Il vino di

Il di Ovada

Vitigno: 100% Dolcetto d'Ovada, vitigno a bacca rossa, graspo e peduncoli di colore rosso-bruno alla maturazione, acini ben sviluppati, rotondi, di colore bluastro scuro, vellutati da abbondante pruinatura della buccia.

Zona di Produzione: il territorio di 22 comuni con epicentro Ovada. Sono da ritenersi idonei unicamente i vigneti collinari di giacitura ed orientamento adatto ed i cui terreni siano di natura argillosa-tufacea-calcarea.

Resa massima: 80 quintali per ettaro

Colore: rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento.

Odore: vinoso caratteristico.

Sapore: asciutto, morbido, armonico, gradevolmente mandorlato o amarognolo.

Gradazione: alcolica minima complessiva 11,50%.

Acidità totale minima: 5 per mille.

Estratto secco netto minimo: 22 per mille.

Invecchiamento: nessuno.

Qualifiche: con una gradazione alcolica minima di 12,5% ed un periodo di invecchiamento di un anno, può portare la qualifica di 'Superiore'.

Numero denuncie di produzione: 316 (1994)

Superficie denunciata [ha]: 676.000 (1994)

Quantità prodotta [hl]: 21.115 (1994)

Il Dolcetto non è un vitigno di larga adattabilità ambientale, anche a distanza di pochi chilometri può dare ottimi prodotti o non adattarsi affatto. Inoltre è un vitigno a maturazione precoce, ciò non consente mescolanze con altre uve, ne derivano vini pregiati con caratteristiche ben definite e uniche. Storia e zone geografiche

Nell'Ovadese la coltivazione della vite ed in particolare del Vitigno Dolcetto è sicuramente secolare. Questo vitigno ha caratterizzato da sempre i vigneti della zona, al punto di essere stato anche definito Uva di Ovada, o, dai naturalisti, Uva Ovadensis. L'espansione della vite nell'Ovadese fu però sempre limitata dalla presenza di boschi e di altre colture, solo agli inizi dell'Ottocento la viticoltura ebbe una notevole espansione anche grazie all'aumento dei prezzi che ne consigliarono la coltivazione. Il nome Dolcetto non deve far pensare ad un vino dolce, deriva infatti dal termine dialettale 'dusset' che significa dosso o collina.

Pur avendo caratteristiche atte all'invecchiamento, è un vino di pronta bevibilità e le moderate acidità totale e gradazione alcolica ci danno un vino particolarmente ricercato per la sua adattabilità gastronomica.

Nel 1972 il Dolcetto d'Ovada ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata ed oggi esistono in sette diverse zone D.O.C. per il Vitigno Dolcetto. Più volte al Dolcetto d'Ovada sono state riconosciute caratteristiche tali da indicare l'Ovadese come zona ottimale per la coltivazione di questo vitigno.

Nel 1987 nasce il Consorzio di Tutela del Dolcetto d'Ovada. La garanzia di qualità viene riconosciuta da un apposito marchio che viene rilasciato ai Soci solo dopo una accurata analisi di laboratorio e degustativa da parte di una commissione tecnica.

La zona di produzione del Dolcetto d'Ovada comprende il territorio di 22 Comuni in Provincia di con epicentro Ovada. L'area è prevalentemente collinare e si snoda attorno al corso del fiume .

Il territorio è costituito in gran parte da colline a forte pendenza, con terreni aridi, magri, fangosi, provenienti dalla disgregazione di rocce tufacee-calcaree, appartenenti all'antico terziario. Sono i terreni che danno i prodotti più fini, i vini più profumati e di qualità.

I Comuni sono: Ovada, , , Capriata d'Orba, , , , Castelletto d'Orba, , Lerma, , , Montaldo , , , , , Roccagrimalda, , Silvano d'Orba, , .

Le falde collinari orientate verso l'Ovadese sono coltivate a Dolcetto, mentre quelle che degradano su Gavi producono Cortese. Nei Comuni di Morsasco e , confinanti con l'Acquese, nelle colline che scendono verso il Bormida inizia la coltura del Barbera, del Brachetto e del Moscato.

Abbinamenti gastronomici

Il Dolcetto d'Ovada è un vino dal colore rosso intenso tendente al granato con l'invecchiamento. Di profumo vinoso, il sapore è asciutto, morbido e armonico, gradevolmente mandorlato o amarognolo. La gradazione minima è di 11,5%. Pur avendo caratteristiche atte all'invecchiamento, in particolare il `Superiore', il Dolcetto d'Ovada si presta ad essere degustato giovane, in modo da apprezzare al massimo le sue caratteristiche di adattabilità a svariati piatti e di piacevolezza di beva.

È un vino a tutto pasto che si abbina facilmente ad arrosti di carni bianche e rosse, salumi, agnolotti, ravioli, taglierini, paste e risotti con sughi di carne di funghi, polenta, piatti a base di funghi, formaggi freschi e mediamente stagionati.

Temperatura di servizio consigliata: 18-20 gradi