Storia E Identità Culturale in Una Regione Di Confine: Il Trentino-Alto Adige/Südtirol* Luigi Blanco
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Storia e identità culturale in una regione di confine: il Trentino-Alto Adige/Südtirol* Luigi Blanco Premessa Il territorio attualmente occupato dalla regione «speciale» Tren- tino-Alto Adige/Südtirol1, la cui autonomia è costituzionalmente garantita dall’ordinamento della Repu lica italiana, è compreso tra il con!ine di Stato del "rennero a settentrione e la c#iusa di Borghetto, che lo separa a sud dalla provincia $eneta di %erona, e presenta una peculiarit& di !ondo, riconduci ile sostanzialmente alle $icende storiche che lo hanno interessato negli ultimi due se- coli. (sso è stato, infatti, caratterizzato da un peculiare processo, nondimeno comune ad altre regioni di frontiera), che ha visto una minoranza etnico-linguistica e culturale, quella italiana nell’Impe- + Il presente saggio riproduce quasi fedelmente, con poche integrazioni e gli in- dispensabili rimandi bibliografici, il testo in $ersione italiana dell’inter$ento tenu- to a (dimburgo il 7 ottobre 2004 in occasione del Convegno internazionale orga- nizzato dalla Saltire Society dal titolo «Cultural Policy – The %ie3 from Europe». 1 Tale denominazione è stata solo recentemente introdotta ufficialmente con la legge costituzionale del )-01 che ha riformato il titolo V della Costituzione della Repubblica italiana' ) Sulle regioni di !rontiera, oggetto di nuo$o interesse da parte della storiogra!ia, con ri!erimento in particolare alle dispute nazionali e culturali sui con!ini, segnalo *ui S' 45567 - A' A8A9TIA :edd;, Identità regionali nelle Alpi, numero monogra- !ico di «0rotagonisti» <<, 1===, n' ,>? 8' @' 8A66(R - R' 0(TRI :edd;, Die Na- tionalisierung von Grenzen. ur !onstru"tion nationaler Identit#t in sprac$lic$ ge- misc$ten Grenzregionen, 8ar urg )--)? 8' /ATTARBCCA :ed;, Nazionalismi di %rontiera. Identità contrapposte sull&Adriatico nord-orientale '()*-'+)*, So$eria 8annelli )-->? R' 0(TRI, ,egioni plurilingue e %rontiere nazionali, !ascicolo mono- gra!ico di «8emoria e ricerca» 1D/)--., c#e riprende anc#e alcuni contri uti di 8' @' 8A66(R - R' 0(TRI :edd;, Die Nationalisierung von Grenzen, cit'? segnalo anc#e l’introduzione di R' 0(TRI, Nazionalizzazione e snazionalizzazione nelle re- gioni di %rontiera, al !ascicolo monogra!ico di «8emoria e Ricerca», cit', pp' D-1.' Scienza & Politica, 34, 2006 122 ro asburgico, diventare maggioranza politica Enazionale’ dopo l’an- nessione del Tirolo meridionale al Regno d’Italia (1919), e di con- seguenza una maggioranza territoriale, *uella di lingua e cultura tedesca, di$entare minoranza etnico-linguistica. In quanto nuo$a minoranza, *uest’ultima #a do$uto lottare per il riconoscimento dei propri diritti, negati e conculcati sopratutto durante il $enten- nio fascista, e rivendicare tutela e protezione giuridica. 5ggi tale tutela non solo è garantita dalla costituzione repubblicana italiana, ma gode anc#e di un ancoraggio internazionale c#e deri$a dagli accordi stipulati tra la Repubblica italiana e quella federale austria- ca. Fopo le tensioni degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso che ave- $ano spinto l’Austria a in$estire della questione sudtirolese anche l’Organizzazione delle 9azioni Bnite, quest’ultima ha infine rila- sciato, nel 1992, la cosiddetta «quietanza liberatoria» che ha sanci- to la fine del contenzioso>' Le vicende, speculari e quasi analoghe, che hanno interessato nel corso degli ultimi due secoli, sia pure con forme e modalità diver- se, entrambi i gruppi linguistici, italiano e tedesco, rendono dun- que particolarmente interessante la storia di questo territorio, così come la graduale e non poco tormentata composizione del conflit- to etnico all’indomani del secondo conflitto mondiale. La presen- za di un terzo gruppo linguistico, *uello ladino delle Folomiti, che vive sul territorio trentino-tirolese oltre che nella provincia li- mitrofa di "elluno, scontando una sorta di diaspora, rende ancor più interessante il quadro etnico-linguistico e culturale della regio- ne.. Al gruppo linguistico ladino dedicherò, tuttavia, solo fugaci cenni, mentre mi so!!ermerJ *uasi esclusi$amente sulle $icende storiche che hanno interessato i due gruppi etnico-linguistici più forti, quello italiano e quello di lingua tedesca. Se il «lungo 5ttocento» appare contrassegnato dalle continue ri- chieste e battaglie per l’autonomia, in primis amministrativa, con- > Cfr. A. FI 8ICHELE - 7' 0ALERMO - @. 0AL6A%ER (edd), 1992. .ine di un con- flitto. Dieci anni dalla chiusura della questione sudtirolese, Bologna 2003. La divisione della comunità ladina risale già agli inizi dell’Ottocento, quando le $alli ladine delle Folomiti furono divise da 9apoleone tra Regno di "aviera, nei cui confini ricaddero le $alli "adia e @ardena, e dipartimento dell’Alto Adige del Regno d’Italia con la $al di 7assa; divisione confermata poi dalla restaurazione con la $al di 7assa inserita nel circolo di Trento. Falla fine dell’Ottocento si assi- ste a un’aspra politicizzazione della «questione ladina»: oggetto della contesa na- zionalistica tra Lega nazionale e 0iroler 1olksbund; dopo l’annessione all’Italia del Tirolo meridionale, le $alli ladine dolomitiche furono divise tra le tre province di "olzano, "elluno e Trento' Sulle $icende no$ecentesc#e della comunit& ladina, cfr. L. 0ALLA, I Ladini delle Dolomiti nel corso del Novecento: l’affermarsi di un’i- dentità di confine fra le popolazioni di lingua tedesca e italiana, in S. 45567 - A. AMANTIA (edd), Identità regionali nelle Alpi, cit., pp. 161-178. 123 dotte dalla popolazione trentina di lingua italiana nei con!ronti del Land tirolese e del go$erno centrale viennese, battaglie che non riusciranno ad avere un esito positivo, il 9o$ecento, non solo du- rante il regime !ascista, è stato indu iamente piI tormentato e solcato da numerosi episodi di violenza e discriminazione ai danni della popolazione di lingua tedesca, prima che con le norme di at- tuazione del secondo statuto di autonomia (1972) si tro$asse una soluzione più stabile e rispettosa dei diritti del gruppo linguistico tedesco al problema della convivenza in Sudtirolo. Fa questo pun- to di vista i gruppi linguistici (e culturali) italiano e tedesco, che hanno storicamente con-vissuto sul medesimo territorio, la regio- ne storica tirolese, un territorio unitario, se non dal punto di $ista politico-amministrati$o e culturale, almeno per orografia, posizio- ne geografica, tipologia insediati$a e struttura economica, risulta- no accomunati anche dall’aver avanzato in periodi storici di$ersi, le medesime, speculari, ri$endicazioni di li ert& e autonomia, se non di autodeterminazione. Rivendicare l’identità: la minoranza italiana 0unto di partenza per indi$iduare le tappe piI importanti del processo di presa di coscienza e di rivendicazione identitaria svi- luppato nel corso dell’Ottocento da parte della minoranza italiana che popola il territorio posto ai confini meridionali dell’Impero, il Wälschtirol o Trentino, denominazione quest’ultima che comincia a circolare nei cosiddetti «anni !rancesi»D, non puJ non essere il crollo, o meglio il lento ma inesora ile tramonto del millenario Sacro Romano Impero della nazione germanica. 8a prima ancora della fine ufficiale dell’Impero (1806), vi fu un altro evento, con- nesso anch’esso, com’è o$$io, alle guerre che scompaginarono l’as- setto del continente, che $enne ad assumere un’importanza capita- le per i territori situati ai confini meridionali del Tirolo, $ale a dire la secolarizzazione dei principati ecclesiastici; tra di essi vi era in- !atti *uello di Trento, c#e $anta$a una storia plurisecolare, da quando l’imperatore (nrico II, in viaggio $erso 0avia per la sua in- coronazione (1004), a$eva conferito al $esco$o di Trento Bdalrico I il potere temporale sul comitatus tridentino. Fi secolarizzazione si era gi& parlato nelle trattati$e di /ampo!ormio :1,=,;, e nel D Sul termine «Trentino» c!r' 8' 9(NBIRIT5, 0erritorio e identità in un&area di frontiera fra 5tto e Novecento: il dibattito sul nome 60rentino7, in 0irol-Trentino 8i- ne Begriffsgeschichte-Semantica di un concetto, «Geschichte&Region/Storia&Regio- ne», 9/2000, pp. 49-66; sullo stesso numero si $eda anche, a proposito del concet- to di «Alto Adige», /' R58(5, Il fiume all’ombra del castello. Il concetto di 6Alto Adige7, pp. 135-151. 124 trattato di 6uneville (1801), do$e si era stabilito che i principati ecclesiastici sarebbero ser$iti a indennizzare i principi tedeschi de- posti da 9apoleone. 7u però solo nel secondo capitolo della con- $enzione di 0arigi del 26 dicembre 1802 che all’imperatore 7ran- cesco II, come contropartita per alcune perdite territoriali, !u attri- buita la piena sovranità sui principati $escovili di Trento e di "res- sanone, che $eni$ano in tal modo secolarizzati, dunque soppressi. 7u così che, con patente del 4 febbraio 1803, prima ancora del co- siddetto ,ecessus Imperii:,eichsdeputationshaupschlu ss), appro$ato dalla Fieta imperiale di Ratisbona il 25 marzo e ratificato dall’im- peratore il 27 aprile, 7rancesco II poté dichiarare annessi all’Au- stria e uniti alla provincia del Tirolo gli ex-principati $escovili di Trento e BressanoneG' Tale secolarizzazione assume una !unzione di $ero e proprio spartiacque: essa segna, più ancora delle invasioni francesi, la fine dell’antico regime e l’ingresso del territorio trentino nella moder- nità o nella contemporaneità. Se alla fine del Settecento quest’ulti- mo si presenta estremamente frammentato e disomogeneo, diviso com’è tra zone direttamente soggette alla casa d’Austria (il Ro$ere- tano con il Circolo ai confini d’Italia), enclaves dotate di più o me-