Michele Giorgio Luca
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI CORSO DI LAUREA INTERCLASSE IN STORIA E SCIENZE DELL’AMMINISTRAZONE Percorso L-42 Storia Michele Giorgio Luca I POTERI LOCALI IN SICILIA IN ETA’ BORBONICA NELLA PRIMA META’ DELL’OTTOCENTO Il Comune di Maletto e il Conto materiale del 1853 Tesi di Laurea RELATORE: Chiar.mo Prof. Giuseppe Astuto ANNO ACCADEMICO 2013- 2014 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI CORSO DI LAUREA INTERCLASSE IN STORIA E SCIENZE DELL’AMMINISTRAZONE Percorso L-42 Storia Michele Giorgio Luca I POTERI LOCALI IN SICILIA IN ETA’ BORBONICA NELLA PRIMA META’ DELL’OTTOCENTO Il Comune di Maletto e il Conto materiale del 1853 Tesi di Laurea RELATORE: Chiar.mo Prof. Giuseppe Astuto ANNO ACCADEMICO 2013- 2014 2 INDICE Introduzione...............................................................................3 Abbreviazioni......................................................................................... 6 PARTE PRIMA – La Sicilia Presentazione ........................................................................................ 8 Bibliografia e note.................................................................................. 8 Cap. I - Il quadro storico – normativo....................................12 Cap. II – La riforma del 1817 ................................................26 Cap. III– L’Unità d’Italia ......................................................71 PARTE SECONDA – Maletto Presentazione ....................................................................................... 96 Bibliografia e note................................................................................ 96 Cap. I - MALETTO: storia, ambiente, economia..................99 Cap. II – Il Comune di Maletto dall’abolizione del feudalesimo ad oggi.......................................................131 Cap. III – Il Conto materiale del 1853 .................................193 Conclusioni ........................................................................................ 230 Ringraziamenti................................................................................... 234 Bibliografia ........................................................................................ 238 Appendice (Tavole e immagini allegate) 3 INTRODUZIONE Cosa può significare una vita trascorsa in un piccolo paese di montagna dell’interno della Sicilia, alle pendici dell’Etna, in condizioni di ristrettezze economiche, di isolamento culturale e per alcuni versi anche geografico, vivendo a contatto con un’antica civiltà contadina la quale esprime valori, usi e costumi propri che influenzano ogni momento della giornata e dell’intera esistenza ? Cosa può significare avere lavorato negli uffici comunali di questo paese, vivendo e attraversando ogni giorno per 40 anni i problemi della sua popolazione, i suoi disagi, le sue quotidiane difficoltà, vedendo e partecipando ai tentativi di migliorare le sue condizioni, dalla parte delle istituzioni ? Probabilmente per il forestiero solo qualche ironico commento, compiacimento per la sua diversità di cittadino inserito in una realtà sociale ed economica più ampia e ricca e, quindi, commiserazione per questi poveri abitanti, isolati dal contesto nazionale e regionale, privi di storia, di cultura ed arretrati. Da questi interrogativi nasce il desiderio di sapere se anche questo piccolo popolo, come del resto tanti altri piccoli popoli simili, ha una sua storia, una sua cultura e una sua identità. Inoltre, se la sua piccola rappresentanza istituzionale, cioè il suo Comune, come ente, è nato, vissuto, cresciuto ed ha operato secondo le normative che si sono susseguite nella storia più grande dello Stato di cui ha fatto parte sin dalla sua origine. Ecco allora che nasce e si sviluppa, nel corso degli ultimi decenni, una ricerca che tenta di trarre dall’oscurità e dall’ignoranza della sua storia questa piccola comunità di Maletto. L’osservatorio privilegiato che è il Comune, ha permesso, inoltre, di approfondire gli aspetti prettamente amministrativi ed istituzionali della storia di Maletto. All’inizio, per evidenti ragioni cronologiche, è stata sufficiente la conoscenza diretta delle amministrazioni e dei suoi rappresentanti, degli ultimi 40 anni, nonché del loro operato, in quanto a contatto diretto e quotidiano, per ragioni di lavoro e di collaborazione. 3 Per il periodo immediatamente precedente, cioè fino al secondo dopoguerra, è stata sufficiente la conoscenza indiretta dei personaggi ancora viventi, nonché il racconto orale di fatti ed avvenimenti, però puntualmente riscontrati con lo studio dei relativi atti e documenti. E’ questo il particolate momento di trasformazione di Maletto da antico borgo feudale in una moderna cittadina. Un percorso comune a molte altre simili realtà. La ricerca poi si spinge nei periodi precedenti per indagare personaggi e avvenimenti del ventennio fascista per i quali si conservava, e in parte ancora si conserva, qualche traccia nella memoria collettiva. Si giunge infine al primo ventennio del ‘900 del quale non si conserva alcuna memoria, ma solo ricordi quasi mitologici di qualche personaggio. Finalmente gli sconosciuti assoluti, i protagonisti della storia cittadina dell’800, da conoscere solo ed esclusivamente attraverso i documenti d’archivio, peraltro, nella maggior parte dispersi o malandati. Un’opera certosina di ricostruzione, utilizzando gli atti e documenti locali, ma anche le fonti archivistiche e bibliografiche esterne, provinciali, regionali o private. E’ venuto fuori, il paese, gli avvenimenti, i personaggi dell’800 borbonico e del successivo periodo unitario, sin’ora completamente sconosciuto. In questa ricerca di carattere generale si colloca lo studio del Conto materiale del 1853, fortunosamente recuperato che costituisce nella sua composizione contabile, amministrativa, sociale ed economica, un’istantanea del comune di Maletto di quell’anno. Dalla conoscenza di questa realtà fattuale, scaturisce l’esigenza di conoscere, altresì, quali erano le leggi che stavano alla base di ogni azione amministrativa. Ed ecco lo studio sistematico delle riforme dei primi anni dell’800 nel Regno di Napoli e di Sicilia. La costituzione del 1812. Le riforme del Regno delle Due Sicilie con particolare attenzione alla Legge 12 dicembre 1816, n. 570 detta legge organica sull’amministrazione civile e alla Legge 11 ottobre1817, n.932, detta legge intermedia o transitoria, in vigore in Sicilia fino al 1838, anno in cui entra in vigore la prima. Per capire l’operatività delle stesse leggi, è stato necessario un raffronto specifico fra le due leggi, analizzando i singoli articoli. 4 Lo studio si allarga alla spedizione dei Mille, alla normativa del periodo garibaldino,all’annessione al Regno d’Italia e alle leggi di unificazione amministrativa del 1865. Il percorso prosegue con i vari testi unici provinciali e comunali dell’800, del ‘900, fino all’autonomia regionale del 1946 e al conseguente ordinamento locale con i suoi continui aggiornamenti fino ai giorni nostri. Un lungo cammino normativo percorso in parallelo con la sua applicazione a livello di un piccolo comune. Il lavoro si completa con dei cenni storici su Maletto, comprendenti anche l’intero comprensorio Nord-Ovest dell’Etna, ove il paese si colloca,con particolare riferimento alla parte archeologica di recente attenzionata e che sta dando risultati e scoperte straordinarie. Non è trascurato l’aspetto naturalistico ed ambientale di questo versante etneo e del territorio di Maletto in particolare, che rappresenta anch’esso una bellezza e una peculiarità straordinarie nel panorama complessivo della montagna. Nel lavoro è compreso infine anche un sintetico studio sull’economia del paese, il territorio agricolo, le sue attività, le risorse e le, purtroppo scarse, prospettive di sviluppo. Così si cerca di dimostrare che anche un piccolo paese e la sua piccola popolazione hanno una storia che, insieme a tante altre piccole storie si inserisce e costituisce la grande storia. In definitiva la storia di questo piccolo popolo e delle sue istituzioni, come del resto di quelle più grandi, è una memoria che si racconta se non si vuole perdere. Però non vuole e non deve rappresentare solo una mera registrazione di eventi, ma deve essere un progetto su ciò che può avvenire; è una lettura dinamica del passato ove ritrovare , alla luce del presente, le prefigurazioni per il futuro. É procedere in avanti non a ritroso. La memoria è conoscenza, è luogo di esperienza, è vita, è cultura. La memoria potrebbe essere un modo per ricostruire quell’identità collettiva che rischiamo di far svanire. 5 ABBREVIAZIONI A.S.C.M. – ARCHIVIO STORICO COMUNE DI MALETTO A.ST.CIV.M. – ARCHIVIO STATO CIVILE COMUNE DI MALETTO A.P.M. – ARCHIVIO PARROCCHIALE MALETTO A.S.C. – ARCHIVIO DI STATO – CATANIA A.S.P. – ARCHIVIO DI STATO – PALERMO 6 Parte prima LA SICILIA 7 PRIMA PARTE Presentazione La prima parte della tesi tratta dei poteri locali Sicilia nella prima meta dell’ottocento, con un veloce accenno alla loro evoluzione sino ad oggi, e si suddivide in tre capitoli. Il Capitolo I traccia sinteticamente il quadro storico-normativo dei poteri locali del Regno di Napoli e di Sicilia e la sua evoluzione verso il Regno delle Due Sicilie. Più specificatamente descrive, distintamente, l’evoluzione della normativa a Napoli e in Sicilia fino all’unità d’Italia. Il Capitolo II tratta della riforma amministrativa del 1817 con un raffronto analitico tra la legge 11 ottobre 1817,n.932, riguardante