COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PARERE n. 43 del 07 Luglio 2011 (o.d.g. 5 del 07 Luglio 2011)

OGGETTO: Provincia di Padova - Coordinatrice del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale tematico “dell’Estense” tra i Comuni di , Carceri, este, , Sant’Urbano, Vighizzolo D’Este, , (PD). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 07 Luglio 2011 come da nota n. 318215 del 04.07.2011del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; – La Provincia di Padova, come coordinatrice del PATI dell’ ”Estense” tra i Comuni di Barbona, Carceri, Este, Ospedaletto Euganeo, Ponso, Sant’Urbano, Vighizzolo d’Este, Villa Estense (PD), con note n. ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – I Comuni di: • Barbona con DGC n. 42 del 02.08.2005, • Vighizzolo d’Este con DGC n. 54 del 25.07.2005, • Ponso con DGC n. 81 del 26.07.2005, • Sant’Urbano con DGC. n. 70 del 25.07.2005, • Ospedaletto Eurganeo con DGC n. 132 del 21.07.2005, • Este con DGC. n. 151 del 02.08.2005, • Villa Estense con DGC n. 52 del 29.07.2005, • Carceri con DGC. n. 68 del 30.07.2005, con Delibera di Giunta Comunale a fianco di ciascuno indicata hanno approvato il “Documento Preliminare” e lo “Schema di Accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale, al fine di attivare la procedura concertata tra Comune e Regione per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale così come definito dalle stesse delibere di giunta; Per la redazione del PATI in esame in data 23.01.2006 è stato sottoscritto l’accordo di pianificazione tra la Regione , la Provincia di Padova e i Comuni di Barbona Vighizzolo d’Este,.Ponso, Sant’Urbano, Piacenza D’Adige, Ospedaletto Eurganeo, , Este, Villa Estense, Carceri, Sant’Elena; I Comuni di Piacenza D’Adige, Granze e Sant’Elena, pur avendo approvato il Documento Preliminare e sottoscritto con i Comuni facenti parte del PATI dell’Estense l’Accordo di pianificazione con la Regione del Veneto e la Provincia di Padova, in seguito non hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04; In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T.I., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. I Comuni: • DGC n. 41 del 09.12.2008 Comune di Barbona; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA • DGC n. 85 del 24.12.2008 Comune di Carceri; • DGC n. 132 del 01.09.2008 Comune di Este; • DGC n. 168 del 30.12.2008 Comune di Ospedaletto Euganeo; • DGC n. 92 del 15.07.2008 Comune di Ponso; • DGC n. 128 del 18.12.2008 Comune di Sant’Urbano; • DGC n. 45 del 23.08.2008 Comune di Vighizzolo D’Este; • DGC n. 79 del 16.12.2008 Come di Villa Estense; con Delibera di Giunta Comunale a fianco di ciascuno indicata danno atto dell’avvenuta fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comuni aderenti al PATI dell’Estense con Delibere di Consiglio Comunali e successive modifiche ed integrazioni hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 con Delibera di Giunta Comunale a fianco di ciascuno indicata: • DCC n. 12 del 14.04.09 e DCC n.12 del 22.07.10 del Comune di Barbona; • DCC n. 16 del 23.04.2010 Comune di Carceri; • DCC n. 27 del 19.05.2010 Comune di Este; • DCC n. 18 del 08.07.2010 Comune di Ospedaletto Euganeo; • DCC n.1 del 3.02.09 e DCC n. 1 del 28.04.2010 Comune di Ponso; • DCC n. 13 del 29.04.2009 e DCC n.26 del 25.06.10 del Comune di Sant’Urbano; • DCC n.8 del 29.01.09 e DCC n. 15 del 20.05.2010 Comune di Vighizzolo D’Este; • DCC n.1 del 13.02.09 e DCC n. 14 del 29.04.2010 Comune di Villa Estense. Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni, nei siti web, nel BUR n. 68 del 20.08.10 e sui quotidiani ““Il Gazzettino” e “Il Mattino di Padova”” del 18.08.2010. Con nota prot. n. 183096 del 01.12.2010 la Provincia di Padova ha trasmesso copia della nota del 25.11.2010 con cui il responsabile del procedimento attesta che a seguito dell’adozione del PATI sono pervenute n. 11 osservazioni al Piano, delle quali n. 3 riguardano il Rapporto Ambientale o hanno attinenza con questioni ambientali.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale V.A.S., con parere n. 64 del 24.06.2008, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sulla Relazione Ambientale allegata al Documento Preliminare per la redazione del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale, a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate alcune prescrizioni.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio dell’Estense è situato a sud del territorio provinciale ed è costituito dai comuni di Barbona, Carceri, Este, Ospedaletto Euganeo, Ponso, Sant’Urbano, Vighizzolo d’Este, Villa Estense. Confina ad est con l’ambito del PATI del Monselicense, a ovest con l’ambito del Montagnanese, a sud con il Fiume Adige che segna il confine Provinciale, a nord con il territorio del Parco dei Colli Euganei. Il territorio intercomunale si estende su una superficie di 148 Kmq circa, con una popolazione insediata complessiva di 33.062 abitanti (Dicembre 2009) e una densità abitativa di 223,39 ab/Kmq. La maggior densità di superficie produttiva si colloca nei Comuni di Ospedaletto Euganeo, Ponso e soprattutto nel Comune di Este in cui si colloca metà dell’intera superficie produttiva dell’Ambito. Dal punto di vista ambientale il territorio del PATI si colloca tra il sistema collinare Euganeo e l’asta fluviale dell’Adige: si tratta di un paesaggio fortemente connotato dalle sistemazioni agrarie della bonifica e, quindi, fortemente strutturato da una rete idrografica sversante prevalentemente UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 2

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA in direzione ovest-est, tranne l’importante sistema dei canali Lozzo-Santa Caterina, che invece scorre da nord per confluire a sud nel Fratta Gorzone. Le componenti ambientali di maggior rilievo sono legate alla formazione di aree umide e al paesaggio fluviale, oltre ad alcuni parchi di tenute storiche o di ville padronali. Tale territorio è caratterizzato dalla presenza di evidenze storiche concentrate perlopiù attorno alla città di Este, centro storico di notevole importanza e città murata. Viabilità Il sistema infrastrutturale svolge un ruolo determinante nella definizione delle caratteristiche delle sviluppo passato e futuro del territorio dell’Estense, con il principale asse est-ovest costituito dalla SR10.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO La dinamica della popolazione nel quadriennio 2003-2006 evidenzia una crescita della popolazione per la provincia di Padova del +3,9%, con valori più elevati registrati nelle aree settentrionali. Tuttavia nei territori dell’Estense si evidenziano contrazioni, con una variazione della popolazione dal 2003-2006 del 0,9%. Mentre la dinamica comunale 2005-2006 presenta in generale una tendenza positiva, i comuni della parte meridionale della provincia registrano una diminuzione della popolazione, come era già avvenuto nel 2004. Tra questi figurano agli ultimi posti Barbona (- 1,2%) e Sant’Urbano (-1,1%). La struttura per età della popolazione, ad oggi già gravemente compromessa, è destinata a invecchiare ulteriormente: tra nemmeno quattro-cinque anni la quota di persone con più di 65 anni risulterà del 20,5%, in crescita rispetto al dato del 2005 di un punto percentuale, nel 2020 sarà il 23,2%, nel 2030 il 27% e nel 2050 addirittura peserà per il 33,6. Le unità locali agricole presentano dal 1991 al 2001 situazioni diverse nel territorio dell’Estense, sviluppando dei trend differenti: valori in aumento nei comuni di Este, Ospedaletto e Ponso; valori pressoché invariati per i comuni di Carceri, Villa Estense e Barbona; valori in diminuizione nel censimento 2001 per i comuni di Vighizzolo d’Este e Sant’ Urbano. L’analisi delle unità locali industriali presenta un andamento costante dal ’91 al ’01: non si è verificata nessuna crescita importante. Solamente nel comune di Ponso avviene un lieve aumento nel 2001; il resto del territorio presenta una contro tendenza che si manifesta con una diminuzione delle unità locali industriali rilevate nel censimento 2001. Le unità locali dei servizi evidenziano nel 2001 una piccola crescita generalizzata in tutto il territorio con valori più elevati per il comune di Este. Il territorio intercomunale presenta caratteri distintivi propri, presentandosi autonomo dai grandi sistemi locali, quali il sistema di Padova e di , rientrando nel Polo di attrazione del sistema locale del lavoro di Este. La tendenza negli ultimi anni è stata quella di realizzare intorno agli assi viabilistici principali (quali l’attuale SR 10) una parte significativa della crescita delle attività rendendo in taluni casi critico il rapporto tra i flussi di traffico e le funzioni insediate, siano esse residenziali, pubbliche e anche commerciali. Emerge quindi la criticità rilevante che l’attuale asse non riesce a sostenere il volume di traffico presente. Da qui l’esigenza di una nuova connessione infrastrutturale attraverso la realizzazione della nuova Statale 10 e di un potenziamento della rete stradale di connessione minore. Per questo è stato deciso di orientare lo sviluppo del polo produttivo esistente di rilievo provinciale (polo di Este), lungo il nuovo asse della SR 10. Si tratta di un progetto rilevante a livello locale, provinciale e regionale, che determina un nuovo asse assetto del territorio della Bassa Padovana.

− STATO DELL’AMBIENTE In risposta alle carenze emerse in sede istruttoria e, a seguito di richieste di integrazioni da parte della U.P. Coordinamento Commissioni con nota prot. n. 204921 del 28.04.2011, nonchè degli incontri tenutisi presso gli uffici della U.P. Coordinamneto Commissioni la Provincia di Padova ha integrato il Rapporto Ambientale, fornendo ulteriori informazioni con nota prot. n. 66502 del 04.05.2011. Pertanto, si riporta di seguito una sintesi delle integrazioni fornite. Aria UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 3

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA La componente Aria è stata integrata con alcuni dati relativi alla città di Este. In particolare, si evince che tale comune è stato classificato, secondo la zonizzazione del Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera, in zona A per il biossido di azoto e in zona B per l’ozono. Il comune di Este rientra nell’area dei cementifici, per la presenza di un impianto, che risulta dotato di certificazione UNI EN ISO 9002 dal 1998 e che ha ottenuto l'adeguamento della certificazione alla norma UNI EN ISO 9001:2000. Il cementificio di Este è soggetto a campionamenti e rilevamenti delle emissioni in atmosfera ai sensi del D.P.R. 203/88 e del D.M.A. 12/07/90. I campionamenti effettuati negli anni 2005-2006 e 2007 evidenziano che le emissioni in atmosfera dell’impianto rispettano i limiti previsti dal Decreto di Autorizzazione della Provincia di Padova. Suolo e sottosuolo Il Rapporto Ambientale è stato integrato in sede istruttoria con alcuni approfondimenti riguardanti l’inquadramento geologico, geomorfologico e idrogeologico della città di Este. Inquadramento geologico e geomorfologico Dal punto di vista geomorfologico emerge come le forme attuali appaiano fortemente condizionate, oltre che dai fattori di modellamento naturale (assetto strutturale del substrato, erosione e deposito da parte delle acque incanalate e processi gravitativi), anche dai processi morfogenetici antropici, al punto che questi fattori possono essere considerati dello stesso ordine di grandezza di quelli naturali. Tra questi prevalgono le azioni svolte negli anni per ricavare superfici di spianamento e terrazzamenti ad uso agrario, uso comune a tutti i Colli Euganei, che rappresenta uno degli elementi antropici di maggiore impatto nei riguardi della stabilità dei versanti. Un ulteriore fattore di modellazione antropica dei versanti è rappresentato dalle attività di cava che si sono sviluppate in passato nel territorio collinare, e che allo stato attuale sono abbandonate o dimesse. Viene evidenziata la presenza di due siti di ex cave principali e alcuni siti estrattivi di minore importanza, sia nei calcari che nelle marne, ancora riconoscibili in base alle cicatrici presenti sul versante. Alle attività estrattive della Cava Panfilo, ed in particolare al processo di accumulo della rilevantissima quantità di materiale di scarto proveniente dalla lavorazione, è stata correlato, in sede giudiziaria, l’evento franoso di maggiori dimensioni del quale si è reperita notizia (circa 1.000.000 di mc) avvenuto a metà degli anni sessanta ed ora in uno stato di quiescenza. Viene inoltre rilevato come in molti casi l’intervento antropico abbia profondamente alterato l’originaria rete di drenaggio naturale e come lo stato di manutenzione dei corsi principali non sia attualmente dei migliori. Questi fattori possono essere causa di instabilità nei terreni circostanti essendo di ostacolo alla rapida canalizzazione dei flussi e favorendo, di conseguenza, il dilavamento delle superfici e la reinfiltrazione delle acque. L’area dei Colli Euganei, è interessata da vari episodi di instabilità di versante ed attualmente vi sono diverse situazioni nelle quali emergono indizi di una latente tendenza ai movimenti gravitativi del terreno. Ciò appare legato, prioritariamente, all’estesa presenza, in affioramento o al di sotto delle coltri detritiche, della formazione delle Marne Euganee e dei litotipi vulcanoclastici ad esse associati, che nel loro insieme presentano una marcata tendenza all’alterazione in senso argilloso. Le argille di alterazione, per effetto dei ripetuti movimenti gravitativi, raggiungono sovente spessori superiori alla decina di metri. Inquadramento idrogeologico I corsi d’acqua dei Colli Euganei hanno carattere torrentizio e sono spesso asciutti, ma con portate consistenti in occasione di precipitazioni intense. Questa particolare idrologia è dovuta alla pendenza dei versanti, alla scarsa permeabilità di rocce marnose e tufacee alterate. L’infiltrazione assai limitata favorisce il deflusso superficiale. Anche le coltri detritiche sono sede di infiltrazione di acque piovane e sono in genere i serbatoi delle varie sorgenti fredde dei colli Euganei (circa 80) con temperature tra 8° e 15°. Siti inquinati UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 4

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA In relazione alla richiesta della U.P. Coordinamento Commissioni di fornire dati integrativi in merito presenza di siti inquinati o di allevamenti zootecnici connessi alla percolazione di sostanza inquinanti nel sottosuolo, all’interno del territorio del PATI o in prossimità del confine dell’ambito interessato dal Piano, il valutatore afferma che: “non sono stati forniti dati relativi ai siti inquinati e agli allevamenti zootecnici in quanto si tratta di PATI tematico che non considerava questi temi e si rimanda alla esecuzione dei singoli PAT la evidenza di tali argomenti”. Discariche Nel territorio comunale di Este è presente una discarica per rifiuti non pericolosi di volume totale di progetto 670000 mc, localizzata nella parte nord-ovest del comune. L’impianto, già classificato come impianto di prima categoria ai sensi della Delibera C.I. 27/7/84, è stato riclassificato discarica per rifiuti non pericolosi. Dal 2005 la discarica è autorizzata allo smaltimento di rifiuti urbani, rifiuti speciali assimilabili agli urbani e fanghi non pericolosi palabili. Dal Rapporto Ambientale emerge inoltre la presenza di una discarica di rifiuti non pericolosi nel territorio comunale di Sant’Urbano.

− CRITICITA’ AMBIENTALI Si riporta di seguito un elenco delle principali criticità ambientali desunte dal Rapporto Ambientale e dalle integrazioni fornite in fase istruttoria, riferite alle questioni di maggior interesse per le tematiche trattate dal PATI. Aria Inquinamento atmosferico principalmente legato alla concentrazione di ozono e alle emissioni di anidride carbonica. Per gli altri inquinanti atmosferici viene evidenziata una tendenza alla diminuzione Fattori climatici Abbondanti piogge nel periodo estivo, con episodi localizzati a carattere di nubifragio; Acqua • Stato ecologico ed ambientale dei corsi d’acqua scadente. • Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti delle acque sotterranee. Suolo e sottosuolo • Carattere torrentizio dei corsi d’acqua dei Colli Euganei, con portate consistenti in occasione di precipitazioni intense. • Presenza nel territorio del PATI di due discariche per rifiuti non pericolosi. • Presenza di aree esondabili a ristagno idrico e di aree a rischio idraulico e idrogeologico. Agenti fisici • Inquinamento acustico principalmente dovuto al traffico stradale, ferroviario e alle attività industriali. • Inquinamento luminoso soprattutto nella parte settentrionale del territorio, con aumento della luminanza rispetto alla naturale compreso tra il 300% e il 900%. Flora, fauna e biodiversità • Isolamento delle aree protette. • Presenza di alcuni ambiti boschivi in stato di deperimento all’interno del Parco dei Colli Euganei. • Introduzione illegale di cinghiali all’interno del Parco dei Colli Euganei. Paesaggio • Urbanizzazione del paesaggio rurale periurbano. • Paesaggio agrario alquanto semplificato e con rilevante deforestazione. Energia • Elevati consumi di gas naturale e dI energia elettrica con trend in progressivo aumento.

− AZIONI DEL PIANO L’individuazione delle strategie territoriali, viene operata con particolare attenzione alla UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 5

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA sostenibilità ambientale, attraverso il rispetto dei principi di sostenibilità, espressi da Agenda 21. Le diverse strategie previste comprendono: • il sistema ambientale e la tutela del patrimonio di valore artistico e/o documentale; • lo sviluppo e la riqualificazione del sistema insediativo commerciale e direzionale e produttivo; • il sistema delle aree attrezzate e dei servizi; • il sistema della viabilità e dell’interscambio. Sulla base di queste strategie, emerse da un lavoro di ricerca, tra la condivisione della Provincia con la pubblica amministrazione, con la Regione Veneto e con gli enti locali, vengono individuate specifiche azioni. Lo scenario di Piano prevede il consolidamento del Polo produttivo esistente di rilievo provinciale nel Comune di Este; la possibilità per i comuni interessati di ampliare del 5% l’ambito produttivo comunale e, infine, il reinserimento di attività esistenti nel comune di Ospedaletto Euganeo. Per il sistema infrastrutturale e della mobilità, è prevista la realizzazione della nuova SR 10 direzione ovest-est, il potenziamento della rete locale minore di connessione e la realizzazione del collegamento -Piacenza d’Adige. Il Piano per il sistema ambientale prevede, il mantenimento della rete ecologica presente e la tutela delle interconnessioni tra gli habitat, rendendo possibili flussi di patrimoni genetici degli esseri viventi da un’area all’altra, ai fini della conservazione della diversità biologica. Per il sistema storico-monumentale è prevista la valorizzazione del territorio rurale e del patrimonio storico esistente, con l’individuazione nel territorio dell’Estense dei seguenti beni: Beni sottoposti a vincolo monumentale ai sensi del D. Lgs 42/2004. Ville Venete. Pertinenze scoperte da tutelare. Contesti figurativi dei complessi monumentali. Il PATI interviene sulla viabilità esistente, prevedendo nuovi tracciati viari e ciclopedonali che permettono di migliorare i collegamenti interni ed esterni al territorio dell’Estense. In sintesi il Piano comprende le seguenti azioni: • realizzazione della SR10 direzione ovest-est; • potenziamento della rete stradale minore di connessione; • realizzazione del collegamento Vescovana- Piacenza D’Adige; • ambito produttivo esistente di rilevo provinciale; • incremento delle zone produttive di rilievo comunale da ampliare del 5%; • riqualificazione di poli funzionali esistenti; • realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile.

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE E IMPRONTA ECOLOGICA La metodologia utilizzata fa ricorso al principio dell’ Impronta Ecologica per la valutazione dello stato dell’ambiente e delle azioni di Piano. Il valutatore chiarisce che lo scopo non è il calcolo tradizionale dell’Impronta Ecologica dei cittadini del territorio in esame, bensì esprimere la sostenibilità nello sfruttamento delle singole Risorse o Componenti Ambientali. Condizione Ambientale Iniziale Il punto di partenza dell’analisi è il calcolo della Condizione Ambientale Iniziale (CAI) e degli effetti delle singole azioni di Piano. Con una seconda elaborazione viene calcolata la Condizione Ambientale Trasformata, che comprende il confronto tra gli scenari alternativi e l’applicazione delle ipotesi di mitigazione e compensazione a partire da tre indici che caratterizzino ogni singola pressione nel territorio:

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA • il Coefficiente di Impronta , espresso in global hectars , o ettari globali (quantità di territorio necessaria a sostenere un determinato consumo di beni); viene calcolato utilizzando gli indicatori relativi alle risorse ambientali e secondo dei coefficienti assunti dal valutatore; • l’indice Ψ, espressione degli indicatori di stato del tematismo all’interno della componente ambientale individuati mediante la metodologia DPSIR, a cui viene dato un valore compreso tra 0,5 e 1 (da pessimo a buono); • l’indice E, che rappresenta quanto la componente investe il territorio, in una scala da 0,5 a 1, rapportando l’area coinvolta nel tematismo o, nell’indicatore di stato, alla superficie intercomunale. Il fine del processo consiste nella creazione di una serie di coefficienti che, componente ambientale per componente, esprimano la sostenibilità legata al godimento dei beni che ne fanno consumo. Una volta stabilita, tramite la metodologia DPSIR e il calcolo dei Coefficienti di Impronta, la Condizione Ambientale Iniziale, questa si presenta come una matrice con tante colonne quanti sono i tematismi considerati e tante righe quanti gli ambiti considerati. Valutazione degli effetti Il modello di stima degli effetti delle azioni di Piano si pone come un’analisi a modello multicriterio basato sul metodo DPSIR, che utilizza gli indicatori: Determinanti, Pressioni, di Stato, di Impatto e di Risposta . Ogni strategia di piano viene esplicitata nelle azioni che vengono dapprima espresse tramite gli indicatori di pressione ed in seguito caratterizzate con dei valori numerici coerenti con gli indici di caratterizzazione della Componente Ambientale Iniziale (CAI). Vengono quindi definiti tre parametri: • il Valore Impronta (V.I.) valuta, dal punto di vista dell’Impronta Ecologica, l’importazione di sostenibilità (o di non Sostenibilità) dell’azione di Piano; • il Perseguimento degli obiettivi di sostenibilità (P) che vuole colmare gli aspetti che l’Impronta Ecologica non considera: questo indicatore volge l’attenzione all’aspetto ambientale della sostenibilità, non considerando gli aspetti sociali ed economici, oltre a trascurare dalla trattazione alcune conseguenze della pressione umana sul territorio, come per esempio la perdita della biodiversità o la contaminazione nel terreno da metalli pesanti. Per ovviare a queste lacune è stato fatto ricorso a criteri specifici di sostenibilità annotando quali siano perseguiti o ostacolati dall’azione di piano; in questo modo è possibile oggettivare un giudizio su quanto intensamente le azioni e le strategie siano in linea con i principi dello Sviluppo Sostenibile. I dieci criteri chiave per la sostenibilità considerati come riferimento sono quelli elencati da Agenda 21: o Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili o Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione o Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/ e o inquinanti. o Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi o Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche o Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali o Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale o Protezione dell’atmosfera (riscaldamento del globo). o Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l'istruzione e la formazione in campo ambientale o Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile • l’ Entità (E) , mantiene l’accezione precedentemente descritta per la CAI calandosi nella realtà delle azioni di Piano. Questi tre parametri vengono accorpati per ogni indicatore di pressione individuato nell’azione di piano facendone il prodotto e giungendo quindi a definire un indice che li sintetizzi.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Il Valore d’Impronta copre una scala di valori che va da 0,5 a 1,5, ove i valori più bassi indicano una diminuzione della biocapacità o la creazione di una tensione legata all’incremento di consumi esprimibili mediante il principio dell’Impronta, mentre, i valori più alti indicano un effetto positivo sulla bioproduttività o sulla riduzione di consumi. La scala entro cui variano i giudizi è stata scelta in maniera da oscillare attorno al valore neutro per la moltiplicazione, in maniera tale da stimare, sotto il punto di vista considerato, minori di uno gli interventi negativi e maggiori i positivi, con la libertà di astenersi dal giudicare strategie che non sono stimabili col metodo dell’impronta, assegnando il valore neutro di 1. Nel metodo di valutazione gli effetti vengono quantificati numericamente e vengono analizzati effetti diretti, indiretti e cumulativi. Lo sviluppo degli effetti ambientali viene successivamente esplicitato a mezzo di una struttura ad albero, che lega ciascuna azione ai suoi possibili effetti, i quali, al loro volta, possono essere la causa di ulteriori effetti ecc. Questo strumento consente di comunicare le modalità con cui ogni azione dispiega i suoi effetti attraverso una serie di relazioni causa-condizione-effetto senza dover entrare nella complessità delle matrici di analisi. In fase di partecipazione del pubblico questo aspetto diventa particolarmente importante visto che la scelta di utilizzare metodologie complesse e di non immediata comprensione come quelle matriciali tende a non essere accessibile al personale non tecnico. Con le strutture ad albero è possibile inoltre intravedere (e a far comprendere) dove il piano apporterà le maggiori variazioni e in che misura sarà opportuno l’intervento di mitigazioni o monitoraggio. I possibili effetti significativi sull’ambiente, sono statati analizzati in tutti il territorio del PATI, per le seguenti componenti ambientali: aria, clima, acqua, suolo e sottosuolo, biodiversità, paesaggio, patrimonio culturale architettonico e archeologico, inquinanti fisici, economia e società e pianificazione e vincoli. Il processo logico che sta dietro alla valutazione del Piano ha come base una scansione temporale degli effetti in tre livelli che avverranno conseguentemente nel tempo. 1. il primo livello di analisi sarà caratterizzato da veri e propri impatti sul territorio ovvero le trasformazioni fisiche che esso subisce, come ad esempio l’uso del suolo, la modifica del sistema viario o dei corsi d’acqua; 2. il secondo livello di analisi avrà come riferimento non solo le conseguenza dirette delle modifiche fisiche ma anche uno sguardo alla modifica territoriale che viene percepita dai suoi abitanti e dunque in primo luogo tutte le variabili paesaggistiche; 3. il terzo livello d’analisi, oltre a riportare tutti gli effetti precedentemente individuati mette in evidenza le trasformazioni sociali e culturali che da essi derivano ovvero le modifiche alla popolazione, ai beni materiali, alla biodiversità, ecc. Nel Rapporto Ambientale vengono riportate le schede di analisi degli effetti ambientali analizzati per ogni azione del Piano. • Realizzazione della SR10 direzione ovest-est. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale centri e nuclei abitati; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale mobilità:reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sui fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; per la componente biodiversità sul fattore vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione; per la componente suolo e sottosuolo sui fattori permeabilità e idrogeologia; o effetti positivi per la componente aria sul fattore qualità dell’aria, per la componente salute umana sul fattore rumore, per la componente economia e società sul fattore flussi di traffico; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 8

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA o effetti positivi per la componente economia e società sui fattori attrezzature e servizi, impianti produttivi e mobilità: accessibilità alle aree. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio (popolazione) sul fattore ambientale unità di paesaggio; o effetti negativi per la componente economia e società (popolazione) sui fattori ambientali densità di popolazione; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore occupati per settore e negativi per il fattore consumi energetici. • Collegamento Vescovana - Piacenza d'Adige. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale centri e nuclei abitati; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale mobilità:reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sui fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; per la componente biodiversità sul fattore vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione; per la componente suolo e sottosuolo sul fattore idrogeologia; o effetti negativi per la componente aria sul fattore qualità dell’aria, per la componente salute umana sul fattore rumore, per la componente economia e società sul fattore flussi di traffico; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore impianti produttivi. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sul fattore ambientale unità di paesaggio; o effetti negativi per la componente economia e società (popolazione) sui fattori ambientali densità di popolazione; • Potenziamento della rete stradale minore di connessione. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente come si evidenza nella struttura ad albero riportata di seguito: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente economia e società nei fattori ambientali centri e nuclei abitati e mobilità: reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente biodiversità sui fattori vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione e per la componente paesaggio nei tematismi funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; o effetti positivi per la componente economia e società sui fattori flussi di traffico. • Polo produttivo esistente di interesse provinciale. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale occupati per settore; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale impianti produttivi. al secondo ordine:

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA o effetti negativi per la componente Paesaggio sui fattori ambientali funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive, per la componente Biodiversità nel fattore vegetazione dei coltivi e per la componente suolo e sottosuolo nel fattore idrogeologia; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore densità di popolazione; o effetti positivi per la componente Economia e Società nei fattori mobilità: reti di trasporto e attrezzature e servizi ma negativi nei fattori consumi energetici, flussi di traffico e rifiuti; negativi nella componente Salute Umana nel fattore rumore, nella componente Aria nel fattore qualità dell'aria. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio nel fattore unità di paesaggio; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore abitazioni; • Incremento delle zone produttive di rilievo comunale del 5%. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale occupati per settore; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale impianti produttivi. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente Biodiversità nel fattore vegetazione dei coltivi e per la componente Suolo e sottosuolo nel fattore idrogeologia. • Potenziamento di un ambito produttivo di rilievo comunale per il reinserimento di attività esistenti. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale impianti produttivi; al secondo ordine: o effetti negativi per la componente Biodiversità nel fattore vegetazione dei coltivi • Riqualificazione dei poli funzionali esistenti. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti positivi per la componente Economia e Società nel fattore ambientale attrezzature – servizi; al secondo ordine: o effetti positivi per la componente Popolazione nel fattore densità di popolazione; al terzo ordine: o effetti positivi per la componente Paesaggio sul fattore relazioni strutturali percettive; • Realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente come si evidenza nella struttura ad albero: al primo ordine: o effetti positivi per la componente Biodiversità nei fattori ambientali aree con vegetazione scarsa o nulla, vegetazione ripariale, vegetazione delle aree residuali; o effetti positivi per la componente Economia e Società nei fattori ambientali proprietà pubbliche e attrezzature-servizi ed effetti negativi per la componente Suolo E Sottosuolo nel fattore ambientale uso del suolo agricolo. al secondo ordine: o effetti positivi per la componente Salute Umana nel fattore ambientale condizioni di salubrità, per la componente Economia E Società nel fattore attrezzature-servizi e per la

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA componente Paesaggio nei fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; o effetti positivi per la componente Salute Umana nel fattore ambientale condizioni di salubrità. al terzo ordine: o effetti positivi per la componente Biodiversità nei fattori ambientali corridoi di connessione e nodi e per la componente Paesaggio nei fattori ambientali unità di paesaggio e risorse identitarie. Per quanto riguarda la viabilità di progetto, in sede istruttoria è emersa la necessità di avere dei chiarimenti sulla valutazione della strada di progetto che, nel territorio comunale di Sant’Urbano, attraversava un’area di urbanizzazione consolidata. La Provincia di Padova ha chiarito che tale zona è prevista dal PAT di Sant’Urbano già approvato, con destinazione pubblica “F” che è stata ridimensionata con uno sviluppo non più a cavallo della viabilità ma a nord della stessa.

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE Il P.A.T.I. conferma integralmente le previsioni urbanistiche del settore produttivo-commerciale previste dai vigenti P.R.G.. Il PATI ammette inoltre gli ampliamenti “fisiologici” delle suddette zone, in armonia con le previsioni ed i limiti stabiliti dal PTCP, come evidenziato nella tabella che segue: ULTERIORE AMPLIAMENTO 5% SUP.ZONA D SUP.ZONA D SUP.ZONA D AMPLIAMENTO ZONA D REALIZZABILE COMUNE NON EDIFICATA COMPLESSIVA 5% ZONA D NEL POLO EDIFICATA PRODUTTIVO DI RANGO PROVINCIALE (a) (*) (a) X 5%(*1) X5%(*2) BARBONA 8.800,00 26.700,00 35.500,00 1.775,00 1.775,00 CARCERI 90.161,00 130.395,00 220.556,00 11.027,00 11.027,00 ESTE 1.605.638,21 367.889,00 1.973.527,51 98.676,37 98.676,37 OSPEDALETTO (3) 356.091,00 135.154,00 491.245,00 24.562,25 24.562,25 PONSO 267.527,54 157.238,33 424.765,87 0 0 SANT'URBANO 69.379,00 0,00 69.379,00 3.468,95 3.468,95 VIGHIZZOLO 137.800,00 32.750,00 170.550,00 8.527,50 8.527,50 VILLA ESTENSE (4) 103.500,00 0,00 103.500,00 5.175,00 5.175,00

TOTALE 2.638.869,75 850.126,33 3.489.023,38 153.212.07 153.212.07 * dati desunti dai PRG Vigenti al Settembre 2009 *1 ampliamento in ambito comunale rivolto a soddisfare reali esigenze fisiologiche di potenziamento e adeguamento delle aziende già esistenti da più di 3 anni *2 ampliamento da concretizzarsi nelle aree di disponibilità programmate in continuità al riconosciuto polo produttivo di rango provinciale (Este) (3) a mbito produttivo di interesse comunale per il ricollocamento di attività esistenti con deroga L.R.11/2004 art.13 p.1 lett.f (4) ampliamento produttivo della zona D comunale da attuarsi secondo quanto previsto dal punto h del presente articolo fino ad un massimo di 25.000 mq. Il PATI, coerentemente con l’art. 31 del PTCP, conferma ed individua i poli produttivi di interesse provinciale. Trattasi di poli produttivi esistenti da confermare, riconosciuti dal PTCP, oramai consolidati, che potranno svilupparsi nei limiti previsti dal PTCP. Le eventuali previsioni di espansione da operarsi attraverso i P.I. andranno subordinate, tramite accordo con i soggetti attuatori, alla realizzazione delle necessarie opere di urbanizzazione nonché di quelle aggiuntive, anche comportanti l’asservimento dei terreni, finalizzate al riequilibrio idrogeologico, alla mitigazione degli impatti delle zone industriali esistenti, sotto il profilo visivo, di inquinamento acustico, dell’aria e dell’acqua, nonché al potenziamento dei servizi alle imprese e delle dotazioni infrastrutturali esistenti, coerentemente con le “Linee guida per la progettazione ambientale delle aree destinate ad insediamenti produttivi” del PTCP (quaderno 5). E’ consentita, per i Comuni in cui la superficie produttiva risulti, allo stato attuale, totalmente

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA edificata, la possibilità di provvedere ad una ulteriore espansione produttiva fino ad un massimo di 25.000 mq. La superficie produttiva eccedente potrà essere ceduta da un altro Comune appartenente all’Ambito territoriale del PATI, sulla base della stipula di appositi atti convenzionali tra i Comuni coinvolti. La cessione di dette quantità di superficie produttiva non deve tuttavia alterare il dimensionamento generale della superficie produttiva del PATI o comportare un aumento del carico produttivo complessivo. E’ consentita inoltre ai Comuni dell’Ambito territoriale, la possibilità di cedere al Polo produttivo di rango provinciale ulteriori superfici produttive vigenti che risultino non più funzionali ai fabbisogni e/o alle strategie di sviluppo del territorio comunale. Il dimensionamento del PATI riflette con coerenza l’impostazione del PTCP in quanto: • Definisce le linee generali per la formazione del produttivo, • Limita la diffusione e la espansione di aree produttive “a macchia di leopardo” invertendo una tendenza negativa e poco efficiente di uso del suolo a fini produttivi; • Definisce una strategia di concentrazione delle nuove espansioni produttive in linea sia con gli indirizzi regionali, che con la domanda emergente del settore che si rivolge ad arre di medio grande dimensione e ben accessibili dal punto di vista infrastrutturale; Dal punto di vista ambientale tale dimensionamento risulta coerente con gli obiettivi generali di riqualificazione del territorio, perché la riduzione della diffusione produttiva comporta una riduzione del traffico, dell’inquinamento atmosferico e acustico e aumenta la sicurezza del traffico in generale. Le previsioni del PATI permettono di attuare un polo produttivo dove le economie di scala consentono l’introduzione di misure di risparmio energetico, di contestualizzazione ambientale e naturalistica e di qualità formale e architettonica.

− OPZIONE ZERO Per quanto riguarda le motivazioni che hanno portato a non valutare l’opzione zero la provincia di Padova evidenzia che: “il sistema di pianificazione della Provincia è centrato sulla struttura del PTCP. Tale piano nel determinare le linee di assetto del territorio provinciale ha anche stabilito che gli strumenti locali: PAT in formazione o PRG vigenti si uniformassero (entro un anno dall’approvazione) alle sue previsioni. Dal punto di vista dell’opzione zero questo ha una rilevante implicazione perché non si configura una ipotesi di PRG previgente autonomo che possa proseguire nell’attuazione delle previsioni formulate e approvate indipendentemente dal PTCP. Come detto il PRG deve comunque adeguarsi al PTCP. Va da sè dunque che l’attuazione del PRG in assenza di PAT è comunque e deve essere coincidente con le previsioni del PTCP. Stante questa impostazione, la verifica della sostenibilità dell’opzione zero è di fatto congruente con la verifica di quanto predeterminato dal PTCP. Siccome il PATI è conforme al PTCP in quanto ne traduce le indicazioni al livello strutturale locale, si può concludere che la valutazione ambientale delle azioni del PATI è anche la valutazione ambientale dell’opzione zero.”.

− ALTERNATIVE Oltre allo scenario di riferimento vengono valutati: A. uno scenario di massimo utilizzo in cui è previsto un consistente sfruttamento del territorio aderente alle esigenze di sviluppo espresse dalle amministrazioni, dal sistema produttivo locale, ecc; B. uno scenario di massima tutela in cui, al contrario, si tende ad agire il più possibile verso non solo la conservazione ma anche il miglioramento del territorio a livello ambientale. A partire da questi due scenari di riferimento si attua la scelta e la gestione delle le possibili alternative individuate. La loro valutazione verrà effettuata sulla base della costruzione del sistema degli indicatori che sostiene la stima degli effetti ambientali di ciascuna linea di azione e la stima degli effetti diretti, indiretti e cumulativi delle alternative considerate. Questi strumenti di valutazione consentono di rappresentare un confronto delle alternative e creare un ordinamento tra queste, su cui viene determinata e motivata poi la scelta dell’alternativa migliore che seguirà l’iter di piano.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Gli scenari analizzati differiscono unicamente nelle strategie del sistema produttivo e infrastrutturale, infatti per il sistema ambientale e sistema dei servizi si prevede uno scenario unico. Lo scenario A comprende le seguenti azioni di piano: • realizzazione della SR10 direzione ovest-est; • potenziamento della rete stradale minore di connessione; • realizzazione del collegamento Vescovana-Piacenza D’Adige; • ambito produttivo esistente di rilevo provinciale; • incremento delle zone produttive di rilievo comunale da ampliare del 5%; • riqualificazione di poli funzionali esistenti; • realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile. Lo scenario B comprende le seguenti azioni di piano: • realizzazione della SR10 direzione ovest-est; • potenziamento della rete stradale minore di connessione; • ambito produttivo esistente di rilevo provinciale; • riqualificazione di poli funzionali esistenti; • realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile. Il valutatore afferma che è possibile considerare la totalità delle variazioni che gli scenari comportano, potendo così confrontarli in base alla sostenibilità espressa dall’Impronta Ambientale. Per non aumentare il grado di soggettività del processo non si attribuiscono pesi che modulino l’importanza relativa delle singole componenti ambientali ma si opera una semplice somma di differenze. Dal confronto degli scenari emerge che entrambi gli scenari di piano aumentano l’Impronta Ambientale odierna, risultato attendibile in base agli studi sull’Impronta Ecologica e le previsioni di tendenza mondiali. Lo scenario massimo aumenta l’impronta di circa 2000 gha più dello scenario minimo che dunque risulta quello preferibile a livello ambientale. Tuttavia tale scenario non risponde alle esigenze emerse a livello territoriale e alle analisi socio economiche effettuate. La scelta di questo scenario è considerata riduttiva per il territorio dell’Estense, che necessità di uno scenario che possa assicurare uno sviluppo integrato tra il sistema produttivo e il sistema infrastrutturale. La differenza tra lo scenario minimo e massimo di Impronta Ambientale futura è imputabile alla differenza delle azioni previste. Lo scenario massimo prevede la possibilità per il PATI di realizzare una più omogenea distribuzione della mobilità, attraverso la realizzazione della nuova SR 10, in grado di risolvere direttamente la situazione critica in cui riversa la strada esistente, e la realizzazione del nuovo collegamento Vescovana-Piacenza si pone come asse di collegamento per i comuni localizzati a sud. Inoltre il potenziamento della rete stradale minore, riveste un ruolo indispensabile di connessione per tutti i comuni dell’Estense. In questo scenario il sistema del produttivo si integra completamente con il sistema della mobilità e risponde in maniera esplicita alle esigenze riscontrate, prevedendo a differenza dello scenario minimo, l’incremento delle zone produttive di rilievo comunale del 5% e la possibilità nell’ambito produttivo di Ospedaletto Euganeo, al reinserimento di attività esistenti. Il valutatore conclude, pertanto, che lo scenario massimo risulta preferibile in base a quanto sopra riportato, ma necessita di diventare competitivo dal punto di vista della sostenibilità. L’applicazione delle mitigazioni ambientali allo scenario massimo (di Piano) lo rendono più sostenibile dello scenario minimo e, quindi, in grado di rispondere maggiormente alle esigenze e alle analisi emerse.

− LA COERENZA INTERNA DEL PIANO Ai fini della Valutazione Ambientale Strategica viene fatto riferimento agli obiettivi relativi ai fondi strutturali, specificati per componenti ambientali. Le azioni di piano vengono confrontate

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA con gli obiettivi di sostenibilità che hanno indirizzando le scelte strategiche del piano verso uno sviluppo sostenibile, mettendo in evidenza la questione ambientale e paesaggistica. Dal rapporto Ambientale si evince che uno dei parametri utilizzato nella metodologia di valutazione è il “perseguimento degli obiettivi di sostenibilità“ .

− LA COERENZA ESTERNA DEL PIANO Considerato che il sistema della pianificazione della provincia di Padova è centrato sul PTCP e che i singoli PATI ne riprendono le azioni strategiche con gli adeguati approfondimenti di scala, si ritiene che le azioni del PATI possano ritenersi coerenti con la pianificazione sovraordinata.

− MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Allo scenario di Piano vengono affiancate delle azioni che abbassano l’Impronta Ambientale globale. In primo luogo le mitigazioni diminuiranno gli impatti delle azioni di piano intervenendo proprio nella cascata degli effetti analizzata durante l’intera metodologia. Esse sono azioni per lo più puntuali e giustamente dirette alla mitigazione della specificità dell’azione di piano, non consentono di ridurre significativamente l’incremento di Impronta evidenziato. Alle mitigazioni vengono affiancare altre azioni specificatamente volte ad abbassare l’Impronta Ambientale del territorio Intercomunale: le compensazioni, interventi non strettamente collegati alle opere previste o alle azioni di piano ma che possono delocalizzare ove più idoneo quelle “compensazioni” ambientali che andranno a ridurre l’Impronta complessiva. Le mitigazioni previste per ridurre gli effetti ambientali derivanti dalle azioni del piano, sono le seguenti: • canalizzazioni e vasche di raccolta e decantazione delle acque; • drenaggi per il mantenimento dei flussi e delle portate di falda; • consolidamento e rinverdimento spondale; • ricostituzione e ripiantumazione della vegetazione danneggiata; • ricostituzione dei percorsi abituali della fauna; • barriere arboree; • piantumazione di essenze anti-gas; • misure di inserimento paesaggistico; • interventi a verde; • schermature e zone tampone; • contenimento del consumo di suolo; • ripristino della funzionalità e della fruibilità delle aree; • uso di fonti energetiche rinnovabili; • edilizia ecosostenibile. Le mitigazioni vengono dunque considerate come accorgimenti da applicare alle azioni di piano allo scopo di ridurne gli effetti negativi. Inserendo le mitigazioni nella stessa struttura di valutazione utilizzata per le azioni di piano è possibile giungere ad un cosiddetto “stato mitigato”, ovvero la vera previsione dell’assetto futuro del territorio. Nel Rapporto Ambientale, per ogni azione di piano avente effetti negativi sulle componenti ambientali, vengono associate delle specifiche misure di mitigazione. Azioni e relative mitigazioni • Realizzazione della SR10 direzione ovest-est; Mitigazioni o barriere arboree; o misure di inserimento paesaggistico; o piantumazione di essenze anti-gas; o ricostruzione dei percorsi abituali della fauna. • Collegamento Vescovana - Piacenza d'Adige; Mitigazioni o barriere arboree; o misure di inserimento paesaggistico; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 14

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA o piantumazione di essenze anti-gas; o ricostruzione dei percorsi abituali della fauna. • Potenziamento della rete stradale minore di connessione; Mitigazioni o Ripristino della funzionalità e della fruibilità delle aree; • Polo produttivo esistente di interesse provinciale; o Misure di inserimento paesaggistico; o interventi a verde; o barriere arboree; o uso di fonti energetiche rinnovabili; o edilizia ecosostenibile. Le componenti che maggiormente giovano degli effetti delle mitigazioni sono Aria, Economia e Società e Paesaggio , ovvero quelle in genere più sollecitate e sempre coinvolte negli alberi mitigati. Dal Rapporto Ambientale emerge che, essendo l’impronta ambientale dello stato futuro più elevata rispetto a quello iniziale, sono necessarie delle politiche di compensazione per abbassare la curva dell’impronta. Le compensazioni previste dal PATI dell’Estense, riguardano la realizzazione di aree boscate . Il valutatore non esclude la possibilità di ulteriori future mitigazioni, quali la realizzazione di fasce tampone (buffer strips) con funzione di vegetazione riparia per la protezione dell’ambiente acquatico e la realizzazione di aree di fitodepurazione (wetlands).

− SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA Tra le varie componenti ambientali esaminate, è stata considerata la matrice “economia e società” che, fornisce indicazioni sulle utilità economiche e sociali che il piano produce e può orientare la valutazione degli obiettivi di sostenibilità economica e sociale del PATI.

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Il valutatore afferma che i Comuni hanno cercato attraverso un confronto democratico ed ampiamente condiviso di accompagnare, nei diversi tempi e nelle differenti modalità, la redazione dell’intero Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) e della Valutazione Ambientale Strategica. Il valutatore riferisce altresì che, per quanto riguarda il Documento Preliminare, la fase di concertazione e partecipazione non ha prodotto modifica alcuna al Documento stesso, ma ha, permesso alle Amministrazioni Comunali di confrontarsi tra loro sui contenuti e sulle strategie e ha contribuito a suggerire azioni di grande interesse per il progetto di piano e per la definizione di scenari di sviluppo. L’ultima fase è coincisa con la presentazione degli scenari di piano e con la relativa scelta dello scenario di riferimento. Gli scenari, tuttavia, non erano rappresentativi di reali ipotesi attuative del piano, ma erano da intendersi come possibili estremi tra i quali collocare alternative che permettano di interpretare maggiormente le voci dei soggetti coinvolti, gli stakeholders. I contributi, le osservazioni e le proposte pervenute, nella fase di redazione del Documento Preliminare, così come i contributi verbali durante gli incontri e le assemblee pubbliche, sono state raccolte e considerate all’interno della VAS. Durante la fase di consultazione non ci sono stati significativi interventi, tali da produrre cambiamenti al Documento Preliminare, ma ci sono state delle indicazioni per strutturare coerentemente i cui contenuti del Documento Preliminare negli scenari di Piano. Il confronto istituzionale (la concertazione) si è sviluppato attraverso incontri, assemblee e la verifica dei contributi e/o osservazioni pervenuti da parte degli interlocutori cosiddetti istituzionali: enti pubblici, amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti e associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio ed interessi diffusi. L’apporto è stato significativo soprattutto per la pertinenza e la competenza di alcuni interventi pervenuti, formulati anche da singoli cittadini. Se da un lato i contenuti hanno trovato un riscontro nelle scelte strategiche delle Amministrazioni Comunali, dall’altro hanno suggerito azioni di grande interesse per la redazione del PATI e la scelta dello scenario di riferimento. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 15

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Con nota prot. n. 81232 del 01.06.2011, Il responsabile del procedimento attesta che “… oltre agli incontri formali intercorsi con gli Enti e associazioni economiche e sociali sugli obiettivi e strategie contenuti nel Documento Preliminare e sul quadro analitico dello stato attuale del territorio, nel corso dell’attività di elaborazione del Piano l’Assessorato ha incontrato informalmente Enti e Associazioni, dai quali però non sono emersi elementi significativi a riguardo delle scelte di sostenibilità ambientale.”.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Nel Rapporto Ambientale non viene fatto riferimento alla redazione della VIncA relativa a SIC/ZPS interessati dalle azioni di Piano, né emerge se le azioni di Piano abbiano effetti sui siti individuati. A seguito della richiesta di chiarimenti da parte della U.P. Coordinamento Commissioni il valutatore ha chiarito che la Valutazione di incidenza Ambientale riporta il seguente esito: “con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sui siti Natura 2000”. Dalla Valutazione di incidenza Ambientale si evince che il territorio del PATI dell’Estense è interessato dai seguenti siti della rete Natura 2000: • SIC-ZPS IT3260017 “Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco”; • ZPS IT3260021 “Bacino Valgrande – Lavacci”; • ZPS IT 3260020 “Le Vallette”. Altri siti sono posti a distanze maggiori di 6 km e pertanto tali da non poter presumere possibili interazioni prevedibili e misurabili con gli habitat e le specie tutelate. Il Servizio Pianificazione Ambientale della U.P. Coordinamento Commissioni ha espresso il proprio parere n. URB/2008/243 nella seduta del 22/12/2008 con le seguenti prescrizioni: 1. nei comuni di Este, Ospedaletto Euganeo, Sant’Urbano, Villa Estense e Granze la progettazione dei Piani d’Intervento, la progettazione delle “Aree di Connessione Naturalistica” (così definite in relazione-vedi pag.92 e segg.), la progettazione dei Piani Attuativi, la progettazione delle infrastrutture e la progettazione di insediamenti produttivi dovrà contenere la relazione di valutazione d’incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i potenziali disturbi arrecati alle aree della rete Natura 2000, le eventuali azioni di mitigazione e/o le eventuali alternative proposte, nonché le azioni di potenziamento di tali aree; 2. la progettazione del verde sia eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive; 3. siano rispettate le pozze, anche temporanee, non direttamente collegate al bacino acqueo principale, in cui sono presenti elementi caratteristici e peculiari dell’erpetofauna veneta, inseriti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat; 4. la conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; 5. sia eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti. Con nota prot. n. 81233 del 01.06.2011 il responsabile del procedimento attesta che “gli elaborati definitivi di Piano, sottoscritti in data 22.12.2008, in parte leggermente modificati in data 16.04.2010 (NT, Tav. A.1 e A.4) con una appendice al verbale di sottoscrizione originario, dai rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, Provinciale e Regionale, sui quali si sono espressi i Consorzi di Bonifica, il Genio Civile di Padova, la Dir. Difesa del suolo – geologia, nonché il gruppo di esperti costituito con D.G.R. n. 1497 del 22.05.2007 relativi alla Valutazione di Incidenza Ambientale – V.INC.A – verbale di istruttoria tecnica n. URB/2008/243 del 22.12.2008, sono i medesimi, ad eccezione delle citate modifiche che non hanno inciso sui criteri informatori, sulla struttura e le scelte di Piano, sui pareri VAS-VINCA e VCI (vedi appendice al verbale del 16.04.2010 e le delibere di adozione/rettifica dei Comuni) che i Comuni hanno provveduto ad adottare/rettificare nei rispettivi Consigli Comunali, ai sensi dell’art. 15 e 16 della L.R. 11/04.”.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA − PARERI DELLE AUTORITA’ AVENTI COMPETENZA AMMINISTRATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con nota prot. n. 183096 del 01.12.2010 la Provincia di Padova ha trasmesso copia della nota con cui i progettisti incaricati della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attestano che, a seguito dell’adozione e deposito del PATI, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica, della sua pubblicazione degli avvisi agli Albi Pretori comunali, sui quotidiani locali e sul BUR, nonché sul sito di e-democracy “Piani on line”, è stato chiesto con nota prot. n. 125835 del 11.08.2010, ai seguenti soggetti aventi competenza amministrativa in materia ambientale, di esprimersi sul Piano adottato: • ARPAV di Padova • ATO Bacchiglione • Autorità di Bacino • Soprintendenza per i beni Archeologici del Veneto • Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici • Istituto Regionale Ville Venete • Azienda ULSS n. 17 • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco • Servizio Forestale regionale • Protezione civile Con la medesima nota si dichiara che alla data del 25.10.2010 non sono pervenuti pareri.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con nota prot. n. 63343 del 03.05.2010 della Provincia di Padova il progettista incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attestano che gli elaborati cartografici del PATI riportano le reali utilizzazioni del territorio.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con nota prot. n. 66343 del 03.05.2011 della Provincia di Padova il progettista incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attestano che prima dell’adozione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale è stata verificata l’assenza di eventuali conflittualità delle strategie di espansione previste dal PATI con eventuali richieste di autorizzazione regionale e/o provinciale.

− IL MONITORAGGIO Il monitoraggio ambientale del PATI del Montagnanese individuato dal valutatore all’interno del Rapporto Ambientale si compone di due tipi di monitoraggio: • il monitoraggio del piano; • il monitoraggio istituzionale-amministrativo. Il monitoraggio del piano consiste nel definire quali effetti ambientali del PATI devono essere verificati. Le componenti e i fattori ambientali maggiormente sollecitati dalle azioni del PATI da monitorare a frequenza semestrale, sono riportati nella tabella seguente. COMPONENTE AMBIENTALE FATTORE AMBIENTALE ARIA qualità dell’aria uso del suolo agricolo SUOLO E SOTTOSUOLO idrogeologia funzionamento del paesaggio PAESAGGIO relazioni strutturali e percettive unità di paesaggio vegetazione ripariale BIODIVERSITA’ vegetazione dei coltivi corridoi di connessione INQUINANTI FISICI/SALUTE UMANA rumore UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 17

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA centri e nuclei abitati flussi di traffico ECONOMIA E SOCIETA’ consumi energetici rifiuti Nella successiva tabella si riportano le matrici del quadro conoscitivo con la provenienza dei dati e parametri raccolti, e si individuano (evidenziati in grassetto) i dati che dovranno essere oggetto di monitoraggio annuale. MATRICI DEL QUADRO MONITORAGGI FONTE DEI DATI CONOSCITIVO O ARIA ARPAV Centro Meteorologico di , ARPAV stazione di Este Provincia di Padova CLIMA ARPAV Stazione di Balduina ARPAV Sant’Urbano e Stazione di Este (loc. Calaone) ACQUA Provincia di Padova per le stazioni n. Provincia di Padova 172,195, 196,197 SUOLO E SOTTOSUOLO Analisi specifica (studio geologico) monitorare BIODIVERSITA’ Comuni dell’Estense - Provincia di Provincia di Padova Padova, Regione Veneto PAESAGGIO Comuni dell’Estense -Provincia di monitorare Padova PATRIMONIO CAA, Comuni dell’Estense -Provincia di monitorare Padova INQUINANTI FISICI Comuni dell’Estense -Provincia di monitorare SALUTE UMANA Padova ECONOMIA E SOCIETA’ analisi specifica (indagine demografica) monitorare Comuni dell’Estense -Provincia di monitorare Padova PIANIFICAZIONE E VINCOLI Normativa nazionale, regionale, comunale

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA OSSERVAZIONI Con nota prot. n. 183096 del 01.12.2010 la Provincia di Padova ha trasmesso copia della nota del 25.11.2010 con cui il responsabile del procedimento attesta che a seguito dell’adozione del PATI sono pervenute n. 11 osservazioni al Piano, delle quali n. 3 riguardano il Rapporto Ambientale o hanno attinenza con questioni ambientali. Di queste ultime viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione, controdeduzione, parere tecnico espresso dal valutatore nonché quello della Commissione VAS. Determinazione n° condivisa anche osservazione sintesi osservazione valutazione tecnica Parere della Commissione Vas dal valutatore proponente VAS COMUNE DI ESTE Ancorchè la definizione di tali corridoi ecologici abbia un Accoglibile Si condivide il parere del valutatore 3 Ricollocazione di corridoi ecologici valore “strategico”, si condivide la proposta di indicare un Roberto greenway anche rispetto ai contenuti tracciato alternativo come da planimetria allegata Albertin del PATI del Monselicense. all’osservazione, che risulta più coerente con quanto già previsto dal limitrofo PATI del Monselicense, con riferimento ai corridoi ecologici.

Si chiede che nella specifica norma Si condivide l’osservazione con la seguente diversa Parzialmente Si condivide il parere del valutatore 5 delle N.T.A. n. 6.1.4.2 punto 3 formulazione: “ ad eccezione di interventi necessari a Accoglibile, con Confagricoltur secondo cui “non è consentita seguito di adeguamenti a nuove normative o per la testo livemente a PD l’individuazione di nuovi allevamenti realizzazione di volumi tecnici necessari a ridurre modificato. (Ottorino intensivi o l’ampliamento di quelli l’impatto ambientale degli allevamenti stessi”. Menegazzi) esistenti” nella definizione delle aree di connessione naturalistica di prima grado, sia aggiunta la seguente frase “ad eccezione di piccoli interventi necessari a seguito di adeguamenti a nuove normative o per nuove tecniche che possano ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti stessi. COMUNE DI OSPEDALE TTO EUGANEO 10 L’osservazione riguarda i contenuti Premesse -pag 1. La salute umana è una delle matrici ambientali De Luca del Rapporto Ambientale - V.A.S., in Il tema sanitario non è oggetto della pianificazione territoriale e non lo era neanche attraverso cui si valuta la sostenibilità del Giovanni particolare : del PATI. piano/programma; dagli esiti della valutazione

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Montecchio a) la sostenibilità viene misurata Pag.3 emerge come con l’attuazione delle mitigazioni Francesco e con rigorose formule La componente salute umana è stata considerata in relazione ai livelli di individuate si pervenga ad un miglioramento della Bigliotto matematiche attraverso una superamento dei limiti di legge imposti per gli inquinanti. Questa è la condizione qualità dell’aria ed all’attenuazione del rumore Carlo soggettiva preventiva scelta di alla quale possono essere fatte valutazioni a livello strategico. Livelli di maggior percepito, elementi connessi alla salute umana. indicatori, parametri e pesi; approfondimento spettano agli enti preposti alla tutela della salute. b) scenari di Piano: il piano Pag. 4 analizza uno scenario di minima Gli osservatori dovrebbero spiegare in quale modo il metodo VAS adottato e uno di massima ma non produce un allontanamento da conclusioni universalmente accettate e dovrebbero l’opzione zero come previsto spiegare che cosa si intende per “universalmente” a meno che non intendano far dalla direttiva; coincidere la propria interpretazione con quella universale. c) confronto tra scenari di Piano: Pag.5 nello scenario minimo mancano Sono stati utilizzati i dati più recenti disponibili alla data della stesura del Rapporto alcuni interventi correlati alle Ambientale (R.A.). reali esigenze del territorio Pag. 6 Si condivide il parere del valutatore. mentre lo scenario di massima si Non sono state considerate le pressioni delle fonti esterne all’area di studio, per prevede la realizzazione della definizione esse sono comprese nelle misure delle ricadute fatte dall’ARPAV, SR10; perchè tutto ciò che è esterno e ricade all’interno è per forza misurato dalle d) osservazioni puntuali ai capitoli centraline ARPAV. n. 9.2, 9.3, 16,17, 18, 19 , 20 del Gli impianti di compostaggio e la discarica presenti ci risulta che dispongano di R.A.; tutte le autorizzazioni necessarie e che adottino le BAT e che si avvalgano e) modello DPSIR: l’osservante dell’EMAS. Il materiale che trattano è putrescibile perchè è un RSU, prodotto dai entra nel merito di alcune matrici cittadini come coloro che scrivono le osservazioni, e proprio per questo viene (aria, clima, salute umana e trattato: per ridurre a zero gli effetti delle putrescenze. La connotazione negativa inquinanti fisici). che viene data al termine (putrescibile) che piaccia o no dipende dal fatto che è un rifiuto dei cittadini e non dipende dall’impianto di trattamento nel quale viene portato, a meno che gli osservatori non pensino che tale materiale venga lasciato in Relativamente alla valutazione degli scenari putrefazione sui piazzali dell’impianto.... alternativi l’Amministrazione Provinciale di La “progettata costruzione di altri impianti impattanti” non definiti e nemmeno Padova, che ha coordinato la redazione del PATI In localizzati, non era prevista all’atto della stesura del R.A. sede istruttoria, con nota prot. n. 85917 del 09.06.2011, evidenzia che: “… il sistema di Pag. 7 pianificazione della Provincia è centrato sulla La DCE 42/01 non parla affatto di opzione zero (allegato I, lettera b.) ma chiede di struttura del PTCP. Tale piano nel determinare le descrivere gli “aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua probabile linee di assetto del territorio provinciale ha anche evoluzione senza l’attuazione del piano o del programma ”, perchè a livello di stabilito che gli strumenti locali: PAT in pianificazione non ha senso l’opzione zero, che invece ha senso nel caso dei formazione o PRG vigenti si uniformassero (entro progetti. un anno dall’approvazione) alle sue previsioni. Dal E’ possibile infatti nel caso di un singolo progetto che questo non possa essere punto di vista dell’opzione zero questo ha una realizzato e quindi che il progetto sia assente, ma non è possibile pensare ad una rilevante implicazione perché non si configura una assenza del piano perchè non esiste nel nostro sistema un territorio senza piano. ipotesi di PRG previgente autonomo che possa Nello specifico all’epoca della reazione del R.A. esisteva un PTCP, oltre ad altri proseguire nell’attuazione delle previsioni piani, che in uno schema gerarchicamente ordinato stabiliva una catena decisionale formulate e approvate indipendentemente dal alla quale il PATI si è uniformato pur con proprie precisazioni. PTCP. Come detto il PRG deve comunque

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Questa considerazione e cioè che nel caso della VAS non esiste l’opzione zero ma adeguarsi al PTCP. Va da sè dunque che esiste invece una coerenza o meno con la pianificazione previdente, informa tutte l’attuazione del PRG in assenza di PAT è le valutazioni sulle parti seguenti di questa controdeduzione. Gli osservatori comunque e deve essere coincidente con le insistono infatti nelle pagine seguenti (oltre la 7) sul fatto che nel R.A. non c’è una previsioni del PTCP. Stante questa impostazione, la adeguata considerazione dell’opzione zero richiamandone spesso l’assenza come verifica della sostenibilità dell’opzione zero è di nel caso della valutazione delle aree produttive esistenti non utilizzate (che è tema fatto congruente con la verifica di quanto di PAT e non di PATI) e come nel caso della modalità di trasporto. predeterminato dal PTCP. Siccome il PATI è conforme al PTCP in quanto ne traduce le indicazioni al livello strutturale locale, si può L’analisi della domanda di mobilità è stata svolta nel PPV e nel PTCP ed è stata concludere che la valutazione ambientale delle assunta nel PATI. Altre “modalità di mobilità” (car poling, mobilità pubblica, azioni del PATI è anche la valutazione ambientale differenziazione degli orari ecc) sono misure che si adattano alle aree dell’opzione zero.”. metropolitane ove la densità della domanda è tale da giustificare gli investimenti Sul punto, si evidenzia che nella valutazione del necessari e non sono per nulla adatte all’area in questione sulla quale comunque è PTCP di Padova sono stati valutati due scenari: previsto e considerato l’attivazione del SFMR. a. quello che si può definire attuale - tendenziale b. quello definibile programmatico - alternativo, in quanto correttivo del primo. Il primo scenario stigmatizza la tendenza in atto. Caratterizzata da un diffuso sviluppo dell'insediamento urbano-produttivo, invasivo dell'intero territorio, ivi compresa anche la diffusione e la non razionalità delle reti di trasporto, che non contrasta il permanere di squilibri territoriali tra il nord, il centro ed il sud della Provincia. Un tale scenario, come dimostra l'esperienza degli ultimi decenni, ha favorito l'urbanizzazione diffusa "spontanea", incentivata da una certa tendenza della pianificazione urbanistica comunale, in molti casi accondiscendente nei confronti della diffusione insediativa. Il secondo scenario, correttivo del primo, si basa sul principio della sostenibilità e del riequilibrio territoriale, perseguibile favorendo l'agglomerazione insediativa, intesa in modo attivo, attraverso un opportuno contenimento dello sviluppo economico dei territori del nord e del centro della Provincia, e incentivando il riorientamento degli investimenti nel settore meridionale del territorio provinciale, indotto dall'incremento di dotazioni territoriali e di opportunità insediative (aree urbane / aree per insediamenti produttivi) e accompagnato dal

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA potenziamento della rete dei trasporti e della logistica. Come conseguenza di un ampia fase di partecipazione sviluppata in incontri tematici e in giornate dedicate a “focus” specifici, tra le varie componenti sociali, politiche, amministrative, di categoria e con il mondo delle associazioni ambientaliste, si può affermare che il risultato delle consultazioni comparative tra i due modelli sopra sintetizzati è del tutto favorevole al secondo scenario (b.), in quanto maggiormente performante sotto il profilo ambientale, ma anche sostenibile sotto i profili del riequilibrio sociale ed economico.

Per quanto riguarda l’analisi della domanda di mobilità si concorda con il parere del valutatore.

Si concorda con il parere del valutatore. Peraltro, si fa presente che per dette aree viene prescritto nel presente parere che con la redazione del Rapporto Ambientale dei PAT dei Comuni ricadenti L’attuazione o saturazione delle aree produttive esistenti è un tema di competenza nell’ambito territoriale del PATI vengano del PAT e non del PATI. In ogni caso si richiama che nel PATI è prevista considerati anche gli effetti derivanti l’attuazione di un accordo di Perequazione Territoriale che prevede il recupero dall’attuazione delle stesse. appunto delle aree produttive programmate e non utilizzate.

Non è detto che se a livello di VAS l’occupazione di suolo per aree produttive risulti sostenibile lo sia anche lo specifico insediamento di attività. E’ per questo che viene condotta successivamente una VIA quando ve ne siano le condizioni. Ciò detto vale anche per il punto seguente.

La salvaguardia del suolo agricolo è una condizione posta a monte nel PATI con il calcolo della SAT.

Relativamente agli effetti negativi e positivi della costruzione di nuove strade nonché degli impianti di trattamento rifiuti si concorda con il parere del Gli effetti negativi e positivi della costruzione di nuove strade. valutatore

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Gli osservatori negano che accettare la realizzazione di una nuova strada possa essere coerente col principio di sostenibilità ambientale. Non c’è lo spazio qui per affrontare sistematicamente il discorso sulla sostenibilità ambientale, ma schematicamente si può dire che gli osservatori giudicano le azioni del piano settorialmente, una ad una, e siccome alcune di queste consumano risorse sono per definizione non sostenibili, ma non lo sono quelle direttamente ambientali che pur sono previste nel PATI e valutate nel R.A. e sulle quali viene dato un giudizio a priori dubitando sulla loro attuazione quando invece sono previste anche nel Piano del Monitoraggio e nelle NTA. Si fa notare che il dibattito culturale sulla sostenibilità ha evidenziato che quando si eseguono valutazioni di sistema (come nel caso del PATI) cioè su un insieme di componenti o settori debba valere il principio di sostituibilità ovvero che il consumo di alcune risorse viene ricompensato con la rigenerazione di altre. In caso contrario verrebbe meno la sostenibilità economica e sociale. La sostenibilità settoriale viene chiamata sostenibilità forte perchè porta a zero il consumo di risorse quando questo eccede la capacità di rigenerazione delle stesse. La sostenibilità di sistema viene chiamata sostenibilità debole perché ammette un certo consumo oltre la soglia di riproduzione. Nel nostro sistema ambientale però il consumo di risorse è circa di 5 gha a fronte dei 2 gha (pro capite) (circa) che garantirebbero la riproducibilità delle risorse. Tutti auspicano la riduzione del consumo di risorse ma questo può avvenire gradualmente e non in modo drastico come se ci si riportasse istantaneamente da 5 a 2 gha, perché questo significherebbe il crollo della capacità produttiva e del reddito della popolazione. Lo schema di sostenibilità ambientale che abbiamo proposto con il metodo dell’impronta ambientale mira ad un processo che porta gradualmente dalla sostenibilità debole alla sostenibilità forte. Questa considerazione di carattere generale dà risposta a tutte le osservazioni fino a pag. 8.

Le misure di mitigazione e di compensazione sono inserite nelle NTA e il controllo della loro attuazione è previsto dal Piano del Monitoraggio.

Risulta dalla concertazione che la stragrande maggioranza degli enti e delle A.C. Si condivide il parere del valutatore. vedano con favore lo scenario di massima. Anche la concertazione fa parte della R.A.

Sulla valutazione degli scenari e il metodo dell’impronta ambientale. E’ troppo lungo in una controdeduzione spiegare la differenza tra impronta ambientale (i.a.) e impronta ecologica (i.e.), ma in sintesi si può dire che il sistema ambientale (antropico e naturale) evolve nel tempo secondo la direzione dello sviluppo e quando si interrompe questo processo si manifestano crisi più o meno accentuate.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Si sa che l’attuale impronta sia ecologica che ambientale determinano un sovrasfruttamento delle risorse. Il problema è come far coesistere un adeguato livello socioeconomico con l’uso delle risorse ambientali più efficiente e cioè ridotto rispetto al passato verso una sostenibilità forte. L’impronta ambientale risponde proprio a questo abbassando con le opportune misure l’inclinazione della curva di consumo delle risorse come nello schema seguente.

risorse

Consumo risorse senza mitigazioni

a

Consumo risorse con mitigazioni b

tempo T = 0 T = +10 anni Tempo

Il grafico mostra in sintesi come avverrebbe il consumo delle risorse nel futuro (curva a) senza l’applicazione di tutte le misure di mitigazione e compensazione nonchè delle azioni di protezione e valorizzazione ambientale, che corrisponde presumibilmente ad una conferma delle tendenze passate. La curva più bassa ( curva b) mostra l’andamento del consumo di risorse con tutte le mitigazioni ecc. Essa rappresenta appunto una strategia di progressivo abbassamento del consumo tendente gradualmente alla sostenibilità forte. Il R.A. non è ne parziale ne incompleto, affronta tutte le questioni previste dalla normativa. Esplicita la metodologia adottata e risultati ottenuti: in particolare usa un procedimento ripercorribile cioè attraverso il quale è possibile ripercorrere il procedimento di stima degli impatti dalle azioni agli effetti (diretti e cumulati) sia l’inverso, dagli effetti è possibile risalire alle azioni che li hanno generati.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA − L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritato una particolare attenzione in fase di pianificazione. Pur tuttavia, è emerso che, relativamente alle aree produttive programmate ma non attuate, delle stesse non è stata fatta la valutazione degli effetti derivanti dalla loro attuazione. Si rende, pertanto, necessario che per tali ambiti, prima della loro attuazione venga svolta la verifica di assoggettabilità alla procedura VAS, ovvero gli effetti vengano valutati in sede di redazione del singolo PAT. Relativamente alle ”aree di urbanizzazione programmata” – “produttivo programmato”, perimetrate nell’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità”, la disciplina di tali aree, che presentano elevati gradi di tutela, va demandata ai singoli PAT e non ai Piani degli Interventi come riportato nell’art. 8.3.4.7 delle NTA. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto al PTRC, adottato con DGR 372/2009, e al PTCP di Padova. Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate e descritte nella presente relazione, conduce agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004 e fatti propri dalla stesso PATI. Per misurare gli effetti attesi dalle azioni vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano. Sul punto, sentiti il valutatore e la provincia di Padova, si ritiene che il piano di monitoraggio contenuto nel Rapporto Ambientale debba essere modificato in relazione alle criticità presenti sul territorio del PATI nonché a quelle derivanti dall’attuazione del PATI medesimo. Pertanto le Amministrazioni comunali interessate debbano applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio che più avanti viene proposto.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Barbona, Carceri, Este, Ospedaletto Euganeo, Sant’Urbano, Vighizzolo D’Este, Villa Estense, Ponso (PD) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. dovrà essere aggiunto un articolo riportante le seguenti disposizioni: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica:

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti:. MATRI misurazioni PERIOD FONTE DEI DATI CI [UdM] ICITÀ  Biossido di Zolfo  Ossidi di Azoto  Ossidi di Carbonio  Ozono  ARPAV  Polveri sottili specifiche  Centro  Idrocarburi policiclici aromatici secondo i Meteorologico di Aria annuale  Benzene limiti Teolo, stazione di  Idrocarburi non metanici normativi Este.  Piombo  Provincia di Padova  Anidride carbonica  CO 2 equivalente come da “progetto Clipad” allegato al PATI  Pioggia  ARPAV Stazione di mm/mese Clima  giorni piovosi Masi e stazione di annuale n/mese  SECA dei corsi d’acqua Da normativa  ARPAV  SCAS dei corsi d’acqua Da normativa  Provincia di Padova,  Superfici zone vulnerabili ai nitrati di Ha Acqua stazioni n. annuale origine agricola 171,194,197  Sorgenti controllate n. - %sup.  Comuni limiti  Superficie Agricola Utile trasformata mq  Densità di infrastrutture di trasporto km rete/kmq  Area da bonificare sul territorio mq intercomunale Suolo e  Variazioni della superficie forestale e del mq Regione, sottosu verde pubblico, differenziate per tipologia Provincia, biennale olo  Permeabilità: rapporto % tra superficie non mq % Comuni urbanizzata e superficie totale (inter)comunale  Attività di cava % n.  Unità e connessioni ecosistemiche ARPAV Biodive vegetazione (aree boscate, vegetazione Km Regione, biennale rsita’ ripariale e delle aree ripariali mq Provincia, Comuni  Superficie degli ambiti paesaggistici tutelati mq ARPAV Paesag  Unità di paesaggio e ambiti di percezione Provincia Comuni biennale gio n.

tipo Patrim  patrimonio insediativo storico e Regione, n. onio tradizionale Provincia, annuale stato caa,  patrimonio archeologico Comuni  popolazione residente in ciascuna zona % Inquin acustica anti  sorgenti di radiazioni non ionizzanti n. km fisici e  Superamenti limiti radiazioni non Comuni biennale Salute ionizzanti (aree campione) n. umana  Inquinamento luminoso (aumento luminanza) % Infrast  n. di passeggeri per km nel trasporto n/km rutture pubblico locale Regione, bienn e  n. spostamenti giornalieri casa- n. – modalità Provincia, ale mobilit scuola/lavoro e modalità di trasporto Comuni à  incremento piste ciclabili UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 26

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA km  Installazione di solare fotovoltaico Energi Kwh Ente gestore annua  Efficienza energetica (risparmio) e fonti a % sul totale Comuni le alternative Il monitoraggio degli effetti delle azioni di piano e delle misure di compensazione e/o mitigazione verranno effettuati con lo strumento CLIPAD allegato al piano ed alle presenti norme. Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato, d’intesa con la Provincia di Padova, a cura di ciascun Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PATI tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2. dovrà essere inserito altro articolo in cui vengono riportate tutte le misure di mitigazione/compensazione individuate negli elaborati A.8 “Rapporto ambientale”; A 8.8 “Rapporto Ambientale – Norme Tecniche Attuative” e A.8.9 “Rapporto Ambientale - Prontuario delle mitigazioni”; 1.1.3. alla fine del punto 6.1.1 dell’art. 6 vanno inserite le seguenti prescrizioni: • nei comuni di Este, Ospedaletto Euganeo, Sant’Urbano, Villa Estense e Granze la progettazione dei Piani d’Intervento, la progettazione delle “Aree di Connessione Naturalistica” (così definite in relazione-vedi pag.92 e segg.), la progettazione dei Piani Attuativi, la progettazione delle infrastrutture e la progettazione di insediamenti produttivi dovrà contenere la relazione di valutazione d’incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i potenziali disturbi arrecati alle aree della rete Natura 2000, le eventuali azioni di mitigazione e/o le eventuali alternative proposte, nonché le azioni di potenziamento di tali aree; • la progettazione del verde dovrà essere eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive; • dovranno essere rispettate le pozze, anche temporanee, non direttamente collegate al bacino acqueo principale, in cui sono presenti elementi caratteristici e peculiari dell’erpetofauna veneta, inseriti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat; • va assicurata la conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; • dovrà essere eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti. 1.1.4. Va inserito altro articolo relativo al contenimento dell’inquinamento luminoso che dovrà prevedere le seguenti precauzioni: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.1.5. per quanto riguarda le “aree di connessione naturalistica” di cui all’art. 6.1.4.2, nella lettera b. sostituire le parole “in sede di P.I. possono ridefinire” con “in sede di PAT definiranno” . 1.1.6. dovrà essere verificata la coerenza tra quanto previsto dall’art. 6.1.4.6 con la disposizione contenuta nell’art. 7.8.4 relativa alle “aree di interesse storico-ambientale ed artistico”. 1.1.7. nell’art. 8.3.4.7 sostituire “i P.I. dei Comuni” con “i PAT dei Comuni” . 1.1.8. nell’art. 6.1.4.4 occorre inserire le necessarie direttive/prescrizioni per salvaguardare il “corridoio secondario blueway - elemento fisico esistente” con l’ambito produttivo di rilievo comunale da ampliare al 5%”, individuato sull’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” - ATO 10. 1.2. dovrà essere verificata la coerenza delle linee preferenziali di sviluppo insediativo degli ambiti produttivi di rilievo comunale da ampliare al 5% negli ATO 5, 8, 9, 10, 11 e 12 di cui all’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” riconosciuto quale ”ambito a cui attribuire obiettivi di tutela, riqualificazione e valorizzazione” (art. 8.3.4.7) con l’ambito riconosciuto quale “area rappresentativa dei paesaggi storici del Veneto” di cui all’elaborato A.3.2 “Carta delle Fragilità- Tutele” . 1.3. sull’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” devono essere riportati i coni ottici di cui all’art. 8.3.4.3 delle NTA. 1.4. è necessario rappresentare sull’elaborato A.1 “Carta dei Vincoli e della Pianificazione territoriale” quanto indicato negli artt. 7.1 e 7.3 delle NTA. 1.5. analogamente, è necessario rappresentare sull’elaborato A.2 “Carta delle Invarianti” quanto indicato nell’art. 8.3.1.4 delle NTA. 1.6. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.7. La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nel documento trasmesso dalla Provincia di Padova con note prot. n. 66502 del 04.05.2011 e prot. n. 85917 del 09.06.2011, nonchè con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.8. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.9. Ciascun Comune deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI nel territorio di pertinenza in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. i Piani comunali di zonizzazione acustica dovranno essere adeguati in relazione alle previsioni attuative dei Piani degli Interventi.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale. 3. adeguamento dei PAT 3.1. Ciascun Comune dovrà adeguare il proprio PAT con le pertinenti prescrizioni sopra riportate.

FIRMATO Il Presidente della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 29 pagine

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