It1120027 Zps
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
IT1120027 ZPS ALTA VALSESIA E VALLI OTRO, VOGNA, GRONDA, ARTOGNA E SORBA comune: Alagna Valsesia, Campertogno, Carcoforo, Piode, Rassa, Rima San Giuseppe, Rimasco, Riva Valdobbia (VC) superficie (ha): 18.936 stato di protezione: Parco naturale dell'Alta Val Sesia e dell'Alta Val Strona (L.R. 19/09) (parziale) Caratteristiche generali La ZPS, la sesta per estensione a livello regionale, occupa una vasta area della porzione occidentale della Val Sesia, laddove la linea di cresta del bacino imbrifero è condiviso con la Val Sessera a sud, la Valle d’Aosta a ovest, e con la Valle Anzasca a nord. La ZPS è collocata per tre quarti della sua superficie oltre il limite superiore del bosco ed è quindi caratterizzata dal tipico paesaggio alto alpino. Sulle falde sud-orientali del Monte Rosa persistono ancora ghiacciai e nevai mentre ovunque è visibile l’azione di modellamento esercitata dai ghiacciai durante le glaciazioni pleistoceniche; forme evidenti del glacialismo sono le rocce montonate, i depositi morenici, i laghetti alpini situati nella testata delle valli e le torbiere ad essi collegate. Praterie e praterie rupicole, anch’esse molto diffuse, si alternano alle quote più basse con radi cespuglieti ed ampi arbusteti alpini di ontano verde (Alnus viridis ). La vegetazione forestale risulta invece molto ridotta ed è costituita in prevalenza da faggete e da boschi di conifere, in particolare lariceti e abetine. Questo settore delle Alpi Pennine essendo caratterizzato da creste e cime poste per lo più a quote elevate, non è interessato, se non marginalmente, dal passo migratorio, per cui gran parte delle specie di uccelli è nidificante estivo, migratore altimetrico stagionale o stanziale. Risulta invece molto importante come sito riproduttivo per numerose specie ornitiche alpine, in particolare per i tipici galliformi alpini di ambiente aperto e forestale. Tra il resto della zoocenosi si contano numerose specie di mammiferi ed alcune specie di interesse comunitario come il lepidottero Parnassius apollo , tipica presenza alpina; di grande valore zoogeografico sono i coleotteri carabidi (70 specie segnalate) che, nel complesso del Monte Rosa, hanno la più importante componente endemica di tutte le Alpi Occidentali. Scorcio della Valle Otro Ambienti e specie di maggior interesse Nella ZPS sono note circa 70 specie di uccelli, pari a quasi il 60% di quelle note in tutta la Val Sesia (circa 109), di cui 11 inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli. Si tratta in gran parte di specie nidificanti, in ragione del fatto che questo settore alpino non è interessato, se non marginalmente, dal passo migratorio. Gli ambienti aperti alpini sono frequentati da numerose specie, tra le quali per importanza conservazionistica spiccano la coturnice ( Alectoris graeca saxatilis ) e la pernice bianca alpina (Lagopus mutus helveticus ), due galliformi che qui trovano gli habitat adatti per la nidificazione e le cui popolazioni risultano stabili. Le praterie e le pietraie sono frequentate anche dai tipici passeriformi alpini come fringuello alpino ( Montifringilla nivalis ), sordone ( Prunella collaris ), culbianco ( Oenanthe oenanthe ), codirosso spazzacamino ( Phoenicurus ochruros ) e stiaccino ( Saxicola Lophophanes cristatus rubetra ). Le pareti rocciose sono gli habitat d’elezione del corvo imperiale (Corvus corax ), del gracchio alpino ( Pyrrhocorax graculus ), della rondine montana ( Ptyonoprogne rupestris ) e del bellissimo picchio muraiolo (Tichodroma muraria ). Nei boschi si possono contattare quasi due terzi delle specie note nell’area. Fringuelli, cince, silvidi e tordi sono i gruppi più rappresentati con le tipiche presenze dei boschi di conifere come crociere ( Loxia curvirostra ), cincia dal ciuffo ( Lophophanes cristatus ), regolo ( Regulus regulus ), bigiarella (Sylvia curruca ) e merlo dal collare ( Turdus torquatus ). Non mancano la nocciolaia ( Nucifraga caryocatactes ), il picchio nero ( Dryocopus martius ), la civetta capogrosso (Aegolius funereus ) qui presente con alcune coppie nidificanti, e gli altri due galliformi alpini: il gallo forcello (Tetrao tetrix tetrix ) e il francolino di monte (Bonasa bonasia ). Stato di conservazione e minacce Le aspre morfologie di questo complesso vallivo hanno fortemente limitato le attività antropiche, garantendo, di conseguenza, un buon grado di conservazione del patrimonio naturale e forestale e quindi dell’avifauna legata a questi ambienti. Tuttavia, pur essendo scarsamente vulnerabile, alcune attività legate alla fruizione turistica dell’area sono considerate rischiose per la conservazione di alcune specie. In particolare la realizzazione di nuovi impianti sciistici e la pratica di attività sportive, come l’eliski, potrebbero avere un impatto negativo, almeno localmente, soprattutto se interessano le aree di svernamento dei galliformi, per il disturbo e per il rischio di collisione con i cavi . Aegolius funereus Cenni sulla fruizione Le valli della ZPS sono percorse da numerosi itinerari escursionistici, sia estivi sia invernali. È possibile inoltre effettuare impegnative ascensioni sulle cime del versante valsesiano del Monte Rosa Riferimenti bibliografici e informatici: Alpi.Agro.Forest, 2012 – Studio dell’ornitofauna in Valsesia: nuovo monitoraggio 2009-2011. Programma di cooperazione transfrontaliera italia-svizzera – Interreg “Indagine naturalistica e variabilità ambientale: dalla banca dati all’azione comune” . Bordignon L., 1993 - Gli uccelli dellaValsesia-Club alpino italiano sezione valsesia. Tip. di Borgosesia, Borgosesia (Vc) . Bordignon L., Pescarolo R., 1990 - Nidificazione del Francolino di monte, Bonasa bonasia , in Valsesia (Vercelli). Riv. Ital. Orn. , II-60 (3/4): 192 . I.P.L.A.,1985 - Piano Naturalistico del parco Naturale dell' Alta Valle Sesia. Regione Piemonte. Assessorato alla Pianificazione Territoriale e Parchi Naturali . (redatto) . I.P.L.A (a cura di), 2005 – Biodiversità. Indagine naturalistica sugli aspetti rilevanti nella provincia di Vercelli. Provincia di Vercelli . Pavia M., Boano G., 2009 - Check-list degli Uccelli del Piemonte e della Valle d'Aosta aggiornata al dicembre 2008. Riv. Ital. Orn., 79: 23-47 . Rondinini C., Battistoni A., Peronace V., Teofili C. (eds.), 2013 - Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani. Comitato Italiano IUCN e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roma . Toffoli R., Boano G., Calvini M., Carpegna F., Fasano S., 2007 - La migrazione degli uccelli in Piemonte: stato attuale delle conoscenze ed individuazione delle principali direttrici di volo. Regione Piemonte – Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica: 1-248 . Crediti fotografici: Valle Otro: tampe http://www.panoramio.com/photo/11904362 (CC BY SA 3.0) Aegolius funereus : Denali National Park and Preserve https://www.flickr.com/photos/denalinps/7137001023 (CC BY 2.0) Bonasia bonasia : Michael Haeckel https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tetrastes_bonasia_2.jpg (CC BY SA 3.0) Lophophanes cristatus : Mark Medcalf https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Lophophanes_cristatus_-Avimore,_Scotland-8a.jpg (CC BY 2.0) Bonasa bonasia .