Soana, Sovana (SS
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Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Soana, Sovana (SS. Pietro e Paolo) - Vescovati della Toscana - Diocesi di Soana, di Sovana ID: 3932 N. scheda: 48600 Volume: 5; 6S Pagina: 410 - 417, 705; 235 - 236 ______________________________________Riferimenti: 48601, 1000 Toponimo IGM: Sovana Comune: SORANO Provincia: GR Quadrante IGM: 136-4 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1716877, 4726147 WGS 1984: 11.6469, 42.65879 ______________________________________ UTM (32N): 716940, 4726322 Denominazione: Soana, Sovana (SS. Pietro e Paolo) - Vescovati della Toscana - Diocesi di Soana, di Sovana Popolo: SS. Pietro e Paolo a Sovana Piviere: Comunità: Sorano Giurisdizione: Pitigliano Diocesi: Sovana Compartimento: Grosseto Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ VESCOVATI DELLA TOSCANA. - Nella Toscana cisappennina della presente Opera contansi attualmente 22 Vescovati e quattro Arcivescovati; dieci dei quali Vescovati esistevano sino dalla prima età di Giovanni Villani. Tali sono le diocesi di Arezzo, di Chiusi, di Fiesole , di Roselle (Grosseto), di Luni (Sarzana) di Pistoja, di Populonia (Massa Marittima) di Soana, di Volterra e di Brugnato. - Spettano ai 12 Vescovati più moderni quelli di Cortona, di Montepulciano, di Pienza, di Montalcino, di Colle, di Prato, di Sansepolcro, di Sanminiato, di Pescia, di Pontremoli, di Livorno e di Massa Ducale. - Delle 22 diocesi tre sono rette dai vescovi delle diocesi vicine più antiche, come sarebbe il vescovo di Chiusi che regge la chiesa di Pienza; quello di Pistoja che è parimente vescovo di Prato, e l'altro di Luni Sarzana che ora è diocesane di Brugnato. Sono suffraganei dell'arcivescovo di Firenze i vescovi di Fiesole, di Pistoja e Prato, di Colle, di Sanminiato e di Sansepolcro. - L' arcivescovo e primate di Pisa è anche metropolitano delle diocesi di Livorno e di Pontremoli. - Page 1/12 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Sono suffraganei dell' arcivescovo di Siena quelli di Chiusi e Pienza, di Grosseto, di Massa Marittima e di Soana; e di corto fu dato per suffraganeo all' Arcivescovo di Lucca il vescovo di Massa Ducale; mentre quello di Brugnato, innanzi l'unione della sua diocesi all'antica di Luni Sarzana, era suffraganeo dell'arcivescovo di Genova. Dipendono immediatamente dalla S. Sede i Vescovi di Arezzo, di Volterra, di Luni Sarzana , di Cortona, di Montalcino, di Montepulciano, e di Pescia. - Vedere l'Articolo ARCIVESCOVATI della Toscana Granducale. Entrano poi nella Romagna Granducale quattro diocesi dello Stato Pontificio, cioè, quelle di Bertinoro, ili Faenza, di Forlì e di Sarsina, l' ultima delle quali per l'am-ministrazione ecclesiastica è stata affidata di corto al vescovo di Bertinoro. SOANA, SOVANA ( Sunna ) nella Valle della Fiora.- Città etrusca quasi deserta, sebbene conservi con la cattedrale il titolo dell'antica sua diocesi, mentre il vescovo siede nella vicina Terra di Pitigliano, Comunità di Sorano, da cui dista 4 miglia toscane a libeccio, Giurisdizione e tre miglia toscane a maestro di Pitigliano, Compartimento di Grosseto. Risiede in una pianura ch'è 500 braccia superiore al livello del mare Mediterraneo sopra un terreno di tufa vulcanica solcato profondamente intorno da due fossi, Calesino e Picciolana, che poco lungi da Soana si vuotano a ponente nel fiume Fiora. Questa città già forte per posizione quasi isolata, per le sue mura, e per la gente che l'abitava; questa città che continuava a governarsi con le proprie leggi quando vi arrivarono i Longobardi; che per lunga età fu residenza de'proprj gastaldi, de'vescovi e di una potente prosapia di Conti; questa città che nell'estate del 1240 fu capace di far fronte ad un esercito di Federigo II e a sostenere un assedio, è ridotta in cotanto misero stato che la sua popolazione nel 1833 non oltrepassava 64 persone. Diceva a ragione il Santi, che l'ambito considerabile delle sue mura, le strade dirette e parallele, lunghe circa mezzo miglio e fiancheggiate da numerose case, ora semidirute, o affatto rovinate, gli avanzi del cassero, del palazzo de'suoi Conti e di un acquidotto, tuttociò mostrerebbe abbastanza nello scheletro stesso di Soana, che essa fu grande e ragguardevole, quando l'istoria e la tradizione non lo assicurassero. Al che aggiungasi qualmente la sua cattedrale, edificata verso la metà del secolo XI, di una capacità piuttosto vasta, manifesterebbe che non tanto poca allora esser doveva la popolazione di questo paese che ora a buon diritto può chiamarsi la città di Geremia. Inoltre avvertirò, che Soana non solo essere doveva florida al tempo degli Etruschi e dei Romani, ma ancora sotto il dominio de'Longobardi, de'Carolingi e degli Ottoni, siccome lo dimostra più che la tradizione la sua storia politica ed ecclesiastica. Non risalirò ai tempi antichissimi, poiché se di tutte le città dell'Etruria con grande parsimonia fu discorso dagli scrittori del Lazio, di questa di Soana fu detto tanto poco da non ne saper quasi nulla innanzi la conquista che ne fece la Repubblica di Roma, e solamente uno scrittore italiano vissuto nel primo secolo dell'Era Cristiana (C. Plinio il Vecchio) lasciò scritto, che Soana fu una delle romane colonie. Di alcuni monumenti sepolcrali, trovati nel 1843 nelle colline un miglio toscano e mezzo circa a maestro di Soana, fu fatta menzione nel Bullettino dell'istituto di corrispondenza archeologica di Roma nel settembre del 1843, dove lo scuopritore inglese signor Ainsley dava la notizia di aver trovato nei luoghi denominati il Poggio Prisca, la grotta Pola, la Fontana, o in quelle vicinanze molti avanzi di monumenti antichi, ch'egli non dubitò di crederli sepolcreti etruschi tagliati nel tufo; talché in quella sua lettera conclude: non essergli altrove occorsa cotanta varietà quanto in Page 2/12 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Soana di sepolcri scolpiti, su molti de'quali sono iscrizioni (suppongo etrusche) di poche parole. « Ciò » non pertanto (termina il sig. Ainsley) » non mi venne fatto di scuoprire resto veruno di etrusche mura». Dal primo al sesto secolo di Gesù Cristo abbiamo una lacuna insormontabile per la mancanza di scrittori toscani, e la necessità di leggerne gli avvenimenti in istorici loro nemici, o veneratori di Roma, i quali, diceva il Pignoni, non ci danno mai a vedere i popoli Etruschi sotto un bell'aspetto. Gli abitanti di varie città di questa provincia avendo ottenuto l'onore della cittadinanza romana a poco a poco ne presero l'indole, i costumi ed i sentimenti. Da quel tempo pertanto le vicende degli Etruschi in generale e de'Soanesi in particolare si confondono con quelle di Roma, finché dopo ruinato il romano impero torna a sentirsi parlare di Soana governata con leggi proprie. - Testimone di quest'ultimo fato è S. Gregorio Magno in una lettera scritta li 10 maggio dell' Indizione X, (anno 593) a Maurizio e Vitaliano comandanti un esercito de' greci nel Lazio. Neppure ho dati sufficienti per assicurare che quel Conte Ildebrando fratello di Geremia vescovo di Lucca figlio dell'abate Eriprando, fosse l'autore de'conti Aldobrandeschi, tanto più che eglino non compariscono di origine longobarda, ma sivvero di legge salica, siccome lo indicava una membrana autografa del giugno 1114 citata all' Articolo SANTA-FIORA (Volume V. pagina 144); e nettampoco dirò che eglino derivassero da quel marchese Lamberto marito della contessa Ermengarda, il quale nel 973, stando nel suo castello di Valiano presso Campagnatico, oppignorò per 10000 lire 45 corti e castelli con chiese che possedeva nei contadi di Chiusi, Castro, Toscanella, Soana, Roselle, Populonia, Parma, e Gavi nella Liguria; gioverebbe bensì alla storia qualora si sapesse sotto qual legge viveva quell'Oberto mondualdo della contessa Ermengarda, stata moglie del predetto marchese Lamberto, il quale Oberto assistè al contralto del 17 aprile 989, allorché la stessa vedova riacquistò dal prete Ropprando per le 10000 lire le 45 corti oppignorate nel 973 dal Marchese Lamberto stato di lei marito. - (ARCH. DIPL. FIOR. Carte Amiatine) . In tutti i casi se i conti Aldobrandeschi di Soana erano di origine salica non dovevano aver che fare con il conte Gherardo del contado volterrano che fu padre di un altro Conte Gherardo signor del Castello di Serena presso la Terra di Chiusdino, tostochè quest'ultimo nell'atto di fondazione (anno 1004) della Badia di Serena si dichiarava di legge longobarda. Era questi probabilmente fratello di un altro Conte Ildebrando che trovammo rammentato in nn istrumento lucchese del 17 novembre 980, rogato in Vignale nella Val di Cornia, ed in una membrana del 29 giugno 988 esistente nell' Archivio Borghesi-Bichi di Siena. Non debbo omettere frattanto il nome di un conte Rodolfo che visse nel principio del secolo XI, probabilmente di origine salica, siccome lo fa dubitare una carta del dì 8 febbrajo 1020 scritta nel monastero di Monteverdi, con la quale donna Perisinda chiamata Betizia figlia di Tursinglo di nazione francese, e però vivente a legge salica, donò al Monastero di S. Pietro a Palazzuolo presso Monteverdi quattro case massarizie per rimedio dell'anima sua, di quella del conte Rodolfo e della contessa Ermengarda di lui moglie, non che di Matilda e d'Imilda figlie del conte Rodolfo prenominato. - (ARCH. DIPL. SAN.) A buon conto con quest'atto si viene a scuoprire un altro conte maremmano per nome Rodolfo che fa marito di una contessa. Ermengarda, e perciò diverso dal conte Rodolfo del contado rosellense che fu marito della contessa Willa e padre del Conte Ildebrando mondualdo della madre nell'anno 1007 Vedere BADIA A SPUGNA, e Grosseto. Contuttociò ignoro ancora se il Conte Rodolfo marito d'Ermengarda era fratello di quel Conte Gherardo padre del Conte Teudice del territorio volterrano, ovvero di quel Conte Ildebrando che trovammo nel 17 novembre del 980, in Vignale di Maremma, per ricevere a livello dal vescovo di Lucca dieci case masserizie, o poderi di pertinenza della pieve di Sovigliana in Val di Cascina.