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2 3 ALVAREZ GUERREIRO Alfonso - Thesaurus Christianae Religionis et Speculum Sacrorum Summorum Romanorum, Pontificum, Imperatorum, ac Regum, et Sanctissimorum Episcoporum... Ad Sereniss: Sacrum Catholicum... Augustum Philippum Regem Hispaniarum... (al termine:) Venezia, Comin da Trino, 1559. In-f° (31 x 23), pp. (28)+422+(2); al frontespizio bella testata xilografica con mascheroni grotteschi e due scene di supplizi, e una grande impresa tipografica con una fontana entro cornice di angeli e mascheroni; varie iniziali ornate. Leg. piena pergamena coeva, dorso a nervi. Guasti riparati alle cuffie, ma internamente freschisssimo esemplare. ( 516553 ) € 800 Prima edizione, tipograficamente assai pregevole, di questa raccolta delle opere principali del teologo e giurista portoghese Alfonso Alvarez Guerreiro, originario dell'Alentejo, consigliere regio, trasferitosi nel Regno di Napoli e quivi divenuto Presidente della Camera dei Conti; nel 1582 divenne vescovo di Monopoli, la cui diocesi governò sino al 1582, termine della sua vita. Fu autore di svariate opere di diritto civile e canonico, e la presente è la raccolta più cospicua dei trattati da lui già in parte editi, qui riuniti in ordine sistematico. Vi si tratta di svariati argomenti, soprattutto nel campo del diritto civile e canonico, ma non soltanto. Tra gli argomenti di maggior interesse citiamo: De Bello iusto et iniusto; Verum liceat bellantibus uti insidiis; De Duello; Quando bellum iustum sit, quid agendum; De militia & de re militari; An Astrologia sit ars prohibita; De iustitia, & sui excellentia; De usuris, & de monte pietatis, & Cambiis, & de Interesse, de mora, et purgatione morae; De Interesse; De amente, & demente, furioso, mente capto, insano, stulto, & fatuo; De crimine lesae majestatis, & perduellionis, seu rebellionis ; e svariati altri trattati. Alcuni degli argomenti qui elencati furono in precedenza stampati come trattati a sé stanti, come il De bello iusto & iniusto (1543); nonché il De modo et ordine generalis Concilii celebrandi (1545), ed altri elencati dal Palau. La presente raccolta, sempre secondo il Palau , I/n. 9676, sarebbe stata poi ristampata dal Torrentino di Firenze nel 1563, ma non abbiamo trovato citata altrove tale ristampa. Adams , n. 855. S.T.C. Italian Books in the B.L. , p. 25. ARESE Paolo - Pauli Aresii Derthonensis Episcopi, De Acquae Transmutatione in Sacrificio Missae, hoc est An in Sacrificio Missae acqua mista vino in sua substantia permaneat, vel, in quid aliud, si non maneat, convertatur Disputatio. Derthonae (Tortona), Typis Nicolai Violae, 1622. In-8° piccolo (15 x 10), pp. (22)+250+(6), le ultime 4 bianche. Al frontespizio insegna del cardinal Ludovisi, cui l'opera è dedicata, racchiusa entro divisa arcivescovile impressa in sanguigna; al fine curiosa impresa del tipografo raffigurante una Viola col motto "Vox tua sonet in auribus meis". Cartonatura coeva alla rustica. Qualche macchiolina ai ff. iniziali, ma buon esemplare. ( 516453 ) € 380 Rara edizione tortonese, impressa dal Viola, che era succeduto nel 1611 al Bolla primo stampatore insediatosi in Tortona nel 1587 come stampatore arcivescovile. Nella presente opera l'autore difende la transustanziazione del mistero eucaristico, contro i suoi avversari. Paolo Arese (Cremona, 1574 - Tortona, 1644), di nobile famiglia milanse, fu filosofo e teologo di vasta cultura, che si meritò l'appellativo di "Trismegisto" per la sua erudizione. Entrato tra i Teatini di S. Antonio a Milano, dopo vari incarichi pervenne alla corte sabauda a Torino, come confessore di Isabella di Savoia. Nel 1620 fu nominato arcivescovo di Tortona, ove rimase sino alla morte, prodigandosi nel sostenere i buoni studi e coadiuvando la città nelle difficili circostanze della peste del 1630 e dei due assedi del 1642 e 1643. Cfr. D.B.I. , IV/p. 84. British Library, XVII Cent. Italian Books , p. 42. Manca al catalogo Vinciana. ARICI Cesare - La Pastorizia. Brescia, Nicolò Bettoni, 1814. In-4° (26 x 20), pp. VII+139+(3). Cartonatura coeva alla bodoniana (dorso rifatto). Un timbro di bibl. estinta al front., ma buon es. a pieni margg. intonsi. ( 517253 ) € 240 Prima edizione di questo elegante poemetto didascalico di stile prettamente neoclassico, che fa seguito ad alcune altre composizioni di carattere georgico dello stesso autore, a partire da La Coltivazione degli Ulivi (1805 e 1808). Il poemetto celebra le lodi della pastorizia in tutte le sue fasi e attività ad esse collegate. Cesare Arici (1782-1836), poeta e letterato bresciano di nobile famiglia, crebbe nella sua carriera letteraria e accademica grazie al sostegno del Monti durante il periodo napoleonico; fu anche elegante traduttore e imitatore dei classici greci e latini. Nel presente poemetto "raggiunse, impiegando il verso sciolto anche recentemente usato dal Parini, dal Monti, dal Foscolo, i vertici dell'eleganza formale e del virtuosismo" ( D.B.I. , IV/p. 152). BALIANO Giovanni Battista - Trattato della Pestilenza. Ove si adducono pensieri nuovi in più materie. Stampato già l'Anno M.DC.XLVII. Et hora riveduto, & ampliato dall'Autore. Genova, per Benedetto Guasco, 1653. In-4° piccolo (21 x 15), pp. (12)+198+16 di Indici. Cartonatura coeva alla rustica rivestita con carta marmorizzata. Forellino di tarlo al margine inf. bianco dei primi 5 fascicoli abilmente restaurato, ma fresco esemplare per il resto. ( 510053 ) € 350 Il Baliano aveva già dato alle stampe questo trattato a Savona nel 1647, quando era Governatore della città. Qui, ampliato in due Libri tratta, nel primo, "Della natura della pestilenza", mentre nel secondo (titolato: "Che è probabile che la sola Contagione non possa causare la peste") esamina razionalmente, tralasciando le comuni credenze popolari, le possibili cause del contagio, analizzando e confrontando le ipotesi e le teorie di tutti gli scrittori che fino ad allora avevano trattato l'argomento (e in particolare quelle di Mercuriale, Vandermye, Massaria, B. Tomitano, Ingrassia, Gratiolo da Salò, Settala, Quercett, Boido, Fracastoro, Marsilio Ficino, Quercetano, Rondeletto, Sassonia, Capodivacca, Valesio, Altomare, etc. etc.) e le caratteristiche delle pestilenze che avevano colpito negli ultimi decenni alcune regioni 4 (quelle di Venezia del 1556 e 1576, di Genova del 1579, di Breda del 1625, di Milano del 1630 etc.). Conclude ipotizzando che il contagio non sia portato dall'aria, o diffuso dagli animali domestici, ma dal contatto con le vesti degli appestati o da chi gli è vicino; ed anche che non tutti si appestano, e che la peste colpisce più facilmente i poveri dei ricchi perché i primi vivono in condizioni igieniche che ne favoriscono la diffusione. E aggiunge che "per soverchia paura di essa contagione, si applicano rimedij contrarij a ciò che tal morbo richiederebbe". Manno & Promis , I/4854. Soprani, Scrittori della Liguria , p. 144: "Col stame dei suoi studi penetrò felicemente gl'intricati Laberinti delle più difficultose dubbietà, che considerar si possano in tutte le scienze". G. B. Baliano (Genova, 1582-1666), "conquistato dalla febbrile atmosfera scientifica degli inizi del sec. XVII, trovò nella metodologia sperimentalista il terreno naturale in cui mettere a frutto la sua indipendenza di giudizio, l'ansia di nuovi orizzonti sperimentali e la stanchezza per il dogmatismo peripatetico... Dedicatosi allo studio dei problemi teorici della fisica vi diede soluzioni decisive..; il nome del B. è strettamente associato a quello di Galileo, col quale entrò indirettamente in contatto nel 1613 tramite F. Salviati... Nel 1647 pubblicò a Savona un Trattato della pestilenza , poi riapparso ampliato in due libri nel 1653. In esso il B. si propone di determinare il valore casuale del contagio nelle epidemie di peste; la conclusione è problematicamente negativa, ma più che altro desunta da un bilancio delle opinioni della scienza medica antica e moderna in materia" (E. Grillo, in D.B.I. , V/pp. 553-57). BELLY Felix - Á travers l'Amérique Centrale. Le Nicaragua et le Canal Interocéanique. Publié avec une carte originale du Nicaragua dressée par ordre de S.E. le Capitaine-Général don Tomas Martinez Président de la République. Paris, Librairie de la Suisse Romande, 1867. 2 voll. in-8° (25 x 16) di pp. VIII+(2)+430; pp. (4)+480, con 1 carta f.t. della zona dell'Istmo del Nicaragua ed 1 carta f.t. col progetto di canale interoceanico, entrambe impresse in litografia. Broch. editoriale. Ottimo esemplare, intonso. ( 521553 ) € 320 L'autore, di professione giornalista, e finanziere in pectore , si occupò per oltre dieci anni di un progetto di canale interoceanico attraverso il Nicaragua, cercando di mobilitare capitali e interessi politici franco-britannici attorno alle sue iniziative, prese sull'onda del fervore per le grandi imprese internazionali come il canale di Suez, suscitate soprattutto nella Francia del Secondo Impero dall'economista Michel Chevalier e dai sansimoniani. L'opera, che è in realtà la cronaca di un fallimento, costituisce tuttavia un interessante studio sulla situazione economica e geopolitica degli stati dell'Istmo (Guatemala, Nicaragua, Costa Rica) che l'autore conobbe in profondità, con dati sulle risorse commerciali, le vie di comunicazione stradali e ferroviarie, agricoltura e materie prime, piantagioni etc. Interessante il confronto tra i vari progetti di canale allora in concorrenza con quello dell'autore, tra cui quello di Panama, che fu poi il vincitore. L'autore aveva già pubblicato una prima ipotesi progettuale nel 1858, qui ripresa e sviluppata. Cfr. Sabin , II/n. 4579. BERTRAND Alexandre-Jacques-François