Taxe perçue - Tassa riscossa - Trieste C.P.O. - Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. TRIESTE - SETTEMBRE / OTTOBRE 2020 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trieste. Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O., detentore del conto, ANNO LIV - Nuova Serie - n. 5 per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Notiziario dell’Associazione dei Fiumani Italiani nel Mondo - LCFE Rinnovate l’iscrizione di € 25,00 all’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo - LCFE in modo da poter continuare a ricevere la Voce di Fiume. TRAVOLTI DALLA GUERRA DEI SIMBOLI… LE COSE CHE CI FANNO MALE di Franco Papetti ell’ambito del liberazione di Fiume. Il progetto è stato organizzato progetto “Fiume Per le note vicende della dal Museo d’arte moderna e capitale della cultura” pandemia del coronavirus contemporanea nell’ambito del Nil 3 maggio del 2020 l’inaugurazione è dovuta programma “L’età del potere” in ricordo dell’entrata della IV scivolare al 20 settembre che esplora i cambiamenti armata partigiana a Fiume nel per ricordare quando, dopo storici succedutisi a Fiume e 3 maggio 1945 avrebbe dovuto l’armistizio dell’Italia con gli realizzato dall’artista di origine essere inaugurata sul tetto del alleati l’8 settembre 1943, serba Nemanja Cvijanovic e dal palazzo Albori, costruito dal il Comitato esecutivo dello titolo “Monumento alla Fiume 1939 al 1942 dall’architetto Zavnoh (Consiglio antifascista rossa”. L’installazione ricorda triestino Umberto Nordio, di stato per la liberazione della la stella rossa con la scritta a conosciuto come il grattacielo Croazia) prese la decisione, poi caratteri cubitali Tito collocata di Fiume, nella ex piazza Regina confermata nella sessione dello sopra il grattacielo dopo la Elena oggi Jadranski trg, una Zavnoh a Plaski, l’annessione di liberazione di Fiume e rimasta stella in ferro e cemento con Fiume, Istria, Zara alla nascente in bella vista fino a quando 2800 schegge di vetro rosse Repubblica popolare di è durato il regime totalitario che dovrebbero ricordate i Jugoslavia. La permanenza della jugoslavo. Continua morti del fronte popolare per la stella fino al 4 ottobre. Le reazioni in Croazia sono state diminuito l’impatto scenografico le più varie: dall’indifferenza, la ed estetico dell’opera?); l’artista maggioranza, ad altre di sufficienza in ha raggiunto quello che voleva quanto considerata una provocazione raggiungere, vale a dire una notorietà I dilemmi artistica inutile e costosa, altre ancora divisiva in Croazia e all’estero ma di aperta ostilità contro simboli di un quello che ci ferisce profondamente regime contro il quale la Croazia ha è l’insensibilità dell’amministrazione evidenziati combattuto e si è dovuta liberare. comunale fiumana per la presenza Per noi esuli, anche se solo per italiana nella città quarnerina; sia la quattordici giorni, rivedere quella comunità italiana di Fiume sia noi dal Capo strana stella leggermente inclinata come esuli siamo stati completamente e con tante schegge di vetro rosse trascurati nell’organizzazione ricorda giorni terribili e riapre ferite dell’importante evento di “Fiume dello Stato mai rimarginate. capitale della cultura”; dobbiamo Ci riporta a quando sotto la vera ancora lottare perché il nostro E mentre a Fiume la stella rossa appare stella rossa di palazzo Nordio siamo passato ed anche presente ci venga provocatoriamente sul grattacielo, passati tutti per andare o in Zabica riconosciuto ed essere parte di questa a Pisino – come apprendiamo dalla alla stazione degli autobus o alla città che è e sarà sempre anche la penna di Dario Saftich sulla Voce stazione dei treni: passavamo con nostra. del Popolo - è stata celebrata venerdì le valigie rigonfie di straze e di D’altronde oggi la Croazia 25 settembre, con una sessione incognite lasciando per sempre democratica fa parte e condivide solenne dell’Assemblea regionale, la città che ci aveva visto nascere, i principi e gli ideali democratici la Giornata della Regione istriana, crescere gioire e soffrire, che era dell’Unione Europea. Voglio ricordare ovvero l’annessione della penisola alla stata la culla delle nostre famiglie per le profonde critiche e richiami che il Croazia nel 1943. secoli. Ecco questa è la vera essenza governo centrale di Zagabria ha avuto Alla sessione solenne ha partecipato che colpisce nell’opera di Cvijanovic: per questa realizzazione. anche il Capo dello Stato, Zoran ci tocca profondamente facendo Andrej Plenkovic, primo ministro della Milanović, che nel suo discorso ha riemergere il senso di frustrazione Croazia, insieme al ministro Oleg ricordato pure l’esodo dall’Istria, con che ancora non abbiamo superato Butkovic e al consigliere speciale parole che, pronunciate dal Presidente per la nostalgia e l’angoscia di essere Zvonko Kusic che, nella giornata della Repubblica, assumono un stati dispersi nei quattro angoli del europea di commemorazione delle significato che potremmo definire mondo per aver voluto scegliere la vittime di tutti i regimi totalitari e quasi storico. libertà e non accettare l’oppressione autoritari il 23 agosto si è recato “Noi molto spesso e di regola finiamo che quella stella ci garantiva. sull’isola Calva (Goli Otok), e dopo per sottacere il dato di fatto che qui La presenza della stella anche come aver deposto una corona in ricordo in Istria vivevano decine di migliaia opera artistica non è il vero problema delle vittime del regime comunista ha di italiani, che non avevano visto quei nello svolgimento del tema “Fiume dichiarato: cambiamenti come un qualcosa che Rossa”; giusta o sbagliata rappresenta rappresentava un fatto positivo per un’epoca attraverso la quale Fiume Oggi siamo qui per loro e per tanto avevano abbandonato è passata. Il vero problema è che lo rendere onore alle vittime questa terra. Si tratta di dati di fatto svolgimento è monco, manca un che vanno ribaditi perché sono la pezzo: ci dovrebbe essere anche un del regime comunista che verità; queste sono le conseguenze di monumento ai 650 morti italiani, dal 3 è stato uno dei regimi quella guerra dura e sanguinosa nella maggio al 31 dicembre 1945, quando totalitari che hanno quale le vittorie avvenivano sotto il la violenza bellica dell’esercito popolare simbolo della stella rossa a cinque jugoslavo si trasformò in violenza caratterizzato il XX punte, attorno alla quale ci sono oggi politica, e poi una testimonianza che secolo anche in Croazia. a ragione molti dilemmi”. ricordi lo svuotamento della città da parte del 90% dei suoi cittadini di E’ importante coltivare nazionalità italiana per un totale di la cultura del ricordo, dei crimini commessi dalle dittature 38.000 fiumani. perché senza la verità comuniste e naziste con omicidi di L’opera di Nemanja Cvijanovic va massa, genocidi e deportazioni, al considerata per quello che è ossia non ci possono essere né punto 10 chiede l’affermazione di una una provocazione artistica, a parte consapevolezza né rispetto cultura della memoria condivisa che le strane considerazioni per cui le delle vittime. respinga i crimini dei regimi fascisti e 2800 schegge rappresenterebbero stalinisti e di altri regimi totalitari ed al i caduti per la liberazione di Fiume Val la pena ricordare la risoluzione punto 17 esprime l’inquietudine per dai nazifascisti. Non corrispondono approvata dal Parlamento europeo di l’uso continuato di simboli di regimi comunque a quanto gli storici croati Strasburgo il 19 settembre 2019 (con totalitari nella sfera pubblica e a fini considerano il vero numero che non 535 voti a favore, 66 contrari e 52 commerciali e ricorda che alcuni paesi dovrebbe essere superiore a 350 astenuti) che dopo aver riconosciuto europei hanno vietato l’uso di simboli unità (forse 350 schegge avrebbero il retaggio comune ai popoli europei sia nazisti che comunisti.

2 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 Breve tappa a Montegrotto E poi Fiume… per chi vorrà

l 19 settembre: ci eravamo dati che non è possibile farlo rispettando questo termine per decidere le norme vigenti. Consci di questa del Raduno 2020 della nostra contraddizione, l’Ufficio, ha deciso di IAssociazione. Riuniti a Padova rinviare il Raduno vero e proprio al dopo alcuni mesi di collegamenti e 2021 ma di organizzare, per necessità decisioni a distanza, è stata l’occasione statutarie (vedi approvazione dei per discutere di tante questioni bilanci) una riunione del Consiglio “aperte”. Melita Sciucca, presidente allargato a Montegrotto il 31 ottobre della Comunità degli Italiani di Fiume con il seguente programma: e membro dell’Ufficio di Presidenza AFIM, ha relazionato sulla situazione a Venerdì 30 ottobre: Fiume. La Comunità ha ripreso l’attività arrivo nel pomeriggio all’Albergo nel rispetto del distanziamento che Hotel delle Nazioni (per la non permette di aprire le porte ad prenotazione chiamare il nostro un numero sostenuto di persone. segretario Adriano Scabardi: Le presenze sono ridotte all’osso e 049 8759050), cena - accordi per il Il prof. monitorate nel rispetto delle misure giorno successivo - pernottamento. vigenti. Il Raduno, per sua definizione, è un incontro di massa che coinvolge Sabato 31 ottobre: Giuseppe un alto numero di soci, il che significa ore 9.00: riunione del Consiglio. Relazione del Presidente, approvazione dei bilanci, dibattito de Vergottini (viste le misure di distanziamento si prega gentilmente i partecipanti di Nuovo Presidente annunciare il proprio intervento prima dell’inizio dell’incontro per stabilire i FederEsuli tempi – e le pause - della riunione). È Giuseppe de Vergottini il nuovo Pranzo. Proseguimento per Fiume per presidente della Federazione delle chi intende partecipare alle attività in Associazioni degli Esuli Istriani, Comunità del 1° novembre (concerto Fiumani e Dalmati, Vice Presidente del M.ro Squarcia – comunicare la Vicario Franco Papetti, anche a capo propria presenza a Scabardi per dell’AFIM. Lo ha deciso, a Mestre, il prenotare i posti) e alla cerimonia Consiglio Nazionale della FederEsuli. del 2 novembre alla Cripta di Cosala. Il presidente uscente Antonio Il trasferimento è a discrezione dei Ballarin, ha tenuto il suo discorso partecipanti e con le automobili di fine mandato, riscuotendo, private. dall’assemblea, commozione, apprezzamento e gratitudine per il lavoro svolto. Nel suo lungo intervento Ballarin ha potuto riassumere tutte le azioni da Progetti in fieri lui attuate negli ultimi otto anni con Nonostante la difficoltà di movimento sul territorio le attività AFIM legate dovizia di particolari, producendo ai progetti della legge 72 non hanno subito battute d’arresto. Si continua a una relazione sintetica ed un’altra, lavorare alla traduzione dei volumi di grandi autori fiumani per far conoscere a estremamente dettagliata di 610 Fiume, anche alla popolazione di lingua croata, il contributo dei Fiumani italiani fogli. L’assemblea ha poi proceduto alla letteratura. I loro scritti parlano di noi e della vita a Fiume prima o durante all’elezione del nuovo presidente l’esodo: una grande lezione di cultura e umanità. Il progetto doveva essere nella persona del prof. Giuseppe presentato al vasto pubblico in occasione del Raduno, lo faremo in altro modo de Vergottini che proseguirà, in quando i primi libri usciranno dalle stampe. continuità, nonchè varando nuove Rinnoviamo l’invito ad inviare materiali per il nostro sito www.fiumemondo.it strategie che rivitalizzino il ruolo di che si va lentamente strutturando. FederEsuli in conformità delle nuove Per quanto concerne il rapporto con le altre associazione: l’AFIM il 3 ottobre ha sfide del presente e il desiderio di partecipato alla nomina del nuovo presidente di FederEsuli. evolvere.

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 3 Una tutela per noi italiani Esuli e rimasti

Nella foto da destra: Franco Papetti, Antonio Ballarin e Giuseppe de Vergottini

i è svolta, martedì 28 luglio arrivo, per rilanciare la verità storica non di secondaria importanza, tipo: 2020, alle ore 11 presso la e il riconoscimento dei diritti di chi il Narodni Dom è stato regalato Sala Nassirya del Senato della soffrì quelle enormi tragedie. o è stato restituito? Oppure i tre Repubblica, una conferenza “Mi chiamo Franco Papetti - ha sloveni più un croato del Tigr ai quali Sstampa promossa dalla Federazione esordito il Presidente dell’AFIM - è stato reso omaggio erano degli delle Associazioni degli Esuli Istriani, e rappresento l’associazione dei attentatori all’unità nazionale italiana Fiumani e Dalmati, a seguito della Fiumani Italiani nel Mondo. Fiume o erano degli antifascisti. Ecco, queste visita del Presidente Sergio Mattarella come voi sapete è stata la città che considerazioni, secondo me, sono e del Presidente della Repubblica di negli anni ’40 del Novecento, aveva state superare dall’evento storico Slovenia Borut Pahor alla Foiba di 54.000 abitanti: se ne sono andati paragonabile a quello di Verdun Basovizza il 13 luglio 2020. più del 90 per cento dei cittadini quando a prendersi per mano furono Importante l’appello di Maurizio per le decisioni del dopoguerra. Kohl e Mitterand per superare cento Gasparri il quale chiede che dopo Gli esuli sono stati dai 38 ai 40.000, anni di scontri tra Germani e Francia. la visita di Pahor “Conte riceva un’intera città che si è spostata. A Ora anche noi con la Slovenia queste organizzazioni (Esuli) che Fiume però esiste una minoranza abbiamo raggiunto un’intesa, un rappresentano un pezzo di storia di italiani. I Fiumani hanno visto riconoscimento reciproco dei torti d’Italia troppo spesso dimenticata”. con particolare interesse ciò che nostri e loro nel periodo della guerra Presenti al Senato il Presidente è successo a Trieste, lo possiamo con l’occupazione di Lubiana e nei della FederEsuli Antonio Ballarin, il considerare un fatto storico, oltre quaranta giorni di Trieste di cui è Presidente dell’Associazione Fiumani l’aspetto empatico dell’evento, c’è esempio tragico la Foiba di Basovizza. Italiani nel mondo Franco Papetti, il anche l’aspetto politico, finalmente A questo punto ci aspettiamo che Presidente dell’Associazione Italiani un presidente della Slovenia, una ci sia un passo successivo, in questo di Pola Tito Sidari e il Presidente delle ex nazioni jugoslave, era caso con la Croazia per arrivare ad di Coordinamento Adriatico presente alla Foiba di Basovizza. Per una riconciliazione in questo senso. Giuseppe de Vergottini. Tutti hanno noi un evento oltremodo importante Dobbiamo dire che noi come Fiumani riconosciuto il carattere storico, molto vedere i due presidenti mano nella già siamo andati avanti: da oltre positivo, del 13 luglio. Tuttavia, sono mano che si inchinavano di fronte vent’anni abbiamo dei rapporti convinti che quella stretta di mano, alla Foiba di Basovizza che ci ha consolidati, sia con l’amministrazione che ha aperto tutti i giornali italiani, permesso anche di superare certi del Comune di Fiume sia con la sia un punto di partenza, e non di aspetti che potevano essere anche locale minoranza italiana con la quale

4 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 lavoriamo assieme, con la quale mai ci ha chiesto scusa né ci è stato genere. Quindi, e mi avvio alla cerchiamo di proteggere quella che è spiegato perché siamo stati trattati in chiusura, noi vogliamo che lo stato stata la nostra storia e devo dire che questo modo. Pensate addirittura che italiano ci aiuti a far conoscere meglio qualche risultato l’abbiamo ottenuto. nel 1948 era stato chiesto ad ognuno e di più la nostra storia di bimillenaria A Fiume è stato reinstallato sulla Torre di noi di depositare le impronte presenza nelle terre adriatiche nord civica il simbolo della Fiume storica, digitali perché eravamo sospettati di orientali. Come punto di partenza per l’aquila bicipite; è stata reintrodotta non so quali delitti. far diventare la nostra storia, storia la bandiera storica fiumana che ha Qualcosa è stato fatto effettivamente, nazionale. Ed inoltre che il discorso rappresentato nei secoli l’autonomia col Giorno del Ricordo, ci è stata del ritorno culturale che stiamo fiumana; è stata dedicata a Riccardo data la possibilità di farci conoscere. affrontando con la nostra minoranza Zanella una piazza a colui che fu il Anche se ciò che ci fa male è che gli ci dia la possibilità di ricostituire e leader del movimento autonomo italiani, avendo perso in sessant’anni ricompattare la comunità giuliano- di Fiume, proprio davanti al Palazzo questa conoscenza storica, chiamano dalmata. Il tutto attraverso una del Governo. Noi stiamo andando Fiume col nome croato di Rijeka. maggiore protezione degli italiani avanti, stiamo costruendo insieme Vado spesso nelle scuole a fare oggi cittadini sloveni e croati che un futuro perché vogliamo che la delle conferenze e mi accorgo manterranno anche nel futuro questa minoranza italiana di Fiume, composta dell’ignoranza che c’è sulla nostra nostra dimensione fatta di tradizioni, da quattromila italiani di cittadinanza storia, sento dire che noi abbiamo lingua, cultura e tutto ciò che noi croata, riescano a resistere invaso l’Istria nel 1941 e cose del purtroppo abbiamo dovuto lasciare”. all’assimilazione. Questo nostro lavoro sta avendo dei grandi successi. Ora veniamo a noi: credo sia il momento, vista anche l’importanza di questo incontro tra il Presidente E noi gridemo MAI PIÙ! Mattarella e il Presidente Pahor, che l’Italia chiuda le pendenze nei nostri confronti. Credo sia inaccettabile o deciso de scriver questo Quatro fliche, due bele parole, il fatto che noi ancora si discuta di pezo dopo gaver leto qualche pension, un sacco de medaie rimborsi dei progetti del 2014, sono l’articolo che parlava de la de lata e qualche paca sule spale. passati sei anni. E’ inaccettabile che G(mala) sorte de la minoranza No Signori, basta, non semo i nativi non sia ancora chiuso il problema ‘taliana’ sul prestigioso giornal dela riserva indiana e non ne serve le beni abbandonati. Ci si aspetta dallo “Repubblica”. coverte infetade col vajolo. Stato italiano una equa e definitiva Niente de novo, solo quatro ciacole Pretendemo rispeto per la nostra conclusione della vicenda. Voglio scandalistiche, come Maramaldo tragedia, pietas per i morti e prima ricordare che con i nostri beni copava un omo già morto. che l’oblio coversi per sempre sono stati pagati i danni di guerra Come la politica ofizial de la Croazia l’infinito mal fatto una promessa di tutti gli italiani…e poi qualcuno da problemi ala minoranza croata solenne al mondo: MAI PIÚ! mi dovrà spiegare perché i nostri in Bosnia Erzegovina, Serbia e Raccogliemo qualche misero resto da beni sono stati valutati un decimo Montenegro, come la politica ofizial de ogni fossa comune, segnemo ognun rispetta a quelli dei profughi libici. E’ la Slovenia da problemi ala minoranza de questi posti con un saso con inciso doveroso venga portato a termine slovena in Austria e Italia, così la questo santo giuramento, femo fori l’accordo Dini-Granic del 1996, per la politica ofizial dell’Italia ga portado del cimitero de Pisin, dove i xe sepolti protezione delle nostre minoranze, la minoranza in Slovenia e Croazia altri miseri resti in tera sconsacrada, che prevedeva, tra l’altro, il diritto sull’orlo de un baratro e ghe sta dando rendemola sacra con una piera al bilinguismo anche in quelle una man a far un paso... avanti. bianca, senza croci, ma con inciso un zone, come Fiume, dove vive una L’Italia gavendo fato el casoto de grido MAI PIÙ! minoranza italiana consistente. la guera la se ga tirado fora con Trovemose la insieme, senza Non è accettabile che non sia stata eleganza lasando i sui ex sudditi (del bandiere, con el cor in man, consegnata la medaglia d’oro Re sciaboleta) taliani, sloveni, croati, ricordemose de le Done fiumane che alla città di Zara che fu concessa cifuti e tuti i altri a pagar con i propri ga volesto sepelidi insieme i morti de dal Presidente Ciampi (e di cui ha averi picoli e grandi, con la vita, con la Prima, per i ‘taliani “Grande” Guera, parlato il prof. de Vergottini). Si tratta l’esilio, con la galera e con tutti i salvo che i regnicoli co i xe venudi di un altro episodio da chiudere patimenti che savemo. i ga subito diviso i Italiani dai altri definitivamente. Su tuto se ga butado sora una fradei ne la morte. Un’altra cosa che ci è dovuta, da coverta, gnanca che de quei Vojo veder chi ga cossa contro, ghe parte della politica italiana, sono delle patimenti fossi da vergognarse. consiglio de legerse ben quanto scuse ufficiali per come siamo stati Anche quando se podeva far consigliado da Bibbia 1 Re 3: 16-28, trattati, buttati nei campi profughi al qualcosa, gnanca per incantesimo. xe la storia de due putane e de un Re limite dell’umano, pensate già ancora Vardemo solo el Tratato de Osimo, che aiuta la Verità a vincer su tuto e nei primi anni Sessanta c’erano oltre fato de scondon, non dal MAE tuti. MAI PIÙ! seimila profughi in queste condizioni, ma dall’IRI, quel si che era da in questi luoghi di prigionia e nessuno vergognarse! Fulvio Mulo de Stranga

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 5 Riccardo Zanella, primo Presidente L’autonomismo dello Stato Libero di Fiume (1921-1923) Fiumano (seconda parte)

III - Zanella e d’Annunzio, l’inconciliabile dissidio (1914 – 1920).

l 12.9.1919, inizia l’impresa di molto più formale. Secondo il partigianeria. Una fotografia fedele Fiume. Non entrerò qui nel prof. Dalma, Zanella confermò la ed un acuto esame delle ragioni merito né della stessa, né delle propria condivisione dell’impresa a dell’esito infelice di quell’incontro lo Irelative cause, limitandomi ad condizione che “fosse limitata nel fornisce, invece, Giovanni Stelli. evidenziare la profonda diversità, tempo e nei fini e si adeguasse ai La sincera adesione all’impresa, anzi, la contrapposizione tra superiori interessi del Paese”. espressa da Zanella, includeva d’Annunzio ed il suo oppositore La franchezza della dichiarazione una riserva. Occorreva, a suo Zanella. irritò immediatamente il parere, tenere in conto la difficile Inizialmente Zanella sembrò Comandante, il quale, a parere situazione internazionale ed interna. considerare il gesto di d’Annunzio del Dalma era abituato ad avere L’impresa era un atto di forza e di come un’occasione storica. Il 13, attorno “politici fiumani proni ai suoi ribellione, vantaggioso per Fiume, infatti, gli scrisse: piedi”. Nel colloquio, d’Annunzio si ma pericoloso per il Paese, in sarebbe abbandonato a dichiarazioni quanto elemento di disgregazione Maestro, con l’animo gravissime, asserendo che l’impresa dell’esercito e della credibilità di Fiume era soltanto il primo dell’Italia. Quindi, doveva concludersi colmo di vivissima passo di un movimento “militare in fretta. – nazionale”, capeggiato dal duca In sostanza Zanella, aveva riconoscenza per d’Aosta, teso ad occupare Roma, una visione politica liberale e l’atto altissimo da sciogliere il Parlamento, destituire democratica, che lo spingeva a il Re ed instaurare una dittatura muoversi in un quadro legalitario Ella compiuto per la militare. Ciò avrebbe indotto Zanella ed istituzionale, mentre d’Annunzio a partire immediatamente per Roma partiva da presupposti rivoluzionari redenzione della mia ed a denunziare questi progetti al diametralmente opposti, auspicando Presidente del Consiglio Francesco una “palingenesi nazionale” da città natale, Le invio la Saverio Nitti. attuare senza eccessive remore mia fervida adesione e Di segno completamente opposto il legalitarie che, spazzata via la resoconto di Silvino Gigante. vecchia casta, potesse provocare l’espressione della mia A suo dire, Zanella voleva dividere un profondo cambiamento politico con d’Annunzio l’onore dell’impresa, e sociale. Stelli non si pronuncia devozione sincera... per poterlo manipolare a suo sull’affidabilità delle rivelazioni circa Nell’occasione, negava anche piacimento, salvo poi scoprire che la possibile macchinazione golpista, appassionatamente di essersi egli non era disposto ad accettare i imprudentemente enunziata da opposto all’annessione all’Italia e suoi consigli. Per tale motivo sarebbe d’Annunzio. Sottolinea, piuttosto, sembrava intenzionato a recuperare corso a Roma a trattare circa “le il rischio che egli percepiva dalla il pessimo concetto che il poeta direttive e l’atteggiamento della collaborazione di Zanella: egli, si era fatto di lui. Già durante il città, quasi che ne fosse il legittimo con le conoscenze e capacità di primo incontro fra i due, avvenuto rappresentante”. cui disponeva avrebbe potuto non il 18 settembre 1919, appena una Al ritorno avrebbe avuto “un solenne solo collaborare, bensì orientare gli settimana dopo l’occupazione rabbuffo” dal Comandante che non organismi istituzionali locali, quali legionaria, quelle righe di poteva tollerare una tale slealtà. il Consiglio Nazionale, finendo per ammirazione, anzi di devozione, Entrambe le versioni appaiono, determinare un dualismo di potere assunsero, però, un significato piuttosto superficiali e dettate da tra Consiglio stesso e Comando

6 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 dannunziano. controproposte formulate il 29, sia nei dissidi all’interno dei legionari. La rottura definitiva si consumò nel dal sequestro del cacciatorpediniere Riporta l’esposto del capitano dei secondo incontro, svoltosi il giorno Bertani, sia dall’impresa di Zara e Carabinieri Rocco Vadalà, con cui il 8 ottobre, al ritorno di Zanella dallo scalpore che la stessa fece medesimo lamenta l’atteggiamento da Roma. Dopo un burrascoso a livello internazionale, facendo fortemente antimonarchico di colloquio, nel quale rifiutò di intravvedere come la questione esponenti dannunziani i quali sottomettersi ad ogni restrizione fiumana andava allargandosi. arrivavano ad insultare i carabinieri delle proprie libertà, quest’ultimo L’oltranzismo del Comando non era fedeli al Re e conclude chiedendo di fu accompagnato alla porta e, condiviso da tutti, tanto che in quelle poter abbandonare con essi la città. successivamente, informato da settimane si manifestò il dissenso Sollecita quindi un intervento armato Host Venturi che il Comandante lo del maggiore Reina e di alcuni governativo contro il “disastroso considerava “nemico della patria”, comandanti di reparto. ed illegale regime” in atto, visto impedendogli, praticamente, ogni Il 15 dicembre, a riprova dell’efficacia l’atteggiamento succube del attività politica. della propaganda zanelliana, Consiglio Nazionale, la contrarietà Zanella, con un sotterfugio, riparò il Consiglio approvò a grande di gran parte della popolazione e le a Roma, da dove intraprese una maggioranza le proposte italiane divisioni del fronte legionario. ferma opposizione contro il Governo ed il Comandante, cogliendo Il 20 gennaio l’ex sindacalista dannunziano. le incrinature che si stavano anarchico Alceste De Ambris divenne Il 26 ottobre si svolsero le elezioni su verificando nel blocco che sinora Capo di Gabinetto, in sostituzione lista unica per il Consiglio Comunale l’aveva sostenuto, promise del moderato Giuriati; in alcuni e Nazionale. Votarono 7154 elettori una consultazione plebiscitaria ambienti legionari andavano nel su 10444 aventi diritto e di questi sull’argomento. frattempo affermandosi tendenze 6888 votarono la lista dell’Unione Quando ormai era chiaro repubblicane e socialisteggianti. nazionale. l’orientamento del voto, favorevole Il 12 giugno 1920 Zanella, rivolse al Il leader dell’opposizione, dall’esilio all’accoglimento del modus vivendi, Parlamento italiano una petizione romano, fece un appello a non tuttavia, d’Annunzio colse il pretesto in cui ancora una volta si chiedeva votare, vedendo nella competizione di alcuni disordini svoltisi nelle sezioni di por fine al regime illegale in atto elettorale uno strumento per elettorali per sospendere lo spoglio a Fiume rivolgendo al governo rafforzare il potere di d’Annunzio ed invalidare le elezioni. dannunziano un vero e proprio atto che avrebbe screditato il diritto Seguì il famoso discorso o, secondo d’accusa, articolato in 16 punti. all’autodecisione. la definizione zanelliana, “il trucco” Si denunciava la soppressione della Tappa importante per l’opposizione dell’urna inesausta, con il quale libertà di stampa, di opinione, di zanelliana fu, poi, l’offerta di contrappose alle urne di una città riunione e di propaganda politica, soluzione della questione fiumana cambiata ed intristita, l’anima eroica persecuzioni ed incarcerazioni, effettuata dal generale Badoglio, in dei fiumani che versa la fede e l’amore malversazioni di ogni genere, la rappresentanza del Governo italiano, inesauribile” (per l’Italia). Così la corruzione morale dilagante, la verso la fine di novembre, il c.d. proposta governativa venne respinta. sfrenata propaganda antimonarchica “modus vivendi”. Particolarmente significativa, inoltre, ed anti istituzionale. Veniva Il Governo riconosceva il diritto la lettera, di cui riferisce ancora Stelli, lamentata la tolleranza del Governo della città di Fiume a decidere il che Zanella indirizzò, si presume, a e delle autorità militari e la reticenza proprio futuro e si impegnava a non Nitti, l’undici aprile 1920. ad un intervento che avrebbe accogliere in nessun caso soluzioni Essa fa riferimento ad una spazzato via un regime osteggiato che separassero la città dalla controversia di lavoro, di cui da “tutto il popolo fiumano, eccezion madrepatria. I legionari sarebbero d’Annunzio si era fatto mediatore, fatta al massimo per 2000 persone stati sostituiti da truppe regolari e si rientrata dopo due giorni di esaltate ed irresponsabili”. promettevano aiuti economici. sciopero. Paventa che le promesse La petizione, trasmessa dalle camere D’Annunzio, ben informato di aumenti salariali siano deluse, al Governo perché ne riferisse, dell’attività dell’opposizione causa lo stato disastroso delle determinò una replica tramite un zanelliana, non aveva interesse finanze cittadine, e che i socialisti pro – memoria a firma De Ambris ed a far conoscere i termini del massimalisti, in gran parte slavi Host Venturi. E’ stato osservato che modus vivendi, in quanto i propri ed ungheresi, possano prendere il la replica, essendo nella sostanza orientamenti erano già in tutt’altra sopravvento. una difesa, di fatto riconosceva il direzione. Ma nella notte tra il Il 20 aprile, in verità, lo sciopero ruolo di Zanella quale principale 29 ed il 30 novembre gli attivisti generale riprese ed il Comando, oppositore politico di d’Annunzio. zanelliani riuscirono ad affiggere bloccata militarmente la sede del Essa terminava con la frase “L’Italia clandestinamente un volantino che sindacato dove si erano riuniti 2000 potrà mandare a Fiume le sue truppe ne riportava il testo, con l’invito ai operai, ne arrestò 500, privi della regolari solo se e quando decida Fiumani ed alle Fiumane a far sentire cittadinanza fiumana, facendoli poi l’annessione della città”. la propria voce. espellere dalla città. Le decisioni del Comandante, nel Ma la parte più interessante della Oliviero Emoroso frattempo emergevano sia dalle lettera è quella in cui Zanella insiste (continua nel prossimo numero)

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 7 Anniversario dell’Impresa di Fiume Cerimonia a Ronchi in forma ristretta

ome tradizione, anche storico presidente Aldo Secco quest’anno, la Sezione di al quale Redivo era legato, Fiume della Lega Nazionale, da amicizia e profonda stima. Cin sinergia con il Comune di Monfalcone e il Comitato per la Valorizzazione storico-letteraria di Gabriele D’Annunzio di Ronchi dei Legionari, ha ricordato l’Impresa di Fiume, un tassello importante della storia fiumana e italiana del secolo breve. La cerimonia, adeguandosi alla situazione determinata dalla pandemia in atto, si è svolta, in forma ristretta, al monumento di San Polo di Monfalcone alle ore 17.30 di sabato 12 settembre 2020, con la deposizione di corone d’alloro. I partecipanti in forma privata desse del “tu”. Io glielo chiedevo hanno osservato, naturalmente, Vedi il destino, Secco, sempre ma lui ripeteva “no posso, no tutte le prescrizioni previste per la (nella foto) che aveva posso” perché lui mi vedeva come protezione della salute collettiva un uomo di cultura da mettere su e individuale, indossando la curato le cerimonie di un piedistallo. Dopo mie insistenze, mascherina e mantenendo la dove ero io a spiegargli quanto la distanza interpersonale di un metro. Ronchi, sempre presente sua esperienza umana era la vera A portare il saluto della Lega alle cerimonie del 4 “cultura” non la mia, raggiunsi un Nazionale, a nome del suo primo risultato e lui sbottò con un presidente Paolo Sardos Albertini, maggio a Castua. Ebbene “va ben dai... ciao professor”. è stato lo storico Diego Redivo, Fu un primo risultato e pensai che anche commissario della Sezione di ci ha lasciati anni fa presto finalmente mi avrebbe detto, Fiume della LN di Trieste. Non ha proprio il 12 settembre. come volevo io, mancato di sottolineare i contorni “ciao Diego” (cosa dell’impresa da studioso e profondo “Una persona meravigliosa – così che mi avrebbe conoscitore del Risorgimento. lo descrive Redivo -. Della sua vita reso orgoglioso). Oberdan iniziò proprio da Ronchi sofferta di esule fiumano non ne Ma purtroppo il suo cammino – ha osservato – ha mai fatto un pretesto per odi presto venne D’Annunzio ne chiudeva idealmente o vendette. Una nobiltà d’animo a mancare... il percorso. Uno studio serio, che ha reso la sua vita un esempio fisicamente sinergico, su quegli eventi – afferma d’impegno, di comprensione, di almeno ancora – sarebbe una base per conservazione della memoria perché perché immaginare i principi dell’Europa di il valore di una tragedia storica noi tutti oggi. fosse compresa e tramandata della Lega Diego Redivo ha assunto la perché una comunità non finisca nel Nazionale presidenza della Sezione di Fiume, dimenticatoio della storia. Per me lo sentiamo dopo la lunga malattia della il rapporto con lui fu una simpatica sempre nei presidente Elda Sorci: un gesto di battaglia. Sapevo di godere della nostri cuori rispetto e d’amore anche verso lo sua stima ma non c’era verso che mi e nell’aria”.

8 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 Un Fiume di Storie Mostra a Trieste

a Biblioteca statale Stelio Crise di Trieste partecipando all’edizione 2020 delle LGiornate europee del patrimonio, ha inaugurato a fine settembre la mostra bibliografico- documentaria “Un Fiume di Storie: documenti, immagini e libri dell’impresa fiumana”, a cura di Fabio Todero e Raoul Pupo. L’esposizione, organizzata in occasione del centenario dell’Impresa (1919-1920), “prevede un duplice percorso – spiegano gli organizzatori – da una parte saranno esposti pannelli che affrontano alcuni dei suoi nodi più significativi, insieme a una piccola scelta di testi dell’epoca e a splendide immagini fotografiche; dall’altra, sarà possibile vedere documenti d’archivio e materiali bibliografici, ma anche immagini e cimeli che consentono di ripercorrere le tappe principali dei 500 giorni della presenza dannunziana a Fiume”. partecipazione del Dipartimento La mostra, allestita In perfetta sintonia con il tema delle di Scienze Politiche e Sociali nelle sale espositive del Giornate europee di quest’anno dell’Università degli Studi di “Heritage and Education – Learning Trieste, del Consorzio Culturale del secondo piano del palazzo for Life” e lo slogan scelto dal Monfalconese/Ecomuseo Territori, di Largo Papa Giovanni, MiBACT “Imparare per la vita”, la della Deputazione di Storia Patria mostra offre un percorso espositivo per la Venezia Giulia e dei ragazzi sarà visitabile fino ma con un approccio didattico, dell’Enaip di Pasian di Prato che con al 20 novembre 2020 mettendo a valore il patrimonio di i loro insegnanti hanno curato la sempre su prenotazione diversi Istituti e luoghi della cultura, grafica dei pannelli espositivi. per trasmettere, in particolare alle L’iniziativa conclude il progetto scrivendo a: bs-scts. nuove generazioni, la conoscenza “Un Fiume di storie” che, nei mesi [email protected] di un evento storico complesso ma tra settembre e dicembre 2019, ha significativo per questo territorio e le visto svolgersi presso la Biblioteca o telefonando allo vicende della frontiera adriatica. numerose e partecipate conferenze 040 300725. La mostra è promossa dalla nonché una mostra e una serie Orari d’apertura: Biblioteca statale Stelio Crise di di incontri promossi a Ronchi dei Trieste e dall’Istituto regionale per Legionari dal Consorzio Culturale del lunedì - venerdì la storia della Resistenza e dell’Età Monfalconese/Ecomuseo Territori e dalle ore 10 alle 12 contemporanea nel Friuli Venezia dal Comune di Ronchi. Giulia, con la collaborazione L’evento inaugurale è stato e dalle 16 alle 18, della Società di Studi Fiumani e introdotto da Francesca Richetti, nonché sabato dell’Archivio di Stato di Trieste. direttrice della Biblioteca statale dalle 10 alle 12. L’iniziativa è patrocinata dal Comune Stelio Crise, e illustrato dagli storici e di Trieste e ha visto inoltre la curatori Raoul Pupo e Fabio Todero. Ingresso gratuito.

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 9 Alessandro Kroo, dall’indizio al personaggio: la testimonianza di un sopravvissuto alla Shoah

icembre 2019, freddo Fiume? Bisogna indagare. Chi è jr: “…Al Liceo la nostra classe era umido, l’amico Romano Krao? Non risulta in nessun elenco. veramente straordinaria: tutti Piccoli di Cividale durante Cerchiamo tra le vittime della Shoah, per uno ed uno per tutti, certo, Duna cena prenatalizia ci chiediamo ad amici e conoscenti e, facevamo ogni tipo di scherzi ma regala il libro intitolato “Elvira finalmente, incrociando quell’unico senza cattiveria od invidia né si e Amalia. Storia di un gesto dato certo, il suo nome, Alessandro, poteva bleffare poiché ognuno d’amore”. Ora c’è il sole e siamo e Fiume, sul sito dei prigionieri di conosceva le debolezze dell’altro. in quarantena, due scenari di una Auschwitz, un’illuminazione: non è L’abitudine di passeggiare assieme unica storia. Quella narrata nel Krao, non è Karo, il suo cognome è nel Corso in “batuda” dopo le libro è un mosaico di contributi, di Kroo… e si fa strada un’altra storia. lezioni ci accomunava ancor di più. Romano Piccoli che ogni anno nel Nella “Voce” n. 6 del 30 giugno Giorno della Memoria racconta ai 2004 è stata pubblicata la foto dei giovani la storia della sua famiglia Chi è l’uomo che maturandi del Liceo Scientifico di entrando nella scuola che porta il è riuscito a restituire Fiume anno 1937 nella quale appare nome di Elvira e Amalia, prelevate anche l’amico Kroo. Egli era uno nell’aprile del 1944 nella loro casa di alla famiglia Piccoli dei pochi ebrei di mia conoscenza Cividale, portate in carcere a Udine, osservanti… Superata la maturità, da lì alla e poi una testimonianza Joska si iscrisse alla facoltà di Chimica alla stazione di Trieste, fatte salire concreta, dolorosa, presso l’Università di Bologna. Ci su un treno blindato e inviate ad siamo rivisti durante le vacanze poi Auschwitz in cinque giorni di viaggio tragica ma pur sempre il destino ci ha divisi né ebbi più sue senza cibo ne acqua. Ne scrivono notizie. Ricordo che già da liceale Mario Brandolin, la Famiglia Piccoli, una testimonianza: “sono assieme al fratello minore Alessandro Moni Ovadia, Giuseppe Jacolutti, andate verso la camera a (Sanj) si occupava di francobolli Alessandro Moro, Paola Parpinel, da collezione con una notevole Marta Basso e Mario Ellero. Un gas a Birkenau, con i miei perizia. Alcuni anni fa in occasione affresco corale. di un convivio in una località presso Perché Auschwitz. Elvira Schonfeld, parenti, (padre e fratello il lago d’Orta in cui si festeggiava origine ebraica, nata a Udine nel Giuseppe), eravamo l’anniversario, non mi ricordo quale, 1876, andrà sposa a Nicolò Piccoli dello svolgimento degli esami abbracciando la fede cattolica, nel stati insieme negli ultimi di maturità ebbi la lieta sorpresa 1920 nascerà la terzogenita Amalia. d’incontrare Alessandro Kroo che Le leggi razziali si abbatteranno giorni su quel carro viveva in Svizzera ed era diventato sulla famiglia con la violenza di una blindato, ammirati dalla un importante commerciante di mannaia, i tedeschi preleveranno francobolli. Gli chiesi notizie della dalla sua casa Elvira, Amalia non dedizione di Amalia alla famiglia ed egli mi raccontò di essere volendo lasciare da sola la madre stato deportato ad Auschwitz e di la seguirà imperterrita, fino alle madre Elvira già molto aver visto portare nelle camere a estreme conseguenze. Della loro fine sofferente, all’epoca aveva gas il papà ed il fratello Giuseppe… non si seppe nulla per moltissimo, Da allora gli ho più volte telefonato troppo, tempo. 68 anni, sua figlia Amalia e dovevamo incontrarci per Solo dopo il 1945, a guerra consigliarmi su come investire nei conclusa, dopo infinite ricerche, il ne aveva 23. francobolli. Purtroppo da qualche padre di Romano Piccoli, figlio di anno ci ha lasciati senza potermi dare Elvira e fratello di Amalia, riuscirà Giuseppe Kroo era il fratello di il suo nuovo indirizzo ma penso che ad incontrare un giovane che Sandro, ma cosa ci ricorda questo egli essendo stato sempre buono, testimonierà di aver visto le due nome? Facciamo una rapida ricerca rispettoso, con un carattere mite, donne andare verso la camera a nell’archivio della Voce di Fiume ed ma di ferro si trovi lassù assieme al gas, incontro alla morte. Nel libro il ecco che spunta la storia raccontata fratello Giuseppe che con la sua voce suo nome è Sandro Krao, di Fiume. dal compianto Giuseppe Sincich baritonale, come quando lo udivo

10 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 cantare i salmi mi aiutino al mio gran internet: lo ritrae nelle stanze buie, sentirsi sicuro, a casa. passo”. in quell’ambiente inospitale e tetro Era nato nel 1923 a Budapest, giunto Ed ora la sua storia si salda con dell’edificio alla periferia di Trieste. a Fiume all’età di quattro anni, qui quella della famiglia Piccoli. L’arresto Il servizio fotografico documenta la aveva conosciuto Martino Goldstein, di Elvira Piccoli era stato preceduto realizzazione di un documentario della famiglia di Silvia Cuttin che da diverse perquisizioni nella sua Rai con protagonista Piero Terracina, ritroviamo nel romanzo “Ci sarebbe abitazione, finché, il 22 aprile del famoso industriale romano che per bastato”, che incredibile intreccio! 1944, un auto-anfibio dell’esercito esigenze di filmato tornò per la prima Anzi, li ritroviamo insieme nella d’occupazione si fermò su corso volta ad Auschwitz. Per la medesima lunga via del ritorno da Auschwitz. Mazzini. Un sottufficiale e due soldati esigenza Kroo, cinquant’anni dopo Raggiunta Trieste, Sandro e Martino, del servizio di sicurezza del corpo varcò ancora una volta l’ingresso cercheranno rifugio nella casa delle SS prelevarono la signora e della Risiera di San Sabba dove aveva dei parenti, nella quale si aggira, la trasportarono a Udine, con la condiviso la prigionia con Elvira giovanissima, la mamma di Silvia. promessa di farla rientrare a casa ed Amalia Piccoli. Ormai Kroo era Se li ricorda ancora, silenzioso dopo un interrogatorio. Amalia diventato un uomo famoso, ammirato Martino, inarrestabile Alessandro chiese spontaneamente ai militari filatelico che era vissuto a Milano, a nel suo racconto dei fatti. Pesa nel di essere condotta via insieme alla Monte Carlo come consulente del suo racconto soprattutto la morte di madre. Il promesso ritorno a Cividale, principe Ranieri e a Lugano. Uomo di padre e fratello, della madre non sa naturalmente, non ci fu; Elvira e particolare carisma ma tormentato, nulla. Quale sorpresa nello scoprire Amalia furono trasferite alla risiera sempre alla ricerca di un posto in cui che era ancora viva e che aveva lasciato tracce di sé a San Giovanni in Persiceto. Ci andranno insieme, quasi che il loro sodalizio non si dovesse sciogliere. La gente del posto gli svelerà il nuovo indirizzo della madre ma soprattutto, ognuno di loro, in forma privata e sparsa, gli consegnerà un tesoretto che la madre aveva lasciato per i suoi famigliari superstiti. Tra gli altri preziosi recuperati anche gli album di francobolli che aveva composto col fratello Giuseppe e che diventeranno il suo impegno per la vita. Per noi ora il suo nome emerge, sia dal racconto di Silvia Cuttin che dalla testimonianza in audio rilasciata a Liliana Picciotto del Centro di Documentazione ebraica di Milano. Era quasi destino rincontrare virtualmente Kroo, mancato nel 2005, non fosse altro che per approfondire una pagina di storia fiumana e regionale. Romano Piccoli è una persona di una discrezione infinita, ma di San Sabba, a Trieste, e quindi in donandoci questo libro sulla Germania. sua famiglia, ha aperto il vaso A cinquant’anni da quei fatti, di Pandora e tutto torna a fare Alessandro Kroo tornò alla Risiera. storia… Lo testimonia un servizio fotografico di Piero Farina che troviamo su Rosanna Turcinovich Giuricin

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 11 A teatro con Uccio, Gino… e la loro Alfa Romeo Jankovits

Ferruccio Jankovits, detto Oscar, nel 1938 al volante della Alfa creata a Fiume

Ora immaginiamo un balzo, scelto un oggetto, una macchina, quella storia emozionante, struggente, toccante che riusciva a scavare nell’animo degli spettatori, si ripresenta, in altra dimensione, con altre dinamiche, ma colpisce con la medesima forza…praticamente merge, fiore raro una continuazione. Mentre la storia si e prezioso, dal dipana si coglie la dimensione di una naufragio causa Covid città, Fiume, che respira tecnologia e delle speranze di due città cultura, scienza e cultura, ingegno e E cultura, coraggio e cultura. capitali per un anno della cultura scenica che racconta l’incredibile e della scienza (rispettivamente storia di Oscar ed Eugenio Jankovits, I due fratelli, Oscar Ferruccio (Uccio) Fiume e Trieste), uno spettacolo che figli del rappresentante dell’Alfa ed Eugenio (Gino), riescono a ne riassume i significati, allineando Romeo di Fiume, all’epoca città coinvolgere la famiglia, in particolare la retta del tempo e, se possibile, italiana, che nella seconda metà il capitale del nonno, per trasformare aprendo nuove porte. Laura Marchig degli anni Trenta progettarono la preparazione universitaria, uno firma “L’Alfa Romeo Jankovits”, e realizzarono l’auto da corsa è ingegnere l’altro architetto, drammaturgia e lettura scenica a destinata a entrare nella storia nell’energia necessaria a realizzare cura di Tommaso Tuzzoli con gli dell’automobilismo mondiale: l’Alfa nell’officina Lampo una macchina attori del Dramma Italiano di Fiume, Romeo 6C 2300 Aerodinamica Spider, innovativa, moderna, aerodinamica. Bruno Nacinovich, Mirko Soldano, conosciuta anche come Alfa Jankovits Operazione non facile ma dalla loro Andrea Tich, Elena Brumini e Serena o Alfa Aerospider. La vettura era nata ci sono amore, passione, caparbietà, Ferraiuolo. Il tutto realizzato con il grazie al progettista italiano di origini impegno. La macchina è in tutti i loro sostegno della Regione Autonoma ungheresi Vittorio Jano, uomo chiave discorsi, nella vita pubblica e privata, Friuli Venezia Giulia in occasione di nella storia Alfa Romeo: la Casa è parte di loro, il prolungamento di Science in The City Festival (legato a del Biscione si trovava in difficoltà un braccio, occhio, piede. Loro sono ESOF). Lo spettacolo rientra anche tra a causa della forte concorrenza la macchina e la macchina è i fratelli le manifestazioni del Festival estivo internazionale, specialmente quella Jankovits che con quel cognome del Litorale 2020. tedesca, e Jano si rivolse proprio ai unitamente a quelli dei famigliari, Viene alla luce in una notte di fratelli Jankovits per mettere a punto raccontano la vicenda di una città che pioggia battente al Teatro Basaglia un modello che potesse dare una della diversità aveva fatto ricchezza. del comprensorio San Giovanni di scossa al mercato. Bisognava riuscire Ma la storia non finisce mai di Trieste, che ha accolto gli spettatori a competere con il potente motore macinare tempi e uomini, così negli “prenotati” e quelli giunti all’ultimo centrale Tipo A Silver Arrow di Auto anni quaranta, tornati vivi dai fronti minuto formando una fila disciplinata Union e il Dohc - double overhead di guerra, scoprono che la macchina in attesa di occupare i posti a cam - motore otto cilindri in linea non è stata toccata. La loro opera, disposizione, sfasati, distanziati come sovralimentato di Mercedes-Benz. di meccanici impareggiabili, verrà l’emergenza esige. Piccoli disagi, Questa la storia. Si può fare teatro richiesta da Tedeschi e Jugoslavi: sensazione di fastidio, mascherine e parlando di bulloni (tampagni), bisogna sparire, ogni momento gel disinfettante ma vuoi mettere la trasmissione, altezza del motore, potrebbe essere l’ultimo, basta un gioia di ritornare finalmente a teatro! aerodinamica, e tanto altro ancora? passo falso e potrebbe essere la Sulla scena cinque attori e tanti Una sfida? Molto di più. fine. E’ la nonna che decide la loro personaggi. C’è la città di Fiume, Piccola digressione, (ma mica tanto): partenza a Natale, la famiglia li quella dei lumi, del genio, della quando nel 2013 al teatro Rossetti seguirà in primavera. Se ne vanno, creatività della prima metà del era andato in scena Magazzino 18 esuli, a bordo del loro sogno, la Novecento. Si propone una lettura avevamo assistito ad un miracolo. macchina ormai pronta per la

12 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 grande prova. E quando al confine verrà intimato l’ALT, affideranno le proprie vite all’acceleratore di quella Un chiaro segnale dalla Lega Nazionale vettura perfetta. Una gioia destinata a durare pochissimo. A Trieste, per egnaliamo un evento svoltosi a Trieste il 4 settembre scorso, nella sede sopravvivere dovranno vendere la della Lega Nazionale, ovvero la conferenza stampa dell'avv. Paolo Sardos macchina. Che viaggerà nel mondo e Albertini sull’atto compiuto dai Capi di Stato sloveno e italiano il 13 della quale perderanno le tracce. Fino luglio, al Sacrario di Basovizza. SPer Sardos ha avuto un significato ben preciso: rendere, insieme, onore alle alla fine degli anni Settanta, quando i fratelli ormai avanti con gli anni, vittime del terrore titoista, un omaggio comune ad Italiani e Sloveni che erano sfogliando una rivista specializzata, stati trucidati come «nemici del popolo» e che vengono ora ricordati come ritroveranno la loro vettura in un vittime innocenti. Il recente ritrovamento a Kocevski Rog, in Slovenia, della Museo dell’Alfa Romeo… «foiba dei ragazzi» costituisce un tassello ulteriore di questo percorso ed è Foglie sparse al vento, l’esilio è significativo che Joze Dezman, presidente della «Commissione slovena per soprattutto in queste storie. La l'individuazione delle fosse comuni» abbia auspicato una collaborazione italo- Marchig è riuscita a tradurne una, slovena in queste operazioni di ricerca e recupero. emblematica, quella dei fratelli Ma va anche ricordato che ai primi di agosto era apparsa la notizia di un altro fiumani, in una preziosa e dettagliata tragico ritrovamento. Questa volta a Jazovka, in territorio croato, dove erano ricerca, frutto di intelligente passione stati ritrovati i resti di almeno 814 vittime dei boia di Tito. Si trattava, tra l'altro, e amore per il teatro. di quanti prelevati all'Ospedale di Zagabria: suore, medici, infermiere, donne e La “prima” a Trieste è stata una bambini. È la conferma di come la tragedia sia comune, riguardi cioè Sloveni, lettura scenica di un testo pieno, Croati e Italiani. Ed è quindi augurabile che il percorso iniziato il 13 luglio venga poetico, carico, che comunica completato con una visita, al Sacrario di Basovizza, anche di una alta autorità passione e al quale il regista è riuscito istituzionale croata. Il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, intervistato da Fausto a dare la giusta velocità. Certo Biloslavo sul settimanale Panorama, ha formulato proprio un auspicio in tale l’interpretazione va affinata, gli attori senso. Italiani, Sloveni, Croati potranno allora onorare insieme - magari proprio dovranno rendersi più autonomi al Sacrario di Basovizza - tutte le vittime di questa criminale tragedia, realizzata abbandonando il copione, cosa che sotto il segno della «stella rossa». avverrà nei prossimi spettacoli o forse Il presidente Sardos Albertini ha concluso ricordando che la strada è stata no perché comunque tutto ciò nulla tracciata dalla Chiesa Cattolica: don Francesco Bonifacio, italiano, Lojze Grozde, toglie alla loro bravura e alla forza sloveno, don Miroslav Bulesic, croato, tutti e tre giovani trucidati come «nemici del messaggio che è nella parola del popolo», tutti e tre portati agli onori degli altari come «beati», tutti e tre come giustamente viene sottolineato martiri del comunismo. Rendere insieme onore ai tre beati martiri significherà nell’epilogo. E questa parola dice realizzare definitivamente una «memoria condivisa». molto, parla di noi, di ciò che siamo o Significherà far sì che il ricordo della tragedia delle Foibe divenga motivo di siamo stati, o saremo. concordia, anzichè di polemiche e divisioni. (dal sito della Lega Nazionale di Trieste) Rosanna Turcinovich Giuricin

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 13 Storia Disegno di ingropada n. 5 Riccardo Lenski

… e viva la po bon te rapresenta, ghe deve eser un che ga la colpa, e così ti lo mandi xe questo el deto del via da casa sua, e se non el vol andar ti ghe neghi el suo modo fiuman, che la vadi ben, de parlar, ti ghe cavi el magnar che la vadi mal, sempre e se non basta ti ghe sbari. In verità, signora Maria questi xe i alegri e mai pasion viva comportamenti dei deboli e dei la po bon! ... vigliacchi, perché chi xe forte te dimostra la sua forza lasandote la tua dignità e cerca de integrar Signora Anna, come la canta ben, ogi culture diverse. la xe alegra, che nove? Cosa la vol, qua se sta tropo ben, el Cara Maria Macia, questa xe la colpa Cosa la vol che ghe digo, saria anche picoloto che l’era studiado el diseva dei Fiumani, quela de eser sempre tuto patent, gavemo copado el prasaz, “hic mane bimus optime”, così i stadi 100 ani avanti al resto del non era più pomie e così persuti, Fiumani abituadi da sempre a le mondo. La pensi che nel 1910, che panzeta e loganighe, non ghe digo invasioni i ga deto, “xe pasadi tuti bei tempi, gavevo 22 ani, che bela quanti zvirchi, un buiol pien, se fa per paserà anche questi”. Nemo profeta che ero, bon ciò ogni tanto me perdo, rider, ma l’era proprio graso come un in patria i pavidi i xe andadi via dopo erimo Corpus Separatum e quela volta porco. Ma povera bestia, el deve gaver 20 ani, ma poveri noi, xe arivadi altri gavevimo i Austriaci ospiti, abitanti magnado la foia che non era come pavidi, pseudo comunisti, che ga 49.806, meta de cultura italiana, metà i altri giorni, e così el ga cominciado fato come e pegio de quei de prima. Croati, Austriaci, Sloveni, Tedeschi. a scampar. Tuti a corerghe drio, chi E così persone che abitava qua a Religioni poco frequentade, catolica, sburtava, chi se incuzava, insoma quel Fiume da sempre i li ga, perseguitadi, ebraica, ortodossa. Scole italiane, povero signor Udovich tuto sudado col afamadi, mitragliadi e butadi nei croate, austriache, ungheresi. Ebrei cortel in man che cercava de ciaparlo. campi profughi in Italia. L’Italia la quasi 20%. Cità cosmopolita, ognidun A la fine i lo ga involtizado e via lui. ga pagà i dani de guera con noi che podeva viver a Fiume, era suficiente la Ma alora signora Anna cosa Xe che non gavevimo colpe se non quela bona creanza e rispetar le regole de non va ben? de eser gentili, ospitali, storicamente la municipalità. De sabato finido de Ma niente, non la ga sentido le ciacole indipendenti e amanti de la libertà. sgobar i paroni beveva in compania de sti giorni? Xe questioni per come Xe pasadi anche questi, ghe ga voludo de le maestranze. Matrimoni civili, doveria eser el simbolo Fiuman, chi un poco de più tempo, 47 ani. Adeso convivenza, solo dopo 1924 co xe vol l’aquila con una testa, chi con due, “questi” xe sempre Croati e Sloveni con arivadi i Taliani ospiti i te obligava chi vol la corona asburgica, chi quela altra divisa, ma i continua praticamente sposarte in cesa, se no niente cognome italiana. Quante monade, anche i a dir, d’acordo sempre con i Taliani, del papà. Pecà che le Fiumane patoce muri sa che l’aquila Fiumana la ga che noi non semo mai esistidi e che le xe tremende, così a Fiume xe un due teste che guarda a est sopra una la Nostra Fiume la xe sempre stada mucio de fioi che ga el cognome de la anfora che buta acqua senza corone Croata. Ma xe qua che vien fora la nona o de la mama. E ciapite questa. de nesun tipo. Ma questo non vol dir grandeza dei Fiumani, li lasemo viver Così cara Maria, quando nel 1921 niente, perché la mia famiglia la xe a casa nostra, perché la nostra cultura facemo La Costituzion del Carnaro, Fiumana da sempre, mi son nata nel xe quela de la convivenza e ospitalità, i con quei due picoloti, l’Alceste e 1888, go 132 ani e li porto comunque Slavi non dovè gaver paura de noi altri, el Gabriele, apriti celo i se ga tuti ben, anche se ogni tanto me dol i osi, non li scazieremo via, perché intanto xe cagado in braghe, tropa libertà, tropa ma quel che conta xe che dovemo pasadi tuti… democrazia e così i ne ga mandado sempre ricordarse chi semo e da dove Signora Anna go capido cosa la vol dir, altri da ospitar, i Taliani, quei con le venimo, no perché mi son meio de ti, che la nostra storia la xe più grande e camise nere. E così via libertà, via e ti ti son pegio, ma perché una civiltà più importante de qualsiasi tacamaco, democrazia, via scole multietniche, per picia che la sia la produce valori la ga proprio ragion. via cognomi stranieri, la pensi che che va in ogni arte de la manualità e Bon Maria con tuto sto ciacolar me noi Barcovich i ne voleva ciamar del pensier, e questa richeza una volta xe venudo fame e vado a sbisigar Barcarola. El mio Bepi ghe ga ridudo persa non ti la recuperi più. Invece qualcosa in tecia senza sbrovarme. sul muso e li ga mandadi tuti in mona, quasi sempre chi vince per giustificar Arivederci Signora Anna. sempre con rispeto naturalmente. Dei la sua forza, el scancela tuto quel che Ebrei non digo niente se sa già tuto. Andor Brakus

14 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 Così FIUME nel 1924 Oggi ricordata negli odonimi

on finisco mai di sfogliare con di targhe, ma é il frutto di un lungo e 1926 con quello del vecchio Molo curiosità e nostalgia le oltre minuzioso pellegrinaggio dell’Autore, San Marco, (molo Scovazze). N300 pagine dello che esploró “pedibus calcantibus” Era ancora visibile il torrente “Potok”, durante molti anni tutta la Città poi intubato sotto “el Scovazon” e raccolse in vari archivi preziose (oggi urbanizzato), la via Goldoni ed “Stradario di informazioni sullo sviluppo di Fiume il Viale Littorio; guardando le due negli ultimi 300 anni. Sono inseriti Mappe si nota il progresso edilizio Fiume. Piazze, vie, anche molti avvisi con pubblicità di nella zona settentrionale della Città, calli e moli dal industrie, negozi, alberghi, ecc. dove sembra ci fosse l’intenzione Superina aveva trovato una Mappa di denominare Caprera (dal Croato Settecento ad oggi”, risalente all’Annessione di Fiume Kozala = Capra) la nostra Cosala: all’Italia: il “Piano topografico della mancavano il Tempio Votivo, il Parco compilato dal città di Fiume e suo territorio” della della Rimembranza e le belle case Litografia Hönig, Fiume 1924 e la di Belvedere. Arrivarono poi la Casa fiumano Massimo restauró, aggiungendo indicazioni Balilla, il Campo”Cellini” e le Case relative agli aggiornamenti degli anni Popolari di Via Buonarroti. Superina e ’30. Per ragioni di spazio si pubblica Molto numerose le variazioni della pubblicato nel 2016 solo la 1ª tavola con l’area fra Mlaca toponomsatica, dovute alle variazioni e la Fiumara. E` possibile comparare statali del tempo. Il Vate era ricordato dalla Società di Studi questa Mappa con altre piú recenti, - gia prima della sua Impresa - nella aprendo la pagina “CARTOGRAFIA” poi via Crispi e solo nel 1931 gli fu Fiumani. dell’AFIM in dedicata l’allora Piazza Roma (oggi https://www.fiumemondo.it/ Piazza Riccardo Zanella). Nello stesso Questo Stradario” è stato utilizzato cartografia/ anno fu targata Via Roma l’ex Via XX recentemente a Fiume per la Si nota subito l’aggiunta, al posto del Settembre. Negli anni ’30 la Piazza collocazione delle Targhe con moletto di Chiusa, del Molo Palermo della Redenzione, davanti il Giardino gli storici odonimi fiumani nella il cui deposito fu ultimato nel 1933; Pubblico, fu Piazza XVII Novembre ed Cittavecchia, dato che non si tratta nel porto passeggeri il primo Molo il Viale Benito Mussolini si convertì in di una comune guida con un elenco Adamich scambierà il suo nome nel Viale Camice Nere. Nel luglio 1930 ci fu la “pittoresca” collocazione delle targhe di Via Tintoretto nella ex Via Tiziano (fra la “Casa Nave” e la “Casa Balilla”) e l’intitolazione a Tiziano (ancora vigente) della ex-Via Belvedere dalla Salita dell’Aquila al giro con la Via Valscurigne che, da qui fino a Braida, nel 1940 si chiamó Via Guglielmo Marconi. Nel 1931 la ex Via Sem Benelli é stata dedicata a Giovanni Pascoli.

Furio Percovich

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 15 Edvige, una donna straordinaria …e non è vero che se ne vanno

di Melita Sciucca (ultima parte) cortile a giocarci, pomeriggi interi. Gli nessuno. Andava d’accordo, sì, con la oi le due sorelle e le rispettive amici dello zio, con cui aveva creato suocera e la famiglia del marito, ma famiglie si erano trasferiti, una la famosa Ditta pelosa, lo chiamavano aveva condiviso tutto con tutti per nel rione di Vežica, oltre el Geppetto. Si sposò con Milvia, una troppo tempo. Io allora non la capivo ponte, e una in centro città. Mia delle cinque sorelle di Via Pino ed ero furibonda perché la vedevo P Budicin, figlie di nonno Bruno Berger, felice in una casa che non era la nonna non riusciva a capacitarsi che terliss sua figlia fosse andata a vivere in un un omone sempre vestito in , nostra. Per me, l’unica casa era quella paese straniero, oltre el ponte, appunto. con un bellissimo cane lupo, Rebel, a in via Branchetta, con nonna Edvige. E Di quei luoghi aveva un’esperienza cui per ogni compleanno preparava l’idea di tornarci non mi lasciò mai. negativa. Infatti nonno Bruno, avendo una torta di luganighe. Per tutta una serie di vicende di vita, trascorso cinque anni di confino in La zia Milvia, per Natale ci metteva ci tornai dopo una decina d’anni, con Siberia, aveva imparato un po’ di russo i regali sotto l’albero e ci chiamava. Selina, mia figlia, che allora aveva Venì veder cosa ve ga portà Gesù e si barcamenava col croato; quindi “ tre anni e il mio primo lavoro di Bambin soto l’albero! negli anni Trenta si recava spesso a ” E ci dava i pomi insegnante di italiano alla Gelsi. La Sušak, in un’osteria dove aveva un con cui noi bambini raccoglievamo felicità che provavo era indicibile: era che i grandi ghe infilzava gruppo di conoscenti con cui giocava le monetine un ritorno nel vero senso della parola, drento a carte e beveva un bicchiere di vino. . I primi bigodini, il primo un ritorno a casa, nella mia vecchia Una volta era tornato a casa tutto rossetto – me li mise lei. E lei mi regalò scuola, con mia figlia che frequentava pesto e con l’occhio viola. Che cosa era il mio primo libro, Le avventure di il mio vecchio asilo. Mio papà e mio successo? Aveva alzato un po’ il gomito Pinocchio, alla fine della prima classe, fratello mi aiutarono a rimettere e preso dall’euforia aveva gridato a con tanto di dedica. Ornella, mia un po’ a posto l’appartamentino di tutti i presenti: “Se tuti tovaris, se tuti cugina ha ereditato questa finezza camera, cucina e servizi e il pezzo di mii amici!“. Si era beccato un fraco de da sua mamma e Chicco-Bruno, mio cortile e orto dov’ero nata e dove legnade per quel malinteso: il tovaris, cugino, l’abilità di lavorare con il legno avevo trascorso tutta la mia infanzia. camerata in russo, in croato era stato da suo papà. Nonna Edvige gongolava dalla gioia. interpretato come mulo, asino, e lui Quando i miei genitori si trasferirono Avevamo i nostri rituali: ogni mattina l’aveva pagata cara e non aveva mai più nel loro appartamento a Vežica, stavo mi svegliava, bussando alla mia porta attraversato il ponte per andare giocare finendo l’ottava classe alla Gelsi e la con una fumante tazzina di caffè turco, a carta né per altri motivi. sola idea di dovermene andare dalla nero e forte. La tazzina era di ceramica Alla fine nonna ci andò in quel di casa in Branchetta e dalla nonna rossa, stretta e lunga. (Una volta, Vežica, per vedere dove abitava mi faceva stare male. Ero andata nonna non c’era più, mi è capitato di la figlia Anita, al pianoterra di una con la mia amica Lilli a fare un giro essere ospite in casa di conoscenti e palazzina di cinque piani, in un nel cantiere in cui si stava erigendo la padrona di casa mi portò il caffè in appartamento molto carino. Si un quartiere nuovissimo con tanti una tazza uguale a quella della nonna, rassicurò e negli anni successivi – condomini, e mi pareva che si trovasse col risultato che mi ero commossa dopo che anche la mia famiglia si alla fine del mondo. Rimasi da nonna ed ero scoppiata a piangere. Che era trasferita in quel rione, divenne con la scusa che dovevo terminare figuraccia!). Mentre sorseggiavo un’abitudine trascorrere le domeniche la scuola che si trovava praticamente il caffè ci facevamo la nostra a pranzo oltre el ponte. nella strada sotto casa nostra, ma chiacchierata mattutina – mi parlava Rocco fu l’ultimo a sposarsi. Lui e la zia a settembre dovetti andarmene del tempo, delle figlie, dei nipoti, del Maria, la mitica Mariolina, lavoravano anch’io. Venivo da nonna ogni giorno, suo passato. Si ricordava degli anni alla casa editrice EDIT, lui in ufficio ogni scusa era buona per stare con del dopoguerra, degli aiuti americani, spedizione e lei corriere. In realtà lei. Non riuscii mai ad abituarmi del burro giallo, delle uova e del latte Rocco di mestiere faceva il falegname all’appartamento di Vežica. Nemmeno in polvere, della signora del negozio ed aveva le mani d’oro. Spariva nella mio papà era contento, lui, abituato vicino… mescolava un po’ il presente cantina di via Branchetta, ex cucina a stare sempre in cortile, a lavorare e il passato, e quando nominava di nonna Catiza, e ne usciva con una intorno alla casa, a stare in compagnia Truman non sapevo mai se parlasse culla per la mia pupa nera, la credenza della famiglia e degli amici. Mio di Truman o di Tuđman, e dovevo con tanti cassetti, porte e porticine, fratello Igor era ancora piccolo, cinque capirlo dal contesto… Quando finivo di carretti….In occasione del mio decimo anni meno di me, e aveva trovato tanti bere il caffè, si alzava e tornava a casa compleanno mi aveva costruito amichetti nella nuova casa. Mamma sua, a dar da mangiare ai suoi gatti. un vero tavolo da ping pong e le era contenta di avere finalmente Cucinava ogni giorno, voleva rimanere racchette e aveva comprato la rete e le un appartamento in cui lei poteva autonoma, non si faceva aiutare palline. Tutti i bambini che abitavano coccolare la propria famiglia, una casa da nessuno. Mi permetteva solo di in via Branchetta venivano nel nostro tutta sua da non dover dividere con mettere in lavatrice le sue lenzuola che

16 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 mi portava regolarmente ogni sabato. nel cucito che nel guardare la TV o vegnerà a casa tra tre giorni”. Mi ricordo ancora il sapore della sua altro, senza accorgersene metteva Aveva 91 anni e da quel giorno si minestra di pasta e patate, del gulash, fuori la lingua e la posizionava ai lati arrese e si lasciò andare. Durò ancora delle landize cosparse di zucchero… della bocca sdentata. Riusciva anche a un anno durante il quale la tristezza Amava cucinare specialmente toccarsi la punta del naso con la lingua la pervase. Nulla riuscì a scuoterla. d’inverno, quando la stufa era accesa e i nipoti si divertivano un mondo Mantenne però il suo spirito, che ventiquattr’ore su ventiquattro, con quando lo faceva. a momenti usciva. Come quella una o due padelle perennemente Era divertente, ironica, diceva tuto volta che mio zio Robi, che in quel sopra e il buon profumo di legna e quello che le passava per la mente, periodo stava tra Fiume e Genova cibo casalingo. Durante la giornata non risparmiava nessuno. Ma era per stare con la madre, e dormivamo cuciva, sistemava la casa, si occupava anche una grande attrice. C’erano da lei, io in cucina – dove nonna era dei suoi gatti… Una volta un gattino alcune vicine di casa che lei proprio distesa nel suo divano e si alzava a si era arrampicato sulla vite e io, non sopportava, specie la signora malapena - e lui nella cameretta. Lei tornando da scuola, avevo trovato Angela – non era amante dele ciacole si raccomandava sempre di tenere la nonna sul muretto che tentava de babe, preferiva gingillarsi con i accesa la stufa: “No ste dimenticar raggiungerlo, col rischio di cadere suoi romanzi e romanzetti – come de meter le blagne in stufa”. Io e rompersi l’osso del collo. “Nona, non sopportava la consuocera, la mi addormentai senza metter il ma cosa ti fa rampigada lasù?” mia nonna materna, Lidia. Quando legno e Robi anche. La mattina, il Risposta: “Ti son orba? Ti vedi che sentiva il portone cigolare, sbirciava fuoco scoppiettava allegramente e lo devo ciapar? Ti vol che el crepi?” fuori dalla finestra e se era una scoprimmo che nonna pian piano All’epoca aveva quasi novant’anni! E di loro faceva una faccia seccata, si era alzata di notte, era andata un’altra volta si era arrampicata sulla sbuffando tutto il suo fastidio con un in bagno e aveva attizzato il fuoco sedia e poi sul tavolo per mettere Uffffffaaaaaaaaaaaaaa!!! Ma quando senza che noi due l’avessimo sentita. su le tendine delle finestre. Alla mia oltrepassavano la soglia di casa: Oppure l’ultima volta che si era alzata, domanda: “Ma nona dove ti va?” mi “Oooo, signora Lidia (Angela…) come il giorno del mio compleanno. Parlava rispose tranquilla: “Vado in Abissinia!”. la me sta? La se senti, ghe facio un a malapena, si muoveva ancor peggio, L’ultima volta che uscì per andare al cafè”. E i tratti del viso diventavano ma aveva voluto a tutti costi che negozio tornò furiosa: “Non vado più gentili, buoni… si trasformava a vista l’accompagnassi nella sua cameretta in botega, sta nova cruca non sa parlar d’occhio. Poi, quando le signore se dove c’era una vecchia credenza in nanche croato!” “Come non la sa parlar ne andavano, la prendevamo in giro cui teneva nascosta, chissà da quando croato? Cosa ti ghe ga domandà?“ bonariamente. e da dove, una scatola di gianduiotti “Jednu škatulu od fiamiferi! E no la me Mio papà, Guglielmo, purtroppo fu di cui io vado ghiotta. Aveva preso ga capi, che stupida!” e veramente, il primo dei sette figli ad andarsene. i cioccolatini e me li aveva regalati da quel giorno si rifiutò di andare al Non aveva compiuto ancora i 51 per la mia festa. Poi era tornata nel negozio. Non si rese mai conto che anni. Fu un terribile colpo per tutti. suo divano e nove giorni dopo aveva la commessa precedente, che era Aveva avuto un ictus, ed era successo raggiunto Guglielmo e Maria…Era il istriana e parlava un misto di dialetto proprio davanti al pronto soccorso. giorno di San Valentino del 1996. istroveneto e di ciacavo, la capiva Tentarono di rianimarlo, ma non ce la Nonna ha lasciato un vuoto perché conosceva sia l’italiano che il fece e dopo tre settimane di coma ci incolmabile. Con lei la famiglia ha croato e tutte le parole storpiate che lasciò. Nonna non venne al funerale, perduto il suo fulcro, la persona nonna era convinta fossero croate rimase a casa ed accese una candela… che teneva riuniti tutti, che tutti non le creavano problemi di sorta. Volle andare a trovare papà a Cosala amavano e rispettavano, a cui tutti La commessa nuova non conosceva dopo qualche mese. La portammo chiedevano consigli, raccontavano i affatto l’italiano e per lei “škatolu od Igor – mio fratello – ed io. Si mise loro segreti, le loro preoccupazioni, fiamiferi” era turco! dietro la tomba, s’appoggiò sulla con cui festeggiavamo i compleanni, Amava guardare “Santa Barbara”, lapide, chinò il capo e rimase così, a che sgridava e ci lodava… Negli anni in television croata. Non conosceva lungo. Poi disse: “Andemo via” successivi se ne sono andati tutti gli zii l’inglese, non riusciva a leggere i Qualche anno dopo fu la volta della e le zie, sono rimaste solo mia mamma sottotitoli in croato, ma sapeva tutto figlia Maria, Mariolina. Amava la vita e la zia Anita. Se n’è andato anche mio quello che succedeva. Verso le 19 più di tutti, le piaceva vestirsi bene fratello, vinto da una brutta malattia, mandava via le figlie, che venivano a e prima di ogni serata sociale in giovanissimo: mio papà, il primo tra i trovarla quasi ogni pomeriggio. Diceva Circolo, veniva da me a sbirciare nei fratelli - Igor, il primo tra i nipoti. Brutti semplicemente: „Mule, le signorine de miei armadi: “Cocola dai imprestime primati. Nonna riposa con loro, nella note se ga aperto, ve sarà scuro“. E loro qualcosa de vestir, che non vado pace di Cosala. sapevano che stava iniziando la serie sempre con la stesa roba”. La Ma nonna ha lasciato un’eredità e che era ora di andarsene. Nonna si prendevano in giro perché ballava importante: i valori della famiglia, metteva il suo scialletto verde sulle col cul in fora, ma a lei non importava il coraggio di andare avanti anche spalle, accompagnava le mule al anzi ci scherzava sopra. Quando finì nei momenti più terribili, la grande portone, veniva da me e si metteva all’ospedale – un ictus anche lei – per generosità e l’onestà, “De matina seduta sulla stufa termo, davanti alla tranquillizzare la nonna, le dissi che quando ti se alzi del letto e ti se guardi TV. Qualche volta mi chiedeva “Chi xe sarebbe andata bene e che la zia in specio, xe importante che ti se posi sto qua? Cosa i ga deto?”, ma di rado. sarebbe uscita presto. Invece se ne guardar in tei oci”. E non è affatto vero Non si è mai persa nemmeno una andò tre giorni dopo. “Nona, la zia che le persone muoiono: fino a che puntata. Faceva ridere perché quando Maria non xe più” e lei a me: “Ti son le porti nel cuore, ne parli, ci pensi, ti era assorta su qualche faccenda, sia una bugiarda. Ti me gavevi deto che la sono sempre vicine. (Fine)

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 17 Il dono del belcanto nelle pieghe del destino

A Fiume, nel mio ritorno fui ospite di mia cugina, Nevia Vianello e del suo compagno Giovanni Piccolo, due cosiddetti “rimasti”, non ho osato avanzare alcuna domanda del perché e del per cosa della scelta, per rispetto e per il tanto amore, affetto e disponibilità con cui mi ha accolto in casa sua assieme a mia moglie e a mio figlio Guglielmo, e poi in quel tempo non ero per niente interessato a capire ed a conoscere i fatti, le vicende, le tragedia che avevano duramente colpito le nostre terre. Avevo altre ambizioni, altri amori, altri iugno 1967. Il primo ritorno una vera mostra, uno spettacolo interessi, al primo posto ovviamente in Patria, la prima agognata, di prodotti ittici da fotografare la mia famiglia, mia moglie, mio emozionante e tanto e da immortalare, mio malgrado figlio Guglielmo, la scuola, la casa Gsognata visita a Fiume dopo mi sono trovato intrappolato in e il lavoro ma una cosa era per me il mio esodo avvenuto nel lontano questa soffocante calca cercando pane quotidiano, il mondo della lirica. 1950. Una felicità incontenibile ed disperatamente di uscirne, in questa Ricerche, indagini, informazioni, tutto un entusiasmo che ancora oggi, mia laboriosa azione di salvezza, quanto concerneva la musica lirica, a distanza di tanti anni, mi fanno finivo con l’urtare una persona che era prioritario. Non avevo né tempo sentire un nodo in gola, un brivido di non ho fatto neanche in tempo a né tantomeno voglia di occuparmi gioia che mi aggredisce con violenza vedere in faccia, ma che ho sentito di Olocausto, foibe, esodi o campi ma che nello stesso tempo mi da chiaramente esclamare “ajde u k…” profughi (anche se per cinque anni tanta piacevole, gradita nostalgia. immediata la mia risposta “ajde u p…” ho vissuto in uno di questi campi). Un ritorno dalle tante sfaccettature, dopo di che mi sono dileguato tra la Ma torniamo a mia cugina Nevia, piacevoli e non, struggente e folla. Immaginate lo stupore di quel la sua ospitalità è stata esemplare, stonata per le mie orecchie una incauto e sorpreso turista croato che gustosi e succulenti pranzi a base dialettica un idioma a me del tutto mai avrebbe immaginato di ricevere di polenta, loganighe, capuzi garbi, nuovo e totalmente sconosciuto, una simile risposta in una lontana jote e chilometri di strudel, lunghe indisponente, direi quasi insidioso, isola del Mediterraneo, la Sicilia. passeggiate al molo longo, spirituali cercavo disperatamente di captare escursioni a Tersatto e dulcis in fondo tra la folla un qualcosa che avesse la bella e fantastica ex residenza un tono noto, un segno di quella Chiedo scusa per estiva della sofisticata e peccaminosa straordinaria lingua che abbiamo austroungarica Abbazia, un paradiso appreso dai nostri avi fiumani la schiettezza nel in terra. patochi. Questa ossessiva ricerca riportare i termini Ma a sentire mia cugina Nevia, di una voce, di un accenno, di un qualcosa di più eccitante, di più qualcosa di fiumano in questa mia così come pronunciati suggestivo, di più profondo di prima visita da adulto, mi ricorda fiumanità autentica dovevo ancora un episodio vissuto con una certa ma è caratteristica sperimentare: la visita a due nostre analogia nella mia città di adozione. comuni cugine in una delle tante calli Molti anni or sono, Catania invasa dei Fiumani patochi di cui non ricordo il nome. da una incredibile quantità di Le sorelle Gallovich, due anime molto turisti, che si recano alla pescheria, quale io sono. diverse tra loro, di parecchi anni più

18 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 grandi di me, la prima una “cesota”, enormi sporteloni de fero situadi maestro, quasi che il mio sogno di bigotta puritana senza rimedio, in quasi tutte le cucine fiumane de sempre si fosse avverato. Dopo la l’altra a detta del mio acquisito quel tempo, i wintofer. La casa una nostra originale esibizione notai cugino Giovanni, una libertina e specie de museo, un agglomerato de una quantità notevole di fotografie “donna navigada” (così come se veci ogetti, ninnoli, quadri, quadretti, poste sopra il pianoforte e su di un dixeva da noi) ben presto ebbi soprammobili di ogni specie, tavolino autografate con dedica alle modo di constatare personalmente centrini lavorati a mano, vetusti e mie due cugine da famosi tenori, quanto asserito dal compagno di consunti e tante, ma tante fotografie baritoni, primedonne e grandi mia cugina Nevia. Giunti sotto casa, deposte in ogni angolo della casa, maestri concertatori. Seppi così non prima di aver reso omaggio a tutte elegantemente incorniciate che le due sorelle Gallovich, mie S. Vito e aver sostato in silenzioso su vecchie e preziose porta foto cugine, espletarono saltuariamente raccoglimento in quel Sacro Altare d’argento. Elementi che raccontavano un servizio al Teatro Verdi di Fiume che tanto avrebbe da raccontare nella tutta una vita, tutta un’epoca come guardarobiere, avendo così sua lunga e oltraggiata vita da eventi suscitarono in me tanta tristezza fino la fortuna ed il piacere di conoscere storici sprezzanti e non curanti del a quando con mio grande stupore ma e di godere di una certa amicizia di luogo consacrato a nostro signore soprattutto incredulità, in un angolo grandi nomi del mondo della lirica. Gesù Cristo nostro Dio. Come dicevo, estremo della stanza, già colma di Ma le sorprese non erano ancora giunti davanti a questa vecchia casa, divani e mobiletti e mensole, un finite. Una rivelazione da cardiopalmo rimasi impressionato dalle condizioni magnifico e ancora lucido vecchio mi venne fatta da mia cugina Maria precarie dello stabile, sembrava pianoforte verticale di ebano nero, la quale molto candidamente mi che da un momento all’altro tutto uno storico Steinway. L’entusiasmo confessò o meglio mi rivelò che su dovesse crollare, le screpolature e la curiosità fu così grande che mi quel pianoforte molti anni prima dell’intonaco, il portone d’ingresso, la ritrovai seduto davanti a quel gioiello, aveva studiato e suonato il mio papà lunga scala di legno che scricchiolava non sono un pianista, ho sempre insieme a sua sorella gemella, mia zia come una vecchia barca in avaria. suonato con modestia la fisarmonica Giustina. Non si può immaginare il Giovanni da sotto le scale a voce avventurandomi di tanto in tanto in mio stupore, la mia grande emozione, alta esordì: “Maria xe pronto el caffè qualche pezzo non proprio da balera, avevo toccato la medesima tastiera con la rakia?”, da sopra una risposta, accennai quindi molto timidamente dalla quale mio padre per tanto devo dire da premio Nobel, “scusè” uno di questi pezzi che mi ricordavo, tempo aveva deliziato i presenti con ma questi erano i fiumani de una il Valzer di Musetta, dalla Boheme i motivi dell’epoca. Lo strumento volta, e questa fu la risposta “vatte di Puccini. Improvvisamente, la bella era sopravvissuto a guerre e far ciavar ti e la tua rakia, vien suso e inaspettata voce di mia cugina bombardamenti, a traslochi e cambio bruto vecio imbriagon e ti se lo meti Maria si intromise con prepotente di proprietari. Alla nostra partenza da su ti”. La cugina cesota era sconvolta e sorprendente sicurezza. Fu una Fiume mio padre lasciò il pianoforte dalle parole “de quela mata de grande emozione che ben presto alla sorella Giustina. Ma anche lei ben sua sorela”. Comunque entremo in diventò un piacevole ed insolito presto emigrò in Canada lasciando il questa stanza con i stucchi molto duetto, anche Silvia si propose quasi pianoforte alle mie cugine Gallovich bassi, i pavimenti de legno, molto misurandosi con la voce di sua quasi che lo dovessi ritrovare intatto rumorosi, il tutto avvolto in un caligo sorella, in quel momento l’entusiasmo al mio ritorno. de fumo de fuligine: tutta colpa dei fu tale che mi sono sentito un grande branzini appena arrostidi dentro quei pianista concertista, un famoso Giovanni Bettanin

NOTIZIE LIETE Anna Maria Ghersi neolaureata Lo scorso 23 luglio presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma, Department of Political Science - Chair of Political Philosophy, si è laureata con lode Anna Maria Ghersi, nipote di Claudio esule da Laurana e di Laura Ive esule da Pola, discutendo la tesi “Integration and Identity: a philosophical analysis”. Alla neolaureata gli auguri della famiglia e di tutti i Fiumani.

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 19 LETTERE IN REDAZIONE A Palazzo Modello è stata intervistata la zia Anna Superina, 94 anni, una bomba…

uongiorno, Vi invio l’articolo sembra più la stessa città, ma ci torno contenente l’intervista volentieri perché qui sono incatenati corredato di foto che ha tutti i miei ricordi”. Bfatto il giornale “La Voce del Popolo” nella sede di Palazzo Modello Com’è stata la sua infanzia e a Fiume”, a mia Zia, acquisita, Anna gioventù? Superina, esule dal 1947. La zia si reca “È stata bella. Sono nata a Cosala, con una certa regolarità nella sua nell’allora via Ludovico Ariosto. amata Fiume, dove è nata il 17 aprile Al pianterreno della nostra casa 1926, quindi, alla sua veneranda c’era la trattoria Alle rose. L’edificio età di 94 anni appena capita esiste tuttora. Mia mamma Maria l’occasione parte con cugini o nipoti Malinarich, durante la guerra, era e s’improvvisa loro guida. Non è una l’unica donna che guidava il tram donna è una bomba, che Dio ce la a Fiume e ha anche insegnato conservi così ancora per molto. questo mestiere a molti giovani. Nell’azienda aveva conosciuto mio Renato Campi, marito di Marina padre. I nostri vicini erano una Superina, una delle tanti nipoti di famiglia di ebrei, persone per bene Anna, nata a Fiume il 22/07/1948 e molto care. Mi ricordo che un esule dal 1950 al campo Profughi di giorno è arrivato un camioncino trasferimento a Genova, ovvero nel Gaeta, abbonata al Vostro periodico con i soldati tedeschi. Sono entrati comune di Bogliasco-Pieve, dove di informazione, molto apprezzato da in casa e hanno sequestrato tutta ho lavorato fino al pensionamento, Esuli e Famigliari. la famiglia. Non li ho rivisti mai più. nel 1977. Devo dire che, come Grazie e ancora saluti. Ancora adesso mi passano i brividi profuga mi sono stati riconosciuti a pensarci. Ho terminato la scuola sette anni di lavoro. La mia famiglia FIUME - Anna Superina è un’arzilla d’avviamento professionale e quella al completo si è trasferita a Genova signora, classe 1926, nata a Fiume commerciale, mentre ho frequentato e dintorni nel giugno del 1947. Un e precisamente nel rione di Cosala, l’elementare di piazza Cambieri. fratello, invece, ha vissuto a Novara. in una famiglia numerosa formata Io non mi sono mai sposata, ma ho dai genitori e da cinque fratelli. Nel 12 nipoti e 12 pronipoti: siamo una febbraio del 1947, con uno dei suoi All’epoca la famiglia numerosa e rumorosa”. fratelli decide di lasciare la sua città e d’intraprendere la strada dell’esodo. vita a Fiume era Che cosa ricorda delle prime volte Da allora vive a Genova, precisamente che è tornata a Fiume? a Bogliasco. In questi giorni molto dinamica. “Beh, all’inizio nessuno parlava soggiorna a Fiume, che visita italiano, oppure facevano finta di regolarmente, assieme al cugino Si andava a ballare non capirlo. Poi, con il passare degli Claudio Malinarich e alla consorte nella Sala bianca, anni, le cose sono un po’ cambiate. Gabriella Ghiotto. L’abbiamo Mi piace venire qui ogni tanto. incontrata per una piacevole al cinema, a teatro, A casa mia ho tanti ricordi. Sono chiacchierata a Palazzo Modello, negli riuscita a conservare tutte le figurine ambienti della Comunità degli Italiani. dove ho ascoltato del mio presepio e anche qualche pallina per l’albero di Natale che Come le sembra Fiume rispetto a Beniamino Gigli. avevo acquistato qui da giovane. quando l’ha lasciata da piccola? Che dire, Fiume rimarrà per sempre “È cambiata molto, soprattutto negli Per due anni ho lavorato nel nel mio cuore, anche se c’ho vissuto ultimi anni. Ci sono tornata per la Comune, poi nel 1945 sono stata pochissimo. A Genova ci sono prima volta nel 1966, appena riaperti licenziata, ma ho trovato un altro tantissimi fiumani, è una città che i confini. Allora era ancora la Fiume lavoro. Siccome si trattava di un ci ha accolti calorosamente quando che avevo lasciato, a parte il rione di impiego statale, quando sono partita siamo arrivati come esuli, ma venire a Torretta dove si stavano costruendo per l’Italia, sono andata a Roma. Fiume mi riempie il cuore”. i grattacieli. Ora invece non mi In prefettura mi fu assegnato il Viviana Ban

20 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 LETTERE IN REDAZIONE Amici ritrovati

i ha fatto molto piacere mogli e leggere sulla Voce di partecipammo Fiume l’articolo della a quella MDirettrice, Rosanna manifestazione Turcinovich Giuricin, dedicato alla dedicata ad figura di Diego Bastianutti, profugo una delle più fiumano che si è fatto apprezzare alte espressioni in due continenti. Con Diego siamo dell’animo stati compagni di classe nei primi due umano. Alla fine anni della Scuola Media a Camogli. ci ritrovammo Eravamo entrambi nati a Fiume, di e andammo a famiglie fiumane che hanno ritrovato festeggiare il la loro Patria in terra di Liguria. Mio nostro re-incontro padre era impiegato in una società con un bicchiere l’antica Genova e le isole Canarie, petrolifera a Genova, il suo aveva di spumante. riscoperte dai liguri Lanzarotto ripreso il mestiere di barbiere nella Successivamente Malocello e Nicoloso da Recco frazione di Ruta. Lui scendeva da Diego mi informò cui ho dedicato due volumi. In tal Ruta per un ripido e rapido sentiero, di avere scelto modo sono divenuto socio della io arrivavo, con una banda di altri come suo beau Società Geografica Italiana della Réal ragazzi e ragazze dalla vicina Recco sejour italico Cefalù, Sociedad Géografica di Madrid. Ho dove non c’era ancora una Scuola in Sicilia. Seppi dal Comune siciliano scritto anche sui Consolati genovesi Media pubblica. Tra noi abbiamo che aveva preso il largo diretto alle Canarie e a Cadice e altri due sempre parlato in un chiaro italiano nuovamente verso le terre del volumi tradotti in spagnolo: il primo scolastico. Sul finire del secondo Nuovo Mondo. Da allora, stimata su una famiglia genovese divenuta anno Diego ha fatto sapere che Direttrice, nessuna notizia prima di importante a Tenerife e l’altro sul l’anno seguente non sarebbe più quella apparsa alle pagine 20 e 21 desiderio francese di impadronirsi stato tra noi in quanto suo padre de La Voce di Fiume, con tanto di dell’isola de La Palma al tempo e la sua famiglia avevano deciso di fotografia ed un riassunto dei suoi della guerra contro Napoleone. Da emigrare verso gli Stati Uniti, in cerca nuovi successi, volando sulle ali vent’anni partecipo ad appuntamenti di fortuna. Trascorse alcune decine della poesia, con l’aggiunta di quella storico-geografici alle Canarie, a d’anni, attraverso uno dei bollettini nuova dell’amore per il disegno e la Valladolid, a Madrid. Parlo e scrivo in delle varie Comunità di profughi pittura. Gli faccio i migliori auguri, un “castellano muy cultivado” come appresi che il mio antico compagno per lui, la sua famiglia, consapevole dicono i miei amici spagnoli, ed ho di scuola si era trasferito nel Canada che ha sempre esaltato la cultura referenti un poco in tutta la Spagna dove insegnava all’Università di una italiana anche lontano dall’Italia ed marittima oltre che nella capitale cittadina sui grandi laghi e ricopriva ha fatto sempre apprezzare le doti Madrid. Sarò contento se grazie l’incarico di Console onorario italiano. della nostra italianità di frontiera. Da all’articolo de La Voce di Fiume, Gli scrissi una lettera al Consolato parte mia, una volta abbandonato Diego ed io potremo scambiarci e così riprendemmo un contatto il mio mestiere di Direttore del almeno una cartolina di saluti epistolare. Trascorsi alcuni anni, venni Personale, mi sono dedicato alla Con stima e considerazione informato che prossimamente si riscoperta della storia di Recco, sarebbe trasferito in Italia e sarebbe località dove vivo dal 1946, visto che Sandro Pellegrini passato in Liguria. Il che fece. Ci i bombardamenti del 1943-44 hanno distrutto anche i suoi ricchi archivi demmo appuntamento in un teatro di Abbiamo provveduto ad inviare La Spezia dove lui avrebbe presentato civili e parrocchiali risalenti almeno alcuni dei suoi componimenti poetici. al 1200. Sulle storie di Recco ho la richiesta all’amico Diego Ci abbracciammo sulla porta del scritto numerosi volumi. Ho ampliato Bastianutti, con profondo teatro, presentammo le rispettive le mie ricerche sui legami tra piacere e partecipazione.

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 21 Dal libro sul film “La città dolente” a “Storia dell’Adriatico” di Egidio Ivetic

ibri e cinema alla Bancarella, il in emblema e paradigma della salone del libro dell’Adriatico drammatica esperienza dell’esodo. orientale organizzato dal La presentazione del volume di Cuk, LCDM in Piazza Sant’Antonio introdotto dal critico Lorenzo Codelli, a Trieste nel mese di settembre. è stata accompagnata dalla proiezione Proposte alcune novità librarie e di alcuni segmenti fra i più significativi cinematografiche di cui ne sono del film di Bonnard. esempio il volume sul vescovo Santin Da sottolineare, tra le altre di Ettore Malnati e sulla storia del presentazioni, quella del trimestrale colonnello Varisco di Anna Maria “Nord Adriatico Magazine” e delle Turi, culminando, nella prima serata, letture aerofotogrammetriche con la presentazione del volume “La delle città italiane di Istria, Fiume e città dolente - il cinema del confine Dalmazia. orientale” del critico cinematografico Uno dei momenti più attesi la di famiglia fiumana, Alessandro Cuk. presentazione del libro “Storia Il volume, edito dall’ANVGD, traccia dell’Adriatico. Un mare e la sua civiltà”, un’esauriente analisi dell’omonimo di Egidio Ivetic, professore associato film del 1948-49 diretto da Mario di Storia moderna all’Università di rotonda intitolata “1920-2020: cento Bonnard, una pellicola di straordinaria Padova, con l’introduzione della difficili anni dell’Alto Adriatico” con importanza storica e culturale, prof.ssa Adriana Ivanov. “Bandiere interventi (in presenza o da remoto) girata a ridosso dell’assegnazione di Rosse e Tricolori” è il libro di Ivan - moderati da Paolo Sardos Albertini Pola alla Jugoslavia e divenuta essa Buttignon che il pubblico ha avuto - di Giuseppe de Vergottini, Egidio stessa “simbolo”, quale prodotto modo di conoscere insieme a “La Ivetic, Giuseppe Parlato, Igor Pellicciari, cinematografico e dell’industria costituzione secondo d’Annunzio” di Stefano Pilotto, Raoul Pupo, Diego culturale, di un periodo fra i più Giuseppe de Vergottini, introdotto dal Redivo, Donatella Schürzel e, in sofferti e tormentati di queste terre prof. Giuseppe Parlato e Alessandro conclusione, con la presentazione del oltre che per Pola, trasformatasi Agrì. Ha destato interesse la tavola film di Mimmo Verdesca “Alida Valli”.

LETTERE IN REDAZIONE Cerco notizie sulle mie radici

Buongiorno, scrivo da Padova, sto a quelle che io ho già: la persona in i suoi due genitori. Vi ringrazio conducendo una ricerca storico questione è Palone Valeria nata a sin d’ora per una vostra risposta affettiva sulla mia famiglia. Sussak il 22.10.1912 figlia di Antonio se saprete darmela, ricordando Avendo una prozia nativa di Fiume, e di Bartch Valeria. Valeria Palone il 30 che la mia è solo una ricerca ormai deceduta, vorrei sapere di più aprile 1943 sposa a Fiume mio prozio storico-affettiva e non vuole avere sulla sua famiglia. Purtroppo, non Longo Arturo. Decede poi a Bolzano assolutamente risvolti legali. Allego il essendoci più mio padre, mondo il 24 marzo 2009. Mi interesserebbe mio documento di identità. non può raccontarmi e conosco sapere se e per quale campo è Cordialmente poco. Non so se voi possiate darmi transitata dopo che Fiume è stata qualche informazione supplementare ceduta, idem per quanto riguarda Longo Luigi-Amedeo

cari scomparsi. MAGLIERETA), ci stabilimmo in un Un saluto Via Trieste 24: quanti ricordi fino al granaio a Treviso. Chissà quanti altri Marzo 1947 quando con mia madre amici e/o conoscenti troveremmo lasciammo Fiume. Ho già disturbato Adriano per avere se ognuno scrivesse della sua vita a Mio papà che era marittimo, silurato il numero telefonico di Fiume, molto cordialmente, Bettanin due volte in guerra, continuava , trovato nella pagina Giovanni (NINI) a navigare; dopo Aviano, (CASA dei LUTTI mentre reca notizie dei suoi Adriano Agressi

22 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 Gregorin: “ultima testimone” Vite alla frontiera orientale

uello della esordiente che si è data, s’incontra con la figlia Cristina Gregorin, “L’ultima e, soprattutto, con il nipote di Bruno testimone” edito da Tommasi. Le accade, però, di fronte QGarzanti, è un romanzo alla volontà di Mirko di conoscere la attraverso il quale passa quanto storia che ha tormentato la coscienza è accaduto durante la seconda del nonno fino all’ultimo respiro, di guerra mondiale sul nostro confine chiudersi sempre di più a riccio verso orientale. L’autrice, triestina di il proprio passato, che per Mirko, famiglia istriana, ha raccolto i ricordi così come per il lettore, rimane a di genitori e nonni e li ha dipanati in lungo oscuro. Francesca si ostina una storia d’invenzione dalla quale – sfidando la pazienza del giovane ha saputo far emergere, con i fatti, - a dichiarare che lei era troppo l’atmosfera, il pensare, le emozioni piccola per ricordare, fatti, persone, che la gente di frontiera ha vissuto in luoghi, e prestandosi mal volentieri a quel contesto storico, dilaniato dalla incontrare Mirko, il quale, per altro, contrapposizione delle ideologie che ha chiamato in aiuto per l’indagine avevano diviso gli uomini di quella un poliziotto, anche se non si tratta di terra. un’indagine poliziesca, ma pensa che La storia ha inizio con la morte di un egli sappia come far parlare la donna, vecchio, Bruno Tommasi, che prima palesemente reticente. Ed è in questi del terzetto in seno ai partigiani, di spirare all’ospedale di Trieste fa incontri che i due, mentre vedono che, mentre da una parte scava un una richiesta al nipote, Mirko, che altri testimoni non solo dell’epoca solco tra Mirko e Francesca, dall’altra si trova al suo capezzale. Gli dice in cui Vasco Cekić si è suicidato, ma lo riempie scoprendo nella ricerca di contattare una donna, Francesca soprattutto della guerra a cui Vasco del giovane un desiderio sincero, Molin, l’unica testimone al corrente, e Bruno hanno partecipato come non solo di rispettare la volontà del quando lei era ancora una bambina, partigiani, passa la grande Storia, la nonno ma, più in generale, quello di del suicidio di un suo caro amico, Trieste in mano a tedeschi e fascisti, pervenire alla verità, così via via da Vasco Cekić. Mirko, che tra l’altro è quindi l’occupazione jugoslava della far cedere, un po’ alla volta, la donna, uno storico, raccoglie il testimone, città, il suo successivo passaggio sotto l’ultima testimone, a raccontare la impegnandosi nella ricerca. Orfano l’amministrazione angloamericana, terribile verità. Non è estraneo a dei genitori, rivela alla zia che lo ha il terrore che Trieste, come il resto questo lento cedimento neppure un cresciuto il desiderio del nonno e, dell’Istria, venisse annessa alla certo fascino per Mirko come uomo, questa, anche un po’ indispettita dal Jugoslavia, dopo che la famiglia padre di una bambina, ma separato, fatto che il proprio padre abbia scelto istriana di Francesca ha conosciuto fascino intuito da un’amica d’infanzia il nipote per le sue ultime volontà, l’esodo dal loro paese già ceduto. con la quale Francesca, ancora una si mette lei, conoscendo la famiglia Intanto, gli incontri, le testimonianze bella donna, si confida e passa il suo della Molin, alla ricerca di Francesca, procedono. Tra queste, quelle, non tempo libero a Trieste. ormai cinquantenne, trovandola a meno reticenti e, pertanto, parziali, Oltre non si può andare nel racconto, Milano dove lavora come ginecologa ambigue, fuorvianti, della vedova perché rispettiamo la volontà presso un’ospedale. Francesca, dopo di Vasco, Maria Cekić, con la quale dell’autrice di condurre il suo una forte delusione d’amore, è ora Francesca da bambina passava molte racconto mantenendo viva, fino alla una donna sola, che vive solo per ore insieme, a causa del lavoro dei fine, la suspense, un espediente che il suo lavoro e l’ambizione di far genitori e della nonna di lei. suscita sempre maggior interesse carriera, apparendo una donna arida. Un po’ alla volta si viene a sapere alla vicenda, anche se che a un Risvegliata nei ricordi dalla telefonata, che Vasco, sua moglie Maria e Bruno certo momento però diventa forse che le è risultata poco gradita in erano stati partigiani, entrati però in troppo insistita, quasi artificiosa, tale quanto per tutta la vita aveva cercato formazioni con compiti non tanto da suggerire opportuno il taglio di di rimuovere il ricordo di quel puliti, che si andranno a scoprire via certi passaggi allo scopo di rendere suicidio, accetta però, seppur poco via che il quadro storico, raccontato più dinamica la trama. Ma è l’unico convinta nel timore di risvegliare i dai diversi testimoni, compresa difetto di un romanzo che, per il fantasmi sopiti della sua adolescenza, la nonna Alba, lucida nonostante resto, offre molto al lettore. l’invito della donna. l’età, si farà più chiaro. Su Bruno, in Comincia da qui uno straniante particolare, aleggia il sospetto che Diego Zandel ritorno a Trieste nel corso del quale, fosse, forse, una spia di altre forze oltre a ritrovare l’amata nonna Alba, antifasciste, forse angloamericane, CRISTINA GREGORIN, novantaseienne, dalla quale andrà a ma su tutto aleggia una sorta di L’ultima testimone, Garzanti, vivere per quei pochi giorni di ferie mistero, così come quello dell’attività pag. 317, €. 17,00

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 23 Il console greco Skarpas collaborò con Palatucci?

un ideale passaggio del Quando inizia la ricerca? Ma chi era Loudovikos Skarpas, che testimone per riuscire a stabilire “La ricerca inizia sette anni fa a cosa emerge nella ricerca di questo una verità storica basata su conclusione di un diverso percorso personaggio che accende, Èdocumenti precisi che solo altri lasciato incompiuto. Infatti, già nel citando ancora la Vinci ‘una documenti potrebbero ampliare, forse 2013, il Console Generale Onorario spia luminosa su comportamenti completare se ce ne fosse bisogno. della Grecia a Trieste, Menélaos Pappàs, possibili in mezzo alla bufera delle Silva Bon, la storica capodistriana che morto improvvisamente prima di aver leggi razziali fasciste’? vive a Trieste e che ormai conosciamo portato a termine la sua indagine, “Loudovikos (o Aloísios) Skarpas nasce a fondo per le sue continue ricerche il 22 ottobre 2014, riferiva all’amico a Corfù il 22 maggio 1896. Vale far sulle vicende delle famiglie ebree del Efstathios Loukàs una ‘memoria orale’, menzione del fatto che è stato il primo territorio FVG ma che spazia pure in secondo cui i consoli Greci, dopo le marito di Maria Desylla-Kapodistria Istria e a Fiume-Abbazia, esce ora con leggi razziali - novembre 1938 - erano (25/03/1898-15/08/1980), prima donna un altro libro importante, basato su stati, in un certo senso, perseguitati; a essere eletta Sindaco in Grecia, precisi riferimenti. l’ultimo, in particolare, era stato nell’isola di Corfù (divorziarono nel Perché questa necessità di mettere messo agli arresti domiciliari perché 1928). Da lei ebbe due figlie. Prima l’accento sui documenti? Lo spiega forniva fogli di via (tipo passaporto) del 1926, Skarpas rivestì il ruolo di già nella ricca prefazione Anna agli Ebrei non solo di origine greca, console in Albania. Prende servizio a Vinci, sottolineando che “molte perché potessero allontanarsi dall’Italia. delle nefandezze furono commesse Menélaos Pappàs chiedeva a Loukàs Trieste il 17 marzo 1938, con ufficio richiamandosi alla legittimità di di essere aiutato per realizzare a in piazza Dalmazia, 3, mentre la sua regole sancite dalle leggi”. Trieste una ricerca in merito. Si trattava abitazione è sita in via Rossetti, 36. Il libro, intitolato “Loudovikos chiaramente di indizi che andavano Suoi stretti collaboratori risultano Skarpas. Il Consolato greco a Trieste verificati”. il viceconsole onorario Christos negli anni della Shoah (1938 - 1940)” Nikolaìdis; il Consigliere commerciale Ancora personaggi che avevano Anastassakis; il segretario del Consolato è edito a Trieste dall’Istituto regionale deciso di disobbedire alle Leggi il signor Metallinòs. Nel 1939 l’allora per la Storia della Resistenza e razziali? dell’Età Contemporanea nel Friuli Ministro degli Esteri Conte Galeazzo “Come afferma Anna Vinci ‘la scelta Venezia Giulia, numero 46 della Ciano chiede al console greco di Trieste di disobbedire a ordini non guidati collana Quaderni. Si legge con slancio Skarpas di lasciare entro 24 ore l’Italia, dalla pietas verso i propri simili, sia per la scrittura accattivante sia perché considerato indesiderabile è pagata spesso duramente’. E per i continui cambi di scena, dovuti in quanto aveva dato aiuto a molti Loudovikos Skarpas ne è un esempio. alla vicenda narrata ma anche alla Ebrei, sostenendoli nella loro fuga E come spesso succede, l’accesso capacità della Bon di guidare per ai documenti-prova è stato difficile, dall’Italia in cerca di un asilo sicuro in mano il lettore nel percorso che lungo, tortuoso ma appassionante Grecia, oppure in Palestina, o in altri lei stessa ha seguito affidandosi anche perché ha finito per paesi europei, oppure perfino nelle alla grande professionalità, alla sua coinvolgere diverse realtà, a livello Americhe”. capacità di ricercatrice ma anche alla locale fino a quelle nazionali per curiosità femminile per i continui E quindi se ne andrà? arrivare alla Grecia”. cambi di registro dell’anima sociale “Era uno tosto. Riuscirà a restare in e politica della stoia. Ed infine per il Fu il primo marito di servizio almeno fino al 28 Giugno coinvolgimento diretto nella vicenda 1940. Gli subentrerà, nel ruolo di sia di Trieste che di Fiume. Maria Kapodistria console, come gestore provvisorio

24 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 del Consolato, Christos Nikolaìdis. che diventerà più tardi Questore che reggono le istituzioni comunitarie. La rappresentanza venne chiusa a a Fiume e a cui falsamente è stato A Trieste gli Ebrei, soprattutto nella causa della dichiarazione di guerra attribuito da alcuni studiosi il parte più colta e abbiente, sono dell’Italia alla Grecia il 31 ottobre potere di aver risolto la questione informati sulla situazione europea, e 1940, pochi giorni dopo l’effettiva dell’imbarco di 850 migranti. sono fin da subito resi consapevoli del data dell’aggressione, che cade il Il caso specifico è di grande pericolo cui vanno incontro anche in 28 ottobre 1940. Il personale greco rilevanza, intervengono i dirigenti Italia, e nella loro città”. venne rimpatriato e gli interessi della del Comitato Assistenza Emigranti Che cosa svelano questi documenti? Ebrei di Trieste, che con intrecci con Grecia furono momentaneamente “Non portano novità nelle le Agenzie Ebraiche di Londra e assunti dal Consolato svizzero”. vicende triestine contro gli ebrei, Parigi, provvedono per i visti rilasciati ne confermano i passi e le linee dalle autorità britanniche. Del resto I documenti per tanto generali di cui i corfioti furono i confini sono ancora materialmente tempo secretati parte integrante. Si arricchisce aperti, l’Italia non è ancora entrata in la consapevolezza sul ruolo di Il vero giallo ora è la guerra, le possibilità di uscita sono Generali e Ras, i cui capi e moltissimi documentazione. Perché? concrete, una volta ottemperato alle funzionari erano ebrei, che porterà “Rappresenta un importante tassello richieste elleniche, alle disposizioni ad uno scardinamento dell’economia di ciò che comportarono le leggi italiane e ai requisiti internazionali. triestina. Emerge con prepotenza il razziali del 1938. Fino all’intervento Skarpas intervenne per muovere le problema delle abiure ed il passaggio di Lukas, il materiale si trovava acque ad Atene e per provvedere in dalla religione ebraica alla greco presso il Consolato greco ed era termini molto pratici e concreti alle ortodossa, non semplici e immediati, completamente da riordinare. In necessità degli emigranti imbarcati, costituivano un vero problema parte venne digitalizzato a Trieste e secondo tutte le regole e i dispositivi politico per i greco ortodossi mentre portato ad Atene. E’ stata necessaria imposti e richiesti anche dalla gli archimandriti erano più favorevoli. una traduzione fedele e asseverata sicurezza sul mare”. Anche perché l’ideologia antisemita si ma finalmente, giunto all’Istituto basava sul concetto del “sangue”, era regionale di Trieste è stato possibile Dalla Grecia verso il resto una categoria biologico-razziale, non consultarlo, analizzarlo e renderlo un fattore culturale e religioso”. pubblico con questo libro”. del mondo Che cosa emerge? Perché la Grecia era considerata Il ruolo dei Consolati una meta salvifica? “La volontà ferrea di questo Ed infine si evince l’importanza “Perché da lì sapevano che avrebbero personaggio nel voler salvare gli della presenza consolare in una potuto trovare navi dirette a Lisbona o ebrei del territorio, anche quelli di città composita come Trieste… Fiume dove la vicenda si intreccia con verso le Americhe, ma principalmente quella del questore Palatucci. Egli non perché la Grecia non aveva ancora una “Ho trovato sicuro riscontro si limita a salvare gli ebrei corfioti e legge antisemita. Così partì anche la dell’effettivo interesse da parte greci in generale ma spazia laddove famosa nave da Fiume”. della Prefettura, e quindi dello Stato fascista, nei confronti dei è possibile per salvare vite umane. Skarpas dovette difendere il proprio Consolati, onorari e diplomatici, Ne esce un’immagine davvero operato? interessante. A ribadire, ancora una siti a Trieste, in numerosi rimandi “E’ una delle cose più interessanti. La di varia natura, anche economica volta se ce ne fosse bisogno, che situazione si sta progressivamente se fossero stati in tanti a dire no, e sociale, rispondenti a diversi deteriorando e nei primi giorni di numeri di classifica. Ad esempio, probabilmente la storia avrebbe settembre 1938 Skarpas lancia un avuto una diversa evoluzione… Ciò fascicoli intitolati: Consoli stranieri cahier de doléances molto sincero nel Regno trattamento e vigilanza; che è stato ovviamente non si può con tre lettere successive dai toni cambiare, però può aiutare a ragione Consoli esteri a Trieste ricevimento; espliciti, dettagliati, ampli, che Consoli esteri tasse esenzione; in modo diverso sulle cose che ci lasciano intravvedere una volontà circondano e su ciò che potrebbe Consolati esteri richiesta di notizie chiara da parte sua di intervenire in di carattere commerciale; Consolati succedere. Soprattutto quando nel aiuto, cercando possibili soluzioni presente si ripetono atteggiamenti esteri comunicazioni; Consolati pratiche all’ineluttabilità dei retti da diplomatici – elenco. E già visti, già sofferti, come la volontà provvedimenti fascisti. Si tratta di tre di nuove dittature o la mancata specificatamente Consolato Grecia; lettere, una relazione e due testi più Consolato di Grecia a Trieste considerazione del valore dell’essere brevi, ma incisivi, con cui il console umano in quanto tale”. informazioni circa proprietà Teodoro descrive molto realisticamente la Petratos. Tutto questo riferito agli In che modo le storie di Skarpas e situazione triestina. La sua analisi anni 1935 e 1936”. Palatucci si intrecciano? corrisponde effettivamente alla E non finisce qui. Come Silva Bon “In un’occasione in particolare: situazione reale, così come anche insegna, ogni passo nella ricerca l’uscita dal vicino porto di Fiume di il riscontro dei documenti ufficiali storiografica ne precede moltissimi un congruo numero di Ebrei in fuga. dell’epoca. Il transito degli Ebrei “ex- altri, necessari nel far affiorare Sono Ebrei d’Oltralpe che premono austriaci” attraverso la città e il porto un mosaico di tessere ciascuna ai confini italiani in preda al terrore di di Trieste porta notizie inconfutabili importante ed unica ma comunque essere ricacciati e costituiscono una della persecuzione in atto Oltralpe, mai fisse, bensì in continua, questione di valenza internazionale, allarma fortemente le famiglie affascinante, evoluzione. nella quale interviene in termini ebraiche triestine che ospitano i burocratici anche Giovanni Palatucci, correligionari di passaggio e i membri Rosanna Turcinovich Giuricin

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 25 Rivista Fiume 40 e 41

Fiume ha di recente inaugurato in occasione del Centenario dell’Impresa fiumana. In particolare, Silvia Luscia ricorda il capitano Fulvio Balisti, esponente della sinistra dannunziana, con particolare riferimento ad fresco di stampa il numero un singolare episodio che lo vide 41 della Rivista di studi protagonista: il furto della bandiera storici curata dalla Società di del 9° fanteria. Un secondo Fiume mia bella ÈStudi Fiumani in Roma nelle aneddoto, legato questa volta alla cui pagine è pubblicata anche la pirateria uscocca, è affidato alla seconda parte del saggio di Marino penna del collezionista Renato Atzeri: Fiume mia bella Micich, direttore dell’Archivio Storico il dirottamento del piroscafo Taranto Sei come mia sorella fiumano, dedicato alla Seconda nel gennaio 1920. Quando ti penso mi batte il cuore Guerra mondiale a Fiume e dintorni Ricche, come di consueto, le Il cuore che batteva già allora (e sue conseguenze). rubriche curate in ogni numero Quando piccina Nell’insieme, specifica lo studioso, il dalla Redazione, come quella delle Ti lasciai con gran rimpianto periodo preso in considerazione va Recensioni, delle Pubblicazioni Non sapendo perché dal luglio 1943 (arresto di Mussolini) segnalate (una fonte importante Ho dovuto lasciare la casa, il mare e te. al dicembre 1945 (definitiva per gli studiosi di informazioni Noi stavamo bene occupazione jugoslava). bibliografiche aggiornate) e La casa in via Littorio La prima parte è consultabile sul naturalmente il Notiziario, che La mamma tabacchina, precedente fascicolo n.40., mentre le raccoglie le significative attività e si alzava alla mattina successive due puntate - informa la compartecipazioni della Società di pensando al mio papà Redazione - saranno pubblicate sulla Studi Fiumani nel secondo semestre che in silurificio era già. Rivista «FIUME» nel dicembre 2020 e 2019. Ci piace ricordare in questa Fiumani brava gente nel giugno 2021. sede il discorso di Amleto Ballarini Sempre felici, contenti Nell’attesa di recensire la rivista, pronunciato il 3 maggio 2019 al Di poco, di niente. rimaniamo al numero n. 40 della Senato per la commemorazione Italia senza frontiere nuova serie, del secondo semestre di Riccardo Gigante, nonché Italia che stenta 2019, che si apre con un articolo di l’inaugurazione a Fiume, nei locali A riconoscere i suoi fratelli grande respiro sulla storia politica del della scuola media superiore italiana Quelli che a lei ha dato i campioni più concetto di Europa a firma di Claudio di una targa a ricordo della prima belli. Finzi, già ordinario di storia delle sede della Società di Studi Fiumani. E come dimenticare l’amato Podestà dottrine politiche. Questo numero Infine, la partecipazione della Società Che ha dato la vita per salvare vede concludersi la pregevole di Studi Fiumani al Convegno La gente della nostra città. biografia dedicata a Padre Alfonso organizzato dalla Fondazione Il Ci son voluti ben 60 anni Orlini scritta da Paolo Anelli in tre Vittoriale degli Italiani nel settembre Per riparare in parte ai danni puntate, che hanno ripercorso la 2019 in occasione del Centenario In tutto il mondo ora noi siamo vita e la vocazione francescana di dell’Impresa di Fiume, e il costante E sempre alto l’amor patrio portiamo. Orlini tra le sponde dell’Adriatico. impegno profuso con le scuole anche Fiume, Italia o morte, Sulla Dalmazia, invece, un erudito nel progetto “Io Ricordo! Il Confine gridava il fante al fronte, contributo di Marco Martin getta uno orientale italiano nel ‘900”. Per ora molti riposano a Cosala sguardo retrospettivo sul dibattito ulteriori notizie, maggiori dettagli sui riposano in pace nella loro città politico-culturale intorno a Spalato tutti i numeri della rivista Fiume e le aspettando la giustizia e la questione dalmata attraverso i attività del nostro sodalizio invitiamo che alla fine trionferà, contributi di Giotto Dainelli e Ireneo i lettori a consultare il nostro sito se non tra gli uomini nell’ aldilà. Sanesi. (www.fiume-rijeka.it). Buona lettura! Anche in questo numero non poteva mancare la rubrica che la rivista Emiliano Loria Graziella Trontel 2008

26 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 Luisa Ungar in Rampi: Una Fiumana coraggiosa

ra gli ultimi mesi del 1943 nel 1943, di stanza in Sardegna, e la e i primi mesi del 1944 a moglie ritornata con la piccola figlia Mantova in viale Gorizia Maria Anita nata nel 1942, a casa Fn°6 si svolgeva un episodio della madre vedova a Fiume. di solidarietà e di generosità a L’altra coppia di cittadini italiani sostegno di una coppia di giovani ebrei, era formata da Lilli (Liselotte ) ebrei provenienti dall’Istria. Questi Gizelt nata a Fiume il 1915 e Robert comportamenti di aiuto nei confronti Frankl nato a Mistelbach, Austria, nel di concittadini ebrei spesso hanno 1902 scappati da Fiume a Mantova assunto la fisionomia di concrete con alcuni parenti di Lilli (fratello manifestazioni di coraggio e di Carlo e mamma Erna) per evitare la temerarietà in netto contrasto e persecuzione razziale che si scatenava violazione delle leggi razziali allora in quei mesi a Fiume con l’arrivo emanate dal fascismo, che colpivano del famigerato Gruppenführer, oltre gli stessi ebrei anche chi a loro comandato da Odilo Globocnik e la dava rifugio. costituzione nell’ottobre del 1943 Spesso queste condotte hanno dell’Einheit “R” già operante ai suoi caratterizzato l’atteggiamento ordini nel campo di sterminio di di molti cittadini italiani che Treblinka . indipendentemente dalle loro La fraterna amicizia fra Lilli e Luisa, convinzioni politiche e religiose nata a Fiume già prima della guerra seguivano semplicemente e e la critica situazione in cui si sono naturalmente quel semplice ma venuti a trovare i Gizelt a Fiume, per fortuna diffuso e radicato come molti altri ebrei Fiumani, sentimento di reciproca solidarietà sono alla base di questa vicenda di umana. solidarietà che concretamente viene messa in atto grazie ad un sostanziale scambio di identità fra le due coppie Protagonisti nella residenza dei Rampi a Mantova. della vicenda due Di fatto Lilli e Robert dormono, mangiano, si muovono a coppie di giovani Mantova nascondendosi sotto il cognome Rampi fino ad utilizzare sposi. Luisa Ungar continuamente la stessa tessera stesse famiglie vicine di casa come complici nello scambio di identità fra annonaria di Luisa Ungar e Frankl e Rampi. nata a Fiume nel Francesco Rampi per provvedere al Tutti erano a conoscenza che quella loro sostentamento e a quello dei coppia di persone improvvisamente 1914 e il marito familiari che dopo qualche tempo arrivata da Fiume non sono i Rampi, lasciano viale Gorizia per luoghi più Francesco Rampi ma impauriti cittadini ebrei in fuga sicuri. dalla persecuzione. Questo nascondiglio a Mantova nato a Faenza nel Nessuno parla, nessuno denuncia per parecchi mesi funziona bene i Rampi né smaschera Lilli e anche perché le famiglie vicine 1907 allora residenti Robert anche se per i vicini sono che abitano nella palazzina di viale persone del tutto sconosciute in via Gorizia n°6 a Gorizia 6, allora periferia della città, precedentemente; anzi nelle forme sono di fatto conniventi e solidali Mantova. più idonee tutti accettano e coprono con i Rampi nonostante il grave il “misfatto”. rischio di rappresaglia che i fascisti Lontani da casa e divisi dalla guerra: avrebbero potuto esercitare non solo l’uno richiamato al servizio militare su Francesco e Luisa Rampi, ma sulle Continua a pagina 31

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 27 Segnaliamo i nominativi di coloro che ci hanno lasciati per sempre ed esprimiamo alle famiglie in lutto le sincere condoglianze della nostra Comunità.

LUTTI Il 30 luglio u.s., a Napoli (Varcaturo) ha chiuso gli occhi l’amico Fiumano dott. ANSELMO SANDRINI già mulo del Tommaseo. La sorella Annamaria, la moglie Anna, il cugino Livio Andrioni, il nipote Alfredo Bassotti figlio di Annamaria e gli amici fiumani Sergio La Terza, Rudi Decleva e Paolo Roitz ne danno il triste annuncio. Il padre Il 4 agosto u.s., presso L’8 settembre u.s., un’altra di Anselmo era stato il l’ospedale di Bracciano candelina Fiumana si è Il 24 marzo u.s., è mancato geometra capo del comune (RM) si è spenta la fiumana spenta. Ci ha lasciati all’affetto dei suoi cari di Fiume che aveva redatto EDDA HORVAT DARIO nel 1930 la planimetria della GIORGIO nata a Fiume il 31/5/1927. nostra città col rapporto 1 KRISMANICH Edda era figlia di Elisabetta PICCOLI : 5000, includendo il limite Keomley de Rajka e nipote nato il 16/11/1937 Nel periodo più brutto di stato, il perimetro della di Paolo Keomley de Rajka, Mio unico cugino di cui a causa della pandemia città, il limite dei rioni con ultimo presidente del ricorderò sempre il bel Covid19 se ne è andato in l’indicazione degli stessi Tribunale ungherese di volto illuminato dal sorriso. maniera umile, da solo, ma e l’ubicazione degli 84 Fiume e di Ernesto Horvat, Fattorino, poi portalettere a nel cuore dei suoi cari sarà uffici pubblici cittadini. commerciante di prodotti Venezia e Mestre. sempre vivo e presente! Un documento storico alimentari all’ingrosso con Con eterno ricordo Un bacio a te, papà! di immenso valore per ufficio e magazzino in Riva. Giuseppe Budicin. la figlia Adriana, i nipoti ricordare la nostra Fiume Nel 1945 si sposò con Chiara e Francesco, il com’è e com’era. In sede a Doriano Rodizza, medico genero Marco. Padova esiste qualche copia veterinario e direttore della planimetria. RICORRENZE dell’allora Macello Comunale. Lasciarono Fiume il 29 agosto 1946 come apolidi ottenendo l’autorizzazione all’opzione nel marzo 1947 a Roma. È vissuta tra Roma e provincia dedicandosi alla famiglia.

Apprendiamo, prima di andare in stampa, del lutto che ha colpito la famiglia del nostro caro Abdon Pamich. Esprimiamo le nostre più profonde Nell’anniversario Il 25 aprile u.s., a Trieste è Il 18 settembre u.s., a condoglianze per la perdita dell’amata consorte (10/03/2007) della dipartita mancata Bergamo, lontano dalla Sua terrena di ALDEMIRA Fiume, MAURA GRISANTI MRZLJAK SONIA SPECIARI CARMINE Un abbraccio da tutti i PICCOLO membri dell’Ufficio di ved. URATORIU nata a Fiume il 17/11/1935. Presidenza e della redazione lontana dalla sua amata Lascia nel dolore il fratello (NINI) della Voce di Fiume. ed indimenticata Fiume, la Massimo in Brasile con la Lo piangono l’adorata Le nostre sentite ricorda costantemente con moglie Maria de Lourdes, i moglie Silvana ed i fratelli condoglianze all’amico immutato amore la figlia nipoti e i parenti tutti. Edda ed Umberto. Pamich Manola Uratoriu.

28 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 quando la famiglia acquisì la raccogliere altri passeggeri e condizione di rifugiata e iniziò da qui, attraversato il Canale APPELLO AGLI AMICI a vivere nei campi gestiti dal di Suez, si diresse verso Diamo qui di seguito le governo italiano. Il primo si Melbourne, in Australia, dove offerte pervenuteci da trovava nella vicina Trieste, arrivò il 25 aprile 1951. Concittadini e Simpatizzanti dove trascorse solo pochi L’8 settembre 1956, Diana nel mesi di LUGLIO, giorni, il secondo a Venezia, sposò Cesare Calderara, AGOSTO E SETTEMBRE dove rimase alcune settimane. con i cui genitori visse in 2020. Esprimiamo a La famiglia si trasferì quindi piena armonia a Brisbane, tutti il nostro sincero a Chiavari, sulla riviera nel Queensland, prima di ringraziamento per la stima ligure, dove risiedette per due acquistare la propria casa. e la solidarietà dimostrataci. DIANA anni in un complesso che Cesare è figlio di Elimiro Dobbiamo ricordare che, era stato originariamente Calderara e Caterina MILINOVICH per la stretta osservanza pensato come campo estivo Urizi, che erano arrivati a CALDERARA per i bambini delle scuole Newcastle, in Australia, nel dei tempi tecnici relativi all’edizione del nostro Nata a Fiume il 16/11/1935 di Milano. Fu formata gennaio 1950 sulla nave allora l’Organizzazione Liberty. Nacquero quindi Notiziario, le segnalazioni e Morta a Brisbane (Australia) internazionale per i rifugiati, le figlie di Diana e Cesare: le offerte dei lettori arrivate il 04/06/2020 che offriva la migrazione nell’ottobre 1960 Liviana, nel nel mese in corso non Nata a Fiume, in via Mameli, in America e in Australia ai luglio 1971 Sandra. Diana possono essere pubblicate da una famiglia italiana rifugiati di tutte le nazioni era molto orgogliosa di loro, nel mese immediatamente di quinta generazione. europee. Bruno voleva così come adorava i suoi successivo ma in quelli I suoi genitori erano migrare in America, ma gli quattro nipoti: Jay, Rory, a seguire. Le offerte Nevia Zanetovich e Bruno Stati Uniti, per motivi politici, Luka e Aleksandar. Era una pervenute dall’estero non Milinovich; suo fratello Tullio non avrebbero accettato persona intelligente, bella, saranno più segnalate risiede ancora a Brisbane. rifugiati dalla Venezia Giulia. gentile e amorevole. Era una aperte ma inserite. Durante la Pasqua del 1945, Dopo aver quindi optato moglie, una madre e una a Diana fu diagnosticata per l’Australia, la famiglia nonna meravigliosa, amata Luglio 2020 la febbre tifoide: trascorse fu trasferita in una serie di dalla sua famiglia e dai - Trentini Trinaistich Walter, trenta giorni a letto, oltre campi IRO in Italia: Fermo suoi amici. Amava cucinare, Como € 25,00 alla quarantena in un in Abruzzo, poi Aversa e aveva una casa immacolata, - Fischer Erica, Grado (GO) ospedale di Abbazia, i dottori Napoli, dove affrontò tutte era molto creativa e aveva € 50,00 comunicarono alla famiglia le formalità necessarie per una voce adorabile. - Marini Laura, Latina che non si sarebbe sposata, emigrare in Australia. Da Era una persona amichevole € 25,00 non avrebbe avuto figli e non qui viaggiarono in treno per e amava socializzare; - Brazzoduro Guido, Milano Brema, in Germania: dopo adorava il colore giallo, i avrebbe avuto un lavoro a € 40,00 un meraviglioso percorso fiori freschi e i dolci. Amava causa della malattia. Ma il - Sirola Licia, Roma € 50,00 attraverso le montagne sicuramente l’Australia, ma suo spirito combattivo e la - Pergolis Wanda, Trieste, in sua tenacia dimostrarono innevate, furono inviati a il suo cuore era sempre in ricordo sempre… € 15,00 che si sbagliavano... un’Accademia navale sotto Italia e raccontava alle figlie - Tomissich Egle, Udine Immediatamente dopo la la protezione dell’IRO. La e ai nipoti molte storie della guerra, la vita nella Fiume famiglia salì quindi a bordo sua vita e della sua infanzia. € 50,00 occupata dall’esercito della MV Fairsea, che salpò - Raccanelli Paolo, Mestre jugoslavo era diventata da Bremerhaven, attraversò (VE) € 25,00 difficile e il padre Bruno optò la Manica e lo stretto di - Thian Luciano, Venezia per il trasferimento in Italia. Gibilterra, dopo alcune € 25,00 Diana aveva 12 anni settimane tornò a Napoli per - Vanni Ferdinando, S. Giovanni Valdarno (AR) € 25,00 - Kristofich Antonio, North Fremantle WA € 35,00 - Milinovich Calderara Diana, The Gap QLD € 20,00 - Pillepich Luigi, Ponte S. Pietro (BG) € 25,00 - Brazzoduro Luca, Milano Addio bella signora, riposa € 39,90 in pace in paradiso. Sei - Brazzoduro Marco, sempre nei nostri pensieri Milano € 39,90 Sono Giovanni Badalucco, e per sempre nei nostri - Bressanello Giuliana, Forlì ho 92 anni e sono l'ultimo cuori. Ti amiamo tutti e ci € 30,00 sopravvissuto alla mia mancherai moltissimo. - Mohoraz Helga, e numerosa famiglia (12 fratelli). Vi invio la foto della mia famiglia Un giorno ci rivedremo. Partesana Corrado, Alice e affinché la possiate pubblicare. Lorenzo, Genova € 100,00 Eugenio Ortali

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 29 Contributi . luglio . agosto . settembre 2020

- Seberich Wally, Roma da Nais Moscatelli Torre, Venezia € 25,00 Settembre 2020 € 9.000,00 S.Michele (RA) € 50,00 - Ciampa Maria Teresa, - Devescovi Luciano, - Seberich Wally, Roma - LUIGI BORSATTI, Pomigliano d’Arco (NA) Bolzano € 25,00 € 6.000,00 ANTONIA ed ANNA € 25,00 - Palmieri Licia, Venaria (TO) - Stiglich Maria Rita, Torino BORSATTI, da Maria - Senigagliesi Luisanna, € 25,00 € 25,00 Borsatti, Taranto € 30,00 Pesaro € 25,00 - Rabar Flavio, Ferrara - Zandel Diego, Manziana - genitori PIETRO ed - Viani Furio, Genova € 50,00 € 50,00 (RM) € 50,00 ANTONIA, da Gigliola - Fran Annamaria, Roma - Hervatin Virgilio, Firenze - Farò Germana Liubicich, Declich, S. Donà di Piave € 50,00 € 100,00 Nichelino (TO) € 25,00 (VE) € 50,00 - Spinetti Massimo, Roma - Collegio Nazionale - D’Augusta Liana, Rimini - ALBERTO DUBS, nel 1° € 25,00 Capitani di L.C. e di € 30,00 ann., da Manola Dubs, - Cortinovis Dario, Serina Macchina, Genova € 25,00 - Luchich Nicosia Pierina, Frugarolo (AL) € 50,00 (BG) € 20,00 - Africh Gandolfi Egle, Gaggio Marcon (VE) - mamma LILIANA, profuga - De Luca Liliana, Lavagna Camogli (GE) € 25,00 € 20,00 da Fiume, nel 4° ann. (GE) € 25,00 - Ippolito Giulio, Peschiera - Zagabria Persich Maris, (Mulhouse, 17/7/2016), - Filipovich Giuliana, Torino Borromeo (MI) € 20,00 Rapallo (GE) € 25,00 da Nadia Tomasini Bentz, € 25,00 - de Nigris Gianguido, - Simone Delia, Udine Francia € 50,00 - Sponza Gabriele, Torino Ferentino (FR), con la sua € 50,00 - GIULIANA BANCO, da € 50,00 amata Fiume sempre nel Sempre nel 8-2020 - Pelco Nereo, Livorno Alessandro Maraviglia, cuore… € 30,00 abbiamo ricevuto le € 40,00 Montecatini Terme (PT) - Bucich Monica, Novara seguenti offerte - Petris Emilio, Treviso € 50,00 € 50,00 IN MEMORIA DI € 25,00 - LUCIANO ORTALI, dal : - Zago Raffaele, Padova € - Licari Dianella in Bosso, figlio Eugenio, S.Polo in - GIORGIO PICCOLI, dalla 24,30 Favria (TO) € 30,00 Chianti (FI) € 50,00 famiglia, Genova € 30,00 - Liubicich Arno, Roma - Gardelin Antonio, - Com.te FRITZ - genitori MARCELLO € 10,00 Saronno (VA) € 50,00 PFAFFINGER, uscito dalla SIROLA e JOLANDA - Pastorcich Gualtiero, - Lo Terzo Francesca Elide, Vita, ma non da quella SCHURZEL, da Annamaria Trieste € 30,00 Catania € 20,00 di Ingrid, Astrid edIrene, Sirola Astengo, Genova - Rizzardini Norina, Vicenza - Bastiancich Guido, Genova € 100,00 € 50,00 € 25,00 Genova Sestri P. € 30,00 - cari genitori EGEO e - GENITORI, da Mirella - Superina Liliana, - Caddeo Sonia, Venegono DORA, e tutti i propri Clemente, Camporosso Monfalcone (GO) € 25,00 Inferiore (VA) € 50,00 CARI, da Myriam Tartaro, (IM) € 30,00 - Biffis De Nardo Teomira e - Severini Claudio, Milano Pomezia (RM) € 40,99 - caro Dott. ANSELMO Marina, Venezia € 20,00 € 25,00 - MAURO MOUTON, Lo SANDRINI, recentemente - Calimani Roberto, Milano - Bilnacek Barzotto Sheila ricorda la moglie Ausilia, scomparso, dall’amico € 100,00 Daiana, Torino € 25,00 Livorno € 20,00 Sergio La € 25,00 - Pellegrini Alessandro, Sempre nel 7-2020 - cari genitori NIDIA e Terza, Formia (LT) Recco (GE) € 25,00 abbiamo ricevuto le JOSCI RICHTER, ed amata - defunti delle famiglie - Rade Sergio, Corsico (MI) seguenti offerte sorella GEA, tutti di SCALA e CAVALIERE, da € 25,00 IN MEMORIA DI: Abbazia, da Nevia Richter, Liliana Scala, Firenze - Rudan Andrea, Lecce - defunti delle famiglie Bolzano € 50,00 € 30,00 € 25,00 MICULICICH, MARCHESE - GRAZIA KUCICH - GENITORI, da Laura e - Manca Ida Schvarcz, e SCOLES, da Edda GALLINA, dal marito Thea e Sacher, Roma Gaeta LT € 25,00 Marchese Melini, Forlì Umberto Gallina, Merano € 30,00 - Forni Venanzi Vanda, € 30,00 (BZ) € 400,00 - defunti delle famiglie Romentino (NO) € 25,00 - FRANCO MARCEGLIA, ALBERI e BOLIS, da - Di Vecchi Bruna, Scandicci dec. il 12/9/2018, dalla Agosto 2020 Luciana Alberi Bolis, S. (FI) € 30,00 Sua mamma Resi, Milano - Lazzarini Tullio, Chiari (BS) Martino Siccomario (PV) - Gombac Silvana, Torino € 50,00 € 50,00 € 30,00 € 25,00 - ARIANNA ZARDUS, di - Cosatto Ferruccio, Genova - famiglie BASSI e LENAZ, - Fiorespino Selmi Nirvana, Fiume, prof. Del 4P, nata € 50,00 da Ileana e Vanda Bassi, Ciampino (RM) € 25,00 il 19/5/1934 e dec. il - Africh Gandolfi Egle, Pavia € 50,00 - Gabrielli Nevio, Trezzano 28/3/2020 a Brezzo (?), da Camogli (GE) € 25,00 - marito GIANCARLO Sul Naviglio (MI) € 20,00 Luciano Zardus, Milano - Candela Silvio, Nerviano SCARDA, fiumano, da - Petterin Nives, Bassano € 20,00 (MI) € 25,00 Anna Farri Scarda, Roma del Grappa (VI) € 25,00 - Locatelli Andrea, Carrara, - Besek Mario, Udine € 100,00 - Kniffitz Wally, Gaeta (LT) IN MEMORIA DEI per ricorrenza (?) € 50,00 € 10,00 € 35,00 PROPRI CARI - genitori PUCI ed - Modesto Fabiola Laura, - Paolucci Gianfranco, ALFREDO MOSCATELLI, Udine € 25,00 - Quarantotto Albina, Portogruaro (VE) € 20,00 e fratelli ARIS ed ALFIO, - Tuchtan Bassi Doralba, Marina di Pisa (PI) € 20,00 - Landi Italo Alfredo, Desio

30 | LA VOCE DI FIUME | SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 Contributi . luglio . agosto . settembre 2020

(MI) € 25,00 Segue da pagina 27 - Lenaz Eliana, Falconara Marittima (AN) € 25,00 Va detto che i Rampi non sono originari di Mantova e sono arrivati in viale Gorizia da - Codermatz Dario, Porcia non più di due anni, quindi ben conosciuti dai vicini di casa ma poco conosciuti in città. (PN) € 30,00 Forse anche per questo lo scambio di identità ha avuto successo. - Bongiovanni Mauro, All’epoca abitavano la palazzina di viale Gorizia sei famiglie, fra queste le più vicine ai Cossano Belbo (CN) fuggitivi sconosciuti erano i Bellini, i Ricci e gli Scaini. Chi scrive è figlio di Francesco € 10,00 e Luisa Rampi, ma essendo nato nel 1947 racconta questi avvenimenti solo grazie a - Banchi Nives, Trieste € 10,00 quanto gli hanno riportato prima fra tutti i genitori ma confermati anche dai ricordi di - Serdoz Silvia, Roma molte altre persone. € 50,00 La cugina di Luisa Rampi, Valnea Curatolo, nata nel 1923 a Fiume e all’epoca ancora là - Lombrassa Cesare, Milano residente, ricorda nitidamente che durante la permanenza di Luisa a Fiume tra 1943 e € 25,00 il 1944, la stessa gli aveva raccontato che nella sua casa di Mantova erano nascosti i - Maineri de Meichsenau Gizelt e ricorda anche perfettamente che allora non ebbe cuore di ricordare a Luisa a Bruno, Roma € 98,45 quale pericolo esponeva se stessa, la piccola figlia e il marito. - Laicini Paolo, Dogliani La stessa Susy Frankl, figlia di Lilli e Robert, nata poi nell’aprile del 1946 a Lovrana- (CN) € 50,00 Laurana, dove i genitori finita la guerra e lasciata Mantova vanno a vivere per un Sempre nel 9/2020 breve periodo per poi spostarsi definitivamente a Merano per curare la Tbc di Robert, abbiamo ricevuto le conferma l’accadimento grazie ai frequenti racconti ricevuti dai genitori. Ora Susy vive a seguenti offerte New York. IN MEMORIA DI: Della presenza dei Gizelt nascosti a Mantova sotto l’identità dei Rampi ne danno conferma le testimonianze di alcuni componenti delle famiglie che abitavano in viale - LINA PASQUALI, ETTORE e Gorizia n°6 e ancora rintracciabili perché residenti a Mantova. SILVANO della GUARDIA, Adriano Bellini ricorda nitidamente la signora Lilli, che grazie al suo fisico atletico porta da Michele della Guardia, sulla canna di una bicicletta da uomo il fidanzato Robert forse già ammalato. Oppure Montebelluna (TV) € 30,00 ricorda le conversazioni di incoraggiamento che il padre Olinto, allora antifascista - genitori GIUSEPPE (PEPI) convinto e dichiarato, intratteneva con i Gizelt. MILESSA e GIUSEPPINA (PINA) LENAZ ved. Della famiglia Ricci tutti e tre i figli dell’avvocato Mario, allora prigioniero in India, MILESSA, dalla figlia ricordano i Gizelt. Bruno, il più giovane anche lui per racconti ricevuti dalla madre, Ileana, Milano € 100,00 ma soprattutto Roberto e Ornella che anche se giovani ricordano direttamente e - marito MARIO e figlia molto bene queste due persone che hanno visto abitare a lungo nell’appartamento GIULIANA, da Ennia dei Rampi. Ornella ricorda dettagliatamente un episodio nel quale Robert Frankl, Lavatori Costantini, medico dentista, insiste ripetutamente nei confronti della madre Maria per dissuaderla Monte Porzio (PU) € 50,00 dall’estrazione di alcuni denti della figlia perché accavallati. La paura e lo scampato - genitori ITALICO CARISI pericolo dell’intervento rendono molto nitido in Ornella, allora una bimba, il ricordo ed ANITA SERDOZ, dalla di Robert come quello di una persona gentile che abitava con Lilli al piano di sotto. figlia Liliana Carisi, Treviso Testimonianze più circostanziate e più dettagliate le si sarebbero potute ottenere se € 20,00 chi scrive non avesse molto colpevolmente atteso tanto tempo prima di cercare la - BETTINA e LUCIANO documentazione dei fatti qui descritti. In questo frattempo purtroppo molti riferimenti STIGLICH, dalle figlie e riscontri sono venuti meno perché sono scomparse le persone più direttamente Maria Rita e Rosella, coinvolte, Robert nel 1956, Lilli nel 1959, Luisa nel 1981 e Francesco nel 1986, ma anche Torino € 50,00 Olinto Bellini e la moglie Ebe, Mario Ricci e la moglie Maria e Carlo Scaini e la moglie. - propri “VECI”, da Benito Lo scopo della presente e molto sintetica pagina di ricordi e racconti è quella di lasciare Oscar Rack, Terni € 15,00 alla città e alla comunità ebraica di Mantova una testimonianza scritta di un semplice - mamma AURELIA BELLEN ma significativo e sconosciuto episodio di quotidiano coraggio accaduto a Mantova e caro papà GINO, Li fra la fine del 1943 e la prima metà del 1944. Un insieme di comportamenti di valore e ricorda con affetto la generosità messi in atto da più persone. Primi fra gli altri da Luisa Ungar e Francesco figlia Aristea Superina, Rampi ma anche e non secondari quelli di copertura e “connivenza” dei Bellini, dei Grugliasco (TO) € 25,00 Ricci, degli Scaini, dei Tonnel e dei Galassi che hanno permesso a Lilli e Robert di - care famiglie CANTE, arrivare incolumi fino alla fine della guerra e di affacciarsi ad un futuro, che purtroppo PETTERIN e GIACCICH, da per loro è stato breve, in cui le diversità di religione e/o razziale non avrebbero più Nives Petterin, Bassano dovuto essere ragione di discriminazioni, persecuzioni, sofferenze e terrore. del Grappa (VI) € 25,00 Una preghiera: chi avesse notizie o informazioni fiumane attinenti a questo IN MEMORIA DEI accadimento e alle famiglie Ungar, Gizelt o Frankl può mettersi in contatto tramite la PROPRI CARI mia mail: [email protected] per integrare queste brevi righe che descrivono un - Lenaz Maria Grazia, momento semi sconosciuto di paura ma anche di grande solidarietà umana. Conegliano (TV) € 20,00 - Puhali Maria Alba, Cesenatico (FO) € 30,00 Paolo Rampi Ungar

SETTEMBRE.OTTOBRE 2020 | LA VOCE DI FIUME | 31 CONCITTADINO - non Sommario considerarmi un qualsia- si giornaletto. Ti porto la Travolti dalla guerra dei simboli... le cose che ci fanno male...... pag. 1 voce di tutti i profughi di Breve tappa a Montegrotto ...E poi Fiume... chi vorrà...... pag. 3 Fiume, che si sono più vi- vamente stretti intorno al Il prof. Giuseppe de Vergottini Nuovo Presidente FederEsuli...... pag. 3 gonfalone dell’Olocausta. Una tutela per noi italiani Esuli e rimasti...... pag. 4 Con me Ti giunge un rin- novato anelito di fede e E noi gridemo MAI PIÙ!...... pag. 5 di speranza. Unisciti ai fi- L’autonomismo Fiumano (seconda parte)...... pag. 7 gli della tua città e fa con essi echeggiare più forte Anniversario dell’Impresa di Fiume...... pag. 8 il nostro ”grido di dolore”. Cerimonia a Ronchi in forma ristretta Italiani nel passato, Fiume Un Fiume di Storie - Mostra a Trieste...... pag. 9 e le genti del Carnaro lo saranno sempre. Alessandro Kroo, dall’indizio al personaggio ...... pag. 11 A teatro con Uccio, Gino... e la loro Alfa Romeo Jankovits...... pag. 12 SEDE LEGALE E SEGRETERIA Un chiaro segnale dalla Lega Nazionale...... pag. 13 GENERALE DEL COMUNE 35123 Padova Storia ingropada n. 5...... pag. 14 Riviera Ruzzante 4 tel./fax 049 8759050 Così FIUME nel 1924. Oggi ricordata negli odonimi...... pag. 15 e-mail: [email protected] Edvige, una donna straordinaria...e non è vero che se ne vanno...... pag. 16 www.lavocedifiume.com c/c postale del Comune Il dono del belcanto nelle pieghe del destino...... pag. 18 n. 12895355 (Padova) Notizie Liete...... pag. 19 DIRETTORE RESPONSABILE Rosanna Turcinovich Giuricin Lettere in Redazione...... pag. 20-21-22 COMITATO DI REDAZIONE Dal libro sul film “La città dolente” a “Storia dell’Adriatico”...... pag. 22 Franco Papetti, Andor Brakus, Egone Ratzenberger Gregorin: “ultima testimone”. Vite alla frontiera orientale...... pag. 23 e-mail: [email protected] Il console greco Skarpas collaborò con Palatucci? ...... pag. 24 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Happy Digital snc Rivista Fiume 40 e 41 ...... pag. 26 www.happydigital.biz STAMPA Luisa Ungar in Rampi: Una Fiumana coraggiosa...... pag. 27 Media Trade Marketing I nostri lutti e ricorrenze...... pag. 28 Padova Autorizzazione del Tribunale Contributi luglio/agosto/settembre 2020...... pag. 29 di Trieste n. 898 dell’11.4.1995 Periodico pubblicato con il contributo dello Stato italiano ex legge 72/2001 e successive variazioni. I nostri benefattori Finito di stampare ottobre 2020

Roma, 6 agosto 2020 Per inviare i vs. contributi di Egregio direttore Rosanna Turcinovich, collaborazione al giornale con articoli, fotografie, ricette ed Il giorno 17 luglio vi ho inviato un bonifico di 15.000 €. altro su Fiume scrivete a: In ricordo dei miei amati genitori Dante Seberich e Pierina, dei miei fratelli Timi [email protected] e Ferruccio, di mia sorella Gigliola e di mio marito Cav. Di Gran Croce Giuseppe Schiavelli . Siete sempre nel mio cuore. Per farci pervenire i contributi: Con tanti auguri di buon lavoro, Wally Seberich. Monte dei Paschi di Siena Libero Comune di Fiume in Esilio Gentile Wally Seberich, ringraziamo commossi per la sua attenzione nei confronti del BIC: PASCITM1201 nostro lavoro ma, nello stesso tempo ricordiamo con grande affetto di aver avuto lei IBAN: stessa e suo marito, per lungo tempo, tra i collaboratori del nostro giornale. Contributi IT54J0103012191000000114803 che rimangono per sempre e scrivono la storia dei Fiumani Italiani nel Mondo. La vostra generosità è stata lunga e proficua e di questo Vi siamo immensamente grati. Rinnovate l’iscrizione di € 25,00 all’Associazione Il Direttore Rosanna Turcinovich Giuricin Fiumani Italiani nel Mondo - LCFE in modo da poter continuare a Seguiteci sul nostro nuovo sito www.fiumemondo.it ricevere la Voce di Fiume.

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