I Conti Lantieri Di Gorizia Committenti Di Rosalba Carriera E Francesco Pavona
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Incisori Itineranti Nell'area Veneta Nel Seicento. Dizionario Bio-Bibliografico
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Incisori itineranti nell’area veneta nel Seicento. Dizionario bio-bibliografico di Luca Trevisan e Giulio Zavatta VERONA · MMXIII UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Incisori itineranti nell’area veneta nel Seicento. Dizionario bio-bibliografico di Luca Trevisan e Giulio Zavatta VERONA · MMXIII Volume pubblicato con il contributo dell’Università di Verona nell’ambito del Prin 2008 Mobilità dei mestieri del libro in Italia tra il Quattrocento e il Seicento, Unità di Verona (responsabile: prof. Giancarlo Volpato) Le voci bio-bibliografiche sono state redatte da Luca Trevisan (M - Z) e Giulio Zavatta (A - L). Crediti fotografici: Biblioteca Panizzi (Reggio Emilia), figg. 1, 4, 5, 12 Luca Trevisan, figg. 8, 9, 11, 13, 14, 16 Giulio Zavatta, figg. 2, 3, 6, 7, 10, 15 Proprietà riservata © Copyright 2013, Università di Verona Impaginazione e stampa: Tipolitografia « La Grafica », Vago di Lavagno (Verona) ISBN 978-88-98513-25-3 Sommario 7 Giancarlo Volpato Una bella giornata con un pomeriggio felice 13 Giulio Zavatta Annotazioni sull’itineranza degli incisori del Seicento in area veneta 21 Luca Trevisan Appunti per l’incisione a Venezia nel XVII secolo: note di contesto 29 Dizionario bio-bibliografico 125 Iconografia 143 Bibliografia generale 151 Indice dei nomi Una bella giornata con un pomeriggio felice di Giancarlo Volpato Se Subiaco era stata l’aurora, Venezia fu l’alba dei libri a stampa: un’alba ra- diosa, splendente, ricca di straordinarie novità e che illuminò l’universo della cultura sino ad un mezzogiorno di grande fulgore, con un pomeriggio che s’avviò – lentamente e in un tempo piuttosto lungo – sino ad un tramonto con poca luce. -
Rovigo, Pinacoteca Di Palazzo Roverella 30 Gennaio 13
30 GENNAIO 13 GIUGNO 2010 ROVIGO, PINACOTECA DI PALAZZO ROVERELLA Tra le opere esposte, vanno segnalati alcuni capolavori giovanili IN MOSTRA di Giambattista Tiepolo, come la “Gloria di San Domenico”, I TITANI DELLA le “Tentazioni di Sant’Antonio”, “Eliodoro rapisce i tesori del PITTURA VENETA Tempio”, accanto a prove di soggetto mitologico quali “Diana e Atteone”, concesso dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Di Giambattista Piazzetta è in mostra una struggente pala raffigurante l’“Estasi di San Una mostra dedicata alla pittura Francesco” proveniente dal Museo del ’700 nel Veneto che scopre Civico di Vicenza e“L’Angelo capolavori dei grandi maestri e che Custode con i Santi Antonio da riscopre, facendolo conoscere al Padova e Gaetano da Thiene” grande pubblico, l’artista di origine dalla chiesa di San Vidal a Venezia rodigina Mattia Bortoloni. una selezione mozzafiato accanto ad una prova giovanile Ospitata nella Pinacoteca di di Sebastiano Ricci raffigurante Palazzo Roverella e curata da di magistrali opere dei Tiepolo, “Ercole al Bivio”, proveniente dallo Alessia Vedova, la mostra è Piazzetta, Pellegrini, Ricci, storico Palazzo Fulcis di Belluno promossa dalla Fondazione Cassa e “Lucrezia Romana” dalla Galleria di Risparmio di Padova e Rovigo, Balestra e altri Nazionale di Parma. dall’Accademia dei Concordi e dal Comune di Rovigo e presenta una Francesco selezione mozzafiato di magistrali Polazzo opere dei Tiepolo, Piazzetta, Satiro musicante e ninfa (dettaglio) Pellegrini, Ricci, Balestra e altri Collezione privata “Titani” del Settecento veneto accostandoli per la prima volta ad una accurata selezione di opere mai viste del Bortoloni. Va subito chiarito che non si tratta mai di accostamenti casuali di opere pur straordinarie per bellezza ed importanza. -
Quaderno Istria.Indd
Sabato 14 aprile 2012 Splendori barocchi dell’Istria veneziana tra storia, arte e musica CON ENRICO LUCCHESE, ASCOLTI MUSICALI A CURA DI VALENTINO SANI BEL COMPOSTO storia arte musica Sommario 6 Cronologia istriana 8 Luoghi 9 PIRANO 1 9 Casa natale di Giuseppe Tartini 10 Duomo di San Giorgio 11 BUIE 2 11 Chiesa della Madonna della Misericordia 11 Duomo di San Servolo 12 MONTONA 3 13 Collegiata di Santo Stefano 14 Biografie degli artisti 14 Giuseppe Bernardino Bison 14 Giuseppe Camerata 14 Gaspare Muttoni, detto della Vecchia 15 Sante Piatti 15 Giambattista Pittoni I viaggi di Bel composto: storia, arte, musica fascicolo n. 2/2012 a cura di Pamela Volpi e Valentino Sani sabato 14 aprile 2012 Istria veneta Istria asburgica 1 3 2 3 S. DANIELE Barbeano Provesano Prodolone S. VITO AL TAGLIAMENTO 5 Cronologia dell’Istria in Età moderna Tratta da Egidio Ivetic, L’Istria moderna 1500-1797. Una regione di confine, Verona, Cierre edizioni, 2010. 6 7 Pirano Casa natale di Giuseppe Tartini Duomo di San Giorgio Luoghi Storia dustria salinaria e per Pirano iniziò una lenta parabola discen- Pirano o Pirano d’Istria (in lingua slovena Piran) è un comune dente finché, dopo la caduta della Serenissima nel 1797, passò di 17.687 abitanti della Slovenia sud-occidentale, sulla costa all’Austria, salvo una breve parentesi napoleonica durante la adriatica. quale fu sottomessa al distretto di Capodistria. La località di Pirano viene citata per la prima volta dall’Ano- Nei primi decenni dell’Ottocento l’attività salinaria riprese nimo Ravennate nel VII secolo d.C., col nome di Piranòn l’antico vigore: Pirano divenne un porto succedaneo di Trieste, (Πιρανòν). -
I. Europa Orientale & Urss
I. EUROPA ORIENTALE & URSS 1.0.1 Bibliografia italiana corrente sull'Europa orientale: BIC/EO 1982. A cura di Capaldo M. e D'Amelia A. e con la collaborazione di Loy R. e Tacchinardi R. — Europa orientalis 2 (1983), 165-234 1.0.2 2 Risaliti R., I Pistoiesi e gli slavi. — Bullettino storico pistoiese 84 (1982), 113-128. 3 Tenenti A., I Balcani nel romanzo italiano del Seicento. — In: Venezia, Italia, Ungheria fra Arcadia e Illuminismo, pp. 89-96. 1.0.3 4 Gori R., Renato Poggioli: una lettera di lavoro. — Inventario (1982) n. 4, 26-28 5 Rossani W., Ettore Lo Gatto un grande slavista. — L'osservatore politico-letterario 29 (1983) n. 6, 67-70 1.0.4 6 Bonazza S., Die Beziehungen zwischen Joseph Freiherr von Hormayr und Bartholomaus Kopitar und die Anfange der Slavistik in Osterreich. — Der Schlern (1983), 203-217. 7 Capaldo M., Un insediamento slavo presso Siracusa nel primo millennio d.C. — Europa orientalis 2 (1983), 5-17 8 Crankshaw E., Il tramonto di un impero. La fine degli Asburgo. Trad. di Dell'Omodarme M. Milano, Mursia, 1983. 512 pp., ill., L. 20.000 9 Moltke H.K.B. von, Lettere sull'Oriente (dal diario balcanico). — Balcanica 2 (1983) n. 1, 129-135 10 Pitassio A., L'Estrema Sinistra e il movimento garibaldino di fronte alla crisi d'Oriente del 1875-1878. — Europa Orientalis 2 (1983), 107-121 I l Romano S., Italia e Slavia del Sud: a proposito di due vecchi libri. — Analisi storica 1 (1983) n. 1, 121-128 12 Tamborra A., Garibaldi e l'Europa. -
Bazin, Germain (Hrsg.): Kindlers Malerei-Lexikon, Bd. 1, Zürich 1964, S
Originalveröffentlichung in: Bazin, Germain (Hrsg.): Kindlers Malerei-Lexikon, Bd. 1, Zürich 1964, S. 304-305 BENC BENCOVICH (BENKOVlC) Federico, genannt il Ferigheto dalmatino Gegensatz stand zu der wie Valsecchi sagte »arkadischen, ele * um 1677 in Dalmatien ganten und schweifenden Malerei seiner Zeitgenossen Ricci, Ami t 8. 7.1753 in Görz goni und Pellegrini«. Aus dem Leben des Meisters weiß man nur wenig. Sein genaues Federico Bencovich ist in der italienischen Malerei ein Vertreter Geburtsdatum ist unbekannt, auch über seinen Geburtsort sind jener Übergangszeit, die von Correggio, Crespi und Magnasco zu die Angaben uneinheitlich. Sicher ist, daß er aus Dalmatien Piazzetta und Tiepolo führte. Er wuchs auf in der Tradition der stammte oder wenigstens dalmatinischer Herkunft war. In der Ge venezianischen und der Bologneser Malerei, konnte aber ihren schichte der italienischen Malerei war er der »letzte Schiavone«, Einflüssen widerstehen und einen durchaus eigenständigen Mal dessen Schaffen auch die österreichische Kunst beeinflußte. Ben stil entwickeln, der ihn als eine sehr starke, wenn auch unruhige covich studierte zunächst in Venedig, später bei Carlo Cignani ir sich Künstlerpersönlichkeit auswies. In der religiösen Inbrunst und im Bologna, wo Crespi sein großes Vorbild wurde. Er begeisterte von Leidenschaft erfüllten Pathos seiner Bilder offenbarte sich eine auch für die Werke Correggios. Um 1710 war er wieder in Venedig 1 ernste, innerlich stark beteiligte Schöpfernatur, deren Schaffen im tätig und begegnete dort Rosalba Carriera, der er als Freund, Lei FEDERICO BENCOVICH »OPFERUNG IPHICENIENS« (AUSSCHNITT), VOR 1730. POMMERSFELDEN, SCHLOSS WEISSENSTEIN 1 t 304 FEDERIco BENCOVICH »OPFERUNG ISAAKS«, VOR 1730; LEINWAND, 221 x 165 cm. ZAGREB, STARA GALERDA JUGOSLAVENSKE AKADEMIJE rer und Mitarbeiter verbunden blieb. -
Rosalba Carriera Provenant De La Galerie Des Repr
Neil Jeffares, Dictionary of pastellists before 1800 Online edition CARRIERA, Rosalba pp. 98ff, 107; Lüttichau 1985, p. 1873, fig. 12; Venice 1673–1757 Brunner & al. 1988, p. 73; Sani 1988, no. 213, NB: This is the Named sitters part of article. To return fig. 186 n.r.; Sani 2007, no. 234 repr. ϕ to the Essay follow this hyperlink. Pastels – Named Sitters A–K J.21.0189 Christian Ludwig AGRICOLA (1667– 1719), peintre, paysagiste, pstl, 43.2x31.1 (A.; Frankfurt, Johann Andreas Benjamin Nothnagel, Maler, 2.VIII.1784, Lot 38, Kr30; Friedrich Samuel Freiherr von Schmidt) J.21.019 =?AGRICOLA, m/u ~grav. Bernard Vogel. Lit.: Carriera 2007b, p. 59 repr. J.21.0192 [Charlotte-Élisabeth Aïcha, dite] Mlle AÏSSÉ [(c.1695–1733)], pstl, 57x45 (Alexandre J.21.0199 ~cop. XIXe, pstl, ov. (Boris Wilnitsky Dumas fils; Paris, Drouot, Léon Tual, 2013, as by Hoin) Chevallier, 12–13.V.1892, Lot 187 n.r.). J.21.02 Anna AMALIA Giuseppa di Modena d’Este, =?Exh.: Paris 1885a, no. 1 n.r. [?attr.; cf. pstl/ppr, 52x40 (Uffizi, inv. 1890, no. 2585. Coypel; Vialy] Violanta von Bayern, Villa Lappeggi 1733– J.21.0207 ~cop. XIXe, pstl, ov. (Boris Wilnitsky Albergatti, v. Bentivoglio 1762; Palazzo Crocetta a.1861; acqu. 1861). 2013, as by Hoin) J.21.0193 La marquise d’ALINCOURT, née Marie- Exh.: Paris 1919b, no. 27 n.r.; Turin 1951, p. J.21.0208 Kaiserin AMALIE Wilhelmine, née von Joséphine de Boufflers (1704–1738), pstl, 74; Carriera 2007b, no. 9 repr. Lit.: Malamani Braunschweig-Lüneburg (1673–1742), Carriera, Diari, comm. -
Federico Benkovi} U Tri Biografske Bilje{Ke Iz 18. Stolje}A
Rad. Inst. povij. umjet. 27/2003. (207–215) S. Cvetni}: Federico Benkovi} u tri biografske bilje{ke iz 18. stolje}a Sanja Cvetni} Filozofski fakultet, Zagreb Valente fu questo pittore, dica ognuno che vuole: Federico Benkovi} u tri biografske bilje{ke iz 18. stolje}a Izvorni znanstveni rad – Original scientific paper predan 11. 9. 2003. Sa‘etak U osvrtu na tri biografske bilje{ke o Federicu Benkovi}u (1677.– Della Pittura Veneziana (1771.) priznaje da ima osje}aj »za sjenu i 1753.) iz 18. stolje}a, koje pru‘aju uvid u to kako je posljednji veliki svjetlo«, a Mariette (u. 1774.) u Abecedario, rukopisu koji je tiskan tek Schiavone bio vrjednovan u vrijeme neposredno nakon smrti, raz- 1851.–1853., zaklju~uje da Benkovi} nakon prvih, mladena~kih upje- motrena su pitanja za{to pojedini suvremenici o njemu iznose opre~- ha, vlastitom krivnjom: »Nije vi{e bio ono {to je obe}avao da }e ne sudove i kakav je odjek tih sudova u kasnijim istra‘ivanjima i postati«. Promjena koju kritiziraju biografi odnosi se najvi{e na Ben- recepciji Benkovi}eva djela. U venecijanskome izdanju Orlandijeva kovi}evu sklonost sna‘nim maniristi~kim iskustvima u kasnobarok- Abecedario pittorico (1753.) Pietro Guarienti predbacije mu {to je nome obzoru, za razliku od htijenja vladaju}ih slikara i kroni~ara nakon dobre {kole »prihvatio nov i ~udan na~in slikanja«, Zanetti u venecijanskoga rokokoa. Klju~ne rije~i: Federico Benkovi}, slikarstvo, kritika, 18. stolje}e Kriti~ka sudbina Federica Benkovi}a (?, 1677. – Gorica/Gori- jedina moja javna djela u Sv. Sebastijanu ili u Sv. -
Bibliografia Dell'arte Veneta
Arte Veneta 74/2017. Bibliografa dell’arte veneta (2016) a cura di Paolo Delorenzi e Meri Sclosa Arte Veneta 74 Bibliografa dell’arte veneta (2016) Appendice della rivista omonima, la Bibliografa dell’arte veneta, a cura di Paolo Delorenzi (monografe) e Meri Sclosa (periodici), costituisce un repertorio di pubblicazioni, edite nell’arco di un anno (2016), dedicate ad argomenti di interesse storico-artistico veneto al quale gli studiosi possono fare riferimento come strumento di aggiornamento e orientamento. Un modo per facilitare l’accesso a un ausilio fondamentale per gli studi. OPERE DI CARATTERE GENERALE L. Aldovini - D. Landau - S. Urbini, Le matrici lignee della collezione Malaspina e l’Atlante delle xilografe italiane del Rinascimento, “Studi di Memofonte”, 2016, 17, pp. 3-24, illustrato (www.memofonte.it). C. Balletti, Gli strumenti informatici al servizio della ricerca storica: il caso della cartografa veneziana del XV secolo, in Venezia e la nuova oikoumene. Cartografa del Quattrocento, atti del convegno (Venezia, 8-9 ottobre 2013), a cura di I. Baumgärtner - P. Falchetta, Roma, Viella Libreria Editrice, 2016, pp. 157-171, illustrato. A. Banchieri - A. Pra, Dal castello medioevale alla cultura della villa veneta, in Corti rinascimentali extraurbane. Un modello di cultura tra Italia e Polonia, atti del convegno (Altivole-Castelfranco Veneto-Maser-Vedelago-Mira-Padova-Luvigliano, 16-18 settembre 2013), a cura di M. Lenart - M. Wrana, Padova-Opole, Archiwum Państwowe, 2016, pp. 57-65, illustrato. A.B. Banta - L. Schneider, In the Shadow of La Serenissima, in The Enduring Legacy of Venetian Renaissance Art, a cura di A.B. Banta, London- New York, Routledge, 2016, pp. -
Palazzo Querini Stampalia Portego
Palazzo Querini Stampalia Museum Portego entrance Giovanni Mythology Bellini room room The earliest documents concerning the construction of the palace are from 1513-14 and point to Nicolò Querini as commissioner of the works. Grandson Francesco continued the works of enlargement and restoration in various stages throughout the first half of the century. From this period archival documents note nothing of importance until the acquisitions of the following century: in 1614 the building which is now the east wing of the palace and in 1653 part of the house between the canal and the church in Campo Santa Maria Formosa. The last radical transformation of Ca’ Querini was between 1789 and 1797 for the occasion of the marriage in 1790 between Alvise, son of Zuanne, and Maria Teresa Lippomano. In addition to the elevation of the third floor, completed after 1795, there was a large scale restructuring of the interiors with the reduction of the length of the portego and the evolution of the decorative scheme on which worked Jacopo Guarana, Davide Rossi, ornamentalist Giuseppe Bernardino Bison, gilder Domenico Sartori and brothers and stucco workers Giuseppe and Pietro Castelli. The museum is presented in such a way as to recall a patrician residence of the eighteenth century with the display of all of the collections of the family: furnishings, porcelain, sculpture, fabrics, chandeliers, globes, as well as paintings, in order to bring to life the spaces once truly inhabited by the Querini. A rich theatre where every detail plays an important role, from the fabrics in some rooms woven according to original patterns, to the curtains and the pelmets which adorn the windows to the original chandeliers. -
The Magical Light of Venice
The Magical Light of Venice Eighteenth Century View Paintings The Magical Light of Venice Eighteenth Century View Paintings The Magical Light of Venice Eighteenth Century View Paintings Lampronti Gallery - London 30 November 2017 - 15 January 2018 10.00 - 18.00 pm Catalogue edited by Acknowledgements Marcella di Martino Alexandra Concordia, Barbara Denipoti, the staff of Itaca Transport and staff of Simon Jones Superfright Photography Mauro Coen Matthew Hollow Designed and printed by De Stijl Art Publishing, Florence 2017 www.destijlpublishing.it LAMPRONTI GALLERY 44 Duke Street, St James’s London SW1Y 6DD Via di San Giacomo 22 00187 Roma On the cover: [email protected] Giovanni Battista Cimaroli, The Celebrations for the Marriage of the Dauphin [email protected] of France with the Infanta Maria Teresa of Spain at the French Embassy in www.cesarelampronti.com Venice in 1745, detail. his exhibition brings together a fine selection of Vene- earlier models through their liveliness of vision and master- T tian cityscapes, romantic canals and quality of light ful execution. which have never been represented with greater sensitivity Later nineteenth-century painters such as Bison and Zanin or technical brilliance than during the wondrous years of reveal the profound influence that Canaletto and his rivals the eighteenth century. had upon future generations of artists. The culture of reci- The masters of vedutismo – Canaletto, Marieschi, Bellot- procity between the Italian Peninsula and England during to and Guardi – are all included here, represented by key the Grand Siècle, epitomised by the relationship between works that capture the essence and sheer splendour of Canaletto and Joseph Consul Smith, is a key aspect of the Venice. -
Anecdotal Insights: Changing Perceptions of Italian Women Artists in Eighteenth-Century Life Stories Julia K
University of Minnesota Morris Digital Well University of Minnesota Morris Digital Well Art History Publications Faculty and Staff choS larship 2008 Anecdotal Insights: Changing Perceptions of Italian Women Artists in Eighteenth-Century Life Stories Julia K. Dabbs University of Minnesota, Morris, [email protected] Follow this and additional works at: https://digitalcommons.morris.umn.edu/arthistory Part of the Other History of Art, Architecture, and Archaeology Commons, and the Women's History Commons Recommended Citation Dabbs, “Anecdotal Insights: Changing Perceptions of Italian Women Artists in 18th-century Life Stories.” Eighteenth-Century Women 5 (2008): 29-51. This Article is brought to you for free and open access by the Faculty and Staff choS larship at University of Minnesota Morris Digital Well. It has been accepted for inclusion in Art History Publications by an authorized administrator of University of Minnesota Morris Digital Well. For more information, please contact [email protected]. Anecdotal Insights: Changing Perceptions of Italian Women Artists in Eighteenth-Century Life Stories Julia K. Dabbs “Why can’t a woman be more like a man?” Professor Henry Higgins’s androcentric lament from the musical My Fair Lady would have resounded with male biographers of the eighteenth century who wrote about the perplexing phenomenon of the woman artist. Since the Renaissance, writers of artistic biographical compendia had char- acterized the few female artists included in their volumes in distinctly different ways from their -
Afat-32-Def.Pdf
AFAT UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Dipartimento di Studi Umanistici AFAT Direttore Giuseppe Pavanello Comitato scientifico AFAT Giovanni Bianchi • Massimo Bisson • Barbara Boccazzi Mazza • Enrica Cozzi • Alberto Craievich • Daniele D’Anza • Roberto De Feo • Massimo De Grassi • Simone Ferrari • Lorenzo Finocchi Ghersi • Matteo Gardonio • Ludovico Geymonat • Vania Gransinigh • Milijenko Jurkovic´ • Matej Klemencˇicˇ • Maurizio Lorber • Enrico Lucchese • Roberto Pancheri • Alessio Pasian • Rivista di Storia dell’arte fondata nel 1975 Jan-Christoph Rössler • Ferdinand Sˇerbelj • Valerio Terraroli • Andrea Tomezzoli • Denis Ton • Giovanni Carlo Federico Villa • Maria Walcher • Nicoletta Zanni 32(2013) I testi sono sottoposti all’esame del Comitato Scientifico e del Comitato dei Revisori Anonimi Distribuzione libraria Scripta edizioni [email protected] ISSN 1827-269X scripta edizioni Pubblicato con il contributo di Presentazione PRIN 2010-11 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FRA 2011 Il numero 32 di AFAT relativo al 2013 si pre- E siamo all’età neoclassica, con un im- senta con l’abituale puntualità e nella sua portante inedito di Giambattista Lampi e veste rinnovata. Ogni volta – e non ci si un’indagine su un singolare aspetto di pro- stanca di dirlo – è come un piccolo miraco- duzione artistica, il papier peint, nella rara lo riuscire a giungere alla meta in tempi così produzione legata a eventi contemporanei: magri di risorse, in un Ateneo, come quello nel nostro caso, episodi della campagna triestino, che ha punti straordinari di ec- dell’Armée d’Italie in quattro scene tuttora cellenza ma che non ha mai ‘investito’ sulla prospettate sulle pareti di un ambiente di vil- storia dell’arte. Tant’è; non è mai mancata, la Gradenigo a Carbonera, presso Treviso.