Rassegna Stampa sabato, 07 marzo 2020

Terremoti

07/03/2020 Corriere del (ed. Treviso) Pagina 11 3 Sei scosse di terremoto in due giorni, trema il Feltrino da

07/03/2020 Il Gazzettino (ed. ) Pagina 42 4 La terra ha tremato ancora tra Pedavena e

Vulcani

07/03/2020 Gazzetta del Sud Pagina 19 5 Etna, esplosioni dal cratere Voragine

Varie

07/03/2020 La Sicilia Pagina 28 6 «Edificare nelle aree distanti dalle faglie» [rif. INGV: Marco Neri]

07/03/2020 La Sicilia Pagina 28 8 Sisma, ripartire dalla zona rossa grazie a una "mappa strutturale" [rif. INGV: Marco Neri]

[§24719415§] sabato 07 marzo 2020 Pagina 11 Corriere del Veneto (ed. Treviso) Terremoti

Sei scosse di terremoto in due giorni, trema il Feltrino da Pedavena

Sei scosse di terremoto in due giorni e il Feltrino trema di paura. Non si placa il movimento tellurico che da giovedì sta interessando la zona tra Pedavena e Sovramonte. Ieri l' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma ha registrato altre tre scosse. La prima, alle 14.18, di magnitudo 1.7 scala Richter e a una profondità di tre chilometri nel territorio comunale di Pedavena. Dopo cinque ore rilevata la seconda, minore, di magnitudo 1.3 e con lo stesso epicentro. Ieri sera, alle 20.21, la terza più forte di magnitudo 2.9. Sulla base delle relazioni sviluppate dal Crs (Centro ricerche sismologiche) del Veneto il terremoto dovrebbe esser stato percepito in 11 comuni: Pedavena, , Sovramonte, , , , , Lentiai, Arsiè, , . Tutto è cominciato giovedì mattina, alle 6.57, tra Sovramonte e Pedavena con una scossa di magnitudo 2.8. La seconda e la terza d' intensità 2.0 e 1.3. (D.P.)

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[§24719414§] sabato 07 marzo 2020 Pagina 42 Il Gazzettino (ed. Belluno) Terremoti

La terra ha tremato ancora tra Pedavena e Sovramonte

PEDAVENA/SOVRAMONTE La terra continua a tremare nel Feltrino. Dopo le tre scosse avvenute giovedì mattina e una quarta percepita in serata che avevano come epicentro Sovramonte e Pedavena, ieri altre scosse hanno preoccupato e non poco i cittadini. Quella più forte è stata avvertita ieri sera alle 20,21 a Sovramonte dove l' intensità Richter è stata di 2,9 preceduta sempre sull' altopiano da una di 0,9 alle 18,13 e di 0.5 alle 19,13. LE SCOSSE Lo sciame sismico è iniziato nella giornata di giovedì quando nel feltrino si sono registrate quattro scosse di terremoto con epicentro tra Pedavena e Sovramonte. La scossa più intensa ha avuto il suo epicentro a Sovramonte alle 6.57, a 9 km di profondità, come emerge dal sito dell' istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che inserisce le scosse in tempo reale. La scossa, di magnitudo 2.8, ha svegliato gli abitanti di Sovramonte che hanno avvertito un forte boato e il classico scricchiolio di lampadari e finestre. Preoccupazione quindi tra i residenti ma anche per il primo cittadino Federico Dalla Torre in quanto il territorio dell' altopiano non è inserito in zona sismica. Doppia scossa nel vicino comune di Pedavena che invece è inserito in zona sismica e quindi sa che eventi di questo tipo possono accadere. Si tratta di due scosse, di magnitudo 1.7 e 2, avvenute rispettivamente alle 8.26 con epicentro a 8 km di profondità e alle 7.07 con epicentro a 10 chilometri di profondità di ieri. Giovedì sera, poi, i sismografi hanno registrato una nuova scossa di magnitudo 1.3 nella zona di Sovramonte alle 20.46 ad una profondità di 9 chilometri. IERI Ieri pomeriggio la terra ha tremato ancora. A Pedavena. Alle 14.18 una scossa di magnitudo 1.7 della scala Richter ha fatto tremare il comune di Pedavena; l' epicentro a 3 chilometri di profondità. Sarà da capire nelle prossime giornate se si tratti di normali scosse di assestamento della terra, come tutti ci auguriamo, o se si tratti di eventi più importanti. Eleonora Scarton.

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[§24719412§] sabato 07 marzo 2020 Pagina 19 Gazzetta del Sud Vulcani

Etna, esplosioni dal cratere Voragine

Continua l' attività stromboliana al cratere Voragine dell' Etna, il più centrale dei quattro crateri sommitali del vulcano, dove da sei mesi si sta formando un nuovo cono di scorie che quasi raggiunto l' altezza del punto più alto del monte: il cratere di Nord-Est, attualmente a quota circa 3.320 metri. La sua attività esplosiva è ben visibile nelle ore notturne dai centri abitati intorno alla montagna, mentre la colata di lava, che dal cono si sta riversando nel cratere accanto, la Bocca Nuova, è visibile soltanto da luoghi distanti e ad alte quote. È l' osservazione aggiornata sull' attività in corso sul vulcano attivo più alto d' Europa riportata dall' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia- Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania. L' attività è confinata nella zona sommitale e non costituisce un pericolo per cose o persone e non impatta sull' operatività dell' aeroporto internazionale Vincenzo Bellini.

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[§24719411§] sabato 07 marzo 2020 Pagina 28 La Sicilia Varie

acireale: il tavolo alla struttura commissariale

«Edificare nelle aree distanti dalle faglie» [rif. INGV: Marco Neri]

Zafferana. Il primo elaborato cartografico delle zone colpite dal terremoto di S. Stefano per accelerare le procedure

La gente aspetta con ansia di poter ricostruire le proprie abitazioni in tempi brevi. «La ricostruzione è una grande scommessa per il territorio duramente provato che ha atteso con pazienza e laboriosità l' avvio della struttura commissariale». Queste le parole della senatrice pentastellata Tiziana Drago che ha chiesto chiarimenti a proposito della mappa delle zone terremotate redatta dall' Ufficio "Area geologica" della struttura commissariale per la ricostruzione dell' area etnea in cui sono distinte una zona bianca e una zona rossa. Uno degli esperti della struttura commissariale, il dott Marco Neri, ha spiegato che «la mappa rappresenta un primo elaborato cartografico finalizzato a far partire rapidamente la ricostruzione delle zone terremotate, iniziando dalle aree meno esposte al rischio sismico che sono le zone bianche, distanti almeno 200 metri dalle faglie che si sono mosse durante il sisma di Santo Stefano, dove non sono state evidenziate deformazioni del suolo riconducibili a movimento di faglia. Dunque qui si potrà iniziare a costruire, non appena il commissario straordinario, Salvatore Scalìa, emetterà le ordinanze prima per la ricostruzione leggera che riguarda i fabbricati che non hanno subìto danni strutturali e successivamente per gli edifici con danni strutturali. Per quanto riguarda le zone rosse o zone di attenzione, trattandosi di zone a maggiore rischio in cui nel corso del sisma si è verificata una fagliazione superficiale, sono già oggetto di attenzione e di studio appena avviato da parte di un tavolo tecnico costituito da me e da componenti della struttura commissariale, della protezione civile, del Genio civile e del gruppo Emergeo dell' Ingv. Il tavolo tecnico restringerà la zona rossa all' area prossima ai piani di faglia riconoscibili. Nelle zone corrispondenti ai piani di faglia l' edificazione è decisamente sconsigliata. Comunque, verificando zona per zona, è certo che in gran parte della zona rossa di attenzione sarà possibile riparare e ricostruire gli immobili». Ma allora cosa avverrà per gli immobili che dovranno essere delocalizzati ? «Si tratterà - continua il dott Neri - di un numero di edifici assai limitato. La legge non chiarisce che tipo di contributo possa essere concesso». A tal proposito il commissario Scalia ha detto di «aver inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio e ai parlamentari nazionali, perché venga data una risposta normativa a questa problematica suggerendo la corresponsione di un contributo pari al valore dell' immobile per l' acquisto di un altro nello stesso Comune. Si è in attesa di conoscere quali soluzioni verranno adottate». Inoltre in merito alle pratiche

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[§24719411§] sabato 07 marzo 2020

La Sicilia Varie

di ricostruzione ha aggiunto il commissario di «avere competenza esclusivamente per quelle per le quali viene richiesto il contributo economico da parte dello Stato. Qualsiasi altra pratica che non richieda contributi dovrà essere indirizzata agli enti preposti in osservanza delle prescrizioni indicate negli strumenti urbanistici». A proposito degli studi di microzonazione sismica di primo e terzo livello come mai non si è proceduto ad a effettuare tali studi propedeutici alla ricostruzione? «La struttura commissariale - continua Neri - ha convocato molte riunioni dal 7 gennaio ad oggi. In quelle occasioni, il commissario Scalia ha ripetutamente chiesto alla Protezione civile regionale di conoscere i tempi di consegna della microzonazione sismica, appaltato e finanziato dalla Regione che è ancora in fase di realizzazione e il Dipartimento regionale di protezione civile ha indicato per la MS di 3° livello tempi molto lunghi superiori a un anno e mezzo. Anche perché questi studi dovranno essere approvati da un organismo specificamente dedicato, a Roma, prima di essere utilizzabile. Per sopperire a tale mancanza abbiamo istituito un tavolo tecnico che affronterà le problematiche dell' area a maggior rischio sismico e abbiamo prodotto questa prima mappa che sarà utilizzata per procedere a una ricostruzione delle aree rapida e trasparente» . Enza Barbagallo.

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[§24719413§] sabato 07 marzo 2020 Pagina 28 La Sicilia Varie

Sisma, ripartire dalla zona rossa grazie a una "mappa strutturale" [rif. INGV: Marco Neri]

Calcio di inizio per la ricostruzione post sisma, anche nella cosiddetta "zona rossa". Questo quanto emerge dal tavolo tecnico che si è tenuto ieri nella sede di Acireale della struttura commissariale area Etnea. Il tavolo, convocato dal commissario straordinario Salvatore Scalia, è stato presieduto dal ricercatore dell' istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e responsabile scientifico della struttura commissariale, Marco Neri. «Una riunione ben riuscita nella quale sono stati messi insieme i rappresentanti nazionali di 4 enti diversi: il gruppo Emergeo dell' istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, i geologi del genio civile di Catania, l' ing. Nicola Alleruzzo e il geologo Antonio Torrisi del Dipartimento regionale della protezione civile. Tutti esponenti di massima competenza - sottolinea Neri - ogni partecipante è specialista in alcuni rami e metterà in campo la sua esperienza». Il gruppo Ermegeo rappresentato dal dott. Paolo Marco De Martini, metterà in campo le competenze relative al rilievo della fratturazione cosismica, una specializzazione che De Martino ha acquisito negli anni e in tutto il mondo. «È una garanzia la disponibilità di De Martini - prosegue Neri - che con Emergeo fornirà supporto scientifico sui rilievi mettendoci a disposizione i dati pubblicati e quelli da pubblicare anche in formato vettoriale, mentre in seguito fornirà un supporto consultivo quando avremo applicato i dati alla fagliazione del 26 dicembre. A questo punto la struttura commissariale eseguirà una sintesi cartografica di fratture, faglie, provenienti da tutti gli studi dei 4 enti (la fratturazione cosismica non rileva tutto ciò che una faglia può produrre) per produrre una cartografia geologica corretta bisognerà evidenziare sia le fagliazioni sia le conoscenze geologiche del territorio. Una volta che la mappa strutturale sarà completa - riprende Neri- i soggetti coinvolti cominceranno a tradurre le evidenze strutturali in mappature del suolo per individuare le zone dove si può ricostruire». Questi studi non sono destinati ad entrare in conflitto con gli studi di microzonazione in atto e coordinati dal Dipartimento di protezione civile. La loro partecipazione al tavolo tecnico potrà garantire l' omogeneità dei documenti. Questo perché gli studi di microzonazione di primo livello potrebbero essere pronti in estate, mentre per quelli di 3 livello devono ancora partire i bandi. «Le risposte che ci siamo dati intorno a questo tavolo - conclude Neri - serviranno ad evitare che la gente possa ancora attendere. La struttura commissariale sta producendo un decalogo a per garantire una ricostruzione celere anche nelle zone rosse, nelle zone bianche si potrà ricostruire a breve».

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[§24719413§] sabato 07 marzo 2020

La Sicilia Varie

Angela Seminara.

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