Da Editori a PADRONI

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Da Editori a PADRONI LIBRI DEL MESE Da editori a PADRONI La messinscena di Ground Zero LEARCO/NORI a stile libero In PATAGONIA Nuovi fiori del male senza Chatwin Troppo buoni gli Americani Animali che si fanno le corna Sylvia Plath: pane, latte, e suicidio Vinci, Evangelisti, Santojanni, Pound, Nothomb MENSILE D'INFORMAZIONE - SPED. IN ABB. POST. COMMA 20/b ART. 2, LEGGE 662/96 - ROMA - ISSN 0393-3903 N. 4 EditoriA gardére è un conglomerato industriale che ha interes- Utet: un vergognoso silenzio Monopolio alla francese si nell'aeronautica, nella missilistica, nell'industria spaziale e automobilistica. Ne consegue che "quando di Carlo Carlucci di Andrea Bosco il libro alimenta l'insieme delle attività di comunica- zione (televisione, cinema, internet...) i diritti deriva- 'aria condizionata fa bene? Non sempre. E l'edi- ti esercitano un loro peso sulla decisione di pubblica- ono stato relatore al congresso internazionale di L toria condizionata? Mai, almeno in Francia, se- re". Risultato della situazione: un'uniformazione pro- Slessicografia tenutosi a Torino il novembre scorso condo il parere di Jeanine e Greg Bremond, fondato- gettuale del libro. Molti libri pubblicati si assomiglia- in occasione della chiusura del grande Dizionario Utet ri delle Editions Liris. Il loro libro Editoria condizio- no o presentano un contenuto strutturato secondo la della lingua Italiana, universalmente conosciuto come nata affronta il tema della concorrenza nel mercato li- stessa articolazione, o si ispirano a un concetto già svi- il Battaglia, ma che sarebbe più giusto chiamare Bat- brario francese, dove la concentrazione è molto forte. luppato da libri preesistenti. I responsabili editoriali taglia-Barberi posto che il professor Barberi Squarot- Vi si racconta come tale fenomeno sia iniziato negli vedono così scemare la loro influenza rispetto ai re- ti, impegnato per quarantacinque anni, ha portato anni ottanta per arrivare a oggi, in cui due grandi sponsabili del marketing. avanti più di tre quarti dell'opera dopo la prematura conglomerati societari, in passato estranei all'ambito Vediamo alcuni esempi delle attività nelle comuni- scomparsa del professor Battaglia. editoriale, controllano due terzi del mercato del libro. cazioni delle due major. Vivendi-Universal possiede Ma il punto è un altro. Il punto è che la Utet è stata Tali conglomerati sono il gruppo Lagardére e il grup- una serie di periodici ("L'Express", "L'Expansion" ceduta alla De Agostini, una holding potente oramai po Havas (Vivendi-Universal). L'edizione italiana del ecc.), servizi di diffusione e distribuzione, siti e por- specializzata nella vendita nelle edicole, di film, di gad- libro (trad. dal francese di Alessandro Serra, pp. 120, tali internet, telefonia, interessi in televisione, cine- get. Il prodotto acquistato, ovvero i titoli Utet dal Gran- € 9,50, Edizioni Sylvestre Bonnard, Mila- ma, musica. Il Gruppo Lagardére possiede de Dizionario a tutto il resto, ha venduto e vende bene, no 2003) contiene una postfazione che de- duecento testate in trentatre paesi, radio, e si tratta soprattutto di titoli di grande durata nel tem- scrive un evento accaduto nell'ottobre tv, siti internet, agenzie fotografiche. In po. Quindi l'affare era buono, l'ultimo proprietario 2002 e che, dunque, non poteva ancora es- Francia il potere delle major in hbreria di- Utet aveva da tempo altri interessi e aveva voglia di li- sere preso in esame nell'edizione francese: pende da due elementi: la diffusione, cioè berarsi dell'impresa di famiglia. Niente di male. E inve- Vivendi ha venduto al gruppo Lagardére le la collocazione in libreria dei libri e la loro ce sì. La Utet vantava una tradizione ininterrotta non attività europee e sudamericane di Viven- commercializzazione (visite dei rappresen- solo dal Tommaseo, ma dal Pomba da cui era derivata, di-Universal-Publishing, suo polo editoria- tanti nelle librerie, campagne promoziona- e l'esperienza lessicografica rimontava al settecento. E le. In tal modo la concentrazione editoriale li, ecc.), e la distribuzione, cioè la gestione questa esperienza confluita nei due grandi dizionari del in Francia è aumentata ancora: ora in Fran- materiale degli stock di libri e quella degli Tommaseo e del Battaglia-Barberi (senza accennare alle cia più di due libri su tre saranno distribui- ordini dei librai dalla spedizione fino alla cospicue opere collaterali) aveva creato il mito di Tori- ti dal gruppo Lagardére (più del 70 per fatturazione. Molti piccoli editori sono dif- no capitale della lessicografia (anche perché Torino pri- cento secondo le stime correnti). Inoltre il fusi e distribuiti da una major. Tutto questo ma capitale unitaria si era sentita investita della respon- potere del gruppo sulla diffusione del libro si ripercuote sull'esistenza delle librerie in- sabilità della prima lingua unitaria). Il patrimonio Utet, aumenterà grazie alla sua pressione sui me- dipendenti. In molti paesi la libreria indi- come è ovvio, è costituito soprattutto dallo staff dei re- dia indipendenti. Il libro dei Bremond è pendente non esiste più. Tradizionalmente dattori formatosi nei lunghi anni di ricerche e di espe- quindi in parte superato dagli eventi, in una forma il libraio indipendente compensa il costo del mante- rienze e in subordine da una enorme messe di spogli so- che, tuttavia, aumenta il senso del suo messaggio, in- nimento nei propri scaffali di libri che si vendono po- lo in parte utilizzati. I nuovi padroni stanno liquidando vece di diminuirlo. co con la vendita dei bestseller. Ciò è reso sempre più con lettere di licenziamento tutto il capitale umano, Torniamo a considerare la situazione precedente difficile dalle grandi superfici diversificate che pro- mentre il materiale cartaceo, preziosissimo, si dice verrà all'ottobre 2002. Un lettore ingenuo potrebbe non pongono libri selezionati solo sulla base della loro fa- affidato a una Fondazione. Ma gestita come, da chi? sospettare che editori francesi quali La Decouverte, cilità di vendita. E con l'esame della libreria, l'ultimo Barberi Squarotti dopo 46 anni potrebbe anche tirare i Larousse, Nathan e Plon appartengano in realtà tut- anello prima dell'acquisto del libro, si chiude il remi in barca, ma dietro di lui vi sono redattori più gio- ti al gruppo Vivendi-Universal, che possiede nell'in- pamphlet dei Bremond. vani, preparati, mandati via da un padrone interessato a sieme una sessantina di marchi editoriali. Lo stesso Bilancio della situazione editoriale francese: oligo- riciclare coi suoi canali i prodotti già confezionati. lettore potrebbe non sapere che gli editori Calmann- polio occulto di pochi gruppi societari, nascosti dal Fine dunque di una tradizione gloriosa bisecolare. Levy, Fayard, Grasset, Hachette e molti altri ancora mantenimento esteriore di diversi marchi editoriali; ri- Fine di una ricerca decisiva per colmare 0 nostro ritar- appartengano tutti al gruppo Lagardére. Il potere di duzione dell'innovazione nei contenuti dei libri, au- do storico, nel campo lessicografico, rispetto a nazioni questi due grandi gruppi non riguarda soltanto l'am- mento del potere della diffusione (marketing) rispetto come l'Inghilterra, la Francia, la Germania. Non sarà bito francese ma si estende anche a livello interna- alla progettazione editoriale, influenza anomala (con- certo l'Università, di questi tempi poi, che potrà col- zionale: Vivendi, ad esempio, è il secondo editore tro il mercato) nella diffusione dei propri libri, sfrut- mare la gravissima perdita, e nemmeno la Crusca, im- mondiale nell'editoria educativa e scolastica. La do- tando l'integrazione dei propri media; strangolamen- pegnata peraltro a riscattarsi dai peccati òeAT ancien pu- manda che, a fronte di questa situazione, gli autori si to delle librerie indipendenti a favore della grande di- rismo tracciando la mappatura dell'italiano antico at- pongono è: "Può il libro essere trattato come una stribuzione. traverso i regionalismi. E questo ritardo che solo l'e- merce qualsiasi? O la concentrazione quipe e i progetti Utet sembravano in editoriale altera la natura di tale bene grado di colmare è per noi, i possesso- intellettuale, ostacolando così la li- Questo numero ri della lingua e della letteratura che so- bertà di espressione?". A questo no alla base delle lingue e delle lettera- punto i Bremond riprendono una te- ture dell'occidente, doppiamente ver- si già sostenuta da André Schiffrin in La vendita dell' Utet alla De Agostini ha accentuato un andamento comunque già con- gognoso. Come è vergognoso il silenzio L'editoria senza editori, un pamphlet solidato dell'industria editoriale: la concentrazione degli assetti proprietari, con le e l'indifferenza che hanno circondato e pubblicato in Italia da Bollati Borin- inevitabili ripercussioni sugli indirizzi produttivi oltre che sulla struttura e sull'organiz- fin qui sepolto tutta la vicenda. • ghieri nel 2000: la tesi è che per le zazione del lavoro. Ne parliamo in questa stessa pagina (dando un'occhiata anche ai carluccicarlo@hotmail. coi» major (così i Bremond definiscono i fenomeni simili nel mercato francese), ma soprattutto contiamo di discuterne più ampia- due grandi gruppi) il profitto deve mente, e con una maggiore articolazione d'analisi, nel prossimo numero. E per restare sempre superare il 10 per cento. La all'interno dell'attualità, il Primo Piano è dedicato all'aspro dibattito che la ricostruzione Le immagini caccia alla redditività a breve termi- delle Twin Towers ha aperto nella comunità degli architetti e non solo. ne, tuttavia, mette in pericolo i libri La sezione dei Narratori
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