Geologia La storia dei luoghi Archeologia La storia degli uomini

Il è stato modellato dai vulcani, si potrebbe dire Il rinvenimento di tracce di dinosauri in più siti La storia più recente, quella del Quaternario, nel Lazio Il percorso della storia dell’uomo nel Lazio, l’evolversi Lo sviluppo di comunità protostoriche intorno alla Il territorio appare fortemente condizionato dalla presenza con una battuta. L’Africa spinge verso nord e si incunea sotto dell’area orientale e meridionale della regione (Monti appare di estremo interesse per le implicazioni determinate delle strategie d’uso delle risorse e del suolo, i modelli di fine dell’Età del Bronzo e gli inizi Età del Ferro, indicano il romana, dalle infrastrutture urbane a vocazione portuale dei la zolla continentale euroasiatica. La risultanza delle immani Prenestini, Lepini e Ausoni), tra cui le spettacolari piste e dal rinvenimento delle tracce della presenza umana sin frequentazione, dapprima insediativi e successivamente di mutare del modello insediativo costituito da piccoli centri complessi di Ostia e Portus, alle spettacolari testimonianze forze che governano la deriva dei continenti produce zone impronte di Sezze ed Esperia, hanno acceso solo da poco dalla più remota preistoria. tipo stanziale, coprono un lasso di tempo assolutamente diffusi, verso la formazione di nuclei protourbani sempre più di Tivoli con Villa Adriana e l’intero contesto archeologico di compressione e distensione, lungo le quali si sono formati una nuova luce sulla biogeografia di questo settore della eccezionale e pongono la nostra regione in una posizione complessi e articolati, che daranno origine a quel mondo di Tibur, fino ai centri diTusculum e ancora all’imponente gli apparati vulcanici, dal Vulcano Vulsino alle isole ponziane. nascente penisola, che evidentemente oltre ad ambienti preferenziale per poter leggere le dinamiche evolutive fortemente connotato della cultura etrusca e del complesso sistema insediativo fatto di ville rustiche nell’agro e quelle marini presentava sistemi emersi tali da sostentare i dell’azione antropica. mondo delle genti italiche. marittime diffuse sul litorale. Il paesaggio geologico del Lazio è caratterizzato da una grandi rettili preistorici. Dall’uomo di Ceprano, grande diversità. Sull’asse NE-SW spiccano le grandi catene allo stato dei fatti forse I grandi assi viari, montuose appartenenti al ciclo di formazione dell’Appennino, La nascita del Tirreno è legata allo sviluppo, che ha la più antica attestazione, veicolo di imponenti prodotte dalla spinta e dalla collisione delle placche continentali interessato tutto il Pleistocene (da 2,6 milioni di anni fa), del genere Homo in Italia trasformazioni del africana ed euroasiatica. dei grandi sistemi vulcanici che senza e una delle più antiche in territorio e nello Dinamica tuttora in atto, con il susseguirsi del dubbio rappresentano e caratterizzano ambito continentale, alle stesso tempo di sollevamento di rilievi dapprima costituiti in modo deciso e peculiare la regione, tracce neandertaliane che diffusione culturale, tra da sedimenti di mare profondo (Monti soprattutto l’area nord-occidentale e fanno di Roma la “capitale cui la Regina Viarium, la via della Laga Trias - medio); centrale. Il paesaggio vulcanico dell’Alto della preistoria” con i famosi Appia, sono uno dei sistemi per poi via via incontrare paesaggi Lazio con i Distretti vulcanici Vulsino, crani di Saccopastore, o infrastrutturali, che insieme più aspri caratterizzati da Vicano e Sabatino, ognuno dei quali ancora l’incredibile contesto alle reti di distribuzione delle formazioni di “scarpata” ovvero ospita le caldere di collasso attualmente preistorico del Circeo, con il L’incredibile ricchezza archeologica di riferimento nel risorse idriche, saranno i veri sedimentazioni della piattaforma sedi dei grandi laghi di Bolsena, Vico e cranio di Grotta Guattari, Lazio, la complessità delle acropoli e dei contesti funerari di punti cardine dell’età romana. carbonatica cd. Laziale - Bracciano, vede tra l’altro lo sviluppo di I depositi della duna, antica e recente, delle pianure costiere, sono solo alcune delle Tarquinia, Caere, Veio, Vulci, Praeneste, solo per citarne Abruzzese, accumulatesi lungo forme d’erosione prodotte dall’azione dei testimoniano la storia a noi più vicina. Dai fondi alluvionali e testimonianze della più antica frequentazione umana della alcuni, fanno della nostra regione il fulcro di un processo Dalla decadenza dell’impero inizia a prevalere il modello il margine oceanico (Monti corsi d’acqua, che solcando gli altopiani dalle valli fluviali, di cui il Tevere, con il suo migrare d’alveo penisola. Un processo che vede lo sviluppo di importanti culturale che pone le basi per la nascita di uno dei grandi dei grandi latifondi che divennero l’embrione delle estese Simbruini, Ernici, Mainarde, vulcanici, producono le forre, veri e propri da sud verso nord, proprio a causa dello sviluppo del sistema insediamenti intorno ai laghi, per la presenza dell’acqua, imperi dell’antichità, Roma. proprietà fondiarie ecclesiastiche, mentre il potere Meta, Lepini, Ausoni e Aurunci Lias-Cretacico canyon di assoluta bellezza. vulcanico dei Colli Albani, rappresenta una delimitazione che risorsa assai importante nelle prime fasi dell’economia inizierà a focalizzarsi intorno ai primi nuclei fortificati per superiore); aree di transizione tra le formazioni Immediatamente a sud dell’attuale valle del si imposta su un margine geografico che divide la regione. Un di produzione agricola e di allevamento; l’insediamento Tutta la regione presenta le tracce della romanizzazione poi giungere intorno al XI-XII secolo alla nascita della fase principali costituiscono le catene minori del sistema dei Tevere, si erge il Vulcano Laziale, la cui attività rimanda a margine che è stato per molto tempo un confine culturale neolitico de La Marmotta sul lago di Bracciano, non dapprima repubblicana e del successivo controllo totale più tarda dell’incastellamento, che darà origine al sistema , Lucretili, Prenestini. periodi molto più vicini a noi. condizionante le culture dell’Italia preromana. l’unico, ne è comunque un mirabile esempio. della Roma imperiale. insediativo, alla base dei borghi laziali abitati tuttora.

Ambiente La storia della natura Paesaggio La storia del territorio

“Lazio diverso per natura”, questo è il titolo di una A questa diversità di ambienti corrisponde una grande In una ipotetica passeggiata potremmo partire dalla L’estrema variabilità geomorfologica del Lazio Una costa piatta, con estesi sistemi dunali, caratterizzata Non possiamo dimenticare la costa a sud del Tevere con mostra di qualche anno fa, che voleva descrivere la ricchezza varietà di specie animali e vegetali che li abitano. costa, dove troviamo piante tropicali come le palme nane, determina l’esistenza di più paesaggi intesi nell’accezione da sabbie ricche di minerali di ferro e magnesio, che derivate le estese e fortunatamente ancora conservate dune, naturale biologica della nostra regione e allo stesso tempo esprimere e arrivare ad incontrare sulle nostre montagne specie più ampia del termine: dai paesaggi naturali a quelli vegetali. dall’erosione degli apparati vulcanici determinano il affaccio della tenuta presidenziale di Castelporziano, la crescita del sistema delle aree naturali protette, che questa tipiche delle tundre artiche come le sassifraghe. colore scuro degli arenili. Il margine orientale della regione o ancora il contesto delle colline di Roma per eccellenza, biodiversità tutela e che pian piano oggi è arrivato a coprire il Nel Lazio vivono animali simbolo dell’Italia centrale, come vede lo sviluppo di paesaggi legati al corso del grande determinato dal distretto vulcanico albano, ovvero i Castelli 13,8% del territorio regionale. l’orso bruno marsicano, o persino piante esclusive di fiume che ha dato origine all’Urbe, il Tevere. I suoi Romani, con gli incantevoli laghi, per finire con il colpo piccole isole, come il Limonio di Ventotene. rilievi segnano il limite tra il “paesaggio etrusco” d’occhio offerto dal Tempio di Vesta, sul fiume , a Tivoli. È giusto dell’alto Lazio e le dolci ondulazioni argillose tutelare della , indizio della grande formazione queste appenninica che costituisce un altro dei grandi specie sistemi paesaggistici laziali. rare o Un complesso di sistemi montuosi paralleli endemiche orientati NW-SE si sviluppa dalle vette del (esclusive di reatino, dei grandi parchi Gran Sasso una certa e , al Terminillo, area) ma ai sistemi montuosi, talvolta protetti, ricordiamo dei Monti Sabini, Salto - Cicolano che ogni Lucretili, Simbruini, Ernici, alle Nel Lazio vivono ancora, e per fortuna, una gran quantità elemento catene isolate dei , fino ai di specie diverse, vegetali e animali. Anche se questo è solo della biodiversità sistemi meridionali dei Monti Aurunci uno degli aspetti di quel valore che gli esperti chiamano è importante e insostituibile. e Ausoni, che si affacciano con tutta la loro biodiversità, è sicuramente un dato rilevante per valutare lo Ed è così, quindi, che una regione che per estensione Il nord ovest, quello identificato nella Maremma e nella imponenza sulle acque del Tirreno. stato dell’ambiente naturale del Lazio. rappresenta neanche il 6% del territorio nazionale, ospita Certo, non tutte le specie godono di , vede il prevalere di contesti dominati dai grandi Questa ricchezza di specie è facilitata dalla posizione e dalla oltre il 50% del patrimonio nazionale, con circa 30.000 ottima salute o, come direbbe un esperto, distretti vulcanici pleistocenici che gradatamente scivolano I grandi viaggiatori del Grand Tour, nei loro viaggi Le isole ponziane, nel mar Tirreno, offrono al visitatore conformazione della nostra regione. Quasi 400 chilometri specie animali e 3.500 specie vegetali censite. Solo per sono in uno stato di conservazione verso la costa. Vasti altopiani, solcati da profonde forre di formazione, furono attratti anche dalla Campagna un’infinita opportunità di chiavi di lettura, dall’estrema di coste, rocciose o sabbiose, vette appenniniche che superano fare qualche esempio, più del 50% delle specie di orchidee ottimale, ma anche e soprattutto grazie alle aree naturali scavate dall’erosione dei fiumi, determinano un paesaggio Romana, che offriva un paesaggio denso di storia. Fissato manifestazione di colori che le differenti formazioni anche i 2000 metri, laghi e fiumi, pianure e colline. E ancora, o il 40% delle piante superiori, o ancora il 40% degli anfibi e protette possiamo dire che quel titolo, “Lazio vario per assolutamente unico, dove prevale il colore dei tufi che si sulle tele da moltissimi artisti, ancora oggi si apprezza per le vulcaniche di Ponza e Palmarola producono al cangiare grotte carsiche e sorgenti sulfuree. E si potrebbe continuare. rettili che vivono in Italia. natura”, è ancora valido. accende e si apprezza al tramonto. sue innumerevoli testimonianze. della luce, fino alle strapiombanti falesie diVentotene .