Il Disastro Di Molare Del 1935 in Valle Orba (Al): Un Vajont Dimenticato
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Geologia dell’Ambiente Periodico trimestrale della SIGEA Società Italiana di Geologia Ambientale oma 1/2011 ISSN 1591-5352 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma - DCB R Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. VITTORIO BONARIA 29 Il disastro di Molare del 1935 Geologo libero professionista e-mail: [email protected] in Valle Orba (AL): un Vajont sito web: www.molare.net GIOVANNI TOSATTI dimenticato Dipartimento di Scienze della Terra Università di Modena e Reggio Emilia e-mail: [email protected] sito web: www.terra.unimore.it PREMESSA Tutt’oggi, nel cuore della Valle Orba, pres- delle attività silvo-pastorali, agricole e vini- a Valle Orba è ubicata tra la Liguria ed so Bric Zerbino, è ancora presente la Diga Prin- cole delle valli piemontesi e l’inderogabile il Piemonte e si sviluppa da sud verso cipale, tradizionalmente denominata “la Diga necessità del controllo della risorsa idrica. nord all’interno dei territori provincia- di Molare”. Il Torrente Orba però non scorre più Di fronte alla dura opposizione a questi li di Genova, Savona ed Alessandria. nel vecchio alveo. La grande opera, situata progetti idraulici da parte di un consorzio for- LIl Torrente Orba, che ha origine dai rilievi all’interno di un’area umida di grande inte- mato da vari comuni della Valle Orba, primi dell’estremità orientale delle Alpi Liguri (M. resse naturalistico e circondata da versanti fra tutti Molare ed Ovada, venne stilata una Reisa 1183 m), è un affluente di destra del ripidi e boscosi, rappresenta ora, al pari delle serie di nuovi progetti che contemplavano la Fiume Bormida (Bacino del Po) e confluisce dighe del Vajont e di Gleno, un monumento produzione idroelettrica a favore dei comuni in esso poco a monte di Alessandria. alla scarsa lungimiranza e alla mancanza di limitrofi oltre che l’utilizzo idropotabile a fa- Il settore mediano della valle è sviluppato responsabilità dell’uomo (Fig. 2). vore della Liguria. all’interno del territorio comunale di Molare Nel 1906 la società riuscì a farsi concede- (prov. Alessandria) ove, in località Ortiglie- L’INVASO DI ORTIGLIETO re dalla Prefettura di Alessandria una prima to, fu ultimata nel 1926 la realizzazione di Sul finire del XIX secolo una società geno- concessione per lo sfruttamento delle acque un grande bacino idroelettrico ottenuto dallo vese, le “Forze Idrauliche della Liguria”, nel- del torrente, giustificata non più dalla ne- sbarramento del Torrente Orba per mezzo di la persona dell’ing. Luigi Zunini (poi rettore cessità idropotabile della Liguria bensì dalla due differenti dighe: la Diga Principale di Bric del Politecnico di Milano dal 1922 al 1926), richiesta di elettricità per la linea ferroviaria Zerbino (Fig. 1) e la Diga Secondaria di Sella propose una serie di progetti di fattibilità per Genova-Ovada-Acqui Terme. Questa con- Zerbino. erigere una diga in Località Ortiglieto, circa 6 cessione però decadde per “ragioni fiscali- Figura 1 – La Diga Principale di Bric Zerbino in una cartolina d’epoca. Figura 2 – Panoramica della diga di Molare dal lato a valle. Dopo poco meno di un decennio di funzio- km a monte del paese di Molare, nell’estremi- burocratiche” per essere poi ripresa nel 1916 namento, alle ore 13:15 del 13 agosto 1935, tà meridionale della provincia di Alessandria dalle Officine Elettriche Genovesi le quali con- a seguito di un violento nubifragio, la Diga (Zunini, 1899). Questi progetti prevedevano siderarono nulli i precedenti accordi a favore Secondaria di Sella Zerbino collassò insieme un utilizzo dell’acqua a scopi esclusivamente dei comuni. Nello stesso anno fu quindi pre- ad una porzione di terreno sul quale era fon- idropotabili a favore di Genova, che in quel sentata una nuova domanda di concessione data. L’ondata che si riversò violentemente periodo andava rapidamente sviluppandosi. relativa ad un nuovo progetto che contempla- verso valle determinò la morte di numerose Il rapporto socio-economico tra la grande va un sensibile incremento dell’invaso, da 12 vittime, calcolate tra 110 e 115 persone, e città e la Valle Orba era radicalmente mutato milioni a 18 milioni di m3, pur mantenendo causò gravissimi danni ai sottostanti centri tra la seconda metà XIX secolo e l’inizio del sostanzialmente inalterate l’ubicazione e la abitati di Molare, Ovada, Silvano d’Orba, Ca- XX. In seguito al notevole sviluppo industriale disposizione degli elementi progettuali ori- priata d’Orba, Predosa e Castellazzo d’Orba. ed urbanistico di Genova era infatti emersa la ginali. Il nuovo progetto fu redatto dall’ing. Nel 1938, a conclusione del processo penale necessità di realizzare adeguate vie di comu- Vittorio Gianfranceschi, noto in Lombardia per il disastro di Molare, i presunti responsabili, nicazione verso le valli del versante padano. nel campo dell’idroelettrica ed in quello della dipendenti della società Officine Elettriche Geno- In particolare, l’intensa industrializzazione, trazione elettrica ferroviaria. Durante il pri- vesi (O.E.G.), proprietaria e realizzatrice dell’in- fondata principalmente sull’attività siderur- mo periodo i lavori furono ostacolati da gra- vaso, furono scagionati da qualsiasi colpa. gica, aveva determinato la marginalizzazione vi difficoltà economiche e di reperimento di Geologia dell’Ambiente • n. 1/2011 30 manodopera e materie prime a causa dello na delle Rocche (Comune di Molare), circa 3 incassato con andamento a meandri. Tale scoppio del primo conflitto mondiale ma già km a valle dagli sbarramenti. connotazione morfologica si interrompe bru- a partire dal 1922, e nel successivo biennio, L’acqua dal lago veniva convogliata per scamente poco a sud del paese di Molare, in le operazioni proseguirono più spedite. mezzo di una galleria scavata nella roccia corrispondenza della Frazione Madonna delle Il Torrente Orba venne sbarrato in località (galleria di carico) in un pozzo piezometrico Rocche, ove le forme appenniniche lasciano Ortiglieto da una diga a gravità con anda- posizionato sulla sommità di un rilievo do- spazio alle colline tipiche dell’Alto Monferrato mento in pianta ad arco di cerchio (raggio minante la centrale elettrica. La galleria di e l’alveo fluviale si presenta più largo e con circa 200 m), con altezza pari a 47 m (a fron- carico, funzionante sottopressione e di lun- andamento meno tortuoso. Infine, a valle di te dei 34 m previsti inizialmente) e dotata di ghezza pari a 2722 m (con diametro interno Ovada, il paesaggio diviene spiccatamente quattro differenti ordini di scaricatori. L’opera di 3 m), fu con molta probabilità l’opera più pianeggiante. idraulica venne ultimata nel 1926 e denomi- impegnativa di tutto il progetto. Realizzata Questa differenziazione morfologica trova nata Diga Principale di Bric Zerbino. con manodopera recuperata in loco, aveva un’ottima corrispondenza con i differenti am- La decisione di innalzare la diga di 13 m l’imbocco a poche decine di metri a monte bienti geologici (pre-terziari, terziari e qua- rispetto al progetto originario generò un gran- della Diga Secondaria. Dal punto di vista ternari) caratterizzanti tali settori. Il Torrente de problema: in un punto del perimetro del economico l’opera gravò in modo sensibile Orba ha origine dai rilievi che determinano lo futuro lago, ad alcune centinaia di metri ad ed inaspettato nel bilancio complessivo del spartiacque ligure-adriatico, localmente co- ovest della Diga Principale, l’avvallamento di progetto. La galleria fu in gran parte rivestita stituiti da litotipi riferibili al Gruppo di Voltri. due crinali formava una sella (Sella Zerbino) in quanto le rocce attraversate non fornivano Con questo termine, introdotto per la priva vol- che si sarebbe trovata ad una quota inferiore adeguate garanzie di stabilità. ta da Issel (1892), si designa uno dei più va- rispetto alla quota di massimo invaso. L’ac- Il pozzo piezometrico aveva diametro pari sti complessi di metaofioliti e metasedimenti qua quindi avrebbe potuto tracimare river- a 10 m e profondità di circa 43 m mentre la affioranti nel settore occidentale dell’arco sandosi nel meandro del Torrente Orba, im- condotta forzata era costituita da un tubo in alpino. Il Gruppo di Voltri è sostanzialmente mediatamente a valle della diga principale. acciaio di lunghezza complessiva di 423 m costituito da rocce che originariamente costi- Si provvide pertanto alla costruzione di con diametro di 2,5 m. All’estremità inferiore, tuivano porzioni di crosta oceanica e relativa uno sbarramento secondario costituito da in corrispondenza della centrale elettrica, la copertura sedimentaria appartenenti all’oce- un muro di lunghezza sommitale di 110 m tubazione si derivava in quattro diramazioni ano ligure-piemontese del Giurassico. In se- ed altezza di 14 m. Tale sbarramento fu pro- alimentanti altrettante turbine. guito all’orogenesi alpina queste rocce furono gettato e costruito in modo sbrigativo senza La Centrale Elettrica venne realizzata nel metamorfosate, deformate ed accavallate sul il supporto di adeguate indagini geologiche 1923-1924 a pochi metri dall’alveo attivo del margine del paleocontinente europeo. poiché Sella Zerbino sarebbe dovuta essere Torrente Orba. Le turbine avevano una poten- La località Ortiglieto è connotata dalla “... costituita da solida roccia...”. Questo za in esercizio continuo di 14.000 kW. presenza di litotipi riferibili al Gruppo di Voltri secondo sbarramento, chiamato Diga Se- A poche centinaia di metri a valle della tra i quali serpentiniti, serpentinoscisti,