Ambito N°31 AREA VALDELSA

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Ambito N°31 AREA VALDELSA QUADRO CONOSCITIVO Ambito n°31 AREA VALDELSA PROVINCE : Firenze, Siena TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI : Barberino Val d’Elsa,Casole d’Elsa, Certaldo, Castelfiorentino, Colle Val d’Elsa,Gambassi Terme, Montaione,Montespertoli, Poggibonsi, San Gimignano CENNI DI OROGRAFIA E VEGETAZIONE L’ambito corrisponde al bacino del fiume Elsa, affluente di sinistra dell’Arno. I rilievi sono costituiti prevalentemente da depositi allu- vionali di fondovalle, da conglomerati, sabbie e argille del periodo pliocenico che morfologicamente si presentano in forme collinari del tutto simili a quelle del Chianti, da piani di travertino intorno a Colle Val d’Elsa e dalla morfologia prevalentemente montana dell’alta valle. Il mosaico paesistico è caratterizzato dalla presenza diffusa dei boschi sui rilievi in formazioni a morfologia sfrangiata nelle quali si trovano incuneate le colture agrarie. Le colture miste costituiscono la dominante per diffusione ed estensione nei rilievi collinari. La presenza delle colture specializzate è significativa nelle aree a minore acclività e in quelle di fondovalle (si vedano gli schemi carto- grafici a destra). Le formazioni forestali presenti sono per lo più boschi a dominanza di latifoglie decidue termofile, leccete, cerrete e querceti di roverella. INSEDIAMENTI il mosaico agricolo ricompare nelle forme caratteristiche del Chianti, con ampi vigneti e oliveti in coltura specializzata, e una più densa maglia insediativa, strutturata sulla viabilità matrice di fondovalle (la Cassia e un tempo la Francigena), che collega i maggiori centri urbani e da una rete viaria minore, di crinale, i cui nodi si identificano nelle pievi, nelle fattorie, nei borghi, nelle ville e nei complessi colonici, oggi prevalentemente interessati dalla produzione vitivinicola e dalle attività agrituristiche I comuni che si propongono per questa area sono: Barberino, Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi, Montaione in provincia di Firen- ze; Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, S.Gimignano ,Monteriggioni in provincia di Siena. La superficie complessiva è 846,04 kmq. I residenti risultavano 94.678 al 1971; 101.687 al 2001. Ilcentro più importante – come popo- lazione e attività – è Poggibonsi, con 25.386 residenti al 1971 e 27.420 al 2001. Seguono Castelfiorentino (17.469 e 17.012), Certaldo (15614 e 15670) e Colle Val d’Elsa (14818 e 19.521). I comuni in calo alla data dell’ultimo censimento generale della popolazione (2001) sono Casole d’Elsa, Castelfiorentino, S. Gimignano; quello in più forte crescita (assoluta e percentuale) è Colle Val d’Elsa. CENNI STORICI L’area della Val d’Elsa è stata abitata dagli etruschi e poi dai romani. Nell’antica Etruria dipendeva,secondo gli archeologi, dalla lucu- monia Felathry (Volterra). Castelfiorentino è sul luogo della romana Timignano (che era sul poggio dove si trova la Pieve). Come o- vunque in Toscana e in Italia, vi sono numerosi nomi romani (in genere derivati dai nomi dei proprietari dei fondi), come Volteggiàno, Megognano, Catignano, Nibbiano ecc. Era nel “municipium” di Volterra, e dipese da Volterra nell’alto medioevo. Certaldo ha origine etrusca, o quanto meno, è esistito un centro etrusco nelle vicinanze (vi è stata scoperta una grande tomba a camera del III° - I I° secolo a.C.). E’ etrusco anche Montaione. Invece è di fondazione medievale Barberino Val d’Elsa, costruito da Firenze in posizione strategica, presso la confluenza della strada da Firenze (attuale Cassia) nella Francigena. La Val d’Elsa fu uno dei primi obbiettivi dell’espansione fiorentina, e venne coinvolta nelle prime fasi della lotta fra Firenze e Siena. Nell’area dominavano – all’inizio del basso medioevo – alcune importanti famiglie feudali: i Guidi (Empoli e il castello di Monterappoli nel comune di Empoli), e i Cadolingi, che avevano il loro centro a Fucecchio, ma possedevano anche l’attuale Castelfiorentino. Una battaglia decisiva per le sorti della Val d’Elsa fu quella di Colle Val d’Elsa, nel 1269: i fiorentini si presero la rivincita della disa- strosa sconfitta di Montaperti di nove anni prima. assicurandosi il passo sulla strada romea. Poggibonsi, posta in posizione strategica sulla via fra Firenze e il sud della Toscana, ha origine (anche come nome) dal Podium Bonizi, centro fortificato fondato dal feudatario Guido Guerra dei conti Guidi nel 1155. Questo centro fu più volte devastato da guerre e invasioni (fra l’altro, nel 1270, da Guido di Monforte). Nel 1488 Lorenzo il Magnifico fece costruire da Giuliano da Sangallo, su un colle che domina la città, una grande fortezza bastionata. Nel Regno d’Italia Poggibonsi divenne sede di mandamento giudiziario ,di collegio elettorale uninominale. S. Gimignano è sorta nel medioevo su località già abitata al tempo degli etruschi. E’ stato notato che è “uno dei non numerosi esempi di unità ammini- strativa che, ancora ai nostri giorni, si modellano pressoché esattamente sullo stato medievale” (E. Fiumi) Nel medioevo la cittadina si formò sul percorso (collinare fino al XII secolo) della longobarda via francigena, che la attraversa longitudinalmente. A S. Gimignano confluiva anche la via che per la Val d’Era collegava Siena con Pisa. Nel secolo XII era libero comune, con propri consoli. Si delinea un contado sangimignanese dove il vescovo esercita anche l’autorità civile, coadiuvato dai “boni homines” che a poco a poco si tra- sformano in consoli e cominciano a contestare (1129) l’autorità del vescovo. I primi consoli provenivano dalla nobiltà inurbata e dalla borghesia mercantile. L’attività di trasporto delle merci era fondamentale; esisteva anche una corporazione dei vetturali. I mercanti si arricchivano col commercio dello zafferano, coltivato in loco e considerato di qualità ottima. Essi estesero la loro attività – al tempo delle crociate – fino al medio oriente e all’Egitto. Alla metà del ‘300 S. Gimignano fu inclusa nel dominio di Firenze. Vi fiorì an- che,come a Siena e Firenze, l’attività bancaria, specie col mondo ecclesiastico. La sottomissione definitiva a Firenze avvenne nel 1353, cioè intorno agli anni nei quali Firenze incorpora Prato, Arezzo, Colle Val d’Elsa, S. Miniato. La decadenza di S. Gimignano – che d’altra parte ha preservato la città medievale dalle trasformazioni – inizia alla metà del ‘300. non solo a seguito del trasferimento della via Romea dalle colline al fondovalle, ma anche per una gravissima crisi demografica, conseguenza della“peste nera” del 1348. Nel secolo XVII la ricchezza fondiaria va alle comunità religiose e agli ospedali. Colle Val d’Elsa, che era nell’alto medioevo dominio del Vescovo di Volterra, passa dopo il 1000, col nome di “Castello di Piticciano” agli Aldobrandeschi, i grandi feudatari della Toscana del sud, e ai fiorentini nel 1333. In quell’anno supera i 3000 abitanti ed ottiene il titolo di città. Nel Regno d’Italia Colle è stata sede di mandamento giudiziario (pretura) e di collegio elettorale uninominale. Oggi è sede distaccata della pretura di Poggibonsi. CENNI DI STORIA DELL ’ECONOMIA LOCALE Il fiume Elsa ha sorgenti fra le maggiori della regione, grazie alla presenza nell’area di un’ampia massa di rocce porose (calcari). L’acqua venne fin dal medioevo immessa nelle “gore” e utilizzata per fornire forza motrice. Ciò rese possibile il precoce sviluppo di at- tività industriali: già nel XIV secolo vi si sviluppò l’ “Arte della lana”, e nel secolo successivo la produzione della carta, ciò che rese possibile anche la nascita pre- coce della stampa. Nel 1711 vi erano 14 cartiere per la “carta bianca”, e 5 per quella “nera”, di qualità inferiore.; alla fine del 1700 le cartiere erano 23, e alla metà dell’Ottocento ne sopravvivevano 10. Il prodotto veniva esportato tramite il porto di Livorno. Questa produzione è cessata totalmente nel 1978. Intorno al 1842 il boemo Schmidt introdusse a Colle la fabbricazione ed arrotatura della cristalleria, che è ancor oggi una delle attività più importanti della cittadina. Nella valle l’esportazione del vino (abbastanza pregiato: oggi il comune di Barberino Val d’Elsa rientra in parte nell’area del Chianti classico, e Poggibonsi anche, per una piccola porzione del suo territorio) richiese la nascita dell’industria vetraria, per i fiaschi, bottiglie e damigiane; e questa industria nacque a Montaione nel secolo XIII. In questo comune è stata attiva, presso Jano,l’estrazione di minerale mercurifero.Alla fine dell’Ottocento si affermava la vetreria anche a Poggibonsi, insieme alla chimica (concimi) e alla fabbricazione di reti metalliche. Nel ’900 molte industrie artigianali si evolvevano a medie ai “mobili antichi”. Anche negli altri centri nacquero nel XIX secolo attività industriali, come lo Zuccherificio di Granaiolo, e la manifattura tabacchi. A metà del secolo a Certaldo, Castelfiorentino e Poggibonsi si diffondono industrie alimentari, di tessuti, tratture di seta; a Colle nascono le ferriere Masson (che chiuderanno definitivamente nel 1906), e la fabbricazione della colla, che sostituiscono le antiche cartiere. Naturalmente l’agricoltura mantiene sempre un ruolo importante. Nel 1842 la metà della terra era in possesso di 25 dei 453 proprieta- ri , e in particolare, a Castelfiorentino 18 su 310 avevano il 55% della superficie. Oggi il numero dei proprietari è assai maggiore, e la dimensione media delle proprietà minore. I grandi proprietari erano per lo più nobili residenti a Firenze: Pucci, Guicciardini, Ridolfi, Serristori. Garzoni-Venturi ecc. Nella proprietà del Ridolfi il suo ”agente di campagna” Agostino Testaferrata, inventò e sperimentò le “colmate di monte”, che rendevano coltivabili terreni prima inutilizzati. Nella sua fattoria venne istituita la prima scuola agraria d’Italia. Nel 1979 il Consiglio regionale fece ripristinare una delle sistemazioni collinari “a spina” da lui eseguite a Meleto. A Vico d’Elsa (Certaldo) si sviluppò fortemente la coltivazione del tabacco su concessione governativa: ve ne era una nel 1904, e 31 nel 1911, su 52 ettari. In seguito la coltivazione ha investito 1500 ettari e 36 fattorie, fra le quali Conti Frassineto, Bastogi, Raspini e Torrigiani. Oggi è molto curata la produzione di vino di alta qualità.
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