Rifugio Quinto Alpini DI BOARIO Lo Storico Rifugio “V° Alpini”, Da Pochi Anni Partenza Ore 7:30 - Coordinatori Vaj, Noris
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N. 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2010 POST. IL S.p.A. - Spedizione in AP - D.L. 353/2003 (conv. il L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, comma 2 D.C.B. Bergamo ANNO LXII PERIODICO BIMESTRALE - Autorizzato Tribunale di Bergamo n. 190-23-3-1950 Direzione e Redazione: 24122 BERGAMO - Largo Porta Nuova, 10 - Tel. e Fax 035-239405 Internet: bergamo.uoei.it - e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Giuseppe Dossi Stampa Grafica Monti - Bergamo 11 e 12 settembre 2010: Due giorni nel Parco Nazionale dello Stelvio. 10 ottobre 2010 CASTAGNATA AGLI SPIAZZI Rifugio Quinto Alpini DI BOARIO Lo storico rifugio “V° Alpini”, da pochi anni Partenza ore 7:30 - Coordinatori Vaj, Noris. ristrutturato e modernizzato è un punto di appoggio I coordinatori propongono ai partecipanti diverse molto importante per chi vuole visitare la incantata alternative escursionistiche: val Zebrù. Fra le vette del gruppo dell’Ortles- Cevedale il Rifugio V° Alpini si adagia su uno 1) Salita dagli Spiazzi al Rifugio VODALA – h sperone di roccia che guarda verso il gruppo del 1,30/2. (prendere il 1° sentiero a destra dopo la pozza, seguire i bollini rossi) Bernina, meta e base d’appoggio per escursionisti ed 2) Monte REDONDO: dal Rif. Vodala h 1,15 /l ,30. alpinisti alla ricerca della pace e delle emozioni che 3) Monte TIMOGNO: dal rif. Vodala h 1,30/2. ancora pochi posti possono regalare… 4) Per i turisti "sedentari" sono possibili piccole Un modo di vivere la montagna lontano da clamori e escursioni nei bellissimi dintorni degli Spiazzi. mondanità, a stretto contatto con pietre millenarie, Pranzo al sacco in locale animali selvaggi, un autentico paradiso per chi ama eventualmente riscaldato l’ambiente di alta montagna e la sua natura. Presso l’Hotel Vittoria. Nonostante l’alta quota alla quale si trova (2.878 m), il rifugio si può raggiungere C’è anche la possibilità facilmente usufruendo del servizio di navetta che porta da da Niblongo (Bormio) fino alla di gustare una pastasciutta Baita del Pastore a quota 2.166 m, dimezzando in questo modo il dislivello che calda (euro 4,50) previa l’escursionista dovrebbe percorrere. Anche per il ritorno dal rifugio Pizzini, che si prenotazione al momento raggiunge dal V° Alpini attraverso il passo di Zebrù (m 3010), il servizio di navetta consente di scendere dal rifugio Forni a Santa Caterina Valfurva risparmiando un altro dell'iscrizione alla gita. lungo tratto di sentiero. Si tratta quindi di un’escursione che nel periodo estivo, può essere alla portata di tutti e che, ciò nonostante, permette di provare l’emozione di trovarsi nel cuore delle vette più alte delle Alpi Lombarde. Siamo nel Parco nazionale dello Stelvio: una grande area protetta, istituita esattamente 75 anni fa, che si estende per circa 1.350 chilometri quadrati nelle province di Sondrio, Brescia, Trento e Bolzano. La Valle dello Zebrù è così un autentico paradiso faunistico, popolato da numerosi stambecchi (reintrodotti con successo nel 1967), cervi, camosci, caprioli e marmotte oltre ad altri piccoli, curiosi, mammiferi come gli ermellini. Non mancano gli uccelli, dalla pernice bianca all'aquila reale: la splendida Aquila chrysaetos (il nome scientifico significa «aquila d'oro») che, presente in Lombardia con 55-60 coppie nidificanti (stimate nel 2007), è il simbolo e il vanto del Parco dello Stelvio. Senza dimenticare naturalmente il gipeto che è tornato a sorvolare la valle planando con le sue grandi ali distese. E cosa dire della ricchezza botanica? I cuscinetti di androsace sulla roccia e le centinaia di altre speci della flora delle rupi e dei mcereti di alta quota vi lasceranno senza parole. L’occasione di effettuare una gita come questa non è proprio da perdere! PASQUA ALL’ISOLA DEL GIGLIO: CHI L’HA VISTA? (è stato bello comunque vederla nel filmato) Siamo ancora in porto i sorrisi sono ampi e sereni. sul pavimento ma nonostante scivolone e malessere ne siamo usciti tutti Saliamo baldanzosi. I più “perspicaci” prendono posto in prima fila per bene. non perdersi lo spettacolo e cominciano a scattare una foto dopo l’altra. Con la giusta compagnia ed un’occhiata al comandante ho resistito al Appena in mare il saliscendi comincia a farsi intenso, l’imbarcazione mare grosso e superato tutto… Sento ancora le mani calde di Francesco vola sulle onde, ma quando ripiomba giù ….AIUTO!!! Alcuni accom- che tenevano le mie per consolarmi dalla paura delle onde altissime, pagnano il su e giù con degli ooohhh!! Altri ridono per nascondere la grazie ancora Francesco (mentre M. vomitava su un altro sedile) fifa marcia, il panico. Nonostante il tremendo mal di mare a distanza di 24 ore mi è rimasto il Il colore scuro del mare, il bianco della schiuma, i visi incolori dei desiderio di tornare su quella bella isola (sarà forse il fascino di Ales- viaggiatori con gli occhi fuori dalle orbite: oddio finiamo in pasto ai pe- sandro, il bello e bravo medico del pronto soccorso?) sci … Io … speriamo che me la cavo. Sono sopravvissuto. Per fortuna all’arrivo in porto il pranzo è ancora È stato un giorno da uomini puri e duri col tentativo di selezione natura- nello stomaco. le nel gruppo UOEI che però è rimasto compatto, qualche cerotto, solo Sognavamo di trovare un’isola con un mare stupendo, un sole da spiag- i fisichetti sono crollati, ma le rocce hanno retto, anzi pronti a farla di gia, un cielo senza nuvole. Il sogno è svanito, il costume è rimasto nella nuovo! magari in bicicletta o su una barchetta a remi, ma con le dovute borsa, l’abbronzatura anche, sarà per la prossima estate? O per la pros- cautele, anche con il mare più grosso per vedere come il corpo o lo sima volta? Giglio memorabile, capitano affascinante, forte “batticuore” stomaco più o meno resistono. quasi quasi la rifaccio… E’ stato bello anche con il vento e la pioggia. La gita è stata stimolante, da raccontare per le tante emozioni date dalla Emozionante ma con allegria, la compagnia UOEI è sempre compatta motonave. Fa male vedere tanti compagni star male o impegnati a con- Una nota di colore ed allegria sono stati i cori e i giocatori di carte …. tenere emozioni e altro (nei sacchetti) Il tempo non è stato clemente, la sfortuna ci ha colpiti ma siamo risorti Chi ha creduto di morire tanto stava male o non ha mai vissuto anche noi: Buona Pasqua! un’esperienza del genere non dimentica facilmente la prima catastrofica Forse bisognava rinunciare e fare un altro programma? volta sperando di non ripeterla mai più ed augurandosi che altri non vi- Lo speaker ha sicuramente fatto un corso sulla comunicazione cercando vano la stessa esperienza. Qualcuno è riuscito a farsene una ragione ed di infondere sicurezza. ha fatto la traversata ad occhi chiusi, ancorato al sedile, riuscendo a ma- Dato che ho la patente nautica posso solo dire “magnifica imbarcazio- la pena a tenere lo stomaco sotto controllo e cercando di pensare a cosa ne”. Considerando il mare forza 5/6 il comandante è stato un vero pilota piacevoli, per altri resterà una gita marina da incubo nauseabondamen- e mi complimento ancora una volta con lui. tevomitevole dove si perde peso senza dieta. Meno male che non sono venuto La gita di tre giorni è breve, la traversata senza fine. (chi l’ha detto? chi indovina vince una traversata, con mare forza 9) Ma ”forza la vita è bella anche se … dura. Nella vita bisogna provare di Questo pezzo è stato composto da Mina raccogliendo e mixando le im- tutto, che volete che sia una traversata…. Ce ne saranno altre!. Nulla pressioni scritte dai partecipanti sulla tremenda traversata Porto St. succede per caso, tutto è esperienza di vita, il giorno che verrà è sempre Stefano – Is. del Giglio del giorno di Pasqua 2010 meglio di quello trascorso” L’onda anomala ci ha fatto fare una volata In bici a Venezia un’atmosfera malinconica, ma in qualche maniera affascinante. Più all’interno, ma ormai del tutto abbandonato, c’è anche l’antico cimitero protestante. Purtroppo il gruppo va spedito non c’è tempo sufficiente per visitare e fotografare il cimitero. A poche centinaia di metri dal Li- do, la suggestiva isola di San Lazzaro degli Armeni è una vera e propria isola orientale inserita nella laguna. Il suo aspetto ben curato, la bellez- za del suo giardino ricco di rosai di ogni tipo di cui alcuni tipi davvero rari, si deve alla meticolosa cura che ad esso dedica la Confraternita dei Padri Mechiaristi Armani. L’isola, un tempo adibita a lebbrosario, restò abbandonata per più di due secoli, finchè nel 1717, il governo venezia- no concesse la possibilità di fondarvi una comunità monastica ad un fra- te benedettino fuggito dall’Armenia a causa delle persecuzioni turche, Manug di Pietro Mechitar “il Consolatore”. Chiesa e convento furono ricostruiti sulle antiche rovine su progetto dello stesso Mechitar. Ben presto l’isola diventò centro letterario e scientifico, e tuttora rimane un rigoroso centro di culto e di studi storico scientifici. Il convento e la chiesa, dall’originale campanile a pagoda, ospitava al loro interno col- lezioni di oggetti e di opere pittoriche di notevole valore. Straordinaria per il numero e la rarità delle preziose miniature la biblioteca che, tra Quest’anno la gita cicloturistica si è svolta nella laguna veneta, non l’altro, custodisce la mummia del principe egiziano Nemeket (1000 proprio nella Venezia classica di canali, rii e campielli, ma sulle isole a.C.) avvolta in una fitta rete di perline colorate. Nel gabinetto scientifi- del Lido e di Pellestrina. Venezia la raggiungiamo in bus e da Mestre co, in interessante collezione di storia naturale e un’avviatissima tipo- un tratto in treno.