Rovigo, Pinacoteca Di Palazzo Roverella 30 Gennaio 13

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Rovigo, Pinacoteca Di Palazzo Roverella 30 Gennaio 13 30 GENNAIO 13 GIUGNO 2010 ROVIGO, PINACOTECA DI PALAZZO ROVERELLA Tra le opere esposte, vanno segnalati alcuni capolavori giovanili IN MOSTRA di Giambattista Tiepolo, come la “Gloria di San Domenico”, I TITANI DELLA le “Tentazioni di Sant’Antonio”, “Eliodoro rapisce i tesori del PITTURA VENETA Tempio”, accanto a prove di soggetto mitologico quali “Diana e Atteone”, concesso dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Di Giambattista Piazzetta è in mostra una struggente pala raffigurante l’“Estasi di San Una mostra dedicata alla pittura Francesco” proveniente dal Museo del ’700 nel Veneto che scopre Civico di Vicenza e“L’Angelo capolavori dei grandi maestri e che Custode con i Santi Antonio da riscopre, facendolo conoscere al Padova e Gaetano da Thiene” grande pubblico, l’artista di origine dalla chiesa di San Vidal a Venezia rodigina Mattia Bortoloni. una selezione mozzafiato accanto ad una prova giovanile Ospitata nella Pinacoteca di di Sebastiano Ricci raffigurante Palazzo Roverella e curata da di magistrali opere dei Tiepolo, “Ercole al Bivio”, proveniente dallo Alessia Vedova, la mostra è Piazzetta, Pellegrini, Ricci, storico Palazzo Fulcis di Belluno promossa dalla Fondazione Cassa e “Lucrezia Romana” dalla Galleria di Risparmio di Padova e Rovigo, Balestra e altri Nazionale di Parma. dall’Accademia dei Concordi e dal Comune di Rovigo e presenta una Francesco selezione mozzafiato di magistrali Polazzo opere dei Tiepolo, Piazzetta, Satiro musicante e ninfa (dettaglio) Pellegrini, Ricci, Balestra e altri Collezione privata “Titani” del Settecento veneto accostandoli per la prima volta ad una accurata selezione di opere mai viste del Bortoloni. Va subito chiarito che non si tratta mai di accostamenti casuali di opere pur straordinarie per bellezza ed importanza. Ciascuna di esse è stata scelta con un obiettivo preciso: il raffronto puntuale tra Bortoloni e gli altri grandi del ’700 veneto. Sebastiano Ricci nell’altra pagina Lucrezia Romana Giambattista (dettaglio) Tiepolo Soprintendenza Eliodoro rapisce i tesori al patrimonio del tempio (dettaglio) storico artistico Museo di e etnoantropologico Castelvecchio di Parma e Piacenza Verona Antonio Bellucci Di Giambattista Pittoni sono Vanitas messe a confronto due tele: la (dettaglio) Collezione prima ispirata ai temi di Torquato privata Tasso che raffigura “Olindo e Sofronia” ancora di impaginazione seicentesca e la seconda, “Diana e La mostra “Bortoloni Piazzetta le ninfe” che è già di gusto rocailles. Tiepolo: il ’700 Veneto” è Di Antonio Balestra, maestro organizzata in collaborazione di Mattia Bortoloni, saranno con la Regione del Veneto, la presenti un’inedita “Natività” Soprintendenza per i Beni Storici e due straordinarie tele, provenienti Artistici ed Etnoantropologici dal monastero benedettino di San per le Province di Verona, Paolo d’Argon, recuperate dopo Rovigo e Vicenza, e la Provincia un lungo intervento di restauro. di Rovigo e gode del patrocinio L’esposizione, inoltre, è arricchita della Regione del Veneto e del da una preziosa sezione di Ministero per i Beni Artistici bozzetti dei più grandi frescanti e Culturali. del Settecento: oltre ai Tiepolo (Giambattista e Giandomenico), al Piazzetta e allo stesso Bortoloni, nella pagina a fianco Giambattista anche Dorigny, Diziani, Crosato, Giambattista Pittoni Piazzetta Antonio Balestra Fontebasso, Guarana che Diana e le ninfe nella pagina a fianco Estasi di San Natività (dettaglio) Louis Dorigny Francesco (dettaglio) Adorazione dei di quest’arte furono gli ultimi Musei Civici Venere e Cupido Musei Civici pastori (dettaglio) grandi seguaci. Vicenza Collezione privata Vicenza Collezione privata L’ESTROSO BORTOLONI Artista da Guinness. Irreverente, ironico, antiaccademico Alcuni lo conoscono “solo” per un’opera da Guinness: il più esteso affresco di tutti i tempi e luoghi, 5500 metri quadri di finissima pittura per l’enorme cupola ellittica (anch’essa da primato, essendo la più grande al mondo) del Santuario di Vicoforte, © Priuli & Verlucca. Foto Enrico Formica © Priuli & Verlucca. in Piemonte. Un’opera colossale, delle dimensioni di un intero campo da calcio, considerata il capolavoro del barocco piemontese, affrescata per celebrare la Beata Vergine e, insieme, la gloria di Casa Savoia. Altri lo conoscono perché lavorò a fianco di Giambattista Tiepolo, al punto che in non pochi capolavori del grande maestro è ancora oggi difficile distinguere ciò che si deve al pennello dell’uno o dell’altro. In ogni caso Mattia Bortoloni (Canda di Rovigo, 1696 – Bergamo, 1750), fu un artista straordinario, originalissimo, “soffocato” in vita e nella fama per aver operato con i titani dell’arte veneta del Settecento, dal veronese Balestra lavorò a fianco di (di cui fu anche allievo) ai Tiepolo (Giambattista e Gian Domenico). Giambattista Tiepolo… Ora, finalmente, una grande mostra è ancora oggi difficile distinguere lo riporta agli antichi splendori e lo fa conoscere al grande pubblico ciò che si deve al pennello ponendo a confronto le sue opere dell’uno o dell’altro con quelle dei suoi maestri e dei suoi contemporanei (Ricci e Piazzetta, solo per citarne alcuni). Negli ultimi anni, studi più approfonditi hanno Mattia Bortoloni gradualmente portato a riscoprire la grandezza del tutto Giunone chiede di strada e di lavoro, Giambattista Tiepolo, seppe poi Mattia Bortoloni, autonoma del Bortoloni: egli infatti, fu artista tanto a Eolo di liberare declinare in modo magnifico. Giuseppe Bibbiena, i venti, soffitto Felice Biella, 1745 apprezzato da ottenere, a soli 20 anni, un incarico di Ca’ Farsetti Luci e ombre accompagnano la sua lunga carriera Affreschi ambitissimo come quello di affrescare gli interni (dettaglio) che, insieme ad altri ma molto spesso da solo, della cupola, di Villa Cornaro a Piombino Dese (PD), capolavoro Fondazione Musei lo ha visto impegnato in una attività ciclopica anche Santuario della Civici - Ca’ Farsetti, Santissima Vergine del Palladio. Un’impresa in cui, giovanissimo, seppe sala del Sindaco, per quei tempi, in grandi lavori a Venezia, in Veneto, Vicoforte Mondovì anticipare il rococò che il suo futuro compagno Venezia Lombardia, Piemonte. Tra i suoi capolavori i cicli affrescati per il Duomo di Monza, per il A fianco dei grandi del Settecento Santuario della Consolata e per Palazzo Barolo a Torino, per Palazzo Clerici e Palazzo Dugnani a Milano, IL RICCHI per Villa Vendramin Calergi a Fiesso Umbertiano (RO), per Villa RECUPERATO Albrizzi a Preganziol (TV), per Villa Raimondi a Birago di Lentate esposto a Palazzo Roverella sul Seveso (MI) e Visconti-Citterio a Brignano Gera d’Adda (BG), per le Chiese veneziane dei Santi Giovanni e Paolo e di San Nicolò ai Tolentini, per Cà Sceriman e per Cà Pietro Ricchi, pittore toscano le cui opere rimasero Rezzonico, sempre a Venezia, sino al per lungo tempo misconosciute e la cui personalità suo capolavoro assoluto: l’imponente di artista originale ignorata, lasciò anche in Veneto ciclo per il Santuario di Vicoforte, tracce importanti della sua produzione. più di 5.000 metri quadri di finissimo Due di queste opere sono state recuperate e restaurate affresco, il più grande mai dipinto dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici sulla cupola ellittica più grande ed Etnoantropologici per le province di Verona, del mondo per dare immortalità Rovigo e Vicenza: “La cena in Emmaus” e “Il Signore al pantheon di Casa Savoia. libera le anime del Limbo”, nella Chiesa Parrocchiale All’attività di frescante, Mattia di Baricetta, a Rovigo. Bortoloni affiancò quella di gran Inizialmente poste sulle pareti del presbiterio della autore di tele, dove la necessità Chiesa di San Giovanni di Verdara nel Monastero del racconto va di pari passo con dei Canonici Regolari Lateranensi a Padova, una originale capacità interpretativa. le prestigiose opere furono messe all’asta nel 1817. È soprattutto questa importante Da quel momento si ritennero perdute, ma poi produzione ad essere indagata riemersero nella Chiesa di Baricetta, vicino ad Adria. nella mostra di Palazzo Roverella. Il loro ritrovamento ha consentito di allargare Sono opere spesso studiate per la prima volta, le conoscenze sulla produzione artistica di questo attribuzioni inedite, tele mai svelate al pubblico e altre autore, singolare artista toscano difficilmente visibili, che restituiscono a Bortoloni la oggetto di un’importante fama, meritatissima, di cui godette al suo tempo, prima di Pietro Ricchi… riconsiderazione nel panorama trovarsi offuscato dalla magnificenza dell’arte tiepolesca. un singolare artista toscano del Seicento. In queste pale, Bortoloni si dimostra pittore dotato E, avvenimento ancor più degno di estro e originalità. Sono composizioni impaginate in nel panorama del Seicento di nota, il ritrovamento delle due modo antiaccademico, ironico, talvolta irriverente, in opere consentirà la ricomposizione controtendenza rispetto alla pittura religiosa dell’epoca. del nucleo originario delle opere La tela con San Tommaso di Villanova dell’Accademia commissionate al Ricchi dai Canonici Regolari dei Concordi rappresenta uno degli esiti più alti. PIETRO RICCHI A ROVIGO Lateranensi di Padova perché, assieme al dipinto Mattia Bortoloni Bortoloni segna infatti il superamento della tradizione Catalogo a cura di raffigurante la Resurrezione, oggi ai Musei Civici San Bovo, San tardo seicentesca in anticipo rispetto anche al grande Donata Samadelli, storico dell’arte, di Padova, si potrà avere per la prima volta un confronto Mattia Bortoloni Spiridione e San Giove e i quattro Francesco di Paola Tiepolo, come dimostrano i due
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