DALL’ORTO ALLA TAVOLA

Testi a cura di Gianna Ferretti e Letizia Saturni

REGIONE MARCHE ASSESSORATO ALL’AGRICOLTURA, ALL’ALIMENTAZIONE E ALLA PESCA Coordinamento Luana Spernanzoni, Leonardo Valenti - Assessorato all’Agricoltura, Alimentazione e Pesca

Fotografie Archivi Regione Marche, Assam, Cermis

Progetto Grafico e Stampa Errebi Grafiche Ripesi - Falconara Marittima - AN

Si ringrazia

UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Centro interdipartimentale di educazione sanitaria e promozione della salute

CERMIS CENTRO RICERCHE E SPERIMENTAZIONE PER IL MIGLIORAMENTO VEGETALE “N. Strampelli”

Copyright © Regione Marche Via Tiziano, 44 - 60125 Ancona - Tel. 071.8061 www.regione.marche.it

Non è permessa la riproduzione di qualsiasi parte di questo libro, in qualsiasi forma realizzata, senza l’autorizzazione scritta dell’Assessorato all’Agricoltura, Alimentazione e Pesca INDICE

5 Premessa

7 Introduzione

9 Capitolo 1 Classificazione dei prodotti ortofrutticoli e loro composizione chimica (acqua, vitamine, sali minerali, acidi organici, fibre vegetali, fitonutrienti)

29 Capitolo 2 Le proprietà nutrizionali di legumi e frutta secca

39 Capitolo 3 Dal campo alla tavola: filiere produttive e fat- tori che influenzano la qualità dei prodotti ortofrutticoli

43 Capitolo 4 Il ruolo dei prodotti ortofrutticoli nell'alimen- tazione umana e nella prevenzione delle patologie (tumori, ipertensione arteriosa, obesità, patologie cardiovascolari, diabete, dislipidemie)

51 Capitolo 5 I prodotti ortofrutticoli nell'alimentazione di tutti i giorni: dalla teoria alla pratica

61 Capitolo 6 Proposte didattiche

76 Bibliografia

PRESENTAZIONE

Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo ti e assumere fibre. Non si distingue più la stagiona- cambiamento del comportamento e dello stile di lità delle produzioni. Quali sono gli ortaggi estivi e la vita dell’uomo. Lo stesso concetto di cultura ali- frutta primaverile? I pomodori e le ciliegie sono sui mentare si è modificato radicalmente. banchi del supermercato anche a Natale.

Se da un lato, oggigiorno, gli individui sono più Scarseggiano dalla dieta quotidiana frutta e ver- sensibili ed attenti ai temi quali benessere, qualità dura, ricche di vitamine, sali minerali e sostanze e sicurezza alimentare, dall’altro assistiamo, per antiossidanti, fonti inesauribili di salute. così dire, ad una tendenza inversa ovvero all’evo- luzione dei consumi alimentari. Pur essendo l’Italia Con questa pubblicazione, da usare un po’ come uno dei principali produttori europei di prodotti manuale per puntare ad uno stile alimentare sano, ortofrutticoli, negli ultimi decenni si è registrato abbiamo voluto porre l’accento sul valore nutrizio- un trend decrescente nel consumo di prodotti fre- nale dei vegetali: legumi, ortaggi, frutta. E tra que- schi. Contemporaneamente e, se vogliamo, para- sti, si è cercato di mettere in luce le peculiarità dossalmente, si è registrata una tendenza alla cre- marchigiane, le varietà locali che caratterizzano le scita di frutta e verdura di IV gamma cioé già puli- coltivazioni e la gastronomia del territorio. ta e tagliata e pronta per il consumo. Questa opera nasce proprio dalla consapevolezza Che significa tutto ciò? Significa che stiamo diven- che l’educazione comincia a tavola. Il libro tando sempre più dei consumatori moderni; pur “Dall’orto alla tavola” è stato concepito con l’in- essendo consapevoli dell’importanza di un’alimenta- tento di sensibilizzare i giovani ad una corretta ed zione sana e di una dieta equilibrata alimentazione. Interlocutori privilegiati varia, abbiamo sempre sono, pertanto, i ragazzi. meno tempo da passare Non solo perché attraver- all’interno delle mura so loro si arriva alle loro domestiche e, presi famiglie, e quindi ai dai ritmi frenetici consumatori tutti, della vita quotidia- ma perché è na, siamo sempre proprio da più propensi a giovanissimi consumare che si forma- prodotti già no quelle pronti, con i abitudini e conseguenti la sensibi- effetti sul lità che ci nostro stile ali- seguiran- mentare. Risulta no per tutta difficile mangiare ali- la vita. menti freschi, non elabora-

5 Da anni la Regione Marche ha avviato un proget- Si tratta di avviare un processo per riconciliare il to di educazione alimentare, rivolto principalmen- rapporto con il cibo e farne riscoprire le connes- te alle scuole e avente l’obiettivo di promuovere sioni con la cultura, l’ambiente ed i sistemi pro- un’alimentazione più sana e di qualità, l’utilizzo di duttivi. prodotti tipici e biologici anche all’interno delle mense scolastiche. Il raggiungimento di un traguardo così ambizioso presuppone un’azione integrata ed una precisa È nostra intenzione portare avanti con coerenza assunzione di responsabilità da parte di tutti i sog- questo disegno, nella consapevolezza che anche getti coinvolti: dagli agricoltori agli operatori com- un’azione di educazione ai consumi può avere un merciali, dalle strutture sanitarie al mondo dell’e- ruolo importante nella prevenzione alle cosiddette ducazione a quello dell’amministrazione pubblica. malattie della civiltà. Un agire insieme per stare bene.

Occorre riportare al centro dell’esperienza alimen- tate il gusto, la naturalità del cibo, il piacere del Paolo Petrini mangiar sano, ovvero “rimettere al lavoro i sensi”. Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Pesca della Regione Marche

6 INTRODUZIONE

Lo stile di vita e le abitudini alimentari svolgono un I giovani privilegiano il consumo di prodotti indu- ruolo importante nel mantenimento di quella con- striali, fuori-pasto dolci e salati e bevande analco- dizione di benessere psico-fisico che viene solita- liche allontanandosi progressivamente dal model- mente definita dal termine salute. Alimentarsi in lo salutare dell’alimentazione mediterranea carat- modo corretto fin da piccoli, significa crescere più terizzata dalla prevalenza di alimenti di origine sani e prevenire l'insorgenza di numerose “malattie vegetale come frutta, ortaggi, legumi e cereali del benessere" come l'obesità, il diabete e le pato- non raffinati. logie cardiovascolari. L’insorgenza di queste malat- tie è in aumento e le Marche sono una delle regio- Sulla base di queste premesse, lo scopo principale ni italiane con la maggiore incidenza di sovrappeso della pubblicazione è informare correttamente e obesità sia in età pediatrica che adulta. sulle proprietà nutrizionali degli alimenti vegetali e sulla importanza del loro consumo abituale fin dai Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato primi anni di vita per un corretto sviluppo e per che una alimentazione ricca di prodotti vegetali prevenire le patologie cronico-degenerative. Da (frutta, verdure, legumi e cereali non raffinati) un esame attento della letteratura scientifica esercita un ruolo protettivo contro l'insorgenza emerge inoltre che l’uso di singoli nutrienti come delle patologie umane cronico-degenerative supplementi o integratori, non sostitui- (Rimm E, 2004). L’effetto protettivo è dovuto alla sce gli effetti protettivi esercitati peculiare composizione chimica dei vegetali che da una dieta equilibrata e sono una fonte importante di nutrienti essenziali variata contenente vari come vitamine e sali minerali e contengono nume- tipi di frutta, verdure, rosi composti chimici come le fibre vegetali, acidi cereali e legumi. organici e fitonutrienti (antiossidanti, fitoestroge- ni, fitosteroli) che svolgono ruoli regolatori del La pubblicazio- metabolismo e di funzioni cellulari. ne include diversi capi- L'Italia è uno dei principali produttori europei di toli in cui prodotti ortofrutticoli, tuttavia i consumi di pro- vengono dotti vegetali nella popolazione, sono notevol- trattate la mente diminuiti negli ultimi decenni (Turrini et al.). classifica- Il modificarsi dello stile di vita ha portato a nume- zione, la rose modificazioni nelle abitudini e consumi ali- composi- mentari soprattutto tra i giovani come hanno evi- zione chi- denziato alcune indagini recenti condotte in alcu- mica e il ne regioni italiane (Ferretti G., 2003, Sculati et al., valore nutri- 2000). tivo dei pro- dotti vegetali.

7 Con il modificarsi degli stili di vita e dei consumi La pubblicazione include anche raccomandazioni alimentari, negli ultimi decenni sono aumentati i e suggerimenti pratici volti a scelte più consape- consumi di molti alimenti (verdure surgelate, piat- voli al fine di promuovere il consumo di prodotti ti o sughi pronti) e bevande (succhi, nettari, bibi- vegetali e superare i numerosi ostacoli ad una te) che sono prodotti utilizzando come materie sana e corretta alimentazione sia che si mangi in prime diversi tipi di verdure o frutta. Le tecnologie casa sia fuori dalle pareti domestiche. di lavorazione (stoccaggio, surgelazione, blan- Il testo è corredato da una serie di schede sulla ching, liofilizzazione) utilizzate per produrre questi stagionalità e sui prodotti del territorio della alimenti e bevande, come le manipolazioni dome- Regione Marche. Le proposte didattiche offrono stiche (diversi tipi di cottura) influenzano la com- utili spunti per attività da svolgere in aula con gli posizione chimica e la qualità nutrizionale di que- studenti per approfondire gli argomenti trattati sti alimenti pertanto un capitolo del libro è dedi- nella pubblicazione. cato alle filiere produttive e ai loro effetti sulla qualità degli alimenti.

8 CAPITOLO 1

Classificazione dei prodotti ortofrutticoli e loro composizione chimica

VERDURE

Con questo termine indichiamo l'insieme degli ali- menti vegetali coltivati (ortaggi, legumi ed erbe aromatiche), di cui si utilizzano diverse parti a a foglia scopo alimentare sia come tali sia come materie prime per la preparazione di numerosi prodotti derivati (surgelati, congelati, piatti pronti). Sia da un punto di vista alimentare che botanico, le ver- dure possono essere classificate in relazione alle parti commestibili usate: foglie, fiori e bulbi come rappresentato in tabella 1. a fiore

a frutti

a fusto a tubero

Tabella 1

I legumi sono i semi delle leguminose (piselli, len- a radice ticchie, fagioli, fave, ceci, cicerchia). Infine tra le verdure sono incluse le numerose erbe aromatiche (alloro, origano, prezzemolo, a bulbo rosmarino, basilico, menta, salvia, timo) che sono utilizzate per insaporire le pietanze. 11 FRUTTA

Con questo termine si indica l'insieme dei frutti commestibili di varie piante arboree o erbacee. Nel classificare le diverse varietà di frutta si tiene conto di fattori molto diversi: alcuni intrinseci al frutto stesso, ad esempio la composizione chimi- ca; altri estrinseci, quali ad esempio la provenien- za: nazionale o esotica. Una classificazione sotto il profilo nutrizionale é quella che suddivide la frutta in tre categorie: frutta polposa (zuccherina e acidula), farinosa e oleosa.

La maggior parte della frutta che arriva sulle susine nostre tavole, appartiene al gruppo della frutta polposa zuccherina che deve il suo nome alla presenza di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) nella polpa. Alcuni esempi sono: uva, mele, pere, albicocche, pesche, susine, fragole, nespole, banane, fichi, datteri, meloni, cocomeri e ciliegie. uva

arance Appartengono al gruppo della frutta polposa acidula gli agrumi come mandarini, arance, limo- ni e cedri, dal sapore più aspro.

mandarini

12 La frutta farinosa in Italia e nei paesi a clima temperato é essenzialmente rappresentata dalle castagne che sono ricche in carboidrati complessi (amido).

castagne Con il termine di frutta essiccata si intende frut- ta polposa e farinosa che ha subito un processo di essiccazione per aumentarne la conservazione. Prugne, uva, fichi, datteri e albicocche, pesche e castagne sono esempi di frutti che consumiamo nocciole sia freschi sia dopo essicazione.

La frutta oleosa definita anche secca (diversa da essiccata) é rappresentata da: noci, nocciole, man- dorle, pinoli, arachidi, noci del Brasile e pistacchi. Rispetto alla frutta fresca, a parità di peso tutti mandorle questi frutti hanno un contenuto di acqua minore e un quantitativo maggiore di grassi e proteine. noci

ananas In aggiunta a queste tre categorie, considerando la provenienza da zone tropicali, alcuni tipi di frut- ta polposa vengono classificati come frutta eso- tica. Ne sono esempi la banana, ananas, avocado, mango, papaia, cocco, litchi.

13 La maggior parte delle varietà di frutta e verdure che troviamo in vendita sono stati selezionati prevalentemente da esigenze commerciali corniolo (dimensioni e peso, conservabilità in celle-frigo), che hanno provocato la scomparsa di numerosi tipi di frutta, molto comuni in un passato non poi così lontano.

Con il termine frutta antica (o frutta dimentica- ta) si intende la frutta prodotta da specie arbo- ree e varietà oggi poco conosciute dalla maggior parte dei consumatori, in particolare dei più gio- vani. nespola Tra gli alberi da frutto dimenticati sono compresi azzeruoli, giuggioli, mandorli, melograni, coto- gni, cornioli, nespoli e sorbi, e cultivar perse e dimenticate di pere, pesche, fichi e mele, tra cui la mela rosa ancora diffusa sull'Appennino mar- chigiano e in altre regioni dell’Italia centrale.

giuggiole

mela rosa

14 COMPOSIZIONE CHIMICA L’acqua E ASPETTI NUTRIZIONALI

L'acqua rappresenta circa il 65% del peso corpo- reo dell'uomo, la percentuale è maggiore nei primi anni di vita e diminuisce nell'anziano. Essa è un costituente essenziale di tutte le cellule per- ché le reazioni chimiche vitali avvengono in pre- senza di appropriate quantità di acqua. L'acqua agisce anche come mezzo di trasporto dei nutrienti e delle scorie metaboliche nel sangue; infine svolge una funzione regolatrice della tem- peratura corporea. Ogni giorno le entrate e le perdite di acqua deb- bono essere perfettamente bilanciate pertanto l'acqua deve essere costantemente reintegrata attraverso bevande e alimenti. Una caratteristica generale della frutta e della ver- dura fresca è l'altissimo contenuto di acqua per- tanto esse rappresentano una fonte importante di acqua per il corpo umano. In media nella frutta si ha un contenuto in acqua pari all'85% e si arriva ad una percentuale del 95% nei cocomeri. Nelle verdure il contenuto di acqua varia dal 78% della patata all'84% del carciofo, fino al 95% nei cetrioli.

Il cocomero è composto per il 95% del suo peso da acqua

15 Vitamine

Sia la frutta che le verdure sono una fonte privile- Nelle tabelle presenti in questa e nelle pagine che giata di vitamine per il corpo umano. Queste mole- seguono, sono elencate le principali vitamine idro- cole non forniscono energia all’organismo umano solubili e liposolubili presenti negli alimenti vegetali. ma sono indispensabili in piccole quantità per il cor- retto svolgimento di numerose reazioni del metabo- Vitamine idrosolubili Il contenuto in vitamine lismo e sono quindi dei nutrienti essenziali che devo- nei vegetali è notevolmente influenzato dal patri- no essere assunti con gli alimenti. monio genetico delle piante. Tra i frutti più cono- Sulla base delle loro caratteristiche chimiche le vita- sciuti, il kiwi e gli agrumi hanno un contenuto mine vengono classificate in vitamine idrosolubili e maggiore in vitamina C (circa 80 liposolubili. Tra le vitamine idrosolubili sono incluse e 40 mg/100 g) rispetto ad altri la vitamina C, le vitamine del complesso B (vitamine frutti presenti comunemente B1,B2,B12 ecc), l’acido folico, l'acido pantotenico, la sulle nostre tavole (banana 7 vitamina PP e la biotina. Sono vitamine liposolubili le mg/100 g). Sebbene non si vitamina A, D, E e K e i carotenoidi. abbiano dati completi sulla composizione chimica di Tabella 2

16 molte varietà di frutta “dimenticata”, dal con- Vitamine liposolubili Le vitamine liposolubili sono fronto con i frutti di più largo consumo, emerge quattro (A,D,E,K). La colorazione giallo-aranciata di che molti di loro presentano una qualità nutrizio- molti frutti e ortaggi è impartita da composti chi- nale non inferiore a quella di specie più conosciu- mici che sono vitamine, tra queste la vitamina A. te. Livelli elevati in vitamina C sono stati osserva- Una colorazione simile è impartita anche dai caro- ti ad esempio nella rosa canina (1000-2700 tenoidi, alcuni dei quali come il beta carotene, pos- mg/100 g) e nella corniola (48-120 mg/100 g di siedono una attività provitaminica. L’albicocca con- polpa). tiene circa 360 ug di vit A (espressa in retinolo equi- Sono notevoli le differenze in vitamine anche valenti). Valori elevati si osservano anche nel melo- all'interno della stessa specie botanica. Alcune ne e nel mango (190 e 530 ug/100 g rispettiva- varietà “dimenticate” di mele (come la Calvilla mente). Tra i frutti e ortaggi che maturano in autun- bianca d'inverno) hanno un contenuto in vitamina no-inverno, la nespola, il kaki e la zucca, sono i più C maggiore rispetto ad alcune varietà di mele più ricchi in vitamina A e rappresentano quindi una pre- presenti sul mercato e coltivate da numerosi ziosa fonte alimentare di questa vitamina nella sta- decenni anche in Italia come la Golden delicious, gione autunnale e durante l’inverno. Anche il colo- e altre cultivar (Tabella 3). re rosso di alcuni prodotti ortofrutticoli è dato da I folati e altre vitamine del gruppo B (vitamina B1, alcuni carotenoidi come il licopene. Sono ricchi in B2,B6 ecc), sono presenti soprattutto nelle verdu- vitamina E (tocoferoli) i semi, la frutta secca e gli oli re a foglia verde e negli agrumi. vegetali. La vitamina K è contenuta in quantità apprezzabili negli ortaggi a foglia verde. Per quan- to concerne la vitamina D, le fonti principali sono gli alimenti di origine animale.

Tabella 3 Contenuto in vitamina C (mg/100g) Tabella 4 in diverse cultivar di mele

Cultivar di mele vitamina C (mg/100g)

Mela Calvilla bianca 31 Delicious 7 Granny smith 12 Annurca 6 Renetta 8 Imperatore 7 Golden 5

17 Sali minerali

La frutta e le verdure sono le fonti principali di sali Come riassunto nella tabella 5, i principali fattori minerali nell’alimentazione. I sali minerali sono coinvolti sono l’acido fitico e l’acido ossalico. sostanze inorganiche che non forniscono calorie Il calcio é uno degli elementi minerali più abbondan- (energia) ma devono essere introdotti con l’alimen- ti nell'organismo umano, dove per la maggior parte tazione poiché svolgono numerosi ruoli regolatori di si trova depositato nelle ossa e in quantità minore funzioni cellulari e del metabolismo. Alcuni minerali nelle cellule e nei liquidi extracellulari. E' indispensa- sono contenuti in quantità maggiori come il potas- bile nella mediazione di alcune risposte ormonali, per sio, mentre altri minerali sono presenti in quantità la contrazione muscolare e per la normale eccitabili- inferiori e vengono definiti oligoelementi e minerali tà neuromuscolare ed infine partecipa alla coagula- traccia. I sali minerali nei vegetali, presentano una zione del sangue. biodisponibilità inferiore rispetto agli alimenti di ori- Il fabbisogno giornaliero di calcio è compreso tra gine animale cioè vengono assorbiti meno efficien- 800-1200 mg, in relazione all’età, al sesso e alle con- temente. dizioni fisiologiche. Le donne hanno un fabbisogno più elevato degli uomini e con l'età il loro fabbisogno Sodio e Potassio Il potassio (K) è contenuto in giornaliero aumenta. Nella donna ci sono condizioni quantità maggiore rispetto al sodio (Na) sia nella particolari - quali l'allattamento e la menopausa - frutta fresca che negli ortaggi e questo spiega il nelle quali si raccomanda di innalzare il fabbisogno ruolo protettivo esercitato da una dieta ricca di giornaliero fino a 1200 - 1500 mg al giorno. prodotti vegetali contro l’insorgenza dell’iperten- sione arteriosa. Tabella 5 Poiché il sale (cloruro di sodio) è usato come con- servante, il suo contenuto è maggiore negli ali- menti conservati in scatola come riassunto nella tabella 5, in cui sono riportati i livelli di sodio e potassio sia in alcuni legumi freschi sia in prodotti conservati in scatola.

Calcio Nella tabella 6 sono riportate le fonti prin- cipali di calcio in alcuni alimenti animali e vegeta- li. In questi ultimi, si trovano quantitativi elevati di calcio nella frutta secca e nei legumi. Si sottolinea comunque che il calcio contenuto nei vegetali pre- senta una minore biodisponibilità rispetto alle fonti animali cioè viene assorbito meno efficiente- mente rispetto a quello contenuto negli alimenti di origine animale. La minore biodisponibilità nei vegetali è dovuta alla presenza di numerose sostanze che legano il calcio. Tabella di Composizione degli alimenti

18 Tabella 6

19 Sali minerali

Ferro Nella tabella 7 sono indicati gli alimenti che bisogno giornaliero di ferro varia in relazione all’e- contengono la maggior quantità di questo mine- tà e alle condizioni fisiologiche (10 mg al giorno rale. Discrete quantità di ferro sono presenti sia in per l'uomo e circa 15 mg per la donna in età fer- alimenti di origine animale che vegetale (legumi, tile). Nelle donne in gravidanza questo valore radicchio, spinaci). Uno dei luoghi comuni più dif- aumenta fino a 30 mg al giorno. fusi è che proprio gli spinaci siano gli ortaggi più I vegetali costituiscono inoltre una delle fonti ali- ricchi di ferro, tuttavia dobbiamo tenere in consi- mentari principali di magnesio. Il magnesio con- derazione che una minima parte del ferro conte- tenuto nei vegetali verdi viene assorbito più facil- nuto in questi ortaggi viene assorbito: solo il 5% mente rispetto ad altre fonti alimentari. Anche nella maggior parte dei vegetali mentre il ferro legumi, frutta secca e cereali non raffinati rappre- viene assorbito in maggiore quantità (circa il 20%) sentano buone fonti di magnesio. Tuttavia più dagli alimenti di origine animale (carne, pesce). dell’80% di magnesio viene rimosso dai tratta- Come già detto per il calcio, anche la minore bio- menti di raffinazione dei cereali. Nel complesso, disponibilità del ferro è dovuta alla presenza di diete ricche in vegetali e cereali non raffinati, sostanze che ne riducono l’assorbimento. Come hanno un contenuto in magnesio maggiore rispet- riassunto nella tabella 7, i principali fattori coin- to a quello di diete ricche di carni, prodotti lattie- volti sono l’acido fitico e gli acidi fenolici. ro-caseari e alimenti raffinati (Marier 1986). Il Il ferro esplica un gran numero di ruoli nell'orga- magnesio insieme agli acidi organici (acido malico, nismo umano: come componente dell'emoglobi- citrico e tartarico), partecipa alla regolazione del- na partecipa al trasporto dell'ossigeno, inoltre l'equilibrio acido/base dell'organismo, attraverso il molti enzimi del metabolismo cellulare richiedono ripristino e la conservazione della riserva alcalina ferro per lo svolgimento delle loro attività. Il fab- del sangue.

20 Tabella 7

21 Sali minerali

Altri sali minerali presenti nei prodotti ortofrutticoli LO SAPEVI CHE? sono lo Zinco, il Rame, e il Manganese. Lo zinco, ORTAGGI AL SELENIO partecipa a numerose funzioni dell'organismo e come cofattore metallico, regola l’attività di nume- Il contenuto in minerali dei vegetali, può rosi enzimi. Inoltre lo zinco si trova associato alla essere aumentato durante la coltivazione sot- gustina, un polipeptide presente nella saliva che toponendo le piante a trattamenti particolari. sembra svolgere un ruolo importante nello sviluppo Alcuni studi hanno evidenziato che il conte- delle papille gustative, infatti un deficit di zinco pro- nuto in selenio di alcuni tuberi e bulbi, come voca una diminuzione del gusto. la patata e la cipolla può essere aumentato Il rame é un costituente di numerosi importanti enzi- concimando le piante coltivate con prodotti a mi che regolano i processi metabolici. Tra i sintomi base di selenio organico. più comuni nell'uomo della carenza di rame sono Il contenuto medio di selenio nelle patate è incluse demineralizzazione delle ossa, danni al siste- in media di circa 0,5 a 1 mg/100 g, con il trat- ma nervoso, anemia e fragilità dei vasi sanguigni. In tamento descritto, si ottengono ortaggi con un contenuto di selenio dieci volte superiore genere una dieta equilibrata fornisce quantità ade- alle comuni patate (da 5 a 10 mg di sele- guate di questo elemento. I frutti più ricchi di rame nio/100 g). sono l’avocado, le noci, nocciole e uva secca. Il fabbisogno giornaliero di selenio in un adul- to è di 60 mg, arriva a 70 mg nelle donne Tra i minerali presenti in piccola quantità (sui ug/100 durante l’allattamento. Questo fabbisogno è g) nei vegetali sono inclusi il Cobalto, il Fluoro, lo in genere soddisfatto da una dieta equilibra- Iodio e il Selenio. Il Cobalto svolge un ruolo nel ta e non sono necessarie supplementazioni metabolismo della vitamina B12 e stimola la funzio- anche in considerazione del fatto che il sele- nalità tiroidea, inoltre è coinvolto nel metabolismo nio a elevate dosi può essere dannoso per la del glucosio e nel metabolismo energetico. Il fluoro salute. partecipa al mantenimento della struttura delle ossa e dei denti. Lo iodio, viene immagazzinato e utiliz- zato per la sintesi degli ormoni tiroidei che sono implicati nella regolazione del metabolismo basale. Le fonti alimentari principali di selenio sono i pesci, carni e i cereali (50-100 ug/100 g). La frutta e le ver- dure presentano un contenuto variabile in rapporto al terreno di coltivazione, ma comunque è piuttosto basso (valori inferiori a 5 ug/100 g). Il Selenio svolge un ruolo antiossidante contro i radicali liberi.

22 Acidi organici

Gli acidi organici sono composti contenuti in molti La regolazione del bilancio acido-base svolta dai tipi di frutta e verdure, come riassunto nella tabel- prodotti vegetali, fa ipotizzare che il consumo di la 8: i principali sono l’acido malico, citrico e tar- questi alimenti sia importante nella prevenzione di tarico. Queste molecole sono responsabili di alcu- alcune patologie che sono legate a disordini del- ne caratteristiche organolettiche degli alimenti in l’omeostasi del pH e del bilancio acido-base. cui sono contenuti, infatti conferiscono il caratte- Poiché l’ambiente alcalino favorisce la mineraliz- ristico sapore acidulo, inoltre essi contribuiscono zazione del tessuto osseo, è stato ipotizzato che il alla conservazione dei prodotti poiché il grado di consumo di frutta e verdure sia importante nella acidità che conferiscono (pH basso) esercita un prevenzione dell’osteoporosi (Tucker KL et al., ruolo inibitore della crescita di alcuni microorgani- 1999). Le proprietà della frutta possono rivelarsi smi responsabili del deterioramento dei cibi. benefiche anche in altre patologie ad esempio nel Gli acidi organici hanno una importanza nutrizio- diabete per contribuire a contrastare la tendenza nale poiché contribuiscono alla regolazione del all’acidosi che si osserva nei pazienti affetti da bilancio acido-base e del pH dei liquidi biologici. I questa patologia. cibi che ingeriamo, infatti, in base alla loro com- posizione chimica, portano alla formazione di composti acidi e basici che influenzano il bilancio acido-base dell’organismo e il pH dei liquidi biolo- gici (sangue, urine). Alcuni alimenti, ad esempio la carne rossa, duran- te il metabolismo portano alla sintesi di composti che abbassano il pH tra cui l’acido urico. Al con- trario, molti tipi di frutta e verdure, per la presen- za di acidi organici deboli, portano ad un aumen- to del pH. Un ruolo nella regolazione del bilancio acido-base, è svolto anche dai sali minerali contenuti nei pro- dotti ortofrutticoli, in particolare il potassio, calcio, magnesio e sodio, che formano dei sali (ossalati, citrati, tartrati e bicarbonati) combinandosi con gli acidi organici.

23 ACIDI ORGANICI E PRINCIPALI FONTI ALIMENTARI

Tabella 8

24 Fibre vegetali

Nell’alimentazione umana i prodotti ortofrutticoli vegetali, alcuni microrganismi presenti nella flora sono l’unica fonte naturale di fibre vegetali che batterica intestinale sono in grado di fermentarle sono costituite da carboidrati complessi (cellulose, con conseguente produzione di alcuni acidi grassi emicellulose, pectine, gomme, lignina). a corta catena (acido butirrico e propionico). Il contenuto di fibre totali varia nelle diverse fonti A partire dagli anni novanta, un gruppo di esperti vegetali infatti nella frutta varia da 0.2 g nel coco- dell'American Association of Cereal Chemists mero a 14 g nella mandorla, mentre nelle verdure (AACC) e dell’American Academy of Sciences ha varia da 0.6 g nei cetrioli a 7,9 nei carciofi. Nei apportato delle integrazioni alla nomenclatura legumi si passa dai 2,9 g/100 g dei fagiolini freschi delle fibre vegetali. Sono stati inclusi altri compo- a 8 g/100 g nei legumi bolliti. sti come i frutto-oligosaccaridi (FOS), oligosaccari- Nelle piante le fibre svolgono un ruolo strutturale di e amino-zuccheri non digeribili naturalmente o di riserva. Le catene di pectine sono responsabi- presenti negli alimenti, oligosaccaridi di sintesi li della consistenza dei vegetali e della frutta; la chimica e frazioni di amido resistente alla dige- loro degradazione ad opera di specifici enzimi che stione (resistant starch). I FOS (frutto-oligosaccari- si attivano in conseguenza di danni meccanici o di) sono una famiglia numerosa ed eterogenea di dell'invecchiamento del frutto, portano alla perdi- composti chimici costituiti da un monosaccaride: il ta del turgore dei prodotti e sono responsabili fruttosio. Sono contenuti in natura in molti vege- della marcescenza dei vegetali. tali come ortaggi (es. cicoria), tuberi (es. Sebbene nell’apparato intestinale umano, non Topinambur) e anche nel miele. siano presenti enzimi che demoliscono le fibre

Tabella 9

25 Fitonutrienti

Nella frutta e nella verdure sono state identificate numerosi ruoli regolatori del metabolismo cellula- numerose sostanze designate con il termine di fito- re. Alcuni fitonutrienti esercitano un ruolo antios- nutrienti perché sono tipiche solo del regno vegeta- sidante e aiutano l’organismo a difendersi dai le (da phytos). Alcuni fitonutrienti come i polifenoli, radicali liberi e dal danno ossidativo che contribui- sono ubiquitari, altri sono localizzati prevalentemen- sce a numerose patologie umane (Pearson D.A.et te in alcuni vegetali, come riassunto nella tabella 10. al., 1999; Keli et al., 1996). Anche alcuni compo- Tra i fitonutrienti sono incluse delle molecole, come sti già trattati nelle pagine precedenti, svolgono gli antociani che impartiscono la colorazione rossa un ruolo antiossidante, tra questi l’acido ascorbi- della parte esterna e della polpa di molti tipi di frut- co (vitamina C); i carotenoidi (beta-carotene e ta (agrumi, lamponi) e ortaggi e contribuiscono alle licopene); i tocoferoli (presenti negli ortaggi a qualità organolettiche di frutta e verdure. foglia verde e nei semi oleosi, arachidi). Anche il colore blu-viola caratteristico dei frutti di bosco, uva, prugne e melanzane è impartito da par- ticolari polifenoli. In particolare la cianidina è responsabile del colore delle more mature, dei ribes neri, dei lamponi, delle fragole. Molti studi recen- ti hanno dimostrato che i fitonutrienti hanno un ruolo nutrizionale poiché questi composti, duran- te la digestione, vengono assorbiti e esercitano

Tabella 10

26 Il potenziale antiossidante degli alimenti

Poiché il danno ossidativo è coinvolto nell'invec- In un recente passato, la mela rosa veniva raccol- chiamento umano ed è alla base dell’insorgenza ta in autunno e conservata all'aperto nei mesi di numerose patologie, l’effetto protettivo eserci- invernali. L'indagine condotta ha dimostrato che tato dagli alimenti vegetali nell’alimentazione le varietà di Mela rosa selezionate nell’area dei umana, è stato attribuito principalmente al loro Sibillini, preservano meglio la loro qualità nutrizio- Potenziale Antiossidante (PA) e sono state nale se conservate all’aperto rispetto alla conser- messe a punto delle tecniche per valutare questo vazione in frigorifero. Questi dati sono da mettere parametro in molti tipi di vegetali (frutta, ortaggi, in relazione al fatto che gli antiossidanti svolgono legumi ed erbe aromatiche) (Cao et al., 1996). un ruolo importante anche contro il danno ossi- Nell'ambito del progetto di recupero e valorizza- dativo che si può instaurare nella frutta o verdure zione del germoplasma del melo nelle Marche in diverse condizioni fisiologiche, a seguito di (Neri e Virgili 2002), sono stati studiati aspetti attacco di parassiti e durante il periodo post-rac- agronomici e nutrizionali di alcune varietà di mela colta (Van der Sluis et al, 2001; Goldman 1999), Rosa selezionate nella zona dei Monti Sibillini ed è pertanto il PA è un utile parametro anche da un emerso che alcuni cloni di mela Rosa, presentano punto di vista merceologico. un valore più elevato di PA rispetto a varietà di mele più conosciute dai consumatori come la Golden delicious e la Goldrush.

27 Fitonutrienti

Tra i fitonutrienti sono inclusi i fitoestrogeni. Le saponine e i fitosteroli esercitano un effetto Questi composti devono il loro nome al fatto che ipocolesterolemizzante dovuto ad una riduzione una volta ingeriti, e assorbiti, a livello cellulare dell’assorbimento di colesterolo durante la dige- vengono trasformati in molecole strutturalmente stione. Le saponine sono contenute in maggior simili agli ormoni estrogeni presenti nei mammife- quantità nei legumi e nella frutta secca. I fitoste- ri e nell'uomo (ormoni estrogeni femminili e roli sono presenti prevalentemente negli oli vege- maschili). I fitoestrogeni più studiati fino ad oggi tali, in particolare nell’olio extravergine d’oliva e sia in vivo che in vitro sono gli isoflavoni e la nella frutta secca. genisteina. Il ruolo protettivo esercitato dai fitoe- strogeni contenuti negli alimenti vegetali, contro l’insorgenza di alcuni tumori femminili, è stato evi- denziato in alcuni studi epidemiologici nei Paesi Asiatici (Cina, Giappone), in cui una bassa inci- denza di cancro del seno è stata correlata all’ele- vato consumo di soia di queste popolazioni. Infatti i fitoestrogeni sono particolarmente elevati nella soia. Un buon livello di isoflavoni è stato osserva- to comunque anche in altri legumi e nei cereali tra cui il farro. Il meccanismo biologico alla base della possibile relazione tra consumo di fitoestrogeni e ridotto rischio di cancro al seno non è ancora stato defi- nito, ma è stato evidenziato che i fitoestrogeni possono svolgere un ruolo regolatore dei livelli di ormoni sessuali plasmatici tramite modificazioni della sintesi delle proteine deputate al loro tra- sporto in circolo (hormone binding-proteins). Tra gli studi che hanno dimostrato che una dieta ricca in alimenti contenenti fitoestrogeni può esercitare un ruolo protettivo e modulatore dei livelli di ormoni sessuali, è incluso lo studio DIANA (Diet and Androgens) condotto in Italia (Berrino, 2000).

28 CAPITOLO 2

Le proprietà nutrizionali di legumi e frutta secca I legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ceci, cicerchia, fave, roveja, soia) sono i prodotti vegetali a più alto contenuto proteico contenendone circa 20 g /100 g, una quantità analoga alla carne, ecco spiegato perché in un passato non troppo lontano i legu- mi erano definiti la “carne dei poveri”. Le protei- ne dei legumi, non contengono tutti gli aminoa- cidi essenziali (sono carenti in metionina ed in cistina), pertanto si definiscono di qualità inferio- re rispetto a quelle di origine animale. Comunque molti piatti unici come pasta e fagioli, oppure riso e piselli, in cui i legumi sono abbinati ai cereali, garantiscono la completezza degli aminoacidi e permettono di raggiungere quindi un buon equi- librio aminoacidico e soddisfano il fabbisogno nutrizionale in proteine.

I legumi sono anche un’ottima fonte di carboi- drati complessi (amidi) a lento assorbimento. Il glucosio che deriva dalla digestione dell’amido dei legumi, passa nel sangue gradualmente e non provoca innalzamenti troppo bruschi della glicemia e di insulina dopo il pasto pertanto i legumi hanno un indice glicemico basso rispet- to ad altri alimenti. Questo effetto è da mettere probabilmente in relazione al contenuto elevato di fibre, infatti questi composti rallentano l’as- sorbimento dei carboidrati.

I legumi sono importanti anche come fonti di vitamine in particolare alcune del gruppo B (B1, B2 e niacina), di folati e di minerali. Il calcio nei legumi è presente in quantità paragonabile al latte, tuttavia come detto in precedenza, è meno facilmente assorbibile di quello dei latticini. Lo stes- so si può dire del ferro contenuto nei legumi (pre- sente nella stessa quantità nelle uova e in alcune carni), ma l’assorbimento di quest’ultimo può esse- re incrementato se contemporaneamente si

30 assume frutta o verdure ricca in vitamina C (kiwi, LO SAPEVI CHE? arance, fragole, cavoli, verza, peperoni, pomo- LA DIGERIBILITÀ DEI LEGUMI dori). Uno dei pregiudizi sui legumi è che essi abbia- I legumi sono inoltre una delle fonti principali di no una digestione lunga e laboriosa come saponine, composti che avrebbero un'azione afferma il proverbio siciliano “Lenticchia per tre ipocolesterolemizzante assieme alle fibre vegeta- giorni sempre ripicca”. Quando si utilizzano li e questo spiegherebbe, secondo alcuni autori, legumi secchi si migliora la loro digeribilità la bassa incidenza di malattie cardiovascolari ricorrendo ad un ammollo (circa 12 ore), inoltre nelle popolazioni dell’America Latina la cui dieta la digeribilità aumenta anche accompagnando è ricca di legumi. i piatti a base di legumi con erbe aromatiche digestive come salvia, rosmarino e timo, mescolandoli con quantità accettabili di cerea- li, senza ricorrere a condimenti troppo ricchi di grassi. Includendoli con regolarità nell’alimentazione, inoltre, il nostro organismo si adatterà senza inconvenienti al loro consumo. Chi non è abi- tuato a consumare i legumi regolarmente inizi quindi con piccole quantità (1-2 cucchiai da minestra) per abituare l’organismo, raddop- piando la porzione nel giro di 15-20 giorni. La digeribilità dei legumi può essere migliorata anche ricorrendo alla preparazione di "passa- to" più o meno denso. Molto utili anche le len- ticchie decorticate cioè private della loro cuti- cola esterna, è infatti nella cuticola che sono contenuti alcuni carboidrati non facilmente digeribili dagli enzimi presenti nell’intestino.

31 LO SAPEVI CHE? DALLE FAVE AI TACCONI

I TACCONI o TACON sono un tipo di pasta fatta Caratteristico dell’Italia centrale è consumare le con un impasto di farina di grano e farina di fave dalla buccia tenera e dal sapore dolce, fave. II prodotto finito si presenta a piccole stri- crude insieme ai pecorini freschi e semistagiona- sce di 20 - 25 cm di lunghezza, 3-4 mm di spes- ti. Un modo tutto maceratese di cucinare questo sore e 3- 4 mm di larghezza di pasta compatta mediterraneo legume è noto col nome di “fava e rugosa. Al palato il prodotto risulta sapido, ‘ngreccia”. Si usa la fava secca in alternativa va pastoso, delicatamente dolciastro. In provincia bene anche quella fresca che dopo averla lessa- di Pesaro e Urbino, particolarmente nel territorio ta, si ripassa in padella con olio, capperi, alici, del Comune di Fratte Rosa (PU) e dei Comuni aglio, prezzemolo e una spruzzata d’aceto. limitrofi, principalmente Orciano di Pesaro e Vengono preparate in insalata, col guanciale, in Barchi, ancora oggi si preparano in casa i umido con un po' di pomodoro, trovano Tacconi. Fratte Rosa sorge sullo impiego in alcune minestre regionali, spartiacque delle vallate del Cesano in zuppe, e, una particolarità che e del Metauro. Questo comune forse non è molto conosciuta è che presenta un terreno ed un le cime delle foglie stesse pos- microclima particolarmente sono essere cucina- adatti alle coltivazioni delle te, così come i fave. Infatti, la fava prefe- baccelli giovani risce terreni argillosi e vengono cotti calcarei che è stufati. Vengono una caratteristi- commercializzate ca assai diffusa anche essiccate, in que- nei terreni del sto caso prima di cuo- comune di Fratta cerle bisogna metterle a Rosa. Si dice che la fava migliore è bagno in acqua fredda per 8 ore. quella che viene dai lumbachi, sinoni- mo di argilla, : “…l’argilla è avara nelle Come si preparano i tacconi (TACON) quantità, ma generosa nel gusto che imprime Occorrono 7 parti di farina di grano e 3 parti di alle erbe.” Non solo più saporite, ma anche più farina di fave, 1 uovo per ogni 100 g di farina. teneri alla cottura . Impastare fino ad ottenere un impasto omoge- A Fratte Rosa c’è anche un proverbio che dice neo. L'impasto viene tirato fino ad ottenere una “San Luca la fava nella buca” quindi verso la fine sfoglia piuttosto spessa, che viene arrotolata e di ottobre la fava deve essere già messa a dimo- tagliata a strisce piuttosto spesse. ra. Fiorisce più tardi rispetto le altre specie e la maturazione del legume coincide con le prime scampagnate di maggio.

32 La roveja

Tra i legumi oggetto di interventi di valorizzazione Come si prepara la FARRECCHIATA? agronomica nella Regione Marche sono inclusi la Se volete provare: Ingredienti: farina di roveja, roveja e alcune varietà di fagioli. acqua, lardo, cipolle, pecorino e olio extraver- La roveja anche detta rubiglio o corbello, (Pisum gine di oliva. sativum ssp. Arvens) è un piccolo legume, simile ai Preparazione: La procedura per la preparazione piselli. Principalmente era utilizzata come foraggio della farrecchiata è la stessa della polenta di per gli animali in consociazione con il favino, ma mais quindi la farina di roveja viene sciolta len- si usava anche per l’alimentazione umana, soprat- tamente nell’acqua prima che questa arrivi ad tutto nelle aree montane dei Sibillini. ebollizione per poi essere cotta per circa un’o- Insieme ai legumi più conosciuti, la roveja era in ra. Il condimento tradizionale è molto povero e passato largamente diffusa in tutta la dorsale viene fatto con cipolle appassite nel lardo o appenninica umbro-marchigiana. A Preci, località acciughe ed aglio. Uniche aggiunte a questa vicino Norcia, esiste ancora oggi una fonte detta preparazione, necessarie ad aumentare un po’ dei “rovegliari”. Sparsi sul territorio vi sono diver- il sapore ed il valore nutrizionale del piatto, si riferimenti storici che testimoniano la presenza sono costituite dal pecorino grattugiato e un della roveja. Nelle famiglie contadine più povere, filo di olio cosparsi sulla polenta. Questa polen- era usata in passato come legume da consumare ta può essere consumata anche il giorno dopo, fresco o, ridotto in farina, per cucinare una spe- a fette, arrostita sulla brace, in forno o in ciale polenta detta “farrecchiata”. Questo piatto padella. Oggi sono possibili diverse varianti viene ancora oggi ricordato dagli anziani contadi- costituite tutte da condimenti più ricchi, come ni dell’area dei Sibillini. La crisi di questa coltura è carne di maiale, agnello, pomodoro. iniziata nella seconda metà del ventesimo secolo, quando la selezione genetica e l’avvio di alleva- menti specializzati hanno fornito animali con migliori performance produttive e richiesto la col- tivazione di foraggi con un più alto valore energe- tico. L’evoluzione in campo zootecnico, combina- ta con l’aumento di benessere, e la maggior red- ditività di altre colture hanno determinato le con- dizioni per un rapido declino della coltura.In que- sto modo, oltre ad essere stata sostituita nei campi, la roveja è scomparsa anche dalle tavole dei contadini. Attualmente la roveja è stata rein- trodotta e tra le future prospettive vi è l’impiego nell’alimentazione rivolta ai celiaci poiché non contiene glutine.

33 Il fagiolo

Il fagiolo, nei suoi tipi rampicanti e nani, è la secon- va. Attualmente, la coltivazione del fagiolo per l’au- da leguminosa più importante nel mondo dopo la toconsumo è ancora molto diffusa, ma solo pochi soia, utilizzata per l’alimentazione umana. In Italia, tra gli agricoltori più anziani conservano la granella malgrado che dal dopoguerra si registri una pro- per la semina, mentre la maggior parte preferisce gressiva e inesorabile contrazione delle superfici acquistare la semente di varietà commerciali diretta- destinate a questa leguminosa, è ancora coltivata mente sul mercato. Nella regione Marche, ed in par- un po’ ovunque ed utilizzata sia come legume ticolare nell’area di azione del GAL Sibilla, esiste un immaturo (fagiolino o cornetto) che come granella elevato numero di varietà locali di fagiolo. Qui a lato fresca o secca. Nelle Marche, oltre alla coltivazione ne potete trovare un breve elenco. per uso famigliare praticata negli orti, si è recente- mente diffusa, nelle aree di pianura irrigua, la colti- vazione del fagiolo di tipo “borlotto” destinato all’industria dei surgelati. Purtroppo il cambiamento delle abitudini alimentari della popolazione ha por- tato alla diffusione di coltivazioni di fagiolo per l’in- dustria, con conseguente contrazione della variabili- tà genetica e quindi delle varietà di fagiolo coltivate. La distribuzione commerciale delle sementi ortive ha quasi completamente sostituito il reimpiego azien- dale per cui attualmente è possibile reperire sul mer- cato quasi esclusivamente fagioli di tipo borlotto o cannellino, mentre l’enorme varietà di popolazioni locali che in passato ogni agricoltore conservava gelosamente è confinata all’interno di piccoli orti familiari. Nell’ambito di un progetto di recupero del patrimo- nio genetico di varietà locali di fagioli, svolto dal CERMIS (Centro ricerche e sperimentazione per il miglioramento vegetale) e finanziato dal Gal Sibilla e da altre istituzioni, è stato possibile fare un censi- mento del patrimonio genetico in diverse zone del maceratese. Fino agli anni ’60-‘70 ogni agricoltore marchigiano, per soddisfare le esigienze culinarie della famiglia, allevava nell’orto almeno 2-3 varietà di fagiolo e conservava parte del seme per la stagione successi-

34 Fagiolo di Laverino Fagiolo Monachello Già nel 1811 si parlava delle particolari caratteristi- Da testimonianze orali è stato accertato che dalla che culinarie dei fagioli prodotti nell’area di metà del 1900 questo fagiolo è stato coltivato nel- Fiuminata, in provincia di Macerata. A Laverino, fra- l’area dei Sibillini e a Castelsantangelo sul Nera (MC). zione del comune di Fiuminata a 650 m, esiste un’a- rea, denominata “le canapine”, dove tradizional- Fagiolo “de li Rotelli” mente si coltivano fagioli. La semina si esegue dopo Negli ’50-‘60 questo fagiolo era molto coltivato il 18 maggio ( S. Venanzo). Il sapore è delicato e ha lungo il corso del fiume Potenza nell’area di Passo di una buccia sottilissima. Treia e nella frazione Rotelli di Pollenza (MC).

Il Cenerino del Lago di Colfiorito è caratterizzato Il Ciavattone è caratterizzato da un seme bianco da un seme marrone-verde. Caratteristiche di rilievo reniforme. sono la buccia fine, bassi tempi di cottura, sapore delicato, polpa farinosa e compatta. Il Fagiolo della Regina è caratterizzato da un seme tipo borlotto più o meno screziato.

Fagiolo della Regina alto Fagiolo cenerino del Lago di Colfiorito

Fagiolo della Regina basso

Fagiolo di Laverino Fagiolo Monachello

Ciavattone Fagiolo “de li Rotelli”

35 Frutta secca e frutta essiccata: non solo calorie

La frutta oleosa secca si caratterizza per un eleva- to contenuto di proteine e lipidi. Questi ultimi sono contenuti in percentuali diverse (dal 50% nei pinoli al 70% nelle noci) e pertanto la frutta secca ha un elevato valore energetico, circa 250 Kcal/100 g nei datteri secchi e 690 Kcal/100 g nelle noci secche.

I lipidi contenuti nella frutta secca sono costituiti prevalentemente da una elevata percentuale di acidi grassi mono-insaturi e polinsaturi (acido oleico, acido linoleico e di acido linolenico). Il valore più elevato di acido oleico si osserva nelle nocciole, quello più basso nelle noci. In queste prevalgono invece l’acido linoleico e l’acido lino- lenico che sono due acidi grassi di particolare importanza perchè sono essenziali, cioè il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli. Entrambi hanno un ruolo importante perché entrano nella composizione chimica delle mem- brane cellulari e sono i precursori della sintesi di sostanze biologicamente attive, (prostaglandine, leucotrieni, tromboxani) che regolano numerosi processi fisiologici come l’aggregazione piastrini- ca e i processi infiammatori.

Il contenuto di calcio è particolarmente elevato nella frutta secca (236 mg/100 g nelle mandorle, 150 mg e 83 mg rispettivamente nelle nocciole e nelle noci).

La composizione chimica della frutta essiccata dipende dal tipo e dalle varietà di frutta che viene sottoposta al trattamento di essiccazione. In gene- rale, rispetto al frutto fresco, si ha una riduzione del contenuto di acqua e vitamine, mentre il con-

36 tenuto di carboidrati complessi come l’amido, zuccheri semplici, fibre e sali minerali è maggiore.

Di rilievo anche il contenuto in fitosteroli, e in particolare del beta-sitosterolo che è un composto che compete con l’assorbimento del colesterolo della dieta. Il pistacchio è il più ricco in sitosterolo (199mg/100 g) seguito dalle mandorle e dalle noci (111mg/100 g e 64 mg/100 g rispettivamente).

Tra gli aminoacidi di cui sono ricche le proteine contenute nella frutta secca si segnala la presenza di arginina che è contenuta in quantità maggiori che nella carne. L’arginina è un precursore del- Pan nociato l’ossido nitrico, un mediatore chimico che rego- la numerose funzioni cellulari. La frutta secca inol- tre è carente in metionina, un aminoacido precur- sore dell’omocisteina, un fattore di rischio per l’a- terosclerosi. Bostrengo Per la loro ricchezza in nutrienti, i fichi secchi e altri tipi di frutta secca ed essiccata (noci, uva passa, fichi secchi), svolgevano, fino a pochi decenni fa, insieme ai legumi, un ruolo importan- te nell'alimentazione contadina come succedanei del latte e delle proteine animali. Inoltre questi frutti trovavano impiego nella preparazione di alcuni dolci della tradizione marchigiana. Ne sono esempi il frustengo, il bostrengo, il pane nociato e i cavallucci.

37

CAPITOLO 3

Dal campo alla tavola: la qualità dei prodotti ortofrutticoli freschi e dei loro derivati Qual è il percorso fatto dai prodotti ortofrutticoli prima di giungere al punto di vendita? Si chiama filiera, l’insieme concatenato di vari elementi strutturali e funzionali che, in ordine cronologico, sono coinvolti nella produzione di un alimento, dalle modalità di produzione delle materie prime, fino alla distribuzione del prodotto finito. Le filiere produttive hanno una notevole influenza sulla qualità (qualità chimica, nutrizionale, orga- nolettica) dei prodotti ortofrutticoli e dei loro deri- vati. Numerosi fattori sia durante la coltivazione che nel periodo post raccolta, influenzano la com- posizione chimica e il contenuto in nutrienti dei prodotti ortofrutticoli. Fattori ambientali e tecniche di coltivazione portano a Sia i fattori ambientali (clima, l’altitudine, le grandi differenze nelle caratteristiche organolettiche di tutti i prodotti vegetali escursioni termiche e la composizione del terreno) che il tipo di coltivazione influenzano il conte- nuto in nutrienti e caratteristiche organolettiche dei prodotti vegetali. Un contenuto maggiore in antiossidanti e di altri nutrienti è stato osservato in alcuni tipi di frutta (pesche, susine) coltivati mediante agricoltura biologica rispetto a quella ottenuta mediante agricoltura convenzionale. Risultati simili sono stati ottenuti anche in altre varietà di frutta come arance e pere. Tali dati sono probabilmente da mettere in relazione al fatto che gli antiossidanti sono composti chimici che vengo- no sintetizzati dal metabolismo delle cellule vege- tali. Le tecniche di coltivazione (disponibilità otti- male di acqua, concimi, trattamenti antiparassita- ri ecc) influenzano tali sintesi, le piante che speri- mentano ambienti sub-ottimali tendono a poten- ziare il metabolismo secondario e in genere pro- ducono frutti di dimensioni più piccole ma con un maggior valore nutrizionale.

40 La rucola selvatica per esempio è più ricca di fito- Trattamenti tecnologici e di conservazione Le nutrienti rispetto alle varietà coltivate. caratteristiche qualitative dei prodotti alimentari evolvono profondamente nel tempo e soprattutto Anche lo stato di maturazione al momento della in funzione delle condizioni in cui un prodotto è raccolta è un fattore importante. Molti tipi di frut- conservato. La deperibilità è una caratteristica ta, vengono raccolti acerbi e fatti maturare artifi- innata di tutti i sistemi biologici. E come l’uomo cialmente e subiscono dei trattamenti chimici invecchia, anche l’insalata avvizzisce e la frutta post-raccolta per prolungare la conservazione. Tali marcisce. trattamenti possono avere ripercussioni negative La necessità di conservare i vegetali al fine di usu- sul gusto e sugli aspetti nutrizionali. fruire del loro importante valore nutrizionale fuori stagione, è stata affrontata con diverse tecniche. Tra quelle più tradizionali vi erano l’essiccamento al sole, la conservazione con olio, sale o aceto, che affondano le loro radici nell’antichità. Rucola selvatica e rucola coltivata differiscono molto per quantità di Anche i prodotti sui quali la tecnologia ha eserci- fitonutrienti presenti tato un intervento mirato per aumentare la con- servabilità manifestano un declino, seppure lento, delle loro caratteristiche nutrizionali e organoletti- che ad esempio alcune reazioni ossidative proce- dono anche alle bassissime temperature impiega- te nella catena del freddo. Le conserve e i cibi in scatola con il tempo vanno incontro a vari tipi di decadimento qualitativo, giacchè parte delle sostanze si alterano e possono instaurarsi indesi- derate reazioni all’interfaccia fra alimento e mate- riale di confezionamento. Nei prodotti freschi, sono microrganismi o enzimi a causare reazioni degradative. Nei prodotti di quarta e quinta gamma (insalate pretagliate), gra- zie a particolari tecnologie come l’impiego di atmosfera modificata e alle basse temperature, i prodotti rimangono turgidi più a lungo.

41 I trattamenti di conservazione, soprattutto se impie- nutrizionale e organolettico dei prodotti. Pertanto gano il calore (es.pastorizzazione, blanching..), con- negli ultimi anni sono state apportate delle modifi- sentono di essere più sicuri sul piano igienico deter- che a favore di tecniche più appropriate al fine di minano la inattivazione di tossine, inattivano micror- ridurre la perdita di fattori nutrizionali sensibili alla ganismi, tuttavia portano ad un impoverimento del temperatura. contenuto in vitamine, alcune sono più sensibili Anche la cottura e altre manipolazioni domesti- come la vitamina C, altre sono più resistenti. Nel che, come riassunto nella tabella, sono responsa- complesso comunque, tutti questi metodi di conser- bili di una perdita in vitamine e sali minerali. vazione hanno un impatto sul valore biologico,

Tabella 11

42 CAPITOLO 4

Il ruolo dei prodotti ortofrutticoli nell’alimentazione umana e nella prevenzione delle patologie Più cereali, legumi, ortaggi e frutta! E' una scientifiche e gli studi epidemiologici che suppor- delle raccomandazioni formulate nelle linee guida tano l’importanza del consumo di frutta, ortaggi e per una sana alimentazione per la popolazione legumi, nella prevenzione di alcune patologie italiana e consiglia di incentivare il consumo di umane sono riportate nelle pagine seguenti. tutti gli alimenti di origine vegetale che dovrebbe- ro essere presenti nella dieta tutti i giorni fin dalla prima colazione. Infatti la frutta, le verdure e i legumi per la loro elevata qualità nutrizionale, sono alimenti che occupano un posto importante Tumori Si è stimato che il 35% delle morti per nell'alimentazione umana. cancro è dovuto alla dieta (errate abitudini ali- mentari e/o all’ingestione di composti canceroge- Numerosi studi hanno evidenziato che un’alimen- ni). Numerosi studi hanno evidenziato che un ele- tazione carente di verdure e di frutta fin dai primi vato consumo di frutta e verdure fresche può svol- anni di vita, non permette all'organismo di svilup- gere un ruolo protettivo e preventivo nei confron- parsi correttamente poiché gli alimenti vegetali, ti di alcuni tipi di tumore (cancro del cavo orale, per la loro composizione chimica, sono una fonte laringe, faringe, esofago, dell’apparato respirato- importante di vitamine e minerali che svolgono rio, delle vie digestive, stomaco, colon-retto, fega- numerosi ruoli regolatori del metabolismo. Studi to, mammella, apparato genitale femminile, appa- recenti hanno evidenziato che lo stato di salute rato urinario e prostata) come evidenziato dalla dei ragazzi con un alto consumo di vegetali è deci- minore incidenza di queste patologie nelle popo- samente più favorevole rispetto a quello dei lazioni caratterizzate da un alto livello di frutta, ragazzi con basso consumo, come dimostrano i verdure e di altri prodotti vegetali. maggiori livelli di vitamina A, vitamina E e di vita- mina C presenti nel sangue. Studi condotti da La Vecchia et al (2001), hanno dimostrato che i soggetti con minor consumo di Inoltre come trattato nei capitoli precedenti, gli frutta e verdure erano esposti a maggior rischio di alimenti vegetali rappresentano l’unica fonte ali- alcuni tipi di tumori. Questo maggior rischio ten- mentare di acidi organici, fibre vegetali e altri deva a moltiplicarsi in associazione a sinergismo composti regolatori (fitonutrienti). Per la loro con l'esposizione ad altri fattori dannosi come il peculiare composizione chimica, gli alimenti vege- fumo. Sulla base di questi dati, La Vecchia et al tali svolgono anche un ruolo protettivo contro l’in- (1999) hanno ipotizzato che nella popolazione ita- sorgenza di alcune malattie cronico-degenerative liana, una dieta ricca di frutta e verdure potrebbe come obesità, diabete, dislipidemie, patologie car- ridurre dal 20 al 30% la frequenza di molti tipi di dio-vascolari (ictus, cardiopatia ischemica, atero- tumori delle alte vie digerenti e delle vie respirato- sclerosi, ipertensione arteriosa) e alcuni tipi di rie. E’ stato stimato dagli stessi autori, che questa tumore. Pertanto il consumo di frutta e verdure proporzione sale a oltre l’80% se è accompagna- fresche, cereali non raffinati, legumi e frutta ta dalla riduzione del consumo di alcool e del secca, potrebbe costituire un approccio alimenta- fumo (La Vecchia et al.1999). re utile nella prevenzione. Le principali evidenze

44 LO SAPEVI CHE? FIBRE E COLON

Poiché le fibre esercitano un effetto protettivo colon. Di conseguenza sostanze carcinogenetiche contro l’insorgenza di numerose patologie potenzialmente dannose ingerite con gli alimenti, umane, si raccomanda di inserire vegetali ricchi sono presenti in forma più diluita e restano a con- di fibre nell’alimentazione. L’apporto raccoman- tatto con la mucosa intestinale del colon per un dato per la popolazione italiana è di 30 g al gior- tempo più breve. no negli adulti e di 15 g per ogni 1000 calorie Le fibre provocano un aumento dell’acidità (pH) consumate (per i bambini si adotta la formula dell'intestino. Tale aumento è una conseguenza "età anagrafica + 5"). della fermentazione delle fibre a livello intestinale. E’ importante sottolineare che una alimentazione La maggiore acidità favorisce la crescita di batteri variata ricca di prodotti vegetali permette di copri- aerobi, riducendo di conseguenza la colonizzazio- re il fabbisogno giornaliero di fibre e non è neces- ne dei batteri anaerobi responsabili della sintesi sario ricorrere a prodotti arricchiti di fibre. Un degli acidi biliari secondari che possono esercitare numero crescente di prodotti (yogurth, bevande) un effetto mutageno. è presentato nella versione “arricchita in fibre”. Le fibre riducono il rischio di insorgenza anche di Molti di questi prodotti contengono composti sin- altre malattie che colpiscono l’apparato digerente tetizzati in laboratorio (come gli oligosaccaridi) e tra cui la diverticolosi del colon. alcuni studi recenti hanno evidenziato che non eserciterebbero gli stessi ruoli protettivi delle fibre Un'elevata quantità di fibre nella dieta è ritenuta naturali presenti nei vegetali (Goodlad, 2000). modulare anche l’insorgenza del cancro della mammella. Tra i meccanismi molecolari proposti è Alcuni studi finalizzati a investigare i meccanismi molecolari con cui i vegetali esercitano il loro stato ipotizzato che l’aumento della massa fecale effetto protettivo contro alcuni tipi di tumori che associato al consumo di fibre è responsabile di un colpiscono l’apparato digerente, hanno evidenzia- aumento dell'escrezione degli ormoni estrogeni to che le fibre vegetali svolgono un ruolo impor- con conseguente riduzione dei livelli ematici di tante e sono stati proposti i seguenti meccanismi: alcuni estrogeni, che rappresentano un fattore di le fibre conducono ad un aumento della massa rischio nella insorgenza dei tumori femminili. fecale, principalmente dovuto ad un incremento dei batteri del colon e quindi un più veloce tempo di transito attraverso il

45 Ipertensione arteriosa Numerosi studi hanno LO SAPEVI CHE? dimostrato che il rapporto tra i due minerali sodio SALE E CLORURO DI SODIO e potassio nella alimentazione è uno dei possibili fattori coinvolti nella insorgenza della ipertensione Si calcola che in media gli italiani adulti assumo- arteriosa. Un consumo eccessivo di sale è conside- no ogni giorno sui 10 g di sale (che equivalgono rato uno dei principali fattori che predispongono a 4 g di sodio, mentre l’apporto raccomandato di all’ipertensione arteriosa. Al contrario il potassio è sale dovrebbe essere inferiore a 6g (circa 2,4g di un sale minerale che svolge un ruolo protettivo sodio). Una riduzione dell’apporto di sale può nella genesi della malattia ed è stato dimostrato essere conseguito, non solo usando meno sale e che un aumento del suo apporto dietetico è in riducendo la quota di cibi industriali nella propria grado di ridurre sia la pressione arteriosa che il alimentazione, ma anche usando erbe e spezie consumo di farmaci anti-ipertensivi nei soggetti per aromatizzare le pietanze. affetti da ipertensione. Il 70% del sale (cloruro di sodio) che introducia- mo con l’alimentazione deriva da cibi industria- li. Tra i cibi più ricchi di sodio ci sono alcuni ali- Uno studio recente ha evidenziato che l’assunzio- menti di cui si è registrato un notevole aumen- ne quotidiana di più di 600 grammi di frutta e ver- to nei consumi negli ultimi decenni, come dure era associato ad un calo della pressione sisto- cereali per la prima colazione, piatti pronti, lica e diastolica di quattro e di poco meno di due sostituti del pane e snacks salati, cibi in scatola. millimetri di mercurio. Sebbene queste riduzioni Una lettura attenta delle etichette alimentari sembrino poco rilevanti, è noto che un calo della può aiutarci nella scelta dei prodotti alimentari pressione diastolica di due millimetri di mercurio infatti il sale è indicato tra gli ingredienti e fre- abbassa del 6% il rischio di cardiopatia ischemica quentemente è riportato il livello di sodio nella e del 15% il rischio di ictus (Appel et al.1997). etichetta nutrizionale. Tabella 11 In considerazione del ruolo importante della frut- ta e verdure nella prevenzione dell’ipertensione arteriosa, tra le Linee guida formulate dalla Società Europea per l’Ipertensione Arteriosa (2003), è incluso il consiglio di aumentare il con- sumo quotidiano di prodotti vegetali freschi. L’obiettivo di incrementare l’apporto di potassio con l’alimentazione, può essere facilmente rag- giunto con una dieta prevalentemente vegetale, perché il potassio come detto nei capitoli prece- denti, non solo è ampiamente contenuto in molti tipi di frutta e verdure fresche, ma si trova in quan- tità maggiori rispetto al sodio (Tabella 5).

46 Le vitamine: tra fonti alimentari e supplementi

Il fabbisogno giornaliero di vitamine varia con L’ apporto ottimale di vitamina A è di 5000 U.I al l’età, il sesso e in alcune condizioni fisiologiche. giorno. Una carota di medie dimensioni, contiene Numerosi studi hanno evidenziato che una ali- 5000 unità di betacarotene o più. mentazione variata permette di coprire il fabbiso- E’ importante sottolineare che una assunzione ele- gno giornaliero delle vitamine e non sono neces- vata ed eccessiva di vitamine liposolubili, rispetto ai sarie supplementazioni o assunzione di prodotti propri fabbisogni, può essere dannosa poiché que- arricchiti di vitamine. ste vitamine si possono accumulare e dare sintomi Per la vitamina C, ad esempio basta una arancia di clinici di ipervitaminosi. circa 150 g per coprire il fabbisogno giornaliero di Si consiglia quindi di assumere la vitamina A e altre questa vitamina (60 mg al giorno per un soggetto vitamine liposolubili tramite frutta e verdure fre- adulto). Lo stesso apporto in vitamina C può esse- sche e non utilizzare supplementi che contengono re raggiunto anche con altri tipi di frutta come rap- livelli elevati di questi composti. presentato in figura. Inoltre numerosi studi epidemiologici hanno dimo- Anche l’apporto di vitamina A può essere facil- strato che la supplementazione di vitamine E, C e mente soddisfatto inserendo ortaggi ricchi di que- beta-carotene non ha gli stessi benefici favorevoli sto composto nella propria alimentazione. sulla salute umana dimostrati quando viene segui- Quantità variabili della forma di vitamina A prefor- ta una dieta variata ricca di frutta e vegetali. Tali mata o di un suo precursore (la provitamina A studi hanno pertanto concluso che la minore inci- nota anche con il termine di betacarotene che il denza di patologie cardiovascolari e neoplasie in nostro organismo trasforma in vitamina A) sono popolazioni con un elevato consumo di frutta, contenute nei vegetali. ortaggi e legumi, deve essere ricondotto alla pre- senza di altri composti (come i fitonutrienti) in que- sti alimenti e non solo alle vitamine.

150 g di mandarini 350 g di ananas 60 mg 60 mg di vitamina C di vitamina C 80 g di kiwi 60 mg 400 g di banane 240 g di lamponi, di vitamina C 60 mg di vitamina C pomodori, patate novelle 110 g di fragole 60 mg di vitamina C 60 mg di vitamina C

150 g di arance o limoni 60 mg di vitamina C

47 Obesità L'obesità, condizione caratterizzata da Patologie cardio-vascolari Le patologie cardio- un eccesso di peso ponderale (indice di massa cor- vascolari sono una delle principali cause di morte porea BMI (kg/m2>25), è una patologia a caratte- nei paesi occidentali e l'aterosclerosi è uno dei re multifattoriale che è in aumento in Italia e in principali fattori di rischio. Lo stile di vita e l’ali- altri stati occidentali. Circa il 25% della popolazio- mentazione sono i fattori più importanti che pos- ne attualmente è in sovrappeso e soprattutto in sono ridurre la mortalità associata a queste pato- età pediatrica, l’obesità ha registrato un notevole logie (De Lorgeril et al 1999). Il ruolo protettivo aumento negli ultimi decenni. L'obesità rappre- esercitato dai prodotti vegetali nei confronti delle senta un fattore di rischio per l'insorgenza di pato- malattie cardiovascolari, è stato attribuito preva- logie croniche e degenerative (diabete, patologie lentemente alle sostanze antiossidanti (in partico- cardiovascolari, osteoporosi). La terapia dietetica lare le vitamine C ed E, beta-carotene, polifenoli) svolge un ruolo fondamentale nella terapia dell'o- in esse contenute, poiché queste molecole contra- besità. Alcuni studi hanno evidenziato che un ele- stano i radicali liberi, responsabili della formazione vato consumo di frutta e verdure, in relazione al delle placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni. basso apporto calorico di questi prodotti, e alla Altri fattori potenzialmente coinvolti sono le fibre presenza di fibre, esercita un ruolo nella preven- vegetali e i folati. I folati, vitamine di cui sono ric- zione di questa patologia. Infatti le fibre alimenta- che le verdure a foglia, alcuni agrumi e altri vege- ri facilitano il raggiungimento del senso di sazietà, tali, insieme ad altre vitamine del gruppo B, pos- in quanto contribuiscono ad aumentare il volume sono contribuire a ridurre nel sangue i livelli di del cibo ingerito e a rallentare lo svuotamento omocisteina, un noto fattore di rischio per le dello stomaco. malattie cardiovascolari. Studi epidemiologici hanno evidenziato come un incremento di 150 g/die nell’introduzione di frut- ta e verdure è associato ad una riduzione del 16% della mortalità per patologie cardiovascolari (van’t Veer P et al, 2000).

48 Diabete Numerosi studi hanno dimostrato che la del contenuto in amilosio ed in amilopectina; l'amilo- dieta svolge un ruolo sia nella prevenzione che nella sio favorisce una più bassa risposta glicemica, cioè può terapia del diabete insulino-dipendente e un effetto modificare il valore nutrizionale di un alimento, a pari- protettivo è stato attribuito agli alimenti ricchi di fibre tà di contenuto di carboidrati e di valore calorico. contenute nei vegetali, in particolare alle fibre idroso- Questa interessante caratteristica viene definita indice lubili (pectina, gomme e mucilaggini). Questi compo- glicemico (I.G.) ed esprime una risposta glicemica sti agiscono sul metabolismo glucidico formando solu- rapida o lenta ad un certo pasto o ad un gruppo di ali- zioni viscose a livello intestinale e rallentano l'assorbi- menti. Come già detto, i legumi sono tra i vegetali con mento di zuccheri. L'amido contenuto in molti vege- i valori più bassi di IG quindi possono essere inseriti nei tali (cereali, legumi ed in alcuni tuberi come la patata), regimi alimentari dei pazienti diabetici. determina una risposta glicemica variabile a seconda

Tabella 12 Valori di indici glicemico in diversi alimenti

arance ciliege I.G. 59 pesche I.G. 32 I.G. 40

pere mele I.G. 47 I.G. 52

lenticchia I.G. 44 pane bianco I.G. 100

fava I.G. 44

49 Dislipidemie Le dislipidemie rappresentano delle LO SAPEVI CHE? FITOSTEROLI, MINI-DRINKS E MESSAGGI FUORVIANTI alterazioni del metabolismo dei lipidi (trigliceridi, colesterolo) contenuti nel sangue. Queste patolo- In commercio si trovano numerosi prodotti ali- gie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia) posso- mentari arricchiti in fitosteroli ottenuti da diver- no essere di origine congenita o acquisita. se materie prime vegetali o sottoprodotti della Numerosi studi hanno evidenziato che la dieta e in lavorazione del legno. Vengono presentati particolare una alimentazione ricca in grassi satu- dalla pubblicità come utili nella prevenzione ri e grassi idrogenati, esercita un effetto ipercole- della ipercolesterolemia. Pur essendo venduti al sterolemizzante, al contrario una dieta ricca di supermercato nel bancone frigo, questi pro- frutta e verdure, ha un ruolo importante nella pre- dotti devono essere consumati in dosi limitate. venzione delle dislipidemie. L’effetto protettivo è E ci sono delle indicazioni da seguire. Per la commercializzazione dei prodotti arricchiti con esercitato sia dalle le fibre idrosolubili sia da altri fitosteroli, l’Unione Europea ha stilato un rego- composti contenuti in quantità e qualità diverse lamento che impone alle aziende di informare i nei vegetali tra cui le saponine e i fitosteroli che consumatori su alcuni, non trascurabili aspetti esercitano, come detto in precedenza, un effetto che sono scritti in corpo minuscolo in fondo ipocolesterolemizzante cioè riducono l’assorbi- alla pagina pubblicitaria. Si consiglia ai sogget- mento di colesterolo. ti che decidono di assumerli, di consumare il prodotto soltanto sotto controllo medico. Una assunzione elevata (vale a dire più di 3 grammi al giorno) provoca una riduzione del betacaro- tene nel plasma che risulta controindicata per In conclusione di questo capitolo in cui sono le persone con carenze di vitamina A. stati riportati alcuni studi epidemiologici e evi- L’assunzione è sconsigliata alle donne durante denze scientifiche che supportano il ruolo la gravidanza e nei bambini. E’ importante che al consumatore vengano importante dei prodotti vegetali nella preven- date tutte le informazioni necessarie e che l’as- zione delle patologie cronico-degenerative, si sunzione di questi prodotti sia associata a una vuole sottolineare che il ruolo protettivo dei dieta ricca di frutta e verdura. Quello che prodotti vegetali è esercitato se essi sono pre- conta, poi, è che i consumatori sappiano che senti abitualmente nella alimentazione di tutti i non esistono cibi ‘miracolosi’ e che non ci si giorni, piuttosto che con l’assunzione di com- può affidare esclusivamente a un drink per ponenti individuali (vitamine, minerali) in forma regolare la propria colesterolemia. Benché i di supplementi o integratori. fitosteroli possano esercitare un ruolo regolato- L’uso di singoli nutrienti come integratori non re sull’assorbimento del colesterolo assunto può sostituire l’effetto combinatorio e sinergico durante il pasto, andrebbe detto che il coleste- di più fattori nell’ambito della matrice alimenta- rolo non deriva solo dalla dieta, ma viene sinte- re e gli effetti di una dieta equilibrata e variata tizzato anche dal nostro fegato. contenente vari tipi di frutta, verdure, cereali e legumi.

50 CAPITOLO 5

I prodotti ortofrutticoli nell’alimentazione di tutti i giorni: dalla teoria alla pratica Come trattato nei capitoli precedenti, con il modi- renze dei ragazzi. Le verdure piacciono di più a ficarsi degli stili di vita e dei ritmi lavorativi, consu- quei ragazzi le cui madri gradiscono tali alimenti e mi e abitudini alimentari sono cambiati e si è sono più attente ai valori nutritivi dei cibi. I ragaz- osservato un calo della presenza di frutta e verdu- zi che mangiano più verdure sembrano operare re fresche sulla tavola degli italiani mentre si è delle scelte alimentari in grado di garantire l’equi- registrato un aumento dei consumi di piatti pron- librio complessivo della dieta. ti surgelati, sia nella ristorazione collettiva e tra le In molti stati europei, già da diversi anni, sono pareti domestiche. Inoltre si è avuto un notevole state promosse delle iniziative e delle campagne di incremento di bevande analcoliche derivate dalla educazione alimentare finalizzate a incrementare frutta. Una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale il consumo di prodotti vegetali con lo slogan: di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran), “Mangia almeno 5 o più porzioni di frutta e ver- su un campione di famiglie rappresentativo della dure al giorno”. popolazione italiana, ha dimostrato che il consu- mo di prodotti vegetali è nettamente inferiore Il consumo di almeno 5 porzioni al giorno di rispetto ai fabbisogni nutrizionali raccomandati. frutta e verdure al giorno è ritenuto importan- Rispetto ad un consumo consigliato di verdure di te per avere una protezione contro l’insorgen- circa 450 grammi, quello effettivo è di circa 200 za di molti tipi di patologie neoplastiche grammi (circa 220 g in meno) e comprende pre- (Codice Europeo contro il cancro, 2003; Linee valentemente pomodori (incluse le salse, i pelati), guida Società europea dell’Ipertensione, 2003) e altri ortaggi freschi e congelati, ortaggi conserva- di altre patologie cronico-degenerative. ti, legumi freschi e congelati (Aida Turrini e al. 1994). Per la frutta, il cui consumo consigliato sarebbe di circa 370 g al giorno, quello rilevato (relativo a agrumi, altra frutta fresca, frutta con- servata - comprese olive - noci e frutta essiccata) è di 200 g (circa 170 g in meno). (Aida Turrini e al. 1994). La scomposizione dei dati sui consumi di prodotti ortofrutticoli, in relazione al sesso, età e area geo- grafica, ha evidenziato che sono soprattutto i bambini e gli adolescenti a mangiare meno frutta e verdure rispetto agli apporti raccomandati.

I dati ottenuti anche in altre indagini, confermano che, in contrasto con le linee guida per una sana alimentazione formulate per la popolazione italia- na, il consumo di prodotti vegetali sia tra i giovani che tra gli adulti è inferiore rispetto ai valori rac- comandati ed è calato negli ultimi decenni . Le attitudini e le scelte dei genitori, in particolare della madre, sembrano esercitare un ruolo deter- minante nell’orientamento dei gusti e nelle prefe-

52 Più frutta e verdure nel piatto! Dalla teoria alla pratica

Se non si ha l'abitudine di preparare regolarmente e Pessima, da questo punto di vista l’abitudine, mangiare un contorno di verdure è bene comincia- domestica, ma più spesso degli esercizi pubblici, re a pensare che manca qualcosa nel proprio pasto; di preparare caraffe di spremuta d’arancia inve- qualcosa d'importante. Se invece i vegetali sono ce di prepararla al momento o di preparare una regolarmente presenti come contorno chiedetevi se macedonia di frutta molte ore prima del consu- la porzione è "giusta". mo.

Facciamo qualche esempio. Un gelato di frutta meglio se preparato in casa con frutta fresca. Una porzione di frutta dovrebbe essere media- mente di 150 g. Per le verdure circa 50 g per le Frutta secca (da 10 a 30 g). insalate e 250 g per gli altri ortaggi. 1 porzione di verdure corrisponde a: In alternativa se non si vuole usare la bilancia si può Una insalata di riso con verdure, può essere con- usare questo metodo: sidera da mezza porzione a una porzione inte- ra a seconda della quantità di verdure che la - Per le verdure a foglia e a crudo il volume minimo compone. (sul piatto da consumare) sarà pari a quello di un pugno e 1/2: usate come paragone proprio il Il sugo di pomodoro con cui si condisce la pasta vostro pugno con le nocche sul piano della tova- o il riso può essere considerata una mezza por- glia. zione. - Per le verdure cotte la porzione minima servita sarà Le patate, non sono da considerarsi fra le verdure, pari ad un pugno. Se non si è abituati a mangia- ma come alternativa a riso, pasta o polenta o pane. re porzioni come quelle suggerite, incrementarle progressivamente fino al raggiungimento di que- I legumi possono sostituire la carne. Tutti i legumi ste quantità in un paio di mesi. (fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave e cicerchia) sono una classe importante di alimenti. 1 porzione di frutta corrisponde a: Un frullato di frutta fresca, se consu- mato subito dopo la preparazione perché molte vitamine si riducono a contatto con l'aria. Lo stesso vale per spremute di agrumi o altri succhi perché la perdi- ta di contenuto vitaminico in queste preparazioni è particolarmen- te rapido.

53 Essi sono una ottima fonte di proteine vegetali e Per quanto riguarda i pomodori secchi, i capperi, di altri nutrienti. Si consiglia di consumarli almeno le olive sotto sale, le verdure latto-fermentate da 2 a 4 volte alla settimana. Nella dose di 6 cuc- come i crauti, non possono essere paragonate alle chiaiate da minestra pronti da mangiare (la metà verdure crude. Infatti è meglio limitarne l'uso per se di legumi secchi da ammollare) insieme ad un il loro elevato contenuto in sodio. primo piatto di pasta o riso, possono essere con- siderati delle sane alternative ai comuni secondi Per le verdure fuori stagione, dare preferenza in piatti a base di proteine animali e costituiscono un ordine a quella surgelata, seguita da quella essi- piatto unico e saziante. Se i legumi non sono pre- cata o in scatola. La surgelazione per le verdure da senti abitualmente nella propria alimentazione, cuocere è attualmente il metodo migliore di con- cominciare con piccole quantità (1-2 cucchiai da servazione delle proprietà nutritive degli alimenti minestra), magari aggiunte alla minestra o ai che in partenza, devono essere d'ottima qualità. sughi dei primi piatti, in modo da permettere Per i prodotti in scatola, ricordate, come detto in all'intestino di abituarsi gradualmente. precedenza, che hanno un elevato contenuto in sodio e quindi un utile espediente è rimuovere il Minestroni, zuppe o passati vanno considerati liquido in cui sono stati conservati. come una porzione di verdura cotta, se sono abbastanza densi, o metà porzione se sono piut- tosto radi. Una lettura attenta delle etichette di molti piatti pronti, rivela che sono usati spesso ingredienti di scarsa qualità, come condimento si usano infatti grassi raffinati come nell’esempio riportato in basso…per una scelta consapevole anche al supermercato leggete attentamente le etichette!

Le verdure andrebbero consumate preferibilmen- te allo stato crudo, infatti molte vitamine sono ter- molabili, cioè sono sensibili alla temperatura e il loro contenute cala dopo la cottura. Inoltre la cot- tura, soprattutto se eseguita in acqua abbondan- te, riduce notevolmente il contenuto in minerali come riassunto nella tabella.

54 Frutta e derivati: qualità nutrizionali a confronto

In commercio si trovano molte tipologie di prodot- ti derivati dalla frutta (succhi, nettari e bibite anal- coliche) che presentano caratteristiche composizio- nali molto diverse tra loro. Il D.P.R. n. 489 del 18/5/82 ha dato la seguente qualificazione merceologica: succhi di frutta,netta- ri di frutta, bevande a base di frutta che differisco- no notevolmente nella composizione chimica. Con il nome di succo di frutta, si indica il prodotto ottenuto con procedimento meccanico dai frutti polposi. La percentuale di frutta contenuta può essere molto diversa (tra 40% fino al 90%); queste percentuali sono indicate nell'etichetta. Inoltre a seconda del processo produttivo si distin- guono succhi freschi e succhi a lunga conservazio- ne. Si trovano anche succhi di frutta concentrati e disidratati: i primi si ottengono mediante l’elimina- zione fisica di una parte dell’acqua; mentre i succhi di frutta disidratati sono il prodotto in polvere otte- nuto dal succo di frutta mediante procedimento di disidratazione.

Il nettare di frutta é ottenuto mediante l’aggiun- ta di acqua e di zuccheri al succo di frutta o alle puree di frutta. Nei prodotti ottenuti dalle puree di frutta la dizione nettare può essere sostituita con la denominazione “succo e polpa di...... ”, in tutti gli altri casi deve comparire la dizione “con polpa....”.

Come additivi a effetto acidificante si aggiungono acido citrico e come antiossidante acido ascorbico.

55 Aspetti nutrizionali I succhi di frutta ed i net- vengono spesso consumate a temperature tari di frutta, da un punto di vista nutrizionale, troppo basse; hanno una qualità inferiore rispetto alla frutta vengono in genere consumate fuori pasto per fresca, se vengono confrontati a parità di cui disturbano l’appetito specialmente nei apporto calorico (vedi tabella 14). bambini; I trattamenti tecnologici a cui vengono sotto- rappresentano una assunzione calorica incon- poste le materie prime per allungare la conser- trollata; vazione dei prodotti, provocano una riduzione contengono zuccheri spesso cariogeni. del contenuto in vitamine. Gli zuccheri semplici presenti nella frutta fresca Quindi è più proficuo masticare la frutta e le sono prevalentemente glucosio e fruttosio. verdure piuttosto che "berla". Oltre alle modi- Questi zuccheri si ritrovano anche nei succhi e fiche dei minerali e delle vitamine, anche il con- in altri derivati della frutta fresca. In alcuni pro- tenuto di fibre, che influenzano il senso di dotti viene generalmente aggiunto anche il sac- sazietà dei cibi, è maggiore nella frutta e verdu- carosio o sciroppo di glucosio e fruttosio in re intera rispetto ai prodotti derivati. quantità diverse nei prodotti come riassunto in Comunque, in assenza di succhi freschi e fatti al tabella 13. momento, è sempre meglio bere un succo di In generale l'uso eccessivo di bevande analcoli- frutta, piuttosto che un'altra bibita, soprattutto che viene generalmente sconsigliato nella se gassata e privilegiare nella scelta i prodotti prima infanzia (Franchini et al. 1996), per i che hanno indicata nella etichetta una elevata seguenti motivi: percentuale di frutta.

Tabella 13

56 Tabella 14

Albicocche fresche Succo di albicocche Albicocche sciroppate

200g = 60kcal 107g = 60kcal 95g = 60kcal nutriente g nutriente g nutriente g

PROTEINE 0,85 PROTEINE 0,32 PROTEINE 0,38 CARBOIDRATI 14,46 CARBOIDRATI 15,51 CARBOIDRATI 15,29 LIPIDI 0,21 LIPIDI 0,10 LIPIDI 0,095 FIBRA 3,19 FIBRA tr FIBRA 0,85 SODIO 2,12 SODIO - SODIO 9,50 CALCIO 34,04 CALCIO 8,56 CALCIO 18,05 FERRO 1,06 FERRO 0,32 FERRO 0,19

Pere fresche Succo di pere Pere sciroppate

170g = 60kcal 95g = 60kcal 95g = 60kcal nutriente g nutriente g nutriente g PROTEINE 0,3 PROTEINE 0,6 PROTEINE 0,28 CARBOIDRATI 8,8 CARBOIDRATI 29 CARBOIDRATI 8,36 LIPIDI 0,10 LIPIDI 0,2 LIPIDI 0,095 FIBRA 3,8 FIBRA tr FIBRA 3,61 SODIO 2 SODIO - SODIO 1,9 CALCIO 11 CALCIO 16 CALCIO 10,45 FERRO 0,32 FERRO 0,6 FERRO 0,30

57 Marmellate e confetture

La marmellata di frutta è una valida tecnica di con- Dal punto di vista nutrizionale, marmellate e con- servazione alimentare di antichissima data. fetture sono alimenti gradevoli. Sebbene non pos- Utilizzata dalla civiltà contadina per far fronte all’e- sano sostituire la frutta fresca poiché la lavorazio- norme disponibilità di frutta in corrispondenza ne è accompagnata da una riduzione del contenu- della maturazione sugli alberi, nella civiltà indu- to vitaminico, esse rappresentano una fonte ener- striale la pratica di confezionare marmellate in casa getica e possono essere usate fin dai primi anni di non è così comune come una volta. vita, per un sana colazione o per la merenda, abbi- Il termine marmellata deriva dal nome portoghese nate a pane o fette biscottate. della pianta di mele cotogne (il marmelo). La differenza tra marmellate e confetture risiede nella percentuale di frutta utilizzata e riportata sempre nelle etichette alimentari. Nelle marmellate gli agrumi possono arrivare anche a solo il 20%, mentre nelle confetture si arriva al 35%. La con- fettura è detta Extra se la presenza di frutta arriva al 45%. Oltre alla marmellata e alla confettura, da alcuni tipi di frutta si ricava la gelatina. Essa è prodotta esclusivamente dal succo della frutta senza polpa o buccia. Spesso, oltre alla frutta, un componente principale della marmellata è lo zucchero (in percentuale variabile a seconda della percentuale di frutta usata); alcune marmellate industriali possono con- tenere anche coloranti e addensanti, tra cui la pec- tina. La qualità di una marmellata ovviamente è legata alla percentuale di frutta utilizzata e quindi all’aggiunta ridotta o nulla di zucchero. Quest’ultimo è generalmente saccarosio, e la sua percentuale determina essenzialmente il contenu- to calorico della marmellata. Le meno caloriche (che contengono più frutta) partono da 100 Kcal, ma le più caloriche possono arrivare anche a 260 kcal.

58 Frutta e verdure a scuola: come promuoverne il consumo?

Un numero crescente di ragazzi pranza a scuo- Sensibilizzare il servizio che rifornisce i la e fuori casa, emerge quindi l'importanza di pasti a scuola al fine di incrementare la pre- coinvolgere nelle future iniziative di educazione senza di frutta e verdure locali e di stagione nel alimentare finalizzate a promuovere il consumo menù, ponendo attenzione anche alla presen- di prodotti vegetali, sia la ristorazione scolastica tazione e alle ricette dei piatti. Poiché si ricono- che quella collettiva. sce alla mensa un ruolo importante non solo Come detto nei capitoli precedenti, il gradi- come momento di socializzazione per i ragazzi, mento della frutta e soprattutto delle verdure è ma anche come momento educativo, in alcune molto basso tra i giovani, e sono proprio le ver- regioni italiane sono state pianificate iniziative dure cotte quelle che vengono scartate più fre- di educazione alimentare rivolte alla ristorazio- quentemente nelle mense scolastiche. ne scolastica con l'introduzione di piatti locali e della tradizione nelle mense. Le esperienze già Sensibilizzare i comitati mensa dei genitori condotte, hanno dimostrato come sia possibile, e il corpo docente sull'importanza di un cor- sin dai primi anni di scuola, incidere sui gusti e retto apporto di frutta e verdure nell'alimenta- sulle preferenze alimentari dei bambini che zione dei giovani al fine di: hanno a loro volta influenzato le abitudini di • ottenere l'inserimento di più varietà di frutta consumo all'interno delle rispettive famiglie. e verdure di stagione nel menù. • promuovere l'uso della frutta fresca e secca come spuntino nella pausa della mattina a scuola.

59 Sensibilizzare i rivenditori di macchine self- LO SAPEVI CHE? service distribuite negli edifici pubblici e DISTRIBUTORI? NO, GRAZIE! nelle scuole, al fine di introdurre alternative più nutrienti rispetto ai fuori pasto dolci e sala- In alcuni stati europei si è deciso di rimuovere i ti e bevande gassate, come confezioni di frutta distributori automatici nelle scuole per evitare agli studenti, il consumo eccessivo di bibite secca e succhi al 100% di frutta. In molte scuo- gassate dolci e merendine ipercaloriche. le sono presenti infatti distributori automatici di In relazione alla pubblicazione delle "Linee merendine, patatine fritte e di bibite gassate. guida di comportamento del vending nelle Questi prodotti oltre a contenere una elevata scuole", in Italia e in altri stati europei si stanno quantità di zuccheri semplici, sono prodotti con diffondendo distributori automatici da cui è una elevata quantità di grassi industriali come possibile acquistare snacks diversi da quelli che gli oli e i grassi idrogenati, e hanno un elevato siamo abituati a trovare. In futuro quindi saran- no piu' diffusi vending machines contenenti apporto calorico. Nei fuori-pasto salati è conte- yogurth, frutta fresca o macedonie. nuto anche un elevato quantitativo di sale. I ragazzi che hanno raggiunto una certa auto- nomia possono comprarsi questi prodotti da soli. Un consumo eccessivo di fuori pasto sia dolci che salati, può contribuire a squilibri nutri- zionali e la loro presenza nell'alimentazione andrebbe limitata al fine di prevenire un ecces- sivo apporto di calorie. La conoscenza delle eti- chette nutrizionali, degli ingredienti dei fuori- pasto e delle bibite, può dare una informazione che aiuti i giovani ad una scelta più consapevo- le degli alimenti e delle bevande.

60 CAPITOLO 7

Proposte didattiche

Proposte didattiche

1 - ABITUDINI E CONSUMI ALIMENTARI 4 - BIOTECNOLOGIE, OGM E PROPRIETÀ Valutare con diverse metodologie gli apporti ali- NUTRIZIONALI mentari di frutta fresca e ortaggi tra gli studen- Analizzare le applicazioni delle biotecnologie ti e le loro famiglie. nel settore agroalimentare e il loro impatto sul- Confrontare i dati che verranno ottenuti con i l'ambiente e sulla salute. risultati di indagini condotte in ricerche prece- denti. 5 - LA STAGIONALITÀ IN TAVOLA Attività da svolgere nell'intero anno scolastico. 2 - ORIGINE DELLE MATERIE PRIME La finalità è riflettere sulle abitudini alimentari e Attività da svolgere in un punto vendita. La destagionalizzazione dei consumi. finalità è verificare l'origine delle materie prime Al supermercato annotare le specie di frutta e dei vari prodotti in vendita e approfondire ortaggi nei vari mesi dell'anno. Cosa notate? aspetti legislativi a livello nazionale e extraco- Siete in grado di mettere in ordine i prodotti munitario. Attività collaterali sono lo studio secondo il loro calendario naturale? Da dove delle filiere produttive e i loro costi energetici vengono importati i frutti e gli ortaggi fuori sta- (es. agricoltura biologica vs agricoltura conven- gione? zionale; commercio equo-solidale). 6 - UNO SGUARDO ALLE ETICHETTE 3 - FRUTTA ANTICA Questa attività può essere svolta con diverse Alla scoperta della frutta antica: attività finaliz- categorie merceologiche (succhi di frutta, zata a raccogliere informazioni sulle varietà yogurt alla frutta, bibite analcoliche). antiche di frutta. Procuratevi alcuni prodotti e osservate attenta- mente le etichette alimentari e nutrizionali. Valutate la composizione chimica e la qualità nutrizionale (apporto calorico, nutrienti). Confrontate le percentuali di frutta contenuta in marchi diversi e i loro prezzi al fine di valutare il rapporto qualità/prezzo dei prodotti selezionati.

63 PROPOSTA DIDATTICA 1 - Abitudini e consumi alimentari

Finalità: Valutare con diverse metodologie maggiore nell'alimentazione delle ragazze gli apporti alimentari di frutta fresca e rispetto ai coetanei maschi sia per la frutta ortaggi tra gli studenti e le loro famiglie. (43% vs 38%), che per le verdure (34% vs 27%). Inoltre frutta e verdure, soprattutto se Negli ultimi decenni si sono registrate numero- cotte, risultano poco accettate dai bambini se modificazioni nelle abitudini e nei consumi come espresso dal gradimento verso il cibo alimentari in Italia. Tra le modificazioni eviden- espresso in voti (Ferretti G. et al. 2003). ziate, si è avuto un calo dei consumi di prodot- I risultati ottenuti nella popolazione scolastica ti ortofrutticoli come hanno dimostrato alcune marchigiana, confermano studi condotti in altre indagini condotte nella popolazione (Turrini e regioni italiane nei quali è stato evidenziato che al. 1994). il consumo di frutta e verdure nei giovani è molto inferiore rispetto ai livelli raccomandati Poca frutta e verdura anche nell’alimentazione (Sculati O., 2000; Turrini A., 1996) Risultati dei bambini marchigiani. L’indagine "Dimmi simili sono stati osservati anche in studi condot- come mangi, ti dirò come cresci", condotta nel- ti in altri stati europei e questo ha portato alla l’anno scolastico 2000-2001 sulle abitudini ali- pianificazione di iniziative educative volte a pro- mentari della popolazione scolastica marchigia- muovere un maggior consumo di prodotti orto- na (anni 7-13 anni), ha evidenziato che la frut- frutticoli freschi nell’alimentazione e aumenta- ta fresca è presente abitualmente nell'alimenta- re le conoscenze dei consumatori soprattutto zione del 41% degli alunni, mentre le verdure è dei più giovani. presente ad una percentuale inferiore (29%). L'abitudine a mangiare prodotti vegetali è influenzata dalle dimensioni del centro abitato, gli studenti che abitano nei centri maggiori (numero di abitanti >50.000) consumano in percentuale minore i prodotti vegetali (in parti- colare la frutta), rispetto agli alunni che vivono in centri abitati più piccoli (numero di abitanti >10.000). Inoltre l’indagine ha evidenziato una relazione tra abitudini alimentari e età degli studenti, infatti gli studenti di età maggiore (11-13 anni), consumano meno frutta fresca (36% vs 42% ) rispetto ai ragazzi di età compresa tra 7-11 anni. La presenza abituale di alimenti vegetali è

64 PROPOSTA DIDATTICA 2 - L’origine delle materie prime, filiere produttive e costi energetici

Origine delle materie prime La finalità è verifi- che si importano da altre parti del mondo. Lo stes- care l'origine delle materie prime dei vari prodotti so vale per derrate di basso valore economico (soia in vendita e approfondire aspetti legislativi a livello e mais) che attraversano l'oceano per finire nei nazionale e extracomunitario. Attività collaterali mangimi dei nostri allevamenti. E' stato calcolato sono analizzare i costi di diverse produzioni in rela- che i costi energetici per trasportare le verdure fre- zione con le filiere produttive (es. agricoltura biolo- sche è superiore di circa tre volte rispetto ai costi gica vs agricoltura convenzionale; commercio necessari per produrle. E' frequente trovare nei equo-solidale). Nel Documento promulgato supermercati prodotti che arrivano da centinaia di dall'Organizzazione Mondiale della Sanità chilometri di distanza. Inoltre prodotti utili al fabbi- “Development of the first Food and Nutrition Plan sogno locale intraprendono a loro volta viaggi di for the WHO European region”si sottolinea l'im- svariati centinaia di chilometri. Questo movimento portanza di privilegiare la scelta di prodotti agroali- globale di cibo ha un impatto diretto sull'inquina- mentari locali e del territorio ottenuti da “filiere mento e sull'emissione di anidride carbonica (CO2). corta”. Questi consumi alimentari concorrono alla Lo stesso discorso vale anche per le produzioni salvaguardia e alla tutela delle produzioni e dell'e- fuori stagione le quali determinano un elevato conomia locale oltre ad avere ricadute sul piano consumo di energia fossile (diesel o altri carburan- nutrizionale, sulla salute dei consumatori. I costi ti utilizzati per riscaldare le serre). Per non contare energetici per il trasporto delle derrate alimentari il costo energetico che comporta il congelamento sono elevati. Essi possono trovare alcune giustifi- o il mantenimento nei frigoriferi, per un lungo cazioni per produzioni come il caffè, il thè, che lasso di tempo, dopo la produzione. La tabella non si possono produrre nei climi temperati, ma è mostra alcuni dati sui costi energetici di diverse difficile da giustificare per i prodotti fuori stagione produzioni.

Tabella 16

ml

65 PROPOSTA DIDATTICA 3 - Frutta antica

Alla scoperta della frutta antica: attività Durante le visite al supermercato, annotare le finalizzata a raccogliere informazioni sulle varietà di uno stesso tipo di frutto (esempio la varietà di frutta dimenticata. mela) in vendita sugli scaffali di alcuni supermer- cati e la loro provenienza in diversi mesi dell'an- Con il termine frutta o ortaggi antichi (o dimen- no. Quali sono le varietà di mela più comuni? Da ticati) si intendono quelle cultivar oggi poco quali paesi stranieri sono importati? Quali erano conosciute dai consumatori, in particolare dei le varietà di mela sulla tavola dei nonni? Fate una più giovani. Come è stato già detto nei capitoli ricerca delle varietà antiche di altri tipi di frutti precedenti, la maggior parte delle varietà di (pere, fichi, pesche) e analizzate le cause che frutta e verdure che troviamo in vendita sono hanno contribuito alla loro scomparsa. stati selezionati prevalentemente da esigenze commerciali (dimensioni e peso, conservabilità in celle-frigo), che hanno provocato la scom- Bibliografia da consultare per i prodotti vegeta- parsa di numerosi tipi di frutta e ortaggi,molto li della tradizione marchigiana: Bollettino comuni in un passato non poi così lontano. Ufficiale della Regione Marche - ANNO XXXIII - n° 63 Tra gli alberi da frutto dimenticati sono com- presi azzeruoli, giuggioli, mandorli, melograni, cotogni, cornioli, nespoli e sorbi, e cultivar perse e dimenticate di pere, pesche, fichi e mele, tra cui la mela rosa ancora diffusa sull'Appennino marchigiano e in altre regioni dell’Italia centrale.

Pera Angelica

66 PROPOSTA DIDATTICA 4 - Biotecnologie

Finalità: Analizzare le applicazioni delle bio- OGM: le applicazioni in campo agroalimentare tecnologie nel settore agroalimentare e il È stato un pomodoro in cui si è cercato di ritar- loro impatto sull’ambiente e sulla salute. dare la marcescenza, il primo ortaggio transgeni- co ad essere stato immesso sul mercato (pomo- Una attenzione crescente della comunità scienti- doro FAVR/SAVR, brevettato dalla Calgene). Il fica, delle istituzioni e dell’opinione pubblica è prodotto conteneva nel suo patrimonio genetico rivolta agli alimenti geneticamente manipolati una modificazione dell'enzima poligalatturonasi. (GM) (o transgenici). Atteggiamenti diversi si regi- Tale modificazione era finalizzata a ritardare la strano da parte dei ricercatori, associazioni di demolizione delle pectine, poiché questo feno- consumatori e delle grandi catene di distribuzio- meno, causa perdita di consistenza dei frutti ne da qui la necessità di informare i consumatori dopo il raccolto con conseguente deperimento sull’esistenza di questi alimenti e dei problemi delle materie prime e perdite economiche. Le connessi alla loro distribuzione e il loro possibile applicazioni delle biotecnologie in campo agroa- impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. limentare sono numerose, molte di esse sono ancora in fase di studio. Gli organismi transgenici o geneticamente Fino ad oggi si è sperimentata la: modificati (OGM) • possibilità di conferire resistenza a erbicidi Sono gli organismi il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto si • possibilità di conferire resistenza a virus e a verifica in natura mediante incrocio o con la insetti dannosi. (Es trasferendo un gene respon- ricombinazione genetica naturale. Il gene (o i sabile per la sintesi di una tossina letale per l’in- geni) inseriti “ex novo” sono detti “transgeni” e setto quando si alimenta con le foglie) l’organismo risultante è definito “transgenico” o • possibilità di crescere in condizioni avverse di “geneticamente modificato”. La produzione di temperatura o salinità del terreno alimenti derivati da specie vegetali o animali geneticamente manipolati è una applicazione • possibilità di modificare la composizione chimi- delle biotecnologie e dell’ingegneria genetica in ca degli alimenti (es. patate con meno amido, campo agroalimentare. semi con una particolare composizione in acidi I vegetali transgenici, sono stati i primi alimenti a grassi) essere immessi sul mercato anni fa negli Stati • possibilità di conferire ad una pianta la capacità Uniti e successivamente in Canada. Gli alimenti di produrre composti nuovi es. trasferendo il gene transgenici di “prima generazione”, portavano responsabile della sintesi di inulina dal carciofo assieme al gene “trasferito ” anche un gene alla barbabietola da zucchero. Queste ultime “marcatore”, generalmente per la resistenza ad applicazioni sono gli organismi transgenici di ulti- un antibiotico. ma generazione. Le tecniche di ingegneria genetica sono state notevolmente perfezionate negli ultimi anni.

67 La maggior parte degli studi sulle manipolazioni Le piante coltivate potrebbero incrociarsi con genetiche è stata rivolta alla soia, al mais e alla specie affini selvatiche (è il caso della colza), e colza. Tra le giustificazioni normalmente addotte di conseguenza trasmettere la resistenza agli per la diffusione degli OGM in agricoltura, la erbicidi ad altre piante nell’ambiente con risul- prima è che essi aumentano la produzione e con- tati imprevedibili. tribuiscono alla sicurezza alimentare.la seconda è che riducono l’uso di sostanze chimiche. Effetti sugli insetti utili. Alcune piante trans- geniche producono insetticidi che uccidono o Effetti sull’ambiente allontano gli insetti nocivi. Tra gli esempi, pian- I rischi potenziali per l’ambiente, derivati dalla te geneticamente modificate che contengono coltivazione di piante geneticamente modifica- un gene modificato di un batterio del suolo Bt te sono proporzionali alla superficie da esse (Bacillus Thuringiensis) il quale produce una occupata. La coltivazione su larga scala introdu- endotossina attiva in tutti i tessuti della pianta. ce rischi ecologici che è difficile prevedere sia Questa tossina rende le piante resistenti ad sull’ecosistema che sulla catena alimentare. Tra alcuni parassiti e pertanto questa modificazione il 1996 e 1999 la superficie di colture transge- è stata descritta inizialmente come una modifi- niche è decuplicata negli Stati Uniti da 2.8 ca vantaggiosa per l’ambiente. Attualmente milioni di ettari a 28 milioni di ettari. tale modifica è stata inserita in numerose piante negli Stati Uniti come il mais, cotone, pomodori I rischi potenziali principali per l’ambiente, alcu- e riso. La coltura del cotone Bt è quella che occu- ni dei quali supportati da studi recenti, sono: pa la superficie maggiore.

- La tolleranza agli erbicidi. Le varietà transge- niche tolleranti agli erbicidi (TH) sopportano il trattamento con un erbicida che elimina le avventizie. E stato inizialmente indicato che le nuove varietà di mais, colza, soia e cotone avrebbero portato alla riduzione delle quantità di erbicidi impiegati e quindi sarebbero state un vantaggio per l’ambiente. Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato che questo non si è realizzato e gli agricoltori che hanno coltivato soia resistente all’erbicida Roundupp Ready *Una pianta resistente agli erbicidi dispone di enzimi che le (soia RR) hanno utilizzato fino a dieci volte più permettono di demolire e inattivare la molecola assorbita nei grandi quantità di erbicidi di altri che avevano propri tessuti. Una pianta tollerante accumula la molecola nei propri tessuti e introduce la molecola nella catena alimentare. ricorso a un sistema integrato di controllo delle Una avventizia è una pianta che cresce su un terreno coltiva- avventizie*. to senza esservi stata seminata.

68 Sebbene a prima vista questa modificazione senti naturalmente nella pianta e creare combi- possa sembrare vantaggiosa per l’ambiente, nazioni genetiche virali nuove che possono alcuni studi hanno dimostrato che nelle colture risultare pericolose come dimostrato in alcuni Bt, aumenta la resistenza genetica tra gli inset- studi recenti su ortaggi infettati con alcuni virus ti nocivi. Un modello di simulazione condotto da Kleiner (1997). da Gould ha dimostrato la presenza di geni di resistenza al Bt in popolazioni selvatiche di un Inquinamento genetico. Tutte le colture trans- insetto nocivo, una farfalla notturna che si geniche pongono lo stesso problema che i geni nutre di mais (Gould, 1997). che introducono un carattere dato (transgene)si trasferiscono ad altre piante, sia della stessa spe- Alcuni autori suggeriscono che la tossicità eserci- cie ,sia di specie vicine. Quando dei transgeni si tata da alcune piante modificate e letali verso gli introducono da una pianta ad un'altra si parla di insetti dannosi potrebbe non essere così selettiva inquinamento genetico. Alcuni esperimenti con- e provocare la scomparsa anche di altre specie di dotti in Germania con colza geneticamente modi- insetti utili. Alcuni studi supportano che l’endo- ficata hanno dimostrato che il polline di colture tossina prodotta nelle piante geneticamente transgeniche poteva inquinare colture normali modificate, potrebbe essere dannosa nei con- situate a 200 metri (Ostermann 1997). fronti di alcuni insetti utili ed è stato dimostrato che la mortalità delle larve di alcuni insetti utili, Riduzione della biodiversità. Un'altra conse- perché predatori del parassita della piralide del guenza negativa sarebbe quello di contribuire ad mais, è notevolmente aumentata nelle larve una ulteriore perdita della “biodiversità”, da sem- nutrite con mais Bt rispetto a quelle nutrite con pre considerata un fattore di equilibrio e di svi- mais non transgenico. luppo per l’ecosistema. Ogni specie vegetale si Studi recenti condotti su altre piante transgeniche presenta in numerose varietà che sono state sele- hanno confermato effetti dannosi sugli insetti zionate in relazione all’ambiente in cui sono cre- utili. Birch et al (1997) hanno dimostrato che le sciute, clima, altitudine, composizione del terre- coccinelle che si nutrivano di afidi allevati su pian- no. Un possibile rischio è di contribuire alla pro- te transgeniche deponevano meno uova rispetto gressiva riduzione delle razze animali e delle a quelle nutrite con afidi allevati su piante non varietà vegetali, a favore di poche razze e varietà transgeniche. transgeniche preferite da allevatori e coltivatori per la loro presunta maggior resa. Resistenza ai virus. Le piante resistenti ai virus contengono quasi tutte geni virali che conferi- scono una resistenza a quegli stessi virus. Tali geni possono associarsi con altri geni virali pre-

69 PROPOSTA DIDATTICA 5 - La stagionalità in tavola

Finalità: Analizzare le abitudini alimentari e dell’organizzazione commerciale, l’applicazio- e la stagionalità in tavola. ne di tecniche innovative di coltivazione e di conservazione delle derrate alimentari, l’au- Chiediamo ad un bambino o ad un adolescen- mento del reddito pro-capite e il conseguente te in quale stagione maturano i piselli, le zuc- largo accesso ad alimenti in precedenza consi- chine o le fragole, forse avrà difficoltà a rispon- derati di lusso, ci hanno fatto un po’ dimenti- dere che questi vegetali maturano nella tarda care che la produzione del cibo è ancora indis- primavera, visto che si consumano frequente- solubilmente legata alle vicende del clima e mente in scatola o surgelati, e anche in pieno delle stagioni. inverno sono in vendita zucchine, fagiolini un Non possiamo però nasconderci che esatta- tempo considerate delle “primizie” estive, fino mente questo – superare le vicende del clima e ad arrivare alle fragole importate dai paesi delle stagioni, rendersene indipendenti - è stato oltreoceano disponibili anche a Natale. per millenni un grande desiderio degli uomini e Se si analizzano i contenuti dei testi di medicina un importante obiettivo della loro organizzazio- del passato, ci si accorge di come fin dall’anti- ne alimentare. chità, tutti i medici da Ippocrate in poi, insiste- Si è perduto quindi il concetto che il regime die- vano molto sulla necessità, ai fini della buona tetico debba mutare perché il nostro organismo salute, di adattare ai ritmi naturali e stagionali il al cambiare della temperatura e delle condizio- proprio regime alimentare – e ogni altro aspet- ni ambientali cambia le sue esigenze e le sue to della vita quotidiana: sonno, lavoro, moto. necessità che sono soddisfatte dagli alimenti di Una grande attenzione al rispetto della stagio- stagione. Pensiamo ai frutti estivi e alla loro ric- nalità per i positivi effetti sulla salute, sono sot- chezza in acqua, essi rappresentano un valido tolineati ne I regimina mensium, manuali aiuto per resistere al calore e alla disidratazione. medievali che illustravano le principali norme Con il modificarsi delle abitudini e dei consumi igieniche e alimentari da seguire nei singoli alimentari, la nostra alimentazione rischia di mesi dell’anno, e che hanno costituito una divenire sempre più monotona, e di non per- parte non trascurabile della letteratura medica mettere un apporto adeguato di tutti i nutrien- occidentale per molti secoli. Se si arriva veloce- ti necessari al nostro organismo. Scegliere i cibi mente ai nostri giorni, osserviamo che non c’è vegetali rispettando il criterio della stagionalità libro di cucina che non ponga in evidenza ricet- ha quindi delle evidenti ripercussioni sul sapore te e menù stagionali. dei cibi, sulla salute e non dimentichiamo l’im- Tuttavia tra le modificazioni nei consumi e abi- patto sull’ ambiente. tudini alimentari degli ultimi decenni, si eviden- zia una progressiva perdita della stagionalità a tavola che è da mettere in relazione a diversi fattori. Il miglioramento dei sistemi di trasporti

70 Verdura e frutta per ogni stagione

Verdura Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic Asparagi o o o Broccoli o o o o o Carciofi o o o o Carote o o o o Cavolfiore o o o o o Cavolo nero o o o o o Cetrioli o o o o Cipolle o o o o o o Fagioli o o o Finocchio o o Mais o o o Melanzane o o o Patate o o o Peperoni o o o o o Piselli o o o o Pomodori o o o o Porri o o o o o o o o Rape rosse o o o o o o o Sedano o o o o o Sedano rapa o o o o Spinaci o o o o o o Verze o o o o o o o o Zucca o o o Zucchini o o o o o Frutta Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic Albiccocche o o o Arance o o o o o o o o Ciliege o o Fragole o o o o o Lamponi o o o o o Limoni o o o o o o o o o Mele o o o o Mirtilli o o Mirtilli rossi o o More o o o o Pere o o o Pesche o o o Prugne o o o Ribes o o o Uva o o o o

71 PROPOSTA DIDATTICA 6 - Uno sguardo alle etichette

Finalità: Acquisire una maggiore conoscenza marchio depositato; la sede dello stabilimento o della etichettatura alimentare e della relati- di confezionamento; il lotto di produzione; va nomenclatura. Analizzare la pubblicità relativa e i messaggi fuorvianti. - denominazione di vendita, è una descrizio- ne del prodotto accompagnata, se necessario, da Questa attività può essere svolta utilizzando informazioni sulla sua natura ed utilizzazione. diverse categorie merceologiche (succhi di frutta, Secondo l’articolo 4 del DL 23 giugno 2003, n° yogurt alla frutta, bibite analcoliche, piatti pron- 181 attuazione della direttiva 2000/13/CE, la ti). Dopo una raccolta delle etichette alimentari e denominazione di vendita deve anche fornire nutrizionali dei prodotti della stessa categoria una indicazione relativa allo stato fisico in cui si commerciale, valutate la loro composizione chi- trova il prodotto alimentare o al trattamento spe- mica e la qualità nutrizionale (apporto calorico, cifico da esso subito (ad esempio: in polvere, nutrienti, additivi). concentrato, liofilizzato, surgelato, affumicato). Se è stato usato un nome di fantasia deve esse- Che cos’è l’ Etichettatura alimentare? re riportata una breve descrizione del prodotto. Attualmente l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari sono regola- mentate dal DL 23 giugno 2003, n° 181 attua- zione della direttiva 2000/13/CE, che ha appor- tato delle modifiche al DL 27 gennaio 1992 n° 109 sul base del quale l’etichettatura alimentare è l’insieme di tutte quelle informazioni fornite dal produttore, dal confezionatore o dal vendito- re all’acquirente e che sono ritenute necessarie al fine di consentire l’acquisto del prodotto con la piena consapevolezza delle caratteristiche e delle proprietà essenziali del prodotto stesso. L’aggiornamento si è reso necessario per ade- guare la normativa italiana alle disposizione europee al fine di non ostacolare la libera circo- lazione dei prodotti alimentari. Secondo l’art. 3 della Direttiva 2000/13/CE, alcune informazioni riportate in etichetta sono obbligatorie altre sono facoltative. Sono informazioni obbligatorie: la denominazione di vendita; l’elenco di ingredien- ti; la quantità netta e nominale; il termine mini- mo di conservazione; nome o ragione sociale o

72 - elenco degli ingredienti comprende tutte nutrizionale e qualità organolettica-sensoriale) in quelle sostanze che vengono utilizzate per la adeguate condizioni di conservazione. Nel caso preparazione di un prodotto alimentare ed anco- di un prodotto molto deperibile da un punto di ra presenti nel prodotto finito, additivi compresi, vista microbiologico, ad esempio latte fresco, eventualmente in forma modificata. Gli ingre- yogurt, panna…. il termine minimo di conserva- dienti vanno riportati in etichetta in ordine di zione è sostituito dalla data di scadenza indica- peso decrescente. L’acqua eventualmente ta dalla dicitura “da consumarsi entro……”. In aggiunta va dichiarata solo se supera il 5% del questo caso l’alimento non va consumato se la prodotto finito. Se sono presenti ingredienti data di scadenza è stata superata. Il prodotto va composti e questi rappresentano meno del 25% ritirato dal mercato a partire dal giorno successi- del prodotto finale possono essere denominati vo a quello indicato sulla confezione. Tali indica- semplicemente con il nome senza elencarne i zioni riguardanti il termine minimo di conserva- componenti. Gli additivi vengono indicati con il zione e la data di scadenza sono valide se sono termine della famiglia a cui appartengono state rispettate le modalità di conservazione sug- (esempio: emulsionanti, addensanti, coloranti) gerite dal produttore; ed il nome o la sigla europea E seguita da un numero a tre cifre (esempio lecitina deve essere - nome o ragione sociale o marchio deposi- riportato come “emulsionante lecitina di soia”, tato e la sede o del fabbricante o del confezio- oppure “emulsionante E322”) loro assegnato e natore o di un venditore stabilito nell’Unione valido in tutta la comunità europea. Europea;

- la quantità netta oppure la quantità nomi- - la sede dello stabilimento o di confeziona- nale per i prodotti alimentari imballaggi precon- mento questa indicazione è di carattere pretta- fezionati deve essere espressa in unità di volume mente tecnico cioè è necessaria solo agli organi per i prodotti liquidi e in unità di massa per gli preposti alla vigilanza e controllo. E’ obbligatorio altri prodotti. Se il prodotto alimentare solido è riportare tale informazione nel caso di impresa presentato immerso in un liquido, deve essere che provveda alla distribuzione o alla vendita di indicata anche la quantità di prodotto sgocciola- prodotti, sulle cui confezioni non sia indicato il to. Spesso accanto all’indicazione della quantità nome o la ragione sociale o il marchio depositato appare un “e”, questo significa che vengono e la sede del fabbricante o del confezionatore; rispettate le disposizioni previste dalle norme della Comunità Europea. - il lotto di produzione si intende un’insieme di unità di vendita di una derrata alimentare, pro- - il termine minimo di conservazione “da dotte, fabbricate o confezionate in circostanze consumarsi preferibilmente entro…….”, ci indi- praticamente identiche. Per quanto riguarda il ca la data entro la quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche (qualità

73 latte fresco, in base al Decreto MIPAF 14 gennaio sore con alla base alcuni numeri. I primi due 2005, art. 2 comma 2 è obbligatoria l’indicazio- numeri a sinistra, detti “flag”, indicano il Paese in ne del riferimento territoriale cui fanno capo gli cui il prodotto è stato fabbricato o dove ha sede allevamenti di origine, cioè la “provenienza del la proprietà del marchio, indipendentemente latte” (comune, provincia italiana od europea dalla distribuzione; le cinque cifre successive iden- oppure solo “Italia”, “UE”, “Paesi terzi”). tificano il produttore.

- modalità di conservazione e di utilizzazio- L’etichetta nutrizionale è una informazione ne qualora sia necessaria l’adozione di particola- facoltativa che ha lo scopo di fornire al consu- ri accorgimenti in funzione della natura del pro- matore informazioni utili sulla composizione in dotto. Le più frequenti che vengono indicate nutrienti del prodotto. sono le temperature a cui è necessario attenersi L’etichetta nutrizionale è una dichiarazione rela- scrupolosamente; tiva al valore energetico e ai nutrienti (proteine, glucidi, grassi, fibra alimentare, sodio, vitamine, - le istruzione per l’uso, dove necessario; sali minerali). I valori indicati sono espressi su 100g o su 100ml di prodotto oppure per porzio- - il luogo di origine o di provenienza solo se ne, a condizione che sia indicato il numero di non specificandolo il consumatore possa essere porzioni contenute nella confezione. Per i sali tratto in inganno circa l’origine o la provenienza minerali e le vitamine la loro presenza deve esse- del prodotto. re espressa come percentuale della razione gior- naliera raccomandata (RDA). Se in etichetta si - il codice a barre ideato negli Stati Uniti e in evidenziano vitamine e sali minerali, la loro pre- Canada per facilitare le operazioni di carico, sca- senza nell’alimento non deve essere inferiore al rico, vendita ed inventariamento delle merci. A 15% della razione giornaliera raccomandata. partire dal 1977 in 12 Paesi Europei si è adottato un unico sistema per l’i- dentificazione automati- ca dei prodotti di consu- mo. Il sistema è costitui- to da una serie di barre verticali di diverso spes- CONCLUSIONI

Nessun alimento contiene tutti i nutrienti neces- Come trattato nei capitoli precedenti, numerosi sari al corretto funzionamento e sviluppo dell’or- studi epidemiologici supportano il ruolo impor- ganismo umano. Il modo più semplice per garan- tante dei prodotti vegetali nella prevenzione delle tirsi l’apporto di tutte le sostanze nutrienti indi- patologie cronico-degenerative e evidenziano che spensabili, è quello di variare il più possibile le il ruolo protettivo è esercitato se essi sono pre- scelte e di combinare opportunamente i diversi senti abitualmente nella alimentazione di tutti i alimenti. In questo modo non solo si soddisfa giorni, piuttosto che con l’assunzione di compo- maggiormente il gusto e si combatte la monoto- nenti individuali (vitamine, sali minerali) in forma nia dei sapori, ma si evita anche il pericolo di squi- di supplementi o integratori. libri nutrizionali e metabolici. La diversificazione L’uso di singoli nutrienti come supplementi non delle scelte alimentari assicura una maggiore pro- può sostituire l’effetto combinatorio e sinergico di tezione dello stato di salute, non solo attraverso più fattori nell’ambito della matrice alimentare e un più completo apporto di vitamine e di sali gli effetti di una dieta equilibrata e variata conte- minerali, ma anche favorendo una sufficiente nente vari tipi di frutta, verdure, cereali e legumi. ingestione di sostanze naturali (come le fibre, gli antiossidanti e i fitonutrienti), che svolgono come detto in precedenza, numerose funzioni protetti- ve per l’organismo.

75 BIBLIOGRAFIA

COMPOSIZIONE CHIMICA DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI - Eberhart et al. Nutrition: antioxidant activity of - Fidanza F, Alimentazione e nutrizione umana. fresh apples. Nature 2000, 405,903-904 Guido Gnocchi Editore s.r.l.,1996 - Fogliano V., Verde V., Randazzo G., Ritieni A., - Mariani Costantini A., Cannella C.., Tomassi G. 1999. Method for Measuring Antioxidant Activity Fondamenti di nutrizione Umana. Il Pensiero and Application to Monitoring the Antioxidant Scientifico Editore, 1999 Capacity of Wines. J. Agric. Food Chem., 47, 1035- - Mayer et al. Magnesium content of the food 1040. supply in the modern-day world. Magnesium. - Goodlad RA, Englyst HN. Redefining dietary fibre: 1986;5(1):1-8. potentially a recipe for disaster. Lancet. 2001, - Proteggente et al. The compositional characteri- 358:1833 sation and antioxidant activity of fresh juices from - Keck AS, Finley JW. Cruciferous vegetables: cancer sicilian sweet orange (Citrus sinensis L. Osbeck) protective mechanisms of glucosinolate hydrolysis varieties. Free Radic Res. 2003, 37:681-7. products and selenium. Integr Cancer Ther. - Scalfi L. et al, Antioxidant activity and general fruit 2004,:5-12. characteristics in different ecotypes of Corbarini - Laramee SH. Summertime: Fresh fruits, fresh vege- small tomatoes. J Agric Food Chem, 48:1363-1366 tables, and a healthy life. J Am Diet Assoc. 2004 - Tabelle di composizione degli alimenti - Aug;104(8):1205. aggiornamento 2002 - Istituto Nazionale di - Linee guida per una sana alimentazione Ricerca per gli alimenti e la nutrizione. Revisione 2003 - Wang SY, Zheng W. Effect of plant growth tem- - John JH, Ziebland S, Yudkin P, Roe LS, Neil HA; perature on antioxidant capacity in strawberry. J OXFORD FRUIT AND VEGETABLES STUDY GROUP: Agric Food Chem. 2001, 49:4977-82. “Effects of fruit and vegetable comsuption on pla- sma antioxidants and blood pressure: a randomi- ALIMENTAZIONE E SALUTE sed controlled trial”. Lancet 2002 Jun - Appell et al. A clinical trial of dietary pattern on 8;359(9322):1969-74. blood pressure. N Engl J Med 1997, 336:1117-24 - New SA Intake of fruit and vegetables: implications - Berrino et al. Reducing bioavailable sex hormones for bone health. Proc Nutr Soc. 2003 through a comprehensive change in diet: the diet Nov;62(4):889-99. and androgens (DIANA) randomized trial. Cancer - van’t Veer P, Jansen MCJF, Klerk M, KoK FJ. Epidemiol Biomarkers Prev. 2001 Jan;10(1):25-33. “Fruit and vegetables in the prevention of cancer - Cao G., 1996. Total antioxidant capacity of fruits. J and cardiovascular disease”. Pulic Health Nutr Agric Food Chem, 44:701-5 2000;3:103-7 - F. Franchini, C. Calzolari, 1996. L’educazione ali- - La Vecchia C: “Dieta e prevenzione del cancro: Il mentare nell’età evolutiva. Piccin Nuova Libraria ruolo di frutta e verdura”. Alimentazione & Spa Prevenzione volume 1 Aprile-Giugno 2001 - De Lorgeril et al. Mediterranean diet traditional Numero 2. risk factors and the rate of cardiovascular compli- - Pearson D.A.et al, Apple Juice inhibits human low cations after myocardial infarction. Circulation density lipoprotein oxidation. Life Sci 1999, 1999, 99:779-85 64:1913-20

76 - Rimm E, Fruit and vegetables-building a solid foun- EFFETTO DELLE TECNICHE DI COLTIVAZIONE E DI CONSERVA- dation. Am J Clin Nutr 2004, 76: 1-2 ZIONE SULLA QUALITÀ NUTRIZIONALE DI FRUTTA E ORTAGGI - Simopoulos AP. The Mediterranean diets: What is - Carbonaro M, et al. Modulation of antioxidant so special about the diet of Greece? The scientific compounds in organic vs conventional fruit (peach, evidence. J Nutr. 2001 Nov;131(11 Suppl):3065S- Prunus persica L., and pear, Pyrus communis L.). J 73S Agric Food Chem. 2002 Sep 11;50(19):5458-62 - Tucker KL, Hannan MT, Hoglei C, Cupples LA, - Curry EA., 1997. Effect of postharvest handling Wilson P, Kiel DP. Potassium, magnesium, and and storage on apple nutritinal state using antioxi- fruit and vegetable intakes are associated with dants as a model. Hort Technology, 7:240-3 greater bone mineral density in elderly men and - Ferretti G., C. Marchionni, T. Bacchetti, 2002. women. Am J Clin Nutr. 1999; 69:727-736. Valutazioni della qualità nutrizionale dei frutti di mele del germoplasma marchigiano. Atti convegno ABITUDINI E CONSUMI ALIMENTARI Mela rosa e mele antiche. 2004 - Bollettino Ufficiale della Regione Marche – - Goldman I.L., et al, 1999. Influence of Production, ANNO XXXIII – n° 63 – 20 maggio 2002. Handling and storage on phytonutrient content of - Del Monte F. Dimmi come mangi ti dirò come cre- Foods. Nutrition Reviews, 57: S46-52 sci. Questionario sulle abitudini alimentari dei bam- - Piccinini M., Petrini A., Fuselli D., Antonelli M. bini. Progetto 2001/02 2005. Fagioli. Progetto di sperimentazione e recu- - Dragoni I. Il pasto a scuola: nutrimento o momen- pero di produzioni agricole ed agroalimentari. to di conoscenza? Le linee guida elaborate per la CERMIS. Centro di Ricerche e Sperimentazione per regione Lombardia. il Miglioramento Vegetale “N. Strampelli” - - Ferretti G. et al. Il mangiar saggio. AIEP Editore www.cermis.it 1997 - Van der Sluis A.A., Dekker M., de Jager A., - Ferretti G., Tellarini S. Alla scoperta dei frutti Jongen W.M., 2001. Activity and concentration of dimenticati. Editore, Distilleria, Forlì 2001 polyphenolic antioxidants in apple: effect of culti- var, harvest year, and storage conditions. J Agric - Riolo c et al. Tre delizie marchigiane lonza di fico- Food Chem, 49(8):3606-13 Ccicerchia-sapa Regione Marche Assessorato Agricoltura 1999 - Worthington V. Nutritional quality of organic ver- sus conventional fruits, vegetables, and grains. - Sculati O et al. Progetto Nutrizione prevenzione. Altern Complement Med. 2001 Apr;7(2):161-73. Indagine sul consumo di frutta e verdura nella popolazione scolstica dell’Azienda Sanitaria Locale BIOTENOLOGIE E AGRICOLTURA di Brescia. Anno scolastico 1999-2000 - Birch A.N.E. et al Interactions between plant resi- - Turrini A. et al. Original communication: Food stance genes pest aphid population and beneficial consumption patterns in Italy:the INN-Ca study. aphid predators in Scottisch crop research Institute 1994-1996 Eur J Clin Nutr 55,571-588 annual report 1997 - Gould A. et al Initial frequency of alleles for resi- stance to bacillus thuringiensis toxins in field popu- lation of heliotis virescens, Proceedings of the National academy of Sciences 94,3519-23 (1997) - Ostermann D. in Frankfurter Rundschau 1997 - Kleiner K. Fields of genes in New Scientist 1997

77

LE AUTRICI

Gianna Ferretti ([email protected]). Letizia Saturni ([email protected]). Docente della Scuola di Specializzazione in Laureata in Scienze Biologiche è specialista in Scienze dell’Alimentazione della Facoltà di Scienze dell’Alimentazione. Iscritta all’Ordine Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica dei Biologi, è socia della Società Italiana di delle Marche. Nutrizione Umana (SINU) e dell’Associazione La sua attività di ricerca, rivolta prevalentemen- Biologi Italiani Nutrizionisti (ABNI). In qualità di te allo studio delle basi molecolari delle princi- membro della sezione “Alimentazione e pali patologie dismetaboliche, si è concretizzata Nutrizione” del Centro Interdipartimentale di in numerose pubblicazioni scientifiche su riviste Educazione Sanitaria e Promozione alla Salute internazionali. (CIESS) dell’Università Politecnica delle Marche, Autrice dei libri “Il mangiar saggio: Un viaggio ha supportato da un punto di vista scientifico attraverso l'Italia dei detti, dei proverbi e della alcune iniziative divulgative e progetti di educa- vecchia saggezza popolare”(AIEP editore,1997) zione alimentare. Svolge attività editoriale per il e "Alla scoperta dei frutti antichi" (Casa Editrice sito della Scuola di Specializzazione in Scienza Distilleria, 2001) dell’Alimentazione e del CIESS (Centro Cura il blog TRASHFOOD, www.trashfood.com Interdipartimentale di Educazione Sanitaria e in cui affronta tematiche di attualità riguardan- Promozione alla Salute) dell’Università ti stili di vita, consumi alimentari e il ruolo delle Politecnica delle Marche. E’ curatrice del sito filiere produttive sulla qualità nutrizionale degli internet “Not only gluten free - La celiachia tra alimenti. pentole e provette”. In qualità di consulente In qualità di membro del CIESS (Centro tecnico dell’area “Food” dell’Associazione Interdipartimentale di Educazione Sanitaria e Italiana Celiachia (AIC), partecipa alla stesura di Promozione alla Salute) dell’Università Politecnica opuscoli informativi, articoli scientifici e cura il delle Marche, ha promosso e coordinato nume- sito regionale dell’Associazione. rosi interventi di educazione e informazione ali- mentare rivolti alla popolazione studentesca e alla cittadinanza.

79 Finito di stampare nel mese di febbraio 2007 presso Errebi Grafiche Ripesi Falconara Marittima AN