RIME PER MUSICA E DANZA* Può Accedere Attraverso Una Delle Seguenti Tre Edd.: Cecco O'ascou, L'acerba, Con Prefazione, Note E Bibliografia Di P
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SEZ . IV · VE RSO UN NUOVO SISTEMA DI VALORI CAPITOLO VII stituzione del testo il saggio di riferimento resta quello di H. PFLAUM, L':A.cerba', di Cecco d'Ascoli. Saggio d'interpretazione, in AR, vol. xxm 1939, pp. 178-241). Al poema s1 RIME PER MUSICA E DANZA* può accedere attraverso una delle seguenti tre edd.: CEcco o'Ascou, L'Acerba, con prefazione, note e bibliografia di P. RosARIO, Lancuno, Carabba, 1916; FRANCESC O di AGO STINO Z IINO STABILI (CEcco o'Ascou), L'Acerba, ridotta a m1ghor leZlone e per la pnma volta inte.t:rretata col sussidio di tutte le opere dell'autore e delle loro fon n dal Prof. Dott. A. CRESPI, Ascoli Piceno, Cesari, 1927 (ma vd. la ree. dt C. MAzzANTINI e G. I. TESTO POETICO E TESTO MUSICALE BERTONI, in GSLI, vol. xciv 1929, pp. 146-51); CEcco o'Ascou, L'Acerba, secondo la lezione del Codice Eugubino dell'anno 1376 [a cura di B. CEN SORI e E. VITTORI], Quasi tutta la poesia, indipendentemente dal genere o dalla forma, nel ---"Pl..scol11"icen0,19"7l-;-scelta-in-SA""PEGNO-;-PMT,-py.-745=59;-un-passo-in-8cNTmt;-_:betto-. ------ - l'amìdlitàcome netl\11echoevo è stata m qualcne modo associata al canto·-. - - Orig. , pp. 441-43. Perle opere latine: Il Commento di Cecco d'Ascoli all'Al~abizz o , ed1to a Già le den o minazioni di alcune forme poetiche nate n el Due-Trecento - cura del P. G. BoFFITO B. TA , Ftrerrze, Olschki, 1905; G. BoFFITO, Il De eccentnm et per limitarci all' Italia -, quali ad esempio canzone, sonetto, ballata, randello, epicyclis' di Cecco d'Ascoli nova mente scoperto e illustrato, in« La Bibliofilia» , vol. vn I905- cantare, canzonetta, denunciano una loro intima connessione, fm dall' origine, J906, pp. 150-67 (riedito da G. FEDERI CI VEs CO VINI , Il 'Luodator dubztabdzum astrono- con la musica e perfino con la danza. miae di Pietro d'Abano. Opere scientifìche inedite, PresentaziOne dt E. GARI N, Padova, Si è p arlato a lungo in questi ultimi anni, specialm ente da parte degli sto Programma e r + r, 1988, pp. 367-94); L. THoRNDIKE, The 'Sp here' ofSacrobosco and Its rici della letteratura, di un « divorzio» tra poesia e musica agli inizi del Comrnentators, Chicago, The Univ. of Chicago Press, 1949, pp. 343-411. Agli studt Cl L in n. si aggiunga (scegliendo nell' ampia bibliogr.): G. CASTELLI, La vita e le op ere dt Duecento, in coincidenza, piu o meno, con la fioritura della Scuola poetica Cecco d'Asco li, Bologna, Zanichelli, 1895; G. BoFFITO, Perché fu condanna to al fuo co l'a- siciliana.l Si è detto, ad esempio, che nella lirica trobadorica, precedente a strologo Cecco d'Ascoli?, in « St11di e documenti di storia e diritto», vol. xx 1899, pp. quella in lingua italiana, la p oesia nascesse insieme alla musica in quanto il 357-82; C. Lozzi, Cecco d'Ascoli e la musa popolare, Asco h Piceno, Ce san: 1904; V. P Ao- poe ta era spesso anche musicista e cantore egli stesso, mentre dalla Scuola LETTI Cecco d'Ascoli, Bologna, Zanichelli, 1905; D. CLAPS, Cecco d'Ascolz (1327-1927), m poe tica siciliana in poi furono principalmente i notai, i funzionari di corte o «Rivista d'Italia », a. xxx 1927, vol. m pp. 94-107; A. ToRTO RET O, La poes ia nell' :A.cer- gli intellettuali legati alle istituzioni civili e culturali cittadine a dedicare ba' di Cecco d'As co li, in «Atti e memorie della R. Deputazione di Storia patria per le parte del loro tempo all'arte del poetare.2 Questo presunto « divorzio », Marche », s. v, vol. VI 1929, pp. 105-15; C.E. GtLBERT, Cecco d'As co li e la pittura di Giot- 1 inoltre, sarebbe stato provocato anche dall'accresciuta complessità conte to [ ], in lo., Poets Seeing A rtists' Work. Instances in the Italian R enaissance, Frrenze, 1973 nutistica e tecnica cui erano pervenuti alcuni generi poetici,3 ciò che avreb- Olschki, 1991, pp. 33-46 . Per il Ditta mondo di Fazio degli Uberti (rinviando piu sopra per la b1bliogr. con- cernente Fazio in genere, e il rimato re in particolare): ed. in FAziO DEGLI UBERTI, Il • Si ringrazia Teresa M. Gialdroni per la co rtese e amichevole collaborazione. Dittarnondo e le rim e, cit. (testo nel vol. I; studio della tradizione e annotazwru nel I. Cfr. G. C oNTINI, Preliminari sulla lingua del Petrarca [1951], in ID., Varian ti e altra linguistica , Torin o, Einaudi, 1 97~ pp~_ 1 69-9 2, a p. 176,_E ~dc_2o pra , vol. _1_sez. n, cap. Ir par. 9· __ _ vol. n); scelta in SAPEGNO, PMT, pp. 769-88,e CoRSI,_RT, pp. 280c318 (un passo m - 2-. C fr. A. R oNCAG L! A, Sul 11 divorzio tra musica e poesia» nel Duecento italiano, in L'Ars Nova Ita CoNTINI, Lett. Orig., pp. 453-54) . Agli studt ot. m n. s1 aggmnga: G. Nic OLUSS I, Le lia na del Trecento (d'ora in avanti, anche nel testo, AN IT], vol. IV, a cura di A. ZnNo, Certaldo, notizie e le leggende geografiche concern enti l'Italia nel 'Dittarnondo' di Faz io degli Ub erti , m Centro di Studi sull'Ars N ova Italiana del Trecento, 1978, pp. 365-97. 3. V d. R. ANTONELLI, La scuola poetica alla co rte di Federico II, in Federico II e le scienze, a cura di RIL, s. 11 , vol. XXXI r898, pp. 157-78; F. CARD INI, La propar nda crocia ta ,in Fazio degli Ub erti, in ASI, vol. cxxxm 1975, pp. 179-90; V. SALIERNO , Il Drttamondo dt Fazw deglr P. T o uRBE T e A. PARA VICINI BAGUANJ, Palermo, Selle rio, 1994, vol. m pp. 309-23, spec. a p. 320 nella quale egli ribadisce che la tradizione poetica siciliana non è legata alla musica e che «il Ub erti, in «L'Esopo», vol. vr 1984, fase. 23 pp. 43 -49· testo poetico, verba le, assume in modo esclusivo un ruolo centrale, dive rsam ente da ciò che av viene nella poesia trobadorica. Che la letteratura europea occidentale, da D ante e Petrarca in poi, sia letteratura innanzitutto poetico-verbale e non poetico-musicale [ . ]sarebbe insie me responsabilità e "merito" primo dei siciliani ». Piu oltre, a p. 322, continua: << non negherei affatto che la poesia siciliana potesse essere eseguita musicalmente, previo rivestimento musi cale "esterno", com e capiterà anco ra a D ante e Petrarca (e utilizzando magari, talvolta, qual che melodia preesistente) >>. 455 454 SEZ. IV · VERSO UN NUOVO SISTEMA DI VALORI CAP. VII · RIME PER MUSICA E DANZA be reso inutile, se non addirittura dannosa alla comprensibilità stessa del te tazione mensurale ha fatto si che dalla tradizione orale -fino alla metà del ~ to , la presenza della musica. Tale «divorzio», infine, troverebbe conferma Trecento forse l'unico modo di diffusione della musica (il che non esclu nella mancanza assoluta, in Italia, di fonti musicali profane risalenti al Due de però l'utilizzo di fogli volanti o di un « ruotol »da parte dell' esecutore- 6 cento o agli inizi del Trecento. In realtà il problema appare mal posto: non si sia passati gradualmente a un sistema di fissazione e trasmissione della si tratta di sapere se testo e musica fossero composti dalla stessa o da diverse musica per forza di cose scritto, anche se alcuni generi hanno continuato persone - cioè se un testo poetico fosse concepito fin dall'origine insieme a circolare e ad essere tramandati solo oralmente (con o senza supporto alla sua "veste" musicale o se invece quest'ultima fosse aggiunta successiva scritto). mente - ,4 quanto di capire se, ed eventualmente fino a quando, la poesia ha I modi con i quali i poeti richiedevano ai musicisti di dare una "veste" alle -~-cin:ohto-s·olo-associata-alla--musicro -anche--separa ta-da-essa:-In-sostanza., sa·-~~~~~~~~ loro-poesie .erano-in-genere abbastan-za-&etiifìEati-o--- t-ale-richiesta potev-a-av----- tratta di verificare se l'esecuzione vocale era l'unico mezzo per veicolare venire nel congedo (nel caso della canzone), nel corso del testo (nel cas o un testo poetico, oppure solo una delle possibili modalità di circolazione della ballata), oppure tramite un sonetto che "accompagnava" il testo poeti- del testo stesso, insieme alla recitazione di fronte a uno o piu ascoltatori o co per il quale si richiedeva la musica. Un caso famoso è rappresentato dal alla lettura privata e mentale. Pertanto è difficile parlare di« divorzio», pro- sonetto caudato, Se Lippo amico, se' tu che mi leggi, che accompagnava la strofe prio in quanto, probabilmente, non c'è mai stata tra testo e musica un'inti- di canzone Lo meo servente core, inviato da Dante all'amico musicista Lippo ma e vera unione, ma solo un rapporto funzionale, una sovrapposizione tra Pasci de' Bardi affmché lo intonasseJ Lo scambio di sonetti tra poeta e mu- due sistemi di comunicazione sostanzialmente differenti l'uno dall'altro. sicista diventa a volte un vero e proprio "gioco delle parti": si ve da come si Si pensa che la circolazione della poesia sia stata quasi sempre affidata al esprime il musicista Ottolino da Brescia nel rinviare a Franco Sacchetti la 5 canto e alla tradizione orale almeno fino agli inizi del Trecento: fin quan ballata I' sento pena, da lui "intonata" (son. Perché constanza in voi, vv. rs -r6) : 8 do cioè, con l'adozione definitiva della polifonia da parte dei compositori italiani anche per la produzione profana d'arte e con il consolidarsi della però vi mando la vostra ballata, musica mensurabilis, sempre piu sofisticata e complessa anche sul piano rit secondo il mio saver poco, intonata.