Note132 152 153 Bardonecchia
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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER I SERVIZI TECNICI NAZIONALI SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA NOTE ILLUSTRATIVE della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA alla scala 1:50.000 foglio 132-152-153 BARDONECCHIA A cura di R. Polino1, F. Dela Pierre1,2, A. Borghi3 (per il basamento pre-quaternario) e di F. Carraro2, G. Fioraso1, M. Giardino2 (per la copertura quaternaria) Con contributi di: G. Bellardone4 (geologia applicata); A. Conti5 (geochi- mica isotopica); M. Gattiglio2, M. Malusà1, P. Mosca1 (basamento pre-qua- ternario) 1 CNR - Istituto di Geoscienze e Georisorse - Sezione di Torino 2 Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Torino 3 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Università di Torino 4 Regione Piemonte - Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione 5 Collaboratore PROGETTO esterno del CNR - Istituto di Geoscienze e Georisorse - Sezione di Torino Ente realizzatore Regione Piemonte Direzione Regionale Servizi CARGTecnici di Prevenzione Direttore Vicario del Servizio Geologico d’Italia: N. Accardi Responsabile del Progetto CARG per il Servizio Geologico d’Italia: F. Galluzzo Responsabile del Progetto CARG per la Regione Piemonte: V. Coccolo Comitato Geologico Nazionale (D.P.C.M. 23-3-1999 e 9-12-1999): N. Accardi (presidente), G. Arnone, S. Cocco, V. Coccolo, U. Crescenti, G. Ferrandino, M. Grasso, P. Manetti, G. Mariotti, E. Martini, G. Pasquarè R. Pignone, R. Polino, A. Praturlon, M. Santantonio, F. Trincardi Si ringraziano i componenti del precedente Comitato Geologico Nazionale per il loro contributo scientifico PER IL SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA: Revisione scientifica: G. Conte, D. Delogu, M. D’Orefice, M.L. Pampaloni, R.M. Pichezzi, D. Terribili Coordinamento cartografico: D. Tacchia (coord.), S. Grossi Revisione informatizzata dei dati geologici: A. Lisi, R. Ventura, F. Visicchio Coordinamento editoriale e allestimento per la stampa: M. Cosci (coord.), S. Falcetti, F. Pilato PER LA REGIONE PIEMONTE: Allestimento editoriale e cartografico: G. Fioraso, PROGETTO F. Lozar, S. Lucchesi, R. Polino, F. Dela Pierre Coordinamento informatizzazione: E. Bonansea, R. Pispico (CSI-Piemonte) Informatizzatori: F. Lozar, G. Fioraso, F. Dela Pierre Gestione tecnico-amministrativa CARG del Progetto CARG: M.T. Lettieri (Servizio Geologico d’Italia) INDICE I - INTRODUZIONE . Pag. 5 II - CARATTERI GEOMORFOLOGICI . » 9 III - INQUADRAMENTO GEOLOGICO . » 13 1. - LE ALPI OCCIDENTALI. » 13 1.1. - LE UNITÀ LIGURO-PIEMONTESI DELLE ALPI OCCIDENTALI . » 17 1.2. - LE UNITÀ PIEMONTESI DI MARGINE CONTINENTALE . » 18 1.3. - LA FALDA DEL GRAN SAN BERNARDO . » 19 1.3.1. - Il basamento pre-mesozoico. » 19 1.3.2. - Le coperture meso-cenozoiche . » 20 1.3.3. - Il Massiccio d’Ambin . » 20 IV - BASAMENTO PRE-QUATERNARIO . » 23 1. - UNITA’ DI MARGINE CONTINENTALE. » 25 1.1. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DELL’AMBIN . » 25 1.1.1. - Basamento pre-triassico. » 26 1.1.1.1. - Micascisti dei Fourneaux. » 26 1.1.1.2. - Complesso di Clarea . » 26 1.1.1.3. - Complesso d’Ambin . » 30 1.1.1.4. - Metadioriti a relitti magmatici. » 33 1.1.2. - Copertura mesozoica . » 33 1.2. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DEL VALLONETTO . » 36 1.3. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DI GAD . » 38 1.4. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DI VALFREDDA. » 39 1.5. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DELLO CHABERTON - GRAND HOCHE - GRAND ARGENTIER. » 41 1.6. PROGETTO- UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DEI RE MAGI. » 43 2. - UNITA’ OCEANICHE . » 44 2.1. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DELL’ALBERGIAN. » 44 2.2. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DEL LAGO NERO . » 45 2.3. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DI CEROGNE-CIANTIPLAGNA . » 48 2.4. - U NITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DEL VIN VERT . » 49 2.5. - UNITÀ TETTONOSTRATIGRAFICA DELLA ROCHE DE L’AIGLE. » 50 3. - UNITA’ TETTONOSTRATIGRAFICA DI PUYS-VENAUS. » 52 4. - GESSI . CARG. » 53 5. - BRECCE TETTONICHE . » 53 V - COPERTURA PLIOCENICO(?) - QUATERNARIA . » 55 1. - UNITA’ COMPLETAMENTE FORMATE NON DISTINTE IN BASE AL BACINO DI PERTINENZA . » 58 2. - UNITA’ COMPLETAMENTE FORMATE DISTINTE IN BASE AL BACINO DI PERTINENZA . » 64 2.1. - BACINO DEL CENISCHIA . » 64 2.1.1. - Allogruppo del Moncenisio . » 64 2.2. - BACINO DELLA DORA RIPARIA . » 65 2.2.1. - Allogruppo di Clot Sesiàn . » 66 2.2.2. - Allogruppo di Salbertrand . » 67 2.2.3. - Allogruppo di S. Stefano . » 72 2.3. - BACINI TRIBUTARI. » 74 3. - UNITA’ IN FORMAZIONE NON DISTINTE IN BASE AL BACINO DI PERTINENZA . » 76 VI - EVOLUZIONE STRUTTURALE . » 81 1. - DEFORMAZIONI PLICATIVE. » 81 1.1. - UNITÀ DELL’AMBIN . » 81 1.1.1. - Evoluzione prealpina . » 82 1.1.2. - Evoluzione duttile alpina . » 82 1.2. - UNITÀ OCEANICHE . » 84 1.3. - UNITÀ DI MARGINE CONTINENTALE ESTERNE . » 84 2. - EVOLUZIONE FRAGILE ALPINA . » 85 3. - NEOTETTONICA . » 86 4. - DEFORMAZIONI GRAVITATIVE PROFONDE DI VERSANTE . » 91 VII - EVOLUZIONE METAMORFICA. » 95 1. - CICLO METAMORFICO PREALPINO . » 95 2. - CICLO METAMORFICO ALPINO. » 96 2.1. - ASSOCIAZIONI DI ALTA PRESSIONE A LAWSONITE . » 98 2.2. - ASSOCIAZIONI DI ALTA PRESSIONE A EPIDOTO . » 99 2.3. - EVENTO DI BASSA PRESSIONE . » 100 3. - RICOSTRUZIONEPROGETTO DELLA TRAIETTORIA P-T ALPINA DEL MASSICCIO D’AMBIN . » 101 4. - CARATTERIZZAZIONE ISOTOPICA DI METACARBONATI DELL’ALTA VALLE DI SUSA . » 101 VIII - EVENTI ALLUVIONALI . » 107 IX - RISORSE MINERARIE EDCARG ATTIVITA’ ESTRATTIVE . » 111 BIBLIOGRAFIA . » 113 5 I - INTRODUZIONE Il Foglio 132-152-153 “Bardonecchia” della Carta Geologica d’Italia alla sca- la 1:50.000 è ubicato nelle Alpi Cozie, nel settore centrale dell’arco alpino occi- dentale. Dal punto di vista amministrativo il foglio ricade nella Regione Pie- monte ed è compreso nella Provincia di Torino al confine con la Francia. La parte italiana del foglio copre una superficie di circa 480 km2. Il foglio prende nome dal centro abitato di Bardonecchia, il maggiore dell’al- ta Valle di Susa in quanto a numero di abitanti e importanza economica, caratte- ristiche legate alla ricettività turistica e alla presenza dell’imbocco dei trafori (au- tostradale e ferroviario) del Fréjus. Quest’area è posta a cavallo di uno dei più importanti assi viari europei ed è attraversata dall’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, che collega l’Italia al Nord-Europa tramite il tunnel del Fréjus, dalla linea ferroviaria internazionale Torino-Chambery e dalla S.S. n. 24 del Monginevro, che consente il collega- mento con la Francia meridionale. Le conoscenzePROGETTO geologiche relative a quest’area sono relativamente scarse. Per quanto concerne le formazioni superficiali, sporadici contributi a caratte- re prevalentemente locale vennero sintetizzati in maniera organica in occasione del rilevamento dei fogli 54 “Oulx” e 66 “Cesana” (CARTA GEOLOGICA D’ITALIA, 1911a, 1911b) e 55 “Susa” (CARTA GEOLOGICA D’ITALIA, 1910) alla scala 1:100.000. In tali documenti venne evidenziato il ruolo svolto dalla morfogenesi glaciale, senza tuttavia proporre alcuna suddivisione cronologica dei depositi, in- dicati nel complesso come “würmiani, post-würmiani e recenti”. Solo successi- vamente SACCO (1921, 1928, 1943, 1948)CARG analizzò nel dettaglio i problemi lega- ti al modellamento glaciale nei bacini segusino e del Chisone, riconoscendo e descrivendo una successione di forme e di depositi attribuiti a tre distinte fasi di 6 ritiro dell’ultima glaciazione. Negli anni ’40 del secolo scorso CAPELLO affrontò specifici aspetti inerenti l’assetto geomorfologico della Valle di Susa, e in rela- zione ai processi di sovralluvionamento che interessarono in epoca storica il fon- dovalle (CAPELLO, 1941a, 1941b) ipotizzò l’esistenza, nell’attuale piana di Sal- bertrand, di un antico lago di sbarramento glaciale. Successivamente venne segnalata la particolarità morfologica dell’area di Sauze d’Oulx (CAPELLO, 1942), attribuita all’originario modellamento del ghiacciaio segusino e al successivo ri- modellamento erosionale operato dal reticolato idrografico affluente. Lo stesso Autore (CAPELLO, 1937, 1938, 1939a, 1939b) descrisse i fenomeni carsici che ca- ratterizzano vari settori della valle, interpretando come tali anche le manifesta- zioni di collasso gravitativo presenti lungo lo spartiacque Susa-Chisone (CAPEL- LO, 1955). I frequenti movimenti gravitativi distribuiti sui versanti della Valle di Susa so- no stati analizzati a più riprese da vari Autori. I primi riferimenti si trovano nel- le osservazioni effettuate da BARETTI (1881), SACCO (1898) e SEGRÈ (1920) in merito ai fenomeni di instabilità riscontrati lungo la linea ferroviaria Bussoleno- Modane. Un impulso decisivo nella comprensione della dinamica dei versanti è avvenuto in occasione degli studi condotti per la realizzazione del collegamento autostradale Torino-Bardonecchia (RAMASCO & SUSELLA, 1978): solo a partire da questo momento nella media e alta Valle di Susa e nella contigua Val Chisone è stata rilevata e rappresentata in maniera organica la distribuzione dei fenomeni gravitativi superficiali e profondi (CARRARO et alii, 1979; MORTARA & SORZANA, 1987; PUMA et alii, 1984, 1989, 1990; AA.VV., 1996). Anche per le unità geologiche del substrato non esistono abbondanti contri- buti recenti. Sono tuttavia da ricordare i fondamentali lavori di FRANCHI (1910, 1911, 1912, 1929) che nell'area del Foglio ritrovò alcuni dei fossili che gli per- misero di confermare l'età mesozoica delle succesioni a calcescisti delle Alpi oc- cidentali. Le unità che affiorano nel Foglio sono state attribuite a due dei classici do- mini paleogeografico-strutturali della pila di falde pennidiche che affiorano nel- le Alpi occidentali: il dominio Piemontese e il dominio Brianzonese. Al primoPROGETTO