4 oggi martedì 27 luglio 2004

Federica Fantozzi cantare vittoria e al centrosinistra di denunciare la «normalizzazione» del- LO SCONTRO nel governo l’Udc. ROMA Il giorno del «compromesso de- Così Luca Volonté, il cui rinvio al mocristiano» è stato sostanzialmente tavolo tecnico nella lettera di «congela- la ratifica di una mediazione già rag- L’ufficio politico si chiude Il commissario europeo in pectore mento» degli emendamenti ha dato il giunta fra il segretario dell’Udc Marco con un «compromesso democristiano» raffredda i bollenti spiriti del leader via all’aventino dell’Ulivo, rilancia: «Il Follini e l’ala governativa del suo parti- centrosinistra non faccia ostruzioni- to. Questa: il «trasloco» degli emenda- Lunedì l’ultimo atto del confronto Il partito accetta di partecipare a una sorta smo e noi cercheremo di evitare i tem- menti sulla devolution dalla commis- interno. Ma non ci sarà la conta di «Lorenzago 2» sulle riforme pi contingentati». Mentre Giampiero sione Affari Costi- D’Alia, capogrup- tuzionali al tavo- po in commissio- lo tecnico di Lo- ne: «Il rinvio del renzago Due, e la dibattito non è convocazione del un ripensamen- consiglio naziona- to. Il riequilibrio le lunedì prossi- del federalismo mo non per più Follini piegato da Buttiglione resta una priori- per contarsi ma tà». per fissare punto A differenza per punto la trat- di venerdì scorso, tativa estiva. Il presidente Udc ottiene il Consiglio nazionale. Ma ritira i «no» sulle riforme ieri in via Due Passa così in Macelli non sono un paio d’ore «di- volate parole gros- stese» la linea fi- se. Trovata la me- lo-berlusconiana una bella verifica le minacce funzionano diazione nelle te- dell’eurocommis- lefonate domeni- sario in pectore cali, le ultime li- Rocco Buttiglio- mature richiedo- ne: l’accantona- no meno di due mento degli ore. Il clima è evi- emendamenti - dente già nelle di- sia pure con la ri- chiarazioni all’en- serva, come dice trata. «Oggi chi si Michele Vietti, di spacca perde» an- ripresentarli in nuncia il sottose- aula in mancanza gretario Magri. di un accordo - D’Onofrio riassu- consente al presi- me: «La linea è dente della com- non cedere e non missione Donato rompere». La de- Bruno (Fi) di cisione di accan- chiudere l’esame Il nostro titolo in prima pagina del 22 luglio 2004 tonare in blocco già ieri pomerig- gli emendamenti gio. Il testo sulle è quasi unanime. riforme approde- Solo il presidente rà così in aula della commissio- questo giovedì Ue cortesie fra alleati ne Attività Pro- con sommo gau- duttive di Monte- dio del premier e citorio Bruno Ta- dei suoi alleati bacci insiste (sen- del cuore. Per Fol- za successo) per- lini è stato il gior- I commissari indicati Bertolini: nel ’94 ché siano messi al no del passo in- voto in commis- dietro, e neanche sione, dove sareb- piccolo, strappan- sono sempre nominati i Ccd cercavano Fi bero bocciati per- do soltanto al no- ché l’Udc e il cen- lente ministro del- trosinistra non le Politiche Co- ROMA La nomina di a commissario ROMA «Stimo e apprezzo il coraggio che sempre mostra raggiungono co- munitarie la con- europeo, a meno di sorprese agostane, dovrebbe essere un l'onorevole Bertolini, coordinatrice emiliana di Forza Ita- munque la mag- vocazione del atto scontato. Barroso, il futuro presidente della Commis- lia, ma trovo singolare l'attacco sulla stampa contro il mini- gioranza. Que- «parlamentino» sione, il 22 agosto darà la sua squadra di commissari, stro Giovanardi». Così l'esponente dell'Udc Gianfranco Ro- stione di princi- alla Domus Mari- dopo le designazioni degli stati membri. La formulazione tondi, in una nota manifesta il suo disappunto per i toni pio: «È bene che ae. Il suo obietti- dell'articolo 217 del trattato di Nizza da al presidente dell'intervista rilasciati dall'esponente di Forza Italia, Isabel- le riforme si fac- vo - ormai non l'organizzazione interna della Commissione, ripartisce le la Bertolini, relativi al Ministro Giovanardi. Immediata la ciano in Parla- difficile da rag- competenze e può modificarne la ripartizione nel corso risposta del vice presidente dei deputati di Forza Italia, mento e non a Lo- giungere - sarà del mandato. Previa approvazione del collegio, il presiden- Isabella Bertolini: «Non ho mai attaccato il Ministro Giova- renzago Due», di- un documento te nomina dei vicepresidenti, il cui numero non è stabilito nardi. Ho solo ricordato una realtà storica ed oggettiva: nel rà poi. unanime di soste- dal trattato. Un membro della Commissione, infine, deve '94 Casini e Giovanardi, esponenti dell'allora Ccd, vennero Se lo scontro gno da parte del rassegnare le dimissioni se il presidente, previa approva- eletti in Emilia Romagna sotto la bandiera di Forza Italia. fra le due anime partito. zione del collegio, glielo chiede. La costituzione europea, Ho sottolineato questo particolare per ricordare che appar- post Dc è definiti- Subito dopo, recentemente approvata, ma sottoposta ora a ratifica e teniamo tutti alla stessa squadra, alla stessa coalizione guida- vamente archivia- forte di un man- da «Rip Kirby e il caso Faraday» che certamente non entrerà in vigore in questa legislatura, ta dal Presidente Berlusconi. Ogni altra eventuale interpre- to o solo rinviato dato pieno, incon- non modifica nella sostanza i poteri del presidente. tazione è quindi assolutamente fuori luogo». si vedrà. Non lu- trerà Berlusconi nedì, quando per discutere sia usciranno appa- dei contenuti che dei tempi di approva- rentemente ricompattati. Ma l’autun- zione delle riforme costituzionali. il retroscena no, oltre al federalismo, aprirà nuovi Quanto ai primi, l’Udc vuole insistere fronti: Buttiglione a Bruxelles andrà sul proporzionale visto che il Carroc- sostituito al ministero (Baccini o Lom- cio batterà sul tasto della devolution del premier affinché il leader dell’Udc en- to collaterale dell’irrigidimento prolungato bardo?) e alla presidenza del partito vera e propria, mentre il cavallo di An trasse al governo insieme con Fini dopo le di Follini. «Casini non riesce più a controlla- (lui vorrebbe lasciarla in mani Cdu, resta il premierato forte. L’altolà di Casini all’amico Marco dimissioni di Tremonti. Casini avrebbe pre- re i suoi» commentava malevolo un forzista magari il fedele Tassone). Tabacci di- Ma è sui tempi che si giocherà il ferito che accettasse l’offerta, Follini ha tenu- qualche giorno fa. ce chiaro che «Follini al consiglio na- proseguio della partita. L’eventualità to il punto. E di nuovo, sembra che la terza Di qui il cambio di passo. Primo effetto del zionale non lascia ma raddoppia». di una riproposizione dello scontro in- «Non voglio un partito spaccato...» carica dello Stato non abbia apprezzato la «nuovo corso» è stata l’intervista di Follini Ma il buttiglioniano Giampiero Cato- terno alla CdL nell’assemblea di Mon- minaccia di dimissioni ventilata da Follini al Corriere della Sera: linea dura sul fronte ne, direttore della Discussione, sfida il tecitorio a settembre oggi appare mol- la sera precedente l’ufficio politico di vener- del partito, aperture sostanziali sul cammi- segretario: «No al congresso con la to meno probabile di qualche giorno vincere le resistenze di stro delle Politiche Comunitarie, in partico- dì scorso. Non è così che si risolvono le crisi, no del federalismo. Ai «berluscones» non è platea degli iscritti del 2003. Signifi- fa, ma non è tramontata. O almeno, ai non sono stati l’accerchiamento degli lare, cercava una sponda per evitare la con- avrebbe insistito. E tuttavia Casini non ha bastata: restava il timore di una resa dei cherebe barare perché gli organi statu- folliniani fa gioco agitarla come spada A altri tre partiti della Casa delle Liber- vocazione del consiglio nazionale e di conse- abbandonato l’amico: facendo sapere, an- conti, una sorta di sfida all’Ok Corral trasfe- tari verrebbero eletti da chi non esiste di Damocle per impedire agli alleati di tà né le quinte colonne berlusconiane all’in- guenza una «conta» interna al partito che che a costo di telefonate personali all’inter- rita nell’incolpevole Domus Mariae. Così i più». terno del suo. È stata la mediazione del avrebbe visto in minoranza l’ala governati- no del partito, che la linea del segretario due ministri filo-berlusconiani hanno presidente della Camera Pierferdinando Ca- va. E di fronte alle preoccupazioni di Casini aveva il suo pieno sostegno. by-passato il loro segretario rivolgendosi alle L’eventualità di una sini, amico trentennale e leader-ombra del- per le sorti dell’Udc, Buttiglione ha replicato In pubblico lo ha «coperto» fino all’ultimo. cariche istituzionali. Tattica che, per il mo- Il folliniano Tabacci ‘‘‘ l’Udc. Domenica c’è stato un lungo collo- secco: «Non sono io a volerlo spaccare, è il In privato, tuttavia, il ragionamento è stato mento, ha pagato. ‘‘ riproposizione dello quio tra i due in cui Casini ha ribadito con “tuo” segretario». più articolato: Casini non vede «alternative Al punto che Berlusconi, ieri pomeriggio pri- non cede: «È bene scontro interno alla fermezza di non volere «un partito spacca- A quel punto Casini si è deciso a interveni- a questo bipolarismo» né crede in ipotetiche ma dell’incontro fra il governo e le parti che le riforme si to» e neppure il collasso della coalizione di re. È stato peraltro l’atto finale di un pres- elezioni anticipate. La verità è che i due, sociali sul Dpef si è complimentato proprio CdL a settembre oggi centrodestra. sing su Follini cominciato nella seconda fase oltre un certo punto, giocano partite diverse: con Giovanardi per l’«evoluzione» della vi- facciano alla Camera appare molto meno La nascita della terza figlia Caterina non è del lungo braccio di ferro che ha opposto il Follini ha la tentazione del grande centro, cenda. Con un auspicio che è insieme un e non a Lorenzago bastata a garantire a Casini un fine settima- segretario centrista a Berlusconi in un cre- aspira ai quattro milioni di voti persi da Fi; avvertimento: se a settembre i piccoli centri- probabile na di quiete familiare. Domenica lo hanno scendo di incomprensioni sempre meno poli- mentre Casini pensa in termini di coalizio- sti non ricominceranno a fare le bizze, se le Due» raggiunto al telefono prima Giovanardi e tiche e più personali. ne e sono quelle le percentuali che gli interes- cose continueranno ad andare bene, la stra- poi Buttiglione con la stessa richiesta: ricon- Casini ha condiviso la linea «autonomista» sano. Probabile poi che non abbia gradito la da verso il 2006 è spianata e in discesa. durre Follini alla «ragionevolezza». Il mini- folliniana fino all’ultima offerta da parte perdita di credibilità presso Berlusconi, effet- f. fan. la nota a sì, fuggano dal Parlamento e torna in vacanza a regolare i conti, da vadano a trattare di riforme una parte con il presidenzialismo ma- M istituzionali al fresco di Loren- scherato vagheggiato da Gianfranco Fi- zago. Si può disquisire finché si vuole se ni, dall’altra con la coalizione a propor- quella scaturita dall’ufficio politico del- zionale a cui Marco Follini vorrebbe l’Udc di ieri sia già la resa pretesa da Dieci, cento, mille Lorenzago delegare i processi di scomposizione e , o una «tregua attiva» ricomposizione del centrodestra che (come in un primo momento era stato non riesce a perseguire per via politica. accreditato a Marco Follini, e che il Pasquale Cascella Se questo è l’esempio per il Lorenzago discepolo di Aldo Moro si è affrettato 2, se - insomma - è per non farne nien- di smentire in un soprassalto di consa- ra chi persegue la prova della verità? so scandalizzarsi che il segretario del- visto che il loro «ritiro tecnico» (come mentare, visto che quella parlamentare quando in polemica con Luciano Vio- te e risparmiare l’ennesima umiliazio- pevolezza della parodia delle sofferte L’abuso del principio di maggioranza l’Udc abbia cercato di prendere tempo è stato definito il non passaggio al voto è costretta alla pantomina di un provve- lante e Antonio Maccanico ciancia del- ne al Parlamento e un referendum al strategie morotee sulla democrazia in- sembra far comodo a tutti: dal premier per regolare i conti nel partito e, su e il rinvio a settembre) ha consentito di dimento truccato. Il falso serve solo ad l’articolo 49 della Costituzione, sui par- popolo sovrano, forse vale la pena adat- compiuta) o «armata» che dir si voglia, pigliatutto al centrista Follini. Il segreta- questa base, verificare i margini di mo- chiudere in fretta e furia i lavori in accontentare la Lega che, dopo aver titi che «concorrono a determinare la tare il vecchio slogan: «Dieci, cento, di fatto nell’aula di Montecitorio la rio dell’Udc non si sarà piegato, né al vimento sullo scacchiere dell’alleanza. Commissione e mandare all’esame del- provocato il rinvio del voto finale sulla politica nazionale», omettendo il non mille Lorenzago». Meglio ancora nel maggioranza va solo per prendere atto ricatto sulla nomina di Rocco Buttiglio- E però l’escamotage attraverso cui que- l’aula, per giovedì o venerdì, un provve- riforma delle pensioni, ha minacciato piccolo particolare del «metodo demo- caso, a voler dare credito alla proposta di dover riparare nuovamente a settem- ne a commissario europeo né al mer- sto accomodamento è stato perseguito dimento su cui pende, come una spada di non votarlo neppure oggi se non cratico». Che tale non sia, quello di dell’offerta del leghista Roberto Maro- bre. È un debito aggiuntivo a quello canteggiamento privato dell’ala mini- ha quantomeno macchiato la «bandie- di Damocle, la trattativa ferragostana fosse stato messo all’ordine del giorno Lorenzago, lo dimostra il triste epilogo ni al centrista Totò Cuffaro, ai nuovi dello scorso anno, che la supplenza va- steriale del suo partito, ma si è comun- ra» che Follini giura di non voler am- tra i partiti del centrodestra. Al gover- anche la brutta copia di quella revisio- dell’esperienza compiuta dai quattro saggi (a proposito, a chi tocca guada- canziera in quel del Cadore non è riu- que acconciato a un compromesso sul mainare. Nel lungo scontro con il resto no extraparlamentare, giacché il pre- ne costituzione che tutti sanno essere emissari dei partiti lo scorso anno, tan- gnarsi la vacanza?) sarà offerta una scita a recuperare. Per cui, qualora la «congelamento» degli emendamenti della coalizione, infatti, gli emenda- mier è ancora debitore con le Camere destinata nel cestino della carta strac- to «saggi» da aver consegnato al Parla- amena Lorenzago al sole di Sicilia. quadra non riesca neppure nella Loren- contro il federalismo celodurista della menti dell’Udc erano stati difesi in no- delle ragioni politiche della duplice sup- cia. A cominciare da , mento lo «scambio» doloso tra il mo- Guarda un po’, ci avevano pensato già zago 2, sulla base delle disposizioni sui Lega e il premierato ad immagine e me della democrazia parlamentare. Eb- plenza ministeriale di che si conferma essere il «ministro per i dello bossiano di un Senato federale l’anno scorso al mare, rinunciandoci debiti e i crediti del ministero dell’Istru- somiglianza delle ambizioni di Berlu- bene, proprio su quegli emendamenti con Domenico Siniscalco e di Umber- rapporti con palazzo Grazioli» (come irresponsabile e la figura del pre- perché - parola del saggio Andrea Pa- zione, il centrodestra si preparerebbe sconi. La mediazione, si sa, è l’anima ieri in commissione ha cominciato a to Bossi con , si acco- ieri è stato definito da un suo amico di mier-padrone vagheggiata da Berlusco- store - «lì il caldo non aiuta a ragiona- alla definitiva bocciatura. Ma c’è anco- della politica, per cui avrebbe poco sen- consumarsi l’oltraggio al Parlamento, da così una maggioranza extraparla- partito) invece che con il Parlamento, ni. Tant’è che si è perso un anno, e si re». Ce n’è bisogno?