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Giornate FAI d’Autunno 17|18 e 24|25 ottobre

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MUSEO Samarate

Il nome Agusta compare sin dai primordi della storia dell’aviazione. , nato a Parma nel 1879, nel 1907 progetta e realizza il suo primo velivolo, l’AG-1, un aliante biplano che compie il primo volo sulla piazza d’armi di Capua al traino di un’automobile. Nel 1913 Giovanni Agusta entra alla di Vizzola Ticino, che lascia dopo la Prima Guerra Mondiale per fondare la Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta, con officine a Tripoli, Bengasi e Foggia. Nel 1923, con la moglie Giuseppina e i figli Domenico, Vincenzo e Mario, Giovanni si trasferisce a Cascina Costa, sul campo di volo Gaspare Bolla, e avvia l’attività di riparazione e revisione dei trimotori Caproni. Nel 1927 Giovanni muore prematuramente e la ditta passa sotto la guida della moglie e del primogenito Domenico. A Cascina Costa l’Agusta amplia la propria attività soprattutto dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, con aerei costruiti su licenza e modifiche su aerei FIAT BREDA SIAI. Alla fine della guerra l’Agusta si trova in una fase di stallo a causa del divieto imposto dagli alleati alla produzione aeronautica. Approfittando del boom del settore motociclistico e delle proprie conoscenze nel settore meccanico, fonda una società per la produzione e la vendita di motoveicoli. Nasce, nel 1945, la Meccanica Verghera, che produrrà oltre trenta modelli di grande successo. Ma MV Agusta deve la propria notorietà al Reparto Corse. Costituito alla fine degli anni ‘40, il Reparto Corse porterà i propri piloti sul gradino più alto del podio per ben tremila volte dal 1952 al 1976; i Gran Premi Mondiali vinti saranno 270, grazie a piloti del calibro di , , , , , , , Cecil Sanford e . Con l’affermarsi dell’Azienda in campo elicotteristico e la profonda crisi del settore motociclistico, nel 1977 l’attività agonistica viene sospesa e, nel 1982, la produzione della MV Agusta cesserà per sempre. Nel 1950, venute meno le restrizioni poste dagli alleati, l’Agusta riprende l’attività aeronautica con la realizzazione di una piccola serie di biplani. Nel 1951 Domenico

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Agusta crea un nuovo ufficio tecnico, affidandolo all’ing. Filippo Zappata a cui sono legati i progetti del bimotore da trasporto AZ1 e del quadrimotore AZ8. Ma le sorti aeronautiche di Agusta subiscono una svolta nel 1952, quando la società americana Bell, produttrice dell’elicottero Model 47 che sta dimostrando le sue doti nella guerra in Corea, è alla ricerca di un’azienda europea che costruisca lo stesso elicottero. Ed è presso Agusta che la Bell trova interesse e attenzione per la proposta: Agusta firma l’accordo con la Bell e raccoglie la sfida di costruire e vendere elicotteri. Il 22 maggio 1954, pilotato dal collaudatore Ottorino Lancia, decolla da Cascina Costa il primo elicottero realizzato dall’Azienda: l’Agusta-Bell 47G. In due anni l’Agusta ne produce oltre cento esemplari. Acquisita una buona conoscenza della tecnologia elicotteristica ed in grado di personalizzare gli elicotteri, negli anni ‘60 Agusta amplia la propria gamma di produzioni su licenza e si impone nel difficile mercato mondiale dell’ala rotante. Nel 1961 la ditta inizia a costruire l’AB205, che avrà grande successo. Nello stesso anno acquisisce la licenza per l’AB206 Jet Ranger, un velivolo leggero per uso civile e militare. L’aumento del volume produttivo rende insufficiente lo stabilimento di Cascina Costa: nel 1967 viene avviata a Frosinone una nuova società denominata Elicotteri Meridionali. Successivamente Agusta si assicura la costruzione del Sikorsky SH-3D Sea King, per impegno navale. Nel 1970 parte la produzione su licenza dell’AB212 Twin Huey. Sin dal 1958 Agusta si dedica alla costruzione di elicotteri di propria produzione. Vengono realizzate e sperimentate in volo varie macchine, tra cui l’A102, primo elicottero certificato in Italia. La produzione è limitata a pochi prototipi, ma questi progetti permettono all’Azienda di sviluppare una completa capacità di progettazione autonoma. Nel 1969 Agusta acquisisce la SIAI Marchetti, fondata nel 1915 a Sesto Calende come Società Idrovolanti Alta Italia, che Diventerà Società Italiana Aeroplani e Idrovolanti nel 1922, quando Alessandro Marchetti ne assunse la direzione, iniziando a produrre velivoli di prim’ordine. Agusta rilancerà la produzione degli aerei con la realizzazione di tre nuovi modelli. La SIAI verrà poi ceduta nel 1997 alla Aermacchi. Il 4 Agosto 1971, a pochi mesi dalla morte di Domenico Agusta, spicca il volo l’A109, elegante e veloce bimotore quadripala, con caratteristiche innovative e alte prestazioni: adatto per uso civile e per impiego militare, entra in produzione nel 1975. L’elicottero ha un grande successo in tutto il mondo. Pochi anni dopo Agusta realizza anche un elicottero da

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combattimento per rispondere alle esigenze dell’Esercito. Nasce l’A129 Mangusta, il primo elicottero da combattimento progettato e realizzato interamente in Europa, che dimostra la capacità di Agusta nel soddisfare anche i requisiti tecnici più complessi: è un bimotore biposto in tandem che compie il primo volo l’11 settembre 1983. Con l’A109 e l’A129 Mangusta Agusta entra a pieno titolo nel ristretto numero di aziende elicotteristiche leader a livello mondiale. Attualmente AgustaWestland è una società Leonardo-Finmeccanica ed è uno dei protagonisti tecnologicamente più avanzati e competitivi del mercato elicotteristico mondiale: vanta collaborazioni strategiche con altri produttori su scala globale e dispone della più completa gamma di prodotti per usi commerciali e per la difesa. Gli elicotteri in produzione utilizzano soluzioni tecnologiche all’avanguardia, grazie agli investimenti nella ricerca e nello sviluppo sia nel settore degli elicotteri convenzionali sia del tiltrotor e del tiltwing. Il Museo Agusta, nato nel 2003 grazie all’impegno del Gruppo Lavoratori Anziani d’Azienda, raccoglie nella sua sede museale le testimonianze dell’attività sia della storica Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta sia della storica MV Agusta. Tra le moto, oltre ad una collezione completa, spiccano quelle del Reparto Corse che tanti allori diede al marchio. Attraverso la visita del museo, oltre a vedere e toccare con mano gli elicotteri, si può apprendere la tecnologia dell’ala rotante, le tecniche di costruzione, i materiali aeronautici impiegati, con raffronti tra l’era pionieristica e l’attuale stato dell’arte. Il museo vuole ricordare l'impegno, l’entusiasmo, la professionalità, il sacrificio che da sempre contraddistinguono i lavoratori di Agusta: tutti hanno in comune la grande passione per l’azienda. Sono questi i segni invisibili di un successo che ha accompagnato Agusta in un secolo di storia. Alessandro Iannello

Bibliografia https://www.fondazioneleonardo-cdm.com/it/cultura-industriale/musei-e-archivi/museo- augusta/ https://www.museoagusta.it/

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