Dell'osservatorio
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e nz 74 re QUADERNI DELL’OSSERVATORIO Art. 2, comma 20/c legge 662/96 - Fi - 662/96 legge 20/c comma 2, Art. ELETTORALE Spedizione in abbonamento postale - - postale abbonamento in Spedizione 74 Maurizio Ribechini Le elezioni amministrative del 2014 a Perugia: la fine di un sistema politico locale. un confronto con il caso di Livorno Cesáreo Rodríguez-Aguilera de Prat e Josep Maria Reniu Vilamala Elecciones Catalanas: plebiscitarias, “Ma non troppo” Giorgio Malet Una nuova frattura in europa? le radici del successo dei partiti euroscettici in italia, francia e gran bretagna Le elezioni nel mondo, di Stefano Rombi Le elezioni in Italia, a cura del CISE dicembre 2015 QUADERNI DELL’OSSERVATORIO ELETTORALE QUADERNI DELL’OSSERVATORIO www.regione.toscana.it/osservatorioelettorale Regione Toscana – Giunta Regionale QUADERNI DELL’OSSERVATORIO ELETTORALE 74 dicembre 2015 QUADERNI dell’OSSERVATORIO ELETTORALE www.regione.toscana.it/osservatorioelettorale/quaderni-dell-osservatorio A cura di Regione Toscana Giunta Regionale Direzione Generale della Giunta Regionale Settore Ufficio e Osservatorio elettorale Direttore MARIO CACIAGLI Comitato editoriale CARLO BACCETTI (redattore capo), SILVIA BOLGHERINI, LORENZO DE SIO, ANTONIO FLORIDIA Comitato scientifico ANTONIO AGOSTA, PIER LUIGI BALLINI, ROBERTO BIORCIO, ALESSANDRO CHIARAMONTE, PIERGIORGIO CORBETTA, LORENZO DE SIO, ILVO DIAMANTI, MARC LAZAR, GUIDO LEGNANTE, JUAN MONTABES, JOSÉ RAMON MONTERO, JAMES NEWELL, DIETER NOHLEN, GÜNTHER PALLAVER, FRANCA RONCAROLO, ROLAND STURM, MARIA TINACCI MOSSELLO, FULVIO VENTURINO Direttore responsabile PAOLO CIAMPI Registrazione n. 3820 del 29 marzo 1989 del Tribunale di Firenze ISSN 0392 - 6753 Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a cura della Biblioteca della Giunta regionale toscana: Quaderni dell’Osservatorio elettorale Periodico semestrale I. Toscana. Settore ufficio e osservatorio elettorale 1. Elezioni – Toscana – Periodici 324.9455005 Impaginazione: Direzione generale della Giunta regionale Agenzia per le attività di informazione degli Organi di Governo della Regione Stampa: Centro stampa del Consiglio Regionale della Toscana Anno 2015 INDICE MAURIZIO RIBECHINI - Le elezioni amministrative del 2014 a Perugia: la fine di un sistema politi- co locale. un confronto con il caso di Livorno 1. Perché Perugia 7 2. La caduta. Le elezioni del 2014 9 3. Vittoria del centro-destra o sconfitta del PD? L’analisi di alcuni osservatori privilegiati 18 4. Un confronto fra Livorno e Perugia 20 5. Conclusioni e previsioni 27 CESÁREO RODRÍGUEZ-AGUILERA DE PRAT E JOSEP MARIA RENIU VILAMALA - Elecciones Catalanas: plebiscitarias, “Ma non troppo” Introducción 33 1. Interpretaciones plurales 34 2. Factores nuevos y de continuidad 37 3. Las ofertas programáticas 38 4. Las estrategias de los partidos 40 5. ¿Encuestas o “profecías interesadas”? 44 6. Explorando los resultados 48 Consideraciones finales 53 Referencias 55 GIORGIO MALET - Una nuova frattura in europa? le radici del successo dei partiti euroscettici in italia, francia e gran bretagna 1. Introduzione 59 2. L’impatto dell’Europa sui sistemi di partito nazionali 6 3. Quale euroscetticismo? 67 4. Le basi sociali e ideologiche della nuova frattura 73 5. Le dinamiche europee dei sistemi di partito 79 6. Conclusioni 88 RUBRICHE 91 STEFANO ROMBI - Le elezioni nel mondo 93 Europa 97 Bosnia-Erzegovina 97 Croazia 99 Moldavia 102 Romania 103 Slovenia 105 Svezia 106 Ucraina 108 Africa 109 Botswana 109 Liberia 110 Mozambico 111 Namibia 113 Tunisia 114 Americhe 116 Bolivia 116 Brasile 118 Stati Uniti d’America 120 Uruguay 121 Asia 123 Giappone 123 Indonesia 125 Turchia 126 Oceania 127 Nuova Zelanda 127 ALDO PAPARO (CISE) - le elezioni in Italia Regionali 2015: il PD non è più invincibile, il centrodestra risorge attorno alla Lega, mentre il M5S si consolida 131 Regionali in Veneto del 31 maggio 2015 132 Regionali in Liguria del 31 maggio 2015 135 Regionali in Toscana del 31 maggio 2015 138 Regionali nelle Marche del 31 maggio 2015 142 Regionali in Umbria del 31 maggio 2015 146 Regionali in Campania del 31 maggio 2015 149 Regionali in Puglia del 31 maggio 2015 153 Notiziario 157 Notizie sugli autori 159 Sommari dei nn. 1-73 161 LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 2014 A PERUGIA: LA FINE DI UN SISTEMA POLITICO LOCALE. UN CONFRONTO CON IL CASO DI LIVORNO di MAURIZIO RIBECHINI Local elections of 2014 in Perugia: the end of a local political system. Comparison with the case of Livorno Abstract. - The Italian local election that were held in spring 2014 were a result that hardly predictable from any political analyst in particular in the Umbrian town of Pe- rugia, where for the first time in history, the center-left coalition has lost the political leadership of the city, after having administered for almost seventy years after the end of World War II. In Umbrian capital in fact the mayoral candidate of the Democratic Party was defeated after the second ballot by the candidate of the centre-right coalition. This research wants to understand what are the reasons for this policy change; we will enter into the details of what happened in Perugia, with the observation of the election results, the evolution of them in the last ten years, and the interviews with politicians and outside observers to have opinions on what happened. Later we will make a comparison with what happened in those days in the city of Livorno. Finally we will try to draw conclu- sions from what we have observed, relatively to both cities, in order to understand the main causes that led to those election results and if these changes can be a signal of a big transformation of local power and if it can also be extended to other territories. Key word: Local election, subculture, Perugia, change Nello scorso numero dei Quaderni abbiamo presentato un articolo sulle elezioni ammi- nistrative svoltesi a Livorno nella primavera 2014. Come già anticipato, presentiamo adesso un’analoga ricerca sul campo riguardo alle elezioni che negli stessi giorni si ten- nero nella città di Perugia. Abbiamo sviluppato una comparazione fra le due città per cercare di capire, in estrema sintesi, se “ha perso il centro-sinistra o hanno vinto gli altri”; e perché a Livorno si è affermato il Movimento Cinque Stelle mentre a Perugia ha pre- valso il centro-destra. Somiglianze e differenze di vario genere rendono particolarmente interessante la comparazione tra questi due comuni storicamente amministrati da forze politiche di centro-sinistra; entrambi possono essere visti come esempi di trasformazione del potere locale in contesti politici fortemente strutturati e radicati nel corso del tempo. 1. Perché Perugia Perugia ha circa 166.000 abitanti, 23° fra i comuni italiani per numero di abitanti, a fronte di una superficie di ben 450 kmq, la densità abitativa è bassa, pari a meno di 380 abitanti/ kmq. L’economia della città è stata sostenuta in passato soprattutto dall’industria, nel settore dolciario e in quello dei tessuti, ma negli ultimi decenni la produzione è diminuita e si sono persi numerosi occupati. Importante anche la presenza dell’Università, che at- tualmente conta circa 25.000 iscritti (in calo rispetto al decennio passato), molti dei quali stranieri. É prezioso anche il patrimonio storico e culturale che attira migliaia di visitatori ogni anno, creando un importante indotto occupazionale. Trattandosi di capoluogo re- gionale, infine, la città ha discreto numero di impiegati nella pubblica amministrazione. Anche Perugia sta attraversando anni di crisi del tessuto sociale, come dimostra il fatto che compare in varie rilevazioni come la principale città italiana per consumo di droga. Sul piano politico, dal dopoguerra il PCI è sempre stato il partito predominante, i suoi voti hanno oscillato, alle elezioni amministrative, fra il minimo del 32% (elezioni del 1956 e del 1960) e il massimo del 43% ottenuto nel 1975. Vi è stato anche un perio- do nel quale i comunisti furono estromessi dalla maggioranza consiliare, fra il 1964 e il 1970, quando Perugia fu governata da una giunta di centro-sinistra composta da DC, PSI 7 e PSDI, che complessivamente raggiungevano il 51% dei voti ed espressero come sinda- co il socialista Antonio Berardi. A Perugia, è questa una caratteristica del sistema politico cittadino, il Partito socialista ha storicamente goduto di un consistente radicamento ed è stato sempre determinante nella formazione di qualsiasi giunta. Il PSI ha oscillato fra un minimo dell’11% (ottenuto proprio nel 1970, al termine del periodo di governo locale assieme alla DC) e un massimo del 24% nel 1956, quando la formazione socialista superò addirittura, di pochi voti, la DC, come secondo partito cittadino dietro al PCI. Perugia ha (avuto) in comune con Livorno l’appartenenza ad un’area di «subcul- tura politica territoriale»1. Come la Toscana anche l’Umbria è stata una «regione rossa» e a Perugia che ne è il capoluogo sono stati predominanti per decenni i caratteri politici e sociali di quella subcultura di cui il Partito comunista era asse portante: i miti politici unificanti (come l’Unione Sovietica e l’antifascismo); il ruolo della famiglia nella socia- lizzazione politica; la fitta rete di istituzioni e associazioni (CGIL, case del popolo e cir- coli ARCI, cooperative, feste de l’Unità…) che sostenevano e riproducevano il sistema di valori tipico della subcultura. I tassi di iscrizione al PCI ed alla CGIL erano molto alti, il sostegno elettorale ai partiti di sinistra stabile e massiccio. Dagli anni Novanta, con la scomparsa del PCI, ma non solo per questo, il contesto subculturale,