolo con Costa di Masnaga, Sommarino e Pettana, Villa chiesa. Albese con Saruggia. Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese Con dispaccio governativo del 15 gennaio 1841, integra- il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per to con altro provvedimento del 21 gennaio 1842, il comune pubblico incanto ogni tre anni e che veniva pagato con una di Fabbrica venne unito ad Anzano (Prospetto delle aggre- provvigione. gazioni di comuni 1842) pertanto, nel successivo compar- Erno era sottoposto alla giurisdizione del podestà feuda- timento territoriale delle province lombarde (Notificazione le, con sede in Nesso, per i servizi del quale pagava un sa- 1 luglio 1844), i comuni compresi nel distretto XIV di Erba lario biennale e al quale il console prestava giuramento (Ri- divennero 27. Nel 1853 il distretto venne smembrato e i co- sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). muni assegnati in parte al distretto I di Como, in parte al di- Erno compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello stretto IV di Cantù ed in parte al distretto XIV di Canzo. Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregato al co- arch. Prospetto delle aggregazioni di comuni 1842: "Pro- mune di Veleso con Erno, inserito nella pieve di Nesso (In- spetto delle aggregazioni di comuni della provincia di dice pievi 1753). Milano verificatesi dalla notificazione governativa 12 febbraio 1816 e attivate il primo gennaio 1842", ASMi, Censo p.m., cart. 756. FABBRICA

comune di Fabbrica. 536 ERNO sec. XVI - 1756 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di comune di Erno. 535 Milano fatti nel 1346” Fabbrica risulta incluso nella squa- sec. XIV - 1756 dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- I “comunia de Herno et Velexe” figurano nella “Determi- nutenzione della “strata de Niguarda” come “el locho de la natio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Fabrica” (Compartimentazione delle fagie 1992). Como del 1335, come i comuni cui spetta la manutenzione Nel 1441 Fabbrica, con tutta la pieve di Incino nella qua- del tratto della via Regina ”… a dicto ponte in sursum le risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filip- usque ad terminum qui est punta Saxi quod est intus fopam po Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). de Zognio” (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- Con successivo atto del 10 gennaio 1593 il conte Giacomo rum). Dal Verme vendette il diritti sul feudo a Fabrizio Casati.

181 Fenegrò

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e naio del 1799 contava 445 abitanti (Legge 20 nevoso anno dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, VII). Fabbrica risulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel comune di Fabbrica, inserito nel Distretto primo di Como, 1644 (Relazione Opizzone 1644). tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751, Fabbrica era sempre inserito nel ducato di Mila- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- no, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva guito della legge di riordino delle autorità amministrative anche i cassinaggi di Carbusago e Mirovano (Comparti- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- mento 1751). rante il Regno d’Italia, Fabbrica venne in un primo tempo Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei del 1751 emerge che il comune, infeudato alla famiglia Ca- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei sati, rappresentata dal conte Giacomo Durini, contava in comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I tutto 325 anime. La comunità, che era tenuta a pagare al di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Fabbrica nel feudatario il diritto di imbottato, aveva un consiglio gene- 1805 contava 375 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). rale costituito da tutti gli abitanti. L’amministrazione pub- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i blica era affidata agli agenti dei “compadroni” e ai “capi di comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- boletta”, quattro massari eletti ogni due o tre anni. gregazione del comune di Fabbrica al comune di Anzano, Disponeva di un cancelliere che veniva retribuito con un che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV di Erba. salario annuale per la redazione dei riparti, oltre che con Prima della aggregazione Fabbrica contava 377 abitanti compensi straordinari legati ad attività specifiche. La cura (Decreto 4 novembre 1809). delle pubbliche scritture era invece affidata al console. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). delle spese era un solo esattore, eletto a seguito di pubblico incanto. Il comune, in assenza del podestà feudale, era sot- comune di Fabbrica. 539 toposto alla giurisdizione del maggiore magistrato di Mila- 1816 - 1859 no, a cui il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito nella pieve di Incino, Fabbrica compare 1816), il comune di Fabbrica venne inserito nella Provincia nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” di Como, Distretto XIV di Erba. del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice Nel successivo compartimento delle province lombarde pievi 1753). (Notificazione 1 luglio 1844) Fabbrica risulta annesso al comune di Anzano con Fabbrica, Cassina Pugnago e Mon- comune di Fabbrica. 537 ticello, compreso nel Distretto XIV di Erba. 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Fabbrica tornò a co- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma stituire entità autonoma e venne inserito nella Provincia di al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazione era costitu- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Fabbrica ita da 651 abitanti. venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel ter- ritorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 548 abitanti (Statistica delle anime 1771). FENEGRÒ Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Fenegrò. 540 Fabbrica, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne in- sec. XIV - 1756 serito nella Provincia di Como. Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Milano fatti nel 1346” Fenegrò risulta incluso nella pieve di 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- Fabbrica, venne inclusa nel VII distretto censuario della tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Fenagrò” provincia di Milano (Compartimento 1791). (Compartimentazione delle fagie 1992). Con istrumento rogato il 18 ottobre 1538 il comune ven- comune di Fabbrica. 538 ne concesso in feudo a Giacomo Antonio Carcano e succes- 1798 - 1809 sivamente, a seguito di testamento, giunse nella mani della A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- famiglia Arconati (Casanova 1904). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Fenegrò legge del 27 marzo 1798 il comune di Fabbrica venne inse- risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 germinale anno VI). (Relazione Opizzone 1644). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 1751, Fenegrò era sempre inserito nel ducato di Milano, XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio compren-

182 Ferrera deva anche i cassinaggi di Vigola, San Quirico e Val Mora- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- na (Compartimento 1751). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Giusep- rante il Regno d’Italia, Fenegrò venne in un primo tempo pe Arconati al quale la comunità non versava alcun tipo di inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- contribuzione, contava circa 668 anime. Disponeva di un dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe console e di due sindaci nominati annualmente a seguito di (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel pubblico incanto coll’assenso dei primi estimati. Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere che veniva Fenegrò nel 1805 contava 724 abitanti (Decreto 8 giugno retribuito con un salario per la cura dei riparti, oltre a com- 1805). pensi di carattere straordinario. Incaricato delle riscossioni Il successivo intervento di concentrazione disposto per i dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Fe- che veniva eletto per pubblico incanto ogni tre anni. Il co- negrò allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- mune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feuda- ne del comune di Cirimido. Inserito nel Distretto I di Co- le, rappresentato in loco da un luogotenente a cui la comu- mo, Cantone VI di Appiano, dopo l’unione il comune nità erogava un onorario in occasione del pubblico riparto. contava 1232 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Il console prestava l’ordinario giuramento alla banca crimi- Tale aggregazione venne confermata con la successiva nale del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). quesiti 1751, cart. 3039). Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- comune di Fenegrò. 543 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- 1816 - 1859 lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano In base alla nuova compartimentazione territoriale del (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Fenegrò venne inserito nella Provincia comune di Fenegrò. 541 di Como, Distretto XXIII di Appiano. 1757 - 1797 Il comune di Fenegrò, dotato di convocato, fu confermato Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1844). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Fenegrò Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel cazione 23 giugno 1853), il comune di Fenegrò venne inse- territorio del ducato di Milano. rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La Nel 1771 il comune contava 749 abitanti (Statistica delle popolazione era costituita da 1424 abitanti. anime 1771). legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI A seguito della morte del conte Galeazzo Arconati Vi- per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento sconti avvenuta nel 1773, il comune, sino ad allora infeu- del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, dato, tornò nelle disponibilità della R. Camera (Casanova ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- 1904). blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Fe- negrò, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne in- serito nella Provincia di Gallarate. FERRERA In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di comune di Ferrera. 544 Fenegrò, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della sec. XIV - 1756 provincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Ferrera, insieme a Mojana e alla comune di Fenegrò. 542 Cassina Sant’Angelo, risulta incluso nella pieve di Incino e 1798 - 1815 viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione del- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- la “strata de Niguarda” come “el locho de Moliana con le ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina cassine de Ferera e le cassine de Sancto Angelo” (Compar- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con timentazione delle fagie 1992). legge del 26 marzo 1798 il comune di Fenegrò venne inse- Nel 1441, con tutta la pieve di Incino nella quale risulta rito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria (Legge 6 germinale anno VI). Visconti ai conti Dal Verme. Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto venne concesso in feudo alla famiglia Carpani (Casanova XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- 1904). naio del 1799 contava 740 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VII). del 1751, Ferrera era sempre inserito nel ducato di Milano, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nella pieve di Incino (Compartimento 1751). comune di Fenegrò, inserito nel Distretto secondo di Vare- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento se, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751 emerge che il comune, che in base alla nuova (Legge 23 fiorile anno IX). mappa censuaria risultava unito ad Incino, era infeudato al

183 Figino marchese Francesco Carpani di Pusiano, a cui la comunità comune di Figino. 546 versava per convenzione una somma quale diritto di imbot- 1757 - 1797 tato. Il comune, che contava solo 22 anime, non disponeva Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- di consigli né ufficiali pubblici oltre al console, essendo co- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma stituito da sole tre famiglie che conservavano direttamente al governo e amministrazione delle comunità dello stato di le scritture pubbliche. Incaricato delle riscossioni dei cari- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Figino chi e del pagamento delle spese era un solo esattore. Il co- con Rozzago venne inserito tra le comunità della pieve di mune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feuda- Galliano, nel territorio del ducato di Milano. le che non percepiva salario e a cui il console, tramite Nel 1771 il comune contava 473 abitanti (Statistica delle l’attuario, prestava ogni anno giuramento (Risposte ai 45 anime 1771). quesiti 1751, cart. 3034). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Ferrera compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Fi- Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di Incino gino con Rozzago, sempre collocato nella pieve di Gallia- con Villincino, Rogora e Ferrera (Indice pievi 1753). no, venne inserito nella Provincia di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di Figino, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- FIGINO vincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Figino. 545 comune di Figino. 547 sec. XIV - 1756 1798 - 1809 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Milano fatti nel 1346” Figino risulta incluso nella pieve di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Figi- legge del 27 marzo 1798 il comune di Figino con Rozzago no” (Compartimentazione delle fagie 1992). venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello (Legge 7 germinale anno VI). naturale Polidoro Sforza Visconti, Figino con gli altri co- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune muni della pieve di Galliano nella quale era collocato, ven- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta (Ca- XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel sanova 1904). gennaio del 1799 contava 701 abitanti (Legge 20 nevoso Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e anno VII). dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Figino risul- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo comune di Figino con Rozzago, inserito nel Distretto primo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel 1644 di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del (Relazione Opizzone 1644). Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Figino era sempre inserito nel ducato di Milano, guito della legge di riordino delle autorità amministrative nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva an- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- che i cassinaggi di “Boffalora di sotto”, “Boffalora di so- rante il Regno d’Italia, Figino venne in un primo tempo in- pra”, Bricola, Boncazio, Corno, Croce, Baslotello, Malpa- serito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei di- ga e Cassinetta (Compartimento 1751). stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Figino con del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- Rozzago nel 1805 contava 662 abitanti (Decreto 8 giugno tonio Pietrasanta al quale la comunità non versava alcun 1805). tipo di tributo. Il comune, che contava in tutto 480 abitanti, era retto da un sindaco, tre deputati e un console, eletti sen- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i za limiti temporali. Alla cessazione della loro attività veni- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- vano sostituiti con elezione che avveniva in pubblica piaz- gregazione del comune di Figino con Rozzago al comune za. di Carimate, che fu inserito nel Distretto I di Como, Canto- ne V di Cantù. Prima della aggregazione Figino con Rozza- Il comune disponeva inoltre di un cancelliere che perce- go contava 790 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). piva un salario annuo ed aveva il compito della custodia Tale aggregazione venne confermata con la successiva delle poche scritture pubbliche. Incaricato delle riscossioni compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale, al quale versava annualmente un salario. Il console comune di Figino. 548 prestava annualmente giuramento alla “Banca criminale di 1816 - 1859 Milano” oltre che alla “Banca criminale feudale di Cantù” In base alla nuova compartimentazione territoriale del (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito nella pieve di Galliano, nel ducato di Mi- 1816), il ricostituito comune di Figino con Rozzago venne lano, Figino compare nell’“Indice delle pievi e comunità inserito nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Maria- dello Stato di Milano” del 1753 ampliato nei suoi confini no. con l’aggregazione del territorio delle comunità di Rozza- Il comune di Figino con Rozzago, dotato di convocato, fu go (Indice pievi 1753). confermato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del suc-

184 Fino cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la ripar- zione 1 luglio 1844). tizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripartizione cazione 23 giugno 1853), il comune di Figino, che com- 1240). prendeva la frazione di Rozzago, venne inserito nella Pro- Fino risulta sempre facente parte della medesima pieve vincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popolazione era anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono costituita da 1157 abitanti. riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Nel 1652 la terra di Fino, ancora compresa nella sua pie- ve, era composta da 34 fuochi (Redenzione feudi 1652). FIGLIARO Con diploma dell’imperatore Carlo VI dell’8 ottobre 1721 Fino venne concesso in feudo alla famiglia Odescal- comune di Figliaro. 549 chi (Casanova 1904). sec. XIV - 1751 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Fino era sempre inserito nella medesima pieve Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di (Compartimento 1751). Milano fatti nel 1346” Figliaro risulta incluso nella pieve di Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato alla fa- tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Fitilario” miglia Odescalchi, alla quale peraltro risulta non versasse (Compartimentazione delle fagie 1992). alcun tipo di tributo, aveva una popolazione di 455 abitanti. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e Per quanto riguarda l’organizzazione amministrativa, il dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Figliaro comune disponeva di un console il quale aveva il potere di risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di convocare il popolo quando fosse necessario per la vita del- Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 la comunità. La convocazione avveniva con il suono della (Relazione Opizzone 1644). campana e le decisioni erano prese a maggioranza dei voti. Con istrumento rogato l’8 agosto 1650 il comune venne Il comune si avvaleva inoltre di due sindaci che, come il concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- console, duravano in carica un anno e potevano essere con- vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani fermati. L’esazione dei carichi era invece affidata ad un del conte Carlo Litta (Casanova 1904). esattore la cui elezione avveniva nella pubblica piazza in Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” base alla migliore offerta presentata. Veniva retribuito con del 1751, Figliaro era sempre inserito nel ducato di Milano, un salario fisso annuo oltre ad una provvigione proporzio- ancora nella pieve di Appiano (Compartimento 1751). nale al denaro maneggiato. Il comune nominava anche un Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento proprio cancelliere che percepiva un salario fisso oltre a del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte compensi straordinari. Le pubbliche scritture erano conser- al conte Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun vate nell’archivio che era depositato nella casa del feudata- tipo di contribuzione, contava in tutto 225 anime. Dispone- rio. Fino era sottoposto in quegli anni alla giurisdizione di va di un console eletto a maggioranza dei voti nell’assem- un podestà feudale che risiedeva a Como. Pur avendone blea convocata nella pubblica piazza. Il comune di avvaleva l’obbligo la comunità non gli versava alcun compenso (Ri- di un cancelliere che percepiva un salario oltre a compensi sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). straordinari. Le pubbliche scritture erano conservate Sempre inserito nella pieve omonima Fino risulta nell’abitazione dei maggiori estimati. Incaricato delle ri- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” scossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un del 1753 ampliato nei suoi confini con l’aggregazione dei solo esattore che veniva eletto per pubblico incanto. Il co- comunetti di Bricoletta, Fiorenzola e Molino Rionca (Indi- mune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale ce pievi 1753). residente in Appiano, a cui la comunità non versava alcun onorario. Il console, che era incaricato delle denunce, pre- comune di Fino. 551 stava giuramento alla banca criminale del Vicariato del Se- 1757 - 1797 prio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). Sempre inserito nella pieve di Appiano, Figliaro compare Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma del 1753 già unito al comune di Beregazzo, ancora appar- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno tenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). 1756), il comune di Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Moli- no Rionca, Mornasco e Socco venne inserito, con le comu- nità della pieve omonima, nel Territorio civile della città di Como. Nel 1771 i comuni di Asnago, di Bulgorello, di Cassina FINO Rizzardi e di Fino, che costituivano un’unica parrocchia, contavano in tutto 2.065 abitanti (Statistica delle anime comune di Fino. 550 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- La comunità di Fino risulta già citata come entità ammi- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di nistrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti 1927, Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco p. 245), in documenti del secolo XII. e Socco venne confermato facente parte della pieve ed in- Il “comune loci de Fino” figura nella “Determinatio men- serito nella Provincia di Como. surarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve omonima (Statuti 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Fino,

185 Fino venne inclusa nel I distretto censuario della provincia di distretto di Fino. 554 Como (Compartimento 1791). 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del comune di Fino. 552 dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- 1798 - 1815 stretto di Fino, contrassegnato con il numero 8, compren- deva i comuni di: Alzate con Verzago, Asnago con Monte A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Sordo, Bernate con Guzza, Breccia con Lazzago, Bregnano ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina con Puginate e Cassina Manigardi, Bulgorello, Cadorago, dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Carimate, Caslino, Casnate con Baraggiola, Cassina Riz- legge del 27 marzo 1798 il comune di Fino con Bricoletta, zardi con Boffalora, Monticello, e Ronco, Cermenate con Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco e Socco venne inse- Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara, Civello con Bru- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 go, Cucciago, Figino con Rozzago, Fino con Bricoletta, germinale anno VI). Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco e Socco, Intimiano, Lomazzo con Manera e Bisago, Lucino, Luisago con Bri- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cola, Maccio con Macciasca e Brusada, Minoprio, Monta- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto no con Casarico, Montorfano, Novedrate, Rebbio, Rovella- XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- sca, Vertemate con Rionca e Binone. naio del 1799 contava 890 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). pieve di Fino. 555 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sec. XIV - 1756 comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- rile anno IX). toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- guito della legge di riordino delle autorità amministrative tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Fino assegna- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ta al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola rante il Regno d’Italia, Fino venne in un primo tempo inse- (Ripartizione 1240). rito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei distret- Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- ti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Fino risulta comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I composta dai seguenti comuni: “comunia locorum de Mon- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Fino con Brico- tano de Trevino”, “comune loci de Lucino”, “comune loci letta, Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco e Socco nel de Mazio”, “comune loci de Fino”, “comune loci de Caste- 1805 contava 2038 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). nate”, “comune loci de Bernate”, “comune loci de Andrate Il successivo intervento di concentrazione disposto per i et de Murinasio”, “comunia locorum de Socho et de Mon- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- dello”, “comune loci de Cadorago”, “comune loci de Bur- teressò il comune di Fino che continuò a costituire entità gariburgallo”, “comune loci de Castellino”, “comune loci amministrativa autonoma. Inserito nel Distretto I di Como, de Puzinate”, “comune loci de Lomatio”, “comune loci de Cantone I di Como, il comune contava 1104 abitanti (De- Cazivio”, “comune de Ginadello”, “comune de Luvixago”, creto 4 novembre 1809). “comune de Vertemate”, “comune de Bregniano”, “comune de Asinago”, “comune de Minovrio” e “comune de Cerme- Con la successiva compartimentazione del 1812 il comu- nate” (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum). ne denominativo di Fino comprendeva anche il territorio Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- del comune di Cassina Rizzardi in precedenza unito a quel- portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- lo di Cadorago (Decreto 30 luglio 1812). ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto all’elenco degli Statuti del 1335 compaiono solo alcune comune di Fino. 553 modifiche di denominazione dei comuni. Nelle ultime pa- 1816 - 1859 gine del registro appaiono elencate alcune cascine che sono indicate in documenti successivi come facenti parte della In base alla nuova compartimentazione territoriale del pieve di Fino: Cassina de Rovelasca, Cassina de la Manera, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Cassina de Montesello, Cassina Rizzardi, Cassina de Bof- 1816), il comune di Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Moli- falora, Cassina de Roncho, Cassina de Bisago (Liber con- no Rionca, Mornasco e Socco venne inserito nella Provin- sulum 1510). cia di Como, Distretto I di Como. Tale situazione risulta modificata nel 1652 dove la pieve, composta da 641 fuochi, risulta costituita dalle seguenti co- Il comune di Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino munità: Asnago composta da 22 fuochi, Brugo da 1, Berna- Rionca, Mornasco e Socco, dotato di convocato, fu confer- te da 11, Baragiola da 2, Bulgorello da 14, Bricola da 5, mato nel Distretto I di Como in forza del successivo com- Bricoletta da 2, Bregnano da 75, Boffalora da 2, Bisago da partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 3, Cimerio da 1, Caccivio da 38, Civello da 25, Cassina 1844). Rizzardi da 15, Cassina Lavezzara da 5, Casnate da 37, Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Cermenate da 74, Santa Croce da 1, Caslino da 17, Cado- cazione 23 giugno 1853), il comune di Fino, che compren- rago da 44, Fiorenzola da 1, Fino da 34, Lucino da 25, Lui- deva le frazioni di Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, sago da 10, Lomazzo (infeudato), Montano da 16, Maccio Mornasco e Socco, venne inserito nella Provincia di Como, da 40, Macciasca da 6, Monticello da 14, Mornasco da 11, Distretto II di Como. La popolazione era costituita da 1655 Minoprio da 14, Cassina Manigardi da 2, Manera da 23, abitanti. Molino di Galeazzo da 1, Molino di Bunone da 1, Molino

186 Fraino di Rionca da 2, Montesordo da 1, Puginate da 8, Ronco da bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini 4, Rovellasca (infeudato), Socco da 10 e infine Vertemate del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. composto da 24 fuochi. Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 emerge che la pieve di Fino, che appare modifica- ta, comprendeva i comuni di Asnago, Bernate, Bregnano, FIORENZOLA Bulgorello, Cadorago, Caslino, Casnate, Cassina Rizzardi, Boffalora, Monticello, Ronco, Cermenate, Civello, Fino, comune di Fiorenzola. 557 Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, Lomazzo, Manera, sec. XIV - 1751 Lucino, Luisago, Bricola, Maccio, Macciasca, Minoprio, La terra di Fiorenzola, costituita da un solo fuoco, risul- Montano, Mornasco, Puginate, Menigardo, Rovellasca, tava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pie- Socco, Vertemate, Galliazzo (ossia Ronca) e Bunone ve di Fino (Redenzione feudi 1652). Con diploma dell’im- (Compartimento 1751). peratore Carlo VI dell’8 ottobre 1721 il feudo di Fino con L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Bricoletta, Fiorenzola e Molino Rionca venne concesso del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che alla famiglia Odescalchi (Casanova 1904). venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello del 1751, Fiorenzola risulta ancora inserito come comune stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni autonomo nella pieve di Fino (Compartimento 1751). che componevano la pieve veniva ridotto da 34 a 23, cioè Fiorenzola compare nell’“Indice delle pievi e comunità Asnago con Montesordo; Bernate con Guzza; Bregnano; dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente unita, con Brugo; Bulgorello; Cadorago; Caslino; Casnate; Cassina Bricoletta e Molino Rionca, al comune di Fino (Indice pie- Rizzardi con Boffalora, Monticello e Ronco; Cermenate vi 1753). con Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara; Civello; Fino con Bricoletta, Fiorenzola e Molino Rionca; Lomazzo con Manera e Bisago; Lucino; Luisago con Bricola; Mac- cio con Macciasca; Minoprio; Montano; Mornasco; Pugi- nate con Cassina Manigardi; Rovellasca; Socco; Vertemate FRAINO con Rionca e Bunone (Indice pievi 1753). comune di Fraino. 558 pieve di Fino. 556 sec. XIV - 1751 1757 - 1797 Fraino era membro della comunità generale della Valas- sina, nel ducato di Milano. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne mo” (Editto 19 giugno 1756) l’organizzazione del territorio concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti della pieve subì alcuni mutamenti: l’editto infatti prevedeva Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un che “le Comunità di Brecchia con Lazzago e di Rebbio”, in primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a precedenza inseriti tra i Borghi e Corpi Santi della città di Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento Como, “si uniranno sotto la pieve di Fino”. Inoltre il comu- del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- ne di Baraggiola, anch’esso in precedenza tra i Borghi e drati (Casanova 1904). Corpi Santi della città, “si aggregherà alla comunità di Ca- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” snate, pieve di Fino”. del 1751, Fraino era inserito nel ducato di Milano, nella Va- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano lassina, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinag- (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Fino, inserita nel terri- gio di Molino (Compartimento 1751). torio civile della città di Como, risulta pertanto formata dai Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 21 comuni seguenti: Asnago con Montesordo, Bernate con del 1751 emerge che il comune, che contava 30 abitanti, era Guzza, Breccia con Lazzago, Bregnano con Puginate e infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per con- Cassina Manigardi, Bulgorello, Cadorago, Caslino, Casna- venzione una somma annua di lire 0.18.6. te con Baragiola, Cassina Rizzardi con Boffalora, Monti- Il comune disponeva come unico ufficiale di un cancel- cello e Ronco, Cermenate con Cassina Santa Croce e Cas- liere, retribuito con un salario annuale, che aveva il compito sina Lavezzara, Civello con Brugo, Fino con Bricoletta, di redigere i riparti dei carichi. Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco e Socco, Lomazzo L’amministrazione, la cura dei riparti e la custodia delle con Manera e Bisago, Lucino, Luisago con Bricola, Mac- pubbliche scritture, conservate in una cassa, era affidata ai cio con Macciasca e Brusada, Minoprio, Montano con Ca- maggiori estimati della comunità. sarico, Rebbio, Rovellasca, Vertemate con Rionca e Buno- ne. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto per incanto dai primi Nel 1771 la pieve contava 12.010 abitanti (Statistica del- estimati. le anime 1771). Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Con il successivo compartimento territoriale della Lom- feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Fino mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la la valle (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). componevano rimasero gli stessi. Sempre inserito della Valassina, Fraino compare Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” pieve di Fino risulta ancora inserita nella provincia di Co- del 1753 aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Gal- mo, della quale, con la pieve di Uggiate, formava il I di- legno, Mudrone, Brazzova e Fraino, appartenente al ducato stretto censuario (Compartimento 1791). di Milano (Indice pievi 1753).

187 Gaggino

Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Gaggino venne confermato facente parte della pieve di Ug- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma giate ed inserito nella Provincia di Como. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Fraino risulta definiti- 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di vamente aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Gal- Gaggino, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- legno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna, inserito tra le vincia di Como (Compartimento 1791). comunità della Valassina, nel territorio del ducato di Mila- no. comune di Gaggino. 561 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina GAGGINO dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Gaggino venne inse- comune di Gaggino. 559 rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge sec. XIV - 1756 7 germinale anno VI). “Gazino” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto cui spetta la manutenzione del ponte “de Luira Guarzima- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). scha” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Nel gennaio del 1799 contava 258 abitanti (Legge 20 nevo- Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di so anno VII). Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Torre della città di Como (Ripartizione 1240). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). Gaggino risulta sempre facente parte della pieve di Ug- giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune guito della legge di riordino delle autorità amministrative dal 1510 sino all’anno 1552 (Liber consulum 1510). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Gaggino venne in un primo tempo Nel 1652 la terra di Gaggino, ancora compresa nella pie- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- ve di Uggiate, era composta da 18 fuochi (Redenzione feu- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei di 1652). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava del 1751, Gaggino era sempre inserito nella pieve di Uggia- 283 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). te, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i “Cassina de’ Ronchi” (Compartimento 1751). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento nò l’aggregazione di Gaggino al comune di Uggiate, nel del 1751 emerge che Gaggino, che contava 225 abitanti, si Cantone II di Como. Prima della aggregazione Gaggino era redento e pagava per ciò la somma di lire 13.10 ogni contava 305 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). quindici anni. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). suono della campana sulla pubblica piazza su convocazio- ne del console il quale proponeva gli argomenti da trattare. comune di Gaggino. 562 Unico ufficiale era il console, eletto mensilmente a turno 1816 - 1859 tra i massari residenti nel comune, e che svolgeva anche le mansioni di esattore. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Gaggino era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1816), il ricostituito comune di Gaggino venne inserito nel- quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- la Provincia di Como, Distretto I di Como. siti 1751, cart. 3026). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Il comune di Gaggino compare nell’“Indice delle pievi e stretto I di Como in forza del successivo compartimento comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Gaggino venne in- comune di Gaggino. 560 serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- 1757 - 1797 polazione era costituita da 513 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Gaggino venne inserito, con le comu- GALLIANO nità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Como. comune di Galliano. 563 Nel 1771 il comune contava 256 abitanti (Statistica delle sec. XIV - 1756 anime 1771). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Milano fatti nel 1346” Galliano risulta incluso nella Squa- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma-

188 Garzeno nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Gayano” (Compartimentazione delle fagie 1992). dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). Nel 1441 Galliano, con tutta la pieve di Incino nella quale Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Garzeno nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Galliano ri- fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- sulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- lazione Opizzone 1644). miglia Gallio (Casanova 1904). Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova venne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). famiglia Carpani (Casanova 1904). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Garzeno era sempre inserito nella pieve di Don- del 1751, Galliano era sempre inserito nel ducato di Mila- go, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). Scireso, Cotasco e Catasco (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese del 1751 emerge che il comune di Garzeno, che contava Francesco Carpani, al quale la comunità non versava alcun 850 abitanti, era infeudato al conte Gallio a cui pagava lire tipo di tributo. Pagava invece, per “convenzione di imbotta- 9.12 per le ragioni di caccia. Il comune non disponeva di un to” la somma di lire 92.19 a Giuseppe Maria Del Conte di consiglio ma di una assemblea popolare che eleggeva an- Carella. nualmente o ogni due anni due sindaci ed un cancelliere a Il comune, che contava in tutto 160 abitanti, disponeva cui era affidata l’amministrazione del patrimonio pubblico del convocato dei capi di casa che eleggeva ogni tre anni e la vigilanza sui riparti. due deputati ed un console tramite pubblico istrumento. Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente I deputati, che percepivano un compenso oltre ad essere retribuito, aveva l’incarico di conservare le pubbliche scrit- esenti da carichi fiscali, erano tra l’altro tenuti a svolgere le ture che erano depositate in una stanza del “pubblico”. Il funzioni di cancelliere insieme al maggiore estimato del comune disponeva inoltre di un esattore che veniva nomi- comune il quale conservava in una cassa le scritture pubbli- nato a seguito di pubblico incanto. Il comune era sottoposto che. alla giurisdizione del podestà feudale, al quale pagava un Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento salario annuo e a cui il console prestava il giuramento (Ri- delle spese era un solo esattore che veniva eletto ogni tre sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). anni per pubblico incanto. Il comune di Garzeno compare nell’“Indice delle pievi e Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- feudale che risiedeva in Corneno, a cui veniva versato an- nente alla pieve di Dongo (Indice pievi 1753). nualmente un salario. Il console era tenuto a prestare giura- mento alla banca criminale del pretorio di Milano (Risposte comune di Garzeno. 565 ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). 1757 - 1797 La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- a Penzano nel comune di Penzano con Vignarca, Corneno lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma e Galliano, nella pieve di Incino, ducato di Milano (Indice al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno pievi 1753). 1756), il comune di Garzeno venne inserito, come comuni- tà appartenente alla pieve di Dongo, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 948 abitanti (Statistica delle anime 1771). GARZENO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Garzeno. 564 Garzeno venne confermato facente parte della pieve di Dongo ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno “Garzeno” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- Garzeno, venne inclusa nel VII distretto censuario della mune cui spetta la manutenzione di un tratto della strada di provincia di Como (Compartimento 1791). Mezzola e in particolare deve “facere archatas sedecim a facta illorum de Stazona in iosum versus lacum” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). comune di Garzeno. 566 Il “comune loci de Garzeno” apparteneva alla pieve di 1798 - 1815 Dongo (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina quartiere di Porta Monastero della città di Como (Riparti- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con zione 1240). legge del 27 marzo 1798 il comune di Garzeno venne inse- Garzeno risulta sempre facente parte della pieve di Don- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Leg- go anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove ge 7 germinale anno VI).

189 Garzola

Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il drati (Casanova 1904). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751, Gemù, a cui risultano uniti i territori delle comu- rile anno IX). nità di Galegno e Mudrono, era inserito nel ducato di Mila- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- no, nella Valassina (Compartimento 1751). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune di Gemù con Galegno e rante il Regno d’Italia, Garzeno venne in un primo tempo Mudrono, che contava 44 abitanti, era infeudato al “conte inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei della Riviera” al quale versava per convenzione una somma distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei annua di lire 3.18.10. Il comune disponeva di una vicinanza comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III che si riuniva sulla pubblica piazza. Eleggeva, con i mag- di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 giori estimati, ogni anno un console a cui era affidata l’am- contava 1178 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). ministrazione e la cura dei riparti. Si avvaleva inoltre di un Il successivo intervento di concentrazione disposto per i cancelliere, retribuito con un salario annuale, a cui era affi- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Gar- data la custodia delle pubbliche scritture conservate in una zeno allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- cassa. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- ne del comune di Germasino ed uniti. Inserito nel Distretto mento delle spese era un solo esattore, eletto con pubblica III di Menaggio, Cantone IV di Gravedona, dopo l’unione scrittura. Gemù salariava inoltre un fante. il comune contava 1737 abitanti (Decreto 4 novembre Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà 1809). feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- Tale aggregazione venne confermata con la successiva mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 comune di Garzeno. 567 quesiti 1751, cart. 3033). 1816 - 1859 Sempre inserito della Valassina, Gemù compare nell’“In- In base alla nuova compartimentazione territoriale del dice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Gallegno, Mu- 1816), il comune di Garzeno venne inserito nella Provincia drone, Brazzova e Fraino, appartenente al ducato di Milano di Como, Distretto VII di Dongo. (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in al governo e amministrazione delle comunità dello stato di forza del successivo compartimento delle province lombar- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Gemù risulta definiti- de (Notificazione 1 luglio 1844). vamente aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Gal- legno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna, inserito tra le Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comunità della Valassina, nel territorio del ducato di Mila- cazione 23 giugno 1853), il comune di Garzeno venne in- no. serito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La popolazione era costituita da 1580 abitanti.

GERA GARZOLA comune di Gera. 570 terra di Garzola. 568 sec. XVII - 1756 sec. XVII Nel 1644 Gera compare inserito nella pieve di Sorico, Nel 1652 la terra di Garzola, composta da 1 fuoco, risulta contado di Como, appartenente al feudo delle Tre pievi compresa nei Corpi santi di Como (Redenzione feudi concesso ai Gallio (Relazione Opizzone 1644). 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Gera era sempre inserito nella pieve di Sorico, ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Sant’Agata” (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento GEMÙ del 1751 emerge che il comune di Gera, che contava 450 abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca D’Al- comune di Gemù. 569 vito a cui corrispondeva un somma di 1.2 lire per il diritto sec. XIV - 1751 di caccia. Gemù era membro della comunità generale della Valas- Il comune disponeva di un consiglio generale formato da sina, nel ducato di Milano. tutti gli uomini che avessero compiuto 18 anni. Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne Le riunione del consiglio si tenevano in un luogo solito e concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti venivano decise dai sindaci che impartivano al console l’or- Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un dine di convocazione, effettuata dallo stesso tramite il suo-

190 Germasino no della campana più grossa, dopo la messa, il giorno della parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- riunione. Le decisioni del consiglio erano assunte a mag- rile anno IX). gioranza dei voti. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Ufficiali del comune erano due sindaci, sei deputati, un guito della legge di riordino delle autorità amministrative cancelliere ed il console. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Sindaci e deputati erano eletti dal consiglio in pubblica rante il Regno d’Italia, Gera venne in un primo tempo inse- adunanza ogni anno e potevano essere confermati per un rito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro dei ulteriore anno. distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Il cancelliere, che percepiva per i suoi compiti un salario comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III annuo, veniva invece eletto, sempre dal consiglio, senza al- di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune nel cun termine temporale di durata e poteva essere rimosso 1805 contava 454 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). solo in caso di demerito. Conservava le poche scritture pub- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i bliche di cui abbisognava quotidianamente mentre la re- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide stante parte dell’archivio era depositata in un’apposita cas- Gera allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- sa munita di tre chiavi, conservate dai sindaci e dal ne dei comuni di Montemezzo, Sorico e Trezzone. Inserito cancelliere, in una stanza posta nel “pubblico”. La chiave nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Gravedona, della stanza era affidata al custode della chiesa parrocchia- dopo l’unione il comune contava 1130 abitanti (Decreto 4 le. novembre 1809). Il console, anch’esso eletto annualmente in consiglio, ve- Con la successiva compartimentazione del 1812 Gera niva scelto con pubblico incanto in base alla migliore offer- estese ulteriormente i suoi confini aggregando anche il co- ta economica presentata. mune di Bugiallo (Decreto 30 luglio 1812). Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto all’inizio comune di Gera. 573 di ogni anno per pubblico incanto. Doveva prestare idonea 1816 - 1859 “sigurtà”. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio feudale di Gravedona al quale pagava annualmente una 1816), il comune di Gera venne inserito nella Provincia di somma stabilita (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Como, Distretto VIII di Gravedona. Il comune di Gera compare nell’“Indice delle pievi e co- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- stretto VIII di Gravedona in forza del successivo comparti- te alla pieve di Sorico (Indice pievi 1753). mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Gera. 571 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Gera venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La po- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- polazione era costituita da 545 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Gera venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Sorico, nel Contado di Como. GERMASINO Nel 1771 il comune contava 559 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Germasino. 574 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Gera venne confermato facente parte della pieve di Sorico “Germasino” figura nella “Determinatio stratarum et ed inserito nella Provincia di Como. pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno il comune cui spetta la manutenzione di un tratto della stra- 1791, la pieve di Sorico, di cui faceva parte il comune di da di Mezzola e in particolare deve “facere archatas sede- Gera, venne inclusa nel VI distretto censuario della provin- cim a facta illorum de Stazona in iosum versus lacum” cia di Como (Compartimento 1791). (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Il “comune loci conscilii de Germasino” apparteneva alla comune di Gera. 572 pieve di Dongo (Statuti di Como 1335, Determinatio men- 1798 - 1815 surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- buiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- (Ripartizione 1240). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Germasino risulta sempre facente parte della pieve di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Dongo anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” legge del 27 marzo 1798 il comune di Gera venne inserito dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 mune dal 1510 sino all’anno 1533 (Liber consulum 1510). germinale anno VI). Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Germasino nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Pievi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Me- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far deghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune,

191 Gironico sempre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- della famiglia Gallio (Casanova 1904). rante il Regno d’Italia, Germasino venne in un primo tem- Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova po inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- del 1751, Germasino era sempre inserito nella pieve di to III di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune di Dongo (Compartimento 1751). Germasino con Alpi di Pozzolo e di Stazzona nel 1805 con- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento tava 449 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che il comune di Germasino, che contava Il successivo intervento di concentrazione disposto per i 300 abitanti, era infeudato al conte Gallio a cui pagava lire comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- 6 per le ragioni di caccia. Il comune non disponeva di un gregazione del comune di Germasino ed uniti al comune di consiglio ma di una assemblea popolare che eleggeva an- Garzeno, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Can- nualmente o ogni due anni due sindaci ed un cancelliere a tone IV di Gravedona. Prima della aggregazione Germasi- cui era affidata l’amministrazione del patrimonio pubblico no contava 457 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). e la vigilanza sui riparti. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). retribuito, aveva l’incarico di conservare le pubbliche scrit- ture che erano depositate in una stanza del “pubblico”. Il comune di Germasino. 577 comune disponeva inoltre di uno o più esattori. Il comune 1816 - 1859 era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale, al quale pagava un salario annuo e a cui il console prestava il In base alla nuova compartimentazione territoriale del giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Germasino con Alpi di Poz- Il comune di Germasino compare nell’“Indice delle pievi zolo e di Stazzona venne inserito nella Provincia di Como, e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Distretto VII di Dongo. nente alla pieve di Dongo (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- comune di Germasino. 575 riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in 1757 - 1797 forza del successivo compartimento delle province lombar- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- de (Notificazione 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno cazione 23 giugno 1853), il comune di Germasino venne 1756), il comune di Germasino con Alpi di Pozzolo e di inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedo- Stazzona venne inserito, come comunità appartenente alla na. La popolazione era costituita da 602 abitanti. pieve di Dongo, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 402 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- GIRONICO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Germasino con Alpi di Pozzolo e di Stazzona venne confer- mato facente parte della pieve di Dongo ed inserito nella comune di Gironico al piano. 578 Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno “Zellonico Plano” figura nella “Determinatio stratarum 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i Germasino, venne inclusa nel VII distretto censuario della comuni cui spetta la manutenzione della “stratam de Car- provincia di Como (Compartimento 1791). devio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, comune di Germasino. 576 Determinatio stratarum). 1798 - 1809 Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Torre della città di Como (Ripartizione 1240). legge del 27 marzo 1798 il comune di Germasino con Alpi Gironico al piano risulta sempre facente parte della pieve di Pozzolo e di Stazzona venne inserito nel Dipartimento di Uggiate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 germinale anno dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- VI). mune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne Con diploma di Filippo IV del 17 settembre 1629, il co- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di mune di Gironico al piano venne concesso in feudo a Fran- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). cesco Porta con il diritto di riscuotere il dazio dell’imbotta- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il to (Casanova 1904). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nel 1652 la terra di Gironico al piano risulta ancora com- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- presa nella pieve di Uggiate (Redenzione feudi 1652). rile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Gironico al piano era sempre inserito nella pieve guito della legge di riordino delle autorità amministrative di Uggiate, ed il suo territorio comprendeva anche i cassi-

192 Gironico naggi di “Cassina Salvadonica” e “Cassina del Ronco” comune di Gironico. 580 (Compartimento 1751). 1757 - 1797 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- del 1751 emerge che Gironico al piano, che contava 260 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma abitanti, era infeudato al barone Francesco Porta a cui, pe- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno raltro, il comune non versava alcun tributo. 1756), il comune di Gironico al piano con Gironico al mon- Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al te venne inserito, con le comunità della pieve di Uggiate, suono della campana sulla pubblica piazza vicino alla chie- nel Territorio civile della città di Como. sa di San Grato su convocazione del console il quale propo- Nel 1771 il comune contava 433 abitanti (Statistica delle neva gli argomenti da trattare. Unico ufficiale era il conso- anime 1771). le, eletto mensilmente a turno tra i massari residenti nel Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune, e che svolgeva anche le mansioni di esattore. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Gi- Gironico era sottoposto alla giurisdizione di un podestà ronico al piano con Gironico al monte venne confermato feudale (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). facente parte della pieve di Uggiate ed inserito nella Pro- vincia di Como. Il comune di Gironico al piano compare nell’“Indice del- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno le pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di appartenente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Gironico, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- vincia di Como (Compartimento 1791). comune di Gironico al monte. 579 sec. XIV - 1756 comune di Gironico. 581 1798 - 1815 “Zellonico Monte” figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- comuni cui spetta la manutenzione della “stratam de Car- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina devio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con usque ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, legge del 27 marzo 1798 il comune di Gironico al piano ed Determinatio stratarum). al monte venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distret- to di Uggiate (Legge 7 germinale anno VI). Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). Torre della città di Como (Ripartizione 1240). Nel gennaio del 1799 contava 450 abitanti (Legge 20 nevo- Gironico al monte risulta sempre facente parte della pie- so anno VII). ve di Uggiate anche dal “Liber consulum civitatis Novoco- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far comune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- 1510). rile anno IX). Nel 1652 la terra di Gironico al monte, ancora compresa Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- nella pieve di Uggiate, era composta da 5 fuochi (Reden- guito della legge di riordino delle autorità amministrative zione feudi 1652). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rante il Regno d’Italia, Gironico venne in un primo tempo del 1751, Gironico al monte era sempre inserito nella pieve inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- di Uggiate, ed il suo territorio comprendeva anche il cassi- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei naggio di Molino (Compartimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 487 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che Gironico al monte, che contava 95 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i abitanti, si era redento e pagava per ciò la somma di lire comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Gi- 4.8.6 ogni quindici anni. ronico al piano ed al monte allargare i propri confini terri- Il comune disponeva di un consiglio costituito dai capi toriali con l’aggregazione dei comuni di Drezzo, Montano famiglia, che si riuniva davanti alla “porta della casa Ru- e Parè. Inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Co- scona” su convocazione del console il quale proponeva gli mo, dopo l’unione il comune, che assunse la denominazio- argomenti da trattare. Unico ufficiale era il console, eletto ne semplicemente di Gironico, contava 1322 abitanti (De- mensilmente a turno tra i massari residenti nel comune, e creto 4 novembre 1809). che svolgeva anche le mansioni di esattore. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Gironico al monte era sottoposto alla giurisdizione del compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il console presentava le denunce (Risposte comune di Gironico. 582 ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). 1816 - 1859 Il comune di Gironico al monte, al cui territorio risultano In base alla nuova compartimentazione territoriale del unite le comunità di Baragiola, Brusada e Casarico, compa- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio re nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- 1816), il comune di Gironico al piano con Gironico al mon- no” del 1753 ancora appartenente alla pieve di Uggiate (In- te venne inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Co- dice pievi 1753). mo.

193 Gottro

Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- lezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Co- stretto I di Como in forza del successivo compartimento mo. delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di cazione 23 giugno 1853), il comune di Gironico al piano, Gottro, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- che comprendeva la frazione di Gironico al monte, venne cia di Milano (Compartimento 1791). inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era costituita da 739 abitanti. comune di Gottro. 585 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina GOTTRO dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Gottro venne inserito comune di Gottro. 583 nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di Gottro era membro della pieve di Porlezza, nella Riviera Gottro venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Di- di Lecco, ducato di Milano. stretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo Nel gennaio del 1799 contava 265 abitanti (Legge 20 nevo- dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- so anno VII). na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo rile anno IX). V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- d’Este (Casanova 1904). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Gottro compare sempre inserito nella pieve di rante il Regno d’Italia, Gottro venne in un primo tempo in- Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo serito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Cassina Bi- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei late” (Compartimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune nel 1805 del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve contava 254 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi gregazione del comune di Gottro al comune di Carlazzo, di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- Porlezza. Prima della aggregazione il comune contava 257 prio cancelliere, incaricato con il console della custodia abitanti (Decreto 4 novembre 1809). delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa Tale aggregazione venne confermata con la successiva parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). comune di Gottro. 586 A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese 1816 - 1859 Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- In base alla nuova compartimentazione territoriale del za tornò nelle disponibilità della regia Camera. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito della stessa pieve, Gottro compare 1816), il ricostituito comune di Gottro venne inserito nella nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- di Milano (Indice pievi 1753). stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Gottro. 584 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Gottro venne inse- rito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- popolazione era costituita da 425 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Gottro venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. GRANDATE Nel 1771 il comune contava 236 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Grandate. 587 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Il “comune de Grandate” apparteneva nel 1335 alla pieve Gottro venne confermato facente parte della Pieve di Por- di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura-

194 Grandola rum) nella quale ancora risulta anche dal “Liber consulum Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti pre- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto stati dai consoli del comune dal 1510 al 1539 (Liber con- XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel sulum 1510). gennaio del 1799 contava 450 abitanti (Legge 20 nevoso Nel 1652 la terra di Grandate, composta da 26 fuochi, ri- anno VII). sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il feudi 1652). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751, Grandate era sempre inserito nella stessa pieve, rile anno IX). ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cas- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sina San Poso”, “Isola” e “Cassina della Madonna” (Com- guito della legge di riordino delle autorità amministrative partimento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Grandate venne in un primo tempo del 1751 emerge che il comune di Grandate, che contava inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como 336 abitanti, non era infeudato e pagava per la redenzione (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- la somma di lire 23 ogni quindici anni alla città di Como, se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato che a sua volta versava alla regia Camera. nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel L’organo deliberativo del comune era costituito da un 1805 contava 444 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). consiglio che si riuniva al suono della campana nella piazza Il successivo intervento di concentrazione disposto per i antistante la chiesa parrocchiale, convocato dal console che comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- proponeva gli argomenti da trattare. gregazione del comune di Grandate al comune di Como Il comune disponeva di due consoli, in rappresentanza (Decreto 27 febbraio 1808). delle due famiglie dei massari, che si alternavano mensil- Tale aggregazione venne confermata con le successive mente e che svolgevano anche la funzione di esattori. compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e La conservazione e l’amministrazione del patrimonio co- del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). munale e la vigilanza sui pubblici riparti era affidata all’agente della “Casa Ciceri”. L’unica scrittura pubblica comune di Grandate. 590 conservata era il registro dove venivano annotate le entrate 1816 - 1859 e le uscite della comunità. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Grandate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1816), il ricostituito comune di Grandate venne inserito quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. nella Provincia di Como, Distretto II di Como. 3027). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Il comune di Grandate compare nell’“Indice delle pievi e stretto II di Como in forza del successivo compartimento comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Grandate venne in- comune di Grandate. 588 serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- 1757 - 1797 polazione era costituita da 716 abitanti. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Grandate venne legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella isti- del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, Censo p. m., cart. 731. tuenda pieve di Zezio inferiore, così come compare anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 422 abitanti (Statistica delle anime 1771). GRANDOLA Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Grandola. 591 Grandate venne confermato facente parte della pieve di Ze- sec. XIV - 1756 zio inferiore ed inserito nella Provincia di Como. “Grandolla” figura nella “Determinatio stratarum et pon- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno tium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- mune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina mune di Grandate, venne inclusa nel II distretto censuario tra il campo di “Pozollo” e il ponte “de Chollio” (Statuti di della provincia di Como (Compartimento 1791). Como 1335, Determinatio stratarum). Il “comune conscilii de Grandolla” apparteneva alla pie- comune di Grandate. 589 ve di Menaggio (Statuti di Como 1335, Determinatio men- 1798 - 1808 surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- buiva al quartiere di Porta Torre della città di Como ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina (Ripartizione 1240). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Grandola risulta sempre facente parte della pieve di Me- legge del 27 marzo 1798 il comune di Grandate venne in- naggio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” serito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- Zezio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). mune dal 1510 sino all’anno 1536 (Liber consulum 1510).

195 Grandola

Nella medesima pieve lo si ritrova ancora nel 1644 (Re- comune di Grandola. 593 lazione Opizzone 1644). 1798 - 1815 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Grandola non era infeu- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- dato ma pagava per la sua redenzione ogni 15 anni la som- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ma di lire 93.6.10. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Grandola con Nag- Il comune era composto da cinque terre, Naggio che con- gio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano venne inserito nel tava 363 abitanti, Velzo con 116, Codogna con 158, Carda- Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 no con 231 e Gonte con 64. germinale anno VI). Il comune disponeva di un consiglio generale che si radu- Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di nava nella sala comunale, previo avviso effettuato il giorno Grandola ed uniti, senza la terra di Naggio che costituisce prima dai consoli, per discutere le questioni riguardanti comune autonomo, venne trasportato nel Dipartimento l’intera comunità. d’Adda e Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmia- Ogni terra eleggeva un console, mentre esistevano un sin- le anno VII). daco ed un cancelliere, regolarmente retribuito, per l’intera comunità. A tutti gli ufficiali, che venivano eletti pubblica- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mente, era affidato il compito di vigilare sulla giustizia dei comune di Grandola ed uniti (che probabilmente di nuovo pubblici riparti e di amministrare il patrimonio della comu- comprendeva anche Naggio), inserito nel Distretto primo nità. Le pubbliche scritture venivano conservate in un ar- di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del madio nella sala comunale le cui chiavi erano affidate al Lario (Legge 23 fiorile anno IX). sindaco, responsabile dell’archivio, ed al cancelliere. Inca- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ricati delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle guito della legge di riordino delle autorità amministrative spese erano cinque esattori, uno per terra, che venivano (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- eletti ogni tre anni con pubblico istrumento. rante il Regno d’Italia, Grandola con Naggio, Velzo, Codo- Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- gna, Gonte e Cardano venne in un primo tempo inserito nel destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei distretti quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Gran- 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comuni dola ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il 1803), e successivamente collocato nel Distretto III di Me- salario ogni tre anni (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. naggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel 1805 conta- 3028). va 887 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751, Grandola compare disaggregato in cinque distin- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- te comunità, sempre inserite nella pieve di Menaggio, de- teressò in un primo tempo il comune di Grandola ed uniti nominate “Naggio con Molino”, “Velzo Comune di Gran- che continuò a costituire entità amministrativa autonoma. dola”, “Codogna con Molini nella valle Sanagra”, “Gonte Inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Menag- Comune di Grandola” e Cardano (Compartimento 1751). gio, il comune contava 839 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” del 1753 il comune di Grandola con Naggio, Velzo, Co- Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il dogna, Gonte e Cardano figura sempre inserito nella pieve comune di Grandola vide invece allargare i propri confini di Menaggio (Indice pievi 1753). con l’aggregazione dei comuni di Bene e di Grona (Decreto 30 luglio 1812). comune di Grandola. 592 1757 - 1797 comune di Grandola. 594 1816 - 1859 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma In base alla nuova compartimentazione territoriale del al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1756), il comune di Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, 1816), il comune di Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano venne inserito, come comunità apparte- Gonte e Cardano venne inserito nella Provincia di Como, nente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. Distretto IV di Menaggio. Nel 1771 il comune contava 869 abitanti (Statistica delle Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- anime 1771). spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto IV di Menaggio ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di in forza del successivo compartimento delle province lom- Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e Cardano barde (Notificazione 1 luglio 1844). venne confermato facente parte della pieve di Menaggio ed Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- inserito nella Provincia di Como. cazione 23 giugno 1853), il comune di Grandola, che com- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno prendeva le frazioni di Naggio, Velzo, Codogna, Gonte e 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune Cardano, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto di Grandola, venne inclusa nel IV distretto censuario della VII di Menaggio. La popolazione era costituita da 1119 provincia di Como (Compartimento 1791). abitanti.

196 Gravedona

GRAVEDONA Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Gravedona era sempre inserito nella stessa pieve, cantone III di Gravedona. 595 ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Ca- 1805 giugno 8 - 1809 novembre 3 sate, Resiga, Negrana, Segna e Maglio (Compartimento 1751). In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Decreto 8 giugno 1805) il cantone III di Gravedona, com- del 1751 emerge che il comune di Gravedona, che contava preso nel dipartimento del Lario, distretto III di Menaggio, 1.057 abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca includeva i seguenti comuni: Bugiallo, Colico con Forte di D’Alvito a cui pagava lire 1.12 per i diritti di caccia. Fuentes, Olgiasca e Piona, Domaso, Dosso del Liro con Alpi di Camedo, Gera, Gravedona, Livo, Montemezzo, Pe- Il comune disponeva di un consiglio particolare formato glio, Sorico, Traversa con Naro, Trezzone, Vercana. La po- da dodici persone “le più civili del borgo". Le riunione del polazione complessiva era di 8.246 abitanti. consiglio si tenevano nella “sala di residenza del giusdicen- te”, su convocazione dei sindaci che provvedevano a infor- mare i consiglieri tramite il console. Al consiglio partecipa- cantone IV di Gravedona. 596 va anche il cancelliere che redigeva apposito rogito delle 1809 novembre 4 - 1815 decisioni prese. Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del Ufficiali del comune erano tre sindaci, il console ed il dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- cancelliere. L’elezione dei sindaci avveniva in consiglio segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- mediante l’estrazione a sorte di due nominativi, mentre il sco, il numero dei comuni del cantone di Gravedona (già terzo era sempre il “decano” della terna uscente dell’anno III, ora IV) passò da 13 a 11: Bugiallo, Colico ed uniti, precedente. A loro era affidata l’amministrazione del patri- Consiglio di Rumo, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Gar- monio pubblico e la vigilanza sui riparti. Il console veniva zeno, Gera, Gravedona, Livo e Pianello. La popolazione sempre scelto dal consiglio in base al minor salario richie- ammontava a 13.270 abitanti. sto dagli aspiranti, senza alcun termine temporale di durata Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- e decadeva di norma solo in caso di demerito. partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) modificò Anche il cancelliere era eletto dal consiglio, previa pub- parzialmente l’organizzazione del cantone IV di Gravedo- blicazione di apposito avviso, senza limite temporale di du- na i cui comuni divennero: Colico, Consiglio di Rumo, Do- rata. Retribuito con un salario annuale e con compensi stra- maso, Dongo, Garzeno, Gera, Gravedona, Peglio e Pianel- ordinari, aveva l’obbligo di rogare tutti gli atti necessari lo. alla comunità ed il compito di conservare le poche scritture di cui abbisognava quotidianamente. La restante parte comune di Gravedona. 597 dell’archivio veniva invece custodita in un’apposita cassa sec. XIV - 1756 munita di due chiavi, una detenuta dal decano dei sindaci e l'altra dal cancelliere medesimo. Gravedona risulta citato come entità amministrativa au- tonoma con propri magistrati già dal secolo XII (Cantù Il comune disponeva di due esattori, uno per l’esazione 1856, p. 162). Nel 1154 l’amministrazione della comunità dell’imposta sull’estimo “vicinale” e sopra il mercimonio, era “limitata ad una piccola cerchia di famiglie nobili” ed e l’altro per l’esazione dell’imposta sull’estimo “forastie- affidata a quattro consoli (Zecchinelli 1951, pag. 11). ro”. Ambedue dovevano prestare idonea “sigurtà”. "Grabadona” figura nella “Determinatio stratarum et Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come feudale residente in Gravedona, al quale pagava un salario il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via annuo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Regina ”… a predicto ponte de Sancto Grigorio in sursum Il comune di Gravedona compare nell’“Indice delle pievi usque ad terminum de Cogotto versus Domaxium et ipsum e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- pontem de Sancto Grigorio” (Statuti di Como 1335, Deter- nente alla pieve omonima (Indice pievi 1753). minatio stratarum). Il “comune burgi de Grabadona” apparteneva alla pieve comune di Gravedona. 598 omonima (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- 1757 - 1797 rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ripar- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- tizione 1240). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Gravedona risulta sempre facente parte della stessa pieve al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono 1756), il comune di Gravedona venne inserito, come comu- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal nità appartenente alla pieve omonima, nel Contado di Co- 1510 sino all’anno 1534 (Liber consulum 1510). mo. Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le Nel 1771 il comune contava 1.200 abitanti (Statistica del- quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel le anime 1771). 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Gravedona nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pievi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Me- Gravedona venne confermato facente parte della medesima deghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, pieve ed inserito nella Provincia di Como. sempre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno della famiglia Gallio (Casanova 1904). 1791, Gravedona, con tutta la sua pieve, venne incluso nel Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova VI distretto censuario della provincia di Como (Comparti- ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). mento 1791).

197 Gravedona comune di Gravedona. 599 sendo lui dottore, di tenere uno vicario dottore per le cose 1798 - 1815 della giustitia", ma anche che lo stesso "habbia autorità et A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- modo di tenere in timore il paese et purgarlo de' tristi et fa- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina cinorosi de' quali da qui indietro havemo inteso sempre es- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sergliene stata gran copia" (Separazione Tre Pievi 1532). legge del 27 marzo 1798 il comune di Gravedona venne in- Alle tre pievi superiori del lago, che praticamente costi- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso tuirono il primo nucleo su cui si sviluppò la struttura ammi- (Legge 7 germinale anno VI). nistrativa e territoriale dell'intero contado, si aggiunsero Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne poi altre comunità appartenenti alle pievi inferiori. trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Dal "Regolamento del Contado di Como", emanato suc- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). cessivamente al decreto del magistrato ordinario del 17 di- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il cembre 1652, è possibile risalire alle comunità che compo- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far nevano il contado stesso: per la parte superiore Sorico, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Gera, Gravedona, Domaso, Montemezzo con Trezzone, Li- rile anno IX). vo, Dongo, Consiglio di Rumo, Stazzona, Germasino, Gar- zeno, Cremia, Colico e Musso; per la parte inferiore Pianel- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- lo, Plesio, Bellagio, Villa e comune di Mezzo di Bellagio, guito della legge di riordino delle autorità amministrative Menaggio, Loveno, Griante, Grandola, Lenno, Tremezzo, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Sala, Lezzeno, Cerano, Nesso, Brienno e Laglio con Cara- rante il Regno d’Italia, Gravedona venne in un primo tempo te. inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Il regolamento prevedeva inoltre l'organizzazione e gli dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- ufficiali preposti all'amministrazione di quel territorio. In to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune particolare il contado disponeva di un organo deliberativo, nel 1805 contava 1359 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). la congregazione generale, formato da 30 "vocali", rappre- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sentanti nominati dalle trenta terre che componevano la comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- "provincia". teressò in un primo tempo il comune di Gravedona che, in- Con gli ufficiali e gli altri organi del contado, la congre- serito nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Grave- gazione si riuniva ogni tre anni nel mese di novembre, con- dona, contava 1168 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). vocata dai sindaci in una casa alla presenza di uno speciale La successiva compartimentazione del 1812 vide invece delegato del magistrato ordinario, per trattare e decidere, Gravedona allargare i propri confini territoriali con l’aggre- con votazione segreta e sino alla raggiunta deliberazione, gazione del territorio di Traversa, in precedenza unito al co- sulle istanze presentate dei sindaci. mune di Dosso del Liro (Decreto 30 luglio 1812). Alla congregazione generale era affidata anche l'elezione degli ufficiali che dovevano essere scelti tra persone origi- comune di Gravedona. 600 narie del contado, stimate idonee all'incarico da ricoprire. 1816 - 1859 Durante tale votazione gli ufficiali o coloro che intendeva- no ricoprire tali cariche, dovevano assentarsi dalla seduta, In base alla nuova compartimentazione territoriale del come pure in caso di discussione che li riguardasse diretta- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio mente. 1816), il comune di Gravedona venne inserito nella Provin- Ufficiali e "ministri del Contado", duravano in carica per cia di Como, Distretto VIII di Gravedona. tre anni ed erano proposti dai vocali della parte del contado l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- che dovevano rappresentare. Essi erano: tre sindaci, due dei spaccio governativo del 19 maggio 1816 (Quadro delle va- quali residenti nel contado, uno per la parte superiore e l'al- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- tro per la parte inferiore, ed un terzo residente in Milano; dona in forza del successivo compartimento delle province quattro deputati, due per la parte superiore e due per la par- lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). te inferiore; due cancellieri, anche loro uno per parte; un Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- "ragionatto d'esperienza e pratica" che doveva risiede nella cazione 23 giugno 1853), il comune di Gravedona venne parte superiore; un commissario "della scossa de' carichi di inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedo- detto Contado e più d'uno quando coll'elezione di molti na. La popolazione era costituita da 1592 abitanti. venga migliorata la condizione della provincia". Obbligo dei due sindaci provinciali era di "accudire a tut- contado di Como. 601 ti li negozj e cause di detto contado colla maggiore diligen- sec. XVI - 1756 za e legalità". Dopo la cacciata del Giacomo dei Medici, detto il Mede- Il sindaco residente in Milano era invece tenuto ad "assi- ghino, che si era insediato dal 1522 a Musso estendendo il stere a tutte le cause e negozj del contado con ogni fedeltà suo potere anche ad altri territori dell'alto Lario ed in parti- e circospezione, ed avendo esso l'autorità, e facoltà di inter- colare alle cosiddette "Tre Pievi" (nominate in tal modo per venire alle congregazioni, che si sogliono fare in Milano la prima volta), Francesco II Sforza con proprio decreto del dalli sindaci del ducato". Egli doveva, quale ulteriore 1532 (1534?) dispose affinché quel territorio fosse dotato adempimento del suo dovere, "il tutto rifferire alli due sin- di un proprio podestà ed ufficiale di giustizia, separando di daci ressidenti nel contado per renderli informati delle pro- fatto amministrativamente le tre pievi (Gravedona, Sorico e videnze date o da darsi, e per intendere i loro sentimenti". Dongo) dalla giurisdizione della città di Como (Zecchinelli Compito dei deputati era "di vedere e diligentemente ri- 1951). conoscere, e stabilire in ogni triennio li conti delli commis- Il decreto prevedeva che le pievi disponessero di un sari della scossa de' carichi del contado, e di qualunque altri "commissario, seu podestà, il quale habbia il modo, non es- uffiziali del medesimo, che possi avere occasione di rende-

198 Gravedona re conto di qualche administrazione di danaro spettante allo superiore; la pieve di Nesso, la pieve di Bellagio, la pieve stesso con un rigoroso sindicato". di Isola con i comuni della Mezzena, la pieve di Lenno, la Tra l'altro erano tenuti ad intervenire "alli congressi, al- pieve di Menaggio e la squadra di Rezzonico che compo- lorché … ricercati dalli sindaci provinciali, ed unitamente nevano la parte inferiore. Il contado continuava ad ammini- determinare con la più matura ponderazione, lo che stima- strarsi separatamente dalla città di Como e dal suo territorio no di maggiore utile della provincia". civile secondo le modalità già in vigore. I cancellieri dovevano "essere pronti a rogare tutti li in- La residenza dell'ufficio del contado veniva confermata strumenti delle congregazioni, e de' conti del comissario in Gravedona, dove si dava obbligo di acquistare una casa della scossa, e de' contratti col contado" oltre che predi- idonea a collocarvi l'archivio e da adibire ad abitazione del sporre avvisi ed editti. sindaco della parte superiore. Dovere del "ragionatto" era di formare i riparti dei carichi La composizione della congregazione generale venne e degli altri debiti della provincia "in cadun'anno secondo modificato prevedendo la presenza solo di dodici vocali, sei il risultato dall'imposta che le viene data dalli sindaci pro- eletti, uno per ogni pieve, nella parte inferiore, e sei, due vinciali". Doveva inoltre "registrare si le imposte, che li ri- per pieve in considerazione del maggiore estimo di queste parti in un libro, e tenere presso di sé delli stessi una copia ultime, nella parte superiore. Venivano nominati, dai rispet- firmata", predisporre gli avvisi da inviare alle terre poiché tivi deputati dell'estimo, tra i primi dodici estimati di cia- ognuna potesse provvedere al pagamento delle imposte do- scuna pieve. La loro carica divenne vitalizia. Rimase inal- vute ed anche "tenere in sua casa un archivio" in cui riporre terato, invece, il compito della congregazione di nominare tutte le scritture relative al suo ufficio. i sindaci e i deputati ma con l'obbligo di questi ultimi di riu- La nomina del commissario "della scossa" avveniva ogni nirsi almeno una volta ogni tre mesi. tre anni durante la seduta plenaria della congregazione ge- Sindaci e deputati assunsero congiuntamente il nome di nerale. Dell'appalto del servizio doveva essere preventiva- prefetti provinciali componendo la cosiddetta "congrega- mente data notizia affiggendo le "cedole" nelle pubbliche zione o deputazione provinciale". Oltre ai compiti già attri- piazze dei comuni capo pieve e di Como per un periodo mi- buiti in passato, vennero investiti delle funzioni giurisdizio- nino di 15 giorni. La carica veniva assegnata a chi avesse nali in materia di carichi fiscali e di estimo nonché delle presentato l'offerta più vantaggiosa e avesse fornito "idonea cause tra le comunità e i privati e tra le comunità stesse. sigurtà". Le sue funzioni erano quelle di esigere le imposte Sia la congregazione generale che la deputazione dei pre- necessarie per il pagamento delle contribuzioni degli uffi- fetti provinciali erano presiedute da un ministro regio resi- ciali, delle spese di giustizia e straordinarie, che erano fis- dente in Como. sate dai sindaci provinciali e ripartite tra tutte le terre e co- Per quanto riguarda il commissario o tesoriere provincia- munità del contado dal "ragionato" in proporzione al loro le, veniva ancora eletto dalla congregazione generale che estimo. nominava inoltre sei soggetti, tre appartenenti alla parte su- Il commissario aveva inoltre l'obbligo di corrispondere periore e tre a quella inferiore e non facenti parte della de- "la diaria contribuzione in scarico del contado nelli ripartiti putazione dei prefetti del contado, alla carica di revisori dei termini alla cassa diaria di Milano, e di pagare li reddituarij conti e sindacatori, con la facoltà di revisionare tutte le e li novi soventori". scritture e con l'incarico di ricevere tutti i ricorsi in materia Alla fine del triennio doveva infine rendere "solennemen- finanziaria. te i suoi conti producendo le opportune giustificazioni e I rapporti con la città di Como erano tenuti dai sindaci confessi alli soddetti quatro deputati a questo effetto prin- che, con due deputati delegati dalla congregazione dei pre- cipalmente destinati, li quali riconoscono dilligentemente fetti, dovevano recarsi almeno una volta all'anno in città do- le partite e le cause della uscita di tutto il danaro esatto nel ve, con il sindaco della Valle Intelvi e i delegati cittadini ed triennio … servendosi anche dell'opera del predetto ragio- in presenza di un ministro regio, partecipavano ad una con- nato che assiste alli stessi conti". ferenza generale del territorio nella quale venivano decise, Il resoconto veniva quindi stampato e distribuita una co- nonostante la "separazione delle loro amministrazioni" tut- pia ad ogni comunità, "acciò ogn'una possa vedere la con- te le spese comuni, di carattere generale della provincia. versione di dette imposte e per ogni particolare possa rico- noscere il regolamento delli uffiziali del contado". distretto della cancelleria del censo Il compenso previsto per le attività del commissario va- n. VIII della provincia di Como. 603 riava tra il due ed il due e mezzo per cento "sopra tutta l'im- 1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19 posta caricata al contado, con espressa convenzione che il In conformità al nuovo compartimento territoriale della commissario possa ancora esigere dalle rispettive comunità Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti il cinque per cento a titolo di interesse ed a rata d'anno per delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- quella tangente loro caricata che le medesime non pagava- stretto VIII della provincia di Como era composto dal terri- no nella scadenza delli rispettivi termini" (Regolamento del torio delle pievi di Gravedona e di Sorico. Contado di Como). distretto della cancelleria del censo contado di Como. 602 n. VI della provincia di Como. 604 1757 - 1786 1791 gennaio 20 - 1797 La riforma al governo della città e contado di Como del A seguito del ripristino della compartimentazione territo- 19 giugno 1756 (Editto 19 giugno 1756) dispose una rior- riale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio ganizzazione complessiva dei confini, degli organi e delle 20 gennaio 1791, il distretto VI della provincia di Como, attività amministrative del contado. costituito da 13 comunità ed affidato al cancelliere Giovan- Il contado di Como risultava composto da nove pievi: la ni Battista Pogliani, comprendeva il territorio delle pievi di pieve di Gravedona, la pieve di Dongo e la pieve di Sorico Gravedona e di Sorico, in precedenza costituenti il distretto con la terra di Olgiasca e Piona che componevano la parte VIII della provincia di Como (Compartimento 1791).

199 Gravedona distretto VIII di Gravedona. 605 Traversa”, “comune loci de Narri”, “comune loci de Pilio 1816 - 1853 giugno 22 montis Domaxii”, “comune de Argexio” e “comune loci vi- cinantie de Vercana” (Statuti di Como 1335, Determinatio Con il compartimento territoriale delle province lombar- mensurarum). de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio 1816) Gravedona venne designato come capoluogo del di- Ancora la Zecchinelli ricorda che ”…nel 1403, sotto il stretto VIII della provincia di Como che comprendeva 12 regime del vicario ducale Bartolomeo Bianchi di Alessan- comuni: Bugiallo, Domaso, Dosso del Liro con Alpi di Ca- dria, furono redatti sulla falsa riga degli Statuti di Como del medo, Gera, Gravedona, Livo, Monte Mezzo, Peglio, Sori- 1335 quelli famosi di Gravedona, su proposta di un consi- co, Traversa con Naro, Trezzone e Vercana. glio comunale (Ser Gregori, Stampa, Curti, De Sabbato e Cazzola), eletto a questo scopo dalla comunità. Questi sta- Nel successivo compartimento territoriale delle province tuti (Statuta Grabedone Larii Lacus, er totius plebis, nunc lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi primum impressa ex diligentia Hieronymi Stampae sindici nel distretto VIII di Gravedona rimasero invariati. Nel 1853 generalis comitatus Cumarum et Martini Pellizzarii Graba- il distretto venne qualificato come VI della provincia di Co- donensium abitat. Civium Mediol. Anno MDCLVII Medio- mo. lani, Ludovici Montie ad plateam mercatorum), che risulta- no rifacimento di altri precedenti a noi noti sono gli unici distretto VI di Gravedona. 606 della sponda destra lariana (altri sono a Dervio e in Valsas- 1853 giugno 23 - 1859 sina) e comprendono 209 capitoli, a cui ne furono aggiunti Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- altri 28 nel 1417 e sono seguiti da una serie di documenti, cazione 23 giugno 1853) il distretto VI della provincia di soprattutto in materia di concessioni ducali, cessarono di Como - che in precedenza era qualificato come distretto essere osservati circa un secolo dopo questa loro ultima VIII - risulta composto da 20 comuni: Bugiallo, Consiglio compilazione (Zecchinelli 1951, pagg. 14 - 15)." di Rumo, Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garze- A seguito della concessione fatta da Francesco II Sforza, no, Gera, Germasino, Gravedona, Livo, Montemezzo, duca di Milano, del 31 luglio 1532 venne concesso alle tre Musso, Pianello, Peglio, Sorico, Stazzona, Traversa, Trez- pievi superiori del lago di Como, tra cui quella di Gravedo- zone e Vercana. Il distretto, la cui popolazione assommava na, la separazione dalla giurisdizione della città di Como ed a 16.662 abitanti, era sottoposto alla giurisdizione della il diritto di ricorrere ad uno specifico podestà per l’ammi- pretura di Gravedona. nistrazione della giustizia (Separazione tre pievi 1532). Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- pieve di Gravedona. 607 portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- sec. XIV - 1756 ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto all’elenco degli Statuti del 1335 non compare più la comu- Secondo Zecchinelli in documenti del XII secolo, “la co- nità di Argexio. Compare invece come parte della pieve la munità gravedonese appare sempre col titolo di Pieve di comunità di Livo (anche se nel 1335 Livo risultava già ci- Gravedona, abbracciando il territorio già anticamente riu- tato nella Determinatio stratarum et pontium…) (Liber nito nella circoscrizione ecclesiastica corrispondente, ora consulum 1510). esteso all’organizzazione laica legata con vincolo federati- La composizione della pieve, costituita dai comuni di vo; e così in questo secolo Domaso, e più tardi Segna, Ne- Gravedona, Domaso, Vercana, Naro, Traversa, Livo, Peglio grana, Liro, (Dosso Liro), Livo, Civano, Peglio, Argesio, e Liro, rimase invariata nel secolo XVII (Relazione Opiz- Naro e Vercana costituiscono intorno al centro di Gravedo- zone 1644) e sino alla seconda metà del secolo XVIII, na un complesso politico che si stendeva dal torrente di quando compare per un breve periodo presente la comunità Gravedona (il Liro), al di là del quale era la Pieve di Dongo, di Alpi di Camedo (Indice pievi 1753). fin oltre il borgo di Domaso, alla valletta delle Cinque Case, oltre la quale è la Pieve di Sorico, mentre verso la montagna pieve di Gravedona. 608 la Pieve di Gravedona toccava il crinale della Mesolcina, 1757 - 1797 raggiungendo le comunità di quella valle e si spingeva dal lato opposto anche al di là del lago, fino a comprendere Pio- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano na e tutto il territorio di Olgiasca; la stessa abbazia di Piona (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Gravedona, inserita nel era compresa perciò nella circoscrizione religiosa e civile contado di Como, risulta formata dai 7 comuni seguenti: della Pieve di Gravedona… Domaso, Dosso del Liro con Alpi di Camedo, Gravedona, La popolazione di tutta questa vasta zona non ci appare Livo, Peglio, Traversa con Naro, Vercana. però uniforme, ma distinta nettamente fra “nobiles” e “ci- Nel 1771 la pieve contava 4.337 abitanti (Statistica delle ves” dei borghi di Gravedona e Domaso, e rustici o vicini anime 1771). del territorio plebano (Zecchinelli 1951, pagg. 12 - 13). Con il successivo compartimento territoriale della Lom- "Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Gra- toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel vedona venne inclusa nella provincia di Como; i comuni 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- che la componevano rimasero gli stessi. tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Gravedona pieve di Gravedona risulta ancora inserita nella provincia di assegnata al quartiere di Porta Monastro (Ripartizione Como, della quale, con la pieve di Sorico, formava il VI di- 1240). stretto censuario (Compartimento 1791). Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Gravedona podestà. 609 risulta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de sec. XV - sec. XVIII Grabadona”, “comune burgi de Domaxio”, “comunia loco- Da una lettera dei “maestri delle entrate ducali” al refe- rum de Liro et de Civano”, “comune loci vicinantie de la rendario di Como del 17 maggio 1426 risulta che, tra le

200 Griante principali magistrature del contado di Como da appaltare denzione rogato dal notaio Francesco Mercantoli il 30 ago- erano presenti gli uffici di capitano del lago, dei vicari di sto 1647. Il comune pagava a seguito di ciò ogni quindici Menaggio e di Bellagio e di podestà di Gravedona (Santoro anni, a titolo di “mezz’annata” la somma di lire 44.11. 1968, pag. 199). Il comune disponeva di un consiglio generale, costituito A seguito del decreto del 31 luglio 1532 del duca France- dai “comunisti” che avevano diritto al voto e si riunivano sco II che concesse alle tre pievi superiori del lago la sepa- alla presenza del sindaco, dei due deputati, del cancelliere razione dalla giurisdizione della città di Como, i compiti e e del console, che teneva una relazione preliminare sugli ar- le competenze del podestà, che era detto anche commissa- gomenti da trattare. Nella seduta, che veniva tenuta con il rio, vennero confermate e ridefinite: in particolare egli do- preavviso effettuato dal console un giorno prima su ordine veva essere “… una persona che non solamente habbia a del sindaco, potevano intervenire e votare solo coloro che ministrar la giustitia in quelle pievi, ma anco habbia autori- ne avevano diritto. Tutti gli ufficiali erano eletti dal consi- tà et modo di tenere in timore il paese et purgarlo de’ tristi glio ogni anno e potevano essere confermati. Il sindaco, che et facinorosi …”. Il podestà poteva, “… non essendo lui percepiva un salario annuo, aveva tra l’altro il compito di Dottore, … tenere uno Vicario Dottore per le cose della stilare i documenti che non richiedevano l’intervento del giustitia” (Separazione tre pievi 1532). cancelliere. Quest’ultimo, che aveva l’obbligo di rogare Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento l’istrumento della resa dei conti, data dall’esattore, veniva del 1751 del comune di Dongo risulta che il podestà, o retribuito annualmente. commissario, residente in Gravedona, era obbligato a tene- Incaricato della riscossione dei carichi e del pagamento re ogni mercoledì feriale, nella casa pretorile del borgo di delle spese era un solo esattore, salariato, che veniva eletto Dongo, la banca civile per la trattazione della cause di tutta ogni anno nel mese di gennaio, con pubblico incanto. la pieve di Dongo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per pretura. 610 quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Griante 1853 - 1859 ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il salario Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). cazione 23 giugno 1853), che ridisegnava la struttura terri- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- toriale della Lombardia, alla pretura di Gravedona venne ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle attribuita la giurisdizione sul territorio dei comuni apparte- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) nenti al distretto VI di Gravedona. Griante era sempre inserito nella pieve di Menaggio. arch. Regolamento del Contado di Como: Regolamento del Contado di Como (post 1652), ASCo, ASCCo, Carte comune di Griante. 612 sciolte, cart. 452; Separazione tre pievi 1532: “Conces- 1757 - 1797 sione fatta da Francesco Secondo, Duca di Milano, alle tre Pievi Superiori del Lago di Como, della separazione Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- delle medesime dalla Giurisdizione della Città suddetta”, lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno bibl. Zecchinelli 1951: Mariuccia Zecchinelli, Le tre pievi: 1756), il comune di Griante venne inserito, come comunità Gravedona, Dongo, Sorico, Milano, 1951. appartenente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 306 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- GRIANTE ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Griante venne confermato facente parte della pieve di Me- comune di Griante. 611 naggio ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune “Griante” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- di Griante, venne inclusa nel IV distretto censuario della um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- provincia di Como (Compartimento 1791). mune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina tra la valle del fiume “de Carono” ed il campo di “Pozollo” comune di Griante. 613 (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). 1798 - 1809 Il “comune loci de Griante” apparteneva alla pieve di Menaggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1240). legge del 27 marzo 1798 il comune di Griante venne inse- Griante risulta sempre facente parte della pieve di Me- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo naggio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” (Legge 7 germinale anno VI). dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- Nella successiva legge del 26 settembre 1798 il comune mune dal 1510 sino all’anno 1525 (Liber consulum 1510). venne omesso dagli elenchi dei comuni (Legge 5 vendem- Nella medesima pieve lo si ritrova ancora nel 1644 (Re- miale anno VII). Con la legge di riforma del 5 febbraio lazione Opizzone 1644). 1799 Griante venne inserito nel Dipartimento dell’Olona, Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Distretto XXIII di Argegno (Legge 17 piovoso anno VII). del 1751 emerge che il comune di Griante, che contava 245 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il abitanti, non era infeudato in forza dell’istrumento di re- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far

201 Grona parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Grona, che contava 180 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- abitanti, non era infeudato e pagava ogni quindici anni, a ti- guito della legge di riordino delle autorità amministrative tolo di “mezz’annata” la somma di lire 45.9. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il comune disponeva di un consiglio, costituito dai pochi rante il Regno d’Italia, Griante con Cadenabbia venne in un vicini, che si riuniva nella casa parrocchiale. Ufficiali del primo tempo inserito nel Distretto IV ex comasco di Tre- comune erano il console, il sindaco, carica ricoperta dal mezzo (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di primo estimato, ed il cancelliere, che era regolarmente re- III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente tribuito e che aveva il compito di conservare le pubbliche collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Me- scritture e di redigere il riparto dei carichi. naggio. Il comune nel 1805 contava 466 abitanti (Decreto Incaricato della riscossione dei carichi e del pagamento 8 giugno 1805). delle spese era un solo esattore che veniva eletto ogni tre Il successivo intervento di concentrazione disposto per i anni con pubblico incanto. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- gregazione del comune di Griante ed uniti al comune di destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per Menaggio, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Grona Cantone I di Menaggio. Prima della aggregazione Griante ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il salario contava 360 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) comune di Griante. 614 Grona era sempre inserito nella pieve di Menaggio. 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Grona. 616 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1757 - 1797 1816), il ricostituito comune di Griante venne inserito nella Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- 1756), il comune di Grona venne inserito, come comunità mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio appartenente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. 1844). Nel 1771 il comune contava 200 abitanti (Statistica delle Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Griante venne inse- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- rito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di popolazione era costituita da 585 abitanti. Grona venne confermato facente parte della pieve di Me- legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII naggio ed inserito nella Provincia di Como. per la riforma della distrettuazione del Dipartimento In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- di Grona, venne inclusa nel IV distretto censuario della pubblicano, VI, Milano, 1799. provincia di Como (Compartimento 1791).

comune di Grona. 617 1798 - 1809 GRONA A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina comune di Grona. 615 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sec. XIV - 1756 legge del 27 marzo 1798 il comune di Grona venne inserito “Agrona” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- germinale anno VI). mune cui spetta la manutenzione di un tratto della strada di Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di Mezzola da “ponte de supra” al “ponte de la Somagia” Grona venne trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Il “comune loci de Grona” apparteneva alla pieve di Me- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il naggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione rile anno IX). 1240). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Grona risulta sempre facente parte della pieve di Menag- guito della legge di riordino delle autorità amministrative gio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune rante il Regno d’Italia, Grona venne in un primo tempo in- dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). serito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei Nella medesima pieve lo si ritrova ancora nel 1644 (Re- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei lazione Opizzone 1644). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III

202 Guanzate di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel 1805 un solo esattore che veniva eletto per pubblico incanto. Il contava 272 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feu- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i dale, rappresentato da un luogotenente a cui la comunità comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- erogava un onorario in occasione del pubblico riparto. Il gregazione del comune di Grona al comune di Bene, che fu console prestava l’ordinario giuramento alla banca crimi- inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Menag- nale del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 gio. Prima della aggregazione Grona contava 212 abitanti quesiti 1751, cart. 3039). (Decreto 4 novembre 1809). Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- comune di Grona venne aggregato con Bene al comune di lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Grandola, di cui divenne frazione (Decreto 30 luglio 1812). (Indice pievi 1753). comune di Grona. 618 comune di Guanzate. 620 1816 - 1859 1757 - 1797 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816), il ricostituito comune di Grona venne inserito nella al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Guanzate Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- territorio del ducato di Milano. mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Nel 1771 il comune contava 1.072 abitanti (Statistica del- 1844). le anime 1771). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- A seguito della morte del conte Galeazzo Arconati Vi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Grona venne inseri- sconti avvenuta nel 1773, il comune, sino ad allora infeu- to nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La dato, tornò nelle disponibilità della R. Camera (Casanova popolazione era costituita da 362 abitanti. 1904). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Guanzate, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne GUANZATE inserito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Guanzate. 619 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Guanzate, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Guanzate risulta incluso nella pieve comune di Guanzate. 621 di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- 1798 - 1815 nutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Ugon- zà” (Compartimentazione delle fagie 1992). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Con istrumento rogato il 18 ottobre 1538 il comune ven- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ne concesso in feudo ad Giacomo Antonio Carcano e suc- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con cessivamente, a seguito di testamento, giunse nella mani legge del 26 marzo 1798 il comune di Guanzate venne in- della famiglia Arconati (Casanova 1904). serito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e (Legge 6 germinale anno VI). dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Guanza- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune te risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- 1644 (Relazione Opizzone 1644). naio del 1799 contava 1132 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VII). del 1751, Guanzate era sempre inserito nel ducato di Mila- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il no, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio com- comune di Guanzate, inserito nel Distretto secondo di Va- prendeva anche i cassinaggi di Madonna e Cinfo (Compar- rese, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del La- timento 1751). rio (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Arconati guito della legge di riordino delle autorità amministrative al quale la comunità non versava alcun tipo di contribuzio- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ne, contava circa 958 anime. Disponeva di un consiglio che rante il Regno d’Italia, Guanzate venne in un primo tempo si riuniva, al suono della campana, nella pubblica piazza su inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- convocazione del console e che decideva a maggioranza di dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe voti. Annualmente venivano eletti due deputati e il console, (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel che potevano essere confermati, ai quali spettava tra l’altro Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di la vigilanza sui riparti dei carichi. Il comune si avvaleva Guanzate nel 1805 contava 1104 abitanti (Decreto 8 giugno inoltre di un cancelliere che veniva retribuito con un salario 1805). oltre che con compensi di carattere straordinario. Incaricato Il successivo intervento di concentrazione disposto per i delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide

203 Guiano

Guanzate allargare i propri confini territoriali con l’aggre- il console prestava giuramento oltre che alla “Banca crimi- gazione dei comuni di Bulgaro Grasso, Lurago Marinone e nale di Milano” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). Veniano Superiore e Inferiore. Inserito nel Distretto I di L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Como, Cantone VI di Appiano, dopo l’unione il comune indica Guiano già aggregata al comune di Romanò (Indice contava 2507 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello Tale aggregazione venne confermata con la successiva Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territo- comune di Guanzate. 622 rio di Guiano risulta assegnato definitivamente al comune 1816 - 1859 di Romanò con Guiano. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Guanzate venne inserito nella Provin- cia di Como, Distretto XXIII di Appiano. INCASATE Il comune di Guanzate, dotato di consiglio comunale, fu comune di Incasate. 624 confermato nel Distretto XXIII di Appiano in forza del suc- cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- sec. XIV - 1753 zione 1 luglio 1844). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano fatti nel 1346” Incasate risulta incluso nella pieve di cazione 23 giugno 1853), il comune di Guanzate venne in- Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho o castel popolazione era costituita da 2101 abitanti. da Incasà” (Compartimentazione delle fagie 1992). Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- nova 1904). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di GUIANO Carlo V 1558, cart. 28). Dopo un breve periodo, in cui Incasate e tutta la pieve di comune di Guiano. 623 Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- sec. XVI - 1756 mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio Milano fatti nel 1346” Guiano risulta incluso nella pieve di Crivelli (Casanova 1904). Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho de An- del 1751 emerge che il comune, a cui risulta già unito il ter- guilliano” (Compartimentazione delle fagie 1992). ritorio della comunità di Guarda, era infeudato al marchese Enea Crivelli che non percepiva alcun tributo. Il comune, Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- che contava 55 abitanti, disponeva di un console e di un toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- cancelliere il quale era retribuito con un salario annuo per no, affidato alla famiglia Marliani. A partire dalla seconda la compilazione dei riparti oltre che con compensi di carat- metà del XV secolo tutta la pieve di Mariano venne conces- tere straordinario. Incaricato delle riscossioni dei carichi e sa in feudo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casano- del pagamento delle spese era un solo esattore. Il comune va 1904). era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale al Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e quale versava annualmente un salario. Il console prestava dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- annualmente l’ordinario giuramento alla “Banca criminale sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di di Milano” oltre che all’ufficio feudale in Verano. In passa- Carlo V 1558, cart. 28). to il console era tenuto a presentare il giuramento anche al Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” “Regio ufficio della Martesana” (Risposte ai 45 quesiti del 1751, Guiano era sempre inserito nel ducato di Milano, 1751, cart. 3042). nella pieve di Mariano (Compartimento 1751). Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento cassine” del 1751 Incasate compare ancora come comune del 1751 emerge che il comune, che non appare infeudato, autonomo, nella pieve di Mariano (Compartimento 1751), contava soltanto 54 abitanti. Disponeva di un console, che l’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” lo durava in carica due anni e di un cancelliere, che aveva an- indica già aggregato al comune di Brenna insieme a Pozzo- che il compito di redigere i riparti e di conservare le poche lo e a Cassina Guarda (Indice pievi 1753). Nel nuovo com- scritture contabili. Per le sue attività era retribuito con sala- partimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giu- rio annuale. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pa- gno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e gamento delle spese era un solo esattore che durava in ca- amministrazione delle comunità dello stato di Milano” rica tre anni ed era, a turno, uno dei quattro massari che (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Incasate risulta abitavano nel comune. Il comune era sottoposto alla giuri- assegnato definitivamente al comune di Carugo con Incasa- sdizione del giudice della Martesana in Vimercate, al quale te e Guarda.

204 Incino

INCINO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di In- comune di Incino. 625 cino, venne inclusa nel VII distretto censuario della provin- sec. XIV - 1756 cia di Milano (Compartimento 1791).

Nel 1441 Incino, con tutta la sua pieve, venne concesso comune di Incino. 627 in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme 1798 - 1809 (Casanova 1904). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Incino risulta ancora compreso nella pieve omonima (Esti- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con mo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova, legge del 27 marzo 1798 il comune di Incino con Villinci- unito a Villincino, nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). no, Rogora e Ferrera venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). Con istrumento rogato il 6 luglio 1647 il comune venne concesso in feudo al conte Carlo Archinto (Casanova Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” naio del 1799 contava 512 abitanti (Legge 20 nevoso anno del 1751, Incino era sempre inserito nel ducato di Milano, VII). nella pieve omonima, ed il suo territorio comprendeva an- che i cassinaggi di Vilincino e Rovere (Compartimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1751). comune di Incino con Villincino, Rogora e Ferrera, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostitu- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento ito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Incino comprendeva an- che il territorio delle comunità di Villincino, Rogora e Fer- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- rera. Infeudato al conte Filippo Archinti, a cui la comunità guito della legge di riordino delle autorità amministrative versava per convenzione una somma quale diritto di imbot- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- tato, contava 443 anime. Il comune era amministrato dal rante il Regno d’Italia, Incino venne in un primo tempo in- convocato generale, composto da tutti gli uomini della co- serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- munità, che eleggeva tre deputati incaricati della vigilanza stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei in occasione del passaggio delle soldatesche e del riparto comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I del carichi fiscali. L’elezione avveniva ogni tre anni in pub- di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Incino con Vil- blica seduta alla presenza del podestà e con pubblico istru- lincino, Rogora e Ferrera nel 1805 contava 1353 abitanti mento. (Decreto 8 giugno 1805). Il comune di Incino, oltre al console, disponeva di un Il successivo intervento di concentrazione disposto per i cancelliere che aveva tra i suoi compiti quello di conservare comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- i libri dei riparti e veniva retribuito con salario annuale, ol- gregazione del comune di Incino ed uniti al comune di Er- tre che con compensi straordinari. Incaricato delle riscos- ba, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV di sioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo Erba. Prima della aggregazione Incino contava 603 abitanti esattore anch’egli eletto con istrumento pubblico a seguito (Decreto 4 novembre 1809). di incanto. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un Tale aggregazione venne confermata con la successiva podestà feudale al quale versava annualmente un salario, compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). oltre che alla banca criminale di Milano. Il console prestava annualmente giuramento ad entrambi i giusdicenti (Rispo- comune di Incino. 628 ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). 1816 - 1859 Sempre inserito nella medesima pieve, Incino con Villin- In base alla nuova compartimentazione territoriale del cino, Rogora e Ferrera compare nell’“Indice delle pievi e Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 1816), il comune di Incino con Villincino, Rogora e Ferrera nente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. comune di Incino. 626 Il comune di Incino con Villincino, Rogora e Ferrera, do- 1757 - 1797 tato di convocato, fu confermato nel Distretto XIV di Erba Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- in forza del successivo compartimento delle province lom- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma barde (Notificazione 1 luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Incino cazione 23 giugno 1853), il comune di Incino, che com- con Villincino, Rogora e Ferrera venne inserito tra le comu- prendeva le frazioni di Villincino, Rogora e Ferrera, venne nità della pieve di Incino, nel territorio del ducato di Mila- inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. no. La popolazione era costituita da 959 abitanti. Nel 1771 il comune contava 609 abitanti (Statistica delle anime 1771). pieve di Incino. 629 Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- sec. XIV - 1756 striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Dagli “statuti delle strade e delle acque del contado di Incino con Villincino, Rogora e Ferrera, sempre collocato Milano” redatti nel 1346, emerge che la pieve di Incino, nella pieve d’Incino, venne inserito nella Provincia di Co- percorsa dalla “strata da Niguarda” comprendeva: “el locho mo. de Albesio, el locho de Conserio, el locho de Bosisio, el lo-

205 Interliscio cho de Vilincino, el locho de Castellino, el locho de Lam- pieve di Incino. 630 brugo, el locho da Buzinigo, el locho da Luyrago con le 1757 - 1797 cassine de Montesello, li zentilhomini da Herba, el locho Nel compartimento territoriale dello stato di Milano de Anzano con le cassine de Valera, el locho da Carchano, (editto 10 giugno 1757) la pieve di Incino, inserita nel du- el locho da Villa Satenaga, el locho da Tassera, el locho da cato di Milano, risulta formata dai 21 comuni seguenti: Al- Paravesino, el locho de Garbagnà, el locho da Castelleto, el besio; Alserio; Anzano con Cassina Pugnago e Monticello locho da Merono, el molino de D. Uberto de Anono, el lo- e porzione di Monguzzo; Arcellasco con Torricella, Carpe- cho de Camasliascha, el locho da Breno, el locho da Pomé, sino, Brugora e Cassina Torchiera; Buccinigo con Molena; el locho da Musego, el locho da Colognia, el locho da Ca- Carcano con Corogna; Cassano con Sirtolo; Colciago con selio, el locho da Perzano, el locho de Moliana con le cas- Cassina Marcetta, Cassina Carreggia e Cassina Visconti e sine de Ferera e le cassine de Sancto Angelo, el locho da porzione di Calpuno; Crevenna con Mornigo; Erba; Fabbri- Somarino, el locho da Mazorino, el locho da Galbisago, el ca; Incino con Villincino, Rogora e Ferrera; Lambrugo; locho de Citerigo, el locho da Molenaria o Molena, el locho Lezza; Lurago con porzione di Calpuno; Merone; Monguz- da Masenaga, el locho de Tabiago, el locho de Brisegio, el zo con Nobile; Orsenigo con Parzano; Parravicino con Po- locho da Cassano, el locho da Petana, el locho da Trechà merio e Caseglio; Ponte con Cassina Busnigallo; Vill’Al- con Tregore, el locho da Siborono, el locho de Nobiro con bese con Saruggia. le cassine, el locho de Maguzio, el locho de Centemero” Nel 1771 la pieve contava 10.899 abitanti (Statistica del- (Compartimentazione delle fagie 1992). le anime 1771). Nel 1441 la pieve di Incino venne concessa in feudo dal Con il successivo compartimento territoriale della Lom- duca Filippo Maria Visconti alla famiglia Dal Verme alla bardia austriaca (editto 26 settembre 1786) la pieve di Inci- quale restò sino alla prima metà del XVI secolo. Il feudo fu no venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la poi smembrato e venduto a diversi (Casanova 1904). componevano rimasero gli stessi. Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei succes- pieve d’Incino risulta di nuovo inserita nella provincia di sivi aggiornamenti del XVII secolo la pieve risulta sostan- Milano, della quale, con la Squadra di Nibionno, formava zialmente modificata e comprendeva le seguenti località: il VII distretto censuario (Compartimento 1791). Albese, Alserio, Anzano, Arcellasco, Boffalora, Brugora, Buccinigo, Calpuno, Carcano, Carella con Mariaga, Carpe- sino, Careggia, Casate, “Casei”, Cassano, Cassina Marzet- to, Cassina Pugnaga, Cologna, Corneno, Corogna, Creven- na, Dosso Pelato, Erba, Fabbrica, Figino, Galliano, Incino, INTERLISCIO Lambrugo, Lezza, Lurago, Mazzonio, Merone, Molena, Monguzzo, Monticello, Mornigo, Nobile, Orsenigo, Parra- terra di Interliscio. 631 vicino, Parzano, Penzano, Pomerio, Ponte, Rogora, Sarug- sec. XIV - 1756 gia, Torricella, Vignarca, Vill’Albese e Villincino (Estimo Nel 1652 la terra di Interliscio, composta da 2 fuochi, ri- di Carlo V 1558, b. 24 - b. 25 parte I). sulta compresa nella pieve di Zezio (Redenzione feudi 1652). Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 emerge che la pieve di Incino comprendeva i co- muni di Albesio, Alserio, Anzano, Cassina Pugnago, Arcel- lasco, Torricella, Carpesino, Brugora, Cassina Torchiera, Buccinigo, Carcano, Carella, Cassano, Colciago, Calpuno, INTIMIANO Cassina Marcetta, Careggia, Cassina Visconti, Crevenna, Erba, Fabbrica, Incino, Ferrera, Lambrugo, Lezza, Lurago, comune di Intimiano. 632 Merone, Monguzzo, Monticello, Nobero, Orsenigo, Parza- sec. XIV - 1756 no, Parravicino, Casiglio, Cologna, Penzano, Vignarca, La comunità di Intimiano risulta già citata come entità Corneno, Galliano, Pomerio, Ponte e Muzzonio, Vill’Albe- amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti sio, Molena e Saruggia (Compartimento 1751). 1927, p. 227), in documenti del secolo XI. L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che Milano fatti nel 1346” Intimiano risulta incluso nella pieve venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni Intimiano” (Compartimentazione delle fagie 1992). che componevano la pieve veniva ridotto da 43 a 26: Albe- Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello sio; Alserio; Anzano con Cassina Pugnago; Arcellasco con naturale Polidoro Sforza Visconti, Intimiano con gli altri Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina Torchiera; Bucci- comuni della pieve di Galliano nella quale era collocato, nigo; Carcano; Carella; Cassano con Sirtolo; Colciago con venne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta Calpuno, Cassina Marcetta, Cassina Carreggia e Cassina (Casanova 1904). Visconti; Crevenna con Mornigo; Erba; Fabbrica; Incino Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e con Villincino, Rogora e Ferrera; Lambrugo; Lezza; Lura- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Intimiano ri- go; Merone; Monguzzo con Monticello; Nobile; Orsenigo sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di con Parzano; Orsenigo altra porzione; Parravicino con Ca- Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel siglio e Corogna; Penzano con Vignarca, Corneno e Gallia- 1644 (Relazione Opizzone 1644). no; Pomerio; Ponte con Cassina Busnigallo; Vill’Albese Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” con Villa, Molena e Cassina Saruggia (Indice pievi 1753). del 1751, Intimiano era sempre inserito nel ducato di Mila-

206 Inverigo no, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- anche i cassinaggi di Casanova, “Monte Castello”, “Monte guito della legge di riordino delle autorità amministrative Castello” (altro), Chigiolo e Marella (Compartimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1751). rante il Regno d’Italia, Intimiano venne in un primo tempo Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei tonio Pietrasanta al quale veniva versato “il dazio dell’ im- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I bottato”. Il comune, che contava 210 abitanti, non dispone- di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Intimiano nel va di consigli ma si avvaleva di un sindaco, di un console e 1805 contava 403 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). di due ufficiali eletti dai “capi di famiglia” chiamati in adu- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i nanza in pubblica piazza al suono della campana. Venivano comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- eletti quelli considerati più capaci e duravano in carica un gregazione del comune di Intimiano al comune di Montor- anno. fano, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di Il comune disponeva inoltre di un cancelliere che perce- Cantù. Prima della aggregazione Intimiano contava 243 piva un salario annuo. Il sindaco aveva l’incarico di conser- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). vare, in una cassa, le poche scritture della comunità. Inca- Tale aggregazione venne confermata con la successiva ricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). spese era un solo esattore che veniva eletto a seguito di pub- blico incanto. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di comune di Intimiano. 635 un podestà feudale, al quale versava annualmente un sala- 1816 - 1859 rio. Il console prestava ogni anno giuramento alla “Banca In base alla nuova compartimentazione territoriale del criminale di Milano” oltre che alla “Banca criminale feuda- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio le di Cantù” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). 1816), il ricostituito comune di Intimiano venne inserito Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune com- nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- Il comune di Intimiano, dotato di convocato, fu confer- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano mato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo (Indice pievi 1753). compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Intimiano. 633 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Intimiano venne in- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- serito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma popolazione era costituita da 420 abitanti. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Intimiano del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 202 abitanti (Statistica delle anime 1771). INVERIGO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di In- comune di Inverigo. 636 timiano, sempre collocato nella pieve di Galliano, venne in- sec. XIV - 1756 serito nella Provincia di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di Milano fatti nel 1346” Inverigo risulta incluso nella pieve Intimiano, venne inclusa nel XI distretto censuario della di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- provincia di Milano (Compartimento 1791). nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Ayverigo” (Compartimentazione delle fagie 1992). Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- comune di Intimiano. 634 toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- 1798 - 1809 no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con nova 1904). legge del 27 marzo 1798 il comune di Intimiano venne in- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- 7 germinale anno VI). sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Carlo V 1558, cart. 28). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Dopo un breve periodo, in cui Inverigo e tutta la pieve di XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- gennaio del 1799 contava 231 abitanti (Legge 20 nevoso mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo anno VII). tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Crivelli (Casanova 1904). comune di Intimiano, inserito nel Distretto primo di Como, Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751, Inverigo era sempre inserito nel ducato di Mila- (Legge 23 fiorile anno IX). no, nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva

207 Isola anche i cassinaggi di Alzacoda, Ghelio, Brugiata, Palazzo, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Curcietto, Mandresca, Rochina, “Casa Nova”, Mongodio, guito della legge di riordino delle autorità amministrative “Il Duno”, Navello,” Merè di sotto”,” Merè di sopra”, Bi- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- scioia, Pampello, Molinello “Santa Maria la Noce”, Co- rante il Regno d’Italia, Inverigo venne in un primo tempo lombarolo e Pomelasca (Compartimento 1751). inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I chese Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Inverigo con tipo di tributo, aveva sotto di sé il “comunetto” di Pomella- Pomellasca nel 1805 contava 670 abitanti (Decreto 8 giu- sca, amministrato dagli stessi organi di Inverigo ma separa- gno 1805). to dal punto di vista fiscale. Il comune contava 575 abitanti, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i compreso Pomellasca, e non disponeva di consigli. In oc- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide In- casione dei riparti riuniva l’assemblea comunale nella pub- verigo allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- blica piazza al suono della campana e dietro avviso del con- zione dei comuni di Brenna ed uniti, Cremnago, Romanò sole. Ufficiali del comune erano un console e un cancelliere ed uniti e Villa Romanò. Inserito nel Distretto I di Como, il quale aveva il compito di conservare le pubbliche scrittu- Cantone V di Cantù, dopo l’unione il comune contava 2089 re e veniva retribuito con un salario annuale. abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Tale aggregazione venne confermata con la successiva delle spese era un solo esattore. Il comune era sottoposto compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). alla giurisdizione di un podestà feudale al quale veniva pa- gato regolare salario. Il console prestava l’ordinario giura- comune di Inverigo. 639 mento alla “Banca criminale di Milano” e alla “Banca di 1816 - 1859 Verano” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune di In- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio verigo con Pomellasca compare nell’“Indice delle pievi e 1816), il comune di Inverigo con Pomelasca venne inserito comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. nente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). Il comune di Inverigo con Pomelasca, dotato di convoca- to, fu confermato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del comune di Inverigo. 637 successivo compartimento delle province lombarde (Noti- 1757 - 1797 ficazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Inverigo, che com- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di prendeva la frazione di Pomelasca, venne inserito nella Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Inverigo Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popolazione con Pomellasca venne inserito tra le comunità della pieve era costituita da 1109 abitanti. di Mariano, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 648 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ISOLA ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di In- verigo con Pomellasca, sempre collocato nella pieve di Ma- pieve d’Isola. 640 riano, venne inserito nella Provincia di Milano. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- Inverigo, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel vincia di Milano (Compartimento 1791). 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve d’Isola assegna- comune di Inverigo. 638 ta al quartiere di Porta Sala (Ripartizione 1240). 1798 - 1815 Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve d’Isola risulta ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina composta dai seguenti comuni: “comune de Collono”, “co- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con mune de Usutio”, “comune de Lezino” (Statuti di Como legge del 27 marzo 1798 il comune di Inverigo con Pomel- 1335, Determinatio mensurarum). lasca venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Dal “Liber consulum civitatis Novocomi”, dove sono ri- Mariano (Legge 7 germinale anno VI). portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto all’elenco degli Statuti del 1335 il comune di Colonno XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel compare con il nome di Sala con Colonno (Liber consulum gennaio del 1799 contava 681 abitanti (Legge 20 nevoso 1510) (anche se nel 1335 la comunità di Sala è già citata in- anno VII). sieme alla comunità di Colonno - Statuti di Como 1335, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Determinatio stratarum). comune di Inverigo con Pomellasca, inserito nel Distretto L’intera pieve, che aveva già fatto parte del feudo di Co- primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Diparti- lico concesso nel 1555 ad Antonio Maria Quadrio e succes- mento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). sivamente ai conti Alberti, venne concessa in feudo con di-

208 Laglio ploma del 26 maggio 1640 del re Filippo IV all’abate sulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti Marco Gallio di Como. A seguito della morte del marchese prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1535 Giacomo Gallio, senza discendenza, nel 1686 il feudo tor- (Liber consulum 1510). nò nelle disponibilità del Demanio (Casanova 1904). Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era La composizione della pieve, costituita dai comuni di stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Ossuccio, Sala, Colonno e Lezzeno, rimase invariata nel Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio secolo XVII (Relazione Opizzone 1644) e sino alla secon- Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo a France- da metà del secolo XVIII (Compartimento 1751 e Indice sco Gallio duca D’Alvito (Casanova 1904). pievi 1753). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Tutta la pieve era sottoposta alla giurisdizione del pode- del 1751, Laglio risultava inserito nella pieve di Nesso ed il stà di Como per i servizi del quale i comuni pagavano un suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Soldino, contributo annuo alla città di Como. Per comodità essi po- Ticerio, Ossona, Germanello e Torriggia (Compartimento tevano ricorrere, per le cause civile, ad un luogotenente che 1751). aveva competenza sui tutto il territorio delle pievi di Lenno Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento e d’Isola (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028, comune del 1751 emerge che Laglio, che contava 406 abitanti, era di Lenno). infeudato al duca D’Alvito al quale il comune era tenuto a corrispondere ogni anno unitamente al comune di Carate pieve d’Isola. 641 due “stara” di olio di oliva. 1757 - 1797 L’organo deliberativo del comune era un consiglio gene- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano rale composto dai capi di famiglia, alle cui sedute parteci- (Editto 10 giugno 1757) la pieve d’Isola, inserita nel conta- pavano i due sindaci, i due deputati. Sindaci e deputati, do di Como, risulta formata dai comuni seguenti: Argegno eletti dalla comunità ogni anno con votazione pubblica, (in precedenza inserito nella pieve di Vall’Intelvi), Casasco, erano incaricati dell’amministrazione del patrimonio pub- Cerano, Dizzasco con Muronico, Rovasco e Biazzeno, Pi- blico e della vigilanza sui riparti ed erano tenuti a presenta- gra, Schignano, (sino ad allora costitutenti la circoscrizione re in pubblico consiglio alla fine di ogni anno i loro conti. territoriale detta Comuni della Mezzena) Colonno, Lezze- Il comune disponeva di un proprio cancelliere retribuito no, Sala, Ossuccio con Spurano, con salario annuo. Le scritture pubbliche, conservate in una Nel 1771 la pieve contava 4.131 abitanti (Statistica delle cassa chiusa le cui chiavi erano in possesso dei sindaci, era- anime 1771). no depositate presso l’“oratorio dei confratelli”. Il cancel- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- liere conservava presso di sé solo un minima parte dei do- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve d’Isola cumenti che servivano per la sua attività. venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese componevano rimasero gli stessi. il comune si avvaleva di un esattore nominato ogni tre anni Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la con pubblico istrumento a seguito di incanto. pieve d’Isola risulta ancora inserita nella provincia di Co- Laglio era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- mo, ma divisa in tre differenti distretti censuari: il comune dale per i servizi del quale pagava un salario ogni biennio a di Lezzeno, con le pievi di Bellagio e Nesso costituivano il cui peraltro il console non prestava giuramento (Risposte ai III distretto; i comuni di Argegno, Colonno, Ossuccio, Pi- 45 quesiti 1751, cart. 3028). gra e Sala, con le pievi di Lenno e Menaggio, costituivano Il comune di Laglio compare nell’“Indice delle pievi e il IV distretto; infine i comuni di Casasco, Cerano, Dizza- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- sco e Schignano, con la Valle Intelvi, costituivano il V di- nente alla pieve di Nesso (Indice pievi 1753). stretto (Compartimento 1791). comune di Laglio. 643 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- LAGLIO lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno comune di Laglio. 642 1756), il comune di Laglio venne inserito, come comunità sec. XIV - 1756 appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 418 abitanti (Statistica delle La comunità di Laglio risulta già citata come entità am- anime 1771). ministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti 1927, p. 247), in documenti del secolo XII. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di La- Il “comune de Lallio” figura nella “Determinatio strata- glio venne confermato facente parte della pieve di Nesso ed rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, inserito nella Provincia di Como. come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… usque ad valesellam que dividit territorium In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno de Lallio a territorio de Brieno” (Statuti di Como 1335, De- 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di La- terminatio stratarum). glio, venne inclusa nel III distretto censuario della provin- Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di cia di Como (Compartimento 1791). Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta comune di Laglio. 644 Sala della città di Como (Ripartizione 1240). 1798 - 1815 Laglio, a cui risulta unita la comunità di Carate, è elenca- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- to tra i comuni della pieve di Nesso anche nel “Liber con- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina

209 Laino dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con LAINO legge del 27 marzo 1798 il comune di Laglio venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 comune di Laino. 647 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il “comune de Laygno” apparteneva nel 1335 alla pieve venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva gennaio del 1799 contava 527 abitanti (Legge 20 nevoso al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di anno VII). Como (Ripartizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia rile anno IX). Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva Andreotti (Casanova 1904). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Il comune disponeva di propri statuti (quelli conosciuti guito della legge di riordino delle autorità amministrative sono probabilmente posteriori al 1537) che prevedevano tra (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- l’altro che il comune disponesse di un camparo il quale do- rante il Regno d’Italia, Laglio venne in un primo tempo in- veva curare e governare la campagna e che doveva, all’ini- serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei zio della sua attività giurare sul Vangelo, toccando con le distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei mani le scritture, di fare ed esercitare il suo ufficio di “cam- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III paria” in modo corretto. di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 contava 845 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Inoltre lo statuto prevedeva che ”.. se farà zurare uno con- sule per tuto lo anno che sia tenuto a fare la consularia de Il successivo intervento di concentrazione disposto per i tirar sempre tute le talie et ordini in credentia de quali sia comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide La- tenuto a dare segurtate de solidi comuni de oro e sia tenuto glio allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione a tener conto di tute le talie et acusi et dicto consule debia dei comuni di Brienno e Carate. Inserito nel Distretto I di jurare corporalmente de fare lofitio suo justamente di dar Como, Cantone II di Como, dopo l’unione il comune di La- item juramento alo campar de acusar tuti compstamte se- glio contava 994 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). condo la forma de li statuti de esso comune et de fare lo ofi- tio suo justamente. Item che tuti queli homini electi campa- Tale aggregazione venne confermata con la successiva ri ne la selva siano tenuti a jurare ne le mane del consule et compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). siano persone ydonee et pageno per homo” (Conti 1896, pagg. 229 - 234). comune di Laglio. 645 La terra di Laino, sempre appartenente alla pieve d’Intel- 1816 - 1859 vi, compare negli atti delle visite pastorali del vescovo Nin- guarda del 1593 composta da 40 fuochi per un totale di 400 In base alla nuova compartimentazione territoriale del abitanti (Lazzati 1986). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1816), il comune di Laglio venne inserito nella Provincia di del 1751, Laino era sempre inserito nella pieve d’Intelvi, ed Como, Distretto III di Bellagio. il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Castel- lo, “Molino di Quaglio” e Chuscia (Compartimento 1751). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento spaccio governativo del 16 gennaio 1827 (Quadro delle va- del 1751 emerge che il comune, che contava 273 abitanti, riazioni 1835), fu confermato nel Distretto III di Bellagio era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale in forza del successivo compartimento delle province lom- veniva versato un censo annuale, in luogo dei dazi, di lire barde (Notificazione 1 luglio 1844). 26.8. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Il comune aveva un consiglio, in cui venivano discussi i cazione 23 giugno 1853), il comune di Laglio venne inse- riparti, costituito da tutti i capi di famiglia e che veniva con- rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La vocato all’occorrenza su ordine del sindaco. popolazione era costituita da 590 abitanti. Il consiglio eleggeva annualmente il sindaco e quattro o più deputati che, solidalmente, erano responsabili dell’am- distretto di Laglio. 646 ministrazione del comune. Il console era invece eletto a ro- tazione ogni mese in rappresentanza delle diverse famiglie. 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 Il comune disponeva inoltre di un cancelliere che era re- tribuito con un salario annuo e a cui era affidata la cura del- In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del le pubbliche scritture che erano conservate presso la sua dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- casa in un “archivio fatto nel 1721”. stretto di Laglio, contrassegnato con il numero 5, compren- deva i comuni di: Blevio, Brienno, Carate, Careno, Cernob- Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il bio, Laglio, Lemna, Maslianico, Molina, Moltrasio, Nesso, comune si avvaleva di un esattore eletto in pubblica vici- Palanzo, Piazza, Pognana con Quarzano e Canzaga, Ro- nanza di norma in inverno (stagione in cui gli uomini si tro- venna, Torno, Urio, Veleso con Erno e Zelbio. vavano più facilmente nelle loro case e non in altri luoghi a lavorare). L’esattore doveva fornire idonea “sigurtà”. bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini Laino era sottoposto alla giurisdizione del podestà di val- del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. le per i servizi del quale pagava una quota di lire 20.0.6 e al

210 Laino quale il console non prestava alcun giuramento (Risposte ai 1816), il ricostituito comune di Laino venne inserito nella 45 quesiti 1751, cart. 3029). Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. Il comune di Laino compare nell’“Indice delle pievi e co- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- te alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753). mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Laino. 648 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Laino venne inserito nella provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La po- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- polazione era costituita da 428 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Valle Intelvi. 651 1756), il comune di Laino venne inserito nel compartimen- (pieve d’Intelvi) to della Valle Intelvi. sec. XIV - 1756 Nel 1771 il comune contava 247 abitanti (Statistica delle anime 1771). Le origini della pieve intelvese vengono fatte risalire in- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- torno al secolo VI - VII con la costruzione della chiesa ple- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di bana a Montronio (Lazzati 1986, pag. 35). Laino venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed Di circa un secolo posteriore (prima metà del secolo VI- inserito nella Provincia di Como. II) è invece il primo documento, tra quelli finora conosciuti, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno riguardante espressamente la Valle Intelvi: si tratta di una 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Laino, conferma della concessione, fatta dai re longobardi, al mo- venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di nastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, per l'uso dei Como (Compartimento 1791). carpentieri della valle. Questo documento venne ripreso nel 929 in un successivo diploma di re Ugo (Lazzati 1986, pag. 37). comune di Laino. 649 L'appartenenza della pieve e valle d'Intelvi al territorio 1798 - 1809 sotto il controllo della città di Como venne chiaramente af- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- fermato nella suddivisione del complesso pievano comasco ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina in quattro parti, corrispondenti alle quattro porte e ai quat- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tro quartieri della città, fatta nel 1240 dal marchese Bertol- legge del 27 marzo 1798 il comune di Laino venne inserito do di Hohemburg, podestà di Como (Gianoncelli 1982). La nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 pieve d'Intelvi venne assegnata al quartiere di Porta San germinale anno VI). Lorenzo e Coloniola (Ripartizione 1240). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Dalla "Determinatio mensurarum et staterarum …" an- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve d'Intelvi risul- XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel ta composta dai seguenti comuni: "comune de Pello supe- gennaio del 1799 contava 218 abitanti (Legge 20 nevoso riori et inferiori", "comune de Pona supra et infra et anno VII). medio", "comune de Lancio", "comune de Vestobio", "co- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mune de Luira", "comunia locorum de Schegniano, Uratio comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far et Morobio et Castello", "comune de Castilliono", "comune parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- de Verna", "comune de Casascho", "comune de Rampono", rile anno IX). "comune conscilii Sancti Fidelis vallis Intellevi", "comune Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- de Laygno", "comune de Zerrano", "comune vicinantie de guito della legge di riordino delle autorità amministrative Arzenio" (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rum). rante il Regno d’Italia, Laino venne in un primo tempo in- Di fatto, sebbene inserita nel territorio comasco, la valle, serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi nella sua quasi totalità, venne ceduta in feudo a partire dai (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- primi anni del secolo XV. Come ricorda il Conti, "… Lota- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato rio, figlio di Franchino [Rusca], [...] avendo ceduto Como nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- ed il Castello Baradello al duca Filippo Maria Visconti, ne nel 1805 contava 242 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). questi gli lasciò con altre Signorie, quella di Cima, di Oste- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i no e della Valle Intelvi nell'anno 1416 con ducal decreto 11 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- settembre" (Conti 1896, pag. 20). Il possesso del feudo, gregazione del comune di Laino al comune di San Fedele, comprendente le terre di Castiglione con Montronio, La che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Torre, Visonzo, Blessagno, San Fedele, Ponna, Verna, Fedele. Prima della aggregazione Laino contava 268 abi- Rampogno, Scaria, Lanzo, Pellio di sopra ed Inferiore e tanti (Decreto 4 novembre 1809). Laino, con Osteno e Cima, venne poi confermato ai Rusca dal diploma del duca Francesco I Sforza del 24 aprile 1451 Tale aggregazione venne confermata con la successiva (Casanova 1904). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Ed ancora, una volta rientrato nelle disponibilità della Camera, con successivo atto del 1525, il duca Francesco II comune di Laino. 650 Sforza concesse il feudo a Giambattista Pusterla, suo con- 1816 - 1859 sigliere (Casanova 1904). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Dopo un breve passaggio nelle mani di Giangiacomo de' Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Medici (Conti 1896, pagg. 74 e 75), dal 1583 la valle venne

211 Lambrugo concessa alla famiglia Marliani ed infine dal 1713 alla fa- sede della podestaria era collocata, almeno tra il XVI e il XVII miglia Riva Andreotti (Casanova 1904). secolo, in Laino. Secondo il Conti infatti nella frazione detta della Bolla "…dimorò ad un tempo il podestà intelvese e tuttora L'infeudazione di una buona parte della valle fece in mantiensi in buono stato la casa, che fu temuto palazzo di giu- modo che nel "Liber consulum civitatis Novocomi", dove stizia" (Conti 1896, pag. 20). Il magistrato intelvese "… era sono riportati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni speditissimo nelle sue incombenze: sentite le dichiarazioni de- del territorio comasco dall'anno 1510 all'anno 1535, com- gli accusatori e la difesa dell'imputato e consultato un codice in paiano come componenti della valle, i soli comuni di Arge- pergamena - nel quale trovavansi raccolti i regolamenti e le di- gno, La Mezzena, Pigra, Cerano, Casasco, Schignano (che sposizioni vigenti - saliva sul banco delle sentenze ove, preso andranno poi a costituire una circoscrizione territoriale au- nella destra il bastone dell'autorità, dopo aver pronunciato con voce vibrata e con atteggiamento maestoso la frase: - Ebbene, tonoma) (Liber consulum 1510 - 1552, cc. 89 - 94). sarà fatta giustizia - sentenziava in via inappellabile sull'oggetto Proprio a causa della separazione in due dell'antico terri- di quell'udienza" (Conti 1896, pag. 82). torio della valle, dal "Compartimento territoriale specifi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di al- cante le cassine" del 1751 emerge che la Vall'Intelvi com- cuni comuni della valle, emerge che ancora nel 1751 tutta la prendeva i comuni di Argegno, Blessagno, Castiglione, valle era soggetta al suo podestà il quale, nominato ogni due Lajno, Lanzo, Pellio di sopra, Pellio di sotto, Ponna, Ram- anni dal feudatario, riceveva per i suoi servigi un salario di lire pogno, Verna, San Fedele e Scaria (Compartimento 1751) 225 pagate secondo quote stabilite da tutti i comuni della valle. Egli teneva "la sua banca civile in Laino ogni settimana e l'uffi- mentre gli altri comuni (La Mezzena, Pigra, Cerano, Casa- cio criminale in Osteno". In caso di assenza poteva avvalersi di sco, Schignano) costituivano i cosiddetti "Cinque comuni un luogotenente (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). della Mezzena". Nell'"Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano" bibl. Conti 1896: Pietro Conti, Memorie storiche della del 1753, in cui già si delineava la politica di aggregazione Vall’Intelvi, Como, Stabilimento tipo-litografico Romeo Longatti, 1896, Ristampa, Milano, 1979, Studio Edito- dei comuni che sarebbe stata ufficializzata quattro anni più riale Insubria; Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle tardi dall'editto teresiano del 10 giugno 1757 per il compar- Intelvi, Milano, BE-MA Editrice, 1986. to territoriale dello stato milanese, il numero dei comuni che componevano la valle veniva ridotto da 12 a 10: Arge- gno, Blessagno con Lura, Castiglione, Lajno, Lanzo, Pellio di sopra con Pellio di sotto, Ponna, Rampogno con Verna, San Fedele e Scaria (Indice pievi 1753). LAMBRUGO Dal punto di vista amministrativo, la valle disponeva di un consiglio generale (Conti 1896, pag. 24) costituito dai comune di Lambrugo. 653 sindaci e deputati di tutte le comunità della valle (Risposte sec. XIV - 1756 ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Le sedute del consiglio si te- nevano a Laino alla presenza del cancelliere di valle (Conti Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1896, pagg. 98 - 99). Per i rapporti con gli organi centrali Milano fatti nel 1346” Lambrugo risulta incluso nella pieve dello Stato, la valle disponeva anche di un proprio procura- di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- tore generale che risiedeva in Milano. tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho de In ciascun comune della valle, il potere civile e politico Lambrugo” (Compartimentazione delle fagie 1992). era rappresentato dal console mentre quello amministrativo Nel 1441 Lambrugo, con tutta la pieve di Incino nella e comunale dal sindaco; le questioni di competenza delle quale era collocato, venne concesso in feudo dal duca Fi- singole comunità venivano discusse e deliberate dai "pater- lippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). familias" riuniti in consiglio, al quale erano tenuti obbliga- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e toriamente ad intervenire essendo contemplata un'ammen- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Lambrugo ri- da a carico degli assenti non legittimamente impediti. sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Quando le comunità non disponevano di idonee sale per i Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel consigli, questi venivano convocati dal console sulla piazza 1644 (Relazione Opizzone 1644). prospiciente alla chiesa. Delle deliberazioni prese, un pub- Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- blico notaio redigeva il verbale. La sorveglianza sull'esatto cesso al conte Claudio Giussani. Successivamente nel adempimento delle prescrizioni statutarie era demandata ai 1691, Lambrugo divenne feudo del marchese Enea Crivelli campari, che ne constatavano le contravvenzioni e le defe- (Casanova 1904). rivano al console (Conti 1896, pag. 83 - 85). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Valle Intelvi. podestà. 652 del 1751, Lambrugo era sempre inserito nel ducato di Mi- sec. XVI - 1756 lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva Secondo il Conti non è certo se già nel XIII secolo risiedesse anche i cassinaggi di Momberto e Carpaneia (Comparti- nella valle un podestà mandato da Como, o se questa dipendes- mento 1751). se direttamente dal podestà di Como o da quello della vicina Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento pieve di Porlezza (Conti 1896, pag. 65). Fu invece per conces- del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese sione ducale che, nel XV secolo, il podestà di Porlezza estese la sua giurisdizione sulla Valle Intelvi. Ma tale concessione fu di Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun tipo di un breve periodo in quanto, su istanza presentata da Como al tributo. Il comune, che contava 305 abitanti, non disponeva duca Filippo, con decreto del 16 luglio 1419 la valle venne re- di consigli ma, in caso di necessità, convocava la popola- stituita alla giurisdizione del podestà cittadino (Conti 1896, zione in pubblica adunanza. pag. 71). Per l’amministrazione il comune disponeva di un console Appare invece certo come nel XVI secolo la Valle Intelvi fos- e di un cancelliere eletti in pubblica seduta per uno o due se soggetta ad un proprio podestà. Egli aveva giurisdizione li- mitata alle cause civili non eccedenti "il valore di L. 25 terzole", anni, scelti tra i migliori offerenti. Il cancelliere percepiva e con esclusione di quelle "di cui trattava il decreto del maggio- un salario annuale per la redazione del riparto oltre a com- re magistrato, le quali erano riservate al podestà di Como". La pensi specifici per le attività che era chiamato a prestare. Le

212 Lanzo pubbliche scritture erano conservate nella casa di uno dei di Erba. Prima della aggregazione Lambrugo contava 365 compadroni del comune. abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Tale aggregazione venne confermata con la successiva delle spese era un solo esattore che veniva scelto tra i mi- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). gliori offerenti a seguito di pubblico incanto. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà comune di Lambrugo. 656 dell’Ufficio feudale di Verano, al quale veniva versato an- 1816 - 1859 nualmente un salario, oltre che all’Ufficio criminale di Mi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del lano. Il console prestava giuramento ad entrambi i giusdi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio centi (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). 1816), il ricostituito comune di Lambrugo venne inserito Sempre inserito nella pieve di Incino, Lambrugo compa- nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. re nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- no” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (In- stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento dice pievi 1753). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Lambrugo. 654 cazione 23 giugno 1853), il comune di Lambrugo venne in- 1757 - 1797 serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- popolazione era costituita da 656 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lambru- go venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel LANZO territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 444 abitanti (Statistica delle comune di Lanzo. 657 anime 1771). sec. XIV - 1756 Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- Il “comune de Lanzio” figura nella “Determinatio strata- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, Lambrugo, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne tra i comuni cui spetta la manutenzione di ”… totam stra- inserito nella Provincia di Como. tam de Valmare a … loco de Aronio usque in plano de Lan- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno zio” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Il “comune de Lancio” apparteneva nel 1335 alla pieve Lambrugo, venne inclusa nel VII distretto censuario della d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- provincia di Milano (Compartimento 1791). rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di comune di Lambrugo. 655 Como (Ripartizione 1240). 1798 - 1809 La terra di Lanzo, sempre appartenente alla pieve d’Intel- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- vi, compare negli atti delle visite pastorali del vescovo Nin- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina guarda del 1593 composta da 50 fuochi per un totale di 300 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con abitanti (Lazzati 1986). legge del 27 marzo 1798 il comune di Lambrugo venne in- Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- 7 germinale anno VI). sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Andreotti (Casanova 1904). XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento naio del 1799 contava 407 abitanti (Legge 20 nevoso anno del 1751 emerge che il comune, che contava 302 abitanti, VII). era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il veniva versato da tutta la valle un censo annuale, di cui lire comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far 35.4.6 a carico di Lanzo. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Il comune non disponeva di un consiglio generale ma rile anno IX). partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- di valle. Aveva invece un consiglio particolare costituito da guito della legge di riordino delle autorità amministrative tutti i capi di famiglia oltre che dal sindaco, dal console e (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dal cancelliere. L’amministrazione del patrimonio pubblico rante il Regno d’Italia, Lambrugo venne in un primo tempo e la custodia delle pubbliche scritture, che venivano conser- inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei vate in una apposita cassa nella casa del sindaco, era de- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei mandata allo stesso sindaco e al cancelliere, eletti periodi- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I camente dai capi di famiglia a maggioranza dei voti e che di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Lambrugo nel percepivano un salario annuale. 1805 contava 392 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). L’elezione del console avveniva invece a rotazione ogni Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mese. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il gregazione del comune di Lambrugo al comune di Lurago comune si avvaleva di un esattore eletto con scrittura priva- ed uniti, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV ta. Egli doveva prestare idonea “sigurtà”.

213 Lasnigo

Lanzo era sottoposto alla giurisdizione del podestà di comune di Lanzo. 660 valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 26.10.6 1816 - 1859 e al quale il console non prestava alcun giuramento (Rispo- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- 1816), il ricostituito comune di Lanzo venne inserito nella ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) il comune di Lanzo era sempre inserito nella Vall’Intelvi. Il comune, dotato di consiglio comunale, fu confermato nel Distretto V di San Fedele in forza del successivo com- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio comune di Lanzo. 658 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Lanzo venne inseri- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma to nella provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno popolazione era costituita da 655 abitanti. 1756), il comune di Lanzo venne inserito nel compartimen- to della Valle Intelvi. bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, BE-MA Editrice, 1986. Nel 1771 il comune contava 325 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lanzo venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed LASNIGO inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Lasnigo. 661 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Lan- sec. XIV - 1756 zo, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia Lasnigo era membro della comunità generale della Va- di Como (Compartimento 1791). lassina, nel ducato di Milano. Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne comune di Lanzo. 659 concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti 1798 - 1809 Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- legge del 27 marzo 1798 il comune di Lanzo venne inserito drati (Casanova 1904). nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” germinale anno VI). del 1751, Lasnigo era inserito nel ducato di Milano, nella Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Valassina, ed il suo territorio comprendeva anche il cassi- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto naggio di Dossellino (Compartimento 1751). XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento gennaio del 1799 contava 385 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751 emerge che il comune, che contava 380 abitanti, anno VII). era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il convenzione una somma annua di lire 17.11.9. comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni due deputati a cui rile anno IX). era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- guito della legge di riordino delle autorità amministrative nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- conservate in una cassa. rante il Regno d’Italia, Lanzo venne in un primo tempo in- Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- blica piazza ogni tre anni. Lasnigo salariava inoltre il fante, se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato il medico ed il chirurgo. nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà ne nel 1805 contava 420 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- gregazione del comune di Lanzo al comune di Scaria, che nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fe- quesiti 1751, cart. 3033). dele. Prima della aggregazione il comune contava 413 abi- Sempre inserito della Valassina, Lasnigo compare tanti (Decreto 4 novembre 1809). nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Tale aggregazione venne confermata con la successiva del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pievi 1753).

214 Lemna comune di Lasnigo. 662 1816), il comune di Lasnigo venne inserito nella Provincia 1757 - 1797 di Como, Distretto XIII di Canzo. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune di Lasnigo, dotato di convocato, fu confermato lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lasnigo 1844). venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del ducato di Milano. cazione 23 giugno 1853), il comune di Lasnigo venne inse- Nel 1771 il comune contava 505 abitanti (Statistica delle rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La anime 1771). popolazione era costituita da 446 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di La- ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della snigo, sempre collocato nella Valassina, venne inserito nel- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, la Provincia di Como. ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno LEMNA 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Lasnigo, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di comune di Lemna. 665 Milano (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 Il “comune de Ripalempna” figura nella “Determinatio comune di Lasnigo. 663 stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1798 - 1815 1335, come il comune cui spetta, con Molina, la manuten- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- zione del tratto della via Regina da “medietatem ipsius pon- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina tis de Moltraxio et abinde supra usque ad oliverium quod dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con fuit Alberti Rusche” (Statuti di Como 1335, Determinatio legge del 24 aprile 1798 il comune di Lasnigo venne inse- stratarum). rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Sala della città di Como (Ripartizione 1240). XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- "Rippalemna” risulta sempre facente parte della pieve di io del 1799 contava 463 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nesso anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” VII). dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). comune di Lasnigo, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia (Legge 23 fiorile anno IX). Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore guito della legge di riordino delle autorità amministrative Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rante il Regno d’Italia, Lasnigo venne in un primo tempo del 1751, Lemna risultava inserito nella pieve di Nesso ed inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Ripa distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del lago” (Compartimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Lasnigo nel del 1751 emerge che il comune di Lemna, che contava 270 1805 contava 537 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui Il successivo intervento di concentrazione disposto per i non veniva corrisposto alcun carico. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide La- L’organo deliberativo del comune era un consiglio com- snigo allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- posto dalla maggior parte degli uomini, che si riunivano ne dei comuni di Barni, Caglio, Magreglio e Sormano ed sulla pubblica piazza davanti alla chiesa parrocchiale alla uniti. Inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- presenza del sindaco e dei due deputati che venivano eletti so, dopo l’unione il comune contava 1952 abitanti (Decreto dalla comunità. Le mansioni di cancelliere erano svolte dal 4 novembre 1809). sindaco che custodiva, con i deputati, le chiavi dell’archi- Tale aggregazione venne confermata con la successiva vio pubblico che era collocato nella chiesa. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un esattore. comune di Lasnigo. 664 Lemna era sottoposto alla giurisdizione civile del pode- 1816 - 1859 stà feudale, per i servizi del quale pagava un salario annuo, In base alla nuova compartimentazione territoriale del mentre per la giurisdizione criminale dipendeva diretta- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio mente da Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028).

215 Lenno

Il comune di Lemna compare nell’“Indice delle pievi e comune di Lemna. 668 comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 1816 - 1859 nente alla pieve di Nesso (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Lemna. 666 1816), il ricostituito comune di Lemna venne inserito nella 1757 - 1797 Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1756), il comune di Lemna venne inserito, come comunità cazione 23 giugno 1853), il comune di Lemna venne inse- appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La Nel 1771 il comune contava 310 abitanti (Statistica delle popolazione era costituita da 234 abitanti. anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lemna venne confermato facente parte della pieve di Nesso LENNO ed inserito nella Provincia di Como. Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del comune di Lenno. 669 marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- sec. XIV - 1756 do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio La comunità di Lenno risulta già citata come entità am- (Casanova 1904). ministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1927, p. 250), in documenti del secolo XI. 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Il “comune de Lenno” figura nella “Determinatio strata- Lemna, venne inclusa nel III distretto censuario della pro- rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, vincia di Como (Compartimento 1791). come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… a suprascripto flumine de Albana usque ad comune di Lemna. 667 terminum qui est iuxta pilastrum Sancti Laurentij” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). 1798 - 1809 Il “comune loci vicinantie de Lenno” apparteneva nel A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1335 alla pieve omonima (Statuti di Como 1335, Determi- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina natio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1240 attribuiva al quartiere di Porta Torre della città di legge del 27 marzo 1798 il comune di Lemna venne inseri- Como (Ripartizione 1240). to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 Il comune di Lenno risulta sempre facente parte della germinale anno VI). pieve omonima anche dal “Liber consulum civitatis Novo- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune comi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del comune dal 1510 sino all’anno 1536 (Liber consulum XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1510). gennaio del 1799 contava 324 abitanti (Legge 20 nevoso Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo anno VII). si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che Lenno aveva aggregato a sé la squadra parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- di Campo, con la quale ripartiva una parte delle spese loca- rile anno IX). li. Il comune, che contava 662 abitanti, non era infeudato essendosi redento con istrumento rogato il 30 agosto 1647 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- dal notaio Francesco Mercantolo ed avendo pagato alla Re- guito della legge di riordino delle autorità amministrative gia Tesoreria la somma di lire 2481.5. Pagava inoltre per la (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- mezz’annata la somma di lire 110.16.9 ogni quindici anni. rante il Regno d’Italia, Lemna venne in un primo tempo in- L’organo deliberativo della comunità era un consiglio, serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei costituito da tutti i vicini, che si riuniva nella pubblica piaz- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei za al suono della campana, convocato dal console. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 L’amministrazione e la cura del pubblico interesse erano contava 338 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). affidate ad un sindaco e tre deputati che annualmente dove- vano rendere ragione in pubblica seduta delle attività svol- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i te. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere, regolar- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- mente retribuito. La conservazione delle pubbliche nò l’aggregazione di Lemna al comune di Pognana, nel Di- scritture era affidata al primo estimato nella cui casa erano stretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Prima della depositate in un’apposita cassa munita di due chiavi in pos- aggregazione Lemna contava 295 abitanti (Decreto 4 no- sesso l’una dell’estimato e l’altra del sindaco. vembre 1809). Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il Tale aggregazione venne confermata con la successiva comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). canto in pubblica vicinanza ogni tre anni.

216 Lenno

Lenno era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di dopo l’unione il comune contava 1977 abitanti (Decreto 4 Como per i servizi del quale pagava un contributo annuo novembre 1809). alla città di Como. Per comodità il comune ricorreva, per le Tale aggregazione venne confermata con la successiva cause civili, ad un luogotenente che aveva competenza sui compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). comuni appartenenti alle pievi di Lenno e d’Isola (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). comune di Lenno. 672 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- 1816 - 1859 ne” del 1751, in cui appare unito a Lenno la località di “Ca- In base alla nuova compartimentazione territoriale del sa Nova”, (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) 1816), il comune di Lenno venne inserito nella Provincia di Lenno era sempre inserito nella pieve omonima. Como, Distretto IV di Menaggio. Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto comune di Lenno. 670 IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- 1757 - 1797 le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Lenno venne inseri- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno to nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La 1756), il comune di Lenno venne inserito, come comunità popolazione era costituita da 1180 abitanti. appartenente alla pieve omonima, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 846 abitanti (Statistica delle pieve di Lenno. 673 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel Lenno venne confermato facente parte della medesima pie- 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- ve ed inserito nella Provincia di Como. tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Lenno asse- 1791, Lenno con tutta la sua pieve venne incluso nel IV di- gnata al quartiere di Porta Torre (Ripartizione 1240). stretto censuario della provincia di Como (Compartimento Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- 1791). nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Lenno ri- sulta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de Tre- medio” e “comune loci vicinantie de Lenno” (Statuti di comune di Lenno. 671 Como 1335, Determinatio mensurarum). 1798 - 1815 Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con all’elenco degli Statuti del 1335 compare in aggiunta come legge del 27 marzo 1798 il comune di Lenno venne inserito parte della pieve la comunità di Mezzegra (anche se nel nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 1335 Mezzegra risultava già citato nella Determinatio stra- germinale anno VI). tarum et pontium…) (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune La composizione della pieve, costituita dai comuni di venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Lenno, Mezzegra e Tremezzo, rimase invariata nel secolo XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel XVII (Relazione Opizzone 1644) e sino alla seconda metà gennaio del 1799 contava 833 abitanti (Legge 20 nevoso del secolo XVIII (Compartimento 1751 e Indice pievi anno VII). 1753). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Lenno con al sua pieve era sottoposto alla giurisdizione comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del podestà di Como per i servizi del quale pagava un con- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- tributo annuo alla città di Como. Per comodità il comune rile anno IX). poteva ricorrere, per le cause civile, ad un luogotenente che aveva competenza sui comuni appartenenti alle pievi di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Lenno e d’Isola (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028, co- guito della legge di riordino delle autorità amministrative mune di Lenno). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Lenno con Campo, Masnate e Villa venne in un primo tempo inserito nel Distretto IV ex coma- pieve di Lenno. 674 sco di Tremezzo (Quadro dei distretti 1802), classificato 1757 - 1797 comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successi- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano vamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone I (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Lenno, inserita nel con- di Menaggio. Il comune di Lenno con Campo, Masnate e tado di Como, risulta formata dai 3 comuni seguenti: Len- Villa nel 1805 contava 228 abitanti (?) (Decreto 8 giugno no, Mezzegra e Tremezzo. 1805). Nel 1771 la pieve contava 1.991 abitanti (Statistica delle Il successivo intervento di concentrazione disposto per i anime 1771). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Len- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- no allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Len- dei comuni di Mezzegra ed uniti e Tremezzo ed uniti. Inse- no venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la rito nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Menaggio, componevano rimasero gli stessi.

217 Lezza

Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lezza pieve di Lenno risulta ancora inserita nella provincia di Co- venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel ter- mo, della quale, con la pieve di Menaggio ed una parte del- ritorio del ducato di Milano. la pieve d’Isola, formava il IV distretto censuario (Compar- Nel 1771 il comune contava 224 abitanti (Statistica delle timento 1791). anime 1771). bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lezza, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne inseri- to nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di LEZZA Lezza, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Lezza. 675 sec. XIV - 1756 comune di Lezza. 677 Di “Letia” o “Lecia”, secondo il canonico Venanzio Me- 1798 - 1809 roni, “si ha memoria nel 1161, come di Castellanza di Er- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ba”. Lo stesso Meroni afferma che “Anche Lezza è del feu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina do primitivo Del Verme di tutta la Pieve d’Incino …” dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con (Meroni 1905, p. 28). legge del 27 marzo 1798 il comune di Lezza venne inserito Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 ger- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Lezza risulta minale anno VI). compreso nella pieve di Incino (Estimo di Carlo V 1558, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Opizzone 1644). XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Nonstante che, con istanza presentata dalla comunità di naio del 1799 contava 248 abitanti (Legge 20 nevoso anno Lezza su esempio di quella di Crevenna, il 10 aprile 1647 VII). venne richiesta la redenzione del comune da possibili infe- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il duazioni (Meroni 1905, p. 28), con istrumento rogato il 6 comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far luglio dello stesso anno il comune venne concesso in feudo parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- al conte Carlo Archinto (Casanova 1904). rile anno IX). Nel 1670 dal popolazione di Lezza era di 250 abitanti Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- (Meroni 1905, p. 30). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Lezza era sempre inserito nel ducato di Milano, rante il Regno d’Italia, Lezza venne in un primo tempo in- nella pieve di Incino (Compartimento 1751). serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Filip- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I po Archinti al quale la comunità versava per convenzione di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Lezza nel 1805 lire 14 oltre ad un salario per la retribuzione del podestà. Il contava 377 (?) abitanti (Decreto 8 giugno 1805). comune, che contava in tutto 216 abitanti, non disponeva di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i consigli ma, in pubblica seduta, gli uomini della comunità comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- eleggevano due deputati ed un cancelliere per la durata di gregazione del comune di Lezza al comune di Ponte, che fu tre anni. inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV di Erba. Prima Il cancelliere percepiva un salario annuale per la redazio- della aggregazione Lezza contava 283 abitanti (Decreto 4 ne del riparto e conservava presso la sua abitazione le pub- novembre 1809). bliche scritture. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del Tale aggregazione venne confermata con la successiva pagamento delle spese era un solo esattore che veniva scel- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). to ogni tre anni tra i migliori offerenti a seguito di pubblico incanto. comune di Lezza. 678 Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà 1816 - 1859 feudale di Erba al quale il console prestava giuramento ol- In base alla nuova compartimentazione territoriale del tre che all’Ufficio criminale di Milano (Risposte ai 45 que- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio siti 1751, cart. 3034). 1816), il ricostituito comune di Lezza venne inserito nella Sempre inserito nella pieve di Incino, Lezza compare Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento pievi 1753). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Lezza. 676 cazione 23 giugno 1853), il comune di Lezza venne inserito 1757 - 1797 nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popo- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lazione era costituita da 364 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma bibl. Meroni 1905: Venanzio Meroni, Le Pieve d’Incino, al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Mandamento di Erba, pel Canonico Venanzio Meroni,

218 Lezzeno

Milano, 1905, ristampa a cura di Bryan Editoria e Co- denunce al suo ufficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. municazione s.a.s, Erba, 1995.. 3028). Il comune di Lezzeno compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve d’Isola (Indice pievi 1753). LEZZENO comune di Lezzeno. 680 comune di Lezzeno. 679 1757 - 1797 sec. XIV - 1756 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il “comune de Lezino plebis Insule” figura nella “Deter- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione 1756), il comune di Lezzeno venne inserito, come comuni- del tratto della via Regina ”… a ponte de Camozia in sur- tà appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. sum usque ad pontem de Colono” (Statuti di Como 1335, Nel 1771 il comune contava 655 abitanti (Statistica delle Determinatio stratarum). anime 1771). Il “comune de Lezino” apparteneva nel 1335 alla pieve Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- d’Isola (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al Lezzeno venne confermato facente parte della pieve d’Isola quartiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione ed inserito nella Provincia di Como. 1240). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il comune di Lezzeno risulta sempre facente parte della 1791, Lezzeno, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso pieve d’Isola anche dal “Liber consulum civitatis Novoco- nel III distretto censuario della provincia di Como (Com- mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del partimento 1791). comune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). comune di Lezzeno. 681 Inserito nel feudo d’Isola, che aveva già fatto parte a sua 1798 - 1815 volta del feudo di Colico, concesso nel 1555 ad Antonio A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Maria Quadrio e successivamente ai conti Alberti, il comu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ne venne concesso in feudo con diploma del 26 maggio dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1640 del re Filippo IV, con tutta la pieve, all’abate Marco legge del 27 marzo 1798 il comune di Lezzeno venne inse- Gallio di Como (Casanova 1904). rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo (Legge 7 germinale anno VI). si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune A seguito della morte del marchese Giacomo Gallio, sen- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto za discendenza, nel 1686 il feudo tornò nelle disponibilità XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel del Demanio (Casanova 1904). gennaio del 1799 contava 690 abitanti (Legge 20 nevoso Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” anno VII). del 1751, il comune era sempre inserito nella pieve d’Isola, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Villa, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Casate, Cendraro, Sosanna, Rozzo, Bagnana, Carsolina, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Ponisi, Pescanù, Calvasini, Sormazana e Carvagnana rile anno IX). (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune era composto da due distin- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- te comunità: Lezzeno superiore, che comprendeva gli abi- rante il Regno d’Italia, Lezzeno venne in un primo tempo tati di Villa, Casate, Cendraro, Sosanna, Rozzo, e Lezzeno inserito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro inferiore, che comprendeva gli abitati di Bagnana, Carsoli- dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco na, Ponisio, Pescaredo, Calvasino, Sormazanna e Carva- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- gnana. to III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune di Contava 730 abitanti, non era infeudato e pagava per la Lezzeno nel 1805 contava 779 abitanti (Decreto 8 giugno redenzione la somma di lire 103.9.9 ogni quindici anni. 1805). L’organo deliberativo della comunità era un consiglio Il successivo intervento di concentrazione disposto per i composto da cinque deputati, un sindaco ed un console per comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- ciascuna delle due comunità. Tali ufficiali venivano eletti teressò il comune di Lezzeno. Inserito nel Distretto III di pubblicamente ogni tre anni tra i più capaci. Ciascuna co- Menaggio, Cantone II di Bellagio, il comune contava 721 munità disponeva di un cancelliere, regolarmente retribui- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). to, e conservava il proprio archivio che era affidato al sin- La successiva compartimentazione del 1812 mantenne daco. tale situazione invariata (Decreto 30 luglio 1812). Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un solo esattore. comune di Lezzeno. 682 Lezzeno era sottoposto alla giurisdizione del podestà di 1816 - 1859 Como per i servizi del quale pagava direttamente un com- In base alla nuova compartimentazione territoriale del penso ogni tre anni. I consoli erano tenuti a presentare le Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio

219 Limido

1816), il comune di Lezzeno venne inserito nella Provincia Nel 1771 il comune contava 571 abitanti (Statistica delle di Como, Distretto III di Bellagio. anime 1771). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- spaccio governativo del 9 maggio 1828 (Quadro delle va- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Li- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto III di Bellagio mido con Cassina Restelli, sempre collocato nella pieve di in forza del successivo compartimento delle province lom- Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. barde (Notificazione 1 luglio 1844). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di cazione 23 giugno 1853), il comune di Lezzeno venne in- Limido, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della serito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La provincia di Milano (Compartimento 1791). popolazione era costituita da 1189 abitanti. comune di Limido. 685 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- LIMIDO ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comune di Limido. 683 legge del 26 marzo 1798 il comune di Limido con Cassina Restelli venne inserito nel Dipartimento del Verbano, Di- sec. XIV - 1756 stretto di Appiano (Legge 6 germinale anno VI). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Milano fatti nel 1346” Limido risulta incluso nella pieve di venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Limidi” naio del 1799 contava 507 abitanti (Legge 20 nevoso anno (Compartimentazione delle fagie 1992). VII). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Limido comune di Limido con Cassina Restelli, inserito nel Di- risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di stretto secondo di Varese, venne a far parte del ricostituito Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). (Relazione Opizzone 1644). Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- Con istrumento rogato il 6 ottobre 1650 il comune venne to della legge di riordino delle autorità amministrative concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani rante il Regno d’Italia, Limido con Cassina Restelli venne del conte Carlo Litta (Casanova 1904). in un primo tempo inserito nel Distretto XXXI ex milanese Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” di Appiano (Quadro dei distretti 1802), classificato comune del 1751, Limido era sempre inserito nel ducato di Milano, di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio compren- collocato nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. deva anche i cassinaggi di Resta e Castiglione (Comparti- Il comune di Limido con Cassina Restelli nel 1805 contava mento 1751). 516 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun tipo di gregazione del comune di Limido ed uniti al comune di contribuzione, contava in tutto 368 anime. Ufficiali del co- Mozzate, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone mune erano il console, il sindaco ed il cancelliere. Incarica- VII di Tradate. Prima della aggregazione Limido contava to delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese 514 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). era un solo esattore che veniva eletto pubblicamente. Il co- Tale aggregazione venne confermata con la successiva mune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feuda- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). le. Il console prestava giuramento alla banca criminale del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti comune di Limido. 686 1751, cart. 3039). 1816 - 1859 Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune di Li- In base alla nuova compartimentazione territoriale del mito compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Sta- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio to di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di 1816), il comune di Limido con Cassina Restelli venne in- Milano (Indice pievi 1753). serito nella Provincia di Como, Distretto XXIII di Appiano. Il comune di Limido con Cassina Restelli, dotato di con- comune di Limido. 684 vocato, fu confermato nel Distretto XXIII di Appiano in 1757 - 1797 forza del successivo compartimento delle province lombar- de (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Limido, che com- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Limido, prendeva la frazione di Cassina Restelli, venne inserito nel- al quale risulta unito quello di Cassina Restelli, venne inse- la Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La rito con la denominazione di Limido con Cassina Restelli popolazione era costituita da 812 abitanti. tra le comunità della pieve di Appiano, nel territorio del du- legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI cato di Milano. per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento

220 Livo

del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, mune di Lipomo, venne inclusa nel II distretto censuario ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- della provincia di Como (Compartimento 1791). blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. comune di Lipomo. 689 1798 - 1808 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- LIPOMO ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comune di Lipomo. 687 legge del 27 marzo 1798 il comune di Lipomo venne inse- sec. XIV - 1756 rito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di Ze- Lipomo figura nella “Determinatio stratarum et pontium zio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i “comunia” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cui spetta la manutenzione delle strade tra il ponte di Zezio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ed il confine con il comune di Albese (Statuti di Como XXII di Como (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- 1335, Determinatio stratarum). naio del 1799 contava 245 abitanti (Legge 20 nevoso anno Il “comune de Lepomis” apparteneva nel 1335 alla pieve VII). di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il rum) nella quale ancora risulta anche dal “Liber consulum comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti pre- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- stati dai consoli del comune dal 1510 al 1538 (Liber con- rile anno IX). sulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nel 1652 la terra di Lipomo, composta da 13 fuochi, ri- guito della legge di riordino delle autorità amministrative sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- feudi 1652). rante il Regno d’Italia, Lipomo venne in un primo tempo Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como del 1751, Lipomo era sempre inserito nella stessa pieve, ed (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Cas- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato sina Tarliscia” (Compartimento 1751). nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1805 contava 266 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che il comune di Lipomo, che contava 151 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i abitanti, non era infeudato e pagava per la redenzione la comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- somma di lire 11.1.3, oltre a lire 1.15.4 per Tarliscia, ogni gregazione del comune di Lipomo al comune di Como (De- quindici anni alla città di Como, che a sua volta versava alla creto 27 febbraio 1808). regia Camera. Tale aggregazione venne confermata con le successive L’organo deliberativo del comune era costituito da un compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e consiglio che si riuniva al suono della campana nella pub- del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). blica piazza per trattare gli argomenti proposti dal console, unico ufficiale scelto a turno ogni mese tra i residenti nel comune di Lipomo. 690 comune di età superiore ai 18 anni e inferiore ai 60, che 1816 - 1859 svolgeva anche le mansioni di esattore. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Lipomo era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1816), il ricostituito comune di Lipomo venne inserito nel- quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. la Provincia di Como, Distretto II di Como. 3027). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Il comune di Lipomo compare nell’“Indice delle pievi e stretto II di Como in forza del successivo compartimento comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Lipomo venne inse- comune di Lipomo. 688 rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- 1757 - 1797 lazione era costituita da 464 abitanti. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Lipomo venne del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella isti- Censo p. m., cart. 731. tuenda pieve di Zezio inferiore, così come compare anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 212 abitanti (Statistica delle anime 1771). LIVO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Li- comune di Livo. 691 pomo venne confermato facente parte della pieve di Zezio sec. XIV - 1756 inferiore ed inserito nella Provincia di Como. I “comunia de Vercana et de Livo” figurano nella “Deter- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- Como del 1335, come i comuni cui spetta la manutenzione

221 Locate del tratto della via Regina ”… a predicto medio molo de comune di Livo. 693 Vercana usque ad tramittem per quem itur intus vineam 1798 - 1815 Stevani Caze de Domaxio” (Statuti di Como 1335, Deter- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- minatio stratarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Livo risulta facente parte della pieve di Gravedona dal dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i legge del 27 marzo 1798 il comune di Livo venne inserito giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 all’anno 1512 (Liber consulum 1510). germinale anno VI). Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Livo nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, fu Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghino. comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre con parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fami- rile anno IX). glia Gallio (Casanova 1904). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova guito della legge di riordino delle autorità amministrative ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Livo venne in un primo tempo inse- del 1751 emerge che il comune di Livo, che contava 480 rito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro dei abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca D’Al- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei vito a cui pagava lire 18 per il diritto di caccia. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III Il comune disponeva di un consiglio generale formato da di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune nel tutti i capi di casa che veniva convocato tramite avviso por- 1805 contava 624 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). tato personalmente dal console a tutti i capi di casa. Le adu- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i nanze si effettuavano, previo il suono della campana, nella comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Livo pubblica piazza. I sindaci, a cui era affidata l’amministra- allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione del zione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti, era- comune di Peglio. Inserito nel Distretto III di Menaggio, no due, eletti dal consiglio in pubblica adunanza a maggio- Cantone IV di Gravedona, dopo l’unione il comune contava ranza dei voti. Dell’elezione, per mano di pubblico notaio, 905 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). veniva redatto atto pubblico. Tale aggregazione non venne confermata con la succes- Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente siva compartimentazione del 1812 che vide l’aggregazione retribuito, aveva l’incarico insieme ai sindaci di custodire le di Livo al comune di Peglio (Decreto 30 luglio 1812). pubbliche scritture che erano depositate presso la suo casa in una cassa dotata di tre chiavi conservate dai sindaci e dal comune di Livo. 694 cancelliere stesso. 1816 - 1859 Il comune disponeva di un esattore che veniva eletto per In base alla nuova compartimentazione territoriale del pubblico incanto. Il comune era sottoposto alla giurisdizio- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ne del podestà feudale residente in Gravedona, capo delle 1816), il comune di Livo venne inserito nella Provincia di Tre Pievi, al quale pagava un salario annuo (Risposte ai 45 Como, Distretto VIII di Gravedona. quesiti 1751, cart. 3030). l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) dona in forza del successivo compartimento delle province Livo era sempre inserito nella pieve di Gravedona. lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Livo. 692 cazione 23 giugno 1853), il comune di Livo venne inserito 1757 - 1797 nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La po- polazione era costituita da 768 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Livo venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Gravedona, nel Contado di Co- LOCATE mo. Nel 1771 il comune contava 606 abitanti (Statistica delle comune di Locate. 695 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Milano fatti nel 1346” Locate risulta incluso nella pieve di Livo venne confermato facente parte della pieve di Grave- Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- dona ed inserito nella Provincia di Como. tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Lochà” In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno (Compartimentazione delle fagie 1992). 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune Con istrumento rogato il 14 novembre 1538 il comune di Livo, venne inclusa nel VI distretto censuario della pro- venne ceduto, “in via d’allodio” e “con patto di poter redi- vincia di Como (Compartimento 1791). mere” a Giovanni Francesco Pusterla. Con successivo atto

222 Lomazzo notarile di retrovendita del 26 settembre 1555 lo stesso Pu- rimase compreso nel Dipartimento dell’Olona (Legge 23 sterla cedette il comune alla R. Camera per la somma di lire fiorile anno IX). 1233.6.8 (Casanova 1904). Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e to della legge di riordino delle autorità amministrative dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Locate (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di rante il Regno d’Italia, Locate venne collocato nel Diparti- Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 mento del Lario, Distretto I di Como, Cantone VI di Appia- (Relazione Opizzone 1644). no. Il comune di Locate nel 1805 contava 790 abitanti Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Decreto 8 giugno 1805). del 1751, Locate era sempre inserito nel ducato di Milano, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ancora nella pieve di Appiano (Compartimento 1751). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento gregazione del comune di Locate al comune di Mozzate, del 1751 emerge che il comune contava in tutto 1163 ani- che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VII di Tra- me. date. Prima della aggregazione Locate contava 852 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Ufficiali del comune erano il console e tre sindaci eletti Tale aggregazione venne confermata con la successiva senza limiti di tempo direttamente dalla comunità e che ve- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). nivano rimossi solo in caso di demerito. Il comune dispo- neva di un cancelliere, regolarmente retribuito, a cui era de- mandata, tre l’altro, la cura delle scritture pubbliche. comune di Locate. 698 Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento del- 1816 - 1859 le spese era un solo esattore. Il comune era sottoposto alla In base alla nuova compartimentazione territoriale del giurisdizione del Vicariato del Seprio di Gallarate a cui il Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio console prestava l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 1816), il comune di Locate venne inserito nella Provincia quesiti 1751, cart. 3039). di Como, Distretto XXIII di Appiano. Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- Il comune di Locate, dotato di convocato, fu confermato pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo com- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio (Indice pievi 1753). 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Locate. 696 cazione 23 giugno 1853), il comune di Locate venne inse- 1757 - 1797 rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La popolazione era costituita da 1319 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI al governo e amministrazione delle comunità dello stato di per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Locate del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 954 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- LOMAZZO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lo- cate, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inse- rito nella Provincia di Gallarate. comune di Lomazzo (pieve di Fino). 699 sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di “Lomatio”, per un parte del suo territorio, figura nella Locate, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della “Determinatio mensurarum et staterarum …” annessa agli provincia di Milano (Compartimento 1791). Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Statuti di Como 1335, Determinatio mensu- comune di Locate. 697 rarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 attribu- iva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città 1798 - 1809 di Como (Ripartizione 1240). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Lomazzo risulta sempre facente parte della pieve di Fino ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal legge del 26 marzo 1798 il comune di Locate venne inserito 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano (Legge Con istrumento rogato il 18 ottobre 1538 il comune ven- 6 germinale anno VI). ne concesso in feudo a Giacomo Antonio Carcano e succes- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sivamente, a seguito di testamento, giunse nella mani della venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto famiglia Arconati (Casanova 1904). XIX di Tradate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Nel 1652 la terra di Lomazzo, sempre infeudata, risulta naio del 1799 contava 842 abitanti (Legge 20 nevoso anno ancora compresa nella pieve di Fino (Redenzione feudi VII). 1652). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune di Locate, inserito nel Distretto quarto di Gallarate, del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Giusep-

223 Lomazzo pe Arconati Visconti al quale la comunità non versava alcun delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era tipo di tributo, contava circa 659 anime. un solo esattore che veniva eletto ogni tre anni. Il comune Disponeva di due deputati, due sindaci e di un console era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale, rap- che, con il luogotenente del podestà, erano incaricati presentato in loco da un luogotenente a cui la comunità ero- dell’amministrazione del patrimonio e della vigilanza sui gava un onorario in occasione del pubblico riparto. Il con- riparti. Il comune retribuiva inoltre un medico e chirurgo e sole prestava l’ordinario giuramento alla banca criminale un camparo di campagna. del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti Il comune si avvaleva di un cancelliere che veniva retri- 1751, cart. 3039). buito con un salario oltre che con compensi straordinari. A Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- lui era affidata la cura delle pubbliche scritture, conservate pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- in un archivio posto nel palazzo del feudatario. Incaricato lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era (Indice pievi 1753). un solo esattore eletto a seguito di pubblico incanto in se- duta pubblica alla presenza degli ufficiali comunali e del comune di Lomazzo con Manera e Bisago. 701 podestà o del luogotenente. Il comune era sottoposto alla 1757 - 1797 giurisdizione di un podestà feudale, rappresentato in loco Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- da un luogotenente a cui la comunità erogava un salario per lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma la sua assistenza “all’imposta generale” (Risposte ai 45 al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno quesiti 1751, cart. 3039). 1756), il comune di Lomazzo con Manera e Bisago venne Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- inserito, con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio ne” del 1751, in cui compaiono uniti al comune i cassinaggi civile della città di Como. di Cassina di Giani, Cassina di Brago e Cassina Bisago Nel 1771 i comuni di Caslino e di Lomazzo, che costitu- (Compartimento 1751), sia nell’“Indice delle pievi e comu- ivano un’unica parrocchia, contavano in tutto 1.273 abitanti nità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Lomazzo (Statistica delle anime 1771). era sempre inserito nella pieve di Fino. A seguito della morte del conte Galeazzo Arconati Vi- sconti avvenuta nel 1773, il comune, sino ad allora infeu- comune di Lomazzo (pieve di Appiano). 700 dato, tornò nelle disponibilità della R. Camera (Casanova sec. XIV - 1756 1904). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Milano fatti nel 1346” Lomazzo, per un parte del suo terri- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lo- torio, risulta incluso nella pieve di Appiano e viene elenca- mazzo con Manera e Bisago venne confermato facente par- to tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da te della pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. Bolà” come “el locho da Lomazo” (Compartimentazione In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno delle fagie 1992). 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Lo- Con istrumento rogato il 18 ottobre 1538 il comune ven- mazzo, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- ne concesso in feudo a Giacomo Antonio Carcano e succes- cia di Como (Compartimento 1791). sivamente, a seguito di testamento, giunse nella mani della famiglia Arconati (Casanova 1904). comune di Lomazzo (pieve di Appiano). 702 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e 1757 - 1797 dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Lomaz- zo risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1644 (Relazione Opizzone 1644). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lomazzo Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel del 1751, Lomazzo era sempre inserito nel ducato di Mila- territorio del ducato di Milano. no, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio com- prendeva anche i cassinaggi di Grafignana, Ciceri e Borto- Nel 1771 il comune contava 715 abitanti (Statistica delle lone (Compartimento 1751). anime 1771). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento A seguito della morte del conte Galeazzo Arconati Vi- del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Giusep- sconti avvenuta nel 1773, il comune, sino ad allora infeu- pe Arconati Visconti al quale la comunità non versava alcun dato, tornò nelle disponibilità della R. Camera (Casanova tipo di tributo, contava circa 660 anime. 1904). Disponeva di due deputati, due sindaci e di un console. I Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- deputati, che erano eletti pubblicamente e a tempo indeter- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lo- minato nel giorno della pubblicazione dell’imposta genera- mazzo, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne in- le, potevano essere rimossi in caso di demerito. serito nella Provincia di Gallarate. Anche i sindaci venivano eletti nello stesso giorno, per In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno “balotazione”, ma duravano in carica solo un anno. Erano 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di incaricati dell’amministrazione del patrimonio sotto la so- Lomazzo, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della printendenza del luogotenente del podestà il quale era, tra provincia di Milano (Compartimento 1791). l’altro, responsabile della vigilanza sui riparti. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere che veniva comune di Lomazzo con Manera e Bisago. 703 retribuito con un salario oltre che con compensi straordina- 1798 - 1809 ri. A lui era affidata la cura delle pubbliche scritture, con- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- servate in una cassa nel palazzo del feudatario. Incaricato ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina

224 Longone dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dopo l’unione il comune contava 1863 abitanti (Decreto 4 legge del 27 marzo 1798 il comune di Lomazzo con Mane- novembre 1809). ra e Bisago venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- stretto di Fino (Legge 7 germinale anno VI). comune di Lomazzo. 705 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1809 - 1815 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- L’intervento di concentrazione disposto per i comuni di naio del 1799 contava 1040 abitanti (Legge 20 nevoso anno II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide la formazione VII). del comune di Lomazzo, composto dalle due parti, milane- se e comasca, del suo territorio oltre che dal soppresso co- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mune di Caslino. Inserito nel Distretto I di Como, Cantone comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far VI di Appiano, il comune contava 1863 abitanti (Decreto 4 parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- novembre 1809). Tale aggregazione venne confermata con rile anno IX). la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 lu- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- glio 1812). guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- comune di Lomazzo. 706 rante il Regno d’Italia, Lomazzo venne in un primo tempo 1816 - 1859 inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei In base alla nuova compartimentazione territoriale del comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Regno Lombardo - veneto, per un breve periodo, furono ri- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Lomazzo con pristinati i comuni originari di Lomazzo e di Lomazzo con Manera e Bisago nel 1805 contava 1233 abitanti (Decreto Manera e Bisago, inseriti nel Distretto XXIII di Appiano. 8 giugno 1805). Con successivo provvedimento del 24 aprile 1816, sempre Il successivo intervento di concentrazione disposto per i inserito nel medesimo distretto, fu costituito un unico co- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide mune con la denominazione di Lomazzo (Notificazione 12 l’unificazione delle due parti del territorio di Lomazzo, mi- febbraio 1816). lanese e comasca, sotto un’unica amministrazione comuna- Il comune di Lomazzo (che nell’elenco compare con la le di cui faceva parte anche il soppresso comune di Caslino. denominazione di Lomazzo e Lomazzo con Manera e Bi- Inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano, sago), dotato di consiglio comunale a seguito del dispaccio dopo l’unione il comune contava 1863 abitanti (Decreto 4 governativo del 18 gennaio 1825 (Quadro delle variazioni novembre 1809). 1835), fu confermato nel Distretto XXIII di Appiano in for- za del successivo compartimento delle province lombarde comune di Lomazzo Milanese. 704 (Notificazione 1 luglio 1844). 1798 - 1809 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- cazione 23 giugno 1853), il comune di Lomazzo, che com- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina prendeva la frazione di Lomazzo con Manera e Bisago, dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con venne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Ap- legge del 26 marzo 1798 il comune di Lomazzo venne in- piano. La popolazione era costituita da 2500 abitanti. serito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI (Legge 6 germinale anno VI). per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, Lomazzo Milanese venne trasportato nel Dipartimento ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- dell’Olona, Distretto XX di Appiano (Legge 5 vendemmia- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. le anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 682 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Lomazzo Milanese, inserito nel Distretto secon- LONGONE do di Varese, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). comune di Longone. 707 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sec. XIV - 1756 guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di rante il Regno d’Italia, Lomazzo venne in un primo tempo Milano fatti nel 1346” Longone risulta incluso nella Squa- inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Longono” (Compartimentazione delle fagie 1992). Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di Con istrumento del 15 giugno 1472, Longone, con tutta Lomazzo Milanese nel 1805 contava 851 abitanti (Decreto la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal 8 giugno 1805). duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negro- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Nel 1644 il comune di Longone compare ancora inserito l’unificazione delle due parti del territorio di Lomazzo, mi- tra le comunità che compongono la Corte di Casale (Rela- lanese e comasca, sotto un’unica amministrazione comuna- zione Opizzone 1644). le di cui faceva parte anche il soppresso comune di Caslino. Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia Inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano, Crivelli (Casanova 1904).

225 Lora

Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Longone era sempre inserito nel ducato di Mila- guito della legge di riordino delle autorità amministrative no, nella Corte di Casale, ed il suo territorio comprendeva (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- anche il cassinaggio di “Cassina D’Arsago” (Comparti- rante il Regno d’Italia, Longone venne in un primo tempo mento 1751). inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che Longone, che contava 220 abitanti, comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto era infeudato al marchese Enea Crivelli al quale la comuni- IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Longone nel tà versava una somma annua di lire 103.15. 1805 contava 456 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). L’amministrazione del comune era affidata ai reggenti Il successivo intervento di concentrazione disposto per i costituiti dal sindaco, da due deputati e dal console, eletti in comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- pubblica piazza. La cura dei riparti e degli interessi della gregazione del comune di Longone al comune di Penzano, comunità erano invece affidati al primo estimato che con- che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- servava anche le pubbliche scritture. so. Prima della aggregazione il comune contava 320 abitan- Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento ti (Decreto 4 novembre 1809). delle spese era un solo esattore, eletto per incanto per tre o Tale aggregazione venne confermata con la successiva più anni. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario e che si comune di Longone. 710 avvaleva di un luogotenente. Il console era tenuto a prestare il giuramento alla banca criminale di Canzo (Risposte ai 45 1816 - 1859 quesiti 1751, cart. 3033). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Sempre inserito nella Corte di Casale, Longone compare Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816), il ricostituito comune di Longone venne inserito del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. pievi 1753). Il comune di Longone, dotato di convocato, fu conferma- to nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo com- comune di Longone. 708 partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1757 - 1797 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Longone venne in- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Longone popolazione era costituita da 508 abitanti. venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel ter- ritorio del ducato di Milano. legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Nel 1771 il comune contava 401 abitanti (Statistica delle Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, anime 1771). ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Longone, sempre collocato nella Corte di Casale, venne in- serito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno LORA 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di Longone, venne inclusa nel V distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). terra di Lora. 711 sec. XVII comune di Longone. 709 Secondo quanto sostiene Gianoncelli ”… Circa il borgo 1798 - 1809 di Zezio, la cui denominazione secondo Antonio Monti, sa- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- rebbe derivata da un antico toponimo esistente presso l’at- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina tuale borgo di San Martino, giova rilevare che questi, nel dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sopra citato documento del 1240 [ripartizione territoriale legge del 24 aprile 1798 il comune di Longone venne inse- del 1240 del marchese Bertoldo di Hohemburg del com- rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto plesso pievano comasco (Ripartizione 1240)], è indicato Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). col termine di Concilio, segno che la sua circoscrizione Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune s’era probabilmente costituita su terre concilive, apparte- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto nenti all’antico concilium preromano, di cui Zezio pare co- XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- stituisse il centro culturale, … . Tale concilio comprendeva io del 1799 contava 355 abitanti (Legge 20 nevoso anno probabilmente le località di Ravanera, Rovato, Rovazio, VII). Lora, Monte Verde, Monte Goi, Ronco, Brusada o Fiume Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Aperto” (Gianoncelli 1982, pagg. 114 - 115). comune di Longone, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Nel 1652 la terra di Lora, composta da 7 fuochi, risulta entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario compresa nei Corpi santi di Como (Redenzione feudi (Legge 23 fiorile anno IX). 1652).

226 Lucino

LOVENO comune di Loveno. 714 1798 - 1809 comune di Loveno. 712 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XVI - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Loveno risulta facente parte della pieve di Menaggio dal legge del 27 marzo 1798 il comune di Loveno con Nobiallo “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tre- giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino mezzo (Legge 7 germinale anno VI). all’anno 1514 (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di Lo- Nella medesima pieve lo si ritrova ancora nel 1644 (Re- veno con Nobiallo venne trasportato nel Dipartimento lazione Opizzone 1644). d’Adda e Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmia- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento le anno VII). del 1751 emerge che il comune di Loveno, che contava 200 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il abitanti, non era infeudato e pagava ogni quindici anni alla comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Regia Tesoreria la somma di lire 53.18.6. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Il comune disponeva di un consiglio generale, costituito rile anno IX). da tutti i vicini, che si riuniva previo avviso nell’apposita Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sala unita all’abitazione del parroco, in cui erano anche guito della legge di riordino delle autorità amministrative conservate le pubbliche scritture. Ufficiali del comune era- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- no il console, il sindaco ed il cancelliere, tutti eletti a mag- rante il Regno d’Italia, Loveno con Nobiallo venne in un gioranza dei due terzi dal consiglio riunito pubblicamente primo tempo inserito nel Distretto IV ex comasco di Tre- al suono della campana. Soltanto la nomina del sindaco, a mezzo (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di cui era affidata l’amministrazione e la conservazione del III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente patrimonio e la cura delle pubbliche scritture, avveniva tra- collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Me- mite pubblico istrumento. Il cancelliere, regolarmente retri- naggio. Il comune nel 1805 contava 166 abitanti (Decreto buito, aveva invece il compito di verificare i conti dell’esat- 8 giugno 1805). tore e di predisporre il quinternetto dei carichi. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Incaricato della riscossione dei carichi e del pagamento comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- delle spese era un solo esattore che veniva eletto ogni tre gregazione del comune di Loveno ed uniti al comune di anni con pubblico incanto. Il comune era sottoposto alla Menaggio, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, giurisdizione civile del podestà di Menaggio, al quale pa- Cantone I di Menaggio. Prima della aggregazione Loveno gava un salario annuo. Per quanto riguardava invece la giu- contava 387 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). risdizione criminale Loveno ricorreva al podestà di Como Tale aggregazione venne confermata con la successiva a cui doveva versare il salario (Risposte ai 45 quesiti 1751, compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). cart. 3028). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Loveno. 715 del 1751, Loveno era sempre inserito nella pieve di Menag- 1816 - 1859 gio, ed il suo territorio comprendeva anche Molino del Bur- gatto (Compartimento 1751). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito nella pieve di Menaggio, Loveno com- 1816), il ricostituito comune di Loveno con Nobiallo venne pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- inserito nella Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. lano” del 1753 ampliato nei suoi confini con l’aggregazio- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- ne del territorio della comunità di Nobiallo (Indice pievi stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- 1753). mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Loveno. 713 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Loveno, che com- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- prendeva la frazione di Nobiallo, venne inserito nella Pro- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma vincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La popolazione al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno era costituita da 570 abitanti. 1756), il comune di Loveno con Nobiallo venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Menaggio, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 349 abitanti (Statistica delle LUCINO anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Lucino. 716 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lo- sec. XIV - 1756 veno con Nobiallo venne confermato facente parte della Lucino figura nella “Determinatio stratarum et pontium pieve di Menaggio ed inserito nella Provincia di Como. …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni cui In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno spetta la manutenzione della “stratam a stricta que est pro- 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune pe domos de Breda a manu dextra eundo versus Torrigiam di Loveno, venne inclusa nel IV distretto censuario della usque ad strictam Bevulcham …” (Statuti di Como 1335, provincia di Como (Compartimento 1791). Determinatio stratarum).

227 Luisago

Il “comune loci de Lucino” figura nella “Determinatio Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la rile anno IX). ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- guito della legge di riordino delle autorità amministrative tizione 1240). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Lucino risulta sempre facente parte della pieve di Fino rante il Regno d’Italia, Lucino venne in un primo tempo in- anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Nel 1652 la terra di Lucino, ancora compresa nella pieve di Como, Cantone I di Como. Il comune di Lucino nel 1805 di Fino, era composta da 25 fuochi (Redenzione feudi contava 433 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). 1652). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- del 1751, Lucino era sempre inserito nella pieve di Fino ed nò l’aggregazione del comune di Lucino al comune di il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Lucino Como (Decreto 27 febbraio 1808). al Monte”, Arcisà, “Cassina La Cà” e “Cimiee” (Comparti- Tale aggregazione venne confermata con le successive mento 1751). compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). del 1751 emerge che il comune di Lucino si era redento e pagava per ciò la somma di lire 22.4.7 ogni quindici anni. comune di Lucino. 719 Il comune, da cui dipendeva solo per gli aspetti spirituali 1816 - 1859 la “Cassina di Scimè”, contava 250 abitanti e disponeva soltanto di un console che veniva rinnovato mensilmente e In base alla nuova compartimentazione territoriale del a cui non veniva corrisposto salario. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Lucino era sottoposto alla giurisdizione del podestà di 1816), il ricostituito comune di Lucino venne inserito nella Como per i servizi del quale il comune non pagava alcun Provincia di Como, Distretto II di Como. contributo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). Il comune di Lucino, dotato di convocato, fu confermato Il comune di Lucino compare nell’“Indice delle pievi e nel Distretto II di Como in forza del successivo comparti- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Lucino. 717 cazione 23 giugno 1853), il comune di Lucino venne inse- 1757 - 1797 rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- polazione era costituita da 601 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, 1756), il comune di Lucino venne inserito, con le comunità Censo p. m., cart. 731. della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di Como. Nel 1771 il comune contava 399 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- LUISAGO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lu- cino venne confermato facente parte della pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. comune di Luisago. 720 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Lu- “Livixago” figura nella “Determinatio stratarum et pon- cino, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia tium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comu- di Como (Compartimento 1791). ni cui spetta la manutenzione della “stratam a stricta que est prope domos de Breda a manu dextra eundo versus Torri- comune di Lucino. 718 giam usque ad strictam Bevulcham …” (Statuti di Como 1798 - 1808 1335, Determinatio stratarum). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Il “comune de Luvixago” figura nella “Determinatio ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- legge del 27 marzo 1798 il comune di Lucino venne inseri- tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di germinale anno VI). Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune tizione 1240). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Luisago risulta sempre facente parte della pieve di Fino XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono naio del 1799 contava 408 abitanti (Legge 20 nevoso anno riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal VII). 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510).

228 Lurago

Nel 1652 la terra di Luisago, ancora compresa nella pieve di Como, Cantone I di Como. Il comune di Luisago con di Fino, era composta da 10 fuochi (Redenzione feudi Bricola nel 1805 contava 276 abitanti (Decreto 8 giugno 1652). 1805). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751, Luisago era sempre inserito nella pieve di Fino comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- (Compartimento 1751). gregazione del comune di Luisago al comune di Civello, Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. del 1751 emerge che il comune di Luisago, che contava 124 Prima della aggregazione Luisago contava 276 abitanti abitanti, aveva come unico ufficiale comunale un console, (Decreto 4 novembre 1809). che fungeva anche da esattore e a cui veniva corrisposto un Tale aggregazione venne confermata con la successiva salario. Per le decisioni comunitarie venivano convocati gli compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). uomini del comune che si riunivano in una delle loro case. Luisago era sottoposto alla giurisdizione del podestà di comune di Luisago. 723 Como per i servizi del quale il comune non pagava alcun 1816 - 1859 contributo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune di Luisago, a cui risulta aggregata la comunità Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio di Bricola, compare nell’“Indice delle pievi e comunità del- 1816), il ricostituito comune di Luisago con Bricola venne lo Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla pieve inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. di Fino (Indice pievi 1753). Il comune di Luisago con Bricola, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza del successivo comune di Luisago. 721 compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 1757 - 1797 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Luisago, che com- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno prendeva la frazione di Bricola, venne inserito nella Provin- 1756), il comune di Luisago con Bricola venne inserito, cia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile costituita da 435 abitanti. della città di Como. Nel 1771 i comuni di Civello e di Luisago, che costitui- vano un’unica parrocchia, contavano in tutto 447 abitanti (Statistica delle anime 1771). LURAGO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Lurago. 724 Luisago con Bricola venne confermato facente parte della sec. XIV - 1756 pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Milano fatti nel 1346” Lurago risulta incluso nella pieve di 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Lui- Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- sago, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia zione della “strata da Niguarda” come “el locho da Luyra- di Como (Compartimento 1791). go con le cassine de Montesello” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Luisago. 722 Nel 1441 Lurago, con tutta la pieve di Incino nella quale 1798 - 1809 era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Maria Visconti ai conti Dal Verme. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Con istrumento del 27 marzo 1486, una parte del territo- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con rio di Lurago venne concesso in feudo, con Colciago, Mon- legge del 27 marzo 1798 il comune di Luisago con Bricola ticello e Monguzzo, a Giovanni Bentivoglio. La famiglia ne venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino detenne il titolo sino al XVIII secolo. La restante parte (con (Legge 7 germinale anno VI). Lambrugo, Alserio, Anzano, Cassina Marcetta, Cassina Vi- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sconti, Cassina Pugnaga, Nobile, Camisasca, Brenno e venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Centemero) venne invece concessa in feudo con istrumento XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- del 14 novembre 1656 al conte Claudio Giussani. Tornò naio del 1799 contava 133 abitanti (Legge 20 nevoso anno nelle disponibilità della regia Camera, per apprensione, nel VII). 1682 (Casanova 1904). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Lurago risul- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- ta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo rile anno IX). V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- (Relazione Opizzone 1644). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Lurago era sempre inserito nel ducato di Milano, rante il Regno d’Italia, Luisago venne in un primo tempo nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- che i cassinaggi di “San Giorgio”, “la Casetta”, “la Cadè”, stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei “li Ronchi”, Cabassa, Caregiola, Fornace, Monticello e “la comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Cavolta” (Compartimento 1751).

229 Lurago Marinone

Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento porzione di Calpuno nel 1805 contava 1562 abitanti (De- del 1751 emerge che il comune era in parte infeudato al creto 8 giugno 1805). principe Bentivoglio di Venezia, e gli abitanti a lui sotto- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i messi godevano dell’esenzione dei carichi terrieri ed erano comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Lu- sottoposti alla giurisdizione di un suo luogotenente. Il co- rago allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- mune, che contava in tutto 575 abitanti, non disponeva di ne dei comuni di Colciago ed uniti e di Lambrugo. Inserito consigli ma eleggeva un console e quattro deputati. Si av- nel Distretto I di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione valeva di un cancelliere che percepiva un salario annuale e il comune contava 1458 abitanti (Decreto 4 novembre di un esattore che veniva scelto tra i migliori offerenti a se- 1809). guito di pubblico incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Gli abitanti della parte non infeudata erano sottoposti alla compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). giurisdizione del maggior Magistrato di Milano al quale il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, comune di Lurago. 727 cart. 3034). 1816 - 1859 Sempre inserito nella pieve di Incino, Lurago compare In base alla nuova compartimentazione territoriale del nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice 1816), il comune di Lurago con porzione di Calpuno venne pievi 1753). inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comune di Lurago. 725 stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento 1757 - 1797 delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Lurago, che com- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di prendeva la frazione di Calpuno (porzione), venne inserito Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lurago nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popo- con porzione di Calpuno venne inserito tra le comunità del- lazione era costituita da 921 abitanti. la pieve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 617 abitanti (Statistica delle anime 1771). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- LURAGO MARINONE striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lurago con porzione di Calpuno, sempre collocato nella comune di Lurago Marinone. 728 pieve d’Incino, venne inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Milano fatti nel 1346” Lurago risulta incluso nella pieve di Lurago, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- vincia di Milano (Compartimento 1791). tenzione della “strata da Bolà” come “el locho di Luyrà d’i Marinoni” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Lurago. 726 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e 1798 - 1815 dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Lurago Marinone risulta ancora compreso nella pieve di Appiano A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ri- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina trova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Con istrumento rogato l’8 agosto 1650 il comune venne legge del 27 marzo 1798 il comune di Lurago con porzione concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- di Calpuno venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani stretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). del conte Carlo Litta (Casanova 1904). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 1751, Lurago Marinone era sempre inserito nel ducato XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- di Milano, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio naio del 1799 contava 706 abitanti (Legge 20 nevoso anno comprendeva anche i cassinaggi di Mirasole, Restina e San VII). Giorgio (Compartimento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun tipo di rile anno IX). contribuzione, contava circa 407 anime. Disponeva di un Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- consiglio che si riuniva, al suono della campana, nella pub- guito della legge di riordino delle autorità amministrative blica piazza su convocazione del console e che decideva a (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- maggioranza di voti. Annualmente venivano eletti il sinda- rante il Regno d’Italia, Lurago venne in un primo tempo in- co e il console che potevano essere confermati nell’anno serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- successivo. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei che veniva retribuito con un salario oltre che con compensi comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di carattere straordinario. Incaricato delle riscossioni dei di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Lurago con carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che

230 Lurate Abbate veniva eletto per pubblico incanto. Il comune era sottopo- Tale aggregazione venne confermata con la successiva sto alla giurisdizione di un podestà feudale a cui la comu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). nità non erogava alcun onorario. Il console prestava l’ordi- nario giuramento alla banca criminale del Vicariato del comune di Lurago Marinone. 731 Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 1816 - 1859 3039). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune di Lu- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio rago Marinone compare nell’“Indice delle pievi e comunità 1816), il comune di Lurago Marinone venne inserito nella dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al du- Provincia di Como, Distretto XXIII di Appiano. cato di Milano (Indice pievi 1753). Il comune di Lurago Marinone, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto XXIII di Appiano in forza del suc- comune di Lurago Marinone. 729 cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- 1757 - 1797 zione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Lurago Marinone al governo e amministrazione delle comunità dello stato di venne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Ap- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lurago piano. La popolazione era costituita da 852 abitanti. Marinone venne inserito tra le comunità della pieve di Ap- piano, nel territorio del ducato di Milano. legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento Nel 1771 il comune contava 446 abitanti (Statistica delle del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, anime 1771). ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lu- rago Marinone, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno LURATE ABBATE 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di Lurago Marinone, venne inclusa nel XXXI distretto cen- comune di Lurate Abbate. 732 suario della provincia di Milano (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 comune di Lurago Marinone. 730 Lurate Abbate fu feudo del Monastero di San Simplicia- no di Milano per concessione pontificia sin dal XIV secolo 1798 - 1809 (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Milano fatti nel 1346” Lurate Abbate risulta incluso nella dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta legge del 26 marzo 1798 il comune di Lurago Marinone la manutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da venne inserito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Luyrago de l’Abà” (Compartimentazione delle fagie Appiano (Legge 6 germinale anno VI). 1992). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Lurate XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Abbate risulta ancora compreso nella pieve di Appiano naio del 1799 contava 475 abitanti (Legge 20 nevoso anno (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ri- VII). trova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Lurago Marinone, inserito nel Distretto secondo del 1751, Lurate Abbate era sempre inserito nel ducato di di Varese, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Milano, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio Lario (Legge 23 fiorile anno IX). comprendeva anche i cassinaggi di Castello, Monte, Bene- Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- detta e Malpaga (Compartimento 1751). to della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato all’abate rante il Regno d’Italia, Lurago venne in un primo tempo in- e ai monaci di San Simpliciano di Milano al quale la comu- serito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Quadro nità non versava alcun tipo di tributo, contava circa 351 ani- dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco me. L’amministrazione e la cura del patrimonio pubblico dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- spettavano al console, a due sindaci e al primo degli estima- to I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di Lurago ti che si avvalevano anche di un cancelliere che veniva re- Marinone nel 1805 contava 495 abitanti (Decreto 8 giugno tribuito con un salario annuo. Il comune era sottoposto alla 1805). giurisdizione di un podestà feudale a cui la comunità ero- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i gava un salario annuale. Il console prestava l’ordinario giu- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- ramento alla banca criminale del Vicariato del Seprio di gregazione del comune di Lurago Marinone al comune di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). Guanzate, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone Sempre inserito nella pieve di Appiano, Lurate Abbate VI di Appiano. Prima della aggregazione Lurago Marinone compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di contava 477 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Milano” del 1753 già unito con il comune di Caccivio, con

231 Macciasca la denominazione di Lurate Abbate con Caccivio, ancora comune di Lurate Abbate. 735 appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del comune di Lurate Abbate. 733 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1757 - 1797 1816), il comune di Lurate Abate con Caccivio venne inse- rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune di Lurate Abate con Caccivio, dotato di consi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma glio comunale, fu confermato nel Distretto II di Como in al governo e amministrazione delle comunità dello stato di forza del successivo compartimento delle province lombar- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Lurate de (Notificazione 1 luglio 1844). Abate con Caccivio venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel territorio del ducato di Milano. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Lurate Abbate, che Nel 1771 il comune contava 1.165 abitanti di cui 402 in comprendeva la frazione di Caccivio, venne inserito nella Lurate Abate e 763 in Caccivio (Statistica delle anime Provincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione 1771). era costituita da 2531 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lu- per la riforma della distrettuazione del Dipartimento rate Abate con Caccivio, sempre collocato nella pieve di dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno pubblicano, VI, Milano, 1799; Legge 6 germinale anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di VI: Legge 6 germinale anno VI per la ripartizione in di- Lurate Abate, venne inclusa nel XXXI distretto censuario stretti e comuni del dipartimento del Verbano (26/3/ 1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi della provincia di Milano (Compartimento 1791). pubblicati in Milano nell’anno VI Repubblicano, V, Mi- lano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. comune di Lurate Abbate. 734 1798 - 1809

A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- MACCIASCA ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 26 marzo 1798 il comune di Lurate Abbate con comune di Macciasca. 736 Caccivio venne inserito nel Dipartimento del Verbano, Di- sec. XVII - 1751 stretto di Appiano (Legge 6 germinale anno VI). Nel 1652 la terra di Macciasca, costituita da 6 fuochi, ri- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sultava compresa tra quelle che componevano la pieve di venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Fino (Redenzione feudi 1652) dove ancora si trova nel XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- 1751 secondo il “Compartimento territoriale specificante le naio del 1799 contava 1088 abitanti (Legge 20 nevoso anno cassine” (Compartimento 1751). VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con Legge di rettifica del 5 febbraio 1799 il comune ven- del 1751 emerge che il comune di Macciasca si era redento ne spostato dal Distretto XX di Appiano al Distretto XXI di e pagava per ciò la somma di lire 5.6.2 ogni quindici anni. Olgiate Comasco (Legge 17 piovoso anno VII). Il comune, che contava 56 abitanti, disponeva di un con- siglio che si riuniva sulla pubblica piazza Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Lurate Abate con Caccivio, inserito nel Distretto Unico ufficiale comunale era il console che veniva eletto secondo di Varese, venne a far parte del ricostituito Dipar- per pubblico incanto, durava in carica un anno e fungeva da timento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). esattore. Macciasca era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale il comune pagava Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. guito della legge di riordino delle autorità amministrative 3026). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- rante il Regno d’Italia, Lurate con Caccivio venne in un pri- no” del 1753, Macciasca compare definitivamente aggrega- mo tempo inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Ap- to al comune di Maccio, appartenente alla pieve di Fino (In- piano (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III dice pievi 1753). classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collo- cato nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il co- mune di Lurate Abbate con Caccivio nel 1805 contava 1161 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i MACCIO comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- gregazione del comune di Lurate Abbate ed uniti al comune comune di Maccio. 737 di Appiano, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone sec. XIV - 1756 VI di Appiano. Prima della aggregazione Lurate Abbate “Mazio” figura nella “Determinatio stratarum et pontium contava 1035 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni cui Tale aggregazione venne confermata con la successiva spetta la manutenzione della “stratam a stricta que est pro- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pe domos de Breda a manu dextra eundo versus Torrigiam

232 Magreglio usque ad strictam Bevulcham …” (Statuti di Como 1335, comune di Maccio. 739 Determinatio stratarum). 1798 - 1809 Il “comune loci de Mazio” figura nella “Determinatio A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la legge del 27 marzo 1798 il comune di Maccio con Maccia- ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di sca e Brusada venne inserito nel Dipartimento del Lario, Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- Distretto di Fino (Legge 7 germinale anno VI). tizione 1240). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Maccio risulta sempre facente parte della pieve di Fino venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal naio del 1799 contava 750 abitanti (Legge 20 nevoso anno 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). VII). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel 1652 la terra di Maccio, ancora compresa nella pieve comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far di Fino, era composta da 40 fuochi (Redenzione feudi parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- 1652). rile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Maccio era sempre inserito nella pieve di Fino, ed guito della legge di riordino delle autorità amministrative il suo territorio comprendeva i cassinaggi di “Cassina Sor- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dello”, Masino, Basterna, Masano, “San Vittore”, “Cassina rante il Regno d’Italia, Maccio venne in un primo tempo in- al Macoe” e Lanigalli (Compartimento 1751). serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I del 1751 emerge che il comune di Maccio si era redento e di Como, Cantone I di Como. Il comune di Maccio con pagava per ciò la somma di lire 35.7.9 ogni quindici anni. Macciasca e Brusada nel 1805 contava 742 abitanti (Decre- Il comune, che contava 610 abitanti, disponeva di un con- to 8 giugno 1805). siglio che si riuniva sulla pubblica piazza in vicinanza della Il successivo intervento di concentrazione disposto per i chiesa parrocchiale al suono della campana e avvisato dal comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- console che proponeva gli argomenti da trattare. gregazione del comune di Maccio al comune di Civello, Quest’ultimo veniva nominato per pubblico incanto e du- che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. rava in carica a piacere della parti. Il comune disponeva Prima della aggregazione Maccio contava 723 abitanti (De- inoltre di un cancelliere, che percepiva un salario annuo, e creto 4 novembre 1809). di un esattore. Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Maccio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale il comune pagava un contribu- to alla città e al quale il console inoltrava le denuncie (Ri- comune di Maccio. 740 sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune di Maccio, a cui risulta aggregata la comunità Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio di Macciasca, compare nell’“Indice delle pievi e comunità 1816), il ricostituito comune di Maccio con Macciasca e dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla Brusada venne inserito nella Provincia di Como, Distretto pieve di Fino (Indice pievi 1753). I di Como. Il comune di Maccio con Macciasca e Brusada, dotato di comune di Maccio. 738 convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza 1757 - 1797 del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Maccio, che com- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno prendeva le frazioni di Macciasca e Brusada, venne inserito 1756), il comune di Maccio con Macciasca e Brusada ven- nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La popola- ne inserito, con le comunità della pieve di Fino, nel Territo- zione era costituita da 1115 abitanti. rio civile della città di Como. Nel 1771 il comune contava 672 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- MAGREGLIO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Maccio con Macciasca e Brusada venne confermato facen- comune di Magreglio. 741 te parte della pieve di Fino ed inserito nella Provincia di sec. XIV - 1756 Como. Magreglio era membro della comunità generale della Va- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno lassina, nel ducato di Milano. 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Mac- Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne cio, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti di Como (Compartimento 1791). Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un

233 Manera primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- drati (Casanova 1904). io del 1799 contava 191 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VII). del 1751, Magreglio era inserito nel ducato di Milano, nella Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Valassina (Compartimento 1751). comune di Magreglio, inserito nel Distretto quarto di Lec- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento co, entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751 emerge che il comune, che contava 188 abitanti, (Legge 23 fiorile anno IX). era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- convenzione una somma annua di lire 9.18.5. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni un deputato a cui rante il Regno d’Italia, Magreglio venne in un primo tempo era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto conservate in una cassa. IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Magreglio nel 1805 contava 203 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i blica piazza ogni tre anni. Magreglio salariava inoltre il comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- fante, il medico, il chirurgo ed il custode della chiesa. gregazione del comune di Magreglio al comune di Lasnigo, che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà so. Prima della aggregazione il comune contava 198 abitan- feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- ti (Decreto 4 novembre 1809). mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- Tale aggregazione venne confermata con la successiva la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). comune di Magreglio. 744 Sempre inserito della Valassina, Magreglio compare 1816 - 1859 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice In base alla nuova compartimentazione territoriale del pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Magreglio venne inserito comune di Magreglio. 742 nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. 1757 - 1797 Il comune di Magreglio, dotato di convocato, fu confer- mato nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Magre- cazione 23 giugno 1853), il comune di Magreglio venne in- glio venne inserito tra le comunità della Valassina, nel ter- serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La ritorio del ducato di Milano. popolazione era costituita da 274 abitanti. Nel 1771 il comune contava 183 abitanti (Statistica delle anime 1771). legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- Magreglio, sempre collocato nella Valassina, venne inserito blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. nella Provincia di Como. A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, MANERA vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Manera. 745 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Magre- sec. XIV - 1751 glio, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). Già citata come “Cassina de la Manera” nel “Liber con- sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino comune di Magreglio. 743 all’anno 1535 (Liber consulum 1510), la terra di Manera, 1798 - 1809 costituita da 23 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- quelle che componevano la pieve di Fino (Redenzione feu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina di 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con cassine” del 1751, Manera era sempre inserito nella pieve legge del 24 aprile 1798 il comune di Magreglio venne in- di Fino (Compartimento 1751). serito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). del 1751 emerge che, nonostante “membro di Lomazzo co-

234 Mariaga masco”, faceva “comune da sè” e pertanto non era infeuda- Nel 1771 il comune, insieme con il territorio di Carella e to e non pagava alcun carico al feudatario di quel comune, Corneno con cui costituiva un’unica parrocchia, contava conte Giuseppe Arconati. 643 abitanti (Statistica delle anime 1771). Manera, che contava circa 150 abitanti, disponeva di un Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- consiglio generale, che si riuniva di norma nel giorno del ri- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di parto dei carichi, al suono della campana. Presenziavano Mariaga, sempre collocato nella Corte di Casale, venne in- alle riunioni del consiglio il sindaco ed il console, ufficiali serito nella Provincia di Como. eletti a seguito di pubblico incanto, a cui era affidata la con- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno servazione del patrimonio e la vigilanza sui pubblici riparti. 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere, che veni- Mariaga, venne inclusa nel V distretto censuario della pro- va retribuito con un salario, e di un esattore. vincia di Milano (Compartimento 1791). Il comune era sottoposto alla giurisdizione della Banca criminale di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. comune di Mariaga. 748 3026). 1798 - 1809 Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” del 1753, Manera compare definitivamente aggregato A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- al comune di Lomazzo, appartenente alla pieve di Fino (In- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dice pievi 1753). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 24 aprile 1798 il comune di Mariaga venne inse- rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). MARIAGA Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- comune di Mariaga. 746 io del 1799 contava 163 abitanti (Legge 20 nevoso anno sec. XVII - 1756 VII). Nel 1644 il comune di Mariaga compare inserito tra le Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comunità che componevano la Corte di Casale (Relazione comune di Mariaga, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Opizzone 1644), che dal 15 giugno 1472 era stata infeudata entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Ne- (Legge 23 fiorile anno IX). groni di Ello, detti Missaglia e in seguito, dal 1677, era pas- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sata nelle mani della famiglia Crivelli (Casanova 1904). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Mariaga era sempre inserito nel ducato di Mila- rante il Regno d’Italia, Mariaga venne in un primo tempo no, nella Corte di Casale (Compartimento 1751). inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che Mariaga, che contava 80 abitanti, era comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto infeudato al marchese Crivelli al quale la comunità versava IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Mariaga nel una somma annua di lire 39.3. 1805 contava 707(?) abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il comune disponeva di un console e di due deputati, elet- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ti in pubblica adunanza senza limiti temporali prefissati e comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- che rappresentavano la comunità nel consiglio generale gregazione del comune di Mariaga al comune di Penzano, della Corte. La cura delle pubbliche scritture era affidata al che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- maggior estimato. Incaricato delle riscossioni dei carichi e so. Prima della aggregazione il comune contava 162 abitan- del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto per ti (Decreto 4 novembre 1809). incanto sulla pubblica piazza. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario. Il con- sole era tenuto a prestare il giuramento alla banca criminale comune di Mariaga. 749 di Canzo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). 1816 - 1822 Sempre inserito nella Corte di Casale, Mariaga compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” In base alla nuova compartimentazione territoriale del del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice Regno Lombardo - veneto, il ricostituito comune di Maria- pievi 1753). ga venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. Con dispaccio governativo del 3 gennaio 1822 il territorio del comune di Mariaga venne aggregato a Carella comune di Mariaga. 747 andando a costituire la nuova entità amministrativa del co- 1757 - 1797 mune di Carella con Mariaga (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la al governo e amministrazione delle comunità dello stato di ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Mariaga Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel ter- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- ritorio del ducato di Milano. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290.

235 Mariano

MARIANO casa Borromea” pagava invece i propri carichi direttamente a Milano tramite un proprio agente. comune di Mariano. 750 Il comune di Mariano era sottoposto alla giurisdizione di sec. XIV - 1756 un proprio podestà feudale, che disponeva di un luogote- nente, e a cui versava regolarmente un salario. Il console Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di prestava annualmente l’ordinario giuramento alla “Banca Milano fatti nel 1346” Mariano risulta incluso nella pieve criminale di Milano” oltre che all’ufficio feudale in Maria- omonima e viene elencato tra le località cui spetta la manu- no (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). tenzione della “strata da Niguarda” come “el borgho da Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- Mariano” (Compartimentazione delle fagie 1992). pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- Insieme a tutti i comuni della pieve, Mariano era sottopo- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano sto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Mariano af- (Indice pievi 1753). fidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta la pie- ve il comune dapprima fu infeudato, a partire dalla seconda comune di Mariano. 751 metà del XV secolo, alla contessa Lucia Visconti Marliani, 1757 - 1797 quindi, nel XVI secolo, passò nelle mani delle famiglie To- lentino e Taverna, per tornare ancora alla famiglia Marliani A seguito della morte di Ercole Marliani senza discen- allo scadere del secolo (Casanova 1904). denza avvenuta nel 1757, il comune di Mariano, sino ad al- lora infeudato, tornò nelle disponibilità della R. Camera. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- sulta sempre compreso nella medesima pieve (Estimo di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Carlo V 1558, cart. 28). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Mariano, Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” al quale risulta unito quello di Cassina del Perticato, venne del 1751, Mariano era sempre inserito nel ducato di Mila- inserito, con la denominazione di Mariano con Cassina del no, nella pieve omonima, ed il suo territorio comprendeva Perticato, tra le comunità della pieve di Mariano, nel terri- anche i cassinaggi di Contina, Malpensata, Mordina, Ma- torio del ducato di Milano. scellina, “Rogorina Sormani”, Colombara, “Rogorina Ron- zoni”, Belvedere, “Castel Marino”, Moriggiotto, Mosciel- Nel 1771 il comune contava 2.235 abitanti (Statistica del- lina, “De Pedroli”, Pallazzetta, “Comun Borromeo” con le anime 1771). Porada, “Comun Marliani con Sant’Alessandro e Catabre- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ga, “Comun Casati e Consorti” con Sant’Alessandro, “Del ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Moiolo”, “Della Vignazza” e del Cantalupo (Comparti- Mariano con Cassina del Perticato, sempre collocato nella mento 1751). pieve di Mariano, venne inserito nella Provincia di Milano. Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Er- 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di cole Marliani al quale veniva corrisposto per convenzione Mariano, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- un importo di lire 5 all’anno. Il comune che contava com- vincia di Milano (Compartimento 1791). plessivamente 1512 abitanti, era costituito dal comune maggiore e dai tre “comunetti” detti “comune dei conti comune di Mariano. 752 Marliani”, “comune della casa Borromea” e “comune del 1798 - 1815 conte Casati”. Ognuno dei tre “comunetti” disponeva di un A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- proprio console e di un proprio cancelliere. ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Per il bene della comunità, quando se ne presentasse la dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con necessità, veniva convocata l’assemblea dei capi di casa, legge del 27 marzo 1798 il comune di Mariano con Cassina alla presenza del podestà o del suo luogotenente, previo av- del Perticato venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- viso dei consoli. La riunione si svolgeva in un luogo solito stretto di Mariano (Legge 7 germinale anno VI). posto sopra la piazza del borgo, detto il “Pretorio”, di ragio- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ne della comunità maggiore. Gli ufficiali comunali veniva- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto no eletti ogni tre anni e, per quanto riguarda il comune XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel maggiore, oltre al console e al cancelliere veniva nominati gennaio del 1799 contava 2291 abitanti (Legge 20 nevoso anche due sindaci e due “deputati al personale”. Le nomine anno VII). avvenivano con pubblico istrumento. A sindaci e cancellie- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il re erano affidati l’amministrazione del patrimonio e la vigi- comune di Mariano con Cassina del Perticato, inserito nel lanza sui pubblici riparti. Tutti gli ufficiali venivano rego- Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito larmente retribuiti con un salario annuale oltre che con Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). l’esenzione dal pagamento della tassa personale. La comu- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- nità retribuiva inoltre l’organista, il fisico, il chirurgo, il guito della legge di riordino delle autorità amministrative campanaro e custode dell’orologio ed il “sepoltore”. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Anche il comune maggiore disponeva di un suo cancel- rante il Regno d’Italia, Mariano venne in un primo tempo liere che era, tra l’altro, incaricato della cura delle pubbli- inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei che scritture che conservava in un armadio di proprietà del- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei la comunità. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Comune maggiore, “comune dei conti Marliani” e “co- di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Mariano con mune del conte Casati” eleggevano, ogni tre anni e con Cassina del Perticato nel 1805 contava 2505 abitanti (De- pubblico istrumento, il proprio esattore. Il “comune della creto 8 giugno 1805).

236 Mariano

Il successivo intervento di concentrazione disposto per i distretto XXIX di Mariano. 757 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ma- 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 riano ed uniti allargare i propri confini territoriali con l’ag- gregazione del comune di Cabiate. Inserito nel Distretto I Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 di Como, Cantone V di Cantù, dopo l’unione il comune di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto contava 2911 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- stretto di Mariano, qualificato come XXIX distretto del di- Tale aggregazione venne confermata con la successiva partimento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Agliate, Arosio, Briosco, Cabiate, Carate con Tagliabue, Carugo con Incasate e Guarda, Costa con Riverio, Cremna- comune di Mariano. 753 go, Giussano con San Giovanni in Baraggia, Inverigo con 1816 - 1859 Pomellasca, Mariano con Cassina del Perticato, Paina con Birone, Cassina Trazzago e Cassina Bistorta, Robbiano, In base alla nuova compartimentazione territoriale del Romanò con Viano, Verano, Vergo con Zuccorino, Villa Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Romanò. La sua popolazione ammontava a 12.700 abitanti. 1816), il comune di Mariano con Cassina del Perticato ven- ne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Ma- riano. distretto XXVI di Mariano. 758 Il comune di Mariano, dotato di consiglio comunale a se- 1816 - 1830 novembre 10 guito del dispaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro Con il compartimento territoriale delle province lombar- delle variazioni 1835), fu confermato nel Distretto XXVI di de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio Cantù in forza del successivo compartimento delle provin- 1816) Mariano venne designato come capoluogo del di- ce lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). stretto XXVI della provincia di Como che comprendeva 17 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comuni: Alzate con Verzago, Arosio, Brenna con Olgelasca cazione 23 giugno 1853), il comune di Mariano venne in- e Pozzolo, Cabiate, Cantù, Carimate, Carugo con Incasate serito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La e Guarda, Cremnago, Cucciago, Figino con Rozzago, Inti- popolazione era costituita da 4139 abitanti. miano, Inverigo con Pomellasca, Mariano con Cassina del Perticato, Novedrate, Romanò con Guiano, Senna con Na- distretto della cancelleria del censo vedano e Bassone, Villa Romanò. n. VI della provincia di Milano. 754 Con dispaccio governativo del 11 novembre 1830 il ca- 1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19 poluogo del distretto XXVI venne trasferito da Mariano a Cantù (Quadro delle variazioni 1835). In conformità al nuovo compartimento territoriale della Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti pieve di Mariano. 759 delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- stretto VI della provincia di Milano era composto dal terri- sec. XIV - 1756 torio delle pievi di Galliano e Mariano. Dagli “statuti delle strade e delle acque del contado di Milano” redatti nel 1346, emerge che la pieve di Mariano, distretto della cancelleria del censo percorsa dalla “strata da Niguarda” comprendeva: “el bor- n. XI della provincia di Milano. 755 gho da Mariano, el locho da Ayverigo, el locho da Brena 1791 gennaio 20 - 1797 con Pozolo, el locho da Romanore con la Villa, el locho da Cremnago, el locho da Carugo, el locho da Olzelascha, el A seguito del ripristino della compartimentazione territo- locho o castel da Gateo, el locho o castel da Incasà, el locho riale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio da Aroso con Bugonzio e el locho de Anguilliano” (Com- 20 gennaio 1791, il distretto XI della provincia di Milano, partimentazione delle fagie 1992). costituito da 18 comunità ed affidato al cancelliere France- Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei succes- sco Antonio Camnasio, comprendeva il territorio delle pie- sivi aggiornamenti del XVII secolo risulta che nella pieve vi di Galliano e di Mariano, in precedenza costituente il di- erano comprese anche le località di Brugazzo, Paina, Biro- stretto VI della provincia di Milano (Compartimento 1791). ne, Cabiate, Cassina Bistorta, Cassina Dellera, Cassina San Martino, Guarda (Estimo di Carlo V 1558, cart. b. 28). distretto di Mariano. 756 Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 del 1751 emerge che la pieve di Mariano comprendeva i co- In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del muni di Arosio, Brenna, Incasate, Cassina della Guarda, dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- Cabiate, Carugo, Cassina del Perticato, Cremnago, Inveri- stretto di Mariano, contrassegnato con il numero 10, com- go, Mariano, Olgelasca, Pajna, Comun di Birone, Brugaz- prendeva i comuni di: Agliate, Albiate, Arosio, Brenna con zo, Cassina Bistrorta, Romanò, Aguiano e Villa Romanò Olgelasca e Pozzolo, Briosco, Cabiate, Calò con Riva e Fo- (Compartimento 1751). nigo, Canonica del Lambro con Pegorino, Carate con Ta- L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” gliabue, Carugo con Incasate e Guarda, Castelletto, Costa del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che con Riverio, Cremnago, Giussano con San Giovanni in Ba- venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- raggia, Inverigo con Pomellasca, Mariano con Cassina del siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello Perticato, Paina con Birone, Cassina Brugazzo e Cassina stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni Bistorta, Robbiano, Romanò con Viano, Sovico, Triuggio che componevano la pieve veniva ridotto da 18 a 12: Aro- con Rancate e Boffalora, Vera con Zuccorino, Verano, Ver- sio; Brenna con Pozzolo, Incasate e Cassina Guarda; Ca- neto e Cassina Boffalora, Villa Raverio con Rigola e Villa biate; Carugo; Cassina del Perticato; Cremnago; Inverigo Romanò. con Pomellasca; Mariano; Olchiellasca; Pajna con Birone,

237 Maslianico

Cassina Brugazzo e Cassina Bistrorta; Romanò con Ghia- daco, ufficiale incaricato dell’attività ordinaria del comune no; Villa Romanore (Indice pievi 1753). e curatore delle pubbliche scritture che conservava nella propria casa. Per i compiti che svolgeva veniva retribuito pieve di Mariano. 760 con uno salario annuo. 1757 - 1797 Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese Nel compartimento territoriale dello stato di Milano il comune si avvaleva di un solo esattore. (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Mariano, inserita nel Maslianico era sottoposto alla giurisdizione del podestà ducato di Milano, risulta formata dai 10 comuni seguenti: feudale, residente in Laglio, per i servizi del quale pagava Arosio, Brenna con Olgelasca e Pozzolo, Cabiate, Carugo annualmente un onorario e al quale il console del comune con Incasate e Guarda, Cremnago, Inverigo con Pomella- doveva prestare giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, sca, Mariano con Cassina del Perticato, Paina con Birone, cart. 3027). Cassina Brugazzo e Cassina Bistorta, Romanò con Guiano, Il comune di Maslianico compare nell’“Indice delle pievi Villa Romanò. e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Nel 1771 la pieve contava 6.258 abitanti (Statistica delle nente alla pieve di Nesso (Indice pievi 1753). anime 1771). Con il successivo compartimento territoriale della Lom- comune di Maslianico. 762 bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Ma- 1757 - 1797 riano venne inclusa nella provincia di Milano; i comuni che la componevano rimasero gli stessi. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Maslianico ven- pieve di Mariano risulta ancora inserita nella provincia di ne separato dalla pieve di Nesso e unito, nel Territorio civi- Milano, della quale, con la pieve di Galliano, formava l’XI le della città di Como, alla istituenda pieve di Zezio distretto censuario (Compartimento 1791). superiore, così come compare anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 263 abitanti (Statistica delle anime 1771). MASLIANICO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Maslianico venne confermato facente parte della pieve di comune di Maslianico. 761 Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno La comunità di Maslianico risulta già citata come entità 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- amministrativa autonoma con propri magistrati già dal se- mune di Maslianico, venne inclusa nel II distretto censua- colo XII (Cantù 1856, p. 162). rio della provincia di Como (Compartimento 1791). Il “comune de Marsilianigo” figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del comune di Maslianico. 763 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto 1798 - 1809 della via Regina ”… a dicta schalla in sursum usque ad fe- nestram que est in domo derupata que est prope viam” (Sta- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tuti di Como 1335, Determinatio stratarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 at- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- legge del 27 marzo 1798 il comune di Maslianico venne in- partizione 1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Leg- Como 1335, Determinatio mensurarum). ge 7 germinale anno VI). Maslianico risulta sempre facente parte della pieve di Ze- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune zio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). gennaio del 1799 contava 294 abitanti (Legge 20 nevoso Compare invece appartenente alla pieve di Nesso, nel anno VII). Contado di Como, nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Maslianico Con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Fran- venne inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII cesco Mercantolo, il comune venne concesso in feudo, con di Como (Legge 17 piovoso anno VII). una parte della pieve di Nesso in cui era inserito, a France- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sco Gallio duca D’Alvito (Casanova 1904). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751, Maslianico sempre risultava inserito nella pieve rile anno IX). di Nesso ed il suo territorio comprendeva i cassinaggi di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Cocera, Serena, Molino, “Folla della Carta”, Majetto, Fol- guito della legge di riordino delle autorità amministrative la, “Molino novo”, Cassina, [Carpusie], Giardino, Soverni- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- go, Campagniaga e Vergnanico (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Maslianico venne in un primo tem- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento po inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como del 1751 emerge che il comune di Maslianico era infeudato (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- al duca D’Alvito a cui non veniva corrisposto alcun carico. se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato Per le decisioni della comunità, quando ritenuto necessa- nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel rio, i capi famiglia venivano convocati in assemblea dal sin- 1805 contava 326 abitanti (Decreto 8 giugno 1805).

238 Menaggio

Il successivo intervento di concentrazione disposto per i primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento nò l’aggregazione di Maslianico al comune di Rovenna con del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- Stimianico, nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. drati (Casanova 1904). Prima della aggregazione Maslianico contava 308 abitanti Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Decreto 4 novembre 1809). del 1751, Megna compare sempre inserito nella Valassina, Tale aggregazione venne confermata con la successiva nel ducato di Milano (Compartimento 1751). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, che contava 43 abitanti, era comune di Maslianico. 764 infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per con- 1816 - 1859 venzione una somma annua di lire 8.2 (?). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune disponeva come unico ufficiale di un cancel- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio liere, retribuito con un salario annuale, che aveva il compito 1816), il ricostituito comune di Maslianico venne inserito di redigere i riparti dei carichi. nella Provincia di Como, Distretto II di Como. L’amministrazione, la cura dei riparti e la custodia delle Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- pubbliche scritture, conservate in una cassa, era affidata ai stretto II di Como in forza del successivo compartimento maggiori estimati della comunità unitamente al cancelliere. delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- delle spese era un solo esattore, eletto per incanto dai primi cazione 23 giugno 1853), il comune di Maslianico venne estimati. inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà popolazione era costituita da 577 abitanti. feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII la valle (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). per la riforma della distrettuazione del Dipartimento dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- Sempre inserito della Valassina, Megna compare dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” pubblicano, VI, Milano, 1799. del 1753 aggregato al comune di Visino con Megna, appar- tenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma MAZZONIO al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Megna risulta definiti- vamente aggregato al comune di Pagnano con Gemù, Gal- comune di Mazzonio. 765 legno, Mudrone, Megna, Fraino e Megna, inserito tra le co- sec. XIV - sec. XVII munità della Valassina, nel territorio del ducato di Milano. Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Mazzonio risulta incluso nella Squa- dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da MENAGGIO Manzogno” (Compartimentazione delle fagie 1992). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e cantone I di Menaggio. 767 dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Mazzonio ri- sulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V 1805 giugno 8 - 1815 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Ma- In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia giognio) (Relazione Opizzone 1644). (Decreto 8 giugno 1805) il cantone I di Menaggio, compre- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, so nel dipartimento del Lario, distretto III di Menaggio, in- nel 1751 “Muzonio” risulta quale cassinaggio del comune cludeva i seguenti comuni: Argegno, Bene, Breglia, Colon- di Ponte, nella pieve d’Incino (Compartimento 1751). no, Croce, Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Corte e Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Cardano, Griante con Cadenabbia, Grona, Lenno con Cam- del 1751 del comune di Ponte emerge che Mazzonio era ag- po Masnate e Villa, Loveno con Nobiallo, Menaggio, Mez- gregato a quel comune (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. zegra con Anzano, Bonzonico, e Pola, Ossuccio 3034). con Spurano, Pigra, Plesio con Barna, Calveseglio, Ligom- na e Logo, Sala, Tremezzo con Balogna, Bolvedro, Intigna- no, Porlezza, Roghero, Susino, Viano e Volesio. La popolazione complessiva era di 6.747 abitanti. MEGNA Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- comune di Megna. 766 sco, il numero dei comuni del cantone passò da 17 a 7: Be- sec. XIV - 1751 ne, Breglia, Grandola ed uniti, Lenno, Menaggio, Sala e Megna era membro della comunità generale della Valas- San Siro. La popolazione ammontava a 11.024 abitanti. sina, nel ducato di Milano. Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti per i comuni del cantone I di Menaggio, le variazioni pre- Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un viste dal precedente provvedimento del 1809, eccezion fat-

239 Menaggio ta per l’ex comune di Bene che venne aggregato a Grandola nità appartenente alla pieve omonima, nel Contado di Co- e per il comune di Breglia che assunse la denominazione di mo. comune di Plesio. Nel 1771 il comune contava 503 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Menaggio. 768 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di “Menaxio” figura nella “Determinatio stratarum et pon- Menaggio venne confermato facente parte della stessa pie- tium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il co- ve ed inserito nella Provincia di Como. mune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno dai “maronellos seu arbores que sunt in somo ad introitum 1791, Menaggio con tutta la sua pieve venne incluso nel IV Saxi Ranzii” sino “ad casaritium quod est in medio Saxo distretto censuario della provincia di Como (Compartimen- Rantio in costa” (Statuti di Como 1335, Determinatio stra- to 1791). tarum). Il “comune burgi de Menaxio” era a capo della pieve comune di Menaggio. 770 omonima, (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- 1798 - 1815 rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1240). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nella 1644 Menaggio figura sempre inserito nella mede- legge del 27 marzo 1798 il comune venne inserito nel Di- sima pieve (Relazione Opizzone 1644). partimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 ger- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” minale anno VI). del 1751, Menaggio era sempre inserito nella pieve omoni- Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di ma, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Menaggio venne trasportato nel Dipartimento d’Adda e “Cassina Casale”, Pastura, Sovenga, Castello, “Molino del Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmiale anno Maglio”, “Molino del Ponte”, “Cassina del Cheglio”, “Ca- VII). sa a San Michele” e “Cassina a Calchera” (Compartimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1751). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751 emerge che il comune di Menaggio, che contava rile anno IX). 400 abitanti, non era infeudato e pagava ogni quindici anni Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- alla Regia Camera la somma di lire 60.8.9. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune disponeva di un consiglio generale costituito (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- da tutti i vicini, che si radunava, previo avviso effettuato il rante il Regno d’Italia, Menaggio venne in un primo tempo giorno precedente da parte del pubblico servitore, per di- inserito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro scutere le questioni riguardanti la comunità. dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Ufficiali del comune erano il console, il sindaco ed il can- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- celliere, tutti eletti dal consiglio riunito pubblicamente. Al to III di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel sindaco era affidata l’amministrazione e la conservazione 1805 contava 688 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del patrimonio Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Il cancelliere, regolarmente retribuito, aveva invece il comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Me- compito di copiare i conti dell’esattore, di predisporre il naggio allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- quinternetto dei carichi e di aver cura delle pubbliche scrit- zione dei comuni di Croce, Griante ed uniti e Loveno ed ture che doveva conservare presso la propria abitazione. uniti. Inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Incaricato della riscossione dei carichi e del pagamento Menaggio, dopo l’unione il comune contava 1547 abitanti delle spese era un solo esattore, salariato, che veniva eletto (Decreto 4 novembre 1809). ogni tre anni con pubblico incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Me- comune di Menaggio. 771 naggio ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il 1816 - 1859 salario ogni tre anni (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- 1816), il comune di Menaggio venne inserito nella Provin- no” del 1753 il comune di Menaggio figura sempre inserito cia di Como, Distretto IV di Menaggio. nella medesima pieve (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto IV di Menaggio in forza del successivo comparti- comune di Menaggio. 769 mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1757 - 1797 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Menaggio venne in- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno serito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. 1756), il comune di Menaggio venne inserito, come comu- La popolazione era costituita da 1319 abitanti.

240 Menaggio distretto della cancelleria del censo Grona, Lenno, Loveno, Menaggio, Mezzegra, Ossuccio, n. IV della provincia di Como. 772 Plesio, Rezzonico, Sala, Sant’Abbondio, San Siro e Tre- 1786 settembre 26 - 1797 mezzo. Il distretto, la cui popolazione assommava a 12.965 In conformità al nuovo compartimento territoriale della abitanti, era sottoposto alla giurisdizione della pretura di Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti Menaggio. delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- stretto IV della provincia di Como era composto dal terri- pieve di Menaggio. 776 torio delle pievi di Lenno, di Menaggio e dei comuni di Ar- sec. XIV - 1756 gegno, Colonno, Ossuccio, Pigra e Sala, nella pieve “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- d’Isola. Anche a seguito del ripristino della compartimen- toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel tazione territoriale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal re- 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- ale dispaccio 20 gennaio 1791, il distretto IV della provin- tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- cia di Como, costituito da 17 comunità ed affidato al tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Menaggio as- cancelliere Luigi Valtorta, rimase formato dal territorio del- segnata al quartiere di Porta Torre (Ripartizione 1240). le pievi di Lenno, di Menaggio e dei comuni di Argegno, Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- Colonno, Ossuccio, Pigra e Sala, nella pieve d’Isola (Com- nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Menaggio partimento 1791). risulta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de Menaxio”, “comune Nibialli”, “comune burgi de Rezoni- distretto III di Menaggio. 773 co”, “comunia locorum de Cruce et Bregnano”, “comune 1805 giugno 8 - 1815 loci de Benne”, “comune loci conscilii Santi Abondij mon- In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia tis Rezonici”, “comune de Plexio”, “comune loci de Sancti (Decreto 8 giugno 1805) il distretto III del dipartimento del Siri montis Rezonici et eius vicinantie”, “comune loci de Lario, con capoluogo Menaggio, comprendeva cinque can- Grona”, “comune loci de Griante” e “comune conscilii de toni: il I con capoluogo Menaggio, il II con capoluogo Bel- Grandolla” (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- lagio, il III con capoluogo Gravedona, il IV con capoluogo rum). Dongo e il V con capoluogo Porlezza. La popolazione com- Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- plessiva del distretto era di 36.997 abitanti. portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809) il nu- all’elenco degli Statuti del 1335 compare in aggiunta come mero dei cantoni compresi nel distretto III di Menaggio fu parte della pieve la comunità di Loveno (Liber consulum confermato a 5, ma con capoluoghi differenti: il I con capo- 1510). luogo Menaggio, il II con capoluogo Bellagio, il III con ca- Tale situazione risulta modificata nel 1644 dove la pieve poluogo Porlezza, il IV con capoluogo Gravedona e il V risulta costituita dai comuni di Menaggio, Loveno, Croce, con capoluogo Bellano. Gli abitanti del distretto risultava- Grandola, Bene, Grona e Griante. I restanti comuni di Rez- no 37.520. zonico, Sant’Abbondio, San Siro, Plesio e Nobiallo, insie- In seguito all’emanazione del successivo decreto di con- me a Pianello e Breglia, andarono a costituire la Squadra di centrazione e unione dei comuni del dipartimento del Lario Rezzonico (Relazione Opizzone 1644). (Decreto 30 luglio 1812) la ripartizione cantonale del di- Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” stretto venne confermata. del 1751 emerge che la pieve di Menaggio risultava nuova- mente modificata e comprendeva le comunità di Bene, Bre- distretto IV di Menaggio. 774 glia, Croce, Naggio, Velzo comune di Grandola, Codogna, 1816 - 1853 giugno 22 Gonte comune di Grandola, Cardano, Griante, Grona, Lo- Con il compartimento territoriale delle province lombar- veno, Nobiallo, Menaggio, Plesio e Barna (Compartimento de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio 1751). 1816) Menaggio venne designato come capoluogo del di- L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” stretto IV della provincia di Como che comprendeva 17 co- del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che muni: Argegno, Bene, Breglia, Colonno, Croce, Grandola venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- con Naggio, Velzo, Codogna, Conte e Cardano, Griante, siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello Grona, Lenno, Loveno con Nobiallo, Menaggio, Mezzegra, stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni Ossuccio con Spurano, Pigra, Plesio con Barna, Sala e Tre- che componevano la pieve veniva ridotto da quindici a no- mezzo. ve, cioè Bene; Breglia; Croce; Grandola con Naggio, Velzo, Nel successivo compartimento territoriale delle province Codogna, Gonte e Cardano; Griante; Grona; Loveno con lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi Nobiallo; Menaggio; Plesio con Barna (Indice pievi 1753). nel distretto IV di Menaggio rimasero invariati. Nel 1853 il distretto venne qualificato come VII della provincia di Co- pieve di Menaggio. 777 mo. 1757 - 1797 Nel compartimento territoriale dello stato di Milano distretto VII di Menaggio. 775 (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Menaggio, inserita nel 1853 giugno 23 - 1859 contado di Como, risulta formata dai 9 comuni seguenti: Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Bene, Breglia, Croce, Grandola con Naggio, Velzo, Codo- cazione 23 giugno 1853) il distretto VII della provincia di gna, Corte e Cardano, Griante, Grona, Loveno con Nobial- Como, con capoluogo Menaggio - che in precedenza era lo, Menaggio, Plesio con Barna. qualificato come distretto IV - risulta composto da 18 co- Nel 1771 la pieve contava 3.370 abitanti (Statistica delle muni: Bene, Breglia, Colonno, Croce, Grandola, Griante, anime 1771).

241 Menigardo

Con il successivo compartimento territoriale della Lom- MERONE bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Me- naggio venne inclusa nella provincia di Como; i comuni comune di Merone. 781 che la componevano rimasero gli stessi. sec. XIV - 1756 Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di pieve di Menaggio risulta ancora inserita nella provincia di Milano fatti nel 1346” Merone risulta incluso nella pieve di Como, della quale, con la pieve di Lenno ed una parte della Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- pieve d’Isola, formava il IV distretto censuario (Comparti- zione della “strata da Niguarda” come “el locho da Mero- mento 1791). no” (Compartimentazione delle fagie 1992). Nel 1441 Merone, con tutta la pieve di Incino nella quale era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo pretura. 778 Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). 1853 - 1859 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Merone risul- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- ta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo cazione 23 giugno 1853), che ridisegnava la struttura terri- V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 toriale della Lombardia, alla pretura di Menaggio venne at- (Relazione Opizzone 1644). tribuita la giurisdizione sul territorio dei comuni "Fu con altre terre comperato nel 1647 dal conte Carlo appartenenti ai distretti VII di Menaggio e VIII di Porlezza. Archinto, il quale dichiarò poi aver comperato Merone per conto di Paolo Annoni” (Casanova 1904) il quale venne in- vicario. 779 vestito del feudo nell’anno successivo. Nel 1711, con di- ploma imperiale di Carlo VI, il feudo passò nelle mani dei sec. XV Carena e, per successione, nel 1728 alla famiglia Aliprandi (Casanova 1904). Da una lettera dei “maestri delle entrate ducali” al refe- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rendario di Como del 17 maggio 1426 risulta che, tra le del 1751, Merone era sempre inserito nel ducato di Milano, principali magistrature del contado di Como da appaltare nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- erano presenti gli uffici di capitano del lago, dei vicari di che i cassinaggi di “Cassina di Ceppo”, “Molino a Bagge- Menaggio e di Bellagio e di podestà di Gravedona (Santoro ro” e “Cà di Marzo” (Compartimento 1751). 1968, pag. 199). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era infeudato al Conte Ga- del 1751 del comune di Menaggio risulta che la comunità etano Aliprandi al quale la comunità non versava alcun tipo era sottoposta alla giurisdizione civile del podestà residente di tributo. Il comune, che contava 242 abitanti, non dispo- in Menaggio al quale veniva pagato un salario di lire 7.11.6 neva di consigli ma, in caso di necessità, convocava in pub- annue (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). blica adunanza i capi di casa. Per l’amministrazione il comune disponeva di un console e di un cancelliere. Il cancelliere, che per i suoi compiti per- cepiva un salario annuale, era tenuto alla conservazione delle pubbliche scritture. MENIGARDO Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che durava in carica tre an- comune di Menigardo. 780 ni. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del “Maggior sec. XVII - 1753 Officio di Milano” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). Sempre inserito nella pieve di Incino, Merone compare Nel 1652 la terra di Manigardo, compresa nella pieve di nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Fino, era composta da 2 fuochi (Redenzione feudi 1652). del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” pievi 1753). del 1751, Manigardo era sempre inserito nella pieve di Fino (Compartimento 1751). comune di Merone. 782 1757 - 1797 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Menigardo, che contava Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 37 abitanti, non era infeudato ma pagava per la redenzione lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma la somma di lire 1.15.4 ogni quindici anni. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Merone Il comune non disponeva di alcun ufficiale essendo com- venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel ter- posto da due sole famiglie che pagavano in misura uguale i ritorio del ducato di Milano. carichi fiscali. Menigardo era sottoposto alla giurisdizione Nel 1771 il comune contava 208 abitanti (Statistica delle del podestà di Como per i servizi del quale pagava un con- anime 1771). tributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). A seguito della morte del conte Gaetano Aliprandi avve- Cassina Manigardi compare nell’“Indice delle pievi e co- nuta nel 1780, senza discendenza, il feudo di Merone venne munità dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente devoluto alla regia Camera. unita al comune di Puginate con Cassina Manigardi, appar- Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- tenente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di

242 Mezzegra

Merone, sempre collocato nella pieve d’Incino, venne inse- MEZZEGRA rito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Mezzegra. 785 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Merone, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- La comunità di Mezzegra risulta già citata come entità vincia di Milano (Compartimento 1791). amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti 1927, p. 252), in documenti del secolo XIII, facente parte della pieve di Lenno che la ripartizione territoriale del 1240 comune di Merone. 783 attribuiva al quartiere di Porta Torre della città di Como 1798 - 1812 (Ripartizione 1240). Il “comune de Mezegrio” figura nella “Determinatio stra- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1335, come i comuni cui spetta la manutenzione del tratto dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con della via Regina ”… a predicto flumine de Polla usque ad legge del 27 marzo 1798 il comune di Merone venne inse- fluminum de Albana” (Statuti di Como 1335, Determinatio rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 stratarum). germinale anno VI). Il comune di Mezzegra risulta inserito nella pieve di Len- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune no anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto dal 1510 sino all’anno 1511 (Liber consulum 1510). XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 272 abitanti (Legge 20 nevoso anno Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo VII). si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, il comune era sempre inserito nella pieve di Len- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far no, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Bonzanigo, Azzano, Giulino e Pola (Compartimento rile anno IX). 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che Mezzegra, che contava 460 abitanti, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- non era infeudato essendosi redento con istrumento rogato rante il Regno d’Italia, Merone venne in un primo tempo il 30 agosto 1647 dal notaio Francesco Mercantolo ed aven- inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei do pagato alla Regia Camera la somma di lire 1875.4.6. Pa- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei gava inoltre per la mezz’annata la somma di lire 78.6.6 ogni comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I quindici anni. L’organo deliberativo della comunità era un di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Merone nel consiglio generale, costituito dai comunisti con diritto al 1805 contava 264 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). voto (vicini), che si riuniva alla presenza del sindaco, del console, del cancelliere e dei due deputati, ufficiali del co- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mune eletti dal consiglio ogni anno con possibilità di con- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Me- ferma. Alla seduta consiliare, convocata per ordine del sin- rone allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- daco e preavviso del console effettuato il giorno ne dei comuni di Mojana e di Monguzzo ed uniti. Inserito precedente, potevano intervenire e votare solo coloro che nel Distretto I di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione ne avevano diritto. Il console teneva una relazione sugli ar- il comune contava 905 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). gomenti da trattare. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere, retribuito L’aggregazione delle tre comunità venne confermata con con un salario annuo, che conservava le pubbliche scritture la successiva compartimentazione del 1812 ma il comune in un’apposita cassa. assunse la denominazione di Nobile (Decreto 30 luglio Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il 1812). comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto nel mese di gennaio per incanto e durava in carica un anno. comune di Merone. 784 Mezzegra era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di Como per i servizi del quale pagava un contributo ogni tri- 1816 - 1859 ennio. Per comodità il comune ricorreva, per le cause civili, In base alla nuova compartimentazione territoriale del ad un luogotenente che aveva competenza sui comuni ap- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio partenenti alle pievi di Lenno e d’Isola (Risposte ai 45 que- 1816), il ricostituito comune di Merone venne inserito nella siti 1751, cart. 3028). Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. Il comune di Mezzegra compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- nente alla pieve di Lenno (Indice pievi 1753). stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Mezzegra. 786 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Merone venne inse- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma popolazione era costituita da 362 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno

243 Minoprio

1756), il comune di Mezzegra venne inserito, come comu- bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini nità appartenente alla pieve di Lenno, nel Contado di Co- del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. mo. Nel 1771 il comune contava 493 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- MINOPRIO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Mezzegra venne confermato facente parte della pieve di comune di Minoprio. 789 Lenno ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il “comune de Minovrio” figura nella “Determinatio 1791, la pieve di Lenno, di cui faceva parte il comune di mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como Mezzegra, venne inclusa nel IV distretto censuario della del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- provincia di Como (Compartimento 1791). tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di comune di Mezzegra. 787 Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- 1798 - 1809 tizione 1240). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Minoprio risulta sempre facente parte della pieve di Fino ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal legge del 27 marzo 1798 il comune di Mezzegra venne in- 1510 sino all’anno 1539 (Liber consulum 1510). serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo Nel 1652 la terra di Minoprio, ancora compresa nella pie- (Legge 7 germinale anno VI). ve di Fino, era composta da 14 fuochi (Redenzione feudi Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1652). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel del 1751, Minoprio era sempre inserito nella pieve di Fino gennaio del 1799 contava 451 abitanti (Legge 20 nevoso (Compartimento 1751). anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che il comune di Minoprio si era redento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far e pagava per ciò la somma di lire 12.7.9 ogni quindici anni. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Il comune, che contava 290 abitanti, disponeva di un con- rile anno IX). siglio generale che si riuniva in un luogo solito al suono Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- della campana e avvisato dal console che proponeva gli ar- guito della legge di riordino delle autorità amministrative gomenti da trattare. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Quest’ultimo veniva nominato per pubblico incanto e du- rante il Regno d’Italia, Mezzegra con Azzano, Bonzanigo, rava in carica a piacere della parti. Il comune disponeva di Giulino e Pola venne in un primo tempo inserito nel Di- due agenti che erano eletti dalle medesime persone che era- stretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei distretti no deputate al governo della chiesa. Si avvaleva inoltre di 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comuni un cancelliere, che percepiva un salario annuo e che aveva 1803), e successivamente collocato nel Distretto III di Me- il compito della conservazione delle poche scritture pubbli- naggio, Cantone I di Menaggio. Il comune di Mezzegra con che, e di un esattore che veniva eletto pubblicamente. Azzano, Bonzanigo, Giulino e Pola nel 1805 contava 440 Minoprio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Como per i servizi del quale il comune pagava un contribu- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i to alla città e al quale il console inoltrava le denuncie (Ri- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). gregazione del comune di Mezzegra ed uniti al comune di Il comune di Minoprio compare nell’“Indice delle pievi Lenno, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Can- e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- tone I di Menaggio. Prima della aggregazione Mezzegra nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). contava 442 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Tale aggregazione venne confermata con la successiva comune di Minoprio. 790 compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- comune di Mezzegra. 788 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816 - 1859 al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno In base alla nuova compartimentazione territoriale del 1756), il comune di Minoprio venne inserito, con le comu- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di 1816), il ricostituito comune di Mezzegra venne inserito Como. nella Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. Nel 1771 il comune contava 278 abitanti (Statistica delle Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto anime 1771). IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- noprio venne confermato facente parte della pieve di Fino cazione 23 giugno 1853), il comune di Mezzegra venne in- ed inserito nella Provincia di Como. serito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno La popolazione era costituita da 730 abitanti. 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Mi-

244 Mojana noprio, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- Nel 1441 Mojana, con tutta la pieve di Incino nella quale cia di Como (Compartimento 1791). era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). Con comune di Minoprio. 791 successivo atto del 30 aprile 1488 una parte del feudo di In- 1798 - 1809 cino, venne in possesso dei Fregoso, i quali, a loro volta, nel 1533 ne cedettero una parte, tra cui la Squadra de’ Mau- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ri in cui era collocato Mojana, al senatore Francesco Sfon- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina drati. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Minoprio venne in- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge dei successivi aggiornamenti al 1615, Mojana risulta com- 7 germinale anno VI). preso nella Squadra de’ Mauri (Estimo di Carlo V 1558, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cart. 27 parte II) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Rela- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto zione Opizzone 1644). XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gennaio del 1799 contava 530 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751, Mojana era sempre inserito nel ducato di Milano, anno VII). nella Squadra de’ Mauri (Compartimento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte della parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Riviera al quale veniva corrisposta ogni anno per conven- rile anno IX). zione una somma di lire 23.25.6, che comprendeva il sala- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- rio per il podestà. Il comune, che contava 158 abitanti, era guito della legge di riordino delle autorità amministrative amministrato dai maggiori estimati, da un console e da un (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- cancelliere, che era annualmente retribuito. Le pubbliche rante il Regno d’Italia, Minoprio venne in un primo tempo scritture era conservate nella casa dei Fratelli Minori in inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Mojana. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei mento delle spese era un solo esattore. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como, Cantone I di Como. Il comune di Minoprio nel feudale a cui veniva corrisposto uno stipendio oltre ad una 1805 contava 342 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). somma annuale per la visita alle strade. Il console prestava Il successivo intervento di concentrazione disposto per i giuramento alla banca criminale della Squadra de’ Mauri comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- che era collocata in Bosisio (Risposte ai 45 quesiti 1751, gregazione del comune di Minoprio al comune di Vertema- cart. 3034). te, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone I di Co- Sempre inserito nella Squadra de’ Mauri, Mojana com- mo. Prima della aggregazione Minoprio contava 333 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Tale aggregazione venne confermata con la successiva (Indice pievi 1753). compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). comune di Mojana. 794 comune di Minoprio. 792 1757 - 1797 1816 - 1859 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1816), il ricostituito comune di Minoprio venne inserito Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Mojana nella Provincia di Como, Distretto I di Como. venne inserito tra le comunità della Squadra di Nibionno, Il comune di Minoprio, dotato di convocato, fu confer- nel territorio del ducato di Milano. mato nel Distretto I di Como in forza del successivo com- Nel 1771 il comune contava 211 abitanti (Statistica delle partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio anime 1771). 1844). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di cazione 23 giugno 1853), il comune di Minoprio venne in- Mojana, sempre collocato Squadra di Nibionno, venne in- serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- serito nella Provincia di Como. polazione era costituita da 557 abitanti. A seguito della morte senza discendenza del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, avvenuta nel 1788, il comune di Mojana, sino ad allora infeudato, tornò nelle di- sponibilità della R. Camera (Casanova 1904). MOJANA comune di Mojana. 795 comune di Mojana. 793 1798 - 1809 sec. XIV - 1756 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Milano fatti nel 1346” Mojana risulta incluso nella pieve di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- legge del 24 aprile 1798 il comune di Mojana venne inseri- zione della “strata da Niguarda” come “el locho de Molia- to nel Dipartimento della Montagna, Distretto dei Laghi di na” (Compartimentazione delle fagie 1992). Oggiono (Legge 5 fiorile anno VI).

245 Molena

Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune mo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune naio del 1799 contava 214 abitanti (Legge 20 nevoso anno venne concesso in feudo al conte Carlo Archinto (Casanova VII). 1904). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Mojana, inserito nel Distretto quarto di Lecco, del 1751, Molena era sempre inserito nel ducato di Milano, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- (Legge 23 fiorile anno IX). che i cassinaggi di “la Valle” e Farrera (Compartimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 1751). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Filippo rante il Regno d’Italia, Mojana venne in un primo tempo in- Archinti, contava 115 anime. Per l’amministrazione il co- serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- mune disponeva di un console, eletto in pubblica assemblea stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei dai “comunisti” e che aveva il compito, tra l’altro, di forma- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I re i riparti sottoscritti dai “compadroni”, e di un cancelliere, di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Mojana nel retribuito con salario annuale. Incaricato delle riscossioni 1805 contava 488 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, Il successivo intervento di concentrazione disposto per i eletto dal “pubblico” e dai “compadroni”. Il comune era comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale al quale gregazione del comune di Mojana al comune di Merone, versava annualmente un salario, oltre che alla banca crimi- che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV di Erba. nale di Milano. Il console prestava annualmente giuramen- Prima della aggregazione Mojana contava 232 abitanti to ad entrambi i giusdicenti (Risposte ai 45 quesiti 1751, (Decreto 4 novembre 1809). cart. 3034). Con la nuova compartimentazione approvata nel 1812 il Molena compare nell’“Indice delle pievi e comunità del- comune di Mojana venne aggregato con Merone al comune lo Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di Villa di Nobile, di cui divenne frazione (Decreto 30 luglio 1812). Albese con Villa, Molena e Cassina Saruggia (Indice pievi 1753). comune di Mojana. 796 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816 - 1859 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma In base alla nuova compartimentazione territoriale del al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Molena 1816), il ricostituito comune di Mojana venne inserito nella risulta definitivamente accorpato nel comune di Buccinigo Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. con Molena, pieve di Incino, nel territorio del ducato di Mi- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- lano. stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Mojana venne inse- MOLINA rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazione era costituita da 343 abitanti. comune di Molina. 798 legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la sec. XIV - 1756 ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Il “comune de Molina” figura nella “Determinatio strata- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. come il comune cui spetta, con Lemna, la manutenzione del tratto della via Regina da “medietatem ipsius pontis de Moltraxio et abinde supra usque ad oliverium quod fuit Al- berti Rusche” (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- rum). MOLENA Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- comune di Molena. 797 zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta sec. XIV - 1751 Sala della città di Como (Ripartizione 1240). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Molina risulta sempre facente parte della pieve di Nesso Milano fatti nel 1346” Molena risulta incluso nella pieve di anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal zione della “strata de Niguarda” come “el locho da Mole- 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). naria o Molena” (Compartimentazione delle fagie 1992). Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era Nel 1441 Molena, con tutta la pieve di Incino nella quale stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Molena risulta ancora compreso nella pieve d’Incino (Esti- del 1751 emerge che il comune di Molina, che contava 262

246 Molino Rionca abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei non veniva corrisposto alcun carico. distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei L’organo deliberativo del comune era un consiglio com- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III posto da tutti gli estimati della comunità, che si riunivano di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 sulla pubblica piazza. Ogni tre anni venivano eletti dalla contava 334 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). comunità un sindaco e due deputati che erano incaricati Il successivo intervento di concentrazione disposto per i della conservazione del patrimonio e della vigilanza sui ri- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- parti. Sindaco e deputati custodivano le chiavi dell’archivio nò l’aggregazione di Molina al comune di Torno, nel Di- che era conservato in un armadio nella chiesa parrocchiale. stretto I di Como, Cantone I di Como. Prima della aggrega- Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese zione Molina contava 274 abitanti (Decreto 4 novembre il comune si avvaleva di un esattore eletto a seguito di pub- 1809). blico incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Molina era sottoposto alla giurisdizione civile del pode- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). stà feudale per i servizi del quale pagava un salario annuo. Il formale giuramento veniva prestato presso la “banca del comune di Molina. 801 pretorio di Nesso” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816 - 1859 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle In base alla nuova compartimentazione territoriale del pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Molina era sempre inserito nella pieve di Nesso. 1816), il ricostituito comune di Molina venne inserito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. comune di Molina. 799 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- 1757 - 1797 stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Molina venne inse- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La 1756), il comune di Molina venne inserito, come comunità popolazione era costituita da 326 abitanti. appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 309 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di MOLINI SOPRA IL FIUME APERTO Molina venne confermato facente parte della pieve di Nes- so ed inserito nella Provincia di Como. terra di Molini sopra il Fiume Aperto. 802 Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del sec. XVII marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- Secondo quanto sostiene Gianoncelli ”… Circa il borgo do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio di Zezio, la cui denominazione secondo Antonio Monti, sa- (Casanova 1904). rebbe derivata da un antico toponimo esistente presso l’at- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno tuale borgo di San Martino, giova rilevare che questi, nel 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di sopra citato documento del 1240 [ripartizione territoriale Molina, venne inclusa nel III distretto censuario della pro- del 1240 del marchese Bertoldo di Hohemburg del com- vincia di Como (Compartimento 1791). plesso pievano comasco (Ripartizione 1240)], è indicato col termine di Concilio, segno che la sua circoscrizione comune di Molina. 800 s’era probabilmente costituita su terre concilive, apparte- 1798 - 1809 nenti all’antico concilium preromano, di cui Zezio pare co- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- stituisse il centro culturale, … . Tale concilio comprendeva ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina probabilmente le località di Ravanera, Rovato, Rovazio, dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Lora, Monte Verde, Monte Goi, Ronco, Brusada o Fiume legge del 27 marzo 1798 il comune di Molina venne inseri- Aperto” (Gianoncelli 1982, pagg. 114 - 115). to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 Nel 1652 la terra di Molini sopra il Fiume Aperto, com- germinale anno VI). posta da 7 fuochi, risulta compresa nei Corpi santi di Como Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune (Redenzione feudi 1652). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 343 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). MOLINO RIONCA Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far comune di Molino Rionca. 803 parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). sec. XVII - 1751 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- La terra di Molino di Rionca, costituita da due fuochi, ri- guito della legge di riordino delle autorità amministrative sultava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pieve di Fino (Redenzione feudi 1652). Con diploma rante il Regno d’Italia, Molina venne in un primo tempo in- dell’imperatore Carlo VI dell’8 ottobre 1721 il feudo di

247 Moltrasio

Fino con Bricoletta, Fiorenzola e Molino Rionca venne pubblico patrimonio nonché la vigilanza sulla corretta ef- concesso alla famiglia Odescalchi (Casanova 1904). fettuazione dei riparti delle imposte, operazione che veniva Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” effettuata con l’assistenza del cancelliere. Spettava sempre del 1751, Molino Rionca risulta ancora inserito come co- ai sindaci di occuparsi della buona tenuta delle scritture mune autonomo nella pieve di Fino (Compartimento pubbliche che erano conservate presso la casa comunale. 1751). Il cancelliere aveva tra i suoi compiti principali quello di Molino Rionca compare nell’“Indice delle pievi e comu- predisporre tutti gli atti relativi al riparto dei carichi fiscali nità dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente unito, che venivano riscossi dall’unico esattore. con Bricoletta e Fiorenzola, al comune di Fino (Indice pievi Il comune era sottoposto alla giurisdizione criminale del 1753). Podestà di Como al quale il console prestava il proprio giu- ramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). Il comune di Moltrasio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- MOLTRASIO nente alle “Terre unite alla città” (Indice pievi 1753). comune di Moltrasio. 804 comune di Moltrasio. 805 sec. XIV - 1756 1757 - 1797 Un atto notarile del dicembre 1058 documenta che il ter- Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- ritorio di Moltrasio si reggeva già in comune autonomo con mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Moltrasio, in propri consoli (Buzzetti 1904, pag. 11). precedenza componente delle Cinque terre unite a Como, Assurse alla dignità di borgo a seguito del privilegio rico- venne inserito nel Territorio civile della città di Como, nella nosciutogli dalla città di Como, con gli Statuti del 1292 istituenda pieve di Zezio superiore, così come compare an- (Ceruti 1876, colonna 251). che nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). Il “comune de Moltrasio” figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del Nel 1771 il comune contava 561 abitanti (Statistica delle 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto anime 1771). della via Regina ”… a cantono dicte domus de Pizo in sur- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sum usque ad pontem de Moltraxio et medietatis ipsius ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di pontis” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Moltrasio venne confermato facente parte della pieve di Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 at- Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno partizione 1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- Como 1335, Determinatio mensurarum). mune di Moltrasio, venne inclusa nel II distretto censuario Nel 1405 il borgo di Moltrasio ottenne la cittadinanza co- della provincia di Como (Compartimento 1791). masca con i rispettivi privilegi (Buzzetti 1904, pag. 22) mentre nell’estimo del 1439 viene indicato fra le comunità comune di Moltrasio. 806 che sono direttamente estimate con la città di Como (Liber 1798 - 1815 estimi 1439). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 legge del 27 marzo 1798 il comune di Moltrasio venne in- sino al 1540 (Liber consulum 1510). serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Leg- Compare invece appartenente alle Cinque terre unite alla ge 7 germinale anno VI). città di Como, nel 1652, anno in cui Moltrasio risulta com- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune posta da 61 fuochi (Redenzione feudi 1652). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel del 1751, Moltrasio risultava sempre inserito tra le Cinque gennaio del 1799 contava 635 abitanti (Legge 20 nevoso terre unite alla città di Como, ed il suo territorio compren- anno VII). deva i cassinaggi di Carisciano, Cravolino, Tosnago, Bar- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il dolino, Donegano, Borgo, Viginzano, Casarico, Vigniola e comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Vergonzano (Compartimento 1751). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Moltrasio, che contava Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 491 abitanti, non era infeudato essendosi redento e pagan- guito della legge di riordino delle autorità amministrative do ogni quindici anni la somma di lire 65.7.6 e, talvolta la (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- “mezz’annata”. Era tenuto inoltre a versare direttamente i rante il Regno d’Italia, Moltrasio venne in un primo tempo carichi reali alla cassa della città di Como. inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como Moltrasio disponeva di un consiglio comunale che si riu- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- niva, al suono della campana, sulla pubblica piazza o nella se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato casa comunale. Ufficiali del comune erano i sindaci, il con- nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel sole, l’esattore ed il cancelliere. 1805 contava 619 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). I due sindaci venivano eletti pubblicamente ogni tre anni Il successivo intervento di concentrazione disposto per i a maggioranza di voti e potevano essere confermati. A loro comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide era demandata l’amministrazione e la conservazione del Moltrasio allargare i propri confini territoriali con l’aggre-

248 Monguzzo gazione del comune di Urio. Inserito nel Distretto I di Co- Dai 45 quesiti emerge inoltre che nella giurisdizione di mo, Cantone II di Como, dopo l’unione il comune contava Monguzzo erano collocate anche le località di Careggia, 938 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Colciago, Galbusate, Fornasetta, Ponte Nuovo, Fornace e Tale aggregazione venne confermata con la successiva parte dei territori di Lurago e di Lambrugo (Risposte ai 45 compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). quesiti 1751, cart. 3034). Sempre inserito nella pieve di Incino, Monguzzo con comune di Moltrasio. 807 Monticello compare nell’“Indice delle pievi e comunità 1816 - 1859 dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al du- cato di Milano (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Moltrasio venne inserito nella Provin- comune di Monguzzo. 809 cia di Como, Distretto II di Como. 1757 - 1797 Il comune, dotato di consiglio comunale, fu confermato Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nel Distretto II di Como in forza del successivo comparti- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1844). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Monguz- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- zo con Nobile venne inserito tra le comunità della pieve di cazione 23 giugno 1853), il comune di Moltrasio venne in- Incino, nel territorio del ducato di Milano. serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- Nel 1771 il comune contava 431 abitanti (Statistica delle polazione era costituita da 903 abitanti. anime 1771). arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di vol. 168. Monguzzo con Nobile, sempre collocato nella pieve d’In- bibl. Buzzetti 1904: Pietro Buzzetti, Regesto per documenti di cino, venne inserito nella Provincia di Como. Moltrasio, Como, Tipografia Cooperativa Comense, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1904. 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Monguzzo, venne inclusa nel VII distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791).

MONGUZZO comune di Monguzzo. 810 1798 - 1809 comune di Monguzzo. 808 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Milano fatti nel 1346” Monguzzo risulta incluso nella pie- legge del 27 marzo 1798 il comune di Monguzzo con No- ve di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la ma- bile venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Erba (Legge 7 germinale anno VI). Maguzio” (Compartimentazione delle fagie 1992). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel 1441 Monguzzo, con tutta la pieve di Incino nella venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto quale era collocato, venne concesso in feudo dal duca Fi- XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- lippo Maria Visconti ai conti Dal Verme. naio del 1799 contava 465 abitanti (Legge 20 nevoso anno Con istrumento del 27 marzo 1486, Monguzzo venne VII). concesso in feudo, con Colciago, Monticello e una parte Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del territorio di Lurago, a Giovanni Bentivoglio. La terza comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del feudo venne ceduta nel 1567 a Gabriele Ferrante parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Medici di Novate. La famiglia Bentivoglio, rientrata nel rile anno IX). pieno possesso dell’intero feudo, lo detenne poi sino al Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- XVIII secolo (Casanova 1904). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Monguzzo ri- rante il Regno d’Italia, Monguzzo venne in un primo tempo sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei Carlo V 1558, cartt. 24 e 25). distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I del 1751, Monguzzo era sempre inserito nel ducato di Mi- di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Monguzzo con lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva Nobile nel 1805 contava 495 abitanti (Decreto 8 giugno anche il cassinaggio di Cavogno (Compartimento 1751). 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Bentivoglio Ferrarese al quale non veniva versato alcun tri- gregazione del comune di Monguzzo ed uniti, insieme a buto. Il comune, che contava 110 abitanti, disponeva di un Mojana, al comune di Merone, che fu inserito nel Distretto unico ufficiale costituito dal console, incaricato di presen- I di Como, Cantone IV di Erba. Prima della aggregazione tare le denunce al podestà feudale residente in Milano alla Monguzzo contava 429 abitanti (Decreto 4 novembre cui giurisdizione il comune era sottoposto. 1809).

249 Montano

L’aggregazione delle tre comunità venne confermata con scelto a turno tra le famiglie dei massari residenti nel comu- la successiva compartimentazione del 1812 ma il comune ne. assunse la denominazione di Nobile (Decreto 30 luglio Montano era sottoposto alla giurisdizione del podestà di 1812). Como per i servizi del quale il comune pagava un contribu- to alla città e al quale il console inoltrava le denuncie (Ri- comune di Monguzzo. 811 sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). 1816 - 1859 Il comune di Montano compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- In base alla nuova compartimentazione territoriale del nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Monguzzo con Nobile ven- comune di Montano. 813 ne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. 1757 - 1797 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1756), il comune di Montano con Casarico venne inserito, cazione 23 giugno 1853), il comune di Monguzzo, che con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio civile comprendeva la frazione di Nobero, venne inserito nella della città di Como. Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazio- ne era costituita da 765 abitanti. Nel 1771 il comune contava 253 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Montano con Casarico venne confermato facente parte del- MONTANO la pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Montano. 812 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Montano, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- vincia di Como (Compartimento 1791). Montano figura nella “Determinatio stratarum et ponti- um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni comune di Montano. 814 cui spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque 1798 - 1809 ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Deter- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- minatio stratarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina I “comunia locorum de Montano de Trevino” figurano dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con nella “Determinatio mensurarum et staterarum …” annessa legge del 27 marzo 1798 il comune di Montano con Casa- agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti rico venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di alla pieve di Fino (Statuti di Como 1335, Determinatio Fino (Legge 7 germinale anno VI). mensurarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola del- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto la città di Como (Ripartizione 1240). XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Montano risulta sempre facente parte della pieve di Fino naio del 1799 contava 263 abitanti (Legge 20 nevoso anno anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono VII). riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1510 sino all’anno 1543 (Liber consulum 1510). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nel 1652 la terra di Montano, ancora compresa nella pie- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- ve di Fino, era composta da 16 fuochi (Redenzione feudi rile anno IX). 1652). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Montano era sempre inserito nella pieve di Fino, rante il Regno d’Italia, Montano venne in un primo tempo ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Ve- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- tello, Grisono, Grignola, Lucivosco, Cantalupo, Trivino e stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Dasso (Compartimento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento di Como, Cantone I di Como. Il comune di Montano con del 1751 emerge che il comune di Montano si era redento Casarico nel 1805 contava 256 abitanti (Decreto 8 giugno nel 1652 e pagava per ciò la somma di lire 14.3 ogni quin- 1805). dici anni. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Il comune, che contava 240 abitanti e al quale con la nuo- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- va misura dello Stato era stato unito il comune di Casarico, gregazione del comune di Montano al comune di Gironico, disponeva di un consiglio che si riuniva nella pubblica piaz- che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. za al suono della campana e avvisato dal console che pro- Prima della aggregazione Montano contava 338 abitanti poneva gli argomenti da trattare. (Decreto 4 novembre 1809). Quest’ultimo, che all’occorrenza fungeva anche da esat- Tale aggregazione venne confermata con la successiva tore e da cancelliere, veniva nominato mensilmente ed era compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

250 Montemezzo comune di Montano. 815 MONTEMEZZO 1816 - 1859 comune di Montemezzo. 818 In base alla nuova compartimentazione territoriale del sec. XIV - 1756 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Montano venne inserito Il “comune de Medio montis Surici” figura nella “Deter- nella Provincia di Como, Distretto II di Como. minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione Il comune di Montano, dotato di convocato, fu conferma- del tratto della via Regina ”… a predicto tramitte usque ad to nel Distretto II di Como in forza del successivo compar- puteum de Mirigio” (Statuti di Como 1335, Determinatio timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio stratarum). 1844). Il “comune loci de Medio montis Surici” apparteneva Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- alla pieve di Olonio (Statuti di Como 1335, Determinatio cazione 23 giugno 1853), il comune di Montano, che com- mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 at- prendeva la frazione di Casarico, venne inserito nella Pro- tribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della vincia di Como, Distretto II di Como. La popolazione era città di Como (Ripartizione 1240). costituita da 533 abitanti. A seguito della soppressione canonica della pieve di Olo- nio e il trasferimento della sede plebana in Sorico avvenuta il 9 novembre 1456 (Fattarelli 1986), Montemezzo venne a far parte della nuova pieve nella quale risulta inserita anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- MONTE OLIMPINO tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). comune di Lompino. 816 Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le sec. XIV - 1753 quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Secondo quanto sostiene il Gianoncelli, ”… nel 1180 Montemezzo nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Monte Olimpino doveva appartenere al territorio di Vico, il Pievi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Me- cui ambito giungeva sino a Chiasso. E’ da ritenere pertanto deghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, che con la sua erezione in comune Monte Olimpino venne sempre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani separato da Vico, rimasto invece tra i borghi di Como” della famiglia Gallio (Casanova 1904). (Gianoncelli 1982, pag. 115). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova La “vicinantia de Lompino” figura nella “Determinatio ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1335, tra le comunità responsabili della manutenzione del- del 1751 emerge che il comune di Montemezzo, che conta- la via Regina ”… a porta Patarinarum fratris Guillelmi de va 195 abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca Vico usque ad Conigium sive Razolum quod est ad Gru- D’Alvito a cui corrispondeva un somma di 1.12 lire per il mellum” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). diritto di caccia alla pernice. Il “comune de Lompino” apparteneva nel 1335 alla pieve Il comune disponeva di un consiglio generale, formato di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- dai capi di famiglia, al quale assisteva un notaio che redige- rum). va formale rogito delle decisioni prese. Alle riunione del consiglio, che si tenevano nella pubblica piazza e venivano Nel 1652 la terra di Montelompino e Bignanico, compo- decise dai sindaci che impartivano al console l’ordine di sta da 57 fuochi, risulta compresa nei Corpi santi di Como convocazione a tutti i capi di famiglia, poteva partecipare (Redenzione feudi 1652). tutto il popolo ma il diritto di voto era riservato solo ai capi Lompino compare nell’“Indice delle pievi e comunità famiglia che lo esprimevano pubblicamente. dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente ai L’amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilan- Corpi Santi della città di Como (Indice pievi 1753). za sui riparti era affidata a due sindaci, eletti ogni anno a sorte tra i capi famiglia in pubblica adunanza. Il comune si avvaleva inoltre di un console, scelto a seguito di pubblico comune di Monte Olimpino. 817 incanto in base alla migliore offerta economica presentata, 1817 - 1859 che era nominato annualmente dal consiglio. Già parte dei Corpi Santi della città di Como nella com- Anche il cancelliere, che era retribuito con uno stipendio partimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto annuo, era eletto dal consiglio in pubblica adunanza. Egli (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Monte conservava le poche scritture di cui abbisognava quotidia- Olimpino venne istituito con decreto 5 settembre 1817 e in- namente mentre la restante parte dell’archivio era deposita- serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. to in un’apposita cassa munita di due chiavi, conservate dai sindaci, all’interno di un stanza del comune che era detta Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- “cancellaria”. stretto II di Como in forza del successivo compartimento Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). delle spese era un solo esattore che veniva nominato con Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- pubblico istrumento. cazione 23 giugno 1853), il comune di Monte Olimpino Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà venne inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Co- feudale di Gravedona al quale pagava annualmente una mo. La popolazione era costituita da 1693 abitanti. somma stabilita (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030).

251 Montesordo

Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- 1816), il ricostituito comune di Montemezzo venne inserito ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle nella Provincia di Como, Distretto VIII di Gravedona. pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Montemezzo era sempre inserito nella pieve di Sorico. stretto VIII di Gravedona in forza del successivo comparti- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio comune di Montemezzo. 819 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Montemezzo venne Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- inserito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedo- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma na. La popolazione era costituita da 395 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Montemezzo venne inserito, come co- bibl. Fattarelli 1986: Martino Fattarelli, La sepolta Olonio e munità appartenente alla pieve di Sorico, nel Contado di la sua pieve alla sommità del lago di Como e in bassa Como. Valtellina, Oggiono - Lecco, 1986. Nel 1771 il comune contava 263 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di MONTESORDO Montemezzo venne confermato facente parte della pieve di Sorico ed inserito nella Provincia di Como. comune di Montesordo. 822 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XVII - 1751 1791, la pieve di Sorico, di cui faceva parte il comune di La terra di “Monsordo”, costituita da solo un fuoco, risul- Montemezzo, venne inclusa nel VI distretto censuario della tava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pie- provincia di Como (Compartimento 1791). ve di Fino (Redenzione feudi 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Montemezzo. 820 del 1751, Montesordo, sempre inserito nella pieve di Fino, 1798 - 1809 risulta già aggregato come cassinaggio al comune di Asna- go (Compartimento 1751). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del 1751 per il comune di Asnago, viene confermato che la legge del 27 marzo 1798 il comune di Montemezzo venne Cassina detta Monsordo era aggregata a quel comune an- inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso che se pagava ancora autonomamente i carichi fiscali diret- (Legge 7 germinale anno VI). tamente alla città di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Dal compartimento delle province lombarde (Notifica- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). zione 1 luglio 1844) Montesordo, sino ad allora unito al co- mune di Asnago, compare come frazione del comune di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Cermenate, inserito nella Provincia di Como, Distretto I di comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Como. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- MONTEVERDE rante il Regno d’Italia, Montemezzo venne in un primo tempo inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona terra di Monteverde. 823 (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- sec. XVII se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato Secondo quanto sostiene Gianoncelli ”… Circa il borgo nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il di Zezio, la cui denominazione secondo Antonio Monti, sa- comune nel 1805 contava 309 abitanti (Decreto 8 giugno rebbe derivata da un antico toponimo esistente presso l’at- 1805). tuale borgo di San Martino, giova rilevare che questi, nel Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sopra citato documento del 1240 [ripartizione territoriale comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- del 1240 del marchese Bertoldo di Hohemburg del com- nò l’aggregazione di Montemezzo al comune di Gera. Pri- plesso pievano comasco (Ripartizione 1240)], è indicato ma della aggregazione Montemezzo contava 291 abitanti col termine di Concilio, segno che la sua circoscrizione (Decreto 4 novembre 1809). s’era probabilmente costituita su terre concilive, apparte- Tale aggregazione venne confermata con la successiva nenti all’antico concilium preromano, di cui Zezio pare co- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). stituisse il centro culturale, … . Tale concilio comprendeva probabilmente le località di Ravanera, Rovato, Rovazio, comune di Montemezzo. 821 Lora, Monte Verde, Monte Goi, Ronco, Brusada o Fiume Aperto” (Gianoncelli 1982, pagg. 114 - 115). 1816 - 1859 Nel 1652 la terra di Monteverde, composta da 5 fuochi, In base alla nuova compartimentazione territoriale del risulta compresa nei Corpi santi di Como (Redenzione feu- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio di 1652).

252 Montorfano

MONTICELLO (PIEVE DI FINO) Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma comune di Monticello. 824 al governo e amministrazione delle comunità dello stato di sec. XIV - 1751 Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Monticello appare in- serito definitivamente nel comune di Anzano con Cassina Già citata come “Cassina de Monteselo” nel “Liber con- Pugnago, Monticello e porzione di Monguzzo, nella pieve sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- di Incino, nel territorio del ducato di Milano. ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510), la terra di “Monte- sello”, costituita da 14 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pieve di Fino (Redenzione feudi 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante MONTORFANO le cassine” del 1751, Monticello risulta ancora inserito come comune autonomo nella pieve di Fino (Comparti- comune di Montorfano. 826 mento 1751). sec. XIV - 1756 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di del 1751 per il comune di Cassina Rizzardi, emerge che Milano fatti nel 1346” Montorfano risulta incluso nella pie- Monticello, Boffalora e Ronco erano già stati aggregati de- ve di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la finitivamente dalla real giunta a quel comune (Risposte ai manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho o 45 quesiti 1751, cart. 3026). borgho da Montorfano” (Compartimentazione delle fagie 1992). Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello naturale Polidoro Sforza Visconti, Montorfano con gli altri MONTICELLO (PIEVE DI INCINO) comuni della pieve di Galliano nella quale era collocato, venne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta comune di Monticello. 825 (Casanova 1904). sec. XIV - 1751 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Montorfano Milano fatti nel 1346” Monticello risulta incluso nella pie- risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di ve di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la ma- Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da 1644 (Relazione Opizzone 1644). Luyrago con le cassine de Montesello” (Compartimenta- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” zione delle fagie 1992). del 1751, Montorfano era sempre inserito nel ducato di Mi- Nel 1441 Monticello, con tutta la pieve di Incino nella lano, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio compren- quale era collocato, venne concesso in feudo dal duca Fi- deva anche i cassinaggi di Incastro, Paravicina e Moline lippo Maria Visconti ai conti Dal Verme. (Compartimento 1751). Con istrumento del 27 marzo 1486, Monticello, inserito Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento con Colciago e una parte del territorio di Lurago nel feudo del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al conte di Monguzzo, venne concesso a Giovanni Bentivoglio. La Antonio Pietrasanta al quale veniva versata “l’imbotadu- famiglia ne detenne il titolo sino al XVIII secolo (Casanova ra”, contava 348 abitanti. I “compadroni” della comunità 1904). eleggevano due sindaci, che percepivano un salario annuo Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e e che, con i “compadroni” stessi e con i possessori nobili, dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Monticello controllavano e sottoscrivevano i riparti e le spese. Senza risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di tale sottoscrizione l’esattore, che veniva nominato in base Carlo V 1558, cartt. 24 e 25). alla migliore offerta, non poteva procedere alle riscossioni. Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Il comune disponeva inoltre di un console e di un cancellie- del 1751, Monticello era sempre inserito nel ducato di Mi- re che venivano eletti pubblicamente, percepivano un sala- lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva rio annuo e duravano in carica un anno. Le scritture della anche i cassinaggi di Bettolino e Fornasetta (Compartimen- comunità erano conservate in una cassa depositata nella to 1751). casa del primo estimato, le cui due chiavi erano affidate al primo estimato e a uno dei sindaci. Il comune era sottopo- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento sto alla giurisdizione di un podestà feudale. Il console pre- del 1751 emerge che il comune era infeudato al principe stava ogni anno giuramento alla “Banca criminale feudale Bentivoglio di Venezia al quale non veniva versato alcun di Cantù” (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). tributo. Il comune, che contava 40 abitanti, non disponeva di consigli ma nominava un console a rotazione annuale per Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune com- ogni famiglia. Si avvaleva di un cancelliere che non veniva pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- retribuito in quanto la comunità era esente da ogni carico. lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Per lo stesso motivo non nominava alcun esattore. (Indice pievi 1753). Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un luogote- nente feudale al quale il console prestava giuramento (Ri- comune di Montorfano. 827 sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). 1757 - 1797 Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- no” del 1753 Monticello appare aggregato al comune di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Monguzzo, nella pieve di Incino, ducato di Milano (Indice al governo e amministrazione delle comunità dello stato di pievi 1753). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Montor-

253 Morchiuso fano venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, MORCHIUSO nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 366 abitanti (Statistica delle comune di Morchiuso. 830 anime 1771). sec. XIV Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Montorfano, sempre collocato nella pieve di Galliano, ven- Milano fatti nel 1346” Morchiuso risulta incluso nella ne inserito nella Provincia di Milano. Squadra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Niguarda” come “le cassi- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ne de Morgiusio” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di Montorfano, venne inclusa nel XI distretto censuario della Con istrumento del 15 giugno 1472, Morchiuso, con tutta provincia di Milano (Compartimento 1791). la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negro- ni di Ello, detti Missaglia. Nel 1677 il feudo della Corte di comune di Montorfano. 828 Casale passò nelle mani della famiglia Crivelli (Casanova 1798 - 1815 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine”, ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina nel 1751 Morchiuso risulta quale cassinaggio del comune dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con di Cassina di Mariaga, nella Corte di Casale (Comparti- legge del 27 marzo 1798 il comune di Montorfano venne mento 1751). inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Leg- La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità ge 7 germinale anno VI). dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune al comune di Cassina di Mariaga con Boffalora, Molino venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto della Rete, Morchiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti, XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel nella Corte di Casale, ducato di Milano (Indice pievi 1753). gennaio del 1799 contava 406 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Montorfano, inserito nel Distretto primo di Co- mo, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario MORNASCO (Legge 23 fiorile anno IX). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- comune di Mornasco. 831 guito della legge di riordino delle autorità amministrative sec. XIV - 1756 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il “comune loci de Andrate et de Murinasio” figura nella rante il Regno d’Italia, Montorfano venne in un primo tem- “Determinatio mensurarum et staterarum …” annessa agli po inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco pieve di Fino (Statuti di Como 1335, Determinatio mensu- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- rarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 attribu- to I di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Montorfa- iva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città no nel 1805 contava 399 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). di Como (Ripartizione 1240). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i "Mornasco e Andrate” risulta sempre facente parte della comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide pieve di Fino anche dal “Liber consulum civitatis Novoco- Montorfano allargare i propri confini territoriali con l’ag- mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del gregazione dei comuni di Capiago ed uniti e Intimiano. In- comune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum serito nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù, dopo 1510). l’unione il comune contava 1125 abitanti (Decreto 4 no- Nel 1652 la terra di Monasco, ancora compresa nella pie- vembre 1809). L’aggregazione venne confermata con la ve di Fino, era composta da 11 fuochi (Redenzione feudi nuova compartimentazione approvata nel 1812 (Decreto 30 1652). luglio 1812). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Montorfano. 829 del 1751, Mornasco era sempre inserito nella pieve di Fino, ed il suo territorio comprendeva i cassinaggi di “Due moli- 1816 - 1859 ni di Pacea”, “Cassina Costa”, “Molini della Costa”, “Ma- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ghetto e Buratto”, “Cassina d’Andrate”, “Molino detto il Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Capelletto”, “Dei tre molini”, “Cassina dei tre Molini”, 1816), il comune di Montorfano venne inserito nella Pro- “Molino dei tre Molini” e “Molino grande” (Compartimen- vincia di Como e, a differenza degli altri comuni della pieve to 1751). di Galliano, nel Distretto II di Como. Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il comune di Montorfano, dotato di convocato, fu confer- del 1751 emerge che il comune di Mornasco, si era redento mato nel Distretto II di Como in forza del successivo com- e pagava per ciò la somma di lire 9.14.7 e 2/3 ogni quindici partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio anni. Il comune, che contava 200 abitanti, disponeva di un 1844). consiglio che veniva convocato dal console, tramite avviso Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- a tutti i capi di famiglia, i quali si riunivano in vicinanza cazione 23 giugno 1853), il comune di Montorfano venne delle due case “masserizie” delle abbazie di San Giovanni inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La di Vertemate e di Sant’Abbondio di Como. Il consiglio, che popolazione era costituita da 695 abitanti. deliberava a maggioranza di voti, nominava pubblicamente

254 Mozzate il console ed il cancelliere, quest’ultimo retribuito con sa- comune di Mozzate. 833 lario annuale. 1757 - 1797 Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- delle spese era un unico esattore. Mornasco era sottoposto lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi cor- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di rispondeva un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Mozzate 1751, cart. 3026). venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel territorio del ducato di Milano. Il comune di Mornasco compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Nel 1771 il comune contava 1.271 abitanti (Statistica del- nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). le anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Mozzate, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno inserito nella Provincia di Gallarate. 1756), Mornasco risulta definitivamente facente parte del In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di Mornasco e Socco, inserito con le comunità della pieve di Mozzate, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della Fino, nel Territorio civile della città di Como. provincia di Milano (Compartimento 1791).

comune di Mozzate. 834 1798 - 1815 MOZZATE A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina comune di Mozzate. 832 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 26 marzo 1798 il comune di Mozzate venne inse- sec. XIV - 1756 rito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano (Legge 6 germinale anno VI). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Mozzate risulta incluso nella pieve Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto nutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Mozà” XIX di Tradate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- (Compartimentazione delle fagie 1992). naio del 1799 contava 1229 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Mozza- comune di Mozzate, inserito nel Distretto quarto di Galla- te risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo rate, rimase compreso nel Dipartimento dell’Olona (Legge di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 23 fiorile anno IX). 1644 (Relazione Opizzone 1644). Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” to della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751, Mozzate era sempre inserito nel ducato di Mila- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- no, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio com- rante il Regno d’Italia, Mozzate venne collocato nel Dipar- prendeva anche i cassinaggi di Santa Maria, San Martino, timento del Lario, Distretto I di Como, Cantone VI di Ap- Montina, Scina, Ronco Albino e Lazaretto (Compartimen- piano. Il comune di Mozzate nel 1805 contava 1072 to 1751). abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide del 1751 emerge che il comune, a cui compare unità la co- Mozzate allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- munità di San Martino, contava in tutto 1094 anime. Non zione dei comuni di Carbonate, Limido ed uniti, Locate. In- disponeva di un consiglio effettivo ma, in caso di necessità, serito nel Distretto I di Como, Cantone VII di Tradate, dopo i “compadroni” e gli “uomini del comune” si riunivano per l’unione il comune contava 2905 abitanti (Decreto 4 no- deliberare nella casa del conte Francesco Castiglione (pro- vembre 1809). babilmente il primo estimato). Per l’amministrazione del comune venivano nominati tre sindaci rurali, uno per cia- Tale aggregazione venne confermata con la successiva scuno dei tre maggiori estimati, ed un console che veniva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). eletto per incanto pubblico. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del comune di Mozzate. 835 pagamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto 1816 - 1859 sempre dai tre maggiori estimati. Il comune era sottoposto In base alla nuova compartimentazione territoriale del alla giurisdizione del Vicariato del Seprio di Gallarate al Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio quale il console prestava l’ordinario giuramento (Risposte 1816), il comune di Mozzate venne inserito nella Provincia ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). di Como, Distretto XXIII di Appiano. Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- Il comune di Mozzate, dotato di convocato, fu conferma- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- to nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 (Indice pievi 1753). luglio 1844).

255 Muggiò

Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento cazione 23 giugno 1853), il comune di Mozzate venne in- del 1751 emerge che il comune di Musso, che contava 350 serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La abitanti, era infeudato al marchese Bossi a cui pagava lire popolazione era costituita da 1730 abitanti. 60 a titolo di “imbottato”. legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI Il comune disponeva di un convocato popolare che eleg- per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento geva ogni due anni due sindaci, due deputati ed un cancel- del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, liere a cui era affidata l’amministrazione del patrimonio ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- pubblico e la vigilanza sui riparti. Al cancelliere, che veni- blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. va retribuito con un salario annuo, era affidato il compito di conservare le scritture pubbliche depositate presso di lui in una cassa con tre chiavi che era nella disponibilità dei sin- daci, dei deputati e del cancelliere stesso. Incaricati delle ri- MUGGIÒ scossioni dei carichi e del pagamento delle spese erano di- versi esattori in funzione delle diverse imposte da comune di Muggiò. 836 incassare. sec. XVII - 1756 Il console prestava giuramento al podestà feudale proprio del comune, che era assistito da un fante. Entrambi veniva- Nel 1652 la terra di Muggiò risulta compresa tra i Corpi no retribuiti con un salario annuo (Risposte ai 45 quesiti Santi della città di Como e composta da 3 fuochi (Reden- 1751, cart. 3030). zione feudi 1652). Il comune di Musso compare nell’“Indice delle pievi e Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- del 1751 emerge che il comune di Muggiò, che dipendeva nente alla pieve di Dongo (Indice pievi 1753). per gli aspetti spirituali dalla parrocchia di Albate, era parte dei Corpi Santi di Como ed aveva una popolazione limitata a 41 abitanti. Le dimensioni del comune erano tali che, per comune di Musso. 838 lo svolgimento della sua vita amministrativa, non si avvale- 1757 - 1797 va di alcun tipo di ufficiale. Muggiò era sottoposto alla giu- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- risdizione del Podestà di Como per i servizi del quale paga- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma va un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 3027). 1756), il comune di Musso venne inserito, come comunità Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- appartenente alla pieve di Dongo, nel Contado di Como. no” del 1753 Muggiò compare già unito con le altre comu- Nel 1771 il comune contava 403 abitanti (Statistica delle nità di Acquanegra, Trecallo e Baraggia al comune di Alba- anime 1771). te, inserito tra i Corpi Santi della città di Como (Indice pievi 1753). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Musso venne confermato facente parte della pieve di Don- go ed inserito nella Provincia di Como. MUSSO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di Musso, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- comune di Musso. 837 vincia di Como (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 “Mussio” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- comune di Musso. 839 um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni 1798 - 1809 cui spetta la manutenzione di un tratto della via Regina da “Castalora” sino “ad cantonum vinee canonicorum de Du- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- gno” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Il “comune loci vicinantie de Mussio” apparteneva alla dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pieve di Dongo (Statuti di Como 1335, Determinatio men- legge del 27 marzo 1798 il comune di Musso venne inserito surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 buiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como germinale anno VI). (Ripartizione 1240). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne Già infeudato nel 1406 dal duca Gian Maria Visconti a trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Giovanni Malacrida, Musso venne concesso per un breve Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). tempo, dal 1528 al 1532, a Gian Giacomo Medici detto il Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Medeghino, castellano di Musso, per poi tornare nella di- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far sponibilità dei Malacrida. Nel 1617 venne ceduto da questi parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- ultimi al marchese Fabrizio Bossi (Casanova 1904). rile anno IX). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751, Musso era sempre inserito nella pieve di Dongo, rante il Regno d’Italia, Musso venne in un primo tempo in- ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Bre- serito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei sciana, Campagnano, Croda, Genico e Terza (Comparti- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei mento 1751). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III

256 Nesso di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento contava 525 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che il comune di Naro, che contava 166 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca D’Al- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- vito a cui pagava lire 1.12 per i diritti di caccia. gregazione del comune di Musso al comune di Pianello, Il comune era dotato di un consiglio generale composto che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di dai capi di famiglia che veniva convocato dal console su or- Gravedona. Prima della aggregazione Musso contava 493 dine dei sindaci e si radunava nella pubblica piazza. Veniva abitanti (Decreto 4 novembre 1809). inoltre convocato un notaio che redigeva apposito rogito Tale aggregazione venne confermata con la successiva delle decisione prese. Alla seduta del consiglio partecipava compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). tutto il popolo ma le deliberazione erano prese con votazio- ne segreta o pubblica dai soli capi di famiglia a maggioran- comune di Musso. 840 za dei voti e, quando necessario, con l’assistenza di persone 1816 - 1859 “prudenti e confidenti”. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Ufficiali del comune erano due sindaci, un console e un Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio cancelliere, tutti eletti dal consiglio. In particolare i sindaci 1816), il ricostituito comune di Musso venne inserito nella erano eletti con estrazione a sorte e duravano in carica un Provincia di Como, Distretto VII di Dongo. anno mentre il console, anch’esso con carica annuale, veni- va scelto in base alla migliore offerta economica presenta- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- ta. stretto VII di Dongo in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). L’amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilan- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- za sui riparti era affidata ai sindaci. cazione 23 giugno 1853), il comune di Musso venne inse- Il cancelliere, eletto come il console e regolarmente retri- rito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La buito, non aveva scadenza prestabilita ma poteva essere ri- popolazione era costituita da 732 abitanti. mosso in caso di demerito. Conservava le poche scritture pubbliche di cui abbisognava quotidianamente mentre la restante parte dell’archivio veniva conservato in una appo- sita cassa munita di due chiavi, custodite dai sindaci e dal cancelliere, nella chiesa parrocchiale. NAGGIO Il comune disponeva infine di uno o due esattori nominati dal consiglio in base alla migliore offerta presentata. comune di Naggio. 841 1798 - 1801 Naro era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale residente in Gravedona, capo delle Tre Pievi, al quale paga- In precedenza sempre costituente una delle cinque terre va un salario annuo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. che componevano il comune di Grandola con la quale suc- 3030). cessivamente tornerà definitivamente ad unirsi, con legge Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- del 2 ottobre 1798 Naggio compare come comune autono- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle mo inserito nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Naro era sempre inserito nella pieve di Gravedona. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno NARO 1756), Naro cessa di esistere come entità amministrativa autonoma per diventare parte del comune di Traversa con comune di Naro. 842 Naro. sec. XIV - 1756 Nel 1335 il “comune loci de Narri” apparteneva alla pie- ve di Gravedona (Statuti di Como 1335, Determinatio men- surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- NESSO buiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ripartizione 1240). comune di Nesso. 843 "Narri” risulta sempre facente parte della pieve di Grave- sec. XIV - 1756 dona anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Il “comune de Nescio” figura nella “Determinatio strata- dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel via Regina ”… a molandinum Castelli de Brienno usque ad 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, capud burgi de Brienno prope et extra portam burgi de Naro nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, fu Brienno” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghino. Il comune apparteneva alla pieve omonima (Statuti di Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre con Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fami- zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta glia Gallio (Casanova 1904). Sala della città di Como (Ripartizione 1240). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova Nesso risulta sempre facente parte della medesima pieve ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono

257 Nesso riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal legge del 27 marzo 1798 il comune di Nesso venne inserito 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 Il comune che nel 1497, con tutta la sua pieve, era stato germinale anno VI). donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio France- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore Fran- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel cesco Maria Casnedi (Casanova 1904). gennaio del 1799 contava 838 abitanti (Legge 20 nevoso Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” anno VII). del 1751, Nesso risultava ancora inserito nella pieve omo- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nima ed il suo territorio comprendeva anche il cassinaggio comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far di Cavagnola (Compartimento 1751). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che il comune di Nesso, che contava 751 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui guito della legge di riordino delle autorità amministrative non veniva corrisposto alcun carico. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- L’organo deliberativo del comune era costituito dalla rante il Regno d’Italia, Nesso venne in un primo tempo in- pubblica vicinanza composta da tutti i dai capi di casa, che serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei si riunivano al suono della campana maggiore a seguito distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei dell’avviso del console. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III I due sindaci, che erano tenuti a partecipare alle sedute di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 della vicinanza e a presentare annualmente e pubblicamen- contava 834 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). te i conti della loro amministrazione, venivano eletti pub- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i blicamente e tramite istrumento. Il comune disponeva di un comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Nes- proprio cancelliere al quale era affidata la cura dei libri so allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione dell’estimo, delle pubbliche scritture e degli istrumenti. Per dei comuni di Careno, Veleso ed uniti e Zelbio. Inserito nel i suoi compiti veniva regolarmente retribuito. Distretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio, dopo Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese l’unione il comune di Nesso contava 1658 abitanti (Decreto il comune si avvaleva di un esattore nominato con pubblico 4 novembre 1809). istrumento a seguito di incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Nesso era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dale, che era rappresentato in loco da un luogotenente, e per i servizi del quale il comune pagava un salario ogni biennio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). comune di Nesso. 846 Il comune di Nesso compare nell’“Indice delle pievi e 1816 - 1859 comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- In base alla nuova compartimentazione territoriale del nente alla medesima pieve (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Nesso venne inserito nella Provincia di comune di Nesso. 844 Como, Distretto III di Bellagio. 1757 - 1797 Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma riazioni 1835), fu confermato nel Distretto III di Bellagio al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno in forza del successivo compartimento delle province lom- 1756), il comune di Nesso venne inserito, come comunità barde (Notificazione 1 luglio 1844). appartenente alla pieve omonina, nel Contado di Como. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel 1771 il comune contava 794 abitanti (Statistica delle cazione 23 giugno 1853), il comune di Nesso venne inseri- anime 1771). to nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La po- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- polazione era costituita da 1065 abitanti. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Nesso venne confermato nella pieve ed inserito nella Pro- distretto della cancelleria del censo vincia di Como. n. III della provincia di Como. 847 Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del 1786 settembre 26 - 1797 marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio In conformità al nuovo compartimento territoriale della (Casanova 1904). Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- 1791, Nesso con tutta la sua pieve venne incluso nel III di- stretto III della provincia di Como era composto dal terri- stretto censuario della provincia di Como (Compartimento torio delle pievi di Nesso, di Bellagio e del comune di Lez- 1791). zeno, nella pieve d’Isola. Anche a seguito del ripristino della compartimentazione territoriale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio 20 gennaio 1791, il di- comune di Nesso. 845 stretto III della provincia di Como, costituito da 13 comu- 1798 - 1815 nità ed affidato al cancelliere Deferente Pini, rimase forma- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- to dal territorio delle pievi di Nesso e Bellagio e del ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina comune di Lezzeno, nella pieve d’Isola (Compartimento dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1791).

258 Nobiallo pieve di Nesso. 848 so venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la sec. XIV - 1756 componevano rimasero gli stessi. “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel marchese Giambattista Casnedi, la pieve costituente l’inte- 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- ro feudo di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Dema- tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- nio. tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Nesso asse- Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la gnata al quartiere di Porta Sala (Ripartizione 1240). pieve di Nesso risulta ancora inserita nella provincia di Co- Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- mo, della quale, con la pieve di Bellagio ed una parte della nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Nesso risul- pieve d’Isola, formava il III distretto censuario (Comparti- ta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de Ne- mento 1791). sio”, “comune burgi de Brieno”, “comune de Zelbio”, “comune de Velese”, “comune de Careno”, “comune de Quarzano”, “comune de Herno”, “comune de Palanzo”, “comune de Rippalempna”, “comunia locorum de Lalio et eius vicinantia” e “comune de Molina” (Statuti di Como NOBIALLO 1335, Determinatio mensurarum). Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- comune di Nobiallo. 850 portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- sec. XIV - 1753 ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto all’elenco degli Statuti del 1335 non compare più il comu- Il “comune de Nibiallo” apparteneva alla pieve di Me- ne di Erno mentre il comune di Quarzano compare con il naggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) nuovo nome di Quarzano con Pognana e quello di Laglio che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al con il nome di Laglio con Carate (Liber consulum 1510). quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione La composizione della pieve, risulta variata nel secolo 1240). XVII con l’aggiunta dei comuni di Blevio, Maslianico e Nobiallo risulta sempre facente parte della pieve di Me- Schignano (Relazione Opizzone 1644). naggio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- del 1751 emerge che la pieve di Nesso risultava nuovamen- mune dal 1510 sino all’anno 1532 (Liber consulum 1510). te modificata e comprendeva le comunità di Blevio, Brien- Nella 1644 Nobiallo non figura più nella pieve di Menag- no, Carate, Careno, Lemna, Maslianico, Molina, Nesso, gio ma viene indicato come facente parte della Squadra di Palanzo, Pognana, Veleso, Erno e Zelbio (Compartimento Rezzonico nel Contado di Como (Relazione Opizzone 1751). 1644). Unica variante che compare nell’“Indice delle pievi e co- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento munità dello Stato di Milano” del 1753, è data dall’unione del 1751 emerge che il comune di Nobiallo, che contava 96 di Erno a Veleso e dalla nuova denominazione attribuita al abitanti, non era infeudato e pagava ogni quindici anni, a ti- comune di Pognana con Quarzano e Canzaga (Indice pievi tolo di “mezz’annata” la somma di lire 18.10.6. 1753). Il comune disponeva di un consiglio, costituito da tutti i pieve di Nesso. 849 vicini, che si riuniva previo avviso del console ed al suono della campana, su ordine del sindaco. Ufficiali del comune 1757 - 1797 erano il console ed il sindaco che venivano eletti in pubbli- Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- co consiglio. Il sindaco, al quale era affidata l’amministra- mo” (Editto 19 giugno 1756) l’organizzazione del territorio zione e la conservazione del patrimonio nonché delle pub- della pieve subì alcuni mutamenti: l’editto infatti prevedeva bliche scritture che venivano conservate in una cassa nella che “le Comunità di Maslianico e Blevio si separeranno sagrestia della chiesa parrocchiale, fungeva anche da can- dalla pieve di Nesso, e dall’Amministrazione del Contado celliere e per i suoi compiti percepiva uno stipendio annuo. di Como, e si riuniranno con le cinque terre di Torno, Urio, Incaricato della riscossione dei carichi e del pagamento Moltrasio, Piazza e Rovenna, e con le comunità di Cerno- delle spese era un solo esattore che veniva eletto ogni tre bio e di Brunate, le quali nove comunità dovranno compor- anni, di norma all’inizio dell’anno, con triplice pubblico in- re in avvenire una pieve distinta, che si nominerà la pieve canto e che percepiva un salario annuo. di Zesio superiore”. Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Nesso, inserita nel con- quanto riguardava invece la giurisdizione criminale No- tado di Como, risulta formata dai 11 comuni seguenti: biallo ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il Brienno, Carate, Careno, Laglio, Lemna, Molina, Nesso, salario triennale (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). Palanzo, Pognana con Quarzano e Canzaga, Veleso con Er- no, Zelbio. Mentre nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 Nobiallo compare ancora come comune Nel 1771 la pieve contava 4.526 abitanti (Statistica delle autonomo, nella pieve di Menaggio (Compartimento anime 1771). 1751), l’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- no” lo indica già aggregato al comune di Loveno (Indice bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Nes- pievi 1753).

259 Nobile

NOBILE NOVEDRATE comune di Nobile. 851 comune di Novedrate. 853 sec. XIV - 1756 sec. XIV - 1756 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Nobile risulta incluso nella pieve di Milano fatti nel 1346” Novedrate risulta incluso nella pieve Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- zione della “strata da Niguarda” come “el locho de Nobiro nutenzione della “strata da Dergano” come “el locho da con le cassine” (Compartimentazione delle fagie 1992). Novedrà” (Compartimentazione delle fagie 1992). Nel 1441 Nobile, con tutta la pieve di Incino nella quale Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo naturale Polidoro Sforza Visconti, Novedrate con gli altri Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). comuni della pieve di Galliano nella quale era collocato, Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e venne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Nobile risulta (Casanova 1904). ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Novedrate ri- lazione Opizzone 1644). sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Fece parte del feudo di Lurago che, nel 1656, venne con- Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel cesso al conte Claudio Giussani. Successivamente nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). 1691, Nobile divenne feudo del marchese Enea Crivelli Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (Casanova 1904). del 1751, Novedrate era sempre inserito nel ducato di Mi- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” lano, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio compren- del 1751, Nobero era sempre inserito nel ducato di Milano, deva anche i cassinaggi di Cassinta, Rugabella e Barozza nella pieve di Incino (Compartimento 1751). (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- Enea Crivelli al quale la comunità non versava alcun tipo di tonio Pietrasanta al quale veniva versato il “dazio dell’im- tributo. Il comune, che contava 147 abitanti, non disponeva bottato”. Il comune, che contava 250 abitanti, disponeva di di consigli ma si avvaleva di un console, nominato a turno un console, di quattro agenti in rappresentanza dei maggio- tra i capi di famiglia, e di un cancelliere, nominato invece ri estimati e di un cancelliere, il quale era retribuito con un dall’abbadessa del convento di San Vittore di Meda, unico salario annuo e aveva la cura delle poche scritture pubbli- compossessore del comune. che. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore. Il comune era sottoposto Il controllo sull’amministrazione del comune era affidato alla giurisdizione di un podestà feudale, al quale versava al cancelliere che percepiva un salario annuale e che era te- annualmente un salario. Il console prestava ogni anno giu- nuto a conservare le pubbliche scritture. Incaricato delle ri- ramento alla “Banca criminale di Milano” oltre che alla scossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un “Banca criminale feudale di Cantù” (Risposte ai 45 quesiti solo esattore, anch’esso nominato dall’abbadessa. 1751, cart. 3042). Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune com- feudale residente in Milano, al quale veniva versato annual- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- mente un salario, che si avvaleva di un luogotenente. Il con- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano sole prestava giuramento alla banca criminale di Milano (Indice pievi 1753). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). Sempre inserito nella pieve di Incino, Nobile compare comune di Novedrate. 854 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice 1757 - 1797 pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Novedra- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Nobile te venne inserito tra le comunità della pieve di Galliano, nel risulta aggregato definitivamente al comune di Monguzzo territorio del ducato di Milano. con Nobile, nella pieve di Incino, nel territorio del ducato Nel 1771 il comune contava 522 abitanti (Statistica delle di Milano. anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Nobile. 852 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di No- 1812 - 1815 vedrate, sempre collocato nella pieve di Galliano, venne in- Con la compartimentazione del 1812 l’unione dei tre co- serito nella Provincia di Milano. muni di Nobile con Monguzzo, Merone e Mojana, che nel- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno la precedente compartimentazione aveva assunto la deno- 1791, la pieve di Galliano, di cui faceva parte il comune di minazione di Merone, prese la denominazione di Nobile Novedrate, venne inclusa nel XI distretto censuario della (Decreto 30 luglio 1812). provincia di Milano (Compartimento 1791).

260 Olgiate comune di Novedrate. 855 metà del XV secolo tutta la pieve di Mariano venne conces- 1798 - 1809 sa in feudo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casano- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- va 1904). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- legge del 27 marzo 1798 il comune di Novedrate venne in- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge Carlo V 1558, cart. 28). 7 germinale anno VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751, Olgelasca era sempre inserito nel ducato di Mila- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto no, nella pieve di Mariano (Compartimento 1751). XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento gennaio del 1799 contava 618 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751 emerge che il comune, che non appare infeudato, anno VII). contava soltanto 42 abitanti. Disponeva di un console, no- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il minato a turno ogni anno tra i “capi di casa”, e di un can- comune di Novedrate, inserito nel Distretto primo di Co- celliere nominato dalla abbadessa del Monastero di Meda, mo, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario unico possessore del comune. L’amministrazione del patri- (Legge 23 fiorile anno IX). monio e la vigilanza sui pubblici riparti era demandata al Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- cancelliere, che aveva anche il compito di conservare le po- guito della legge di riordino delle autorità amministrative che scritture costituite essenzialmente dal “libro dei riparti” (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- e dai “confessi di pagamento”, che per le sue attività era re- rante il Regno d’Italia, Novedrate venne in un primo tempo tribuito con salario annuale. Incaricato delle riscossioni dei inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore an- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei ch’esso nominato dalla abbadessa del Monastero di Meda. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Il comune era sottoposto alla giurisdizione dell’“Ufficio di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Novedrate nel maggiore di Milano”, al quale il console prestava giura- 1805 contava 785 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). mento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- gregazione del comune di Novedrate al comune di Carima- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano te, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di (Indice pievi 1753). Cantù. Prima della aggregazione Novedrate contava 532 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Tale aggregazione venne confermata con la successiva al governo e amministrazione delle comunità dello stato di compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Olgela- sca risulta assegnato definitivamente al comune di Brenna comune di Novedrate. 856 con Olgelasca e Pozzolo. 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Novedrate venne inserito OLGIATE nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. Il comune di Novedrate, dotato di convocato, fu confer- comune di Olgiate. 858 mato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successivo sec. XIV - 1756 compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 “Olzate” figura nella “Determinatio stratarum et pontium luglio 1844). …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni cui Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio a platea cazione 23 giugno 1853), il comune venne inserito nella que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sas- Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popolazione sum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Determinatio era costituita da 764 abitanti. stratarum). Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta OLGELASCA Torre della città di Como (Ripartizione 1240). Olgiate risulta sempre facente parte della pieve di Uggia- comune di Olgelasca. 857 te anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sec. XIV - 1756 sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Milano fatti nel 1346” Olgelasca risulta incluso nella pieve Nel 1652 la terra di Olgiate, ancora compresa nella pieve di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- di Uggiate, era composta da 73 fuochi (Redenzione feudi nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da 1652). Olzelascha” (Compartimentazione delle fagie 1992). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- del 1751, Olgiate era sempre inserito nella pieve di Uggia- toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- te, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di no, affidato alla famiglia Marliani. A partire dalla seconda “Cassina della Fornace”, Bontocco, Cantalupo, “Cassina

261 Olgiate della Brugheria”, “Cassina di Castello”, “San Giorgio”, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Ronsio e “Cassina del Pè” (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Olgiate venne in un primo tempo in- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- del 1751 emerge che Olgiate, che contava 910 abitanti, si stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei era redento e pagava per ciò la somma di lire 68.7.3 ogni comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I quindici anni. di Como, Cantone I di Como. Il comune di Olgiate con Ba- Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al raggiola e Somajno nel 1805 contava 1269 abitanti (Decre- suono della campana in un luogo solito, ed era retto da due to 8 giugno 1805). sindaci e da un console che restavano in carica per due anni Il successivo intervento di concentrazione disposto per i e potevano essere confermati. Assistevano a tutte le attività comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ol- del comune e potevano essere affiancati dai primi estimati giate ed uniti allargare i propri confini territoriali con l’ag- in occasione dei pubblici riparti. gregazione del comune di Solbiate ed uniti. Inserito nel Di- Il comune di avvaleva inoltre di un cancelliere, che per- stretto I di Como, Cantone VI di Appiano, dopo l’unione il cepiva un salario per il riparto dei carichi oltre a compensi comune di Olgiate contava 1745 abitanti (Decreto 4 no- di carattere straordinario, e di un solo esattore. Olgiate era vembre 1809). sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i cui Tale aggregazione venne confermata con la successiva servizi pagava un contributo alla città (Risposte ai 45 que- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). siti 1751, cart. 3039). Il comune di Olgiate, al cui territorio risulta unita la co- comune di Olgiate. 861 munità di Somaino, compare nell’“Indice delle pievi e co- 1816 - 1859 munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- In base alla nuova compartimentazione territoriale del te alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Olgiate con Baraggiola e Somaino ven- comune di Olgiate. 859 ne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXIII di Ap- 1757 - 1797 piano. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma stretto XXIII di Appiano in forza del successivo comparti- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1756), il comune di Olgiate, a cui oltre a Somaino risulta 1844). unita la comunità di Baragiola in precedenza compresa nel Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- territorio del comune di Gironico al monte, venne inserito, cazione 23 giugno 1853), il comune di Olgiate, che com- con le comunità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile prendeva le frazioni di Cassina Baraggiola e Somaino, ven- della città di Como. ne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Nel 1771 il comune contava 1.157 abitanti (Statistica del- Appiano. La popolazione era costituita da 1934 abitanti. le anime 1771). distretto XXI di Olgiate. 862 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ol- giate con Baraggiola e Somaino venne confermato facente Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 parte della pieve di Uggiate ed inserito nella Provincia di di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Como. Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno stretto di Olgiate, qualificato come XXI distretto del dipar- 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di timento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Albiolo, Olgiate, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- Beregazzo con Figliaro, Binago, Bizzarone, Breccia con vincia di Como (Compartimento 1791). Lazzago, Cagno, Camnago con Bernasca, Casanova, Ca- vallasca, Caversaccio, Civello con Brugo, Drezzo, Gaggi- comune di Olgiate. 860 no, Gironico al piano ed al monte, Lucino, Luisago con 1798 - 1815 Bricola, Maccio con Macciasca e Brusada, Montano con Casarico, Olgiate con Baraggiola e Somaino, Parè, Rebbio, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Rodero, Ronago, Solbiate con Concagno, Trevano, Uggia- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina te, Vergosa. La sua popolazione ammontava a 10.200 abi- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tanti. legge del 27 marzo 1798 il comune di Olgiate con Barag- Con successiva legge del 5 febbraio 1799 di riforma della giola e Somaino venne inserito nel Dipartimento del Lario, distrettuazione del dipartimento dell’Olona, vennero inse- Distretto di Uggiate (Legge 7 germinale anno VI). riti nel distretto anche i comuni di Lurate Abbate e di Cac- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune civio, in precedenza collocati nel distretto XX di Appiano, venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto mentre vennero trasportati nel distretto XXII di Como i co- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). muni di Breccia con Lazzago e Rebbio (Legge 17 piovoso Nel gennaio del 1799 contava 1250 abitanti (Legge 20 ne- anno VII). voso anno VII). Dopo la rettifica la popolazione del distretto ammontava Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il a 10.353 abitanti. comune di Olgiate con Baraggiola e Somaino, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII per la riforma della distrettuazione del Dipartimento Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- guito della legge di riordino delle autorità amministrative pubblicano, VI, Milano, 1799.

262 Oltrona

OLTRONA Oltrona, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Oltrona. 863 comune di Oltrona. 865 sec. XIV - 1756 1798 - 1809 La comunità di Oltrona risulta già citata come entità am- ministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1927, p. 228), in documenti del secolo X. Fu feudo del Mo- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina nastero di San Simpliciano di Milano per concessione pon- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tificia sin dal XIV secolo (Casanova 1904). legge del 26 marzo 1798 il comune di Oltrona venne inse- rito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di (Legge 6 germinale anno VI). Milano fatti nel 1346” Oltrona risulta incluso nella pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Oltrona” venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto (Compartimentazione delle fagie 1992). XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- naio del 1799 contava 300 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e VII). dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Oltrona risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 comune di Oltrona, inserito nel Distretto secondo di Varese, (Relazione Opizzone 1644). venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Oltrona era sempre inserito nel ducato di Milano, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio compren- guito della legge di riordino delle autorità amministrative deva anche i cassinaggi di “Zerbo di sopra”, “Zerbo di sot- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- to” e Taccorelle (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, Oltrona venne in un primo tempo in- serito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Quadro Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato all’abate dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- e ai monaci di San Simpliciano di Milano al quale la comu- to I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di Oltrona nità non versava alcun tipo di tributo, contava circa 217 ani- nel 1805 contava 323 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). me. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Disponeva di un consiglio che si riuniva nella pubblica comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- piazza. Con l’approvazione di tutta la comunità, a seguito gregazione del comune di Oltrona al comune di Appiano, di incanto pubblico, venivano eletti il console e l’esattore. che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Ap- Si avvaleva di un cancelliere che veniva retribuito con un piano. Prima della aggregazione Oltrona contava 271 abi- salario annuo. Il comune era sottoposto alla giurisdizione tanti (Decreto 4 novembre 1809). di un podestà feudale. Il console prestava l’ordinario giura- Tale aggregazione venne confermata con la successiva mento alla banca criminale del Vicariato del Seprio di Gal- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). larate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039).

Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- comune di Oltrona. 866 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano 1816 - 1859 (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Oltrona. 864 1816), il comune di Oltrona venne inserito nella Provincia 1757 - 1797 di Como, Distretto XXIII di Appiano. Il comune di Oltrona, dotato di convocato, fu confermato Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 1844). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Oltrona venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- territorio del ducato di Milano. cazione 23 giugno 1853), il comune di Oltrona venne inse- rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La Nel 1771 il comune contava 266 abitanti (Statistica delle popolazione era costituita da 483 abitanti. anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ol- del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, trona, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inse- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- rito nella Provincia di Gallarate. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927.

263 Orsenigo

ORSENIGO senigo, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Orsenigo. 867 sec. XIV - 1756 comune di Orsenigo. 869 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1798 - 1809 Milano fatti nel 1346” Orsenigo risulta incluso nella squa- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho o ca- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con stellanza da Orsinigo” (Compartimentazione delle fagie legge del 27 marzo 1798 il comune di Orsenigo con Parza- 1992). no venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Nel 1441 Orsenigo, con tutta la pieve di Incino nella qua- Erba (Legge 7 germinale anno VI). le era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Orsenigo ri- naio del 1799 contava 490 abitanti (Legge 20 nevoso anno sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di VII). Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1644 (Relazione Opizzone 1644). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Con istrumento rogato il 6 luglio 1647 il comune venne parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- concesso in feudo al conte Carlo Archinto (Casanova rile anno IX). 1904). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751, Orsenigo era sempre inserito nel ducato di Mila- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- no, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva rante il Regno d’Italia, Orsenigo venne in un primo tempo anche i cassinaggi di “Porzione [di Orsenigo]”, Cassinazza, inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei “Dosso Pelato” e Foppa (Compartimento 1751). distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Filip- di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Orsenigo con po Archinti al quale la comunità non versava alcun tipo di Parzano nel 1805 contava 469 abitanti (Decreto 8 giugno tributo. Il comune, che contava 262 abitanti, comprendeva 1805). anche il territorio definito dalla nuova mappa dello Stato Il successivo intervento di concentrazione disposto per i come “altra porzione” di Orsenigo. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Non disponeva di consigli ma si avvaleva solo di un con- gregazione del comune di Orsenigo al comune di Alzate, sole e di un cancelliere, entrambi regolarmente retribuiti. che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone IV di Erba. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Prima della aggregazione Orsenigo contava 596 abitanti delle spese era un solo esattore che veniva scelto tra i mi- (Decreto 4 novembre 1809). gliori offerenti a seguito di pubblico incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). feudale residente a Erba, al quale veniva versato annual- mente un salario. Il console doveva prestare giuramento al comune di Orsenigo. 870 suo ufficio oltre che all’Ufficio criminale di Milano (Rispo- 1816 - 1859 ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Inserito nella pieve di Incino, Orsenigo compare Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816), il ricostituito comune di Orsenigo con Parzano ven- del 1753 distinto in due comunità, Orsenigo con Parzano ed ne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. Orsenigo altra porzione, sempre appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Orsenigo. 868 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Orsenigo, che com- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- prendeva la frazione di Parzano, venne inserito nella Pro- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma vincia di Como, Distretto I di Como. La popolazione era al governo e amministrazione delle comunità dello stato di costituita da 918 abitanti. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Orsenigo con Parzano venne inserito tra le comunità della pieve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 476 abitanti (Statistica delle OSSUCCIO anime 1771). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Ossuccio. 871 Orsenigo con Parzano, sempre collocato nella pieve d’Inci- sec. XIV - 1756 no, venne inserito nella Provincia di Como. La comunità di “Ausucio” risulta già citata come entità In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Or- 1927, p. 248), in documenti del secolo XI.

264 Ossuccio

Il “comune et vicinantia de Usutio et de Garzolla” figura comune di Ossuccio. 872 nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli 1757 - 1797 Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la ma- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nutenzione del tratto della via Regina ”… a predicta valle lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma de Premonte supra usque ad fluminum de Perlana et me- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno dium predictum pontem” (Statuti di Como 1335, Determi- 1756), il comune di Ossuccio con Spurano venne inserito, natio stratarum). come comunità appartenente alla pieve d’Isola, nel Conta- Il “comune de Usutio” apparteneva nel 1335 alla pieve do di Como. d’Isola (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) Nel 1771 i comuni di Colonno, di Ossuccio e di Sala, che che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al costituivano una sola parrocchia, contavano 1.030 abitanti quartiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione (Statistica delle anime 1771). 1240). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Il comune di Ossuccio risulta sempre facente parte della ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Os- pieve d’Isola anche dal “Liber consulum civitatis Novoco- succio con Spurano venne confermato facente parte della mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del pieve d’Isola ed inserito nella Provincia di Como. comune dal 1510 sino all’anno 1521 (Liber consulum In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1510). 1791, Ossuccio, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso Inserito nel feudo d’Isola, che aveva già fatto parte a sua nel IV distretto censuario della provincia di Como (Com- volta del feudo di Colico concesso nel 1555 ad Antonio partimento 1791). Maria Quadrio e successivamente ai conti Alberti, il comu- ne venne concesso in feudo con diploma del 26 maggio comune di Ossuccio. 873 1640 del re Filippo IV, con tutta la pieve, all’abate Marco 1798 - 1809 Gallio di Como (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con A seguito della morte del marchese Giacomo Gallio, sen- legge del 27 marzo 1798 il comune di Ossuccio con Spura- za discendenza, nel 1686 il feudo tornò nelle disponibilità no venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di del Demanio (Casanova 1904). Tremezzo (Legge 7 germinale anno VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751, il comune era sempre inserito nella pieve d’Isola, venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Spu- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel rano, Cara, Stabio, Canonica e Palazzo (Compartimento gennaio del 1799 contava 628 abitanti (Legge 20 nevoso 1751). anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che il comune di cui faceva parte la squa- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far dra di Spurano, contava 507 abitanti. Non era infeudato e parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- pagava per la redenzione la somma di lire 135.11 ogni rile anno IX). quindici anni. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- L’organo deliberativo della comunità era un consiglio, guito della legge di riordino delle autorità amministrative detto vicinanza, che si riuniva pubblicamente convocato (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dal console. rante il Regno d’Italia, Ossuccio con Carate Isola e Spura- no venne in un primo tempo inserito nel Distretto IV ex co- Ufficiali del comune erano il console, il sindaco, che masco di Tremezzo (Quadro dei distretti 1802), classificato svolgeva anche le funzioni di cancelliere, e due deputati, comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successi- tutti eletti pubblicamente. Al sindaco, che per le due cari- vamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone I che che ricopriva veniva retribuito con un salario annuo, di Menaggio. Il comune di Ossuccio con Carate Isola e erano affidati l’amministrazione e la conservazione del pa- Spurano nel 1805 contava 627 abitanti (Decreto 8 giugno trimonio pubblico e, unitamente ai deputati, la cura delle 1805). pubbliche scritture. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i L’archivio era conservato nella chiesa in una cassa le cui comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- tre chiavi erano in possesso dei tre responsabili. gregazione del comune di Ossuccio ed uniti al comune di Ogni anno il sindaco era tenuto a presentare opportuno Sala, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone discarico della sua attività in pubblica vicinanza. I di Menaggio. Prima della aggregazione Ossuccio contava Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il 340 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- Tale aggregazione venne confermata con la successiva canto ogni tre anni. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Ossuccio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale pagava direttamente un com- comune di Ossuccio. 874 penso ogni tre anni. Il console era tenuto a presentare le de- 1816 - 1859 nunce al suo ufficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. In base alla nuova compartimentazione territoriale del 3028). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune di Ossuccio con Spurano compare nell’“Indice 1816), il ricostituito comune di Ossuccio con Spurano ven- delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 an- ne inserito nella Provincia di Como, Distretto IV di Menag- cora appartenente alla pieve d’Isola (Indice pievi 1753). gio.

265 Osteno

Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto due esattori, detti anche canevari (Risposte ai 45 quesiti IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- 1751, cart. 3028). le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- no” del 1753 Osteno, unito a Claino nell’unica entità am- cazione 23 giugno 1853), il comune di Ossuccio, che com- ministrativa di Clajno con Osteno, risulta sempre apparte- prendeva la frazione di Spurano, venne inserito nella Pro- nente alla pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, ducato di vincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La popolazione Milano (Indice pievi 1753). era costituita da 816 abitanti. bibl. Anderloni 1915: Emilio Anderloni ed A. Lazzati (a cura bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini di), Statuti dei laghi di Como e di Lugano dei secoli XIII del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927. e XIV, Roma, Ermanno Loescher & C., 1915, Vol. II (Lec- co, Vallassina, Campione, Valsolda, Porlezza ed Oste- mo); Conti 1896: Pietro Conti, Memorie storiche della Vall’Intelvi, Como, Stabilimento tipo-litografico Romeo Longatti, 1896, Ristampa, Milano, 1979, Studio Edito- OSTENO riale Insubria; Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, BE-MA Editrice, 1986. comune di Osteno. 875 sec. XIV - 1756 Il comune di Osteno apparteneva in origine alla pieve di PAGNANO Porlezza (Lazzati 1986, pag. 36) con la quale condivideva gli statuti. Questi, dovuti alla riforma di Galeazzo Visconti, comune di Pagnano. 876 vennero compilati dal podestà e dal consiglio generale del- sec. XIV - 1756 la pieve nel 1338 ed entrarono in vigore dal 1 gennaio 1339. Vennero pubblicati solennemente in Porlezza il 12 agosto Pagnano era membro della comunità generale della Va- 1340 ed ebbero nuova pubblicazione il 7 dicembre 1348 lassina, nel ducato di Milano. (Anderloni 1915, pag. 20). Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Il comune rimase inserito nella pieve di Porlezza anche Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un quando, ” … Lotario, figlio di Franchino [Rusca], […] primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a avendo ceduto Como ed il Castello Baradello al duca Filip- Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento po Maria Visconti, questi gli lasciò con altre Signorie, quel- del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- la di Cima, di Osteno e della Valle Intelvi nell’anno 1416 drati (Casanova 1904). con ducal decreto 11 settembre” (Conti 1896, pag. 76). Il possesso del feudo ai Rusca venne poi confermato dal di- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” ploma del duca Francesco I Sforza del 24 aprile 1451 (Ca- del 1751, Pagnano era inserito nel ducato di Milano, nella sanova 1904). Valassina, ed il suo territorio comprendeva anche i cassi- naggi di “Molino del Ponte di Zero”, Casaseparata, “Moli- Fu sede di tribunale, già esistente nei primi anni del sec. no detto Camuccione”, “Molino detto la Folla”, “Molino XV, e della pretura feudale che “vi si mantenne fino al nuo- della Crotta”, “Casa Nova Bianca” e “Al Ponte di Zero” vo ordinamento napoleonico” (Conti 1896, pagg. 35 - 36) (Compartimento 1751). Osteno rimase legato al feudo della Valle Intelvi, passato Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento successivamente nelle mani dei Pusterla, dei Marliani, ed del 1751 emerge che il comune, che contava 169 abitanti, infine dei Riva Andreotti (Casanova 1904), nonostante ri- era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per sulti nella seconda metà del secolo XVIII sempre inserito convenzione una somma annua di lire 8.1.10. nella pieve di Porlezza (Compartimento 1751). Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni un deputato a cui del 1751 per il comune di Claino con Osteno, emerge che era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- Osteno costituiva terra separata del Ducato di Milano, ag- leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- gregata alla pieve di Porlezza, ed aveva unito a sé il comune nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture minore di Claino, che contribuiva ai carichi per un terzo. La conservate in una cassa. popolazione era costituita da circa 435 anime, di cui due Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento terzi abitanti a Osteno e un terzo a Claino. delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- Il comune era infeudato al conte Melchiore Riva Andre- blica piazza ogni tre anni. La scrittura di elezione dell’esat- otti a cui venivano versati annualmente tributi per lire 80, tore veniva formata dal deputato. Pagnano salariava inoltre di cui due terzi a carico di Osteno, ed un terzo a carico di il fante, il medico e il chirurgo. Claino. A Osteno risiedeva il podestà che vi teneva udienza Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà sia civile che criminale e a cui veniva corrisposto un salario feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- di lire 60 annue. Il console era tenuto a prestargli giuramen- mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- to. la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- Entrambi le comunità disponevano di un consiglio, com- nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 posto da tutti i capi di famiglia, che si riuniva su convoca- quesiti 1751, cart. 3033). zione dei due sindaci che rappresentavano le comunità, alla Sempre inserito della Valassina, Pagnano con Gemù, presenza del podestà. Delle sedute veniva steso un verbale Gallegno, Mudrone, Brazzova e Fraino compare nell’“In- a cura del cancelliere che si occupava della conservazione dice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 delle pubbliche scritture e del patrimonio e della vigilanza ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi sui riparti dei carichi fiscali. Il comune disponeva inoltre di 1753).

266 Palanzo comune di Pagnano. 877 comune di Pagnano. 879 1757 - 1797 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816), il ricostituito comune di Pagnano con Gemù, Galle- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di gno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna venne inserito Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Pagnano nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. con Gemù, Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio stretto XIII di Canzo in forza del successivo compartimen- del ducato di Milano. to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pa- cazione 23 giugno 1853), il comune di Pagnano, che co- gnano con Gemù, Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e prendeva le frazioni di Gemù, Gallegno, Mudrone, Brazzo- Megna, sempre collocato nella Valassina, venne inserito va, Fraino e Megna, venne inserito nella Provincia di nella Provincia di Como. Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazione era costitu- A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel ita da 517 abitanti. 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Pagna- no, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). PALANZO comune di Pagnano. 878 1798 - 1809 comune di Palanzo. 880 sec. XIV - 1756 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Il “comune de Palanzo” figura nella “Determinatio stra- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del legge del 24 aprile 1798 il comune di Pagnano con Gemù, 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna venne inse- della via Regina da “medietatem dicti pontis et ab inde su- rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto pra usque ad tramittem per quem itur ad Restelese” (Statuti Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). di Como 1335, Determinatio stratarum). Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- Sala della città di Como (Ripartizione 1240). io del 1799 contava 428 abitanti (Legge 20 nevoso anno Palanzo risulta sempre facente parte della pieve di Nesso VII). anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal comune di Pagnano con Gemù, Gallegno, Mudrone, Braz- 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). zova, Fraino e Megna, inserito nel Distretto quarto di Lec- Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era co, entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia (Legge 23 fiorile anno IX). Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Pagnano venne in un primo tempo del 1751 emerge che il comune di Palanzo, che contava 399 inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei non veniva corrisposto alcun carico. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto L’organo deliberativo del comune era un consiglio gene- IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Pagnano con rale, convocato dal console tramite avviso casa per casa e Gemù, Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna nel con il suono della campana, che si teneva sulla pubblica 1805 contava 354 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). piazza. Il consiglio eleggeva ogni anno due sindaci che po- tevano essere riconfermati; essi percepivano un compenso Il successivo intervento di concentrazione disposto per i annuo ed erano incaricati di tutta l’amministrazione e dei comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- riparti dei carichi. Il comune disponeva di un cancelliere gregazione del comune di Pagnano ed uniti al comune di che conservava i libri d’estimo e le altre scritture pubbliche Asso, che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III e percepiva per la sua attività un salario annuo. di Asso. Prima della aggregazione il comune contava 409 Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese abitanti (Decreto 4 novembre 1809). il comune si avvaleva di un esattore. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Palanzo era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dale, con sede e luogotenente in Nesso, per i servizi del

267 Parè quale pagava un salario annuo e al quale il console prestava comune di Palanzo. 883 giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816 - 1859 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) 1816), il ricostituito comune di Palanzo venne inserito nella Palanzo era sempre inserito nella pieve di Nesso. Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- comune di Palanzo. 881 spaccio governativo del 12 maggio 1832 (Quadro delle va- 1757 - 1797 riazioni 1835), fu confermato nel Distretto III di Bellagio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- in forza del successivo compartimento delle province lom- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma barde (Notificazione 1 luglio 1844). al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1756), il comune di Palanzo venne inserito, come comunità cazione 23 giugno 1853), il comune di Palanzo venne inse- appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La Nel 1771 il comune contava 416 abitanti (Statistica delle popolazione era costituita da 333 abitanti. anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pa- lanzo venne confermato facente parte della pieve di Nesso PARÈ ed inserito nella Provincia di Como. Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del comune di Parè. 884 marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- sec. XIV - 1756 do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio “Parede” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- (Casanova 1904). um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno cui spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio a 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Pa- platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque lanzo, venne inclusa nel III distretto censuario della provin- ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Deter- cia di Como (Compartimento 1791). minatio stratarum). Parè risulta far parte della pieve di Uggiate dal “Liber comune di Palanzo. 882 consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giura- 1798 - 1809 menti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’an- no 1540 (Liber consulum 1510). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1652 la terra di Parè, ancora compresa nella pieve di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Uggiate, era composta da 18 fuochi (Redenzione feudi legge del 27 marzo 1798 il comune di Palanzo venne inse- 1652). rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 7 germinale anno VI). del 1751, Parè era sempre inserito nella pieve di Uggiate, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cas- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sina della Valle”, Oreghello, Rossedo, Lora, “Molino del XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Vajo” e Bernaschina (Compartimento 1751). gennaio del 1799 contava 336 abitanti (Legge 20 nevoso Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento anno VII). del 1751 emerge che Parè, che contava 320 abitanti, si era redento nel 1652 e pagava per ciò la somma di lire 15.18.6 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ogni quindici anni. comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al rile anno IX). suono della campana in un luogo solito per discutere sugli argomenti proposti dal console, unico ufficiale eletto men- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- silmente a turno tra i massari residenti nel comune, e che guito della legge di riordino delle autorità amministrative svolgeva anche le mansioni di esattore. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Palanzo venne in un primo tempo Parè era sottoposto alla giurisdizione del podestà di inserito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- siti 1751, cart. 3026). to III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel Il comune di Parè compare nell’“Indice delle pievi e co- 1805 contava 442 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i te alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- nò l’aggregazione di Palanzo al comune di Pognana, nel comune di Parè. 885 Distretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Prima 1757 - 1797 della aggregazione Palanzo contava 337 abitanti (Decreto 4 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- novembre 1809). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Tale aggregazione venne confermata con la successiva al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1756), il comune di Parè venne inserito, con le comunità

268 Parravicino della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Co- PARRAVICINO mo. Nel 1771 il comune contava 252 abitanti (Statistica delle comune di Parravicino. 888 anime 1771). sec. XIV - 1756 Nel 1777 con diploma di Maria Teresa il comune venne Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di concesso in feudo a Carlo Rossini de’ Bononi, cittadino di Milano fatti nel 1346” Parravicino risulta incluso nella pie- Como (Casanova 1904). ve di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la ma- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Paravesino” (Compartimentazione delle fagie 1992). Parè venne confermato facente parte della pieve di Uggiate Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ed inserito nella Provincia di Como. dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Parravicino In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno risulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- Parè, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia lazione Opizzone 1644). di Como (Compartimento 1791). Già parte del feudo della pieve d’Incino, concesso nel 1441 dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme, comune di Parè. 886 con istrumento rogato il 2 luglio 1648 Parravicino con Ca- 1798 - 1809 siglio vennero ceduti dagli stessi alla famiglia Parravicini (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del 1751, Parravicino era sempre inserito nel ducato di Mi- legge del 27 marzo 1798 il comune di Parè venne inserito lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge 7 anche i cassinaggi di “Castel Novo”, “Casa del Prato” e germinale anno VI). “Campo Lasso” (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751 emerge che il comune, a cui secondo la nuova venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto mappa dello Stato era unita il comune di Casiglio, era in- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). feudato al conte Carlo Francesco Parravicini al quale la co- Nel gennaio del 1799 contava 250 abitanti (Legge 20 nevo- munità non versava alcun tipo di tributo. Il comune, che so anno VII). contava 185 abitanti, non disponeva di consigli ma si avva- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il leva solo di un console, che doveva tra l’altro conservare le comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far pubbliche scritture, e di un cancelliere, retribuito con sala- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rio annuo. I riparti dei carichi venivano sottoscritti da due o rile anno IX). tre capi famiglia residenti nel comune. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento guito della legge di riordino delle autorità amministrative delle spese era un solo esattore che veniva scelto a seguito (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- di pubblico incanto. rante il Regno d’Italia, Parè venne in un primo tempo inse- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà rito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei distret- feudale residente a Erba, al quale veniva versato annual- ti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei mente un salario. Il console doveva prestare giuramento al comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I suo ufficio oltre che alla banca criminale di Milano (Rispo- di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). 273 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Sempre inserito nella pieve di Incino, Parravicino, a cui Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sono unite le comunità di Caseglio e Corogna, compare comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” nò l’aggregazione di Parè al comune di Gironico, nel Can- del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice tone II di Como. Prima della aggregazione Parè contava pievi 1753). 235 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Tale aggregazione venne confermata con la successiva comune di Parravicino. 889 compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- comune di Parè. 887 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816 - 1859 al governo e amministrazione delle comunità dello stato di In base alla nuova compartimentazione territoriale del Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Parravi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio cino con Pomerio e Caseglio venne inserito tra le comunità 1816), il ricostituito comune di Parè venne inserito nella della pieve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. Provincia di Como, Distretto I di Como. Nel 1771 il comune contava 403 abitanti (Statistica delle Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- anime 1771). stretto I di Como in forza del successivo compartimento Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Parravicino con Pomerio e Caseglio, sempre collocato nel- cazione 23 giugno 1853), il comune di Parè venne inserito la pieve d’Incino, venne inserito nella Provincia di Como. nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La popola- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno zione era costituita da 409 abitanti. 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di

269 Parzano

Parravicino, venne inclusa nel VII distretto censuario della zione della “strata da Niguarda” come “el locho da Perza- provincia di Milano (Compartimento 1791). no” (Compartimentazione delle fagie 1992). Nel 1441 Parzano, con tutta la pieve di Incino nella quale comune di Parravicino. 890 era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo 1798 - 1809 Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Parzano risul- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo legge del 27 marzo 1798 il comune di Parravicino con Po- V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 merio e Caseglio venne inserito nel Dipartimento del Lario, (Relazione Opizzone 1644). Con istrumento rogato il 14 Distretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). novembre 1656 il comune venne concesso in feudo al conte Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Carlo Archinto (Casanova 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- del 1751, Parzano era sempre inserito nel ducato di Milano, naio del 1799 contava 361 abitanti (Legge 20 nevoso anno nella pieve di Incino (Compartimento 1751). VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Filip- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far po Archinti. Il comune, che contava 116 abitanti, risultava parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- dalla nuova mappa dello Stato unito ad Orsenigo. rile anno IX). Non disponeva di consigli ma si avvaleva solo di un con- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sole, eletto in pubblica adunanza, e di un cancelliere retri- guito della legge di riordino delle autorità amministrative buito con salario annuo. Incaricato delle riscossioni dei ca- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- richi e del pagamento delle spese era un solo esattore che rante il Regno d’Italia, Parravicino venne in un primo tem- veniva scelto in pubblica piazza. po inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco feudale residente a Erba, al quale veniva versato annual- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- mente un salario. Il console doveva prestare giuramento al to I di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Parravicino suo ufficio oltre che alla banca criminale di Milano (Rispo- con Pomerio e Caseglio nel 1805 contava 391 abitanti (De- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). creto 8 giugno 1805). Parzano compare nell’“Indice delle pievi e comunità del- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i lo Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di Or- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- senigo con Parzano (Indice pievi 1753). gregazione del comune di Parravicino ed uniti al comune di Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Carcano, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma IV di Erba. Prima della aggregazione Parravicino contava al governo e amministrazione delle comunità dello stato di 336 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territorio di Parzano Tale aggregazione venne confermata con la successiva risulta definitivamente accorpato nel comune di Orsenigo compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). con Parzano, pieve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. comune di Parravicino. 891 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio PEGLIO 1816), il ricostituito comune di Parravicino con Pomerio e Caseglio venne inserito nella Provincia di Como, Distretto comune di Peglio. 893 XIV di Erba. sec. XIV - 1756 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento “Pellio montis Grabadone” figura nella “Determinatio delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- della via Regina ”… a predicto ponte de Acqua Marcida cazione 23 giugno 1853), il comune di Parravicino, che usque ad terminum qui est in media via de la Ganda” (Sta- comprendeva le frazioni di Pomerio e Caseglio, venne in- tuti di Como 1335, Determinatio stratarum). serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- polazione era costituita da 385 abitanti. Il “comune loci de Pilio montis Domaxii” apparteneva alla pieve di Gravedona (Statuti di Como 1335, Determina- tio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ripartizione 1240). PARZANO Peglio risulta sempre facente parte della pieve di Grave- dona anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove comune di Parzano. 892 sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune sec. XIV - 1751 nel 1510 (Liber consulum 1510). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le Milano fatti nel 1346” Parzano risulta incluso nella pieve di quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli,

270 Pellio di sopra

Peglio nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- germinale anno VI). no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di miglia Gallio (Casanova 1904). Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751 emerge che il comune di Peglio, che contava 383 rile anno IX). abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca D’Al- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- vito a cui pagava lire 1.12 per i diritti di caccia. Dalla rispo- guito della legge di riordino delle autorità amministrative sta al primo quesito risulta inoltre che il comune era anche (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- infeudato al vescovo di Como a cui veniva pagato, al mo- rante il Regno d’Italia, Peglio venne in un primo tempo in- mento della sua nomina, il “laudennio” di lire 13.15. serito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro Il comune disponeva di un consiglio generale che veniva dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco convocato dal console su ordine dei sindaci e si radunava in dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- un luogo solito. to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune I sindaci, a cui era affidata l’amministrazione del patri- nel 1805 contava 373 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). monio pubblico e la vigilanza sui riparti, erano tre, eletti dal Il successivo intervento di concentrazione disposto per i consiglio alla fine di ogni anno per l’anno successivo. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente nò l’aggregazione di Peglio al comune di Livo. Prima della retribuito, aveva l’incarico insieme ai sindaci di custodire le aggregazione Peglio contava 364 abitanti (Decreto 4 no- pubbliche scritture che erano depositate nella chiesa par- vembre 1809). rocchiale in una cassa dotata di due chiavi conservate dai Tale aggregazione non venne confermata con la succes- sindaci e dal cancelliere stesso. siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- Il comune disponeva di un esattore che veniva nominato ne del comune di Peglio a cui compaiono invece aggregati dal consiglio in base alla migliore offerta presentata e che i comuni di Livo e Dosso del Liro (Decreto 30 luglio 1812). veniva retribuito mediante salario. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà comune di Peglio. 896 feudale residente in Gravedona, capo delle Tre Pievi, al 1816 - 1859 quale pagava un salario annuo e al quale, talvolta, il console In base alla nuova compartimentazione territoriale del prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 3030). 1816), il comune di Peglio venne inserito nella Provincia di Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- Como, Distretto VIII di Gravedona. ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Peglio era sempre inserito nella pieve di Gravedona. riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- dona in forza del successivo compartimento delle province comune di Peglio. 894 lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Peglio venne inseri- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma to nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno popolazione era costituita da 417 abitanti. 1756), il comune di Peglio venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Gravedona, nel Contado di Co- mo. Nel 1771 il comune contava 388 abitanti (Statistica delle PELLIO DI SOPRA anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Pellio di sotto. 897 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pe- sec. XIV - 1753 glio venne confermato facente parte della pieve di Grave- dona ed inserito nella Provincia di Como. Un tempo probabilmente parte inferiore di una comunità In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno più ampia, come sembra potersi rilevare dalla “Determina- 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune tio mensurarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, di Peglio, venne inclusa nel VI distretto censuario della in cui viene citato tra i comuni della pieve d’Intelvi il “co- provincia di Como (Compartimento 1791). mune de Pello superiori et inferiori”, Pellio di sotto compa- re negli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda del 1593 composto da 33 fuochi per un totale di 203 abitanti comune di Peglio. 895 (Lazzati 1986). 1798 - 1815 Compreso nel feudo della Valle Intelvi, ne seguì le vicen- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- de passando dalle mani della famiglia Rusca, investita del ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina feudo dal 1451 al 1570, della famiglia Marliani, dal 1583 al dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1713, ed infine della famiglia Riva Andreotti (Casanova legge del 27 marzo 1798 il comune di Peglio venne inserito 1904).

271 Pellio di sopra

Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” camente dai capi di famiglia a maggioranza dei voti e che del 1751, Pellio di sotto risulta sempre inserito nella pieve percepivano un salario annuale. d’Intelvi, ed il suo territorio comprendeva anche la “Cassi- L’elezione del console avveniva invece a rotazione ogni na detta il Bave” e il “Molino detto La Mora” (Comparti- mese. mento 1751). Per l’esazione dei tributi il comune si avvaleva di un esat- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento tore eletto con scrittura privata. Egli doveva prestare idonea del 1751 emerge che il comune, che contava 201 abitanti, “sigurtà”. era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale Pellio di sopra era sottoposto alla giurisdizione del pode- veniva versato dall’intera valle un censo annuale, di cui lire stà di valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 23.8.6 a carico di Pellio di sotto. 23 e al quale il console non prestava alcun giuramento (Ri- Il comune non disponeva di un consiglio generale ma sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale Il comune di Pellio di sopra, a cui risulta unita la comu- di valle. Aveva invece un consiglio particolare, detto vici- nità di Pellio di sotto, compare nell’“Indice delle pievi e co- nanza, costituito da tutti i capi di famiglia oltre che dal sin- munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- daco e dal console. L’amministrazione del patrimonio pub- te alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753). blico era demandata al sindaco, eletto periodicamente dai capi di famiglia a maggioranza dei voti, che fungeva anche comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto. 899 da cancelliere e che percepiva un salario annuale. L’elezio- 1757 - 1797 ne del console avveniva invece a rotazione ogni mese. Le pubbliche scritture venivano conservate in un archivio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- dotato di due chiave in possesso del sindaco e del primo lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma estimato. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Per l’esazione dei tributi il comune si avvaleva di un esat- 1756), il comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto venne tore eletto con scrittura privata. inserito nel compartimento della Valle Intelvi. Pellio di otto era sottoposto alla giurisdizione del podestà Nel 1771 il comune contava 405 abitanti (Statistica delle di valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 17.11 anime 1771). e al quale il console non prestava alcun giuramento (Rispo- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di co- Pellio di sotto risulta nell’“Indice delle pievi e comunità mune di Pellio di sopra con Pellio di sotto venne conferma- dello Stato di Milano” del 1753, definitivamente unito alla to facente parte della Valle Intelvi ed inserito nella comunità di Pellio di sopra, nel comune denominativo di Provincia di Como. Pellio di sopra con Pellio di sotto, sempre appartenente alla In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Vall’Intelvi (Indice pievi 1753). 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Pellio, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di comune di Pellio di sopra. 898 Como (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto. 900 Un tempo probabilmente parte superiore di una comunità 1798 - 1809 più ampia, come sembra potersi rilevare dalla “Determina- tio mensurarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- in cui viene citato tra i comuni della pieve d’Intelvi il “co- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina mune de Pello superiori et inferiori”, Pellio di sopra com- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pare negli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda legge del 27 marzo 1798 il comune di Pellio di sopra con del 1593 composto da 55 fuochi per un totale di 300 abitan- Pellio di sotto venne inserito nel Dipartimento del Lario, ti (Lazzati 1986). Distretto di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). Compreso nel feudo della Valle Intelvi, ne seguì le vicen- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune de passando dalle mani della famiglia Rusca, investita del venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto feudo dal 1451 al 1570, della famiglia Marliani, dal 1583 al XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1713, ed infine della famiglia Riva Andreotti (Casanova gennaio del 1799 contava 485 abitanti (Legge 20 nevoso 1904). anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Pellio di sopra risulta sempre inserito nella pieve comune di Peglio di sopra e di sotto, inserito nel Distretto d’Intelvi (Compartimento 1751). primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Diparti- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento mento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751 emerge che il comune, che contava 220 abitanti, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale guito della legge di riordino delle autorità amministrative veniva versato dall’intera valle un censo annuale, di cui lire (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 31.0.6 a carico di Pellio di sopra. rante il Regno d’Italia, Pellio venne in un primo tempo in- Il comune non disponeva di un consiglio generale ma serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- di valle. Aveva invece un consiglio particolare costituito da se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato tutti i capi di famiglia oltre che dal sindaco, dal console e nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- dal cancelliere. L’amministrazione del patrimonio pubblico ne di Pellio di sopra con Pellio di sotto nel 1805 contava e la custodia delle pubbliche scritture, che venivano conser- 539 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). vate in una apposita cassa nella casa del sindaco, era de- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mandata allo stesso sindaco e al cancelliere, eletti periodi- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag-

272 Penzano gregazione del comune di Pellio Inferiore e Superiore al co- restava subordinato a un delegato regio residente in Como mune di San Fedele, che fu inserito nel Distretto I di Como, che doveva assistere alle adunanze del consiglio generale di Cantone III di San Fedele. Prima della aggregazione il co- valle. mune contava 480 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Nel compartimento territoriale dello stato di Milano Tale aggregazione venne confermata con la successiva (Editto 10 giugno 1757) la Valle d'Intelvi, che costituiva un compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). compartimento autonomo, risulta formata dai 10 comuni seguenti: Blessagno con Lura, Castiglione, Laino, Lanzo, comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto. 901 Pellio di sopra con Pellio di sotto, Ponna, Ramponio, San 1816 - 1859 Fedele, Scaria, Verna. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Con il successivo compartimento territoriale della Lom- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la Valle d'Intel- 1816), il ricostituito comune di Pellio di sopra con Pellio di vi venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la sotto venne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di componevano rimasero gli stessi. San Fedele. Nel nuovo compartimento territoriale per l'anno 1791 la Il comune di Pellio di sopra e di sotto, dotato di consiglio Valle d'Intelvi risulta ancora inserita nella provincia di Co- comunale a seguito del dispaccio governativo del 23 otto- mo, della quale, con una parte della pieve di Isola, formava bre 1823 (Quadro delle variazioni 1835), fu confermato nel il V distretto censuario (Compartimento 1791). Distretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- PENZANO cazione 23 giugno 1853), il comune di Pellio di sopra, che comprendeva la frazione di Pellio di sotto, venne inserito comune di Penzano. 903 nella provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La po- sec. XIV - 1756 polazione era costituita da 635 abitanti. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Penzano ri- BE-MA Editrice, 1986. sulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- lazione Opizzone 1644). Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune PELLIO DI SOTTO venne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla famiglia Carpani (Casanova 1904). Valle Intelvi. 902 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” (pieve d’Intelvi) del 1751, Penzano era sempre inserito nel ducato di Mila- 1757 - 1796 no, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Colombè, “Cassina detta alla Cà”, La riforma al governo della città e contado di Como del “Molinello di Biade” e “Molino di San Lorenzo” (Compar- 19 giugno 1756 (Editto 19 giugno 1756) ridefinì le modali- timento 1751). tà di organizzazione e le attività amministrative degli orga- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento ni della valle Intelvi. del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese La valle, pur continuando a governarsi autonomamente Carpano di Pusiano, al quale la comunità versava per con- rispetto alla città ed al suo territorio civile, concorreva con venzione la somma di lire 77.18. queste e con il contado alle spese generali della provincia Il comune, che contava in tutto 149 abitanti, disponeva di comasca, partecipando, con il sindaco generale della valle, una congregazione di tutti gli abitanti che decidevano a alla conferenza che si teneva almeno una volta all'anno in maggioranza di voti. Ufficiali del comune erano il console, città alla presenza di un ministro regio. un deputato e un sindaco nella casa del quale erano conser- Il consiglio generale della valle era composta da undici vate le pubbliche scritture. Incaricato delle riscossioni dei vocali in rappresentanza delle undici terre che la compone- carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore. vano: Blessagno con Lura, Castiglione, Laino, Lanzo, Pel- Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà lio di sopra, Pellio di sotto, Ponna, Ramponio, San Fedele, feudale che risiedeva in Erba, a cui veniva versato annual- Scaria, Verna. Nonostante il nuovo censimento effettuato mente un salario, e al quale il console era tenuto a prestare disponesse l'unione delle terre di Pellio di sopra con Pellio giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). di sotto e quella di Ramponio con Verna, la riforma confer- mò il diritto alle quattro terre distintamente alla nomina di Sempre inserito nella pieve di Incino, Penzano, a cui un proprio vocale. Tutti i vocali venivano eletti dai deputati sono unite le comunità di Vignarca, Corneno e Galliano, dell'estimo di ogni comunità al loro interno. compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Il consiglio doveva essere convocato una volta all'anno (Indice pievi 1753). nell'ufficio di valle posto nella terra di Pellio di sotto, luogo "più comodo a tutte le altre terre" e, "in tale adunanza si for- merà l'imposta, il saldo dei conti e si eleggeranno li ufiziali comune di Penzano. 904 e si daranno tutte le disposizioni per la direzione dell'annata 1757 - 1797 futura". Tra i compiti del consiglio vi era anche la nomina Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- del sindaco oltre che di due deputati, scelti all'interno del lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma consiglio stesso, che unitamente dovevano occuparsi al governo e amministrazione delle comunità dello stato di dell'ordinario amministrazione della valle. L'ufficio di valle Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Penzano

273 Pianello con Vignarca, Corneno e Galliano venne inserito tra le co- comune di Penzano. 906 munità della Corte di Casale, nel territorio del ducato di 1816 - 1859 Milano. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel 1771 Penzano e Vignarca contavano in tutto 134 abi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio tanti, la comunità di Galliano ne contava 181 e l’intera par- 1816), il comune di Penzano con Vignarca, Corneno e Gal- rocchia di Corneno, di cui facevano parte anche Carella e liano venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII Mariaga, ne contava 643 (Statistica delle anime 1771). di Canzo. Nel 1777, a seguito della morte senza discendenza del Il comune di Penzano con Vignarca, Corneno e Galliano, marchese Francesco Carpani, il comune tornò nelle dispo- dotato di convocato, fu confermato nel Distretto XIII di nibilità del regio Demanio. Con diploma imperiale di Giu- Canzo in forza del successivo compartimento delle provin- seppe II del 7 novembre 1785, il comune di Penzano con ce lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Vignarca, Corneno e Galliano venne concesso in feudo al conte Giambattista Meda, il quale morì nel 1794 senza Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- averne mai preso possesso (Casanova 1904). cazione 23 giugno 1853), il comune di Penzano, che com- prendeva le frazioni di Vignarca, Corneno e Galliano, ven- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Canzo. La popolazione era costituita da 782 abitanti. Penzano con Vignarca, Corneno e Galliano, sempre collo- cato nella Corte di Casale, venne inserito nella Provincia di legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la Como. ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- 1791, la Corte di Canzo, di cui faceva parte il comune di blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. Penzano, venne inclusa nel V distretto censuario della pro- vincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Penzano. 905 PIANELLO 1798 - 1815 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- comune di Pianello. 907 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina sec. XVI - 1756 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 24 aprile 1798 il comune di Penzano con Vignar- Pianello risulta facente parte della pieve di Dongo dal ca, Corneno e Galliano venne inserito nel Dipartimento “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i della Montagna, Distretto dell’alto Lambro (Legge 5 fiorile giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino anno VI). all’anno 1533 (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nella 1644 Pianello non figura più nella pieve di Dongo venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto ma viene indicato come facente parte della Squadra di Rez- XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- zonico nel Contado di Como (Relazione Opizzone 1644). io del 1799 contava 652 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VII). del 1751, Pianello era sempre inserito nella Squadra di Rezzonico, ed il suo territorio comprendeva anche i cassi- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il naggi di Camlago, Belmonte, “Sagliana e Masnego”, Ma- comune di Penzano con Vignarca, Corneno e Galliano, in- giana, Scarpagiano, Rovezano e Coslia (Compartimento serito nel Distretto quarto di Lecco, entrò a far parte del ri- 1751). costituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Pianello, che contava Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 470 abitanti, non era infeudato ma pagava per la redenzione guito della legge di riordino delle autorità amministrative ogni quindici anni lire 68. Il comune non disponeva di un (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- consiglio ma di un convocato popolare che eleggeva an- rante il Regno d’Italia, Penzano venne in un primo tempo nualmente due sindaci, due deputati ed un cancelliere, che inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei potevano essere confermati e a cui era affidata l’ammini- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei strazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti. comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Penzano con Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente Vignarca, Corneno e Galliano nel 1805 contava 208 abitan- retribuito, aveva l’incarico, con i sindaci, di conservare le ti (Decreto 8 giugno 1805). pubbliche scritture che erano depositate presso la chiesa parrocchiale in un armadio con tre chiavi a loro affidate. Il Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune disponeva inoltre di un esattore che veniva nomi- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Pen- nato a seguito di pubblico incanto. Il comune era sottoposto zano allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- alla giurisdizione civile del podestà di Menaggio, al quale ne dei comuni di Cassina Mariaga ed uniti, Longone, Ca- pagava un salario annuo, e che doveva nominare un proprio rella e Mariaga. Inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone luogotenente nel comune o in una terra vicina, ed era obbli- III di Asso, dopo l’unione il comune contava 2215 abitanti gato ad assistere alla “banca del comune”. Per quanto ri- (Decreto 4 novembre 1809). guardava invece la giurisdizione criminale Pianello ricorre- Tale aggregazione venne confermata con la successiva va al podestà di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 3030).

274 Piano

Il comune di Pianello compare nell’“Indice delle pievi e forza del successivo compartimento delle province lombar- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- de (Notificazione 1 luglio 1844). nente alla Squadra di Rezzonico (Indice pievi 1753). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Pianello venne inse- comune di Pianello. 908 rito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La 1757 - 1797 popolazione era costituita da 940 abitanti. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma distretto della cancelleria del censo al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno n. VII della provincia di Como. 911 1756), il comune di Pianello venne inserito, come comunità 1786 settembre 26 - 1797 appartenente alla pieve di Dongo, nel Contado di Como. In conformità al nuovo compartimento territoriale della Nel 1771 il comune contava 645 abitanti (Statistica delle Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti anime 1771). delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- stretto VII della provincia di Como era composto dal terri- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pia- torio della pieve di Dongo e della squadra di Rezzonico. nello venne confermato facente parte della pieve di Dongo Anche a seguito del ripristino della compartimentazione ed inserito nella Provincia di Como. territoriale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale di- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno spaccio 20 gennaio 1791, il distretto VII della provincia di 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di Como, costituito da 11 comunità ed affidato al cancelliere Pianello, venne inclusa nel VII distretto censuario della Giovanni Rumi, rimase formato dal territorio della pieve di provincia di Como (Compartimento 1791). Dongo e della squadra di Rezzonico (Compartimento 1791). comune di Pianello. 909 1798 - 1815 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina PIANO dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Pianello venne inse- comune di Piano. 912 rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Leg- ge 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne Piano era membro della pieve di Porlezza, nella Riviera trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di di Lecco, ducato di Milano. Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- rile anno IX). za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo guito della legge di riordino delle autorità amministrative V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- d’Este (Casanova 1904). rante il Regno d’Italia, Pianello venne in un primo tempo Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei del 1751, Piano compare sempre inserito nella pieve di Por- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei lezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cassina di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 Sant’Agata” e “Cardriglio” (Compartimento 1751). contava 728 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Pia- al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- nello allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio ne dei comuni di Cremia e Musso. Inserito nel Distretto III generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi di Menaggio, Cantone IV di Gravedona, dopo l’unione il di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- comune contava 1827 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- Tale aggregazione venne confermata con la successiva prio cancelliere, incaricato con il console della custodia compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- comune di Pianello. 910 richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre 1816 - 1859 anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). In base alla nuova compartimentazione territoriale del A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- 1816), il comune di Pianello venne inserito nella Provincia za tornò nelle disponibilità della regia Camera. di Como, Distretto VII di Dongo. Sempre inserito della stessa pieve, Piano con Castello Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Milano” del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lec- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in co, ducato di Milano (Indice pievi 1753).

275 Piazza comune di Piano. 913 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Piano venne inserito Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La po- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma polazione era costituita da 429 abitanti. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Piano venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. PIAZZA Nel 1771 il comune contava 213 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Piazza. 916 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pia- no venne confermato facente parte della Pieve di Porlezza, Il “comune de Plaza” figura nella “Determinatio strata- Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Como. rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno via Regina ”… a dicto Rozollo seu conigio supra usque ad 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di scallam per quam itur intus vineam Patarinarum fratris At- Piano, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- tonis de Vico” (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- cia di Milano (Compartimento 1791). rum). Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 at- comune di Piano. 914 tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- 1798 - 1809 partizione 1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Como 1335, Determinatio mensurarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- legge del 27 marzo 1798 il comune di Piano venne inserito tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 sino al 1542 (Liber consulum 1510). germinale anno VI). Compare invece appartenente alle Cinque terre unite alla Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di città di Como, nel 1652, anno in cui Piazza risulta compo- Piano venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Di- sta da 25 fuochi (Redenzione feudi 1652). stretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Nel gennaio del 1799 contava 269 abitanti (Legge 20 nevo- del 1751, Piazza risultava sempre inserito tra le Cinque ter- so anno VII). re unite alla città di Como, ed il suo territorio comprendeva Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il i cassinaggi di Torre, “Luogo della Valle”, Gentrino, Scia- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far nico, Olgino, “Cà di Sasso”, Veregiello e Colorino (Com- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- partimento 1751). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che Piazza, che contava 190 abitanti, non guito della legge di riordino delle autorità amministrative era infeudato essendosi redento e pagando ogni quindici (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- anni la somma di lire 25.10.6. rante il Regno d’Italia, Piano venne in un primo tempo in- serito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei Piazza disponeva di un consiglio composto da dodici de- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei legati, riconosciuti tra i più capaci del comune, che ogni comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III anno eleggevano due sindaci. Il comune disponeva inoltre di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune di Piano di un cancelliere e di un esattore eletto per pubblico incan- (Pigno?) nel 1805 contava 228 abitanti (Decreto 8 giugno to. 1805). Piazza era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. gregazione del comune di Piano al comune di Carlazzo, che 3027). fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di Por- Il comune di Piazza compare nell’“Indice delle pievi e lezza. Prima della aggregazione il comune contava 268 abi- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- tanti (Decreto 4 novembre 1809). nente alle “Terre unite alla città” (Indice pievi 1753). Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). comune di Piazza. 917 1757 - 1797 comune di Piano. 915 Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- 1816 - 1859 mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Piazza, in pre- In base alla nuova compartimentazione territoriale del cedenza componente delle Cinque terre unite a Como, ven- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ne inserito nel Territorio civile della città di Como, nella 1816), il ricostituito comune di Piano venne inserito nella istituenda pieve di Zezio superiore, così come compare an- Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. che nel compartimento territoriale dello Stato di Milano Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- (Editto 10 giugno 1757). stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- Nel 1771 il comune contava 360 abitanti (Statistica delle to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). anime 1771).

276 Pigra

Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di pubblicano, VI, Milano, 1799. Piazza venne confermato facente parte della pieve di Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- PIGRA mune di Piazza, venne inclusa nel II distretto censuario del- la provincia di Como (Compartimento 1791). comune di Pigra. 920 sec. XVI - 1756 comune di Piazza. 918 Il comune di Pigra risulta far parte della pieve d’Intelvi 1798 - 1808 dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina sino all’anno 1520 (Liber consulum 1510). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda ri- legge del 27 marzo 1798 il comune di Piazza venne inserito sulta che nel 1593 la comunità era composta da 68 fuochi nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 per un totale di 260 abitanti (Lazzati 1986). germinale anno VI). Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune d’Intelvi ma, insieme ai comuni di Casasco, Cerano, Mez- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto zena, e Schignano lo si trova inserito nel territorio dei “Cin- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel que Comuni della Mezena”, nel Contado di Como (Rela- gennaio del 1799 contava 360 abitanti (Legge 20 nevoso zione Opizzone 1644). anno VII). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Piazza venne del 1751 emerge che il comune, che contava 241 abitanti, inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII di non era infeudato e pagava per la redenzione la somma di Como (Legge 17 piovoso anno VII). lire 143.10.3 ogni quindici anni. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il L’organo deliberativo della comunità era rappresentato comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far da un consiglio costituito da tutti i capi di famiglia, detto parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- “vicinanza”, che si riuniva pubblicamente convocato dal rile anno IX). console. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Ufficiali del comune erano un console, un sindaco, un guito della legge di riordino delle autorità amministrative cancelliere e due deputati, tutti eletti pubblicamente. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il sindaco, a cui erano demandati l’amministrazione e la rante il Regno d’Italia, Piazza venne in un primo tempo in- conservazione del patrimonio, doveva ogni anno presentare serito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como opportuno discarico della sua attività in pubblica vicinanza. (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- Era inoltre responsabile, insieme al cancelliere, della cura se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato delle pubbliche scritture. nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il 1805 contava 276 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i canto ogni tre anni. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Pigra era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di gregazione del comune di Piazza al comune di Rovenna Como per i servizi del quale pagava una quota tra le altre con Stimianico, che fu inserito nel Distretto I di Como, spese. Il console era tenuto ad inviare le denunce al suo uf- Cantone II di Como. Prima della aggregazione il comune ficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). contava 386 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- Tale aggregazione venne confermata con la successiva ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Pigra era sempre inserito nel territorio dei “Cinque comuni della Mezena”. comune di Piazza. 919 1816 - 1859 comune di Pigra. 921 In base alla nuova compartimentazione territoriale del 1757 - 1797 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816), il ricostituito comune di Piazza venne inserito nella lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Provincia di Como, Distretto II di Como. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- 1756), il comune di Pigra venne inserito, come comunità stretto II di Como in forza del successivo compartimento appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel 1771 il comune contava 252 abitanti (Statistica delle Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Piazza venne inse- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Pi- lazione era costituita da 703 abitanti. gra venne confermato facente parte della pieve d’Isola ed legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII inserito nella Provincia di Como. per la riforma della distrettuazione del Dipartimento In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- 1791, Pigra, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso nel

277 Plesio

IV distretto censuario della provincia di Como (Comparti- tratto della via Regina dal ponte “de la Polla” sino a “Saxo mento 1791). Rantio” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Il “comune de Plexio” apparteneva alla pieve di Menag- comune di Pigra. 922 gio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che 1798 - 1809 già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartie- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- re di Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Risulta sempre facente parte della pieve di Menaggio an- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con che dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- legge del 27 marzo 1798 il comune di Pigra venne inserito portati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 1510 sino all’anno 1536 (Liber consulum 1510). germinale anno VI). Nella 1644 Plesio non figura più nella pieve di Menaggio Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ma viene indicato come facente parte della Squadra di Rez- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto zonico nel Contado di Como (Relazione Opizzone 1644). XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento gennaio del 1799 contava 261 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751 emerge che il comune di Plesio, di nuovo inserito anno VII). nella pieve di Menaggio, non era infeudato: infatti con Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il istrumento rogato dal notaio Francesco Mercansolo il 30 comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far agosto 1647, il comune, al fine di ottenne la redenzione da parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- una possibile infeudazione, aveva pagato alla Regia Teso- rile anno IX). reria la somma di lire 1670.15.6 e, ogni quindici anni, con- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- tinuava a corrispondere “la mezz’annata” di lire 100.12. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune era composto da cinque terre, Plesio che con- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- tava 145 abitanti, Barna con 197, Ligomena con 128, Logo rante il Regno d’Italia, Pigra venne in un primo tempo in- con 96 e Calveseglio con 47, ognuna della quali aveva una serito nel Distretto VI ex comasco di Tremezzo (Quadro dei propria parrocchia con proprio parroco. distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Il comune disponeva di un consiglio generale costituito comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III da tutti i vicini delle cinque terre, che si radunava, previo di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune di Pigra avviso dei consoli, per discutere le questioni riguardanti nel 1805 contava 246 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). l’intera comunità. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Ogni terra eleggeva un cancelliere ed un esattore, che re- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- stava in carica per un triennio. Nominava inoltre il console gregazione del comune di Pigra al comune di Argegno, che al quale era affidata la cura delle scritture pubbliche della fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fe- “primitiva comunità”. I consoli delle cinque terre, unita- dele. Prima della aggregazione Pigra contava 261 abitanti mente, dovevano inoltre conservare le scritture della comu- (Decreto 4 novembre 1809). nità che erano depositate in una cassa nella sagrestia della Tale aggregazione venne confermata con la successiva chiesa parrocchiale di San Fedele in Plesio. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune era sottoposto alla giurisdizione civile del po- destà di Menaggio, al quale pagava un salario annuo. Per comune di Pigra. 923 quanto riguardava invece la giurisdizione criminale Plesio 1816 - 1859 ricorreva al podestà di Como a cui doveva versare il salario ogni tre anni (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1816), il ricostituito comune di Pigra venne inserito nella del 1751, Plesio era sempre inserito nella pieve di Menag- Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. gio, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Luogo, Ligomna e Calveseglio, mentre Barna risulta citato Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto come comune autonomo (Compartimento 1751). IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” del 1753 il comune di Plesio con Barna figura sempre Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- inserito nella pieve di Menaggio (Indice pievi 1753). cazione 23 giugno 1853), il comune di Pigra venne inserito nella Provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La po- polazione era costituita da 431 abitanti. comune di Plesio. 925 1757 - 1797 bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, BE-MA Editrice, 1986. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Plesio con Barna venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Menaggio, nel Conta- PLESIO do di Como. Nel 1771 il comune contava 633 abitanti (Statistica delle comune di Plesio. 924 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- “Plexio dicti montis [Menaxij]” figura nella “Determina- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ple- tio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como sio con Barna venne confermato facente parte della pieve di del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del Menaggio ed inserito nella Provincia di Como.

278 Pognana

In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno POGNANA 1791, la pieve di Menaggio, di cui faceva parte il comune di Plesio, venne inclusa nel IV distretto censuario della pro- comune di Pognana. 928 vincia di Como (Compartimento 1791). 1751 - 1756 La comunità di Pognana risultava citata come unita a comune di Plesio. 926 Quarzano, nella pieve di Nesso, già dal “Liber consulum ci- 1798 - 1815 vitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune di Quarzano con Pognana dal 1510 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del 1751 per il comune di Quarzano, Pognana e Canzaga ri- legge del 27 marzo 1798 il comune venne inserito nel Di- sulta le tre comunità costituivano sempre un’unica entità partimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 ger- amministrativa (vedi Quarzano). minale anno VI). Nella pieve di Nesso, secondo il “Compartimento territo- riale specificante le cassine” del 1751 (Compartimento Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di Ple- 1751), ad indicare il comune compare la nuova denomina- sio con Barna ed uniti venne trasportato nel Dipartimento zione di Pognana nel cui territorio figurano compresi i d’Adda e Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmia- “cassinaggi” di Rippa, Quarzano e Canzaga. le anno VII). Anche nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Milano” del 1753 (Indice pievi 1753) il comune compare comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far con il nome di Pognana con Quarzano e Canzaga, sempre parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- inserito nella pieve di Nesso. rile anno IX). comune di Pognana. 929 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 1757 - 1797 guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rante il Regno d’Italia, Plesio con Barna, Calveseglio, Li- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma gomna e Logo venne in un primo tempo inserito nel Di- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno stretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei distretti 1756), il comune di Pognana con Quarzano e Canzaga ven- 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comuni ne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Nes- 1803), e successivamente collocato nel Distretto III di Me- so, nel Contado di Como. naggio, Cantone I di Menaggio. Il comune nel 1805 conta- Nel 1771 il comune contava 389 abitanti (Statistica delle va 220 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). anime 1771). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Po- gregazione del comune di Plesio ed uniti al comune di Bre- gnana con Quarzano e Canzaga venne confermato facente glia, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone parte della pieve di Nesso ed inserito nella Provincia di Co- I di Menaggio. Prima della aggregazione Plesio contava mo. 672 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- Tale aggregazione non venne confermata con la succes- do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- (Casanova 1904). ne del comune di Plesio a cui compare invece aggregato il In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Breglia (Decreto 30 luglio 1812). 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Po- gnana, venne inclusa nel III distretto censuario della pro- comune di Plesio. 927 vincia di Como (Compartimento 1791). 1816 - 1859 comune di Pognana. 930 1798 - 1815 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1816), il comune di Plesio con Barna venne inserito nella ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzozo 1798 il comune di Pognana con Il comune di Plesio con Barna, Calviseglio, Ligomna e Quarzano e Canzaga venne inserito nel Dipartimento del Logo, dotato di consiglio comunale a seguito del dispaccio Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 germinale anno VI). governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle variazioni Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1835), fu confermato nel Distretto IV di Menaggio in forza venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto del successivo compartimento delle province lombarde XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel (Notificazione 1 luglio 1844). gennaio del 1799 contava 400 abitanti (Legge 20 nevoso Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- anno VII). cazione 23 giugno 1853), il comune di Plesio, che com- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il prendeva le frazioni di Barna, Calviseglio, Ligomna e Lo- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far go, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VII di parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Menaggio. La popolazione era costituita da 1046 abitanti. rile anno IX).

279 Pomerio

Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Pomerio non disponeva di consigli ma si avvaleva di un guito della legge di riordino delle autorità amministrative console, eletto in pubblica piazza, e di un cancelliere, retri- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- buito con salario annuale per la redazione dei riparti e tenu- rante il Regno d’Italia, Pognana venne in un primo tempo to alla conservazione delle pubbliche scritture. Incaricato inserito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco un solo esattore eletto ogni tre anni in pubblica piazza. dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà to III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel feudale che risiedeva in Erba, a cui veniva versato annual- 1805 contava 405 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). mente un salario, e al quale il console era tenuto a prestare Il successivo intervento di concentrazione disposto per i giuramento come pure doveva fare nei confronti della ban- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Po- ca criminale di Milano (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. gnana ed uniti allargare i propri confini territoriali con l’ag- 3034). gregazione dei comuni di Palanzo e Lemna. Inserito nel Di- Sempre inserito nella pieve di Incino, Pomerio compare stretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio, dopo nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” l’unione il comune di Pognana contava 996 abitanti (De- del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice creto 4 novembre 1809). pievi 1753). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di comune di Pognana. 931 Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Pomerio risulta defini- 1816 - 1859 tivamente aggregato, insieme a Casiglio, al comune di Par- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ravicino tra le comunità della pieve di Incino, nel territorio Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio del ducato di Milano. 1816), il comune di Pognana con Quarzano e Canzaga ven- Nel 1793, a seguito della morte senza discendenza del ne inserito nella Provincia di Como, Distretto III di Bella- conte Andrea Carpani, il feudo di Buccinigo e di Pomerio gio. tornò nelle disponibilità del regio Demanio. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- PONNA cazione 23 giugno 1853), il comune di Pognana, che com- prendeva le frazioni di Canzaga e Quarzano, venne inserito comune di Ponna. 933 nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La popo- sec. XIV - 1756 lazione era costituita da 425 abitanti. Il “comune de Pona supra et infra et medio” apparteneva nel 1335 alla pieve d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Deter- minatio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Colo- POMERIO niola della città di Como (Ripartizione 1240). Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di comune di Pomerio. 932 cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- sec. XIV - 1753 sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva Milano fatti nel 1346” Pomerio risulta incluso nella pieve Andreotti (Casanova 1904). di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- La terra di Ponna, sempre appartenente alla pieve d’Intel- tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Po- vi, compare negli atti delle visite pastorali del vescovo Nin- mè” (Compartimentazione delle fagie 1992). guarda del 1593, divisa nelle due comunità di Ponna supe- Nel 1441 Pomerio, con tutta la pieve di Incino nella quale riore, composta da 15 fuochi e 78 abitanti, e di Ponna risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Inferiore con invece 15 fuochi e 80 abitanti (Lazzati 1986). Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e del 1751 emerge che il comune, sino al 1688 aggregato al dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Pomerio ri- comune di Laino, contava 305 abitanti ed era infeudato al sulta sempre compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Car- conte Melchiorre Riva Andreotti, al quale veniva versato lo V 1558, cartt. 24 e 25). dall’intera valle un censo annuale, di cui lire 15.8.6. a cari- Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune, co di Ponna. con Buccinigo, venne concesso in feudo a Giovanni Angelo Il comune, composto da due distinte comunità “unite in Carpani. Le comunità avevano l’obbligo del pagamento di un solo membro”, non disponeva di un consiglio generale lire 12 annue al pretore feudale (Casanova 1904). ma partecipava con propri rappresentanti al consiglio gene- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rale di valle. Aveva invece un consiglio particolare costitu- del 1751, Pomerio era sempre inserito nel ducato di Mila- ito dal console, dal sindaco e cancelliere e da tutti i capi di no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). famiglia. Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il sindaco e cancelliere, a cui era affidata l’amministra- del 1751 emerge che il comune, che contava 58 abitanti, era zione del patrimonio pubblico, veniva eletto periodicamen- infeudato al conte Carlo Carpano, al quale la comunità non te e a maggioranza dei voti dai capi di famiglia, mentre il versava alcun tributo. console era nominato ogni tre mesi a rotazione.

280 Ponte

Le pubbliche scritture erano conservate in un archivio I di Como, Cantone III di San Fedele. Prima della aggrega- fornito di due chiavi in possesso del sindaco e cancelliere zione Ponna contava 312 abitanti (Decreto 4 novembre che veniva retribuito con un salario annuo. 1809). Il compito di esattori veniva svolto dai vicini che ne era- Tale aggregazione venne confermata con la successiva no appositamente incaricati. compartimentazione del 1812, dove il comune assunse la Ponna era sottoposto alla giurisdizione del podestà di denominazione di Clajno (Decreto 30 luglio 1812). valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 12.2 e al quale il console non prestava alcun giuramento (Risposte comune di Ponna. 936 ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). 1816 - 1859 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle In base alla nuova compartimentazione territoriale del pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio il comune di Ponna era sempre inserito nella Vall’Intelvi. 1816), il ricostituito comune di Ponna venne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. comune di Ponna. 934 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- 1757 - 1797 stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno cazione 23 giugno 1853), il comune di Ponna venne inseri- 1756), il comune di Ponna venne inserito nel compartimen- to nella provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La to della Valle Intelvi. popolazione era costituita da 397 abitanti. Nel 1771 il comune contava 243 abitanti (Statistica delle anime 1771). bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- BE-MA Editrice, 1986. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ponna venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno PONTE 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Pon- na, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia comune di Ponte. 937 di Como (Compartimento 1791). sec. XVI - 1756 comune di Ponna. 935 Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e 1798 - 1809 dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Ponte risulta compreso nella pieve di Incino (Estimo di Carlo V 1558, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Opizzone 1644). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Ponna venne inserito Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 del 1751, Ponte era sempre inserito nel ducato di Milano, germinale anno VI). nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva an- che i cassinaggi di Muzonico, Busnigallo, Molino, Schizzo Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune e “Alpe sopra Ponte” (Compartimento 1751). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento gennaio del 1799 contava 292 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751 emerge che il comune, che comprendeva le comu- anno VII). nità di Cassina Busnigallo di Mazzonio, contava in tutto 437 abitanti. Ponte non disponeva di consigli ma, in caso di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il necessità, veniva convocata, al suono della campana, dai comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far deputati dei “signori estimati” su avviso del console, un’as- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- semblea nella pubblica piazza. I deputati, in numero di tre, rile anno IX). erano eletti per tre anni e potevano essere confermati. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative Si avvaleva inoltre di un cancelliere che percepiva un sa- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- lario annuale e che era tenuto alla conservazione delle pub- rante il Regno d’Italia, Ponna venne in un primo tempo in- bliche scritture. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi pagamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- ogni tre anni tramite pubblico istrumento. se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato Il comune era sottoposto alla giurisdizione del “capitano nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- di giustizia” ed il console doveva prestare giuramento ogni ne di Ponna superiore e Ponna inferiore nel 1805 contava anno alla banca criminale di Milano (Risposte ai 45 quesiti 300 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). 1751, cart. 3034). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Sempre inserito nella pieve di Incino, Ponte con Cassina comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Busnigallo compare nell’“Indice delle pievi e comunità gregazione del comune di Ponna superiore ed inferiore al dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al du- comune di Clajno con Osteno, che fu inserito nel Distretto cato di Milano (Indice pievi 1753).

281 Ponzate comune di Ponte. 938 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Ponte, che compren- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- deva la frazione di Cassina Busnigallo, venne inserito nella lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazio- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di ne era costituita da 862 abitanti. Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Ponte con Cassina Busnigallo venne inserito tra le comunità della pie- ve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 543 abitanti (Statistica delle PONZATE anime 1771). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- comune di Ponzate. 941 striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di sec. XIV - 1756 Ponte con Cassina Busnigallo, sempre collocato nella pieve Attribuito dalla ripartizione territoriale del 1240 al quar- d’Incino, venne inserito nella Provincia di Como. tiere di Porta Sala della città di Como (Ripartizione 1240), In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno il “comune loci de Ponzate” apparteneva alla pieve di Zezio 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) come Ponte, venne inclusa nel VII distretto censuario della pro- risulta anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” vincia di Milano (Compartimento 1791). dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- mune dal 1510 al 1538 (Liber consulum 1510). comune di Ponte. 939 Nel 1652 la terra di Ponzate, composta da 22 fuochi, ri- 1798 - 1815 sulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Redenzione A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- feudi 1652). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con del 1751, Ponzate era sempre inserito nella stessa pieve, ed legge del 27 marzo 1798 il comune di Ponte con Cassina il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Cassina Busnigallo venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- e Chiasso (Compartimento 1751). stretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751 emerge che il comune di Ponzate, che contava 260 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto abitanti, non era infeudato e pagava per la redenzione la XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- somma di lire 19.9.4 ogni quindici anni alla città di Como, naio del 1799 contava 618 abitanti (Legge 20 nevoso anno che a sua volta versava alla regia Camera. VII). L’organo deliberativo del comune era costituito da un Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il consiglio che si riuniva al suono della campana nella pub- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far blica piazza per trattare gli argomenti proposti dal console, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- ufficiale scelto a turno ogni mese tra i residenti nel comune rile anno IX). di età superiore ai 18 anni. Ponzate disponeva inoltre di un Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- cancelliere, retribuito con salario annuo, che svolgeva an- guito della legge di riordino delle autorità amministrative che le mansioni di esattore. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Ponzate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di rante il Regno d’Italia, Ponte venne in un primo tempo in- Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al serito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro dei di- quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 3027). comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I Il comune di Ponzate compare nell’“Indice delle pievi e di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Ponte con Cas- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- sina Busnigallo nel 1805 contava 1001 abitanti (Decreto 8 nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Ponzate. 942 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Pon- 1757 - 1797 te allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- dei comuni di Arcellasco ed uniti e di Lezza. Inserito nel mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Ponzate venne Distretto I di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione il inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella isti- comune contava 1533 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). tuenda pieve di Zezio inferiore, così come compare anche Tale aggregazione venne confermata con la successiva nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 10 giugno 1757). Nel 1771 il comune contava 283 abitanti (Statistica delle comune di Ponte. 940 anime 1771). 1816 - 1859 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Ponzate venne confermato facente parte della pieve di Ze- 1816), il comune di Ponte con Cassina Busnigallo venne zio inferiore ed inserito nella Provincia di Como. inserito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- stretto XIV di Erba in forza del successivo compartimento mune di Ponzate, venne inclusa nel II distretto censuario delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). della provincia di Como (Compartimento 1791).

282 Porlezza comune di Ponzate. 943 re con Oria, Castello con San Mamete, Cressogno 1798 - 1808 superiore ed inferiore, Dasio, Drano con Loggio e Puria, Buggiolo con Pramarcio, Campione, Carlazzo con Castel- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- lo, Cavargna, Cima, Claino con Osteno, Corrido, Cusino, ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Gottro, Piano, Porlezza, San Bartolomeo, San Nazzaro, Se- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ghebbia, Tavordo con San Pietro Agria. legge del 27 marzo 1798 il comune di Ponzate venne inse- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di Ze- La popolazione complessiva era di 6.566 abitanti. zio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cantone III di Porlezza. 946 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1809 novembre 4 - 1815 XXII di Como (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del naio del 1799 contava 280 abitanti (Legge 20 nevoso anno dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- VII). segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sco, il numero dei comuni del cantone di Porlezza (già V, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far ora III) passò da 16 a 10: Albogasio, Buggiolo, Campione, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Cavargna, Corrido, Carlazzo, Cusino, Porlezza, San Barto- rile anno IX). lomeo e San Nazzaro. La popolazione ammontava a 5.887 Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- abitanti. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) modificò rante il Regno d’Italia, Ponzate venne in un primo tempo parzialmente l’organizzazione del cantone III di Porlezza i inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como cui comuni divennero: Albogasio, Campione, Corrido, Car- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- lazzo, Porlezza e San Nazzaro. se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel 1805 contava 251 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). comune di Porlezza. 947 Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sec. XIV - 1756 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Porlezza era a capo della pieve omonima ed era sede gregazione del comune di Ponzate al comune di Como (De- dell’ufficio pretorio. creto 27 febbraio 1808). Nel 1470 Porlezza, con tutta la pieve, venne concesso in Tale aggregazione venne confermata con le successive feudo dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Lon- compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e gagnana. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). in un primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sforza al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al comune di Ponzate. 944 conte Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di 1816 - 1859 Carlo V del 1 gennaio 1552, Porlezza con la pieve passò nelle mani della famiglia d’Este (Casanova 1904). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1816), il ricostituito comune di Ponzate venne inserito nel- del 1751, Porlezza compare sempre inserito nella pieve la Provincia di Como, Distretto II di Como. omonima, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Molini, Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- “Cassina Ravignasca”, “Prato Livrano”, Unsagnia, Lugino stretto II di Como in forza del successivo compartimento e Begna (Compartimento 1751). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve cazione 23 giugno 1853), il comune di Ponzate venne inse- al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio lazione era costituita da 376 abitanti. generale della pieve con due propri consoli. Disponeva poi legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, ticolari della comunità, di propri consoli e di un proprio Censo p. m., cart. 731. cancelliere, incaricato con il console della custodia delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa par- rocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei carichi locali. Il comune inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. PORLEZZA 3029). A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese cantone V di Porlezza. 945 Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo tornò nel- 1805 giugno 8 - 1809 novembre 3 le disponibilità della regia Camera. In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia Sempre inserito della stessa pieve, Porlezza compare (Decreto 8 giugno 1805) il cantone V di Porlezza, compre- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” so nel dipartimento del Lario, distretto III di Menaggio, in- del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato cludeva i seguenti comuni: Albogasio superiore ed inferio- di Milano (Indice pievi 1753).

283 Porlezza comune di Porlezza. 948 zioni 1835), fu confermato nel Distretto VI di Porlezza in 1757 - 1797 forza del successivo compartimento delle province lombar- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- de (Notificazione 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Porlezza venne in- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Porlezza serito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. venne mantenuto tra le comunità della pieve omonima, nel- La popolazione era costituita da 1222 abitanti. la Riviera di Lecco, territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 748 abitanti unitamente alla distretto della cancelleria del censo comunità di Tavordo con cui costituiva un’unica parrocchia n. VI della provincia di Como. 951 (Statistica delle anime 1771). 1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- In conformità al nuovo compartimento territoriale della ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti Porlezza venne confermato sempre facente parte della me- delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- desima pieve, nella Riviera di Lecco, ma inserito nella Pro- stretto VI della provincia di Como era composto dal terri- vincia di Como. torio della pieve di Porlezza e della Valsolda. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, Porlezza con tutta la sua pieve venne inclusa nel I di- distretto della cancelleria del censo stretto censuario della provincia di Milano (Compartimen- n. I della provincia di Milano. 952 to 1791). 1791 gennaio 20 - 1797 A seguito del ripristino della compartimentazione territo- comune di Porlezza. 949 riale vigente dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio 1798 - 1815 20 gennaio 1791, il distretto I della provincia di Milano, co- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- stituito da 14 comunità ed affidato al cancelliere Gerolamo ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Blenio, comprendeva il territorio di Porlezza e della Valsol- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con da, in precedenza costituenti il distretto VI della provincia legge del 27 marzo 1798 il comune venne inserito nel Di- di Como (Compartimento 1791). partimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 germi- nale anno VI). distretto di Porlezza. 953 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- gennaio del 1799 contava 677 abitanti (Legge 20 nevoso stretto di Porlezza, contrassegnato con il numero 3, com- anno VII). prendeva i comuni di: Albogasio con Oria, Blessagno con Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Lura, Buggiolo con Pramarcio, Carlazzo, Castello, Casti- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far glione, Cavargna, Cima, Claino con Osteno, Corrido, Cres- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sogno superiore ed inferiore, Cusino, Dasio, Drano con rile anno IX). Loggio, Gottro, Laino, Lanzo, Pellio di sopra con Pellio di Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sotto, Piano, Ponna, Porlezza, Puria, Ramponio, San Barto- guito della legge di riordino delle autorità amministrative lomeo, San Fedele, San Nazzaro, Scaria, Seghebbia, Tavor- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- do con San Pietro Agria, e Verna. rante il Regno d’Italia, Porlezza venne in un primo tempo inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei distretto XXIV di Porlezza. 954 distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 1798 settembre 26 - 1801 maggio 14 comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III Secondo quanto disposto dalla legge 26 settembre 1798 di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune nel 1805 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto contava 1044 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Po, Serio e Mincio (Legge 5 vendemmiale anno VII), il di- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i stretto di Porlezza, qualificato come XXIV distretto del di- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Por- partimento d’Olona, comprendeva i seguenti comuni: Al- lezza allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- bogasio con Oria, Buggiolo con Pramarcio, Campione, ne del comune di Tavordo ed uniti. Inserito nel Distretto III Carlazzo con Castello, Castello, Cavargna, Cima, Claino di Menaggio, Cantone III di Porlezza, dopo l’unione il co- con Osteno, Corrido, Cressogno superiore ed inferiore, Cu- mune contava 957 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). sino, Dasio, Drano con Loggio, Gottro, Laino, Lanzo, Pel- Tale aggregazione venne confermata con la successiva lio di sopra con Pellio di sotto, Piano, Ponna, Porlezza, Pu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ria, Ramponio, San Bartolomeo, San Nazzaro, Scaria, Seghebbia, Tavordo con San Pietro Agria, Verna. La sua comune di Porlezza. 950 popolazione ammontava a circa 10.000 abitanti. 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del distretto VI di Porlezza. 955 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816 - 1853 giugno 22 1816), il ricostituito comune di Porlezza venne inserito nel- Con il compartimento territoriale delle province lombar- la Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- 1816) Porlezza venne designato come capoluogo del di- spaccio governativo del 6 luglio 1834 (Quadro delle varia- stretto VI della provincia di Como che comprendeva 20 co-

284 Porlezza muni: Albogasio con Oria, Buggiolo con Pramarcio, Car- riviera di Lecco, pieve di Porlezza. 958 lazzo con Castello, Castello, Cavargna, Cima, Claino con sec. XIV - 1756 Osteno, Corrido, Cressogno superiore ed inferiore, Cusino, Secondo quanto sostiene Barrera nel suo libro sulla Val- Dasio, Drano con Loggio, Gottro, Piano, Porlezza, Puria, solda, Porlezza, un tempo “corte privilegiata delle monache San Bartolomeo, San Nazzaro, Seghebbia e Tavordo con dette del Senatore di Pavia”, passò nel 1114 tra i domini del San Pietro Agria. “Monastero maggiore di Milano” (Barrera 1864, pagg. 50 Nel successivo compartimento territoriale delle province - 51). Sempre secondo il Barrera (che riporta copia del do- lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi cumento di donazione nell’appendice del suo libro), nel nel distretto VI di Porlezza rimasero invariati. Nel 1853 il maggio del 1240 Federico di Svevia donò ai Comaschi, distretto venne qualificato come VIII della provincia di Co- suoi partigiani, la pieve di Porlezza e l’intera Valsolda (Bar- mo. rera 1864, pag. 78). Di tale donazione si ha conferma anche dal documento del 1240 (ripartizione territoriale del mar- distretto VIII di Porlezza. 956 chese Bertoldo di Hohemburg del complesso pievano co- 1853 giugno 23 - 1859 masco, confermata nel 1279) in cui la pieve di Porlezza è Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- effettivamente indicata tra quelle assegnate alla Porta Mo- cazione 23 giugno 1853) il distretto VIII della provincia di nastero della città di Como (Ripartizione 1240). L’apparte- Como, con capoluogo Castiglione - che in precedenza era nenza a Como è di breve durata tanto che, nel 1338, nel pro- qualificato come distretto VI - risulta composto da 19 co- emio dei nuovi statuti di Porlezza e di Osteno, viene subito muni: Albogasio, Buggiolo, Carlazzo, Castello, Cavargna, chiarito che la pieve di Porlezza appartiene alla diocesi di Cima, Corrido, Cressogno superiore, Cusino, Dasio, Dra- Milano. no, Gottro, Piano, Porlezza, Puria, San Bartolomeo, San A regolare la vita della pieve vennero appunto formati Nazzaro, Seghebbia e Tavordo. Il distretto, la cui popola- nel secolo XIV idonei statuti: compilati dal podestà e dal zione assommava a 8.376 abitanti, era sottoposto alla giu- consiglio generale della pieve nel 1338, entrarono in vigore risdizione della pretura di Menaggio. dal 1 gennaio 1339 e vennero pubblicati solennemente in Porlezza il 12 agosto 1340. Ebbero poi nuova pubblicazio- podestà. 957 ne il 7 dicembre 1348 (Anderloni 1915, pag. 20). sec. XIV - 1756 Secondo tali statuti, la pieve era divisa in quattro squadre Il podestà costituiva, insieme al consiglio generale, l’or- ognuna delle quali nominava annualmente, senza possibili- gano amministrativo supremo dell’intera pieve. Le sue tà di proroga per l’anno successivo, un proprio console competenze e i limiti del suo potere erano specificatamente (cap. CXIIII). Questi erano tenuti a presentarsi almeno due previsti dagli stessi statuti che, insieme al consiglio genera- volte al mese al podestà per ricevere da lui “inquisitione, le, il podestà di Porlezza emise per la prima volta nel 1338. accusa da fare o da mandare ad essecutione …” . In particolare gli statuti prescrivevano che il podestà, La comunità di pieve doveva inoltre eleggere ogni tre chiamato anche governatore o rettore, fosse tenuto a presta- mesi un esattore, detto anche canevaro, destinato a ricevere re giuramento sopra le sacre scritture nel momento della tutte le taglie e le entrate della pieve e a provvedere al pa- sua nomina alla carica. Già nella formula del suo giuramen- gamento delle spese (cap. CXXVI). Di tutti i movimenti di to erano esplicitate le sue competenze: “…accrescere, rege- cassa doveva tenere nota in apposti registri (cap. CXXVII). re, guidare, costodire, conservare, difendere con ogni pos- Organo deliberante era il consiglio generale di pieve, sanza le robbe e li beni del detto borgo, luoghi e terre della composto da dodici consiglieri, tre per ogni squadra. A loro sodetta pieve di Porlezza, con buona fede senza fraude, da era affidata l’amministrazione della comunità con il potere ogni inganno, dolo, forza, e violenza; pienamente conser- di “consultare, provedere e essaminare quello che gli parerà vare le ragioni delle chiese, vidue, orfani e povere persone, meglio per il bono, pacifico e miglior stato della pieve di e che ad essi e alle comunità e singolari persone ammini- Porlezza”. I consiglieri venivano eletti “ogn’anno a calende strerà compita giustizia tanto in civile quanto in criminale genaro” e non potevano essere confermati l’anno successi- e che commandarà, costringerà, punirà e condannerà perso- vo (cap. CXXX). Avevano infine l’obbligo di partecipare ai nalmente e realmente tutte le Communità, luoghi e singola- consigli, pena il pagamento di una multa (cap. CXXXII), e re persone che contrafaranno e saranno inobbedienti contra di tenere segrete le decisioni assunte in consiglio (cap. l’honore del regimento, e contra li statuti della detta pie- CLXV). Altri ufficiali della pieve indicati dagli statuti era- ve…” (cap. 2). no i fanti e i servitori, ai quali veniva dato obbligo di obbe- Il podestà era tenuto a svolgere direttamente le sue fun- dienza al podestà (cap. CLXX) (Anderloni 1915, pagg. 307 zioni e poteva farsi sostituire in caso di impossibilità solo e segg.). per otto giorni (cap. 5). Dal 1470 la pieve di Porlezza venne infeudata dal duca Il podestà era retribuito con un salario pari a dieci soldi Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagnana con per ogni giorno di carica, ed aveva l’obbligo di retribuire, a atto d’investitura del 20 marzo 1470. Il feudo fu in seguito proprie spese, un fante (cap. 6) concesso, nel 1486 dal duca Gian Galeazzo Maria Sforza al Egli doveva tenere il “banco della ragione” due giorni la cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al conte Pa- settimana il venerdì e il sabato, la mattina e la sera e, per le olo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo V cause civili, doveva farsi assistere da un “dottore” qualora del 1 gennaio 1552, Porlezza con l’intera pieve passò nelle le parti ne facessero richiesta (capp. 51-52). Di tutte le sen- mani della famiglia d’Este (Casanova 1904). tenze, inquisizioni e querele doveva tenere registrazione su Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” un apposito libro così come doveva registrare tutte le spese del 1751 emerge che la pieve di Porlezza risultava compo- sostenute e il danaro eventualmente incassato (cap. 115). sta dalle comunità di Buggiolo, Carlazzo, Cavargna, Clai- Al termine del suo ufficio era tenuto a presentare un reso- no, Osteno, Cima, Corrido, Cusino, Gottro, Piano, Castel- conto sull’attività svolta e a sottoporsi per cinque giorni al lo, Porlezza, San Bartolomeo, San Nazzaro, Seghebbia, “sindicato” (cap. 116) (Anderloni 1915, pagg. 307 e segg.). Tavordo e San Pietro Agria (Compartimento 1751).

285 Proserpio

Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con il successivo compartimento territoriale della Lom- del 1751 del comune di Porlezza, emerge che tutta la pieve bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Por- era infeudata al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non lezza, Riviera di Lecco, venne inclusa nella provincia di veniva corrisposto alcun carico. La comunità generale della Como; i comuni che la componevano rimasero gli stessi. pieve, costituita da circa 4.000 abitanti, comprendeva sotto Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la di sé il borgo di Porlezza, con Begno (Begna), Agria, Piano, pieve di Porlezza risulta di nuovo inserita nella provincia di Gottro con Castello, Carlazzo con Sovera, Cusino, San Milano, della quale, con la Valsolda, formava il I distretto Bartolomeo, San Nazzaro, Cavargna, Corrido con Bugiolo, censuario (Compartimento 1791). Seghebbia e Pramarcio. La comunità generale della pieve di Porlezza disponeva bibl. Anderloni 1915: Emilio Anderloni ed A. Lazzati (a cura di un consiglio generale che si riuniva nel pretorio di Por- di), Statuti dei laghi di Como e di Lugano dei secoli XIII lezza alla presenza del giudice ed era composto da due con- e XIV, Roma, Ermanno Loescher & C., 1915, Vol. II (Lec- co, Vallassina, Campione, Valsolda, Porlezza ed Oste- soli del borgo oltre ad un console per ogni comunità. Inter- mo); Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della venivano al consiglio anche il cancelliere generale ed il Valsolda, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristam- deputato generale della pieve, eletto da tutti i consoli riuniti pa a cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, nel consiglio. A loro era affidata la conservazione e l’am- Arti Grafiche Bernasconi & Co.. ministrazione del patrimonio di tutta la pieve, nonché la vi- gilanza sul riparto dei carichi, e la custodia delle chiavi dell’archivio, posto nel palazzo pretorio, dove erano con- servate le pubbliche scritture. PROSERPIO Il cancelliere, che percepiva un salario annuo, aveva l’ob- bligo di spedire tutti i riparti, di assistere ai consigli, di fare tutti i rogiti, redigere gli atti di causa nell’ufficio di Porlez- comune di Proserpio. 960 za, ed esigere i carichi personali e dei focolari. sec. XIV - 1756 La comunità generale disponeva inoltre di un console, Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di detto anche cassiere della pieve, eletto all’incanto ogni tre Milano fatti nel 1346” Proserpio risulta incluso nella Squa- anni con un salario del 5 per cento all’anno. dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- La pieve era sottoposta alla giurisdizione del podestà di nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Porlezza per i servizi del quale tutte le comunità pagavano Proserpio” (Compartimentazione delle fagie 1992). una quota del salario annuo. Con istrumento del 15 giugno 1472, Proserpio, con tutta Ogni comunità disponeva poi di un proprio consiglio che la Corte di Casale in cui risulta inserito, venne infeudato dal deliberava sulle questioni particolari di ogni comunità, di duca Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negro- un proprio console eletto dalle stesse ogni anno, e di un ni di Ello, detti Missaglia (Casanova 1904). proprio cancelliere che custodiva le scritture della comuni- Nel 1644 il comune di Proserpio compare ancora inserito tà unitamente al console, in una cassa conservata nelle ri- tra le comunità che compongono la Corte di Casale (Rela- spettive case parrocchiali. Il cancelliere inoltre era tenuto zione Opizzone 1644). ad effettuare i riparti dei carichi locali. Ogni comunità eleg- geva per pubblico incanto ogni tre anni un esattore o cane- Nel 1677 l’intero feudo passò nelle mani della famiglia varo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Crivelli (Casanova 1904). A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo tornò nel- del 1751, Proserpio era sempre inserito nel ducato di Mila- le disponibilità della regia Camera (Casanova 1904). no, nella Corte di Casale, ed il suo territorio comprendeva L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” anche il cassinaggio di “Cassina d’Inarca” (Compartimen- del 1753, delineava la politica di aggregazione dei comuni to 1751). che venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto te- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento resiano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale del- del 1751 emerge che Proserpio, che contava 292 abitanti, lo stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni era infeudato al marchese Enea Crivelli al quale la comuni- che componevano la pieve veniva ridotto da diciassette a tà versava una somma annua di lire 81. quattordici, cioè Buggiolo con Prà Marcio, Carlazzo, Ca- Il comune disponeva di un convocato, che si riuniva nella vargna, Claino con Osteno, Cima, Corrido, Cusino, Gottro, pubblica piazza, oltre ad un console, un sindaco, un cancel- Piano con Castello, Porlezza, San Bartolomeo, San Nazza- liere e due o tre deputati, tutti eletti senza limiti prefissati di ro, Seghebbia, Tavordo con San Pietro Agria (Indice pievi tempo. L’amministrazione e la vigilanza sui riparti era affi- 1753). data ai deputati ed al sindaco. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere eletto a se- riviera di Lecco, pieve di Porlezza. 959 guito di incanto, che per i suoi compiti percepiva un salario 1757 - 1797 annuale, e che era tenuto alla conservazione in una cassa Nel compartimento territoriale dello stato di Milano presso di sé delle pubbliche scritture. Incaricato delle ri- (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Porlezza, inserita nel scossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un ducato di Milano, Riviera di Lecco, risulta formata dai 14 solo esattore eletto per incanto in pubblica piazza ogni tre comuni seguenti: Buggiolo con Prà Marcio, Carlazzo con anni. Castello, Cavargna, Cima, Claino con Osteno, Corrido, Cu- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di sino, Gottro, Piano, Porlezza, San Bartolomeo, San Nazza- Canzo a cui veniva annualmente pagato un salario e che si ro, Seghebbia, Tavordo con San Pietro Agria. avvaleva di un luogotenente. Il console era tenuto a prestare Nel 1771 la pieve contava 3.780 abitanti (Statistica delle il giuramento alla banca criminale di Canzo (Risposte ai 45 anime 1771). quesiti 1751, cart. 3033).

286 Puginate

Sempre inserito nella Corte di Casale, Proserpio compare comune di Proserpio. 963 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816 - 1859 del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Proserpio venne inserito comune di Proserpio. 961 nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. 1757 - 1797 Il comune di Proserpio, dotato di convocato, fu confer- mato nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma luglio 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Proserpio cazione 23 giugno 1853), il comune di Proserpio venne in- venne inserito tra le comunità della Corte di Casale, nel ter- serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La ritorio del ducato di Milano. popolazione era costituita da 494 abitanti. Nel 1771 il comune contava 415 abitanti (Statistica delle legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la anime 1771). ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. Proserpio, sempre collocato nella Corte di Casale, venne inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Corte di Casale, di cui faceva parte il comune di PUGINATE Proserpio, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Puginate. 964 sec. XIV - 1756 comune di Proserpio. 962 Il “comune loci de Puzinate” figura nella “Determinatio 1798 - 1809 mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- legge del 24 aprile 1798 il comune di Proserpio venne inse- tizione 1240). rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). Puginate risulta sempre facente parte della pieve di Fino anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1510 sino all’anno 1540 (Liber consulum 1510). XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- Nel 1652 la terra di Puginate, ancora compresa nella pie- io del 1799 contava 387 abitanti (Legge 20 nevoso anno ve di Fino, era composta da 8 fuochi (Redenzione feudi VII). 1652). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Proserpio, inserito nel Distretto quarto di Lecco, del 1751, Puginate era sempre inserito nella pieve di Fino entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Compartimento 1751). (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune di Puginate, i cui abitanti guito della legge di riordino delle autorità amministrative sono indicati tutti come contadini, per le decisioni riguar- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- danti la comunità, convocava tutta la popolazione tramite il rante il Regno d’Italia, Proserpio venne in un primo tempo suono della campana. In questa sede venivano eletti conso- inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei le, esattore e cancelliere, quest’ultimo regolarmente stipen- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei diato. Puginate era sottoposto alla giurisdizione del podestà comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Proserpio Il comune di Puginate, a cui risulta già unita la comunità nel 1805 contava 355 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). di Cassina Manigardi, compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- gregazione del comune di Proserpio al comune di Canzo, Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma so. Prima della aggregazione il comune contava 400 abitan- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno ti (Decreto 4 novembre 1809). 1756), Puginate con Cassina Manigardi risulta definitiva- mente facente parte del comune di Bregnano con Puginate Tale aggregazione venne confermata con la successiva e Cassina Manigardi, inserito con le comunità della pieve compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). di Fino, nel Territorio civile della città di Como.

287 Puria

PURIA In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valsolda, di cui faceva parte il comune di Puria, comune di Puria. 965 venne inclusa nel I distretto censuario della provincia di sec. XIV - 1756 Milano (Compartimento 1791).

Elencata tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sotto- comune di Puria. 967 posta quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, 1798 - 1805 (Barrera 1864, pagg. 18, 42), la comunità di Puria dispone- va già nel XIII secolo di propri rappresentanti all’interno A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- del Consiglio generale della Valle, come si può desumere ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, pag. 366). An- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con cora nella seconda metà del secolo XVI, la comunità desi- legge del 27 marzo 1798 il comune di Puria venne inserito gnava due suoi rappresentanti in seno al consiglio di valle, nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 come emerge da un atto pubblico datato 20 luglio 1582 e germinale anno VI). rogato dal notaio Marco Antonio Bellino. L’atto contiene Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune infatti il verbale del Consiglio delle comunità e uomini del- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto la Valsolda a cui partecipavano, tra gli altri, Giovanni An- XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gelo Muttonus e Pietro de Calegarijs, “ambo consiliarij co- gennaio del 1799 contava 188 abitanti (Legge 20 nevoso munis et hominum Purie” (Barrera 1864, pag. 320). anno VII). L’amministrazione del comune, come per tutte le comu- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Bar- comune di Puria, inserito nel Distretto primo di Como, tor- rera 1864, pagg. 366 - 404). In particolare ogni uomo dove- nò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge va necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli 23 fiorile anno IX). quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera guito della legge di riordino delle autorità amministrative 1864, pagg. 388, Capitolo 95). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Il comune disponeva di un console “il qual ricava i cari- rante il Regno d’Italia, Puria venne in un primo tempo in- chi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si serito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 - distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, comuni 1803), e successivamente unito nell’unico comune che era tassativamente previsto da un apposito capitolo del- corrispondente all’intera valle denominato Albogasio supe- lo statuto, entro dieci giorni, (Barrera 1864, pagg. 403, Ca- riore ed inferiore con Oria, Castello con San Mametto, Cro- pitolo 142). sogno superiore ed inferiore, Dasio, Dranno con Loggio, e Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij con- Puria, collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone V di siglieri i quali tutti rappresentano essa università così è or- Porlezza (Decreto 8 giugno 1805). dinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di comune di Puria. 968 essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 - 191). 1816 - 1859 Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per In base alla nuova compartimentazione territoriale del ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui terri- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio tori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere 1816), il comune di Puria venne ricostituito e inserito nella presentati dal console al podestà di valle nelle mani del Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. 373, Capitolo 22). Il comune di Puria, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto VI di Porlezza in forza del successivo compar- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle 1844). pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) il comune di Puria non compare come entità amministrati- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- va autonoma. Gli elenchi indicano genericamente ed esclu- cazione 23 giugno 1853), il comune di Puria venne inserito sivamente la Valsolda. nella Provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La po- polazione era costituita da 237 abitanti. comune di Puria. 966 bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- 1757 - 1797 da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Grafiche Bernasconi & Co.. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Puria venne inserito tra le comunità della Valsolda, nel territorio del ducato di Milano. PUSIANO Nel 1771 l’intera valle contava 883 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Pusiano. 969 Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- sec. XIV - 1756 striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Puria, sempre collocato nella Valsolda, venne inserito nella Milano fatti nel 1346” Pusiano risulta incluso nella Squa- Provincia di Como. dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma-

288 Quarzano nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da comune di Pusiano. 971 Pusliano” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1798 - 1809 Nel 1441 tutto il feudo della pieve di Incino, che com- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- prendeva anche la Squadra de’ Mauri nella quale era collo- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina cato Pusiano, venne concesso dal duca Filippo Maria Vi- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sconti ai conti Dal Verme. Con successivo atto del 30 aprile legge del 24 aprile 1798 il comune di Pusiano venne inse- 1488 una parte del feudo venne in possesso dei Fregoso, i rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dei Laghi quali, a loro volta, nel 1533 ne cedettero una parte, tra cui di Oggiono (Legge 5 fiorile anno VI). la Squadra de’ Mauri, al senatore Francesco Sfondrati (Ca- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune sanova 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e XXV di Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- dei successivi aggiornamenti al 1615, Pusiano risulta sem- io del 1799 contava 435 abitanti (Legge 20 nevoso anno pre compreso nella Squadra de’ Mauri (Estimo di Carlo V VII). 1558, cart. 27 parte II) dove ancora lo si ritrova nel 1644 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il (Relazione Opizzone 1644). comune di Pusiano, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751, Pusiano era sempre inserito nel ducato di Milano, (Legge 23 fiorile anno IX). nella Squadra de’ Mauri (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte della rante il Regno d’Italia, Pusiano venne in un primo tempo Riviera al quale veniva corrisposta ogni anno per conven- inserito nel Distretto VI ex milanese di Oggiono (Quadro zione una somma di lire 64.4. Il comune, che contava 66 dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco abitanti, non disponeva di un consiglio ma eleggeva, in dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- pubblica assemblea convocata al suono della campana, due to IV di Lecco, Cantone V di Oggiono. Il comune di Pusia- deputati fra gli estimati. La conseguente nomina, alla quale no nel 1805 contava 639 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). partecipava il podestà o un suo delegato che per ciò veniva retribuito, avveniva con pubblico istrumento. I deputati era- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i no incaricati dell’amministrazione del patrimonio pubbli- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- co, della conservazione delle pubbliche scritture, deposita- gregazione del comune di Pusiano al comune di Cesana, te in una cassa collocata nella casa di uno di loro, le cui due che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone IV di Og- chiavi erano loro affidate. Incaricato delle riscossioni dei giono. Prima della aggregazione Pusiano contava 425 abi- carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, an- tanti (Decreto 4 novembre 1809). ch’esso eletto in pubblica piazza con istrumento pubblico a Tale aggregazione venne confermata con la successiva seguito di avviso e in base alla migliore offerta presentata. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà del “Pretorio di Bosisio”, il quale si avvaleva di un luogo- comune di Pusiano. 972 tenente, a cui il console prestava giuramento. Il comune pa- 1816 - 1859 gava inoltre corrispettivi annui per la visita alle strade e al In base alla nuova compartimentazione territoriale del fante, che dimorava in Bosisio (Risposte ai 45 quesiti 1751, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio cart. 3034). 1816), il ricostituito comune di Pusiano venne inserito nel- Sempre inserito nella Squadra de’ Mauri, Pusiano com- la Provincia di Como, Distretto XII di Oggiono. pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano stretto XII di Oggiono in forza del successivo comparti- (Indice pievi 1753). mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Pusiano. 970 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Pusiano venne inse- 1757 - 1797 rito nella Provincia di Como, Distretto XI di Oggiono. La Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- popolazione era costituita da 627 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la al governo e amministrazione delle comunità dello stato di ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Pusiano Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, venne inserito tra le comunità della Squadra de’ Mauri, nel ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- territorio del ducato di Milano. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. Nel 1771 il comune contava 489 abitanti (Statistica delle anime 1771). Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di QUARZANO Pusiano, sempre collocato Squadra de’ Mauri, venne inse- rito nella Provincia di Como. comune di Quarzano. 973 A seguito della morte senza discendenza del colonnello sec. XIV - 1751 Carlo Sfondrati, conte della Riviera, avvenuta nel 1788, il Il “comune de Quarzano” figura nella “Determinatio comune di Pusiano, sino ad allora infeudato, tornò nelle di- stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del sponibilità della R. Camera (Casanova 1904). 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto

289 Ramponio della via Regina ”… a suprascripta puncta Saxi supra usque Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” ad ronchum Casalberti iuxta arborem unum castani” (Sta- del 1751, Ramponio risultava sempre inserito nella pieve tuti di Como 1335, Determinatio stratarum). d’Intelvi (Compartimento 1751). Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- del 1751 emerge che le comunità di Ramponio e di Verna zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta costituivano di fatto un unico comune. Infeudate al conte Sala della città di Como (Ripartizione 1240). Melchiorre Riva Andreotti al quale veniva versato un censo Il comune di Quarzano con Pognana risulta far parte del- annuale di lire 32.1.4, di cui lire 20.6.3 a carico di Rampo- la pieve di Nesso dal “Liber consulum civitatis Novocomi” nio e lire 11.15.1 a carico di Verna, entrambi le comunità dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- erano separate dal resto della valle e formavano “un corpo mune dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). separato a sé stante in forza di sentenza del magistrato” del Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era 7 maggio 1687. Con la valle dividevano però carichi locali stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia e “provinciali”. Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Il comune, che contava in tutto 340 abitanti, di cui 244 di Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore Ramponio e 96 di Verna, disponeva di un proprio consiglio Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). che si riuniva a Ramponio, nel quale venivano trattate fon- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento damentalmente le questioni relative ai riparti dei carichi. del 1751 emerge che il comune di Quarzano, Pognana e Composto da tutti i capi di famiglia sia di Ramponio che di Canzaga, che contava 420 abitanti, era infeudato al marche- Verna, il consiglio veniva convocato quando necessario dal se Ottavio Casnedi a cui non veniva corrisposto alcun cari- console di Ramponio, che fungeva in quell’occasione an- co. che da cancelliere. Ognuna delle due comunità disponeva inoltre di un proprio sindaco che svolgeva anche le funzioni L’organo deliberativo del comune era costituito da una di cancelliere. I due sindaci partecipavano al consiglio ge- pubblica vicinanza composta da tutti i capi di famiglia della nerale della valle con diritto ad esprimere due voti. comunità, che si riunivano in un luogo solito convocati dal console. Ogni tre anni la vicinanza eleggeva due sindaci, Le pubbliche scritture erano conservate in tre differenti che potevano essere confermati e a cui era affidata l’ammi- archivi: il primo, la cui chiave era conservata dal sindaco di nistrazione del patrimonio e della vigilanza sui riparti. I due Ramponio, era comune per le due comunità ed era deposi- sindaci ed un estimato custodivano le chiavi della cassa, tato nella sagrestia della chiesa parrocchiale di Ramponio; posta nella chiesa della Santissima Trinità, in cui era con- il secondo, “particolare” di Ramponio, era conservato nella servato l’archivio della comunità. stanza del consiglio in Ramponio e dotato di due chiavi in Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese possesso del sindaco e del primo estimato; il terzo, di Ver- il comune si avvaleva di un esattore eletto a seguito di pub- na, era conservato nella casa del sindaco di quella comuni- blico incanto che percepiva una provvigione. tà. Quarzano era sottoposto alla giurisdizione civile del po- Il comune si avvaleva inoltre di un esattore eletto ogni destà feudale con sede in Nesso per i servizi del quale pa- anno in pubblico consiglio e che poteva essere confermato. gava un salario annuo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. Entrambi le comunità erano sottoposte alla giurisdizione 3028). del podestà della valle al quale veniva pagato un salario di Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” lire 24.4 da Ramponio e di lire 15.7.3 da Verna e al quale il del 1751 (Compartimento 1751) il comune compare elen- console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cato con la denominazione di Pognana, sempre nella pieve cart. 3029). di Nesso, e nel suo territorio sono compresi i cassinaggi di Il comune di Rampogno, a cui risulta sempre unita la co- Rippa, Quarzano e Canzaga. munità di Verna, compare nell’“Indice delle pievi e comu- nità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753).

RAMPONIO comune di Ramponio. 975 1757 - 1797 comune di Ramponio. 974 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- sec. XIV - 1756 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il “comune de Rampono” apparteneva nel 1335 alla pie- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno ve d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- 1756), il comune di Rampogno, a cui non era più unita la rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva comunità di Verna che costituiva comune autonomo, venne al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di inserito nel compartimento della Valle Intelvi. Como (Ripartizione 1240). Nel 1771 il comune contava 255 abitanti (Statistica delle La terra di Ramponio, appartenente alla pieve d’Intelvi, anime 1771). compare negli atti delle visite pastorali del vescovo Nin- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- guarda del 1593 composta da 65 fuochi per un totale di 270 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di abitanti (Lazzati 1986). Rampogno venne confermato facente parte della Valle In- Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di telvi ed inserito nella Provincia di Como. cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Ram- Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva ponio, venne inclusa nel V distretto censuario della provin- Andreotti (Casanova 1904). cia di Como (Compartimento 1791).

290 Rebbio comune di Ramponio. 976 tuale borgo di San Martino, giova rilevare che questi, nel 1798 - 1809 sopra citato documento del 1240 [ripartizione territoriale del 1240 del marchese Bertoldo di Hohemburg del com- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- plesso pievano comasco (Ripartizione 1240)], è indicato ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina col termine di Concilio, segno che la sua circoscrizione dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con s’era probabilmente costituita su terre concilive, apparte- legge del 27 marzo 1798 il comune di Rampogno venne in- nenti all’antico concilium preromano, di cui Zezio pare co- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza stituisse il centro culturale, … . Tale concilio comprendeva (Legge 7 germinale anno VI). probabilmente le località di Ravanera, Rovato, Rovazio, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Lora, Monte Verde, Monte Goi, Ronco, Brusada o Fiume venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Aperto” (Gianoncelli 1982, pagg. 114 - 115). XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Il “comune et homines de Ravanera” figura nella “Deter- gennaio del 1799 contava 252 abitanti (Legge 20 nevoso minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di anno VII). Como del 1335, come responsabile della manutenzione del Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ponte di Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far rum). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- REBBIO rante il Regno d’Italia, Rampognio venne in un primo tem- po inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele comune di Rebbio. 979 Vall’Intelvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comu- sec. XIV - 1756 ne di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamen- te collocato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fe- La “vicinantia de Arebio” figura nella “Determinatio dele. Il comune nel 1805 contava 256 abitanti (Decreto 8 stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del giugno 1805). 1335, tra le comunità cui spetta la manutenzione della stra- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i da tra la “platea de Arebio” sino alla “plateam de Cardevio” comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). gregazione del comune di Ramponio al comune di Scaria, Nell’estimo del 1439 è elencato fra le comunità apparte- che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San nenti alla Castellanza del Baradello (Liber estimi 1439), Fedele. Prima della aggregazione il comune contava 246 che già la “distribuzione fatta … del complesso plebano in abitanti (Decreto 4 novembre 1809). quattro parti” (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribui- Tale aggregazione venne confermata con la successiva va al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ri- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). partizione 1240). Con la demolizione del castello Baradello e la soppres- comune di Ramponio. 977 sione della Castellanza, avvenuta nel 1527 (Gianoncelli 1816 - 1859 1975, p. 45), Rebbio con Morsengia venne inserito nella pieve di Zezio, come risulta anche dal “Liber consulum ci- In base alla nuova compartimentazione territoriale del vitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio dai consoli delle vicinanze sino all’anno 1552 (Liber con- 1816), il ricostituito comune di Rampogno venne inserito sulum 1510). Nel 1652 la terra di Rebbio risulta compresa nella Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. tra i Corpi santi della città di Como e composta da 24 fuo- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- chi (Redenzione feudi 1652). stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio del 1751 emerge che il comune di Rebbio contava 280 abi- 1844). tanti. Non era infeudato né pagava alcun carico per la re- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- denzione. cazione 23 giugno 1853), il comune di Rampogno venne inserito nella provincia di Como, Distretto IX di San Fede- Per deliberare sulle questioni relative al comune il consi- le. La popolazione era costituita da 383 abitanti. glio di Rebbio veniva riunito al suono della campana sulla pubblica piazza dal console, ufficiale eletto pubblicamente bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, per incanto, che proponeva gli argomenti da trattare. BE-MA Editrice, 1986. Il comune disponeva di un cancelliere che percepiva un salario annuo. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore. RAVANERA Rebbio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi versava un contributo alla città e al comune di Ravanera. 978 quale il console inoltrava le denunce (Risposte ai 45 quesiti sec. XIV 1751, cart. 3027). Secondo quanto sostiene Gianoncelli ”… Circa il borgo Il comune di Rebbio compare nell’“Indice delle pievi e di Zezio, la cui denominazione secondo Antonio Monti, sa- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- rebbe derivata da un antico toponimo esistente presso l’at- nente ai Corpi santi di Como (Indice pievi 1753).

291 Rezzago comune di Rebbio. 980 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- 1757 - 1797 stretto II di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Rebbio venne Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- separato dai Corpi Santi della città di Como e unito, nel cazione 23 giugno 1853), il comune di Rebbio venne inse- Territorio civile della città di Como, alla pieve di Fino, così rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- come compare anche nel compartimento territoriale dello lazione era costituita da 668 abitanti. Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- Nel 1771 il comune contava 356 abitanti (Statistica delle rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, anime 1771). vol. 168. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, Rebbio venne confermato facente parte della pieve di Fino Censo p. m., cart. 731; Legge 17 piovoso anno VII: ed inserito nella Provincia di Como. Legge 17 piovoso anno VII per la riforma della distret- tuazione del Dipartimento dell’Olona (5/2/1799), Rac- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno colta delle leggi, proclami, ordini e avvisi ecc. pubblicati 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Reb- in Milano nell’anno VII Repubblicano, VI, Milano, bio, venne inclusa nel I distretto censuario della provincia 1799. di Como (Compartimento 1791). comune di Rebbio. 981 1798 - 1808 REZZAGO A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina comune di Rezzago. 983 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sec. XIV - 1756 legge del 27 marzo 1798 il comune di Rebbio venne inseri- to nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge 7 Rezzago era membro della comunità generale della Va- germinale anno VI). lassina, nel ducato di Milano. Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti XXI di Olgiate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un naio del 1799 contava 450 abitanti (Legge 20 nevoso anno primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a VII). Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Rebbio venne drati (Casanova 1904). inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII di Como (Legge 17 piovoso anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Rezzago era inserito nel ducato di Milano, nella Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Valassina, ed il suo territorio comprendeva anche i cassi- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far naggi di “Molino del Verga”, “Molino del Martor” e “Mo- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- lino di Giovanni Maria Binda” (Compartimento 1751). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, che contava 332 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- convenzione una somma annua di lire 13.10.9. rante il Regno d’Italia, Rebbio venne in un primo tempo in- serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni due deputati a cui comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Rebbio nel 1805 leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- contava 456 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture conservate in una cassa. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento nò l’aggregazione del comune di Rebbio al comune di delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- Como (Decreto 27 febbraio 1808). blica piazza ogni tre anni. Rezzago salariava inoltre il fante e il custode della chiesa. Tale aggregazione venne confermata con le successive compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- comune di Rebbio. 982 nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 1816 - 1859 quesiti 1751, cart. 3033). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Sempre inserito della Valassina, Rezzago compare Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1816), il ricostituito comune di Rebbio venne inserito nella del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice Provincia di Como, Distretto II di Como. pievi 1753).

292 Rezzonico comune di Rezzago. 984 Il comune di Rezzago, dotato di convocato, fu conferma- 1757 - 1797 to nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo com- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Rezzago cazione 23 giugno 1853), il comune di Rezzago venne in- venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La del ducato di Milano. popolazione era costituita da 286 abitanti. Nel 1771 il comune contava 399 abitanti (Statistica delle legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la anime 1771). ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- Rezzago, sempre collocato nella Valassina, venne inserito blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. nella Provincia di Como. A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, REZZONICO vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Rezzonico. 987 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Rezza- sec. XIV - 1756 go, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia La comunità di Rezzonico risulta già citata come entità di Milano (Compartimento 1791). amministrativa autonoma con propri magistrati già dal se- colo XII (Cantù 1856, p. 162). comune di Rezzago. 985 Il “comune de Rezonico” figura nella “Determinatio stra- 1798 - 1809 tarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina della via Regina ”… a predicta valle de Gigina in sursum dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con usque ad portam burgi de Rezonico qui est versus Du- legge del 24 aprile 1798 il comune di Rezzago venne inse- gnum” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Il “comune burgi de Rezonico” apparteneva alla pieve di Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). Menaggio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- 1240). io del 1799 contava 352 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel 1497 la terra di Rezzonico venne concessa in feudo, VII). insieme all’intera pieve di Nesso, dal duca Lodovico Maria Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Sforza a Lucrezia Crivelli. comune di Rezzago, inserito nel Distretto quarto di Lecco, La “vicinantia” di Rezzonico risulta far parte ancora del- entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario la pieve di Menaggio anche dal “Liber consulum civitatis (Legge 23 fiorile anno IX). Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino all’anno guito della legge di riordino delle autorità amministrative 1536 (Liber consulum 1510). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve di rante il Regno d’Italia, Rezzago venne in un primo tempo Menaggio ma, insieme ai comuni di Plesio, San Siro, inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei Sant’Abbondio, Nobiallo, Pianello e Breglia, costituisce distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei ora la Squadra di Rezzonico, inserita nel Contado di Como comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto (Relazione Opizzone 1644). IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Rezzago nel Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1805 contava 346 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 Rezzonico era inserito nella Squadra omonima ed Il successivo intervento di concentrazione disposto per i il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Maran- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- ze, Ronca, Marena e Torre (Compartimento 1751). gregazione del comune di Rezzago al comune di Asso, che Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di Asso. del 1751 emerge che Rezzonico (indicato nelle risposte Prima della aggregazione il comune contava 328 abitanti come “vicinanza"), sempre inserito nella Squadra e costitu- (Decreto 4 novembre 1809). ito da 251 abitanti, non era infeudato: infatti nel 1647 il co- Tale aggregazione venne confermata con la successiva mune, al fine di ottenne la redenzione da una possibile in- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). feudazione, aveva pagato alla Regia Camera la somma di lire 767.2.6 e, ogni quindici anni, continuava a corrispon- comune di Rezzago. 986 dere lire 42. 1816 - 1859 La “vicinanza” convocava ogni tre anni tutti gli uomini In base alla nuova compartimentazione territoriale del “vocali” a seguito dell’avviso fatto casa per casa dal conso- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio le. Durante tale seduta venivano eletti gli ufficiali comunali 1816), il ricostituito comune di Rezzago venne inserito nel- che erano, oltre al console, un sindaco ed il cancelliere. In la Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. alcuni casi particolari potevano essere eletti anche dei de-

293 Rezzonico putati con incarichi specifici. L’elezione degli ufficiali av- co con Acqua Seria e San Martino nel 1805 contava 875 veniva sulla pubblica piazza e con la redazione di atto pub- abitanti (Decreto 8 giugno 1805). blico o privato. A tutti gli ufficiali erano demandate le Il successivo intervento di concentrazione disposto per i responsabilità dell’amministrazione pubblica. In particola- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- re al cancelliere, che era regolarmente salariato, era affidata gregazione del comune di Rezzonico ed uniti al comune di la cura delle scritture pubbliche, conservate in un’apposita San Siro, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Can- cassa. tone I di Menaggio. Prima della aggregazione Rezzonico Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento contava 332 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). delle spese era un solo esattore che veniva eletto all’incan- Tale aggregazione venne confermata con la successiva to. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Rezzonico era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al comune di Rezzonico. 990 quale il console doveva prestare giuramento. In alcuni casi 1816 - 1859 il comune ricorreva anche alla “banca civile” del podestà di In base alla nuova compartimentazione territoriale del Menaggio, podestà dell’intera Squadra (Risposte ai 45 que- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio siti 1751, cart. 3030). 1816), il comune di Rezzonico venne inserito nella Provin- Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- cia di Como, Distretto VII di Dongo. no” del 1753 il comune di Rezzonico figura sempre inserito Il comune di Rezzonico, dotato di convocato, fu confer- nella Squadra omonima (Indice pievi 1753). mato nel Distretto VII di Dongo in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 comune di Rezzonico. 988 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Rezzonico venne in- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma serito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno La popolazione era costituita da 457 abitanti. 1756), il comune di Rezzonico venne inserito, come comu- nità appartenente alla Squadra omonima, nel Contado di squadra di Rezzonico. 991 Como. sec. XVI - 1756 Nel 1771 i comuni di Rezzonico e di Sant’Abbondio, che La Squadra di Rezzonico compare come organizzazione costituivano un’unica parrocchia, contavano 864 abitanti amministrativa tra il XVI e il XVII secolo. (Statistica delle anime 1771). Nel 1644 era composta dai comuni di San Siro, Sant’Ab- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- bondio, Plesio, Nobiallo e dal borgo di Rezzonico, in pre- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di cedenza tutti appartenenti alla pievi di Menaggio, oltre che Rezzonico venne confermato facente parte della Squadra dai comuni di Pianello (già nella pieve di Dongo), e di Bre- ed inserito nella Provincia di Como. glia (Relazione Opizzone 1644). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1791, la squadra di Rezzonico, di cui faceva parte il comu- del 1751 per il comune di Rezzonico emerge che tutte le co- ne di Rezzonico, venne inclusa nel VII distretto censuario munità che compongono la Squadra sono in effetti ammi- della provincia di Como (Compartimento 1791). nistrativamente autonome. Esse però hanno l’obbligo di riunirsi tutte in Rezzonico quando si presentasse la neces- comune di Rezzonico. 989 sità di reclutamento della milizia (Risposte ai 45 quesiti 1798 - 1809 1751, cart. 3030). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) legge del 27 marzo 1798 il comune venne inserito nel Di- la squadra risulta composta dai soli comuni di San Siro, partimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 germi- Sant’Abbondio, Rezzonico e Pianello. nale anno VI). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di squadra di Rezzonico. 992 Rezzonico venne trasportato nel Dipartimento d’Adda e 1757 - 1797 Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmiale anno Nel compartimento territoriale dello stato di Milano VII). (Editto 10 giugno 1757) la squadra di Rezzonico, inserita Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nel contado di Como, risulta formata dai 3 comuni seguen- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far ti: Rezzonico, San Siro, Sant’Abbondio. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Nel 1771 la pieve contava 1.187 abitanti (Statistica delle rile anno IX). anime 1771). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- guito della legge di riordino delle autorità amministrative bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la squadra di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Rezzonico venne inclusa nella provincia di Como; i comu- rante il Regno d’Italia, Rezzonico venne in un primo tempo ni che la componevano rimasero gli stessi. inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei squadra di Rezzonico risulta ancora inserita nella provincia comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III di Como, della quale, con la pieve di Dongo, formava il VII di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune di Rezzoni- distretto censuario (Compartimento 1791).

294 Rodero

RIONCA conservava le pubbliche scritture e che percepiva un com- penso per la compilazione dei riparti. comune di Rionca. 993 Rodero era sottoposto alla giurisdizione del podestà di sec. XVII - 1751 Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- Il “Molino di Galeazzo”, costituito da un solo fuoco, ri- siti 1751, cart. 3026). sultava compreso nel 1652 tra le terre che componevano la Il comune di Rodero compare nell’“Indice delle pievi e pieve di Fino (Redenzione feudi 1652). Nel “Comparti- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- mento territoriale specificante le cassine” del 1751, il co- nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). mune di “Galliazzo o sia Ronca” risulta sempre inserito nella pieve di Fino (Compartimento 1751). comune di Rodero. 995 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1757 - 1797 del 1751 per il comune di Vertemate, emerge che Rioncha e Binone erano già aggregati a quel comune. Le pubbliche Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- scritture delle due comunità erano allora conservate dalle lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma due famiglie proprietarie (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 3026). 1756), il comune di Rodero venne inserito, con le comunità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Co- Da allora e sino alla compartimentazione del Diparti- mo. mento dell’Olona del 26 settembre 1798 (Legge 7 germina- le anno VI), Rionca e Binone compaiono sempre uniti a Nel 1771 il comune contava 393 abitanti (Statistica delle Vertemate. In seguito e sino al 1801 i territori di queste due anime 1771). comunità risultano invece posti sotto le competenze del co- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- mune di Carimate. Definitivamente uniti a Vertemate sono ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ro- riportati a partire dalla compartimentazione del 1805 in poi dero venne confermato facente parte della pieve di Uggiate (Decreto 8 giugno 1805). ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Rodero, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- RODERO vincia di Como (Compartimento 1791).

comune di Rodero. 996 comune di Rodero. 994 1798 - 1809 sec. XIV - 1756 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Il “comune de Rodoli” figura nella “Determinatio men- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina surarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate (Sta- legge del 27 marzo 1798 il comune di Rodero venne inse- tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di 7 germinale anno VI). Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Rodero risulta sempre facente parte della pieve di Uggia- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto te anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Nel gennaio del 1799 contava 360 abitanti (Legge 20 nevo- dal 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). so anno VII). Nel 1652 la terra di Rodero, ancora compresa nella pieve Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il di Uggiate, era composta da 32 fuochi (Redenzione feudi comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far 1652). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rile anno IX). del 1751, Rodero era sempre inserito nella pieve di Uggiate Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Mo- guito della legge di riordino delle autorità amministrative lino di sotto” e “Molino di sopra” (Compartimento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Rodero venne in un primo tempo in- del 1751 emerge che Rodero, che contava 339 abitanti, con serito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- rogito del notaio Francesco Mercantoli del 3 ottobre 1668 stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei si era redento e pagava per ciò la somma di lire 24 ogni comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I quindici anni. di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava 385 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al suono della campana sulla pubblica piazza di fronte alla Il successivo intervento di concentrazione disposto per i chiesa parrocchiale su convocazione del console il quale comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- proponeva gli argomenti da trattare. Il console, eletto per nò l’aggregazione di Rodero al comune di Cagno, nel Can- incanto, svolgeva anche le mansioni di esattore. Il consiglio tone II di Como. Prima della aggregazione Rodero contava eleggeva annualmente anche due sindaci che spesso erano 379 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). i medesimi che la parrocchia sceglieva per la sua ammini- Tale aggregazione venne confermata con la successiva strazione. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere che compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

295 Romanò comune di Rodero. 997 podestà feudale al quale veniva pagato regolare salario an- 1816 - 1859 nuo. Il console prestava annualmente l’ordinario giuramen- to alla “Tribunale di Milano” e a quello della Martesana In base alla nuova compartimentazione territoriale del (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3042). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Rodero venne inserito nella Sempre inserito nella pieve di Mariano, Romanò compa- Provincia di Como, Distretto I di Como. re nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- no” del 1753 ampliato nei suoi confini con l’aggregazione stretto I di Como in forza del successivo compartimento del territorio della comunità di Ghiano (Indice pievi 1753). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comune di Romanò. 999 cazione 23 giugno 1853), il comune di Rodero venne inse- 1757 - 1797 rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- polazione era costituita da 602 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Romanò con Guiano venne inserito tra le comunità della pieve di ROMANÒ Mariano, nel territorio del ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 355 abitanti (Statistica delle comune di Romanò. 998 anime 1771). sec. XIV - 1756 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ro- Milano fatti nel 1346” Romanò risulta incluso nella pieve manò con Guiano, sempre collocato nella pieve di Maria- di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta la ma- no, venne inserito nella Provincia di Milano. nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Romanore con la Villa” (Compartimentazione delle fagie 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di 1992). Romanò, venne inclusa nel XI distretto censuario della pro- Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- vincia di Milano (Compartimento 1791). toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta comune di Romanò. 1000 la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà 1798 - 1809 del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- nova 1904). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- legge del 27 marzo 1798 il comune di Romanò con Guiano sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Ma- Carlo V 1558, cart. 28). riano (Legge 7 germinale anno VI). Dopo un breve periodo, in cui Romanò e tutta la pieve di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussani, il co- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto mune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani che lo XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel tennero sino al 1683 quando passò al questore Flaminio gennaio del 1799 contava 336 abitanti (Legge 20 nevoso Crivelli (Casanova 1904). anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Romanò era sempre inserito nel ducato di Mila- comune di Romanò con Guiano, inserito nel Distretto pri- no, nella pieve di Mariano, ed il suo territorio comprendeva mo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento anche i cassinaggi di Fornasetta e “Cassina della Cà” del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). (Compartimento 1751). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- guito della legge di riordino delle autorità amministrative chese Enea Crivelli al quale la comunità corrispondeva le (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- “ragioni del dazio del bollino e della macinetta”, contava rante il Regno d’Italia, Romanò venne in un primo tempo 220 abitanti. Il comune disponeva di un consiglio generale inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Quadro dei composto da tutti i capi di famiglia che si riunivano nella distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei pubblica piazza al suono della campana. Ufficiali del co- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I mune erano un console e un sindaco che venivano eletti dal di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Romanò con consiglio ogni anno in pubblica seduta a seguito di pubbli- Ghiano nel 1805 contava 374 abitanti (Decreto 8 giugno co incanto. La medesima procedura veniva utilizzata per la 1805). nomina del sacrista. Il primo estimato era incaricato della Il successivo intervento di concentrazione disposto per i vigilanza sui riparti insieme agli ufficiali comunali ed a lui comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- era demandata la cura delle pubbliche scritture che conser- gregazione del comune di Romanò ed uniti al comune di vava nella propria abitazione. Il comune si avvaleva inoltre Inverigo, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di un cancelliere che, nel 1751, risulta essere lo stesso sin- di Cantù. Prima della aggregazione Romanò contava 342 daco. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- abitanti (Decreto 4 novembre 1809). mento delle spese era un solo esattore che durava in carica Tale aggregazione venne confermata con la successiva nove anni. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

296 Ronago superiore comune di Romanò. 1001 tà della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di 1816 - 1859 Como. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Nel 1771 il comune contava 289 abitanti (Statistica delle Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio anime 1771). 1816), il comune di Romanò con Guiano venne inserito Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ro- Il comune di Romanò con Guiano, dotato di convocato, nago venne confermato facente parte della pieve di Uggiate fu confermato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del suc- ed inserito nella Provincia di Como. cessivo compartimento delle province lombarde (Notifica- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno zione 1 luglio 1844). 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Ronago, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- cazione 23 giugno 1853), il comune di Romanò, che com- vincia di Como (Compartimento 1791). prendeva la frazione di Guiano, venne inserito nella Provin- cia di Como, Distretto IV di Cantù. La popolazione era comune di Ronago. 1004 costituita da 721 abitanti. 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con RONAGO SUPERIORE legge del 27 marzo 1798 il comune di Ronago venne inse- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge comune di Ronago. 1002 7 germinale anno VI). sec. XIV - 1756 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Il “comune de Ronago” figura nella “Determinatio men- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). surarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del Nel gennaio del 1799 contava 350 abitanti (Legge 20 nevo- 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Uggiate (Sta- so anno VII). tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Porta Torre della città di Como (Ripartizione 1240). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Ronago risulta sempre facente parte della pieve di Uggia- rile anno IX). te anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune guito della legge di riordino delle autorità amministrative dal 1510 sino all’anno 1542 (Liber consulum 1510). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel 1652 la terra di Ronago, ancora compresa nella pieve rante il Regno d’Italia, Ronago venne in un primo tempo di Uggiate, era composta da 22 fuochi (Redenzione feudi inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- 1652). stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I del 1751, Ronago era sempre inserito nella pieve di Uggia- di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava te (Compartimento 1751). 348 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che Ronago, che contava 300 abitanti, si comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- era redento e pagava per ciò la somma di lire 19.9.3 ogni nò l’aggregazione di Ronago al comune di Uggiate, nel quindici anni. Cantone II di Como. Prima della aggregazione Ronago Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al contava 326 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). suono della campana sulla pubblica piazza su convocazio- Tale aggregazione venne confermata con la successiva ne del console il quale proponeva gli argomenti da trattare. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il console, eletto per incanto, svolgeva anche le mansioni di esattore. comune di Ronago superiore. 1005 Ronago era sottoposto alla giurisdizione del podestà di 1816 - 1859 Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- In base alla nuova compartimentazione territoriale del siti 1751, cart. 3026). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Ronago venne inserito nella Il comune di Ronago compare nell’“Indice delle pievi e Provincia di Como, Distretto I di Como. comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). Il comune di Ronago superiore ed inferiore, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde comune di Ronago. 1003 (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Ronago superiore, lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma che comprendeva la frazione di Ronago inferiore, venne in- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno serito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- 1756), il comune di Ronago venne inserito, con le comuni- polazione era costituita da 411 abitanti.

297 Ronco (Corpi Santi di Como)

RONCO (CORPI SANTI DI COMO) Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Giusep- terra di Ronco. 1006 pe Arconati al quale la comunità doveva annualmente con- segnare “due forme di formaggio comasco” a titolo di ono- sec. XVII ranza, contava circa 1200 abitanti. Secondo quanto sostiene Gianoncelli ”… Circa il borgo Rovellasca disponeva di un consiglio, formato dai capi di di Zezio, la cui denominazione secondo Antonio Monti, sa- casa, che si riuniva di norma nel giorno del riparto dei cari- rebbe derivata da un antico toponimo esistente presso l’at- chi, al suono della campana e alla presenza del luogotenen- tuale borgo di San Martino, giova rilevare che questi, nel te del podestà. In consiglio, nel medesimo giorno, venivano sopra citato documento del 1240 [ripartizione territoriale eletti due sindaci e, per incanto, il console. del 1240 del marchese Bertoldo di Hohemburg del com- Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere che veniva plesso pievano comasco (Ripartizione 1240)], è indicato retribuito con un salario annuo ed aveva tra l’altro il com- col termine di Concilio, segno che la sua circoscrizione pito della cura delle pubbliche scritture. Sempre nel giorno s’era probabilmente costituita su terre concilive, apparte- dei riparti veniva pubblicamente eletto un solo esattore. nenti all’antico concilium preromano, di cui Zezio pare co- Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà stituisse il centro culturale, … . Tale concilio comprendeva feudale, rappresentato in loco da un luogotenente a cui la probabilmente le località di Ravanera, Rovato, Rovazio, comunità erogava un onorario di un “filippo” ogni anno nel Lora, Monte Verde, Monte Goi, Ronco, Brusada o Fiume giorno del riparto. Aperto” (Gianoncelli 1982, pagg. 114 - 115). Il console prestava l’ordinario giuramento alla banca cri- Nel 1652 la terra di Ronco, composta da 2 fuochi, risulta minale di Lomazzo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. compresa nei Corpi santi di Como (Redenzione feudi 3026). 1652). Il comune di Rovellasca compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753).

RONCO (PIEVE DI FINO) comune di Rovellasca. 1009 1757 - 1797 comune di Ronco. 1007 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- sec. XVI - 1751 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Già citata come “Cassina de Roncho” nel “Liber con- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- 1756), il comune di Rovellasca venne inserito, con le co- ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino munità della pieve di Fino, nel Territorio civile della città di all’anno 1538 (Liber consulum 1510), la terra di Ronco, Como. costituita da 4 fuochi, risultava compresa nel 1652 tra quel- Nel 1771 il comune contava 1.230 abitanti (Statistica del- le che componevano la pieve di Fino (Redenzione feudi le anime 1771). 1652). Nel “Compartimento territoriale specificante le cas- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sine” del 1751, Ronco era sempre inserito nella pieve di ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ro- Fino (Compartimento 1751). vellasca venne confermato facente parte della pieve di Fino Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento ed inserito nella Provincia di Como. del 1751 per il comune di Cassina Rizzardi, emerge che In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Ronco con Boffalora e Monticello era già stato aggregato 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ro- dalla real giunta a quel comune (Risposte ai 45 quesiti vellasca, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- 1751, cart. 3026). vincia di Como (Compartimento 1791).

comune di Rovellasca. 1010 1798 - 1812 ROVELLASCA A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comune di Rovellasca. 1008 legge del 27 marzo 1798 il comune di Rovellasca venne in- sec. XIV - 1756 serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Fino (Legge Già citata come “Cassina de Rovelasca” nel “Liber con- 7 germinale anno VI). sulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramen- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune ti prestati dai consoli dei comuni del comasco dal 1510 sino venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto all’anno 1535 (Liber consulum 1510), la terra di “Rovela- XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- sca” figura compresa nel 1652 tra quelle che componevano naio del 1799 contava 1600 abitanti (Legge 20 nevoso anno la pieve di Fino (Redenzione feudi 1652) e infeudata, in VII). forza dell’istrumento rogato il 18 ottobre 1538, a Giacomo Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Antonio Carcano. Successivamente, il comune con tutto il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far feudo giunse nella mani della famiglia Arconati (Casanova parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- 1904). rile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Rovellasca era sempre inserito nella pieve di Fino guito della legge di riordino delle autorità amministrative (Compartimento 1751). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du-

298 Rovello rante il Regno d’Italia, Rovellasca venne in un primo tempo mati della comunità. Il comune si avvaleva inoltre di un inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- cancelliere che veniva regolarmente retribuito Incaricato stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I un solo esattore che veniva eletto in pubblica piazza. Il co- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Rovellasca nel mune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feuda- 1805 contava 1535 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). le, rappresentato in loco da un luogotenente. Il console pre- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i stava l’ordinario giuramento alla banca criminale del comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ro- Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti vellasca allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- 1751, cart. 3039). zione del comune di Rovello. Inserito nel Distretto I di Co- Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- mo, Cantone VI di Appiano, dopo l’unione il comune pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- contava 2135 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Tale aggregazione non venne confermata con la succes- (Indice pievi 1753). siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- ne del comune di Rovello a cui compare invece aggregato comune di Rovello. 1013 il comune di Rovellasca (Decreto 30 luglio 1812). 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- comune di Rovellasca. 1011 lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1816 - 1859 al governo e amministrazione delle comunità dello stato di In base alla nuova compartimentazione territoriale del Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Rovello Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel 1816), il ricostituito comune di Rovellasca venne inserito territorio del ducato di Milano. nella Provincia di Como, Distretto I di Como. A seguito della morte del conte Giovanni della Porta av- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- venuta nel 1763, il comune, sino ad allora infeudato, tornò stretto I di Como in forza del successivo compartimento nelle disponibilità della R. Camera (Casanova 1904). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel 1771 il comune contava 1.012 abitanti (Statistica del- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- le anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Rovellasca venne Successivamente nel 1780 venne deliberata la concessio- inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La ne del feudo a favore di Andrea Lucini Passalacqua e della popolazione era costituita da 1792 abitanti. madre Caterina Brentano Monticelli (Casanova 1904). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ro- vello, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inse- ROVELLO rito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Rovello. 1012 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Rovello, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Rovello risulta incluso nella pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- comune di Rovello. 1014 tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Rodello 1798 - 1815 per li nobili e vicini” (Compartimentazione delle fagie A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Rovello legge del 26 marzo 1798 il comune di Rovello venne inse- risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di rito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Legge 6 germinale anno VI). (Relazione Opizzone 1644). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Con istrumento rogato il 18 dicembre 1649 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto venne concesso in feudo a Giovanni Della Porta (Casanova XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- 1904). naio del 1799 contava 1065 abitanti (Legge 20 nevoso anno Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” VII). del 1751, Rovello era sempre inserito nel ducato di Milano, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ancora nella pieve di Appiano (Compartimento 1751). comune di Rovello, inserito nel Distretto secondo di Vare- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento se, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Giovan- (Legge 23 fiorile anno IX). ni Della Porta al quale la comunità non versava alcun tipo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- di tributo, contava circa 700 anime. Disponeva di un consi- guito della legge di riordino delle autorità amministrative glio generale che si riuniva nel giorno del riparto o in altre (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- occasioni particolari, al suono della campana. rante il Regno d’Italia, Rovello venne in un primo tempo Ufficiali del comune erano il console, eletto a seguito di inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- pubblico incanto, e un sindaco, entrambi nominati nel gior- dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe no dei riparti. Essi dovevano partecipare alle sedute dei (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel consigli insieme al luogotenente del podestà e ai primi esti- Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di

299 Rovenna

Rovello nel 1805 contava 923 abitanti (Decreto 8 giugno te Giuseppe Della Porta, giureconsulto collegiato e decu- 1805). rione di Como (Casanova 1904). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- del 1751, Rovenna risultava sempre inserito tra le Cinque gregazione del comune di Rovello al comune di Rovella- terre unite alla città di Como, ed il suo territorio compren- sca, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di deva i cassinaggi di Porgino, Toldino, Stomaino, Casnedo Appiano. Prima della aggregazione Rovello contava 1000 e Stimianico (Compartimento 1751). abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Tale aggregazione non venne confermata con la succes- del 1751 emerge che Rovenna, che contava 384 abitanti, siva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzio- era infeudato al conte Nicolò Della Porta a cui non veniva ne del comune di Rovello a cui compare invece aggregato versato alcun tributo. il comune di Rovellasca (Decreto 30 luglio 1812). Rovenna non aveva consigli ma in caso di necessità il console convocava i capi di famiglia in pubblica seduta. comune di Rovello. 1015 Il comune, in passato, disponeva di due sindaci che veni- 1816 - 1859 vano retribuiti annualmente, ma nel 1751 si avvaleva solo In base alla nuova compartimentazione territoriale del di un procuratore, residente in Como, al quale corrisponde- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio va un salario di lire 25 e che svolgeva anche le funzioni di 1816), il comune di Rovello venne inserito nella Provincia cancelliere. Per la riscossione dei carichi il comune si avva- di Como, Distretto XXIII di Appiano. leva un solo esattore. Rovenna era sottoposto alla giurisdizione del podestà Il comune di Rovello, dotato di convocato, fu confermato feudale per i cui servizi pagava una somma annua e all’uf- nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo com- ficio del quale il console prestava giuramento (Risposte ai partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 45 quesiti 1751, cart. 3027). 1844). Il comune di Rovenna compare nell’“Indice delle pievi e Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- cazione 23 giugno 1853), il comune di Rovello venne inse- nente alle “Terre unite alla città” (Indice pievi 1753). rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La popolazione era costituita da 1570 abitanti. comune di Rovenna. 1017 legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI 1757 - 1797 per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Rovenna, in blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. precedenza componente delle Cinque terre unite a Como, venne inserito nel Territorio civile della città di Como, nella istituenda pieve di Zezio superiore, così come compare an- che nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). ROVENNA Nel 1771 il comune contava 355 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di Rovenna. 1016 A seguito della morte del conte Nicolò Della Porta, senza sec. XIV - 1756 discendenza, avvenuta nel 1784, il feudo di Urio con Ro- La comunità di Rovenna risulta già citata come entità venna tornò nelle disponibilità del demanio (Casanova amministrativa autonoma con propri magistrati già dal se- 1904). colo XII (Cantù 1856, p. 162). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Il “comune de Roena” figura nella “Determinatio strata- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ro- rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, venna venne confermato facente parte della pieve di Zezio come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della superiore ed inserito nella Provincia di Como. via Regina ”… a dicto cantono dicti muri usque ad capud In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno pontis de Brezia versus Cardinam” (Statuti di Como 1335, 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- Determinatio stratarum). mune di Rovenna, venne inclusa nel II distretto censuario Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 at- della provincia di Como (Compartimento 1791). tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- partizione 1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di comune di Rovenna. 1018 Como 1335, Determinatio mensurarum). 1798 - 1815 Nel 1419 Rovenna ottenne la cittadinanza comasca con i A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- rispettivi privilegi (Buzzetti 1904, pag. 22). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- legge del 27 marzo 1798 il comune di Rovenna venne inse- tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge sino al 1538 (Liber consulum 1510). 7 germinale anno VI). Compare invece appartenente alle Cinque terre unite alla Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune città di Como, nel 1652, anno in cui Rovenna risulta com- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto posta da 47 fuochi (Redenzione feudi 1652). XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Con istrumento del 27 aprile 1731 del notaio Filippo Del- gennaio del 1799 contava 584 abitanti (Legge 20 nevoso mati, i comuni di Rovenna e Urio vennero infeudati al con- anno VII).

300 Sala

Con la legge di riforma del 5 febbraio 1799 Rovenna ven- Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel ne inserito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXII di 1644 (Relazione Opizzone 1644). Como (Legge 17 piovoso anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Rozzago era sempre inserito nel ducato di Mila- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far no, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- anche i cassinaggi di “Sant’Agata”, Moglie, Brigianello, rile anno IX). Bernicocca, Bissè e Castelletto (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte An- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- tonio Pietrasanta al quale la comunità versava il “dazio rante il Regno d’Italia, Rovenna con Stimianico venne in dell’imbottato”, contava 120 abitanti. Disponeva di un con- un primo tempo inserito nel Distretto II ex comasco dei sole che veniva eletto dagli “uomini del comune”, oltre che Borghi di Como (Quadro dei distretti 1802), classificato di un cancelliere che percepiva un salario annuo. Incaricato comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successi- delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era vamente, con la denominazione di Rovenna, collocato nel un solo esattore che veniva eletto anch’esso dagli “uomini Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel del comune” in seduta pubblica. Il comune era sottoposto 1805 contava 412 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). alla giurisdizione di un podestà feudale al quale versava an- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i nualmente un salario. Il console prestava ogni anno giura- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ro- mento alla “Banca criminale di Milano” oltre che alla venna con Stimianico allargare i propri confini territoriali “Banca criminale feudale di Cantù” (Risposte ai 45 quesiti con l’aggregazione dei comuni di Maslianico e Piazza. In- 1751, cart. 3042). serito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como, dopo L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” l’unione il comune contava 1275 abitanti (Decreto 4 no- indica Rozzago già aggregata al comune di Figino (Indice vembre 1809). pievi 1753). Nel nuovo compartimento territoriale dello Tale aggregazione venne confermata con la successiva Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il territo- comune di Rovenna. 1019 rio di Rozzago risulta assegnato definitivamente al comune 1816 - 1859 di Figino con Rozzago.

In base alla nuova compartimentazione territoriale del bibl. Vigotti 1974: Gualberto Vigotti, La diocesi di Milano Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio alla fine del secolo XIII, Roma, Edizioni di storia e lette- 1816), il comune di Rovenna venne inserito nella Provincia ratura, 1974. di Como, Distretto II di Como. Il comune, dotato di consiglio, fu confermato nel Distret- to II di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). SALA Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Rovenna venne in- serito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La po- comune di Sala. 1021 polazione era costituita da 801 abitanti. sec. XIV - 1756 legisl. Legge 17 piovoso anno VII: Legge 17 piovoso anno VII I “comunia et vicinantie de Salla et de Collono” figurano per la riforma della distrettuazione del Dipartimento nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli dell’Olona (5/2/1799), Raccolta delle leggi, proclami, or- Statuti di Como del 1335, come i comuni cui spetta la ma- dini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Re- nutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto ponte pubblicano, VI, Milano, 1799. de Collono usque ad vallem de Premonte” (Statuti di Como bibl. Buzzetti 1904: Pietro Buzzetti, Regesto per documenti di 1335, Determinatio stratarum). Appartenevano nel 1335 Moltrasio, Como, Tipografia Cooperativa Comense, alla pieve d’Isola (Statuti di Como 1335, Determinatio 1904. mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 at- tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- partizione 1240). Il comune di Colonno con Sala risulta sempre facente ROZZAGO parte della pieve d’Isola anche dal “Liber consulum civita- tis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai comune di Rozzago. 1020 consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1537 (Liber sec. XIV - 1753 consulum 1510). La pieve di Galliano, già infeudata dal duca Galeazzo Inserito nel feudo d’Isola, che aveva già fatto parte a sua Maria Sforza al fratello naturale Polidoro Sforza Visconti, volta del feudo di Colico, concesso nel 1555 ad Antonio nella quale era collocata la comunità di Rozzago già dal Maria Quadrio e successivamente ai conti Alberti, Sala XIII secolo (Vigotti 1974), venne concessa in feudo nel venne concesso in feudo con diploma del 26 maggio 1640 1475 a Francesco Pietrasanta (Casanova 1904). del re Filippo IV, con tutta la pieve, all’abate Marco Gallio Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e di Como (Casanova 1904). dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Rozzago ri- Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).

301 San Bartolomeo

A seguito della morte del marchese Giacomo Gallio, sen- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- za discendenza, nel 1686 il feudo tornò nelle disponibilità rile anno IX). del Demanio (Casanova 1904). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune, che contava 430 abitanti, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pagava per la redenzione la somma di lire 93.10.3 ogni rante il Regno d’Italia, Sala venne in un primo tempo inse- quindici anni. rito nel Distretto IV ex comasco di Tremezzo (Quadro dei L’organo deliberativo della comunità era un consiglio, distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei detto “vicinanza”, costituito da tutta la comunità, che si riu- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III niva pubblicamente convocato dal console. di Menaggio, Cantone I di Menaggio. Il comune di Sala nel Ufficiali del comune erano il console, il sindaco, che 1805 contava 478 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). svolgeva anche le funzioni di cancelliere, e quattro deputa- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i ti, tutti eletti pubblicamente. Al sindaco, che per le due ca- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Sala riche che ricopriva veniva retribuito con un salario annuo, allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione dei erano affidati l’amministrazione e la conservazione del pa- comuni di Colonno e Ossuccio ed uniti. Inserito nel Distret- trimonio pubblico e la cura delle pubbliche scritture. Ogni to III di Menaggio, Cantone I di Menaggio, dopo l’unione anno il sindaco era tenuto a presentare opportuno discarico il comune contava 1160 abitanti (Decreto 4 novembre della sua attività in pubblica vicinanza. 1809). L’aggregazione venne confermata con la nuova Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il compartimentazione approvata nel 1812 (Decreto 30 luglio comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- 1812). canto ogni tre anni. Sala era sottoposto alla giurisdizione del podestà di comune di Sala. 1024 Como per i servizi del quale pagava direttamente un com- 1816 - 1859 penso annuale. Il console era tenuto a presentare le denunce In base alla nuova compartimentazione territoriale del al suo ufficio (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- 1816), il comune di Sala venne inserito nella Provincia di ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Como, Distretto IV di Menaggio. pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto Sala era sempre inserito nella pieve d’Isola. IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Sala. 1022 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Sala venne inserito Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. La po- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma polazione era costituita da 575 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Sala venne inserito, come comunità ap- partenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. Nel 1771 i comuni di Colonno, di Ossuccio e di Sala, che SAN BARTOLOMEO costituivano una sola parrocchia, contavano 1.030 abitanti (Statistica delle anime 1771). comune di San Bartolomeo. 1025 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- sec. XIV - 1756 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Sala venne confermato facente parte della pieve d’Isola ed San Bartolomeo era membro della pieve di Porlezza, nel- inserito nella Provincia di Como. la Riviera di Lecco, ducato di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo 1791, Sala, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso nel dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- IV distretto censuario della provincia di Como (Comparti- na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un mento 1791). primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo comune di Sala. 1023 V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia 1798 - 1815 d’Este (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina del 1751, San Bartolomeo compare sempre inserito nella dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pieve di Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, legge del 27 marzo 1798 il comune di Sala venne inserito ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Gal- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo (Legge 7 bino, Vora e Sora (Compartimento 1751). germinale anno VI). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio gennaio del 1799 contava 467 abitanti (Legge 20 nevoso generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi anno VII). di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far prio cancelliere, incaricato con il console della custodia

302 San Bartolomeo al Bosco delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa stretto III di Menaggio, Cantone III di Porlezza, contava parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- 552 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre Tale situazione non venne confermata con la successiva anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). compartimentazione del 1812 che vide l’aggregazione del A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese comune di San Bartolomeo al comune di San Nazzaro (De- Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- creto 30 luglio 1812). za tornò nelle disponibilità della regia Camera. Sempre inserito della stessa pieve, San Bartolomeo com- comune di San Bartolomeo. 1028 pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- 1816 - 1859 lano” del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato di Milano (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di San Bartolomeo. 1026 1816), il ricostituito comune di San Bartolomeo venne in- 1757 - 1797 serito nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VI di Porlezza Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di San Bar- in forza del successivo compartimento delle province lom- tolomeo venne mantenuto tra le comunità della pieve di barde (Notificazione 1 luglio 1844). Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano. cazione 23 giugno 1853), il comune di San Bartolomeo Nel 1771 il comune contava 410 abitanti (Statistica delle venne inserito nella provincia di Como, Distretto VIII di anime 1771). Porlezza. La popolazione era costituita da 901 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di San Bartolomeo venne confermato facente parte della Pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di SAN BARTOLOMEO AL BOSCO Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di San Bartolomeo al Bosco. 1029 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di San Bartolomeo, venne inclusa nel I distretto censuario sec. XIV - 1756 della provincia di Milano (Compartimento 1791). Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” San Bartolomeo al Bosco risulta in- comune di San Bartolomeo. 1027 cluso nella pieve di Appiano e viene elencato tra le località 1798 - 1812 cui spetta la manutenzione della “strata da Bolà” come “le cassine de san Bartholomeo al Boscho” (Compartimenta- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- zione delle fagie 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e legge del 27 marzo 1798 il comune di San Bartolomeo ven- dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, San ne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza Bartolomeo risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Legge 7 germinale anno VI). (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ri- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di trova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). San Bartolomeo venne trasportato nel Dipartimento Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” dell’Olona, Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendem- del 1751, San Bartolomeo al Bosco era sempre inserito nel miale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 541 abitanti ducato di Milano, ancora nella pieve di Appiano (Compar- (Legge 20 nevoso anno VII). timento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che il comune, che contava in tutto 37 ani- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- me, aveva come unico ufficiale il console, scelto a rotazio- rile anno IX). ne annuale tra i massari della comunità, che svolgeva la Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- propria attività sotto la direzione del possessore unico (con- guito della legge di riordino delle autorità amministrative te Federico Pusterla). Data le piccole dimensioni del comu- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ne e la presenza di un unico possessore, il comune non di- rante il Regno d’Italia, San Bartolomeo venne in un primo sponeva di esattore né di cancelliere.Il comune era tempo inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Qua- sottoposto alla giurisdizione del Vicariato del Seprio di dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe Gallarate a cui il console prestava giuramento (Risposte ai (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel 45 quesiti 1751, cart. 3039). Distretto III di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comu- Sempre inserito nella pieve di Appiano, San Bartolomeo ne di San Bartolomeo nel 1805 contava 559 abitanti (De- compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di creto 8 giugno 1805). Milano” del 1753 già unito con il comune di Cassina Fon- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i tana, con la denominazione di San Bartolomeo con Cassina comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- Fontana, ancora appartenente al ducato di Milano (Indice teressò il comune di San Bartolomeo che, inserito nel Di- pievi 1753).

303 San Fedele comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana. 1030 venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXIII di 1757 - 1797 Appiano. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana, dota- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma to di convocato, fu confermato nel Distretto XXIII di Ap- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di piano in forza del successivo compartimento delle province Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di San Bar- lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). tolomeo con Cassina Fontana venne inserito tra le comuni- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- tà della pieve di Appiano, nel territorio del ducato di Mila- cazione 23 giugno 1853), il comune di San Bartolomeo, no. che comprendeva la frazione di Cassina Fontana, venne in- Nel 1771 il comune contava 92 abitanti (Statistica delle serito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La anime 1771). popolazione era costituita da 174 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di San per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento Bartolomeo con Cassina Fontana, sempre collocato nella del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, pieve di Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallara- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- te. blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Com- SAN FEDELE partimento 1791). cantone III di San Fedele. 1033 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana. 1031 1805 giugno 8 - 1815 1798 - 1809 In base al compartimento territoriale del Regno d’Italia A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- (Decreto 8 giugno 1805) il cantone III di San Fedele, com- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina preso nel dipartimento del Lario, distretto I di Como, inclu- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con deva i seguenti comuni: Blessagno con Lura, Casasco, Ca- legge del 26 marzo 1798 il comune di San Bartolomeo con stiglione, Cerano con Veglio, Dizzasco con Muronico, Cassina Fontana venne inserito nel Dipartimento del Ver- Rovasco e Biazzeno, Laino, Lanzo, Pellio di sopra con Pel- bano, Distretto di Appiano (Legge 6 germinale anno VI). lio di sotto, Ponna superiore e Ponna inferiore, Ramponio, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune San Fedele, Scaria, Schignano, Verna. venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto La popolazione complessiva era di 5.734 abitanti. XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Con il decreto di aggregazione e unione dei comuni del naio del 1799 contava 90 abitanti (Legge 20 nevoso anno dipartimento del Lario (Decreto 4 novembre 1809), che di- VII). segnò il nuovo assetto amministrativo del territorio coma- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sco, il numero dei comuni del cantone passò da 14 a 5: Ar- comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana, inserito gegno, Clajno con Osteno, Castiglione, San Fedele e nel Distretto secondo di Varese, venne a far parte del rico- Scaria. La popolazione ammontava a 6.519 abitanti. stituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Il decreto di concentrazione e unione dei comuni del di- Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- partimento del Lario (Decreto 30 luglio 1812) confermò, to della legge di riordino delle autorità amministrative per i comuni del cantone III di San Fedele, le variazioni (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- previste dal precedente provvedimento del 1809. rante il Regno d’Italia, San Bartolomeo venne in un primo tempo inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano comune di San Fedele. 1034 (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- sec. XIV - 1756 se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune Il “comune conscilii Sancti Fidelis vallis Intellevi” ap- di San Bartolomeo con Cassina Fontana nel 1805 contava parteneva nel 1335 alla pieve d’Intelvi (Statuti di Como 110 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). 1335, Determinatio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lo- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i renzo e Coloniola della città di Como (Ripartizione 1240). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- gregazione del comune di San Bartolomeo ed uniti al co- La terra di San Fedele, sempre appartenente alla pieve mune di Appiano, che fu inserito nel Distretto I di Como, d’Intelvi, compare negli atti delle visite pastorali del vesco- Cantone VI di Appiano. Prima della aggregazione San Bar- vo Ninguarda del 1593 composta da 56 fuochi per un totale tolomeo contava 113 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). di 316 abitanti (Lazzati 1986). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana. 1032 Andreotti (Casanova 1904). 1816 - 1859 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” In base alla nuova compartimentazione territoriale del del 1751, San Fedele era sempre inserito nella pieve d’In- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio telvi, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di 1816), il comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana “Cassina Comia”, “Cassina Prada”, “Cassina Piazzo”, Sel-

304 San Fedele vetta, “Cassina Bremana”, Borsallo, Molino, “Cassina Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Pianca” e “Cassina Derbon” (Compartimento 1751). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune, che contava 443 abitanti, rante il Regno d’Italia, San Fedele venne in un primo tempo era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’In- veniva versato da tutta la valle un censo annuale, di cui lire telvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III 50.15.6 a carico di San Fedele. classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collo- Il comune non disponeva di un consiglio generale ma cato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale comune nel 1805 contava 583 abitanti (Decreto 8 giugno di valle. Aveva invece un consiglio particolare costituito da 1805). tutti i capi di famiglia oltre che dal sindaco, dal console e Il successivo intervento di concentrazione disposto per i dal cancelliere. L’amministrazione del patrimonio pubblico comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide San e la custodia delle pubbliche scritture, che venivano conser- Fedele allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- vate in una apposita cassa nella casa del cancelliere, era de- zione dei comuni di Lajno e Pellio Inferiore e Superiore. mandata allo stesso sindaco e al cancelliere, eletti periodi- Inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele, camente dai capi di famiglia a maggioranza dei voti e che dopo l’unione il comune contava 1245 abitanti (Decreto 4 percepivano un salario annuale. novembre 1809). Per l’esazione dei tributi il comune si avvaleva di un esat- Tale aggregazione venne confermata con la successiva tore eletto con pubblico incanto. Egli doveva prestare ido- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). nea “sigurtà”. San Fedele era sottoposto alla giurisdizione del podestà comune di San Fedele. 1037 di valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 38.14 1816 - 1859 e al quale il console non prestava alcun giuramento (Rispo- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune di San Fedele compare nell’“Indice delle pievi 1816), il comune di San Fedele venne inserito nella Provin- e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- cia di Como, Distretto V di San Fedele. nente alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- comune di San Fedele. 1035 riazioni 1835), fu confermato nel Distretto V di San Fedele 1757 - 1797 in forza del successivo compartimento delle province lom- barde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di San Fedele venne al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno inserito nella provincia di Como, Distretto IX di San Fede- 1756), il comune di San Fedele venne inserito nel compar- le. La popolazione era costituita da 626 abitanti. timento della Valle Intelvi. Nel 1771 il comune contava 404 abitanti (Statistica delle distretto della cancelleria del censo n. V della provincia anime 1771). di Como. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- 1038 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di San 1786 settembre 26 - 1797 Fedele venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed inserito nella Provincia di Como. In conformità al nuovo compartimento territoriale della Lombardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) i distretti In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno delle regie cancellerie del censo vennero riformati. Il di- 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di San stretto V della provincia di Como era composto dal territo- Fedele, venne inclusa nel V distretto censuario della pro- rio della Valle Intelvi e dei comuni di Casasco, Cerano, vincia di Como (Compartimento 1791). Dizzasco e Schignano, nella pieve d’Isola. Anche a seguito del ripristino della compartimentazione territoriale vigente comune di San Fedele. 1036 dal 1760 al 1785 previsto dal reale dispaccio 20 gennaio 1798 - 1815 1791, il distretto V della provincia di Como, costituito da A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 14 comunità ed affidato al cancelliere Giovanni Antonio ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Primi, rimase formato dal territorio della Valle Intelvi e dei dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comuni di Casasco, Cerano, Dizzasco e Schignano, nella legge del 27 marzo 1798 il comune di San Fedele venne in- pieve d’Isola (Compartimento 1791). serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). distretto V di San Fedele. 1039 Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1816 - 1853 giugno 22 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Con il compartimento territoriale delle province lombar- XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel de del regno Lombardo-Veneto (Notificazione 12 febbraio gennaio del 1799 contava 497 abitanti (Legge 20 nevoso 1816) San Fedele venne designato come capoluogo del di- anno VII). stretto V della provincia di Como che comprendeva 15 co- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il muni: Blessagno con Lura, Campione, Casasco, Castiglio- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far ne, Cerano, Dizzasco con Muronico, Rovasco e Biazzeno, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Laino, Lanzo, Pellio di sopra con Pellio di sotto, Ponna, rile anno IX). Ramponio, Scaria, Schignano, San Fedele e Verna.

305 San Giovanni di Bellagio

Nel successivo compartimento territoriale delle province Bertoldo di Hohemburg del complesso pievano comasco, lombarde (Notificazione 1 luglio 1844) i comuni compresi confermata nel 1279) in cui la Valsolda è effettivamente in- nel distretto V di San Fedele, la cui sede era stata trasferita dicata tra le comunità assegnate alla Porta Monastero della a Castiglione in forza del dispaccio governativo del 20 giu- città di Como (Ripartizione 1240). gno 1833, rimasero invariati. Nel 1853 il distretto venne L’appartenenza a Como fu comunque di brevissima du- qualificato come IX della provincia di Como. rata tanto che, già nel 1246, la valle si dotò di propri statuti che furono poi riformati per ordine del vicario imperiale distretto IX di San Fedele. 1040 Gian Galeazzo Visconti, conte di Virtù, nella chiesa di San 1853 giugno 23 - 1859 Mamette il 14 maggio del 1388. Il Barrera afferma poi che Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- “… sembra … che fosse costume, nel prestare il dovuto cazione 23 giugno 1853) il distretto IX di San Fedele della giuramento di ricognizione ed obbedienza ad ogni nuovo provincia di Como, con capoluogo Castiglione - che in pre- arcivescovo, ottenere da essolui la revisione e conferma cedenza era qualificato come distretto V - risulta composto dello statuto” (Barrera 1864, pag. 56). da 18 comuni: Argegno, Blessagno, Campione, Casasco, La Valle otteneva il diritto ai suoi privilegi mediante una Castiglione, Cerano, Claino, Dizzasco, Laino, Lanzo, Pel- contribuzione di lire 150 imperiali che pagava annualmente lio di sopra, Pigra, Ponna, Ramponio, Scaria, Schignano, all’arcivescovo di Milano e che egli riscuoteva il giorno San Fedele e Verna. Il distretto, la cui popolazione assom- della festa di Sant’Ambrogio a titolo di locazione per le mava a 10.316 abitanti, era sottoposto alla giurisdizione “case et terreni, possessioni, fitti, conditij, pensioni, deci- della pretura di Castiglione. me, censi, honoranze, et altre ragioni sopra le case, terre, et monti di detta Valle”, come risulta da un istrumento d’inve- bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, stitura rogato dal notaio Giovanni Caldiraro nell’anno 1311 BE-MA Editrice, 1986. (Barrera 1864, pagg. 74 - 75). Queste investiture danno ragione e prova certa del dupli- ce dominio, spirituale e temporale, che gli arcivescovi me- neghini ebbero sempre sopra la Valle (alle pagine 76 e 77 SAN GIOVANNI DI BELLAGIO del volume del Barrera è citata una serie di istrumenti di conferma dei privilegi dal 1360 al 1484 , che sarebbero comune di San Giovanni di Bellagio. 1041 conservate nell’Archivio arcivescovile di Milano). sec. XIV - 1756 La dominazione sulla Valsolda della Chiesa milanese si Il “comune de Bellaxio … cum villis de Sancto Johanne” interruppe per un breve periodo tra il 1525 ed il 1531 quan- figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annes- do ottennero investiture ducali Gian Giacomo Medici ed il sa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta cavaliere Giambattista Pusterla. Ma subito dopo la valle ri- la manutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto tornò nelle mani dell’arcivescovo di Milano che ne pretese, casaritio usque ad terminum qui est ad exitum saxi Rantii a questo punto, anche l’alto dominio (Casanova 1904). …” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). L’attività di controllo sulla Valsolda da parte degli arcive- Il “comune loci de Sancto Iohanne de Bellaxio” apparte- scovi veniva esercitata in particolare inviando nella valle neva alla pieve di Bellagio (Statuti di Como 1335, Determi- periodicamente un delegato “sindacatore o visitatore”, che natio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del esaminava l’amministrazione e la condizione politica mo- 1240 attribuiva al quartiere di Porta Sala della città di rale del paese, svolgeva il compito di giudice straordinario, Como (Ripartizione 1240). “derogando o riformando, quando fosse mestiere, la leg- ge”; in seguito venne “aggiunto un esattore fiscale per il pa- gamento della tassa convenuta con il ducato di Milano so- pra il perticato, e per la somministrazione del sale” (Barrera 1864, pagg. 61 - 62). SAN MAMETE Nel XVI secolo le comunità che componevano la valle furono ridotte solo a cinque ”… quali fanno la università di Val Solda. 1042 essa Valle et ciascun comune ha il suo territorio separato, et sec. XII - 1784 deputa il suo console, il qual ricava i carichi ad esso suo co- La prima esplicita menzione della Valsolda, secondo il mune spettanti, denuntia i delitti che si commettono nel suo Barrera, si ha già in documenti dell’inizio del XII secolo territorio, et detti tutti comuni hanno paschui et alpi separa- (Barrera 1864, pag. 19). Feudo dell’arcivescovo di Milano ti e separatamente godono le loro entrade. Inoltre ciasche- “ex possessione immemorabili” (Casanova 1904), Valsolda duno comune deputa uno o doij consiglieri i quali tutti rap- era composta in origine da dodici terre: Albogasio, Bisna- presentano essa università così è ordinato per i loro statuti. go, (detta anche Roncaglia, l’unica terra sulla riva opposta Et essi elegono il podestà in essa Valle et spediscono tutto del lago rispetto al resto della valle) Casarico, Castello, Ci- ciò ove si tratti del interesse di essa università” (Barrera ma, Cressogno, Dasio, Drano, Loggio, Oria, Puria, San 1864, pag. 190 -191). Mamette. Capoluogo di tutta la valle era San Mamette, Ai comuni era poi consentito, già dagli antichi statuti, di dove vi era il “pretorio” e la “vetusta chiesa plebana” (Bar- nominare dei campari per esercitare il controllo sopra i ter- rera 1864, pagg. 45 e 53) ritori, sia in monte che in piano, di proprietà della comuni- Sempre secondo il Barrera (che riporta copia del docu- tà. Essi dovevano essere prima presentati dal console del mento di donazione nell’appendice al suo libro), nel mag- comune al podestà della valle per prestare nelle sue mani il gio del 1240 Federico di Svevia donò ai comaschi, suoi par- prescritto giuramento (Barrera 1864, pag. 373). tigiani, la pieve di Porlezza e l’intera Valsolda (Barrera Il numero dei comuni che componevano la valle, ferme 1864, pag. 78). Di tale donazione si ha conferma anche dal restanti le terre che ne costituivano il territorio, variò più documento del 1240 (ripartizione territoriale del marchese volte nel corso del XVIII secolo. Così, mentre dal “Com-

306 San Mamete partimento territoriale specificante le cassine” del 1751 In alcuni documenti della seconda metà del XV secolo emerge che la Valsolda era costituita dal solo comune di appare anche la figura del sindaco di valle, “procuratore San Mamete (Compartimento 1751), nell’“Indice delle pie- della comunità e degli uomini in forza di strumento di pro- vi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 viene indica- cura e sindicato …” (Barrera 1864, pag. 323). to che la Valle è suddivisa in due distinte porzioni non me- Altri ufficiali della valle erano il fante, che fungeva da glio identificate (Indice pievi 1753). Ed ancora, nel usciere e bargello, ed il caneparo (chiamato anche camera- compartimento territoriale dello stato di Milano (Editto 10 rio o canevario), che era il tesoriere della valle. A quest’ul- giugno 1757) la Valsolda, inserita nel ducato di Milano, ri- timo in particolare era affidato il libro degli statuti che egli sulta formata da 6 comuni: Albogasio con Oria, Castello, doveva, con giuramento, promettere di custodire con ogni Cressogno superiore ed inferiore, Dasio, Drano con Log- cura “ad utilità di tutti gli uomini della valle”; era inoltre te- gio, Puria. nuto a trasmetterlo al podestà ogni qualvolta questi ne aves- Con dispaccio imperiale di Giuseppe II del 12 settembre se avuto necessità nell’adempimento del proprio mandato. 1784 il feudo venne confermato agli arcivescovi pro tem- Infine la valle nominava un provveditore per l’introduzione pore di Milano ma venne anche dichiarata infondata ogni delle biade dai borghi vicini in Valsolda (Barrera 1864, pretesa di alto dominio (Casanova 1904). Nel testo del di- pagg. 61 - 62). spaccio veniva infatti dichiarato che si era verificato ”… in- Val Solda. podestà. 1043 sostenibile il titolo di supremo, ed assoluto dominio, quale sec. XII - 1784 gli arcivescovi di Milano hanno preteso in passato di attac- care al possesso per altro legittimo loro spettante della Val- La consuetudine di eleggere il podestà della Valle si perde nelle origine stesse della comunità. Negli statuti del 1246 sono solda, terra situata nel nostro stato di Milano, e costituente infatti già regolati i compiti e le modalità di adempimento del originariamente una porzione della pieve di Porlezza, terri- mandato del podestà. torio comasco”. Per quanto riguarda la sua nomina, ciascun comune compo- Sempre nello stesso atto, venivano quindi disposte le nente la valle doveva eleggere, entro l’ultimo giorno dell’anno, due uomini “maturi” che dovevano recarsi nel giorno di San conseguenti determinazioni, tra cui in particolare il fatto Silvestro nella chiesa plebana quindi, “… quando ecco eletto il che “… dovrà considerarsi in avvenire la Valsolda come podestà, sonando le campane danno segno a tutta la Valsolda terra suddita dello stato di Milano e però soggetta a tutti li della eletione fatta, poi calano nella terra di detto Santo [Mame- regolamenti politici, giudiziari, economici e censuari del te] et fanno sedere l’eletto signor podestà “pro tribunali” osse- medesimo: al quale effetto l’attuale nuovo arcivescovo do- quiandolo condecentemente” (Barrera 1864, pag. 61). Una vol- vrà prestare nelle mani del governo il giuramento speciale ta eletto, egli era tenuto a giurare sui Vangeli di adempiere con di fedeltà come padrone della Valsolda, ciò che incombeva diligenza al proprio mandato (Barrera 1864, pag. 404 cap. 145). Il suo compito principale era quello di amministrare la giu- egualmente a’ di lui successori di caso in caso”. Ed ancora stizia secondo le norme contenute negli statuti e, per far ciò, era “… potranno usare nulla di meno gli arcivescovi p.t. del ti- assistito da consiglieri. Nei casi in cui mancasse negli statuti la tolo di Signore della Valsolda, come in passato, salvo sem- norma specifica di riferimento per il giudizio, “… la delibera- pre, il nostro supremo Dominio”. ”… Resterà pure ad essi zione era compiutamente devoluta alla giustizia ed al senno del salvo ed intero, come di ragione, il dominio utile a termini podestà, che giudicava però solo dopo aver consultata una com- dell’attuale legittimo possesso …”. “… Sarà pure salva la missione composta di uomini tra i più saggi ed intelligenti della facoltà dell’arcivescovo di confermare il Giudice in prima valle. Questo podestà …, sentenziava in prima istanza, il consi- glio o credenzieri formavano il giudizio che oggi si chiama di istanza, solito eleggersi dalla valle; con ché però lo stesso revisione o di appello, e si deferivano al principe arcivescovo, sarà sottoposto intieramente alle Leggi dello Stato per come suprema istanza, i giudizi di cause più gravi ed involute, l’amministrazione dalla giustizia, e libero pure agli abitanti che venivano da lui decise mercé l’assistenza d’integerrimi e l’uso della provocazione ai Regj giudici e tribunali superio- dotti legali” (Barrera 1864, pagg. 61 - 63). ri in via di appello e revisione, secondo il sistema generale Il podestà era affiancato da un notaio, o attuario, il cui com- dello Stato” (Barrera 1864, pagg. 271 - 272). Con questo pito era quello di registrare i processi, “dare forma ai decreti” e provvedimento cessò pertanto di fatto il regime particolare prendere atto delle deliberazioni adottate dal consiglio della valle. Disponeva anche, in ogni comune della valle, di alcuni che reggeva la Valle sin dalle origini. “accusatori” che vigilavano sull’applicazione puntuale dello Dal punto di vista dell’amministrazione, la Valsolda di- statuto (Barrera 1864, pagg. 61 - 62). Dagli stessi statuti gli era sponeva di un consiglio generale “… composto da dodici poi fatto obbligo d’interporre tutto il suo potere affinché che tra i valligiani non sorgessero discordie e litigi e, nel caso invece consiliarii et credentiarii, che all’uopo erano assistiti da al- questi si presentassero, sempre gli statuti gli conferivano il di- tri dodici ’boni viri’…”. Il consiglio aveva anche compe- ritto di eleggere “tre, quattro o cinque uomini ’boni et discreti’ tenze di ordine giurisdizionale infatti ” …ne’ casi ne’ quali a suo arbitrio che compiano attività di pacieri e fungano da ar- per avventura mancasse il provvedimento dello statuto, la bitri” (Barrera 1864, pag. 66 e pag. 398 cap. 134). Aveva ovvia- deliberazione era compiutamente devoluta alla giustizia ed mente la facoltà di punire i riottosi anche con forti ammende e al senno del podestà, che giudicava però solo dopo aver ancora a lui era affidato il compito di nominare i procuratori per consultata una commissione composta di uomini tra i più la difesa degli accusati (Barrera 1864, pag. 66). Nelle sue mani dovevano infine giurare tutti coloro che erano investiti di un saggi ed intelligenti della valle. Questo podestà … senten- pubblico ufficio (Barrera 1864, pag. 404 cap. 136). ziava in prima istanza, il consiglio o credenzieri formavano Il podestà non poteva mai assentarsi dalla valle per più di otto il giudizio che oggi si chiama di revisione o di appello, e si giorni consecutivi, a meno di non aver ottenuto uno speciale deferivano al principe arcivescovo come suprema istanza i permesso dal consiglio, o si trattasse di assenza dovuta a que- giudizi di cause più gravi ed involute, che venivano da lui stioni di interesse della comunità (Barrera 1864, pag. 72). decise mercé l’assistenza d’integerrimi e dotti legali” (Bar- rera 1864, pagg. 60 e 63). Val Solda. 1044 Ogni uomo della valle doveva di fatto partecipare alle vi- 1785 - 1797 cinanze ed ai consigli quando chiamatovi dal servitore del- Con il compartimento territoriale della Lombardia au- la valle o da un suo messo, pena il pagamento di un’am- striaca (Editto 26 settembre 1786) la Valsolda venne inclu- menda (Barrera 1864, pag. 388, cap. 95). sa nella provincia di Como; i comuni che la componevano

307 San Martino risultano essere Albogasio con Oria, Castello, Cressogno Sempre inserito della stessa pieve, San Nazzaro compare superiore ed inferiore, Dasio, Drano con Loggio, Puria nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato Valsolda risulta di nuovo inserita nella provincia di Milano, di Milano (Indice pievi 1753). della quale, con la pieve di Porlezza, formava il I distretto censuario (Compartimento 1791). comune di San Nazzaro. 1047 bibl. Barrera 1864: Carlo Barrera Pezzi, Storia della Valsol- 1757 - 1797 da, Pinerolo, Tipografia Chiantore, 1864, Ristampa a cura della Pro Loco Valsolda, Agno Lugano, 1973, Arti Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Grafiche Bernasconi & Co.. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di San Naz- zaro venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlez- za, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. SAN MARTINO Nel 1771 il comune contava 364 abitanti (Statistica delle anime 1771). concilio di San Martino. 1045 sec. XIII Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di San La comunità di San Martino risulta già citata come entità Nazzaro venne confermato facente parte della Pieve di Por- amministrativa autonoma con propri magistrati già dal se- lezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Co- colo XII (Cantù 1856, p. 162). mo. Il “concilio di San Martino” fu attribuito dalla ripartizio- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ne territoriale del 1240 al quartiere di Porta Sala della città 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di di Como (Ripartizione 1240). San Nazzaro, venne inclusa nel I distretto censuario della San Martino risulta far parte dei Corpi Santi della Città di provincia di Milano (Compartimento 1791). Como nei compartimenti territoriali del 1757 (Editto 10 giugno 1757) e del 1786 (Editto 26 settembre 1786). comune di San Nazzaro. 1048 1798 - 1815 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- SAN NAZZARO ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comune di San Nazzaro. 1046 legge del 27 marzo 1798 il comune di San Nazzaro venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza sec. XIV - 1756 (Legge 7 germinale anno VI). San Nazzaro era membro della pieve di Porlezza, nella Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di Riviera di Lecco, ducato di Milano. San Nazzaro venne trasportato nel Dipartimento dell’Olo- Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo na, Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 412 abitanti (Leg- na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un ge 20 nevoso anno VII). primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia rile anno IX). d’Este (Casanova 1904). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, San Nazzaro compare sempre inserito nella pieve guito della legge di riordino delle autorità amministrative di Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- (Compartimento 1751). rante il Regno d’Italia, San Nazzaro venne in un primo tem- po inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- to III di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune di sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio San Nazzaro nel 1805 contava 458 abitanti (Decreto 8 giu- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi gno 1805). di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i prio cancelliere, incaricato con il console della custodia comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), non in- delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa teressò il comune di San Nazzaro che, inserito nel Distretto parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- III di Menaggio, Cantone III di Porlezza, contava 456 abi- richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre tanti (Decreto 4 novembre 1809). anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Con la successiva compartimentazione del 1812 San A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese Nazzaro vide allargare i propri confini territoriali con l’ag- Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- gregazione dei comuni di Cavargna e San Bartolomeo (De- za tornò nelle disponibilità della regia Camera. creto 30 luglio 1812).

308 San Siro comune di San Nazzaro. 1049 cione, Camnasco Masio, Galio, Soriano, Lucana, Nolè e 1816 - 1859 Mastena (Compartimento 1751). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio del 1751 emerge che San Siro, sempre inserito nella Squa- 1816), il ricostituito comune di San Nazzaro venne inserito dra di Rezzonico, era composto da nove terre con un totale nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. di 390 abitanti. Non era infeudato: infatti il comune, al fine di ottenne la redenzione da una possibile infeudazione, ave- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- va pagato alla Regia Camera la somma di lire 2841.5 e, stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- ogni quindici anni, continuava a corrispondere lire 97.12.4. to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Per le decisione comunitarie il comune disponeva di un Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- consiglio particolare, le cui sedute si tenevano di norma cazione 23 giugno 1853), il comune di San Nazzaro venne ogni tre anni , composto da tutti gli uomini “vocali”, dai inserito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. sindaci e dai primi estimati. La popolazione era costituita da 665 abitanti. Durante le sedute del consiglio venivano verificati i conti presentati ogni tre anni dall’esattore, eletto a seguito di in- canto pubblico. In consiglio venivano inoltre eletti due sin- daci (uno per la parte superiore e l’altra per la parte inferio- SAN PIETRO AGRIA re del comune) che affiancavano il console nell’amministrazione del comune. Uno dei due sindaci fun- comune di San Pietro Agria. 1050 geva anche da cancelliere e percepiva perciò un salario sec. XVIII maggiore rispetto all’altro. A lui era affidata in particolare la cura delle pubbliche scritture che erano poste in un’ap- San Pietro Agria faceva parte della pieve di Porlezza, nel- posita cassa conservata presso la chiesa parrocchiale della la Riviera di Lecco, ducato di Milano. parte superiore del paese. Nella medesima stanza dove era Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” conservato l’archivio si tenevano anche le sedute dei consi- del 1751, San Pietro Agria compare sempre inserito nella gli. pieve di Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano San Siro era sottoposto alla giurisdizione del podestà di (Compartimento 1751). Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al Sempre inserito della stessa pieve, San Pietro Agria com- quale il console doveva prestare giuramento. In alcuni casi pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- il comune ricorreva anche alla “banca civile” del podestà di lano” del 1753 aggregato definitivamente al comune di Ta- Menaggio, podestà dell’intera Squadra, al quale pagava un vordo con San Pietro Agria, nella Riviera di Lecco, ducato salario (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). di Milano (Indice pievi 1753). Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” del 1753 il comune di San Siro figura sempre inserito nella Squadra di Rezzonico (Indice pievi 1753).

SAN SIRO comune di San Siro. 1052 1757 - 1797 comune di San Siro. 1051 sec. XIV - 1756 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il “comune conscilii Sancti Syri montis Rezonici” figura al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli 1756), il comune di San Siro venne inserito, come comuni- Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la ma- tà appartenente alla Squadra di Rezzonico, nel Contado di nutenzione del tratto della via Regina ”… a predicta valle Como. de Ferera in sursum usque ad valle de Gigina” (Statuti di Nel 1771 il comune contava 323 abitanti (Statistica delle Como 1335, Determinatio stratarum). anime 1771). Il “comune loci Sancti Siri montis Rezonici” apparteneva Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- alla pieve di Menaggio (Statuti di Como 1335, Determina- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di San tio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 Siro venne confermato facente parte della Squadra di Rez- attribuiva al quartiere di Porta Torre della città di Como zonico ed inserito nella Provincia di Como. (Ripartizione 1240). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il comune di San Siro risulta far parte ancora della pieve 1791, la squadra di Rezzonico, di cui faceva parte il comu- di Menaggio anche dal “Liber consulum civitatis Novoco- ne di San Siro, venne inclusa nel VII distretto censuario mi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del della provincia di Como (Compartimento 1791). comune dal 1510 sino all’anno 1536 (Liber consulum 1510). comune di San Siro. 1053 Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve di Menaggio ma, insieme ai comuni di Plesio, Sant’Abbon- 1798 - 1815 dio, Rezzonico, Nobiallo, Pianello e Breglia, costituisce A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ora la Squadra di Rezzonico, inserita nel Contado di Como ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina (Relazione Opizzone 1644). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” legge del 27 marzo 1798 il comune venne inserito nel Di- del 1751, San Siro era inserito nella Squadra di Rezzonico partimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 germi- ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Tri- nale anno VI).

309 Sant’Abbondio

Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di San soli del comune dal 1510 sino all’anno 1527 (Liber con- Siro venne trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Di- sulum 1510). stretto I di Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve di Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Menaggio ma, insieme ai comuni di Plesio, San Siro, Rez- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far zonico, Nobiallo, Pianello e Breglia, costituisce ora la parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Squadra di Rezzonico, inserita nel Contado di Como (Re- rile anno IX). lazione Opizzone 1644). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751, Sant’Abbondio era inserito nella Squadra di Rez- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- zonico ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi rante il Regno d’Italia, San Siro venne in un primo tempo di Acquaseria, Pezzo e Semnago, e Merledi (Compartimen- inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei to 1751). distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III del 1751 emerge che il comune di Sant’Abbondio, che con- di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune di San Siro tava 280 abitanti, era stato un tempo infeudato. La comuni- nel 1805 contava 366 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). tà aveva pagato per la sua remota redenzione nei confronti Il successivo intervento di concentrazione disposto per i di una casa sconosciuta, la somma di lire 900 presa a pre- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide San stito da Honorio Guaita di Loveno. Per tale prestito pagava Siro allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione ancora nel 1751 un interesse alla Reverende Madri di Santa dei comuni di Rezzonico ed uniti e Sant’Abbondio. Inserito Faustina e Gioita del Monastero di Campo. Pagava inoltre nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Menaggio, dopo ogni quindici anni la “mezz’annata” di lire 52.10. l’unione il comune contava 1385 abitanti (Decreto 4 no- Per le decisione comunitarie il comune disponeva di un vembre 1809). convocato pubblico che si teneva di norma in occasione Tale aggregazione venne confermata con la successiva della presentazione dei conti o dell’incanto dei dazi. Uffi- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ciali del comune erano due sindaci ed un deputato soprin- tendente che erano eletti ogni tre anni dal popolo in occa- sione del convocato pubblico. Essi potevano essere comune di San Siro. 1054 confermati. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere 1816 - 1859 salariato che era incaricato della redazione del quinternetto In base alla nuova compartimentazione territoriale del dei carichi e della tenuta del registro del catasto. Il comune Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio conservava le proprie scritture nell’Oratorio di Sant’Ab- 1816), il comune di San Siro venne inserito nella Provincia bondio. di Como, Distretto VII di Dongo. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Il comune di San Siro, dotato di consiglio comunale a se- delle spese era un solo esattore che veniva eletto all’incan- guito del dispaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro to. delle variazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Sant’Abbondio era sottoposto alla giurisdizione crimina- Dongo in forza del successivo compartimento delle provin- le del podestà di Como e alla giurisdizione civile della Re- ce lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). gia pretura di Menaggio ai quali il console doveva prestare Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- giuramento. Il comune pagava un salario annuo sia al pode- cazione 23 giugno 1853), il comune di San Siro venne in- stà di Como che a quello di Menaggio (Risposte ai 45 que- serito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. siti 1751, cart. 3030). La popolazione era costituita da 966 abitanti. Nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mila- no” del 1753 il comune di Sant’Abbondio figura sempre in- serito nella Squadra di Rezzonico (Indice pievi 1753).

comune di Sant’Abbondio. 1056 SANT’ABBONDIO 1757 - 1797 comune di Sant’Abbondio. 1055 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma sec. XIV - 1756 al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Il “comune conscilii Sancti Abondij montis Rezonici” fi- 1756), il comune di Sant’Abbondio venne inserito, come gura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa comunità appartenente alla Squadra di Rezzonico, nel Con- agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la tado di Como. manutenzione del tratto della via Regina ”… a predicta por- Nel 1771 i comuni di Rezzonico e di Sant’Abbondio, che ta in sursum usque ad vallem que est inter Rezonicum et costituivano un’unica parrocchia, contavano 864 abitanti Cremiam” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). (Statistica delle anime 1771). Il “comune loci conscilii Sancti Abondij montis Rezoni- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ci” apparteneva alla pieve di Menaggio (Statuti di Como ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di 1335, Determinatio mensurarum) che già la ripartizione Sant’Abbondio venne confermato facente parte della Squa- territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Torre dra di Rezzonico ed inserito nella Provincia di Como. della città di Como (Ripartizione 1240). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il comune di Sant’Abbondio risulta far parte ancora della 1791, la squadra di Rezzonico, di cui faceva parte il comu- pieve di Menaggio anche dal “Liber consulum civitatis No- ne di Sant’Abbondio, venne inclusa nel VII distretto cen- vocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai con- suario della provincia di Como (Compartimento 1791).

310 Scarenna comune di Sant’Abbondio. 1057 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1798 - 1809 del 1751 per il comune di Cermenate, viene confermato che la “Cassina Santa Croce” era definitivamente aggregata a A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- quel comune anche se pagava ancora i carichi fiscali diret- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina tamente alla città di Como (Risposte ai 45 quesiti 1751, dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con cart. 3026). legge del 27 marzo 1798 il comune venne inserito nel Di- partimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 germi- nale anno VI). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune di Sant’Abbondio venne trasportato nel Dipartimento d’Adda SARUGGIA e Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). comune di Saruggia. 1060 Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il sec. XV - 1751 comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Saruggia ri- rile anno IX). sulta compreso nella pieve di Incino (Estimo di Carlo V Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- guito della legge di riordino delle autorità amministrative lazione Opizzone 1644). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune, rante il Regno d’Italia, Sant’Abbondio venne in un primo con Villa, Molena e Parzano, venne concesso in feudo al tempo inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo conte Carlo Archinto (Casanova 1904). (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” nel Distretto III di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il co- del 1751, Saruggia era sempre inserito nel ducato di Mila- mune di Sant’Abbondio nel 1805 contava 301 abitanti (De- no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). creto 8 giugno 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Filip- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- po Archinti al quale la comunità non versava alcun tipo di gregazione del comune di Sant’Abbondio al comune di San tributo. Il comune, che contava 100 abitanti, non disponeva Siro, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Cantone di consigli ma eleggeva pubblicamente un console. Si av- I di Menaggio. Prima della aggregazione Sant’Abbondio valeva inoltre di un cancelliere che era tenuto a conservare contava 325 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). le pubbliche scritture. Incaricato delle riscossioni dei cari- chi e del pagamento delle spese era un solo esattore che ve- Tale aggregazione venne confermata con la successiva niva scelto in base alla migliore offerta presentata. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale residente in Erba, al quale veniva versato annual- comune di Sant’Abbondio. 1058 mente un salario. Il console prestava giuramento alla banca 1816 - 1859 criminale di Milano (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. In base alla nuova compartimentazione territoriale del 3034). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sempre inserito nella pieve di Incino, Cassina Saruggia 1816), il comune di Sant’Abbondio venne inserito nella compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Provincia di Como, Distretto VII di Dongo. Milano” del 1753 aggregata al comune di Villa Albese con Il comune di Sant’Abbondio, dotato di convocato, fu Villa, Molena e Cassina Saruggia, nel ducato di Milano (In- confermato nel Distretto VII di Dongo in forza del succes- dice pievi 1753). sivo compartimento delle province lombarde (Notificazio- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- ne 1 luglio 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di cazione 23 giugno 1853), il comune di Sant’Abbondio ven- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), Saruggia risulta defi- ne inserito nella Provincia di Como, Distretto VII di Me- nitivamente aggregato al comune di Villa Albese, nella pie- naggio. La popolazione era costituita da 660 abitanti. ve di Incino, territorio del ducato di Milano.

SANTA CROCE SCARENNA comune di Santa Croce. 1059 comune di Scarenna. 1061 sec. XVII - 1751 sec. XIV - 1751 La terra di Santa Croce, costituita da un solo fuoco, risul- Scarenna era membro della comunità generale della Va- tava compresa nel 1652 tra quelle che componevano la pie- lassina, nel ducato di Milano. ve di Fino (Redenzione feudi 1652). Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti del 1751, Santa Croce, sempre inserito nella pieve di Fino, Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un risulta già aggregato come cassinaggio al comune di Cer- primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a menate (Compartimento 1751). Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento

311 Scaria del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- io del 1799 contava 103 abitanti (Legge 20 nevoso anno drati (Casanova 1904). VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Scarenna compare sempre inserito nella Valassi- comune di Scarenna, inserito nel Distretto quarto di Lecco, na, nel ducato di Milano, ed il suo territorio comprendeva entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario anche il cassinaggio di Folla (Compartimento 1751). (Legge 23 fiorile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, che contava 101 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- convenzione una somma annua di lire 5.17 5. Il comune di- rante il Regno d’Italia, Scarenna venne in un primo tempo sponeva di una vicinanza che si riuniva sulla pubblica piaz- inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei za ed eleggeva ogni anno un console. Ai maggiori estimati distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Scarenna nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture nel 1805 contava 104 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). conservate in una cassa. Incaricato delle riscossioni dei ca- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i richi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- ogni tre anni per incanto e con pubblica scrittura predispo- gregazione del comune di Scarenna al comune di Canzo, sta da uno dei maggiori estimati. Scarenna salariava inoltre che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di As- un fante. so. Prima della aggregazione il comune contava 105 abitan- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà ti (Decreto 4 novembre 1809). feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- Con la successiva compartimentazione del 1812, il terri- mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- torio di Scarenna venne invece unito al comune di Asso la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- (Decreto 30 luglio 1812). nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). comune di Scarenna. 1064 Sempre inserito della Valassina, Scarenna compare 1816 - 1859 nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” In base alla nuova compartimentazione territoriale del del 1753 aggregato al comune di Asso con Scarenna, appar- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio tenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). 1816), il ricostituito comune di Scarenna venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. comune di Scarenna. 1062 Il comune di Scarenna, dotato di convocato, fu conferma- 1757 - 1797 to nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo com- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Scarenna cazione 23 giugno 1853), il comune di Scarenna venne in- venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La del ducato di Milano. popolazione era costituita da 158 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Scarenna, sempre collocato nella Valassina, venne inserito Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, nella Provincia di Como. ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno SCARIA 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Scaren- na, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia comune di Scaria. 1065 di Milano (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 La comunità di “Scalia de Antelamo” risulta già citata comune di Scarenna. 1063 come entità amministrativa autonoma, secondo alcuni au- 1798 - 1809 tori (Bognetti 1927, p. 247), in documenti del secolo XI. A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Il “comune de Scharia” figura nella “Determinatio strata- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tra i comuni cui spetta la manutenzione di ”… totam stra- legge del 24 aprile 1798 il comune di Scarenna venne inse- tam de Valmare a … loco de Aronio usque in plano de Lan- rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto zio” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). La terra di Scaria, appartenente alla pieve d’Intelvi, che Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartie- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto re di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- (Ripartizione 1240), compare negli atti delle visite pastora-

312 Schignano li del vescovo Ninguarda del 1593 composta da 50 fuochi nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 per un totale di 300 abitanti (Lazzati 1986). germinale anno VI). Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva gennaio del 1799 contava 222 abitanti (Legge 20 nevoso Andreotti (Casanova 1904). anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Scaria era sempre inserito nella pieve d’Intelvi, comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Mo- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- lino Lancio” e “Molino Vecchio” (Compartimento 1751). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune, che contava 173 abitanti, guito della legge di riordino delle autorità amministrative era infeudato al conte Melchiorre Riva Andreotti al quale (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- veniva versato da tutta la valle un censo annuale, di cui lire rante il Regno d’Italia, Scaria venne in un primo tempo in- 21.16 a carico di Scaria. serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi Il comune non disponeva di un consiglio generale ma (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- partecipava con propri rappresentanti al consiglio generale se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato di valle. Aveva invece un consiglio particolare costituito da nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- tutti i capi di famiglia oltre che dal console e dal sindaco ne nel 1805 contava 248 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). cancelliere. L’amministrazione del patrimonio pubblico e Il successivo intervento di concentrazione disposto per i la custodia delle pubbliche scritture, che venivano conser- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Sca- vate in una apposita cassa nella casa del sindaco cancellie- ria allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione re, era demandata allo stesso ufficiale, eletto periodicamen- dei comuni di Lanzo, Ramponio e Verna. Inserito nel Di- te dai capi di famiglia a maggioranza dei voti e che stretto I di Como, Cantone III di San Fedele, dopo l’unione percepiva un salario annuale. il comune contava 984 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). L’elezione del console avveniva invece a rotazione ogni Tale aggregazione venne confermata con la successiva mese. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Per l’esazione dei tributi il comune si avvaleva di un esat- comune di Scaria. 1068 tore eletto in pubblica vicinanza. Egli doveva prestare ido- 1816 - 1859 nea “sigurtà”. Scaria era sottoposto alla giurisdizione del podestà di In base alla nuova compartimentazione territoriale del valle per i servizi del quale pagava una quota di lire 16.13 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio e al quale il console non prestava alcun giuramento (Rispo- 1816), il comune di Scaria venne inserito nella Provincia di ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). Como, Distretto V di San Fedele. Il comune di Scaria compare nell’“Indice delle pievi e Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- nente alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753). mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Scaria. 1066 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Scaria venne inseri- 1757 - 1797 to nella provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- popolazione era costituita da 353 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927; Laz- 1756), il comune di Scaria venne inserito nel compartimen- zati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, BE- to della Valle Intelvi. MA Editrice, 1986. Nel 1771 il comune contava 207 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di SCHIGNANO Scaria venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed inserito nella Provincia di Como. comune di Schignano. 1069 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Sca- ria, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia I “comunia locorum de Schegniano, Uratio et Morobio et di Como (Compartimento 1791). Castello” appartenevano nel 1335 alla pieve d’Intelvi (Sta- tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la ri- partizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di comune di Scaria. 1067 Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- 1798 - 1815 tizione 1240). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Schignano risulta sempre facente parte della pieve d’In- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina telvi anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune legge del 27 marzo 1798 il comune di Scaria venne inserito dal 1510 sino all’anno 1517 (Liber consulum 1510).

313 Seghebbia

Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda ri- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con sulta che nel 1593 la comunità era composta da 65 fuochi legge del 27 marzo 1798 il comune di Schignano venne in- per un totale di 300 abitanti (Lazzati 1986). serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve (Legge 7 germinale anno VI). d’Intelvi ma, insieme ai comuni di Casasco, Cerano, Mez- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune zena e Pigra, lo si trova inserito nel territorio dei “Cinque venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Comuni della Mezena”, nel Contado di Como (Relazione XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Opizzone 1644). gennaio del 1799 contava 1015 abitanti (Legge 20 nevoso Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” anno VII). del 1751, Schignano era sempre inserito nel territorio dei Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il “Cinque Comuni della Mezzena”, ed il suo territorio com- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far prendeva anche i cassinaggi di Retegno, Aurasco, “Cassina parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Bedole”, “Cassine di Perla”, “Cassina di Vesbio”, Mano e rile anno IX). “Cassine del Mano” (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune, composto dalla tre terre di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Ocagno, Rettegno e Aurascio che assommavano in totale rante il Regno d’Italia, Schignano venne in un primo tempo circa 697 abitanti, non era infeudato. Pagava per la reden- inserito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’In- zione la “mezz’annata” pari a lire 21.14.8 ogni quindici an- telvi (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III ni. classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collo- L’organo deliberativo della comunità era rappresentato cato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il dal convocato, composto da tutti i “vicini”, che si riuniva in comune di Schignano nel 1805 contava 1024 abitanti (De- un luogo solito per deliberare. Eleggeva un sindaco, un creto 8 giugno 1805). console ed un cancelliere anche se spesso, per risparmiare Il successivo intervento di concentrazione disposto per i il salario di spettanza del cancelliere, quest’ultimo non ve- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- niva eletto ed il sindaco ne assumeva le funzioni. Il console gregazione del comune di Schignano al comune di Arge- invece era eletto ogni mese ed era scelto tra tutti gli uomini gno, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di si età superiore ai diciotto anni. San Fedele. Prima della aggregazione Schignano contava Al cancelliere, ed in sua assenza al sindaco, era affidata 1042 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). la cura delle pubbliche scritture che erano conservate in una Tale aggregazione venne confermata con la successiva cassa presso la chiesa figliale di Schignano. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per in- comune di Schignano. 1072 canto ogni tre anni. 1816 - 1859 Schignano era sottoposto alla giurisdizione del Podestà In base alla nuova compartimentazione territoriale del di Como al quale il console prestava giuramento (Risposte Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816), il ricostituito comune di Schignano venne inserito Il comune di Schignano compare nell’“Indice delle pievi nella Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- nente al territorio dei Comuni della Mezzena (Indice pievi spaccio governativo del 2 settembre 1826 (Quadro delle va- 1753). riazioni 1835), fu confermato nel Distretto V di San Fedele in forza del successivo compartimento delle province lom- comune di Schignano. 1070 barde (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Schignano venne in- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma serito nella Provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno La popolazione era costituita da 1984 abitanti. 1756), il comune di Schignano venne inserito, come comu- bibl. Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Intelvi, Milano, nità appartenente alla pieve d’Isola, nel Contado di Como. BE-MA Editrice, 1986. Nel 1771 il comune contava 708 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di SEGHEBBIA Schignano venne confermato facente parte della pieve d’Isola ed inserito nella Provincia di Como. comune di Seghebbia. 1073 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1756 1791, Schignano, sempre nella pieve d’Isola, venne incluso Seghebbia era membro della pieve di Porlezza, nella Ri- nel V distretto censuario della provincia di Como (Compar- viera di Lecco, ducato di Milano. timento 1791). Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- comune di Schignano. 1071 na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un 1798 - 1809 primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo

314 Senna

V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia giolo, inserito nel Distretto primo di Como del ricostituito d’Este (Casanova 1904). Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Seghebbia compare sempre inserito nella pieve di comune di Seghebbia. 1076 Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano (Com- 1802 - 1809 partimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- rante il Regno d’Italia, Seghebbia ricompare come comune sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio autonomo in un primo tempo inserito nel Distretto I ex mi- generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi lanese di Porlezza (Quadro dei distretti 1802), classificato di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successi- ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- vamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone V prio cancelliere, incaricato con il console della custodia di Porlezza. Il comune nel 1805 contava 54 abitanti (Decre- delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa to 8 giugno 1805). parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide una anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). nuova aggregazione del comune di Seghebbia al comune di A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese Buggiolo, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- Cantone III di Porlezza. Prima della aggregazione il comu- za tornò nelle disponibilità della regia Camera. ne contava 40 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Sempre inserito della stessa pieve, Seghebbia compare La successiva compartimentazione del 1812 vide l’ag- nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” gregazione di Buggiolo, ed in conseguenza di Seghebbia, al del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato comune di Corrido (Decreto 30 luglio 1812). di Milano (Indice pievi 1753). comune di Seghebbia. 1077 comune di Seghebbia. 1074 1816 - 1859 1757 - 1797 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816), il ricostituito comune di Seghebbia venne inserito lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nella Provincia di Como, Distretto VI di Porlezza. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Segheb- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- bia venne mantenuto tra le comunità della pieve di Porlez- stretto VI di Porlezza in forza del successivo compartimen- za, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel 1771 il comune contava 104 abitanti unitamente alla cazione 23 giugno 1853), il comune di Seghebbia venne in- comunità di Buggiolo con cui costituiva un’unica parroc- serito nella provincia di Como, Distretto VIII di Porlezza. chia (Statistica delle anime 1771). La popolazione era costituita da 75 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Se- ghebbia venne confermato facente parte della Pieve di Por- lezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Provincia di Como. SENNA In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di comune di Senna. 1078 Seghebbia, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- sec. XIV - 1756 vincia di Milano (Compartimento 1791). Nel 1652 la terra della “Cassina del Sena” risulta com- presa tra i Corpi Santi della città di Como e composta da 5 comune di Seghebbia. 1075 fuochi (Redenzione feudi 1652). 1798 - 1801 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che, secondo la nuova misura dello Stato, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- con il comune di Senna erano state censite anche le comu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina nità di Bassone e di Cassina Navedano. Il comune contava dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con in tutto 118 anime (oltre alle 20 del Bassone). Sempre in legge del 27 marzo 1798 il comune di Seghebbia venne in- base alle risposte ai 45 quesiti, Senna disponeva di un con- serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza siglio che si riuniva sulla pubblica piazza. Si avvaleva inol- (Legge 7 germinale anno VI). tre di un console che veniva eletto con pubblico incanto e Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di restava in carica un anno. Il comune era sottoposto alla giu- Seghebbia venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, risdizione del Podestà di Como per i servizi del quale paga- Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno va un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. VII). Nel gennaio del 1799 contava 55 abitanti (Legge 20 3027). nevoso anno VII). Sempre inserito tra i Corpi Santi della città di Como, Secondo quanto indicato dalla compartimentazione ap- Senna compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello provata con legge 13 maggio 1801, il territorio di Segheb- Stato di Milano” del 1753 con la denominazione di Senna bia venne aggregato temporaneamente al comune di Bug- con Navedano e Bassone (Indice pievi 1753).

315 Socco comune di Senna. 1079 1816), il ricostituito comune di Senna con Navedano e Bas- 1757 - 1797 sone venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Senna con Na- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- vedano e Bassone venne separato dai Corpi Santi della città stretto XXVI di Cantù in forza del successivo comparti- di Como e unito, nel Territorio civile della città di Como, mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio alla istituenda pieve di Zezio inferiore, così come compare 1844). anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- (Editto 10 giugno 1757). cazione 23 giugno 1853), il comune di Senna, che com- Nel 1771 il comune contava 290 abitanti, 130 a Senna, prendeva le frazioni di Navedano e Bassone, venne inserito 124 a Navedano e 36 al Bassone (Statistica delle anime nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La popola- 1771). zione era costituita da 485 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Senna con Navedano e Bassone venne confermato facente parte della pieve di Zezio inferiore ed inserito nella Provin- cia di Como. SOCCO In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- comune di Socco. 1082 mune di Senna, venne inclusa nel II distretto censuario del- la provincia di Como (Compartimento 1791). sec. XIV - 1756 I “comunia locorum de Socho et de Mondello” figurano comune di Senna. 1080 nella “Determinatio mensurarum et staterarum …” annessa 1798 - 1809 agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- alla pieve di Fino (Statuti di Como 1335, Determinatio ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina mensurarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola del- legge del 27 marzo 1798 il comune di Senna con Navedano la città di Como (Ripartizione 1240). e Bassone venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- Socco risulta sempre facente parte della pieve di Fino an- stretto della pieve di Zezio inferiore (Legge 7 germinale che dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- anno VI). portati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Nel 1652 la terra di Socco, ancora compresa nella pieve gennaio del 1799 contava 345 abitanti (Legge 20 nevoso di Fino, era composta da 10 fuochi (Redenzione feudi anno VII). 1652). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751, Socco era sempre inserito nella pieve di Fino, ed parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- il suo territorio comprendeva il cassinaggio di Mondelli rile anno IX). (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento guito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1751 emerge che il comune di Socco, a cui da sempre è (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- unita la Cassina Mondelli, contava 185 abitanti. Disponeva rante il Regno d’Italia, Senna venne in un primo tempo in- di un consiglio convocato dal console, tramite il suono del- serito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como la campana, che deliberava a maggioranza di voti, e di un (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- cancelliere che percepiva un salario annuo. se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune di Incaricato della riscossione dei carichi e dei pagamenti Senna con Navedano e Bassone nel 1805 contava 326 abi- delle spese era un unico esattore eletto in base alla migliore tanti (Decreto 8 giugno 1805). offerta presentata e che veniva retribuito. Socco era sotto- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i posto alla giurisdizione del podestà di Como al quale il comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- console era tenuto ad inoltrare le denuncie (Risposte ai 45 gregazione del comune di Senna al comune di Cantù, che quesiti 1751, cart. 3026). fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di Cantù. Pri- Il comune di Socco compare nell’“Indice delle pievi e ma della aggregazione Senna contava 374 abitanti (Decreto comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 4 novembre 1809). nente alla pieve di Fino (Indice pievi 1753). Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma comune di Senna. 1081 al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), Socco risulta definitivamente facente parte del co- 1816 - 1859 mune di Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, In base alla nuova compartimentazione territoriale del Mornasco e Socco, inserito con le comunità della pieve di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Fino, nel Territorio civile della città di Como.

316 Solzago

SOLBIATE In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di comune di Solbiate. 1083 Solbiate, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- sec. XIV - 1756 vincia di Como (Compartimento 1791). Solbiate figura nella “Determinatio stratarum et pontium comune di Solbiate. 1085 …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni cui 1798 - 1809 spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio a platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque ad Sas- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Determinatio ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina stratarum). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Solbiate con Conca- Il comune apparteneva alla pieve di Uggiate (Statuti di gno venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- Uggiate (Legge 7 germinale anno VI). zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Torre della città di Como (Ripartizione 1240). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Solbiate risulta sempre facente parte della pieve di Ug- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove Nel gennaio del 1799 contava 400 abitanti (Legge 20 nevo- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune so anno VII). dal 1510 sino all’anno 1539 (Liber consulum 1510). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Nel 1652 la terra di Solbiate, ancora compresa nella pie- comune di Solbiate con Concagno, inserito nel Distretto ve di Uggiate, era composta da 36 fuochi (Redenzione feu- primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Diparti- di 1652). mento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Solbiate era sempre inserito nella pieve di Uggia- guito della legge di riordino delle autorità amministrative te, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- “Cassina al Ronco”, Paradiso e Gorina (Compartimento rante il Regno d’Italia, Solbiate venne in un primo tempo 1751). inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751 emerge che Solbiate, che contava 410 abitanti, si comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I era redento e pagava per ciò la somma di lire 27 ogni quin- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Solbiate con dici anni. Concagno nel 1805 contava 399 abitanti (Decreto 8 giugno Il comune, a cui risultava aggregato il comune di Conca- 1805). gno, disponeva di un consiglio, che si riuniva sulla pubblica Il successivo intervento di concentrazione disposto per i piazza al suono della campana su convocazione del console comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- il quale proponeva gli argomenti da trattare. Era retto da nò l’aggregazione di Solbiate ed uniti al comune di Olgiate, due sindaci e da un console che restavano in carica per un nel Cantone VI di Appiano. Prima della aggregazione Sol- anno. I sindaci dovevano essere nominati tra i massari men- biate contava 531 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). tre il console, che svolgeva anche le mansioni di esattore, Tale aggregazione venne confermata con la successiva era eletto per pubblico incanto. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune di avvaleva inoltre di un cancelliere, che per- cepiva un salario ed era incaricato della conservazione del comune di Solbiate. 1086 libro dei riparti. Solbiate era sottoposto alla giurisdizione 1816 - 1859 del podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo In base alla nuova compartimentazione territoriale del alla città ed al quale il console doveva presentare le denun- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio ce (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). 1816), il ricostituito comune di Solbiate con Concagno Il comune di Solbiate con Concagno, compare nell’“In- venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXIII di dice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 Appiano. ancora appartenente alla pieve di Uggiate (Indice pievi Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- 1753). stretto XXIII di Appiano in forza del successivo comparti- mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio comune di Solbiate. 1084 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Solbiate venne inse- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma popolazione era costituita da 781 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Solbiate con Concagno, venne inserito con le comunità della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Como. Nel 1771 il comune contava 582 abitanti di cui 435 in SOLZAGO Solbiate e 147 in Concagno (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Solzago con Tavernerio. 1087 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di sec. XIV - 1751 Solbiate con Concagno venne confermato facente parte I “comunia locorum de Solzago et de Tabernario” appar- della pieve di Uggiate ed inserito nella Provincia di Como. tenevano nel 1335 alla pieve di Zezio (Statuti di Como

317 Somaino

1335, Determinatio mensurarum) nella quale ancora risul- comune di Solzago. 1090 tano, uniti in unica entità, anche dal “Liber consulum civi- 1798 - 1808 tatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- dai consoli del comune dal 1510 al 1538 (Liber consulum ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1510). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Nel 1652 la terra di Solzago e Tavernè, composta da 58 legge del 27 marzo 1798 il comune di Solzago venne inse- fuochi, risulta ancora compresa nella pieve di Zezio (Re- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di Ze- denzione feudi 1652). zio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751 emerge che il comune, che era costituito da due venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto distinti nuclei e due distinte parrocchie, contava 700 abitan- XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- ti. naio del 1799 contava 340 abitanti (Legge 20 nevoso anno Solzago e Tavernerio non era infeudato e pagava per la VII). redenzione, avvenuta nel 1652, la somma di lire 51.6.3 ogni Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il quindici anni alla città di Como, che a sua volta versava alla comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far regia Camera. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- rile anno IX). L’organo deliberativo del comune era costituito da un Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- consiglio che si riuniva al suono della campana in luogo po- guito della legge di riordino delle autorità amministrative sto tra le due terre, convocato dai consoli dei due nuclei. Il (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- comune aveva cinque deputati, di cui tre per Tavernerio e rante il Regno d’Italia, Solzago venne in un primo tempo due per Solzago, che restavano in carica a piacere delle par- inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como ti. Questi eleggevano il sindaco, che fungeva anche da can- (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- celliere, a cui era demandata l’amministrazione del patri- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato monio comunale. I due consoli, uno per nucleo scelti a nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel turno ogni mese in rappresentanza delle famiglie, avevano 1805 contava 365 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). il compito di sorvegliare l’attività dei sindaci e svolgevano anche le funzioni di esattore. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di gregazione del comune di Solzago al comune di Taverne- Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al rio, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone I di Co- quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. mo. Prima della aggregazione il comune contava 300 3027). abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Tale aggregazione venne confermata con la successiva comune di Solzago. 1088 compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). 1751 - 1756 comune di Solzago. 1091 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1816 - 1859 del 1751, Solzago, sempre inserito nella stessa pieve, risul- ta come entità autonoma da Tavernerio, ed il suo territorio In base alla nuova compartimentazione territoriale del comprendeva anche i cassinaggi di “San Bartolomeo”, Ni- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio sia, “Fontana di sotto”, Gilasca e Carlasco (Compartimento 1816), il ricostituito comune di Solzago venne inserito nel- 1751). la Provincia di Como, Distretto II di Como. Il comune di Solzago compare nell’“Indice delle pievi e Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- stretto II di Como in forza del successivo compartimento nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Solzago venne inse- comune di Solzago. 1089 rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- 1757 - 1797 lazione era costituita da 370 abitanti. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Solzago venne inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella isti- tuenda pieve di Zezio inferiore, così come compare anche SOMAINO nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). comune di Somaino. 1092 Nel 1771 il comune contava 275 abitanti (Statistica delle sec. XIV - 1753 anime 1771). La terra di Somaino, compresa nella pieve di Uggiate, era Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- composta nel 1652 da 5 fuochi (Redenzione feudi 1652). ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Solzago venne confermato facente parte della pieve di Ze- del 1751, Somaino era sempre inserito nella pieve di Ug- zio inferiore ed inserito nella Provincia di Como. giate (Compartimento 1751). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- del 1751 emerge che Somaino, che contava 40 abitanti, si mune di Solzago, venne inclusa nel II distretto censuario era redento e pagava per ciò la somma di lire 4.8.7 ogni della provincia di Como (Compartimento 1791). quindici anni. Unico ufficiale era il console che veniva so-

318 Sorico stituito mensilmente e che svolgeva anche le mansioni di tanto 40 abitanti, era infeudato al duca D’Alvito a cui non esattore. corrispondeva alcun carico. Data le dimensioni estrema- Somaino era sottoposto alla giurisdizione del podestà di mente piccole della comunità, non disponeva di consigli Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al ma eleggeva, come unico ufficiale con funzioni di console, quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- sindaco, esattore e cancelliere, il più capace tra gli abitanti. siti 1751, cart. 3039). Le poche scritture pubbliche erano conservate in un piccola Somaino compare nell’“Indice delle pievi e comunità cassetta nella casa del sindaco. dello Stato di Milano” del 1753 già aggregato al comune di Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Olgiate, nella pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). feudale di Gravedona al quale pagava annualmente una Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- somma stabilita (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Il comune di Sorico compare nell’“Indice delle pievi e al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 1756), Somaino risulta definitivamente unito al comune di nente alla pieve omonima (Indice pievi 1753). Olgiate, pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Como. comune di Sorico. 1094 1757 - 1797 Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma SORICO al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Sorico venne inserito, come comunità comune di Sorico. 1093 appartenente alla pieve omonima, nel Contado di Como. sec. XIV - 1756 Nel 1771 il comune contava 623 abitanti (Statistica delle anime 1771). La comunità di Sorico risulta già citata come entità am- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di So- 1927, p. 255), in documenti del IX secolo. rico venne confermato facente parte della pieve ed inserito Il “comune de Surico” figura nella “Determinatio strata- nella Provincia di Como. rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della 1791, la pieve di Sorico, di cui faceva parte il comune di via Regina ”… a predicta fontana in sursum usque ad ter- Sorico, venne inclusa nel VI distretto censuario della pro- minum qui est supra tramittem qui venit a turre de Olonio vincia di Como (Compartimento 1791). versum Suricum et dicitur ad Veniollam” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). comune di Sorico. 1095 Il “comune burgi de Surico” apparteneva alla pieve di Olonio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) 1798 - 1809 che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Como (Ripartizione 1240). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con A seguito della soppressione canonica della pieve di Olo- legge del 27 marzo 1798 il comune di Sorico venne inserito nio e il trasferimento della sede plebana avvenuta il 9 no- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Legge 7 vembre 1456 (Fattarelli 1986), il comune divenne sede del- germinale anno VI). la nuova pieve. Il comune risulta sempre farne parte anche Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, rile anno IX). Sorico nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- guito della legge di riordino delle autorità amministrative no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- rante il Regno d’Italia, Sorico venne in un primo tempo in- miglia Gallio (Casanova 1904). serito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune del 1751, Sorico era sempre inserito nella pieve omonima nel 1805 contava 740 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “San Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Miro”, Corsone, Gagiolo, Vallate, Dolo, Ronchi, Scagnel- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- lo, Fontana, Moscone, “Motti de Pedroni”, Meriggie, nò l’aggregazione di Sorico al comune di Gera. Prima della Quesser, “Quesser de Gossi”, Canina e Ciaffaboja (Com- aggregazione Sorico contava 291 abitanti (Decreto 4 no- partimento 1751). vembre 1809). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Tale aggregazione venne confermata con la successiva del 1751 emerge che il comune di Sorico, che contava sol- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

319 Sormano comune di Sorico. 1096 bibl. Bognetti 1927: Gian Piero Bognetti, Studi sulle origini 1816 - 1859 del comune rurale, Milano, Vita e pensiero, 1927; Fatta- relli 1986: Martino Fattarelli, La sepolta Olonio e la sua In base alla nuova compartimentazione territoriale del pieve alla sommità del lago di Como e in bassa Valtelli- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio na, Oggiono - Lecco, 1986. 1816), il ricostituito comune di Sorico venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VIII di Gravedona. l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- SORMANO riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- dona in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Sormano. 1099 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- sec. XIV - 1756 cazione 23 giugno 1853), il comune di Sorico venne inse- Sormano era membro della comunità generale della Va- rito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La lassina, nel ducato di Milano. popolazione era costituita da 418 abitanti. Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti pieve di Sorico. 1097 Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un sec. XV - 1756 primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a La pieve di Sorico fu istituita a seguito della soppressione Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento canonica della pieve di Olonio e del conseguente trasferi- del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- mento della sede plebana a Sorico avvenuti il 9 novembre drati (Casanova 1904). 1456 (Fattarelli 1986). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” A seguito della concessione fatta da Francesco II Sforza, del 1751, Sormano era inserito nel ducato di Milano, nella duca di Milano, del 31 luglio 1532 venne concesso alle tre Valassina (Compartimento 1751). pievi superiori del lago di Como, tra cui quella di Sorico, la Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento separazione dalla giurisdizione della città di Como ed il di- del 1751 emerge che il comune di Sormano con Decinisio, ritto di ricorrere ad uno specifico podestà per l’amministra- che contava 560 abitanti, era infeudato al “conte della Ri- zione della giustizia (Separazione tre pievi 1532). viera” al quale versava per convenzione una somma annua Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- di lire 21.13.2. Il comune disponeva di una vicinanza che si portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- riuniva sulla pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni due ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, risulta com- deputati a cui era affidata l’amministrazione e la cura dei ri- posta dai comuni di Sorico, Trezzone, Montemezzo e parti. Si avvaleva inoltre di un cancelliere, retribuito con un Bugiallo (Liber consulum 1510). salario annuale, a cui era affidata la custodia delle pubbli- Tale situazione risulta modificata nel 1644 dove la pieve che scritture conservate in una cassa. risulta costituita dai comuni di Sorico, Gera, Bugiallo, Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Montemezzo, Trezzone e Colico (Relazione Opizzone delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- 1644). blica piazza ogni tre anni. Sormano salariava inoltre un fan- La composizione della pieve, rimase invariata sino alla te. prima metà del secolo XVIII (Compartimento 1751 e Indi- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà ce pievi 1753). feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- pieve di Sorico. 1098 la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- 1757 - 1797 nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). Nel compartimento territoriale dello stato di Milano Sempre inserito della Valassina, Sormano con Decinicio (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Sorico, inserita nel con- compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di tado di Como, risulta formata dai 7 comuni seguenti: Bu- Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano giallo, Colico con Forte di Fuentes, Gera, Montemezzo, Ol- (Indice pievi 1753). giasca e Piona, Sorico, Trezzone. Nel 1771 la pieve contava 3.461 abitanti (Statistica delle comune di Sormano. 1100 anime 1771). 1757 - 1797 Con il successivo compartimento territoriale della Lom- bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di So- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- rico venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che la lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma componevano rimasero gli stessi. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Sormano squadra di Rezzonico risulta ancora inserita nella provincia con Decinisio venne inserito tra le comunità della Valassi- di Como, della quale, con la pieve di Gravedona, formava na, nel territorio del ducato di Milano. il VI distretto censuario (Compartimento 1791). Nel 1771 il comune contava 1057 abitanti (Statistica del- le anime 1771). arch. Separazione tre pievi 1532: “Concessione fatta da Fran- cesco Secondo, Duca di Milano, alle tre Pievi Superiori Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- del Lago di Como, della separazione delle medesime dal- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di la Giurisdizione della Città suddetta”, ASCo, ASCCo, Sormano con Decinisio, sempre collocato nella Valassina, Carte sciolte, cart. 469. venne inserito nella Provincia di Como.

320 Stazzona

A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Sorma- no, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia STAZZONA di Milano (Compartimento 1791). comune di Stazzona. 1103 comune di Sormano. 1101 sec. XIV - 1756 1798 - 1809 “Stazona montis Dugni” figura nella “Determinatio stra- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- tarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina 1335, come il comune cui spetta la manutenzione di un trat- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con to della strada di Mezzola e in particolare “debet facere ar- legge del 24 aprile 1798 il comune di Sormano con Decini- chatas sedecim a factis illorum de Conscilio de Rumo io- sio venne inserito nel Dipartimento della Montagna, Di- sum versum lacum” (Statuti di Como 1335, Determinatio stretto dell’alto Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). stratarum). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Il “comune loci conscilii de Stazona” apparteneva alla venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto pieve di Dongo (Statuti di Como 1335, Determinatio men- XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- io del 1799 contava 717 abitanti (Legge 20 nevoso anno buiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como VII). (Ripartizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Stazzona risulta sempre facente parte della pieve di Don- comune di Sormano, inserito nel Distretto quarto di Lecco, go anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune (Legge 23 fiorile anno IX). dal 1510 sino all’anno 1533 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le guito della legge di riordino delle autorità amministrative quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, rante il Regno d’Italia, Sormano venne in un primo tempo Stazzona nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pie- inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei vi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Mede- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei ghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sem- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto pre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Sormano famiglia Gallio (Casanova 1904). con Decinisio nel 1805 contava 912 abitanti (Decreto 8 giu- Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova gno 1805). ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- del 1751, Stazzona era sempre inserito nella pieve di Don- gregazione del comune di Sormano ed uniti al comune di go (Compartimento 1751). Lasnigo, che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento III di Asso. Prima della aggregazione il comune contava del 1751 emerge che il comune di Stazzona, che contava 623 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). 508 abitanti, era infeudato al duca Carlo Tolomeo Gallio Tale aggregazione venne confermata con la successiva D’Alvito a cui pagava lire 1.2 per le ragioni di caccia. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Il comune disponeva di un consiglio generale formato da tutti i capi di famiglia le cui riunioni venivano decise dai comune di Sormano. 1102 sindaci che impartivano al console l’ordine di convocazio- 1816 - 1859 ne. Le adunanze, a cui poteva partecipare tutto il popolo, avevano sede nella piazza nel luogo solito, alla presenza di In base alla nuova compartimentazione territoriale del un notaio che redigeva un formale rogito dove erano conte- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nute le decisioni del consiglio che potevano essere assunte 1816), il ricostituito comune di Sormano con Decinisio con il solo voto dei capi di casa, con votazione pubblica. venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. Il consiglio, in pubblica adunanza, eleggeva a sorte an- nualmente due sindaci i quali, congiuntamente al consiglio, Il comune di Sormano con Decinisio, dotato di consiglio nominavano il cancelliere, in carica senza alcun termine di comunale a seguito del dispaccio governativo del 19 marzo durata e che poteva essere rimosso solo in caso di demerito. 1821 (Quadro delle variazioni 1835), fu confermato nel Di- Ai sindaci era affidata l’amministrazione del patrimonio stretto XIII di Canzo in forza del successivo compartimen- pubblico e la vigilanza sui riparti oltre che la nomina del to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). console, effettuata in base alla migliore offerta presentata Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- dagli aspiranti per un periodo che poteva variare da uno a cazione 23 giugno 1853), il comune di Sormano, che com- più anni. Al cancelliere, che veniva retribuito con un salario prendeva la frazione di Decinisio, venne inserito nella Pro- annuo, era affidato il compito di conservare le poche scrit- vincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La popolazione ture pubbliche di cui abbisognava quotidianamente, mentre era costituita da 829 abitanti. la restante parte dell’archivio veniva conservato in un appo- legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la sito armadio, dotato di chiave che era nella disponibilità dei ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della sindaci e del cancelliere, posto in una stanza del comune

321 Tassera detta “cancelleria”. Incaricati delle riscossioni dei carichi e comune di Stazzona. 1106 del pagamento delle spese erano diversi esattori, che veni- 1816 - 1859 vano nominati in consiglio a seguito di pubblico incanto e In base alla nuova compartimentazione territoriale del che dovevano prestare adeguata “sigurtà”. Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà 1816), il ricostituito comune di Stazzona venne inserito feudale al quale veniva pagato un salario annuo (Risposte nella Provincia di Como, Distretto VII di Dongo. ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- Il comune di Stazzona compare nell’“Indice delle pievi e spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VII di Dongo in nente alla pieve di Dongo (Indice pievi 1753). forza del successivo compartimento delle province lombar- de (Notificazione 1 luglio 1844). comune di Stazzona. 1104 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Stazzona venne in- serito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- La popolazione era costituita da 714 abitanti. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Stazzona venne inserito, come comu- nità appartenente alla pieve di Dongo, nel Contado di Co- TASSERA mo. Nel 1771 il comune contava 560 abitanti (Statistica delle comune di Tassera. 1107 anime 1771). sec. XIV - 1472 Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Stazzona venne confermato facente parte della pieve di Milano fatti nel 1346” Tassera risulta incluso nella pieve di Dongo ed inserito nella Provincia di Como. Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- zione della “strata da Niguarda” come “el locho da Tasse- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ra” (Compartimentazione delle fagie 1992). 1791, la pieve di Dongo, di cui faceva parte il comune di Il comune cessò di esistere, secondo Longoni, già nel XV Stazzona, venne inclusa nel VII distretto censuario della secolo in forza di un atto di tassazione del 1472 (Longoni e provincia di Como (Compartimento 1791). Carrer 1994). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comune di Stazzona. 1105 del 1751, Tassera risulta quale cassinaggio del comune di 1798 - 1809 Alserio, nel ducato di Milano, pieve di Incino (Comparti- mento 1751). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina bibl. Longoni e Carrer 1994: Virginio Longoni e Angelo dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Carrer, Alserio, il paese dell’acqua, Oggiono, Paolo Cat- legge del 27 marzo 1798 il comune di Stazzona venne inse- taneo, 1994, stampato per l’Amministrazione comunale rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Leg- di Alserio. ge 7 germinale anno VI). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). TAVERNERIO Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far comune di Tavernerio. 1108 parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- 1751 - 1756 rile anno IX). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751, Tavernerio, sino ad allora unito a Solzago, risulta guito della legge di riordino delle autorità amministrative come entità autonoma inserita nella pieve di Zezio, ed il (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Cassina rante il Regno d’Italia, Stazzona venne in un primo tempo Sirtolo”, Roncasio, Mirisetto, Costantina, Rovasio, Ghiel- inserito nel Distretto VII ex comasco di Dongo (Quadro dei mo e Pienzarotto (Compartimento 1751). distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei Il comune di Tavernerio compare nell’“Indice delle pievi comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- di Menaggio, Cantone IV di Dongo. Il comune nel 1805 nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). contava 533 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Tavernerio. 1109 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- 1757 - 1797 gregazione del comune di Stazzona al comune di Consiglio Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- di Rumo, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Can- mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Tavernerio con tone IV di Gravedona. Prima della aggregazione Stazzona Urago venne inserito, nel Territorio civile della città di Co- contava 570 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). mo, nella istituenda pieve di Zezio inferiore, così come Tale aggregazione venne confermata con la successiva compare anche nel compartimento territoriale dello Stato compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). di Milano (Editto 10 giugno 1757).

322 Tavordo

Nel 1771 il comune contava 519 abitanti (Statistica delle TAVORDO anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Tavordo. 1112 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ta- sec. XIV - 1756 vernerio con Urago venne confermato facente parte della pieve di Zezio inferiore ed inserito nella Provincia di Co- Tavordo era membro della pieve di Porlezza, nella Rivie- mo. ra di Lecco, ducato di Milano. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Nel 1470 la pieve di Porlezza venne concessa in feudo 1791, la pieve di Zezio inferiore, di cui faceva parte il co- dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagna- mune di Tavernerio, venne inclusa nel II distretto censuario na. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un della provincia di Como (Compartimento 1791). primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sfor- za al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al con- comune di Tavernerio. 1110 te Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo V del 1 gennaio 1552, passò nelle mani della famiglia 1798 - 1815 d’Este (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina del 1751, Tavordo compare sempre inserito nella pieve di dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Porlezza, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo legge del 27 marzo 1798 il comune di Tavernerio con Ura- territorio comprendeva anche il cassinaggio di “Casa di Lu- go venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto del- gino” (Compartimento 1751). la pieve di Zezio inferiore (Legge 7 germinale anno VI). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corri- XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- sposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio naio del 1799 contava 492 abitanti (Legge 20 nevoso anno generale della pieve con un proprio console. Disponeva poi VII). di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni par- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ticolari della comunità, di un proprio console e di un pro- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far prio cancelliere, incaricato con il console della custodia parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa rile anno IX). parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei ca- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- richi locali. Inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre guito della legge di riordino delle autorità amministrative anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3029). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese rante il Regno d’Italia, Tavernerio venne in un primo tempo Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo di Porlez- inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como za tornò nelle disponibilità della regia Camera. (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- Sempre inserito della stessa pieve, Tavordo con San Pie- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato tro in Agria compare nell’“Indice delle pievi e comunità nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune di dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla Tavernerio con Urago nel 1805 contava 496 abitanti (De- Riviera di Lecco, ducato di Milano (Indice pievi 1753). creto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Tavordo. 1113 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ta- 1757 - 1797 vernerio ed uniti allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione del comune di Solzago. Inserito nel Distret- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- to I di Como, Cantone I di Como, dopo l’unione il comune lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma contava 834 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Tale aggregazione venne confermata con la successiva Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Tavordo compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). con San Pietro Agria venne inserito tra le comunità della pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, nel territorio del ducato di Milano. comune di Tavernerio. 1111 Nel 1771 Tavordo contava, unitamente alla comunità di 1816 - 1859 Porlezza con cui costituiva un’unica parrocchia, 748 abi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del tanti, mentre San Pietro Agria ne contava 378 insieme alla Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comunità di Carlazzo dalla cui parrocchia dipendeva (Sta- 1816), il comune di Tavernerio con Urago venne inserito tistica delle anime 1771). nella Provincia di Como, Distretto II di Como. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ta- stretto II di Como in forza del successivo compartimento vordo con San Pietro Agria venne confermato facente parte delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). della Pieve di Porlezza, Riviera di Lecco, ma inserito nella Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Provincia di Como. cazione 23 giugno 1853), il comune di Tavernerio, che In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comprendeva la frazione di Urago, venne inserito nella 1791, la pieve di Porlezza, di cui faceva parte il comune di Provincia di Como, Distretto I di Como. La popolazione Tavordo, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- era costituita da 767 abitanti. vincia di Milano (Compartimento 1791).

323 Torno comune di Tavordo. 1114 tuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Il “comune 1798 - 1809 burgi de Turno” apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Como 1335, Determinatio mensurarum). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1404 Torno ottenne la cittadinanza comasca con i ri- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con spettivi privilegi (Buzzetti 1904, pag. 22) mentre nell’esti- legge del 27 marzo 1798 il comune di Tavordo con San Pie- mo del 1439 viene indicato fra le comunità che sono diret- tro Agria venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- tamente estimate con la città di Como (Liber estimi 1439). stretto di Porlezza (Legge 7 germinale anno VI). Risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ripor- Tavordo con San Pietro Agria venne trasportato nel Dipar- tati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 timento dell’Olona, Distretto XXIV di Porlezza (Legge 5 sino al 1538 (Liber consulum 1510). vendemmiale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 251 Compare invece appartenente alle Cinque terre unite alla abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). città di Como, nel 1652, anno in cui Torno risulta composta Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il da 64 fuochi (Redenzione feudi 1652), come anche un se- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far colo dopo nel “Compartimento territoriale specificante le parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- cassine” del 1751 (Compartimento 1751). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che Torno, che contava 520 abitanti, non guito della legge di riordino delle autorità amministrative era infeudato essendosi redento e pagando ogni quindici (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- anni la somma di lire 65.8.6. rante il Regno d’Italia, Tavordo venne in un primo tempo Disponeva di un consiglio costituito dai capi di famiglia inserito nel Distretto I ex milanese di Porlezza (Quadro dei che si riuniva al suono della campana sulla pubblica piazza distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei su convocazione del sindaco, che proponeva anche gli ar- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III gomenti da trattare. di Menaggio, Cantone V di Porlezza. Il comune di Tavordo Gli ufficiali del comune erano il console, il sindaco e con San Pietro Agria nel 1805 contava 269 abitanti (Decre- quattro deputati, eletti ogni tre anni, oltre a un esattore e to 8 giugno 1805). due protettori della comunità, rappresentati dei primi esti- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mati del comune. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Il console aveva il compito di effettuare le denunce, di as- gregazione del comune di Tavordo ed uniti al comune di sistere agli atti esecutivi e comunque di compiere tutti gli Porlezza, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Can- atti a sostegno dei diritti regi, mentre al sindaco e ai quattro tone III di Porlezza. Prima della aggregazione il comune deputati era affidata l’amministrazione e la conservazione contava 271 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). del patrimonio pubblico ed in genere l’esecuzione di tutti Tale aggregazione venne confermata con la successiva gli atti a favore della comunità. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). La comunità non disponeva di un cancelliere stabile ma, quando necessario, incaricava un “computista” per la stesu- comune di Tavordo. 1115 ra degli atti (quinternetto per l’esazione dei carichi d’esti- 1816 - 1859 mo delle decime e delle taglie), al quale veniva corrisposto annualmente una somma. Le scritture pubbliche venivano In base alla nuova compartimentazione territoriale del conservate presso la sagrestia della chiesa di San Giovanni, Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio figliale della chiesa prepositurale. L’archivio aveva tre 1816), il ricostituito comune di Tavordo con San Pietro chiavi, due delle quali nelle mani dei protettori della comu- Agria venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VI nità, e l’altra del sindaco. di Porlezza. L’esattore, che aveva il compito di provvedere all’esazio- Il comune Tavordo con Agria, dotato di convocato, fu ne dei carichi, delle decime e delle taglie, al pagamento del- confermato nel Distretto VI di Porlezza in forza del succes- le imposte oltre che all’esecuzione degli atti giuridici verso sivo compartimento delle province lombarde (Notificazio- i debitori morosi, non poteva effettuare alcun pagamento ne 1 luglio 1844). senza uno specifico mandato firmato dai protettori, dal sin- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- daco e da almeno uno dei deputati. cazione 23 giugno 1853), il comune di Tavordo, che com- Infine, ai due protettori della comunità, nominati senza prendeva la frazione di Agria, venne inserito nella provin- alcuna scadenza prestabilita, spettava la vigilanza per la cia di Como, Distretto VIII di Porlezza. La popolazione era corretta effettuazione dei riparti dei carichi. costituita da 448 abitanti. Il comune era sottoposto alla giurisdizione criminale del Podestà di Como, per i servizi del quale pagava un contri- buto alla città ed al quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). TORNO Il comune di Torno compare nell’“Indice delle pievi e co- munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- comune di Torno. 1116 te alle “Terre unite alla città” (Indice pievi 1753). sec. XIV - 1756 Il “comune de Turno” figura nella “Determinatio strata- comune di Torno. 1117 rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, 1757 - 1797 come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- via Regina ”… a ponte de Cantono de Cernobio in sursum mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Torno, in prece- usque ad cantonum domus Passaronorum … de Pizo” (Sta- denza componente delle Cinque terre unite a Como, venne

324 Traversa inserito nel Territorio civile della città di Como, nella isti- nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popola- tuenda pieve di Zezio superiore, così come compare anche zione era costituita da 652 abitanti. nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757). arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, Nel 1771 il comune contava 669 abitanti (Statistica delle vol. 168. anime 1771). bibl. Buzzetti 1904: Pietro Buzzetti, Regesto per documenti di Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Moltrasio, Como, Tipografia Cooperativa Comense, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di 1904. Torno venne confermato facente parte della pieve di Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- TORRICELLA mune di Torno, venne inclusa nel II distretto censuario del- la provincia di Como (Compartimento 1791). comune di Torricella. 1120 sec. XIV - 1753 comune di Torno. 1118 1798 - 1815 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Torricella risulta incluso nella squa- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina nutenzione della “strata de Niguarda” come “el locho da dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Torresella” (Compartimentazione delle fagie 1992). legge del 27 marzo 1798 il comune di Torno venne inserito Nel 1441 Torricella, con tutta la pieve di Incino nella qua- nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 le risulta collocato, venne concesso in feudo dal duca Filip- germinale anno VI). po Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Torricella risulta ancora compreso nella pieve d’Incino gennaio del 1799 contava 812 abitanti (Legge 20 nevoso (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25). anno VII). Con istrumento rogato il 11 luglio 1659 il comune venne Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il concesso in feudo alla famiglia Carpani (Casanova 1904). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rile anno IX). del 1751, Torricella era sempre inserito nel ducato di Mila- no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- guito della legge di riordino delle autorità amministrative Torricella compare nell’“Indice delle pievi e comunità (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- dello Stato di Milano” del 1753 accorpato nel comune di rante il Regno d’Italia, Torno venne in un primo tempo in- Arcellasco con Torricella, Carpesino, Brugora e Cassina serito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como Torchiera (Indice pievi 1753). (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente, con la de- nominazione di Torno, collocato nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel 1805 contava 760 abi- TRAVERSA tanti (Decreto 8 giugno 1805). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comune di Traversa. 1121 comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Tor- sec. XIV - 1756 no allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione dei comuni di Blevio e Molina. Inserito nel Distretto I di Il “comune de la Traversa” figura nella “Determinatio Como, Cantone I di Como, dopo l’unione il comune conta- stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del va 1608 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). 1335, come il comune cui spetta la manutenzione di un trat- to della strada di Mezzola e in particolare deve “facere ar- Tale aggregazione venne confermata con la successiva chatas sex a facta illorum de Pellio in iosum versus lacum compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Cumanum” (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- rum). comune di Torno. 1119 Il “comune loci vicinantie de la Traversa” apparteneva 1816 - 1859 alla pieve di Gravedona (Statuti di Como 1335, Determina- In base alla nuova compartimentazione territoriale del tio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di 1816), il comune di Torno venne inserito nella Provincia di Como (Ripartizione 1240). Como, Distretto II di Como. Traversa risulta sempre facente parte della pieve di Gra- Il comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- vedona anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del co- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto II di Como in mune degli 1510 e 1511 (Liber consulum 1510). forza del successivo compartimento delle province lombar- Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le de (Notificazione 1 luglio 1844). quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, cazione 23 giugno 1853), il comune di Torno venne inserito Traversa nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi,

325 Traversa fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- Traversa con Naro venne confermato facente parte della miglia Gallio (Casanova 1904). pieve di Gravedona ed inserito nella Provincia di Como. Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” di Traversa, venne inclusa nel VI distretto censuario della del 1751, Traversa era sempre inserito nella pieve di Grave- provincia di Como (Compartimento 1791). dona, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Anteggio, Rangiorotto, Travisa, Ronchi, “Cassine San Car- comune di Traversa. 1123 lo” e “Case di Negrana” (Compartimento 1751). 1798 - 1809 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Traversa, che contava A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- 256 abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina D’Alvito a cui pagava lire 15 per i diritti di caccia. dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Traversa con Naro Il comune aveva un consiglio generale composto dai capi venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Do- di famiglia che veniva convocato dal console su ordine dei maso (Legge 7 germinale anno VI). sindaci e si radunava nella pubblica piazza. Alla seduta del consiglio a cui presenziava un notaio che redigeva apposito Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne rogito delle decisione prese, partecipava tutto il popolo ma trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di le deliberazione erano prese con votazione segreta o pub- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). blica solo dai capi di famiglia a maggioranza dei voti e, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il quando necessario, con l’assistenza di persone “prudenti e comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far confidenti”. parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Ufficiali del comune erano tre sindaci, un console e un rile anno IX). cancelliere, tutti eletti dal consiglio. I sindaci, a cui era af- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- fidata l’amministrazione del patrimonio pubblico e la vigi- guito della legge di riordino delle autorità amministrative lanza sui riparti, erano eletti con estrazione a sorte e dura- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- vano in carica un anno. Anche il console aveva carica rante il Regno d’Italia, Traversa venne in un primo tempo annuale e veniva scelto in base alla migliore offerta econo- inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro mica presentata. dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Traversa disponeva di un proprio cancelliere, regolar- dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- mente retribuito ed eletto senza scadenza prestabilita e con to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune possibilità di rimozione in caso di demerito, che conserva- nel 1805 contava 143 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). va le poche scritture pubbliche di cui abbisognava quotidia- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i namente, mentre la restante parte dell’archivio veniva con- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- servato nella chiesa parrocchiale in una apposita cassa nò l’aggregazione di Traversa ed uniti al comune di Dosso munita di due chiavi, custodite dai sindaci e dal cancelliere. del Liro. Prima della aggregazione contava 208 abitanti Il comune si avvaleva di un esattore, talvolta di due, uno (Decreto 4 novembre 1809). per l’imposta d’estimo “vicino” e l’altro per l’imposta Tale aggregazione non venne confermata con la succes- d’estimo “forestiero”, che dovevano prestare idonea “si- siva compartimentazione del 1812 che vide invece il comu- gurtà” e che venivano nominati dal consiglio in base alla ne di Traversa aggregato al comune di Gravedona (Decreto migliore offerta presentata. 30 luglio 1812). Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale residente in Gravedona, capo delle Tre Pievi, al comune di Traversa. 1124 quale pagava un salario annuo (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). 1816 - 1859 Il comune di Traversa compare nell’“Indice delle pievi e In base alla nuova compartimentazione territoriale del comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio nente alla pieve di Gravedona (Indice pievi 1753). 1816), il ricostituito comune di Traversa con Naro venne inserito nella Provincia di Como, Distretto VIII di Grave- dona. comune di Traversa. 1122 1757 - 1797 l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma dona in forza del successivo compartimento delle province al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). 1756), il comune di Traversa con Naro venne inserito, Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- come comunità appartenente alla pieve di Gravedona, nel cazione 23 giugno 1853), il comune di Traversa, che com- Contado di Como. prendeva la frazione di Naro, venne inserito nella Provincia Nel 1771 il comune contava 171 abitanti (Statistica delle di Como, Distretto VI di Gravedona. La popolazione era anime 1771). costituita da 248 abitanti.

326 Tremezzo

TRECALLO dal consiglio ogni anno con possibilità di conferma. Alla seduta consiliare, convocata per ordine del sindaco e preav- comune di Trecallo. 1125 viso del console effettuato tre giorni prima, potevano inter- sec. XIV - sec. XVI venire e votare solo coloro che ne avevano diritto. Il conso- le teneva una relazione sugli argomenti da trattare. Trecallo figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i “comunia” Il comune disponeva inoltre di un cancelliere, retribuito cui spetta la manutenzione delle strade tra il fiume Aperto con un salario annuo. Le pubbliche scritture venivano con- e il campanile di Trecallo e tra lo stesso campanile e il ter- servate dal sindaco. ritorio di Cantù (Statuti di Como 1335, Determinatio stra- Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il tarum). comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto nel Nell’estimo del 1439 è elencato fra le comunità apparte- mese di gennaio per incanto e durava in carica un anno. nenti alla Castellanza del Baradello (Liber estimi 1439), Tremezzo era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di che già la “distribuzione fatta … del complesso plebano in Como per i servizi del quale pagava un contributo ogni tri- quattro parti” (Gianoncelli 1982, p. 113) del 1240 attribui- ennio. Per comodità il comune ricorreva, per le cause civili, va al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ri- ad un luogotenente che aveva competenza sui comuni ap- partizione 1240). partenenti alle pievi di Lenno e d’Isola (Risposte ai 45 que- Dalla prima metà del secolo XVI Trecallo risulta aggre- siti 1751, cart. 3028). gato al comune di Albate (Liber consulum 1510) che, dopo Il comune di Tremezzo compare nell’“Indice delle pievi la demolizione del castello Baradello e la soppressione del- e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- la Castellanza avvenuta nel 1527, venne inserito nella pieve nente alla pieve di Lenno (Indice pievi 1753). di Zezio (Gianoncelli 1975, p. 45). comune di Tremezzo. 1127 arch. Liber estimi 1439: “Liber estimi civium civitatis Cuma- 1757 - 1797 rum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 168. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Tremezzo venne inserito, come comu- TREMEZZO nità appartenente alla pieve di Lenno, nel Contado di Co- mo. comune di Tremezzo. 1126 Nel 1771 il comune contava 652 abitanti (Statistica delle sec. XIV - 1756 anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Il “comune burgi de Tremedio cum villa de Massaregio” ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annes- Tremezzo venne confermato facente parte della pieve di sa agli Statuti di Como del 1335, come i comuni cui spetta Lenno ed inserito nella Provincia di Como. la manutenzione del tratto della via Regina ”… a predicto In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno flumine sursum usque ad vallem seu flumen de Carono” 1791, la pieve di Lenno, di cui faceva parte il comune di (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Tremezzo, venne inclusa nel IV distretto censuario della Il “comune burgi de Tremedio” apparteneva nel 1335 alla provincia di Como (Compartimento 1791). pieve di Lenno (Statuti di Como 1335, Determinatio men- surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- buiva al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripar- comune di Tremezzo. 1128 tizione 1240). 1798 - 1809 Il comune di Tremezzo risulta inserito nella pieve di Len- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- no anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con dal 1510 sino all’anno 1516 (Liber consulum 1510). legge del 27 marzo 1798 il comune di Tremezzo venne in- Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). (Legge 7 germinale anno VI). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune del 1751, il comune era sempre inserito nella pieve di Len- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto no, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Rogaro, Susino, Bologno, Volesio, Viano, Antignano, Bol- gennaio del 1799 contava 817 abitanti (Legge 20 nevoso vedro, Portezza e “Azzano sotto la strada” (Compartimento anno VII). 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che Tremezzo, che contava 900 abitanti, parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- non era infeudato essendosi redento con istrumento rogato rile anno IX). il 30 agosto 1647 dal notaio Francesco Mercantolo ed aven- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- do pagato alla Regia Camera la somma di lire 3124.7. Pa- guito della legge di riordino delle autorità amministrative gava inoltre per la mezz’annata la somma di lire 122.16.9 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ogni quindici anni. L’organo deliberativo della comunità rante il Regno d’Italia, Tremezzo con Bologno, Bolvedro, era un consiglio generale, costituito dai comunisti con di- Intignano, Portezza, Roghero, Susino, Viano e Volesio ven- ritto al voto (vicini), che si riuniva alla presenza del sinda- ne in un primo tempo inserito nel Distretto IV ex comasco co, del console, del cancelliere, ufficiali del comune eletti di Tremezzo (Quadro dei distretti 1802), classificato comu-

327 Trevano superiore ne di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamen- Romanzana, Crapone, “Molino del Gallo”, “Molino della te collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone I di Me- Vignasia”, “Molino di Luisino”, “Molino del Torchio” e naggio. Il comune di Tremezzo con Balogna, Bolvedro, “Molino del Giorgio” (Compartimento 1751). Intignano, Porlezza, Roghero, Susino, Viano e Volesio nel Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento 1805 contava 813 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). del 1751 emerge che Trevano, che contava 292 abitanti, si Il successivo intervento di concentrazione disposto per i era redento e pagava per ciò la somma di lire 29 ogni quin- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- dici anni. gregazione del comune di Tremezzo ed uniti al comune di Il comune disponeva di un consiglio, che si riuniva al Lenno, che fu inserito nel Distretto III di Menaggio, Can- suono della campana sulla pubblica piazza per discutere su- tone I di Menaggio. Prima della aggregazione Tremezzo gli argomenti proposti dal console, unico ufficiale eletto contava 699 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). mensilmente a turno in rappresentanza di ogni famiglia, e Tale aggregazione venne confermata con la successiva che svolgeva anche le mansioni di esattore. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Trevano era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al comune di Tremezzo. 1129 quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- 1816 - 1859 siti 1751, cart. 3026). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Il comune di Trevano compare nell’“Indice delle pievi e Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- 1816), il ricostituito comune di Tremezzo venne inserito nente alla pieve di Uggiate (Indice pievi 1753). nella Provincia di Como, Distretto IV di Menaggio. Il comune, dotato di convocato, fu confermato Distretto comune di Trevano. 1132 IV di Menaggio in forza del successivo compartimento del- 1757 - 1797 le province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Tremezzo venne in- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma serito nella Provincia di Como, Distretto VII di Menaggio. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno La popolazione era costituita da 1150 abitanti. 1756), il comune di Trevano venne inserito, con le comuni- tà della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di distretto di Tremezzo. 1130 Como. 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 Nel 1771 il comune contava 304 abitanti (Statistica delle anime 1771). In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- stretto di Tremezzo, contrassegnato con il numero 4, com- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di prendeva i comuni di: Argegno, Bellagio con comune di Trevano venne confermato facente parte della pieve di Ug- Mezzo e comune delle Ville, Bene, Breglia, Casasco, Cera- giate ed inserito nella Provincia di Como. no, Colonno, Croce, Dizzasco con Muronico, Rovasco e In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Biazzeno, Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Conte e 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Cardano, Griante, Grona, Lenno, Lezzeno, Loveno con Trevano, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- Nobiallo, Menaggio e Plesio con Barna, Mezzegra, Ossuc- vincia di Como (Compartimento 1791). cio con Spurano, Pigra, Sala, Schignano e Tremezzo. comune di Trevano. 1133 1798 - 1809 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- TREVANO SUPERIORE ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con comune di Trevano. 1131 legge del 27 marzo 1798 il comune di Trevano venne inse- sec. XIV - 1756 rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge Il “comune de Trevano et de Romazana” figura nella 7 germinale anno VI). “Determinatio mensurarum et staterarum …” annessa agli Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto pieve di Uggiate (Statuti di Como 1335, Determinatio men- XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). surarum), che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- Nel gennaio del 1799 contava 200 abitanti (Legge 20 nevo- buiva al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripar- so anno VII). tizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Trevano risulta sempre facente parte della pieve di Ug- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far giate anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune rile anno IX). dal 1510 sino all’anno 1542 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Nel 1652 la terra di Trevano, ancora compresa nella pieve guito della legge di riordino delle autorità amministrative di Uggiate, era composta da 30 fuochi (Redenzione feudi (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1652). rante il Regno d’Italia, Trevano venne in un primo tempo Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- del 1751, Trevano era sempre inserito nella pieve di Uggia- stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei te ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I

328 Trezzone di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava eletti dal consiglio in seduta pubblica, a maggioranza dei 286 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). voti ricevuti da un pubblico notaio. Essi duravano in carica Il successivo intervento di concentrazione disposto per i un anno e potevano essere confermati. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Si avvaleva inoltre di un cancelliere, che era retribuito nò l’aggregazione di Trevano al comune di Uggiate, nel con uno stipendio annuo, e che aveva tra l’altro il compito Cantone II di Como. Prima della aggregazione Trevano di custodire le scritture pubbliche conservate in un’apposi- contava 290 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). ta cassa. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). delle spese era un solo esattore che veniva nominato an- nualmente con pubblico istrumento. comune di Trevano superiore. 1134 Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà 1816 - 1859 feudale di Gravedona al quale pagava annualmente una In base alla nuova compartimentazione territoriale del somma stabilita (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- 1816), il ricostituito comune di Trevano venne inserito nel- ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle la Provincia di Como, Distretto I di Como. pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) Il comune di Trevano superiore ed inferiore, dotato di Trezzone era sempre inserito nella pieve di Sorico. convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde comune di Trezzone. 1136 (Notificazione 1 luglio 1844). 1757 - 1797 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- cazione 23 giugno 1853), il comune di Trevano superiore, lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma che comprendeva la frazione di Trevano inferiore, venne al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La 1756), il comune di Trezzone venne inserito, come comu- popolazione era costituita da 492 abitanti. nità appartenente alla pieve di Sorico, nel Contado di Co- mo. Nel 1771 il comune contava 215 abitanti (Statistica delle anime 1771). TREZZONE Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Trezzone. 1135 Trezzone venne confermato facente parte della pieve di So- sec. XIV - 1756 rico ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno “Trezono montis Surici” apparteneva alla pieve di Olonio 1791, la pieve di Sorico, di cui faceva parte il comune di (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già Trezzone, venne inclusa nel VI distretto censuario della la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di provincia di Como (Compartimento 1791). Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- tizione 1240). comune di Trezzone. 1137 A seguito della soppressione canonica della pieve di Olo- 1798 - 1809 nio e il trasferimento della sede plebana in Sorico avvenuta il 9 novembre 1456 (Fattarelli 1986), Trezzone venne a far A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- parte della nuova pieve nella quale risulta inserita anche dal ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino legge del 27 marzo 1798 il comune di Trezzone venne in- all’anno 1512 (Liber consulum 1510). serito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le (Legge 7 germinale anno VI). quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di Trezzone nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pie- Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). vi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Mede- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sem- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far pre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- famiglia Gallio (Casanova 1904). rile anno IX). Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune di Trezzone, che contava rante il Regno d’Italia, Trezzone venne in un primo tempo 217 abitanti, era infeudato al duca Gallio D’Alvito a cui inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro corrispondeva un somma di soldi 32 per il diritto di caccia. dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Il comune disponeva di un consiglio generale, formato dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- dagli uomini nativi del comune. Le riunione del consiglio to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune si tenevano nella pubblica piazza a seguito del suono della nel 1805 contava 272 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). campana e previo avviso fatto casa per casa dal console la Il successivo intervento di concentrazione disposto per i sera antecedente. L’amministrazione del patrimonio pub- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- blico e la vigilanza sui riparti era affidata a due sindaci, nò l’aggregazione di Trezzone al comune di Gera. Prima

329 Turate della aggregazione Trezzone contava 255 abitanti (Decreto Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 4 novembre 1809). 3039). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune com- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano comune di Trezzone. 1138 (Indice pievi 1753). 1816 - 1859 comune di Turate. 1140 In base alla nuova compartimentazione territoriale del 1757 - 1797 Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il ricostituito comune di Trezzone venne inserito Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nella Provincia di Como, Distretto VIII di Gravedona. lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Turate stretto VIII di Gravedona in forza del successivo comparti- venne inserito tra le comunità della pieve di Appiano, nel mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio territorio del ducato di Milano. 1844). Nel 1771 il comune contava 1.599 abitanti (Statistica del- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- le anime 1771). cazione 23 giugno 1853), il comune di Trezzone venne in- serito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. A seguito della morte del conte Ignazio Caimi avvenuta La popolazione era costituita da 351 abitanti. nel 1785, il comune, sino ad allora infeudato, tornò nelle disponibilità della R. Camera (Casanova 1904). bibl. Fattarelli 1986: Martino Fattarelli, La sepolta Olonio e Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- la sua pieve alla sommità del lago di Como e in bassa ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Tu- Valtellina, Oggiono - Lecco, 1986. rate, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inse- rito nella Provincia di Gallarate. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di TURATE Turate, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Turate. 1139 sec. XIV - 1756 comune di Turate. 1141 1798 - 1815 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Turate risulta incluso nella pieve di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Turà” dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con (Compartimentazione delle fagie 1992). legge del 26 marzo 1798 il comune di Turate venne inserito Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano (Legge dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Turate 6 germinale anno VI). risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Carlo V 1558, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto (Relazione Opizzone 1644). XIX di Tradate (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Con diploma del re Filippo IV del 19 gennaio 1623 il co- naio del 1799 contava 1477 abitanti (Legge 20 nevoso anno mune venne concesso in feudo a Gaspare Caimi (Casanova VII). 1904). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune di Turate, inserito nel Distretto quarto di Gallarate, Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rimase compreso nel Dipartimento dell’Olona (Legge 23 del 1751, Turate era sempre inserito nel ducato di Milano, fiorile anno IX). ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio compren- deva anche i cassinaggi di Prato, Piatti, Mascazza e Fagna- Con la riorganizzazione dei dipartimenti, avviata a segui- na (Compartimento 1751). to della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rante il Regno d’Italia, Turate venne collocato nel Diparti- del 1751 emerge che il comune, infeudato al conte Ignazio mento del Lario, Distretto I di Como, Cantone VI di Appia- Caimi al quale la comunità non versava alcun tipo di con- no. Il comune di Turate nel 1805 contava 1472 abitanti tribuzione, contava in tutto 1300 anime. Disponeva di un (Decreto 8 giugno 1805). consiglio, che si riuniva nella pubblica piazza, e di un con- sole che veniva eletto senza alcun termine temporale e che Il successivo intervento di concentrazione disposto per i amministrava il comune con la supervisione dei “compos- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Tu- sessori”. Il comune si avvaleva inoltre di un cancelliere, re- rate allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione golarmente retribuito, che aveva tra l’altro il compito della del comune di Gerenzano. Inserito nel Distretto I di Como, cura delle scritture che erano conservate nella casa del feu- Cantone VI di Appiano, dopo l’unione il comune contava datario. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del paga- 2401 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). mento delle spese era un solo esattore. Il comune era sotto- Tale aggregazione non compare più (probabilmente per posto alla giurisdizione di un podestà feudale. Il console un’omissione) nella successiva compartimentazione del prestava giuramento alla banca criminale del Vicariato del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

330 Uggiate comune di Turate. 1142 Il comune di Uggiate compare nell’“Indice delle pievi e 1816 - 1859 comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve omonima (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Turate venne inserito nella Provincia di comune di Uggiate. 1144 Como, Distretto XXIII di Appiano. 1757 - 1797 Il comune di Turate, dotato di convocato, fu confermato Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo com- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma partimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 1844). 1756), il comune di Uggiate venne inserito, con le comuni- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- tà della sua pieve, nel Territorio civile della città di Como. cazione 23 giugno 1853), il comune di Turate venne inseri- Nel 1771 il comune contava 513 abitanti (Statistica delle to nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La po- anime 1771). polazione era costituita da 2510 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ug- legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI giate venne confermato nella medesima pieve ed inserito per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento nella Provincia di Como. del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di Uggiate, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- vincia di Como (Compartimento 1791).

comune di Uggiate. 1145 UGGIATE 1798 - 1815 comune di Uggiate. 1143 A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- sec. XIV - 1756 ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con I comuni della pieve di Uggiate figurano nella “Determi- legge del 27 marzo 1798 il comune di Uggiate venne inse- natio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge Como del 1335, responsabili della manutenzione della 7 germinale anno VI). “stratam a ponte de la Roda de Clasio usque ad plateam co- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune munis de Ogiate” (Statuti di Como 1335, Determinatio venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto stratarum). XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). Il “comune de Ogiate” (et de Canova) apparteneva alla Nel gennaio del 1799 contava 542 abitanti (Legge 20 nevo- pieve omonima (Statuti di Como 1335, Determinatio men- so anno VII). surarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attri- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il buiva al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripar- comune di Uggiate, inserito nel Distretto primo di Como, tizione 1240). tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Uggiate risulta sempre facente parte della stessa pieve (Legge 23 fiorile anno IX). anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal guito della legge di riordino delle autorità amministrative 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- Nel 1652 la terra di Uggiate, ancora compresa nella pie- rante il Regno d’Italia, Uggiate venne in un primo tempo ve, era composta da 52 fuochi (Redenzione feudi 1652). inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei del 1751, il territorio di Uggiate comprendeva anche i cas- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I sinaggi di “Cà Nova”, Mirabello, “Chiesa di Somazzo”, di Como, Cantone I di Como. Il comune nel 1805 contava Pioppette, Pressino e Belvedere (Compartimento 1751). 1077 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Il successivo intervento di concentrazione disposto per i del 1751 emerge che Uggiate, che contava 417 abitanti, si comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ug- era redento nel 1653 e pagava per ciò la somma di lire giate allargare i propri confini territoriali con l’aggregazio- 51.10.3 ogni quindici anni. ne dei comuni di Bizzarone, Camnago, Gaggino, Ronago e Trevano. Inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Co- Il comune disponeva di un consiglio costituito dai capi mo, dopo l’unione il comune di Uggiate contava 1922 abi- famiglia dei massari e dei “pigionanti”, che si riunivano al tanti (Decreto 4 novembre 1809). suono della campana sulla pubblica piazza, su convocazio- ne dei consoli che proponevano gli argomenti da trattare. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Questi ultimi, in numero di due, venivano nominati a turno compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ogni mese in rappresentanza di ogni famiglia dei massari e svolgevano anche le mansioni di esattore. Il comune di av- comune di Uggiate. 1146 valeva inoltre di un cancelliere che percepiva un regolare 1816 - 1859 salario. In base alla nuova compartimentazione territoriale del Uggiate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Como per i cui servizi pagava un contributo alla città (Ri- 1816), il comune di Uggiate venne inserito nella Provincia sposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). di Como, Distretto I di Como.

331 Urago

Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” stretto I di Como in forza del successivo compartimento del 1751 emerge che la pieve di Uggiate, che appare legger- delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). mente modificata, comprendeva i comuni di Albiolo, Biz- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- zarone, Cagno, Camnago, Bernasca, Casanova, Caversac- cazione 23 giugno 1853), il comune di Uggiate venne inse- cio, Drezzo, Gaggino, Gironico al Monte, Baraggiola, rito nella Provincia di Como, Distretto II di Como. La po- Brusada, Casarico, Gironico al Piano, Olgiate, Somaino, polazione era costituita da 831 abitanti. Parè, Rodero, Ronago, Solbiate, Concagno, Trevano e Ug- giate (Compartimento 1751). distretto di Uggiate. 1147 L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” 1798 marzo 27 - 1798 settembre 25 del 1753, delinea la politica di aggregazione di comuni che venne ufficializzata quattro anni più tardi dall’editto tere- In base alla legge 27 marzo 1798 di organizzazione del siano del 10 giugno 1757 per il comparto territoriale dello dipartimento del Lario (Legge 7 germinale anno VI) il di- stato milanese. Secondo tale indice il numero dei comuni stretto di Uggiate, contrassegnato con il numero 6, com- che componevano la pieve veniva ridotto da 23 a 17, cioè prendeva i comuni di: Albiolo, Bizzarone, Cagno, Camna- Albiolo; Bizzarone; Cagno; Camnago con Bernasca; Casa- go con Bernasca, Casanova, Cavallasca, Caversaccio, nova; Caversaccio; Drezzo; Gaggino; Gironico al Monte Drezzo, Gaggino, Gironico al piano ed al monte, Olgiate con Baraggiola, Brusada e Casarico; Gironico al Piano; Ol- con Baraggiola, Parè, Rodero, Ronago, Solbiate con Con- giate con Somaino; Parè; Rodero; Ronago; , Somaino, Trevano, Uggiate e Vergosa. Concagno; Trevano; Uggiate (Indice pievi 1753). pieve di Uggiate. 1148 pieve di Uggiate. 1149 sec. XIV - 1756 1757 - 1797 “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- Nel compartimento territoriale dello stato di Milano toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel (Editto 10 giugno 1757) la pieve di Uggiate, inserita nel ter- 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- ritorio civile della città di Como, risulta formata dai 18 co- tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- muni seguenti: Albiolo, Bizzarone, Cagno, Camnago con tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva la pieve di Uggiate asse- Bernasca, Casanova, Cavallasca, Caversaccio, Drezzo, gnata al quartiere di Porta Torre (Ripartizione 1240). Gaggino, Gironico al piano e Gironico al monte, Olgiate Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- con Baraggiola e Somaino, Parè, Rodero, Ronago, Solbiate nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Uggiate ri- con Concagno, Trevano, Uggiate, Vergosa. sulta composta dai seguenti comuni: “comune de Solbiate”, Nel 1771 la pieve contava 7.199 abitanti (Statistica delle “comune de Trevano et de Romazana”, “comune de Albio- anime 1771). lo”, cComune de Ogiate et de Canova”, “comune de Rona- Con il successivo compartimento territoriale della Lom- go”, “comune de Gazino”, “comune de Rodoli”, “comune bardia austriaca (Editto 26 settembre 1786) la pieve di Ug- de Cagnio”, “comune de Casanova”, “comune de Camena- giate venne inclusa nella provincia di Como; i comuni che go”, “comune de Drezo”, “comune de Olzate”, “comune la componevano rimasero gli stessi. loci de Caverzasio”, “comune de Zelonico”, “comune de Bisarono”, “comune de Campocagnio” (Statuti di Como Nel nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 la 1335, Determinatio mensurarum). pieve di Uggiate risulta ancora inserita nella provincia di Como, della quale, con la pieve di Fino, formava il I distret- Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- to censuario (Compartimento 1791). portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto all’elenco degli Statuti del 1335 compaiono in aggiunta i comuni di Baragiola, Bernasca e di Parè (anche se nel 1335 la comunità di Parede è già citata insieme ad altri comuni URAGO della pieve di Uggiate - Statuti di Como 1335, Determina- tio stratarum). La comunità di Gironico risulta suddivisa in comune di Urago. 1150 due comuni: Gironico al Monte e Gironico al Piano (come 1751 - 1756 peraltro appariva in alcune parti sempre degli statuti di Como - Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Nelle ultime pagine del “Liber” appaiono elencate anche del 1751, il comune di Urago risulta inserito nella pieve di alcune cascine, tra cui la Cassina Casarigo, che è indicata Zezio (Compartimento 1751). in documenti successivi come facente parte della pieve di Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Uggiate (Liber consulum 1510). del 1751 emerge che il comune, che contava 60 abitanti, era Tale situazione risulta modificata nel 1652 dove la pieve, costituito fondamentalmente dalla cascina di proprietà del- composta da 261 fuochi, risulta costituita dalle seguenti co- la famiglia Raimondi. Urago era infeudato alla Mensa ve- munità: Albiolo composta da 34 fuochi, Bernasca da 3, scovile della città di Como a cui veniva pagata una somma Bizzarone da 28, Baragiola da 4, Brusada da 1, Casarico da di lire 24 in occasione del cambiamento del vescovo, “es- 2, Casanova da 19, Caversaccio da 26, Cagno da 34, Con- sendo i maschi della suddetta famiglia chiamati alle rico- cagno da 8, Camnago da 7, Drezzo da 18, Gironico al piano gnizioni feudali da parte della Mensa”. (infeudato), Gironico al Monte da 5, Gaggino da 18, Ronco L’organo deliberativo del comune era costituito da un (o Cassina de’ Ronchi) da 1, Olgiate da 73, Parè da 18, Ro- consiglio che si riuniva sulla pubblica piazza. L’unico uffi- dero da 32, Ronago da 22, Somaino da 5, Solbiate da 36, ciale, scelto a turno ogni anno in rappresentanza di ogni Trevano da 30 e infine Uggiate composto da 52 fuochi (Re- massaro, era il console il quale doveva vigilare sulla corret- denzione feudi 1652). tezza dei riparti e svolgere anche le mansioni di esattore.

332 Urio

Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di comune di Urio. 1152 Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al 1757 - 1797 quale il console ricorreva (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- 3027). mo” (Editto 19 giugno 1756), il comune di Urio, in prece- Mentre Urago, a cui figura unita una porzione di Taver- denza componente delle Cinque terre unite a Como, venne nerio, compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello inserito nel Territorio civile della città di Como, nella isti- Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla pieve di tuenda pieve di Zezio superiore, così come compare anche Zezio (Indice pievi 1753), a seguito della “Riforma al go- nel compartimento territoriale dello Stato di Milano (Editto verno della città e contado di Como” (Editto 19 giugno 10 giugno 1757). 1756), e con la nuova compartimento territoriale dello Sta- Nel 1771 il comune contava 384 abitanti (Statistica delle to di Milano, venne definitivamente aggregato al comune di anime 1771). Tavernerio (Editto 10 giugno 1757). A seguito della morte del conte Nicolò Della Porta, senza discendenza, avvenuta nel 1784, il feudo di Urio con Ro- venna tornò nelle disponibilità del demanio (Casanova 1904). URIO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di comune di Urio. 1151 Urio venne confermato facente parte della pieve di Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Il “comune de Vuiro” figura nella “Determinatio strata- 1791, la pieve di Zezio superiore, di cui faceva parte il co- rum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, mune di Urio, venne inclusa nel II distretto censuario della come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della provincia di Como (Compartimento 1791). via Regina ”… ab ipso oliverio supra usque ad medium pontem de Lovexina” (Statuti di Como 1335, Determinatio comune di Urio. 1153 stratarum). 1798 - 1808 Il “comune de Vurio” apparteneva nel 1335 alla pieve di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Zezio (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina nella quale ancora risulta anche dal “Liber consulum civi- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con tatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati legge del 27 marzo 1798 il comune di Urio venne inserito dai consoli del comune dal 1510 al 1538 (Liber consulum nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 1510). germinale anno VI). Compare invece appartenente alle Cinque terre unite alla Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune città di Como, nel 1652, anno in cui Urio risulta composta venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto da 18 fuochi (Redenzione feudi 1652). XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 255 abitanti (Legge 20 nevoso Con istrumento del 27 aprile 1731 del notaio Filippo Del- anno VII). mati, i comuni di Rovenna e Urio vennero infeudati al con- te Giuseppe Della Porta, giureconsulto collegiato e decu- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il rione di Como (Casanova 1904). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” rile anno IX). del 1751, Urio risultava sempre inserito tra le Cinque terre Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- unite alla città di Como, ed il suo territorio comprendeva i guito della legge di riordino delle autorità amministrative cassinaggi di Grapone, Pangino e Riva (Compartimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1751). rante il Regno d’Italia, Urio venne in un primo tempo inse- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como (Qua- del 1751 emerge che Urio era infeudato al conte Nicolò dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe Della Porta a cui non veniva versato alcun tributo. (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Urio non aveva consigli ma in caso di necessità il conso- Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il comune nel le, passando casa per casa, convocava nella pubblica piazza 1805 contava 264 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). i capi di famiglia. La cura dei pubblici uffici era affidata al Il successivo intervento di concentrazione disposto per i console e a due sindaci che venivano eletti in seduta pub- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- blica ogni tre anni. Il comune disponeva inoltre di un can- gregazione del comune di Urio al comune di Moltrasio, che celliere e di un unico esattore, eletto all’incanto. L’archivio fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. della comunità era conservato in una cassa riposta nella Prima della aggregazione il comune contava 287 abitanti chiesa parrocchiale. (Decreto 4 novembre 1809). Urio era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale Tale aggregazione venne confermata con la successiva per i cui servizi non pagava alcun carico e all’ufficio del compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). quale il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3027). comune di Urio. 1154 Il comune di Urio compare nell’“Indice delle pievi e co- 1816 - 1859 munità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenen- In base alla nuova compartimentazione territoriale del te alle “Terre unite alla città” (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio

333 Valbrona

1816), il ricostituito comune di Urio venne inserito nella Nel 1771 il comune contava 677 abitanti (Statistica delle Provincia di Como, Distretto II di Como. anime 1771). Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- stretto II di Como in forza del successivo compartimento ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Valbrona, sempre collocato nella Valassina, venne inserito Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- nella Provincia di Como. cazione 23 giugno 1853), il comune di Urio venne inserito A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popola- 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, zione era costituita da 277 abitanti. tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Valbro- VALBRONA na, venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). comune di Valbrona. 1155 sec. XIV - 1756 comune di Valbrona. 1157 1798 - 1809 Valbrona era membro della comunità generale della Va- lassina, nel ducato di Milano. A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un legge del 24 aprile 1798 il comune di Valbrona venne inse- primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a rito nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento Lambro (Legge 5 fiorile anno VI). del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune drati (Casanova 1904). venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- del 1751, Valbrona era inserito nel ducato di Milano, nella io del 1799 contava 884 abitanti (Legge 20 nevoso anno Valassina, ed il suo territorio comprendeva anche i cassi- VII). naggi di Vosigo, Candalino, Voneda, Caprante, e “Cassina Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il a Monte” (Compartimento 1751). comune di Valbrona, inserito nel Distretto quarto di Lecco, Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario del 1751 emerge che il comune, che contava 675 abitanti, (Legge 23 fiorile anno IX). era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- convenzione una somma annua di lire 39.3. guito della legge di riordino delle autorità amministrative Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni tre deputati a cui rante il Regno d’Italia, Valbrona venne in un primo tempo era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- inserito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto conservate in una cassa. IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Valbrona nel 1805 contava 904 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i blica piazza ogni tre anni. Valbrona salariava inoltre un fan- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- te. gregazione del comune di Valbrona al comune di Asso, che fu inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di Asso. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà Prima della aggregazione il comune contava 867 abitanti feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- (Decreto 4 novembre 1809). mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- Con la successiva compartimentazione del 1812, il terri- nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 torio di Valbrona venne invece unito al comune di Onno quesiti 1751, cart. 3033). (Decreto 30 luglio 1812). Sempre inserito della Valassina, Valbrona compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” comune di Valbrona. 1158 del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice 1816 - 1859 pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Valbrona. 1156 1816), il ricostituito comune di Valbrona venne inserito 1757 - 1797 nella Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Il comune di Valbrona, dotato di consiglio, fu confermato lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- al governo e amministrazione delle comunità dello stato di timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Valbrona 1844). venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del ducato di Milano. cazione 23 giugno 1853), il comune di Valbrona venne in-

334 Veleso serito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La comune di Veleso. 1160 popolazione era costituita da 1186 abitanti. 1757 - 1797 legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- 1756), il comune di Veleso con Erno venne inserito, come blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. comunità appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 303 abitanti (Statistica delle anime 1771). VELESO Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ve- comune di Veleso. 1159 leso con Erno venne confermato facente parte della pieve di sec. XIV - 1756 Nesso ed inserito nella Provincia di Como. I “comunia de Herno et Velexe” figurano nella “Determi- Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del natio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- Como del 1335, come i comuni cui spetta la manutenzione do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio del tratto della via Regina ”… a dicto ponte in sursum (Casanova 1904). usque ad terminum qui est punta Saxi quod est intus fopam In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno de Zognio” (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di Ve- rum). leso, venne inclusa nel III distretto censuario della provin- Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di cia di Como (Compartimento 1791). Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta comune di Veleso. 1161 Sala della città di Como (Ripartizione 1240). 1798 - 1809 Veleso risulta sempre facente parte della pieve di Nesso A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). legge del 27 marzo 1798 il comune di Veleso con Erno ven- Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era ne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia (Legge 7 germinale anno VI). Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gennaio del 1799 contava 550 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751, Veleso risultava sempre inserito nella pieve di anno VII). Nesso (Compartimento 1751). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far del 1751 emerge che Veleso, da cui a partire dall’11 genna- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- io 1741 con istrumento rogato dal notaio Giovanni Battista rile anno IX). [Torchiana] di Como si era separato il comune di Erno, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- contava 459 abitanti. Il comune era infeudato al marchese guito della legge di riordino delle autorità amministrative Ottavio Casnedi a cui non veniva corrisposto alcun carico. (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- L’organo deliberativo del comune era costituito da una rante il Regno d’Italia, Veleso venne in un primo tempo in- pubblica vicinanza che si riuniva sulla pubblica piazza. serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei Il comune disponeva di un console, di un sindaco e di tre distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei deputati, tutti che duravano in carica tre anni. A loro era de- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III mandata la cura e la conservazione del patrimonio e la vi- di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune di Veleso gilanza sulla giustizia dei riparti, mentre il sindaco era an- con Erno nel 1805 contava 632 abitanti (Decreto 8 giugno che responsabile della conservazione delle pubbliche 1805). scritture. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Il cancelliere, che percepiva un salario annuo, aveva il comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- compito di formare annualmente i riparti. nò l’aggregazione di Veleso al comune di Nesso, nel Di- stretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Prima della Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese aggregazione Veleso ed uniti contava 468 abitanti (Decreto il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per 4 novembre 1809). pubblico incanto. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Veleso era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). dale, con sede in Nesso, per i servizi del quale pagava un salario biennale e al quale il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). comune di Veleso. 1162 Il comune di Veleso con Erno compare nell’“Indice delle 1816 - 1859 pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 apparte- In base alla nuova compartimentazione territoriale del nente alla pieve di Nesso (Indice pievi 1753). Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio

335 Veniano

1816), il ricostituito comune di Veleso con Erno venne in- comune di Veniano Superiore. 1165 serito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. sec. XVII - 1753 Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- Il comune di Veniano Superiore compare elencato come stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- componente della pieve di Appiano, nel ducato di Milano, to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). già nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Con istrumento rogato l’8 agosto 1650 il comune venne cazione 23 giugno 1853), il comune di Veleso, che com- concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- prendeva la frazione di Erno, venne inserito nella Provincia vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani di Como, Distretto III di Bellagio. La popolazione era co- del conte Carlo Litta (Casanova 1904). stituita da 606 abitanti. Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Veniano Superiore era sempre inserito nel ducato di Milano, sempre nella pieve di Appiano (Compartimento 1751). VENIANO Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte comune di Veniano. 1163 al conte Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun sec. XIV - sec. XVII tipo di tributo, contava in tutto 148 anime. Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Disponeva di un consiglio che si riuniva nella pubblica Milano fatti nel 1346” Veniano risulta incluso nella pieve di piazza. Era amministrato da un console e un deputato che Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- venivano eletti senza termine temporale di durata. Il comu- tenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Vetegna- ne si avvaleva di un cancelliere che percepiva regolare sa- no” (Compartimentazione delle fagie 1992). lario. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamen- to delle spese era un solo esattore che veniva eletto per tre Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e anni rinnovabili. Il comune era sottoposto alla giurisdizio- dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Veniano ne di un podestà feudale. Il console prestava giuramento risulta ancora compreso nella pieve omonima (Estimo di alla banca criminale del Vicariato del Seprio di Gallarate Carlo V 1558, cartt. 2 e 3). (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3039). Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune di Ve- comune di Veniano Inferiore. 1164 niano Superiore compare nell’“Indice delle pievi e comuni- sec. XVII - 1753 tà dello Stato di Milano” del 1753 unito nell’unico comune Il comune di Veniano Inferiore compare elencato come denominato Veniano Superiore ed Inferiore, ancora appar- componente della pieve di Appiano, nel ducato di Milano, tenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). già nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Con istrumento rogato l’8 agosto 1650 il comune venne comune di Veniano Superiore e Inferiore. 1166 concesso in feudo ad Alfonso Del Rio Noriega e successi- 1757 - 1797 vamente, dopo alcuni trapassi, nel 1739 giunse nella mani Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- del conte Carlo Litta (Casanova 1904). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” al governo e amministrazione delle comunità dello stato di del 1751, Veniano Inferiore era sempre inserito nel ducato Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Veniano di Milano, sempre nella pieve di Appiano ed il suo territorio Superiore e Inferiore venne inserito tra le comunità della comprendeva anche il cassinaggio di Monte Robiano pieve di Appiano, nel territorio del ducato di Milano. (Compartimento 1751). Nel 1771 il comune contava 353 abitanti (Statistica delle Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento anime 1771). del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato al conte Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- al conte Carlo Litta al quale la comunità non versava alcun ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Ve- tipo di tributo, contava in tutto 245 anime. niano Superiore e Inferiore, sempre collocato nella pieve di Disponeva di un consiglio, che si riuniva nella pubblica Appiano, venne inserito nella Provincia di Gallarate. piazza al suono della campana, le cui decisioni venivano In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno prese a maggioranza dei voti. Era amministrato da un con- 1791, la pieve di Appiano, di cui faceva parte il comune di sole e un sindaco che venivano eletti annualmente e che po- Veniano, venne inclusa nel XXXI distretto censuario della tevano essere confermati. Il comune si avvaleva di un can- provincia di Milano (Compartimento 1791). celliere che percepiva regolare salario oltre a compensi straordinari. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del comune di Veniano Superiore e Inferiore. 1167 pagamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto per pubblico incanto. Il comune era sottoposto alla giuri- 1798 - 1815 sdizione di un podestà feudale a cui non veniva pagato al- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- cun onorario. Il console prestava giuramento alla banca cri- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina minale del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con quesiti 1751, cart. 3039). legge del 26 marzo 1798 il comune di Veniano Superiore e Sempre inserito nella pieve di Appiano, il comune di Ve- Inferiore venne inserito nel Dipartimento del Verbano, Di- niano Inferiore compare nell’“Indice delle pievi e comunità stretto di Appiano (Legge 6 germinale anno VI). dello Stato di Milano” del 1753 unito nell’unico comune Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune denominato Veniano Superiore ed Inferiore, ancora appar- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto tenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen-

336 Vercana naio del 1799 contava 380 abitanti (Legge 20 nevoso anno tribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como VII). (Ripartizione 1240). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Vercana risulta ancora facente parte della pieve di Grave- comune di Veniano Superiore e Inferiore, inserito nel Di- dona anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove stretto secondo di Varese, venne a far parte del ricostituito sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX). dal 1510 sino all’anno 1512 (Liber consulum 1510). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le guito della legge di riordino delle autorità amministrative quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, rante il Regno d’Italia, Veniano venne in un primo tempo Vercana nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Qua- fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghi- dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe no. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della fa- Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il comune di miglia Gallio (Casanova 1904). Veniano Superiore e Inferiore nel 1805 contava 401 abitan- Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova ti (Decreto 8 giugno 1805). ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644). Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- del 1751, Vercana era sempre inserito nella pieve di Grave- gregazione del comune di Veniano Superiore e Inferiore al dona, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di comune di Guanzate, che fu inserito nel Distretto I di Co- Libiana, Obbio, Lignoniga, “Sopra San Silvestro”, Arbo- mo, Cantone VI di Appiano. Prima della aggregazione Ve- sto, Cassera, Vico e Cajno (Compartimento 1751). niano Superiore e Inferiore contava 395 abitanti (Decreto 4 Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento novembre 1809). del 1751 emerge che il comune di Vercana, che contava 500 Tale aggregazione venne confermata con la successiva abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca D’Al- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). vito a cui pagava lire 1.12 per il diritto di caccia. Il comune disponeva di un consiglio generale formato da comune di Veniano Superiore e Inferiore. 1168 tutti i capi di casa e dai “figli di famiglia”, purché maggiori 1816 - 1859 di 15 anni, che veniva convocato dal console o da altro pub- blico servitore. Le adunanze si effettuavano, previo il suo- In base alla nuova compartimentazione territoriale del no della campana, nella pubblica piazza o nel locale Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio dell’archivio. I sindaci, a cui era affidata l’amministrazione 1816), il comune di Veniano Superiore e Inferiore venne in- del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti, erano in serito nella Provincia di Como, Distretto XXIII di Appiano. numero di tre. Eletti ogni anno dal consiglio in pubblica Il comune di Veniano Superiore e Inferiore, dotato di adunanza con votazione che poteva essere pubblica o se- convocato, fu confermato nel Distretto XXIII di Appiano in greta, potevano essere confermati. Dell’elezione, per mano forza del successivo compartimento delle province lombar- di pubblico notaio, veniva redatto pubblico istrumento. In de (Notificazione 1 luglio 1844). caso di discordia o di adunanze tenute nella sala dell’archi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- vio, l’elezione avveniva con l’assistenza del commissario. cazione 23 giugno 1853), il comune di Veniano Inferiore, Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente che comprendeva la frazione di Veniano Superiore, venne retribuito, aveva l’incarico di custodire le scritture che ser- inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. vivano alla sua attività quotidiana. La popolazione era costituita da 610 abitanti. La rimanente parte dell’archivio era depositata presso legisl. Legge 6 germinale anno VI: Legge 6 germinale anno VI una stanza presa appositamente in affitto, munita di tre per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento chiavi conservate dai sindaci a cui ne era affidata la cura. del Verbano (26/3/1798), Raccolta delle leggi, proclami, Il comune si avvaleva di un esattore, talvolta di due, uno ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- per l’imposta d’estimo “vicino” e l’altro per l’imposta blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 291. d’estimo “forestiero”, che venivano nominati dal consiglio in base alla migliore offerta presentata. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale residente in Gravedona, capo delle Tre Pievi, al VERCANA quale pagava un salario annuo ed al quale il console presta- va giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3030). comune di Vercana. 1169 Il comune di Vercana compare nell’“Indice delle pievi e sec. XIV - 1756 comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Gravedona (Indice pievi 1753). I “comunia de Vercana et de Livo” figurano nella “Deter- minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come i comuni cui spetta la manutenzione comune di Vercana. 1170 del tratto della via Regina ”… a predicto medio molo de 1757 - 1797 Vercana usque ad tramittem per quem itur intus vineam Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Stevani Caze de Domaxio” (Statuti di Como 1335, Deter- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma minatio stratarum). al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Il “comune loci vicinantie de Vercana” apparteneva alla 1756), il comune di Vercana venne inserito, come comunità pieve di Gravedona (Statuti di Como 1335, Determinatio appartenente alla pieve di Gravedona, nel Contado di Co- mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 at- mo.

337 Vergosa

Nel 1771 il comune contava 624 abitanti (Statistica delle VERGOSA anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- comune di Vergosa. 1173 ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di sec. XIV - 1756 Vercana venne confermato facente parte della pieve di Gra- “Vergosia” figura nella “Determinatio stratarum et ponti- vedona ed inserito nella Provincia di Como. um …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno cui spetta la manutenzione della “stratam de Cardevio a 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune platea que est ad domos quondam Alberti Zanforgi usque di Vercana, venne inclusa nel VI distretto censuario della ad Sassum de Cardevio …” (Statuti di Como 1335, Deter- provincia di Como (Compartimento 1791). minatio stratarum). Il comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 at- tribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (Ri- comune di Vercana. 1171 partizione 1240), apparteneva alla pieve di Zezio (Statuti di 1798 - 1815 Como 1335, Determinatio mensurarum). Vergosa risulta far ancora parte della pieve di Zezio dal A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con all’anno 1547 (Liber consulum 1510). legge del 27 marzo 1798 il comune di Vercana venne inse- Nel 1652 la terra di Vergosa, ancora compresa nella pieve rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso (Leg- di Zezio, era composta da 28 fuochi (Redenzione feudi ge 7 germinale anno VI). 1652). Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” trasportato nel Dipartimento d’Adda e Olio, Distretto I di del 1751, Vergosa “sotto la cura di Santa Maria Nullate” era Dongo (Legge 11 vendemmiale anno VII). sempre inserito nella pieve di Zezio, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Case di Zeno”, “Mor- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nago di dentro”, “Mornago di fori”, Figino, “Case di Pena- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far por”, “Case di Ronchetto”, “Ravona di sopra”, “Ravona di parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- sotto”, “Case del Gaggia”, “Case di Bilinghè”, Trinità, rile anno IX). Cantone, “Castella di sopra”, “Castella di sotto”, “Case so- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- pra la Valle”, Casinaglia, Dolcilera, “Case dette Cà Matta”, guito della legge di riordino delle autorità amministrative Camerano, “Case di Monte”, “Case di Cima la Costa”, (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- “Grandola di sopra”, “Grandola di sotto”, Valdomo, Gicia- rante il Regno d’Italia, Vercana venne in un primo tempo sca, Virolo, “Case del Sole”, “Case di Matto” e Campora inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona (Quadro (Compartimento 1751). dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- del 1751 emerge che Vergosa, che contava 500 abitanti, si to III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune era redento nel 1652 e pagava per ciò la somma di lire nel 1805 contava 731 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). 24.15.6 ogni quindici anni. Il comune disponeva di un consiglio costituito dai capi di Il successivo intervento di concentrazione disposto per i famiglia, che si riuniva al suono della campana nelle vici- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- nanze della chiesa parrocchiale su convocazione del conso- nò l’aggregazione di Vercana al comune di Domaso. Prima le il quale proponeva gli argomenti da trattare. della aggregazione contava 763 abitanti (Decreto 4 novem- Il console, eletto mensilmente a turno tra le famiglie re- bre 1809). sidenti nel comune, svolgeva anche le mansioni di esattore. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Vergosa era sottoposto alla giurisdizione del podestà di compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Como per i cui servizi pagava un contributo alla città e al quale il console presentava le denunce (Risposte ai 45 que- siti 1751, cart. 3027). comune di Vercana. 1172 Il comune di Vergosa compare nell’“Indice delle pievi e 1816 - 1859 comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora apparte- nente alla pieve di Zezio (Indice pievi 1753). In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio comune di Vergosa. 1174 1816), il comune di Vercana venne inserito nella Provincia 1757 - 1797 di Como, Distretto VIII di Gravedona. Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del di- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma spaccio governativo del 19 marzo 1821 (Quadro delle va- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno riazioni 1835), fu confermato nel Distretto VIII di Grave- 1756), il comune di Vergosa venne inserito, tra le comunità dona in forza del successivo compartimento delle province della pieve di Uggiate, nel Territorio civile della città di Co- lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). mo. Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Nel 1771 il comune contava 453 abitanti (Statistica delle cazione 23 giugno 1853), il comune di Vercana venne inse- anime 1771). rito nella Provincia di Como, Distretto VI di Gravedona. La Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- popolazione era costituita da 1070 abitanti. ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di

338 Verna

Vergosa venne confermato facente parte della pieve di Ug- VERNA giate ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Verna. 1177 1791, la pieve di Uggiate, di cui faceva parte il comune di sec. XIV - 1756 Vergosa, venne inclusa nel I distretto censuario della pro- Il “comune de Verna” apparteneva nel 1335 alla pieve vincia di Como (Compartimento 1791). d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- rum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva comune di Vergosa. 1175 al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripartizione 1240). 1798 - 1808 Il comune disponeva di propri statuti approvati in pubbli- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- ca vicinanza il 18 febbraio 1464 (Conti 1896) ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina La terra di Verna, appartenente alla pieve d’Intelvi, com- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con pare negli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda legge del 27 marzo 1798 il comune di Vergosa venne inse- del 1593 composta da 15 fuochi per un totale di 100 abitan- rito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Uggiate (Legge ti (Lazzati 1986). 7 germinale anno VI). Il comune era compreso nel feudo della Valle Intelvi di Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune cui seguì le vicende passando dalle mani della famiglia Ru- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto sca, investita del feudo dal 1451 al 1570, della famiglia XXI di Olgiate Comasco (Legge 5 vendemmiale anno VII). Marliani, dal 1583 al 1713, ed infine della famiglia Riva Nel gennaio del 1799 contava 514 abitanti (Legge 20 nevo- Andreotti (Casanova 1904). so anno VII). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il del 1751, Verna risultava sempre inserito nella pieve d’In- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far telvi (Compartimento 1751). parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento rile anno IX). del 1751 emerge che le comunità di Ramponio e di Verna costituivano di fatto un unico comune. Infeudate al conte Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Melchiorre Riva Andreotti al quale veniva versato un censo guito della legge di riordino delle autorità amministrative annuale di lire 32.1.4, di cui lire 20.6.3 a carico di Rampo- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- nio e lire 11.15.1 a carico di Verna, entrambi le comunità rante il Regno d’Italia, Vergosa venne in un primo tempo erano separate dal resto della valle e formavano “un corpo inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- separato a sé stante in forza di sentenza del magistrato” del stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei 7 maggio 1687. Con la valle dividevano però carichi locali comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I e “provinciali”. di Como, Cantone I di Como. Il comune di Vergosa con Santa Maria nel 1805 contava 517 abitanti (Decreto 8 giu- Il comune, che contava in tutto 340 abitanti, di cui 244 di gno 1805). Ramponio e 96 di Verna, disponeva di un proprio consiglio che si riuniva a Ramponio, nel quale venivano trattate fon- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i damentalmente le questioni relative ai riparti dei carichi. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Composto da tutti i capi di famiglia sia di Ramponio che di nò l’aggregazione del comune di Vergosa ed uniti al comu- Verna, il consiglio veniva convocato quando necessario dal ne di Como (Decreto 27 febbraio 1808). console di Ramponio, che fungeva in quell’occasione an- Tale aggregazione venne confermata con le successive che da cancelliere. Ognuna delle due comunità disponeva compartimentazioni del 1809 (Decreto 4 novembre 1809) e inoltre di un proprio sindaco che svolgeva anche le funzioni del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). di cancelliere. I due sindaci partecipavano al consiglio ge- nerale della valle con diritto ad esprimere due voti. Le pubbliche scritture erano conservate in tre differenti comune di Vergosa. 1176 archivi: il primo, la cui chiave era conservata dal sindaco di 1816 - 1859 Ramponio, era comune per le due comunità ed era deposi- tato nella sagrestia della chiesa parrocchiale di Ramponio; In base alla nuova compartimentazione territoriale del il secondo, “particolare” di Ramponio, era conservato nella Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio stanza del consiglio in Ramponio e dotato di due chiavi in 1816), il ricostituito comune di Vergosa venne inserito nella possesso del sindaco e del primo estimato; il terzo, di Ver- Provincia di Como, Distretto II di Como. na, era conservato nella casa del sindaco di quella comuni- tà. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- stretto II di Como in forza del successivo compartimento Il comune si avvaleva inoltre di un esattore eletto ogni delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). anno in pubblico consiglio e che poteva essere confermato. Entrambi le comunità erano sottoposte alla giurisdizione Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- del podestà della valle al quale veniva pagato un salario di cazione 23 giugno 1853), il comune di Vergosa venne inse- lire 24.4 da Ramponio e di lire 15.7.3 da Verna e al quale il rito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. La popo- console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti 1751, lazione era costituita da 610 abitanti. cart. 3029). legisl. Decreto 27 febbraio 1808: Decreto per la composizione Verna compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello del circondario di Como 27 febbraio 1808 (1808), ASMi, Stato di Milano” del 1753, sempre unita a Ramponio, anco- Censo p. m., cart. 731. ra appartenente alla Vall’Intelvi (Indice pievi 1753).

339 Vertemate comune di Verna. 1178 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1757 - 1797 cazione 23 giugno 1853), il comune di Verna venne inserito Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- nella provincia di Como, Distretto IX di San Fedele. La po- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma polazione era costituita da 212 abitanti. al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno bibl. Conti 1896: Pietro Conti, Memorie storiche della 1756), il comune di Verna, non più unito alla comunità di Vall’Intelvi, Como, Stabilimento tipo-litografico Romeo Ramponio che costituiva comune autonomo, venne inserito Longatti, 1896, Ristampa, Milano, 1979, Studio Edito- nel compartimento della Valle Intelvi. riale Insubria; Lazzati 1986: Marco Lazzati, La Valle Nel 1771 il comune contava 87 abitanti (Statistica delle Intelvi, Milano, BE-MA Editrice, 1986. anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Verna venne confermato facente parte della Valle Intelvi ed VERTEMATE inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Vertemate. 1181 1791, la Vall’Intelvi, di cui faceva parte il comune di Verna, sec. XIV - 1756 venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Il “comune de Vertemate” figura nella “Determinatio Como (Compartimento 1791). mensurarum et staterarum …” annessa agli Statuti di Como del 1335, tra i comuni appartenenti alla pieve di Fino (Sta- comune di Verna. 1179 tuti di Como 1335, Determinatio mensurarum), che già la 1798 - 1809 ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripar- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina tizione 1240). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Vertemate risulta sempre facente parte della pieve di Fino legge del 27 marzo 1798 il comune di Verna venne inserito anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono nel Dipartimento del Lario, Distretto di Porlezza (Legge 7 riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal germinale anno VI). 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Nel 1652 la terra di Vertemate, ancora compresa nella venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto pieve di Fino, era composta da 24 fuochi (Redenzione feudi XXIV di Porlezza (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1652). gennaio del 1799 contava 77 abitanti (Legge 20 nevoso Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” anno VII). del 1751, Vertemate era sempre inserito nella pieve di Fino, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Pio- comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far da, Monticello, Movaglia e “Abbazia di San Giovanni Bat- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- tista” (Compartimento 1751). rile anno IX). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- del 1751 emerge che il comune di Vertemate, un tempo in- guito della legge di riordino delle autorità amministrative feudato alla famiglia Carcano, si era redento e pagava per (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- ciò la somma di lire 27.15.5 e 2/3 ogni quindici anni. rante il Regno d’Italia, Verna venne in un primo tempo in- Il comune, nel cui territorio erano comprese le comunità serito nel Distretto V ex comasco di San Fedele Vall’Intelvi di Binone e Rioncha, contava 477 abitanti. (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III clas- Per le necessità della comunità veniva convocato il popo- se (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato lo al suono della campana e previo avviso che il console ef- nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Il comu- fettuava casa per casa. Le sedute si tenevano in pubblica ne nel 1805 contava 98 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). piazza alla presenza di console, sindaco e cancelliere. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Sindaco e console venivano eletti per pubblico incanto comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- ogni anno nel giorno del riparto dei carichi. Le pubbliche gregazione del comune di Verna al comune di Scaria, che scritture di Vertemate erano conservate nella casa del conte fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fe- Bonaventura Carcano, primo estimato del comune, mentra dele. Prima della aggregazione il comune contava 87 abi- quelle di Binone e Rioncha erano in possesso delle due fa- tanti (Decreto 4 novembre 1809). miglie proprietarie. La riscossione dei carichi e il pagamen- Tale aggregazione venne confermata con la successiva to delle spese era affidata ad un unico esattore. compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Vertemate era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como per i servizi del quale il comune pagava un contribu- comune di Verna. 1180 to alla città (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3026). 1816 - 1859 Il comune di Vertemate, sempre appartenente alla pieve In base alla nuova compartimentazione territoriale del di Fino, compare anche nell’“Indice delle pievi e comunità Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio dello Stato di Milano” del 1753 già unito alle comunità di 1816), il ricostituito comune di Verna venne inserito nella Rionca e Bunone (Indice pievi 1753). Provincia di Como, Distretto V di San Fedele. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comune di Vertemate. 1182 stretto V di San Fedele in forza del successivo comparti- 1757 - 1797 mento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1844). lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma

340 Vestobio al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- 1756), il comune di Vertemate con Rionca e Bunone venne cazione 23 giugno 1853), il comune di Vertemate, che com- inserito, con le comunità della pieve di Fino, nel Territorio prendeva le frazioni di Ronca (Rionca) e Banone (Bunone) civile della città di Como. venne inserito nella Provincia di Como, Distretto II di Co- Nel 1771 il comune contava 495 abitanti (Statistica delle mo. La popolazione era costituita da 928 abitanti. anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Vertemate con Rionca e Bunone venne confermato facente VERZAGO parte della pieve di Fino ed inserito nella Provincia di Co- mo. comune di Verzago. 1185 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sec. XIV - 1753 1791, la pieve di Fino, di cui faceva parte il comune di Ver- temate, venne inclusa nel I distretto censuario della provin- Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di cia di Como (Compartimento 1791). Milano fatti nel 1346” Verzago risulta incluso nella pieve di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la manu- comune di Vertemate. 1183 tenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Ver- 1798 - 1815 zago” (Compartimentazione delle fagie 1992). Già infeudato dal duca Galeazzo Maria Sforza al fratello A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- naturale Polidoro Sforza Visconti, Verzago con gli altri co- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina muni della pieve di Galliano nella quale era collocato, ven- dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ne concesso in feudo nel 1475 a Francesco Pietrasanta (Ca- legge del 27 marzo 1798 il comune di Vertemate con Rion- sanova 1904). ca e Bunone venne inserito nel Dipartimento del Lario, Di- stretto di Fino (Legge 7 germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Verzago ri- Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune di sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Vertemate, a cui non risultano più unite le comunità di Carlo V 1558, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel Rionca e Bunone aggregate al territorio di Carimate, venne 1644 (Relazione Opizzone 1644). trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXVIII di Cantù (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gennaio del Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” 1799 contava 600 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII). del 1751, Verzago era sempre inserito nel ducato di Milano, Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il nella pieve di Galliano (Compartimento 1751). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al conte rile anno IX). Antonio Pietrasanta, contava 50 abitanti appartenenti a solo Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- 6 “fuochi”. Disponeva di un console oltre che di un cancel- guito della legge di riordino delle autorità amministrative liere che percepiva un salario annuo e che era incaricato di (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- conservare le poche scritture della comunità. I riparti dei rante il Regno d’Italia, Vertemate venne in un primo tempo carichi fiscali erano firmati da un agente dell’unico posses- inserito nel Distretto I ex comasco di Como (Quadro dei di- sore, conte Giovio, che nominava direttamente anche stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei l’esattore. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto I podestà feudale al quale non veniva corrisposto alcun sala- di Como, Cantone I di Como. Il comune di Vertemate, a cui rio. Il console prestava ogni anno giuramento alla “Banca risultano di nuovo unite Rionca e Bunone, nel 1805 contava criminale di Milano” oltre che al podestà feudale. Il comu- 645 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). ne, anche se amministrativamente separato figurava ricom- preso nel censimento con Alzate (Risposte ai 45 quesiti Il successivo intervento di concentrazione disposto per i 1751, cart. 3042). L’“Indice delle pievi e comunità dello comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Ver- Stato di Milano” indica Verzago già aggregata al comune di temate allargare i propri confini territoriali con l’aggrega- Alzate (Indice pievi 1753). Nel nuovo compartimento ter- zione del comune di Minoprio. Inserito nel Distretto I di ritoriale dello Stato di Milano (Editto 10 giugno 1757), Como, Cantone I di Como, dopo l’unione il comune conta- pubblicato dopo la “Riforma al governo e amministrazione va 901 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). L’aggregazio- delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre ne venne confermata con la nuova compartimentazione ap- 1755), il territorio di Verzago risulta assegnato definitiva- provata nel 1812 (Decreto 30 luglio 1812). mente al comune di Alzate con Verzago. comune di Vertemate. 1184 1816 - 1859 In base alla nuova compartimentazione territoriale del VESTOBIO Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il comune di Vertemate con Rionca e Bunone venne comune di Vestobio. 1186 inserito nella Provincia di Como, Distretto I di Como. sec. XIV Il comune di Vertemate con Rionca e Bunone, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto I di Como in forza Il “comune de Vestobio” apparteneva nel 1335 alla pieve del successivo compartimento delle province lombarde d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensura- (Notificazione 1 luglio 1844). rum).

341 Vico

VICO VILLA ROMANÒ vicinanza di Vico. 1187 comune di Villa Romanò. 1189 sec. XIV sec. XIV - 1756 Vico fu attribuito dalla ripartizione territoriale del 1240 Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ripar- Milano fatti nel 1346” Villa Romanò risulta incluso nella tizione 1240). pieve di Mariano e viene elencato tra le località cui spetta La “vicinantia vallis Vici” figura nella “Determinatio la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del da Romanore con la Villa” (Compartimentazione delle fa- 1335, tra le comunità responsabili della manutenzione del- gie 1992). la ”… stratam de Cardevio a platea que est ad domos quo- Insieme a tutti i comuni della pieve di Mariano, era sot- ndam Alberti Zanforgi usque ad Sassum de Cardevio …” toposto dal 1450 alla giurisdizione del Vicariato di Maria- (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum). no, affidato alla famiglia Marliani. Sempre insieme a tutta Con la denominazione di “San Giorgio di Vico” la comu- la pieve il comune fu infeudato a partire dalla seconda metà nità risulta inserita nell’“Indice delle pievi e comunità dello del XV secolo alla contessa Lucia Visconti Marliani (Casa- Stato di Milano” del 1753 come facente parte dei Corpi nova 1904). Santi della città di Como (Indice pievi 1753). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e San Giorgio risulta ancor compreso nei Corpi Santi della dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, il comune ri- Città di Como nei compartimenti territoriali del 1757 (Edit- sulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di to 10 giugno 1757) e del 1786 (Editto 26 settembre 1786). Carlo V 1558, cart. 28). Dopo un breve periodo, in cui Villa Romanò e tutta la pieve di Mariano rimase nelle mani della famiglia Giussa- ni, il comune tornò dal 1590 ad essere infeudato ai Marliani VIGNARCA che lo tennero sino al 1683 quando passò al questore Fla- minio Crivelli (Casanova 1904). comune di Vignarca. 1188 Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” sec. XIV - 1756 del 1751, Villa Romanò era sempre inserito nel ducato di Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano, nella pieve di Mariano (Compartimento 1751). Milano fatti nel 1346” Vignarca risulta incluso nella Squa- Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento dra di Canzo e viene elencato tra le località cui spetta la ma- del 1751 emerge che il comune, che era infeudato al mar- nutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da chese Enea Crivelli al quale la comunità non corrispondeva Viniarcha” (Compartimentazione delle fagie 1992). alcun tipo di tributo, contava 220 abitanti. Il comune dispo- Nel 1441 Vignarca, con tutta la pieve di Incino nella qua- neva del console e di un consiglio particolare composto da le era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo un sindaco e da tre deputati. Console e sindaco venivano Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). eletti in pubblica piazza a seguito di pubblico incanto, men- tre i deputati, che erano responsabili della vigilanza sui ri- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e parti e dell’amministrazione del patrimonio, erano diretta- dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Vignarca ri- mente scelti dagli estimati. Il comune si avvaleva inoltre di sulta compreso nella pieve d’Incino (Estimo di Carlo V un cancelliere che percepiva un salario annuale e che era in- 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- caricato della conservazione delle scritture pubbliche. In- lazione Opizzone 1644). caricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune spese era un solo esattore che durava in carica tre anni. Il venne concesso, con altri comuni della pieve, in feudo alla comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feu- famiglia Carpani (Casanova 1904). dale con ufficio in Verano al quale veniva pagato regolare Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” salario annuo. Il console prestava l’ordinario giuramento del 1751, Vignarca era sempre inserito nel ducato di Mila- alla “Banca criminale di Milano”, alla “Banca di Verano” e no, nella pieve di Incino (Compartimento 1751). alla “Banca di Vimercate” (Risposte ai 45 quesiti 1751, Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento cart. 3042). del 1751 emerge che il comune era infeudato al marchese Sempre inserito nella pieve di Mariano, il comune com- Francesco Carpani, al quale la comunità non versava alcun pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- tipo di tributo. lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano Il comune, che contava in tutto 20 abitanti, disponeva (Indice pievi 1753). solo di un console che veniva eletto senza limiti prestabiliti di tempo. L’amministrazione del comune era affidata ai due comune di Villa Romanò. 1190 soli compadroni. 1757 - 1797 Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale che risiedeva in Erba. Il console era tenuto a presta- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- re giuramento alla banca criminale del pretorio di Milano lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3033). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di La comunità compare nell’“Indice delle pievi e comunità Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Villa Ro- dello Stato di Milano” del 1753 definitivamente aggregata manò venne inserito tra le comunità della pieve di Mariano, a Penzano nel comune di Penzano con Vignarca, Corneno nel territorio del ducato di Milano. e Galliano, nella pieve di Incino, ducato di Milano (Indice Nel 1771 il comune contava 322 abitanti (Statistica delle pievi 1753). anime 1771).

342 Villalbese

Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- VILLALBESE ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Vil- la Romanò, sempre collocato nella pieve di Mariano, venne comune di Villalbese. 1193 inserito nella Provincia di Milano. sec. XIV - 1756 In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di 1791, la pieve di Mariano, di cui faceva parte il comune di Milano fatti nel 1346” Villa risulta incluso nella pieve di In- Villa Romanò, venne inclusa nel XI distretto censuario del- cino e viene elencato tra le località cui spetta la manuten- la provincia di Milano (Compartimento 1791). zione della “strata da Niguarda” come “el locho de Villa Satenaga” (Compartimentazione delle fagie 1992). comune di Villa Romanò. 1191 Nel 1441 Villa, con tutta la pieve di Incino nella quale era 1798 - 1809 collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Villa risulta dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V legge del 27 marzo 1798 il comune di Villa Romanò venne 1558, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Re- inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Mariano lazione Opizzone 1644). (Legge 7 germinale anno VI). Con istrumento rogato il 14 novembre 1656 il comune Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne concesso in feudo al conte Carlo Archinto (Casanova venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto 1904). XXIX di Mariano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gennaio del 1799 contava 211 abitanti (Legge 20 nevoso del 1751, Vill’Albesio era sempre inserito nel ducato di Mi- anno VII). lano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Resenterio, “La Costa”, “Cassina del- Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il le Monache”, Certez, Caslasio, “del Lupo”, Caporale, “La comune di Villa Romanò, inserito nel Distretto primo di Riva” e Alpo (Compartimento 1751). Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento Lario (Legge 23 fiorile anno IX). del 1751 emerge che il comune, che contava 590 abitanti, Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- era infeudato al conte Filippo Archinti. Non disponeva di guito della legge di riordino delle autorità amministrative consigli ma eleggeva in assemblea pubblica, nella sala del- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- la comunità, alla presenza del podestà, un sindaco, due de- rante il Regno d’Italia, Villa Romanò venne in un primo putati ed il console. tempo inserito nel Distretto XI ex milanese di Cantù (Qua- Si avvaleva inoltre di un cancelliere che percepiva un sa- dro dei distretti 1802), classificato comune di III classe lario annuale e che era tenuto alla conservazione delle pub- (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato nel bliche scritture. Distretto I di Como, Cantone V di Cantù. Il comune di Villa Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento Romanò nel 1805 contava 300 abitanti (Decreto 8 giugno delle spese era un solo esattore che veniva scelto in pubbli- 1805). ca adunanza in base alla migliore offerta presentata a segui- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i to di pubblico incanto. comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà gregazione del comune di Villa Romanò al comune di Inve- feudale residente a Erba, al quale veniva versato annual- rigo, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone V di mente un salario. Il console doveva prestare giuramento al Cantù. Prima della aggregazione Villa Romanò contava suo ufficio oltre che alla banca criminale di Milano (Rispo- 219 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). ste ai 45 quesiti 1751, cart. 3034). Tale aggregazione venne confermata con la successiva Sempre inserito nella pieve di Incino, Villa Albese con compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). Villa, Molena e Cassina Saruggia compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 an- cora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi 1753). comune di Villa Romanò. 1192 1816 - 1859 comune di Villalbese. 1194 1757 - 1797 In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- 1816), il comune di Villa Romanò venne inserito nella Pro- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma vincia di Como, Distretto XXVI di Mariano. al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Villa Al- Il comune di Villa Romanò, dotato di convocato, fu con- bese con Saruggia venne inserito tra le comunità della pie- fermato nel Distretto XXVI di Cantù in forza del successi- ve di Incino, nel territorio del ducato di Milano. vo compartimento delle province lombarde (Notificazione Nel 1771 il comune contava 899 abitanti (Statistica delle 1 luglio 1844). anime 1771). Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Solo con la successiva suddivisione della Lombardia au- cazione 23 giugno 1853), il comune di Villa Romanò venne striaca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di inserito nella Provincia di Como, Distretto IV di Cantù. La Villa Albese con Saruggia, sempre collocato nella pieve popolazione era costituita da 357 abitanti. d’Incino, venne inserito nella Provincia di Como.

343 Villincino

In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno VILLINCINO 1791, la pieve di Incino, di cui faceva parte il comune di Vill’Albese, venne inclusa nel VII distretto censuario della comune di Villincino. 1197 provincia di Milano (Compartimento 1791). sec. XIV - sec. XVII Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di comune di Villalbese. 1195 Milano fatti nel 1346” Villincino risulta incluso nella pieve 1798 - 1815 di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manu- tenzione della “strata de Niguarda” come “el locho de Vi- A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- lincino” (Compartimentazione delle fagie 1992). ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Nel 1441, con tutta la pieve di Incino nella quale risulta dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria legge del 27 marzo 1798 il comune di Villa Albese con Sa- Visconti ai conti Dal Verme (Casanova 1904). ruggia venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Erba (Legge 7 germinale anno VI). Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti del 1590 e del XVII secolo, Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune Villincino risulta ancora compreso nella pieve omonima venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 24 e 25). XXVI di Erba (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gen- Nel 1644 la comunità risulta già annessa al comune di In- naio del 1799 contava oltre 1000 abitanti (Legge 20 nevoso cino e Villincino (Relazione Opizzone 1644). anno VII). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- VISINO rile anno IX). Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- comune di Visino. 1198 guito della legge di riordino delle autorità amministrative sec. XIV - 1756 (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- rante il Regno d’Italia, Vill’Albese venne in un primo tem- Visino era membro della comunità generale della Valas- po inserito nel Distretto VII ex milanese di Erba (Quadro sina, nel ducato di Milano. dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco Nel 1441 la Valle, unitamente alla pieve di Incino, venne dei comuni 1803), e successivamente collocato nel Distret- concessa in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti to I di Como, Cantone IV di Erba. Il comune di Villa Albese Dal Verme. Con istrumento del 1 gennaio 1469, fu in un con Saruggia nel 1805 contava 1369 abitanti (Decreto 8 primo tempo infeudata dal duca Galeazzo Maria Sforza a giugno 1805). Tomaso Tebaldi di Bologna e, con successivo istrumento del 16 giugno 1533, concessa al senatore Francesco Sfon- Il successivo intervento di concentrazione disposto per i drati (Casanova 1904). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide Vill’Albese allargare i propri confini territoriali con l’ag- Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” gregazione del comune di Buccinigo ed uniti. Inserito nel del 1751, Visino era inserito nel ducato di Milano, nella Va- Distretto I di Como, Cantone IV di Erba, dopo l’unione il lassina (Compartimento 1751). comune contava 1528 abitanti (Decreto 4 novembre 1809). Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, che contava 325 abitanti, Con la successiva compartimentazione del 1812 Vill’Al- era infeudato al “conte della Riviera” al quale versava per bese vide allargare ulteriormente i propri confini con l’ag- convenzione una somma annua di lire 18.10.7. gregazione dei comuni di Albese e di Cassano, che nella Il comune disponeva di una vicinanza che si riuniva sulla precedente compartimentazione costituivano il comune de- pubblica piazza. Eleggeva ogni tre anni due deputati a cui nominativo di Albese (Decreto 30 luglio 1812). era affidata l’amministrazione e la cura dei riparti. Si avva- leva inoltre di un cancelliere, retribuito con un salario an- comune di Villalbese. 1196 nuale, a cui era affidata la custodia delle pubbliche scritture conservate in una cassa. 1816 - 1859 Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento In base alla nuova compartimentazione territoriale del delle spese era un solo esattore, eletto per incanto in pub- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio blica piazza ogni tre anni. Visino salariava inoltre il fante, 1816), il comune di Villa Albese con Saruggia venne inse- il chirurgo, il medico e il regolatore dell’orologio. rito nella Provincia di Como, Distretto XIV di Erba. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale, con ufficio pretorio in Asso, a cui veniva annual- Il comune, dotato di consiglio, fu confermato nel Distret- mente pagato un salario unitamente alle altre comunità del- to XIV di Erba in forza del successivo compartimento delle la valle. Il console era tenuto a prestare il giuramento an- province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). nuale al podestà nelle mani del suo attuario (Risposte ai 45 Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- quesiti 1751, cart. 3033). cazione 23 giugno 1853), il comune di Villa Albese, che Sempre inserito della Valassina, Visino con Megna com- comprendeva la frazione di Saruggia, venne inserito nella pare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Mi- Provincia di Como, Distretto I di Como. La popolazione lano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano era costituita da 1613 abitanti. (Indice pievi 1753).

344 Zelbio comune di Visino. 1199 Il comune di Visino, dotato di convocato, fu confermato 1757 - 1797 nel Distretto XIII di Canzo in forza del successivo compar- Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- timento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma 1844). al governo e amministrazione delle comunità dello stato di Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- Milano” (Editto 30 dicembre 1755), il comune di Visino cazione 23 giugno 1853), il comune di Visino venne inseri- venne inserito tra le comunità della Valassina, nel territorio to nella Provincia di Como, Distretto XIV di Canzo. La po- del ducato di Milano. polazione era costituita da 536 abitanti. Nel 1771 il comune contava 335 abitanti (Statistica delle legisl. Legge 5 fiorile anno VI: Legge 5 fiorile anno VI per la anime 1771). ripartizione in distretti e comuni del dipartimento della Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- Montagna (24/4/1798), Raccolta delle leggi, proclami, ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Vi- ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- sino, sempre collocato nella Valassina, venne inserito nella blicano, V, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 290. Provincia di Como. A seguito della morte senza discendenza, avvenuta nel 1788, del colonnello Carlo Sfondrati, conte della Riviera, tutti i territori a lui assegnati in feudo, tra cui la Valassina, ZELBIO vennero devoluti alla regia Camera (Casanova 1904). In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno comune di Zelbio. 1202 1791, la Valassina, di cui faceva parte il comune di Visino, sec. XIV - 1756 venne inclusa nel V distretto censuario della provincia di Milano (Compartimento 1791). Il “comune de Zelbio Montis Nesii” figura nella “Deter- minatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di comune di Visino. 1200 Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione 1798 - 1809 del tratto della via Regina ”… a predicto termine qui est iu- xta dictam arborem in sursum usque ad prederam versus A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Argegnium” (Statuti di Como 1335, Determinatio strata- ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina rum). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con Il comune apparteneva alla pieve di Nesso (Statuti di legge del 24 aprile 1798 il comune di Visino venne inserito Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la riparti- nel Dipartimento della Montagna, Distretto dell’alto Lam- zione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta bro (Legge 5 fiorile anno VI). Sala della città di Como (Ripartizione 1240). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto Zelbio risulta sempre facente parte della pieve di Nesso XXV d’Asso (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel genna- anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono io del 1799 contava 424 abitanti (Legge 20 nevoso anno riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal VII). 1510 sino all’anno 1538 (Liber consulum 1510). Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Il comune che nel 1497, con tutta la pieve di Nesso, era comune di Visino, inserito nel Distretto quarto di Lecco, stato donato dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia entrò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario Crivelli, con istrumento rogato il 1 giugno 1647 dal notaio (Legge 23 fiorile anno IX). Francesco Mercantolo, venne concesso in feudo al senatore Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- Francesco Maria Casnedi (Casanova 1904). guito della legge di riordino delle autorità amministrative Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- del 1751 emerge che il comune di Zelbio, che contava 412 rante il Regno d’Italia, Visino venne in un primo tempo in- abitanti, era infeudato al marchese Ottavio Casnedi a cui serito nel Distretto V ex milanese di Canzo (Quadro dei di- non veniva corrisposto alcun carico. stretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei L’organo deliberativo del comune era un consiglio gene- comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto rale, costituito da tutti i capi di famiglia, che si riuniva in un IV di Lecco, Cantone IV di Asso. Il comune di Visino nel luogo solito per la discussione di tutte le questioni concer- 1805 contava 404 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). nenti il comune. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i Il comune disponeva di un console, nominato mensil- comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’ag- mente a turno tra tutti gli uomini “collettabili”, di un sinda- gregazione del comune di Visino al comune di Asso, che fu co, di un cancelliere e di quattro deputati, tutti eletti dal inserito nel Distretto IV di Lecco, Cantone III di Asso. Pri- consiglio e che duravano in carica tre anni. A tutti gli uffi- ma della aggregazione il comune contava 380 abitanti (De- ciali era demandata la cura e la conservazione del patrimo- creto 4 novembre 1809). nio e la vigilanza sulla giustizia dei riparti. Tale aggregazione venne confermata con la successiva Al cancelliere, che percepiva un salario annuo, era affida- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). ta la custodia della cassa che conteneva le pubbliche scrit- ture. comune di Visino. 1201 Per la riscossione dei tributi ed il pagamento delle spese 1816 - 1859 il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per In base alla nuova compartimentazione territoriale del pubblico incanto ogni tre anni e che percepiva una provvi- Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio gione. 1816), il ricostituito comune di Visino venne inserito nella Zelbio era sottoposto alla giurisdizione del podestà feu- Provincia di Como, Distretto XIII di Canzo. dale, con sede in Nesso, per i servizi del quale pagava un

345 Zezio salario biennale e al quale il console prestava giuramento comune di Zelbio. 1205 (Risposte ai 45 quesiti 1751, cart. 3028). 1816 - 1859 Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassi- In base alla nuova compartimentazione territoriale del ne” del 1751 (Compartimento 1751) che nell’“Indice delle Regno Lombardo - veneto (Notificazione 12 febbraio pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi 1753) 1816), il ricostituito comune di Zelbio venne inserito nella Zelbio era sempre inserito nella pieve di Nesso. Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. Il comune, dotato di convocato, fu confermato nel Di- comune di Zelbio. 1203 stretto III di Bellagio in forza del successivo compartimen- 1757 - 1797 to delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844). Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Mi- Col compartimento territoriale della Lombardia (Notifi- lano (Editto 10 giugno 1757), pubblicato dopo la “Riforma cazione 23 giugno 1853), il comune di Zelbio venne inse- al governo della città e contado di Como” (Editto 19 giugno rito nella Provincia di Como, Distretto III di Bellagio. La 1756), il comune di Zelbio venne inserito, come comunità popolazione era costituita da 424 abitanti. appartenente alla pieve di Nesso, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 435 abitanti (Statistica delle anime 1771). Con la successiva suddivisione della Lombardia austria- ZEZIO ca in province (Editto 26 settembre 1786), il comune di Zelbio venne confermato facente parte della pieve di Nesso borgo di Zezio. 1206 ed inserito nella Provincia di Como. sec. XIII Nel 1787, a seguito della morte senza eredi maschi del Secondo quanto sostiene Gianoncelli ”… Circa il borgo marchese Giambattista Casnedi, il comune con l’intero feu- di Zezio, la cui denominazione secondo Antonio Monti, sa- do di Nesso tornò nelle disponibilità del regio Demanio rebbe derivata da un antico toponimo esistente presso l’at- (Casanova 1904). tuale borgo di San Martino, giova rilevare che questi, nel In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno sopra citato documento del 1240 [ripartizione territoriale 1791, la pieve di Nesso, di cui faceva parte il comune di del 1240 del marchese Bertoldo di Hohemburg del com- Zelbio, venne inclusa nel III distretto censuario della pro- plesso pievano comasco (Ripartizione 1240)], è indicato vincia di Como (Compartimento 1791). col termine di Concilio, segno che la sua circoscrizione s’era probabilmente costituita su terre concilive, apparte- comune di Zelbio. 1204 nenti all’antico concilium preromano, di cui Zezio pare co- 1798 - 1809 stituisse il centro culturale, … . Tale concilio comprendeva probabilmente le località di Ravanera, Rovato, Rovazio, A seguito della suddivisione del territorio in dipartimen- Lora, Monte Verde, Monte Goi, Ronco, Brusada o Fiume ti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina Aperto” (Gianoncelli 1982, pagg. 114 - 115). dell'8 luglio 1797 (Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 27 marzo 1798 il comune di Zelbio venne inserito pieve di Zezio. 1207 nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio (Legge 7 sec. XIV - 1756 germinale anno VI). Con successiva legge del 26 settembre 1798 il comune “Risale al 1240 la distribuzione fatta dal marchese Ber- venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto toldo di Hohemburg, podestà di Como, e confermata nel XXIII di Argegno (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel 1279, del complesso pievano comasco in quattro parti, at- gennaio del 1799 contava 424 abitanti (Legge 20 nevoso tribuite alle quattro porte principali o quattro porte della cit- anno VII). tà” (Gianoncelli 1982) che vedeva i comuni della pieve di Zezio assegnati al quartiere di Porta Sala (Ripartizione Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il 1240). comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …” an- parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fio- nessa agli Statuti di Como del 1335, la pieve di Zezio risul- rile anno IX). ta composta dai seguenti comuni: “comune burgi de Tur- Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a se- no”, “comune de Vurio”, “comune de Moltraxio”, “comune guito della legge di riordino delle autorità amministrative de Roena”, “comune de Plaza”, “comune de Blevio”, “co- (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva du- mune de Cavalascha”, “comune de Marsilianico”, “comu- rante il Regno d’Italia, Zelbio venne in un primo tempo in- ne de Lompino”, “comune de Cardevio”, “comune de Ver- serito nel Distretto III ex comasco di Bellagio (Quadro dei gossa”, “comune de Grandate”, “comune de Capiago”, distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei “comune de Lepomis”, “comunia locorum de Solzago et de comuni 1803), e successivamente collocato nel Distretto III Tabernario”, “comunia locorum de Ponzate et de Cassexi- di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Il comune nel 1805 na”, “comune de Camenago”, “Comune de Civelio”, “co- contava 444 abitanti (Decreto 8 giugno 1805). mune de Brunate” (Statuti di Como 1335, Determinatio Il successivo intervento di concentrazione disposto per i mensurarum). comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), determi- Dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono ri- nò l’aggregazione di Zelbio al comune di Nesso, nel Di- portati i giuramenti prestati dai consoli dei comuni del ter- stretto III di Menaggio, Cantone II di Bellagio. Prima della ritorio comasco dall’anno 1510 all’anno 1535, rispetto aggregazione Zelbio contava 354 abitanti (Decreto 4 no- all’elenco degli Statuti del 1335 non compaiono più le co- vembre 1809). munità di Lompino (Monte Olimpino), Cassexina e di Car- Tale aggregazione venne confermata con la successiva devio, mentre il comune di Camenago compare con il nuo- compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812). vo nome di Camnago con Campora. Inoltre fanno parte

346 Zezio della pieve di Zezio, dopo la demolizione del Baradello e la Dal “Compartimento territoriale specificante le cassine” definitiva soppressione della castellanza avvenuta nel 1527 del 1751 emerge che la pieve di Zezio, che appare nuova- (Gianoncelli 1975, p. 45), le comunità di Albate con Tre- mente modificata anche se in minima parte, comprendeva i callo, Rebbio con Morsengia, Breccia (Liber consulum comuni di Brunate, Camnago, Capiago, Casa Franca, Ca- 1510). vallasca, San Tomaso (nome attribuito alla comunità di Ci- Tale situazione risulta modificata nel 1652 dove la pieve, viglio), Grandate, Lipomo, Ponzate, Solzago, Tavernerio, composta da 265 fuochi, risulta costituita dalle seguenti co- Vergosa e Urago (Compartimento 1751). munità: Brunate composta da fuochi 16, Camnago da 16 , Civiglio da 23, Capiago da 32, Cavallasca da 28, Cafranca L’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” da 1, Grandate da 26, Inteliscio da 2, Lipomo da 13, Pon- del 1753, vede la pieve fondamentalmente composta dai zate da 22, Solzago e Tavernerio da 58 e infine Vergosa medesimi comuni del 1751, con l’unica variante dell’ag- composta da 28 fuochi. Gli altri comuni un tempo inseriti gregazione di Cassina Franca (Casa Franca secondo la di- nella pieve e non più presenti, appartenevano in quel perio- zione del 1751) al comune di Capiago (Indice pievi 1753). do ad altre circoscrizioni amministrative: così Torno, Mol- trasio, Rovenna, Piazza e Urio componevano le cosiddette Con la “Riforma al governo della città e contado di Co- Cinque terre unite alla città; Blevio e Maslianico erano in- mo” (Editto 19 giugno 1756) l’organizzazione amministra- serite nelle pieve di Nesso; Albate con Trecallo e Baraggia, tiva del territorio comasco, subì un notevole mutamento: Breccia con Lazzago, Rebbio e Monte Olimpino erano in- l’antica pieve di Zezio venne divisa in due distinte parti: la vece state inserite nei Corpi santi della città. pieve di Zezio inferiore e la pieve di Zezio superiore.

347 RIFERIMENTIGENERALI

RIFERIMENTIGENERALI

RIFERIMENTI ARCHIVISTICI Quadro delle variazioni 1835: Quadro delle variazioni avvenute nel compartimento territoriale e nella Ammini- Compartimento 1751: “Notificazioni del personale fatte e strazione de’ Comuni della Provincia a tutto marzo 1835 firmate nell’anno 1751 dai Cancellieri, Deputati, Regen- dopo la pubblicazione delle notificazioni 12 febbrajo e ti, Consoli di tutti li Comuni delle respettive Pievi, colla 12 aprile 1816, ASMi, Censo p.m., cart. 777. Nota delle loro Cassine Unite a Comune per Comune, a Redenzione feudi 1652: “Nota de focolari delle terre delle Territorio per Territorio, e Pieve per Pieve, e ciò per tutto tre pievi di Fino, Zezio e Ugiate, Contado di Como …”, il Ducato”, ASMi, Censo p.a., cart. 279. 1652, ASCo, Fondo ex Biblioteca, cart. 19. Compartimento 1791: Nuovo compartimento territoriale Relazione Opizzone 1644: “Relatione di tutte le terre dello per l’anno 1791 correlativo a quello che vigeva dal 1760 Stato di Milano che sono censite distinte a provincia per al 1785, a norma del reale dispaccio 20 gennaio 1791, provincia”, Milano, 1644, ASCo, ASCCo, Carte sciolte, ASMi, Censo p.a., cart. 280. cart. 303. Elenco dei comuni 1803: “Elenco delle Comuni del Dipar- timento del Lario distinte nelle classi di prima, seconda Ripartizione 1240: Disposizione del marchese Bertoldo e terza colla rispettiva popolazione, giusta il circolare di- de Hohemburg, podestà di Como, di distribuzione del spaccio 24 dicembre 1803 del ministro degli affari inter- complesso plebano comasco in quattro parti, confermata ni, desunto dai parziali elenchi pervenuti al viceprefetto nel 1279, ASCo, ASCCo, Volumi, Vetera monumenta, dietro sua circolare 29 detto dicembre n. 24136 del se- vol. 45, pag. 83. gretario generale”, ASMi, Censo p.m., cart. 754. Risposte ai 45 quesiti 1751: Risposte ai 45 quesiti della Estimo di Carlo V 1558: Catasto del 1558 con aggiunte, Real Giunta del Censimento, ASMi, Catasto, cartt. 3026 ASCMi, Località foresi, cartt. 1 - 52. - 3042. Indice pievi 1753: “Indice delle pievi e comunità dello Sta- Statistica delle anime 1771: Statistica delle anime del Du- to di Milano”, 1753, ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. cato di Milano, della provincia di Pavia, contado di Cre- 469. mona, di Como e Lodi, 1771, ASMi, Catasto, cart. 1655. Liber consulum 1510: “Liber consulum civitatis Novoco- Statuti del Collegio dei Dottori 1592: Statuta Collegii Iu- mi de anno 1510 usque ad annum 1535”, ASCo, ASC- risconsultorum Comensium, Biblioteca Civica di Como, Co, Volumi, vol. 111. collocazione 83.5.5, (apud Hieronymum Frovam, MDXCII). Organi e uffici 1758: Elenco degli organi, degli uffici e de- gli ufficiali della città di Como, 1758, ASCo, Fondo Pre- Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum: “De- fettura, cart. 433, fasc. 17. terminatio mensurarum et staterarum que habere et tene- ri debent per infrascripta comunia”, ASCo, ASCCo, Vo- Quadro dei distretti 1802: “Quadro ossia lista dei distretti lumi, vol. 50, Volumen Magnum, cc. 481 - 510. provvisori situati nel Dipartimento del Lario compilata in esecuzione del prescritto decreto del V.G. 14 novem- Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum: “Deter- bre 1802, anno I, al paragrafo 8° e successive istruzioni, minatio stratarum et pontium que et qui debent aptari per trasmesso alla Prefettura con lettera 30 detto novembre”, infrascripta comunia”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 50, ASMi, Censo p.m., cart. 754. Volumen Magnum, cc. 470 - 481.

348 Riferimenti generali

RIFERIMENTI LEGISLATIVI Decreto 4 novembre 1809: Decreto per l’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario 4 novembre 1809, Editto 30 dicembre 1755: Editto 30 dicembre 1755 per la ASCo, Fondo Prefettura, cart. 1310. riforma al governo e amministrazione delle comunità del- Decreto 30 luglio 1812: Decreto di aggregazione dei co- lo Stato di Milano, ASCo, Fondo ex Biblioteca, cart. 19. muni del Dipartimento del Lario 30 luglio 1812, ASMi, Editto 19 giugno 1756: Editto 19 giugno 1756 per la rifor- Censo p. m., cart. 754. ma al governo della Città, e Contado di Como, ASCo, Notificazione 1 luglio 1844: Notificazione governativa 1 Fondo ex Biblioteca, cart. 19. luglio 1844 sulla compartimentazione territoriale delle Editto 10 giugno 1757: Editto 10 giugno 1757 per il com- provincie lombarde del regno lombardo-veneto, Raccol- partimento territoriale dello stato di Milano, ASCo, ta degli atti dei governi di Milano e di Venezia e delle di- ASCCo, Carte sciolte, cart. 469. sposizioni generali emanate dalle diverse autorità in og- getti sì amministrativi che giudiziari, Milano, 1844, II. Editto 26 settembre 1786: Editto 26 settembre 1786 per il Notificazione 23 giugno 1853: Notificazione della luogo- compartimento territoriale della Lombardia austriaca tenenza lombarda 23 giugno 1853 sul compartimento (1786), ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469. territoriale della Lombardia, Bollettino provinciale degli Costituzione 20 messidoro anno V: Costituzione della atti del governo per la Lombardia, Milano, 1853, II. Repubblica Cisalpina emanata in data 20 messidoro anno V (8 luglio 1797), Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI re- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI pubblicano, IV, Milano, 1797. Legge 7 germinale anno VI: Legge 7 germinale anno VI Cani e Monizza 1993: Fabio Cani e Gerardo Monizza (a per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento cura di), Como e la sua storia dalla preistoria all'attua- del Lario (27 marzo 1798), Raccolta delle leggi, proclami, lità, Como, Nodo Libri, 1999, Iniziatica culturale della ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repub- Provincia di Como, seconda edizione realizzata con la blicano, IV, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 289. collaborazione del Quotidiano La Provincia. Legge 5 vendemmiale anno VII: Legge 5 vendemmiale Cantù 1856: Cesare Cantù, Storia della città e della dioce- anno VII per la ripartizione in distretti, comuni e circon- si di Como per Cesare Cantù, Firenze, Felice Le Mon- dari dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio nier, 1856, Edizione riveduta ed ampliata. Riedizione (26 settembre 1798), Raccolta delle leggi, proclami, or- anastatica stampata dalla Atesa Editrice, Bologna, no- dini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VII Repub- vembre 1987. blicano, VI, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 281. Casanova 1904: Enrico Casanova, Dizionario feudale del- le provincie componenti l’antico Stato di Milano Legge 11 vendemmiale anno VII: Legge 11 vendemmiale all’epoca della cessazione del sistema feudale, Firenze, anno VII per la ripartizione del dipartimento dell’Adda Stabilimento Giuseppe Civelli, 1904. e Oglio, pubblicata in data 21 vendemmiale anno VII (12/10/1798) (2 ottobre 1798), Raccolta delle leggi, pro- Ceruti 1876: Antonio Ceruti, Liber statutorum consulum clami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VII Cumanorum iusticie et negotiatorum, Milano, 1867. repubblicano, VI, Milano, 1798, pp. 47 - 48. Compartimentazione delle fagie 1992: Angelo Stella e Luciano F. Farina (a cura di), Gli statuti delle strade e Legge 20 nevoso anno VII: Legge 20 nevoso anno VII per delle acque del contado di Milano, Milano, CEA, 1992. la determinazione dei contingenti militari per il piparti- mento dell’Olona (9 gennaio 1799), Raccolta delle leg- Gianoncelli 1975: Matteo Gianoncelli, Como e la sua con- gi, proclami, ordini e avvisi ecc. pubblicati in Milano valle, Como, New Press, 1975, Nell’ambito dell’inizia- nell’anno VII Repubblicano, VI, Milano, 1799. tiva dell’Amministrazione Comunale di Como per gli studi preliminari alla formazione dei piani particolareg- Legge 23 fiorile anno IX: Legge sulla divisione in diparti- giati dei Borghi. menti, distretti e comuni del territorio della Repubblica Gianoncelli 1982: Matteo Gianoncelli, Como e il suo ter- Cisalpina 23 fiorile anno IX (13 maggio 1801), Raccolta ritorio, “Raccolta storica”, Volume quindicesimo. delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Mila- no, II, Milano, s.d. (1801), pp. 148 - 173. Manganelli 1934: Guido Manganelli (a cura di), Statuti di Como del 1335. Volumen magnum, Como, Dott. Carlo Legge 24 luglio 1802: Legge sull’organizzazione delle Au- Marzorati Editore, 1934, Tomo I. torità amministrative 24 luglio 1802, Bollettino delle Manganelli 1957: Guido Manganelli (a cura di), Statuti di leggi della Repubblica Italiana, Milano, pp. 184 - 208. Como del 1335. Volumen magnum, Como, Società Sto- Decreto 8 giugno 1805: Decreto sull’Amministrazione rica Comense, 1957, Tomo I. pubblica e sul Comparto territoriale del Regno 8 giugno Mascetti 1990: Mario Mascetti, Da Filippo II a Napoleone 1805, Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, I, Mila- I: tre episodi nella storia degli ordinamenti territoriali no, pp. 141 - 304. del comasco, “Periodico della Società Storica Comen- Notificazione 12 febbraio 1816: Notificazione governativa se”, Volume LIV. 12 febbraio 1816 sulla compartimentazione territoriale Prosdocimi 1939: Luigi Prosdocimi, Problemi sulla for- delle provincie lombarde del regno lombardo-veneto, mazione e sull'ordinamento del territorio di Como, Co- Raccolta degli atti dei governi di Milano e di Venezia e mo, Tipografia Editrice Emo Cavalleri, 1939, Estratto delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità dal "Periodico Storico Comense", Volume III, Fascicolo in oggetti sì amministrativi che giudiziari, Milano, 1816, I. I-II, maggio 1939. Decreto 14 luglio 1807: Decreto per l’aggregazione e con- Santoro 1968: Caterina Santoro, Gli offici del Comune di centrazione dei Comuni di II e III classe 14 luglio 1807, Milano e del Dominio visconteo - sforzesco (1216 - Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, II, Milano. 1515), Milano, Editore dott. Antonino Giuffrè, 1968.

349 INDICEDEITOPONIMI EDELLEISTITUZIONI

INDICEDEITOPONIMI EDELLEISTITUZIONI

“rationatores”. cancelleria. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Alserio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 18 “vicinantia”. comune di Alserio (sec. XIV - 1756). Alserio...... 18 comune di Alserio (1757 - 1797)...... 19 abate. collegio dei causidici e notari. comune di Alserio (1798 - 1809)...... 20 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 405 comune di Alserio (1816 - 1859)...... 21 accusatore del banco degli stipendiati. Alzà v. Alzate comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 ALZATE ACQUA NEGRA comune di Alzate (sec. XIV - 1756). assemblea...... 22 comune di Acqua Negra...... 1 comune di Alzate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 22 Acquanegra v. Acqua Negra comune di Alzate (sec. XIV - 1756). console...... 22 agente. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Alzate (sec. XIV - 1756). esattore...... 22 agente degli estimati. comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). Novedrate...... 853 comune di Alzate (1757 - 1797)...... 23 agenti dei compadroni. comune di Carimate (sec. XIV - 1756). Carimate...... 258 comune di Alzate (1798 - 1815)...... 24 agenti dei compadroni. comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 comune di Alzate (1816 - 1859)...... 25 Aiguerigo v. Inverigo Andrate e Murinasio v. Mornasco Anguilliano v. Guiano ALBATE comune di Albate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 2 ANZANO comune di Albate (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 2 comune di Anzano (sec. XIV - 1756). assemblea...... 26 comune di Albate (sec. XIV - 1756). console...... 2 comune di Anzano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 26 comune di Albate (sec. XIV - 1756). esattore...... 2 comune di Anzano (sec. XIV - 1756). console...... 26 comune di Albate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 2 comune di Anzano (sec. XIV - 1756). deputato...... 26 comune di Albate (1757 - 1797)...... 3 comune di Anzano (sec. XIV - 1756). esattore...... 26 comune di Albate (1798 - 1808)...... 4 comune di Anzano (1757 - 1797)...... 27 comune di Albate (1816 - 1859)...... 5 comune di Anzano (1798 - 1815)...... 28 comune di Anzano (1816 - 1859)...... 29 ALBESE Apiano v. Appiano comune di Albesio (sec. XIV - 1756). assemblea...... 6 comune di Albesio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 6 Aplano v. Appiano comune di Albesio (sec. XIV - 1756). deputato...... 6 APPIANO comune di Albesio (sec. XIV - 1756). esattore...... 6 comune di Appiano (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 31 comune di Albesio (sec. XIV - 1756). sindico...... 6 comune di Appiano (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 31 comune di Albesio (1757 - 1797)...... 7 comune di Appiano (sec. XIV - 1756). console...... 31 comune di Albesio (1798 - 1812)...... 8 comune di Appiano (sec. XIV - 1756). esattore...... 31 comune di Albesio (1816 - 1859)...... 9 comune di Appiano (sec. XIV - 1756). sindaco civile...... 31 Albesio v. Albese comune di Appiano (sec. XIV - 1756). sindaco rurale...... 31 pieve di Appiano (sec. XIV - 1756)...... 41 ALBIOLO comune di Appiano (1757 - 1797)...... 32 comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 10 pieve di Appiano (1757 - 1797)...... 42 comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 10 distretto della cancelleria del censo n. IV della provincia di Gallarate. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). console...... 10 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 35 comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). esattore...... 10 distretto della cancelleria del censo n. XXXI della provincia di Milano. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 10 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 36 comune di Albiolo (1757 - 1797)...... 11 comune di Appiano (1798 - 1815)...... 33 comune di Albiolo (1798 - 1809)...... 12 distretto di Appiano...... 37 comune di Albiolo (1816 - 1859)...... 13 distretto XX di Appiano...... 38 ALBOGASIO cantone VI di Appiano...... 30 comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). camparo...... 14 comune di Appiano (1816 - 1859)...... 34 comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). consigliere...... 14 distretto XXIII di Appiano...... 39 comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). console...... 14 distretto V di Appiano...... 40 comune di Albogasio con Oria (1757 - 1797)...... 15 ARCELLASCO comune di Albogasio con Oria (1798 - 1815)...... 16 comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 43 comune di Albogasio con Oria (1816 - 1859)...... 17 comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 43 ALSERIO comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). console...... 43 comune di Alserio (sec. XIV - 1756). “vicinantia”...... 18 comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). esattore...... 43 comune di Alserio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 18 comune di Arcellasco (1757 - 1797)...... 44 comune di Alserio (sec. XIV - 1756). console...... 18 comune di Arcellasco (1798 - 1809)...... 45 comune di Alserio (sec. XIV - 1756). esattore...... 18 comune di Arcellasco (1816 - 1859)...... 46

350 Bernate archivista. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). Valassina (sec. XIV - 1756). consiglio di valle...... 70 Como...... 418 comune di Asso (1757 - 1797)...... 64 Arebio v. Rebbio Valassina (1757 - 1797)...... 71 Argegnio v. Argegno comune di Asso (1798 - 1815)...... 65 ARGEGNO distretto dell’alto Lambro...... 67 comune di Argegno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 47 distretto XXV di Asso...... 68 comune di Argegno (sec. XIV - 1756). console...... 47 cantone IV di Asso...... 61 comune di Argegno (sec. XIV - 1756). esattore...... 47 cantone III di Asso...... 62 comune di Argegno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 47 comune di Asso (1816 - 1859)...... 66 comune di Argegno (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 47 pretura...... 69 comune di Argegno (1757 - 1797)...... 48 attuario. giudici di palazzo. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Argegno (1798 - 1815)...... 49 attuario civile. podestà. Como...... 444 distretto XXIII di Argegno...... 51 attuario criminale. podestà. Como...... 444 comune di Argegno (1816 - 1859)...... 50 avvocato. oratore in Milano. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 413 ARGEXIO avvocato fiscale. Como...... 393 comune di Argexio...... 52 Ayverigo v. Inverigo AROSIO BAGGERO comune di Arosio (sec. XIII - 1756). cancelliere...... 53 comune di Baggero...... 72 comune di Arosio (sec. XIII - 1756). console...... 53 Baragazio v. Beregazzo comune di Arosio (sec. XIII - 1756). esattore...... 53 Baraggiola v. Baragiola comune di Arosio (1757 - 1797)...... 54 BARAGGIOLA comune di Arosio (1798 - 1815)...... 55 comune di Baraggiola...... 73 comune di Arosio (1816 - 1859)...... 56 Baragiola v. Baraggiola Aroso v. Arosio BARAGIOLA Aroxium v. Arosio comune di Baragiola. consiglio...... 74 Arselagio v. Arcellasco comune di Baragiola. console...... 74 Arzegno v. Argegno Barnasca v. Bernasca Asinago v. Asnago BARNI ASNAGO comune di Barni (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 75 comune di Asnago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 57 comune di Barni (sec. XIV - 1756). console...... 75 comune di Asnago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 57 comune di Barni (sec. XIV - 1756). custode della chiesa...... 75 comune di Asnago (sec. XIV - 1756). console...... 57 comune di Barni (sec. XIV - 1756). deputato...... 75 comune di Asnago (sec. XIV - 1756). esattore...... 57 comune di Barni (sec. XIV - 1756). esattore...... 75 comune di Asnago (sec. XIV - 1756). sindaco...... 57 comune di Barni (sec. XIV - 1756). fante...... 75 comune di Asnago (1757 - 1797)...... 58 comune di Barni (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 75 comune di Asnago (1798 - 1809)...... 59 comune di Barni (1757 - 1797)...... 76 comune di Asnago (1816 - 1859)...... 60 comune di Barni (1798 - 1809)...... 77 assemblea. comune di Albesio (sec. XIV - 1756). Albese...... 6 comune di Barni (1816 - 1859)...... 78 assemblea. comune di Alzate (sec. XIV - 1756). Alzate...... 22 BARZAGO assemblea. comune di Anzano (sec. XIV - 1756). Anzano...... 26 vicinanza di Barzago...... 79 assemblea. comune di Beregazzo. Beregazzo...... 97 BASSONE assemblea. comune di Bernate (sec. XIV - 1756). Bernate...... 102 terra del Bassone...... 80 assemblea. comune di Binago (sec. XIV - 1756). Binago...... 106 Bazaro v. Baggero assemblea. comune di Blevio (sec. XIV - 1756). Blevio...... 120 BELLAGIO assemblea. comune di Bricola. Bricola...... 143 capitano del lago...... 82 assemblea. comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). Buccinigo...... 156 comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). console (sec. XVIII in.)...... 84 assemblea. comune di Carella (sec. XIV - 1756). Carella...... 250 comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). convocato...... 84 assemblea. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). deputato (sec. XVIII in.)...... 84 Caslino (corte di Casale)...... 281 comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). esattore (sec. XVIII in.)...... 84 assemblea. comune di Corneno. Corneno...... 455 comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). fante (sec. XVIII in.)...... 84 assemblea. comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). sindaco (sec. XVIII in.)...... 84 assemblea. comune di Figliaro. Figliaro...... 549 comune di Ville di Bellagio. cancelliere...... 83 assemblea. comune di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 550 comune di Ville di Bellagio. console (sec. XVIII in.)...... 83 assemblea. comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). Garzeno...... 564 comune di Ville di Bellagio. deputato (sec. XVIII in.)...... 83 assemblea. comune di Germasino (sec. XIV - 1756). Germasino...... 574 comune di Ville di Bellagio. esattore (sec. XVIII in.)...... 83 assemblea. comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 comune di Ville di Bellagio. fante (sec. XVIII in.)...... 83 assemblea. comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). Inverigo...... 636 comune di Ville di Bellagio. sindaco (sec. XVIII in.)...... 83 assemblea. comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). Lambrugo...... 653 pieve di Bellagio (sec. XIV - 1756)...... 90 assemblea. comune di Lezza (sec. XIV - 1756). Lezza...... 675 vicario...... 92 comune di Mezzo di Bellagio. consiglio...... 85 assemblea. comune di Locate (sec. XIV - 1756). Locate...... 695 comune di Mezzo di Bellagio. console (sec. XVIII in.)...... 85 assemblea. comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). comune di Mezzo di Bellagio. deputato (sec. XVIII in.)...... 85 Lomazzo...... 700 comune di Mezzo di Bellagio. esattore (sec. XVIII in.)...... 85 assemblea. comune di Longone (sec. XIV - 1756). Longone...... 707 comune di Mezzo di Bellagio. messo...... 85 assemblea. comune di Luisago (sec. XIV - 1756). Luisago...... 720 comune di Mezzo di Bellagio. sindaco (sec. XVIII in.)...... 85 assemblea. comune di Lurago (sec. XIV - 1756). Lurago...... 724 comune di Bellagio (1757 - 1797)...... 86 assemblea. comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). Mariaga...... 746 pieve di Bellagio (1757 - 1797)...... 91 assemblea. comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). Maslianico...... 761 comune di Bellagio (1798 - 1815)...... 87 assemblea. comune di Molena. Molena...... 797 cantone II di Bellagio...... 81 assemblea. comune di Parzano. Parzano...... 892 comune di Bellagio (1816 - 1859)...... 88 assemblea. comune di Penzano (sec. XIV - 1756). Penzano...... 903 distretto III di Bellagio...... 89 assemblea. comune di Pomerio. Pomerio...... 932 Bellaxio v. Bellagio assemblea. comune di Ponte (sec. XVI - 1756). Ponte...... 937 BENE assemblea. comune di Puginate. Puginate...... 964 comune di Bene (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 93 assemblea. comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). Pusiano...... 969 comune di Bene (sec. XIV - 1756). consiglio...... 93 assemblea. comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). Rezzonico...... 987 comune di Bene (sec. XIV - 1756). console...... 93 assemblea. comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). Rovenna...... 1016 comune di Bene (sec. XIV - 1756). esattore...... 93 assemblea. comune di Saruggia. Saruggia...... 1060 comune di Bene (1757 - 1797)...... 94 assemblea. comune di Urio (sec. XIV - 1756). Urio...... 1151 comune di Bene (1798 - 1812)...... 95 assemblea. comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). Vertemate...... 1181 comune di Bene (1816 - 1859)...... 96 assemblea. comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 Benne v. Bene assemblea dei capi di casa. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano. .. 750 BEREGAZZO assemblea dei capi di famiglia. comune di Beregazzo. assemblea...... 97 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245 comune di Beregazzo. cancelliere...... 97 assessore. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). comune di Beregazzo. console...... 97 Como...... 418 comune di Beregazzo. esattore...... 97 comune di Beregazzo con Figliaro (1757 - 1797)...... 98 ASSO comune di Asso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 63 comune di Beregazzo con Figliaro (1798 - 1809)...... 99 comune di Asso (sec. XIV - 1756). console...... 63 comune di Beregazzo con Figliaro (1816 - 1859)...... 100 comune di Asso (sec. XIV - 1756). deputato...... 63 BERNASCA comune di Asso (sec. XIV - 1756). esattore...... 63 comune di Bernasca. console...... 101 comune di Asso (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 63 BERNATE Valassina (sec. XIV - 1756). camparo...... 70 comune di Bernate (sec. XIV - 1756). assemblea...... 102 Valassina (sec. XIV - 1756). canevario...... 70 comune di Bernate (sec. XIV - 1756). console...... 102

351 Binago

comune di Bernate (1757 - 1797)...... 103 comune di Brenna (sec. XIV - 1756). console...... 139 comune di Bernate (1798 - 1808)...... 104 comune di Brenna (sec. XIV - 1756). esattore...... 139 comune di Bernate (1816 - 1859)...... 105 comune di Brenna (1757 - 1797)...... 140 beroario. podestà. Como...... 444 comune di Brenna (1798 - 1809)...... 141 bibliotecario. collegio dei dottori giureconsulti. comune di Brenna (1816 - 1859)...... 142 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 406 BRICOLA bidello. collegio dei dottori giureconsulti. comune di Bricola. assemblea...... 143 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 406 comune di Bricola. console...... 143 BINAGO BRICOLETTA comune di Binago (sec. XIV - 1756). assemblea...... 106 comune di Bricoletta...... 144 comune di Binago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 106 BRIENNO comune di Binago (sec. XIV - 1756). console...... 106 comune di Brienno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 145 comune di Binago (sec. XIV - 1756). esattore...... 106 comune di Brienno (sec. XIV - 1756). console...... 145 comune di Binago (sec. XIV - 1756). sindaco...... 106 comune di Brienno (sec. XIV - 1756). esattore...... 145 comune di Binago (1757 - 1797)...... 107 comune di Brienno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 145 comune di Binago (1798 - 1815)...... 108 comune di Brienno (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 145 comune di Binago (1816 - 1859)...... 109 comune di Brienno (1757 - 1797)...... 146 BINDELLA comune di Brienno (1798 - 1809)...... 147 comune di Bindella...... 110 comune di Brienno (1816 - 1859)...... 148 BISAGO BRUGO comune di Bisago...... 111 comune di Brugo...... 149 Bisarono v. Bizzarone BRUGORA BIZZARONE comune di Brugora. cancelliere...... 150 comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 112 comune di Brugora. consiglio particolare...... 150 comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 112 comune di Brugora. console...... 150 comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). console...... 112 comune di Brugora. esattore...... 150 comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). sindaco...... 112 BRUNATE comune di Bizzarone (1757 - 1797)...... 113 comune di Brunate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 151 comune di Bizzarone (1798 - 1809)...... 114 comune di Brunate (sec. XIV - 1756). console...... 151 comune di Bizzarone (1816 - 1859)...... 115 comune di Brunate (sec. XIV - 1756). convocato...... 151 BLESSAGNO comune di Brunate (sec. XIV - 1756). esattore...... 151 comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 116 comune di Brunate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 151 comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 116 comune di Brunate (1757 - 1797)...... 152 comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). console...... 116 comune di Brunate (1798 - 1808)...... 153 comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). esattore...... 116 comune di Brunate (1816 - 1859)...... 154 comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). sindaco...... 116 comune di Blessagno con Lura (1757 - 1797)...... 117 BRUSADA comune di Brusada...... 155 comune di Blessagno (1798 - 1809)...... 118 comune di Blessagno (1816 - 1859)...... 119 BUCCINIGO comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). assemblea...... 156 BLEVIO comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 156 comune di Blevio (sec. XIV - 1756). assemblea...... 120 comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). console...... 156 comune di Blevio (sec. XIV - 1756). deputato...... 120 comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). deputato...... 156 comune di Blevio (sec. XIV - 1756). esattore...... 120 comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). esattore...... 156 comune di Blevio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 120 comune di Buccinigo (1757 - 1797)...... 157 comune di Blevio (1757 - 1797)...... 121 comune di Buccinigo (1798 - 1809)...... 158 comune di Blevio (1798 - 1809)...... 122 comune di Blevio (1816 - 1859)...... 123 comune di Buccinigo (1816 - 1859)...... 159 BUGGIOLO BOFFALORA comune di Boffalora...... 124 comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 160 comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 160 Bogiallo v. Bugiallo comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). console...... 160 Bolgaro Grasso v. Bulgarograsso comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). esattore...... 160 Borghi e Corpi santi della città (sec. XIV - 1756). Como...... 394 comune di Buggiolo (1757 - 1797)...... 161 Borghi e Corpi santi della città (1805 - 1808). Como...... 395 comune di Buggiolo (1798 - 1812)...... 162 Borghi e Corpi santi della città (1816 - 1817). Como...... 396 comune di Buggiolo (1816 - 1859)...... 163 borgo di Zezio. Zezio...... 1206 BUGIALLO BRAZZOVA comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Brazzova. cancelliere...... 125 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). deputato...... 164 comune di Brazzova. console...... 125 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). esattore (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Brazzova. esattore...... 125 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). sindaco (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Brazzova. fante...... 125 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). sindicato...... 164 comune di Brazzova. vicinanza...... 125 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). vicinanza di Albonico. BRECCIA cancelliere (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Breccia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 126 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). vicinanza di Albonico. comune di Breccia (sec. XIV - 1756). console...... 126 esattore (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Breccia (sec. XIV - 1756). esattore...... 126 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). vicinanza di Albonico. comune di Breccia (sec. XIV - 1756). quasi cancelliere...... 126 sindaco (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Breccia (1757 - 1797)...... 127 comune di Bugiallo (1757 - 1797)...... 165 comune di Breccia (1798 - 1808)...... 128 comune di Bugiallo (1798 - 1812)...... 166 comune di Breccia (1816 - 1859)...... 129 comune di Bugiallo (1816 - 1859)...... 167 Bregia v. Breccia Bulgaro Grasso v. Bulgarograsso BREGLIA BULGAROGRASSO comune di Breglia (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 130 comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 168 comune di Breglia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 130 comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). consiglio...... 168 comune di Breglia (sec. XIV - 1756). console...... 130 comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). console...... 168 comune di Breglia (sec. XIV - 1756). esattore...... 130 comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). deputato...... 168 comune di Breglia (sec. XIV - 1756). sindaco...... 130 comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). esattore...... 168 comune di Breglia (1757 - 1797)...... 131 comune di Bulgarograsso (1757 - 1797)...... 169 comune di Breglia (1798 - 1812)...... 132 comune di Bulgarograsso (1798 - 1809)...... 170 comune di Breglia (1816 - 1859)...... 133 comune di Bulgarograsso (1816 - 1859)...... 171 BREGNANO (PIEVE DI FINO) BULGORELLO comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 134 comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 172 comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 134 comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). console...... 172 comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). console...... 134 comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). convocato...... 172 comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). esattore...... 134 comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). esattore...... 172 comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 134 comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). sindaco...... 172 comune di Bregnano (1757 - 1797)...... 135 comune di Bulgorello (1757 - 1797)...... 173 comune di Bregnano (1798 - 1815)...... 136 comune di Bulgorello (1798 - 1812)...... 174 comune di Bregnano (1816 - 1859)...... 137 comune di Bulgorello (1816 - 1859)...... 175 BREGNANO (PIEVE DI MENAGGIO) BUNONE comune di Bregnano...... 138 comune di Bunone...... 176 Bregniano v. Bregnano (pieve di Fino) Burgariburgallo v. Bulgorello Brena v. Brenna BUSNIGALLO BRENNA comune di Busnigallo...... 177 comune di Brenna (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 139 Buzinagallo v. Busnigallo

352 Campolongo

Buzinigo v. Buccinigo cancelliere (sec. XV - 1756). collegio dei causidici e notari. CÀ FRANCA comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 405 comune di Cà Franca...... 178 cancelliere (sec. XV - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. Cabià v. Cabiate comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 406 cancelliere (sec. XVI - 1756). CABIATE contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona...... 601 comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 179 comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). console...... 179 cancelliere. comune di Albate (sec. XIV - 1756). Albate...... 2 comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). esattore...... 179 cancelliere. comune di Albesio (sec. XIV - 1756). Albese...... 6 comune di Cabiate (1757 - 1797)...... 180 cancelliere. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). Albiolo...... 10 comune di Cabiate (1798 - 1809)...... 181 cancelliere. comune di Alserio (sec. XIV - 1756). Alserio...... 18 comune di Cabiate (1816 - 1859)...... 182 cancelliere. comune di Alzate (sec. XIV - 1756). Alzate...... 22 CACCIVIO cancelliere. comune di Anzano (sec. XIV - 1756). Anzano...... 26 comune di Caccivio. cancelliere...... 183 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano. .... 31 comune di Caccivio. console...... 183 cancelliere. comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). Arcellasco...... 43 comune di Caccivio. sindaco...... 183 cancelliere. comune di Argegno (sec. XIV - 1756). Argegno...... 47 CADORAGO cancelliere. comune di Arosio (sec. XIII - 1756). Arosio...... 53 comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 184 cancelliere. comune di Asnago (sec. XIV - 1756). Asnago...... 57 comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). console...... 184 cancelliere. comune di Asso (sec. XIV - 1756). Asso...... 63 comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). convocato...... 184 cancelliere. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). esattore...... 184 cancelliere. comune di Bene (sec. XIV - 1756). Bene...... 93 comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). sindaco...... 184 cancelliere. comune di Beregazzo. Beregazzo...... 97 comune di Cadorago (1757 - 1797)...... 185 cancelliere. comune di Binago (sec. XIV - 1756). Binago...... 106 comune di Cadorago (1798 - 1815)...... 186 cancelliere. comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). Bizzarone...... 112 comune di Cadorago (1816 - 1859)...... 187 cancelliere. comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). CAGLIO Blessagno...... 116 comune di Caglio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 188 cancelliere. comune di Brazzova. Brazzova...... 125 comune di Caglio (sec. XIV - 1756). console...... 188 cancelliere. comune di Breglia (sec. XIV - 1756). Breglia...... 130 comune di Caglio (sec. XIV - 1756). deputato...... 188 cancelliere. comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). comune di Caglio (sec. XIV - 1756). esattore...... 188 Bregnano (pieve di Fino)...... 134 comune di Caglio (sec. XIV - 1756). fante...... 188 cancelliere. comune di Brenna (sec. XIV - 1756). Brenna...... 139 comune di Caglio (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 188 cancelliere. comune di Brienno (sec. XIV - 1756). Brienno...... 145 comune di Caglio (1757 - 1797)...... 189 comune di Caglio (1798 - 1809)...... 190 cancelliere. comune di Brugora. Brugora...... 150 comune di Caglio (1816 - 1859)...... 191 cancelliere. comune di Brunate (sec. XIV - 1756). Brunate...... 151 Cagnio v. Cagno cancelliere. comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). Buccinigo...... 156 cancelliere. comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). Buggiolo...... 160 CAGNO comune di Cagno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 192 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo. . 164 comune di Cagno (sec. XIV - 1756). console...... 192 cancelliere. comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). Bulgarograsso...... 168 comune di Cagno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 192 cancelliere. comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). Bulgorello...... 172 comune di Cagno (1757 - 1797)...... 193 cancelliere. comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). Cabiate...... 179 comune di Cagno (1798 - 1815)...... 194 cancelliere. comune di Caccivio. Caccivio...... 183 comune di Cagno (1816 - 1859)...... 195 cancelliere. comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). Cadorago...... 184 CALPUNO cancelliere. comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 comune di Calpuno. console...... 196 cancelliere. comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). Camerlata...... 197 Camenago v. Camnago (pieve di Uggiate) cancelliere. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). Cantù...... 212 Camenago v. Camnago (pieve di Zezio) cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 camera di mercimonio. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 cancelliere. comune di Capiago (sec. XIV - 1756). Capiago...... 233 CAMERLATA cancelliere. comune di Carate (sec. XVII - 1756). Carate...... 237 comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). cancelliere...... 197 cancelliere. comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). Carbonate...... 241 comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). consiglio...... 197 cancelliere. comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245 comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). console...... 197 cancelliere. comune di Careno (sec. XIV - 1756). Careno...... 254 comune di Camerlata (1817 - 1859)...... 198 cancelliere. comune di Carimate (sec. XIV - 1756). Carimate...... 258 CAMNAGO (PIEVE DI UGGIATE) cancelliere. comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). Carlazzo...... 262 comune di Camnago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 199 cancelliere. comune di Carpesino. Carpesino...... 266 comune di Camnago (sec. XIV - 1756). console...... 199 cancelliere. comune di Carugo (sec. XIV - 1756). Carugo...... 267 comune di Camnago (1757 - 1797)...... 200 cancelliere. comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 comune di Camnago (1798 - 1809)...... 201 cancelliere. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). comune di Camnago (1816 - 1859)...... 202 Caslino (corte di Casale)...... 281 CAMNAGO (PIEVE DI ZEZIO) cancelliere. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). comune di Camnago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 203 Caslino (pieve di Fino)...... 285 comune di Camnago (sec. XIV - 1756). console...... 203 cancelliere. comune di Casnate (sec. XIV - 1756). Casnate...... 289 comune di Camnago (1757 - 1797)...... 204 cancelliere. comune di Cassina Fontana. Cassina Fontana...... 304 comune di Camnago (1798 - 1808)...... 205 cancelliere. comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). comune di Camnago (1816 - 1859)...... 206 Cassina Mariaga...... 307 campanaro e custode dell’orologio. cancelliere. comune di Cassina Restelli. Cassina Restelli...... 312 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 cancelliere. comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). campanaro pubblico. congregazione municipale. Cassina Rizzardi...... 313 comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 cancelliere. comune di Castello. Castello (pieve di Porlezza)...... 319 camparo. comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). cancelliere. comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 Albogasio...... 14 cancelliere. comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). Castelnuovo...... 328 camparo. comune di Castello (sec. XIV - 1756). Castello (Valsolda)...... 320 cancelliere. comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 camparo. comune di Cressogno. Cressogno Superiore...... 469 cancelliere. comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). Cavargna...... 341 camparo. comune di Dasio (sec. XIV - 1756). Dasio...... 489 cancelliere. comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 camparo. comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). Drano...... 517 cancelliere. comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). Cermenate...... 354 camparo. comune di Puria (sec. XIV - 1756). Puria...... 965 cancelliere. comune di Cima (sec. XIV - 1756). Cima...... 362 camparo. Valassina (sec. XIV - 1756). Asso...... 70 cancelliere. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). Cirimido...... 366 camparo. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 cancelliere. comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). Consiglio di Rumo...... 451 camparo. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 cancelliere. comune di Corneno. Corneno...... 455 camparo. comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 cancelliere. comune di Corogna. Corogna...... 456 CAMPIONE cancelliere. comune di Corrido (sec. XIV - 1756). Corrido...... 457 comune di Campione (1798 - 1815)...... 208 cancelliere. comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 comune di Campione (1816 - 1859)...... 209 comune di Campione (sec. IX - 1797). canevario...... 207 cancelliere. comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). Cremnago...... 465 comune di Campione (sec. IX - 1797). consiglio...... 207 cancelliere. comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). Crevenna...... 473 comune di Campione (sec. IX - 1797). console...... 207 cancelliere. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 Campocagno v. Concagno cancelliere. comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 CAMPOLONGO cancelliere. comune di Cusino (sec. XIV - 1756). Cusino...... 485 comune di Campolongo...... 210 cancelliere. comune di Domaso (sec. XIV - 1756). Domaso...... 499 cancelleria. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 cancelliere. comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 "rationatores"...... 403 cancelliere. comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 cancelliere capo...... 403 cancelliere. comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). Fenegrò...... 540 notaio...... 403 cancelliere. comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 scriba...... 403 cancelliere. comune di Figliaro. Figliaro...... 549

353 Campolongo cancelliere. comune di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 550 cancelliere. comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). cancelliere. comune di Fraino. Fraino...... 558 San Bartolomeo...... 1025 cancelliere. comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). Garzeno...... 564 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). cancelliere. comune di Gemù. Gemù...... 569 San Fedele...... 1034 cancelliere. comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 cancelliere. comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). San Nazzaro...... 1046 cancelliere. comune di Germasino (sec. XIV - 1756). Germasino...... 574 cancelliere. comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). Sant’Abbondio. .... 1055 cancelliere. comune di Gottro (sec. XIV - 1756). Gottro...... 583 cancelliere. comune di Saruggia. Saruggia...... 1060 cancelliere. comune di Grandola (sec. XIV - 1756). Grandola...... 591 cancelliere. comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). Scarenna...... 1061 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). cancelliere. comune di Schignano (sec. XIV - 1756). Schignano...... 1069 Gravedona...... 597 cancelliere. comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). Seghebbia...... 1073 cancelliere. comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 cancelliere. comune di Socco. Socco...... 1082 cancelliere. comune di Grona (sec. XIV - 1756). Grona...... 615 cancelliere. comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). Solbiate...... 1083 cancelliere. comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). Guanzate...... 619 cancelliere. comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 cancelliere. comune di Guiano. Guiano...... 623 cancelliere. comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). Stazzona...... 1103 cancelliere. comune di Incasate. Incasate...... 624 cancelliere. comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). Tavordo...... 1112 cancelliere. comune di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 625 cancelliere. comune di Traversa (sec. XIV - 1756). Traversa...... 1121 cancelliere. comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 cancelliere. comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). Tremezzo...... 1126 cancelliere. comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). Inverigo...... 636 cancelliere. comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). Trezzone...... 1135 cancelliere. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 cancelliere. comune di Turate (sec. XIV - 1756). Turate...... 1139 cancelliere. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 cancelliere. comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). Uggiate...... 1143 cancelliere. comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). Lambrugo...... 653 cancelliere. comune di Urio (sec. XIV - 1756). Urio...... 1151 cancelliere. comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). Lanzo...... 657 cancelliere. comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 cancelliere. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 cancelliere. comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 cancelliere. comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Veniano Inferiore. Veniano...... 1164 cancelliere. comune di Lezza (sec. XIV - 1756). Lezza...... 675 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 cancelliere. comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 cancelliere. comune di Vercana (sec. XIV - 1756). Vercana...... 1169 cancelliere. comune di Limido (sec. XIV - 1756). Limido...... 683 cancelliere. comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). Vertemate...... 1181 cancelliere. comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 cancelliere. comune di Verzago. Verzago...... 1185 cancelliere. comune di Livo (sec. XIV - 1756). Livo...... 691 cancelliere. comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). Villa Romanò...... 1189 cancelliere. comune di Locate (sec. XIV - 1756). Locate...... 695 cancelliere. comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Appiano) cancelliere. comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 (sec. XIV - 1756). Lomazzo...... 700 cancelliere. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo. ....699 cancelliere. comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 cancelliere. comune di Loveno (sec. XVI - 1756). Loveno...... 712 cancelliere (sec. XVIII in.). consiglio generale. comune di Plesio cancelliere. comune di Lurago (sec. XIV - 1756). Lurago...... 724 (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 cancelliere. comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.). vicinanza di Albonico. Lurago Marinone...... 728 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 cancelliere. comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). Lurate Abbate...... 732 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797). cancelliere. comune di Maccio (sec. XIV - 1756). Maccio...... 737 distretto della cancelleria del censo n. I della provincia di Como. Como...... 432 cancelliere. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797). cancelliere. comune di Manera. Manera...... 745 distretto della cancelleria del censo n. II della provincia di Como. Como...... 433 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano. ..750 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797). distretto della cancelleria del censo n. III della provincia di Como. Nesso...... 847 cancelliere. comune di Megna. Megna...... 766 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797). cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). distretto della cancelleria del censo n. IV della provincia di Como. Menaggio. 772 Menaggio...... 768 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19). cancelliere. comune di Merone (sec. XIV - 1756). Merone...... 781 distretto della cancelleria del censo n. IV della provincia di Gallarate. cancelliere. comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 Appiano...... 35 cancelliere. comune di Mezzena. Dizzasco...... 495 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797). cancelliere. comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). Minoprio...... 789 distretto della cancelleria del censo n. V della provincia di Como. cancelliere. comune di Mojana (sec. XIV - 1756). Mojana...... 793 San Fedele...... 1038 cancelliere. comune di Molena. Molena...... 797 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19). cancelliere. comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). Moltrasio...... 804 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Como. cancelliere. comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). Montemezzo...... 818 Porlezza...... 951 cancelliere. comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). Montorfano...... 826 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19). distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Milano. cancelliere. comune di Mornasco. Mornasco...... 831 Mariano...... 754 cancelliere. comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). Mozzate...... 832 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797). cancelliere. comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 distretto della cancelleria del censo n. VII della provincia di Como. cancelliere. comune di Naro. Naro...... 842 Pianello...... 911 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 843 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19). cancelliere. comune di Nobile (sec. XIV - 1756). Nobile...... 851 distretto della cancelleria del censo n. VIII della provincia di Como. cancelliere. comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). Novedrate...... 853 Gravedona...... 603 cancelliere. comune di Olgelasca. Olgelasca...... 857 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19). cancelliere. comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). Olgiate...... 858 distretto della cancelleria del censo n. XIII della provincia di Como. Canzo. .. 228 cancelliere. comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). Oltrona...... 863 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19). cancelliere. comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). Orsenigo...... 867 distretto della cancelleria del censo n. XIV della provincia di Como. Erba...... 530 cancelliere. comune di Osteno. Osteno...... 875 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797). distretto della cancelleria del censo n. I della provincia di Milano. Porlezza. .. 952 cancelliere. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797). cancelliere. comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). Palanzo...... 880 distretto della cancelleria del censo n. V della provincia di Milano. Canzo...... 229 cancelliere. comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). Parravicino...... 888 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797). cancelliere. comune di Parzano. Parzano...... 892 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Como. cancelliere. comune di Peglio (sec. XIV - 1756). Peglio...... 893 Gravedona...... 604 cancelliere. comune di Pellio di sopra. Pellio di sopra...... 898 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797). cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello. ...907 distretto della cancelleria del censo n. VII della provincia di Milano. Erba...... 531 cancelliere. comune di Piano (sec. XIV - 1756). Piano...... 912 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797). cancelliere. comune di Piazza (sec. XIV - 1756). Piazza...... 916 distretto della cancelleria del censo n. XI della provincia di Milano. Mariano. 755 cancelliere. comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797). cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 distretto della cancelleria del censo n. XXXI della provincia di Milano. Appiano...... 36 cancelliere. comune di Pomerio. Pomerio...... 932 cancelliere capo. cancelleria. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 cancelliere. comune di Ponte (sec. XVI - 1756). Ponte...... 937 cancelliere di valle. Valle Intelvi. Laino...... 651 cancelliere. comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). Ponzate...... 941 cancelliere e segretario. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 cancelliere (sec. XVIII in.). comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). Porlezza. ..947 cancelliere generale. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). cancelliere. comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 Porlezza...... 958 cancelliere. comune di Puginate. Puginate...... 964 cancellista (1786 - 1796). congregazione municipale. comune di Como cancelliere. comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). Rebbio...... 979 (1757 - 1796). Como...... 418 cancelliere. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 cancellista (1786 - 1796). ragionateria. congregazione municipale. cancelliere. comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). Rezzonico...... 987 comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 cancelliere. comune di Rodero (sec. XIV - 1756). Rodero...... 994 caneparo. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 cancelliere. comune di Romanò (sec. XIV - 1756). Romanò...... 998 canevario. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). cancelliere. comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). Rovellasca...... 1008 Porlezza...... 958 cancelliere. comune di Rovello (sec. XIV - 1756). Rovello...... 1012 canevario. Valassina (sec. XIV - 1756). Asso...... 70 cancelliere. comune di Rozzago. Rozzago...... 1020 canevario. comune di Campione (sec. IX - 1797). Campione...... 207

354 Caslino (pieve di Fino) canevario. comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). deputato...... 245 canevaro. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). esattore...... 245 cantone I di Como. Como...... 398 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 245 cantone I di Menaggio. Menaggio...... 767 comune di Carcano (1757 - 1797)...... 246 cantone II di Bellagio. Bellagio...... 81 comune di Carcano (1798 - 1815)...... 247 cantone II di Como. Como...... 397 comune di Carcano (1816 - 1859)...... 248 cantone III di Asso. Asso...... 62 Carchano v. Carcano cantone III di Gravedona. Gravedona...... 595 Cardenio v. Cardevio cantone III di Porlezza. Porlezza...... 946 CARDEVIO cantone III di San Fedele. San Fedele...... 1033 comune di Cardevio...... 249 cantone IV di Asso. Asso...... 61 CARELLA cantone IV di Dongo. Dongo...... 504 comune di Carella (sec. XIV - 1756). assemblea...... 250 cantone IV di Erba. Erba...... 525 comune di Carella (sec. XIV - 1756). console...... 250 cantone IV di Gravedona. Gravedona...... 596 comune di Carella (sec. XIV - 1756). esattore...... 250 cantone V di Cantù. Cantù...... 211 comune di Carella (sec. XIV - 1756). sindaco...... 250 cantone V di Porlezza. Porlezza...... 945 comune di Carella (1757 - 1797)...... 251 cantone VI di Appiano. Appiano...... 30 comune di Carella (1798 - 1809)...... 252 comune di Carella (1816 - 1859)...... 253 CANTÙ comune di Cantù (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 212 CARENO comune di Cantù (sec. XIV - 1756). consiglio particolare. comune di Careno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 254 squadra dei civili...... 212 comune di Careno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 254 comune di Cantù (sec. XIV - 1756). consiglio particolare. comune di Careno (sec. XIV - 1756). console...... 254 squadra dei rurali...... 212 comune di Careno (sec. XIV - 1756). esattore...... 254 comune di Cantù (sec. XIV - 1756). console...... 212 comune di Careno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 254 comune di Cantù (sec. XIV - 1756). esattore...... 212 comune di Careno (1757 - 1797)...... 255 comune di Cantù (sec. XIV - 1756). sindaco...... 212 comune di Careno (1798 - 1809)...... 256 pieve di Galliano (sec. XIV - 1756)...... 220 comune di Careno (1816 - 1859)...... 257 comune di Cantù (1757 - 1797)...... 213 Carimà v. Carimate pieve di Galliano (1757 - 1797)...... 221 CARIMATE comune di Cantù (1798 - 1815)...... 214 comune di Carimate (sec. XIV - 1756). agenti dei compadroni...... 258 comune di Cantù, pieve di Galliano...... 215 comune di Carimate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 258 distretto XXVIII di Cantù...... 217 comune di Carimate (sec. XIV - 1756). console...... 258 cantone V di Cantù...... 211 comune di Carimate (sec. XIV - 1756). esattore...... 258 comune di Cantù (1816 - 1859)...... 216 comune di Carimate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 258 distretto XXVI di Cantù...... 218 comune di Carimate (1757 - 1797)...... 259 distretto IV di Cantù...... 219 comune di Carimate (1798 - 1815)...... 260 Canturio v. Cantù comune di Carimate (1816 - 1859)...... 261 CANZO CARLAZZO comune di Canzo (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 222 comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 262 comune di Canzo (sec. XIV - 1756). consigliere...... 222 comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 262 comune di Canzo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 222 comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). console...... 262 comune di Canzo (sec. XIV - 1756). console...... 222 comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). esattore...... 262 comune di Canzo (sec. XIV - 1756). esattore...... 222 comune di Carlazzo (1757 - 1797)...... 263 comune di Canzo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 222 comune di Carlazzo (1798 - 1815)...... 264 squadra di Canzo...... 232 comune di Carlazzo (1816 - 1859)...... 265 corte di Casale (sec. XV - 1756)...... 226 CARPESINO comune di Canzo (1757 - 1797)...... 223 comune di Carpesino. cancelliere...... 266 corte di Casale (1757 - 1797)...... 227 comune di Carpesino. console...... 266 distretto della cancelleria del censo n. XIII della provincia di Como. comune di Carpesino. convocato dei vocali...... 266 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 228 comune di Carpesino. deputato...... 266 distretto della cancelleria del censo n. V della provincia di Milano. comune di Carpesino. esattore...... 266 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 229 comune di Canzo (1798 - 1815)...... 224 CARUGO comune di Canzo (1816 - 1859)...... 225 comune di Carugo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 267 distretto XIII di Canzo...... 230 comune di Carugo (sec. XIV - 1756). console...... 267 distretto XIV di Canzo...... 231 comune di Carugo (sec. XIV - 1756). esattore...... 267 capi di boletta. comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 comune di Carugo (1757 - 1797)...... 268 comune di Carugo (1798 - 1812)...... 269 capi piazza. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Carugo (1816 - 1859)...... 270 CAPIAGO Casà v. Incasate comune di Capiago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 233 comune di Capiago (sec. XIV - 1756). console...... 233 CASANOVA comune di Capiago (sec. XIV - 1756). convocato...... 233 comune di Casanova (sec. XIV - 1756). consiglio...... 271 comune di Capiago (sec. XIV - 1756). esattore...... 233 comune di Casanova (sec. XIV - 1756). console...... 271 comune di Capiago (sec. XIV - 1756). sindaco...... 233 comune di Casanova (1757 - 1797)...... 272 comune di Capiago (1757 - 1797)...... 234 comune di Casanova (1798 - 1809)...... 273 comune di Capiago (1798 - 1808)...... 235 comune di Casanova (1816 - 1859)...... 274 comune di Capiago (1816 - 1859)...... 236 CASARICO capitano del divieto. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 404 comune di Casarico...... 275 capitano del divieto dei grani. Casascho v. Casasco comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 CASASCO capitano del lago. Bellagio...... 82 comune di Casasco (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 276 capitano della città e della cittadella. Como...... 399 comune di Casasco (sec. XIV - 1756). console...... 276 CARATE comune di Casasco (sec. XIV - 1756). convocato...... 276 comune di Carate (sec. XVII - 1756). cancelliere...... 237 comune di Casasco (sec. XIV - 1756). deputato...... 276 comune di Carate (sec. XVII - 1756). consiglio generale...... 237 comune di Casasco (sec. XIV - 1756). esattore...... 276 comune di Carate (sec. XVII - 1756). deputato...... 237 comune di Casasco (sec. XIV - 1756). sindaco...... 276 comune di Carate (sec. XVII - 1756). esattore...... 237 comune di Casasco (1757 - 1797)...... 277 comune di Carate (sec. XVII - 1756). sindaco...... 237 comune di Casasco (1798 - 1809)...... 278 comune di Carate (1757 - 1797)...... 238 comune di Casasco (1816 - 1859)...... 279 comune di Carate (1798 - 1809)...... 239 Caselio v. Casiglio comune di Carate (1816 - 1859)...... 240 CASIGLIO Carbonà v. Carbonate comune di Casiglio...... 280 CARBONATE CASLINO (CORTE DI CASALE) comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 241 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). assemblea...... 281 comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). console...... 241 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 281 comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). esattore...... 241 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). console...... 281 comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). sindaco rurale...... 241 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). deputato...... 281 comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). uomini di comune...... 241 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). esattore...... 281 comune di Carbonate (1757 - 1797)...... 242 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). sindaco...... 281 comune di Carbonate (1798 - 1809)...... 243 comune di Caslino (1757 - 1797)...... 282 comune di Carbonate (1816 - 1859)...... 244 comune di Caslino (1798 - 1809)...... 283 CARCANO comune di Caslino (1816 - 1859)...... 284 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). assemblea dei capi di famiglia...... 245 CASLINO (PIEVE DI FINO) comune di Carcano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 245 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 285 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). console...... 245 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). console...... 285

355 Casnate

comune di Caslino (sec. XIV - 1756). convocato...... 285 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). deputato...... 324 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). esattore...... 285 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). esattore...... 324 comune di Caslino (1757 - 1797)...... 286 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). sindaco...... 324 comune di Caslino (1798 - 1809)...... 287 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 324 comune di Caslino (1816 - 1859)...... 288 comune di Castelmarte (1757 - 1797)...... 325 CASNATE comune di Castelmarte (1798 - 1809)...... 326 comune di Casnate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 289 comune di Castelmarte (1816 - 1859)...... 327 comune di Casnate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 289 CASTELNUOVO comune di Casnate (sec. XIV - 1756). console...... 289 comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 328 comune di Casnate (sec. XIV - 1756). esattore...... 289 comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 328 comune di Casnate (1757 - 1797)...... 290 comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). console...... 328 comune di Casnate (1798 - 1808)...... 291 comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 328 comune di Casnate (1816 - 1859)...... 292 comune di Castelnuovo (1757 - 1797)...... 329 CASSANO comune di Castelnuovo (1798 - 1809)...... 330 comune di Cassano (sec. XIV - 1756)...... 293 comune di Castelnuovo (1816 - 1859)...... 331 comune di Cassano (1757 - 1797)...... 294 Castenate v. Casnate comune di Cassano (1798 - 1809)...... 295 CASTIGLIONE comune di Cassano (1816 - 1859)...... 296 comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 332 CASSEXINA comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). console...... 332 comune di Cassexina...... 297 comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). deputato...... 332 cassiere. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). esattore...... 332 Porlezza...... 958 comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). sindaco...... 332 CASSINA CAREGGIA comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 332 comune di Cassina Careggia...... 298 comune di Castiglione (1757 - 1797)...... 333 Cassina de Baragiola v. Baraggiola comune di Castiglione (1798 - 1815)...... 334 Cassina de lacquanegra v. Acqua Negra comune di Castiglione (1816 - 1859)...... 335 pretura...... 336 CASSINA DE’ RONCHI comune di Cassina de’ Ronchi...... 299 Castilliono v. Castiglione Castrum Martiris v. Castelmarte CASSINA DEL PERTICATO comune di Cassina del Perticato...... 300 Cavalascha v. Cavallasca CASSINA DELLA GUARDA CAVALLASCA comune di Cassina della Guarda...... 301 comune di Cavallasca (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 337 comune di Cavallasca (sec. XIV - 1756). console...... 337 CASSINA DI NAVEDANO comune di Cavallasca (1757 - 1797)...... 338 comune di Cassina di Navedano. console...... 302 comune di Cavallasca (1798 - 1808)...... 339 CASSINA DI SCIMÈ comune di Cavallasca (1816 - 1859)...... 340 comune di Cassina di Scimè...... 303 CAVARGNA CASSINA FONTANA comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 341 comune di Cassina Fontana. cancelliere...... 304 comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). consiglio...... 341 CASSINA LAVEZZARA comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). console...... 341 comune di Cassina Lavezzara. congregazione dei capi di famiglia...... 305 comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). esattore...... 341 CASSINA MARCETTA comune di Cavargna (1757 - 1797)...... 342 comune di Cassina Marcetta...... 306 comune di Cavargna (1798 - 1801)...... 343 CASSINA MARIAGA comune di Cavargna (1802 - 1812)...... 344 comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 307 comune di Cavargna (1816 - 1859)...... 345 comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). console...... 307 CAVERSACCIO comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). convocato...... 307 comune di Caversaccio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 346 comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). deputato...... 307 comune di Caversaccio (sec. XIV - 1756). console...... 346 comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). esattore...... 307 comune di Caversaccio (1757 - 1797)...... 347 comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). sindaco...... 307 comune di Caversaccio (1798 - 1809)...... 348 comune di Cassina Mariaga (1757 - 1797)...... 308 comune di Caversaccio (1816 - 1859)...... 349 comune di Cassina Mariaga (1798 - 1809)...... 309 Caverzasio v. Caversaccio comune di Cassina Mariaga (1816 - 1859)...... 310 Cazivio v. Caccivio CASSINA PUGNAGO CERANO comune di Cassina Pugnago...... 311 comune di Cerano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 350 CASSINA RESTELLI comune di Cerano (sec. XIV - 1756). console...... 350 comune di Cassina Restelli. cancelliere...... 312 comune di Cerano (sec. XIV - 1756). convocato...... 350 comune di Cassina Restelli. console...... 312 comune di Cerano (sec. XIV - 1756). deputato...... 350 comune di Cassina Restelli. esattore...... 312 comune di Cerano (sec. XIV - 1756). esattore...... 350 comune di Cassina Restelli. sindaco...... 312 comune di Cerano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 350 comune di Cassina Restelli. uomini di comune...... 312 comune di Cerano (1757 - 1797)...... 351 CASSINA RIZZARDI comune di Cerano (1798 - 1809)...... 352 comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 313 comune di Cerano (1816 - 1859)...... 353 comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). consiglio...... 313 CERMENATE comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). console...... 313 comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 354 comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). esattore...... 313 comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 354 comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). sindaco...... 313 comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). console...... 354 comune di Cassina Rizzardi (1757 - 1797)...... 314 comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). esattore...... 354 comune di Cassina Rizzardi (1798 - 1809)...... 315 comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 354 comune di Cassina Rizzardi (1816 - 1859)...... 316 comune di Cermenate (1757 - 1797)...... 355 CASSINA TORCHIERA comune di Cermenate (1798 - 1815)...... 356 comune di Cassina Torchiera...... 317 comune di Cermenate (1816 - 1859)...... 357 CASSINA VISCONTI CERNOBBIO comune di Cassina Visconti...... 318 comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 358 Cassine de Ferera v. Ferrera comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). console...... 358 Castel Martiro v. Castelmarte comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). esattore...... 358 castellano della torre Rotonda. comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 358 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Cernobbio (1757 - 1797)...... 359 castellanza di Baradello. Como...... 400 comune di Cernobbio (1798 - 1808)...... 360 CASTELLO (PIEVE DI PORLEZZA) comune di Cernobbio (1816 - 1859)...... 361 comune di Castello. cancelliere...... 319 chirurgo. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 comune di Castello. consiglio...... 319 chirurgo. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 comune di Castello. console...... 319 chirurgo. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 comune di Castello. esattore...... 319 chirurgo. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 CASTELLO (VALSOLDA) chirurgo. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 comune di Castello (sec. XIV - 1756). camparo...... 320 chirurgo. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 comune di Castello (sec. XIV - 1756). consigliere...... 320 CIMA comune di Castello (sec. XIV - 1756). console...... 320 comune di Cima (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 362 comune di Castello (1757 - 1797)...... 321 comune di Cima (sec. XIV - 1756). consiglio...... 362 comune di Castello (1798 - 1805)...... 322 comune di Cima (sec. XIV - 1756). console...... 362 comune di Castello (1816 - 1859)...... 323 comune di Cima (sec. XIV - 1756). esattore...... 362 CASTELMARTE comune di Cima (sec. XIV - 1756). sindaco...... 362 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 324 comune di Cima (1757 - 1797)...... 363 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). console...... 324 comune di Cima (1798 - 1809)...... 364

356 Como

comune di Cima (1816 - 1859)...... 365 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei causidici e notari. cinque comuni della Mezzena. Dizzasco...... 494 cancelliere (sec. XV - 1756)...... 405 cinque terre unite alla città. Como...... 401 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. Cirimaro v. Cirimido bibliotecario...... 406 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. CIRIMIDO bidello...... 406 comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 366 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). consiglio...... 366 cancelliere (sec. XV - 1756)...... 406 comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). console...... 366 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). esattore...... 366 priore...... 406 comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). sindaco...... 366 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. comune di Cirimido (1757 - 1797)...... 367 tesoriere (sec. XV - 1756)...... 406 comune di Cirimido (1798 - 1809)...... 368 comune di Como (sec. XI - 1756). comune di Cirimido (1816 - 1859)...... 369 congregazione dei conservatori di patrimonio (1641 - 1756)...... 407 Citerigo v. Lurago comune di Como (sec. XI - 1756). Civelio v. Civiglio connestabili di Porta Sala e di Porta Torre...... 403 CIVELLO comune di Como (sec. XI - 1756). consiglio dei decurioni. decurione...... 408 comune di Civello (sec. XIV - 1756). consiglio...... 370 comune di Como (sec. XI - 1756). console (sec. XII)...... 403 comune di Civello (sec. XIV - 1756). console ed esattore...... 370 comune di Como (sec. XI - 1756). consoli dei mercanti...... 409 comune di Civello (1757 - 1797)...... 371 comune di Como (sec. XI - 1756). consoli dei paratici...... 403 comune di Civello (1798 - 1815)...... 372 comune di Como (sec. XI - 1756). consoli del comune...... 410 comune di Civello (1816 - 1859)...... 373 comune di Como (sec. XI - 1756). consoli di giustizia...... 411 Civena v. Civenna comune di Como (sec. XI - 1756). custode delle fortezze e delle torri...... 403 comune di Como (sec. XI - 1756). CIVENNA delegazione dell'alloggiamento militare...... 403 comune di Civenna (1798 - 1809)...... 375 comune di Como (sec. XI - 1756). comune di Civenna (1816 - 1859)...... 376 deputato alle navi da guerra, al porto e al molo...... 403 comune di Civenna (sec. IX - 1797). canevario...... 374 comune di Como (sec. XI - 1756). esattore...... 403 comune di Civenna (sec. IX - 1797). consiglio generale. consigliere...... 374 comune di Como (sec. XI - 1756). fisico (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Civenna (sec. IX - 1797). console...... 374 comune di Como (sec. XI - 1756). giudice dei dazi...... 412 comune di Civenna (sec. IX - 1797). estimatore...... 374 comune di Como (sec. XI - 1756). giudice delle strade...... 403 comune di Civenna (sec. IX - 1797). sindaco...... 374 comune di Como (sec. XI - 1756). giudice delle vettovaglie...... 403 comune di Civenna (sec. IX - 1797). vicinanza...... 374 comune di Como (sec. XI - 1756). giudice delle vittovaglie...... 403 CIVIGLIO comune di Como (sec. XI - 1756). giudici di palazzo. attuario...... 403 comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 377 comune di Como (sec. XI - 1756). giudici di palazzo. comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). console...... 377 console (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). esattore...... 377 comune di Como (sec. XI - 1756). giudici sopra la pescagione...... 403 comune di Civiglio (1757 - 1797)...... 378 comune di Como (sec. XI - 1756). ingegnere...... 403 comune di Civiglio (1798 - 1808)...... 379 comune di Como (sec. XI - 1756). notaio canepario...... 403 comune di Civiglio (1816 - 1859)...... 380 comune di Como (sec. XI - 1756). notaio criminale...... 403 CLAINO comune di Como (sec. XI - 1756). oratore in Milano. avvocato...... 413 comune di Claino. consiglio...... 381 comune di Como (sec. XI - 1756). portiere (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Claino. esattore...... 381 comune di Como (sec. XI - 1756). prefetto dell'erario militare...... 403 comune di Claino. sindaco...... 381 comune di Como (sec. XI - 1756). ragionato (sec. XVI - 1756)...... 403 comune di Claino con Osteno (1757 - 1797)...... 382 comune di Como (sec. XI - 1756). regolatore della gabella del sale...... 403 comune di Claino con Osteno (1798 - 1815)...... 383 comune di Como (sec. XI - 1756). savi di provvisione...... 414 comune di Claino con Osteno (1816 - 1859)...... 384 comune di Como (sec. XI - 1756). servitore comunale...... 403 COLCIAGO comune di Como (sec. XI - 1756). sindaco...... 403 comune di Colciago (sec. XIV - 1756). console...... 385 comune di Como (sec. XI - 1756). tesoriere (sec. XVI - 1756)...... 403 comune di Colciago (1757 - 1797)...... 386 comune di Como (sec. XI - 1756). tribunale delle strade...... 403 comune di Colciago (1798 - 1815)...... 387 comune di Como (sec. XI - 1756). tribunale di sanità. commissario...... 403 comune di Colciago (1816 - 1859)...... 388 comune di Como (sec. XI - 1756). tribunale di sanità. collegio dei causidici e notari. fisico (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 405 comune di Como (sec. XI - 1756). trombettiere...... 403 abate...... 405 comune di Como (sec. XI - 1756). ufficiale delle bollette...... 415 cancelliere (sec. XV - 1756)...... 405 podestà. attuario civile...... 444 collegio dei dottori giureconsulti. podestà. attuario criminale...... 444 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 406 podestà. beroario...... 444 bibliotecario...... 406 podestà. notaio coadiutore...... 444 bidello...... 406 podestà. notaio scrittore...... 444 cancelliere (sec. XV - 1756)...... 406 Borghi e Corpi santi della città (sec. XIV - 1756)...... 394 priore...... 406 castellanza di Baradello...... 400 tesoriere (sec. XV - 1756)...... 406 referendario...... 448 Colognia v. Corogna avvocato fiscale...... 393 capitano della città e della cittadella...... 399 COLONNO commissario ducale...... 402 comune di Colonno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 389 sindaco fiscale...... 449 comune di Colonno (sec. XIV - 1756). console...... 389 cinque terre unite alla città...... 401 comune di Colonno (sec. XIV - 1756). deputato...... 389 comune di Como (1757 - 1796). comune di Colonno (sec. XIV - 1756). esattore...... 389 congregazione dei conservatori di patrimonio (1757 - 1796)...... 417 comune di Colonno (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 389 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. archivista...... 418 comune di Colonno (1757 - 1797)...... 390 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. assessore...... 418 comune di Colonno (1798 - 1809)...... 391 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. comune di Colonno (1816 - 1859)...... 392 campanaro pubblico...... 418 comitato I. municipalità. comune di Como (1797 - 1815). Como...... 422 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. comitato II. municipalità. comune di Como (1797 - 1815). Como...... 423 cancellista (1786 - 1796)...... 418 comitato III. municipalità. comune di Como (1797 - 1815). Como...... 424 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. concepista...... 418 commissario. tribunale di sanità. comune di Como (sec. XI - 1756). comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. curante...... 418 Como...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. commissario della scossa. contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona. .... 601 custode della fontana di San Lazzaro...... 418 commissario ducale. Como...... 402 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. commissario provinciale. contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 custode delle macchine idrauliche per estinguere incendi...... 418 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. COMO perito d’officio...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. accusatore del banco degli stipendiati...... 403 perito di sanità...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). agente...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. comune di Como (sec. XI - 1756). camera di mercimonio...... 403 portiere (1786 - 1796)...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). cancelleria. "rationatores"...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. comune di Como (sec. XI - 1756). cancelleria. cancelliere capo...... 403 prefetto (1786 - 1796)...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). cancelleria. notaio...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. ragionateria. comune di Como (sec. XI - 1756). cancelleria. scriba...... 403 cancellista (1786 - 1796)...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). cancelliere e segretario...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. ragionateria. comune di Como (sec. XI - 1756). canevaro...... 403 ragionato (1786 - 1796)...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). capi piazza...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. ragionateria. comune di Como (sec. XI - 1756). capitano del divieto...... 404 ragionato coadiutore...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). capitano del divieto dei grani...... 403 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. comune di Como (sec. XI - 1756). castellano della torre Rotonda...... 403 regolatore dell’orologio pubblico...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). collegio dei causidici e notari. abate...... 405 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. segretario...... 418

357 Como

comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. comune di Anzano (sec. XIV - 1756). Anzano...... 26 sepoltore pubblico...... 418 assemblea...... 26 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. sindaco legale. ..418 cancelliere...... 26 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. console...... 26 tesoriere (1786 - 1796)...... 418 deputato...... 26 comune di Como (1757 - 1796). congregazione municipale. esattore...... 26 tubatore pubblico...... 418 comune di Anzano (1757 - 1797). Anzano...... 27 comune di Como (1757 - 1796). consiglio generale (1757 - 1796)...... 419 comune di Anzano (1798 - 1815). Anzano...... 28 pieve di Zezio inferiore...... 442 comune di Anzano (1816 - 1859). Anzano...... 29 pieve di Zezio superiore...... 443 comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 31 provincia di Como (1786 - 1797)...... 446 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 31 distretto della cancelleria del censo n. I della provincia di Como. cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 432 consiglio generale...... 31 distretto della cancelleria del censo n. II della provincia di Como. console...... 31 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 433 esattore...... 31 comune di Como (1797 - 1815). municipalità. comitato I...... 422 sindaco civile...... 31 comune di Como (1797 - 1815). municipalità. comitato II...... 423 sindaco rurale...... 31 comune di Como (1797 - 1815). municipalità. comitato III...... 424 comune di Appiano (1757 - 1797). Appiano...... 32 comune di Como (1797 - 1815). municipalità. segretario generale...... 425 comune di Appiano (1798 - 1815). Appiano...... 33 comune di Como (1797 - 1815). municipalità. segretario per i comitati...... 426 comune di Appiano (1816 - 1859). Appiano...... 34 dipartimento del Lario (1797 luglio 8 - 1798 agosto 31)...... 429 comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). Arcellasco...... 43 comune di Como con il suo circondario esterno...... 427 cancelliere...... 43 distretto di Zezio inferiore...... 434 consiglio particolare...... 43 distretto XXII di Como...... 435 console...... 43 dipartimento del Lario (1801 maggio 15 - 1805 giugno 7)...... 430 esattore...... 43 distretto primo di Como...... 436 comune di Arcellasco (1757 - 1797). Arcellasco...... 44 Borghi e Corpi santi della città (1805 - 1808)...... 395 comune di Arcellasco (1798 - 1809). Arcellasco...... 45 cantone I di Como...... 398 comune di Arcellasco (1816 - 1859). Arcellasco...... 46 cantone II di Como...... 397 comune di Argegno (sec. XIV - 1756). Argegno...... 47 dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). consiglio di prefettura...... 431 cancelliere...... 47 dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). console...... 47 consiglio generale (1805 giugno 8 - 1815)...... 431 esattore...... 47 dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). sindaco...... 47 prefetto (1805 giugno 8 - 1815)...... 431 vicinanza...... 47 distretto I di Como (1805 giugno 8 - 1815)...... 437 Borghi e Corpi santi della città (1816 - 1817)...... 396 comune di Argegno (1757 - 1797). Argegno...... 48 comune di Como (1816 - 1859)...... 428 comune di Argegno (1798 - 1815). Argegno...... 49 distretto I di Como (1816 - 1853 giugno 22)...... 439 comune di Argegno (1816 - 1859). Argegno...... 50 distretto II di Como (1816 - 1853 giugno 22)...... 438 comune di Argexio. Argexio...... 52 provincia di Como (1816 - 1859)...... 447 comune di Arosio (sec. XIII - 1756). Arosio...... 53 pretura...... 445 cancelliere...... 53 distretto I di Como (1853 giugno 23 - 1859)...... 441 console...... 53 distretto II di Como (1853 giugno 23 - 1859)...... 440 esattore...... 53 computista. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 comune di Arosio (1757 - 1797). Arosio...... 54 comune di Acqua Negra. Acqua Negra...... 1 comune di Arosio (1798 - 1815). Arosio...... 55 comune di Albate (sec. XIV - 1756). Albate...... 2 comune di Arosio (1816 - 1859). Arosio...... 56 cancelliere...... 2 comune di Asnago (sec. XIV - 1756). Asnago...... 57 consiglio generale...... 2 cancelliere...... 57 console...... 2 consiglio...... 57 esattore...... 2 console...... 57 sindaco...... 2 esattore...... 57 comune di Albate (1757 - 1797). Albate...... 3 sindaco...... 57 comune di Albate (1798 - 1808). Albate...... 4 comune di Asnago (1757 - 1797). Asnago...... 58 comune di Albate (1816 - 1859). Albate...... 5 comune di Asnago (1798 - 1809). Asnago...... 59 comune di Albesio (sec. XIV - 1756). Albese...... 6 comune di Asnago (1816 - 1859). Asnago...... 60 assemblea...... 6 comune di Asso (sec. XIV - 1756). Asso...... 63 cancelliere...... 6 cancelliere...... 63 deputato...... 6 console...... 63 esattore...... 6 deputato...... 63 sindico...... 6 esattore...... 63 comune di Albesio (1757 - 1797). Albese...... 7 vicinanza...... 63 comune di Albesio (1798 - 1812). Albese...... 8 comune di Asso (1757 - 1797). Asso...... 64 comune di Albesio (1816 - 1859). Albese...... 9 comune di Asso (1798 - 1815). Asso...... 65 comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). Albiolo...... 10 comune di Asso (1816 - 1859). Asso...... 66 cancelliere...... 10 comune di Baggero. Baggero...... 72 consiglio...... 10 comune di Baraggiola. Baraggiola...... 73 console...... 10 comune di Baragiola. Baragiola...... 74 esattore...... 10 consiglio...... 74 sindaco...... 10 console...... 74 comune di Albiolo (1757 - 1797). Albiolo...... 11 comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 comune di Albiolo (1798 - 1809). Albiolo...... 12 cancelliere...... 75 comune di Albiolo (1816 - 1859). Albiolo...... 13 console...... 75 comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). Albogasio...... 14 custode della chiesa...... 75 camparo...... 14 deputato...... 75 consigliere...... 14 esattore...... 75 console...... 14 fante...... 75 comune di Albogasio con Oria (1757 - 1797). Albogasio...... 15 vicinanza...... 75 comune di Albogasio con Oria (1798 - 1815). Albogasio...... 16 comune di Barni (1757 - 1797). Barni...... 76 comune di Albogasio con Oria (1816 - 1859). Albogasio...... 17 comune di Barni (1798 - 1809). Barni...... 77 comune di Alserio (sec. XIV - 1756). Alserio...... 18 comune di Barni (1816 - 1859). Barni...... 78 “vicinantia”...... 18 comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 cancelliere...... 18 console (sec. XVIII in.)...... 84 console...... 18 convocato...... 84 esattore...... 18 deputato (sec. XVIII in.)...... 84 sindaco...... 18 esattore (sec. XVIII in.)...... 84 comune di Alserio (1757 - 1797). Alserio...... 19 fante (sec. XVIII in.)...... 84 comune di Alserio (1798 - 1809). Alserio...... 20 sindaco (sec. XVIII in.)...... 84 comune di Alserio (1816 - 1859). Alserio...... 21 comune di Bellagio (1757 - 1797). Bellagio...... 86 comune di Alzate (sec. XIV - 1756). Alzate...... 22 comune di Bellagio (1798 - 1815). Bellagio...... 87 assemblea...... 22 comune di Bellagio (1816 - 1859). Bellagio...... 88 cancelliere...... 22 comune di Bene (sec. XIV - 1756). Bene...... 93 console...... 22 cancelliere...... 93 esattore...... 22 consiglio...... 93 comune di Alzate (1757 - 1797). Alzate...... 23 console...... 93 comune di Alzate (1798 - 1815). Alzate...... 24 esattore...... 93 comune di Alzate (1816 - 1859). Alzate...... 25 comune di Bene (1757 - 1797). Bene...... 94

358 Como comune di Bene (1798 - 1812). Bene...... 95 console...... 139 comune di Bene (1816 - 1859). Bene...... 96 esattore...... 139 comune di Beregazzo. Beregazzo...... 97 comune di Brenna (1757 - 1797). Brenna...... 140 assemblea...... 97 comune di Brenna (1798 - 1809). Brenna...... 141 cancelliere...... 97 comune di Brenna (1816 - 1859). Brenna...... 142 console...... 97 comune di Bricola. Bricola...... 143 esattore...... 97 assemblea...... 143 comune di Beregazzo con Figliaro (1757 - 1797). Beregazzo...... 98 console...... 143 comune di Beregazzo con Figliaro (1798 - 1809). Beregazzo...... 99 comune di Bricoletta. Bricoletta...... 144 comune di Beregazzo con Figliaro (1816 - 1859). Beregazzo...... 100 comune di Brienno (sec. XIV - 1756). Brienno...... 145 comune di Bernasca. Bernasca...... 101 cancelliere...... 145 console...... 101 console...... 145 comune di Bernate (sec. XIV - 1756). Bernate...... 102 esattore...... 145 assemblea...... 102 sindaco...... 145 console...... 102 vicinanza...... 145 comune di Bernate (1757 - 1797). Bernate...... 103 comune di Brienno (1757 - 1797). Brienno...... 146 comune di Bernate (1798 - 1808). Bernate...... 104 comune di Brienno (1798 - 1809). Brienno...... 147 comune di Bernate (1816 - 1859). Bernate...... 105 comune di Brienno (1816 - 1859). Brienno...... 148 comune di Binago (sec. XIV - 1756). Binago...... 106 comune di Brugo. Brugo...... 149 assemblea...... 106 comune di Brugora. Brugora...... 150 cancelliere...... 106 cancelliere...... 150 console...... 106 consiglio particolare...... 150 esattore...... 106 console...... 150 sindaco...... 106 esattore...... 150 comune di Binago (1757 - 1797). Binago...... 107 comune di Brunate (sec. XIV - 1756). Brunate...... 151 comune di Binago (1798 - 1815). Binago...... 108 cancelliere...... 151 comune di Binago (1816 - 1859). Binago...... 109 console...... 151 comune di Bindella. Bindella...... 110 convocato...... 151 comune di Bisago. Bisago...... 111 esattore...... 151 comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). Bizzarone...... 112 sindaco...... 151 cancelliere...... 112 comune di Brunate (1757 - 1797). Brunate...... 152 consiglio...... 112 comune di Brunate (1798 - 1808). Brunate...... 153 console...... 112 comune di Brunate (1816 - 1859). Brunate...... 154 sindaco...... 112 comune di Brusada. Brusada...... 155 comune di Bizzarone (1757 - 1797). Bizzarone...... 113 comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). Buccinigo...... 156 comune di Bizzarone (1798 - 1809). Bizzarone...... 114 assemblea...... 156 comune di Bizzarone (1816 - 1859). Bizzarone...... 115 cancelliere...... 156 comune di Blessagno (1798 - 1809). Blessagno...... 118 console...... 156 comune di Blessagno (1816 - 1859). Blessagno...... 119 deputato...... 156 esattore...... 156 comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). Blessagno...... 116 cancelliere...... 116 comune di Buccinigo (1757 - 1797). Buccinigo...... 157 consiglio particolare...... 116 comune di Buccinigo (1798 - 1809). Buccinigo...... 158 console...... 116 comune di Buccinigo (1816 - 1859). Buccinigo...... 159 esattore...... 116 comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). Buggiolo...... 160 sindaco...... 116 cancelliere...... 160 comune di Blessagno con Lura (1757 - 1797). Blessagno...... 117 consiglio...... 160 comune di Blevio (sec. XIV - 1756). Blevio...... 120 console...... 160 assemblea...... 120 esattore...... 160 deputato...... 120 comune di Buggiolo (1757 - 1797). Buggiolo...... 161 esattore...... 120 comune di Buggiolo (1798 - 1812). Buggiolo...... 162 sindaco...... 120 comune di Buggiolo (1816 - 1859). Buggiolo...... 163 comune di Blevio (1757 - 1797). Blevio...... 121 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 comune di Blevio (1798 - 1809). Blevio...... 122 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Blevio (1816 - 1859). Blevio...... 123 deputato...... 164 comune di Boffalora. Boffalora...... 124 esattore (sec. XVIII in.)...... 164 sindaco (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Brazzova. Brazzova...... 125 sindicato...... 164 cancelliere...... 125 vicinanza di Albonico. cancelliere (sec. XVIII in.)...... 164 console...... 125 vicinanza di Albonico. esattore (sec. XVIII in.)...... 164 esattore...... 125 vicinanza di Albonico. sindaco (sec. XVIII in.)...... 164 fante...... 125 vicinanza...... 125 comune di Bugiallo (1757 - 1797). Bugiallo...... 165 comune di Bugiallo (1798 - 1812). Bugiallo...... 166 comune di Breccia (sec. XIV - 1756). Breccia...... 126 consiglio...... 126 comune di Bugiallo (1816 - 1859). Bugiallo...... 167 console...... 126 comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). Bulgarograsso...... 168 esattore...... 126 cancelliere...... 168 quasi cancelliere...... 126 consiglio...... 168 comune di Breccia (1757 - 1797). Breccia...... 127 console...... 168 deputato...... 168 comune di Breccia (1798 - 1808). Breccia...... 128 esattore...... 168 comune di Breccia (1816 - 1859). Breccia...... 129 comune di Bulgarograsso (1757 - 1797). Bulgarograsso...... 169 comune di Breglia (sec. XIV - 1756). Breglia...... 130 comune di Bulgarograsso (1798 - 1809). Bulgarograsso...... 170 cancelliere...... 130 consiglio...... 130 comune di Bulgarograsso (1816 - 1859). Bulgarograsso...... 171 console...... 130 comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). Bulgorello...... 172 esattore...... 130 cancelliere...... 172 sindaco...... 130 console...... 172 comune di Breglia (1757 - 1797). Breglia...... 131 convocato...... 172 esattore...... 172 comune di Breglia (1798 - 1812). Breglia...... 132 sindaco...... 172 comune di Breglia (1816 - 1859). Breglia...... 133 comune di Bulgorello (1757 - 1797). Bulgorello...... 173 comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). Bregnano (pieve di Fino)...... 134 comune di Bulgorello (1798 - 1812). Bulgorello...... 174 cancelliere...... 134 comune di Bulgorello (1816 - 1859). Bulgorello...... 175 consiglio generale...... 134 comune di Bunone. Bunone...... 176 console...... 134 comune di Busnigallo. Busnigallo...... 177 esattore...... 134 comune di Cà Franca. Cà Franca...... 178 sindaco...... 134 comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). Cabiate...... 179 comune di Bregnano. Bregnano (pieve di Menaggio)...... 138 cancelliere...... 179 comune di Bregnano (1757 - 1797). console...... 179 Bregnano (pieve di Fino)...... 135 esattore...... 179 comune di Bregnano (1798 - 1815). comune di Cabiate (1757 - 1797). Cabiate...... 180 Bregnano (pieve di Fino)...... 136 comune di Cabiate (1798 - 1809). Cabiate...... 181 comune di Bregnano (1816 - 1859). comune di Cabiate (1816 - 1859). Cabiate...... 182 Bregnano (pieve di Fino)...... 137 comune di Caccivio. Caccivio...... 183 comune di Brenna (sec. XIV - 1756). Brenna...... 139 cancelliere...... 183 cancelliere...... 139 console...... 183

359 Como

sindaco...... 183 comune di Carate (1798 - 1809). Carate...... 239 comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). Cadorago...... 184 comune di Carate (1816 - 1859). Carate...... 240 cancelliere...... 184 comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). Carbonate...... 241 console...... 184 cancelliere...... 241 convocato...... 184 console...... 241 esattore...... 184 esattore...... 241 sindaco...... 184 sindaco rurale...... 241 comune di Cadorago (1757 - 1797). Cadorago...... 185 uomini di comune...... 241 comune di Cadorago (1798 - 1815). Cadorago...... 186 comune di Carbonate (1757 - 1797). Carbonate...... 242 comune di Cadorago (1816 - 1859). Cadorago...... 187 comune di Carbonate (1798 - 1809). Carbonate...... 243 comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 comune di Carbonate (1816 - 1859). Carbonate...... 244 cancelliere...... 188 comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245 console...... 188 assemblea dei capi di famiglia...... 245 deputato...... 188 cancelliere...... 245 esattore...... 188 console...... 245 fante...... 188 deputato...... 245 vicinanza...... 188 esattore...... 245 comune di Caglio (1757 - 1797). Caglio...... 189 sindaco...... 245 comune di Caglio (1798 - 1809). Caglio...... 190 comune di Carcano (1757 - 1797). Carcano...... 246 comune di Caglio (1816 - 1859). Caglio...... 191 comune di Carcano (1798 - 1815). Carcano...... 247 comune di Cagno (sec. XIV - 1756). Cagno...... 192 comune di Carcano (1816 - 1859). Carcano...... 248 consiglio...... 192 comune di Cardevio. Cardevio...... 249 console...... 192 comune di Carella (sec. XIV - 1756). Carella...... 250 sindaco...... 192 assemblea...... 250 comune di Cagno (1757 - 1797). Cagno...... 193 console...... 250 comune di Cagno (1798 - 1815). Cagno...... 194 esattore...... 250 comune di Cagno (1816 - 1859). Cagno...... 195 sindaco...... 250 comune di Calpuno. Calpuno...... 196 comune di Carella (1757 - 1797). Carella...... 251 console...... 196 comune di Carella (1798 - 1809). Carella...... 252 comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). Camerlata...... 197 comune di Carella (1816 - 1859). Carella...... 253 cancelliere...... 197 comune di Careno (sec. XIV - 1756). Careno...... 254 consiglio...... 197 cancelliere...... 254 console...... 197 consiglio...... 254 comune di Camerlata (1817 - 1859). Camerlata...... 198 console...... 254 comune di Camnago (sec. XIV - 1756). esattore...... 254 Camnago (pieve di Uggiate)...... 199 sindaco...... 254 consiglio...... 199 comune di Careno (1757 - 1797). Careno...... 255 console...... 199 comune di Careno (1798 - 1809). Careno...... 256 comune di Camnago (sec. XIV - 1756). comune di Careno (1816 - 1859). Careno...... 257 Camnago (pieve di Zezio)...... 203 consiglio...... 203 comune di Carimate (sec. XIV - 1756). Carimate...... 258 console...... 203 agenti dei compadroni...... 258 cancelliere...... 258 comune di Camnago (1757 - 1797). Camnago (pieve di Uggiate)...... 200 console...... 258 comune di Camnago (1757 - 1797). Camnago (pieve di Zezio)...... 204 esattore...... 258 sindaco...... 258 comune di Camnago (1798 - 1809). Camnago (pieve di Uggiate)...... 201 comune di Carimate (1757 - 1797). Carimate...... 259 comune di Camnago (1798 - 1808). Camnago (pieve di Zezio)...... 205 comune di Carimate (1798 - 1815). Carimate...... 260 comune di Camnago (1816 - 1859). comune di Carimate (1816 - 1859). Carimate...... 261 Camnago (pieve di Uggiate)...... 202 comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). Carlazzo...... 262 comune di Camnago (1816 - 1859). Camnago (pieve di Zezio)...... 206 cancelliere...... 262 comune di Campione (1798 - 1815). Campione...... 208 consiglio...... 262 comune di Campione (1816 - 1859). Campione...... 209 console...... 262 comune di Campione (sec. IX - 1797). Campione...... 207 esattore...... 262 canevario...... 207 comune di Carlazzo (1757 - 1797). Carlazzo...... 263 consiglio...... 207 comune di Carlazzo (1798 - 1815). Carlazzo...... 264 console...... 207 comune di Carlazzo (1816 - 1859). Carlazzo...... 265 comune di Campolongo. Campolongo...... 210 comune di Carpesino. Carpesino...... 266 comune di Cantù (sec. XIV - 1756). Cantù...... 212 cancelliere...... 266 cancelliere...... 212 console...... 266 consiglio particolare. squadra dei civili...... 212 convocato dei vocali...... 266 consiglio particolare. squadra dei rurali...... 212 deputato...... 266 console...... 212 esattore...... 266 esattore...... 212 comune di Carugo (sec. XIV - 1756). Carugo...... 267 sindaco...... 212 cancelliere...... 267 comune di Cantù (1757 - 1797). Cantù...... 213 console...... 267 comune di Cantù (1798 - 1815). Cantù...... 214 esattore...... 267 comune di Cantù (1816 - 1859). Cantù...... 216 comune di Carugo (1757 - 1797). Carugo...... 268 comune di Cantù, pieve di Galliano. Cantù...... 215 comune di Carugo (1798 - 1812). Carugo...... 269 comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 comune di Carugo (1816 - 1859). Carugo...... 270 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 222 comune di Casanova (sec. XIV - 1756). Casanova...... 271 consigliere...... 222 consiglio...... 271 consiglio...... 222 console...... 271 console...... 222 comune di Casanova (1757 - 1797). Casanova...... 272 esattore...... 222 comune di Casanova (1798 - 1809). Casanova...... 273 sindaco...... 222 comune di Casanova (1816 - 1859). Casanova...... 274 comune di Canzo (1757 - 1797). Canzo...... 223 comune di Casarico. Casarico...... 275 comune di Canzo (1798 - 1815). Canzo...... 224 comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 comune di Canzo (1816 - 1859). Canzo...... 225 cancelliere...... 276 comune di Capiago (sec. XIV - 1756). Capiago...... 233 console...... 276 cancelliere...... 233 convocato...... 276 console...... 233 deputato...... 276 convocato...... 233 esattore...... 276 esattore...... 233 sindaco...... 276 sindaco...... 233 comune di Casasco (1757 - 1797). Casasco...... 277 comune di Capiago (1757 - 1797). Capiago...... 234 comune di Casasco (1798 - 1809). Casasco...... 278 comune di Capiago (1798 - 1808). Capiago...... 235 comune di Casasco (1816 - 1859). Casasco...... 279 comune di Capiago (1816 - 1859). Capiago...... 236 comune di Casiglio. Casiglio...... 280 comune di Carate (sec. XVII - 1756). Carate...... 237 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 237 Caslino (corte di Casale)...... 281 consiglio generale...... 237 assemblea...... 281 deputato...... 237 cancelliere...... 281 esattore...... 237 console...... 281 sindaco...... 237 deputato...... 281 comune di Carate (1757 - 1797). Carate...... 238 esattore...... 281

360 Como

sindaco...... 281 comune di Castelmarte (1816 - 1859). Castelmarte...... 327 comune di Caslino (sec. XIV - 1756). comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). Castelnuovo...... 328 Caslino (pieve di Fino)...... 285 cancelliere...... 328 cancelliere...... 285 consiglio...... 328 console...... 285 console...... 328 convocato...... 285 sindaco...... 328 esattore...... 285 comune di Castelnuovo (1757 - 1797). Castelnuovo...... 329 comune di Caslino (1757 - 1797). comune di Castelnuovo (1798 - 1809). Castelnuovo...... 330 Caslino (corte di Casale)...... 282 comune di Castelnuovo (1816 - 1859). Castelnuovo...... 331 comune di Caslino (1757 - 1797). Caslino (pieve di Fino)...... 286 comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 comune di Caslino (1798 - 1809). cancelliere...... 332 Caslino (corte di Casale)...... 283 console...... 332 comune di Caslino (1798 - 1809). Caslino (pieve di Fino)...... 287 deputato...... 332 comune di Caslino (1816 - 1859). esattore...... 332 Caslino (corte di Casale)...... 284 sindaco...... 332 comune di Caslino (1816 - 1859). Caslino (pieve di Fino)...... 288 vicinanza...... 332 comune di Casnate (sec. XIV - 1756). Casnate...... 289 comune di Castiglione (1757 - 1797). Castiglione...... 333 cancelliere...... 289 comune di Castiglione (1798 - 1815). Castiglione...... 334 consiglio...... 289 comune di Castiglione (1816 - 1859). Castiglione...... 335 console...... 289 comune di Cavallasca (sec. XIV - 1756). Cavallasca...... 337 esattore...... 289 consiglio generale...... 337 comune di Casnate (1757 - 1797). Casnate...... 290 console...... 337 comune di Casnate (1798 - 1808). Casnate...... 291 comune di Cavallasca (1757 - 1797). Cavallasca...... 338 comune di Casnate (1816 - 1859). Casnate...... 292 comune di Cavallasca (1798 - 1808). Cavallasca...... 339 comune di Cassano (sec. XIV - 1756). Cassano...... 293 comune di Cavallasca (1816 - 1859). Cavallasca...... 340 comune di Cassano (1757 - 1797). Cassano...... 294 comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). Cavargna...... 341 comune di Cassano (1798 - 1809). Cassano...... 295 cancelliere...... 341 comune di Cassano (1816 - 1859). Cassano...... 296 consiglio...... 341 comune di Cassexina. Cassexina...... 297 console...... 341 comune di Cassina Careggia. Cassina Careggia...... 298 esattore...... 341 comune di Cassina de’ Ronchi. Cassina de’ Ronchi...... 299 comune di Cavargna (1757 - 1797). Cavargna...... 342 comune di Cassina del Perticato. Cassina del Perticato...... 300 comune di Cavargna (1798 - 1801). Cavargna...... 343 comune di Cassina della Guarda. Cassina della Guarda...... 301 comune di Cavargna (1802 - 1812). Cavargna...... 344 comune di Cassina di Navedano. Cassina di Navedano...... 302 comune di Cavargna (1816 - 1859). Cavargna...... 345 console...... 302 comune di Caversaccio (sec. XIV - 1756). Caversaccio...... 346 comune di Cassina di Scimè. Cassina di Scimè...... 303 consiglio...... 346 comune di Cassina Fontana. Cassina Fontana...... 304 console...... 346 cancelliere...... 304 comune di Caversaccio (1757 - 1797). Caversaccio...... 347 comune di Cassina Lavezzara. Cassina Lavezzara...... 305 comune di Caversaccio (1798 - 1809). Caversaccio...... 348 congregazione dei capi di famiglia...... 305 comune di Caversaccio (1816 - 1859). Caversaccio...... 349 comune di Cassina Marcetta. Cassina Marcetta...... 306 comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 350 Cassina Mariaga...... 307 console...... 350 cancelliere...... 307 convocato...... 350 console...... 307 deputato...... 350 convocato...... 307 esattore...... 350 deputato...... 307 sindaco...... 350 esattore...... 307 comune di Cerano (1757 - 1797). Cerano...... 351 sindaco...... 307 comune di Cerano (1798 - 1809). Cerano...... 352 comune di Cassina Mariaga (1757 - 1797). Cassina Mariaga...... 308 comune di Cerano (1816 - 1859). Cerano...... 353 comune di Cassina Mariaga (1798 - 1809). Cassina Mariaga...... 309 comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). Cermenate...... 354 comune di Cassina Mariaga (1816 - 1859). Cassina Mariaga...... 310 cancelliere...... 354 comune di Cassina Pugnago. Cassina Pugnago...... 311 consiglio...... 354 comune di Cassina Restelli. Cassina Restelli...... 312 console...... 354 cancelliere...... 312 esattore...... 354 console...... 312 sindaco...... 354 esattore...... 312 comune di Cermenate (1757 - 1797). Cermenate...... 355 sindaco...... 312 comune di Cermenate (1798 - 1815). Cermenate...... 356 uomini di comune...... 312 comune di Cermenate (1816 - 1859). Cermenate...... 357 comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). Cernobbio...... 358 Cassina Rizzardi...... 313 consiglio...... 358 cancelliere...... 313 console...... 358 consiglio...... 313 esattore...... 358 console...... 313 sindaco...... 358 esattore...... 313 comune di Cernobbio (1757 - 1797). Cernobbio...... 359 sindaco...... 313 comune di Cernobbio (1798 - 1808). Cernobbio...... 360 comune di Cassina Rizzardi (1757 - 1797). Cassina Rizzardi...... 314 comune di Cernobbio (1816 - 1859). Cernobbio...... 361 comune di Cassina Rizzardi (1798 - 1809). comune di Cima (sec. XIV - 1756). Cima...... 362 Cassina Rizzardi...... 315 cancelliere...... 362 comune di Cassina Rizzardi (1816 - 1859). consiglio...... 362 Cassina Rizzardi...... 316 console...... 362 comune di Cassina Torchiera. Cassina Torchiera...... 317 esattore...... 362 comune di Cassina Visconti. Cassina Visconti...... 318 sindaco...... 362 comune di Castello. Castello (pieve di Porlezza)...... 319 comune di Cima (1757 - 1797). Cima...... 363 cancelliere...... 319 comune di Cima (1798 - 1809). Cima...... 364 consiglio...... 319 comune di Cima (1816 - 1859). Cima...... 365 console...... 319 comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). Cirimido...... 366 esattore...... 319 cancelliere...... 366 comune di Castello (sec. XIV - 1756). Castello (Valsolda)...... 320 consiglio...... 366 camparo...... 320 console...... 366 consigliere...... 320 esattore...... 366 console...... 320 sindaco...... 366 comune di Castello (1757 - 1797). Castello (Valsolda)...... 321 comune di Cirimido (1757 - 1797). Cirimido...... 367 comune di Castello (1798 - 1805). Castello (Valsolda)...... 322 comune di Cirimido (1798 - 1809). Cirimido...... 368 comune di Castello (1816 - 1859). Castello (Valsolda)...... 323 comune di Cirimido (1816 - 1859). Cirimido...... 369 comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 comune di Civello (sec. XIV - 1756). Civello...... 370 cancelliere...... 324 consiglio...... 370 console...... 324 console ed esattore...... 370 deputato...... 324 comune di Civello (1757 - 1797). Civello...... 371 esattore...... 324 comune di Civello (1798 - 1815). Civello...... 372 sindaco...... 324 comune di Civello (1816 - 1859). Civello...... 373 vicinanza...... 324 comune di Civenna (1798 - 1809). Civenna...... 375 comune di Castelmarte (1757 - 1797). Castelmarte...... 325 comune di Civenna (1816 - 1859). Civenna...... 376 comune di Castelmarte (1798 - 1809). Castelmarte...... 326 comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374

361 Como

canevario...... 374 congregazione municipale. campanaro pubblico...... 418 consiglio generale. consigliere...... 374 congregazione municipale. cancellista (1786 - 1796)...... 418 console...... 374 congregazione municipale. concepista...... 418 estimatore...... 374 congregazione municipale. curante...... 418 sindaco...... 374 congregazione municipale. custode della fontana di San Lazzaro...... 418 vicinanza...... 374 congregazione municipale. comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). Civiglio...... 377 custode delle macchine idrauliche per estinguere incendi...... 418 consiglio...... 377 congregazione municipale. perito d’officio...... 418 console...... 377 congregazione municipale. perito di sanità...... 418 esattore...... 377 congregazione municipale. portiere (1786 - 1796)...... 418 comune di Civiglio (1757 - 1797). Civiglio...... 378 congregazione municipale. prefetto (1786 - 1796)...... 418 comune di Civiglio (1798 - 1808). Civiglio...... 379 congregazione municipale. ragionateria. cancellista (1786 - 1796)...... 418 comune di Civiglio (1816 - 1859). Civiglio...... 380 congregazione municipale. ragionateria. ragionato (1786 - 1796)...... 418 comune di Claino. Claino...... 381 congregazione municipale. ragionateria. ragionato coadiutore...... 418 consiglio...... 381 congregazione municipale. regolatore dell’orologio pubblico...... 418 esattore...... 381 congregazione municipale. segretario...... 418 sindaco...... 381 congregazione municipale. sepoltore pubblico...... 418 congregazione municipale. sindaco legale...... 418 comune di Claino con Osteno (1757 - 1797). Claino...... 382 congregazione municipale. tesoriere (1786 - 1796)...... 418 comune di Claino con Osteno (1798 - 1815). Claino...... 383 congregazione municipale. tubatore pubblico...... 418 comune di Claino con Osteno (1816 - 1859). Claino...... 384 consiglio generale (1757 - 1796)...... 419 comune di Colciago (sec. XIV - 1756). Colciago...... 385 comune di Como (1797 - 1815). Como...... 420 console...... 385 municipalità. comitato I...... 422 comune di Colciago (1757 - 1797). Colciago...... 386 municipalità. comitato II...... 423 comune di Colciago (1798 - 1815). Colciago...... 387 municipalità. comitato III...... 424 comune di Colciago (1816 - 1859). Colciago...... 388 municipalità. segretario generale...... 425 comune di Colonno (sec. XIV - 1756). Colonno...... 389 municipalità. segretario per i comitati...... 426 consiglio...... 389 comune di Como (1816 - 1859). Como...... 428 console...... 389 comune di Como con il suo circondario esterno. Como...... 427 deputato...... 389 comune di Concagno. Concagno...... 450 esattore...... 389 consiglio...... 450 sindaco e cancelliere...... 389 console...... 450 comune di Colonno (1757 - 1797). Colonno...... 390 comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). comune di Colonno (1798 - 1809). Colonno...... 391 Consiglio di Rumo...... 451 comune di Colonno (1816 - 1859). Colonno...... 392 cancelliere...... 451 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 consiglio generale...... 451 accusatore del banco degli stipendiati...... 403 console...... 451 agente...... 403 esattore...... 451 camera di mercimonio...... 403 sindaco...... 451 cancelleria. "rationatores"...... 403 comune di Consiglio di Rumo (1757 - 1797). cancelleria. cancelliere capo...... 403 Consiglio di Rumo...... 452 cancelleria. notaio...... 403 comune di Consiglio di Rumo (1798 - 1815). cancelleria. scriba...... 403 Consiglio di Rumo...... 453 cancelliere e segretario...... 403 comune di Consiglio di Rumo (1816 - 1859). canevaro...... 403 Consiglio di Rumo...... 454 capi piazza...... 403 comune di Corneno. Corneno...... 455 capitano del divieto...... 404 assemblea...... 455 capitano del divieto dei grani...... 403 cancelliere...... 455 castellano della torre Rotonda...... 403 console...... 455 collegio dei causidici e notari. abate...... 405 esattore...... 455 collegio dei causidici e notari. cancelliere (sec. XV - 1756)...... 405 comune di Corogna. Corogna...... 456 collegio dei dottori giureconsulti. bibliotecario...... 406 cancelliere...... 456 collegio dei dottori giureconsulti. bidello...... 406 console...... 456 collegio dei dottori giureconsulti. cancelliere (sec. XV - 1756)...... 406 esattore...... 456 collegio dei dottori giureconsulti. priore...... 406 comune di Corrido (sec. XIV - 1756). Corrido...... 457 collegio dei dottori giureconsulti. tesoriere (sec. XV - 1756)...... 406 cancelliere...... 457 congregazione dei conservatori di patrimonio (1641 - 1756)...... 407 consiglio...... 457 connestabili di Porta Sala e di Porta Torre...... 403 console...... 457 consiglio dei decurioni. decurione...... 408 esattore...... 457 console (sec. XII)...... 403 comune di Corrido (1757 - 1797). Corrido...... 458 consoli dei mercanti...... 409 comune di Corrido (1798 - 1815). Corrido...... 459 consoli dei paratici...... 403 comune di Corrido (1816 - 1859). Corrido...... 460 consoli del comune...... 410 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 consoli di giustizia...... 411 cancelliere...... 461 custode delle fortezze e delle torri...... 403 consiglio...... 461 delegazione dell'alloggiamento militare...... 403 console...... 461 deputato alle navi da guerra, al porto e al molo...... 403 deputato...... 461 esattore...... 403 esattore...... 461 fisico (sec. XVIII in.)...... 403 sindaco...... 461 giudice dei dazi...... 412 comune di Cremia (1757 - 1797). Cremia...... 462 giudice delle strade...... 403 comune di Cremia (1798 - 1809). Cremia...... 463 giudice delle vettovaglie...... 403 giudice delle vittovaglie...... 403 comune di Cremia (1816 - 1859). Cremia...... 464 giudici di palazzo. attuario...... 403 comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). Cremnago...... 465 giudici di palazzo. console (sec. XVIII in.)...... 403 cancelliere...... 465 giudici sopra la pescagione...... 403 console...... 465 ingegnere...... 403 esattore...... 465 notaio canepario...... 403 comune di Cremnago (1757 - 1797). Cremnago...... 466 notaio criminale...... 403 comune di Cremnago (1798 - 1809). Cremnago...... 467 oratore in Milano. avvocato...... 413 comune di Cremnago (1816 - 1859). Cremnago...... 468 portiere (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Cressogno. Cressogno Superiore...... 469 prefetto dell'erario militare...... 403 camparo...... 469 ragionato (sec. XVI - 1756)...... 403 consigliere...... 469 regolatore della gabella del sale...... 403 console...... 469 savi di provvisione...... 414 comune di Cressogno Superiore e Inferiore (1757 - 1797). servitore comunale...... 403 Cressogno Superiore...... 470 sindaco...... 403 comune di Cressogno Superiore e Inferiore (1798 - 1805). tesoriere (sec. XVI - 1756)...... 403 Cressogno Superiore...... 471 tribunale delle strade...... 403 comune di Cressogno Superiore e Inferiore (1816 - 1859). tribunale di sanità. commissario...... 403 Cressogno Superiore...... 472 tribunale di sanità. fisico (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). Crevenna...... 473 trombettiere...... 403 cancelliere...... 473 ufficiale delle bollette...... 415 console...... 473 comune di Como (1757 - 1796). Como...... 416 esattore...... 473 congregazione dei conservatori di patrimonio (1757 - 1796)...... 417 comune di Crevenna (1757 - 1797). Crevenna...... 474 congregazione municipale. archivista...... 418 comune di Crevenna (1798 - 1809). Crevenna...... 475 congregazione municipale. assessore...... 418 comune di Crevenna (1816 - 1859). Crevenna...... 476

362 Como comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 cancelliere...... 536 camparo...... 477 capi di boletta...... 536 cancelliere...... 477 consiglio...... 536 chirurgo...... 477 console...... 536 consiglio...... 477 esattore...... 536 console...... 477 comune di Fabbrica (1757 - 1797). Fabbrica...... 537 esattore...... 477 comune di Fabbrica (1798 - 1809). Fabbrica...... 538 fante...... 477 comune di Fabbrica (1816 - 1859). Fabbrica...... 539 medico...... 477 comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). Fenegrò...... 540 sindaco...... 477 cancelliere...... 540 comune di Croce (1757 - 1797). Croce...... 478 console...... 540 comune di Croce (1798 - 1809). Croce...... 479 esattore...... 540 comune di Croce (1816 - 1859). Croce...... 480 sindaco...... 540 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 comune di Fenegrò (1757 - 1797). Fenegrò...... 541 cancelliere...... 481 comune di Fenegrò (1798 - 1815). Fenegrò...... 542 console...... 481 comune di Fenegrò (1816 - 1859). Fenegrò...... 543 deputato...... 481 comune di Ferrera. Ferrera...... 544 esattore...... 481 console...... 544 sindaco...... 481 esattore...... 544 uomo di comune...... 481 comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 comune di Cucciago (1757 - 1797). Cucciago...... 482 assemblea...... 545 comune di Cucciago (1798 - 1809). Cucciago...... 483 cancelliere...... 545 comune di Cucciago (1816 - 1859). Cucciago...... 484 console...... 545 comune di Cusino (sec. XIV - 1756). Cusino...... 485 deputato...... 545 cancelliere...... 485 esattore...... 545 consiglio...... 485 sindaco...... 545 console...... 485 comune di Figino (1757 - 1797). Figino...... 546 esattore...... 485 comune di Figino (1798 - 1809). Figino...... 547 comune di Cusino (1757 - 1797). Cusino...... 486 comune di Figino (1816 - 1859). Figino...... 548 comune di Cusino (1798 - 1812). Cusino...... 487 comune di Figliaro. Figliaro...... 549 comune di Cusino (1816 - 1859). Cusino...... 488 assemblea...... 549 comune di Dasio (sec. XIV - 1756). Dasio...... 489 cancelliere...... 549 camparo...... 489 console...... 549 consigliere...... 489 esattore...... 549 console...... 489 comune di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 550 comune di Dasio (1757 - 1797). Dasio...... 490 assemblea...... 550 comune di Dasio (1798 - 1805). Dasio...... 491 cancelliere...... 550 comune di Dasio (1816 - 1859). Dasio...... 492 console...... 550 comune di Decinisio. Decinisio...... 493 esattore...... 550 comune di Dizzasco (1757 - 1797). Dizzasco...... 496 sindaco...... 550 comune di Dizzasco (1798 - 1809). Dizzasco...... 497 comune di Fino (1757 - 1797). Fino...... 551 comune di Dizzasco (1816 - 1859). Dizzasco...... 498 comune di Fino (1798 - 1815). Fino...... 552 comune di Domaso (sec. XIV - 1756). Domaso...... 499 comune di Fino (1816 - 1859). Fino...... 553 cancelliere...... 499 comune di Fiorenzola. Fiorenzola...... 557 consiglio generale...... 499 comune di Fraino. Fraino...... 558 console...... 499 cancelliere...... 558 esattore...... 499 esattore...... 558 sindaco...... 499 comune di Gaggino (sec. XIV - 1756). Gaggino...... 559 comune di Domaso (1757 - 1797). Domaso...... 500 consiglio...... 559 comune di Domaso (1798 - 1815). Domaso...... 501 console...... 559 comune di Domaso (1816 - 1859). Domaso...... 502 comune di Gaggino (1757 - 1797). Gaggino...... 560 comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 comune di Gaggino (1798 - 1809). Gaggino...... 561 cancelliere...... 505 comune di Gaggino (1816 - 1859). Gaggino...... 562 consiglio...... 505 comune di Galliano. Galliano...... 563 console...... 505 console...... 563 deputato...... 505 convocato dei capi di casa...... 563 esattore...... 505 deputato...... 563 sindaco...... 505 esattore...... 563 comune di Dongo (1757 - 1797). Dongo...... 506 comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). Garzeno...... 564 comune di Dongo (1798 - 1815). Dongo...... 507 assemblea...... 564 comune di Dongo (1816 - 1859). Dongo...... 508 cancelliere...... 564 comune di Dosso del Liro (1757 - 1797). Dosso del Liro...... 514 console...... 564 comune di Dosso del Liro (1798 - 1812). Dosso del Liro...... 515 esattore...... 564 comune di Dosso del Liro (1816 - 1859). Dosso del Liro...... 516 sindaco...... 564 comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). Drano...... 517 comune di Garzeno (1757 - 1797). Garzeno...... 565 camparo...... 517 comune di Garzeno (1798 - 1815). Garzeno...... 566 consigliere...... 517 comune di Garzeno (1816 - 1859). Garzeno...... 567 console...... 517 comune di Gemù. Gemù...... 569 comune di Drano con Loggio (1757 - 1797). Drano...... 518 cancelliere...... 569 comune di Drano con Loggio (1798 - 1805). Drano...... 519 console...... 569 comune di Drano con Loggio (1816 - 1859). Drano...... 520 esattore...... 569 comune di Drezzo (sec. XIV - 1756). Drezzo...... 521 fante...... 569 consiglio...... 521 comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 console...... 521 cancelliere...... 570 comune di Drezzo (1757 - 1797). Drezzo...... 522 consiglio generale...... 570 comune di Drezzo (1798 - 1809). Drezzo...... 523 console...... 570 comune di Drezzo (1816 - 1859). Drezzo...... 524 deputato...... 570 comune di Erba (sec. XIV - 1756). Erba...... 526 esattore...... 570 consiglio...... 526 sindaco...... 570 console...... 526 comune di Gera (1757 - 1797). Gera...... 571 deputato...... 526 comune di Gera (1798 - 1815). Gera...... 572 esattore...... 526 comune di Gera (1816 - 1859). Gera...... 573 sindaco e cancelliere...... 526 comune di Germasino (sec. XIV - 1756). Germasino...... 574 comune di Erba (1757 - 1797). Erba...... 527 assemblea...... 574 comune di Erba (1798 - 1815). Erba...... 528 cancelliere...... 574 comune di Erba (1816 - 1859). Erba...... 529 console...... 574 comune di Erno. Erno...... 535 esattore...... 574 consiglio generale...... 535 sindaco...... 574 console...... 535 comune di Germasino (1757 - 1797). Germasino...... 575 deputato...... 535 comune di Germasino (1798 - 1809). Germasino...... 576 esattore...... 535 comune di Germasino (1816 - 1859). Germasino...... 577 sindaco...... 535 comune di Gironico (1757 - 1797). Gironico...... 580 comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 comune di Gironico (1798 - 1815). Gironico...... 581 agenti dei compadroni...... 536 comune di Gironico (1816 - 1859). Gironico...... 582

363 Como comune di Gironico al monte. Gironico...... 579 assemblea...... 636 consiglio (sec. XVIII in.)...... 579 cancelliere...... 636 console (sec. XVIII in.)...... 579 console...... 636 comune di Gironico al piano. Gironico...... 578 esattore...... 636 consiglio (sec. XVIII in.)...... 578 comune di Inverigo (1757 - 1797). Inverigo...... 637 console (sec. XVIII in.)...... 578 comune di Inverigo (1798 - 1815). Inverigo...... 638 comune di Gottro (sec. XIV - 1756). Gottro...... 583 comune di Inverigo (1816 - 1859). Inverigo...... 639 cancelliere...... 583 comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 consiglio...... 583 cancelliere...... 642 console...... 583 consiglio generale...... 642 esattore...... 583 console...... 642 comune di Gottro (1757 - 1797). Gottro...... 584 deputato...... 642 comune di Gottro (1798 - 1809). Gottro...... 585 esattore...... 642 comune di Gottro (1816 - 1859). Gottro...... 586 sindaco...... 642 comune di Grandate (sec. XIV - 1756). Grandate...... 587 comune di Laglio (1757 - 1797). Laglio...... 643 consiglio...... 587 comune di Laglio (1798 - 1815). Laglio...... 644 console...... 587 comune di Laglio (1816 - 1859). Laglio...... 645 comune di Grandate (1757 - 1797). Grandate...... 588 comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 comune di Grandate (1798 - 1808). Grandate...... 589 camparo...... 647 comune di Grandate (1816 - 1859). Grandate...... 590 cancelliere...... 647 comune di Grandola (sec. XIV - 1756). Grandola...... 591 consiglio...... 647 cancelliere...... 591 console...... 647 consiglio generale...... 591 deputato...... 647 console...... 591 esattore...... 647 esattore...... 591 sindaco...... 647 sindaco...... 591 comune di Laino (1757 - 1797). Laino...... 648 comune di Grandola (1757 - 1797). Grandola...... 592 comune di Laino (1798 - 1809). Laino...... 649 comune di Grandola (1798 - 1815). Grandola...... 593 comune di Laino (1816 - 1859). Laino...... 650 comune di Grandola (1816 - 1859). Grandola...... 594 comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). Lambrugo...... 653 comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona...... 597 assemblea...... 653 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 597 cancelliere...... 653 consiglio particolare. consigliere...... 597 console...... 653 console...... 597 esattore...... 653 esattore...... 597 comune di Lambrugo (1757 - 1797). Lambrugo...... 654 sindaco (sec. XVIII in.)...... 597 comune di Lambrugo (1798 - 1809). Lambrugo...... 655 comune di Gravedona (1757 - 1797). Gravedona...... 598 comune di Lambrugo (1816 - 1859). Lambrugo...... 656 comune di Gravedona (1798 - 1815). Gravedona...... 599 comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). Lanzo...... 657 comune di Gravedona (1816 - 1859). Gravedona...... 600 cancelliere...... 657 comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 consiglio particolare...... 657 cancelliere...... 611 console...... 657 consiglio generale...... 611 esattore...... 657 console...... 611 sindaco...... 657 deputato...... 611 comune di Lanzo (1757 - 1797). Lanzo...... 658 esattore...... 611 comune di Lanzo (1798 - 1809). Lanzo...... 659 sindaco...... 611 comune di Lanzo (1816 - 1859). Lanzo...... 660 comune di Griante (1757 - 1797). Griante...... 612 comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 comune di Griante (1798 - 1809). Griante...... 613 cancelliere...... 661 comune di Griante (1816 - 1859). Griante...... 614 chirurgo...... 661 comune di Grona (sec. XIV - 1756). Grona...... 615 console...... 661 cancelliere...... 615 deputato...... 661 consiglio...... 615 esattore...... 661 console...... 615 fante...... 661 esattore...... 615 medico...... 661 sindaco...... 615 vicinanza...... 661 comune di Grona (1757 - 1797). Grona...... 616 comune di Lasnigo (1757 - 1797). Lasnigo...... 662 comune di Grona (1798 - 1809). Grona...... 617 comune di Lasnigo (1798 - 1815). Lasnigo...... 663 comune di Grona (1816 - 1859). Grona...... 618 comune di Lasnigo (1816 - 1859). Lasnigo...... 664 comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). Guanzate...... 619 comune di Lemna (sec. XIV - 1756). Lemna...... 665 cancelliere...... 619 consiglio...... 665 consiglio...... 619 console...... 665 console...... 619 deputato...... 665 deputato...... 619 esattore...... 665 esattore...... 619 sindaco...... 665 comune di Guanzate (1757 - 1797). Guanzate...... 620 comune di Lemna (1757 - 1797). Lemna...... 666 comune di Guanzate (1798 - 1815). Guanzate...... 621 comune di Lemna (1798 - 1809). Lemna...... 667 comune di Guanzate (1816 - 1859). Guanzate...... 622 comune di Lemna (1816 - 1859). Lemna...... 668 comune di Guiano. Guiano...... 623 comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 cancelliere...... 623 cancelliere...... 669 console...... 623 console...... 669 esattore...... 623 deputato...... 669 comune di Incasate. Incasate...... 624 esattore...... 669 cancelliere...... 624 sindaco...... 669 console...... 624 vicinanza...... 669 esattore...... 624 comune di Lenno (1757 - 1797). Lenno...... 670 comune di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 625 comune di Lenno (1798 - 1815). Lenno...... 671 cancelliere...... 625 comune di Lenno (1816 - 1859). Lenno...... 672 console...... 625 comune di Lezza (sec. XIV - 1756). Lezza...... 675 convocato generale...... 625 assemblea...... 675 deputato...... 625 cancelliere...... 675 esattore...... 625 console...... 675 comune di Incino (1757 - 1797). Incino...... 626 deputato...... 675 comune di Incino (1798 - 1809). Incino...... 627 esattore...... 675 comune di Incino (1816 - 1859). Incino...... 628 comune di Lezza (1757 - 1797). Lezza...... 676 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 comune di Lezza (1798 - 1809). Lezza...... 677 assemblea...... 632 comune di Lezza (1816 - 1859). Lezza...... 678 cancelliere...... 632 comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 console...... 632 cancelliere...... 679 esattore...... 632 consiglio...... 679 sindaco...... 632 console...... 679 ufficiale...... 632 deputato...... 679 comune di Intimiano (1757 - 1797). Intimiano...... 633 esattore...... 679 comune di Intimiano (1798 - 1809). Intimiano...... 634 sindaco...... 679 comune di Intimiano (1816 - 1859). Intimiano...... 635 comune di Lezzeno (1757 - 1797). Lezzeno...... 680 comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). Inverigo...... 636 comune di Lezzeno (1798 - 1815). Lezzeno...... 681

364 Como comune di Lezzeno (1816 - 1859). Lezzeno...... 682 comune di Lurago (sec. XIV - 1756). Lurago...... 724 comune di Limido (sec. XIV - 1756). Limido...... 683 assemblea...... 724 cancelliere...... 683 cancelliere...... 724 console...... 683 console...... 724 esattore...... 683 deputato...... 724 sindaco...... 683 esattore...... 724 comune di Limido (1757 - 1797). Limido...... 684 comune di Lurago (1757 - 1797). Lurago...... 725 comune di Limido (1798 - 1809). Limido...... 685 comune di Lurago (1798 - 1815). Lurago...... 726 comune di Limido (1816 - 1859). Limido...... 686 comune di Lurago (1816 - 1859). Lurago...... 727 comune di Lipomo (sec. XIV - 1756). Lipomo...... 687 comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 687 Lurago Marinone...... 728 console...... 687 cancelliere...... 728 comune di Lipomo (1757 - 1797). Lipomo...... 688 consiglio...... 728 comune di Lipomo (1798 - 1808). Lipomo...... 689 console...... 728 comune di Lipomo (1816 - 1859). Lipomo...... 690 esattore...... 728 comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 sindaco...... 728 cancelliere...... 513 comune di Lurago Marinone (1757 - 1797). Lurago Marinone...... 729 consiglio generale...... 513 comune di Lurago Marinone (1798 - 1809). Lurago Marinone...... 730 console...... 513 comune di Lurago Marinone (1816 - 1859). Lurago Marinone...... 731 deputato...... 513 comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). Lurate Abbate...... 732 esattore...... 513 cancelliere...... 732 sindaco...... 513 console...... 732 comune di Livo (sec. XIV - 1756). Livo...... 691 sindaco...... 732 cancelliere...... 691 comune di Lurate Abbate (1757 - 1797). Lurate Abbate...... 733 consiglio generale...... 691 comune di Lurate Abbate (1798 - 1809). Lurate Abbate...... 734 console...... 691 comune di Lurate Abbate (1816 - 1859). Lurate Abbate...... 735 esattore...... 691 comune di Macciasca. Macciasca...... 736 sindaco...... 691 consiglio...... 736 comune di Livo (1757 - 1797). Livo...... 692 console...... 736 comune di Livo (1798 - 1815). Livo...... 693 comune di Maccio (sec. XIV - 1756). Maccio...... 737 comune di Livo (1816 - 1859). Livo...... 694 cancelliere...... 737 comune di Locate (sec. XIV - 1756). Locate...... 695 consiglio...... 737 assemblea...... 695 console...... 737 cancelliere...... 695 esattore...... 737 console...... 695 comune di Maccio (1757 - 1797). Maccio...... 738 esattore...... 695 comune di Maccio (1798 - 1809). Maccio...... 739 sindaco...... 695 comune di Maccio (1816 - 1859). Maccio...... 740 comune di Locate (1757 - 1797). Locate...... 696 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 comune di Locate (1798 - 1809). Locate...... 697 cancelliere...... 741 comune di Locate (1816 - 1859). Locate...... 698 chirurgo...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). console...... 741 Lomazzo...... 700 custode della chiesa...... 741 assemblea...... 700 deputato...... 741 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 700 esattore...... 741 console (sec. XVIII in.)...... 700 fante...... 741 deputato (sec. XVIII in.)...... 700 medico...... 741 esattore (sec. XVIII in.)...... 700 vicinanza...... 741 sindaco (sec. XVIII in.)...... 700 comune di Magreglio (1757 - 1797). Magreglio...... 742 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (1757 - 1797). comune di Magreglio (1798 - 1809). Magreglio...... 743 Lomazzo...... 702 comune di Magreglio (1816 - 1859). Magreglio...... 744 comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 comune di Manera. Manera...... 745 camparo...... 699 cancelliere...... 745 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 699 consiglio generale...... 745 console (sec. XVIII in.)...... 699 console...... 745 deputato (sec. XVIII in.)...... 699 esattore...... 745 esattore (sec. XVIII in.)...... 699 sindaco...... 745 medico e chirurgo...... 699 comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). Mariaga...... 746 sindaco (sec. XVIII in.)...... 699 assemblea...... 746 comune di Lomazzo (1809 - 1815). Lomazzo...... 705 console...... 746 comune di Lomazzo (1816 - 1859). Lomazzo...... 706 deputato...... 746 comune di Lomazzo con Manera e Bisago (1757 - 1797). esattore...... 746 Lomazzo...... 701 comune di Mariaga (1757 - 1797). Mariaga...... 747 comune di Lomazzo con Manera e Bisago (1798 - 1809). comune di Mariaga (1798 - 1809). Mariaga...... 748 Lomazzo...... 703 comune di Mariaga (1816 - 1822). Mariaga...... 749 comune di Lomazzo Milanese. Lomazzo...... 704 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 comune di Lompino. Monte Olimpino...... 816 assemblea dei capi di casa...... 750 comune di Longone (sec. XIV - 1756). Longone...... 707 campanaro e custode dell’orologio...... 750 assemblea...... 707 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 750 console...... 707 chirurgo...... 750 deputato...... 707 console...... 750 esattore...... 707 deputato al personale...... 750 sindaco...... 707 esattore...... 750 comune di Longone (1757 - 1797). Longone...... 708 fisico...... 750 comune di Longone (1798 - 1809). Longone...... 709 organista...... 750 comune di Longone (1816 - 1859). Longone...... 710 sepoltore...... 750 comune di Loveno (sec. XVI - 1756). Loveno...... 712 sindaco...... 750 cancelliere...... 712 comune di Mariano (1757 - 1797). Mariano...... 751 consiglio generale...... 712 comune di Mariano (1798 - 1815). Mariano...... 752 console...... 712 comune di Mariano (1816 - 1859). Mariano...... 753 esattore...... 712 comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). Maslianico...... 761 sindaco...... 712 assemblea...... 761 comune di Loveno (1757 - 1797). Loveno...... 713 esattore...... 761 comune di Loveno (1798 - 1809). Loveno...... 714 sindaco...... 761 comune di Loveno (1816 - 1859). Loveno...... 715 comune di Maslianico (1757 - 1797). Maslianico...... 762 comune di Lucino (sec. XIV - 1756). Lucino...... 716 comune di Maslianico (1798 - 1809). Maslianico...... 763 console...... 716 comune di Maslianico (1816 - 1859). Maslianico...... 764 comune di Lucino (1757 - 1797). Lucino...... 717 comune di Mazzonio. Mazzonio...... 765 comune di Lucino (1798 - 1808). Lucino...... 718 comune di Megna. Megna...... 766 comune di Lucino (1816 - 1859). Lucino...... 719 cancelliere...... 766 comune di Luisago (sec. XIV - 1756). Luisago...... 720 esattore...... 766 assemblea...... 720 comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). Menaggio...... 768 console...... 720 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 768 comune di Luisago (1757 - 1797). Luisago...... 721 consiglio generale...... 768 comune di Luisago (1798 - 1809). Luisago...... 722 console...... 768 comune di Luisago (1816 - 1859). Luisago...... 723 esattore...... 768

365 Como

sindaco...... 768 comune di Montemezzo (1798 - 1809). Montemezzo...... 820 comune di Menaggio (1757 - 1797). Menaggio...... 769 comune di Montemezzo (1816 - 1859). Montemezzo...... 821 comune di Menaggio (1798 - 1815). Menaggio...... 770 comune di Montesordo. Montesordo...... 822 comune di Menaggio (1816 - 1859). Menaggio...... 771 comune di Monticello. Monticello (pieve di Fino)...... 824 comune di Menigardo. Menigardo...... 780 comune di Monticello. Monticello (pieve di Incino)...... 825 comune di Merone (sec. XIV - 1756). Merone...... 781 console...... 825 cancelliere...... 781 comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). Montorfano...... 826 console...... 781 cancelliere...... 826 convocato dei capi di casa...... 781 console...... 826 esattore...... 781 esattore...... 826 comune di Merone (1757 - 1797). Merone...... 782 sindaco...... 826 comune di Merone (1798 - 1812). Merone...... 783 comune di Montorfano (1757 - 1797). Montorfano...... 827 comune di Merone (1816 - 1859). Merone...... 784 comune di Montorfano (1798 - 1815). Montorfano...... 828 comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 comune di Montorfano (1816 - 1859). Montorfano...... 829 cancelliere...... 785 comune di Morchiuso. Morchiuso...... 830 consiglio generale...... 785 comune di Mornasco. Mornasco...... 831 console...... 785 cancelliere...... 831 deputato...... 785 consiglio...... 831 esattore...... 785 console...... 831 sindaco...... 785 esattore...... 831 comune di Mezzegra (1757 - 1797). Mezzegra...... 786 comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). Mozzate...... 832 comune di Mezzegra (1798 - 1809). Mezzegra...... 787 cancelliere...... 832 comune di Mezzegra (1816 - 1859). Mezzegra...... 788 console...... 832 comune di Mezzena. Dizzasco...... 495 esattore...... 832 cancelliere...... 495 sindaco rurale...... 832 console...... 495 uomini del comune...... 832 convocato...... 495 comune di Mozzate (1757 - 1797). Mozzate...... 833 esattore...... 495 comune di Mozzate (1798 - 1815). Mozzate...... 834 sindaco...... 495 comune di Mozzate (1816 - 1859). Mozzate...... 835 comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 comune di Muggiò. Muggiò...... 836 consiglio...... 85 comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 console (sec. XVIII in.)...... 85 cancelliere...... 837 deputato (sec. XVIII in.)...... 85 console...... 837 esattore (sec. XVIII in.)...... 85 convocato...... 837 messo...... 85 deputato...... 837 sindaco (sec. XVIII in.)...... 85 esattore...... 837 comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). Minoprio...... 789 sindaco...... 837 cancelliere...... 789 comune di Musso (1757 - 1797). Musso...... 838 consiglio generale...... 789 comune di Musso (1798 - 1809). Musso...... 839 console...... 789 comune di Musso (1816 - 1859). Musso...... 840 esattore...... 789 comune di Naggio. Naggio...... 841 comune di Minoprio (1757 - 1797). Minoprio...... 790 comune di Naro. Naro...... 842 comune di Minoprio (1798 - 1809). Minoprio...... 791 cancelliere...... 842 comune di Minoprio (1816 - 1859). Minoprio...... 792 consiglio generale...... 842 comune di Mojana (sec. XIV - 1756). Mojana...... 793 console...... 842 cancelliere...... 793 esattore...... 842 console...... 793 sindaco...... 842 esattore...... 793 comune di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 843 comune di Mojana (1757 - 1797). Mojana...... 794 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 843 comune di Mojana (1798 - 1809). Mojana...... 795 console...... 843 comune di Mojana (1816 - 1859). Mojana...... 796 esattore...... 843 comune di Molena. Molena...... 797 sindaco...... 843 assemblea...... 797 vicinanza...... 843 cancelliere...... 797 comune di Nesso (1757 - 1797). Nesso...... 844 console...... 797 comune di Nesso (1798 - 1815). Nesso...... 845 esattore...... 797 comune di Nesso (1816 - 1859). Nesso...... 846 comune di Molina (sec. XIV - 1756). Molina...... 798 comune di Nobiallo. Nobiallo...... 850 consiglio...... 798 consiglio...... 850 console...... 798 console...... 850 deputato...... 798 esattore...... 850 esattore...... 798 sindaco e cancelliere...... 850 sindaco...... 798 comune di Nobile (sec. XIV - 1756). Nobile...... 851 comune di Molina (1757 - 1797). Molina...... 799 cancelliere...... 851 comune di Molina (1798 - 1809). Molina...... 800 console...... 851 comune di Molina (1816 - 1859). Molina...... 801 esattore...... 851 comune di Molino Rionca. Molino Rionca...... 803 comune di Nobile (1812 - 1815). Nobile...... 852 comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). Moltrasio...... 804 comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). Novedrate...... 853 cancelliere...... 804 agente degli estimati...... 853 consiglio comunale...... 804 cancelliere...... 853 console...... 804 console...... 853 esattore...... 804 esattore...... 853 sindaco...... 804 comune di Novedrate (1757 - 1797). Novedrate...... 854 comune di Moltrasio (1757 - 1797). Moltrasio...... 805 comune di Novedrate (1798 - 1809). Novedrate...... 855 comune di Moltrasio (1798 - 1815). Moltrasio...... 806 comune di Novedrate (1816 - 1859). Novedrate...... 856 comune di Moltrasio (1816 - 1859). Moltrasio...... 807 comune di Olgelasca. Olgelasca...... 857 comune di Monguzzo (sec. XIV - 1756). Monguzzo...... 808 cancelliere...... 857 console...... 808 console...... 857 comune di Monguzzo (1757 - 1797). Monguzzo...... 809 esattore...... 857 comune di Monguzzo (1798 - 1809). Monguzzo...... 810 comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). Olgiate...... 858 comune di Monguzzo (1816 - 1859). Monguzzo...... 811 cancelliere...... 858 comune di Montano (sec. XIV - 1756). Montano...... 812 consiglio...... 858 consiglio...... 812 console...... 858 console...... 812 esattore...... 858 comune di Montano (1757 - 1797). Montano...... 813 sindaco...... 858 comune di Montano (1798 - 1809). Montano...... 814 comune di Olgiate (1757 - 1797). Olgiate...... 859 comune di Montano (1816 - 1859). Montano...... 815 comune di Olgiate (1798 - 1815). Olgiate...... 860 comune di Monte Olimpino. Monte Olimpino...... 817 comune di Olgiate (1816 - 1859). Olgiate...... 861 comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). Montemezzo...... 818 comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). Oltrona...... 863 cancelliere...... 818 cancelliere...... 863 consiglio generale...... 818 console...... 863 console...... 818 esattore...... 863 esattore...... 818 sindaco...... 863 sindaco...... 818 comune di Oltrona (1757 - 1797). Oltrona...... 864 comune di Montemezzo (1757 - 1797). Montemezzo...... 819 comune di Oltrona (1798 - 1809). Oltrona...... 865

366 Como comune di Oltrona (1816 - 1859). Oltrona...... 866 comune di Penzano (1798 - 1815). Penzano...... 905 comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). Orsenigo...... 867 comune di Penzano (1816 - 1859). Penzano...... 906 cancelliere...... 867 comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello...... 907 console...... 867 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 907 esattore...... 867 console...... 907 comune di Orsenigo (1757 - 1797). Orsenigo...... 868 convocato...... 907 comune di Orsenigo (1798 - 1809). Orsenigo...... 869 deputato...... 907 comune di Orsenigo (1816 - 1859). Orsenigo...... 870 esattore...... 907 comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). Ossuccio...... 871 sindaco...... 907 console...... 871 comune di Pianello (1757 - 1797). Pianello...... 908 deputato...... 871 comune di Pianello (1798 - 1815). Pianello...... 909 esattore...... 871 comune di Pianello (1816 - 1859). Pianello...... 910 sindaco e cancelliere...... 871 comune di Piano (sec. XIV - 1756). Piano...... 912 vicinanza...... 871 cancelliere...... 912 comune di Ossuccio (1757 - 1797). Ossuccio...... 872 consiglio...... 912 comune di Ossuccio (1798 - 1809). Ossuccio...... 873 console...... 912 comune di Ossuccio (1816 - 1859). Ossuccio...... 874 esattore...... 912 comune di Osteno. Osteno...... 875 comune di Piano (1757 - 1797). Piano...... 913 cancelliere...... 875 comune di Piano (1798 - 1809). Piano...... 914 consiglio...... 875 comune di Piano (1816 - 1859). Piano...... 915 console...... 875 comune di Piazza (sec. XIV - 1756). Piazza...... 916 esattore...... 875 cancelliere...... 916 sindaco...... 875 consiglio...... 916 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 console...... 916 cancelliere...... 876 esattore...... 916 chirurgo...... 876 sindaco...... 916 console...... 876 comune di Piazza (1757 - 1797). Piazza...... 917 deputato...... 876 comune di Piazza (1798 - 1808). Piazza...... 918 esattore...... 876 comune di Piazza (1816 - 1859). Piazza...... 919 fante...... 876 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 medico...... 876 cancelliere...... 920 vicinanza...... 876 console...... 920 comune di Pagnano (1757 - 1797). Pagnano...... 877 deputato...... 920 comune di Pagnano (1798 - 1809). Pagnano...... 878 esattore...... 920 comune di Pagnano (1816 - 1859). Pagnano...... 879 sindaco...... 920 comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). Palanzo...... 880 vicinanza...... 920 cancelliere...... 880 comune di Pigra (1757 - 1797). Pigra...... 921 consiglio generale...... 880 comune di Pigra (1798 - 1809). Pigra...... 922 console...... 880 comune di Pigra (1816 - 1859). Pigra...... 923 esattore...... 880 comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 sindaco...... 880 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 924 comune di Palanzo (1757 - 1797). Palanzo...... 881 consiglio generale. cancelliere (sec. XVIII in.)...... 924 comune di Palanzo (1798 - 1809). Palanzo...... 882 console...... 924 comune di Palanzo (1816 - 1859). Palanzo...... 883 deputato...... 924 comune di Parè (sec. XIV - 1756). Parè...... 884 esattore...... 924 consiglio...... 884 tesoriere...... 924 console...... 884 comune di Plesio (1757 - 1797). Plesio...... 925 comune di Parè (1757 - 1797). Parè...... 885 comune di Plesio (1798 - 1815). Plesio...... 926 comune di Parè (1798 - 1809). Parè...... 886 comune di Plesio (1816 - 1859). Plesio...... 927 comune di Parè (1816 - 1859). Parè...... 887 comune di Pognana (1751 - 1756). Pognana...... 928 comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). Parravicino...... 888 comune di Pognana (1757 - 1797). Pognana...... 929 cancelliere...... 888 comune di Pognana (1798 - 1815). Pognana...... 930 console...... 888 comune di Pognana (1816 - 1859). Pognana...... 931 esattore...... 888 comune di Pomerio. Pomerio...... 932 comune di Parravicino (1757 - 1797). Parravicino...... 889 assemblea...... 932 comune di Parravicino (1798 - 1809). Parravicino...... 890 cancelliere...... 932 comune di Parravicino (1816 - 1859). Parravicino...... 891 console...... 932 comune di Parzano. Parzano...... 892 esattore...... 932 assemblea...... 892 comune di Ponna (sec. XIV - 1756). Ponna...... 933 cancelliere...... 892 consiglio particolare...... 933 console...... 892 console...... 933 esattore...... 892 sindaco e cancelliere...... 933 comune di Peglio (sec. XIV - 1756). Peglio...... 893 comune di Ponna (1757 - 1797). Ponna...... 934 cancelliere...... 893 comune di Ponna (1798 - 1809). Ponna...... 935 consiglio generale...... 893 comune di Ponna (1816 - 1859). Ponna...... 936 console...... 893 esattore...... 893 comune di Ponte (sec. XVI - 1756). Ponte...... 937 sindaco...... 893 assemblea...... 937 cancelliere...... 937 comune di Peglio (1757 - 1797). Peglio...... 894 console...... 937 comune di Peglio (1798 - 1815). Peglio...... 895 deputato...... 937 comune di Peglio (1816 - 1859). Peglio...... 896 esattore...... 937 comune di Pellio di sopra. Pellio di sopra...... 898 comune di Ponte (1757 - 1797). Ponte...... 938 cancelliere...... 898 comune di Ponte (1798 - 1815). Ponte...... 939 consiglio particolare...... 898 comune di Ponte (1816 - 1859). Ponte...... 940 console (sec. XVIII in.)...... 898 esattore (sec. XVIII in.)...... 898 comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). Ponzate...... 941 sindaco...... 898 cancelliere...... 941 consiglio...... 941 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto (1757 - 1797). Pellio di sopra...... 899 console...... 941 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto (1798 - 1809). comune di Ponzate (1757 - 1797). Ponzate...... 942 Pellio di sopra...... 900 comune di Ponzate (1798 - 1808). Ponzate...... 943 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto (1816 - 1859). comune di Ponzate (1816 - 1859). Ponzate...... 944 Pellio di sopra...... 901 comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). Porlezza...... 947 comune di Pellio di sotto. Pellio di sopra...... 897 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 947 console (sec. XVIII in.)...... 897 consiglio...... 947 esattore (sec. XVIII in.)...... 897 console (sec. XVIII in.)...... 947 sindaco e cancelliere...... 897 esattore...... 947 vicinanza...... 897 comune di Porlezza (1757 - 1797). Porlezza...... 948 comune di Penzano (sec. XIV - 1756). Penzano...... 903 comune di Porlezza (1798 - 1815). Porlezza...... 949 assemblea...... 903 comune di Porlezza (1816 - 1859). Porlezza...... 950 console...... 903 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 deputato...... 903 cancelliere...... 960 esattore...... 903 console...... 960 sindaco...... 903 convocato...... 960 comune di Penzano (1757 - 1797). Penzano...... 904 deputato...... 960

367 Como

esattore...... 960 consiglio...... 1008 sindaco...... 960 console...... 1008 comune di Proserpio (1757 - 1797). Proserpio...... 961 esattore...... 1008 comune di Proserpio (1798 - 1809). Proserpio...... 962 sindaco...... 1008 comune di Proserpio (1816 - 1859). Proserpio...... 963 comune di Rovellasca (1757 - 1797). Rovellasca...... 1009 comune di Puginate. Puginate...... 964 comune di Rovellasca (1798 - 1812). Rovellasca...... 1010 assemblea...... 964 comune di Rovellasca (1816 - 1859). Rovellasca...... 1011 cancelliere...... 964 comune di Rovello (sec. XIV - 1756). Rovello...... 1012 console...... 964 cancelliere...... 1012 esattore...... 964 consiglio...... 1012 comune di Puria (sec. XIV - 1756). Puria...... 965 console...... 1012 camparo...... 965 esattore...... 1012 consigliere...... 965 sindaco...... 1012 console...... 965 comune di Rovello (1757 - 1797). Rovello...... 1013 comune di Puria (1757 - 1797). Puria...... 966 comune di Rovello (1798 - 1815). Rovello...... 1014 comune di Puria (1798 - 1805). Puria...... 967 comune di Rovello (1816 - 1859). Rovello...... 1015 comune di Puria (1816 - 1859). Puria...... 968 comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). Rovenna...... 1016 comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). Pusiano...... 969 assemblea...... 1016 assemblea...... 969 console...... 1016 console...... 969 esattore...... 1016 deputato...... 969 procuratore...... 1016 esattore...... 969 sindaco...... 1016 comune di Pusiano (1757 - 1797). Pusiano...... 970 comune di Rovenna (1757 - 1797). Rovenna...... 1017 comune di Pusiano (1798 - 1809). Pusiano...... 971 comune di Rovenna (1798 - 1815). Rovenna...... 1018 comune di Pusiano (1816 - 1859). Pusiano...... 972 comune di Rovenna (1816 - 1859). Rovenna...... 1019 comune di Quarzano. Quarzano...... 973 comune di Rozzago. Rozzago...... 1020 console...... 973 cancelliere...... 1020 esattore...... 973 console...... 1020 sindaco...... 973 esattore...... 1020 vicinanza...... 973 uomini di comune...... 1020 comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). Ramponio...... 974 comune di Sala (sec. XIV - 1756). Sala...... 1021 consiglio...... 974 console...... 1021 console...... 974 deputato...... 1021 esattore...... 974 esattore...... 1021 sindaco...... 974 sindaco e cancelliere...... 1021 comune di Ramponio (1757 - 1797). Ramponio...... 975 vicinanza...... 1021 comune di Ramponio (1798 - 1809). Ramponio...... 976 comune di Sala (1757 - 1797). Sala...... 1022 comune di Ramponio (1816 - 1859). Ramponio...... 977 comune di Sala (1798 - 1815). Sala...... 1023 comune di Ravanera. Ravanera...... 978 comune di Sala (1816 - 1859). Sala...... 1024 comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). Rebbio...... 979 comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 979 San Bartolomeo...... 1025 consiglio...... 979 cancelliere...... 1025 console...... 979 consiglio...... 1025 esattore...... 979 console...... 1025 comune di Rebbio (1757 - 1797). Rebbio...... 980 esattore...... 1025 comune di Rebbio (1798 - 1808). Rebbio...... 981 comune di San Bartolomeo (1757 - 1797). San Bartolomeo...... 1026 comune di Rebbio (1816 - 1859). Rebbio...... 982 comune di San Bartolomeo (1798 - 1812). San Bartolomeo...... 1027 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 comune di San Bartolomeo (1816 - 1859). San Bartolomeo...... 1028 cancelliere...... 983 comune di San Bartolomeo al Bosco. console...... 983 San Bartolomeo al Bosco...... 1029 custode della chiesa...... 983 console...... 1029 deputato...... 983 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana (1757 - 1797). esattore...... 983 San Bartolomeo al Bosco...... 1030 fante...... 983 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana (1798 - 1809). vicinanza...... 983 San Bartolomeo al Bosco...... 1031 comune di Rezzago (1757 - 1797). Rezzago...... 984 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana (1816 - 1859). San Bartolomeo al Bosco...... 1032 comune di Rezzago (1798 - 1809). Rezzago...... 985 comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). San Fedele...... 1034 comune di Rezzago (1816 - 1859). Rezzago...... 986 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 1034 comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). Rezzonico...... 987 consiglio particolare...... 1034 assemblea...... 987 console...... 1034 cancelliere...... 987 esattore...... 1034 console...... 987 sindaco...... 1034 esattore...... 987 comune di San Fedele (1757 - 1797). San Fedele...... 1035 sindaco...... 987 comune di San Fedele (1798 - 1815). San Fedele...... 1036 comune di Rezzonico (1757 - 1797). Rezzonico...... 988 comune di San Fedele (1816 - 1859). San Fedele...... 1037 comune di Rezzonico (1798 - 1809). Rezzonico...... 989 comune di San Giovanni di Bellagio. comune di Rezzonico (1816 - 1859). Rezzonico...... 990 San Giovanni di Bellagio...... 1041 comune di Rionca. Rionca...... 993 comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). San Nazzaro...... 1046 comune di Rodero (sec. XIV - 1756). Rodero...... 994 cancelliere...... 1046 cancelliere...... 994 consiglio...... 1046 consiglio...... 994 console...... 1046 console...... 994 esattore...... 1046 sindaco...... 994 comune di San Nazzaro (1757 - 1797). San Nazzaro...... 1047 comune di Rodero (1757 - 1797). Rodero...... 995 comune di San Nazzaro (1798 - 1815). San Nazzaro...... 1048 comune di Rodero (1798 - 1809). Rodero...... 996 comune di San Nazzaro (1816 - 1859). San Nazzaro...... 1049 comune di Rodero (1816 - 1859). Rodero...... 997 comune di San Pietro Agria. San Pietro Agria...... 1050 comune di Romanò (sec. XIV - 1756). Romanò...... 998 comune di San Siro (sec. XIV - 1756). San Siro...... 1051 cancelliere...... 998 consiglio particolare...... 1051 consiglio generale...... 998 console...... 1051 console...... 998 esattore...... 1051 esattore...... 998 sindaco...... 1051 sindaco...... 998 sindaco e cancelliere...... 1051 comune di Romanò (1757 - 1797). Romanò...... 999 comune di San Siro (1757 - 1797). San Siro...... 1052 comune di Romanò (1798 - 1809). Romanò...... 1000 comune di San Siro (1798 - 1815). San Siro...... 1053 comune di Romanò (1816 - 1859). Romanò...... 1001 comune di San Siro (1816 - 1859). San Siro...... 1054 comune di Ronago (sec. XIV - 1756). Ronago superiore...... 1002 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). Sant’Abbondio...... 1055 consiglio...... 1002 cancelliere...... 1055 console...... 1002 console...... 1055 comune di Ronago (1757 - 1797). Ronago superiore...... 1003 convocato...... 1055 comune di Ronago (1798 - 1809). Ronago superiore...... 1004 deputato soprintendente...... 1055 comune di Ronago superiore. Ronago superiore...... 1005 esattore...... 1055 comune di Ronco. Ronco (pieve di Fino)...... 1007 sindaco...... 1055 comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). Rovellasca...... 1008 comune di Sant’Abbondio (1757 - 1797). Sant’Abbondio...... 1056 cancelliere...... 1008 comune di Sant’Abbondio (1798 - 1809). Sant’Abbondio...... 1057

368 Como comune di Sant’Abbondio (1816 - 1859). Sant’Abbondio...... 1058 comune di Stazzona (1757 - 1797). Stazzona...... 1104 comune di Santa Croce. Santa Croce...... 1059 comune di Stazzona (1798 - 1809). Stazzona...... 1105 comune di Saruggia. Saruggia...... 1060 comune di Stazzona (1816 - 1859). Stazzona...... 1106 assemblea...... 1060 comune di Tassera. Tassera...... 1107 cancelliere...... 1060 comune di Tavernerio (1751 - 1756). Tavernerio...... 1108 console...... 1060 comune di Tavernerio (1757 - 1797). Tavernerio...... 1109 esattore...... 1060 comune di Tavernerio (1798 - 1815). Tavernerio...... 1110 comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). Scarenna...... 1061 comune di Tavernerio (1816 - 1859). Tavernerio...... 1111 cancelliere...... 1061 comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). Tavordo...... 1112 console...... 1061 cancelliere...... 1112 esattore...... 1061 consiglio...... 1112 fante...... 1061 console...... 1112 vicinanza...... 1061 esattore...... 1112 comune di Scarenna (1757 - 1797). Scarenna...... 1062 comune di Tavordo (1757 - 1797). Tavordo...... 1113 comune di Scarenna (1798 - 1809). Scarenna...... 1063 comune di Tavordo (1798 - 1809). Tavordo...... 1114 comune di Scarenna (1816 - 1859). Scarenna...... 1064 comune di Tavordo (1816 - 1859). Tavordo...... 1115 comune di Scaria (sec. XIV - 1756). Scaria...... 1065 comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 consiglio particolare...... 1065 computista...... 1116 console...... 1065 consiglio...... 1116 esattore...... 1065 console...... 1116 sindaco e cancelliere...... 1065 deputato...... 1116 comune di Scaria (1757 - 1797). Scaria...... 1066 esattore...... 1116 comune di Scaria (1798 - 1815). Scaria...... 1067 protettore della comunità...... 1116 comune di Scaria (1816 - 1859). Scaria...... 1068 sindaco...... 1116 comune di Schignano (sec. XIV - 1756). Schignano...... 1069 comune di Torno (1757 - 1797). Torno...... 1117 cancelliere...... 1069 comune di Torno (1798 - 1815). Torno...... 1118 console...... 1069 comune di Torno (1816 - 1859). Torno...... 1119 convocato...... 1069 comune di Torricella. Torricella...... 1120 esattore...... 1069 comune di Traversa (sec. XIV - 1756). Traversa...... 1121 sindaco...... 1069 cancelliere...... 1121 comune di Schignano (1757 - 1797). Schignano...... 1070 consiglio generale...... 1121 comune di Schignano (1798 - 1809). Schignano...... 1071 console...... 1121 comune di Schignano (1816 - 1859). Schignano...... 1072 esattore...... 1121 comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). Seghebbia...... 1073 sindaco...... 1121 cancelliere...... 1073 comune di Traversa (1757 - 1797). Traversa...... 1122 consiglio...... 1073 comune di Traversa (1798 - 1809). Traversa...... 1123 console...... 1073 comune di Traversa (1816 - 1859). Traversa...... 1124 esattore...... 1073 comune di Trecallo. Trecallo...... 1125 comune di Seghebbia (1757 - 1797). Seghebbia...... 1074 comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). Tremezzo...... 1126 comune di Seghebbia (1798 - 1801). Seghebbia...... 1075 cancelliere...... 1126 comune di Seghebbia (1802 - 1809). Seghebbia...... 1076 consiglio generale...... 1126 comune di Seghebbia (1816 - 1859). Seghebbia...... 1077 console...... 1126 comune di Senna (sec. XIV - 1756). Senna...... 1078 esattore...... 1126 consiglio...... 1078 sindaco...... 1126 console...... 1078 comune di Tremezzo (1757 - 1797). Tremezzo...... 1127 comune di Senna (1757 - 1797). Senna...... 1079 comune di Tremezzo (1798 - 1809). Tremezzo...... 1128 comune di Senna (1798 - 1809). Senna...... 1080 comune di Tremezzo (1816 - 1859). Tremezzo...... 1129 comune di Senna (1816 - 1859). Senna...... 1081 comune di Trevano (sec. XIV - 1756). Trevano superiore...... 1131 comune di Socco. Socco...... 1082 consiglio...... 1131 cancelliere...... 1082 console...... 1131 consiglio...... 1082 comune di Trevano (1757 - 1797). Trevano superiore...... 1132 console...... 1082 comune di Trevano (1798 - 1809). Trevano superiore...... 1133 esattore...... 1082 comune di Trevano superiore. Trevano superiore...... 1134 comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). Solbiate...... 1083 comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). Trezzone...... 1135 cancelliere...... 1083 cancelliere...... 1135 consiglio...... 1083 consiglio generale...... 1135 console...... 1083 console...... 1135 sindaco...... 1083 esattore...... 1135 comune di Solbiate (1757 - 1797). Solbiate...... 1084 sindaco...... 1135 comune di Solbiate (1798 - 1809). Solbiate...... 1085 comune di Trezzone (1757 - 1797). Trezzone...... 1136 comune di Solbiate (1816 - 1859). Solbiate...... 1086 comune di Trezzone (1798 - 1809). Trezzone...... 1137 comune di Solzago (1751 - 1756). Solzago...... 1088 comune di Trezzone (1816 - 1859). Trezzone...... 1138 comune di Solzago (1757 - 1797). Solzago...... 1089 comune di Turate (sec. XIV - 1756). Turate...... 1139 comune di Solzago (1798 - 1808). Solzago...... 1090 cancelliere...... 1139 comune di Solzago (1816 - 1859). Solzago...... 1091 consiglio...... 1139 comune di Solzago con Tavernerio. Solzago...... 1087 console...... 1139 consiglio...... 1087 esattore...... 1139 console...... 1087 comune di Turate (1757 - 1797). Turate...... 1140 deputato...... 1087 comune di Turate (1798 - 1815). Turate...... 1141 sindaco...... 1087 comune di Turate (1816 - 1859). Turate...... 1142 comune di Somaino. Somaino...... 1092 comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). Uggiate...... 1143 console...... 1092 cancelliere...... 1143 comune di Sorico (sec. XIV - 1756). Sorico...... 1093 consiglio...... 1143 console...... 1093 console...... 1143 sindaco...... 1093 comune di Uggiate (1757 - 1797). Uggiate...... 1144 comune di Sorico (1757 - 1797). Sorico...... 1094 comune di Uggiate (1798 - 1815). Uggiate...... 1145 comune di Sorico (1798 - 1809). Sorico...... 1095 comune di Uggiate (1816 - 1859). Uggiate...... 1146 comune di Sorico (1816 - 1859). Sorico...... 1096 comune di Urago. Urago...... 1150 comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 consiglio...... 1150 cancelliere...... 1099 console...... 1150 console...... 1099 comune di Urio (sec. XIV - 1756). Urio...... 1151 deputato...... 1099 assemblea...... 1151 esattore...... 1099 cancelliere...... 1151 fante...... 1099 console...... 1151 vicinanza...... 1099 esattore...... 1151 comune di Sormano (1757 - 1797). Sormano...... 1100 sindaco...... 1151 comune di Sormano (1798 - 1809). Sormano...... 1101 comune di Urio (1757 - 1797). Urio...... 1152 comune di Sormano (1816 - 1859). Sormano...... 1102 comune di Urio (1798 - 1808). Urio...... 1153 comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). Stazzona...... 1103 comune di Urio (1816 - 1859). Urio...... 1154 cancelliere...... 1103 comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 consiglio generale...... 1103 cancelliere...... 1155 console...... 1103 console...... 1155 esattore...... 1103 deputato...... 1155 sindaco...... 1103 esattore...... 1155

369 Concagno

fante...... 1155 esattore (sec. XVIII in.)...... 83 vicinanza...... 1155 fante (sec. XVIII in.)...... 83 comune di Valbrona (1757 - 1797). Valbrona...... 1156 sindaco (sec. XVIII in.)...... 83 comune di Valbrona (1798 - 1809). Valbrona...... 1157 comune di Villincino. Villincino...... 1197 comune di Valbrona (1816 - 1859). Valbrona...... 1158 comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 cancelliere...... 1198 cancelliere...... 1159 chirurgo...... 1198 console...... 1159 console...... 1198 deputato...... 1159 deputato...... 1198 esattore...... 1159 esattore...... 1198 sindaco...... 1159 fante...... 1198 vicinanza...... 1159 medico...... 1198 comune di Veleso (1757 - 1797). Veleso...... 1160 regolatore dell’orologio...... 1198 comune di Veleso (1798 - 1809). Veleso...... 1161 vicinanza...... 1198 comune di Veleso (1816 - 1859). Veleso...... 1162 comune di Visino (1757 - 1797). Visino...... 1199 comune di Veniano. Veniano...... 1163 comune di Visino (1798 - 1809). Visino...... 1200 comune di Veniano Inferiore. Veniano...... 1164 comune di Visino (1816 - 1859). Visino...... 1201 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 1164 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 consiglio (sec. XVIII in.)...... 1164 cancelliere...... 1202 console (sec. XVIII in.)...... 1164 consiglio generale...... 1202 esattore (sec. XVIII in.)...... 1164 console...... 1202 sindaco (sec. XVIII in.)...... 1164 deputato...... 1202 comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 esattore...... 1202 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 1165 sindaco...... 1202 consiglio (sec. XVIII in.)...... 1165 comune di Zelbio (1757 - 1797). Zelbio...... 1203 console (sec. XVIII in.)...... 1165 comune di Zelbio (1798 - 1809). Zelbio...... 1204 deputato...... 1165 comune di Zelbio (1816 - 1859). Zelbio...... 1205 esattore (sec. XVIII in.)...... 1165 CONCAGNO sindaco (sec. XVIII in.)...... 1165 comune di Concagno. consiglio...... 450 comune di Veniano Superiore e Inferiore (1757 - 1797). comune di Concagno. console...... 450 Veniano...... 1166 concepista. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). comune di Veniano Superiore e Inferiore (1798 - 1815). Como...... 418 Veniano...... 1167 concilio di San Martino. San Martino...... 1045 comune di Veniano Superiore e Inferiore (1816 - 1859). Veniano...... 1168 congregazione dei capi di famiglia. comune di Cassina Lavezzara. Cassina Lavezzara...... 305 comune di Vercana (sec. XIV - 1756). Vercana...... 1169 congregazione dei conservatori di patrimonio (1641 - 1756). cancelliere...... 1169 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 407 consiglio generale...... 1169 console...... 1169 congregazione dei conservatori di patrimonio (1757 - 1796). comune di Como (1757 - 1796). Como...... 417 esattore...... 1169 sindaco...... 1169 congregazione generale (sec. XVI - 1756). contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona...... 601 comune di Vercana (1757 - 1797). Vercana...... 1170 vocale (sec. XVI - 1756)...... 601 comune di Vercana (1798 - 1815). Vercana...... 1171 congregazione generale (1757 - 1786). comune di Vercana (1816 - 1859). Vercana...... 1172 contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 comune di Vergosa (sec. XIV - 1756). Vergosa...... 1173 vocale (1757 - 1786)...... 602 consiglio...... 1173 congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 console...... 1173 archivista...... 418 comune di Vergosa (1757 - 1797). Vergosa...... 1174 assessore...... 418 comune di Vergosa (1798 - 1808). Vergosa...... 1175 campanaro pubblico...... 418 comune di Vergosa (1816 - 1859). Vergosa...... 1176 cancellista (1786 - 1796)...... 418 comune di Verna (sec. XIV - 1756). Verna...... 1177 concepista...... 418 console...... 1177 curante...... 418 comune di Verna (1757 - 1797). Verna...... 1178 custode della fontana di San Lazzaro...... 418 comune di Verna (1798 - 1809). Verna...... 1179 custode delle macchine idrauliche per estinguere incendi...... 418 comune di Verna (1816 - 1859). Verna...... 1180 perito d’officio...... 418 comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). Vertemate...... 1181 perito di sanità...... 418 assemblea...... 1181 portiere (1786 - 1796)...... 418 cancelliere...... 1181 prefetto (1786 - 1796)...... 418 console...... 1181 ragionateria. cancellista (1786 - 1796)...... 418 esattore...... 1181 ragionateria. ragionato (1786 - 1796)...... 418 sindaco...... 1181 ragionateria. ragionato coadiutore...... 418 comune di Vertemate (1757 - 1797). Vertemate...... 1182 regolatore dell’orologio pubblico...... 418 comune di Vertemate (1798 - 1815). Vertemate...... 1183 segretario...... 418 comune di Vertemate (1816 - 1859). Vertemate...... 1184 sepoltore pubblico...... 418 comune di Verzago. Verzago...... 1185 sindaco legale...... 418 cancelliere...... 1185 tesoriere (1786 - 1796)...... 418 console...... 1185 tubatore pubblico...... 418 esattore...... 1185 congregazione provinciale v. deputazione provinciale comune di Vestobio. Vestobio...... 1186 connestabili di Porta Sala e di Porta Torre. comune di Vignarca. Vignarca...... 1188 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 console...... 1188 Conscilii de Rumo v. Consiglio di Rumo comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). Villa Romanò...... 1189 Conserio v. Alserio cancelliere...... 1189 Conservio v. Alserio consiglio particolare...... 1189 consigliere. comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). console...... 1189 Albogasio...... 14 deputato...... 1189 consigliere. comune di Castello (sec. XIV - 1756). esattore...... 1189 Castello (Valsolda)...... 320 sindaco...... 1189 consigliere. comune di Cressogno. Cressogno Superiore...... 469 comune di Villa Romanò (1757 - 1797). Villa Romanò...... 1190 consigliere. comune di Dasio (sec. XIV - 1756). Dasio...... 489 comune di Villa Romanò (1798 - 1809). Villa Romanò...... 1191 consigliere. comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). Drano...... 517 comune di Villa Romanò (1816 - 1859). Villa Romanò...... 1192 consigliere. comune di Puria (sec. XIV - 1756). Puria...... 965 comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 consigliere. consiglio generale. assemblea...... 1193 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1193 Porlezza...... 958 console...... 1193 consigliere. comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 deputato...... 1193 consigliere. consiglio particolare. esattore...... 1193 comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona...... 597 sindaco...... 1193 consigliere. consiglio generale. comune di Civenna (sec. IX - 1797). comune di Villalbese (1757 - 1797). Villalbese...... 1194 Civenna...... 374 comune di Villalbese (1798 - 1815). Villalbese...... 1195 consigliere e credenziere. consiglio generale. Val Solda (sec. XII - 1784). comune di Villalbese (1816 - 1859). Villalbese...... 1196 San Mamete...... 1042 comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 consiglio. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). Albiolo...... 10 cancelliere...... 83 consiglio. comune di Asnago (sec. XIV - 1756). Asnago...... 57 console (sec. XVIII in.)...... 83 consiglio. comune di Baragiola. Baragiola...... 74 deputato (sec. XVIII in.)...... 83 consiglio. comune di Bene (sec. XIV - 1756). Bene...... 93

370 Consiglio di Rumo consiglio. comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). Bizzarone...... 112 decurione...... 408 consiglio. comune di Breccia (sec. XIV - 1756). Breccia...... 126 consiglio di camera v. savi di provvisione consiglio. comune di Breglia (sec. XIV - 1756). Breglia...... 130 consiglio di prefettura. dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). Como. 431 consiglio. comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). Buggiolo...... 160 CONSIGLIO DI RUMO consiglio. comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). Bulgarograsso...... 168 comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 451 consiglio. comune di Cagno (sec. XIV - 1756). Cagno...... 192 comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 451 consiglio. comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). Camerlata...... 197 comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). console...... 451 consiglio. comune di Camnago (sec. XIV - 1756). comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). esattore...... 451 Camnago (pieve di Uggiate)...... 199 comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 451 consiglio. comune di Camnago (sec. XIV - 1756). comune di Consiglio di Rumo (1757 - 1797)...... 452 Camnago (pieve di Zezio)...... 203 comune di Consiglio di Rumo (1798 - 1815)...... 453 consiglio. comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 comune di Consiglio di Rumo (1816 - 1859)...... 454 consiglio. comune di Careno (sec. XIV - 1756). Careno...... 254 consiglio di valle. Valassina (sec. XIV - 1756). Asso...... 70 consiglio. comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). Carlazzo...... 262 consiglio generale v. consiglio dei decurioni consiglio. comune di Casanova (sec. XIV - 1756). Casanova...... 271 consiglio generale. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 consiglio. comune di Casnate (sec. XIV - 1756). Casnate...... 289 consigliere e credenziere...... 1042 consiglio. comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). consiglio generale. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). Cassina Rizzardi...... 313 Porlezza...... 958 consiglio. comune di Castello. Castello (pieve di Porlezza)...... 319 consigliere...... 958 consiglio. comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). Castelnuovo...... 328 consiglio generale. Valle Intelvi. Laino...... 651 consiglio. comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). Cavargna...... 341 consiglio generale. comune di Albate (sec. XIV - 1756). Albate...... 2 consiglio. comune di Caversaccio (sec. XIV - 1756). Caversaccio...... 346 consiglio generale. comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 31 consiglio. comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). Cermenate...... 354 consiglio generale. comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). Cernobbio...... 358 Bregnano (pieve di Fino)...... 134 consiglio. comune di Cima (sec. XIV - 1756). Cima...... 362 consiglio generale. comune di Carate (sec. XVII - 1756). Carate...... 237 consiglio. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). Cirimido...... 366 consiglio generale. comune di Cavallasca (sec. XIV - 1756). Cavallasca...... 337 consiglio. comune di Civello (sec. XIV - 1756). Civello...... 370 consiglio generale. comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). Civiglio...... 377 Consiglio di Rumo...... 451 consiglio. comune di Claino. Claino...... 381 consiglio generale. comune di Domaso (sec. XIV - 1756). Domaso...... 499 consiglio. comune di Colonno (sec. XIV - 1756). Colonno...... 389 consiglio generale. comune di Erno. Erno...... 535 consiglio. comune di Concagno. Concagno...... 450 consiglio generale. comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 consiglio. comune di Corrido (sec. XIV - 1756). Corrido...... 457 consiglio generale. comune di Grandola (sec. XIV - 1756). Grandola...... 591 consiglio. comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 consiglio generale. comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 consiglio. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 consiglio generale. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 consiglio. comune di Cusino (sec. XIV - 1756). Cusino...... 485 consiglio generale. comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 consiglio. comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 consiglio generale. comune di Livo (sec. XIV - 1756). Livo...... 691 consiglio. comune di Drezzo (sec. XIV - 1756). Drezzo...... 521 consiglio generale. comune di Loveno (sec. XVI - 1756). Loveno...... 712 consiglio. comune di Erba (sec. XIV - 1756). Erba...... 526 consiglio generale. comune di Manera. Manera...... 745 consiglio. comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 consiglio generale. comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). Menaggio...... 768 consiglio. comune di Gaggino (sec. XIV - 1756). Gaggino...... 559 consiglio generale. comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 consiglio (sec. XVIII in.). comune di Gironico al monte. Gironico...... 579 consiglio generale. comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). Minoprio...... 789 consiglio (sec. XVIII in.). comune di Gironico al piano. Gironico...... 578 consiglio generale. comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). Montemezzo. . 818 consiglio. comune di Gottro (sec. XIV - 1756). Gottro...... 583 consiglio generale. comune di Naro. Naro...... 842 consiglio. comune di Grandate (sec. XIV - 1756). Grandate...... 587 consiglio generale. comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). Palanzo...... 880 consiglio. comune di Grona (sec. XIV - 1756). Grona...... 615 consiglio generale. comune di Peglio (sec. XIV - 1756). Peglio...... 893 consiglio. comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). Guanzate...... 619 consiglio generale. comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 consiglio. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 924 consiglio. comune di Lemna (sec. XIV - 1756). Lemna...... 665 consiglio generale. comune di Romanò (sec. XIV - 1756). Romanò...... 998 consiglio. comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 consiglio generale. comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). Stazzona...... 1103 consiglio. comune di Lipomo (sec. XIV - 1756). Lipomo...... 687 consiglio generale. comune di Traversa (sec. XIV - 1756). Traversa...... 1121 consiglio. comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). consiglio generale. comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). Tremezzo...... 1126 Lurago Marinone...... 728 consiglio generale. comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). Trezzone...... 1135 consiglio. comune di Macciasca. Macciasca...... 736 consiglio generale. comune di Vercana (sec. XIV - 1756). Vercana...... 1169 consiglio. comune di Maccio (sec. XIV - 1756). Maccio...... 737 consiglio generale. comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 consiglio. comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 consiglio generale (1757 - 1796). consiglio. comune di Molina (sec. XIV - 1756). Molina...... 798 comune di Como (1757 - 1796). Como...... 419 consiglio. comune di Montano (sec. XIV - 1756). Montano...... 812 consiglio generale. Valle Intelvi. Pellio di sotto...... 902 consiglio. comune di Mornasco. Mornasco...... 831 vocale...... 902 consiglio. comune di Nobiallo. Nobiallo...... 850 consiglio generale (1805 giugno 8 - 1815). consiglio. comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). Olgiate...... 858 dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). Como...... 431 consiglio. comune di Osteno. Osteno...... 875 consiglio generale. comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374 consigliere...... 374 consiglio. comune di Parè (sec. XIV - 1756). Parè...... 884 consiglio minore v. savi di provvisione consiglio. comune di Piano (sec. XIV - 1756). Piano...... 912 consiglio minore dei dodici savi v. savi di provvisione consiglio. comune di Piazza (sec. XIV - 1756). Piazza...... 916 consiglio particolare. comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). Arcellasco...... 43 consiglio. comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). Ponzate...... 941 consiglio particolare. comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). Porlezza...... 947 Blessagno...... 116 consiglio. comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). Ramponio...... 974 consiglio particolare. comune di Brugora. Brugora...... 150 consiglio. comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). Rebbio...... 979 consiglio particolare. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). Cantù...... 212 consiglio. comune di Rodero (sec. XIV - 1756). Rodero...... 994 squadra dei civili...... 212 consiglio. comune di Ronago (sec. XIV - 1756). Ronago superiore...... 1002 squadra dei rurali...... 212 consiglio. comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). Rovellasca...... 1008 consiglio particolare. comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona. .... 597 consiglio. comune di Rovello (sec. XIV - 1756). Rovello...... 1012 consigliere...... 597 consiglio. comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). consiglio particolare. comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). Lanzo...... 657 San Bartolomeo...... 1025 consiglio particolare. comune di Pellio di sopra. Pellio di sopra...... 898 consiglio. comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). San Nazzaro...... 1046 consiglio particolare. comune di Ponna (sec. XIV - 1756). Ponna...... 933 consiglio. comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). Seghebbia...... 1073 consiglio particolare. comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). San Fedele. .. 1034 consiglio. comune di Senna (sec. XIV - 1756). Senna...... 1078 consiglio particolare. comune di San Siro (sec. XIV - 1756). San Siro...... 1051 consiglio. comune di Socco. Socco...... 1082 consiglio particolare. comune di Scaria (sec. XIV - 1756). Scaria...... 1065 consiglio. comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). Solbiate...... 1083 consiglio particolare. comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Solzago con Tavernerio. Solzago...... 1087 Villa Romanò...... 1189 consiglio. comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). Tavordo...... 1112 console (sec. XII). comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 consiglio. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 console. comune di Albogasio con Oria (sec. XIV - 1756). consiglio. comune di Trevano (sec. XIV - 1756). Trevano superiore...... 1131 Albogasio...... 14 consiglio. comune di Turate (sec. XIV - 1756). Turate...... 1139 console. comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 consiglio. comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). Uggiate...... 1143 console. comune di Castello (sec. XIV - 1756). consiglio (sec. XVIII in.). comune di Veniano Inferiore. Veniano...... 1164 Castello (Valsolda)...... 320 consiglio (sec. XVIII in.). comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 console. comune di Cressogno. Cressogno Superiore...... 469 consiglio. comune di Vergosa (sec. XIV - 1756). Vergosa...... 1173 console. comune di Dasio (sec. XIV - 1756). Dasio...... 489 consiglio. comune di Urago. Urago...... 1150 console. comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). Drano...... 517 consiglio. comune di Campione (sec. IX - 1797). Campione...... 207 console. comune di Puria (sec. XIV - 1756). Puria...... 965 consiglio comunale. comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). Moltrasio...... 804 console (sec. XIV - 1756). riviera di Lecco, pieve di Porlezza consiglio dei decurioni. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 408 (sec. XIV - 1756). Porlezza...... 958

371 Consiglio di Rumo console. comune di Alserio (sec. XIV - 1756). Alserio...... 18 console. comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). console. comune di Lemna (sec. XIV - 1756). Lemna...... 665 Consiglio di Rumo...... 451 console. comune di Molina (sec. XIV - 1756). Molina...... 798 console. comune di Corneno. Corneno...... 455 console. comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). Palanzo...... 880 console. comune di Corogna. Corogna...... 456 console. comune di Quarzano. Quarzano...... 973 console. comune di Corrido (sec. XIV - 1756). Corrido...... 457 console. comune di Sorico (sec. XIV - 1756). Sorico...... 1093 console. comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 console. comune di Albate (sec. XIV - 1756). Albate...... 2 console. comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). Cremnago...... 465 console. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). Albiolo...... 10 console. comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). Crevenna...... 473 console. comune di Alzate (sec. XIV - 1756). Alzate...... 22 console. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 console. comune di Anzano (sec. XIV - 1756). Anzano...... 26 console. comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 console. comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 31 console. comune di Cusino (sec. XIV - 1756). Cusino...... 485 console. comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). Arcellasco...... 43 console. comune di Domaso (sec. XIV - 1756). Domaso...... 499 console. comune di Argegno (sec. XIV - 1756). Argegno...... 47 console. comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 console. comune di Arosio (sec. XIII - 1756). Arosio...... 53 console. comune di Drezzo (sec. XIV - 1756). Drezzo...... 521 console. comune di Asnago (sec. XIV - 1756). Asnago...... 57 console. comune di Erba (sec. XIV - 1756). Erba...... 526 console. comune di Asso (sec. XIV - 1756). Asso...... 63 console. comune di Erno. Erno...... 535 console. comune di Baragiola. Baragiola...... 74 console. comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 console. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 console. comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). Fenegrò...... 540 console (sec. XVIII in.). comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 console. comune di Ferrera. Ferrera...... 544 console. comune di Bene (sec. XIV - 1756). Bene...... 93 console. comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 console. comune di Beregazzo. Beregazzo...... 97 console. comune di Figliaro. Figliaro...... 549 console. comune di Bernasca. Bernasca...... 101 console. comune di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 550 console. comune di Bernate (sec. XIV - 1756). Bernate...... 102 console. comune di Gaggino (sec. XIV - 1756). Gaggino...... 559 console. comune di Binago (sec. XIV - 1756). Binago...... 106 console. comune di Galliano. Galliano...... 563 console. comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). Bizzarone...... 112 console. comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). Garzeno...... 564 console. comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). console. comune di Gemù. Gemù...... 569 Blessagno...... 116 console. comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 console. comune di Brazzova. Brazzova...... 125 console. comune di Germasino (sec. XIV - 1756). Germasino...... 574 console. comune di Breccia (sec. XIV - 1756). Breccia...... 126 console (sec. XVIII in.). comune di Gironico al monte. Gironico...... 579 console. comune di Breglia (sec. XIV - 1756). Breglia...... 130 console (sec. XVIII in.). comune di Gironico al piano. Gironico...... 578 console. comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). console. comune di Gottro (sec. XIV - 1756). Gottro...... 583 Bregnano (pieve di Fino)...... 134 console. comune di Grandate (sec. XIV - 1756). Grandate...... 587 console. comune di Brenna (sec. XIV - 1756). Brenna...... 139 console. comune di Grandola (sec. XIV - 1756). Grandola...... 591 console. comune di Bricola. Bricola...... 143 console. comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona...... 597 console. comune di Brienno (sec. XIV - 1756). Brienno...... 145 console. comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 console. comune di Brugora. Brugora...... 150 console. comune di Grona (sec. XIV - 1756). Grona...... 615 console. comune di Brunate (sec. XIV - 1756). Brunate...... 151 console. comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). Guanzate...... 619 console. comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). Buccinigo...... 156 console. comune di Guiano. Guiano...... 623 console. comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). Buggiolo...... 160 console. comune di Incasate. Incasate...... 624 console. comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). Bulgarograsso...... 168 console. comune di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 625 console. comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). Bulgorello...... 172 console. comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 console. comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). Cabiate...... 179 console. comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). Inverigo...... 636 console. comune di Caccivio. Caccivio...... 183 console. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 console. comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). Cadorago...... 184 console. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 console. comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 console. comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). Lambrugo...... 653 console. comune di Cagno (sec. XIV - 1756). Cagno...... 192 console. comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). Lanzo...... 657 console. comune di Calpuno. Calpuno...... 196 console. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 console. comune di Camerlata (sec. XVII - 1756). Camerlata...... 197 console. comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 console. comune di Camnago (sec. XIV - 1756). console. comune di Lezza (sec. XIV - 1756). Lezza...... 675 Camnago (pieve di Uggiate)...... 199 console. comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 console. comune di Camnago (sec. XIV - 1756). console. comune di Limido (sec. XIV - 1756). Limido...... 683 Camnago (pieve di Zezio)...... 203 console. comune di Lipomo (sec. XIV - 1756). Lipomo...... 687 console. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). Cantù...... 212 console. comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 console. comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 console. comune di Livo (sec. XIV - 1756). Livo...... 691 console. comune di Capiago (sec. XIV - 1756). Capiago...... 233 console. comune di Locate (sec. XIV - 1756). Locate...... 695 console. comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). Carbonate...... 241 console (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Appiano) console. comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245 (sec. XIV - 1756). Lomazzo...... 700 console. comune di Carella (sec. XIV - 1756). Carella...... 250 console (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 console. comune di Careno (sec. XIV - 1756). Careno...... 254 console. comune di Longone (sec. XIV - 1756). Longone...... 707 console. comune di Carimate (sec. XIV - 1756). Carimate...... 258 console. comune di Loveno (sec. XVI - 1756). Loveno...... 712 console. comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). Carlazzo...... 262 console. comune di Lucino (sec. XIV - 1756). Lucino...... 716 console. comune di Carpesino. Carpesino...... 266 console. comune di Luisago (sec. XIV - 1756). Luisago...... 720 console. comune di Carugo (sec. XIV - 1756). Carugo...... 267 console. comune di Lurago (sec. XIV - 1756). Lurago...... 724 console. comune di Casanova (sec. XIV - 1756). Casanova...... 271 console. comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). console. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). Lurago Marinone...... 728 Caslino (corte di Casale)...... 281 console. comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). Lurate Abbate...... 732 console. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). console. comune di Macciasca. Macciasca...... 736 Caslino (pieve di Fino)...... 285 console. comune di Maccio (sec. XIV - 1756). Maccio...... 737 console. comune di Casnate (sec. XIV - 1756). Casnate...... 289 console. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 console. comune di Cassina di Navedano. Cassina di Navedano...... 302 console. comune di Manera. Manera...... 745 console. comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). console. comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). Mariaga...... 746 Cassina Mariaga...... 307 console. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 console. comune di Cassina Restelli. Cassina Restelli...... 312 console. comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). Menaggio...... 768 console. comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). console. comune di Merone (sec. XIV - 1756). Merone...... 781 Cassina Rizzardi...... 313 console. comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 console. comune di Castello. Castello (pieve di Porlezza)...... 319 console. comune di Mezzena. Dizzasco...... 495 console. comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 console (sec. XVIII in.). comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 console. comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). Castelnuovo...... 328 console. comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). Minoprio...... 789 console. comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 console. comune di Mojana (sec. XIV - 1756). Mojana...... 793 console. comune di Cavallasca (sec. XIV - 1756). Cavallasca...... 337 console. comune di Molena. Molena...... 797 console. comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). Cavargna...... 341 console. comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). Moltrasio...... 804 console. comune di Caversaccio (sec. XIV - 1756). Caversaccio...... 346 console. comune di Monguzzo (sec. XIV - 1756). Monguzzo...... 808 console. comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 console. comune di Montano (sec. XIV - 1756). Montano...... 812 console. comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). Cermenate...... 354 console. comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). Montemezzo...... 818 console. comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). Cernobbio...... 358 console. comune di Monticello. Monticello (pieve di Incino)...... 825 console. comune di Cima (sec. XIV - 1756). Cima...... 362 console. comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). Montorfano...... 826 console. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). Cirimido...... 366 console. comune di Mornasco. Mornasco...... 831 console. comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). Civiglio...... 377 console. comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). Mozzate...... 832 console. comune di Colciago (sec. XIV - 1756). Colciago...... 385 console. comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 console. comune di Colonno (sec. XIV - 1756). Colonno...... 389 console. comune di Naro. Naro...... 842 console. comune di Concagno. Concagno...... 450 console. comune di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 843

372 Croce console. comune di Nobiallo. Nobiallo...... 850 console ed esattore. comune di Civello (sec. XIV - 1756). Civello...... 370 console. comune di Nobile (sec. XIV - 1756). Nobile...... 851 consoli dei mercanti. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 409 console. comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). Novedrate...... 853 consoli dei paratici. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 console. comune di Olgelasca. Olgelasca...... 857 consoli del comune. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 410 console. comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). Olgiate...... 858 consoli di giustizia. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 411 console. comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). Oltrona...... 863 contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona...... 601 console. comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). Orsenigo...... 867 cancelliere (sec. XVI - 1756)...... 601 console. comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). Ossuccio...... 871 commissario della scossa...... 601 console. comune di Osteno. Osteno...... 875 congregazione generale (sec. XVI - 1756). vocale (sec. XVI - 1756)...... 601 console. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 deputato (sec. XVI - 1756)...... 601 console. comune di Parè (sec. XIV - 1756). Parè...... 884 ragionato...... 601 sindaco generale...... 601 console. comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). Parravicino...... 888 sindaco generale in Milano...... 601 console. comune di Parzano. Parzano...... 892 contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 console. comune di Peglio (sec. XIV - 1756). Peglio...... 893 commissario provinciale...... 602 console (sec. XVIII in.). comune di Pellio di sopra. Pellio di sopra...... 898 congregazione generale (1757 - 1786). vocale (1757 - 1786)...... 602 console (sec. XVIII in.). comune di Pellio di sotto. Pellio di sopra...... 897 deputazione provinciale. deputato (1757 - 1786)...... 602 console. comune di Penzano (sec. XIV - 1756). Penzano...... 903 deputazione provinciale. sindaco (1757 - 1786)...... 602 console. comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello...... 907 deputazione provinciale. sindaco in Milano...... 602 console. comune di Piano (sec. XIV - 1756). Piano...... 912 convocato. comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 console. comune di Piazza (sec. XIV - 1756). Piazza...... 916 convocato. comune di Brunate (sec. XIV - 1756). Brunate...... 151 console. comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 convocato. comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). Bulgorello...... 172 console. comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 convocato. comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). Cadorago...... 184 console. comune di Pomerio. Pomerio...... 932 convocato. comune di Capiago (sec. XIV - 1756). Capiago...... 233 console. comune di Ponna (sec. XIV - 1756). Ponna...... 933 convocato. comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 console. comune di Ponte (sec. XVI - 1756). Ponte...... 937 convocato. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). console. comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). Ponzate...... 941 Caslino (pieve di Fino)...... 285 console (sec. XVIII in.). comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). Porlezza...... 947 convocato. comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). console. comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 Cassina Mariaga...... 307 console. comune di Puginate. Puginate...... 964 convocato. comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 console. comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). Pusiano...... 969 convocato. comune di Mezzena. Dizzasco...... 495 console. comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). Ramponio...... 974 convocato. comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 console. comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). Rebbio...... 979 convocato. comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello...... 907 console. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 convocato. comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 console. comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). Rezzonico...... 987 convocato. comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). Sant’Abbondio...... 1055 console. comune di Rodero (sec. XIV - 1756). Rodero...... 994 convocato. comune di Schignano (sec. XIV - 1756). Schignano...... 1069 console. comune di Romanò (sec. XIV - 1756). Romanò...... 998 convocato dei capi di casa. comune di Galliano. Galliano...... 563 console. comune di Ronago (sec. XIV - 1756). Ronago superiore...... 1002 convocato dei capi di casa. comune di Merone (sec. XIV - 1756). Merone...... 781 console. comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). Rovellasca...... 1008 convocato dei vocali. comune di Carpesino. Carpesino...... 266 console. comune di Rovello (sec. XIV - 1756). Rovello...... 1012 convocato generale. comune di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 625 console. comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). Rovenna...... 1016 CORNENO console. comune di Rozzago. Rozzago...... 1020 comune di Corneno. assemblea...... 455 console. comune di Sala (sec. XIV - 1756). Sala...... 1021 comune di Corneno. cancelliere...... 455 console. comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). comune di Corneno. console...... 455 San Bartolomeo...... 1025 comune di Corneno. esattore...... 455 console. comune di San Bartolomeo al Bosco. COROGNA San Bartolomeo al Bosco...... 1029 comune di Corogna. cancelliere...... 456 console. comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). San Fedele...... 1034 comune di Corogna. console...... 456 console. comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). San Nazzaro...... 1046 comune di Corogna. esattore...... 456 console. comune di San Siro (sec. XIV - 1756). San Siro...... 1051 CORRIDO console. comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). Sant’Abbondio...... 1055 comune di Corrido (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 457 console. comune di Saruggia. Saruggia...... 1060 comune di Corrido (sec. XIV - 1756). consiglio...... 457 console. comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). Scarenna...... 1061 comune di Corrido (sec. XIV - 1756). console...... 457 console. comune di Scaria (sec. XIV - 1756). Scaria...... 1065 comune di Corrido (sec. XIV - 1756). esattore...... 457 comune di Corrido (1757 - 1797)...... 458 console. comune di Schignano (sec. XIV - 1756). Schignano...... 1069 comune di Corrido (1798 - 1815)...... 459 console. comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). Seghebbia...... 1073 comune di Corrido (1816 - 1859)...... 460 console. comune di Senna (sec. XIV - 1756). Senna...... 1078 corte di Casale (sec. XV - 1756). Canzo...... 226 console. comune di Socco. Socco...... 1082 corte di Casale (1757 - 1797). Canzo...... 227 console. comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). Solbiate...... 1083 CREMIA console. comune di Solzago con Tavernerio. Solzago...... 1087 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 461 console. comune di Somaino. Somaino...... 1092 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 461 console. comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). console...... 461 console. comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). Stazzona...... 1103 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). deputato...... 461 console. comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). Tavordo...... 1112 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). esattore...... 461 console. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 comune di Cremia (sec. XIV - 1756). sindaco...... 461 console. comune di Traversa (sec. XIV - 1756). Traversa...... 1121 comune di Cremia (1757 - 1797)...... 462 console. comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). Tremezzo...... 1126 comune di Cremia (1798 - 1809)...... 463 console. comune di Trevano (sec. XIV - 1756). Trevano superiore...... 1131 comune di Cremia (1816 - 1859)...... 464 console. comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). Trezzone...... 1135 CREMNAGO console. comune di Turate (sec. XIV - 1756). Turate...... 1139 comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 465 console. comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). Uggiate...... 1143 comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). console...... 465 console. comune di Urio (sec. XIV - 1756). Urio...... 1151 comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). esattore...... 465 console. comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 comune di Cremnago (1757 - 1797)...... 466 console. comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 comune di Cremnago (1798 - 1809)...... 467 comune di Cremnago (1816 - 1859)...... 468 console (sec. XVIII in.). comune di Veniano Inferiore. Veniano...... 1164 console (sec. XVIII in.). comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 CRESSOGNO SUPERIORE console. comune di Vercana (sec. XIV - 1756). Vercana...... 1169 comune di Cressogno. camparo...... 469 comune di Cressogno. consigliere...... 469 console. comune di Vergosa (sec. XIV - 1756). Vergosa...... 1173 comune di Cressogno. console...... 469 console. comune di Verna (sec. XIV - 1756). Verna...... 1177 comune di Cressogno Superiore e Inferiore (1757 - 1797)...... 470 console. comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). Vertemate...... 1181 comune di Cressogno Superiore e Inferiore (1798 - 1805)...... 471 console. comune di Verzago. Verzago...... 1185 comune di Cressogno Superiore e Inferiore (1816 - 1859)...... 472 console. comune di Vignarca. Vignarca...... 1188 CREVENNA console. comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). Villa Romanò...... 1189 comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). cancelliere...... 473 console. comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). console...... 473 console (sec. XVIII in.). comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). esattore...... 473 console. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 comune di Crevenna (1757 - 1797)...... 474 console. comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 comune di Crevenna (1798 - 1809)...... 475 console (sec. XVIII in.). giudici di palazzo. comune di Como (sec. XI - 1756). comune di Crevenna (1816 - 1859)...... 476 Como...... 403 CROCE console. comune di Urago. Urago...... 1150 comune di Croce (sec. XIV - 1756). camparo...... 477 console. comune di Campione (sec. IX - 1797). Campione...... 207 comune di Croce (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 477 console. comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374 comune di Croce (sec. XIV - 1756). chirurgo...... 477

373 Cucciago

comune di Croce (sec. XIV - 1756). consiglio...... 477 deputato. comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 comune di Croce (sec. XIV - 1756). console...... 477 deputato. comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 comune di Croce (sec. XIV - 1756). esattore...... 477 deputato (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Appiano) comune di Croce (sec. XIV - 1756). fante...... 477 (sec. XIV - 1756). Lomazzo...... 700 comune di Croce (sec. XIV - 1756). medico...... 477 deputato (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 comune di Croce (sec. XIV - 1756). sindaco...... 477 deputato. comune di Longone (sec. XIV - 1756). Longone...... 707 comune di Croce (1757 - 1797)...... 478 deputato. comune di Lurago (sec. XIV - 1756). Lurago...... 724 comune di Croce (1798 - 1809)...... 479 deputato. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 comune di Croce (1816 - 1859)...... 480 deputato. comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). Mariaga...... 746 Cruce v. Croce deputato. comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 CUCCIAGO deputato (sec. XVIII in.). comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 481 deputato. comune di Molina (sec. XIV - 1756). Molina...... 798 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). console...... 481 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). deputato...... 481 deputato. comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). esattore...... 481 deputato. comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). Ossuccio...... 871 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). sindaco...... 481 deputato. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). uomo di comune...... 481 deputato. comune di Penzano (sec. XIV - 1756). Penzano...... 903 comune di Cucciago (1757 - 1797)...... 482 deputato. comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello...... 907 comune di Cucciago (1798 - 1809)...... 483 deputato. comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 comune di Cucciago (1816 - 1859)...... 484 deputato. comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 curante. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). deputato. comune di Ponte (sec. XVI - 1756). Ponte...... 937 Como...... 418 deputato. comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 CUSINO deputato. comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). Pusiano...... 969 comune di Cusino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 485 deputato. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 comune di Cusino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 485 deputato. comune di Sala (sec. XIV - 1756). Sala...... 1021 comune di Cusino (sec. XIV - 1756). console...... 485 deputato. comune di Solzago con Tavernerio. Solzago...... 1087 comune di Cusino (sec. XIV - 1756). esattore...... 485 deputato. comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 comune di Cusino (1757 - 1797)...... 486 deputato. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 comune di Cusino (1798 - 1812)...... 487 comune di Cusino (1816 - 1859)...... 488 deputato. comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 custode della chiesa. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 deputato. comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 custode della chiesa. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 deputato. comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 custode della chiesa. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 deputato. comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). Villa Romanò...... 1189 custode della fontana di San Lazzaro. deputato. comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). deputato (sec. XVIII in.). comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 Como...... 418 deputato. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 custode delle fortezze e delle torri. deputato. comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 deputato (1757 - 1786). deputazione provinciale. custode delle macchine idrauliche per estinguere incendi. contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 deputato. Valle Intelvi. Pellio di sotto...... 902 Cuzago v. Cucciago deputato al personale. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 DASIO deputato alle navi da guerra, al porto e al molo. comune di Dasio (sec. XIV - 1756). camparo...... 489 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Dasio (sec. XIV - 1756). consigliere...... 489 deputato generale. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). comune di Dasio (sec. XIV - 1756). console...... 489 Porlezza...... 958 comune di Dasio (1757 - 1797)...... 490 deputato soprintendente. comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). comune di Dasio (1798 - 1805)...... 491 Sant’Abbondio...... 1055 comune di Dasio (1816 - 1859)...... 492 deputazione provinciale. contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 DECINISIO deputato (1757 - 1786)...... 602 comune di Decinisio...... 493 sindaco (1757 - 1786)...... 602 decurione. consiglio dei decurioni. comune di Como (sec. XI - 1756). sindaco in Milano...... 602 Como...... 408 dipartimento del Lario (1797 luglio 8 - 1798 agosto 31). delegazione dell'alloggiamento militare. Como...... 429 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 dipartimento del Lario (1801 maggio 15 - 1805 giugno 7). deputato (sec. XVI - 1756). contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona. ..601 Como...... 430 deputato. comune di Albesio (sec. XIV - 1756). Albese...... 6 dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). Como...... 431 deputato. comune di Anzano (sec. XIV - 1756). Anzano...... 26 consiglio di prefettura...... 431 deputato. comune di Asso (sec. XIV - 1756). Asso...... 63 consiglio generale (1805 giugno 8 - 1815)...... 431 deputato. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 prefetto (1805 giugno 8 - 1815)...... 431 deputato (sec. XVIII in.). comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 distretto dell’alto Lambro. Asso...... 67 deputato. comune di Blevio (sec. XIV - 1756). Blevio...... 120 distretto della cancelleria del censo n. I della provincia di Como. deputato. comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). Buccinigo...... 156 Como...... 432 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 432 deputato. comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 distretto della cancelleria del censo n. I della provincia di Milano. deputato. comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). Bulgarograsso...... 168 Porlezza...... 952 deputato. comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 952 deputato. comune di Carate (sec. XVII - 1756). Carate...... 237 distretto della cancelleria del censo n. II della provincia di Como. deputato. comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245 Como...... 433 deputato. comune di Carpesino. Carpesino...... 266 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 433 deputato. comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 distretto della cancelleria del censo n. III della provincia di Como. deputato. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). Nesso...... 847 Caslino (corte di Casale)...... 281 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 847 deputato. comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). distretto della cancelleria del censo n. IV della provincia di Como. Cassina Mariaga...... 307 Menaggio...... 772 deputato. comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 772 deputato. comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 distretto della cancelleria del censo n. IV della provincia di Gallarate. deputato. comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 Appiano...... 35 deputato. comune di Colonno (sec. XIV - 1756). Colonno...... 389 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 35 deputato. comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 distretto della cancelleria del censo n. V della provincia di Como. deputato. comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 San Fedele...... 1038 deputato. comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 1038 deputato. comune di Erba (sec. XIV - 1756). Erba...... 526 distretto della cancelleria del censo n. V della provincia di Milano. deputato. comune di Erno. Erno...... 535 Canzo...... 229 deputato. comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 229 deputato. comune di Galliano. Galliano...... 563 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Como. Porlezza...... 951 deputato. comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 951 deputato. comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Como. deputato. comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). Guanzate...... 619 Gravedona...... 604 deputato. comune di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 625 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 604 deputato. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Milano. deputato. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 Mariano...... 754 deputato. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 754 deputato. comune di Lemna (sec. XIV - 1756). Lemna...... 665 distretto della cancelleria del censo n. VII della provincia di Como. deputato. comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 Pianello...... 911 deputato. comune di Lezza (sec. XIV - 1756). Lezza...... 675 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 911

374 Erno distretto della cancelleria del censo n. VII della provincia di Milano. pieve di Dongo (1757 - 1797)...... 512 Erba...... 531 comune di Dongo (1798 - 1815)...... 507 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 531 distretto I di Dongo...... 509 distretto della cancelleria del censo n. VIII della provincia di Como. cantone IV di Dongo...... 504 Gravedona...... 603 comune di Dongo (1816 - 1859)...... 508 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 603 distretto VII di Dongo...... 510 distretto della cancelleria del censo n. XI della provincia di Milano. DOSSO DEL LIRO Mariano...... 755 comune di Liro. cancelliere...... 513 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 755 comune di Liro. consiglio generale...... 513 distretto della cancelleria del censo n. XIII della provincia di Como. comune di Liro. console...... 513 Canzo...... 228 comune di Liro. deputato...... 513 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 228 comune di Liro. esattore...... 513 distretto della cancelleria del censo n. XIV della provincia di Como. comune di Liro. sindaco...... 513 Erba...... 530 comune di Dosso del Liro (1757 - 1797)...... 514 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 530 comune di Dosso del Liro (1798 - 1812)...... 515 distretto della cancelleria del censo n. XXXI della provincia di Milano. comune di Dosso del Liro (1816 - 1859)...... 516 Appiano...... 36 DRANO cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 36 comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). camparo...... 517 distretto di Appiano. Appiano...... 37 comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). consigliere...... 517 distretto di Domaso. Domaso...... 503 comune di Drano con Loggio (sec. XIV - 1756). console...... 517 distretto di Erba. Erba...... 532 comune di Drano con Loggio (1757 - 1797)...... 518 distretto di Fino. Fino...... 554 comune di Drano con Loggio (1798 - 1805)...... 519 distretto di Laglio. Laglio...... 646 comune di Drano con Loggio (1816 - 1859)...... 520 distretto di Mariano. Mariano...... 756 Dreze v. Drezzo distretto di Porlezza. Porlezza...... 953 Drezo v. Drezzo distretto di Tremezzo. Tremezzo...... 1130 DREZZO distretto di Uggiate. Uggiate...... 1147 comune di Drezzo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 521 distretto di Zezio inferiore. Como...... 434 comune di Drezzo (sec. XIV - 1756). console...... 521 distretto I di Como (1805 giugno 8 - 1815). Como...... 437 comune di Drezzo (1757 - 1797)...... 522 distretto I di Como (1816 - 1853 giugno 22). Como...... 439 comune di Drezzo (1798 - 1809)...... 523 distretto I di Como (1853 giugno 23 - 1859). Como...... 441 comune di Drezzo (1816 - 1859)...... 524 distretto I di Dongo. Dongo...... 509 Dugno v. Dongo distretto II di Como (1816 - 1853 giugno 22). Como...... 438 ERBA distretto II di Como (1853 giugno 23 - 1859). Como...... 440 comune di Erba (sec. XIV - 1756). consiglio...... 526 distretto III di Bellagio. Bellagio...... 89 comune di Erba (sec. XIV - 1756). console...... 526 distretto III di Menaggio. Menaggio...... 773 comune di Erba (sec. XIV - 1756). deputato...... 526 comune di Erba (sec. XIV - 1756). esattore...... 526 distretto IV di Cantù. Cantù...... 219 comune di Erba (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 526 distretto IV di Menaggio. Menaggio...... 774 comune di Erba (1757 - 1797)...... 527 distretto IX di San Fedele. San Fedele...... 1040 distretto della cancelleria del censo n. XIV della provincia di Como. distretto primo di Como. Como...... 436 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 530 distretto V di Appiano. Appiano...... 40 distretto della cancelleria del censo n. VII della provincia di Milano. distretto V di San Fedele. San Fedele...... 1039 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 531 distretto VI di Gravedona. Gravedona...... 606 comune di Erba (1798 - 1815)...... 528 distretto VI di Porlezza. Porlezza...... 955 distretto di Erba...... 532 distretto VII di Dongo. Dongo...... 510 distretto XXVI di Erba...... 533 distretto VII di Menaggio. Menaggio...... 775 cantone IV di Erba...... 525 distretto VIII di Gravedona. Gravedona...... 605 comune di Erba (1816 - 1859)...... 529 distretto VIII di Porlezza. Porlezza...... 956 distretto XIV di Erba...... 534 distretto XIII di Canzo. Canzo...... 230 ERNO distretto XIV di Canzo. Canzo...... 231 comune di Erno. consiglio generale...... 535 comune di Erno. console...... 535 distretto XIV di Erba. Erba...... 534 comune di Erno. deputato...... 535 distretto XX di Appiano. Appiano...... 38 comune di Erno. esattore...... 535 distretto XXI di Olgiate. Olgiate...... 862 comune di Erno. sindaco...... 535 distretto XXII di Como. Como...... 435 esattore. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 distretto XXIII di Appiano. Appiano...... 39 esattore. comune di Albate (sec. XIV - 1756). Albate...... 2 distretto XXIII di Argegno. Argegno...... 51 esattore. comune di Albesio (sec. XIV - 1756). Albese...... 6 distretto XXIV di Porlezza. Porlezza...... 954 esattore. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). Albiolo...... 10 distretto XXIX di Mariano. Mariano...... 757 esattore. comune di Alserio (sec. XIV - 1756). Alserio...... 18 distretto XXV di Asso. Asso...... 68 esattore. comune di Alzate (sec. XIV - 1756). Alzate...... 22 distretto XXVI di Cantù. Cantù...... 218 esattore. comune di Anzano (sec. XIV - 1756). Anzano...... 26 distretto XXVI di Erba. Erba...... 533 esattore. comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 31 distretto XXVI di Mariano. Mariano...... 758 esattore. comune di Arcellasco (sec. XIV - 1756). Arcellasco...... 43 distretto XXVIII di Cantù. Cantù...... 217 esattore. comune di Argegno (sec. XIV - 1756). Argegno...... 47 DIZZASCO esattore. comune di Arosio (sec. XIII - 1756). Arosio...... 53 comune di Mezzena. cancelliere...... 495 esattore. comune di Asnago (sec. XIV - 1756). Asnago...... 57 comune di Mezzena. console...... 495 esattore. comune di Asso (sec. XIV - 1756). Asso...... 63 comune di Mezzena. convocato...... 495 esattore. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 comune di Mezzena. esattore...... 495 esattore (sec. XVIII in.). comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 comune di Mezzena. sindaco...... 495 esattore. comune di Bene (sec. XIV - 1756). Bene...... 93 cinque comuni della Mezzena...... 494 esattore. comune di Beregazzo. Beregazzo...... 97 comune di Dizzasco (1757 - 1797)...... 496 comune di Dizzasco (1798 - 1809)...... 497 esattore. comune di Binago (sec. XIV - 1756). Binago...... 106 comune di Dizzasco (1816 - 1859)...... 498 esattore. comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). Blessagno...... 116 DOMASO esattore. comune di Blevio (sec. XIV - 1756). Blevio...... 120 comune di Domaso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 499 esattore. comune di Brazzova. Brazzova...... 125 comune di Domaso (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 499 esattore. comune di Breccia (sec. XIV - 1756). Breccia...... 126 comune di Domaso (sec. XIV - 1756). console...... 499 comune di Domaso (sec. XIV - 1756). esattore...... 499 esattore. comune di Breglia (sec. XIV - 1756). Breglia...... 130 comune di Domaso (sec. XIV - 1756). sindaco...... 499 esattore. comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). Bregnano (pieve di Fino)...... 134 comune di Domaso (1757 - 1797)...... 500 comune di Domaso (1798 - 1815)...... 501 esattore. comune di Brenna (sec. XIV - 1756). Brenna...... 139 distretto di Domaso...... 503 esattore. comune di Brienno (sec. XIV - 1756). Brienno...... 145 comune di Domaso (1816 - 1859)...... 502 esattore. comune di Brugora. Brugora...... 150 Domaxio v. Domaso esattore. comune di Brunate (sec. XIV - 1756). Brunate...... 151 esattore. comune di Buccinigo (sec. XIV - 1756). Buccinigo...... 156 DONGO comune di Dongo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 505 esattore. comune di Buggiolo (sec. XIV - 1756). Buggiolo...... 160 comune di Dongo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 505 esattore (sec. XVIII in.). comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 comune di Dongo (sec. XIV - 1756). console...... 505 esattore. comune di Bulgarograsso (sec. XIV - 1756). Bulgarograsso...... 168 comune di Dongo (sec. XIV - 1756). deputato...... 505 esattore. comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). Bulgorello...... 172 comune di Dongo (sec. XIV - 1756). esattore...... 505 esattore. comune di Cabiate (sec. XIV - 1756). Cabiate...... 179 comune di Dongo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 505 esattore. comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). Cadorago...... 184 pieve di Dongo (sec. XIV - 1756)...... 511 esattore. comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 comune di Dongo (1757 - 1797)...... 506 esattore. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). Cantù...... 212

375 Erno esattore. comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 esattore. comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Capiago (sec. XIV - 1756). Capiago...... 233 Lurago Marinone...... 728 esattore. comune di Carate (sec. XVII - 1756). Carate...... 237 esattore. comune di Maccio (sec. XIV - 1756). Maccio...... 737 esattore. comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). Carbonate...... 241 esattore. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 esattore. comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245 esattore. comune di Manera. Manera...... 745 esattore. comune di Carella (sec. XIV - 1756). Carella...... 250 esattore. comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). Mariaga...... 746 esattore. comune di Careno (sec. XIV - 1756). Careno...... 254 esattore. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 esattore. comune di Carimate (sec. XIV - 1756). Carimate...... 258 esattore. comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). Maslianico...... 761 esattore. comune di Carlazzo (sec. XIV - 1756). Carlazzo...... 262 esattore. comune di Megna. Megna...... 766 esattore. comune di Carpesino. Carpesino...... 266 esattore. comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). Menaggio...... 768 esattore. comune di Carugo (sec. XIV - 1756). Carugo...... 267 esattore. comune di Merone (sec. XIV - 1756). Merone...... 781 esattore. comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 esattore. comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 esattore. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Mezzena. Dizzasco...... 495 Caslino (corte di Casale)...... 281 esattore (sec. XVIII in.). comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 esattore. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). Minoprio...... 789 Caslino (pieve di Fino)...... 285 esattore. comune di Mojana (sec. XIV - 1756). Mojana...... 793 esattore. comune di Casnate (sec. XIV - 1756). Casnate...... 289 esattore. comune di Molena. Molena...... 797 esattore. comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Molina (sec. XIV - 1756). Molina...... 798 Cassina Mariaga...... 307 esattore. comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). Moltrasio...... 804 esattore. comune di Cassina Restelli. Cassina Restelli...... 312 esattore. comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). Montemezzo...... 818 esattore. comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). Montorfano...... 826 Cassina Rizzardi...... 313 esattore. comune di Mornasco. Mornasco...... 831 esattore. comune di Castello. Castello (pieve di Porlezza)...... 319 esattore. comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). Mozzate...... 832 esattore. comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 esattore. comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 esattore. comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 esattore. comune di Naro. Naro...... 842 esattore. comune di Cavargna (sec. XIV - 1756). Cavargna...... 341 esattore. comune di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 843 esattore. comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 esattore. comune di Nobiallo. Nobiallo...... 850 esattore. comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). Cermenate...... 354 esattore. comune di Nobile (sec. XIV - 1756). Nobile...... 851 esattore. comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). Cernobbio...... 358 esattore. comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). Novedrate...... 853 esattore. comune di Cima (sec. XIV - 1756). Cima...... 362 esattore. comune di Olgelasca. Olgelasca...... 857 esattore. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). Cirimido...... 366 esattore. comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). Olgiate...... 858 esattore. comune di Civiglio (sec. XIV - 1756). Civiglio...... 377 esattore. comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). Oltrona...... 863 esattore. comune di Claino. Claino...... 381 esattore. comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). Orsenigo...... 867 esattore. comune di Colonno (sec. XIV - 1756). Colonno...... 389 esattore. comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). Ossuccio...... 871 esattore. comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Osteno. Osteno...... 875 Consiglio di Rumo...... 451 esattore. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 esattore. comune di Corneno. Corneno...... 455 esattore. comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). Palanzo...... 880 esattore. comune di Corogna. Corogna...... 456 esattore. comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). Parravicino...... 888 esattore. comune di Corrido (sec. XIV - 1756). Corrido...... 457 esattore. comune di Parzano. Parzano...... 892 esattore. comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 esattore. comune di Peglio (sec. XIV - 1756). Peglio...... 893 esattore. comune di Cremnago (sec. XIV - 1756). Cremnago...... 465 esattore (sec. XVIII in.). comune di Pellio di sopra. Pellio di sopra...... 898 esattore. comune di Crevenna (sec. XVI - 1756). Crevenna...... 473 esattore (sec. XVIII in.). comune di Pellio di sotto. Pellio di sopra...... 897 esattore. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 esattore. comune di Penzano (sec. XIV - 1756). Penzano...... 903 esattore. comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 esattore. comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello...... 907 esattore. comune di Cusino (sec. XIV - 1756). Cusino...... 485 esattore. comune di Piano (sec. XIV - 1756). Piano...... 912 esattore. comune di Domaso (sec. XIV - 1756). Domaso...... 499 esattore. comune di Piazza (sec. XIV - 1756). Piazza...... 916 esattore. comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 esattore. comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 esattore. comune di Erba (sec. XIV - 1756). Erba...... 526 esattore. comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 esattore. comune di Erno. Erno...... 535 esattore. comune di Pomerio. Pomerio...... 932 esattore. comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). Fabbrica...... 536 esattore. comune di Ponte (sec. XVI - 1756). Ponte...... 937 esattore. comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). Fenegrò...... 540 esattore. comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). Porlezza...... 947 esattore. comune di Ferrera. Ferrera...... 544 esattore. comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 esattore. comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 esattore. comune di Puginate. Puginate...... 964 esattore. comune di Figliaro. Figliaro...... 549 esattore. comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). Pusiano...... 969 esattore. comune di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 550 esattore. comune di Quarzano. Quarzano...... 973 esattore. comune di Fraino. Fraino...... 558 esattore. comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). Ramponio...... 974 esattore. comune di Galliano. Galliano...... 563 esattore. comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). Rebbio...... 979 esattore. comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). Garzeno...... 564 esattore. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 esattore. comune di Gemù. Gemù...... 569 esattore. comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). Rezzonico...... 987 esattore. comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 esattore. comune di Romanò (sec. XIV - 1756). Romanò...... 998 esattore. comune di Germasino (sec. XIV - 1756). Germasino...... 574 esattore. comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). Rovellasca...... 1008 esattore. comune di Gottro (sec. XIV - 1756). Gottro...... 583 esattore. comune di Rovello (sec. XIV - 1756). Rovello...... 1012 esattore. comune di Grandola (sec. XIV - 1756). Grandola...... 591 esattore. comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). Rovenna...... 1016 esattore. comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona...... 597 esattore. comune di Rozzago. Rozzago...... 1020 esattore. comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 esattore. comune di Sala (sec. XIV - 1756). Sala...... 1021 esattore. comune di Grona (sec. XIV - 1756). Grona...... 615 esattore. comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). Guanzate...... 619 San Bartolomeo...... 1025 esattore. comune di Guiano. Guiano...... 623 esattore. comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). San Fedele...... 1034 esattore. comune di Incasate. Incasate...... 624 esattore. comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). San Nazzaro...... 1046 esattore. comune di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 625 esattore. comune di San Siro (sec. XIV - 1756). San Siro...... 1051 esattore. comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 esattore. comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). Sant’Abbondio...... 1055 esattore. comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). Inverigo...... 636 esattore. comune di Saruggia. Saruggia...... 1060 esattore. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 esattore. comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). Scarenna...... 1061 esattore. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 esattore. comune di Scaria (sec. XIV - 1756). Scaria...... 1065 esattore. comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). Lambrugo...... 653 esattore. comune di Schignano (sec. XIV - 1756). Schignano...... 1069 esattore. comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). Lanzo...... 657 esattore. comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). Seghebbia...... 1073 esattore. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 esattore. comune di Socco. Socco...... 1082 esattore. comune di Lemna (sec. XIV - 1756). Lemna...... 665 esattore. comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 esattore. comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 esattore. comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). Stazzona...... 1103 esattore. comune di Lezza (sec. XIV - 1756). Lezza...... 675 esattore. comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). Tavordo...... 1112 esattore. comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 esattore. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 esattore. comune di Limido (sec. XIV - 1756). Limido...... 683 esattore. comune di Traversa (sec. XIV - 1756). Traversa...... 1121 esattore. comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 esattore. comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). Tremezzo...... 1126 esattore. comune di Livo (sec. XIV - 1756). Livo...... 691 esattore. comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). Trezzone...... 1135 esattore. comune di Locate (sec. XIV - 1756). Locate...... 695 esattore. comune di Turate (sec. XIV - 1756). Turate...... 1139 esattore (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). esattore. comune di Urio (sec. XIV - 1756). Urio...... 1151 Lomazzo...... 700 esattore. comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 esattore (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 esattore. comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 esattore. comune di Longone (sec. XIV - 1756). Longone...... 707 esattore (sec. XVIII in.). comune di Veniano Inferiore. Veniano...... 1164 esattore. comune di Loveno (sec. XVI - 1756). Loveno...... 712 esattore (sec. XVIII in.). comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 esattore. comune di Lurago (sec. XIV - 1756). Lurago...... 724 esattore. comune di Vercana (sec. XIV - 1756). Vercana...... 1169

376 Gravedona esattore. comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). Vertemate...... 1181 comune di Gaggino (1816 - 1859)...... 562 esattore. comune di Verzago. Verzago...... 1185 GALLIANO esattore. comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). Villa Romanò...... 1189 comune di Galliano. console...... 563 esattore. comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 comune di Galliano. convocato dei capi di casa...... 563 esattore (sec. XVIII in.). comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 comune di Galliano. deputato...... 563 esattore. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 comune di Galliano. esattore...... 563 esattore. comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 GARZENO esattore (sec. XVIII in.). vicinanza di Albonico. comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). assemblea...... 564 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 564 estimatore. comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374 comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). console...... 564 FABBRICA comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). esattore...... 564 comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). agenti dei compadroni...... 536 comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 564 comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). cancelliere...... 536 comune di Garzeno (1757 - 1797)...... 565 comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). capi di boletta...... 536 comune di Garzeno (1798 - 1815)...... 566 comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). consiglio...... 536 comune di Garzeno (1816 - 1859)...... 567 comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). console...... 536 GARZOLA comune di Fabbrica (sec. XVI - 1756). esattore...... 536 terra di Garzola...... 568 comune di Fabbrica (1757 - 1797)...... 537 Gayano v. Galliano comune di Fabbrica (1798 - 1809)...... 538 Gazino v. Gaggino comune di Fabbrica (1816 - 1859)...... 539 GEMÙ Fabrica v. Fabbrica comune di Gemù. cancelliere...... 569 fante. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 comune di Gemù. console...... 569 fante. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). comune di Gemù. esattore...... 569 Porlezza...... 958 comune di Gemù. fante...... 569 fante. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 GERA fante (sec. XVIII in.). comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 comune di Gera (sec. XVII - 1756). cancelliere...... 570 fante. comune di Brazzova. Brazzova...... 125 comune di Gera (sec. XVII - 1756). consiglio generale...... 570 fante. comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 comune di Gera (sec. XVII - 1756). console...... 570 fante. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 comune di Gera (sec. XVII - 1756). deputato...... 570 fante. comune di Gemù. Gemù...... 569 comune di Gera (sec. XVII - 1756). esattore...... 570 fante. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 comune di Gera (sec. XVII - 1756). sindaco...... 570 fante. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 comune di Gera (1757 - 1797)...... 571 fante. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 comune di Gera (1798 - 1815)...... 572 fante. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 comune di Gera (1816 - 1859)...... 573 fante. comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). Scarenna...... 1061 GERMASINO fante. comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 comune di Germasino (sec. XIV - 1756). assemblea...... 574 fante. comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 comune di Germasino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 574 comune di Germasino (sec. XIV - 1756). console...... 574 fante (sec. XVIII in.). comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 comune di Germasino (sec. XIV - 1756). esattore...... 574 fante. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 comune di Germasino (sec. XIV - 1756). sindaco...... 574 Fenagrò v. Fenegrò comune di Germasino (1757 - 1797)...... 575 FENEGRÒ comune di Germasino (1798 - 1809)...... 576 comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 540 comune di Germasino (1816 - 1859)...... 577 comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). console...... 540 Ghiano v. Guiano comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). esattore...... 540 GIRONICO comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). sindaco...... 540 comune di Gironico al monte. consiglio (sec. XVIII in.)...... 579 comune di Fenegrò (1757 - 1797)...... 541 comune di Gironico al monte. console (sec. XVIII in.)...... 579 comune di Fenegrò (1798 - 1815)...... 542 comune di Gironico al piano. consiglio (sec. XVIII in.)...... 578 comune di Fenegrò (1816 - 1859)...... 543 comune di Gironico al piano. console (sec. XVIII in.)...... 578 FERRERA comune di Gironico (1757 - 1797)...... 580 comune di Ferrera. console...... 544 comune di Gironico (1798 - 1815)...... 581 comune di Ferrera. esattore...... 544 comune di Gironico (1816 - 1859)...... 582 FIGINO giudice dei dazi. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 412 comune di Figino (sec. XIV - 1756). assemblea...... 545 giudice delle strade. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Figino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 545 giudice delle vettovaglie. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Figino (sec. XIV - 1756). console...... 545 giudice delle vittovaglie. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Figino (sec. XIV - 1756). deputato...... 545 giudici di palazzo. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Figino (sec. XIV - 1756). esattore...... 545 attuario...... 403 comune di Figino (sec. XIV - 1756). sindaco...... 545 console (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Figino (1757 - 1797)...... 546 giudici sopra la pescagione. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Figino (1798 - 1809)...... 547 comune di Figino (1816 - 1859)...... 548 GOTTRO comune di Gottro (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 583 FIGLIARO comune di Gottro (sec. XIV - 1756). consiglio...... 583 comune di Figliaro. assemblea...... 549 comune di Gottro (sec. XIV - 1756). console...... 583 comune di Figliaro. cancelliere...... 549 comune di Gottro (sec. XIV - 1756). esattore...... 583 comune di Figliaro. console...... 549 comune di Gottro (1757 - 1797)...... 584 comune di Figliaro. esattore...... 549 comune di Gottro (1798 - 1809)...... 585 FINO comune di Gottro (1816 - 1859)...... 586 comune di Fino (sec. XIV - 1756). assemblea...... 550 Grabadona v. Gravedona comune di Fino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 550 GRANDATE comune di Fino (sec. XIV - 1756). console...... 550 comune di Grandate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 587 comune di Fino (sec. XIV - 1756). esattore...... 550 comune di Grandate (sec. XIV - 1756). console...... 587 comune di Fino (sec. XIV - 1756). sindaco...... 550 comune di Grandate (1757 - 1797)...... 588 pieve di Fino (sec. XIV - 1756)...... 555 comune di Grandate (1798 - 1808)...... 589 comune di Fino (1757 - 1797)...... 551 comune di Grandate (1816 - 1859)...... 590 pieve di Fino (1757 - 1797)...... 556 comune di Fino (1798 - 1815)...... 552 GRANDOLA distretto di Fino...... 554 comune di Grandola (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 591 comune di Fino (1816 - 1859)...... 553 comune di Grandola (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 591 comune di Grandola (sec. XIV - 1756). console...... 591 FIORENZOLA comune di Grandola (sec. XIV - 1756). esattore...... 591 comune di Fiorenzola...... 557 comune di Grandola (sec. XIV - 1756). sindaco...... 591 fisico (sec. XVIII in.). comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Grandola (1757 - 1797)...... 592 fisico. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 comune di Grandola (1798 - 1815)...... 593 fisico (sec. XVIII in.). tribunale di sanità. comune di Como (sec. XI - 1756). comune di Grandola (1816 - 1859)...... 594 Como...... 403 Grandolla v. Grandola Fitilario v. Figliaro GRAVEDONA FRAINO comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 597 comune di Fraino. cancelliere...... 558 comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). consiglio particolare. comune di Fraino. esattore...... 558 consigliere...... 597 GAGGINO comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). console...... 597 comune di Gaggino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 559 comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). esattore...... 597 comune di Gaggino (sec. XIV - 1756). console...... 559 comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). sindaco (sec. XVIII in.)...... 597 comune di Gaggino (1757 - 1797)...... 560 pieve di Gravedona (sec. XIV - 1756)...... 607 comune di Gaggino (1798 - 1809)...... 561 podestà...... 609

377 Griante

contado di Como (sec. XVI - 1756). cancelliere (sec. XVI - 1756)...... 601 INVERIGO contado di Como (sec. XVI - 1756). commissario della scossa...... 601 comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). assemblea...... 636 contado di Como (sec. XVI - 1756). comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 636 congregazione generale (sec. XVI - 1756). vocale (sec. XVI - 1756)...... 601 comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). console...... 636 contado di Como (sec. XVI - 1756). deputato (sec. XVI - 1756)...... 601 comune di Inverigo (sec. XIV - 1756). esattore...... 636 contado di Como (sec. XVI - 1756). ragionato...... 601 comune di Inverigo (1757 - 1797)...... 637 contado di Como (sec. XVI - 1756). sindaco generale...... 601 comune di Inverigo (1798 - 1815)...... 638 contado di Como (sec. XVI - 1756). sindaco generale in Milano...... 601 comune di Inverigo (1816 - 1859)...... 639 comune di Gravedona (1757 - 1797)...... 598 ISOLA contado di Como (1757 - 1786). commissario provinciale...... 602 pieve d’Isola (sec. XIV - 1756)...... 640 contado di Como (1757 - 1786). congregazione generale (1757 - 1786). pieve d’Isola (1757 - 1797)...... 641 vocale (1757 - 1786)...... 602 LAGLIO contado di Como (1757 - 1786). deputazione provinciale. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 642 deputato (1757 - 1786)...... 602 comune di Laglio (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 642 contado di Como (1757 - 1786). deputazione provinciale. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). console...... 642 sindaco (1757 - 1786)...... 602 comune di Laglio (sec. XIV - 1756). deputato...... 642 contado di Como (1757 - 1786). deputazione provinciale. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). esattore...... 642 sindaco in Milano...... 602 comune di Laglio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 642 pieve di Gravedona (1757 - 1797)...... 608 comune di Laglio (1757 - 1797)...... 643 distretto della cancelleria del censo n. VIII della provincia di Como. comune di Laglio (1798 - 1815)...... 644 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 603 distretto di Laglio...... 646 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Como. comune di Laglio (1816 - 1859)...... 645 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 604 comune di Gravedona (1798 - 1815)...... 599 LAINO cantone III di Gravedona...... 595 comune di Laino (sec. XIV - 1756). camparo...... 647 cantone IV di Gravedona...... 596 comune di Laino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 647 comune di Gravedona (1816 - 1859)...... 600 comune di Laino (sec. XIV - 1756). consiglio...... 647 distretto VIII di Gravedona...... 605 comune di Laino (sec. XIV - 1756). console...... 647 pretura...... 610 comune di Laino (sec. XIV - 1756). deputato...... 647 distretto VI di Gravedona...... 606 comune di Laino (sec. XIV - 1756). esattore...... 647 comune di Laino (sec. XIV - 1756). sindaco...... 647 GRIANTE Valle Intelvi. cancelliere di valle...... 651 comune di Griante (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 611 Valle Intelvi. consiglio generale...... 651 comune di Griante (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 611 Valle Intelvi. podestà...... 652 comune di Griante (sec. XIV - 1756). console...... 611 Valle Intelvi. procuratore generale in Milano...... 651 comune di Griante (sec. XIV - 1756). deputato...... 611 comune di Laino (1757 - 1797)...... 648 comune di Griante (sec. XIV - 1756). esattore...... 611 comune di Laino (1798 - 1809)...... 649 comune di Griante (sec. XIV - 1756). sindaco...... 611 comune di Laino (1816 - 1859)...... 650 comune di Griante (1757 - 1797)...... 612 Lalio v. Laglio comune di Griante (1798 - 1809)...... 613 Lallio v. Laglio comune di Griante (1816 - 1859)...... 614 LAMBRUGO GRONA comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). assemblea...... 653 comune di Grona (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 615 comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 653 comune di Grona (sec. XIV - 1756). consiglio...... 615 comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). console...... 653 comune di Grona (sec. XIV - 1756). console...... 615 comune di Lambrugo (sec. XIV - 1756). esattore...... 653 comune di Grona (sec. XIV - 1756). esattore...... 615 comune di Lambrugo (1757 - 1797)...... 654 comune di Grona (sec. XIV - 1756). sindaco...... 615 comune di Lambrugo (1798 - 1809)...... 655 comune di Grona (1757 - 1797)...... 616 comune di Lambrugo (1816 - 1859)...... 656 comune di Grona (1798 - 1809)...... 617 Lancio v. Lanzo comune di Grona (1816 - 1859)...... 618 Lanzio v. Lanzo GUANZATE LANZO comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 619 comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 657 comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 619 comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 657 comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). console...... 619 comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). console...... 657 comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). deputato...... 619 comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). esattore...... 657 comune di Guanzate (sec. XIV - 1756). esattore...... 619 comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 657 comune di Guanzate (1757 - 1797)...... 620 comune di Lanzo (1757 - 1797)...... 658 comune di Guanzate (1798 - 1815)...... 621 comune di Lanzo (1798 - 1809)...... 659 comune di Guanzate (1816 - 1859)...... 622 comune di Lanzo (1816 - 1859)...... 660 GUIANO LASNIGO comune di Guiano. cancelliere...... 623 comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 661 comune di Guiano. console...... 623 comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). chirurgo...... 661 comune di Guiano. esattore...... 623 comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). console...... 661 Herba v. Erba comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). deputato...... 661 Herno v. Erno comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). esattore...... 661 Hosteno v. Osteno comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). fante...... 661 Incasà v. Incasate comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). medico...... 661 comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 661 INCASATE comune di Lasnigo (1757 - 1797)...... 662 comune di Incasate. cancelliere...... 624 comune di Lasnigo (1798 - 1815)...... 663 comune di Incasate. console...... 624 comune di Lasnigo (1816 - 1859)...... 664 comune di Incasate. esattore...... 624 Laygno v. Laino INCINO Lecia v. Lezza comune di Incino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 625 comune di Incino (sec. XIV - 1756). console...... 625 LEMNA comune di Lemna (sec. XIV - 1756). consiglio...... 665 comune di Incino (sec. XIV - 1756). convocato generale...... 625 comune di Lemna (sec. XIV - 1756). console...... 665 comune di Incino (sec. XIV - 1756). deputato...... 625 comune di Lemna (sec. XIV - 1756). deputato...... 665 comune di Incino (sec. XIV - 1756). esattore...... 625 comune di Lemna (sec. XIV - 1756). esattore...... 665 pieve di Incino (sec. XIV - 1756)...... 629 comune di Lemna (sec. XIV - 1756). sindaco...... 665 comune di Incino (1757 - 1797)...... 626 comune di Lemna (1757 - 1797)...... 666 pieve di Incino (1757 - 1797)...... 630 comune di Lemna (1798 - 1809)...... 667 comune di Incino (1798 - 1809)...... 627 comune di Lemna (1816 - 1859)...... 668 comune di Incino (1816 - 1859)...... 628 ingegnere. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 LENNO comune di Lenno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 669 INTERLISCIO comune di Lenno (sec. XIV - 1756). console...... 669 terra di Interliscio...... 631 comune di Lenno (sec. XIV - 1756). deputato...... 669 INTIMIANO comune di Lenno (sec. XIV - 1756). esattore...... 669 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). assemblea...... 632 comune di Lenno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 669 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 632 comune di Lenno (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 669 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). console...... 632 pieve di Lenno (sec. XIV - 1756)...... 673 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). esattore...... 632 comune di Lenno (1757 - 1797)...... 670 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 632 pieve di Lenno (1757 - 1797)...... 674 comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). ufficiale...... 632 comune di Lenno (1798 - 1815)...... 671 comune di Intimiano (1757 - 1797)...... 633 comune di Lenno (1816 - 1859)...... 672 comune di Intimiano (1798 - 1809)...... 634 Lepomo v. Lipomo comune di Intimiano (1816 - 1859)...... 635 Letia v. Lezza

378 Mariano

Lezino v. Lezzeno LOVENO LEZZA comune di Loveno (sec. XVI - 1756). cancelliere...... 712 comune di Lezza (sec. XIV - 1756). assemblea...... 675 comune di Loveno (sec. XVI - 1756). consiglio generale...... 712 comune di Lezza (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 675 comune di Loveno (sec. XVI - 1756). console...... 712 comune di Lezza (sec. XIV - 1756). console...... 675 comune di Loveno (sec. XVI - 1756). esattore...... 712 comune di Lezza (sec. XIV - 1756). deputato...... 675 comune di Loveno (sec. XVI - 1756). sindaco...... 712 comune di Lezza (sec. XIV - 1756). esattore...... 675 comune di Loveno (1757 - 1797)...... 713 comune di Lezza (1757 - 1797)...... 676 comune di Loveno (1798 - 1809)...... 714 comune di Lezza (1798 - 1809)...... 677 comune di Loveno (1816 - 1859)...... 715 comune di Lezza (1816 - 1859)...... 678 LUCINO comune di Lucino (sec. XIV - 1756). console...... 716 LEZZENO comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 679 comune di Lucino (1757 - 1797)...... 717 comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 679 comune di Lucino (1798 - 1808)...... 718 comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). console...... 679 comune di Lucino (1816 - 1859)...... 719 comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). deputato...... 679 LUISAGO comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). esattore...... 679 comune di Luisago (sec. XIV - 1756). assemblea...... 720 comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 679 comune di Luisago (sec. XIV - 1756). console...... 720 comune di Lezzeno (1757 - 1797)...... 680 comune di Luisago (1757 - 1797)...... 721 comune di Lezzeno (1798 - 1815)...... 681 comune di Luisago (1798 - 1809)...... 722 comune di Lezzeno (1816 - 1859)...... 682 comune di Luisago (1816 - 1859)...... 723 Limidi v. Limido Lumatio v. Lomazzo LIMIDO LURAGO comune di Limido (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 683 comune di Lurago (sec. XIV - 1756). assemblea...... 724 comune di Limido (sec. XIV - 1756). console...... 683 comune di Lurago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 724 comune di Limido (sec. XIV - 1756). esattore...... 683 comune di Lurago (sec. XIV - 1756). console...... 724 comune di Limido (sec. XIV - 1756). sindaco...... 683 comune di Lurago (sec. XIV - 1756). deputato...... 724 comune di Limido (1757 - 1797)...... 684 comune di Lurago (sec. XIV - 1756). esattore...... 724 comune di Limido (1798 - 1809)...... 685 comune di Lurago (1757 - 1797)...... 725 comune di Limido (1816 - 1859)...... 686 comune di Lurago (1798 - 1815)...... 726 comune di Lurago (1816 - 1859)...... 727 LIPOMO comune di Lipomo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 687 LURAGO MARINONE comune di Lipomo (sec. XIV - 1756). console...... 687 comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 728 comune di Lipomo (1757 - 1797)...... 688 comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). consiglio...... 728 comune di Lipomo (1798 - 1808)...... 689 comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). console...... 728 comune di Lipomo (1816 - 1859)...... 690 comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). esattore...... 728 comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). sindaco...... 728 Liro v. Dosso del Liro comune di Lurago Marinone (1757 - 1797)...... 729 LIVO comune di Lurago Marinone (1798 - 1809)...... 730 comune di Livo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 691 comune di Lurago Marinone (1816 - 1859)...... 731 comune di Livo (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 691 LURATE ABBATE comune di Livo (sec. XIV - 1756). console...... 691 comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 732 comune di Livo (sec. XIV - 1756). esattore...... 691 comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). console...... 732 comune di Livo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 691 comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 732 comune di Livo (1757 - 1797)...... 692 comune di Lurate Abbate (1757 - 1797)...... 733 comune di Livo (1798 - 1815)...... 693 comune di Lurate Abbate (1798 - 1809)...... 734 comune di Livo (1816 - 1859)...... 694 comune di Lurate Abbate (1816 - 1859)...... 735 LOCATE Luvixago v. Luisago comune di Locate (sec. XIV - 1756). assemblea...... 695 Luyrà d’i Marinoni v. Lurago Marinone comune di Locate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 695 Luyrago v. Lurago comune di Locate (sec. XIV - 1756). console...... 695 Luyrago de l’Abà v. Lurate Abbate comune di Locate (sec. XIV - 1756). esattore...... 695 comune di Locate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 695 MACCIASCA comune di Locate (1757 - 1797)...... 696 comune di Macciasca. consiglio...... 736 comune di Locate (1798 - 1809)...... 697 comune di Macciasca. console...... 736 comune di Locate (1816 - 1859)...... 698 MACCIO Lochà v. Locate comune di Maccio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 737 Lomazo v. Lomazzo comune di Maccio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 737 comune di Maccio (sec. XIV - 1756). console...... 737 LOMAZZO comune di Maccio (sec. XIV - 1756). esattore...... 737 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). assemblea...... 700 comune di Maccio (1757 - 1797)...... 738 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). comune di Maccio (1798 - 1809)...... 739 cancelliere (sec. XVIII in.)...... 700 comune di Maccio (1816 - 1859)...... 740 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). console (sec. XVIII in.)...... 700 Magizà v. Mozzate comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). MAGREGLIO deputato (sec. XVIII in.)...... 700 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). chirurgo...... 741 esattore (sec. XVIII in.)...... 700 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). console...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (sec. XIV - 1756). comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). custode della chiesa...... 741 sindaco (sec. XVIII in.)...... 700 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). deputato...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Fino). camparo...... 699 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). esattore...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Fino). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 699 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). fante...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Fino). console (sec. XVIII in.)...... 699 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). medico...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Fino). deputato (sec. XVIII in.)...... 699 comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 741 comune di Lomazzo (pieve di Fino). esattore (sec. XVIII in.)...... 699 comune di Magreglio (1757 - 1797)...... 742 comune di Lomazzo (pieve di Fino). medico e chirurgo...... 699 comune di Magreglio (1798 - 1809)...... 743 comune di Lomazzo (pieve di Fino). sindaco (sec. XVIII in.)...... 699 comune di Magreglio (1816 - 1859)...... 744 comune di Lomazzo (pieve di Appiano) (1757 - 1797)...... 702 Maguzio v. Monguzzo comune di Lomazzo con Manera e Bisago (1757 - 1797)...... 701 MANERA comune di Lomazzo con Manera e Bisago (1798 - 1809)...... 703 comune di Manera. cancelliere...... 745 comune di Lomazzo Milanese...... 704 comune di Manera. consiglio generale...... 745 comune di Lomazzo (1809 - 1815)...... 705 comune di Manera. console...... 745 comune di Lomazzo (1816 - 1859)...... 706 comune di Manera. esattore...... 745 Lompino v. Monte Olimpino comune di Manera. sindaco...... 745 LONGONE Manzogno v. Mazzonio comune di Longone (sec. XIV - 1756). assemblea...... 707 MARIAGA comune di Longone (sec. XIV - 1756). console...... 707 comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). assemblea...... 746 comune di Longone (sec. XIV - 1756). deputato...... 707 comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). console...... 746 comune di Longone (sec. XIV - 1756). esattore...... 707 comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). deputato...... 746 comune di Longone (sec. XIV - 1756). sindaco...... 707 comune di Mariaga (sec. XVII - 1756). esattore...... 746 comune di Longone (1757 - 1797)...... 708 comune di Mariaga (1757 - 1797)...... 747 comune di Longone (1798 - 1809)...... 709 comune di Mariaga (1798 - 1809)...... 748 comune di Longone (1816 - 1859)...... 710 comune di Mariaga (1816 - 1822)...... 749 Longono v. Longone MARIANO LORA comune di Mariano (sec. XIV - 1756). assemblea dei capi di casa...... 750 terra di Lora...... 711 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). campanaro e custode dell’orologio. ... 750

379 Maslianico

comune di Mariano (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 750 comune di Minoprio (1816 - 1859)...... 792 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). chirurgo...... 750 Minovrio v. Minoprio comune di Mariano (sec. XIV - 1756). console...... 750 Moiana v. Mojana comune di Mariano (sec. XIV - 1756). deputato al personale...... 750 MOJANA comune di Mariano (sec. XIV - 1756). esattore...... 750 comune di Mojana (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 793 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). fisico...... 750 comune di Mojana (sec. XIV - 1756). console...... 793 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). organista...... 750 comune di Mojana (sec. XIV - 1756). esattore...... 793 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). sepoltore...... 750 comune di Mojana (1757 - 1797)...... 794 comune di Mariano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 750 comune di Mojana (1798 - 1809)...... 795 pieve di Mariano (sec. XIV - 1756)...... 759 comune di Mojana (1816 - 1859)...... 796 comune di Mariano (1757 - 1797)...... 751 pieve di Mariano (1757 - 1797)...... 760 MOLENA distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Milano. comune di Molena. assemblea...... 797 cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 754 comune di Molena. cancelliere...... 797 distretto della cancelleria del censo n. XI della provincia di Milano. comune di Molena. console...... 797 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 755 comune di Molena. esattore...... 797 comune di Mariano (1798 - 1815)...... 752 Molenaria v. Molena distretto di Mariano...... 756 Moliana v. Mojana distretto XXIX di Mariano...... 757 MOLINA comune di Mariano (1816 - 1859)...... 753 comune di Molina (sec. XIV - 1756). consiglio...... 798 distretto XXVI di Mariano...... 758 comune di Molina (sec. XIV - 1756). console...... 798 Marliano v. Mariano comune di Molina (sec. XIV - 1756). deputato...... 798 Marsilianigo v. Maslianico comune di Molina (sec. XIV - 1756). esattore...... 798 MASLIANICO comune di Molina (sec. XIV - 1756). sindaco...... 798 comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). assemblea...... 761 comune di Molina (1757 - 1797)...... 799 comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). esattore...... 761 comune di Molina (1798 - 1809)...... 800 comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). sindaco...... 761 comune di Molina (1816 - 1859)...... 801 comune di Maslianico (1757 - 1797)...... 762 MOLINI SOPRA IL FIUME APERTO comune di Maslianico (1798 - 1809)...... 763 terra di Molini sopra il Fiume Aperto...... 802 comune di Maslianico (1816 - 1859)...... 764 MOLINO RIONCA Mateo Nava in Calpuno v. Calpuno comune di Molino Rionca...... 803 Mayraga v. Mariaga MOLTRASIO Mazio v. Maccio comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 804 MAZZONIO comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). consiglio comunale...... 804 comune di Mazzonio...... 765 comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). console...... 804 medico. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). esattore...... 804 medico. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 804 medico. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 comune di Moltrasio (1757 - 1797)...... 805 medico. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 comune di Moltrasio (1798 - 1815)...... 806 medico. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 comune di Moltrasio (1816 - 1859)...... 807 medico e chirurgo. comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 Moltraxio v. Moltrasio Medio montis Surici v. Montemezzo MONGUZZO comune di Monguzzo (sec. XIV - 1756). console...... 808 MEGNA comune di Megna. cancelliere...... 766 comune di Monguzzo (1757 - 1797)...... 809 comune di Megna. esattore...... 766 comune di Monguzzo (1798 - 1809)...... 810 comune di Monguzzo (1816 - 1859)...... 811 MENAGGIO comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 768 MONTANO comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 768 comune di Montano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 812 comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). console...... 768 comune di Montano (sec. XIV - 1756). console...... 812 comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). esattore...... 768 comune di Montano (1757 - 1797)...... 813 comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 768 comune di Montano (1798 - 1809)...... 814 pieve di Menaggio (sec. XIV - 1756)...... 776 comune di Montano (1816 - 1859)...... 815 vicario...... 779 Monte Lompino v. Monte Olimpino comune di Menaggio (1757 - 1797)...... 769 MONTE OLIMPINO pieve di Menaggio (1757 - 1797)...... 777 comune di Lompino...... 816 distretto della cancelleria del censo n. IV della provincia di Como. comune di Monte Olimpino...... 817 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 772 MONTEMEZZO comune di Menaggio (1798 - 1815)...... 770 comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 818 cantone I di Menaggio...... 767 comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 818 distretto III di Menaggio...... 773 comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). console...... 818 comune di Menaggio (1816 - 1859)...... 771 comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). esattore...... 818 distretto IV di Menaggio...... 774 comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 818 pretura...... 778 comune di Montemezzo (1757 - 1797)...... 819 distretto VII di Menaggio...... 775 comune di Montemezzo (1798 - 1809)...... 820 Menaxio v. Menaggio comune di Montemezzo (1816 - 1859)...... 821 MENIGARDO Montesello v. Monticello (pieve di Incino) comune di Menigardo...... 780 MONTESORDO MERONE comune di Montesordo...... 822 comune di Merone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 781 MONTEVERDE comune di Merone (sec. XIV - 1756). console...... 781 terra di Monteverde...... 823 comune di Merone (sec. XIV - 1756). convocato dei capi di casa...... 781 MONTICELLO (PIEVE DI FINO) comune di Merone (sec. XIV - 1756). esattore...... 781 comune di Monticello...... 824 comune di Merone (1757 - 1797)...... 782 comune di Merone (1798 - 1812)...... 783 MONTICELLO (PIEVE DI INCINO) comune di Merone (1816 - 1859)...... 784 comune di Monticello. console...... 825 Merono v. Merone MONTORFANO messo. comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 826 Mezegrio v. Mezzegra comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). console...... 826 comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). esattore...... 826 MEZZEGRA comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 826 comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 785 comune di Montorfano (1757 - 1797)...... 827 comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 785 comune di Montorfano (1798 - 1815)...... 828 comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). console...... 785 comune di Montorfano (1816 - 1859)...... 829 comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). deputato...... 785 comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). esattore...... 785 MORCHIUSO comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). sindaco...... 785 comune di Morchiuso...... 830 comune di Mezzegra (1757 - 1797)...... 786 Morgiusio v. Morchiuso comune di Mezzegra (1798 - 1809)...... 787 MORNASCO comune di Mezzegra (1816 - 1859)...... 788 comune di Mornasco. cancelliere...... 831 MINOPRIO comune di Mornasco. consiglio...... 831 comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 789 comune di Mornasco. console...... 831 comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 789 comune di Mornasco. esattore...... 831 comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). console...... 789 Mozà v. Mozzate comune di Minoprio (sec. XIV - 1756). esattore...... 789 MOZZATE comune di Minoprio (1757 - 1797)...... 790 comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 832 comune di Minoprio (1798 - 1809)...... 791 comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). console...... 832

380 Pellio di sopra

comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). esattore...... 832 OLTRONA comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). sindaco rurale...... 832 comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 863 comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). uomini del comune...... 832 comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). console...... 863 comune di Mozzate (1757 - 1797)...... 833 comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). esattore...... 863 comune di Mozzate (1798 - 1815)...... 834 comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). sindaco...... 863 comune di Mozzate (1816 - 1859)...... 835 comune di Oltrona (1757 - 1797)...... 864 comune di Oltrona (1798 - 1809)...... 865 MUGGIÒ comune di Muggiò...... 836 comune di Oltrona (1816 - 1859)...... 866 municipalità. comune di Como (1797 - 1815). Como...... 421 Olzate v. Olgiate comitato I...... 422 Olzelascha v. Olgelasca comitato II...... 423 oratore in Milano. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 413 comitato III...... 424 avvocato...... 413 segretario generale...... 425 organista. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 segretario per i comitati...... 426 ORSENIGO Murinasio v. Mornasco comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 867 Mussio v. Musso comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). console...... 867 comune di Orsenigo (sec. XIV - 1756). esattore...... 867 MUSSO comune di Orsenigo (1757 - 1797)...... 868 comune di Musso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 837 comune di Orsenigo (1798 - 1809)...... 869 comune di Musso (sec. XIV - 1756). console...... 837 comune di Orsenigo (1816 - 1859)...... 870 comune di Musso (sec. XIV - 1756). convocato...... 837 Orsinigo v. Orsenigo comune di Musso (sec. XIV - 1756). deputato...... 837 comune di Musso (sec. XIV - 1756). esattore...... 837 OSSUCCIO comune di Musso (sec. XIV - 1756). sindaco...... 837 comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). console...... 871 comune di Musso (1757 - 1797)...... 838 comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). deputato...... 871 comune di Musso (1798 - 1809)...... 839 comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). esattore...... 871 comune di Musso (1816 - 1859)...... 840 comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 871 comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 871 NAGGIO comune di Ossuccio (1757 - 1797)...... 872 comune di Naggio...... 841 comune di Ossuccio (1798 - 1809)...... 873 NARO comune di Ossuccio (1816 - 1859)...... 874 comune di Naro. cancelliere...... 842 OSTENO comune di Naro. consiglio generale...... 842 comune di Osteno. cancelliere...... 875 comune di Naro. console...... 842 comune di Osteno. consiglio...... 875 comune di Naro. esattore...... 842 comune di Osteno. console...... 875 comune di Naro. sindaco...... 842 comune di Osteno. esattore...... 875 Narri v. Naro comune di Osteno. sindaco...... 875 Nescio v. Nesso PAGNANO Nesio v. Nesso comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 876 NESSO comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). chirurgo...... 876 comune di Nesso (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 843 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). console...... 876 comune di Nesso (sec. XIV - 1756). console...... 843 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). deputato...... 876 comune di Nesso (sec. XIV - 1756). esattore...... 843 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). esattore...... 876 comune di Nesso (sec. XIV - 1756). sindaco...... 843 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). fante...... 876 comune di Nesso (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 843 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). medico...... 876 pieve di Nesso (sec. XIV - 1756)...... 848 comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 876 comune di Nesso (1757 - 1797)...... 844 comune di Pagnano (1757 - 1797)...... 877 pieve di Nesso (1757 - 1797)...... 849 comune di Pagnano (1798 - 1809)...... 878 distretto della cancelleria del censo n. III della provincia di Como. comune di Pagnano (1816 - 1859)...... 879 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 847 PALANZO comune di Nesso (1798 - 1815)...... 845 comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 880 comune di Nesso (1816 - 1859)...... 846 comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 880 Nibiallo v. Nobiallo comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). console...... 880 NOBIALLO comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). esattore...... 880 comune di Nobiallo. consiglio...... 850 comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 880 comune di Nobiallo. console...... 850 comune di Palanzo (1757 - 1797)...... 881 comune di Nobiallo. esattore...... 850 comune di Palanzo (1798 - 1809)...... 882 comune di Nobiallo. sindaco e cancelliere...... 850 comune di Palanzo (1816 - 1859)...... 883 NOBILE Paravesino v. Parravicino comune di Nobile (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 851 PARÈ comune di Nobile (sec. XIV - 1756). console...... 851 comune di Parè (sec. XIV - 1756). consiglio...... 884 comune di Nobile (sec. XIV - 1756). esattore...... 851 comune di Parè (sec. XIV - 1756). console...... 884 comune di Nobile (1812 - 1815)...... 852 comune di Parè (1757 - 1797)...... 885 Nobili v. Nobile comune di Parè (1798 - 1809)...... 886 Nobiro v. Nobile comune di Parè (1816 - 1859)...... 887 notaio. cancelleria. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 Parede v. Parè notaio canepario. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 PARRAVICINO notaio coadiutore. podestà. Como...... 444 comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 888 notaio criminale. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). console...... 888 comune di Parravicino (sec. XIV - 1756). esattore...... 888 notaio scrittore. podestà. Como...... 444 comune di Parravicino (1757 - 1797)...... 889 Novedrà v. Novedrate comune di Parravicino (1798 - 1809)...... 890 NOVEDRATE comune di Parravicino (1816 - 1859)...... 891 comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). agente degli estimati...... 853 PARZANO comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 853 comune di Parzano. assemblea...... 892 comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). console...... 853 comune di Parzano. cancelliere...... 892 comune di Novedrate (sec. XIV - 1756). esattore...... 853 comune di Parzano. console...... 892 comune di Novedrate (1757 - 1797)...... 854 comune di Parzano. esattore...... 892 comune di Novedrate (1798 - 1809)...... 855 comune di Novedrate (1816 - 1859)...... 856 PEGLIO comune di Peglio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 893 Ogiate v. Uggiate comune di Peglio (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 893 OLGELASCA comune di Peglio (sec. XIV - 1756). console...... 893 comune di Olgelasca. cancelliere...... 857 comune di Peglio (sec. XIV - 1756). esattore...... 893 comune di Olgelasca. console...... 857 comune di Peglio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 893 comune di Olgelasca. esattore...... 857 comune di Peglio (1757 - 1797)...... 894 Olgellasca v. Olgelasca comune di Peglio (1798 - 1815)...... 895 OLGIATE comune di Peglio (1816 - 1859)...... 896 comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 858 Pellio v. Peglio comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 858 PELLIO DI SOPRA comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). console...... 858 comune di Pellio di sopra. cancelliere...... 898 comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). esattore...... 858 comune di Pellio di sopra. consiglio particolare...... 898 comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 858 comune di Pellio di sopra. console (sec. XVIII in.)...... 898 comune di Olgiate (1757 - 1797)...... 859 comune di Pellio di sopra. esattore (sec. XVIII in.)...... 898 comune di Olgiate (1798 - 1815)...... 860 comune di Pellio di sopra. sindaco...... 898 distretto XXI di Olgiate...... 862 comune di Pellio di sotto. console (sec. XVIII in.)...... 897 comune di Olgiate (1816 - 1859)...... 861 comune di Pellio di sotto. esattore (sec. XVIII in.)...... 897

381 Pellio di sotto

comune di Pellio di sotto. sindaco e cancelliere...... 897 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). sindaco...... 920 comune di Pellio di sotto. vicinanza...... 897 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). vicinanza...... 920 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto (1757 - 1797)...... 899 comune di Pigra (1757 - 1797)...... 921 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto (1798 - 1809)...... 900 comune di Pigra (1798 - 1809)...... 922 comune di Pellio di sopra con Pellio di sotto (1816 - 1859)...... 901 comune di Pigra (1816 - 1859)...... 923 PELLIO DI SOTTO Pilio v. Peglio Valle Intelvi. consiglio generale. vocale...... 902 Plaza v. Piazza Valle Intelvi. deputato...... 902 PLESIO Valle Intelvi. sindaco...... 902 comune di Plesio (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 924 Pello v. Pellio di sopra comune di Plesio (sec. XIV - 1756). consiglio generale. Pello v. Pellio di sotto cancelliere (sec. XVIII in.)...... 924 Pelsotto v. Pellio di sotto comune di Plesio (sec. XIV - 1756). console...... 924 PENZANO comune di Plesio (sec. XIV - 1756). deputato...... 924 comune di Penzano (sec. XIV - 1756). assemblea...... 903 comune di Plesio (sec. XIV - 1756). esattore...... 924 comune di Penzano (sec. XIV - 1756). console...... 903 comune di Plesio (sec. XIV - 1756). tesoriere...... 924 comune di Penzano (sec. XIV - 1756). deputato...... 903 comune di Plesio (1757 - 1797)...... 925 comune di Penzano (sec. XIV - 1756). esattore...... 903 comune di Plesio (1798 - 1815)...... 926 comune di Penzano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 903 comune di Plesio (1816 - 1859)...... 927 comune di Penzano (1757 - 1797)...... 904 Plexio v. Plesio comune di Penzano (1798 - 1815)...... 905 podestà. Como...... 444 comune di Penzano (1816 - 1859)...... 906 attuario civile...... 444 perito d’officio. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). attuario criminale...... 444 Como...... 418 beroario...... 444 perito di sanità. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). notaio coadiutore...... 444 Como...... 418 notaio scrittore...... 444 Perzano v. Parzano podestà. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1043 PIANELLO podestà. Porlezza...... 957 comune di Pianello (sec. XVI - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 907 podestà. Gravedona...... 609 comune di Pianello (sec. XVI - 1756). console...... 907 podestà. Valle Intelvi. Laino...... 652 comune di Pianello (sec. XVI - 1756). convocato...... 907 POGNANA comune di Pianello (sec. XVI - 1756). deputato...... 907 comune di Pognana (1751 - 1756)...... 928 comune di Pianello (sec. XVI - 1756). esattore...... 907 comune di Pognana (1757 - 1797)...... 929 comune di Pianello (sec. XVI - 1756). sindaco...... 907 comune di Pognana (1798 - 1815)...... 930 comune di Pianello (1757 - 1797)...... 908 comune di Pognana (1816 - 1859)...... 931 distretto della cancelleria del censo n. VII della provincia di Como. Pomè v. Pomerio cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 911 POMERIO comune di Pianello (1798 - 1815)...... 909 comune di Pomerio. assemblea...... 932 comune di Pianello (1816 - 1859)...... 910 comune di Pomerio. cancelliere...... 932 PIANO comune di Pomerio. console...... 932 comune di Piano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 912 comune di Pomerio. esattore...... 932 comune di Piano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 912 Pona v. Ponna comune di Piano (sec. XIV - 1756). console...... 912 PONNA comune di Piano (sec. XIV - 1756). esattore...... 912 comune di Ponna (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 933 comune di Piano (1757 - 1797)...... 913 comune di Ponna (sec. XIV - 1756). console...... 933 comune di Piano (1798 - 1809)...... 914 comune di Ponna (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 933 comune di Piano (1816 - 1859)...... 915 comune di Ponna (1757 - 1797)...... 934 PIAZZA comune di Ponna (1798 - 1809)...... 935 comune di Piazza (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 916 comune di Ponna (1816 - 1859)...... 936 comune di Piazza (sec. XIV - 1756). consiglio...... 916 PONTE comune di Piazza (sec. XIV - 1756). console...... 916 comune di Ponte (sec. XVI - 1756). assemblea...... 937 comune di Piazza (sec. XIV - 1756). esattore...... 916 comune di Ponte (sec. XVI - 1756). cancelliere...... 937 comune di Piazza (sec. XIV - 1756). sindaco...... 916 comune di Ponte (sec. XVI - 1756). console...... 937 comune di Piazza (1757 - 1797)...... 917 comune di Ponte (sec. XVI - 1756). deputato...... 937 comune di Piazza (1798 - 1808)...... 918 comune di Ponte (sec. XVI - 1756). esattore...... 937 comune di Piazza (1816 - 1859)...... 919 comune di Ponte (1757 - 1797)...... 938 pieve d’Intelvi v. Valle Intelvi comune di Ponte (1798 - 1815)...... 939 pieve d’Isola (sec. XIV - 1756). Isola...... 640 comune di Ponte (1816 - 1859)...... 940 pieve d’Isola (1757 - 1797). Isola...... 641 PONZATE pieve di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 41 comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 941 pieve di Appiano (1757 - 1797). Appiano...... 42 comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 941 pieve di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 90 comune di Ponzate (sec. XIV - 1756). console...... 941 pieve di Bellagio (1757 - 1797). Bellagio...... 91 comune di Ponzate (1757 - 1797)...... 942 pieve di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 511 comune di Ponzate (1798 - 1808)...... 943 pieve di Dongo (1757 - 1797). Dongo...... 512 comune di Ponzate (1816 - 1859)...... 944 pieve di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 555 PORLEZZA pieve di Fino (1757 - 1797). Fino...... 556 comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 947 pieve di Galliano (sec. XIV - 1756). Cantù...... 220 comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). consiglio...... 947 pieve di Galliano (1757 - 1797). Cantù...... 221 comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). console (sec. XVIII in.)...... 947 pieve di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona...... 607 comune di Porlezza (sec. XIV - 1756). esattore...... 947 pieve di Gravedona (1757 - 1797). Gravedona...... 608 podestà...... 957 pieve di Incino (sec. XIV - 1756). Incino...... 629 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). pieve di Incino (1757 - 1797). Incino...... 630 cancelliere generale...... 958 pieve di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 673 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). canevario...... 958 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). cassiere...... 958 pieve di Lenno (1757 - 1797). Lenno...... 674 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). pieve di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 759 consiglio generale. consigliere...... 958 pieve di Mariano (1757 - 1797). Mariano...... 760 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). pieve di Menaggio (sec. XIV - 1756). Menaggio...... 776 console (sec. XIV - 1756)...... 958 pieve di Menaggio (1757 - 1797). Menaggio...... 777 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). pieve di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 848 deputato generale...... 958 pieve di Nesso (1757 - 1797). Nesso...... 849 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). fante...... 958 pieve di Sorico (sec. XV - 1756). Sorico...... 1097 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). servitore...... 958 pieve di Sorico (1757 - 1797). Sorico...... 1098 comune di Porlezza (1757 - 1797)...... 948 pieve di Uggiate (sec. XIV - 1756). Uggiate...... 1148 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (1757 - 1797)...... 959 pieve di Uggiate (1757 - 1797). Uggiate...... 1149 distretto della cancelleria del censo n. VI della provincia di Como. cancelliere (1786 settembre 26 - 1791 gennaio 19)...... 951 pieve di Valassina v. Valassina distretto della cancelleria del censo n. I della provincia di Milano. pieve di Zezio. Zezio...... 1207 cancelliere (1791 gennaio 20 - 1797)...... 952 pieve di Zezio inferiore. Como...... 442 comune di Porlezza (1798 - 1815)...... 949 pieve di Zezio superiore. Como...... 443 distretto di Porlezza...... 953 PIGRA distretto XXIV di Porlezza...... 954 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). cancelliere...... 920 cantone V di Porlezza...... 945 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). console...... 920 cantone III di Porlezza...... 946 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). deputato...... 920 comune di Porlezza (1816 - 1859)...... 950 comune di Pigra (sec. XVI - 1756). esattore...... 920 distretto VI di Porlezza...... 955

382 Rovello

distretto VIII di Porlezza...... 956 referendario. Como...... 448 portiere (sec. XVIII in.). comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 regolatore dell’orologio. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 portiere (1786 - 1796). congregazione municipale. comune di Como regolatore dell’orologio pubblico. (1757 - 1796). Como...... 418 congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 prefetto (1786 - 1796). congregazione municipale. comune di Como regolatore della gabella del sale. (1757 - 1796). Como...... 418 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 prefetto (1805 giugno 8 - 1815). Rezonico v. Rezzonico dipartimento del Lario (1805 giugno 8 - 1815). Como...... 431 REZZAGO prefetto dell'erario militare. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 983 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). console...... 983 pretura. Asso...... 69 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). custode della chiesa...... 983 pretura. Castiglione...... 336 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). deputato...... 983 pretura. Como...... 445 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). esattore...... 983 pretura. Gravedona...... 610 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). fante...... 983 pretura. Menaggio...... 778 comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 983 priore. collegio dei dottori giureconsulti. comune di Rezzago (1757 - 1797)...... 984 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 406 comune di Rezzago (1798 - 1809)...... 985 procuratore. comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). Rovenna...... 1016 comune di Rezzago (1816 - 1859)...... 986 procuratore fiscale v. sindaco fiscale REZZONICO procuratore generale in Milano. Valle Intelvi. Laino...... 651 comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). assemblea...... 987 PROSERPIO comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 987 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 960 comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). console...... 987 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). console...... 960 comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). esattore...... 987 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). convocato...... 960 comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). sindaco...... 987 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). deputato...... 960 squadra di Rezzonico (sec. XVI - 1756)...... 991 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). esattore...... 960 comune di Rezzonico (1757 - 1797)...... 988 comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 960 squadra di Rezzonico (1757 - 1797)...... 992 comune di Proserpio (1757 - 1797)...... 961 comune di Rezzonico (1798 - 1809)...... 989 comune di Proserpio (1798 - 1809)...... 962 comune di Rezzonico (1816 - 1859)...... 990 comune di Proserpio (1816 - 1859)...... 963 RIONCA protettore della comunità. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 comune di Rionca...... 993 provincia di Como (1786 - 1797). Como...... 446 Ripalempna v. Lemna provincia di Como (1816 - 1859). Como...... 447 Rippalempna v. Lemna provveditore per l’introduzione delle biade. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 Porlezza...... 958 PUGINATE cancelliere generale...... 958 comune di Puginate. assemblea...... 964 canevario...... 958 comune di Puginate. cancelliere...... 964 cassiere...... 958 comune di Puginate. console...... 964 consiglio generale. consigliere...... 958 comune di Puginate. esattore...... 964 console (sec. XIV - 1756)...... 958 PURIA deputato generale...... 958 comune di Puria (sec. XIV - 1756). camparo...... 965 fante...... 958 comune di Puria (sec. XIV - 1756). consigliere...... 965 servitore...... 958 comune di Puria (sec. XIV - 1756). console...... 965 riviera di Lecco, pieve di Porlezza (1757 - 1797). comune di Puria (1757 - 1797)...... 966 Porlezza...... 959 comune di Puria (1798 - 1805)...... 967 Rodello v. Rovello comune di Puria (1816 - 1859)...... 968 RODERO PUSIANO comune di Rodero (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 994 comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). assemblea...... 969 comune di Rodero (sec. XIV - 1756). consiglio...... 994 comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). console...... 969 comune di Rodero (sec. XIV - 1756). console...... 994 comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). deputato...... 969 comune di Rodero (sec. XIV - 1756). sindaco...... 994 comune di Pusiano (sec. XIV - 1756). esattore...... 969 comune di Rodero (1757 - 1797)...... 995 comune di Pusiano (1757 - 1797)...... 970 comune di Rodero (1798 - 1809)...... 996 comune di Pusiano (1798 - 1809)...... 971 comune di Rodero (1816 - 1859)...... 997 comune di Pusiano (1816 - 1859)...... 972 Rodoli v. Rodero Pusliano v. Pusiano Roena v. Rovenna Puzinate v. Puginate ROMANÒ QUARZANO comune di Romanò (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 998 comune di Quarzano. console...... 973 comune di Romanò (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 998 comune di Quarzano. esattore...... 973 comune di Romanò (sec. XIV - 1756). console...... 998 comune di Quarzano. sindaco...... 973 comune di Romanò (sec. XIV - 1756). esattore...... 998 comune di Quarzano. vicinanza...... 973 comune di Romanò (sec. XIV - 1756). sindaco...... 998 quasi cancelliere. comune di Breccia (sec. XIV - 1756). Breccia...... 126 comune di Romanò (1757 - 1797)...... 999 ragionateria. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). comune di Romanò (1798 - 1809)...... 1000 Como...... 418 comune di Romanò (1816 - 1859)...... 1001 cancellista (1786 - 1796)...... 418 Romanore v. Romanò ragionato (1786 - 1796)...... 418 RONAGO SUPERIORE ragionato coadiutore...... 418 comune di Ronago (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1002 ragionato (sec. XVI - 1756). comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Ronago (sec. XIV - 1756). console...... 1002 ragionato. contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona...... 601 comune di Ronago (1757 - 1797)...... 1003 ragionato (1786 - 1796). ragionateria. congregazione municipale. comune di Ronago (1798 - 1809)...... 1004 comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 comune di Ronago superiore...... 1005 ragionato coadiutore. ragionateria. congregazione municipale. RONCO (CORPI SANTI DI COMO) comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 terra di Ronco...... 1006 ragioniere v. ragionato RONCO (PIEVE DI FINO) RAMPONIO comune di Ronco...... 1007 comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 974 ROVELLASCA comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). console...... 974 comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1008 comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). esattore...... 974 comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1008 comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 974 comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). console...... 1008 comune di Ramponio (1757 - 1797)...... 975 comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). esattore...... 1008 comune di Ramponio (1798 - 1809)...... 976 comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1008 comune di Ramponio (1816 - 1859)...... 977 comune di Rovellasca (1757 - 1797)...... 1009 Rampono v. Ramponio comune di Rovellasca (1798 - 1812)...... 1010 RAVANERA comune di Rovellasca (1816 - 1859)...... 1011 comune di Ravanera...... 978 ROVELLO REBBIO comune di Rovello (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1012 comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 979 comune di Rovello (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1012 comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). consiglio...... 979 comune di Rovello (sec. XIV - 1756). console...... 1012 comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). console...... 979 comune di Rovello (sec. XIV - 1756). esattore...... 1012 comune di Rebbio (sec. XIV - 1756). esattore...... 979 comune di Rovello (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1012 comune di Rebbio (1757 - 1797)...... 980 comune di Rovello (1757 - 1797)...... 1013 comune di Rebbio (1798 - 1808)...... 981 comune di Rovello (1798 - 1815)...... 1014 comune di Rebbio (1816 - 1859)...... 982 comune di Rovello (1816 - 1859)...... 1015

383 Rovenna

ROVENNA comune di Sant’Abbondio (1816 - 1859)...... 1058 comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). assemblea...... 1016 SANTA CROCE comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). console...... 1016 comune di Santa Croce...... 1059 comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). esattore...... 1016 comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). procuratore...... 1016 SARUGGIA comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1016 comune di Saruggia. assemblea...... 1060 comune di Rovenna (1757 - 1797)...... 1017 comune di Saruggia. cancelliere...... 1060 comune di Rovenna (1798 - 1815)...... 1018 comune di Saruggia. console...... 1060 comune di Rovenna (1816 - 1859)...... 1019 comune di Saruggia. esattore...... 1060 savi di provvisione. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 414 ROZZAGO comune di Rozzago. cancelliere...... 1020 SCARENNA comune di Rozzago. console...... 1020 comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). cancelliere...... 1061 comune di Rozzago. esattore...... 1020 comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). console...... 1061 comune di Rozzago. uomini di comune...... 1020 comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). esattore...... 1061 comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). fante...... 1061 SALA comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). vicinanza...... 1061 comune di Sala (sec. XIV - 1756). console...... 1021 comune di Scarenna (1757 - 1797)...... 1062 comune di Sala (sec. XIV - 1756). deputato...... 1021 comune di Scarenna (1798 - 1809)...... 1063 comune di Sala (sec. XIV - 1756). esattore...... 1021 comune di Scarenna (1816 - 1859)...... 1064 comune di Sala (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 1021 comune di Sala (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 1021 SCARIA comune di Sala (1757 - 1797)...... 1022 comune di Scaria (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 1065 comune di Sala (1798 - 1815)...... 1023 comune di Scaria (sec. XIV - 1756). console...... 1065 comune di Sala (1816 - 1859)...... 1024 comune di Scaria (sec. XIV - 1756). esattore...... 1065 Salla v. Sala comune di Scaria (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 1065 comune di Scaria (1757 - 1797)...... 1066 SAN BARTOLOMEO comune di Scaria (1798 - 1815)...... 1067 comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1025 comune di Scaria (1816 - 1859)...... 1068 comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1025 comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). console...... 1025 Scharia v. Scaria comune di San Bartolomeo (sec. XIV - 1756). esattore...... 1025 Schegniano v. Schignano comune di San Bartolomeo (1757 - 1797)...... 1026 SCHIGNANO comune di San Bartolomeo (1798 - 1812)...... 1027 comune di Schignano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1069 comune di San Bartolomeo (1816 - 1859)...... 1028 comune di Schignano (sec. XIV - 1756). console...... 1069 SAN BARTOLOMEO AL BOSCO comune di Schignano (sec. XIV - 1756). convocato...... 1069 comune di San Bartolomeo al Bosco. console...... 1029 comune di Schignano (sec. XIV - 1756). esattore...... 1069 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana (1757 - 1797)...... 1030 comune di Schignano (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1069 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana (1798 - 1809)...... 1031 comune di Schignano (1757 - 1797)...... 1070 comune di San Bartolomeo con Cassina Fontana (1816 - 1859)...... 1032 comune di Schignano (1798 - 1809)...... 1071 comune di Schignano (1816 - 1859)...... 1072 SAN FEDELE comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). cancelliere (sec. XVIII in.)...... 1034 scriba. cancelleria. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 1034 SEGHEBBIA comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). console...... 1034 comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1073 comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). esattore...... 1034 comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1073 comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1034 comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). console...... 1073 comune di San Fedele (1757 - 1797)...... 1035 comune di Seghebbia (sec. XIV - 1756). esattore...... 1073 distretto della cancelleria del censo n. V della provincia di Como. comune di Seghebbia (1757 - 1797)...... 1074 cancelliere (1786 settembre 26 - 1797)...... 1038 comune di Seghebbia (1798 - 1801)...... 1075 comune di San Fedele (1798 - 1815)...... 1036 comune di Seghebbia (1802 - 1809)...... 1076 cantone III di San Fedele...... 1033 comune di Seghebbia (1816 - 1859)...... 1077 comune di San Fedele (1816 - 1859)...... 1037 segretario. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). distretto V di San Fedele...... 1039 Como...... 418 distretto IX di San Fedele...... 1040 segretario generale. municipalità. comune di Como (1797 - 1815). Como...... 425 SAN GIOVANNI DI BELLAGIO segretario per i comitati. municipalità. comune di Como (1797 - 1815). comune di San Giovanni di Bellagio...... 1041 Como...... 426 SAN MAMETE Sena v. Senna Val Solda (sec. XII - 1784). caneparo...... 1042 SENNA Val Solda (sec. XII - 1784). consiglio generale. comune di Senna (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1078 consigliere e credenziere...... 1042 comune di Senna (sec. XIV - 1756). console...... 1078 Val Solda (sec. XII - 1784). fante...... 1042 comune di Senna (1757 - 1797)...... 1079 Val Solda (sec. XII - 1784). podestà...... 1043 comune di Senna (1798 - 1809)...... 1080 Val Solda (sec. XII - 1784). comune di Senna (1816 - 1859)...... 1081 provveditore per l’introduzione delle biade...... 1042 sepoltore. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 Val Solda (sec. XII - 1784). servitore...... 1042 sepoltore pubblico. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). Val Solda (sec. XII - 1784). sindaco di valle...... 1042 Como...... 418 Val Solda (sec. XII - 1784). vicinanza...... 1042 servitore. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 Val Solda (1785 - 1797)...... 1044 servitore. riviera di Lecco, pieve di Porlezza (sec. XIV - 1756). SAN MARTINO Porlezza...... 958 concilio di San Martino...... 1045 servitore comunale. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 SAN NAZZARO sindaco. comune di Alserio (sec. XIV - 1756). Alserio...... 18 comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1046 sindaco. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1046 sindaco. comune di Albate (sec. XIV - 1756). Albate...... 2 comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). console...... 1046 sindaco. comune di Albiolo (sec. XIV - 1756). Albiolo...... 10 comune di San Nazzaro (sec. XIV - 1756). esattore...... 1046 sindaco. comune di Argegno (sec. XIV - 1756). Argegno...... 47 comune di San Nazzaro (1757 - 1797)...... 1047 sindaco. comune di Asnago (sec. XIV - 1756). Asnago...... 57 comune di San Nazzaro (1798 - 1815)...... 1048 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Bellagio (sec. XIV - 1756). Bellagio...... 84 comune di San Nazzaro (1816 - 1859)...... 1049 sindaco. comune di Binago (sec. XIV - 1756). Binago...... 106 SAN PIETRO AGRIA sindaco. comune di Bizzarone (sec. XIV - 1756). Bizzarone...... 112 comune di San Pietro Agria...... 1050 sindaco. comune di Blessagno con Lura (sec. XIV - 1756). SAN SIRO Blessagno...... 116 comune di San Siro (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 1051 sindaco. comune di Blevio (sec. XIV - 1756). Blevio...... 120 comune di San Siro (sec. XIV - 1756). console...... 1051 sindaco. comune di Breglia (sec. XIV - 1756). Breglia...... 130 comune di San Siro (sec. XIV - 1756). esattore...... 1051 sindaco. comune di Bregnano (sec. XIV - 1756). comune di San Siro (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1051 Bregnano (pieve di Fino)...... 134 comune di San Siro (sec. XIV - 1756). sindaco e cancelliere...... 1051 sindaco. comune di Brienno (sec. XIV - 1756). Brienno...... 145 comune di San Siro (1757 - 1797)...... 1052 sindaco. comune di Brunate (sec. XIV - 1756). Brunate...... 151 comune di San Siro (1798 - 1815)...... 1053 comune di San Siro (1816 - 1859)...... 1054 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 sindaco. comune di Bulgorello (sec. XIV - 1756). Bulgorello...... 172 SANT’ABBONDIO sindaco. comune di Caccivio. Caccivio...... 183 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1055 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). console...... 1055 sindaco. comune di Cadorago (sec. XIV - 1756). Cadorago...... 184 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). convocato...... 1055 sindaco. comune di Cagno (sec. XIV - 1756). Cagno...... 192 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). deputato soprintendente...... 1055 sindaco. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). Cantù...... 212 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). esattore...... 1055 sindaco. comune di Canzo (sec. XIV - 1756). Canzo...... 222 comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1055 sindaco. comune di Capiago (sec. XIV - 1756). Capiago...... 233 comune di Sant’Abbondio (1757 - 1797)...... 1056 sindaco. comune di Carate (sec. XVII - 1756). Carate...... 237 comune di Sant’Abbondio (1798 - 1809)...... 1057 sindaco. comune di Carcano (sec. XIV - 1756). Carcano...... 245

384 Sormano sindaco. comune di Carella (sec. XIV - 1756). Carella...... 250 sindaco. comune di San Siro (sec. XIV - 1756). San Siro...... 1051 sindaco. comune di Careno (sec. XIV - 1756). Careno...... 254 sindaco. comune di Sant’Abbondio (sec. XIV - 1756). Sant’Abbondio...... 1055 sindaco. comune di Carimate (sec. XIV - 1756). Carimate...... 258 sindaco. comune di Schignano (sec. XIV - 1756). Schignano...... 1069 sindaco. comune di Casasco (sec. XIV - 1756). Casasco...... 276 sindaco. comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). Solbiate...... 1083 sindaco. comune di Caslino (sec. XIV - 1756). sindaco. comune di Solzago con Tavernerio. Solzago...... 1087 Caslino (corte di Casale)...... 281 sindaco. comune di Sorico (sec. XIV - 1756). Sorico...... 1093 sindaco. comune di Cassina Mariaga (sec. XIV - 1756). sindaco. comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). Stazzona...... 1103 Cassina Mariaga...... 307 sindaco. comune di Torno (sec. XIV - 1756). Torno...... 1116 sindaco. comune di Cassina Restelli. Cassina Restelli...... 312 sindaco. comune di Traversa (sec. XIV - 1756). Traversa...... 1121 sindaco. comune di Cassina Rizzardi (sec. XIV - 1756). sindaco. comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). Tremezzo...... 1126 Cassina Rizzardi...... 313 sindaco. comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). Trezzone...... 1135 sindaco. comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 sindaco. comune di Urio (sec. XIV - 1756). Urio...... 1151 sindaco. comune di Castelnuovo (sec. XIV - 1756). Castelnuovo...... 328 sindaco. comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 sindaco. comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Veniano Inferiore. Veniano...... 1164 sindaco. comune di Cerano (sec. XIV - 1756). Cerano...... 350 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Veniano Superiore. Veniano...... 1165 sindaco. comune di Cermenate (sec. XIV - 1756). Cermenate...... 354 sindaco. comune di Vercana (sec. XIV - 1756). Vercana...... 1169 sindaco. comune di Cernobbio (sec. XIV - 1756). Cernobbio...... 358 sindaco. comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). Vertemate...... 1181 sindaco. comune di Cima (sec. XIV - 1756). Cima...... 362 sindaco. comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). Villa Romanò...... 1189 sindaco. comune di Cirimido (sec. XIV - 1756). Cirimido...... 366 sindaco. comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). Villalbese...... 1193 sindaco. comune di Claino. Claino...... 381 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Ville di Bellagio. Bellagio...... 83 sindaco. comune di Consiglio di Rumo (sec. XIV - 1756). sindaco. comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). Zelbio...... 1202 Consiglio di Rumo...... 451 sindaco (sec. XVIII in.). vicinanza di Albonico. sindaco. comune di Cremia (sec. XIV - 1756). Cremia...... 461 comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 sindaco. comune di Croce (sec. XIV - 1756). Croce...... 477 sindaco (1757 - 1786). deputazione provinciale. sindaco. comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 sindaco. comune di Domaso (sec. XIV - 1756). Domaso...... 499 sindaco. Valle Intelvi. Pellio di sotto...... 902 sindaco. comune di Dongo (sec. XIV - 1756). Dongo...... 505 sindaco. comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374 sindaco. comune di Erno. Erno...... 535 sindaco civile. comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 31 sindaco. comune di Fenegrò (sec. XIV - 1756). Fenegrò...... 540 sindaco di valle. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 sindaco. comune di Figino (sec. XIV - 1756). Figino...... 545 sindaco e cancelliere. comune di Colonno (sec. XIV - 1756). Colonno...... 389 sindaco. comune di Fino (sec. XIV - 1756). Fino...... 550 sindaco e cancelliere. comune di Erba (sec. XIV - 1756). Erba...... 526 sindaco. comune di Garzeno (sec. XIV - 1756). Garzeno...... 564 sindaco e cancelliere. comune di Nobiallo. Nobiallo...... 850 sindaco. comune di Gera (sec. XVII - 1756). Gera...... 570 sindaco e cancelliere. comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). Ossuccio...... 871 sindaco. comune di Germasino (sec. XIV - 1756). Germasino...... 574 sindaco e cancelliere. comune di Pellio di sotto. Pellio di sopra...... 897 sindaco. comune di Grandola (sec. XIV - 1756). Grandola...... 591 sindaco e cancelliere. comune di Ponna (sec. XIV - 1756). Ponna...... 933 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Gravedona (sec. XIV - 1756). Gravedona. 597 sindaco e cancelliere. comune di Sala (sec. XIV - 1756). Sala...... 1021 sindaco. comune di Griante (sec. XIV - 1756). Griante...... 611 sindaco e cancelliere. comune di San Siro (sec. XIV - 1756). San Siro...... 1051 sindaco. comune di Grona (sec. XIV - 1756). Grona...... 615 sindaco e cancelliere. comune di Scaria (sec. XIV - 1756). Scaria...... 1065 sindaco. comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 sindaco fiscale. Como...... 449 sindaco. comune di Laglio (sec. XIV - 1756). Laglio...... 642 sindaco generale. contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona...... 601 sindaco. comune di Laino (sec. XIV - 1756). Laino...... 647 sindaco generale in Milano. contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona. 601 sindaco. comune di Lanzo (sec. XIV - 1756). Lanzo...... 657 sindaco in Milano. deputazione provinciale. contado di Como (1757 - 1786). sindaco. comune di Lemna (sec. XIV - 1756). Lemna...... 665 Gravedona...... 602 sindaco. comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 sindaco legale. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). sindaco. comune di Lezzeno (sec. XIV - 1756). Lezzeno...... 679 Como...... 418 sindaco. comune di Limido (sec. XIV - 1756). Limido...... 683 sindaco rurale. comune di Appiano (sec. XIV - 1756). Appiano...... 31 sindaco. comune di Liro. Dosso del Liro...... 513 sindaco rurale. comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). Carbonate...... 241 sindaco. comune di Livo (sec. XIV - 1756). Livo...... 691 sindaco rurale. comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). Mozzate...... 832 sindaco. comune di Locate (sec. XIV - 1756). Locate...... 695 sindicato. comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Appiano) sindico. comune di Albesio (sec. XIV - 1756). Albese...... 6 (sec. XIV - 1756). Lomazzo...... 700 SOCCO sindaco (sec. XVIII in.). comune di Lomazzo (pieve di Fino). Lomazzo...... 699 comune di Socco. cancelliere...... 1082 sindaco. comune di Longone (sec. XIV - 1756). Longone...... 707 comune di Socco. consiglio...... 1082 sindaco. comune di Loveno (sec. XVI - 1756). Loveno...... 712 comune di Socco. console...... 1082 comune di Socco. esattore...... 1082 sindaco. comune di Lurago Marinone (sec. XIV - 1756). Lurago Marinone...... 728 Socho v. Socco sindaco. comune di Lurate Abbate (sec. XIV - 1756). Lurate Abbate...... 732 SOLBIATE sindaco. comune di Manera. Manera...... 745 comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1083 sindaco. comune di Mariano (sec. XIV - 1756). Mariano...... 750 comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1083 sindaco. comune di Maslianico (sec. XIV - 1756). Maslianico...... 761 comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). console...... 1083 comune di Solbiate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1083 sindaco. comune di Menaggio (sec. XIV - 1756). Menaggio...... 768 comune di Solbiate (1757 - 1797)...... 1084 sindaco. comune di Mezzegra (sec. XIV - 1756). Mezzegra...... 785 comune di Solbiate (1798 - 1809)...... 1085 sindaco. comune di Mezzena. Dizzasco...... 495 comune di Solbiate (1816 - 1859)...... 1086 sindaco (sec. XVIII in.). comune di Mezzo di Bellagio. Bellagio...... 85 SOLZAGO sindaco. comune di Molina (sec. XIV - 1756). Molina...... 798 comune di Solzago con Tavernerio. consiglio...... 1087 sindaco. comune di Moltrasio (sec. XIV - 1756). Moltrasio...... 804 comune di Solzago con Tavernerio. console...... 1087 sindaco. comune di Montemezzo (sec. XIV - 1756). Montemezzo...... 818 comune di Solzago con Tavernerio. deputato...... 1087 sindaco. comune di Montorfano (sec. XIV - 1756). Montorfano...... 826 comune di Solzago con Tavernerio. sindaco...... 1087 sindaco. comune di Musso (sec. XIV - 1756). Musso...... 837 comune di Solzago (1751 - 1756)...... 1088 sindaco. comune di Naro. Naro...... 842 comune di Solzago (1757 - 1797)...... 1089 sindaco. comune di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 843 comune di Solzago (1798 - 1808)...... 1090 sindaco. comune di Olgiate (sec. XIV - 1756). Olgiate...... 858 comune di Solzago (1816 - 1859)...... 1091 sindaco. comune di Oltrona (sec. XIV - 1756). Oltrona...... 863 SOMAINO sindaco. comune di Osteno. Osteno...... 875 comune di Somaino. console...... 1092 sindaco. comune di Palanzo (sec. XIV - 1756). Palanzo...... 880 SORICO sindaco. comune di Peglio (sec. XIV - 1756). Peglio...... 893 comune di Sorico (sec. XIV - 1756). console...... 1093 sindaco. comune di Pellio di sopra. Pellio di sopra...... 898 comune di Sorico (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1093 sindaco. comune di Penzano (sec. XIV - 1756). Penzano...... 903 pieve di Sorico (sec. XV - 1756)...... 1097 sindaco. comune di Pianello (sec. XVI - 1756). Pianello...... 907 comune di Sorico (1757 - 1797)...... 1094 sindaco. comune di Piazza (sec. XIV - 1756). Piazza...... 916 pieve di Sorico (1757 - 1797)...... 1098 sindaco. comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 comune di Sorico (1798 - 1809)...... 1095 comune di Sorico (1816 - 1859)...... 1096 sindaco. comune di Proserpio (sec. XIV - 1756). Proserpio...... 960 sindaco. comune di Quarzano. Quarzano...... 973 SORMANO comune di Sormano (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1099 sindaco. comune di Ramponio (sec. XIV - 1756). Ramponio...... 974 comune di Sormano (sec. XIV - 1756). console...... 1099 sindaco. comune di Rezzonico (sec. XIV - 1756). Rezzonico...... 987 comune di Sormano (sec. XIV - 1756). deputato...... 1099 sindaco. comune di Rodero (sec. XIV - 1756). Rodero...... 994 comune di Sormano (sec. XIV - 1756). esattore...... 1099 sindaco. comune di Romanò (sec. XIV - 1756). Romanò...... 998 comune di Sormano (sec. XIV - 1756). fante...... 1099 sindaco. comune di Rovellasca (sec. XIV - 1756). Rovellasca...... 1008 comune di Sormano (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 1099 sindaco. comune di Rovello (sec. XIV - 1756). Rovello...... 1012 comune di Sormano (1757 - 1797)...... 1100 sindaco. comune di Rovenna (sec. XIV - 1756). Rovenna...... 1016 comune di Sormano (1798 - 1809)...... 1101 sindaco. comune di San Fedele (sec. XIV - 1756). San Fedele...... 1034 comune di Sormano (1816 - 1859)...... 1102

385 Stazzona squadra dei civili. consiglio particolare. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). TREZZONE Cantù...... 212 comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1135 squadra dei rurali. consiglio particolare. comune di Cantù (sec. XIV - 1756). comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1135 Cantù...... 212 comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). console...... 1135 squadra di Canzo. Canzo...... 232 comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). esattore...... 1135 squadra di Rezzonico (sec. XVI - 1756). Rezzonico...... 991 comune di Trezzone (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1135 squadra di Rezzonico (1757 - 1797). Rezzonico...... 992 comune di Trezzone (1757 - 1797)...... 1136 Stazona v. Stazzona comune di Trezzone (1798 - 1809)...... 1137 comune di Trezzone (1816 - 1859)...... 1138 STAZZONA tribunale delle strade. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1103 comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1103 tribunale di sanità. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). console...... 1103 commissario...... 403 comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). esattore...... 1103 fisico (sec. XVIII in.)...... 403 comune di Stazzona (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1103 trombettiere. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 comune di Stazzona (1757 - 1797)...... 1104 trombetto v. trombettiere comune di Stazzona (1798 - 1809)...... 1105 tubatore pubblico. congregazione municipale. comune di Como (1757 - 1796). comune di Stazzona (1816 - 1859)...... 1106 Como...... 418 Surico v. Sorico Turà v. Turate Tabernario v. Tavernerio TURATE TASSERA comune di Turate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1139 comune di Tassera...... 1107 comune di Turate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1139 comune di Turate (sec. XIV - 1756). console...... 1139 TAVERNERIO comune di Turate (sec. XIV - 1756). esattore...... 1139 comune di Tavernerio (1751 - 1756)...... 1108 comune di Turate (1757 - 1797)...... 1140 comune di Tavernerio (1757 - 1797)...... 1109 comune di Turate (1798 - 1815)...... 1141 comune di Tavernerio (1798 - 1815)...... 1110 comune di Turate (1816 - 1859)...... 1142 comune di Tavernerio (1816 - 1859)...... 1111 Turno v. Torno TAVORDO ufficiale. comune di Intimiano (sec. XIV - 1756). Intimiano...... 632 comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1112 ufficiale delle bollette. comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 415 comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1112 comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). console...... 1112 UGGIATE comune di Tavordo (sec. XIV - 1756). esattore...... 1112 comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1143 comune di Tavordo (1757 - 1797)...... 1113 comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1143 comune di Tavordo (1798 - 1809)...... 1114 comune di Uggiate (sec. XIV - 1756). console...... 1143 comune di Tavordo (1816 - 1859)...... 1115 pieve di Uggiate (sec. XIV - 1756)...... 1148 comune di Uggiate (1757 - 1797)...... 1144 terra del Bassone. Bassone...... 80 pieve di Uggiate (1757 - 1797)...... 1149 terra di Garzola. Garzola...... 568 comune di Uggiate (1798 - 1815)...... 1145 terra di Interliscio. Interliscio...... 631 distretto di Uggiate...... 1147 terra di Lora. Lora...... 711 comune di Uggiate (1816 - 1859)...... 1146 terra di Molini sopra il Fiume Aperto. Ugonzà v. Guanzate Molini sopra il Fiume Aperto...... 802 uomini del comune. comune di Mozzate (sec. XIV - 1756). Mozzate...... 832 terra di Monteverde. Monteverde...... 823 uomini di comune. comune di Carbonate (sec. XIV - 1756). Carbonate...... 241 terra di Ronco. Ronco (Corpi Santi di Como)...... 1006 uomini di comune. comune di Cassina Restelli. Cassina Restelli...... 312 tesoriere (sec. XV - 1756). collegio dei dottori giureconsulti. uomini di comune. comune di Rozzago. Rozzago...... 1020 comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 406 uomo di comune. comune di Cucciago (sec. XIV - 1756). Cucciago...... 481 tesoriere (sec. XVI - 1756). comune di Como (sec. XI - 1756). Como...... 403 tesoriere. comune di Plesio (sec. XIV - 1756). Plesio...... 924 URAGO tesoriere (1786 - 1796). congregazione municipale. comune di Urago. consiglio...... 1150 comune di Como (1757 - 1796). Como...... 418 comune di Urago. console...... 1150 tesoriere provinciale v. commissario provinciale URIO Torgiera v. Cassina Torchiera comune di Urio (sec. XIV - 1756). assemblea...... 1151 comune di Urio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1151 TORNO comune di Urio (sec. XIV - 1756). console...... 1151 comune di Torno (sec. XIV - 1756). computista...... 1116 comune di Urio (sec. XIV - 1756). esattore...... 1151 comune di Torno (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1116 comune di Urio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1151 comune di Torno (sec. XIV - 1756). console...... 1116 comune di Urio (1757 - 1797)...... 1152 comune di Torno (sec. XIV - 1756). deputato...... 1116 comune di Urio (1798 - 1808)...... 1153 comune di Torno (sec. XIV - 1756). esattore...... 1116 comune di Urio (1816 - 1859)...... 1154 comune di Torno (sec. XIV - 1756). protettore della comunità...... 1116 Usutio v. Ossuccio comune di Torno (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1116 comune di Torno (1757 - 1797)...... 1117 Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 comune di Torno (1798 - 1815)...... 1118 caneparo...... 1042 comune di Torno (1816 - 1859)...... 1119 consiglio generale. consigliere e credenziere...... 1042 fante...... 1042 Torresella v. Torricella podestà...... 1043 TORRICELLA provveditore per l’introduzione delle biade...... 1042 comune di Torricella...... 1120 servitore...... 1042 TRAVERSA sindaco di valle...... 1042 comune di Traversa (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1121 vicinanza...... 1042 comune di Traversa (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1121 Val Solda (1785 - 1797). San Mamete...... 1044 comune di Traversa (sec. XIV - 1756). console...... 1121 Valassina (sec. XIV - 1756). Asso...... 70 comune di Traversa (sec. XIV - 1756). esattore...... 1121 camparo...... 70 comune di Traversa (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1121 canevario...... 70 comune di Traversa (1757 - 1797)...... 1122 consiglio di valle...... 70 comune di Traversa (1798 - 1809)...... 1123 Valassina (1757 - 1797). Asso...... 71 comune di Traversa (1816 - 1859)...... 1124 VALBRONA TRECALLO comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1155 comune di Trecallo...... 1125 comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). console...... 1155 Trechallo v. Trecallo comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). deputato...... 1155 Tremedio v. Tremezzo comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). esattore...... 1155 TREMEZZO comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). fante...... 1155 comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1126 comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 1155 comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1126 comune di Valbrona (1757 - 1797)...... 1156 comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). console...... 1126 comune di Valbrona (1798 - 1809)...... 1157 comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). esattore...... 1126 comune di Valbrona (1816 - 1859)...... 1158 comune di Tremezzo (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1126 Valle Intelvi. Laino...... 651 comune di Tremezzo (1757 - 1797)...... 1127 cancelliere di valle...... 651 comune di Tremezzo (1798 - 1809)...... 1128 consiglio generale...... 651 distretto di Tremezzo...... 1130 podestà...... 652 comune di Tremezzo (1816 - 1859)...... 1129 procuratore generale in Milano...... 651 TREVANO SUPERIORE Valle Intelvi. Pellio di sotto...... 902 comune di Trevano (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1131 consiglio generale. vocale...... 902 comune di Trevano (sec. XIV - 1756). console...... 1131 deputato...... 902 comune di Trevano (1757 - 1797)...... 1132 sindaco...... 902 comune di Trevano (1798 - 1809)...... 1133 Velese v. Veleso comune di Trevano superiore...... 1134 VELESO Trexono v. Trezzone comune di Veleso (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1159

386 Zezio

comune di Veleso (sec. XIV - 1756). console...... 1159 vicinanza. comune di Quarzano. Quarzano...... 973 comune di Veleso (sec. XIV - 1756). deputato...... 1159 vicinanza. comune di Rezzago (sec. XIV - 1756). Rezzago...... 983 comune di Veleso (sec. XIV - 1756). esattore...... 1159 vicinanza. comune di Sala (sec. XIV - 1756). Sala...... 1021 comune di Veleso (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1159 vicinanza. comune di Scarenna (sec. XIV - 1751). Scarenna...... 1061 comune di Veleso (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 1159 vicinanza. comune di Sormano (sec. XIV - 1756). Sormano...... 1099 comune di Veleso (1757 - 1797)...... 1160 vicinanza. comune di Valbrona (sec. XIV - 1756). Valbrona...... 1155 comune di Veleso (1798 - 1809)...... 1161 vicinanza. comune di Veleso (sec. XIV - 1756). Veleso...... 1159 comune di Veleso (1816 - 1859)...... 1162 vicinanza. comune di Visino (sec. XIV - 1756). Visino...... 1198 Velexe v. Veleso vicinanza. comune di Civenna (sec. IX - 1797). Civenna...... 374 Velincino v. Villincino vicinanza di Albonico. comune di Bugiallo (sec. XIV - 1756). Bugiallo...... 164 VENIANO cancelliere (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Veniano...... 1163 esattore (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Veniano Inferiore. cancelliere (sec. XVIII in.)...... 1164 sindaco (sec. XVIII in.)...... 164 comune di Veniano Inferiore. consiglio (sec. XVIII in.)...... 1164 vicinanza di Barzago. Barzago...... 79 comune di Veniano Inferiore. console (sec. XVIII in.)...... 1164 vicinanza di Vico. Vico...... 1187 comune di Veniano Inferiore. esattore (sec. XVIII in.)...... 1164 comune di Veniano Inferiore. sindaco (sec. XVIII in.)...... 1164 VICO comune di Veniano Superiore. cancelliere (sec. XVIII in.)...... 1165 vicinanza di Vico...... 1187 comune di Veniano Superiore. consiglio (sec. XVIII in.)...... 1165 VIGNARCA comune di Veniano Superiore. console (sec. XVIII in.)...... 1165 comune di Vignarca. console...... 1188 comune di Veniano Superiore. deputato...... 1165 Vilincino v. Villincino comune di Veniano Superiore. esattore (sec. XVIII in.)...... 1165 Vill’Incino v. Villincino comune di Veniano Superiore. sindaco (sec. XVIII in.)...... 1165 Villa v. Villa Romanò comune di Veniano Superiore e Inferiore (1757 - 1797)...... 1166 VILLA ROMANÒ comune di Veniano Superiore e Inferiore (1798 - 1815)...... 1167 comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1189 comune di Veniano Superiore e Inferiore (1816 - 1859)...... 1168 comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). consiglio particolare...... 1189 VERCANA comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). console...... 1189 comune di Vercana (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1169 comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). deputato...... 1189 comune di Vercana (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1169 comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). esattore...... 1189 comune di Vercana (sec. XIV - 1756). console...... 1169 comune di Villa Romanò (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1189 comune di Vercana (sec. XIV - 1756). esattore...... 1169 comune di Villa Romanò (1757 - 1797)...... 1190 comune di Vercana (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1169 comune di Villa Romanò (1798 - 1809)...... 1191 comune di Vercana (1757 - 1797)...... 1170 comune di Villa Romanò (1816 - 1859)...... 1192 comune di Vercana (1798 - 1815)...... 1171 VILLALBESE comune di Vercana (1816 - 1859)...... 1172 comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). assemblea...... 1193 VERGOSA comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1193 comune di Vergosa (sec. XIV - 1756). consiglio...... 1173 comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). console...... 1193 comune di Vergosa (sec. XIV - 1756). console...... 1173 comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). deputato...... 1193 comune di Vergosa (1757 - 1797)...... 1174 comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). esattore...... 1193 comune di Vergosa (1798 - 1808)...... 1175 comune di Villalbese (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1193 comune di Vergosa (1816 - 1859)...... 1176 comune di Villalbese (1757 - 1797)...... 1194 Vergosia v. Vergosa comune di Villalbese (1798 - 1815)...... 1195 VERNA comune di Villalbese (1816 - 1859)...... 1196 comune di Verna (sec. XIV - 1756). console...... 1177 VILLINCINO comune di Verna (1757 - 1797)...... 1178 comune di Villincino...... 1197 comune di Verna (1798 - 1809)...... 1179 comune di Verna (1816 - 1859)...... 1180 VISINO comune di Visino (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1198 VERTEMATE comune di Visino (sec. XIV - 1756). chirurgo...... 1198 comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). assemblea...... 1181 comune di Visino (sec. XIV - 1756). console...... 1198 comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1181 comune di Visino (sec. XIV - 1756). deputato...... 1198 comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). console...... 1181 comune di Visino (sec. XIV - 1756). esattore...... 1198 comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). esattore...... 1181 comune di Visino (sec. XIV - 1756). fante...... 1198 comune di Vertemate (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1181 comune di Vertemate (1757 - 1797)...... 1182 comune di Visino (sec. XIV - 1756). medico...... 1198 comune di Vertemate (1798 - 1815)...... 1183 comune di Visino (sec. XIV - 1756). regolatore dell’orologio...... 1198 comune di Vertemate (1816 - 1859)...... 1184 comune di Visino (sec. XIV - 1756). vicinanza...... 1198 comune di Visino (1757 - 1797)...... 1199 VERZAGO comune di Visino (1798 - 1809)...... 1200 comune di Verzago. cancelliere...... 1185 comune di Visino (1816 - 1859)...... 1201 comune di Verzago. console...... 1185 vocale (sec. XVI - 1756). congregazione generale (sec. XVI - 1756). comune di Verzago. esattore...... 1185 contado di Como (sec. XVI - 1756). Gravedona...... 601 VESTOBIO vocale (1757 - 1786). congregazione generale (1757 - 1786). comune di Vestobio...... 1186 contado di Como (1757 - 1786). Gravedona...... 602 vicario. Bellagio...... 92 vocale. consiglio generale. Valle Intelvi. Pellio di sotto...... 902 vicario. Menaggio...... 779 Vogenzate v. Guanzate vicinanza. Val Solda (sec. XII - 1784). San Mamete...... 1042 Vuiro v. Urio vicinanza. comune di Argegno (sec. XIV - 1756). Argegno...... 47 Vurio v. Urio vicinanza. comune di Asso (sec. XIV - 1756). Asso...... 63 ZELBIO vicinanza. comune di Barni (sec. XIV - 1756). Barni...... 75 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). cancelliere...... 1202 vicinanza. comune di Brazzova. Brazzova...... 125 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). consiglio generale...... 1202 vicinanza. comune di Brienno (sec. XIV - 1756). Brienno...... 145 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). console...... 1202 vicinanza. comune di Caglio (sec. XIV - 1756). Caglio...... 188 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). deputato...... 1202 vicinanza. comune di Castelmarte (sec. XIV - 1756). Castelmarte...... 324 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). esattore...... 1202 vicinanza. comune di Castiglione (sec. XIV - 1756). Castiglione...... 332 comune di Zelbio (sec. XIV - 1756). sindaco...... 1202 vicinanza. comune di Lasnigo (sec. XIV - 1756). Lasnigo...... 661 comune di Zelbio (1757 - 1797)...... 1203 vicinanza. comune di Lenno (sec. XIV - 1756). Lenno...... 669 comune di Zelbio (1798 - 1809)...... 1204 vicinanza. comune di Magreglio (sec. XIV - 1756). Magreglio...... 741 comune di Zelbio (1816 - 1859)...... 1205 vicinanza. comune di Nesso (sec. XIV - 1756). Nesso...... 843 Zellonico v. Gironico vicinanza. comune di Ossuccio (sec. XIV - 1756). Ossuccio...... 871 Zerrano v. Cerano vicinanza. comune di Pagnano (sec. XIV - 1756). Pagnano...... 876 ZEZIO vicinanza. comune di Pellio di sotto. Pellio di sopra...... 897 borgo di Zezio...... 1206 vicinanza. comune di Pigra (sec. XVI - 1756). Pigra...... 920 pieve di Zezio...... 1207

387 SIGLEEABBREVIAZIONI

SIGLEEABBREVIAZIONI

Sigle Abbreviazioni

AC = Archivio Comunale b. = busta c. = carta cc. = carte fasc. = fascicolo n. = numero reg. = registro sec. = secolo

388