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V A S

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 2010 - 2019

- Rapporto Preliminare -

Coordinatore: Dr. Livio BARACCO

Progettista: Dr. Andrea TREU

Padova, ottobre 2008

Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

I N D I C E

1. PREMESSA ______3 2. INTRODUZIONE______5 3. PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 2010-2019______7 3.1. L’andamento nella produzione di rifiuti e le previsioni di Piano ______7 3.2. Stato di attuazione del Piano vigente ______9 3.3. Motivazioni dell’aggiornamento del Piano vigente ______11 3.4. Gli Scenari del nuovo Piano ______11 4. STATO DELL’AMBIENTE ______13 4.1. Acque superficiali ______13 4.2. Acque sotterranee ______21 4.3. Aria ______22 4.4. Suolo e sottosuolo ______29 4.4.1 L’uso del suolo ______30 4.4.2 Gli impatti sul suolo/sottosuolo______32 4.5. Rumore______34 4.6. Energia______36 4.6.1 La situazione in e in Provincia di Padova ______38 4.7. Biodiversità ______41 4.8. La rete Natura 2000 ______45 4.9. Infrastrutture e trasporti______49 4.9.1 Il Piano della Viabilità della Provincia di Padova ______50 5. VERIFICA DI COMPATIBILITA’ DELLA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PIANO ______52 5.1. Impianto di digestione anaerobica di ______53 5.2. Discarica e impianto di selezione di ______54 5.3. Impianto di compostaggio di ______55 5.4. Termovalorizzatore di Padova______57 5.5. Discarica di Ponte San Nicolò ______58 5.6. Discarica, impianto di selezione della frazione secca e impianto di compostaggio e digestione anaerobica di Este ______60

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5.7. Impianto di selezione della frazione secca di ______61 5.8. Discarica di Sant’Urbano ______62 5.9. Prime valutazioni sulla compatibilità ambientale delle scelte di Piano ______64 6. ELENCO DEGLI ENTI E DELLE ASSOCIAZIONI INTERESSATI ____ 66

TAVOLE:

TAVOLA 1 – UBICAZIONE IMPIANTI DI PIANO

TAVOLA 2 – VIABILITA’ E IMPIANTI DI PIANO

ALLEGATI FUORI TESTO:

QUADERNO DEGLI ALLEGATI: VERIFICA DI COMPATIBILITA’ DELLA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PIANO

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1. PREMESSA

Il Testo Unico Ambientale prevede che, per i piani ed i programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica, debba essere redatto, prima ed ai fini dell'approvazione, un rapporto ambientale, che costituisce parte integrante della documentazione del piano o del programma proposto o adottato e da approvarsi.

Nel rapporto ambientale debbono essere individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma proposto potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma stesso.

L'Allegato I alla parte seconda del presente decreto riporta le informazioni da fornire a tale scopo nei limiti in cui possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma e, nei casi di processi di pianificazione a più livelli, tenuto conto che taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre successive fasi di detto iter.

Per redigere il rapporto ambientale possono essere utilizzate le informazioni di cui all'Allegato I alla parte seconda del D.Lgs 152/06 e succ. modifiche e integrazioni, concernenti gli effetti ambientali del piano e del programma oggetto di valutazione, che siano comunque disponibili e anche qualora siano state ottenute nell'ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite in attuazione di altre disposizioni normative.

Il proponente ha la facoltà di attivare una fase preliminare allo scopo di definire, in contraddittorio con l'autorità competente, le informazioni che devono essere fornite nel rapporto ambientale.

La Regione Veneto ha quindi emanato la Deliberazione n. 3262 del 24 ottobre 2006, in relazione alle procedure e modalità operative della VAS.

Nell’allegato A, che concerne le procedure per i piani o i programmi di competenza regionale, al comma 1 si specifica la redazione di un documento preliminare da parte del proponente.

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Il Documento Preliminare alla VAS comprende:

- gli obiettivi generali che il piano intende perseguire;

- una relazione ambientale;

- l’elenco degli enti e delle associazioni interessati.

Questo documento verrà poi sottoposto ad un primo parere da parte della Commissione Regionale per la VAS, per un verifica preliminare della compatibilità degli obiettivi di piano con la sostenibilità ambientale dello stesso.

Il presente documento rappresenta, perciò, il Rapporto Ambientale Preliminare, in quanto è a corredo del Documento Preliminare del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019.

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2. INTRODUZIONE

Il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti urbani della Provincia di Padova, aggiornato con le osservazioni accolte con Delibera di Consiglio Provinciale del 2 aprile 2001, n.23, è stato approvato con Delibera di Giunta Regione Veneto del 22 novembre 2004 n. 59.

In data 18 agosto 2008 è stato affidato l’ncarico per l’Aggiornamento del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Urbani. Il Piano sarà costituito dai seguenti documenti:

- Documento preliminare e relazione ambientale comprendente: o Quadro normativo di riferimento aggiornato; o Stato attuale dell’ambiente; o Stato di attuazione del Piano in vigore; o Scenari futuri di Piano: scenario tendenziale (in assenza di Piano) e scenario programmato.

- Progetto finale comprendente: o Relazione finale contenente, oltre ai punti di cui sopra, la proposta operativa secondo le indicazioni ricevute sul documento preliminare e relazione ambientale; o Tavole grafiche relative agli impianti esistenti e previsti; o Criteri aggiornati per l’individuazione dei siti non idonei; o Valutazione Ambientale Strategica: Rapporto Ambientale, Relazione non tecnica di sintesi.

La presente relazione rappresenta il Rapporto Ambientale preliminare della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e riporta le previsioni sull’andamento della produzione di rifiuti e gli scenari previsti dal Documento Preliminare del Piano Provinciale, nonchè una ricognizione sullo stato dell’ambiente nella Provincia di Padova.

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A conclusione del Rapporto Ambientale è riportata una prima valutazione sull’ubicazione degli impianti di smaltimento esistenti in relazione alle carte della fragilità e della sensibilità del suolo. Viene anche allegata una planimetria riportante l’ubicazione degli impianti di smaltimento esistenti e degli ecocentri comunali presenti nel territorio padovano.

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3. PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 2010-2019

3.1. L’andamento nella produzione di rifiuti e le previsioni di Piano

Il PianoProvinciale per la Gestione deiRifiutiUrbani ha definito l’andamento della produzione di rifiuti urbani nell’arco temporale dal 2010 al 2019 considerando l’andamento della popolazione residente e l’andamento della produzione procapite di rifiuti.

Dalla combinazione dei dati relativi all’andamento della popolazione residente e della produzione pro-capite di rifiuti è stata ricavata la produzione prevista fino al 2019.

NUMERO RIFIUTI PROCAPITE RIFIUTI TOTALI % ANNI ABITANTI (kg) (ton) INCREMENTO 2002 855.711 485 415705 2003 857.660 459 394433 -5,39 2004 871.190 486 424255 7,03 2005 882.779 486 429320 1,18 2006 890.805 499 444999 3,52 2007 909.717 496 451493 1,44 2008 894.684 502 449927 -0,35 2009 899.620 507 456800 1,50 2010 904.557 512 463721 1,49 2011 909.494 517 470690 1,48 2012 914.431 522 477708 1,47 2013 919.367 527 484773 1,46 2014 924.304 532 491887 1,45 2015 929.241 537 499049 1,44 2016 934.177 541 506259 1,42 2017 939.114 546 513517 1,41 2018 944.051 551 520824 1,40 2019 948.987 556 528179 1,39

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La composizione merceologica assunta come riferimento, è quella riportata dalla Tabella n.3 del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani adottato dalla Giunta Regionale con Deliberazione del 15 febbraio 2000.

Frazione merceologica Composizione % Organico 20,0 Verde 15,0 Carta 20,6 Plastica 11,7 Vetro 7,0 Tessili 2,5 Legno 0,9 Alluminio e materiali ferrosi 2,3 Accoppiati, sottovaglio, pannolini 20,0 TOTALE 100

Composizione merceologica del rifiuto urbano

ORGANICO 20% 20% V ERDE

CA RTA

1% PLA STICA

7% TESSILI

15% ALLUMINIO E 2% MAT.FERROSI 3% VETRO

LEGNO

12% A CCOPPIA TI, PA NNOLINI E SOTTOV AGLIO 20%

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3.2. Stato di attuazione del Piano vigente

Il precedente Piano Provinciale prevedeva, per il periodo 2004-2009, la seguente produzione di rifiuti:

Sub-Ambito Sub-Ambito Sub-Ambito Sub-Ambito TOT PD1 PD2 PD3 PD4 Provinciale

2004-2009 81.735 250.814 63.423 45.928 441.900

Quella rilevata nell’anno 2007 è risultata, invece, pari a 451.494 t, così suddivisa:

Ex-Bacino Ex-Bacino Ex-Bacino Ex-Bacino TOT PD1 PD2 PD3 PD4 Provinciale

2007 93.046 240.800 66.614 51.034 451.494

Il dato relativo all’anno 2007 risulta in linea con la previsione del Piano Provinciale, presentando un incremento pari al 2,1%.

Tale incremento non risulta, però, distribuito uniformemente tra i diversi ambiti territoriali; infatti le produzioni unitarie dei Sub-Ambiti PD1 e PD4 risultano superiori di circa il 10% rispetto a quanto stimato, mentre quelle del Sub-Ambito PD3 risultano vicine a quelle stimate e quelle del Sub-Ambito PD2 addirittura inferiori di circa il 4%.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, il Piano Provinciale prevedeva il raggiungimento delle seguenti percentuali:

Sub-Ambito PD1: 50% Sub-Ambito PD2: 35% Sub-Ambito PD3: 50% Sub-Ambito PD4: 50%

Rispetto alle previsioni, la situazione nel 2006 risultava la seguente:

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PERCENTUALE RD 2006 Sub-Ambito %RD PD1 64,4 PD2 47,5 PD3 65,0 PD4 62,5 Provincia PD Totale 55,1

Relativamente al destino dei rifiuti, il Piano prevedeva che:

- il 25,6% dei rifiuti viene avviato a recupero di materia (frazione secca)

- il 15,9% dei rifiuti viene avviato a recupero di materia (compostaggio)

- il 23,8% dei rifiuti viene avviato a recupero energetico presso inceneritore

- il 18,3% dei rifiuti viene avviato a recupero energetico come CDR

- il 12,2% dei rifiuti avviato a stabilizzazione

- il 4,2% dei rifiuti viene avviato a smaltimento in discarica come scarto dalla produzione di CDR

La quantità di rifiuto avviato a discarica, considerando i fermo-impianto, le scorie dell’impianto di incenerimento e gli scarti degli impianti di selezione della frazione secca, era complessivamente pari a 50.431 t/anno (corrispondenti all’11,4% del totale dei rifiuti prodotti).

Rispetto a quanto previsto, la situazione rilevata nel 2007 è risultata la seguente:

- il 30,0% dei rifiuti viene avviato a recupero di materia (frazione secca)

- il 26,2% dei rifiuti viene avviato a recupero di materia (compostaggio)

- il 15,9% dei rifiuti viene avviato a recupero energetico

- il 26,6% dei rifiuti viene avviato a smaltimento in discarica

- l’1,4% dei rifiuti viene avviato a smaltimenti diversi

Allo stato attuale, pertanto, il livello di attuazione del Piano può così essere riassunto:

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- l’andamento provinciale relativo alla produzione di rifiuti registrato fino all’anno 2007 risulta perfettamente in linea con la previsione del Piano Provinciale, presentando uno scostamento pari al +2,1%.

- l’andamento della raccolta differenziata ha, invece, superato gli obiettivi che il Piano si era prefissato, raggiungendo, mediamente, nel 2007 il 56%;

- a livello impiantistico non tutte le previsioni di Piano si sono concretizzate; in particolare per quanto riguarda la realizzazione di impianti di produzione di CDR per i quali, alla fine degli anno 90, le opportunità di sviluppo apparivano più concrete;

- la maggior parte del rifiuto residuo viene pertanto attualmente ancora avviato a smaltimento in discarica.

3.3. Motivazioni dell’aggiornamento del Piano vigente

L’aggiornamento del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani della Provincia di Padova si è reso necessario in quanto, benchè approvato dalla Regione Veneto nel novembre del 2004, il Piano era stato redatto nel corso degli anni 1999-2000.

Il Piano prevedeva infatti, come arco temporale di attuazione, il periodo 2000- 2009.

Essendosi oramai concluso l’arco temporale di validà del Piano approvato, ed essendo stato costituito l’Ambito Territoriale Ottimale, l’Amministrazione Provinciale ha ritenuto di procedere all’aggiornamento del Piano vigente. Si tratta di un aggiornamento e non di una stesura ex-novo in quanto gran parte degli impianti a servizio del nuovo Piano sono esistenti ed erano già stati previsti dal precedente Piano.

3.4. Gli Scenari del nuovo Piano

I quattro scenari presi in considerazione, all’interno dei quali l’Amministrazione intende scegliere quello in grado di perseguire con maggior efficacia gli obiettivi di

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riduzione complessiva della produzione dei rifiuti, la massimizzazione del recupero di materia e la tutela e la salvaguardia del territori, sono i seguenti:

- Scenario 0 o scenario in assenza di Piano: prevede che la produzione rifiuti prosegua fino al 2019 sulla base del trend di crescita ricavato dall’interpolazione lineare delle serie storiche del periodo 2002-2006 (+2% all’anno); si prevede, inoltre, che rimanga invariato l’attuale percentuale di Raccolta Differenziata e che non intervengano azioni volte al contenimento della produzione dei rifiuti alla fonte.

- Scenario 1: prevede che la produzione rifiuti fino al 2019 prosegua con un andamento legato all’aumento della popolazione e della produzione pro-capite (calcoli Davide); si prevede inoltre che venga raggiunta una percentuale media provinciale di Raccolta Differenziata pari al 65% del totale dei rifiuti prodotti e che lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili venga assicurato mediante recupero energetico presso l’impianto di Padova e ampliamenti degli impianti di discarica esistenti.

- Scenario 2: prevede che la produzione rifiuti fino al 2019 venga ridimensionata sia grazie ad una sensibilizzazione delle utenze che in base all’applicazione della recente normativa sull’assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani (che esclude le superfici produttive, quelle di magazzini e depositi e quelle delle grandi aree di vendita): aumento della popolazione e riduzione del 5% della produzione pro-capite; si prevede che venga raggiunta una percentuale media provinciale di Raccolta Differenziata pari al 65% del totale dei rifiuti prodotti. Si prevede che lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili venga assicurato mediante recupero energetico presso l’impianto di Padova e ampliamenti degli impianti di discarica esistenti oppure attraverso l’individuazione di una nuova discarica provinciale.

- Scenario 3: prevede che la produzione rifiuti fino al 2019 prosegua con un andamento legato all’aumento della popolazione e della produzione pro-capite (calcoli Davide). Si prevede che venga raggiunta una percentuale media provinciale di Raccolta Differenziata pari al 75% del totale dei rifiuti prodotti e che lo smaltimento del rifiuto residuo avvenga presso le discariche esistenti.

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4. STATO DELL’AMBIENTE

Dal Rapporto sullo stato dell’ambiente nella Provincia di Padova del 2006 è possibile ricavare informazioni aggiornate sulla qualità dell’ambiente del territorio padovano.

La qualitità dell’ambiente viene misurata relativamente alle seguenti componenti:

- acque superficiali;

- acque sotterranee;

- aria;

- suolo;

- rumore;

- energia;

- biodiversità;

- infrastrutture e trasporti.

Nei paragrafi che seguono vengono esposti, in sintesi, i principali fattori che caratterizzano l’attuale qualità dell’ambiente provinciale.

4.1. Acque superficiali

La Provincia di Padova sottopone a monitoraggio 42 corsi d’acqua superficiali o loro tratti, appartenenti ai diversi bacini idrici ricadenti nel territorio provinciale: Adige, Fratta-Gorzone, Bacchiglione, Brenta, Laguna Veneta.

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La qualità delle loro acque viene espressa mediante il LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori), che fornisce una stima del grado di inquinamento causato da fattori chimici e microbiologici, e l’IBE (Indice Biotico Esteso), che rappresenta lo stato di qualità biologica sulla base delle comunità di macroinvertebrati presenti.

Il loro incrocio porta alla classificazione SECA (Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua), attribuendo al tratto in esame il risultato peggiore tra le valutazioni LIM e IBE, che vuole descrivere la complessità degli ecosistemi acquatici, considerando la natura fisico-chimica delle acque e dei sedimenti, i flussi idrici e la struttura fisica del corpo idrico, ma dando risalto soprattutto allo stato della componente biotica dell’ecosistema.

Infine, lo Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua (SACA) considera anche i microinquinanti, sia organici che metalli pesanti, eventualmente presenti nelle acque e viene definito sulla base dello stato chimico ed ecologico del corso d’acqua.

LIM

I livelli del LIM sono cinque e variano da 1, il livello con meno inquinamento, a 5, il livello di un ambiente fortemente alterato e compromesso.

La seguente tabella mostra i LIM per i corsi d’acqua monitorati in provincia di Padova negli anni 2000, 2003 e 2005.

Nell’ultima rilevazione si nota un sensibile aumento delle stazioni della classe 2, buona, che divengono il 41%, mentre quelle della classe 3, di qualità sufficiente, sono il 56%.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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IBE

Le classi di qualità dell’IBE sono cinque e sono illustrate nella seguente tabella:

L’ultima campagna di rilevamento della fauna macrobentonica presente nei corsi d’acqua risale al 2003, ha interessato 54 stazioni distribuite su 35 diverse aste fluviali.

Rispetto alla precedente rilevazione del 1998, è emerso un sostanziale miglioramento delle condizioni ecologiche nella maggior parte dei bacini idrici provinciali: il 61% delle stazioni analizzate rientra nelle classi I e II e un ulteriore 13% in una posizione intermedia tra la classe II e la III; gli ambienti inquinati, in vario grado, diminuiscono dal 32 al 26%.

A livello di bacino idrico, sono stati rilevati miglioramenti per quello del Bacchiglione, del Fratta-Gorzone e del Brenta, condizioni stazionarie per quello dell’Adige e un leggero decremento per il bacino scolante in Laguna Veneta, confermando una situazione di media-buona qualità per i corsi d’acqua della zona dell’Alta Padovana ed una situazione maggiormente compromessa per la Bassa Padovana.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

SECA

Le classi SECA sono cinque:

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Elevato Buono Sufficiente Scadente Pessimo

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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Le stazioni monitorate appartengono alle seguenti classi:

- il 33% alla classe 2 con livello ecologico buono; - il 48% alla classe 3 con livello ecologico sufficiente; - il 19% alla classe 4 con livello ecologico scadente.

SACA

Lo stato ambientale viene definito considerando anche i microinquinanti come i metalli pesanti.

La situazione delle stazioni padovane, illustrata nella seguente tabella, presenta:

- uno stato ambientale buono per il 28% di esse; - uno stato ambientale sufficiente per il 47% di esse; - uno stato ambientale scadente per il 25% di esse.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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4.2. Acque sotterranee

Lo stato ambientale delle acque sotterranee viene monitorato dal 2001 e definito in base allo stato quantitativo e a quello chimico.

I pozzi sotto osservazione sono:

Numero pozzo Comune Acquifero Profondità (m) 53 artesiano 270 55 Gazzo artesiano 230 60 Campodarsego artesiano 230 67 freatico 4,09 68 Arre freatico 3,63 80 freatico 5,16 83 freatico 4,25 86 Piacenza d’Adige freatico 5,6 87 freatico 5,24 510 freatico 27,17 511 Cittadella freatico 60 512 Cittadella freatico 23 517 freatico 20 585 freatico 15

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Lo Stato Chimico delle Acque Sotterranee (SCAS) viene determinato dal parametro macrodescrittore che ricade nella classe peggiore; nel caso di superamento dei limiti normativi da parte di uno qualsiasi dei microdescrittori, viene attribuita la classe IV o la classe 0 relativa allo stato naturale particolare.

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La sottostante tabella mostra come l’area di ricarica, quella situata a monte della fascia delle risorgive, abbia subito un peggioramento della qualità delle acque sotterranee rispetto ai rilievi del 2001.

Nella bassa pianura la qualità delle acque sotterranee rimane scadente, per la loro esiguità e per la presenza di nitrati, cloruri e inquinanti inorganici.

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

4.3. Aria

La qualità dell’aria è stata analizzata secondo il modello pressione-stato- risposta proposto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, aggiornando gli indicatori di stato rappresentati dai parametri statistici delle concentrazioni in atmosfera di gas inquinanti.

Le pressioni antropiche sul comparto aria sono costituite dalle emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti provenienti da diverse fonti (trasporti stradali, processi industriali, impianti per il riscaldamento, centrali per la produzione energetica, uso di solventi, smaltimento e trattamento rifiuti, ecc.). Anche le condizioni meteorologiche possono influenzare negativamente le concentrazioni

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degli inquinanti, come nei casi di siccità o di lunghi periodi in condizioni di calma di vento.

Gli indicatori di risposta sono costituiti dalle numerose azioni intraprese dall’Amministrazione Provinciale o dai Comuni per fronteggiare e risolvere i problemi di inquinamento atmosferico, in particolare nei settori dei trasporti e dell’energia, che costituiscono i principali imputati per le realtà urbane.

I valori limite per le concentrazioni di inquinanti nell’atmosfera sono riportati nella seguente tabella, dove compare anche la data entro cui i limiti non devono essere più superati (DM n. 60 del 2 aprile 2002).

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Per l’ozono i limiti sono stati fissati dal D.Lgs. 183 del 21 maggio 2004, con valori- obiettivo da raggiungere entro il 2010:

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

La rete di monitoraggio della qualità dell’aria, attivata nel 1984 e successivamente potenziata, conta attualmente 10 centraline fisse, di cui 6 attive:

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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La rete monitora i principali inquinanti ed i dati sono disponibili in tempo reale nel sito dell’ARPAV, attraverso appositi bollettini quotidiani. In particolare, per la zona centrale di Padova, sono consultabili bollettini mensili sulla qualità dell’aria a partire dal dicembre 2003.

Un’analisi svolta dall’ex Anpa nel 2000, finalizzata alla valutazione della funzionalità delle reti di monitoraggio in Italia, metteva in evidenza che la rete di Padova, pur non essendo tra le migliori d’Italia, era complessivamente di livello discreto.

La qualità dell’aria è stata analizzata, attraverso appositi indicatori di stato, sulle misure delle centraline fisse nel periodo 2001-2005, osservando anche il numero dei superamenti dei livelli normativi, per poter descrivere anche gli episodi acuti di inquinamento atmosferico, cui è soggetta soprattutto la città di Padova.

Gli inquinanti tradizionali, SO2, CO, NOx, sono diminuiti sensibilmente negli ultimi 5 anni, come anche benzene e piombo; ancora elevate, invece, risultano le concentrazioni di particolato fine, il PM10, e di ozono, O3; l’arsenico, infine, è in aumento.

Le emissioni in atmosfera, delle quali il traffico veicolare e gli impianti termici sono i maggiori responsabili, sono state attentamente valutate, riscontrando miglioramenti, rispetto al 1995, per alcuni gas, quali il benzene ed il piombo, monossido di carbonio, composti organici volatili e ossidi di zolfo e di azoto.

Sono, invece, aumentate le emissioni di metalli pesanti, come l’arsenico, il selenio ed il nichel, e di altre sostanze, come IPA, ammoniaca e protossido di azoto.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

La Regione Veneto ha recentemente aggiornato il proprio Piano di Risanamento e Tutela dell’Atmosfera, che identifica le diverse zone ed indica le priorità di intervento:

- zona A, zona critica, nella quale vanno applicati i piani di azione;

- zona B, nella quale vanno applicati i piani di risanamento;

- zona C, nella quale vanno applicati i piani di mantenimento.

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Nel territorio provinciale la classificazione dei comuni è la seguente:

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Per quanto riguarda le polveri, il Piano di Risanamento regionale, nell’ultimo aggiornamento, classifica tutti i comuni della Provincia in zona A, suddividendoli in sottogruppi come evidenziato nella figura riportata alla pagina seguente.

Provincia e Comuni sono impegnati nella lotta contro l’inquinamento atmosferico attraverso una serie di azioni, che vanno dal monitoraggio, alla comunicazione dei dati mediante rapporti giornalieri e canali web, ai controlli delle emissioni sia degli impianti termici ad uso civile, sia presso le aziende produttive, sia dei gas di scarico dei veicoli (bollino blu); vengono inoltre presi provvedimenti di controllo e regolamentazione del traffico e incentivata l’alimentazione a metano o gpl.

Sul lungo periodo si lavora alla redazione di strumenti di pianificazione e programmazione che contribuiscano al miglioramento della qualità dell’aria, attraverso la razionalizzazione dei principali fattori di pressione antropica, la metanizzazione dei mezzi pubblici e degli edifici pubblici, l’organizzazione delle domeniche ecologiche.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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4.4. Suolo e sottosuolo

Nella Provincia di Padova il sottosuolo può essere ricondotto a tre diverse tipologie:

- alta pianura, nella parte settentrionale, con prevalenza di alluvioni grossolane, dalle ghiaie alle sabbie fini, con presenza di una ricca falda di tipo freatico;

- medio-bassa pianura, nella parte centro-meridionale, con alternanze sabbio- limose passanti a prevalenza di materiali fini, limo-argillosi, con una prima falda subsuperficiale, povera e largamente esposta alle contaminazioni, ed una serie di falde artesiane via via più profonde;

- collina, con i rilievi dei Colli Euganei, costituiti da rocce vulcanitiche, basaltiche e calcaree.

I diversi tipi di suolo, a livello pedologico, sono così distribuiti nella Provincia:

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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4.4.1 L’uso del suolo

L’uso del suolo è stato indagato dal progetto CORINE LAND COVER 2000, che ha aggiornato dati precedenti: la seguente tabella illustra la situazione padovana.

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Rispetto al 1990, i confronti possono essere solo indicativi, in quanto termini

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e raggruppamenti sono stati modificati, ma comunque si può osservare che l’uso del suolo prevalente nella Provincia di Padova rimane quello agricolo, con circa l’85%, seguito dai territori modellati artificialmente , con circa il 10%.

Il rimanente 5% è variamente suddiviso tra, in ordine decrescente, suoli forestali, corpi idrici e zone umide.

zone umide suoli forestali corpi idrici zone modellate altri artificialmente

uso agricolo

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Tra i suoli ad uso agricolo prevalgono i seminativi ed in particolare i cereali da granella, seguiti dalle foraggere avvicendate e dalle coltivazioni industriali.

Per quanto riguarda l’urbanizzazione, le tabelle sotto riportate evidenziano nel decennio 1992 – 2001 nella costruzione di fabbricati sia residenziali che non residenziali un forte calo fino agli anni 1997-1998 ed una ripresa fino al 2001.

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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4.4.2 Gli impatti sul suolo/sottosuolo

Gli impatti sul suolo sono legati soprattutto a: - le attività agricole; - le attività estrattive; - l’esistenza di aree inquinate; - i metalli pesanti; - il rischio naturale.

Gli impatti derivanti dalle pratiche agricole sono legati soprattutto alla tipologia di coltivazione, se di tipo intensivo, all’uso di sostanze di sintesi, come fertilizzanti e fitofarmaci e all’impiego di mezzi meccanici.

Le superfici interessate da coltivazioni intensive, quelle a seminativo e per coltivazioni legnose, rimangono sostanzialmente invariate, rispetto a precedenti dati del 1998, anche se diminuiscono le aziende agricole estese su superfici inferiori ai 10 ettari, mentre aumentano quelle comprese tra 10 e 20 ettari.

Nella fertilizzazione va sempre più diffondendosi l’impiego dei fanghi di depurazione, con 32 comuni interessati, anche se solo in 7 di questi la pratica è avvenuta sistematicamente, mentre negli altri in modo sporadico.

Vengono poi utilizzati letame e liquami zootecnici ed anche prodotti di sintesi.

Un bilancio di nutrienti nel suolo mostra un netto surplus di N e P rispetto alla media italiana, anche se questo fatto potrebbe essere forse attribuito al tipo di colture e di suolo presente nella Provincia di Padova.

Un altro impatto forte sul suolo è determinato dalle attività estrattive, che determinano modificazioni sostanziali e irreversibili, visibili anche a distanza.

Le cave attive e/o non ancora estinte nella Provincia di Padova sono attualmente 22 (dato del 2006), contro le 26 del precedente rapporto. La seguente tabella elenca i comuni interessati, il materiale estratto, il numero e la superficie coinvolta:

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Riguardo ai siti inquinati, nel 2003 la Provincia di Padova ha effettuato un “Censimento dei siti potenzialmente contaminati”, catalogando 529 siti che richiedono specifiche attenzioni, distinti tra i seguenti gruppi:

- Lista I: siti dismessi con passate attività impieganti sostanze pericolose o rifiuti (concerie, fonderie, autodemolitori, industrie chimiche, ecc.) oppure ditte attive segnalate per deposito o abbandono di rifiuti;

- Lista II: grosse aziende attive che trattano sostanze pericolose (fonderie, galvaniche, colorifici, ecc.);

- Lista III: ditte attive o dimesse di minor importanza per dimensione o pericolosità rispetto ai gruppi I e II;

- Lista IV: distributori e attività di commercio di combustibili dimessi;

- Lista V: siti in cui la bonifica è già stata eseguita o è in corso.

La situazione provinciale è la seguente:

Lista I II III IV V Totale N° siti 110 125 158 88 48 529

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Gli elementi contaminanti maggiormente rilevati sono costituiti da idrocarburi e metalli, che hanno coinvolto, come matrici ambientali, il terreno, le acque superficiali e quelle sotterranee.

La presenza di metalli pesanti nel suolo è dovuta principalmente allo spargimento di fanghi di depurazione, al traffico veicolare ed alle attività industriali.

I valori medi della concentrazione di metalli pesanti nel suolo della provincia sono riportati nella seguente tabella:

Cd Co Cr Cu Ni Pb Zn As Hg Media 0,52 11,83 40,3 58,13 36,3 25,05 93,3 16,1 0,09 Deviaz. stand. 0,29 4,29 19,9 41,6 28,82 14,12 28,3 10,6 0,11

I rischi, che possono coinvolgere il suolo direttamente o indirettamente, possono essere distinti tra:

- rischio idraulico - rischio di inquinamento delle falde - rischio di frana - rischio di incendio (sui Colli Euganei) - rischio chimico industriale - rischio sismico - rischio siccità - rischio da eventi meteorici - rischio di black out.

Quelli maggiormente frequenti e/o pericolosi sono il rischio idraulico e di erosione, innescati dai grandi fiumi e dalla rete di bonifica idraulica, la franosità, la sismicità, per i quali sono stati redatti studi e cartografie tematiche specifiche.

4.5. Rumore

Per il legislatore italiano La Legge n. 447/1995, art. 2) ha definito l’“inquinamento acustico” come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o

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nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.

Il rumore è presente soprattutto in ambito urbano, dove diversi tipi di sorgenti come i mezzi di trasporto, le industrie, i cantieri e le infrastrutture legate ad alcune attività ricreative (discoteche, stadi, ecc..) contribuiscono a creare situazioni di potenziale disagio per i residenti.

La normativa prevede la redazione del “Piano di Classificazione Acustica Comunale”, uno strumento che fissa gli obiettivi da raggiungere in funzione della destinazione d’uso del territorio, secondo i criteri fissati dalla Regione ed un successivo “Piano di Risanamento Acustico”, volto alla definizione dei tempi e delle modalità per gli interventi di bonifica nel caso si superino i valori di attenzione.

Nella classificazione acustica, il territorio comunale viene infatti suddiviso in aree omogenee in base all’uso, alla densità insediativa, alla presenza di infrastrutture di trasporto. A ciascuna area è associata una classe acustica, a cui sono associati i diversi valori limite per l’ambiente esterno fissati dalla legge per il periodo diurno (dalle 6.00 alle 22.00) e notturno (dalle 22.00 alle 6.00).

I Comuni della provincia di Padova, che hanno adottato o approvato il Piano di Zonizzazione Acustica al 27.07.2006 sono 69, ossia il 66% del totale, rispetto al dato del 2000 che ammontava al 6%.

Per quanto riguarda i Piani di risanamento acustico, ossia i piani che contengono le azioni per migliorare il clima acustico sul territorio, si segnala che al 27.07.2006 vi hanno provveduto unicamente i comuni di Padova ed Abano.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

4.6. Energia

Le numerose fonti energetiche esistenti possono essere classificate in diversi modi. Si dicono primarie se sono utilizzabili direttamente, così come si trovano in natura. Sono fonti primarie il carbone, il petrolio, il gas naturale, la legna, i combustibili nucleari (uranio), il sole, il vento, le maree, i laghi montani e i fiumi (da cui è possibile ottenere energia idroelettrica) e il calore della Terra che fornisce energia geotermica.

Sono secondarie quelle che derivano dalla trasformazione di fonti d'energia primaria: ad esempio, la benzina, che deriva dal trattamento del petrolio grezzo e l'energia elettrica ottenuta dalla conversione di energia meccanica (centrali idroelettriche, eoliche) o chimica (centrali termoelettriche) o nucleare (centrali

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nucleari).

I consumi di energia primaria (da petrolio, carbone,gas, nucleare, fonti energetiche rinnovabili) dal 1990 al 2004 sono aumentati a livello mondiale di 2,351 Mtep, corrispondenti ad un aumento percentuale di circa il 21%.

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Consumo di energia primaria mondiale nel corso degli anni (in Mtep)

Il 65% dell’energia che ricaviamo dalle risorse naturali, si perde nei processi di conversione energetica a scapito del sistema ambiente.

La produzione e il consumo di energia non portano solo benefici al nostro modo di vivere: essi sono causa di alterazioni dell’ambiente con conseguenze molto gravi.

I combustibili fossili dai quali ricaviamo circa il 90% dell’energia di cui abbiamo bisogno, emettono anidride carbonica (CO2) uno dei gas che causano l’effetto serra. Inoltre i processi di combustione producono ossidi di carbonio (COx), di azoto (NOx), di zolfo (SOx), idrocarburi (HC), che sono causa di inquinamento delle città e di piogge acide.

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Per gli aspetti normativi e vincoli a carattere ambientale in fatto di energia, oggi più che mai il riferimento è il "Protocollo di Kyoto" e gli obiettivi di riduzione delle emissioni che esso prevede.

4.6.1 La situazione in Veneto e in Provincia di Padova

La Regione Veneto è caratterizzata da forti consumi energetici: il fabbisogno regionale corrisponde a quasi il 10% di quello nazionale. La domanda di energia elettrica è in crescita e da qualche anno la produzione regionale non riesce più a soddisfare le richieste. I prodotti petroliferi e il gas naturale vengono interamente importati.

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Il territorio regionale ben si presta alla produzione di energia da parte di fonti rinnovabili: il solare, le biomasse e la geotermia sono sicuramente da potenziare e sostenere. Tuttavia queste tecnologie di produzione, escludendo la

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fonte idroelettrica che fornisce circa il 14% dell’energia elettrica totale, occupano tuttora un ruolo marginale.

Analizziamo ora più nel dettaglio i consumi energetici all'interno della provincia di Padova. É interessante capire quanto ciascun settore (agricolo, industriale, terziario e domestico) incida sul consumo energetico.

Consumi finali di energia elettrica per settore in provincia di Padova in milioni di kwh

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Come si può notare è il settore industriale il primo utilizzatore di energia elettrica, come è ovvio immaginare. Al secondo posto il terziario, seguito dagli usi domestici e infine dall'agricoltura, che consuma soltanto una piccola parte del totale dell'energia utilizzata sul territorio provinciale.

Rispetto ad un modello di sviluppo orientato ad un aumento costante del consumo di energia è necessario oggi cercare innanzitutto minimizzare le perdite e gli sprechi con un’attenzione particolare alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Sono considerate fonti rinnovabili, ai sensi del D.Lgs.79/99, le seguenti fonti energetiche:

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 l'energia idroelettrica  l'energia eolica  l'energia solare  l'energia da biomasse  l'energia da correnti marine e da maree  l'energia geotermica

I maggiori vantaggi della generazione di energia da fonti rinnovabili sono il ridotto impatto ambientale e la spontanea disponibilità in natura. D'altro canto, va considerato che alcune fonti rinnovabili non sono disponibili in modo continuo e che le tecnologie per il loro sfruttamento non sono ancora competitive sul mercato.

Ai fini di questo studio, è doveroso suffermarsi sull'importanza dell'energia che può essere ricavata dalle biomasse.

"Biomassa" è un termine che riunisce una gran quantità di materiali, di natura estremamente eterogenea. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche e dei materiali fossili. Le più importanti tipologie di biomassa sono residui forestali, scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.), scarti delle aziende zootecniche, ed i rifiuti solidi urbani.

In particolare, i rifiuti costituiscono una valida risorsa energetica, in quanto hanno un buon contenuto energetico, che, con le attuali tecnologie di termovalorizzazione, può essere recuperato e riutilizzato in diverse attività industriali. Inoltre i rifiuti rappresentano una fonte di materia prima molto abbondante, che verrebbe altrimenti scartata.

Nel vasto panorama di tecniche di valorizzazione energetica dei rifiuti, le principali metodologie sono: • la termovalorizzazione • il recupero energetico dal biogas • la digestione anaerobica della frazione umida

In particolare l’incenerimento dei rifiuti ha ormai da circa 15 anni assunto la connotazione di recupero energetico. Nel 2006, sulla base dei dati APAT, in Veneto risultano operativi 4 impianti di termovalorizzazione, come evidenziato nella tabella che segue.

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – APAT - 2007

4.7. Biodiversità

La biodiversità è stata definita come “la variabilità degli organismi viventi inclusi […] gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte; essa comprende la diversità all’interno di ogni specie, tra le specie e degli ecosistemi”.

Per la sua conservazione, difesa e sviluppo è stata emanata una serie di norme, a livello europeo, recepite da leggi e decreti nazionali e regionali, che hanno portato alla creazione ed all’incremento di un sistema di aree naturali protette.

Nella Provincia di Padova, i parchi e le aree protette sono:

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

La maggior parte sono zone umide, relitti di corsi d’acqua ed aree paludose bonificate, ma che sono ritenute veri e propri serbatoi di biodiversità.

I problemi di queste aree sono l’inquinamento delle acque, del suolo, dell’aria e quello dell’isolamento, trattandosi per lo più di siti di piccole dimensioni, posti all’interno di zone fortemente antropizzate, non collegati tra loro.

La superficie protetta della Provincia di Padova, anche in seguito all’applicazione della DGRV 1180/2006, è aumentata nella copertura forestale protetta, per l’inclusione dell’area forestale dei Colli Euganei.

Le specie di uccelli nidificanti minacciate di estinzione erano 108 nel 1997, ma negli ultimi anni si è verificata una sensibile ripresa delle popolazioni in pericolo

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ed anche il ritorno di specie che avevano abbandonato il territorio provinciale, come il falco pellegrino e quello lodaiolo, il gheppio, lo sparviere ed il colombaccio.

Alcune specie naturalizzate, invece, sono diventate invasive, come il siluro, il rodeo amaro, il carassio tra i Pesci, il cigno reale tra gli Uccelli, la nutria tra i Mammiferi.

La pianificazione delle aree protette è stata realizzata dall’Amministrazione Provinciale con una serie di piani territoriali, quali:

- Piano di Settore del Territorio della Saccisica; - Piano di Settore del Territorio della Bassa Padovana; - Piano Territoriale di Settore del Medio Corso del Brenta; - Piano del Parco Regionale dei Colli Euganei.

Anche il recente PTCP ha valenza di piano paesistico.

I sistemi forestali, come le aree umide, sono ambienti ricchi di biodiversità e, per questo motivo, la Provincia di Padova vi ha dedicato particolare attenzione, sebbene siano rappresentati solo minoritariamente.

Nell’area dei Colli Euganei, le cui foreste rappresentano il 71% di quelle provinciali, i tipi presenti sono indicati nella seguente tabella:

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Lo stato di salute dei boschi euganei è buono, tranne alcune realtà in condizioni di sofferenza.

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Gli incendi negli ultimi anni presentano un trend costante, se si eccettua un’annata particolarmente critica dal punto di vista climatico – il 2003, ed hanno causa quasi sempre dolosa:

Numero degli incendi 2001-2006

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

Per quanto riguarda le attività di caccia e pesca, è stato approvato il Piano Faunistico - Venatorio Provinciale, con Deliberazioni del Consiglio Provinciale n° 50 e n° 51 del 21 e 30 luglio 2003 in base al Piano Faunistico Venatorio Regionale.

Nelle sue indicazioni, di natura soprattutto venatoria, non mancano riferimenti anche alla riqualificazione dell’ambiente agrario: sfalcio tardivo dei prati, alternanza prato-coltura a perdere, aratura tardiva dei residui colturali, mancato diserbo della vegetazione spontanea ai margini degli appezzamenti e delle scoline, realizzazione di prati umidi.

Sono in leggero calo il numero dei soci delle strutture associative note come Ambiti Territoriali di Caccia e la superficie cacciabile, mentre rimane sostanzialmente costante la percentuale di area protetta rispetto a quella cacciabile.

Il ripopolamento riguarda principalmente lepri, fagiani e, in minor misura, starne, mentre è stata avviata un’indagine conoscitiva sui cinghiali, che nell’ultimo decennio hanno provocato numerosi danni alle popolazioni residenti all’interno del

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Parco dei Colli Euganei, dove erano stati introdotti illegalmente.

4.8. La rete Natura 2000

La Direttiva "Habitat" n. 92/43/CEE del 21 maggio 1992 è stata redatta con l'intento di salvaguardare la biodiversità, mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo.

La Direttiva “Uccelli” n. 79/409/EEC (e recepita in Italia dalla Legge 157/92) ha per scopo "la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli stati membri…".

Da queste direttive è nata la cosiddetta Rete Natura 2000: si tratta della rete europea di siti tutelati, composta dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva Uccelli e dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC), individuati in base alla Direttiva Habitat. Si tratta del più ambizioso programma per la tutela della natura nel nostro continente.

Le ZSC sono siti caratterizzati da habitat naturali di rilevanza comunitaria che devono essere conservati o ripristinati in modo da evitare rischi di degrado e distruzione. Istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE), le ZPS sono i siti in cui vivono le specie contenute nell’allegato I della medesima Direttiva. In tali aree vige la rigorosa tutela e la protezione delle specie migratrici con particolare riferimento alle zone umide di importanza internazionale.

La rete Natura 2000, essendo basata su un sistema di territori strettamente correlati da legami funzionali, non è comunque costituita solamente da aree ad elevata naturalità, ma anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente, ma vicini per funzionalità ecologica.

Non è dunque un semplice assemblaggio di siti, ma il risultato di una selezione di aree che, pur non essendo sempre realmente collegate, contribuiscono per ciascun habitat e ciascuna specie, al raggiungimento della coerenza complessiva della rete all’interno del continente europeo.

Si tratta di elementi che, per la loro struttura lineare e continua o per il ruolo di collegamento, sono funzionalmente essenziali per la migrazione, la distribuzione geografica, lo scambio genetico delle specie selvatiche (corridoi

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ecologici).

I siti della rete vengono monitorati grazie ad attività di gestione e ricerca che forniscono dati oggettivi su cui basare progetti di sviluppo economico compatibili con la conservazione. La conoscenza scientifica diventa così occasione di sviluppo sostenibile oltre che garanzia di conservazione.

Con delibera della Giunta n. 4824 del 21 dicembre 1998 la Regione Veneto ha recepito la Direttiva 92/43/CEE e attraverso il “Programma Bioitaly”, un sistema informativo avviato dal Ministero dell’Ambiente, ha predisposto un elenco dei siti concernente i caratteri naturalistici di ambiti territoriali rispondenti ai requisiti della rete Natura 2000.

La rete Natura 2000, con le sue aree SIC e ZPS, è così sviluppata nella Provincia di Padova (vedi tabella alla pagina seguente).

In particolare, nella Provincia di Padova: - Estensione complessiva (in ettari): 22.525 - Percentuale complessiva del territorio provinciale: 11% - Numero di ZPS (tra parentesi i siti interprovinciali): 7 (3) - Estensione di ZPS (in ettari): 22.367 - Percentuale di ZPS del territorio provinciale: 10% - Numero di SIC (tra parentesi i siti interprovinciali): 8 (6) - Estensione di SIC (in ettari): 21.427 - Percentuale di SIC del territorio provinciale: 10%

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – Provincia di Padova - 2006

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Ubicazione delle aree SIC – ZPS nel territorio della Provincia di Padova

Fonte: Ambiente e Territorio – Reti ecologiche e biodiversità – Cartografia – Regione Veneto

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4.9. Infrastrutture e trasporti

Le infrastrutture, necessarie ad un buon sviluppo socio-economico, se non ambientalmente sostenibili, inducono su di un territorio diverse tipologie di impatti:

- sociali: sulla salute umana, in modo sia diretto che indiretto; - economici: congestione del traffico, costi dei servizi, barriere alla mobilità; - ambientali: emissioni di gas-serra, inquinamento atmosferico, rumore, perdita di habitat, produzione di rifiuti.

La domanda di mobilità, ed in particolare di quella stradale, è in continuo aumento, ma non è corrisposta da una corrispondente crescita delle infrastrutture, portando gli impatti a livelli critici.

Per descrivere la situazione provinciale delle infrastrutture e dei trasporti, i principali elementi da considerare sono: - l’offerta di infrastrutture, stradali, ferroviarie, aeroportuali, delle piste ciclabili e del trasporto pubblico su gomma; - la domanda di mobilità; - i costi ed i prezzi dei trasporti; - le conseguenze ambientali.

Per quanto riguarda, in particolare, le conseguenze ambientali, secondo il Rapporto sullo stato dell’Ambiente del 2006 i più significativi impatti sull’ambiente e sulle popolazioni residenti sono riferibili a:

- Emissioni: i trasporti sono responsabili di buona parte delle emissioni di gas serra, anche se negli ultimi anni sono sensibilmente diminuite, per effetto dell’adeguamento agli standards ambientali da parte del parco veicoli; il problema maggiore rimangono le polveri, prodotte sia direttamente che per l’usura di freni, pneumatici e manto stradale.

- Rumore: tutti i motoveicoli contribuiscono ad elevare i livelli acustici, specie nelle città e nei pressi delle grandi arterie stradali.

- Consumi energetici: anche in Provincia di Padova, come nel resto d’Italia, i trasporti incidono pesantemente sul bilancio energetico; negli ultimi anni è diminuito il consumo di benzina verde, ma in compenso è ancor più aumentato quello di gasolio e l’uso di gpl per autotrazione rimane basso.

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- Incidenti: sulla rete stradale padovana il numero degli incidenti è cresciuto del 73%, anche se è diminuito il tasso di mortalità e quello di lesività; inoltre, il dato di mortalità della Provincia di Padova (per l’anno 2004) è il più basso a livello regionale.

- Perdita e frammentazione aree naturali: qualunque arteria, stradale o ferroviaria, grande o piccola, sottrae spazio agli ecosistemi e agli habitat naturali ed inoltre costituisce una vera barriera di separazione, spesso insormontabile da parte di certa fauna.

- Rifiuti prodotti: i veicoli producono rifiuti sotto forma di rottamazioni, residui di petrolio e pneumatici; si pensi che nel 2004 nella Provincia di Padova sono stati radiati, e perciò demoliti, più di 20.000 veicoli, la grande maggioranza dei quali, circa 19.000, erano autovetture.

4.9.1 Il Piano della Viabilità della Provincia di Padova

Nell’Aggiornamento del Piano della Viabilità della Provincia di Padova (2005) viene rilevato che, in relazione alle criticità presenti nel sistema attuale e viste la mutata offerta di trasporto e la crescita di mobilità, le condizioni di circolazione di alcuni assi vengono migliorate.

Nel Settore Settentrionale il completamento della SR308 ha comportato una maggior attrattività di tale asse rispetto a quello lungo la SR307, sulla quale si evidenzia una diminuzione dei traffici transitanti ed una risoluzione delle criticità attualmente presenti.

L’appetibilità del nuovo itinerario, comunque, comporta flussi prossimi alla criticità sulla SR308 nel tratto Padova est – . Irrisolte paiono le criticità lungo la SS47, la SR515 (Comune di Vigonza) ed il nodo di Pontevigodarzere.

Nel Settore centrale la realizzazione del GRA consente una diminuzione dei traffici, specie nel quadrante Est, tra Selvazzano e l’autostrada, sulle radiali da e verso Padova nell’area compresa tra il GRA e la città stessa. La SR11 è quella che presenta i maggiori benefici in termini di riduzione della congestione.

La realizzazione della seconda corsia in ingresso alla Curva Boston ha risolto la criticità del nodo.

Il nuovo assetto del Nodo viario di Padova Est migliora le condizioni di circolazione dell’area, mentre sono ancora presenti delle criticità nella ZIP e in

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alcune arterie afferenti e sulla Tangenziale Sud - Est in direzione Nord verso Padova Est.

Inoltre sono interessate da traffici rilevanti, e quindi da accodamenti per le numerose semaforizzazioni, le radiali di accesso SP3 – Via Bembo e SP92.

Nel Settore meridionale la realizzazione delle complanari alla A13 a Battaglia e a Monselice comporta apprezzabili miglioramenti della qualità della circolazione lungo la SS16, in particolare nel tratto interessato direttamente dall’opera. Rimangono invece irrisolte le criticità in corrispondenza del ponte sull’Adige a (a sud) e nei pressi dell’interconnessione della statale con la viabilità interna a Padova (a nord).

La realizzazione della Nuova SR10 ha risolto le criticità presenti lungo la SR10, sia ad Este che a Monselice, come è avvenuto per con il completamento della SP40 “dei Vivai”.

Sulla base della valutazione delle criticità residue, il Piano ha definito un elenco di interventi di piano, che consentiranno di migliorare le condizioni di circolazione degli utenti sulla rete e di aumentare quindi il livello di servizio.

Questi interventi risolvono le criticità che interessano la rete provinciale, che soddisfa la domanda di trasporto intercomunale e interprovinciale, mentre le criticità residue appaiono legate più a spostamenti di tipo urbano, essendo collocate nei pressi dell’area di Padova.

Le più importanti di esse sono individuate:

- nelle radiali in ingresso a Padova (SP3) (nelle tratte vicine all’area urbana nei pressi della Tangenziale Sud–Est);

- nell’interconnessione Tangenziale Sud–Est con Corso Stati Uniti (Zona Industriale di Padova);

- sulla tangenziale sud-est di Padova;

- sulla ex SS47 all’altezza di ;

- nella zona di Vigonza e Pianga.

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5. VERIFICA DI COMPATIBILITA’ DELLA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PIANO

Sulla base delle previsioni di Piano che indicano negli impianti esistenti e nel loro potenziamento la soluzione più idonea al fabbisogno provinciale di smaltimento, è stata effettuata una verifica preliminare di compatibilità della localizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani previsti dal Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani.

La valutazione è stata condotta partendo da una verifica dello stato attuale dell’ambiente dei territori limitrofi agli impianti, sulla base di quanto indicato nel precedente capitolo della presente relazione e, soprattutto, sulla base di quanto evidenziato dalle planimetrie del Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento.

Si è pertanto proceduto a localizzare i singoli impianti di Piano nelle diverse cartografie tematiche allegate al PTCP recentemente adottato dalla Provincia di Padova.

Gli impianti previsti dal Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e oggetto della presente valutazione sono:

N. COMUNE TIPO GESTORE

1 Camposampiero Digestione anaerobica Etra

2 Campodarsego Discarica Rossato

3 Campodarsego Selezione dellafrazione secca Etra

4 Vigonza Compostaggio Etra

5 Padova Termovalorizzatore Acegas-APS

6 Ponte San Nicolò Discarica Acegas-APS

7 Este Discarica Sesa

8 Este Selezione frazione secca Sesa

9 Este Compost. e digest. anaerob. Sesa

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10 Monselice Selezione frazione secca riciclabile Centro Riciclo

11 Sant’Urbano Discarica Gea

Alcuni impianti sono stati raggruppati, nel caso di coincidenza localizzativa, come quelli di Este e Campodarsego.

5.1. Impianto di digestione anaerobica di Camposampiero

Situato a circa due chilometri dal centro Camposampiero in direzione sud-est, l’impianto di digestione anaerobica: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 2 – 1 allegata):

- non ricade in aree vincolate;

- non ricade in siti della rete Natura 2000;

- non ricade in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

- ricade nella zona dell’Agro-centuriato.

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 2 – 2 allegata):

- non ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.;

- non ricade in una zona di fragilità ambientale.

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 2 – 3 allegata):

- non ricade in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- non è situato in prossimità di corsi d’acqua principali;

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- ricade in ambito di pianificazione combinata.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 2 – 4 allegata):

- non ricade in paesaggi naturali di pregio;

- ricade nel paesaggio del graticolato romano.

Complessivamente l’impianto, anche se ricade all’interno del più ampio ambito caratterizzato dalla presenza del graticolato romano, non è soggetto a nessun vincolo di tipo paesaggistico e ambientale. L’impianto non è ubicato in aree soggette a rischio idraulico o idrogeologico.

Dal punto di vista viabilistico è ubicato nei pressi della SR 308 e risulta pertanto ben servito dalla viabilità esistente.

Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situato ad una distanza di circa 6 Km dal sito più vicino (IT 3260023 – Muson Vecchio, sorgenti roggia Acqualonga), non si rilevano particolari interferenze con lo stesso.

5.2. Discarica e impianto di selezione di Campodarsego

Gli impianti di discarica e di selezione di Campodarsego sono adiacenti e: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 3 – 1 allegata):

- non ricadono in aree vincolate;

- non ricadono in siti della rete Natura 2000;

- non ricadono in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

- ricadono nella zona dell’Agro-centuriato.

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b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 3 – 2 allegata):

- non ricadono in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.;

- non ricadono in una zona di fragilità ambientale.

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 3 – 3 allegata):

- non ricadono in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- non sono situati in prossimità di corsi d’acqua principali.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 3 – 4 allegata):

- non ricadono in paesaggi naturali di pregio;

- ricadono nel paesaggio del graticolato romano.

Complessivamente l’impianto e la discarica, anche se ricadono all’interno del più ampio ambito caratterizzato dalla presenza del graticolato romano, non sono soggetti a nessun vincolo di tipo paesaggistico e ambientale. L’impianto e la discarica non sono ubicati in aree soggette a rischio idraulico o idrogeologico.

Dal punto di vista viabilistico è ubicato nei pressi della SR 308 e risulta pertanto ben servito dalla viabilità esistente.

Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situati ad una distanza di circa 7 Km dal sito più vicino (IT 3260018 – Grave e Zone Umide della Brenta), non si rilevano particolari interferenze con lo stesso.

5.3. Impianto di compostaggio di Vigonza

L’impianto di compostaggio di Vigonza:

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a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 4 – 1 allegata):

- non ricade in aree vincolate;

- non ricade in siti della rete Natura 2000;

- non ricade in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 4 – 2 allegata):

- non ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.;

- non ricade in una zona di fragilità ambientale.

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 4 – 3 allegata):

- non ricade in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- è situato in prossimità di corsi d’acqua principali.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 4 – 4 allegata):

- non ricade in paesaggi naturali di pregio;

- ricade nell’ambito ottimale di pianificazione coordinata per il paesaggio definita “Padova Interland”.

Complessivamente l’impianto non è soggetto a nessun vincolo di tipo paesaggistico e ambientale e non è ubicato in aree soggette a rischio idraulico o idrogeologico.

Dal punto di vista viabilistico è ubicato nei pressi della SR 11 e risulta pertanto ben servito dalla viabilità esistente.

Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situato ad una distanza più di 13 Km dal sito più vicino (IT 3260018 – Grave e Zone Umide della Brenta), non si

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rilevano particolari interferenze con lo stesso.

5.4. Termovalorizzatore di Padova

Situato nella zona industriale di Padova, nel quartiere di San Lazzaro, l’impianto: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 5 – 1 allegata):

- è situato in prossimità di un corso d’acqua soggetto a vincolo paesaggistico d.lgs. 42/2004;

- non ricade in aree altrimenti vincolate;

- non ricade in siti della rete Natura 2000;

- non ricade in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

- ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 5 – 2 allegata):

- ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.;

- è situato in prossimità di un corso d’acqua definito “ambiente inquinato”;

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 5 – 3 allegata):

- non ricade in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- è situato in prossimità di un corso d’acqua principale;

- è situato in prossimità di un corridoio ecologico principale.

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d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 5 – 4 allegata):

- non ricade in paesaggi naturali di pregio;

- non ricade in paesaggi antropici particolari o da rigenerare;

- ricade nell’ambito ottimale di pianificazione coordinata per il paesaggio definita “Padova Interland”.

Nel complesso, nonostante il sito rientri in un’area a rischio idraulico e la prossimità di un corso d’acqua soggetto a vincolo paesaggistico, l’impianto, trovandosi in area industriale, risulta correttamente localizzato anche secondo quanto previsto dall’art. 21, comma 2 della L.R. n. 3/2000.

Dal punto di vista viabilistico è ubicato nella zona industriale di Padova e risulta ben servito dalla viabilità esistente sia di tipo locale che regionale e autostradale.

Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situato ad una distanza di circa 10 Km dal sito più vicino (IT 3260018 – Grave e Zone Umide della Brenta), non si rilevano particolari interferenze con lo stesso.

Inoltre, si sottolinea che, per l’impianto di termovalorizzazione, è attualmente in corso la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

5.5. Discarica di Ponte San Nicolò

Situata a circa due chilometri in direzione sud, rispetto al centro cittadino di Ponte San Nicolò, la discarica: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 6 – 1 allegata):

- è situata in prossimità di un corso d’acqua soggetto a vincolo paesaggistico d.lgs. 42/2004 e ambito naturalistico di rilievo regionale (PTRC art. 19);

- non ricade in aree altrimenti vincolate;

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- non ricade in siti della rete Natura 2000;

- non ricade in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

- non ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 6 – 2 allegata):

- è situata in prossimità di un corso d’acqua definito “ambiente inquinato”

- non ricade in una zona di fragilità ambientale.

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 6 – 3 allegata):

- non ricade in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- è situata in una zona di ammortizzazione o transizione;

- è situata in prossimità di un corso d’acqua principale;

- ricade entro corridoi ecologici principali.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 6 – 4 allegata):

- ricade in parte in paesaggi naturali di pregio, da tutelare e valorizzare;

- non ricade in paesaggi antropici particolari o da rigenerare;

- ricade nell’ambito ottimale di pianificazione coordinata per il paesaggio definita “Padova Interland”.

La discarica risulta parzialmente vincolata dal punto di vista paesaggistico in quanto adiacente al tracciato del fiume Bacchiglione, mentre non sono presenti altri vincoli. L’area non ricade tra quelle a rischio idraulico o idrogeologico.

Dal punto di vista viabilistico l’accessibilità necessita di interventi di miglioramento e potenziamento.

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Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situato ad una distanza di circa 17 Km dal sito più vicino (IT 3260017 – Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco), non si rilevano particolari interferenze con lo stesso.

5.6. Discarica, impianto di selezione della frazione secca e impianto di compostaggio e digestione anaerobica di Este

Situati a circa un chilometro dal centro cittadino di Este in direzione ovest, la discarica, l’impianto di selezione della frazione secca, l’impianto di compostaggio e di digestione anaerobica: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 7 – 1 allegata):

- non ricadono in aree vincolate;

- non ricadono in siti della rete Natura 2000;

- non ricadono in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 7 – 2 allegata):

- non ricadono in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.;

- non ricadono in una zona di fragilità ambientale.

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 7 – 3 allegata):

- non ricadono in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- sono situati in prossimità di un corso d’acqua principale.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 7 – 4 allegata):

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- non ricadono in paesaggi naturali di pregio;

- non ricadono in paesaggi antropici particolari o da rigenerare.

Complessivamente gli impianti non sono soggetti ad alcun vincolo di tipo paesaggistico e ambientale e non sono ubicati in aree soggette a rischio idraulico o idrogeologico.

Dal punto di vista viabilistico gli impianti e la discarica sono ubicati nei pressi della SR 10 e risultano pertanto ben serviti dalla viabilità esistente.

Rispetto ai Siti Natura 2000 gli impianti e la discarica sono situati ad una distanza di circa 1 Km dal sito più vicino (IT 3260020 – Le Vallette) e a circa 2 Km dal sito IT 3260017 – Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco.

Si sottolinea come gli impianti di compostaggio e digestione anaerobica abbiano già ottenuto un giudizio favorevole di compatibilità ambientale, mentre per la discarica è attualmente in corso la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

5.7. Impianto di selezione della frazione secca di Monselice

L’impianto di selezione della frazione secca di Monselice: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP (vedi TAV. 8 – 1 allegata):

- non ricade in aree vincolate;

- non ricade in siti della rete Natura 2000;

- non ricade in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

- non ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 61 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 8 – 2 allegata):

- ricade in aree esondabili o a periodico ristagno idrico;

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 8 – 3 allegata):

- non ricade in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- non è situato in prossimità di corsi d’acqua principali.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 8 – 4 allegata):

- non ricade in paesaggi naturali di pregio;

- non ricade in paesaggi antropici particolari o da rigenerare.

- ricade nell’ambito ottimale di pianificazione coordinata per il paesaggio definita “Colli Euganei”.

L’impianto risulta ubicato nella zona industriale-artigianale del Comune di Monselice e non presenta vincoli di tipo paesaggistico e ambientale. L’area non ricade tra quelle a rischio idraulico o idrogeologico.

Dal punto di vista viabilistico l’impianto è ubicato nei pressi della SR 10 e risulta pertanto ben servito dalla viabilità esistente.

Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situato ad una distanza di oltre 5 Km dal sito più vicino (IT 3260017 – Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco), non si rilevano particolari interferenze con lo stesso.

5.8. Discarica di Sant’Urbano

Situata nel Comune di Sant’Urbano, in località Cà Brusà, la discarica: a) nella Tav. P.1b Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale del PTCP

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(vedi TAV. 9 – 1 allegata):

- non ricade in aree vincolate;

- non ricade in siti della rete Natura 2000;

- non ricade in parchi, riserve o altri ambiti naturalistici;

- non ricade in aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al P.A.I.

b) nella Tav. P.2b Carta delle Fragilità del PTCP (vedi TAV. 9 – 2 allegata):

- è in prossimità di aree esondabili o a periodico ristagno idrico;

- è situato in prossimità di un elettrodotto con potenza >= 220 KW;

c) nella Tav. P.3b Sistema Ambientale del PTCP (vedi TAV. 9 – 3 allegata):

- non ricade in aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione;

- è situato in prossimità di un corridoio ecologico principale.

d) nella Tav. P.5b Sistema del Paesaggio del PTCP (vedi TAV. 9 – 4 allegata):

- non ricade in paesaggi naturali di pregio;

- non ricade in paesaggi antropici particolari o da rigenerare.

La discarica risulta ubicata in zona destinata ad impianti tecnologici e non presenta vincoli di tipo paesaggistico e ambientale. L’area non ricade tra quelle a rischio idraulico o idrogeologico, anche se è posta in prossimità di aree esondabili o a periodico ristagno idrico.

Dal punto di vista viabilistico l’impianto è ubicato nei pressi di via Adige Superiore; a riguardo il Piano Provinciale della Viabilità prevede uno specifico intervento per migliorarne l’accesso.

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Anche rispetto ai Siti Natura 2000, essendo situato ad una distanza di circa 5 Km dal sito più vicino (IT 3260021 – Bacino Valgrande - Lavacci), non si rilevano particolari interferenze con lo stesso.

Inoltre si sottolinea che , per la discarica, è attualmente in corso la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

5.9. Prime valutazioni sulla compatibilità ambientale delle scelte di Piano

La scelta indicata dalle linee di indirizzo del Documento Preliminare del Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani è quella di privilegiare, per il soddisfacimento del fabbisogno di smaltimento, gli impianti esistenti e quelli con progetto già approvato.

I siti indicati dal Piano, per i quali è stata effettuata, nelle pagine precedenti, una preliminare verifica della compatibilità localizzativa, sono i seguenti:

- Impianto di Digestione anaerobica di Camposampiero - Discarica di Campodarsego - Impianto di Selezione della frazione secca di Campodarsego - Impianto di Compostaggio di Vigonza - Impianto di Termovalorizzazione di Padova - Discarica di Ponte San Nicolò - Discarica di Este - Impianto di Compostaggio e digestione anaerobica di Este - Impianto di Selezione della frazione secca di Este - Impianto di Selezione della frazione secca riciclabile di Monselice - Discarica di Sant’Urbano

Da tale indicazione derivano alcune considerazioni preliminari.

Innanzitutto l’attuazione del Piano 2010-2019 non va ad intaccare nuove parti del territorio provinciale oltre a quelle già da tempo destinate allo smaltimento dei rifiuti.

Inoltre, gli interventi su siti come quelli di Campodarsego e Ponte San Nicolò (i cui progetti sono già stati approvati) prevedone anche la contestuale messa in

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sicurezza di tali siti, riducono gli impatti ambientali esistenti in tali aree.

Pertanto, da tali prime considerazioni, è possibile affermare che gli impatti derivanti dalle scelte introdotte dal nuovo Piano per la gestione dei rifiuti urbani 2010-2019 della Provincia di Padova (indipendentemente dallo scenario di attuazione) non saranno superiori a quelli attualmente in essere, anzi, anche grazie ai connessi interventi di messa in sicurezza di alcuni impianti esistenti, tali impatti saranno sicuramente inferiori agli attuali.

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6. ELENCO DEGLI ENTI E DELLE ASSOCIAZIONI INTERESSATI

Gli Enti, le Associazioni e le Categorie interessati in una qualche misura all’aggiornamento del Piano Provinciale per la Gestione dei rifiuti Urbani sono:

• REGIONE DEL VENETO Palazzo Barbi Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia

• Dipartimento Provinciale ARPAV di Padova Via Ospedale, 22 - 35121 Padova

• COMUNE DI PADOVA Via VIII Febbraio - 35122 PADOVA (PD)

• COMUNE DI Piazza Caduti, 1 - 35031 ABANO TERME (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 28 - 35021 AGNA (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 163 - 35020 ALBIGNASEGO (PD)

• COMUNE DI Piazza De Gasperi, 7 - 35022 ANGUILLARA VENETA (PD)

• COMUNE DI ARQUA' PETRARCA Piazza S. Marco, 1 - 35032 ARQUA' PETRARCA (PD)

• COMUNE DI ARRE Via Roma, 96 - 35020 ARRE (PD)

• COMUNE DI ARZEGRANDE Via Roma, 104 - 35020 ARZEGRANDE (PD)

• COMUNE DI Piazza Marconi, 57 - 35023 BAGNOLI DI SOPRA (PD)

• COMUNE DI Via Maso, 90 - 35030 BAONE (PD)

• COMUNE DI BARBONA Via Roma, 1 - 35040 BARBONA (PD)

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• COMUNE DI Via Manzoni, 19 - 35041 BATTAGLIA TERME (PD)

• COMUNE DI BOARA PISANI Piazza Athesia, 2 - 35040 BOARA PISANI (PD)

• COMUNE DI BORGORICCO Viale Europa, 3 - 35010 BORGORICCO (PD)

• COMUNE DI Via Mazzini, 17 - 35024 BOVOLENTA (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 30 - 35020 BRUGINE (PD)

• COMUNE DI P.za Insurrezione, 4 - 35010 CADONEGHE (PD)

• COMUNE DI CAMPODARSEGO Piazzale Europa, 1 - 35011 CAMPODARSEGO (PD)

• COMUNE DI Via Municipio, 2 - 35010 CAMPODORO (PD)

• COMUNE DI CAMPOSAMPIERO P.za Castello, 35 - 35012 CAMPOSAMPIERO (PD)

• COMUNE DI Via E. Breda - 35010 CAMPO SAN MARTINO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 40 - 35020 CANDIANA (PD)

• COMUNE DI CARCERI Via Roma, 22 - 35040 CARCERI (PD)

• COMUNE DI Via Marconi, 1 - 35010 CARMIGNANO DI BRENTA (PD)

• COMUNE DI Piazza De Gasperi, 7 - 35025 CARTURA (PD)

• COMUNE DI Piazza Matteotti, 1 - 35040 CASALE DI SCODOSIA (PD)

• COMUNE DI P.za A. Moro, 1 - 35020 CASALSERUGO (PD)

• COMUNE DI Viale Matteotti, 11 - 35040 CASTELBALDO (PD)

• COMUNE DI CERVARESE S. CROCE Piazza A. Moro, 5 - 35030 CERVARESE S. CROCE (PD)

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 67 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

• COMUNE DI Via Roma, 20 - 35030 CINTO EUGANEO (PD)

• COMUNE DI CITTADELLA Piazza Pierobon, 1 -35013 CITTADELLA (PD)

• COMUNE DI Via V. Emanuele III, 48 - 35020 CODEVIGO (PD)

• COMUNE DI Piazza XX Settembre, 32 - 35026 CONSELVE (PD)

• COMUNE DI CORREZZOLAVia Garibaldi, 41 - 35020 (PD)

• COMUNE DI Via Gorizia, 2 - 35010 CURTAROLO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 74 - 35020 DUE CARRARE (PD)

• COMUNE DI ESTE Piazza Maggiore, 6 - 35042 ESTE (PD)

• COMUNE DI Piazza Umberto I, 1 - 35014 FONTANIVA (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 174 - 35015 GALLIERA VENETA (PD)

• COMUNE DI Piazza Marconi, 1 -35030 GALZIGNANO TERME (PD)

• COMUNE DI GAZZO Piazza IV Novembre, 1 - 35010 GAZZO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 18 - 35010 GRANTORTO (PD)

• COMUNE DI Via Libertà, 15 - 35040 GRANZE (PD)

• COMUNE DI Piazza Costituzione, 16 - 35020 LEGNARO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 44 - 35010 LIMENA (PD)

• COMUNE DI LOREGGIA Via Roma, 6 - 35010 LOREGGIA (PD)

• COMUNE DI Via Piazza, 1 - 35034 LOZZO ATESTINO (PD)

• COMUNE DI MASERA' DI PADOVA Piazza Municipio, 41 - 35020 MASERA' DI PADOVA (PD)

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 68 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

• COMUNE DI MASI Via Este, 15 - 35040 MASI (PD)

• COMUNE DI MASSANZAGOVia Roma, 59 - 35010 (PD)

• COMUNE DI Via Matteotti, 1 - 35040 MEGLIADINO SAN FIDENZIO (PD)

• COMUNE DI Piazza Matteotti, 8 -35040 MEGLIADINO SAN VITALE (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 3 - 35040 MERLARA (PD)

• COMUNE DI Piazza IV Novembre, 30 - 35035 MESTRINO (PD)

• COMUNE DI MONSELICE Piazza S. Marco, 1 - 35043 MONSELICE (PD)

• COMUNE DI MONTAGNANA Via Carrarese, 14 - 35044 MONTAGNANA (PD)

• COMUNE DI Piazza Roma, 1 - 35036 MONTEGROTTO TERME (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 4 - 35027 NOVENTA PADOVANA (PD)

• COMUNE DI Piazza Pertini - 35045 OSPEDALETTO EUGANEO (PD)

• COMUNE DI P.za Ruzzante, 1 - 35020 PERNUMIA (PD)

• COMUNE DI PIACENZA D’ADIGE Piazza Caduti Libertà, 13 - 35040 PIACENZA D’ADIGE (PD)

• COMUNE DI Via Camerini, 3 - 35016 PIAZZOLA SUL BRENTA (PD)

• COMUNE DI PIOMBINO DESE Piazza S. Pio X, 1 - 35017 PIOMBINO DESE (PD)

• COMUNE DI PIOVE DI SACCO Piazza Matteotti, 7 - 35028 PIOVE DI SACCO (PD)

• COMUNE DI Piazza S. Fidenzio, 7 - 35020 POLVERARA (PD)

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 69 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

• COMUNE DI Via Vittorio, 33 - 35040 PONSO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 20 - 35029 PONTELONGO (PD)

• COMUNE DI PONTE SAN NICOLO' P.za Liberazione, 1 - 35020 PONTE SAN NICOLO' (PD)

• COMUNE DI POZZONOVO Via Roma, 10 - 35020 POZZONOVO (PD)

• COMUNE DI Piazza Marconi, 1 - 35030 ROVOLON (PD)

• COMUNE DI Via A. Rossi, 11 - 35030 RUBANO (PD)

• COMUNE DI SACCOLONGO Via Roma, 27 - 35030 SACCOLONGO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 28 - 35046 SALETTO (PD)

• COMUNE DI SAN GIORGIO DELLE PERTICHE Via Roma, 76 - 35010 SAN GIORGIO DELLE PERTICHE (PD)

• COMUNE DI SAN GIORGIO IN BOSCO Piazza Manzoni, 2 - 35010 SAN GIORGIO IN BOSCO (PD)

• COMUNE DI SAN MARTINO DI LUPARI Largo Europa, 5 - 35018 SAN MARTINO DI LUPARI (PD)

• COMUNE DI ' Piazza Prandina, 37 - 35010 SAN PIETRO IN GU' (PD)

• COMUNE DI Via Marconi, 26 - 35020 SAN PIETRO VIMINARIO (PD)

• COMUNE DI Piazza dei Martiri, 3 - 35010 SANTA GIUSTINA IN COLLE (PD)

• COMUNE DI SANTA MARGHERITA D'ADIGE Via Roma, 22 - 35040 SANTA MARGHERITA D'ADIGE (PD)

• COMUNE DI SANT'ANGELO D.P.S. Piazza IV Novembre, 33 - 35020 SANT'ANGELO D.P.S. (PD)

• COMUNE DI SANT'ELENA Via Roma, 46 - 35040 SANT'ELENA (PD)

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 70 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

• COMUNE DI SANT'URBANO Via Europa, 20 - 35040 SANT'URBANO (PD)

• COMUNE DI Piazza Borgato Soti, 11 - 35020 SAONARA (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 25 - 35030 SELVAZZANO DENTRO (PD)

• COMUNE DI Via 28 Aprile, 3 - 35047 SOLESINO (PD)

• COMUNE DI Piazza Pighin, 38 - 35048 STANGHELLA (PD)

• COMUNE DI Via Euganea Treponti, 34 - 35037 TEOLO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 54 - 35020 TERRASSA PADOVANA (PD)

• COMUNE DI TOMBOLO Via V. Veneto, 16 - 35019 TOMBOLO (PD)

• COMUNE DI Largo Marconi, 1 - 35038 TORREGLIA (PD)

• COMUNE DI Piazza Principi di Piemonte, 12 - 35010 TREBASELEGHE (PD)

• COMUNE DI Piazza Martiri della Libertà, 6 - 35020 TRIBANO (PD)

• COMUNE DI URBANA Via Roma, 47 - 35040 URBANA (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 36 - 35030 VEGGIANO (PD)

• COMUNE DI Via Roma, 32 - 35040 VESCOVANA (PD)

• COMUNE DI VIGHIZZOLO D’ESTE Via Roma, 16 - 35040 VIGHIZZOLO D’ESTE (PD)

• COMUNE DI Via Ca' Pisani, 74 - 35010 VIGODARZERE (PD)

• COMUNE DI VIGONZA Via Cavour, 16 - 35010 VIGONZA (PD)

• COMUNE DI Piazza Vittoria, 28 - 35010 VILLA DEL CONTE (PD)

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 71 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

• COMUNE DI VILLA ESTENSE Piazza Abate Valentinelli, 5 - 35040 VILLA ESTENSE (PD)

• COMUNE DI Piazza Marconi, 6 - 35010 VILLAFRANCA PADOVANA (PD)

• COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO Via Caltana, 172 - 35010 VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO (PD)

• COMUNE DI VO' Piazza Liberazione, 1 - 35030 VO' (PD)

• ULSS 15 ALTA PADOVANA, Via Casa di Ricovero, 40 - 35013 Cittadella (PD)

• ULSS 16 PADOVA, Via E. degli Scrovegni, 14 - 35131 Padova

• ULSS 17, Via Salute, 14/B - 35042 Este (PD)

• BACINO PADOVA 1 Via Grandi, 52 - 35010 Vigonza (PD)

• BACINO PADOVA 2 Corso Stati Uniti 5/A - 35020 Camin (PD)

• BACINO PADOVA 3 Via San Girolamo, 32- 35042 Este (PD)

• BACINO PADOVA 4 Via Cavour, 27/B - 35028 Piove di Sacco (PD)

• ETRA S.p.A. Via del Telarolo, 9 - 35013 CITTADELLA (PD)

• CONSORZIO DI BONIFICA ADIGE BACCHIGLIONE Via degli Scrovegni, 29 - Padova

• CONSORZIO BACCHIGLIONE BRENTA Via Vescovado 11 - Padova

• CONSORZIO BONIFICA DESE SILE Via Rovereto 12 - Mestre (VE)

• CONSORZIO BONIFICA EUGANEO Via Marconi 7 - Este (PD)

• CONSORZIO BONIFICA PEDEMONTANO BRENTA Via IV Novembre 15 Cittadella (PD)

• CONSORZIO BONIFICA RIVIERA BERICA Via Circonvallazione 2 Sossano (VI)

• CONSORZIO SINISTRA MEDIO BRENTA Via Marconi 11 Mirano

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 72 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

• CONSORZIO ZERPANO ADIGE Via Oberdan 2 S.Bonifacio (VR)

• APS Corso Stati Uniti 5/a – Padova

• CENTRO VENETO SERVIZI Viale Tre Venezie 26 Monselice

• CONSORZIO S.E.T.A. Via Grandi 52 Vigonza

• AZIENDA PIOVESE GESTIONE ACQUE Via IV Novembre 1 Piove di Sacco

• SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA PER IL VENETO, Via Aquileia 7 - 35139 PADOVA

• ENTE PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI Via Cà Mori, 8 - 35042 ESTE (PD)

• CENTRO STUDI L’UOMO E L’AMBIENTE Via Frà Giovanni Eremitano, 2435138 – PADOVA

• ITALIA NOSTRA onlus Sezione di Padova Via Raggio di Sole, 2 – 35137 PADOVA

• W.W.F. Fondo mondiale per la natura Via A. Cornaro, 1/A - 35128 PADOVA (PD)

• L.I.P.U. Lega Italiana Protezione Uccelli Via A. Cornaro, 1/b - 35128 PADOVA (PD)

• ASSOCIAZIONE AMBIENTE E SOCIETA’ Circolo Embera Katio Via Busa, 13 - 35033 TEOLO (PD)

• LEGAMBIENTE Cicolo di Padova “Eleonora Chinni” Via Monte Sabotino, 28 –35141 PADOVA

• COMITATO DIFESA COLLI EUGANEI Via Alvise Cornaro, 1/B - 35128 PADOVA (PD)

• COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI PADOVA Passaggio Tito Livio, 5 - 35123 PADOVA

• ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI PADOVA Riviera dei Mugnai, 5 - 35137 PADOVA

• ORDINE INTERPROVINCIALE DEI CHIMICI DEL VENETO Via M.te Solarolo, 22

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 73 - Piano Provinciale Valutazione Ambientale Strategica per la Gestione dei Rifiuti Urbani 2010-2019 Relazione Ambientale

– 35141 PADOVA

• ORDINE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI Piazza Salvemini, 20 - 35131 PADOVA

• ORDINE DEGLI INGEGNERI Piazza Salvemini, 2 - 35131 PADOVA

• ORDINE DEI GEOLOGI - Regione del Veneto - Via Vivaldi, 2 - 30171 Venezia Mestre

• CONFESERCENTI via G. Savelli, 8 - 35129 Padova

• ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI TURISMO E SERVIZI - PICCOLA E MEDIA IMPRESA piazza V. Bardella, 3 - 35131 Padova

• CNA - Confederazione nazionale artigianato via Croce Rossa, 56 - 35129 Padova

• COLDIRETTI via della Croce Rossa, 32 - 35129 Padova

• CONFAGRICOLTURA via Martiri della Libertà, 9 - 35137 Padova

• CONFARTIGIANATO piazza De Gasperi, 22 – 35131 Padova

• CONFCOOPERATIVE corso Australia, 67– 35136 Padova

• CONFESERCENTI via Savelli, 8 – 35129 Padova

• CONFINDUSTRIA via E.P. Masini, 2 - 35131 Padova

• CISL Via del Carmine, 3 – 35137 Padova

• CGIL Via Forlanini, 8 – 35134 Padova

• UIL Piazza Alcide De Gasperi, 32 - 35131 Padova

Amministrazione Provinciale di Padova - pag. 74 -