La Mia Vita Per La Pace 1 La Mia Vita Per La Pace Sun Myung Moon
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La mia vita per la pace 1 La mia vita per la pace Sun Myung Moon Copyright © 2010, 2011: Steber Edizioni di Ciacciarelli Antonio via Carducci 3, 24127 Bergamo [email protected] - www.steberedizioni.it e FFUPM - Via di Colle Mattia 131 - Roma Facebook: Chiesa dell’Unificazione La prima edizione in lingua coreana di quest’opera è stata pubblicata nel 2009 da Gimm-Young Publishers, Inc. - Seul, Corea del Sud La sua prima edizione in lingua italiana è stata pubblicata nel 2010 da Steber Edizioni, con il titolo «Un cittadino globale amante della pace» Tutti i diritti riservati. La riproduzione anche parziale senza il consenso di Steber Edizioni o di FFUPM è vietata. Grafica Copertina ed impaginazione: Viviana Valenti - Bergamo - [email protected] Indice La mia vita per la pace 2 Presentazione Il nome di Sun Myung Moon è ben conosciuto, in Italia come in tutto il mondo, quale fondatore del movimento spirituale noto come Chiesa dell’Unificazione o Movimento dell’Unificazione. La notorietà del nome si accompagna però ad una conoscenza inadeguata della sua figura e del suo messaggio e permangono, nella mente dei lettori meno giovani, i ricordi degli attacchi che gli venivano rivolti dalla stampa, soprattutto negli anni ’70 e ’80. Oggi da questo punto di vista la situazione è molto più serena; la stampa sta guardando in modo più obiettivo, con minori preconcetti, al fenomeno Moon. Giunge quindi a proposito questa autobiografia che permette, a chi lo desidera, di conoscere direttamente dalle parole dell’autore chi è, cosa si propone, cosa ha fatto nella sua vita il fondatore della Chiesa dell’Unificazione. Chi ricorda gli articoli che un tempo lo attaccavano resterà sorpreso nello scoprire una persona completamente diversa da quella che aveva immaginato: scoprirà un leader religioso che ha attirato tante persone nel suo Movimento, proponendo la realizzazione di un nuovo mondo; un mondo che né scende dal cielo né viene costruito solo dagli uomini, ma che viene realizzato dalla cooperazione tra l’uomo e Dio. La sua visione quindi non è né miracolistica né puramente umanistica; è piuttosto una visione che coinvolge la libertà e la responsabilità dell’uomo nella realizzazione di un mondo nuovo. Un’altra osservazione fondamentale è che si può essere d’accordo o meno con le affermazioni dell’autore rispetto a vari argomenti, ma non si può certo sostenere che le sue posizioni siano astratte o teoriche: tutto ciò in cui crede lo ha messo egli stesso in pratica per primo, pagandone in prima persona le conseguenze; cito solo ad esempio i sei periodi trascorsi in prigione in Corea del Nord, in Corea del Sud, negli Stati Uniti. Si potrà essere incuriositi o scettici anche di fronte al suo amore così profondo per la Corea ed all’affermazione che quella piccola nazione dell’Est è destinata ad avere un ruolo fondamentale nell’era del Pacifico; non si possono però scartare questi aspetti definendoli a priori come infondati. Le sue argomentazioni sono infatti numerose, concrete e ponderate, e non ci resta che aspettare qualche anno per vedere se le sue previsioni si avvereranno o meno. A poco più di un anno dalla comparsa del libro in lingua originale possiamo finalmente proporlo anche in italiano. In Corea nei dodici mesi successivi alla La mia vita per la pace 3 pubblicazione, quest’opera è stata più volte in cima alla classifica dei bestseller. Inoltre, in meno di un anno e mezzo ne è stato venduto oltre un milione di copie, segno di un sano desiderio di conoscere «il suono dell’altra campana». Questo desiderio, tra l’altro, è espressione del senso profondo della vera libertà. Questa infatti è possibile solo se per compiere le proprie scelte ci si può basare non sui «si dice» o sull’informazione a senso unico, ma attingendo direttamente alla fonte delle notizie. Qualunque cosa si pensi di Sun Myung Moon bisogna prendere atto del fatto che ha scosso lo status quo delle religioni nel mondo; il Movimento da lui creato non è un fenomeno passeggero, è una realtà di cui tenere conto e su cui informarsi perché, indipendentemente dall’opinione di ciascuno in merito, avrà certamente un impatto sul nostro futuro. Uno dei messaggi fondamentali presente in quest’opera è quello relativo alla cooperazione tra le religioni, ed il forte invito a considerare la propria religione non più come via esclusiva per la salvezza personale, ma come mezzo per aiutare i propri compagni di fede a vivere una vita spirituale, valorizzando anche le strade diverse dalla propria. Questo è un messaggio il cui valore difficilmente può essere sottaciuto: indica infatti l’unica via possibile alla convivenza tra culture e religioni diverse. Bergamo, dicembre 2010 L’Editore La mia vita per la pace 4 Premessa Un’insistente pioggia primaverile è caduta tutta la scorsa notte, mettendo fine ad un periodo di siccità invernale. È stato così bello aver avuto questa pioggia, che ho trascorso l’intero mattino passeggiando nel parco. Il terreno aveva quell’aroma fragrante di terra umida di cui avevo sentito la mancanza durante tutto l’inverno, mentre il salice piangente e i ciliegi facevano già intravedere i segni delle nuove gemme primaverili. Mi sembrava quasi di sentire la vita che tornava qua e là nel parco. Allo stesso tempo mia moglie, che mi aveva seguito, stava raccogliendo dei freschi germogli di artemisia che erano riusciti ad emergere tra l’erba secca. La pioggia della notte aveva trasformato il parco in un profumato giardino di primavera. Per quanta confusione possa esserci nel mondo, inevitabilmente, quando il calendario giunge a marzo, la primavera si ripresenta. Più divento anziano, più trovo significativo che nella natura la primavera faccia seguito all’inverno, portando con sé tanti fiori in pieno rigoglio. Chi sono mai io perché Dio, in ciascuna stagione, faccia sbocciare i fiori e cadere la neve, così che io possa provare la gioia di esser vivo? L’amore emerge dalle più riposte profondità del mio cuore e resto sopraffatto dall’emozione. Sono mosso alle lacrime al pensare che tutto ciò che vale veramente mi è stato dato gratuitamente. Nella mia vita ho fatto tante volte il giro del mondo, impegnato a costruire un mondo di pace, e tuttavia è qui, in questo giardino di primavera, che riesco a gustare la pace vera. Dio ci ha dato anche la pace, ma noi l’abbiamo perduta da qualche parte e adesso passiamo la vita a cercarla nei posti sbagliati. Per portare la pace nel mondo ho trascorso la mia vita visitando i luoghi più depressi ed emarginati. In Africa, ho incontrato madri che non potevano far altro che assistere impotenti alla morte per fame dei loro figli; nell’America del Sud ho incontrato padri che vivevano in riva a un fiume pieno di pesci, ma non riuscivano a mantenere le proprie famiglie con la pesca. Sulle prime non feci altro che condividere con loro il mio cibo, ma in cambio essi mi offrirono il loro amore. Inebriato dalla forza dell’amore, ho cominciato a piantare sementi ed a coltivare boschi. Insieme abbiamo pescato per nutrire i bambini affamati e abbiamo usato gli alberi per costruire le scuole. Ero felice anche quando le zanzare mi divoravano, mentre pescavo durante tutta la notte. E anche se mi trovavo sprofondato nel fango fino alle ginocchia, ero felice perché potevo vedere le ombre della disperazione scomparire dal volto del mio prossimo. Nella ricerca della strada più breve per un mondo di pace, mi sono sforzato di ispirare la trasformazione del processo politico e cambiare il modo di pensare della gente. Ho La mia vita per la pace 5 incontrato l’allora Presidente dell’Unione Sovietica Michail Gorbachev, deciso com’ero a favorire la riconciliazione tra il comunismo e la democrazia, e ho incontrato l’allora Presidente della Corea del Nord Kim Il Sung, per discutere di come avremmo potuto portare concretamente la pace alla penisola coreana. Sono andato negli Stati Uniti nel pieno del loro declino morale. Nel ruolo del pompiere che accorre a una chiamata, ho cercato di risvegliare il loro spirito puritano. Mi sono dedicato a risolvere vari conflitti nel mondo. Nella mia opera di pace tra Musulmani ed Ebrei, non mi sono fatto dissuadere dalla crescente minaccia del terrorismo. Come frutto dei miei sforzi, Ebrei, Musulmani e Cristiani si sono radunati a migliaia, partecipando a manifestazioni e marce per la pace. Purtroppo il conflitto continua. Ho comunque la speranza che un’era di pace stia per iniziare in Corea. La penisola coreana è stata preparata attraverso un’infinita serie di sofferenze e attraverso la tragedia della divisione, e sento nel più profondo del cuore che grazie a queste sofferenze un’energia potente è stata immagazzinata ed è pronta ad esplodere. Proprio come nessuno può impedire l’arrivo di una nuova primavera, nessuna forza umana può impedire che la fortuna celeste emerga nella penisola coreana e si espanda in tutto il mondo. La gente deve prepararsi a salire sull’onda della fortuna celeste (1), non appena questa arriva. Io sono un personaggio controverso. In qualsiasi angolo del mondo basta pronunciare il mio nome per portare scompiglio. Non ho mai cercato ricchezza o fama, ma ho passato tutta la vita a parlare solo di pace. Nonostante ciò, il mondo ha associato il mio nome a motti di scherno, mi ha respinto e mi ha tirato pietre. A molti non interessa neppure sapere cosa io dica o cosa io faccia, mi si oppongono e basta. Nel corso della mia vita sono stato incarcerato ingiustamente sei volte: nel Giappone imperiale, nella Corea del Nord di Kim Il Sung, nella Corea del Sud governata da Syngman Rhee e anche negli Stati Uniti, e in certe occasioni sono stato percosso così duramente che la carne mi è stata strappata dal corpo.