PROVINCIA DI

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

PROVINCIA DI NOVARA

2) Codice di accreditamento: NZ00427

ALBO REGIONALE 3) Albo e classe di iscrizione: 1

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

LA TERAPIA DEL SORRISO

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore Assistenza – A 06 DISABILI

6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Contesto Territoriale

La Provincia di Novara con una popolazione di 362.000 abitanti è la quarta provincia Piemontese, con una densità abitativa di 257 residenti per kmq, seconda solo alla provincia di Torino. Il Novarese costituisce, amministrativamente, il confine orientale della Regione Piemonte sebbene dal punto di vista geografico e funzionale sia strettamente connessa al Milanese per motivi di contiguità e vicinanza (Novara dista solo 40 Km da Milano e 100 da Torino). ll territorio è caratterizzato nella parte più settentrionale da alcune dorsali prealpine e dai bacini del lago d'Orta e Maggiore e, più a ovest, da una sorta di altopiano di pregevoli caratteristiche ambientali (il piano Rosa). I confini orientali sono invece definiti dal fiume , quelli occidentali in gran parte dal fiume Sesia. Tra gli 88 comuni della Provincia sono soltanto 16 quelli con una popolazione superiore ai 4000 abitanti, e 6 comuni superano i 10000 abitanti: Arona, Borgomanero, , , e Novara. La metà dei comuni ha invece una popolazione compresa tra 4000 e 1000 abitanti ed un quarto è al di sotto delle 1000 unità.

Contesto Settoriale Non essendo in presenza di una definizione complessiva del contesto territoriale, siamo solamente in grado di tracciare un quadro della presenza di disabili e dei servizi offerti localmente. Prendiamo in analisi in primo luogo i servizi offerti dagli enti gestori dei servizi socio-assistenziali . Il report della Regione Piemonte “i numeri dell’assistenza in Piemonte” anno 2008, rileva una costante crescita in valore assoluto degli utenti del servizio sociale per tutte le categorie di utenti, in particolare si evidenzia un aumento degli adulti disabili. Questo territorio è caratterizzato dalla presenza di otto fra consorzi ed associazioni di comuni nonché comuni singoli che sono impegnati a gestire le attività socio-assistenziali, fra le quali rivestono particolare importanza le iniziative svolte a favore dei disabili, cui questo progetto fa specifico riferimento. I dati della Regione Piemonte ci permettono di indicare il numero totale di disabili assistiti dagli enti gestori del socio-assistenziale: Minori disabili Adulti disabili Totale 335 820 1155

Quelli indicati di seguito sono i numeri delle principali prestazioni offerte dagli enti gestori del socioassistenziale in provincia di Novara in riferimento a minori e adulti disabili.

I numeri delle principali prestazioni con particolare riferimento a minori e adulti disabili

Totale Minori Adulti disabili disabili Servizio sociale professionale 11.895 319 1.196 Assistenza economica 3.071 141 71 Prestiti sull’onore 0 0 0 Assistenza domiciliare 1.584 89 208 Interventi economici a sostegno della domiciliarità 150 2 5 Cure domiciliari 740 18 66 Interventi complementari all’assistenza domiciliare 746 39 146 Assistenza socio educativa territoriale 600 135 158 Affidamento familiare 193 10 1 Adozione 46 0 0

Inserimento in Centro diurno 246 16 161 Inserimento in Presidio 597 8 159 Integrazioni rette 320 5 128 Residenzialità temporanea 80 0 2 Attività per UVG, UVH, abusi 1.174 81 218 Attività istruttorie per minori e incapaci 934 30 27 Supporto all’inserimento lavorativo 271 3 205 Interventi di mediazione familiare 55 0 14 Interventi in luogo neutro 276 2 2 Interventi di tutela, curatela, amministratore di 155 1 65 sostegno Tele Soccorso 200 0 0

Il territorio risponde alle esigenze dei cittadini disabili anche attraverso una massiccia presenza di organizzazioni di volontariato , la cui attività in favore dei disabili, unitamente a quella delle cooperative, è in fase di mappatura da parte dell’Osservatorio Politiche Sociali della Provincia di Novara attraverso la ricerca “A più voci” finanziata dalla fondazione De Agostani. Ricordiamo comunque che la provincia di Novara (AAVV, Il volontariato in Piemonte, Dimensioni e caratteristiche del volontariato piemontese, Regione Piemonte, 2007) risulta quarta in Piemonte per presenza assoluta di organizzazioni di volontariato, dopo Torino, Cuneo e Alessandria: nel 2005 contava 215 associazioni iscritte ai registri del volontariato. Se il dato assoluto viene considerato in relazione alla densità abitativa, la provincia di Novara balza al secondo posto in regione dopo la vicina Vercelli: si conta infatti una organizzazione ogni 1.652 abitanti.

Questi invece i principali servizi e numero di utenti per organizzazione sede di progetto. Prendiamo in considerazione in primo luogo le 3 associazioni e la cooperativa sociale che sono sedi di progetto

Organizzazione Tipo di servizio Utenti disabili Centro Diurno socio – educativo 15 adulti Comunità residenziale 11 adulti ANFASS ONLUS - NOVARA Soggiorni estivi 18 adulti Patronato 500 contatti circa Centri estivi 12 minori ANGSA NOVARA ONLUS Centro Diurno socio – educativo 16 adulti Comunità residenziale: 10 adulti Soggiorni estivi: 18 ASSOCIAZIONE NOI COME Utenti del Centro diurno Minori 2 – adulti 34 VOI Utenti dializzati seguiti giornalmente 60 ASSOCIAZIONE (compagnia durante le trasfusioni) PRONEFROPATICI Utenti dializzati seguiti in totale 100 (compagnia durante le trasfusioni) IL FRUTTETO Comunità (3) Adulti 17 COOPERATIVA SOCIALE

Prendiamo ora in considerazione i servizi offerti dagli enti gestori del socioassistenziale sede di progetto.

Popolazione di riferimento CONSORZIO C.I.S.A. C.I.S.S. DI DI C.I.S.A.S. DI C.A.S.A. OVEST BORGOMANERO ARONA CASTELLETTO TICINO TICINO Popolazione 24.398 54735 57.161 14.445 50.533

n. Comuni 9 6 21 1 11

Numero complessivo degli utenti disabili C.A.S.A. C.I.S.A. OVEST C.I.S.S. DI COMUNE DI C.I.S.A.S. DI TICINO BORGOMANERO ARONA CASTELLETTO TICINO Minori disabili 13 42 25 21 42 Adulti disabili 52 138 37 37 138

Numero utenti disabili divisi per tipologie di prestazioni nei servizi sociali CASA CISA CISS COMUNE CISAS OVEST BORGOM. ARONA CASTEL. PRESTAZIONI MIN. AD. MIN. AD. MIN. AD. MIN. AD. MIN AD Servizio sociale professionale 7 7 3 33 70 244 24 27 72 221 Ass. domiciliare 1 22 0 19 12 25 1 3 13 25 Ass. socio educativa territoriale 9 7 20 0 8 5 13 2 6 7 Affidamento Famigliare 3 0 1 0 1 0 0 0 2 1 Inserimento centro diurno 0 5 5 44 8 41 1 21 8 45 Inserimento in presidio 1 2 3 16 2 29 2 29 Attività istruttorie per minori e incapaci 1 0 5 2 3 8 Inserimento lavorativo 0 10 1 18 1 32 0 1 1 32

Infine ci riferiamo all’ Asl , anch’essa sede di progetto. L’Asl 13 si suddivide in 2 dipartimenti che possono essere cosi descritti sinteticamente.

Dipartimento area Nord Dipartimento area Sud (Novara, (Arona, Borgomanero) Galliate) 140.000 abitanti 190.000 abitanti 46 comuni, 31 comuni

Centro di Salute Mentale (CSM) Utenti complessivi del Centro 2202 area sud di Novara e Galliate (compreso ambulatorio) Strutture intermedie Centri Diurni 2 Utenti Centri Diurni 110 Comunità protette tipo A e B 2 Utenti Comunità protette 40 Gruppi appartamento 5 Utenti Gruppi appartamento 19 Centro di Salute Mentale, (CSM) Utenti complessivi del Centro 1430 area nord Arona e Borgomanero (compreso ambulatorio) Strutture intermedie Centri Diurni 2 Utenti Centri Diurni 150 Gruppi appartamento 3 Utenti Gruppi appartamento 10

Questi dati però non sono esaustivi né considerano l'attività degli Enti e delle Associazioni che operano in questo settore e che sono diffuse sul territorio novarese, i quali attuano azioni di supporto alle strutture stesse, soprattutto nel campo dell’educazione e dell'animazione. Nella maggioranza dei casi queste “azioni” sono gestite dai Consorzi, dai Comuni, da Enti privati, con convenzioni con l'ASL 13, o da Associazioni di volontariato.

È da segnalare la presenza dei servizi di trasporto ai Centri diurni o presso ambulatori ed ospedali, fondamentali per permettere ai disabili di continuare le cure e frequentare quei centri ove trovano un sostegno concreto, con tutto ciò che questo comporta non solo in termini sociali ma anche economici. Un’azione concreta, già da tempo attuata in provincia di Novara, prevede lo svolgimento di attività di supporto alla vita quotidiana degli utenti, che ne favoriscano l’integrazione/inclusione sociale nella Comunità o ne “normalizzino” la vita di tutti i giorni (trasporti, compagnia, sostegno, ecc.) ed è di fondamentale importanza. Si ricorda, a titolo esemplificativo dell’attività, che sono funzionanti nel territorio provinciale numerosi Centri Diurni con finalità educative, terapeutiche e riabilitative, ed altri sono previsti in apertura prossimamente. Particolarmente significative sono le azioni intraprese di sostegno alle famiglie, ed in particolare per quelle dei disabili adulti, attuando anche “momenti di tregua” (week-end in Gruppi Appartamento e/o RAF), “di sollievo” (assistenza personale, estensione dell’orario dei Centri Diurni), e “Parent training” (gruppi di elaborazione con un terapeuta).

Se questo è il panorama di servizi, organizzazioni e risorse attive per il miglioramento della qualità della vita dei disabili, soprattutto minori e adulti, vediamo ora quali sono i bisogni così come emrgono dai Piani di Zona degli 8 consorzi socio-asssitenziali. Da sottolineare che le associazioni e le cooperative sede del progetto, nonché l’Asl che è soggetto firmatario dei piani di zona, hanno partecipato attivamente ai tavoli tematici dei piani di zona relativi all’handicap. I principali bisogni emersi sono: • Sollievo alle famiglia (dopo di noi) e aumento delle attività di tempo libero • Razionalizzazione del sistema dei trasporti sociali da e per strutture terapeutiche rendendolo intervento non solo logistico ma anche relazionale. • Precoce diagnosi in età scolare e progettazione scolastica individualizzata • Sostegno alle famiglie con compiti di cura nel caso della disabilità grave • Informazione su servizi, modalità di accesso, centri ricerca per le malattie gravi. Il presente progetto di servizio civile intende affrontare principalmente sui primi due bisogni: accrescere in numero e qualità le opportunità del tempo libero con percorsi di autonomia e aumento delle abilità relazionali ma anche contribuire alla razionalizzazione del servizio di trasporto sociale, portando la dimensione relazionale.

Si sottolinea infine che finalità ed obiettivi del presente progetto sono in piena sintonia con i Piani di Zona, come testimoniano le lettere dei consorzi allegate a questo progetto, nonché con l’idea di salute così come emerge dal Piano Socio-sanitario Regionale 2007-2010.

Particolare attenzione è stata posta alla razionalizzazione delle risorse, da questa scelta deriva il ridotto numero di giovani in servizio che saranno impiegati in questo progetto: saranno infatti attivate sinergie là dove le progettualità degli enti si presentano in sintonia e insistono su ambiti territoriali contigui. (per esempio Associazione Noi come voi e Consorzio Cisa Ovest Ticino, oppure Asl sede di Arona e Comune di Arona). I giovani che saranno assegnati ai comuni copriranno molta parte restante della provincia, garantendo così la soddisfazione del bisogno diffuso cui si è fatto cenno.

(Fonte: dati direttamente forniti dagli enti sede di attuazione di progetto, in particolare attraverso i Piano di Zona, ed estrapolati dalla pubblicazione della Regione Piemonte “I Numero dell’Assistenza in Piemonte” ed 2008)

7) Obiettivi del progetto

Il progetto ha la finalità di migliorare la qualità della vita dei disabili, siano essi minori o adulti. Per far questo risulta cruciale la relazione che il giovane in servizio civile saprà istaurare riconoscendo nei disabili stessi una “persona” con proprie esigenze. Si sottolinea che gli obiettivi generali sono di tipo ordinario/istituzionale (Formazione Generale, Monitoraggio/tutoraggio, Sportello Informativo e Accoglienza), di tipo ordinario specifico per il presente progetto (Mantenimento, conoscenza e Sviluppo dei Servizi), di tipo straordinario (Innovazione e Sperimentazione). Quest’ultimo è particolarmente significativo e andrà dettagliandosi meglio anche in funzione del valore aggiunto che ciascun ragazzo saprà portare al progetto.

Obiettivi Obiettivi specifici Indicatori Risultati attesi generali a)Formazione 1)Favorire una partecipazione - Questionari di - Verificare il feedback sulla generale attiva valutazione valutazione 2) Creare una condivisione comune - Incontri di formazione rispetto al senso dei moduli inseriti - Verifiche in itinere - elaborazione/comprensione dei nel percorso contenuti proposti 3) Favorire /organizzare momenti di confronto 4) Creare un contesto che sia in grado di stimolare la nascita e la condivisione di un pensiero critico (autovalutazione ed eterovalutazione) 5)proporre contenuti aggiornati b) 1)Favorire un percorso lineare - questionari di - Verificare il feedback Monitoraggio nell’attuazione del progetto rilevazione, schede di progettuale sulla esatta /tutoraggio rilevazione, questionari di comprensione delle figure valutazione, relazione di accreditate e degli strumenti a sintesi, questionario disposizione del serviziocivilista conoscitivo in caso di elaborando tali dati in vista delle abbandono progettazioni future 2)Intervenire prontamente - incontri - Diminuzione del 10% degli Riducendo i rischi di abbandono di monitoraggio abbandoni dovuti a gestione straordinaria problematiche relazionali e motivazionali 3) qualificare la metodologia - incontri con gruppi di - incrementare calendario degli organizzativa del sistema di tutor ed olp, incontri (+ 2/3 all’anno) e favorire monitoraggio incontri in compresenza la condivisione di una olp, serviziocivilisti, tutor, metodologia operativa

4) Fornire una referenza delle - dichiarazione di - Coinvolgere l’olp in una attività progettuali svolta riconoscimento delle valutazione finale delle competenze competenze acquisite favorendo la spendibilità curriculare dell’esperienza e migliorando del livello di occupabilità dei serviziocivilisti c) Sportello 1)Favorire una corretta ed - Questionari di - Verificare il feedback valutativo informativo immediata fruizione delle valutazione sull’efficacia e sulla prontezza di informazioni richieste e del problem risposta del servizio solvine d) 1) Favorire l’accoglimento e l’avvio - Questionari di - Migliorare la sinergia tra monitor Accoglienza in servizio dei volontari valutazione, rilevazione e olp

- incontri di monitoraggio - valorizzare dall’avvio in servizio la presenza dei serviziocivilisti - favorire l’inserimento dei profili che necessitano di un “sostegno lieve” e) 1) conoscere e familiarizzare con - numero disabili - tutti i destinatari dei servizi Manteniment gli utenti dei servizi e istaurare una conosciuti o e relazione significativa i disabili conoscenza (identificandone i bisogni individuali dei servizi e di gruppo)

2) conoscere e essere riconosciuti - numero genitori - tutti i destinatari dei servizi dai genitori dei disabili coinvolti conosciuti 3) istaurare una relazione - incontri per confronto - almeno 12 incontri annui significativa con altri soggetti sulle situazioni affrontate coinvolti (bagnini, educatori di laboratori esterni ai centri, volontari) 4) gestire le situazioni critiche - incontri in equipe per - almeno 1 volta al mese studio di emergenti confronto sulle situazioni casi affrontate - almeno un incontro ogni 15 - gestione in equipe delle giorni situazioni critiche f) Sviluppo 1) migliorare il livello di autonomia - livello di autonomia e - almeno 20% di casi di dei servizi funzionale e benessere degli utenti benessere miglioramento disabili 2) migliorare il livello degli - aumento degli - almeno 20% di casi di apprendimenti nelle diverse aree apprendimenti miglioramento cognitive

3) favorire la socializzazione dei - attività ludiche e - almeno 1 volta al mese attività singoli nel gruppo attraverso la ricreative di gruppo ludica di gruppo (laboratorio realizzazione di attività ludiche sportivo, artistico, creativo, ecc) g) 1) ideare nuove iniziative con la - attività straordinarie - almeno 2 attività organizzate Innovazione/ partecipazione diretta dei disabili organizzate al di fuori del sperimentazi interessati servizio (tornei sportivi, one visione di film, ecc)

2) ideare iniziative che coinvolgano - attività straordinarie - almeno 1 attività organizzata direttamente i genitori (attualmente organizzate in destinatari solamente indiretti dei collaborazione con i servizi) genitori 3) partecipare in qualità di testimoni - partecipazione a gruppi - almeno 2 nel corso dell’anno di privilegiati alla ricerca “A + voci” focus servizio sulla disabilità in provincia di Novara

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi

Attività (mesi) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 OBIETTIVI GENERALI Azioni promosse dall’ente capofila

Accoglienza

Programmazione accoglienza Olp+ tutor Ingresso nell’ente Programmazione Formazione specifica Redazione orario di servizio Verifica andamento attività progettuali al termine primi 15 g/g Verifica andamento attività al termine dei primi 30 g/g

Sportello informativo

Servizi informativi Servizio info-sms Newsletter /maling list Contenuti formazione off-line

Monitoraggio / Tutoraggio

Incontri di tutoraggio Incontri di monitoraggio Colloqui ragazzi Colloqui OLP

Formazione generale

Modulo Introduttivo - Diritti e Doveri Modulo - Non Violenza Modulo - Legalità democratica Modulo - Cittadinanza attiva Modulo - Soft Skills Modulo- Incontro di valutazione Valutazione percorso formazione generale Questionari di valutazione Incontri valutazione, aggiornamento a cura dello Staff formazione Festa di fine anno

Attività (mesi) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

OBIETTIVI GENERALI

Azioni promosse dall’ente sede di attuazione

Conoscenza e mantenimento dei servizi 1) conoscere e familiarizzare con gli utenti dei servizi e istaurare una relazione significativa i disabili (identificandone i bisogni individuali e di gruppo) 2) conoscere e essere riconosciuti dai genitori dei disabili coinvolti 3) istaurare una relazione significativa con altri soggetti coinvolti (bagnini, educatori di laboratori esterni ai centri, volontari) 4) gestire le situazioni critiche emergenti

Sviluppo dei Servizi

1) migliorare il livello di autonomia funzionale e benessere degli utenti disabili 2) migliorare il livello degli apprendimenti nelle diverse aree cognitive

3) favorire la socializzazione dei singoli nel gruppo attraverso la realizzazione di attività ludiche Innovazione e sperimentazione 1) ideare nuove iniziative con la partecipazione diretta dei disabili interessati 2) ideare iniziative che coinvolgano direttamente i genitori (attualmente destinatari solamente indiretti dei servizi) 3) partecipare in qualità di testimoni privilegiati alla ricerca “A + voci” sulla disabilità in provincia di Novara

8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione

Con il passaggio della Provincia di Novara, ente capofila, ad ente di prima classe risultano potenziate e sviluppate le seguenti attività: - progettazione - monitoraggio/valutazione

- formazione - reclutamento e selezione - tutoraggio - comunicazione e coordinamento

Per realizzare i piani di attuazione sono state previste una serie di azioni coordinate tra la Provincia di Novara, ente capofila, e gli enti partner dell’accreditamento. L’analisi, fatta negli anni, dei feedback avuti dai serviziocivilisti e dagli enti partner ha portato l’esigenza di modulare ed integrare interventi mirati al raggiungimento degli obiettivi previsti nei progetti.

Ruolo dell’ente capofila (vedi cronoprogramma tabella 1 punto 8.1)

Il progetto si attiva con il coinvolgimento di una pluralità di soggetti: Ente capofila, partner accredidati (sede di attuazione), staff Servizio Civile Nazionale. La Provincia di Novara come Ente capofila programma e coordina le seguenti attività istituzionali distribuendole nei termini e nelle modalità previste dalle rispettive circolari attuative (vedi tabella 1 punto 8.1):

1. Selezione 2. Formazione generale 3. Monitoraggio / Tutoraggio

1. Selezione Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (punto 19-20). Il presente aspetto non è indicato fra gli obiettivi perché ritenuto strumentale alle realizzazione dello stesso.

2. Formazione generale (vedi cronoprogramma azioni punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7a) La Provincia di Novara presenta una progetto formativo che si articola attraverso un percorso di 52 ore il cui tema principale è quello del riconoscimento, la valorizzazione, la crescita, del senso di cittadinanza attiva da parte dei serviziocivilisti ( vedi Formazione Generale punti 30-35 ) .

3. Monitoraggio / Tutoraggio (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7b) Il piano di monitoraggio è descritto nel punto 21

Oltre alle attività sopra citate sono stati modulati e integrati vari interventi mirati ad accompagnare la crescita del volontario, permettere il completamento dei rispettivi moduli di formazione, mostrare gradualmente la complessità dell’ente e delle attività da esso organizzate, favorendo inoltre l’assunzione di responsabilità e il coinvolgimento del serviziocivilisti. Le attività previste presentano momenti di verifica, confronto e si propongono di concorrere all’acquisizione di competenze curriculari dei volontari. Si tratta in particolare di

4. Sportello Informativo (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7c)

A partire dal 2007 è stato attivato dall’Ente Capofila uno Sportello informativo , aperto dal lunedì al venerdì (mercoledì escluso) dalle 9.30 alle 12,30. Questo sportello è a disposizione dei volontari, (e dei potenziali candidati , a cui offre riferimenti e materiale informativo) per dirimere eventuali dubbi e permettere ai serviziocivilsiti di concentrarsi esclusivamente sul servizio nelle rispettive sedi di attuazione. Lo sportello, che si avvale della presenza di personale accreditato, fornisce servizi informativi e servizi di problem solving mirato relativo ai progetti attivati, o terminati nel corso di precedenti bandi:

• Informazioni e promozione del Servizio Civile Nazionale; • informazioni sui bandi e sui termini di presentazione delle domande; • informazioni sui progetti della Provincia di Novara attivati e finanziati; • problem solving riguardanti le richieste dei serviziocivilsiti;

• richiesta informazioni relative alle leggi, linee guida, circolari del Servizio Civile Nazionale; • richiesta di documenti, certificati; • richiesta di incontri monitore, tutor • richiesta off-line contenuti moduli di formazione; • verifica invio fogli ore mensile (controfirmato dall’Olp); • servizio info sms; • newsletter e mailing list informative

5. Accoglienza (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7d) Nei precedenti bandi, l’elaborazione e l’analisi dei feedback provenienti dai serviziocivilisti che hanno terminato i rispettivi progetti, ha dimostrato l’importanza del primo momento di accoglienza sia da parte dell’ente capofila che dell’ente sede di attuazione. In particolare si cerca di migliorare la sinergia tra l’olp, i tutor e il responsabile del monitoraggio, nel tentativo di prevenire casi di abbandono e di favorire l’inserimento di quei serviziocivilisti che a partire dal percorso di selezione hanno denotato fragilità emotive (e che talora presentano handicap fisici, e presunti handicap cognitivi, disturbi relazionali) e necessitano di un “sostegno lieve” capace di assecondare i loro tempi di inserimento e crescita. Il secondo giorno di servizio (il primo giorno prende avvio con la formazione generale) il volontario inizia un percorso che nel primo mese prevede momenti di: • accoglienza; • conoscenza dell’olp, del personale e dell’ambiente di sevizio; • redazione orario di servizio, sotto la supervisione dell’olp; • programmazione attività; • programmazione formazione specifica; • verifica andamento progettuale a 15 g/g dall’avvio in servizio, con eventuale modifica dell’orario di servizio; • verifica andamento progettuale a 30 g/g dall’avvio in servizio, con eventuale modifica dell’orario di servizio;

Ruolo degli enti partner (vedi cronoprogramma tabella 2 punto 8.1)

Gli enti partner dell’accreditamento, in sinergia con la Provincia di Novara, attivano il calendario delle attività e delle singole azioni progettuali relative alle sedi di attuazione. Azioni comuni agli enti partner:

• la partecipazione alla formazione specifica erogata dall’ente (vedi Formazione specifica punti 36-42); • l’affiancamento del personale preposto alla realizzazione delle attività indicate; • la partecipazione del serviziocivilista ad equipe miste (personale ente + enti partner + eventuali esperti); • l’analisi periodica dell’andamento progettuale.

Ruolo dei servizio civilisti

Obiettivo: conoscenza e mantenimento dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7e) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Una volta superata la fase di “ingresso” e di pari passo con la formazione specifica, affiancati dall’olp e dal personale dell’ente, gradualmente i serviziocivilisti guadagnano autonomia operativa, a seconda delle singole sedi di attuazione, nelle seguenti mansioni: - relazione con utenti disabili - relazione con genitori e parenti di utenti disabili - relazione con personale presente - affiancamento del personale presente nel mantenimento delle attività

- relazioni con la rete di soggetti esterni ai centri Obiettivo: sviluppo dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7f) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Un percorso formativo sostenuto dall’affiancamento del personale dipendente, valorizza le capacità dei volontari, e suggerisce la possibilità di specializzare nuove figure professionali. Un percorso d’inserimento graduale, preceduto dalla formazione specifica, coinvolgerà i volontari nelle seguenti attività: - gestione di specifici momenti - mantenimento di specifiche relazioni - organizzazione di specifiche occasioni di apprendimento Obiettivo: Innovazione/sperimentazione (obiettivi descritti nel punto 7g) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) L’acquisizione di competenze specifiche ha come ulteriore obiettivo quello di rendere i ragazzi soggetti attivi. Al serviziocivilista viene data la possibilità di essere promotore di iniziative personali aderenti al proprio progetto. - proposta di nuove iniziative - ideazione di occasioni di coinvolgimento di soggetti esterni - organizzazione, realizzazione e valutazione di nuove iniziative

8.3 risorse umane complessive necessarie per lo sviluppo delle attività previste. Specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente

Ente Personale dipendente Personale Volontario 10 Adest/oss ANFASS ONLUS – NOVARA 22 volontari 6 educatore 1 Adest/oss ANGSA NOVARA ONLUS 2 educatore 34 volontari 1 psicologo ASSOCIAZIONE NOI COME 2 psicologi 27 volontari VOI 5 educatori IL FRUTTETO COOPERATIVA 2 assistenti sociali 14 volontari SOCIALE 2 psicologi 2 adest 5 educatori 1 educatore 7 volontari ASSOCIAZIONE PRO- 1 psicologa NEFROPATICI 1 assistente sociale 1 Assistente Sociale 10 volontari 1 Fisioterapista C.I.S.A. OVEST TICINO 1 Musicoterapista 1 Neuropsichiatra infantile 1 Assistente Sociale 14 volontari C.I.S.S. Borgomanero 1 Fisioterapista Area Servizi Educativi 1 Musicoterapista 1 Neuropsichiatra infantile 1 Assistente Sociale 8 volontari C.I.S.S. Borgomanero 1 Fisioterapista Centro Diurno Disabili 1 Neuropsichiatra infantile C.A.S.A. DI GATTINARA 1 Adest/oss 5 volontari 2 educatore 1 assistente sociale COMUNE DI ARONA 1 Adest/oss 7 volontari 2 educatore 1 assistente sociale CISAS DI CASTELLETTO 1 Adest/oss 4 volontari 2 educatore

1 assistente sociale ASL ARONA 2 educatori 4 volontari dell’associazione 1 psichiatra provinciale Lotta contro la 1 psicologo Sofferenza Psichica (Alsp) ASL GALLIATE 3 educatori 7 volontari dell’associazione 1 psicologo provinciale Lotta contro la Sofferenza Psichica (Alsp) ASL NOVARA 2 educatori 12 volontari dell’associazione 1 psichiatra provinciale Lotta contro la 1 psicologo Sofferenza Psichica (Alsp)

In tutte le sedi il personale dipendente costituisce l’equipe con la quale il giovane serviziocivilista dovrà collaborare. Si tratta di personale attualmente presente nel servizio e che sosterrà l’inserimento del giovane in servizio, fornendo informazioni, affiancando nelle prime azioni progettuali, stimolando l’ideazione di attività nuove e sperimentali, sostenendo e condividendo i prevedibili momenti di crisi. I volontari sono presenze preziose all’interno del progetto. Unitamente al giovane in servizio contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi: infatti affiancano i giovani e mettono a disposizione il loro knowhow, spesso dovuto all’esperienza in questo ambito

8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Formazione generale (punto 19-20) (obiettivi descritti nel punto 7)

Il serviziocivilista parteciperà attivamente agli incontri di formazione (il calendario di incontri verrà fornito con l’avvio del modulo “Diritti e doveri” durante il primo giorno di servizio) facendosi portatore delle proprie idee all’interno degli spazi previsti dai moduli. In un’ottica responsabilizzante, è cura del serviziocivilsta avvertire tempestivamente il formatore dell’ente capofila, e il rispettivo olp, in caso di assenza (malattia, infortunio, emergenze famigliari) per permettere l’organizzazione del recupero della formazione generale.

Monitoraggio (vedi cronoprogramma azioni punto 8.1) Il piano di monitoraggio è descritto nel punto 21 (con un apposito cronoprogramma tabella 1 ) (obiettivi descritti nel punto 7b)

Il serviziocivilista si rapporta con il rispettivo tutor, il proprio olp e con il responsabile del monitoraggio. Può richiedere informazioni suppletive, incontri di verifica individuale, e/o con la presenza delle figure sopraindicate. Può inoltre partecipare attivamente al monitoraggio fornendo feedback mirati sull’andamento progettuale, consigli, rilievi, proposte ed annotazioni che verranno raccolte e condivise dallo staff.

Accoglienza (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7d)

Il serviziocivilista contattato dal tutor (che programma insieme all’olp il primo momento di incontro con la struttura ospitante), viene accolto nella sede di attuazione. Inizia così un percorso conoscitivo che lo guiderà alla comprensione delle attività progettuali e della pluralità di figure professionali che operano nel rispettivo ente. Con l’olp, procederà alla redazione dell’orario si servizio, programmando le attività, il calendario della formazione specifica e due incontri di verifica dell’andamento progettuale entro i primi 15/gg di servizio e al termine della quarta settimana.

Mantenimento dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7e) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1)

Supporto al personale dell’Ente, con un inserimento graduale nel ruolo che permetta al volontario di guadagnare autonomia operativa nell’assolvimento dei seguenti compiti: - affiancamento degli educatori durante la realizzazione di laboratori - affiancamento degli educatori durante momenti della quotidianità (colazione, pranzo, merenda, ecc) - affiancamento degli educatori durante le uscite sul territorio - affiancamento del personale durante accoglienza e congedo dei ragazzi - affiancamento dei volontari durante i trasporti sociali da e verso i centri - partecipazione a riunioni d’equipe per la discussione di casi - partecipazione e incontri con il/la olp per confronto su situazioni critiche - entrata in relazione con la persona disabile e trascorrere del tempo “dedicato”, in una prima fase attraverso la mediazione dell’educatore professionale e successivamente in autonomia - supporto all’accompagnamento per i minori disabili nelle difficoltà individuate dall’équipe consortile per accrescere il benessere relazionale, attraverso l’apporto di una interazione che coniuga professionalità (è richiesto rigore e metodo) e naturalezza nel rapporto educativo; - collaborazione nelle più comuni attività di segretariato sociale presso la sede consortile; - supporto all’attività degli operatori per mantenere un servizio di informazione e promozione culturale sul tema della disabilità

Sviluppo dei servizi (obiettivi descritti nel punto 7f) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Affiancamento al personale dell’Ente, con un inserimento graduale nel ruolo che permetta al volontario di guadagnare autonomia operativa (e di proporre eventuali innovazioni al termine del percorso formativo) nell’assolvimento delle seguenti attività (ovviamente concordate con il personale responsabile): - realizzazione di micro-progetti di autonomia seguendo un ragazzo/o disabile (per esempio prendere l’autobus con l’utente, fare la spesa, realizzare brevi uscite) - organizzazione piccole occasioni favorevoli all’apprendimento funzionale (per esempio inserire nella quotidianità il ripasso di eventuali apprendimenti) - affiancamento l’educatore e poi organizzare brevi occasioni di socializzazione di gruppo - affiancarmento operatori e volontari durante i soggiorni marini, progetti estivi di ippoterapia e acquaticità - eventuale collaborazione nella cura dei Centri e nell’espletamento delle azioni indispensabili ad un decoroso mantenimento e alla gestione (Spesa, commissioni varie, sistemazione, riordino, ecc.) - supporto alle attività di segretariato, servizio informazioni, patronato - attività di compagnia nei confronti dell’utenza, anche in vista dell’ampliamento del centro diurno. - affiancamento gli operatori nella comunicazione fra servizio e famiglie - supporto agli operatori nell’accompagnare la persona disabile o il piccolo gruppo di disabili in situazioni aggregative e di animazione strutturate organizzate nel territorio e rivolte a tutti (es. affiancamento di minori nell’ambito dei centri estivi territoriali; accompagnamento delle ospiti del gruppo appartamento a feste o a momenti di animazione locali; condivisione con la persona disabile di attività di laboratorio e dei momenti di tempo libero,ecc.);

Innovazione/sperimentazione (obiettivi descritti nel punto 7g) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) In ciascuno dei servizi citati, dopo una fase di introduzione/osservazione del contesto di servizio, il volontario sarà in grado di apportare il proprio contributo creativo all’ambiente di accoglienza , verrà pertanto valorizzata e stimolata la sua capacità propositiva nell’elaborazione di nuove idee che favoriscano un miglioramento della qualità delle attività realizzate o conducano alla eventuale promozione di nuove attività. E’ tuttavia possibile prevedere le seguenti attività: - in accordo con i responsabili e con le proprie capacità e competenze organizzare piccoli laboratori (per esempio 1 ora settimanale di pittura, teatro, musica o altro - supporto agli operatori nell’implementazione dell’innovativo progetto di Orto terapeutico - creazione di nuove opportunità di relazione, gioco, lavoro, scambio per i disabili utenti - ricerca di bandi di concorso, progetti, iniziative rivolte al sociale e in particolare all’handicap.

- collaborazione nell’organizzazione di iniziative varie socio-educative e animative in risposta a desideri ed attese delle persone disabili, disattese per mancanza di supporti relazionali integrativi al personale professionale - partecipare in qualità di testimoni privilegiati alla ricerca “A + voci” che viene annualmente organizzata dalla Provincia di Novara. Verranno organizzati 2 gruppi focus ai quali i giovani parteciperanno portando la loro esperienza di incontro con la disabilità.

8) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 18 Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Asssitenziali dell'ovest Ticino - Centro Diurno 1 Socio Terapeutico ANFASS Onlus di Novara 2 ANGSA Sez. di Novara Onlus 2 Associazione Noi Come Voi 2 Comune di Arona 1 Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Asssitenziali - Area Servizi Educativi – 1 Borgomanero Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Asssitenziali - CADD - Centro Diurno Disabili – 1 Borgomanero Il Frutteto/A Cooperativa Sociale Onlus Novara - Il 1 Primo Volo C.A.S.A Consorzio per l'attivita' Socio Assitenziale - 1 Ufficio territoriale area Disabili Cisas Castelletto Ticino - Zona Sud - Centro Diurno 1 ASL 13 di Arona 1 ASL 13 di Novara Centro Diurno 2 ASL 13 di Galliate 1 Centro Diurno

9) Numero posti con vitto e alloggio: 0

10) Numero posti senza vitto e alloggio: 12 ANGSA Sez. di Novara Onlus 2 Associazione Noi Come Voi 2 Frutteto Società Cooperativa Sociale A 1 Associazione Pronefropatici 1 Asl 13 Arona 1 Asl 13 Galliate 1 Asl 13 Novara 2 Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Asssitenziali - Area Servizi Educativi – 1 Borgomanero Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Asssitenziali - CADD - Centro Diurno Disabili – 1 Borgomanero

11) Numero posti con solo vitto: 6

ANFASS Onlus di Novara 2 Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi 1 Socio-Assistenziali dell'ovest Ticino Comune di Arona 1 C.A.S.A Consorzio per l'attivita' Socio Assistenziale 1

Cisas Castelletto Ticino 1

12) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400

13) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5

14) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

a) Flessibilità di orario b) Possibilità di impegno nei giorni festivi c) Possibilità di trasferta e/o trasferimento, secondo le norme vigenti, e previo consenso da parte dell'ufficio competente

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

1) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

N. Cod. vol. Sede di attuazione di N. Comune Indirizzo ident. per progetto sede sed e Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Via Largo 2 Agosto 9210 1 Socio-Asssitenziali Galliate 1 vittime di Bologna dell'ovest Ticino - 9 Centro Diurno Socio Terapeutico ANFASS Onlus di 4292 2 Novara – Sede Novara C.so Risorgimento, 403 2 Centrale 4 ANGSA Sez. di Novara 7313 3 Novara C.so Risorgimento, 237 2 Onlus Sede Centrale 4 Associazione Noi 4 Come Voi – Sede Galliate L.go Martiri II Agosto 5004 2 centrale Comune di Arona 5 Arona Via S.Carlo 2 1 Ufficio Servizi Sociali 9985 Consorzio Intercomunale per la Borgo 2674 6 gestione dei Servizi Via don Minzioni, 38 1 manereo Socio-Asssitenziali - 8 Area Servizi Educativi Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Borgo 8624 7 Via Marazza 3 1 Socio-Asssitenziali - manero 3 CADD - Centro Diurno Disabili Il Frutteto/A Cooperativa Sociale Via Stradavecchia per 9037 8 Novara 1 Onlus Novara - Il Primo 10 0 Volo C.A.S.A Consorzio per l'attivita' Socio 2138 9 Gattinara Viale Marconi,102 1 Assitenziale - Ufficio 5 territoriale area Disabili Cisas Castelletto Ticino Castelletto 10 - Zona Sud - Centro Sopra Via Pisola 1 85660 1 Diurno Ticino ASL 13 di Arona 11 Arona C.so Liberazione, 35 42925 1 Centro Diurno

ASL 13 di Novara 12 Novara Viale Roma, 7 83519 2 Centro Diurno ASL 13 di Galliate 13 Galliate Via Varzi 21 83895 1 Centro Diurno Associazione 1 14 Pronefropatici Novara Via San Giovanni, 7 26751

Sede Centrale

18)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Partendo dal dato dell'esperienza per cui è sempre stato possibile trovare un numero congruo di volontari con un certo numero di riserve, si è però convenuto di rinforzare le azioni di promozione, specialmente ai fini di raggiungere settori della popolazione giovanile della provincia non ancora correttamente informati a proposito dell'esistenza del Servizio Civile e delle modalità di inserimento nei progetti. Pertanto, la Provincia di Novara, in associazione con gli enti in accordo di partenariato, si impegna a svolgere la seguente campagna promozionale con riferimento generale al Servizio Civile Nazionale e in particolare ai progetti presentati, una volta che se ne abbia comunicazione adeguata dell'avvenuta approvazione e finanziamento.

Tipo di attività • Mailing mirato verso i giovani potenzialmente interessati; • Diffusione e sensibilizzazione nelle scuole secondarie superiori anche attraverso lo Sportello Scuola-Volontariato aperto dalla Provincia di Novara in collaborazione con il Centro servizi amministrativi; • Diffusione e promozione nelle Associazioni di volontariato; • Promozione attraverso televisioni (TeleNovara – Telealtitalia – TeleVCO), radio (Azzurra, ABC), giornali locali e riviste (quotidiani - settimanali - riviste comunali – bollettini parrocchiali – bollettini delle Pro-loco, ecc.), in particolare le testate: La Stampa, Il Corriere di Novara, L’Informatore, Il Monterosa; • giornali degli Enti Parco e dei Comuni; • Manifesti e depliant illustrativi; • Siti internet (Provincia, Comuni, Enti partner) e newsletters; • Promozione curata dagli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico); • impiego della cartellonistica elettronica presente in diversi punti della provincia e di solito impiegata dall'ARPA; • Creazione di un albo dei volontari da consultare per organizzare un sistema di passaparola; • volantinaggio presso i punti di aggregazione giovanile • coinvolgimento dei volontari in un progetto sperimentale di promozione del servizio civile attivato nel 2008 (ideazione logo, individuazione slogan campagna promozionale, partecipazione attività promozionali mirate)

Attività N ore lavoro Mailing mirato 30 presso le scuole 30 Presso l’associazionismo 30 Tramite televisioni e giornali locali 10 Tramite i giornali di settore 5 Con manifesti/depliant 20 Tramite i siti internet e le newsletters 30 Tramite URP 30 Incontri organizzati 40 Tecnica passaparola e albo dei volontari 40 Creazione spot televisivi e radiofonici 10 Cartellonistica elettronica 10 volantinaggio 50

Progetto promozionale 80

Totale ore 415

19)Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

No

20)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

21)Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Il sistema di monitoraggio, in accordo con quanto definito dalla normativa, è costituito da una serie di strumenti ed azioni che hanno la finalità di conoscere, migliorare, valutare i progetti di servizio civile. Il monitore si rapporta nell’esercizio del sue funzioni con soggetti a vario titolo coinvolti nei progetti: volontari, RLEA, Olp, tutor, serviziocivilisti. Gli elementi emersi in sede di monitoraggio sono preziosi per tutte le figure coinvolte nella gestione del servizio. Per questo ne è prevista una accurata restituzione ai progettisti (per un miglioramento dei progetti), ai formatori (per un miglioramento della formazione dei giovani ma anche di tutor e olp) e selettori , nonché al responsabile nazionale de Servizio Civile dell’Ente Accreditato. La metodologia d’intervento si basa sul metodo della ricerca azione , che prevede che il “sapere” sia in possesso dei soggetti coinvolti: questo richiede che ad essi vada restituito per poter poi innescare un cambiamento. In questo senso la metodologia scelta dall’ente, in coerenza con le modalità di attuazione degli altri sistemi, prevede l’utilizzo di un sistema misto: con strumenti tipici dell’ analisi quantitativa unitamente a strumenti tipici dell’ analisi qualitativa . Il responsabile del monitoraggio affianca le altre figure dello staff, favorendo un costante flusso informativo finalizzato alla miglior gestione di ciascuna funzione. In particolare dialoga e si coordina costantemente con il responsabile locale dell’ente accreditato nella: Gestione delle emergenze, giovani serviziocivilisti hanno la possibilità di inviare un SMS su un numero dedicato, attivo 24 ore su 24, per chiedere informazioni o segnalare anomalie o necessità di intervento. Il telefono è gestito dallo staff di monitoraggio, pronto ad intervenire sul campo nel caso di segnalazioni di bisogno. Lo sportello informativo segnala prontamente al monitore le richieste pervenute per l’organizzazione di un incontro di monitoraggio nella sede specifica, o per un colloquio individuale per approfondire motivazioni e difficoltà. Gestione ordinaria, il sistema di monitoraggio prevede la pianificazione di specifici metodologie di intervento: Coordinamento Rlea (incontri settimanali); Incontri di monitoraggio con singoli serviziocivilisti e/o olp, tutor (sulla base delle richieste inoltrate); Incontri con gruppi di serviziocivilisti divisi per progetti (cadenza quadrimestrale); Incontri con gruppi di serviziocivilisti divisi per aree geografiche (cadenza quadrimestrale); Incontri per ente con la compresenza di Olp, serviziocivilisti e tutor (cadenza bimestrale); Incontri con gruppi di tutor e olp (cadenza quadrimestrale);

Somministrazione ed elaborazione degli strumenti di rilevazione. Le variabili e gli indicatori monitorati per determinare l’efficacia e l’efficienza del progetto suddivisibili in due tipi: indicatori di processo, indicatori di risultato.

I principali indicatori di processo , che secondo la normativa e secondo l’esperienza dell’ente, è necessario monitorare sono: - clima percepito - motivazione e aspettative. I principali indicatori di risultato , che hanno a che fare con l’efficacia e l’efficienza delle attività previste dal progetto, sono strettamente desunti dalla progettazione. Riguardano in particolare: - gli apprendimenti hard e soft del giovane serviziocivilista; - l’impatto locale che il progetto genera (variazioni rispetto al bisogno che il progetto individua, raggiungimento degli obiettivi generali e specifici, raggiungimento dei risultati attesi) La misurazione degli indicatori di risultato fa preciso riferimento a ciascun progetto.

Un importante strumento di monitoraggio è la relazione di sintesi , che prevede la presenza di tutti i dati raccolti in sede di monitoraggio. Il sistema prevede la stesura di una relazione intermedia (al sesto mese, successivamente alle valutazioni intermedie di Olp, Tutor e giovani in servizio) e una finale. Le relazioni di sintesi vengono rese note a tutti gli attori a vario titolo coinvolti nei progetti di Servizio Civile. Questo consente di migliorare le procedure, individuare elementi che via via consentono di aumentare sempre più la qualità dei progetti. In caso di abbandono, il responsabile del monitoraggio invita il serviziocivilista ad un ultimo colloquio ed alla compilazione di un apposito questionario, che l’ente utilizzerà per un’analisi statistica e qualitativa delle cause e delle percentuali di abbandono. Particolare importanza è data alla dichiarazione delle competenze acquisite , che integra ed arricchisce la precedente scheda di rilevazione, e nell’ultimo mese di servizio, con la partecipazione determinante dell’olp qualifica l’attività svolta conferendole una spendibilità curriculare.

Nel monitorare il piano di formazione generale lo staff si avvale di questionari come strumenti di verifica sia in fase preliminare che durante tutto il processo formativo (per la mappatura delle aspettative, dei livelli di apprendimento, comprensione, interesse specifico, partecipazione, riconoscibilità dei singoli moduli, autovalutazione, e valutazione del progetto;) . Tali strumenti sono concepiti con formula mista: in una prima parte, classicamente strutturata, si chiede ai volontari di fornire indicazioni secondo una metodologia di scelta che avviene con misurazioni per scale a intervalli o rapporti (scala Likert). Meno strutturata la seconda parte in cui si cerca di esplicitare (in un processo semistrutturato di emersione) la competenza acquisita dal formando, chiedendo di porsi in maniera propositiva con possibili idee utili per la riprogettazione. I questionari somministrati stimolano un’analisi critica e la formulazione di proposte che, vagliate dallo staff, diventano parte delle progettazioni successive. L’equipe permanente di formazione programma incontri di valutazione e aggiornamento per ogni modulo, all’interno dei quali si provvede all’elaborazione dei questionari somministrati, all’analisi dei feedback provenienti dai formatori, all’analisi dei feedback provenienti dagli esperti esterni; azioni che rappresentano la premessa per condurre momenti di autovalutazione e la redazione individuale e congiunta di report. La formazione specifica, come da normativa, è annotata su un apposito registro, consultabile nella documentazione dei volontari depositata presso le rispettive sedi di attuazione. Nel corso dell’anno, periodicamente, i tutor verificano la somministrazione di tale formazione, verificando gli apprendimenti formativi raggiunti e procedendo ad una verifica annuale al termine del progetto. La verifica del piano di formazione specifica è inoltre rilevabile nella dichiarazione delle competenze acquisite mappata dall’olp ed inviata al monitore.

Presentiamo di seguito il cronoprogramma dettagliato riferito alle azioni di monitoraggio sopra descritte

Attività (mesi) 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

MONITORAGGIO Azioni Coordinamento monitore-tutor-rlea

Gestione emergenze organizzazione incontri nella sede colloqui individuali attivati su richiesta del serviziocivilista: individuali, o con olp o con tutor

Gestione ordinaria Incontri con gruppi di serviziocivilisti composizione per tipologia progetti

Gestione ordinaria Incontri di verifica Composizione per zone geografiche Gestione ordinaria Incontri per Ente che prevedono la compresenza di olp, giovani e tutor

Gestione ordinaria

Incontri con gruppi di tutor e olp

Questionario valutazione ex ante Olp, tutor Scheda Rilevazione aspettative Scheda Rilevazione clima organizzativo serviziocivilisti Scheda Rilevazione Bilancio/aspettative/emozioni Rilevazione Apprendimenti hard skills e soft skills Serviziocivilisti

Questionario Valutazione intermedia olp, tutor Rilevazione Valutazione impatto Serviziocivilisti Rilevazione Valutazione intermedia Olp Tutor Rilevazione apprendimenti Dichiarazione competenze Questionario Valutazione ex post Olp, tutor Questionario Valutazione generale fine servizio

Questionario conoscitivo per casi abbandono

22)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

23)Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Gli obblighi relativi alla realizzazione del progetto sono da intendersi comuni a tutte le sedi di servizio. - Disponibilità alla flessibilità oraria (sia in termini di ore di lavoro giornaliere e/o settimanali); disponibilità ad impegni nei giorni festivi in relazione a particolari eventi organizzati dalle singole sedi di servizio. - Disponibilità a recarsi presso altre sedi di servizio facenti riferimento al medesimo progetto per la realizzazione di momenti di formazione, scambio ed organizzazione di iniziative integrate tra le diverse sedi. - Disponibilità alla prestazione del servizio in altre sedi appartenenti al medesimo progetto per brevi periodi e per attività funzionali alla realizzazione del progetto stesso. - Disponibilità e possibilità di utilizzo degli automezzi di proprietà degli enti partecipanti al progetto per la realizzazione delle attività inerenti al progetto stesso - Riservatezza nell’utilizzo di eventuali dati personali a norma DLgs 196/2003 - Rispetto delle normative sulla sicurezza L.626 - Disponibilità al distacco temporaneo, preventivamente comunicato dall’ente capofila all’Ufficio Regionale nel rispetto della normativa UNSC, in caso di soggiorni fuori sede (mare, montagna, estero)

24)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Breve nota finanziaria delle risorse economiche destinate al progetto (cifre in euro) Pubblicizzazione progetto Importo Acquisto spazi pubblicitari 400 Progetto promozione 1.500 (realizzazione logo, campagna promozionale, brochure, materiale informativo) Formazione specifica Costo utilizzo aule attrezzate per docenza lezioni frontali, 500 dinamiche non formali, supporti multimediali/informatici computer portatili videoproiettore Compenso docenti impiegati 4.500 45 ore docenza frontale (compenso orario € 25) Costi complessivi dispense 180 Costi complessivi cancelleria 250 Risorse tecniche e strumentali Cellulari di servizio 550 Abbigliamento volontari 1.000 Totale 8.880

25)Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto:

Il Comitato ARCI di Novara ha proposto alla Provincia di Novara il progetto “Invito al Servizio Civile”, tramite il quale si intende raggiungere i giovani del territorio per mezzo di una capillare azione di promozione e ricerca dei volontari. Il progetto prevede l'impiego di due operatori dedicati alla mappatura delle comunità giovanili e alla presentazione culturale dell'opportunità del Servizio Civile presso le scuole e i luoghi di ritrovo di tutto il territorio.

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Risorse tecniche strumentali x svolgimento attività Quantità Autovetture 8 Cellulari di servizio 8 Computer 12 Postazioni con accesso internet 10 Fotocopiatrici 3 Fax 6 Linee telefoniche 9 Linee adsl 7 Attrezzature didattiche ed educative (giochi, materiali per Disponibile sulla base laboratori, materiali di cancelleria) delle attività organizzate

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

27)Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Vengono riconosciuti crediti formativi da Università Bicocca Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Università Cattolica Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Sulla base di annuali decisioni dei rispettivi Consigli di Facoltà

28)Eventuali tirocini riconosciuti :

Vengono riconosciuti crediti formativi da Università Bicocca Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Università Cattolica Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Sulla base di annuali decisioni dei rispettivi Consigli di Facoltà

Dall’ente di Formazione Professionale, Finis Terrae. Vedi accordo allegato

29)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae :

La Provincia di Novara si impegna a fornire a tutti i volontari che avranno portato a termine il servizio (comprese tutte le 142 ore di formazione generale e specifica) un attestato che certificherà le competenze acquisite durante l’anno di servizio ; la Provincia di Novara e tutti gli Enti partner si impegnano anche a riconoscere la validità di dette competenze all’interno del curriculum vitae, in tutte le opportunità di collaborazione che si verranno a creare in futuro con i volontari stessi. L’attestato verrà redatto dal Responsabile Moni toraggio, con la collaborazione dei rispettivi

Tutor e Operatori Locali di Progetto. In particolare le competenze acquisibili in questo progetto verteranno intorno alle seguenti aree: o Competenze di Base _ abilità e conoscenze di primo livello utilizzabili per un corretto approccio al mondo del lavoro ed alle organizzazioni professionali: 1. proprietà di linguaggio, 2. capacità di comunicazione scritta e orale 3. capacità di relazione interpersonale di base o Competenze Trasversali _ abilità e conoscenze utilizzabili in ambiti diversi sia sociali che professionali: o capacità di comunicazione efficace o capacità di relazionarsi efficacemente a diversi contesti o capacità di fronteggiamento di situazioni problematiche o capacità di lavorare in gruppo o Competenze Tecniche _ Abilità e conoscenze che permettono il corretto svolgimento di funzioni e mansioni assegnate e relative al progetto specifico 1. Capacità di instaurare e gestire una relazione educativa 2. Empatia, 3. Capacità di lavoro in Equipe 4. Capacità di elaborare e trasmettere informazioni in modo corretto

A ciò si aggiunge attestato di partecipazione ai corsi tenuti dal personale del CISA Ovest Ticino (ente di formazione) valevole ai fini curriculari solo fine partecipazione o a frequenza di almeno i 2/3 delle ore previste (45 ore).

Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

Provincia di Novara; Comune di Borgomanero; Comune di Galliate; Comune di ; Comune di Castelletto Ticino; Comune di Oleggio;

31) Modalità di attuazione:

In proprio presso le sedi indicate, con formatori dell’Ente (staff formazione)

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Nei moduli i formatori utilizzeranno le seguenti metodologie: • lezioni frontali; • dinamiche non formali; • giochi di ruolo; • visione materiale audiovideo;

• pagine web e materiali ad esse riconducibili; • lavoro in gruppo (spesso identificabile con la creazione di un prodotto finale); • momenti di aggregazione; • momenti di restituzione; • momenti di dibattito; • momenti di valutazione dell’esperienza; • compilazione questionari di valutazione e di mappatura degli apprendimenti; • riferimenti bibliografici; • segnalazione di realtà presenti sul territorio e che possono rappresentare “luoghi” di approfondimento e connessione alle tematiche affrontate;

Le modalità di erogazione prevedono a seconda dei moduli: • incontro introduttivo 4 ore • standard formativo minimo 6 ore: 4+2 (4 ore mattutine) (2 ore pomeridiane) proposte per favorire il livello d’attenzione, partecipazione e apprendimento; • incontri formativi di una giornata; • incontri formativi da due giornate (6+6), a seconda dei moduli proposti;

34) Contenuti della formazione:

- Modulo diritti e doveri Nell’incontro introduttivo ha luogo la presentazione del progetto formativo e dello staff di riferimento. Viene descritta la successione dei moduli, e la scelta di lavorare su un gruppo in formazione , che impara a conoscersi e a condividere motivazioni e aspettative. La giornata presenta in maniera approfondita i diritti e doveri del volontario del servizio civile definendone ruolo e funzioni. Il formatore procede in seguito ad una descrizione della normativa vigente e della carta d’impegno etico con riferimento al quadro normativo nazionale, alle finalità previste dalla legge 64/01 e agli aggiornamenti attuativi. L’incontro vuole chiarire dubbi riguardanti l’interpretazione del regolamento, e l’inserimento nelle rispettive sede di attuazione. Appositi momenti di approfondimento sono pensati per stimolare domande e per la discussione in plenaria di casi pratici. La giornata si chiude con la presentazione dell’Ente (preceduta da una introduzione storica relativa all’accreditamento e al contesto nazionale-regionale relativo al servizio civile) e con la descrizione del lavoro per progetti : una parentesi formativa in cui verranno presentati i criteri con cui è stata condotta la progettazione e che vuole offrire strumenti analitici per la valutazione degli obiettivi individuali (crescita personale) e progettuali. - Modulo Non violenza Incontri formativi da 2 giornate Il modulo comprende la presentazione della storia del servizio civile: dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario. Un excursus storico , introduce le caratteristiche della legge 230/98, confrontandola tra esperienze, similitudini e continuità con il servizio civile. Segue una presentazione del dovere di difesa della patria . Nel modulo viene attualizzato tale concetto con riferimento alla costituzione italiana e alle sentenze della corte costituzionale. Si prosegue con una definizione del concetto di difesa civile non armata e non violenta . Vengono presentate azioni preventive, strategie di peace keeping e peace enforcing ed individuati i diritti cogenti (iuris gentium) con accenni alla legislazione internazionale (dichiarazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo). La presentazione di esperienze di difesa alternativa sul piano istituzionale e nella società civile, e la definizione di consumo critico, con una descrizione delle strategie di sostenibilità (car sharing, consumo km o, raccolta differenziata) chiudono l’incontro. Moduli - Legalità democratica - Cittadinanza attiva Incontri formativi da 2 giornate

Il modulo prende avvio con un posizionamento individuale e plenario rispetto al concetto di regola. La regola viene indagata dal punto di vista antropologico e sociologico. Un breve quadro storico delle forze costituenti arriva sino riconoscimento dei diritti soggettivi nello stato moderno. Vengono presentati i diritti fondamentali, il ruolo dello stato e le forme di tutela e garanzia. Il tema della solidarietà e le forme di cittadinanza introduce il concetto di cittadinanza attiva, la promozione sociale e una descrizione del mondo del sociale. A seguito dei cambiamenti legislativi viene inoltre presentato il concetto di sussidiarietà. Il modulo si sofferma sui rapporti tra servizio civile, associazionismo, e volontariato , analizzando differenze ed analogie tra le esperienze. Viene descritto il ruolo della protezione civile, riprendendo e attualizzando il concetto di difesa dell’ambiente e del territorio come difesa nonviolenta. Il rapporto tra volontari e società civile si chiude con un momento di confronto tra il servizio civile e il mondo del lavoro. Vengono comparate le scelte, analizzate le differenze esperienziali. Il momento ricognitivo, presenta le principali normative di riferimento in materia di lavoro, l’aggiornamento dei principali format curriculari e l’utilizzo di laboratori di simulazione. - Modulo Soft Skills Incontro formativo di una giornata Identità del gruppo in formazione . Questo modulo indaga motivazioni, aspettative, obiettivi individuali; riprendendo la condivisione del primo incontro formativo. Viene proposta una elaborazione dell’esperienza che si propone di stimolare l’autovalutazione e la mappatura delle competenze relazionali acquisite. L’incontro propone un confronto con la definizione e l’individuazione delle soft skills in ambito nazionale e internazionale, con una presentazione del progetto De.Se.Co. attivato dall’OCSE. - Incontro di valutazione Incontro formativo di una giornata Questo incontro, a quasi cinque mesi dall’avvio in servizio, vuole analizzare il feedback dei serviziocivilisti relativo ai contenuti e alle metodologie proposti nei moduli, offrendo spunti per l’attualizzazione, la contestualizzazione delle tematiche trattate, la mappatura dei bisogni formativi.

Elaborazione dei Contenuti proposti Lo staff di formazione procede annualmente ad un aggiornamento dei moduli. Nel recepire le linee guida UNSC il progetto formativo propone un approfondimento di 22 ore. (52 ore totali). Obiettivo primario è quello di calare tale concetto all’interno della quotidianità dei giovani in servizio, rendendolo così più vicino e “frequentabile”. La successione dei moduli offre la possibilità di un approfondimento tematico che muovendo dalle linee guida, riprende e focalizza l’articolo (e) della legge 64/01 relativo alla descrizione di un servizio civile finalizzato a contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionalizzante dei giovani. Il progetto formativo muove i primi passi con una precisa definizione “semantica” e normativa del ruolo, con l’obiettivo di “smarcare” il servizio civile dalla rappresentazione sociale di cui i giovani si fanno portatori e che vede i confini di tale esperienza sovrapporsi e confondersi con quelli del mondo del lavoro. La forte preoccupazione che pervade l’offerta occupazionale oggi tende, infatti, a creare confusione tra indirizzi e finalità dei due contesti .Una necessaria riflessione sulla attualizzazione delle tematiche proposte, (aperta ad un dibattito costruttivo contestualizza le attività del servizio civile e le separa dalle modalità contrattuali in essere offrendo ai formatori la possibilità di presentare moduli dai contenuti innovativi in cui i ragazzi imparino ad osservarsi e riconoscere abilità ( respons-abili ) acquisite: in questa direzione vanno considerati momenti quali l’autovalutazione e il riconoscimento delle competenze (vedi Progetto De.Se.Co ). Nelle ultime due settimane del progetto una festa di fine anno accompagnerà il termine del servizio proponendosi come momento di ringraziamento e saluto dei volontari (che in qualche modo rappresenta l’ultima “narrazione condivisa” di ciò che è accaduto nell’anno di servizio).

35) Durata:

52 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

36) Sede di realizzazione:

Nelle rispettive sedi di attuazione del progetto

37) Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente, degli Enti partner e formatori esperti esterni. (vedi curricula allegati)

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Zappelloni Sara, nata a Borgomanero, il 16/08/79 Cerutti Stefania, nata a Novara, il 18/08/1971 Buratti Massimo, nato a Gattinara, il 24/04/1968 Mira Maura, nata a Borgomanero, il 07/02/1977

39) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Zappelloni Sara, Laurea in Scienze dell’educazione presso l’Università degli Studi di Torino, educatrice professionale presso centri diurni per disabili Cerutti Stefania, Laurea in Scienze dell’Educazione, presso l’Università degli Studi di Torino, si occupa da 10 anni di disabilità, attualmente pesso Anfaas di Novara Buratti Massimo, Laurea in Filosofia master counseling presso Università Statale di Milano, attualmente formatore presso l’Asl 13 Mira Maura, Laurea in Scienze dell’educazione, attualmente educatrice con esperienza presso CISS di Borgomanero

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Interventi teorici con lezioni frontali; affiancamento sul campo; riunioni d’equipe; problem solving; partecipazione a laboratori; partecipazione a workshop; incontri di condivisione e verifica;

41) Contenuti della formazione:

Piano formativo

durata (ore) Argomenti trattati

20 I servizi socio-assistenziali: gli enti di assistenza per disabili, i ruoli e gli attori principali, pubblici e privati

25 tecniche di animazione e di conduzione dei gruppi

20 il mondo del disabile, aspetti pratici e psicologici

13 Il lavoro sociale con i disabili e le sue dinamiche relazionali

Poiché i volontari agiranno in diretto contatto con gli operatori del servizio la loro formazione potrà essere personalizzata intervenendo ove si riscontrassero delle carenze o delle mancanze nella assimilazione dei contenuti sopra evidenziati, nell'ottica di un percorso individualizzato che consenta da un lato il miglioramento della qualità del servizio e dall'altro una formazione il più possibile completa e gratificante sotto l'aspetto quantitativo e qualitativo.

42) Durata:

90 ore

Altri elementi della formazione

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Vedi Piano di Monitoraggio