rivista d’attualità e cultura fondata nel 1987 Anno XXXIV - n° 67 - aprile 2020 SOMMARIO 2 TERRALBA ieri & oggi DISTRIBUZIONE GRATUITA Rivista fondata nel 1987 presso: Biblioteca Comunale Sede Pro Loco Negozi Convenzionati TERRALBA ieri & oggi Ai lettori rivista d’attualità e cultura Quando ormai la rivista era quasi completa- ANNO XXXIV – n° 67 – aprile 2020 mente impaginata ecco la tempesta del corona DIRETTORE RESPONSABILE virus che ha stravolto la vita di tutti noi. Previ- Gianfranco Corda sta per la settimana pasquale, l’uscita del gior- REDAZIONE nale è stata posticipata con l’augurio che le re- PINO DIANA strizioni del Governo subissero un allentamen- to e potessimo riprendere a gestire la quotidia- hanno collaborato a questo numero nità con una ritrovata serenità. SANDRO PILI MARIO ZUCCA Al momento che scriviamo non c’è certezza GESUINO LOI che l’auspicio si trasformi in realtà ma abbia- NICOLA ARAMU mo deciso di mandare in stampa il giornale MARCO STATZU GABRIELE ESPIS pur sapendo delle difficoltà della distribuzione ALESSANDRO ROSAS dettate dal possibile protrarsi delle limitazioni GIOVANNI DAVIDE PIRAS di movimento personali e dalla chiusura della MARINO MELIS GIAMPAOLO ATZORI maggior parte delle attività commerciali e ar- ALESSIO COZZOLINO tigianali del paese. LAURA SCINTU Troverete la rivista nelle edicole, nella sede del- PATRIZIA CIRCU MARIA LUISA DESSI la Proloco in decine di negozi convenzionati GIANNI CANNAS ma, purtroppo, non in tutti i soliti punti di dif- ROBERTO MARONGIU fusione che comunque potranno offrire la pub- LUCIO PIRAS ANTONELLO PALMAS blicazione alla riapertura dell’esercizio. MASSIMILIANO MURA GIULIANA PINNA ETTORE DIANA Terralba MARTA MELIS ieri & oggi CLAUDIA CORONA RICCARDO BOTTAZZO Tutti i numeri della rivista FRANCESCA PORCU sono consultabili e scaricabili dal sito LUIGI BARNABA FRIGOLI COMITATO MADIBA www.prolocoterralba.it Copertina di: Marco Serra Il prossimo numero della rivista uscirà Foto di Copertina: TERRAMAGIKA MEDIA SERVICE Foto: FRATTINI, PINO DIANA, GABRIELE ESPIS, nel mese di agosto 2020 PAOLO LOI, ANTONIO DERIU, FRANCESCO SIDDI TERRALBA IERI & OGGI ASSOCIAZIONE TURISTICA Rivista d’attualità, cultura e turismo Edita dall’Associazione Turistica Pro Loco di Terralba, PRO LOCO Registrazione del Tribunale di Nr.1 – 1988 TERRALBA Stampa: GRAFICHE GHIANI Piazza Libertà - Tel. 0783 84096 e-mail: [email protected] Redazione: PRESSO PRO LOCO TERRALBA PIAZZA LIBERTÀ – TERRALBA Presidente: PINO DIANA Per la pubblicità su questa rivista alla Vice Presidente: BONARIA COMINO A.T. PRO LOCO – TERRALBA Segretario: LUCIO PIRAS La riproduzione anche parziale di testi, bozzetti, Cassiere: PAOLO LOI fotografie, messaggi pubblicitari, è vietata. Consiglieri: GIAmPAOLO CHERCHI, PAOLO ATZORI, MASSIMO CERA, ROSALBA CARA La tiratura di questo numero è di 5.000 copie TERRALBA ieri & oggiSOMMARIO 3 SOMMARIO

Pag. 04 Intervista al sindaco ” 32 Il marinaio Gesuino Corrias nella prima di Gianfranco Corda battaglia per la resistenza di Gabriele Espis ” 06 Vivere e sopravvivere ai tempi della pandemia ” 36 Un anno di Madiba di Marco Statzu a cura del comitato Madiba coscienza civile

” 07 Zone umide fra tutela e gestione integrata ” 39 Nel 75° anno del sacrificio del Partigiano di Gabriele Espis Figaro di Gesuino Loi

” 42 Efisio Piras e i martiri di Sutri di Giovanni Davide Piras

” 44 Promessi sposi a Terralba di Alessandro Rosas

” 10 Quelle otto stelle di Nicola Aramu

” 12 Don Egidio Vacca un piccolo, grande sacerdote di Giampaolo Atzori

” 13 Casa Mia, il centro educativo in autogestione famigliare ” 47 Il fosso di Roberto Marongiu di Mario Zucca

” 15 Nell’oasi tunisina si pesca grazie ai sardi ” 50 Da femmina a donna di Antonello Palmas di Laura Scintu, Patrizia Circu e Maria Luisa Dessì ” 18 La Brexit per un italiano a Londra di Massimiliano Mura ” 54 Alle origini di Marceddì di Marino Melis ” 22 Così si vince il mostro della depressione di Giuliana Pinna ” 56 Filo diretto con il direttore

” 24 La chiusura delle scuole ci serva per ” 58 Anagrafe cittadina metterci in gioco di Alessio Cozzolino ” 60 Modi di dire locali a cura di Pino Diana ” 26 L’arte del barbiere di Gianfranco Corda ” 62 Carnevale terralbese 2020 di Pino Diana ” 27 Terralbesi con la corona d’alloro di Giulia Rossella Cicu ” 63 Viaggio in Baronia e Barbagia di Lucio Piras ” 28 C’era una volta “Su cinema de Aresti” di Ettore Diana ” 64 Alla scoperta della Patagonia di Gianni Cannas ” 30 La storia del marinaio Ettore Nuscis di Riccardo Bottazzo attualità 4 TERRALBA ieri & oggi

INTERVISTA AL SINDACO SANDRO PILI “Ecco come stiamo affrontando l’emergenza del corona virus”

di Gianfranco Corda

trade semideserte, negozi con le serrande abbas- sate, scuole chiuse, chiese vuote, cittadini preoc- Scupati per le difficoltà economiche ed esasperati per il divieto di libera circolazione. Signor Sindaco co- me sta vivendo questo stato di emergenza pandemico? È un momento della nostra vita molto particolare, complesso, drammatico e surreale, del tutto inaspettato e che, come tutti, forse, mai avrei immaginato di vivere. L’amministrazione comunale da subito ha risposto con la massima e costante attenzione, attivando gli adempimenti di propria competenza e con l’obiettivo, per quanto nelle nostre possibilità, di contenere il contagio e limitare i di- sagi a livello locale. Quali iniziative ha intrapreso il Comune per garan- tire la sicurezza, il sostegno e l’informazione ai citta- dini? Con la collaborazione delle forze dell’ordine e del vo- lontariato abbiamo intrapreso azioni volte a garantire la Grazie al prezioso ed insostituibile supporto e opera- pubblica sicurezza ed il pieno sostegno alla cittadinanza, to della Livas, della Caritas e delle Parrocchie, e di altre attraverso azioni di supporto, informazione e sensibilizza- associazioni quali la Dea Soccorso, stiamo assistendo nu- zione. L’Arma dei Carabinieri della locale Stazione e la merose famiglie con la consegna a domicilio di farmaci, Polizia Locale coadiuvata dalla Compagnia Barracella- generi alimentari, beni di prima necessità, e con la distri- re, senza dimenticare le pattuglie delle altre forze dell’or- buzione dei medesimi beni, di buoni spesa e di pasti caldi dine coordinate dalla Questura, stanno garantendo una alle famiglie in maggiore difficoltà in questo drammatico costante e capillare presenza a garanzia della nostra si- momento. curezza. Alle associazioni e volontari tutti va, a nome della Come amministrazione comunale abbiamo doverosa- cittadinanza, il nostro ringraziamento ….. GRAZIE DI mente optato per una necessaria e costante presenza, per CUORE dare il massimo e puntuale supporto alle istanze dei cit- Oltre agli interventi governativi, l’Amministrazio- tadini, con avvisi e comunicazioni su internet e sui social, ne comunale riserverà ulteriori agevolazioni a tutela sulla stampa, in formato cartaceo e sonori, tramite il pas- delle attività chiuse e per quelle che hanno subito gravi saggio capillare dell’auto con gli altoparlanti e messaggi contraccolpi dalla crisi del corona virus? con il nuovo bando pubblico. Con la delibera del 12 marzo la Giunta Comunale ha Inoltre, abbiamo distribuito a tutte le famiglie le ma- dato indirizzi agli uffici di effettuare un’analisi delle tasse scherine al fine di proteggere maggiormente se stessi e gli e imposte comunali gravanti sulle imprese al fine di valu- altri e tentare, per quanto possibile, di contenere il conta- tare la possibilità per il corrente anno di avviare una pro- gio. Altresì abbiamo effettuato più interventi di sanifica- grammazione di misure compensative per la loro riduzio- zione nel centro abitato, conformi ai protocolli dell’Istitu- ne o rimodulazione, tenendo presente l’equilibrio del bi- to Superiore della Sanità, a cura di una ditta specializzata lancio comunale. e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Inoltre, poiché riteniamo occorra un sostegno econo- Come nell’alluvione del 2013, anche in questo triste mico diretto e, possibilmente, immediato per le imprese momento storico, la sinergia con le associazioni di vo- che hanno dovuto sospendere l’attività, stiamo effettuan- lontariato e di assistenza si sta rivelando determinante do una ulteriore analisi del bilancio con l’obiettivo di re- per assicurare aiuti alle persone in difficoltà perire ed erogare una somma al momento ancora da de- TERRALBA ieri & oggi 5 attualità finire alle medesime imprese, che comprensibilmente ora gior circolazione di persone, per andare al lavoro e per sono in grande difficoltà, e lo saranno anche quando l’e- gli acquisti negli esercizi commerciali aperti o nelle far- mergenza sarà finita. A loro, vera ossatura portante della macie. Purtroppo vi sono persone che ancora non hanno nostra economia, va la massima considerazione e il no- colto la gravità della situazione e non sempre hanno ri- stro totale supporto, e impegneremo tutte le nostre forze spettato le regole stabilite, ma trattasi di una minoranza. per sostenerle, anche con il massimo sostegno economico Per far fronte all’emergenza del covid 19, anche consentito. nel nostro Comune, si è messa in moto una complessa I terralbesi si confermano ancora una volta genero- macchina organizzativa: signor Sindaco chi vuol rin- si e solidali avviando numerose iniziative rivolte a tut- graziare? ta la collettività Ringrazio innanzitutto la cittadinanza e le imprese, per Si…. I Terralbesi soprattutto nei momenti di difficol- la pazienza e per il generale atteggiamento collaborati- tà confermano la loro disponibilità verso la collettività, vo e propositivo, non facile e scontato in questa situazio- con gesti responsabili caratterizzati da una encomiabile ne. A nome di tutta l’amministrazione comunale esprimo generosità e solidarietà verso le persone più deboli e bi- un GRAZIE DI CUORE alla Prefettura, alla Questura ed sognose, che a causa della pandemia sono ancora più nu- alle forze dell’ordine, tra cui il Comando dei Carabinie- merose. ri della locale Stazione, alla Polizia Locale, alla Compa- Da evidenziare e ringraziare, ad oggi, i locali impren- gnia Barracellare, alla Livas, alla Caritas, ai nostri par- ditori cinesi che han- roci Don Mattia e Don no donato migliaia di Massimiliano, alla mascherine, le per- Dea Soccorso, a tutti sone che ininterrotta- i volontari che hanno mente ne stanno rea- donato tempo e risorse lizzando delle altre, i per assistere e suppor- commercianti che han- tare la cittadinanza, ai no donato il materia- componenti del Centro le per realizzarle, i ri- Operativo Comuna- storanti e pizzerie che le di protezione civile, hanno preparato e do- ai dipendenti comunali nato cibo e pasti cal- ed agli operatori della di, il Comitato Madiba Soc. Coop. Concordia Coscienza Civile che (appaltatrice della ge- ha promosso l’inizia- stione servizio ritiro e tiva “Carrello sospe- smaltimento rifiuti so- so”, gli imprenditori lidi urbani), per la di- ed i cittadini che man- sponibilità e professio- tenendo l’anonimato nalità. hanno effettuato donazioni tramite buoni spesa e acquisto Altresì rivolgiamo un ringraziamento alla Protezione di generi alimentari e di prima necessità, senza dimenti- Civile della Regione Sardegna ed alla Associazione Na- care altresì le imprese che hanno donato i loro prodotti … zionale Comuni Italiani Sardegna, presieduta dal Dr. E- frutta, verdura, carne, pesce, funghi. miliano Deiana (sindaco di Bortigiadas), per il costan- Per noi la disponibilità di questo spazio nell’illustre te, qualificato ed essenziale supporto ai sindaci sardi nel periodico Terralba Ieri & Oggi, per il quale ringraziamo fronteggiare l’emergenza. In conclusione rivolgiamo i- sentitamente la Redazione, è importante anche per ringra- noltre un particolare ed affettuoso saluto agli anziani, ai ziare di cuore tutti coloro che a vario titolo hanno effet- bambini ed ai ragazzi, maggiormente vulnerabili in que- tuato e stanno effettuando appunto gesti di esemplare so- sto momento, nonché alle famiglie con persone diversa- lidarietà. mente abili, che in questo frangente stanno facendo un ul- A Terralba si sono verificati casi di contagio? teriore sforzo. Infine, ma da considerare i primi, ringra- Si, alcuni, correlati a situazioni in cui si sono verifica- ziamo i medici e tutti gli operatori sanitari, da subito in ti contatti con persone residenti in altro comune risultate prima linea. positive al tampone, o con casi sospetti. Ad oggi, a seguito Con la speranza di non aver dimenticato nessuno (nel del tampone gli esiti sono risultati tutti negativi. caso porgo le mie scuse), l’augurio è che questa dramma- I cittadini si stanno comportando responsabilmen- tica situazione si concluda quanto prima e che tutti insie- te, seguendo le disposizioni delle autorità? me, con spirito solidale e generoso, riprendiamo il nostro Tutto sommato direi di si; in alcune giornate ed in par- percorso di crescita rinascendo dalle ceneri di questo e- ticolari orari abbiamo riscontrato nel centro urbano mag- vento epocale. attualità 6 TERRALBA ieri & oggi Vivere e sopravvivere ai tempi della pandemia

di Marco Statzu*

ualche gior- tempo imprecisato i membri della sopravvivenza alimentando affetti no fa ho let- nostra famiglia. veri, anche se vivibili senza un con- Q to un post Cosa significa in misura esponen- tatto fisico, ma almeno telefonico. di padre Tonino Me- ziale perdere la sicurezza del lavoro, Manteniamo l’umanità. lis, nostro condioce- i sacrifici di una vita, la propria im- Dobbiamo vivere questo tempo sano, missionario sa- presa chiusa e a rischio fallimento. facendo sì fiducia nel futuro, ma an- veriano in Cameroun: «Tanti amici Siamo diventati persone che cer- che non sprecando i giorni. chiedono come va qui: come sem- cano di sopravvivere, perché abbia- La tentazione infatti è quella di pre, si muore di malaria, di colera, mo improvvisamente realizzato in abbandonarci al fatalismo e di tra- di diarrea, di bronchite, di tifo... ma tutta la crudezza di un decreto legge, scurare noi stessi. Invece dobbiamo questo non fa rumore, qui siamo abi- che vivere è altro. Vivere è toccar- stare in equilibrio tra la necessaria re- tuati e soprattutto i morti sono neri». si, baciarsi, uscire di casa, andare a sistenza e l’altrettanto necessaria re- Esagerato? Lugubre? Cinico? A lavorare, a scuola, a divertirsi, anda- sa alle cose che non possiamo voi giudicare. re al cinema, a Messa, in spiaggia, cambiare, per citare Bonhoeffer. Io l’ho trovato semplicemen- al bar. Vedere gli amici e trascorrere E quindi suggerisco di staccare la te vero. del tempo in biblioteca, fermarsi alla televisione e il cellulare per qualche Oggi comprendiamo come mai macchinetta del caffè a chiacchiera- mezz’ora al giorno, fare un po’ di forse era accaduto alla maggioranza re col collega di lavoro. esercizio fisico, riappropriarci della di noi italiani, europei, occidentali, Vita è più che sopravvivenza, e nostra interiorità, del silenzio e della la precarietà della vita, dei sacrifici questo, soprattutto nella nostra so- solitudine, dell’intimità di noi stessi fatti, delle nostre acquisizioni, delle cietà occidentale, noi l’avevamo di- che spesso viviamo troppo in super- nostre abitudini, lo comprendiamo menticato, dopo la catastrofe bellica ficie. Prendere in mano un libro o sulla nostra pelle, e non solo per sen- di metà secolo scorso e il successivo un salmo o una poesia, pregare (non tito dire. Lo comprendiamo in modo periodo di ripresa. troppo a lungo, ma magari a interval- tragico e inaspettato, tanto da provo- E ora che l’obiettivo principale è li regolari durante la giornata), stu- care lo choc in molti di noi. sopravvivere, e che perseguiamo tale diare, approfondire una passione, se Comprendiamo per esempio cosa obiettivo interrompendo tutte quelle è possibile farlo senza uscire di casa. significa fuggire dalla propria patria normalissime pratiche che ci face- E poi vestirci, lavarci, cucinare, col- per cercare salvezza (come hanno vano sembrare (ed essere) vivi, ci tivare un fiore, chiamare un figlio, fatto moltissime persone che possie- ritroviamo sepolti dentro casa, in un un fratello, un genitore, un amico, dono una seconda casa in Sardegna o irreale coprifuoco che non sappiamo un vicino. Continuare ad interessarci nel Sud Italia). Comprendiamo cosa quanto durerà. di noi stessi e degli altri. Solo così la significa improvvisamente guardare Preferiamo sopravvivere e ci di- sopravvivenza imposta potrà essere in cagnesco i nostri colleghi o il pas- ciamo che andrà tutto bene, imma- fruttuosa e potrà diventare vita, vita sante sconosciuto che ogni giorno ginando e sperando che in futuro nuova e sicuramente trasformata. incrociamo sul marciapiede, come potremo riprendere le nostre normali Ma questa trasformazione per ora se fossero membri di un esercito ne- attività e consuetudini. La paura (re- non sono in grado di descriverla. mico. ale) di ammalarci e di morire ci ha In alto i cuori! Comprendiamo cosa significa fatto passare da persone che vivono cercare di accaparrarsi quanti più a persone che sopravvivono. generi alimentari possibile per paura Come tutti anche io cerco un che chiudano i negozi (che poi non senso a tutto questo, e in questo mo- chiudono, ma il panico ormai era mento mi sembra di poter dire così: *Direttore Caritas della diocesi di Ales Ter- partito) o non poter vedere per un dobbiamo vivere questo tempo di ralba TERRALBA ieri & oggi 7 ambiente

INTERVISTA AD ALESSIO SATTA, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE NO PROFIT MEDSEA PROGETTO Zone umide Maristanis fra tutela e gestione integrata di Gabriele Espis

ieci doman- la Mediterranean Wetlands Initiative de ad Alessio di Ramsar, l’organizzazione interna- DSatta, classe zionale della Convenzione Ramsar 1971, laureato a Ca- per la tutela e la gestione sostenibile gliari in ingegneria delle zone umide del Mediterraneo ambientale, specia- creata nel 1991. lizzato in idrogeologia presso l’Im- Ingegner Satta, benvenuto nelle perial College di Londra, in gestione pagine del Terralba Ieri e Oggi. Lei ambientale presso l’Ecole des Mines è il presidente della MEDSEA, ci a Parigi e con un dottorato in scien- può spiegare di cosa vi occupate? za dei cambiamenti climatici all’U- La fondazione MEDSEA (Me- niversità Ca Foscari di Venezia. At- diterranean Sea and Coast founda- tualmente è il presidente della Fon- tion) nasce da un incontro tra perso- dazione no profit MEDSEA (Me- ne con formazione ed esperienze dif- diterranean Sea and Coast Founda- ferenti ma con un solo sogno: quello tion). Da oltre 20 anni si occupa di di contribuire in maniera concreta e tutela e gestione delle zone costiere Alessio Satta. innovativa alla tutela degli ecosiste- e di cooperazione internazionale sul- mi marini e costieri del Mediterra- le tematiche ambientali nei paesi del zia Conservatoria delle coste del- neo. I soci fondatori vengono da u- Mediterraneo. Dal 2008 al 2014 è la Regione Autonoma della Sarde- na lunga esperienza di lavoro a li- stato il Direttore generale dell’agen- gna. Dal 2018 è il Coordinatore del- vello internazionale e hanno accet- ambiente 8 TERRALBA ieri & oggi tato la sfida di restare, in alcuni casi mide dell’oristanese, come quella voro e benessere delle popolazioni di tornare, in Sardegna per fare del- di tanti altri siti nel resto d’Italia e locali. la nostra isola un modello di riferi- d’Europa, è frammentaria e non tie- In quale stato si trovano oggi le mento della gestione dell’ambiente ne conto delle relazioni idrologiche, “wetlands” sarde? nel Mediterraneo. MEDSEA lavora idrogeologiche ed ecologiche tra le Lo stato ambientale delle zone u- attraverso una rete di esperti di tutto diverse zone umide. I tagli alla spe- mide sarde è quasi sufficiente. Sono il Mediterraneo che costituiscono il sa corrente dei comuni negli ulti- ecosistemi importanti e sempre più suo comitato scientifico e collabora mi anni hanno ridotto drasticamen- minacciati a causa della pressione con le principali organizzazioni in- te la capacità delle amministrazioni antropica e il riscaldamento globa- ternazionali che si occupano di am- di garantire alcune funzioni quali la le che mettono a rischio gli equilibri biente. gestione dei siti Natura 2000. Appa- delicati e complessi di queste aree, In questi ultimi anni su questa re evidente che occorre ripensare gli e basti pensare che nell’ultimo seco- rivista abbiamo parlato del Pro- strumenti di gestione ed immaginare lo oltre il 64% delle zone umide so- getto MARISTANIS in quanto le un nuovo modello di governance di no scomparse. Le zone umide in Sar- locali associazioni ambientaliste: queste aree con una visione chiara, degna costituiscono dei luoghi di so- LIPU, GIROS, AFNI e 3DNA col obiettivi di conservazione e gestione sta o di passaggio per molte specie Museo del Mare in Marceddì, han- ambiziosi e una forte capacità ope- di uccelli migratori, nonché aree di no avuto un ruolo in eventi ed a- rativa. La fondazione MEDSEA ha rifugio per numerose altre specie le- zioni sul territorio. Ci può spie- coinvolto i territori in una comune gate agli ecosistemi acquatici. gare meglio cos’è MARISTANIS riflessione per identificare le solu- Le minacce principali per le no- e quali sono gli obiettivi di questo zioni più efficienti e sostenibili. stre zone umide sono tutte di origi- progetto? Il 2 febbraio del 1971 a Ramsar ne antropica: le sostanze inquinanti MARISTANIS è un progetto che in Iran, 140 nazioni di tutto il mon- impiegate nell’agricoltura, gli sca- nasce con l’ambizione di tutelare e do firmarono un patto per la con- richi industriali e civili, il massiccio gestire in maniera integrata le zone servazione delle zone umide. L’I- sfruttamento delle risorse, il consu- umide di importanza internazionale, talia riconosce ben 59 siti con una mo di suolo e l’immissione di specie siti Ramsar, del Golfo di Oristano e superficie totale di quasi 70.000 et- alloctone. E’ dunque urgente attua- della Penisola del Sinis. Le zone u- tari. In Sardegna i siti protetti da re azioni di tutela delle risorse idri- mide di Sale ’e Porcus, Mistras, Ca- tale convenzione sono 8 ( Sale Por- che, e degli ecosistemi acquatici ad bras, Pauli Maiori, S’Ena Arrubia, cus, stagni di Cabras, Mistras, Pau- esse associati, a partire dagli indi- Corru S’Ittiri, Marceddì, e San Gio- li Majore, S’Ena Arrubia, Corru rizzi della Strategia Nazionale sulla vanni rappresentano un macro e- S’ittiri- Marceddì- San Giovanni, Biodiversità che riguardano le zone cosistema unico nel Mediterraneo. Stagno di Molentargius, Santa Gil- umide con l’attuazione delle sinergie Questo valore è stato riconosciuto la) Per l’epoca fu una vera e pro- fra le Direttive Quadro sulle Acque dalla fondazione svizzera MAVA per pria rivoluzione in chiave prote- (WFD - 2000/60/CE), Habitat (HD - la Natura, fondata da Luc Hoffmann zionistica. A distanza di quasi 50 92/43/CE) e Uccelli (BD - 2009/147/ nel 1994, che ha deciso di finanziare anni è ancora attuale il trattato di CE) e, per le Aree marino-costiere, la proposta progettuale di MEDSEA Ramsar? con la Direttiva Quadro sulla Stra- per un programma di attività mira- Col tempo in Sardegna i siti sono tegia per l’ambiente marino (MSFD to alla tutela e la gestione integra- diventati 9. Nel 2018, la foce del Rio - 2008/56/CE). Infatti l’integrazione te di queste zone umide fino al 2022. Posada è diventata un sito Ramsar degli strumenti delle diverse diretti- MARISTANIS si estende su 6 Siti grazie alla volontà politica dei co- ve permetterebbe di ottimizzare le ri- Ramsar, l’Area Marina Protetta Si- muni di Posada, Torpè, Lodè e Bit- sorse e i tempi necessari per attua- nis Mal di Ventre e 19 Siti della re- ti. Questo a dimostrazione dell’at- re azioni di tutela e di monitoraggio te «Natura 2000». Il progetto coin- tualità di questo strumento e della della biodiversità degli ecosistemi volge le amministrazioni comunali sua importanza. La gestione del si- acquatici per la valutazione dell’ef- di , Arbus, Cabras, , to Ramsar della Foce del Rio Posa- ficacia delle misure di conservazio- , Oristano, , da è assicurata dal Parco Naturale ne, sia dentro le aree protette ed i si- , San Vero , Santa Regionale del Tepilora garantendo ti della Rete Natura 2000, che nelle Giusta e Terralba. l’integrazione di tutti gli obiettivi di aree di connessione. L’obiettivo principale è garantire natura conservazionistica e ambien- Come sono cambiate le zone u- una gestione integrata dei siti Natura tale. Il Parco sta lavorando su un mide del Golfo di Oristano e che 2000 e dell’area marina protetta piano di sviluppo del turismo natu- ruolo hanno nell’ecosistema di og- attraverso un nuovo modello di go- ralistico e dell’ecoturismo come ri- gi alla luce degli ultimi eventi ca- vernance. La gestione delle zone u- sposta concreta alla domanda di la- lamitosi? TERRALBA ieri & oggi 9 ambiente

La bonifica dello Stagno di Sas- care in luoghi ricchi di cibo e dal cli- conservazione della biodiversità in su ha lasciato delle tracce evidenti ma più ospitale. L’effetto più eviden- linea con i piani gestione dei siti Na- sul funzionamento idrologico e idro- te del progressivo riscaldamento del tura 2000. Mi piace ricordare le a- geologico dei territori di Arborea e pianeta sugli uccelli è che molti di lo- zioni legate alla tutela di alcune spe- Terralba in particolare. Le alluvioni ro cambiano modo di migrare, ad e- cie di uccelli migratori quali il falco recenti dimostrano come sia impos- sempio svernando più a Nord, dove pescatore e il fratino. sibile impedire all’acqua di ripren- trovano condizioni ambientali e cibo Le prossime attività prevedono la dere gli spazi di quella che è stata sufficiente a latitudini prima inospita- creazione di «isole artificiali» per la una delle più grandi lagune costiere li nel periodo invernale. nidificazione degli uccelli negli sta- della Sardegna. Nell’ultimo secolo Preservare questi habitat signifi- gni di Corru S’Ittiri, San Giovanni il settore agricolo ha saputo trova- ca preservare il nostro pianeta e sal- e Marceddi. Per la parte floristica il re un equilibrio, non sempre facile, vaguardare il nostro stile di vita e il progetto si è concentrato sulla pian- con le zone umide. Dalla loro tute- nostro benessere. Ogni volta che gli tumazione di specie autoctone qua- la e qualità dipende il valore prodot- uccelli migratori torneranno a ve- li giunco nelle aree peristagnali per to dall’economia agricola. Assistia- derci dovremmo letteralmente gio- la ricostituzione degli habitat degra- mo ad una consapevolezza crescente ire nella consapevolezza di avere il dati. degli imprenditori agricoli sulla ne- privilegio di vivere in un territorio di Spesso le azioni di salvaguardia cessità di ridurre i consumi idrici le- alta qualità ambientale. ambientale non fanno parte delle gati all’irrigazione e allo stesso tem- Proteggere le aree naturali e politiche di un territorio, soprat- po ridurre gli impatti legati all’uso nello stesso tempo tutelare lo svi- tutto in Sardegna ma anche sul re- di prodotti chimici. In tal senso gli luppo dell’economia di un territo- sto della Nazione, si parla ancora esperti di MEDSEA si sono messi a rio, tutto questo è possibile e in che di legge salva coste, GALSI, con- disposizione delle principali coope- modo? sumo di suolo ecc. in che rappor- rative del territorio per identificare Non è solo possibile ma deve ti siete con le amministrazioni dei soluzioni innovative per il migliora- diventare un imperativo. Anche il paesi aderenti al progetto MARI- mento ambientale fortemente volute World Economic Forum è d’accordo STANIS e con la Regione Sarde- dagli stessi agricoltori. che “senza ecologia non possono gna? Le zone umide sono da sempre esserci ne economia ne società.” La Il progetto MARISTANIS ha avu- crocevia per uccelli migratori, ma sfida è trovare modelli innovati ca- to inizio per una precisa volontà de- anche luoghi di residenza e ripro- paci rendere compatibili sviluppo e- gli amministratori locali che hanno duzione di molte specie. Che im- conomico e ambiente. Il territorio creduto in questo progetto. Da Ter- patto hanno le attività economi- di MARISTANIS racchiude già mol- ralba a il suppor- che quali l’agricoltura e la pesca te soluzioni. Basta pensare alle filie- to delle amministrazioni è stato ed su questi ecosistemi? re EDIZERO che hanno base a Gu- è fondamentale per raggiungere gli È chiaro a tutti che le attività an- spini e che producono con industria ambiziosi obiettivi del progetto. Le tropiche hanno un forte impatto sul- a km corto, in Sardegna, con l’uti- istituzioni regionali come l’Assesso- la biodiversità ed in particolare sulle lizzo di materie provenienti da fonti rato della Difesa dell’Ambiente sono specie migratorie. Oltre agli impatti rinnovabili eccedenti e di recupero. direttamente coinvolte nel progetto. antropici le specie migratorie sono Oppure a Niedditas che ha recente- Quale futuro immaginate per particolarmente vulnerabili ai cam- mente lanciato l’ecopackaging per le zone umide e nello specifico per biamenti climatici e all’evoluzione i suoi prodotti per ridurre l’uso di Marceddì? degli habitat in tal senso. Basti pen- plastica, una delle minacce maggio- Più che immaginare il futuro del- sare al drenaggio di alcune zone umi- ri per i nostri ecosistemi. Ma anche le zone umide dell’oristanese ci pia- de per mano dell’uomo o all’erosione il settore dell’agricoltura e del turi- ce pensare a quello che riusciremmo costiera che continua a ridurre gli ha- smo possono giocare un ruolo fon- a realizzare per la tutela e la gestio- bitat legati ai sistemi dunali. Gli uc- damentale collaborando e riducen- ne di questo straordinario territorio. celli sono gli indicatori biologici per do la loro impronta ecologica verso In primis che tutti i residenti diventi- eccellenza, poiché, dalla presenza di sistemi di produzione e consumo più no pienamente consapevoli del valo- determinate specie, è possibile com- sostenibili. re di questi ecosistemi e di come una prendere lo stato di salute dell’am- Quali sono le azioni di tutela gestione attenta e sostenibile possa biente. Il clima influisce in molti modi previste nel progetto MARISTA- portare ricchezza e benessere a tut- sul loro comportamento, in partico- NIS per la protezione di specie di te le popolazioni. Penso alla pesca, lare sul fenomeno della migrazione, flora e fauna a rischio estinzione? all’acquacultura, all’artigianato ma che porta questi animali a volare per Il progetto ha avviato una serie anche alle produzioni agricole di migliaia di chilometri, per potersi re- di azioni strategica per la tutela e la qualità. ANNIVERSARI 10 TERRALBA ieri & oggi

TRENT’ANNI DALLA TRAGEDIA DE IS ARRODERIS Quelle otto stelle di Nicola Aramu

A Zia Maria Teresa, Giovanna e Vitalia Perché nessuna madre dovrebbe assistere alla perdita di un figlio.

ovente sentiamo dire, soprattutto L’ingresso sull’uscio, contribuiva ad alimentare lo nell’ambito della psicologia della scoramento, ci accolse un silenzio inquieto, avvertim- Smemoria, che in occasione di gran- mo solo un piccolo rantolo strozzato emesso da mia zia. di tragedie o di eventi altamente impat- Giaceva riversa sul pavimento, con un braccio proteso tanti sul piano emotivo, nella mente uma- in avanti. Sulle prime ricordo che pensai a un gioco, un na si fissi l’immagine esatta del luogo e nuovo divertimento per il più piccolo dei miei fratelli, delle faccende in cui si era impegnati nel momento pre- al quale era molto legata. Man mano però che ci avvici- ciso dell’accadimento. navamo a lei capimmo però che non di gioco si trattava. Provate a domandare, per Zia era in preda ad uno sta- esempio, a un amico dove si to di choc intenso, mio padre trovasse nell’attimo in cui gli nei pressi, vagava anche lui in aerei si schiantavano contro stato confusionale da un am- le Torri Gemelle a New York. biente all’altro della casa sen- Ebbene, questi non solo vi ri- za riuscire a proferire parola. sponderà, ma lo farà, ne sono Raggiunte le scale, ci ven- certo, con assoluta dovizia di ne incontro Paola, mia cugi- particolari. na. Ci prese da parte e ci sve- Risalendo le anse della lò le poche e frammentarie memoria personale, non è al- notizie che cominciavano ad lora insolito che dal ricordo di arrivare in paese: l’esplosione quel 22 settembre 1989, dal delle case matte, Domenico suo carico di dolore e smar- che probabilmente non ce l’a- rimento, riaffiorino vividi, u- veva fatta mentre di zio Gian- nitamente al tormento, i sen- ni non si aveva ancora nessu- timenti di amore e di passio- na certezza. ne attorno ai quali si strinse Era stato Don Vacca, po- non solo la comunità terralbe- chi minuti prima, a farsi am- se ma buona parte dell’intera basciatore di tali funeste no- Regione. tizie. La rievocazione di quel Ci travolse un turbinio di giorno, rimanda il pensiero a emozioni, una percezione di quegli istanti: il rito della pre- impotenza e ineluttabilità, parazione prima della cammi- con le immagini dei tg nazio- nata mattutina alla volta della nali, che poche ore più tardi e- scuola di signora Annettina, sibivano in tutta la sua cruen- l’immagine del cielo coperto di quel venerdì, il suono za il teatro della tragedia. Come fossimo immersi in uno della campanella; poi inattesa, quella telefonata di babbo scenario di guerra, sotto i nostri occhi sbarrati, passavano che chiede alla maestra di autorizzare me e mio fratello a immagini di macerie fumanti sulle quali guaivano le sire- rientrare a casa. Immediatamente. ne delle ambulanze e dei vigili del fuoco. Ignari del motivo per cui avessimo dovuto abbando- Ho ancora impresso il viso di zio Gianni, completa- nare in maniera tanto anomala le lezioni, ricordo che per- mente stravolto, solcato da un pianto inconsolabile. Lo corremmo il tratto di strada che ci separava da casa po- ricordo come fosse ora, seduto sui gradini di uno dei fab- nendoci mille interrogativi. bricati rimasti illesi, con le mani tremanti che cercano in- vano di sorreggere il capo. È l’immagine che più di tutte il sostegno che sorregge il pannello, volutamente realiz- mi porto nel cuore, per empatia, per vicinanza familiare, zato in maniera non lineare per creare nella mente un ri- per amore, avrei voluto essere lì, abbracciarlo e proteg- mando all’idea di caos e di incertezza, tipica degli effet- gerlo. ti di una deflagrazione. Lo stesso primo cittadino ha poi Da lì in poi è stato tutto uno stillicidio di notizie, al- sottolineato il posizionamento topografico dell’installa- cune per dovere di cronaca, altre in ossequio al lutto, con zione, collocata dirimpetto a “Piazza Caduti sul lavoro”, un’unica inconfutabile certezza: non ci sarebbe stata nes- quasi a voler chiudere in un cerchio, ancora una volta suna festa civile in onore di Sant’Efisio a Oristano nei simbolico, un percorso di memoria collettiva. giorni seguenti. Alberto, Saul, Domenico, Emilio, Vitto- Cariche di significato sono state poi le parole dell’o- rio, Rinaldo, Umberto e Antonio erano tutti caduti sul mologo di San Gavino, Carlo Tomasi, che intervenendo lavoro, aprendo una ferita dolorosissima nelle rispettive per testimoniare la vicinanza alla nostra comunità ha vo- famiglie e nelle comunità terralbese e sangavinese. luto ricordare le figure dei suoi due concittadini, accolti Sul paese calava un velo di tristezza ed insieme di nella ditta Oliva-Aramu-Melis proprio a seguito di un in- compassione sincera, nel senso più alto del termine, per- cidente che distrusse la loro attività e che per un beffardo ché l’intera cittadina si rendeva partecipe della sofferen- incrocio del destino persero la vita insieme a loro. za in cui erano immerse le famiglie dei compianti e, co- Infine, il ricordo dei familiari e degli amici, un discor- me una madre che stringe a se i propri figli, desiderava so breve ma carico di pathos. Parole intrise di sofferenza fare il possibile per alleviarla almeno un poco. e dignità, con le quali hanno voluto ribadire quanto for- Nel momento più difficile, Terralba mostrava la sua te sia ancora oggi il segno che is Arroderis hanno lascia- unità, la sua forza, il suo essere comunità, purtroppo in to nella nostra collettività e il persistente senso di vuoto occasione di un evento particolarmente luttuoso, subli- che ci attanaglia quando idealmente riportiamo indietro mata nell’intenso raccoglimento vissuto il giorno della le lancette del tempo ripensando ai momenti spensierati celebrazione delle esequie. Quello stesso spirito di com- e felici vissuti con ognuno di loro. partecipazione, come avesse aleggiato sempre sopra di Il saluto finale è sfumato tra gli spari e i tenui colori noi, è stato possibile avvertirlo nuovamente in occasio- di un breve saggio pirotecnico, durato quei pochi minuti ne della commemorazione tenutasi il 22 settembre dello necessari per sciogliere in pianto tutta l’emozione fin lì scorso anno, quando, in una gremita chiesa di San Pietro, trattenuta e volgere ancora una volta un pensiero ai no- familiari e amici venuti dai luoghi più remoti della Sar- stri cari. degna hanno potuto ritrovarsi in un fraterno abbraccio. Sono passati trent’anni da quel giorno, ma a quel lut- Una folla silente e visibilmente emozionata, al termi- tuoso ricordo la mia mente ha sempre preferito sovrap- ne della funzione, ha poi percorso il breve tratto che dalla porne un altro, di quegli uomini, di quei ragazzi, custodi- Cattedrale porta alla via che Terralba ha voluto intitola- sco infatti un’idea romantica. Li immagino stravolti dal- re a “Is Arroderis”, per assistere all’inaugurazione di un la fatica ma al contempo felicissimi, mentre intenti nella altro pezzo di memoria cittadina, con l’apposizione agli preparazione “de sa roda” per la festa della Madonna di estremi della Via di due pannelli multilingue in cui sono Bonaria, quasi avvolti da un aura magica, vengono cir- impressi i nomi delle otto vittime, sei di Terralba e due di condati, come portati in gloria, e coccolati da un intera San Gavino, di quel tragico settembre 1989. cittadina in festa che vede in loro i protagonisti assolu- Il Sindaco Sandro Pili, in un commosso ricordo delle ti di una magia capace, di lì a poco, di togliere il fiato a vittime, stante soprattutto la forte amicizia che lo legava tutti gli astanti. ad Alberto e Domenico, ha illustrato ai presenti la simbo- E la lacrima si trasforma in stelle, splendenti come il logia dell’installazione, soffermandosi su un particolare, vostro imperituro ricordo. chiesa 12

È VENUTO A MANCARE IL 21 AGOSTO 2019 Don Egidio Vacca un piccolo, grande sacerdote di Giampolo Atzori

Nominato parroco di San Ciriaco il 20 settembre 1969, ha guidato la Comunità per oltre 44 anni svolgendo un’azione apostolica molto attiva in tutta la cittadina. Ha realizzato importanti opere di restauro e di abbellimento della chiesa e ha portato a compimento la costruzione dell’oratorio e della canonica.

o scorso an- do del piccolo, grande parroco pro- di difficoltà, di parroco di una comu- no, il 21 ago- veniente da , che affidando- nità appena nata (era l’anno 1969) L sto, Terralba si al martire Ciriaco ha svolto, con ma radicata nello spirito delle tradi- si è svegliata con la costanza, la sua missione pastorale. zioni cristiane, non si è mai adagiato triste notizia del sa- A piedi o con la sua famosa biciclet- ma si è sempre prodigato per il bene luto alla vita terrena ta, sole cocente o pioggia battente, e- comune senza mai perdersi d’animo del nostro caro e amato don Egidio ra sempre pronto per stare vicino ai affidandosi alla Beata Vergine Maria Vacca. Ci ha lasciato proprio mentre suoi parrocchiani. La generosità e la di cui era devotissimo. la cittadina festante, si preparava ad passione hanno guidato la sua azione San Ciriaco, la sua famiglia ultimare gli allestimenti per la festa ed il suo modo di essere prete. Col- Il sacerdote Egidio è stato sempre della Beata Vergine di Bonaria. tivava sempre e costantemente nel un innamorato di San Ciriaco, l’ha La comunità parrocchiale di San rapporto con la comunità il principio sempre considerata come la sua ve- Ciriaco, tutta la cittadina e non so- dell’accoglienza, della solidarietà e ra famiglia. Notevoli le sue capaci- lo, si è raccolta, dispiaciuta e com- della fraternità. tà relazionali facendosi sempre ama- mossa, nella sua chiesetta per dar- Senza tanti clamori, in modo u- re da tutti, non mancava ogni primo le l’estremo saluto ed esprimere un mile e semplice, ha portato avanti venerdì del mese di portare una pa- vivo sentimento di riconoscenza per per 44 anni il suo ministero di Par- rola di conforto agli ammalati, agli l’intensa attività pastorale svolta con roco con un rapporto leale e amiche- anziani e a chi purtroppo viveva gra- pazienza, “tenacia”, e fiducia nel Si- vole, realizzando con notevole impe- vi situazioni di disagio familiare. Ha gnore Gesù. Le esequie sono state gno importanti opere di restauro e di infuso sempre fiducia coinvolgendo presiedute dall’Arcivescovo Metro- abbellimento della Chiesa e trasfor- i laici a collaborare nei servizi della polita mons. Roberto Carboni e con- mandola in un complesso sempre più parrocchia e offrendo la sua dispo- celebrate dai vescovi Dettori, Zedda, funzionale alle necessità di una co- nibilità nell’aiutare tutti con parole Morfino, Melis e da numerosi sacer- munità in crescita e sempre più esi- ricche di speranza e di incoraggia- doti diocesani, alla presenza di au- gente. La nostra amata parrocchia di mento unendo la giusta riservatezza torità civili e militari, in una chiesa San Ciriaco, la nostra Terralba è cre- nell’umiltà del servizio. Chi ha avu- stracolma di fedeli. sciuta ed è cresciuto il nostro giova- to modo di conoscerlo da vicino sa Un esempio di generosità ne ed “inesperto” sacerdote. Consi- che aveva un’incondizionata fiducia In tutti noi è ancora vivo il ricor- derato l’incarico prestigioso ma irto nella Divina Provvidenza. TERRALBA ieri & oggi 13 solidarietÀ

Don Egidio ha cercato di costru- ni essenziali di crescita per permet- muroso, amorevole e con attenzione ire una comunità trasmettendo il tere ai “germogli” di realizzare i pre- gli era venuto incontro e aveva unito messaggio del Vangelo e annuncian- supposti della vita pratica quotidiana le sue mani con le sue. Pensando a do la parola di Dio nel modo più u- che Gesù ha insegnato nelle pagine quel tenero abbraccio è come se Pa- mano possibile. L’orientamento era del Vangelo. È significativo come o- pa Francesco avesse abbracciato tut- vivere Cristo affidandoci a Lui per gni anno tra mille difficoltà sia riu- ta la sua amata comunità terralbese essere pietre vive della Comunità, scito a far decollare l’attività relativa (questo è quello che mi aveva confi- con comportamenti semplici, leali, alla festa del Santo con la formazio- dato). Gli anni sono passati inesora- trasparenti e in linea con le parole di ne del comitato e il disbrigo di tutti bili, fermarli e catturarli non rientra Vita di Gesù. È stata una bella im- gli adempimenti burocratici. Si può nelle nostre umane possibilità. presa, non è stata cosa facile né sem- ben dire che non c’è stato anno che Oggi don Egidio non è più tra noi, plice, ma con fermezza ha sempre te- San Ciriaco non abbia avuto i suoi da un po’ di tempo aveva smesso di nuto fede ai suoi principi. Don Egi- festeggiamenti. girare con la sua famosa bicicletta, dio si è sempre sforzato di creare un L’abbraccio con Papa Francesco le gambe erano diventate più rigide, clima di comunione per far coesiste- Come non ricordare l’episodio più pesanti. Lo si vedeva sempre di re i vari gruppi e trasmettere all’in- che il 22 settembre del 2013: la visi- meno, ma sempre presente, senza at- terno della collettività quello spirito ta del Papa a Bonaria. Episodio che timi di tregua, alle celebrazioni litur- di dedizione per gli altri, soprattutto l’aveva visto “protagonista” nel ten- giche più importanti della comunità. i più deboli. Elementi tutti che rap- dere la mano, con gesto affettuoso, a Ringraziamo Dio per averci dato un presentano ancora oggi le condizio- Papa Francesco che a sua volta pre- piccolo, grande sacerdote.

el Territorio dell’Unio- Casa Mia Nne dei Co- muni del Terralbese, da circa 10 anni esi- il Centro Socio-Educativo ste un Centro Diur- no per Disabili. Con alterne vicende, in Autogestione Famigliare in questi anni è stato assicurato un di Roberto Marongiu servizio socio-educativo destinato ai cittadini con problematiche di disa- bilità motorie e/o psichiche. Un servizio indispensabile, che permette di realizzare un intervento di socializzazione molto importan- te e che consente a questi ragazzi di trascorrere, alcune ore della giorna- ta, impegnati in attività varie. Si diceva prima con alterne vi- cende, perché, in questi anni, tra un appalto e l’altro, spesso sono tra- scorsi dei lunghi intervalli di chiusu- ra del centro, che hanno creato gros- si disagi alle famiglie, ma soprattutto ai ragazzi impossibilitati a frequen- tare il centro. L’ultima gestione del servizio è mo proposto all’Amministrazione timana la Giunta Comunale ha ap- terminata lo scorso 2 gennaio e pur- Comunale di Terralba, proprietaria provato, con delibera, l’assegnazio- troppo per vari problemi burocratici, dello stabile in cui sorge il Centro E- ne del Centro all’Auser e il respon- l’Unione dei Comuni non ha bandito ducativo, l’autogestione del centro. sabile di servizio, dott. Tiziano Lam- il nuovo appalto in tempo per garan- L’Amministrazione ha subito ac- pis, ha predisposto e firmato la con- tire la continuità del servizio. colto la nostra proposta. In accordo venzione con il presidente dell’asso- Pertanto, dopo una serie di incon- con l’Auser, quindi, abbiamo subito ciazione sig.ra Luisella Dessi. tri, noi familiari dei ragazzi, abbia- formalizzato la richiesta e in una set- Per avviare il progetto di autoge- SOMMARIOsolidarietÀ 14 TERRALBA ieri & oggi stione che abbiamo chiamato “Casa fondi ed aumentato Mia”, ci siamo subito attivati per in- la presenza nel cen- dividuare gli educatori, e come pre- tro da nove a quat- vede la convenzione, “devono essere tordici ragazzi! le famiglie a farsi carico delle risor- Dobbiamo evi- se finanziarie, strumentali ed umane denziare, però, che (animatori, assistenti domiciliari, e- il bando predisposto ducatori, la pulizia degli ambienti dall’Unione dei Co- etc.)”, destinando le nostre disponi- muni, con fondi Plus bilità della Legge Regionale 162 per e del bilancio del il pagamento degli stessi. Comune di Terralba, Lo scorso 3 febbraio, finalmen- prevede comunque, te, è iniziata l’autogestione del Ser- ancora una volta, la vizio, con grande soddisfazione dei durata di un solo an- ragazzi e delle famiglie. Il Centro è no. aperto cinque giorni alla settimana comunità in una cena sociale per rac- In ogni caso riteniamo, che, la dalle 09:00 alle 12:30. colta fondi, necessari per sostenere pur breve esperienza maturata, non Siamo stati molto fortunati per- le spese organizzative, di gestione, debba essere dispersa. ché abbiamo incontrato tre bravissi- per l’acquisto di materiale didattico L’esperienza ha rafforzato la no- mi professionisti: e per incrementare le ore del servizio stra convinzione sul fatto che non si Marco Serra, che si occupa di con ulteriori collaborazioni. vuole un “parcheggio” per alcune o- manipolazione artistiche, grafica e La risposta è stata eccezionale, re al giorno, ma un vero centro so- decoupage: oltre 40 aziende locali hanno contri- cio educativo che metta i partecipan- Marta Mereu, la nostra educa- buito con prodotti o soldi per la re- ti al centro del lavoro degli educatori trice che si occupa di sviluppare il alizzazione dell’evento e oltre 200 e non uno strumento di lavoro per gli senso di reciproca fiducia e compli- cittadini hanno partecipato versan- educatori! cità attraverso il disegno, giochi, at- do una quota o prendendo parte al- Vista l’esperienza maturata, se tività teatrali, ginnastica dolce e sti- la cena. a conclusione del prossimo appal- molazione ed esercizio della scrit- Questa Cena Sociale ha permesso to non ci dovesse essere la continui- tura, la realizzazione del cruciverba oltre alla raccolta, al netto delle spe- tà del servizio, saremo pronti a rico- personalizzato collettivo alla lava- se, di ben €. 2.320,00, anche la so- minciare l’autogestione, perché non gna. cializzazione delle tematiche della possiamo più permettere che i no- Maria Grazia Daga, la nostra in- disabilità, con una copertura mass- stri ragazzi non abbiano un adegua- segnate di canto e musica. mediatica e social importantissima. to servizio socio-educativo, che con- Naturalmente le risorse della 162 In tre settimane abbiamo quindi: senta loro di vivere appieno la citta- non sono sufficienti per sviluppare fatto la richiesta al Comune, firma- dinanza, mantenendo il gruppo affia- il servizio al meglio, per questo ab- to la convenzione, iniziato il servi- tato e coeso, ricco di legami signifi- biamo proposto e coinvolto la nostra zio, organizzato una cena di raccolta cativi createsi in questi anni.

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Nel nord Africa l’associazione “Alleviare la povertà” insegna l’acquacoltura. Lo scopo è migliorare la redditività dei piccoli agricoltori e rafforzare le motivazioni dei giovani impegnati nel settore.

Nell’oasi tunisina non solo datteri ora si pesca grazie ai sardi di Antonello Palmas*

nsegnare ad allevare pesci agli za, cultura o credo religioso), la coo- no ora a disposizione pesce fresco e agricoltori delle oasi del deser- perativa di pesca “L’ammiraglio” di di qualità, cosa che normalmente non I to. A un primo sguardo sembre- Terralba e il tunisino Groupement de accade – spiega Andrea Cadelano – rebbe un’idea folle, ma è ciò che sta developpement Oued Elkoucha. «Il dall’altra le scorie prodotte dai pe- facendo in Tunisia il medico terral- nostro è un piccolo progetto, 47 mi- sci, appartenenti alla specie Tilapia bese Andrea Cadelano, esperto di la euro di costo totale viaggi com- nilotica, diventano un ottimo con- cooperazione, con la sua associazio- presi – spiega Cadelano – una goc- cime biologico per le coltivazioni». ne Alpo (acronimo che significa Al- cia nel mare, ma così proviamo a Un gruppo di sei coltivatori di datte- leviare la povertà onlus). Perché l’a- vincere la povertà di quelle aree e ri, tra cui due donne, nell’area oasisti- busato slogan “aiutiamoli a casa lo- magari riusciamo a far cambiare i- ca di Degache, governatorato di To- ro” può essere utilizzato oltre la pro- dea a qualcuno che vorrebbe salire zeur, sono stati formati per introdur- paganda elettorale e c’è chi è capa- sui barconi per raggiungere l’Euro- re questa novità a basso contenuto ce di metterlo in pratica per davvero. pa, dandogli una prospettiva in più di conoscenza specialistica, che non Anche facendo diventare pescatori per restare». L’idea di base, innova- necessita di particolari mezzi tecno- i contadini. E creando un ciclo vir- tiva per il settore, è introdurre nel- logici: un’attività routinaria per a- tuoso tra agricoltura e acquacoltu- le politiche agricole del paese africa- limentare i pesci, il controllo del li- ra che sta sollevando l’interesse an- no un nuovo elemento (l’acquacol- vello di ossigenazione dell’acqua, che in Sardegna, dove c’è chi si sta tura) che dovrebbero contribuire a la manutenzione delle vasche elimi- informando su come imitare l’ini- diversificare l’assetto agricolo tradi- nando le piantine “secche”, la verifi- ziativa avviata ai margini del Chott zionale di quelle aree basato in pre- ca dello stato di salute dei pesci per el-Jerid, il grande bassopiano sa- valenza sulla produzione di datteri. evitare eventuali morie, la raccolta lato nel sud del Paese, utilizzando Lo scopo è migliorare la redditivi- dei reflui e il mantenimento dell’am- specie di pesci adatte al suo clima. tà dei piccoli agricoltori e rafforzare biente circostante pulito ed ordinato. Si tratta del progetto “Sviluppo per la motivazione dei giovani che sono «Ai tunisini, formati da un tutor – l’occupazione giovanile nel settore impegnati nel settore. Più esattamen- conclude Cadelano – sono stati forni- della pesca d’acqua dolce nella re- te, si è pensato di sfruttare le gran- ti una dotazione minima di avannot- gione di Tozeur-Tunisia”, finanzia- di vasche, utilizzate per irrigare le ti e alimenti per un primo periodo di to per tre quarti dalla Regione Sarde- piantagioni di datteri, anche per l’al- avvio, una pompa che permetterà di gna e partito nel dicembre del 2018. levamento ittico in un ciclo virtuo- tenere sempre il livello ottimale di os- Si sviluppa grazie alla collaborazio- so nell’utilizzo delle risorse idriche sigeno. Sono stati ristrutturati alcuni ne tra l’associazione Alpo (che ope- e nella prospettiva di avviare nuove vasconi. ra per l’equità, la solidarietà, la giu- produzioni agricole biologiche. «Da stizia senza distinzione di sesso, raz- una parte gli abitanti del luogo han- *giornalista La Nuova Sardegna ASSOCIAZIONI 16 TERRALBA ieri & oggi ALPO, 18 anni di attività a sostegno dei più deboli

distanza di 18 anni (26 maggio 2002 data di re- gistrazione dell’ALPO) l’associazione ha svi- Aluppato numerose iniziative di cooperazione con Enti Pubblici, Scuole, Associazioni e Cooperative. In effetti l’Alpo è nata in uno spirito di continuità dei valori di fraternità e solidarietà voluto dai fondatori im- pegnati per valorizzare e far crescere l’idea di sviluppo equo e sostenibile. “La cooperazione, così sottolinea la presidente dell’ALPO Prof.ssa Maria Rosaria Cadelano, è il principio base nella nostra associazione e viene sem- pre mantenuto vivo con una particolare attenzione da tut- ti coloro che con diverse tipologie professionali in questi anni ci hanno sostenuto. Un’occasione di impegno per ziative. In linea con il raggiungimento degli Obiettivi del tenere saldi i valori di una democrazia partecipata. Le i- Millennio, continua la presidente, l’ALPO riconosce tra niziative sono finalizzate a far crescere il rispetto delle gli obiettivi della “lotta alla povertà” l’equità nella cre- differenze e a valorizzare le minoranze. Per questo con- scita sociale ed economica della popolazione. Le disu- fidiamo in un futuro di pace e di un forte impegno nello guaglianze che persistono nei settori dei paesi così detti sviluppo equo e sostenibile, al di là delle tante difficoltà in via di sviluppo, sono più evidenti nel campo sanitario, che oggi incontriamo nella realizzazione delle nostre ini- sociale e educativo”.

Settori d’intervento con i giovani adolescenti in Sarde- L’associazione è impegnata a imple- gna, accoglienza emergenza migran- mentare la gestione sostenibile del- e attività ti africani post conflitto libico (Ca- le risorse rurali. Iniziative svolte: so- gliari/Sardegna). stegno all’economia familiare, pro- mozione di attività produttive rura- Settore sanitario. L’impegno del­ Istruzione. L’ALPO nei suoi pro- li come l’allevamento bovino, l’orti- l’ALPO nel settore sanitario si foca- getti educativi vuole garantire l’ac- coltura, l’apicultura e l’allevamento lizza nella realizzazione di iniziative cesso all’educazione primaria dei caprino (Kosovo); Sviluppo dell’oc- che si integrano con le programma- bambini dei paesi più poveri. Raf- cupazione giovanile nel settore della zioni e l’organizzazione dei sistemi forzare il legame tra ciò che sono i pesca d’acqua dolce nella regione di sanitari locali, dando assoluta pri- bisogni dei ragazzi e le loro poten- Tozeur-Tunisia nelle oasi di Tame- orità alla sanità di base, alla salute zialità, conoscenze e desideri. Inizia- ghza – Tunisia”. delle donne e dei bambini. Iniziati- tive svolte: sostegno educativo post ve svolte: supporto al programma di emergenza conflitto in Kosovo: “Sti- eradicazione delle talassemie in Ti- vali per continuare”, “L’Educazione rana/Albania), prevenzione delle pa- uno strumento di pace”, la costruzio- tologie da inquinamento ambienta- ne della scuola di Shtraze, Sostegno le, sostegno al programma naziona- Scolare a Distanza. le di lotta contro il cancro, sostegno all’ASS. Non Vedenti (Tunisia) Micro impresa. L’associazione pro- muove iniziative di micro impre- Settore sociale. Nel settore sociale sa che si riconoscono nell’econo- l’associazione tende a sostenere le mia solidale. Iniziative svolte: Arte comunità, le famiglie e rafforzare il e Creatività sartoriale”, Formazione ruolo delle donne con specifici inter- per donne immigrate (/Sar- venti volti a favorire la salute mater- degna). Sostegno alla micro impresa na. Iniziative svolte: sostegno don- familiare mediante l’implementazio- ne disabili a Tunisi/Tunisia, proget- ne di attività produttive artigianali: ti sull’integrazione e interculturalità laboratorio sartotecnica (Marocco). alla borsa internazionale del turismo che si è svolta a milano Nello stand dell’Isola brilla il costume di Terralba o scorso febbraio, presso la B.I.T. (Borsa Inter- nazionale del Turismo) di Milano, il costume ter- L ralbese è stato indossato dalla bellissima nostra concittadina Sofia Usai, promoter presso lo stand di Sar- degna Turismo, selezionata dall’Agenzia Venus Dea di Maurizio Ciaccio. I nostri complimenti a Sofia per il pre- stigioso incarico e un grande grazie per aver scelto il no- stro costume e per averci così degnamente rappresenta- to. È sicuramente una grande soddisfazione per Terralba aver avuto l’opportunità di essere presente in un evento internazionale così importante. È bene ricordare che il costume tradizionale Terral- bese, è stato riscoperto grazie alla ricerca effettuata nel 1994 da un gruppo di appassionati. La ricerca portò al ri- trovamento presso diverse famiglie di singoli pezzi, ma soprattutto presso la signora Carolina Carta, del costume femminile che venne utilizzato nel 1908 da sua madre Peppina Aramu per il suo matrimonio. La riproduzione di quel costume è quello che viene attualmente indossato dai gruppi folk nelle processioni e in altre manifestazio- ni, ed è composto da sa camisa, is pabas, sa gunnedda de ingiriasobi, su gipponi, su muccadore e zugu, su mucca- (foto Terramagika Media Service) doreddu, su muccadori mannu, su deventalli, su sciallu.

Nella torre Demanio dello Stato e di competenza vazione dell’avifauna e delle “terre di Marceddì della Capitaneria di Porto di Oristano, d’acqua” circostanti. è stato dato in concessione allo stesso L’associazione 3DNA, grazie alla un museo ed Comune. sua esperienza triennale in loco, col- un osservatorio Il progetto prevede che al piano laborerà con azioni partecipative e di terra siano ospitati un archivio e una formazione, e con azioni di comuni- l via i lavori di restauro mostra sulla storia della torre, mentre cazione a livello locale affinché l’ini- dell’antica torre spagnola al primo piano verrà allestito l’osser- ziativa si integri nella proposta turi- A di Marceddì. Il progetto, re- vatorio del paesaggio delle zone umi- stico-commerciale locale. La realiz- alizzato dalla Fondazione Medsea, è de. La terrazza che in passato ospita- zazione di un impianto fotovoltaico stato approvato dal Comune di Ter- va i bracieri utili alla segnalazione di garantirà l’accumulo di energia elet- ralba. L’immobile, di proprietà del pericolo diventerà un punto di osser- trica per gli utilizzi interni alla torre. TERRALBESISOMMARIO ALL’ESTERO 18 TERRALBA ieri & oggi

LA BRILLANTE CARRIERA DI UN GIOVANE TERRALBESE CHE LAVORA ALLA BBC COME SOFTWARE DEvElOPER La Brexit per un italiano a Londra di Massimiliano Mura

i chiamo Massimiliano. grande attenzione che la data 31 gen- Qui per tutti sono, però, naio ha ricevuto. Certo se ne è par- M Massi. Qui è l’Inghilter- lato tanto anche qui: i favorevoli al- ra. È Londra. È la BBC, dove lavo- la Brexit hanno festeggiato, gli altri ro come software developer da or- si sono rammaricati. Tuttavia, nelle mai quattro anni. Nell’azienda Bri- ultime settimane ho percepito forte- tish per eccellenza, ci sono arriva- mente una certa voglia di voltare pa- to, poco più che trentenne, lascian- gina, andare avanti. “Let’s do it and do la mia Sardegna. In Italia avevo move on” (facciamola – la Brexit – e un’occupazione come tecnico del- andiamo avanti), tanto ormai così è le luci per eventi musicali e il lavo- stato deciso e le recenti elezioni han- ro era stagionale e precario. Ho de- no, purtroppo, confermato questo ciso di partire subito dopo la laurea. sentimento. A Londra riponevo le mie ambizioni Le conseguenze della brexit e aspettative per un futuro professio- Io stesso ho pensato tanto al- nale più certo e roseo. la Brexit e alle sue conseguenze nei Sono venuto a sapere che al- giorni e mesi appena successivi al re- la BBC cercavano personale con le ferendum. Poi con il tempo, lo shock mie conoscenze informatiche, così Noi europei apprezzati e valoriz- è scemato. Mi sono accorto, come ho ho fatto domanda. Prima di inizia- zati già detto, che in fondo, la mia condi- re mi sono iscritto ad un coding bo- Mi chiedono se vorrei tornare in zione non è mutata profondamente. otcamp, una sorta di workshop di 3 Italia. La verità è che non ne sento il Certo, il referendum è stato un’auto- mesi super intensivo per apprendere bisogno perlomeno dal punto di vi- gol di Cameron, e il risultato è arri- le nuove competenze di cui avrei a- sta lavorativo. Sto bene alla BBC, vato, a me, in modo assolutamente vuto bisogno per iniziare in un set- nonostante la prevalenza di persona- inatteso. tore per me nuovo, e poi l’avventura le con cittadinanza inglese, ‘noi’ eu- Forse perché abito a Londra, co- all’emittente radio-televisiva britan- ropei siamo apprezzati. Valorizzati. smopolita e europeista. Non avevo nica è iniziata. Mi trovo molto bene Non mi sono mai sentito escluso né affatto percepito il malcontento at- nel mio gruppo di lavoro, sono tra a- discriminato perché ‘europeo’! torno a me. I cartelloni in giro per la mici, non solo colleghi. Tra l’altro, essendo arrivato alcu- città che, prima del referendum, pro- Proprio pensando a quanto sono ni anni fa ed avendo un lavoro sta- mettevano di dare finanziamenti al- riuscito a realizzare qui, a Londra, bile, ho già potuto ricevere lo status l’NHS, la sanità inglese, senza dover mi sento quasi in debito con l’Unio- di ‘settled-status’, diciamo ‘residen- più versare nulla all’Ue, mi facevano ne Europea. Perché se ho potuto fa- te’. Ho altri amici, italiani come me, sorridere. Evidentemente, in tanti ci re quello che ho fatto, cioè trasferir- che l’hanno ottenuto. Praticamente, hanno creduto. mi in un’altra nazione e avviare una e per lo meno sulla carta, abbiamo La cosa paradossale, come in va- nuova carriera lavorativa che mi pia- gli stessi diritti di lavoro che han- ri studiosi hanno fatto notare, è che ce molto e che mi può dare un futuro no gli autoctoni. Siamo equiparati a perderci, con l’uscita dall’Unio- migliore, è stato proprio grazie alla ai cittadini inglesi. E poi, grazie al ne Europea, saranno maggiormente mobilità europea. concetto di cittadinanza, che qui non proprio quelle fasce deboli e meno L’Inghilterra era inserita nel mer- è associata a discendenza di sangue, protette che hanno votato per la Bre- cato del lavoro dell’Ue e io ho potu- potrò chiedere il passaporto inglese xit. Lo vediamo già, grandi aziende to ‘abbastanza facilmente’ provare a a breve. Lo farò, non per rinnegare automobilistiche, ad esempio, han- portare le mie ‘skills’ oltre la Mani- la mia provenienza italiana, ma per no iniziato a portare i propri stabili- ca. Ora mi chiedo che cosa cambie- tutelarmi ancora di più con l’uscita menti in altri Paesi. Credo sia anche rà, per tutti quelli che non sono arri- della Gran Bretagna dall’Ue. interessante che a votare in massa vati ancora. Leggo sui giornali esteri della per l’uscita dall’Ue siano state alcu- TERRALBA ieri & oggi 19 TERRALBESI ALL’ESTERO ne comunità di origine extraeuropea. che conosco – amici europei qui da Da loro ho percepito la preoccupa- ormai un po’ di anni. Ad oggi, credo zione di proteggersi dal libero mer- che i presagiti effetti negativi dell’u- cato del lavoro europeo. scita dall’UE arriveranno, certo. Ma La paura dell’immigrato penso anche che li subirò nella stessa Tra l’altro, questo ragionamen- maniera di un altro cittadino inglese to, lo ritroviamo nei discorsi popu- che vive a Londra. listi in varie nazioni europee dell’Est Ciò che scoccia, invece, è non sa- e dell’Ovest. Nell’Italia di Salvini, pere (ancora) cosa succederà. Sap- in primis. E poi negli Stati Uniti di piamo che ci sarà una situazione Trump. E ora ovviamente qui si con- transitoria per undici mesi. Poi for- tinua il trend con Boris. Mi pare che, se verrà istituito un sistema di vi- in comune, tanti politici di oggi ab- sti lavorativi. Ho letto che potrebbe biano il fatto di giocare fortemente, essere sul modello australiano. Mi e in modo strumentale, sulle paure rammarico per gli italiani, giovani e dell’altro, dell’immigrato, di colui meno giovani, che avrebbero voluto che non parla la nostra lingua e porta ci sono. Conosco tante persone con farsi un’esperienza anche ‘di vita’, via il lavoro. Per questo, non mi sen- un’altra visione delle politiche del non solo lavorativa, in Inghilterra. to di colpevolizzare eccessivamente lavoro, della mobilità e del mercato, Non potranno più. Oppure, per farlo, la nazione Gran Bretagna per il risul- ma anche dei valori e dell’accoglien- dovranno affrettarsi ad arrivare qui tato del voto del referendum, o me- za. A Londra, ad esempio, una voce a stretto giro. E, sinceramente, cre- glio mi rendo conto che, guardando dell’europeismo britannico è il sin- do che in tanti si stiano preparando a in casa nostra, le cose non vanno in daco Sadiq Aman Khan. Di lui, ci si farlo, a sfruttare gli ultimi mesi utili una maniera tanto differente. dimentica sempre… per raggiungere il proprio sogno. E E poi, va ricordato, che in In- Guardando il futuro, non riesco ci sarà pure chi, sentendosi ‘tradito’, ghilterra le voci dei ‘remain’, coloro ad immaginarmi cambiamenti trop- la valigia la farà per andarsene. che avrebbero voluto restare nell’Ue po drammatici per me e le persone (da il Corriere dell’Italianità) italiani all’estero 20 TERRALBA ieri & oggi

La parrucchiera Hairstyling terralbese Michela Porcu si di successo è trasferita nella capitale norvegese e ha avviato a Oslo un’attività da libera a cura dell’ufficio stampa professionista dell’Ambasciata Italiana in Norvegia che viene particolarmente ducation, Education, apprezzata per Education” il motto di Toni&Guy, gli italia- la creatività e la “E ricerca del taglio ni mentori dell’hairstyling interna- zionale, incita alla ricerca di nuove sempre alla moda esperienze, ad andare oltre i propri limiti per poi riportare tutto questo vegia comincia - come per moltissi- masta affascinata dal suo titolare, un nella piega, nella colorazione e in mi italiani - per amore. Arrivata per eccentrico parrucchiere dall’aspetto tutte le tecniche che caratterizzano la prima volta ad Oslo per venire in da rock-star norvegese, vivace, aper- l’arte del taglio. Con questo spirito vacanza e per trovare il suo compa- to alle novità e innamorato dell’Ita- Michela, allieva proprio di questa gno, sardo anche lui ma residente ad lia. Un vero e proprio artista, che le scuola, è partita alla conquista del- Oslo da 14 anni, dopo qualche gior- ha concesso di affittare una poltro- la Norvegia. Da pochi mesi a Oslo, no Michela si è innamorata di questa na nel suo salone, permettendole co- Michela è presumibilmente oggi l’u- città, che, da una semplice meta tu- sì di lavorare come libera professio- nica parrucchiera italiana della città. ristica, si è trasformata in una nuova nista, a patto che cercasse lei le pro- Michela è un’orgogliosa amba- possibilità, quella di cercare un nuo- prie clienti. Michela, non parlando sciatrice dell’artigianalità italiana. vo spunto per il suo lavoro. né norvegese né inglese, ha deciso di Ad Oslo è molto apprezzata per la La prima cosa che ha cercato ar- sfruttare il bisogno delle italiane in sua creatività e per la ricerca del ta- rivata in Norvegia, racconta Miche- Norvegia, e proponendosi come par- glio sempre alla moda; nel suo lavo- la, è stata comunque la sua Italia. Ec- rucchiera sulla pagina facebook Ita- ro Michela ha la capacità di raccon- co perché confessa di aver trovato un liani in Norvegia, è riuscita in bre- tare la storia della donna che si trova primo punto di riferimento nel sito e ve tempo a crearsi una clientela tutta davanti attraverso il taglio e lo stile nei social media dell’Ambasciata i- sua. Gestendo autonomamente i pro- che darà alla sua capigliatura. taliana ad Oslo, e nella pagina face- pri clienti Michela è in grado di of- “Gli italiani hanno un modo di book Italiani in Norvegia. È grazie a frire un servizio competitivo anche lavorare diverso, unico nel suo ge- questa pagina che Michela è riuscita per quanto riguarda flessibilità di o- nere” spiega Michela secondo cui a fare una sorta di indagine di mer- rari e costi. la differenza tra il modo di lavorare cato. Ben presto si è resa conto che Nel salone Michela ha rappresen- di un parrucchiere norvegese ed u- molte italiane erano alla ricerca di u- tato una ventata di novità, portando no italiano è da ricercare innanzitut- na parrucchiera che fosse in grado di con sé freschezza e allegria, due e- to nella preparazione professionale. gestire il capello italiano. lementi fondamentali in un lavoro Per Michela i parrucchieri norvegesi Il risultato di questa ricerca l’ha creativo: “Il lavoro creativo può es- apprendono spesso solo le tecniche spinta a cercare ad Oslo un’opportu- sere distrutto dalla routine” ci dice basilari del taglio e di colorazione, nità di lavoro che le permettesse di Michela. Il titolare del salone, che ma lo styling manca e anche la sem- lavorare in proprio e che le permet- la mattina fa ascoltare alla cliente- plice gamma di colore è molto più ri- tesse di mantenere l’indipendenza la Umberto Tozzi e una play-list ri- stretta di quella italiana. Ne è esem- professionale che si era già costru- gorosamente italiana, apprezza tan- pio la piega, che spesso in Norvegia ita in Sardegna, dove gestisce tut- tissimo l’ambiente che Michela ha non viene fatta, mentre per Michela tora un salone come titolare. L’op- creato nel salone, sentendosi quasi rappresenta il tocco finale, “una bel- portunità si è presentata sotto forma “proiettato all’interno di un film di la cornice” al quadro. di un salone che, a detta di Miche- Fellini”. Anche Michela è contentis- La storia di Michela con la Nor- la, l’ha stregata. In particolare è ri- sima di aver trovato questo salone, TERRALBA ieri & oggi 21 italiani all’estero

LA STORIA DI MICHELE PEDDONI, AFFERMATO RISTORATORE RESIDENTE A GERMERSHEIM, IN GERMANIA

Da Terralba ai programmi di cucina della televisione tedesca

Michele Peddoni ha lasciato Terralba nel 1988. di Luigi Barnaba Frigoli

rent’anni fa, giovanissimo, ha lasciato la Sarde- ni”. Ma l’impresa Peddoni si è ulteriormente ampliata. gna, partendo alla volta della Germania. Oggi, “Nel 2003 abbiamo aperto la Trattoria da Michele, T dopo anni di fatica e di impegno, dirige alcuni con annesso hotel. E nel 2017, assieme a mia moglie affermati ristoranti, chiamati dalla televisione tedesca a Giuseppina, anche lei di Terralba, abbiamo inaugurato rappresentare l’Italia - e l’Isola - in un noto programma un altro locale, il ristorante Dal pozzo di Michele”. dedicato alla cucina. A dirigere la cucina uno chef, neanche a dirlo, ter- Lui è Michele Pietro Peddoni, originario di Terralba. ralbese, Carlo Serpi. È lui stesso a raccontare la sua storia di emigrato. Di successo in successo, Michele si è fatto un nome «Ho lasciato il mio paese natale nel settembre del nella ristorazione, tanto che uno dei suoi locali è stato 1988 e mi sono trasferito a Germersheim, cittadina di inserito dalla stampa della Renania nella classifica dei 20mila abitanti nella regione tedesca della Renania- 10 migliori ristoranti del land. Palatinato». Ma non è finita.“Recentemente, con lo staff del loca- E qui è iniziata la classica “gavetta”. le, abbiamo partecipato a una gara nazionale alla televi- “Ho lavorato un anno nel ristorante di un mio pa- sione tedesca. Assieme ad altri quattro ristoranti abbia- esano. Poi ho deciso di girare un po’ per la Germania. mo rappresentato l’Italia davanti a milioni di spettatori Così per cinque anni ho lavorato in varie città, sempre e, noi in particolare, abbiamo tenuto alta la bandiera nel campo gastronomia. Nel 1994, però, ho deciso di della Sardegna. Per me è un orgoglio. Ed è stata anche mettermi in proprio. Quindi sono tornato a Germer- l’occasione di portare il nome di Terralba all’estero”. sheim e ho aperto il mio primo ristorante”. Insomma, la Sardegna sempre nel cuore. E le cose sono andate bene, visto che nel giro di “Sì - conclude Michele - perché anche se vivi e la- poco Michele ha raddoppiato. vori lontano, la nostra è una terra che non puoi mai “Dopo un anno ho inaugurato un pub con cucina dimenticare”. italiana e sarda. E l’ho gestito per una decina d’an- (da Unioneonline/l.f.) dove si è sentita subito accolta, co- Per quanto riguarda i progetti del ché il consiglio che Michela sente me fosse a casa, e che considera “un prossimo futuro, Michela vorrebbe di dare a tutti coloro che vogliano luogo di scambio, non solo un posto promuovere i suoi prodotti sui social come lei intraprendere una carriera di lavoro”. Qui ha infatti l’opportu- ed esportandoli in Norvegia, per poi all’estero è quello di iniziare a guar- nità di imparare qualcosa sulla cul- stabilirsi un giorno definitivamen- dare il mondo e conoscere una nuo- tura norvegese e allo stesso tempo di te in questo paese. La cosa più im- va terra, ma senza affanni. L’essen- promuovere alle clienti del salone un portante per lei è, al momento, con- ziale è “godersi ogni giorno e adot- legame con la cosa a lei più cara, la tinuare il suo percorso professionale tare decisioni importanti con ponde- sua amata terra, la Sardegna. poco alla volta. Questo spiega per- ratezza”. l’intervista 22 TERRALBA ieri & oggi

INTERVISTA ALLA SCRITTRICE TERRALBESE SABRINA PINNA Autostima, coraggio e determinazione Così si vince il mostro della depressione di Giuliana Pinna

La nostra cittadina è ricca di talenti e non poter aiutare. E questa è Sabrina Pinna, tutti sanno di possederne o vogliono palesarli. novella scrittrice di un libro autobiografico, C’è chi ha coraggio, determinazione e pone “Il mostro che ho nella testa” dove si mette se stesso al servizio degli altri, incurante di a nudo con il cuore e l’anima. Ci ha concesso essere giudicato, con l’intento e il cuore di un’intervista.

osa ti ha che indossavo come foglio e del fan- spinto ad go, raccolto ai bordi della strada, co- C intrapren- me penna. So che può apparire una dere la carriera di situazione deviante, eppure amare la scrittrice? scrittura significa anche questo: usa- Wow, scrittrice è re ogni mezzo per la paura di perdere una parola grossa! il pensiero che può dare svolta al tuo Scrittrice lo diventi veramente quan- libro e alla tua vita. Scrivere compor- do sei riconosciuta dagli altri, non ta un grande dispendio di energia, di prima. Per ora diciamo che mi piace passione, di amore e ogni parola che mettere nero su bianco i miei pensie- appare nella mente è come una bene- ri, le mie emozioni e condividerle. dizione e non va sprecata, costi quel Come hai scoperto di avere la pas- che costi! sione per la scrittura? E come l’hai Che messaggio hai voluto lanciare coltivata? con il libro “Il mostro che ho nella Ero molto piccola, in prima ele- mai potuto fare obiezioni in quanto testa”? mentare; allora scoprii che l’unione era il mio mondo magico. Crescen- “Il mostro che ho nella testa” nasce tra le letterine formavano parole e do è stato diverso. La scrittura ha pre- come desiderio profondo di rinasci- l’unione delle parole formavano con- so vita descrivendo i miei stati d’ani- ta, di speranza e di perdono. Affron- cetti visibili e ne rimasi folgorata. A- mo, quelli che avevo in quello spe- to una tematica scomoda: la depres- vevo compreso che ciò che pensavo cifico momento. Diciamo che è sta- sione; l’affronto in maniera cruda, potevo anche rileggerlo in un secon- ta una valvola di sfogo di fronte a- reale senza mezzi termini, senza do- do momento e che i miei pensieri po- gli eventi della vita, un palliativo al ver addolcire alcuna parola, perché tevano essere modellati e struttura- dolore, una luce nel buio della not- di dolce, nella malattia del depresso, ti anche successivamente senza per- te. Ho sempre scritto in ogni luogo, non c’è niente. Quando iniziai questo dere il ricordo del momento; avevo in ogni stato; appena la mia mente a- progetto feci un atto di fede con il let- compreso che potevo comunicare an- veva necessità di esprimersi doveva tore: quello di scrivere la verità senza che stando in silenzio. Così è andata assolutamente farlo, altrimenti avrei dovermi scusare, né tanto meno mo- avanti per tanti anni. Mi piaceva leg- perso quella frase che era magica in dificare eventi scomodi per paura del gere qualsiasi cosa avessi sotto ma- quell’istante, quindi trovavo qualsia- giudizio da parte del lettore. Ne “Il no, anche il foglietto della messa do- si materiale per far sì che il mio pen- mostro che ho nella testa”, racconto menicale, per poi riscriverne il con- siero fosse mantenuto in vita prima un pezzetto di vita di tante persone tenuto tranquillamente, a mio modo, di scordarlo. Penso di aver scritto su che vivono ogni giorno “il mio mo- nella mia piccola scrivania. Avevo tutto e con tutto: sassi, terra, fango, stro”, cerco di abbattere il muro del- compreso che potevo sfruttare l’im- foglie. Un giorno, in preda a un pen- la vergogna che ancora oggi vige nel- maginazione, creare personaggi, in- siero che era apparso improvviso e la gente che preferisce il silenzio, che ventare luoghi e che nessuno avrebbe urgente nella mente, usai la maglietta preferisce negare il fatto di aver biso- TERRALBA ieri & oggi 23 l’intervista gno di aiuto. Con tutta la forza che mi portato Hai progetti per il futuro? rimane scrivo, quasi gridandolo, che e avevo Sì certo, a breve riprenderò a pre- oggi, questo male, se preso in tempo anche il sentare il libro nei paesi per incontra- e con l’aiuto di professionisti, si può fondato re i lettori e poterli abbracciare uno sconfiggere. Scrivo con forza che sospetto per uno. A Terralba, grazie all’Asso- dobbiamo smettere di appiccicare e- che con i ciazione di cultura e teatro “Grana- tichette alle persone che soffrono di libri non te Rosa”, l’ho già presentato in for- tal male, perché non si hanno colpe; si gua- ma seminariale, perché quello che mi lei, la depressione, arriva silenziosa, dagnasse importa è la sensibilizzazione verso ti avvolge e, come dico sempre, ini- molto. Il il problema, è quello di parlarne. E zialmente sembra consolazione, ma sospetto l’ho fatto senza sentire il peso degli non è così. Noi abbiamo mezzi e co- più gros- occhi puntati su di me, anzi ho sen- noscenze per farci aiutare senza biso- so, però, tito gli abbracci di tutti gli intervenu- gno di consolazione o di essere com- era quel- ti, che sono stati veramente tanti. In miserati con le solite frasi e aridi in- lo che avevo anche un grande nemi- programma ho altri eventi che in que- citamenti quali “forza”, “coraggio”. co da combattere: la diffidenza degli sto momento non posso menzionare La forza la devi trovare dentro di te, altri. Ma sai una cosa? Io, per la pri- perché devono ancora essere definiti sei tu che devi volerlo, non ci servo- ma volta, non ho mollato, perché ho nei particolari, ma vi aggiornerò at- no queste parole, ma ci servono ma- imparato che nessuno può dirti cosa traverso i canali social. ni che stringano altre mani, ci servo- devi o non devi fare, nessuno può ru- Scriverai un altro libro? no piccole attenzioni, quelle attenzio- barti i sogni che hai nel cassetto. Ah ah ah! Solitamente non scri- ni che sono mancate, ci serve quella Qual è il tuo pubblico ideale? A che vo mai un libro per volta, ma due. Sì, compagnia che è scomparsa, ci serve lettore pensi quando scrivi? certo, uscirò anche con il mio nuovo una carezza, il capire che, nonostan- Quando scrivo penso poco a chi libro e spero di cuore che abbiate vo- te il nostro mostro, c’è ancora spazio mi leggerà, ma se mi capita di farlo, glia di seguirmi facendo con me un per noi in questo mondo. C’è spazio mi rivolgo a qualcuno che mi somi- altro piccolo pezzetto di strada. per tutti in questo mondo. gli, che sia curioso, pronto a leggere Qui termina la mia intervista a Che sensazione si prova dopo aver e a sorprendersi. Ma ci penso il me- Sabrina, che ci ha aperto un mondo scritto un libro? no possibile, perché c’è da diventa- sul quale non vogliamo affacciarci Scrivere un libro significa realiz- re matti a indovinare chi ci leggerà. per paura, ignoranza e incapacità. Il zare un sogno, e io, come tutti, ho D’altronde ogni volta che esce un li- suo coraggio e la sua determinazio- sempre cercato qualcuno che credes- bro nessuno sa come andrà. Per for- ne ci hanno mostrato una volontà fer- se nel “mio sogno”, per poter final- tuna, aggiungerei, altrimenti verreb- rea di voler vivere, di voler vincere il mente condividere le mie conoscenze bero pubblicati solo i libri di cui già mostro della depressione e di lasciar- con altre persone. Avevo inizialmente si sa per certo che avranno successo. si guidare nel buio tunnel verso la lu- mille paure, avevo un progetto a me Mentre la riuscita di un libro è sem- ce, la consapevolezza di sé e l’auto- sconosciuto, iniziato da zero, non sa- pre una sorpresa e non risponde a stima, perchè l’amore, di sé in pri- pevo assolutamente dove mi avrebbe nessuna regola prestabilita. mis, può tutto. Grazie Sabrina! scuola 24 TERRALBA ieri & oggi

IL COMMENTO DI UNO STUDENTE LICEALE

La chiusura delle scuole ci serva da lezione per metterci in gioco

di Alessio Cozzolino

l Coronavirus ha costretto l’Italia a è obbligato a fare i conti con il sibillino e conturbante di- fare i conti con una situazione spa- lagare del virus. È questa la vera emergenza: che davanti a Iventosa. Le nostre strade si sono un’epidemia, capace di costringere un intero paese a “rivi- svuotate, gli sguardi si son fatti più spa- sitare” le proprie abitudini, il digitale – unico alleato utile a ventati, l’andatura delle persone veloce, e sopperire alla mancanza di rapporti “veri” – resti ancora in i rapporti raggelati da un clima d’incertez- ibernazione. L’utilizzo delle moderne ITC, almeno in for- za e mutuale diffidenza. Addio allo spirito cameratesco, ma provvisoria, è solamente “consigliato” dalle circolari peculiarità della nostra Italia, il nuovo motto è si salvi chi ministeriali sfornate in queste ore. Sta in mano alla discre- può. Hobbes, filosofo inglese del 1600, ci aveva visto lun- zionalità dell’insegnante scegliere se o se non impiegare go: ogni uomo è lupo all’altro uomo. È questo lo scenario l’e-learning come ultimo tentativo di salvare il salvabile. che si staglia quando si vive nel bel mezzo di un’epidemia: Da un lato, l’aspetto positivo dell’emergenza è che la scuo- e quella di Covid-19 lo è. Il virus, che sta prendendo pie- la si mostra nel suo aspetto più naturale: quello umano. L’i- de persino in Sardegna, ha fatto tappa a Oristano. Emer- struzione non è perfetta. È un grande laboratorio. Dove si genza. Panico. Paura. Il punto è che, accanto alle nostre sperimenta, si sbaglia, ci si rialza, si cade, ci si rialza. Uti- norme prudenziali, che ci guidano all’autoconservazione lizzare videochiamate, messaggi, email, chat di gruppo non spingendoci a limitare al massimo i contatti con l’esterno, è il massimo per riassettare il gruppo classe, è vero. Ma re- ci sono luoghi dove l’interazione è inevitabile (se non au- sta l’unica spiaggia per erogare un servizio pubblico essen- spicabile): la scuola, ad esempio. La scuola è il luogo nel ziale, quello della scuola, e per far sentire agli studenti che, quale i rapporti umani son contrassegnati da una vicinan- in fondo, questa battaglia virale non la si combatte da soli. za fisica e culturale tra pari e docente, un microcosmo che Usare Skype ci fa sentire un po’ scemi, probabilmente. In- accoglie in sé decine di individui in un “sinodo” fisico e frange quegli schemi di “verticalità” che rendono la scuo- intellettuale. Un locus amoenus del sapere, direbbero i più la degna di considerazione. Sostenere esami e interroga- poetici. Un covo di germi e virus, pensano gli scienzia- zioni a distanza ti. Ed è proprio da questa convinzione biologica, ontolo- con professori è gicamente inappuntabile, che il MIUR (Ministero dell’I- impossibile. Ma struzione dell’Università e della Ricerca, ndr) ha deciso tutto ciò, che do- di “sospendere” le attività didattiche, su tutto il territorio vrebbe spingerci nazionale, fino ad aprile. Per rallentare i contagi di Co- ad appendere le vid-19. Il tutto è stato deciso sulla base del quadro epide- scarpe al chiodo, miologico, si giustificano gli esperti. dovrebbe al con- Resta una certezza: che chiudere le scuole per quasi un trario servirci da mese equivale a buttare alle ortiche una grande quantità di pungolo: provia- tempo. E se è vero che questo periodo sarà soggetto a ulte- moci. Sbaglia- riori dilatazioni, così come insinuano alcune voci di palaz- mo. Ridiamo. zo, l’emergenza è presto servita: come faranno 8 milioni di Ma facciamolo studenti a recuperare il tempo perso? Tolti i bimbi dell’a- assieme. Magari silo e delle scuole dell’infanzia, dalla primaria in su, i pro- non stando trop- grammi son vasti, il tempo limitato (tempus fugit) e l’ap- po vicini. Di que- prendimento, diritto inviolabile della nostra Costituzione, sti tempi…

lavoro 26 TERRALBA ieri & oggi

NEL 1970 A TERRALBA SERCITAVANO DICIASSETTE BARBIERI, OGGI SOLTANTO CINQUE L’arte del barbiere di Gianfranco Corda

a bottega da barbiere? Nel Il mestiere del barbiere ha subito barberia di Nino Dessi lavoravano secolo scorso non era solo il negli ultimi decenni una forte crisi e il anche altri due barbieri (Giancarlo L luogo per mettersi in ordine numero dei maestri del taglio dei ca- Loi e Pinuccio Vinci) e due garzoni, e farsi belli ma rappresentava anche pelli si è decisamente ridimensionato. chiamati ‘scentis’ che dovevano stare un luogo di socializzazione dove era “Nel 1970 quando ho aperto la bot- attenti per imparare i segreti del me- possibile leggere il quotidiano e le ri- tega in via Porcella - dice Gian Carlo stiere. Finito il primo periodo di osser- viste, incontrare amici per fare quattro Loi - eravamo in 17 e c’era lavoro per vazione, si iniziava con il taglio della chiacchiere, conoscere gente nuova e tutti: Si lavorava anche la domenica barba e poi i capelli e dopo 7-8 anni magari concludere qualche affare. mattina e nei giorni festivi, fin dalle di apprendistato arrivava la qualifica Tra una sistemata ai capelli e una prime luci dell’alba, soprattutto per i di barbiere”. spuntatina alla barba, si discuteva di tanti agricoltori che oberati dal lavo- In barberia non mancava mai il politica cittadina, di sport, di lavoro e ro durante la settimana non potevano giornale quotidiano. non mancavano mai i pettegolezzi sul- recarsi in barberia. Fino agli anni Fino a cinquant’anni fa le copie le persone in vista del paese. In attesa sessanta del secolo scorso la maggior di quotidiani che si vendevano nel del proprio turno si giocava anche a parte dei barbieri svolgeva anche al- paese erano pochissime - ricorda dama e a carte mentre in alcune bar- tre mansioni lavorative, specialmente Adriano Melis - ma dal barbiere berie ci si divertiva suonando il man- in agricoltura, e spesso nello stesso L’Unione Sarda non mancava mai dolino e la chitarra. Queste botteghe locale dove si servivano i clienti, si e spesso la copia ‘girava’ in tutto erano un punto d’incontro privilegiato vendevano vini e altri prodotti della il vicinato. Dalla barberia Melis, per sapere le ultime notizie e spesso il terra”. che esercitava in via Roma accan- barbiere diventava un ‘confessore’ a “Ma dopo la mia generazione - to all’ingresso del cinema Aresti, cui raccontare le gioie e le difficoltà dice il decano Pier Paolo Porceddu - il giornale veniva letto anche dai della giornata. non c’è più il necessario ricambio e clienti del negozio di Tziu Tiu Atzeni, Particolarmente atteso dai clienti purtroppo questo mestiere rischia di del bar di Nino Lilliu e dalla signora nel periodo natalizio era il dono del scomparire”. Bonaria Floris, dando così l’oppor- piccolo calendario profumato con le Ma come è iniziata la sua storia di tunità a tanti terralbesi di documen- pagine tenute insieme da un cordon- barbiere? tarsi sulle ultime notizie. cino, chiuso in una bustina trasparente “Nel 1964, all’età di 9 anni i miei “Fra le curiosità dell’epoca - con- per conservare a lungo l’inconfondibi- genitori mi mandarono ad imparare clude Gian Carlo Loi - la presenza le essenza. Le immagini del calenda- il mestiere dal grande maestro Nino della sputacchiera nel pavimento per rietto raffiguravano soprattutto donne Dessì. Di mattina a scuola e di pome- le esigenze dei fumatori e la noce che i e dive seminude ed il dono era riserva- riggio in barberia per tutta la settima- clienti introducevano in bocca per una to ai clienti di una certa età. na fino alla domenica alle 14. Nella rasatura più accurata della barba”. TERRALBA ieri & oggi 27 università

BARBIERI TERRALBESI DAL 1930 AD OGGI Terralbesi con la Barberia Fosci via Roma Barberia Desogus via Nazionale Barberia Marras via Neapolis “corona d’alloro” Barberia Cogotzi via C.Battisti Idemè Pani via Porcella iulia Rossella Cicu Efisio Pianti via Roma ha conseguito l’11 aprile 2019 Virgilio Piras via C.Battisti la Laurea magistrale in Far- Giuseppe Podda via C.Battisti G macia presso l’Università degli studi Gino Demontis via Baccelli di Sassari presentando la tesi dal tito- Erminio Tuveri via Atzuni lo “Moringa oleifera Lam. pianta della Patrizio Corona via E. Marcias medicina tradizionale indiana: caratteri- Remigio Melis via Roma Vincenzo Melis via Bacelli stiche botaniche, fitochimiche e biolo- Mario Mannias via Roma giche”. Edoardo Manca via Porcella Nella mia tesi ho approfondito le in- Torquato Manca via Porcella numerevoli proprietà benefiche di una radish tree” cioè l’albero del ravanello. Cincinnato Manca via Porcella pianta, la Moringa Oleifera, tipica del- Sono commestibili. Tiberio Pinna via Porcella la medicina Indiana ma che si sta dif- I semi sono contenuti all’interno del Emilio Abis via Porcella fondendo in questi ultimi anni anche in frutto e si presentano come piccole sfere Eusebio Pianti via Roma nerastre. All’interno dei semi è presente Nino Dessì via Roma Sardegna. Infatti a Sassari sono presenti Salvatore Urracci via Porcella delle coltivazioni di Moringa Oleifera. la mandorla, molto ricca d’olio. Giancarlo Loi via Porcella Moringa oleifera Lam. (da Murun- I fiori sono piccoli ma numerosi, di Carlo Demontis via Roma gai in lingua Tamil) appartiene alla fa- colore bianco crema, ottimi produttori di Livio Piras via Roma miglia delle Moringaceae è una pianta nettare per le api, di discreto valore de- Pietro Pili via Roma arborea originaria della zona sub-Hi- corativo. In ambiente tropicale la pianta Angelino Garau via Baccelli malayana che spazia dal Pakistan e Af- può fiorire due o tre volte all’anno. Raimondo Pinna via Roma ghanistan. Ha un’altezza che va dai 5 ai Il frutto è simile a un baccello, a ma- Barberia Puxeddu Giorgio Casu 10 m. e si può trovare allo stato selvag- turazione si apre in tre lembi liberando Efisio Mura gio oppure può essere coltivato special- i semi. Ogni frutto può contenere da 12 Franco Melis mente sotto forma di siepi. a 35 semi, la pianta può arrivare a pro- Pietro Pala È considerata una delle piante più durre dai 15000 ai 25000 semi all’anno. Armando Pinna nutritive al mondo poiché contiene 92 Moringa oleifera veniva utilizza- Erasmo Pinna nutrienti, chiamato per questo “albero ta già nell’antico Egitto per combatte- Lucio Lilliu dei miracoli”. re alcune patologie e vari disturbi come Emanuele Podda Le foglie, i frutti, i fiori e i baccel- il trattamento dell’infiammazione, delle Armando Frongia Salvatore Orrù li immaturi sono usati come verdura in malattie infettive, dei disturbi cardiova- Natale Orrù India, in Pakistan, nelle Filippine, alle scolari, gastrointestinali, disturbi ema- Gino Corrias Hawaii e in molte parti dell’Africa. Le tologici ed epatorenali, ma veniva uti- Pinuccio Vinci foglie sono ricche di β-carotene, protei- lizzata anche nell’ambito cosmetico. Francesco Furcas ne, vitamina C, calcio e potassio e pos- I semi sono considerati antipiretici e Graziella Pinna siedono una buona fonte di antiossidan- antimicrobici. Gianfranco Murru ti naturali come acido ascorbico, flavo- La pianta ha dimostrato attraver- Alessandro Deidda so vari studi di possedere attività anti- Antonello Mereu noidi, carotenoidi, etc. Nelle Filippine, Massimo Aramu è noto come “Il migliore amico di mia spasmodica, epatoprotettiva, antiulcera, madre” a causa del suo utilizzo per au- antitumorale, ipolipidemizzante, antiin- BARBIERI ATTUALMENTE IN mentare la produzione del latte della fiammatoria, antiossidante e antiiper- ATTIVITÀ donna. tensiva. PierPaolo Porceddu I fiori, i frutti e i fiori contengono no- Può essere utilizzata in diverse ap- Emilio Siddi ve aminoacidi essenziali come metioni- plicazioni ed è interessante notare che Giampaolo Dessì na, cistina, triptofano e lisina, zuccheri, ogni sua parte è commestibile. La pian- Nicola Melis Gesuino Mannias tracce di alcaloidi, quercetina, pigmenti ta ha anche proprietà nell’uso cosme- flavonoidici. tico infatti gli estratti delle foglie e dei (Hanno collaborato PierPaolo Le radici sono ramificate e profonde fiori vengono utilizzati per la cura della Porceddu, GianCarlo Loi e e hanno un forte odore e sapore di rava- pelle e dei capelli (trattamento dell’acne Adriano Melis) nello, da cui deriva il nome di “horse- e della forfora). 28 TERRALBA ieri & oggi

PER 30 ANNI IN VIA ROMA A TERRALBA C’era una volta “su cinema de Aresti”

di Ettore Diana

Il cinema di Aresti, denominato “Verdi”, venne inaugurato nel 1950 e nel 1974, in seguito al decesso di ziu Peppinu, passò a Giulia Salaris mamma di Arnaldo che con lei collaborò nella gestione, fino al 1980, anno della definitiva chiusura.

La sala cinematografica si componeva di 400 posti in platea e 80 in galleria. Le proiezioni avvenivano il venerdì, il sabato sera e anche la sera dei prefestivi in genere mentre la domenica e i giorni festivi si pro- iettava anche di pomeriggio.

A partire dai primi giorni di luglio e fino alla festa di Nostra Signora di Bonaria, periodo in cui tanti terralbesi si traferivano a Marceddì, il sabato e la domenica sera, si proponevano i film anche nella sala all’aperto nel lungomare della borgata.

ra il 1968, se siasmasse e i miei, per fortuna, sep- fotogrammi, riavvolgendone un pez- non ricordo pure con qualche perplessità, accon- zo intorno alla pellicola stessa. Emale; di certo discesero. A dire il vero le contestazioni, ricordo che non ave- Il mio compito consisteva soprat- puntualmente accompagnate da so- vo ancora compiuto tutto nel badare ai due carboncini nori fischi, erano piuttosto frequen- quattordici anni, dal accesi che servono a produrre il po- ti, e arrivavano puntuali anche non momento che all’e- tente fascio luminoso necessario al- appena si tardava nel riprendere la poca terminavo la scuola dell’obbli- la proiezione, regolandone con delle proiezione tra primo e secondo tem- go, e a quei tempi, come ben saprà manopole la corretta distanza, spe- po; oppure se ci si dimenticava di in- chi di voi ha superato la cinquantina, cialmente quando signor Pinuccio si serire lo speciale obiettivo cinema- si cominciava a lavorare assai pre- doveva occupare di altre operazio- scope, quando la particolare pellico- sto, soprattutto nel periodo delle va- ni più delicate, come riavvolgere la la ne richiedeva l’utilizzo, e a cau- canze scolastiche estive: anche a me pellicola dopo la proiezione, affin- sa di tale dimenticanza le immagini era già capitato di svolgere svariati ché fosse pronta per quella successi- risultavano allungate verticalmente, lavoretti. va; o ripararla quando, come spesso rendendo così assai ridicolo soprat- In quegli anni di fianco a casa a- capitava, si spezzava, e via dicendo. tutto l’aspetto dei protagonisti; per bitava la famiglia Meloni, e Signor Con mia estrema felicità, nono- non parlare di quando ci si distraeva Pinuccio, che tra le altre occupazio- stante questi impegni, dal momento un attimo di troppo e la proiezione si ni svolgeva allora quella di operato- che i film si proiettavano più volte, interrompeva perché non si era cor- re di cabina di proiezione in “su ci- avevo modo di vederne tantissimi, retta la distanza dei due carboncini nema de Aresti”, essendo rimasto da non senza il contorno, ovviamente, che noi, a causa dell’accecante luce solo e avendo urgente bisogno di un di svariati imprevisti: come quando, che emanavano, potevamo osservare aiuto, chiese a me, e naturalmente ai ad esempio, si rompeva la pellicola solamente attraverso una piccola fi- miei genitori, data la mia giovanissi- durante la proiezione e, tra i fischi e nestrella dal vetro oscurato, simile a ma età, se dietro il lauto compenso le proteste degli spettatori, si dove- quello degli occhiali di sicurezza u- di cento lire al giorno fossi disponi- va procedere velocemente a ripararla tilizzati dai saldatori. bile per fare l’aiutante proiezionista; con l’acetone oppure, per far prima, I fischi, poi, erano di rito anche inutile dirvi quanto la cosa mi entu- a farla ripartire sacrificando parecchi quando nel film c’erano situazioni o TERRALBA ieri & oggi 29 ricordi personaggi grotteschi o particolar- modo particolare mente goffi, oppure antipatici. E co- uno che, oltre al me dimenticare gli applausi duran- grande interesse, te il momento epico nel quale sem- suscitò nella po- brava che per “i nostri” non ci fos- polazione tantis- sero più speranze, e provvidenzial- simo imbarazzo. mente e inaspettatamente arrivavano Era il film “docu- i rinforzi, che in men che non si di- mentario/educa- ca sbrogliavano l’intricata situazio- tivo” Helga che ne; oppure gli schiamazzi, le parole trattava, in manie- colorite e le frasi di apprezzamento ra molto chiara ed quando, della bella attrice di turno, esplicita e con im- l’inquadratura lasciava intravvede- magini assai cru- re o immaginare qualcosa di più di de, tutta la sfera quanto non fosse consentito dal li- sessuale e procre- mitatissimo senso del pudore di quei ativa: dal conce- tempi. pimento alla na- A ripensarci oggi, fanno un po’ scita, addirittura sorridere anche i tanti film allora con le immagini vietati ai minori di diciotto anni, che del parto. E ciò io, nonostante l’età e grazie a quello creò in tutti, ra- strano lavoro, avevo la possibilità e gazzi e adulti, uo- il privilegio di poter vedere. mini e donne, non Certo, più che altro ciò che fa- poco turbamento; ceva presa in noi ragazzini erano le lo stesso profondo Via Porcella con i cartelloni del cinema. intriganti e bellissime immagini dei turbamento, mi- cartelloni, con le foto, ma spesso ad- sto a costernazione, che notai in mia I miei ricordi sono ovviamente dirittura con i disegni, delle attrici madre quando vidi la moglie di si- legati soprattutto al fatto che ebbi la più sexy del momento, piuttosto che gnor Pinuccio che le raccontava per possibilità di svolgere questo compi- le concessioni ai nudi contenute nei filo e per segno il film al quale io, to, ma sono certo che, soprattutto i film che, al massimo, quando erano inevitabilmente, assistetti parecchie non più giovanissimi tra voi, ne han- proprio spinte, lasciavano intravve- volte. Superfluo dire che sparii dal- no vissuto e ne conservano di mol- dere un seno o un paio di natiche. la circolazione ed evitai per quanto to simili; di quando io stavo lì, nella Poi talvolta quel buontempone di Si- più tempo possibile di incontrarla e, cabina di proiezione, intento nel mio gnor Pinuccio, proprio nel momento in seguito, di incrociarne lo sguardo. lavoro, e voi, comodi nelle poltron- tanto atteso in cui la bella di turno Lei, comunque, non fece mai alcun cine in legno con la seduta ribaltabi- lasciava finalmente cadere l’ultimo cenno all’episodio, come si conveni- le, assistevate, in sala o in galleria, al velo, interrompeva per qualche se- va alle mamme di quei tempi. film proiettato. condo la proiezione interponendo un cartoncino davanti al fascio lumino- so, e giù fischi, ovviamente, che per poco non facevano venire giù anche il soffitto. In questi e in altri momenti par- ticolari della proiezione, in galleria c’era sempre il burlone di turno che, alzandosi sulla poltroncina, infrap- poneva la mano alzata, solitamente con le dita a mo’ di corna, nella tra- iettoria del fascio luminoso, produ- cendone così la proiezione sull’enor- me schermo. E giù fischi e improperi anche al suo indirizzo, ovviamente. Tra gli innumerevoli film che eb- bi occasione di vedere, ne ricordo in STORIA 30 TERRALBA ieri & oggi

DALL’ULTIMA BATTAGLIA DELL’ARTIGLIERE ALL’AUTODISTRUZIONE DELL’INCROCIATORE SAN GIORGIO La storia di Giosuè Nuscis, il marinaio sopravvissuto a due affondamenti di Riccardo Bottazzo*

Una immagine d’epoca del Cacciatorpediniere “Artigliere” con la foto del marinaio Giosuè Nuscis.

a figlia Marinella ricorda Marinella ha vissuto per molti anni conto di quanto fosse stata tragica la la figura di suo padre, ri- a Torino, gestendo assieme al mari- sua vita”. Cosa le raccontava suo pa- L scoperta proprio grazie ad to uno studio commercialista. Chiusa dre? “Parlava del suo capitano Carlo un articolo su “Liguria Nautica”. l’attività, è ritornata nella natia Sar- Margottini e di come fosse stato uno “Mio padre era là, tra le fiamme e le degna ed è da qua che ci ha scritto per dei primi ad essere ucciso, lasciando esplosioni di quella nave di cui lei ha ringraziarci dell’articolo che abbiamo senza guida l’equipaggio. Poi raccon- raccontato la storia. Era un marinaio e dedicato all’Artigliere (https://www. tava di una fuga tra fiamme e bombe, tante volte, nelle serate famigliari che ligurianautica.com/rubriche/sui fon- di come la nave fosse stata attaccata trascorrevamo nella nostra casa di dali-di-capo-passero-torna-a-gal- dai nemici da terra a dal cielo, sino ai Terralba, ha raccontato a noi bambi- la-lultima-battaglia-dellartigliere/) momenti confusi dell’affondamento. ni le tragiche ore dell’ultima battaglia su Liguria Nautica. “Quando papà Gli stessi nemici poi avevano getta- dell’Artigliere. Ne era ossessionato. mi raccontava quella storia io, glie- to in acqua delle zattere ai superstiti e Capitava spesso che di notte urlasse lo confesso, non lo stavo ad ascoltare lui era riuscito ad arrampicarsi dentro il nome del suo capitano, Carlo Mar- troppo. Non era una storia che potes- una di queste. Ma molti non ce la fa- gottini e degli amici morti ed inghiot- se far piacere ad una bambina! Par- cevano perché non c’era posto o per- titi dal mare davanti ai suoi occhi”. lava solo di guerra e di morte. Leg- ché erano feriti. Papà ripeteva conti- Marinella Nuscis è una gentilissima gendo il suo articolo, ho capito tan- nuamente i nomi dei suoi amici mari- signora di 66 anni. È nata a Terralba, te cose che non sapevo, collegando- nai che ha visto morire senza poterli nell’oristanese, che è anche il paese le con i racconti di papà che all’epo- aiutare. E poi le lunghe ore, 25 alme- di origine del padre marinaio, Giosuè ca dell’affondamento aveva soltanto no, trascorse in mare, senza cibo né Nuscis, di cui racconteremo la storia. 24 anni. Soltanto adesso mi sono resa acqua, in attesa dei soccorsi mentre TERRALBA ieri & oggi 31 storia

della città di Tobruk contro l’ottava da scoppiare e finirono tutti ubriachi. armata britannica. Il suo comandan- Questo è l’unico episodio divertente te, Stefano Pugliese, fece affondare che raccontava”. Come è stata la vita la nave prima dell’arrivo degli ingle- di suo padre, dopo la guerra? “Papà si il 21 gennaio del ’41, ma l’equi- lasciò il mare e andò a lavorare come paggio fu quasi tutto catturato. Anche minatore. Trascorse sedici anni nelle suo padre fi nì in prigionia? “Sì. Lo miniere d’argento di Ingurtosu, nella portarono a SHARES Massaua (in Sardegna meridionale. Alla fine, co- Eritrea ndr). Ripeteva sempre il no- me tanti altri minatori, si ammalò di me di questa città. Deve essere stata silicosi. Morì a soli 69 anni. Mio fra- una prigionia terribile. Papà raccon- tello ed io ci davamo il cambio all’o- ta che lavavano le bucce delle pata- spedale. Toccò a me assisterlo duran- te per cucinarle e mangiarle. Poi, con te la morte. Fu un momento che non tre amici riuscì a fuggire anche se non dimenticherò mai. Sul letto d’ospeda- sapevano dove andare. Si nascosero le, papà continuava ad urlare il nome i suoi commilitoni attorno a lui con- in una cantina che scoprirono piena del suo capitano Margottini che lo ve- tinuavano a morire senza possibilità di salumi e di vino. Mangiarono tanto nisse a salvare”. di assistenza”. Dopo questa battaglia, suo padre, Giosuè Nuscis, ha avuto Terralba nel ’900 altre esperienza di guerra? “Sì, an- che se l’affondamento dell’Artigliere fu quella che lo segnò maggiormen- te. Da quanto mi ricordo, fu imbar- cato in un’altra nave, lui la chiama- va incrociatore – che noi bambini non sapevamo neppure cosa signifi casse questa parola – che aveva nome San Giorgio. E poi parlava sempre di To- bruk e di come la nave fosse stata fat- ta affondare dal suo stesso capitano. Deve essere stata un’operazione con- fusa perché il capitano dovette salire due volte sulla nave prima di farla e- splodere e, anche in questa occasio- ne, tre suoi amici morirono. Papà ri- peteva i nomi di tutti, anche se io ora non me li ricordo”. Il San Giorgio era un incrociatore che combatté a difesa Chiosco di Piazza Marconi. storia 32 TERRALBA ieri & oggi Il marinaio Gesuino Corrias nella prima battaglia per la resistenza

di Gabriele Espis

on uno scarno comunicato un violento combattimento contro i via radio, il Generale Bado- bombardieri tedeschi, affonda con C glio, Capo del Governo Ita- tutto l’equipaggio e con loro i caccia liano, la sera dell’8 settembre 1943 torpedinieri Da Noli e Vivaldi. annuncia la firma dell’Armistizio Nei giorni seguenti, il 10 e l’11 con gli Anglo Americani e il prose- settembre si svolgono nell’isola guo delle ostilità dalla parte degli Al- di La Maddalena alcune scherma- leati. glie tra militari italiani e i tedeschi. All’annuncio radiofonico segue L’Ammiraglio Brivonesi facendo la la precipitosa fuga del Re e del Go- spola tra le installazioni, seppur sen- verno. Non ci sono ordini chiari. La za ricevere ordini dai comandi su- Nazione e tutto il personale milita- periori italiani, cerca in tutti i modi re che ancora si trova impegnato in di convincere le truppe di aver pa- questa orribile guerra, rimane spiaz- zienza e lasciar passare il persona- zato e confuso. Passata da poco la le Tedesco sino alla Corsica, senza mezzanotte, il Generale Ambrosio, ulteriori scontri, ma gli italiani as- trasmette un fonogramma a tutti i co- serragliati nelle loro posizioni non mandi delle Forze Armate con le se- scono dei punti sensibili della citta- mollano, temono ritorsioni da par- guenti parole: “non prendere inizia- dina tra cui la Palazzina Comando e te dell’ex alleato. La situazione si fa tive di atti ostili contro i germanici” Guardia Vecchia. Un ufficiale tede- sempre più complessa anche perché e subito dopo aggiunse “Ad atti di sco accompagnato da altri due mili- il silenzio della linea di Comando si forza reagire con atti di forza”. tari irrompe nel Circolo Ufficiali e fa sempre più allarmante. Inizia così il periodo più con- decreta lo stato di fermo per gli Am- Il 12 i tedeschi stufi dell’atteg- troverso della storia nazionale che miragli e di tutto il personale presen- giamento da parte “dell’italiano tra- prenderà il nome della “Resistenza”. te nell’Arcipelago. Tutti i militari i- ditore,” chiudono definitivamente il Al Comando Marittimo di La taliani che si trovavano fuori dalle portone dell’Ammiragliato azzeran- Maddalena le ore passano intermi- caserme in quelle ore, vengono fer- do di fatto ogni contatto tra militari nabili. Le notizie che arrivano via te- mati. Due marinai e due carabinieri italiani e ponendo in stato di arresto lefono spesso sono infondate e con- accortosi della situazione si rifugia- l’Ammiraglio. Il comandante Ave- trastanti. Si parla dell’arrivo immi- no in tutta fretta presso il forte Ca- gno, vista la situazione, con gli uf- nente della famiglia Reale, del Cor- miciotto sono: il terralbese Gesuino ficiali del 391° battaglione costiero e po diplomatico e del Comando del- Corrias con il collega marinaio Die- i carabinieri reali preparano un blitz la Squadra Navale, ma nulla è con- go Costa e l’appuntato dei carabinie- per liberare l’ammiraglio e mettere fermato. Solo l’Ammiraglio Berga- ri Salvatore D’Angelo con l’aggiun- in fuga i tedeschi. mini, Capo di Stato Maggiore del- to Giuseppe Melis. Il 13 si scatena l’inferno. Quan- la Marina, con la corazzata Roma e I tedeschi con l’occupazione do i tedeschi tentano di impadronirsi due caccia torpedinieri di scorta (il dell’Arcipelago vogliono imposses- di una motozattera le batterie di di- Vivaldi e il Da Noli) muove da La sarsi delle batterie costiere italiane fesa italiane aprono il fuoco, attivan- Spezia verso l’Arcipelago. per permettere il transito senza osta- do di fatto la reazione nemica. I plo- Alle 9 gli ufficiali superiori si ri- coli dei 30.000 militari teutonici che, toni misti di fanteria, marinai e ca- uniscono al circolo ufficiali per fare dislocati in Sardegna, devono ripara- rabinieri alla guida del Comandante il punto della situazione con gli Am- re sulla vicina Corsica, imbarcando Carlo Avegno, armi in pugno, muo- miragli Brivonesi e Bona. La matti- dai porti di Palau e Santa Teresa di vono per liberare gli ostaggi, coper- nata passa in attesa di ordini chiari. Gallura. ti dalle mitragliatrici del Forte Ca- Poco prima di mezzogiorno, Avvisato dell’occupazione tede- miciotto. Per tutta risposta i tedeschi su alcune motozattere, 500 milita- sca dell’isola, il Comando Navale fanno fuoco di sbarramento cercan- ri tedeschi sbarcano sull’isola e con con l’Ammiraglio Bergamini, dirige do di bloccare l’avanzata degli ita- un’azione fulminea si impadroni- verso l’Asinara, ma alle ore 15, dopo liani. Tiri di mortaio raggiungono il TERRALBA ieri & oggi 33 storia

Forte facendo le prime vittime: tro- vano la morte il nostro compaesano Gesuino Corrias, il sottotenente Ve- ronesi, i carabinieri Giovanni Gallu e Giuseppe Melis, tutti componenti della pattuglia rifugiatasi nel forte il pomeriggio del 9. Alle 13.30 i tedeschi, pressa- ti da ogni parte, chiedono tregua e alle 17.30 l’ammiraglio Brivonesi comandante della piazzaforte di La Maddalena ordina di cessare le osti- lità, i tedeschi si sono arresi. È sta- ta una strage: più di 60 feriti; 24 i- taliani, tra marinai, carabinieri e ci- vili dipendenti dell’Arsenale trovano la morte. Tra essi lo stesso Carlo A- vegno che per la sua audace impresa Inaugurazione del monumento in memoria dei caduti della battaglia di La Maddalena del sarà decorato di Medaglia d’Oro al 9-13 settembre 1943. Valor Militare. Saranno i primi com- “Relazione circa l’avvenuta mor- Rosa. Il fratello della madre, Ange- battenti morti in battaglia per la Re- te dei CC.RR. Gallu Giovanni, Melis lo, fu tra i terralbesi morti durante il sistenza. Giuseppe e marò Corrias Gesuino in primo conflitto mondiale e decorato Il 14 settembre tutti i prigionie- temporanea aggregazione a questo di Medaglia di Bronzo al Valor Mi- ri tedeschi sono liberati e inizia lo gruppo (forte Camiciotto). litare. Gesuino riposa nel cimitero di sgombero dei reparti. La mattina Si attesta che i sottonotati CC.RR. La Maddalena nel mausoleo che ri- del 15 dopo i solenni funerali dei 32 e Marò sono deceduti al loro posto di corda le 24 vittime della prima bat- morti, tutti i tedeschi lasciano defi- combattimento assegnatogli dal co- taglia della Resistenza. Aveva solo nitivamente l’arcipelago. La sera, mandante di questo fortino. Ad ec- 20 anni. La famiglia Corrias, aveva nell’isola di La Maddalena cala un cezione di Gallu Giovanni che dece- un altro figlio in guerra, anch’egli silenzio surreale. deva all’ospedale M.R. dopo qual- marinaio, Angelo (tziu Angellinu) Il 21 settembre, il II capo canno- che ora dal suo ricovero. Si fa altresì classe 1919, anche egli decorato di niere Angelo Bocchi del comando presente che la morte è stata causata Croce al Valor Militare, era imbar- Gruppo M21 comunicava al coman- da bombe di mortaio”. Furono tutti cato sul caccia torpediniere Nicolo- do dell’Arma la morte dei carabinieri decorati di Croce di Guerra la Valor si Da Recco assieme ad altri Terral- Gallu, di Scano Montiferro, e Melis, Militare. besi. di San Vito, e del marinaio aggregato Gesuino era nato a Terralba nel Per ricordare quell’epico scontro il Terralbese Gesuino Corrias: 1923, figlio di Giuseppe e Pilloni il 12 e 13 settembre dell’anno scor- storia 34 TERRALBA ieri & oggi so si è tenuto a La Maddalena l’e- tato organizzatore hanno preso par- vento celebrativo dei 76 anni dall’e- te i familiari dei caduti e i Sindaci vento con l’inaugurazione del Mo- dei loro paesi d’origine, presenti il numento in memoria dei caduti della gonfalone dell’Associazione Nazio- Battaglia di La Maddalena del 9-13 nale Partigiani con il suo Presidente settembre 1943 in località Moneta. e le più alte cariche militari e civi- Il maestoso Monumento, progettato li della Sardegna. Per il caduto Cor- dall’architetto Almo Bramucci, rap- rias erano presenti i nipoti: la signo- presenta sullo sfondo il profilo del ra Antonietta Corrias e il signor Car- Molo Carbone, all’interno dell’ar- lo Putzolu con la moglie, che han- senale militare (bombardato il 10 a- no accompagnato il Gonfalone della prile 1943), in secondo piano la tra- città di Terralba con il Sindaco San- gedia dell’affondamento della nave dro Pili e il Comandante della Poli- corazzata Roma e, davanti le sago- zia Municipale Stefano Dessanai. La me stilizzate di un gruppo di com- cerimonia semplice ma molto com- battenti contro l’esercito hitleriano. movente si è conclusa con una mes- Alla base del monumento sono ri- sa in suffragio dei caduti e la visita portati i nomi dei caduti. al Sacrario presso il Cimitero della dei nostri caduti e dove sono stati re- Alla cerimonia assieme al Comi- Maddalena dove riposano le spoglie si loro gli onori militari. A Terralba per la pandemia del 1918 morirono più di cento persone

irca un secolo fa le nazioni Europee si trovarono ad affrontare un’altra pandemia, nota con il nome di influenza spagnola. Sfogliando il registro cronologico dei casi C di morte ed il registro cronologico delle denunce delle malattie infettive degli anni 1915-1926 si trovano le testimonianze delle morti causate da questa malattia. A Terralba i primi casi si verificarono ad ottobre del 1918, novembre fu’ il mese in cui si registrarono il maggior numero di casi. Fino all’aprile del 1919 morirono più di 100 persone. Ieri come oggi in tutta Italia ai Sindaci fu’ imposto di disporre subito la chiusura del- le scuole; furono abolite le feste patronali; fu proibito di entrare nelle abitazioni dei defun- ti, partecipare alle messe, andare al cimitero per i funerali; radunarsi nei teatri e nei luoghi chiusi tipo osterie, bettole e ritrovi vari. (a cura dell’Archivio storico di Terralba)

I Sindaci: In ricordo dei SIG. SALVATORE TUVERI, dal 1945 al 1946 (no- minato dal Prefetto) sindaci defunti SIG. SEVERINO LAY, dal 1946 al 1952 (primo Sindaco della Repubblica) SIG. EMILIO CUCCU, dal 1952 al 1960 n occasione della ricorrenza di Commemorazio- SIG. FRANCESCO PANI, dal 1960 al 1967 ne dei defunti, l’Amministrazione Comunale, al- SIG.RA EMMA ATZORI, dal 1967 al 1970 e dal I la presenza di Don Massimiliano Giorri, parroco 1972 al 1975 di San Ciriaco, ha ricordato gli ex sindaci di Terral- SIG. JOELE ATZENI, dal 1970 al 1972 ba, deponendo una composizione di fiori sulle tombe SIG. ITALO LOI, nel 1973 e dal 1980 al 1982 dei primi cittadini a partire dal secondo dopo guerra. SIG. ANGELINO FANARI, dal 1975 al 1979

ASSOCIAZIONI 36 TERRALBA ieri & oggi

UN FOCUS SULLE ATTIVITÀ SVOLTE E LE PROSPETTIVE FUTURE Un anno di Madiba a cura del Comitato Madiba Coscienza Civile

l 23 gennaio scorso abbiamo festeggiato il primo nostra cittadina, con particolare riferimento ai lasciti mo- compleanno del Comitato Madiba Coscienza Civile. rali ed etici di nostri illustri concittadini. I Nati sulla scorta del ribrezzo, per l’ennesimo e- Ad un periodo storico in cui pare prevalere la pars de- pisodio di intolleranza e discriminazione nei confronti di struens, e quindi una impostazione mediatica volta solo migranti ospitati nel nostro Paese, ci siamo fortemente a dare forza a messaggi cupi, di livore e di paura, voglia- impegnati in questi mesi, per offrire uno spazio di rifles- mo contrapporre una narrazione che, sebbene faccia fati- sione all’interno della nostra cittadina, che andasse a con- ca ad emergere, sia portatrice di esempi positivi, di soli- trastare il puzzo di barbarie e di quei vocaboli che ritene- darietà e inclusione. vamo cancellati dai registri linguistici ma di cui consta- Crediamo fermamente nel fatto che non esistano solu- tiamo purtroppo un riaffiorare continuo nel dibattito pub- zioni semplici ed insieme semplicistiche per affrontare le blico. diverse crisi che attraversano le nostre società, per questo Abbiamo iniziato un percorso che punta ad alimen- riteniamo indispensabili tutti quegli apporti che contribu- tare il confronto all’interno della cittadina, lavorando su iscano ad innescare percorsi di analisi e approfondimenti, più piani di comunicazione, spaziando dai temi sociali partendo da un linguaggio chiaro e comprensibile, coin- e culturali a quelli che toccano la memoria storica della volgendo un pubblico quanto più ampio possibile.

“Antimafia chi anni fa dopo la scomparsa di sua lo nel fango e in altre vesti che can- madre e impegnata anch’essa, su un cellano o nicchiano quello che era e e giustizia sociale” piano diverso, nella sensibilizzazio- voleva essere. Peppino fu giornalista Seguendo questi intendimenti ne e nel contrasto alla criminalità or- (prima sulla carta stampata e poi in abbiamo aperto immediatamente al ganizzata. radio), fu un militante politico (pri- mondo della scuola e il 7 ottobre, in Durante la mattinata Impastato ci ma del PSIUP, poi di Lotta Conti- collaborazione con l’ISS De Castro ha raccontato, attraverso la vicenda nua e infine di Democrazia Proleta- di Terralba e la Biblioteca Gramscia- esemplare di un gruppo di ragazzi si- ria) e fu anche un artista e un poeta. na Onlus di Villaverde, siamo stati ciliani degli anni sessanta e settan- Ma fu soprattutto un acuto osserva- promotori di un incontro con gli stu- ta, la lotta quo- tore del mutamento del DNA di Co- denti sul tema “antimafia e giustizia tidiana a que- sa Nostra, che proprio in quel perio- sociale”. Il dibattito, incentrato prin- sto fenomeno, do da mafia rurale si faceva urbana. cipalmente sulla figura di Peppino che la narra- Erano gli anni in cui i mafiosi smi- Impastato, ha preso le mosse dalle zione polizie- sero di dominare solo le campagne parole del fratello Giovanni e dal suo sca e giudizia- e cominciarono a guardare alla cit- libro “Oltre i cento passi”. Giovan- ria non sempre tà. Fino ad allora era tutta questio- ni è tra i soci più attivi del “Centro ci permetto- ne di furti di bestiame, di minacce e siciliano di documentazione”, il pri- no di cogliere violenze ai contadini che chiedeva- mo centro studi sulla mafia sorto in appieno. Una no la riforma agraria, di regolamen- Italia nel 1977 per opera di Umberto storia che parte ti di conti su pascoli e acque. Da al- Santino e Anna Puglisi. Il Centro ha dalla presa di coscienza del fratello lora cominciarono il traffico di dro- organizzato nel 1979 la prima mani- Peppino e dalla fondazione di Radio ga, lo sfruttamento della prostituzio- festazione in Italia contro la mafia e, Aut a Cinisi. In questi ultimi anni, ne, il pizzo imposto ai negozi: tutti nel maggio 1980, a due anni dall’o- per merito e/o colpa del film “I cen- soldi che dovevano servire a parteci- micidio di Peppino, si è formalmen- to passi” di Marco Tullio Giorda- pare da protagonisti alla speculazio- te costituito come associazione cul- na, si è creata un’icona mainstream ne edilizia. Una fase che, come sap- turale ed è stato a lui intitolato. Inol- che non sempre coincide col Peppi- piamo, si è perpetuata fino ai giorni tre Giovanni è tra i fondatori di “Ca- no reale. Si sottolineano iniziative nostri ma che, oggi come ieri, trova sa Memoria Felicia e Peppino Im- in cui lui viene presentato come un sempre più consapevolezze, legalità pastato”, associazione fondata po- chierichetto della legalità, un ange- & giustizia sociale sulla sua strada. TERRALBA ieri & oggi 37 ASSOCIAZIONI

Emilio Cuccu, sindaco di Terralba e senatore della Repubblica ello stesso mese di ottobre, esattamente il gior- mania di moda contro le popolazioni arretrate del Meridio- no 26, Madiba ha ricordato il professore Emi- ne d’Italia”. N lio Cuccu. La conferenza coordinata da Gesu- Nell’ambito dei diritti e del lavoro si muove anche il rac- ino Loi ha visto una folta partecipazione pubblica e il conto di Ada Maria Lai. La professoressa ha descritto il coinvolgimento di Maria Carmela Soru, movimento di protesta dei pescatori di Mar- dell’Università di Cagliari, Ada Maria Lai ceddì desiderosi di eliminare i diritti esclu- e Marco Pani. I relatori hanno offerto un sivi di pesca in mano alla famiglia Castol- quadro dell’attività amministrativa e po- di. Così, fra il 1952 e il 1954, ha racconta- litica di Cuccu, prima in qualità di sinda- to il tentativo dell’allora sindaco di Terralba co di Terralba e poi come rappresentante Cuccu di porsi come mediatore delle parti in delle istituzioni politiche a vari livelli, fi- conflitto: da una parte i pescatori e dall’al- no al raggiungimento della massima carica tra il concessionario del diritto di pesca. La senatoriale degli anni 1968-72. Un perio- professoressa si è poi soffermata sulle vicen- do storico di trenta anni complesso e ar- de che hanno portato i pescatori a occupare ticolato, così come complessa e articolata il compendio ittico di Marceddì nel biennio sembra la figura del professore di Terralba, 1956-57 e nel 1960. Una narrazione che si sempre combattuto fra l’ideale politico di sposta sul piano socio-economico a descri- una società più egualitaria e la concreta esigenza di rag- vere le condizioni in cui erano costretti a operare i lavoratori giungere tale obiettivo con gli strumenti del confronto del mare, trattati alla stregua dei servi della gleba. democratico. Infine, il terzo intervento, quello di Marco Pani, che La professoressa Maria Carmela Soru ha messo in e- ha cercato di raccontare l’uomo Emilio Cuccu: le sfumatu- videnza la militanza socialista del professore come volontà re caratteriali, l’erudita cultura di derivazione illuminista, di ricostruire, sulla scia di un altro insigne socialista Feli- l’attivismo politico legato alla realtà delle cose che non tra- ce Porcella, un tessuto sociale alla cui base stesse una co- disce una certa origine e vocazione contadina. Un riformi- scienza di classe combattiva e propositiva, espressione dei smo illuminato, democratico e socialista che si arricchisce tempi nuovi. E i temi non potevano che essere “quelli atti- col tempo di contenuti marxisti e leninisti. Ma anche un nenti alla questione sociale: lavoro, occupazione, istruzio- substrato libertario e irrequieto che lo rende allergico alla ne, servizi primari”. Argomenti ripresi e approfonditi anche disciplina di partito. Un modo di agire che, da una parte, alla luce dall’esperienza parlamentare degli anni 1968 e 72. ne comprometterà il futuro politico, ma, dall’altra, lo ren- Anni in cui il senatore Cuccu è membro della Commissio- derà orgogliosamente unico. Una voce fuori dal coro, una ne d’inchiesta sul banditismo in Sardegna. Anche in questa mente pensante, un aristocratico della cultura, un elitario, occasione non sono mancate originali riflessioni sulle con- come d’altronde Emilio Cuccu è sempre stato sotto ogni dizioni socio-economiche dell’isola e critiche sulla “mito- punto di vista. Le dipendenze da alcool, droga e gioco d’azzardo

n chiusura d’anno, sabato 7 di- sono seguiti quattro interventi. Il pri- cembre, si è svolta la conferen- mo, a cura della nostra socia Maria I za sul tema delle dipendenze da Laura Dessì, ha affrontato l’aspetto alcool, droga e gioco d’azzardo. L’e- neuro-scientifico della questione con vento si è aperto con la proiezione un’analisi dei principali meccanismi del corto animato intitolato “Nug- neurologici coinvolti nell’instaurar- gets” dell’animatore tedesco Andre- si di una dipendenza. Dal “Centro as Hykade, che racconta in maniera di Cagliari per il trattamento dei di- efficace, attraverso la storia di un uc- sturbi psichiatrici correlati ad al- cellino, cosa comportino le dipen- cool e gioco d’azzardo patologico” denze, qualunque esse siano: un in- sono invece intervenute le Dottores- ziale momento di effimera euforia se Valeria Deiana e Anastasia Co- cui segue, inevitabile, la caduta. Di rona. La prima ha parlato di gioco volta in volta l’eccitazione si riduce d’azzardo e di quanto nella rete so- e il crollo diventa sempre più rovi- ciosanitaria siano necessarie azioni noso, cupo e inarrestabile. Ad esso che tengano conto della specificità associazioni 38 TERRALBA ieri & oggi del disturbo. La Dottoressa Corona socializzazione per i ragazzi stessi. ci vuole performanti e di successo, invece ha trattato il tema della Pe- L’ultimo intervento è stato quello dei la reale difficoltà a trovare il pro- er Education, una strategia educati- responsabili locali dell’Arcat Sarde- prio posto nel mondo non sempre è va innovativa che sposta la centralità gna, che hanno raccontato l’attività contemplata con la giusta prospetti- del ruolo pedagogico dagli adulti ai dei Cat sul nostro territorio e la loro va. Diventa quindi vitale sottolinea- coetanei e in cui gli adolescenti di- opera di promozione alla salute e di re che nessuno può e deve ergersi a ventano risorsa preziosa. A seguire sensibilizzazione ai problemi alcol giudice perché nessuno può sapere Don Angelo Pittau, che ha incen- correlati, con la necessità e l’impor- quanto ogni vicenda sia impregna- trato il suo discorso sulle lacune e- tanza di affrontarli in un clima di non ta di fatiche e sofferenza. Vogliamo ducative del sistema scolastico e di giudizio, solidarietà, condivisione e pensare che oltre le dipendenze ci quello familiare, e sulle conseguenze crescita. sono le persone con le loro vite, le negative della mancanza di luoghi di In una società come la nostra che loro scelte e i loro diritti.

lizzazione sul tema per raggiungere l’obiettivo di affer- Revoca cittadinanza mare che Terralba non si sente onorata di avere concit- a Mussolini tadini del genere, e a riguardo, un primo mattoncino lo abbiamo posto in occasione del 75esimo anniversario Carica di emozione è stata poi la serata del 19 dicem- dell’uccisione del partigiano terralbese Gesuino Manca. bre, quando il nostro Comitato ha avuto l’onore di poter A febbraio 2020, con un manifesto necrologico affis- esporre in Consiglio Comunale, davanti ad una nutrita so in tutto il paese, che riportava anche la sua ultima let- platea, la relazione storica che ha espli- tera alla moglie Fides e alla piccola Ro- citato i contenuti e le motivazioni del- sanna, abbiamo voluto ricordare il suo la petizione popolare volta a richiede- sacrificio e quello dei suoi compagni di re la revoca della cittadinanza onoraria resistenza, trucidati da mano nazifasci- del nostro Comune, attribuita durante il sta a Udine, la mattina dell’11 febbra- ventennio a Benito Mussolini e al Gen. io 1945. Asclepia Gandolfo. Oltre al presidio di questo filone sto- La nostra battaglia, supportata con rico infine, il nuovo anno sarà quello una toccante lettera anche dalla Sena- dell’apertura a tutti i sostenitori del no- trice a vita Liliana Segre, non ha trova- stro comitato, attraverso un vero e pro- to purtroppo l’accoglimento sperato, la- prio tesseramento e una campagna di a- sciando l’amaro in bocca per l’occasio- desioni, per allargare sempre di più l’o- ne mancata di ristabilire una vera con- rizzonte tematico e coinvolgere più per- sapevolezza del nostro passato, com- sone possibili nella semina di un’idea preso quello più recente riguardante la storia della boni- plurale di cittadinanza attiva. fica e i soprusi subiti dal regime fascista. Invitiamo pertanto tutti, a seguire le nostre iniziative Continueremo certamente la nostra opera di sensibi- sulla pagina facebook Madiba Coscienza Civile. TERRALBA ieri & oggi 39 storia

GESUINO MANCA Nel 75° anno del sacrificio del Partigiano Figaro di Gesuino Loi

“Udine 10 febbraio 1945 Io muoio giovane ma nella serenità del Signore, ras- segnato, contento e sereno. Mia carissima moglie, oggi sono stato condannato a Tieni conto di questa mia lettera fino all’ultimo respi- morte. ro della tua vita. Io del male non ne ho fatto a nessuno; se qualcuno Quando ti sarà possibile, portami un mazzo di fiori e crede che gliene abbia fatto, mi perdoni. io ti sarò presente e risentirò la tua cara voce. Io ho sempre sperato e pregato il Signore, e anche tu Mando in questo momento estremo particolarmente pregalo per me. a te e alla bambina una moltitudine di baci, grandi Prega Dio che la nostra bambina cresca buona e sana, come la terra e il mare. e che ricordi sempre il suo papà che le voleva tanto Addio Fides! bene come a sua mamma e alla nonna e a tutti i fami- Fatti coraggio. liari. Tuo sempre. (Gesuino) Fides mia carissima, quando ti sarà possibile farai P.s. Tutti i compagni di Cavasso seguono la mia stes- sapere ai miei cari il mio destino. sa sorte.”

estensore di Gli autori della fucilazione erano ancora vivi i genitori: Felice e Giu- questa ulti- i repubblichini di Mussolini che ave- seppina, e le sorelline: Natalina, Fi- L’ ma e stra- vano chiesto ai nazisti l’onore di es- lomena e Livia che diventerà suora ziante lettera, indi- sere loro a uccidere i combattenti per della Divina Provvidenza, e i fratelli rizzata alle sue amate la Democrazia. E i nazisti avevano Onorio, Virgilio e Mario e abitavano moglie e figlia, con ceduto ai fascisti la vergognosa e fe- nel rione di Santa Maria (la loro casa un tenero pensiero roce impresa. aveva due entrate: una da via Giulio anche per gli altri famigliari, verrà I cadaveri dei poveri fucilati ver- Cesare, quello principale, e il retro fucilato poche ore dopo, alle prime ranno lasciati sul posto, a monito di da via Mazzini). ore del mattino dell’11 febbraio di chi passava, custoditi da un questu- E per un’istante, nella lettera, 75 anni fa, prima dell’alba, nel lato rino armato. E dopo il monito, l’uf- si riaffaccia in lui il bambino di un esterno del muro del cimitero di U- ficiale nazista che aveva comandato tempo: manda una moltitudine di ba- dine, unitamente ad altri combattenti il plotone fascista, dirà al cappellano ci grandi come la terra alla moglie e per le libertà democratiche. del cimitero: “Portate via quella ro- alla figlioletta. La scena della fucilazione sarà il- ba”. Incoraggia Fides: fatti coraggio! luminata dai freddi fari del postale Dalla lettera traspare la fede re- Aveva sposato il 7 ottobre 1942, che aveva trasportato gli infelici mo- ligiosa del condannato: per le offe- a Cavasso Nuovo (Udine), una ra- rituri dalle carceri di Udine, da dove se fatte chiede perdono; ha sempre gazza di padre fiorentino e madre di erano stati prelevati, fino al cimitero, pregato Dio e chiede alla moglie di Cavasso Nuovo: Fides Martinelli, luogo del massacro. pregarLo per lui e per la loro figlia; nata a Firenze nel 1925. Il povero autista, un certo Snide- è consapevole di dover morire e vi- Dal loro amore era nata una bam- ro, prelevato da casa nottetempo dai ve le ultime ore con serenità cristia- bina, chiamata Rosanna. fascisti e obbligato a condurre il pul- na, rassegnato al suo tragico destino; Gesuino Manca era diventato lman, sentirà i condannati cantare invita la moglie a portare sulla sua partigiano nell’agosto del 1944, as- con animo calmo e sereno l’inno di tomba un mazzo di fiori così da poter sumendo il nome di battaglia di Fi- Mameli e continueranno a cantarlo risentire la sua cara voce. garo, per liberare l’Italia dall’occu- anche quando verranno falciati dal Chiede alla moglie di far cono- pazione nazista e combattere il regi- piombo criminale. scere ai suoi cari la sua sorte. Erano me di Mussolini che strangolava da storia 40 TERRALBA ieri & oggi tempo le Libertà basilari dei cittadini (Ettore), Bruno Parmesan (Venezia), superiori lo descrivono come milita- e umiliava la dignità umana, facendo Giovanni Zambon ( Vico), Maroel- re:” serio, attivo, elemento di asso- anche precipitare la Nazione nel ba- li Giovanni, e nove partigiani della luta fiducia e di sicuro rendimento”. ratro della guerra: sognava per tutti Brigata Garibaldi: Carlo Bernardon Dopo l’8 settembre 1943, giorno un mondo migliore, di solidarietà, di (Silo), Reno Bernardon (Dolo), Fer- del dissolvimento dello Stato italia- giustizia sociale, di riscatto dalle an- dinando Lovisa (Guerra), Pietro Do- no (il governo del re era scappato a gherie nazifasciste e dall’odio che a- vigo (Fulmine), Gino Zambon (Ga- Brindisi, senza dare ordini precisi ai vevano seminato nel mondo. ribaldi), Giordano Attilio, Juri Li- militari), si sentirà sciolto da vincoli Ricopriva l’incarico di Commis- no, Stabile Renato, Tomasso Ubal- militari come la gran parte dei solda- sario di compagnia e cioè l’equiva- do. Tre fucilati erano civili incarce- ti italiani abbandonati dai superiori. lente di sottotenente nell’esercito re- rati con diversi pretesti i loro nomi Andrà ad abitare a Cavasso Nuo- golare. Apparteneva alla prima di- erano: Chiene Antonio, Clede Luigi vo (Pordenone) dove c’era la sua a- visione partigiana “Osoppo-Friuli” e Dovigo Pietro. I partigiani Reno e mata e giovane moglie e dove nasce- -battaglione Val di Meduna-, di ispi- Osvaldo Bernardon erano fratelli. rà la figlia Rosanna e li intraprende- razione cattolica Cristiana e per que- Il Partigiano Gesuino Manca e- rà la via della Resistenza, fino al suo sto motivo politico i suoi aderenti e- rano chiamati “partigiani bianchi”. Aveva partecipato ad operazioni belliche contro i nazifascisti, i qua- li erano affiancati anche dai fascisti cosacchi, presenti nel friulano. A Ot- tobre del 1944, dopo aver sostenuto un lungo e difficile conflitto a fuoco sul Monte Rest , dove qualche par- tigiano moriva, era riuscito assieme agli altri compagni a sottrarsi alla morte e alla cattura. Sospettato di essere un partigia- no, veniva arrestato dai nazifascisti, a seguito di un rastrellamento fatto a Cavasso Nuovo verso la fine del 1944/inizio ’45, e tradotto nelle car- ceri di Udine. E con lui erano sta- ti arrestati diversi suoi compagni di lotta ed è per questo che nella lettera dirà che i compagni di Cavasso se- guono la sua stessa sorte. ra nato a Terralba il 3 marzo 1917.Il tragico e drammatico epilogo nel Il 7 febbraio 1945, un comman- padre al tempo era soldato al fronte muro di cinta del cimitero di Udi- do partigiano assaltava le carceri di per la guerra del 1915/18. Egli aveva ne, dove oggi c’è una lapide dicente: Udine, liberando molti prigionieri e fatto cinque anni di scuole elemen- “Contro questo muro – la sanguina- uccidendo due guardie. tari, in maniere proficua, e poi si e- ria ferocia nazifascista – sprezzante I nazisti per rappresaglia decreta- ra dedicato a lavorare in campagna e delle eterne leggi di Giustizia – o- vano la condanna a morte di 25 pri- al mare; era stato arruolato nell’eser- staggi tratti dal carcere – all’alba gionieri, due dei quali venivano gra- cito italiano a maggio del 1938, nel dell’11 febbraio 1945 – per selvag- ziati per le suppliche del Vescovo di corpo dei bersaglieri, raggiungendo gia rappresaglia spense.” E sotto i Udine. il grado di sergente nel 1943. Rien- nomi dei fucilati. Assieme a Figaro venivano fuci- trerà a Terralba per una licenza nel La figlia Rosanna morirà poco lati altri dieci della stessa brigata: il 1939, e sarà l’ultima volta che rive- tempo dopo l’uccisione del padre. comandante del battaglione Luciano drà la sua famiglia di origine. Ripar- Il nome, il coraggio e il sacrificio Pradolin (Goffredo), Vincenzo Pon- tito a fine licenza, partecipava alla del partigiano Figaro sono scolpiti tello (Fulmine), Osvaldo Petrucco guerra combattuta nel fronte greco/ nelle fondamenta della Democrazia: (Scarpa), Osvaldo Bernardon (Aqui- albanese tra il 1940 e il 41. Rientrato egli è stato ucciso dai nemici delle la), Enzo Serena (Julia), Francesco nella Penisola nel 1941, verrà invia- Libertà e dei principi fondanti la no- Lovisa (Terribile), Fortunato Maral- to prima a Siena e poi in Piemonte, stra Costituzione. Il suo corpo riposa do (Uragano), Michele Bernardon a Brà. In un rapporto del 1943 i suoi nel sacrario del comune di Cavasso TERRALBA ieri & oggi 41 storia

Nuovo, seppellito assieme agli altri Ritrovati i luoghi 11 Partigiani di Cavasso Nuovo fu- di sepoltura di 13 cilati con lui. soldati terralbesi Il Comune di Terralba, verso gli anni 50/60, ha intitolato a Gesuino erralba ritrova tredici suoi ca- Manca la via che porta all’uscita di duti durante la prima guer- Terralba, verso Arcidano/Guspini e T ra mondiale grazie al lavoro che prima era denominata via Gu- di Tino Melis, le cui ricerche storiche spini. e archivistiche, militari e geografiche, I nipoti di Figaro sono le figlie hanno consentito la scoperta e la ri- del fratello Mario (Giuliana e Pina) e costruzione di pagine importanti della della sorella Natalina sposata in vita storia delle comunità del territorio. con Tiddia (Annapaola, Giampietro, Le ricerche dello studioso, ex sindaco Felice e Giuliano). Gesuino Manca di , sono state presentate era cugino dei Manca pescatori, figli in una conferenza coordinata dallo sto- di Cornelio, (Livio, Felice, Ignazio, rico Gesuino Loi e promossa dall’Am- Pietro e sorelle) e dei Craba/Loddo ministrazione comunale in collabora- e Marongiu di (Vincenzo ed zione con il comitato Madiba. Emilio, ora ultranovantenni, e Marco tesia e disponibilità. Ringrazio prof. Grazie ai lavori di Tino Melis, sono sta- Virgilio, venuto a mancare nel 2012) Felice Murgia per quanto mi ha fat- ti scoperti i luoghi di sepoltura di Car- discendenti della zia Eugenia Man- to avere. Ringrazio pure la prof.ssa mine Concu, Albino Corona, Felicino ca, trasferitasi da giovinetta prima a Graziella Zanon, consigliere comu- Demontis, Carmine Dessì, Emilio Des- e poi ad Ollastra, sposan- nale di Cavasso Nuovo, per la cor- sì, Giuseppe Diana, Giuseppe Frongia, dosi tre volte: prima con Craba, poi tese e proficua collaborazione accor- Pietrino Mura, Salvatore Pilloni, Pao- con Marongiu e da ultimo con Pal- datami e per le foto inviatemi. lino Porta, Salvatore Scanu, Giovanni mas e quest’ultimo matrimonio non La lettera di Gesuino Manca Fi- Battista Serra e Antonio Vargiu. ha avuto discendenza. garo è pubblicata in tutti i testi che I dati biografici su Gesuino Man- riportano le ultime lettere dei con- ca sono stati tratti dal suo foglio ma- dannati a morte dai nazifascisti e tricolare, da documenti conservati merita di essere conosciuta e com- dall’Ass.ni partigiani di Udine e dal mentata anche per la sua semplice libro “la battaglia di monte Rest” di e straordinaria testimonianza di Co- Roberto Tirelli, che ringrazio per a- raggio, Serenità, Amore ed Affetto. vermene fatto avere copia. Qualche La signora Fides Martinelli, cir- dato biografico/famigliare l’ho potu- condata dall’affetto dei suoi fami- to aggiungere anche grazie ai ricordi gliari, abita tutt’oggi nel Friuli e fa del signor Emilio Corona, suo vici- sempre ornare di fiori le tombe di no di casa, e che ringrazio per la cor- Gesuino e Rosanna.

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MANIS LUANA - VIA MILANO MILANO,, 87 - CAGLIARI 87 - CAGLIARI P MANIS P. PAOLO

MANIS P. PAOLOU - CORSO TRINITÀ, 53 - SASSARI O CORSO TRINITÀ, 53 - SASSARI GROUP R

ABIS CLAUDIAG - VIA G. MANCA, 81 -ABIS TERRALBA CLAUDIA VIA G. MANCA, 81 - TERRALBAGROUP ABIS DANIELA - SAN SPERATEABIS (CA) DANIELA MONTECARLO SALA SLOT - VIA MARCEDDÌ,SAN 103SPERATE - TERRALBA (CA) MONTECARLO SALA SLOT MONTECARLO SALAVIA SLO MARCEDDÌ,T - CORSO TRINITÀ, 103 66 - TERRALBATERRALBA MONTECARLO SALA SLOMONTECARLOT - VIA MILANO, 97 - CAGLIARISALA SLOT CORSO TRINITÀ, 66 - TERRALBA MONTECARLO SALA SLOT VIA MILANO, 97 - CAGLIARI LA MEMORIA 42 TERRALBA ieri & oggi

LA STORIA DEL GIOVANE AVIERE TERRALBESE TRUCIDATO DAI TEDESCHI NEL 1943 Efisio Piras e i martiri di Sutri di Giovanni Davide Piras

a bambi- la “Banda Buratti” aveva fatto la sua no passavo comparsa sui monti Cimini proprio Dmolto tempo nel mese di settembre. I sardi - che a casa di mia nonna. alla storia sono erroneamente passati Nell’anticamera del per essere dei sempliciotti - non era- soggiorno era appe- no tutti degli sprovveduti, molti in- sa una vecchia foto in bianco e nero fatti erano combattenti con specifi- che ritraeva un monumento pirami- cità ben precise: tattici, fucilieri, ra- dale. Dentro il vetro incastonato nel- daristi, guastatori, meccanici, piloti, la cornice di legno si esibiva anche artificieri, assaltatori e paracaduti- una lista ingiallita battuta a macchi- sti. Sfruttando le loro competenze e na. Ne ero affascinato. Mi arrampi- guidati da Rinaldo Zuddas di Sarda- cavo sopra una sedia a leggere quei ra - detto “Pizzo” e riconosciuto dai venti nomi. Tra questi figurava un compagni come leader indiscusso - certo Efisio Piras che non conosce- cominciarono a progettare ed ese- vo. Una mattina chiesi a mia non- guire agguati notturni contro i tede- na chi fosse. Lei salì in mansarda e Efisio Piras. schi. Durante il giorno, per non dare tornò con un faldone. La prima pa- nell’occhio, i sardi davano una ma- gina arrecava un simbolo che lei mi no alle famiglie che li ospitavano: si spiegò essere distintivo della Regia con la Divisione Sassari e i Granatie- arrangiavano da pastori, da muratori, Aeronautica. E raccontò la vicenda ri di Sardegna – inviati nei pressi di da falegnami, da spaccalegna. Dalla dell’aviere Efisio Piras, mio prozio e Roma proprio in vista dell’Armisti- loro parte c’erano tre ragazzi capra- fratello di mio nonno Giovanni Piras zio, la tratta ferroviaria Orte-Civita- nichesi con i quali i sardi intessero- morto un anno prima che io nascessi. vecchia offriva la possibilità di rag- no un forte legame, questi erano Sal- Questa storia me la sono portata nel giungere Civitavecchia per imbar- vatore Alessi, Antemio Baldi e Vir- cuore fino all’età adulta. Sentivo che carsi per la Sardegna. Molti furono gilio Andreotti. Anche il podestà di dovevo approfondire i fatti. E così, costretti a lavorare per i tedeschi alla Capranica Giuseppe Cherubini cal- qualche anno fa, in collaborazione costruzione degli aeroporti di prima deggiava l’attività dei militari sardi, col comune di Sutri, ho cominciato linea. Efisio Piras e i compagni fug- a tal punto da agevolare la produzio- le ricerche che mi hanno portato a ri- girono e si diedero alla macchia. Ma ne di documenti fasulli che mante- costruire l’intera epopea. una volta a Civitavecchia, impossi- nessero ignota la loro reale identi- Quando ci fu l’annuncio del ge- bilitati a imbarcarsi a causa delle mi- tà. In quei giorni, padre Luciano U- nerale Badoglio - alle 19.45 dell’8 tragliatrici dei tedeschi, tornarono sai, un sacerdote saveriano di origi- settembre del 1943 – Efisio Piras verso Orte e si rifugiarono presso le ne sarda – San Gavino Monreale – e altri 17 militari sardi, tutti poco generose famiglie di Sutri, Caprani- si fece vivo nella Tuscia. Egli era un più che ventenni, appresero la noti- ca, Bassano Romano, Ronciglione, combattente decorato del 31° Reggi- zia dal grande altoparlante della ra- spingendosi fino ai confini del vi- mento Guastatori. Il sacerdote ave- dio del Caffè Mantrici di Capranica. terbese. La maggior parte si stabilì va il desiderio di ricostruire un batta- Tutto l’alto Lazio era controllato dai presso due aziende agricole nelle pe- glione composto da soli combattenti tedeschi. Il Regio Esercito e la Re- riferie di Sutri e Capranica: gli Spe- sardi e intitolarlo “Volontari di Sar- gia Aeronautica italiani, dall’annun- ranza – di origine ebrea – e i Porta, degna - Giovanni Maria Angioy”, in cio di Badoglio impiegarono appena famiglia nobile. I giovani dormivano onore del rivoluzionario sardo. L’an- tre giorni a sgretolarsi senza più da- in un capannone nel quale nasconde- nuncio della costituenda armata sar- re ordini ai soldati abbandonati al lo- vano armi e granate. Trovarono da da venne dato sui giornali, via radio, ro destino. Per molti giovani arriva- subito il sostegno della popolazio- dai banditori. Il clamore della vicen- ti dai vari fronti d’Europa - in par- ne che a sua volta si era organizza- da attirò nella Tuscia una nuova on- ticolare avieri sardi o della fanteria ta dando vita alla propria resistenza: data di militari sardi che il 1 ottobre TERRALBA ieri & oggi 43 LA MEMORIA

1943 si ritrovarono nel centro milita- Fiammanti di prodigo amor patrio re di Capranica. Padre Usai fece un Avversari della odiosa lungo discorso sul patriottismo sardo Invasione barbarica teutonica ma in realtà mentiva. Egli, per con- Qui sotto il cielo in lacrime to di Barracu, sottosegretario R.S.I., Il 17 novembre 1943 stava cercando uomini per il Duce da Versarono il loro sangue destinare alla neonata Repubblica di 18 martiri della libertà Salò. Efisio Piras e gli amici ci casca- Sutri rono e si trasferirono a Roma, nella Generosa memore caserma della Lungara, dove trovaro- Sospinta da fraterno no ad attenderli il comandante Bar- Ideale d’amore tolomeo Fronteddu, dorgalese, tenen- Questo monumento te nella Grande guerra divenuto po- Vegliato dagli angeli polare per aver seguitato a combat- Baciato dal sole tere nonostante l’amputazione di un Innalzava alla memoria braccio. Dopo pochi giorni capirono Delle care vittime. di essere stati ingannati e fuggirono. furono caricati sopra 2 autocarri. Nel- I sardi si rifugiarono ancora nella Tu- la strada che da Sutri porta a Bassano scia. In poche settimane abbattero- Romano - in zona Montefosco - fu- no 20 autocarri tedeschi della Weh- rono fatti scendere e mitragliati alle Lo farò io per lui, prima o poi, in rmacht nei dintorni di Monterosi. Le spalle. Si salvò solo Rinaldo Zuddas. occasione della celebrazione com- SS controllavano minuziosamente la Quattro giorni dopo furono giustiziati memorativa che tutti gli anni si svol- zona ma senza riuscire a contenere la nel forte di Bracciano anche Virgilio ge proprio a Sutri. Ovviamente non furia distruttiva dei sardi. Padre Usai Andreotti e Antemio Balbi. Mio non- ho mai conosciuto mio prozio Efisio provò a farli rientrare nei ranghi ma no Giovanni è morto sognando di an- Piras, ma attraverso i racconti del- fu insultato e cacciato via. Il religioso dare un giorno a deporre un fiore sul- la mia famiglia lui è sempre qui con autorizzò quindi il rastrellamento. La la tomba di suo fratello nel cimitero me, a rendermi orgoglioso di ciò che mattina del 14 novembre del 1943, monumentale di Sutri, davanti a que- fecero lui e i suoi compagni per la il capranichese Virgilio Andreotti fu ste parole incise sulla pietra: nostra libertà. raggirato da Mario Manetti, un inter- prete che lavorava per i tedeschi, e in- genuamente si lasciò scappare alcune informazioni. Salvatore Alessi e An- temio Baldi furono arrestati poco do- La lista completa dell’eccidio avvenuto po e condotti assieme a Virgilio An- dreotti al Forte di Bracciano. Lì fu- nel bosco di Montefosco nel 17 rono torturati dalle SS fino a quando novembre 1943 è la seguente: Alessi - sotto minaccia di uccisione Barcellona Piero (Oristano) Mezzettieri Giovanni (Ploaghe) della sua famiglia – confessò i luo- Canu Giuseppe (Dorgali) Mulas Giovanni (Ploaghe) ghi nei quali si nascondevano i sar- Coni Emilio (Ales) Pilu Gavino (Ploaghe) di. All’alba di mercoledì 17 novem- Contini Piero (Oristano) Pinna Sebastiano (Osidda) bre 1943 i tedeschi cominciarono a Cossiga Salvatore (Ploaghe) Piras Efisio (Oristano-Iglesias) battere il territorio. Catturarono tut- De Roma Giuseppe (Osidda) Riu Giuseppe (?) ti i sardi che vennero condotti prima Manca Francesco (?) Sopravvissuto Zuddas Rinaldo all’ospedale civile e poi alla Casa del Manca Salvatore (?) (Sardara) Fascio di Capranica assieme a Salva- Me’ Giovanni (Ploaghe) Civile ucciso Salvatore Alessi (Ca- tore Alessi che non collaborava. Per Meloni Salvatore (?) pranica) fortunate coincidenze, alcuni milita- Mereu Pasqualino (Oristano) ri sardi scamparono al rastrellamen- to, questi erano Filippo Ezzi di Usini, Antonio Francesco Masala, Baingio Civili uccisi il 21 novembre a Pirastru, Francesco Pulina e Baingio Masia, tutti di Ploaghe. Nonostante Bracciano: le suppliche del podestà Cherubini Andreotti Virgilio (Capranica) Baldi Antemio (Capranica) e dell’arciprete Micheli, i 19 ragazzi storie del passato 44 TERRALBA ieri & oggi

IL MATRIMONIO TRA IL CHIRURGO EFISIO LAI ED EFISIA SANNA Promessi sposi a Terralba di Alessandro Rosas

edici gennaio Durante la messa domenicale due ragazzi si inginocchiano 1846, un ve- sull’altare e si dichiarano marito e moglie davanti al parroco. Snerdì d’inver- Ma il matrimonio è clandestino perché non si rispetta il diritto no, Regno di Sarde- canonico e manca l’assenso del padre. gna, Italia preunitaria. Terralba contava allo- ra poco più di 3000 messi sposi” non vollero seguire il abitanti. Come in ogni paese la vita diritto canonico?! pubblica si svolgeva principalmente Ma torniamo a quella mattina nel centro paesano. Qui era la parroc- del 16 gennaio 1846. Nel piazzale i chia di San Pietro, allora interessata fedeli iniziavano ad entrare in chie- dai primi lavori di ampliamento. Ol- sa. Tra questi, separati per non dare tre alla Cattedrale nei pressi si trova- nell’occhio, anche i “promessi spo- va l’Oratorio delle Anime, che al suo si”: il chirurgo Efisio Lai, di 25 anni, interno accoglieva anche una scuola figlio del fu Pietro e la futura moglie, normale; non lontano il cimitero. La Efisia Sanna, di 23 anni, figlia del fu nostra storia inizia in questa piazza. Sisinnio, entrambi di Terralba. La giornata fu scossa da un av- La loro storia d’amore in paese venimento inusuale: un matrimonio era mormorata e nota a tutti, anche al a sorpresa! Due ragazzi si dichiara- parroco, in quanto vivevano da più rono marito e moglie davanti a su di un anno sotto lo stesso tetto. vicariu, il parroco, durante la cele- brazione della messa. La scena del matrimonio Il matrimonio clandestino era un Il diritto canonico prevedeva, tra L’emozione dei due in quei mo- reato grave e poteva portare conse- le varie cose, la pubblicizzazione del menti doveva essere alle stelle: ol- guenze spiacevoli per gli sposi. Allo- futuro matrimonio in chiesa. Il par- tre ad unirsi come marito e moglie ra nel Regno di Sardegna il matrimo- roco lo preannunciava nella messa avrebbero coronato finalmente il nio religioso, disciplinato dal diritto per tre volte in tre giorni festivi non loro sogno e risanato una situazione canonico, aveva il pieno riconosci- consecutivi, per consentire ai pre- “precaria”. Certo, avevano scelto una mento civile: la Chiesa cattolica re- senti in chiesa di rivelare fatti che in strada piena di insidie e insicura. Pri- golamentava l’istituto. qualche modo erano di impedimento ma di entrare in chiesa Efisio fu visto Un elemento indispensabile per i al matrimonio e potevano richiedere parlottare con altre due persone. Uno giovani sposi era il consenso pater- penitenze, come nel caso di una gra- era l’amico Salvatore Casula, ben vi- no. Erano spesso i genitori che sce- vidanza nascosta. sto in paese, proprietario terriero di glievano per i figli ed era impossi- Queste variavano a seconda della 34 anni e che avrà un ruolo impor- bile per un benestante maritarsi con “gravità”: recitare ogni giorno una tante nella vicenda. Ma proseguiamo una ragazza di rango inferiore, come parte del rosario; digiunare a pane nel racconto. Efisio e Efisia entrano per esempio una domestica: c’erano e acqua una volta alla settimana; dunque in chiesa. Siedono nei primi da difendere gli equilibri economi- ascoltare due messe ogni giorno posti, non vicini. Seguono in rigoro- ci, l’eredità, la dote. Il matrimonio festivo e accendere le candele; so silenzio la funzione… Ad un certo era regolato da norme severe, pene confessarsi due volte al mese; spaz- punto, nel momento in cui il parro- e sanzioni se queste non venivano zare la chiesa; sentir la messa in un co Perria si accinge a girarsi verso i rispettate¹. Quello clandestino poi giorno festivo a piedi nudi, capelli fedeli per la benedizione finale della era da considerarsi un reato contro sciolti e con una candela nella mano croce, Efisio frettolosamente si met- l›ordine sociale, la pace delle fami- per le ragazze… te in ginocchio nell’altare maggiore glie, oltre che uno scandalo! Sarà stato per questo che “i pro- seguito immediatamente da Efisia TERRALBA ieri & oggi 45 storie del passato che gli si mette a fianco a sinistra. visto e udito in chiesa. Gli istruttori prescrivono le leggi, avendomi af- La scena non passa certamente inos- gli chiesero se sapeva il motivo che fermato che non erano applicabili a servata. I presenti sono sbalorditi. Il aveva spinto il Chirurgo Lai e la spo- questo…: dovevo molto salvare con parroco giratosi verso il popolo non sa Efisia al matrimonio clandestino. questo atto l’amore della mia sposa fa in tempo a dire nulla, si trova da- Rispose che ignorava il vero motivo, poiché lasciandola io sarebbe una vanti i due in ginocchio! Efisio pro- che però poteva essere stato spinto donna perduta non avendo nemmeno ferisce immediatamente queste pa- perché a Cagliari “sosteneva una lite l’appoggio di nessuno…”. role: “Su Vicario, custa est sa sposa in contradditorio con una signora In effetti una relazione sentimen- mia, parroco, questa è la mia sposa, che lo pretendeva…” (desiderava tale come quella vissuta dai nostri e Efisia di seguito: “e custu est mari- maritarlo per motivi che non emer- amici, finita però male, avrebbe in du³ miu”, e questo è mio marito. gono dai verbali?!). Aggiunse anche quei tempi pregiudicato irrimedia- La formula viene pronunciata ad che in paese sapevano tutti della re- bilmente la vita e il futuro di Efisia. alta voce e sentita dalla maggior par- lazione tra Efisio ed Efisia, che da L’interrogatorio andò avanti per te dei presenti. Efisio, subito dopo le più di un anno vivevano assieme e capire se i testimoni avevano avuto parole dell’amata, con decisione e ad che dalla loro convivenza era nato un un ruolo importante nella vicenda. alta voce indica i testimoni del suo bambino morto poco prima dei fatti Non emerse nulla di comprometten- matrimonio, Salvatore Casula e Giu- narrati. L’Ortu invece non fece altro te per loro. seppe Antonio Bellu². Quest’ultimo, che testimoniare quanto aveva visto Interrogarono Efisia. Emoziona- un proprietario terriero del posto, di e sentito durante la celebrazione del- tissima, rispose a tutte le domande. 56 anni. Ad assistere a tutta la scena la messa. Neanche lui fu in grado di Dichiarò tra l’altro che non conosce- da vicino c’è anche il sacrestano Se- spiegare i veri motivi che spinsero i va le leggi, che il matrimonio clan- rafino Ortu, quarantaduenne, che os- due sposi al matrimonio clandestino. destino le fu suggerito e che era stata serva il parroco Perria visibilmente “spinta effettivamente dall’intenzio- turbato recarsi senza dire una parola L’interrogatorio degli sposi ne ferma di salvare il mio amore”. in Sacrestia. In poco tempo si spar- Lo stesso giorno interrogarono ge la voce dell’accaduto per tutto il gli sposi. Chiesero a Efisio se sa- La sentenza paese e quelli limitrofi. Il parroco, peva il motivo per il quale era stato Le carte dell’interrogatorio furo- ripresosi, comunica subito il fatto arrestato. Rispose che il motivo era no spedite a Cagliari. La sentenza ar- al vescovo di Ales-Terralba, Monsi- per aver ricorso al matrimonio clan- rivò dopo qualche settimana e sancì gnor Pietro Vargiu. destino e che l’aveva fatto perché il rilascio degli sposi. Il 19 febbraio si era sentito obbligato. Sue parole: il vescovo ordinò al parroco Perria L’arresto dei coniugi “Per questo matrimonio clandestino che si poteva procedere a convali- L’intervento dell’autorità non si ho avuto suggerimenti, assicurazio- dare il matrimonio. Questi scrisse fece attendere. Dopo tre giorni, il 19 ni da avvocati di Cagliari dai quali nel Registro dei Matrimoni4 che gli gennaio 1846, verso le 8 del mattino, venivo assicurato che non si poteva sposi avevano assolto alla pubblica qualcuno bussò all’abitazione dei subire la pena, poiché l’anima mia penitenza, senza però indicare quale coniugi Lai: il Capitano dei Barra- era di salvare la onorevolezza del- fosse, e subito dopo li benedì. Ven- celli Francesco Manca e il delegato la futura mia moglie, Efisia Sanna, nero così completate e chiarite le an- di sicurezza pubblica Vittorio Pani. non però di trasgredire a quanto notazioni con le quali era già stato Arrestarono gli sposi e li portarono nella caserma di Uras, allora capo- luogo di mandamento. Come te- stimoni e informati dei fatti furono chiamati Antonio Demuro, figlio del fu Francesco nato in Sassari, di 34 anni, precettore della scuola norma- le, e il già citato sacrestano Serafino Ortu, figlio del fu Giuseppe Antonio. I primi ad essere interrogati fu- rono i testimoni. Il Demuro disse che dalla porta dell’Oratorio delle Anime vide Efisio Lai discutere con altre persone, tra le quali Salvatore Casula, uno dei testimoni del matri- monio. Riferì anche ciò che aveva storie del passato 46 TERRALBA ieri & oggi registrato il matrimonio clandestino. il nonno di Severino Lay, Sindaco 3 Non sappiamo se effettivamente Se per Efisia il mancato matri- di Terralba dal 1946 al ’52, il figlio Efisia pronunciò la parolamaridu, ver- monio avrebbe compromesso de- di Giovanni l’avvocato! Anche lo sione questa della parola marito nella finitivamente la sua vita, anche per sposo protagonista di questa storia variante sassarese della lingua sarda; Efisio avrebbe comportato notevoli fu più volte Sindaco dal 1858, e con- da noi in campidano la parola è po- conseguenze negative, come la cac- cluse la sua attività politica nel 1888, biddu, per cui potrebbe essere stato un ciata da Terralba senza la possibilità quando Felice Porcella iniziava la errore di trascrizione degli atti da parte di farvi ritorno. sua carriera politica come consiglie- magari di un funzionario di legge ori- Cosa accadde dopo il matrimo- re comunale. Efisio Lai fu il primo ginario del sassarese. nio? Dai documenti dell’Archivio che si interessò alla questione igie- 4 Si può leggere ciò che scrisse il storico comunale, grazie al censi- nica e idraulica del territorio: dalle Parroco Perria nel Registro dei Matri- mento del 1858, sappiamo che vive- opere di bonifica delle numerose pa- moni nell’immagine riportata dal libro vano a Terralba nella loro casa in su ludi che circondavano il territorio; al di Marco Statzu Sanna “Terralba – dal biginau de su Notaio Arofu, il rione problema dell’approvvigionamento medioevo ai giorni nostri, edito SE- del Notaio Arofu nei pressi della idrico a Terralba, con la costruzione LAS, a pag. 215”. Chiesa di Santa Maria (oggi l’orato- dei pozzi denominati “Northon” e 5 Il parroco Perria aveva anche un rio), con i figli Giuseppina, Battisti- ipotizzando una condotta idrica. La altro figlio di nome Eugenio di tre anni na, Giovanni Efisio, rispettivamente palla poi passò all’Avv. Porcella. Ma più piccolo della sorella. di 10, 7 e 1 anno. Persero altri due questa è un’altra storia... figli negli anni precedenti: Maria Maddalena Battistina Carolina Eu- Fonti di studio: genia, nata il 14/11/1846 e morta nel 1 Dall’art. 1849 al 1863 del Titolo Archivio di Stato di Cagliari - Fon- 1847. Carolina Perria, figlia del par- XIX - De’ delitti contro ai costumi ed al do: Reale Udienza del Regno Sarde- roco vedovo Perria Giovanni Batti- buon ordine delle famiglie - Leggi Ci- gna - Serie: Classe III - Cause Cri- sta5, su vicariu della storia, fu la ma- vili e Criminali del Regno di Sardegna. minali – 03 - Sottoserie: Pandetta 17 drina di quest’ultima e questo la dice 2 Art. 1856 del Codice citato nella – 03 - Unità: 8176 - Rif. tempora- lunga sulla riappacificazione degli nota (1) - Chiunque voleva sposarsi le: 1846-1846; Archivio Storico di sposi con il loro reverendo! Benia- contro la volontà dei genitori, fuggen- Terralba – Censimento della popo- mino Ernesto morì invece nel 1855. do, o assentandosi dalla casa paterna lazione avvenuta nel 1858; Archivio Assieme a loro vivevano anche due anche temporaneamente, andava in parrocchiale di Terralba. domestiche: le ragazze Scano Rosa contro ad una pena di due anni di car- e Martis Caterina. A quattro case dai cere, salvo che col la fuga seguisse il Ringrazio la ditta “Athena – Societa’ coniugi Lai era anche l’amico, il te- matrimonio. Se risultava un aiuto da Cooperativa”, che gestisce l’archi- stimone Salvatore Casula, sposato parte dei domestici, o anche da parte vio storico di Terralba; la dott.ssa con Orrù Giuseppa dalla quale ave- dei testimoni in chiesa, che volontaria- Lorena Spanu, il dottor Marco Pani, va avuto ben 6 figli! Una storia finita mente con dolo aiutavano i due sposi, i parroci Don Giovanni Battista Ma- bene dunque. il codice penale prevedeva cinque anni dau e Don Mattia Porcu e il prof. Li- Ma Efisio Lai, o Lay, era anche di carcere. vio Mura. TERRALBA ieri & oggi 47 COME ERAVAMO

“La vita dell’uomo è un filo di seta sospeso in un gioco di rasoi” (E. Cecchi) Il fosso di Mario Zucca

l cane di fami- quel periodo, si stava macellando il Graziella venne chiamata da uno dei glia abbaiava in- maiale. Proprio per quella importan- grandi, impegnato nella macellazio- I sistentemente o- te circostanza le due bimbe più gran- ne, per andare ad acquistare i condi- ramai da molto tem- di furono esentate dalla scuola men- menti per trattare la carne e improv- po. Non era un abba- tre la piccolina restò con loro anzi- vidamente venuti a mancare. iare normale, era una ché essere affidata, come al solito, Ella si allontanò in tutta fretta la- specie di lamento, che si diffondeva alle cure di una conoscente. sciando le altre a continuare nel gio- nell’aria circostante ma a cui nessu- La madre, Maria Pilloni, anche co e raccomandando loro di aspettar- no prestava attenzione: erano tutti quella mattina si trovava a Cagliari la dove si trovavano. Gli adulti lavo- impegnati, familiari e vicini di casa, per rifornire alcuni ristoranti e trat- ravano a poche decine di metri dalle nella ricerca delle due bimbe oramai torie dei prodotti del nostro territorio piccole ed erano ignari del pericolo scomparse dal giorno prima. rappresentato dal fosso, che risultava In quei tempi, nei cortili delle ca- precariamente recintato con residui se di paese era in uso su muntrona- di potatura. Al suo rientro la grande xiu una sorta di fossa biologica, di- non trovò più le sorelline. Angoscia- remmo oggi, dove venivano raccolti ti, lei e tutti gli adulti presenti, ini- i rifiuti umidi scartati dalla famiglia: ziarono la disperata ricerca delle due una specie di raccolta differenziata innocenti. ante litteram. Nel periodo inverna- Al rientro da Cagliari la mamma, le, in seguito alle piogge, si formava appresa la notizia, quasi svenne dal all’interno del fosso una fanghiglia dolore; oramai erano trascorse oltre maleodorante che, raggiunto il cul- sei ore dalla scomparsa. mine, veniva raccolta e trasportata Vennero mobilitati anche i signo- nelle vigne e/o nei terreni di famiglia ri Efisio Pilloni (zio delle bimbe) e per essere utilizzata come concime. Angius che, con le rispettive auto- Ottimo riciclaggio di materiale or- mobili, perlustrarono la campagna ganico! A dimostrazione che anche circostante e i paesi limitrofi senza i nostri avi si intendevano di tema- però trovarne la minima traccia. Con tiche molto in auge ai nostri giorni. lo stesso risultato intervennero an- In genere is muntronaxius veni- che i Carabinieri. vano scavati ad una certa distanza I latrati del cane, all’indirizzo del dall’abitazione in modo che i mia- fossato, incuriosirono il proprietario smi disturbassero il meno possibile del cortile, che lasciando di accudire i suoi inquilini. i suoi due cavalli, si avvicinò alla bu- L’unico inconveniente o meglio dove i pesci e le arselle di Marceddì ca maledetta. Sportosi sul bordo, con pericolo, era che essi potessero tra- la facevano da padrone. raccapriccio, vide affiorare dal fango sformarsi in trappole mortali, sia per Al centro della grande aia un fos- un piedino ancora calzato con la sua gli animali di casa, ma soprattutto sato raccoglieva, oltre all’umido do- scarpina. per i bambini che inevitabilmente vi mestico, anche gli escrementi dei nu- Il recupero dei due corpicini fu circolavano nei paraggi. merosi animali che vi venivano cu- straziante. Per il secondo intervenne- Quella mattina del 24 novembre stoditi. Le sorelline si divertivano al ro anche i Vigili del Fuoco di stanza 1951 le tre sorelline Spanu: Graziel- “gioco della campana” in cui si salta a Cagliari che, prosciugato l’invaso, la di nove anni, Rosanna di sei e Sil- alternativamente nelle caselle dise- lo trovarono adagiato sul fondo. L’i- via di tre, giocavano nel cortile dei gnate per terra per poi arrivare all’ul- potesi che venne fatta fu quella che vicini, poco distante dalla loro casa - tima che rappresenta il Paradiso che, a scivolare per prima fosse stata la in via Funtanedda - in quanto nel lo- col senno di poi, si sarebbe rivelato più piccola mentre la sorella la seguì ro, come avveniva tutti gli anni e in un triste presagio. Ad un certo punto nel vano tentativo di prestarle aiuto. COME ERAVAMO 48 TERRALBA ieri & oggi

Il Questore, anche lui intervenuto da d’occhio dalla finestra del primo pia- Cagliari, permise che le due bimbe no mentre faceva il bagnetto al più venissero vegliate nel letto matrimo- piccolo. niale dei genitori, anziché nel cata- È risaputo che i bambini sono im- falco della camera mortuaria del ci- prevedibili e quelli non facevano ec- mitero. Lo stesso funzionario consi- cezione a questa regola. gliò di denunciare il proprietario del Il tuffo nell’acqua putrida, im- cortile, in quanto le “fosse biologi- provviso e inaspettato, non venne che” seppure così diffuse nelle case percepito da nessuno, anche perché di quel periodo, non erano permesse il malcapitato non urlò né tantome- dalla legge. Con grande dignità i ge- no pianse. nitori delle bimbe preferirono rinun- Il piccolo si rendeva conto dell’e- ciare a tale azione legale, che avreb- stremo pericolo che correva ed allo be sicuramente rovinato il vicino di stesso modo capiva che urlando e di- casa, ma non avrebbe ridato la vita battendosi non avrebbe fatto altro se alle due sfortunate. La madre, piut- non accelerare la discesa in quelle tosto, suggerì all’alto funzionario di sabbie mobili. emanare un’ordinanza volta ad im- Lo spirito di sopravvivenza, in- pedire la presenza di tali scavi nel- nato nell’uomo, lo portano ad attuare le abitazioni del paese, in modo da le strategie più ingegnose per potersi scongiurare il ripetersi dell’evento ed un agrumeto adiacente, entram- salvare la vita; anche in quella occa- funesto. Passarono molti anni ancora bi dello stesso proprietario: il Mare- sione il bambino, pur avendo solo tre prima che la necessaria misura di si- sciallo Ariu. anni, le mise in atto alla perfezione. curezza venisse attuata e che tutte le I lavori di ristrutturazione dell’e- Egli rimase a galleggiare, faccia case del paese fossero libere da quel- difico erano terminati da poco, e co- in su, per un certo periodo di tem- la che, almeno in quella occasione, si me si usava in quel periodo, era stato po, immagino molto breve, ma allo era rivelata un’insidia mortale. scavato un ampio fossato per conte- stesso tempo sufficiente per scorge- Circa sei anni dopo un’altra bam- nere la calce viva utile per l’intona- re con la coda dell’occhio un ciuffo bina disperata urlava: catura delle pareti. Al termine dei la- di rigogliosa gramigna, di quella che “Signora Eta! Signora Eta! Ma- vori, anche se residuava del materia- cresce, non a caso, nei tratti umidi di rio è caduto nel fossoooo “mentre le, un necessario e sufficiente quan- terreno. D’istinto allungò il braccio e correva su per le scale ad avvisare la titativo di terra veniva impiegato per afferrò saldamente la provvidenziale donna del drammatico incidente. Nel ricoprire l’oramai inutile scasso. Per erba, poi con tutte le forze di cui di- cortile, la melma maleodorante che dimenticanza o altro quest’ultimo la- sponeva si trascinò sino al ciglio e da ricopriva il fosso inghiottiva, lenta voro non era stato eseguito, ma que- qui, divincolandosi da quella viscida e inesorabile, il piccolo che strana- sto non impedì alla famigliola di tra- morsa, si mise in salvo. mente non si dimenava né chiede- sferirsi nella nuova residenza, visto La bimba che giocava con lui, Ma- va aiuto. La tragedia si stava con- che la precedente, situata nella me- ria Bonaria Ariu (Lelleta allora!), era sumando. In bilico sul bordo, muto desima via, risultava piuttosto angu- corsa ad avvisare la madre, che igna- testimone, il triciclo azzurro con le sta. Il lavoro di interramento, promi- ra, terminava il bagnetto a Filippo. ruote che ancora giravano per aria. se il Maresciallo, sarebbe stato ese- Un brivido corse lungo la schie- Lui aveva poco più di 3 anni guito nel giro di poco tempo. na della poveretta che portando con mentre la compagna di giochi due di Abitualmente i giochi dei bimbi sé il secondogenito, avvolto in un a- più; come al solito giocavano a rin- all’aperto avvenivano dietro la sor- sciugamano, si precipitò giù dalle corrersi nel cortile interno della casa. veglianza di un adulto, in genere la scale travolgendo la bimba che inno- Mario nella foga del gioco, si avvide zia Liliana o la madre stessa, anche centemente si attardava sulla soglia all’ultimo istante del fosso che gli si se questa non riusciva a garantire u- della stanza. parava davanti e nonostante la virata na presenza continua oberata com’e- La scena che gli si parò davanti per evitarlo, vi cadde dentro. ra dalle faccende domestiche e dal- fu allo stesso tempo comica e dram- La casa si trova tuttora, anche se la cura del secondogenito allora lat- matica. Il bimbo si presentava tran- un po’ malandata, nella via Giotto, tante. quillo anche se completamente rico- vicolo di fronte all’ex locale degli Quella mattina di settembre del perto dal lurido fango; il suo voca- Aresti, al numero civico 28. 1957, mentre il primogenito e l’ami- bolario ancora limitato per l’età e lo Era, per quei tempi, una bella ca- chetta, come tante altre volte gioca- spavento subìto, lo portarono a pro- sa a due piani con un cortile interno vano nel cortile, la donna li teneva nunciare soltanto “Caduto! sono Ca- TERRALBA ieri & oggi 49 COME ERAVAMO duto”. Chissà quanti santi ha ringra- quella di un’analoga disgrazia che ziato Elsa che si rendeva ben conto avvenne diversi anni prima in una del pericolo corso. Lelleta sorrideva casa che distava non più di 100 me- contenta. Un energico bagno nella tri, in linea d’area, dalla loro ed in bagnarola di ferro smalto cancellò i cui perirono due bambine, scivolate segni della mancata disgrazia. anche esse in un fosso. Il giorno successivo il padre Mar- Nella prima storia il rasoio ha re- co fece ricoprire, a sue spese, la fos- ciso i due fili di seta mentre nella se- sa maledetta: la tranquillità di tutti conda l’ha risparmiato... anche perché valeva bene i soldi spesi che peraltro non sarei stato qui a raccontarvele. vennero immediatamente rimborsati dal proprietario della casa, affranto Un sentito ringraziamento alle si- per l’accaduto. gnore Graziella Spanu e Chiara A- Tanti anni dopo e poco tempo riu: la prima per aver rievocato i fatti prima che lasciasse i suoi cari, Elsa che l’hanno tragicamente interessa- confidò al figlio miracolato, che tra ta; la seconda per avermi permesso le tante cose che le passarono per la di visitare, dopo 60 anni, la casa del- mente in quella tragica e allo stes- la mia prima infanzia e avermi chia- so tempo fortunata mattinata, una fu rito alcuni dettagli di essa.

Terralba nel ’900: via roma ARCHIVIO STORICO 50 TERRALBA ieri & oggi

in una mostra documentaria il percorso che ha portato all’indipendenza femminile, con particolare attenzione alle donne terralbesi Da femmina a Donna a cura delle archiviste Laura Scintu, Patrizia Circu, Maria Luisa Dessì

della donna: l’istruzione, il lavoro, si il tempo delle messi molti genito- l’emigrazione, la maternità e il dirit- ri costrinsero i figli ad abbandonare to al voto durante un arco temporale la scuola, altri furono ritirati a cau- dal 1875 al 1959. sa della loro riprovevole condotta, un altro morì durante l’anno. Agli e- sami furono ammessi in sedici, otto l 17 luglio 1919 si approvava la L’ISTRUZIONE furono promossi e tre rimandati alla legge n.1176 “Norme circa la sessione autunnale. I capacità giuridica della donna”, Nel 1857, circa 30 anni dopo l’av- Come testimoniato dalla statisti- nota come legge Sacchi dal nome del vio della scuola normale maschile, a ca dell’istruzione per l’anno scola- deputato Ettore Sacchi che se ne fe- Terralba si istituì la scuola elementa- stico 1889-1890 il numero dei fan- ce proponente in parlamento. Que- re inferiore femminile e solo nel set- ciulli di età compresa tra 6 e 9 an- sta legge, con l’abolizione del plu- tembre del 1877 dopo numerose “i- ni compiuti obbligati alla scuola era risecolare istituto dell’autorizzazio- stanze fatte dalla Provvidetoria agli 395, di cui 209 maschi e 186 fem- ne maritale, apportò un’importante Studi di Cagliari per l’istituzione… mine; mentre il numero dei fanciulli modifica al Codice Civile in vigore dell’insegnamento elementare supe- da 10 a 12 anni che dovevano ancora dal 1865, in quanto oltre ad abrogare riore per le femmine” il consiglio co- frequentare per ottenere il proscio- l’autorizzazione maritale, riconobbe munale nominò a maestra di grado glimento era di 6, quattro maschi e l’accesso delle donne agli impieghi superiore Filomena Solinas “in via due femmine. Solo 159 bambini a- pubblici e all’esercizio delle profes- di esperimento per due anni” con lo dempivano all’obbligo scolastico i- sioni, sia pure con alcune significa- stipendio annuo di lire 900. Nono- scrivendosi alla scuola elementare; tive limitazioni che furono supera- stante l’istituzione della scuola il nu- 236 risultavano non iscritti. te solamente dopo la seconda guerra mero delle bambine che frequenta- Le allieve femmine oltre alle pro- mondiale con l’entrata in vigore del- vano con profitto e progredivano ne- ve di calligrafia, composizione, det- la Costituzione repubblicana. gli studi era veramente esiguo. An- tato e orali, uguali anche per gli sco- In occasione del centenario che la situazione degli alunni maschi lari maschi dovevano sostenere l’e- dall’approvazione della legge, l’Ar- non era molto diversa same dei lavori donneschi come di- chivio Storico Comunale di Terralba Dalla relazione scolastica del­ sciplinato dall’articolo 3 del rego- in collaborazione con l’associazione l’anno scolastico 1881-1882 della lamento per l’istruzione elementa- Granate Rosa e la studiosa dottores- maestra Marietta Locci apprendia- re che stabiliva: “Nelle scuole fem- sa Lorena Spanu ha organizzato l’e- mo che le allieve iscritte erano die- minili s’insegneranno ogni giorno, vento “Da Femmina a Donna”. Du- ci, nove seguirono le lezioni fino al- per un tempo non minore di un’o- rante la serata si è inaugurata la mo- la fine dell’anno, una si ritirò fin dai ra e non maggiore di due, i lavori stra documentaria che illustrava u- primi mesi per circostanze famiglia- di maglia e cucito reputati necessa- na serie di documenti, testimonianze ri. Non tutte seguivano regolarmente ri ad una ben ordinata famiglia, e- degli effetti dell’evolversi della legi- le lezioni per “il mal vezzo che ave- sclusi per altro i lavori di semplice slazione nazionale sull’attività eco- vano molte madri di tener le bambi- ornamento”. Nell’anno scolastico nomica e amministrativa e sulla vita ne in casa per un non nulla, per o- 1896-1897 l’Assessore delegato per quotidiana della popolazione terral- gni qualunque piccolo servizio pos- l’istruzione Zucca comunicava agli bese. L’intento era illustrare il per- sa loro occorrere”. Negli stessi an- insegnanti delle scuole di Terralba le corso che ha portato all’indipenden- ni i bambini iscritti alle classi secon- disposizioni per la costituzione delle za femminile, con particolare atten- da e prima superiore maschile erano commissioni e lo svolgimento degli zione alle donne terralbesi; i docu- 24; questi frequentarono la scuola fi- esami; le allieve femmine oltre alle menti erano organizzati per rappre- no agli ultimi giorni del mese di a- prove di calligrafia, composizione, sentare aspetti della vita quotidiana prile, momento in cui avvicinando- dettato e orali, uguali anche per gli TERRALBA ieri & oggi 51 ARCHIVIO STORICO scolari maschi dovevano sostene- IL LAVORO che ammontava a lire 800 avendo- re l’esame dei lavori donneschi (da ne percepito solo lire 700, appellan- svolgersi la mattina del 15 luglio al- Dalle carte d’archivio emergono te- dosi all’articolo 62 della Legge del le ore 7). La Commissione di vigi- stimonianze delle differenze di trat- 15 settembre 1860 che stabiliva: “In lanza per l’esame dei lavori donne- tamento sociale ed economico tra troppa scarsità di maestri patenta- schi era composta da Molino Rafae- uomo e donna antecedenti all’appro- ti, potranno i Municipi per le scuo- la e Uras Angelica; entrambe non si vazione della Legge Sacchi; tra que- le elementari maschili del grado in- presentarono la mattina degli esami ste l’obbligo della donna ad ottenere feriore proporre delle maestre; con perché disturbate da faccende dome- il consenso maritale per iscriversi ad questo però che lo stipendio loro stiche. Fù l’assessore Zucca a con- un corso di studio o continuare ad e- assegnato sia il medesimo ordina- teggiare i lavori eseguiti; le allieve sercitare una professione dopo aver to dalla legge pei Maestri”. La leg- della classe prima dell’insegnante I- contratto matrimonio e la disparità ge stabiliva che i maestri insegnati da Sechi eseguirono 25 pezzi, tutti di stipendio tra gli insegnanti maschi nelle scuole maschili avevano diritto calze; le allieve della classe secon- e femmine. di percepire uno stipendio maggiore da dell’insegnante Filomena Solinas Il 3 maggio del 1888 Elvira Mur- delle maestre che insegnavano nelle 15 pezzi, tutte calze; mentre le al- gia, maestra della 2° elementare su- scuole femminili di pari grado. lieve della classe terza sempre della periore del Comune di Terralba, ren- Da un estratto contributivo e dai maestra Solinas consegnarono 4 la- deva noto che a breve “dovrà con- mandati di pagamento relativi all’an- vori in bianco, 3 merletti e 10 cal- trarre matrimonio” e quindi almeno no 1880 apprendiamo che a Terralba ze. Durante l’anno scolastico 1896- per qualche tempo non avrebbe po- il posto di maestro della scuola ma- 1897 gli allievi iscritti risultano 217, tuto adempiere alle funzioni del pro- schile inferiore era assegnato a Luigi di cui solo 162 frequentanti, 98 ma- prio ufficio. Si rivolgeva al Sindaco Albertoni con lo stipendio annuo di schi e 66 femmine. Furono promos- ed al Consiglio Comunale affinché 800 lire, la scuola femminile inferio- si in 81. nominassero una Sotto – Maestra, al re era diretta dalla maestra Marietta Nel 1901 la maestra Eleonora fine di scongiurare il possibile dan- Locci dietro corrispettivo di lire 700 Dreber Spano insegnante della 2° e no causato alle sue studentesse con lire annue; mentre il maestro della 3° classe femminile con la quale si la chiusura della Scuola. La “Suppli- scuola maschile superiore Raffaele racconta dello svolgimento del pro- cante” (come lei stessa si definiva) Atzori percepiva lo stipendio di lire gramma scolastico delle bambine i- continuava con l’ipotizzare che la 1000 contro le 900 lire annue della scritte a frequentare la scuola. Le le- sostituta sarebbe potuta stare in ca- maestra della scuola femminile su- zioni iniziarono il 14 ottobre e termi- rica anche per breve tempo “poten- periore Filomena Solinas. navano il 15 luglio. Di 15 bambine do darsi che il futuro marito dell’e- iscritte alla 2° classe, solo otto fre- sponente, dopo contratte le nozze le quentavano regolarmente e di que- permetta di rimaner in questo paese, L’EMIGRAZIONE ste, sette furono promosse, una so- in casa dei suoi parenti, al solo e uni- la rimandata. Delle otto inscritte al- co scopo di portare a termine l’anno Emerge chiaramente la minore liber- la 3°, sei frequentavano, tre vennero scolastico”. tà di movimento delle donne rispetto prosciolte e tre dovevano ripetere la Da un manifesto trasmesso al Co- agli uomini: se una donna richiedeva sola prova scritta di lingua italiana. mune di Terralba per la pubblicazio- il passaporto per l’interno, documen- La maestra lamentava che “La crisi ne si apprende che nel 1891 tra i re- to equiparabile all’odierna cartà d’i- economica che attraversa il paese, quisiti richiesti dalla Regia Univer- dentità, nel nulla osta dovevano in- è causa prima della poca frequenza, sità di Cagliari per l’ammissione dicarsi tanto il cognome di famiglia, le bambine non sono ancora attirate Scuola d’Ostetricia per le levatrici si quanto quello del marito per evita- sui banchi di scuola dalla brama del richiedeva l’autorizzazione maritale, re che nascessero dubbi sul suo sta- sapere, ci vanno solo quando voglio- ovvero “Le donne maritate inoltre to civile, soprattutto quando viaggia- no, inoltre le famiglie non osserva- dovevano dimostrare di avere l’as- va con i figli. Nel passaporto dell’in- no il rispetto della legge sull’istru- senso del marito, e le nubili, minori terno della Signora Maria Porcedda zione obbligatoria, ma è anche vero d’età di quello del padre o di chi ne rilasciato a Terralba il 23 febbraio che i locali della scuola sono freddi fa le veci”. 1921 è annotata la dicitura “marita- e uggiosi, mai un raggio di sole por- Il 17 luglio 1880 la Maestra Giu- ta Peddoni” nel rispetto delle norme. ta calore o allegria. D’inverno inve- lia Carli, insegnante della 1a clas- Durante il periodo fascista l’uni- ce i vetrini lividi e scoloriti riflettono se maschile di Terralba, chiede- co caso in cui la donna poteva fare con rammarico il lasciato focolare va al Sindaco di volerle concedere atto di chiamata era quello della ma- domestico per cui le meno intellet- il residuo dello stipendio spettante dre vedova verso i figli non sposati tuali e le più pigre disertano”. per la scuola maschile che dirigeva e minori. SOMMARIOARCHIVIO STORICO 52 TERRALBA ieri & oggi

LA MATERNITÀ gislativo del 21 agosto 1937 n. 1542 e dai commissari Raimondo Piras, (Norme per la tutela del personale Francesco Garau e Cornelio Villa- La legge 17 luglio 1910 n.520 e il femminile in servizio presso le am- franca assistita dal segretario Fran- relativo Regolamento 26 Novem- ministrazioni statali durante lo stato cesco Cherchi approvava con voti u- bre 1911 entrati in vigore il 6 apri- di gravidanza e puerperio) con il di- nanimi in senso negativo gli elenchi le 1912 contemplavano l’istituzione ritto a conservare il trattamento eco- delle elettrici e la lista generale delle della Cassa Nazionale di Maternità nomico spettante compresa anche la elettrici per il 1926. Il progresso fu con lo scopo di sussidiare, nei casi razione viveri. puramente virtuale; questa legge fu di parto o aborto, le operaie contem- Nel 1959 la licenza per gravidan- resa inutile dalla riforma podestari- plate dalla Legge del 10 novembre za e puerperio, consistente in sei set- le entrata in vigore pochi mesi do- 1907, n.818 sul lavoro delle donne e timane precedenti al parto ed otto po. Ogni elettorato amministrativo dei fanciulli. Tutti gli esercenti, per settimane dopo il parto, con diritto a locale veniva annullato, si sostituiva il fatto di occupare donne in imprese percepire i normali emolumenti con- al Sindaco il Podestà che insieme ai o industrie indicate nella citata legge cessa ad una bidella in applicazione consiglieri comunali non era eletto erano tenuti ad uniformarsi, e obbli- della legge 26 agosto 1950, n. 860 dal popolo ma dal governo. gati al pagamento del contributo, li- “Tutela fisica ed economica delle la- In occasione delle Elezioni del­ mitato solo per le operaie in età fe- voratrici madri”. l’Assemblea Costituente del 2 giu- conda, cioè, in età compresa tra i 15 gno 1946 a Terralba si presentarono e i 50 anni. 8 liste elettorali. Solo due donne e- Grazie ai documenti prodotti per DIRITTO AL VOTO rano candidate: Claudia Loddo nota ottemperare agli obblighi legislativi Corona, per la lista numero 2 Partito apprendiamo che nel caseificio del- La legge del 22 Novembre 1925 n. Comunista col contrassegno bandie- la Ditta Società Romana risultavano 2125 (Legge Acerbo) per la prima ra con stella falce e martello, e Ma- occupate tre donne dell’età di 23, 39 volta ammetteva all’elettorato attivo ria Teresa Atzori, per la lista numero e 40 anni; che nelle miniere di Nebi- alcune categorie di donne per le so- 8 Democrazia Cristiana col contras- da, San Benedetto e Acquaresi lavo- le elezioni amministrative. L’inscri- segno scudo crociato. ravano come operaie donne native di zione nella lista avveniva soltanto in Dal questionario di rilevazione Terralba che necessitavano dei certi- seguito alla domanda da presentar- dei risultati delle Elezioni dei Depu- ficati di nascita per l’iscrizione alla si non più tardi del giorno 8 marzo tati All’Assemblea Costituente e del Cassa di Maternità. 1926. Nonostante la pubblicazione Referendum sulla forma istituziona- Nel 1945 troviamo il congedo del manifesto per la presentazione le del 2 Giugno 1946 del Comune di per maternità concesso alla ostetri- delle domande d’iscrizione a Terral- Terralba si evince che il numero de- ca condotta della durata di 15 gior- ba non fù presentata alcuna doman- gli elettori era 6672, 3360 maschi e ni come congedo ordinario in base al da entro i termini stabiliti. Così il 25 3312 femmine. Su un totale di 5868 capitolato ostetrico vigente all’epo- marzo 1926 la Commissione per la elettori votanti 3011 erano femmine; ca, e con l’aggiunta di ulteriori tren- revisione delle liste elettorali costi- 301 donne non esercitarono il dirit- ta giorni in base a Regio Decreto Le- tuita dal Presidente Battista Manca to di voto. 10/09/1966 Matrimonio Sergio Serra e Vitalia Marras.

1964 - Gesuino Biolla, Giovanni Cocco, Felice Aramu, Efisio Biolla, Lucio Massa, 1964 – Mario e Ignazio Pia. Mario Serra, Ignazio Pia.

1946 - Pietro Marras, Teresa Serra, Silvio Marras, Giulio, 1968 - Dancing Arcobaleno. Ausilia, Bonaria, Vitalia. Alle origini di Marceddì

di Marino Melis*

Dalle battaglie del generale romano Marcellino alle incursioni dei pirati che portarono allo spopolamento di Neapolis. Il monopolio dei liguri sulla gestione delle peschiere e una nuova ipotesi sull’origine del nome di Marceddì.

e ancora nebu- mentate, Marcellino elesse a propria coli, facendo di questi luoghi delle losa e incerta residenza la zona lacustre nei pres- lande desolate infestate dalla mala- S rimane la sto- si della città di Neapolis, perpetran- ria e dai predoni musulmani. ria della fondazione do nella memoria degli indigeni il Terralba probabilmente fondata del borgo di pescato- suo nome che da allora in suo ono- dai fuggiaschi neapolitani, nonostan- ri di Marceddì, tutti re fu chiamata Marceddì. In realtà te fosse sede vescovile già dal 1144 gli storici e studiosi sembrano con- Marcellino dopo l’iniziale vittoria, subì la stessa sorte in un periodo im- cordare sull’origine del nome. dovette ben presto reimbarcarsi per precisato, ma da porre presumibil- I primi che diedero notizie correre in Sicilia a combattere i ne- mente nella seconda metà del ’400 sull’etimologia di Marceddì furo- mici interni dell’imperatore, lascian- (l’ultimo vescovo conosciuto Gio- no nell’ottocento Vittorio Angius e do nuovamente campo libero ai Van- vanni Orient è attestato nel 1484). il padre dell’archeologia sarda Gio- dali di assoggettare la Sardegna. Alcuni affermano che l’abbandono vanni Spano. Forse rifacendosi ad di Terralba, Uras, Archidano e Bo- altri scritti, entrambi affermano che Lo spopolamento delle città costie- norchili fosse avvenuto in seguito il nome Marceddì derivi dal generale re nell’VIII/IX secolo alle razzie dei pirati musulmani ca- romano Claudio Marcellino (o Mar- Col progressivo allentarsi del do- peggiati da Scacciadiavolo nel 1527, celliano), che nei funesti tempi del mino bizantino sulla Sardegna, cui o all’azione di Dragut nel 1563. crollo dell’impero, nel 478 d.c. sbar- fece da contraltare l’intensificar- cò in Sardegna al comando di un for- si delle incursioni arabe nell’VIII/ Una torre de armas per difendersi te esercito, sbaragliando in battaglia IX secolo, le principali città costiere dalle incursioni dei pirati i Vandali, che da qualche anno ave- tra cui Neapolis, si spopolarono fino Nulla sappiamo dell’attività di pe- vano occupato l’isola. a rimanere completamente deserte. sca negli stagni attorno a Neapolis Secondo alcune fonti non docu- L’oblio si mantenne per diversi se- in epoca giudicale, ma tale ricchez- TERRALBA ieri & oggi 55 storia za non sfuggì ai nuovi dominatori ca- de Napols vulgarment dit de Marcel- chiamata S. Juan de la mar, e diversi talani che provvidero a impiantare e ly, concessa per tre anni al prezzo di sono appellati pobre marinero. dare in appalto la peschiera. Per pro- 1506 lire a Joan Bauptista Massidda teggerla dalle continue incursioni dei di Cagliari, Joan Oropho di Uras e Mont Marcello e gli stagni di Nea- pirati fu costruita attorno al 1580 u- Francisco Loddi di Stampache. polis na Torre de armas proprio sulla bat- Altra piccola peschiera era im- Monte Marcello è oggi un picco- tigia, armata con un cannone e pochi piantata in localita is Fossaus nel lo borgo di poco più di 200 anime soldati. Nei documenti dell’epoca è contiguo territorio di Guspini che fu frazione di Ameglia provincia di La chiamata Fortelesa de Orry o de las data per diversi anni in appalto alla Spezia. Situato su un promontorio a marinas de Montreal. Dai Q.L. terral- famiglia guspinese dei Tuveri, nel picco sul mare a 266 metri d’altezza, besi ricaviamo anche i nomi di alcuni 1771 al terralbese Lucifero Mancosu compare per la prima volta in un do- alcaldes (comandanti) della torre, co- e in seguito al duca di S. Pietro, e al cumento del 1286 col nome di Mons me Gaspar Pirella deceduto nel 1653, Marchese di . Marcelli e fu per alcuni secoli al cen- e Joseph Maronju nel 1716, e l’artil- tro di aspri conflitti tra Genovesi, Pi- lero Danj morto a 50 anni nel 1745. Le notizie dei Quinque Libris sani, Fiorentini e potenti famiglie All’ombra della torre dovettero costi- Attorno al 1640 avvenne anche il come i Malaspina e gli Sforza. Come tuirsi i primi nuclei stanziali di pesca- ripopolamento delle ville abbando- tutti i centri rivieraschi della Liguria tori che agli iniziali ricoveri di fortu- nate come Uras e Terralba e impor- la principale attività fino a qualche na operanti solo nei mesi estivi, sosti- tanti notizie ci vengono dai Quinque decennio fa era quella della pesca. tuirono impianti e dimore fisse. Libris dove i sacerdoti annottavano Molto probabilmente diversi a- le vicende anagrafiche delle popola- bitanti del centro ligure dovette- Le maestranze genovesi e la pe- zioni. ro al seguito di potenti patroni tra- schiera di Cap de Napols In particolare a Terralba veniamo sferirsi in Sardegna ad operare nel- Non sappiamo da chi fosse stata a conoscenza di parecchi pescatori la peschiera degli stagni di Neapo- impiantata la peschiera, ne quando, che operavano negli stagni attigui, lis e non solo (nei registri dei defunti ma è facile supporre che fossero ma- tutti forestieri, qualcuno proveniva di Cabras è registrata la morte il 22 estranze genovesi che possedevano da Cagliari, altri da Assemini, Igle- dicembre 1680 di Juan jenoves dela il quasi monopolio di tutte le attivi- sias e perfino Villamassargia, qual- villa de Mont Marcello). tà marinare e di pesca in Sardegna, cun altro Corso, ma la maggior parte Azzardiamo prudentemente l’i- tanto in alto mare che nelle acque in- erano Genovesi. Molto spesso è in- potesi che Marceddì abbia quin- terne. Il primo documento risale al dicato solo il nome, la patria e la pro- di preso nome proprio dai pescato- 1481 e si riferisce all’arrendament fessione ( 1650 Padrino di battesimo ri originari di Monte Marcello, co- (appalto) della peschiera di Cap de Don Luis jenoves, 1668 Patron( pro- me sembrerebbero dimostrare i do- Napols per tre anni al prezzo di 25 prietario di barca),Thomasio jeno- cumenti fin qui citati. Ulteriori ricer- lire per ciascun anno, a tale Sebastia ves, 1700 Jacu jenoves), altre volte che negli archivi liguri, sardi e iberi- Pelleu. Abbiamo notizie relative agli è riportato anche il cognome (1665 ci come gli atti dei notai potrebbero appalti di parecchi anni (1485, 1496, Francisco Ratto jenoves, 1674 Fran- suffragare questa tesi e aprire spira- 1499, 1514 a Joan Aymerich per tre chiesco Fiore jenoves, 1698 Pedro di gli importanti sulle attività di pesca anni a 32 lire per anno, e poi ancora Negro jenoves). Finalmente dai regi- e commercio lungo le sponde degli 1591, 1594, 1637, 1650). stri dei defunti apprendiamo il luogo stagni di Marceddì, Santa Maria di Un documento della prima me- preciso di origine: 1698 es passado Neapolis e S. Giovanni in epoca spa- tà del seicento che regolava la pesca a mellor vida Antoni Vestino pesca- gnola. del corallo lungo le coste occidentali dor de Marcelis, de la villa de Mon- Fonti, sulle peschiere: La forza della Sardegna, stabiliva che tutte le te Marcello, identica dicitura per del lavoro e del denaro. Economia barche dedite a tale attività tra il Cap Tomheu muchacho de 16 anos, mor- ed appalti in Sardegna dal 1420 al de Napols y la Linayre dovevano far to nel 1699. Nel 1707 falleciò Jayme 1840; di Francesco Carboni. Sulle scalo nel porto di Alghero. pescador jenoves de Monte Marcel- torri costiere: Guida alle torri e for- In tutti i documenti si parla sem- lo 30 anos, nello stesso anno anche ti costieri; di Massimo Rassu. Archi- pre di Cap de Napols e mai di Mar- Joseph pure lui di Monte Marcello. vio storico Diocesano di Ales, Quin- ceddì, eppure secondo la tesi enun- Nel 1712 compare padrino di batte- que Libris Terralba. Archivio storico ciata in principio il nome doveva es- simo un Antonio de Monte Marcel- Diocesano di Oristano, Quinque Li- sere conosciuto fin dal v secolo. Il lo. Molti dei genovesi che muoio- bris Cabras. Siti web Comune di A- nome attuale della peschiera compare no nella peschiera vengono sepolti meglia e I Borghi d’Italia per la prima volta nell’atto di appalto nella vicina chiesetta di S. Giovanni * autore di ricerche storiche del 20 luglio 1655 dove è detta di Cap di fronte all’omonimo stagno che è e genealogiche di Guspini 56 TERRALBA ieri & oggi Filo diretto con il direttore

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Padre Giovanni Battista Vinci, sacerdote esemplare Da Torino per la fede religiosa e la generosità verso il prossimo

Gentile direttore, dì insieme a mio padre Virgilio Zud- sono una terralbese das ) e uno alla volta, compresa me, che da 46 anni abita si stabilirono in questa meravigliosa a Torino e immanca- città, “la Bella Napoli”. bilmente trascorro le Una storia normale di povertà che vacanze estive nel- si trasforma in ricchezza grazie alla la mia terra. Quan- generosità di un uomo che ha speso do rientro­ in paese leggo con gran- la sua vita per aiutare il prossimo. de piacere questa bella rivista che mi Rita Zuddas aiuta a rimettere insieme i fili della Torino Terralba che ho lasciato tanti anni fa con quelli di adesso. Gentilissima Rita, Terralba si è trasformata e, leg- grazie per gli apprezzamenti per gendo la rivista, avverto che cultu- la rivista e per darci l’opportunità ralmente ha fatto passi da gigante di ricordare la figura di un grande con tante belle iniziative che fanno terralbese che ha lasciato un ricor- onore alla comunità. Tanti sono i ri- ras. Quando Padre Vinci concluse la do indelebile per la sua dedizione a cordi che porto nel cuore della mia sua missione in Cile rientrò in Italia favore dei poveri e degli emargina- gioventù e mi piace ricordare la vi- e venne dapprima nominato parroco ti. Padre Vinci è stato un esemplare vacità di ‘Torineddu’ che si avverti- della chiesa di Santa Maria in Porti- uomo di missione, una figura di pri- va fin dagli anni 70 quando, oltre a co a Roma; successivamente in una missimo piano della Congregazione ‘sa passillada’ in via Roma e in via parrocchia del centro di Napoli che della Madre di Dio, di cui divenne Porcella, si iniziavano a vedere ag- assunse lo stesso nome della suddet- Rettore Generale dal 1953 al 1962. gregazioni più dinamiche e mirate. ta chiesa romana. Un modello di vita apostolica e di Chiedo ospitalità alla rivista per A Napoli chiamò a sè la sorel- bontà ma anche un sacerdote che ha raccontare una piccola storia che ri- la Virginia rimasta vedova con due corso seri pericoli per aver salvato vela la grande nobiltà d’animo del bambini piccoli (Ireneo e Maria) e nel 1943, quando era parroco a San- terralbese padre Giovanni Battista insieme a lei fece arrivare anche tzia ta Maria in Campitelli nel centro di Vinci, missionario della Congrega- Assunta, sorella nubile di mia ma- Roma, numerosi ebrei dalla deporta- zione della Madre di Dio. Questo sa- dre. A lei trovò lavoro in una fami- zione. Prossimamente l’Amministra- cerdote è stato un autentico benefat- glia benestante che viveva nei pres- zione Comunale di Terralba intitole- tore per la mia famiglia. si della chiesa sita nella zona Chiaia rà a Padre Vinci il Giardino dei Giu- Mia madre Pasqualina Fanari di Napoli. sti, un meritato riconoscimento per (01/01/1907-12/9/2005) era amica A metà degli anni 50 tzia Virginia un uomo di fede che ha dedicato la di tzia Virginia Vinci sorella di Pa- insieme a tzia Assunta riuscirono a sua vita per il prossimo tracciando dre Vinci e di Maria, madre dell’ex trovare un lavoro anche ai miei fra- un solco d’amore che non deve esse- sindaco di Terralba Pietro Paolo Pi- telli (facevano i pescatori a Marced- re dimenticato. (gfc) Salvatore Bellu Rimedia Romanu, 16/08/2019.

Francesco Podda e Giulia Pili, 03/10/1964. Auguri agli sposi Valentina Marongiu e Giacomo Basciu 31/08/2019. Terralbesi a Basilea

Angelo Mancosu, Gabriele Orrù, Piergiorgio Lai, Enea Dessì, Antonio Mancosu.

Giuseppe Martis e Vittoria Saba, 14/09/2019.

ANAGRAFE CITTADINA 58 TERRALBA ieri & oggi

ARAMU NICOLA LAI NICOLA ANTONIO Auguri ai Neonati ARGIOLAS DAVIDE LONGU SIMONE e ai loro Genitori BRACCIOLANI JAKE MANNAI MATIAS CAMEDDA LINDA MARONGIU LORENZO CERBARA LEONARDO MARTIS EDOARDO CONCU SARA MARTIS LEONARDO CONGIA EMMA MELIS JACOPO CORONA EDOARDO MICHELUTTI TOMMASO 37 CUCCU GIULIA MURA LORENZO CUCCU TOMMASO PIA EVA nati DESSÌ GAIA PIA MARCO EL KOUNAT WASIM SANNA ELISA dal 1 luglio EL MERABET ISLAM SILVESTRE GIULIO ESPIS CAMILLA SPADA LAIS VICTORIA al FANARI CHIARA SPIGA DIEGO FENU FEDERICO TOCCO NICOLE 31 dicembre FONDA ADELE TUVERI GIACOMO FONDA AGATA URRACI MATILDE 2019 GIUDICE MELANIA

Nel secondo semestre 2019 sono stati celebrati 26 matrimoni IL GIORNO PIÙ BELLO Abis Danilo con Melis Eleonora Mannai Davide con Sanna Roberta Ariu Angelo con Cadeddu Giada Melis Andrea con Vinci Patrizia Atzori Filippo con Saba Donatella Meloni Federico con Rozier Stefania Basciu Stefano con Usai Eleonora Rita Mocci Michele con Benlaajel Hafida Berdini Fabrizio con Youds Joanne Oltremari Massimo con Banzato Alida Casado Carrasco Manolo con Macaluso Giorgia Paderi Andrea con Melis Federica Casu Daniele con Sesuru Maria Serena Pala Mauro con Cadelano Laura Casula Corrado con Caballero Rodriguez Celia Pintus Curio con Loi Roberta Coni Marco con Dessì Alessia Pompianu Nicola con Cotza Daniela Di Martino Stefano con Lin Chen Alessandra Ruggiu Mattia con Loi Sara Diana Carlo con Cannas Carla Scanu Giampaolo con Frau Bonaria Fanari Alessio con Dessì Maria Carmela Vacca Gian Luca con Pinna Denise Ledda Michele con Mannai Alice Vidal Baster Yoenia con Suarez Chacon IlianaYaiset

Nel secondo semestre 2019 hanno festeggiato 25 ANNI DI MATRIMONIO 26 coppie e 50 ANNI DI MATRIMONIO 13 coppie

POPOLAZIONE DI Terralba AL 31 - dicembre 2019 Abitanti 10.090 - maschi 5.072 - femmine 5.018 nuclei familiari 4.151

Si ringrazia della collaborazione fornitaci per la compilazione del- le Pagine dell’Anagrafe cittadina l’Ufficio Anagrafe del Comune di Terralba.

TERRALBA ieri & oggi 59 ANAGRAFE CITTADINA

Cognome e Nome Luogo nascita Data nascita Data morte

ARAMU ANTONIO TERRALBA 10/09/1955 03/11/2019 ARGIOLAS OFELIA TERRALBA 25/01/1921 21/09/2019 ARIU ANGELINA ARBUS 09/09/1937 08/07/2019 BOI TARCISIO GUSPINI 26/11/1950 15/12/2019 CAMPANARO MARISA ARBOREA 14/10/1955 04/09/2019 CASU ANGELA GESTURI 05/08/1930 01/10/2019 Ci CAU COSTANTE SANLURI 20/12/1940 28/12/2019 CHIRONI NICOLOSA SARULE 05/12/1932 30/08/2019 CONCU RINALDO TERRALBA 28/08/1932 25/09/2019 hanno CORONA PATRIZIO TERRALBA 10/05/1934 05/11/2019 CORRIAS FELICE TERRALBA 16/01/1930 26/07/2019 lasciato DERIU SILVANA TERRALBA 01/11/1940 27/07/2019 DIANA TOMMASO CANCELLO ED ARNONE 09/02/1939 10/07/2019 FADDA MICHAEL SAN GAVINO M.LE 10/02/1991 24/07/2019 FANARI VITALIA TERRALBA 19/07/1942 02/09/2019 FORZA ROSA TRIESTE 16/10/1948 28/11/2019 FRAU MARIA TERRALBA 04/12/1926 03/11/2019 GALLUS ASSUNTA TERRALBA 13/08/1929 29/11/2019 LILLIU BRUNO TERRALBA 14/10/1943 27/09/2019 LIXI SILVINA TERRALBA 23/07/1932 15/08/2019 LOI GINO TERRALBA 11/02/1942 07/07/2019 LOI GIULIA TERRALBA 03/08/1923 27/07/2019 LUGAS EPIFANIA TERRALBA 05/01/1938 02/11/2019 49 LUGAS SERGIO TERRALBA 07/11/1964 23/07/2019 MANCA ALDO TERRALBA 09/07/1955 05/10/2019 MANCA RINA TERRALBA 09/07/1927 02/12/2019 MARTIS GLISERIA TERRALBA 30/04/1920 12/11/2019 MEDDA BRUNA TERRALBA 15/10/1932 05/12/2019 MELIS ARTURO TERRALBA 08/02/1924 12/07/2019 MEREU RINO TERRALBA 30/11/1955 05/10/2019 MUNTONI VINCENZO TERRALBA 21/04/1939 19/10/2019 i MURRU BENIGNA TERRALBA 20/06/1925 28/07/2019 deceduti MUSSINANO ANDREA UDINE 06/11/1934 30/07/2019 PEDDIS MARIA GRAZIA TERRALBA 24/11/1948 13/08/2019 nel periodo PEDDIS MARIO 08/09/1947 08/12/2019 dal PEDDONI ANNA QUENZA 02/08/1929 16/08/2019 PINTUS MARISTELLA SCANSANO 28/04/1963 05/10/2019 30 giugno PIREDDU MARIA TERRALBA 16/06/1929 25/07/2019 al PODDA GUIDO TERRALBA 24/03/1944 11/10/2019 SECHI ELISABETTA MARRUBIU 22/06/1941 11/12/2019 31 dicembre SERRA ELISA TERRALBA 14/10/1937 11/07/2019 2019 SIDDI GIOVANNI ROMA 25/01/1947 08/09/2019 TOCCO BERNARDO TERRALBA 16/05/1956 05/11/2019 TOCCO EDDA TERRALBA 30/09/1938 18/09/2019 TOLU CATTERINA TERRALBA 11/07/1942 08/09/2019 TUVERI FRANCESCO TERRALBA 12/09/1941 02/12/2019 TUVERI MARIA LAURA TERRALBA 02/08/1945 22/11/2019 VACCA EGIDIO MARRUBIU 20/01/1935 21/08/2019 VITALE MARIA BOVA 28/02/1924 15/12/2019 TRADIZIONI 60 TERRALBA ieri & oggi Modi di dire locali a cura di Pino Diana

Fami finzasa a coi no est fami mau. Fame sino a cuocere non è fame cattiva, come quando non si ha nulla da mangiare.

Mellus in su strintu suu che in su largu allenu. Meglio in un piccolo spazio proprio che in un grande spazio altrui.

Chi bistis unu frucconi parrit unu baroni. Se vesti un forcone sembra un barone. In questo caso è l’abito che fa il monaco. Un vestito elegante fa apparire importanti.

Su molenti bittit palla, su molenti pappat palla L’asino porta la paglia l’asino mangia paglia.

Fai beni e bai a ora mala. Fai il bene e vai in malora. Non ricevere il giusto riconoscimento.

Po tresi arriabisi de pibiri hat strupiau sa cassoba. Per tre soldi di pepe ha rovinato la zuppa. Per un risparmio di poco conto ha rovinato tutto.

Oit s’ou, sa pudda e s’arriabi. Vuole l’uovo, la gallina e i soldi. Si riferisce a una persona avida e pretenziosa che vorrebbe avere tutto.

Su troppu struppiat. Il troppo storpia: Si dice quando si esagera in qualcosa.

Chini cantat a mesa o a lettu o est maccu o est fetu. Chi canta a tavola o a letto o è pazzo o è deficiente.

No est tottu oru su chi luxit. Non è tutto oro ciò che luccica. Non farsi ingannare dalle apparenze.

Pira cotta e pira crua ogniunu a domu sua Pera matura, pera acerba, ognuno a casa sua. Si dice a conclusione di un incontro quando è ora di andar via.

Chini fait e sciusciat no ddi mancat mai cos’e fai. Chi fa e disfa non gli manca mai da fare perché così il lavoro non finisce mai e non si combina mai nulla.

UN NEGOZIO DI CLASSE PER UN REGALO ESCLUSIVO COSEBELLE Articoli da regalo - Cristallerie Acciaio e posaterie - Bomboniere Liste di nozze

Piazza Libertà, 15 terraLba so. Questa novità è stata ben accol- All’Auser corsi di pittura, inglese e informatica ta, richiamando tante persone con Dall’ottobre scorso, presso l’Auser tanti anni, ha regalato il suo tem- la passione della pittura, anche dai di Terralba, è attivo nuovamente il po agli altri condividendo l’amo- paesi limitrofi. L’Auser ricorda che corso di pittura. L’iniziativa dell’as- re per l’arte. Il direttivo ha ritenu- sono attivi anche i corsi di pirogra- sociazione riprende dopo un perio- to opportuno non vanificare i suoi fia, ginnastica dolce, inglese e infor- do di stand by per la scomparsa del sforzi, nominando la maestra d’arte matica. Le iscrizioni per il prossimo pittore terralbese Ignazio Vargiu il Claudia Corona come insegnante di anno saranno raccolte da settembre quale, con grande dedizione e per disegno e pittura del suddetto cor- fino al 31 ottobre.

cati. Il volto ritratto è quello di mia Il suono dei colori figlia, preso da una fotografia scat- Titolo dell’opera: Quindici. Quan- tata quando aveva quindici anni, la do realizzo un ritratto il primo colorazione non è naturalistica, ho problema che mi pongo riguarda disegnato i suoi tratti direttamente la tecnica da utilizzare. In questo col pennello sullo sfondo colorato. caso ho utilizzato i colori ad olio Lo sguardo è rivolto all’altra metà su una tela di medio formato (100 della tela, serio e concentrato. Lo x 100). Il volto occupa quasi la sfondo astratto rappresenta il futu- metà della tela, divisa idealmente ro, ancora indistinto, conseguenza in verticale, è quindi di dimensione delle scelte che deciderà di fare e superiore rispetto a quella natura- della strada che vorrà percorrere. le. Il resto della tela è occupato da Il mio augurio è che durante il suo uno sfondo astratto, dove i colori percorso di vita, non dimentichi si sfumano, creando dei settori ben mai chi era quando aveva quindici distinti, ma tuttavia, dai colori sfo- anni. Testo e opera di Francesca Porcu CARNEVALE 62 TERRALBA ieri & oggi Carnevale terralbese 2020 “Su mattisi de coa” di Pino Diana

da poco passato il carnevale, e non so se perché già si prevedeva il divieto di svolgimento di pub- È bliche manifestazioni e il distanziamento socia- le, che sarebbero da lì a poco sopraggiunti a causa del Coronavirus, fatto è che questa edizione è stata partico- larmente partecipata. Già dal sabato con il carnevale dei bambini si è potuto vedere la presenza sia delle scuole primarie che degli asili nido, e per la prima volta anche di quelle private, che partiti dalle rispettive sedi, si sono ra- dunati nella piazza Libertà, appositamente allestita e ad- dobbata con la collaborazione del Comitato Leva 1970. Tanti, tantissimi i bambini, con variegati costumi distinti Carro Dinosaurs del Gruppo New Storpions. per classe, ma anche maestre e genitori che li accompa- gnavano, pure loro in costume carnevalesco. E non man- cavano di certo i nonni, molti dei quali impegnati a ri- prendere o fotografare i propri nipotini per immortalare quel momento di festa. Così bambini, maestre, familiari e pubblico hanno vissuto una mattinata di puro diverti- mento. Ma il carnevale storico terralbese è quello della sfila- ta dei carri allegorici e dei gruppi mascherati, noto come “Su mattisi de coa” che si è svolto il martedì successivo. Anche in questa giornata abbiamo visto una grande par- tecipazione di pubblico. Tra i gruppi iscritti, oltre quello locale dei New Storpions, ce n’erano tre di Marrubiu: Lo Spuntino, La Goccia e Galaxy Team; tre di Gonnosfana- diga: il Coriandolo, Caution Group, e Lillo Boys; due di Sardara: Is Carretones e The Carnival Group. Di Terral- Carro Man on the moon del Gruppo Galaxy Team. ba inoltre hanno partecipato il gruppo Perditempo Mar- ching Band e la scuola Amelie Danza. Era presente an- che la scuola Simply Dance di Marrubiu. Tutti insieme hanno dato vita alla sfilata, e a turno si sono esibiti con le loro coreografie davanti al palco. Di certo nella realizzazione dei carri non è mancata la fantasia. Diversi i temi trattati, da Dinosaurs, ispirato al famoso film, all’uomo sulla luna, per celebrare il 50° anniversario del primo sbarco, e tanti altri dal mondo dei cartoni animati, delle favole e del divertimento. Di eleva- to livello tecnico gli automatismi per i movimenti dei pu- pazzi e la lavorazione e verniciatura della carta pesta. La classifica decretata dalla giuria ha visto al primo posto, a pari merito, il gruppo New Storpions e il gruppo Galaxy Team, al terzo posto il gruppo Lillo Boys. Carro Troppo tropical del Gruppo Lillo Boys. TERRALBA ieri & oggi 63 SOMMARIO Viaggio in Baronia e Barbagia di Lucio Piras

n qualità di Associazione di Promozione Sociale la Pro Lo- I co organizza annualmente, in un fine settimana, un viaggio in una realizzate nel 1959 dal famoso foto- naittu dove sorge il villaggio nurar- località della Sardegna, scegliendo grafo Carlo Bavaglioli, che sapiente- gico de “Sa Sedda e sos Carros“ con tra i luoghi che verosimilmente pos- mente inserite nel contesto, mostra- il suo complesso termale, dal quale sono destare maggiore interesse dal no personaggi, mestieri e paesaggi di capiamo l’abilità costruttiva dei no- punto di vista culturale, ambientale e quegli anni. stri antichi padri. naturalistico. Lo scopo dell’iniziati- La seconda tappa del tour è Oro- Giunta l’ora di pranzo, ci attende va è principalmente quello di riunire sei. Vi giungiamo dopo un tragitto di non il solito ristorante, ma un grande e far incontrare i soci e di far cono- circa mezzora, ma il poco tempo a ovile nelle vicinanze. Lì troviamo al- scere ed apprezzare i territori e paesi disposizione ci consente solamente cuni pastori che hanno preparato per che di volta in volta vengono visitati. una visita molto veloce, dopodiché noi un tipico pranzo barbaricino, con Nell’ottobre dello scorso anno proseguiamo alla volta di Cala Gine- salumi, formaggi, arrosti di carne e pro. Lì ci ospi- verdura, il tutto servito in taglieri e terà l’omoni- accompagnato da un generoso Can- mo Resort nel- nonau, e poi dolci e filu ferru per le sue confor- chiudere l’insolito e ottimo pranzo. tevoli camere La digestione è stata facilitata dai sino all’indo- sobbalzi e dagli scossoni dei Land mani matti- Rover che puntuali ci hanno riporta- na. La bellis- ti ad Oliena. Il nostro autobus ci at- sima giornata tende per il rientro, il gruppo, meno ci invita a tra- chiassoso dell’andata, appare molto scorrere il po- contento e soddisfatto della gita a- meriggio tra il gri-archeo-turistica. L’appuntamen- mare – qual- to per tutti è fra qualche mese con lo cuno ha fatto stesso spirito ed entusiasmo per una anche il bagno nuova esperienza. – e la piscina si è scelto di visitare alcune località della struttura. La piacevole giornata della Baronia e della Barbagia. Par- termina con una gustosissima cena. tenza la mattina del sabato, viaggio La domenica il programma preve- di circa due ore per giungere a Locu- de il trasferimento ad Oliena per un’e- li, paese di 560 abitanti nella Baronia scursione con i fuoristrada. La pri- di Orosei. Ci attende una guida turi- ma visita è al Monte Maccione, dalla stica che ci accompagna tra le viuzze sommità del quale (Su Punteddu) si del paese e tra i numerosi e coloratis- può ammirare un paesaggio mozza- simi murales che abbelliscono le pa- fiato; poi è la volta della famosa sor- reti delle abitazioni del centro stori- gente de Su Cologone, della quale ci co, sino a raggiungere un‘antica ca- spiega tutto l’autista/guida, che fa an- sa museo “sa domo de sas artes e de che parte dello speleo-sub di Nuoro. sos mestieris” dove, oltre i numero- Rinunciamo a vedere la grotta di sissimi utensili dell’attività agropa- “Sa oche e su bentu” e ci dirigiamo, storale, è esposta una mostra di foto, con molti sobbalzi, alla Valle di La- UN TERRALBESE NELLA SPEDIZIONE IN ARGENTINA Alla scoperta della Patagonia di Gianni Cannas

erso la fine del 2018 mi viene proposto dal mio a- due notti montando la tenda sul ghiacciaio che abbiamo at- mico Nicola, di far parte di una spedizione alpini- traversato prima con i ramponi ai piedi ed in questo luogo Vstica nella Patagonia Argentina. Non ho esitato un faccio una delle esperienze di montagna più straordinarie attimo ad accettare l’invito, poiché egli è un bravissimo sca- che mi siano capitate, paragonabili solo al viaggio sull’Hi- latore (anche se di professione è un sommozzatore) ed era malaia che feci sei anni prima; esso ha ad est il monte Fitz stato coinvolto nella scalata del Cerro Torre, considerata fra Roy con le cime secondarie tra le quali il Poincenot ed il le più difficili al mondo, con altri alpinisti ed un cameramen Saint Exudery, a ovest lo Hielo Continental e al centro sopra inglese, per realizzare un film 45 anni dopo che la cima fu di noi si eleva il Cerro Torre, chiamato il “Grido di pietra”, conquistata per la prima volta dal gruppo dei “Ragni di Lec- la cui altezza è di 3.100 metri di cui 2.000 di parete grani- co”, di cui faceva parte anche il padre di Mimmo Lanzetta, tica verticale con la cima coperta di ghiaccio difficilissima quindi figlio d’arte. da scalare. Siamo partiti l’otto febbraio 2019 e dopo un lungo viag- Mentre i miei compagni di viaggio salgono per valutare gio arriviamo a Buenos Aires dove soggiorniamo due giorni la via più logica di arrampicata, io rimango al campo base, con l’intento di visitare il più possibile le bellezze di questa fondo il ghiaccio per cucinare e faccio amicizia con alpini- metropoli che è abitata da tantissimi oriundi italiani. Con un sti argentini, cileni e americani che hanno le tende vicino altro volo interno di 3000 km arriviamo a El Calafate, città a noi: parlano spagnolo per cui è facile intendersi; tutti mi a sud della Patagonia, e da qui in autobus risaliamo per 300 chiedono dell’Italia che vedono come un Paese mitico e che km a El Chalten, cittadina moderna sorta al seguito del tu- vorrebbero visitare. rismo di montagna, località che sarà la nostra base per mol- Al rientro a El Chalten troviamo Mauro appena giunto to tempo. da Oristano, con lui mi trasferisco all’Hostel Patagonia, e Il viaggio in autobus attraversa la Pampa Argentina mentre gli alpini- costeggiando le immense “Estancias” (fattorie) di anche sti si allenano in 100.000 ettari dove si allevano pecore da lana, bovini e ca- parete, noi giria- valli ma vi pascolano anche migliaia di “Guanacos” che va- mo in lungo e in gano dappertutto in libertà e che vengono regolarmente cac- largo la zona tra ciati dai feroci Puma, animale che continua ad essere abba- montagne, casca- stanza diffuso in questa regione. C’è solo una sosta inter- te, lagune, fiumi media alla Estancia La Leona, un luogo pieno di storia del- e foreste di una la colonizzazione della Regione ai primi del secolo scorso. bellezza incom- Nel percorso si superano i grandi laghi del Viedma e Argen- parabile. All’ar- tino e i fiumi formati dalla fusione dei ghiacciai dello Hielo rivo del camera- Continental Sur, il terzo al mondo per estensione, che si tro- men inglese, il va alla fine della Cordigliera Andina Meridionale. gruppo parte alla Preso alloggio in un hotel di El Chalten incontriamo gli scalata del Torre altri alpinisti e già il giorno dopo partiamo verso il campo mentre io e Mau- base del Torre per un primo sopralluogo, portando gran par- ro ci trasferiamo te del materiale per la scalata. Stiamo al campo tre giorni e in Cile, nella cit- TERRALBA ieri & oggi 65 VIAGGI tà di Puerto Natales, posta all’interno dei fiordi dell’Oceano Pacifico vicino allo Stretto di Magellano. Prima di lasciare l’Argentina visitiamo il ghiacciaio Pe- rito Moreno, ci avviciniamo in barca a pochi metri: è largo oltre un chilometro e alto circa 70 metri, essendo in conti- nuo movimento cadono enormi pezzi di ghiaccio in acqua provocando un boato enorme e galleggiando assumono una straordinaria colorazione azzurra. In Cile siamo stati per vi- sitare le mitiche “Torri del Paine”. Sono tre guglie alte più di 3.000 metri, dopo un viaggio in autobus di 80 km si segue un sentiero in salita che costeggia un fiume tra cascate, pon- ti in legno e foreste di faggio australe. Tra andata e ritorno occorre un intero giorno di marcia per arrivare al lago sotto le torri, ma la bellezza del luogo ripaga abbondantemente la fatica del viaggio. Decidiamo di andare ad Ushuaia nella Terra del Fuoco, quando ci giunge la notizia via internet che Nicola e Mat- teo hanno scalato il Cerro Torre, gli altri due scalatori si son ritirati per il maltempo. Quindi decidiamo di rientrare a El Chalten con un viaggio di 700 km per festeggiare l’impresa coi nostri amici. Alcuni “gauchos”, i cavalieri della Pampa, ci preparano arrosti di ottima carne argentina, tra loro c’è Carlos col quale avevo fatto amicizia al ristorante Patagonia Rebelde, dove tutte le sere dopo cena si ballavano le danze tradizionali argentine. Nei giorni seguenti visitiamo il lago del Degier e altre località tra cui la Casa Museo di Andreas Madsen, uno dei pionieri della Patagonia. L’otto marzo ripartiamo per l’Italia, è trascorso un me- se esatto dall’inizio di questa avventura in Sud America, al momento che scrivo è trascorso un anno, il ricordo è ancora vivissimo e il desiderio di ritornare in quei meravigliosi po- sti lo è ancora di più. p.s. me attuale in onore del comandante della nave Beagle che Il monte Fitz Roy per i nativi Tuelches era El Chalten ma portava Darwin nel viaggio che lo portò a formulare la te- Francisco Perito Moreno, incaricato dal governo Argenti- oria dell’evoluzione. Il significato di El Chalten è “la mon- no di esplorare la Patagonia e tracciare i confini col Cile, al tagna che fuma” per il fatto che è quasi sempre circondato quale si unì il sopracitato Andreas Madsen, le diede il no- dalle nuvole. Festa dei venticinquenni 1994: Prima fila in basso da sinistra: Alice Basile, Silvia Pinna, Enrica Dore, Roberta Loche, Roberta Scanu, Giulia Mura, Claudia Cabras, Vanessa Melis, Valentina Pianti, Denise Melis, Sara Fosci, Alessia Fanari. Seconda fila: Gaia Atzori, Ilenia Santucciu, Silvia Casu, Samuele Boi, Federico Casula, Alessandro Gallus, Luca Onnis, Gabriele Orrù, Mattia Corrias, Daniele Perra, Federico Usai, Roberto Sambucu. Terza fila: Cristina Tuveri, Gloria Tocco, Andrea Marchi, Ivan Martis, Roberto Pau, Alessandro Puggioni, Marco Abis, Alessandro Tranza, Alessio Fois, Dylan Loi. Festa dei settantenni 1949: Pinuccio Diana, Maria Bonaria Manca, Angelino Fenu, Antonio Angelo Martis, Carmine Pau, Giuseppe Murgia, Giovanni Uccheddu, Fiorenzo Mario Michelutti, Gianfranco Pintus, Enzo Atzei, Sergio Argiolas, Antonio Aramu, Graziella Deidda, Maria Carmela Soru, Agnese Giuliana Pinna, Bruno Garau, Peppina Pruneddu, Marco Colombu, Sergio Aramu, Antonella Cadelano, Valentino Ulasci, Anna Maria Cuccu, Laura Cappai, Audisio Urracci. SOMMARIO 68 TERRALBA ieri & oggi