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SOMMARIO

3 Atlante dei Musei piemontesi Gianni Seiolla

15 Accordi internazionali in materia di inquinamento marino da idrocarburi Giuseppe Porro

31 Pioppicoltura in Piemonte:

31 Problemi della pioppicoltura: indicazioni e proposte Federico Boccalari 33 Aspetti economici della coltivazione del pioppo e prospettive di mercato Michele Prevosto 36 Gli insetti del pioppeto G. Lapietra 39 Malattie del pioppo N. Anselmi 42 Diserbo del pioppo N. Anselmi

43 L'ambiente nell'allevamento del coniglio da carne Marcello Bianchi

47 Considerazioni post ITMA '79: evoluzione e tendenze nell'industria tessile degli anni ottanta Franco Testore

51 Finanziamenti ed autofinanziamenti delle imprese pubbliche degli enti territoriali Aldo Pedussia

57 L'export piemontese può andare ancora più forte Bruno Cerrato

71 Le comunicazioni nel tempo attraverso la Valle di Susa Riccardo Grisoglio

87 Un sistema informativo regionale per la mobilità pubblica A. Crotti - I. lannelli

91 Note ad un convegno CEE sulla gestione dei rifiuti Franco Alunno

93 I rapporti al Club di Roma Eddi Sellando

103 Appunti su un soggiorno in Somalia Elena Garibaldi

107 Il 58° Salone internazionale dell'automobile - Un successo significativo Alberto Vigna

111 L'inaugurazione del traforo stradale del Frejus Giovanni Brogiato

113 Economia torinese

118 Tra i libri

127 Dalle riviste

Corrispondenza, manoscritti, pubblicazioni debbono essere indirizzati alia Direzione delia rivista. L'accettazione degli articoli dipende dal giudizio insindacabile della Direzione. Gli scritti firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano la In copertina: Direzione della rivista né l'Amministrazione camerale. Per le recensioni le pubblicazioni debbono essere inviate in duplice copia. È vietata la riproduzione degli articoli e delle note A. Rossi. senza l'autorizzazione della Direzione. I manoscritti, anche se non pubblicati, non si resti- / due ponti (Rimasco, Val Sesia) tuiscono. (Torino. Museo Civico). Editore: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino. Presidente: Enrico Salza Giunta: Domenico Appendino, Mario Catella, Giuseppe Cinotto, Renzo Gandini, Franco Gheddo, Enrico Salza, Alfredo Camillo Sgarlazzetta, Liberto Zattoni. Direttore responsabile: Giancarlo Biraghi Vice direttore: Franco Alunno Redattore capo: Bruno Cerrato Impaginazione: Studio Sogno Composizione e stampa: Tipolitografia V. Bona - Torino Pubblicità: Pubii Edit Cros s.a.s. - Via Amedeo Avogadro, 22 -10121 Torino - Tel. 531.009 Direzione, redazione e amministrazione: 10123 Torino - Palazzo degli Affari - Via S. Francesco da Paola, 24 - Telefono 57161.

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// Museo Borgogna di Vercelli. Il salone centrale del piano terreno.

antiquarie di Camillo Leone (1907) IL MUSEO BORGOGNA scorporate dall'altro museo che da lui DI VERCELLI prende nome e di cui parleremo in se- guito. Infine con la collezione legata pure nel 1907 alla città di Vercelli da 1. I principali musei di Vercelli sono: Antonio Borgogna. il Museo civico Francesco Borgogna, il «Fu singolare e fortunata coincidenza Museo Camillo Leone e la Galleria — scriveva nel 1969 Vittorio Viale d'arte moderna Luigi Sereno1. nell'introduzione dell'importante cata- Il Museo Borgogna è senza dubbio il logo del Museo che aveva riordinato principale museo del comprensorio e sin dal 19343 — che Vercelli abbia avu- una delle quadrerie più importanti del- to sullo scorcio dell'800 due appassio- la regione2. nati e colti collezionisti, entrambi ani- 11 Museo, che è ospitato nel palazzo mati dallo stesso ammirevole coraggio ottocentesco già dimora patrizia di An- di raccogliere e raccogliere per costitui- tonio Borgogna (Francesco a cui è inti- re nell'amata città musei con pregevoli tolato era il padre del precedente), fu ed istruttive raccolte d'arte e di storia: costituito nel 1933 con la riunione di due collezionisti diversi, anzi opposti tre nuclei di dipinti provenienti da al- caratteri: l'uno Camillo Leone, che trettante e distinte collezioni. Innanzi- non si muove quasi mai da Vercelli e tutto quella dell'Istituto di Belle Arti di dal suo palazzo, salvo qualche rara e Vercelli, costituita a partire dal 1863 rapida corsa a Torino, e tuttavia racco- con i lasciti del conte Feliciano Arbo- glie da tanti luoghi anche lontani, pezzi rio di Gattinara; incrementata in segui- di antichità, monete, armi, codici, libri to con affreschi e dipinti di scuola ver- ed oggetti d'arte decorativa d'ogni ge- cellese. Quindi delle opere di pittura nere; l'altro, Antonio Borgogna, che provenienti dal lascito delle collezioni viaggia di continuo in tutti i paesi d'Europa e d'Oriente, visita musei ed esposizioni, ed oltre a riportare ricordi dai luoghi visitati e a farsi eseguire da abili copisti, come si usava allora, ri- produzioni di celebri dipinti, compra dapprima belle cose, specie mobili e soprammobili, per l'ornamento del proprio palazzotto ed inoltre dipinti del suo tempo di artisti italiani e stra- nieri, ma più tardi, dal 1894 al 1905 (penultimo, questo, di sua vita), si dà tutto, nell'ormai maturato disegno del museo, a ricercare e ad acquistare pit- ture antiche, visitando antiquari, ma frequentando soprattutto le maggiori aste del tempo a Firenze, a Venezia, a Milano, a Roma e persino ad Anversa; e riuscendo cosi, nel breve giro di un dodicennio, a riunire il ricco e splendi- do complesso, che comprende pochi, ma importanti pezzi dei maggiori arti- sti vercellesi, ma numerose opere, fra le quali anche alcuni veri capolavori, di scuole italiane e straniere. Dopo una prima non felice esperienza di mediocri, ed anche deludenti acqui- sti fatti, probabilmente sulla fiducia della gran casa che effettuava la vendi- ta, nell'aprile del 1894 all'asta fiorenti- na delle raccolte Borg de Balzan di quadri fiamminghi, il Borgogna, gio- vandosi forse dei consigli di un qualche esperto (Giovanni Frizzoni?) opererà con molta avvedutezza nelle successive sue scelte. Cosi, solo un mese dopo, nel maggio dello stesso 1894, all'asta delle raccolte della contessa Lauredana Gatterburg Morosini, egli si accaparrerà (e sarà il primo nucleo d'una sala veneta) il for- te ritratto del doge Antonio Grimani che il Crowe ed il Cavalcasene non hanno esitato ad attribuire allo stesso Tiziano; la belliniana 'Sacra conversa- zione' firmata dall'allora poco noto Pietro De Ingannatis che fu perciò pa- gata ben 8.000 lire; i 'Suonatori di si- ringa', di un giorgionesco del primo Due vedute deI Museo Borgogna di Vercelli. quarto del '500; tre colorite, sgargianti scene sacre di Francesco Santacroce; e per il '600, le bellissime 'Madonna fra santi ed angeli' di Elisabetta Sirani e la 'Sacra famiglia' di cerchia del Gen- tileschi. Dovette essere una viva emozione ed una grande gioia per il collezionista di Vercelli, e un giorno 'albo signando la- pillo', quando nel novembre del 1895 Ad Antonio Borgogna, che in questo all'asta della quadreria Scarpa di Mot- tempo (1896) aveva anche comprato di- ta di Livenza, alla quale concorrevano rettamente dall'antiquario romano At- niente po' di meno che la National tilio Simonetti con garantita attribuzio- Gallery di Londra ed altri grandi musei ne a Giorgione (!), quell'un po' miste- stranieri, Antonio Borgogna, non ba- rioso, ma pur affascinante 'Concerto' dando, e ben lo si vede, al prezzo ele- che viene ora qui dato ad un veneto di vato (11.000 lire), riusci ad assicurare terraferma influenzato dal Pordenone e alla sua raccolta ed all'ideato museo dal Licinio, si presenta nel 1897 una della sua città, il mirabile tondo giova- grande occasione di arricchire notevol- nile del grande vercellese emigrato a mente le sue raccolte: la vendita della Siena, Giovanni Antonio Bazzi, detto antica e celebrata quadreria dei nobili il Sodoma, di cui non si aveva in pa- veneziani Manfrin. Ed egli la afferra e tria alcuna opera. E con il Sodoma sceglie e compra molto bene, aggiudi- vennero da quella vendita anche un pu- candosi per la sua raccolta, oltre al rissimo Francesco Francia, un compo- pregevole quadro di quel raro pittore sto Bissolo, la tizianesca 'Venere' di fiorentino del tardo Trecento che è il Pietro Liberi e lo stupendo, adorabile maestro di santa Verdiana, la impres- ' Gesù Bambino sulla paglia fra angeli ' sionante, stupenda 'Deposizione' di di Carlo Maratti. Tiziano che, seppure sia la replica di L'anno successivo, 1896, il Borgogna quella ora conservata al Museo del non manca di essere presente alle ven- Louvre, ne mantiene tutte le qualità ed dite romane sia delle raccolte Sciarra, i valori; la luminosa, splendida 'Sacra dalle quali provengono quattro bei conversazione ' di Jacopo Palma il vec- paesaggi classici di Jan Frans van Bloe- chio; la mirabile 'Madonna col Bambi- men, sia delle collezioni dei principi no ed angeli' di Hans Baldung Grien; Orsini, dove il nostro riesce ad acqui- la bella tela di Ludovico Carracci con stare, oltre a mobili e ad oggetti d'or- 'Arianna e Bacco', e una tipica figura namento, una 'Madonna' di Antonio di 'Carnefice con la testa di san Gio- da Viterbo, quel gioiello tutta finezza e vanni' di Lionello Spada. grazia (e il prezzo d'asta toccò le 6.700 A questo magnifico gruppo di opere lire), della Madonna che appare ai san- veramente insigni il Borgogna diede ti Sebastiano e Rocco, ora riconosciuto ancora cospicuo arricchimento quando, di Antonio Rimpatta, e con altri mino- nel maggio del 1898, dall'asta delle ri dipinti, due grandiose vedute rappre- raccolte dei conti Della Torre Rezzoni- sentative della pittura di paesaggio di co e dei Mantovani Orsetti egli si portò Andrea Locatelli e di Adrien Man- a casa lo splendido quadro 'Enea alla glard. Nel dicembre del 1896 e nel gen- corte di Diclone' variamente attribuito, naio dell'anno successivo si tengono a ma, di certo, lavoro di un lombardo Milano le vendite delle raccolte milane- della cerchia del Bramantino, una delle si Bonomi Cereda e dei marchesi Ric- preziose gemme del museo, il cui prez- ciardi di Firenze; ed alla prima il Bor- zo d'asta di 26.820 lire è indice oltre gogna si aggiudica, fra altre cose, la che del pregio dell'opera, quanto sia festante 'Madonna dell'alberello' di stato conteso all'appassionato collezio- Giovanni Francesco Caroto, e i due nista di Vercelli. Il quale, quasi con- preziosi quadretti, firmati, di fiori de- temporaneamente, non esitava ad im- gli olandesi Ambrosius Bosschaert il pegnarsi con decisione per farsi aggiu- vecchio e di Jan Davidsz De Heem e la dicare all'asta Kums di Anversa a ben veduta di antico chiostro di Giovanni 12.930 lire, quel fine originale che sono Migliara; alla seconda, il paesaggio con Pittore anonimo vercellese 'Le tentazioni di Sant'Antonio eremi- figure allegoriche del fiammingo italia- della fine del secolo XII, ta' di Davide Teniers il giovane; e par- I santi Nicola e Margherita. nizzato Pietro Mera, due graziosi pae- Vercelli, Museo Borgogna. tecipava inoltre ad altre vendite, acqui- saggi di Francesco Zuccarelli, le fini ta- stando, ad esempio, dalle raccolte My- Gian Giacomo da Lodi, volette, firmate, di Hendrijk Steen- Scene della vita di due santi. lius di Genova, due tipici rametti del wijck il giovane e di Peeter Neefs il Vercelli, Museo Borgogna. Poppi, e da quelle Bassi di Milano, giovane ed un caratteristico 'Giudizio una 'Sacra conversazione' di Andrea di Paride' di Adriaen van der Werf. Previtali e il delicato, assorto 'Ritratto

s di giovane dama' attribuito a Sofoni- sba Anguissola. La messa all'asta nel 1899 della qua- dreria del marchese Mercurino di Gat- tinara offri la felice occasione ad An- tonio Borgogna di accaparrarsi alcune notevoli pitture dell'antica scuola ver- cellese; e precisamente, tre bei mono- cromi di Gaudenzio Ferrari, due con angeli musicanti, uno con la drammati- ca figurazione della 'Salita al Calva- rio' e le grandi pale di Battista Giove- none e di Boniforte Oldoni. Al nucleo vercellese il Borgogna dava per altro importanti accrescimenti negli anni successivi con la 'Madonna fra santi' di Gaudenzio Ferrari, venuta dalla ven- dita Bevilacqua La Masa di Venezia; con la gloriosa 'Madonna fra santi', detta del cane, firmata e datata 1563, di Bernardino Lanino, comprata dalla marchesa Mensi di Milano; ed infine con la graziosa ' Adorazione ' di Defen- dente Ferrari che costituiva lo scom- parto centrale di un trittichetto, e che

fu acquistata ad un'asta Genolini di Johannes de Campo (?), Milano del 1905. Santo vescovo. Negli anni fra il 1900 ed il 1905 la par- Vercelli, Museo Borgogna. tecipazione del Borgogna alle aste d'ar- te fu meno febbrile, ma con tutto ciò molte altre opere vennero ad arricchire quello che poteva ormai chiamarsi il museo di Vercelli, e fra esse si rilevano per bellezza ed importanza la soavissi- ma 'Madonna adorante', della cerchia del Ghirlandaio attribuita a Bartolo- meo di Giovanni, proveniente dalle raccolte Mastai Ferretti vendute nel 1902; il bell'ovale di 'Madonna' del Sassoferrato, i due quadretti con cava- lieri e cavalli di Filippo Wouwermans, la fine tela con 'Fiori', firmata e data- ta, di Jan van Huysum, acquistati alla E se gloriosa conclusione di tanti ac- vendita delle collezioni Pallavicino Gri- quisti può ben dirsi la mirabile tavolet- maldi di Genova; la 'Madonna fra ta con 'Santa Marta ed un frate certo- santi' di Marco Palmezzano e, pittura sino', di Ambrogio da Fossano che stupendamente toccata, un bozzetto di Luca Beltrami tolse dalla propria rac- Francesco Maffei con la 'Processione colta e mise all'asta con altre 27 opere del corpo di san Marco a Venezia', già per riunire i fondi necessari al compi- della quadreria dei baroni Ravicz di mento dei restauri del Castello Sforze- Verona; ed infine dalla vendita Bevi- sco, sono pur nobili pezzi di pittura sia lacqua La Masa di Venezia, la festosa Johannes de Campo (?), l'altra tavoletta della stessa raccolta, 'Allegoria della terra', che può ben ri- Paolo eremita Iprima del restauro). Vercelli, Museo Borgogna. attribuita al maestro della pala Sforze- tenersi replica autografa del quadro di sca sia la bella composizione di 'Ma- Jan Brueghel il vecchio e di Hendrick donna fra santi' del ravennate Luca van Balen, della galleria Doria Pam- Longhi, sia il vivace, caratteristico phili di Roma. 'San Giovanni che predica alle turbe' Giovanni Antonio Bazzi, G. Martino Spanzotti, il Sodoma, S. Francesco e l'Arcangelo Michele. Sacra Famiglia. Vercelli, Museo Borgogna. Vercelli, Museo Borgogna. di Giorgio Vasari, che furono gli ultimi paesaggio del pittore romantico tedesco formato dallo scrivente, le Ammini- acquisti del Borgogna ad aste fra il Barend Cornelis Koekkoek. strazioni dell'Istituto di belle arti e del 1903 ed il 1905. Ora, se lo si considera nel suo svolgi- Museo Borgogna decisero di riunire in A queste opere venute alla raccolta del mento e ancora più nei suoi risultati, un'unica sede, qui al Borgogna, le lo- nostro da vendite accertate, se ne deb- veramente esemplare ed ammirevole si ro raccolte di pittura che mirabilmente bono aggiungere altre che il Borgogna manifesta questo curriculum di colle- si integrano e si completano, l'una si procurò attraverso particolari acqui- zionista di Antonio Borgogna, a cui ha documentando soprattutto la storia sti, come un 'Tobiolo e l'angelo' di dato anima e slancio l'ideale proposito delle scuole di Vercelli e del Piemon- Michele Tosini, la gentile 'Madonna di costituire non per sé, ma per la sua te; l'altra, con un numeroso insieme con serto di cherubi ' attribuita a botte- Vercelli, un degno e grande museo di di opere, artisti italiani e stranieri. È ga de Lo Spagna, un garbato 'Idillio pittura: luminosa conclusione di vita, da credere che'non si sarebbe potuto campagnolo' di Jan Steen, due tipici ed ammaestrante esempio nell'idea e di più e meglio rispondere ai proposi- Christian Dietrich, il bellissimo ritratto nella speranza di successivi sviluppi. ti, alle speranze ed all'auspicio dei di Domenica Volpato dipinto da Ange- E lo sviluppo realmente ci fu, quando fondatori e dei promotori delle due lica Kauffmann ed infine lo stupendo nel 1933, dando attuazione al piano raccolte». 2. La quadreria Borgogna di Vercelli si articola in tre nuclei ben distinti: a) di- pinti di scuola piemontese, con partico- lare esemplificazione della scuola ver- cellese dei secoli XIII-XVI; b) dipinti delle varie scuole italiane dei secoli XV-XIX; c) infine dipinti di scuole straniere dei secoli XVI-XIX. La collezione dei maestri piemontesi è la più copiosa numericamente dell'inte- ra raccolta e rispecchia esplicitamente l'interesse primario del collezionista ai fatti storico-figurativi della propria cit- tà e regione. Secondo la linea degli stu- di storici e antiquari locali (dal De Gregori al Bruzza). Essa annovera in- nanzi tutto una ricca serie di affreschi staccati e salvati dalle chiese vercellesi. Tra i più antichi sono quelli che deri- vano da S. Paolo a Vercelli raffiguran- ti la teoria dei santi Ambrogio, Pietro Martire, Bernardo, Giovanni Battista, Nicola e Margherita, inserita sotto una sequenza di archetti a tutto sesto sepa- rati da esili colonnine. Si tratta di una testimonianza anonima di cultura an- cora arcaicizzante, particolarmente ra- ra nel territorio vercellese, da porre cronologicamente sul finire del XIII se- colo, in parallelo, ma con lieve antici- po, su testi di impronta ancora bizanti- na, come quelli che decoravano il Bat- tistero di Biella. Dalla chiesa vercellese di S. Marco, pu- re a Vercelli, provengono inoltre nume- rosi altri frammenti di affreschi della seconda metà del XV secolo, fra cui sono particolarmente significative le storie di Santi e la serie di Profeti e Santi. La cultura dei primi è chiara- mente rapportabile con quella di Gian Giacomo da Lodi, pittore attivo per la corte sforzesca tra il 1451 e il 1490. Gli affreschi vercellesi che culturalmente sono da studiare anche con il ciclo che

decora la chiesa di Biliemme sono par- Defendente Ferrari, ticolarmente affini, nella ricerca di ca- Madonna in trono coi Bambino e Santi. ratterizzazione fisiognomica generica- Vercelli, Museo Borgogna. mente aggiornata sulle novità del Fop- Gerolamo Giovenone, Natività. pa, al ciclo affrescato da Gian Giaco- Vercelli, Museo Borgogna. mo nel S. Francesco di Lodi nel 1477, termine cronologico quest'ultimo che diventa utile anche per collocare le sto- rie vercellesi. Defendente Ferrari, Adorazione del Bambino. Vercelli, Museo Borgogna. Gli affreschi con Profeti e Santi dai lunghi cartigli e dai copricapi estrema- Defendente Ferrari, Polittico di Bianzé. Vercelli, Museo Borgogna. mente ricercati, pur nelle riminiscenze tardogotiche sono invece un poco più tardi. La cultura lombarda di questo maestro richiama molto da vicino, cosi da supporre che si tratti della medesi- ma mano, lo stile del pittore anonimo che interviene nel ciclo della navata de- stra della chiesa di Castellengo nel bas- so Biellese. Questo artista è probabil- mente novarese, come dimostrano an- che le sue tangenze con le opere di Tommaso Cagnoli (particolarmente con gli affreschi vernacolari di Garba- gna e di Albano Vercellese). Del periodo tardogotico sono ancora testimonianza nel museo Borgogna an- che due dipinti su tavola con Santo Ve- scovo e Santo Eremita, già appartenen- ti al pittore Vittorio Avondo, ma in se- guito passati nella collezione di Camil- lo Leone. Accostati per lungo tempo alla cerchia di Jaquerio, mostrano in- vece nella preziosità involuta degli sti- lemi e della materia pittorica (i fondi d'oro) una conoscenza diretta del mi- lieu culturale degli Zavattari e di Mi- chelino da Besozzo. Sarà da verificare con maggiore profondità l'ipotesi af- facciata di recente che si tratti di un'opera del maestro novarese Johan- nes de Campo attivo dal quinto decen- nio del quattrocento e sino al 1476, che si firma in un dipinto di Armeno nova- rese e la cui presenza sarebbe attestabi- le in numerosi cicli d'affresco nel terri- torio tra Novarese e Valsesia (Biandra- te, Sologno, Fervento, Briona, Varallo, Vicolungo, Suno). Al Museo Borgogna ben documentate appaiono le vicende della pittura a Vercelli e nel suo territorio, comprese fra gli anni ottanta-novanta del quat- trocento e gli anni ottanta del secolo successivo. Vale a dire cioè da Span- Gaudenzio Ferrari, zotti a Sodoma; e quindi da Defenden- Deposizione. Vercelli, Museo Borgogna. te a Gaudenzio e infine alla diffusióne dei modi di quest'ultimo per ben due generazioni di artisti. Giovanni Martino Spanzotti è docu- mentato a Vercelli dal 1481 dove lavo- rerà sino al 1498. Tra le opere che alla sua bottega si possono ricollegare nel Museo Borgogna è un pannello con S. Francesco e S. Michele arcangelo che la critica avvicinò alla S. Caterina di Verona (Museo di Castelvecchio) e ai santi della Parrocchiale di Conzano Monferrato. Sopra a destra: Jacopo Palma H Vecchio, Sacra Conversazione. Vercelli, Museo Borgogna.

Sotto: Cerchia di Orazio Gentileschi, Madonna con H Bambino e S. Giuseppe. Sopra a sinistra: Bernardino Lanino, Vercelli, Museo Borgogna. Madonna e Santi. Vercelli, Museo Borgogna. Sopra nella pagina accanto: Andrea Locatela, Paesaggio laziale. Sotto: G. P. Birago (?), Vercelli, Museo Borgogna. Enea alia corte di Didone. Vercelli, Museo Borgogna. Sotto: C. J. Vernet, Paesaggio. Vercelli, Museo Borgogna. Alla discendenza spanzottiana sono pu- re appartenenti due tavole con quattro Santi del periodo tardo dell'attività del maestro (1520-30). Forse queste opere sono da riferire alla cerchia del fre- scante biellese Gaspare da Ponderano attivo in numerose località biellesi (da Cerrione a Benna a Sala), come sem- bra rivelare il fare arcaico delle tavole oggi a Vercelli. Del maestro dello Spanzotti, il Sodo- ma, è a Vercelli uno splendido tondo con la Sacra Famiglia, databile con il Carli al 1504, cioè al periodo giovanile dell'artista, da porre cioè tra gli affre- schi di Sant'Anna in Camprena e il ci- clo di Monteoliveto. Se il Sodoma è carico di umori leonardeschi, Defen- dente Ferrari, educato alla scuola dello Spanzotti, a Chivasso, punta su una ci- fra devozionale spigolosa, neogotica e arcaistica, spesso intessuta di sottigliez- ze preziose. Di Defendente al Borgo- gna sono alcune opere, tra cui alcuni testi figurati che appartengono al terzo decennio e che sono particolarmente utili per ricostruire la situazione reli- giosa nel Piemonte orientale a questa data. Il Presepio forse parte di un Trit- tico, derivato dall'Adorazione del Bambino del Museo Civico di Torino appartiene agli inizi del terzo decennio, mentre invece il polittico che proviene da S. Maria del Tabbi di Bianzé è una grandiosa macchina con evidenti segni di stanchezza. La sottigliezza cifrata di Defendente si carica invece in alcune opere di Giove- none (attivo a Vercelli e nel Vercellese tra il 1519 e il 1543) di morbidezze or- mai gaudenziane. Gaudenzio infatti è più volte attivo a Vercelli (una prima volta nel 1508 per il polittico di S. An- na e quindi più tardi per gli affreschi di S. Cristoforo degli anni 1529-1534) e la sua presenza lascia nella cultura artistica vercellese un'impronta indele- bile. Tra le opere di Gaudenzio al Bor- gogna spiccano la Deposizione, esem- plata sull'opera di analogo soggetto del Perugino (1495) e che dimostrano tan- gibilmente il rapporto del Ferrari con l'Italia centrale. Quindi il Trittico di Gattinara. Ben documentate sono pure a Vercelli nel museo Borgogna le vicen- de della corrente che si inizia con Gau- denzio, a cui appartengono i Lanino, i Pietro Bouvier, L'anticamera della marchesa. Vercelli, Museo Borgogna.

Gaetano Chierici, La Matrigna. Vercelli, Museo Borgogna.

Pittore delia Francia meridionale. Cristo di Pietà. Vercelli, Museo Borgogna. ' A

Pittore della Francia meridionale, c. 1470, Hans Baldung Grien, S. Gerolamo. Madonna con H Bambino e angeli. Vercelli, Museo Borgogna. Vercelli, Museo Borgogna.

Pittore delia Francia meridionale, c. 1470, S. Bernardo. Vercelli, Museo Borgogna. Giovenone, gli Oldoni, che in vario pinto ha avuto anche in tempi recenti modo interpretano la festosità ottimi- saggi, capricci) secondo il gusto delle le più svariate attribuzioni: al Falconet- quadrerie antiche, nell'ambito preva- stica del maestro, e il suo teatro figu- to, a Luini Giovane, alla cerchia del rato. lente dell'area fiamminga tra Cinque e Bramantino, al miniatore Birago. Seicento. Tra i «primitivi» stranieri al- Se dal nucleo della scuola piemontese Tra i veneti non potevano mancare al (e in particolare vercellese) si passa di cuni pezzi eccezionali. Si tratta di due Borgogna opere dell'ambito tizianesco. sportelli con copie di santi ascrivibili a seguito alla sezione dedicata alle scuole Il Borgogna ne ottenne due tra i più italiane, il visitatore ha immediatamen- Maestro provenzale c. 1470, influenza- intricati (copie o comunque derivazio- to da Qu^rton e di una Madonna con te la testimonianza concreta degli ni), che hanno occupato la critica a più orientamenti del gusto che ispirava il il Bambino dell'allievo di Diirer (di cui riprese. Più sicuri invece altri pezzi di l'opera è piena di riferimenti) Hans collezionismo tra fine ottocento e gli cultura tizianesco-giorgionesca come la inizi del novecento (e quindi anche il Baldung Grien, di sottile e inquietante Sacra Conversazione del Palma, tre sa- suggestione. Borgogna), nonché degli interessi dei cre conversazioni dei Santacroce o una «conoscitori» di quel momento. Madonna ancora belliniana di - Quantitativamente infatti figurano in sco Bissolo. maniera proporzionalmente superiori nell'insieme della collezione, i «primiti- Tra i dipinti italiani conservati al Borgo- vi» toscani, umbri, quindi veneti, lom- gna figurano anche alcune opere del Sei- bardi (ma in senso unicamente leonar- cento, che sono un'ulteriore spia del gu- desco) o emiliani, del trapasso tra la sto e della ricerca critica nell'ambito del- cultura di fine quattro e di inizio Cin- la storia della pittura italiana di quegli quecento. Tali opere mostrano in pri- anni. Caravaggio e la sua cerchia all'ini- mo luogo che il gusto dominante è zio del secolo inizia a essere ristudiato orientato a considerare il Rinascimento criticamente. Esemplari a questo propo- come il periodo privilegiato per eccel- sito sono al Borgogna e di eccezionale lenza della nostra storia figurativa e qualità, una Madonna con il Bambino NOTE nel quale poli di attrazione dominanti che oggi viene ritenuta della cerchia del Gentileschi, nonché un'espressivo S. Ge- sono senza dubbio l'Italia centrale (con Per una notizia sulla consistenza e la storia di queste la Toscana in testa) e il Veneto. In rolamo di probabile caravaggesco nordi- collezioni si veda: Guida ai Musei del Piemonte, Torino co (franco-fiammingo). 1977, pp. 28-29. questa prospettiva è considerata con 2 Singolare è pure la presenza di alcuni Sul Museo Borgogna si veda: V. Viale, Guida ai Mu- particolare attenzione l'irradiazione sei di Vercelli, Vercelli, 1934, pp. 77-111; A. Brizio, Ca- della cultura leonardesca anche in altre notevoli dipinti settecenteschi fra cui talogo delie cose d'arie e d'antichità d'Italia. Vercelli, sono da ricordare quelli di Andrea Lo- Roma, 1935; Id., Inaugurazione del Museo Leone di aree fuori di quella Toscana, come in Vercelli, «Bollettino della Società Piemontese di Ar- Lombardia e in Emilia. Attesta questa cateli;, di Claude Joseph Vernet e Zuc- cheologia e Belle Arti», 1950-51, pp. 190-195; M. Ber- impressione di fondo l'esame dei testi carelli. La presenza di queste opere nardi, Ventiquattro capolavori di Vercelli, Torino, 1955- non deve stupire. Si tratta infatti di un V. Viale, Civico Museo Borgogna, Vercelli, I Dipinti figurati. Passano di fronte all'osserva- Vercelli, 1969; AA.VV., Opere d'arte a Vercelli e nella tore infatti alcuni dipinti che in quegli genere, quello del paesaggio, assai sua provincia. Recuperi e restauri 1968-1976, Vercelli, amato nel secolo XIX, per i suoi valori 1976; P. Loiacono Astrua, in «Musei del Piemonte' anni erano particolarmente studiati dai Opere d'arte restaurate», Torino, 1978, pp. llO-lll' «conoscitori» italiani ed europei (Mo- di abbellimento e di arredo. Per gli specifici problemi affrontati, si veda più in parti- In questa chiave va interpretata infine colare: Gian Giacomo da Lodi (G. C. Sciolla, in «Ar- relli, Berenson o Frizzoni, che non cer- chivio Storico Lodigiano», 1966; F. Mazzini, Affreschi to casualmente era il consulente di An- anche la serie dei dipinti ottocenteschi lombardi del Quattrocento, Milano, 1965); per gli affre- tonio Borgogna): Bartolomeo di Gio- di scuola italiana, per la maggior parte schi di Castellengo e relative ipotesi (G. C. Sciolla II della seconda metà del secolo, e di au- Biellese da! Medioevo all'Ottocento, in corso ' di vanni, la cui Madonna con il Bambino stampa); Johannes de Campo (Opere d'arte a Vercelli e del Borgogna rivela ancora caratteri tori di varia provenienza (da Stefano nella sua provincia, Vercelli, 1976, scheda relativa; cosi Ussi a Filippo Palizzi, da Giovanni per gli affreschi del sec. X1II-XIV da S. Paolo); Span- tardoverrocchieschi e ghirlandaieschi e zotti, Defendente e Giovenone (gli interventi più impor- che quindi è da porre allo scadere del Battista Quadrone a Giacomo Favret- tanti, recenti, sono quelli di L. Mallé: Spanzotti, Defen- to, da Gaetano Chierici a Pietro Bou- dente e Giovenone, Torino, 1971); Sodoma (E Carli II Quattrocento; il Pastura la cui Madon- Sodoma, Vercelli, 1979); Gaudenzio (cat. della mostra na con il Bambino è ancora derivata vier) che dimostrano l'immediata for- del 1956, Vercelli e L. Mallé, Incontri con Gaudenzio dal Pinturicchio molto studiato in que- tuna contemporanea del genere narrati- Tonno, 1969; De Biaggi, Studi Gaudenziani, s.d.)- La- vo e domestico e la ricerca da parte dei nino (ancora insuperati gli studi della Griseri, Vercelli gli anni dai filologi tedeschi; il Francia 1956); per lo sbarco di Enea (fondamentale lo studio dì collezionisti. A. Bertim: Un'ipotesi sull'attività pittorica di Giovan e Luca Longhi che in vario modo dif- Pietro Birago, in «Arte in Europa. Scritti di Storia fondono, in senso devozionale e puri- Infine, anche il Borgogna, come analo- dell arte in onore di Edoardo Arslan», Milano, 1966); stico, elementi della cultura raffaellesca sulla copia di Tiziano, Deposizione al Sepolcro (R Pal- ghe quadrerie italiane coeve conteneva lucchini, Tiziano, I, Firenze, 1969); Gentileschi, Locatel- e dell'Italia centrale. numerosi dipinti di scuola straniera. h, Vernet (Musei de! Piemonte. Opere d'arte restaurate Nell'area dei Leonardeschi spicca so- Tonno, 1978, schede relative); pittore provenzale c. Complessivamente questa parte è di 1470 (E. Castelnuovo, «Paragone», 1960, n 131)- prattutto uno splendido Sbarco di qualità più modesta, che dimostra una Hans Baldung Grien (C. L. Ragghiatiti, «Critica Enea presso Didone. Quest'ultimo di- d arte», 1937: utile intervento anche per altre revisioni scelta quasi eslusivamente iconografica attributive nello stesso museo Borgogna) e per generi (fiori, nature morte, pae- 3 Cfr. V. Viale, 1969, cit., pp. 10-14 ACCORDI INTERNAZIONALI IN MATERIA DI INQUINAMENTO MARINO DA IDROCARBURI Giuseppe Porro

tale tipo. Altri casi analoghi si erano mare che al momento dell'incidente LA RILEVANZA DEL FENOMENO già verificati: nel 1957 la petroliera della Torrey Canyon non esistessero Tempico-Mary, carica di 59.000 ton- già, come si avrà occasione di vedere, È cosa nota che il tema della rilevanza nellate di petrolio si arenò nei pressi di accordi internazionali in materia di in- giuridica dell'inquinamento marino ha Punta Calavera in California, con suc- quinamento da idrocarburi. Tali accor- assunto un rilievo, prima sconosciuto, cessiva fuoriuscita del petrolio; nel di internazionali, però, anteriori al fe- a seguito dell'incidente causato il 18 1966 la petroliera belga Fina-Norvege nomeno della costruzione di petroliere marzo 1967 dalla petroliera Torrey Ca- urtò contro degli scogli al largo di Bi- di grande tonnellaggio, come appunto nyon. La nave, che proveniva dal Gol- serta e le sue 35.000 tonnellate di pe- la Torrey Canyon, non prevedevano al- fo Persico con un carico di 119.328 trolio greggio giunsero fino alle spiagge cuna regola giuridica applicabile ad in- tonnellate di petrolio greggio si spezzò nei pressi di Roma. Ma il disastro della cidenti di proporzioni cosi catastrofi- urtando contro degli scogli, sette mi- Torrey Canyon rivelò, sia per i danni che, né dettavano regole di comporta- glia ad Est delle isole Scilly, al largo enormi arrecati, sia per la complessità mento preventivo atte a diminuire i ri- della Cornovaglia inglese. Il petrolio dei problemi giuridici sollevati1, in par- schi di analoghi incidenti. D'altronde fuoriuscito dal ventre della nave provo- ticolare per quelli concernenti la re- altri numerosi incidenti, quali ad esem- cò un disastro ecologico, di natura mai sponsabilità per i danni arrecati, la ne- pio quello causato dalla petroliera vista prima, sulle coste inglesi, poi su cessità di arrivare alla definizione di Amoco Cadiz, nel 19782, che provocò quelle francesi. Non fu questo il pri- regole giuridiche internazionali in ma- danni catastrofici alla costa Bretone, e mo, né purtroppo l'ultimo, incidente di teria. Con questo non si vuole affer- quello recente, del luglio 1979, causato dalla collisione di due petroliere al lar- problema, il risultato però fu la sem- tonnellate di stazza, nonché quelle con- go delle coste di Tobago, dimostrano plice emanazione di una risoluzione venzionali con una stazza superiore alle appunto la necessità di una regolamen- (priva di effetti obbligatori per gli Stati 500 tonnellate. Sono invece escluse tazione internazionale della materia, membri), nella quale il Consiglio della dall'Accordo le navi adibite alla pesca soprattutto in tema di indennizzo dei Società autorizzava l'Organizzazione delle balene, purché realmente adibite danni arrecati dall'inquinamento3. per le Comunicazioni a predisporre un a tale fine, tutte le navi adibite alla na- Antecedentemente all'incidente della rapporto che sarebbe dovuto servire co- vigazione nelle regioni dei Grandi La- Torrey Canyon, si erano adottate me base per un successivo accordo mul- ghi nord-americani, le navi da guerra esclusivamente misure internazionali tilaterale tra le potenze marittime, in ed ausiliari. Come si vede le eccezioni volte a prevenire e ad impedire l'inqui- materia di tutela dell'inquinamento pro- non sono poche ed hanno dato adito a namento causato da un volontario sca- vocato dagli idrocarburi. L'uscita dalla parecchie critiche. In particolare si è rico di petrolio in mare, (come nel caso Società delle Nazioni dell'Italia, del notato che l'eccezione per le navi da tipico del lavaggio delle cisterne delle Giappone e della Germania, rese però guerra è si in linea con la consuetudine petroliere); si trattava ora di prendere ben presto inattuabile tale progetto. che vuole le navi da guerra sottratte ad in esame il ben più grave problema Nel dopoguerra, le Nazioni Unite han- ogni potere se non quello dello Stato di dell'inquinamento originato da altre no ripreso il tema dell'inquinamento appartenenza, ma appare qui poco giu- cause, quali, in primo luogo, dagli in- marino da idrocarburi. Nel 1953 la stificabile dal momento che non si trat- cidenti avvenuti durante la navigazione Commissione dei Trasporti dell'ONU, ta di porre sotto controllo altrui, le na- delle petroliere. propose la costituzione, sotto gli auspi- vi da guerra di uno Stato, bensì sem- Scopo del presente lavoro è appunto ci del Consiglio Economico e Sociale, plicemente di porre norme per gli Stati quello di analizzare i principali accordi, di un comitato di esperti per lo studio per impedire che anche le loro navi da intercorsi a livello internazionale, in ma- di tale problema. guerra siano causa di inquinamento. teria di inquinamento marino da idro- Del problema si interessò anche la Di notevole rilevanza l'articolo III del- carburi, sia antecedentemente all'inci- Commissione per la codificazione del la Convenzione, là ove si dice che è dente della Torrey Canyon, sia successi- diritto internazionale in occasione della fatto divieto alle navi degli Stati con- vamente all'incidente stesso, fino a giun- Conferenza di Ginevra del 1958 sul di- traenti, di scaricare idrocarburi o so- gere ad un rapido cenno delle proposte, ritto del mare. La Convenzione inter- stanze impregnate di idrocarburi, nelle finora articolate, sullo specifico punto nazionale sul diritto del mare che ne prime 50 miglia a partire dalla costa, dell'inquinamento marino, nell'ambito scaturì, si limitò a rinviare la soluzione nonché in numerose zone d'alto mare dei lavori, tuttora in corso, della III del problema dell'inquinamento mari- specificate in un apposito allegato: tra Conferenza delle Nazioni Unite sul dirit- no alle disposizioni che i singoli Stati di esse quasi l'intero Mediterraneo, il Baltico, il Mar Nero, il Mare del Nord, to del mare. avrebbero deciso di darsi in tale mate- 5 ria, nell'ambito di un coordinamento il Mare Caraibico . di intenti peraltro non ben definito. Il tema scottante della responsabilità in casi di inquinamento è esposto nell'ar- ticolo 6. Le navi che violano il divieto I PRIMI ESEMPI di scarico, incorrono nelle penalità sta- DI ACCORDI INTERNAZIONALI bilite unilateralmente dagli Stati con- LA CONVENZIONE DI LONDRA traenti; queste penalità che colpiscono i DEL 1954 responsabili della navigazione — co- Con la Conferenza preliminare sul pro- mandanti delle navi e caricatori del blema dell'inquinamento da idrocarbu- greggio — sono emanate dagli Stati ri delle acque navigabili, promossa da- Risultati concreti sul piano normativo contraenti che si impegnano reciproca- gli Stati Uniti d'America nel 1926, si ebbe la Conferenza internazionale, che mente ad attuarle concretamente. Ogni ha il primo rilevante esempio di tenta- si tenne a Londra nell'aprile 1954 cui Stato esercita la giurisdizione penale tivo di accordo internazionale sull'ar- aderirono 42 Paesi, sotto gli auspici e sui responsabili delle navi battenti la gomento. In tale occasione fu prepara- per iniziativa dell'IMCO (Intergoverna- propria bandiera (anche in alto mare), to un progetto, per altro poi non at- mental Maritime Consultative Orga- e sui responsabili delle navi battenti tuato, che si proponeva di indicare il nization), l'Istituto specializzato del- bandiera straniera se queste ricadono criterio delle zone di interdizione e di l'ONU per le questioni relative ai traf- nella sua competenza giurisdizionale. divieto assoluto di immersione in mare fici marittimi. La Convenzione che da Anche in questo caso non si può fare a di residui petroliferi. essa scaturì, individua gli strumenti meno di osservare che la Convenzione Non oltre il limite di 50 miglia, ogni ed i mezzi giuridici per l'eliminazione demanda al singolo Stato l'emanazione Stato avrebbe dovuto determinare le del fenomeno della discarica in mare di sanzioni nei confronti di chi ha in- delle acque, di zavorra e di lavaggio, franto il divieto di inquinamento, sen- zone d'interdizione in prossimità delle 4 proprie coste. Anche la Società delle inquinate . Rientrano nell'ambito del- za però indicare con precisione regole Nazioni nel periodo intercorrente le l'accordo tutte le navi adibite al tra- comuni cui gli Stati debbono attenersi. due guerre mondiali, si adoperò su tale sporto di petrolio che superino le 150 La conseguenza sarà che le disposizioni l'IMCO è stata la sede ove hanno tro- chiesto anche il 65% — del tonnellag- nazionali in materia varieranno sensi- vato sviluppo le principali Convenzioni gio della flotta mercantile mondiale. bilmente le une dalle altre, anche se re- a carattere universale, aperte cioè alla Condizione questa raggiungibile con golanti la medesima materia della pre- firma di tutti gli Stati interessati, sia in notevoli difficoltà e con tempi molto venzione e della lotta all'inquinamento campo tecnico che in quello giuridico. lunghi, giacché per molti Stati la firma marino da idrocarburi. Altre Convenzioni sono invece state sti- di tali Convenzioni non comporta La Convenzione ha subito emendamen- pulate al di fuori dell'IMCO ed hanno, esclusivamente il compimento degli atti ti nel 1962 e nel 1969, nei quali è stato come si vedrà, carattere regionale; sono previsti dalla propria Costituzione per reso più severo il divieto di scarico di aperte cioè alla firma di quegli Stati che rendere operante nel proprio territorio, idrocarburi in mare da parte delle pe- intendono promuovere un'azione di tu- la norma internazionale in questione, troliere — (ogni qual volta sia possibile tela dall'inquinamento su uno specifico bensì anche l'elaborazione di una legi- le navi cisterna dovranno evitare di tratto di mare su cui si affacciano le pro- slazione nazionale che si adegui al con- scaricare residui di greggio anche nelle prie coste. tenuto delle norme antinquinamento zone consentite, e depositarli nelle ap- previste nelle Convenzioni. posite attrezzature all'uopo costruite Gli accordi stipulati nell'ambito del- nei porti) —. l'IMCO possono dividersi in quelli con Inoltre le navi cisterna sono tenute ad contenuto più prettamente giuridico e installare a bordo separatori di acqua L'AZIONE DELL'IMCO quelli a carattere più propriamente tec- ed idrocarburi per depurare le acque di nico. sentina inquinate prima di scaricarle in Il principale obiettivo dell'IMCO è mare; infine sono state allargate le zo- quello di studiare le questioni tecniche, ne di interdizione di immersione in ma- di qualsiasi genere, connesse alla navi- Le Convenzioni IMCO a carattere re di idrocarburi; nel Mediterraneo la gazione commerciale. Questa organiz- giuridico: a) la Convenzione con- fascia interdetta alla immersione in zione ha predisposto a tal fine numero- cernente l'intervento in alto mare mare di idrocarburi passa da 50 a 100 se Convenzioni internazionali rivolte a in caso di incidente che abbia pro- miglia. Un ulteriore emendamento alla dettare norme di sicurezza nel campo vocato o che possa provocare in- Convenzione è stato fatto nel 1971 e della costruzione, dell'equipaggiamen- quinamento marino da idrocarburi concerne in particolare la delimitazione to, della navigazione delle navi, nonché (Bruxelles, 29 novembre 1969); b) della capacità delle cisterne delle navi in quello delle misure antinquinamen- La Convenzione internazionale sulla petroliere. La Convenzione in oggetto to. A seguito dell'incidente della Tor- responsabilità civile per i danni è stata ratificata da oltre 60 Stati. Di rey Canyon (marzo 1967), il Consiglio causati da inquinamento da idro- quelli facenti parte del Consiglio d'Eu- dell'IMCO, riunito nel maggio dello carburi (Bruxelles, 29 novembre ropa hanno ratificato la Convenzione: stesso anno, su convocazione di due 1969). il Belgio, la Danimarca, la Francia, la Stati più direttamente interessati all'in- Spagna, la Grecia, l'Irlanda, l'Italia, cidente, Francia e Gran Bretagna, die- l'Islanda, Malta, la Norvegia, l'Olan- de vita ad un Comitato giuridico che è Entrambe queste Convenzioni rappre- da, la Germania, la Gran Bretagna, la servito alla successiva elaborazione di sentano un momento importante per la definizione di regole di comportamen- Svezia, il Portogallo, la Svizzera. Convenzioni internazionali. Tali Con- venzioni come si vedrà, sono tese al ri- to, per gli Stati, in materia di inquina- • • • conoscimento di più ampi diritti agli mento da idrocarburi che si verifichi in Stati in materia di prevenzione dell'in- alto mare. Esse affrontano due specifi- ci aspetti6: La Convenzione di Londra, come si è quinamento, e dettano norme più rigi- de agli armatori per quanto concerne detto, è il primo tentativo di definire 1) Le misure che uno Stato direttamen- la prevenzione dei rischi d'inquinamen- alcuni aspetti della cooperazione inter- te minacciato da un inquinamento, av- to da idrocarburi causati dalle navi. nazionale nella complessa materia venuto al di fuori delle proprie acque Le numerose Convenzioni elaborate in dell'inquinamento marino da idrocar- territoriali, può prendere per protegge- sede IMCO, richiedono tempi assai buri. L'evoluzione tecnica, ed in parti- re le proprie coste, i propri porti, le lunghi per la loro entrata in vigore, ge- proprie acque territoriali, anche nel- colare l'uso delle super petroliere, pon- neralmente, anche se ogni Convenzione gono nuovi problemi che a loro volta l'ipotesi che tali misure possano porta- ha la sua storia, dai due ai cinque an- re danno agli interessi dei proprietari esigono, a livello internazionale, l'at- ni. Occorre infatti, perché divengano della nave, dei suoi assicuratori ed an- tuazione di nuove norme. A partire operanti, che esse siano ratificate da che del Governo di cui la nave batte la dalla fine degli anni '60 sono stati cosi un numero minimo di Stati — in gene- bandiera. stipulati circa una trentina di accordi re il numero minimo richiesto varia da internazionali a tale soggetto. Nell'esa- 15 a 25 Stati — cui si aggiunge però 2) La delimitazione delle responsabili- minarne i principali, occorre chiarire il anche la condizione che essi rappresen- tà, singole o collettive, del proprieta- quadro giuridico-istituzionale in cui tali tino almeno il 50°7o — ma a volte è ri- rio, del noleggiatore della nave, o del accordi trovano collocazione. Finora proprietario del carico, concernenti i danni subiti da terzi a seguito di inci- prevenzione o di repressione contro na- seconda Convenzione di Bruxelles, re- dente in cui sia incorsa la nave e che vi da guerra o contro navi adibite a lativa appunto alla responsabilità civile abbia causato la perdita in mare di servizio di governo, né nei confronti per i danni causati da inquinamento da idrocarburi o di altre materie inqui- delle installazioni usate per l'esplora- 7 idrocarburi. Nella Convenzione è espli- nanti . zione o lo sfruttamento delle risorse citamente detto, all'articolo 3, che il del fondo marino8. proprietario della nave è responsabile Entrambe le Convenzioni, firmate nel Se lo desidera, esso potrà tuttavia con- di tutti i danni provocati, a seguito di novembre 1969, sono entrate in vigore sultare degli esperti indipendenti, scelti un incidente, dalla fuoriuscita di idro- con tempi assai lunghi, in attesa di un su una lista tenuta aggiornata a cura carburi dalla nave. Il proprietario della numero minimo di Stati ratificanti, 15 dell'IMCO. Una particolare attenzione nave è esentato da tali responsabilità per la precisione. La prima Convenzio- è posta nell'articolo 3 della Convenzio- allorquando egli provi che l'incidente, ne è entrata in vigore il 6 maggio 1975; ne, nell'indicare le misure che uno Sta- che ha provocato l'inquinamento non la seconda il 19 giugno dello stesso an- to deve prendere nell'esercitare il suo si è verificato per colpa della nave, no. La prima Convenzione è stata fi- diritto d 'intervento in alto mare nei ri- bensì sia derivato da un evento natura- nora ratificata da circa una trentina di guardi di navi di Stati terzi. Evidente- le del tutto eccezionale ed imprevedibi- Stati. Di quelli facenti parte del Consi- mente, infatti, per evitare controversie le, a cui non era possibile far fronte, o glio d'Europa, l'hanno ratificata: il fra gli Stati, tale materia deve trovare da un atto di guerra, o dalla negligenza Belgio, la Danimarca, la Spagna, la una disciplina ben precisa. Nell'artico- di un Governo estero per deficiente se- Francia, la Norvegia, l'Olanda, la Re- lo 3 si precisa dunque che solo in caso gnalazione marittima (ad esempio l'as- pubblica Federale Tedesca, la Gran di urgenza che richieda dunque l'imme- senza di fari o di segnalazioni adeguate Bretagna, la Svezia, l'Italia. Hanno diata applicazione di tali misure d'in- in passaggi pericolosi). inoltre firmato la Convenzione, ma tervento, lo Stato costiero interessato, Proprio per la delicatezza del tema, non l'hanno ancora ratificata: la Gre- può assumersi tale responsabilità unila- non mancano nella Convenzione speci- cia, l'Irlanda, l'Islanda, il Portogallo, teralmente, senza darne preventivo av- ficazioni assai chiare innanzi tutto sul la Svizzera. La seconda convenzione è viso ad altri Stati; se invece non c'è termine «proprietario della nave», poi stata finora ratificata da più di 28 Sta- una immediata urgenza, lo Stato co- sul campo di applicazione delle norme. ti. Di quelli membri del Consiglio stiero è tenuto a consultarsi, prima di Proprietario della nave significa la o le d'Europa, l'hanno ratificata: il Belgio, adottare misure del caso, con gli altri persone che risultino disporre della la Danimarca, la Spagna, la Francia, la Stati interessati all'incidente ed in par- proprietà della nave stessa; nel caso di Grecia, la Norvegia, l'Olanda, il Por- ticolare con lo, o gli Stati, di bandiera navi di proprietà di uno Stato, ma im- togallo, la Repubblica Federale Tede- della, o delle, navi coinvolte. In ogni piegate da una compagnia, l'espressio- sca, la Gran Bretagna, la Svezia. L'Ita- caso lo Stato costiero, nell'assumere ne «proprietario» indica tale compa- lia ha depositato lo strumento di ratifi- qualsiasi iniziativa, deve evitare rischi gnia. Sono escluse dalla Convenzione ca il 27-2-79 in seguito ad autorizzazio- per le vite umane, e fornire ogni aiuto le navi da guerra o quelle adibite a ser- ne concessa con legge 6-4-1977 n. 185 agli equipaggi in pericolo. Deve inoltre vizio di governo. Il campo d'azione (G.U. 13-5-77 n. 129, Supp. ord.). far si che le misure predisposte siano della Convenzione è strettamente lega- Norme per assicurarne l'attuazione so- proporzionate al danno subito o mi- to ai danni provocati da inquinamento no state emanate col d.P.R. 27-5-1978 nacciato; in sostanza lo Stato, deve in- da idrocarburi nei riguardi del territo- n. 504 (G.U. 2-9-78 n. 246). Hanno tervenire nei limiti del diritto all'auto- rio, comprese le acque territoriali, di firmato la Convenzione ma non l'han- tutela. In caso di controversia fra lo uno Stato contraente la Convenzione no ancora ratificata: l'Irlanda, l'Islan- Stato, che ha adottato misure di difesa stessa. Due specifici punti meritano di da, la Svizzera. contro l'inquinamento, e lo Stato di essere ulteriormente segnalati: l'uno è bandiera della nave che l'ha provocato, La prima delle due Convenzioni, af- quello relativo (art. 6) all'obbligo da la relativa richiesta di riparazione dei fronta il tema delle misure che uno parte del proprietario di una nave bat- danni è devoluta ad una commissione Stato può adottare in alto mare qualo- tente la bandiera di uno Stato membro di conciliazione o, in caso di insuccesso ra sia minacciato da un inquinamento. della Convenzione, e che trasporti un del tentativo di conciliazione, ad una La Convenzione riconosce indubbia- carico di idrocarburi superiore alle corte arbitrale costituita sulla base di mente un largo potere agli Stati in tale duemila tonnellate, di stipulare una as- una procedura regolata dalla Conven- circostanza: essa, infatti, prevede la sicurazione od un'altra garanzia finan- zione stessa. possibilità per ogni Stato contraente, di ziaria — tipo una cauzione bancaria — tale da coprire eventuali responsabilità effettuare un intervento tempestivo ed Non trova spazio nella convenzione, unilaterale in alto mare nei confronti dovute ad inquinamento provocato però, il tema più scottante: quello cioè dalla nave. Il proprietario della nave di navi straniere, quando si verifichi un relativo alla determinazione a chi fac- incidente navale con ampia fuoriuscita può limitare la sua responsabilità ad ciano carico i danni conseguenti all'in- un totale di duemila franchi francesi, di greggio, tale da generare un incom- quinamento marino, ed in che modo bente e grave pericolo per le sue coste. per ogni tonnellata di stazza della tali danni debbano essere risarciti. A nave9. L'altro punto concerne la possi- Non sono tuttavia consentite misure di questi interrogativi risponde invece la bilità, da parte del proprietario della spersione in mare di idrocarburi, non Il contenuto della Convenzione. Come nave, responsabile dell'inquinamento, ricada esclusivamente sul proprietario si è detto, il tratto saliente della Con- o dei suoi assicuratori, di costituire un della nave, ma anche su coloro che so- venzione è la costituzione di un fondo fondo presso il tribunale o altra autori- no interessati, sotto il profilo finanzia- internazionale di idennizzo per i danni tà competente dello stato danneggiato rio, al trasporto di quel carico. La dovuti a inquinamento da idrocarburi. e che servirà ad indennizzare le vittime nuova Convenzione in oggetto tende Il fondo interviene ad indennizzare le del danno stesso. Una volta costituito dunque a colmare questi vuoti, ponen- vittime qualora si verifichino alcune tale fondo, secondo i limiti di respon- dosi quindi il fine preciso di rendere condizioni, cosi come previsto nell'arti- sabilità finanziaria prima indicati, il più equo il sistema dell'indennizzo dei colo 4: la prima qualora il danno veri- tribunale dello Stato vittima dell'inqui- danni alle vittime dell'inquinamento. ficatosi sia conseguenza di un evento namento, dovrà ordinare il disseque- Prima di scendere nel dettaglio del fun- quale ad esempio un fenomeno natura- stro della nave o di altri beni di appar- zionamento della Convenzione, è op- le eccezionale ed imprevedibile che tenenza del proprietario della nave, ne portuno sottolineare come questa rap- esclude qualsiasi responsabilità per il potrà avvalersi di altri beni di costui presenti un ulteriore significativo passo proprietario della nave; la seconda per tacitare i danni arrecati dall'inqui- avanti nella indicazione di norme inter- concerne il caso in cui il proprietario namento. nazionali capaci di regolare una mate- della nave non sia in grado, per motivi È un meccanismo indubbiamente positi- ria cosi delicata e complessa, assicuran- finanziari, di rifondere pienamente i vo per la definizione delle controversie do ai danneggiati un reale indennizzo danni causati dalla sua nave. La terza in tale settore, e che soprattutto tende a del danno subito. condizione, infine si verifica quando il sdrammatizzare quelle situazioni che La Convenzione, infatti, si preoccupa danno subito sia di tale gravità da su- vengono a crearsi quando, dopo l'inci- di assicurare alle vittime del danno una perare il limite di responsabilità finan- dente, lo Stato danneggiato dall'inqui- riparazione indipendentemente dal fat- ziaria previsto nella Convenzione del namento pone sotto sequestro la nave to che il proprietario della nave, che ha '69 per il proprietario della nave (210 ed eventuali altri beni, del suo proprie- causato l'inquinamento, sia o meno in milioni di franchi francesi). Il nuovo li- tario. Quanto poi questo meccanismo grado di risarcirlo, ed estende la re- mite massimo di copertura è tuttavia abbia trovato concreta applicazione è sponsabilità di questo danno, (seppure fissato a 450 milioni di franchi francesi altra cosa. Resta però il fatto che il si- in maniera indiretta, tramite, come si che, in casi del tutto eccezionali, può stema escogitato è certamente origina- vedrà, l'obbligo di contribuire al fon- essere elevato fino a 900 milioni di le, tale da divenire un significativo do) a coloro che in uno dei paesi mem- franchi francesi. punto di riferimento per un ulteriore bri della Convenzione importino un Il Fondo, per operare, deve evidente- definizione della complessa materia quantitativo di greggio annuale supe- mente essere finanziato. Di ciò si occu- dell'indennizzo dei danni provocati da riore alle centocinquantamila tonnella- pa l'articolo 10. Questo articolo è cer- inquinamento marino da idrocarburi. te: in pratica, cioè le grandi compagnie tamente il più interessante della Con- petrolifere. In tal modo si viene a crea- venzione, in quanto, come si è detto, re una sorta di garanzia internazionale prevede un contributo dato al Fondo per cui il danno da inquinamento trova anche da coloro che all'interno dei sin- La Convenzione relativa alla crea- in ogni caso un indennizzo per le vitti- goli Stati aderenti, importano in un an- zione di un Fondo internazionale di me, e tale indennizzo è garantito dalla no una quantità di idrocarburi superio- indennizzo per danni causati da in- solidarietà internazionale di tutti colo- re alle 150.000 tonnellate. Tale contri- quinamento da idrocarburi (Bruxel- ro che sono interessati, e non solo più buto è calcolato in proporzione di una les, 18 dicembre 1971). dunque i proprietari delle navi, al tra- somma fissa per ogni tonnellata di sporto di idrocarburi. Per vari motivi, idrocarburi importata, nel caso appun- Questa terza Convenzione giuridica è però, che si indicheranno appresso, ta- to che si superi il tetto delle 150.000 strettamente connessa alla precedente e le Convenzione è stata finora ratificata tonnellate annuali. In tal modo, le in- fu promossa dall'IMCO per completar- da pochi Stati. dustrie petrolifere, le grandi compagnie ne, sulla base delle esperienze fatte, la Degli Stati membri del Consiglio d'Eu- petrolifere, in pratica cioè coloro che portata. I limiti della precedente Con- ropa, nove sono stati quelli che hanno sono all'origine del traffico in mare di venzione, infatti, risultano essenzial- originariamente firmato la Convenzio- idrocarburi, forniscono una garanzia mente due: da un lato il sistema adot- ne (Belgio, Irlanda, Norvegia, Porto- finanziaria utilizzabile dal Fondo per tato non assicura un indennizzo soddi- gallo, Olanda, Germania, Gran Breta- indennizzare le vittime degli inquina- sfacente, visto che è previsto un limite gna, Svezia, Svizzera), ma l'hanno rati- menti causati da navi, indipendente- massimo di responsabilità, per tutti co- ficata finora solo la Danimarca, la mente dal fatto che i proprietari di loro che sono rimasti danneggiati Norvegia, la Germania, la Gran Breta- queste siano in grado o meno di rifon- dall'inquinamento; dall'altro è critica- gna e la Svezia. L'Italia ha depositato dere del tutto o in parte il danno arre- bile il fatto che nulla sia stato previsto lo strumento di adesione il 27-9-1979, cato. Gli obiettivi che intende raggiun- affinché una parte almeno delle conse- in seguito ad autorizzazione disposta gere questo articolo della Convenzione guenze economiche causate dalla di- con legge 6-4-77, n. 185. paiono chiari: da un lato appunto quello di assicurare, attraverso il Fon- nella gestione del Fondo. Esso è infatti vanno ricordate, in materia di inquina- do, un indennizzo garantito alle vittime strutturato in tre organi: un'Assem- mento da idrocarburi, le due seguenti: dell'inquinamento: dall'altro quello di blea, un Segretariato, ed un Comitato la Convenzione internazionale per la poter concorrere, nel caso di inquina- esecutivo. L'Assemblea è formata da prevenzione dell'inquinamento prove- mento grave, all'indennizzo della rima- tutti gli Stati contraenti la Convenzio- niente da navi (MARPOL) e la Conven- nente parte del danno che resta oltre ne, cui spetta un voto ciascuno: ad es- zione internazionale per la sicurezza alla quota massima che il proprietario sa competono i compiti principali nella della vita sul mare (SOLAS). della nave è tenuto a rimborsare. conduzione del Fondo, quali l'adozio- Gli Stati contraenti la Convenzione si ne del budget annuale, l'approvazione La Convenzione internazionale per la impegnano a prendere le disposizioni dei regolamenti concernenti le doman- del caso perché le persone che devono prevenzione dell'inquinamento prove- de d'indennizzo rivolte al Fondo, la niente da navi (MARPOL). Siglata a versare i contributi al Fondo, in pro- nomina del Capo dell'Amministrazio- porzione della quantità di petrolio im- Londra il 2 novembre 1973 e successi- ne; inoltre all'Assemblea spetta il com- vamente emendata nel 1978, questa portato, lo facciano realmente; in ogni pito di nominare i membri del Comita- caso lo Stato deve espressamente impe- Convenzione non è ancora entrata in to esecutivo (composto da un terzo dei vigore, richiedendosi, perché ciò possa gnarsi, con lettera scritta, ad assumere membri dell'Assemblea), cui spetta a esso stesso quegli obblighi finanziari avvenire, la ratifica di almeno 15 Stati sua volta quello di esercitare, al posto la cui flotta mercantile rappresenti al- non rispettati da propri cittadini (salvo dell'Assemblea che si riunisce in sessio- poi naturalmente rivalersene adottando meno il 50% del tonnellaggio della ne ordinaria una volta all'anno, le fun- flotta commerciale mondiale. Al mo- le procedure previste nel proprio ordi- zioni a lei spettanti, in particolare quel- namento interno). mento della sua entrata in vigore essa la di coordinare l'attività amministrati- sostituirà la Convenzione internaziona- Sotto il profilo dell'interesse generale va e approvare le misure di indennizzo le del 1954 relativa alla prevenzione della comunità internazionale, questo previste dal Fondo. Le critiche a que- dell'inquinamento marino da idrocar- articolo deve essere visto in termini as- sto meccanismo istituzionale provengo- buri'0. sai positivi ai fini della tutela di coloro no dagli Stati che sono forti importato- che subiscono danni a seguito di un in- ri di petrolio, dagli Stati industrializza- Quali sono le misure previste dalla quinamento in mare provocato da ti cioè, i quali fanno notare che il siste- Convenzione (e nel successivo proto- idrocarburi. Diverso evidentemente è il ma di elezione previsto per il Comitato collo del 1978) per prevenire il pericolo giudizio se lo si esamina da un punto esecutivo (un voto per ogni Stato) non di inquinamento delle acque marine? di vista squisitamente nazionale. Non può che dare ai paesi in via di svilup- Innanzitutto sono stabiliti criteri tecnici per nulla, infatti, la Convenzione ha po, che sono certamente più numerosi (modalità di costruzione, tipo di equi- trovato pochi Stati disposti a ratificar- di quelli industriali, la maggioranza in paggiamento, installazione a bordo la. La critica più decisa a tale articolo, seno al Comitato esecutivo. In tal mo- ecc.), che le navi trasportanti sostanze ed in generale alla Convenzione, viene do gli Stati industrializzati verrebbero inquinanti devono rispettare. È stabili- mossa là ove si dice che il Fondo che si ad avere solo un ruolo di «ufficiali pa- to poi che ogni Stato membro della viene a creare, danneggia il sistema as- gatori» del Fondo, senza peraltro di- Convenzione rilasci alle navi battenti la sicurativo nazionale, giacché evidente- sporre di un reale potere di controllo sua bandiera, un documento da cui ri- mente il Fondo è in pratica un'assicu- sulle attività del Fondo stesso. Sono sultino le caratteristiche della nave stes- razione e di conseguenza i proprietari critiche queste in parte giustificabili, sa e quindi la sua rispondenza alle mi- delle navi petroliere di Stati firmatari ma che, attraverso alcune modifiche sure di sicurezza stabilite dalla Conven- della Convenzione riterranno di avere del sistema proposto, tipo l'introduzio- zione. Tale documento viene ricono- una copertura dal Fondo stesso e stipu- ne di criteri di ponderazione del voto sciuto reciprocamente valido tra gli leranno assicurazioni assai più ridotte. in relazione alla rilevanza della flotta Stati contraenti; ogni Stato ha poi il Da qui il danno per le compagnie na- petrolifera e della quantità di greggio diritto di verificare la validità del certi- zionali del settore. Da molti Stati, (per importata in un anno in un Paese, po- ficato in possesso della nave, nonché di esempio dalla Francia) è stata inoltre trebbero cadere. In tal modo la Con- verificare se le caratteristiche della na- avanzata l'ipotesi di far si che la ge- venzione potrebbe essere finalmente ra- ve rispondono effettivamente a quelle stione del Fondo non sia concentrata tificata da un numero sufficiente di descritte nel certificato esibito. Nel ca- in un'unica sede, ma che i contributi Stati, tali da permettere la sua entrata so che risultino irregolarità, lo Stato ha raccolti per il Fondo in uno Stato, sia- in vigore. il diritto di rifiutare alla nave l'attracco no amministrati si da incaricati del ai propri porti ed ai propri terminali, Fondo stesso, ma residenti in quello (in tal caso dovrà notificare la cosa Stato. Il che eviterebbe una uscita di all' autorità diplomatica o consolare divise dal territorio stesso. Critiche alla Le convenzioni IMCO a carattere dello Stato di bandiera della nave) o, Convenzione sono anche nate in consi- tecnico. nel caso in cui la nave abbia già attrac- derazione alla struttura istituzionale e cato in porto od a un terminale, assu- dei meccanismi di controllo previsti Tra le convenzioni più propriamente mere tutte quelle iniziative che riterrà tecniche, di cui L'IMCO è depositaria, opportune per prevenire un possibile inquinamento. In questo caso lo Stato Stati membri, quella di controllare nomeni d'inquinamento interessa un potrà tuttavia autorizzare la nave a ri- l'esistenza, a bordo delle navi di altri numero ristretto di Stati. Convenzioni prendere il largo, a condizione che Stati che entrino nelle sue acque terri- quest'ultime che non devono essere questa faccia rotta sul cantiere di ripa- toriali, la validità di tali certificati; viste in contrapposizione a quelle razione più adeguato e vicino. Analogo qualora manchino, lo Stato potrà pro- dell'IMCO, bensì come ulteriore mezzo comportamento potrà essere adottato cedere a verifiche circa il rispetto da di cooperazione internazionale per la nei confronti anche delle navi di Stati parte della nave, delle norme di sicu- prevenzione e la difesa dall'inquina- non contraenti la Convenzione, per rezza e antinquinamento, riservandosi mento di specifiche aree marine. evitare che questi beneficino di condi- il diritto di allontanare la nave dai pro- Un cenno a parte, prima di esaminare zioni più favorevoli di quelle applicate pri porti, o di negarle l'attracco, qua- alcune Convenzioni regionali, merita la agli Stati membri della Convenzione lora essa non risulti in regola. Convenzione sulla prevenzione dell'in- stessa1 '. Le norme prescritte dalla Convenzione quinamento marino causato da immer- Specifiche zone di mare (quali il Medi- sono molteplici: senza entrare nel meri- sione in mare di rifiuti e di altre so- terraneo, il Baltico, il Mar Nero, il to tecnico di esse, si possono elencare stanze (13 novembre 1972). Tale Con- Mar Rosso) sono dichiarate vietate a i vari punti toccati: in primo luogo venzione è ancora di portata universa- qualsiasi immersione in mare di sostan- quelli concernenti le modalità di co- le, ma è stata promossa direttamente ze inquinanti. struzione delle navi: quelli relativi alle da alcuni Stati. L'adesione alla Con- La Convenzione, come si vede, prescri- installazioni elettriche di bordo; altre venzione, in un primo tempo, infatti, ve per gli Stati che la ratificano, regole parti riguardano i sistemi di protezione poteva essere fatta depositando gli precise, in particolare l'obbligo di do- antincendio, le regole di sicurezza da strumenti di ratifica presso il Governo tare le proprie navi dei certificati ri- adottare durante la navigazione. Nel degli USA, del Messico, della Gran chiesti, nonché l'obbligo di dotare i protocollo del 1978 sono stati poi ag- Bretagna, e dell'URSS. Solo in un se- propri porti e terminali di infrastruttu- giunti due specifici punti riguardanti in condo momento l'IMCO è stata incari- re atte al rispetto dei requisiti di sicu- particolare le petroliere. Si tratta di cata di assumere le funzioni di segreta- rezza antinquinamento previsti dalla norme che riguardano i tipi e le moda- riato della Convenzione stessa. La Convenzione. In attesa che gli Stati vi lità di installazione, a bordo, dell'ap- Convenzione è entrata in vigore il 30 si adeguino, per ora la Convenzione ri- parato elettrico, e di norme riguardanti agosto 1975 ed è stata finora ratificata mane un documento di intenti, priva le misure di sicurezza che le petroliere da oltre 30 Stati. Di quelli facenti parte purtroppo di efficacia giuridica. devono adottare per prevenire possibili del Consiglio d'Europa, hanno ratifica- incendi a bordo. In particolare, su que- to la Convenzione: la Danimarca, la sto punto, sono previste norme assai Spagna, la Francia, l'Islanda, la Nor- La Convenzione internazionale per la rigide ben comprensibili d'altronde se vegia, l'Olanda, la Germania, la Gran sicurezza della vita in mare (SOLAS). Si- si pensa agli alti rischi d'incendio a Bretagna, la Svezia. L'hanno firmata, glata a Londra il 1° novembre del '74 bordo di queste navi. ma non ancora ratificata: il Belgio, la e successivamente modificata nel 1978, La Convenzione è stata finora ratifica- Grecia, l'Irlanda, l'Italia, il Lussem- la Convenzione per la sicurezza della ta solo da 15 dei 25 Stati richiesti per burgo, il Portogallo, la Svizzera. vita in mare definisce, attraverso una la sua entrata in vigore. Degli Stati Partendo dal presupposto, certo non precisa elencazione di requisiti di sicu- membri del Consiglio d'Europa l'han- contestabile, che la capacità del mare rezza richiesti alle navi ed in particola- no ratificata finora la Francia, la Ger- di assorbire e di distruggere le sostanze re quelle adibite al trasporto di idro- mania, ed il Belgio. in esso scaricate, nonché di ricostituire carburi, un quadro normativo d'insie- le proprie risorse naturali, non sono il- me cui le navi degli Stati contraenti de- limitate, la Convenzione obbliga le vono adeguarsi. Un sistema di certifi- • • • parti contraenti ad impedire l'immer- cati, peraltro uniformati in modo tale sione in mare di determinate sostanze che gli Stati ne possano reciprocamente Le Convenzioni ora esaminate rientra- (elencate nell'annesso I) e a disciplinare riconoscere la validità, e di cui dovran- no, come si è detto, nel quadro di l'immersione di altre (elencate nell'an- no essere in possesso le navi da tra- quelle elaborate dall'IMCO. Le Con- nesso II e ritenute nocive solo se im- sporto, garantisce l'osservanza delle venzioni dell'IMCO rappresentano un merse in grande quantità) attraverso numerose norme previste dalla Con- punto fermo, ovviamente suscettibile di l'emanazione di norme interne. In ogni venzione e relative alla sicurezza della ulteriori approfondimenti, nel campo caso lo Stato dovrà rilasciare permessi vita a bordo e della navigazione della della regolamentazione delle norme nel specifici per l'immersione in mare delle nave. Gli Stati membri evidentemente settore dell'inquinamento marino: esse sostanze elencate nell'annesso II e per- s'impegnano, nel ratificare la Conven- sono servite anche come punto di rife- messi generali anche per tutte le altre zione, a far si che le navi battenti la lo- rimento per le Convenzioni non più a sostanze o rifiuti non ritenuti nocivi. ro bandiera siano uniformate con gli portata generale come appunto quelle Una parte della Convenzione è dedica- standards ivi preposti, nonché a rila- dell'IMCO, ma a portata geografica ta a sottolineare l'opportunità di uno sciare i certificati richiesti che lo com- stretto collegamento tra gli Stati per provino. È in ogni caso facoltà degli più ristretta, limitata cioè a specifici tratti e zone marine la cui difesa da fe- studiare misure comuni di salvaguardia L'Accordo di Bonn. Siglato come si è contro l'inquinamento, in particolar detto nella città tedesca il 9 giugno L'Accordo di Bonn e l'incidente Ekofisk. L'Accordo modo quello causato da idrocarburi e ha dimostrato la sua validità, almeno parziale, in oc- 1969 esso è entrato in vigore due mesi casione del recente incidente avvenuto il 22 aprile da sostanze radioattive; collaborazione dopo, e precisamente il 9 agosto, dopo 1977 nel Mare del Nord. In tale giorno, la piattafor- attuabile soprattutto attraverso uno ma Bravo, collocata nel Mare del Nord sul giaci- che gli 8 Stati firmatari (Belgio, Dani- mento petrolifero norvegese Ekofisk, incominciò, a scambio reciproco di informazioni tec- marca, Francia, Germania, Olanda, seguito di un incidente, a riversare in mare un niche sull'argomento, nonché attraver- Norvegia, Svezia, Gran Bretagna) han- quantitativo notevole di petrolio spinto dalla pressio- so una collaborazione nella preparazio- ne verso la superficie e che i tecnici non furono in no depositato i rispettivi strumenti di grado di fermare fino alle ore 11 del giorno 30 apri- ne di personale scientifico e tecnico in ratifica. Breve nel suo contenuto16, ma le. Durante quei giorni è stato calcolato che circa tale settore. 15.000-20.000 tonnellate di petrolio si sono riversate non per questo meno incisivo, l'Accor- in mare; di esse solo 800-1000 furono recuperate do prevede essenzialmente una cosa: con appositi mezzi tecnici, il 50% evaporò, ma il ri- manente petrolio si riversò su una superficie di oltre l'impegno dei suoi firmatari a coopera- 6000 km quadrati. Per una fortunata coincidenza di re reciprocamente per prevenire e com- correnti e di venti, l'ondata nera non raggiunse al- battere fenomeni di inquinamento da cuna costa. La scelta di mezzi tecnici da impiegare LE CONVENZIONI contro l'inquinamento spettava, come disposto dalla A CARATTERE REGIONALE idrocarburi nel Mare del Nord. L'Ac- legislazione norvegese, allo stesso governo di quel cordo nasce dunque dalla consapevo- Paese, e non già alla società proprietaria della piat- taforma, la Philiph Petroleum Company. In partico- lezza che il Mare del Nord, un mare lare si trattava di decidere se impiegare o meno pro- Le Convenzioni tra Stati del Nord nel quale si svolge una delle pesche più dotti chimici atti ad intaccare la massa oleosa. In Europa applicazione dell'accordo di Bonn, il Governo Nor- ricche del mondo, e le coste degli Stati vegese, poche ore dopo l'incidente, convocò gli che si affacciano su di esso, non posso- ambasciatori, accreditati ad Oslo, dei Paesi membri A carattere regionale, e relative al Mar dell'Accordo, per decidere assieme immediate misu- no essere difesi dal rischio di inquina- re di sorveglianza e di lotta contro l'estendersi del Nord ed al Mar Baltico, sono 6 mento se non attraverso una stretta dell'inquinamento. Durante tutto il corso dell'inci- Convenzioni stipulate tra il 1969 ed il collaborazione tra tutti gli Stati interes- dente, gli 8 Governi dell'Accordo di Bonn tennero l2 contatti giornalieri, scambiandosi reciproche infor- 1977 ; si tratta dell'Accordo concer- sati. I modi con cui tale collaborazione mazioni sulla direzione assunta via via dal greggio in nente la cooperazione in materia di lot- si esplica riguardano sia l'ipotesi di mare, nonché valutando assieme l'opportunità di impiegare prodotti chimici per disperdere il greggio ta contro l'inquinamento da idrocarbu- prevenzione dell'inquinamento marino in mare. ri nelle acque del Mare del Nord, detto da idrocarburi che la lotta contro l'in- L'incidente Ekofisk dimostrò dunque l'utilità di una anche Accordo di Bonn perché ivi fir- quinamento già verificatosi. Per preve- lotta in comune tra tutti gli Stati interessati a conte- mato il 9 giugno 1969'3; la Convenzio- nire l'inquinamento, le parti contraenti nere gli effetti, su un preciso tratto di mare, causati dalla fuoriuscita di idrocarburi. ne per la prevenzione dell'inquinamen- s'impegnano a fornirsi reciprocamente Alla fine di giugno dello stesso anno, il Governo to marino causato da operazioni d'im- informazioni sulla loro organizzazione norvegese riunì i rappresentanti dei Governi dell'Ac- cordo di Bonn e di altri Stati e Organismi particolar- mersione effettuati da navi od aerei, nazionale preposta alla lotta contro mente interessati al problema della lotta contro l'in- detta anche convenzione di Oslo perché l'inquinamento marino, nonché sul- quinamento marino, quali gli USA, il Canada, la ivi firmata il 15 febbraio 1972'4; la l'evoluzione tecnica dei sistemi atti a Finlandia, l'Islanda, nonché la Commissione Econo- mica dell'ONU per l'Europa, la CEE, l'OCDE, per Convenzione sulla protezione dell'am- combattere tale tipo di inquinamento. trarre alcune considerazioni sull'incidente e vedere biente marino nel Mar Baltico, detta Qualora invece l'inquinamento si sia di migliorare in futuro la cooperazione reciproca". In una successiva riunione tenuta ai primi del 1978, anche Convenzione di Helsinki perché già verificato, gli 8 Stati contraenti si gli Stati dell'Accordo decisero, in particolare, di 1S ivi firmata il 22 marzo 1974 ; la Con- impegnano a scambiarsi notizie circa la creare un Segretariato permanente atto a facilitare i contatti reciproci sia per la prevenzione che per la venzione per la prevenzione dell'inqui- rilevanza, l'ampiezza e la direzione del lotta all'inquinamento. L'ipotesi di un ripetersi di un namento marino d'origine tellurica, greggio in mare; a tale proposito ogni incidente analogo, anche in altre zone marine è in- detta anche Convenzione di Parigi per- Stato si impegna a far si che i coman- fatti purtroppo non remota, come dimostra il caso, davvero di proporzioni catastrofiche, che si è regi- ché ivi firmata il 4 giugno 1974; ed in- danti ed i piloti delle navi e degli aerei strato nel giugno 1979, con l'eruzione incontrollata fine la Convenzione sulla responsabili- battenti la propria bandiera e che in- di petrolio della piattaforma Messicana Ixtoc One. Un cenno particolare merita il sistema adottato nel tà per danni causati da inquinamento crocino sul luogo dell'inquinamento, caso Ekofisk per la determinazione della responsabi- da idrocarburi provocati dalla ricerca e forniscano immediate notizie su di es- lità civile per i danni arrecati dalla fuoriuscita del greggio in mare. Occorre innanzitutto rilevare, come dallo sfruttamento delle risorse del sot- so. Ogni Stato che si trovi nella neces- si è detto, che il petrolio non ha raggiunto alcuna tosuolo marino, firmata a Londra il 1° sità di dover chiedere assistenza nella costa. Tuttavia, dal momento che la Norvegia aveva maggio 1977. lotta contro un inquinamento avvenuto richiesto ed ottenuto l'aiuto degli altri Stati dell'Ac- cordo di Bonn per combattere l'inquinamento, e nelle sue acque territoriali, potrà ri- che alcuni Stati, come la Danimarca avevano avuto Accordi, come si vede, numerosi e che chiederlo agli altri Stati che dovranno notevoli spese per adottare misure di sorveglianza, sono ampiamente giustificati qualora si impiegando navi ed aerei, in base alla legge norve- fare tutto il possibile per assicurarglie- gese, è stata obbligata a risarcire tali spese, la Com- pensi all'utilità di un'ampia coopera- lo. L'Accordo prevede poi una divisione pagnia proprietaria della piattaforma, la Philiph Pe- zione tra Stati che si affacciano su un troleum Company, la cui Società madre aveva, pri- del Mare del Nord in varie zone affidate ma dell'incidente, garantito il pagamento di even- mare, quale quello del Nord, in cui è al controllo dei singoli Stati o al control- tuali danni arrecati durante le operazioni di estra- in corso, a partire dal 1971, una vasta lo comune di 2 Stati, come nel caso della zione del petrolio, così come prescritto nella legge operazione di sfruttamento dei giaci- norvegese emanata in ottemperanza delle Conven- zona della Manica, affidata sia alla zioni IMCO del 1969 sulla responsabilità civile per gli menti di idrocarburi scoperti nel suo Francia che alla Gran Bretagna n. incidenti causati da inquinamento marino da idro- sottosuolo. carburi. In pratica, cioè, si è affermato che la So- cietà proprietaria della piattaforma, ed autorizzata à sfruttare giacimenti petroliferi, è tenuta a pagare i sintetici che rimangono galleggianti razioni connesse alla ricerca ed alla danni eventualmente arrecati, compresi quelli deri- sull'acqua. Tra le sostanze che possono estrazione di idrocarburi dal mare ef- vati dall'impiego, da parte di altri Stati, di mezzi pri- essere immerse in mare, ma a patto che fettuate da piattaforme. Attualmente il vati o pubblici nella lotta contro l'avvenuto inquina- mento. La garanzia di tale pagamento è data dallo vengano rispettate talune precauzioni Segretariato della Convenzione ha pro- Stato nel cui mare territoriale si trova la piattaforma previste nella Convenzione, (tipo l'ana- mosso programmi specifici per la ridu- che ha causato l'incidente, e che, come nel caso Ekofisk per la Norvegia, ha richiesto l'intervento e lisi della tossicità della sostanza immer- zione dell'inquinamento marino d'ori- l'aiuto di altri Stati. sa in mare, la sua eventuale trasforma- gine tellurica nonché reti di osservazio- zione, al contatto con l'acqua marina, ni sullo sviluppo dell'inquinamento una distanza prestabilita dalle coste ed nell'area dell'Atlantico del Nord-Est. La Convenzione di Oslo per la preven- una profondità minima del fondo del Le Convenzioni di Oslo e di Parigi zione dell'inquinamento marino causa- mare ecc.), figurano ad esempio l'arse- hanno dato vita a due commissioni to da operazioni di immersione effet- nico, il piombo, il rame, lo zinco. formate da rappresentanti delle parti tuate da navi od aerei, fu firmata nella La Convenzione può essere vista rag- contraenti ed un Segretariato comune capitale norvegese il 15 febbraio 1972. giungere due obiettivi: quello di impor- con il compito di vegliare sulla effetti- Anche se non esclusivamente rivolta a re alle parti contraenti l'elaborazione e va applicazione delle Convenzioni. sostanze derivanti da idrocarburi, essa l'adozione di norme interne atte a di- va citata per la sua rilevanza. sciplinare l'immersione in mare di talu- La Convenzione di Helsinki. I 29 arti- Ratificata da numerosi Stati, è entrata ne sostanze; quello di concorrere alla coli che formano la Convenzione ed i in vigore il 30 luglio 1975. Tra gli altri, definizione di una scala di nocività del- suoi numerosi annessi, sono il frutto hanno ratificato la Convenzione: Bel- le sostanze che si vogliono immergere della Conferenza sulla protezione del- gio, Danimarca, Spagna, Francia, Ir- nell'ambiente marino. l'ambiente marino nel Mar Baltico, te- landa, Norvegia, Olanda, Portogallo, Recentemente la commissione della nutasi ad Helsinki dal 18 al 22 marzo Germania, Gran Bretagna, Svezia. La CEE ha ritenuto opportuno chiedere al 1974, giorno quest'ultimo della firma portata della Convenzione riguarda Consiglio dei Ministri di aprire un ne- della Convenzione stessa da parte di esclusivamente l'alto mare ed il mare goziato di adesione alla Convenzione. sette paesi: Finlandia, Danimarca, Re- territoriale dell'Atlantico e dell'Artico La Commissione della CEE, infatti, pubblica Democratica Tedesca, Repub- che si estendono a nord del 36° grado che in data 12 gennaio 1976 aveva tra- blica Federale della Germania, Polo- di latitudine e tra il 42° di longitudine smesso al Consiglio una proposta di di- nia, Svezia, URSS. In qualità di osser- ovest ed il 51° di longitudine est, com- rettiva riguardante l'armonizzazione vatori erano inoltre presenti rappresen- presi la Manica ed il Mare del Nord, delle disposizioni legislative nazionali tanti dei Governi norvegese e cecoslo- ma esclusi il Mediterraneo ed il Mar dei 9 Paesi membri della CEE in mate- vacco. La Convenzione, aperta alla fir- Baltico. Rivolta ad una ben precisa e ria di immersione dei rifiuti in mare, ma di tutti gli Stati interessati all'area delimitata zona geografica, la Conven- ha ritenuto, vista anche l'opposizione baltica, non è ancora entrata in vigore, zione riprende, con alcune modifiche, di alcuni Paesi membri alla ventilata non essendo stato raggiunto il numero le norme, di portata universale ed este- direttiva, che si sarebbe potuto ottene- minimo di ratifiche richieste, sette per se a tutti gli Stati della Comunità inter- re lo stesso risultato aderendo appunto la precisione. Recentemente la CEE ha nazionale, previste nella già esaminata alla Convenzione di Oslo ". aperto negoziati in vista di una sua Convenzione sulla prevenzione dell'in- adesione alla Convenzione. quinamento marino causato dall'im- • • • Caratteristica di questa Convenzione è mersione in mare di rifiuti (1972). La quella di prevedere una cooperazione Convenzione di Oslo, infatti, prevede Nello stesso campo d'applicazione del- assai stretta in materia di lotta all'in- un sistema di cooperazione, fra i suoi quinamento tra paesi egualmente inte- firmatari nella lotta contro inquina- la Convenzione di Oslo, relativo cioè alle acque dell'Atlantico di Nord-Est, ressati alla protezione del Mar Baltico, menti in mare causati dall'immersione ma appartenenti a blocchi politici con- di sostanze nocive, nonché l'obbligo va citata la Convenzione di Parigi per la prevenzione dell'inquinamento mari- trapposti (Est-Ovest) e con regimi poli- per gli Stati membri di adottare, nelle tici assai diversi. Prova questa che la proprie legislazioni interne, misure atte no d'origine tellurica. Firmata nella ca- pitale francese il 4 giugno 1974, essa è minaccia dell'inquinamento marino esi- a disciplinare la materia dello scarico ge la cooperazione fra gli Stati al di là in mare di rifiuti. La Convenzione pre- entrata in vigore il 6 maggio 1978. Dei paesi membri del Consiglio d'Europa delle loro contrapposizioni politiche. vede due categorie di sostanze nocive: Rivolta alla specifica area del Baltico, quelle di cui è proibita in ogni caso l'hanno ratificata: Belgio, Spagna, Ir- landa, Islanda, Lussemburgo, Porto- la Convenzione ripropone per questa l'immersione in inatti quelle di cui è zona marina, soluzioni adottate in altre consentita l'immersione, ma nel rispet- gallo, Germania. Parte contraente della Convenzione è anche la CEE20. La Convenzioni; innanzi tutto gli Stati to di determinate regole precauzionali. contraenti si impegnano ad adottare al Nella prima categoria, sostanze vietate, Convenzione ha per fine quello di eli- minare o di ridurre l'inquinamento ma- loro interno misure preventive atte ad rientrano il mercurio, il cadmium, le impedire o a limitare il pericolo di in- plastiche non solvibili ed altri materiali rino proveniente da installazioni poste a terra. Essa si applica anche alle ope- quinamento del Mar Baltico: gli Stati Quanto all'ultima Convenzione relativa all'area del nord Europa, quella cioè sulle resposabilità per i danni da inqui- namento da idrocarburi causati a se- guito di ricerche e di sfruttamento di risorse minerarie del sottosuolo marino firmata a Londra il 1 ° maggio '77, oc- corre dire che essa non è entrata finora in vigore in quanto nessuno degli Stati firmatari, Irlanda, Norvegia, Olanda, Germania, Gran Bretagna, l'ha finora ratificata. La Convenzione regola e di- sciplina le responsabilità per i danni causati in tale tipo di operazione in mare.

LE CONVENZIONI TRA STATI COSTIERI DEL MEDITERRANEO

Come si è visto, le principali Conven- L^ is zioni a carattere regionale fin qui esa- contraenti dovranno quindi prevedere disporre di uno specifico libro di bordo minate, sono rivolte specificamente le misure più idonee per impedire che nel quale dovranno essere indicate le all'area del Nord Atlantico. Gli anni le proprie navi od i propri aerei, od in- modalità di carico, i luoghi di trasferi- intorno al 1970-75, sono infatti caratte- dustrie poste sul proprio territorio, im- mento e di scarico delle sostanze poste rizzati da una notevole azione diploma- mergano in mare quelle sostanze noci- sotto controllo per la loro nocività. La tica degli Stati interessati a tale settore ve espressamente elencate in un Annes- volontà di cooperazione tra gli Stati geografico. Dal 1975 in poi, invece, si so della Convenzióne; per altre sostan- appare anche nel fatto che la Conven- può assistere ad una serie di iniziative ze, (anch'esse elencate) la cui immer- zione ha previsto la creazione di una tutte concentrate in un'altra area: quel- sione in mare è regolamentata ma non commissione, in cui ogni Stato dispone la del Mediterraneo. In particolare ciò proibita, gli Stati dovranno comunicare di un voto, cui spetta il compito di fa- è avvenuto sotto l'egida delle Nazioni la quantità annuale riversata in mare. re raccomandazioni agli Stati, di defi- Unite e specificamente dell'UNEP cioè Per la difesa dell'ambiente marino del nire gli obiettivi e gli strumenti idonei del programma delle Nazioni Unite per Baltico sono poi previste particolari alla riduzione dell'inquinamento, di l'ambiente. Sotto l'egida dell'UNEP, misure di prevenzione contro lo specifi- promuovere la ricerca scientifica in tale infatti, si è tenuta a Barcellona, nel co inquinamento da idrocarburi; in settore, di prendere contatti con altre febbraio 1976, una Conferenza intergo- particolare si sottolinea il divieto di organizzazioni interessate ai problemi vernativa sulla protezione del Mediter- 21 raneo, nella quale ha preso via un pia- scarico in mare entro le 12 miglia mari- della difesa dell'ambiente marino . no d'azione per la protezione e lo svi- ne dalla costa; inoltre nessuno scarico Accanto alla commissione è costituito luppo del bacino del Mediterraneo. La in mare di residuati di greggio dovrà un segretariato, con funzioni ammini- riunione di Barcellona ha dato risultati contenere sostanze chimiche pericolose strative, con sede ad Helsinki. Come si per l'ambiente marino. Nel caso che immediati e certamente positivi; da un vede la Convenzione tende a stabilire lato, infatti da essa è derivata l'adozio- sul mare appaiano chiazze oleose, im- rapporti organici e stabili tra i suoi mediatamente dovrà provvedersi, da ne, da parte di numerosi Paesi del Me- membri; essa non è solo un insieme parte degli Stati, ad un'indagine per diterraneo, di una serie di norme fina- di norme in materia antinquinamento, scoprire le cause e le eventuali violazio- lizzate alla tutela del Mediterraneo bensì intende essere la sede in cui gli Sta- ni alle norme della Convenzione da dall'inquinamento; dall'altro essa ha ti possono scambiarsi notizie, e più in parte della o delle navi sospette di in- messo in moto un piano d'azione, a li- quinamento. Altre misure, relative al generale assumere, mano a mano che se vello socio-economico, per la protezio- trasporto, da parte di navi, di sostanze ne presenta l'occasione, quelle misure ne e lo sviluppo dell'insieme del bacino pericolose, trovano regolamentazione tecniche e normative utili ad una sempre del Mediterraneo: il cosiddetto Piano nella Convenzione; tali navi dovranno più efficace protezione dell'ambiente blu. marino del Baltico. I 3 strumenti giuridici per la prote- può notare che i tre strumenti giuridici sione di rifiuti) divide in due categorie le sostanze zione del Mediterraneo dall'inqui- nocive: quelle di cui in ogni caso è vietato lo scari- adottati a Barcellona non tendono a co in mare, e quelle di cui è consentito lo scarico, namento adottati dalla Conferenza creare al loro interno organi specifici o ma nei rispetto di precise indicazioni quali la profon- di Barcellona del febbraio 1976. strutture amministrative, lasciando a dità del mare, la distanza dalle coste, le caratteristi- che dell'acqua (salinità, stratificazione ecc.l, la dilui- riunioni periodiche tra gli Stati con- zione iniziale del liquido nocivo ottenuta prima dello Un anno dopo l'inizio del programma traenti, il compito di prendere le misu- scarico in mare. Tra le sostanze di cui è vietata in ogni caso l'im- per il Mediterraneo, l'UNEP ha potuto re che si ritengono più idonee per l'ef- mersione, figurano: il mercurio, il cadmium, le pla- nuovamente convocare a Barcellona gli fettiva realizzazione dei contenuti degli stiche indistruttibili, le scorie radioattive, i compo- Accordi. Infine è da notare che alla nenti acidi, ed altre, oltre, naturalmente, il petrolio e Stati interessati alla firma di 3 specifici tutti gli idrocarburi derivanti dal petrolio. Tali so- accordi internazionali: Conferenza di Barcellona hanno parte- stanze possono essere immerse in mare in un caso cipato come osservatori numerosi orga- solo e del tutto eccezionale: qualora esse non pos- sano essere eliminate a terra senza causare rischi la CONVENZIONE per la protezione del nismi specializzati dell'ONU, quali la per la vita umana. In tal caso la parte contraente Mediterraneo contro l'inquinamento; FAO, l'OMS, l'IMCO, nonché Stati dovrà consultare l'UNEP, che ha funzione di segre- tariato, da cui potrà ricevere segnalazioni circa i me- non costieri del Mediterraneo, quali todi più sicuri per procedere all'immersione di tali li- il PROTOCOLLO relativo alla prevenzione l'URSS, la Gran Bretagna, gli USA, quidi. dell'inquinamento del Mediterraneo a interessati a conoscere le iniziative pre- Tra le sostanze la cui immersione prevede l'uso di determinate precauzioni, figurano l'arsenico, il seguito di operazioni di immersione ef- se al fine di poterle eventualmente ap- piombo, il rame, lo zinco, le sostanze non tossiche fettuate da navi o da aerei; plicare in futuro in altre zone di mare per natura ma che lo possono divenire se immerse di loro interesse. in notevole quantità, il cianuro ed altre ancora. Per l'immersione di tali sostanze è comunque obbligato- il PROTOCOLLO relativo alla cooperazio- Una breve analisi dei tre accordi firma- rio ottenere, da parte dell'autorità nazionale compe- ne in materia di lotta contro l'inquina- tente, uno specifico permesso; è invece richiesto un ti a Barcellona, dà la portata delle mi- permesso generale per lo scarico in mare di tutte le mento del Mediterraneo da idrocarburi sure adottate per il Mediterraneo. altre sostanze considerate non nocive. o da altre sostanze nocive21. Lo Stato nel rilasciare tale permesso, dovrà registra- re le operazioni effettuate, tenendo conto della qua- lità, della quantità ed il luogo di immersione in mare del materiale. Tali permessi saranno rilasciati dallo Con l'adozione di questi tre strumenti La Convenzione per ia protezione del Mediterraneo Stato sia per i rifiuti o le sostanze destinate all'im- giuridici, il Mediterraneo viene ad esse- dall'inquinamento (I), prevede l'impegno, per le par- mersione che siano state caricate nell'ambito del re per la prima volta organicamente tu- ti contraenti, di assumere individualmente o con- proprio territorio, sia per quelle caricate da una na- giuntamente, anche con la stipulazione di ulteriori ve o da un aereo battenti la sua bandiera ma prove- telato internazionalmente dai pericoli accordi sub-regionali, tutte le misure necessarie per nienti da uno Stato non contraente il Protocollo. Le dell'inquinamento. Evidentemente le combattere l'inquinamento marino nel Mediterra- misure richieste per l'immersione delle sostanze in neo: misure relative alle proprie navi ed aerei affin- mare, verranno poi applicate, oltre che per le navi e tre Convenzioni sono state fatte sulla ché non compiano operazioni di immersioni in mare gli aerei dello Stato contraente, anche a tutte le na- base dell'esperienza delle precedenti di sostanze nocive; misure antinquinamento in rela- vi od aerei di altri Stati che si presume stiano effet- zione alle operazioni di esplorazione e di sfruttamen- tuando operazioni d'immersione nell'ambito delle Convenzioni in materia di inquinamen- to del suolo e del sottosuolo marino, nonché misure sue acque territoriali. di sorveglianza sulle proprie industrie affinché non to, in particolare di quelle elaborate Circa il 2" Protocollo, quello relativo alla coopera- scarichino nelle acque interne (fiumi, canali ecc.) dall'IMCO e da quelle a carattere re- zione in materia di lotta contro l'inquinamento dei che si riversano poi in mare, sostanze gravemente Mediterraneo da idrocarburi o altre sostanze perico- gionale relative ai mari del Nord Euro- inquinanti". Oltre a misure di prevenzione interna lose nei casi di incidenti, esso può ritenersi l'equiva- gli Stati si impegnano reciprocamente a cooperare, pa. Sotto il profilo istituzionale, si pos- lente, per ia zona del Mediterraneo, dell'Accordo di in stretto contatto con gli organismi internazionali Bonn, relativo, come si ricorderà, al Mare del Nord. sono fare alcune osservazioni generali: del settore, in particolare quindi l'IMCO, per adotta- Si tratta, infatti, di una serie di disposizioni che gli re misure di sorveglianza continua sullo stato di in- innanzi tutto, accanto agli stati firma- Stati si impegnano ad assumere e rispettare nel ca- quinamento del Mediterraneo: a questo scopo gli so che si verifichi o rischi di verificarsi, a seguito di tari e precisamente Cipro, Egitto, Spa- Stati indicheranno l'autorità nazionale competente a un incidente, una dispersione di idrocarburi o altre svolgere tale sorveglianza nell'ambito delle proprie gna, Francia, Grecia, Israele, Italia, sostanze nocive nel Mediterraneo, con grave rischio acque territoriali ed anche nelle zone di mare libere per le coste e l'ambiente marino di uno o più Stati Libano, Malta, Marocco, Monaco, Li- ed in grado di mantenere i contatti con le analoghe membri. Innanzi tutto le parti si impegnano a man- autorità degli altri Stati membri della Convenzione. bia, Siria, Tunisia, Turchia, Jugosla- tenere piani d'azione ed equipaggiamenti idonei a Infine gli Stati si impegnano a collaborare, nel caso via, è parte contraente anche la CEE. realizzarli, da impiegare prontamente nel caso di in- in cui si sia verificato un inquinamento nel Mediter- cidenti in mare; in particolare gli Stati metteranno a Alla CEE, (come più in generale ad raneo, qualunque sia la causa che lo ha provocato, disposizione, le proprie navi ed aerei per sorvegliare sia per interventi immediati sul luogo dell'incidente, ogni analoga istituzione economica re- il tratto di mare inquinato e studiare la direzione e la sia per successive azioni tese a eliminare il materiale velocità di spostamento della massa oleosa. Tali in- gionale che abbia, tra i suoi membri, inquinante immerso in mare". Gli Stati inoltre si im- formazioni dovranno essere scambiate il più rapida- pegnano a cooperare per l'indennizzo dei danni cau- almeno uno Stato costiero del Mediter- mente possibile con tutti gli altri Stati interessati; sati da violazione delle norme antinquinamento pre- ogni Stato s'impegna anche a mettere a disposizio- raneo, e che eserciti competenze, come viste dalla Convenzione stessa. Le disposizioni di ne di ogni altra parte contraente che ne faccia ri- principio contenute nella Convenzione, trovano poi appunto la CEE nei campi coperti del- chiesta, equipaggiamenti, mezzi ecc., utili alla lotta un approfondimento operativo nei due protocolli an- la Convenzione), spetta, nelle riunioni contro l'inquinamento. nessi. // primo concerne le regole da adottare per delle parti contraenti, un numero di prevenire l'inquinamento marino dovuto ad opera- Questo scambio di informazioni, di richieste di aiu- voti pari al numero degli Stati membri zioni di immersione effettuate da navi o da aerei. to, potranno svolgersi sia attraverso le singole auto- Stabilito che i termini «navires et aéronefs» signifi- rità nazionali competenti, sia, e qui si tratta di una che sono parte contraente della Con- cano qualsivoglia veicolo che circoli sull'acqua, soluzione certamente originale, attraverso un appo- venzione; voto che la CEE potrà eser- nell'acqua o nell'aria e che in tali termini vadano an- sito centro regionale di prevenzione contro l'inqui- che comprese le piattaforme poste in mare", il pro- namento marino, che ha sede a Malta. È opportuno citare a condizione che gli Stati mem- tocollo, sull'esempio di analoghe convenzioni già soffermare l'attenzione su questo Centro, quale bri non esercitino il loro e viceversa. esaminate (tipo quella di Oslo o quella del 1972 sulla esempio di collaborazione interstatuale in materia di Ancora sotto il profilo istituzionale, si prevenzione dell'inquinamento causato dalla immer- lotta contro l'inquinamento marino. Obiettivi e funzioni del Centro Re- Protocolli, misure sufficienti di preven- mi, canali ecc. (che si riversano poi in gionale di Malta per la lotta contro zione contro l'inquinamento. mare), sostanze giudicate nocive ed in- l'inquinamento del Mediterraneo da Sia la Convenzione che i Protocolli, quinanti, nonché gli scarichi delle piat- idrocarburi. sono entrati in vigore il 12 febbraio taforme poste in mare per la ricerca e 1978, trenta giorni dopo il deposito del lo sfruttamento delle risorse marine ed L'idea di tale Centro è nata nella riu- 6° strumento di ratifica. Finora, dei 16 in particolare dei giacimenti petroliferi. nione di Barcellona del 1975. Una suc- Stati firmatari, 11 Stati, più la CEE, Anche in questa Convenzione sono cessiva Conferenza, cui hanno preso hanno ratificato la Convenzione ed al- elencate sostanze di cui è vietato in parte i 16 paesi già presenti nella riu- meno un Protocollo. Sotto il profilo ogni caso lo scarico in mare, e quelle nione di Barcellona, tenutasi a Malta normativo vanno segnalate due ulterio- di cui, invece, è consentito lo scarico, a nel settembre 1975, ha posto le basi ri iniziative intraprese nell'ambito condizione di rispettare norme assai per la costituzione del Centro. I fini dell'UNEP, che tendono ulteriormente precise e tendenti a limitare drastica- del Centro sono essenzialmente due: il ad allargare il quadro giuridico della mente i loro effetti inquinanti. Spagna, primo è quello di operare come centro tutela del Mediterraneo: la creazione di Italia e Francia sono i paesi che do- di analisi e di aggiornamento tecnico, un Fondo interstatuale di garanzia per vranno compiere i maggiori sforzi per in collaborazione con tutti gli organi- i danni causati da inquinamento mari- adeguarsi alle disposizioni della Con- smi regionali interessati dell'area del no nel Mediterraneo; la firma di una venzione, la cui attuazione richiederà Mediterraneo, dei sistemi atti a preve- Convenzione relativa alla protezione comunque in generale una spesa assai nire ed a combattere l'inquinamento del Mediterraneo contro l'inquinamen- elevata (si parla di 5 mila miliardi di delle acque marine da idrocarburi; il to tellurico. dollari). È prevista poi una cooperazio- secondo fine è quello di operare come La proposta di un Fondo di Garanzia ne tra gli Stati per lo scambio di infor- centro di collegamento e di coordina- per i danni da inquinamento è stata mazioni tecniche e scientifiche, in ma- mento delle azioni intraprese singolar- avanzata, nella riunione dell'UNEP, teria di lotta all'inquinamento telluri- mente dagli Stati nella lotta contro tale tenutasi a Ginevra nel febbraio 1979, co, in particolar modo in favore degli tipo di inquinamento marino. Il Centro da parte di 2 Stati mediterranei. Si Stati in via di sviluppo, con cui erano è finanziato da contributi volontari de- tratterebbe di adottare un protocollo sorti problemi particolari, giacché gli Stati firmatari la Convenzione di specifico che preveda la creazione di quest'ultimi pretendevano una certa Barcellona, non essendo passata la un Fondo finanziato dagli Stati con- «libertà di inquinamento» per non ap- proposta, avanzata da uno Stato, di traenti, in grado di assicurare comun- pesantire i costi di impianto delle nuo- far pagare parte delle spese anche alle que alle vittime di un inquinamento, ve industrie, con dispositivi di riciclag- compagnie petrolifere ed alle compa- un indennizzo indipendentemente dalla gio, gnie di navigazione interessate al tra- 26 solvibilità o meno del proprietario del sporto di petrolio . mezzo (nave, piattaforma ecc.), che ha Se indubbiamente appare positiva l'idea causato l'incidente. Sebbene la propo- di tale Centro, non si può tuttavia non L'azione del Programma delle Na- sta sia ancora in fase di studio, il mec- zioni Unite per l'ambiente (UNEP) notare che esso ha dato finora risultati canismo previsto dovrebbe ricalcare assai modesti sul piano operativo, an- nel campo socio-economico: il Pia- quanto già previsto nella Convenzione no blu. che in tema di coordinamento dei piani IMCO firmata a Bruxelles nel 1971, e antinquinamento predisposti (ove pre- relativa appunto alla creazione di un Al di là dell'azione in campo giuridico, disposti) dai singoli Stati. Cosa d'al- Fondo internazionale di indennizzo per ora esaminata, occorre brevemente ri- tronde comprensibile, quando si pensi i danni dovuti ad inquinamento marino cordare che l'UNEP ha elaborato un che il Centro dispone di un numero as- da idrocarburi. È difficile comunque piano di natura socio-economica per la sai ristretto di personale direttivo e prevedere quando tale proposta potrà 27 protezione e lo sviluppo dell'insieme tecnico . realmente concretizzarsi. del bacino Mediterraneo; tale iniziativa È invece già stata firmata, ad Atene, 28 nel maggio 1980, la Convenzione per la va sotto il nome di «Piano blu» . Si protezione del Mediterraneo contro tratta di un ambizioso progetto di coo- Recenti iniziative dell'UlMEP in perazione internazionale tra gli Stati campo giuridico. l'inquinamento tellurico. Si prevedono comunque due o tre anni prima che es- mediterranei, fondata però sull'assolu- sa entri in vigore, dopo la ratifica da to rispetto della sovranità nazionale e L'esame della Convenzione e dei 2 parte di un numero minimo prefissato che parte dal presupposto che gli Stati Protocolli rileva innanzi tutto un pri- di paesi rivieraschi del Mediterraneo, mediterranei abbiano un comune inte- mo dato: che la firma della Convenzio- più la CEE. resse ad uno sviluppo armonioso ed or- ne non può essere separata da quella ganico dell'insieme delle zone del baci- dei 2 Protocolli, in quanto la Conven- La Convenzione riguarda soprattutto no del Mediterraneo. zione ha un contenuto troppo generale gli scarichi di materiale inquinante in Attraverso il contributo di ricercatori per assumere da sola, senza il riferi- mare proveniente da industrie o altre qualificati di tutte le regioni europee, il mento alle norme più dettagliate dei 2 strutture a terra che riversino nei fiu- Piano dovrà permettere la costituzione di un fondo comune di conoscenze so- Mediterraneo contro l'inquinamento, cio-economiche dell'area del mediterra- costituito da quote versate dagli Stati neo, di cui potranno usufruire gli Stati (e dalla CEE) firmatari della Conven- interessati. In tal modo le azioni intra- zione di Barcellona. Se si è ormai rag- prese dagli Stati a livello nazionale (e giunto un accordo sulla costituzione di relative ad iniziative sulle loro fasce co- tale fondo, che dovrà appunto finan- stiere, quali la costruzione di centri tu- ziare i progetti del Piano blu, è ancora ristici, industriali ecc.), potranno essere aperta la discussione se tale fondo do- orientate in modo tale da assicurare vrà essere amministrato dal direttore uno sviluppo socio-economico ottimale dell'UNEP, ovvero dovrà essere posto senza provocare alterazioni ambientali. sotto la diretta responsabilità degli Sta- Il Piano blu dunque intende aiutare i ti e della CEE, che in tal caso dovran- Governi degli Stati costieri della Regio- no creare un meccanismo speciale tan- ne mediterranea sia ad approfondire le to per creare il Fondo quanto per assi- loro conoscenze dei problemi comuni curare il coordinamento con l'UNEP, relativi al mare ed alle coste mediterra- che svolge funzioni di segretariato del nee, sia ad assumere le decisioni più ri- piano stesso. Per ora, come soluzione spondenti ad un uso razionale delle ri- transitoria, è stata adottata quella di sorse. Questo, sia per quanto riguarda affidare al direttore dell'UNEP l'am- le risorse naturali (acqua, suolo, fauna, ministrazione, seppure a titolo tempo- risorse del fondo marino), sia per la vi- raneo, del Fondo. ta stessa dell'uomo (demografia e salu- te, ambiente sociale e culturale ecc.). Comuni studi sono indirizzati alla lotta per la conservazione delle risorse gene- tiche, energetiche, per la protezione dell'erosione del suolo, per la regola- LA TERZA CONFERENZA mentazione del trasporto dei prodotti DELL'ONU SUL DIRITTO DEL inquinanti, in particolar modo quelli MARE E LA CODIFICAZIONE DI petroliferi, per la prevenzione dei disa- REGOLE INTERNAZIONALI IN stri naturali. Nella riunione di Split, in MATERIA DI PROTEZIONE E DI Jugoslavia, nel febbraio 1977, sono TUTELA DELL'AMBIENTE MARINO stati varati i progetti più urgenti (i co- siddetti PAP-progetti prioritari d'azio- ne) relativi alla gestione delle risorse Come è noto, la terza conferenza sul biologiche del mare, delle risorse ener- diritto del mare è ancora in corso. Fi- getiche (in primo luogo quella solare), nora si sono tenute nove sessioni, l'ul- alla gestione delle risorse d'acqua dol- tima delle quali ha avuto inizio il 3 ce, al problema delle migrazioni uma- marzo 1980 a New York. Si possono ne, al turismo ed alla protezione del però fin d'ora, sulla base dei documen- suolo. Numerose altre iniziative sono ti pubblicati, trarre alcune linee di ten- state adottate d'intesa con altri organi- denza. Si può innanzi tutto dire che la smi specializzati dell'ONU. Come è conferenza ha finora toccato tutti gli stato messo in rilievo anche in un re- aspetti connessi al problema dell'inqui- cente rapporto, tenuto dal presidente namento marino. Ne scaturisce quindi dell'UNEP, Tolba, a Ginevra nel feb- una sorta di codificazione generale di braio del '79, resta da chiarire, anche tutte le norme internazionali assunte in relazione dei futuri programmi, dagli Stati a questo proposito, attraver- l'ammontare finanziario e le modalità so la firma di convenzioni bilaterali e di gestione del progetto per il Mediter- multilaterali. La cooperazione intersta- raneo. Finora, infatti, i contributi dati tuale, soprattutto intesa nella promo- dagli Stati all'UNEP per il Piano blu, zione di studi comuni in materia antin- sono stati poco più della metà di quelli quinamento e nell'interscambio delle dovuti. D'altronde sulla gestione dei fi- notizie tecniche elaborate, l'obbligo di nanziamenti per il Piano blu, è attual- informare gli altri Stati dell'avvenuto mente in progetto la costituzione di un inquinamento di un tratto di mare, la Fondo regionale per la protezione del sorveglianza e l'adozione di misure di prevenzione, sono elementi riconosciuti fondamentali per un'azione internazio- da inquinamento causati da una nave renza, è quello relativo alle misure che nale di difesa dell'ambiente marino29. che successivamente ha fatto rotta ver- uno Stato può prendere, anche al di là Agli Stati costieri spetta l'obbligo di so il porto di un altro Stato. In tal mo- del limite delle proprie acque territoria- emanare leggi nazionali, in linea con le do gli Stati hanno diritto di adottare li, per difendere le proprie coste e gli norme internazionali, atte a regolamen- misure di autotutela reciproca. interessi a queste connesse, (compresa tare la navigazione delle navi cariche di Importanti poi sono le disposizioni nei la pesca) da un inquinamento o da una sostanze inquinanti, le attività di esplo- riguardi dei poteri degli Stati costieri in minaccia di inquinamento causato da razione e di sfruttamento del fondo materia di prevenzione antinquinamen- un incidente in mare: lo Stato ha il di- marino, le modalità di immersione in to sulle navi straniere in navigazione e ritto di intervenire anche al di fuori dei mare di rifiuti, ecc. Al dovere di ema- nelle acque territoriali e in quelle com- limiti della sua giurisdizione, in quanto nare tali disposizioni, segue il diritto prese nella zona economica esclusiva. si ritiene che le misure contro l'inqui- degli Stati di far rispettare tali norme Se una nave straniera naviga nelle ac- namento debbano essere adottate il più da chiunque, non solo nell'ambito del- que territoriali di uno Stato, e questo rapidamente possibile dallo Stato più le proprie acque territoriali (12 miglia), ha fondati motivi di ritenere che tale direttamente interessato. Questo ovvia- bensì nell'ambito della cosiddetta zona nave possa causare inquinamenti nelle mente nei limiti del rispetto della pro- economica esclusiva, cioè di quella zo- sue acque, lo Stato in questione potrà porzione tra le misure adottate ed il na — cosi come è stato precisato nei procedere ad ispezioni a bordo della danno effettivo o potenziale30. lavori della conferenza stessa — com- nave; nel caso che i sospetti trovino prendente il mare territoriale e le acque conferma, potrà essere intentata dallo fino ad un limite massimo di 200 mi- Stato un'azione giudiziaria contro la glia marine, in cui lo Stato ha, tra gli nave, che può portare anche al suo se- altri, il diritto di porre isole artificiali questro ed alla successiva comminazio- NOTA CONCLUSIVA per l'utilizzazione del fondo marino, di ne di pene pecuniarie. Se invece la na- svolgervi ricerche, ed anche di far ri- ve sospetta di inquinamento naviga Le numerose Convenzioni internazio- spettare l'obbligo di tutela dell'ambien- nella zona economica esclusiva dello nali, a livello universale e regionale, te marino e quindi le sue disposizioni Stato, questo potrà effettuare tale ispe- l'opera di codificazione attualmente in in materia di antinquinamento. Per zione a bordo della nave solo nel caso corso da parte della Conferenza del ma- particolari aree comprese nella zona che la nave in questione si sia preventi- re delle Nazioni Unite, le raccomanda- economica esclusiva di uno Stato, e ne- vamente rifiutata di fornire i documen- zioni adottate dal Consiglio d'Europa31, cessitanti di speciali misure di salva- ti di navigazione. Anche in questo ca- l'azione intrapresa dalla CEE in tale guardia delle sue risorse, lo Stato potrà so, se l'ispezione risulta positiva, lo settore32, gli studi compiuti dall'OCDE rafforzare ulteriormente le misure di Stato potrà intentare un'azione giudi- in particolare per quanto riguarda gli lotta e di prevenzione antinquinamen- ziaria contro la nave, sottoporla even- effetti dei prodotti chimici sull'ambien- to. Il tema dei doveri e dei poteri dello tualmente a sequestro e comminare pe- te e sull'uomo, sono indubbiamente la Stato è affrontato anche in relazione ne pecuniarie. Escluse da questa ipotesi prova che a livello internazionale non alla problematica relativa alle navi bat- permangono sempre le navi militari e sono mancate iniziative — anche se a tenti la sua bandiera, ai poteri di poli- quelle che svolgono servizio per conto volte tra loro non sufficientemente zia nei propri porti, nelle sue acque di uno Stato. Le ispezioni a bordo del- coordinate — per la instaurazione di territoriali, e in quelle della sua zona le navi potranno essere fatte esclusiva- una cooperazione interstatuale per la economica. Per quanto riguarda il pri- mente da funzionari od agenti dello prevenzione e la lotta contro l'inquina- mo punto lo Stato ha il dovere di sor- Stato territoriale che si trovino a bordo mento marino, soprattutto per quello vegliare che le sue navi non lascino i di navi militari e che comunque porti- causato dagli idrocarburi. suoi porti senza il possesso dei certifi- no segni di riconoscimento atti ad indi- È certo che, come si è visto, solo alcu- cati richiesti che attestino la loro ri- care che svolgono un servizio pubblico ne delle Convenzioni firmate a questo spondenza alle misure di sicurezza an- per conto dello Stato. L'ispezione a proposito hanno ottenuto il minimo ri- tinquinamento. Circa il potere di po- bordo delle navi non può comunque chiesto di ratifiche per entrare in vigo- lizia nei suoi porti, nei confronti di avvenire se non vi siano più che fonda- re, a causa dei ritardi dovuti al fatto navi straniere, è previsto che lo Stato ti motivi per ritenere che la nave risulti che gli Stati devono prima dar vita, al abbia il diritto di svolgere un'inchiesta, pericolosa ai fini di un possibile inqui- loro interno, ad una legislazione in ma- e — qualora quest'ultima abbia rive- namento. In ogni caso, per le misure teria di antinquinamento che sia in li- lato prove sufficienti — di intentare adottate, dovrà essere data pronta in- nea con le norme contenute nelle con- un'azione nei confronti di una nave formazione allo Stato della bandiera venzioni stesse e relative alle regole di che abbia violato norme internazionali della nave, informandone i suoi fun- sicurezza per le navi, alle dotazioni in materia di prevenzione dell'inquina- zionari consolari ed i suoi agenti diplo- portuali, alle norme per gli scarichi di mento. Tali inchieste possono anche matici. sostanze in mare ecc. essere compiute su richiesta di un altro In particolare, questi ritardi si verifica- Stato che ritenga di aver subito danni Ancora un punto assai significativo, no per le Convenzioni a carattere uni- emerso finora dai lavori della Confe- versale; quelle a carattere regionale, ma di garanzia internazionale per l'in- bandiera liberiana. Il comandante e l'equipaggio erano cioè quelle relative ad una specifica zo- dennizzo dei danni alle vittime di in- poi di nazionalità italiana. Sull'argomento si veda: M. SPINEDI, Problemi di diritto na di mare, trovano invece — come si quinamento, in particolare di quello internazionale sollevati dal naufragio della Torrey Ca- è visto — tempi di realizzazione più dovuto ad idrocarburi. I rischi di inci- nyon, in «Riv. Dir. Int.», 1967, pag. 653; J. P. QUE- NEUDEC, Les incidences de l'affaire du Torrey Canyon brevi. Cosa, questa, che può far ritene- dente in tale settore sono infatti assai sur le droit de la mer, in «Annuaire Franijais de Droit re utile lo sviluppo, accanto alla Con- forti, perché il traffico commerciale International», 1968, pag. 701; F. BOHME, Tankerunfàl- le auf Hohen Meer, Hamburg, 1970. venzione di portata universale aperte mondiale marittimo, nonostante l'en- 2 Sullo specifico caso deU'Amoco Cadiz si veda: L. alla firma di tutti gli Stati interessati, trata in crisi delle superpetroliere dopo LUCCHINI, A propos de l'Amoco Cadiz: évolution ou re- volution du Droit International, in «Annuaire Fran?ais di accordi regionali finalizzati alla sal- la riapertura del Canale di Suez, è rap- de droit international», 1978, pag. 721 ss.; MALINTOPPI, vaguardia dall'inquinamento di specifi- presentato per oltre l'80% dal traspor- La lezione dell'«Amoco Cadiz cure now, pay later», in che zone di mare su cui si affacciano le to di idrocarburi. A ciò si aggiungano i «Riv. Dir. Int.», 1978, pag. 422 ss.; J. DUTHEIL DE LA ROCHERE, Les réactions de l'OMCI au désastre de coste degli Stati firmatari. Le Conven- rischi di inquinamento causati dalle l'Amoco Cadiz, in «Annuaire Franfais de Droit Inter- zioni regionali esaminate, in particolare piattaforme poste in mare per l'estra- national», 1978, pag. 755 ss. quella per la tutela del Mediterraneo ed zione del greggio, rischi tutt'altro che ' Un'idea della frequenza e della gravità degli incidenti causati da cisterne in mare, si può avere dalla lettura del il cosiddetto Accordo di Bonn, hanno remoti, come anche il recentissimo e rapporto: Where the oil was spilled: 1962-1978; in «IM- certamente dato finora dei risultati po- catastrofico incidente occorso alla piat- CO News», 1978, pag. 12 ss. 4 IMCO, «Convention pour la prévention de la pollu- sitivi, come nel caso della cooperazione taforma messicana Ixtoc One dimostra. tion des eaux de la mer par les hydrocarbures, 1954, y realizzatasi tra gli Stati dell'Accordo di È vero che le navi e le piattaforme go- compris les amendements adoptés en 1962». Successivi Bonn in occasione dell'incidente Eko- dono di assicurazioni per la copertura emendamenti furono introdotti nel 1969 e nel 1971. A proposito di questa Convenzione, si veda: TESAURO, fisk. Il fatto che tali risultati siano da di eventuali incidenti, però questi inci- L'inquinamento marino net diritto internazionale, Mila- giudicarsi positivamente, non significa denti possono essere cosi gravi da su- no 1971, pag. 58 ss.; GIANNINI, La Convenzione di Lon- dra contro l'inquinamento delle acque marine, in «Riv. tuttavia che gli stessi non possano esse- perare largamente i massimali previsti. Dir. Nav.», 1954, I, pag. 18 ss.; CANSACCHI, Illecito in- re ulteriormente migliorati, come nel Solo uno o più Fondi internazionali a ternazionale per inquinamento, in «Studi in onore di F. Balladore-Pallieri», Milano 1978, voi. II, pag. 100 e se- caso delle diverse iniziative intraprese carattere universale, o regionali, posso- guenti. nell'ambito di una stessa area regiona- no dare la certezza, alle vittime di un Inoltre, in generale sulla attività in campo internazionale le, che dovrebbero avere un momento danno da inquinamento, di un rimbor- in materia di protezione dell'ambiente marino, si veda- no: A. FERONE, Le Convenzioni internazionali sull'in- di sintesi comune. Ad esempio, a livel- so pieno, al di là della disponibilità fi- quinamento del mare da idrocarburi, «Riv. Dir. Int.», lo europeo, sarebbe assai utile la costi- nanziaria dei proprietari delle navi e 1972; A. Kiss, Récents traités régionaux concernant la pollution de la mer, «Annuaire Fran?ais de Droit Inter- tuzione (secondo quanto auspicato dal delle piattaforme. Come si è visto, national», 1976; C. CURTI GIALDINO, Le Convenzioni Consiglio d'Europa nella raccomanda- questi Fondi dovrebbero venire costi- Internazionali sull'inquinamento marino, in «Impresa, zione prima citata) di un organismo in- tuiti da un contributo degli Stati, pro- Ambiente e Pubblica Amministrazione», 1-1975; COLAS, La pollution des eaux, Parigi 1968; Du PONTAVICE, La ternazionale che agisca da riferimento porzionale alla quantità di greggio im- pollution des mers par les hydrocarbures, Parigi, 1968; istituzionale per il coordinamento delle portato in un anno; a loro volta, gli A. SCHULTE-BRAUKS, La collaborazione regionale per la protezione dell'ambiente marino dall'inquinamento, in attività delle organizzazioni esistenti e Stati potrebbero chiedere che una parte «La Comunità Internazionale», n. 4, quarto trimestre, dei governi, in favore della protezione di tale contributo fosse versato dalle 1979, pag. 615-637. di zone marittime e costiere europee. compagnie petrolifere importatrici del ' Eccezioni a questo divieto sono previste nel caso in cui le navi abbiano riversato in mare idrocarburi per ra- Indubbi progressi nel campo della coo- greggio. gioni di sicurezza propria o altrui, per evitare un'avaria perazione tra gli Stati, sono stati fatti allo scafo od al carico, ovvero per salvare vite umane. in tema di cooperazione reciproca per Infine, un punto importante di riferi- Pur se è previsto che in questi casi, l'equipaggio deve di- mento per quanto concerne il diritto- mostrare di aver predisposto, o almeno tentato di predi- la sorveglianza del mare e per l'aiuto sporre, misure idonee a circoscrivere il danno, la Con- da fornirsi in occasione di incidenti in dovere degli Stati in materia di lotta e venzione lascia un notevole margine di discrezione al co- di prevenzione antinquinamento, sarà mandante della nave, e quindi allo Stato di appartenen- mare che causino inquinamento. Co- za, di invocare, in caso di inquinamento, una delle ecce- muni passi in avanti, sono stati com- rappresentato dai lavori e dai docu- zioni previste. Inoltre, come è stato fatto notare da mol- piuti anche per quanto riguarda la pre- menti conclusivi elaborati dalla terza ti, non esiste nella Convenzione, alcuna indicazione cir- Conferenza sul Diritto del Mare, at- ca le conseguenze di un inquinamento dovuto a cause venzione dell'inquinamento stesso, so- accidentali non imputabili alla nave, per quanto attiene prattutto con la elaborazione di regole tualmente in corso, come si è visto, al- il risarcimento dei danni. Nei confronti della nave che si le Nazioni Unite. appelli a cause accidentali, viene cosi a porsi il delicato e internazionali (cui gli Stati devono rife- non facile problema, di accertamento delle possibilità, rire la loro legislazione nazionale) per per la nave, di evitare l'inquinamento. 6 Le Convenzioni sono state approntate dalla «Confe- la sicurezza delle navi che trasportano renza giuridica internazionale sui danni causati dall'in- liquidi inquinanti, per le modalità di quinamento delle acque marine», conclusasi a Bruxelles scarico delle sostanze in mare, ecc. An- il 29 novembre 1969. NOTE Si veda: International Convention Relating lo inlerven- che la promozione di studi e di contatti tion on the High Seas in Case of Oil Pollution Casual- reciproci per lo scambio di dati tecnici ties, «Int. Reg. Mat.», 1970, pag. 20 e International 1 Si pensi, per dare un'idea della complessità della ma- Convention on Civil Liability, «Int. Reg. Mat.», 1970, sulle modalità di lotta antinquinamento teria, che la Torrey Canyon apparteneva ad una filiale pag. 45. in mare, ha compiuto progressi. della società statunitense Union Oil Company: la Barra- 7 In particolare vengono affrontati il tema dell'obbliga- Un punto è però ancora in gran parte cuda Tanker Corporation, con sede sociale nella colo- torietà di una speciale forma di assicurazione per gli in- nia britannica delle Bermude; la nave era stata noleggia- cidenti in mare di tale tipo e quello della modalità attra- da sviluppare, ed è quello di un siste- ta per il viaggio dalla British Petroleum Company di verso cui i Governi ed in generale le persone danneggia- Londra; la nave, immatricolata a Monrovia, batteva te a causa dell'incidente, possono essere indennizzate, anche a proposito delle spese sostenute per combattere ma Convenzione a carattere universale, l'adesione com- prio intendimento sull'atteggiamento che la CEE deve l'inquinamento in mare e per ripulire i beni danneggiati porta un negoziato più difficile, visto il numero degli adottare. La Commissione giuridica del Parlamento eu- dall'inquinamento stesso. stati firmatari. ropeo il 28 gennaio scorso ha approvato all'unanimità 8 La Convenzione specifica che, per incidente marino, 10 Si veda: État des Signatures et Ratifications, par les alcune proposte in particolare, dopo aver ribadito che la deve intendersi qualunque incidente occorso ad una na- Pays Membres du Conseil de l'Europe, des Conventions Comunità deve partecipare, in quanto tale, a fianco de- ve durante la navigazione, (abbordaggio, urto di navi, Multilatérales relatives à la pollution des Mers, in «En- gli Stati membri, alla Convenzione, nei settori di sua avaria, naufragio), purché questo incidente sia di note- vironmental Policy and Law», 1978, pagg. 124-125. competenza, ha sottolineato, per quanto riguarda la vole gravità, tale da far presumere dei danni rilevanti. 21 A proposito dei lavori di questa Commissione, occor- protezione dell'ambiente marino, che la Comunità ha un Nulla è previsto circa il tipo di misure che possono re ricordare che essa, nei suoi lavori, è assistita dallo importante ruolo da svolgere. Il ruolo della Comunità in prendere gli Stati costieri per combattere l'avanzata delle Scientific-Technological Working Group che si occupa questo settore, è stato riconosciuto: dal Consiglio Euro- acque inquinate; ogni Stato agirà quindi secondo i suoi prevalentemente del problema dello scarico di sostanze peo di Copenaghen nell'aprile 1978; dal Consiglio CEE mezzi e secondo le proprie concezioni tecniche in mate- dannose nel Mar Baltico, e dal Maritime Working che ha adottato, il 26 giugno 1978, una risoluzione ri- ria. Group che si occupa di inquinamento marino causato guardante un programma di azione della Comunità in 9 In ogni caso il limite massimo di responsabilità non da navi. Sui lavori della Commissione si veda: Interim materia di controllo e di riduzione dell'inquinamento dei può andare oltre i 210 milioni di franchi francesi. Baltic Marine Environment Protection Commission: mari da parte degli idrocarburi. 10 Rispetto alla Convenzione del 1954, questa nuova Joint Activities of the Baltic Sea States with in the Fra- 31 In particolare si fa riferimento alla raccomandazione Convenzione estende il suo campo d'applicazione non mework of the Convention on the Protection of the 847 del 1978 dell'Assemblea del Consiglio d'Europa e solo più agli idrocarburi, ma a tutte quelle sostanze no- Marine Environment of the Baltic Sea Area 1974-1978, relativa all'«Azione da intraprendersi a livello europeo cive che possono provocare un inquinamento marino e Helsinki 1979. contro l'inquinamento delle acque delle coste». dei litorali. Rientrano nella portata della Convenzione, 22 Programme des Nations Unies pour l'environnement. 32 Anche recentemente, per esempio nel marzo scorso, tutte le navi battenti la bandiera o utilizzate da uno de- Pian d'action pour la Méditerranée et act final de la la CEE, tramite il Commissario europeo incaricato dei gli Stati contraenti, ad eccezione delle navi da guerra o Conférence des plénipotentiaires des États còtiers de la Trasporti, ed in occasione di una riunione all'Institute comunque adibite a servizio di governo. région méditerranéenne sur la protection de la mer Mé- of Marine Engineers a Londra, ha ribadito come sia ne- " Non mancano, poi, disposizioni circa le modalità di diterranée. Il testo della Convenzione è pubblicato sulla cessario affrontare, in sede comunitaria il problema del- regolamentazione di eventuali infrazioni alla Convenzio- G.U. della CEE n. L. 240 del 19 settembre 1977. la sicurezza della navigazione e dell'inquinamento mari- ne; qualsiasi violazione delle disposizioni della Conven- 23 Con il termine Mediterraneo si intendono le acque, i no. Fino ad ora il Consiglio dei Ministri ha adottato due zione sono sanzionate dalla legislazione dell'autorità da Golfi del Mediterraneo propriamente detto, da Gibilter- raccomandazioni che impegnano gli Stati membri a rati- cui dipende la nave, che dovrà prendere le disposizioni ra ai Dardanelli. Sono escluse le acque interne degli Sta- ficare le convenzioni dell'IMCO sulla sicurezza della na- del caso, secondo la propria legislazione. Ogni qual vol- ti contraenti. vigazione marittima e la prevenzione dell'inquinamento. ta si verifichi una violazione alle disposizioni della Con- 24 Sulla protezione dell'ambiente marino nel Mediterra- Sforzi supplementari sono necessari. L'affluenza del venzione, nell'ambito della giurisdizione di uno Stato neo si veda: C. CURTI GIALDINO, La protezione del Me- traffico marittimo nelle acque comunitarie costituisce un contraente, questa verrà sanzionata dalla legislazione di diterraneo dall'inquinamento, in «Impresa, Ambiente e rischio di inquinamento serio e costante. La Commissio- questo Stato, il quale dovrà fornire all'autorità dello Pubblica Amministrazione», 3-1976; F. G. MULLER, ne pensa di continuare le discussioni informali con gli Stato straniero da cui dipende la nave incriminata, le Divide-up to Clean-up. A Geopolitica! Solution to Me- esperti degli Stati membri prima di proporle una diretti- prove che sono in suo possesso per dimostrare l'avvenu- diterranean Pollution, in «Environmental Policy and va che andrebbe nel seguente senso: i paesi membri de- ta infrazione. Laws », 5, 1979. vono organizzarsi per identificare tutte le navi che entra- 12 A carattere extra-europeo, e qui non considerata, è 25 Restano escluse dalle norme previste dal protocollo le no nei loro porti e che non rispondano a norme di sicu- da ricordare la Convenzione di Kuwait del 24 aprile navi militari (o esercitanti funzioni di governo) a condi- rezza; prima che esse lascino i porti della CEE essi do- 1978. Essa concerne la protezione dell'ambiente marino zione che esse siano usate esclusivamente a fini governa- vranno assicurarsi della loro rispondenza alle norme; ciò nel Golfo Persico. La Convenzione prevede vari organi: tivi e non commerciali. Tuttavia — ed in questo vi è implica l'obbligo di controllare i certificati di tutte le na- un Consiglio, composto da rappresentanti degli Stati una innovazione rispetto ad analoghe convenzioni — vi e di tutti gli equipaggi. In tal modo tutte le navi che membri, con compiti di studio, sorveglianza e consulta- anche le navi militari dovranno fare il possibile per ope- entrano nella CEE senza rispondere alle norme richieste, zione; un Segretariato, con compiti organizzativi; una rare nel rispetto delle norme antinquinamento previste lo farebbero a proprio rischio (cfr. Agence Europe n. Commissione giudiziaria, per la soluzione di eventuali dal Protocollo. 2873 del 20-3-1980). controversie. La Convenzione prevede un centro regio- 26 La proposta era la seguente: le spese di funzionamen- nale, il Marine Emergency Mutual Aid Centre, che ha lo to del Centro si sarebbero dovute cosi ripartire: 50% a scopo, come specifica l'art. Ili, di raccogliere e diffon- carico degli Stati che importano petrolio nei loro porti dere informazioni concernenti legislazione, metodi, tec- del Mediterraneo; 25% a carico degli Stati che produco- niche e programmi di ricerca relativi ai casi di emergep- no petrolio o lo caricano nei loro porti; 25% a carico za in mare, liste di esperti e materiali disponibili e di degli Stati le cui navi trasportano petrolio nel Mediterra- mantenere contatti con le competenti organizzazioni re- neo. I singoli stati avrebbero poi richiesto alle compa- gionali ed internazionali. gnie petroliere e a quelle di navigazione operanti nel lo- Sulla Convenzione si veda: per il testo: Kuwait Regional ro territorio, una parte dei contributi nazionali da versa- Convention for Cooperation on the Protection of the re al Centro. Marine Environment from Pollution, «Int. Leg. Mat.», 27 Fino al 1978 il personale del Centro di Malta era co- 1978, pag. 511; per un commento alla Convenzione si stituito in tutto da 3 laureati e da 5 segretarie. veda: D. MOMTAZ, Une Convention pour la protection 28 Si vedano in particolare sull'argomento i due seguen- du Golf e Persique cantre la pollution, in «Revue Ira- ti documenti: Programme des Nations Unies pour l'en- nienne des Relations Internationales », 1978, pag. 387 e vironnement, UNEP/1G. 14-4 - Réunion intergouverne- seguenti. mentale des États riverains de la Méditerranée chargée 13 Agreement for Cooperation in Dealing with Pollu- d'évaluer l'état d'avancement du Pian d'action pour la tion of the north sea by oil, «Int. Leg. Mat.», 1970, Méditerranée et première réunion des Parties contrac- pag. 359. tantes à la Convention pour la protection de la mer Mé- 14 Convention for the Prevention of Marine Pollution diterranée contre la pollution et aux protocoles y rela- by Dumping from ships and Air-craft, «Int. Leg. tifs, Cannes 5-10 febbraio 1979; Programme des Nations Mat.», 1972, pag. 262. Unies pour l'environnement, UNEP/IG. 14-9 Rapport 15 Convention on the Protection of the Marine Envi- de la réunion intergouvernementale des États riverains ronment of the Baltic Sea Area, in «Int. Leg. Mat.», de la Méditerranée, Ginevra, 5-10 febbraio 1979. 1974, pag. 544. 29 Sullo specifico aspetto dell'attività della III Confe- 16 L'Accordo prevede in tutto, 10 articoli. renza delle Nazioni Unite sul diritto del mare, in mate- 17 L'Accordo non prevede però alcuna struttura istitu- ria di protezione dell'ambiente marino, si veda: A. G. zionale per la gestione dell'Accordo stesso. A questo M. ECONOMIDES, La III Conferenza delle Nazioni Unite proposito si veda: J. EHMER, Der Grundsatz der Freihet sul diritto del mare, in «La Comunità Internazionale», der Meere und das Verbot der Meeresverschmutzung, voi. XXXIV, 1979, pag. 34 ss.; T. TREVES, L'inquina- Berlin 1974, pag. 102-103. mento marino: profili di diritto internazionale e comuni- 18 Sul caso dell'incidente Ekofisk si veda: Grasshoff/ tario, in «Studi Marittimi», 1978, n. 1, pag. 31 ss.; T. Ehrahrdt, Wird das Meer durch òl verseucht? in «Bild TREVES, La settima sessione della Conferenza del diritto der Wissenschaft », n. 6, 1979 pag. 54. del mare, in «Riv. di dir. internaz.», 1979, pag. 125 ss. 19 Piuttosto che aderire alla Convenzione del 1972 sulla 30 In occasione della riapertura il 3 marzo scorso, dei prevenzione dell'inquinamento dei mari risultante lavori della III Conferenza delle Nazioni Unite sul dirit- dall'immersione di rifiuti, in quanto, essendo quest'ulti- to del mare, il Parlamento europeo ha espresso il pro- PIOPPICOLTURA IN PIEMONTE

La Camera di commercio di Torino ha recentemente promosso un convegno su questo tema. L'incontro, dei quale si riproducono qui di seguito le relazioni fondamentali, è stato organizzato in stretta collaborazione con la Federazione regionale degli agricoltori del Piemonte e l'Associazione regionale pioppicoltori dei Piemonte. Obiettivi: fare H punto sui problemi del settore ed individuare le strategie più opportune per H relativo superamento.

problemi della pioppicoltura: indicazioni e proposte Federico Boccalari

La pioppicoltura nell'economia forestale italiana occupa oggi, alla luce di quanto sta accadendo, si presentano una posizione di primaria importanza in quanto fornisce contraddittorie ed anzi assumono un aspetto negativo e materiale da industria e da lavoro, in ragione di circa il rappresentano proprio i nodi da sciogliere se crediamo 50% del totale prodotto dall'intera superficie forestale nell'avvenire della pioppicoltura. che occupa oltre 6 milioni di ettari. Tutto ciò si verifica malgrado l'investimento a pioppeto specializzato si aggiri a 140.000 ettari e insieme alla col- tivazione di ripe superi di poco i 200.000 ettari, cifre Il primo immediato problema che costituisce il motivo estremamente modeste, per non dire insignificanti di della coltivazione — sia come mantenimento che mag- fronte ai 27 milioni di ettari della intera superficie agraria giore sviluppo — è il raggiungimento di un equo prezzo e forestale italiana. del pioppo. In questi ultimi anni la spirale inflazionistica Sono dati che andrebbero meditati da quanti pensano ha colpito particolarmente gli agricoltori che non hanno che la pioppicoltura specializzata sottragga terreni fertili potuto riversare sugli acquirenti, come avviene in quasi a vocazione agraria, mentre utilizza quelli golenali, mar- tutti i settori industriali, i maggiori costi di produzione. ginali difficili, che resterebbero altrimenti improduttivi. Attrezzature, insetticidi, manodopera hanno subito e su- Di fronte a questi dati esiste la crescente richiesta di biscono aumenti costanti, non cosi i nostri prodotti che materia prima e la costante diminuzione dei patrimoni non trovano la giusta remunerazione. Il prezzo del piop- boschivi nel mondo, anche in certe zone, foreste equa- po non si è ancora adeguato alle nostre richieste e gli toriali e americane, tradizionali fornitrici ai paesi indu- industriali dovranno farlo se vorranno contare nel tempo strializzati. sul materiale disponibile che, diciamolo senza modestia, La situazione italiana, — 75% del fabbisogno della ma- non possono trovare se non in Italia. Le dichiarazioni teria prima importata e voce legno al 3° posto dopo pe- fatte nei mesi scorsi in occasione dell'Assemblea dei trolio e carne — s'inquadra in quella che è la posizione Compensetieri, proprio in questa città di Torino, ci han- della Comunità Economica Europea, che alla firma del no molto deluso perché non si può chiedere ai produt- Trattato di Roma, venti anni or sono, era pressoché au- tori di contenere il prezzo quando contemporaneamente tosufficiente ed ora supera il deficit annuo di 100 milioni si aumenta il valore del materiale finito (compensati e di me e pone il legno al 2° posto dopo il petrolio nelle pannelli truciolari) ad un livello che consente un'ottima materie prime d'importazione. Il nostro paese però si remunerazione (anche noi sappiamo fare i conti), con trova favorito di fronte alle altre Nazioni della C.E.E. un mercato d'assorbimento e con la facilitazione di pa- perché ancora dispone di zone adatte alla forestazione, gare meno IVA perché ridotta a danno dei produttori specialmente produttiva industriale con coltivazioni di ra- dal 6 all'I %. Non vogliamo polemizzare ma chiediamo pida crescita, come il pioppo, con le quali si potrebbe af- di guardare alla realtà con concretezza. frettare il ritorno del manto verde che una politica poco La nostra intenzione non è del resto solamente che il avveduta ha disperso nel corso di questi ultimi secoli. prezzo del pioppo si adegui alla esigenza d'oggi — scar- Non va dimenticata anche la coltivazione di ripe con fun- so materiale disponibile e difficoltà crescenti di produrlo zione di protezione e difesa delle colture agrarie, di salva- — ma riguarda anche il mercato futuro che sia in grado guardia ecologica, di mantenimento del microclima, fran- di assorbire i maggiori investimenti produttivi. givento, valida non soltanto per gli aspetti economici di A tale scopo abbiamo chiesto in sède di Assemblea Ge- utilizzo industriale ma che potrebbe costituire una riserva nerale della Commissione Nazionale del Pioppo che ven- non indifferente per le varie economie regionali sotto il ga avviato uno studio sulla disponibilità della produzione profilo dell'utilizzo alternativo di fonti energetiche. e l'assorbimento dell'industria con proiezione in un tem- Avevamo avuto la sensazione, in questi ultimi anni, che po abbastanza lungo e tale almeno di consentire la pro- la sensibilità politica dei nostri governanti avesse recepi- grammazione degli investimenti, e non incorrere in futu- to l'importanza, l'esigenza di attuare una programmazio- ro in qualche crisi di sovrapproduzione. ne forestale, se non per contenere il deficit della bilancia La legge n. 984 del 27 Dicembre 1977, che ha preso no- commerciale del settore legno, almeno per prevenire le me dal proponente Ministro Marcora e comunemente ricorrenti alluvioni a motivo del mancato contenimento denominata Quadrifoglio, per la prima volta coordina gli delle acque nella montagna a causa degli irrazionali di- interventi pubblici nel settore della forestazione, con sboscamenti avvenuti nel passato e la ritardata sistema- chiara indicazione di perseguire precisi obiettivi di mi- zione dei fiumi a valle per affrettare la corsa delle acque glioramento dei boschi esistenti e ampliamento delle verso il mare. aree forestali. Le essenze a rapido accrescimento, come il pioppo, possono svolgere un ruolo determinante pur- La Legge Marcora, cosi detta Quadrifoglio, avrebbe do- ché non si trovino trascurate o peggio ignorate di fronte vuto rappresentare un motivo nuovo per la forestazione alle altre essenze legnose del bosco tradizionale e pur- e cosi anche gli Istituti Regionali attraverso apposite leg- troppo tale pericolo si sta già profilando. gi forestali che avevamo approvato, davano l'impressio- Se non vengono nettamente distinti i finanziamenti per ne che ci si era avviati sulla strada della concretezza, la- montagna, collina e pianura, quest'ultima sarà la solita sciando le bardature burocratiche che nel passato ave- cenerentola e il problema dei contributi si ridurrà a un vano sempre contraddistinto il potere centrale. nulla di fatto. Lo stesso prezzo del pioppo aveva preso a lievitare e la consistenza raggiunta in questo ultimo anno faceva spe- Quali saranno d'altra parte i mezzi finanziari che verran- rare che gradualmente si adeguasse ad una situazione no destinati alla forestazione se gli stanziamenti previsti inflazionistica che privava i produttori degli utili proprio globalmente per tutti i vari settori non vengono osserva- nel momento del ricavo dopo un lungo ciclo produttivo. ti fin dal momento di attuazione della legge? Nel 1978 Sono tutte valutazioni che ritenevamo positive ma che era prevista una erogazione di 670 milioni e ne sono sta- ti messi a disposizione 465 mentre contro una previsione di 1.100 milioni nel 1979 sono stati assegnati allo Stato 84 milioni e alle Regioni 316 milioni, complessivamente 400 milioni.

Bisogna ammettere che le Regioni, nella quasi totalità, hanno riconosciuto l'importanza di predisporre piani di riforestazione, con particolare riferimento alle essenze a rapido accrescimento, specialmente il pioppo e a tale scopo hanno approvato leggi forestali che disciplinano la materia. Ottime intenzioni che però per vari Istituti Regionali so- no rimaste tali in quanto i provvedimenti concreti, che avrebbero dovuto subito seguire, ritardano o peggio si perdono in forme burocratiche superate. Intendo riferir- mi ai contributi per gli impianti a coltivazione specializ- zata le cui domande attendono di essere ancora istruite. Provvedimenti indispensabili per l'attività dei produttori, come il credito d'esercizio, sono ignorati e non se ne parla dimenticando che se è difficile a un produttore aspettare il ricavo dopo un ciclo annuale ben maggiore diviene a un coltivatore attendere la maturazione del prodotto per 10 o 12 anni. il Decreto del Presidente della Repubblica del 18 Aprile 1979 «trasferimento alle Regioni di parte delle funzioni amministrative del personale e dei beni dell'ECC» affida- ta alla competenza delle Regioni l'assolvimento di com- piti prima svolti dall'ECC come il premio di coltivazione, gli interventi agevolati per la difesa fitosanitaria, i prezzi agevolati del materiale vivaistico assegnando per tali competenze la cifra di 3 miliardi che annualmente l'ENCC deve versare. Quasi un anno è trascorso dall'emanazione del decreto e non ci risulta che vi sia stata un'azione singola o con- cordata fra le Regioni per affrontare il problema che at- tende ancora una soluzione. I coltivatori pensano di es- sere in diritto di chiederlo perché non deve essere lecito che stanziamenti previsti per un determinato scopo non Pioppeto deI clone 1-214 dell'età di 10 anni trovino l'adempimento indicato. Il settore della lotta fitosanitaria è estremamente delicato sia per le limitazioni poste dal Ministero della Sanità per tito di aprire un dialogo fra quanti vogliono la salvaguar- battendo a livello comunitario perché la C.E.E consenta l'uso degli anticrlttogamici e specialmente col mezzo ae- dia dell'ambiente e quelli che intendono salvaguardarne anche a produttori di essenze legnose, specialmente il reo, sia per gli alti costi dei trattamenti ai quali i produt- però l'aspetto economico e produttivo. pioppo, di unirsi in Associazioni dei produttori, che fino tori si debbono assoggettare. La nostra Associazione ha Un concetto che va certamente ampliato specialmente ad oggi ne sono stati esclusi. Abbiamo motivo di spera- rivolto un appello perché siano potenziati i Consorzi di quando si vogliono creare Parchi e Riserve al quale re nell'esito positivo, siamo però nel dubbio che i piop- difesa provinciali, ha invitato i coltivatori a unirsi in for- l'A.P.I. è estremamente sensibile per la difesa dell'am- picoltori ne possano godere. Sono infatti preparati e me associative e cooperative per una più razionale ed biente naturale dove viene messo a dimora e cresce il maturi per questa scelta? Proprio per avviare un discor- intensiva valorizzazione delle attrezzature però attende pioppo. Motivo questo che ci ha visto nettamente con- so in tal senso sarebbe opportuno che i produttori sen- che le Regioni assolvano il compito della difesa che per trari alla creazione di centrali termonucleari lungo i fiumi tissero maggiormente la forza della Associazione in tutti legge loro compete. A tale scopo ci siamo fatti promo- e particolarmente il Po già gravemente degradato. i molteplici aspetti che investono la coltivazione, sia sot- tori e abbiamo sollecitato convenzioni fra le Regioni e la to il profilo tecnico (miglioramento qualitativo delle colti- Società agricola forestale ISAF) alla quale l'ENCC ha vazioni, scelte clonali, tecniche colturali, trattamenti an- demandato la difesa fitosanitaria delle piantagioni piop- tiparassitari), sia sotto il profilo commerciale (valorizza- picolo e l'assistenza tecnica ai produttori. zione delle vendite in modo unitario con raggruppamenti In contrasto con le intenzioni, assistiamo a provvedi- Come si vede parecchi sono i problemi della pioppicol- consistenti e omogenei), sia sotto il profilo politico con menti che pregiudicano l'attività pioppicola, sia suffi- tura, che non è una coltivazione facile perché necessita un impegno di maggiore partecipazione e presenza, per ciente l'accenno della proposta di legge della Regione di un lungo periodo di attività (10-12 annil prima di por- evitare il ripetersi di fatti compiuti, di vincoli ambientali Piemonte che avrebbe voluto spostare le alberature di ri- tare il frutto a maturazione ed è perciò soggetta ai rischi contro i quali non si è ricorso a tempo nei termini pre- pa dalla tradizionale distanza dei 3 metri, previsti dal co- del mercato e delle avversità atmosferiche. Proprio ri- scritti. dice civile, ad altre molto maggiori, a pregiudizio non guardo a quest'ultimo argomento che interessa tutti i Solamente con una organizzazione forte noi potremo solamente del principio economico ma anche della sal- produttori stiamo studiando una formula assicurativa vaguardia delle coltivazioni agrarie esposte maggiormen- aprire un dialogo concreto con gli amici industriali che, che consenta la salvaguardia delle coltivazioni: un'inizia- pure in gran parte sono anche pioppicoltori, poiché i te alle calamità naturali e togliendo cosi una difesa eco- tiva che ci auguriamo possa arrivare felicemente alla logica dell'ambiente tradizionale. problemi che oggi ci preoccupano possano nel tempo ri- conclusione e, se si realizzerà, significherà un merito solversi. Abbiamo d'altra parte constatato che ovunque Proprio per questo intento sarebbe opportuno che si ri- non indifferente per l'Associazione. vedesse la legge del 2 aprile 1967 n. 71, con la quale si i pioppicoltori hanno saputo impegnarsi se ne sono visti I temi che ho trattato non si presentano certamente i risultati a breve scadenza. stabilisce la ripartizione del prodotto legnoso fra proprie- semplici perché implicano molteplici interessi economici tario e concedente. La coltivazione di ripa, pur ricono- Ne è dimostrazione l'attività della Commissione Naziona- e politici ed ecco perché ho detto, all'inizio della conver- le del Pioppo presso la Direzione Generale dell'Economia scendone le difficoltà e i limiti, deve essere vista oggi sazione, che la soluzione dovrà avvenire nel tempo. con particolare interesse perché non solamente può for- montana al Ministero dell'Agricoltura e Foreste sia diret- Occorre però programmare l'attività che si intende per- tamente che attraverso gruppi di lavoro, cosi come fun- nire materiale all'industria cartaria in grave difficoltà di seguire, senza perdere tempo che diviene sempre mino- materia prima, ma può rappresentare una forza energeti- zionano egregiamente i Comitati regionali del pioppo re per difendere e valorizzare la nostra coltivazione. presso gli Assessorati delle Regioni interessate alla colti- ca alternativa di notevole interesse. Ecco perché si rende indispensabile che i produttori sia- Il mese scorso sono intervenuto ad un Convegno a Cre- vazione. 2 no i primi ad assolvere ai loro doveri che non possono Un impegno quindi da parte di quanti credono nella vali- mona promosso dalla Regione Lombardia, dalla WWF e essere singoli ma comuni a tutta la categoria. Unità di dagli Amici del pioppo sul recupero ambientale ed eco- dità della pioppicoltura italiana, produttori, tecnici, ricer- intenti e di opere è quanto ognuno dovrebbe fare sacri- catori, studiosi perché unendo i loro sforzi e quelli degli nomico di aree sottoutilizzate o degradate di pianura e ficando quell'innato senso individualistico che è stato lungo i grandi fiumi lombardi. amministratori pubblici si creino le premesse per un sempre alla base dei mali degli agricoltori divisi di fronte maggiore sviluppo e diffusione della coltivazione a favo- alle categorie commerciali o industriali. L'A.P.I. si sta Mi sono rallegrato di questo incontro perché ha consen- re del progresso economico e sociale del Paese. la Lombardia (45.000 hai ed il Piemonte (38.000 ha). Mentre in Piemonte si distribuiva con una certa unifor- aspetti economici mità nelle diverse province, nella Lombardia si concen- trava soprattutto nella provincia di Pavia, nella quale si riscontrava circa il 60% della superficie destinata a piop- della coltivazione del pioppo peto specializzato nella regione (circa il 20% del pioppe- to specializzato esistente in Italia). e prospettive di mercato Michele Prevosto Di fatto la pioppicoltura specializzata era ed è più larga- mente rappresentata nella pianura bassa ed in parte del- la pianura media che, partendo dal Cuneese e dal Tori- nese prosegue nelle province di Alessandria, Asti, Ver- il consumo nazionale di legno da industria e di prodotti mentati, almeno in misura sensibile. Tuttavia le industrie celli, Novara in Piemonte ed in quelle di Pavia, Milano, del legno nel 1978 in Italia è risultato di circa 30,4 milio- medesime prevedono che nel quinquennio 1980-84 il lo- Cremona e Mantova in Lombardia e cioè nelle aree dove ni di m' di equivalenti a legname tondo grezzo (e.l.g.l. ro fabbisogno annuale di legno di pioppo si aggirerà su si trovano terreni fertili, alluvionali, sciolti o tendenti allo Nonostante la grave crisi economica del nostro Paese, ! J circa 8 milioni di m di cui 2,8 milioni di m per le indu- sciolto, dotati di buone disponibilità idriche. particolarmente accentuata nel settore dell'edilizia, il J strie dei segati e dei compensati e 5,2 milioni di m per Viene praticata per la maggior parte nelle comuni azien- consumo suddetto, rispetto al quadriennio precedente, le industrie della carta e dei pannelli. de agrarie ed in parte nelle golene dei fiumi soprattutto ha registrato un aumento di circa il 10%. Per amor di chiarezza va subito detto che il legno di del Po. Mentre nel secondo caso siamo in presenza di I 2/3 dei 30,4 milioni di m1 (e.l.g.) sopra indicati proven- pioppo può sostituire i legni di alcune latifoglie tropicali una coltura piuttosto stabile, talvolta con caratteristiche gono da importazione che si è divisa fra legname tondo per la fabbricazione dei compensati e quelli di alcune la- forestali, nel primo il pioppo assume il ruolo di una col- (4,8 milioni di m1), paste di legno (7,7 milioni di mJ tifoglie europee per la fabbricazione di segati e di paste tura agraria e come tale la superficie a pioppeto è in- e.l.g.) e prodottti finiti (8,0 milioni di m1 e.l.g.)1. di legno, ma non può sostituire il legno tondo di conife- fluenzata dalla variazione dei rapporti fra i prezzi dei Ne è derivato che il saldo passivo della nostra bilancia re, i segati di conifere e le paste di resinose che sono prodotti del pioppo e di quelli delle colture alternative, del legno da industria è stato nel 1978 di 1194 miliardi di elementi prevalenti delle importazioni. Tuttavia pur nei dal rispettivo sviluppo tecnico ecc. lire, risultando inferiore, tra i prodotti agricoli, solo a limiti posti dalla insostituibilità tecnica di alcuni prodotti Una riprova della relazione esistente tra la pioppicoltura quello della carne, alimentato in particolare dai segati importati, sussistono margini notevoli, rispetto alla do- specializzata e le colture agrarie alternative risulta chiara (637 miliardi, essenzialmente legno di conifere), dalle pa- manda interna, di collocare eventuali aumenti di produ- dall'evoluzione presentata nel periodo postbellico dalla ste di legno (402 miliardi, essenzialmente legno di coni- zione nazionale di legno da industria. pioppicoltura nelle aziende agrarie localizzate in quella fere trasformato) e dal legname tondo (295 miliardi, es- Degli 1,8 milioni di metri cubi di produzione legnosa ot- parte della pianura padana precedentemente ricordata. senzialmente legno tropicale di latifoglie). tenuti dal pioppo nel 1978, 1,3 milioni di m' sono stati Pur non potendo basarci su dati statistici assolutamente Va ricordato che i segati contribuiscono alle importazio- destinati alle industrie dei segati e dei compensati e 0,5 attendibili, si può affermare che nel periodo compreso ni per il 36% del valore, le paste di legno per il 23%, il ! milioni di m alle industrie della carta e dei pannelli. tra il 1950 e il 1963 si ebbe un continuo aumento della legname tondo per il 19%, le carte e i cartoni per il 18% Il fatto che poco più dei due 2/3 del legno di pioppo produzione di pioppo dovuta alle cause seguenti: e, infine, i compensati e i pannelli di particelle e di fibre prodotto in Italia sia stato destinato alle industrie dei per il 4%. compensati e dei segati e poco meno di 1/3 alle indu- — il progressivo incremento della domanda da parte strie della carta e dei pannelli è legato, come risulterà Fino dalla fine degli anni cinquanta i Proff. Pavari e Pic- delle diverse industrie utilizzatrici, particolarmente l'indu- meglio in seguito, alle spaziature adottate dai pioppicol- carolo richiamarono l'attenzione dei pubblici poteri sulla stria dei compensati,' che provocò aumento del prezzo tori le quali, a loro volta, trovano una chiara giustifica- gravità della situazione determinata dalla crescente ca- del pioppo rispetto a quelli dei prodotti ad offerta alter- zione nel rapporto fra i prezzi dei prodotti di diametro renza della produzione del legno in Italia. Del problema nativa; grosso e medio rispetto a quelli di piccolo diametro. si sono in seguito occupati studiosi, tecnici, operatori Confrontando i dati relativi al fabbisogno di legname di industriali. — l'elevato costo di produzione dei prodotti ottenuti pioppo da parte delle nostre industrie con quelli relativi dalle principali colture erbacee ad offerta alternativa do- Desidero particolarmente ricordare i punti più significati- alla produzione del legname medesimo, risulterebbe che vuto all'aumento dei salari ed all'alto assorbimento di vi di una riunione sulla «Questione forestale italiana» nel 1978 il fabbisogno di codesto legname avrebbe su- mano d'opera legato ad un ancor limitato sviluppo della promossa dall'Accademia Nazionale di Agricoltura, perato annualmente la produzione di circa 4,0 - 4,4 mi- meccanizzazione. dall'Accademia Economico Agraria dei Georgofili e lioni di m' e che la carenza sarebbe risultata di 500.000 - dell'Accademia Italiana di Scienze Forestali. 900.000 m ' per le industrie dei compensati e dei segati e A partire dal 1964 si verificò un'inversione di tendenza nelle nuove piantagioni di pioppo alle quali molti agricol- 1) La nostra produzione legnosa rappresenta meno di di circa 3,5 milioni di m' per le industrie della carta e dei tori preferirono sostituire mais ibrido, frumento e riso. un terzo del fabbisogno nazionale. pannelli. Accettando le ricordate previsioni formulate dagli operatori industriali per il quinquennio 1980-84 ed Secondo i dati riportati dagli Annuari di statistica Fore- 2) La bassa produzione legnosa è dovuta alla limitata ammettendo che la produzione attuale del legno di stale, il pioppeto specializzato dal 1964 al 1970 sarebbe superficie boscata, alla sua irregolare distribuzione, alla pioppo non subisca variazioni, il deficit della produzione sceso di circa il 7% e dal 1970 al 1976 di un altro 10%. larga prevalenza dei boschi cedui sulle fustaie. salirebbe a 6,2 milioni di mJ dei quali 1,5 milioni di mJ Le cause che provocarono la suddetta inversione di ten- denza furono principalmente le seguenti: 3) Per incrementarla occorre utilizzare più razionalmente riguarderebbero i settori dei compensati e dei segati e 4,7 milioni di mJ i settori della carta e dei pannelli. i boschi esistenti e migliorarne il trattamento, aumentare — la stabilizzazione e il sostegno dei prezzi dei prodotti É facile prevedere le conseguenze che ne deriverebbero le piantagioni fuori bosco, favorire l'utilizzazione dei ce- alternativi nel quadro della politica agraria comunitaria di dui. sul saldo della nostra bilancia del legno da industria. Ri- cui non beneficiarono i prodotti del pioppo; sulta pertanto opportuno cercare di chiarire i problemi Le piantagioni arboree da legno fuori bosco sono costi- relativi alla produzione del pioppo in Italia, per vedere a — il grande sviluppo tecnico verificatosi nelle colture al- tuite prevalentemente dal pioppo che, secondo i dati quali condizioni si potrebbe ottenere un aumento del le- ternative, soprattutto con la meccanizzazione e l'impie- ISTAT, nel 1978 hanno contribuito, insieme al pioppo in gname di pioppo ed entro quali limiti l'eventuale aumen- go dei diserbanti che permisero di ridurre fortemente bosco, per circa la metà (1,8 milioni di m1) alla produ- to di produzione potrebbe contribuire a contenere que- l'impiego di mano d'opera. zione nazionale di legname da lavoro. sto deficit. La pioppicoltura di ripa si attua con piante poste in filari semplici, binari o ternari ubicati nelle aziende agrarie sui bordi dei campi, delle strade e dei canali. Mancano dati statistici ufficiali sulla sua consistenza. Nel 1967 il Prof. Domanda ed offerta di Castellani stimava la sua estensione in 80.000 km circa' legname di pioppo in Italia e Prevosto nello stesso lavoro citato riferisce che anche Localizzazione ed aspetti generali la pioppicoltura di ripa rivestiva la maggiore importanza nell'Italia settentrionale, più specificatamente in Piemon- della pioppicoltura in Italia te e in Lombardia ed in alcune province di' Veneto e Un'indagine compiuta dall'Istituto di Pioppicoltura di dell'Emilia. Casale Monferrato nel 1974, mise in evidenza che il fab- Anche la pioppicoltura di ripa dopo il 1960 ha subito di- bisogno di legname di pioppo delle nostre industrie del L'allevamento del pioppo in Italia avviene, com'è noto, minuzioni non facilmente stimabili, dovute alla conse- J legno e della carta ammontava a 5,8 - 6,2 milioni di m , in coltura specializzata ed in coltura di ripa la quale ulti- guenza della legge 2 aprile 1962 n. 171 relativa ai fondi J di cui 1,8 - 2,2 milioni di m per le industrie dei segati e ma concorre nella produzione complessiva con il 10- rustici affittati, agli ostacoli frapposti dai filari per la puli- ] dei compensati e 4,0 milioni di m per le industrie della 15% tura meccanica dei canali, al minore attecchimento delle carta e dei pannelli. Secondo i dati desunti daW Annuario di Statistica Fore- pioppelle a causa del diserbo chimico nelle risaie ecc. Informazioni raccolte recentemente presso le industrie stale edito nel 1979 dall'ISTAT, nel 1977 la pioppicoltura Indagini campione eseguite dall'Istituto di Pioppicoltura del legno e della carta ci portano a concludere che da specializzata si estendeva su 130.000 ha ed interessava di Casale fanno ritenere che, in questi ultimi anni, essa, allora ad oggi i fabbisogni sopra indicati non sono au- soprattutto l'Italia settentrionale (85%), particolarmente rispetto al 1967, si sia ridotta di circa un 50%. si richiedono. Orbene possiamo affermare che, sempre a prezzo del legname, particolarmente quello per compen- La pioppicoltura specializzata parità di altre condizioni, le spese che richiedono i piop- sati da un lato e dei costi dall'altro ha influito assai più peti fittissimi e fitti superano quelle richieste da pioppeti favorevolmente sui redditi dei pioppeti medi in confron- nell'azienda agraria di spaziatura media. to a quelli dei pioppeti fitti. Per renderci più chiaramente conto di quanto stiamo af- Si può pertanto concludere che, almeno sulla base dei fermando, abbiamo ritenuto utile porre a confronto i conti prezzi dei vari assortimenti vigenti sul mercato, i pioppe- Per cercare di chiarire i problemi di convenienza relativi economici di due pioppeti di un ettaro ciascuno, di cui ti di spaziatura media permettono di realizzare un reddi- alla pioppicoltura nell'azienda agraria, esamineremo pri- uno a spaziatura media ed uno fitto e precisamente: to fondiario assai più elevato di quello ottenibile da ma la produzione ed i redditi di pioppeti di spaziature di- pioppeti di spaziatura fitta. — un pioppeto con piante poste a m 6 x 5 (300 per et- verse e poi confronteremo i redditi di pioppeti di date In considerazione della nostra maggiore penuria di le- taro), turno di 10 anni e produzione legnosa di 300 m' spaziature con quelli delle principali colture alternative. 3 gname di pioppo di piccole dimensioni e della maggiore per ettaro (annua media 30 m ) che fornisce legname Incominceremo col dire che i nostri pioppeti specializzati produzione annua media di legno che si ottiene dai per compensati (60%), per segheria (20%), per cartiera presentano, in genere, una densità media compresa tra pioppeti fitti, in una recente indagine ci siamo posti il (12%), per pannelli (8%); 400 e 300 piante per ettaro e turni di 9-10 anni. Rari so- problema, almeno per ora puramente teorico, di vedere no i pioppeti più fitti con densità di 800-1100 piante per — un pioppeto con piante poste a m 3x3 (1100 per et- entro quali limiti sarebbe possibile spostare la conve- ettaro e turni più brevi (7-6 anni). Quasi inesistenti i taro), turno di 6 anni e produzione legnosa di 300 m! nienza dei pioppicoltori dai pioppeti di spaziatura media pioppeti con piante a densità maggiori (2500-5000 per per ettaro (annua media 50 m!) che fornisce legname ai pioppeti di spaziatura fitta attraverso una modifica del ettaro) e turni brevissimi (5-3 anni). Meno rari sono i per segheria (35%), per cartiera (50%) e per pannelli rapporto tra i prezzi di legno di diametro grosso e medio pioppeti di densità medio fitta e medio rada con, rispet- (15%). rispetto a quelli del legno di diametro piccolo5. Molto tivamente, 500-600 piante per ettaro e turni di 8 anni e semplicemente abbiamo valutato gli assortimenti mer- 200-250 piante per ettaro e turni di 15-11 anni. I ricavi, secondo i prezzi all'imposto e le percentuali de- cantili di piccolo diametro agli stessi prezzi adottati per Le masse legnose utilizzabili, ottenibili per ettaro alla fi- gli assortimenti legnosi ricordati, risultano, rispettiva- gli assortimenti di diametro maggiore. È risultato che, in ne del turno in terreni adatti, variano in funzione dei tipi mente, di L. 18,6 milioni per il pioppeto di tipo medio e genere, la situazione non muta sensibilmente in quanto di pioppo allevati, della fertilità del suolo, delle pratiche turno di 10 anni e di L. 10,6 milioni per il pioppeto fitto la maggior produzione media annua di legno dei pioppe- colturali adottate. Nei pioppeti fittissimi (2500-5000 pian- e turno di 6 anni. ti più fitti resta pressoché neutralizzata dalle maggiori te per ettaro) vanno da 150 a 250 m\ con una produ- I costi di coltivazione calcolati a fine ciclo con l'interesse spese che essi richiedono. Solo i pioppeti con 600-800 zione media annua di circa 45-50 m!; nei pioppeti fitti piante per ettaro e turni di 8-7 anni, che poi forniscono J del 7%, sia per il pioppeto di tipo medio e turno di 10 (800-1100 piante per ettaro) da 200 a 350 m , con circa anni che per quello di tipo fitto e turno di 6 anni, am- una produzione annua media di legno non molto supe- 35-50 m3 annui; nei pioppeti a media densità (300-400 riore ai pioppeti di spaziatura media, supererebbero la 1 3 montano a circa 6,5 milioni di lire. piante per ettaro) da 250 a 400 m , con circa 30-40 m I costi di abbattimento e di esbosco, all'imposto, sono redditività di questi. annui. Nei pioppeti medio fitti (500-600 piante per etta- di 3-3,2 milioni di lire nel pioppeto dì tipo medio e di In altra recente ricerca', abbiamo studiato la redditività ro) e medio radi (200-250 piante per ettaro) vanno, ri- 3,2-3,5 milioni di lire in quello fitto. spettivamente, da 250 a 350 e da 350 a 450 mJ corri- di pioppeti impiantati fitti, diradati durante il turno si da I costi complessivi per ettaro si aggirano, dunque, sui spondenti a circa 30-45 e 30-35 m3 annui4. ottenere materiale di piccole dimensioni adatto per le in- 9,5-9,7 milioni di lire nel pioppeto medio con turno di 10 Va aggiunto che la massa legnosa utilizzabile del pioppo dustrie della carta e dei pannelli e poi lasciati con spa- anni (corrispondenti a 695.000 lire annue, costanti posti- può essere distinta nei seguenti assortimenti mercantili: cipate) e su 9,7-10,0 milioni in quello fitto con turno di 6 per compensati tondame con diametro non inferiore a anni (corrispondenti a 1.380.000 lire annue, costanti po- cm 18-20, diritto, esente da nodi e da difetti, senza dan- sticipate). ni da gelo e da tarli); per segati (tondame con diametro non inferiore a cm 14, con una certa tolleranza per le II reddito fondiario annuo costante posticipato per etta- succitate caratteristiche); per carta (tondame e rami con ro, sulla base dei calcoli eseguiti, è all'ordine di 650.000 diametri non inferiori a cm 8-10, con una tolleranza an- lire per il pioppeto di tipo medio e di 105.000 lire per che maggiore per le caratteristiche di cui sopra); per quello fitto. pannelli truciolari (tondame e rami con diametri non in- Rispetto a due anni or sono, ad esempio, l'aumento di Assortimento di pioppo per pannelli truciolari feriori a cm 3, con esigenze minime nei riguardi della qualità del legname).

Va tenuto anche presente che i pioppeti a spaziatura media e rada danno legname di diametro elevato, desti- nabile in gran parte (50-80%) alle industrie più esigenti dei compensati, dei fiammiferi e dei segati. Al contrario i pioppeti fitti e fittissimi forniscono legname di diametri modesti destinato prevalentemente alle industrie della carta (50-85%) nel primo caso, ed a quelle dei pannelli truciolari (80-100%) nel secondo caso. Va infine detto che nelle piante a più grande diametro la percentuale di corteccia è dell'ordine di 10% circa, men- tre in quelle a diametro inferiore varia in relazione alla densità d'impianto tra il 15 e il 25%. Da quanto esposto risulta che i pioppeti di media e di larga spaziatura, pur fornendo produzioni legnose medie annue inferiori a quelle di pioppeti più fitti, offrono as- sortimenti legnosi di qualità superiore. Orbene il legname destinato a compensati ha registrato sistematicamente nel passato prezzi più elevati del legno destinato a segati, questo ha registrato prezzi più elevati del legno destinato a cartiera e cosi via. Negli ultimi due anni (1978 e 1979), i prezzi del legname di pioppo in piedi per m' sono stati i seguenti: per com- pensati L. 60-75.000, per segati L. 35-40.000, per cartie- ra circa L. 22-25.000, per pannelli circa L. 13-16.000. I prezzi di abbattimento, di preparazione degli assortimen- ti mercantili e di esbosco all'imposto si sono aggirati sulle L. 10-12.000 per m3. I valori indicati sono tuttora in aumento.

Tenuto conto di tutti questi elementi si può affermare che, a parità di altre condizioni, i pioppeti di spaziatura media assicurano una produzione vendibile annua media più elevata dei pioppeti a spaziatura fitta o fittissima. Quanto abbiamo ora detto riguarda le entrate del bilan- cio di pioppeti di spaziatura diversa, ma il giudizio di convenienza deve tener conto anche delle spese che es- ziatura media in modo da ottenere alla fine del turno materiale di maggiori dimensioni. È risultato che anche cosi facendo si ottengono masse legnose annue medie relativamente più elevate rispetto a quelle che fornisco- no i pioppeti di spaziatura media, ma i redditi sono sen- sibilmente inferiori. In altra ricerca meno recente7 si erano voluti mettere a confronto i redditi annui costanti posticipati provenienti dal pioppo con quelli delle colture erbacee alternative dell'azienda agraria. Si era visto che le colture a ciclo annuale, particolarmente il mais ed il riso, erano in gra- do di dare redditi simili a quelli del pioppo. Con il mi- glioramento dei prezzi dei prodotti delle colture alternati- ve verificatisi in quest'ultimo quadriennio, i redditi otte- nibili con le colture erbacee sono risultati talvolta anche superiori a quelli del pioppo. Preso atto che con le accennate ipotesi di apportare modifiche tecniche nell'allevamento del pioppeto è mol- to difficile aumentare l'autoapprovvigionamento del le- gname del pioppo, l'ultima ipotesi che formuliamo per raggiungere questo scopo è di migliorare la redditività del pioppeto attraverso qualche incentivo che induca gli agricoltori ad estendere la superficie del pioppeto nei luoghi più adatti e cioè nella bassa e media pianura che va dal Piemonte al Veneto. Ammesso, per mera ipotesi, che si raddoppi la superficie a pioppeto specializzato, potremo, nel giro di 10-15 anni, pressoché eliminare l'import del legname per compensati e per segati sosti- tuibile con il pioppo ed aumentare sensibilmente la di- sponibilità del legno di pioppo per le industrie della carta e dei pannelli. Se si tiene presente che nell'area suddetta il pioppo in coltura specializzata occupa circa il 4% della superficie agricola utilizzabile (SAU), sembrerebbe facile raggiun- gere l'intento senza sensibili ripercussioni sulle altre col- ture. Ma la cosa esige alcuni chiarimenti. I motivi che limitano la competitività del pioppo in coltu- ra specializzata nei confronti delle colture alternative so- no diversi. In un primo gruppo si possono porre quelli derivanti dalla mancanza di una politica di stabilizzazione e di sostegno del prezzo dei suoi prodotti dalla quale, come abbiamo in precedenza ricordato, beneficiano i prodotti delle colture alternative. In un secondo gruppo se ne possono mettere altri e cioè: i rilevanti investimen- ti richiesti dall'impianto del pioppeto, la lunghezza del ciclo di produzione che accresce i rischi della coltura e determina una lunga attesa nel rientro dei capitali inve- stiti. Tuttavia con riferimento al secondo gruppo sembra Considerando, come messo in evidenza in una nostra Assortimenti di pioppo già scortecciati per compensati di poter dire che superato il periodo di impianto e posta ricerca' una consistenza media di 40-50 piante per etta- la piantagione a regime, o, come suole dirsi, a turno as- ro di SAU a piante erbacee, possiamo valutare una pro- sestato, gli inconvenienti rilevati si riducono notevol- duzione media legnosa variabile tra 30 e 100 m3 per et- mente. taro con circa 3-5 m3 annui. A parte la possibilità di eventuali interventi che, in rela- II ricavo a fine ciclo può variare, sulla base dei prezzi at- zione a quanto abbiamo in precedenza detto, potrebbe- tuali dei prodotti e dei mezzi produttivi, tra 1,5-5 milioni ro essere stabiliti dalla CEE, molto realistica ci sembre- di lire ed il reddito fondiario annuo costante posticipato ta, come abbiamo visto, può fornire un contributo note- rebbe un'azione volta a favorire lo sviluppo della pioppi- aggirarsi su 85-150 mila lire per ettaro. L'elevato reddito vole. Perché il pioppo possa aumentare il suo contributo coltura attraverso contributi per l'impianto di nuovi è determinato dal fatto che, dopo l'impianto del filare, le occorre estenderne la coltivazione nei luoghi più adatti pioppeti o // reimpianto dei vecchi. Ci risulta che, su spese sostenute nel turno sono assai limitate. conservando la spaziatura prevalentemente adottata, questa via, si sono poste le Regioni settentrionali accor- Oltre ai benefici effetti sul clima, la coltura di ripa assi- cioè la spaziatura media, perché è quella che assicura ai dando con criteri non troppo uniformi fra loro i contri- cura quindi un buon reddito. Siamo tuttavia dell'opinio- pioppicoltori una redditività più elevata che è la sola che buti in conto capitale a favore di comuni, enti e privati. ne che, a parte le accennate difficoltà di ordine coltura- può permettere al pioppo una certa competitività rispet- Tuttavia la disposizione posta da quasi tutte le leggi re- le, una ripresa sensibile della coltura di ripa sarà difficile to alle colture alternative. Tenuto conto che i prodotti gionali di limitare in generale i contributi ai terreni gole- se non miglioreranno i rapporti tra i proprietari e gli af- del pioppo non beneficiano degli interventi comunitari a nali e a quelli non idonei alle colture agrarie, escludendo fittuari in merito alla ripartizione dei prodotti del pioppo. favore delle colture alternative, degli ingenti investimenti spesso contributi per il reimpianto dei pioppeti, ci sem- Anche per la pioppicoltura di ripa potrebbero applicarsi richiesti dall'impianto del pioppeto, della lunghezza dei bra che contrasti notevolmente con le buone intenzioni gli incentivi regionali previsti per la pioppicoltura specia- cicli di produzione, dei rischi connessi, ecc. si può con- del legislatore. lizzata. Acquistano per essa maggiore importanza la li- cludere che lo sviluppo della pioppicoltura può essere mitazione delle distanze dai confini di proprietà". facilitato attuando una politica non restrittiva mediante Naturalmente se i provvedimenti delle regioni venissero contributi per l'impianto o il reimpianto dei pioppeti in ; estesi a tutti i terreni e per ogni tipo d'impianto si po- ambienti idonei. trebbero ottenere consistenti aumenti di produzione di I legno di pioppo. Come si è visto il bilancio tra disponibilità e fabbisogno di legname da lavoro nelle sue varie forme è nettamente negativo, pertanto si può ragionevolmente prevedere Conclusioni che le prospettive di mercato dei prodotti del pioppo (per segheria e compensati, per carta e pannelli truciola- La pioppicoltura di ripa ri) anche per gli anni futuri saranno estremamente favo- L'aumento della produzione di legname da industria nel revoli. nostro Paese assume importanza se non superiore certa- Nella più parte dei casi penso sia preferibile l'impianto Nella pioppicoltura di ripa le distanze delle piante sui fi- mente non inferiore a quella che assumono altri prodotti del pioppeto su terreni agrari in avvicendamento conti- lari si aggirano sui 3-5 metri ed i turni variano media- agrari dei quali siamo largamente beneficiari all'estero. nuo con le colture agrarie, solo in casi particolari il piop- mente tra i 10 e i 20 anni. Per raggiungere l'intento il pioppo in coltura specializza- peto potrà occupare l'intera superficie aziendale con l'abbandono delle altre colture agrarie. In tale evenienza si dovrebbe tendere ad un assestamento che comporti redditi e spese annuali costanti, cioè la complessiva su- perficie aziendale dovrebbe essere suddivisa in tante se- gli insetti del pioppeto a. LaPietra zioni ciascuna con piante di età scalare quanti sono gli anni del turno del pioppeto. A questo punto verrebbe a cessare l'onere dell'accumulazione degli interessi passivi giacché ogni anno le anticipazioni occorrenti per tutte le Il pioppo è una coltura specializzata e pertanto richiede rato radicale causati da lavorazioni troppo profonde e da sezioni risulterebbero sostenibili con una quota parte del a chi la pratica la conoscenza di tecniche appropriate e uso di diserbanti; di combattere gli animali che si nutro- ricavato della sezione matura per il taglio finale. È in- in particolare di quelle riguardanti gli interventi contro le no delle radici. dubbio che raggiungere questa fase di assestamento de- avversità. La lotta diretta contro le larve dell'Agrilo può essere fat- finitivo comporta notevoli oneri, ma essi possono essere Tra gli insetti più comunemente dannosi sono: ta utilizzando phentoate, phosalone o trichlorphon alla diminuiti utilizzando via via il terreno con colture agrarie concentrazione di 200 gr/hl di principio attivo. in attesa del graduale impianto del bosco. Tenuto conto del normale saggio degli investimenti ter- Gemmaiola (Gypsonoma aceriana) rieri, il reddito fondiario indicato in precedenza per i di- Afide lanigero (Phloeomyzus passerinii) versi investimenti pioppicoli mi sembra sia sufficiente- Le perdite, gravi soltanto in vivaio, sono causate dalle mente remunerativo. Devo ricordare che il reddito fon- larve quando danneggiano il germoglio apicale, provo- Vive sulla corteccia del tronco e dei rami, dalla quale diario include non solo il beneficio fondiario ossia il cando cosi la formazione del tipico scopazzo. succhia la linfa, compiendo fino a 12-14 generazioni in compenso spettante al capitale terra e alle relative dota- La lotta si fa contro la generazione estiva, mediante 2-3 un anno. I pioppi colpiti reagiscono formando, in corri- zioni immobiliari ma anche il presunto compenso spet- trattamenti, a cavallo tra giugno e luglio, a 15 giorni di spondenza delle punture dell'insetto, strati di cellule su- tante all'imprenditore come tale, indipendentemente distanza l'uno dall'altro ed 1 contro la generazione au- berificate di colore rossastro ma, se le colonie dell'Afide cioè dall'apporto dì lavoro e di capitali che egli può dare tunnale a fine settembre. Gli insetticidi consigliati sono giungono ad avvolgere tutto il tronco e l'attacco dura a in concreto per realizzare la produzione. Pensare che un quelli a base di phentoate o fenitrothion alla concentra- lungo, le piante deperiscono e muoiono. imprenditore coordini i fattori produttivi assumendosene zione di 50 gr/hl di principio attivo1. La maggior parte dei pioppi detti «caroliniani» (Populus il rischio senza alcuna speranza di guadagno è cosa as- deitoides) sono resistenti all'Afide lanigero, gli altri sono surda: la prospettiva di un profitto positivo è invece ele- più o meno sensibili. mento essenziale per dare vita a qualsiasi impresa ed è Tarlo-vespa (Paranthrene tabaniformis) La lotta viene fatta irrorando i tronchi e i grossi rami tanto più necessaria quanto più lungo e quindi soggetto con oli minerali bianchi attivati con parathion, metil-pa- ad imprevedibili mutamenti di condizioni operative è il Danneggia le giovani piante in vivaio o quelle da poco a rathion o con phentoate alla concentrazione di 500 + 60 ciclo della produzione. dimora provocando la formazione nei fusticini di un tipi- gr/hl di principio attivo. co rigonfiamento in corrispondenza al foro d'ingresso Ripeto ancora una volta, come tante volte ho detto in della galleria scavata dalle larve. passato facendomi guardare non troppo benevolmente La lotta va praticata con irrorazioni a base di phentoate da alcuni imprenditori, che agricoltori ed industriali de- Crisomela (Melasoma populi) vono trovare una via di accordo affinché possa essere 0 fenitrothion alla concentrazione di 120 gr/hl di princi- assicurato un equilibrio tra produzione e consumo. pio attivo. L'insetto è dannoso al fogliame dei vivai e delle piante La civiltà di un Paese si misura anche nel grado di effi- 1 trattamenti vanno ripetuti due o tre volte a distanza di 12- da poco a dimora. cienza delle sue classi imprenditoriali: la capacità di 15 giorni l'uno dall'altro e dovranno essere effettuati a par- La lotta si fa, sia contro gli adulti sia contro le larve, mantenere in efficienza il mercato dei prodotti del legno tire dalla seconda metà di giugno. Quando gli attacchi so- mediante trattamenti con etil-DDD alla concentrazione dipende dalla capacità di armonizzare i particolari inte- no particolarmente gravi è opportuno aumentare il nume- di 150-200 gr/hl di principio attivo o con carbaryl alla ressi di categoria. Ciò viene per forza di cose a coincide- ro dei trattamenti e può essere necessario sostituire gli in- concentrazione di 100 gr/hl di principio attivo. re con il bene personale e in definitiva con quello del setticidi consigliati con azinphos-metile impiegato alla nostro Paese. concentrazione di 120 gr/hl di principio attivo. Farfalla bianca (Stilpnotia salicis)

Punteruolo ICryptorhynchus iapathiI Defoglia i pioppi nelle piantagioni, nei filari e nei vivai. I trattamenti contro le larve vanno fatti con trichlorphon I danni possono essere molto gravi quando vengono at- o con carbaryl alla concentrazione di 100 gr/hl di princi- taccati i pioppi in vivaio o nei primi due-tre anni dalla mes- pio attivo o con diflubenzuron alla concentrazione di 30 sa a dimora, oppure il cimale di piante ancora giovani. gr/hl di principio attivo. NOTE La lotta si fa da fine febbraio a metà aprile, contro le larve che si nutrono della corteccia, con irrorazioni al fu- sto di trichlorphon, phosalone o phentoate alla concen- 1 ! Nel 1978, circa 9,9 milioni di m (e.l.g.), corrispondenti trazione di 200 gr/hl di principio attivo. a 1/3 del consumo nazionale, sono stati forniti dal merca- to interno, di cui 3,1 milioni di mJ di legno tondo da indu- J Lotta in vivaio stria provenienti dai boschi e 6,8 milioni di m (e.l.g.) da Saperda maggiore (Saperda carcharias) scorte, legna da ardere, sottoprodotti Industriali dei segati e dei compensati, paglie, carte da macero. È l'insetto più dannoso al pioppo in Italia. Colpisce le 2 M. Prevosto, Aspetti statistici e tecnici della pioppi- piantagioni, e più raramente i vivai, causando un grave I danni causati dagli insetti al pioppo in vivaio sono coltura nei Consorzi di Bonifica. Commissione Nazionale deprezzamento del legname. spesso gravi perché compromettono la commerciabilità del Pioppo, Roma, 1972. La lotta va fatta contro le larve neonate a partire dal se- delle pioppelle. 3 Alcuni aspetti della coltura di ripa del pioppo. Cellulo- condo anno dalla messa a dimora, irrorando il tronco Gli insetti più dannosi sono la Gemmaiola, il Tarlo- sa e carta n. 6, 1971. con parathion, metil-parathìon o con phentoate alla vespa, il Punteruolo, la Farfalla bianca e vari coleotteri 4 Cfr. M. Prevosto, Accrescimenti e redditi dei tipi di concentrazione di 400 gr/hl di principio attivo. È molto defogliatori dei quali il più comune è la Crisomela. I loro pioppo più comunemente coltivati nella pianura lombar- importante eseguire il trattamento quando le larve si nu- cicli biologici sono illustrati nello schema 1. do-piemontese, ENNC, Roma, 1969 e L'accrescimento trono della corteccia prima che penetrino nel legno, cioè Data la frequenza e l'entità dei danni normalmente ri- dei pioppo euramericano 1-214 nei diversi ambienti della a fine aprile nell'Italia centro-meridionale, a maggio inol- scontrati, la lotta in vivaio ha carattere preventivo. Essa pianura lombardo-piemontese in relazione alla spaziatura trato nelle regioni settentrionali. Se le larve sono già pe- si basa su 4 trattamenti principali indicati nello schema e al turno, ENCC, Roma, 1965. netrate nell'interno del legno bisogna intervenire iniet- con frecce nere, ed un numero variabile di trattamenti 5 M. Prevosto, Utilizzazione del legno giovane di piop- tando insetticidi per inalazione di cui esistono in com- secondari (frecce bianche). po. Cellulosa e Carta n. 3, 1977. mercio speciali formulazioni «spray». Dei 4 trattamenti più importanti, 3 si fanno a 15 giorni 6 G. Proni e M. Prevosto, Ancora sugli aspetti econo- di distanza l'uno dall'altro, a cavallo fra giugno e luglio, mici della spaziatura e del diradamento del pioppeto. iniziando fra il 10 ed il 20 giugno a seconda dell'anda- Cellulosa e carta n. 9, 1979. Agrilo lAgrilus suvorovi populneus) mento stagionale. Il 4° trattamento si fa a fine settem- 7 G. Proni e M. Prevosto, Le vicende economiche delia bre prima che le foglie comincino a ingiallire. pioppicoltura specializzata nella Valle Padana nell'ultimo L'Agrilo attacca soltanto piante indebolite, soprattutto Questi trattamenti sono diretti in particolare contro la ventennio. Cellulosa e carta n. 3, 1974. quelle sofferenti per la crisi da trapianto o per mancanza Gemmaiola che è l'insetto più temibile in vivaio in quan- • M. Prevosto, Alcuni aspetti della coltura di ripa del di acqua. to, danneggiando il germoglio apicale, impedisce alla pioppo, prec. citato. Per prevenire gli attacchi si consiglia: di mettere a dimo- pianta di formare un fusto regolare. Tuttavia, come ri- 9 M. Prevosto, Le distanze delle piante di pioppo dai ra piante robuste; di assicurare un adeguato rifornimen- sulta dallo schema, gli interventi, venendo fatti nel mo- confini di proprietà. Arboricoltura da legno n. 1, 1978. to idrico durante i mesi estivi; di evitare danni all'appa- mento in cui tutti i principali parassiti sono presenti, • • •• T T • • gen feb mar apr mag_ giù lug ago set ott nov die

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Gemmaiola del pioppo Gipsonoma aceriana Dup.

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In alto: pioppelia aperta ad arte per mostrare larve mature di Tarlo-vespa ! Paranthrene tabaniformis). Tarlo-vespa Sotto: insetto adulto di Crisomela (Melasoma populi) Paranthrene tabaniformis Rott. accanto alle sue uova.

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Punteruolo del pioppo Cryptorhynchus lapathi L 1 I

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Farfalla bianca del pioppo hanno un'efficacia generale. Questi 4 trattamenti sono Stilpnotia salicis L. indispensabili e si fanno sempre a scopo preventivo. Di solito sono necessari altri trattamenti in numero va- riabile a seconda della presenza o meno di altri parassiti. 1 t 1 Inoltre, a seconda di esigenze locali, quando un insetto prevale sugli altri può essere opportuno cambiare gli in- Ai setticidi e le loro concentrazioni. In particolare nei mesi di aprile e maggio si devono spesso difendere i giovani germogli nel 1° anno di vivaio dagli attacchi dei Criso- melidi e nel 2° anno anche da quelli delle larve della Far- £il falla bianca che hanno svernato. Poiché quest'ultimo in- setto ha due generazioni all'anno talvolta si interviene contro le larve anche in giugno e agosto. Nel vivaio di 2° anno si combattono anche le larve del Crisomela del pioppo _£u_ Punteruolo durante il mese di marzo. Nei grandi vivai Melasoma populi L. commerciali si usa anche trattare le pioppelle da trapian- tare prima della loro vendita per uccidere le larve dall'in- setto eventualmente presenti e che altrimenti dannegge- iul 1 rebbero le pioppelle alla ripresa vegetativa. gen feb mar apr mag giù lug ago set ott + nov die

Schema 1. Cicli biologici dei principali insetti dannosi al vivaio di pioppo con l'indicazione delle date approssimative dei trattamenti insetticidi principali (frecce nerel, che si fanno a scopo preventivo, e di quelli secondari Ifrecce biancheI che si fanno solo dopo aver constatato la presenza dell'insetto. Le lettere si Lotta nel pioppeto riferiscono allo stadio in cui si trovano gli insetti nel periodo di tempo indicato: A = adulto; Li = larva ibernante inattiva; U = uovo; p = pupa o crisalide. Gli insetti dannosi in pioppeto sono in pratica gli stessi L = larva; già indicati per il vivaio ai quali si aggiungono l'Afide la- N.B. — Le frecce in alto indicano le epoche dei trattamenti antimarssonina. nigero e l'Agrilo (schema 21. Essi possono essere rag- • • • gruppati in tre categorie: gli xilofagi, comunemente detti gen feb mar apr mag giù lug ago set ott nov die tarli, i defogliatori e i fitomizi (che succhiano la linfa). < 1 hn 1 I più dannosi sono gli xilofagi che si nutrono del legno. In genere nelle piante attaccate da questi insetti non si registra una diminuzione nella quantità di legno prodot- to, a meno che non si tratti di piante molto giovani che vengono poi troncate dal vento. Le perdite sono quasi esclusivamente di natura qualitativa e sono dovute alla presenza di gallerie accompagnate da colorazioni indesi- Pu derate del legno, da deviazioni della fibra legnosa nelle zone di cicatrizzazione ed altri difetti che deprezzano gravemente il legno togliendogli quelle caratteristiche Saperda maggiore che lo rendono idoneo alle lavorazioni industriali più re- Saperda carcharias L munerative. Le piante attaccate da xilofagi non possono essere de- i stinate alla produzione del compensato e vengono utiliz- H h zate dall'industria della carta e dei pannelli con una per- dita in valore commerciale che può anche raggiungere il Lm 50%. Gli insetti defogliatori causano danni indiretti poiché pri- Pu vano il pioppo di una parte più o meno estesa del suo apparato fogliare cui segue una minore produzione le- gnosa. Il legno prodotto prima e dopo la defogliazione non perde però le sue caratteristiche tecnologiche e non si ha di norma un suo deprezzamento. Agrilo Per quanto riguarda l'entità delle perdite, esse sono in Agrilus suvorovi popu/neus Schaef relazione all'epoca e alla gravità della defogliazione; una Lm defogliazione totale nel mese di giugno causa una perdi- ta del 10-15% dell'incremento annuale, se invece ha luogo in agosto la diminuzione di accrescimento può ar- ti rivare fino al 25% ma è rilevabile soltanto nell'anno suc- cessivo. Due defogliazioni totali nello stesso anno oltre a ridurre gravemente l'incremento legnoso causano la morte di rami laterali ed anche di grosse branche, predi- sponendo le piante ad attacchi di altri insetti e di malat- Pu tie. Le piante povere di fogliame e quelle da poco trapianta- te sono assai danneggiate anche da una defogliazione modesta; quelle che hanno superato il primo anno dal Punteruolo del pioppo trapianto e che sono in buone condizioni di vegetazione Cryptorhynchus lapathi L. praticamente non soffrono alcun danno, se la defoglia- zione non interessa almeno il 50% della chioma. Fra gli insetti che succhiano la linfa, l'Afide lanigero è il più dannoso. Esso è più diffuso nelle regioni molto umi- de come le province di Pavia, Vercelli, Novara e nel Del- ta Padano. Quando le condizioni di temperatura e di Pu umidità relativa sono favorevoli allo sviluppo dell'Afide si hanno imponenti infestazioni che se non sono combat- tute tempestivamente causano gravi danni alle piante che possono essere portate a morte. Contrariamente a quanto accade in vivaio, per ragioni di costo, la lotta contro gli insetti del pioppo ha carattere ì curativo e non preventivo e cioè viene messa in atto sol- Farfalla bianca del Pioppo tanto quando si constata la presenza del parassita. É StUpnotia salicis L. pertanto necessario sorvegliare le piantagioni per poter intervenire tempestivamente. H h

Fa

Afide lanigero Phloeomyzus passerina Sign. NOTE

i 1 Le concentrazioni degli insetticidi, quando non sia al- gen feb mar apr mag giù lug ago set ott nov die trimenti specificato, sono espresse in grammi di princi- pio attivo per ettolitro di acqua nel caso di irrorazioni a Schema 2. Cidi biologici dei principali insetti dannosi al pioppeto con l'identificazione delle date approssimative «volume normale». Quando si usano apparecchiature da dei trattamenti insetticidi. Le lettere si riferiscono allo stadio in cui si trovano gli insetti nel periodo indicato: terra distributrici di antiparassitari a «basso volume» bi- sogna aumentare dette concentrazioni seguendo le A = adulto; P = pupa o crisalide; istruzioni del fabbricante, tenendo conto che data la U — uovo; Fa = forma attiva; massa fogliare dei pioppi e la fittezza della vegetazione, L = larva; Fi = forma ibernante inattiva. non conviene concentrare l'antiparassitario più di tre Li = larva ibernante inattiva; volte del normale mantenendone costante la dose ad et- taro. N.B. — Le frecce in alto indicano le epoche dei trattamenti antimarssonina. malattie del pioppo N. Anselmi

Con l'estendersi della coltura specializzata del pioppo sono notevolmente accresciuti i problemi patologici ad esso relativi i quali, ai fini di una remunerativa produzio- ne, richiedono un controllo sempre più continuo ed ac- curato. Questo è però possibile soltanto se guidato da una valida conoscenza delle varie avversità, delle loro manifestazioni, delle cause che le predispongono o le esaltano. Qui di seguito si riporta una succinta descrizione delle principali fitopatie del pioppo e dei più importanti rimedi disponibili contro di esse.

Crisi di trapianto

Nelle piante da poco messe a dimora si verificano con una certa frequenza crisi di trapianto. In questo caso i giovani germogli o non si formano, oppure, in varia mi- sura, si afflosciano, imbruniscono e finiscono per mori- re, disarticolandosi con facilità dal fusto e cadendo a terra al primo vento. Talvolta percentuali elevate di pioppelle, anche a seguito di attacchi parassitari che su queste successivamente si insediano (vedi dopo), muoiono nella stessa annata dell'impianto rendendo ne- cessari costosi risarcimenti. Le crisi di trapianto sono principalmente correlate a squilibri idrici che si verificano per mancata, scarsa o ri- tardata radicazione delle piante a vegetazione iniziata. È chiaro che queste saranno più accentuate nelle pioppelle che al momento della loro messa a dimora sono già al- quanto disidratate. Si consiglia quindi, nella costituzione di pioppeti, di scegliere cloni a facile radicazione; di im- piegare pioppelle sane e ben lignificate; di praticare il trapianto nel periodo di riposo vegetativo, riducendo al Necrosi al colletto da Rosellinia necatrix su pianta Necrosi da f ito tossicità minimo il tempo compreso tra l'estirpo e la messa a di- di pioppo «1-214» a! 9° anno di vegetazione. mora delle piante evitando che durante lo stesso esse Concimi chimici, specialmente azotati (in particolare siano esposte al sole, al vento o al gelo (fattori esaltanti urea, solfato ammonico) distribuiti troppo vicini al fusto, la disidratazione). Inoltre, poiché le crisi si verificano più possono determinare annerimenti e necrosi al colletto ed frequentemente in suoli molto incoerenti, ghiaiosi, a fal- alle radici, con conseguente imbrunimento e successivo da acquifera profonda o, al contrario, in terreni asfittici disseccamento delle foglie e dei germogli che restano e freddi ed in ogni caso quando non è stato fatto un I sintomi più evidenti si hanno però a livello delle radici però attaccati alla pianta. Spesso segue la morte com- ed al colletto delle piante (Fig. 1) i cui tessuti appaiono adeguato riempimento delle buche, si consigliano una pleta del soggetto. I fenomeni descritti sono più fre- marcescenti, spugnosi ed odoranti di fungo. Nel caso di buona preparazione del suolo, un impianto a dovuta quenti nelle giovani piante comunemente soggette a attacchi da Rosellinia, che sono i più frequenti nell'Italia profondità (anche fino a 2-3 metri nei suoli sabbiosi o concimazione localizzata. ghiaiosi a falda profonda e non più di un 1 metro in settentrionale, specialmente in terreni sciolti, leggeri e quelli compatti e asfittici) ed un accurato accostamento soggetti a sbalzi della falda acquifera quali quelli delle del terreno lungo tutta la porzione di fusto interrata. zone golenali, sulle parti lese si nota come una trama Quando si teme che il materiale d'impianto abbia subito filamentosa biancastra costituita dal micelio del una pericolosa disidratazione, si consiglia di immergerlo parassita. Nel caso di attacchi di Armillaria, più in acqua per almeno 4-5 giorni e, quando molto ricco di frequenti nell'Italia centro-meridionale, in terreni gemme, di spuntarlo per 50-150 cm. compatti e asfittici, soprattutto su piante vecchie o Malattie del fusto e dei rami poco reattive, sulle radici alterate si notano invece ammassi feltrosi color cremeo e cordoni rizomorfici nerastri e, talvolta, alla base del fusto si formano le caratteristiche fruttificazioni del fungo, i cosiddetti chiodini o famigliole buone a tutti noti. In entrambi i Necrosi da «parassiti fungini da debolezza» casi le infezioni provengono il più delle volte dal micelio Malattie dell'apparato radicale dei funghi conservato su legname colpito (radici, Causate prevalentemente dai fungini Dothichiza popu- ceppale e loro residui) presente nel suolo e possono lea, Phomopsis spp. e Cytospora spp. sono osservabili insediarsi prevalentemente attraverso lesioni radicali con frequenza nelle piantagioni al primo anno d'impian- sulle piante vicine diffondendosi gradualmente a to, saltuariamente in vivaio e più raramente in piantagio- macchia d'olio su quelle circostanti. ne. Le necrosi si manifestano con piccole aree di cortec- Marciumi radicali La lotta va attuata preventivamente eliminando i residui cia morta, spesso ricoperte da piccole pustoline — frut- legnosi dai terreni nei quali si intende costituire nuovi tificazioni del fungo — talora confluenti tra loro, per lo pioppeti, evitando il reimpianto per almeno due anni in I più diffusi sono quelli determinati dai funghi Rosellinia più coincidenti con lesioni di varia natura, ferite di pota- appezzamenti dove in precedenza si sono verificati necatrix ed Armillaria mellea. Tanto nell'uno come tura, cercini di cicatrizzazione. Detti fungini sono indicati marciumi. Trattamenti al terreno con benomyl all'I -2% nell'altro caso la chioma delle piante attaccate presenta come «parassiti da debolezza» perché attaccano preva- limitati ai focolai di infezione ed alle piante circostanti, un fogliame ridotto che ingiallisce dapprima solo in lentemente piante già sofferenti e disidratate, in parti- possono sortire risultati positivi. qualche branca e successivamente nelle altre. colare quelle che subiscono una forte crisi di trapianto.

39 I Attacchi di «macchie brune» su pianta di pioppo La lotta va fatta preventivamente, cercando di ridurre al «1-214» a! 9° anno di vegetazione. minimo le cause di sofferenza e in particolare quelle che influiscono sulle crisi di trapianto (vedi prima). Solo in casi eccezionali si può intervenire con la lotta chimica, trattando le giovani piante con poltiglia bordolese all'1-2% o con benomyl allo 0,5-1% al momento della caduta delle foglie o a quello dell'estirpo o della ripresa vegetativa.

Fu sa ri osi (necrosi a «graffio di gatto»)

Causate da fungili! del genere Fusarium si verificano so- lo in vivaio con attacchi che possono raggiungere anche il 5-6% delle piante. Quando le infezioni avvengono nel- la primavera del primo anno, esse si manifestano con zone del fusto imbrunite in corrispondenza delle quali le foglie ed i germogli avvizziscono e, internamente, le zo- ne cambiali necrotizzano assumendo un colore bruna- stro. Gli attacchi possono provocare deformazioni, arre- sto di sviluppo o disseccamento della parte di pianta su- periore alla lesione, oppure addirittura la morte completa del soggetto. Quando gli attacchi si verificano tardiva- mente nel primo o nel corso del secondo anno, le pian- te reagiscono energicamente all'infezione senza danni ri- levanti ed il più delle volte finiscono per mostrare sola- mente delle lesioni sul fusto dall'aspetto tipico a «graffio di gatto». In ogni caso si consiglia la distruzione delle Tipico aspetto di piante colpite da defogliazione piante colpite. primaverile (sulla destra dell'immagine).

«Macchie brune»

Di orìgine non parassitaria, legate a turbe fisiologiche delle piante, si manifestano sul fusto e sui rami con pic- cole bollosità che lasciano gemere un liquido bruno- rossastro e, successivamente, con vere e proprie necrosi corticali ad asola che, a seguito delle reazioni cicatriziali delle zone circostanti sane, possono assumere l'aspetto di piccoli cancri (Fig. 2). Col tempo i nuovi tessuti cica- triziali, almeno nelle piante in attivo accrescimento, fini- scono per ricoprire completamente le necrosi le quali possono essere evidenziate nelle sezioni trasversali del fusto come tipiche lesioni a forma di T, che deprezzano il legname destinato all'industria dei compensati e dei fiammiferi. Quando gli attacchi sono particolarmente in- tensi debilitano notevolmente le piante e su quelle già sofferenti e poco reattive (es. piante vecchie) possono provocare il disseccamento di estese zone della cortec- cia o addirittura la loro completa morte. Repentini sbalzi idrici e squilibri nutrizionali, aggravati da competizione tra le piante e da stati di sofferenza per squilibri tra chioma e radici, rappresentano le principali cause predi- sponenti alla malattia. La lotta può essere fatta soltanto indirettamente con l'applicazione alle piante di tutte quelle cure razionali che ne riducono le turbe fisiologiche, in particolare le ir- rigazioni, le lavorazioni e le concimazioni.

Rotture del fusto o dei rami

Causate dal vento o dalla neve sono particolarmente fre- quenti in cloni a chioma espansa come quelli del tipo 'caroliniano'. Si consiglia pertanto di evitare l'impianto di questi in zone molto ventose o soggette ad abbon- danti nevicate.

Spacchi da gelo

Appaiono come lesioni longitudinali, allungate, nette, talora aperte, che lasciano spesso defluire per qualche tempo della linfa e che generalmente vengono rimargi- cominciare da giugno nel primo anno, da maggio nel Danni da basse temperature nati da reazioni cicatriziali. Legati a stadi di eterogenea secondo, fino ad agosto; elasticità del fusto, essi si verificano in coincidenza di — in piantagione, con dosi di 3 kg/ha di principio atti- Sono imputabili: a freddi precoci autunnali, in grado di forti abbassamenti di temperatura durante l'inverno e vo in 5-6 hi di acqua effettuando (nelle condizioni medie determinare su alcuni cloni di origine meridionale ('Lux', spesso sono favoriti dagli scuotimenti cui vengono sot- della pianura padana) un trattamento verso la 3" decade 'Harvard') la morte degli apici o dei cimali non ben li- toposte le piante in presenza di vento. Le cause primarie di aprile, uno nella seconda di maggio e, se la stagione gnificati; a freddi tardivi primaverili, che possono causa- del fenomeno non sono conosciute, tuttavia è stato no- decorre molto piovosa, un ultimo nella terza decade di re l'allessamento e la morte dei giovani germogli, nei ca- tato che esso interessa prevalentemente piante in un giugno, fino almeno al 6°-7° anno dall'impianto. Qualo- si meno gravi le caratteristiche argentature delle nerva- anormale stato fisiologico come quelle dominate e quel- ra gli interventi venissero effettuati a mezzo di elicotte- ture e gli arrossamenti della lamina fogliare. Le misure le che hanno goduto di eccessive concimazioni azotate ro, in base a recenti norme ministeriali, occorre che det- per ovviare a questi inconvenienti consistono essenzial- e prolungate irrigazioni. ti prodotti siano addizionati con sostanze antideriva od mente nella scelta dei cloni adatti ai diversi ambienti. in formulazioni ad hoc (Dithane M 45 LF, Nespor AS, Nemispor AS) 0 provvedendo a miscelazione estempo- ranea da eseguirsi al momento del trattamento. Il quan- Scottature da radiazioni solari titativo di acqua in cui la miscela deve essere dispersa Danni da siccità può aggirarsi tra i 25-50 litri/ettaro a seconda del siste- Indotte da intense radiazioni solari incidenti direttamente ma di distribuzione adottato (atomizzatori rotanti o barre Indotta da carenze di acqua nel suolo, si manifesta con o riflesse da eventuale manto di neve ricoprente il terre- irroranti). ingiallimenti del fogliame che cominciando da quello del- no, si manifestano con estese necrosi del fusto o dei ra- le parti basali dei rami si diffondono pian piano verso la mi, generalmente esposti a sud, nelle quali si insediano cima. Segue via via la caduta delle foglie più colpite insetti ed agenti fungini che non sarebbero in grado di giungendo talora alla completa defogliazione delle piante attaccare tessuti sani. Più facili su pioppi a ritidoma ri- e perfino alla morte di queste. Detti fenomeni sono par- dotto e poco protetto dalla chioma, specialmente nelle Defogliazione primaverile ticolarmente frequenti nei suoli a scarsa capacità idrica piante sparse o in filari, esse si osservano con particola- (sabbiosi, ghiaiosi, ecc.) e quelli caratterizzati da falda re frequenza nel primo anno della messa a dimora quan- Causata dal fungillo Venturia populina, la malattia ha acquifera profonda. Il fenomeno assume particolare gra- do vengono utilizzate pioppelle provenienti da vivai a provocato gravissimi danni negli anni 1930-40 ed è tut- vità nelle consociazioni del pioppo con frumento o altre forte densità d'impianto soprattutto su piante in prece- tora diffusa su vecchi pioppi di tipo 'canadese' in Friuli colture sfruttanti che impediscono le irrigazioni. denza ombreggiate da altre che per qualsiasi ragione so- ed in zone pedemontane (in particolare nel Cuneese) no state abbattute. comprese tra i m 200-1.200 s.l.m. Compare all'inizio della ripresa vegetativa con macchie allungate lungo le nervature delle foglie che successivamente imbrunisco- Clorosi ferrica no e necrotizzano, e con disseccamento dei germogli Lesioni da grandine che assumono la caratteristica forma ad uncino. Le piante prendono un aspetto spoglio (Fig. 3) ed inverna- Fisiopatia legata ad insolubilizzazione del ferro nel suolo Le percosse da grandine provocano sul fusto e sui rami le e anche se successivamente si ricoprono di nuova ve- generalmente da parte del calcare, si manifesta con una delle giovani piante numerose piccole lesioni, esposte in getazione, il loro accrescimento viene notevolmente colorazione del fogliame che va dal verde pallido al gial- genere unilateralmente, le quali, a seguito delle reazioni compromesso. La lotta si basa essenzialmente sull'im- lo paglierino cui seguono necrosi e caduta delle foglie. cicatriziali, si trasformano successivamente in altrettanti piego di cloni resistenti. Le piante, per la ridotta attività clorofilliana, assumono piccoli cancretti. Accompagnati di solito da sfrangiature un aspetto esile e disarmonico e possono perfino mori- e distacco delle foglie, morte di gemme e di germogli, re. Colpisce piante sia in vivaio che in piantagione ed è rotture dei cimali, dette lesioni possono essere causa di frequente in alcuni terreni calcarei del Friuli, del Piacen- tino, del Mantovano e, per il Piemonte, delle colline del attacchi parassitari, deperimenti e rotture delle piante Ruggini soprattutto in vivaio. I nuovi germogli che si formano Monferrato. Per la difesa, poiché i trattamenti con solfa- durante la tarda estate nelle piante cosi colpite, sono fa- ti o chelati di ferro danno esiti insoddisfacenti, si spera cilmente soggetti a danni da freddo perché generalmen- Causate da alcune specie del genere Melampsora (M. nella selezione di cloni resistenti. te poco lignificati. allii-populina, Melampsora larici-populina, ecc.) e dan- nose in Italia del Nord soltanto in alcune valli pedemon- tane con estati molto calde ed umide, esse si manifesta- no con numerose pustoline color ruggine che possono Danni da asfissia radicale confluire provocando estese necrosi delle foglie la cui caduta viene anticipata. La lotta diretta può talvolta es- Causati da penuria d'aria nel suolo, come in casi di ter- sere consigliabile in vivaio irrorando la chioma alla com- reni sortumosi 0 mal drenati o per lungo tempo allagati, Malattie delle foglie e dei germogli parsa delle infezioni con miscela acquosa di prodotti si- si manifestano con ingiallimenti delle foglie che succes- stemici a base di benodamil (es. Calirus 300 gr/hl), tria- sivamente presentano necrosi più o meno diffuse e infi- dimefon (es. Bayleton, 50 gr/hl) od oxycarboxim (es. ne cadono a terra. Se il fenomeno è rilevante e prolun- Diantin 200 gr/hl), ripetendo eventualmente l'intervento gato già nell'anno successivo alla sua manifestazione è durante la stagione vegetativa (da Cenerino, 1979: Phy- Bronzatura seguito da ritardi nella ripresa vegetativa, germogliazio- topathological studies in forest plantations in Iraq, ne ridotta, formazione di foglie più piccole del normale, UNDP/FAO, IRQ/76/002). E la malattia più grave del pioppo. Causata dal fungillo imbrunimento e necrosi delle foglie e dei germogli, Marssonina brunnea, si manifesta con numerose mac- aspetto rachitico delle piante. La morte può sopraggiun- chioline brunastre (0 di 0,5-1 mm) sulle foglie, delle gere generalmente con la mancata ripresa della vegeta- quali quelle più giovani sono particolarmente recettive, zione in primavera. nonché su altre parti verdi come i giovani fusticini ed i Mosaico germogli. Favorita da temperature comprese tra i 15 ed i 25 °C, da piogge abbondanti e da prolungata presenza di un velo d'acqua sulle foglie, essa infierisce durante La malattia, che per semplicità viene trattata in questa tutto il periodo vegetativo conferendo al fogliame, con sede per le manifestazioni evidenti a carico della chio- Danni da diserbanti l'aumentare delle infezioni, la caratteristica tinta bron- ma, produce ingiallimenti a mosaico del lembo fogliare zea. Sui cloni più sensibili (P. x euramericana) causa e, talora, arrossamenti o necrosi delle nervature con ac- Fenomeni di fitotossicità da diserbanti si verificano fre- una prematura caduta delle foglie con gravi riduzioni de- cartocciamento e fragilità delle foglie. quentemente nei giovani pioppeti consociati a mais gli incrementi legnosi. Nei cloni più sensibili, sia in vivaio che in piantagione, quando nel diserbo della graminacea vengono utilizzati essa provoca prematura caduta delle foglie, necrosi e Esistono cloni molto resistenti sia tra i P. deltoides (es. prodotti triazinici. Essi cominciano con necrosi marginali deformazioni degli apici dei rami con conseguente ridu- Lux', 'Onda'l che tra gli euramericani (es. 'S. o internervali delle foglie fino al loro disseccamento, se- zione e arresto di sviluppo delle piante. È particolarmen- Martino', 'Luisa Avanzo', 'Cima', ecc.) il cui impiego guite dall'imbrunimento dei germogli, dalla loro morte e te grave sui pioppi di tipo 'caroliniano' che in un recen- dovrà però essere ovviamente subordinato ad altre ca- talora da quella dell'intera pianta. Un buon arieggiamen- te passato erano assai diffusi nel cuneese, nonché sui ratteristiche colturali e di adattamento ambientale. to del suolo può risultare utile. P. deltoides 'Harvard', 'Onda', ecc., attualmente in Per proteggere i cloni sensibili sono indispensabili tratta- Altri fenomeni possono anche riscontrarsi in vivaio o commercio. Oltre ovviamente alla scelta di cloni resi- menti anticrittogamici al fogliame con prodotti a base di piantagioni limitrofe a risaie diserbate con prodotti or- stenti (quasi tutti gli euramericani, ad eccezione, per maneb o di mancozeb intervenendo: monici del tipo fenossiderivati che per deriva arrivano esempio, del 'S. Martino'), per limitare la diffusione del- sul fogliame del pioppo. In questo caso le piante pre- la malattia è necessaria una scelta particolarmente accu- — in vivaio, con miscela acquosa alla concentrazione di sentano deformazioni (ripiegamento a doccia) e necrosi rata di materiale vivaistico sano. 200 gr/hl di principio attivo e cadenza quindicinale, a fogliare, nonché deformazioni ad S dei germogli. e/o di prodotti a base di MCPP + ioxynil alle dosi rispet- tivamente di 1,5 e 0,4 kg/ha di principio attivo les. 2-3 kg di Centrol H) prima della fine accestimento diserbo del pioppo del frumento, e prima della germogliazione del pioppo. N. Anselmi Nei pioppeti dove la consociazione non viene praticata, il diserbo chimico è reso per lo più superfluo dalle lavo- razioni meccaniche (discature ed arature) che, effettuate due volte durante la stagione vegetativa, sono in grado di contenere le malerbe. Quando, con carattere di ecce- Il pioppo soffre notevolmente, in pressoché tutto il suo zionalità, esso si può rendere necessario, potranno esse- turno vegetativo ed in particolare in vivaio, della compe- re utilizzati i sopracitati prodotti disseccanti a base di di- tizione idrica e nutritiva e dello stato di asfissia indotto quat o paraquat eventualmente addizionati, per prolun- dalle erbe infestanti. gare l'effetto erbicida di una delle due miscele sopra L'alto costo e la difficile reperibilità di manodopera per consigliate per il mais. le tradizionali scerbature manuali e meccaniche hanno reso necessario l'intervento di trattamenti erbicidi. Que- sti risultano però particolarmente difficili nella coltura del pioppo sia per la grande variabilità del tipo di infe- stazione delle malerbe nelle varie plaghe pioppicole, sia per l'estrema sensibilità del pioppo a gran parte dei prin- cipi attivi reperibili in commercio. Pertanto, gli erbicidi da utilizzare, oltre che ovviamente non essere pericolosi per l'uomo e per l'ambiente, dovranno unire ad uno spettro d'azione più largo possibile verso le malerbe una sicura selettività nei confronti del pioppo nello stadio in cui esso viene diserbato.

Barbatelli e vivai

In base alla nostra esperienza nei barbatelli e nei vivai al primo anno degli ambienti settentrionali, una irrora- zione effettuata in post-impianto delle talee, ma prima della loro germogliazione, è in grado di contenere la maggior parte delle malerbe per circa 2 mesi impiegando prodotti a base di nitrofen aggiunti a prodotti a base di propanil alle dosi rispettivamente di 5 ed 1,5 kg/ha les. 20 kg di Tok E 25 + 5 kg di Stam F 34) oppure prodot- ti a base di nitrofen + linuron alle dosi rispettive di circa 1,3 + 0,4 kg/ha di principio attivo (es. 6 kg di Rofen 240 o 5,5 kg di Multitok) in 800-1000 litri di acqua. Nel vivaio di secondo anno, in caso di forte inerbimen- to, possono essere raccomandati uno o due trattamenti disseccanti con prodotti a base di paraquat les. Gramo- xone) o di diquat (es. Gramox R 10) — meno tossico per l'uomo — alle dosi di 0,80 kg/ha dì principio attivo in 900-1200 litri di acqua distribuiti lungo una fascia ai lati del filare.

Piantagioni

Nei pioppeti dove nei primi anni dall'impianto vengono consociate colture erbacee che necessitano di diserbo, devono essere utilizzati prodotti selettivi, ovviamente, anche nei confronti del pioppo. Ad esempio, nei casi di consociazione con mais, che è tra le più comuni, possono essere efficacemente impie- gati prodotti a base di nitrofen + linuron a dosi rispetti- vamente di 1,3 e 0,4 kg di principio attivo ad ettaro in miscela con prodotti a base di alachlor alla dose di 1,5 kg/ha di principio attivo (es. 5 kg di Multitok + 3 kg di Lasso), oppure prodotti a base di penoxalin alla dose di 1,2-1,3 kg/ha di principio attivo (es. 4 kg di Stomp 330 E) distribuendoli in 800-1.000 I di acqua dopo la se- mina del mais, ma prima della sua emergenza. Nei casi di consociazione con frumento sono consiglia- bili prodotti a base di trifluralin alla dose di 0,9 kg/ha di principio attivo (es. 2 kg di Treflan) oppure a base di trifluralin + linuron alle rispettive dosi di 0,8 e 0,4 kg/ha di principio attivo (es. 3 kg di Trinulan) in premergenza L'AMBIENTE NELL'ALLEVAMENTO DEL CONIGLIO DA CARNE Marcello Bianchi

PREMESSA ASPETTI IGIENICO-SANITARI

Le cifre che la statistica ufficiale ci Ubicazione dell'allevamento presenta circa gli incrementi verificatisi negli ultimi anni, nell'allevamento del La ubicazione dell'allevamento è pre- coniglio, attestano una incessante minente e condizionante nei confronti espansione di questo settore zootecni- di tutti gli altri parametri di impianto e co: è indubbio che gli allevamenti in- conduzione: infatti l'area d'impianto tensivi e semi-intensivi — grazie all'im- deve essere asciutta; sono da escludersi piego di mezzi tecnici d'avanguardia e località che — per ristagni di umidità alla migliore combinazione dei fattori atmosferica oppure impermeabilità del produttivi — sono quelli che maggior- terreno — non offrano sufficienti ga- mente contribuiscono a tale processo ranzie di salubrità. Ancora: considera- operativo. to che il coniglio è un animale inquieto e ansioso per natura, è bene che la zo- Volendo evidenziare sinteticamente na prescelta non sia soggetta ad alcuna l'influenza dei vari fattori sulla redditi- fonte di rumore (ferrovie, strade traffi- vità dell'impresa possiamo considerare cate, officine meccaniche, ecc.); ciò al quanto illustrato schematicamente nella fine di non dover ricorrere ad un even- tavola 1. tuale e costoso isolamento acustico. In Da quanto in essa esposto risulta pale- territori nei quali la stagione estiva può se la correlazione tra fattori ambientali decorrere con periodi di particolare ca- e efficienza dell'impresa. lura sarà anche opportuno predisporre Ciò considerato — anche per risponde- un'adeguata ombreggiatura dei ricove- re alle numerose sollecitazioni che ci ri: per questa necessità è consigliabile sono pervenute da varie categorie di porre a dimora, nelle vicinanze dei me- operatori interessati a questo argomen- desimi, alberi di alto fusto a foglia ca- to — abbiamo ritenuto utile riprendere duca, cosicché nel periodo invernale i il discorso, già avviato in una prece- raggi solari possano penetrare ed evita- dente occasione (cfr. Cronache Econo- re ogni traccia di umidità. miche n. 9-10, 1977), per illustrare le principali norme tecniche suggerite dal- la moderna sperimentazione cunicola e Isolamento e volumetria da attuarsi nella realizzazione di nuovi del capannone impianti al fine di pervenire a maggiori Innanzi tutto il capannone dovrebbe ri- vantaggi produttivi. sultare inaccessibile agli insetti (che rappresentano uno dei maggiori perico- nari di ammonio associati a tensioatti- pazione, controllo dei parti e delle ni- li per la diffusione delle malattie): vi, o infine mediante immersione in ba- diate, trasferimento degli svezzati, regi- all'uopo, tutte le aperture è bene siano gni a base di fenoli. strazioni sulle schede applicate alle munite di un'efficiente schermatura. Circa lo smaltimento delle deiezioni è gabbie, ecc.) e considerando che la Inoltre sarà coibentato adeguatamente: da dire che esso costituisce un grosso somministrazione degli alimenti avvie- l'inerente grado di isolamento termico problema poiché, ad esempio, una fat- ne mediante distribuzione manuale, è si misura attraverso il coefficiente K trice e relativi coniglietti evacuano (nel importante prevedere che il corridoio dato dalla media ponderata dei coeffi- corso di 24 ore) 0,4 kg di feci e 0,8 kg tra le file di gabbie sia facilmente agi- cienti di trasmissione del calore che di urine. bile e abbia una larghezza minima competono alle singole superfici disper- Attualmente, le soluzioni possibili pre- compresa tra 80 e 100 cm, a seconda denti del ricovero; si hanno valori medi vedono l'impiego: del tipo di gabbia utilizzato. di isolamento allorquando si ottiene un — di nastri scorrevoli sotto le gabbie i valore di K = 1, ancorché materiali quali — essendo larghi quanto le gab- buoni permettano di realizzare un K = bie stesse — raccolgono le deiezioni e, Temperatura ambiente 0,7 e l'optimum preveda la possibilità lasciando scolare le urine (attraverso di raggiungere un K = 0,5. I materiali piccole feritoie centrali) in canaletti Il problema delle temperature ottimali usati per la coibentazione sono, in ge- sottostanti (fig. 1), permettono di con- dell'ambiente di allevamento richiede nerale, permeabili all'acqua ed al vapo- vogliare la parte solida alle testate del valutazioni alquanto elastiche: infatti, re e pertanto occorre proteggerli con capannone (fig. 2); il parametro termico deve venire corre- uno strato para-vapore; è necessario, lato a quelli concernenti l'igrometria e inoltre, evitare i «ponti termici» ossia — di raschiatori scorrevoli entro canali la velocità dell'aria confinata. In linea interruzioni dell'isolamento. a fondo perfettamente livellato, inse- generale la zona di optimum termico La cubatura deve essere commisurata diati al di sotto delle gabbie; (in cui si ottengono i massimi incre- al numero dei capi che si intende rico- — di fosse profonde (m 1,50) — nelle menti ponderali e favorevoli indici di verare nei singoli reparti; sono da pre- quali dalle gabbie soprastanti conflui- conversione degli alimenti) si colloca vedersi m3 1,5/2 per ogni femmina ri- 3 scono tutte le deiezioni — la cui pulizia tra i 15 e i 18 °C; le brusche variazioni produttrice e m 0,5/0,8 per ogni ca- viene effettuata a conclusione di ogni di temperatura sono particolarmente po, sia esso in fase di accrescimento o ciclo produttivo. dannose: è soprattutto necessario impe- nel periodo di ingrasso. dire alla temperatura ambientale di scendere sotto gli 8 °C e di salire oltre i 25 °C. Igiène del ricovero Il caldo eccessivo è causa di notevole e delle attrezzature ASPETTI ZOOTECNICI disagio per i conigli, in generale, e con- seguentemente questi diventano più Considerata l'influenza delle varie ma- esposti alle affezioni patologiche, in lattie sulla produttività dell'allevamen- Suddivisione dell'allevamento modo particolare a quelle dell'apparato to, è indispensabile che il ricovero, le digerente e respiratorio; inoltre, depri- celle e tutte le attrezzature rispondano Tenendo conto delle diverse esigenze me i consumi alimentari e perciò inibi- a rigide norme di igiene: occorre quin- ambientali che caratterizzano il com- sce le possibilità di soddisfare compiu- di che siano tali da consentirne un'age- parto riproduzione e quello per l'in- tamente i fabbisogni energetici e plasti- vole pulizia e sanificazione; operazioni grasso, l'interno del capannone do- ci degli animali stessi: cosi ad esempio, queste, da effettuarsi a termine di ogni vrebbe prevedere almeno 3 sezioni: nei periodi più sfavorevoli si rende ne- ciclo produttivo. quella di maternità, quella di ingrasso cessario prolungare il ciclo di ingrasso I locali vuoti — dopo che è stata ese- e quella di servizio (stoccaggio alimen- di circa due settimane (rispetto alla guita una accurata pulizia, indispensa- ti, deposito attrezzi, servizi per il per- norma) per raggiungere la maturità bile per l'allontanamento di tutte le sonale). Per consentire il cosiddetto commerciale. Anche i riproduttori so- scorie (deiezioni, urine, mangime) — «vuoto periodico» e quindi evitare ri- no molto sensibili alle elevate tempera- possono essere trattati con soluzioni di schi sanitari, quando le dimensioni ture: le fattrici vanno incontro a perio- cloramina oppure di iodio attivo o di dell'allevamento lo giustifichino, sareb- di di sterilità temporanea; nei maschi si sali di ammonio quaternari. Anche la be opportuno realizzare 2 unità di ri- attenua l'istinto genesico e lo sperma disinfezione delle gabbie deve essere produzione e almeno 4 o 5 unità di ac- prodotto risulta meno dotato di sper- preceduta dallo scrostamento e dalla crescimento ed ingrasso. matozoi. Infine, le nidiate concepite in pulizia a fondo (associata a lavaggio) Poiché si rendono necessarie numerose periodi di eccessiva calura risultano dei materiali venutisi a depositare nel manipolazioni sugli animali durante il meno numerose e i nati più leggeri. tempo sulle superfici; successivamente ciclo produttivo (trasporto delle fem- Il freddo, all'opposto, induce ad un si possono eseguire dei trattamenti con mine ai maschi per gli accoppiamenti, maggior consumo di alimenti (sono fiamma diretta, oppure con sali quater- diagnosi della gravidanza mediante pal- stati registrati valori superiori del 25- 30% rispetto alla norma) con riflessi negativi sull'economica utilizzazione dell'alimento oltre che sulla resa alla macellazione, a motivo del maggior de- posito di grasso sottocutaneo. Nel reparto maternità, le basse tempe- rature — oltre a rendere problematico il raggiungimento dei 28 °C, necessari ai nidi — quando sono associate a li- velli elevati di igrometria facilitano altresì l'insorgenza di malattie respira- torie. Le soluzioni proposte per evitare questi gravi inconvenienti prevedono la possi- bilità di regolare la temperatura all'in- terno dei ricoveri: per evitare troppo basse temperature vengono adottati si- stemi di riscaldamento realizzati me- diante l'immissione di aria calda; parti- colare attenzione dovrà essere rivolta — nella fase di progettazione — al do- saggio e alla fuoriuscita dell'aria, che dovrà risultare uniformemente distri- buita nell'ambiente. Il raffreddamento dei locali — quando vengono raggiunti livelli critici di eleva- te temperature — pone problemi assai complessi rispetto ai precedenti: gene- ralmente si ricorre all'immissione di aria fredda e secca oppure si provvede ad introdurre aria umida che, evapo- rando, provoca l'abbassamento della temperatura; quest'ultima soluzione è possibile e consigliabile solo quando l'ambiente da condizionare è saturo di aria secca. Infine, si può intervenire anche indirettamente ricorrendo all'ir- rorazione delle coperture con getti di acqua.

Fig. 2.

Ventilazione e umidità — l'acido solfidrico e il metano (tossi- ci): tracce. Lo smaltimento delle deiezioni e la ventilazione dei ricoveri hanno anche Circa l'ammoniaca è opportuno sotto- lo scopo di evitare la concentrazione di lineare la particolare sensibilità del co- gas nocivi, che provengono dal meta- niglio a questo gas: osservazioni con- bolismo animale oppure dalla decom- dotte in allevamenti — nei quali la posizione e fermentazione anaerobica ventilazione era realizzata per depres- delle sostanze fecali. sione e gli appositi estrattori erano si- I gas da controllare ed i relativi massi- stemati sulla sommità della parete — mi di tolleranza (espressi in % di volu- hanno fatto registrare la presenza di me) riguardano concentrazioni del 0,02% di questo gas, senz'altro troppo elevate. — l'anidride carbonica (asfissiante): L'elevata densità animale, caratterizzan- 0,35; te l'allevamento intensivo, determina — l'ammoniaca (irritante): 0,01; altresì un sensibile aumento del microbi- smo ambientale: pertanto, la ventilazio- do sufficiente a consentire comunque ne dei locali ha anche la finalità di ridur- le normali operazioni di controllo e di re la concentrazione dei germi e, con- governo sugli animali allevati. temporaneamente, eliminare l'eccesso di Il dimensionamento dell'impianto di il- gas tossici e dell'umidità, oltre che di re- luminazione deve assicurare 4 watt/m2 golare la temperatura dei locali. con intensità luminosa di 40 lux nel Il coniglio è un animale sensibile alle settore riproduttori, e 1 watt/m2 nei ri- correnti d'aria: perciò la scelta del si- coveri di soggetti all'ingrasso; per la stema di ventilazione dell'ambiente de- realizzazione del programma di illumi- ve assolutamente evitarle. nazione, calcolato in base alle esigenze I sistemi proposti riguardano: stagionali, è consigliabile l'adozione di — la ventilazione statica, attuata attra- un dispositivo ad orologeria che regoli verso la soffittatura, le finestre e gli Fig. 4. automaticamente l'erogazione della lu- eventuali sfiatatoi a livello del pavi- ce artificiale. mento: viene consigliata nei ricoveri non eccessivamente grandi e comunque superare 0,20 m/sec mentre una veloci- in locali fino a 7 m di larghezza; tà di 0,40 m/sec si dimostrerebbe già pericolosa. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE — la ventilazione dinamica, realizzata La esposizione degli animali all'aria mediante depressione oppure sovrap- troppo secca provoca irritazioni alle L'evoluzione della coniglicoltura inten- pressione: nel primo caso si procede mucose delle vie respiratorie, favoren- all'estrazione attiva (per mezzo di venti- do le infezioni; per contro, l'umidità siva è stata determinata da una serie di latori) — dalle testate oppure dalle fian- elevata, specialmente se associata a interventi che hanno interessato: cate del capannone — dell'aria confinata temperature lontane da quelle ideali, a) il miglioramento delle razze allevate aspirandola con idonei estrattori, per cui determina un aggravamento degli effet- e lo studio delle più utili combinazioni (in conseguenza della differente pressio- ti descritti nel paragrafo 2. genetiche tra esse; ne che si determina tra l'esterno e l'inter- Gli studi espletati per la determinazio- no) avviene immissione di aria fresca; la b) la formulazione e l'adozione di die- ne dei valori ottimali dell'igrometria te alimentari capaci di coprire gli effet- seconda soluzione — più estesa per la negli ambienti cunicoli concordano nel possibilità che offre circa il trattamento tivi fabbisogni delle varie categorie al- consigliare tassi oscillanti tra un mini- levate; dell'aria (filtrazione, umidificazione, mo del 55% ed un massimo del 75%. ecc.) — utilizza diffusori che immettono c) l'applicazione di rigorose misure sa- l'aria in apposite canalizzazioni ad am- nitarie e il miglioramento delle struttu- pia sezione (fig. 3), e l'allontanamento re e delle tecniche di allevamento. della stessa avviene in modo passivo at- Illuminazione traverso bocchette situate nella parte in- In particolare, l'ambiente diventa uno feriore delle pareti (fig. 4). Sono noti i meccanismi con i quali l'il- dei punti fondamentali per la buona luminazione esercita una notevole in- riuscita di questa attività zootecnica. Per il dimensionamento delle apparec- fluenza sull'attività riproduttiva, so- Basti ricordare che: la densità animale chiature all'uopo necessarie si possono prattutto sulle femmine. Lavori speri- risulta molto elevata; i soggetti sono ritenere validi i parametri indicati nella mentali ed osservazioni di campo con- ospitati in spazi ristretti con limitate tab. 1, consigliati da Morisse («Sele- cordano nel definire in 16 ore giorna- possibilità di movimento; le gabbie zione Suinavicunicola», 32, 1978): liere l'optimum di illuminazione da as- (realizzate in rete metallica) non con- sicurare al reparto femmine riprodut- sentono alcuna possibilità di isolamen- trici; per i maschi sarebbero sufficienti to termico; la produttività viene forte- Tabella 1. 8-10 ore, ma la coabitazione con le mente elevata (gestazioni e lattazioni Tempe- Igro- Velocità . ,. femmine impone un periodo di illumi- proseguono a ritmo ininterrotto). ratura metria aria KicamDi nazione analogo a quello necessario Ne discende, in definitiva, la necessità per quest'ultime, che comunque non di conoscere tutte le acquisizioni e ogni ! 12 °c 55% 0,10 m/sec 1 m /kg p.v./ora sembra pregiudicare il loro ardore ses- accorgimento all'uopo suggerito da 15 » 60% 0,15 » 1,5 » 18 » 70% 0,20 » 3 » suale e la fertilità. scienza e tecnica: ciò al fine di conse- 22 » 75% 0,30 » 3,5 » guire il massimo di redditività che le 25 » 80% 0,40 » 4 » La semi-oscurità favorisce la calma e la tranquillità necessarie ai conigli all'in- capacità fisio-zootecniche degli animali grasso, per cui condizioni di penombra allevati consentono; ma a condizione Questo autore conferma l'influenza ne- sono quelle che permettono il consegui- che a questi siano offerte le migliori gativa esercitata da elevata velocità mento di risultati ottimali nel relativo condizioni di vita indicate dalla moder- dell'aria a livello degli animali; ritiene reparto; le sorgenti luminose vanno, na igiene e dall'avanzata tecnica man- altresì che il suo valore non dovrebbe invero, predisposte in numero e in mo- gimistica e edilizia. CONSIDERAZIONI POST ITMA79: EVOLUZIONE E TENDENZE NELL'INDUSTRIA TESSILE DEGLI ANNI OTTANTA Franco Testore

Nel ciclo cotoniero le macchine per il DALLA FIBRA ALLO STOPPINO trattamento automatico delle balle sod- disfano le esigenze di mescolare con- Le macchine relative al settore della temporaneamente un grande numero di preparazione alla filatura confermano, unità, nei rapporti più diversi, e senza se vi fossero ancora dubbi in proposi- l'intervento diretto del personale, che to, che il decennio ormai trascorso, ed si limita alle funzioni di controllo. I in particolare la seconda metà, sono successivi impianti di apertura e di pu- stati caratterizzati in tale campo da lizia sono stati rivoluzionati negli ulti- una rivoluzione che ha travolto limiti mi anni. Tale spinta è stata determina- di produttività e livelli di qualità rite- ta in parte dalle severe disposizioni già nuti invalicabili, rendendo obsoleti e in vigore negli Stati Uniti, e probabil- sovente antieconomici molti impianti di mente nei prossimi anni da adottarsi in installazione anche assai recente. Europa, concernenti il tenore di polve- La vaporizzatura del nastro di fibra re dell'aria in filatura, disposizioni che acrilica in continuo, immediatamente a obbligano a impedire l'uscita dalle valle della strappatrice, ha ormai supe- macchine delle particelle di micropolve- rato lo stadio sperimentale e sta en- re; ma gli sforzi per la protezione della trando nell'uso corrente industriale, di- salute del personale servono ugualmen- mostrando di aver risolto brillantemen- te alle moderne tecnologie che richie- te i problemi di uniformità di tratta- dono materiali molto puliti per evitare mento a lungo termine. depositi nei rotori degli open-end. Le ristrappatrici, soprattutto quelle de- Le operazioni di alimentazione, di stinate all'ottenimento di un top di apertura, di singolarizzazione, di de- mid-fibers di lunghezza massima non polverizzazione delle fibre di cotone superiore ai 50 o ai 60 mm, sono or- sono compiute in maniera totalmente mai in grado di lavorare con assoluta automatica e perfettamente eseguite. affidabilità e grande produttività. Notevole l'interesse degli operatori tes- Si sono rilevati grandi progressi in nu- sili per le carde di cotone, e si può dire merose macchine relative alle fasi iniziali che l'ITMA di Hannover abbia in gran del ciclo, come ad esempio le rigeneratri- parte risposto agli interrogativi di que- ci per cascami o sottoprodotti, molto ro- sti ultimi anni; le realizzazioni presen- buste e che uniscono l'accuratezza della tate sono state numerose, di esecuzione lavorazione, l'elevata pulizia del mate- accurata, potenzialmente in grado di riale e la conservazione della lunghezza assicurare al contempo notevoli presta- della fibra, a produzioni orarie impensa- zioni di carattere produttivo e qualita- bili pochi anni addietro. tivo; con ciò si ha ragione di ritenere Meritano un cenno le numerose presse che oggi non vi sia più convenienza a per imballare le fibre sciolte, in cui au- rimodernare o a rigenerare carde vec- mentano sorprendentemente gli auto- chie, ma nonostante il maggior investi- matismi e la produttività, mentre si ri- mento sia più opportuno affidarsi a duce di pari passo la fatica fisica macchine di nuova costruzione. dell'operatore e si annulla praticamente Negli ultimi dieci anni le carde cotonie- il rischio di subire infortuni, rischio re hanno più che raddoppiato la pro- tradizionalmente alto in tale compito. duzione oraria, adottando altezze di Una pressa italiana in particolare giun- lavoro maggiori, guarnizioni rigide ap- ge al punto di effettuare automatica- positamente e scientificamente studia- mente perfino la legatura delle balle. te, e molti miglioramenti in certi parti- Pure particolarmente interessante un colari di importanza pratica fondamen- impianto integrato che, partendo da tale. chip mescolati a pigmenti, compie in serie le operazioni di filatura chimica, Inoltre passi avanti sono stati compiuti stiro-testurizzazione e roccatura di un nell'automatizzazione dell 'alimentazio- filo per tappeti, già pronto per esser ne e dello scarico, ma soprattutto nei tessuto. dispositivi, ormai generalizzati e molto più semplici e precisi, per l'autoregola- Ma le principali novità sono apparse in zione del nastro, sia a breve che a lun- cardatura e negli stiratoi. go termine. Nelle carde laniere il prestigio ed il pre- voro di 3000 mm e produzioni orarie eppur agevolmente spostabili, che pos- dominio dei costruttori italiani stan- dell'ordine di ben 300-400 kg non co- sono contenere fino a 120-150 kg al no avendo un'ulteriore validissima con- stituiscono più un'eccezione. Oltre alla nastro, e vari tipi di rastrelliere semiau- ferma. produttività, le nuove linee assicurano tomatiche e anche quasi interamente Negli assortimenti da cardato in parti- una uniforme distribuzione delle fibre, automatiche, dotate di interessanti e colare, grande cura è stata diretta ver- una grande regolarità di spessore del geniali dispositivi di sicurezza. so il caricatore, e verso il successivo materasso, e numerose varianti nella Analogamente a quanto si constatò in controllo automatico e continuo del lo- disposizione delle fibre stesse, a secon- qualche modello di telaio pochi anni or ro operato, per assicurare un filato con da dell'uso finale a cui il manufatto sa- sono, cosi anche per le regolazioni de- irregolarità contenute in limiti molto rà destinato. gli stiratoi sono stati in certi casi intro- ristretti. Le richieste del mercato, volte I nuovi modelli di pettinatrici per coto- dotti pannelli con circuiti stampati fa- ad ottenere filati fantasia, in una vasta ni e per lana hanno presentato interes- cilmente sostituibili. gamma di varietà, sono state soddisfat- santi miglioramenti e un aumento con- Nei banchi a fusi la velocità di rotazio- te da numerosi dispositivi assai interes- siderevole della produzione oraria: ne delle alette raggiunge i 1500-1800 gi- santi e versatili. quelle per cotone raggiungono i 300 ri al minuto, e lo sviluppo dello stoppi- Il limite superiore dell'altezza di lavoro colpi al minuto, e quelle per lana i 200. no, per i titoli bassi, perfino i 90-100 nelle carde per fibre laniere, ritenuto Anche queste macchine, tradizional- metri. Tastatori elettronici estrema- da molti tecnici di 3 metri, è stato lar- mente piuttosto rumorose, sono state mente sensibili e pronti arrestano la gamente superato; infatti è stato pre- ristudiate con risultati nettamente posi- macchina alla rottura di un nastro o di sentato un gigantesco assortimento con tivi per le parti critiche, per ottenere uno stoppino; ma la novità forse più 3500 mm di larghezza utile. I compli- una soddisfacente insonorizzazione; interessante è costituita dai dispositivi cati problemi meccanici di flessione e inoltre la pulizia del materiale in lavo- per la levata semiautomatica, ed in un di registrazione, che la grande lunghez- ro e l'aspirazione della polvere rag- caso completamente automatica, delle za dei cilindri comporta, sono stati giungono livelli molto soddisfacenti. bobine piene, il che apre nuove possi- brillantemente risolti con accorgimenti Gli stiratoi per fibre corte arrivano a bilità verso l'automazione completa di semplici e geniali. sviluppi in uscita dell'ordine di 500-600 una filatura cotoniera. Le carde per pettinato e per semipetti- metri al minuto, le regolazioni sono nato raggiungono, nei modelli presen- semplici e rapide, i vasi di capacità tati, produzioni superiori di almeno il sempre più elevata mentre gli autorego- 20% rispetto alle edizioni immediata- latori si stanno diffondendo anche in LA FILATURA mente precedenti; da notare in partico- questo comparto. lare il ritorno, con risultati assai pro- Negli stiratoi per fibre lunghe il co- banti, del doppio pettinatore per i titoli mando delle barrette a mezzo di vitoni Si può affermare che in filatura non si grossi, e soprattutto per l'alimentazio- sembra abbia toccato il limite meccani- rileva alcuna applicazione di principi ne delle linee di non tessuto. co compatibile con la convenienza eco- che non fossero noti e ciò contrasta I mastodontici treni di carde possono nomica, e cosi fioriscono le soluzioni fortemente con il fiorire di tanti nuovi esser causa di infortuni gravissimi, per alternative, che appaiono in molti casi sistemi, per ottenere un filato, che ap- l'impossibilità di bloccare istantanea- estremamente valide, poiché uniscono, parirono agli inizi degli anni settanta. mente grandi masse in movimento; cosi ad una produttività notevolmente più Tra i sistemi non convenzionali solo sono stati studiati modelli totalmente elevata, un livello qualitativo soddisfa- l'open-end mostra tutta la sua validità, carterizzati nei quali è impossibile acce- cente. e pur senza presentare evoluzioni dere a qualunque ingranaggio se tutte Oltre alla ben nota testa rotante, le fi- straordinarie, continua a progredire le parti della macchina non sono ferme. bre galleggianti possono essere control- con sicurezza in profondità, nei campi II controllo e le variazioni di regolazio- late nel campo di stiro da coppie di ci- in cui già è affermato, ed in estensione ne degli assortimenti sono ormai com- lindri sovrapposti ricoperti da aghi in- conquistando nuovi settori. Ciò vale piute agendo su pulsanti o manopole tersecantisi, e in tal caso la velocità di sia per il classico sistema a rotore, che poste su un pannello centralizzato; uscita raggiunge i 300-350 metri al mi- per alcune varianti particolari, come il questo inoltre è sovente dotato di un nuto, contro i 200-220 degli stiratoi DREF. minicalcolatore, di una memoria e di classici più rapidi. Non vengono più presentati filatoi che un registratore che programmano fe- Per certe fasi del ciclo possono essere adottano il sistema elettrostatico o delmente l'andamento della lavorazio- adottati gli stiratoi con barrette coman- quello cosiddetto fasciato o il Bobtex o ne e segnalano prontamente ogni ano- date a catena, ed essi consentono ai la filatura e la ritorcitura contempora- malia. nastri di uscire a ben 400 metri al mi- nea, che tanta curiosità suscitarono po- Un cenno particolare meritano gli im- nuto. chi anni or sono; per contro si è notato pianti per la preparazione dei materassi Per ridurre il carico di lavoro del per- con interesse un nuovo sistema ameri- di fibre cardate che alimentano le agu- sonale addetto all'alimentazione delle cano di filatura battezzato «Cover- gliatrici per i non tessuti: altezze di la- macchine, si sono visti vasi giganteschi, spun», che molto originale non è, poi- che si tratta di un ibrido tra un filato pulizia incorporati nei filatoi e nelle tale fondamentale funzione il program- fasciato ed uno spiralato e le cui appli- macchine di preparazione riescono a matore ottimizza il rendimento di tutta cazioni sembrano piuttosto limitate. La rendere filabili con ottima regolarità la macchina e fornisce, memorizzando- filatura senza torsione con le fibre te- e con un tasso di rotture molto conte- li ed elaborandoli, tutti i dati e le va- nute assieme da un adesivo, non ha of- nuto. riabili interessanti il processo. ferto sviluppi particolari e si rivela va- Sulla scia del successo del filatoio Quanto sopra vale soprattutto per i fi- lido per pochi campi specifici: la filatu- open-end si moltiplicano le applicazio- latoi open-end per fibre corte, che co- ra ad autotorsione, dopo la fiammata ni di dispositivi per automatizzare le stituiscono ben oltre il 90% del merca- di alcuni anni or sono, ed il brusco ri- operazioni di carico e levata, di pulizia to potenziale del settore. Si pensi che dimensionamento successivo appare in e di riparazione dei fili rotti, e di auto- la sola Unione Sovietica acquistò nel ripresa, avendo trovato un valido set- controllo della regolarità del semilavo- 1978 oltre 550.000 teste di filatura o.e. tore di applicazione nei filati acrilici rato uscente, che deve rimanere entro cotoniera; si prevede che nel 1980-81 HB ritorti di titolo fine: la retrazione limiti strettamente prestabiliti. ne verranno installati nel mondo vari maschera le irregolarità di torsione in- Oltre ai normali carrelli viaggianti lun- milioni. site nel sistema, mentre oggi più che go la macchina che riattaccano i fili Ma l'ITMA '79 ha dimostrato le consi- mai si apprezzano le possibilità di con- rotti, ve ne sono in grado di controlla- derevoli e favorevoli prospettive del- seguire risparmi nello spazio occupato re se la giunzione è compiuta a regola l'open-end anche per le fibre lunghe di e nell'energia consumata, risparmi che d'arte ed accettarla o meno, ed altri taglio laniero. Numerosi erano i mo- nei titoli elevati superano percentuali che addirittura sostituiscono la giunzio- delli esposti per miste con fibre fino a dell'ordine del 75%. ne con un nodo, un difetto del tutto 125-150 mm con grandi turbine ruotan- Si è accennato al filato Coverspun, la veniale rispetto alla giunzione meglio ti fino a 30.000 giri al minuto e con cui struttura particolare consente di ot- eseguita. sviluppi, per titoli grossi e fibre sinteti- tenere, a parità di titolo, una maggior L'open-end degli anni ottanta è alta- che, dell'ordine di 120 e perfino 150- resistenza dinamometrica per il paralle- mente versatile: a seconda del tipo di 180 metri al minuto! Le rocche in usci- lismo delle fibre, resistenza particolar- fibra da filare si possono non solo varia- ta raggiungono facilmente i 5 kg senza mente apprezzata dai tessitori, e con- re facilmente gli scartamenti tra cardine nodi e per i tessitori di tappeti tufted temporaneamente una maggior gon- e rotore, ma anche cambiare il tipo di ciò costituisce una caratteristica favore- fiezza, desiderata dai maglifici e dovu- guarnizioni della cardina. L'open-end vole che non ha prezzo. ta all'assenza di torsione, ma il futuro richiede una semplice manutenzione: le Proprio nei titoli grossi l'evoluzione dei filati non convenzionali appare, al- teste sono smontabili individualmente della filatura open-end fa prevedere la luce delle più recenti tendenze, ap- mentre tutta la macchina è in moto e sviluppi insospettati: la filatura diretta partenere all'open-end. produce. L'open-end è reso «intelligen- permette l'eliminazione dello stoppino Passi giganteschi sono stati compiuti te» da un ordinatore: se il filato uscen- e cioè del finitore o del banco a fusi dalle prime presentazioni del filatoio te da una determinata testa supera l'in- come pure della roccatura, oltre a pro- cecoslovacco per cotone, avvenute alla dice di irregolarità prestabilito esso vie- duzioni triple e quadruple per unità di Fiera di Brno nel 1965 e a quella nei ne scartato, la testa fermata e il rotore filatura. pressi di Basilea nel 1967; l'interesse ripulito, e ciò fino al terzo tentativo Anche la fibra di lana appare oggi in suscitato fu enorme fin dal primo ap- entro un certo lasso di tempo: al terzo parire di una macchina alimentata dal grado di approfittare dell'open-end, al- fallimento il complesso degli automati- meno per i filati cardati e semipettina- basso ed in cui il filato, torto da un ro- smi si arrende, ed allora chiama l'ausi- tore, veniva avvolto su una rocca posta ti; vi sono macchine che lavorano fibre lio di un essere a lui superiore, l'uomo. di pura lana fino a 100 mm di lunghez- in alto ed indipendente dal rotore stes- Se però le rotture raggiungono un nu- so. Dai 30.000 giri al minuto dei primi za, le distendono e le selezionano, pro- mero troppo elevato a causa della velo- ducono filati con un coefficiente di modelli si è giunti oggi ai 75-80.000 gi- cità dei rotori, l'ordinatore provvede ri ed in certi modelli fino a 100.000, torsione non molto dissimile a quello autonomamente, riducendo lo sviluppo normale per il ring. con sviluppi dell'ordine di 150-200 me- di tutte le teste al livello sopportabile tri al minuto nei titoli ordinari. Ma una delle macchine più sensazionali dalla mista in lavoro. ed ammirate produceva un filato o.e. Si è ampliata la gamma della lunghezza Da ciò risulta evidente il ruolo essen- delle fibre filabili sulle turbine per fi- senza rotore di titolo compreso tra il ziale del programmatore di filatura ap- 10 e il 20 Nm alla fantastica velocità di bre corte, raggiungendo facilmente i 60 plicato a macchine tanto costose e di mm, come pure la gamma dei titoli, ed 400 metri al minuto con una regolarità cosi elevata produzione, dove un ritar- assolutamente accettabile; le rocche il 15 tex, equivalente al 60 Nm, appare do anche breve nell'intervento dell'ope- già economico, come anche la gamma confezionate erano gigantesche. ratore potrebbe costare molto caro, in Un'ultima nota sui filatoi o.e.: nume- delle materie prime, che oggi abbraccia termini di cascami o ancora peggio di molte fibre sintetiche al pari di cotoni rosi tra essi consentono la produzione un prodotto di seconda scelta nelle la- di filati fantasia ed effetti non ottenibi- con tassi di impurità particolarmente vorazioni a valle, quando il difetto non elevati e che i modernissimi sistemi di li con il ring; si smentisce qui un luogo venisse prontamente rilevato. Oltre a comune secondo cui le macchine più moderne e di alta produzione siano po- di rotazione del fuso e di conseguenza razionale ed efficiente pattugliamento co versatili ed adatte soltanto a grandi lo sviluppo, a parità di rotture, oppure pilotato; se poi tali segnalazioni giun- partite di caratteristiche standard e a parità di sviluppo di ridurre drastica- gono attraverso un terminale ed un ela- strettamente limitate. mente il numero delle rotture e pertan- boratore, questo sarà in grado, come to il cascame, rendendo cosi possibile già accennato per il filatoio open-end, * * * un deciso incremento delle assegnazioni. di condurre il processo di filatura in La tecnica dell'anello rotante, ancor condizioni ottimali. Dopo quanto sopra elencato, si potreb- troppo recente per poter meritare un L'analisi delle cause delle rotture, l'in- be essere indotti a ritenere che il futuro giudizio definitivo e completo, apre dividuazione dei fusi su cui esse si veri- della filatura appartenga soprattutto nuove prospettive e farà certamente ficano, la periodicità e la ripetitività all'open-end. Tale conclusione sarebbe parlare molto di sé costruttori e filatori delle stesse, indice di anomalie localiz- fortemente errata. L'importanza in as- nei prossimi quattro anni. Filare a 18 zate e contingenti, vengono messe in soluto del filatoio ad anello è tuttora mila giri al minuto è assai attraente, e evidenza per consentire un tempestivo schiacciante e rimarrà determinante per tale traguardo sembrava fuori di ogni intervento da parte del personale re- lungo tempo ancora. Proprio l'ITMA portata appena ieri; ma il maggior con- sponsabile: le conseguenze sono un mi- ha messo in evidenza le grandi risorse, sumo energetico che ciò comporta, e il glioramento della qualità e un incre- per molti impreviste, e un vigore inso- costo supplementare dell'anello rotan- mento della produttività, con ovvia ri- spettato del filato ad anello, considera- te, non possono certo essere sottovalu- duzione dei costi di trasformazione. to troppo frettolosamente da molti tec- tati. Il paragrafo non può essere concluso nici al termine del suo ciclo, e destina- Tra le altre tendenze e perfezionamenti senza un cenno ai filatoi ad anello per to ad un'agonia lenta ma irreversibile. emersi nelle decine di versioni di filatoi cardato e per semipettinato che mostra- Il metodo di filatura ad anello non ri- ad anello, si menzionano: numerosi di- no continui progressi e piena conferma sulta in primo luogo superato per spositivi per la levata automatica sem- del loro successo sul mercato. I filatoi quanto si riferisce alla gamma dei pro- pre più perfezionati, sia incorporati per semipettinato con doppio campo di dotti e alle loro qualità, tanto che nes- sulla macchina stessa sia costituiti da stiro indipendente, consentono stiri suno potrebbe prevedere, all'epoca pre- carrelli viaggianti, come pure gli appa- dell'ordine di 200 e perfino 300 volte; e sente, la data del suo tramonto. recchi per il riattacco automatico dei il filato prodotto, raccolto su confezio- Appare difficile, al primo sguardo, au fili rotti, che oggi, assai più di alcuni ni colossali, viene ottenuto in maniera mentare ulteriormente la produzione di anni or sono, incominciano ad appari- assai economica dopo soli due o tre un metodo di filatura che ha dato prò re affidabili ed, in qualche determinato passaggi di stiratoio. va di riscuotere vastissimo successo at- caso, economici. Nei filatoi per cardati, oltre al ring, è traverso decenni e nel quale tanta espe- Molto interessanti ed in un certo senso ancora presente, e vitalissimo, il fila- rienza pratica è stata acquisita nelle fi- originali sono i vari dispositivi presen- toio intermittente, adatto per miste dif- lature di tutto il mondo. tati da costruttori di filatoi e da fabbri- ficili ed eterogenee e largamente adot- Studiando i vari aspetti del problema, canti di accessori aventi lo scopo di ar- tato per i titoli fini dai Pratesi, che di sembra che i principali fattori che vin- restare lo stoppino non appena si veri- cardato se ne intendono. colano un incremento della produttivi- fica la rottura di un filo sul fuso: ciò Una constatazione che non può non tà siano la tensione del filato in forma- non solo riduce drasticamente il casca- inorgoglirci; nel cardato e nel semipet- zione e la velocità ammissibile del cur- me, ma soprattutto evita la formazione tinato i costruttori italiani di filatoi sore. dei dannosissimi avvolgimenti di fibre continui ed intermittenti sono univer- salmente considerati tra i migliori del Una brillante soluzione per superare sui cilindri. mondo e ciò completa bene quanto si è tali limitazioni è data dall'introduzione I filatoi ad anello continuano ad allun- rilevato nel capitolo precedente a pro- dell'anello rotante presentato per la garsi: i 1000 fusi su due fronti sono posito del predominio delle macchine prima volta dalla Marzoli all'ATME largamente superati, con vantaggi per di preparazione e degli assortimenti di '78 e proposto in varie versioni da pa- l'assegnazione, il costo di investimento carderia di progettazione e fabbricazio- recchi costruttori ad Hannover. per fuso, lo spazio occupato per unità ne italiana. L'anello non più fisso alla banchina, prodotta. ma posto in rapidissima rotazione dal Si cerca di ridurre il consumo di ener- filo in formazione, si muove su cusci- gia, studiando con l'ausilio del calcola- netti d'aria o cuscinetti a sfere o a rul- tore il percorso ottimale da far compie- li, ed il cursore è libero sull'anello o ad re al filo in formazione, e di diminuire esso solidale; tutte queste soluzioni, la rumorosità delle parti rotanti, con per lo più ancora allo stadio sperimen- successi veramente notevoli raggiunti in tale e semi-industriale, hanno lo scopo alcuni esemplari sperimentali. NOTA primario di ridurre grandemente l'attri- I segnalatori luminosi collegati ad ogni to tra il cursore e l'anello, e pertanto fuso permettono di sostituire il classico (*) Il presente articolo è estratto da un lungo rapporto pubblicato da Selezione Tessile, Ed. Pubbl. Edi, Mila- di aumentare di un 25-35% la velocità pattugliamento periodico con un più no, nei numeri di dicembre 1979 e gennaio 1980. FINANZIAMENTI ED AUTOFINANZIAMENTI DELLE IMPRESE PUBBLICHE DEGLI ENTI TERRITORIALI Aldo Pedussia

municipalizzata — come qualsiasi altra PREMESSA azienda — può tanto più facilmente autofinanziarsi e ricorrere al credito, Investimenti e finanziamenti sono, ov- quanto più equilibrata è la sua gestione viamente, due facce dello stesso pro- economica. blema. In altre parole, possibilità di finanzia- Il problema dei finanziamenti delle im- mento e gestione economica sono stret- prese pubbliche degli enti territoriali tamente interdipendenti, onde non si (aziende municipalizzate, consorziali, può pensare di poter risolvere il-primo provincializzate) è, naturalmente, di- senza aver risolto pregiudizialmente il verso secondo la diversità dei settori in secondo. cui esse operano. Il legislatore ha riconosciuto il princi- Anzitutto vi sono settori, come risulta pio quando ha stabilito, come in detta- dai dati CISPEL del 1977, ad alta inten- glio vedremo fra poco, che le aziende sità di capitale investito per addetto: elettriche con la legge 21 novembre settore elettrico 100/120 milioni di lire 1950 n. 1030, quelle del gas e dell'ac- per addetto, acquedotti 70/80, gas qua esistenti con la legge 4 luglio 1967 50/55. In altri l'intensità è molto ridot- n. 537, nonché le aziende gas, acqua di ta — centrali del latte, trasporti, net- nuova costituzione con la legge 3 no- tezza urbana da 5 a 8 milioni — ed è vembre 1971 n. 1769, possono ottenere addirittura trascurabile nelle farmacie. i mutui loro occorrenti per l'ammoder- Ma la principale differenza, ai fini namento e lo sviluppo degli impianti dell'argomento in esame, sta anzitutto purché diano in delegazione, fino alla nelle dimensioni globali dei finanzia- misura di un terzo, le loro entrate ordi- menti occorrenti nei diversi settori e narie determinate nel bilancio preventi- principalmente nella possibilità o meno vo (art. 11 D.L. 7-5-1980 n. 153). di ricorso all'autofinanziamento di cui In proposito si pone tuttavia un inter- essi dispongono. rogativo circa i limiti dell'autofinanzia- Circa il primo aspetto è da osservare mento. L'interrogativo è questo: dato che del complessivo valore (secondo i per scontato che gli ammortamenti so- dati CISPEL 1977) di 2.775 miliardi di li- no essenziali per consentire il finanzia- re degli impianti in tutte le aziende mu- mento del rinnovo degli impianti non nicipalizzate, la maggior parte e cioè il più economici od obsoleti, ci si doman- 38% è del settore elettrico, il 28,7% da: è giusto che sugli utenti di oggi e di del settore trasporti e il 18,9% degli domani abbiano a gravare, con i prezzi acquedotti: nel restante 14,4% sono da essi pagati, sia l'ammortamento tec- compresi gli impianti di tutti gli altri nico degli impianti nuovi, sia l'ammor- gruppi di servizi — nettezza urbana, tamento finanziario dei mutui even- centrale del latte, mercati, farmacie e tualmente contratti per la loro realizza- aziende del gas — con prevalenza per zione? quelli del gas. O non deve invece l'azionista pubblico, Come si è detto, ciò che più conta è e cioè l'ente locale, fornire l'ulteriore però la maggiore o minore possibilità capitale di dotazione occorrente per i che i singoli settori hanno di autofi- nuovi impianti? nanziarsi mediante gli ammortamenti Ma a questo punto il discorso necessa- ed i vari fondi: questa possibilità esiste riamente investe il problema dell'entità in massimo grado, dati i risultati di ge- e della disponibilità delle risorse finan- stione, nelle aziende elettriche, in buo- ziarie degli enti locali in genere e dei na misura nelle aziende del gas, degli Comuni in particolare. acquedotti, delle farmacie e delle cen- trali del latte e molto poco, se non per nulla, nelle aziende di trasporto e del- l'igiene urbana. A questo punto il discorso ritorna ne- ESIGENZA cessariamente ai problemi dell'equili- brio del bilancio e perciò a quello dei In questa situazione è palese l'esigenza costi e delle tariffe, giacché l'azienda che il finanziamento di nuovi, massicci investimenti nei servizi pubblici locali soddisfare la domanda sempre più in- nel clima di confronto con le private, venga assunto mediante un sostanziale calzante di servizi pubblici efficienti ma particolarmente — sottolineiamo e diretto intervento dello Stato e, o, proposta dalle collettività locali. — per una proficua economia azienda- delle Regioni, che tenga conto dello le anche nell'ormai difficile campo dei squilibrio tra nord e sud. finanziamenti. La finanza locale da troppi anni soffre Il problema inderogabile del controllo, dell'andamento a forbice tra le esigen- da parte dell'ente locale proprietario, ze cui gli enti locali debbono far fronte IL PROBLEMA DELL'AUTONOMIA non si risolve con i vecchi schemi legi- da un lato e dall'altra parte le entrate slativi della verifica di singole delibera- correnti ad essi riservate dalle leggi e In ordine allo sforzo di potenziamento zioni di spesa considerate a sé stanti, o dalla politica finanziaria dello Stato. I e quindi di necessario ammodernamen- di bilanci di esercizio avulsi da una Comuni si trovano solo oggi, con le to delle aziende municipalizzate a ca- programmazione pluriennale, ma con possibilità concesse dalla recente legge rattere industriale, esso è legato anche l'istituto sindacale composto da dottori sulla finanza locale in materia di addi- indubbiamente alla risoluzione del pro- commercialisti, con la certificazione di zionali tributarie, a meglio fronteggiare blema dei finanziamenti, affinché esse bilancio e soprattutto con le tecniche le incognite sollevate dalla riforma del aziende possano svolgere la loro profi- previsionali e di controllo che vanno sistema fiscale dal quale sono scompar- cua funzione che consiste, in sintesi, sotto il nome di programmazione bud- se l'imposta di famiglia e l'imposta di nel rispondere positivamente alle esi- getaria. consumo, sostituite con maggiori tra- genze crescenti della comunità nei ri- sferimenti delle finanze dallo Stato a guardi del pubblico servizio offerto, e quelle degli enti locali. nell'adottare una politica economica di Nel contempo le stesse Amministrazio- massima efficienza per la comunità ni locali, nell'ambito della recente legi- stessa. Tale problema pone, ci pare, IL FINANZIAMENTO slazione, D.L. 7-5-1980 n. 153 in attesa chiaramente quello della più larga e re- DEI NUOVI IMPIANTI di conversione (che impone il pareggio sponsabile autonomia delle aziende del bilancio preventivo 1980; vieta il ri- municipalizzate, ossia, in ultima anali- Problema fondamentale per le aziende corso ad ogni forma di finanziamento si, il problema per noi della concessio- municipalizzate è senza dubbio quello tramite mutuo con istituti di credito ne della personalità giuridica. relativo al finanziamento dei nuovi im- che non siano la Cassa DD.PP. se non È vero che per qualche ardita moderna pianti. dopo che la medesima Cassa abbia ma- dottrina questa personalità giuridica Molte aziende devono far fronte an- nifestato la propria indisponibilità alla già alla luce della vecchia legge in vigo- nualmente ad un crescente bisogno di concessione del mutuo stesso), vedono re esisterebbe per le municipalizzate, nuovi impianti sia per l'estensione del accollato a carico dello Stato per il tra- ma in verità la dottrina classica e la servizio determinata dall'aumento della mite del Ministero dell'Interno l'onere giurisprudenza ciò negano categorica- popolazione in molti centri in sviluppo del ripianamento dei disavanzi econo- mente; e aggiungiamo — dissentendo in serie dinamica, sia per gli aumenti mici e liberate le garanzie già prestate — che anche fra convinti municipaliz- dei consumi per servizi sotto la spinta sui cespiti delegabili per l'assunzione zatori circolano forti tesi contrarie a del progressivo ed elevato tenore di vi- dei mutui; oltre alla fissazione di limiti concederla. ta, sia ancora per l'espansione dei con- rigorosi all'incremento delle spese cor- sumi industriali. In proposito la vec- renti ed all'assicurazione di interventi a È fondamentale a parer nostro (specie chia legge del marzo 1903 non consen- carico del bilancio dello Stato. per la prontezza delle decisioni da par- tiva che attraverso il Comune il non Non possiamo perciò non sottoscrivere te delle amministrazioni e direzioni del- facile ricorso a mutui presso la Cassa appieno in questa circostanza le giuste le municipalizzate nel poter cogliere — Depositi e Prestiti. rivendicazioni dell'Associazione Nazio- come si suol dire secondo la moderna nale dei Comuni d'Italia, per un'orga- dottrina economica aziendalistica — Il testo unico 1934 della legge comuna- nica revisione dei rapporti tra finanza ogni congiuntura favorevole sia nel le e provinciale, poi, concesse ai Co- locale, finanza regionale e finanza sta- campo amministrativo che tecnico), muni di contrarre mutui per servizi tale nell'unico quadro della finanza che le municipalizzate ottengano la più pubblici anche con altri enti ed istituti pubblica in cui quella dello Stato non larga e responsabile autonomia, che bancari autorizzati per legge. ha alcun titolo per essere privilegiata non può veramente concretarsi se non Oggi con il ripristino dell'obbligo del rispetto a quella degli enti locali terri- attraverso l'acquisita personalità giuri- ricorso alla Cassa DD.PP. stabilito dal toriali riconosciuti e tutelati dalla Co- dica; ed è fondamentale per il poten- citato D.L. 153 del 7-5-1980 si è per- stituzione. ziamento delle municipalizzate l'acqui- tanto ritornati alla situazione del 1903, sizione della personalità giuridica stes- fatta salva la maggior elasticità di pro- Solamente nel necessario equilibrio nel- sa, non solo per eliminare pesantezza cedure burocratiche presso la Cassa la distribuzione delle risorse, le aziende nelle decisioni che necessariamente de- DD.PP. e la successiva possibilità di municipalizzate potranno ottenere quei vono essere tempestive per il funziona- adire Istituti diversi dalla Cassa in caso finanziamenti di cui abbisognano per mento positivo delle aziende pubbliche di indisponibilità della medesima. Ad una situazione indubbiamente più In seguito la legge 4-7-1967 n. 537 e Per l'esecuzione delle opere di costruzio- vantaggiosa si potrebbe invece perveni- successive modificazioni, ad iniziativa ne, ampliamento e sistemazione degli ac- re allorché il disegno di legge n. 110 re- del senatore Spagnolli ed altri, estende- quedotti previsti nel Piano Regolatore cante norme per l'assunzione e la ge- va per la concessione di mutui ai Co- Generale degli Acquedotti, la Regione è stione diretta dei servizi pubblici degli muni per gli impianti delle aziende mu- inoltre autorizzata dagli articoli 14 e 15 enti locali, attualmente all'esame della nicipalizzate gas e acqua (in analogia a della predetta legge 1090, a concedere competente Commissione senatoriale, quanto legiferato per le consorelle mu- sulla spesa riconosciuta necessaria, un verrà tramutato in legge operante, in nicipalizzate elettriche) l'accettazione in contributo in capitale nella misura non armonia con il parallelo disegno di leg- garanzia da parte degli istituti finanzia- superiore al 70% della spesa stessa, che ge sulle autonomie locali. tori delle delegazioni di pagamento sul- potrà comprendere un'aliquota fino al Esso infatti — a parte la facoltà di le entrate effettive ordinarie delle azien- 70% dell'ammontare dei lavori per spese emettere obbligazioni concessa ai Con- de medesime sempre fino al limite di un di progettazione, direzione, sorveglianza sorzi — introduce, in materia di mutui, terzo delle entrate complessive accertate e collaudo delle opere. importanti innovazioni quali la contra- in base al conto aziendale dell'esercizio Va d'altra parte aggiunto che all'ulti- zione diretta da parte dell'azienda spe- precedente. mo capoverso dell'art. 2 del testo uni- ciale (a condizione che le rate di am- Con successive leggi 3-11-1971 n. 1769 co 15 ottobre 1925 n. 2578 sta scritto: mortamento dei mutui già in carico e D.L. 7-5-1980 n. 153 il limite del ter- «Agli ampliamenti ed ai miglioramenti siano annualmente inferiori al terzo zo delle entrate complessive rispettiva- dell'azienda si potrà eccezionalmente delle entrate ordinarie accertate a con- mente delle aziende gas-acqua e delle provvedere anche col fondo di ammor- suntivo), su presentazione a garanzia di aziende elettriche, venne parametrato tamento e con le riserve». delegazioni sulle entrate ordinarie entro al bilancio preventivo. La legge della municipalizzazione ita- il limite del terzo, nonché il ricorso di- È da rilevare che per quanto attiene al liana ha dato quindi la possibilità retto ad aperture di credito a scadenza finanziamento delle opere di distribu- dell'autofinanziamento, se pure con la o revoca, ad anticipazioni a breve ed zione il Ministero dei LL.PP. nell'ef- dizione, divenuta oggi in verità com- alle altre normali operazioni finanziarie fetto del D.P.R. 11-3-1968 n. 1090 po- pletamente fuori di ogni logica econo- a breve. teva, per la costruzione, l'ampliamento mica, «eccezionale». Con ciò pertanto si verrebbe ad am- e la sistemazione degli acquedotti pre- pliare notevolmente l'autonomia patri- visti dal Piano Regolatore Generale de- moniale dell'azienda ottenendo lo snel- gli Acquedotti, concedere ai Comuni, limento indispensabile delle operazioni ai loro consorzi ed agli Enti autorizzati finanziarie necessarie all'ammoderna- alla gestione degli acquedotti, il contri- mento ed all'ampliamento tecnologico buto statale previsto dall'art. 3 della CIÒ CHE SAREBBE AUSPICABILE delle aziende, sia pure ancora non do- legge 3-8-1949 n. 589 nella misura del tate di quella personalità giuridica au- 4% sulla somma necessaria alla realiz- In verità sarebbe da auspicare che tutte spicata, non per svincolarsi dal con- zazione delle opere stesse prescindendo le aziende municipalizzate potessero fi- trollo dell'ente locale, ma per poter dai limiti di popolazione stabiliti nel nanziare in tutto o in parte i propri puntare a quell'efficienza operativa au- predetto articolo. nuovi impianti con la quota annuale di gurata da ogni parte. Occorre però precisare che il Ministero ammortamento e rinnovo impianti cal- Oggi i mutui necessari allo sviluppo de- dei LL.PP. con circolare 4-12-1968 ave- colata con l'applicazione dei tassi mas- gli impianti delle aziende municipaliz- va stabilito il riferimento della predetta simi ammessi dagli uffici finanziari, zate debbono ancora essere contratti legge 589 agli impianti, ma non a favore perché ciò sarebbe indice di assoluta dai Comuni e coperti con garanzie. A di reti idriche e fognanti in genere. economicità nella conduzione delle proposito delle garanzie va ancora Ne conseguiva che relativamente alle reti aziende e indice indiscusso di solidità puntualizzato che con legge 21 novem- di distribuzione, i Comuni potevano di bilancio. bre 1950 n. 1030 e successive modifica- fruire del contributo statale, ma doveva- D'altra parte l'autofinanziamento è in- zioni per il finanziamento di lavori per no fornire le necessarie garanzie per la dubbiamente il più economico ed il la costruzione di nuovi impianti nelle contrazione del relativo mutuo. meno oneroso mezzo di finanziamento, aziende elettriche municipalizzate, non- Con l'entrata in vigore del D.P.R. 15-1- e favorisce — con il non aggravare at- ché per l'ampliamento, il miglioramen- 1972 n. 8 concernente il trasferimento traverso l'accollo di mutui e conse- to, il rinnovamento degli esistenti, i alle Regioni a statuto ordinario delle guenti oneri finanziari (interessi) l'eser- Comuni sono stati autorizzati a rila- funzioni amministrative statali di urba- cizio — la politica di bassa tariffazione sciare a favore dell'istituto finanziatore nistica, viabilità ed acquedotti, la Regio- con il bilancio in pareggio che, a parer delegazioni di pagamento sulle entrate ne è subentrata al Ministero dei LL.PP. nostro, è stato sempre l'optimum di effettive delle aziende elettriche munici- nel ruolo di ente finanziatore, per cui il un'azienda municipalizzata e dà la si- palizzate nel limite di un terzo del loro predetto contributo del 4% è ora eroga- cura possibilità alla stessa di ottempe- ammontare accertato in base al conto to (sempre ai sensi della legge 1090) dalla rare al proprio fine istituzionale. aziendale dell'esercizio precedente. Regione. Ma ritornando dalle considerazioni sull'autofinanziamento che vedremo in principalmente sul fatto che le aziende te, e che avevano lo scopo di favorire il dettaglio più avanti, a quelle sul finan- municipalizzate oltre ad avere propri finanziamento dei nuovi impianti delle ziamento dei nuovi impianti, appare particolari organi amministrativi, han- municipalizzate medesime. chiaro che allo stato attuale della legi- no pure la capacità di compiere tutti i Non si può dimenticare che l'attuale slazione vigente i mutui possono essere negozi giuridici necessari per il rag- stato di inferiorità delle aziende muni- contratti unicamente dai comuni per giungimento del proprio fine, nonché cipalizzate nei confronti delle private conto delle proprie aziende e poi accol- la capacità di stare in giudizio. nel campo dei finanziamenti è assolu- lati alle aziende medesime, ossia passa- Ma è chiaro che la capacità delle azien- to: esse aziende non solo non possono ti interamente a carico delle aziende sia de municipalizzate non è generale, per provvedere direttamente ad emettere per la quota capitale che per la quota mancanza di personalità giuridica, ma azioni od obbligazioni per la loro natu- interesse; o, come attualmente pure av- strettamente funzionale, cioè limitata ra giuridica, ma non possono neppure viene, passati per l'importo globale a al raggiungimento dei fini aziendali; direttamente, come abbiamo visto, per- capitale di dotazione dell'azienda sul ciò, in verità, però, non esclude che le ché prive di personalità giuridica, con- quale la stessa pagherà in eterno, a aziende possano, in casi eccezionali, trarre mutui con enti ed istituti finan- norma dell'art. 63 del Regolamento del ottenere finanziamenti a breve termine ziatori (per ottenere i quali possono 1904, gli interessi, di solito nella prassi, (ad esempio: prefinanziamenti nelle agire solamente attraverso l'intervento calcolati al tasso d'interesse del mutuo more di ottenimento dell'importo del del Comune). contratto ad hoc dal Comune. mutuo già concesso dall'istituto finan- Spesso oggi la possibilità di ottenere un E indubbio che il primo sistema è da ziatore al Comune per conto dell'azien- finanziamento nel più breve tempo preferire, per le aziende, sotto l'aspetto da o anticipazioni di cassa). possibile è condizione indispensabile economico perché limita nel tempo In altri termini l'autonomia amministra- non solo dell'affermazione positiva (durata del mutuo) e per di più in mi- tivo-contabile si concreta nella de- dell'economia aziendale, ma anche del- sura decrescente l'incidenza degli inte- stinazione diretta, da parte dell'azien- la rispondenza stessa dell'azienda al ressi sul conto esercizio, ma è più pe- da, delle proprie entrate a fronte della suo fine primario. sante, sempre per le aziende, sotto conduzione aziendale,, e nell'obbligo di Non può non vedersi, quindi, positiva- l'aspetto finanziario per l'accollo della indicare in un proprio bilancio le en- mente, particolarmente analizzando quota ammortamento capitale; il se- trate e le uscite da cui discende l'affer- questo problema del finanziamento, la condo sistema (imputazione a capitale mato criterio dell'autosufficienza del necessità di porre le aziende municipa- di dotazione) è invece per le aziende bilancio, ossia i bilanci aziendali deb- lizzate in condizione di trattare diretta- meno preferibile sotto l'aspetto econo- bono normalmente prevedere la coper- mente i finanziamenti, tanto più che mico perché non limita nel tempo il tura di tutte le spese occorrenti per spesso gli enti e gli istituti finanziatori pagamento d'interessi (annualmente l'esercizio con le entrate, mentre il Co- sarebbero ben disposti a stipulare con- costanti) e quindi l'incidenza sul conto mune è tenuto a stanziare le somme tratti di mutuo direttamente con le esercizio, mentre sotto l'aspetto finan- occorrenti a coprire gli eventuali deficit aziende municipalizzate specialmente se ziario presenta positivamente la possi- economici del bilancio aziendale stesso. economicamente sane. bilità di non accollare alle aziende È pertanto auspicabile che il particola- Quanto auspicato per le aziende comu- l'onere dell'ammortamento capitale re rilievo accordato dal progetto di leg- nali italiane (concessione della persona- (queste considerazioni vanno invero ri- ge per una nuova legislazione sulle lità giuridica e conseguente possibilità dimensionate dalla considerazione del «municipalizzate» ai problemi dell'au- di contrarre direttamente prestiti a me- progressivo forte svilimento del valore tofinanziamento e del finanziamento dio e a lungo termine) tenute pure in della moneta). sia confermato togliendo innanzitutto considerazione le diverse legislazioni e al primo l'anacronistico ed oggi assur- le diverse nature giuridiche, è però già Pertanto è ovviamente inesatto, oggi, do criterio di eccezionalità, invero da un fatto acquisito nelle più moderne parlare di mutui contratti direttamente tempo superato nelle prassi delle più economie occidentali per le aziende di dall'azienda municipalizzata (ciò che solide aziende municipalizzate. pubblico servizio di carattere comunale talvolta si legge anche in riviste specia- E poiché indubbiamente il problema in o regionale o nazionale. lizzate), dovendosi più propriamente, generale dei nuovi impianti non può In Francia ad esempio (decreto 19 ot- se mai, parlare di mutui interamente a essere risolto con il solo autofinanzia- tobre 1959) «La Règie autonome com- carico dell'azienda municipalizzata ma mento, ma è giocoforza ricorrere ai munale» (établissement public) gode di contratti formalmente dal Comune. mutui, è estremamente positivo l'aprire forte autonomia con poteri di delibera- Il testo unico del 1925, invero, ricono- direttamente la via dei mutui alle azien- zione estesissimi per il Consiglio d'Am- sce, a differenza della legge istitutiva de, andando, quindi, necessariamente ministrazione e parallelamente esecutivi 29 marzo 1903, alle aziende municipa- più in là di quanto, stante l'attuale legi- per la Direzione, e «peut contracter di- lizzate un'ampia autonomia ammini- slazione sulle municipalizzate, già si era rectement des emprunts»; ma non ha strativa e contabile. E ad essa ancor ottenuto, ad esempio con la legge 21-11- solo questa facoltà di provvedere diret- maggiore ampiezza, sotto alcuni aspet- 1950 n. 1030 e la legge 4-7-1967 n. 537 e tamente alla stipulazione di prestiti e ti, è data dal disegno di legge 110. successive modificazioni sopra riporta- L'autonomia amministrativa è basata mutui, ossia al proprio finanziamento d'impianti, ma può perfino acquistare condizioni di minorità, specie nel cam- stenza, per la parte interessante il conto delle partecipazioni finanziarie nelle po dei finanziamenti, aziende che de- economico dell'azienda, solo a partire stesse imprese private, il cui oggetto sia vono essere in grado di poter comple- dall'esercizio del riscatto degli impianti complementare o connesso all'attività tamente ed adeguatamente seguire le della società privata S.A.P. (1960). della pubblica azienda comunale. moderne tecniche di economia e finan- E a tutt'oggi l'autofinanziamento con za aziendale per rispondere sempre po- la procedura dell'ammortamento ha sitivamente al loro pubblico fine. coperto circa il 43% del costo dei nuo- Il problema del finanziamento dei nuo- vi impianti. vi impianti nelle aziende municipalizza- Le predisposizioni di mezzi di autofi- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE te, particolarmente nel settore acqua e nanziamento per nuovi impianti — per E SUGGERIMENTI gas, sta rivestendo un'importanza viep- cosi dire — automatiche attraverso più rilevante stante le esigenze crescenti l'ammortamento annuale, dimostrano I tratteggiati aspetti giuridici ed econo- dei cittadini, per l'aumentato livello del che tale processo influisce positivamen- mici relativi ai mutui a carico delle tenore di vita e le progressive richieste te come fattore di finanziamento degli aziende municipalizzate nel quadro dei pressanti delle industrie vecchie e nuo- investimenti e costituisce quindi un ele- finanziamenti di impianti ci inducono a ve, con una conseguente complessiva mento rilevantissimo nell'analisi delle ritenere ormai urgente, in una moderna domanda, in serie dinamica, dei servizi fonti di finanziamento dell'impresa. economia di cui le aziende municipaliz- offerti. Molto bene il Fornari ha affermato in zate devono far parte non anacronisti- Non semplice però è il determinare se un articolo apparso a suo tempo sulla camente, la concessione alle stesse della tutte le aziende, nei termini disposti dal- Rivista italiana di ragioneria che sareb- personalità giuridica. le vigenti leggi fiscali hanno applicato o be erroneo supporre che l'azienda — Ed in tal senso dovrebbero, quindi, es- meno i tassi massimi per cespite ammes- attraverso il cumulo graduale e pro- sere orientati il disegno di legge n. 110 si dagli uffici finanziari; se si sono limi- gressivo delle quote annuali di ammor- ed il disegno di legge sulle Autonomie tate al normale ammortamento o hanno tamento — costituisca riserve di dispo- locali, in considerazione anche che il applicato quello anticipato previsto (art. nibilità liquide che utilizzerà solo al necessario controllo sulle aziende non è 68 D.P.R. 29-9-1973 n. 597: istituzione momento della sostituzione degli im- che possa considerarsi allentato con la e disciplina dell'Imposta sul reddito del- pianti e dei macchinari consumati nel concessione stessa come puntualizzato. le persone fisiche), o se, caso limite, processo produttivo. Come già affermato in altre sedi circa hanno provveduto ad ammortamenti ol- Nella realtà aziendale l'ammortamento la necessaria revisione della contabilità tre i limiti fiscali in realtà con vere e permette l'automatico reinserimento delle municipalizzate, alla luce delle proprie riserve tassate o meno. nella produzione delle quote stesse at- moderne esigenze l'istituzione di un Circa l'ammortamento come fonte di traverso l'acquisto di necessari nuovi funzionante collegio di sindaci esperti, autofinanziamento, esso è ovviamente mezzi d'opera; e il processo d'ammor- nominato dall'autorità comunale e re- richiesto da una seria ed oculata politi- tamento si concretizza nell'incremento gionale, la presenza di amministratori ca «aziendale», e per le municipalizza- della potenzialità economica dell'im- capaci nominati dal Comune, nonché te è indicato espressamente — come presa e può quindi essere pilastro della la possibilità da parte dell'autorità tu- componente del costo — dall'art 63, più accorta politica finanziaria. toria (sulla scorta del conto economico paragrafo g del Regolamento 10-3-1904 L'ammortamento ed i rispettivi fondi è e patrimoniale redaiti secondo lo sche- n. 108 per l'esecuzione della legge indubbio che rappresentino quindi con- ma tipo dettato dal D.M. 2-4-1980) di sull'assunzione diretta dei pubblici ser- dizione necessaria, se pur non sempre individuare sempre se l'azienda rispon- vizi da parte del Comune. sufficiente, per l'autofinanziamento al da al suo pubblico fine, sono elementi, Infatti, ad esempio, nell'Azienda Ac- più basso costo dei nuovi incrementi ci pare, più che sufficienti per l'esecu- quedotto Municipale di Torino il bas- degli impianti. zione di un doveroso controllo comu- sissimo prezzo dell'acqua, nonostante Non dimentichiamo altresì che in pe- nale e regionale. che il 90% della produzione sia per ac- riodi di continua e progressiva inflazio- qua di sollevamento e quindi soggetta Inoltre, ripetiamo, le tecniche di previ- ne la somma delle quote d'ammorta- a costi non indifferenti specie per ener- sione e controllo budgetario e l'istituto mento annue ad ammortamento con- gia elettrica, è da ricercarsi nella solidi- della certificazione di bilancio dovreb- cluso secondo i tassi fiscali — anche tà dell'azienda sia sotto il lato econo- bero completare le garanzie di efficien- considerando le possibilità dell'ammor- mico che finanziario che ha permesso te e moderna verifica. tamento anticipato — non permettono — con la rigida applicazione dei tassi D'altra parte la mancanza di personali- che in minima parte il rinnovo del ce- massimi ammessi dagli uffici finanziari tà giuridica delle municipalizzate, che spite ammortizzato. per il calcolo della quota annua di am- invece, puntualizziamo, esiste già in Di qui l'assoluta insufficienza dei tassi mortamento e rinnovo — di autofinan- Italia per tutte le aziende pubbliche fiscali attualmente vigenti e la più logi- ziare fino al 1960 quasi interamente i dello Stato, non ci pare abbia nessuna ca congruità dell'ammortamento sul nuovi impianti per cui i mutui di rilie- rilevanza sotto l'aspetto del controllo, costo di sostituzione del cespite piutto- vo cominciarono ad incidere con consi- mentre mantiene invece unicamente in sto che sul costo storico. In verità può esservi poi ancora una ul- mica e punto sociale, per di più essa e rappresentano un pessimo mezzo teriore forma di autofinanziamento di non è conforme allo spirito informato- propagandistico fra la comunità per nuovi impianti: ad esempio data dal- re delle leggi istituzionali sulle munici- far comprendere la funzione veramente l'utilizzo parziale degli accantonamenti palizzate che vedono in esse uno stru- sociale delle aziende municipalizzate per fondo anzianità personale, specie mento autonomo economicamente sa- nel settore delle imprese pubbliche che quando questi coprono l'intero debito no e prevedono (art. 19 t.u. 1925) an- consiste nel permettere ai Comuni ed effettivo (e per la natura speciale delle che per un servizio cronicamente passi- alle Province di offrire pubblici servizi aziende non vi è nessuna possibilità di vo a carico del bilancio comunale la li- nel miglior modo e al più basso prezzo eventuale liquidazione generale del per- quidazione dell'azienda; inoltre cozza economico (non sottocosto) con il si- sonale). contro il 2° comma dell'art. 262 del stema più razionale e più conforme alle In ultimo non può dimenticarsi anche t.u. della Finanza locale il quale stabi- moderne dinamiche esigenze popolari, la possibilità di utilizzare per finanzia- lisce che le deliberazioni con le quali si ciò che non è più possibile nell'ambito mento di nuovi impianti gli eventuali provvede allo stanziamento del Bilan- di un semplice servizio della pubblica utili di gestione. cio comunale delle somme necessarie amministrazione. È pacifico che il discorso fatto è impo- per far fronte alle perdite relative alle Per aziende sane ed economicamente so- stato essenzialmente su una esperienza gestioni aziendali: «devono indicare le lide il problema del finanziamento degli di un'azienda municipale acquedottisti- cause delle perdite stesse ed i provvedi- impianti è problema di primaria impor- ca che (pur nel contenimento del prez- menti che l'azienda si propone di at- tanza che va seguito con attenzione da zo che è uno dei più bassi praticati in tuare per evitare che possano ripetersi dirigente responsabile del settore finan- Italia), ha determinato la possibilità — per l'avvenire». ziamenti, tenuto conto la spirale infla- con una politica di gestione aziendale Ora, in una azienda municipalizzata zionistica, che ha raggiunto ormai il li- oculata, attenta ed austera, innanzitut- durevolmente in perdita, dove manca vello del 20% annuo, gli alti tassi vigenti to con un numero di personale non su- correlazione fra costi e ricavi, dove la praticati nei confronti dei richiedenti per periore alle esigenze — di autofinanzia- politica tariffaria elude le leggi di eco- prestiti a breve, medio e lungo termine re i nuovi impianti sino al massimo li- nomia aziendale, è ovviamente da (oggi oscillanti sul 17/18%), la correla- mite ammesso annualmente dagli uffici escludersi la possibilità di autofinanzia- zione investimenti-finanziamenti. finanziari. mento, e le possibilità di finanziamento Indubbiamente verso imprese pubbli- Il discorso cambia quando si tratta di di nuovi impianti sono interamente le- che sane e solide economicamente e aziende municipalizzate in deficit o, gate alle possibilità da parte del Comu- tecnicamente, gli istituti di credito sono peggio, cronicamente in deficit almeno ne di contrarre mutui ad hoc. maggiormente aperti per la concessione fino a ieri (perché le recenti disposizio- Invero la teoria prospettata del deficit di prestiti e per condizioni «ceteris pa- ni legislative ciò vietano drasticamente cronico aziendale coperto dall'ente pro- ribus» migliori. con una particolare impostazione per il prietario (e quindi dal contribuente) è La solidità economica che trova il suo settore dei trasporti). Ciò in verità non oggi per lo più abbandonata e le ultime primo avallo in una seria e rigida poli- sempre vuole significare che queste im- disposizioni legislative 24-4-1980 n. 146 tica degli ammortamenti e conseguenti prese municipalizzate sono inefficienti (legge finanziaria 1980) e 7-5-1980 n. 153 possibili autofinanziamenti (finanzia- o male gestite ed organizzate: ciò spes- (norme per l'attività gestionale e finan- menti interni), è anche quindi «condi- so vuole significare semplicemente che ziaria degli enti locali per l'anno 1980), tio sine qua non» per una programma- gli organi pubblici locali intendono ri- contrastano come ricordato duramente zione valida e reale dei possibili finan- solvere i problemi di efficienza azien- questa teoria da sempre per nostro ziamenti esterni. dale in un certo modo considerando la conto respinta. politica delle spese pubbliche locali nel Per le aziende cronicamente deficitarie suo complesso, ossia in altre parole che obiettivamente il problema della piena si applica una dottrina detta della «so- autonomia nel settore dei finanziamen- cialità». ti non ha nessuna rilevanza, perché es- Questa dottrina sostiene che in queste se aziende gravano e gravitano verso aziende deficitarie la socialità sostitui- l'ente comunale senza nessuna autono- sce l'economicità; e per socialità si mia di fatto. vuole intendere che gli utenti paghino Ma ripetiamo che queste aziende muni- meno di quanto dovrebbero e più esat- cipalizzate cronicamente deficitarie, tamente paghino meno di quanto è il ipotizzate anche con una impostazione costo reale dei servizi di cui si servono; aziendalistica antieconomica autodefi- per cui il disavanzo o deficit sarebbe nita sociale — dottrina assolutamente dovuto alla «socialità» del servizio. non condivisa — non rispondono alle Invero questa teoria, come sopra detta- esigenze con cui sono sorte le munici- gliatamente puntualizzata, non è stata palizzate stesse; sono in contrasto con da noi mai accettata perché antiecono- lo spirito e la lettera della vigente legge L'EXPORT PIEMONTESE PUÒ' ANDARE ANCORA PIÙ' FORTE Bruno Cerrato mg Il proverbio dice che chi trova un ami- È proprio siffatta quotidiana esperien- co trova un tesoro. Molte aziende del za di rapporti concreti che consente di Piemonte quest'amico vero l'hanno essere ottimisti sulle reali possibilità di trovato: è il Centro Estero Camere incremento delle esportazioni del lavo- Commercio Piemontesi, costituito dagli ro, della creatività e della tecnologia istituti camerali per aiutare le imprese italiana. Tantissime sono infatti ancora della regione a muovere i primi passi le imprese che per mancanza di ade- nel commercio internazionale ed inse- guati servizi di assistenza non osano gnare loro come superare le emergenti misurare la validità delle proprie pro- difficoltà nell'operare con questo o duzioni nei paesi stranieri. Non basta quel mercato. certamente una legge che aumenta i Senza fini di lucro, la struttura mette a fondi per l'assicurazione dei crediti disposizione tutto quello che possiede all'export per smuovere i timorosi, — in termini di capacità di informazio- spesso tali solo perché nessuno all'in- ne, formazione manageriale, consulen- terno della ditta conosce una lingua za (dalla contrattualistica al marketing, straniera. dalle problematiche doganali a quelle In Piemonte, che pure è da sempre nel- creditizie ed assicurative) e di promo- le posizioni di vertice per volume di tion — chiedendo in contropartita po- vendite all'estero (attorno al 15% del co più di una provata serietà imprendi- totale nazionale), le potenzialità di svi- toriale ed una entusiastica volontà di luppo non sono meno rilevanti. Una riuscire a concludere affari corretti e recente indagine1, condotta tra le ditte ripetibili nel tempo. In altri termini, il non esportatrici della regione ha infatti Centro Estero è il punto di riferimen- messo in evidenza che il 50% di esse to, l'organo di assistenza tecnico- potrebbe esportare e almeno il 40% è operativa per le aziende piccole e me- disponibile a cimentarsi purché adegua- die che hanno compreso che commer- tamente assistite nell'impostazione e ciare oltre confine non è più difficile gestione dei programmi. I dati conte- che farlo all'interno. nuti nelle tabelle A2 e B3 confermano I successi conseguiti da tale azione di invece la convinzione che anche chi ha supporto, che si esplica dopo un'atten- già dimestichezza con il commercio ta analisi dell'azienda e della linea e esterno può espanderne la portata. qualità dei beni prodotti, si misurano La prima tabella, in particolare, mette ormai a decine e decine e sui più diver- in luce che la bilancia commerciale del- si mercati mondiali. Una prova: la po- la regione è negativa nei confronti di sitiva partecipazione di imprese pie- ventun paesi su 168 con cui esistono montesi a importanti manifestazioni relazioni, ossia 1 su 8. Rispetto ad al- fieristiche internazionali, come il SAE cuni il disavanzo è marginale, ma per di Detroit, il Sitev di Ginevra, l'Anuga altri le cifre sono di parecchi miliardi di Colonia, l'Alimentaria di Barcello- (Svizzera 173; Francia 44,6; Lichten- na, il Sial di Parigi, il Salone dell'edili- stein 25; Cile 13,8; Brasile 9,8; Dani- zia del Cairo, quello della confetteria marca 6,5). In totale si è in rosso di di Utrecht. Dal canto loro le migliaia quasi 290 miliardi di lire. È vero che i di operazioni di consulenza prestate 147 saldi positivi superano abbondan- per risolvere dubbi, chiarire situazioni temente (3.014,4 miliardi) questa cifra, e dare suggerimenti pratici hanno con- ma è indubbio che l'apparato trasfor- tribuito e contribuiscono ogni giorno matore piemontese è in grado di essere in maniera determinante al perfeziona- attivo, e molto, per ogni paese, sia in- mento di molte redditizie transazioni. dustrializzato che in via di sviluppo Al pari altamente proficua l'attività di (fermo restando che nelle statistiche in preparazione di funzionari aziendali esame il costo delle importazioni di pe- esperti di export (la partecipazione agli trolio non figura quasi per niente, dal specifici corsi si conta già a diverse momento che i dati riguardano gli in- centinaia di persone) e quella di infor- cassi e i pagamenti in valuta estera sog- mazione sulle opportunità di scambi, getti a formalità valutarie eseguiti per tramite la pubblicazione del settimana- operazioni di import ed export da le «Richieste e Offerte dal Mondo». aziende aventi sede legale in Piemonte: le imprese importatrici dell'oro nero sono invece prevalentemente localizzate Tabella A. Import-Export del Piemonte nel 1979, paese per paese (in milioni di Lit.ì. in altre regioni italiane). Se poi si osserva che neanche la pro- Alessandria Asti Cuneo vincia di Torino riesce a vendere in tut- PAESI — te le 168 nazioni (manca la totalità per Bhutan, Corea del nord, Nauru, Rho- Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp desia e Dipendenze britanniche d'Afri- ca) e che le altre circoscrizioni non AFGHANISTAN trattano con molti più mercati (Asti ALBANIA 121,6 9,1 82,5 54, Vercelli 44, Alessandria 40, Cuneo ALGERIA — 97,9 _ 946,1 - 815,8 ALTO VOLTA — 7,3 _ 3,2 39, Novara 32), le aspettative di nuovi ANDORRA — 145,8 _ 35,0 — 48,8 traguardi diventano ancor più legitti- ANGOLA — 7,2 _ 483,1 - ARABIA SAUDITA — 10.296,9 _ 1.677.1 231,8 4.040,6 me, tenuto altresì conto che la compe- ARGENTINA 195,3 1.679,5 39,1 716,1 1.909,8 2.880,4 titività del made in è bene AUSTRALIA 118,8 2.033,4 12,0 1.003,5 91,8 12.589,2 AUSTRIA garantita dall'entità degli scambi in- 1.175,8 8.403,5 733,6 3,253,0 24.098,1 14.149,3 BAHAMAS — 31,9 _ BAHREIN staurati con i paesi tecnologicamente — 44,9 - 42,5 BANGLA DESH - 1,3 avanzati del mondo occidentale e con i BARBADOS 29,8 2,6 - 32,2 BELGIO maggiormente dinamici delle aree in 12.921,2 12.421,1 7.576,6 5.679,7 11.217,9 20.088 9 BENIN crescita. La graduatoria in ordine de- 333,6 — 30,0 - 2,0 BHUTAN I crescente di quelli (ventitré) che nel BIRMANIA — 3,9 BOLIVIA 1979 hanno comperato da aziende pie- - 105,6 6,4 - 53,3! BOTSWANA 66 1 montesi più di 50 miliardi di lire anno- BRASILE 467,0 1.096,3 - 48,9 387,0 425,9! BRUNEI vera infatti Francia, Germania federa- 16,1 BULGARIA le, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svizze- - 938,0 - 717.0 33,7 326,2 BURUNDI - 95,2| ra, Belgio, Olanda, Spagna, Austria, CAMBOGIA — Jugoslavia, Libia, URSS, Grecia, Sve- CAMERUN 17,6 23,1 33,0 405,7 383.1! CANADA 1.675,9 3.039,2 232,0 4.251.2 21.172,2 1.083,8 zia, Giappone, Venezuela, Iraq, Dani- CAPO VERDE marca, Arabia Saudita, Algeria, Brasi- CECOSLOVACCHIA 2.429,4 370,6 28,8 258.7 56,0 1.029,9 le, Australia, Canada. CIAD CILE 3.543,7 183,0 873,6 195.3 642,5 436i La tabella B dimostra sul piano mi- REP. POPOLARE CINESE 145,7 955,2 _ 990,4 16.697,2' croeconomico l'ampiezza degli spazi CIPRO 17,2 233,5 18,3 344.1 — 810,1 COLOMBIA 178,4 349,4 12,5 586.8 33,4 631,1 per più consistenti fatturazioni con COMORE CONGO l'estero. Se delle 338 imprese in elenco 24,2 24,4 - 0,6 - 2,9 COREA NORD 17 hanno superato la quota del 75%, è COREA SUD 1.209,4 278,7 54,4 - 58,0 3,8 COSTA D'AVORIO sicuramente possibile che molte delle 87,0 196,8 _ 314.2 851,9 591,9 COSTARICA 49 che hanno varcato il 50% riescano a 9,2 40,2 - - 85,8 CUBA portarsi al 75, mentre tante delle 98 9,2 - 27,1 DANIMARCA 744,1 2.373,5 39,8 2.195,6 3.238,0 2.981,8 REP. DOMINICANA che hanno passato il livello del 25% — 19,1 - 13,5 - 50,5 conquistino il 50 e cosi via via quelle NUOVE EBRIDI 3,4 EGITTO _ 734,2 76,3 576.9 265,4 1.891,6 che hanno totalizzato percentuali infe- EMIRATI ARABI UNITI — 1.292,0 _ 332.4 - 624,5 riori. Da notare che tutti i settori si ri- ECUADOR 56,2 154,2 _ 12,3 1.741,1 325,1 velano capaci di concorrere a questo ETIOPIA — 33,2 _ 21,7 - 1.880,7 FILIPPINE — 859,7 _ 4.2 - 211,3 allargamento, visto che del gruppo di FINLANDIA 926,8 801,9 _ 1.090,0 8.472,2 1.255,2 FRANCIA 33.787,1 60.606,7 19.931,8 55.256,9 120.551,3 172.099,8 ditte che hanno venduto oltre frontiera GABON — 2,3 - 0,7 il 75%, sette fanno parte del comparto GAMBIA meccanico, 5 del tessile, 2 del vario, 1 GERMANIA REP. FEDERALE 19.104,1 71.580,2 5.996,1 67.185,2 45.377,2 117.136,4 ciascuna del metallurgico, mezzi di tra- GERMANIA REP. DEMOCRATICA 38,7 628,6 30,8 814,4 105,4 1.084,6 GHANA - 63,7 _ 7,7 - 63,0 sporto e gomma e plastica, mentre tra GIAMAICA — 28,0 — 1.3 . - 14,9 quelle che hanno piazzato fuori Italia il GIAPPONE 1.745,0 5.052,1 453,1 2.279,8 2.148,3 3.999,9 GIBILTERRA — 17,7 _ 4,5 - 8,1 50% 24 sono meccaniche, 7 tessili, 5 GIBUTI — 243,4 _ metallurgiche, 5 del vario, 3 alimenta- GIORDANIA — 462,5 _ 150,9 - 874,5 GRAN BRETAGNA ri, 2 della gomma e plastica, 2 12.831,3 29.945,8 3.821,1 14.346,1 28.541,5 34.602,6 GRECIA 12,8 4.945,1 571,9 3.736,8 8.223,0 10.885,3 GUAYANA elettrico-elettroniche, 1 chimica. - 29,1 GUAYANA FRANCESE Stesso discorso di spostamento dei va- — 19,7 GUATEMALA 34,3 89,0 8.4 35,2 20,8 lori verso l'alto scaturisce dall'analisi GUINEA - 3,0 - dei dati per dimensioni aziendali. At- GUINEA EQUATORIALE HAITI _ 83,4 I 4,5 299,0 HONDURAS 20,0 126,8 — 0,8 - 8,7 \

tualmente, per tutti e dieci i settori considerati è la grande impresa ad esportare di più, toccando il 34,72% Novara Torino Vercelli Piemonte del fatturato complessivo. La piccola arriva al 27,49%, seguita dalla classe Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp. _ S®ldo 101-500 addetti (26,60%) e poi da Exp.-lmp. quella 51-100 occupati (24,34%). Due curiosità: a) sul piano settoriale le si- — 7,1 2,5 117,9 _ 37,7 2,5 162,7 + 160,2 tuazioni si diversificano abbastanza, — 82,3 398,3 733,1 — — 480,8 946,1 + 465,3 con prevalenza di questa o quella clas- — 2.449,9 27,5 65.368,6 — 3.661,0 27,5 73.339,3 + 73.311,8 — 12,0 — 31,6 — — _ 54,1 + 54,1 se (medio-piccola tessile, mezzi di tra- — 258,1 61,0 912,0 — 45,0 61,0 1.444,7 + 1.383,7 sporto — Fiat auto esclusa — e chimi- — 217,7 — 1.575,0 7,9 — 7,9 2.283,0 + 2.275,1 0,5 4.668,8 966,0 52.319,5 0,6 1.034,5 1.198,9 74.037,4 + 72.838,5 co; grande metallurgico, meccanico, 848,5 2.369,3 4.364,2 32.682,3 7.549,3 1.542,4 14.906,0 41.870,0 + 26.964,0 elettrico-elettronico e grafico-editoriale; 587,4 2029,7 1.567,9 37.455,6 28.196,5 1.346,1 31.574,4 56.457,3 + 24.882,9 medio-grande gomma e plastica e va- 050,7 9.918,3 46.684,5 118.641,7 9.548,1 13.622,1 64.290,8 167.987,9 + 103.697,1 — 15,7 4,0 44,7 — _ 4,0 92,3 + 88,3 rio; per l'alimentare dovrebbe essere in — 10,6 — 279,2 — 2,5 — 379,7 + 379,7 testa la grande, in quanto il valore — 57,1 666,6 2.625,8 252,4 14,1 919,0 2.698,3 + 1.779,3 — — — 620,6 — 2,2 — 687,4 + 687,4 massimo, appannaggio della piccola, è 885,0 18.318,8 146.631,9 201.549,2 17.176,7 26.151,1 206.409,3 284.208,8 + 77.799,5 determinato da una sola ditta); b) la — 89,1 — 45,6 — — — 500,3 + 500,3 massima forza esportativa è mostrata — — — — 1,2 — 1,2 _ — 1,2 — 2,7 146,4 986,4 — 51,8 150,3 1.040,9 + 890,6 dal comparto meccanico (39,67%), con — 92,0 — 1.218,3 — 11,8 — 1.487,4 + 1.487,4 a ruota i mezzi di trasporto (sempre — — — 38,5 — 1,1 — 105,7 + 105,7 339,4 1.287,9 65.818,0 54.007,1 324,6 618,6 67.336,0 57.484,7 — 9.851,3 Fiat auto esclusa) che si ferma a 38,97. — — — 10,0 — — — 26,1 + 26,1 L'elettrico-elettronico è terzo con il — 441,4 2.464,2 12.404,1 536,6 2.081,7 3.034,5 16.908,4 + 13.873,9 — — — 887,7 — — — 982,9 + 982,9 37,07%, mentre sotto la media del — — — 0,7 — 12,2 — 12,9 + 12,9 33,11% stanno tutti gli altri rami ma- 93,3 239,8 342,5 1.249,5 — 85,8 859,1 2.014,3 + 1.155,2 nifatturieri (metallurgico 28,88; alimen- 201,2 4.672,3 20.546,3 34.142,3 490,2 3.206,7 44.317,8 50.395,5 + 6.077,7 — 17,1 — 1,8 — — _ 18,9 + 18,9 tare 25,03; tessile 23,76; gomma e pla- 124,2 2.542,3 8.029,1 9.362,2 220,4 2.406,8 10.887,9 15.970,5 + 5.082,6 stica 22,85; vario 21,24; grafico- — — — 355,0 — — — 356,3 + 356,3 — 373,4 18.626,4 9.128,3 606,0 124,6 24.292,2 10.441,5 — 13.850,7 editoriale 18,63; chimico 9,99). 229,5 3.041,0 7.608,7 1.254,5 2.343,9 4,9 11.318,2 21.952,8 + 10.634,6 Alla luce del complesso delle cifre si ri- — 1.144,5 — 8.817,6 — 232,7 35,5 11.582,5 + 11.547,0 tiene di poter stimare in almeno 800- 804,6 982,3 3.628,0 4.287,6 — 53,2 4.656,9 6.890,4 + 2.233,5 — — — 64,9 — — — 64,9 + 64,9 1000 miliardi di lire l'aumento annuale — 12,3 22,6 136,0 33,6 1,3 80,4 177,5 + 97,1 del fatturato export realizzabile senza — 163,9 — — — — — 163,9 + 163,9 657,2 1.204,3 2.436,2 22.691,5 370,2 579,8 4.785,4 24.758,1 + 19.972,7 grandi sforzi dalle imprese piemonte- 561,5 433,6 3.954,6 7.516,0 263,2 674,3 5.718,2 9.726,8 + 4.008,6 si; il che significa garanzia di lavoro, 310,2 21,1 221,9 3.940,3 _ 180,9 541,3 4.268,3 + 3.727,0 soltanto in Piemonte, per almeno 20- 29,3 12,7 9.938,6 10.778,3 — 131,1 9.967,9 10.958,4 + 990,5 240,3 3.051,2 32.093,8 59.546,8 42.051,8 4.742,0 81.407,8 74.890,9 — 6.516,9 25.000 persone, molte delle quali, sup- — 80,8 — 1.732,7 — — — 1.896,6 + 1.896,6 ponendo stabile la domanda interna, — — — 17,1 23,7 — 23,7 20,5 — 3,2 064,3 1.532,5 1.457,2 44.027,3 2,7 1.121,3 2.865,9 49.883,8 + 47.017,9 aggiuntive rispetto alla presente occu- — 1.043,5 — 15.568,1 — 346,4 — 19.206,9 + 19.206,9 pazione. Si tratta di valutazioni che . — 813,2 1.040,6 2.942,6 — 35,9 2.837,9 4.283,3 + 1.445,4 prescindono da ogni eventuale recupe- — 273,0 384,0 12.755,5 — 60,9 384,0 15.025,0 + 14.641,0 570,6 606,7 114,9 1.696,8 4,8 242,7 690,3 3.621,4 + 2.931,1 ro di produttività (che i calcoli del fat- 238,6 1.225,8 17.555,7 24.295,3 247,6 2.038,2 29.440,9 30.706,4 + 1.265,5 turato per addetto, cosi differenti set- 693,5 78.256,8 1.214.998,5 .070.001,8 112.978,5 77.083,0 1.557.940,7 1.513.305,0 _ 44.635,7 — 1,8 — 69,1 15,4 4,0 15,4 77,9 + 62,5 torialmente e, nell'ambito di ciascun — — — 27,0 — — _ 27,0 + 27,0 ramo operativo, per classe di dimensio- 577,7 82.308,9 721.045,5 868.903,0 69.781,2 132.833,3 902.881,8 1.339.947,0 + 437.065,2 ne aziendale, rivelano peraltro agevol- 794,6 2.150,9 18.802,6 14.075,9 663,4 7.132,2 27.435,5 25.886,6 _ 1.548,9 — 75,5 3,4 4.217,1 4,1 432,6 7,5 4.859,6 + 4.852,1 mente conseguibile), ma fanno esclusi- — 26,5 11,5 146,3 — 32,2 11,5 249,2 + 237,7 vamente affidamento su un più marca- 357,8 7.709,3 29.138,0 54.199,3 3.328,0 17.984,6 38.170,2 91.225,0 + 53.054,8 — 3,4 — 463,4 1,0 7,9 1,0 505,0 + 504,0 to e diffuso interesse per l'attività di — — 19,1 381,3 — — 19,1 624,7 + 605,6 esportazione. — 799,1 — 4.521,6 — 318,8 — 7.127,4 + 7.127,4 554,4 42.035,3 277.331,5 653.432,0 38.122,1 25.897,6 369.201,9 800.259,4 + 431.057,5 164,1 10.351,3 14.143,9 79.787,9 1.040,1 4.711,9 24.155,8 114.418,3 + 90.262,5 Il primo approccio all'apertura di un — — — 51,1 — — — 80,2 + 80.2 flusso commerciale extranazionale — — 1,2 — 144,2 — 1,5 — 166,6 + 166,6 10,2 129,7 3.985,1 2.833,6 — 53,4 4.064,8 3.134,9 — 929,9 dicono al Centro Estero delle Camere — — — 126,7 — 6,1 — 135,8 + 135,8 di commercio del Piemonte — può es- — — — 0,8 — 7,0 — 7,8 + 7,8 sere facile e costare poco. Si consiglia 15,6 3,6 177,3 492,3 _ — 491,9 583,8 + 91,9 — 15,6 149,2 107,9 13,2 3,4 182,4 263,2 + 80,8 di partecipare ad una fiera all'estero, dopo aver consultato un esperto per scegliere quella o quelle da preferire. È abbastanza raro che non ci si paghi su- bito le spese con la vendita dei campio- Alessandria Asti Cuneo nari presentati; poi, se la produzione è rrttoi

buona, scontatamente vengono gli or- Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exi dini. Per mantenerli e vederli crescere è in genere sufficiente seguire poche re- gole: conservare costante nel tempo la HONG-KONG 208,4 1.571,7 56,2 87,5 1.899, IMPERO CENTRAFRICANO 7,6 1,5 — — 175,8 7; qualità dei prodotti, essere disponibili INDIA 1.497,2 154,5 — 36,8 555,9 10, a modificarli per soddisfare particolari INDONESIA 29,1 44,3 — 0,6 45,9 24, esigenze, evadere gli ordini tempestiva- IRAQ _ 5.354,3 — 3.866,9 — 762, IRAN — 334,9 — 389,5 — 1.483, mente, consegnare entro le scadenze IRLANDA REP. 421,7 637,3 122,6 232,9 1.049,0 5.790, concordate, rispondere prontamente ad ISLANDA — 31,8 _ 46,4 24,7 45, ISRAELE 2.712,0 4.182,8 67,0 283,9 20,1 946, eventuali bisogni di assistenza. Ma non JUGOSLAVIA 2.490,7 3.474,6 2.458,2 8.489,1 1.114,3 2.110, sono proprio le stesse cose che è im- KENIA 34,7 26,9 — 17,6 78,0 36, portante saper assicurare a qualsiasi KWAIT _ 2.789,4 _ 4.759,1 — 2.821 LAOS - _ — — — cliente italiano? LESOTHO _ _ — — — 61,! LIBANO — 2.323,1 26,4 103,5 — 2.350, LIBERIA _ 27,8 _ 3,2 — 33,1 LIBIA — 4.857,8 — 1.568,1 — 4.892, LICHTENSTEIN 827,9 535,2 — 135,7 248,6 196, LUSSEMBURGO 26,6 279,9 30,9 93,8 862,0 79,! RIUNIONE ISOLA _ 55,9 — 7,2 — 267 MALAYSIA 156,3 7,5 — 61,4 1.312,1 181 MALAWI _ _ — — — MALDIVE _ _ — — — REP. MALGASCIA _ 5,5 — 8,7 — 12, MALI _ _ — — — MALTA _ 2.063,9 64,8 213,9 508,2 1.144, MAROCCO 27,2 115,8 752,8 194,9 572,9 185, MAURITANIA _ 58,2 — — — MAURIZIO — 28,8 _ 3,0 — 75, MESSICO 412,6 1.831,2 — 10,9 1,1 870 PRINC. MONACO — 423,9 0,8 80,2 — 425 MONGOLIA _ _ — — — MOZAMBICO — — — — — NAURU _ 2,8 — — — NEPAL 1,3 _ — — — NICARAGUA 74,7 3,4 — 0,9 40,8 NIGER _ 3,9 — 1,8 — 36, NIGERIA _ 1.222,3 — 28,0 — 1.170, NORVEGIA 231,6 866,2 15,6 798,3 287,5 953 NUOVA ZELANDA 28,7 227,9 19,9 248,1 40,5 1.814, OLANDA 5.971,4 9.139,1 2.002,1 1.419,8 18.215,5 19.174, OMAN - 155,4 — — — 110, PAKISTAN 37,9 213,4 — 759,4 195,7 700 PANAMA 195,6 844,5 — 41,0 174,6 28 PAPUA NUOVA GUINEA — _ _ — — PARAGUAY 65,7 70,8 — — 265,0 40, PERÙ 316,1 63,8 — 57,8 51,9 175 POLONIA 126,5 1.660,1 441,2 150,2 1.078,4 768 PORTOGALLO 2.294,9 1.625,4 609,2 1.414,2 995,5 2.415, QATAR _ 92,5 — — — 63 RHODESIA 9,8 _ — — — 8. ROMANIA 493,7 972,9 — 35,4 81,9 314 RUANDA — _ _ — — 1, EL SALVADOR _ 103,4 — 110,0 — 64 SAMOA OCCIDENTALI _ _ — _ — SENEGAL — 219,4 _ 55,9 — 455 18 NOTE SIÈRRA LEONE — — — 0,9 — SINGAPORE _ 396,1 28,4 199,7 802,2 1.227 SIRIA — 820,1 — 340,1 13,3 1.874 SOMALIA 33,0 82,7 — — — 52 SPAGNA 2.879,2 5.633,2 689,2 1.632,9 1.790,4 3.908 43 1 Cfr. MARISA GERBI SETHI, Indagine tra le imprese pie- SRI LANKA 17,4 4,5 _ 8,4 90,8 montesi che non esportano, in «Cronache economiche», SURINAM — _ — 2,0 — N. 2, Torino, 1980. SVEZIA 1.640,9 3.922,9 2.562,8 2.862,6 28.000,0 3.730 2 La tabella è ricavata dal volume «Import-Export del STATI UNITI 9.186,2 25.528,2 4.959,3 17.014,0 30.256,8 31.079 Piemonte, 1979», edito dall'Unione regionale delle Ca- REP. SUDAFRICANA 3.908,9 2.644,8 — 1.378,7 53,9 914 mere di commercio del Piemonte, Torino, 1980. SUDAN 33,7 394,0 — — — 868 J La tabella è elaborata da quelle contenute nel volume SVIZZERA 45.521,7 21.406,2 1.124,8 9.912,8 23.826,2 22.934 «Le principali società piemontesi», edito dalla Camera TAIWAN 298,9 20,2 12,5 8,1 327,9 388 di commercio di Torino, 1980. TANZANIA — 1,7 — 1,0 16,3 174 Novara Torino Vercelli Piemonte

Saldo Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp. Exp.-Imp.

3.057,7 1.310,4 4.433,7 11.266,9 1.367,3 1.167,8 9.154,6 17.272,9 + 8.118,3 _ 5,8 14,4 395,8 — ' — 197,8 410,6 + 212,8 1.324,5 2.703,6 2.833,6 5.286,8 110,1 45,1 6.321,3 8.237,0 + 1.915,7 511,3 308,1 1.555,6 6.146,6 _ 6,7 2.141,9 6.530,7 + 4.388,8 _ 3.259,9 _ 63.328,6 _ 3.418,7 — 79.991,1 + 79.991,1 — 3.534,5 233,1 10.037,5 — 1.020,0 233,1 16.810,2 + 16.577,1 387,1 1.905,1 3.042,1 25.450,0 1.038,3 842,5 6.060,8 34.857,8 + 28.797,0 _ 169,8 301,8 1.218,1 — 11,2 326,5 1.523,2 + 1.196,7 312,7 1.063,4 946,9 25.667,5 12,5 2.262,6 4.071,2 34.406,2 + 30.335,0 689,3 4.226,7 25.865,2 140.760,8 2.189,4 7.348,1 34.807,1 166.409,7 + 131.602,6 7,1 67,4 11.453,2 7.930,1 _ 62,4 11.573,0 8.140,6 — 3.432,4 _ 1.765,4 17.167,4 — 353,8 _ 29.656,1 + 29.656,1 _ _ 6,8 — 3,8 — 10,6 + 10,6 _ _ 94,0 — _ — 155,5 + 155,5 77,5 3.194,2 203,7 13.377,9 — 2.205,0 307,6 23.554,5 + 23.246,9 2W 43,9 374,5 _ 3,0 43,9 467,2 + 423,3 _ 5.647,6 — 128.759,6 — 1.878,5 — 147.603,6 + 147.603,6 1.120,8 386,9 18.381,3 1.688,0 8.244,4 719,0 28.823,0 3.661,2 — 25.161,8 40,7 301,4 6.118,6 7.223,9 54,6 41,9 7.133,4 8.020,8 + 887,4 _ 51,1 _ 2.264,3 _ 21,7 — 2.667,5 + 2.667,5 534,6 588,9 8.676,0 10.178,6 19,0 304,5 10.698,0 11.322,5 + 624,5 _ _ 859,0 _ _ — 859,0 + 859,0 _ _ _ 9,7 — _ 9,7 + 9,7 _ 69,1 670,5 _ 8,0 69,1 705,4 + 636,3 _ 5,6 _ 195,2 _ 16,4 — 217,2 + 217,2 _ 605,0 582,6 5.164,2 _ 615,1 1.155,6 9.806,2 + 8.650,6 30,0 1.280,3 1.554,3 25.469,9 114,8 1.075,4 3.052,0 28.321,8 + 25.269,8 _ 10,4 _ 347,7 _ — — 416,3 + 416,3 — 110,7 100,5 603,5 — 252,2 100,5 1.073,9 + 973,4 _ • 4.958,9 3.625,8 9.926,4 — 617,8 4.039,5 18.215,3 + 14.175,8 3,5 80,3 1.117,2 3.894,2 6,0 142,9 1.127,5 5.047,4 + 3.919,9 _ 8,5 _ 36,2 _ — — 44,7 + 44,7 _ _ 167,3 _ 9,0 — 176,3 + 176,3 _ _ _ — 2,8 + 2,8 — _ 302,7 41,1 1,0 2,5 305,0 43,6 — 261,4 _ _ 48,9 81,1 — 9,9 164,4 95,4 — 69,0 _ 450,2 _ 161,7 — — — 654,5 + 654,5 — 1.346,4 16,4 32.180,6 — 125,0 16,4 36.072,4 + 36.056,0 1.538,3 842,2 7.620,1 22.855,3 265,6 1.825,4 9.958,7 28.141,4 + 18.182,7 — 174,2 870,6 4.193,0 1.534,4 78,9 2.494,1 6.736,7 + 4.242,6 10.352,8 16.266,0 102.954,4 153.236,6 34.505,1 11.930,1 174.001,3 211.166,5 4 37.165,2 — 21,2 _ 396,5 — — — 684,0 + 684,0 19,4 209,5 574,2 5.925,5 35,9 75,7 863,1 7.883,5 + 7.020,4 1.243,6 288,1 4.180,9 17.468,7 1.373,6 40,9 7.168,3 18.711,8 + 11.543,5 — _ _ 6,9 — — — 6,9 + 6,9 163,3 12,3 248,0 414,5 1.115,2 94,8 1.857,2 632,9 — 1.224,3 — 605,2 3.508,0 1.934,1 215,6 535,2 4.091,6 3.371,5 — 720,1 536,0 1.157,9 58.519,0 53.746,4 6.052,5 14.160,1 66.753,6 71.643,3 + 4.889,7 31,1 6.712,3 8.992,0 28.360,5 675,6 2.846,9 13.598,3 43.374,3 + 29.776,0 — 67,8 3.387,3 _ 25,7 — 3.637,0 + 3.637,0 _ _ 18,0 _ _ _ 27,8 8,9 — 18,9 15,9 5.109,9 2.643,6 21.440,9 1.938,7 322,7 5.173,8 28.196,2 + 23.022,4 _ _ 1.164,7 _ _ — 1.165,9 + 1.165,9 _ 128,0 737,0 _ — — 1.142,4 + 1.142,4 _ 42,8 _ — — 42,8 + 42,8 _ 286,5 10,3 5.622,5 _ 4,4 10,3 6.644,7 + 6.634,4 — 9,4 483,4 — 92,9 — 604,8 + 604,8 1126,1 1.464,9 3.968,9 8.598,2 _ 509,4 5.925,6 12.395,5 + 6.469,9 _ 1.432,5 3,5 14.744,0 _ 4.081,2 16,8 23.292,6 + 23.275,8 — 110,2 137,4 36.379,3 _ — 170,4 36.624,5 + 36.454,1 6.074,5 9.357,0 128.879,8 176.631,5 5.799,2 5.105,3 146.112,3 202.268,3 + 56.156,0 71,9 5,1 272,0 1.358,9 _ — 452,1 1.420,2 + 968,1 _ 2,6 _ 194,1 _ — — 198,7 + 198,7 2.100,4 2.950,5 65.908,1 81.138,5 2.043,1 4,827,5 102.255,3 99.432,3 — 2.823,0 5.124,0 23.190,5 187.127,4 430.098,3 20.525,3 13.524,4 257.179,0 540.434,4 + 283.255,4 2.622,8 1.295,6 11.442,0 23.468,6 10.609,8 1.837,9 28.637,4 31.540,4 + 2.903.0 132,1 54,1 115,9 7.005,2 _ 614,9 281,7 8.936,3 + 8.654,6 30.985,0 46.037,0 311.107,5 205.640,2 82.492,0 16.131,2 495.057,2 322.062,1 — 172.995,1 1.816,4 3.285,8 5.327,7 9.120,6 630,3 297,5 8.413,7 13.188,6 + 4.774,9 3.927,6 — 9,2 10.613,8 6.516,2 — — 10.630,1 6.702,5 Segue: Tabella A.

Alessandria Asti Cuneo Novara Torino PAESI

Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp. Imp. Exp.

THAILANDIA 2.451,7 62,3 9,2 200,1 17,6 806,6 136,3 416,1 248,3 9.825,3 31 TOGO — 187,5 — 36,1 — 44,3 — 4,5 _ 745,3 TRINIDAD & TOBAGO — 74,6 — — — 39,4 — 132,1 _ 98,9 TUNISIA — 204,4 — 402,3 5.720,3 3.218,7 10.161,7 870,7 197,0 22.668,2 TURCHIA 421,6 296,5 104,6 222,8 3.060,5 84,7 752,8 1.036,3 8.150,6 40.023,8 1 UGANDA — — — — — — — 7,2 796,0 2.379,3 UNGHERIA 1.483,3 1.875,2 69,9 398,7 857,5 913,7 40,6 479,2 2.643,0 6.833,2 3 01 URSS 302,3 1.302,4 — 473,6 3961,6 2.656,4 252,8 10.026,9 7.255,6 120.675,6 URUGUAY — 109,3 36,5 — — 98,9 152,1 490,8 96,8 2.422,5 4 A23 VENEZUELA — 2.436,7 — 1.892,5 — 3.337,7 — 5.623,0 48.840,5 65.490,7 VIETNAM — — — — — — — — 462,7 YEMEN REP. ARABA — 55,6 — 737,8 — 178,2 — 137,8 _ 6.157,6 YEMEN MERIDIONALE — 83,4 — 43,3 13,9 48,7 _ 24,0 30,5 3.907,0 ZAIRE REP. DEMOCRATICA 435,7 30,7 272,1 37,0 13,7 _ 61,6 50,1 1.848,7 2.910,5 ZAMBIA — — 95,5 13,8 — — — 17,7 1.329,1 4.526,4 DIP. BRIT. AFRICA — — — — — — — — 25,6 _ DIP. PORT. AFRICA — — — — — — — — — 72,6 DIP. SPAGN. AFRICA — — — — 9,9 — 101,9 37,2 107,2 DIP. BRIT. AMERICA — 75,1 143,2 21,0 — 1.922,4 — 1,9 _ 498,5 DIP. FRAN. AMERICA — 314,8 — 6,4 — 55,1 — 23,9 _ 3.494,0 DIP. OLAN. AMERICA — 3.232,1 — 1,3 — 63,5 _ 27,7 _ 829,2 DIP. USA AMERICA — 372,1 536,8 4,6 — 2.218,3 — 96,3 44,6 4.846,7 DIP. PORT. ASIA — — — 11,9 — — — 639,2 2,8 DIP. BRIT. OC. INDIANO _ — 1,3 — — — — 3,4 93,8 DIP. BRIT. OCEANIA _ — 2,7 — 1,8 — 1,4 116,7 DIP. FRAN. OCEANIA _ _ _ — 83,3 — 16,9 — 49,7 — 33,7 — 3.967,0 DIP. USA OCEANIA — — — — — — — — — ASSOC. INDIE OCCIDENTALI 18,6 — 67,3 — 24,8 - 3,6 - 6,6 - 132,8

NOTA: Le seguenti voci si riferiscono ai seguenti Stati: Comore, compresa l'Isola Riunione; Pemba, compreso Zanzibar; Stati dell'Asia Occidentale: comprende: Bahrein, Qatar, Trucial Oman o Costa dei Pirati; Dipendenze Britanniche d'Africa (Isole Seychelles, Mauri- tius); Dipendenze Britanniche d'America (Isole Bermude - Ba- hama - Vergini Britanniche - Honduras Britannico); Dipendenze Britanniche d'Oceania (Isole Gilbert - Ellice - Canton - Enderbury - Salomone - Figi - Pitcairn - Tonga - Nuove Ebridi in condominio con la Francia); Dipendenze Francesi d'America (Saint Pierre e Miquelon - Guadalupa e dip. - Martinica e dtp.); Dipendenze Francesi d'Oceania (Isole della Polinesia - Nuova Caledonia e dip. - Nuove Ebridi in condominio con la Gran Bretagna - Wallis - Futuna); Dipendenze Olandesi d'America (Curacao - Aruba - Bo- naire - Saba - S. Eustachio - San Martino); Dipendenze Olandesi d'Oceania (Nuova Guinea Olandese); Dipendenze Portoghesi d'Africa (Guinea - Isole del Capo Verde - San Tomé - Principe); Dipendenze Portoghesi d'Asia (Timor Portoghese - Ma- cao - Damao); Dipendenze Spagnole (Alhucemas - Ceuta - Chafarinas - Melilla - Penon de Velez de la Gomera); Dipendenze Statunitensi d'America (Isole Vergini USA - Swan - Zona del Canale di Panama); Dipendenze Statunitensi d'Oceania (Isole Midway - Wake - Johnston - Guam - Marianne - Marshall - Caroline - Sa- moa - Nansel - Ryu Ryu - Okinawa - Daite - Nampo - Bo- nin - Rosario - Volcano - Parese Vela - Marcus). Tabella B. Fatturato export di 338 aziende piemontesi nel 1978, per settore produttivo e classe di di- mensione occupazionale*. elli Piemonte SETTORE ALIMENTARE

Saldo Exp. Imp. Exp. _ , Fatturato export Exp.-Imp. CLASSI Società Dipendenti Fatturato totale Fatturato export DIMENSIONALI N. (milioni) (milioni) Fatturato totale

9,8 3.180,3 11.320,2 + 8.139,9 — — 1.017,7 + 1.017,7 0-50 addetti V.N.P. 25 1.965 1.148 58,42 8,6 _ 353,6 + 353,6 1.232,8 16.155,0 28.597,1 12.442,1 251,0 13.018,1 41.915,1 + 28.897,0 Totale classe 25 1.965 1.148 58,42 _ 796,0 2.386,5 + 1.590,5 (78,60) (45,92) 1.899,3 8.167,7 12.399,3 + 4.231,6 7.430,5 12.100,7 142.565,4 + 130.464,7 134,2 4.511,0 3.255,7 1.255,3 51-100 addetti Italpasta 56 4.639 1.125 24,25 1.413,0 48.868,8 80.193,6 • 31.324,8 Pastif. Centotorri 59 6.683 1.162 17,54 — — 462,7 + 462,7 Intervino 70 1.533 463 30,20 6,1 38,9 7.237,1 + 7.198,2 PEM 76 5.709 3.979 69,70 — 44,4 4.106,4 + 4.062,0 Arrighi 85 5.200 515 9,90 184,1 2.648,3 3.212,4 + 564,1 Galup 96 6.339 88 1,39 54,4 1.424,6 4.612,3 + 3.187,7 Bistefani 97 7.573 132 1,74 _ 25,6 _ — 25,6 — — 72,6 72,6 + Totale classe 539 37.676 7.464 19,81 — 37,2 219,0 181,8 + (69,90) (13,85) 38,3 148,2 2.557,2 + 2.409,0 10,4 _ 3.904,4 + 3.904,4 17,4 — 4.171,2 + 4.171,2 189,5 581,4 7.727,5 + 7.146,1 101-500 addetti Beccaro 125 7.075 972 13,74 50,2 639,2 64,9 — 574,3 Barbero 136 9.704 2.826 29,12 1,6 — 100,1 + 100,1 Riccadonna 179 20.207 4.256 21,06 — — 122,6 + 122,6 Gancia 273 26.834 8.844 32,96 10,8 — 4.161,4 + 4.161,4 Helca 347 11.425 953 8,34 3,8 _ 22,4 + 22,4 Pernigotti 482 23.891 719 3,01 2,2 — 237,3 + 237,3 Totale classe 1.542 99.136 18.570 18,73 (64,29) (12,04)

oltre 500 addetti Cinzano 666 54.354 30.264 55,68 Martini 717 85.788 33.700 39,28 Lavazza 866 141.896 1.510 1,06 Ferrerò 5.760 293.789 86.216 29,35

Totale classe 8.009 575.827 151.690 26,34 (71,90) (18,94)

Totale settore alimentare 10.115 714.604 178.872 25,03 (70,65) (17,68)

* Le colonne fatturato totale e fatturato export riportano anche, per tutti i totali di classe dei dieci settori e del totale generale, i valori del fatturato (totale ed export) per dipendente. Segue: Tabella B. SETTORE METALLURGICO

Fatturato export CLASSI Dipendenti Fatturato totale Fatturato export CLASSI Dipendenti Società DIMENSIONALI N. (milioni) (milioni) Fatturato totale DIMENSIONALI N. %

0-50 addetti Tessiltrecce 22 1.098 391 35,61 0-50 addetti Chiecchio & Fantinex 41 1.782 1.156 64,87 Schierano 23 Calzif. Nova Games 47 716 621 86,73 Massucco 28 Card. Demartini 50 2.660 820 30,83 Tra.Me.T. 28 Rossignoli 40 Rosati 41 Totale classe 160 6.256 2.988 47,76 I.T.A.S 46 (39,10) (18,67) Sogena 49

Totale classe 255 51-100 addetti Torello Viera 51 3.152 1.056 33,50 Maglif. Po 52 800 80 10,00 Tex-lnd 55 1.173 36 3,07 Passamaneria Ital. 59 1.633 1.116 68,34 Ferrino 68 2.216 82 3,70 51-100 addetti Neirotti Tubi 52 Crumiere 72 903 79 8,75 San Grato 53 Manif. Vay 72 2.533 1.188 46,90 Ce.Pre. 56 F.I.N.A.F.F. 77 1.362 100 7,34 Genwire 56 Vasino & Ciaudano 79 5.079 3.088 60,80 S.A.F.T.E.S. 60 Bell Bottom 88 5.424 908 16,74 Carp. S. Giorgio 60 Giletti 90 3.494 2.845 81,43 I.L.S.A.M. 61 Casalegno tendaggi 91 1.849 462 24,99 I.M.C. 93 Pett. di Verrone 93 1.671 1.340 80,19 Totale classe 491 Totale classe 947 31.289 12.380 39,56 (33,04) (13,07)

101-500 addetti Kaimano 128 101-500 addetti Feltr. Ital. Riuniti 123 3.019 511 16,93 Fornara & Maulini 136 Rizzolio 136 1.933 434 22,45 O.M.P. 143 Piacenza (Fatesi 142 7.065 3.765 53,29 SIMA 179 Inramit 147 3.599 228 6,33 Acc. Ferr. Alpine 208 Tessit. di Crevacuore 154 2.721 1.074 39,47 L'Elettrometallurgica 221 Manif. S. Valeriano 166 4.930 99 2,00 Fornara 239 Ozella 171 10.537 382 3,63 Macchioriatti Dalmas 263 Cidat 177 5.291 3.614 68,30 Alcan 291 Lan. Frat. Botto 178 5.104 1.125 22,04 Efel 372 Manif. Di Piobesi 178 6.432 256 3,98 Fil. Valvaraita 196 4.068 562 13,82 Totale classe 2.180 Galfer 204 4.587 2.063 44,97 Manif. Giacche 214 5.540 1.084 19,57 F.I.L. 245 5.742 1.443 25,13 Grober 255 7.886 208 2,64 oltre 500 addetti Cravetto 582 257 Pett. di lane in Vere. 5.728 2.399 41,88 Nuova Ib Mei 644 Mabitex 258 5.307 1.053 19,84 Ferrerò 698 Loro Piana 307 8.411 4.303 51,16 Ceretti 894 Sassone 345 19.713 2.880 14,61 Cogne 5.096 Fil. di Pollone 349 12.207 9.707 79,52 Pep-Rose 396 6.942 144 2,07 Borsalino 418 3.951 2.319 58,69 Totale classe 7.914 Juvenilia 461 8.425 200 2,37

Totale classe 5.477 149.138 39.853 26,72 Totale settore metallurgico 10.840 (27,23) (7,28)

Ferodo 539 • 7.826 6.966 89,01 S.A.M.I.T. 566 11.064 1.646 14,88 Manif. di Giaveno 571 16.411 10 0,06 Filseta 585 11.638 1.174 10,09 Fil. di Grignasco 1.017 32.495 4.351 13,39 Ragno 1.165 33.057 450 1,36 Zegna 1.470 49.556 13.055 26,34

Totale classe 5.913 162.047 27.652 17,06 (27,40) (4,68)

Totale settore tessile 12.497 348.730 82.873 23,76 (27,90) (6,63) Segue: Tabella B. SETTORE MECCANICO

. _ , Fatturato export CLASSI c • Dipendenti Fatturato totale Fatturato export — — DIMENSIONALI SoCletà N. (milioni) (milioni) Fatturato totale %

0-50 addetti M.B. 28 656 41 6,25 Selene 29 1.343 833 62,02 R.I.P. 32 1.647 128 7,77 Mondon Ribattini 32 701 72 10,27 Lamper 33 780 37 4,74 O.M.L. 33 1.136 4 0,35 Brugnago 33 1.114 7 0,63 Starmetal 36 967 52 5,38 Italcan 37 1.322 831 62,86 Bo 46 2.093 43 2,05 Fatturato export Brz 47 3.020 1.557 51,56 Fatturato totale Fatturato export Benevenuta 48 2.500 1.214 48,56 Fatturato totale (milioni) (milioni) CR 48 1.612 113 7,00 % Maule 49 2.239 361 16,12

Totale classe 531 21.130 5.293 25.04 714 31 54,76 (39,79) (9,97) 1.246 124 10,00 2.698 1.087 40,29 1.216 145 11,92 1.240 22 1,77 51-100 addetti Humbert 55 1.255 13 1,04 6.313 2.230 35,32 Mussa 55 1.300 200 15,38 1.265 388 30,67 T.M.N. 56 2.914 192 6,59 Ramella 59 2.829 2.111 74,62 4.000 1.000 25,00 14.692 4.387 29,85 Sassone 60 3.607 3.185 88,30 (57,62) (17,20) Piralla 60 Bonardo Et Tuninetti 60 2.403 265 11,03 Delgrosso 60 1.212 95 7,84 O.M.V. 63 2.848 136 4,77 32,49 5.297 1.721 Pres Block 63 910 71 7,80 3,13 3.829 120 C.S.L. 66 4.984 57 1,14 55,97 3.834 2.146 Zanzi 67 1.372 235 17,13 36,78 3.358 1.235 Unicar 68 8.434 5.845 69,30 34 1,93 1.759 Pettiti 69 1.508 35 2,32 4 0,40 992 Giraudi 70 2.286 872 38,14 12 0,47 2.524 Somecat 72 3.257 1.686 51,77 0,37 2.650 10 Vezzani 74 2.495 375 15,03 Eurosalm 76 3.778 3.297 87,27 24.243 5.282 21,78 Vanadium 76 3.216 250 7,77 (49,37) (10,76) Imo 77 8.214 2.216 26,78 Vir 78 2.930 2.193 74,85 Ottone & Meloda 81 3.769 3.823 73,73 82 4.742 312 6,58 2.343 305 13,02 Bertoldo 1.642 89 5,42 2.829 1.768 62,50 Cerutti 82 84 4.091 950 23,22 3.846 506 13,16 Tubiflex 1.392 25 1,79 6.794 680 10,01 Utas 86 5.773 12 0,20 14.596 9.577 65,61 O.M.S. 88 88 2.371 4 0,17 5.725 407 7,11 Rostagno Et Cassulo 1.489 639 42,91 4.538 68 1,50 F.A.S.T.I. 90 96 2.780 610 21,94 9.900 1.711 17,28 Vecchia 97 2.659 1.370 51,52 27.591 524 1,90 Off. Mecc. Sestese 8.094 2.859 35,32 Totale classe 2.258 96.460 32.163 33,34 (42,72) (14,24) 86.256 18.405 21,33 (39,57) (8,44)

101-500 addetti Stampai 102 3.375 1.023 30,31 29.432 6.220 21,13 Canavera B Audi 104 3.700 1.084 29,30 11.691 9.489 81,16 Mobiltecnica 107 2.928 527 18,00 46.535 20.859 44,82 Temsa 107 3.489 972 27,86 57.002 33.248 58,33 Piemonte Meccanica 109 4.026 3.672 91,21 147.555 22.698 15,38 Marchisio 112 2.269 804 35,43 Giobert 113 2.851 264 9,26 Icet 114 1.228 727 59,20 292.215 92.514 31,65 Porta 115 2.000 350 17,50 (36,92) (11,69) Sottini 115 3.389 2.136 63,03 C.A.R.M.A. 117 8.433 2.707 32,10 417.406 120.588 28,88 Artar 117 3.109 2.172 69,86 (38,51) (11,12) Pivano 117 2.463 1.771 71,90 I.M.E.S. 117 2.489 270 10,85 Audoli & Bertola 117 3.816 1.013 26,55 Grattarola Ceriani 122 2.113 325 15,38 Sicmat 124 1.494 762 51,00 Emac 126 6.077 4.056 66,74 Smyth Europea 126 3.300 2.000 60,61 C.A.S. 127 5.094 218 4,28 S.A.M. 128 7.167 357 4,98 S.P.I.T. 130 4.692 444 9,46 C.U.M.A. 130 3.355 450 13,41 Mecof 136 7.365 2.079 28,22 Nuova Botto 139 3.071 940 30,61 C.M.T. 141 4,046 1.452 35,89 Tecnocar 143 11.658 2.451 21,02 Sicer 145 4.244 2.368 55,80 I.R.E.M. 146 3.450 1.239 35,82 Morando Impianti 150 14.936 11.228 75,17 Segue: Tabella B. SETTORE MEZZI DI TRASPORTO

Fatturato export CLASSI g , à Dipendenti Fatturato totale Fatturato export CLASSI bOC eta Società DIMENSIONALI ' N. (milioni) (milioni) Fatturato totale DIMENSIONALI %

Fataluminium 157 5.542 800 14,44 0-50 addetti Stile 43 Tubare 159 7.759 1.954 25,18 C.C.M. 160 4.600 920 20,00 Acc. Riun. di Cafasse 161 3.108 450 14,48 Totale classe 43 Pinto 161 2.820 329 11,67 Mino G.B. 164 6.290 185 2,94 Elma 170 5.814 976 16,79 A.M.S.E.A. 172 4.771 10 0,21 51-100 addetti Ghia 81 S.I.C.M.E. 175 3.712 3.600 96,98 Bertoldo 181 7.099 1.041 14,66 Gribaldi Et Salvia 181 5.275 2.165 41,04 Totale classe 81 Favretto 188 5.054 2.110 41,75 Maina 188 3.200 640 20,00 Trucco 194 6.674 93 1,39 S.L.I.M. 195 6.945 431 6,21 101-500 addetti Mafer 102 Castag netti 197 9.291 1.512 16,27 Cor-Tubi 115 Lita 215 7.162 59 0,82 Nuova O.M.T. 139 Ferrerò Giulio 225 7.565 84 1,11 Acerbi 227 Sandretto 239 18.774 8.181 43,58 Pasino 243 Corona 260 6.730 1.200 17,83 Cornetto 310 Ocasa 274 14.688 4.015 27,34 Rolfo 331 Olsa 274 8.450 606 13,94 Cornaglia 375 Thun 274 10.994 8.168 74,30 Sicam 396 Finterm 314 10.200 3.800 37,25 Soc. Naz. Off. Savigl. 380 10.588 1.100 10,39 Totale classe 2.238 Pargest 402 16.828 9.361 55,63 Algat 423 10.664 377 3,54 Panelli 436 8.402 2.101 25,00 Pagliani & Provenzale 437 19.751 796 4,03 Rambaudi 472 16.778 8.100 48,28 oltre 500 addetti Viberti 919 Fiat Ferr. Savigliano 1.264 Bertone 1.707 Fiat Veic. Industr. 26.557 Totale classe 11.124 387.155 115.025 29,71 (34,80) (10,34) Totale classe 30.447

oltre 500 addetti Trione 532 10.059 2.778 27,62 Fimet 533 13.328 2.573 19,31 Totale settore mezzi di trasporto 32.809 Graziano 561 22.110 9.484 42,89 Simit 564 38.142 15.911 41,72 Solex 569 7.797 883 11,32 Werner Steffen 584 8.705 8.169 94,07 SETTORE CHIMICO Dea 587 16.353 12.600 77,05 Mondial Piston 598 14.987 3.192 21,30 Silma 601 18.414 9.921 53,88 CLASSI Società Hydromac 620 25.000 11.000 44,00 DIMENSIONALI Lagostina 679 22.553 7.464 33,09 AMP Italia 736 35.107 4.238 12,07 Remmert 767 10.145 814 8,02 Framtek 915 32.923 1.718 5,22 Beloit Italia 933 39.036 23.800 60,97 0-50 addetti Seici 27 Valeo 1.100 40.261 6.384 15,86 AD.EA. 33 Sant'Andrea 1.150 28.872 12.590 43,61 Candioli 46 Nebiolo 1.251 29.541 12.857 43,52 FIAT-TTG 1.606 77.339 56.505 73,06 Totale classe 106 I.P.R.A. 1.645 48.548 21.961 45,23 Carello 1.888 46.544 12.568 27,00 Pininfarina 2.258 56.080 7.791 13,89 Comau 3.858 154.851 75.265 48,60 51-100 addetti Kelemata 53 Aspera 3.886 148.500 94.500 63,64 Mirato Nuova 59 Comind 4.638 161.661 10.500 6,50 Generalgrassi 64 Indesit 11.394 260.301 139.035 53,41 Soc. Idroel. di Olivetti 26.889 718.500 310.700 43,24 Borgofranco 65 Unibios 77 Totale classe 71.342 2.085.637 875.201 41,96 Sic Ceramiche 88 (29,23) (12,27) Siva 89

Totale settore meccanico 85.255 2.590.382 1.027.682 39,67 Totale classe 495 (30,38) (12,05) w «mB ili, ÉBBk iBUììbUI il- lvI l LJ^V è 'liSaSiloBlBBi Fatturato export Fatturato totale Fatturato export yaFj (milioni) (milioni) Fatturato totale in %

965 477 49,43 Ifl 965 477 49,43 (22,44) (11,09)

f-^-m. y 1.358 1.348 99,26

1.358 1.348 99.26 (16,76) (16,64)

2.454 167 6,80 4.876 68 1,37 4.787 25 0,52 9.898 2.900 29,30 6.775 33 0,49 13.133 6.176 47,03 Un 10.392 623 5,99 i - i'" ' : ' Ili siSj 8.891 890 10,01 15.907 480 3,02

77.113 11.362 14,73 (34,461 (5,08)

40.591 2.581 6,36 59.609 15.512 26,02 52.362 15.459 29,52 1.898.887 783.832 41,28

2.051.449 817.384 39,84 (67,38) (26,85)

2.130.885 830.571 38,97 (64,95) (25,32)

Fatturato export Fatturato totale Fatturato export Fatturato totale (milioni) (milioni) %

2.657 380 14,30 1.696 30 1,77 1.586 28 1,77

5.939 438 7,37 (59,03) (4,13)

5.286 5 0,09 7.110 619 8,71 12.107 170 1,40

2.408 6 0,25 4.711 3.118 66,18 1.177 211 17,93 3.877 1.210 31,21

36.676 5.339 14,55J (74,09) (10,79) Segue: Tabella B. SETTORE ELETTRICO-ELETTRONICO

CLASSI Società Dipendenti Fatturato totale Fatturato export fatturato export CLASSI Dipendenti DIMENSIONALI Società N. (milioni) (milioni) Fatturato totale DIMENSIONALI N.

101-500 addetti UCB-SMIT 135 4.285 285 6,65 0-50 addetti Secowest 18 A.I.C. 152 9.200 150 1,63 Italtrecce 30 Istituto ABC 249 6.642 694 10,45

Totale classe 48 Totale classe 536 20.127 1.129 5,60 (37,55) (2,11)

51-100 addetti S.A.E.T. 80 oltre 500 addetti S.P.A.O. 629 53.492 7.598 14,20 FA.C.EL. 84 Rivoira 766 30.423 1.674 5,50 Elettrorava 96 Saipo 1.443 63.316 4.814 7,60

Totale classe 260 Totale classe 2.838 147.231 14.086 9.56 (51,88) (4,96)

Totale settore chimico 3.975 209.973 20.992 9,99 101-500 addetti Graziadio 149 (52,82) (5,28) Tardito 161 Elfin 163 Saie 200 Burndy Electra 203 I.R.C.I. 217 Syntax 229 Fatturato export CLASSI Rotomec 375 Società Dipendenti Fatturato totale Fatturato export DIMENSIONALI N. (milioni) (milioni) Fatturato totale Sepa 457 % Totale classe 2.154 0-50 addetti Dixon Italia 20 827 412 49,82 Rubbertex 36 1.182 22 1,86 I.T.A.B. 41 1.341 616 45,93 oltre 500 addetti Zincocelere 506 Totale classe 97 3.350 1.050 31,34 Elbi 721 (34,54) (10,82) Eaton 2.816

Totale classe 51-100 addetti E.CO.S. 60 1.980 153 7,73 4.043 Resinflex 82 4.216 211 5,00 Fabra 82 6.626 691 10,43 Totale settore elettrico-elettronico 6.505 Totale classe 224 12.822 1.055 8,22 (57,24) (4,71)

101-500 addetti Bensi 105 2.822 1.500 53,15 Lamital 110 5.679 2.804 49,37 Plaster 150 3.619 3.185 88,00 Stefa 157 3.700 1.880 50,81 Cobra 163 7.758 2.301 29,66 Miaba 167 3.475 50 1,44 Italian Permafuse 205 5.136 1.798 35,00 Guala 239 7.021 2.500 35,61 Uri 289 20.823 10.067 48,34 Corcos 311 7.846 706 9,00

Totale classe 1.896 67.879 26.791 39,46 (35,80) (14,13) oltre 500 addetti Patelec CEM 618 20.300 9.894 48,74 Saiag 1.171 35.194 9.721 27,62 Alfacavi 1.242 35.675 5.913 16,57 Ceat 6.403 195.709 30.417 15,54

Totale classe 9.434 286.878 55.945 19,49 (30,41) (5,93)

Totale settore gomma e plastica 11.651 370.929 84.841 22,85 (31,84) (7,28) Fatturato export Fatturate ....o total. ie Fatturat

0-50 addetti - - - - - 1.669 110 6,59 1.492 311 20,84 Totale classe - - - -

3.161 421 13,31 (65,85) (8,77) 51-100 addetti Loescher 60 4.763 38 0,73

Totale classe 60 4.763 38 0,73 2.572 45 1,75 (79,38) (0,63) 1.330 180 13,53 2.360 830 35,17 101-500 addetti Zeppegno 112 2.146 126 5,87 6.262 1.055 16,84 Paravia 136 7.600 300 3,95 (24,08) (4,06) Canale 140 7.000 1.000 14,29 Marietti 180 3.822 500 13,08 Minerva Medica 181 3.069 146 4,76 4.428 797 18,00 Einaudi 349 15.780 83 0,53 4.153 420 10,11 SEI 427 11.289 143 1,27 4.356 795 18,25 5.816 1.707 29,35 Totale classe 1.525 50.706 2.298 4,53 9.331 1.119 11,99 (33,25) (1,51) 7.406 1.896 25,60 6.036 233 3,86 10.046 6.569 65,39 1.753 56.461 18.520 32.80 12.386 75 0,60 oltre 500 addetti ILTE

56.461 18.520 32,80 63.958 13.611 21,28 Totale classe 1.753 (32,21) (10,56) (29,69) (6,32)

Totale settore grafico-editoriale 3.338 111.930 20.856 18,63 14.514 7.192 49,55 (33,53) (6,25) 17.000 7.800 45,88 63.068 32.186 51,03

94.582 47.178 49,88 (23,39) (11,67)

167.963 62.265 37,07 (25,82) (9,57) iSETTOR E VARIO

Fatturato export CLASSI Dipendenti oocieid Fatturato totale Fatturato export DIMENSIONALI N. (milioni) (milioni) Fatturato totale %

0-50 addetti S.P.E.S. 10 2.504 21 0,84 Giachino 13 292 30 10,27 General Marmi 23 638 57 8,93 Conc. Canavesana 49 4.399 1.645 37,39

Totale classe 95 7.833 1.753 22,37 (82,45) (18,45)

51-100 addetti Simat 81 1.823 149 8,17 Saturno 83 1.421 100 7,04 Errevi 92 13.317 1.147 8,61 IN.CO. 93 2.592 180 6,94 Ansaldi 94 1.639 230 14,03 llcea 99 7.122 114 1,60

Totale classe 542 27.914 1.920 6,87 (51,50) (3,54)

101-500 addetti S.I.P.A. 103 2.508 1 0,04 Bertoni 104 1.209 11 0,91 Ebrille 105 1.937 193 10,00 Ceramica Piem.se 105 1.296 866 66,82 Fapa 120 4.630 2.219 47,93 Quercetti 136 3.335 1.573 41,17 Origlia 165 3.976 702 17,66 Mesi 172 6.487 2.778 42,82 Rossignol Sci 186 4.546 875 19,25 C.I.S. 207 8.522 529 6,21 Monoservizio Bibo 213 12.902 1.986 15,41 Calz. Alexandria 298 5.321 4.345 81,66 Calz. New Team 360 11.073 10.604 95,76 Cart. Bosso 377 28.739 17.152 59,68 Girmi 384 16.596 10.500 63,27 Cart. De Medici 396 11.431 1.124 9,83 Invex 408 18.198 1.954 10,74

Totale classe 3.839 142.706 57.412 40.23 (37,17) (14,95) oltre 500 addetti Lodi-Gav 547 14.078 8.941 63,51 Talco & Grafite 830 12.244 7.085 57,87 Fiat Engineering 1.117 69.618 1.920 2,76 Burgo Scott 1.292 61.258 7.224 11,79 Unicem 1.490 129.409 9.237 7,14 Cir 1.968 69.427 26.089 37,58 Cart. Burgo 3.896 232.337 41.324 17,79

Totale classe 11.140 588.371 101.820 17,30 (52,82) (9,14)

Totale settore vario 15.616 766.824 162.905 21,24 (49,10) (10,43)

Totale settori manifatturieri 192.601 7.829.626 2.592.445 33,11 140,651 (13,461 LE COMUNICAZIONI NEL TEMPO ATTRAVERSO LA VALLE DI SUSA Riccardo Grisoglio

nea più logica per le comunicazioni tra PREMESSA Torino e Lione, altro polo di attrazio- ne del traffico tra la Francia e l'Italia. Il Cenisio viene cosi scelto da Napoleo- Le Alpi, confine naturale dell'Italia, ne, insieme con Sempione e Mongine- sono poste per un lungo tratto a sepa- vro, per tracciare le grandi rotabili di razione del Paese dalle nazioni confi- valico, capolavoro dell'ingegneria del nanti. tempo, che rimpiazzano le precedenti Tuttavia è vero che non sono servite strade, lasciate sino allora in condizio- nei tempi passati a fermare le invasioni ni disagevoli. che si sono succedute nei secoli, da Non va dimenticato, per inquadrare Annibale ai popoli barbari, da Carlo meglio lo sviluppo storico dell'impor- Magno agli Imperatori tedeschi del tanza della Val di Susa, l'evoluzione Medio Evo, e anche da Napoleone I in politico territoriale che il Regno Sardo epoca molto più recente; tutti poterono ha compiuto nella prima metà del Set- valicarle e mettere a ferro e fuoco la tecento, con l'acquisto delle Province penisola occupata. Al contrario, la ca- Lombarde sulla destra del Ticino, co- tena alpina è sempre stata un ostacolo ronato poi, nel periodo della Restaura- pressoché insormontabile allo sviluppo zione, dall'annessione di Genova e del dei commerci. suo territorio. All'antica direttrice di Non vanno trascurate le dimensioni fi- espansione e di traffico Ovest-Est (il siche dei contatti geografici tra Pie- «Drang nach Osten» sabaudo), si af- monte e Francia, prendendo come indi- fianca un'altra direttrice Nord-Sud. ce i 512 km di creste alpine che ne rap- Se durante il Settecento la politica presentano il confine, e che abbassan- commerciale sabauda è quella di toglie- dosi nei valichi del Piccolo San Bernar- re traffico a Genova per sviluppare do, del Moncenisio, del Monginevro, Nizza e Oneglia, nell'Ottocento, acqui- della Maddalena, hanno assegnato al sita Genova e migliorate le comunica- Piemonte e specialmente alla Valle di zioni appenniniche con la rotabile dei Susa la funzione di transito tra l'Italia Giovi, riprende vigore la scelta di con- ed i centri maggiori delle Gallie e delle centrare il traffico sulla linea Est-Ovest Fiandre, tra gli Stati Sabaudi ed il Del- che passa per il Cenisio, ostacolando le finato e la Borgogna. comunicazioni sulle altre grandi rotabi- Le comunicazioni lungo l'asse del Ce- li alpine di epoca napoleonica, quali il nisio hanno risvolti storici; la storia ci Monginevro e il Sempione; anche per- dice che lo Stato Sabaudo è cresciuto a ché il Sempione era il valico dei com- cavallo delle Alpi, lungo una direttrice merci milanesi su una direttrice in gran che coincide con quella della Val di Su- parte alternativa a quella del Cenisio sa e la Val Cenischia, quasi a simbolo verso Ginevra e la Francia. di dominio dei commerci transitanti tra Gli anni dell'Ottocento sono quelli che Est e Ovest, tra Padania e regione del vedono lo svilupparsi di grandi progetti Rodano. per i trasporti nella vallata, spostando l'interesse dal campo stradale a quello Nello stesso tempo la circostanza del ferroviario, grazie alle applicazioni del Cenisio di trovarsi ad essere valico in- vapore. terno degli Stati Sabaudi, favorisce la crescita dei traffici e il rafforzamento Cosi, insieme alla costruzione della li- attorno ad essi di interessi commerciali nea ferroviaria Torino-Susa, venivano e finanziari, dello Stato e di privati, a iniziati i progetti per portare la ferro- scapito di altre linee, il cui rafforza- via sotto la montagna del Frejus, o sul- mento potrebbe recare danno militar- le rampe del Moncenisio, o ancora sot- mente allo Stato (caso del Monginevro) to il Monginevro (progetto questo ri- o minor percorso sul territorio sabaudo masto poi ineffettuato ancora oggi), (caso del Sempione), con minori bene- che dovevano culminare con l'apertura fici per il Paese. del tunnel ferroviario nel 1870. Non bisogna neppure trascurare la si- Iniziava cosi un'era per l'intera Valle tuazione geografica naturale: Dora Ri- di Susa, che vedeva lo sviluppo, prima paria, Cenisio, Are, costituiscono la li- della vocazione industriale, soprattutto nella parte bassa, e poi di quella turi- nale già per il Medio Evo, allorché, tinua serrata, con alterna fortuna, per stica nella parte più alta della vallata. consolidata la propria posizione oltral- tutto il Sei-Settecento e nella Restaura- Crescevano quindi i problemi della mo- pe, Casa Savoia comincia a seguire at- zione. vimentazione delle persone collegati tentamente lo sviluppo del movimento Nel secolo XVII, troviamo in azione su con la sempre crescente mobilità, gra- di persone e cose sul Moncenisio, che co- questo valico un grande imprenditore zie allo sviluppo del mezzo di trasporto stituisce una notevole fonte di reddito di trasporti, lo Stockalper, con corri- autonomo, quale doveva divenire l'au- sia per lo stuolo di mulattieri e commer- spondenti in tutta Europa, legato a filo tomobile. cianti direttamente interessati a quel doppio ai Borromeo per i trasporti sul Aggiunti questi motivi alla sempre traffico, sia per lo Stato, il quale fa per- Lago Maggiore, all'uscita dalla Val maggior necessità di collegamenti tra i cepire un diritto di transito a Susa. d'Ossola. Sin verso il 1680, il Sempio- paesi transalpini, si arrivava cosi al Nel Cinquecento, di pari passo con il ne riesce a convogliare una buona par- progetto, ormai realizzato, di un trafo- fortunato sviluppo di Lione, cresce an- te del traffico dell'Italia centrale e set- ro autostradale sotto il Frejus, paralle- che l'importanza di questo valico, e tentrionale persino verso Lione. Qual- lo a quello ferroviario, per permettere con Emanuele Filiberto si inaugura una che decennio più tardi, i brillanti risul- il compimento di un grande itinerario direttrice che resterà fondamentale per tati del «Drang nach Osten» sabaudo europeo, l'È 13, lungo il 45° parallelo. Casa Savoia sino alla conquista totale portano all'acquisizione al Piemonte Da un punto di vista in prospettiva, bi- della Lombardia, nel 1859. Da Cateau- dell'odiato valico. È un grosso punto a sogna inquadrare l'avvenire del Frejus, Cambrésis a Villafranca sono trecento favore del Cenisio. Tuttavia, gli inte- come tutte le altre vie di comunicazio- anni giusti, nei quali tutti i mezzi sono ressi congiunti di Ginevra e Milano ne, nel nuovo contesto europeo. La impiegati dai Signori di Torino per fa- non permettono il totale abbandono di soppressione delle barriere doganali tra re del Cenisio il più importante, se non questa via di transito, e da Napoleone gli stati comunitari deve avere come ef- l'unico, valico fra l'Italia e la Francia, otterranno, poi, la sua piena riabilita- fetto uno sviluppo degli scambi com- ed eliminare la concorrenza degli altri zione con la costruzione di una grande merciali. Perché questo sviluppo si passi alpini. Abbastanza presto, in carreggiabile in luogo della vecchia possa realizzare, è necessario (oltre questa lotta fra i valichi alpini, il pri- mulattiera. all'armonizzazione dei contesti legisla- mitivo interesse puramente fiscale è Frattanto nella seconda metà del secolo tivi) non cozzare contro ostacoli natu- stato sostituito da un più evoluto spiri- XVIII, gli esperti piemontesi si danno rali e soprattutto contro la mancanza to mercantilistico, in cui «...il com- da fare per eliminarne la concorrenza. di vie di comunicazione, per cui il nuo- mercio di transito ... viene universal- Non si pretende più di concentrare il vo tunnel stradale si rivela assoluta- mente rimirato dal canto de' vantaggi traffico per Ginevra tutto sulla via del mente necessario nel quadro delle rela- inapprezzabili, che reca ad uno Stato, Cenisio. L'espansione dei domini sa- zioni franco-italiane. Questo non deve che debbasi dalle mercanzie attraversa- baudi sino al Tortonese, all'Oltrepò poi a sua volta restare un'opera mon- re per una longa estensione ... a prefe- Pavese, alla Lomellina, ha messo in ca, ma deve essere servito da una rete renza dell'utile, che sia per conseguirne mano ai piemontesi le vie del commer- viaria che non soffochi la valle in una l'Erario sopra i diritti...». cio di Genova con la Lombardia, la morsa di veicoli e di gas di scarico, Sotto questo profilo, i grandi nemici Svizzera, la Germania. Le grandi Stra- provocandone il collasso, ma che fun- del Cenisio sono il Monginevro e il de verso Nord sono ora sabaude. Ciò ga da arteria di scorrimento per il flus- Sempione. Il primo, più facilmente va- rende consapevole il governo di Torino so vitale dell'economia di una intera licabile del Cenisio, notissimo nell'anti- della necessità di ridimensionare la vallata, nonché della Regione di cui fa chità e nel Medio Evo, ha, per i Signo- propria politica stradale. Sino all'inizio parte. ri di Torino, il gran torto di essere va- del Settecento, la posizione e l'estensio- lico di confine, mal difendibile in caso ne degli Stati Sabaudi mettevano in lu- di guerra; inoltre, la strada che lo per- ce il solo grande tema dei traffici in di- corre attraversa soltanto il territorio rezione Est-Ovest. C'erano stati dei no- L'IMPORTANZA DEL CENISIO piemontese, mentre la strada del Ceni- tevoli tentativi per allargare lo schema NELLA POLITICA SABAUDA sio costituisce anche uno dei grandi as- e lottare anche con Genova e Marsiglia si di transito della Savoia. Il Sempione, per l'approvvigionamento del Piemon- poi, tende a togliere al Cenisio i transi- te, di Ginevra e di altri Cantoni Svizze- La storia stessa del Piemonte, in epoca ti da Milano a Ginevra e alla Francia, ri, fors'anche per arrivare fino al Re- moderna, si può largamente identifica- e cosi forse la maggior fetta del com- no, mediante il rafforzamento delle at- re con la storia delle vie di transito in- mercio internazionale altrimenti instra- tività commerciali di Nizza, e la valo- ternazionale che lo attraversano. Il do- dato via Torino-Cenisio-Savoia. Col rizzazione della strada del Colle di minio di Casa Savoia è sorto e si è svi- Monginevro la battaglia è vinta abba- Tenda. Il tema dei traffici Nord-Sud luppato nella regione alpina, lungo al- stanza presto, per quanto, al tempo era dunque stato preso in seria consi- cune antiche importanti vie di comuni- dell'occupazione francese di Pinerolo, derazione, ma era la posizione stessa di cazione terrestri fra Italia e Francia. Si esso riottenga un po' dell'antica fortu- Nizza a impedirne lo sperato rapido può parlare di una politica sabauda na. Col Sempione invece, la lotta con- sviluppo, e i risultati di quell'ambizio- delle grandi vie di transito internazio- ne politica erano stati assai scarsi. Ma nisio, a favore del quale si prosegui ora, che il commercio via terra di Ge- nella politica tradizionale, mentre ven- nova era caduto sotto il controllo sa- nero in tutti i modi possibili intralciate baudo, il problema si imponeva in tut- le comunicazioni attraverso il Mongi- ta la sua complessità e urgenza. Non nevro e il Sempione, né più si propose doveva profittarne il Sempione. Situato di migliorare decisamente le condizioni ai margini dello Stato, sempre concor- della strada del Gran San Bernardo. rente del Cenisio per i traffici Est- La via del Cenisio, nelle intenzioni del Ovest tra la Francia e la Lombardia, governo sabaudo, doveva restare la questo passo restava un nemico da preferita anche per le comunicazioni combattere. Gli esperti piemontesi del tra Genova, Ginevra e la Svizzera settore comunicazioni, nell'ultimo tren- nord-occidentale. Per la seconda diret- tennio del secolo XVIII, esaminarono trice, si impose subito la scelta di un invece, da un lato la possibilità di po- tracciato tale da conseguire la desidera- tenziare la linea del Gran San Bernar- ta deviazione del traffico tra Genova, do, che rispetto a quella del Sempione, la Svizzera e la Germania sud-occiden- presentava il grande vantaggio di un tale su una linea più diretta, che ta- più lungo percorso in territorio sabau- gliasse fuori la Lombardia, raddop- do, mentre per le merci che prendeva- piando invece la percorrenza sul terri- no la via di Nord e Nord-Est verso la torio piemontese. Si trattava di un ten- Svizzera centrale e orientale, i Paesi re- tativo audace, in cui gli interessi nani, la Baviera (e quindi dovevano, in economico-commerciali del Piemonte si pratica, passare per altri valichi quali il legavano strettamente a un piano poli- Gottardo e lo Spluga), si tentava di ot- tico, che prevedeva il diretto collega- tenerne la deviazione dalla linea di Pa- mento con la Germania ai danni di via e Milano su un percorso interno Vienna. agli Stati Sabaudi anche a Nord del Po sulla riva destra del Ticino. Di li a poco, con la conquista francese, la questione dei valichi occidentali do- veva porsi in maniera completamente I TRASPORTI FERROVIARI diversa, risultandone un decisivo mi- glioramento delle strade del Cenisio, del Monginevro e del Sempione, rese Si è visto come la catena alpina fosse tutt'e tre carreggiabili. Risultava avvia- una barriera difficilmente superabile ta anche la costruzione della strada dei per lo sviluppo commerciale, per cui Giovi, da Genova verso il Nord, e delle quando la scienza moderna, tramite la rotabili delle due Riviere. Frattanto, il scoperta e l'applicazione del vapore, grande commercio di transito tra Ge- come mezzo di trasporto, dette un no- nova, la Lombardia, la Svizzera e la tevole impulso allo sviluppo delle rela- Germania sud-occidentale, veniva av- zioni industriali tra le nazioni, bisognò viato sull'antica linea per Tortona, Vo- incominciare a pensare ad un mezzo ghera, Pavia, Milano, il Gottardo e lo per poter collegare le reti dei due Paesi Spluga. che si lambivano al di qua e al di là delle Alpi. Il Regno di Sardegna com- Nella Restaurazione, sconfitta a Vien- prendeva regioni sui due versanti delle na l'Austria che desiderava, logicamen- Alpi: Piemonte e Savoia, quindi sem- te, aggregare l'alto Novarese colla stra- pre più grande era la necessità di colle- da del Sempione alla Lombardia, la gare le due regioni. questione delle due grandi direttrici del Il problema del mantenimento dei col- traffico internazionale attraverso il Pie- legamenti con la Savoia per tutto l'ar- monte, Est-Ovest e Nord-Sud, si ripro- co dell'anno, si poneva come uno dei poneva in tutta la sua importanza al più assillanti per il governo sabaudo, governo sabaudo, accresciuta dall'av- che doveva venire incontro alle cre- venuta acquisizione agli Stati Sabaudi scenti esigenze dei rapporti personali, del Ducato di Genova. Quanto alla pri- amministrativi, commerciali fra Pie- ma direttrice, la scelta del governo do- monte e Savoia. Già fin dal 1850 veni- veva cadere, ancora una volta, sul Ce- va presa in considerazione l'idea di realizzare il passaggio del Cenisio con il progetto di una «linea per tranvay» presentato da una società inglese spe- cializzata in materia, la «Brassey and Co», che aveva già partecipato alla co- struzione della linea per Susa. L'idea del «tranvay» non fu mai rea- lizzata. La società inglese però non ab- bandonava il problema e preparava al- tri progetti. Ai due lati del Cenisio si trovavano i terminali delle ferrovie transalpine; a Susa da un lato, e St. Jean dall'altro, punti limite delle linee da Roma verso Parigi e vice- versa. Non era quindi da respingere l'idea di una linea regolare che colle- gasse questi due punti, passando dai 400 metri s.l.m. di Susa ai 2080 del Ce- nisio e scendendo ai 1000 m di St. Jean, su un tracciato di 80 kilometri. Il traguardo che si riprometteva la so- cietà era duplice: potenzialità in fatto di merci e passeggeri, e riduzione dei tempi di trasporto. L'idea del collega- mento veniva sviluppata dalla Brassey and Co che la portava avanti verso la fine degli anni Cinquanta, giungendo ad un progetto ambizioso, grazie al contributo dell'ingegnere John Fell, ideatore di una locomotiva a vapore idonea a trainare treni all'aperto, su pendenze dell'ordine dell'80%o, con raggi di curvatura non maggiori di 50 metri. Il sistema Fell consisteva nell'ot- tenere la maggiore aderenza necessaria a superare le forti pendenze mediante una terza rotaia detta «rotaia di frizio- ne», applicata in mezzo al binario e rialzata di 18 cm rispetto alle due ro- taie laterali. Contro la rotaia di frizio- ne venivano a premere due coppie di ruote orizzontali di cui erano munite le locomotive e la cui pressione, determi- nata da molle, poteva essere regolata dal macchinista. Questa ferrovia, inaugurata sulla stra- da del Moncenisio il 15 giugno 1868, andava da Susa a St. Michel con uno sviluppo complessivo di 77 km, aveva scartamento ridotto di m 1,20 e pen- denza massima dell'85%o. Nei tratti di pendenza inferiore al 40% le locomoti- ve procedevano ad aderenza naturale, come nelle ferrovie ordinarie; nei tratti ove la pendenza oltrepassava il 40%) In alto. La ferrovia Fell sul Moncenisio. era applicata sull asse del binario la ro- Da «L'Universo illustrato», 1869. taia di frizione. In alcuni tratti la linea Schema di compressore a colonna d'acqua. era riparata dalle nevi mediante gallerie riviste del tempo, mettevano in eviden- Il Grandis, il Grattoni e il Sommeiller artificiali. Il suo servizio tuttavia era za i problemi delle ferrovie italiane e pensarono poi di valersi delle cadute ostacolato dalle avverse condizioni at- ponevano in rilievo l'importanza del d'acqua disponibili sulle Alpi. Idearo- mosferiche, per cui nón fu mai un traforo delle Alpi per l'avvenire indu- no perciò un apparecchio, semplice ed mezzo sufficiente per le relazioni tra la striale e politico dell'Italia. efficace, che permetteva di utilizzare la Francia e l'Italia. Le guerre del 1848-49 distrassero l'at- forza motrice dell'acqua per compri- D'altra parte la soluzione della ferrovia tenzione dalla grande impresa, ma gli mere grandi quantità jli aria; l'apparec- FELL non era che un palliativo, poi- studi continuarono. L'ing. Maus con chio era un «compressore a colonna ché nel frattempo si era iniziata la co- successivi rapporti informava il gover- d'acqua». Consisteva, in sostanza, in struzione di un'opera colossale per no del risultato dei suoi studi, e nel un grande sifone metallico nel quale, a l'epoca (si era intorno al 1850/60): 1849 presentava il progetto definitivo. mezzo di un gioco di valvole manovra- l'apertura di una galleria sotto le Alpi In seguito comparvero molte altre pro- te da un piccolo motore, venivano in- che congiungesse le vallate di Susa e poste. Notevoli specialmente quelle trodotte alternativamente l'acqua e dell'Are, passando sotto il Frejus. dell'ing. G. B. Piatti di Milano, del fi- l'aria. Quando veniva aperta la valvola L'idea di sostituire la strada napoleoni- sico Daniele Colladon di Ginevra, di alimentazione, la colonna d'acqua ca del Moncenisio con una ferrovia dell'ing. Tommaso Bartlett di Londra, discendente comprimeva l'aria finché che, attraversando le Alpi unisse diret- e quella presentata nel 1853 all'Accade- questa, raggiunta la pressione voluta tamente la Savoia al Piemonte, nac- mia delle Scienze di Torino con la do- (che fu fissata in 6 atmosfere), penetra- que, si può dire, con l'apparizione stes- manda di brevetto da tre ingegneri as- va nel serbatoio nel quale veniva rac- sa delle ferrovie. Nel 1839, quando ap- sociatisi per lo studio del problema: colta. Terminata la compressione si punto si costruivano le prime ferrovie, Germano Sommeiller di St. Jeoire (Sa- chiudeva la valvola d'alimentazione e Giuseppe Médail di , voia), Sebastiano Grandis di Borgo si apriva la valvola di scarico dalla commissario alle dogane ed impresario San Dalmazzo (Cuneo), Severino Grat- quale sfuggiva l'acqua, mentre l'aria di lavori, proponeva di «creare una toni di Voghera, tutti e tre usciti esterna penetrava nel sifone. Si chiude- ferrovia internazionale che unisse l'Ita- dall'Università di Torino. va quindi la valvola di scarico, si apri- lia alla Francia in modo facile e breve, L'idea ormai maturava. Camillo Ca- va quella di alimentazione, e cosi di se- traforando le Alpi nel punto più stret- vour entrato nel 1850 a far parte del guito. to» che egli pratico dei luoghi, indica- ministero D'Azeglio e due anni dopo Il Grandis, il Grattoni e il Sommeiller va essere il colle del Frejus tra Bardo- salito egli stesso a capo del governo, ne avevano inoltre sperimentato la possi- necchia e . fu grande sostenitore; incoraggiò lo bilità di condurre l'aria compressa a studio dei mezzi adatti a rendere possi- Subito l'idea non fu presa in conside- grandi distanze senza notevole perdita bile il traforo, ed eliminò gli ostacoli razione; fu stimata un'utopia, un'im- di pressione. Con questa geniale inven- che altri Paesi cercavano di frapporre presa pazzesca; ma il Médail non si zione era dunque possibile mandare alla progettata linea internazionale. diede per vinto, e nel 1841, in un me- dall'esterno dentro la galleria l'aria Il Frejus era il primo traforo delle Alpi moriale diretto al governo subalpino, compressa destinata al duplice bisogno che si osava tentare; doveva avere una confermò e chiari la sua proposta. Si di fornire la forza motrice alle perfora- lunghezza di oltre 12 kilometri e data cominciava intanto a comprendere trici e di assicurare la ventilazione. l'altezza della massa rocciosa sovra- l'importanza che la creazione di comu- Cavour fece esaminare il progetto; fu- stante il tracciato della galleria, non nicazioni facili e rapide aveva per la rono eseguiti numerosi esperimenti sui era possibile pensare all'apertura di prosperità delle Nazioni; tutta l'Europa mezzi proposti per l'opera, con ottimi pozzi intermedi. Lo scavo doveva dun- e l'America del Nord erano in moto risultati. A quell'epoca era ministro dei que essere eseguito per due tratte op- per migliorare la navigazione fluviale e lavori pubblici del Regno Sardo Pietro poste di oltre 6000 metri ciascuna; la per costruire strade ferrate. Paleocapa, e fu proprio lui che, chia- ventilazione, con un solo sbocco al- Nel 1845 Luigi Des Ambrois, allora mato a presiedere una apposita commi- l'aria libera, sarebbe stata difficilissima ministro dei lavori pubblici, si convinse sione nominata il 20 ottobre 1849, di- e l'uso delle mine diventava impossibi- dell'opportunità di studiare il problema scusse e approvò il progetto dell'opera. le. Con i metodi ordinari di scavo il del traforo delle Alpi e ne diede incari- Le difficoltà di quegli anni non con- traforo avrebbe richiesto più di 50 anni co all'ingegnere belga Enrico Maus che sentirono di iniziare immediatamente i e la spesa sarebbe stata enorme. Biso- già aveva diretto la costruzione di altre lavori, ma fu ancora Paleocapa, insie- gnava trovare nuovi mezzi che accre- ferrovie, ed al geologo Angelo Sismon- me a Cavour ministro delle finanze, a scessero la potenza del lavoro e che da che doveva esplorare la struttura in- presentare nel 1857 al Parlamento Su- contenessero i costi e i tempi di scavo. terna del monte. Nello stesso anno, e balpino la proposta di costruzione del- L'idea venne realizzabile quando Ger- nel successivo, Ilarione Petitti, col suo la nuova galleria, che fu di nuovo ap- mano Sommeiller inventò un tipo di per- libro «Delle strade ferrate e del miglio- provata nella seduta del 26 giugno foratrice meccanica ad aria compressa, re ordinamento di esse», Camillo Ca- 1857, consentendo di iniziare i lavori derivandola da un progetto del Bartlett, vour e Cesare Balbo, con memorie e nella seconda metà dell'anno stesso. che avrebbe permesso lo scavo. articoli sulla Gazzetta Piemontese e su L'idea dello scavo era stata accolta e sostenuta da Cavour che ne aveva rav- visato l'importanza dal punto di vista economico, mentre la Francia, alla quale nel frattempo passava la sovrani- tà sulla Savoia, considerò quest'opera come un tentativo utopico, per cui i la- vori furono iniziati solo da parte italia- na, sotto la guida degli ingegneri Gran- dis, Grattoni e Sommeiller. Si tracciò l'andamento della galleria, si costruirono strade e condotte d'acqua, si eressero cantieri, uno a Bardonec- chia, l'altro a Forneaux sopra Modane, fu creato tutto quanto era necessario agli operai che a lavori inoltrati rag- giunsero i 2000 per ogni imbocco. Nel primo periodo, dall'ottobre 1857 a tut- to il 1860, si procedette lentamente con lo scavo a mano; cosi, in oltre tre an- ni, l'avanzamento fu soltanto di 725 metri dal lato di Bardonecchia e 485 dalla parte di Modane, con una media complessiva di un metro al giorno. Nel frattempo era stato completato lo studio del compressore idraulico, del ventilatore, della perforatrice e ne era stata affidata la costruzione alla Socie- tà John Cockerill di Seraing (Liegi); il Profilo longitudinale 12 gennaio 1861 la perforatrice mecca- della ferrovia deI Moncenisio. nica iniziò a fuzionare dal lato di Bar- donecchia. Ma anche con la perfora- zione meccanica il processo nei primi tempi fu lento date le enormi difficoltà collegate ad una nuova organizzazione del lavoro. Tutto questo non aiutava certamente a dissipare le diffidenze degli scettici e dei dubbiosi e a calmare i maligni. Dall'este- ro e dalle Provincie vicine, sarcasmi e di- leggi piovevano sui tre coraggiosi diret- tori, e veniva perfino richiesto di far ces- sare la spesa per un lavoro che non dava affidamento di riuscita. Avvenuta nel 1859 la cessione della Sa- voia alla Francia, fu stipulata a Parigi la convenzione 7 maggio 1862 colla quale veniva pattuito che il traforo do- vesse essere continuato a cura e sotto la responsabilità del governo italiano: «La Francia si assumeva però di con- correre nella spesa per la somma di 19 milioni di lire a condizione che il lavo- ro fosse compiuto nel termine di 25 an- ni a partire dal 1° gennaio 1862, e si impegnava di pagare un premio di lire 500.000 per ogni anno di anticipo sui 25 e di lire 600.000 per ogni anno di anticipo sui primi 15». C'era, in quella procedette regolarmente. La riuscita Il tratto Bussoleno-Bardonecchia, oltre convenzione, l'influenza dello scettici- era ormai assicurata. alle gallerie ricordate, ha richiesto la smo che allora dominava, ma c'era pu- Dal 1867 al 1870 l'avanzamento rag- costruzione di un gran numero di ma- re la prova della grande importanza giunse e superò la media di 4 metri al nufatti, specialmente per i numerosi at- che anche la Francia annetteva al solle- giorno complessivamente per i due im- traversamenti della Dora Riparia e dei cito compimento del traforo. bocchi. suoi affluenti. Si possono ricordare no- Intanto i direttori del lavoro avevano Il giorno di Natale del 1870 la sonda ve ponti in ferro per una lunghezza di perfezionato i loro apparecchi; dal traforava l'ultimo diaframma di 4 me- metri 218,53, e altri venti ponti, via- 1863 la perforazione meccanica era en- tri, che fu abbattuto il giorno successi- dotti, sottopassaggi, per un totale di 72 trata in azione anche dal lato di Moda- vo. Nel settembre del 1871 la galleria arcate la cui lunghezza varia tra i 6 e i ne e molti miglioramenti erano stati in- era compiuta, e il 17 dello stesso mese 30 metri. Nella tabella seguente è ri- trodotti nella condotta del lavoro. il treno inaugurale partito da Torino portato il profilo originale in lunghezza Si era giunti, in sostanza, a fare della alle 6,20 giunse felicemente a Modane. e altimetrico della linea da Torino fino perforatrice un piccolo apparecchio in- Il Grandis, il Grattoni e il Sommeiller alla Galleria del Frejus. gegnosissimo col quale si producevano avevano anticipato di 16 anni sui 25 meccanicamente tutti i movimenti che previsti dalla Francia. Il costo dell'ope- la mano dell'uomo fa fare allo scalpel- ra gigantesca fu di 68 milioni di lire, pari Linea del Frejus lo per forare la roccia, ed i movimenti a circa 5400 lire per metro lineare, e fu Altezza si succedevano con tanta rapidità che sostenuto per 27 milioni dalla Francia, Stazioni Distanza lo scalpello colpiva la roccia da 200 a 41 dall'Italia. Il traforo, eseguito in ret- s.l.m. 300 volte al minuto. Sette perforatrici tilineo, risultò di metri 12.233 e l'incon- Torino 0 249,00 montate su apposito affusto scorrevole tro dello scavo sui due fronti di avanza- Bussoleno 43,165 483,95 sul binario di servizio e guidate dai ne- mento avvenne in modo perfetto, con Meana 50,500 597,04 Chiomonte 57,200 773,01 cessari operai, aprivano in media 65 pochi centimetri di scarto. Salbertrand 66,814 1009,58 fori della profondità di circa un metro. La linea ferroviaria, lasciata Torino, Oulx 72,764 1069,33 Beaulard 78,614 1146,88 Terminati i fori, le perforatrici veniva- imbocca la Val Susa e da Bussoleno Bardonecchia 83,924 1260,67 no ritirate e protette dietro appositi comincia ad arrampicarsi sui versanti r il • Sud II) 84,464 portoni di sicurezza e cominciava il se- della montagna. A Bussoleno, spostan- Gallerla Nord IF) 96,700 condo periodo delle operazioni. dosi sul versante sinistro della vallata, Caricate le mine, si facevano brillare le si attraversano le gallerie di Colmosso La galleria del Frejus è a doppio binario. più vicine al centro e si apriva la prima e Martinetto, poi quella di Meana alla La sua lunghezza, coi due tratti curvili- breccia che poi si ingrandiva con lo cui imboccatura Nord si trova la sta- nei eseguiti alle estremità per raccordar- scoppio delle mine della periferia cosi zione omonima. Troviamo poi di se- la alle linee di accesso, era di metri da creare una galleria preparatoria di guito le gallerie di Cantalupo, Arnode- 12.820; ma nel 1881 a causa di movi- circa metri 3 di larghezza per metri ra, Ponte Alto, Molino, Grosse Pietre, menti verificatisi verso l'imbocco Nord, 2,60 di altezza, mentre un forte getto Morelli, Gorge, Taglieta e Balme. Si essendosi dovuto ricostruire un tratto in- d'aria compressa scacciava il fumo arriva a Chiomonte prima di imbocca- terno, raggiunse i metri 13.636. prodotto dalla combustione della pol- re una nuova serie di tunnel: Comba I due imbocchi si trovano: quello di vere; finito lo sparo delle mine, altri Scura, Peyron, Combetta, Exilles. Qui Bardonecchia a 1269 metri sul mare, operai su piccoli carrelli asportavano i dopo il villaggio e il forte omonimo, si quello di Modane a 1130. La galleria è detriti, altri armavano la galleria pre- attraversano le gallerie di Aquila, Qua- a due pendenze ascendenti verso il cen- paratoria; si prolungava poi il binario, glia, Serre-la-Voute, prima della stazio- tro; da Bardonecchia salvo un primo l'affusto delle perforatrici veniva spin- ne di Salbertrand. È questo il tratto breve tratto fortemente ascendente, il to contro la roccia e si riprendeva con più difficile della linea, che fu costrui- dislivello ha una pendenza mite non un nuovo attacco. Al seguito degli ope- to a binario unico, con una livelletta superiore all'I per mille; la salita da rai addetti alla perforazione, lavorava- molto accentuata, superando notevoli Modane è invece tutta a forte penden- no le squadre che ingrandivano lo sca- difficoltà ambientali e orografiche. za dal 23 al 28 per mille. Il punto cul- vo, costruivano i piedritti, le centine, le Dopo Salbertrand la linea, nuovamente minante è a metri 1295 sul mare ed a volte di rivestimento, fino a completare a doppio binario, arriva a Oulx pas- più di 1600 sotto la cima del monte; in la galleria definitiva. sando nelle gallerie di Jeraond e Pont questo punto, con la convenzione del Fu in sostanza, il procedimento che, Ventoux e sul viadotto di Rivosecco 10 dicembre 1874, fu stabilito il confi- sempre più perfezionato, servi alla co- lungo circa 200 metri e composto da 15 ne fra i due Stati. struzione di tutte le successive grandi arcate. Quindi attraverso Beaulard e gallerie. Bardonecchia si arriva all'ingresso del La ferrovia d'accesso sul versante fran- traforo, che con un percorso di 12.236 cese, da Modane a St. Michel, i cui la- Perfezionati dunque i meccanismi ed metri porta i convogli a Fourneaux nei vori erano stati interrotti nell'autunno organizzata molto abilmente la condot- pressi di Modane. del 1870 a causa della guerra franco- ta del lavoro, dopo il 1863 lo scavo germanica, fu completata soltanto il 16 ottobre 1871, e quel giorno segna la data dell'apertura di tutta la linea in- ternazionale. Il traffico si manifestò subito attivissi- mo. Nel primo anno di esercizio (1872) i 94 kilometri della linea da Torino al confine francese diedero un prodotto di 32.227 lire per chilometro, superiore di circa un quinto al prodotto medio della rete dell'Alta Italia. Nel 1875 il prodotto chilometrico era già salito a lire 35.877, e tale all'incirca si manten- ne per molti anni, anche per effetto dell'apertura della linea del San Got- tardo (1882) che ne arrestò il movimen- to ascensionale. Poi il traffico riprese ad aumentare rapidamente. Analizzando le caratteristiche della li- nea del Frejus, vediamo che su di essa fu adottata, verso il 1910, la trazione elettrica trifase, sostituita mezzo secolo più tardi dalla trazione in continua. Resta a discapito del Frejus l'alto coef- ficiente di virtualità (2,37) del tratto Bussoleno-Modane, per cui i 60,5 km reali diventano 143 virtuali, e a questa Linea Modane-Bussoleno: cifra fanno riferimento le spese di eser- confronto tra linea attuale cizio e tempi di percorrenza; il coeffi- e progetto di direttissima. ciente di virtualità è determinato dalle curve e dalle pendenze della linea, che raggiungono il 30%> nel tratto citato. La linea attuale del Cenisio, in ottime condizioni fino a Bussoleno e oltre St. Dati sulla linea ferroviaria Torino-Bussoleno-Bardonecchia-Modane Jean Maurienne, presenta brusche ca- dute di velocità e prestazioni nel tratto Situazione attuale Previsioni di miglioramento Modane-Bussoleno, dovuto anche al tratto a binario unico tra Bussoleno e 1983 1989 Salbertrand. To/Buss Buss/Bard Bard/Mod Buss/Bard To/Buss Buss/Mod Numerosi progetti sono stati stesi per sopperire agli inconvenienti citati, e qui se ne ricorda brevemente uno, propo- Linea; interventi Doppio bin. Bin. unico* Doppio bin. Raddoppio' Blocco automatico' sto nell'immediato dopoguerra: la co- Velocità base km/h 150' 100 85 struzione di una «direttissima» tra 130' 90 75 Bussoleno e Modane, con le seguenti Pendenza °/oo 11 30 30/28 caratteristiche: km 6,55 allo scoperto, Armamento kg/m 50 50 50 32,70 in galleria, di cui 27,2 in quella Peso per asse t 20 20 20 22 22 di valico con una pendenza uniforme Potenzialità N/g 140 86 120 120/130 220 180/190 dal 16,25% in galleria e del 18%) pri- Treni pass. ' N/g 25 loc 14 14 ma dell'imbocco del tunnel. La lun- 12 int 12 12 ghezza reale del percorso diminuirebbe Treni merci N/g 65 60 60 di 20 kilometri e quella virtuale di 60. Treni navetta N/g - - 20' Con una velocità media di 100 km/h si Utilizzo linea % 73 100 90 100 andrebbe in 25' da Bussoleno a Moda- ne, con un notevole risparmio in costi 1 5 Elettromotrici. Soppressi con l'apertura del traforo. e tempi, che ripagherebbero le ingenti 1 Treni normali. 6 Raddoppio completo Bussoleno/Salbertrand e banaliz- 1 Dati riferiti al 1977. zazione del traffico nel tunnel. spese di costruzione dell'opera. 4 In questi ultimi anni, sia pure con vi- Tratto Bussoleno-Salbertrand. ' Adozione del blocco automatico su tutta la linea. cende alterne collegate con i problemi — la rete stradale del '900 strada romana abbandonata senza la- dei finanziamenti statali, è stato porta- vori di manutenzione nel corso degli — il futuro, con l'apertura del tunnel to avanti il progetto di raddoppio del anni durante il periodo delle invasioni stradale e la nuova rete viaria. tratto Bussoleno-Salbertrand, certa- barbariche, fu costruita un'altra strada mente il tratto che presenta le difficol- Cerchiamo di seguire l'evoluzione sche- che da Torino raggiungeva Susa. tà maggiori dal punto di vista ingegne- matizzata attraverso una analisi dei La nuova strada passava tra le alture ristico e morfologico di tutta la linea singoli punti. moreniche di Rivoli, e attraverso Butti - del Frejus nell'alta Val Susa. La Valle, bisogna subito metterlo in ri- gliera Alta, giungeva ad Avigliana pro- Il secondo binario è stato progettato e salto, fu fin dall'antichità classica, la seguendo per Sant'Ambrogio; rasen- costruito in sede propria, staccandosi più diretta via di transito fra l'Italia e tando la base della montagna, sempre dal vecchio tracciato che viene raggiun- la Francia. La vicinanza della pianura sulla destra della Dora Riparia rag- to solo in corrispondenza delle stazioni ai valichi del Moncenisio e del Mongi- giungeva Chiusa San Michele, Vaie, intermedie. La linea, che si spera sarà nevro tanto sul versante francese che Sant'Antonino, Villarfocchiardo, San completata nel 1983, è già oggi in parte su quello italiano ha sempre rappresen- Giorio e Bussoleno, dove si ricollegava percorribile, permettendo così anche tato un punto di favore per questo iti- al tracciato della strada romana che se- l'effettuarsi di numerosi lavori di ma- nerario; ne è conferma il passaggio guiva fino a Susa. nutenzione sul vecchio tracciato, che di Annibale trecento anni prima di Nella parte alta della Valle verso il col- non potevano essere effettuati per l'al- Cristo. le del Monginevro, la strada mantenne to numero di convogli che vi transita- Richiamandoci al periodo della prima inalterato l'antico tracciato anche nei no. Quando la linea sarà completata, grande evoluzione della strada, e cioè tempi successivi senza sostanziali modi- tutto il traffico che vi gravita subirà un al periodo della massima espansione fiche; tutto mutò all'inizio del secolo deciso miglioramento, ancor più se su dell'Impero Romano, si può ricostruire XIX con la costruzione della grandiosa di essa verrà installato il blocco auto- la genesi delle strade nella Valle della strada napoleonica, prima vera arteria matico per il controllo della circolazio- Dora Riparia. La via romana, valicata la moderna che ha rivoluzionato, in certo ne e si adotterà, in caso di necessità, la Dora presso l'antica Augusta Taurino- qual modo, tutto il sistema stradale tecnica della canalizzazione del traffi- rum, risaliva per Lucento sulla sinistra viario fino a quel momento in servizio co, consentendo il passaggio di un ele- orografica della valle, raggiungeva la nella valle di Susa. vato numero di convogli. sommità della collina morenica a Pia- In questa maniera la linea del Frejus nezza e vi penetrava a Caselette, quindi tornerà ad occupare quella posizione di per Drubiaglio raggiungeva, superando I primi tentativi di strada attraverso rango che le spetta nei collegamenti lo sbarramento roccioso, Torre del Colle il Cenisio ferroviari tra l'Italia e la Francia, sop- e proseguiva per Caprie, Condove, Bor- portando il prevedibile incremento di gone, Foresto, fino a Susa. Sono passati oltre millecento anni dalla traffico che si avrà nel prossimo decen- La quasi totalità della strada romana è «Carta di divisione dell'Impero» ordi- nio per i trasporti su rotaia, senza con andata distrutta a causa dello straripa- nata da Carlo Magno nell'anno 806 in questo creare problemi col vicino tra- mento dei torrenti laterali, che hanno cui il Moncenisio era annoverato fra i foro stradale, con cui costituirà l'asse creato imponenti conoidi di deiezione principali valichi alpini. E millecento portante delle comunicazioni tra le due provocando danni e rovine. da quando su quel valico Luigi il Buo- nazioni transalpine. Da Susa la strada romana si diramava no aveva fondato, dotato e affidato a a destra verso Giaglione, a sinistra ver- monaci un Ospizio che, ora, giace se- so il Colle del Monginevro, mentre at- polto nelle acque di un lago artificiale. traverso Bardonecchia raggiungeva il Ma resta il ricordo che in quell'Ospi- Colle della Rho. In direzione di Gia- zio, fecero sosta Principi e Vescovi, glione penetrava agevolmente nella LE STRADE soldati e artigiani, pellegrini e monaci, Valle Clarea, che risaliva in tutto il tra- ATTRAVERSO LA VAL SUSA ambasciatori e «compagnoni» dei Cor- gitto fino al Colle Clapier per scendere pi di mestiere, che dovevano attraver- lungo il vallone delle Savine su Bra- sare il valico; certo non agevolmente, La storia delle comunicazioni in Val mans e si presentava come la via natu- date le condizioni primitive della viabi- Susa può essere raggruppata in grandi rale verso la Valle dell'Are. lità; spesso non senza pericoli e conse- Periodi: Nella direzione del Monginevro la via guenti paure. romana attraversava la Dora e risaliva — l'Evo Antico con le strade romane la Valle sulla sinistra orografica rag- Una testimonianza dei pericoli e delle — il periodo del Medio Evo giungendo Exilles ed Oulx. paure, è lasciata da un Segretario d'Ambasciata della Repubblica di Ve- — la Rinascita tra il '500 e il '700 Nel Medio Evo, sia per le mutate con- dizioni storico-ambientali con lo svi- nezia che nel 1582, in una «relazione» — le grandi strade napoleoniche del- alla Serenissima, annotava fra i guai l'800 luppo di nuovi borghi e insediamenti, sia per l'impraticabilità, forse, della del suo viaggio verso la Francia, di — l'apparizione della ferrovia aver dovuto attraversare «il giogo del Moncenis, ove i nostri facevano testa- mento quando havano a passarlo». Centocinquant'anni dopo il viaggio dall'Italia alla Francia attraverso il Moncenisio continua ad essere un guaio. L'estensore di un documento del Marzo 1730 annota che la strada verso il valico, sul passaggio obbligato Novalesa-Ferrera «appena capisce tal- volta i piedi del cavallo ed è molto erta e talvolta costrutta a forma di scaglio- ni». Arrivando poi alla Ferrera e ac- cingendosi a salire verso la Gran Cro- ce, le cose peggioravano. «Dalla Ferre- ra, alla Gran Croce, che è la Cima del Moncenisio, ci siam fatto portare, per- ché la strada è più tesa e pericolosa; oltre la molta neve, che inganna l'oc- chio». La neve abbacinava la vista del viag- giatore, ma la stessa neve, su alla ci- ma, gli rende un inatteso servizio. «Nella piana del monte sina alla Ra- massa siamo andati a cavallo... Verso la Ramassa, il vento di tramontana che qui chiamano "la tourmente", à prin- cipiato. Lasciati i cavalli, si monta su una scranna che chiamano "ramassa", per scendere o precipitare giù dalla montagna, col favor della neve». Alla fine però, e tutto sommato, le cose quel giorno dovettero andar bene per- ché «tutto il passaggio della montagna si è fatto in meno di cinque ore, quan- do nei giorni passati vi è chi à dovuto impiegarvi tre o quattro giorni». •• •'•••v.if. Passa un altro mezzo secolo e le cose sono ancora le stesse. Nel 1797, Napoleone, in viaggio da Milano a Parigi, prendeva per la prima II lago volta conoscenza del Cenisio. Poteva e la piana del Moncenisio. cosi misurare la grande importanza di Disegno di quel valico quale diretta via di comuni- W. Brockedon, 1827. cazione fra l'Italia e la Francia, e con- temporaneamente sperimentarne la ca- rente viabilità. Perciò ripassato il vali- co nell'anno 1800 e riesaminato con cura il problema, ordinava la costru- zione di una grande strada completa- mente nuova. Con decreto del 20 feb- braio 1801, stabiliva che questa strada, abbandonando il tracciato Ferrera- Novalesa per la fiancata della Punta Mulatera, toccasse Bar e Giaglione, e scendesse all'abitato di Susa con un percorso complessivo di 37 km. Il progetto esecutivo fu steso nell'anno 1802, appaltati i lavori nel luglio del 1803, l'opera veniva iniziata nell'estate dello stesso anno con imprese (Colom- bino, Rosazza e Gastaldi) e maestranze piemontesi. Nell'aprile 1805, Napoleone, che deve recarsi a Milano per la cerimonia dell'incoronazione, volendo constatare 10 svolgersi dei lavori, passa per il Moncenisio con la moglie Giuseppina. 11 pessimo tempo lo blocca con il suo seguito al Colle, dove pernottano all'Albergo del Cenisio, nell'attesa del- la fine della «tormenta» e poter ri- prendere il viaggio per Susa verso Mi- lano. Napoleone ripassava ancora per il Col- le nel 1808, quando i lavori volgevano ormai alla fine. Nell'anno 1809 la grande strada, che ancora oggi si per- corre, veniva aperta al transito, parten- do dai 1400 metri di Lanslebourg, toc- cando il vertice del Colle a 2080 metri, e scendendo ai 500 metri di Susa. Va- lutata in termini economici, fu un'ope- Susa. Stampa del 1821 da un disegno da! vero de! maggiore Cockburn. e carri, oltre a 37.000 cavalcature. ra nella quale furono spesi sette milioni Quanto alle comunicazioni di carattere e mezzo di franchi. pubblico, il vantaggio era dimostrato Napoleone non si era solo limitato a dal fatto che un servizio di «diligenze» seguire lo svolgimento della grande affidato alla Ditta Bonafous di Cham- opera stradale, ma anche dopo l'aper- béry, copriva il lungo e aspro percorso tura alla circolazione vi tornava spesso Lione-Torino (circa 300 km) in quattro per disporre provvedimenti al fine di giorni e mezzo; il prezzo era di 72 rendere sempre più agevole il percorso. franchi per persona, compresa la cena Nell'anno 1807, con suo decreto, aveva di ogni sera. elevato la piana del Cenisio a rango di Il numero di cavalli che occorrevano Comune (e tale rimase fino al 1823) per trainare alla sommità del valico con capoluogo la zona dell'Ospizio, e una diligenza, è più che una curiosità due sobborghi: la Gran Croce verso statistica. Sulla rivista «La Revue des Susa, la Ramasse verso Lanslebourg e deux Mondes» (novembre 1869) è pub- fornendolo di un contributo ecceziona- blicato che le grosse «diligenze di po- le di 150.000 franchi da impiegarsi nel- sta» sul tratto da Lanslebourg al Colle la costruzione di nuove abitazioni e di venivano trainate fin da quattordici ca- una chiesa con rango di Parrocchia di- valli. Non provoca quindi stupore, te- pendente dalla diocesi di Torino. Inol- nuto conto di tutte le possibili cause di tre, aveva ordinato che lungo la strada degradazione del manto stradale che la fosse costruito un certo numero di case manutenzione di una strada di monta- cantoniere con funzione di rifugi per gna di tal genere, situata in gran parte viandanti e di alloggi gratuiti per i ad un'altitudine tra i 1400 e i 2000 me- Cantonieri, questi ultimi abilitati al- tri, dovesse manifestarsi parecchio co- l'esercizio trattoriero, con esenzione stosa. delle tasse. Perciò, con decreto 20 gennaio 1811, Con questo grande complesso di fattori Napoleone deliberava, per la sua uten- sulla grande arteria di valico non si za, l'applicazione di un «pedaggio» tardò a segnare livelli di movimenti (nihil sub sole novi...), rapportato a prima sconosciuti. L'anno successivo capo di cavallo: 3 franchi per cavallo, all'apertura (1810) già transitavano sul se attaccati a vetture non su molle; 6 Colle 17.000 veicoli privati fra vetture franchi per cavallo, se a vetture sospe- se su molle. Questo decreto recava la motivazione: «per la buona manuten- zione della strada, e per spazzare la ne- ve d'inverno, in modo che il passaggio non sia mai interrotto». Con questo si toccava il «punto doloroso» di tutte le vie di comunicazione di alta montagna. Se ancora fosse stato necessario dimo- strare la grande importanza della Valle di Susa come canale dei traffici e delle migrazioni fra l'Italia e l'Europa nord- occidentale, la scelta di Napoleone, non determinata da interessi campanili- stici o da limitati vincoli territoriali, metteva definitivamente termine ad ogni incertezza. L'intuizione geniale nella scelta del tracciato, l'assoluta sta- bilità dei terreni alluvionali sui quali ri- sale, una maggiore distanza dal piede dei pendii montuosi, al riparo dalle frane e dalle deiezioni dei torrenti con- correvano a dare a questa strada un carattere di stabilità che quelle prece- denti non potevano presentare. L'im- postazione data da Napoleone al pro- si costituì sotto la direzione tecnica del getto di un'opera che aveva alla base La diligenza Torino-Lione Corpo Reale del Genio Civile il primo verso la Gran Croce. finalità militari, era stata sviluppata da nucleo delle strade nazionali, fra le Stampa del 1828 di W. Brockedon. tecnici francesi e si era poi concretata quali figuravano la strada napoleonica in una soluzione, che senza sostanziali e la strada del Monginevro fra Susa e modifiche di tracciato e sezione, ha Claviere; infine nel 1929 veniva for- sopportato e sopporta tuttora il traffi- mato un nuovo organismo per sovrin- co in condizioni soddisfacenti dopo nera, e per San Giorio e Bussoleno tendere a tutte le strade nazionali: raggiunge Susa, dove s'innesta sulla 170 anni di esercizio. l'A.A.S.S. (Azienda Autonoma delle Da Torino la strada napoleonica sale S.S. 24. Il tracciato della nuova strada Strade Statali), che con lo sviluppo del ricalca ancora fino a Borgone quello in Rivoli alla sommità dell'arco more- nuovo mezzo di trasporto che è l'auto- nico, scende poi nella Valle della Dora della strada romana e assimila, oltre mobile, impostava il primo programma Borgone, il tracciato della strada me- Riparia, percorre la pianura sulla de- a carattere nazionale per l'ammoderna- stra orografica, tocca S. Antonio di Ran- dioevale. mento ed il potenziamento delle strade In effetti, nel tempo non vengono mo- verso, Avigliana, S. Ambrogio, Chiusa di primaria importanza. San Michele, S. Antonino, fino a Villar- dificate le grandi direttrici, proprio per La strada napoleonica, da Torino per la validità degli elementi fondamentali focchiardo, dove su un ponte in pietra Susa e Moncenisio, diventa la S.S. passa sulla riva sinistra della Dora. che le hanno determinate: condizioni n° 25 «del Moncenisio», mentre la ambientali, orografiche, di esposizione. Da Borgone per Bussoleno fino a Susa strada nazionale da Susa al Mongine- la strada si mantiene verso il centro Il tracciato della nuova strada subisce vro, viene classificata S.S. 24,«del la pesante ipoteca delle esigenze milita- della Valle allo scopo di evitare i danni Monginevro». Ha inizio cosi il proces- dei torrenti, quindi prosegue verso il ri, si presenta tortuoso sia planimetri- so di ammodernamento di questi im- camente che altimetricamente, non Moncenisio sulla destra del Torrente portanti. itinerari che, con il continuo Cenischia. adatto ad un traffico moderno costitui- aumento del traffico motorizzato, as- to da mezzi pesanti di sempre maggiori La strada napoleonica, costeggiando il sumeranno un peso sempre maggiore tonnellaggi e di elevate velocità, e ca- versante Nord della Valle per Giaglio- negli interscambi turistici-commerciali ratterizzato da alte punte di traffico sia ne, Molaretto, Bar, raggiunge la piana fra la Francia e l'Italia. pesante che leggero. In ogni caso è un di San Nicolao, quindi la Gran Croce Alle soglie della seconda guerra mon- tracciato con caratteristiche nettamente ove comincia il Pianoro del Cenisio, diale nasce, con finalità prettamente inferiori a quelle di una strada proget- infine il Colle con una pendenza media militari, la strada di arroccamento da tata e costruita oltre cento anni prima. fra Susa ed il Colle del 6%, per poi di- Alpignano a Susa, per Caselette, Con- La strada militare, negli anni successivi scendere a Lanslebourg. dove, Borgone, la quale passa sulla de- alla guerra, venne classificata statale Con la costituzione del Regno d'Italia, stra della Dora nei pressi della Giaco- con la denominazione S.S. n° 25 «D» (Diramazione del Moncenisio) e succes- 2) sboccare in una zona dalla quale sia traffico dalle zone di influenza del tra- sivamente, nel 1958, S.S. n° 24 (del possibile il raccordo con la grande via- foro autostradale hanno portato alle Monginevro) con itinerario: Torino-Al- bilità francese; seguenti prudenti previsioni: pignano-Borgone-Susa-Oulx-Claviere. 3) possibilità di formare un piazzale — per il 1985 un traffico totale di 3 Le due strade statali permettono una adatto per i servizi necessari, utilizzan- milioni di veicoli unificati; buona viabilità nella parte bassa della do la discarica dei detriti della galleria. — per il 1995 un traffico totale di circa Valle, viabilità oggi nettamente miglio- 5 milioni di veicoli unificati, cioè di rata con l'entrata in esercizio della tan- Il collegamento ha inizio sulla R.N. 2,86 milioni di autovetture e 730.000 genziale di Torino; tuttavia si dimo- n° 6 a valle del villaggio di Freney e veicoli industriali. strano ancora insufficienti, come livel- giunge al piazzale dei servizi sito nel lo di servizio, nei tratti fra Susa-Oulx- Vallone di Rieu-Roux. Claviere, e fra Susa ed il confine del Il tracciato del traforo, lungo 12,5 ki- Moncenisio. lometri, tocca le basi di due pozzi in- CONSIDERAZIONI SUL FUTURO Da diversi studi effettuati e dalle rile- termedi di ventilazione, situati, uno nel DELLA VIABILITÀ vazioni dell'Anas fatte nel 1975, si può tratto francese, l'altro in quello italia- vedere che il livello di servizio di que- no. La galleria, nel profilo altimetrico IN VAL SUSA ste due arterie è quasi in tutta la lun- longitudinale, ha la pendenza costante CON RIFERIMENTO ghezza tra valori di E ed F (quindi dello 0,5%, in discesa dall'imbocco ita- ALLA NUOVA VIABILITÀ condizioni di saturazione) e solo per liano a quello francese, al fine di ren- PROPOSTA brevi tratti scende ad un livello accetta- dere minimo lo sforzo richiesto dalla bile (C, D). componente attiva della gravità, e con- Bisogna anzitutto mettere in evidenza sentire, cosi, anche agli autoveicoli in- che con la realizzazione del traforo au- dustriali più pesanti la velocità di circa tostradale del Frejus, la Valle di Susa, Le caratteristiche della galleria 60 km/h e rendere rapido, anche in sa- pur dotata di due arterie nazionali (le autostradale lita, lo smaltimento del traffico. statali n° 24 del Monginevro e n° 25 La galleria è dotata di due corsie di m del Moncenisio), molto probabilmente A questo punto si possono esaminare 3,50, ognuna specializzata per il pro- non sarà in grado di smaltire il traffico le caratteristiche della galleria autostra- prio senso di marcia, separate da una che scenderà dal nuovo traforo. dale la cui apertura segna l'inizio di un doppia linea continua, con ai due lati, Ciò che congestionerà la viabilità esi- nuovo capitolo nelle comunicazioni contro le pareti, due banchine di m stente, condizionando in tal modo non della Val Susa. 1,25. La larghezza della galleria, al solo il traffico di transito ma anche L'imbocco italiano si trova sul versante piano dei marciapiedi, è di m 9,50. quello locale, sarà il flusso costituito Nord-Ovest della Valle di Rochemolles Apposite piazzole di sosta si trovano al dagli automezzi adibiti al trasporto alla quota di circa 1296 metri sul livel- suo interno. merci. lo del mare e si apre circa 170 metri a Il traffico massimo è previsto in 1800 Nelle previsioni di traffico del Frejus, monte della testata del traforo ferro- veicoli l'ora. La velocità massima am- si parla di oltre 250.000 transiti di vei- viario. messa sarà di 80 km/h, ma in salita i coli commerciali all'anno, con una me- Per i servizi (polizia, dogana, pedaggi, veicoli più pesanti non potranno supe- dia giornaliera di circa 800; in seguito ecc.) e per il rapido deflusso del traffi- rare i 60 km/h, per cui praticamente la tali flussi dovrebbero incrementarsi fi- co, l'imbocco utilizza il grande piazzale velocità media sarà compresa fra i 60 e no a triplicarsi entro un ventennio formato con i detriti del traforo ferro- gli 80 km/h. dall'apertura. viario, ulteriormente ingrandito me- Il sistema di ventilazione adottato per A questo traffico, che interessa l'intero diante le discariche della nuova galleria la galleria del Frejus è analogo a quello percorso lungo la Valle di Susa, va ag- con una superficie di circa 40.000 mq. cosiddetto pseudo-trasversale utilizzato giunto sia il traffico che continuerà ad L'imbocco francese è situato sul fianco già, con ottimi risultati, in quella del utilizzare il Colle del Moncenisio sia il sinistro della Valle dell'Are, 170 metri Monte Bianco. traffico del Colle del Monginevro, sia circa sopra il fondovalle, alla quota di Una complessa apparecchiatura di con- quello avente origine o destinazione 1227 m s.l.m.; si apre a circa 1700 me- trollo della purezza dell'aria lungo tut- nell'ambito della Valle stessa, sede di tri ad Est dell'imbocco della galleria ta la galleria, darà continuamente in- importanti insediamenti industriali e ferroviaria francese. Questo tracciato è formazioni alla cabina di comando sul- commerciali nel suo fondovalle. Pre- stato scelto dopo un attento esame tec- la velocità degli autoveicoli e della loro vedere quindi una media di 1000 au- nico e geologico delle soluzioni possibi- reciproca posizione, sul numero di vei- tomezzi commerciali al giorno non è li, per varie ragioni: coli che percorrono in ogni istante le un'ipotesi azzardata. 1) assicurare l'ingresso in roccia discre- due corsie di circolazione, e comanderà L'importanza dei trafori e lo sviluppo ta ad un livello che consentisse di ri- automaticamente l'intervento dei venti- del traffico che li usa, può essere segui- durre al minimo la pendenza della gal- latori. to nella tabella che riporta l'evoluzione leria; Studi sulla prevedibile affluenza di dei passaggi attraverso gli altri due Lanslebout

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grandi trafori delle Alpi nord-occi- dentali: il Monte Bianco e il Gran San Traffico ai trafori alpini del Monte Bianco e del Gran S. Bernardo Bernardo. Le tre componenti del traffico veicola- 1970 1973 1978 re lungo la Valle di Susa, che sono for- mate dal traffico commerciale e indu- Monte Bianco striale, dal traffico turistico e da dipor- Autovetture 616.000 100 737.000 119 795.000 129 to, e da quello pendolare legato a mo- Veicoli pesanti 113.000 100 251.000 222 443.000 392 tivi di lavoro e familiare, sono fatal- Gran S. Bernardo mente destinate ad incrementarsi, an- Autovetture 591.000 100 460.000 118 490.000 125 che prescindendo dall'apertura del tra- Veicoli pesanti 25.000 100 38.000 125 65.000 260 foro stradale e dalla realizzazione di quinquennio dal 1960 al 1965 pari allo zione di una superstrada. In particola- 0,85, mentre per gli anni dal 1975 al re, sarebbe necessario l'allargamento 1985 si prevedono i seguenti indici di della base stradale ad almeno 14/15 elasticità: metri; l'eliminazione delle pendenze su- periori al 5%; l'adattamento di una 1,2 per la Francia corsia riservata al traffico lento, alme- 1,1 per la Svizzera no per i tratti in salita; e soprattutto la 1,05 per l'Italia costruzione di varianti e circonvallazio- ni eliminando ogni interferenza con la Se queste previsioni si avvereranno, è lo- viabilità locale; tutto ciò comporta un gico ricavarne delle conclusioni nel sen- notevole impegno finanziario. so che, a mano a mano che l'indice di Ma anche costruendo la superstrada densità automobilistica per ogni singola della Valle di Susa, molto probabil- nazione si avvicina ai livelli di saturazio- mente, date le caratteristiche del traffi- ne, maggiori saranno gli indici di circo- co previsto lungo la direttrice, in breve lazione, con tendenza ad espandersi in tempo questa si rivelerebbe certamente progressione più che geometrica. prossima ai livelli di saturazione, ripro- Per quanto riguarda il traffico da di- ponendosi nuovamente il problema del- porto, si possono fare osservazioni la realizzazione di una infrastruttura a analoghe a quelle indicate per il traffi- traffico specializzato, evidenziando co turistico. Inoltre occorre rilevare l'inopportunità del palliativo offerto che il fenomeno dei trasferimenti di fi- dal miglioramento della rete attuale. ne settimana in località di campagna, è La direttrice Lione-Torino per il Mon- un fenomeno che assumerà aspetti via cenisio è stata fin dal 1950 inclusa, dal- via sempre più preoccupanti dal punto la Convenzione di Ginevra, tra gli iti- di vista viario, per l'esigenza di fornire nerari europei per i quali ogni Stato a sempre maggiori masse infrastrutture aderente si impegnava a dare priorità comode e veloci, atte a valorizzare ai ìniglioramenti ed alla sistemazione; sempre meglio il tempo libero. tale Convenzione fu resa esecutiva in Riferendosi in ultimo al traffico locale Italia con leggi del 1952 e 1956, ma e diretto, bisogna tenere conto del pro- nessuna opera sostanziale e concreta di gressivo decentramento delle industrie miglioramento è stata realizzata nel oggi presenti nell'area metropolitana, tratto Torino-Moncenisio. con tendenza a trasferimenti dal capo- La costruzione del traforo e dell'auto- luogo alla periferia. strada sono connessi tra di loro, e il Queste prospettive condizionano le pre- primo potrà beneficiare fortemente visioni del futuro assetto territoriale dell'esistenza della seconda, per non delle zone interessate e impongono una restare un'opera monca. realistica visione dei problemi che sono Nella Francia sud-orientale è in fase loro connessi. di realizzazione la rete autostradale al- pina che comprenderà gli assi Ginevra- Si è cosi arrivati a sentire la necessità Chambery-Grenoble, Pont Royal-Cham- di costruire un collegamento di tipo bery-Lione, e Grenoble-Lione, che si autostradale tra il traforo e la tangen- raccorda al sistema autostradale fran- ziale torinese. cese che è la grande direttrice Lille- Per la descrizione del tracciato e le pre- Parigi-Marsiglia. La Valle della Mau- una infrastruttura di tipo autostradale. visioni di traffico, si rimanda all'arti- rienne sarà collegata alla nuova rete al- In particolare, per il traffico turistico è colo comparso sul n° 11/12 1979 di pina a Pont Royal mediante la Route facile prevedere che il sempre più alto «Cronache Economiche» in cui veniva Nationale n° 6 opportunamente tra- indice di mobilità dell'automobilista analizzata dettagliatamente la fattibilità sformata in superstrada con caratteri- medio europeo, determinerà presto va- tecnico-economica di questa importan- stiche autostradali. lori di traffico sino a qualche tempo te opera. addietro non facilmente calcolabili. Si I valori riportati indicano che comun- A questo punto si può brevemente ac- può accennare a un dato emergente da- que le attuali strade della Valle di Susa cennare a qualcuna delle caratteristiche gli studi di traffico relativi al traforo non sarebbero in grado di sopportare tecniche che contraddistingueranno del Frejus. L'indice di elasticità del un simile traffico se non dopo sostan- l'autostrada. traffico internazionale interessato alla ziali trasformazioni e adeguamenti, del È noto che questa, secondo il progetto regione alpina occidentale è stato per il tipo, almeno, di quelli per la realizza- redatto dagli uffici tecnici della Provin- eia di Torino e della SITAF, si può con- erano conosciute con i nomi di Gallia siderare distinta in due tronchi: il pri- Cisalpina e Gallia Transpadana, è stata mo da Rivoli a Susa, l'altro da Susa fatta la proposta di chiamarla «l'au- allo svincolo di Oulx e quindi a Bardo- tostrada delle Gallie». necchia. Il primo tratto manterrà le ca- Se la Valle di Susa vuole ritornare ad ratteristiche delle autostrade di pianu- essere la via che già Cesare riteneva la ra, anche se si incontreranno notevoli più breve e adatta («qua proximum difficoltà costruttive a causa della na- iter in ulteriorem Galliam in Alpes tura dei terreni attraversati e per l'esi- erat »), occorre dotare il nuovo traforo genza di salvaguardare quanto più è del Frejus di quelle vie di comunicazio- possibile gli insediamenti urbanistici e ne che gli permettano la necessaria in- industriali esistenti e le unità produtti- tegrazione con la grande rete nazionale ve agricole locali." stradale, senza costringerlo ad una di- Il secondo tronco ha caratteristiche di mensione locale nell'odierno contesto autostrada di montagna, e qui la com- di dimensione europea. plessità dei problemi tecnici è tale per cui le soluzioni costruttive dovranno essere del tutto particolari, ed alcune anche estremamente ardite. Vi saranno inoltre problemi di gestione del tronco montano, tra i quali devono essere inclusi quelli concernenti la pro- tezione delle strutture dall'innevamento BIBLIOGRAFIA e dal gelo, e la sicurezza della marcia anche in condizioni atmosferiche av- SEGUSIUM, Le Vie di Comunicazione in Val di verse. Susa. Estratto n° 9, Susa 1972. Pure in presenza di queste difficoltà, ACCADEMIA DELLE SCIENZE, Problemi connessi con lo sviluppo tecnologico ed economico del che portano i costi medi di realizzazio- Piemonte e Regioni limitrofe. Trafori e grandi ne a valori di certo superiori ai 5 mi- vie di comunicazione. «Atti», Torino 1972. liardi di lire per kilometro, con punte M. G. BONNET-COLETTO, Il Traforo del Frejus. di oltre 8 miliardi per i tronchi di mon- Segusium, opera citata. G. BOTTA, Autostrada dqlla Val Susa. Segu- tagna, l'autostrada è stata progettata sium, opera citata. nelle sue dimensioni per velocità di ba- CAMERA DI COMMERCIO, Autostrada Torino- se sui 100 km/h, con spartitraffico Bardonecchia. «Cronache Economiche», centrale, banchine di sosta laterali ed n° 12, Dicembre 1979. L. CARANDINI, Il grande Valico. Novara, 1960. infine con una corsia di arrampicamen- B. CORAZZI, Panorama du chemin de fer des Al- to per il traffico lento, nei punti dove pes Cotiennes-Montcenis. Firenze, 1871. la pendenza supera il valore del 3%. E. EHRENFREUND, La ferrovia dei Moncenisio, Va anche rilevato che particolare cura 1871-1921. Torino, 1921. è stata riservata alla tutela del paesag- FF. SS., Rivista tecnica delle Ferrovie Italiane. 1913. gio, specie nei tratti montani e per ga- R. GRISOGLIO, Nuovi collegamenti attraverso le rantire le aree adiacenti all'autostrada Alpi. «Trasporti Industriali», n° 253, Marzo da qualsiasi possibilità di pericoli che 1980. possano derivare da calamità atmosfe- G. GUDERZO, Vie e mezzi di comunicazione in Piemonte dal 1831 al 1861. riche o idrogeologiche. G. GUDERZO, La politica dei trafori e la scelta del Frejus nel programma di sviluppo della Padania. Superiore. « Atti Accademia delle Scienze», Torino 1970. F. MARCONCINI, Cavalcata nei secoli attraverso il Cenisio. Segusium, opera citata. CONCLUSIONE R. MERLINI, Le comunicazioni in Piemonte viste da un ingegnere. Torino, 1959. N. D. MINA, Le strade nazionali. Segusium, Per inserire l'Autostrada Valsusina in opera citata. un più vasto contesto stradale, quello G. PETRUZZI, Le ferrovie della Valle di Susa della E. 13 dell'asse autostradale dalle origini ad oggi. Segusium, opera citata. Torino-Lione, e per evidenziare la sua REGIONE PIEMONTE, IRES, ELC, Politiche di co- municazione in Valle di Susa. Milano, 1977. funzione di collegamento tra due regio- V. ZIGNOLI, Lineamenti de! progetto del traforo ni che ai tempi dell'Impero Romano autostradale del Frejus. Segusium, opera citata. UN SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE PER LA MOBILITA' PUBBLICA A. Crotti-1. Iannelli

mente in esperimento nei Comprensori PREMESSA di Biella, Vercelli e Borgosesia — si basano essenzialmente sulla definizione I servizi di linea interurbani su gomma di due soli regimi tariffari disponibili del Piemonte erano già nel 1977, in all'utente: termini di percorrenza, oltre i 70 milio- — regime ordinario, in cui la tariffa ni di autobus km, di cui circa 40 milio- ordinaria è composta da prezzi propor- ni da imputarsi ad aziende private in zionalmente crescenti coi chilometri o concessione. meglio con gli scaglioni chilometrici; L'elevato numero delle aziende stesse — regime scontato, in cui è concesso operanti nel settore (oltre 100) e la uno sconto sulla tariffa ordinaria a chi mancanza di un aggiornamento degli «viaggia di più» (nel senso di numero strumenti legislativi hanno però forte- di viaggi) nel corso dell'anno, fermo mente ostacolato quel processo di rior- restando che la decisione di usufruire ganizzazione e razionalizzazione che del sistema di sconti è individuale e si avrebbe dovuto costituire il principa- fonda su un calcolo di convenienza in le compito ed obiettivo dell'ente pre- relazione all'uso (in termini di frequen- posto. tazione) che si fa dei mezzi di trasporto Se si esaminano i risultati economici pubblico. In particolare il sistema di dell'esercizio, ci troviamo di fronte ad sconti è stato predisposto in modo da un costo complessivo di circa 68,5 mi- offrire le prime 180 corse ad un prezzo liardi di lire contro un ricavo di solo con sconto costante al variare della di- 21,4 miliardi con un disavanzo che il stanza, e tutte le altre corse ad un complesso dei contributi erogati dalla prezzo fisso ed indipendente dalla lun- Regione non è stato in grado di ghezza del viaggio, e quindi con sconti 1 ripianare . Dai dati esposti, anche se variabili al variare della lunghezza stes- sommari, appare evidente che non esi- sa del viaggio. ste equilibrio fra costi e ricavi e che il loro andamento storico può solo far A supporto del sistema tariffario dovrà prevedere un deterioramento futuro del essere attuato un sistema informativo fenomeno. Da parte della Regione che consenta di conoscere essenzial- nondimeno vi è una obiettiva difficoltà mente le caratteristiche: ad individuare i corretti parametri in — degli spostamenti degli utenti in re- base ai quali elargire i contributi, e per gime tariffario scontato; contro esiste la volontà di perseguire, attraverso idonei strumenti legislativi e — dell'offerta dei servizi. tecnici, l'obiettivo di legare i propri in- Tali conoscenze permettono di quanti- terventi contributivi alle effettive pre- ficare gli elementi utili ai fini della stazioni svolte dal servizio. contabilizzazione dei costi secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 1-80 ed in particolare all'erogazione dei contributi: LA LEGGE REGIONALE 1-80 — per minori ricavi derivanti dalla ap- plicazione delle tariffe preferenziali; In tale ottica s'inquadra la nuova legge — per servizi non remunerativi, in at- regionale n. 1-80 che prevede anche tuazione dei piani comprensoriali dei l'applicazione di un nuovo sistema ta- trasporti. riffario unitario che permetta da un la- to di unificare a livello regionale tariffe e documenti di viaggio e nel contempo consenta di disporre di un sistema in- formativo continuo in grado di fornire OSSERVAZIONI i dati di esercizio in base ai quali rior- ganizzare il settore ed elargire i contri- Le principali osservazioni di carattere buti. I principi generali che ispirano il generale che avanzano alla proposta re- sistema tariffario regionale — attual- gionale riguardano il sistema informa- tivo che, a nostro giudizio, non pare particolarmente utile soprattutto in — le caratteristiche dell'offerta di tra- adeguato alla politica regionale dei tra- quanto si è dimostrato che è largamen- sporto, con riferimento al servizio ef- sporti pubblici ed agli obiettivi puntua- te infondato il timore che l'utenza rea- fettivamente svolto; lizzati nella legge n. 1-80. gisse in termini negativi all'esperimen- — le principali caratteristiche organiz- Il concepire un sistema informativo ri- to. Tra i rilievi riscontrati durante l'at- zative aziendali riferentisi al personale, volto esclusivamente all'utente del si- tuazione del sistema si evidenziano i se- turnazione e mezzi. stema in regime tariffario scontato rite- guenti: niamo che ponga una grossa limitazio- — l'uso del biglietto multiplo o della Il sistema tariffario ed informativo do- ne agli obiettivi di pianificazione per tessera mensile studenti è rigidamente vrebbe quindi garantire all'utente la due ordini di motivi: legato al percorso prescelto; possibilità di spostarsi in qualunque — tali utenti non rappresentano che — il viaggiatore può coprire il tragitto punto del territorio regionale con qua- una quota, anche se importante, dei prescritto in abbonamento utilizzando lunque mezzo di trasporto pubblico viaggiatori del sistema di trasporto più autobus su un percorso alternativo (autolinee o ferrovie o servizio urbano), pubblico; più lungo, pur avendo pagato la tariffa in quanto la ripartizione dell'esercizio relativa alla tratta minore in quanto il delle linee fra diverse aziende di tra- — il sistema di contributi «per minori sporto non può e non deve condiziona- ricavi» derivanti dalla applicazione del- sistema tariffario in esperimento è strutturato sul criterio della minima di- re gli spostamenti degli utenti, se non le tariffe preferenziali, penalizza enor- in modo marginale ed occasionale. memente gli utenti cosiddetti «ordina- stanza fra due punti per il calcolo delle tariffe; Va precisato che logicamente il sistema ri» dato che le tariffe ordinarie vengo- non dovrebbe comportare particolari no anch'esse stabilite dalla Regione e — nel caso di cambiamento del per- difficoltà nell'attuazione, onde non ag- che i conseguenti introiti coprono una corso, per motivi connessi alla mobilità gravare, oltre il dovuto, le aziende di elevata quota degli introiti totali. di lavoro o altro, occorre acquistare un lavoro amministrativo. nuovo documento (plasticard) e non si I principi generali su esposti permetto- Tali osservazioni sono confermate sia possono utilizzare le corse rimaste nel no di precisare i vincoli cui deve soddi- dai dati consuntivi regionali relativi al biglietto multiplo; sfare un sistema tariffario informativo 1978, sia dalla sperimentazione in atto — scarsa possibilità di confronto tra i unificato a livello regionale, e precisa- nei Comprensori. Infatti con riferimen- dati punzonati sul plasticard e quelli ri- mente riteniamo che il sistema debba: to al servizio svolto nel 1978 i viaggia- prodotti sul biglietto multiplo, in quan- tori trasportati con autobus sui servizi to la perfezione della casella sul docu- — risultare unitario ed omogeneo sul interurbani di concessione regionale so- mento non consente un controllo effi- piano regionale e deve poter essere ap- no stati complessivamente 112.534.000, cace; ciò può indurre l'utente ad abusi plicato in prima istanza da tutte le di cui 45.500.000 (circa il 37%) tra- del tipo che più persone ad esempio aziende che effettuano trasporti inte- sportati da aziende private. Tale utenza possono utilizzare biglietti multipli de- rurbani in concessione ed in un secon- ha viaggiato nel 27,5% dei casi con bi- rivanti da un unico documento. do tempo anche dalle aziende che ef- glietto ordinario e per il restante fettuano trasporti urbani con possibili 72,5% dei casi con abbonamento. La estensioni ad altri modi di trasporto; percorrenza media dell'utenza è risulta- ta di 13,18 km, con valori leggermente — essere applicabile sia per i cosiddetti superiori per i viaggiatori muniti di bi- «utenti sistematici» sia per gli «utenti glietto ordinario; tale andamento porta SUGGERIMENTI occasionali » che nel loro viaggio si av- ad avere valori percentuali diversi nella valgono di uno o più mezzi di traspor- to indipendentemente dalle aziende ripartizione dei passeggeri km fra ab- Per una corretta ed efficiente pianifica- esercenti le linee; bonati e non, rispettivamente del zione del trasporto pubblico regionale 71,9% e del 28,1%. Per quanto riguar- riteniamo pertanto sia necessario tener — assicurare a parità di percorrenza da i proventi del traffico è interessante conto in egual misura delle due catego- un trattamento unitario a livello regio- osservare che ben il 51,6% degli introi- rie di utenza — occasionale e sistemati- nale, garantendo sconti progressivi ti è dovuto ai biglietti ordinari, e che ca — sia nella definizione del sistema all'aumentare della percorrenza annua quindi i cosiddetti spostamenti «occa- tariffario, che di quello informativo; in effettuata dall'utente; sionali» hanno una elevata incidenza particolare quest'ultimo dovrà fornire — poter consentire l'introduzione, per in termini economici rispetto a quelli principalmente: «sistematici». ogni campo d'uso del mezzo pubblico, — le caratteristiche della mobilità degli di un sistema informativo continuo da Con riferimento ai primi risultati della utenti (e non solo degli abbonati) risol- cui risultino il movimento passeggeri sperimentazione del sistema tariffario e vendo il problema dell'interscambio fra con le rispettive relazioni di origine e informativo regionale nei Comprensori diversi sistemi di trasporto pubblico o di destinazione, l'utilizzazione del ser- 2 di Biella, Vercelli e Borgosesia , va ri- fra diverse aziende esercenti nel territo- vizio offerto, e tutti quei parametri che levato come tale fase si sia dimostrata rio regionale; consentono un agevole controllo di ge- stione aziendale e una contabilizzazio- re che, in generale, non si può ipotiz- ne dei costi secondo quanto previsto zare una proporzionalità diretta fra co- Tabella 1. Esempio di sistema tariffario per trat- te di lunghezze pari a 2 km. dalla legge regionale n. 1-1980 ed in sto e distanza, per cui si ritiene che il particolare per l'erogazione dei contri- sistema tariffario regionale debba arti- (3) (4) buti in modo più estensivo di quanto colarsi in modo tale da considerare, 11) (2) non sia possibile effettuare con l'attua- come elemento fondamentale, la dimi- nuzione del costo unitario del trasporto Scaglione Sconti Costo L/tratta le proposta regionale di sistema (per tratte tariffari viaggio viaggi minori ricavi e per servizi non remune- con la distanza percorsa. (percorrenza) % comulativo comulati rativi), e più precisamente per l'eroga- L'applicazione di una tariffa differen- zione dei contributi riferentesi: ziale sul singolo viaggio o su gruppi di 1 - 10 100 1000 100 viaggi è, però, da considerarsi sconsi- 11 - 20 90 1900 95,00 al rinnovo ed al potenziamento del ma- 21 - 40 80 3500 87,5 gliabile sia per il tipo di servizio reso teriale rotabile, degli impianti e delle 41 - 80 70 6300 78,8 dagli autoservizi in concessione sia per 81 - 160 60 11100 69,4 attrezzature per l'esercizio e per la rior- le caratteristiche dell'utenza, mentre ri- 161 - 320 50 19100 59,7 ganizzazione tecnico-produttiva dei ser- 321 - 640 40 31900 49,8 teniamo che una diminuzione del costo 35 54300 42,4 vizi; 641 - 1280 unitario del trasporto possa ottenersi 1281 - 2560 30 92700 36,2 156700 30,6 alle quote di ammortamento del mate- con l'introduzione di una tariffa scon- 2561 - 5120 25 riale rotabile, degli impianti e delle at- 5121 - 7680 20 207900 27,1 tata sul totale delle percorrenze cumu- 7681 - 10240 15 246300 24,1 trezzature e sulle quote di accantona- late dall'utente fino ad un certo perio- 10241 - 12800 10 271900 21,2 mento delle indennità di anzianità; 12801 - 15300 5 284700 18,6 do dell'anno. da 15301 3 al subentro di Enti o di aziende pubbli- Al fine di poter individuare con suffi- che nei servizi di trasporto; ciente approssimazione l'origine e la — semplificare l'emissione, l'acquisto destinazione dei viaggi, si è ipotizzato 24 km ciascuno, cumula 5280 tratte e e la contabilizzazione dei documenti di di suddividere i percorsi in tratte di sopporterebbe un costo pari a lire viaggio e fornire una conoscenza ag- lunghezza opportuna e di stabilire in (156.000 + (5280 — 5120) X 20) = giornata della domanda e dell'offerta conseguenza dell'ipotesi precedente, 159.200 corrispondenti a lire 30,2 per di servizio: ciò permette all'azienda di che per ogni gruppo di tratte percorse tratta e quindi usufruisce di uno sconto disporre dei dati analitici dell'esercizio venga assegnato uno sconto decrescen- di circa il 70% sulla tariffa ordinaria; ed all'Ente Pubblico di espletare le sue te sulla base tariffaria, svincolandosi in mentre viaggiatori che compiono in un funzioni di controllo volte a razionaliz- tal modo sulla lunghezza del singolo anno 40 viaggi ad esempio di 6 km o zare e pianificare gli interventi tecnici viaggio e creando un andamento del di 40 km di lunghezza cumulano 120 ed economici a livello di unità territo- prezzo funzione della distanza (somma tratte o 800 tratte con un costo di lire riale di gestione e/o di macro-aggrega- delle tratte) percorsa globalmente. 8700 (lire 72,5 per tratta) nel primo ca- zioni. A titolo di esempio si riporta in tabel- so e di lire 37.500 (46,9 lire per tratta) la 1 una ipotesi tariffaria funzione del nel secondo. numero di chilometri (tratte) percorsi È evidente pertanto dalla colonna (4) da qualsiasi utente durante l'anno. che un tale sistema tariffario garantisce Per individuare con sufficiente appros- da un lato a tutti gli utenti un tratta- UN ESEMPIO simazione le origini e le destinazioni, i mento unitario e consente all'operatore percorsi si ipotizzano suddivisi in tratte pubblico un elevato grado di flessibilità È noto che la tariffa è lo strumento costanti di lunghezza pari a 2 km. Co- nel momento in cui desidera la pro- tramite cui l'azienda tende a realizzare me si interpreta l'ipotesi tariffaria di gressione degli sconti (colonna 2). almeno l'equilibrio fra costi e ricavi e cui alla tabella 1? Un utente che per- che essa viene riferita all'elemento co- corre ad esempio viaggi di lunghezza di sto del trasporto, altresì è altrettanto 4 km (pari a 2 tratte), paga il 100% consolidato purtroppo il principio che della tariffa per le prime 10 tratte, il l'onere di gestione può non essere com- 90% della tariffa per le successive 10 tratte (2° scaglione), l'80% della tarif- A PROPOSITO pletamente sostenuto dall'utente per DI DOCUMENTI DI VIAGGIO cui nel caso in cui il trasporto sia di fa per le successive 20 tratte (3° sca- preminente interesse collettivo, il relati- glione e cosi via). Nella colonna (3) vo onere viene generalmente sostenuto della tabella è stato calcolato il costo Sulla base dei principi enunciati si può in parte o totalmente dalla collettività del viaggio cumulato fino allo scaglio- prevedere l'utilizzo di due soli docu- tramite gli enti preposti (Stato, Regio- ne delle tratte di cui alla colonna (1) menti di viaggio: ni, Comuni, ecc.). nel caso in cui per una tratta sia stata ipotizzata ad esempio una tariffa pari a) un primo documento personale, che Generalmente il principale parametro a a 100 lire. Ad esempio un viaggiatore dà diritto ad usufruire della tariffa cui si rapporta il costo del viaggio è la che in un anno compie 440 viaggi di scontata ed al progressivo sconto tarif- distanza del viaggio ma è bene precisa- fario sui successivi viaggi effettuati; b) un secondo documento impersonale il trasporto né su percorsi alternativi a a tariffa ordinaria, che può avere il va- quello abituale. lore del viaggio di andata o andata e Tale limitazione ovviamente presenta ritorno, oppure quello corrispondente gli inconvenienti, di cui alla premessa, ad un certo numero di tratte (tipo tes- penalizzando decisamente l'utente che sera a punti o biglietto chilometrico). impiega occasionalmente il mezzo o che lo impiega su percorsi svariati e/o La pezzatura della tessera chilometrica su mezzi di aziende diverse. potrà essere variabile in funzione della Nella versione finale, per contro, il si- esigenza dell'utente, ma la progressivi- stema proposto è in grado di fornire i tà degli sconti sarà la medesima per dati informativi di cui sopra, senza tutti. escludere peraltro qualsiasi tipo di uti- È importante rilevare che l'impostazio- lizzo del mezzo di trasporto pubblico. ne della tariffa e dei documenti di viag- gio, cosi come sono stati ipotizzati, rende possibile senza sensibile aggravio di spesa, la conoscenza della mobilità pubblica, di costoso e difficile reperi- mento se ottenuta tramite i classici si- stemi, mediante la registrazione a bor- do del veicolo anche dei dati relativi all'origine ed alla destinazione di ogni singolo viaggio. Questo può avvenire attraverso un di- spositivo, situato a bordo dell'auto- mezzo, in grado di annullare il valore della tessera corrispondente al viaggio effettuato e di riconoscere e registrare il numero di tratte corrispondenti, es- sendo stata individuata la tratta, corri- spondente alla fermata tramite la pre- disposizione del dispositivo da parte dell'autista. In tal modo il bigliettaio e l'utente stesso, introducendo nel dispo- sitivo a bordo del veicolo il documento di viaggio di valore corrispondente al prezzo contato delle tratte comulate e componendo il prezzo (o il percorso) del viaggio, permette l'individuazione e la registrazione, con riscontro anche per l'utente, della relazione origine- destinazione, nonché dei dati di eserci- zio per l'erogazione dei contributi re- gionali. Qualora si voglia gradualizzare l'intervento introducendo inizialmente un sistema semplificato, i documenti saranno equivalenti ad un certo nume- ro di tratte corrispondenti al viaggio abituale o ad un multiplo di questo e quindi si configurano come «tessera abbonamento».

Logicamente nella attuazione del siste- NOTE ma semplificato il documento, sia esso ordinario che scontato, può essere im- 1 Convegno su «Politiche per il sistema dei trasporti piegato e sarà abilitato solo per quella pubblici su strada», giugno 1978, Torino. determinata relazione e non è quindi 2 Dott. ROMANO AZARIO CAZET, La riforma regionale sul sistema dei trasporti pubblici: primo bilancio di una utilizzabile né su percorsi ove necessita sperimentazione. Vercelli, febbraio 1980. NOTE AD UN CONVEGNO CEE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI Franco Alunno

Dai rifiuti può essere ricavata una quan- nellate prodotti ogni anno dai nove * • » tità ingente di materiali e di energia: paesi, cosi suddivisi: questo è ormai risaputo, ma tra il rico- L'industria europea dell'imballaggio — 1000 milioni di tonn. di rifiuti agri- noscimento della potenzialità economica potrebbe, da parte sua, apportare un coli; dei rifiuti e una concreta politica di ge- reale contributo alla soluzione dei pro- stione degli stessi a fine di recupero c'è — 300 milioni di tonn. di fanghi di de- blemi dell'ambiente, proponendo dei di mezzo il proverbiale mare. purazione delle acque residuali; prodotti che permettano: Tutto sarebbe molto semplice infatti se — 200 milioni di tonn. di rifiuti di 1) una riutilizzazione o impieghi multi- le famiglie, le convivenze, le imprese consumo, di cui il 50% di rifiuti dome- pli, secondo i casi; agricole, commerciali e industriali fos- stici e il resto di rottami di ferro, pneu- 2) un recupero, un riciclaggio e una eli- sero organizzate in modo tale da pro- matici, oli usati, ecc.; minazione facili; durre la minor quantità possibile di ri- fiuti e fossero soprattutto in grado di — 200 milioni di tonn. di rifiuti mine- 3) l'utilizzazione di materiali a più de- renderne possibile una raccolta selezio- rali e ceneri di combustibili; bole intensità di energia; nata. — 150 milioni di tonn. di rifiuti indu- 4) la riduzione di certi effetti inquinan- Le tendenze dell'età del benessere, pre- striali. ti dei materiali di fabbricazione e dominanti fino agli inizi degli anni '70, dell'imballaggio. hanno invece totalmente trascurato il problema rifiuti, estendendo al contra- Posto che gli obiettivi di una corretta * * * rio continuamente la quantità e la va- politica di gestione dei rifiuti sono la rietà degli stessi. lotta all'inquinamento e la riduzione L'utilizzazione dei rifiuti in agricoltura Le preoccupazioni degli ecologi prima, dello spreco, appare importante coglie- consiste nell'uso dei fanghi di risulta le valutazioni sui «limiti dello svilup- re se dalla Conferenza di Londra sono degli impianti di depurazione dei rifiuti po» poi, e infine gli aumenti del prez- scaturite indicazioni operative, ma su organici e nell'utilizzazione del com- zo del petrolio hanno indotto ad una questo punto la risposta appare pur- post, derivato dai rifiuti solidi urbani e più attenta riconsiderazione del proble- troppo negativa, tenuto conto della va- talora anche industriali. Gli effetti be- ma, e si è cosi assistito ad un fiorire di stità del tema e anche della eccessiva nefici sui terreni derivano dall'apporto iniziative locali e nazionali miranti al rigidezza di certe posizioni espresse di azoto, fosforo e potassio, ma si pro- risparmio e al recupero di materiali e dalle diverse parti sociali, in particolare spettano nel contempo problemi di in- di energia. sul problema dell'imballaggio. Su que- quinamento del suolo dovuti alla pre- Anche la Comunità Economica Euro- sto tema si è assistito infatti ad uno senza, talora rilevante, di metalli come pea ha a più riprese affrontato il pro- scontro tra il rappresentante degli im- lo zinco, il cadmio, il piombo e il ra- blema con ricerche, raccomandazioni e prenditori, difensore della libera inizia- me. Si ritengono pertanto necessarie ri- direttive agli Stati membri ed ha infine tiva e quello dei sindacati dei lavorato- cerche che accertino la quantità tollera- ravvisato la necessità di proporre uno ri, fautore di una rigida regolamenta- bile di tali metalli e quindi una regola- scambio di idee e di esperienze sull'ar- zione. mentazione della fabbricazione del gomento in un convegno, dedicato ap- È certo invece che proprio su questo compost. punto alla gestione dei rifiuti, che si è problema è necessario un approccio La descrizione delle esperienze in atto tenuto a Londra nello scorso mese di «morbido», che tenga conto delle di- ha testimoniato l'impegno in questo giugno. verse situazioni, delle prestazioni ri- campo di Germania, Francia e Olanda. Trattandosi del primo convegno della chieste alle varie categorie interessate CEE sull'argomento ed essendo lo sco- (produttori, distributori e consumatori) po quello di uno scambio di idee e di e della necessaria gradualità di introdu- esperienze, le materie affrontate sono zione di misure anti spreco. Per quanto riguarda la carta da mace- state tutte quelle che in qualche modo È opportuno cioè proporre obiettivi ro, è stato calcolato che la Comunità concernono i rifiuti, dall'imballaggio, limitati e graduali che tengano conto consuma attualmente 30 milioni di ton- ai rifiuti rischiosi, dall'utilizzazione dei di tutte le fasi di vita degli imbal- nellate di carta e cartone all'anno: 14 rifiuti nell'agricoltura alla possibilità di laggi. Occorre innanzitutto una politica milioni sono prodotti con fibre di ori- ricavare energia dai rifiuti, dai rifiuti comune degli Stati CEE perché «certe gine comunitaria (5 milioni di tonnella- di demolizione alla gomma alla carta misure prese separatamente dagli Stati te di fibre di legno, e 9-10 milioni di fi- straccia alla plastica. membri possono intralciare gli scambi bre riciclate da carta da macero). Le Una sessione del convegno è stata inol- commerciali e contravvenire al diritto importazioni di carta e cartone o di fi- tre dedicata all'esame delle ricerche comunitario; e i tipi di azione pro- bre ammontano quindi a 16 milioni di svolte o in programma nella Comunità. posti devono tendere contemporanea- tonn. all'anno, che costano 6 miliardi La dimensione del problema rifiuti nel- mente a due scopi: la riutilizzazione di UCE (questo deficit è il secondo in la Comunità può essere riassunta con degli imballaggi e il riciclaggio dei valore dopo quello dei prodotti petroli- le cifre seguenti: 1800 milioni di ton- materiali ». feri). come materia prima e un incremento sere considerato un problema isolato, Le attività di ricerca comunitarie del recupero, che è attualmente intorno ma è necessario coglierne la problema- al 30% del consumo apparente. tica globale per migliorare o affinare le Il 12 novembre 1979 il Consiglio della CEE ha deciso che I mezzi d'azione proposti, dal lato del- tecniche di demolizione e nel contempo per un periodo di quattro anni la Comunità attui un pro- la domanda sono: tentare di arrivare ad una smontabilità gramma di ricerca e sviluppo nel settore del riciclo dei totale o migliorata delle costruzioni. rifiuti urbani ed industriali (materie prime secondarie!. 1) promozione dell'uso di carta ricicla- Lo stanziamento è di 9 milioni di UCE. Tale programma prevede attività messe in opera me- ta da parte degli uffici pubblici; diante azioni indirette, che consistono in progetti di ri- cerca su temi specifici finanziati al 50% dalla Comunità, 2) sviluppo delle tecniche di valorizza- e attività nazionali da coordinare a livello comunitario, zione che permettano ai prodotti carta- senza partecipazione finanziaria della Commissione. Relativamente ai pneumatici usati, Le attività del primo tipo sono ripartite in tre settori, ri contenenti una certa proporzione di principale fonte di approvvigionamento all'interno dei quali sono stati definiti alcuni temi di ri- fibre riciclate di essere concorrenziali, di gomma di recupero, si constata che cerca: dal punto di vista della qualità e del attualmente nei paesi CEE vengono Settore I — Ricupero di materiali e di energia dai ri- prezzo, con la carta fabbricata con pa- utilizzate 140.000 tonnellate degli stes- fiuti urbani. sta vergine; si, su un totale disponibile di 800.000 Temi: 1 — Tecnologia della cernita dei rifiuti alla rin- tonnellate, pari a circa il 18%. fusa; 3) elaborazione di specifiche per i di- — Separazione pneumatica; versi tipi di carta, che permettano da Si nota anche che la quantità di pneu- — Frantumazione - separazione; un lato di definire a priori la qualità matici usati disponibili ogni anno è — Nuove tecniche di separazione; piuttosto abbondante, ma si pongono 2 — Ricupero di materiali; della carta fabbricata all'uso cui è de- — Carta; stinata, e dall'altro di evitare la presen- problemi di costi eccessivi nelle fasi di — Materie plastiche; za di sostanze contaminanti. raccolta e di preparazione per il rici- 3 — Ricupero di energia; claggio. È quindi necessario organiz- 4 — Nuovi sistemi di raccolta e trasporto. Dal lato dell'offerta si propone di: zarsi adeguatamente per ridurre questi costi. Settore II — Trattamento termico dei rifiuti. 1) remunerare i servizi resi dai recupe- Temi: 1 — Pirolisi e gassificazione. ratori per il lavoro di raccolta di rifiuti effettuato; Settore III Fermentazione e idrolisi. Temi: 1 — Digestione anaerobica; 2) promuovere contratti di fornitura a Una conferenza come quella di Lon- 2 — Idrolisi dei carboidrati. lunga scadenza fra recuperatori e fab- dra, che come è già stato notato, si proponeva come scopo principale uno Le attività nazionali da coordinare a livello comunitario bricanti; comprendono: scambio di idee e di esperienze fra i 3) sovvenzionare gli investimenti che nove Stati della Comunità porta neces- Settore I — Cernita dei rifiuti domestici. favoriscono l'impiego della carta da sariamente a confrontare la situazione Temi: 1 — Valutazione dei progetti di cernita; macero. 2 — Metodi di campionatura e di analisi dei ri- italiana con quella degli altri Stati. fiuti domestici; Se l'attività, sia delle imprese che degli 3 — Valutazione dei rischi sanitari; enti locali, non appare in Italia molto 4 — Recupero dei metalli non ferrosi; 5 — Nuovi sistemi di raccolta e trasporto. Il reimpiego dei rifiuti di cemento da de- inferiore a quella di altri Stati, l'ele- molizione di edifici si impone non sol- mento che più individua la nostra si- Settore II — Trattamento termico dei rifiuti. tanto dal punto di vista ecologico, ma Temi: 1 — Recupero di metalli e di vetro dai residui tuazione è quello di una mancanza dell'incenerimento e della pirolisi. anche perché esso può fornire granulati quasi assoluta di un coordinamento e per la fabbricazione del cemento. Il fat- di un indirizzo globale su tutta la com- Settore III — Fermentazione e idrolisi. to di trovare campi di applicazione per il plessa materia dei rifiuti. L'Italia infat- Temi: 1 — Trasformazione in concime organico cemento riciclato può rendere necessario (compost). ti non si è ancora dotata di una legge utilizzare nuove tecniche di demolizione: organica sulla gestione dei rifiuti e le Settore IV — Recupero dei rifiuti di gomma. per esempio si potrebbe demolire in mo- competenze in materia sono ancora ri- Temi: 1 — Ricostruzione dei pneumatici; do selettivo per evitare le impurità nel partite fra Ministeri diversi, talché è 2 — Riduzione delle dimensioni; 3 — Rigenerazione e riciclo della polvere di cemento riciclato. perfino difficile procurarsi i dati sul gomma; D'altra parte costruire tenendo presen- problema rifiuti. 4 — Pirolisi. te la possibilità di smontare è una nuo- Occorre allora che il Parlamento ap- va strategia che, fin dal progetto di co- provi rapidamente la nuova legislazio- Appare dunque molto importante au- struzione, introduce una tecnica di de- ne, che definisca le competenze e stabi- mentare l'utilizzazione della carta da molizione che rispetta l'ambiente. Nei lisca i criteri generali della gestione dei macero per ridurre la nostra dipenden- prossimi anni sarà necessario rivedere rifiuti, ivi compresi gli indirizzi per fa- za dall'estero sia in valuta che in ri- le prescrizioni che concernono la fab- vorire il risparmio di materiali e di sorse. bricazione del cemento in funzione del- energia, e che si dia vita ad una strut- Come obiettivi, si ritiene ragionevole la possibile sostituzione dei granulati tura con il compito di orientare e con- un aumento dell'utilizzazione dal 40% con le macerie o con altri rifiuti. trollare le attività degli operatori pub- al 60% dell'impiego di carta straccia Il riciclaggio del cemento non deve es- blici e privati in questo campo. I RAPPORTI AL CLUB DI ROMA Ecidi Bellando

Fondato nel 1968, il Club di Roma è que fattori fondamentali, «l'umanità è una associazione apolitica che riunisce destinata a raggiungere i limiti naturali scienziati, economisti, pianificatori, dello sviluppo entro i prossimi cento educatori e uomini d'affari di tutto il anni. Il risultato più probabile sarà un mondo, uniti dalla comune preoccupa- improvviso, incontrollabile declino del zione sui destini dell'umanità. Periodi- livello di popolazione e del sistema in- camente esso commissiona ricerche di dustriale: 2) È possibile modificare gruppo concernenti vari aspetti della questa linea di sviluppo e determinare problematica mondiale. Verranno qui una condizione di stabilità ecologica ed brevemente esaminati i sette rapporti al economica in grado di protrarsi nel fu- Club di Roma, apparsi fra il 1972 e il turo. La condizione di equilibrio glo- 1979. Non è possibile, naturalmente, bale potrebbe essere definita in modo condensare in poche pagine studi di tale che venissero soddisfatti i bisogni cosi vasta portata e cosi ricchi di anali- materiali degli abitanti della Terra e si, intuizioni, proposte; scopo di que- che ognuno avesse le stesse opportunità sto articolo è di stimolare l'interesse di realizzare compiutamente il proprio del lettore che, spero, vorrà ricorrere potenziale umano. 3) Se l'umanità op- direttamente ai testi per saperne di più terà per questa seconda alternativa ... (in Italia sono editi da Mondadori). le probabilità di successo saranno tanto maggiori quanto più presto essa comin- cerà ad operare in tale direzione». La crescita dei cinque fattori citati è molto accentuata (è di tipo esponenzia- le); in particolare, creano gravi proble- DALLO SVILUPPO mi l'espansione economica nei paesi ALL'EQUILIBRIO GLOBALE industrializzati e l'aumento della po- polazione nei paesi poveri. Il pro- Il primo rapporto al Club di Roma, cesso di sviluppo economico si svolge apparso nel 1972, è il celebre I limiti oggi in modo tale da accentuare in dello sviluppo, opera di studiosi del valore assoluto il distacco tra paesi Massachusetts Institute of Technology ricchi e paesi poveri: «il ricco si fa (M.I.T.) coordinati da Dennis Mea- sempre più ricco, mentre il povero fa dows. figli ». Il punto di partenza del rapporto è il Quali sono i limiti dello sviluppo? So- seguente: il mondo è un sistema chiu- no i limiti invalicabili delle risorse che so, un sistema globale integrato estre- il nostro pianeta può fornirci. Ad mamente complesso, all'interno del esempio, nel settore degli alimenti, ri- quale agiscono un'infinità di fattori, chiederebbe enormi investimenti rende- strettamente legati fra loro; occorre re fertili le terre ora incolte; la disponi- perciò considerare il mondo, e i suoi bilità di terre arabili diminuisce per via problemi, globalmente. di impieghi urbani e industriali; l'ac- Viene studiata l'interazione, nel conte- qua diviene via via più scarsa in rap- sto mondiale, di cinque fattori critici: porto alla richiesta; «anche nell'ipote- la rapida crescita della popolazione, la si, estremamente ottimistica, di coltiva- produzione di alimenti, l'industrializza- re tutte le aree disponibili, ancora pri- zione crescente, l'esaurimento delle ri- ma dell'anno 2000 l'umanità si troverà sorse naturali, il deterioramento del- di fronte a una drammatica carenza di l'ambiente. terra». Messo a punto un modello formale, La disponibilità di materie prime non è rappresentante la Terra, elaborato con infinita: «al ritmo di consumo attuale, l'aiuto del calcolatore elettronico, si è probabilmente destinato a crescere, la cercato di indagare le tendenze dei cita- grande maggioranza delle materie pri- ti cinque fattori nei prossimi decenni. me non rinnovabili di impiego più co- Ecco le conclusioni cui gli studiosi del mune raggiungerà costi proibitivi nel M.I.T. sono giunti esaminando le giro di un centinaio d'anni. ... La bre- proiezioni del modello: 1) se l'attuale vità del tempo di raddoppiamento di crescita continuerà inalterata nei cin- molte attività umane, combinandosi con le enormi dimensioni dei fenomeni la prospettiva di gravi catastrofi, e che interessati, ci porterà a toccare i limiti soddisfi i bisogni di tutti gli abitanti DALLA CRESCITA naturali del processo di sviluppo in un della Terra. INDIFFERENZIATA ALLA CRESCITA ORGANICA tempo sorprendentemente breve. ... In che modo? Autocontrollando il pro- Tutte queste difficoltà scaturiscono da cesso di espansione: la crescita, anche una sola, semplice circostanza: la Terra quella industriale, va ridotta. Occorre Il secondo rapporto al Club di Roma, ha dimensioni finite». stabilizzare il livello di popolazione e Strategie per sopravvivere (Mankind at Che accadrà, secondo le proiezioni del quello del capitale industriale, impo- the turnig point) è opera di un gruppo modello del mondo adottato? Se non si nendo che il tasso di investimento si di ricercatori diretti da Mihajlo Mesa- apporteranno correzioni fondamentali mantenga uguale a quello di deprezza- rovic ed Eduard Pestel. all'attuale sistema mondiale, la crescita mento; occorre ridurre il consumo di Tra il primo e il secondo rapporto esi- della popolazione e l'espansione del ca- materie prime; occorre indirizzare l'at- stono alcune differenze di fondo: pitale industriale si arresteranno, per- tività economica verso la produzione di — Il mondo non è un tutto omogeneo, ché il nostro pianeta non sarà in grado servizi piuttosto che verso la produzio- ma occorre tener conto delle disparità di sostenerli; superando i limiti natura- ne di beni materiali di consumo; occor- (di cultura, di tradizione, di sviluppo li, si avrà un collasso provocato re ridurre l'inquinamento; occorre ac- economico) esistenti tra le sue regioni. dall'esaurimento delle risorse non rin- crescere la disponibilità di cibo (anche novabili. Pur muovendo da stime otti- se ciò può apparire «antieconomico») — Anziché un collasso del sistema mistiche, lo studio del M.I.T. traccia per evitare la sottoalimentazione; oc- mondiale, si verificheranno collassi as- questo quadro del nostro futuro: «il corre «prolungare la vita» delle terre sai prima della metà del prossimo seco- capitale industriale cresce fino a un li- arabili e dei prodotti industriali; oc- lo, ma in regioni diverse, per motivi di- vello che richiede un afflusso enorme corre impiegare i ritrovati della tec- versi e in tempi diversi. Poiché il mon- di materie prime, per cui il processo di nologia, e insieme cambiare alcuni do è un sistema, tali catastrofi avranno crescita è accompagnato dal progressi- dei valori fondamentali della società ripercussioni profonde nel resto del vo depauperamento delle riserve; ma umana. pianeta. ciò provoca una lievitazione dei prezzi La crescità si arresterà: bisogna decide- — Una soluzione per evitare tali col- delle materie prime, per ottenere le re se intervenire a padroneggiarla o la- lassi è possibile solo in un contesto pla- quali occorre impegnare frazioni cre- sciare che sia la natura a troncarla. netario e con azioni globali adeguate. scenti di capitale, a discapito degli in- Lo stato di equilibrio è quella condi- Se non si sviluppa un contesto adatto a vestimenti. Alla fine gli investimenti zione «in cui popolazione e capitale ri- tali azioni globali, nessuna regione sarà non riescono più a seguire il passo del mangono sostanzialmente costanti, gra- in grado, da sola di evitare le conse- deprezzamento del capitale, e si verifi- zie al controllo esercitato sulle forze guenze. ca il collasso della base industriale e che tendono a farli aumentare o dimi- — Non occorre tanto rallentare lo svi- quindi dell'agricoltura e dei servizi, da- nuire». Equilibrio non significa arresto luppo, ma piuttosto passare dalla cre- to che questi settori dipendono in ma- del progresso, stagnazione: l'equilibrio, scita indifferenziata alla crescita orga- niera essenziale dai beni prodotti dice il rapporto, è dinamico, non con- nica. L'attuale tipo di crescita è indif- dall'industria. ... Per un breve periodo gelato, e anzi favorisce la giustizia, ferenziata, cioè disordinata, squilibra- di tempo la situazione rimane a un li- il rinnovamento, il progresso tecnolo- ta: ad esempio aumenta troppo la po- vello critico poiché la popolazione, a gico, la libertà dalla fame e dalla mi- polazione, troppo poco la produzione causa di ritardi che caratterizzano il ci- seria. Non c'è più molto tempo per alimentare; troppo la richiesta di risor- clo riproduttivo e i processi di assesta- mettere sotto controllo il sistema mon- se, troppo poco la disponibilità; questo mento sociale, continua a crescere; ma diale: siamo abbastanza vicini al mo- stato di cose finirebbe per essere fatale. la carenza di alimenti e di servizi sani- mento in cui la Terra non sarà più in La crescita organica dovrebbe riequili- tari provoca un rapido incremento grado di alimentare un ulteriore svi- brare i vari tipi di sviluppo, tenendo dell'indice di mortalità e il livello di luppo: potrebbe seguirne una crisi conto della nascita di un sistema mon- popolazione si abbassa. ... Lo sviluppo disastrosa. diale, di un insieme di regioni del mon- viene arrestato molto prima dell'anno do interdipendenti: ogni regione dovrà 2100». Sarebbe possibile dare un tenore di vita adeguato a una popolazione ragione- dare il proprio specifico contributo al E allora? Ci è ancora possibile am- volmente numerosa, e a ciascuno e a progresso globale. ministrare saggiamente le risorse di- tutti la possibilità di esplicare appieno Ogni ritardo nell'ideazione di strategie ati disponiamo, adattarci a vivere al- le proprie potenzialità. Ma non basta- planetarie è fatale a causa dello sbalor- l'interno dei limiti che la natura ci no le misure tecniche, economiche o le- ditivo aumento della complessità del si- impone. gali: solo un radicale cambiamento dei stema mondiale: per controbilanciare Ci è ancora possibile passare dallo sta- valori, una riorganizzazione completa- l'urto potenziale di una crisi futura oc- to di sviluppo incontrollato allo stato mente nuova della società potrebbero corre agire con molto anticipo. «Se di equilibrio globale, cioè a un sistema garantire a tutti una vita degna di que- una volta era possibile considerare che possa mantenersi nel tempo, senza sto nome. orizzonti temporali di uno, due o cin- que anni, oggi occorre guardare innan- zi di venti, trenta o addirittura cin- quanta anni». I più gravi problemi del nostro pianeta Crescita della popolazione sono nel settore del cibo, della popola- mondiale. Dopo la nascita di Cristo ci sono voluti più di sedici zione, del divario tra paesi ricchi e po- secoli perché la popolazione veri, e dell'energia. mondiale salisse da 200-300 milioni fino ai traguardo del — La situazione nel settore del cibo è mezzo miliardo, cioè raddoppiasse critica: centinaia di milioni di persone di numero. Nei duecento anni successivi si aggiunse un altro soffrono la fame, gli alimenti prò capi- mezzo miliardo e dopo soli cento te disponibili al mondo non sono più anni un altro miliardo, cosi che verso il 1930 la popolazione aumentati dal 1936, le riserve alimenta- toccava i due miliardi. In meno di ri per i casi di emergenza sono suffi- mezzo secolo, per essere precisi in 45 anni, la popolazione sarà cienti per trenta giorni; tale catastrofi- cresciuta di altri due miliardi: per ca situazione è destinata a peggiorare. aggiungerne altri due basteranno altri vent'anni, e nel 2000 la II problema è particolarmente grave in popolazione mondiale avrà tempo (anni) Asia meridionale; l'unica via per evita- oltrepassato i sei miliardi. re disastri senza precedenti in questa regione sarebbe di fornire ad essa sus- sidi di investimento in quantità suffi- ciente a colmare il divario tra domanda e offerta e lo squilibrio tra esportazioni e importazioni. A tal fine occorrerebbe uno sforzo concertato da parte di tutto Andamento delle grandezze più significative nel il mondo sviluppato; occorrerebbe mo- modello del sistema mondiale per H periodo compreso tra gli anni 1900 e 2100, tracciato dai calcolatore. dificare il sistema economico mondiale per adattarsi ai bisogni e al tipo di eco- nomia dell'Asia meridionale; occorre- rebbero trasformazioni drastiche per giungere ad un nuovo ordine economi- co planetario. — Il problema demografico è legato al problema alimentare. Le cifre sull'au- mento futuro della popolazione sono agghiaccianti: se non si avvia una poli- tica demografica efficace prima possi- bile, si arriverà alla morte di centinaia di milioni di persone; aspettando vent'anni ad attuare tale politica ci sa- rà, di qui al 2025, un aumento dei de- cessi infantili del 300 Lasciando che sia un meccanismo di «retroazione naturale» a controllare la crescita degli abitanti della Terra mediante la denutri- zione e la morte per inedia, si otterrebbe 10 stesso risultato di una riuscita politica demografica. Quale via scegliere? — Il divario tra paesi ricchi («Nord») e paesi poveri («Sud») è in continuo aumento; eppure, supponendo di forni- re aiuti ai paesi sottosviluppati di qui al 2000, con un costo cumulativo di un «»WM po' meno di 2500 miliardi di dollari, si potrebbe ottenere la loro autosuffi- cienza entro la fine del secolo, e dopo 11 loro decollo economico. In ogni ca- so, più tardi si fornirà aiuto a tal fine, renti è più apparente che reale. Tenen- strializzato e urbanizzato, l'altro agri- più esso verrà a costare; il non fornire do conto di tutti i fattori, e conside- colo e rurale; uno è dedito ai consumi, aiuto, per via dei ferrei legami di inter- rando i vantaggi a lungo termine, la l'altro lotta per la sopravvivenza. Vi dipendenza planetaria, comporterebbe cooperazione è l'unica strada praticabi- sono circa un miliardo di analfabeti, la crisi per tutti. le, ed è la più conveniente per tutti. I anche se ci sono i mezzi per diffondere l'istruzione; il 70% dei bambini del — La crisi energetica in cui siamo im- miglioramenti a breve termine, conse- Terzo Mondo soffrono di malnutrizio- mersi è, secondo il rapporto, destinata guiti con azioni rapide ed unilaterali, ne, e il nostro pianeta è in grado di nu- a peggiorare. «Per produrre energia rinvierebbero solo di poco il problema trirli. Le risorse mondiali sono talmen- per tutto il mondo entro un centinaio e ridurrebbero alla lunga i vantaggi per te mal distribuite che il consumo di d'anni, dovremmo semplicemente co- tutti. La soluzione reale del problema queste risorse prò capite nei paesi indu- struire, ogni anno da oggi ad allora, delle risorse deve invece basarsi su con- strializzati è circa venti volte superiore quattro reattori nucleari alla settimana; siderazioni globali e a lungo termine. a quello dei paesi poveri. e tenendo conto che essi durano in me- Lo stesso discorso vale nei settori E l'elenco dei problemi mondiali conti- dia trent'anni, dovremo costruire circa dell'energia e dell'alimentazione. nua: corsa agli armamenti, aumento due reattori al giorno solo per sostitui- La nascita di un nuovo sistema mon- della popolazione, inquinamento, rior- re quelli che vanno fuori uso.» Per diale è una questione di necessità, non dinamento dei sistemi internazionali non parlare della pericolosità del pluto- di preferenza: si annunciano crisi pla- monetario e commerciale, ruolo delle nio: una massa di plutonio 239 della netarie a lungo termine; il momento di multinazionali, gestione degli oceani, dimensione di un pompelmo avrebbe agire per prevenire le crisi è ora. «E finanziamento dello sviluppo ... Im- un grado di tossicità sufficiente per uc- adesso il momento di ideare un piano possibile qui riferire le moltissime pro- cidere all'incirca tutti gli individui che generale di crescita organica sostenibile poste, idee, suggerimenti; ci si limiterà vivono oggi; ed esso ha una vita ra- e di sviluppo mondiale basato su una ad accennare ad alcuni punti chiave. dioattiva di oltre 24.000 anni. Una so- distribuzione globale di tutte le risorse finite e su un nuovo sistema economico luzione tecnologica di questo genere — Per riequilibrare il rapporto Nord- potrebbe risultare, si sostiene, una spe- globale. ... Il prezzo da pagare, non solo in termini politici ed economici, Sud occorre una ridistribuzione del po- cie di patto faustiano: venderemmo la tere planetario che riconosca il ruolo nostra anima per il nostro benessere ma anche in termini di sofferenze uma- ne, per qualsiasi ritardo di decisioni ur- dei paesi in via di sviluppo nel proces- immediato. «L'aspetto più assurdo e so di contrattazione mondiale. Il Terzo più ironico, però, è il fatto che benché genti, è in genere sproporzionato e può diventare addirittura mostruoso». Mondo dovrebbe rafforzare la propria la scelta nucleare non sia l'unica possi- posizione di potere controllando gli in- bile, e non sia inevitabile, questo patto vestimenti stranieri ed esercitando pie- faustiano viene stipulato quasi di na- na sovranità sulle proprie materie pri- scosto; nel frattempo, altre possibili me, da cui dipende la ricchezza del scelte vengono escluse». A breve termi- Nord. «La forma maggiore di cui il ne, la fonte principale di energia sarà PER UN NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE Terzo Mondo dispone è la solidarietà: ancora il petrolio, affiancato in un se- è di importanza assoluta che esso man- condo tempo dal carbone, dal gas e tenga questa collettiva ' forza dei pove- dalla liquefazione del carbone; dopo il Il terzo rapporto al Club di Roma, ri' ». 2000 ci si baserà sull'energia solare. Il Progetto RIO per la rifondazione secondo rapporto al Club di Roma dell'ordine internazionale {Reshaping — Occorrerebbe eliminare le peggiori punta sullo sviluppo di tale fonte di the International order), apparso nel forme di povertà nel corso del prossi- energia, in virtù della quale forse non 1976, è opera di un gruppo di ventuno mo decennio con un grande «contrat- sarà necessario ricorrere all'energia nu- esperti dei più diversi paesi, sistemi so- to» tra Nord e Sud. Il rapporto sugge- cleare su vasta scala. «Tutto considera- ciali e specializzazioni, guidati da Jan risce di investire annualmente 15 -e- 20 to, l'energia solare è più soddisfacente Tinbergen, premio Nobel 1969 per miliardi di dollari nei prossimi dieci di quella nucleare. È più sicura, po- l'economia. anni; poiché i paesi più poveri già stan- trebbe addirittura costare di meno, e le Esso si propone di indagare le vie per ziano circa 3 h- 4 miliardi di dollari sue attrezzature si possono costruire giungere alla rimozione «di quelle pa- l'anno, e possono aumentare questo anche nel più irresponsabile dei siti». tenti ingiustizie endemiche che affliggo- impegno, alla comunità internazionale La tesi di fondo del rapporto è la coo- no il sistema attuale di relazioni fra si richiedono circa 10 -h 12 miliardi di perazione globale come sola via di paesi e popoli, con il miraggio di fon- dollari l'anno. Un tale sforzo potrebbe uscita dai pressanti problemi dell'uma- dare un nuovo ordine internazionale porre rimedio in un periodo di tempo nità. Nei settori chiave delle materie nel quale una vita dignitosa e agiata di- ragionevole alle enormi disparità di prime, dell'energia, del cibo, le varie venti un diritto inalienabile per tutti». possibilità economiche tra le nazioni; regioni del mondo sono intimamente Ancora una volta, viene posto l'accen- ciò consentirebbe una maggior stabilità legate. Nel campo delle materie prime, to sul drammatico divario Nord-Sud. politica e restringerebbe i tempi neces- il conflitto fra paesi produttori e acqui- Sono due mondi diversi: uno è indu- sari per raggiungere la stabilità demo- grafica e l'indipendenza dai prestiti di sicurezza, di ambiente. «Lo svilup- concessionali. Si suggerisce anche di LA CIVILTÀ DELLO SPRECO po dell'energia nucleare è quindi una trasferire ogni anno lo 0,7% del pro- scelta limitata nel tempo e nello spazio, dotto nazionale lordo dai paesi svilup- Il quarto rapporto al Club di Roma, a cui ricorrere per colmare il divario pati al Terzo Mondo, arrivando in un nella domanda di energia dall'attuale secondo tempo all'1%. Oltre l'età dello spreco, apparso nel 1976, è opera di un gruppo di lavoro era del petrolio a una nuova era basata — È necessaria una volontaria riduzio- diretto da Dennis Gabor, premio No- su un più ampio spettro di fonti pri- ne della sovranità nazionale: il mondo bel 1971 per la fisica, e da Umberto marie». è diventato troppo complesso perché Colombo. Esso esamina i tre settori, L'energia solare, pur implicando anco- un singolo paese possa sia pure tentare strettamente connessi, dell'energia, del- ra considerevoli problemi tecnici, pre- di raggiungere i propri scopi da solo. Il le risorse e dell'alimentazione. senta interessanti prospettive a medio e raggiungimento di obiettivi in molti a lungo termine, e va fatto ogni sforzo settori collegati fra loro è strettamente — L'energia. Uno dei più seri proble- per diffonderne l'uso rapidamente. dipendente da legami con altri paesi; è mi dell'umanità è la crescita della do- Occorre sviluppare le fonti alternative, necessario un comune esercizio della manda di energia. Se non verranno in- tenendo conto della problematicità dei sovranità tra i paesi legati da vincoli di trodotte nuove fonti di approvvigiona- progressi in questo settore, che richie- affinità ideologica o da situazioni simi- mento, e se i tassi di aumento del con- dono tempi lunghi per l'attuazione e la lari. Occorre da un lato promuovere sumo saranno quelli previsti, nel pros- diffusione dei risultati delle ricerche. un potere decisionale sovranazionale (e simo futuro si avrà un deficit critico di ciò richiede un graduale trasferimento tutte le fonti energetiche convenzionali. — / materiali. Per la maggior parte di poteri dagli stati nazionali a una or- I paesi sviluppati (che col 30% della delle materie prime, le riserve accertate ganizzazione mondiale); dall'altro oc- popolazione mondiale rappresentano recuperabili, nelle attuali condizioni corre proseguire sulla via della decen- l'85% della domanda mondiale di economiche e tecnologiche, sono ade- tralizzazione del potere decisionale per energia) devono innanzitutto puntare guate ai fabbisogni solo a breve termi- giungere a una «sovranità planetaria sul risparmio; obiettivo a lungo termi- ne. Per gli anni a venire occorre pro- decentralizzata» in un sistema di istitu- ne deve essere una società il cui tasso muovere l'esplorazione, l'investimento ti internazionali. In ogni caso, la crea- di crescita energetica sia prossimo a ze- di capitali, l'applicazione di tecniche zione di un equo ordine planetario ro. I paesi meno sviluppati, invece, per il risparmio di materiali, la creazio- comporta mutamenti nella attuale di- hanno urgente necessità di aumentare il ne di scorte, e accordi di scambio tra stribuzione del potere. consumo per accelerare il processo di produttori e consumatori che siano fa- sviluppo e per superare il divario coi vorevoli ad entrambi. Per un futuro — Un sistema di pianificazione globale paesi industrializzati, adottando tecno- più lontano la ricerca scientifica e lo e di gestione delle risorse rende neces- logie a bassa intensità di capitale e di sviluppo tecnologico devono indirizzar- sario accrescere i poteri delle organiz- energia. si verso lo studio di tecniche per esten- zazioni internazionali esistenti (a co- Diamo un'occhiata alle fonti. Il petro- dere la disponibilità di materiali. Tali minciare dall'ONU) e crearne altre, che lio e il gas naturale saranno, nei prossi- studi dovrebbero indagare questi setto- dirigano gli sforzi nei campi più diversi mi decenni, le fonti più appropriate ri: l'esplorazione per il rinvenimento di (da una Tesoreria mondiale a una Ban- per i paesi in via di sviluppo; in parti- nuovi giacimenti; l'estrazione e il recu- ca Centrale internazionale, da un Ente colare occorre dedicare attenzione al pero dei materiali; il riciclo dei pro- mondiale per gli alimenti a uno per la carbone, di cui vi sono ingenti riserve. dotti usati; l'impiego di materiali ab- ricerca energetica, e cosi via). Occorre sfruttare risorse di ogni tipo, bondanti al posto di quelli scarsi; l'eli- minazione degli sprechi nelle fasi di — Il mezzo per affrontare gli innume- dalla legna da ardere ai rifiuti organici estrazione, trattamento e produzione; revoli problemi planetari e per giungere solidi, dall'energia idroelettrica a quel- l'aumento dell'efficienza sociale e tec- alla rifondazione dell'ordine interna- la geotermica. nologica nell'uso; il prolungamento del zionale è il negoziato. Occorre negozia- L'ulteriore sviluppo dell'energia nu- tempo di uso. «Se in primo luogo si re una legislazione valida per tutta la cleare è oggi una scelta inevitabile per i perseguiranno ricerca e sviluppo con comunità mondiale; occorre negoziare paesi industrializzati: tuttavia, tale scel- intensità e con impegno creativo, e se una nuova struttura di relazioni econo- ta non è considerata la migliore per il in secondo luogo si riuscirà ad assicu- miche fra gli stati; occorre negoziare soddisfacimento a lungo termine delle rare un'offerta adeguata di energia, "si nel settore delle materie prime, della ri- esigenze energetiche: «un esteso svilup- dovrebbe poter disporre di minerali in duzione degli armamenti, e cosi via. po nucleare richiede la gestione e la re- quantità superiori a quanto ritenuto Tutti questi negoziati su punti specifici golamentazione centralizzata di un ma- oggi possibile». sono compresi nella trattativa globale crosistema talmente rigido e comples- che, nello spazio di alcuni decenni, do- so, che è lecito dubitare dell'effettiva — Gli alimenti. Dei tre settori esami- vrebbe permettere, secondo il rappor- possibilità di tenerlo sotto controllo». nati, questo è il più grave e urgente: to, di pervenire ad un rinnovamento Inoltre l'atomo pacifico richiede molti oggi più di 500 milioni di persone, for- profondo del sistema internazionale. capitali e implica seri problemi politici, se un miliardo, sono denutrite. Anche re più risorse all'agricoltura, spesso a - di usare meno materiale spese di programmi più prestigiosi. 1. Progressi nella progettazione, che consentano: - di ottenere prodotti che diano presta- Tesi di fondo del rapporto è che le no- zioni migliori stre società sono caratterizzate da un enorme spreco di risorse. Lo spreco - di condurre in modo più economico i processi tradizionali appare come un prodotto collegato agli 2. Progressi nella fabbricazione, che consentano: - di sviluppare e/o di adottare in forme assetti sociali, economici e culturali che economiche processi nuovi caratterizzano la nostra epoca; l'uma- nità, se vuol progredire, deve procede- 3. Cambiamenti di prezzo e di disponibilità dei - di un materiale rispetto a un altro re oltre l'età dello spreco. Con nuove materiali esistenti: - rispetto agli altri fattori produttivi tecnologie è possibile ridurre considere- volmente in ogni settore dell'economia 4. Sviluppo di nuovi materiali che soddisfino le - a livello di progettazione il consumo di risorse naturali per unità esigenze esistenti: - a livello di fabbricazione di produzione, senza che ciò implichi un abbassamento della qualità e del li- 5. Progressi nella tecnologia o nell'economia di vello della vita. È imperativo ridurre processi e macchinari attualmente in uso per mo- dellare e lavorare i materiali gli sprechi per prolungare la disponibi- lità delle risorse naturali e per limitare 6. Sviluppo di processi e macchinari nuovi per mo- il danno arrecato all'ambiente. Occorre dellare e lavorare i materiali produrre una società matura, che non dipenda più per la sua evoluzione dallo - nuovi processi resi possibili da modifi- sviluppo continuo dei consumi; l'obiet- cazioni dei prezzi o della disponibilità di 7. Cambiamenti tecnologici o progressi economici materie prime, combustibili, energia tivo deve essere la crescita della qualità nella lavorazione dei materiali, grazie a: - modificazioni della domanda e / o della della vita e l'armonia fra i popoli. De- scala di produzione ve prevalere la tendenza verso una eco- nomia basata sulle risorse di energia 8. Sviluppo di combinazioni radicalmente nuove di praticamente inesauribili, sull'uso delle materiali e processi produttivi per la trasforma- materie prime più disponibili o rinno- zione di materie prime in combustibili. vabili, sul riciclo dei materiali scarsi, su una gestione responsabile delle ri- Una classificazione dei cambiamenti possibili nella tecnologia dei materiali. sorse alimentari e della qualità dell'am- biente, e su tecnologie a basso consu- in questo campo, le direttrici indicate mo di energia e di materiali. L'umanità dal rapporto sono molte, e occorre è in grado di far fronte ai suoi pur va- perseguirle tutte. Si può affrontare il sti problemi; «i limiti reali alla cresci- problema rallentando l'incremento del- ta, piuttosto che scientifici e tecnologi- la domanda (col controllo demografi- ci, sono politici, sociali e di corretta co, o limitando i cibi poco efficienti), gestione. Sono limiti che possono esse- migliorando la distribuzione su tutto il re superati con l'impegno e la buona pianeta, riducendo gli sprechi (nella volontà». raccolta, nel trattamento, nell'imma- gazzinamento), attuando profonde ri- forme agrarie, incrementando la ricer- ca scientifica. Tutte queste vie implica- no processi molto complessi; ma «le prospettive di una rapida espansione FINI GLOBALI PER L'UMANITÀ della popolazione mondiale, di una maggior dipendenza dalle risorse idri- che e dalle terre marginali, di un au- Il quinto rapporto al Club di Roma, mento dei costi di energia, di una cre- Obiettivi per l'umanità, apparso nel scita continua a lungo termine dei 1977, è stato redatto da Ervin Laszlo prezzi del cibo ... pongono la comunità sulla base dei lavori di circa 130 stu- internazionale di fronte a una sfida di diosi di diverse discipline provenienti proporzioni senza precedenti». I paesi da ogni parte del mondo. Esso si pro- ricchi dovranno aumentare la ricerca pone di «formulare gli obiettivi delle agricola, l'assistenza tecnica e gli aiuti, differenti regioni, ideologie e religioni anche a costo di maggior difficoltà in- del mondo allo scopo di stabilire in che terne; i paesi poveri dovranno destina- misura esistono obiettivi comuni che possano diventare nuclei di solidarietà gresso della tecnologia solare nei pros- per tutti i popoli». simi anni. I suoi costi economici oggi Il rapporto intende fornire un «atlante sono alti, ma potrebbero calare entro mondiale degli obiettivi contempora- breve, in seguito a uno sviluppo più in- nei». Vengono innanzitutto prese in tensivo e a una produzione di massa. esame le nazioni: sono passati in rasse- gna i fini di governi, di intellettuali, di — Nel settore dello sviluppo è fonda- gruppi del mondo degli affari, dei di- mentale diffondere l'istruzione, che de- versi strati della popolazione urbana e ve «combinare il meglio della saggezza rurale nelle democrazie industrializzate, e dell'ingegno tradizionali con gli ele- nel mondo comunista, nei paesi del menti più utili e opportuni della vita Terzo Mondo. moderna, in modo da creare un model- Vengono poi studiati gli obiettivi perse- lo in cui lo sviluppo prenda forma sot- guiti da alcuni organismi transnaziona- to l'impulso della cultura del popolo li: l'ONU, l'Organizzazione internazio- stesso». nale del lavoro, il Consiglio mondiale Quanto al problema dell'aumento della delle Chiese, la Chiesa cattolica Roma- popolazione, uno standard minimo di na, le gigantesche imprese multinazio- vita sembra essere la miglior pillola del nali. Si indaga il ruolo giocato nello mondo: chi è riuscito a districarsi dalla sviluppo della solidarietà mondiale dal- schiavitù di una miseria assoluta non le grandi religioni ed etiche (giudaismo, vuole tornare indietro mantenendo una cristianesimo, islamismo, induismo, famiglia numerosa: il tasso di fecondi- buddismo, confucianesimo, taoismo, tà tende ad abbassarsi quando il reddi- religioni tribali africane) e dalle visioni to medio prò capite raggiunge un certo moderne del mondo (democrazia libe- livello. rale, comunismo marxista, culture al- In generale, si auspica l'adozione di un ternative). modello di sviluppo «centrato princi- La parte centrale del rapporto pone sco- palmente sulla scelta di tecnologie al- pi planetari in alcuni settori cardine. ternative, a elevato impiego di mano- — Secondo l'Istituto di ricerche sulla dopera, decentralizzate, ecologicamente pace di Stoccolma (SIPRI) tra il 1945 e sicure, tali quindi da salvaguardare la il 1975 ci sono state 119 guerre civili e natura, proteggere la cultura e assicu- internazionali; esse hanno interessato i rare una vasta partecipazione popolare territori di 69 paesi coinvolgendo le al modello di sviluppo». forze armate di 81 stati e uccidendo I fini attualmente perseguiti da popoli, più individui che la seconda guerra governi, nazioni non coincidono con i mondiale; dal settembre 1945 non c'è fini globali proposti dal quinto rappor- stato un solo giorno in cui in qualche to al Club di Roma. Occorre cambiare parte del mondo non si combattesse. strada, seguire strategie alternative, che Non è difficile perciò comprendere la «consistono in una maggiore attenzio- necessità di ridurre gli armamenti, con- ne data alla qualità della vita piuttosto trollare la proliferazione nuclearer, limi- che alla crescita materiale-economica tare il commercio delle armi. puramente quantitativa del mondo ric- co, in una più approfondita ricerca di — Nel settore energetico, l'energia nu- modelli appropriati di sviluppo per il cleare è valutata dal rapporto come in- mondo povero, nel conseguimento di soddisfacente per via dei possibili usi un ordine economico internazionale militari e terroristici, e per l'estrema che funzioni meglio, specie agli effetti pericolosità per l'ambiente: «siano o della creazione di un modello di svilup- no accettabili i costi economici po più equo. Tali strategie richiedono dell'energia ottenuta per fissione nu- la conservazione delle fonti finite delle cleare, il suo costo sociale e ambientale riserve di energia e delle altre riserve è sicuramente proibitivo». L'energia naturali, lo sviluppo di alternative sicu- solare è invece considerata ottimale: è re ed economiche, il rifiuto di farsi at- disponibile, accessibile a tutte le nazio- trarre in un patto col diavolo con le ni, non mette in pericolo la vita umana tecnologie pericolose. Le strategie al- e l'ambiente; è sicuro un grande pro- ternative richiedono sistemi più effi- denti di produzione, immagazzinamen- L'energia solare, ricca di promesse, to e distribuzione del cibo, richiedono non è però la panacea che alcuni pro- che per garantire la sicurezza nazionale spettano, soprattutto nei prossimi de- si ricorra, anziché alle armi, a istituzio- cenni. È poco probabile (e sarebbe già ni internazionali degne di fiducia. Le molto) che alla fine del secolo contri- aspettative legittime dei popoli del buisca per più del 5% al bilancio ener- mondo potrebbero essere esaudite se- getico mondiale. guendo queste strategie alternative». Lo sviluppo dell'industria nucleare è Nessun limite oggettivo, si sostiene, si ineluttabile e di vitale importanza. No- oppone al perseguimento degli obiettivi nostante essa comporti un'infinità di per l'umanità proposti dal rapporto: «i problemi, «sembra che il mondo non limiti veramente urgenti di fronte a cui possa permettersi di fare a meno si trova oggi l'umanità sono interni, dell'energia nucleare da oggi alla fine non esterni; sono psicologici, non fi- del secolo. ... Sarebbe in ogni modo sici ». poco ragionevole prendere una qualsia- si decisione senza porre il problema nel contesto generale del fabbisogno ener- getico mondiale, tralasciando soprat- tutto di valutare contemporaneamente i LA SFIDA ENERGETICA rischi e le conseguenze di una scarsità di energia». Quanto all'energia da fu- Il sesto rapporto al Club di Roma, sione termonucleare, le prime installa- Energia, conto alla rovescia, pubblica- zioni non saranno pronte prima del to nel 1978, è curato da Therry de 2015; ci vorranno poi dieci o vent'anni Montbrial. prima che fornisca un contributo signi- Punto di partenza del rapporto è il se- ficativo al bilancio energetico mon- guente: a un periodo di abbondanza di diale. petrolio dovrebbe seguire un periodo di Secondo il rapporto, abbiamo di fronte scarsità; appare vicino il momento in a noi tre periodi: «da questo momento cui l'offerta non potrà più soddisfare al 1985 non c'è praticamente nulla da la domanda; gli esperti situano il mo- fare, a causa dei tempi» (dal momento mento critico tra il 1985 e il 2000; si in cui si decide l'investimento in ener- prevede perciò entro la fine del secolo gie non da petrolio a quello in cui si una grave crisi energetica. inizia la produzione passano da sei a Per tentare di controbilanciarla, le so- dodici anni per la messa in opera). luzioni appropriate, che dovranno te- « Siamo dunque molto vulnerabili a ner conto delle realtà nazionali o regio- ogni interruzione che si presentasse in nali, passeranno per vie differenti, av- questo periodo nel mercato petrolifero. valendosi di tutte le fonti energetiche. ... Il secondo periodo si estende fin Il gas naturale dovrebbe essere abbon- verso il 2000. Possiamo sperare di su- dantemente disponibile; il suo sfrutta- perare le difficoltà, a condizione di mento sarà però limitato dalle difficol- non procrastinare però ulteriormente le tà di trasporto e di distribuzione. An- scelte che si impongono, per difficili che il carbone è abbondante: il succes- che siano, e di passare all'azione. Do- so di un suo forte rilancio sembra lega- po il 2000 le energie nuove (o le nuove to alla possibilità di convertirlo in pro- forme di utilizzazione di energie tradi- dotti liquidi o gassosi in grado di sosti- zionali) dovrebbero conquistare un po- tuire in vari settori il petrolio. È poco sto crescente, a patto però che vengano probabile però che entro il 2000 il car- effettuati i necessari interventi e che le bone gassificato contribuisca in modo tecnologie siano pronte, cosa che pre- rilevante al bilancio energetico mondia- suppone un consistente impegno di ri- le: nei prossimi anni il suo principale cerca e di sviluppo». sbocco sarà la produzione di elettricità Si prevede che la domanda globale di nelle centrali termiche. Il contributo energia nel periodo 1975-2000 sarà due dato di qui al 2000 dall'energia idroe- volte e mezzo maggiore di quella del lettrica, dalle fonti fossili non conven- periodo 1950-75, e ciò malgrado una zionali, dalla geotermia sarà limitato. crescita economica nettamente ridotta; e sarà molto difficile soddisfare tale da James W. Botkin, Mahdi Elmandj- realizzare gli eventi desiderabili. In vir- domanda. Occorre prepararsi oggi a ra e Mircea Malitza; esso esamina i tù di esso, «il futuro può entrare nelle questa crisi: per via del tempo che pas- problemi relativi all'istruzione e all'ap- nostre vite come un amico anziché co- sa tra una decisione in campo energeti- prendimento. me un ladro». co e i suoi effetti, già ora bisognerebbe Punto di partenza del rapporto è il Si avverte inoltre oggi, scrivono gli au- agire seriamente se si vuole influire nel- «divario umano», cioè la distanza tra tori, una domanda di partecipazione a la situazione degli ultimi quindici anni la complessità sempre crescente dei tutti i livelli: tutti vogliono essere parte del secolo. Se tale crisi è probabile pri- problemi mondiali, e la capacità degli in causa nelle decisioni che li riguarda- ma del 2000 «è soprattutto perché c'è uomini di comprenderli e di affrontar- no. E «partecipazione è qualcosa di contraddizione tra le varie aspirazioni li. «Sono già circa dieci anni che ci sia- più che prendere parte formalmente al- degli individui e delle società, una pro- mo resi conto dei pericoli che derivano le decisioni: è un atteggiamento carat- fonda inadeguatezza tra i loro sogni, i dalla problematica mondiale; eppure la terizzato dalla cooperazione, dal dialo- loro desideri, la loro mentalità e i loro condizione umana séguita a deteriorar- go e dall'empatia. Significa non solo comportamenti. Non si può rifiutare il si e la nostra capacità di comprensione mantenere le comunicazioni ma anche prezzo, che è solo economico, della so- séguita a restare insufficiente, nono- verificare costantemente le regole e i stituzione del petrolio, e nello stesso stante tutto il nostro sapere scientifico, valori in base a cui si opera, per con- tempo non voler rinunciare a tutti i be- tutte le nostre conquiste educative, tut- servare quelli utili e abbandonare quelli nefici della civiltà energetica». Per pre- te le nostre capacità di ricerca». Il di- ormai obsoleti». pararsi alla crisi occorre un cambia- vario umano può essere colmato me- Numerose pagine dello studio criticano mento delle scelte (e quindi delle abitu- diante l'apprendimento, che è il pro- quei fattori che ostacolano l'apprendi- dini, delle mentalità e dei comporta- cesso con cui ci si prepara a far fronte mento innovativo. Uno degli ostacoli menti) della quasi totalità degli agenti a situazioni nuove. «Esso comprende maggiori è rappresentato dalla man- economici, individui e imprese, produt- l'acquisizione e la pratica di nuove me- canza di volontà politica di molti go- tori e consumatori. todologie, di nuove tecniche, di nuovi verni, che non vedono di buon occhio Bisognerebbe recensire tutte le fonti di- atteggiamenti e di nuovi valori, neces- la diffusione dell'istruzione e l'aumen- sponibili, conoscere costi e tempi di sari per vivere in un mondo di cambia- to della domanda di prender parte alle realizzazione, prevedere l'andamento menti ». decisioni che ne deriverebbe. In molti della domanda. In campo petrolifero è Il rapporto distingue due forme di ap- casi le dimensioni del divario umano necessario un minimo di pianificazio- prendimento. L'apprendimento conser- «riflettono la distanza tra potere e sag- ne, è necessario un accordo tra produt- vativo è l'acquisizione di modi di pen- gezza, tra il potenziale incalcolabile di tori e consumatori; e in generale è indi- sare, metodi e regole fisse con cui far creatività della società contemporanea spensabile quanta più cooperazione in- fronte a situazioni note e ricorrenti. e la mancanza di volontà politica, re- ternazionale è possibile per realizzare Esso ci consente di risolvere quel tipo sponsabile della paralisi e dell'ina- una politica energetica coordinata e ri- di problemi a cui siamo posti abitual- zione». gorosa. Poiché l'operato di ogni paese mente di fronte. È il tipo di apprendi- Altri ostacoli sono rappresentati dalla si ripercuote, in campo energetico, in mento adatto per mantenere un sistema demenziale corsa agli armamenti («al tutti gli altri e in ogni settore, meno già esistente o un modo di vita stabiliz- ritmo di 30 miliardi di dollari l'anno, ampia sarà la cooperazione e più eleva- zato, ed è indispensabile per il funzio- ricerca e sviluppo nel settore militare to sarà il costo che ognuno dovrà af- namento e la stabilità di qualsiasi so- assorbono da soli più fondi pubblici frontare per tentare di evitare la crisi. cietà. che nei settori dell'istruzione, degli ali- «In realtà non vi sono limitazioni fisi- Per affrontare i problemi del mondo menti, della salute e dell'energia messi che in senso stretto di disponibilità di contemporaneo occorre però un altro insieme»), dalla disparità di condizioni energia, sempre che le scelte vengano modo di pensare, in grado di apportare di vita e di istruzione fra città e cam- effettuate in tempo, le decisioni siano rinnovamenti, trasformazioni, riformu- pagna, dal distacco tra scuola e mon- adottate, e che vengano attuate tutte le lazioni di problemi: l'apprendimento do del lavoro, dall'uso finora fatto politiche per realizzare i necessari adat- innovativo. Due ne sono le caratteri- della televisione: questa potrebbe sti- tamenti e gli sviluppi desiderati». stiche: l'anticipazione e la partecipa- molare l'apprendimento innovativo zione. ma, notano gli autori, «la maggior L'atteggiamento anticipatore è rivolto parte dei programmi televisivi promuo- al futuro: è la capacità di far fronte a ve un apprendimento del più mortifi- situazioni nuove, mai occorse in prece- cante tipo conservativo». Milioni di UTILIZZARE L'INTELLIGENZA denza. Esso incoraggia ad analizzare le donne che non hanno possibilità di ac- UMANA linee di tendenza, a fare programmi, a cedere all'istruzione costituiscono un valutare le conseguenze future di deci- impressionante sperpero di risorse umane. Il settimo rapporto al Club di Roma, sioni attuali; esso esamina i fatti, e in- Imparare il futuro (No limits to learn- sieme usa l'immaginazione per trovare Anche la scuola, cosi com'è, presenta ing), apparso nel >979, è stato redatto soluzioni, per creare alternative, per forti carenze: «si consideri un bambino nato nel 1980. ... All'epoca in cui que- l'intelligenza di milioni di uomini e sto bambino sarà un adolescente, di si- donne: «il fattore umano è più impor- curo si sarà aggiunto alla popolazione tante e centrale del problema da risol- mondiale un numero di individui mag- vere. Lo sviluppo del potenziale umano giore della popolazione del 1914; una è ciò che in definitiva determina il suc- cinquantina di paesi si saranno dotati cesso o il fallimento dello sviluppo, di armi nucleari; l'energia ottenuta dal economico, sociale o di altra natura». petrolio e dal gas naturale sarà scarsa e costosissima; una rete di telecomunica- zioni mondiali assai più estesa di quella odierna avrà intensificato gli scambi di informazioni, e con essi le minacce all'identità culturale. Che cosa si sta facendo, se qualcosa si fa, nei sistemi dell'istruzione formale e in genere negli ambienti che hanno a che fare con l'apprendimento, per preparare i bam- bini a far fronte a questi e simili pro- blemi? ». Gli analfabeti adulti sono, nel 1980, 820 milioni secondo stime dell'UNE- SCO; e sta aumentando l'«analfabeti- smo funzionale», cioè l'incapacità di leggere e scrivere a un livello che per- metta di trovare lavoro. Ad esempio, in USA circa 23 milioni di adulti (il 10% della popolazione) sono funzio- nalmente analfabeti. Il rapporto formula numerose proposte concrete per porre rimedio alle defi- cienze riscontrate nel settore dell'ap- prendimento. Ad esempio, occorrereb- be un diverso, stimolante uso dei mezzi di comunicazione di massa; occorrereb- be alfabetizzare quel quinto della po- polazione mondiale che è analfabeta; occorrerebbe operare profondi muta- menti nei sistemi scolastici e nelle uni- versità; occorrerebbe promuovere il ri- spetto dell'identità culturale dei vari popoli; occorrerebbero nuovi orienta- menti per la scienza e la tecnologia. La scienza dovrebbe essere applicata ai bi- sogni fondamentali (sanità, alimenti, occupazione, istruzione, alloggi); inve- ce «ben poco è stato fatto per usare scienza e tecnologia come potenti leve dello sviluppo, per applicarle alla ridu- zione degli attuali divari e alla soluzio- ne dei problemi globali». La chiave per affrontare le questioni planetarie è l'utilizzazione dell'intelli- genza umana, che è la risorsa più ricca di cui potenzialmente disponiamo, e che costituisce invece la forma più im- pressionante di spreco. È necessario sfruttare in modo radicalmente diverso APPUNTI SU UN SOGGIORNO IN SOMALIA Elena Garibaldi

Mi accompagna in visita per i diversi uffici del Comune di Mogadiscio — la perla dell'Oceano Indiano, come la de- finiscono i vari depliants delle agenzie di viaggio — Il Capo della Segreteria generale e particolare, Hava Farah Su- gulle, una bella ragazza, estremamente aggraziata, avvolta, come tutte le so- male, in una «futa» dai colori vivaci su cui poggia un leggero scialle. Questa ragazza, insieme ad altri 17 funzionari del Municipio, ha trascorso a Torino 6 mesi di cui tre di lezioni teoriche al BIT e tre facendo pratica nei diversi settori dell'amministrazione della no- stra città. Mogadiscio era stata caratterizzata in passato da una impostazione che, per quanto riguarda la ragioneria, i lavori pubblici, la sanità, gli affari sociali si rifaceva al sistema inglese. A questo periodo era seguita l'Amministrazione fiduciaria italiana in Somalia (AFIS), quindi c'erano stati gli anni dell'indi- pendenza durante i quali veniva appli- cato un sistema per metà inglese e per metà italiano. Attualmente il sindaco, optando per il solo sistema italiano, ha inviato i funzionari nella nostra città. Tutti parlano con tono entusiasta di Torino, dell'ospitalità ricevuta, di quanto hanno appreso. Il clima è stato l'unico fattore negativo: non riusciva- no ad abituarsi al freddo. Dice Amed Mohamed Mussen (tutti i somali porta- no tre nomi — il proprio, quello del padre e quello del nonno) — capo del dipartimento di Ragioneria: «Ci siamo comprati cappotti, berretti, sciarpe, ma ad affrontare la nebbia e a volte la ne- ve ogni mattina all'uscita dall'albergo ci sentivamo paralizzati». A Torino si sono occupati della conta- striale dove sono situati i mulini dei ce- bilità — tanto che hanno introdotto a reali — essenzialmente il mais e il sor- Mogadiscio il medesimo sistema che go che costituiscono una parte impor- hanno visto nella nostra Città: con li- tante della dieta dei somali — Ali Mo- bro mastro, giornale, conto consunti- hamud Barkale, direttore del diparti- vo, rendiconto, inventario ecc. — della mento del commercio del comune, af- commercializzazione dei prodotti orto- ferma che molte innovazioni sono state frutticoli e del pesce — Standa, Upim, effettuate dopo la visita a Torino, però la Rinascente e i vari supermercati del- sussiste una differenza fondamentale in la nostra Città li hanno colpiti ed entu- quanto da noi esiste il libero mercato, siasmati tanto che progettano di realiz- mentre in Somalia i prezzi sono sotto il zarne alcuni a somiglianza di questi — Fig. 1. Una mandria di dromedari. L'allevamento controllo dello Stato e i prodotti sono della distribuzione e del commercio dei è la principale ricchezza del Paese. Esiste in Somalia una disponibilità di oltre 3 grossi capi per abitante distruibuiti da gruppi commerciali che prodotti alimentari. Irapporto che in Italia è pari a 0,17). É però operano in ciascuno dei 13 distretti in una pastorizia nomade sottratta per ora quasi cui Mogadiscio è suddivisa. Mentre mi conduce nella zona indu- completamente a qualsiasi intervento migliorativo. Stanno costituendo l'anagrafe per la Nelle zone più povere il terreno costa 2 porti con i somali sono cordiali e ci si prima volta nella storia del loro paese. scellini al metro quadro ( = 240 lire cir- sente subito a proprio agio nel paese, Infatti è difficile stabilire con esattezza ca). Solitamente i somali acquistano un non ci sono problemi di inserimento. quanti sono i somali, si parla di circa riquadro di terreno di m 20x20, lo Anche perché come afferma il presi- 3 milioni e mezzo su di una superficie cingono con frasche intrecciate, poi vi dente Barre «La nostra matrice è e re- di 638 mila km2 (il doppio della super- pongono al di sopra fango e sterco, sta italiana e l'Italia è il popolo a cui ficie dell'Italia) perché gran parte dando vita alla capanna che, localmen- siamo più vicini e più legati». Per (l'85%) della popolazione è nomade e te, chiamano «arish». In uno stadio l'Italia gli aiuti forniti alla Somalia co- non fa alcuna dichiarazione quando successivo avviene l'acquisto di blocchi stituiscono un fatto di notorietà e di nascono i figli. I nomadi sono allevato- prefabbricati di cemento con cui fanno prestigio. ri di bestiame, settore che rappresenta i muri dall'interno, li tinteggiano e I programmi di Cooperazione Tecnica la vera ricchezza del paese. Il bestiame pongono, al di sopra, un tetto di allu- fra l'Italia e la Somalia si collocano nel (bovini, caprini, cammelli), è infatti minio. Cosi viene eliminato l'arish ed è più vasto quadro della convenzione di esportato, essenzialmente verso i paesi nata la casa. cooperazione scientifica culturale e tec- arabi produttori di petrolio e costitui- Mogadiscio è una città che si espande nica fra i due Paesi firmata a Mogadi- sce una fonte di introito di valuta pre- in senso orizzontale, in cui c'è una for- scio il 5 luglio 1970. In Somalia opera- giata ed è l'unica voce attiva di un pae- te immigrazione che si cerca di frenare no inoltre alcune importanti società se assi povero il cui reddito nazionale potenziando l'agricoltura, unico settore italiane nei principali settori dell'eco- pro-capite annuo è di 85 dollari (72 mi- vitale del paese. «Hanno sbagliato gli nomia del Paese: la Star e la Simmen- la lire circa) uno dei più bassi dell'inte- architetti anche affermati — sostiene il thal per quanto concerne la carne ed il ro continente africano. geom. Bertani — che si sono recati a pesce in scatola; l'Alitalia per i tra- A proposito della zootecnia uno dei Mogadiscio e hanno pensato di cam- sporti aerei; la società Impregilo per problemi di questo settore è costituito biare la fisionomia della città, mentre l'esecuzione dei lavori del Porto di dalla necessità di creare una sufficiente il prof. Astengo, di Torino, è stato Mogadiscio, l'Agip impegnata in ricer- rete di punti di acqua e alcune infra- l'unico che ha capito che non si doveva che petrolifere. Inoltre operatori eco- strutture generali che permettano di modificare il volto della città». nomici italiani sono presenti nel settore passare da una economia di tipo noma- Anche se è un paese socialista, in So- delle costruzioni stradali, e in quello de ad un allevamento di tipo semi- malia esiste la proprietà privata perché della consulenza tecnica per i vari pro- nomade e di creare in alcune zone degli lo stato ha tenuto conto della cultura e getti di sviluppo. Esiste pure una socie- allevamenti stanziali. Un altro fattore delle tradizioni della popolazione che tà mista italo-somala, la SMO, per la negativo è rappresentato dall'elevato ha bisogno di «possedere» un riquadro commercializzazione della banana so- tasso di mortalità come pure del tardi- di terreno, perché è assai individualista mala, in Italia. vo conseguimento degli stadi produttivi anche se ama vivere in gruppo, in una Sono ancora molti gli italiani che vivo- da parte del bestiame. Gli sforzi del specie di clan. D'altra parte lo Stato no in Somalia? Risponde a Mogadiscio Paese sono tesi verso il miglioramento lasciando la proprietà privata evita an- il console d'Italia, dott. Sciortino: un genetico e dei pascoli e alla creazione che di accollarsi l'onere di tutte quel- migliaio di residenti a cui si devono ag- di zone per sviluppare i foraggi. le miriadi di capanne; come le paghe- giungere gli italiani della cooperazione. Tutta la Somalia è un Paese dai grandi rebbe? Incontro un torinese, il signor Ricci, contrasti dove, accanto allo sforzo di Poche persone sono al corrente che che possiede la migliore attrezzatura rinnovamento, di rinascita e di pro- l'Italia ha in Somalia un grosso impe- per la lavorazione dell'avorio, è specia- gresso di questa che è definita dai fun- gno finanziario che si aggira sugli 8 lizzato in gioielli assai raffinati che co- zionari del partito «era rivoluziona- miliardi e mezzo di Lire all'arno, in stituiscono la delizia delle signore che ria», persistono larghe plaghe di mi- quanto da quando sono sorte le facoltà trascorrono, insieme ai mariti impegna- seria. universitarie: nel '71 agraria e chimica, ti nell'insegnamento, il semestre in So- Colpisce, infatti, vedere accanto al vil- nel '72 medicina, nel '73 ingegneria, malia. laggio sportivo ancora in fase di ulti- geologia e veterinaria, l'Italia provvede Gli italiani rimasti in Somalia sono per mazione, dove troneggia un gigantesco i docenti, le attrezzature, le borse di lo più occupati, però, in agricoltura, stadio, le misere abitazioni in cui la studio, per tecnici e per laureati che dopo la nazionalizzazione hanno avuto maggior parte della gente vive. «I so- vengono a specializzarsi in Italia. L'in- in concessione per 50 anni grandi mali non amano abitare in caseggiati a segnamento si svolge in lingua italiana aziende (100-150 ha) in cui producono più piani — dice il geometra Bertani, per cui gli studenti somali sono obbli- banane e pompelmi. Il signor Gilberti un italiano originario di Modena, che gati, prima di iscriversi all'università, a originario di Bassano del Grappa e il opera nel settore dei Lavori Pubblici frequentare un semestre propedeutico signor Gambaro di Chiavari sono due — sono state costruite case popolari in di italiano. Ogni semestre 120 docenti figure note ed estremamente rappresen- cui hanno rifiutato di stabilirsi». italiani circa si recano a Mogadiscio tative. Sono arrivati in Somalia nel La casa ha una grande importanza, per svolgere corsi universitari; molti 1933, hanno entrambi avuto una vita rappresenta uno stimolo al risparmio. provengono dalla nostra città. I rap- assai avventurosa, hanno fatto i me- Fig. 2. Un tipico villaggio somalo completamente Fig. 3. Studenti della Falcoltà di agraria durante Fig. 6. Una veduta di Mogadiscio, termine che sta allagato dopo abbondanti piogge. La Somalia una esercitazione in una coltivazione di riso. a significare «porta del the». Accanto al mare è un paese assai vario con 16 regioni differenti si trovano numerosi villaggi di pescatori. La pesca una dall'altra per dima, terreno e disponibilità potrebbe costituire una fonte di introito per H Paese; di acque superficiali. invece, è in secondo piano rispetto all'agricoltura. Il 65% del pescato viene essiccato e destinato all'esportazione però per ora soltanto verso i paesi dei terzo mondo.

Figg. 4 e 5. La raccolta dei pompelmi nell'azienda di un concessionario italiano.

Fig. 7. in tutta la Somalia ci sono 50 mila ha di dune sabbiose attive, 120 mila di dune non attive. H National Range Agency ha in corso di esecuzione un importante progetto di fissazione delle dune. Tale operazione complessa e costosa viene realizzata ricoprendo dapprima di argilla tutta la superficie, quindi trapiantando piante con funzione di frangivento, poi altre, come alcune opunzie e l'euforbia, per fissare la duna. Successivamente le dune vengono utilizzate per la coltivazione di alberi da cui ottenere H legname come la Tectona grandis e la Cymalina arborea per produrre fiammiferi.

Fig. 10. H fiume Scebeli che è di colore bruno giallastro, come tutti i corsi d'acqua dell'Africa. Due sono i periodi dell'anno in cui il fiume è ricco di acqua: «gu» (aprile, maggio e giugno) e «der» (settembre, ottobre, novembre).

Figg. 8 e 9. H principale prodotto dell'agricoltura è la banana, la cui coltivazione impiega oltre 100 mila addetti. Questo settore dell'economia somala deve fare fronte a numerose difficoltà, sia nella fase di produzione sia in quella di commercializzazione sui mercati europei. stieri più strani. Affermano con orgo- ancora sono in Somalia: è l'umanità di incontro di tanti nostri connazionali. glio «dell'opera degli italiani in Soma- questo paese che li trattiene e forse il Su tutti gli edifici pubblici, dal munici- lia, nessuno sa niente: hanno fatto ricordo di periodi felici che hanno tra- pio di pietra rossa, alla casa del parti- strade, opere importanti». Mentre mi scorso in passato, qui, non lontano to, in cima alla collina che domina tut- mostra l'azienda, Gambaro ricorda: dall'Equatore. ta la città, sventola una bandiera con «prima (della nazionalizzazione) era un Come passano il loro tempo i residenti la stella a cinque punte che sta ad indi- giardino, adesso è in uno stato di ab- italiani? Si ritrovano alla «Casa d'Ita- care i 5 territori di cui è formata la So- bandono che mi dà tristezza»; vive in lia» che è un centro di contatto e ha malia compreso l'Ogaden. Il fronte azienda, pranza all'aperto sotto un una funzione essenziale di unione. Qui della guerra con l'Etiopia è lontano, ci pergolato di bouganvillea, possiede un ci sono i campi da tennis, le sale di bi- sono sempre notizie di scaramucce, fuoribordo con cui solca il fiume Giu- gliardo e di boccette, la biblioteca, qui ma, per fortuna, pare che non ci siano ba, un corso d'acqua limaccioso, ma si possono leggere i giornali italiani, più grossi scontri: la Somalia ha biso- gno di pace e di tranquillità per poter che dà fertilità ad una vasta area e che scambiare ai tavoli del caffè quattro sviluppare la propria economia. insieme allo Scebeli costituisce la ric- chiacchiere, sfogare le proprie amarez- chezza del paese perché consente la ze, ricordare con una punta di nostal- coltura irrigua. gia il passato. I figli degli italiani fre- La raccolta del pompelmo è uno spet- quentano la scuola statale italiana (dal- tacolo: piante enormi — entrano in la scuola materna alla maturità scienti- produzione nel settimo anno di età, ma fica) con insegnanti italiani che, affer- sono produttive fino a 35 anni — cari- ma il console, «diviene sempre più dif- che di grosse palle dorate che brillano ficile reperire». al sole. Gli uomini salgono sulle pian- Per il professore d'università giunto a te, le scuotono (da un albero si posso- Mogadiscio per svolgere un semestre di no raccogliere 50-60 kg di frutti dalla corso (chiamato localmente «brofesso- polpa rosa, estremamente dolce, mi- re» perché i somali sostituiscono sem- gliore del pompelmo di Jaffa che, pe- pre la p con la b) tutto è più semplice; rò, i somali non riescono ad esportare in Somalia si trasforma, è vestito di per mancanza assoluta di qualsiasi for- una sahariana color kaki, — sembra ma di organizzazione commerciale), ca- una divisa — fatta localmente, in dono i frutti. A terra ragazze giovanis- quanto Mogadiscio pullula di sarti per sime, bambine quasi, pongono i frutti uomo e per donna, abilissimi, in grado entro lo «zambili», un tipico cesto fat- di copiare qualsiasi modello — e porta to di foglie intrecciate di palma da dat- a tracolla una borsa anche questa pro- tero, lo riempiono; lo pongono sulla dotta localmente con pelle di capra. testa e poi come in lenta processione, Terminate le ore di lezione passeggia cantando a bassa voce come una nenia per Mogadiscio dove si può imbattere dolcissima e incomprensibile, si avvia- in frotte di bambini che chiedono il no al capannone di raccolta dove scari- «bascish» (la mancia) — pare sia la cano i frutti. Qui, un uomo traccia sul prima parola che pronunciano prima braccio delle ragazze una riga per ogni ancora di dire mamma! — in uomini cesto trasportato. È quasi un gioco, con aspetto quasi ieratico che riescono ma con questo lavoro le ragazze sfa- a stare immobili per ore seduti per ter- mano i fratelli o i genitori. Affaccian- dosi dalla finestra della casa di Gilberti ra con un cartone in testa per ricoprir- l'occhio si perde nella distesa di pom- si dal sole e alla sera si avvolgono pelmi e si sofferma sulle siepi di Cro- completamente entro un sacco e si ton altissimi che cingono l'azienda e sdraiano su un marciapiedi. Per le sulle piante di Ponciana regia che por- viuzze più strette di Mogadiscio ci sono tano lunghi baccelli secchi e a giugno i giocatori di domino, c'è il barbiere sono coperte di fiori rossi. C'è una pa- che parla 7 lingue e fa un taglio di ca- ce immensa; stormi di pernici e quaglie pelli per 7 scellini (800 lire circa), ci so- si alzano in volo e in lontananza i sico- no piccole botteghe in cui si possono mori piegano le foglie fino a sfiorare le acquistare cassapanche in legno intar- acque marroni del fiume da cui emer- siate. Ci sono, ancora, il ristorante gono a volte le sagome maestose e «Cappuccetto Nero» e l'«Albergo Sa- impressionanti degli ippopotami. Mori- voia» però al visitatore di oggi è im- ranno qui quasi tutti gli Italiani che possibile immaginare che un tempo fossero il cuore della città e il punto di IL 58° SALONE INTERNAZIONALE DELL'AUTOMOBILE

UN SUCCESSO SIGNIFICATIVO Alberto Vigna

Sin dall'inizio del secolo, subito dopo sembrare una manifestazione quasi for- quale nessuno intende più rinunciarvi il suo apparire, l'automobile è divenuta zatamente celebrativa. (non solo e non tanto come oggetto di la macchina emblematica di un nuovo Non è stato cosi anche se molte cose consumo o di status, ma per quello che modo di vita, di una nuova socialità e sono cambiate negli ultimi anni con la ha significato e significa in termini di con il volgere dei decenni si è sempre rapidità che caratterizza il nostro tem- progresso economico, civile, sociale) la più introdotta in una realtà culturale po. In proposito Ferruccio Bernabò — prima crisi del petrolio aveva bensì in- che si va estendendo dai paesi indu- uno dei più competenti tecnici in mate- ferto un colpo gravissimo alle società strializzati a quelli in via di sviluppo. ria — ha scritto: « Tutto era comincia- industriali, produttrici o meno di mez- Per tutti questi motivi il Salone to con la grande svolta del 1973, quan- zi di trasporto, ma anche dimostrato dell'automobile di Torino, 58° della se- do la guerra del Kippur, segnò la fine la non surrogabilità del veicolo a mo- rie (il primo si ebbe proprio nel 1900 di un'epoca, quella dell'energia a basso tore». già a Torino al Valentino, ma poi vi costo, della piena disponibilità delle Il Salone si è dato uno slogan: «Le furono le interruzioni per via delle materie prime e conseguentemente di vetture degli anni '80: è già futuro». guerre) ha ancora una volta avuto tan- un modello di consumi più elevato di Come tutti gli slogans anche questo, ta importanza anche se, con tutto quel- quanto in realtà i paesi industrializzati nella sua forma icastica, contiene sol- lo che è successo e si è detto sull'auto- potessero permettersi. Ma siccome tanto una parte di verità. Lo stesso mobile in Italia ed all'estero, poteva l'automobile è un bene raggiunto al presidente del Salone Carlo Righini ha fatto notare che esso offre un panora-

Occorre anche ricordare che in sede a sé stante si è svolta «Tecnofficina La « Mondial 8» è la nuova quattro Esprit con motore sovralimentato, '80», manifestazione dedicata alla ma- posti della Ferrari, una coupé carrozza- macchina assai interessante. nutenzione e alla riparazione dell'auto- ta Pininfarina con motore posteriore Giapponesi ed americani erano presenti mezzo e della carrozzeria giunta que- centrale, otto cilindri a «V», con ac- con modelli concorrenziali; i primi con st'anno alla seconda edizione. Essa ha censione elettronica e iniezione mecca- la Mazda a motore rotante e la Mitsu- già acquistato però una rinomanza, una nica, velocità massima di 250 km/h. bishi Colt tipo che è ora importato an- completezza o per meglio dire una sua Superfluo aggiungere che si tratta di che in Italia cosa che ci consentirà di riconosciuta autorevolezza per cui si è un grande modello, con aria condizio- vedere da vicino la produzione auto- affermata non soltanto tra il pubblico nata, rivestimenti in pelle, vetri elettri- mobilistica di questa nazione per tanti italiano, ma anche tra quello interna- ci, tergicristalli a quattro velocità, aspetti cosi invadente e pericolosa sul zionale. Anche Tecnofficina è stata chiusura centralizzata ed apertura elet- mercato internazionale e che può dive- meta di un corteo di visitatori compo- tromagnetica dei cofani e dello sportel- nire, per i ben noti motivi, un autenti- sto non soltanto di tecnici ma in genere lo benzina; insomma una «sportivissi- co e reale pericolo per quello italiano. di utenti del mezzo automobilistico. ma» di gran lusso. Ricordiamo infine che la Ford ha pro- Una manifestazione cosi imponente, Tutte le case italiane accanto ai modelli dotto in collaborazione con la divisione vasta, complessa non può essere sinte- citati hanno presentato il complesso aerea spaziale una vettura interamente tizzata e descritta nel ristretto spazio di della loro produzione in tutti i tipi che costruita in fibra di grafite. Pesa 550 un articolo di rivista. Dovremo quindi per essere ben noti non richiedono, nel chilogrammi in meno rispetto all'iden- limitarci ad indicare soltanto alcune breve spazio che ci è concesso, partico- tico modello di serie, ma è costata tre delle novità grandi e piccole che è stato lari citazioni. milioni e mezzo di dollari ciò che vuol dire un costo assolutamente impropo- possibile osservare. L'unica novità assoluta presentata per nibile al momento attuale anche per la Logico iniziare dallo stand della Fiat la prima volta a Torino da case stra- produzione in serie in vista anche del che ha riservato la posizione di onore niere è stata la Solara della Talbot con fatto che di questo materiale la produ- alla Panda e alla Ritmo Diesel, modelli carrozzeria a tre volumi derivata dalla zione americana è oggi inferiore alle di grande rilievo in fatto di risparmio 1510 in sei versioni, quattro livelli di 100 tonnellate all'anno. Tuttavia la energetico. Da ricordare poi la 127 a finizione, tre cilindrate e tre tipi di Ford intensifica gli studi sulla fibra di cinque porte e la Lancia Beta Trevi, cambio di velocità. La Talbot con la grafite la cui resistenza è doppia rispet- berlina a tre volumi che ha subito ag- Peugeot e la Renault è stata al centro to a quella dell'acciaio. giornamenti sia di carrozzeria che di dell'attenzione tra le case francesi. La Per trarre un effettivo bilancio del Sa- meccanica. Ha una linea molto elegan- Peugeot ha proposto diverse versioni lone di Torino occorrerà del tempo, te, un maggior numero di accessori di della 305 break, mentre la Renault ha ma sin da ora si può dire che gli espo- serie rispetto alla consorella a due vo- portato il coupé Fuego già assai noto sitori nella grande maggioranza sono lumi. È prevista con motorizzazioni a nelle sue sette versioni con tre diverse stati soddisfatti ivi comprese le nostre 1600 e 2000 cc; quest'ultima contempla motorizzazioni. case. Non bisogna però dimenticare, anche l'iniezione elettronica. Anche La Germania ha voluto presentare alla come ha previsto Umberto Agnelli, che nell'interno sono stati usati nuovi ma- rassegna di Ginevra in prima assoluta il mercato nazionale si allineerà alle teriali che hanno assai migliorato la Audi 4 che ha rappresentato una in- tendenze di quello mondiale con pro- l'aspetto estetico. Molto ci sarebbe da teressante novità per il pubblico italia- blemi assai complessi anche per l'Ita- dire sulle innovazioni motoristiche, ma no. 11 «4» vuol dire che ha quattro lia. Occorrerà molta prudenza, sarà ne- ne lasciamo il compito alle riviste spe- ruote motrici, è una berlinetta compat- cessario fare scelte di fondo per le qua- cializzate. Nello stesso stand gli sporti- ta a trazione integrale con motore a li non basteranno l'intraprendenza del- vi hanno ammirato la rinnovata «Mon- cinque cilindri, notevoli condizioni di le case produttrici, ma sarà necessaria tecarlo» già presentata al Salone di Gi- aderenza sul bagnato e su pavimenta- cautela anche da parte degli organi di nevra. zioni sdrucciolevoli. La BMW un mo- governo. In casa Alfa Romeo la novità è rappre- dello di livello super, la 745 a 6 cilindri sentata dall'Alfasud «ti» modificata con turbo che può raggiungere i 220 nell'estetica, migliorata nella meccanica chilometri all'ora, macchina sportiva e con motorizzazioni a 1350 e 1500 cc; nello stesso tempo di grande prestigio. sono modelli particolarmente riusciti e Filiazione tedesca dell'americana GM, validi, tipici dello stile Alfa Romeo, la Opel, oltre alla nota Kadet, ha por- berline sportive tra le più brillanti oggi tato a Torino tutti i suoi modelli. sul mercato. Anche l'industria automobilistica ingle- La Innocenti ha presentato la nuova se ha le sue difficoltà e però ha propo- 1000. La carrozzeria è stata modificata sto con la Triumph la TR 7 in versione nel frontale, nella coda e negli interni, spider a due posti, cambio a 5 marce, cosi pure la plancia ed i sedili. Il moto- propulsione anteriore e ruote motrici re è sempre da 998 cc. posteriori. La Lotus Essex ha il coupé L'INAUGURAZIONE DEL TRAFORO STRADALE

DEL FREJUS Giovanni Brogiato

Chi percorreva il rinnovato nastro altoparlante diffonde una canzone d'asfalto delle statali n° 24 e 335 della composta per l'occasione, chi è a cono- Val di Susa nella mattinata del 5 luglio scenza del programma inaugurale prov- scorso incontrava, dopo Susa, frequen- vede ad illustrare la presenza di quel si- ti cantieri stradali all'opera per siste- mulacro in legno e polistirolo di galle- mare, in diversi punti, le statali con ria, forse troppo d'effetto, che sarà rettifiche di curve e varianti di percor- sfondato da un autobus francese, bat- so. Continuando a salire verso Bardo- tezzato «Le Président», come un ri- necchia si infittivano il numero dei car- chiamo ai ritardi italiani nell'apertura. telli, freschi di stampa, indicanti le im- La differenza sostanziale che si coglie prese aggiudicatarie dei vari lotti in cui rispetto all'imbocco italiano è l'inseri- è stato suddiviso l'appalto per la strada mento delle opere d'ingegneria nel con- d'accesso al traforo. testo del paesaggio anche se ciò ha di Giunti sul piazzale del tunnel, frustati molto ridotto lo spazio a disposizione da gelide folate di vento quasi autun- per i servizi che in parte sono stati ubi- nale, in un cielo senza sole, tremanti, cati a Fresney, a circa 5 km di distanza nei variopinti abiti estivi (quasi una dall'imbocco nel più vasto autoporto. vendetta del Frejus per una inaugura- La soluzione, indubbiamente più pae- zione forzata e in tono minore),nell'at- saggistica, adottata sul versante france- tesa di imboccare con una certa uffi- se è stata possibile per le differenti cialità, il traforo, lo sguardo spaziava condizioni d'imbocco, molto discoste sul vasto piazzale alla ricerca di riferi- dal centro di Modane, e dalle carat- menti, lontani negli anni, come la gal- teristiche della montagna, anche se op- leria d'assaggio quando il traforo era portunamente sistemate con pianta- per iniziare (nei primi anni '60) oppure menti di abeti e di verdi prati, che la- i fabbricati accessori alla costruzione sciano intravedere i canali di drenaggio della galleria ferroviaria: tali testimo- in conglomerato cementizio, meno nianze sono scomparse, inghiottite o «aspre» che sul versante italiano. spazzate dall'ampiezza del nuovo piaz- Con il coreografico arrivo, su un eli- zale, vecchia discarica del traforo fer- cottero della «Gendarmerie», della roviario. L'aspetto dominante alla vi- «ultima autorità» inizia la manifesta- sta del piazzale, reso più evidente dalla zione con discorsi e riconoscimenti sia classica parata dei mezzi meccanici di da parte francese che italiana e tra il una impresa appaltatrice, era l'impo- suono delle varie bande musicali e le nenza delle opere in calcestruzzo, quasi esibizioni dei gruppi folcloristici viene ostentata nei confronti dell'aspro vallo- finalmente sfondato il diaframma del ne del Rochemolles, come una sfida ad «tunnel di polistirolo», con buona pa- un muto colosso pietroso. Tale aspetto ce della gendarmeria sollevata cosi di preponderanza della tecnica umana dall'incarico di ripetute verifiche «a sulla natura circostante era accentuato percussione» sulla cedibilità del mate- dal complesso dei fabbricati dei con- riale. trolli doganali e biglietteria, in lamiera e profilati d'acciaio anche se era stri- La cerimonia si conclude sul piazzale dente il contrasto con gli altri fabbrica- degli ingressi con un buffet freddo, ti di servizio soprastanti la piastra forse troppo, per i molti disperatamen- d'imbocco, quasi esprimendo un carat- te protesi alla ricerca di un pezzo di tere di provvisorietà e di forzosa messa pane e companatico, ma i partecipanti a punto di una attesa inaugurazione erano cresciuti di numero rispetto alle giunta, però, troppo presto. previsioni. Percorso il tunnel, dalle pareti bianco- Dopo aver percorso il tunnel a ritroso latte, illuminate dalle lampade bianche unitamente ad un autobus francese e gialle e punteggiate dai gialli lampeg- che, in mancanza di barriera, ha rag- gi dei semafori, quasi un richiamo ad giunto Bardonecchia, si sosta breve- un transito non ancora definitivo, si mente sul sempre gelido spiazzo e si ri- sbocca in territorio francese con la discende la Valsusa. Sul bus si intrec- strada sbarrata dalla sagoma, occlusa, ciano i commenti su ciò che è stato fat- di una galleria in finzione. Mentre un to e quello che resta da fare e dalle di- scussioni sono emerse successivamen- te riflessioni personali sul «nuovo luglio, limitatamente alle sole autovet- ture, con probabile apertura agli auto- Frejus ». carri nel mese di ottobre, permetterà di È da ritenersi economicamente valida valutare il regime dei transiti tenendo la progettazione di un traforo stradale presente le particolari condizioni in cui di tale lunghezza e ad una quota alti- esso avviene quali il periodo estivo per metrica di certo non molto elevata se un verso e la massiccia informazione riferita al traforo del Gran S. Bernar- sulle caratteristiche delle strade esisten- do'. Infatti le caratteristiche orografi- ti che, di certo, non ha incentivato che della zona nonché gli insediamenti l'utilizzazione alternativa di tale per- consolidati negli anni hanno sconsiglia- corso. to un tunnel stradale a quota inferiore ma di più rilevante lunghezza, inoltre Aperto il transito agli autocarri e mi- la vicinanza del traforo ferroviario po- gliorata la sede viabile esistente, trebbe portare a considerare di qui a nell'attesa dell'autostrada o superstra- 30 anni l'eventualità di un raddoppio da, si potranno fare, sulla scorta dei utilizzando la galleria ferroviaria2 op- passaggi avvenuti, opportunamente in- portunamente riadattata al traffico vei- terpretati, considerazioni e previsioni colare leggero. di traffico più rispondenti alla realtà tenendo in debito conto che una situa- Tale utilizzazione rende necessaria una zione pressoché analoga si era verifica- galleria ferroviaria di base della lunghez- ta all'apertura del traforo del Monte za di circa 27 km3 a una quota altimetri- Bianco. ca di molto inferiore mentre il tratto fi- no ad Oulx potrebbe essere utilizzato per il collegamento con Brian?on mediante tunnel sotto il Monginevro, soluzione bene accetta ai francesi4. La massima potenzialità oraria per cui è stato progettato il traforo è pari a 1800 veicoli standard5 a una velocità massima di. 90 km/h, tale limite di ba- se progettuale è da ritenersi valido, no- tevolmente superiore ai trafori del Gran S. Bernardo e del Monte Bianco, rispettivamente di 500 e 600 veico- li/ora; tale risultato è reso possibile dalle elevate capacità della centrale di ventilazione pari ad una portata di 2800 mc/sec contro i 300 mc/sec degli altri due trafori. NOTE Non essendo noti in tutti i particolari i progetti esecutivi del collegamento del Frejus con lo svincolo autostradale di ' La quota d'imbocco del Traforo del Gran S. Bernardo Rivoli è perlomeno prematuro fare è di 1875 m dal versante italiano e 1918 m in quello confronti ed analisi su dati progettuali svizzero. 2 L'ingegner A. Savoja, in un suo articolo dal titolo Va- non definitivi riducendosi, in tal caso, lichi ferroviari italiani pubblicato sul n° 4 di «Ingegne- ad esercitazioni teoriche. ria Ferroviaria» del 1950, ipotizza l'utilizzazione della galleria ferroviaria al traffico stradale costruendo un'al- Il Frejus si pone, rispetto agli altri due tra galleria, a quota inferiore, per il traffico su rotaia. tunnel alpini, in una situazione diffe- J Secondo il progetto dell'ingegner Merloni per il tronco Modane-Venaus la lunghezza sarebbe di 27,200 km. Sul- rente in quanto l'imbocco avviene in la lunghezza si può rilevare che il traforo del Sempione, prossimità di un centro abitato e ciò sdoppiato in due gallerie, è lungo km 19,800 ciascuna e comporta la soluzione di problemi di la prima galleria è stata eseguita dal 1898 al 1906 e pro- gettato per trazione a vapore e quindi per i tempi e i traffico locale da tenere in conto qua- mezzi attuali tale lunghezza non dovrebbe essere un se- lora si ritenesse di spostare il casello rio ostacolo. d'accesso ad Oulx rendendo a caratte- 4 Tale ipotesi di collegamento, in alternativa con il tra- foro del Colle della Scala tra Bardonecchia e Brian?on, ristiche autostradali l'ultimo tronco compare su Géographie des Chemins de fer d'Europe della strada attualmente in costruzione. (voi. 1°) di H. Lartilleaux edito nel 1951 a Parigi. ! Il veicolo standard equipara un autocarro a 3 autovet- La prossima apertura al traffico al 12 ture. ECONOMIA TOR NESE

Qui di seguito si pubblica uno stralcio degli elementi più Previsioni per il secondo semestre 1980: produzione (saldo +26%, contro -67% a marzo e +29% dodici significativi della rilevazione congiunturale effettuata dal- — 2% ( + 23% tre mesi fa); domanda interna -28% mesi fa). In tema di previsioni sull'andamento dell'eco- la Camera di commercio di Torino relativamente all'an- ( + 12%); domanda estera 0% ( + 4%); occupazione nomia torinese nel terzo trimestre 1980, il 12% vede ro- damento economico della provincia torinese nel secon- -2% (+8%); prezzi di vendita +77% ( + 80%). sa, il 13% è per la stazionarietà, mentre il 75% è pessi- do trimestre 1980. mista (saldo -63%, contro -34% a marzo e +29% lo scorso anno). Commercio

Il 21% dei commercianti all'ingrosso intervistati ha di- chiarato di aver aumentato le vendite rispetto al trime- I SETTORI PRODUTTIVI stre precedente; il 44% è rimasto sulle precedenti posi- zioni e il 35% ha invece registrato un regresso (saldo MOVIMENTO ANAGRAFICO IN GENERALE — 14%, a fronte dello 0% della volta scorsa). Quanto ai dettaglianti, le risposte si sono ripartite nel seguente E DELLE FORZE DI LAVORO modo: 29% crescita, 42% stazionarietà e 29% flessione Il secondo trimestre 1980 non può forse essere indicato (saldo 0%, contro —20% tre mesi fa). Lo scorso anno come il punto di svolta del ciclo congiunturale (cioè del- il saldo dei grossisti era stato del +10% e quello dei la fine della precedente fase espansiva e dell'inizio di dettaglianti del +15%. Da questi dati si può rilevare un una nuova recessione), ma è certo che in questi tre me- deterioramento del ciclo congiunturale rispetto al giugno si appaiono chiari, non solo a livello previsionale ma an- 1979, assai più marcato per i commercianti all'ingrosso Popolazione che in termini di dati a consuntivo, i segni di un pro- rispetto a quelli al minuto. gressivo e preoccupante deterioramento della situazione Per quel che riguarda le giacenze, i grossisti sono sovra- Tra il marzo 1979 e lo stesso mese di quest'anno la po- economica torinese. dimensionati (23% esuberanza, 66% equilibrio, 11% polazione della provincia è diminuita di quasi 5000 unità, In primo luogo, l'attività produttiva, pur mantenendosi scarsità, saldo +12%, contro +3% a marzo), cosi co- confermando quindi una tendenza in atto ormai da tem- piuttosto sostenuta e in alcuni casi perfino in lieve me i dettaglianti (29%, 68% e 3% nell'ordine, con un po. Nel primo trimestre del 1980 i nati sono stati pari a espansione, sta perdendo slancio. Nonostante ciò, la saldo del +26%, a fronte del +15% nella precedente 5464 unità e i morti sono aumentati a 6569, il che ha re- frenata sembra avvenire piuttosto dolcemente e tale do- indagine). so il saldo del movimento naturale negativo di 1105 uni- vrebbe mantenersi per il resto dell'anno, almeno a giudi- I prezzi sono cresciuti a detta del 65% dei grossisti e del tà. Nel frattempo gli immigrati sono stati 17.578 e gli zio degli operatori intervistati. 90% dei dettaglianti, rimasti stazionari secondo il 27% emigrati 18.860, con una differenza negativa di - 1282 In secondo luogo, la domanda nel suo complesso regi- dei primi e il 10% dei secondi, mentre sono calati a giu- persone. Nel complesso la popolazione della provincia stra, per la prima volta da molto tempo, un saldo nega- dizio dell'8% dei grossisti. I saldi sono perciò stati del ha perso, sempre nel gennaio-marzo, 2387 abitanti ed tivo ( — 7% per la componente interna e —10% per + 57% per i commercianti all'ingrosso ( + 76% a marzo) era a fine marzo di 2.378.162 unità. Rispetto al corri- quella estera) e le previsioni confermano tale tendenza e del +90% per quelli al minuto ( + 88% tre mesi prima. spondente periodo dello scorso anno, è nettamente negativa. Si potrebbe dedurre che il raffreddamento dell'inflazione peggiorata sia la differenza tra nati e morti (passata di In sostanza, l'attività produttiva è stata soddisfacente, si sta verificando a monte. — 603 unità a —1105), sia quella tra immigrati e emigra- ma in un quadro di deterioramento, più o meno marca- Previsioni per il terzo trimestre 1980: il 16% dei grossisti ti (da +175 a -1282). to, della domanda. Ovviamente il preoccupante momen- è ottimista, il 46% non s'attende novità degne di nota e Quanto alla città di Torino,, a fine aprile contava to che l'industria dell'auto sta attraversando potrebbe il 38% è pessimista (saldo -22%, a fronte di -4% a 1.156.171 abitanti, cioè circa 13 mila in meno sull'egual contribuire ad aggravare di non poco la già precaria si- marzo e di —7% nel giugno dello scorso anno); tra i mese del 1979. Nei primi quattro mesi di quest'anno so- tuazione. dettaglianti, il 14% prevede un miglioramento, il 45% no nate 3292 persone e ne sono morte 4137, con un sal- In merito ad altri aspetti del momento economico, si os- stazionarietà e il 41% un calo (saldo —27%, contro do naturale negativo pari a —845 unità ( — 510 nel corri- serva che i dati forniti dall'ISTAT segnalano un aumento + 11% nella precedente occasione e —26% l'anno pas- spondente periodo dello scorso anno). Nel frattempo gli occupazionale nei settori terziari e una certa stazionarie- sato). Nel complesso il clima d'opinioni è in fase di de- immigrati sono ammontati a 7960 e gli emigrati a 11.630 tà nell'industria (confronto tra aprile 1979 e aprile 1980). terioramento, specie per i grossisti, almeno secondo il (saldo -3670, a fronte di -2328 nel 1979). Quindi nel I prezzi non sembrano accennare a seri ridimensiona- raffronto con l'anno scorso. quadrimestre considerato, i torinesi sono calati di 4515 menti del loro tasso di espansione, al pari dei costi di unità, contro 2838 nell'ugual scorcio del 1979. produzione. Credito Movimento delle ditte Industria Nell'aprile-giugno 1980 l'affluenza del risparmio si è ac- cresciuta secondo il 25% delle banche intervistate, è ri- Nel primo semestre del 1980 si sono iscritte alla Camera Il 22% delle imprese interpellate ha dichiarato di aver masta stazionaria per il 50% e in flessione per il 25% di commercio di Torino 11.312 ditte, contro 11.354 nel prodotto di più rispetto al trimestre precedente, il 60% (saldo 0%, contro —22% nel primo trimestre e +57% corrispondente periodo dello scorso anno ( — 0,4%). Nel di essere rimasto sulle stesse posizioni e il 18% di aver nel giugno 1979). Quanto alle richieste di credito, l'88% contempo se ne sono cancellate 4927, a fronte di 5180 lavorato di meno (saldo +4%, a fronte di +20% nel le ha viste salire e il 12% scendere (saldo +76%, con- di dodici mesi prima ( — 4,9%). precedente sondaggio). Nei confronti del corrispondente tro — 10% a marzo e +57 un anno fa). Le concessioni Sotto il profilo settoriale, tra le iscrizioni si è registrata trimestre del 1979, i giudizi si sono suddivisi nel modo di credito sono aumentate a giudizio del 50% degli in- un'ascesa delle imprese industriali ( + 10,7%) e di quelle seguente: 50% incremento, 33% stazionarietà e 17% tervistati, rimaste invariate per il 38% e scese per il 12% degli altri settori ( + 4,6%), più che compensate da una calo (saldo +33%, contro +36% tre mesi fa). (saldo +38%, a fronte di -46% a marzo e di +71% flessione delle commerciali (-11,2%). Tra le cancella- La capacità produttiva utilizzata è apparsa in evoluzione nel giugno dell'anno scorso). zioni vi è stato un incremento tra le aziende industriali a detta del 10% delle imprese, invariata per l'87% e sce- Il costo del denaro è salito a detta del 38% degli inter- ( + 0,8%), abbondantemente annullato dai cali di quelle sa per il 3% (saldo +7%, a fronte di +9% a fine mar- pellati, rimasto invariato per il 50% e calato per il 12% commerciali (-8,7%) e delle altre (-6,9%). zo). I costi di produzione sono cresciuti per il 96% degli intervistati e rimasti costanti per il restante 4% (saldo + 96%, esattamente come tre mesi fa). Quanto ai prezzi di vendita, il 51 % li ha giudicati in au- Tabella 1. Movimento ditte della provincia di Torino mento, il 46% stazionari e il 3% in cedimento (saldo + 48%, contro +44% nella passata occasione). In meri- to al fatturato, le risposte si sono cosi ripartite: sul tri- ISCRIZIONI CESSAZIONI mestre scorso, 37% accrescimento, 48% stazionarietà e Voci 15% regresso (saldo +22%, a fronte di 37% a marzo); gennaio gennaio gennaio gennaio sul corrispondente trimestre del 1979 : 76% aumento, giugno 1980 giugno 1979 giugno 1980 giugno 1979 17% stazionarietà e 7% calo (saldo +69%, contro +72% tre mesi fa). Industria 4.818 4.352 + 10,7 1.944 1.929 + 0,8 Sul fronte della domanda interna, il 16% delle aziende Commercio 4.658 5.246 - 11,2 2.263 2.478 - 8,7 l'ha giudicata in evoluzione, il 61% invariata e il 23% in Altre attività 1.836 1.756 + 4,6 720 773 - 6,9 regresso (saldo —7%, a fronte di +12% nella prece- 11.354 - 0,4 4.927 5.180 dente indagine), mentre i nuovi ordinativi esteri sono TOTALE 11.312 + 4,9 stimati in ascesa sul primo trimestre dal 18% delle im- prese, stazionari dal 54% e in cedimento dal 28% (saldo Fonte: C.C.I.A.A. di Torino. — 10%, contro +4% a fine marzo). Tabella 2. Cassa integrazione per tutte le industrie1 (esclusa l'edilizia)

Ore integrate Mesi 1979 19802 Variaz. %

Gennaio 902.592 101.768 -88,7 Febbraio 269.756 100.324 -62,8 Marzo 189.781 156.297 -17,6 Aprile 205.685 107.144 -47,9 Maggio 192.889 10.784 -94,4

1 I dati si riferiscono alle richieste di Cassa integrazione presentate dalle aziende inizialmente, indipendentemente dal- le successive utilizzazioni effettive. ! Dati provvisori. Fonte: Unione Industriale di Torino.

Forze di lavoro la media generale grazie a un minor surriscaldamento sul fronte delle materie prime. Le giacenze di prodotti fi- La rilevazione ISTAT più recente sulle forze di lavoro niti si sono appesantite e sono state generalmente giudi- della provincia di Torino si riferisce all'aprile 1980. A cate esuberanti. Non desta inoltre particolari apprensioni quella data risultavano 1.034.000 torinesi appartenenti lo stato degli approvvigionamenti delle materie prime, le alle forze di lavoro (il 44% della popolazione presente), cui scorte sembrano più congrue. di cui 973 mila occupati e 61 mila in cerca di occupazio- Quanto alle previsioni per la seconda metà dell'anno, è ne. Tra i primi, 55 mila erano dediti ad attività agricole, atteso un peggioramento sia dell'attività operativa che 510 mila industriali (di cui 446 mila manifatturiere) e 408 della domanda interna. Il clima d'opinioni è più favore- mila in altre attività. Tra i 61 mila disoccupati, 33 mila vole nei riguardi degli ordinativi esteri che dovrebbero, erano in cerca di primo lavoro. seppur di poco, crescere. Dal raffronto con l'aprile 1979, e tenendo presente che la metodologia campionaria dell'indagine deve mettere in guardia in sede di interpretazione di detti valori, risul- terebbe una certa crescita del tasso d'attività della po- Tessile, abbigliamento, cuoio polazione (allora era del 42,3%) e quindi del totale delle e calzature forze di lavoro (salite da 1.000.000 a 1.034.000). Tale au- mento sarebbe andato per intero a favore degli occupati Il ramo tessile ha manifestato un modesto recupero sul (da 934 mila lo scorso anno a 973 mila oggi), mentre i gennaio-marzo e una sostanziale stazionarietà sull'aprile- disoccupati sarebbero calati da 66 mila a 61 mila. Tra giugno 1979. Dal lato della domanda si è notato un cer- questi ultimi sarebbero scesi anche coloro che cercano to rafforzamento della componente estera peraltro pre- per la prima volta un'occupazione (da 39 mila e 33 valentemente per motivi di ordine stagionale, e al con- mila). trario un indebolimento, nell'ordine di un 5-6%, di quel- Tra gli occupati, l'industria è apparsa stazionaria Ida 509 la interna. È poi apparso grave il pesante aumento dei mila a 510 mila), mentre sono fortemente saliti sia il prezzi di vendita, pari se non superiore al contempora- comparto primario (da 41 mila a 55 mila) che il terziario neo incremento del costo vita, imputabile soprattutto, in (da 384 mila a 408 mila). questo trimestre, agli oneri di mano d'opera. Questa in- Dall'esame delle liste di collocamento tenute dall'Ufficio dustria non ha segnalato un'esuberanza delle scorte di provinciale del lavoro risulta che tra l'aprile 1979 e lo prodotti finiti e nello stesso tempo non ha evidenziato stesso mese del 1980 i disoccupati sono saliti dell'8,5%, nessun motivo di apprensione sotto il profilo e dell'oc- passando da 23.856 a 25.891. Poiché ad essi vanno ag- cupazione e dei livelli delle giacenze di materie prime. giunti coloro che cercano il primo lavoro, e che sono Passando alle previsioni per la seconda metà del 1980, è saliti nel frattempo da 19.758 a 28.082 ( + 42,1%), risulta attesa una lieve contrazione della produzione, stasi che il numero complessivo dei disoccupati in provincia nell'occupazione e purtroppo cali apprezzabili lungo tut- di Torino ad aprile ammontava a 59.119, con un aumen- to l'arco della domanda, specie estera. to del 23,1% sul corrispondente periodo del 1979. Il settore del vestiario e delle calzature sembra aver te- Inoltre, i disponibili (49.959) segnavano un accrescimen- nuto meglio dal lato dei toni operativi, presentando re- to del 31,9% sull'anno scorso, gli assunti un'ascesa del cuperi vuoi sul primo trimestre del 1980, vuoi sull'aprile- 5,3% (erano 42.949) e i licenziati una flessione del giugno 1979. Quanto agli ordini, in questi casi la com- 13,8% (29.960). ponente stagionale pare deprimere il carnet ordini prove- nienti dall'estero, mentre la domanda interna risulta pra- ticamente stazionaria. Le scorte di prodotti destinati alla vendita non sono risultate in via di appesantimento, se- gno di una domanda tutto sommato ancora resistente. Le attese a sei mesi scontano una tenuta della produzio- ne, accompagnata purtroppo da un costante deteriora- I SINGOLI SETTORI mento della domanda globale. Un cenno al comparto conciario: una certa stasi produt- tiva è stata accompagnata da una discreta contrazione della domanda interna. Le giacenze sono risultate esu- Alimentare beranti e le attese per la seconda metà dell'anno sono negative per produzione e ordini nazionali. Il secondo trimestre è apparso caratterizzato da una si- tuazione di stazionarietà produttiva rispetto al gennaio- marzo, mentre nei confronti del corrispondente trime- stre dell'anno precedente si è assistito a un migliora- Legno e mobilio mento nell'ordine di un 4-5% in termini reali. La doman- da, sia interna che estera, non ha registrato variazioni I livelli produttivi sono stati giudicati nel trimestre in esa- apprezzabili rispetto al trimestre scorso e i prezzi di ven- me ancora abbastanza soddisfacenti, almeno se raffron- dita hanno presentato un incremento più contenuto del- tati con gli stessi valori dello scorso anno. Sul fronte della domanda si è segnalato un piccolo rafforzamento purtroppo sconfortanti lungo tutta la linea. Passando, quindi di novità apprezzabili. Anche in questo caso le della componente interna, accompagnato da un movi- infine, alla meccanica di precisione e alle macchine elet- giacenze sono esuberanti e gli acquisti di materie prime mento di segno contrario per le esportazioni. Il punto triche, a un ritmo produttivo costante ha fatto riscontro regolari, anche se a costi crescenti. Le attese a sei mesi più preoccupante del quadro congiunturale di questo un apprezzabile rimpolpamento dei carnets ordini, so- indicherebbero un abbassamento dei livelli produttivi, settore va individuato nell'approvvigionamento delle ma- prattutto di quelli provenienti d'oltre confine. Questa im- unito a un calo ancora più accentuato della domanda in- terie prime, che ha accusato in certi casi numerose diffi- pressione viene confermata dalla situazione delle scorte di terna. Dovrebbe invece mantenersi sugli attuali valori il coltà. Le scorte di prodotti finiti non destano preoccu- prodotti finiti, tuttora esuberanti. Le previsioni sono orien- carnet di ordini esteri. pazioni, mentre le prospettive a sei mesi non sono gran- tate verso la stazionarietà per la produzione; scontano un ché buone: stasi produttiva, con forse qualche cenno di modesto calo della domanda interna, in parte compensato deterioramento e contrazione sia della domanda interna da un leggero miglioramento di quella estera. che di quella estera. Gomma

Questa industria sembra già a metà anno in fase recessi- va, in quanto segnala regressi operativi sia sul trimestre Metallurgico Automobilistico precedente, in realtà estremamente modesti, sia sull'ugual lasso del 1979. In merito agli ordini, quelli in- Nei primi quattro mesi del 1980 (fonte ASSIDERI in pro- Nel gennaio-maggio 1980 sono state prodotte in Italia terni si sarebbero lievemente rinvigoriti sul gennaio- vincia di Torino sono sate prodotte 550.849 tonn di ac- 745.515 autovetture, contro 674.976 nel corrispondente marzo, mentre una situazione diametralmente opposta ciaio, contro 508.267 nell'ugual scorcio del 1979 periodo del 1979 ( + 10,5%). Nel frattempo sono usciti avrebbero evidenziato quelli d'oltre confine. È inoltre se- ( + 8,4%). I laminati a caldo sono nel frattempo cresciuti dalle fabbriche 77.678 nuovi veicoli industriali, a fronte gnalata una scarsità nei livelli delle giacenze di materie del 2,6% e gli altri prodotti siderurgici del 28,1%. Il son- di 65.339 dodici mesi prima ( + 18,9%). La produzione prime, come pure di quelle dei prodotti finiti destinati al- daggio d'opinione di fine giugno conferma questa ten- complessiva, cioè autovetture più veicoli industriali, è ia vendita. salita dell'11,2% (da 740.315 unità a 823.193). Sempre denza, valutando in un +8,6% l'aumento operativo ri- Le previsioni a sei mesi indicano una stazionarietà pro- nello stesso periodo le autovetture esportate sono state spetto alla prima metà dello scorso anno. Nel frattempo duttiva accompagnata da un calo della domanda, sia in- pari a 311.513, con un incremento del 5,9% sui primi viene anche segnalata una crescita, in verità quasi tra- terna che estera. Come è già accaduto nel trimestre cinque mesi del 1979 ( + 5,9%). Quanto ai veicoli indu- scurabile, tra il primo e il secondo trimestre dell'anno. esaminato, quest'ultima dovrebbe cedere in modo più striali, si è verificato un aumento del 20,9% (da 31.648 Meno rassicurante è apparsa la situazione della doman- vistoso rispetto alla prima. da, che ha evidenziato un cedimento sia nella compo- unità a 38.264). Globalmente, le esportazioni italiane nel nente interna che in quella estera. Nel primo caso si è settore automobilistico sono lievitate del 7,4% (da stimato, sul trimestre precedente, un —8% circa, nel 325.815 unità a 349.777). secondo un —2%. Lo stato delle giacenze di prodotti I dati statistici relativi alle immatricolazioni si limitano al Cartario ed editoriale finiti è orientato verso una certa esuberanza, mentre lasso temporale gennaio-febbraio 1980, in cui sono state qualche apprensione ha destato l'andamento di mercato registrate 233.962 autovetture 1+26,7% nel 1979 con l ritmi di lavoro nel corso del secondo trimestre 1980 so- di alcune materie prime. 184.644 auto) e 21.052 veicoli industriali ( + 34,9% ri- no risultati abbastanza soddisfacenti, in quanto segnala- Le previsioni per il prossimo semestre sono sfavorevoli spetto ai 15.599 del 1979). In totale sono stati immatri- no miglioramenti sia sul trimestre precedente, sia nei riguardi sia della produzione che della domanda glo- colati 255.014 veicoli, contro 200.243 nel 1979 sull'ugual periodo del 1979. Purtroppo va segnalato un bale. In quest'ultimo caso pare la componente estera ( + 27,4%). pesante accrescimento dei costi della materia prima che quella destinata a comportarsi meno peggio. Nonostante tutti questi valori positivi, è proprio questo ha trascinato sulla strada dell'ascesa pure i prezzi di comparto industriale a sollevare grosse preoccupazioni vendita. Quanto ai nuovi ordinativi, non si sono notate per l'immediato futuro. apprezzabili novità nei riguardi di quelli interni, mentre per quelli esteri si è registrato un modesto regresso sul Meccanico gennaio-marzo 1980. Gli approvvigionamenti di materie prime hanno sollevato non poche difficoltà per cui le I ritmi produttivi del secondo trimestre non si sono imprese sembrano essersi orientate verso un accumulo granché discostati da quelli dei tre mesi precedenti e si Materiali da costruzione di tali scorte. Viceversa, le giacenze di prodotti destinati sono mediamente mantenuti di un 4-5%, a valori co- alla vendita sono apparse in perfetto equilibrio. stanti, più sostenuti rispetto all'aprile-giugno 1979. L'attività produttiva di tale comparto non è apparsa de- Le attese a sei mesi sono sfavorevoli nei confronti Anche la domanda non si è comportata male. Infatti, si pressa nel secondo trimestre del 1980, ma anzi, al con- dell'attività produttiva, della domanda interna e di quella è assistito a un'ulteriore lieve evoluzione degli ordini in- trario, è ancora leggermente progredita sia sui tre mesi estera. Il punto più dolente sembra essere costituito da- terni e nello stesso tempo quelli esteri si sono presentati precedenti, sia sul corrispondente periodo di dodici mesi gli ordinativi interni, mentre quello meno negativo par- in modo soddisfacente. Bisogna però tenere conto in prima. La domanda interna non avrebbe registrato sco- rebbe la produzione, nei riguardi della quale il tasso di questo ultimo caso che tale giudizio deriva da una me- stamenti degni di nota rispetto al gennaio-marzo, men- regresso dovrebbe essere piuttosto contenuto. dia tra comportamenti assai diversi a seconda dei diversi tre quella interna sarebbe regredita in modo abbastanza settori meccanici, alcuni dei quali (carpenteria meccani- sensibile. Le giacenze sono apparse in generale equili- ca e soprattutto macchine motrici e utensili) hanno in brate. Viceversa, si è notata qualche difficoltà nell'ac- verità segnalato minore capacità di penetrazione sui quisizione di alcune materie prime. Edilizia mercati esteri. Per il prossimo semestre è previsto un rafforzamento La situazione delle scorte, sia di materie prime che di dell'attività produttiva, mentre un movimento di segno A partire dal secondo trimestre 1980, la Camera di Com- prodotti finiti, è apparsa sostanzialmente equilibrata, an- contrario si dovrebbe manifestare per la domanda nel mercio di Torino ha avviato una rilevazione campionaria che se con qualche accenno qua e là alla scarsità. suo complesso. presso le imprese edili operanti nella provincia, al fine di Le previsioni per la seconda parte del 1980 sono negati- valutare con maggiore tempestività rispetto ai dati stati- ve per la domanda interna, mentre le altre variabili esa- stici ufficiali l'andamento congiunturale di tale settore. minate (produzione e domanda estera) dovrebbero rima- A questa prima indagine hanno collaborato 37 aziende nere stazionarie. Tenuto conto dell'importanza del setto- Chimico e materie plastiche per un totale di 1393 addetti. I principali risultati emersi re nella struttura produttiva torinese, è forse lecito pen- indicano un rafforzamento produttivo, in termini di ope- re fisicamente realizzate, sia sul trimestre precedente, sare a una prossima discesa congiunturale meno intensa La produzione chimica è apparsa grosso modo invariata sia sul corrispondente periodo del 1979. Nel contempo di quanto temuto. sui due periodi presi come termini di raffronto (primo la capacità produttiva, a fine giugno mediamente di po- Sotto il profilo settoriale, il ramo della carpenteria ha trimestre del corrente anno e secondo trimestre del co superiore al 70%, presentava un lieve incremento nel conservato nel trimestre esaminato discreti ritmi operati- 1979). Quanto alla domanda, il discorso è pressoché suo tasso di utilizzo. vi, in un clima di stazionarietà della domanda interna e analogo a quello dell'attività produttiva. In ogni caso, la di depressione di quella estera. Le attese a sei mesi non componente estera sembra tenere meno bene di quella I costi di produzione risultavano aumentati di un 6,5% sono buone nei riguardi della produzione, ma ritengono interna. Non si sono registrate serie difficoltà nell'ap- sul marzo, soprattutto a causa di una lievitazione delle probabile una tenuta degli ordini interni e una piccola ri- provvigionamento delle materie prime, mentre i livelli materie prime. presa di quelli esteri. Il comparto della costruzione di delle scorte di prodotti destinati alla vendita si sono ag- Le vendite erano salite intorno al 7% sia sull'anno pas- macchine motrici e utensili è apparso in fase di contra- gravati nel corso del trimestre sino ad apparire esube- sato, sia sul primo trimestre del corrente anno. Le im- zione sotto l'aspetto della domanda nel suo complesso ranti. prese lavoranti su commessa evidenziano pure loro e di tenuta dei ritmi di lavoro. Riguardo a questi ultimi, Le previsioni per il prossimo semestre denunciano una un'avanzata valutabile intorno a un 4% sull'anno scor- le previsioni sono discrete, come pure per le esportazio- certa stasi sia produttiva che della domanda interna. so. Non vi erano inoltre grosse difficoltà nell'approvvi- ni, mentre diventano più pesanti nei confronti della do- Quella estera, invece, sembra destinata ad accentuare la gionamento dei materiali, mentre erano leggermente più manda interna. Quanto al ramo delle macchine operatri- spinta alla depressione. diffuse nei confronti dei servizi (es. trasporto, manuten- ci, della minuteria e bulloneria, vi è stata una sostanziale zione, servizi contabili, ecc.). Quanto al periodo di atti- Dello stesso tenore sembra essere il quadro congiuntu- segnalazione sia per i toni operativi, sia per gli ordinativi vità assicurato dal complesso degli impegni, a fine giu- rale del settore delle materie plastiche. Infatti, sia la pro- globali. Le attese per la seconda parte dell'anno sono gno era di quasi nove mesi. duzione che la domanda sono apparse invariate e prive Tabella 3. Movimenti valutari per classi merceologiche nella provincia di Torino (gennaio-dicembre 1979)

IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI

Classi merceologiche Dati assoluti Composi- Variaz. % Dati assoluti Composi- Variaz. % (000) zione % 79/80 (000) zione % 79/80

Produzione agricola zootecnica 301.604.120 8,0 + 27,9 132.789.692 2,3 + 23,7 Produzione chimica farmaceutica 151.136.144 4,0 + 32,2 39.080.669 0,7 - 0,7 Materie plastiche 55.754.819 1,5 + 33,1 45.482.845 0,8 - 0,1 Gomma 164.808.570 4,4 + 19,5 258.544.967 4,5 + 21,4 Pelli e cuoio 50.295.572 1,3 + 53,2 20.924.685 0,4 + 35,2 Legno e sughero 40.268.082 1,1 + 53,7 7.682.985 0,1 - 7,5 Carta e libri 109.933.031 2,9 + 39,8 97.581.547 1,6 + 18,2 Tessili e abbigliamento 123.138.219 3,3 + 49,8 121.438.532 2,1 + 22,5 Metalmeccanica 2.441.015.194 65,0 + 24,3 4.806.617.664 82,9 + 16,7 — mezzi di trasporto 881.338.459 23,5 + 23,6 3.055.219.919 52,7 + 17,5 — restanti settori 1.559.676.735 41,5 + 24,7 1.751.397.745 30,2 + 15,2 Varie 318.736.960 8,5 + 48,4 269.953.654 4,6 + 32,5 TOTALE 3.756.690.711 100,0 + 28,3 5.800.097.240 100,0 + 17,5

Fonte: Unione Italiana delle Camere di Commercio.

Tabella 4. Distribuzione delle importazioni e delle esportazioni della provincia di Torino per paesi di provenienza e di destinazione (gennaio-dicembre 1979)

IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI

Paesi % sul Variaz. % sul variaz. Dati assoluti Com- Dati assoluti Com- totale % totale % (000) pos. % (000) pos. % Italia 79/80 Italia 79/80

Belgio 146.631.952 3,9 6,8 + 38,7 201.548.791 3,5 11,2 + 24,8 Francia 1.214.998.473 32,3 14,2 + 7,2 1.070.001.809 18,5 13,9 + 9,7 Germania R.F. 721.045.388 19,2 7,2 + 37,0 868.902.997 15,0 8,3 + 21,4 Olanda 102.954.585 2,7 3,7 + 47,5 153.236.704 2,6 9,1 - 9,9 Gran Bretagna 277.331.643 7,4 6,5 + 48,0 653.432.352 11,3 16,6 + 24,4 Irlanda 3.041.959 0,1 3,2 — 25.449.995 0,4 18,2 Danimarca 32.093.836 0,9 5,2 — 59.546.829 1,0 14,8 Totale C.E.E. 2.498.097.836 66,5 8,7 + 21,8 3.032.119.477 52,3 11,6 • 15,7 U.S.A. 187.127.710 5,0 2,5 + 16,3 430.098.165 7,4 10,7 + 14,5 Altri Paesi 1.071.465.165 28,5 4,7 + 43,8 2.337.879.598 40,3 7,7 + 16,3 TOTALE 3.756.690.711 100,0 6,4 + 27,1 5.800.097.240 100,0 10,9 + 15,8

Fonte: Unione Italiana delle Camere di commercio.

Tabella 5. Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati della città di Torino (Base 1976=100)

Elettricità Gss Alimentazione Abbigliamento " '.jr.r Abitazione Varie Complessivo combustibili Mesi var. % var. % var. % var. % var. % var. % 1980 1980 1980 1980 1980 1980 79/80 79/80 79/80 79/80 79/80 79/80

Gennaio 162,9 + 13,8 176,7 + 20,4 250,5 + 71,7 170,9 + 25,0 177,1 + 22,9 173,8 + 21,0 Febbraio 165,4 + 12,9 177,9 + 20,6 251,8 + 67,6 171,3 + 25,1 183,7 + 26,2 177,7 + 21,9 Marzo 167,2 + 13,2 182,0 + 20,6 251,9 + 66,8 171,3 + 25,1 185,1 + 26,4 179,4 + 22,1 Aprile 168,2 + 12,1 188,0 + 24,2 262,7 + 75,0 175,0 + 23,6 188,5 + 26,3 182,4 + 22,2 Maggio 169,5 + 11,9 190,2 + 23,3 262,7 + 65,2 175,4 + 23,6 191,2 + 25,9 184,2 + 21,5 Giugno 170,8 + 11,8 192,0 + 22,4 263,8 + 65,4 175,4 + 23,6 193,3 + 25,8 185,8 + 21,4

Fonte: Municipio di Torino. Passando alla situazione occupazionale, nel trimestre in no riguardato cambiali e tratte accettate ( — 11,3%) per esame si era assistito a una crescita del 2,38% e si era- complessivi 24,5 miliardi di lire ( +17,6% sul corrispon- no lavorate mediamente 40 ore circa a settimana. In me- dente periodo dell'anno precedente). Le tratte non ac- rito, alle previsioni per il prossimo trimestre, esse sono cettate in sofferenza sono state 43.002 ( — 9,7%) per abbastanza buone per l'attività produttiva, intesa come 37,3 miliardi ( + 0,8%); gli assegni bancari, infine, sono realizzazione di nuove opere (saldo +15%), nonché per ammontati a 7134 (-8,5%) per 12,7 miliardi ( + 28,2%). le commesse (saldo +4%) e l'occupazione (saldo I tre tribunali della provincia hanno dichiarato, nei primi •4,5%). I prezzi, che sono saliti nel trimestre del 6% cir- sei mesi del 1980, 131 fallimenti, contro 150 nell'ugual ca, dovrebbero continuare a farlo anche in futuro a det- scorcio del 1979 ( — 12,7%). Di essi, 52 riguardavano ta di quasi tutti gli operatori intervistati (saldo +97%). imprese industriali ( — 25,7% rispetto allo scorso anno), 69 aziende commerciali ( + 1,5%) e 10 ditte appartenenti ad altri comparti (—16,7%).

COMMERCIO ESTERO

I più recenti dati disponibili sui pagamenti e gli incassi COSTO DELLA VITA valutari a livello provinciale non giungono oltre il 31/12/1979 e non sono quindi utili per un'indagine con- giunturale sul primo semestre 1980. È in ogni caso utile Tra il giugno 1979 e il giugno 1980 l'indice dei prezzi al dare un'occhiata a questi dati che presentano il vantag- consumo per le famiglie di operai e impiegati della città gio di essere assai dettagliati. di Torino è cresciuto del 21,4%, cosi ripartito tra le varie Nel corso del 1979 sono stati effettuati in provincia di voci: +11,8% l'alimentazione, +22,4% l'abbigliamento, Torino pagamenti valutari per un totale di 3756,7 miliardi + 65,4% l'elettricità e i combustibili, +23,6% l'abitazio- di lire ( + 28,3% sul corrispondente periodo dell'anno ne e +25,8% i beni e servizi vari. Alla stessa data dello precedente), mentre gli incassi sono ammontati a 5800,1 scorso anno si era sul 15%, e ciò dimostra il forte incre- miliardi di lire ( + 17,5%). Emerge quindi per prima la mento accusato dall'inflazione. Fortunatamente negli ul- considerazione che le esportazioni sono lievitate a un timi mesi si è in lieve decelerazione: infatti ad aprile il ritmo decisamente inferiore rispetto alle importazioni, tasso annuale era a quota +22,2% e ora si è al 21,4%, con un conseguente peggioramento dei conti con l'este- cioè di poco al di sopra del gennaio ( +21% sullo stesso ro. In secondo luogo, mentre nel primo semestre del mese del 1979). 1979 le esportazioni (+21,2%) hanno sostanzialmente tenuto il passo delle importazioni ( + 22,5%), nella se- conda metà dell'anno si è assistito a un pesante rallen- tamento delle vendite all'estero. Quanto alle principali voci dell'interscambio con l'estero, si rileva che i prodotti metalmeccanici hanno perso qual- cosa in termini relativi sia per le importazioni che per le esportazioni (costituiscono ora il 65% del totale per le prime e l'82,9% per le seconde). Tra gli altri prodotti, è decisamente peggiorata la situa- zione per i generi chimico-farmaceutico ( + 32,2% gli ac- quisti e —0,7% le vendite), cosi come per le materie plastiche ( + 33,1% e —0,1% nell'ordine) e i tessili e ab- bigliamento J +49,8% e +22,5% rispettivamente). Vice- versa, l'unico miglioramento, in termini però relativi e non assoluti, ha riguardato i prodotti agricolo-zootecnici ( + 27,9% le importazioni e +23,7% le esportazioni). In merito alla suddivisione dei flussi valutari sulla base dei paesi di provenienza e di destinazione, balza all'oc- chio che il forte aumento delle importazioni è imputabile agli «altri paesi», cioè essenzialmente ai produttori delle principali materie prime, con un +43,8%, contro il + 27,1% generale. La CEE nel suo complesso ha visto ridursi il suo peso totale sulle importazioni torinesi (66,5% nel 1979, contro 67,9% nel 1978), mentre ha accresciuta la sua importan- za sotto il profilo delle esportazioni (dal 51,4% è salita al 52,3%). Tra i vari paesi membri, la Francia ha comprato dalla provincia di Torino il 9,7% in più e ha venduto il 7,2% in più. Variazioni decisamente superiori hanno re- gistrato la Germania Ovest ( + 21,4% e +37% rispetti- vamente per esportazioni e importazioni) e la Gran Bre- tagna ( + 48% e +24,4% nell'ordine). Al di fuori dell'Europa comunitaria, si segnala l'ulteriore perdita d'importanza degli Stati Uniti rispetto al totale dell'interscambio torinese con l'estero (5% e 7,4% per importazioni e esportazioni rispettivamente, contro 5,8% e 7,6% un anno fa).

PROTESTI CAMBIARI E FALLIMENTI

Nel gennaio-maggio 1980 sono stati levati in provincia di Torino 92.996 protesti (—10,4% sul 1979) per un impor- to di 74,5 miliardi di lire ( + 9,9%). Tra essi, 42.860 han- (Trailibm

il consenso sull'ipotesi che tutti i sistemi sopra citati lasciando spesso disorientati quegli operatori che do- concorrono a determinare i comportamenti organizzativi vrebbero ricorrere poche volte all'anno al sistema e in GLI AUTORI SI PRESENTANO individuali e di gruppo; tale ipotesi costituisce la ragion particolare le piccole e medie aziende esportatrici o d'essere di questo libro. quelle aziende di maggiori dimensioni che operano sal- L'obiettivo di una trattazione organica e sufficientemen- tuariamente sull'estero. A. BARETTONI ARLERI, Linee evolutive del- te approfondita del tema prescelto) entro i limiti e gli Il sistema in esame ha dei precedenti di scarsa funziona- la contabilità dello Stato e degli enti pubbli- schemi dell'organizzazione d'impresa, ha imposto di: lità operativa derivanti dalle diversità dei momenti deci- ci - Voi. di 18 x 25 cm, pp. 212 - Giuffrè, Mila- (a) dare per note le conoscenze di base circa i sistemi sionali ed una fama di estrema complessità per cui gli esportatori tendono a ricorrere al sistema solo se co- no, 1980 - L. 7000. organizzativi d'impresa; solo ove indispensabile sono stati richiamati alcuni dei modelli fondamentali di inter- stretti dal cliente estero che glielo impone. pretazione e di progettazione delle variabili dei sistemi Oggi invece l'industria esportatrice deve mettersi in con- organizzativi; (Al pure per note assumere le conoscenze dizione di competere con i suoi concorrenti stranieri elementari circa i singoli sistemi operativi; anche gli usando le migliori tecniche e, tra queste, le tecniche fi- aspetti più tecnici e specialistici sono stati ignorati e ciò nanziarie e assicurative che, se ben applicate, permetto- La pubblicazione si ripromette di conseguire una finalità in quanto non essenziali per la corretta comprensione di no dei notevoli risparmi di spese, riduzioni di costi ed in prevalentemente, ma non esclusivamente, didattica, of- quanto esposto; (c) compiere un tentativo di riconduzio- particolare riduzione dei rischi connessi. frendo allo studente, ma anche all'operatore della conta- ne di tutti i sistemi operativi trattati ad una comune ba- Gli autori intendono dotare l'operatore di tutti i testi le- bilità pubblica, considerazioni e problematiche su alcuni se di interpretazione. gislativi che regolano la materia ma più in dettaglio, temi che nell'ambito di essa si caratterizzano per la loro mettere in evidenza quelle parti che sono di diretto inte- La scelta di una comune base di interpretazione dei si- viva attualità. resse dell'esportatore tralasciando tutte quelle norme ri- stemi operativi si impone se non altro per poter esplici- Essa si articola in una serie di temi che attengono ad volte dal legislatore a garantire l'efficienza e funzionalità tare, al di là delle dichiarazioni di principio, le relazioni di aspetti che costituiscono il corollario organizzativo ed del sistema. In altre parole non si intende spiegare la fi- complementarità tra gli stessi e le relazioni di funziona- applicativo-contabile della nuova visione unitaria della fi- losofia assicurativa o finanziaria che ha ispirato la nasci- lità/disfunzionalità rispetto ai comportamenti organizza- nanza pubblica e del relativo adeguamento metodologi- ta della norma bensì solo quei passi o quelle formalità tivi ed alle condizioni di vita duratura economica d'im- co sia dei processi di determinazione dell'indirizzo politi- che l'operatore deve adempiere perché l'esportazione a presa. Tale scelta, tuttavia, si correla ad elevati livelli di co che dei relativi conti pubblici: in tal quadro si inseri- credito sia perfezionata al meglio sia assicurativamente rischio; infatti, quanto gli studi organizzativi hanno sino- scono, pur nel limitato intento di aggiornamento delle sia finanziariamente (...). tradizionali trattazioni della materia alla luce delle inno- ra espresso con riguardo ai sistemi operativi fornisce in vazioni normative degli anni 75-79 e della loro prima ap- merito indicazioni piuttosto generiche e contrastanti. La guida illustra in modo sistematico le caratteristiche plicazione, i saggi sulla riforma della contabilità generale Tra le alternative di uno schema semplice e lineare e di fondamentali dell'assicurazione e del finanziamento dello stato in materia di bilancio, sulle implicazioni con- uno schema relativamente complesso si è scelta la se- dell'esportazione. In particolare il lettore ritroverà: tabili delle norme in materia di finanza locale nonché di conda e ciò per due ragioni: in primo luogo, per ridurre il rischio di sovrasemplificazioni; in secondo luogo, per Aspetti promozionali dei sistema-, nella prima parte in- quelle in materia di normalizzazione dei conti degli enti tendiamo chiarire perché l'operatore deve ricorrere al si- pubblici e di adeguamento alla contabilità statale. fornire con questo lavoro una base sufficientemente am- pia per consentire anche differenti interpretazioni dato il stema sia di assicurazione che di finanziamento Intento parzialmente diverso perseguono, invece, i due dell'esportazione, il quale non è nato per coprire l'opera- scritti relativi alla problematica dell'entrata: l'introduzio- carattere dì tentativo che comunque avrebbe avuto quella qui proposta. La scelta si è compiuta individuan- tore che si è venuto a trovare in certe situazioni, bensì ne del nuovo ordinamento tributario, proteso necessa- per indurre l'operatore a mettersi in dette situazioni per riamente in un primo momento a disciplinare il potere do due insiemi di «fabbisogni organizzativi» e riferendo agli stessi i singoli sistemi operativi. Il primo insieme di poter contrastare i suoi concorrenti stranieri che adotta- impositivo e i singoli tributi, ha prodotto acuti fenomeni no tecniche analoghe. Deve fare ricorso all'assicurazione indotti sui meccanismi di applicazione e, in special mo- fabbisogni (multidimensionalità, differenziazione, inte- grazione ed anticipazione! sintetizza le esigenze espresse dei propri rischi all'estero non solo la grande impresa do, sulla riscossione e sull'accertamento. ma anche la media e la piccola. I rischi non sussistono Essi assumono un rilievo tutt'affatto particolare nella dai caratteri delle variabili d'ambiente e tecniche e dalla stategia di impresa; il secondo insieme (identità, stabili- solo per i beni industriali ma anche per i beni di con- contabilità pubblica sia per la loro pertinenza ai procedi- sumo. menti contabili dell'entrata, sia per il contributo che può tà, sviluppo! intende evidenziare le esigenze espresse dai prestatori di lavoro. Alla contrapposizione tra le due essere offerto all'attenuazione del fenomeno dell'evasio- Aspetti assicurativi: viene dedicato ampio spazio ai sin- classi di esigenze si ispira il tentativo di ridurre ad un ne attraverso lo strumento del controllo esterno. goli rischi che corre l'operatore quando effettua un'ope- quadro unitario la vastissima gamma di contributi, spes- Trattasi di aspetti, oltre che attuali, tradizionalmente di- razione di esportazione e quali sono le procedure di as- so parziali, offerti dalla dottrina. sattesi dalla scienza contabile. sicurazione, i costi, i vantaggi e gli svantaggi. Il libro è destinato a chi ha avuto l'opportunità di intuire Segue, poi, un saggio che si sforza di individuare le li- l'esigenza di progettare i sistemi operativi anche «in Aspetti finanziari: sebbene l'operazione di finanziamento nee tendenziali ed evolutive delle procedure contrattuali chiave organizzativa» e facendo riferimento ad uno non sia obbligatoriamente connessa all'assicurazione, è amministrative alla stregua della più recente normativa schema unitario che ne permetta, tra l'altro, il riferimen- evidente che molto spesso l'esportatore non può o non anche comunitaria e della introduzione, nel quadro isti- to ad altre classi di variabili che compongono il sistema gradisce in termini economici finanziare l'importatore tuzionale, della nuova ed autonoma legittimazione nego- organizzativo; oltre alle conoscenze di base cui si è fatto estero. Diventa quindi indispensabile conoscere gli stru- ziale delle Regioni. sopra cenno si richiede la disponibilità a lavorare su menti a disposizione per il ricorso a finanziamenti age- Si lumeggiano cosi chiaramente i circoscritti fini di ag- quanto qui esposto per ovviare alle certo numerose la- volati nel tasso oppure aggiuntivi al normale fido banca- giornamento e di integrazione delle tradizionali trattazio- cune ed incoerenze; i frequenti e un po' pedanti riferi- rio. Infatti quando l'esportatore concede dilazioni a un ni della materia. menti bibliografici servono anche a tal fine. cliente estero deve porsi non solo il problema degli oneri finanziari ma anche quello della propria disponibilità di fido.

Aspetti valutari: come noto le norme valutarie italiane ri- chiedono una specifica autorizzazione ogni qualvolta si eccedono certi termini di dilazione dei pagamenti per G. AIROLDI, I sistemi operativi - Voi. di esportazione. Per facilitare l'operatore l'ente che conce- E. GENNARO - G. GIMELLI - P. GIUBASSO, de l'assicurazione è stato abilitato dal Ministero del 15 x 23 cm, pp. XXXVI/375 - Giuffrè, Milano, Guida all'assicurazione e al finanziamento Commercio Estero a concedere anche l'autorizzazione 1980 - L. 12.000. dei crediti all'esportazione - Voi. di 14,5 x 21 valutaria. cm, pp. 275 - Centro Estero Camere Commercio Aspetti contrattuali: si sono trattate con particolare cura Piemontesi, Torino, 1980 - L. 7000. le condizioni del contratto di assicurazione come pure Questo libro tratta un tema speciale di organizzazione di quelle connesse al contratto di finanziamento. A queste impresa; i sistemi operativi ivi sono intesi come una vanno armonizzate le clausole dei contratti mercantili già classe di variabili organizzative complementari alla strut- oggetto di approfondita trattazione in altri volumi della tura ed al potere organizzativo (stile di direzione). Per Questa guida pratica (aggiornata al maggio 1980) all'as- presente collana. quanto speciale, il tema è estremamente ampio; qui si è sicurazione ed al finanziamento delle operazioni di scelto di includervi: i sistemi di pianificazione e di pro- esportazione con pagamento dilazionato vuole essere Testi di legge: senza voler intimorire il nuovo utente con grammazione e controllo; i sistemi di valutazione dei ri- uno strumento di lavoro per quelle persone che si trova- la quantità di norme esistenti, riteniamo indispensabile sultati, di retribuzione e di carriera; i sistemi di ricerca, no costrette, nello svolgimento della loro attività profes- per chi vuole rendersi conto dell'intero sistema riportare di selezione, di inserimento e di formazione del persona- sionale, a districarsi in quella complessa normativa sia i testi ufficiali delle norme fondamentali in vigore. È inol- le; i sistemi informativi e di decisione. Altre discipline ol- legislativa che privatistica che regola la materia. Detta tre utile prendere contatto visivo con i fac-simile dei mo- tre all'organizzazione d'impresa, rivendicano come pro- normativa infatti, dovendo regolare tante facce di uno duli di domanda per ogni tipo di operazione. prio oggetto d'indagine uno o più di tali sistemi; nessun stesso problema, tanti problemi diversi di un'unica ope- La legge principale, cosiddetta Legge Ossola (n. 227 del dubbio sulla legittimità di tali attese ma anche unanime razione commerciale, è diventata materia per specialisti 24 maggio 1977), dedica ampio spazio anche all'attività delle Banche sia per provvista di fondi all'estero sia nel duti incentivi finanziari e soprattutto appoggiata con la caso di crediti finanziari. In entrambi i casi l'operatore realizzazione di iniziative che si propongano di migliorar- con l'estero deve ricercare presso la propria banca le so- ne l'assetto organizzativo e gestionale, specialmente at- luzioni più convenienti. traverso la via dell'associazionismo. D'altro canto, se gli auspicati interventi non dovessero giungere a garantire la continuità dell'impresa pastorale, il mancato esercizio stagionale dell'attività zootecnica sui pascoli alpini finirebbe di condurre alla graduale de- sertificazione di ampi territori secondo un processo inar- restabile ed irreversibile, con le ben note e gravi conse- AUTORI VARI, Alpicoltura in Piemonte - 2 guenze che all'ambiente derivano dalla rottura degli equilibri ecologici. Voli, di 31 x 21 cm, pp. 166 e 488 - Unione Ca- mere di Commercio del Piemonte, Torino, 1980 - Lo scopo ultimo di quest'opera è quello di fornire agli amministratori delle Comunità montane uno strumento L. 40.000 aggiornato di consultazione ed una serie di proposte concrete — tratte da realtà situazionali scrupolosamente rilevate — da utilizzare nelle loro iniziative progettuali e nei disegni che mirano a creare le premesse per la razio- nale gestione del territorio. Allo scadere degli anni cinquanta fu realizzato il 1° cen- Gli autori che hanno condotto ed elaborato lo studio simento dei pascoli montani piemontesi. L'ampia indagi- non hanno bisogno di particolare presentazione, attesa ne che ne commentò le risultanze fu molto puntuale e la loro notorietà come specialisti di problemi montani ed precisa nel descrivere i terreni pascolivi e nell'elencare alpicolturali. Essi sono: il prof. Fausto M. Pastorini, do- gli interventi necessari a proteggere, con il miglioramen- cente di zooeconomia nell'Università di Torino; il dott. to dei pascoli, le risorse naturali e la stabilità del suolo Attilio Salsotto, capo dell'Ispettorato regionale forestale montano: essa fu pubblicata in un apposito volume che del Piemonte; il dott. Gian Romolo Bignami, responsa- costituì il «Quaderno XI» di «Cronache economiche» bile dell'ufficio delle Comunità montane della Regione edito dalla Camera di commercio di Torino. Piemonte, sede di Cuneo. Negli anni successivi e più vicini ad oggi analoghe inizia- tive sono state intraprese in altre Regioni ed anche in al- (dalla presentazione di tri Paesi: nel 1974 la Giunta regionale lombarda ha por- GIACOMO ODDEROI tato a compimento una «Indagine sui pascoli montani della Lombardia», ricca di dati e di informazioni sull'alpi- coltura di quel territorio, e nel 1976 il Ministero dell'agri- coltura francese ha presentato una pubblicazione dal ti- tolo: «Enquète pastorale» ove si espongono i principali risultati del censimento riguardante le unità pastorali della montagna francese. Intanto nel nostro Paese le va- rie vicende politiche ed economiche dell'ultimo decennio P. JORIO, In principio era la pietra - Voi. di hanno dato l'avvio alla creazione di strutture ammini- 21 x 28 cm, pp. 321 - EDA, Torino, 1980 - strative innovate tra cui si pongono, sulle antiche radici L. 30.000. dei Consigli di valle, le «Comunità montane» che hanno il compito di programmare ed attuare lo sviluppo econo- mico e sociale delle zone di montagna. Alla luce di tutti questi avvenimenti l'Unione regionale Lassù, dove un tempo vivevano i re pastori e dove ora delle Camere di commercio, industria, artigianato e agri- non vola quasi nemmeno più il falchette, dove un tem- coltura del Piemonte ha ritenuto che lo studio a suo po tutti i roveri ed i faggi erano sacri e le dee-Matrone tempo eseguito meritasse di essere ripreso ed aggiorna- danzavano sulle sorgenti magiche, lassù, dove il vesco- to, rivedendone la metodologia di ricerca ed i contenuti. vo Massimo dalla sua sede pedemontana incitava a di- Nella nuova indagine che qui si presenta, conclusa il 30 struggere credenze ed usanze idolatriche «... non vi è giugno 1979, sono stati ricensiti i pascoli alpini del Pie- nessuno i cui campi non siano contaminati dagli idoli, monte. A base del rilevamento si sono considerate le non vi è podere che non sia immune dal culto del de- alpi o malghe come unità tecnico-produttive a servizio monio... dovunque ti volti, o vedi are del diavolo od àu- delle imprese pastorali, ritraendone gli investimenti im- guri profani di pagani o teste di montone fisse sulle por- mobiliari disponibili, il carico animale alpeggiarne, le te...» (389 d.C.I qualcosa è rimasto a sfidare i martiri produzioni conseguite, le opere di miglioramento auspi- Antonino, Giorio, Marchione ed i famosi apostoli delle cabili, i sistemi produttivi comunemente adottati dagli Gallie, Mauro e Martino. operatori, al cui riguardo è stata altresì tratteggiata la fi- gura sociale. Seimila anni di vento e di gelo, di pioggia e di sole; duemila anni di cristianizzazione, ondate di Celti, Roma- Dal complesso di queste rilevazioni si è avuta la confer- ni, Cartaginesi, Ungari, Saraceni, non sono riusciti a ma che le 1.053 alpi censite nel territorio montano pie- cancellare i simboli delle religioni dei popoli alpini. montese rappresentano un'industria di dimensioni vera- Fra muschi e licheni, nelle abetaie più elevate, nei bo- mente considerevoli. schi più dimenticati, migliaia di glifi misteriosi vivificano Che si tratti di una grande impresa appare con certezza le rocce delle Alpi. da pochi dati essenziali. Esprèssi in cifre tonde, tali dati Attraverso decine di secoli, fino al medioevo, popoli pa- informano che l'alpicoltura della regione Piemonte si svi- stori testimoniarono la loro fede e comunicarono con la luppa su una superficie complessiva di 230.000 ettari ed divinità mediante un rituale di segni graffiti ed incisi: dai impegna 3.500 pastori in prestazioni di lavoro e di capi- millenni sono giunti a noi voti alla Dea-Madre, raffigura- tali. L'area a produzione foraggera è di 163.700 ettari e zioni solari e cosmiche, simboli antropomorfi, testimo- con i foraggi che se ne ottengono (q 1.131.000 di fieno nianze di terrori, formule di scongiuro. normale! vengono alimentati 68.000 bovini, 75.000 capi Segni cosi ermetici e cosi sconcertanti che ancora nel ovini e caprini, 2.400 suini ed equini. Dagli allevamenti XVIII secolo erano ritenuti opera diabolica e non umana, bovini si consegue un insieme di prodotti lattiero-caseari mentre leggende nascevano a giustificare le inquietanti pari a q 167.200 di latte, q 12.000 di formaggio e presenze. q 3.000 di burro. E tutto questo nel corso di 110 giorni, L'incisione rupestre, preistorica e storica, presente in che possono considerarsi mediamente rappresentativi quasi tutta l'Europa (Penisola Iberica, Francia, Svizzera, della durata normale dell'alpeggio. Germania, Olanda, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia Ora un'impresa di questo tipo, che pur lavorando in si- meridionale, Russia) ed in alcune regioni dell'Africa, tuazioni di estremo disagio riesce ugualmente a produr- Asia, Oceania, America, ha sulle prealpi ed Alpi italiane re per l'impegno ed i sacrifici di una classe di imprendi- due eccezionali centri di manifestazione: Monte Bego tori i cui quadri vanno tuttavia riducendosi di anno in (con oltre 80.000 incisioni — dal neolitico all'età del fer- anno, non può non meritare di essere aiutata con avve- ro) e Val Camonica (incisioni prodotte in un arco di santi dove talvolta le tessere, purtroppo, sono scollate. tempo di 10.000 annil, vero «santuario» il primo e «cro- Nell'economia di questo libro ci soffermiano in particola- naca quotidiana di vita» il secondo. re sulla realtà delle minoranze etnico-linguistiche presen- Notevoli gruppi di incisioni sono presenti nel Cuneese, ti nella Regione Piemonte (tra le duecento e le duecen- nella Valle di Susa, nelle Valli .di Lanzo, in quelle dell'Or- tocinquantamila persone). Ma non dimentichiamo che co e della Dora Baltea, nel Biellese, nella zona di Como, oltre due milioni e mezzo di altri italiani di minoranza vi- Lecco, Varese, Valtellina, Val Malenco, sulle sponde ve- vono sul territorio nazionale, dislocati nei quattro punti ronesi del Lago di Garda, e fino all'Alto Adige. Gruppi cardinali. E poi ci sono le minoranze nazionali sparpa- di incisioni compaiono anche sull'Appennino, nelle Pu- gliate in Europa (sulle quali daremo una panoramica) e glie, in Calabria, Sicilia, Sardegna. negli altri continenti (che tralasceremo per ragioni di Essi costituiscono, particolarmente quelli presenti nella concisione). Le carte costituzionali dei vari Stati tengo- fascia alpina, materiale importantissimo per lo studio ar- no in considerazione, almeno nelle parole, la realtà delle cheologico, etnologico, artistico, dell'uomo «pastore» proprie minoranze, Si prevedono tutele linguistiche, cul- quale appartato e geloso conservatore di culture più turali, giuridiche, amministrative, politiche. grandi. Ma non sempre è cosi. In Italia, ad esempio, l'art. 6 I Ligures Montani, i Vesubiani, gli Esturii, i Brigiani, i della Costituzione parla espressamente di «tutela con Veneni, i Caturiges, i Quariates, i Vocontii, gli Allobro- apposite norme delle minoranze linguistiche». Il 6 fa ges, i Medulli, i Ceutrones, gli Acitavones, i Garoceli, i parte dei «principi fondamentali» della Costituzione del- Salassi, ecc., eredi di quelle che già prima del 3000 a.C. la Repubblica Italiana e si collega al 3 che dice: « Tutti i (neolitico e neolitico mediol furono tribù di cacciatori cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti pastori semi-nomadi viventi su gradoni vallivi in condi- alla legge, senza distinzione di sesso (37, 48, 51 ), di raz- zioni climatiche sub-boreali, continuarono a scalfire sulle za, di lingua, di religione (8), di opinioni politiche, di pietre segnature di rituali, elementi di memorizzazione, condizioni personali e sociali». Una magnifica prova di segni totemici. democrazia di base che non sempre, purtroppo, viene Dai ciotoli dipinti del mesolitico (8000/5000 a.C.l, i gran- integralmente attuata. di concetti della vita e della morte si trasferiscono in Non mancano gli esempi di tali carenze. In altra parte tacche incise sui materiali più a contatto dell'uomo — del libro si nota il difficile iter burocratico e politico che osso, legno, pietra — diventando motivi geometrici ha dovuto sostenere la Regione Piemonte per fare ap- astratti secondo schemi di probabile derivazione orienta- provare la «legge Calsolaro» sulla cultura locale. E altri le che, attraverso l'area mediterranea, si diffusero in tut- esempi di patente ostracismo giungono tuttora da altre ta Europa. regioni che ospitano minoranze: le vorrebbero tutelare Accanto alla raffigurazione di animali, di tradizione pa- ma il potere centrale «romano» resta sordo, il più delle leolitica, si moltiplicano sulle rocce i significanti riferiti volte. Prima di addentrarci nella cospicua realtà delle mi- generalmente al sole come centro divino di potere vivifi- noranze etnico-linguistiche del Piemonte, riteniamo sia cante, mentre compaiono nell'eneolitico i monumenti utile dare uno sguardo pignolo (compatibilmente con lo megalitici - dolmen e menhir — e le statue-stele di spazio) alle principali «piccole patrie» dell'Europa occi- chiara influenza atlantica. dentale. Ci soffermiamo su parecchi milioni di europei Le superfici litiche levigate dai grandi ghiacciai, gli estesi minoritari senza dimenticare, come già accennato, che banchi di scisto verde, i massi isolati di aspetto sugge- pure nell'Europa dell'est e in tanti altri cantoni del mon- stivo, divennero il supporto più idoneo e più durevole do esistono popoli «diversi» da quelli in cui sono giuri- per le incisioni. dicamente conglobati per decreto politico e per destino Schegge di minerali duri ed appuntiti in un primo tem- storico. po; punte metalliche direttamente impugnate o come Marx definì la lingua «/a realtà immediata del mondo» veri e propri scalpelli percossi con mazzuolo, nell'età del mentre Humboldt sostiene che essa non è un semplice bronzo e del ferro, furono usate per fissare sentimenti, repertorio di segni e suoni bensì è una concezione del impressioni, osservazioni. mondo. Dunque la lingua appare davvero come qualco- La tipologia delle incisioni rupestri è assai varia ed ha ri- sa di importante, di inalienabile e di insostituibile. Ecco sentito di tutte le evoluzioni concettuali e stilistiche le- perché fare violenza su una lingua è farla su un intero gate all'avventura umana. popolo: significa privarlo di un'anima, vuol dire uccider- lo. Ed ecco perché il problema delle nazionalità acquista sfumature politiche e sociali di basilare importanza. Non è giusto parlare di francesi, di italiani, di tedeschi, tout court. Ma occorre tenere presente che ogni Stato può essere un coacervo di minoranze. Si prenda la Francia. Nel territorio d'Oltralpe sotto l'etichetta di francesi vivo- AUTORI VARI, L'altro Piemonte - Le mino- no circa 12 milioni di occitani, 3.200.000 bretoni, ranze etnico-linguistiche nella regione (a cu- 2.500.000 tedeschi dell'Alsazia-Lorena, oltre 300.000 ita- ra di Edoardo Ballone) - Voi. di 21 x 28 cm, liani di Corsica, 300.000 catalani del Roussillion, 250.000 baschi dei Pirenei Atlantici, 100.000 fiamminghi dell'area pp. 172 - EDA, Torino, 1980 - L. 30.000. di Dunkerque e circa due milioni di immigrati per motivi di lavoro sparsi in tutto il Paese. Un grosso cocktail che, seppure con dimensioni ridotte, si può trovare in altri stati europei. Minoranza. Un termine che comprende valori quantitati- vi e qualitativi. Infatti, un gruppo etnico è definito «mi- noranza» quando è numericamente inferiore agli altri gruppi circumvicini e quando esprime una cultura «di- versa» da quella cosiddetta «egemone» ossia della mag- gioranza. In ogni angolo della Terra esistono minoranze etnico-linguistiche: esse vivono a tu per tu con il gruppo o con i gruppi di maggioranza, una stessa bandiera li P. BIANUCCI, Il telefono la tua voce - Volu- unisce, stesse leggi, stessi doveri, un'unica lingua uffi- ciale. Il gruppo di minoranza esprime una nazionalità me di pp. 231 - Vallecchi, 1980 - L. 3.500. che nella prevalenza dei casi è affatto differente dagli usi e costumi della nazione (entità sociologica! e dello Stato (entità giuridico-amministrativa, dunque politicai. Una minoranza può coesistere con altri gruppi dallo stesso passaporto grazie ad un sistema federale, confe- Il telefono in Italia nasceva un secolo fa, nel 1878. Oggi derale, regionale, statale-accentrato. nel nostro Paese ci sono 16 milioni di telefoni, 55 milioni In alcuni Stati essa gode dei diritti e dei doveri della in Europa, 400 nel mondo. È il tam-tam dell'era tecnolo- maggioranza, in altri subisce più doveri che diritti, in al- gica, ma siamo abituati a considerarlo un normale elet- tri ancora vive la dura mortificazione della dimenticanza. trodomestico, come il frigorifero e l'aspirapolvere. Ci di- Davvero un mosaico di situazioni eterogenee e interes- mentichiamo che dietro il telefono operano trecentomila persone, centinaia di ponti-radio, cavi per ottanta milio- ISTITUTO CENTRALE DELLE BANCHE POPOLARI OCDE - Demographic Trends 1950-1990 - Paris, 1979 ni di chilometri, migliaia di centrali, decine di satelliti ar- ITALIANE - Note sull'andamento economico italia- - pagg. 144 - L. 9500. tificiali. L'idea di trasmettere notizie a grande distanza e no dell'anno 1979 - Milano, febbraio 1980 - pagg. 500 il più rapidamente possibile è vecchia quanto l'uomo: - s.i.p. ICE - Servizio Economico Agrario - Esportazione dapprima un curioso ma efficiente «telegrafo a vista» regionale di ortofrutticoli - Distinta per prodotti e realizzato, perfezionando progetti precedenti, dall'abate REGIONE SICILIA - Relazione sulla situazione eco- Paesi di destinazione - Roma, 1979 - pagg. 58 - s.i.p. francese Claude Chappe nel 1791, quindi il primo tele- nomica della Regione Siciliana 1978 - Voi. Ili - Pa- grafo elettrico collegò Parigi a Rouen nel 1844; nel 1808 lermo, 1978 - pagg. 179 - s.i.p. IASM - Le imprese industriali del Mezzogiorno nel Sommering in Russia costruisce un telegrafo a 25 fili 4° trimestre 1979 - Primi risultati - Analisi e com- che può essere considerato il bisnonno della moderna menti - 2 Voli. - Roma, 1980 - pagg. 93-94 - s.i.p. telescrivente. Il telegrafo fece rapidi progressi. Se ne co- struirono molti tipi basati su principi diversi finché un MEDIOBANCA - la cura di) - Dati cumulativi di 856 pittore americano, Morse, brevettò un modello che scri- Scienze sociali e politiche - Sociologia società italiane (1968-1978) - Milano, 1979 - pagg. 274 veva a punti e linee. - s.i.p. Il grande sogno era quello di trasmettere la voce umana. CROZIER MICHEL - Forze politiche e progetti di Antonio Meucci, un toscano emigrato in America, dove UNIONE DI BANCHE SVIZZERE - Prezzi e salari società in Europa - I partiti francesi - Fondazione aveva messo in piedi una piccola fabbrica di candele nel mondo 1979-1980 - Zurigo 1980 - pagg. 55 - s.i.p. pensò che, come nel caso del telegrafo, la soluzione po- Agnelli - Torino, 1980 - pagg. 68 - L. 3500. teva essere offerta da fenomeni elettromagnetici. Nel CENTRAL STATISTICS OFFICE - Statistical Ab- PETRACCA ORAZIO M. - La democrazia della pau- 1849 collocò una lamina davanti ad una candela su cui stract of Ireland 1976 - Stationery Office - Dublin, era avvolto il filo conduttore, collegato ad un analogo ra - Storia della Prima Repubblica - Mondo Econo- 1978 - pagg. XVI + 341 - Lst. 2,100. apparecchio ricevente. Parlando la lamina vibrava e in- mico - Ist. per gli Studi di Economia - Milano, 1980 - duceva correnti elettriche modulate dalla voce nella bo- pagg. 31 - s.i.p. bina trasmittente. Viaggiando lungo il filo queste corren- CITTA DI TORINO - Uff. Statistica - Annuario sta- ti riproducevano il suono facendo vibrare la lamina del CCIAA - TARANTO - Taranto Vecchia e pescatori: tistico 1977 - Torino, 1980 - pagg. Vili + 217 - s.i.p. posto di ascolto. Garibaldi, ospite di Meucci tra il 1850 e emarginazione sociale ed ansia - Taranto, 1979 - il 1853, fu tra i primi spettatori di questi esperimenti di pagg. 105 - s.i.p. MINISTERO DELL'INDUSTRIA DEL COMMERCIO telefonia. E DELL'ARTIGIANATO - Caratteri strutturali del si- stema distributivo in Italia nel 1978 - Roma, 1979 - Ben pochi settori produttivi hanno tanto bisogno di ri- CEE - COMMISSIONE - Rapporto sull'evoluzione pagg. 276 - s.i.p. cerca quanto quello delle telecomunicazioni. Non solo è sociale - Anno 1979 - Bruxelles-Lussemburgo, 1980 - un settore di elevato contenuto tecnologico, ma presen- pagg. 217 - L. 5800. UNIONCAMERE - Statistiche provinciali dei movi- ta anche nel momento presente tendenze evolutive mol- menti valutari inerenti alle importazioni ed alle to più accelerate che nel passato, in particolare per gli UNIDO-FLEGG ERICA - Women, Industrialization esportazioni - Fase, trimestrali - gennaio-giugno stimoli sempre più intensi e radicali che vengono dalle and Underdevelopment - Preparatory Meeting on 1979 - Roma, 1980 - pagg. XXXVII + 1046 + 70 - risorse della componentistica. D'altra parte, l'innovazio- the Role of Women in Industrialization in Develo- ne tecnologica è condizione tassativa non solo per man- ping Countries - Vienna, 6/10/11/1978 - Vienna, 1978 s.i.p. tenere viva la presenza di produzione sui mercati esteri, - pagg. 40 cicl. - s.i.p. ma anche per mantenere il livello qualitativo del servizio UNIONCAMERE DEL PIEMONTE - Uff. Stampa (a senza ricorrere all'importazione di tecnologie. Tutte le UNIDO - Note on the Role of Women in Industriali- cura dell') - Import-export del Piemonte - 1° Seme- industrie di telecomunicazioni che operano in Italia pos- zation in Developing Countries - Preparatory Mee- stre 1979 - Torino, 1980 - pagg. non num. - s.i.p. seggono più o meno importanti laboratori di ricerca e ting - Vienna. 6/10/11/1978 - Vienna, 1978 - pagg. 6 - sviluppo e di controllo della qualità ed affidabilità. Le cicl. - s.i.p. ENEL - Indagine sulla utenza domestica 1978 - Mila- principali attività nel settore della commutazione e della no, 1980 - pagg. 12 + tab. - s.i.p. trasmissione sono rivolte: IST. NAZ. PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI — alla realizzazione di un sistema di commutazione INFORTUNI SUL LAVORO - CENTRO DI INFOR- pubblica a divisione di tempo e a programma registrato Statistica - Demografia - Distribuzione dei MAZIONE E DI DOCUMENTAZIONE INFORTUNI- in grado di trattare fonia, dati e immagini; redditi - Conti economici nazionali e regio- STICA - Statistiche per la prevenzione - Serie mo- — allo sviluppo sia di sistemi ad elevata velocità di cifra nali nografica 1975 - Voi. unico - fase, unico luglio su cavi e ponte-radio, sia di apparati ottimizzati per l'im- 1974-giugno 1975 - Infortuni sul lavoro nell'artigia- piego con le centrali di commutazione numerica, soprat- nato - Roma, 1976 - pagg. 69 - s.i.p. tutto nelle brevi distanze; ISTAT - Annuario statistico dell'assistenza e della — alla realizzazione di nuovi mezzi trasmissivi in partico- previdenza sociale - Voi. 1974-75 - Roma, 1979 - CEE - IST. STAT. - Retribuzioni orarie - Durata del lare sulle comunicazioni guidate in fibra ottica. pagg. XIII + 313 - L. 8500. lavoro X-1978 - Lussemburgo, 1979 - pagg. XXXV + 251 - L. 11.300. ISTAT - Indagine statistica sul bilancio delle Comu- nità Montane al 31 dicembre - Roma, 1979 - pagg. CEE - IST. STAT. - Bilancio foraggero - Risorse 40 - L. 1500. 1970-1971 - 1977-1978 - Lussemburgo, 1980, pagg. 157 - L. 17.200. ISTAT - Annuario di statistiche giudiziarie - Voi. XXVI - 1977 - Roma, 1979 - pagg. XX + 296 - BIT - Annuaire des statistiques du travail 1979 - L. 8500. 3gème Ed. - Genève, 1979, pagg. XXVII + 711 - s.i.p. ARRIVATI NELLA BIBLIOTECA CAMERALE ISTAT - Indagine sulla struttura delle aziende agri- ENIT - Statistica del turismo - Annuario 1977 - cole 1977 - Roma, 1979 - pagg. 221 + ali. - L. 6500. n. 86 - Roma, dicembre 1979, pagg. 213 - s.i.p. Economia - Politica economica - Program- ISTAT - Rilevazione delle forze di lavoro - media UNIONCAMERE - I conti economici regionali 1978 mazione - Andamento congiunturale 1979 - 2 Voli. - Roma, 1979 - pagg. 107 + app. - 173 - - Reddito, Consumi, Investimenti - Dati retrospetti- L. 3500 + L. 4000. vi anni 1970, 1975, 1976 e 1977 - Roma, marzo 1980 - pagg. 28 - s.i.p. CEEP - L'economia italiana verso gli anni '80 - 6° ISTAT - Indagine statistica sui trattamenti pensio- Rapporto CEEP - F. Angeli - Milano, 1980, pagg. 110 nistici al 31/12/1976 - Roma, 1979 - pagg. 157 - L. UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA - CLRES - I - L. 10.000. 4000. conti economici regionali 1978 - reddito - consumi - investimenti - Dati retrospettivi 1975-1976-1977 - CCIAA - CUNEO - Andamento economico della ISTAT - Conti economici nazionali 1960-1978 (N.S.) Bologna, 1980 - pagg. 39 - s.i.p. provincia di Cuneo 1979 - Cuneo, 1980 - pagg. 162 - - dati analitici - Roma, 1979 - pagg. 52 - L. 2500. 111 - s.i.p. PROVINCIA DI TORINO - ASS. ALL'ISTRUZIONE - FAO - Annuaire des produits forestiers 1967-1978 - La popolazione scolastica delle scuole statali e non BANCA D'ITALIA - Assemblea generale ordinarla Roma, 1980 - pagg. 428 - s.i.p. statali in provincia di Torino - Analisi delle Scuole dei partecipanti tenuta in Roma il 31-5-80 - Anno Medie Superiori per Comprensori e per Distretti - 1979 - Bozze di stampa - 3 Voli. - Roma, 1980, pagg. OCDE - L'industrie des métaux non ferreux 1978 - Pendolarità nelle Scuole Medie Superiori - Anno 355-43 - 207 - 359-394 - s.i.p. Paris, 1979 - pagg. 38 - L. 4700. scolastico 1978-79 - Torino, 1980 - pagg. 215 - s.i.p. ISTAT - Statistica annuale del commercio con COMPORTI MARCO - Diritti reali in generale - RISSONE GIUSEPPE - La ripartizione delle spese l'estero - Voi. XXXIV - 1978 - Tomo II - Roma, 1979 Trattato di diritto civile e commerciale - Voi. Vili - nel rapporto di locazione tra proprietario e inquili- - pagg. XI + 1423 - L. 22.000. Tomo I - Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. 270 - no - FAG - Milano, 1980 - pagg. 162 - L. 5000. L. 11.000. REGIONE PIEMONTE - CONSIGLIO REG. - Il codi- BATTAGLINI M.-NOVELLI T. - Codice di procedu- ce della Regione Piemonte - Le leggi regionali nel ra civile e leggi complementari con il commento testo vigente - La Cartostampa - Torino, 1979 - pagg. varie - s.i.p. Diritto - Giurisprudenza - Legislazione della giurisprudenza della Cassazione - Giuffrè - Mi- lano, 1980 - 6a Ed. pagg. XI + 2349 - L. 40.000.

LO CASCIO GIOVANNI - Le problematiche fiscali TREU. T. e ALTRI - Rapporti economici - Tomo I - Commentario della Costituzione a cura di G. Bran- delle procedure concorsuali - Pirola Ed. - Milano, ca, Art. 35-40 - Zanichelli Ed. - Il Foro It. - Bologna- 1980 - pagg. 189 - L. 8000. Pubblica amministrazione Roma, 1979 - pagg. XXI + 344 - L. 16.000. MORTILLARO FELICE - La retribuzione - Voi. I: Principi generali - Bardi Ed. - Roma, 1979 - pagg. 253 IMIGRO A. - GHEZZI G. - MERLISI F. - Rapporti FRICANO REMO - Gli Uffici Provinciali dell'indu- - L. 8000. economici - Tomo III - Commentario della Costitu- stria del Commercio e dell'Artigianato - Origine, zione a cura di G. Branca, Art. 45-47 - Zanichelli Ed. funzioni e rapporti con le Camere di Commercio - MAZZARELLI FRANCESCO - Dizionario della bolla - Il Foro It. - Bologna-Roma, 1980 - pagg. XVIII + 203 Ed. Abete - Roma, 1979 - pagg. 115 - L. 6000. - L. 9000. di accompagnamento - Ipsoa Informatica - Milano, 1980 - pagg. 230 - L. 10.000. PROVINCIA DI TORINO - Bilancio preventivo 1980 DELL'ORO ALDO - Tutela dei minori - Commenta- - 2 Voli. - Torino, 1980 - pagg. XI + 206 + 41/59 - rio del Codice Civile a cura di A. Scialoja e G. PAPALDO NINO - Codice delle leggi sanitarie - 3" s.i.p. Branca - Libro I: Persone e famiglia. Art. 343-389 - App. di agg. al 30-12-1978 - Giuffrè - Milano, 1980 - a Zanichelli Ed. - Il Foro It. - Bologna-Roma, 1979 - 2 Ed. int. rif. pagg. 1430 - L. 25.000. REGIONE PIEMONTE - Bilancio di previsione per pagg. 302 - L. 13.400. l'anno 1980 - Torino, 1980 - pagg. 337 - s.i.p. BERLIRI ANTONIO - Corso istituzionale di Diritto FERRI LUIGI - Disposizioni generali sulle succes- tributario - Voi. I - Agg. al dicembre 1979 - Giuffrè - SEGRE GIULIANO (a cura di) - Governo locale, au- sioni - Commentario del Codice Civile a cura di A. Milano, 1980 - 2a Ed. pagg. 378 - L. 12.000. tonomia, dipendenza finanziaria - F. Angeli - Mila- Scialoja e G. Branca - Libro II: Successioni, Art. no, 1979 - pagg. 157 - L. 5000. 456-511 - Zanichelli Ed. - Il Foro It. - Bologna-Roma, PAJARDI PIERO - Fallimento e fisco - Giuffrè - Mi- 1980, 2» Ed. - pagg. XXVI + 443 - L. 18.000. lano, 1980 - 3a Ed. pagg. XXVIII + 908 - L. 28.000. VALENTINI STELIO - L'impresa pubblica - Linea- menti giuridici - Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. 178 - BIANCA C. MASSIMO - Inadempimento delle ob- BRECCIA UMBERTO - Il diritto all'abitazione - L. 6000. bligazioni - Commentario del Codice Civile a cura Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. 358 - L. 12.000. di A. Scialoja e G. Branca - Libro IV - Obbligazioni art. 1218-1229 - Zanichelli Ed. - Il foro It. - Bologna- VALENTINI STELIO - L'impresa pubblica - Linea- Roma, 1979 - pagg. XXVIII + 527 - L. 21.000. menti giuridici - Giuffrè Milano, 1980 - pagg. 178 - L. 6000. Credito - Finanza - Assicurazioni - Problemi CORTE COSTITUZIONALE - Raccolta ufficiale delle monetari sentenze e ordinanze della Corte Costituzionale FERRONE PIO - PONTICELLO STEFANO (a cura Voi. Ili - 1979 - Roma, 1979 - pagg. 615 - L. 10.000. di) - Il recesso nella disciplina transitoria della L. 27-7-1978 n. 392 - Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. BORTOLANI SERGIO - Il sistema valutario dei Pae- LIEBMAN ENRICO TULLIO - Manuale di diritto Vili + 192 - L. 6500. si socialisti - Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. processuale civile - Voi. I - Giuffrè - Milano, 1980 - XXIV + 225 - L. 7500. pagg. 250 - L. 6500 - s.i.p. FLORIDA GIORGIO - I brevetti per invenzione e per modello - Codice della riforma nazionale (d.p.r. FORESTIERI GIANCARLO - Struttura del mercato JAEGER PIER GIUSTO - Il bilancio d'esercizio delle 22-6-1979 n. 338) - Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. 271 - del credito e concorrenza bancaria - Giuffrè - Mila- società per azioni - Problemi giuridici - Giuffrè - Mi- L. 9000. no, 1980 - pagg. VI + 121 - L. 5000. lano, 1980 - pagg. VII + 135 - L. 5000. BANCA D'ITALIA - Assemblea generale ordinaria BERRI M. e ALTRI - (a cura di) - Formulario civile SCOGNAMIGLIO RENATO - Codice di diritto del dei partecipanti tenuta in Roma il 31-5-80 - Anno e commerciale secondo il vigente codice civile - lavoro annotato con la Giurisprudenza Voi. I: Parte 1979 - Bozze di stampa - 3 Voli. - Roma, 1980 - Giuffrè - Milano, 1980 - 6a Ed. agg. pagg. XXIII + 1893 generale - Tomo I: Disciplina legislativa - Zanichelli pagg. 355 + 43-207-359/394 - s.i.p. - L. 32.000. Ed. - Bologna, 1980 - 2" Ed. pagg. XXVIII + 1797- L. 48.000. IST. PER L'ENCICLOPEDIA DELLA BANCA E DELLA VANZETT1 ADRIANO (diretta da) - Giurisprudenza BORSA - Dizionario di Banca e di Borsa A-D - Giuffrè annotata di diritto industriale - Voi. VII - 1978 - ASCANI OTTORINO - CANNATA MARIO (a cura Ed. - Milano, 1979 - pagg. 584 - L. 15.000. Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. 1281 - L. 40.000. di) - Codice dell'ordinamento valutario italiano - Ip- soa Informatica - Milano, 1980, pagg. 1507 - s.i.p. SAI - Nuove norme di previdenza assicurativa con- BERRI MARIO e ALTRI (a cura di) - Rassegna di seguenti alla riforma sanitaria - Conferenza del giurisprudenza sul Codice Civile - 2" App. di agg. - SCOTTI CAMUZZI SERGIO - La società per azioni dott. Giorgio Brinatti - Siena, 26-2-1980 - Siena, 1980 Tomo I - Preleggi e libri I e II (artt. 1-809) - Giuffrè - come impresa e altri studi in tema di regole giuridi- pagg. 28 - s.i.p. Milano, 1980 - pagg. 743 - L. 25.000. che dell'attività economica - Giuffrè - Milano, 1979 - pagg. 284 - L. 10.000. IRTI NATALINO (a cura di) - Dizionari del diritto privato - Voi. I: Diritto civile - Giuffrè - Milano, 1980 MAZZONI GIULIANO - Manuale di diritto del lavo- - pagg. IX + 904 - L. 26.000. ro - Voi. Il - App. di agg. legislativo - Giuffrè - Mila- no, 1980 - pagg. 127 - L. 2000. Finanza pubblica - Imposte e tributi NIGRO MARIO - La riforma del processo ammini- strativo - Giuffrè - Milano, 1980 - pagg. Vili + 217 - BARDUCCI MARIO - BARONE RAIMONDO - Nuo- L. 7500. vo codice doganale - Le leggi del testo unico, ap- provato con D.P.R. 23-1-1973, n. 43, agg. e coordi- MODOLO GIANCARLO (a cura di) - Guida alla Ri- BISCARETTI DI RUFFIA PAOLO - Introduzione al nato con le norme regolamentari e complementari cevuta fiscale - Aspetti normativi e adempimenti diritto costituzionale comparato - Le «Forme di e con le istruzioni ministeriali - Pirola - Miano, 1980 contabili - Ipsoa Informatica - Milano, 1980 - pagg. Stato» e le «Forme di Governo» - Giuffrè - Milano, - pagg. VII + 788 - L. 18.000. 199 - L. 8000. 1980 - 4a Ed. int. rifatta pagg. XV + 627 - L. 18.000. DE RISO GIOVANNI - SPINA MARIO - DI BARI MODOLO GIANCARLO (a cura di) - 1980 - Dichiara- ZANOBINI LUCIANO - Codice delle leggi ammini- FRANCESCO (a cura di) - Il nuovissimo codice tri- zione dei redditi - Guida alla compilazione dei mo- stative - Voi. V - Agg. 1-7-79 - Giuffrè - Milano, 1980 butario fiscale annotato per articolo - CELT - Pia- delli: 740, 750, 760, 770 e loro allegati - Ipsoa Infor- a - pagg. 3215 - L. 60.000. cenza, 1980 - 9 Ed. int. rif. pagg. 1439 - L. 18.000. matica - Milano, 1980 - pagg. 232 - L. 12.000. 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Agricoltura - Zootecnia

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Finance for Small Companies - Survey - Financial Ti- Mondo Economico n. 14 - Milano, 5 aprile 1980 - mes n. 28, 183 - London, June 4, 1980 - pagg. Vili. pagg. 27-40. CARABINI ORAZIO - CIANFLONE FRANCO - L'alba della nuova energia - Inchiesta - Mondo Economico BALLONI VALERIANO - Riflessioni sulle politiche in- L'auto che cambia - Mondo Economico n. 17 - Mila- n. 27 - Milano, 5 luglio 1980 - pagg. 33-43. dustriali per la crescita della piccola impresa - L'indu- no, 26 aprile 1980 - rapporto mese - pagg. 41-76. stria n. 1 - Bologna, gennaio-marzo 1980 - pagg. 107- ESSO ITALIANA - Prospettive energetiche nel mondo, 127. TODISCO ENRICO - La titolazione ed i problemi di in Europa, in Italia - Informazioni economiche n. 5 - mercato della carta da macero e della pasta ricavata dai Roma, maggio 1980 - pagg. 34. JALLÀ ERMANNO - Un criterio statistico per classifi- rifiuti urbani - Cellulosa e carta n. 1 - Roma, gennaio care le aziende secondo la loro dimensione - L'indu- 1980 - pagg. 35-40. 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Istruzione - Istruzione professionale Edilizia - Lavori pubblici - Architettura - Ur- banistica - Politica del territorio CENSIS - L'investimento in tecnologie educative (Una valutazione degli aspetti economici nel campo della for- mazione professionale) - Quindicinale di note e com- CENSIS - La crisi degli alloggi nelle grandi città - menti CENSIS n. 330 - Roma, 15 febbraio 1980 - Quindicinale di note e commenti CENSIS n. 330 - pagg. 224-249. Roma, 15 febbraio 1980 - pagg. 255-262.

Restauro e riuso del patrimonio edilizio comunale di To- GOZZI ANTONIO - RIXI LORENZO - Scuola ed oc- rino (1975-1980) - Parte 2": il settore dell'edilizia per i cupazione in Europa - Studi e notizie ILRES n. 1 - servizi - Atti e rassegna tecnica n. 4 - Torino, aprile Genova, gennaio-marzo 1980 - pagg. 59-64. 1980 - pagg. 140-219. CARAVITA GIUSEPPE - Il computer all'università - Gli effetti della rigidità del sistema di intervento pubblico Dossier - Mondo Economico n. 21 - Milano, 24 mag- nel settore delle abitazioni (Intervento di Alessandro gio 1980 - pagg. 43-51. Franchini al convegno «Sinistra europea e problema del- la casa») - Quindicinale di note e commenti CEN- CENSIS - Progetti pilota CEE per la transazione tra SIS n. 336 - Roma, 15 maggio 1980 - pagg. 597-603. scuola e lavoro (Stato di avanzamento) - Quindicinale di note e commenti CENSIS n. 334-335 - Roma, 15 aprile 1980 - pagg. 443-530.

Scienze - Tecnologia - Automazione - Inqui- SCHRAMM KARIN - Une formation commerciale namento pour l'avenir - Revue internationale du Travail n. 1 - Genève, janvier-février 1980 - pagg. 123-135.

AMMA - Speciale C.A.D. - Progettare col calcolatore - CEEP - Figure professionali e formazione per i beni cul- Notiziario tecnico AMMA n. 3 - Torino, marzo 1980 turali - Rivista trimestrale di Economia istruzione e - pagg. 56. formazione professionale n. 7-8 - Roma, luglio- dicembre 1979 - pagg. 217. UNNIA MARIO e ALTRI - L'impiego dei robot nell'in- dustria manifatturiera - Industria e sindacato n. 9 - Roma, 29 febbraio 1980 - pagg. 5-24. Documentanzione - Informazione - Biblio- TODISCO ENRICO - La titolazione ed i problemi di grafie mercato della carta da macero e della pasta ricavata dai rifiuti urbani - Cellulosa e carta n. 1 - Roma, gennaio 1980 - pagg. 35-40. CENSIS - Le biblioteche di pubblica lettura e loro uten- BAIANO GIOVANNI MARIA - Ma perché non provia- za potenziale - Quindicinale di note e commenti mo a produrre energia e calore con i rifiuti? - Piemonte CENSIS n. 330 - Roma, 15 febbraio 1980 - pagg. 250- n. 1 - Torino, 1° semestre 1980 - pagg. 39-42. 254.

ALEXANDER TOM - The Hazardous-Waste Nightmare MUSSO VITTORIO - Documentazione ed ambiente - - Fortune n. 8 - Philadelphia, Aprii 21, 1980 - pagg. Informatica & Documentazione n. 1 - Roma, marzo 52-58. 1980 - pagg. 40-46. J V,

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